RISPOSTE E COMMENTI SIMULAZIONE 1

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RISPOSTE E COMMENTI 1) Nessun minerale è animato – qualche esistente è animato – dunque _______ non è minerale. S’individui il CORRETTO COMPLETAMENTO del sillogismo: A. qualche esistente B. ogni animato C. qualche minerale D. ogni esistente 1) A. Rappresentiamo graficamente quanto affermato nel testo: “Nessun minerale è animato”, dunque gli insiemi M (minerale) e A (animato) sono disgiunti; ma l’insieme E (esistenti) interseca A (“qualche esistente è animato”): Non sappiamo qual è il rapporto tra minerali ed esistenti, ma è certo che qualche esistente (almeno quelli che coincidono con A) non è minerale. 2) Tutti i piccioni mangiano le fave – alcuni uccelli non mangiano le fave – dunque ––––––. non sono piccioni. S’individui il CORRETTO COMPLETAMENTO del sillogismo: A. alcuni piccioni B. le fave C. alcuni uccelli D. alcune fave 2) C. Rappresentiamo graficamente quanto affermato dal brano: siccome “tutti i piccioni mangiano le fave”, allora l’insieme P (piccioni) deve essere completamente inglobato dall’insieme F (fave). D’altra parte, però, alcuni uccelli non mangiano le fave, dunque un nuovo insieme U ingloba P e si accavalla solo in parte con F. Analizzando il grafico che si è delineato appare evidente che esistono uccelli diversi dai piccioni, dunque alcuni uccelli non sono piccioni. 3) “Un asino e una volpe, dopo aver formato una società di mutuo soccorso andarono a caccia. Capitò loro d’imbattersi in un leone e allora la volpe davanti all’imminente pericolo, si accostò alla

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RISPOSTE E COMMENTI

1) Nessun minerale è animato – qualche esistente è animato – dunque _______ non è minerale. S’individui il CORRETTO COMPLETAMENTO del sillogismo: A. qualche esistente B. ogni animato C. qualche minerale D. ogni esistente 1) A. Rappresentiamo graficamente quanto affermato nel testo: “Nessun minerale è animato”, dunque gli insiemi M (minerale) e A (animato) sono disgiunti; ma l’insieme E (esistenti) interseca A (“qualche esistente è animato”):

Non sappiamo qual è il rapporto tra minerali ed esistenti, ma è certo che qualche esistente (almeno quelli che coincidono con A) non è minerale. 2) Tutti i piccioni mangiano le fave – alcuni uccelli non mangiano le fave – dunque ––––––. non sono piccioni. S’individui il CORRETTO COMPLETAMENTO del sillogismo: A. alcuni piccioni B. le fave C. alcuni uccelli D. alcune fave 2) C. Rappresentiamo graficamente quanto affermato dal brano: siccome “tutti i piccioni mangiano le fave”, allora l’insieme P (piccioni) deve essere completamente inglobato dall’insieme F (fave).

D’altra parte, però, alcuni uccelli non mangiano le fave, dunque un nuovo insieme U ingloba P e si accavalla solo in parte con F. Analizzando il grafico che si è delineato appare evidente che esistono uccelli diversi dai piccioni, dunque alcuni uccelli non sono piccioni. 3) “Un asino e una volpe, dopo aver formato una società di mutuo soccorso andarono a caccia. Capitò loro d’imbattersi in un leone e allora la volpe davanti all’imminente pericolo, si accostò alla

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fiera e le promise l’asino come ricompensa, se l’avesse lasciata andar via incolume. Il leone glielo promise e allora la volpe, dopo aver spinto l’asino nei pressi di una trappola, lo fece cadere dentro”.

Da L’asino, la volpe e il leone, in Esopo, Favole, Bompiani, Milano, 1992

Sapendo che il leone era bugiardo e che nel minor tempo possibile voleva mangiare il più possibile e con il minor sforzo possibile, che cosa fece innanzitutto? A. Sbranò l’asino B. Sbranò la volpe C. Cercò la collaborazione di un altro leone D. Si limitò ad uccidere l’asino 3) B. La risposta logica è la B. Premesso che il leone è bugiardo, e premesso che è ingordo, è logico pensare che la promessa fatta alla volpe sia falsa, e che si dedichi prima di tutto a sbranare la volpe stessa, oramai facile preda ed a portata di mano, e che poi passi all’asino, impossibilitato a scappare. 4) In un torneo di tennis vengono invitati 64 giocatori. Ipotizzando tutti incontri ad eliminazione diretta quanti incontri dovranno essere disputati prima di poter proclamare il vincitore? A. 32 B. 64 C. 63 D. 127 4) C. Nel primo turno, i 64 giocatori dovranno incontrarsi a coppie in 32 incontri. Da questi 32 incontri verranno fuori 32 vincitori che si dovranno incontrare a coppie in 16 incontri. Dai 16 incontri verranno fuori 16 vincitori che si incontreranno a coppie in 8 incontri (gli ottavi di finale). Dagli ottavi di finale verranno fuori 8 vincitori che si incontreranno a coppie in 4 incontri (i quarti di finale). Dai quarti di finale verranno fuori 4 vincitori che si incontreranno a coppie in 2 incontri (le semifinali). Dalle semifinali verranno fuori 2 vincitori che si incontreranno nella finale. Si ha pertanto un totale di 63 incontri:

32+16+8+4+2+1=63 Più in generale, si può affermare che, dati n partecipanti (dove n è una potenza di 2), gli incontri che si devono svolgere a eliminazione diretta dal turno preliminare fino alla finale per concludere l’intero torneo sono sempre in numero pari a n-1. 5) 9 astronauti hanno aria per 19 giorni. Se gli astronauti fossero 3, quanti giorni durerebbe l’aria?

A. 113 B. 111 C. 33 D. 57

5) D. Fissata una determinata quantità di aria, il numero di astronauti e il numero di giorni sono due grandezze inversamente proporzionali. Ad esempio, al dimezzarsi del numero di astronauti, raddoppiano i giorni di durata dell’aria; difatti un minor numero di astronauti consuma una quantità minore di ossigeno contenuto nell’aria.

