Io Come Autore

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62 numero autore Speciale: “Eros e Thanatos” l’antologia di Diamond Editrice Informazione Letteraria: i tesori di Rupe Mutevole Rossana Lozzio e “Un Pubblico di Stelle... Sorride” I L CONCORSO “Nei libri con Medeo” raddoppia: romanzi e racconti fino al 28 febbraio! Il socialnetwork per la cultura è già on-line raggiungici ora! Tina Cipollari F oto di Antonello Ariele Martone www.iocome.it Anno 2 N. 62 / DICEMBRE 2012 - Periodico - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.

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Rivista dedicata agli autori

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autore

● Speciale: “Eros e Thanatos” l’antologia di Diamond Editrice

● Informazione Letteraria: i tesori di Rupe Mutevole

● Rossana Lozzio e “Un Pubblico di Stelle... Sorride”

IL CONCORSO “Nei libri con Medeo”

raddoppia: romanzi e racconti fino al 28 febbraio!

Il socialnetworkper la cultura

è già on-line

raggiungici ora!Tina CipollariFoto di Antonello Ariele Martone

www.iocome.it

Anno 2 N. 62 / DICEMBRE 2012 - Periodico - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227.Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.

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A. Griseri, M. Cattarulla | 6Il giardino delle ortensie azzurreRossana Lozzio | 12Un pubblico di stelle... sorride

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rubricheL’angolo della poesia | 4Fadi NasrIo come spettatore | 10di Ilde PiacentiniPennellate di parole | 28Giovanna VanniniInformazione Letteraria | 30Federica FerrettiNon solo pietre | 34di Natale BarcaTeatro e letteratura | 40di Filippo MassaroEventi | 46a cura della redazione

Antologia Diamond | 16Autori vari

speciale

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www.iocome.it

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editorialeCari lettori, fiduciosi che i Maya siano in errore,abbiamo preparato questo numero di Io Come Autore per accompagnarvi du-rante tutte le feste natalizie.

Dopo un giro tra le nuvole con la po-etica di Fadi Nasr, vi riportiamo sulla terra innevata con le Pennellate di Parole di Giovanna Vannini nell’af-fresco di Fragranze. Federica Ferretti ha selezionato per Rupe Mutevole una coppia di titoli, tra cui le tradizionali ri-cette riscritte da Pabo in Ricette & Ricor-di, con degli ottimi spunti per completare i menu festivi. Natale Barca vi riporta nella Roma repubblicana di alleanze e complotti, pre-sentando gli attori della congiura di Catilina. E per arrivare in perfetto ordine alle feste, Ilde Piacentini in Io Come Spettatore vi suggerisce un giro teatrale dal barbiere con Barberia – Barba, Capiddi e Mandulino.

Vi presentiamo poi Un pubblico di stelle… sorride, l’ultimo romanzo di Ros-sana Lozzio, e l’opera a quattro mani di Marco Cattarulla e Antonella Grise-ri Il giardino delle ortensie azzurre, edito la Leucotea.

E per le vostre vacanze abbiamo pensato a una lettura speciale in occasione dell’uscita di una bellissima antologia di Diamond Editrice: Eros e Thanatos – III Antologia di racconti del XXI secolo è introdotta dalla sapiente penna di Antonio Veneziani e corredata dai profili di tutti i collaboratori dell’ete-rogenea raccolta, che vede affiancarsi a firme di prestigio, quale quella di Riccardo Reim, autori più eccentrici come la vamp Tina Cipollari o l’edito-re/scrittore Simone Di Matteo.

Con questo numero ci prendiamo una breve pausa per rivederci online a metà gennaio.

Un grazie a tutti i collaboratori, firme storiche o appena arrivate, che ci hanno accompagnato in questo 2012. E un grazie a tutti i lettori che ci se-guono: grazie per l’interesse con cui ci avete seguito, ma soprattutto per l’interesse con cui ci auguriamo continuerete a seguirci!

Buona lettura, buone feste!

Daniela Villa

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l’angolo della poesia

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Fadi NasrFadi Nasr vive a Milano. Appassionato di poesia e di fotografia, ha pubblicato la sua prima silloge di poesia “perché sono un uomo” nel 2010 a cui fa seguito “mi accuso” nel 2012. Ha ricevuto nume-rosi premi e riconoscimenti, come il Premio Firenze, Talenti Vesu-viani e Concorso Nazionale di Poesia Cardinal Branda Castiglioni.

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da lontanol’erba non ha smesso di inondare

ad un paio di passi che la scarmigliavadi domande a cui poteva no dare

risposte perché via il vento le soffiava

e quanto un paio di sassifelpati erano quelli passi

distanziati alberi visualizzavanoloro con la saggezza di tanti annie vanamente contestualizzavanopossibilità di stare nei loro panni

riconoscevano solo toni del verdee da lontano ogni colore si perde

proseguivano e ogni fatica fuggivano arando l’aria, la volontà consuetudinaria

strusci di un’ombra sola inseguivano pur di non svoltare alla nostalgia tenaria

quei passi viaggiavano senza ugolecome sanno fare soltanto le nuvole..

dal libro “mi accuso” edito dal Gruppo Albatros Il Filo.

www.fadinasr.com

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Antonella Griseri Marco Cattarulla

Cosa vi ha portato a scrivere?A: Ci sono diversi tipi di Arte, ognuno di loro ha bisogno di uscire fuori e la scrittura scal-pitava per venire al mondo. Ho capito che era quello il mio im-pulso artistico.M: La classica spinta interiore, la curiosità di constatare cosa ero in grado di fare, quanto ero bravo a descrivere. Forse, l’unica cosa che sapevo fare per davvero.

Quando avete deciso di scri-vere il vostro primo libro?A: Quando mio nonno morì. Pri-ma era solo un’idea che voleva concretizzarsi ma non trovava mai la spinta… o il coraggio.M: Dopo anni di lettura e idee nate e poi arenate, ho deciso di provarci seguendo la mia grande passione: la narrativa horror. Il mio primo libro difat-ti è stata una raccolta di rac-conti noir.

È stato facile trovare un Edi-tore, vi siete affidati ad un agente letterario? A: Io ho iniziato molto prima di Marco, quando lui era anco-ra un bimbo. Il mio percorso è stato più lungo e di conse-guenza anche molto travaglia-to. Quando ci siamo incontrati abbiamo deciso di affidarci ad un Agente letterario  consi-gliato da persona fidata. E sia-

Autori

mo giunti a questa Casa Edi-trice emergente ma seria che comunque ha scelto pochi au-tori e, ciò che ci fa più onore, preparati.M: Innanzitutto devo ringra-ziare Antonella, perché grazie a lei ho capito e imparato a de-streggiarmi nel mondo dell’e-ditoria, evitando così tutto il suo calvario. Il mio primo lavo-ro è stato pubblicato nel 2009 e da allora abbiamo lavorato a molti progetti. Ci siamo affida-ti poi ad un agente letterario che ci ha indirizzati verso Edi-zioni Leucotea.

Come nascono i vostri libri?A: Da una sola, unica immagi-ne; vista per caso, magari cam-minando o vedendo qualcosa. Essa poi si fissa e incomincia

Conosciamo Marco Cattarulla e Antonella Griseri,

autori a quattro mani de “Il Giardino delle Ortensie Azzurre”

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Antonella Griseri Marco Cattarulla

a pulsare. Improvvisamente attorno ad essa appaiono per-sonaggi che sembra vogliano stare lì a tutti i costi ed essere raccontati.M: A volte, come dice Antonel-la, da una sola immagine. Al-tre volte le idee arrivano dopo aver assemblato un insieme di situazioni, di scene, di discor-si. E poi i ricordi, fondamen-tali come appoggio per creare nuovi mondi.A: In questo caso, ho visto or-tensie di colore azzurro. Mai le avevo vedute e rimasero così fisse nella mia mente che non riuscivo a pensare ad altro che a un libro che le avesse prota-goniste. Ma un solo personag-gio principale vagava in quel “giardino” e aveva bisogno del suo co-protagonista che solo Marco ha saputo creare con me.

Come vi descrivereste?A: “Uno, nessuno... Centomila”M: L’essere umano ha così tan-

te sfaccettature che descrive-re se stessi è un’impresa im-possibile, oltre che vanitosa.

Il vostro motto personale? A: “Tutto il Mondo è un palco-scenico e tutti siamo attori” (W. Shakespeare)M: “Dì la verità e svergogna il Diavolo” (Stephen King)

Vivete per… A: Per i miei figli, per Marco e per un sogno. Perché voglio vedere ancora la Maremma di notte mentre sfreccio sull’au-tostrada buia e la Toscana è una campagna indistinta men-tre Freddy Mercury alla radio canta “Love of my Life”M: Per la mia Musa. L’ho trova-ta, finalmente. E con lei canto le immense note dei Queen, ri-vivo parole e vie di De André. E l’affilata ironia di Gaber.

Perché dovremmo acquista-re la vostra opera?A: Perché è una storia che non muore mai, come un classico scritto nel 2012.Perché i personaggi diventa-no parte del lettore e ci si può innamorare di essi per non di-menticarli più.M: Perché “Il giardino delle ortensie azzurre” è intriso di poesia, narrativa, ricerca osti-nata della parola giusta, dolo-re, felicità, sofferenza, inganni e segreti. Perché ti prende per mano, ti culla, a volte ti graf-fia.

