Intervista a Padre Giampaolo Salvini, Direttore Emerito de ... · lavoro non è stato fatto bene....

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Mensile cattolico d'informazione fondato nel 1921 Poste Italiane sped. in abb. post. DL 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, S1/BR - Aut. Trib. BR n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673 Dir. Resp.: Ferdinando Sallustio - LO SCUDO: C.so G. Garibaldi, 129 - Ostuni - Tel 0831 331448 - [email protected] - Tip.: Nuova GA srl - Ostuni Maggio 2015 N° 5 € 2,00 una copia U na scuola coi fiocchi: in novanta giorni l’aspetto del- la scuola “Pessina” è passato dall’enorme fiocco ros- so della riapertura(12 gennaio) alle strisce bianche e ros- se del sequestro giudiziale (13 aprile) dopo la drammati- ca mattina in cui c’era stato nell’aula della seconda E il crollo di una vasta porzione di intonaco dal soffitto, con il ferimento di due scolari e di una maestra, l’abbandono di tutte le aule, la sospensione delle attività didattiche per dieci giorni nell’attesa che l’Amministrazione dislocasse le classi in vari altri edifici scolastici. La notizia dell’incidente nella scuola aperta da soli tre mesi (dopo una ristrutturazione durata quattro anni e mezzo) ha subito fatto il giro d’Italia ed è rimbalzata sui siti internazionali; i TG nazionali hanno fatto stazionare i loro inviati davanti al “Pessina” per giorni; il conduttore del programma de “La 7” “Piazza pulita”, Corrado Formi- gli, ha definito “allucinanti” le dichiarazioni dell’ex Sin- daco Tanzarella sull’accaduto (in sintesi: “ Si vede che il lavoro non è stato fatto bene. Ma lei lo sa come funzio- na? La politica deve controllare che cosa? La politica non risponde, i dirigenti sono autonomi...”). Tanzarella, nel suo sito, ha parlato di “imboscata” e protesta per il ta- glio di tutte le sue altre dichiarazioni (ne parliamo in altra pagina del giornale). Amaro, la sera dopo su “Di marte- dì” l’umorismo di Maurizio Crozza (“La scuola si reggeva col nastro dell’inaugurazione, l’hanno tagliato ed è venu- to giù tutto”). Al sequestro ha fatto seguito l’iscrizione nel registro degli indagati del Dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune, del direttore dei lavori, dei titolari di due del- le ditte che si sono avvicendate nei lunghi anni della ri- strutturazione e del collaudatore. Nei giorni dopo il “fattaccio” molti bambini hanno manife- stato sintomi di panico e di ansia da separazione dai ge- nitori; è possibile che vi sia un’azione legale collettiva da parte delle famiglie coinvolte. Le aule sono state riaperte per consentire il trasloco de- gli effetti personali dei bambini nelle nuove sistemazioni e si è così evitato l’effetto Chernobyl, dove vent’anni do- po il disastro nucleare i ricercatori che indossavano sca- fandri antiradioattivi fotografarono le aule con macerie, li- bri e quaderni abbandonati. Compiuta una faticosa ope- ra di ricollocazione degli alunni e degli insegnanti anche su doppi turni, coordinata da Sindaco Coppola e dagli assessori Marilena Zurlo (Istruzione) e Paolo Pinna (La- vori pubblici), con l’intervento anche dell’Assessore ai Servizi sociali Mirella D’Attoma il Comune ha deciso di costituirsi parte civile per il dan- no d’immagine inferto da quanto è accaduto; intanto il perito nominato dalla Procura è entrato a scuola il 28 aprile per svolgere “accertamenti tecnici irripetibili” sui quali riferirà entro tre mesi; se, tutto andrà bene e saranno esclusi cedimenti più gravi, potrebbe compiersi il vero e proprio miraco- lo dell’effettuazione di ulteriori lavori di con- trosoffittatura delle aule nel mese di agosto e della nuova (definitiva?) riapertura a settem- bre. Nel frattempo è stato dichiarato inagibi- le pure il “Vitale”, dove per quattro anni e mezzo si sono svolte le attività didattiche del “Pessina”. L’edificio potrebbe perfino essere venduto (“Stiamo verificando se vi sono vin- coli di destinazione- ha detto il Sindaco- e abbiamo già avuto manifestazioni di interes- se”). Il 4 maggio i collaboratori scolastici del- la media “San Giovanni Bosco” hanno veri- ficato che, nella notte, erano caduti calcinac- ci dal soffitto dell’aula della III D, e visti ana- loghi problemi anche in altre aule, le lezioni sono proseguite in altre sezioni che al mo- mento erano vuote. Non intendendo inaugu- rare sul giornale una rubrica fissa “Il crollo del mese” abbiamo chiesto al Sindaco Cop- pola qual è la sua valutazione del delicato momento che stiamo vivendo in città, tenen- do conto anche della verifica contabile sui bilanci degli ultimi anni del Comune fatta dai tecnici del MEF (Ministe- ro dell’Economia e delle Finanze). “Il mio sentimento attuale- dice Coppola- è che non biso- gna scoraggiarsi. Non intendo far parte di un teatrino po- litico, e continuo a perseguire gli impegni per i quali so- no stato suffragato dai due terzi degli elettori al ballottag- gio. Trovo una situazione drammatica nella gestione del- le infrastrutture pubbliche: abbiamo chiuso un centro po- livalente per disabili trasferendone le attività, vi sono grandi problemi al Palazzetto e al Campo sportivo, il ri- scaldamento nell’Auditorium della Biblioteca non funzio- na da due anni, e l’immobile della “Casa della Musica” ha già serie lesioni dovute all’umidità. La vicenda del “Pessina” ha però avuto almeno un effetto collaterale po- sitivo: tutta la collettività ostunese si è fatta carico della soluzione del problema sopportando inevitabili sacrifici facendo prevalere la proposta sulla protesta. Come ab- biamo avuto modo di valutare, anche la San Giovanni Bosco avrà bisogno di una ristrutturazione; le tecniche di costruzione oggi sono ovviamente più evolute di quanto lo fossero cinquant’anni fa, non c’è più bisogno dei ferri nel cemento che poi arrugginiscono facendo gonfiare l’intonaco e provocando i crolli. Tutti vogliamo scuole più sicure: ma in questa situazione occorrerà un riequilibrio finanziario per reperire nuove risorse”. “Sulla verifica dei bilanci passati- continua Coppola- non UNA SCUOLA “COI FIOCCHI” tra il Pessina e il MEF i problemi del Comune: parla Coppola di Ferdinando Sallustio Direttore, siamo al terzo giro di boa del Pontificato di Papa Francesco. È sotto gli occhi di tutti la constatazione che sta imprimendo alla “Barca di Pietro” una forte e profonda svol- ta pastorale. Vuole una Chiesa “sana e libera”, non arroccata “in uscita”, proiettata verso il mondo e le sue necessità. Tutto questo non ci può far parlare di una nuova giovinezza della Chiesa? Papa Francesco certamente sta imprimendo una svolta pastorale, anzitutto nello stile di vita suo e nell’esortare continuamente la Chiesa ad uscire, ad «andare alle periferie», a non temere di contaminarsi con il mondo, che essa è chiamata ad evangelizzare. Ma mi pare che questo sia semplicemente lo stile del Concilio Vaticano II che in qualche modo viene ravvivato, dopo le «in- crostazioni» di 50 anni di timori che fosse andato troppo avanti. Viviamo in una società pluralista, forse non tanto nemica della religione, ma certamente molto indifferente nei suoi confronti. Ma di fronte a questo progetto dai connotati fortemente innovativi, si direbbero rivoluzio- nari, si avvertono resistenze esplicite e posizioni contrarie alle sue esigenze di riforme del- la Chiesa. Si può così frenare il suo cammino? Ci sono certamente delle resistenze, non certo a livello popolare, tolti sparuti gruppetti di tradizio- nalisti, ma da una parte degli intellettuali, del clero e degli stessi collaboratori del Papa. Non di- rei che si tratti di un complotto o di un «Francesco in mezzo ai lupi». (segue a pag. 7) Il Giubileo: l’orizzonte mondiale di Papa Francesco Intervista a Padre Giampaolo Salvini, Direttore Emerito de La Civiltà Cattolica a cura di Mimmo Sacco (segue a pag. 2) Così appariva l’edificio “Pessina” il 12 gennaio, quando fu riaperto: c’era il fiocco; tre mesi dopo c’è stata una (non gradita) sorpresa Nessun errore nella ristrutturazione della scuola: solo errori...di stampa; così il nostro Enzo Fari- na commenta il crollo dell'intonaco al "Pessina" del 13 aprile scorso. Il numero di una vita "S ono uomini e donne come noi, fratelli nostri che cercano una vita migliore: affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerre. Cercano una vita mi- gliore. Cercavano la felicità". Con queste parole Papa Francesco ha descritto le vittime del naufragio del 19 aprile nel Canale di Sicilia, oltre 700, fra le quali solo 24 hanno avuto l’estremo omaggio di un funerale (nel- la foto un’immagine delle esequie svoltesi a Malta): del ragazzo nella bara non si conosce il nome. Di una vita umana resta solo un numero “Corpo n° 132”. Il Papa ci ha ricordato una concetto di amore e solidarietà che dovrebbe essere ovvio per tutti, anche per l’Europa pa- ralizzata da questioni tecnico-economiche che non consentono una politica comune sull’immigrazione. Aiuti per il Nepal Anche in Ostuni si è manifestata la solida- rietà nei confronti della popolazione nepa- lese vittima di un devastante terremoto nella giornata del 25 aprile scorso. Il sisma nel Paese asiatico ha provocato più di 10.000 vittime. AIFO, che è presente in Nepal dagli ‘90, gestendo progetti in favore delle donne in situazioni di vulnerabilità e di persone emarginate a causa delle disabilità, ha av- viato immediatamente una raccolta fondi per sostenere la popolazione. Il nostro concittadino dott. Franco Colizzi, da Presidente dell’AIFO, visitò personal- mente lo Stato himalayano alcuni anni fa. Una serata di solidarietà si è tenuta il 10 maggio scorso nella nostra città presso le Officine Tamborrino. Ognugno di noi può dare il proprio contri- buto con una donazione attraverso: Banca Etica, conto AIFO IBAN: IT89B0501802400000000505050 CC Postale: n° 7484 intestato AIFO onlus Donazione online sul sito: www.aifo.it

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Mensile cattolico d'informazione fondato nel 1921Poste Italiane sped. in abb. post. DL 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, S1/BR - Aut. Trib. BR n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673

Dir. Resp.: Ferdinando Sallustio - LO SCUDO: C.so G. Garibaldi, 129 - Ostuni - Tel 0831 331448 - [email protected] - Tip.: Nuova GA srl - Ostuni

Maggio2015

N° 5€ 2,00

una copia

Una scuola coi fiocchi: in novanta giorni l’aspetto del-la scuola “Pessina” è passato dall’enorme fiocco ros-

so della riapertura(12 gennaio) alle strisce bianche e ros-se del sequestro giudiziale (13 aprile) dopo la drammati-ca mattina in cui c’era stato nell’aula della seconda E ilcrollo di una vasta porzione di intonaco dal soffitto, con ilferimento di due scolari e di una maestra, l’abbandono ditutte le aule, la sospensione delle attività didattiche perdieci giorni nell’attesa che l’Amministrazione dislocassele classi in vari altri edifici scolastici.La notizia dell’incidente nella scuola aperta da soli tre

mesi (dopo una ristrutturazione durata quattro anni emezzo) ha subito fatto il giro d’Italia ed è rimbalzata suisiti internazionali; i TG nazionali hanno fatto stazionare iloro inviati davanti al “Pessina” per giorni; il conduttoredel programma de “La 7” “Piazza pulita”, Corrado Formi-gli, ha definito “allucinanti” le dichiarazioni dell’ex Sin-daco Tanzarella sull’accaduto (in sintesi: “ Si vede che illavoro non è stato fatto bene. Ma lei lo sa come funzio-na? La politica deve controllare che cosa? La politicanon risponde, i dirigenti sono autonomi...”). Tanzarella,nel suo sito, ha parlato di “imboscata” e protesta per il ta-glio di tutte le sue altre dichiarazioni (ne parliamo in altrapagina del giornale). Amaro, la sera dopo su “Di marte-dì” l’umorismo di Maurizio Crozza (“La scuola si reggevacol nastro dell’inaugurazione, l’hanno tagliato ed è venu-to giù tutto”). Al sequestro ha fatto seguito l’iscrizione nelregistro degli indagati del Dirigente dell’Ufficio tecnicodel Comune, del direttore dei lavori, dei titolari di due del-le ditte che si sono avvicendate nei lunghi anni della ri-strutturazione e del collaudatore.Nei giorni dopo il “fattaccio” molti bambini hanno manife-stato sintomi di panico e di ansia da separazione dai ge-nitori; è possibile che vi sia un’azione legale collettiva daparte delle famiglie coinvolte. Le aule sono state riaperte per consentire il trasloco de-gli effetti personali dei bambini nelle nuove sistemazionie si è così evitato l’effetto Chernobyl, dove vent’anni do-po il disastro nucleare i ricercatori che indossavano sca-

fandri antiradioattivi fotografarono le aule con macerie, li-bri e quaderni abbandonati. Compiuta una faticosa ope-ra di ricollocazione degli alunni e degli insegnanti anchesu doppi turni, coordinata da Sindaco Coppola e dagliassessori Marilena Zurlo (Istruzione) e Paolo Pinna (La-vori pubblici), con l’intervento anche dell’Assessore aiServizi sociali Mirella D’Attomail Comune ha deciso di costituirsi parte civile per il dan-no d’immagine inferto da quanto è accaduto; intanto ilperito nominato dalla Procura è entrato a scuola il 28aprile per svolgere “accertamenti tecnici irripetibili” sui

quali riferirà entro tre mesi; se, tutto andràbene e saranno esclusi cedimenti più gravi,potrebbe compiersi il vero e proprio miraco-lo dell’effettuazione di ulteriori lavori di con-trosoffittatura delle aule nel mese di agosto edella nuova (definitiva?) riapertura a settem-bre. Nel frattempo è stato dichiarato inagibi-le pure il “Vitale”, dove per quattro anni emezzo si sono svolte le attività didattiche del“Pessina”. L’edificio potrebbe perfino esserevenduto (“Stiamo verificando se vi sono vin-coli di destinazione- ha detto il Sindaco- eabbiamo già avuto manifestazioni di interes-se”). Il 4 maggio i collaboratori scolastici del-la media “San Giovanni Bosco” hanno veri-ficato che, nella notte, erano caduti calcinac-ci dal soffitto dell’aula della III D, e visti ana-loghi problemi anche in altre aule, le lezionisono proseguite in altre sezioni che al mo-mento erano vuote. Non intendendo inaugu-rare sul giornale una rubrica fissa “Il crollodel mese” abbiamo chiesto al Sindaco Cop-pola qual è la sua valutazione del delicatomomento che stiamo vivendo in città, tenen-

do conto anche della verifica contabile sui bilanci degliultimi anni del Comune fatta dai tecnici del MEF (Ministe-ro dell’Economia e delle Finanze).“Il mio sentimento attuale- dice Coppola- è che non biso-gna scoraggiarsi. Non intendo far parte di un teatrino po-litico, e continuo a perseguire gli impegni per i quali so-no stato suffragato dai due terzi degli elettori al ballottag-gio. Trovo una situazione drammatica nella gestione del-le infrastrutture pubbliche: abbiamo chiuso un centro po-livalente per disabili trasferendone le attività, vi sonograndi problemi al Palazzetto e al Campo sportivo, il ri-scaldamento nell’Auditorium della Biblioteca non funzio-na da due anni, e l’immobile della “Casa della Musica”ha già serie lesioni dovute all’umidità. La vicenda del“Pessina” ha però avuto almeno un effetto collaterale po-sitivo: tutta la collettività ostunese si è fatta carico dellasoluzione del problema sopportando inevitabili sacrificifacendo prevalere la proposta sulla protesta. Come ab-biamo avuto modo di valutare, anche la San GiovanniBosco avrà bisogno di una ristrutturazione; le tecniche dicostruzione oggi sono ovviamente più evolute di quantolo fossero cinquant’anni fa, non c’è più bisogno dei ferrinel cemento che poi arrugginiscono facendo gonfiarel’intonaco e provocando i crolli. Tutti vogliamo scuole piùsicure: ma in questa situazione occorrerà un riequilibriofinanziario per reperire nuove risorse”.“Sulla verifica dei bilanci passati- continua Coppola- non

UNA SCUOLA “COI FIOCCHI”tra il Pessina e il MEF i problemi del Comune: parla Coppola

di Ferdinando Sallustio

Direttore, siamo al terzo giro di boa del Pontificato di Papa Francesco. È sotto gli occhi ditutti la constatazione che sta imprimendo alla “Barca di Pietro” una forte e profonda svol-ta pastorale. Vuole una Chiesa “sana e libera”, non arroccata “in uscita”, proiettata versoil mondo e le sue necessità. Tutto questo non ci può far parlare di una nuova giovinezzadella Chiesa?Papa Francesco certamente sta imprimendo una svolta pastorale, anzitutto nello stile di vita suoe nell’esortare continuamente la Chiesa ad uscire, ad «andare alle periferie», a non temere dicontaminarsi con il mondo, che essa è chiamata ad evangelizzare. Ma mi pare che questo siasemplicemente lo stile del Concilio Vaticano II che in qualche modo viene ravvivato, dopo le «in-crostazioni» di 50 anni di timori che fosse andato troppo avanti. Viviamo in una società pluralista,forse non tanto nemica della religione, ma certamente molto indifferente nei suoi confronti.Ma di fronte a questo progetto dai connotati fortemente innovativi, si direbbero rivoluzio-nari, si avvertono resistenze esplicite e posizioni contrarie alle sue esigenze di riforme del-la Chiesa. Si può così frenare il suo cammino?Ci sono certamente delle resistenze, non certo a livello popolare, tolti sparuti gruppetti di tradizio-nalisti, ma da una parte degli intellettuali, del clero e degli stessi collaboratori del Papa. Non di-rei che si tratti di un complotto o di un «Francesco in mezzo ai lupi».

