Ipertensione arteriosa IPERTENSIONE ARTERIOSA … · Prevalenza d’Ipertensione in Europa, Canada...
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IPERTENSIONE ARTERIOSA
Prof. Raffaele CalabròCattedra di Cardiologia
Seconda Università di Napoli
Ipertensione arteriosaAumento stabile dei valori pressori
SINDROME COMPLESSA NELLA QUALE L’INNALZAMENTO DEI VALORI PRESSORI E’
SPESSO SOLO UNO DEGLI ASPETTI DI UNA COSTELLAZIONE DI ANOMALIE
FISIOPATOLOGICHE DI BASE
Classificazione dell’Ipertensione Arteriosa
• Ipertensione arteriosa primitiva ( in assenza di una causa identificabile)
• Ipertensione arteriosa secondaria( in presenza di una causa identificabile)
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Incidenza Ipertensione Arteriosa negli Adulti
National Healt and Nutrition Examination Surveys
NHANES II: 1976-1980
NHANES III: 1988-1991
Prevalenza Ipertensione Arteriosa negli Adulti
2422
13,6
26,3 25
0
5
10
15
20
25
30
USA Canada Cina Egitto Italia
Murray CL et al. Lancet 2003; 361: 717-725.
• Sono 600 milioni, nel mondo, gli individui ipertesi a rischio di infarto miocardico e scompenso cardiaco.
• Complessivamente, quindi, l’ipertensione uccide 7.1 milioni di individui ogni anno
• L’ipertensione arteriosa è la seconda causadi visita ambulatoriale nel mondo occidentale, con circa 30 milioni di visite annue negli Stati Uniti;(National Ambulatory Medical Care Survey: 1997 Summary. Atlanta, GA: CDC 1999. Advance data N.°305)
• e circa 12 milioni di accessi ambulatoriali per anno in Italia.(Zaninelli A et al. Am J Hypertens 2001; 14: 138A)
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Impatto della PA normale-alta sul rischio CV
12108642
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PA Ottimale
PA Normale
Maschiincidenza
cumulativa dieventi CV
(%)
PA normale-alta
0
16
121086420
0 2 4 6 8 10 12
Femmineincidenzacumulativa di
eventi CV(%) PA Normale
PA normale-alta
PA Ottimale
anni
Ottimale : <120/80 mm Hg; normale: 120-129/80-84 mm Hg; normale-alta: 130-139/85-89 mm Hg.Vasan RS et al. N Engl J Med. 2001;345:1291-1297.
0
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30
40
50
60
USA
Canad
a
Europa
Italia
Finlandia
Inghilterra
Spagna
German
ia
Svezia
% 13.500.000 pazienti
Wolf-Maier et al, JAMA, May 2003;289:2363
Prevalenza d’Ipertensione in Europa, Canada e USA(età >35 anni)
0
10
20
30
40
50
60%
USA
Canad
a
Europa
Italia
Finlandia
inghilterra
Spagna
German
ia
Svezia
4.300.00 pazienti
Wolf-Maier et al, JAMA, May 2003;289:2363
Ipertesi trattati in Europa,Canada e USA (età > 35 anni)
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Tipi e
Cause Ipertensione
arteriosa
Patogenesi Ipertensione Arteriosa Primitiva
• Fattori genetici e ambientali (interazione geni-ambiente)
• Iperattività del SNS• Iperattività RAS• Disfunzione endoteliale• Eccessivo apporto sodico• Alterazione membrana cellulare• Iperinsulinemia
Aspetti fisiopatologici della Ipertensione Arteriosa
il riscontro di elevati valori pressori rappresenta il fenomeno macroscopicamente rilevabile che consegue all’intervento di complessi meccanismi patogenetici
numerose sono le modificazioni patologiche individuate senza, tuttavia, che sia stato possibile identificare un aspettoprevalente a causa soprattutto degli aspetti di multifattorialitàdella patologia che sembrano essere nettamente prevalenti
Interazione tra Geni e Fattori Ambientali nello sviluppo dell’Ipertensione arteriosa
PA= GS x RP
SNAOrmoniVolume ematicoFunzione renale
FATTORIIPERTENSIVANTI
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Aspetti fisiopatologici della Ipertensione Arteriosa
la IA secondaria differisce dalla forma essenziale in quanto consegue all’intervento diretto di una causa nota che determina invariabilmente un incremento dei valori pressori mediato attraverso modificazioni prevalenti del rapporto volume-vasocostrizione
in termini fisiopatologici la IA secondaria presenta aspetti che si sovrappongono a quelli della forma essenziale dalla quale differisce essenzialmente per la reversibilità del quadro ipertensivo che consegue alla rimozione della noxa patogena