Conosciamo Marco Cattarulla e Antonella Griseri,

autori a quattro mani de “Il Giardino delle Ortensie Azzurre”

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  A & M: Il mondo non finisce in una mansarda sotto l’occhio sempre uguale di un monte. Esso è così vasto e pieno di possibi-lità che per quanto possano fe-rire lasciano sempre un ricordo indelebile. A volte cattivo, a vol-te come una ninna nanna che ti culla prima di dormire. Anche se si torna in quella mansarda. An-che  se l’occhio del monte ti fissa più nero e quasi con rimprove-ro. Un libro ti fa andare via, per quanto questo mestiere sia duro e impietoso. E per chi legge una possibilità. Anche di cambiare il proprio cammino. ●

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Il giardino delleortensie azzurre

IL GIARDINO DELLEORTENSIE AZZURRE Una giovane nobile, Clara, vive nel suo sfarzoso palazzo di fami-glia con i genitori in una città del Piemonte. Siamo nel 1700 un’e-poca di grandi cambiamenti ide-ologici ma a lei non riguardano ed è convinta che la vita dell’Ari-stocrazia sia una cosa a parte e voluta da Dio. Per questo vive la sua esistenza come spettatrice e al contempo attrice di un mondo palcoscenico che ha le proprie metodologie, le proprie regole e dettami. Promessa sposa a un conte di campagna di bell’aspetto, visto soltanto una volta: il conte Tommaso. Clara, completamente rapita da quell’ immenso giardino di ortensie azzurre, accetta felice il suo destino. Soltanto dopo le nozze scoprirà un mondo sommer-so di bugie e di sfortune della sua famiglia e l’insospettabile segreto del suo sposo.

Il giardino delle ortensie azzurre è stato presentato al salone del libro di Milano-Novegro e al Pisa Book

Festival

Titolo: Il giardino delle ortensie azzurreAutore: A. Griseri - M. CattarullaAnno: 2012Editore: Edizioni LeucoteaPagine: 260ISBN brossura: 9788897770091 Prezzo brossura: 13,90 € Prezzo e-book: 1,99 €

Pagina ufficiale Edizioni Leucoteahttp://www.edizionileucotea.it/it/home.php?s=0,1,2&dfa=do25&pg=&diditem=459

Autori Antonella Griseri Marco Cattarulla

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Il nuovo portale per i lettori curiosi che non si accontentano di scegliere un libro solo dalla

copertina: scegli tra i titoli quelli che ti interessano, scarica gli estratti delle prime pagine e le sfogli dove

e quando vuoi. E se il libro ti piace?Procedi all’acquisto!

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Il protagonista di questo divertente spettacolo è un barbiere, interpre-tato da Massimo Venturiello, che

incarna magistralmente lo spirito e il carattere siciliani; grazie a lui sul pal-co si respira proprio l’aria di una Sici-lia d’altri tempi.Sulla scena un unico attore accompa-gnato da un piccolo manipolo di orche-strali: mandolini, chitarra, fisarmonica e percussioni.Massimo Venturiello, che è anche re-gista dello spettacolo, recita e canta per oltre un’ora a ritmo serrato, nar-rando della gente semplice della Sici-lia che custodisce un’antica cultura e tradizione.Venturiello incarna un cantastorie che parte dai toni drammatici del dolore per il forzato distacco dall’America, e arriva alla serenità gioiosa dell’ac-cettazione del ritorno nella sua tanto amata terra d’origine.Lo spettatore rimane così coinvolto nella narrazione di questo moderno “puparo”, e il tempo dello spettacolo passa con una leggerezza che lascia incantati per l’atmosfera creata dai suoni, colori e profumi che Venturiello e i cinque musicisti riescono ad evoca-re.È facile per il pubblico rimanere entu-siasti e godere con naturalezza dei bis offerti dagli orchestrali. ●

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io come spettatore

Barberia - Barba, capiddi e mandulinuTieffe Teatro Menotti di Milano, Stagione 2012/2013Recensione a cura di Ilde Piacentini

Barberia - Barba, capiddi e mandulinuAutore: Gianni ClementiInterpreti: Massimo Venturiello e l’orchestra “da barba” sicilianaMusica ed esecuzione: Compagnia Popolare Favarese (Peppe Calabrese, Maurizio Piscopo, Mimmo Pontillo, Nino Nobile, Pasquale Augello)Regia: Massimo VenturielloProduzione: Officina Teatrale/Musikeria

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Amori ClandestiniAutore: Italo GhirigatoEditore: Sovera EdizioniPubblicazione: 2011ISBN: 8866520055ISBN 13: 9788866520054Pagine: 144€ 12,00

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Ilde Piacentini

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Barberia - Barba, capiddi e mandulinuTieffe Teatro Menotti di Milano, Stagione 2012/2013Recensione a cura di Ilde Piacentini

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Autrice

Scrivo da sempre, è una passione che mi accom-pagna da anni e che colti-vo con amore.

Parlo di sentimenti, profondi e difficili come solo quelli veri sanno essere: amore e amicizia fanno costantemente da sfondo alle mie storie, in cui si muovo-no personaggi a volte complica-ti a volte semplici e disarman-ti, ma tutti coinvolti in vicende estremamente reali e toccanti.Il primo romanzo, “Fino alla fine”, ha visto la luce nel 2005 ed è stato il primo di una serie di storie intense, in cui senti-menti profondi legano perso-naggi spesso diversi, quasi con-trastanti tra loro, ma destinati da un invisibile filo a restare in-sieme per sempre. Trovare un editore, nel mondo degli autori emergenti, non è stato affatto semplice. Il percor-so si è rivelato irto di ostacoli, proposte sibilline, rifiuti e silen-zi; altre volte, invece, mi sono imbattuta in editori ben dispo-sti alla pubblicazione ma soltan-to dietro lauti compensi: un po’ frustrante, non c’è che dire ma con il tempo ho imparato che si tratta solo di avere pazienza e costanza. Le mie storie narrano di senti-menti, per caratterizzare i miei personaggi cerco ispirazione da

Rossana Roxie Lozzio ci presenta la sua ultima opera

“Un pubblico di stelle… sorride”

edita da Runa Editrice

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quello che mi circonda, dal mon-do dello spettacolo e della mu-sica in particolare, ma anche da persone comuni.I personaggi prendono forma poco a poco, nascono da un’im-magine che scopro per caso, e mano a mano crescono e svilup-pano una propria personalità.Ciascun individuo ha caratteri-stiche precise, sia che si tratti del personaggio principale sia che si tratti di uno marginale: storie e vicissitudini si intrecciano e si dipanano come fili, partendo da vicende a prima vista marginali, ma che si rivelano invece di pro-fondo impatto.Sono insicura, sognatrice, piut-tosto sentimentale ma pragmati-ca per quel che serve ad evitare eccessivi voli con la fantasia.Credo a quella scintilla di “altro oltre i confini di questo mondo”, che mi fa sperare in ciò che non si vede e che può accadere ina-spettatamente.Il mio motto? VIVI E LASCIA VI-VERE… ma guardati sempre le spalle! Vivo per la musica, com-pagna sincera di una vita e gran-de fonte d’ispirazione mentre scrivo e per l’amicizia, senza la quale nulla potrei creare.In un mondo spesso imbevuto come una spugna di qualunqui-smo, credo che una storia che parli di sentimenti veri sia come

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numero

62Rossana Lozzio Rossana Roxie Lozzio ci presenta la sua ultima opera

“Un pubblico di stelle… sorride”

edita da Runa Editrice

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“...personaggi spesso diversi,

quasi contrastanti tra loro, ma

destinati da un invisibile filo a

restare insieme per sempre.”

una boccata d’ossigeno in una stanza piena di fumo. Parlare oggi di amicizia e di amore sem-bra anacronistico, ma credo for-temente che rimangano le uni-che ancore di salvezza in questo mare di personalità contrastanti e spesso vuote. ♥

Autrice

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Titolo: Un pubblico di stelle… sorrideAutore: Rossana LozzioEditore: Runa EditriceAnno di pubblicazione: 2012ISBN: 9788897674016Prezzo: 14,00 €

Link al sito:http://www.roxieplace.comLink alla pagina su Facebook:http://www.facebook.com/pages/Rossana-Lozzio/64907401416

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62Rossana LozzioEstratto da“Un pubblico di stelle… sorride”

“Non preoccuparti per me; dopo tutto, nei panni di Jack penserei più o meno la stessa cosa...”.Laura si decise a riprendere a par-lare e, facendolo, le parve di essere pericolosamente sul punto di perde-re quel controllo che era abituata a mantenere nella vita professionale e che l’aveva spesso salvata anche in quella privata. “È vero che ti ho lasciato partire e che non ho fatto niente per fermarti, ma è altrettan-to vero che eri abbastanza adulto per prendere le tue decisioni e che non sarebbe stato giusto rincorrerti per chiederti di cambiare idea... con il senno di poi, mi darete ragione, è stato meglio così”.Simone avvertì un brivido percor-rergli la schiena. Gli stava comuni-cando, per l’ennesima volta, di non aver mai avuto rimpianti e che, al contrario di lui, aveva impostato la vita che desiderava, senza mai vol-tarsi indietro a recriminare. Quasi gli stesse suggerendo di fare altret-tanto e di non includerla in alcuna maniera nel suo futuro.Spostò la sedia all’indietro, facendo sussultare Jack che scambiò un’oc-chiata preoccupata con Federico, altrettanto d’istinto. “Scusate...”.Pronunciò quell’unica parola, con tono piuttosto incerto. Non era più disposto a fare da bersaglio per quei pugni nello stomaco sferratigli dalla donna che amava... stava diventan-do talmente doloroso da non essere più sopportabile.

