I.P. CORRIERE dell’ ARTE · CORRIERE €2,50 COURRIER DES ARTS Anno XVIII - n° 11 - Venerdì 1...

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ROSA CARNEVALE D imenticatevi le locations alla moda, le file davanti a Palazzo Reale o al vici- no Palazzo Marino per gli eventi blockbuster dei soliti noti, le so- cietà di servizi che vendono pac- chetti di mostre preconfezionate per un pubblico culturalmente anestetizzato, la povertà di conte- nuti e l’eccesso di strategie di mar- keting che caratterizza le esposi- zioni del nostro paese da anni. Og- gi, in tempo di crisi economica e budget ridimensionati, il Comu- ne di Milano ha scelto di percor- rere, in totale autonomia di mez- zi e di gestione e con l’intenzione di valorizzare il patrimonio cul- turale della città, una strada nuo- va e illuminata. Con la mostra “Bramantino a Milano”, curata da Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa e Marco Tanzi, Comune e asses- sorato alla Cultura regalano alla città (la mostra è a ingresso gra- tuito) un’occasione per respirare una nuova idea di cultura. E se la scelta dell’artista serve a dimo- strare che le esperienze figurative non si esauriscono con le prove del Caravaggio o degli Impres- sionisti (come vorrebbero invece le predilezioni di certo pubblico contemporaneo), la scelta della se- de espositiva (le sale del Tesoro e della Balla tra le mura della Roc- chetta del Castello Sforzesco) sve- la al pubblico un affresco di Bra- mantino ben poco conosciuto, l’Argo dipinto intorno al 1490 per Ludovico il Moro nella Sala del Tesoro. Intorno al gigante irrime- diabilmente mutilo nel volto, at- tribuito per anni a Bramante e re- stituito a Bramantino da Roberto Longhi, sono riunite una ventina di opere tra dipinti e disegni che cercano di ricostruire la vicenda artistica di Bartolomeo Suardi. Uno dei più grandi artisti lombardi del Rinascimento la cui vicenda critica non è stata certo delle più fortunate. A partire dagli equivo- ci intorno alla sua figura creati da Vasari che parla confusamente nella vita di Piero della Francesca e in quella del Garofalo, di due di- stinti artisti, entrambi chiamati Bramantino di Milano. Non gio- vano poi alla ricostruzione della figura dell’artista le scarse notizie documentarie e biografiche e un catalogo molto ristretto di opere conosciute. Opere che non man- cano di evidenziare, anche in que- sta mostra milanese, il carattere fantastico e visionario dello stile del Bramantino, le scelte eccen- triche e originali (come quel ro- spo in prospettiva che rappresen- ta il demonio ai piedi dell’arcan- gelo Michele nel trittico del- l’Ambrosiana). E se negli sfondi di città che compaiono in nume- rose tele ci si perde come tra ar- chitetture fantascientifiche e me- tafisiche (si vedano la straordina- ria Crocifissione e la Sacra Fami- glia, entrambe alla Pinacoteca di Brera), non sono meno potenti ed eccentriche le figure e i personaggi delineati dall’artista bergamasco (dalla Madonna quasi calva sotto la cuffia dell’Adorazione del Bambino dell’Ambrosiana, alle numerose figure femminili an- drogine). Sono linee aspre e spi- golose quelle del tratto bramanti- nesco, molto lontane da quelle dolci e affettate che diventeran- no la koinè stilistica della pittu- ra italiana a partire dal Perugino. E un artista così, lo si vedrebbe bene nella schiera degli eccen- trici e bizzarri della storia del- l’arte (da Pontormo a Parmigia- nino, fino al più raro Aspertini), tra i temperamenti saturnini da cui invece sembra essere esclu- so, almeno dalle carte d’archivio che lo ritraggono intento a bada- re agli affari di famiglia, tra am- ministrazione e affitti di immo- bili. E sta anche qui l’importan- za di una mostra di questo tipo, nello studio minuzioso dei do- cumenti relativi alla vita dell’ar- tista (che dai 70 precedentemen- te conosciuti sono passati a 260) e nell’idea che la ricerca (anche quella storico artistica) sia una sorta di “never ending tour”. Castello Sforzesco Cortile della Rocchetta, Sala del Tesoro e Sala della Balla Piazza Castello, Milano “Bramantino a Milano” Fino al 25 settembre Info: www.milanocastello.it PERIODICO DI CULTURA E INFORMAZIONE Fondato da Carlo Accossato nel 1994 dell’ ARTE I.P. CORRIERE 2,50 COURRIER DES ARTS Anno XVIII - n° 11 - Venerdì 1 Giugno 2012 Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino. Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - Cell. 377 4648901 E-Mail: [email protected] - www.corrieredellarte.it Art. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% Spedizione in abbonamento postale Corso Tassoni, 56 - Torino Tel. 011 4377770 www. santagostinoaste.it [email protected] L’arte di vendere l’arte autentica Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 6.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno MARIANNA ORLOTTI S i è conclusa lunedì 14 maggio scorso la 25ª edizione del Salone In- ternazionale del Libro di To- rino dedicato quest’anno alla Primavera digitale. I numeri relativi all’affluenza e alle vendite smentiscono le preoc- cupate previsioni e attestano l’importanza a livello europeo della kermesse che, con un in- cremento del 4,1% di visita- tori rispetto al 2011, rag- giungendo le 318.000 pre- senze, ha segnato un’inver- sione di tendenza rispetto ai dati sul fatturato del mercato editoriale, crollato negli ulti- mi mesi del 12% secondo i dati Nielsen. Più di 70.000 persone hanno assistito a cin- que giorni di incontri, pre- sentazioni, dibattiti, lezioni magistrali e spettacoli nelle principali sale congressi del Lingotto Fiere e all’Audito- rium del Lingotto. Forse per merito della presenza di illu- stri ospiti italiani e interna- zionali, della voglia di spen- sieratezza come antidoto alla crisi generale dei consumi o della lungimiranza degli or- ganizzatori che, inserendosi nell’attuale dibattito sul futu- ro della carta stampata nel- l’era digitale strizzano l’oc- chio al cambiamento nel mo- do di pensare, scrivere, co- municare, leggere e pubbli- care portato dalle nuove tec- nologie, il Salone è sfuggito alla deriva della recessione per imporsi in maniera pre- potente come ha puntualiz- zato alla conferenza stampa di chiusura il Presidente del- la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, Ro- lando Picchioni. Il ruolo del- la cultura è visto come ne- cessità sociale per affronta- re e gestire il cambiamento, per non soccombervi ma es- serne protagonisti. Concluso il 25° Salone Internazionale del Libro di Torino Per sfuggire alla deriva della recessione Milano, Castello Sforzesco Un Bramantino eccentrico e fantastico MIRIAM P ANZERI Q uando, come un coperchio, il cielo bas- so e greve/ schiaccia l’anima che ge- me nel suo tedio infinito,/ e in un uni- co cerchio stringendo l’orizzonte/ fa del gior- no una tristezza più nera della notte». Immer- gersi in una visione metropolitana di Jonathan Guaitamacchi è come entrare nella concretiz- zazione bidimensionale e pittorica di tutta una letteratura sullo spleen e l’insensibilità che co- glierebbero l’abitante di quei luoghi, a partire dalla metà del XIX secolo. I cieli delle città del pittore nato a Londra e naturalizzato in Italia, pesano su distese di edifici a più piani, anoni- mi e ciechi, la cui altezza viene forzatamente limitata dalla linea dell’orizzonte, negando qual- siasi varietà allo skyline. Perciò, un taglio, una divisione si instaura tra ciò che è ancora natu- ra e ciò che non lo è più, come viene confer- mato dall’attenzione per dettagli di montagne Alla Giampiero Biasutti, Torino Le metropoli di Guaitamacchi ENZO P APA E spressionismo ed ironia, smitizzazione e satira, impegno civile e polemica politica nelle opere di Mino Maccari esposte pres- so Circosta, in una raffinata raccolta che attrae i visitatori per il pregio artistico, per i contenuti pungenti e per i cartellini didascalici che con- tengono anche – per la prima volta in Galleria – il valore venale, infrequente opportunità per esti- matori, collezionisti e cercatori d’arte rara. La rassegna è proposta in un numero limitato di ope- re, con pronostici di “tutto esaurito” per le van- taggiose condizioni di offerta, aperte anche a mo- deste disponibilità d’investimento, con cui sarà possibile assicurarsi una o più opere storicizzate di una Firma tra le più stimate del Novecento, per la qualità artistica e per i significati socio-cultu- rali. Mino Maccari, infatti, è annoverato tra gli in- tellettuali più sagaci e fecondi degli otto decenni Alla Galleria Circosta di Torino Mino Maccari, sarcasmo e utopia segue a pag. 2 Bramantino, Madonna con il Bambino tra i Santi Ambrogio e Michele arcangelo (Trittico di San Michele), 1505, Milano, Pinacoteca Ambrosiana segue a pag. 2 Guaitamacchi, “British Black Target”, 2012 Mino Maccari “Figure”, anni ‘930, 50x35 cm, acquerello e tempera su carta Corso Tassoni, 56 - Torino Tel. 011 4377770 www. santagostinoaste.it [email protected] L’arte di vendere l’arte autentica Corriere11__ 24/05/12 13:38 Pagina 1

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ROSA CARNEVALE

Dimenticatevi le locationsalla moda, le file davantia Palazzo Reale o al vici-

no Palazzo Marino per gli eventiblockbuster dei soliti noti, le so-cietà di servizi che vendono pac-chetti di mostre preconfezionateper un pubblico culturalmenteanestetizzato, la povertà di conte-nuti e l’eccesso di strategie di mar-keting che caratterizza le esposi-zioni del nostro paese da anni. Og-gi, in tempo di crisi economica ebudget ridimensionati, il Comu-ne di Milano ha scelto di percor-rere, in totale autonomia di mez-zi e di gestione e con l’intenzionedi valorizzare il patrimonio cul-turale della città, una strada nuo-va e illuminata. Con la mostra“Bramantino a Milano”, curata daGiovanni Agosti, Jacopo Stoppae Marco Tanzi, Comune e asses-sorato alla Cultura regalano allacittà (la mostra è a ingresso gra-tuito) un’occasione per respirareuna nuova idea di cultura. E se lascelta dell’artista serve a dimo-strare che le esperienze figurativenon si esauriscono con le provedel Caravaggio o degli Impres-sionisti (come vorrebbero invecele predilezioni di certo pubblicocontemporaneo), la scelta della se-de espositiva (le sale del Tesoro edella Balla tra le mura della Roc-chetta del Castello Sforzesco) sve-la al pubblico un affresco di Bra-mantino ben poco conosciuto,

l’Argo dipinto intorno al 1490 perLudovico il Moro nella Sala delTesoro. Intorno al gigante irrime-diabilmente mutilo nel volto, at-tribuito per anni a Bramante e re-stituito a Bramantino da RobertoLonghi, sono riunite una ventinadi opere tra dipinti e disegni checercano di ricostruire la vicendaartistica di Bartolomeo Suardi.Uno dei più grandi artisti lombardidel Rinascimento la cui vicendacritica non è stata certo delle piùfortunate. A partire dagli equivo-ci intorno alla sua figura creati daVasari che parla confusamentenella vita di Piero della Francescae in quella del Garofalo, di due di-stinti artisti, entrambi chiamatiBramantino di Milano. Non gio-vano poi alla ricostruzione dellafigura dell’artista le scarse notiziedocumentarie e biografiche e uncatalogo molto ristretto di opereconosciute. Opere che non man-cano di evidenziare, anche in que-sta mostra milanese, il caratterefantastico e visionario dello stiledel Bramantino, le scelte eccen-triche e originali (come quel ro-spo in prospettiva che rappresen-ta il demonio ai piedi dell’arcan-gelo Michele nel trittico del-l’Ambrosiana). E se negli sfondidi città che compaiono in nume-rose tele ci si perde come tra ar-chitetture fantascientifiche e me-tafisiche (si vedano la straordina-ria Crocifissione e la Sacra Fami-glia, entrambe alla Pinacoteca diBrera), non sono meno potenti ed

eccentriche le figure e i personaggidelineati dall’artista bergamasco(dalla Madonna quasi calva sottola cuffia dell’Adorazione delBambino dell’Ambrosiana, allenumerose figure femminili an-drogine). Sono linee aspre e spi-golose quelle del tratto bramanti-nesco, molto lontane da quelledolci e affettate che diventeran-no la koinè stilistica della pittu-ra italiana a partire dal Perugino.E un artista così, lo si vedrebbebene nella schiera degli eccen-trici e bizzarri della storia del-l’arte (da Pontormo a Parmigia-nino, fino al più raro Aspertini),tra i temperamenti saturnini dacui invece sembra essere esclu-so, almeno dalle carte d’archivioche lo ritraggono intento a bada-re agli affari di famiglia, tra am-ministrazione e affitti di immo-bili. E sta anche qui l’importan-za di una mostra di questo tipo,nello studio minuzioso dei do-cumenti relativi alla vita dell’ar-tista (che dai 70 precedentemen-te conosciuti sono passati a 260)e nell’idea che la ricerca (anchequella storico artistica) sia unasorta di “never ending tour”.

Castello SforzescoCortile della Rocchetta, Sala del Tesoroe Sala della BallaPiazza Castello, Milano“Bramantino a Milano”Fino al 25 settembreInfo: www.milanocastello.it

P E R I O D I C O D I C U L T U R A E I N F O R M A Z I O N E

Fondato da Carlo Accossato nel 1994

dell’ARTE

I.P.

CORRIERE €2,50

C O U R R I E R D E S A R T S

Anno XVIII - n° 11 - Venerdì 1 Giugno 2012

Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino. Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - Cell. 377 4648901E-Mail: [email protected] - www.corrieredellarte.itArt. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45%Spedizione in abbonamento postale

Corso Tassoni, 56 - Torino Tel. 011 4377770

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L’arte divendere l’arte

autentica

Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 6.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno

MARIANNA ORLOTTI

Si è conclusa lunedì 14maggio scorso la 25ªedizione del Salone In-

ternazionale del Libro di To-rino dedicato quest’anno allaPrimavera digitale. I numerirelativi all’affluenza e allevendite smentiscono le preoc-cupate previsioni e attestanol’importanza a livello europeodella kermesse che, con un in-cremento del 4,1% di visita-tori rispetto al 2011, rag-giungendo le 318.000 pre-senze, ha segnato un’inver-sione di tendenza rispetto aidati sul fatturato del mercato

editoriale, crollato negli ulti-mi mesi del 12% secondo idati Nielsen. Più di 70.000persone hanno assistito a cin-que giorni di incontri, pre-sentazioni, dibattiti, lezionimagistrali e spettacoli nelleprincipali sale congressi delLingotto Fiere e all’Audito-rium del Lingotto. Forse permerito della presenza di illu-stri ospiti italiani e interna-zionali, della voglia di spen-sieratezza come antidoto allacrisi generale dei consumi odella lungimiranza degli or-ganizzatori che, inserendosinell’attuale dibattito sul futu-ro della carta stampata nel-

l’era digitale strizzano l’oc-chio al cambiamento nel mo-do di pensare, scrivere, co-municare, leggere e pubbli-care portato dalle nuove tec-nologie, il Salone è sfuggitoalla deriva della recessioneper imporsi in maniera pre-potente come ha puntualiz-zato alla conferenza stampadi chiusura il Presidente del-la Fondazione per il Libro,la Musica e la Cultura, Ro-lando Picchioni. Il ruolo del-la cultura è visto come ne-cessità sociale per affronta-re e gestire il cambiamento,per non soccombervi ma es-serne protagonisti.

