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Ipotermia “ i pazienti non sono morti fino a quando non sono caldi e morti” (Donna 29 anni 40 min immersa con temperatura corporea scesa a 13,7 °C). L’ipotermia è la condizione definita da una temperatura centrale inferiore ai 35° C e si dice severa al di sotto dei 30°C. Nei Paesi a clima freddo l’ipotermia accidentale severa rappresenta un problema frequente e clinicamente impegnativo che richiede un trattamento medico rapido e l’utilizzo di tecniche specialistiche. Può essere una condizione primitiva, conseguente ad immersione in acqua fredda o ad incidenti alpinistici (caduta in crepaccio, seppellimento da valanga, esposizione prolungata a basse temperature), o essere la complicanza di stati patologici quali disturbi metabolici, disturbi del sistema nervoso centrale, intossicazione da alcool e/o farmaci. L’organismo umano è definito omeotermo perché mantiene costante la sua temperatura centrale al variare della temperatura ambiente, grazie all’equilibrio tra termogenesi e termolisi. La termogenesi viene determinata dall’attività metabolica dei tessuti sotto l’influenza di diverse variabili, aumento tono muscolare fino al brivido, regolazione del tono vasale (vasocostrizione) e della portata cardiaca, aumento del metabolismo basale. La termolisi consiste, invece, nella dispersione del calore, prevalentemente tramite la cute grazie ai meccanismi di evaporazione, radiazione, convenzione e conduzione L’equilibrio tra i due sistemi è sotto controllo del sistema nervoso centrale:

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Ipotermia“ i pazienti non sono morti fino a quando non sono caldi e morti”

(Donna 29 anni 40 min immersa con temperatura corporea scesa a 13,7 °C). L’ipotermia è la condizione definita da una temperatura centrale inferiore ai 35° C e si dice severa al di sotto dei 30°C.

Nei Paesi a clima freddo l’ipotermia accidentale severa rappresenta un problema frequente e clinicamente impegnativo che richiede un trattamento medico rapido e l’utilizzo di tecniche specialistiche.

Può essere una condizione primitiva, conseguente ad immersione in acqua fredda o ad incidenti alpinistici (caduta in crepaccio, seppellimento da valanga, esposizione prolungata a basse temperature), o essere la complicanza di stati patologici quali disturbi metabolici, disturbi del sistema nervoso centrale, intossicazione da alcool e/o farmaci.

L’organismo umano è definito omeotermo perché mantiene costante la sua temperatura centrale al variare della

temperatura ambiente, grazie all’equilibrio tra termogenesi e termolisi. La termogenesi viene determinata dall’attività metabolica dei tessuti sotto l’influenza di diverse variabili,

aumento tono muscolare fino al brivido, regolazione del tono vasale (vasocostrizione) e della portata cardiaca, aumento del metabolismo basale.

La termolisi consiste, invece, nella dispersione del calore, prevalentemente tramite la cute grazie ai meccanismi di evaporazione, radiazione, convenzione e conduzione

L’equilibrio tra i due sistemi è sotto controllo del sistema nervoso centrale: l’ipotalamo. Vengono proposte diverse classificazioni per definire il grado di ipotermia, noi riportiamo quello dell’ICAR

Medicom (commissione medica internazionale del soccorso alpino) una classificazione semplice di V stadi correlati alla temperatura (rilevata all’esofsgo – timpano) ed ai sintomi.

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Valutazione indice windchill

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Classificazione Ipotermia

ipotermia Trauma Non Trauma

Lieve - HT I 34-36 C° 35-32 C°

Moderata - HT II 34-32 C° 32-28 C°

Severa - HT III < 32 28-20 C°

Profonda - HT IV 20-13,7 C°

Estrema - HT V < 13,7 C°

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Stadi

Stadio I: paziente cosciente, tremore muscolare(temperatura centrale inferiore 35°-32°C)

Stadio II: paziente sonnolento, senza tremore muscolare(temperatura centrale inferiore 32°-28°C)

Stadio III: paziente inconsciente(temperatura centrale inferiore 28°-20°C)

Stadio IV: arresto cardiorespiratorio(temperatura centrale inferiore 20°-13,7°C)

Stadio V: Morte < 13,7 C°

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Curva sopravvivenza

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SISTEMA CARDIOVASCOLARE 1 Alterazioni dell’ ECG

ipotermia moderata - ipotermia grave .Bradicardia (a 27 °C <40 b/min) . F V 25 °C . Blocco sen atriale . Onde bizzarre . FA 30 °C . BAV . Ritmo nodale . Allargamento onda R . Allungamento tratto QT . Aumento tratto ST- T . Ritmo idioventricolare 10 b/min . Onda J Osborn

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SISTEMA CARDIOVASCOLARE

2 Alterazioni Emodinamiche

.↓CO .↑SVR .↑a-v DO2 .↓HR (effetto inotropo negativo)

.↓VO2 .↓PA .↓CVP –PAOP .↑Viscosità ematica . Vasoplegia cutanea

N.B in un cuore ipotermico le manovre di recupero e la RCP possono innescare una FV!

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.↓ Frequenza respiratoria .↑Spazio morto .↓Volume corrente .↓ PaO2 .↓Compliance (modificazione

surfactante) .↑PaCO2 .↓Diffusione alveolo capillare

Apparato Respiratorio

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S.N.Ca) Iperventilazioneb) Depressione del centro del respiro . Acidosi . Ipossiac) Apnea immediata Stimolazione recettori cutanei)

T centrale < 35. Disartria. Alterazione capacità memorizzazione . Reazione ritardate. Riduzione – assenza dell’attenzione. Amnesia. Confusione - delirio

T centrale < 30. Incoscienza

T centrale < 27. Perdita dei riflessi

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Ipotermia I – II(reagisce)

Evitare movimenti importanti.Riparazione dal vento.Involucro termico.Bevande calde senza alcool.

Ipotermia III(non regisce)

Evitare grandi movimenti.Riparazione dal vento.Involucro termico in stabile posizione di fianco (se non intubato).Osservazione rigorosa, controllo del polso e della respirazione. Misurazione della temperatura centrale (termometro timpano).Inalazione di ossigeno.Trasporto in elicottero in un ospedale dotato di personale medico e paramedico con esperienza nel campo del ipotermia.

Ipotermia IV (arresto cardiocircolatorio)

Rianimazione cardiopolmonare senza interruzioni.Trasporto in elicottero in un ospedale dotato di apparecchiature per circolazione extracorporea

Misure di pronto soccorso per il trattamento dell'ipotermia

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Algoritmo per il trattamento preclinico di pazienti travolti da una valanga.