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Presentazione di ANTONIO VENEZIANI Eros e Thanatos della Diamond Editrice, frutto di un concorso, è una anto-logia della collana “Dittici” che potrebbe lasciare il lettore col fiato sospeso. Libro adrenalinico e sfiancante, ma anche cullante e lusingante. È infatti una raccolta di racconti a volte duri e taglienti come rasoi, a volte teneri e leggeri come petali di rose. Non è un libro per signorine e neppure per lettori distratti e abituati al bon ton. Si tratta invece di un’opera “politicamente scorretta” ma che racconta la vita quotidiana e la porzione di sogno ancora concessaci da una poesia spie-tata e inedita.Cosa deve aspettarsi dunque il lettore? Intanto testi ben scritti, che raccon-tano un Eros vero e fortunatamente lontano dalle “50 sfumature di grigio” tanto in voga. Qui diversamente c’è un colore vero, perverso, spesso filtrato da una potente lente di ingrandimento. Niente deroghe al perbenismo e al borghesismo. E poi c’è Thanatos, affrontato con la favola, ma anche con la spietatezza del buio e dell’occulto.Racconti di amori veri, inespressi fino alla morte; storie di uomini e di donne senza nome, che si amano fino alla dissoluzione; racconti di furti di sogni e favole crudamente e crudelmente raccontate con leggerezza.A dare particolare risalto al contrasto tra Eros e Thanatos due personaggi che rappresentano il dittico nel dittico. Riccardo Reim, che oltre a essere un regi-sta indimenticabile è anche finissimo scrittore che perpetua la scuola romana. E Tina Cipollari, opinionista televisiva dell’ormai storico programma di Maria De Filippi “Uomini e Donne”, vamp sorprendentemente ironia e cinica anche nella scrittura.

E allora bando alle ciance, comprate e leggete Eros e Thanatos e fatevi travolgere dalle emozioni e dalle parole.

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Diamond Editrice

Eros e Thanatos III ANTOLOGIA di racconti del XXI secolo

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62Autori Vari

Titolo: Eros e Thanatos.III Antologia di racconti del XXI secoloAutore: Autori VariEditore: Diamond EditriceAnno: 2012Pagine: 180ISBN: 978 88 96650165Prezzo: € 10

www.diamondeditrice.eu

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Autore di: Strane Forme

Status Quo: VampProfessione: Opinionista Televisiva Segni Particolari: SchiettezzaSegno Zoologico: ViperaUltimo Libro Letto:D’amore e di Libertà – A. VenezianiUltimo Film Visto:Le 5 Leggende – P. Ramsey

“Non sopporto i bugiardi, gli op-portunisti, gli ipocriti. Nella vita penso sia sempre meglio ecce-dere piuttosto che vegetare. La tv è solo un mezzo. Toglietemi tutto, ma non toccate i miei figli, la mia famiglia e la mia dignità.”

Autore di: Capinera

Status Quo: Quasi appagatoProfessione:Regista/scrittore di teatro Segni Particolari: Quasi snobSegno Zoologico: LinceUltimo Libro Letto:Dizionario di buone maniere ecattivi pensieri – M. DitrichUltimo Film Visto:L’amour – Aneke

“Cerco di comunicare attraver-so l’arte il mio punto di vista sul mondo in maniera sempre fine ed elegante, almeno per come io ritengo lo sia.”

speciale Diamond Editrice

Tina Cipollari Riccardo Reim

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Autore di: Il Racconto di Sam

Status Quo: Confuso e feliceProfessione: Editore Segni Particolari: Neo BluSegno Zoologico: ZanzaraUltimo Libro Letto: Buon natale e felice anno nuovo - AAVVUltimo Film Visto:Take Shelter – J. Nichols

“Preferisco il bicchiere mezzo pieno. Sono sempre pronto ad af-frontare le sfide e i cambiamenti della vita. Non mi piace la mito-mania e non sopporto i mitoma-ni. Certe forme di pomposità le lascio a chi non ha meglio da fare che sentirsi migliore o più gran-de di altri. Nessuno è perfetto… ma non ditelo a me.”

Autore di: Il Ladro dei sogni

Status Quo: felice e serenaProfessione: Studentessa Segni Particolari: LunaticaSegno Zoologico: LupoUltimo Libro Letto: I sotterranei dell’anima – A. CarotenutoUltimo Film Visto:Il velo dipinto – J. Curran

“Adoro il cinema e la musica. Non per niente suono il piano e riten-go che ciò renda la mia visione del mondo pirotecnicamente al-ternativa dalla monotona ottica degli altri. Penso che viaggiare aiuti a comprendere le sfaccetta-ture dell’animo umano e ad am-pliare la conoscenza e la sensibi-lità nella scrittura.”

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Simone Di Matteo Stefania Randellini

Gli Speciali

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Autore di: Solo qui mi sento a casaStatus Quo: Grande soddisfazioneProfessione: Scrittrice Segni Particolari: ImprevedibileSegno Zoologico: MantideReligiosaUltimo Libro Letto: Non tutti i ba-stardi sono di Vienna – A. MolesiniUltimo Film Visto: Le Belve – O. Stone

“Vivo perdonando il prossimo, ma considero l’autocommise-razione una negatività oggetti-va. Ho il piacere della scrittura, della fotografia, del viaggio e delle arti in generale. Ho fatto della mia passione il mio lavoro, sono cosciente che è un sacrifi-cio tematico e tempistico ma al contempo lo ritengo un privile-gio di grande importanza.”

Autore di: Non sempre la morte fa piangere

Status Quo: Eterno divenireProfessione: Allenatore pallavolo Segni Particolari: Cicatrice sotto il mentoSegno Zoologico: FeniceUltimo Libro Letto:Lupi e Agnelli – I. GoriUltimo Film Visto:28 giorni dopo - D. Boyle

“Sono un amante delle emozioni, penso che la vita sia come un’al-talena che alterna momenti di esilarante felicità a momenti in cui si perde il fiato.”

speciale Diamond Editrice

Francesca Panzacchi Simone Pozzati

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Autore di: Jean Ravelle

Status Quo: PensierosoProfessione: Operaio Segni Particolari: TatuaggiSegno Zoologico: TopoUltimo Libro Letto: I racconti diLovecraft – H.P. LovecraftUltimo Film Visto:Il Velo dipinto – J. Curren

“Adoro la musica e la lettura. Suo-no la chitarra in un gruppo locale e ho la passione della collezione per le pipe.”

Autore di: Un altro giorno

Status Quo: Al momento feliceProfessione: Promoter aziendale Segni Particolari: SorrisoSegno Zoologico: RiccioUltimo Libro Letto: Bel Ami - Guy de MaupassantUltimo Film Visto: Breaking Dawn - Parte 2 – B. Condon

“Il mio stile di vita si completa giornalmente. Sono una ragazza ambiziosa e vivo consapevole che tutto si può fare, ma soprattutto si può fare al meglio. Amo sor-ridere per questo mi piacciono i clown.”

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Francesco Tursi Francesca Buzzi

Gli Speciali

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Autore di: L’inganno

Status Quo: AppagataProfessione: Insegnante Segni Particolari: Bella voceSegno Zoologico: GattaUltimo Libro Letto:Il talismano – S. KingUltimo Film Visto: Hellboy II – Guillermo del Toro

“Mi piacciono le persone since-re, estroverse e senza peli sulla lingua. Sono… cerco di essere migliore di quel che sono. Amo i gatti e il dolce Stilnovo. Provo in ogni occasione ad evitare le situazioni a rischio.”

Autore di: Indizi d’amore

Status Quo: BohemienProfessione: Impiegato Segni Particolari: OriginalitàSegno Zoologico: PinguinoUltimo Libro Letto:Il giardino segreto – F.H. BurnettUltimo Film Visto:Il tè nel deserto – B. Bertolucci

“Ho molta difficoltà ad esprimer-mi verbalmente, perciò trovo grande sfogo nella scrittura. Difatti per mezzo dei miei rac-conti riesco ad abbattere quel muro improvviso che l’emozio-ne mi crea nella mente. Scriven-do perdo ogni censura e riesco a spogliarmi più di quanto sarei capace di credere, e succede ogni volta, con mia grande sorpresa.”

speciale Diamond Editrice

Barbara Rosso Simone Romano

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Autore di: Petit Mort

Status Quo: Ragionevolmente equi-libratoProfessione: Informatore scientifico Segni Particolari: Vorace curiositàSegno Zoologico: PandaUltimo Libro Letto: La nostra guerra - E. BrizziUltimo Film Visto:Bel Ami – D. Donnellan

“Amo viaggiare, amo l’amore e le cose semplici. Mi precipito spesso in situazioni inconvenienti e diffi-cili affrontando i problemi con il sorriso. Mi ritengo una persona poliedrica.”