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Si può quindi impostare una proporzione tra i giorni e l’inverso del numero di astronauti. 1 1

:19 :3 9

x =

Il numero incognito x di giorni sta a 19 giorni come l’inverso di 3 astronauti (riferiti ai giorni x da determinare) sta all’inverso di 9 astronauti (riferiti ai 19 giorni). Il prodotto degli estremi della proporzione eguaglia il prodotto dei medi:

1 119

9 31

19 931

193

x

x

x

⋅ = ⋅

= ⋅ ⋅

= ⋅

1

9⋅3

57x =

I giorni sono quindi 57. Il quesito si può risolvere anche intuitivamente. Difatti si comprende che se gli astronauti diventano la terza parte (passano da 9 a 3), allora i giorni devono triplicare (passando da 19 a 19×3=57). La risposta esatta è la D. 6) Cosmo : galassia = _______ : _______ A. stelle : pianeti B. nuvole : fumo C. foresta : albero D. vento : correnti 6) C. Il cosmo è formato da galassie così come la foresta è formata da alberi. 7) Scalatore : corda = pianista : x = chimico : y A. x = musica; y = computer B. x = tastiera; y = provetta C. x = sgabello; y = composto D. x = archetto; y = provetta 7) B. La corda è uno strumento necessario per scalare una montagna, così come la tastiera è uno strumento per il lavoro del musicista e la provetta lo è per il chimico. 8) Quale delle parole minuscole ha significato opposto a quella scritta in caratteri maiuscoli? PROFUSIONE A. Carenza B. Certezza C. Proliferazione D. Grandezza 8) A. Il termine profusione indica grande abbondanza, dunque è il contrario di carenza. 9) Individuare il termine contrario della parola indicata di seguito: APOCRIFO

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A. Vero B. Sporco C. Puro D. Opaco 9) A. Il termine viene usato per indicare un testo, specialmente letterario, falsamente attribuito a un’epoca o a un autore. Il suo contrario è dunque autentico, vero. 10) “Se mi ammalo, non andrò al mare”. In base alla precedente affermazione, è necessariamente vero che: A. se sono andata al mare significa che non mi sono ammalata B. se non mi ammalo allora andrò al mare C. se non sono andata al mare vuol dire che mi sono ammalata D. solo se mi ammalo non andrò al mare 10) A. Ammalarsi è solo una delle ragioni per cui potrei non andare al mare. Dunque, se mi ammalo sicuramente non andrò al mare (e viceversa se sono andata al mare di certo non ero ammalata, risposta A), ma potrebbero esserci delle altre ragioni per cui pur senza ammalarmi potrei decidere di non andare al mare. Infatti la frase non dice SOLO se mi ammalo non andrò al mare. Questa considerazione esclude tutte le altre alternative. 11) Il sinonimo di concione è: A. riunione B. arringa C. giudizio D. riepilogo 11) B. Concione significa discorso pubblico, arringa, pertanto la risposta esatta è la B. 12) “Gli italiani sono sciatori. Gli sciatori possono essere tennisti”. Indicare con quale delle seguenti conclusioni può essere logicamente completato il sillogismo proposto. A. Il sillogismo non può essere completato B. Gli italiani sono tennisti C. Gli italiani possono essere tennisti D. Alcuni tennisti sono italiani 12) C. Se gli italiani sono sciatori i due insiemi (italiani e sciatori) coincidono, dunque affermare che gli sciatori possono essere tennisti equivale a dire che gli italiani possono essere tennisti. 13) Individuare il termine etimologicamente anomalo: A. panlogismo B. paneuropeo C. panpsichismo D. panflettista 13) D. Il termine “panflettista” è l’unico a non contenere il prefisso greco “pan”; al contrario, deriva dal francese “pamphlet”.

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14) Qual è la parola da scartare? A. Fiaccare B. Affaticare C. Rinvigorire D. Logorare 14) C. Tutte le alternative proposte tranne la C hanno una connotazione negativa e indicano una riduzione di forza. Il termine rinvigorire ha invece significato opposto ed è dunque l’alternativa da scegliere. 15) Sei bambini sono di statura diversa. Marco è più alto di Giacomo e più basso di Franco. Giacomo è più basso di Andrea e più alto di Sergio. Marco è più alto di Andrea, mentre Paolo è più basso di Sergio. Di conseguenza: A. Franco è il secondo più alto dopo Giacomo B. Sergio è il più basso C. Andrea è più alto di Paolo D. Giacomo è più basso di Sergio 15) C. L’ordine di altezza così come indicato dalla descrizione è il seguente: Franco, Marco, Andrea, Giacomo, Sergio, Paolo. 16) L’isola è una colonia, sebbene in molte aree sia __________ e non riceva ordini dalla madre patria. A. Sottomessa B. Distante C. Indifferente D. Autonoma 16) D. Il fatto che l’isola non riceva ordini dalla madrepatria indica un certo grado di autonomia di cui gode questa colonia. 17) Cinque stati sono tra loro confinanti. A confina solo con B, B confina con C e con D, inoltre D confina anche con E. Qual è il numero minimo di confini da attraversare per una persona che debba recarsi da A ad E? A. Due B. Quattro C. Cinque D. Tre 17) D. Rappresentiamo graficamente quanto affermato dal brano. Come si vede, per andare da A ad E si attraversano tre confini: A-B, B-D e D-E.

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18) “Tutti i toscani sono italiani. Tutti gli italiani sono europei. Tutti i toscani sono europei”. Quale tra i seguenti diagrammi rappresenta correttamente la relazione?

18) C. La relazione esistente tra i tre insiemi, toscani, italiani ed europei, è di inclusione: infatti tutti gli elementi dell’insieme toscani e tutti gli elementi dell’insieme italiani sono contenuti nell’insieme europei; pertanto il diagramma che rappresenta tale relazione è quello riportato nell’alternativa C nel quale vi è un cerchio dentro l’altro. 19) “Dislessico. Che non vuol dire più indietro degli altri. È intelligente come gli altri, anzi spesso è più intuitivo e creativo della media. Ha soltanto bisogno di tempo, e di una diversa organizzazione dell’apprendimento per arrivare dove arrivano gli altri, e a volte anche più in là. Tra i dislessici presunti, in fondo, figurano personaggi del calibro di Einstein o Thomas Edison. […] “La distribuzione dell’intelligenza è uguale al resto della popolazione anche se ci si stupisce ancora di trovare delle supermenti tra chi soffre di questo problema”, spiega Giacomo Stella, docente di psicopatologia dell’apprendimento all’Università di Urbino […]. La dislessia non è un problema psichico come si è creduto per molto tempo […], è un disturbo dell’apprendimento di natura neurobiologica e come tale va trattato. […] Si stima che dal 3 al 5% della popolazione in Italia ne sia affetto, e che almeno la metà non lo sappia […]”.

Sara Gandolfi, Tra genio e normalità: ecco che cosa ci insegna la dislessia, “Sette-Corriere della

sera”, 22/4/2004 Tra le osservazioni sotto riportate, espunte, con qualche modifica, dall’articolo citato di Sara Gandolfi, UNA è stata indebitamente inserita ed È IN CONTRADDIZIONE CON LE TESI sostenute nel discorso. Individuatela. A. In una classe di 25 bambini è probabile che in media uno sia dislessico B. È scientificamente errata la convinzione che il bambino dislessico non impari perché è inibito C. La dislessia significa molto spesso genio nascosto, come inequivocabilmente dimostra l’esempio di Einstein D. La dislessia non è, come si è creduto a lungo, un problema psichico