Concluso il 25° Salone Internazionale del Libro di Torino

Per sfuggire alla derivadella recessione

Milano, Castello Sforzesco

Un Bramantino eccentricoe fantastico

MIRIAM PANZERI

Quando, come un coperchio, il cielo bas-so e greve/ schiaccia l’anima che ge-me nel suo tedio infinito,/ e in un uni-

co cerchio stringendo l’orizzonte/ fa del gior-no una tristezza più nera della notte». Immer-gersi in una visione metropolitana di JonathanGuaitamacchi è come entrare nella concretiz-zazione bidimensionale e pittorica di tutta unaletteratura sullo spleen e l’insensibilità che co-glierebbero l’abitante di quei luoghi, a partiredalla metà del XIX secolo. I cieli delle città delpittore nato a Londra e naturalizzato in Italia,pesano su distese di edifici a più piani, anoni-mi e ciechi, la cui altezza viene forzatamentelimitata dalla linea dell’orizzonte, negando qual-siasi varietà allo skyline. Perciò, un taglio, unadivisione si instaura tra ciò che è ancora natu-ra e ciò che non lo è più, come viene confer-mato dall’attenzione per dettagli di montagne

Alla Giampiero Biasutti, Torino

Le metropoli di Guaitamacchi ENZO PAPA

Espressionismo ed ironia, smitizzazione esatira, impegno civile e polemica politicanelle opere di Mino Maccari esposte pres-

so Circosta, in una raffinata raccolta che attrae ivisitatori per il pregio artistico, per i contenutipungenti e per i cartellini didascalici che con-tengono anche – per la prima volta in Galleria –il valore venale, infrequente opportunità per esti-matori, collezionisti e cercatori d’arte rara. La

rassegna è proposta in un numero limitato di ope-re, con pronostici di “tutto esaurito” per le van-taggiose condizioni di offerta, aperte anche a mo-deste disponibilità d’investimento, con cui saràpossibile assicurarsi una o più opere storicizzatedi una Firma tra le più stimate del Novecento, perla qualità artistica e per i significati socio-cultu-rali. Mino Maccari, infatti, è annoverato tra gli in-tellettuali più sagaci e fecondi degli otto decenni

Alla Galleria Circosta di Torino

Mino Maccari, sarcasmo e utopia

segue a pag. 2

Bramantino, Madonna con il Bambino tra i Santi Ambrogio e Michele arcangelo(Trittico di San Michele), 1505, Milano, Pinacoteca Ambrosiana

segue a pag. 2

Guaitamacchi, “British Black Target”, 2012

Mino Maccari “Figure”, anni ‘930, 50x35 cm,acquerello e tempera su carta

Corso Tassoni, 56 - Torino Tel. 011 4377770

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L’arte divendere l’arte

autentica

Corriere11__ 24/05/12 13:38 Pagina 1

Page 2: I.P. CORRIERE dell’ ARTE · CORRIERE €2,50 COURRIER DES ARTS Anno XVIII - n° 11 - Venerdì 1 Giugno 2012 Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino. Tel. 011 6312666

Èin corso, sino al 17 giugno presso Se-nesi Arte – Savigliano la mostra“Viaggio attraverso l’immaginario“,

un percorso pittorico di 13 artisti che ap-partengono al Centro Arte e Cultura “ Stu-dio 13 “ di Pollenzo.Così la mostra è presentata dal Galleristastesso Piero Senesi: “L’evento è uno degliappuntamenti che faranno da corollario alConcorso di Pittura “ 3° Premio Leonar-do “ che si terrà al Museo Civico “ A. Ol-mo “ a Savigliano. Perché “ Viaggio Im-maginario “ ?, perché questi artisti conopere e stili totalmente diversi tra di loroci vogliono fare entrare nei loro pensieri ,nei loro sogni. Si vogliono e si devono con-frontare tra di loro perche sia l’arte chegli addetti ai lavori non possono più starechiusi nelle loro stanze, devono aprirsi aigiudizi, e accettarli e discuterli anche senon sono sempre positivi. L’arte deve es-sere vista da tutti e gli artisti non devono,per fare recensioni accattivanti, essereparagonati ai grandi, o vicini a qualchecorrente pittorica .Qualsiasi artista è già grande di per séper quello che fa e che riesce a trasmet-tere alla gente.Sergio Bay mette in scena il degrado dellacontemporaneità dove la pittura prevale sulcollage, Ornella Bergese, una maturazio-ne artistica notevole, un’arte da vedere,dagustare e da meditare.Grazia Capellani, colori decisi in sovrap-posizioni di sfumature tono su tono, ValterDotto indomabile ricercatore plasma conle fusioni i suoi fantasmi, Giancarlo Gallo

artista figurativo che con le sue opere ci farivivere la nostra quotidianità, Luca Gal-vagno afferma che per lui la pittura è sem-plicemente “ isolarsi per comunicare “ ele sue opere effettivamnte ci comunicanoquesto concetto, tranquillità ed emozione,Marco Marchi si propone la ricerca di unarappresentazione pittorica sia dell’idea dipittura che dell’idea di tecnologia, Tore,con-tinuo impeto creativo, sa cogliere l’incan-tesimo nei sui ricordi e nelle sue sensazio-ni, Piero Racchi, dalla grafica alla pitturaad olio poi dai quadri polimaterici alle scul-ture inneggianti alla natura troppo dimen-ticata da noi umani, Paolo Saracco dipin-ge il grottesco, personaggi usciti dai no-stri sogni da bambino che però vivono la

nostra vita, Bruna Tabacchi dopo numero-se personali in Italia ed all’estero dedi-candosi al paesaggio ed alla natura morteè passata negli ultimi anni all’astratto, An-tonella Tavella , paesaggi soffusi, colori de-licati, quasi la paura di far soffrire la telasu cui dipinge e per finire Telo informalecon pennellate decise, dubbioso nel viverequanto nel dipingere cambia la sua pittu-ra secondo la sua concezione esistenziale.Una Mostra piacevole, non noiosa che cifa conoscere artisti e specialmente perso-ne da cui dovremo attingere e dare in que-sti prossimi anni difficili tutto il bene cheabbiamo dentro di noi”.

Senesi Arte Via Cernaia, 19 – Savigliano“Viaggio attraverso l’immaginario”Fino al 17 giugnoInfo: 0172 712922

ghiacciate, annotate e stu-diate con lo stesso metododei più numerosi spaccati dihinterland. Alcuna presenza umana né inun caso, né nell’altro, asse-conda l’immedesimazione delfruitore; eppure, se la naturaè viva grazie ai vapori causa-ti dai lenti moti delle nevi pe-renni, la metropoli non puòdirsi disabitata, abbandonata:essa nasconde un brulichio,un’esistenza non visibile tra-sposta in fluidità dinamica,che rende ancora più ango-sciante l’inevitabile affondonella serialità abitativa com-posta da Guaitamacchi. Ne ri-sulta evidente l’interesse del-l’artista nei confronti del di-segno d’architettura, del pro-getto costruttivo e, per conse-guenza, del problema abitati-vo proprio di quest’arte, ri-portato però nella bidimen-sionalità della tela, supportoalle riflessioni soprattutto gra-fiche, ma anche sotto formadi appunti scritti, di schizzi,di indicazioni spaziali. Difat-ti, le tele, dalle dimensioni piùvarie, diventano diari di lavo-ro, su cui fermare il pensierodell’autore mentre l’opera èin corso di realizzazione, qua-si a destinare a un unico luo-go di conservazione l’intero

processo creativo e la tracciaumana che lo sottende, anco-ra una volta ad accentuare lacondizione in-umana delleignote distese di cemento. Iltutto in coerente, scostantebianco e nero.E’ quell’assenza di coloreche rimanda a Baudelaire,mentre il punto di vista alto,capace di comprendere mag-giori quantità di spazio (del-le montagne, invece, si pre-dilige il particolare di una ci-ma) offre quella sensazionedi disequilibrio, a cavallo trala volontà di tuffarsi in que-gli abissi e la possibilità direstarne al di fuori. Il blasédi Georg Simmel ha, dun-que, preso coscienza di séed è in grado di estraniarsiper considerare l’abitareproprio e di altri milioni diconcittadini nella continui-tà del costruito senza volto:ma tali riflessioni potrannofargli riconquistare anche lasensibilità verso ciò che gliaccade intorno?

Giampiero Biasutti. Arte modernae contemporaneaVia della Rocca, 6/BTorinoJonathan GuaitamacchiBritish Black “Sinapsi”Fino al 30 giugnoInfo: 011 8141099

centrali del Secolo Breve, protagonista deldibattito culturale dagli Anni Venti fino agliAnni Ottanta, quando ultraottantenne creòper Laterza le illustrazioni de “Il gusto divivere”. Con Longanesi aveva diretto “Il Selvag-gio” (1924-1942), periodico di satira poli-tica e di costume, sulla scia di “Valori Pla-stici”, di nobile tradizione italica, e sul me-desimo periodico aveva sostenuto il movi-mento di Strapaese, in dibattito con Bon-tempelli, cosmopolita. Le opere in mostrasono esemplari dell’arte graffiante ed in-cisiva di Maccari, evidenziata in un segnopittorico teso e quasi sempre spigoloso, in-dicativo di un temperamento polemico esprezzante, e di un atteggiamento critico,

e spesso derisorio, verso il “borghese pic-colo piccolo” che, sotto la matita di Mac-cari, toscanaccio rabbioso e inclemente,da un lato s’immiserisce oltre i limiti del-la sua meschina condizione e dall’altros’ingigantisce ed emerge come soggettodi celebrazione sollevato agli onori del-l’arte. I volti caricaturali, deformati da li-neamenti esasperati e grotteschi, adom-brano categorie sociali che non rispar-miano alcuno, dal “travet” al militare, dalpretuncolo di borgata al politico allinea-to, dalla blasonata decaduta alla donnet-ta millantatrice, dal corruttore al corrot-to, dalla femmina di vita ai suoi frequen-tatori. Le mire di Maccari, artista ed in-tellettuale del gruppo erede dei Futuristi,vertevano al superamento della banalitàqualunquista, per un rinnovamento cul-

turale della società, utopia più volte ten-tata dai pensatori di tutti i tempi, ma sto-ricamente priva di un destino ricostituti-vo. Tuttavia, Maccari ha il merito artisti-co di aver evidenziato vizi, difetti e po-chezze di una società che gli idealisti edi filosofi s’illudono sempre di migliora-re, ma sono gravemente ostacolati dai li-miti imposti dalla natura. Come intellet-tuale Maccari fu vicedirettore de “LaStampa” a Torino con Curzio Malapartee, come artista, fu Direttore dell’Acca-demia di San Luca a Roma (1962).

Galleria CircostaVia Arcivescovado, 9 – TorinoMino MaccariFino al 30 giugnoInfo: 011 5788238

1 Giugno 2012Pagina 2dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

Continua da pag. 1Le metropoli di Guaitamacchi

Èin corso presso la Gal-leria Arte Città Amicala mostra “L’eleganza

nell’Arte”, personale di Ga-briele Marchesi di Casteggio,premiato alla GAM di Torinoil 31 marzo scorso – “PremioInternazionale di Pittura, Di-segno e Grafica, Biennale To-rino 2012 - con l’opera: “Bel-la come una Madonna” conla seguente motivazione “Conun felice abbinamento fra se-

gno grafico e foglia d’oro,prende forma un elegante edolce volto femminile”. Ga-briele Marchesi presenteràuna cinquantina di opere dalfigurativo ad un iperrealismopoetico e coinvolgente, aiuta-to anche dall’utilizzo dellematite colorate su carte pre-giate, dove la figura femmi-nile viene sempre vista coneleganza. Sarà, senza dubbio,una mostra interessante da

non perdere. Si ri-badisce che l’arti-sta è stato premia-to da una giuria al-tamente qualificatacomposta da GianGiorgio Massara(Critico d’arte)Angelo Mistran-gelo (giornalistadella Stampa ecritico d’arte),Gianni Sesia Del-la Merla (Maestrod’arte) e IsidoroCottino (Maestrod’arte e incisore).

Arte Città AmicaVia Rubiana n. 15TorinoGabriele Marchesi“L’eleganza nell’ arte”Dall’ 8 al 17 giugnoInfo: 011 7717471

Gabriele Marchesi ad Arte Città Amica - Torino

Dal figurativoall’iperrealismo

Per informazioni e prenotazioni tel.0172/712922—335 6267019e-mail: [email protected]

sul sito www.senesiarte.com bando e locandina

Terzo premio nazionale di Pittura

“LEONARDO”15-24 Giugno 2012

MUSEO CIVICO A.OLMO GIPSOTECA D. CALANDRA

Continua da pag. 1Mino Maccari, sarcasmo e utopia

Senesi Arte - Savigliano

Artisti a confronto

Gabriele Marchesi, “Bella come una Madonna”

Corriere11__ 24/05/12 13:38 Pagina 2

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ANDREA DOMENICO TARICCO

La città di Aosta ospita per circacinque mesi, una straordinariamostra retrospettiva dedicata a

Wassily Kandinskij e sugli influssi cheil maestro russo ha avuto sugli artistiitaliani e francesi, intitolata appuntoWassily Kandinskij e l’arte astratta traItalia e Francia. L’imponente rasse-gna curata da Alberto Fiz e realizzatadall’Assessorato Istruzione e Culturadella Regione autonoma Valle d’Ao-sta in collaborazione con la Fondazio-ne Antonio Mazzotta, incentra questolungo iter artistico sulla produzionekandisnkijana a partire dal 1925 sinoalla sua morte, concentrandosi su piùdi una quarantina delle sue opere, so-prattutto quelle inedite comprese tragli anni Trenta e Quaranta. Continuala lettura dei mondi possibili espressiin meccanismi involontari tanto da usa-re il colore come forza pura “… i co-lori diventano forze controllabili chepossono essere sommate e sottratte e,secondo i casi, cioè secondo gli im-pulsi che riceve, si avvale di essi af-finchè si limitino o si esaltino a vicen-da…” sosteneva, Giulio Carlo Argan,ed ancora: …ovvero indicazioni di mo-vimenti possibili, sono tratti che sug-geriscono la direzione ed il ritmo del-le macchie che vagano sulla carta,dando movimento a tutto l’acquerel-lo…” In opere come Au melieu (1942)

l’esuberanza del colore incanalato incompartimenti formali, indicizza il suodesiderio di evasione introspettiva e ladirezionalità descrive una ritmica, unatemporalità, uno swing, tanto per in-tenderci. Con punto al limite della su-perficie (1924) deduce questi conno-tati sino a configurarli un anno dopoin Rot in Spitzform (1925) dove il sen-so dell’equilibrio e della musicalità,divengono gli strumenti ideali per tra-smettere la propria poetica. In Balan-cement (1942) raggiunge il culminedelle teorie gestaltiche in cui l’equili-brio rappresentava l’essenza stessa del-la verità ricettiva intesa come entitàpura ed imprescindibile. Non è un ca-so che Kandinskij fu uno dei fondato-ri, nel 1911 del Blaue Reiter o segua-ce delle concezioni teosofiche, messein atto, negli anni Venti, al Bauhaus.L’ondata hitleriana che definirà la suaarte degenerata, lo porteranno in Fran-cia, luogo essenziale per tramandareai posteri, il senso ultimo della propriaestetica. Il ponte è necessario per in-tendere le altre opere presenti, comeSviluppo orizzontale di una cornamu-sa dolcissima (1946) di Piero Dorazio,il quale allontanandosi dalle tesi delrealismo socialista, aderì poi al movi-mento astrattista, determinando nel1947 il manifesto di Forma 1. Un di-namismo ed una vivacità che toccanoanche le opere di Alberto Magnelli,che proprio nel 1938 espose a Milano

nella galleria Il Milione, con SophieTaeuber Harp, César Domela e lostesso Kandinskij. L’autore dello Spi-rituale nell’Arte con il suo intento di

dare al colore un valore eternizzan-te, vibrerà ad Aosta con i suoi inse-gnamenti, tra la retina fisica e la pro-fondità dell’ anima.

Museo Archeologico Regionale - AostaWassily Kandinskij e l’arte astrattatra Italia e FranciaFino al 21 ottobre

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1 Giugno 2012

Wassily Kandinskij al Museo Archeologico Regionale - Aosta

Gli influssi del grande maestro russo

MARIANNA ORLOTTI

Oggi, 22 maggio, nel momentoin cui andiamo in stampa, il bi-lancio approssimativo dei dan-

ni al patrimonio storico-artistico cau-sati dal terremoto che ha colpito l’E-milia Romagna è drammatico, stima-to, secondo il Direttore del Mibac indiverse decine di milioni di euro. Cen-tinaia di siti, rocche, chiese, campani-li e palazzi perduti inesorabilmente, ca-polavori che hanno fatto di città comeBologna, Modena e Ferrara delle ca-pitali dell’arte rinascimentale.La zona più colpita è stata quella delmodenese, in particolare il borgo diFinale Emilia, vicino all’epicentro delsisma, dove sono crollati la duecen-tesca Torre dei Modenesi e il Mastiodella Rocca Estense, realizzato a ini-zio Quattrocento da Bertolino da No-vara su fortificazioni medievali. ASan Felice sul Panaro hanno riporta-to serie lesioni la Rocca Estense e la

Chiesa principale risalente alla finedel Trecento, la cinquecentesca Tor-re dell’Orologio e la Chiesa di Bura-na; a Poggio Renatico è crollato inparte il Castello Lambertini, a Carpisono stati compromessi molti palaz-zi del centro storico; nelle campagnebolognesi, nel piccolo comune di Cre-valcore è stata gravemente rovinatala settecentesca Villa Ronchi, affre-scata da Agostino Carracci, e solo perquest’ultima si stimano circa diecimilioni di danni. Fortunatamente con-tenute sono state le lesioni alla sei-centesca chiesa di San Giovanni Bat-tista nel centro di San Giovanni inPersiceto con i suoi affreschi delGuercino, dell’Albani e del Gandol-fi. Il sisma non ha risparmiato nep-pure Ferrara: danneggiato il Castel-lo Estense, la Torretta Leoni, le Chie-sa di San Carlo, Santa Maria in Va-do, San Paolo, l’Ex Borsa di Com-mercio e il Teatro Nuovo risalenteagli anni Venti del Novecento.Diversi storici dell’arte, tra cui Vitto-rio Sgarbi, nato proprio a Ferrara, han-no espresso la loro preoccupazioneche questi capolavori possano resta-re per lungo tempo in un limbo primache vengano stanziati i fondi per il re-stauro. Sgarbi si dichiara comunquemolto ottimista perchè conosco la dis-ponibilità psicologica emiliana, il sen-so civico, imprenditoriale, ammini-strativo. Insomma, non staranno fer-mi e sono convinto che tra un mesesaranno già ripartiti.