Autore di: Promesse

Status Quo: SoddisfattoProfessione: Medico/Cardiologo Segni Particolari: TenaciaSegno Zoologico: Pantera NeraUltimo Libro Letto: Lettera al mio giudice – G. SimenonUltimo Film Visto: Thor – K.Branagh

“Penso che il mondo di oggi sia in conflitto con il caos. Si sono persi quei punti di riferimento essenziali, ma essendo una per-sona speranzosa, spero che le possibilità per un futuro migliore ci siano, basta volerlo. Aborro chi confonde l’amore con la posses-sione, poiché non accetto nessun tipo di violenza sulle donne.”

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Valerio Vitale Giancarlo Vitagliano

Gli Speciali

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Autore di: Di morte in morte.

Status Quo: SoddisfattaProfessione: Docente Segni Particolari: SolareSegno Zoologico: Docile LeoneUltimo Libro Letto:Il Burattinaio – F. BarbiUltimo Film Visto: Biancaneve e il cacciatore – R. Sanders

“Vivo e lascio vivere e perciò non sopporto le imposizioni. Non rinuncerei mai alla lette-ratura e alla scrittura. Penso di essere una persona equilibrata tra passione e razionalità. Alter-no la mia vita tra famiglia, lavo-ro ed hobby. Mi rispecchio nel colore giallo poiché amo la so-larità e la positività della vita.”

Autore di: Nous aussi

Status Quo: Piacevolmente soddi-sfattoProfessione: Docente/Ricercatore Segni Particolari: Difficilecollocazione nel tempoSegno Zoologico: PanteraUltimo Libro Letto: La Leggenda di San Giuliano – G. FlaubertUltimo Film Visto: Breaking Dawn - Parte 2 – B. Condon

“Mi considero poliedrico e difficil-mente analizzabile nel profondo. Tutti i miei amici mi conoscono per ogni sfaccettatura che deci-dono di conoscere. Il mio motto è: Memento Audere Semper – Ri-corda di osare sempre”

speciale Diamond Editrice

Paola B. Rossini Angelo Fàvaro

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Autore di: La Morte!

Status Quo: TranquillitàProfessione: Pilota Canadair Anti-incendio Segni Particolari: EquilibrioSegno Zoologico: GabbianoUltimo Libro Letto: Il libro che la tua chiesa non ti farebbe maileggere - Tim C. LeedomUltimo Film Visto:Pearl Harbor – M. Bay

“Sono una persona molto rifles-siva e contemplativa. Amo il si-lenzio e la natura. Infatti baso la mia vita sull’ordine naturale del-le cose. A causa del mio lavoro sono spesso in viaggio e ho avuto il piacere di visitare e conosce-re culture differenti sotto ogni aspetto sociale e politico.”

Autore di: @HOTMAIL.COM

Status Quo: VulcanicaProfessione: Dirigente sportiva Segni Particolari: CreativitàSegno Zoologico: FelinoUltimo Libro Letto: I racconti diLovecfraft – H.P. LovecraftUltimo Film Visto:Dracula – D. Argento

“Sono forte e responsabile. Mi piace definirmi un’anima invinci-bile e penso che il corpo come la mente abbiano necessità di con-tinua nutrizione e completezza.”

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Antonio Capaldo Gina Ragazzo

Gli Speciali

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Status Quo: Eternamente IndecisoProfessione: Resp. Call Center Segni Particolari: Occhi GrandiSegno Zoologico: TartarugaUltimo Libro Letto: Il pericolosenza nome – A. ChristieUltimo Film Visto:Bella Addormentata – M. Belloc-chio

“Penso che ogni opera d’arte, ogni illustrazione, ogni parola scritta dovrebbe essere il frut-to di un’accurata ricerca. Quel-lo che più vorrei è che il mondo fosse come la tavolozza di un pit-tore, pieno di colori. Parlo poco ma non perché non abbia nulla da dire.”

Status Quo: Giovane nel tempoProfessione: Artista Segni Particolari: CuriosaSegno Zoologico: CavalloUltimo Libro Letto: Mille splendidi soli – K. HosseiniUltimo Film Visto: Qualcuno volò sul nido del cuculo – M. Forman

“Mi ritengo una persona che oscil-la tra gentilezza e affidabilità. Ar-tisticamente sono unica nella mia originalità. Penso che Eros e Tha-natos siano aspetti contrapposti ma assolutamente essenziali di una vita. Sono inevitabili e affa-scinanti. Trovo ispirazione cam-minando sulla riva della spiaggia poiché vivo esaltando il valore dei particolari e comprendendo-ne così la grandezza. Il granello di sabbia è il principio del mio la-voro.”

speciale

Giampaolo Carosi Lucia Hesselink

Gli Illustratori

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Status Quo: Caoticamente ordinataProfessione: Grafica Segni Particolari: Capelli ArancioSegno Zoologico: CerbiattoUltimo Libro Letto: La VedovaD’amore – S. Di MatteoUltimo Film Visto:Martyrs – P. Laugier

“Ecco cosa farei: 1. Dividerei i 365 gg in 2 mesi: Maggio di 183gg e Settembre di 183gg. 2. Capodan-no: ad ogni cambio stagione. 3. Segni zodiacali: soppressi. Tanto girachettirigira siamo tutti pieni di difetti, non c’è bisogno di un catalogo che ti dica di che model-lo sei. 4. Meno zanzare per tutti: credo che a questo proposito la scienza potrebbe contribuire.Per ora è tutto, vi terrò aggiorna-ti.”

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Daniela De Santis

La Grafica IN ANTEPRIMAPresentazione del dittico

Del giorno e della notte

Per la stagione editoriale 2013, La Diamond Editrice anticipa ai suoi let-tori la temporanea chiusura della col-lana antologica “Dittici” con un ultimo e significativo passo, quello che segna il sentiero Del giorno e della notte.Presentazioni e spiegazioni vanno di pari passo con le sensazioni e le emo-zioni che da sempre accompagnano le luci del giorno e le ombre nottur-ne. Un tema ampio, vastissimo, dalle mille sfumature, che lascia spazio agli autori di scandagliare un universo va-riegato di paradisi e inferni.Del giorno e della notte sarà quindi il quarto e conclusivo volume della for-tunata avventura della Diamond Edi-trice nello sperimentare le commistio-ni letterarie tra giovani emergenti e autori affermati, che hanno imprezio-sito con una loro perla, un contributo umile e prezioso, le precedenti raccol-te: Del vizio e della virtù, Il rosso e il nero e il più recente Eros e Thanatos. La selezione letteraria verterà su base contraria rispetto le precedenti: i rac-conti saranno scelti fra un novero di personaggi dello star system, facenti capo al mondo della televisione, del cinema, della canzone e non manche-ranno autori affermati in campo let-terario. L’impalcatura dell’opera sarà quindi ben solida, mentre il cuore del volume sarà riservato a soli due auto-ri inediti o non affermati, selezionati tramite regolare concorso; lo stesso che fino ad ora ha regolarizzato l’an-damento selettivo delle antologie Dia-mond.

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Giovanna è nata a Firenze e residente a Montespertoli, dopo una par-tecipazione ad un antolo-gia, ha intra-preso l’attività di scrittrice e recensore. Qui la cono-scerete grazie alla capacità di interpretare a suo modo molti capola-vori di varie correnti arti-stiche.

pennellate di parole

Ogni cosa era lenta quella sera. Persino il cavallo pareva incespicare nei suoi zoccoli e il cocchiere non sentirsela di spronarlo. Era silenzio la nebbia, era silenzio la neve, e la luce fioca che dalle finestre faceva capolino; silenzio.Nascosto Pavel attese. Che l’anziana donna passasse, che la carroz-za si perdesse nel crepuscolo. Quando più nulla vi fu sulla strada, se non quel silenzio a rimbombargli nelle orecchie, dette fiato fin quanto poteva alla sua cornamusa, spingen-do oltre quella sera d’inverno, ancora una volta il silenzio. Scappavano fragranze di Natale e capodan-no dall’antica pasticceria “Knaus”. A Pavel gli venne da svenirci dentro a quel profumo, tanto lo stomaco brontolava d’esser vuoto, tanto il fiato si faceva lamento nella sacca di pelle. Intabarrato nel suo cappottino pesante, da-vanti a una tazza di cioccolata, Vladislav sbirciava Pavel dai vetri appannati della pa-sticceria, provando con fatica a immaginare, con piedi caldi e pancia piena, cosa fossero il freddo e la fame. Quando uscì dal locale per mano a suo padre aveva la sciarpa spruzzata di zucchero a velo e odore di cannella a inseguirlo tra i capelli. A vederlo ora fu Pavel; mise a tacere lo sto-maco, fece melodia con il fiato…

Fragranze…

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Giovanna Vannini

Jakub Schikaneder,Carrozza d’inverno al crepuscolo (1900–1910), olio su tela,Collezione Privata

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Informazione letteraria

Casa Editrice Rupe MutevoleFederica Ferretti , curatrice delle collane Radici ed Echi da Internet per la Rupe Mutevole Edizioni, ci presenta una breve selezione di titoli dalle collane dell’editore.

