Ipotesi Hong Kong o Armageddon

download Ipotesi Hong Kong o Armageddon

of 61

Transcript of Ipotesi Hong Kong o Armageddon

  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    1/61

    Ipotesi Hong Kong o Armageddon?

    Autori:

    Roberto Sidoli, Massimo Leoni, Daniele Burgio

    Prefazione.Capitolo Primo

    Cronaca di una bancarotta annunciata.

    Capitolo Secondo

    Gli undici pilastri della politica internazionale.

    Capitolo Terzo

    I rapporti di forza mondiali e il sorpasso della Cina parte prima.

    Capitolo Quarto

    I rapporti di forza mondiali e il sorpasso della Cina parte seconda.

    Capitolo Quinto

    Due nidi di virus maligni.

    Capitolo Sesto

    Il Titanic USA e la tempesta perfetta .

    Capitolo Settimo

    La Cina e la teoria del magnete parte prima.

    Capitolo OttavoCina e politica internazionale: la teoria del magnete -parte seconda.

    Capitolo Nono

    Falchi, colombe a masse popolari negli USA.

    Capitolo Decimo

    Lipotesi Hong Kong: identikit, critica/anticritica.

    Ringraziamenti.Innanzitutto a L. Gallino e A. Giannuli, le cui dettagliate e lucidissime elaborazioni storico-teoriche

    hanno permesso agli autori di questo scritto di trovare un importante filo di Arianna nel tentativodi analisi della crisi del capitalismo contemporaneo. Un grazie di cuore anche al compagno Xu He,

    per la sua ottima condensazione delle principali tesi marxiane rispetto al primo cerchio ditendenze autodistruttive del modo di produzione capitalistico: ovviamente gli errori contenuti nel

    presente scritto ricadono solo sugli autori di queste pagine.

    http://www.robertosidoli.net/?page_id=274http://www.robertosidoli.net/?page_id=298http://www.robertosidoli.net/?page_id=276http://www.robertosidoli.net/?page_id=276http://www.robertosidoli.net/?page_id=278http://www.robertosidoli.net/?page_id=278http://www.robertosidoli.net/?page_id=280http://www.robertosidoli.net/?page_id=280http://www.robertosidoli.net/?page_id=282http://www.robertosidoli.net/?page_id=282http://www.robertosidoli.net/?page_id=284http://www.robertosidoli.net/?page_id=284http://www.robertosidoli.net/?page_id=286http://www.robertosidoli.net/?page_id=286http://www.robertosidoli.net/?page_id=289http://www.robertosidoli.net/?page_id=289http://www.robertosidoli.net/?page_id=289http://www.robertosidoli.net/?page_id=291http://www.robertosidoli.net/?page_id=291http://www.robertosidoli.net/?page_id=293http://www.robertosidoli.net/?page_id=293http://www.robertosidoli.net/?page_id=295http://www.robertosidoli.net/?page_id=295http://www.robertosidoli.net/?page_id=298http://www.robertosidoli.net/?page_id=276http://www.robertosidoli.net/?page_id=276http://www.robertosidoli.net/?page_id=278http://www.robertosidoli.net/?page_id=278http://www.robertosidoli.net/?page_id=280http://www.robertosidoli.net/?page_id=280http://www.robertosidoli.net/?page_id=282http://www.robertosidoli.net/?page_id=282http://www.robertosidoli.net/?page_id=284http://www.robertosidoli.net/?page_id=284http://www.robertosidoli.net/?page_id=286http://www.robertosidoli.net/?page_id=286http://www.robertosidoli.net/?page_id=289http://www.robertosidoli.net/?page_id=289http://www.robertosidoli.net/?page_id=291http://www.robertosidoli.net/?page_id=291http://www.robertosidoli.net/?page_id=293http://www.robertosidoli.net/?page_id=293http://www.robertosidoli.net/?page_id=295http://www.robertosidoli.net/?page_id=295http://www.robertosidoli.net/?page_id=274
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    2/61

    Prefazione

    Prefazione

    Il presupposto fondamentale, il nucleo delle previsioni da cui si sviluppa il nostro processo dianalisi che al massimo entro il 2014 il deficit pubblico degli USA risulter insostenibile ed

    ingestibile, per la borghesia statunitense ed i suoi variegati mandatari politici.

    Vi sono tre possibili/principali soluzioni alternative al default USA:

    - Guerra mondiale scatenata dagli USA.

    - Guerra civile negli USA.

    - Ipotesi Hong Kong, un compromesso planetario in cui gli USA accettino forzatamente una nuova

    configurazione dei rapporti di forza mondiale.

    Una previsione (verificabile/falsificabile dalla futura pratica sociale) che, se corretta e veritiera,

    anticipa il dispiegarsi di conseguenze di portata planetaria e gigantesche per il genere umano.

    La natura e la tendenza principale di tale sconvolgimento epocale dipenderanno infatti in ultima

    analisi solo dalla praxis collettiva, in primo luogo politico-sociale.

    Fantapolitica, fantaeconomia? Forniamo innanzitutto alcuni dati, alcuni giudizi e alcune

    osservazioni in merito.

    Il debito pubblico americano un porto sicuro proprio come lo fu Pearl Harbor nel 1941 (N.

    Ferguson, storico anticomunista, Financial Times, 13/02/2010).

    Secondo S&P le societ avranno bisogno di 30 trilioni di dollari per rifinanziare i bond in scadenzae i prestiti erogati nel periodo pre-crisi (le societ europee contano per il 30%), cui si aggiungeranno

    altri 13-16 trilioni di nuovi capitali che serviranno a finanziare la crescita. Un conto da 46 trilioni didollari che rischia di sbilanciare ulteriormente gli equilibri economici mondiali.

    Agli Stati Uniti, infatti, serviranno 8,6 trilioni di rifinanziamenti, mentre sulla crescita verrannoinvestiti poco meno di tre trilioni, cos come in Europa dove per la crescita verranno spesi meno di

    2,3 trilioni. Ancora peggio il Giappone: 5,5 trilioni per i debiti in scadenza e neppure uno perleconomia. (www.repubblica.it 10 maggio 2012).

    Gli USA dal luglio del 2011 a fine ottobre, in soli quattro mesi hanno aumentato il loro debito

    pubblico di 800 miliardi di dollari sfondando quota 15.000 miliardi. Di questo passo le previsioni di

    arrivare a 23.000 miliardi nel 2020 saranno abbondantemente superate. Obama si dice preoccupatoper la situazione debitoria europea io gli consiglio di guardare in casa sua. Guardate il grafico: non

    serve un economista per capire che la situazione fuori controllo e che sta peggiorando a vistadocchio. Debito americano, 17 novembre 2011, gasalasco.blogspot.com.

    Il 12 gennaio 2012, il governo statunitense chiedeva linnalzamento del tetto del debito pubblico da15.194 a 16.394 miliardi di dollari, mentre al 12 gennaio il deficit USA era ormai arrivato a quota

    15.090.

    In un editoriale denuncia sul Wall Street Journal del 29 marzo 2012, Lawrence Goodman, un exfunzionario del Tesoro che al momento presiede il Centro di Stabilit Finanziaria, riferisce che la

    banca entrale americana ha comprato sinora il 61% del debito degli Stati Uniti, avvertendo di tutti i

    pericoli di un tale comportamento.

    Lanno scorso la Fed ha comprato un impressionante somma, pari al 61% del debito emesso dalTesoro, in rialzo anche rispetto ai livelli della crisi subprime nel 2008, si legge nellarticolo.

    La maggiore economia mondiale dei mercati rischiano di subire una correzione improvvisa edecisa se le cose non vengono riportate alla normalit.

    Questa situazione non fa che creare la falsa illusione di una domanda senza limiti per il debito

    http://www.robertosidoli.net/?page_id=298http://www.robertosidoli.net/?page_id=298
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    3/61

    USA, ma soprattutto nasconde lurgenza di ridurre i deficit fiscali di dimensioni spropositate.

    (www.finanzaonline.com)

    N. Roubini, intervista del 19 agosto 2011 al Wall Street Journal: Karl Marx aveva ragione. Ad uncerto punto, il capitalismo pu autodistruggersi. (Karl Marx, Il Capitale, libro terzo, cap. 15, par.

    terza: il vero limite della produzione capitalistica proprio il capitale.)

    Ron Paul, senatore repubblicano del Texas e candidato alla presidenza degli Stati Uniti, 19 lugliodel 2011: quando una nazione indebitata al livello in cui noi (gli Stati Uniti) ci siamoindebitati, la nazione fa sempre bancarotta. Noi andremo in default perch il debito insostenibile.

    Il Manifesto, 13/9/2011: il Financial Times ha rivelato che il ministro Tremonti ha chiesto a Lu

    Eiji, amministratore della China Investment Corp, di acquistare BOT e CCT italiani.

    Allan Sinai, economista statunitense, 27 giugno del 2011: se entro la fine del 2012 il debito

    pubblico degli USA continuer a crescere a questo ritmo insostenibile, pu scatenarsi una nuovacrisi finanziaria: ad un certo punto gli investitori smetteranno di comprare prima i titoli di Stato e

    poi le azioni USA.

    Bill Gross, marzo 2011: il debito complessivo degli USA (ivi compreso famiglie e aziende)

    pari a 75 trilioni di dollari, cinque volte il prodotto interno lordo americano.

    Barack Obama, 16 luglio 2011: intesa sul debito (statale degli USA) o sar lArmageddon.

    N. Roubini, 5/9/2010: gli USA hanno finito le munizioni per evitare un double-dip, una secondarecessione ravvicinata dopo quella del 2008/2009.

    N. Roubini, 5 agosto 2011: gli Stati Uniti hanno il 50% di probabilit di finire di nuovo in una

    recessione.

    D. Bianco, stratega azionario della Merrill Linch, agosto 2011: il rischio di unaltra recessione

    (dopo quella del 2008/2009) aumentata fino all80%.

    K. Rogoff, economista, 5 agosto 2011: la crisi? Chiamatela la Grande Contrazione LespressioneGrande Recessione da limpressione che leconomia (statunitense ed occidentale) stia

    assumendo il profilo di una tipica recessione, anche se un po pi severa qualcosa come un

    influenza molto brutta Tuttavia il vero problema che leconomia mondiale si eccessivamenteindebitata, e non c alcuna via di scampo veloce senza un piano per trasferire ricchezza dai

    creditori ai debitori, tramite dei default (= bancarotte del debito statale, sovrano) o delledepressioni finanziare, o utilizzando linflazione.