Fattori determinanti della pressione arteriosa
PA = Gittata Cardiaca XResistenze Vascolari
Periferiche
Frequenza Cardiaca
Volume Sistole
Vasocostrizione
Vasodilatazione
il controllo della PA si basa essenzialmente su una interazione bilanciata traGittata Cardiaca (FC x volume-sistole) e resistenze vascolari periferiche, ciascun fattore in grado di interagire direttamente o indirettamente con il controllo di tali variabili si traduce in una modificazione dei valori pressori
Aspetti fisiopatologici della Ipertensione Arteriosa
un aumento patologico dei valori pressori può conseguire all’intervento di una o più delle tre componenti principalmente coinvolte nel controllo della PA cioè il sistema nervoso centrale-periferico, il SRA ed il sistema neuro-umorale il cui contributo può tradursi in un quadro clinico di severità variabile
l’intervento di tali fattori patogenetici determina comunque una modificazione di alcuni fattori responsabili del controllo dellafunzione cardiaca, del tono vascolare periferico e del volume circolante
Cuore, Vasi, Ipertensione Arteriosa
Il raggio dei vasi sanguigni costituisce il più importante fattore di controllo della resistenza al flusso di sangue e quindi dellaregolazione pressoria
sotto la spinta sistolica le pareti delle arterie elastiche si distendono, con effetto di smorzamento della pressione che altrimenti raggiungerebbe valori molto alti. In fase diastolica il vaso restituisce l’energia elastica accumulata al sangue, contribuendo a mantenerlo in movimento ed impedendo alla PA di scendere al di sotto di una certa soglia
dall’interazione tra attività cardiaca e reazione elastica arteriosa deriva l’onda sfigmica o pressoria (polso arterioso) che si propaga lungo le arterie. Le grosse arterie possono essere considerate come semplici tubi elastici i quali conducono il sangue ai diversi organi in regime di bassa resistenza
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Cuore, Vasi, Ipertensione Arteriosa
le pareti delle arteriole sono costituite da una quantitàrelativamente scarsa di tessuto elastico, mentre prevale il tessuto muscolare liscio che costituisce da solo la tonaca media. La caratteristica di questi vasi è quella di offrire una notevole resistenza al flusso (vasi di resistenza).Poichè la resistenza è inversamente proporzionale alla quarta potenza del raggio, si comprende come piccole variazioni del lume determinino forti variazioni di resistenza.
Cuore, Vasi, Ipertensione Arteriosa
la resistenza opposta alla circolazione dei vasi sanguigni èun fattore fondamentale nel determinare i valori pressori e la sua alterazione rappresenta il denominatore comune nei meccanismi di insorgenza dell’ipertensione
la contrazione della muscolatura liscia arteriolaredetermina un incremento della resistenza con conseguente ↑della PA in tutta la rete arteriosa; il rilasciamento della muscolatura comporta un calo pressorio
SISTEMARENINA-ANGIOTENSINA
Effetti emodinamici, metabolici e vascolari dell’Angiotensina II
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Disfunzioneendoteliale
Aumento Resistenze Vascolari Periferiche
Fattori Responsabili Stimolazione e Inibizione produzione Endoteline
Fattori interessati al controllo della pressione arteriosa: implicazioni fisiopatologiche
Rischio di eventi cardiovascolari in rapporto allo stato ipertensivo in soggetti di età compresa fra 35 e 64 anni (36 anni di FU): studio Framingham
normaliipertesi
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Rischio Relativo di Coronaropatia e Stroke al variare dei valori di pressione arteriosa diastolica
5 volte > 10 volte
CORRETTA METODOLOGIA DI MISURAZIONE
SFIGMOMANOMETRICA
TROVIAMO INSIEME GLI ERRORI COMMESSI DAL MEDICO !
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“ …………………. è fondamentale la posizione del paziente, del braccio ( che deve essere rilassato ed a livello del cuore), la deflazione lenta del
bracciale e di un intervallo tra misurazioni successive……..