Il terremoto in Emilia Romagna

Un patrimonio storicoartistico interrotto

Wassily Kandinsky, “Sans titre”, 1940

La Torre dei Modenesi o Torre dell’Orologio aFinale Emilia com’era prima e la sequenza del-la distruzione

ELISA PARMESANI

Arte come specchio di un’identità ancora confusa,arte come parola per definire il “non senso”. Que-sto è in breve il senso della pittura del giovane ar-

tista Chao Kao in mostra dal 29 maggio al 5 agosto allaFondazione Sandretto Rebaudengo per Artland, la nuovarassegna, curata da Francesco Bonomi, dedicata ad artistiemergenti. Per la prima volta esposte all’interno di un’i-stituzione museale, le opere di Chao Kao di primo acchi-to possono disorientare anche lo spettatore più avvezzoall’avanguardia concettuale. I soggetti che dipinge sonospazi molto semplici, come gli angoli di una stanza, o co-se banali, come tubi o lacci di scarpe, così come le brevipoesie zwykly (in polacco “semplice”) che accompagna-no ogni opera. Di fronte a queste moderne nature morteche catturano l’occhio per i vivaci accostamenti cromati-ci stesi con un tocco leggero, quasi gentile, del pennello,si percepisce una strana sensazione di solitudine e in-quietudine, come se si guardasse da una finestra affaccia-ta su un mondo che è altro da noi. Ad uno spettatore at-tento alle incongruenze, può inoltre sorgere spontaneo undubbio sul per-ché un artista dalnome inequivo-cabilmente orien-tale preferiscachiamare le pro-prie composizio-ni da poeta auto-didatta con untermine polacco.La chiave di let-tura che permet-te di svelare lediverse sfaccetta-ture della poeticaartistica di ChaoKao risiede nellasua storia perso-nale. Nato in Ci-na nel 1978, isuoi genitori per

assicurarlo alla vita sfuggendo alle leggi di controllo de-mografico che obbligavano a tenere un solo figlio per nu-cleo familiare, lo diedero illegalmente in adozione ad unacoppia polacca. Nonostante le fattezze somatiche ChaoKao, non ha mai visitato il suo Paese d’origine, portatoancora in fasce in Polonia, trasferitosi poi in Oregon ne-gli USA, dove attualmente risiede. Si capisce dunque chei suoi lavori risentano oltremodo di quel senso di estra-neità in cui l’artista è fatalmente rimasto imbrigliato. Tut-tavia “la forza del suo lavoro - spiega il curatore Bonomi- non è il risultato di un isolamento, ma nel suo rimanerein contatto con il resto del mondo, pur mantenendo le di-stanze”. Ragionando sui temi ricorrenti nelle rappresenta-zioni di Chao Kao, si nota infatti che fanno sempre riferi-mento a un’idea di unione, come si legge nelle parole del-l’artista stesso: “Mi piacciono i contenitori anonimi... Lac-ci, angoli, tubature, sono tutte cose che servono a conte-nere qualcosa, a unire un punto ad un altro”, ma si tratta dilegami spezzati, come un tubo fallato da cui si perde l’ac-qua, o come dei lacci che s’intuisce servano a contenereun piede nella scarpa che nella realtà però non è presente.

Fondazione Sandretto Re RebaudengoVia Modane 16 - Torino“Artland”Personale di Chao KaoFino al 5 AgostoInfo: 011 3797600

“Artland”, emergenti alla Fondazione Sandretto Rebaudengo

Chao Kao, artista estraneo e semplice

Chao Kao

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1 Giugno 2012Pagina 4dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

Quando capita di tro-vare un materialed’eccezione per fare

un bel bonsai, può capitareche tra l’autore ed il finecommittente si instauri unparticolare legame, in parteinspiegabile, che porta allaformazione di un capolavo-ro. In realtà accade di raro,ma nella storia di questo bon-sai è avvenuto proprio que-sto atto. Un Ginepro Fenicioche abbiamo chiamato Re-caredo, come il Re visigotodel VII secolo, in ricordo del-la forza che esprime questobonsai che pare aver lottatomille battaglie”.La lavorazione contempora-nea impone una notevole tec-nica per realizzare un bonsaiperfetto che ricalca la forzadella natura in quella parti-colare armonia che cela ungrande equilibrio tra i segnid’una morte vista da vicinoed il rigoglio vegetativo d’u-na chioma che verdeggia im-petuosa. Più le parti scolpitedei vecchi e secolari alberisono impressionanti, e più leparti verdi devono essere lus-sureggianti. I contrasti forti evittoriosi sono un augurio dilunga vita per l’osservatore.Le immagini della natura edel mondo umano sono visticon gli occhi della naturastessa. Il bonsai contempora-neo risorge all’arte dove co-glie l’espressione che diven-ta impressione. Il risultato separa gli elemen-ti in un astrattismo bidimen-sionale: asimmetria e sempli-cità sono chiavi naturali perconfrontarsi con l’osservato-re. L’esperienza visiva diventaun momento emozionante cheevoca i ricordi e le sensazio-ni profonde dello spirito sen-za essere limitati dal sogget-to e dalla bellezza formaledella classicità.Il dettaglio si libera dal suosoggetto dal quale più non de-

riva: una forma contempora-nea, come un “oggetto di de-sign”, che esprime la purezzadella essenza dell’oggetto. Lasemplicità emerge liberandoil nulla dal superfluo, non so-lo nella fisicità materica, maanche nel percorso che l’os-servatore fa affascinato dallascommessa: è la natura la ve-ra maestra di bellezza!L’esperienza estetica diventauna emozione intima e pro-fonda, non solo piacevole, nonsolo artistica, ma anche spiri-tuale. Recaredo come ognigrande bonsai contemporaneoimpressiona per la sua forzaestetica, inconsueta, ma chesa cogliere uno dei grandi se-greti della natura, una dellesue verità più intime: la bel-lezza della asimmetria lasciaspazi vuoti e libera una gran-de energia dal movimento.Come in un percorso dellospirito non rimane nulla di su-perfluo, ma solo ciò che è ve-ramente naturale; dal vuoto il“tutto” e il “nulla”. La verabellezza e la vera tipicità delbonsai d’avanguardia, ciò chemaggiormente lo qualifica especifica, è il “vuoto”, che nonsignifica l’assenza di qualchecosa (una scultura è vuotaquando le manca il soggettoche deve rappresentare) ma si-gnifica vuoto di determina-zioni e di identificazioni, quin-di la realtà assoluta. Infatti tut-to ciò che è determinato e qua-lificato ha una esistenza rela-tiva e non assoluta. Ecco ilsenso di questo bonsai: la real-tà assoluta è vuota di ogni for-ma determinata e in quanto ta-le limitata e condizionata.L’osservatore può così rag-giungere la realtà assoluta del-la natura svuotando la menteda ogni idea preconcetta, daogni pensiero…Il vuoto è l’essenza profondadell’immagine…la sua espe-rienza estetica…la sua bel-lezza.

Recaredoun bonsai contemporaneo

BONSAI DOesperienza e conoscenza

a cura di Massimo Bandera

Recaredo Juniperus phoenicea h cm 100

BARBARA STABIELLI

Tra terracotta e carta cre-spa si apre la nuova mo-stra della Galleria Arte

per Voi di Avigliana, che espo-ne le opere di Enrica Campi eMassimo Voghera, dove è pos-sibile leggere rimandi al mito,alle favole, alla letteratura clas-sica e cavalleresca con citazionidella Belle Epoque.Come Italo Calvino gli artisti siispirano all’insorgere prelimi-nare di un’immagine interiore,dalla quale prende vita una in-tenzione narrativa o artistica,che solo alla fine si trasformain opera d’arte.Il percorso della creatività asso-cia strettamente il mestiere delloscrittore a quello dell’artista chescava nel proprio sentire interio-re trovando immagini alle qualidare significato e concretezza.L’immaginario fantastico-alle-gorico crea visioni di Dame,Donne, Muse nelle opere di En-rica Campi e le trasposizioniletterarie di Massimo Voghera,da Astolfo a Rinaldo e Brada-mante, dal mito di Europa a SanGiorgio, da Newton al Canta-storie, come punto di partenzadi un processo di costruzione

dell’opera, che oltre a presup-porre competenze tecniche, èanche trascorrere di un tempo,in cui si compongono e ricom-pongono le materie e le forme,prima del risultato definitivo.Le opere esposte sono quindiidee narrative che ci racconta-no una storia e come i romanzidi Calvino, sono ispirate allaformula del divertimento, sonovere e proprie allegorie dellacondizione umana anche neisuoi aspetti più difficili e cometali richiedono quindi una let-tura sostanzialmente seria con-clude il curatore Paolo Nesta.Così spiega l’artista Massimo Vo-ghera: A noi sembra che l’argil-la fra tutti i materiali usati perfare arte contenga di per se il po-tere intrinseco del narrare.Il marmo, il legno, il bronzo equant’altro ci pare celebrino efissino affermazioni più peren-torie, più metafisiche, più mo-numentali; mentre la creta el’atto del modellare e quindidell’aggiungere anziché del to-gliere ci conducano per unostrano e insondabile percorsoa raccontare per immagini, sto-rie che sono già state narratemille e mille volte oppure sto-rie nuove che affiorano per

chissà quale altra impondera-bile necessità.Entrambi gli artisti - non a caso- provengono dal teatro, più pre-cisamente dalla scenografia, de-finita erroneamente un’arte mi-nore, ma che storicamente ha se-gnato il genio dell’artista rina-scimentale, che sapeva muover-si in modo disinvolto dalle“macchine di scena” alla costu-mistica, dalla pittura alla poesia,per intrattenere e meravigliarele corti, perché la cultura del tea-tro ha sempre distinto e celebratoil potere regnante. Ironicamen-te anche la ceramica è sempre

stata associata ad un arte deco-rativa minore, ed è proprio nelfar ceramica che i due artistihanno trovato il coraggio di usci-re da dietro le quinte, mettendo-si in gioco e cominciando a il-lustrare le tante storie e i tantipersonaggi del teatro.

Galleria Arte per Voi p.zza Conte Rosso 1 - Avigliana“Le donne, i cavalier, l’armi, gli amori”Fino al al 17 giugnoOrario: sabato e domenica 15 - 19Info: [email protected],[email protected]

Alla Galleria Arte per Voi di Avigliana

Dalla narrazione all’opera artistica

ERIKA NICCHIOSINI

Fernando Montà, in mo-stra fino al 5 giugno al-la MartinArte. Pren-

dendo a due a due opere delsuo passato pittorico, l’arti-sta, come ben espresso dalleparole di Paola Barbarossaanima e cuore della Galleriadi cui lo stesso Montà è di-rettore artistico, rivive séstesso riproponendo i temicari della sua pittura e tra-sfigurandoli fino a donar lo-ro una nuova, seconda vita.Le opere “in divenire” sonoquelle prodotte dal 1974 (an-no in cui Montà vinse a Va-rese il premio nazionale Per-nod per la grafica) ai giorninostri. Un susseguirsi di cer-chi, ellissi, mareggiate, stelid’erba quieti o sconvolti dalvento, lune e colline che l’ar-tista rimaneggia, fora, incidecon la sgorbia, trasforma apartire dalla loro luce inter-na. Montà rivoluziona Mon-tà attraverso un percorso dia-logico con la sua stessa pro-duzione, che arricchisce dispunti e metafore insite nelcarattere riflessivo dell’arti-sta stesso. MartinArte, non acaso, propone un percorsoespositivo che parte dalle

opere meno recenti del-l’artista, quelle simboli-che e ancora figurativedegli anni ’70, per giun-gere attraverso un ragio-namento anche cronolo-gico, alle più recenti chiu-dendo, poi, con un auto-ritratto contenuto nell’o-pera “Girasole/Autori-tratto”. Ed è qui, più chein ogni altra opera, chel’artista ci stupisce conuna nuova luce: la luceche proviene dall’interno,dalla parte più intima del-l’opera d’arte. L’artistacrea paradossi visivi: dal-le tavole in tamburato,sfregiate, colpite, bucate,emerge la luce di pannel-li in plexiglass specchia-ti da cui emerge la luce edè possibile “vedere” al-l’interno dell’opera. L’effet-to è straniante: l’osservatorepuò vederne l’anima, la piùintima essenza. Condivider-ne con l’autore gioie e dolo-ri. Le stesse gioie, riflessio-ni, dolori che è possibile ri-trovare nel colore colato daifori e riflessi dallo specchio,nelle graffiature delle tavole,nell’agire sulle superfici cheacquistano, oltre che nuovavita, tridimensionalità. La

nuova tecnica è utilizzata sututta la sua produzione: da“Simultaneità di Immagini”a “Sogno di libertà”, da “Se-dici mini studi per un’opera”,di cui uno dedicato all’ama-to Picasso e simboli del viag-gio come metafora della vi-ta, a “Mareggiata” fino ad ar-rivare a “Dentro l’onda”,“Tracce”, “La collina”, “Lu-na” ed “E-Vento”. Con “Es-Senza”, Montà regala sé stes-

so e la sua intimità artisticae personale rivelandosi, an-cora una volta, poeta maistanco di celebrare la naturaa cui è intimamente, indisso-lubilmente, legato.

MartinarteLaboratorio d’ArteCorso Siracusa 24/aEsSenza - Fernando MontàFino al 5 giugno Info: 011 3433756

Fernando Montà alla Martinarte

Riflettendo sulleopere anteriori

Massimo Voghera, “Don Chisciotte”, terracotta e smalti

Fernando Montà, “Tracce”, 2011 acrilico su tavola

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Pagina 5dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

1 Giugno 2012

Dal 29 maggio al 2 settembre nella splendida cornice di Pa-lazzo Madama si svolgerà una mostra dedicata alla car-riera dei fratelli Bartolomeo e Domenico Guidobono, pit-

tori originari di Savona, incaricati tra il 1708 e il 1721 di affre-scare le volte dell’appartamento della seconda Madama Reale,Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. Due pittori che han-no lasciato il segno della loro ispirazione più alta nei soffitti diPalazzo Madama, ma ai quali si deve anche una vasta produzio-ne di quadri da cavalletto, ora in gran parte dispersa in musei ecollezioni private d’Europa e d’America. Il percorso della mostrapresenta dipinti, disegni e incisioni: alla produzione dei Guido-bono si affiancano esemplari di grandi comprimari genovesi e dialtri artisti che furono punto di riferimento per la loro formazio-ne. Opere di Domenico Piola, Gregorio De Ferrari e Daniel Sey-ter fanno da confronto e da contrappunto al racconto dell’avven-tura pittorica dei fratelli Guidobono, mentre una piccola selezio-ne di ceramiche richiama l’attività svolta a Savona dalla famigliaGuidobono. L’esposizione è arricchita da una scelta di incisionidi Rembrandt e di Castiglione e da una sezione di disegni e boz-zetti di Piola e De Ferrari provenienti dal Gabinetto dei disegni edella stampe di Palazzo Rosso a Genova, testimonianza dell’e-suberante decorazione genovese nelle sue fasi progettuali. La mostra è curata da Mary Newcome Schleier, da Giovanni Ro-mano (Università di Torino) e da Gelsomina Spione (Universitàdi Torino). Il catalogo è pubblicato da Silvana Editoriale.

