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buonlavoro IP MAG042013 n . 4/2013 SALUTE _ Guerra ai batteri _ 34 RICORDARE_Caro diario_20 DETRAZIONI _ Conti da scalare _ 4 Seguici su

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buonlavoro

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AG04

2013

‹ ›n. 4/2013

SALUTE_Guerra ai batteri_34

RICORDARE_Caro diario_20

DETRAZIONI_Conti da scalare_4

Seguici su

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editorialeIl dolce inverno è arrivato, con i suoiprimi freddi che invitano a rimanere alcaldo. Ma se riusciamo a vincere la pi-grizia e la tentazione della copertina,

scopriremo che in realtà è una stagione tutt’altro che addormentata. Mostre, festival,eventi si susseguono a ritmi serrati. C’è l’imbarazzo della scelta, basta decidere epartire all’insegna dell’arte, della musica, del cinema, del teatro, magari scegliendoun hotel con wi-fi per rimanere sempre collegati con tutto il nostro mondo.

L’inverno rappresenta anche la fine del vecchio anno e l’inizio del nuovo, un periodo di bilanci finali,dunque, di resa dei conti, ma anche di buoni propositi. Cosa ci riserverà il 2014? Potremo finalmentedire che la crisi è alle spalle? Nel frattempo impariamo a fare la nostra parte, magari frequentandoun corso di economia domestica. Spendiamo con intelligenza, evitiamo gli sprechi e, cosa non dapoco, conserviamo in una cartellina tutti i documenti d’acquisto detraibili dalle tasse: gli scontrinidella farmacia, lo sport dei figli, le ricevute del medico, i contributi previdenziali, le spese di ristrut-turazione… Un lavoro certosino, che tra un anno tornerà molto utile alle nostre finanze familiari.Approfittiamo della rete (meglio per noi se viviamo in una smart city!) per risolvere problemi e trovaresoluzioni: alla fine un’altra fonte di risparmio, se non altro di tempo. Con l’inverno arrivano anche imalanni! Attenzione agli ambienti di lavoro! È importante una sanificazione periodica, soprattuttoconsiderando che in questa stagione si tende a cambiare aria meno spesso. Soprattutto, occhio aitoner! Scegliamo soluzioni a basso impatto ambientale.Prendi la tua copia gratuita e inviaci i tuoi commenti su [email protected] Buona lettura!

progetto grafico, art direction e impaginazione: Bets srl - www.betsdesign.com È vietata la riproduzione, anche solo parziale, dei testi e delle immagini contenuti in questo Magazine. Tutti i nomi delle aziende e dei prodotticitati sono marchi di fabbrica e/o marchi registrati e appartengono ai rispettivi proprietari.

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RicordareCaro diario(pag. 20)

Illustrazione: Emiliano Ponzi

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SOMMARIO[ ›

eventi //

detrazioni //

educazione finanziaria //

interconnessioni //

ricordare //

ambiente //

l’intervista //

salute //

free wi-fi //

playground //

la recensione //

DA BUFFETTI

Passioni d’inverno_pag 4

Conti da scalare_pag 10

Regole antispreco_pag 14

Città facili_pag 16

Caro diario_pag 20

Soluzioni eco_pag 26

Marta Crisolini Malatesta_pag 30

Guerra ai batteri_pag 34

Hotel navigati_pag 40

Cruciverba, sudoku e altro ancora_pag 46

Facciamo chiarezza_pag 48

Che cosa hanno in comune editoria, moda, musica, arte e cinema? Oltre a rappresentare una passione(e un hobby) per milioni d’italiani, sono anche al centro di cinque dei più importanti appuntamentidell’inverno 2013-2014. Una stagione tutta da scoprire, meglio se di persona (...)

Passioni d’inverno 4{ }

HARDWARE pag 8 OGGETTISTICA pag 19

AGENDE E ORGANIZER pag 25

CARTA E CONSUMABILI pag 29 ARCHIVIO pag 38

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eventi

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inverno 2014

LE TEMPERATURE CALANO E LE GIORNATE SI ACCORCIANO.È IL MOMENTO DI CULLARSI CON LE MORBIDE MELODIE DEL JAZZ, INCOLLARSI AL GRANDE SCHERMO

O IMMERGERSI TRA LE PAGINE DI UN LIBRO. PRONTI?INFILATE I GUANTI: GLI EVENTI DELL’INVERNO 2014 VI ASPETTANO!

PASSIONID’INVERNO

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5inverno 2014buonlavoro

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eventi

6{ }tChe cosa hanno in comune editoria, moda, musica, arte e

cinema? Oltre a rappresentare una passione (e un hobby) permilioni d’italiani, sono anche al centro di cinque dei più importantiappuntamenti dell’inverno 2013-2014. Una stagione tutta dascoprire, meglio se di persona, magari organizzando un weekend fuori porta in una delle città che ospitano queste rassegne.Cominciamo dalla Capitale, location anche quest’anno della Fieranazionale della piccola e media editoria, Più libri più Liberi, inprogramma dal 5 all’8 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’Eur.Un appuntamento ormai tradizionale (e seguitissimo) nell’agendadicembrina romana: oltre a rappresentare un’occasione perscoprire nuove proposte, è ormai anche un luogo per conoscereeditori e scrittori grazie a incontri, dibattiti, workshop, presentazionie laboratori per i più piccoli. Poche settimane più tardi,dal 28 dicembre al 1 gennaio,va in scena a Orvieto la XXIedizione dell’Umbria JazzWinter, sessione invernaledella storica rassegna musicaleestiva di Perugia. Cinque giorni all’insegnadella musica ma non solo:questo storico festival - chenel 2013 ha festeggiato ben30 anni di vita - non è solouna piazza d’eccellenza peril jazz italiano e internazionale,ma anche un’occasione perscoprire il patrimonio archi-tettonico, culturale ed eno-gastronomico del territorio.La rassegna, infatti, si svolgesecondo una formula consolidata e di successo, che punta sulconnubio tra turismo e spettacolo di qualità, in una terra diantiche tradizioni e accoglienza, ricca di storia e cultura. Inquest’occasione, aprono ai turisti e agli appassionati alcuni deiluoghi più suggestivi di Orvieto, come il Teatro Mancinelli e ilPalazzo dei Sette, trasformati per cinque giorni in un’invidiabilelocation per concerti e incontri. Dall’Umbria alla Toscana, la nostra cavalcata invernale proseguecon un evento atteso dagli amanti del Made in Italy. Come diconsueto, anche quest’anno Firenze è teatro - dal 7 al 10 gennaio- di Pitti Immagine Uomo, uno dei più importanti avvenimentiinteramente dedicati alla moda maschile, ritrovo di riferimentointernazionale per la sua capacità di proporsi come vetrina delleultime tendenze. Nella cornice della Fortezza da Basso, per

l’85esima edizione dell’appuntamento che apre le settimaneeuropee della moda, saranno allestite esposizioni e organizzatieventi riservati allo stile uomo a 360 gradi, con abiti, accessorie oggetti per il menswear. Da non perdere, ecco un evento per autentici “art addicted”. Sitratta di Arte Fiera, X Mostra Mercato d'Arte Moderna eContemporanea in programma a Genova dal 14 al 17 febbraio.Per tre giorni la Fiera del capoluogo ligure si trasforma in unposto privilegiato dove scoprire un’ampia esposizione di opered'arte moderna e contemporanea di autori italiani e stranieri,appartenenti ad alcune correnti tra le più importanti come laPop Art, il Surrealismo ma anche il Dadaismo, l’Arte Povera ela Transavanguardia. Segno di una notevole vivacità del settore,non solo agli occhi dei tanti appassionati ma di quanti sempre

più - in tempi di crisi - guardanoall’arte come a un promettenteinvestimento. Non solo Italia. C’è un av-venimento, oltre confine, chemerita di entrare nella nostraparticolare Top Five. Si trattadel Festival internazionaledel film di Berlino, in pro-gramma dal 6 al 16 febbraio.In occasione della Berlinale,la capitale tedesca si animaper oltre dieci giorni graziea anteprime, eventi, gala eincontri. Quello di Berlino,del resto, è un appuntamentosempre più amato, non solodai tedeschi ma da quantiscelgono proprio quelle date

- nonostante le temperature non proprio mediterranee - perlanciarsi alla scoperta della città. Con oltre 20mila bigliettivenduti, è qui che vengono i cinefili per scoprire non solo gliultimi titoli in distribuzione e le pellicole d’autore da tutto ilmondo (altrimenti difficilmente visibili), ma anche per partecipareai tanti incontri previsti con registi, cast, autori e sceneggiatori.Quest’anno il cartellone meriterebbe uno studio a parteconsiderando che propone una selezione di ben 400 film(compresi quelli in concorso per aggiudicarsi l’ambito Orsod’oro). Un consiglio per chi vuole provare per la prima voltaquest’esperienza: guardate bene il programma, in particolarequello della sezione “Panorama”, con le ultime produzioniindipendenti, e quello dedicato a pellicole e documentarisull’attualità internazionale. ■

DA ROMA A ORVIETO PASSANDO PER FIRENZE E GENOVA,SENZA TRALASCIARE

UNA PUNTATA OLTRALPE, A BERLINO. SONO QUESTE LE CINQUE

TAPPE DI QUEST’INVERNO 2014, DA NON PERDERE

ASSOLUTAMENTE PER ASSAPORARE,O DIVORARE CON

GUSTO, EDITORIA, MUSICA, MODA, ARTE E CINEMA.PRONTI A INIZIARE IL VIAGGIO?