    La prima Grande Contrazione naturalmente fu la Grande Depressione (degli anni Trenta) come

    rilevato da Anna Schwarz e dallultimo Milton Friedman. La contrazione si manifesta colpendo non

    solo la produzione e loccupazione, come in una normale recessione, ma anche debito e credito, econ il deleveraging (processo di riduzione della leva finanziaria, a partire dal deficit di bilancio

    statale) che tipicamente si completa in parecchi anni.

    Il presidente dellagenzia di rating cinese Dagong, Guan Jianzhong, il 6 agosto del 2011 a sua volta

    ha rilevato che gi dalla met del 2011 gli Stati Uniti sarebbero ormai assai vicini al default. GliUSA continuano a contare sul diritto di emettere dollari per mantenere una continuit nel rapporto

    fra debitore e creditore, ma alla fine immagina il presidente Guan Jianzhong il biglietto verdeverr abbandonato ed allora gli Stati Uniti non potranno pi chiedere prestiti. E quel che peggio,

    le banconote in circolazione diventeranno cartastraccia. Uno scenario apocalittico: se le previsioni

    di questo signore fossero realistiche, la crisi del 1929 sarebbe Disneyland al confronto. Gli USA,infatti, sono un centro finanziario globale. Un crollo del sistema americano avverte ancora Guan

    si trasmetterebbe istantaneamente a tutto il mondo. (Liberazione, 07/08/2011).

    J. Stieglitz, 8 agosto 2011: a suo avviso, con laccordo teso ad evitare il default tecnico nellagostodel 2011, il presidente Barack Obama ha accettato una strategia squilibrata per la riduzione del

    debito, senza aumenti delle tasse, nemmeno per i milionari che tanto bene se la sono passata durante

  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    4/61

    gli ultimi ventanni, e nemmeno eliminando le regale fiscali alle compagnie petrolifere, che minano

    lefficienza economica e contribuiscono al degrado ambientale.

    Gli ottimisti affermano che limpatto macroeconomico dellaccordo per innalzare il tettoallindebitamento e impedire il default sar limitato sul breve termine, allincirca 25 miliardi di

    tagli alle spese per lanno entrante. Ma la riduzione dellimposta sul libro paga (che metteva oltre

    100 miliardi di dollari nelle tasche dei cittadini americani) non stata rinnovata e sicuramente le

    imprese, in previsione degli effetti contrattivi del mancato rinnovo di questa misura, saranno ancorapi riluttanti a prestare.

    La stessa fine delle misure di stimolo produce effetti contrattivi. E con il prezzo delle case che

    continua a calare, la crescita che arranca e la disoccupazione che rimane ostinatamente alta (unamericano in cerca di lavoro su sei non riesce a trovare un impiego a tempo pieno), quello che serve

    anche per riportare in ordine i conti pubblici sono altri stimoli di bilancio, non lausterity. Ilfattore che pu concorrere a far lievitare il deficit il calo del gettito fiscale provocato dal cattivo

    andamento delleconomia: il rimedio migliore sarebbe tornare a far crescere loccupazione. Il

    recente accordo sul debito una mossa nella direzione sbagliata.

    N. Roubini, 25/09/2011: diventato ancor pi pessimista da quando tre settimane fa dava il 60% diprobabilit per una nuova recessione degli USA entro il 2012. Business Day ha riportato che, nel

    corso di una conferenza stampa tenutasi a Johannesburg il 20 di settembre, Roubini ora convintoche: gli Stati Uniti sono gi in recessione anche se non lammetteranno mai, e che il resto del

    mondo non sar isolato dagli effetti di un altro collasso globale.

    Ma c una ragione in pi che ha fatto guadagnare a Roubini il soprannome di Dr. Doom, quando

    ha fatto una previsione ancora pi clamorosa, affermando che ci saranno proteste anche nella pigrande economia planetaria.

    C una sempre maggiore disuguaglianza in tutto il mondo (). Se si dovesse entrare in unaltra

    recessione, ci saranno rivolte negli Stati Uniti.

    In unintervista rilasciata a CNBC, Soros crede che gli Stati Uniti sono gi in una secondarecessione e che alcune nazioni pi piccole della zona euro potranno fare default e lasciare lamoneta unica.

    Intervista a R. Petrini, 14 novembre 2011 nel dicembre del 2009 il New York Times, citando un

    analista di Moodys, avvertiva che nel 2012 sarebbe venuta a scadenza una valanga di titoli e

    aggiungeva una sua previsione: ci travolger. Infatti oltre ai debiti pubblici ci saranno darinnovare una montagna di bond che sono stati emessi prima della crisi del 2007 quando la liquidit

    scorreva abbondante: di solito hanno 5-7 anni di scadenza, dunque eccoci al capolinea, con ilrischio che al loro rinnovo, quei bond si rivelino nientaltro che junk bond. Poi ci sono le

    obbligazioni bancarie e quelle delle aziende private emesse per far fronte ad acquisizioni ed

    operazioni di salvataggio.Il Financial Times, citando fonti di mercato, ha lanciato una stima del controvalore nominale delportafoglio dei titoli a rischio detenuti dallistituto. Se il calcolo risultasse esatto, JP Morgan

    avrebbe a bilancio titoli potenzialmente tossici per 100 miliardi di dollari. (Matteo Cavallitto, ilFatto Quotidiano, 22 maggio 2012)

    Le alternative?

    Ipotesi default: modello Argentina? Islanda? O Grecia? Forse pu essere ipotizzabile quello che avvenuto in paesi disastrati come lArgentina o assai piccoli come lIslanda. Ma gi il fallimento

    selettivo della Grecia, che fa parte delleuro, sta presentando molti pi problemi di quanto sipensasse: non facile cancellarla con un tratto di penna. Basta sfogliare lultimo rapporto del CER

    (Centro Europeo Ricerche) per rendersene conto. Lunica ipotesi che resta quella di far comprare ititoli pubblici alle banche centrali.

    Non lo far mai nessuno.

  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    5/61

    Ed invece lo stanno gi facendo.

  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    6/61

    Capitolo primo

    Capitolo primo

    Cronaca di una bancarotta annunciata

    Questo saggio ha come oggetto principale lipotesi Hong Kong: e cio un potenziale, futuro epluridecennale compromesso storico su scala planetaria da costruirsi tra le forze soggettive dimatrice socialista e collettivistica, a partire innanzitutto dalla Cina Popolare, e quelle invece

    contraddistinte da una ferrea scelta di campo capitalistica (di stato), a partire dalla maggioranzapolitico-sociale della borghesia, delle multinazionali e dellalta finanza statunitense, che traghetti

    senza guerre nucleari ed in alcuni decenni il nostro pianeta verso il socialismo, prima fase

    immatura del comunismo sviluppato (Marx, Critica al Programma di Gotha).

    Fantapolitica? Non proprio, dal 2008.

    Come aveva ricordato F. Mehring nella sua monumentale Storia della socialdemocrazia tedesca,esprimendo uno spunto poi ripreso da Lenin, in alcune occasioni Marx ed Engels espressero

    lopinione antidogmatica che il miglior modo per attuare una rivoluzione socialista mondiale fossequella di comprarsi lintera banda capitalistica; e cio, grazie a rapporti di forza divenuti

    favorevoli, di controllare sul piano materiale la borghesia assicurandosi di conseguenza una

    transizione pacifica al socialismo su scala planetaria e garantendosi, come not Lenin per la Russiadel 1918, la sottomissione volontaria al potere operaio con i metodi del compromesso o del

    riscatto dei capitalisti progrediti, che sono favorevoli al capitalismo di stato, dei capitalisti utiliper il proletariato come intelligenti ed esperti organizzatori delle pi grandi imprese.[1]

    Ai tempi di Marx non erano presenti, neanche in embrione, i rapporti di forza favorevoli (reali,concreti e non solo potenziali) ed una reale (non solo potenziale) posizione di supremazia a favore

    del movimento anticapitalistico indispensabile per attuare, con forti probabilit di successo, tale

    operazione di acquisto/compromesso.

    Sempre la correlazione di potenza mondiale, anche se enormemente migliorata rispetto al 1865/83

    grazie allOttobre Rosso, non risultava ancora matura a tal fine quando Lenin nel 1920, con

    geniale anticipazione, not che un processo rivoluzionario pacifico e indolore, ordinato e regolato(Lenin), indubbiamente il pi vantaggioso (Lenin) per le masse popolari, presupponeva proprio

    una situazione assolutamente disperata per i capitalisti, una necessit assoluta per i capitalisti disottomettersi di buon grado.[2]

    Il rapporto di forza mondiale estremamente favorevole alle forze anticapitaliste, necessario edindispensabile per comprarsi lintera banda, rappresentava solo un futuro lontano ed eventuale

    quando nel 1924 Stalin immagin, con lucidit visionaria, uno scenario in un avvenire lontano,

    nel quale se il proletariato vincer nei principali paesi capitalistici e se lattuale accerchiamentocapitalistico sar sostituito da un accerchiamento socialista, una via pacifica di sviluppo sar del

    tutto possibile per alcuni paesi capitalistici, in cui i capitalisti, di fronte a una situazioneinternazionale sfavorevole, giudicheranno opportuno fare essi stessi volontariamente delle

    concessioni serie al proletariato. Ma questa supposizione (alias scenario ipotetico), riguarda soloun futuro lontano ed eventuale.[3]

    Analisi scolastiche ed ipotesi bizantine, si potrebbe forse rilevare a prima vista. Ma la profonda,

    reale e non scolastica trasformazione dei rapporti di forza planetari, verificatasi tra il 1992 ed il

    2012, porta invece alla conclusione paradossale che il futuro lontano ed eventuale intravisto daStalin nellaprile del 1924 sia diventato, seppur con modalit diverse da quelle previste dal leader

    georgiano, proprio il particolare attimo fuggente che stiamo vivendo attualmente ed a cuiparteciperemo nel prossimo triennio.

    Con due sole alternative possibili, da parte della borghesia statunitense: una guerra atomica

    http://www.robertosidoli.net/?page_id=276http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn1http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn2http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn3http://www.robertosidoli.net/?page_id=276http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn1http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn2http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn3
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    7/61

    mirata con un attacco nucleare a sorpresa contro Cina ed Iran, o la guerra civile nel suo paese.

    Ma procediamo con ordine.

    Cinque formidabili colpi di maglio, seppur pacifici e dilatati nel tempo, stanno ormai cambiando

    alla radice la dinamica della correlazione di potenza, sia internazionale che tra le due principalisquadre operanti sul piano politico-sociale, e cio il campo socialista e quello imperialista.