PALAZZO MADAMA – Museo Civico d’Arte AnticaPiano nobilePiazza Castello, TorinoDal 29 maggio al 2 settembre

ROBERTO ROVEDA

Finalmente! Questa è sta-ta la prima reazione ascol-tando le recenti dichiara-

zioni dell’assessore alla Cultu-ra del Comune di Milano Ste-fano Boeri sulla necessità di va-lorizzare di più la Pietà Ronda-nini di Michelangelo. Boeri hasottolineato come l’ultima, in-compiuta opera del genio mi-chelangiolesco sia un capola-voro ancora non compreso finoin fondo, «una scultura voluta-mente inafferrabile». E ha po-sto l’accento sul primo proble-ma che la riguarda: la necessi-tà di «restituire alla Pietà Ron-danini la sua originaria poten-za, la sua forza che risiede pro-prio nella sua ambiguità per-cettiva; nel suo essere imma-nente e insieme aperta» sot-traendola all’attuale, vetusto al-lestimento - eccessivamente mi-nimalista - nel Castello Sforze-sco di Milano. La scultura, in-fatti, si trova in una stanza cheassomiglia molto a una cripta,circondata da muro concavo cheimpedisce di guardarla di fian-co, dietro, di girarle intorno egodere fino in fondo del non fi-nito di Michelangelo. Partire daun nuovo allestimento, comevuole fare Boeri, ci pare una co-sa ottima perché la Pietà ha bi-sogno di spazio, di un palco-scenico ampio, non di essere cir-condata da una soffocante quin-ta di legno. Ha bisogno che sivada al di là della semplice vi-sta frontale in modo da poter su-perare l’idea di trovarsi di fron-te a una semplice incompiuta.Girandole attorno ci si rendeconto viceversa che l’incom-piutezza di quelle forme divie-ne infinitezza. Si scoprono co-sì i colpi di scalpello di Miche-langelo, i suoi ripensamenti. Siintravede il destino finale volu-to dall’artista per quel blocco,prima iniziato, poi ripreso e par-zialmente demolito, poi affron-tato con spirito rinnovato. Davicino e da più lati si coglie loslancio verso l’alto del marmo,la sua leggerezza quasi etereacosì lontana dalla forza, dalla

possanza muscolare di tante al-tre opere michelangiolesche. Siavverte, quasi fisicamente, ilcontatto tra i corpi, tra quel Cri-sto che morto si abbandona pervenire accolto in maniera pie-na, totale, protettiva dalla ma-dre, che gli cinge le spalle, losostiene, senza sforzo, senza al-cuna pesantezza apparente. Lascultura riesce allora a trasmet-

tere il suo messaggio più com-plesso e nascosto, l’idea che l’a-more sia veramente in grado divincere tutto, anche lo straziodella morte più umiliante. E l’a-more è tutto nel volto di Maria,nella sua straordinaria abboz-zatura, nel segno delle labbra,negli occhi socchiusi, nella po-sizione del capo, appoggiatosu quello del figlio in un ge-sto di umana quotidianità tramadre e figlio. Michelangelo,arrivato agli ultimi colpi discalpello della sua esistenza,sembra non indugiare nella di-sperazione, né nella rasse-gnazione… lo slancio è ver-so il cielo, uno colpo d’alacerto non facile, carico di sof-ferenza, ma dove la morte nonè la vincitrice finale. E la in-compiutezza, tutta da risco-prire, della Pietà Rondaniniassume un significato diver-so, quasi che la parola finenon abbia senso, non abbiapiù significato alcuno.

Valorizziamo la Pietà Rondanini di Michelangelo

Palazzo Madama - Torino

I Guidobono pittori del Barocco

Bartolomeo Guidobono. “Lot e le figlie”, 1694-1696 Genova, Palazzo Rosso

NIVES MARIA SALVO

Quando lo storico Angelo D’Orso definì Torino “l’Atened’Italia” aveva negli occhi, tra altre meraviglie, anche leopere di Mino Rosso, Ugo Pozzo, Albino Galvano, San-

dro Cherchi, Raffaele Pontecorvo, che attraversano come il filodi un’impuntura la vicenda dell’arte torinese dei primi 50-60 an-ni del secolo scorso. Lontani dalla malinconia degli interni di Ca-sorati o dei paesaggi assorti del Gruppo dei Sei, a colpire l’oc-chio fin da allora erano quei segni e quelle stesure di amatissimocolore che predisponevano l’anima al dinamismo e all’astrazio-ne. Ecco che alcune loro opere, insieme a quelle di altri artisti lo-ro contemporanei (Germana Albertone, Resy Cattarin, Ada deStefanis, Oddino Gagliardi, Silvano Gilardi, Irene Invrea, Alme-rico Tommaselli) sono riunite fino al 1 giugno in una bella mo-stra a Piemonte Artistico Culturale, sobria, realizzata con costicontenuti, dato che le opere esposte sono perlopiù tutte a km ze-ro cioè di proprietà della Galleria, altre provengono da collezio-ni private. Il peregrinare dello sguardo sui fermenti del secondofuturismo di Mino Rosso e Ugo Pozzo, padre del futurismo tori-nese, ci catapulta in un periodo in cui il movimento non si era af-fatto esaurito, nonostante la morte di Boccioni, quello in cui To-rino acquisiva sempre più la fisionomia di una città industriale eil suo Politecnico con la sua essenzialità, forza, velocità, cam-biava i modelli artistici del passato. Erano i modelli preconizza-ti da Grandville, Antoine Rorida, Jules Verne e in gran parte pre-senti nell’immaginario collettivo, che questi artisti espressero inpittura con paesaggi creati con coni, poliedri, piramidi, spirali.L’opera surrealista di Pontecorvo, di raffinata ed elegante stiliz-zazione, diverte per la sua ironia o polemica nei confronti dellasocietà. Bella la semplificazione dei contorni lineari di Albino Gal-vano, che favorì anche il rinnovamento dei mezzi linguistici. In-teressante l’opera “composizione” ‘incisione di Sandro Cherchi.

Piemonte Artistico CulturalePiazza Solferino, 7 – Torino“Colori & Volumi”Fino al 1° giugnoInfo: 011 542737

ELENA PIACENTINI

Sentieri Sensibili è il titolo evo-cativo dell’interessante mostrapersonale di Angela Betta Ca-

sale, inaugurata il 10 maggio al Cir-colo degli Artisti. La Mostra segnauna importante tappa del lungo per-corso dell’artista che ha voluto cele-brare a Torino il ritorno alla città na-tale prima di ripartire per le sensibi-li vie del nord-Europa. L’artista, nata a Torino nel 1954, do-

po gli studi artistici si applica con-temporaneamente alla carriera di gra-fico-pubblicitario e ai corsi di pitturasotto la guida del maestro AmerigoCarella. Dal 1999 si dedica totalmen-te alla pittura e all’arte. Le 40 opereesposte presso le antiche e illustri sa-le del Circolo degli Artisti illustranol’articolato percorso artistico di An-gela in cui si avverte la personale con-cezione esistenziale. La prima sala èdedicata al viso, principalmente fem-minile; le tele e le tavole in legno si

presentano caratterizzate da volti pre-ziosamente intarsiati e cesellati da cro-mie, forme e volute. Lo spazio-qua-dro in tela o canapa grezza, è caratte-rizzato ora da sottili velature ottenuteattraverso smalti iridescenti, con rica-mi in filo di rame, ferro e fibre argen-tate, ora da particolari dipinti su gar-za metallica che si fondono sul pre-giato velluto nero. Nella seconda salaè presente un percorso antologico de-dicato principalmente a città immagi-narie e ad elementi che hanno indiriz-zato, per un lungo periodo, la rispon-denza dell’autrice nel realizzare co-pertine e illustrazioni legate ai cicli ealla letteratura storica medioevale.La mostra incanta ed emoziona: i vol-ti delle fanciulle ritratte, attraverso lepatine e gli impasti, rimandano a cela-

te malinconie ed evidenziano forti per-sonalità; gli occhi diventano portali vir-tuali che conducono simultaneamentea mondi lontani, fantastici e a moti con-trastanti dell’animo. Le spirali, i nodi,gli intrecci appartenenti ai luoghi e al-la cultura celtica entrano in sintoniacon le nostre memorie ataviche, allac-ciando immaginarie armonie a percorsimentali legati al ciclo della Vita. I sin-golari agglomerati urbani dipinti a gui-sa di silhouettes negli azzurri lividi eargentati ricreano al tempo stesso unadelicata e ambigua atmosfera.

Palazzo Graneri della RocciaCircolo degli Artistivia Bogino 9 Torino (scala b primo piano)Fino al 6 giugno

Angela Betta Casale al Crcolo degli Artisti di Torino

Un percorso antologicoesistenziale

Piemonte Artistico Culturale

La vicenda dell’arte torinese

Angela Betta Casale, “La ricamatrice di sogni”

Germana Albertone, “Là dove scorre il fiume”

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ANDREA DOMENICO TARICCO

Percorrere le sale della Galle-ria La Contemporanea eviaggiare con lo sguardo tra

le opere di Alfonso Borghi, signi-fica perdersi nelle stratificazioni in-consce dettate da una realtà porta-ta ad estreme conseguenze, data lamaestria di rappresentarne il surro-gato plastico e smontarlo nella so-stanza. L’aggregazione dei mate-riali, infatti, assume la connotazio-nedi un impulso vitale nello stadioattuale, sino alle conseguenze chequello spazio, raccolto in quel fram-mento di universo, si disgreghi conil trascorrere del tempo. Nel cicloMetamorfosi (2012), ad esempio,assistiamo direttamente a quellaporzione di materia bianca traslatadall’effimero snodarsi delle sue ere,consentendo di vedere ciò che quel-la sensazione impalpabile o di dis-sacrante omogeneità, sveli davve-ro: la materia. Il contrasto del bian-co e del rosso sottostante, dunque,generaun prima e un dopo,una su-perficie ed una profondità che,nel-l’ordine d’una quantificazione lo-gica,definisce una direzione. Que-sto viene a costituirsi nella sequen-zialità delle tele che raggiungonouno scopo ideale finalizzato a sma-scherare quanto era descritto conprecisione istintiva, razionalizzataed incanalata con sapienza al pro-prio divenire. Ecco profilarsi geo-grafie mistiche in Il sogno al ter-mine dove l’aspetto visionario d’unmondo perduto cerca il proprio ag-gancio con le forme del reale o lesensazioni gestuali immerse nel bluprofondo di L’aria ride. A trattisembra di navigare sopra città per-dute, dimenticate da millenni e diguardarle dall’alto nella speranzache il vento, porti via quella sabbiabianca e ci mostri sagome aliene diintelligenze remote in cui l’uomoera solo un insetto. L’atto pittoricodiviene per Borghi, il gesto sculto-reo di chi pone la materia per poisconvolgerla dall’interno attraver-so le crepe, le fenditure e tutti que-gli spazi che costituiranno altre en-tità di forma e colore. Seguendoquesta logica espressiva, la telaprende vita ed il tradizionale gestoInformale, fondato sull’immedia-tezza esecutiva, assume una pro-pria razionalizzazione, scandita dal-le successive elaborazioni. L’emo-zione, la pulsione e l’istinto trova-no così la propria configurazione

nell’intricato gioco delle sovrap-posizioni concettuali che impalli-discono innanzi alla logica assolu-ta. Possiamo parlare a tutti gli ef-fetti di istintivismi indotti ad unaforma mentis senza precedentiche, fino alla fine di luglio, saràpossibile condividere, navigandoper le intricate vie della materia.La ContemporaneaStudio / Art GalleryVia della Rocca 36b – TorinoAlfonso Borghi“Quadri_cromiadi bianco e materia”Fino al 30 luglioInfo: 011 0746769

ELENA PIACENTINI

L’Associazione Cultura-le Interno4, istituita daMarco Rabino, presen-

ta Detenzioni, il primo eventonazionale attraverso il qualel’universo della reclusione in-contra i protagonisti dell’artee della cultura contemporanea.L’obiettivo fondamentale diRabino, titolare della cattedraartistica nell’ambito del pro-

getto Accoglienza nel CentroTerritoriale Permanente “Cro-ce Morelli” di Torino è quel-lo di mettere in comunicazio-ne, attraverso gli scritti di de-tenuti nei diversi istituti di pe-na italiani, il mondo del car-cere con l’ambiente esterno,stabilendo feconde riflessionicon professionisti della crea-tività nell’ambito della pittu-ra, della scultura, della foto-grafia e della video-art. Il pro-

getto, facendo propria l’in-trinseca e forte sensibilità, dimemoria storica, dell’espe-rienza estetica dell’artista le-gata al rango della prigionia(vedasi ad esempio: Tintoret-to, Caravaggio, Giovanni Bat-tista Piranesi, William Hogart,Vincent Van Gogh, EgonSchiele, Jan Fabre, VannNath), restituisce - con la crea-zione di opere di alto valoreculturale e sociale - al dete-nuto la consapevolezza di es-sere parte attiva all’interno delprocesso creativo, consapevo-lezza che costituisce uno deimetodi fondamentali di rein-tegrazione con il mondo ester-no. Il primo appuntamento, inaccordo con i fondatori delprogetto della Casa Circonda-riale “Lorusso e Cutugno”, èstata l’apertura al pubblico, dal4 al 24 maggio 2012, dellamanifestazione artistica dal ti-tolo ART. 17: Prison Photo-graphy, dedicata ai fotografiitaliani, nella quale sono statipresentati - distribuiti in ottospazi cittadini - alcuni servizifotografici realizzati da novefotografi italiani all’interno de-gli istituti di pena nazionali.La natura stessa del luogo hareso la realizzazione degliscatti complessa ma al tempostesso singolare e accorata, le-gata soprattutto alla difficoltàdi rappresentare il luogo de-tentivo e le persone reclusenon soltanto come un sempli-ce atto estetico, ma con in-quadrature e soggetti riflettentiuna forte componente etica.Il titolo dell’evento richiamail fondamentale art. 17 dellaL. 375/1976, che consentel’ingresso in carcere a tutti co-loro che “...avendo concretointeresse per l’opera di riso-cializzazione dei detenuti di-mostrino di poter utilmentepromuovere lo sviluppo deicontatti tra la comunità car-ceraria e la società libera.”Dall’8 al 22 giugno sarannopoi presentate al pubblico,presso la galleria Fiaf in viaPietro Santarosa 7, le foto-grafie realizzate per il Con-test fotografico organizzatodalla Società FotograficaSubalpina all’interno dellaCasa Circondariale “Lorussoe Cutugno”, in collaborazio-ne con Pentafoto, a cura diRoberta Toscano.Un secondo appuntamento,dal titolo Detenzioni 100 ve-drà protagonisti, nel mese digiugno, cento artisti italianinell’esposizione di opered’arte contemporanea dedi-cate alle persone detenute.

Associazione CulturaleInterno4Via Lucio Valerio 1Torino“Detenzioni”Dall’8 al 22 giugnoInfo: www.detenzioni.eu

Inaugura l’8 giugno, pressoil chiostro della SS. Annun-

ziata di Torino, la personale de-dicata all’artista Luisa Solaro.Si tratta di acquerelli che rap-presentano paesaggi. Detta co-sì potrebbe risultare un’affer-mazione semplicistica ma inrealtà cela un discorso più pro-fondo che mette in evidenzaun’esperienza di vita. Perchédi vita si tratta, o meglio, diviaggi, di luoghi o di oggettiche proustianamente fanno tor-nare alla mente spazi del pas-sato, della remota infanzia, incui tutto sembrava diverso, ge-nuino. Ed è la genuinità del lin-guaggio figurativo della Sola-ro che colpisce, ammirandoopere come Torrente in cuimostra la potenza del colore,oppure nella Chiesetta biancain cui sembra davvero di sali-re verso le montagne e là, inmezzo ad una gola, sentire fi-sicamente il vento gelido col-pire il nostro volto arso dal so-le. Questi contrasti, questi sta-ti emozionali dettati da espe-rienze divergenti ma simili nel-la sostanza echeggiano pre-ponderanti nella mente di chiassiste alle sue opere. In Il peg-gio è passato ad esempio, lamaestria con la quale elaborail paesaggio, induce a recepi-re l’odore puro della pioggia,ancora presente nell’atmosfe-ra rarefatta ed ottenebrata dal

cielo vitreo. Potremmo parla-re di isomorfismo, ovvero distati emozionali che quella de-terminata forma, colore o po-sizione, nell’equilibrio dellacomposizione, suscita diretta-mente nella coscienza, sino alviaggio introspettivo che ri-sveglia il rimosso. In Riflessisul Po potremmo essere su unfiume qualunque del pianeta,eppure saremmo esattamentelà, dentro l’opera che ci risuc-chia e sentiremmo tutti, il suo-no dell’acqua, il fruscio dellefoglie, il tepore e la sicurezzad’un luogo senza tempo. Nelcondurci in questo turbinio diricordi lontani, a tratti cancel-lati dalla fragilità della memo-ria, la produzione della Solaroè singolarmente mistificante,data la capacità di mantenereun ponte sensibile nei confronti

d’una sincerità repressa dallavita di tutti i giorni. Il temposi ferma, una scopa appoggia-ta sulla parete d’una casa dimontagna ci parla, la neve am-massata su una panchina, ci di-ce che si sta sciogliendo e co-sì due galline che passano perl’orticello. Sono flash, istanta-nee d’un universo talmente ov-vio da non essere tenuto inconsiderazione da chi è co-stretto a condurre la propriaesistenza nel quotidiano. Iltempo, visto con questa lented’ingrandimento si dilata eporge allo sguardo la sintesiperfetta d’un modo di essere.(and. tar.)