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VOGLIA DI UNICITÀ.Volete regalare un gioiello? Scegliete un modello un po’ retrò, che mixi

diversi materiali, non necessariamente preziosi, ma possibilmente vistoso.

Nell’era della globalizzazione riscopriamo le radici... con personalità!

Ogni occasione è quella giusta per un regalo high-tech, e gli italiani sono da anni tra i più appassionati clienti del settore. Bastipensare che, nel nostro Paese, a Natale si vende uno Smartphone ogni 0,8 secondi, molti di più della media del resto dell'anno.Le feste diventano così, ogni anno di più, all’insegna dell’high tech. Ogni prodotto, oltretutto, porta con sé una serie di accessoricollegati, che costano meno e diventano il pensiero perfetto da impacchettare sotto l'albero.La maggior parte di questi regali d’ultima generazione ha come destinatario un uomo e, secondo i dati di eBay, il più grandesito di aste online, i clienti maschi sono anche quelli che spendono di più per questi prodotti. Le donne invece preferiscono latecnologia per ascoltare la musica e quindi prediligono lettori Mp3 e iPod.A spulciare gli andamenti ufficiali di vendite dei siti di aste online, si scopre come il vecchio caro cellulare resti comunquel'oggetto tecnologico più comprato, mentre a seguire svettano gli auricolari (nel mondo se ne vendono un paio ogni 9 secondi)e poi i lettori Mp3. Appena fuori dal podio i televisori LCD (se ne acquista uno ogni 5 minuti).Per gli italiani high-tech è spesso anche sinonimo di videogioco. Non a caso, il nostro Paese batte le medie internazionali, anchea Natale, per le vendite di console e videogame. I report di vendite di eBay confermano infatti che in Italia i regali tecnologici dimaggior successo sono proprio Smartphone, computer e console.Tra queste ultime quella che piace di più è la PS3. Se ne compra una ogni 5 minuti, tanto quanto le macchine fotografiche digitali,altissime nella classifica degli italiani e oggetto che, più di tutti, accomuna nei gusti sia lui che lei.

CI RISIAMO!

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regali hi-tech

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Smart TV Led Serie F5500 Samsung ›Samsung TV Led serie 6 con Smart Hub ti guida in un mondo dicontenuti emozionanti e divertenti. SMART Hub raccoglie infattitutti i tuoi contenuti preferiti in un unico luogo e li organizzaintuitivamente in cinque chiare e complete pagine. Finalmentetutto riunito in un'unica interfaccia, coerente e facile da usare, perfruire della più ampia gamma di contenuti . La velocità di elaborazionedel processore Dual Core consente di eseguire più attività contem-poraneamente, come per esempio l'utilizzo di una applicazionementre se ne scarica un’altra. Anche la navigazione Web diventapiù veloce ed è possibile effettuarla anche durante l’esecuzione diuna app o mentre si guarda un programma. Grazie alla tecnologiaSamsung AllShare puoi accedere a tutti i contenuti presenti suidispositivi collegati alla tua rete come smartphone, tablet, PC efotocamere. Display 46" Full HD, 16:9, lum. 500 cd/m2, frequenza100 Hz; 3 connessioni HDMI, LAN, 2 USB

[ WDBGXT0000NBK ]

TV Live Western Digital ›Non accontentarti del piccolo schermo del PC: con il lettoremultimediale in streaming WD TV Live puoi avere tutto sultelevisore in HD. Catalogo multimediale, home video, diapositivedelle vacanze, brani preferiti... guarda tutto sull'HDTV e ascoltalosull'impianto audio del tuo salotto. Facile da impostare, il lettoremultimediale in streaming WD TV Live si collega senza fili allaconnessione Internet ad alta velocità o alla rete cablata tramiteporta ethernet.

da buffetti

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[ DHP-W311AV ]

Powerline AV 500 D-Link ›Utilizzate la rete elettrica per ampliare la rete domestica. Grazie avelocità più elevate e funzioni di sicurezza integrate, questo adattatoreè la soluzione ideale per le applicazioni che richiedono una larghezzadi banda estesa, come lo streaming di video HD, i giochi o levideoconferenze. Il dispositivo si collega direttamente a una presadi corrente e al router di casa, trasmette i dati attraverso il cavodella corrente elettrica e li porta a un secondo dispositivo PowerLineconnesso a una seconda presa di corrente; a questo secondo dispositivoè possibile collegare un laptop, una console di gioco o un access pointper creare una seconda rete wireless all'interno dell'abitazione. Sela trasmissione dei dati non si verifica entro un certo lasso di tempo,il dispositivo passa automaticamente alla modalità "sleep" perrisparmiare energia.

[ 8E4528 ]

Wireless Range Extender Digicom ›Dispositivo per estendere l'area di copertura di una rete wireless(802.11b/g/n) a casa o in ufficio con indicatore del livello del segnalewireless per facilitarne il posizionamento. Si collega direttamentea una presa elettrica senza alimentatori esterni e dispone di 2antenne incorporate. Grazie alla porta Ethernet 10/100 è possibilecollegare alla propria rete wireless dispositivi sprovvisti chedispongano di una presa rete come televisori Internet-ready , lettoriBlu-ray , set-top-box o consolle di gioco. Il pulsante WPS (Wi-FiProtected Setup) facilita l’installazione del prodotto. Basato sullamigliore tecnologia wireless 802.11n risulta compatibile condispositivi 11b/g.

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da buffetti: sviluppa il tuo potenziale!➼

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detrazioni

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inverno 2014

UNA PILA DI SCONTRINI SULLA SCRIVANIA, IL NUMERO DELLA PARTITA IVA SEMPRE IN TASCAE IL CODICE FISCALE PRONTO PER ESSERE CONSEGNATO AL FARMACISTA.

SE ANCHE PER VOI DICHIARAZIONE FA RIMA CON DETRAZIONE,ECCO UN RIEPILOGO DELLE SPESE CHE È POSSIBILE SCALARE

DALLE TASSE. CON QUALCHE INTERESSANTE NOVITÀ.

CONTI DASCALARE

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11inverno 2014buonlavoro

FOTO: © Kameleon007 - istockphoto.com

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543 .210 543 .210

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detrazioni

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C’è un vademecum che non tutti conoscono, esclusi gli osservatori più attentie quanti di mestiere hanno a che vedere ogni anno con dichiarazioni di redditi,ma che può rivelarsi un’arma preziosa al momento di definire il nostro imponibilee dunque l’ammontare delle tasse che dobbiamo versare. Si tratta di agevolazionie detrazioni previste sia per il 730 che per il modello Unico. Non esattamenteun dettaglio, soprattutto in tempi di crisi. Si va dalle spese mediche alle assicurazionifino ai contributi previdenziali, le ristrutturazioni e tutte quelle spese che moltiliberi professionisti devono affrontare ogni giorno. Ma andiamo per ordine seguendo anche alcune delle indicazioni fornite neimesi scorsi dal Sole24Ore. Partiamo dal capitolo delle Spese mediche. Perpoterle detrarre dal reddito è necessario conservare fatture, ricevute e scontrini.Per gli scontrini relativi alle spese su medicinali valgono solo quelli riconducibilidirettamente alla persona destinataria dei farmaci. Attenzione dunque a forniresempre al farmacista la tessera sanitaria che contiene il codice fiscale dellapersona interessata e a controllare che lo scontrino riporti sia il quantitativo deifarmaci che il numero della cosiddetta AIC, l’Autorizzazione all'immissione incommercio. Anche gli Interessi sul mutuo sono oggetto di detrazione. Ma serve l’attestazioneda parte della banca degli interessi versati per l’anno in corso, mentre per glioneri accessori è meglio conservare la fattura quietanzata del notaio dellastipula del mutuo insieme alla documentazione su eventuali spese per l'istruttoriao per perizie tecniche (e anche una copia del rogito e del contratto di mutuoper l’acquisto dell’abitazione principale). Ma non finisce qui: per quanto riguarda i Contributi previdenziali è fondamentaleconservare il modello di versamento. E ricordate: si possano scaricare solo icontributi effettivamente versati nell’anno. I professionisti, in particolare, hannodiritto a dedurre solo il contributo soggettivo e quello di maternità mentre tuttipossono rivendicare quanto versato per ottenere il riscatto degli anni di laurea.È possibile scalare anche quelle assicurazioni legate a pensioni complementari,ma fino a un importo di 5.164,57 euro. Altra voce di spesa da tenere presenteriguarda le Assicurazioni. Quelle detraibili sono solo quelle relative al rischio dimorte, non autosufficienza nelle principali attività quotidiane, di invaliditàpermanente a partire dal 5%. In questi casi, ai fini fiscali, è richiesta la ricevutadel versamento del premio ma anche la copia del contratto della polizza. I

CONTRIBUTI PREVIDENZIALI, FARMACI ESPESE DI RISTRUTTURAZIONI. MA ANCHE DONAZIONI A

ONLUS E ATTIVITÀ SPORTIVE PER I FIGLI. SONO SOLO ALCUNE DELLE VOCI CHE,

CON ADEGUATA DOCUMENTAZIONE,POSSIAMO SCALARE DALLE

TASSE DOVUTE. CON UN NOTEVOLE RISPARMIO.