Janeway 1904
Il tempo è passato ma queste considerazioni restano oggi valide…………. per una corretta misurazione
1. Scelta dello sfigmomanometro2. Scelta del bracciale3. Posizione del paziente4. Posizione dell’arto5. IV o V fase dei toni6. Problema della pausa ascoltatoria7. Pseudoipertensione8. Numero delle misurazioni
Il tempo è passato ma queste considerazioni restano oggi valide…………. per una corretta valutazione
1. Scelta dello sfigmomanometro2. Scelta del bracciale3. Posizione del paziente4. Posizione dell’arto5. IV o V fase dei toni6. Problema della pausa ascoltatoria7. Pseudoipertensione8. Numero delle misurazioni
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Lo sfigmomanometro a mercurio rappresenta lo strumento di elezione in quanto semplice, accurato ed economico
Lo sfigmomanometro aneroide va tarato ad intervalli regolari (ogni 6 mesi) perché col tempo vi è una progressiva tendenza alla sottostima dei valori
La taratura va fatta su uno sfigmomanometro a mercurio con tubo ad Y
Il tempo è passato ma queste considerazioni restano oggi valide…………. per una corretta valutazione
1. Scelta dello sfigmomanometro
2. Scelta del bracciale3. Posizione del paziente4. Posizione dell’arto5. IV o V fase dei toni6. Problema della pausa ascoltatoria7. Pseudoipertensione8. Numero delle misurazioni
Condizione irrinunciabile al fine di ottenere una adeguata ed omogenea distribuzione della pressione esercitata sui tessuti e di conseguenza sull’arteria è rappresentata dalla idoneità del manicotto di gomma
Se troppo corto, la pressione viene trasmessa non uniformemente su tutta la circonferenza del braccio con la diretta conseguenza della necessità di un maggior carico pressorio al fine di raggiungere l’occlusione arteriosa con
sovrastima del valore realeSe la larghezza è insufficiente si dà luogo ad una distribuzione a cuneo della
pressione nei tessuti del braccio
Il bracciale va posizionato con il manicotto gonfiabile sopra l’arteria brachiale
con il margine inferiore scostato di qualche centimetro dalla fossa antecubitale
al fine di lasciare al fonendoscopio un accesso libero per la rilevazione dei toni senza interferenze di sorta. Poco
raccomandabile è la pratica di inserire il fonendoscopio al di sotto il bracciale che potrebbe fare erroneamente rilevare
come toni arteriosi i rumori derivanti dalla distensione della fascia.
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La velocità ottimale di deflazione del manicotto è consensualmente indicata in 2-3 mmHg/ secondo:
- una deflazione più lenta può dare luogo alla lettura di valori più elevati ( per la congestione venosa provocata da una compressione prolungata al braccio)- una deflazione più veloce potrebbe fare sottostimare il valore sistolico e sovrastimare il valore diastolico soprattutto in presenza di bradicardia o aritmie ipercinetiche
Il tempo è passato ma queste considerazioni restano oggi valide…………. per una corretta valutazione
1. Scelta dello sfigmomanometro2. Scelta del bracciale
3. Posizione del paziente4. Posizione dell’arto5. IV o V fase dei toni6. Problema della pausa ascoltatoria7. Pseudoipertensione8. Numero delle misurazioni
Non esiste un consenso al riguardo della posizione che deve assumere il paziente durante la misurazione, se supino o seduto. Le differenze pressorie tra le due posizioni sono generalmente trascurabili.
N.B.: 1) In ortostatismo la misurazione è necessaria per escludere la presenza di
ipotensione ortostatica prima di inziare il trattamento( anziani o diabetici) o verificarne la comparsa in corso di terapia.
2) Nelle gravide la posizione supina comporta la riduzione del ritorno venoso ( da compressione dell’utero sui vasi addominali) pertanto è utile la misurazione in posizione seduta o supina laterale.
Il tempo è passato ma queste considerazioni restano oggi valide…………. per una corretta valutazione
1. Scelta dello sfigmomanometro2. Scelta del bracciale3. Posizione del paziente
4. Posizione dell’arto5. IV o V fase dei toni6. Problema della pausa ascoltatoria7. Pseudoipertensione8. Numero delle misurazioni
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Il bracciale occlusivo deve corrispondere al livello del cuore.Il braccio mantenuto durante la misurazione al di sotto del livello del cuore
comporta una sovrastima dei valori pressori; un braccio mantenuto al di sopra ne causa una sottostima.
