Knowcamp Modena: Commenti why!?

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In altre parole: come ridurre una community in miseria, con l’aiuto dei propri lettori Commenti: why!? Modena, 19 Marzo 2011

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Cosa si impara dalla gestione di una community con migliaia di commenti al giorno?

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In altre parole: come ridurre una community in miseria, con l’aiuto dei propri lettori

Commenti: why!?

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Farsi del male insieme ai propri lettori

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Commenti: why!?

La qualità della discussione crolla con l’aumento della massa di lettori

In tanti se ne sono accorti negli ultimi mesi: sia a livello micro che a livello macro. Nel micro in Italia abbiamo letto Sofri spiegare, appena nel febbraio scorso:

Le ragioni per cui ero diffidente prima si sono confermate: per un’occasione in cui i pareri arricchiscono una discussione, in cui mi aiutano a capire delle cose, in cui mi pare che quello spazio valesse la pena di essere riempito, ce ne sono trenta che vanno dal generoso e da me apprezzato consenso alla insistente necessità di affermazione di sé attraverso scemenze di vario genere (…) non starò qui a fare la storia dei progressivi sviluppi del dibattito mondiale sulla qualità generale dei commenti in rete, esaltati agli inizi, poi ripensati assai nella loro qualità media. La

soluzione, dettata anche dal poco tempo, finisce per essere quella di non leggerli, i commenti: ma è indubbiamente un po’ irrispettoso per quelli che lì si sono rivolti a te più serenamente immaginando di essere letti.

E come lui anche altri, per esempio Francesco Costa e Massimo Mantellini. Un’attenzione al commento e alla qualità della conversazione in rete insolita che Enrico Marchetto acutamente bollava in questa maniera (in un altro commento, ovviamente)… passiamo alla prossima diapo.

• http://www.wittgenstein.it/2011/02/13/quasi-un-anno-di-commenti • http://www.mantellini.it/p?=11581

Commenti sui blog: hot topic del mese

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La qualità della discussione crolla con l’aumento della massa critica

l dramma purtroppo è che nella rete italiana i commentatori, la gente che rompe la minchia nei forum, sono quelli di PI, gente triste che si nutre di briciole, e quando critica, critica la verginità o meno. Se cominciassero un giorno a entrare nei contenuti (...) allora sarebbero cazzi per tutti. I

commentatori che avete (...) li dovete adorare, benedire e coccolare perché sono incredibilmente stupidi e ingenui e solo mantenendoli così stupidi e ingenui potrete continuare a spargere e a spartirvi le vostre banalità quotidiane

Molto vero? Troppo cinico? Parliamone. Non solo in Italia ci siamo svegliati su questo tema. Anzi: oltreoceano giganti come TechCrunch hanno tentato un approccio radicale - l’esperimento dei commenti solo via login da Facebook – con risultati ancora da definire. Meno commenti, meno flame, conversazione più leggibile: ma anche più noiosa. Paradossalmente quello che prima era mancanza di rispetto e generico malanimo, è diventato sussiego e perbenismo: miracoli dell’identità digitale.

Vediamo come vanno le cose dalle nostre parti, all’interno del principale network di blog professionali in italiano: qui le dimensioni della conversazione non aiutano certamente una comunicazione ragionata e svolta sui binari della convivenza civile.

• http://friendfeed.com/lucah/2a2af2d7/i-commentatori-che-avete-mantellini-li-dovete • http://techcrunch.com/2011/03/06/techcrunch-facebook-comments/

Commenti: hot topic degli ultimi mesi

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Oltre 4000 commenti al giorno

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Discussione attiva 24 ore al giorno

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In fondo, basta un granello di sabbia per generare una perla...