La raccolta di favole per bambini “ i nostri ami-ci animali”, scritta nel 2011 da Giovanni Gra-

nati, vuole dare la possibilità a ragazzi e bambini di conoscere varie tipologie di animali di specie autoctona locale (animali presenti nel territorio Italiano) attraverso il racconto fantastico; in que-sto modo il lettore potrà avere delle basi su quel che riguarda gli animali, attraverso spiegazioni dettagliate sull’aspetto, la morfologia, l’anatomia di ogni singolo animale, approfondite alla fine di ogni racconto, ma soprattutto potrà dare largo spazio alla propria immaginazione grazie alla fa-vola, mezzo unico per sognare ad occhi aperti.

La raccolta quindi ha un fine ben preciso: far co-noscere gli animali del territorio Italiano, valoriz-zarli ma soprattutto sensibilizzare fin dalla giova-ne età le persone al rispetto e alla cura di queste bellissime creature che sempre di più è raro ve-dere a causa della non cura da parte dell’uomo dei propri territori.“I nostri amici animali” è una raccolta di favole che vede come protagonisti gli animali di specie autoctona locale (animali che vivono sul territo-rio Italiano. Attraverso i racconti si potranno co-noscere meglio gli animali selvatici, grazie anche alle descrizioni anatomiche e morfologiche che troverete alla fine di ogni favola per ogni singo-la specie trattata. Che velocità riesce a raggiun-gere un falco in picchiata? Qual è la differenza fra capriolo e cervo? Come si fa a riconoscere un lupo? Che cos’è un grifone? A queste e a tante altre domande riuscirete a dare una risposta se leggerete tutti i racconti... Buona lettura! ●

Titolo: I nostri amici animaliAutore: Giovanni GranatiEditore: Rupe MutevoleCollana: RadiciAnno: 2012Pagine: 70ISBN: 9788865912478Prezzo: € 10

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Parliamo di piatti tipici della mia infanzia, ma a quei sapori mi sono affezionata al punto di farmi

venire l’idea di raccogliere alcune delle ricette più significative della mia terra, Milano, Lombardia in genere, nella speranza di conservare una tradizione di cucina casalinga ma allo stesso tempo gustosa e saporita e di poter essere utile a chi vuole accostarsi o desidera recuperare sapori desueti.L’idea: attingere ad un ricordo, ad un pensiero fugace, e… alle nostre risorse culinarie… tessiamo insieme i fili della memoria, parlando di piatti tipici, e non solo, con una cuoca specialissima, che sconfigge la crisi… più o meno sentimentale, con delle ricette davvero succulente oltre che alla portata di tutti i portafogli.

Parliamo di Pabo, che nel suo Ricette e Ricordi, rac-conta “le ricette più significative della sua terra, Mi-lano e la Lombardia in genere, nella speranza di con-servare una tradizione di cucina casalinga ma allo stesso tempo gustosa e saporita e di poter essere uti-le a chi vuole accostarsi o desidera recuperare sapori desueti...“Quando lo scoramento e la tristezza si fanno strada in me, e so di non poter cambiare il corso degli avve-nimenti perché il denaro, la scorrettezza e gli intrighi aprono qualunque porta, mi rifugio nel mio mondo: la cucina, il favoloso mondo non di Amélie ma di Pabo. Qui mi sento a mio agio, “non c’è trucco e non c’è in-ganno” perché se sbagli ci si accorge subito; qui so che tutto ciò che preparo è frutto della mia fantasia e di un’analisi attenta e, come per magia, dai resti rin-tanati nel frigorifero di casa, escono risotti profumati, paste appetitose, timballi di verdure, dessert di frutta

continua a pagina 26

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Informazione letterariaCasa Editrice Rupe Mutevole

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(ah la fragranza delle mele cotte con la cannella!) e dolcetti invi-tanti, poco calorici e apprezzati da tutti.  Quest’anno ho coniugato crisi, Natale e gastronomia e con la mia bacchetta magica, alias il mio cucchiaione di legno, sono riuscita ad accontentare paren-ti ed amici con verdurine sott’o-lio, marmellate sfiziose - ananas e zenzero, che delizia - dolcetti a tema e tronchetti natalizi che nulla avevano da invidiare a quel-li, sontuosi, esposti nelle vetrine di note pasticcerie. L’unica diffe-renza era… il prezzo. Fortunata-mente, in famiglia ho due bocche buone, marito e figlio, che ben si prestano a fare da cavia per i miei esperimenti culinari e, se non le-sinano complimenti, non rispar-miano neppure critiche feroci per ciò che non soddisfa il loro palato. Forse li ho abituati troppo bene? E allora scacciamo la tristezza e ac-cogliamo il nuovo anno con qual-cosa di speciale, preparato da noi con amore, che dimostri ai nostri cari ed agli amici l’impegno, l’af-fetto e la voglia di condividere i momenti più importanti con chi ci vuole bene e ci accetta per quello che siamo”.. ●

continua da pagina 25

Titolo: Ricette & RicordiAutore: PaboEditore: Rupe MutevoleCollana: Echi da InternetAnno: 2012Pagine: 88ISBN: 9788865918049Prezzo: € 10

Ecco un menù davvero sfizioso, tutto da copiare:http://www.ilcorrieredabruzzo.it/cultura/19214-menu-scaccia-tri-stezza-se-le-parole-si-ritrovano-in-cucina.html

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Concorso letterario Prima edizione

“Nei libri con Medeo” Concorso letterario riservato ai romanzi e ai racconti inediti

a votare saranno gli utenti del social network Medeo!

Sei uno scrittore?ISCRIVITI al social network per la cultura Medeo.it e manda il modulo di iscrizione entro il 28.02.2013. Sezione Romanzi: se hai meno di 26 anni potrai partecipare nella catego-ria Medeo Young, altrimenti iscriviti alla categoria Medeo Senior.Sezione Racconti: partecipa con il tuo racconto al concorso dal tema “C’era una volta...”. La categoria è libera.

Sei un lettore?ISCRIVITI al social network per la cultura Medeo.it e potrai leggere e votare gli estratti dei romanzi e dei racconti in concorso. I più votati dagli utenti del social network arriveranno alla fase conclusiva del concorso in cui una giuria decreterà il vincitore per ogni categoria.

Il concorso è organizzato con il patrocinio di Fondazione Per Leggere - Biblioteche Sud Ovest Milano, e con la collaborazione di Diamond Editrice.

Scarica i moduli per partecipare: Bando - Modulo

Scopri Medeo.it, il social network per la cultura, iscriviti al concorso Nei libri con Medeo.

La partecipazione è gratuita!

Il primo classificato in ogni categoria sarà pubblicato GRATUITAMENTE da Diamond Editrice!

www.fondazioneperleggere.it www.diamondeditrice.eu

Affrettati, le iscrizioni sono aperte fino al28 febbraio 2013!

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LA CONGIURA DI CATILINA

Un tempio di Giove Statore sorgeva nel Periodo Repubblicano nell’area del Foro Romano, a Roma, si ignora esattamente dove. Oggi possiamo solo immaginarne la presenza, per-correndo la Via Sacra, tra il Tempio di Antonino e Faustina, e la Basili-ca di Massenzio, oppure poco oltre

l’Arco di Tito, all’inizio del pendio del Palatino. Era un edificio in sti-le ionico; in origine era stato un santuario all’aperto. Era dedicato al nume tutelare della città nel suo aspetto di “colui che ferma, che ar-resta” perché i Romani attribuiva-no alla sua discesa in campo al loro fianco l’avere potuto respingere i Sabini e poi i Sanniti, che li aveva-no invasi. Nel 63 a.C., il console Marco Tullio Cicerone, 43 anni, scelse il Tempio di Giove Statore per convocarvi il Senato, perché si proponeva di “fer-mare Catilina”. Pertanto, è all’inter-

no di quell’edificio che risuonarono le parole della prima delle quattro orazioni oggi note come Catilina-rie, tra cui: Quousque tandem, Ca-tilina, abutere patientiae nostrae? Quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet? Quem ad finem sese effre-nata iactabit audacia?”,  “Fino a quando, o Catilina, abuserai della nostra pazienza?  Quanto a lungo ancora codesta tua follia si prende-rà gioco di noi? Fino a che punto si spingerà (la tua) sfrenata auda-cia?”. Lucio Sergio Catilina, all’epoca, era un 42enne alto, aitante, richiamava gli sguardi di uomini e donne, era forte di corpo e d’animo, possedeva carisma. Era stato questore, edile, pretore, e da ultimo propretore in Nord Africa. Poi si era candidato al consolato per due volte, inutilmen-te. Il suo programma politico era quello di dare una testa a un corpo (lo Stato romano) che ne era privo. Era sempre molto attivo, dentro e fuori Roma; propagandava le sue idee, riusciva a convincere e a tra-scinare, riscuoteva consensi spe-cialmente fra la plebe, ma anche tra la nobiltà, perfino fra i magistrati in carica. Ormai, pur di raggiungere l’obiettivo del consolato, non esclu-deva più il ricorso alla forza.La seduta del Senato ebbe luogo l’8 novembre, e fu drammatica. Ci-cerone disse di “scorgere la fero-cia” in Catilina, che era presente in aula, “nel suo sguardo il delitto, nelle sue parole la tracotanza”; lo dipinse come “un torbido individuo in perpetuo litigio con gli uomini e