    Primo e principale shock, il profondo e disastroso declino economico dellimperialismo statunitensevia via delineatosi dopo il 1998, ormai trasformatosi dopo il 2008/2011 in una bancarotta finanziaria

    del debito pubblico, arginata e tamponata ormai a stento e con sempre maggiore fatica. Il Titanic-USA, in estrema sintesi, contraddistinto anche dalla crescente insostenibilit delle spese militari

    (700 miliardi di dollari nel 2011) rispetto a risorse globali interne sempre pi ridotte.

    Secondo J. Attali, i prestiti annuali rappresenteranno il 248% delle entrate fiscali; il Tesoro

    americano deve rifinanziare ogni anno pi della met del suo debito; lo fa per met con capitalivenuti dallestero, di cui la met proveniente dal Giappone e dalla Cina. Nel 2009, gli interessi sui

    buoni del Tesoro americani rappresentavano gi il 34% dellonere del debito, con un tassodinteresse medio del 3,3%.[4]

    Secondo evento epocale, lenorme sviluppo pacifico ottenuto dalla Cina (prevalentemente)socialista in tutti i campi durante gli ultimi tre decenni, specialmente (ma non solo) in campo

    economico e finanziario. Con lenorme saggio di accumulazione interna (pari nel 2010 al 45% delPNL cinese), il prodotto nazionale lordo del gigantesco paese asiatico potrebbe addirittura

    quadruplicare tra il 2011 ed il 2025, nel giro di soli quindici anni, per effetto del meccanismo

    magico della crescita composta/esponenziale (un chicco di grano, dopo soli sei raddoppi, sitrasforma in 64 unit), in assenza di guerre e/o collassi politici interni.

    Terzo fenomeno di portata planetaria, derivato dai due precedenti, il sorpasso acquisito tra il 2009

    ed il 2010 dalla Cina Popolare rispetto agli Stati Uniti in campo economico, tenendo conto delparametro della parit del potere dacquisto: come ha previsto persino larciborghese istituto

    danalisi Conference Board, nel novembre del 2010, gi nel 2012 a suo avviso la Cina avrebbescavalcato limperialismo statunitense come prima potenza economica globale, sempre utilizzandoil criterio della parit del potere dacquisto.[5]

    Come avvenne nel 1880/1890 per gli Stati Uniti, rispetto alla declinante potenza britannica, ormai

    siamo in presenza di un nuovo numero uno in campo economico e sempre su scala planetaria,

    che parla lingua cinese.

    Quarto shock, dal 2008 la Cina ormai diventata il principale paese creditore nellarena planetaria erisulta inoltre di gran lunga il maggior finanziatore estero dellindebitatissimo Titanic-USA: erano

    cinesi 1100 miliardi di titoli di Stato USA, nel luglio del 2011. Come gli Stati Uniti passarono dallostato di paese debitore (1914) a quello di creditore dellintero pianeta, nel 1944-48, lo stesso

    processo epocale a favore della Cina (e contro gli stessi Stati Uniti) si verificato nel corso delperiodo 1991/2012.

    Quinto elemento, la semistagnazione statunitense del 2000/2011, a dispetto del pauroso deficitstatale e dei tassi dinteresse tenuti praticamente a zero dalla Federal Reserve, incremento del PNL

    assai bassi, alias 3% di aumento del PIL nel 2010 e solo il 2,1% nel 2011: i pi ridotti di sempre nel

    paese, dopo la fase depressiva.

    Questa la ripresa pi debole con una ricrescita del PIL nel primo anno e del 2,5% in media nel2011: ben sotto il balzo del 6,8% tipico del primo anno in tutti i cicli precedenti quando, a partire

    dal sesto mese dalla fine della recessione, si creavano oltre 100 mila nuovi posti di lavoro ogni 30giorni. Tutto cambiato con gli anni 90. Oggi siamo al 24 mese dalla fine ufficiale della recessione

    pi grave dalla Grande Depressione e la disoccupazione ancora al 9,1% poco sotto il 9,5% delgiugno 2009.[6]

    Dal 27 giugno del 2011, la situazione USA non migliorata sostanzialmente: anzi.

    http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn4http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn5http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn6http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn4http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn5http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn6
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    8/61

    La combinazione dialettica tra i cinque colpi di maglio, che in forma molecolare (Gramsci) e

    pacifica stanno ormai progressivamente scardinando il vecchio disordine mondiale a guidastatunitense, sorto dalle ceneri dellUnione Sovietica e dopo il tragico triennio 1989/91, potrebbe

    aprire sei possibili scenari alternativi tra il 2012 ed 2015, gli ultimi quattro di grande portata.

    Essi sono unificati da un presupposto materiale fondamentale, e cio il disastroso stato delle finanze

    statali degli USA. Se il debito pubblico (al netto del deficit degli stati federali) risultava pari a

    solo 6.800 miliardi di dollari alla fine del 2000 e della presidenza Clinton, esso era decollato a10.000 miliardi alla fine del 2008, con Bush junior, ed a 14.300 miliardi di dollari nel giugno del2011: da esso andavano tolti (sempre nel giugno del 2011) 4.600 miliardi di dollari di contributi

    versati che eccedevano la spesa corrente per pensioni e sanit, accantonati presso il Tesoro USA, ma

    considerati debito pubblico, ed invece aggiunti circa 3.000 miliardi di debiti accumulati dai diversistati federali, California in testa.[7]

    Ma non solo. Al deficit (reale) di bilancio pubblico centrale degli USA vanno aggiunti, come

    ricordava per lennesima volta Il Sole 24 Ore del 7 agosto del 2011, anche i circa 3.000 miliardi di

    passivi accumulati da Fannie Mae e Freddy Mac, due istituti finanziari di mutui che sono stati insostanza nazionalizzati gi nellautunno del 2008.

    In estrema sintesi, a fine giugno 2011 il debito pubblico USA era pari a 14.300 mld meno 4.000

    mld, pi 3.000 mld pi 3.000 mld: alias ad almeno 16.300 mld, circa il 110% del PNL americano.

    Secondo B. Gross, capo della Pinco, ben 10.000 miliardi di dollari in obbligazioni verranno ascadenza negli USA nel 2012/2014, mentre a sua volta il tasso di aumento del debito statale

    (escludendo gli stati federali, Fannie Mae/Freddy Mac), risultava nel 2011, pari a circa 1.300

    miliardi di dollari annui, equivalenti a circa l8,5% del PNL USA.[8]

    Cosa riserva il prossimo triennio (2012-2014), alla disastrata azienda-USA?

    Partendo dallopzione a nostro avviso nettamente meno probabile, la prima ipotesi prevede unprocesso di riproduzione sostanzialmente neutra ed invariata (con qualche modifica non

    essenziale) della situazione finanziaria degli USA e della correlazione di potenza internazionaleformatasi dopo il 1990/91 ed il crollo dellUnione Sovietica, senza radicali modifiche nella strutturadellodierno capitalismo finanziario e senza sue crisi catastrofiche.

    La dinamica concreta dei rapporti di forza globali, in primo luogo economico-finanziari, porta a

    ritenere assai improbabile il verificarsi di questo ottimistico scenario. Un osservatore acuto, ma

    alieno da qualsiasi tentazione rivoluzionaria o anticapitalistica, come J. Attali ha notato in un suointeressante saggio del 2011 (intitolato significativamente Come finir?) che ormai ci si pu

    dunque aspettare nel 2010 un deficit del bilancio federale americano di 1.600 miliardi dollari e dialmeno 1.300 nel 2011. A questa data, il debito pubblico americano rappresenter il 400% delle

    entrate dello Stato (in altre parole, quattro anni di redditi fiscali) e l80% del PIL. Nel 2012, il

    governo americano dovr rimborsare 8500 miliardi di dollari di obbligazioni e finanziarie, in deficitdi almeno 1.000 miliardi di dollari. E pi ancora negli anni successivi. Secondo le previsioni

    dellamministrazione attuale, il deficit di bilancio federale rester ogni anno superiore al 4% del PILalmeno fino al 2019. Secondo la BRI, il debito federale americano raggiunger il 150% del PIL nel

    2020. Gli oneri dinteresse rappresenteranno, al livello attuale dei tassi, il 25% di entrate fiscali.

    Occorrer aggiungere le spese legate al nuovo programma della sanit, valutate intorno a 16.000miliardi per il prossimo decennio. Inoltre se i tassi dinteresse salgono e anche se il dollaro resta la

    principale valuta di riserva mondiale, la situazione non sar tollerabile.[9]

    Troppi debiti pregressi: ormai si accumulato troppo materiale infiammabile e da troppo tempoper permettere una continuit sostanzialmente stabile sia nel processo di riproduzione

    dellaccumulazione capitalistica, che negli equilibri/squilibri di potenza esistenti su scala

    internazionale, a partire soprattutto dalla situazione disastrosa del Titanic-USA e dellascesapacifica, ma rapida e continua della nuova superpotenza cinese?

    http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn7http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn8http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn9http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn7http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn8http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn9
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    9/61

    Nuovi interventi da parte della FED? Non ce la fa pi, visto che ha gi dato 16.100 miliardi in aiuti

    dal 2007 al 2010 a Citigroup, Gran Bretagna, grandi istituti occidentali, ecc.[10]

    Aiuti agli USA da parte dellEuropa? Certo, una volta superati piccoli problemi di nome Grecia,Irlanda, Portogallo, Spagna e Italia!

    Forse dal Giappone? Gi dato, e del resto la potenza nipponica risulta in uno stato semicomatoso

    dopo il pauroso maremoto a Fukushima, oltre ad essere entrata in recessione allinizio del 2011 perlennesima volta dopo il 1990 e con linizio della cosiddetta decade perduta.

    Il risparmio americano? Solo il 6% del PNL, contro il 17% nellanno di riferimento del 2010 per laGermania.

    Ricorrere alle imprese, alle famiglie ed ai singoli cittadini statunitensi? Ancora alla met del 2011,

    questa trinit era gi paurosamente indebitata per una somma globale ufficialmente pari a circa

    36.000 miliardi di dollari (36.300 pi 14.400 miliardi di debiti statali, uguale a 50.700 miliardi,circa 3,5 volte il PNL USA del 2011), ma in realt assai pi elevata (B. Gross, marzo 2011).

    Utilizzare una normale svalutazione del dollaro? Gi fatto: nel 2002 il dollaro valeva un euro,

    mentre nel 2011 1,43 dollari servivano per acquistare un euro.

    Secondo scenario, solo leggermente pi probabile: avvio di un autoriforma profonda, ma controllata

    e progettata dallalto, senza avere lacqua alla gola, da parte del principale anello di sostegnodella rete capitalistica mondiale, e cio limperialismo statunitense attraverso i suoi mandatari

    politici al potere: una riedizione, riveduta e corretta, del New Deal e di quel particolarecompromesso sociale di lunga durata che ha garantito a sua volta la genesi e la fioritura di quella

    lunga Estate di San Martino del capitalismo che si riprodotta quasi senza soluzione di continuit

    nelle metropoli imperialistiche tra il 1948 ed il 1973.