(segue a pag. 7)

Il Giubileo: l’orizzonte mondiale di Papa Francesco

Intervista a Padre Giampaolo Salvini, Direttore Emerito de La Civiltà Cattolica a cura di Mimmo Sacco

(segue a pag. 2)

Così appariva l’edificio “Pessina” il 12 gennaio, quando fu riaperto: c’era il fiocco; tre mesi dopo c’è stata una (non gradita) sorpresa

Nessun errore nella ristrutturazione della scuola: solo errori...di stampa; così il nostro Enzo Fari-na commenta il crollo dell'intonaco al "Pessina" del 13 aprile scorso.

Il numero di una vita

"Sono uomini e donne come noi, fratelli nostri checercano una vita migliore: affamati, perseguitati,

feriti, sfruttati, vittime di guerre. Cercano una vita mi-gliore. Cercavano la felicità". Con queste parole PapaFrancesco ha descritto le vittime del naufragio del 19aprile nel Canale di Sicilia, oltre 700, fra le quali solo24 hanno avuto l’estremo omaggio di un funerale (nel-la foto un’immagine delle esequie svoltesi a Malta): delragazzo nella bara non si conosce il nome. Di una vitaumana resta solo un numero “Corpo n° 132”. Il Papa ciha ricordato una concetto di amore e solidarietà chedovrebbe essere ovvio per tutti, anche per l’Europa pa-ralizzata da questioni tecnico-economiche che nonconsentono una politica comune sull’immigrazione.

Aiuti per il NepalAnche in Ostuni si è manifestata la solida-rietà nei confronti della popolazione nepa-lese vittima di un devastante terremotonella giornata del 25 aprile scorso. Il sismanel Paese asiatico ha provocato più di10.000 vittime. AIFO, che è presente in Nepal dagli ‘90,gestendo progetti in favore delle donne insituazioni di vulnerabilità e di personeemarginate a causa delle disabilità, ha av-viato immediatamente una raccolta fondiper sostenere la popolazione.Il nostro concittadino dott. Franco Colizzi,da Presidente dell’AIFO, visitò personal-mente lo Stato himalayano alcuni anni fa.Una serata di solidarietà si è tenuta il 10maggio scorso nella nostra città presso leOfficine Tamborrino.

Ognugno di noi può dare il proprio contri-buto con una donazione attraverso:

Banca Etica, conto AIFOIBAN: IT89B0501802400000000505050

CC Postale: n° 7484 intestato AIFO onlus

Donazione online sul sito: www.aifo.it

2MAGGIO

2015 CITTà

Notizie dall’OspedaleIlsindaco della città di Ostuni, Gianfranco Coppola, allarmato da un articolo apparso su un or-

gano di informazione locale, ha recentemente rivolto una interpellanza all’Assessore regio-nale alla Salute, Donato Pentassuglia, e al direttore generale della ASL BR, Pasqualone, mani-festando timori circa la possibilità di un ridimensionamento dell’ospedale civile di Ostuni.L’assessore ha risposto dapprima a mezzo stampa e, successivamente, convocando presso lasede regionale di Bari lo stesso sindaco, al quale ha ribadito a chiare lettere che il nostro noso-comio è destinato a ricoprire il ruolo di Ospedale di riferimento per la zona nord della provinciadi Brindisi. Ha proseguito affermando che la prospettiva della costruzione del nuovo Ospedaledel Sud Barese, verso cui è orientata a fare riferimento la città di Fasano, non influirà assoluta-mente sull’organizzazione della rete ospedaliera della ASL BR. Ha inoltre assicurato ufficial-mente che sarà completata la nuova ala, laddove, tra l’altro, sarà attivata la terapia intensivapost-operatoria e saranno trasferiti il Pronto Soccorso, la Radiologia ed il Laboratorio analisi.Ha assicurato anche che la U.O.C. di Pneumologia sarà trasferita da Fasano ad Ostuni nei lo-cali della ex Ostetricia-Ginecologia, una volta completati i lavori di ristrutturazione, tuttora in cor-so. E` previsto anche, sempre secondo le dichiarazioni di Pentassuglia, il potenziamento delpersonale di Pronto Soccorso e l’avvio dei concorsi per i primariati ancora vacanti, come la Chi-rurgia, dove è già stata avviata una convenzione con il dott. Leonardo Vincenti dell’Azienda Uni-versitaria Policlinico di Bari.A conferma di quanto da noi appena riportato, riferiamo che la delibera della regione Puglian°427 dell’11.03.2015, tramite la quale è stata ridefinita l’articolazione della rete regionale ospe-daliera, tenendo conto dei servizi che ciascuno dei nosocomi individuati offre, ha attribuito al lo-cale stabilimento la qualifica di Ospedale di base, a quello di Francavilla Fontana la qualifica diI° livello ed al “Perrino” di Brindisi quella di II° livello. Anche questo documento, pertanto, con-ferma che il nostro Ospedale civile continuerà a svolgere il suo ruolo nell’ambito dell’ assisten-za ospedaliera.Dal 14.04. u.s., presso la unità operativa di medicina interna dello S.O. di Ostuni, con la dire-zione del dott. Pietro Gatti, coadiuvato dai dottori Emanuela Ciracì e Stefano Semeraro, è pos-sibile accedere alle nuove cure per l’epatite C. Questa avanzata terapia per via orale, consi-ste nell’utilizzo di due molecole, Sofosbuvir e Simeprevir, le quali inibiscono la replicazione delvirus e consentono una durata quasi dimezzata rispetto al tradizionale ricorso all’interferone eribavirina. Questo centro, dove sono già attivi i percorsi diagnostici e terapeutici di tutte le pa-tologie epatiche ed anche il trattamento locoregionale dei tumori primitivi e secondari dello stes-so organo mediante tecniche ecoguidate di termoablazione, si pone quindi come punto di rife-rimento qualificato per i pazienti del nostro territorio, che così potranno evitare viaggi faticosiverso altri centri più lontani.Sempre nell’ambito dell’implementazione dei servizi offerti, si riporta che dal 20.04.2015, pres-so la U.O. di Pediatria del locale Ospedale civile, diretta dal dott. Biagio De Mitri, sono erogatespecifiche prestazioni ambulatoriali in regime di day-service. Si tratta di nuove prestazioni cherafforzano l’assistenza territoriale e consistono nella gestione di numerose patologie che preve-dono indagini cliniche e strumentali plurime e multidisciplinari, eseguite senza ricovero e coor-dinati dalla unità operativa pediatrica, la quale provvede anche alle relative prenotazioni. Diquesti PCA, “pacchetti complessi ambulatoriali”, come ad es. infezioni delle vie respiratorie, ma-lattie della pelle, malattie endocrine ed altre ancora, si occupano, oltre al già citato direttore, ledottoresse Filannino e Cirasino ed i dottori Colucci e Longo.Si segnala, infine, che il 18 aprile u.s., presso la biblioteca comunale di Ostuni, alle ore 17.30,si è tenuto il convegno: “Alimentare…il cuore” a cura della locale associazione “Amici del cuo-re”. Dopo l’ampia ed esauriente introduzione del neo-presidente dott. Angelo Brescia, succedu-to a Salvatore Pecere, al quale sono stati rivolti i ringraziamenti per il lavoro svolto, sono inter-venuti: la nutrizionista Vincenza Palmisano, con la relazione “Stile alimentare, stile di vita inequilibrio”; la dr.ssa M. Teresa Viggiani, della U.O. di gastroenterologia del policlinico di Bari,con “La dieta mediterranea e la sua prevenzione delle malattie cardio-vascolari”; il dr FabioSgura, cardiologo della Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena, che ha trattato l’argo-mento “Danno degli alimenti sull’apparato cardio-vascolare”. All’interessante incontro, al co-spetto di un attento e numeroso pubblico, sono intervenuti anche il consigliere regionale G. Epi-fani e l’assessore Trifan, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale.

ROSARIO SANTORO

Prestigiosa nomina conferita a Mario Monopoli

Èstata istituita presso l’ufficio legislativo del ministerodella Giustizia, su proposta del Guardasigilli Andrea Or-

lando, la Commissione di studio per l’elaborazione di pro-poste di intervento sulla riforma dei reati in materia agroali-mentare, un fenomeno sempre più diffuso che mina l’eccel-lenza del made in Italy nel settore enogastronomico e favo-risce l’infiltrazione di organizzazioni criminali in questo im-portante settore economico. La predisposizione delle pro-poste dovrà essere ultimata entro il 31 luglio 2015. Delgruppo di lavoro, che sarà guidato dall’ex procuratore di To-rino Giancarlo Caselli, che attualmente presiede il Comita-to Scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricol-tura e sul sistema agroalimentare, faranno parte Alessan-dro Berardi, professore ordinario di diritto penale dell’Uni-versità di Ferrara; Alberto Gargani, professore ordinario didiritto penale dell’Università di Pisa; Pierluigi Di Stefano, Consigliere della Corte di Cassazio-ne; Massimo Donini, professore ordinario di diritto penale dell’Università di Modena; RaffaeleGuariniello, sostituto procuratore presso il Tribunale di Torino; Stefano Masini, membro dell’Os-servatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare; Aldo Natalini, sostitutoprocuratore presso il Tribunale di Siena; Vincenzo Pacileo, sostituto procuratore presso il Tri-bunale di Torino; Cesare Patrone, Capo del Corpo Forestale dello Stato; Cosimo Piccinno, Co-mandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute; Vincenzo Paticchio, comandante del Co-mando dei Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente e Mario Monopoli, funzionario del Ministerodelle politiche agricole, alimentari e forestali.Il nostro giornale si congratula con Mario Monopoli per la prestigiosa nomina.

Sono stati nominati dal Sindaco Coppola icomponenti del nuovo “Nucleo di valuta-

zione”, organo del Comune che fissa gli obiet-tivi dei Dirigenti comunali e ne valuta l’effettivoraggiungimento. L’organismo è presieduto dal-la dott. Rosa Maria Caliandro, i componentisono gli avvocati Enrico Guarini e Giuseppe(Beppe) Moro.A proposito di tali nomine, il Sindaco ha dichia-rato: “Legalità, trasparenza e meritocrazia so-no i valori attraverso i quali il sottoscritto e l’at-tuale squadra di governo garantiscono alla cit-

tadinanza lo svolgersi della mansione ammini-strativa e di controllo. Sono convinto - ha pro-seguito il Sindaco - che tutti i nodi verranno alpettine operando con coscienza e giudizio ver-ranno a galla le storture di un sistema che nonsempre ha funzionato secondo questi valori,come ha dimostrato l’incidente del “Pessina”che rappresenta solo la punta dell’iceberg; civorrà tempo, ma resto fiducioso - ha conclusoCoppola - nel lavoro del Comune di Ostuni,della magistratura e degli organi di controllodello Stato”.

“Nucleo di valutazione”Nuovi componentiMa molti sono sconcertati dallo stile

del Papa, che ogni giorno sorpren-de, e desidera sorprendere, per mo-strare che la Chiesa è capace di no-vità e di rinnovamento. Molti, anchenella Curia romana, vorrebbero sìuna riforma, ma a ritmi «millenari»,frutto di lunghe delibere. E in ognicaso purché non si tocchino il loroufficio e i loro «diritti acquisiti». Cisono poi coloro, pochi ma attivi, cheancora oggi considerano il VaticanoII una Caporetto. In questi decennihanno organizzato una difesa sul Piave. E ora vedonocedere anche questa. Ma spero proprio che la spinta alcambiamento della Chiesa, sia irreversibile.D’altronde la risposta di Papa Francesco a chi vuoleremare contro è stata chiara: “sto facendo quelloche devo fare”. E in questo suo disegno per il rinno-vamento della Chiesa si inserisce anche l’annuncio,a sorpresa, dell’Anno Santo della Misericordia, fattocoincidere volutamente con i cinquant’anni del Con-cilio Vaticano II° che verrà, così, riattualizzato inqualche modo. Molti ritengono che questo avveni-mento religioso di straordinaria importanza sarà me-no spettacolare del precedente: si tenderà, cioè, a farprevalere il primato della dimensione spirituale. Èun’opinione che si può condividere?Le iniziative di questo Papa sono sempre dirette alla spi-ritualità, alla conversione interiore, alla scoperta della mi-sericordia di Dio e al suo esercizio. L’Anno Santo non fa-rà eccezione. Anche i temi del Sinodo sulla famiglia, delresto sono tutti ispirati al Leitmotiv della misericordia, peralcuni inopportuna se cambia una prassi secolare. Puòdarsi che lo desideri meno spettacolare del precedente,e questo mi sembra positivo. Ma penso anche che ver-ranno a Roma milioni di persone, dimostrando che que-sto stile più semplice è apprezzato e gradito, anche se,venendo in massa, in certo senso lo contraddicono. Macontribuiranno a creare un clima favorevole a una rifor-ma della Chiesa, appoggiando la linea del Papa.Papa Bergoglio la cui attenzione abbraccia uno spet-tro molto ampio di problemi (è imminente una suaenciclica sull’ambiente) ha fatto sentire ripetutamen-te la sua voce contro un tipo di economia che produ-ce distorsioni sociali e crea disuguaglianze. Questoè un campo che Lei conosce bene. Ritiene che la suavoce sarà ascoltata in un clima di “globalizzazionedell’indifferenza?”Papa Francesco conosce e apprezza i vantaggi dell’eco-nomia moderna e il benessere che essa ha portato. Masi preoccupa degli esclusi, di coloro che non ne godonoi vantaggi o ne ricevono soltanto le briciole. E si preoccu-pa del fatto che, anche se il numero di affamati diminui-sce, molti operatori economici e governanti si fidanotroppo degli automatismi del mercato, che si sono dimo-strati incapaci, anche nell’attuale crisi economica, di cor-reggere le proprie insufficienze e di includere quanti so-no stati «scartati» dalla vita economica moderna: i disoc-cupati, gli emarginati ecc. Il suo è il grido di un profeta,non l’analisi di un economista, e come tale va percepitoe raccolto. In questo senso è ridicola l’accusa che gli vie-ne rivolta di essere “comunista”. Mi fa venire in mentequanto diceva don Helder C?mara: “Quando do da man-giare ai poveri, mi dicono che sono un santo. Quandochiedo di lottare contro le cause della povertà, mi diconoche sono un comunista”. In questo senso vanno intesi ilrecupero di alcuni elementi positivi della cosiddetta teo-logia della liberazione e la prossima beatificazione diMons. Romero.Papa Francesco ha sempre presente i bisogni e le ne-cessità delle diverse categorie sociali. Mi limito a sot-tolinearne una: la condizione degli anziani. Invita aprendersene cura con amore e sollecitudine. Colpi-sce, non le pare, la sua forte denuncia contro una so-cietà individualista che li considera uno “scarto ed unpeso” e non piuttosto dei “portatori di saggezza?”Emblema di questa «economia dello scarto», un’espres-sione che ripete spesso, sono gli anziani, esclusi dal cir-cuito economico o non più autosufficienti, e condannatispesso alla solitudine. Ma il Papa ricorda che una socie-tà che trascura gli anziani è una società che rinnega ilproprio passato, mentre una società che non fa figli èsenza futuro. Reagisce in particolare all’idea che gli an-ziani siano un peso, perché ritiene che possano inveceessere una risorsa, e possano dare ancora molto, pur-ché vengano messi nella condizione di farlo. Ogni etàdella vita ha qualcosa da offrire alla società, e non solopregando per essa.Il Papa, in innumerevoli occasioni, ha manifestato lasua preoccupazione e denunciato la sistematica vio-