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19) C. La considerazione riportata nella risposta C estremizza la posizione dell’autore: il fatto che alcuni dislessici si siano rivelati geniali non dimostra l’esistenza di una relazione stabile tra i due fenomeni. 20) MAL DI TEST “Il suo colore preferito?», chiede una delle tante domande del test. (…) I questionari, d’ogni genere, si moltiplicano e arrivano da ogni parte; (…). Non è il caso di deplorare il fenomeno con la patetica predica sulla parcellizzazione della vita e dell’individuo nella società contemporanea; rispondere a test era un gioco non disdegnato da scrittori come Proust e Thomas Mann, che è difficile accusare di superficialità. (…) Anche se le domande sono numerose, si pensa di sbrigarle rapidamente, sia perché le risposte devono essere telegrafiche sia perché si è persuasi di avere idee, opinioni, gusti, convinzioni, amori, odi, pensieri. (…) Ma invece, sin dai primi passi, si annaspa. Come si fa a indicare il poeta preferito? Leopardi o Baudelaire? Già in quest’alternativa c’è una violenza invadente, o forse questa è una nobile scusa per la propria irresolutezza. Anche considerando – ma è un modo per trarsi un po’ d’impaccio – fuori categoria Dante o Shakespeare, come autori per i quali la definizione di poeta è troppo restrittiva, altri si affollano subito, legittimi e imperiosi; lasciar fuori Petrarca è un disagio troppo grande, (…) E gli scrittori? Due – indiscutibili – sono due non scrittori, due entità sovrapersonali e plurime, lo Spirito Santo e Omero, se è vero che hanno scritto la Bibbia e l’Iliade e l’Odissea. Ma gli altri? È subito una gran confusione, come incerti pasticci sentimentali in cui si finisce per non sapere chi si ama di più e non si sa che pesci pigliare. (…) Sino a questo punto si tratta, tutt’al più, di una patologica indecisione critica o di una incoercibile ma felice vocazione poligamica; forse è bene non saper scegliere fra chi si ama, è certo giusto non scegliere tra i propri figli, anche se ne hanno cento come Priamo. Le cose saranno certo più chiare per quel che riguarda non la finzione letteraria, bensì la vita, la realtà; uno saprà certo dire cosa ama, odia, tiene o desidera di più, i luoghi che preferisce e quelli che aborre. (…) Man mano che si prosegue nel questionario, si è risucchiati in un vortice di incertezza; non sono tanto le idee, i gusti, le predilezioni a traballare, quanto lo stesso io chiamato a declinarli, che si sente improvvisamente astratto, irreale (…) Come si può dunque osare indicare, nella risposta alla domanda numero 16, il tratto principale del proprio carattere, se quelle botte e risposte fanno anzitutto dubitare di avere un carattere? L’io si frantuma e le sue qualità svaporano. Non si può farne una colpa alla computerizzazione che governa il mondo. Quella logica non snatura la vita, come protestano i nostalgici del buon tempo antico, ma ne dice forse la verità, mette a nudo il meccano di cui siamo fatti (…) Il gesto di narrare crea, finge e costruisce un’identità, mentre chi risponde ai test sente di perderla, come un accusato dinanzi al poliziotto o al giudice che lo interroga.

Claudio Magris, Utopia e disincanto, Garzanti, 2001 UNA SOLA delle osservazioni sullo scritto di Magris è correttamente DEDOTTA dal testo. Quale? A. È evidente che tra i poeti e gli scrittori Magris ama Leopardi e Baudelaire, Omero, Virgilio e Dante B. Se è difficile scegliere tra le letture predilette, non lo è meno scegliere tra le persone, gli oggetti e gli eventi in mezzo a cui viviamo C. Il compilare un questionario agli scrittori di qualche valore è sempre sembrato un gioco poco serio, da intellettuali superficiali e disoccupati D. La logica del nostro mondo computerizzato non rispetta l’originalità dell’individuo del quale disgrega l’unità naturale 20) B. La considerazione riportata nella risposta B è l’unica a poter essere dedotta dal brano, in quanto vengono messe in evidenza le difficoltà che sorgono nella compilazione dei test laddove, di

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fronte a domande che apparentemente sembrano semplici, ci si ritrova “risucchiati in un vortice di incertezza; non sono tanto le idee, i gusti, le predilezioni a traballare, quanto lo stesso io chiamato a declinarli”. Tutte le alternative proposte travalicano il messaggio contenuto nel brano. 21) Individuate la considerazione che NON TROVA CONFERMA nello scritto di Magris. A. Se i test hanno l’effetto di creare una confusione mentale e affettiva in chi era ben sicuro di sé, la loro attendibilità sarà molto limitata B. Lo scrittore rifugge dal luogo comune che attribuisce alla società contemporanea la responsabilità di ogni misfatto ai danni dell’individuo C. Magris osserva, come per inciso, che di fronte a chi ha il compito di giudicare noi o le nostre azioni rimaniamo disorientati e non riconosciamo più noi stessi D. Non è detto che la vocazione alla poligamia sia sempre un male; ci sono affetti tra i quali è bene non stabilire graduatorie 21) A. La tesi sostenuta nella risposta A va al di là di quanto sostenuto dall’autore sulla validità dei test. Tutte le altre risposte trovano un riscontro nel brano proposto. 22) “Che cos’è un mito?” È “un lungo discorso”: questa la distratta – forse solo apparentemente distratta – definizione di Alexandre Dumas, che di miti se ne intendeva, tanto da averne creato più di uno. Credo che allo stesso modo risponderebbero i tre coautori del dizionario Miti e personaggi

della modernità. Apparente semplicità, segreta complessità: questa formula vale per i “miti” moderni come per i miti classici. Nella Grecia antica il “lungo discorso” – senza il quale non esisterebbe il mito – aveva introdotto una serie vertiginosa di varianti che a volte si limitavano a correggere una sfumatura e altre volte rovesciavano completamente il significato di un personaggio: Ulisse e il valoroso Achille adottano ogni sorta di sotterfugi per sottrarsi alla guerra di Troia, l’infedele Elena infedele non è, perché a fuggire con Paride è stato un suo simulacro, la fedele Penelope va a letto con tutti i Proci… Varianti analoghe, fondate sulla riabilitazione o sullo smascheramento, non sono estranee al nostro tempo: così, per esempio, lo studioso spagnolo Gregorio Maranon individuò, nella figura di Don Giovanni, i tratti dell’omosessualità e dell’impotenza; Federico Fellini rappresentò il vitale Casanova come una funebre marionetta; il regista Konicev nel 1964 vinse il premio Stalin con un film in cui l’indeciso Amleto appariva nelle vesti di un tortuoso e implacabile discepolo di Machiavelli… Anche se le integrazioni possibili sono tante, Miti e personaggi offre un ricco repertorio e bellissime tracce per ricerche, saggi, tesi di laurea. L’ultima voce è Zarathustra, l’antico maestro persiano diventato un “mito della modernità” nel 1883, per opera di Nietzsche.