    In primo luogo, marcia contro tale ipotesi il durissimo fatto testardo, a cui accennava J. Attali nelpasso sopracitato del suo libro, per cui proprio nel corso del 2012 il Tesoro USA sar costretto ad

    emettere titoli per oltre 2.000 miliardi di dollari per spegnere lincendio (D. Frenna), alias per

    rimborsare titoli di stato e junkbond in via di scadenza nel solo 2012.[11]

    Ma contro il verificarsi di tale scenario sta soprattutto il fatto eclatante per cui la principalecontrotendenza emersa dal 1929 contro i processi autodistruttivi del modo di produzione

    capitalistico, ivi compresa la tendenza alla caduta del saggio di profitto, e cio lintervento pubblicoin campo economico attraverso lutilizzo del deficit statale per stimolare il processo di

    accumulazione privata, da essenziale strumento di salvezza e fondamentale rete di protezione per

    legemonia della borghesia si ormai trasformato da alcuni anni in una trappola, potenzialmentedisastrosa, per la stessa riproduzione pacifica del sistema imperialistico.

    In estrema sintesi, siamo in presenza almeno dal 2008 di una crisi profonda del debito sovrano e dei

    conti pubblici, di grande portata.

    In estrema sintesi, un nuovo Roosevelt (del 1933/35) non potrebbe servirsi dellarma magica del

    deficit statale per arginare la recessione economica statunitense e mondiale, perch qualcuno hagi utilizzato troppo, e da troppo tempo, tale ormai logoratissima bacchetta magica. Se nel 1929 i

    conti statali americani risultavano quasi in pareggio ed il rapporto deficit statale/PNL era pari soloal 16%, nel solo 2011 il bilancio statale degli USA (senza contare quello dei singoli stati federali, a

    partire dalla California) ha registrato un pauroso deficit pari a circa 1.300 miliardi di dollari ed

    all8,5% del prodotto nazionale lordo. E non solo: vista lenorme dilatazione del debito pubblicostatunitense, anche lo strumento dappoggio dellinflazione (che ridurrebbe la morsa complessiva

    del deficit statale) ormai comporta una pesantissima e letale controindicazione, alias laumentoesponenziale dei tassi dinteresse e delle somme destinate a pagare i proprietari dei titoli di stato

    americani.

    Linflazione unaltro strumento ormai inutilizzabile per affrontare la devastante bomba ad

    orologeria del debito pubblico interno. Secondo Attali, le autorit americane dovranno prima

    http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn10http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn10http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn11http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn10http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn11
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    10/61

    invece decidersi infine ad aumentare le imposte per ridurre la spesa pubblica, facendo affondare le

    ultime illusioni di un ritorno alla crescita, come accadde gi nel 1936 quando Morgenthau impose aRoosevelt di rinunciare al lassismo di bilancio dei primi anni del suo mandato. Il presidente

    americano, qualunque esso sia, sceglier allora certamente la via dellinflazione per evitare la

    depressione un ricorso ricorrente nella storia americana: un inflazione del 6% su cinque anni puridurre il rapporto debito/PIL di venti punti. Accetter anche, con extrema ratio, lemissione e la

    distribuzione di somme in valuta dellFMI, i Diritti Speciali di Prelievo (DSP). Di conseguenzaverr fabbricata una nuova cartamoneta, emettendo unaltra valuta, che completer la planopia dei

    finanziamenti immaginari dei deficit pubblici, questi si, reali.

    Se non si rimette in sesto, come ha fatto cos spesso nella sua storia, lo Stato americano sar

    rovinato dallinflazione. Il dollaro terr soltanto con il beneplacito di Pechino. La crisi finanziariaapparir allora come una tappa importante nellaccelerazione della perdita di fiducia del mondo nei

    confronti dellOccidente e nello spostamento del centro del mondo verso lAsia.[12]

    Purtroppo per la borghesia statunitense ed i suoi variegati mandatari politici, pi inflazione significa

    anche necessariamente un rialzo dei tassi dinteresse e del servizio/saggio dinteresse sui titoli distato americani, con il derivato incremento esponenziale dello stesso debito pubblico. Come ha

    notato lo stesso Attali, in caso di aumento di tassi dinteresse dei buoni del Tesoro,questaumento finir per pesare molto sulle finanze pubbliche americane. Un aumento di due punti

    dei tassi dinteresse far passare lonere del debito al 40% delle entrate fiscali. E questo lunico

    indicatore serio che annuncia ai creditori limminenza di una grave crisi del debito pubblico.[13]

    Non solo: gli enormi problemi di deficit si collegano alla nuova stagnazione del 2011/2012.

    Fin dallagosto 2011 negli USA nasceva una growth scare, la paura della mancata crescita, di unaricaduta nella recessione, che i dati sulla debolezza persistente delleconomia occidentale fanno

    temere.

    Dietro a questa fuga dalle borse, in altre parole dagli investimenti in imprese e nelleconomia reale

    c, secondo molti commentatori, la convinzione che lAmerica si stia avvitando in una nuovarecessione. Puntano in questa direzione i dati pi recenti sullindustria manifatturiera, sulla fiducia

    dei consumatori, le previsioni (lultima, del Conference Board, di ieri) sul ritmo asfittico diassunzioni nel mercato del lavoro. Il recente accordo sul debito, con i suoi drastici tagli di spesa,

    avr un effetto depressivo, togliendo risorse alleconomia e, dunque, facendo rallentare le entrate

    fiscali, aggravando, cos, il problema del debito. Ma, fra i dati, fa capolino anche lo spettro di unmale raro, ma devastante: la deflazione, ovvero la contrazione dei prezzi dovuta alla mancata

    crescita economica. I segnali ci sono. Le aziende americane sono floride, hanno pi soldi che debiti,ma non investono. La Bank of New York, una delle pi grandi negli Stati Uniti, ha cominciato ad

    applicare tassi negativi per i depositi sopra i 50 milioni di dollari: in altre parole, fa pagare per

    tenere i soldi in banca. Anche tassi cos bassi come lo 0,22% sui titoli pubblici a due anni, in realt,

    preoccupano. Fanno temere quella che gli economisti chiamano trappola della liquidit, cio unasituazione in cui i tassi sono cos bassi che la banca centrale non ha pi margini per abbassarliulteriormente e stimolare cos leconomia.[14]

    Le vie facili e normali, almeno dal 1929 in poi, di uscita dalla recessione economica, con

    laumento pi o meno combinato del deficit statale e/o dellinflazione, sono ormai precluse a priori

    per il sistema capitalistico statunitense e (per diverse ragioni) anche per i suoi partner/concorrenti,larea europea e quella nipponica. E a sua volta, tagliare il deficit statale attraverso un nuovo

    processo di distruzione del (residuo) stato sociale americano rappresenta, secondo il premio NobelP. Krugman, solo un nuovo stimolo allaggravamento della crisi economica (e dello stesso debito

    statale USA), visto che il tentativo di giungere al pareggio di bilancio in tempi di crisi economica

    una ricetta per peggiorare la crisi. Tagli alle spese effettuati oggi non riporterebbero leconomia subasi pi solide: ridurrebbero la crescita e aumenterebbero la disoccupazione. Anche Simon Johnson,

    ex capo economista del Fondo Monetario Internazionale, parlando davanti alla Commissioneeconomica del Congresso USA, ha affermato che tagli immediati alle spese rallenterebbero

    http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn12http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn12http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn13http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn14http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn14http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn12http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn13http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn14
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    11/61

    leconomia. Anchegli si detto preoccupato per la disoccupazione, oggi oltre il 9 per cento nel

    luglio 2010.[15]

    La strada iperpacifica di tagliare drasticamente le spese militari statunitensi? Obama ed idemocratici le hanno addirittura aumentate, almeno nel 2009/2011, in piena sintonia su questo

    punto con i repubblicani: senza un formidabile intervento allarme rosso finanziario, esterno

    (estero), tale (utilissima, fattibile) via di fuga autopreclusa al sistema imperialistico USA.

    A questo punto emerge una terza ipotesi, far saltare il tavolo da gioco attraverso lo scenarioGingrich dottor Stranamore.

    Progettualit il cui nucleo centrale una (possibile) praxis della borghesia statunitense, tesa sia ad

    ammettere e dirigere il default/bancarotta del debito statale americano che, allo stesso tempo, a

    lanciarsi in un rilancio in grande stile della guerra infinita di Bush. Ma questa volta su scaladintensit di gran lunga maggiore, mirando al cuore del suo nemico principale sul fronte

    internazionale, e cio la Cina e la sua (pacifica) rete di alleanze: attacco allIran, provocazioniaperte su Taiwan, dispiego delle armi stellari ai confini di Russia e Cina, alimentazione di scontri

    armati di ampie proporzioni al (gi caldo) confine tra le due Coree, potrebbero diventare alcuni dei

    tasselli della praxis di un nuovo e potenziale SuperBush, ancora in cerca di autore e di un leaderpolitico che lo interpreti.

    Sotto laspetto della (possibile) strategia del far saltare il tavolo da gioco, finanziario-planetario e

    delle relazioni internazionali, alcuni suoi germi erano gi emersi nella calda estate del 2011. Comeaveva lucidamente notato V. Giacch, il 30 giugno le agenzie hanno battuto la notizia

    dellennesima minaccia di Standard & Poors di abbassare il rating del debito di uno Stato

    addirittura a D: selective default, ossia insolvenza su alcune obbligazioni. Per, per una volta, nonsi trattava dellEuropa, ma degli Stati Uniti. Non era mai successo. Il motivo? La minaccia dei

    repubblicani di bloccare la legge per elevare il limite massimo di debito consentito oltre i 14,3trilioni di dollari attuali. Siccome il debito USA presto superer quella soglia, in assenza della legge

    un obbligazione a breve termine in scadenza il 4 agosto, del valore di 30 miliardi, non potr essere

    ripagata. Il problema che i repubblicani, in cambio di un loro voto favorevole, chiedono cheObama, anzich alzare le tasse (in particolare ai ricchi), tagli pesantemente la spesa pubblica.[16]

    Anche se la crisi estiva del default tecnico del luglio-agosto 2011 stata (a fatica) messa sotto

    controllo, essa ha rappresentato una sorta di fulmine che ha illuminato il fosco scenario del debito

    sovrano statunitense e la possibilit di una sua drastica eliminazione, attraverso la dichiarazioneunilaterale di bancarotta da parte statunitense: con il derivato annullamento del debito contratto in

    precedenza, lazzeramento del pagamento degli interessi sui titoli di stato USA e limpossibilit, pio meno prolungata nel tempo, di spendere anche un solo dollaro per gli stipendi dei dipendenti

    pubblici e per i servizi statali.