lenza contro le minoranze etnichecristiane del Medio Oriente adopera dell’estremismo islamico.Il Papa è certamente preoccupatodelle violenze contro le minoranzereligiose, non solo cristiane ed è in-tervenuto innumerevoli volte in pro-posito, cercando di mobilitare gover-ni e opinione pubblica, ma “denunciaanche il nostro silenzio complice”.Ritiene che le violenze vadano fer-mate, se necessario anche con laforza, ma conosce anche i rischi del-le crociate e delle guerre, che vannoperciò sempre evitate. Esse inoltre,

anche se giustificate, rendono il nostro mondo semprepiù violento. Inoltre le guerre, e le rivoluzioni, come si èvisto anche negli ultimi anni, si sa come iniziano, ma nonquando e come finiscono.Torniamo, un attimo, a casa nostra. Il Papa ha usatoparole molto dure contro il fenomeno della corruzio-ne che, purtroppo, pare abbia messo profonde radi-ci nel nostro Paese. Il tema della corruzione sta molto a cuore a Papa Bergo-glio sin dal tempo in cui era arcivescovo a Buenos Aires.Sono anni che ne parla e la denuncia. È molto preoccu-pato che ci si rassegni davanti al fenomeno, che giudicauna vera cancrena della società. Gli eventi quotidiani ita-liani non sembrano dargli torto. Non solo è un furto allasocietà e ai poveri, ma è una malattia che ne dissolve iltessuto. Il rischio che in questa denuncia rimanga solo èreale, ma questo vale anche per le riforme nella Chiesache raccolgono tanti applausi, ma non sempre muovonoclero e laici impegnati a dargli una mano perché si rea-lizzino.Papa Francesco, nella sua costante attenzione versogli ultimi (gli emarginati della società) ci fa assisterea gesti davvero singolari. Un recente episodio: l’ac-coglienza di un gruppo di clochard in Vaticano (nellaCappella Sistina). E a Torino (nel prossimo giugno)un pranzo con giovani carcerati. Anche questo com-portamento di superamento e forse anche “di rottu-ra” verso schemi e protocolli consolidati non puòservire, senza dubbio, ad offrire un volto più amore-vole della Chiesa? I gesti di Papa Francesco come quelli che lei cita, e ognigiorno ce ne sono di nuovi, che spesso sconcertano e in-quietano, vogliono mostrare che lo stile di misericordia edi vicinanza agli ultimi della società va non soltanto an-nunciato ma reso concreto, cominciando dal vertice del-la Chiesa. Le sue visite fuori del Vaticano sono iniziativeda Lampedusa e quelle internazionali dall’Albania, dalloSri Lanka e dalle Filippine, Paesi della «periferia» e noncerto ricchi. Ciò che desidero è che questo stile si conso-lidi e diventi in qualche modo irreversibile, creando unarete mondiale che lo adotti e lo sostenga. Possiamo considerare la ricerca del dialogo il datodistintivo di Papa Bergoglio?Indubbiamente il Papa non intende lavorare né cammi-nare da solo. Accetta il dialogo e anzi cerca la dialettica,senza temere la critica. Questo mi sembra molto positivoanche se può rendere più difficili le decisioni finali delprocesso di discernimento. Ma certamente Papa Bergo-glio nutre la speranza che, come nel Vaticano II, nono-stante la diversità di opinioni anche tra i vescovi, si arrivia decisioni condivise, positive, propulsive, e pastoral-mente innovative, che aiuteranno tutta la Chiesa a mo-strare il volto della misericordia di Dio.Direttore, nel bel mezzo di un lavoro dalle dimensio-ni - oserei definirle - ciclopiche, Papa Francesco fasapere che “il suo Pontificato sarà breve”. A questasua sorprendente “uscita” che ha generato sorpresaed inquietudine sono state date diverse letture, an-che fuorvianti: qual’ è la sua opinione?È vero che il Papa ha fatto allusione al suo come a un«pontificato breve», ma non penso che volesse fare unaprofezia. Ritengo che volesse semplicemente prendereatto che non è più giovane, che le forze diminuisconocon l’età e che il ritmo di lavoro e di vita che si è imposto(stavo per dire «una vita d’inferno», ma forse non èl’espressione più adatta per un Papa), senza vacanze esenza risparmiarsi, con orari giornalieri molto pesanti,possono logorarlo in non molti anni. Una domanda finale: come si può spiegare l’enormepopolarità di Papa Francesco anche se non manca-no critiche al “nuovo corso”? Il suo stile di comunicazione è certamente all’origine del-la sua popolarità tra le masse cattoliche e di non creden-ti: è diretto, immediato. Il suo stile risente certamente del-la spontaneità e semplicità tipica del continente da cuiproviene, un continente

MIMMO SACCO

(segue da pag. 1)IL GIUBILEO:...

GLI IMPEGNI ISTITUZIONALI DI PAPA BERGOGLIOPapa Bergoglio avrà nei prossimi mesi degli impegni internazionali molto importanti. Nella seconda metà di settem-bre si recherà negli Stati Uniti con un calendario di incontri molto impegnativi. Sarà ricevuto alla Casa Bianca daObama. Poi Francesco sarà il primo pontefice a parlare al congresso in seduta comune, quindi all'Onu. A Philadel-phia infine avverrà l'incontro con le famiglie.Papa Bergoglio farà tappa a Cuba, una sosta di vari giorni, che rivestirà un carattere molto particolare anche perla comunità cattolica. In questo contesto si inserisce l'importante visita che Raoul Castro domenica 10 maggio aRoma con il pontefice. Merita, infine, ricordare che la Santa Sede ha avuto un ruolo fondamentale nel riavvicina-mento tra l'Avana e gli Usa. Francesco sarà il terzo Papa a visitare Cuba dopo Woityla e Ratzinger.

MIMMO SACCO

3MAGGIO

2015Terza Pagina

Dal 2 al 6 Aprile presso‘’Villa della Speranza’’

ad Ostuni si è tenuto unCampo di formazione de LaCroce Rossa Italiana, cheha riunito più di cento giova-ni volontari provenienti datutti i comitati locali pugliesi.Dopo mesi e mesi di lavoro,si è giunti a chiamare questocampo “Eureka”, esclama-zione di gioia usata per lasoluzione di un difficile pro-blema. All’apertura del cam-po i giovani sono stati accol-ti dal sindaco di Ostuni Gian-franco Coppola, dal commis-sario del comitato locale di Ostuni GianlucaPetraroli, dal presidente provinciale dellaCroce Rossa di Brindisi Alessandra Pecceril-lo Palmisano, dal delegato regionale giovaniPuglia Angela Lenti e dal delegato area treFrancesco Calò.La Croce Rossa Italiana è un ente di dirittopubblico non economico con prerogative dicarattere internazionale, che ha per scopol’assistenza sanitaria e sociale sia in tempo dipace che in tempo di conflitto.La Croce Rossa Italiana conta circa 300.000volontari ed è presente sul territorio naziona-le in duemila località, una capillarità che con-sente in qualsiasi situazione interventi rapidie razionali. Chi sceglie di entrare a far partedi quest’associazione è spinto da un fortesenso di solidarietà e voglia di aiutare costan-temente il prossimo. Essere un volontariodella Croce Rossa non è solo un mettersi alservizio degli altri, ma una continua crescitainteriore, che permette di vivere ogni giornoforti emozioni. Per chi vive questa realtà nonpuò che affermare che non vi è niente di piùbello e gratificante di un sorriso regalato, diun “Grazie!” sincero, di un sentirsi parte inte-

grante di un gruppo. Durante questo camposono stati attivati vari corsi di formazione: cor-so per istruttori alla sicurezza stradale; peristruttori giovani in azione e responsabilegruppi di lavoro; corso per operatore climatein action; per operatore educazione alla pace;corso per operatore alla salute ed, infine, cor-so per operatore sociale generico. Per ognipartecipante non è stata solo una sfida, unmettersi in gioco, ma una vera e propria vitto-ria indipendentemente dall’esito. Vittoria perchi nonostante le poche ore di sonno, ha da-to il meglio di sé per la riuscita di questo cam-po; per chi non conoscendo nessuno, hamesso da parte la timidezza e ha permessodi farsi conoscere in tutto e per tutto; per chiha condiviso, anche per pochi giorni, la pro-pria quotidianità con nuove persone, strin-gendo belle amicizie.Questo campo ha regalato ad ogni giovanevolontario grandi emozioni, sorrisi, pianti, ab-bracci e ricordi. Un grazie immenso a chi harealizzato un pezzo del sogno che unisceogni volontario. Non è un punto d’arrivo, masolo l’inizio.

MARIA CHIARA GIANFREDA

“EUREKA”, voce ai giovani volontari CRI

Lacompagnia teatrale del Liceo Classico “Antonio Cala-mo” di Ostuni ha partecipato al Festival Nazionale

Del Teatro Scolastico “Elisabetta Turroni”, che si è tenuto aCesena dal 13 al 18 Aprile.I ragazzi, diretti da Alessandro Fiorella e accompagnatidallo stesso regista e dalla prof.ssa Antonella Ayroldi,hanno ricevuto il Premio Speciale per il Teatro Civile conlo spettacolo “Destin..azione“.La pièce nasce da un lavoro di integrazione e traduzionescenica dei reportage del fotoreporter Marcello Carrozzoin Palestina, in Congo e in Argentina che documentano laviolenza, la schiavitù, la dittatura. Attraverso ripetuti viagginegli stessi luoghi,i suoi fotogrammi si sono fatti raccontoe testimonianza non accidentale. Si guardano da vicino: lamorte di un reporter palestinese, le catene di una donnacongolese, la follia di un regime brutale in Argentina.Destini individuali e universali si avvicendano in un’azioneteatrale e narrativa, che integra vocalità sonora, spazioscenico e documentazione fotografica. Nell’esperienzaumana, nelle tracce di viaggio del reporter Marcello Car-rozzo si toccano mondi lontani, si scoprono storie di variae sofferta umanità, rituali e abiti che incrociano gli sguar-di e le voci di chi ha voglia di sentire e capire. Nello spa-zio scenico allestito dal regista Alessandro Fiorella le sto-rie scoperte vengono abitate: ambienti e figure, suoni emusicalità in quello spazio, plasticamente, si configurano.L’eco del dramma antico risuona con l’immediatezza del-le voci e dei corpi. Case non arredate, talvolta slum, ba-raccopoli animate da continui sfratti: il dolore, la violenzagratuita, la dualità della materia si annulla nell’unica casapossibile, quella del mondo. “La mia casa è il mondo…”:è l’esordio, poi si va ad abitarlo, ci si allontana e si ritornaarricchiti dalle parole, dalle immagini, dalla musica e dal-

le storie che si abitano, nel cuore della terra “che batte for-te, come una grande madre che accoglie…é la fine delnulla. Poi si ricomincia…”.La motivazione che ha orientato la giuria a premiare “De-stin…azione”, è stata la seguente: «Le splendide imma-gini fotografiche, scattate nella contemporaneità deglieventi dal fotoreporter Marcello Carrozzo, costituirà l’os-satura e il filo conduttore visivo dello spettacolo, ma le ra-dici della ricerca drammaturgica vanno ricercate nelle fon-damenta più ancestrali del teatro classico, intrecciandosicostantemente con i linguaggi espressivi della modernità.In questo quadro si evidenzia , oltre ad una interpretazio-ne a tinte forti da parte dei giovani sul palcoscenico,unaefficacissima trattazione musicale e corale che segna lavoce di commento di tutto lo spettacolo. Tra i tanti titoli di“teatro civile” proposti dagli istituti scolastici,“Destin….azione” si è distinto per la globalità degli inte-ressi culturali e dei registri espressivi evidenziati”.Il Direttore artistico del Festival, Gabriele Marchesini, almomento della consegna del premio ha dichiarato: «L’edi-zione 2015 del festival è stato fortemente caratterizzatodalla rappresentazione teatrale “Destin….azione”, operadal forte impatto emotivo che ha scavato nella realtàdrammatica di storie vere, risultato degli scatti di MarcelloCarrozzo. Il Canto evoca il coro greco di antica memoria,l’interpretazione degli attori è stata di grande intensità, leimmagini, pur nella straordinarietà dei singoli, si fondonoin un unicum straordinario, regalando al pubblico emozio-ni intense». «Questo riconoscimento è motivo di orgoglio– dichiara il Dirigente Scolastico, Annunziata Ferrara –ancora una volta devo ringraziare i ragazzi dell’Officinadel Sole e il Prof. Fiorella per l’impegno profuso».

ISABELLA AYROLDI

L’OFFICINA DEL SOLE conquista il premio “Elisabetta Turrioni”

Un altro prestigioso premio è stato portato a casa dai ragazzi dell’Officina del Sole, che vincono a Cesena con l’opera “Destin…azione”

PROGRAMMASede degli incontri: AUDITORIUM “G. SEMERANO” - BIBLIOTECA COMUNALE

UNIVERSITA’ DELLE TRE ETA’UNITRE - OSTUNI

GIOVEDÌ 14 MAGGIO - ore 8.00/13.00Percorso interattivo lungo la Via TraianaMUSEO E PARCO ARCHEOLOGICO

DI EGNAZIA

VENERDI’ 15 MAGGIO - ore 18.30SILVIO CARRINO

“E PURE QUANNE NE VETIME ARRETE”Un’altra tappa del cammino umano e poetico

intermezzo del prof. GIOVANNI FRANCIOSO

VENERDI’ 22 MAGGIO - ore 18.30Avv. AUGUSTO CONTE e

Avv. GIANMICHELE PAVONE“ILLUSTRI AVVOCATI SALENTINI DEL FORO

DI OSTUNI E DI CEGLIE MESSAPICA”in collaborazione con l’Unitre di Ceglie M.ca

e l’Ordine degli Avvocati di Brindisi

DOMENICA 24 MAGGIO - ore 9.00/18.00PASSEGGIATA ETNOBOTANICA

con pranzo presso Masseria

VENERDI’ 29 MAGGIO - ore 18.30Prof. FRANCO LIUZZI

Direttore di “Mosca Bianca”, impresa di comunicazione

“QUIZQUILIA: Storia del quiz televisivo italiano dal 1954 al 1978

da Fortunatissimo a Scommettiammo?”in collaborazione con il Rotary Club

VENERDI’ 5 GIUGNO - ore 18.30“ETERNAMENTE GIOVANI

La leggiadria del leggere”Introduzione al Premio di “Belle Lettere”

Intermezzo del prof. LORENZO MARSEGLIA

La chjandàta de VeciènzeDedicai a mio padre questa poesia che trattadell’ulivo, pianta secolare che fa parte delnostro patrimonio agrario-paesaggistico eche, recentemente, è stata colpita, nel bassoSalento, dalla “xylella fastidiosa”. Il fattonarrato accadde realmente e verosimilmenteverso la fine degli anni ‘70.

Da la matìna chjevéva e cchjevévallu tièmbe tànda m’era mbatevùteca nge vuléva buéne cu sscrescévae je a llu suènne già me n’era sciùte.Me vènne ’n zuènne po’ nu làdre stùrneca da la ciàmba li scappò n’alìae ddòppe ca passòrne tànda giùrnenu tèrmete nascì nnànze a lla vìa.

Cu llu scappàva pìcca nge mangò;peddènne ca mancava la pasòla,Veciènze, a ttièmbe sua, po’ lu nzetò:e ce jàrvulu ca se fésce a vviòla!

Lu prièsce ca li dàva la chjandàta :a lla spàdda li felàre de chjarìta,li nardòe a bbàsce a lla funnàta;fatìa tànda, ma bèdda chèra vìta!N’anne ca stàva pe spendà la ndràtae lla remònna già fatta era stata,la nòtte pertò na sorta de scelàtaca seccò pare pare la chjandàta;

spaccaresciàte nzìgn’a llu petegnòne,e ppe lu chjànde de l’attàne mìa,ca vedéva qua e ddà nu repeddòne,me descetèbbe spavendàte chera dìa.Sùbbete a lla fenèstra i’ currìbbee sspièbbe dà, mmir’a lla chjandàta;ce ggrànna maravìgghja me fascìbbe:mègghje de prima s’era repegghjàta!

“Agne ttièmbe pàssa”, tanne i’ penzèbbe,“ma l’àrvulu d’alìa resta sèmbe verde!”Po la pasòla arréta scì uardèbbe…Pe mmè, pure jòsce, ì nn’arrecuèrde.