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contributi sanitari obbligatori per l’assistenza erogata all’interno del ServizioSanitario Nazionale versati con il premio di assicurazione di responsabilità civileper i veicoli sono deducibili dal reddito complessivo, per la parte che eccede i40 euro. Passando a tutt’altro tipo di spesa, le persone separate possono scalareanche gli assegni al coniuge tranne la parte relativa al mantenimento dei figli.Per non avere problemi meglio mettere al sicuro una copia della sentenza delTribunale, bonifici o matrici di assegni (o la ricevuta quietanzata rilasciata dalconiuge), e i vari estratti conto con gli addebiti in questione. Per quanto riguarda le Ritenute d’imposta è importante conservare le ricevutedel versamento, utili nel caso di eventuali pretese. Discorso a parte per leristrutturazioni, al centro d’interventi normativi anche nell’ultimo anno. Quila faccenda richiede maggiore precisione. In questo caso è necessario conservaretutta la documentazione fino al termine della ripartizione dei decimi. E quindifatture, bonifici, quietanze o reversali per oneri concessori su eventuali autorizzazionirichieste non solo dell’anno in corso ma per ogni anno d’imputazione deldecimo. Per le installazioni di pannelli solari, caldaie e via dicendo (pagatedopo il 26 giugno del 2012) è possibile detrarre il 55%, ma sempre spalmatosu 10 anni. Vale la pena ricordare che anche l’Acquisto di veicoli per persone con disabilità- va conservata la fattura d’acquisto - è detraibile con un tetto di spesa di18.075,99 euro in tutto. Si possono sottrarre anche le spese per le attivitàsportive dei figli fino ai 18 anni: il 19% per un importo massimo di 210 eurocosì come il canone di affitto versato da studenti fuori sede, anche in questocaso il 19%. E ancora possiamo scalare i contributi versati per le colf ed eventualidonazioni destinate a Onlus. Per quanto riguarda poi i liberi professionisti con partita Iva sono molte le vocidi spesa, anche piccole, che è possibile sottrarre al conteggio delle tasse comebiglietti del treno e giornali.Certo serve un bel po’ di pazienza ma ne vale la pena. Per i biglietti del treno,appurata la concreta difficoltà di fatturazione, la cosa migliore è acquistare ilbiglietto online pagando con carta di credito chiedendo alla fine della procedural’emissione della fattura digitale. Attenzione però, perché se non ci si registraal sito non sempre è possibile richiedere la documentazione necessaria. Perbiglietti dell’autobus e abbonamenti, acquistandoli in tabaccheria e edicola nonpossiamo contare sulla fattura, dunque meglio comprarli in blocchetti odirettamente dal gestore della rete. Stesso meccanismo per i pranzi. E qui unconsiglio arriva dal portale “La mia partita Iva” con una soluzione soloapparentemente ingegnosa, ma utilissima quando si va di fretta: portarsi dietroun piccolo timbro tascabile con tutti i nostri dati. ■

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educazione finanziaria

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“Risparmiare è più difficile che guadagnare”. Così recita un antico proverbioinglese che sembra essere più attuale che mai, perché anche chi guadagna fai conti con la crisi. Per sconfiggerla è bene iniziare dalle piccole battagliequotidiane, come quelle che si combattono tra gli scaffali dei supermercati, traun’offerta e l’altra. Lo sanno bene alcuni Comuni italiani che, per aiutare icittadini a risparmiare e non indebitarsi, organizzano dei corsi mirati, gratuiti erivolti a tutti. Primo, il Comune di Venezia che, in collaborazione con il Mag (Mutua autogestione) che si occupa di micro credito e uso consapevole del denaro, hacreato quattro percorsi da tre lezioni l’uno rivolti a tutti. Le materie? Bilanciofamiliare, Educazione al consumo consapevole e Accesso al microcredito. I corsifanno parte del progetto "Cittadini in... fatti! Partecipazione, consapevolezza eresponsabilità", e vengono organizzati più volte l’anno tra Venezia e Mestre, indiverse zone delle città (per conoscere date e sedi basta consultare il sitowww.comune.venezia.it). Lo scopo è aiutare i cittadini a gestire le proprie risorse economiche. Solo nelprimo anno, infatti, i corsi hanno aiutato 350 famiglie a risparmiare sulle bollettedi gas, luce e telefono e molti dei partecipanti hanno appreso gli strumenti peraccedere a finanziamenti e mutui valutando i rischi in base al proprio reddito.Meccanismi come i microcrediti e le rate danno infatti una falsa percezione delbenessere e permettono ai cittadini di vivere al di sopra delle proprie possibilitàsenza saperlo. Non è un caso che lo sportello di aiuto per l’eccessivo indebitamento,aperto dallo stesso Comune di Venezia, aiuti circa 150 persone all’anno. Ancheil Comune di Milano organizza corsi di educazione finanziaria per evitareinvestimenti sbagliati e truffe. Nel 2013, i corsi hanno coinvolto circa 300

Municipi, associazioni e scuole di economia scendono in campo per insegnare ai cittadini

come risparmiare. Dimenticate le monetine sotto la mattonella: il risparmio richiede tempo, dedizione

e lezioni mirate. Perché consumatori si nasce, economi si diventa.

SPRECOREGOLEANTI

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15inverno 2014buonlavoro

milanesi, e nel 2014 saranno estesi a duemila utenti e mille operatori.La sfida? Coinvolgere anche chi crede di non averne bisogno, prevenendoi casi di bancarotta. E se i Comuni piccoli e grandi si mobilitano per dare una mano concretaai cittadini, un aiuto arriva anche dalla Coldiretti. E approda direttamentenei mercati italiani di Campagna Amica, con i Tutor della spesa: dei veri epropri accompagnatori che aiutano le persone a fare una spesa davverointelligente. Riconoscere i cibi di qualità a prezzi bassi è solo il primo degliobiettivi dell’iniziativa, che prosegue con l’allestimento di appositi spazidov’è possibile apprendere i trucchi per gestire al meglio le risorse. Gliesempi sono tanti: produrre maquillage e creme a costo zero con prodottinaturali, acquistare i prodotti a marchio del supermercato, organizzare unaspesa condominiale per risparmiare sulle scorte, allevare un maiale online,coltivare un orto in un appartamento o sul tetto di casa e riciclare i rifiutiin maniera intelligente. Una perdita di tempo? No, se pensate al risparmioche ne risulta, connesso oltretutto all’aumento della qualità della vita.Si moltiplicano anche i corsi di educazione finanziaria nelle scuole. Comequello della Provincia di Bolzano realizzato in collaborazione con il Ministerodell’Istruzione e la Banca d’Italia rivolto agli alunni delle scuole elementari,medie e superiori. I temi proposti? Moneta, risparmio, potere d’acquistoe strumenti di pagamento, materie che insegneranno ai ragazzi un approccioconsapevole al denaro. Segno che per imparare a risparmiare non è mainé troppo tardi né troppo presto. E che anche noi, finalmente, possiamodare una bella lezione alla crisi. ■

OIl click che ti fa risparmiare

Il risparmio ai tempi della crisi si riconosceanche dalle offerte dei negozi. E non solo suiprodotti. Sempre più numerose, infatti, sonole catene di supermercati, in molte città italiane,che propongono l’acquisto online dei beni dilargo consumo. Il meccanismo è semplice:basta scegliere i prodotti, riempire il carrellovirtuale, procedere al pagamento con carta dicredito e aspettare che la spesa venga consegnataa domicilio. I vantaggi sono numerosi, a partiredalla possibilità di fare una spesa davveroponderata, calcolando bene il costo grazie altotale sempre visualizzato sullo schermo. Inquesto modo si valutano le necessità effettivesenza cedere agli acquisti impulsivi. Alla spesava aggiunto solo il costo di consegna che diventagratis se si supera un tot di spesa (in alcunicasi di soli 20 euro), per i disabili e per gli over70. Ma, mentre lo shopping online prendequota per quanto riguarda abbigliamento etecnologia, per i beni di largo consumo i numeristentano a decollare. Questione di fiducia.Secondo una recente indagine Google - Upa(Utenti pubblicità associati) condotta dall’Euriskosull’e-commerce di largo consumo, infatti,gli italiani preferiscono fare la spesa al supermercatoper toccare i prodotti con mano (82%), sceglierlidi persona (78%) e acquistarli nei negozi checonoscono (77%). Molti, invece, non farebberola spesa online perché non saprebbero a chichiedere informazioni sui prodotti (72%).Eppure, molti di loro sarebbero contenti diguadagnare tempo facendo la spesa negli orarimeno produttivi della giornata, magari inpigiama, senza bambini da rincorrere lungo ireparti, buste da riempire in tutta fretta perpoi correre verso casa nel traffico del rientro.In quest’ottica, più che un risparmio, la spesaonline può sembrare facilmente un lusso.