Giovanni Mariotti, MITI. Il catalogo della modernità, “Corriere della Sera”, 18/11/98

UNA sola delle seguenti affermazioni NON è rigorosamente DEDUCIBILE dal testo di Giovanni Mariotti sopra citato: A. Nonostante la loro apparente semplicità, le figure del mito possono suscitare varie e diverse interpretazioni B. Spesso è bastato correggere una sfumatura per modificare il carattere dei personaggi mitici C. Maranon e Fellini hanno compiuto un’opera di smascheramento nei confronti del personaggio del seduttore D. Nell’antichità, come oggi, il personaggio del mito ha caratteristiche costanti con cui si identifica

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22) D. Quanto esposto nella risposta D è in aperto contrasto con quanto sostenuto da Mariotti nel testo proposto. Difatti, l’autore sostiene esattamente il contrario e lo dimostra citando una serie di figure mitiche, tutte molto differenti le une dalle altre. 23) Tra le considerazioni qui elencate, UNA NON ha FONDAMENTO nel testo di Mariotti. A. Amleto è tradizionalmente considerato un eroe pieno di incertezze, ma può anche essere assunto a esempio di “virtù” machiavelliana B. Tra i miti diffusi dell’antichità ci sono quelli legati alla guerra di Troia e ai suoi antecedenti C. Elena, celebrata nel mondo greco per la sua bellezza, non sempre fu l’emblema della infedeltà più funesta D. Il gusto di dissacrare e contraddire la tradizione e i suoi miti è caratteristico del mondo moderno 23) D. La volontà di dissacrare e contraddire le tradizioni e i suoi miti era presente già ai tempi dell’antica Grecia; non è quindi da considerarsi una caratteristica dell’epoca moderna. 24) Completa la proporzione tenendo conto del carattere tradizionalmente attribuito ai personaggi mitici citati nell’articolo di Mariotti. seduzione : don Giovanni = A. Elena : infedeltà B. Persia : Zarathustra C. Casanova : Visconti D. fedeltà : Penelope 24) D. La proporzione viene completata con la risposta D. Infatti, così come la seduzione è la caratteristica principale di Don Giovanni, la fedeltà è la caratteristica principale di Penelope. L’eliminazione dei mobili

Cari amici, vi voglio svelare un segreto: non esistono mobili moderni! Oppure, per esser più precisi: sono moderni soltanto quei mobili che si possono spostare. Tutti i mobili che sono fissati al muro, che quindi non si possono muovere e che, come già appare chiaro dal loro nome, non sono quindi veri e propri mobili: cassapanche e armadi, cristalliere e credenze, oggi praticamente non esistono più. Ma nessuno lo sapeva. E da ciò sono derivati gli errori. Ci si diceva che in ogni epoca gli armadi e le credenze erano stati concepiti in modo moderno, ideati secondo lo spirito del loro tempo e che perciò si aveva il compito di creare anche oggi queste cose secondo lo spirito del nostro tempo. Questo era un ragionamento sbagliato. Perché, dato che oggi gli armadi non esistono più, è impossibile che ve ne siano di moderni. Questi mobili inamovibili sono destinati a custodire. Nelle credenze si conservavano le porcellane, negli armadi i vestiti. Questo genere di mobili adibiti alla custodia erano un simbolo del grado di agiatezza raggiunto. La ricchezza della famiglia veniva gettata in faccia al visitatore per mezzo delle cassepanche e dei cassettoni. Così la credenza custodiva tutti i servizi di cristalleria, le porcellane e l’argenteria del padrone di casa. Era magnifico! Un altar maggiore faceva bella mostra di sé nel posto migliore della stanza da pranzo, e nel Sancta Sanctorum, nel tabernacolo, si trovavano i bicchieri da liquore. Io ho sempre ripetuto ai miei allievi: quanto più una famiglia è ordinaria tanto più ricca e grande è la sua credenza. Gli imperatori non ne possiedono affatto! La massaia antimoderna si chiede con angoscia dove deve riporre tutte queste cose. Ma lungo il percorso che unisce la stanza da pranzo alla cucina si trovano una quantità di spazi liberi sulle pareti, di vani sotto le finestre e di nicchie che, se chiusi da ante di legno dolce, consentono una

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sistemazione di cristallerie e porcellane molto più pratica di quella offerta da una profonda credenza. Piatti e bicchieri non hanno nessun bisogno di essere riposti gli uni dietro agli altri. Ancor più antimoderno è l’uso di custodire i vestiti negli armadi, i quali vengono sistemati nella camera come oggetti di lusso e segno di ricchezza. Si rifletta: un armadio può essere considerato un po’ come un astuccio che contiene un gioiello prezioso. Ora si tenga presente la dissonanza che c’è fra il luogo di custodia - l’armadio - e i nostri vestiti moderni. L’armadio è intagliato e intarsiato, gli abiti sono semplici. Tra l’armadio del cortigiano francese e i suoi capi di abbigliamento muniti di bottoni di brillanti esisteva certamente una parentela; era proprio dello spirito di quell’epoca far sfoggio di sé con armadi e cassettoni e far intuire dalla ricchezza dell’armadio il prezioso contenuto. Ma, amici miei, mettetevi una mano sul cuore, non vi sembra che un simile atteggiamento nell’uomo d’oggi sia l’espressione di una gran volgarità?! Anche gli architetti, intendo dire gli architetti moderni, dovrebbero essere uomini di oggi, quindi uomini moderni. La produzione di mobili spostabili la si lasci al tappezziere e al mobiliere. Costoro fanno mobili stupendi. Mobili che sono moderni come le nostre scarpe e i nostri vestiti, come le nostre valigie di cuoio e le nostre automobili. Ah, non è certamente possibile gloriarsi dei propri pantaloni e dire: sono del Bauhaus di Weimar! Le persone antimoderne oggi sono una minoranza in via di estinzione. Si tratta per la maggior parte di architetti. Nelle scuole di arte applicata essi vengono allevati artificialmente. È un’impresa ben comica quella di pretendere, ai nostri giorni, di riportare delle persone al livello di epoche passate. Ma c’è poco da riderci sopra; questa impresa ha avuto delle conseguenze disastrose. Che cosa deve fare l’architetto veramente moderno? Deve costruire delle case nelle quali tutti quei mobili che non si possono muovere scompaiano nelle pareti. Sia che egli costruisca un edificio nuovo, sia che ne curi soltanto l’arredamento. Se tutti gli architetti fossero sempre stati delle persone moderne, tutte le case sarebbero già provviste di armadi a muro. L’armadio a muro inglese è vecchio di secoli. La Francia costruiva le sue case borghesi fino agli anni settanta del diciannovesimo secolo con armadi a muro. Ma la falsa resurrezione dell’architettura degli armadi ha guastato questa conquista moderna, e oggi persino a Parigi si costruiscono soltanto case prive di armadi a muro. I letti di ottone, i letti di ferro, i tavoli e le sedie, le poltrone e i sedili in genere, le scrivanie e i tavolini - tutte cose che vengono realizzate in modo moderno dai nostri artigiani (mai dagli architetti!) ognuno se le procuri da sé secondo il suo desiderio, il suo gusto e la sua inclinazione. Ogni cosa va d’accordo col resto perché è moderna (così come le mie scarpe vanno d’accordo con il mio vestito, con il mio cappello, con la mia cravatta e con il mio ombrello, sebbene gli artigiani che li hanno prodotti non si conoscano affatto fra di loro). All’architetto appartengono i muri della casa. Qui egli può fare ciò che vuole. E come i muri gli appartengono i mobili che non si possono spostare. Essi non possono fungere da mobili: fanno parte del muro e non hanno una vita propria come gli antimoderni armadi di lusso.