ROSARIO SANTORO

Nella composizione ci sono dei termini “tecnici”facenti parte della nostra cultura contadina, chetraduco: chjandàta: uliveto; ladre sturne: lo stor-no, uccello che si nutre “rubando” le olive; tèrme-te: olivo selvatico, olivastro; pasola: oliva da ta-vola tipica della nostra zona; nzetò: innestò; chia-rita: varietà “ogliarola”; nardòe: varietà “cellinadi Nardò”; ndrata: fioritura; remonna: potatura;scelata: gelatura; petegnòne: tronco principale;repeddòne: pollone.

Madre d’un tempo anticoIn occasione della Festa della mamma, pernon dimenticare la figura fiera e sofferta del-le madri del passato, pubblichiamo questapoesia di Giampiera Quartulli (n.d.r.).

Madre d’un tempocon la tua storia sul voltosegnato dalle rughe,angelo senz’aliche pur senz’armimi fa sentir difeso.Madre che non risparmiogni affannosa curache è gesto d’amoreindietro mai preteso.Madre che vieni dalla dura terrache hai visto la crudele guerra...che non dai libri sapestila saggezza antica;madre al sacrificio tempratae alla fatica:umanità soffertapaga di poche cose.Madre rocciosa e teneracuore colmo d’amoreche per pudoreraffreni ogni carezza.Amalgama silentedi coraggio e fierezza,l‘accenno di un sorrisoche serio disarma anche le offese.Mani nodose e forti, mani operose,mani congiunte che la mattinapregano non viste.E... verso la fineripiegata e stancama ancor utile e dolcecome l’ultimo raggio che declina...Tutto continuanel divenire umano senza posama Tu, madre d’un tempo,poco adornata e ... bellarimani nella mentecon la tua gloria ignotaeppur... lucente.

GIAMPIERA QUARTULLI

PIERO LAPENNA: PER TE MAMMA

Nuovo CD per Piero Lapenna, un amico del pubblico ostunese e non solo ostunese, che ormai da più di quaran-t’anni propone brani che spaziano dalla tradizione popolare locale ai grandi classici della musica italiana , dalla

produzione dei nostri cantautori alle sue stesse composizioni. In questo album appena uscito le canzoni originali so-no quattro: “Per te mamma” che dà il titolo al disco, scritta con Patrizia Giannotte, “Nel tango dell’amore” scritto conA,Camassa, “Se penso a te” e l’originalissima “Pizzica dance”. Dedicata alla figura materna è anche la bellissimaversione di “Mamma”: accanto a grandi motivi napoletani (“Guaglione”, “Torna a Surriento”, “Reginella”) e a succes-si come “Nel blu dipinto di blu”, “Un’orasola ti vorrei”, “Marina”, “L’amore è unacosa meravigliosa” “Scende la pioggia”,“Lontano dagli occhi”, “O mio Signore” diVianello, troviamo un bel medley su “Mil-le lire al mese” ed uno, ottimamente ese-guito, con le canzoni di Massimo Ranie-ri. Non mancano celebri brani locali co-me “Lauretta mia”, accorato saluto delpadre alla figlia che va in sposa, e “Stu-ne mia” che, a quasi cinquant’anni dalsuo primo lancio, si caratterizza sempredi più come “inno di Ostuni”.

4MAGGIO

2015 Cronaca

ULIVIAlberi secolarigià sembrano abbracciarcile radici nutrirci.

Questa è la mia terratanto amata e disprezzata,terra di antichi canti,di eroi e di sconfitti.

Alberi secolaribruciano sotto un soledella terra che fudei Greci e dei Messapi.

Siamo memoria atavicadi curve schiene e fame,di pianto che richiamatanta fatica e rabbia.

Guerrieri annichilitidall’inumana peste.Gridando un uomo piangetronchi decapitatie linfa di sangue scorresugli oltraggiati campi.

Alberi secolari- - - - - - - - - - - *

Nella mia terra: Puglia.

* Il lettore può aggiungere un verso apiacere

INES MAGNO

FAZZOLETTIFazzoletti dimenticatinelle tasche dei miei pantaloni.Fazzoletti intrisi di lacrime

versatequando mi hai detto addiol’orgoglio forte:non ti chiederò di tornare.Fazzoletti che avvolgonouna gomma da masticareconsumata dall’ansia di attendereparole che non volevo sentire.Fazzoletti strappatida mani rabbiosee consapevolidi non poter più stringere le tue.Fazzoletti dimenticatinelle tasche dei miei pantaloni.

ALICE TOMEO

MON CHEREra sotto uno sfiorirsi di cielitinti di rosaerosa dall’innegabile malinco-nia d’essere,che m’incontrasti sgualcitaentro il sonno e la veglia.Addosso mi tremaun’angoscia che intuisci

quotidiana.(Non scriverò di te,che la mia biografiaè lo strascico del tuo nome).I caratteri microscopici dellamia storiaincisi, indelebili ematomisul dorso nudo della mia mano..Non sono che i “non so”d’un’improbabile indecisione:la latitanza dei miei occhi timidi

ti raccoglie le labbra in un sorriso.Non sono che i “vorrei”scivolati via dalla boccad’un poliedrico, incostante

desiderio.Ma si deve guarire dai

condizionali.(Chi sei, tuche hai il balsamo su un labbroe il veleno sull’altro?).Lento il succedersi delle stagioni,stagioni a credermi bella.Di donna mi si riconosce

la tenacia,radicata alla vita come edera,come le speranze sempreverdidi giardini altrimenti sfioriti.Mi espando,estendo in te i miei desideri,ma non ti raggiungo;mi tesso,divento prolissa,ma non ti raggiungo;mi evaporo,connubio impalpabile con l’aria,ma non ti raggiungo;mi tendo,come mare punto dal vento,ma non ti raggiungerò.E’ Chopin: note di fili etereicome pianto di stelletessono i diafani velia celare il quotidiano grigiore.Nei suoi Notturnibrillano chiarissimi i tuoi occhi.

DEMETRA VARESE

POPOLO DA ODIARELa mamma mi ha vestitacon cura e con garbocome si fa per un viaggio:quel giorno avevo un completo verdecucito dalla nonnanella sua piccola casaa Sirte.

Quel giorno papà ci ha preso e ci ha portato al porto dove tante anime attendevano stremate.

Stremate dalla pauradi una bomba imminente,per un dio amatoche non ci ha salvato

E’ l’ora della preghiera:ci inginocchiamo verso Oriente;la nonna sta singhiozzando,ma nessuno la vede.

Arriva la barca. Non sembra come l’aveva

descritta papà:è piccola, sporca e vecchia;mi rispondono: “Vuoi salvarti?”

C’erano dei militari che ridevano di noie che parlavano una linguaa me sconosciuta:“La lingua del male!”

mi avvertono.

Donne, bambini, uomini,salgono, saltano, piangono,guardano il mare:e io scorgo, per l’ultima volta, Sirte.

I profumi, i colori, la sabbia, le macerie, le bombe, i morti, mi strattonano, mi spostano,controllano il mio biglietto.

Papà raccoglieva i soldi per ilviaggio,ogni notte li contava, nascosto nel suo letto:Cento, Duecento, Tremila,

Seimila…

Arrivano altre barche,salgono altre animee partono,e partiamo.

Come è bello il mare:la nonna mi ha coperto il capocon un suo veloe il mondo da qui sottoassume sfumature diverse:il mare è ancora più verde,il cielo ancora più blu,e le anime…

Di fronte a me una bambina ha gli occhi azzurri e le trecce;E’ abbracciata alla sua mamma stanca di un viaggioche nessuno sa a cosa porti.

D’un tratto si ferma la nostra zattera:la gente si alza,urla, chiede aiuto,la nonna mi stringe e mi fa sentire il profumo delle spezie.

Fa freddo e sta calandoil sole, una donna piange e suo marito l’abbraccia,la consola, le implora di essere calma e serena.

In lontananza un faro luminosoattira l’attenzionee tutti si sporgono su un lato del barcone.

Sento l’acqua sotto le mie scarpe:la tocco, la bevo,mi bagno il viso

Ancora più acqua,ancora più acqua nella barca:Allah, Allah, aiutami Allah!Non voglio scendere in quelmare nero!

Scivolo, sbatto la testa, piango, imploro dio per far sì che qualcunomi tenda una mano.

Ma le anime guardano il faro avvicinarsi:luce e ombra…

luce, ombra…

Il mare luminoso tranquillizza la mia mente;scivolo, cado, affondo:pian piano scendo e nessuno può fermarmi.

Qui non si odono spari o bombe,l’odore non è acre come il sangue:rivedo Sirte, la mamma, la nonna,mi abbraccia, mi bacia.

Eravamo settecento,ma non siamo nel vento:siamo nel mare che divide euniscenoi,popolo da odiare.

GIOVANNI LUIGI GIOIA

I GIOVANI POETI DEL PREMIO “SALLUSTIO”I VINCITORI DELLA VI EDIZIONE

Nella foto: la coordinatrice della giuria, prof.ssa Menna-Colacicco, ipremiati Alice Tomeo, Ines Magno, Giovanni Luigi Gioia e Demetra Va-rese. dietro di lei la prof.ssa Narracci, poi la Dirigente Ferrara e la fa-miglia Sallustio

Siè svolta il 29 aprile nell’insolita cornice del Bar “H24” di Ostuni lapremiazione della VI edizione del Concorso di Poesia intitolato

alla memoria di Antonio Sallustio (1931-2009), pubblicista, libraio epoeta. Anche quest’anno sono stati quattro i giovanissimi poeti pre-miati, due per il biennio e due per il triennio sia del Classico che del-lo Scientifico: per il biennio hanno vinto Ines Magno (Classico) ed Ali-ce Tomeo (Scientifco) per il triennio Demetra Varese (Classico) allasua seconda vittoria dopo quella del 2012, e Giovanni Luigi Gioia(Scientifico). La giuria era composta dalla Dirigente del Liceo, Annun-ziata Ferrara, e dai docenti Maria Menna Colacicco, Elena NarraccieMatteo Laterza. Ha offerto una grande collaborazione anche la prof.Lucia Grassi. La manifestazione è stata organizzata dal Rotary ClubOstuni Valle d’Itria Rosa Marina, le borse di studio ai vincitori sonostate offerte dalla famiglia Sallustio. Nel corso della premiazione si so-no esibiti Giorgia Semerano (chitarra) e Giuseppe Putignano (voce),ed è stato presentato il volume “Mia cara gioventù, dolce illusione”che raccoglie le poesie premiate sia ad Ostuni che a Cariati (Cosen-za) dove si svolge l’edizione gemella del premio, la cui consegna av-verrà quest’anno il 25 maggio alla presenza dell’Arcivescovo di Ros-sano-Cariati mons. Giuseppe Satriano.

I musicisti dell’Orchestra “Bosco premiati” a PesaroGrande riconoscimento per l’Orchestra Giovanile “S.G. Bosco” di Ostuni che ha ottenuto il 2° Premio al

XII Concorso Musicale Internazionale “Città di Pesaro”. Tutte le formazioni, presentate dai docenti delCorso ad Indirizzo Musicale della Scuola Secondaria di I grado “Barnaba-Bosco”, sono state premiate, se-gno evidente che la scuola fornisce ottime possibilità a tutti gli alunni di potersi esprimere con la musica edi raggiungere risultati notevoli. L’inaugurazione del 3° Concorso Musicale Nazionale “Antonio Legrottaglie”si terrà al Teatro Verdi di Brindisi l’ 11 Maggio 2015 alle ore 17.00 in occasione dell’inaugurazione della Set-

timana Nazionale della Musica a Scuolaorganizzata dall’Ufficio Scolastico Provin-ciale, per l’occasione l’Orchestra Giovanile“S.G. Bosco” eseguirà: L’amore perduto diDe Andrè, Dance Macabre di CamilleSaint-Saëns, Adiòs Nonino di Piazzolla e Iwill follow him arrangiati e diretti da Sere-nella Leone e Giovanni di Palmo.

Studenti ostunesi esploratorie…vincitori

Importante successo conseguito dagli studenti di Ostuni nel concorsoEsploratori della memoria parte del progetto Pietre della Memoria

2014/15, organizzato dal comitato regionale dell’A.N.M.I.G. (Ass. Naz.Fra Mutilati ed Invalidi di Guerra e Fondazione) del quale fa parte An-tonio Cerasino, rappresentante della sezione di Ostuni. La premiazio-ne si è svolta il 4 maggio a Bari presso la “Casa del Mutilato”. Tra le nu-merose manifestazioni che segneranno il centenario dalla GrandeGuerra, questo concorso ha inteso stimolare gli studenti pugliesi in unrecupero delle diverse testimonianze legate agli eventi bellici nei qualiè stata coinvolta la nostra nazione nel secolo scorso (monumenti, epi-grafi, lettere, cartoline, interviste ai superstiti ecc.), elaborate in varieforme espressive, tra le quali privilegiata è stata quella multimediale.Un’iniziativa altamente educativa che ha avuto come scopo quello diimpegnare i ragazzi in un proficuo rapporto intergenerazionale, svilup-pando la conoscenza del territorio e promuovendo la cultura della pa-ce. Si sono distinti nella categoria riguardante la Scuola Primaria glialunni della 3ª B guidati dalla docente Carmela Putignano del CircoloDidattico “Giovanni XXIII”, dirigente scolastica la dott.ssa Raffaela Ro-ma, classificandosi al primo posto mentre Miriana Calò, Claudiana Ba-rella, Daniela Errico, Gianmarco Prete, Giorgia Santoro, Trisolini Martadella 5ª A e Andrea Lofino, Alessia Nucci e Francesca Sicilia della 5ª D,coordinati dalla docente Enza Aurisicchio dell’I.I.S.S. “Pepe-Calamo”Liceo Classico diretto dalla dott.ssa Annunziata Ferrara, hanno supe-rato gli altri concorrenti della Scuola Secondaria di secondo grado. Unrisultato significativo che premia lo slancio e l’entusiasmo degli studen-ti che hanno risposto positivamente a questa attività extrascolastica, inun momento critico per le istituzioni scolastiche, private di quei contri-buti economici capaci di sviluppare al di fuori dei tradizionali percorsididattici, consapevoli processi di cittadinanza attiva.

E.A.

LLLLaaaauuuu rrrreeeeeeeeMercoledì 18 marzo 2015 nell’Università degli Stu-di di Ferrara - Dipartimento di Economia e Manage-ment, con la votazione 110/110 ha conseguito laLaurea magistrale in Scienze Economico-Aziendali

KATIA SGURAdiscutendo la tesi: «Il documento unico di pro-grammazione – Un’analisi comparativa dei Comu-ni sperimentali di piccole dimensioni».Relatore: Chiar.mo Prof. Enrico Deidda GagliardoCorrelatore: Chiar.mo Prof. Enrico Bracci

I genitori Franco e Mariagrazia, la sorella Assun-ta con i parenti e gli amici partecipano con gioia ilsuccesso raggiunto ed augurano a Katia un futuroricco di magnifiche soddisfazioni.

* * *Venerdì 10 aprile 2015 nell’Università Commer-ciale “Luigi Bocconi” di Milano, Scuola Superio-re Universitaria, con la votazione di 110 su 110 elode, ha conseguito la Laurea Magistrale in Ma-nagement

MARIAPAOLA ORLANDOdiscutendo la tesi: «Accord Vs Alliance: Analisi de-gli Accordi Collettivi Privati in risposta alla trage-dia del Roma Plaza».Relatore: Chiar.mo Prof. Nicola MisaniControrelatore: Chiar.mo Prof. Antonio Tencati

La sorella Vittoria felicissima del traguardo realiz-zato da Mariapaola, insieme ai genitori Paolo e Ti-tina, nell’annunciare il lieto evento a parenti edamici, augura un futuro colmo di realizzazioni e disoddisfazioni.

* * *

Venerdì 10 aprile 2015, nell’Università “LuigiBocconi” di Milano, ha brillantemente conseguitola Laurea Magistrale in Economia e Managementdelle Istituzioni e dei Mercati Finanziari - Finance

SILVIA PALMAdiscutendo una tesi empirica dal titolo: «MarkovSwitching Cointegration and Error CorrectionModels for CDS and Bond Spreads: An Applicationto Euro Area Sovereign Bonds».Relatore: Chiar.mo Prof. Massimo Guidolin.

I genitori Piero e Maria Teresa Santoro e la sorellaClaudia partecipano con grande gioia a parenti edamici ed augurano a Silvia uno splendido avvenire.