    Fantapolitica? Non proprio visto che, almeno rispetto agli stati federali in grave dissesto finanziario,

    due autorevoli esponenti del partito repubblicano quali Newt Gingrich e Jeb Bush (si, il fratello diBush junior), hanno auspicato il default controllato fin dal luglio del 2011, e hanno apertamente

    sostenuto una sorta di soluzione finale.

    Come ha notato D. Maceri, nel 1995 Newt Gingrich, presidente della Camera dei rappresentanti,

    chiuse le porte del governo per una settimana perch non voleva approvare una legge cheaumentasse il tetto di spesa dellamministrazione. Adesso, Gingrich suggerisce qualcosa di pi

    drastico per risolvere i bilanci degli stati che si trovano in condizioni precarie. In un recente articoloscritto insieme a Jeb Bush ex governatore della Florida e fratello dellex presidente George,

    pubblicato sul Los Angeles Times, Gingrich sostiene che la soluzione la bancarotta.

    Dichiarando fallimento gli Stati si potrebbero proteggere dai creditori e non pagare i costi per tutti i

    servizi che devono offrire e ovviamente abrogare i contratti con gli impiegati statali, incluse le loropensioni.

    http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn15http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn16http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn15http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn16
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    12/61

    Lo stato di insolvenza lultima carta dei repubblicani per affamare la bestia, ossia il governo,

    togliendogli tutti i fondi e ricominciare daccapo offrendo servizi limitati e colpire naturalmente isindacati visti come responsabili della crisi economica.

    Andare in bancarotta non facile per gli individui anche se offre un minimo di protezione

    temporanea ma con notevoli conseguenze negative. Per un azienda la bancarotta a volte possibile

    ma anche qui si tratta di serie situazioni.

    La bancarotta per una citt legale negli Stati Uniti e, anche se non tipica, pu avvenire. Esuccesso nella Contea di Orange, California del Sud, non lontano dal noto parco di divertimenti di

    Disneyland. Ci sono voluti diciotto mesi per la ripresa della citt, ma il grande vantaggio secondo la

    destra che non si sono aumentate le tasse.

    La legge federale non permette agli Stati di dichiarare bancarotta, quindi non ci sono possibilit checi avvenga.

    Si tratta solo di un idea radicale che spinge il concetto antigoverno ad un punto estremo. Sorprende

    che i proponenti di questidea siano Bush e Gingrich. Per il primo si tratta di un repubblicano direputazione moderata il quale sarebbe dovuto diventare presidente invece del fratello. Ovviamente

    Jeb non ha perso le speranze e ci sono possibilit che fra non molto ritorni a galla come candidatoalla Casa Bianca, non per il 2012 ma pi in la.

    Gingrich, da parte sua, ha gi fatto capire che sta facendo un pensierino per il 2012. In un suointervento ha dichiarato che i leader alla nomination repubblicana al momento sono Mitt Romney,

    ex governatore del Massachussetts, Sarah Palin, ex governatore dellAlaska, e Mike Huckbee, ex

    governatore dellArkansas. Romney e Huckbee sono stati candidati alle primarie repubblicane del2008 ma sono stati sconfitti da John McCaine. La Palin stata scelta da McCain come sua vice.

    [17]

    Gi nel luglio del 2011 F. Ghira avanzava lipotesi che, come fece Nixon nel lontano 15 agosto del1971, la direzione politica statunitense volesse scaricare il crack USA sul resto del mondo,

    almeno dopo le elezioni presidenziali del novembre 2012.

    Fallire oggi (luglio del 2011) non si pu, nel 2012 ci sono le presidenziali, meglio farlo pi in l.

    In effetti il livello del debito altissimo. A fine marzo era pari a 14.260 miliardi di dollari, che pari

    al 97,3% del Prodotto interno lordo. Ma contando anche i debiti degli enti locali, il suo livello parial 130% del Pil, cifra che fa impallidire lattuale 120% italiano.

    Se poi si tiene conto che anche la bilancia commerciale USA in profondo rosso (600 miliardi di

    dollari nellintero 2010 e 50 miliardi solo nel maggio scorso, il record degli ultimi tre anni) si ha

    una chiara idea del fatto che i cittadini degli Stati Uniti vivono ben al di sopra delle propriepossibilit, e che i costi del loro sostentamento sono scaricati sul resto del mondo.

    Questo possibile soltanto in virt del fatto che il dollaro, nonostante le debolezze del sistemaeconomico che rappresenta (tra debito pubblico e commerciale e debito delle famiglie), resta la

    moneta per eccellenza negli scambi internazionali e soprattutto la moneta di riferimentonellacquisto delle materie prime, da quelle energetiche, petrolio e gas, fino a quelle alimentari,

    come il grano. Se si ponesse come forte e reale un alternativa al dollaro, rappresentata da unaltramoneta, sia essa leuro o lo yuan cinese, per il biglietto verde sarebbe notte fonda. Oggi per, e non

    ci stancheremo mai di ricordarlo, il dollaro continua ad imporre la sua supremazia in quanto

    rappresenta la prima potenza militare del globo che, avendo centinaia di migliaia di suoi cittadinisotto le armi, deve poter disporre di una moneta con la quale poter sancire il proprio ruolo di Paese

    occupante. E questo vale sia per i Paesi in cui sono in corso conflitti, sia per i tradizionali alleatidegli Stati Uniti che gi hanno concesso lutilizzo di basi militari sul proprio territorio, dalle quali

    partire per una delle tante crociate che sono la caratteristica degli USA, a partire dalla guerra deiprimi del Novecento contro la Spagna per il controllo di Cuba.

    E poich stiamo parlando di corsi e ricorsi storici c da ricordare che il 15 agosto del 1971, a Borse

    http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn17http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn17
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    13/61

    chiuse, Richard Nixon decret la fine della convertibilit del dollaro in oro prendendo atto che era

    cos alta la quantit di banconote verdi in circolazione, derivanti dal commercio del greggio, icosiddetti petrodollari, pompati dalla Casa Bianca e dal Tesoro per tenere bassi i prezzi praticati

    dai Paesi produttori, da rischiare di vedere prosciugate le riserve auree USA. Questanno Ferragosto

    cade di luned ed essendo gli uffici pubblici in molti Paesi chiusi per festa, alla Casa Bianca sioffrirebbero tre giorni buoni per fare un annuncio eclatante e tentare di ammortizzare i

    contraccolpi.[18]E appena il caso di rilevare che una bancarotta statunitense sarebbe, e sarebbe vista/vissuta, comeuna sorta di dichiarazione di guerra finanziaria dagli stati creditori dellAmerica sparsi in tutto il

    mondo, Cina, Giappone, petrostati arabi e Gran Bretagna in testa.

    Non solo, una bancarotta del debito pubblico trascinerebbe inevitabilmente con se nel default totale

    anche la stessa banca centrale statunitense, la parastatale Federal Reserve, che risultava gi nel 2011il principale creditore dellapparato statale americano, superando sensibilmente la stessa Cina

    Popolare.[19]

    Non solo: un possibile default del debito sovrano USA porterebbe con se nel gorgo della bancarotta

    anche numerosi stati federali, gi sullorlo del fallimento per conto loro, a partire dalla California.

    Gi nel corso del 2011 non solo lo stato centrale, ma anche la parte degli Stati federali, annuncianodei grandi buchi nei propri bilanci: 125 mila milioni di dollari per i bilanci del 2011-2012, mentre

    per lanno in corso la somma supera i 130 mila milioni. Se questi bilanci saranno approvati, la tassasul deficit per il 2010-2011 in Nevada arriver al 45,2%; in Illinois al 44,9%; al piccolo New Jersey

    al 37,4%; in Texas al 31,5% e in California al 29,3%.

    Tutti gli Stati federati registrano, in media, un deficit del 20%. Pi crescer la crisi immobiliare e

    lavorativa su scala regionale, maggiore sar il deficit. La crisi pi grave dopo quella degli anni 30ha ancora drammaticamente raggiunto le entrate fiscali, che sono attualmente di un 12-15% al di

    sotto del livello precedente alla crisi. Senza laiuto finanziario dellUnione circa 140 mila milioni

    di dollari dallinizio del 2009 , che ha coperto circa il 30-40% del deficit, molti stati sarebbero giin bancarotta da molto tempo. Senza un nuovo indebitamento, senza un flusso monetario da

    Washington, il deficit degli stati federati non avrebbe mai potuto essere finanziato.[20]

    Non solo. Nel maelstrom devastante della (possibile) bancarotta statunitense verrebbero trascinatinella rovina buona parte dei giganteschi fondi-pensione statunitensi, che possiedono e gestiscono

    buona parte dei titoli di stato e federali.

    Le citt, i municipi e gli stati federali americani sono per ora indebitati per un importo di tre bilioni

    di dollari. Come si diceva, funzioneranno ancora un po grazie allaiuto finanziario federale. Col2011 finito il programma Build American Bonds, con cui lUnione aveva assunto un terzo degli

    interessi. Il mercato irromper immediatamente perch, a differenza che in Europa, sia le citt che

    gli Stati sono senza capitali e hanno grosse difficolt ad emettere buoni del tesoro (il New Jersey haappena fallito nelloperazione. Gli interessi, insieme ai costi per la permuta dinadempimento

    creditizio (credit default swaps) dei buoni municipali montano alle stelle. Le cose diventerannodavvero gravi quando i ciclopici deficit dei fondi di pensione entreranno nel campo visivo le perdite

    multimilionarie subite durante la crisi da questi depositi di professori e funzionari, non possono

    essere coperte dagli Stati federali, i quali non riescono nemmeno a farsi carico della ritardatariforma sanitaria. La verit che per gli Stati Uniti non si riesce a vedere allorizzonte la fine della

    crisi finanziaria.[21]

    Non solo: il dollaro statunitense diventerebbe subito mera carta straccia in tutto il mondo, privandolimperialismo statunitense di quel diritto di signoraggio che, come notava Ghira, garantiva alla

    borghesia e a una parte dei lavoratori statunitensi di vivere ben al di sopra delle loro possibilit:

    fine immediata di questa costante ed iperbenefica fonte di reddito, per il sistema-USA.

    Non solo: in caso di bancarotta, lo scenario sociale USA assomiglierebbe a quello della California

    http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn18http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn19http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn20http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn21http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn18http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn19http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn20http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn21
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    14/61

    del 2011, ma assai peggiorato ed esteso ovviamente su scala nazionale.