25) L’agiatezza di una casa si metteva in risalto:

A. solo con i mobili che ostentano il contenuto B. solo attraverso il lavoro dell’architetto C. anche con i mobili che ostentano il contenuto D. con l’accordo tra mobilio e vestiario

25) C. Nel brano proposto si afferma che mobili quali armadi, credenze e cristalliere utilizzati per conservare nelle case l’argenteria, i vestiti, le porcellane, dunque oggetti di valore, rappresentavano in passato “un simbolo del grado di agiatezza raggiunto”. La ricchezza della famiglia veniva, infatti, “gettata in faccia al visitatore” tramite l’esposizione ostentata di tali oggetti custoditi nei mobili. L’alternativa valida è dunque la C; si noti che la A non può essere presa in considerazione poiché tali mobili costituivano “un simbolo” del grado di agiatezza di una casa ma non l’unico.

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26) Mobili moderni sono soltanto:

A. quelli diversamente collocabili nello spazio B. gli armadi attrezzati C. le credenze che custodiscono la cristalleria D. quelli fortemente decorati

26) A. All’inizio del testo viene specificato che “sono moderni soltanto quei mobili che si possono spostare”, e dunque che possono essere diversamente collocabili all’interno della casa e occupare posti diversi, mentre tutti quelli fissati al muro, come cristalliere e credenze, deputati in passato alla custodia di oggetti preziosi, non sono veri e propri mobili e attualmente non esistono più. Pertanto la risposta corretta è la A.

27) La dissimulazione dell’arredo nell’architettura:

A. è compito del mobiliere B. è compito del tappezziere C. è compito del muratore D. è compito dell’architetto

27) D. Secondo l’autore del brano, compito dell’architetto moderno è di costruire case in cui “tutti quei mobili che non si possono muovere scompaiano nelle pareti”, realizzando armadi a muro. La produzione, invece, di mobili spostabili deve essere di competenza degli artigiani, tappezzieri e mobilieri. La risposta esatta, dunque, è la D. 28) L’uso diffuso dell’armadio a muro:

A. permette di esibire la ricchezza del contenuto B. è una usanza tipicamente francese C. non riscontra il favore degli inglesi D. è una conquista moderna

28) D. Tra le alternative proposte l’unica ad essere immediatamente deducibile dal brano è quella contenuta nella risposta D: nel testo infatti si afferma che pur essendo l’armadio a muro inglese “vecchio di secoli”, la sua presenza nelle case è una conquista moderna poiché il ritorno alla realizzazione di armadi tradizionali ne ha rallentato la diffusione. Le altre alternative non trovano riscontro nel testo proposto: infatti l’esibizione della ricchezza avveniva in passato nelle case tramite l’esposizione di oggetti di valore contenuti nei mobili e non negli armadi a muro, come sostenuto nell’alternativa A. Inoltre, le risposte B e C contraddicono quanto riportato nel testo poiché l’uso degli armadi a muro, diffuso da secoli in Inghilterra, si afferma in Francia nell’Ottocento, quindi non è una tipica usanza francese e non è vero che non trova il favore degli inglesi.

29) Gli architetti oggi:

A. non devono progettare mobili nelle pareti B. devono coordinare i mobili con i vestiti C. costituiscono la maggior parte degli antimoderni D. devono progettare mobili spostabili

29) C. L’unica alternativa vera è la D, infatti l’autore del brano sostiene che la maggior parte delle persone antimoderne è costituita da architetti, “allevati artificialmente” nelle scuole d’arte applicata,

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nell’ambito delle quali si pretende di riportare le persone “al livello delle epoche passate”. La risposta C non può essere presa in considerazione poiché nel testo si afferma che la progettazione di mobili spostabili dev’essere di pertinenza del tappezziere e del mobiliere e non dell’architetto, il cui compito è la realizzazione di case con armadi a muro; ne consegue che anche l’alternativa A deve essere scartata. Infine, la B non è coerente con quanto riportato nel brano poiché fa riferimento a elementi estranei al testo. 30) Dal brano seguente abbiamo eliminato qualcosa. Lo si REINTEGRI, rispettandone la logica e il significato, con UNA delle alternative sottostanti. “[…] Tanto perde colui il quale muore vecchissimo che colui il quale muore giovanissimo, perché è soltanto …………………… che ci può esser tolto, dato che soltanto questo possediamo e nessuno può perdere ciò che non possiede”.

Marco Aurelio, I ricordi, X, 28, Einaudi, Torino, 1968 A. Il divino B. Il passato C. Il futuro D. Il presente 30) D. La risposta logicamente deducibile dal testo è la D: il presente. Marco Aurelio, infatti, sostiene che colui che muore in tarda età perde, tanto quanto colui che muore in giovane età, ossia il suo presente, che è l’unica cosa che entrambi possiedono, in quanto non si è padroni né del passato né tanto meno del futuro. 31) Un raro _____ scoperto recentemente potrebbe in futuro essere utilizzato in agricoltura per proteggere i raccolti da alcune delle più frequenti malattie e per incrementare la produzione. Il _____ è stato isolato nel 1987 ed i suoi effetti sono stati studiati sia in laboratorio sia sul campo in oltre 40 specie di vegetali, dai cereali agli eucalipti. Il _____ , che è in grado di formare spore o corpi fruttiferi, colonizza le radici della pianta e ne accelera la crescita. In ciascuna delle specie saggiate, il _____ ha mostrato di saper prevenire gravi malattie delle radici causate da altri _____ . Apparentemente il _____ secerne una molecola con proprietà antibiotiche nei confronti di altri _____ competitori. Un’altra proprietà peculiare del nuovo _____ è quella di riuscire ad infettare ogni specie di pianta su cui è stato provato. Dal testo è stata eliminata una sola parola che ricorre 8 volte. Di quale delle seguenti parole si tratta? A. Batterio B. Fungo C. Virus D. Plasmide 31) B. In base alla descrizione fornita nel testo si evince che la parola eliminata è “fungo”. Il riferimento alle spore e ai corpi fruttiferi non lascia spazio a dubbi in quanto si riferiscono esplicitamente al processo di riproduzione dei funghi. I funghi si riproducono sia sessualmente che sessualmente, a volte con cicli vitali molto complessi, ma entrambe le modalità comportano la produzione di spore, che si possono paragonare ai semi dei vegetali superiori. Le spore sessuali, vengono prodotte da alcuni funghi in strutture specializzate per la riproduzione: i corpi fruttiferi o carpofori (che sono i funghi da noi comunemente intesi).