FOTO: © JordiDelgado - istockphoto.com

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interconnessioni

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FOTO: © foto-ruhrgebiet - istockphoto.com

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17inverno 2014buonlavoro

Servizi che migliorano la qualità di vita dei cittadini,potenziamento della capacità d’impresa, sistemi di trasportoalternativo, infrastrutture e piani di edilizia sempre piùecosostenibili. Il tutto attraverso quei sistemi integrati diICT d’ultima generazione che stanno rivoluzionando, edefinendo, i nuovi orizzonti urbani. Sono le caratteristichefondanti delle Smart City, città di domani sempre più aportata di mano e su cui le istituzioni di mezzo mondostanno investendo miliardi. Non è un caso se il futuro delle Smart City è considerato unvolano per agganciare la ripresa economica in Italia eimplementare quella già avviata in molti Paesi europei.Bruxelles, infatti, ha messo in cantiere lo Strategic EnergyTechnology Plan che inserisce le città intelligenti nelle 7 prioritàd’investimento dell’Unione, assegnando tra i 10 e i 12 miliardidi euro alla Smart City Industrial Initiative. Vivere in una città Smart, concretamente, significa una seriedi vantaggi pratici per i cittadini: ottenere referti medici viaweb e certificati online, pagare servizi con dispositivi Mobile,avere a disposizione un sistema di mobilità alternativa conbike-sharing e car-sharing. Alcuni di questi obiettivi - al centrodell’Agenda digitale del governo nata nel 2012- sarebberoin grado di liberare enormi risorse in termini di risparmio.Come dimostrano i dati resi noti a settembre dall'Osservatorio

Agenda Digitale della School of Management del Politecnicodi Milano, secondo cui le lentezze nell'attuazione dell'Agendadigitale fanno “perdere” alle casse dello Stato ogni mesequasi un miliardo di euro.Ribaltando i termini della questione potremmo dire che sel’Agenda digitale fosse realtà, oltre a fornire servizi migliori,lo Stato risparmierebbe, ogni anno, almeno 12 miliardi dieuro. Con la fatturazione elettronica verso la pubblicaamministrazione, per esempio, rimarrebbero in cassa 1,1miliardi di euro ogni anno, con la sanità digitale 6,5 miliardi,con il Cloud computing un miliardo in tre anni e così via. Al netto dell’Agenda digitale del governo, comunque, Comunie Regioni italiani negli ultimi anni hanno messo in campoinvestimenti e progetti per diventare sempre più Smart. Equalche risultato si vede. Secondo il report “Smart City Index”del 2013 pubblicato a luglio - e condotto dalla società diconsulenza Between con il patrocinio dell’Agenzia per l’ItaliaDigitale e dell’Associazione Nazionale Direttori Generali degliEnti Locali - Bologna è la città italiana ad aver fatto piùprogressi in tutti e 9 i settori presi in esame, dall’istruzionealla salute passando per mobilità alternativa, uso di energierinnovabili e diffusione di internet a banda larga. Al secondoposto della classifica 2013 vediamo Milano, poi Roma, ReggioEmilia e Torino. ■

CITTÀFACILI

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TimeWork: la qualità non è più un lusso.

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{ }

ricordare

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inverno 2014

DENTRO ALLO ZAINO UN PO’ SGUALCITO, NELLA RIGOROSACARTELLA DA LAVORO, PASSANDO PER LA TRACOLLA ALLA MODA.

L’AGENDA NE HA FATTA DI STRADA, AIUTANDOCI A RICORDARE, IMMAGINARE E SOGNARE.E SE NEANCHE L’ERA DEL VIRTUALE NE HA DECRETATO IL TRAMONTO, UN MOTIVO CI SARÀ.

CARODIARIO

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21inverno 2014buonlavoro

FOTO: © evgenyatamanenko - istockphoto.com

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ricordare

22{ }Smartphone, tablet e portatili. Cartelle e borse degli italiani

contengono sempre più questi nuovi strumenti d’organizzazionedella vita quotidiana grazie ad “app” dedicate, a calendari eagende. Ma quanti, qualche anno fa, pensavano che questoavrebbe decretato la fine, più o meno lenta, delle agendetradizionali, oggi devono ricredersi. Digitale e cartaceo convivono,in parte sovrapponendo funzioni, in parte modificandole reci-procamente.Sbirciando in rete tra i forum sull’argomento “agenda digitaleversus agenda cartacea” emerge che tanti scelgono un usocombinato delle due. Quella cartacea certamente non è piùl’unico luogo dove segnare gli appuntamenti della giornata,ma raccoglie sempre più appunti, “note di colore” e commentipersonali. Come se l’agenda in cellulosa fosse l’ennesima conferma chela formulazione che passa dalla scrittura manuale svolge unruolo irrinunciabile per tanti, soprattutto in una quotidianità

caotica: aiuta a riflettere e a mettere in ordine pensieri ed esigenze. Le agende tradizionali al tempo di Internet, dunque, diventanosempre più un contenitore multitasking dove trovano spazionumeri di telefono, nomi di negozi, idee per regali, hobby, titolidi libri e mostre di cui veniamo a conoscenza nelle nostre avventurequotidiane. E sono anche un luogo d’eccezione dove metterenero su bianco desideri e piccoli progetti da realizzare, come unhobby lasciato troppo a lungo in soffitta. Tutte idee che non hanno una precisa data di scadenza e chedifficilmente riusciremmo a incasellare in un calendario digitale. Così l’agenda riprende fiato, diventa uno strumento intramontabile,altamente flessibile, piacevole rifugio dall’incalzare di scadenzee obblighi. Si trasforma in una sorta di diario in grado di ospitarelegittimamente l’ultimo modello di scarpe che ci piacerebbecomprare, insieme all’indirizzo di un nuovo locale scoperto percaso. Nella confortante certezza che essa custodirà - al riparoda aggiornamenti digitali e dall’oblio telematico - tutto quel che

FOTO: © knape - istockphoto.com

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le abbiamo consegnato, chesiano appunti o post-it, cartoline,biglietti o segnalibri.Molti del resto continuano autilizzare fedelmente l’agendatradizionale proprio per lasua unicità. Anche estetica.Possiamo scegliere modelli,grandezze, colori, stili e materiali,a differenza di strumenti digitaliuniformi, comodi per alcunefunzioni, ma decisamentepoco personali. L’agenda car-tacea ci rispecchia, e dice molto di noi. Anche solo dall’esterno.Racconta se siamo persone ordinate o no, sintetiche o no (pensatealle diverse grandezze disponibili sul mercato), se ci piaceconservare le cose con maniacale cura o meno. Sono oggetti

che fanno parte di noi. Lepersone che ci frequentanoimparano a riconoscere quelsupporto dove ci vedono pren-dere appunti e segnare ipassaggi importanti di tuttele nostre giornate. E per questodiventano per noi molto piùdi un oggetto da gettare allafine di un anno: chi andrebbea riguardarsi il calendariodigitale dei mesi passati?Eppure molto spesso le agende

passate trovano un posto sugli scaffali delle nostre librerie, alpari di un romanzo o di un saggio. Le conserviamo istintivamente.Perché raccontano, senza perdere un colpo, e anno dopo anno,cos’è la nostra vita di tutti i giorni. ■

“Cocopro”, “adultescente”, “rosicone” ma anche “hashtag” e “rottamatore”. Sono solo alcune delle nuove 1.500 parole entratenell’edizione 2014 del dizionario Zingarelli, e quindi definitivamente sdoganate nel loro uso pubblico e formale. Che piaccia ono, infatti, la lingua cambia. Il fatto però è che, a ben vedere, tutti siamo legati alle “nostre” parole, a quelle cioè che fanno partedel nostro personalissimo dizionario, e per questo guardiamo a volte con diffidenza quelle che istintivamente definiremmoscorrette, irricevibili, semplicemente inesistenti. Magari solo perché non le usiamo ogni giorno.Lo Zingarelli, in effetti, lo ricorda ogni anno: i nuovi termini entrano a far parte a pieno regime della lingua - e della nostra vita- proprio perché sono il risultato concreto dei fenomeni sociali che viviamo. E quindi tanto vale guardarle da vicino. Ecco allora che da oggi in poi avremo “adultescente”, persona tra i venti e i trent'anni le cui condizioni di vita (studio, lavoro,reddito, casa) e la cui mentalità sono simili a quelle di un adolescente. Una categoria, purtroppo, piuttosto diffusa in Italia a cuisi accompagna spesso il “cocopro”, che non identifica più un contratto da precario ma una vera e propria condizione di vita. Fra le nuove parole ce ne sono poi alcune che sembrano arrivare direttamente dalle chiacchiere da bar tra i più giovani. Comeil “rosicone” (invidioso incallito) e la “fraccata” (grande quantità), accompagnate da un’intera famiglia di “Iper” con la doppiaerre, fra cui l’“iperreattivo” e l’“iperrecettivo”.Molte novità vengono anche da Internet e dai Social Network come “hashtag” (parola o frase preceduta dal simbolo #, utilizzabilecome chiave di ricerca in Twitter) e direttamente da sistemi satellitari come nel caso di “geolocalizzazione”. Anche la politica è un ricco serbatoio interessante come dimostra il caso del “rottamatore” renziano, colui che si propone diallontanare e sostituire un gruppo dirigente considerato ormai antiquato. Ma attenzione, perché a onor di cronaca vale la penaricordare che il vecchio significato del termine - ovvero persona che si occupa della rottamazione di automobili e affini - èrimasto in uso. Almeno per ora.

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Agende e Organizer TimeWork ›Oggetti indispensabili per pianificare e gestire il proprio tempo. Giornaliere o settimanali, ad anelli, tradizionali o di design, da tenere sulla scrivania o da portare inborsa... ce n’è per tutte le esigenze. Le copertine interpretano, con i materiali più originali, i colori alla moda e le finiture di qualità offrono il piacere tattile, oltre chevisivo, di un oggetto distintivo.