* * *Giovedì 26 aprile 2015 presso l’Università deglistudi di Bari “Aldo Moro”, dipartimento di giuri-sprudenza (dopo aver superato ventotto esami delcorso di laurea e conseguito sempre lo stesso voto30 e lode)

ILARIA APRUZZIcon la votazione di 110/110 e lode, con plauso del-la Commissione e l’invito a proseguire gli studi, haconseguito la Laurea Magistrale in Giurispru-denza, discutendo la tesi in Diritto Tributario: «Li-neamenti evolutivi della fiscalità ambientale traarmonizzazione e autonomie locali».Relatore: Chiar.mo Prof. Gianluca SelicatoCorrelatore: Chiar.mo Prof. Massimo Benedettelli

I genitori Nino e Chiara, i fratelli Doriana, Angeloe Federica, zii e cugini, felicissimi del meraviglio-so traguardo raggiunto dalla neodottoressa, si au-gurano che possa rappresentare il punto di parten-za per un luminoso futuro professionale, ricco digioie e soddisfazioni.

5MAGGIO

2015Speciale

Il31 maggio si voterà per le elezioni regionali: terminato il decennio diVendola (il Presidente uscente ha scelto di non ripresentarsi) sono set-

te i candidati alla Presidenza. L’ex Sindaco di Bari Michele Emiliano, se-gretario regionale del PD che ovviamente lo sostiene, presenta comunquedue liste con il suo nome: “La Puglia con Emiliano” ed “Emiliano Sindacodi Puglia”. Con Emiliano ci sono altre cinque liste: “Noi a sinistra” (che fariferimento a Vendola, che pur essendone il segretario nazionale non pre-senta in Puglia una lista di SEL), “Partito Comunista d’Italia”, “Popolari” (trai quali è candidato l’ex senatore di Alleanza nazionale Eupreprio Curto),“Popolari per l’Italia”, e una lista dal fantasioso nome di “Pensionati, inva-lidi e giovani insieme”. Quattro le liste a sostegno dell’ex Ministro AdrianaPoli Bortone: “Puglia nazionale”, “Forza Italia”, “Noi con Salvini” che fa ri-ferimento al leader della Lega Nord, e “Partito Liberale Italiano”. Consuma-to lo strappo nel centrodestra, con l’ex Ministro Raffaele Fitto che presen-ta in Puglia la sua lista “Oltre con Fitto” a sostegno dell’oncologo ed exPresidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli. Schittulli è soste-

nuto anche dal “Movimento Schittulli Area Popolare” e da “Fratelli d’Italia”.La studentessa Antonella Laricchia, laureanda in Architettura, è la candi-data scelta on line dal Movimento 5 Stelle, il brindisino Riccardo Rossi è ilcandidato de “L’Altra Puglia”, formazione della sinistra che non si ricono-sce in Emiliano; ancora più a sinistra troviamo Gregorio Mariggiò dei Ver-di e Michele Rizzi di “Alternativa comunista”.Si voterà solo domenica 31 dalle 7 alle 23; il turno è unico, senza ballot-taggio; verrà eletto Presidente chi otterrà la maggioranza relativa dei voti.Posto garantito in Consiglio anche al secondo classificato; due i seggi si-curamente assegnati ai candidati delle liste presentate in Provincia di Brin-disi; per completare i seggi in Consiglio (ridotti da settanta a cinquanta)scatterà poi un complesso meccanismo che terrà conto del premio di mag-gioranza (la coalizione vincente avrà da 27 a 29 seggi) e delle soglie disbarramento (ogni coalizione o lista che si presenta da sola dovrà ottene-re almeno l’otto per cento, ogni lista che compone la coalizione dovrà ot-tenere almeno il quattro).

Si potrà esprimere una sola preferenza; è ammesso il voto disgiunto (vo-tare un candidato Presidente e una lista che non lo sostiene).I candidati ostunesi sono sette: tre con Emiliano (il consigliere uscente delPartito Democratico, Giovanni Epifani; l’ex Sindaco di Ostuni DomenicoTanzarella (“Emiliano Sindaco di Puglia”), l’avvocato Giusy Santomanco(“Noi a sinistra”). Candidato con Schittulli nella lista “Oltre con Fitto” è ilconsigliere comunale Ernesto Camassa, che rappresenta il centrodestraostunese; candidato con la Poli Bortone nella lista “Puglia nazionale” è Ni-cola Santoro, imprenditore olivicolo ostunese. Giancarlo Scalone è candi-dato nella lista “L’Altra Puglia”, Paolo Mariani nel Movimento 5 Stelle. Aciascun candidato il nostro Giornale ha rivolto delle domande circa idee,programmi e proposte.Abbiamo lasciato a ciascun candidato lo spazio che riteneva più op-portuno per dare le sue risposte. Confidiamo nella capacità di cia-scun elettore di comprendere e valutare al meglio le proposte per vo-tare liberamente.

ELEZIONI REGIONALI 2015

1) La candidata alla Presidenzadella Regione Puglia, AntonellaLaricchia, ha chiesto agli elettoripugliesi, governati per dieci annidalla destra di Distaso e Fitto eper altri dieci dalla sinistra di Ven-dola, di mettere alla prova voi delMovimento 5 Stelle. Con qualeprogramma e quali prospettive?L’elaborazione del nostro program-ma è stato un lungo percorso duratopiù di due anni e a cui hanno parteci-pato tantissimi cittadini e professioni-sti dei vari settori ed oggi ci presen-tiamo con un vero e proprio progettoarticolato e dettagliato che investetutti i campi. Lo abbiamo rappresen-tato con una mongolfiera che farà volare in alto la no-stra Regione.Sviluppo, lavoro e sostegno al reddito sono il motoredi questa mongolfiera. Uno sviluppo basato sui prin-cipi dell’economia circolare, a bassa intensità di ca-pitali ed alta intensità di lavoro, dove le piccole e me-die imprese, ossatura del nostro sistema economico,hanno una importanza strategica fondamentale. Strategie di sviluppo già messe in atto in altre regio-ni europee e che stanno dando ottimi risultati comein Francia, nel Nord Pais de Calais, regione molto si-mile alla nostra per abitanti e presenza di industriapesante dove, applicando questo modello, in un so-lo anno si sono registrati 20 mila nuovi posti di lavo-ro e la nascita di centinaia di nuove aziende.La Puglia può inoltre puntare sul turismo e sul setto-re agrolimentare, avendo anche un patrimonio diinestimabile valore (ben tre importanti riviste interna-zionali hanno definito la Puglia la più bella regionedel mondo).Valorizzare i nostri paesaggi e le nostre risorse na-turalistiche, invece di consumarle e depauperarlecome fatto sino ad ora, sostenere un agricoltura diqualità in grado di fornire adeguato reddito a chi lapratica, investire sul nostro patrimonio artistico, cul-turale e architettonico sono elementi strategici fon-damentali che abbiamo definito, con molti operatoridel settore, in azioni concrete da realizzare nel bre-ve e medio termine. Vi è poi la parte dei servizi alla persona, Sanità inprimis, a cui abbiamo dedicato ampio spazio e ap-profondimento. Come si rileva dalla rivista di settore“Salento medico”, sulla quale tutti i candidati allaPresidenza della Regione hanno esposto i loro pro-grammi inerenti alla Sanità, posso dichiarare chesiamo gli unici ad avere un progetto organico e defi-nito. Gli altri, come al solito, si fermano a vuoti slo-gan, gli stessi che hanno portato il sistema sanitarioregionale alle misere condizioni in cui si trova oggi.C’è invece bisogno di intervenire con politiche sani-tarie che abbiano come fulcro l’assistenza territoria-le con servizi capillarmente diffusi. Mi riferisco a Ca-se della salute, poliambulatori specialistici, assisten-za domiciliare, infermieri territoriali ed altri servizi tut-ti integrati e coordinati coi medici di famiglia. L’Assi-stenza ospedaliera, in questi anni spolpata di postiletto e personale, va riorganizzata per fornire presta-zioni di alta specialità ed efficienza anche introdu-cendo modelli organizzativi innovativi, quali adesempio gli ospedali per intensità di cura. I contin-genti di personale vanno adeguati.La situazione è drammatica. Nel X Rapporto sullaSanità, elaborato dall’Università “Tor Vergata” di Ro-ma, pubblicato ad Ottobre 2014, il giudizio sulla sa-nità pugliese è nefasto. Siamo la penultima regionenell’erogazione dei Livelli Essenziali e migliaia di no-stri concittadini non si curano più per impossibilitàeconomiche. Bisogna intervenire subito con azioniconcrete. Gli slogan non servono.Concludo la risposta a questa domanda parlandodel reddito di cittadinanza regionale, un punto fon-damentale del nostro programma. Stiamo passandoun periodo di profonda crisi e nessuno deve esserelasciato a se stesso, dobbiamo ritrovare il senso disolidarietà e comunità. Un assegno di sostengo alreddito di 580 euro per le persone che si trovanosotto la soglia della povertà è una priorità.2) L’incontro svoltosi ad Ostuni il 15 aprile scor-so era sul tema del Turismo, un settore davverotrainante. Quali le vostre proposte in materia.

Le varie potenzialità attrattivepresenti sul territorio sono in gra-do di soddisfare qualsiasi tipo diturismo, ma sono necessarie ido-nee strategie di rete e di marke-ting. La politica ha il dovere di sti-molarle e sostenerle anche eco-nomicamente, nonchè offrire queiservizi indispensabili al settore.Penso, ad esempio, al trasportopubblico regionale. Spostarsi daun paese all’altro è impresa ar-dua e questo limita fortementel’effettiva fruibilità delle risorsepresenti sul territorio e di conse-guenza diminuisce l’attrattività tu-ristica.

La tanto decantata e mai raggiunta destagionalizza-zione poi non può che passare da una valorizzazio-ne del patrimonio storico, artistico, culturale, archi-tettonico e paesaggistico. È in questi ambiti che bi-sogna dirottare risorse e concentrare energie (l’esat-to contrario di quanto fatto sino ad oggi con progettidevastanti, come l’inutile gasdotto TAP, la folle deci-sione di sversare reflui fognari a Torre Guaceto - unadelle riserve marine più belle ed importanti del mon-do - e lo scellerato progetto della strada dei colli cheandrà irrimediabilmente a compromettere proprio unarea di inestimabile valore e bellezza).Centri storici spesso abbandonati e maltenuti, patri-monio museale ed artistico sottovalorizzato oppure,come nel caso dell’importante museo di Brindisi, to-talmente abbandonato e a rischio chiusura, siti ar-cheologici non fruibili o visitabili, importante patrimo-nio rupestre sconosciuto ai più, paesaggi e risorsenaturali infinite per citare solo alcune delle ricchezzeche disponiamo e che se ben valorizzate e utilizza-te possono garantire turismo per 365 giorni all’anno. Turismo che deve fare rima con altri settori quali, adesempio, l’agroalimentare in cui eccelliamo per va-rietà e qualità. Il cibo, non a caso è tema di Expo2015, è un settore in forte crescita e in cui la nostraregione potrebbe essere regina. Investire nel proprio territorio, questa è la ricetta cheabbiamo definito per una Puglia a 5 Stelle, sono ri-sorse non delocalizzabili e che nessuno ci potrà maicopiare: sta solo a noi valorizzarle e far sì che porti-no ricchezza e sviluppo al territorio stesso e non va-da nella gestione di multinazionali o investitori ester-ni che vengono qui a spremere senza lasciare nulla.Tutto questo, naturalmente va associato anche adaltre proposte che riguardano tutti i settori e non so-lo quello turistico quali la sburocratizzazione, il so-stegno alle piccole e medie imprese, diminuzionedella pressione fiscale e molto altro ancora. Il nostroprogramma completo è scaricabile dal sito www.an-tonellalaricchia.it.3) Dopo il buon risultato delle Politiche e quelloal di sotto delle aspettative delle Comunali, qua-le esito vi aspettate da queste Regionali?Difficile fare pronostici, la situazione è molto confu-sa. La gente è totalmente delusa dai politici. Molti sisono presentati negli ultimi anni come il nuovo, co-me il cambiamento per dimostrarsi poi la fotocopiadei precedenti. Serve uno sforzo da parte della citta-dinanza per dare il via ad una nuova fasepolitico/economica e ciò non sarà possibile se adamministrare la cosa pubblica rimarranno quelli disempre o comunque forze politiche alimentate, an-che economicamente, da lobby e potentati che dadecenni determinano le scelte politiche e quindi lanostra vita quotidiana. Se tutti si lamentano vuol di-re che è necessario cambiare e il Movimento 5 Stel-le è l’unica forza politica che può veramente dareuna svolta al nostro paese. Una lista composta dapersone di grandi competenze con uno specificoprogetto per la regione, una forza politica che ha di-mostrato di rispettare senza se e senza ma gli impe-gni assunti nei confronti degli elettori. Spesso, an-che usando in modo spregiativo il termine “grillini” cifanno passare per incompetenti ed inesperti. Non èaffatto così e molti nostri parlamentari e sindaci lostanno dimostrando. Invito tutti a venirci a conosce-re, ad informarsi su di noi e sul nostro programma.Sono certo che una volta preso atto delle nostre ca-pacità e delle nostre proposte, votarci gli verrà natu-rale.

1) Tu sei animatrice culturale,soprattutto nel campo dei libri:quale pensi sia per la politica ilvalore aggiunto della cultura?Ti risponderò con le parole di Anto-nio Gramsci: “La cultura è organiz-zazione, disciplina del proprio iointeriore; è presa di possesso del-la propria personalità, è conquistadi coscienza superiore, per la qua-le si riesce a comprendere il pro-prio valore storico, la propria fun-zione nella vita, i propri diritti, i pro-pri doveri”. Ecco, è proprio questaconsapevolezza che distingue unpolitico animato da spirito di servi-zio, rispetto a quello animato dadesiderio (per non dire brama) di potere.2) La sinistra ad Ostuni appare anche questavolta divisa. Ricchezza di presenze o frattura ir-rimediabile?Non confonderei la presenza di 3 candidati di sini-stra (e tralascio Giovanni Epifani che faccio fatica acollocare a sinistra) con la divisione della sinistra.La sinistra progressista è nella coalizione che so-stiene Michele Emiliano alla presidenza della regio-ne e non si pone in discontinuità col passato. Direipiuttosto che c’è ricchezza di presenze. Inoltre, tro-vo che la Puglia sia cresciuta nei settori dell’innova-zione, del turismo, dell’agricoltura, nelle politiche asostegno dei giovani e su questo non si può che es-sere d’accordo. Purtroppo il programma di Vendolanon è stato completato in 10 anni e dovrà esserecompletato con Emiliano presidente. Ma invito cia-scun elettore a guardare ai settori che conservanooggi forti fattori di criticità e a verificare quale forzapolitica ha gestito gli assessorati di riferimento. Iosno convinta che le forze politiche che hanno sapu-to realizzare il programma del presidente Vendolasaranno premiate, quelle che invece hanno manca-to gli obiettivi usciranno indebolite, penso peresempio alla sanità. Per tornare alle fratture irrime-

diabili, invece, mi spiace che nonsi sia riusciti a trovare dei punti diconvergenza tra la nostra coalizio-ne e “L’Altra Puglia” di RICCAR-DO ROSSI. Non sono certa che losbarramento all’8% consentiràl’ingresso di quello schieramentoin consiglio regionale e questo èun peccato, perchè su alcuni pun-ti programmatici c’è convergenzacon NOI A SINISTRA PER LA PU-GLIA, la lista in cui sono candida-ta.3) Hai dichiarato di aver accetta-to la candidatura per convince-re ad impegnarsi persone chealtrimenti si sarebbero astenute

dal voto. Come prevedi di riuscirci?Trasferendo sugli altri la fiducia che è stata data ame. Per mesi il sen. Dario Stefàno ha sollecitato unmio coinvolgimento personale convinto dal mioamore per la terra salentina, che ho contribuito a farconoscere fuori dalla Puglia grazie al mio impegnocon la Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pesca-tore. Ecco, posso dire di aver accettato per offrireparte del mio tempo e delle mie competenze comecontributo alla visione di una Puglia sempre più al-l’avanguardia, che non abbia zone di serie A e se-rie B, ma che sappia valorizzare e potenziare lespecificità territoriali e soprattutto le persone chehanno il merito di spendersi per un territorio. Fino amarzo avevo rifiutato la proposta di candidarmi, an-che perchè scoraggiata dalla presenza di due “big”come Epifani e Tanzarella nel panorama ostunese.Poi è crollato il soffitto del Pessina (un evento cheavrebbe potuto avere esiti ancora piu’ drammatici)e mi è tornato in mente un vecchio interrogativo: chifa della politica un mestiere - senza il quale sembranon poter vivere -, può garantire davvero, oggi, lasalvaguardia del bene comune? Rispondendo aquesta domanda, ho scelto di mettermi in gioco: “senon ora, adesso!”