N.B.:
- La pressione arteriosa sia sistolica che diastolica si modifica di circa 0.8 mmHg per ogni centimetro di differenza rispetto al livello ottimale e conseguentemente nei casi estremi può verificarsi una lettura falsata fino a 10 mmHg
- Con il paziente seduto o in ortostatismo è sconsigliabile la misurazione con l’arto esteso in orizzontale, in quanto l’esercizio isometrico prodotto può aumentare i valori pressori fino a 10 mmHg. E’ quindi raccomandato provvedere ad un supporto passivo del braccio ( es. scrivania oppure altro mobile dell’ambulatorio)
Il tempo è passato ma queste considerazioni restano oggi valide…………. per una corretta valutazione
1. Scelta dello sfigmomanometro2. Scelta del bracciale3. Posizione del paziente4. Posizione dell’arto
5. IV o V fase dei toni6. Problema della pausa ascoltatoria7. Pseudoipertensione8. Numero delle misurazioni
La pressione diastolica vera, stabilita con la misurazione cruenta, si avvicina più al rilievo ascoltatorio della scomparsa dei toni che al loro smorzamento. Di conseguenza la V fase di toni di Korotkov viene considerata l’indicatore dei valori diastolici.
In condizioni particolari:- Gravidanza- Pediatria- Geriatria- Stati di circolo ipercinetico in generale
Si verifica la possibilità di una scomparsa dei toni a valori pressori vicino allo zero. Per approssimazione in tali casi si usa la loro attenuazione
N.B.:La persistenza dei toni può essere provocata dal fonendoscopio, che
compresso sull’arto con troppo vigore mantenga la parziale occlusione del vaso
Il tempo è passato ma queste considerazioni restano oggi valide…………. per una corretta valutazione
1. Scelta dello sfigmomanometro2. Scelta del bracciale3. Posizione del paziente4. Posizione dell’arto5. IV o V fase dei toni
6. Problema della pausa ascoltatoria7. Pseudoipertensione8. Numero delle misurazioni
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Nella II fase di Korotkov si assiste ad una attenuazione progressiva dei toni che può presentarsi particolarmente accentuata in alcuni soggetti (anziani)
Ciò comporta una duplice implicazione:- Una insufficiente insufflazione del manicotto con successiva deflazione a
partire da valori inferiori alla pressione sistolica vera ( per evitare ciò valutare la presisione sitolica con metodo palpatorio preliminare)
- Una misurazione affrettata potrebbe far riferire alla pausa il valore di pressione diastolica con sovrastima dello stesso
Il tempo è passato ma queste considerazioni restano oggi valide…………. per una corretta valutazione
1. Scelta dello sfigmomanometro2. Scelta del bracciale3. Posizione del paziente4. Posizione dell’arto5. IV o V fase dei toni6. Problema della pausa ascoltatoria
7. Pseudoipertensione8. Numero delle misurazioni
Nel paziente anziano può verificarsi la possibilità di un eccessivo irrigidimento dalla parete arteriosa per ateromasia o calcificazioni.
Ne discende che la pressione del bracciale che determina l’oclusione non dipende solo dallla pressione arteriosa all’interno del vaso ma anche dalla resistenza al collabimento delle pareti arteriose scarsamente deformabili.
La mancata diagnosi di pseudoipertensione potrebbe comportare che un trattamento riduca ecessivamente i valori pressori dando luogo ad ipotensione sintomatica.
Non esiste un mezzo per la diagnosi va sospettata in presenza di : - Calcificazioni estese alla radiografia o all’ eco - Notevole differenza pressoria tra i due arti- Discrepanza tra i valori pressori e danno d’organo
Il tempo è passato ma queste considerazioni restano oggi valide…………. per una corretta valutazione
1. Scelta dello sfigmomanometro2. Scelta del bracciale3. Posizione del paziente4. Posizione dell’arto5. IV o V fase dei toni6. Problema della pausa ascoltatoria7. Pseudoipertensione
8. Numero delle misurazioni
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RespirazionePastiTemperatura esternaDistensione della vescica NicotinaAlcool
In generale si ritiene che le misurazioni vadano perseguite finchè il dato non si stabilizzi e cioè quando la differenza tra due rilievi pressori diastolici sia inferiore a 5 mmHg.
“Linee Guida”• Rappresentano uno strumento di supporto alla
pratica clinica che si articola in una serie di ponderate raccomandazioni, formulate da riconosciuti esperti nel campo dell’ipertensione arteriosa sulla base delle “evidenze epidemiologiche, cliniche e terapeutiche”.
“Linee Guida”• Non costituiscono un obbligo vincolante né
enunciano rigidi schematismi diagnostici e terapeutici ai quali uniformarsi, ma suggeriscono quale potrebbe essere la condotta più opportuna per ottenere un risultato efficace, duraturo ed economicamente adeguato nell’approccio al paziente iperteso.