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Organizer TimeWork - Linea SP ›Realizzati in similpelle morbida, hanno pratiche tasche interne e chiusura concalamita nascosta. Disponibili nei formati: grande (14x21,5 cm), medio (9,5x17cm) e piccolo (7,7x12,7 cm). Colori: panna, bordeaux e testa di moro.

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Ma la cartuccia dove la butto?Ogni anno in Italia vengono commercializzati oltre1.300.000 consumabili per le stampanti (laser eink-jet). Nonostante da anni si parli del problemadei rifiuti e si focalizzi l’attenzione sulla raccoltadifferenziata, la corretta gestione del rifiuto non èancora diventata una buona abitudine acquisitada tutti. Spesso, la mancanza di conoscenza, lalontananza dell’isola ecologica, il dubbio su comeclassificare correttamente un rifiuto, portano a

gettare le cartucce esaurite insieme ai rifiuti domestici. Un comportamento che haun impatto ambientale devastante e che, con un minimo di accortezza, potrebbeessere evitato. Lo smaltimento delle cartucce usate segue due procedure ben distinte. Le aziende e i professionisti dotati di partita IVA sono obbligati per legge aconsegnare il rifiuto a un operatore autorizzato in modo tale da garantirne latracciabilità. È importante che chi prende in carico il rifiuto consegni un’appositadocumentazione che ne attesti sia il ritiro che lo smaltimento effettivo. Bisognafare attenzione a quegli operatori che non rilasciano alcuna documentazione

ambiente

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ECOSOLUZIONI

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Igiustificandosi con il fatto che lo stanno facendo gratuitamente.Se in un primo momento si può avere la sensazione di averrisolto un problema, successivamente potrebbero scattaresalatissime sanzioni amministrative, se non penali, a seguitodi controlli.Per i privati il processo è più snello e non è necessaria alcunadocumentazione da conservare. La soluzione più corretta è quelladi portare la cartuccia esaurita all’isola ecologica, ma spessonelle grandi città queste strutture sono molto lontane da raggiungere,in altri centri se ne ignora la presenza o addirittura non sonostate create. Oppure...È importante sapere che una cartuccia esaurita non deve ne-cessariamente diventare un rifiuto! I consumabili compatibilitraggono la loro origine proprio da una cartuccia esaurita erappresentano quindi la soluzione migliore per rispettarel’ambiente. Quindi, perché buttare le cartucce e non cercare,invece, di vedere se non sia possibile recuperarle o riciclarleportandole in un centro specializzato? ■

inverno 2014buonlavoro

BUFFETTI. DALLA PARTE TUA E DELL’AMBIENTE.

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da buffetti

28{ }Consumabili compatibili Buffetti ›Stampe perfette e salvaguardia dell’ambiente!Acquistare un compatibile non è solo garanzia di un’efficiente gestione dei costi ma significa anche optare per materiali di consumo a basso impatto ambientale. Un accurato processo di ricondizionamento permette di recuperare e riutilizzare tutte le parti ancora integre mentre la sostituzione dei componenti soggetti adusura garantisce la massima qualità di stampa dalla prima all’ultima pagina.Milioni di cartucce di inchiostro e toner vengono buttati via ogni anno, finendo nelle discariche di tutto il mondo: materie plastiche e metalli che impiegano migliaiadi anni a decomporsi. Il riciclaggio e il corretto smaltimento di tutti i componenti non riutilizzabili aiuta a prevenire questo disastro ecologico e contribuisce a proteggere il nostro ambiente.La certificazione ISO 14001 attesta che Buffetti presta particolare attenzione a tutte le attività che potrebbero avere un negativo impatto ambientale. Questosignifica il non utilizzo di sostanze nocive nella formulazione degli inchiostri, nelle polveri dei toner e nei coloranti, riducendo i rifiuti ed il consumo di energia ematerie prime in tutti i suoi cicli produttivi.

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da buffetti: la stampa buona con l’ambiente!➼

Michelangelo Color Prestige ›Linea completa di carte e buste dalle tinte metallizzate (il colore è su entrambi i lati del cartoncino) disponibili in 5 diverse colorazioni che richiamano il lusso. Altissimaqualità e cura nei dettagli per un prodotto a valore aggiunto: bigliettini e buste per messaggi augurali classici oppure risme di carta (disponibili in 2 grammature perinviti, partecipazioni e comunicazioni varie) e buste formato invito da utilizzare su stampanti inkjet o laser. Carte ricavate da impasti a base di “cellulose chlorinefree” (ECF) non provenienti da foreste vergini.

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Sempre in viaggio, su e giù perl’Italia e nel mondo, MartaCrisolini Malatesta ha lavoratocome assistente per spettacolicon grandissimi registi comeSandro Sequi, Luca De Fusco,Antonio Calenda, Maurizio DiMattia, Piero Maccarinelli, GigiDall’Aglio e molti altri. Ha poicontinuato la sua carriera col-laborando con molti registi econ teatri come il Teatro Stabiled’Abruzzo, Napoli, Venezia,L'Aquila, con l’Inda di Siracusa,

il Teatro Verdi di Trieste, il Teatro Lirico di Reggio Emilia. Andrej Konchalovskijl’ha voluta accanto a sé come scenografa collaboratrice per la sua Bisbeticadomata, in cartellone al Teatro di Roma dall’11 febbraio al 2 marzo. Dal ‘97è docente presso l'Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia. L’abbiamoincontrata nella sua casa nella campagna romana.Nel mondo dello spettacolo l’attenzione del pubblico è focalizzata soprattuttosu attori e regista. Eppure dietro a uno spettacolo di successo ci sono tantealtre figure professionali che meritano altrettanta attenzione. Il costumista,ad esempio.

“Non solo. Direi anche tutte le altre figureprofessionali che partecipano, perché per la realizzazione di uno spettacolo c’èbisogno di tutti i capisettore: il costumista, lo scenografo, l’illuminotecnico, eanche di tutta la squadra tecnica… senza di questa non potremmo fareassolutamente niente. Lo spettacolo nasce da una collaborazione gestita da un

Marta Crisolini Malatesta è una giovane costumista e scenografa,

docente presso l'Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia.

L’amore per il teatro è iniziato quando era ancora una bambina.

Una folgorazione che ben presto si è trasformata in una professione

appassionante. Siamo entrati nel suo laboratorio per rubarle

qualche emozione...

l’intervista

MARTA CRISOLI-NI MALATESTA

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marta crisolini malatesta ›

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inverno 2014

regista. C’è una gerarchia. Il regista è in cima a tutto, ci spiegala sua idea di spettacolo, il sapore che deve avere, ci dà lalinea... noi leggiamo il testo con i suoi occhi. A volte dà indicazionitecniche molto precise: “Voglio i costumi in questi colori, vogliocambiare anno a questo testo, una trasposizione di tempo”. Enoi sulle indicazioni di regia iniziamo a pensare, a studiare ea lavorare… a buttar giù degli schizzi e dei disegni. Spesso ilregista sceglie un costumista per il suo stile, perché corrispondea ciò che ha in mente. Ma lo stile che ti connota troppo puòanche finire per limitarti. Insomma, la messa in scena è unlavoro di equipe in cui l’ultima parola spetta alla regia, e nonsolo. Oggi, sempre più spesso occorre rispettare anche leindicazioni della produzione”. Proviamo a entrare nel laboratorio dei costumi scenici. Comefunziona concretamente il lavoro del costumista? Che differenzac’è tra vestire un personaggio storico e uno contemporaneo?

“Non c’è differenza. Non met-tiamo vestiti addosso a una persona. Il costume non è “dise-gnare vestiti” ma “disegnare un personaggio” dalla testa aipiedi; e quello che noi facciamo deve essere realizzato talmentetanto bene che chi sta seduto in sala guarda e capisce imme-diatamente chi è quella persona sul palcoscenico. È questo ilnostro lavoro. Spesso scordo addirittura il nome dell’attore. Nelmomento in cui interpreta un personaggio, per me è solo “quelpersonaggio”, nessun altro. Dobbiamo pensare ai vestiti, allafaccia, ai capelli, al trucco, alle scarpe di “quel” personaggio.Proprio la scelta delle scarpe, ad esempio, è importantissima,determina la camminata che avrà sul palcoscenico, il suo modo

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di muoversi. Per questo molti registi fanno provare con lescarpe! Inoltre, dobbiamo avere una visione completa dellospettacolo. I costumi devono essere in armonia non solo traloro, ma anche con la scenografia. Lo spettacolo deve averetutto lo stesso stile, sia che si utilizzino costumi nuovi che di re-pertorio. Tecnicamente ci sono due modi per fare i costumi:disegnarli e realizzarli in sartoria; oppure prendere abiti di re-pertorio, tutti o in parte, magari modificandoli. Ci sono grandimagazzini pieni di vestiti fatti da noi costumisti, indossati dagrandissimi attori. Tutto quello che facciamo finisce lì. Io, disolito, prendo in repertorio solo le cose più semplici, le usocome basi, amo lavorarci sopra, trasformarle. Anche parruc-che e scarpe sono prese in repertorio o realizzate su misura.Ci sono delle ditte specializzate anche in questo.

buonlavoro

Il giavellotto dalla punta d'oroFoto di Luigi Avantaggiato

marta crisolini malatesta ›

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l’intervista

”Il costumista mette in campo la propria crea-tività interpretando le indicazioni della regia. Io tra l’altro sono anche sceno-grafa e spesso mi occupo di entrambe le cose. Dopo aver disegnato costumie scene e aver parlato col regista, mi confronto col direttore di scena e lasarta. Tutte le persone che lavorano nella compagnia hanno un ruolo, sonoe devono sentirsi importanti. Il segreto è lavorare in armonia, dall’illumino-tecnico all’attore. Per quanto riguarda trucco e capelli sono di competenzadegli attori, tranne che nel caso di trucchi particolari. Sono ormai pochissimigli Stabili che hanno un truccatore e un parrucchiere. In Accademia ci sonodei corsi, dove insegnano a darti il cerone, a farti le rughe, a darti la matita,a sistemarti i capelli… nelle altre scuole, purtroppo, non più. In ogni caso,inizialmente è il costumista a dare indicazioni, a disegnare tutto il personag-gio, nel minimo dettaglio… poi l’attore deve essere autonomo. Vestire un at-tore non è sempre semplice, bisogna essere anche un po’ psicologi. C’èsempre bisogno di una cura pazzesca. Bisogna fargli amare il loro costumee metterli a proprio agio. L’importante è farli sentire sempre belli, anchequando il personaggio deve essere brutto.”