1) Può tracciare un breve bilan-cio di questi cinque anni tra-scorsi in Regione?Nei cinque anni del mio impegnodi consigliere regionale il mio im-pegno è stato scandito da propo-ste e sollecitazioni continue, an-che a livello nazionale e europeo.In particolare due leggi emanatedalla Regione Puglia su mia inizia-tiva sono il frutto di questo impe-gno: la legge per l’accesso alleenergie pulite e la legge quadro inmateria di Protezione civile, leggeper aumentare l’efficienza a faredelle associazioni di volontariatoun attore istituzionale all’internodel sistema pubblico.2) Sui suoi manifesti è scritto: “obiettivo sem-plificazione”. In che modo si può raggiungerequesto obiettivo?

La Puglia è la terra delle potenzialitàinespresse e io ho sempre lavoratoper trovare il modo di valorizzarle, acominciare dalla grande ricchezza im-materiale rappresentata dalla sua bel-lezza. Riuscire a capitalizzare il valo-re di questa terra generosa, è stato ilmio obiettivo e continuerà ad esserlodomani semplificando leggi e proce-dure come volano per le iniziative.3) Cinque anni fa ottenne un largosuccesso, col sostegno di tutto ilcentrosinistra che allora governa-va Ostuni: cosa dire ora a quel-l’elettorato che ora assiste adun’ampia divisione nella stessaarea?

Anche 5 anni fa il Centro sinistra non era unito inquanto anche a Ostuni vi erano candidati di taleschieramento. Quindi il tutto rientra nella normadell’agire politico.

PAOLO MARIANI“Movimento 5 Stelle”

GIUSY SANTOMANCO“Noi a sinistra”

GIOVANNI EPIFANI“Partito Democratico”

1) Signor Santoro, ci descriva intre parole il suo curriculum e lesue esperienze?Nicola Santoro, nato ad Ostuni nel1943 alla masseria “Trappeto delDiavolo” da famiglia di agricoltori.Sin da quando avevo sei anni,aiutavo i miei genitori a piccoli la-voretti inerenti all’età. Finito glistudi (3ª media inferiore) e fino al-l’età di trentun anni ho imparatotutti quei lavori necessari in azien-da, gestita dalla famiglia, iniziandodall’allevamento e passando poiai settori caseario, seminativo, oli-vetati ed arature, prima con caval-li, buoi, successivamente conmezzi meccanici. Specializzandomi in olivicolturatuttora coltivo, trasformo e commercializzo i suoifrutti. Sono stato premiato a Roma nel 2008 con ilPremio “Bandiera Verde”2) Lei competerà alle regionali nella lista della

Poli Bortone; vi sono ad Ostunialtri sei candidati, molti di lun-ghissima esperienza e notorie-tà: quali ragioni l’hanno convin-ta ad accettare la candidatura?Gli altri sei candidati di lungaesperienza e notorietà come leime li descrive, hanno ciascuno diloro menzioni e culture diverse,non concorrenziali, pertanto la miacandidatura a Consigliere Regio-nale nella lista Poli Bortone mi da-rà il modo e la possibilità di porta-re alla Regione, personalmente oper tramite, l’esperienza maturatasul territorio; non da politico ma daagricoltore ostunese per migliora-

re l’economia del patrimonio ereditato e sudato deinostri cari che per leggerezza o per incompetenzaè stato tartassato di oneri e obblighi a volte inutili edimproduttivi, facendo sempre di più desertificare lanostra amata terra.

NICOLA SANTORO“Puglia nazionale”

Speciale6

MAGGIO2015

La mia candidatura è maturata innanzitutto dalla consapevolezza che lo sce-nario della politica italiana e’ mutato.Non esiste più un riferimento al centroper questo chi come me da una vita hamilitato in questa area doveva prende-re una decisione per non essere incon-sistente. Già negli ultimi cinque anniabbiamo portato i nostri valori e la no-stra passione politica nell’area di cen-trodestra, poi c’è stata la adesione alprogetto di Gianfranco Coppola in oc-casione delle amministrative . Ora inpiena consapevolezza politica ed inpieno accordo con le forze politiche delcentrodestra ostunese abbiamo accet-tato la unanime proposta della coalizio-ne dopo un ampio e libero dibattito interno, e questo in netta controten-denza rispetto allo scenario nazionale che, sono sicuro, troverà una ri-composizione ed una nuova e più attuale riproposizione delle tematichee delle politiche che più ci appartengono: famiglia, lavoro, diritti per i piùdeboli, temi che sono passati in secondo piano negli ultimi tempi. Repu-to fisiologico che dopo più di vent’anni il centro destra si rinnovi e trovimaggiori spunti proprio in quell’area di riferimento alla quale appartengoda sempre. Il voto alle regionali sarà sicuramente un banco di prova perla nostra coalizione che tra mille difficoltà sta cercando e secondo me riu-scendo a cambiare un modo di fare politica che stava stretto alla nostracittà, che storicamente ha sempre rappresentato per l’intera provincia unfaro di cambiamento, modernità e al momento giusto di ricambio dellaclasse dirigente quando questa dava segni di stanchezza e poca aderen-za ai bisogni dei cittadini. In tutto questo si colloca anche la mia candida-tura alle elezioni regionali come una diversa e significativa opzione poli-tica per gli ostunesi e per l’intero territorio brindisino.

CAMASSA ERNESTO“Oltre con Fitto”

Il suo slogan per le elezioni è “Non uno qualun-que”; una delle sue prime dichiarazioni è stata:“Ho sempre urlato le mie passioni”. Ci spiegabrevemente cosa significano per lei questeespressioni?Nessuna presunzione e supponenza nel mio slo-gan, ma solo la consapevolezza di essere uno dei900 candidati al Consiglio Regionale che ha avutola fortuna nella sua esperienza di vita Amministra-tiva di acquisire competenze specifiche nei settoripiù disparati, dall’Urbanistica all’ambiente, dallaraccolta e lo smaltimento dei rifiuti al sistema idri-co integrato, dalle Aree Vaste ai Servizi sociali,nonché la coerenza di un percorso politico semprenel centrosinistra e nell’area socialista, contro ogniconvenienza ed opportunismo. Per cui ci tenevo aribadire la mia lontananza siderale da ogni formadi qualunquismo, di approssimazione, di superficialità o peggio didisinvoltura nelle scelte e nell’assunzione di responsabilità checompetono ai rappresentanti del popolo nelle istituzioni. Ho sem-pre urlato le mie passioni perché ho manifestato il coraggio di chideve difendere sempre e in ogni circostanza i principi e i valori digiustizia e di libertà, sia quando si trattava di respingere i tentatividella criminalità di infiltrarsi nella pubblica amministrazione, siaquando bisognava contro la diffidenza generale impegnarsi con tut-ti e contro tutti per rimuovere una grossa nave dagli scogli e dallespiagge del nostro bellissimo mare, sia quando bisognava abbatte-re un ecomostro che deturpava da oltre 30 anni la costa della Bian-ca Ostuni. Non mi sono mai vergognato delle mie passioni musica-li, cinematografiche, teatrali, sportive, perseguendo sempre ostina-tamente un filo conduttore finalizzato alla crescita delle conoscen-ze e dei saperi delle giovani generazioni e allo sviluppo economicocoevo con quello culturale. Non ho mai avuto paura dei forti e deipotenti, ma ho sempre difeso con forza e passione civile il mio ter-ritorio e la mia comunità.Tre candidati ostunesi nelle liste di Emiliano: un piccolo derbyin famiglia o il segno di una divisione dell’area di centrosini-stra che si avrà difficoltà a ricomporre?Nelle competizioni elettorali per il Consiglio Regionale ognuno cor-re nella sua lista di appartenenza e tutti per il candidato presidente.Ma una valutazione così semplicistica sarebbe riduttiva della pro-fonda ed insanabile frattura che esiste nell’area di centrosinistra perfortuna solo ostunese. Non mi interessano assolutamente i derby ole competizioni tra singole persone, ma non posso esimermi dalgiudizio politico che non è mio ma è del popolo ostunese. Sono par-ticolarmente soddisfatto del laboratorio politico messo a punto dalCandidato Presidente Emiliano del quale mi sento quasi antesigna-no per avere perseguito e trovato l’unità del centrosinistra e le vit-torie elettorali grazie anche alle liste civiche ben tredici anni or so-no; ancora più orgoglioso per avere fatto nel 1998 un passo indie-tro in favore di Lorenzo Cirasino proprio per ricomporre l’unità delcentrosinistra, vero valore aggiunto di una classa dirigente che haamministrato la Città per quasi vent’anni. Tali valori, condivisioni ecoesioni sono stati spazzati via dalla ottusità, oscurantismo, man-canza di strategia e di prospettive che caratterizzano ormai il Parti-to Democratico di Ostuni che per liberarsi da una fastidiosa sindro-me di gregariato, con la disinvoltura non degna di un grande Parti-to e della tradizione della sinistra, liquida una Storia fatta di succes-si e realizzazioni del centrosinistra per svolgere un ibrido ed indefi-nito ruolo di suddito con caratteristiche di precariato della destraostunese.

In altra parte del giornale riportiamo per interola sua protesta verso il programma de “La 7”“Piazza pulita” che andò in onda la sera del-l’incidente al “Pessina”. In questi giorni si par-la anche della verifica contabile ai bilanci delComune da parte del Ministero dell’Econo-mia, Qual è la sua valutazione di questi duedelicati argomenti?A) Ho già avuto occasione di ribadire che si puòfare il giornalista per informare, comunicare, ricer-care la verità, ed è questo un mestiere difficilissi-mo ed entusiasmante; lo si può fare per ricercarelo scoop, irridere chi non si può difendere, distor-cere volutamente o strumentalmente la realtà; unmestiere questo molto meno difficile ma pensoanche molto meno entusiasmante. In Italia pur-troppo il 41% delle scuole sono caratterizzate da

assenza di manutenzione ed il 73% da lesioni e crepe. Il Comunedi Ostuni doveva assurgere agli onori della cronaca per aver com-pletamente rifatto con fondi propri prima la Scuola Media OrlandiniBarnaba, poi la Scuola elementare Giovanni XXIII ed infine la Scuo-la Elementare Pessina. Purtroppo la cattiva posa in opera di qual-che pezzo di solo intonaco ha vanificato il lavoro di anni e posto inpericolo l’integrità e la salute dei bambini ed insegnanti, che eranoproprio le cose che l’amministrazione aveva voluto tutelare e salva-guardare con la programmazione già negli anni 2005/2006 degli in-terventi sulle scuole di proprietà comunale. Come sempre me neassumo tutte le responsabilità politiche che mi competono così co-me vorrei che fossero riconosciuti gli onori ed i meriti per quanto fat-to; a prescindere poi dalle indagini in corso per accertare le respon-sabilità personali, ritengo quanto mai assurdi la caccia alle streghee lo scarica barile che caratterizzano istituzioni deboli e prive dellanecessaria ed indispensabile forza di coesione per difendere la co-munità e il territorio.B) Ho già avuto modo di considerare che una relazione di 140 pa-gine fatta dagli ispettori ministeriali necessita di valutazioni ed ap-profondimenti che ancora gli organi tecnici del Comune non hannofatto. Da un primo esame si evidenzia che lo sforamento del pattodi stabilità per l’anno 2009 sarebbe dovuto alla circostanza che ilComune che ha eseguito opere pubbliche finanziate con risorseRegionali ed europee, ha anticipato il pagamento delle somme per-ché era obbligato alla rendicontazione, ed ha quindi ricevuto dallaRegione tutte le somme, in parte nell’anno 2009 ed in parte nei pri-mi mesi del 2010; per cui rivendico il fatto di avere utilizzato tutti ifinanziamenti, eseguito le opere e non aver perso nemmeno un eu-ro per la comunità. Mi riservo di verificare l’esenzione delle sommefinanziate dalla Regione e dalla Comunità Europea dal patto di sta-bilità. Per quanto riguarda il 2012 e il 2013 viene contestata addirit-tura una particolare cautela nell?indicazione delle entrate, pruden-zialmente previste al di sotto del 80% di quanto richiesto ai cittadi-ni a seguito di accertamenti tributari e fiscali. Sostanzialmente vie-ne ribadita la correttezza dei bilanci messi a punto dalle ammini-strazioni da me presiedute, tra l’altro sempre con pareri degli orga-ni di revisione contabile e con certificazione dei Direttori di ragione-ria succedutisi ed ancora presenti sul Comune.Mi auguro che l’amministrazione Coppola-Melpignano nel prosie-guo raccolga meno premi e benemerenze per merito dell’Ammini-strazione precedente, che perda la pessima abitudine, invece di di-fendere la Città e l’Istituzione, di scaricare con grande disinvolturatutte le colpe, anche quelle che non ci sono, sulla “precedente am-ministrazione”, è diventato un tormentone degno di Checco Zalone.

DOMENICO TANZARELLA“Emiliano Sindaco di Puglia”

1) Qual è il progetto della lista “L’al-tra Puglia”?L’altra Puglia è la trasposizione regio-nale dell’esperienza de L’altra Europacon Tsipras che ha permesso alla sini-stra autentica di tornare nel Parlamen-to Europeo. In Puglia, a differenza del-le realtà nazionale, nonostante le botteda orbi che Vendola continua a subireda Emiliano, parte di Sinistra (SeL) hadeciso di restare aggrappata al etero-geneo carrozzone di Emiliano che con-tiene tutto e il contrario di tutto, da quelche resta dei Comunisti Italiani a notiesponenti di destra, anche estrema,come Uccio Curto, passando per de-mocristiani di ogni specie; motivo percui siamo stati costretti a correre da soli, con l’appoggio di associazioniambientaliste e di tutela del territorio e un ottimo candidato presidente co-me Riccardo Rossi.

2) Nella tua storia personale rappresenti il mondo delle imprese, tra-dizionalmente su posizioni diverse dalle vostre: come valuti, da sini-stra, i problemi dei piccoli imprenditori?In realtà non mi sono mai considerato un imprenditore, ma un “semplice”artigiano-operaio che nel suo campo, anche grazie ai collaboratori, è riu-scito a portare avanti per un decennio un’attività che dopo anni di opero-sità, ha dovuto cedere il passo alla crisi del settore e alla mancanza di ser-vizi e di attenzione delle amministrazioni civiche nei confronti delle picco-le attività produttive. In merito alla realtà dei piccoli imprenditori, distin-guendo sempre tra chi opera correttamente e chi no, ritengo che gli stes-si non ricevano l’attenzione che meritano da parte dei governi di ogni li-vello, sempre pronti a stendersi dinanzi a grosse aziende e multinaziona-li che fanno della speculazione finanziaria e dello sfruttamento del lavoroil loro strumento per arricchirsi, affamando, spesso, i territori dove opera-no. Anche alcune vicende regionali che hanno visto coinvolto l’Ammini-strazione uscente, si pensi all’Ilva, dimostrano quanto il centrosinistra siaspesso prono alle volontà di grandi imprese che devastano il territorio, di-menticandosi di quella piccola impresa che è il cuore pulsante dell’econo-mia del nostro territorio.

3) Alle elezioni avrete da superare il serio problema della soglia disbarramento. Non sarebbe stato più semplice accettare l’offerta on-nicomprensiva di Michele Emiliano?Premessa: lo sbarramento dell’8% è liberticida, antidemocratico ed è sta-to creato ad hoc per evitare che in Consiglio Regionale ci siano voci fuo-ri dal coro. Insomma, da uomo da sinistra, la ritengo non dissimile se nonpeggio dalla legge Acerbo. Sono consapevole che l’impresa sia difficile,ma ritengo che ci siano buone chance di centrare l’obiettivo, qualora riu-scissimo a raggiungere tutti gli scontenti del popolo del centrosinistra, chenon si riconoscono in Emiliano e nella sua composita coalizione che rap-presenta a livello locale quelle che a livello nazionali si chiamano largheintese, e che hanno portato all’emanazione di leggi assurde come l’Itali-cum, il Jobs Act e la c.d. Buona Scuola. In ogni caso, il nostro candidatoPresidente, fino all’ultimo ha tentato di tirar su una grossa coalizione con5 Stelle e Ambientalisti che potesse contendersi la vittoria, ma la cocciu-taggine dei leader grillini ed inspiegabili personalismi provenienti dal mon-do ambientalista e comunista hanno ostacolato la nascita di tale aggrega-zione che ci avrebbe consentito un percorso più agevole. In conclusione,invito il popolo a votare secondo coscienza, dopo essersi documentatosui programmi, sulle proposte e sulla storia dei candidati. Sono consape-vole che ad Ostuni ci siano altri colleghi che aspirano ad uno scranno aVia Capruzzi, ma ritengo di essere l’unico a poter rappresentare le istan-ze di coloro che hanno in mente una Regione differente, più vicina ai cit-tadini e ai loro bisogni. Insomma vorrei rappresentare in Consiglio coloroche, come me,a livello locale hanno cercato un’altra Ostuni e adesso so-gnano UN’ALTRA PUGLIA.