    Il rubinetto monetario ora si per chiuso, facendo scoppiare il panico finanziario, e tutti i

    governatori federali sono disperati. Jerry Brown, appena entrato in carica a gennaio, ha dichiarato lasituazione demergenza finanziaria in California. E quindi i detenuti sono liberati in anticipo; le

    vacanze scolastiche prolungate; scuole, universit, biblioteche e musei chiusi (o privatizzati); salari

    fortemente ridotti; lofferta di posti pubblici paralizzata; e migliaia di funzionari inviati in vacanza o

    in pensione anticipata. In questo modo si sono aggiustati i conti e si smesso di pagare fatturemultimilionarie accumulate nel corso degli anni, con prevedibili conseguenze disastrose perleconomia regionale, sostenuta dalla domanda pubblica. Tasse e aggravi fiscali sono fortemente

    aumentati in 30 stati federali, e bisogner aumentare ancora[22].

    Con il default, cesserebbero di operare sia il Medicare che il Medicaid, i due piani statali che

    erogavano nel 2011 ben ottanta milioni di assegni mensili per lassistenza medica di base adanziani, disabili e cittadini con i redditi pi bassi; gli stipendi dei dipendenti pubblici, ivi compresi i

    poliziotti, non verrebbero pi pagati; le scuole, le biblioteche, i musei pubblici non avrebbero fondi

    per luce e riscaldamento.

    In estrema sintesi, la guerra civile (di classe e/o razza) sarebbe subito dietro langolo negli StatiUniti, come avvenne nella calda Detroit dellestate del 1967, in un paese in cui quasi tutti i cittadini,

    poveri o ricchi, bianchi o neri, sono ben armati e legittimamente armati, oltre che in media benaddestrati alluso delle armi da fuoco.

    Come potrebbero essere gestite, con qualche ragionevole possibilit di successo politico ed

    economica-finanziario, questo scenario da incubo dalla borghesia statunitense ed i suoi mandatari?

    Semplice, con i poteri straordinari derivanti dalla proclamazione dello stato di guerra da parte del

    presidente statunitense.

    Semplice, amplificando lincubo allennesima potenza, creando dal caos finanziario un supercaosbellico, occultando il caos-default con il supercaos-guerra, con un conflitto diretto contro Iran e

    (soprattutto, per forza di cose, perch Pechino ritenuta da Washington il principale nemico, oltreche realmente il principale creditore degli USA) contro Cina e, a cascata, Corea del Nord.

    Non contano, sotto questo profilo, i pretesti utilizzabili (e sono tanti), al fine di scatenare ilsupercaos planetario: un altro 11 settembre 2001, un altro incidente del Tonchino (Vietnam,

    agosto 1964) vicino a Taiwan, una presunta aggressione dei cattivi nordcoreani, oppure un

    presunto atto ostile attribuito ad altri paesi dellasse del male di Bush junior, un presunto atto dipirateria cibernetica attribuito alla Cina, ecc.

    I pretesti necessari si trovano sempre, la CIA ha una discreta esperienza pluridecennale in questo

    campo, mentre va sottolineato come (non casualmente) il 7 luglio del 2011 il Congressostatunitense abbia votato una legge che equipara gli attacchi via Internet agli USA ad atti di

    guerra contro la nazione, prendendo a pretesto dei presunti attacchi di hacker cinesi (guarda caso!)su target americani che si sarebbero verificati un mese prima.

    Invece conta il contenuto, lo scatenamento di una guerra di grandi proporzioni contro Cina ed Iran,che servirebbe contemporaneamente (in caso di successo, certo non garantito) a:

    - tenere in stato di acquiescenza i lavoratori degli USA, visti gli interessi nazionali in gioco

    in presenza di una guerra su vasta scala;

    - congelare gli effetti disastrosi sul piano economico del default del debito sovrano USA;

    - far superare con rapidit le conseguenze disastrose dellazzeramento del valore di

    scambio/credibilit del dollaro come moneta unica di riferimento mondiale, grazie ed attraverso la

    liquidazione per via militare del principale nemico strategico degli Stati Uniti, la Cina Popolare;

    - far implodere legemonia del partito comunista cinese sul gigantesco paese asiatico;

    http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn22http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn22http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn22
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    15/61

    - demolire in un sol colpo la nuova primatista mondiale in campo economico, la Cina

    Popolare, anche grazie al riesplodere dellattivit delle forze secessioniste in Tibet, Xinjiang, ecc.;

    - far implodere il regime islamico iraniano e, a cascata, quello siriano;

    - evitare uno scontro nucleare diretto con la Russia ed il suo ancora formidabile arsenaleatomico, ma allo stesso tempo indebolire gravemente Mosca privandola del suo principale (e

    confinante) alleato geopolitico in campo internazionale, la Cina;- legittimare a posteriori lannullamento unilaterale del debito statale americano in mano allo

    stato cinese, a quella potenza asiatica che diventerebbe in un solo istante (per unilaterale decisionedi Washington) una potenza belligerante contro la superpotenza militare a stelle e strisce;

    - legittimare a posteriori lannullamento del debito statale americano in mano ai petrostati

    arabi, Arabia Saudita in testa, grazie ed attraverso la liquidazione per via atomica del regime sciita

    di Teheran, super-odiato dai nuclei dirigenti sunniti del Golfo Persico;

    - sviluppare enormemente il controllo statunitense sulla principale fonte/area energetica delpianeta, il Medioriente (e lIran americanizzato);

    - quasi contemporaneamente allattacco di sorpresa al nemico principale, la Cina, poterstringere un pacifico blocco navale/aereo contro leroica isola cubana, rimasta senza alleati

    internazionali di grande peso; in seguito partire alla riconquista del vecchio giardino di casa,statunitense, lAmerica Latina.

    Grandi vantaggi, anzi immensi benefici potenziali deriverebbero alla borghesia statunitense da una

    vittoria nella nuova crociata contro Cina ed Iran.

    Si tratta di giganteschi dividendi politici, geopolitici ed economici, che tra laltro sarebbero

    ottenibili almeno a livello potenziale senza una guerra di sterminio rivolta contro le popolazionicinesi ed iraniane, ma solo attraverso un attacco a sorpresa e mirato di tipo nucleare (con

    micro-bombe atomiche, a disposizione in grande quantit e gi da tempo negli arsenali statunitensi)

    contro i siti di lancio dei missili atomici intercontinentali dei cinesi e le loro principali basi aeree,contro i siti atomici della Corea del Nord e gli impianti di arricchimento nucleare iraniani, oltre che

    con umanitari assalti al sistema satellitare e cibernetico di Pechino.

    La superpotenza statunitense dispone dei necessari mezzi materiali, della massa critica militareindispensabile per portare a buon fine un simile attacco a sorpresa, il first strike nucleare contro i

    gangli vitali dellapparato bellico della Cina, Nord Corea e Iran?

    Purtroppo la risposta a tale domanda risulta positiva.

    Gli Stati Uniti dispongono attualmente di pi di quattromila testate nucleari, oltre che di migliaia di

    missili a lungo/medio raggio e di bombardieri che potrebbero raggiungere con estrema rapidit itarget potenziali in Cina, Corea del Nord e Iran.

    Dispongono da molti anni dei piani dattacco e delle simulazioni del first strike contro i tre paesi

    in via desame.

    Dispongono di un bilancio militare gigantesco, spendono tuttora (inizio del 2012) somme

    gigantesche per il loro apparato bellico e complesso militar-industriale. Ancora nel luglio del 2011,A. Mazzeo ha notato che il nucleo dirigente guidato da Obama, che lamministrazione degli Stati

    Uniti dAmerica sfida lopposizione repubblicana e una parte del Partito democratico e annunciaper il 2012 una manovra finanziaria lacrime e sangue per ridurre lo spaventoso debito pubblico di

    oltre 14.000 miliardi di dollari. Allorizzonte si profilano nuove tasse sui consumi e tagli alla spesa

    sociale e sanitaria per 4.000 miliardi ma il complesso militare industriale e i signori del Pentagonopotranno comunque dormire sonni tranquilli. Il Congresso, infatti, con 336 voti favorevoli e 87

    contrari, ha varato per il prossimo anno un bilancio della difesa record: 649 miliardi di dollari innuove armi e missioni di guerra, 8,9 miliardi in meno di quanto aveva richiesto il presidente

    Obama, ma 17 miliardi in pi di quanto previsto nel budget 2011. Restano fuori dalla difesa perch

  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    16/61

    computate sotto altre voci del bilancio federale, le spese per la cosiddetta sicurezza nazionale,

    quelle per la ricerca e la sperimentazione di nuovi strumenti bellici e quelle per la realizzazionedinstallazioni militari nazionali e doltremare, per le abitazioni da assegnare al personale o per la

    produzione degli ordigni nucleari destinati ai cacciabombardieri strategici o ai missili a medio e

    lungo raggio imbarcati nei sottomarini.

    Anche se il Congresso ha confermato in buona sostanza il piano finanziario approntato dal

    Dipartimento della Difesa, sono stati approvati una serie di emendamenti che comportano iltrasferimento di risorse da un programma militare allaltro, la cancellazione di alcuni progettichiave del Pentagono e lacquisizione di sistemi darma non richiesti dai militari ma offerti dalle

    generose e potenti lobby dei fabbricanti. Pienamente esaudite invece le richieste del Pentagono di

    finanziamento dei nuovi cacciabombardieri F-35, di una nuova classe di sottomarini nucleari dotatidi missili balistici e dei velivoli per il pattugliamento marittimo P-8 (destinati in parte alla base

    siciliana di Sigonella).

    Un premio extra di 335 milioni di dollari stato concesso inoltre per lacquisto di due satelliti del

    Wideband Global System, il sistema di telecomunicazioni satellitari che il Dipartimento della difesasta sviluppando in cooperazione con le forze armate australiane (complessivamente il sistema

    assorbir nel 2012 investimenti per 804 milioni di dollari).[23]

    Gli USA dispongono di una formidabile rete di basi militari sparsi per quasi tutto il pianeta, a partiredal Giappone/Corea del Sud e collocate in prossimit delle coste cinesi.

    Come ha sottolineato Hugh Gusterson, prima di leggere questo articolo, cercate di rispondere a

    questa domanda. Quante basi militari hanno gli Stati Uniti in altri paesi: a) 100 b) 300 c) 700 d)

    1000?

    Secondo una lista dello stesso Pentagono (1) la risposta 865, ma se si comprendono le nuove basiin Iraq e in Afghanistan la cifra sale a pi di mille. Queste mille basi rappresentano il 95% di tutte le

    basi militari che gli altri paesi hanno in territorio straniero. In altre parole, gli Stati Uniti stanno alle

    basi militari come Heinz sta al ketchup.