Blogo.it pubblica oltre 500 notizie al giorno, una buona parte sono flash veloci, informazione usa e getta da pausa caffè. Altre volte invece, un intervento più lungo mostra insospettabili doti di resistenza. Dopo più di tre anni, un post di Marta sulla Candida funziona ancora da centro di raccolta per consigli e richieste di aiuto - questi commentatori non sono nostri lettori abituali: arrivano da Google e piano piano formano un deposito di conoscenza e comunicazione totalmente autonomo dal resto del blog, e quasi privo di botta e risposta.

Anche un post scritto bene può dare il via a questo fenomeno di incrostazione corallina. A volte invece, un post ha semplicemente tanta fortuna: a fine 2005, Bricke scrisse il mitico post sui Pellet - un mostriciattolo da 35 mila commenti.

• http://www.pinkblog.it/post/1384/candida-che-cose-come-prevenire-e-come-curare • http://www.pinkblog.it/post/1481/come-si-fa-a-baciare-bene-prima-lezione-con-video-tutorial • http://www.ecoblog.it/post/621/stufe-a-pellets

L’informazione che crea il corallo

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La dimostrazione di come passa il tempo su Internet: cinque mesi nel Mondo di Patty con Toysblog

Trecento commenti in 18 mesi non sono nemmeno così tanti: quando un post diventa un piccolo forum a sé stante, abbiamo visto succedere cose ben peggiori. Harry Potter per un paio di anni è stato un fenomeno incontrollabile su Booksblog, capace di risvegliare forze primigenie in grado di spaventare tutti gli autori tranne uno: Dario, che condusse l’inchiesta a puntate sui detrattori del maghetto riuscendo a placare definitivamente orde di ragazzini paranormali. Da luglio 2005, per due anni, Booksblog è stata la loro chat, fertile terreno di coltura per amori, violenze e puro trolling.

In confronto, nel Mondo di Patty son bastati cinque mesi per crescere, e disamorarsi della novela argentina di Disney Channel.

• http://www.toysblog.it/post/4538/il-mondo-di-patty-magazine-figure-e-la-linea-scuola

Siamo (molto) giovani, ma cresciamo veloce

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Gridano, rovinano tutto, fanno macello: ma alla fine gli vuoi anche bene

Se nell’ecologia della conversazione sul web il troll rappresenta il male, ciò non significa che a volte si ci si possa quasi affezionare. O quantomeno, restare incuriositi dalla vita che c’è dietro un nickname, dalla vita dietro lo schermo.

Un esempio ormai leggendario è Simona Premoli – questo è uno dei suoi alias – che circa un annetto fa mandava a ripetizione commenti diffamatori su più o meno tutti blog del network, Splinder compreso. Tema? Diffamazione totale, in un linguaggio delirante, ma con una sua contorta logica. Nemici giurati: tutta la finanza milanese, i massoni e tutta la galassia Berlusconi.

In sei anni di attività, non abbiamo mai visto così tanti avvocati d’alto bordo interessati ad una sola identità online. Così si racconta su un suo blog:

Simona Premoli la scrofa nazzista!! chè non divento mai Velina,ha lesbicato con le donne dei midia ,si e fatta spaccare il culo dai comunisti!! l'hanno trombato davanti e dietro dai cavalli di cicciolina!! puttanaaa nazzista tornatene dentro a cuccia nel tuo stivale maleodorante bucato!!

• http://www.letterealdirettore.it/conto-corrente-bancario-addebito-spese-postali-estratto-conto/ • http://www.agenziaradicale.com/index.php?option=com_content&task=view&id=5990&Itemid=56

Animali rari: lo psico-troll da affezione

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Piccole pagine che fanno gola alle aziende: Infiltration, questo sconosciuto

Per un anno intero, Toysblog.it è stato nel mirino di un certo commentatore Skifi: dal primo suo commento fino all’ultimo, il suo obiettivo erano i prodotti concorrenti. Una guerra tra le squadre di social media marketing dei produttori di giocattoli in serie da edicola - la fine prevedibile, legali minacciosi e Polizia Postale con querela alla mano.