Non solo vecchie pietre

Foro Romano

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Natale Barca è uno scrittore e saggista che ha al suo attivo un significativo numero di testi che trattano di storia e civiltà dei po-poli antichi.Il suo campo di indagine si estende dall’Europa mediterranea al Saha-ra orientale e all’Asia Occidentale, in un arco di tempo che abbraccia dalla preistoria alla storia antica(www.natalebarca.it).blog: http://natalebarca.blogspot.it

Natale Barca

con gli dèi, che non riesce a trovare pace né in sonno né desto; da qui il suo colorito terreo, i suoi occhi iniet-tati di sangue, il suo andazzo epiletti-co, in breve il suo aspetto da pazzo”. Insinuò che Catilina aveva ucciso sua moglie e soppresso il loro figlioletto per potersi risposare con una ricca vedova, ricordò che Catilina si era distinto per la sua efferata crudeltà nei giorni delle proscrizioni di Silla, lo accusò di avere compiuto soprusi e rapine durante il suo mandato in Afri-ca, di avere poi corrotto i giudici per

non doverne rispondere.   Sostenne che Catilina, poiché voleva diventare console a tutti i costi, e per vendicarsi degli ostacoli frapposti alla sua elezione dai suoi avversari, aveva organizzato una cospirazione.  Riferì di avere appreso di incontri segreti, avvenuti di notte, in case compiacen-ti. Indicò i complici di Catilina nella feccia dell’Urbe, in nobildonne dai facili costumi, avide di denaro e di potere; in Gaio Manlio, un capo etru-sco, che disponeva di un esercito; in

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di Natale BarcaNon solo vecchie pietre

giovani di buona famiglia, che erano stati plagiati da lui per rivoltarsi con-tro i loro pari; fece capire che Catilina aveva dalla sua anche alcuni “pezzi da 90”. E tutti capirono che Cicerone si ri-feriva a Marco Licinio Crasso, console nel 70 a.C., banchiere, l’uomo più ricco di Roma; Gaio Giulio Cesare, neo-eletto Pontefice Massimo, già pretore in Spa-gna; e Gaio Antonio Ibrida, console in carica, collega di Cicerone. 

Come prove, Cicerone por-tò la “soffiata” di uno dei con-giurati, Quinto Curio, un no-bile di nascita, ma coperto di vergogne e de-litti, radiato dal Senato per in-famia, convinto a tradire i suoi compagni dal-la sua amante, Fulvia, che gli

aveva fatto balenare l’idea di un gua-dagno. Rivelò di essere a conoscenza dei piani e perfino dei nomi dei con-giurati.  Disse che costoro si prepara-vano a fare esplodere una rivoluzione sociale, per sconvolgere e distruggere le istituzioni, e per sostituirle con al-tre basate su principi diversi; a ucci-dere i consoli e molti altri senatori e cittadini; a compiere atti terroristici, come il taglio degli acquedotti e l’at-tizzamento di incendi. Inoltre asserì di essere appena sfuggito a un attentato alla sua vita. All’alba del giorno prima,

7 novembre, degli uomini si erano pre-sentati alla sua porta, chiedendo di lui. Spiegò che il tentativo di assassinio era fallito perché Fulvia lo aveva informato in tempo utile.  Catilina respinse le accuse con sde-gnata veemenza, quando però si avvi-de che il Senato, in cuor suo, lo aveva già condannato, lasciò l’aula e la città. In seguito si seppe che aveva raggiunto Gaio Manlio a Fiesole, sulle alture vici-no a Firenze. Il 3 dicembre il Senato si riunì di nuo-vo, stavolta nel tempio della Concordia, pure questo nel Foro Romano, alla sua estremità occidentale. Cicerone esibì delle lettere, sequestrate nel corso del-la notte a un gruppo di persone sorpre-so a Ponte Milvio. Del gruppo facevano parte il pretore urbano Publio Cornelio Lentulo Sura, il pretore Gaio Cornelio Cetego e altri quattro: Lucio Statilio, Publio Gabrio Capitone, Marco Cepa-rio, e un certo Volturcio. Tutti i fermati, salvo Volturcio, erano stati ristretti ai domiciliari, con l’accusa di avere tenta-to di aizzare gli Allobrogi, una tribù cel-tica della provincia romana della Gallia Narbonense (Francia meridionale), a scendere in guerra contro Roma e a far-si l’avanguardia di una rivolta generale nelle Gallie romane. E tutto questo per sostenere la rivoluzione sociale di Cati-lina.  Gli Allobrogi avevano inviato a Roma una delegazione per denunciare al Se-nato le vessazioni compiute ai loro dan-ni da magistrati romani, avidi e cor-rotti. I messi erano stati avvicinati da

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Ritratto di Cicerone

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Lentulo e da altri, i quali, per attirare gli Allobrogi dalla loro parte, avevano fatto leva sulla loro natura bellicosa e sul loro malcontento. Essi avevano in-formato di questo approccio Cicerone, il quale aveva suggerito loro di stare al gioco e di farsi mettere tutto per iscrit-to. Durante la riunione, alcuni dei fer-mati riconobbero come proprie le lette-re sequestrate. Il 4 dicembre Cicerone mostrò in Se-nato altre lettere, che contenevano minacce di morte per molti senatori, e ottenne che il Senato accusasse Cati-lina e i suoi complici di alto tradimen-to, allertasse le truppe in Campania, in Puglia e nel Piceno, e bandisse la leva in Nord Africa per rafforzare l’esercito. Poi chiese al Senato di decidere la sor-te dei fermati. Quando, nel dibattito an-dava ormai profilandosi un orientamen-to favorevole alla comminazione della pena di morte, Giulio Cesare propose di infliggere piuttosto la pena dell’esi-lio. Subito il senatore Marco Porcio Ca-tone Uticense, il più conservatore fra gli Ottimati, accusò Cesare di “intelli-genza con il nemico”. Scoppiò un tu-multo e Cesare rischiò di essere lincia-to (Crasso lo strattonò per sottrarlo alla

furia degli aggressori, e lo spinse fuori dall’aula). La discussione si concluse con l’attribuzione di poteri speciali ai consoli per fronteggiare l’imminente e grave pericolo, con la condanna a mor-te dei fermati e con l’autorizzazione di darvi immediata esecuzione, in dispre-gio del diritto dei condannati di appel-larsi al popolo, riconosciuto dalla legge. Gli arrestati furono condotti al Carcere Mamertino e strangolati. Spettava al console Ibrida di muovere con un’armata contro Catilina. Questi “marcò visita”, adducendo un attacco di gotta; e ordinò a Marco Petreio, 48 anni, comandante di legione, di prece-derlo. Negli ultimi giorni di Gennaio del 62 a.C., Catilina e i suoi seguaci, furono intercettati da Petreio sulla Montagna Pistoiese, precisamente a Campo Tiz-zoro, un pianoro alla confluenza del tor-rente Maresca e del fiume Reno, oggi in comune di San Marcello Pistoiese. Venivano dall’avere tentato inutilmente di raggiungere Massilia-Marsiglia; ave-vano deciso di tornare indietro quan-do, percorrendo la Via Aurelia, si erano visti la strada sbarrata dagli uomini di Quinto Cecilio Metello Celere, procon-sole della Gallia Cisalpina.

Cesare Maccari, Cicerone pronuncia in Senato la Prima Catilinaria, 1889, Roma, Villa Madama

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di Natale BarcaNon solo vecchie pietre