“Sono stata molto fortunata! Ho uno zio co-stumista che è stato per me un maestro, una persona molto importante. Hoiniziato lavorando con lui come assistente. Ho fatto anche l’Accademia, maho imparato soprattutto guardando gli altri, stando sul palcoscenico. Ho vistocose meravigliose e ho fatto un’esperienza incredibile nel teatro, sia Prosasia Lirica. Qualche giorno fa è morto Aldo Reggiani (ndr 26/09/13), un gran-dissimo attore. Ricordo ancora quando ho fatto con lui un “Macbeth”; du-rante le prove lo aspettavo per pulire il sangue che aveva sul mantello inmodo da non rovinare il costume prima della prima! Oggi ci sono tantescuole per diventare costumista, ma l’esperienza è fondamentale. Consigliolavoro pratico, magari in sartoria. Finché non sei in sartoria, non capisci ve-ramente la differenza tra un colletto di un’epoca e di un’altra. Ma, soprat-tutto, ci vuole tanta passione, altrimenti è inutile cominciare. È un lavoro cheha orari folli, spesso le cose sono fatte all’ultimo momento, siamo molto ingiro. Bisogna saper rinunciare a molte cose ma è anche importante avereintorno persone che capiscano quello che stai facendo. Questo lavoro devevenire prima di tutto, almeno all’inizio. È un lavoro difficile, ma molto bello.Se dovessi ricominciare da capo, rifarei la scuola, dà un ordine mentale. Epoi andrei a bussare alla porta di una sartoria, anche solo per vedere, perchéè da lì che transita tutto il lavoro dei costumisti. La scuola ti dà le basi periniziare a fare esperienza. All’estero è diverso. In Canada, ad esempio, c’èun livello sartoriale altissimo; e anche in Inghilterra, dove c’è una grande tra-dizione di costume. Ma l’Italia rimane il posto migliore per lavorare. Abbiamouna cultura teatrale che non si trova da nessun’altra parte nel mondo.” ■

32{ }Ci raccontavi prima che il regista dà la linea dello spettacolo. Che tipo dicollaborazione s’instaura, invece, con gli altri professionisti: lo scenografo, itecnici, il truccatore, il parrucchiere? E soprattuttocon gli attori? È sempre facile vestire un attore?

Come si diventa costumista? Dalla tua esperienza di docente all’Accademiadi arte e costume ci potresti disegnare il profilo dello studente ideale? Qualiesperienze, oltre alla scuola, consiglieresti, inItalia e all’estero?

marta crisolini malatesta ›

marta crisolini malatesta ›

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L’abito non farà il monaco, ma sicuramente è lo specchio di un’epoca. Il “costume” rappresenta infatti un complesso di usanze checaratterizzano la vita sociale e culturale di una collettività in un determinato periodo storico, che si riflette anche nel modo di vestire.Quando selezioniamo un abito per andare in ufficio, a teatro, in palestra stiamo facendo dunque una scelta che ha una valenza moltopiù ampia di quella del semplice acquisto. Ce ne rendiamo ben conto se proviamo ad allontanare la cinepresa dal primo piano dellanostra singola esperienza per allargare l’inquadratura su uno spazio temporale più largo. Quando ci vestiamo esprimiamo, come inostri antenati, un intricato complesso di concetti. E quando conserviamo sotto naftalina un “paltò”, stiamo archiviando un pezzodi storia. Avete mai visitato uno dei tanti Musei o Gallerie della Moda e del Costume? In Italia ce ne sono moltissimi e rappresentanoun vero patrimonio artistico e culturale. Dalla Galleria del Costume a Firenze con oltre settemila pezzi fra abiti antichi e moderni,accessori di moda dal XVIII secolo a oggi, e costumi di scena; alle Gallerie delle grandi firme del made in Italy come Ferragamo e Gucci,sempre a Firenze; fino a quelle tematiche come il Museo del Guanto a Napoli e il Museo Borsalino ad Alessandria con i suoi 2000modelli di cappelli, scelti tra 4000 esemplari d’epoca. E come perdere lo spettacolare Museo del Cinema di Cinecittà, a Roma. La“fabbrica dei sogni” dal 2011 ha aperto al largo pubblico e qui, tra le tante magie e ricostruzioni, è possibile ammirare anche unaselezione di abiti delle più famose sartorie cinematografiche. In fatto di “costume” chi ne sa più di loro!

DALL’ARMADIO AL MUSEO

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opere d’abbigliamento

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salute

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{ }inverno 2014

AVEVANO RAGIONE GLI ANTICHI, MENS SANA IN CORPORE SANO.MA SE PENSATE CHE BASTI UN PO’ DI GINNASTICA IN PAUSA

PRANZO, VI STATE SBAGLIANDO. È ANCHE QUESTIONE D’IGIENE.PERCHÉ NEI GRANDI UFFICI SI NASCONDONO VERE E PROPRIE INSIDIE MICROBIOLOGICHE. FORTUNATAMENTE,

OGGI ESISTONO PROCEDURE CHE ELIMINANO I BATTERI DANNOSI E PURIFICANO L’AMBIENTE.

GUERRAAI BATTERI

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35inverno 2014buonlavoro

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salute

36{ }Forse non ci avete mai pensato, ma gli uffici, quelli privati

e ancor di più quelli pubblici, sono ricchi di potenziali pericoliper la salute. E non si tratta solo del vicino di scrivania conl’influenza o il raffreddore. Gli ambienti di lavoro sono un veroe proprio ricettacolo di microbi e batteri potenzialmente pericolosiper l’uomo. Lo ha confermato un recente studio commissionatodalla Kimberly-Clark (multinazionale di prodotti di pulizia)all’Università dell’Arizona, USA, che ha esaminato diverseSocietà con più di 3.000 dipendenti come compagnie assicurative,call center e centri di assistenza sanitaria. Si tratta di luoghipotenzialmente dannosi per la salute, con aree che presentanorischi più elevati, come la sala break (maniglie di porte efrigoriferi, pulsanti del mi-croonde) e la postazione dilavoro, specie se condivisa(telefoni, tastiere, mouse esedie di tessuto). Le sostanze incriminate? Laformaldeide delle colle, leparticelle di toner e diversesostanze che generano i COVo VOC (composti organicivolatili), responsabili del co-siddetto inquinamento indoor,che provoca disturbi comecefalee, difficoltà di concen-trazione, astenia, brucioreagli occhi, irritazioni e allergie.In pratica: la “sindrome daedificio malato”. Per arginarei rischi, è necessario predisporrealcuni interventi strutturali e sanitari seguendo le normativetecniche del decreto legislativo n°81/08 del 2008, che determinagli standard qualitativi ambientali da perseguire e classifica letipologie di microbi e batteri. Anche troppo, visto che risultatalmente specifico da non poter essere applicato alla lettera. A chiarire le cose, ci ha pensato la Commissione “Ambienti diLavoro” dell’Unichim (Associazione per l’Unificazione dell’IndustriaChimica) con il manuale Unichim n° 203. Nel documento sidistingue tra “ambienti nei quali gli agenti biologici sono oggettodell’attività lavorativa, ambienti nei quali ciò che è oggetto diattività può rappresentare serbatoio o veicolo di agenti biologici,e ambienti non cui non c’è correlazione apparente”. Si suddividonopoi i microrganismi in “naturalmente presenti nell’aria o sullesuperfici, presenti naturalmente in determinati ambiti epotenzialmente pericolosi e, infine, non naturalmente presentinell’aria e da ricondursi alla presenza dell’uomo o a substrati

infetti”. Ciò consente di distinguere tra le contaminazionistrutturali e quelle invece causate dall’uomo, per poter poipianificare degli interventi diversificati e costanti.Un modo per limitare le contaminazioni causate dall’uomo, èformare gli impiegati sull’importanza delle norme igienicosanitarieda rispettare, attraverso degli appositi corsi che evidenzino irischi di salute. Il controllo ambientale, invece, risulta più difficile.Un primo passo è separare nettamente le diverse zone degliuffici (area break, postazioni di lavoro, zona di servizio, serviziigienici, ecc.) per evitare contaminazioni macrobiotiche tra essi.Un secondo accorgimento riguarda la scelta dei materiali:alcuni presentano trattamenti superficiali ad azione antimicotica,

come le vernici ad acqua chesfruttano l’azione igienizzantedell’argento e la combinanocon le nanotecnologie, oppuretessuti e materiali compostida fibre naturali e polimeri,che impediscono allo sporcodi depositarsi e si pulisconocon facilità. Una volta garantitigli standard sanitari, è perònecessario monitorare pe-riodicamente lo stato d’igienedell’edificio. Le procedurecomprendono accurate pulizietecnologiche di computer,tastiere, mouse e telefoni(aspirazione dei residui edeliminazione di batteri). Laloro periodicità differisce in

base alla tipologia d’ufficio e al numero di persone che vilavorano: nei casi dei call center, ad esempio, dovrebbe essereeffettuata almeno una volta al mese. Gli impianti di trattamentodell’aria, invece, dovrebbero essere controllati ogni due annie puliti totalmente ogni cinque. Per una sanificazione degliambienti a basso costo, invece, esistono delle tecnologie cheaerosolizzano un disinfettante che abbatte la carica battericapresente nell’aria. I composti organici volatili (COV), invece,possono essere ridotti applicando alla stampante degli appositifiltri che trattengono le particelle emesse.Altro che pulizie di primavera: per mantenere alti gli standardsanitari degli ambienti di lavoro, sono necessari frequenticontrolli e un ingente impiego di denaro, che però vieneammortizzato grazie alla diminuzione delle assenze per malattiae dei deficit produttivi connessi alla “sindrome dell’ufficiomalato”. ■