    Il vecchio modo di fare colonialismo, praticato dagli europei, consiste nel farsi carico di tutto unpaese e amministrarlo. Ma un metodo superato. Gli Stati Uniti sono stati i pionieri di una gestione

    pi agile dellimpero mondiale. Lo storico Chalmers Johnson afferma: La versione nordamericanadella colonia la base militare: gli Stati Uniti, aggiunge, hanno un impero di basi militari.

    Queste basi non costano certo poco. Escludendo le loro basi in Afghanistan e Iraq, gli Stati Unitispendono circa 102 milioni di dollari allanno nella gestione delle basi allestero, secondo Miriam

    Pemberton, dellIstituto for Policy Studies. E in molti casi, dobbiamo chiederci a cosa servono. Peresempio, gli Stati Uniti hanno 227 basi in Germania. Forse avevano un senso durante la Guerra

    Fredda, quando la Germania era divisa in due dalla cortina di ferro e i responsabili della politica

    statunitense cercavano di convincere i sovietici che il popolo statunitense considerava un attaccoallEuropa alla stregua di un attacco agli Stati Uniti. Ma nella nuova era in cui la Germania

    riunificata e gli Stati Uniti sono preoccupati per altri focolai di conflitto in Asia, Africa e MedioOriente, che senso ha per il Pentagono mantenere le sue 227 basi militari in Germania, se non

    quello che avrebbe conservare per il servizio postale una flotta di cavalli e carrozze?

    Affogata nella burocrazia, la Casa Bianca si trova di fronte alla necessit di tagliare i fondi non

    necessari del bilancio federale. Il congressista del Massachussets Barney Frank, democratico, hasuggerito una riduzione del 25% del bilancio del Pentagono. Che consideriamo o meno realistico il

    calcolo di Frank, le basi allestero sono senza dubbio un obiettivo appetitoso per le forbici deitagliatori di bilancio. Nel 2004, Donald Rumsfeld aveva stimato che gli Stati Uniti avrebbero potuto

    risparmiare 12.000 milioni di dollari con la chiusura di circa 200 basi allestero. Il costo politico

    sarebbe quasi nullo dato che le persone economicamente dipendenti dalle basi sono cittadinistranieri e non possono votare nelle elezioni statunitensi.

    http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn23http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn23
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    17/61

    Ma le basi straniere sembrano invisibili a quelli che intendono tagliare il bilancio del Pentagono,

    che raggiunge i 664.000 milioni di dollari allanno. Prendiamo larticolo del New York TimesThe Pentagon Meets the Real Word (il Pentagono di fronte al mondo reale) (2). Leditorialista del

    Times chiede alla Casa Bianca di avere il coraggio politico di tagliare il bilancio della difesa.

    Suggerimenti? Sopprimere i programmi per lacquisizione del caccia F-22 e del distruttore DDG-1000 e ridurre il Sistema di Combattimento futuro dellesercito di terra, allo scopo di risparmiare

    10.000 milioni in pi allanno. Sono tutti suggerimenti accettabili, ma che succede con le basiallestero?.[24]

    Niente, e non a caso

    Lo scenario Gingrich-dottor Stranamore incontra tuttavia delle formidabili controtendenze,facilmente rilevabili (e rilevate da decenni, per fortuna) persino nei falchi pi accesi del

    complesso militar-industriale e della destra repubblicana.

    Il potenziale militare (e militar-nucleare, missilistico) cinese senzaltro nettamente inferiore aquello statunitense, ma di tutto rispetto e basterebbero solo tre-quattro ordigni atomici, sopravvissuti

    ad un eventuale first-strike nucleare degli Stati Uniti, per devastare per molti decenni economia,

    ecologia, e demografia del Titanic-USA, gi pericolante di per s

    Seconda controtendenza, la formidabile potenza nucleare della Russia: niente garantisce (anzi,tuttaltro) che Mosca rimanga immobile ed inattiva di fronte ad un eventuale attacco militare

    statunitense alla Cina, allIran, ecc.

    Terzo fattore, il complesso (ipergiustificato) del vaso di Pandora: una volta aperto coscientemente

    unilateralmente e in grande stile il vaso nucleare, con lutilizzo delle armi di sterminio di massa,ci si trova di fronte ad una situazione irreversibile e disastrosa. Chi la fa, laspetti: anche i pi accesi

    falchi statunitensi non potrebbero che mettere in conto il pericolo reale di continui attacchiterroristici con uranio impoverito, e/o micro-ordigni nucleari, armi batteriologiche sul suolo

    statunitense, in un incubo costante che durerebbe per decenni.

    Quarto elemento, linsurrezione dellopinione pubblica mondiale contro gli scoperchiatori del vasodi Pandora e gli utilizzatori di armi di sterminio per una seconda volta, dopo Hiroshima eNagasaki.

    Quinta controtendenza, le multinazionali statunitensi (tantissime) che hanno investito (tantissimo)

    in Cina negli ultimi tre decenni. In caso di conflitto, verrebbero nazionalizzate subito le loro filiali

    in Cina, da Wal-Mart in gi, con tremende conseguenze finanziarie per le case-madri diWashington: esse sono una sorta di ostaggio americano nelle mani di Pechino.

    Siamo in presenza di controtendenze formidabili ed inevitabili, la cui presenza incombente prevale

    a nostro avviso nettamente sui potenziali (solo potenziali, anche se immensi) dividendi politici,geopolitici ed economici che deriverebbero da un eventuale (solo eventuale, assolutamente non

    sicuro, pieno di tremende controindicazioni) successo del primo colpo nucleare-limitato controCina, Iran e/o Corea del Nord. Solo se si sentisse realmente con le spalle al muro e minacciataconcretamente nei suoi interessi vitali, nello specifico da unondata enorme ed incontrollabile di

    proteste di massa, scatenatesi da Los Angeles fino a New York, la maggioranza politica dellaltaborghesia e dei centri nevralgici degli apparati statali (CIA e forze armate) potrebbero accettare i

    paurosi rischi insiti in tale scenario politico, in assenza di alternative meno terrificanti.

    Quarto possibile scenario, lipotesi Gingrich: senza utilizzo di attacchi militari preventivi contro

    Cina e Iran, dichiarare il fallimento del debito sovrano statunitense e lasciare spazio allazionepurificatrice del libero mercato negli Stati Uniti.

    Nel luglio del 2011, lautorevole senatore repubblicano (e allora candidato della presidenza degli

    USA nel 2012) Ron Paul aveva rilevato senza mezzi termini che noi (gli Stati Uniti) andremo indefault perch il debito insostenibile.[25]

    Non si tratta delle predizioni un po avventate di Gerard Celeste, o dello studioso russo Igor

    http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn24http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn25http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn24http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn25
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    18/61

    Panarin, per cui nel 2010 gli Stati Uniti si sarebbero disintegrati in ben sei parti distinte: Ron Paul e

    Newt Gingrich non solo rappresentano due esponenti autorevoli della potente destra del partitorepubblicano, ma si basano su fatti reali (il pauroso aumento del debito sovrano statunitense) ed

    espongono una loro particolare cura, collegando analisi con progettualit/praxis futura. Come

    aveva notato il giornalista D. Carcea, gi nella primavera del 2011 Ron Paul e la frangiaoltranzista del partito repubblicano prevedevano ed invocavano il default, la bancarotta finanziaria

    dello stato americano: il giornalista (filocapitalista) italiano aveva sottolineato che nellaprile del2011 lagenzia di rating Standard & Poors rompe il tab dei tab: portando da stabile a negativo il

    giudizio sul debito pubblico americano.

    Il rating del debito americano segna da sempre la tripla A, ma ora S.&P. (una delle tre sorelle,

    agenzie di rating) minaccia di abbassarlo se non verr approvato dal Congresso Americano un seriopiano di rientro dal debito che veleggia verso il 100 per cento del Pil e di contenimento del deficit,

    che nel 2010 stato del 10 per cento. I repubblicani auspicano potenti tagli della spesa sociale:sanit, dipendenti pubblici, sistema pensionistico, mentre Barack Obama e i democratici puntano

    alla diminuzione delle spese militari e quindi lo scontro si presenta molto aspro. Il debito

    letteralmente esploso negli ultimi anni, nel 1980 segnava il 33,4 per cento del Pil, nel 2000 il 56 per

    cento, fino al 2007 si mantenuto su questi livelli, ma lo scoppio della crisi e la decisione di salvaretutto il sistema finanziario americano, socializzando le perdite sui mutui tossici, scaricandole quindisullintera collettivit, ha portato ad una vera esplosione del debito pubblico.

    Per una corretta visione globale della situazione americana per necessario fare operazione dicompletezza: al debito Federale si devono sommare i debiti dei singoli Stati, cos come si fa ad

    esempio con il debito pubblico italiano, dove si somma il debito statale a quello di tutte le pubblicheamministrazioni. Il debito dei singoli Stati si aggira intorno ai 3.000 miliardi di dollari, pertanto se

    si somma il debito federale e i debiti statali si arriva ad un rapporto debito pubblico/pil del 120 per

    cento.

    Il debito USA uguale quindi a quello italiano in termini percentuali di rapporto debito/pil debito

    (118 per cento), e di gran lunga superiore al debito complessivo area euro, che attestato all84 percento del pil e presenta un deficit medio del 6,35 per cento contro il 10 per cento degli Stati Uniti.

    Se poi il discorso viene allargato allintero indebitamento del sistema a stelle e strisce, allora citroviamo di fronte ad una vera e propria bomba innescata: il totale dei debiti pubblici (stato federale

    e singoli stati), pi le famiglie, pi le imprese e infine le banche ammonta a 57.000 miliardi di

    dollari, per un rapporto indebitamento/Pil che si aggira intorno al 400 per cento, una cifra pazzesca,se si tiene conto che la stessa cifra a cui ammonta lintero pil mondiale 60.000 miliardi.

    E chiaro che in ballo c la tenuta di tutto il sistema economico-finanziario, ma per essere corretti

    di tutto il mondo occidentale, che da troppo tempo a causa delle politiche dellindebitamento vive al

    di sopra delle proprie possibilit; a maggio si raggiunger il tetto massimo di possibile

    indebitamento pubblico federale previsto dalla legge, lultima soglia massima autorizzata: 14.300miliardi di dollari, occorrer, una nuova autorizzazione, altrimenti il giocattolo si blocca: perch iltesoro non ha pi il potere legale di vendere Bot.