Definizione “Operativa” di Ipertensione Arteriosa
Entità del rialzo pressorio in termini di valori assoluti di PA sistolica e diastolica.Presenza concomitante di compromissione patologica degli “organi bersaglio” o di patologie conclamate in grado di complicare il quadro clinico della malattia di base (determinanti del rischio aggiuntivo).
Si basa su due ordini di fattori:
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Definizione “Operativa” di Ipertensione Arteriosa Entità rialzo pressorio
+Definizione determinanti del
Rischio aggiuntivo
Valutazione “CARICO RISCHIO GLOBALE”
=
Fattori Coinvolti nella Stratificazione del Rischio Cardiovascolare
da usare per la quantificazione del rischio
Valutazione Clinica del paziente ipertesoDanno “Organi Bersaglio” nella
Ipertensione Arteriosa
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Altri fattori di rischioe
anamnesi
NORMALEPAS 120-129o PAD 80-84
NORMALE-ALTA
PAS 130-139o PAD 85-89
GRADO 1PAS 140-149 o PAD 90-99
GRADO 2PAS 160-179o PAD 100-109
GRADO 3 PAS ≥ 180o PAD ≥ 110
Nessun altro FR
1-2 FR
≥ 3 FR o TODo diabete
ACC - Condizioni Cliniche Associate
RISCHIOaggiuntivo
molto elevato
RISCHIOaggiuntivo
elevato
RISCHIOnella media
RISCHIOaggiuntivo
basso
RISCHIO aggiuntivomoderato
RISCHIOaggiuntivoelevato
RISCHIOaggiuntivomolto elevato
RISCHIOaggiuntivo
basso
RISCHIOaggiuntivomoderato
RISCHIO aggiuntivomoderato
RISCHIO aggiuntivomoderato
RISCHIOaggiuntivoelevato
RISCHIOaggiuntivoelevato
RISCHIOaggiuntivomolto elevato
RISCHIOaggiuntivomolto elevato
RISCHIOaggiuntivomolto elevato
RISCHIOaggiuntivoelevato
RISCHIOnella media
ESH-ECS 2003
RISCHIOaggiuntivomolto elevato
RISCHIOaggiuntivobasso
STRATIFICAZIONE PROGNOSTICA DEL RISCHIO
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Aspetti importanti dell’esame obiettivo
*
Modificazioni Stile di Vita per Prevenzione e Controllo
dell’Ipertensione ArteriosaLa finalità fondamentale di qualsiasi strategia terapeutica attuata nel paziente iperteso è quella di migliorare il destino prognostico del pz attraverso una riduzione significativa della morbilità e mortalità associate con gli elevati valori pressori.
Ruolo della terapia nel paziente iperteso
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Il Beneficio della Terapia Antipertensiva
• Inibitori Enzima di Conversione Angiotensina II (ACE-Inibitori)
• Calcio-Antagonisti• Diuretici• Beta-Bloccanti• Alfa1-Bloccanti Periferici• Alfa2-Antagonisti Centrali• Vasodilatatori diretti
Terapia “Farmacologica”Ipertensione Arteriosa : classi di farmaci
QUALIFARMACI?