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32) I processi … sono un fattore decisivo nell’evoluzione geochimica della superficie della Terra e della sua atmosfera: per esempio le piante verdi hanno un ruolo importante nel limitare la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera e così molti altri composti … sono controllati dall’attività biologica e sono originati direttamente dalla biosfera. Si potrebbe immaginare che nei confronti dell’ambiente … terrestre, la biosfera avesse un ruolo analogo a quello che ha un termostato nel regolare la temperatura di una stanza, mantenendola intorno a un valore prestabilito. Naturalmente, negli organismi viventi agiscono meccanismi … molto più complessi di quello costituito dal termostato, meccanismi in grado di controllare contemporaneamente ma in modo simile un gran numero di variabili… Dal brano precedente sono stati cancellati cinque aggettivi che vengono riportati qui di seguito, non declinati, in diversa successione. Scegli la serie con la successione di aggettivi che corrisponde alle esigenze logiche del testo. A. Chimico-fisico, fisico, biologico, chimico, omeostatico B. Chimico-fisico, biologico, fisico, omeostatico, chimico C. Biologico, chimico, chimico-fisico, omeostatico, fisico D. Fisico, chimico, biologico, chimico-fisico, omeostatico 32) C. Man mano che si procede nella lettura del brano riportato vengono gradualmente a ridursi le possibili alternative proposte. Analizzando il testo si evince che la prima parola omessa potrebbe essere “biologici”, subito dopo i due punti si fa infatti riferimento alle piante. La seconda omissione potrebbe essere “chimici”. Si parla infatti di anidride carbonica ed altri composti. Già questi primi due termini ci inducono a scegliere la combinazione C che è infatti la risposta esatta. Andando avanti nella lettura troviamo conferma della nostra ipotesi, infatti si parla di ambiente chimico-fisico terrestre, di meccanismi omeostatici e variabili fisiche. 33) “Le indagini degli psicologi e dei sociologi ci hanno mostrato le forze immense che ci troviamo a dover addomesticare (…) non bisogna dimenticare la natura emozionale, intuitiva, irriflessiva di una comunicazione per l’immagine.” – “una educazione attraverso le immagini è stata tipica di ogni società assolutistica o paternalistica; dall’antico Egitto al Medioevo (…) l’immagine finale è stata costruita per la massa soggetta” – tuttavia “non si può rifiutare la ricchezza di impressioni e di scoperte che in tutta la storia della civiltà i discorsi per immagini hanno dato agli uomini”.

Umberto Eco, Apocalittici e integrati, Tascabili Bompiani, Milano 2001 Delle seguenti riflessioni suggerite dai giudizi espressi da Umberto Eco nel suo scritto intitolato “Appunti sulla televisione”, UNA È IN CONTRASTO con le tesi sostenute dal filosofo, quale? A. C’è nella comunicazione per immagini qualche cosa di tendenzialmente limitativo e reazionario B. La comunicazione per immagini appare qualcosa come l’energia nucleare: come l’energia nucleare, può essere finalizzata positivamente o negativamente sulla base di chiare decisioni culturali e morali C. La TV è un potente mezzo di comunicazione in cui si assommano varie possibilità di diffusione culturale D. Come è avvenuto nel passato per gli affreschi nelle chiese e le illustrazioni edificanti, anche la comunicazione per immagini dei media odierni acquisterà di per sé, per necessità propria, spessore e valore culturale 33) D. La risposta prescelta rappresenta una estremizzazione di una delle posizioni espresse dall’autore che, pur riconoscendo l’efficacia e l’immediatezza della comunicazione per immagini, ne sottolinea i rischi e i limiti poiché essa agisce essenzialmente a livello emozionale e intuitivo più

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che a livello cognitivo. Tuttavia Eco, nel breve testo riportato, non demonizza la comunicazione per immagini, sottolineandone anche gli aspetti positivi. 34) “O dormiente, che cosa è il sonno? Il sonno ha similitudine con la morte; o perché non fai adunque tale opra che dopo la morte tu abbi similitudine di perfetto vivo, [piuttosto] che vivendo farti col sonno simile ai tristi morti?”.

Leonardo da Vinci

Individuate quale delle interpretazioni del pensiero di Leonardo È ARBITRARIA. A. Un’esortazione a dedicare la vita a qualche opera degna che mantenga l’uomo vivo nella memoria dei posteri B. Un’esortazione all’uomo a vivere attivamente, con vigile consapevolezza, perché solo così potrà apparire ancora vivo anche dopo la morte fisica C. Un’ammonizione all’uomo perché sia attivo e operoso, e non si consegni ancor vivo all’inerzia di un sonno simile alla morte D. Un invito a considerare che la vita terrena è breve e che vivere bene significa prepararsi a morire 34) D. La considerazione espressa nella risposta D non trova alcun riscontro nell’estratto del brano di Leonardo Da Vinci qui proposto. Lo spirito del brano è piuttosto una esortazione a compiere in vita opere che ti permettano di sopravvivere nel ricordo degli uomini anche dopo la morte. 35) “Fa attenzione alle forme con cui costruisce il contadino. Perché sono patrimonio tramandato dalla saggezza dei padri. Cerca però di scoprire le ragioni che hanno portato a quella forma. Se i progressi della tecnica consentono di migliorare la forma, bisogna sempre adottare questo miglioramento. […] Sii vero. La natura sopporta soltanto la verità. Va d’accordo con i ponti a travi reticolati in ferro, ma rifiuta i ponti ad archi gotici con torri e feritoie. Non temere di essere giudicato non moderno. Le modifiche al modo di costruire tradizionale sono consentite soltanto se rappresentano un miglioramento, in caso contrario attieniti alla tradizione. Perché la verità, anche se vecchia di secoli, ha con noi un legame più stretto della menzogna che ci cammina al fianco”.

Adolf Loos, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano 1990 UNA SOLA delle norme sotto elencate NON È correttamente ricavata dall’analisi di Loos. Quale? A. Rispetta e custodisci intatto il patrimonio tramandato dai padri B. Rispetta la verità, rifuggi sempre dalle falsificazioni C. Non aver paura di non essere abbastanza moderno D. Serviti delle innovazioni tecniche ogni volta che ti sembrano realmente utili 35) A. A differenza di quanto affermato nella risposta A, l’autore sostiene che, pur nel rispetto della tradizione, “se i progressi della tecnica consentono di migliorare la forma, bisogna sempre adottare questo miglioramento…le modifiche sono consentite solo se rappresentano un miglioramento”. 36) UNO SOLO dei giudizi sotto riportati è a rigore ricavato dal discorso di Loos. Quale? A. Nelle forme tradizionali popolari c’è un senso che merita di essere riscoperto B. Chi non comprende il senso della tradizione non può essere un vero innovatore C. La natura ama la verità e accoglie male i frutti della tecnologia D. Siamo sempre più legati alle menzogne di moda che alle verità fuori-moda