Chiostro SS. AnnunziataVia Po 45 – TorinoPersonale di Luisa SolaroDall’8 al 21 giugno

Alfonso Borghi alla Contemporanea di Torino

Dall’informe alla forma ideale

Fotografia di Bruce Jackson © aut./Interno4

Nelle carceri torinesi l’Associazione Interno4 presenta “Detenzioni”

La creatività dentro

Chiostro della SS. Annunziata – Torino

Luisa Solaro, l’eternità dell’Attimo

FRANCESCA VALENTINI

Ci sembra di averlo visto intutte le salse, enon finiscemai di stupirci. È stato ce-

lebrato da importanti retrospetti-ve ed esposizioni a tema in tutto ilmondo e a ogni nuova mostra cisono ore d’attesa prima di poterraggiungere l’ingresso. Stiamo par-lando di Matisse,uno dei più gran-di maestri del XX secolo, il cui la-voro è fonte inesauribile di ispira-zione per nuovi studi e ricerche, econseguentemente per mostre chene indagano l’opera seguendo pro-spettive e approcci diversi. È il ca-

FRANCO FORZANI BORRONI

Quest’anno si festeggia ilquinto secolo... delcompletamento della

Sistina!, diranno subito i mieipiccoli lettori. No, ragazzi, ave-te sbagliato. O meglio, ciò chedite è vero, ma non basta; ciòche dite è specchio di quellaconvinzione patriottarda secon-do cui l’arte “ha da essere ita-liana”, per dirla con l’accentodel teribile Buonarroti. Sicco-me invece l’Europa esisteva giàprima dei tempi di Mario Dra-ghi, sarebbe bene riconoscere

L. Solaro, “Riflessi sul Po” © l’artista

In alto, “Nei puri pensieri”, 2002,tecnica mista, di A. Borghi © aut./LC

Al Centro Pompidou di Parigi

Matisse, temi e variazioni

Mathias Grünewald,la “Resurrezione”del Retablo di Issenheim(1512-1515© Musée d’Unterlinden

Musée d’Unterlinden – Colmar (Francia)

Buon compleanno Mat

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Page 7: I.P. CORRIERE dell’ ARTE · CORRIERE €2,50 COURRIER DES ARTS Anno XVIII - n° 11 - Venerdì 1 Giugno 2012 Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino. Tel. 011 6312666

Copenaghen è un ottimoosservatorio per com-prendere il ruolo svol-

to nella nostra modernità dal de-sign scandinavo. Quelli dei fin-landesi Alvar Aalto o Ero Saa-rinen (l’architetto, per inten-derci, dell’areoporto JFK), deldanese Arne Jacobsen (lui pro-prio di Copenhagen), giù giù fi-no a quella famosa fabbrica sve-dese di mobili (che non citia-mo), sono nomi che hanno in-negabilmente lasciato un segnonella cifra stilistica del nostroquotidiano, a partire dal secon-do dopoguerra. Dunque ad un

tema affrontato da una mostraal Danish Design Center biso-gna sempre prestare rispettosaattenzione: il design abita qui.Che poi la mostra si interroghisu di un argomento urgente co-me quello dei nuovi materialiestende la riflessione a tutti noi,e all’epoca che stiamo attra-versando; non a caso, se pro-viamo a leggere la nostra sto-ria recente alla luce dei mate-riali che l’hanno contraddistin-ta, salta subito agli occhi la dif-ferenza essenziale del nuovosecolo rispetto ai precedenti.

Prima c’è il Novecento segna-to dall’irruzione della plastica,del nylon, della gommapiuma,dell’acciaio inossidabile e delteflon, veri e propri simboli del-la società dei consumi. Poi, im-provvisamente, la presa di co-scienza della contraddizione:prodotti dall’aspetto accatti-vante (forme fantasiose, coloripuri) realizzati in quantità sem-pre maggiori ed a prezzi sem-pre più bassi per convertire alconsumismo, si coniugano conuna resistenza e una durevo-lezza mai sperimentate prima.L’obsolescenza estetica e fun-

zionale in anticipo su quella fi-sica fa sì che i prodotti venga-no sostituiti prima del loro na-turale degrado, accumulandotonnellate di rifiuti impossibilida metabolizzare.Eccoci allora entrare nel XXIsecolo: la varietà dei materialiè ulteriormente cresciuta, maall’insegna del riciclaggio, del-la bio-compatibilità e della ra-zionalizzazione delle risorse. Ilragionamento è proposto dallamostra Hello Materials e dalsuo curatore Chris Lefteri, ilquale, se da un lato presenta i

materiali del futuro, dall’altroaffronta anche la questione delnuovo utilizzo dei materiali delpassato, coniugati alle ultimeconcezioni in fatto di forma,funzione, resistenza e durevo-lezza. Una mostra per com-prendere i significati progettualidi slogan quali la riduzione del-l’inquinamento, il reimpiegodelle risorse già utilizzate ed ilrisparmio energetico. È quindicon un discreto senso di col-pa che torniamo al nostro al-bergo (del quale pure tacere-mo il nome) per arredare ilquale una dozzina d’anni fa

proprio Jacobsen progettò lasua famosa poltrona Ægget -che sarebbe come dire “Uo-vo” - di acciaio inossidabile etessuto sintetico in colori pu-ri, irrazionale, ingombrante eassai poco riciclabile. Mamolto comoda. (fr. fo. bor.)

DDC - Danish Design CentreAndersens Boulevard 2Copenaghen (Danimarca)“Hello Materials”Fino al 21 settembreInfo: 0045 3369 3369www.ddc.dk

dell’ARTECCOORRRRIIEERREEC O U R R I E R D E S A R T S

1 Giugno 2012 Pagina 7

Al Danish Design Centre di Copenaghen

Materiali di ieri, materiali di domani

Un’immagine della mostrafoto H. Hjorth © aut./DDC

so di Matisse Paires et Séries finoal 18 giugno 2012 al Pompidou diParigi (poi alla National Gallery ofDenmark di Copenhagen e a NewYork,dove inaugurerà al Metropo-litan Museum of Art il 4 dicembrep.v.). La retrospettiva ripercorre illavoro dell’artista evidenziando ilsuo procedere per “coppie” e “se-rie”. Cécile Debray, curatrice dellamostra è riuscita a ottenere straor-dinari prestiti per accostare i capo-lavori di Matisse e svelare come,attraverso il suo lavoro metodico,l’artista ha interpretato i grandi te-mi e problemi dell’arte di tutti i tem-pi: la rappresentazione, la nozione

di “realismo”, il rapporto tra dise-gno e pittura, tra interno ed ester-no. Attraverso sessanta tele, quat-tro grandi papiers gouachés dé-coupé (Nu bleu I, II, III, IV, tutti del1952) e una trentina di disegni, inalcuni casi riuniti per la prima vol-ta dalla loro creazione, è possibileseguire cronologicamente l’interopercorso artistico di Matisse rico-struendo la gestazione delle singo-le opere e confrontandole con ope-re “sorelle” (si citano a titolo d’e-sempio capolavori quali Luxe I,1907 (Parigi, Mnam) e Luxe II ,1907-08, (Copenaghen,SMK); Ca-pucines à la Danse I, 1912 (NY,Met) e II, 1912 (Mosca, MuseoPusckin). Cuore dell’esposizione èla sala che presenta “una mostranella mostra”. Nel dicembre del1945 fu inaugurata nei locali dellaparigina Galerie Maeght l’esposi-zione Henri Matisse:peintures,des-sins, sculptures. Attraverso sei di-pinti affiancati dalle fotografie in-grandite e incorniciate delle loronumerose differenti fasi di creazio-ne, Matisse svelava per la primavolta il processo di creazione dellesue opere. La mostra del 1945 èoggi in parte ricostruita tramite al-cune delle opere esposte all’epo-ca (La Blouse roumaine, 1939-40; Le Rêve, 1940; Nature morteau coquillage, 1940; Nature mor-

te au magnolia, 1941), documentidell’epoca e soprattutto dalle fo-tografie dei vari stadi delle diver-se composizioni. In molti casi que-ste tele sono andate distrutte dal-l’artista che conservava solo le ope-re che lo soddisfacevano piena-mente. Matisse sosteneva infatti:“Il raggiungimento di una tappa èimportante quanto il soggetto. Per-ché questo raggiungimento parteda me e non dal soggetto. È a par-tire dalla mia interpretazione cheio reagisco continuamente fino ache il mio lavoro non si trova in ac-cordo con me stesso. Come chi for-mula la sua frase, la rielabora e lariscopre […] a ogni tappa, io tro-vo un equilibrio, una conclusione.Nella fase successiva, se trovo unadebolezza nella mia composizione,mi rintroduco nel quadro attraver-so questa debolezza - io entro daquesta breccia - e riconcepisco iltutto” (H. Matisse, 1936, t.d.r.).La mostra parigina ci porta al cuo-re dell’atto creativo di Henri Ma-tisse permettendoci di osservarelo sviluppo dei temi a lui cari e leloro variazioni; permettendoci diassaporare, ancora una volta, lafreschezza di linguaggio e la de-terminazione che caratterizza-no l’opera del grande maestro.

Centre Georges PompidouRue Beaubourg 19 – Parigi“Matisse, paires et séries”Fino al 18 giugnoInfo: www.centrepompidou.fr

un respiro europeo anche alla pro-duzione artistica, e scoprire peresempio che la “Rinascenza” dicui parlava Leon Battista Alber-ti non fu esclusivo appannaggiodegli italiani, ma ebbe slancio evigore anche oltre la cerchia del-le Alpi, con nomi come Brueghel,Van der Weyden, Holbein, Dürer,e via tacendo. E per l’appunto,basta mettere per un attimo daparte l’italocentrismo, e ci si ac-corge che nel 2012 corre il cin-quecentesimo anniversario di“uno dei dieci gesti pittorici piùimportanti dell’umanità” (Dave-rio). Ciò a cui si allude è il gran-

de retablo realizzato da MathiasGrünewald per gli Antoniani diIssenheim, oggi conservato nelMusée d’Unterlinden di Colmar.Famosamente il grande altare èarticolato in una serie di dipintimontati su ante pieghevoli, a co-prire e svelare la grande pala cen-trale della Crocefissione, dove unCristo torturato e morente sta fralo strazio di Giovanni Evangeli-sta e le pie donne da un lato, edun Battista compunto e didatticodall’altro, a mostrarci che Lui èDio vero e Uomo vero, morto perla comune redenzione. E poichél’apostolato dei committenti sitestimoniava nell’assistenza agliinfermi colpiti dal terribile her-pes zoster - detto per l’appunto“fuoco di Sant’Antonio” - il cor-po del Salvatore mostra i segnidella stessa malattia dei degen-ti, secondo i precetti della mi-gliore Biblia pauperum: l’Uno èuno di voi, uno di noi. Tutt’at-torno scene dei Vangeli e dellavita del Santo: da un’Annuncia-zione che più fiamminga non sipuò, ad una Resurrezione che an-ticipa d’un colpo le fantasma-gorie di William Blake e addi-rittura del XIX secolo; ed il ro-mitaggio nel deserto, immersoin una natura allucinata e mar-ziana, fino alle celeberrime Ten-tazioni, ad oggi insuperata epi-fania dei mostri del subconscio.Nel 1935 Paul Hindemith, uncompositore del quale solo l’ot-tusità nazista non capì il profon-dissimo radicamento nella tradi-zione, comprese quanto letteral-mente fondativo Grünewald fos-se stato per la coscienza esteticaeuropea, tanto che gli dedicò

un’opera, Mathis der Mahler,Mattia il pittore. Ai cinquecen-to anni di Mattia e dell’operasua massima vanno i nostri au-guri, nella convizione che l’Eu-ropa - oltre alla moneta - pos-siede anche un’anima comune.

Musée d’UnterlindenRue Unterlinden 1Colmar (Francia)“Le retable d'Issenheimun chef d’oeuvre de l’art”In corsoInfo: 0033 03 89201550www.musee-unterlinden.com

Henri Matisse,“La Blouse Roumaine”, 1940© Succ. H. Matisse / Coll. PompidouJ.-C. Planchet / Dist. RMN-GP

di Parigi

temi e variazioni

Mathias Grünewald,l’“Annunciazione”

del Retablo di Issenheim(1512-1515

© Musée d’Unterlinden

– Colmar (Francia)

mpleanno Mathias!

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ELENA PIACENTINI

Dal 7 al 22 giugno pressola Galleria Arte Fiano siterrà la mostra Time of

the assassins della fotografa An-drea LaRoux, mentre nella salaattigua esporranno le loro operegli artisti Franco Genero e Gio-vanna Tepasso (che lavorano in-sieme con lo pseudonimo GEN-TA), Silvia Cestari, LucianoBarbera e Daria Peressini.Dopo gli studi classici e la laurea inpsicologia, Andrea LaRoux, si di-ploma nell’anno 2010 presso la Fon-dazione ArteVision. Partecipa a nu-merose manifestazioni artistiche fracui Talento fotografico FNAC nel2010, nello stesso anno è vincitricedel Madinart con l’opera Nudi e nel

2011 si specializza in reportage inbianco e nero. Un prossimo eventosarà un’esposizione presso RelaisCattedrale di Asti per Ossigeno2012. L’artista photographer co-struisce, in maniera meticolosa lascena, nel proprio studio o in loca-tion all’aperto: elabora un progettoche inizia dalla personale costru-zione del sito fotografico fino allascelta della quantità di scatti da ef-fettuare e alle luci artificiali o natu-rali che caratterizzeranno la scena.“Il progetto che porto alla GalleriaFiano - spiega Andrea - è una tri-logia tratta da un progetto comple-to costituito da 9 foto e 3 set diver-si, dal nome Le Morti Oniriche.”Particolarmente intrigante è lo scat-to scelto per la locandina: la luceprincipale proveniente da sinistra

avvolge in maniera drammatica uncorpo nudo, senza vita, riverso alcontrario quasi sospeso su di unosgabello e un improbabile piano-forte a muro; l’attenzione è postasul sangue raffermo che mantieneallo stesso tempo la funzione emo-tiva e sulla particolare posizione del-la lama. La fine tecnica fotografi-ca, gli interessanti richiami stilisti-ci e formali barocchi, sottolineanol’intrinseca compiacenza nel crea-

re immagini altamente emotive aiconfini del paradossale: la pode-rosa determinazione nel ritrarre am-bigue violenze auto-indotte è la for-te caratteristica che tratteggia lagiovane artista. LaRoux insegnafotografia sia privatamente chepresso scuole pubbliche e ha inatto collaborazioni giornalistichea Torino e Milano, con la Beau-tifulcontrocorrente.com e la Voo-doo De Luxe, occupandosi diservizi di moda e interviste.