GLI AMBIENTI DI LAVORO NASCONDONO NUMEROSI MICROBI E BATTERI POTENZIALMENTE PERICOLOSI PER L’UOMO,CHE PROLIFICANO IN MANCANZA DI UN’ADEGUATA

MANUTENZIONE SANITARIA. MA QUALI SONO LE PROCEDURE DA ADOTTARE PER

RENDERE DAVVERO SANO L’AMBIENTE DI LAVORO?

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PERICOLI ALLA GUIDA.Santo telefonino, multitasking, che ci consente di essere sempre raggiungibili, ma stramaledetto quando diventa causa

di incidente. Sempre più automobilisti si lasciano sedurre dalla tentazione di un sms da leggere, una mail da scrivere,

un mp3 da rintracciare… con le conseguenze che molti di noi hanno avuto modo, almeno una volta, di sperimentare.

Dopo il boom iniziale, l’utilizzo delle sigarette elettroniche viene regolamentato: arrivano le prime linee guida sulla possibilità o menodi fumarle al lavoro e nei locali pubblici. Smettere di fumare senza rinunciare al rituale della sigaretta. Le e-cig, versioni glamour eapparentemente più sane delle tradizionali, sono sigarette a batteria che consentono di inalare una soluzione (a base di acqua, glicerolo,glicole propilenico) con una percentuale di nicotina bassa o assente. Un successo planetario, che ha coinvolto 7 milioni di europei.Ma chi, fino a qualche mese fa, pensava di poterle fumare anche in ufficio, oggi deve ricredersi. Il Consiglio Superiore della Sanità(CSS) ha infatti stabilito delle linee guida che diverranno norma non appena il Governo deciderà di adottarle in quanto tali. Il CSSsegue il modello approvato in Francia secondo il quale le e-cig non possono essere fumate nei luoghi pubblici. La decisione delGoverno francese è arrivata in seguito alla diffusione di uno studio di B. Dautzenberg (professore di Pneumologia dell'UniversitàPierre et Marie Curie di Parigi), secondo il quale le e-cig non sarebbero del tutto sane. Dautzenberg consiglia anche di regolamentarnela vendita con un sistema di autorizzazioni, poiché il libero utilizzo incoraggerebbe consumo e dipendenza. In Italia, gli espertiraccomandano anche di non inalare il fumo delle e-cig in gravidanza o durante l’allattamento e di dotarle di una chiusura a prova dibambino. Le bionde di seconda generazione, quindi, non possono essere fumate nelle scuole, negli uffici, sui mezzi pubblici e neilocali. E anche chi pensava che aiutassero a smettere di fumare deve ricredersi: secondo un’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità(Doxa), dei 500mila italiani convertiti alle e-cig per dimenticare le tradizionali, solo il 10% ci sarebbe davvero riuscito. Dopotutto, èproprio vero che la sigaretta elettronica toglie il fumo, ma non il vizio.

FUMO ELETTRONICO

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Sigaretta elettronica: le nuove linee guida

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Un uomo d’affari entra in una camera d’albergo. Posa la valigetta, allenta lacravatta ed esplora la stanza. Si affaccia in bagno, scosta le tendine della finestrae dà un’occhiata alla strada prima di distendersi sul letto. Se avete immaginatoquesta scena in bianco e nero è perché, al giorno d’oggi, un businessman ha altrepriorità. E cosa fa, appena entrato nella camera d’albergo? Sopporta il nodo allacravatta ancora un po’ e verifica che il wi-fi funzioni. Che in bagno ci sia la vascapoco importa. Perché ciò che conta non è riposare, ma navigare. Lo conferma una ricerca condotta dalla InterContinental Hoteles Group su uncampione di 10mila persone che viaggiano da sole per lavoro: per il 61% degliintervistati, la connessione libera nella camera d’albergo è il servizio piùimportante. Perché il bisogno di chi rientra dopo una stressante giornata dilavoro è quello di sentirsi... a casa. Bisogno che non ha niente a che fare conla morbidezza del materasso, la TV a schermo piatto o il divanetto in camera.L’hotel che mette a proprio agio è quello che lascia aprire delle finestre virtualie che a casa ti ci riporta davvero. La sorpresa è proprio questa: gli uominid’affari soffrono di nostalgia e utilizzano il wi-fi per sentire il proprio partner(83%), chiacchierare con i figli (79%) e i genitori (37%). E non manca un 44%di intervistati che lo utilizza per controllare il proprio animale domestico. Il wi-fi è quindi diventato un bene di prima necessità anche per i turisti, che lo

HOTELNAVIGATI

free wi-fi

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wi-fi free

42{ }utilizzano per organizzare il viaggio, prenotare i biglietti neimusei e inviare le foto appena scattate a parenti e amici. Se-condo uno studio del portale HRS (leader in Europa per iviaggi d’affari) condotto incrociando i dati dei 250mila alber-ghi del proprio database, il 67% degli hotel europei offre in-ternet gratuito ai propriospiti. Una percentualeabbastanza alta. Analiz-zando i dati per nazione,però, si scopre che l’Ita-lia è penultima in classi-fica con solo il 53%. Inpratica, nel paese che fadel turismo uno dei fat-tori economici trainanti,un hotel su due non dàla possibilità di connet-tersi se non a pagamento. Fanalino di coda della classifica ilPortogallo, mentre la nazione più ospitale di tutte è la Turchia,con una percentuale dell’84,70%. Più alta persino della Svezia.Ma se non è gratis, quanto costa navigare in albergo? Nel 47%degli hotel italiani, la tariffa media è di 3,50 euro all’ora. Se visembra un’esagerazione, consolatevi pensando che in altri paesieuropei va decisamente peggio: i prezzi salgono per Spagna(4,18 euro), Regno Unito (3,93 euro) e Olanda (3,88 euro). Sesiete in vacanza in Repubblica Ceca, rassegnatevi a dover pa-gare almeno 5.00 euro per ogni ora. Il paese più economico?La Lituania, nella quale navigare costa solo 0,50 centesimi. La ricerca di HRS ha anche evidenziato come il costo del wi-fisia direttamente proporzionale alla categoria degli hotel: piùstelle possiede, più cara sarà la connessione. Nei famosi Rits -Carlton un’ora di wi-fi costa all’incirca 13 dollari, mentre lacatena Marriot ha cercato di fidelizzare i clienti più esclusiviproponendo proprio il wi-fi gratuito come bonus. Un meccanismovecchio di 10 anni, quando la connessione era un lusso riservatoai clienti business. Paradossale, visto che negli hotel a 1 stellainternet costa in media di 2,06 euro all’ora. Possono rilassarsi,invece, i clienti degli hotel di fascia media: sono loro i più propensia offrire il servizio gratuitamente. Perché, a parità di servizi, lacompetizione si gioca sul filo della connessione. Non è un casoche numerosi portali lo inseriscano tra i criteri di ricerca.Ma perché un servizio dato per scontato dai clienti, non lo è peri gestori delle catene alberghiere? Dando un’occhiata a proceduree costi di manutenzione, non sembrerà più così strano. L’installazionedel wi-fi nelle strutture alberghiere non si limita a un semplicemodem: per avere un segnale stabile in tutte le stanze, recepibileanche dagli smartphone e dai tablet, sono necessari molti ripetitori

a un costo medio di 200 euro l’uno, ai quali bisogna aggiungereinstallazione, impianto e server. La faccenda si complica nellestrutture antiche e in quelle che dispongono di stanze insonorizzate,nelle quali è ancora più difficile garantire la ricezione. Moltecatene alberghiere e strutture indipendenti si affidano a serviziesterni che gestiscono le reti, facendo lievitare considerevolmentei costi. Il servizio diviene quindi difficilmente ammortizzabile senzaun contributo dei clienti. Sarebbe più economico installare unmodem in ogni stanza, ma i rischi per la salute aumenterebberoin modo esponenziale.Come risolvere il problema? Magari sfruttando proprio lepotenzialità del web per ammortizzare i costi e offrire ulterioriprestazioni senza pesare sul budget. Quanti servizi possonoviaggiare attraverso il wi-fi? Innumerevoli. Basti pensare chela connessione in hotel potrebbe supportare la comunicazionecon il cliente. I documenti consultabili sarebbero tantissimi, etutti prodotti a costo zero: mappe cittadine, carta dei servizi,menu del ristorante, remainder sugli orari della colazione edegli eventi. Senza contare che con una semplice app personalizzatae un numero consistente di partnership, l’hotel potrebbe suggerireristoranti, punti vendita e visite guidate, e coinvolgere il clientein un vero e proprio progetto esperienziale. Un investimentoche, nel lungo periodo, aumenterebbe la percezione positivadell’hotel, trasformandosi addirittura in un guadagno. Sembra proprio che internet sia il posto in cui tutto converge:i bisogni di chi viaggia per lavoro e corregge i compiti deibambini in PDF, le passioni di chi ama viaggiare con un’agendavirtuale tra le mani, le esigenze di chi organizza le giornateaffidandosi ai siti web. E, per la gioia di tutti, anche gli interessidegli albergatori. ■

Materasso confortevole, doccia idromassaggio, TV a schermo piatto.