Per il moderatore è stata una situazione da incubo, una giostra di fantasmi che ti ridono in faccia. Mammine buone che commentavano sempre estasiate da una collezione e sdegnate dall’altra. Bambini che non parlavano come bambini. Questo Skifi sempre in mezzo a creare problemi: visto con gli occhi di un esperto, la situazione era chiara - ma per il pubblico medio di Toysblog.it? Cosa ci capiva un ragazzino sui 10 anni?

Quali sono le responsabilità di chi fa informazione, davanti a questo tipo di reati così difficili da fermare? Chi ci perde quando si arriva all’embargo su tutte le notizie potenzialmente appetibili per queste marionette del marketing? Tutti quanti ci perdono, purtroppo. Va di moda parlare di marketing e social media ma poi, per aver successo, bisogna anche saperlo fare...

• http://www.cineblog.it/post/20318/piccoli-bloggers-strada-facendo-diventano-adulti-anche-fuori-dal-blog

Quando il social media marketing degenera

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Autoblog.it: il palcoscenico perfetto per “un tipo pregio” come Smartista

Come presentarvi un’autentica leggenda? Smartista, Autoblog.it, quattro anni di insana passione, un fenomeno di costume. Ecco come chiudeva la sua prima giornata di lavoro su Autoblog, nell’aprile 2006.

Ciao Zio, House & Style

Da quel giorno sono passati quasi tremila commenti, senza calcolare cesti di morphing, nick alternativi, sock puppet e via dicendo. Smartista, espressione più pura del rapporto di amore odio nell’epoca del web distribuito: Catullo non avrebbe retto la parte nemmeno due settimane.

Anni dopo, in tutt’altra situazione, salta fuori che il nostro nuovo autore Gabriele Ferraresi, toh... Smartista! Ma lo sapete che era un mio compagno di Università in Bicocca!? Smartista era un suo esperimento personale con l’ingegneria sociale... se ne parla ancora, da Facebook a Kataweb e Forumfree!

• http://www.autoblog.it/post/3434/conferma-arriva-la-8c-competizione • http://www.autoblog.it/post/5958/permalink-il-pdf-magazine-pregio-di-blogo

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Si mette male? puoi ancora salvare la situazione. Sbrigati però!

Un blog di medie dimensioni del network Blogo.it attira decine di migliaia di lettori ogni giorno. Se i loro commenti a volte sono decisamente poco produttivi, può capitare che l’errore sia del blogger, e in quel caso i lettori giustamente se la prendano. E arrivano palate di guano addosso allo sventurato autore: che fare in questo caso?

Mai lasciare che la situazione degeneri, mai cancellare commenti “prove del reato”, mai evitare le proprie responsabilità. Internet ha purtroppo una buonissima memoria. Mai disperare. Un buon blogger sa quando è il momento di tacere e quando invece bisogna farsi sotto. Intervenire nei commenti però può salvare una discussione partita malissimo, e ribaltare la partita a nostro vantaggio.

Albert1 aveva una sua legittima richiesta. Infatti, due settimane dopo quello scambio di battute, pubblicò il suo primo post Christian - un autore centrista che stavamo cercando per uscire dalle secche di un blog politico monocoltura.

• http://www.polisblog.it/post/5491/silvio-berlusconi-credo-di-essere-di-gran-lunga-il-miglior-presidente-del-consiglio-dei-150-anni-della-storia-italiana/1#117239 • http://www.polisblog.it/post/5491/silvio-berlusconi-credo-di-essere-di-gran-lunga-il-miglior-presidente-del-consiglio-dei-150-anni-della-storia-italiana/1#117248 • http://www.polisblog.it/post/5964/addio-a-franceschini-il-vicedisastro-e-teorico-del-sorpasso

Via d’uscita numero uno: conversare con loro

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Come girare la frittata senza spargimenti di sangue

Ogni tanto capita che i lettori vogliano qualcosa da noi autori: spingono il limite un po’ oltre a quello che ci si aspetterebbe da loro, e reclamano l’informazione on demand. Vogliono che si affronti un argomento di cui magari a noi non importa nulla. Che si fa?