SCELTE TERAPEUTICHE
I principali benefici dipendono principalmente dalla riduzione dei valori pressori e solo in minima parte dal tipo di farmaco impiegato
Le classi principali di farmaci antipertensivi - diuretici, β-bloccanti, calcioantagonistidiidropiridinici, ACE-inibitori, bloccanti recettoriali dell’AT II - sono tutte indicate come scelte terapeutiche con cui iniziare e proseguire il trattamento
Identificare una classe come prima scelta è di relativa importanza vista la frequente necessità di associare due o più farmacici
Tali farmaci si differenziano però per alcuni specifici effetti farmacologici con conseguenti indicazioni differenti
Tollerabilità diversa da paziente a paziente
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SCELTE TERAPEUTICHE
Altri farmaci
- α-bloccanti
- farmaci che agiscono a livello del SNC (clonidina, metildopa)
- farmaci agenti sui recettori imidazolinici I1- agonisti dei recettori α2 adrenergici
Non sono consigliati come prima scelta
Consigliabile invece il loro utilizzo in terapia di associazione
Alcuni di questi hanno indicazioni ed usi specifici
DIURETICITiazidici
Scompenso cardiacoAnzianiIpertensione sistolica isolataRazza negra
Gotta Gravidanza
DIURETICI dell’ansa
Insufficienza renaleScompenso cardiaco
DIURETICIAnti-aldosterone
Scompenso cardiacoCardiopatia post-IMA
Insufficienza renaleIperkaliemia
FARMACI ANTIPERTENSIVI
CLASSE INDICAZIONI CONTROINDICAZIONIassolute relative
FARMACI ANTIPERTENSIVI
CLASSE INDICAZIONI CONTROINDICAZIONIassolute relative
β-BLOCCANTI Angina pectorisPost-IMA Scompenso cardiaco
congestizioGravidanzaTachiaritmie
AsmaBPCOBlocco AV II-III
VasculopatiaPerifericaIntoll. glicidicaAtleti
CALCIOANTAGONISTIDiidropiridinici
Anziani Ipertensione sistolica isolataAngina pectorisVasculopatia perifericaAterosclerosi carotideaGravidanza
TachiaritmieScompenso cardiaco
CALCIO-ANTAGONISTIVerapamil, Diltiazem
Angina pectorisAterosclerosicarotidea
Tachicardia sopraventricolare
Blocco AV II-IIIScompensocardiaco
ACE-I Scompenso cardiacoDisfunzione ventricolare sx
Post-IMAProteinuriaNefropatia non-diabeticaNefropatia in diabete tipo 1
GravidanzaIperkaliemiaStenosi bilateraleart. renali
FARMACI ANTIPERTENSIVI
CLASSE INDICAZIONI CONTROINDICAZIONIassolute relative
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AT1-ANTAGONISTI
Nefropatiadiabete tipo 2
Microalbuminuria diabetica
ProteinuriaIVSTosse da ACE-I
GravidanzaIperkaliemiaStenosi bilateraleart. renali
α-BLOCCANTI Iperplasiaprostatica
Dislipidemia
Ipotensioneortostatica
Scompensocardiaco
FARMACI ANTIPERTENSIVI
CLASSE INDICAZIONI CONTROINDICAZIONIassolute relative
DIURETICI
β-BLOCCANTI
α-BLOCCANTI
ACE-INIBITORI
AT1-ANTAGONISTI
CALCIO-ANTAGONISTI
ASSOCIAZIONI DI ANTIPERTENSIVI
DEFINIZIONE DI IPERTENSIONE IN ETA’PEDIATRICA
PREVALENZA: 1-4 %!!
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La scoperta di ipertensione in etàpediatrica è importante perché:
• i bambini ipertesi spesso diventano adulti ipertesi• l’ipertensione pediatrica è spesso riconducibile ad una
causa potenzialmente corregibile• l’ipertensione severa nei bambini è associata ad un
aumento della morbilità e mortalità cardiovascolare
Percorso diagnostico terapeutico nel bambino iperteso
STENOSI DELL’ARTERIA RENALE
EMORRAGIA INTRAVENTRICOLAREMALATTIA RENALE CONGENITADOTTO ARTERIOSO PERVIOCOARTAZIONE AORTICA
DISPLASIA BRONCOPOLMONARETROMBOSI DELL’ARTERIA RENALE DOPO CATERIZZAZIONE DELL’ARTERIA OMBELICALE
CAUSE MENO REQUENTICAUSE FREQUENTI
Cause di ipertensione nei neonati e negli infanti
IPERTENSIONE ESSENZIALE
LE STESSSEMALATTIE RENALI11 ANNI-ADOLESCENZA
IPERTENSIONE ESSENZIALE
APNEE NOTTURNE
IPERTIROIDISMO
ECCESSO DI MINERALCORTICOIDI
FEOCROMOCITOMA
TUMORI NEUROGENI
NEUROFIBROMATOSI
IPERCALCEMIACOARTAZIONE AORTICA
STENOSI DELL’ARTERIA RENALEMALATTIE RENALI1-10 ANNI
CAUSE MENO REQUENTICAUSE FREQUENTIETA’
Cause di ipertensione nei bambini e negli adolescenti
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Antihypertensive drugs frequently used in children
Drug Initial dose Maximum dosenifedipine 0.25mg/kg BW 0.5mg/kg/BWcaptopril 1.5mg/kg/die 6mg/kg/dieenalapril 0.15mg/kg/die 20mg/dieamlodipine 0.1mg/kg/dose 20mg/dielosartan 12.5mg/diefurosemide 1mg/kg/die 12mg/kg/dieatenololo 1mg/kg/die 8mg/kg/die
N Engl J Med 1996
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