    Sicuramente verr fatta lennesima legge, che consentir di sforare il 100 per cento, fissando il

    limite pi in alto, ma i repubblicani stanno alzando terribilmente il prezzo. Addirittura nelle file dei

    repubblicani i Tea party chiedono tagli della spesa di 4.000 miliardi di dollari nei prossimi quattroanni, una cifra pazzesca e unaltra frangia quella pi oltranzista che fa capo a Ron Paul e al figlio

    Randy si auspica proprio che gli Stati Uniti dichiarino il fallimento e limpossibilit di pagarelenorme debito pubblico, in modo da smettere di continuare a drogare il sistema con la politica

    portata avanti dalla Fed da sempre, con la perenne emissione di moneta, senza alcun sottostante che

    faccia da controvalore e garantisca quella moneta. [26]

    Lidea-guida della destra repubblicana diretta ad ottenere la grande disintossicazione dalladroga del deficit statale-locale negli Usa, costi quel che costi in termini economici e sociali, come

    http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn26http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn26
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    19/61

    avvenne nella contea californiana (liberista e fallita) di Orange County: essa era entrata in uno

    stato di bancarotta (per debiti) nel dicembre del 1994, uscendo da tale stato di default attraverso unadurissima politica di austerit, rispetto alle spese e servizi sociali.

    Sempre il liberista D. Carcea, approvando tale progetto di default controllato antistatalista, ha

    notato che la Federal Reserve, la Banca Centrale americana, da due anni e mezzo a questa parte ha

    stampato una quantit enorme di dollari per salvare le grandi banche: troppo grandi per poter fallire

    e garantire leconomia americana dal cosiddetto rischio sistemico, cio il collasso. In realt lebanche dovevano essere fatte fallire, e sarebbe dovuta essere sfruttata quella grande crisi perripensare il sistema monetario mondiale.

    Invece, governi e soprattutto banche centrali se la sono ben vista dallinvertire una situazione diaccumulo di debito pubblico e privato, ma anno continuato nella politica di pompaggio di liquidit

    nel sistema, cos come si fa con un drogato a cui si continua a dare leroina, anzich avviarlo ad unsistema di recupero e disintossicazione che deve inevitabilmente passare anche da crisi di astinenza.

    Sicch anzich affrontare le conseguenze di una recessione che avrebbe comportato grossi sacrifici

    nellimmediato, si scelta la politica della conversione in debito pubblico dei debiti privati, nellospecifico quelli derivanti dai prodotti tossici presenti nei bilanci delle banche, nella classica ottica

    della privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite, che caratterizza la negazione dellibero mercato e la promozione del capitalismo di stato.

    La Fed ha prodotto liquidit per 2.000 miliardi di dollari, con due operazioni chiamate QE:

    quantitative easing, che hanno consentito di agguantare le banche, tenere bassi i tassi dinteresse

    Usa e soprattutto comprare i titoli del proprio debito pubblico, quelli emessi dal Tesoro americano.

    Sembra che la quantit dei titoli del debito pubblico americano che la Fed si auto comprataammonti al 70 per cento del debito emesso negli ultimi anni, ha nel proprio portafoglio un totale di

    1.400 miliardi di obbligazioni del tesoro, 600 in pi rispetto allanno scorso.

    Ora a giugno finir la somma a disposizione, stanziata con la seconda fase di quantitative easing

    (QE2), a quel punto per gli Stati Uniti i problemi saranno enormi: come faranno a piazzare i titolidel proprio debito, con la stampante che si blocca, la Cina che sta progressivamente diminuendo

    lacquisto di titoli del debito federale, perch da tempo consapevole della possibile insolvenzaamericana, e il Giappone in piena crisi da post tsunami-terremoto-nucleare, che dovr pensare a

    sovvenzionare la propria ricostruzione?

    Faranno una terza emissione di moneta? Allungheranno lagonia e aumenteranno ancora di pi

    linflazione mondiale dovuta allinflazione di dollari, rimandando ancora per un po di tempo ilregolamento dei conti?.[27]

    Il regolamento dei conti rispetto al debito pubblico statunitense ormai inevitabile e prorogabile

    al massimo di un paio di anni: lunico problemino della ricetta liberista-bancarottiera che essa

    inevitabilmente conduce diritto sia alla guerra civile (di classe e razza), nei pacifici ed ordinati StatiUniti dAmerica, che al loro collasso economico, in assenza della via duscita (iperpericolosa

    anchessa, anche se per molti motivi sopra elencati) della guerra preventiva contro Cina ed Iran.

    Lesperienza (recente) insegna.

    Il laisser-faire era stata proprio la strada battuta per pochi giorni dallo stesso Bush junior quando,

    nel settembre 2008, aveva lasciato fallire lo stato americano, ma il solo (anche se potentissimo)gruppo finanziario Lehman Brothers. Solo una multinazionale bancaria, anche se gigantesca, e non

    certo il supergigantesco apparato statale americano.

    Le conseguenze? Il panico totale su tutte le borse del mondo capitalistico. R. Patalano avevaosservato giustamente gi nel dicembre del 2008 che la crisi finanziaria che si trascina ormai da

    pi di un anno, ha avuto una netta accelerazione dopo il 14 settembre 2008, giorno in cui la LehmanBrothers ha ceduto alle pressioni che da qualche mese assediavano i suoi titoli a Wall Street, perannunciare lintenzione di avvalersi della protezione in caso di bancarotta prevista dal Chapter 11

    http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn27http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn27
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    20/61

    dellU.S. Bankruptcy Code, gettando cos nel panico le borse di tutto il mondo. Dopo lannuncio del

    fallimento in un solo giorno tra le due sponde dellAtlantico sono andate in fumo 825 miliardi didollari. Secondo i dati della Federazione Mondiale delle Borse nei primi dieci giorni di ottobre sono

    stati persi dai listini azionari mondiali 4.000 miliardi, portando a 25 miliardi di dollari la perdita

    complessiva rispetto allottobre 2007. Solo nei paesi Ocse dallinizio dellanno alla fine di ottobrele borse hanno bruciato 15.630 miliardi di dollari, circa il 30% del PIL mondiale.

    La scelta dellamministrazione americana di lasciar colare a picco il colosso Lehman stataconsiderata da alcuni commentatori una decisione inspiegabile di fronte al salvataggio del giganteassicurativo AIG effettuato proprio il giorno dopo, al sostegno dato lo stesso giorno dalla Bank of

    America alla Merril Lynch (pilotato dalle autorit monetarie federali), e ancor pi di fronte al

    doppio salvataggio di Fanni Mae e Freddie Mac, istituzioni specializzate nel campo dei mutuiavvenuto una settimana prima, e alla scelta compiuta sei mesi prima in favore di unaltra grande

    banca daffari statunitense, la Bear Stearns, tenuta a galla dallapertura di garanzia da parte dellaFed, pari a 30 miliardi di dollari. La scelta apparsa inspiegabile anche allo stesso Richard Fuld,

    amministratore delegato della Lehman Brothers, che il 6 ottobre scorso di fronte alla Commissione

    del Congresso Usa, ha ammesso candidamente: Avrei voluto essere salvato anchio. Certo ancora

    non mi spiego perch siamo stati gli unici a non essere salvati. E ci che mi colpisce che il venerdprima Lehman e Merryll Lynch erano nelle stesse condizioni.[28]

    Contagio strategico: risulta la definizione corretta per inquadrare il default della Lehman

    Brothers.

    Ma facile immaginare il megacontagio strategico, che determinerebbe la bancarotta delgigantesco debito sovrano americano. Come si gi accennato in precedenza, sul piano economico-

    finanziario esso determinerebbe subito:

    - il collasso della stessa Federal Reserve, con circa 1.600 miliardi di dollari il principalepossessore di titoli di stato americani (acquisti definiti come una relazione incestuosa);

    - il collasso del bilancio di buona parte degli stati federali, a partire dalla California;

    - il collasso di buona parte dei grandi fondi-pensione statunitensi, che hanno investito in parteproprio sulle obbligazioni statali e delle diverse citt/stati federali americane. Gi alla fine del 2010

    la loro situazione generale risultava assai negativo, visto che gi allora era in corso un silenziosoattacco al cuore dei fondi pensione, provocato da un malanno non riconoscibile sino a quando il

    paziente non cade a terra. Cos stato definito la crescita del rosso dei cento maggiori fondi

    pensione delle corporation Usa. Per Kenneth Hackl presidente della societ di ricerca e consulenzaCt Capital Llc, non c una corretta percezione delle pesanti nubi che si addensano sul futuro dei

    pensionati statunitensi; tanto che il tema non trova spazio nel dibattito di politica economica suimedia Usa. Il deficit dei principali fondi pensione statunitensi si impennato dai 108 miliardi di

    dollari in luglio ai 459,8 di agosto, come riferito dalla societ attuariale e di consulenza Miliman. Si

    tratta della differenza tra il monte rendite da erogare e il patrimonio a disposizione. A provocare ilpeggioramento della salute delle strutture previdenziali Usa la politica di bassi tassi operata dalla

    Federal Reserve: una politica tesa a prevenire un ulteriore recessione ma che ha come effettolappiattimento dei rendimenti dei bond benchmark utilizzati a riserva delle rendite, gli AA rated

    ossia i bond con una valutazione S&P di doppia A. Questi titoli sono scesi ai minimi storici in

    termini di rendimento: il mese scorso questi bond offrivano un rendimento medio del 2,81%, dal3,9% della fine del 2009, ben sotto il 5,8% del 2008, secondo gli analisti di Bank of America

    Merrill Lynch;[29]

    - il sicuro collasso di Fannie Mae e Freddie Mac, i due fondi parastatali specializzati

    nellemissione di mutui immobiliari salvati a fatica dal fallimento gi nel 2008, attraverso lesborso

    di centinaia di miliardi di dollari provenienti dallo stato e la diversa garanzia prestata dal TesoroUSA e dalla stessa Federal Reserve sulla loro solvibilit futura. Ancora prima di un futuro default,essi sopravvivono solo grazie allaiuto pubblico: Fannie Mae aveva riportato nel solo trimestre

    http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn28http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn29http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn28http://var/www/apps/conversion/current/D:/Dati%20Web/sidoli/arma/Capitolo%20primo.docx#_ftn29
  • 7/31/2019 Ipotesi Hong Kong o Armageddon

    21/61

    gennaio-marzo 2011 perdite pari a 8,7 miliardi di dollari, chiedendo subito aiuti statali pari a tale

    importo deficitario: facile immaginare la sorte dei due enti parastatali, in caso di una bancarotta aWashington;

    - crollo verticale di Wall Street e, a catena, delle borse di tutto il pianeta;

    - crollo della fiducia dei risparmiatori statunitensi nelle banche e nello stesso dollaro, file

    crescenti davanti agli istituti finanziari per ritirare i depositi bancari, ecc.;- crollo del mondo parallelo finanziario dei derivati e dei credit defaul