Galleria Arte FianoVia Fiano, 14 – Torino“Time of the assassins”Fotografie di Andrea LaRouxInfo: 340 [email protected]

CCOORRRRIIEERREEC O U R R I E R D E S A R T S

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ELISA PARMESANI

L’Associazione TeArtospita la Personale Au-tunno in Langhedi Fran-

cesco Russo (in arte Burot), cura-ta da Giovanni Canale. Raccoglie14 opere realizzate dall’artistamonregalese intorno agli anni Set-tanta,periodo in cui l’artista si de-dicò alla “pittura di Langa”, la piùintima espressione della sua per-sona,come egli stesso si definiva:“io sono langarolo e per questoamo la terra, le pietre, la natura”.I temi trattati in queste opere,pro-venienti da un’unica collezione pri-vata, raccontano infatti la terra del-l’artista nella mutevole stagioneche preannuncia la neve e nelleespressioni dei suoi abitanti. Si puòammirare il Paesaggio prealpino,in cui lo studio attento di un inso-lito punto di vista scorciato donamovimento all’intera opera, dis-orientando lo sguardo dello spet-tatore che si aggrappa alla tortuo-sa stradina sterrata che attraversale colline cavalcate da geometriedi campi coltivati. Della serie de-dicata ai mestieri tradizionali si se-gnala Il taglialegna, in cui i volu-mi dell’uomo sono scolpiti da pe-santi pennellate di colore vivo. Contecnica simile è realizzato ancheun paesaggio: sono i segni della

spatola impressi nella materia delcolore a dare forma al sottoboscoe agli alberi dalle foglie imbruni-te. Tra le opere esposte figura an-che una grande tela di recente espo-sta all’Istituto di Cultura di Pragaper la mostra sui 150 anni dell’U-nità d’Italia, insieme ad altri gran-di nomi come Luigi Spazzapan,Pinot Gallizio,Carol Rama e Fran-cesco Tabusso. Due nature mortesi richiamano da due pareti conti-nue dello spazio espositivo. In unal’artista sfrutta la fioca luce dellasera come espediente tecnico perdare risalto al giallo delle pere ab-bandonate sul tavolo, mentre nel-l’altra i raggi obliqui di un tardopomeriggio estivo che entrano dal-la finestra invadono la stanza re-galando una diffusa sensazione diserenità. Entrambe le composizioni

sono studiate su un’attenta strut-tura ortogonale, la stessa che tor-na nei paesaggi delle colline squa-drate dagli appezzamenti di variocolore, a seconda del tipo di col-tura che accolgono. Nelle testi-monianze raccolte da Burot,men-tre lo si immagina vagare da unmonte all’altro della sua terra, sinotano i diversi insediamenti del-l’uomo cambiare a seconda del-l’impervietà dell’altitudine, cosic-ché una comoda strada tutta cur-ve adatta al transito delle automo-bili che corrono a lato di case con-dominiali, nel quadro affianco siassottiglia sempre più mano a ma-no che sale a raggiungere le tipi-che abitazioni montane con i tettidi lastre in pietra studiati appostaper resistere ad eventuali slavine.In questa prima produzione diBurot si avverte dunque senzafiltri “il respiro vivo della natu-ra e della storia vissute conamorevole e tonale sensibilità”(Canale), un autentico omaggioa colori alla propria terra natia.TeArt AssociazioneArtistico-CulturaleVia Giotto 41, Torino“Autunno in Langhe”Personaledi Francesco Russo (Burot)Fino all’8 giugnoInfo: 011 6966422

dell’ARTE

Una personale fotografica e una collettiva alla Galleria Arte Fiano di Torino

Gli scatti assassini di Andrea LaRoux

Una foto di Andrea LaRoux, dalla serie“Le morti oniriche” © aut./ArteFiano

Dal 4 al 13 giugnopresso la Galleria d’Arte La Telaccia

in via Santarosa, 1 a Torino

esporranno gli artisti

Angela Alisa Asatryan, Sabrina Bertolelli, Stefania CapobiancoMassimiliano Manenti, Paula, Davide Piubeni

Galleria d’Arte La Telaccia““Sei Sei ArArtisti per sei Retisti per sei Reggioniioni””

Opere di Francesco Russo (Burot) alla TeArt – Torino

Una pittura che nasce dalla terra

Sopra, da sinistra,

Angela Alisa AsatryanSabrina Bertolelli

Stefania Capobianco

Massimiliano Manentie, qui a lato, Davide Piubeni

Paula

© gli artisti / LaTelaccia

Corriere11_6-11 24-05-2012 16:01 Pagina 8

Page 9: I.P. CORRIERE dell’ ARTE · CORRIERE €2,50 COURRIER DES ARTS Anno XVIII - n° 11 - Venerdì 1 Giugno 2012 Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino. Tel. 011 6312666

MAX FIRINU

Uno degli ultimi appunta-menti della stagione del

Gioiello, il seguito di Uominisull’orlo di una crisi di nervi èla proposta del cartellone P. F.R. - Per farvi ridere, in scena fi-no al 27 del mese. Una formu-la che non si distacca molto dalprototipo, che vede ancora losquinternato quartetto di divor-ziati composto da Rosario Gal-li (anche autore con AlessandroCapone), Massimiliano Giova-netti, Luigi Russo e SebastianoColla, questa volta alle presecon la visita inaspettata di unsensuale medico curante (Fran-cesca Ceci) che rivelerà non po-che sorprese. Quattro squattri-nati allo sbaraglio, costretti acondividere lo stesso tetto permotivi economici, che fanno agara a chi troverà la scusa piùveloce per tenere l’intrigantedottoressa a casa con loro. Mar-co Simeoli dirige la classicacommedia degli equivoci, dovefanno capo le caratterizzazionidi ogni singolo personaggio, apartire dalla meridionalità diuno, fino alle nevrosi degli al-tri. Un repertorio tipico di bat-tute sulla tragedia e la delibera-zione del divorzio, un po’ inge-nuo, tanto da non dare spazioallo spettatore ad alcuna rifles-sione più profonda, visto ilparallelismo con le paure mo-derne (la sopravvivenza di undivorziato durante la crisi eco-nomica). Gli spettatori sorrido-no, si ritrovano a loro agio nel-la bella scenografia (FrancescoMontanaro) e nella regia fintroppo semplicistica, finché nonentra in scena la bella Ceci, dav-vero troppo irresistibile per pas-sare come medico. Ma il pro-

blema maggiore resta però pro-prio il testo, ingenuo e infanti-le, che estrapola i peggiori di-fetti del maschio italiano, rap-portato con quelli della donna,in questo caso piuttosto vendi-cativa. Inoltre il finale non aiu-ta; sconclusionato, improprio,e forse anche diseducativo (tut-to si risolve con una partita dipoker). È un peccato, perché icinque attori ce la mettono tut-ta e Simeoli agevola al meglio.Per i fan del primo capitolo.

Tagli è la parola che per pri-ma s’affaccia nella chiac-chierata di presentazione

che Sergio Ariotti fa del Festivaldelle Colline giunto alla sua XVIIdizione. Pericolo esistente, realtàinsormontabile cui anche questofestival deve sottostare. Realtà du-ra da mandar giù, ma tant’è. Conl’obbligo del massimo controllodelle spese, con il mantenimentodi un alto livello artistico. Comedirettore e come uomo di teatro,Ariotti rivendica la “straordinariafunzione socio-culturale” del tea-tro, il suo valore etico e politico, lasua appartenenza a ciascuno di noi,rivendica la coerenza di percorsoedi scelte in tutti questi anni, il dia-logo instaurato con differenti real-tà europee, il lavoro sull’intero ter-ritorio che hanno fatto sì che an-cora una volta il festival potesseappropriarsi della tutela di vari En-ti pubblici e di Fondazioni banca-rie: una garanzia di scelte libere.Individua un comune denomina-tore che corre attraverso i vari ti-toli, una mescolanza drammatur-gica di ottimismo e di pessimismo,il tramonto e l’alba di ogni spe-ranza, i rapporti e i conti tra le di-verse generazioni, manifestati conrancore o con affettività, mentreUgo Perone, più in veste di filo-sofo che di assessore alla Culturadella Provincia, ricordando come“questi 17 anni sono l’anticame-ra di una pienissima maturità” el’ottimo stato di salute della ma-nifestazione “nonostante le diffi-coltà”, sottolinea il fatto che “lagenerazione adulta non solo sten-ta a lasciare il testimone ma quelche è più grave non ha testimone”.Uomini di ieri e uomini di oggi,nella vita come sul palcoscenico,il bisogno di una vera prospettiva

“per essere in grado di ricordare”.In questa vasta area di un teatroco-me memoria si allineano le tanteproposte del festival. Dagli spetta-coli d’inaugurazione (il 5 giugno),La seconda Neanderthal presen-tata dalla Societas Raffaello San-zio, coreografie scene e costumidi Claudia Castellucci (il nostro èun momento in cui l’umanità de-ve decidere se avere o no un futu-ro) e Giù con il duoSpiro Scimo-ne/Francesco Sframeli, a La bam-bina che raccontava i film, produ-zione Assemblea Teatro, un testodi Hernàn Rivera Letellier direttoda Lino Spadaro e Renzo Sicco,la contrapposizione tra una picco-la affabulatrice ed i grandi che l’a-scoltano. Ci sono le prove di tre ot-timi attori, Sonia Bergamasco conEsse di Salomé, Ferdinando Bru-ni con Rosso di John Logan ispi-rato alla biografia di Mark Roth-ko,e Saverio La Ruina autore e in-terprete di Italianesi. Interessantesi preannuncia Duramadre diRiccardo Spagnolo, ovvero la ter-ra che “ama i propri figli sino avolerli uccidere”, Roberta tornaa casa di e con Renato Cuocoloe Roberta Bosetti, ambientatonella casa natale dell’attrice nelVercellese, ancora una prova incui si mescolano vita e teatro, do-ve lo spettatore è spinto a parte-cipare in prima persona, The Plotis the Devolution che vedrà lapartecipazione di Judith Malina,leggenda del teatro contempora-neo, un felice ritorno a Torino do-po molti anni. 21 titoli in totaleper un festival che si chiuderà il26 giugno, su diversi palcosce-nici, a Torino e non solo.Per il programma completoconsultare il sito www.fe-stivaldellecolline.it. (e. rb.)

dell’ARTECCOORRRRIIEERREEC O U R R I E R D E S A R T S

ALESSANDRO MORMILE

Normadi Bellini ritorna sulpalcoscenico del Regio,dopo dieci anni,nello stes-

so allestimento firmato dalla regiadi Alberto Fassini, con scene e co-stumi di William Orlandi, oggi ri-montato fedelmente da VittorioBorrelli. La concezione visiva è al-quanto semplice, statica ma noningessata grazie all’utilizzo di quin-te-sipario formate da lastroni in pie-tra che scorrono su un pavimentonero-lucido e schiudono visioni ditramonti e notturni lunari inondatidi luce blu e turchese. La boscagliafitta e impenetrabile della forestasacra cede il passo a una Galliadruidica pensata nel buio di roc-ciosi interni cavernosi che si apro-no alla vista di fondali luminosi de-licatamente armoniosi, talvolta sve-lando elementi statuari romanici inrovina o giganteschi menhir. Nonè però per la messa in scena chequesta Norma s’impone all’atten-

zione,quando piuttosto per la con-certazione di Michele Mariotti, checonosce il “respiro”dell’opera ita-liana, ama il canto e ne rispetta leregole,mai perdendo di vista il rap-porto col palcoscenico. Con que-sta concertazione si dona all’ope-ra quella dimensione intima e fa-miliare ricollegabile ad una visio-ne del dramma in prospettiva qua-si domestica. Poiché appare chia-ro che questa direzione intenda spo-stare l’ago della bilancia espressi-va sulla componente degli affettiprivati più che sulla ritualità col-lettiva. Tale scelte direttoriali age-volano la vocalità della protagoni-sta, Dimitra Theodossiou, che af-fronta ancora una volta Norma almeglio delle sue attuali possibilità.Nelle invettive di maggior vee-menza drammatica la voce divie-ne tagliente e metallica quando ildeclamato, prorompendo in frasiaggressive,necessiterebbe di mag-gior incisività e mordente. Anchesul piano virtuosistico l’“Ah! Bel-

lo a me ritorna” la costringe a com-promessi evidenti nel canto acro-batico. Nei passaggi più scoperta-mente lirici, invece, pur non pos-sedendo una voce capace di far so-gnare per malia timbrica, la Theo-dossiou riesce a dosare con equili-brio il carattere estatico di alcunibrani intonandoli con sentimentoquando la mezza voce,seppure nondel tutto appoggiata sul fiato al pun-to da espandersi con reale malia,approda comunque a risultati ditoccante emotività. L’immaginecomplessiva che se ne ricava è quel-la di una prestazione di tutto ri-spetto,che sa rendere i trapassi psi-cologici del personaggio dal can-to elegiaco a quello più concitata-mente declamatorio trovando unequilibrio espressivo privo di ec-cessi. Da segnalare ancora l’Adal-

gisa misurata di Kate Aldrich(Adalgisa), la generosa tenorile diMarco Berti (Pollione) e la digni-tà sacerdotale autorevole di Gia-como Prestia (Oroveso). Succes-so finale senza riserve per il riuscitoritorno al Regio di un’opera sul-la quale pesa ancora il mito del-l’ineseguibilità post-callasiana.

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ELIO RABBIONE

Con un buon biglietto di pre-sentazione quale una nomi-nation per la migliore sce-

neggiatura originale agli ultimi Oscar,arriva nelle sale Margin call dell’e-sordiente J.C. Chandor, che con que-sta storia ha voluto rendere omaggioall’attività pluridecennale del padretra i pescecani di Wall Street. Storiadura, davvero ottimamente scritta - ediretta -, che non lascia nulla all’im-maginazione ma scardina una fettadi vita autentica e la racchiude nel-l’arco buio di una sola notte. Già,per-ché il mattino successivo i giochi sa-ranno fatti per questa società finan-ziaria che adombra le (poche) luci ele (molte) ombre della Lehman Bro-thers e del crack che la travolse nelsettembre di quattro anni or sono. Cisono i tagliatori di teste, incredibiliquanto ineccepibili, eleganti monu-menti al cinismo, privi d’ogni scru-polo, la prima a cadere è quella diStanley Tucci, pronto a raccoglierequanto sta sulla sua scrivania in unadelle ormai famose scatole bianche:

ma prima di uscirsene definitiva-mente, getta nelle mani di un giova-ne collega una chiavetta che al com-puter mostrerà quanto la situazionesia assai ben più grave di quella im-maginata. È tutto un riunire capi e di-rettori e presidente con consigliod’amministrazione, si tratta di deci-dere prima che la catastrofe azzeriogni cosa, di recuperare ogni dollaropossibile, di salvare quel mondo do-rato e fino a poche ore prima di estre-ma sicurezza. Chi dovrà essere af-fondato,affonderà. Chandor,pur dan-do spazio ai brandelli di umanità chequalcuno può ancora coltivare in sé,con fredda geometria mette in scenaun gran teatro di situazioni e perso-naggi, nel chiuso di quelle stanze, trale porte a vetri, nei bagni dove ci sidispera o si va per prepararsi per ilgiorno successivo, come se nulla fos-se prima accaduto. Vorremmo esse-re più abituati ad un certo linguaggio(recita un sito che “margin call”è “unulteriore versamento richiesto al clien-te da un operatore di borsa a fronte diuna maggiore esposizione”), non losiamo,vorremmo addentrarci con piùlibertà dentro quei meccanismi, den-tro il vuoto della vita, dentro la spie-tatezza di chi occupa quelle stanze,per gustare meglio una storia ed unfilm che non danno allo spettatore unattimo di tregua, tanto il ritmo è ser-rato, claustrofobico, angosciante,drammaticamente ossessivo. Doveun cast di prim’ordine merita ungenerale applauso - con una men-zione specialissima per Kevin Spa-cey, Stanley Tucci e Jeremy Irons:da soli valgono il biglietto. Un filmforse a tratti digerito con qualchedifficoltà, ma trascinante, vivo, unquadro estremamente esatto di unarealtà accaduta soltanto ieri, di cer-te esistenze nell’America di oggi.E non solo là, sia ben chiaro.

L’opera di Bellini al Teatro Regio di Torino

Una Norma liricizzata

Spettacoli

“Uomini sull’orlo d’una crisi di nervi” al Gioiello

Si ride spesso, ma si riflette poco

Qui sopra, al centro dell’immagine,Dimitra Theodossiou nel ruolo

di “Norma”, foto Ramella&Giannese© Teatro Regio Torino;

a lato, Kevin Spacey,convincente interprete

di “Margin Call” di Chandor

Al via il 5 giugno il Festival delle Colline

Generazioni diversetra rancori e affetti

Museo del Cinema – Torino

Facce da setAlla Mole l’antologica carrellata di famosifotoritratti scattati da Chiara SamugheoMuseo Nazionale del Cinema, Mole Antonelliana,via Montebello, 20 - Torino. Fuori dal set, Fotografiedi Chiara Samugheo per il cinema, mostra antologi-ca: da giovane reporter ad affermata professionista, da-gli Anni ’50 ad oggi, un’esauriente carrellata d’imma-gini - soprattutto ritratti di volti celebri, “facce da sce-na” - lungo la straordinaria carriera della prima “foto-grafa dei divi”, a spasso nel mondo della celluloide, trastelle e (forse, talora) stalle. Dopo l’anteprima di Cor-tina e la tappa collaterale presso la torinese GalleriaRaffaella De Chirico, l’esposizione approda alla suasede più naturale, dal 7 giugno al 23 settembre.Info: 011 8138508 - www.museocinema.it

Palazzo Reale – Torino

Ti presento HenriProrogata la retrospettiva su Cartier-BressonPalazzo Reale, p.ta Reale, 1 - Torino. Henri Cartier-Bresson Photographe, retrospettiva organizzata da Sil-vana Editoriale in collaborazione con Fondation HCBe Agenzia Magnum. Benché non sia “Diane Arbus, sen-za averne l’afflato”, ma rischi di figurare nella persona-le lista dei sopravvalutati della Diane Keaton di Man-hattan (W. Allen,1979), si tratta pur sempre dell’impa-reggiabile immortalatoredi momenti irripetibili nonchéteorizzatore dell’“istante decisivo”, ovvero o kairòs…Esposte 130 foto b/n realizzate tra gli Anni ’30 e ’70:bella mostra itinerante preconfezionata “tutto com-preso, chiavi in mano”; prorogata fino al 9 settembre.