GIANCARLO SCALONE“L’Altra Puglia”

Subito dopo l’increscioso episodio che ha interessato l’edificio sco-lastico Pessina, la giornalista Alessandra Buccini ha intervistato te-lefonicamente Domenico Tanzarella e le sue dichiarazioni sonostate mandate in onda nel corso della trasmissione “Piazza pulita”trasmessa su LA7 il 13 aprile. Pubblichiamo alcune precisazioni dell’ex sindaco comparse sul suosito internet www.domenicotanzarella.it

Così va il mondo. Il mondo delle dinamiche editoriali che mani-polano l’opinione pubblica a loro piacimento. Non ho mai avu-

to dubbi sull’efficacia e la portata sociale del giornalismo d’inchie-sta, quello che, abbandonata la retorica, racconta senza fronzoli larealtà, il malaffare, le criticità della vita quotidiana. Tutt’altra cosasono i cosiddetti “approfondimenti mirati” costruiti su fantomaticicollegamenti ed una platea radical-chic fatta di ospiti abituati acommentare dati privi di ogni rilevanza statistica; tutti professionistidel cazzeggio salottiero invitati solo a contenere la loro logorrea.Ho atteso qualche giorno nel tentativo di placare il mio legittimo ri-sentimento e per riflettere su come sia possibile essere avvolti dal-l’atmosfera torbida creata ad arte da una pseudo intervista telefo-nica ottenuta (stavo per dire estorta) con falsa cordialità dalla gior-nalista di La7 per conto e mandato di Corrado Formigli. La crona-ca di una tragedia sfiorata è stata l’occasione per proporre un sur-rogato tecnico che ha ridotto a 30” la storia della mia sensibilità ci-vica affibbiandomi impunemente responsabilità politiche pregresse.Badate bene la giornalista in questione non mi ha reso edotto del-la registrazione adottando un atteggiamento da volpe, per non direcaimano, che blandisce la preda attirandola nella sua trappola consubdola cortesia. A questo punto eliminato il superfluo: la solidarie-tà alle famiglie interessate, la disponibilità al recupero psicologicodei bambini, la regia occulta della trasmissione decide di mantene-re solo dei frammenti delle mie dichiarazioni, montate senza alcu-na logica temporale, facendomi passare per sarcastico indifferente.In studio si scatenano i facili commenti demagogici con il condutto-re-pizzardone che dirige la circolazione degli interventi imbeccan-do il suo parterre. Giudizi sommari e sentenze tranchant si spreca-no, mi si attribuisce una negligenza assolutamente immeritata e,cosa più grave, si innesca uno tsunami di fango che, attraverso la

rete, raggiunge ogni anfratto del mondo. Chi mi conosce sa beneche non sfuggo il confronto e quanto sia severo con me stesso mafrancamente non mi va giù che la mia storia di amministratore pos-sa essere contenuta in una sintesi random di una informale conver-sazione spacciata per intervista consapevole. Considerate questomio sfogo una legittima ingerenza alla logiche della comunicazionee non la tiritera del solito politico sbeffeggiato perché non è di bef-fa che stiamo parlando ma di vero e proprio agguato mediatico daparte di chi non ha avuto alcun interesse a fare chiarezza ma soloaudience. Così va il mondo. E il diritto di replica dove lo mettiamo?E’ stato sostituito dall’irrisione e dal menefreghismo? In altre circo-stanze, quando è stato necessario rappresentare la mia comunità,ho cortesemente chiesto ed ottenuto spazio su giornali o tg di net-work prestigiosi e tutt’altro che compiacenti, in questo caso, inve-ce, pretendo udienza mediatica.?È appena il caso di ricordare chela tanto bistrattata Ostuni e la sua amministrazione sono state ca-paci di ristrutturare e riqualificare, dal 2006 al 2014, due scuole me-die e due scuole elementari, per un importo complessivo di circa 8milioni di euro, senza incorrere a finanziamenti esterni; tutto ciò nonpuò essere inficiato e obliterato da una vicenda assurda, che hafatto di una città virtuosa nel panorama di scuole disastrate dell’Ita-lia, lo zimbello di un florilegio di sciacalli per professione, per oppor-tunismo o per consuetudine.

ELEZIONI REGIONALI 2015

Tanzarella e LA7

7MAGGIO

2015Attualità

riesco a condividere la frase del segretario cittadinodel PD, Silvestro Iaia. che invita a “non scaricaresulle passate Amministrazioni la responsabilità”.L’ispezione è precisa: “Gli accertamenti svolti hannoposto in evidenza le irregolarità e carenze in ordinealle quali si invita l’ente verificato ad assumere ogniiniziativa idonea alla loro eliminazione e all’accerta-mento di eventuali connesse responsabilità Si rima-ne in attesa di conoscere l’esito delle iniziative intra-prese dall’Amministrazione comunale per sanare lesituazioni di rilievo emerse dall’ispezione”Tra queste vi è la necessità di recuperare le sommeerogate indebitamente ai Dirigenti. Ho già firmato lecostituzioni in mora per tutti gli interessati. Numero-se criticità infatti riguardano la costituzione del “fon-do per il trattamento accessorio” e il suo utilizzo afavore del personaledirigente e di quello del com-parto, che avrebbe previsto per alcuni dipendenticompensi assolutamente non previsti dal contrattocollettivo nazionale del lavoro.Altri riscontri anomali compaiono nell’affido diretto dilavori definiti “di somma urgenza” ma che secondola commissione del MEF non presentano le carat-teristiche di “evento imprevedibile. I tecnici hanno ri-scontrato anche il mancato rispetto del Patto di sta-bilità nel 2009 e alcune irregolarità nel Bilanci 2012e 2013. Siamo pronti - annuncia il Sindaco - a pub-blicare il rapporto per intero, senza ovviamente cita-re i nomi delle persone direttamente coinvolte ”.Passando “in più spirabil aere” (come direbbe ilManzoni) Coppola si dichiara molto fiducioso in una

stagione turistica affollata e riuscita (già nei wee-kend del 25 aprile e del 1 maggio l’affluenza è statanotevole) e sta arrivando anche quest’anno la “Ban-diera Blu” con ottime probabilità di riottenere anchele “Cinque vele“ di Legambiente, che quest’annoverranno consegnate all’Expo di Milano.“Per un turismo “a lunga scadenza” ricorda Coppo-la - è fondamentale porre mano all’attivazione diparcheggi, anche multipiano, rispettosi dell’ambien-te circostante, assicurando la pubblicizzazione e lacartellonistica relativa alle navette; stiamo per ap-provare il primo resort 5 stelle plus nella MasseriaTaverne, con un gruppo indonesiano che si occupe-rebbe, come parte dell’accordo, anche della siste-mazione di alcune strutture della città, come il Salo-ne Comunale; va in Consiglio anche l’acquisizioneal patrimonio comunale della meravigliosa grotta“Sant’Angelo” che sarà un altro fiore all’occhiellodella nostra proposta culturale, che vede quest’an-no riconfermare “Un’emozione chiamata libro” e al-tri eventi di qualità. Abbiamo aderito al prestigiosoFestival dei sensi che coinvolgerà altre località del-la Valle d’Itria dal 21 al 23 agosto, mentre collabore-remo con Gallipoli e Matera per la Notte della cultu-ra nell’ultimo weekend di luglio”.Coppola ribadisce, infine, la validità dell’accordoprogrammatico (“E solo programmatico” conferma)con il PD, e conclude: “Non mi va che qualcuno par-li della nostra Amministrazione come se fosse unelettrodomestico, usando l’espressione “staccare laspina”. Chi volesse farlo dovrà poi prendersi tutte lesue responsabilità davanti a tutta, la comunità citta-dina”.

(segue da pag. 1)UNA SCUOLA COI “FIOCCHI”

Scrivo queste mie riflessioni riguardanti la “BuonaScuola” , ovvero la riforma della scuola proposta

dal governo Renzi , oggi, 5 maggio 2015, giornatain cui tutte le componenti della Scuola manifestanonelle piazze italiane contro una riforma che ridise-gna il volto della nostra SCUOLA non migliorando-lo, ma in realtà peggiorandolo notevolmente.Come docente impegnata nella scuola pubblica datanti anni voglio valutare con onestà intellettuale esenso della misura gli avvenimenti e le proposteche in quest’ultimo anno hanno coinvolto la ScuolaPubblica Italiana. Parto dall’art. 34 dalla nostra Co-stituzione che afferma: “La scuola è aperta a tutti.L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni,è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anchese privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gra-di più alti degli studi. La Repubblica rende effettivoquesto diritto con borse di studio, assegni alle fami-glie ed altre provvidenze, che devono essere attri-buite per concorso“. ”E a sottolineare i limiti del de-creto utilizzo quanto stabilisce l’art. 3: ”E’ compitodella Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordineeconomico e sociale, che, limitando di fatto la liber-tà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pienosviluppo della persona umana…”.La scuola pubblica così intesa disegna una visioneunitaria di un’idea d’ istruzione e di formazione egarantisce pari opportunità di alfabetizzazione e diacquisizione di competenze ai suoi studenti. Pur-troppo nella “Buona Scuola” non c’è traccia diciò, anzi tutto diventa più difficile perché di fattovengono ridotte le risorse economiche destinate al-l’Istruzione,viene proposto un modello di finanzia-mento legato al territorio, con il ricorso agli sponsor,al 5 x 1000 o al finanziamento diffuso. Questo datoè fortemente discriminante perché lega le opportu-nità educative alla ricchezza del territorio ampliandosempre di più lo scarto culturale tra zone più ricchee zone meno fortunate. Il dibattito però ha un po’offuscato questo aspetto a favore di altre tematicheche riguardano: il ruolo del dirigente scolastico,che in solitaria deve muovere il mondo e…; la valu-tazione dei docenti, ancora da definirsi nei compitidel solo dirigente, o di team di valutazione o di va-lutatori esterni; la definizione del Piano dell’OffertaFormativa triennale di spettanza del solo dirigente(per questo punto pare che si stia aprendo la pro-spettiva di ridare al Collegio dei docenti e al Con-

siglio d’ Istituto la possibilità della stesura del docu-mento unitamente al dirigente); la formazione deglialbi territoriali che dovrebbero accogliere i docentiper le assunzioni dirette da parte dei dirigenti; l’as-sunzione dei precari, tema caldissimo perché esclu-de una fascia di docenti che hanno alle spalle tan-ti anni di lavoro.Tutte queste esigenze hanno portato in piazza oggii moltissimi docenti che hanno aderito allo sciope-ro, soprattutto hanno voluto dire che in questo diffi-cile momento di transizione, dove la delega all’”uo-mo forte” di turno sembra la panacea di tutti i pro-blemi, gli uomini e le donne di scuola vogliono unascuola di qualità e che garantisca pari opportunità atutti e a ciascuno. I docenti non sono contro il cam-biamento, ma non colgono la necessità di tanta fret-ta e soprattutto respingono il ricatto sull’ assunzionedei precari.La Scuola ha bisogno di essere adeguata ai tempi,ma ci sono ordini di scuola che l’adeguamento lo vi-vono ormai da decenni vedi la scuola elementare /pimaria. E’ la scuola secondaria di primo e secon-do grado che va rivista; la scuola superiore va lega-ta all’ economia e alla produzione dei territori e peralcuni aspetti deve promuoverne lo sviluppo. Pur-troppo la proposta di riforma parla di scuola apertaanche di pomeriggio e durante l’estate, ma contem-poraneamente vengono ridotte le ore frontali di le-zione. I docenti chiedono che alla scuola venga da-ta centralità e priorità, perché è la qualità della scuo-la che determina la qualità del livello di civiltà di unPaese. Del disegno armonico della scuola si devonooccupare tutti (famiglie-parlamento-docenti-dirigenti-amministrazioni territoriali) perché è nella logica del-la condivisione del progetto educativo che noi pos-siamo formare i cittadini responsabili. Un proverbioafricano a tal proposito dice: “Per educare un bam-bino ci vuole l’intero villaggio“. L’atteggiamento at-tuale sia del ministro dell’istruzione sia del premier èdi dirigismo, di supponenza e di sufficienza, e questogenera stili educativi che indicano come strada laprevaricazione e il non ascolto. La Buona Scuola vacostruita e si costruisce ogni giorno quando ognunodegli attori - protagonisti: famiglie, docenti, alunni, di-rigenti e amministratori svolgono bene il propriocompito e puntano a garantire a tutti un’istruzioneseria, competente e al passo con i tempi.

LUCIA MARSEGLIA

L’Associazione “Amici della Biblioteca Diocesa-na”, per la ricorrenza della giornata mondiale

del Libro 2015 e del centoquarantottesimo anniver-sario della Fondazione della Biblioteca DiocesanaPubblica “Raffaele Ferrigno”, ha organizzato nellanostra città la “Settimana della Cultura”. Per taleoccasione sono state allestite due mostre quella del“Libro Antico” e quella delle “Bilance e delle misure”.Noi alunni della classe prima sezione F della scuo-la secondaria di primo grado “Barnaba- Bosco” delplesso Nello Orlandini Barnaba - accompagnati dainostri docenti che hanno aderito all’iniziativa, proff.Gianfranco Petraroli e Roberta Rodio, abbiamoavuto l’opportunità di conoscere e scoprire, anchese solo in piccola parte, la storia del nostro territorioe i suoi tesori nascosti. Molti di noi non conosceva-no l’esistenza di questa biblioteca e non avevanomai visto un libro antico. Le prof.sse Teresa Legrot-taglie e Caterina Baccaro che ci hanno accolti, cihanno raccontato, con grande entusiasmo, la storiadi questa biblioteca e ci hanno spiegato che lorocon tanti altri amici fanno parte di una associazionedi volontari chiamata“ Amici della Biblioteca Dioce-sana” che ha lo scopo non solo di salvaguardare econservare questo grandissimo patrimonio cultura-le, ma anche di farlo conoscere agli altri. Secondonoi la loro associazione si sarebbe dovuta chiama-re “ Gli Amici dei Libri” perché loro non sono sempli-ci lettori ma “amano” i libri come se fossero degliamici e quando i libri si ammalano cercano in tutti imodi di curarli, affidandoli alle mani dei restauratoridi libri. E’ stato bellissimo vedere, anche se solo infotografia, le varie fasi del restauro di un libro. Nonsapevamo che per restaurare un libro è necessariostaccare la copertina, disunire le varie pagine e poicon tanta pazienza e professionalità ricostruire leparti mancanti. Abbiamo scoperto, inoltre, che qua-si tutti i libri antichi hanno sulla copertina delle bor-chie non per renderli più belli ma per permettere al-la carta di respirare quando vengono messi uno so-pra l’altro. In alcune teche sono conservati dei libripreziosissimi; il più antico è del 1521. Un libro ci haincuriosito in modo particolare : è un testo di musi-ca sacra; nell’antichità non esisteva il pentagrammama il tetragramma, formato cioè da quattro righi, ele note musicali non erano tonde ma quadrate. Ab-biamo capito che questa biblioteca è molto impor-tante, infatti tante persone, e non solo sacerdoti,hanno donato le loro raccolte private; per questomotivo, non ci sono solo libri religiosi ma anche ro-manzi e libri per ragazzi. E’ un bel gesto quello didonare i libri più preziosi invece di buttarli nel cesti-no della carta straccia perché in questo modo ven-gono messi a disposizione degli altri. La professo-ressa Legrottaglie ci ha poi spiegato che grazie allavoro di sistemazione degli scaffali nei diversi loca-

li e di collocazione di testi e periodici, svolto da vo-lontari come il preside Domenico Chitano, il dottorEnrico Ciola, le professoresse Lia Orlando, Gio-vanna Saponaro e Antonietta Pasimeni, è oggi pos-sibile visitare la biblioteca in modo agevole e funzio-nale e conoscere il grande patrimonio culturale pre-sente. Abbiamo poi visitato la mostra delle “Bilance e del-le misure”, ed è stato come fare un tuffo nel passa-to. Il dott. Enrico Ciola, ideatore e organizzatore del-la mostra, ci ha fatto vedere tantissimi tipi di bilancee ci ha spiegato come si sono evolute e perfeziona-te nel tempo, adeguandosi alle varie esigenze deinostri antenati. Le prime bilance non avevano pesi,ma venivano utilizzate per lo scambio di mercanziediverse. Erano fatte da due cestini appesi ad un ba-stone di legno orizzontale ed avevano una corda alcentro dell’asta con la funzione di fulcro. La mer-canzia da barattare veniva messa nei due cestini elo scambio avveniva quando questi erano in equili-brio. Poi sono state inventati i pesi e si è utilizzatala bilancia con i due piatti. Ma questo tipo di bilan-cia si poteva usare in casa o in negozio, perché erapesante e scomoda da trasportare. Con questo tipodi bilance si potevano misurare quantitativi limitati diprodotti, ed allora furono inventate le stadere cheavevano una portata maggiore, infatti servivano perpoter misurare le casse dell’uva, i sacchi pieni di oli-ve o di mandorle. La stadera era un’asta di ferrocon due bracci diseguali e poteva avere due o treganci oppure un gancio ed un piatto solo, che pote-va essere piano o fondo. Quello piano veniva utiliz-zato dai pescivendoli che prima di ogni pesata but-tavano l’acqua rimasta sul fondo, mentre quello fon-do serviva a misurare gli ortaggi e i legumi. Abbia-mo visto poi delle stadere che servivano per misu-rare i polli o gli agnellini e i maialini e che venivanousate durante le fiere del bestiame. Quelle dei pollihanno un gancio solo, si legavano le zampe conuna corda ed il povero animale a testa in giù venivapesato, le altre hanno due ganci uno per le zampeanteriori e l’altro per quelle posteriori. Il dott. Ciolaci ha mostrato una bilancia di precisione che servi-va ai cacciatori per misurare la polvere da sparo edil piombo necessari per costruirsi le cartucce, che aquei tempi non si trovavano facilmente in commer-cio, ed una stadera a forma di mestolo che utilizza-vano le donne per pesare gli ingredienti per fare letorte. La visita alla Biblioteca Diocesana è stata in-teressante e molti di noi sono tornati insieme ai ge-nitori, ai fratelli ed ai nonni per far vivere anche a lo-ro questa bellissima esperienza. Amici della Biblio-teca, per favore, allestite delle nuove mostre e fate-ci studiare in questo modo divertente la storia deinostri antenati.