 Stretto fra i monti e il nemico, Cati-lina capì che non esisteva via di fuga né speranza di ricevere soccorsi. Non rimaneva che disporsi ad affrontare il nemico, pertanto schierò i suoi uomini, in tutto 3 mila. La prima fila dei catili-nari era composta dai centurioni e da quelli fra gli altri soldati che erano ar-mati ed equipaggiati meglio. A ridosso della prima fila erano schierate otto co-orti. Alle spalle di queste ultime stava un maggior numero di coorti, tenuto di riserva. A sua volta, Petreio schierò le sue coorti di veterani e alle loro spalle il resto dell’armata, in tutto 20 mila uo-mini. Entrambi i comandanti incitarono gli uomini alla lotta.   Quando i corni diedero il segnale di inizio del combattimento, e questo ri-echeggiò fra i monti e i dirupi, i due schieramenti si mossero piano l’uno verso l’altro, poi accelerarono, quindi corsero, urlando e lanciando giavel-lotti, infine si scontrarono con grande strepito ed estrema violenza. Catili-na, durante il combattimento, si portò spesso in prima linea; impartiva ordi-ni mentre combatteva e soccorreva. Il centro dei catilinari non cedette al pri-mo urto e resistette con accanimento. Allora Petreio si portò nelle prime file insieme con la coorte pretoria; questo creò scompiglio fra i nemici. Pure le ali dello schieramento di Catilina furono colpite con energia. Le forze di Catilina si assottigliarono via via. Infine i catili-nari superstiti fecero quadrato intorno a Catilina e all’aquila di Mario, che era la loro insegna; si batterono valorosa-mente e fino allo stremo, e caddero tut-

ti. Nessuno si arrese, nessuno implorò di essere risparmiato. Catilina, in un impeto estremo, si gettò contro il ne-mico dove la mischia era più fitta. Fu trovato morente, lontano dai suoi, tra i corpi dei nemici. Petreio conseguì la vittoria a buon prezzo, i suoi caduti era-no un centinaio.  In precedenza, quando già si profilava la resa dei conti, alcuni congiurati si erano tirati fuori. Fra gli altri, Marco Celio Rufo, 19 anni, oratore giudiziario, già allievo e pupillo di Cicerone. Per ri-farsi una verginità politica, questi seguì in Nord Africa il pretore che era stato mandato a reclutare nuove truppe. In seguito Celio si riavvicinò a Cicerone, il quale, nel 56 a.C., lo difenderà in giudizio da varie accuse: l’essere stato complice di Catilina, l’avere partecipa-to alla strage dei delegati alessandrini che erano venuti a Roma per opporsi al progetto di restaurazione sul trono di Tolemeo XII, l’avere sottratto dei pre-ziosi alla sua ex-amante Clodia, vedova di Metello Celere. Cicerone si vantò di avere sventato un pericolo mortale per la Repubblica e fu onorato dal Senato come salvatore del-la Patria, come Romolo, Furio Camillo e Gaio Mario prima di lui. Alcuni anni dopo fu accusato dal tribuno della ple-be Publio Clodio Pulcro, fratello di Clo-dia, di avere privato i catilinari arresta-ti del diritto di appellarsi al popolo. Fu riconosciuto colpevole, dovette andare in esilio, fu privato della cittadinanza romana e subì la confisca dei beni. Il suo esilio si svolse in Grecia e durò 18 mesi, durante i quali Cicerone fu assi-

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stito anche materialmente dal suo ami-co di sempre, Tito Pomponio Attico. Poi Cicerone fu richiamato in patria, recu-però la cittadinanza e ottenne un lauto risarcimento per i danni subiti. Ibrida, nel 59 a.C., fu rinviato a giudi-zio per avere abusato della sua carica di proconsole in Macedonia (60 a.C.) e, in subordine, per avere partecipa-to alla congiura di Catilina. Era stato accusato da Celio, era difeso da Cice-rone. Per sfuggire alla morte, dovette offrirsi di andare in esilio e di subire le pene accessorie. Si dice che i soprav-vissuti alla strage dei Catilinari abbia-no festeggiato la condanna di Ibrida, perché questi li aveva abbandonati. Nel 44 a.C. Ibrida fu richiamato in pa-tria da Giulio Cesare e due anni dopo divenne censore. Petreio, nel 59 a.C., si associò alla fa-zione di Catone Uticense, che avversa-va il Primo Triumvirato. Nel 55 a.C. fu destinato in Spagna. Preso prigioniero nella Battaglia di Munda, fu graziato e rimesso in libertà da Cesare, e rag-giunse le forze di Pompeo in Grecia. Dopo il disastro di Farsalo, si rifugiò in Nord Africa e, insieme con Catone Uticense e Tito Labieno, già stretto collaboratore di Cesare, organizzò la resistenza. Dopo la Battaglia di Tap-so, pure questa vinta da Cesare, cer-cò scampo nella fuga insieme con il re

numida Giuba I. Giunti a Zama, vicino a Cartagine, e vistisi perduti, i due si sfidarono a duello, per darsi vicende-volmente la morte. Petreio uccise Giu-ba, poi ordinò a uno schiavo di trafig-gerlo. Crasso non fu perseguito, perché metà del Senato era indebitata con lui e l’al-tra metà aveva comunque interesse a salvarlo. In seguito divenne triumviro insieme con Cesare e con Pompeo, e, per eguagliare la gloria di quest’ulti-mo, scatenò una guerra contro i Parti. Rimase ucciso nel 53 a.C. nella Batta-glia di Carre, in Mesopotamia, insieme con suo figlio e un’intera armata. Cesare fu processato nel 61 a.C., ma fu assolto per essere Cicerone inter-venuto a suo favore dichiarando (fal-samente) che l’imputato era con lui quando la congiura era in atto e che di sua iniziativa gli aveva confidato alcu-ni dettagli dei preparativi.  Quinto Curio vide sfumare il compen-so a cui mirava, per avere inserito nel-la sua denuncia un nome errato, quel-lo di Cesare. In seguito Cesare divenne triumviro e console, conquistò la Gallia Transal-pina, si spinse fino al Reno, sbarcò in Britannia. Venuto meno l’accordo di triumvirato, non volendo cedere il con-solato per none sporsi alle trame dei suoi avversari politici, passò il Rubico-ne, combatté e vinse contro il Senato e Pompeo nella guerra civile, divenne dittatore. Il 15 marzo 44 a.C. cadde sotto i colpi di pugnale di un gruppo di congiurati, durante una riunione del Senato. Crollò ai piedi di una statua di Pompeo, imbrattandola di sangue. Si può ancora vedere il basamento di quella statua fra le rovine della Curia di Pompeo nell’area sacra in Largo di Torre Argentina a Roma. ●

Alcide Segoni, Ritrovamento del corpo di Catilina, 1871, Firenze, Galleria di Arte Moderna.

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Moltiplicazioni Il “gioco di specchi” si riferisce ad un espediente narrativo che consiste nel mostrare qualcosa che il fruito-re della storia identifica, ma che gli viene poi svelato diverso. Il concetto può essere una specificazione del co-siddetto “colpo di scena”, applicato in massima parte ai personaggi o alle loro motivazioni: cattivi che risultano buoni o vice versa (come nel fumetto Gea), personaggi che sembrano di-stinti ma non lo sono (come nel film Fight Club), obiettivi che sembrano relativi ad un personaggio e invece lo sono ad un altro (come nella serie Saw)… e poi lo scambio di identità, a cui possiamo associare il grande classico di Robert Luis Stevenson “Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde”, in scena alla Sala Polifunzio-nale di Bresso (MI) il 24 e il 25 feb-braio, con adattamento e regia di Al-berto Corba, interpretato da Alberto Corba e Marco Penati, con il titolo “Jekyll e Hyde, le conseguenze del male”.Il “gioco di specchi” del romanzo ci-tato non è al servizio di un colpo di scena, ma diventa un simbolo del-la facciata morale dei personaggi in contrapposizione alla loro reale iden-tità, più grigia se non addirittura vi-ziosa. Il tema (centrale in Pirandello per esempio) necessita però, nel caso di Stevenson, di una trasposizione, perché non nasce direttamente come testo teatrale, ma come romanzo. Chi si trova a voler trarre uno spettacolo dal Jekyll e Hyde dovrà fare i conti con la doppia natura del personag-gio, che in questo caso si “moltipli-

Teatro e letteratura

Jekyll e Hyde, le conseguenze del maleSei pronto a confrontarti col tuo riflesso?di Alberto Corba e Marco Penati

ca”, da univoco diventa doppio… Det-to così sembra un ostacolo, invece è certamente una sfida interessante per qualunque attore. Una prima interessante considera-zione è relativa all’aspetto del perso-naggio: nel testo Stevenson dichiara che l’alter ego di Jekyll è fisicamente diverso dall’individuo da cui deriva, e lascia come elemento comune la fir-ma. Al contrario di ciò che si pensa, Hyde non è descritto nel testo origi-nale come uno “scimmione”, ma più piccolo di Jekyll e in continua cresci-ta, simbolo dell’avanzare del soprav-vento della parte maligna del perso-naggio su quella virtuosa. A questo punto al regista o all’attore si pre-sentano due possibilità: o usare due attori diversi e rimanere fedele alla visione dell’autore, oppure utilizzare

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Studio recitazione da 13 anni, ho cominciato all’università, poi sono passato dal Teatro Libero e sono approdato al Teatro della Contraddizione dove ho completato la mia formazione… Beninteso che la formazione di un ar-tista non si completa mai. Faccio parte della compag-nia Orama. Sono autore di alcuni monologhi.