PHOS – Chieri (To)

Professione: ReportageRinnovata rivista di fotogiornalismo e culturaPHOS - Centro Polifunzionale per la Fotografia e leArti Visive, Palazzo Buschetti, via Garibaldi, 35 bis -Chieri (To). Il Report-age, rivista trimestrale di giorna-lismo, scrittura e fotografia, fondata e diretta da Riccar-do de Gennaro e Mauro Guglielminotti: come suggeri-sce l’ordine delle tematiche trattate, il periodico illustrato,presentato nella sua rinnovata veste editoriale, richia-mandosi “a modi di raccontare la realtà propri dei gran-di del passato, da Hemingway a Buzzati, da Parise aGarcia Marquez”, si propone come originale “oppor-tunità comunicativa” e differente prospettiva che va-da al-di-là dell’obbiettivo. Info: www.phos-sito.eu

Sophia Loren fotografata da Chiara Samugheo © aut./MNC

FOTORAMA a cura di Enrico S. Laterza

“Margin call” di J.C. Chandor

Cinico potere della finanza

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Page 10: I.P. CORRIERE dell’ ARTE · CORRIERE €2,50 COURRIER DES ARTS Anno XVIII - n° 11 - Venerdì 1 Giugno 2012 Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino. Tel. 011 6312666

Pagina 10 1 Giugno 2012

DDiirreettttoorree EEddiittoorriiaalleePietro PanacciDDiirreettttoorree RReessppoonnssaabbiilleeVirginia ColacinoCCoonnddiirreettttoorree Elio RabbioneAAssssiisstteennttee ddii DDiirreezziioonneeChiara PittavinoCCoommiittaattoo ddii RReeddaazziioonneeGiorgio Barberis, Rolando Bellini,Massimo Boccaletti, Franco Caresio,Angelo Caroli, Claudia Cassio,Massimo Centini, Fernanda De Bernardi,Marilina Di Cataldo, Gian Giorgio Massara,Alessandro Mormile, Massimo Olivetti,Enzo Papa, Lorenzo Reggiani,Gianfranco Schialvino, Maria Luisa TiboneSSeeggrreetteerriiaa eeddiittoorriiaalleeAnna Maria PerroneCCoorrrriissppoonnddeennttee ddaa BBeerrlliinnooSabatino CersosimoCCoorrrriissppoonnddeennttee ddaa NNeeww YYoorrkkMauro Lucentini

HHaannnnoo ccoollllaabboorraattooM. Bandera, R. Carnevale, M. Firinu,F. Forzani Borroni, E.S. Laterza, E. Nicchiosini,M. Orlotti, M. Panzeri, E. Parmesani,E. Piacentini, R. Roveda, N.M. Salvo,B. Stabielli, A.D. Taricco,F. ValentiniRReeaalliizzzzaazziioonnee ggrraaffiiccaa internaa cura di E.S. Laterza e G. VeceFFoottooggrraaffoo uuffffiicciiaallee Antonio AttiniRReeddaazziioonnii ddiissttaaccccaatteeMMiillaannoo Rosa CarnevaleTel. 339 1746312FFiirreennzzee Natalia RadicchioTel. 333 8547025RRoommaa ee NNaappoollii Fabrizio FlorianTel. 388 9426443PPaalleerrmmoo Caterina RandazzoTel. 334 1022647CCoonncceessssiioonnaarriiaa ddii PPuubbbblliicciittàà internaSSttaammppaa Arti Grafiche CiverchiaLatina e Moncalieri (To)DDiissttrriibbuuzziioonnee EditService S.r.l. - Leinì (To)EEddiittoorree Associazione Culturale Arte GiovaniTorino - P.IVA 06956300013

AAbbbboonnaammeennttiiAnnuale (22 nn.):euro 50,00 per l’Italiaeuro 120,00 per l’esteroArretrati: euro 4,00

c.c. postale n. 45958055intestato a Corriere dell’ArteAssociazione Culturale Arte GiovaniAut. Tribunale di Torinon. 4818 del 28/07/1995

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f.te Teatro Litta• C.so Garibaldi 83• Via Boscovich 22• P.le Principessa Clotilde• Bookstore Triennale• Bookstore

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IL CORRIERE DELL’ARTEÈ REPERIBILEA MILANO

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Vernissage

• P.za Croce Rossa• P.za Colonna• P.za Colonna

ang. l.go Chigi/Tritone• P.za S. Silvestro• L.go Argentina• Via Nomentana• C.so Francia• P.za Fontanella Borghese• P.za Porta Maggiore• Dorothy Circus Gallery

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A ROMAPRESSO LE SEGUENTI EDICOLE :

Sabato 2 giugno - dalle ore 18,30 alle 21,30Galleria Ferrero

Villa NesiVia Torino 29 – Ivrea (To)

“Esiodo. Quando il tempo era di metallo”Cinque astrazioni di Roberto Demarchi

Lunedì 4 giugno - dalle 14,30 alle 19,00Galleria La Telaccia

Via Santarosa 1 – Torino“Sei artisti per sei Regioni”

Collettiva

Martedì 5 giugno - ore 18,00Piemonte Artistico Culturale

P.za Solferino 7 – TorinoLe caricature di Piero Cattaneo (1894-1984)

Giovedì 7 giugno - ore 17,00Galleria Arte FianoVia Fiano 14 – Torino

“Time of the assassins”Fotografie di Andrea LaRoux

Giovedì 7 giugno - ore 18,00Galleria Biasutti&BiasuttiVia Bonafous 7/l – Torino

Omar Ronda“Supernature iron frozen dal Salotto di Darwin”

Venerdì 8 giugno - ore 18,00Galleria Arte Città Amica

Via Rubiana 15 – TorinoGabriele Marchesi

“L’eleganza nell’arte”

Sabato 9 giugno - ore 18,00Galleria Emma Infante

Via Des Ambrois 2 – Torinio“La Mole in tutte le salse”

Collettiva

Lunedì 11 giugno - ore 17,30Associazione Senso del Segno

Via Duchessa Jolanda 34 – Torino“Segni & lamiere

I metalli per l’arte e per l’industria”

““SSeett ooffff ””PPeerrssoonnaallee ddii CChhiiaarraa SSaammuugghheeooRRaaffffaaeellllaa DDee CChhiirriiccoo GGaalllleerriiaa dd’’AArrtteeVia Vanchiglia 11/A – TorinoDal 13 giugno al 9 settembreInfo: 011 19503550La galleria torinese Raffaella De Chirico ren-de omaggio con questa mostra ad una del-le figure più colte e raffinate della storia del-la fotografia italiana del dopoguerra, Chia-ra Samugheo. Le opere esposte immortala-no i differenti momenti del suo percorso ar-tistico con uno stile crudo e neorealista, maassolutamente femminile. Alcuni vintage ri-cordano i suoi esordi come fotografa di re-portage: soggetti come le Baraccate di Na-poli ed le “tarantolate” del Salento, ritrattenel 1954, i celebri ritratti delle star di Holly-wood e dei divi del cinema italiano, Tina Au-mont, Monica Vitti, Claudia Cardinale e So-phia Loren. (v. anche Fotorama a pag. 9)

““RRiivviissiittaazziioonnee ddeellllaa NNaarrrraattiivvee--AArrttPPeetteerr HHuuttcchhiinnssoonn,, JJaammeess CCoolllliinnssee aallttrr ii......””PPaaoollaa MMeelliiggaa GGaalllleerriiaa dd’’AArrtteeVia Maria Vittoria 46/C – TorinoFino al 30 giugnoInfo: 011 2079983La rassegna riunisce nelle sale della galleria to-rinese i lavori di Peter Hutchinson, pioniere del-la Land Art, famoso per le sue documentazioninarrative in suggestivi ambienti naturali, JamesCollins, interprete del movimento concettuale eZdzislsw Soswowski, uno dei primi artisti adusare il linguaggio della cultura popolare.

““MM uutt ii ””PPeerrssoonnaallee ddii CChhiiaarraa RRiigghhiiGGaalllleerriiaa MMooiittrreeVia S. Giulia 37bis – TorinoFino al 12 giugnoInfo: 340 5172587La mostra propone una selezione di opere diChiara Righi. Il titolo rimanda allo status deisoggetti delle sue tele, sospesi in un clima diattesa silenziosa e pesante. Al centro dellaricerca dell’artista modenese vi è ancora unavolta la figura dell’uomo contemporaneo,analizzata per metterne in evidenza la soli-tudine e la tragicità intrinseca. Ciò che de-stabilizza lo spettatore è l’incongruenza trasoggetti cupi e malinconici e i colori bril-lanti, stesi a grandi campiture in stile pop.

““GGllii oocccchhii bbiiaanncchhii””PPeerrssoonnaallee ddii TTrruunngg AAnnhh VVuuSSppaazziioo FFeerrrraammeennttaaVia Bellezia 8/g – TorinoIn corsoInfo: [email protected] il terzo appuntamento con lo StudioVisit, lo Spazio Ferramenta presenta le ope-

re del giovane vietnamita Trung Anh Vu.In esposizione alcune sculture in ferro,gesso e piume accanto ad una serie di di-segni a china su carta di bambù. L’artistagioca sui contrasti, visibili o evocativi, traciò che è materico, scuro e pesante e ciòche è spirituale, leggero e incorruttibile.

““LLuunnaa bbaarrcchheettttaaDDiivveerrssii ppuunnttii ddii vviissttaa””CCoolllleetttt iivvaaCCaassaa ddeell CCoonnttee VVeerrddeeVia F.lli Piol 8 – Rivoli (To)In corsoInfo: 011 9563020La collettiva si pone l’ambizioso obiettivo didar vita ad un connubio tra arte e attività ar-tigiana. L’originalità della mostra sta proprionel fatto che si è deciso di scoprire una partedelle produzioni artistico/artigiane locali at-traverso l’arte, la sensibilità, la professionali-tà e l’esperienza dei partecipanti, operatori didiversi settori, dalla moda alla lavorazionedel vetro, dall’arredo casa all’architettura.

““FFrraammmmeennttii ddii ssooggnnoo””PPeerrssoonnaallee ddii EElliissaa DDoonneetttt iiAArrttiinnvveesstt GGrroouuppTorre della FilandaVia al Castello 8 – Rivoli (To)Fino al 16 giugnoInfo: 011 9589313

““IIll DDiivviissiioonniissmmoo””NNuuoovvoo aalllleesstt iimmeennttooddeellllaa ccoolllleezziioonnee ppeerrmmaanneenntteePPiinnaaccootteeccaa ddeellllaa FFoonnddaazziioonneeCCaassssaa ddii RRiissppaarrmmiioo ddii TToorrttoonnaaCorso Leoniero 6 – Tortona (Al)Info: 0131 822965La Pinacoteca della Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Tortona ha inaugurato il 25 mag-gio scorso il riallestimento della collezione d’ar-te permanente incentrata sulla figura di Giu-seppe Pellizza da Volpedo arricchita con l’ag-giunta di oltre ottanta opere di altri celebri ar-tisti italiani protagonisti dell’esperienza divi-sionista in Italia tra ’800 e ’900. L’allesimen-to privilegia le considerazioni tematiche ca-re agli esponenti del Divisionismo in una se-rie di confronti azzardati quanto eloquenti.

““SSuubblliimmee AAssssoolluuttoo PPeennssiieerroo ””PPeerrssoonnaallee ddii FFrraanncceessccoo ZZeeffffeerriinnooGGaalllleerriiaa SSkkeemmaa 55Via XX Settembre 10 – CuneoFino al 14 luglio Info: www.skema5.comLa ricerca artistica del giovane artista bareseFrancesco Zefferino trae spunto e immaginidal mondo di internet. Figure apparentementeincompatibili assemblate per far nascere sce-ne e personaggi poi ritratti nelle sue tele.

““LLaa vviittaa ccoonnddiivviissaa.. II ggeessttii ddeellllaa ffaammiigglliiaanneellllee iimmmmaaggiinnii ddeellll’’aarrtt ee ””CCoolllleettttiivvaaGGaalllleerriiaa GGrruuppppoo CCrreeddiittoo VVaalltteelllliinneessee PPaallaazzzzoo ddeellllee SStteelllliinneeC.so Magenta 59 – MilanoFino al 1° luglioInfo: 02 36755700La mostra, curata da Cecilia De Carli, Lau-ra Polo D’Ambrosio e Grazia Massone pre-senta sessanta opere di artisti, dal Tre-cento ai nostri giorni, quali Pietro Loren-zetti, Moretto, Sironi, Rouault, Picasso,Pirandello, Morbelli, Pistoletto e altri.

SShheeppaarrdd FFaaiirreeyy““PPrriinntt aanndd ddeessttrrooyy ””GGaalllleerriiaa FFeeddeerriiccaa GGhhiizzzzoonniiVia Cagnola 26 – MilanoFino al 15 giugnoInfo: 02 33105921Prima grande esposizione personale a Mi-lano dell’artista americano. Si tratta di ses-santa serigrafie provenienti da collezioniprivate, opere, dall’aspetto quasi orna-mentale, ma dal contenuto fortemente den-so: personaggi politici, paesaggi urbani fal-samente romantici, perché rovinati da in-dustrie, smog e ripetitori, simboli di diver-se razze, culture e religioni riletti in manie-ra ironica; messaggi sociali e messaggi con-tro la guerra; o ancora personaggi famosi.

““LLaa ssuuppeerrffiicciiee ddeell ffoogglliioo sseemmbbrraa lliisscciiaaccoommee sseemmpprree ””PPeerrssoonnaallee ddii FFrraanncceessccoo BBaallssaammooGGaalllleerriiaa 990000MMiillaannooVia S. Marta 8 – MilanoFino al 17 giugnoInfo: 02 87067645Nelle sale della sede milanese della Galle-ria ScuolaRomana di via del Babuino a Ro-ma, sono esposte le opere di un autore raf-finato che si racconta attraverso frammen-ti di disegni, assemblati in curiosi innesti eambigue mescolanze dall’effetto stranian-te, catalogati come in un ipotetico museoarcheologico, visibili soltanto dietro a un ve-tro e appoggiati su tavoli illuminati dallafioca luce di lampade. Accanto ad essi, ap-pese al muro, opere a matita e tempera.

CCllaauuddiioo MMeessssiinnii ee GGiioorrggiioo TToozzzziiGGaalllleerriiaa AArriiaannnnaa SSaarrttoorriiAArrttee && oobbjjeecctt ddeessiiggnnVia 10 – MantovaFino al 14 giugnoInfo: 0376.324260La Galleria Arianna Sartori Arte & object de-sign di Mantova dal 26 maggio al 14 giu-gno presenta la doppia mostra personale de-gli artisti Claudio Messini e Giorgio Tozzi.

““MMaaddee iinn tthhee UUKKLLoo ssttiillee ddii ssttrraaddaaddaall PPuunnkk aallllaa TThhaattcchheerr””PPeerrssoonnaallee ddii JJaannnneettttee BBeecckkmmaannOOnnoo AArrtteeVia S. Margherita 10 – BolognaFino al 12 luglioInfo: 051 262465Punk, Mod, Skinhead, 2 Tone, e Rockabilly,iClash, i Sex Pistols, i Jam, gli Undertones,gli Specials, i Ramones o Echo and theBunnymen vengono documentati dalla Beck-man. Ma i veri protagonisti della mostra so-no i ragazzi di strada, giovani che creava-no uno stile proprio. Questa generazione,figlia della working class, fu forse la primaad avere una reale coscienza di sé.

”” AA rrcchhiitteettttuurraa iinncciissaaDDiisseeggnnii ee iinncciissiioonnii dd’’aarrcchhiitteettttuurraa””22ªª EEddiizziioonneeIIssttiittuuttoo NNaazziioonnaallee ppeerr llaa GGrraaffiiccaaPalazzo PoliVia Poli 54 – RomaFino al 1° luglioInfo: 06 699801L’Istituto Nazionale per la Grafica presen-ta una collezione di oltre cento opere gra-fiche, matrici incise all’acquaforte, stam-pe, bozzetti di architetti contemporanei.