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36) A. In base al testo di Loos, le forme della natura sono patrimonio tramandato dalla saggezza dei padri. Bisogna però conoscere le ragioni che hanno portato a quella forma, per poter valutare se i progressi della tecnica rappresentano davvero un progresso. 37) Che cos’è Internet Explorer? A. Un programma per la videoscrittura B. Un programma che genera pagine web C. Un programma per evitare le intrusioni di hacker D. Un browser, cioè un programma per navigare in Internet 37) D. È il browser Internet attualmente più diffuso. È prodotto da Microsoft. 38) Si può navigare in Internet quando si è in “modalità provvisoria”? A. No B. Sì, solo se il modem è acceso C. Sì, solo se si attiva la navigazione in modalità provvisoria D. Sì 38) A. In modalità provvisoria, vengono utilizzati solo i file e i driver di base (mouse, monitor, tastiera, memoria di massa, schermo di base, servizi di sistema predefiniti e nessuna connessione di rete). 39) Che cosa significa WWW? A. World Windows Web B. Wilde Wilde West C. World Wide Web D. È solo una sigla che serve ad identificare l’indirizzo di un sito 39) C. Letteralmente: World Wide Web. Interfaccia ipertestuale di Internet che utilizza il linguaggio HTML. 40) Word Office è un programma per: A. un traduttore istantaneo B. il primo sistema operativo C. la videoscrittura D. la navigazione in Internet 40) C. Programma di videoscrittura della Microsoft che fa parte del pacchetto Office. 41) Alcuni tasti supportano addirittura tre funzioni. Come si attiva la terza? A. Tramite il tasto ALT B. Tramite la combinazione SHIFT+CTRL C. Tramite la combinazione CTRL+ALTGR+CANC D. Tramite il tasto ALTGR

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41) D. Il tasto ALTGR può attivare una terza funzione. 42) L’immagine video a colori è data dall’unione di una serie di punti luminosi, ciascuno dei quali è chiamato: A. dot pitch B. pixel C. plasma D. raggio catodico 42) B. Il pixel è il singolo “puntino” che compone un’immagine sul monitor. Il numero dei pixel determina la definizione dello schermo, più il numero è alto e più l’immagine sarà ben definita e realistica. 43) Cos’è la RAM? A. Un file B. Una cartella C. Una memoria D. Un software 43) C. Letteralmente: Random Access Memory. È la memoria principale di lavoro del computer. 44) Sony is a _________ name. A. house B. household C. farm D. companionship 44) B. Household significa “di comune uso, molto conosciuto”. Per ragioni di lessico è qui la scelta più appropriata. 45) The cicada is ____________ insect in the world. You can hear it at a distance of 500 metres. A. the noisier B. the much noisy C. the noisiest D. the very noisy 45) C. L’opzione C mostra il superlativo assoluto dell’aggettivo noisy. Si tratta di un aggettivo monosillabico, per cui l’unica forma possibile è the noisiest. Noisier è invece il comparativo di maggioranza dello stesso aggettivo e non va mai accompagnato dall’articolo determinativo the. 46) As soon as I know more about the situation I ________ you. A. am going to be telling B. am telling C. recount D. will tell

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46) D. Il futuro semplice, costruito con l’ausiliare will, viene usato in genere quando si decide qualcosa nel momento in cui si parla, come nel caso della frase. Lo stesso tipo di futuro può essere usato in un’offerta, in un accordo, in una promessa o quando si chiede a qualcuno di fare qualcosa. 47) Sarah has never worked abroad. ______ her sister. A. So did B. So is C. Either has D. Neither has 47) D. Neither è usato qui come avverbio. 48) The General Manager suggested ______ the working week to 35 hours. A. reduce B. reducing C. to reduce D. to be reducing 48) B. Il verbo to suggest fa parte di un gruppo di verbi che richiedono la forma in –ing del verbo che lo segue. La particella to non viene mai usata dopo questo verbo. Queste due condizioni escludono le opzioni A, C e D. 49) He _________ a student at university. A. has B. does C. is D. have 49) C. Il presente del verbo to be ha tre uscite: am alla prima persona singolare, are alla seconda persona singolare e alla 1ª, 2ª e 3ª persona plurale, is alla terza persona singolare. Dunque il pronome personale he, terza persona singolare maschile, vuole sempre is. 50) You ___________ wrong. This is not the capital city of Austria. A. be B. have C. is D. are 50) D. Are si usa alla seconda persona singolare, dunque l’unica alternativa valida è la D. Be è infinito. Have non ha alcun senso nell’espressione proposta poiché la forma corretta del verbo è to

be wrong che significa “avere torto”. Is è impiegato alla terza persona singolare. 44) _____________? 10, rue de Rivoli. A. Où habite- tu? B. Quel est vôtre adresse?

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C. Quelle est votre adresse? D. Est- ce que vous habitez 10, rue de Rivoli? 44) C. Quando nella risposta vi è un’indicazione riferita ad indirizzo, l’interrogazione parziale viene effettuata con la parola interrogativa quelle poiché la parola adresse è di genere femminile. Ricordiamo inoltre che negli indirizzi i numerali precedono il nome dell’indicazione toponomastica. Da notare che la risposta A, pur rappresentando un’opzione possibile, è errata in quanto il verbo del primo gruppo (habiter), alla seconda persona singolare dell’indicativo presente, prende una “s” che qui è stata omessa. 45) _____________? D.U.R.A.N.D. A. Épelez-vous votre nom? B. Comment vous appelez-vous? C. Épelez votre nom! D. Pouvez-vous épeler votre prénom? 45) C. Quando nella risposta vi è un’indicazione riferita a cognome pronunciato lettera per lettera, la domanda viene effettuata con il verbo épeler all’imperativo, come in questo caso, e la parola nom riferita a “cognome” ma non con la parola prénom che si riferisce a “nome”. 46) J’habite ____ Danemark. A. en B. dans le C. au D. dans la 46) C. La preposizione da utilizzare, davanti ai nomi di nazioni, è en quando la nazione è di genere femminile e comincia per consonante, vocale o “h” muta. La preposizione da utilizzare sarà, invece, au quando la nazione è di genere maschile, come in questo caso per la Danimarca = le Danemark e quindi, nella traduzione di stato in luogo/moto a luogo tradurremo au Danemark. Ricordiamo che tra le nazioni più note vi è, ad esempio, il Belgio = la Belgique in francese (femm.) e quindi, negli stessi casi, tradurremo en Belgique. 47) _____________ un kiosque près de chez vous? A. Il y a-t-il B. Il y a C. Qu’est-ce qu’il y a D. Y a-t-il 47) D. La costruzione impersonale il y a regge un singolare o un plurale e si riferisce a una quantità. Nel caso di forma interrogativa con l’inversione, il pronome complemento y precede il verbo (come in ogni caso avviene con i pronomi complementi tranne che nel caso dell’imperativo affermativo quando i pronomi complementi seguono il verbo) e il soggetto segue il verbo ma, inoltre, quando come in questo caso il verbo termina per vocale e il soggetto inizia per vocale, occorre inserire tra i due la t eufonica. In questo esempio, la soluzione B è possibile ma solo in caso di interrogazione effettuata con l’intonazione; tuttavia, in presenza dell’unica soluzione grammaticalmente corretta, y

a-t-il, va scelta questa.