Si accetta il consiglio senza pensarci? E se dal consiglio si passa alla ritorsione? E se non scrivere di qualcosa li fa cambiare sito? Può essere un problema: non tanto di numeri, quanto di immagine. Basta poco perché una richiesta alla redazione diventi un flame imbarazzante.

Come salvare capra e cavoli? Incanalando il dissenso, come fatto con la rubrica Scelti dai Lettori su Polisblog.it. Come funziona? I lettori chiedono un argomento rimasto in ombra, e gli autori del blog si incaricano di farne un appuntamento settimanale, analizzandolo nei dettagli. Il bello è che spesso sono post con un successo notevole anche su Facebook. Come al solito, mille occhi sono meglio di uno.

• http://www.polisblog.it/post/7929/polisblog-scelti-dai-lettori

La community reclama? Cercare il win-win!

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Prendere un granchio, e non rendersene conto

Il celebre Boingboing trova un link ad un vecchio post di Designerblog.it dal Salone del Mobile, del 2007. Lo rilancia nel 2011 e tutti sono contenti: bel post, tanto traffico. Se non fosse che, già dal 2007, il post originale portava in calce il commento di una designer olandese che lamentava un plagio. Nessuno aveva letto il commento, né noi né Boingboing. Le due solite lezioni: i commenti possono dare trasparenza e creare una forma di controllo distribuito, ma è stupido averli aperti se non li si leggono. Secondo: un community manager costa, ma è essenziale. • http://www.designerblog.it/post/1004/salone-satellite-valentina-audrito

Il vecchio argomento dell’editing ex post

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Fra i lettori ce ne è sicuramente uno che ne sa più di te, e a volte interviene anche

Ruthven ci racconta la storia di un thread molto particolare: Steve Jobs, amministratore delegato e visionario fondatore di Apple, è una figura di culto nel mondo dell’informatica, specialmente per le legioni di fanboy puntigliosi e affamati di affermazione nel gruppo. Da tempo Jobs ha gravi problemi di salute: questa volta è stato un lettore a mettere i puntini sulle I, in maniera così autorevole da zittire un flame abbastanza indelicato.

Questo commento molto specifico apparve durante la discussione sulla salute di Steve Jobs. In pratica si erano scagliati contro il post perché era poco preciso dal punto di vista medico (!) ed ognuno sparava la sua opinione sul tema (probabilmente imparata da Wikipedia).

A un certo momento intervenne questo hank84 con il commento tanto preciso quanto chiaro ed equilibrato. Zittì tutti.

• http://www.melablog.it/post/13452/steve-jobs-continua-a-lavorare-da-casa/1#452932 • http://getwellsteve.com/

Steve Jobs: questioni di personalità!

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Tra il guestbook e la deposizione in tribunale: Cristina Balzano

Dedicato alla cronaca nera e alla criminalità, Crimeblog.it in alcuni casi si è trasformato in una via di mezzo tra un guestbook e un’aula di tribunale. Capita quando ai protagonisti di una vicenda non torna qualcosa nella rappresentazione della loro storia “ufficiale”, quella girata sui quotidiani o sui principali mezzi di informazione. C’è uno spazio enorme che il giornalismo non riesce più a coprire: quello della partecipazione sincera, della semplice verità che va oltre all’esigenza di far notizia a tutti i costi - in questo senso, un blogger può dare la voce ad una grande platea silenziosa, se solo fa il suo mestiere e “parla come mangia”.

È accaduto per esempio nel dicembre 2008: Cristina Balzano, diciannovenne cantante di un gruppo heavy metal accoltella il chitarrista, appena sedicenne. I media mainstream dipingono la vicenda a tinte fosche, offrendo ampio spazio al sensazionalismo – la musica del diavolo, il satanismo, e via di banalità assortite – smentito da una serie di commenti di amici della ragazza.