GGiinnoo DDee DDoommiinniicciiss ee VViittttoorr PPiissaannii““AAmmiiccii ppeerr llaa ppeellllee””GGaalllleerriiaa BBlluuOOrrggVia Celentano 92 – BariFino al 24 giugnoInfo: 340 2807324A cura di Graziano MenolascinaDirezione artistica di Giuseppe BelliniIn esposizione le opere di Gino De Domi-nicis e Vittor Pisani, due tra i più emble-matici e controversi artisti del panoramaitaliano del secondo dopoguerra. Uno stra-no destino e un forte legame artistico eumano accomuna i due autori; Il loro è sta-to un percorso segnato da un’aura di mi-stero, difficilmente inquadrabile in cate-gorie, in tratti unitari o gruppi predefiniti.

SSiillvviioo VViigglliiaattuurroo““GGllaass ss MMiixxttuurree ss ””CChhiieessaa ddeell CCaarrmmiinneeP.za del Carmine – Taormina (Me)Dal 9 giugno al 29 luglioInfo: 393 9485636La mostra raccoglie una selezione significa-tiva della produzione più recente dell’arti-sta e maestro del vetro Silvio Vigliaturo, mae-stose e variopinte sculture in vetro e sinuo-si dipinti che mettono in luce le riflessionisviluppate dall’artista calabrese su alcuniaspetti della realtà contemporanea attra-verso il trait-d’union della Mescolanza.

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Page 11: I.P. CORRIERE dell’ ARTE · CORRIERE €2,50 COURRIER DES ARTS Anno XVIII - n° 11 - Venerdì 1 Giugno 2012 Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino. Tel. 011 6312666

GIEMME S.r.l. Via Cuneo, 33 - 10044 Pianezza (TO) - ItalyTel. +39 011.2344400 - Fax +39 011.2344491

E-mail: [email protected]

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AVERSA GalleriaVia Carlo Alberto 24 ang. Via Cavour – Torino - Tel. 011 532662Orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00In permanenza Opere dell’Ottocento

CASA D’ASTE DELLA ROCCAVia Della Rocca 33 – Torino - Tel. 011 8123070/888226 Fax 011 [email protected] - www.dellarocca.net

LUIGI CARETTO GalleriaVia Maria Vittoria 10 – Torino - Tel. 011 537274Orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30Pittori Fiamminghi e Olandesi

SANT’AGOSTINO Casa d’AsteC.so Tassoni 56 – Torino - Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577Orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30

A.L.P.G.A.M.C.Associazione Ligure e Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea

MERCURIO Galleria d’Arte ContemporaneaVia F.lli Calandra 20/F – Torino - Cell. 333 [email protected] - www.galleriamercurio.comIn permanenza Opere di Roberto Demarchi

MICRO’ Galleria di Maria Giovanna PIRASP.za Vittorio Veneto 10 – Torino - Tel. 011 [email protected] - www.galleriamicro.itOrario: mart. - ven. 16,00-19,30; sab. 10,30-12,30/16,00-19,30

PICTOR AccademiaVia Pietro Micca, 4 – Torino - Tel./Fax. 011 5622969Viale Roma, 26 - Venaria Reale (To) - Tel./Fax. 011 [email protected] - www.pictor.it - www.accademiapictor.comOrario: lun. - giov. 15,00-20,00Sono aperte le iscrizioni ai corsi

PIEMONTE ARTISTICO CULTURALE Galleria d’Arte dal 1957P.za Solferino 7 – Torino - Tel./Fax 011 [email protected] - www.piemonteartistico.it - presente su facebookOrario: lun. - sab. 15,30-19,30 Fino al 1/6 Opere di proprietà del Piemonte Artistico CulturaleCollezioni privateDal 5 al 28/6 Le caricature di Piero Cattaneo (1894-1984)

SALOTTO DELL’ARTE Associazione CulturaleVia Argonne 1/C – Torino (zona precollina)Tel. 011 0743717 - Cell. 339 [email protected] - www.salottodellarte.comOrario: da mart. a sab. 16,30-19,30; domenica e lunedì chiusoFino al 5/6 “Abissi cromatici” Collettiva

SENESI Galleria d’ArteVia Cernaia 19 – Savigliano (Cn) - Tel. 0172 712922www.senesiarte.comIn permanenza Opere di Simonetta CarpiniIn preparazione III Premio Nazionale di Pittura “Leonardo”Fino al 17/6 “Viaggio attraverso l’immaginario” Tredici Artisti dello Studio 13

SENSO DEL SEGNO Associazione Artistico-culturale Disegno e Incisione Via Duchessa Jolanda 34 – Torino - Tel. 011 4473998Orario: lun. - ven. 15,30-18,30Fino al 9/6 c/o ex Venchi Unica (via De Sanctis 12 – Torino)e dall’11 al 23/6 c/o la sede dell’Associazione“Segni e lamiere. I metalli per l’arte e per l’industria”

SILVY BASSANESE ARTE CONTEMPORANEAVia Galileo Galilei 45 – Biella - Tel. 015 355414Orario: mart. - ven. 16,30-19,30; sab. e festivi su appuntamento

STORELLO Galleria d’ArteVia del Pino 54 – Pinerolo (To) - Tel. 0121 76235Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00; lun. e dom. chiusoIn permanenza Opere di Avataneo, Carena, Coco Cano, Faccincani, Fresu,Garis, Luzzati, Massucco, Musante

STUDIO LABORATORIO di Anna VIRANDOC.so Giovanni Lanza 105 – Torino - Tel. 011 6601574Orario: lun. - ven. 17,00-20,00Fino al 16/6 “Fuochi e fate” Personale di Monica Raiteri

TEART Associazione Artistico-culturaleVia Giotto 14 – Torino - Tel. 011 6966422Orario: mart. - sab.17,00-19,00Fino all’8/6 “Autunno in Langhe” Personale di Francesco Russo (Burot)

TINBER ART GALLERYVia Albergian 20 – Pragelato (To) - Tel. 0122 [email protected]: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00

ULTIME FRONTIERE GalleriaVia Varazze 11 – Torino - Tel. 349 8462892Visite su appuntamento“Sulla rotta d’Italia”

UNIQUE Galerie d’Art di Patrick CAPUTOC.so Vittorio Emanuele II 36 – Torino - Tel. 011 5617049 - Cell. 334 [email protected] - www.galerieunique.comOrario: mart.- sab. 10,00-12.30/15,00-19.30In permanenza Opere di Roberto PiaiaFino al 1/6 “Automatismo psichico” Collettiva

VAILATI Galleria d’ArteC.so Bramante 78 – Torino - Tel. 011 6967292 - Cell. 346 [email protected]: lun. 15,30-19,30; mart. - ven. 9,30-12,30/15,30-19,30;sab. 9,30-12,30/15,30-19,30Artisti della Galleria, tra i quali Asveri, Fr. Casorati, G. De Agostini,Musante, Ruggeri, Soffiantino e Tabusso

VIVIARTEVIVA Galleria Artistica e CulturaleVia Madonna delle Rose 34/C – Torino - Cell. 347 9453075 - Fax 011 [email protected] - www.viviarteviva.itOrario: lun. - sab.16,00-19,00

ACCADEMIA GalleriaVia Accademia Albertina 3/e – Torino - Tel. 011 [email protected]: 10,00-12,30/16,00-19,30; chiuso lunedìFino al 16/6 Luigi Spazzapan

A.C.I. GALLERY Associazione Arte Cultura ImmagineC.so Novara 20/f – Torino - Tel. 011 2483717Orario: lun. - sab. 16,00-19,[email protected]

ARTE CITTA’ AMICA Centro Artistico CulturaleVia Rubiana 15 – Torino - Tel. 011 7717471- Fax 011 7768845Orario: mart. - sab.16,00-19,00; dom. 10,00-12,00; lunedì chiusoFino al 3/6 “Libertà nell’Arte” Collettiva dei SociDall’8 al 17/6 Gabriele Marchesi “L’eleganza nell’arte”

ARTE PER VOI Associazione CulturaleP.za Conte Rosso 1 – Avigliana (To)Luigi Castagna - Tel. 011 9369179 - Cell. 339 [email protected] - www.artepervoi.itPaolo Nesta - Tel. 011 9328447 - Cell. 333 [email protected]: sab. - dom. 15,00-19,00Fino al 19/6 “Le donne, i cavalier, l’armi, gli amori...”Opere in terracotta e cartapesta di Enrica Campi e Massimo Voghera

ART GALLERY LA LUNAVia Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn) - Cell. 347 [email protected]: ven. 16,00-19,00; sab. 10,30-13,00/16,00-19,00; dom. 10,30-12,00

BOTTEGA D’ARTE SANREMO Associazione CulturaleDir. Maria Gioseffi - Via Canessa 35 – Sanremo (Im)Tel. 0184 574440 - Cell. 338 4364509Orario: tutti i giorni 16,30-19,00; dom. chiusoCollettiva dei Soci

GALLERIA ARTE FIANOVia Fiano 14 – Torino - Cell. 340 [email protected]: mart. - sab.15,30-19,00Dal 7 al 21/6 “Time of the assassins” Fotografie di Andrea LaRoux

GALLERIA CIRCOSTAVia dell’Arcivescovado, 9/18 – Torino - Tel. 011 5788238 - Fax 011 5788236Fino al 30/6 Mino Maccari

GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA EMMA INFANTEVia Des Ambrois 2 (p.za Carlina) – Torino - Cell. 347 [email protected] - www.emmainfante.comOrario: tutti i giorni 11,00-13,00/15,30-19,30; dom.e lun. chiusoDal 9 al 15/6 “La Mole in tutte le salse” Collettiva

GALLERIA FERRERO Arte ContemporaneaVilla Nesi - Via Torino 29 – Ivrea (To) - Cell. 347 [email protected] - www.galleriaferrero.comVisite su appuntamentoDal 2/6 al 15/7 “Esiodo. Quando il tempo era di metallo”Cinque astrazioni di Roberto Demarchi

GALLERIA LA CONCHIGLIAVia Zumaglia 13 bis – Torino - Tel. 011 6991415 - Cell. 347 [email protected] - www.laconchiglia-to.comOrario: mart. - ven. 15.00-19,00; sab. 10,00-12,00/15,00-19,00Dal 1° al 26/6 “Surrealismo e quasi... realismo”con Alessandri, Albertone, Boggione, Borghese, Casorati, Cassinari,De Pisis, Diulgheroff, Mennyey, Menzio, Mungiguerra, Nespolo, Palumbo,Simonayo, Tomaselli

GALLERIA MARTORANOVia Gioberti 35 – Torino - Tel. 011 [email protected]: lun. - ven. 10,00-12,30/16-19,30; sab. 10,00-12,30/pomer. su app.to;dom. chiusoFino al 9/6 Personale di Giovanna Serafini

GALLERIA MAURIZIO RINAUDOVia Buniva 14 – Pinerolo (To) - Cell. 339 7434005In permanenza Opere di Maurizio Rinaudo

GIORGIO MAROSI GalleriaC.so Francia 209/B – Torino - Tel. 011 [email protected]: 10,00-12,30/16-19,30 esclusi lunedì e festiviArtisti della Galleria

LA GIARDINERA Casa dell’Arte e dell’ArchitetturaVia Italia 90 bis – Settimo T.se (To) - Tel. 011 8028238Orario: giov. - dom. 16,00-19,00Fino al 3/6 “I predatori della piccola ombra” La fotografia del socialec/o l’Ecomuseo del Freidano – Settimo T.se (To)

LA LANTERNA Galleria di Maristella SANDANODirettore Artistico: Livio Pezzato - Via Santa Croce 7/c – Moncalieri (To)Tel. 011 644480 - Fax 011 [email protected] - www.lalanternaarte.comOrario: lun. - sab. 16,00-19,00A. Arcidiacono, S. Attisani, G. Boffa, A. Ciocca, E. Colombotto Rosso,Gigli, E. Gribaudo, E. Longo, F. Maiolo, E. Maneglia, S. Manfredi,U. Nespolo, D. Pasquero, G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti,G. Sesia della Merla, F. Tabusso, G. Valerioti, naïf croatie grafica nazionale ed internazionale

LA ROCCA GalleriaVia della Rocca 4 – Torino - Tel. 011 8174644 - Fax 011 8129026Orario: lun. - sab. 10,00-13,00/15,30-19,30; domenica chiusoManifesti originali, grafica, multipli e dipinti

LUCE GalleryC.so S. Maurizio 25 – Torino - Tel. 011 [email protected] - www.lucegallery.comOrario: mer. - sab. 15,30-19,30Fino al 16/6 “Surface in Volume” Collettiva

LUNA ART COLLECTION Spazio espositivoVia Nazionale 73/1 – Cambiano (To) - Tel./Fax 011 [email protected] - www.luna-art-collection.comOrario: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17.30 (previa telefonata)In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitatadi Coco Cano, Francesco Casorati, Isidoro Cottino, Theo Gallino,Franco Negro, Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg, John Picking,Marco Puerari, Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti, Francesco Tabusso,Silvio Vigliaturo

MARTINARTE Laboratorio d’Arte e CorsiC.so Siracusa, 24/a – Torino - Tel. 011 3433756 - Fax 011 3091323Cell. 335 [email protected]: merc. e ven. 9,30-12,30/15,30-19,30;mart. e giov. 9,30-12,30/15,30-22,00Sono aperte le iscrizioni ai corsiFino al 5/6 “Essenza” Personale di Fernando Montà

GIAMPIERO BIASUTTI Arte Moderna e ContemporaneaVia della Rocca 6/B – Torino - Tel. 011 8141099 - Fax 011 [email protected] - www.galleriabiasutti.comOrario: mart. - sab.10,30-12,30/15,30-19,30Fino al 30/6 “British Black (Sinapsi)” Jonathan Guaitamacchi

BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’ArteVia Bonafous 7/1 – Torino - Tel. 011 8173511Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30Dal 7/6 al 13/7 Omar Ronda “Supernature iron frozen dal Salotto di Darwin”

CENTRO ARTE LA TESORIERAC.so Francia 268 – Torino - Tel. 011 7792147Orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00; lunedì e festivi chiusoo su appuntamentoArtisti della Galleria

DAVICO GalleriaGall. Subalpina 30 – Torino - Tel. 011 5629152Orario: mart. - sab. 10,00-12,30/16-19,30; lunedì e festivi chiusoFino al 23/6 “La biblioteca di Babele” Opere di Lisa Nocentini

LA TELACCIA Galleria d’ArteVia Pietro Santarosa 1 (p.za Statuto) – Torino - Tel/Fax 011 5628220www.latelaccia.itOrario: lun. - sab. 15,00-19,30Fino al 6/6 e dal 4 al 13/6 “Sei Artisti per sei Regioni” Due Collettive

NARCISO GalleriaP.za Carlo Felice 18 - Torino - Tel. 011 543125Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30Fino al 30/6 Pittura e grafica del Novecento italiano

TERRE D’ARTE GalleriaVia Maria Vittoria 20/A – Torino - Tel./Fax. 011 19503453www.terredarte.netOrario: lun. - sab. 10,30-13,00/16,30-19,30Fino al 30/6 “Albisola. Hic et nunc”Opere di Capogrossi, Cherchi, Fabbri, Garelli, Jorn, Lam, Rossello,Sabatelli, Sassu, Scanavino

Arte Antica

MACRO - MUSEO ARTE CONTEMPORANEA ROMAVia Reggio Emilia, 54 – Roma - Tel. 06 671070400www.macro.roma.museum/

MAXXI - MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLOVia Guido Reni - Roma - Tel. 06 3210181www.fondazionemaxxi.it

Gallerie MilanoANTIQUUM ORATORIUM PASSIONIS di S. AMBROGIOP.za Sant’Ambrogio – Milano - Cell. 335 6405004 [email protected] su appuntamento

FONDAZIONE GIANNI E ROBERTO RADICEVia Pierfrancesco Mola, 39 - Milano - Tel. 02 39214197 - Cell.: 347 1230644 Visita solo su appuntamentoOpere della Fondazione

SPAZIOINMOSTRAVia Cagnola, 26 – Milano - Tel. 02 33105921 [email protected] - www.spazioinmostra.itOrario: lun. - giov. 15,30-19,30, ven. 13,00-16,00

STUDIO D’ARSVia Sant’Agnese, 12/8 – Milano - Tel. 02 860290/[email protected] - www.fondazionedars.itOrario: lun. - giov. 15,30-19,00; mart. 21,00-23,00; ven. 17,00-19,00;sab. e festivi chiuso

dell’ARTECCOORRRRIIEERREEC O U R R I E R D E S A R T S

Gallerie RomaGallerie

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