Se una volta la competizione alberghiera si giocava sul servizio più esclusivo,

oggi basta una sola parola: wi-fi. Possibilmente gratis. Perché gli uomini d’affari

hanno una sola esigenza: videochiamare casa.

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Forse sapete che i nostri piccoli cellulari hanno più bisogno di energia di un grandefrigorifero. Secondo uno studio realizzato dall’esperto di energia Mark Mills, e citatoun po’ da tutti i media, i nostri cellulari consumano il 10% della produzione mondiale

di energia. Colpa della quantità enorme di dati che ogni giorno ci scambiamo, ma non solo. I nostri smartphone offronoprestazioni sempre più brillanti: accresciuta luminosità, risoluzione sempre più alta, applicazioni sempre più performanti,servizi di localizzazione e molti altri ancora. Nell’era del Cloud, la connessione a internet è sempre accesa, e succhia piùbatteria di quanta immaginiamo, anche quando le applicazioni sembrano addormentate. Come ha dimostrato uno studiodel 2012 della Purdue University, USA, molte di esse, in realtà, continuano a lavorare in background, aggiornandosicontinuamente e impedendo ad alcuni smartphone di mettersi a riposo. Colpa dei così detti “no-sleep enery bugs” ovveroerrori di programmazione che non permettono ad alcune applicazioni di chiudersi correttamente. Che fare? Rinunciare aFacebook, WhatsApp, Twitter, Skype in mobilità? Per cosa, per una telefonata? La soluzione c’è. Basta acquistare un caricabatteria portatile. Niente di più semplice! È sempre pronto all’uso per ridare carica ai vostri dispositivi.

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45autunno 2013buonlavoro

gestione e controllo in un’unica soluzione

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0rizzontali

1. Preposizione che fa... compagnia - 3. Fatto a mano o con arnesi manuali - 11. Impiegato responsabile delle operazioni alla cassa - 18. Roma - 19. Gruppodei più accesi sostenitori di una squadra sportiva - 20. Lo zar Pietro il Grande vi sconfisse Carlo XII di Svezia - 21. Vago, non esplicito - 22. Le iniziali delClooney attore statunitense - 23. Convivono in Belgio con i Fiamminghi - 24. Sulla targa dei Tedeschi - 25. L'amante e modella dello scultore Prassitele - 27.

Cesena - 28. La più settentrionale delle province del Veneto - 29. Gli uomini britannici - 30. Il ciuccio dei bimbi francesi - 31. La lady col ventaglio dellacommedia di Oscar Wilde - 33. Gruppo di attori prescelti per uno spettacolo - 34. I fanti della Marina - 35. Addetto alla sorveglianza e alla manutenzione ditratti di ferrovia o di strade - 36. Calcolo dell'interesse - 37. Farciscono lo strudel - 38. Il mestiere di Phil Collins e di Ringo Starr - 39. Moreno, ciclista nipotedel grande Francesco - 40. Insieme alle gemme riempiono gli scrigni - 41. Disciplina che potenzia le masse muscolari - 42. Autonomia nel pensiero e nell'azione- 44. Versione originale - 45. Lo fece il Piave il 24 maggio - 46. Sondrio - 48. Moneta medioevale d'argento detta anche Tornese - 49. La capitale dellaLomellina - 50. Milano - 51. Partigiano del papa - 53. Drammatica dispersione di un popolo - 55. Una delle due Camere nei parlamenti bicamerali - 57.Pordenone - 58. La vendicativa Artemide lo trasformò in un cervo - 59. L'ultimo re di Roma di origine sabina - 60. Il fratello di mamma.

Verticali

1. L'avventuriera Lara - 2. La più importante sillaba sacra dell'Induismo - 3. Vi nacque Ruggero II, primo re di Sicilia - 4. Caldo soffocante - 5. Appunti,annotazioni - 6. Impiego, utilizzo - 7. Ferrara - 8. Luca, attore e personaggio televisivo italiano - 9. Contrazione involontaria dei muscoli - 10. Simbolodel teraampere - 11. Impulso violento e aggressivo - 12. Portamento signorile ed elegante - 13. Emma, giovane attrice protagonista di "The Amazing Spi-der-Man" - 14. In buona salute - 15. Lì, in quel luogo - 16. Electronic Arts - 17. Avvenimento, fatto - 19. Tono e contenuto di un discorso - 20. Terrenosu cui crescono palme - 21. L'Alvaro di Pierino - 23. Movimento artistico italiano di tardo Ottocento - 24. Vuoto, spopolato - 26. George, il regista degliZombi - 27. Tiene su i pantaloni - 28. Molto meglio che bene - 29. Oggi è chiamata scuola “dell'infanzia" - 31. Unità di misura oraria della potenzaelettrica - 32. Stirpe della Grecia antica - 33. La città della reggia dei Borboni - 35. Tranquillizzare, lenire - 36. Massiccio, muscoloso - 37. L'animata vitanotturna spagnola - 38. Tim, creativo regista statunitense - 39. Molluschi bivalvi - 41. Fisico, corporatura - 43. Da vivo è preferibile a un filosofo morto- 45. Guidò l'Esodo degli Ebrei - 47. Regione tedesca confinante con Francia e Lussemburgo - 49. Motore asincrono trifase - 50. Figlio in Gaelico - 51.Vi viene registrata la compravendita dei veicoli - 52. Padiglione d'Arte Contemporanea - 54. Individua i siti internet italiani - 55. Cuneo - 56. Unità dimisura usata in tipografia - 57. Pisa.

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SOLUZIONI.La soluzione dei giochi è disponibile

sul nostro sito: www.buffetti.it

Sudoku

Scopo del gioco è riempire le caselle vuote con numeri da 1 a 9, in modo che in ognuna delle 9 righe, colonne e riquadri siano presenti tuttele cifre da 1 a 9, senza ripetizioni.

Cerca e trova

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4 7 9

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586

➔m

edio

➔di

ffici

le

In questo schema, tra le oltre 200 paroleche si possono comporre, collegando

tra loro lettere adiacenti, ve ne sono almeno3 che fanno parte del mondo Buffetti:

SAI TROVARLE?

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P R Z Z

B I E A

I L G T

A C I R

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di Stefano Setti, C. Nicolao, pagg. 280 - euro 25,00Chi è obbligato a emettere fattura? Chi può rilasciare lo scontrino o la ricevuta fiscale?

Come funziona l’esigibilità differita dell’IVA? Quali sono gli obblighi di conservazione? A queste e a tante altredomande risponde questo piccolo manuale, indispensabile, se non siete un ragioniere o un commercialista, peravere la certezza di non commettere errori. Con linguaggio semplice e chiaro esso fornisce tutti i chiarimentipratici e operativi dei tre documenti che certificano la cessione di beni e servizi: la fattura, lo scontrino e laricevuta fiscale. Il volume analizza, inoltre, i diversi documenti di trasporto: il DDT, la scheda di trasporto e lascheda carburante. L’analisi di ogni argomento è accompagnata da esempi, casi pratici, schemi oltre, naturalmente,ai riferimenti a norme, prassi e giurisprudenza che potranno esservi utili per approfondire ulteriormente lamateria. A chi si rivolge? A lavoratori autonomi e artigiani, aziende e professionisti.

di Stefano Setti, pagg. 290 - euro 25,00Il “Popolo delle Partite Iva” rappresenta una grandissima realtà composta di

professionisti iscritti agli Ordini e di lavoratori autonomi che, da esterni, offrono alle aziende mille professionalitàe competenze. Se siete tra questi, troverete certamente utilissimo questo manuale che vi aiuterà a fare chiarezzae ad adempiere gli obblighi fiscali previsti dal nostro sistema normativo senza commettere errori, evitandocosì conseguenti sanzioni spesso assai onerose. Il testo è rivolto a tutti e risponde, con linguaggio chiaro enumerose esemplificazioni pratiche, alle principali domande che affrontate ogni giorno: quali sono lepeculiarità del lavoro autonomo? Quando conviene o è obbligatorio (per il tipo di attività svolta, perconvenienza fiscale, ecc.) aprire la Partita Iva? Una volta aperta, quali sono gli adempimenti fiscali connessi?Come si calcolano i contributi previdenziali? Quali sono le ultime novità legislative?

“FATTURE, RICEVUTE FISCALI, SCONTRINI DDT”

“PROFESSIONISTI CON PARTITA IVA”

la recensione

CHIAREZZAFACCIAMO

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