• http://www.crimeblog.it/post/1763/cristina-balzano-cantante-dei-soul-cry-accoltella-chitarrista«ti-preparo-un-funerale-con-i-fiocchi»

• http://www.crimeblog.it/post/1766/cristina-balzano-le-testimonianze-di-chi-la-conosceva-su-crimeblog

Il muro dei ricordi nella tragedia, parte uno

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Tra il guestbook e la deposizione in tribunale: San Martino di Taurianova

Una storia triste: in un piccolo paesino calabrese, San Martino di Taurianova, una ragazza subisce anni di violenze. Iniziate quando è ancora minorenne, una volta cresciuta, denuncia gli abusi: tempo dopo i Carabinieri arrestano gli aguzzini. Crimeblog.it riporta la notizia: i commenti si trasformano nel bar sport del paesino. Intervengono abitanti del posto, cittadini, malelingue assortite, pettegole di locali: si dà fondo a un repertorio senza fine di “si dice” a dir poco infamante per la vittima – per alcuni commentatori “se l’era cercata”. Alla fine della fiera tutto passa nelle mani della Polizia Postale, che ci chiede di identificare diversi commenti, mentre nel thread si alzano veli su misteri che non verranno svelati. Una storia inquietante dove le voci dei testimoni squarciano la tela di un quadro che ormai non appartiene più al blogger che ha scritto il post.

se leggerai tutti i nostri commenti,quelli scritti da noi abitanti forse capirai,capirai che dietro le mezzo parole c’è il nostro grido di aiuto,questa è lunica possibilità che abbiamo per poterci ribbellare,non è una storia simile a quella del tuo amico ma sotto c’è molto di più,TROPPO di più

• http://www.crimeblog.it/post/4284/san-martino-di-taurianova-ragazza-violentata-per-anni-fa-arrestare-i-suoi-aguzzini-lintero-paese-si-scaglia-contro-di-lei • http://www.crimeblog.it/post/4371/san-martino-di-taurianova-annamaria-scarfo-la-ragazza-violentata-per-anni-rifiuta-la-protezione-del-ministero-degli-interni

Il muro dei ricordi nella tragedia, parte due

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Danilo Restivo e il forum di Popolo della Rete, ombre inquietanti di cronaca nera

Verità mainstream e verità vera, ma anche depistaggio: l’ambiente digitale è perfetto per seminare indizi e mestare nel torbido.

Renato, coordinatore di Crimeblog.it, ci racconta di un commento particolare ad un post sul caso Ciaps. La Gazzetta del Mezzogiorno racconta di come gli investigatori abbiamo chiesto alla Procura di Salerno che un forum sia analizzato da psicologi esperti: la sensazione è che l’omicida non sia lontano dalle pagine del thread, e che siano più di una le personalità fittizie che parlano per seminare la confusione sul caso.

E, a proposito di commenti, volevo scrivere, ultimamente mi ha colpito questo che, attendibilità a parte, mi ha fatto pensare per la precisione con cui è annotato tutto. La primissima cosa che mi sono chiesto dopo averlo letto è stata: ma chi potrebbe essere Jhonn e chi Erice? Insomma l'ho

trovato un commento davvero stimolante, fonte di spunti e riflessioni. Mi ha incuriosito. Quanto prima devo andare su Popolo della rete alla ricerca di quel topic, vedere se è ancora aperto, se ci stanno scrivendo ancora.

Un lettore interviene nei commenti con una raffinata quanto inquetante disquisizione sul thread incriminato, leggete la pagina di Crimeblog.it.

• http://www.crimeblog.it/post/6103/elisa-claps-danilo-restivo-depistava-su-un-forum-on-line • http://www.popolodellarete.it/showthread.php?t=5713

Giochiamo al piccolo detective: il caso Claps

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That’s all for today

{gabriele.ferraresi, francesco.magnocavallo} @blogo.it

www.blogo.it

Thanks!