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l’abilità dell’attore e la potenza del teatro assegnando entrambi i perso-naggi allo stesso artista e quindi far simboleggiare alla recitazione stessa la dissociazione della personalità (e dell’etica) del protagonista. Nello spettacolo citato si è compiuto ancora un passo avanti: i due attori in scena interpretano entrambi sia Jekyll sia Hyde. Perché questa scelta? Il motivo di questa ulteriore moltipli-cazione sta nel rendere più forte il significato del testo, che ovviamente associa ad ogni uomo il conflitto tra bene e male che si combatte dentro di lui. Rappresentati da due attori, per un totale di quattro personaggi, Jekyll e Hyde diventano forma di ogni uomo: chiunque può essere l’uno o l’altro o, più precisamente, entrambi.Il tema della moltiplicazione dei per-sonaggi non si limita però ai soli pro-tagonisti, ma si riconosce anche nel far rappresentare agli stessi attori anche i comprimari necessari allo svi-luppo della narrazione. Alberto Cor-ba ha deciso di trasporre il testo non in una forma simbolica e astratta, ma attenendosi all’avvincente trama del romanzo, e per questo necessitava di mettere in scena anche altri per-sonaggi. I due attori rappresentano quindi anche i comprimari, elevando il concetto di moltiplicazione dei per-sonaggi ad una poetica consapevole.Poetica che si evince comunque an-che da altre scelte registiche: gli specchi presenti in scena, simboli-camente usati per mettere anche il pubblico di fronte a se stesso, dupli-cano ulteriormente ogni immagine;

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ed ecco che si capisce perché sono partito dal concetto di “gioco di spec-chi”. La moltiplicazione a questo punto è iperbolica e abbraccia l’uo-mo nella sua interezza.Ma non è finita: il testo stesso si pre-sta a mostrare non solo numerosi personaggi che aumentano vertigino-samente di numero, ma anche tanti piani di lettura: si evincono i grandi temi del rapporto bene-male, il si-

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gnificato dell’identità, la responsabilità delle proprie azioni, il senso di colpa, la dipendenza dalle droghe, la distanza dal proprio ruolo nella società rispetto alla propria identità reale.Il concetto di moltiplicazione trova nel teatro e nel cinema una forma partico-larmente forte di espressione, perché può essere sostenuto dalla rappresen-tazione dal vivo, dal mostrare in tempo reale la trasformazione dei personaggi e mettere in relazione il pubblico con questa intuizione, usandolo come sim-bolo di una moltiplicazione iperbolica. In questo senso lo spettacolo “Jekyll e Hyde, le conseguenze del male” mostra una grande consapevolezza di questo concetto a tratti complesso, e vale la pena di essere visto per la trama sem-pre avvincente e attuale.

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi Guarda e pensa!

Respira la neve!

BRUNO MUNARI. PENSARE CONFONDE LE IDEEGalleria dell’Incisione - Brescia

Fino al 30 gennaio 2013L’esposizione, che celebra i quarant’anni di attività della galleria, segue l’attività di Bru-no Munari attraverso una cinquantina di ope-re e progetti realizzati con tecniche diverse fra gli anni ’30 e gli anni ’90. La mostra resti-tuisce la varietà, il rigore e, allo stesso tem-po, l’ironia della sperimentazione artistica di Bruno Munari attraverso una selezione di la-vori rappresentativi dei diversi momenti del percorso creativo dell’artista. Leggerezza e

semplicità formale, comuni alle opere in mostra, non sono mai cifra stilistica, ma, piuttosto, il risultato di una ricerca profonda che in-daga i meccanismi del linguaggio visivo e la sua declinazione nella quotidianità.

Per informazioni: www.incisione.com

FIACCOLATE SULLA NEVEValle d’Aosta

29-30-31 Dicembre 2012Una dei momenti più belli e caratteristici delle vacanze di Natale e Capodanno sulla neve è la classica fiaccolata con gli sci organizzata dai maestri, con panorami mozzafiato delle Alpi. E come tradizione vuole anche quest’anno a dicembre 2012 e gennaio 2013 in occa-sione delle festività natalizie in diverse località sciistiche della Valle

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62 Ascolta Il Nuovo Anno!

SUBSONICA LIVEPiazza Stazione - Firenze

31 dicembre 2012Lunedì 31 dicembre la piazza del-la Stazione a Firenze, dove l’anno scorso festeggiarono in 30.000, ve-drà Samuel e compagni in concer-to. Dopo Dalla, Grandi, Caparezza ed Elio e le Storie Tese, sono i Sub-sonica gli ospiti speciali del Capo-danno fiorentino 2013. La band torinese aveva annunciato poche settimane addietro il ritiro dal-le scene live per concentrarsi sul nuovo album. Ma per Firenze faranno un’eccezione. Evento clou ma non l’unico, di questo quarto “capodanno in piazza” organizzato dal Comune di Firenze. Sono previsti infatti concerti anche in piazza S.S. Annunziata (gospel), piazza della Repubblica (jazz) e in piazza della Signoria, dedicata come di consueto alla musica classica, con l’Orchestra di Lugansk diretta da Giuseppe Lanzetta. Dj set e festa a tema in Largo Annigoni.

Concerto gratuitoPer info: www.subsonica.it

d’Aosta si potranno ammirare le fiaccolate sugli sci. Ecco alcune delle fiaccolate previste in Valle d’Aosta, la cui realizzazione rimane ovviamente subordinata alle condizioni meteorologiche: il 29 la di-scesa di apre a Valtournenche, seguita il 30 con le fiaccolate di Pila, Rhemes Notre Dames, Cervinia, La Thuile, Torgnon, Courmayeur e Champoluc, mentre il 31 saranno Lillaz e Chamois ad accogliere il nuovo anno tra la neve.

Per informazioni: www.incisione.com

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi Tocca la solidarietà

LUCI NOTE & SOLIDARIETÀBorgo San Paolo - TorinoFino al 6 gennaio 2013Per il decimo anno consecutivo, l’Asso-ciazione Monginevro Cultura, propone e promuove l’Adozione delle Pigotte dell’Unicef, nei giorni precedenti il Na-tale e fino all’Epifania. Le adozioni pos- sono essere effet-tuate direttamente nei negozi del tratto di Via Monginevro compreso tra Piazza Sabotino e Corso Trapani: i negozi aderenti sono identifica-bili dall’inconfondibile Locandina ufficiale dell’Unicef, che riproduce l’immagine di una Pigotta e la scritta “Adotta una Pigotta in Via Mon-ginevro”. Le Pigotte sono bamboline in pezza realizzate a mano con arte e passione da volontarie dell’Unicef. Ciascuna è dotata di uno specifico certificato di autenticità e di un proprio nome di battesimo. Adottare una Pigotta significa sostenere il Progetto umanitario dell’U-nicef “Vogliamo zero”, che si propone di azzerare nei prossimi anni la mortalità infantile, che ancor oggi si attesta su livelli inaccettabili ancora insostenibili. Ogni giorno, nel mondo, muoiono ancora 22.000 bambini, per malattie che si possono curare: polmonite, malnutrizione, morbillo, malaria, AIDS, ecc. L’Unicef lavora per porre fine a queste morti, perché non c’è tragedia più grande della morte di un bambino. Salvare le vite dei bambini è possibile, possiamo farlo anche adottan-do una Pigotta: con una modesta Donazione (20 € per ogni Pigotta) si potrà garantire ai bambini che vivono nelle zone più povere del mondo e restano indietro nella corsa per la vita, una campagna salva-vita di vaccinazioni contro le malattie dell’infanzia e la fornitura di un soste-gno alimentare essenziale di base. Ogni Adozione sarà documentata da una ricevuta ufficiale dell’Unicef che potrà esser portata in detra-zione della dichiarazione dei redditi dell’adottante. A fare da contorno alla storica iniziativa c’è la Mostra di Presepi Solidali, sempre nelle Vetrine di Via Monginevro, ma anche la serie di concerti benefici.

Per informazioni: www.monginevrocultura.net

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi numero

62 Gusta il natale!

MERCATINO DI NATALEParco degli Asburgo - Levico Terme (TN)Dal 24 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013Specialità gastronomiche e artigianato in un paesino incantato nel cuore del Trentino, vi aspetta un Mercatino di Natale del tutto par-ticolare. Lasciatevi guidare dalle luci soffuse che vi condurranno nel parco secolare degli Asburgo, costellato da maestose piante secolari inserite in un’atmosfera di ineguagliabile bellezza. Le caratteristiche casette in legno, immerse in uno scenario incantato offrono un’ampia esposizione di oggetti curiosi e caratteristici dell’artigianato e gastro-nomia locale. I bambini potranno scorrazzare nel parco alla ricerca del trono di Babbo Natale che raccoglierà le letterine e donerà loro qualche dolcetto. I più curiosi potranno visitare la casa degli Elfi che vi intratterranno con storie fantastiche e piccole creazioni natalizie. Le famiglie potranno trascorrere i pomeriggi passeggiando sotto la neve, fare un giro in carrozza o in trenino. I più piccoli proveranno l’emo-zione di cavalcare un vero pony ed osservare gli animali della fattoria allestita per l’occasione. Non mancheranno gli appuntamenti gastro-nomici come la “Festa della polenta” e la “Festa del formai de Malga”. Non perdetevi “Encontrarte” dove gli scultori del legno creeranno fi-gure di singolare bellezza sotto i vostri occhi. Una passeggiata verso il lago di Levico o una giornata di sci o con le ciaspole in montagna renderanno la vostra visita ai Mercatini ancora più ricca ed entusia-smante. Se invece preferite una gita fuori porta in soli venti minuti di “slitta” potrete raggiungere il Mercatino di Trento situato tra le mura medievali della città.

Per informazioni: www.visittrentino.it

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Tina CipollariFoto di Antonello Ariele Martone

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numero

62io coMe autoreÈ una rivista di EbooksErvicE srl

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