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48) Est-ce que tu as trouvé _____ libre dans l’avion? A. un place B. une place C. une poste D. un poste 48) B. La parola place è sempre femminile e si riferisce a: posto a sedere, luogo dove si ripone una cosa, piazza di una città, posto di lavoro in generale. La parola poste al femminile indica l’edificio postale; al maschile si riferisce ad un posto di lavoro, definito, ricoperto da persona che ha ricevuto un incarico: ad es., j’occupe un poste d’enseignement au Lycée V. Hugo. 49) Est-ce qu’il y a encore un peu de vin? _________________. A. Non, il n’y a pas encore de vin B. Non, il n’y a pas plus de vin C. Non, il n’y a plus du vin D. Non, il n’y a plus de vin 49) D. Nella risposta negativa, si omette la semi-negazione pas quando nella frase viene utilizzato un altro termine di negazione del tipo jamais, rien, personne o, come in questo caso, plus (= più) corrispettivo al negativo di encore (= ancora). Ricordiamo, inoltre, che gli articoli di senso partitivo come du, de la, des, un/une usati nella forma affermativa si trasformano in preposizione semplice de nella negazione assoluta. 50) Il n’a pas ___ étudié pour être reçu. A. assez B. beaucoup C. bien D. très 50) A. L’avverbio assez traduce le espressioni “abbastanza”, “a sufficienza”. L’avverbio très viene utilizzato davanti ad aggettivi e ad avverbi per tradurre un superlativo e, quindi, ogni forma che possa essere tradotta in italiano con il suffisso “-issimo” o il raddoppiamento dell’aggettivo/avverbio. Ad es.: “bellissimo” = très beau così come “poco, poco” = très peu. 44) Ayer, yo ______ muy bien. A. durmí B. dormí C. durmió D. durmii 44) B. Il passato remoto (pretérito indefinido) si usa con le seguenti espressioni di tempo o marcatori temporali: Ayer, Anteayer, Anoche, Hace (dos) meses, Hace (dos) años, Hace (dos) días, La semana pasada, El mes pasado, El año pasado, ecc. Ayer (ieri) indica un momento passato, finito e senza nessuna relazione con il presente, pertanto in questa frase dobbiamo usare il passato remoto.

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45) Hace una semana, yo _______ un regalo a mi amiga Silvia. A. dió B. di C. dié D. dijo 45) B. Hace una semana è un momento passato, concluso e pertanto dobbiamo usare il passato remoto: Una settimana fa ho dato un regalo alla mia amica Silvia.

46) ___________ abrió mis cartas. A. Alguien B. Otra C. Alguno D. Quienquiera 46) A. Si usa alguien perché si riferisce ad una persona indefinita. Ricordiamo che in spagnolo i pronomi e aggettivi indefiniti sono: 1) Alguien - nadie (qualcuno – nessuno), sono invariabili in numero e genere, si usano quando si riferiscono a persone, funzionano come pronome. ¿Hay

alguien aquí? No, no hay nadie. (C’è qualcuno? Non c’è nessuno). 2) Algo – nada (qualcosa – niente), si usano quando si riferiscono a cose e sono invariabili in numero e genere. ¿Hay algo de

comer? No, no hay nada. (C’è qualcosa da mangiare? Non c’è niente). 3) Alguno/a/os/as –

ninguno/a (qualcuno – nessuno), fungono da pronome e da aggettivo, hanno regolarmente il femminile e alguno il plurale. Algunos llegaron muy tarde (Alcuni arrivarono molto tardi). 4) Alguno – ninguno perdono la vocale finale davanti ad un sostantivo maschile e si accentano sull’ultima sillaba: algún – ningún (qualche – nessun). No había ningún peligro (Non c’era nessun pericolo). ¿Tienes algún amigo en Francia? (Hai qualche amico in Francia?). 47) El mes que viene pasaté ______ casa de mis abuelos. A. para B. por C. de D. en 47) B. Por indica moto a luogo: Il mese prossimo passerò per casa dei miei nonni. 48) Quiero darle una ayuda a mi hermana. A. Quiero dárlale B. Quiero dársela C. Quiero dársela una ayuda D. Quiero dárlase 48) B. Quando al pronome complemento indiretto le segue un complemento diretto di terza persona lo, la, los, las il primo cambia in se: ¡Dársela! dove il pronome se sostituisce mi germana e il pronome la sostituisce una ayuda. 49) Yo todos los días ___________ el despertador a las seis. A. pongo

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B. pono C. pones D. ponemos 49) A. Si usa il presente indicativo perché è un’azione ripetitiva nel tempo: Io tutti i giorni (sempre)

metto la sveglia alle sei.

50) Esta semana ___________ una fiesta para todos los niños del barrio. A. ha habido B. hubio C. tuvo D. ha estado 50) A. Con esta semana si usa il pretérito perfecto (passato prossimo), perché si riferisce ad una azione situata in un passato recente, la settimana non è finita ancora. 44) Gibt es hier ............... Pizzeria? ............... Pizzeria “Bella Italia” liegt an der Strandpromenade. A. die/eine B. eine/die C. eine/eine D. -/die 44) B. L’articolo indeterminativo indica una persona o una cosa di cui non si è ancora parlato, mentre l’articolo determinativo una persona o una cosa già noti. 45) Der wievielte ist heute? A. Heute ist der dritte Dezember B. Heute ist am dritten Dezember C. Heute ist der dritten Dezember D. Heute ist der drei Dezember 45) A. Le risposte relative alla data si formulano usando il numero ordinale sia per il giorno sia per il mese se non si vuole esprimere quest’ultimo con il sostantivo, es.: Heute ist der 3.12/Heute ist der

3. Dezember. 46) Kennst du ............... Mann hier? ............... kenne ich nicht, aber ............... A. dieser/diesen/jener B. diesen/diesen/jenen C. dieses/dieser/diesen D. diesen/dieser/diesel 46) B. Il dimostrativo dieser assume funzione aggettivale nella domanda e si accorda al sostantivo Mann nel caso accusativo; nella formulazione della risposta ricorrono, invece, dieser e jener in funzione pronominale al caso accusativo. 47) Ist das ............... Uhr? Nein, das ist nicht ...............

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A. deine/meins B. deine/deins C. deine/meine D. deiner/seiner 47) C. Il possessivo dein/mein assume funzione aggettivale nella domanda e si accorda al sostantivo femminile Uhr; nella formulazione della risposta ricorrono, invece, in funzione pronominale. 48) Ich gehe ............... aus dem Haus und komme ............... zurück. A. oft/immer B. lange/erst C. dort/hier D. früh/spät 48) D. Gli avverbi di tempo forniscono delle informazioni di carattere temporale. Früh e spät

(presto/tardi) rispondono alla domanda Wann genau? (Quando esattamente?) e indicano il momento preciso. 49) Hast du meine Schuhe gesehen? Ich habe sie ............... gelegt. A. dort B. da C. dorthin D. von dort 49) C. Il verbo legen richiede l’avverbio dorthin che indica il moto a luogo del rispettivo avverbio dort. 50) Mama, ............... ich aus gehen? A. muss B. darf C. kann D. mag 50) B. La forma corretta è darf; il modale dürfen si usa per chiedere il permesso di compiere una determinata azione.