Gli alunni della 1ª F del plesso Barnaba

Libri e Misure dei nostri nonniVERSO QUALE “BUONA SCUOLA“?

“Inpolitica, se vuoi che qual-cosa venga detto, chiedi

ad un uomo. Se vuoi che qualco-sa venga fatto, chiedi a una don-na”. Quest’aforisma della “Lady diFerro” Margaret Thatcher può es-sere citato, senza mancare di ri-spetto agli uomini che compongo-no l’Amministrazione, per le tredonne che fanno parte della Giun-ta Coppola: Elena Claudia Trifan,Mirella D’Attoma e Marilena Zurlo;Marilena si è trovata in prima lineaa fronteggiare due questioni deli-catissime: l’incidente del “Pessi-na” e la verifica contabile relativaai bilanci comunali degli anniscorsi da parte dei tecnici del Mi-nistero dell’Economia (MEF), nellasua veste di assessore sia al-l’Istruzione (nominata in gennaiodopo il rimpasto della Giunta) cheal Bilancio (sta ora per affrontare il secondo bilanciodella gestione Coppola).Il bilancio di previsione per il 2014 fu approvato insettembre, ora il termine per l’approvazione del bi-lancio 2015 è slittato dal 31 dicembre 2014 al 31marzo, quindi al 31 maggio 2015, salvo ulteriori pro-roghe. Il Consiglio comunale è stato quindi convoca-to per il 21 e 22 maggio, con all’ordine del giornol’approvazione del rendiconto finanziario per il 2014.“L’approvazione del bilancio ad anno inoltrato- pre-cisa l’Assessore Zurlo- costringe però a lavorare suanticipazioni di cassa e su risorse per nulla certe, ri-proponendo ogni anno il problema dei residui, cioèdi quelle somme che non sono né liquide né esigibi-li, come quelle che proverrebbero da ruoli, accerta-menti, multe; inoltre la “contabilità armonizzata” direcente introduzione, obbliga ad un sistema conta-bile omogeneo, necessario ai fini del coordinamen-to della finanza pubblica, anche per rispondere conmaggiore efficienza alle verifiche disposte in ambitoeuropeo, delle attività connesse alla revisione dellaspesa pubblica e per la determinazione dei fabbiso-gni e costi standard. Il passato sistema di contabili-tà finanziaria non consentiva di indicare l’ammonta-re dei debiti delle amministrazioni pubbliche.Attraverso il potenziamento del principio della com-petenza finanziaria, la riforma impone regole preci-se per l’imputazione degli accertamenti e degli im-pegni contabili ad un determinato esercizio finanzia-

rio, lasciando immutato l’obbligodi effettuare tali registrazioni con-tabili quando sorgono le obbliga-zioni giuridiche.Il criterio di imputazione degli ac-certamenti e degli impegni è fon-dato sull’esigibilità dell’obbligazio-ne giuridica sottostante: i crediti e idebiti sono imputati alle scritturecontabili dell’esercizio in cui l’obbli-gazione giuridicamente perfezio-nata viene a scadenza.Grazie a tale modalità di registra-zione, i residui attivi e passivi deglienti rappresentano i crediti e i de-biti esigibili, mentre gli accerta-menti e gli impegni imputati agliesercizi successivi rappresentanoi crediti e i debiti dell’ente esigibilinegli esercizi successivi.In assenza di un’obbligazione giu-ridicamente perfezionata non sarà

possibile accertare le entrate e impegnare le spe-se”.“Così cambiati i presupposti- continua l’Assessore-e ridotti quasi a nulla i trasferimenti dello Stato e del-la Regione, non vogliamo tagliare i servizi né pena-lizzare le fasce più deboli, ma la situazione imporràuna gestione oculatissima e precisa delle entrate edelle spese”.“Sul Pessina - conclude Marilena - sono stata pre-sente fin dai primi minuti dopo l’incidente, non solocome Assessore ma soprattutto come mamma, edalle altre mamme ho chiesto consigli e suggerimen-ti, e ne ho ricevuto indicazioni validissime. Ci siamodati da fare fin da subito con tutta l’Amministrazioneper limitare i problemi tecnici, quelli psicologici equelli scolastici; quei nove giorni ci sono sembratilunghissimi ma alla fine il senso di collaborazioneha prevalso, nell’interesse prioritario delle bambinee dei bambini della città, e l’auspicio di tutti è che ildisagio dei turni pomeridiani sia limitato solo a que-sto scorcio finale dell’anno scolastico e non prose-gua nel prossimo”.Sulla scrivania dell’Assessore, piena di documenti,c’è il fascicolo sull’ispezione del MEF e un’agendapiena di indicazioni. giorno per giorno ed ora per ora,sui fatti del Pessina. Come si dice con linguaggiotecnico: “Belle gatte da pelare”. In bocca al lupo!

F.S.

Istruzione e bilancio, temi caldi del momento: parla l’assessore Zurlo

La dott.ssa Marilena ZurloAssessore al Bilancio(foto: Ostuninotizie.it)

Ricordo di Mons. PignatelliLagrande figura di Mons. Italo Pignatelli (1905-1982) verrà ricordata

martedì 26 maggio alle 18.45 nella Sala Convegni del Seminario Ar-civescovile di Brindisi, in un convegno organizzato dal Serra Club: dopo leintroduzioni dei dirigenti del Serra Club Angelo Pomes, e Renato Rubino,interverranno i relatori Antonio Caputo, Giacomo Carito, Dino Ciccarese eDon Franco Blasi, che analizzeranno i diversi aspetti dell’opera di carità edi pedagogia proprie del nostro conosciutissimo “Don Italino”. Concluderàl’Arcivescovo Mons. Domenico Caliandro.

8MAGGIO

2015RICORDI

Si lo patiscisto la matinate lu leva Santu Paulu de Galatina

I DIALOGHI DELLE TARANTOLE

L’odore del ventopuò curare anche i mali misteriosigli occhi allucinati restano socchiusii dolci canti non possono turbaretra pietre grinzite dagli anni.Sento canti di voci lontanequesta nottevivono e muoiono come giochi d’ombraSantu Paulo de’ Galatina…Santu Vito de’ Polignano…Un sommesso rumore nei cortili

desertiè una preghiera:

Domina patre et filio et spirito santotutte quante l’ore so bonee questa sia la megliorech’io te vengo a cantareet Cristo a benedireio con la mancoet Cristo con la Santaio con la destraet Dio con la Celestrasi lo patisco la matinate lu leva Santu Paulo de’ Galatinasi lo patisco alla manote lu leva Santu Vito de’ Polignanoci lo patiscisti la dia

te lu leva Santa Mariaa ciò che ora lo patiscistote lu leva Gesù Cristo.

LA DANZA DELLA PICCOLATARANTA

… E scende la sabbia nella clessidraampolla di vetro … e brucia la magia nel fuoco con an-tiche litanie… e tam … tam … tam tam tam …iltamburellocorre e morde la taranta sotto lu pedela morte è un cuore che vive

GINO LOCAPUTO

Mipiace parlarne come il maestro deitamburi a cornice1, perché la ricerca

musicale di Pierangelo Colucci si estendevaad abbracciare tutti i ritmi e i suoni dell’ areadel Mediterraneo. Ha collaborato con la mia compagnia, “la Ca-sa di pietra”, per un decennio, curandonel’aspetto musicale e le composizioni dal vivo.Contemporaneamente, sosteneva altri pro-getti di musica popolare con Eugenio Benna-to, Peppe Barra, Giorgio Di Lecce, il TeatroCabildo de Cuba, il Festival del Fuego, percitarne solo alcuni, che lo proiettavano sullascena internazionale: dall’ Europa al Suda-merica, per approdare in Cina. Qualcosa dipiù di un eroe dei due mondi. Appena metteva piede sul suolo arabo, abi-tava quei luoghi con naturale consapevolez-za, come se fossero i suoi luoghi natii.In Iraq, al Festival di Babilonia, ci invitaronoad un rito sufi2: Pierangelo fu accettato asuonare nel golfo mistico3 assieme ai musici,mentre io danzavo con i Dervisci in un ritua-le sacro che è andato avanti per ore. Non erauno spettacolo, eppure quella fu l’esperienzadella quale andavamo più fieri e che spessoci piaceva raccontare. Decidemmo di fareuno scambio: lui mi avrebbe insegnato asuonare ed io l’avrei introdotto all’arte delladanza. In realtà, si muoveva con grande ele-ganza esattamente come facevano le suemani sulla pelle. In una delle sue prime esibizioni, a Cutrofia-no, il gruppo di Ostuni salì sul palco insiemealla famiglia Aloisi e a tutti i gruppi storici delSalento: quando fu la volta di Pierangelo, tut-ti si fermarono ad ascoltarlo in religioso silen-zio.Mi piace ricordare quando ad Atene lo invita-rono a suonare con i migliori percussionisti ditamburi a cornice del mondo. C’era ancheun allora giovane Glen Velez, che oggi è con-siderato uno dei migliori musicisti al mondoin questo campo. Bene, quando Pierangelofinì il suo assolo, il pubblico greco era in de-lirio e lo voleva di nuovo sul palco, ma Pie-rangelo non uscì una seconda volta comeavrebbe fatto qualsiasi artista consumato perprendersi la meritata ovazione. Aveva tropporispetto per gli altri Maestri protagonisti del-l’evento. Questo era Pierangelo: un gentile, un gene-roso. Una intera generazione di giovani ta-lenti gli è riconoscente per il paziente mae-stro che ha saputo essere. Se è vero che i miti erediteranno la terra,

quella terra rossa e assolata è tua, ti appar-tiene. “La mediterraneità non si eredita, ma siconsegue…” dice Predrag Matvejevic’. La storia del Mediterraneo è già stata traccia-ta. Nei dialetti si può cogliere la koinè delleespressioni, delle andature, degli stati d’ani-mo, delle culture che vi si affacciano, ma

questo si può percepire anche nel “far parla-re” strumenti poveri come un tamburello ouna tammorra. Pierangelo sapeva partecipare un’energia vi-gorosa, un canto di ribellione dei popoli op-pressi, come quello che amava in manieraconnaturata: il popolo palestinese. Nel contempo, comunicava una melodiamorbida come una dolce brezza, un insiemedi pattern4 raffinati che dimostravano una co-noscenza di tecniche molto sofisticate, otte-nute con anni di dedizione e ricerca anchenell’ ambito della musica colta. Quando suonava diventava l’onfalo5 dellagente che lo circondava, perché viveva di lu-ce propria e la sua musica, per quanto poten-te, non poteva essere udita con orecchie fisi-che, ma solo con l’anima, con lo spirito. Te lo voglio dire amico mio: “Per me non seimai nato e mai morto… Sei dove sono statefondate le leggi dell’armonia e questo lenisceil dolore della tua apparente dipartita!” Espavo…6 Maestro!

ALESSANDRO FIORELLA

1 Il tamburo a cornice è quello la cui profondità èinferiore al diametro.2 I sufi sono mistici islamici.3 Il golfo mistico è lo spazio che occupa l’orchestradavanti al palcoscenico4 Modelli.5 Ombelico (anche in senso figurato).6 Formula di saluto tratta dal mito di Amor della Le-muria: questa parola serviva ad aiutare la gente aricordare qual era il suo vero posto nell’Universo.Tradotto letteralmente significa: “Grazie per esser-ti assunto il tuo potere”.

Il21 aprile Pierangelo Colucci ci ha lasciato. Il gior-nale mi ha chiesto lo stesso giorno, di scrivere

qualcosa per commemorare Pierangelo. Ne sonostato onorato, ma al tempo stesso turbato. Sì, per-ché pur avendolo conosciuto bene e frequentatoper diversi anni, tantissimi altri avrebbero potutoscrivere di questo grande personaggio. E poi nonmi andava di stilare un necrologio… Dunque ho in-teso illustrare la sua breve ma intensissima vita, perfarlo conoscere ai pochi che non ne hanno avutol’opportunità, anche riportando stralci d’interventiche tantissimi hanno lasciato su facebook.

PIERANGELO COLUCCI(Tratto da un articolo che scrissi anni fa suwww.ostuni.tv, sito nel quale è possibile vedere vi-deo e immagini di Pierangelo, nella sezione ‘Artisti’.Mi piace lasciare al presente i verbi)

Pierangelo Colucci è nato a Carrù nel 1959, ma vi-ve in Ostuni da sempre. E’ laureato in giurispruden-za, ma il richiamo delle percussioni ha prevalso sul-la carriera di avvocato (meglio ancora, di notaio).Ha studiato con insegnanti brasiliani, cubani, arabied egiziani, diventando uno dei più grandi percus-sionisti a livello mondiale. Nel 1983 è il protagonistadi un filmato su Ostuni: ‘Una città da svegliare’. Nel1985 entra a far parte del gruppo di Eugenio Ben-nato. Nel 1988 ancora un altro filmato ‘Pugliarteal-tro’, rivisitazione della Puglia, come novello “tambu-rellista” magico. In seguito ha suonato con BeppeBarra. Pierangelo è diventato con pieno merito, unpunto di riferimento artistico per la musica etnica

suonando, tra gli altri, con i Dervisci a Bagdad, maanche con Glen Velez e Nabil Kaiat, considerati frai migliori percussionisti a livello mondiale. Pierange-lo ha inoltre suonato con Dionisi Savapoulos e hapartecipato a molti eventi internazionali: festival deiCaraibi a Santiago de Cuba, festival dei percussio-nisti di Atene, festival del Nia di Babilonia, festival diHatra in Iraq, al festival di poesia di Amman, soloper citarne alcuni. Ha fondato, inoltre, alcuni gruppimusicali di notevole spessore artistico quali ‘LaCompagnia Mediterranea’ e ‘Aracne mediterranea’.Insomma, una vita dedicata alla ricerca delle miglio-ri sonorità della musica etnica dei popoli che si af-facciano sul Mediterraneo e non solo. Il folk, spes-so, è solo un’esternazione di abiti colorati e musicatrita e ritrita da propinare ai turisti, senza alcun im-pegno culturale volto a recuperare le vere radici del-la musica popolare del luogo. Pierangelo è riuscitoa dare un nuovo impulso alla musica etnica e folk,studiando a fondo gli strumenti tipici e confrontan-dosi con culture e tradizioni di altri Paesi, proprioperché la Musica Popolare non appartiene a nessu-no in particolare, ma è il frutto della volontà dell’Uo-mo di socializzare al di là dell’appartenenza a unadeterminata zona geografica. In Puglia è ben notala puntura della tarantola che, secondo la leggendapopolare, causava uno stato di isteria ipnotica cura-ta solo attraverso il suono della tammorra (una sor-ta di grande tamburello). Di solito erano le donne aessere morse dalla tarantola. Erano portate in luo-ghi in cui si ‘esorcizzava’ il veleno, proprio attraver-so la musica e le danze rituali, ossessive delle per-cussioni. Purtroppo da alcuni anni Pierangelo non

può più dedicarsi alla pas-sione della sua vita: la me-tafora della puntura dellatarantola, sembra essersimaterializzata quasi egliavesse assorbito in sé, imali prodotti dal morso diquesto ragno e che lui hatenacemente cercato di le-nire negli altri, con la suaarte. Grazie Pierangelo.Franco Sponziello

Commenta così Luciano Peccarisi, neurologo:Vedete, avrebbe detto James Hillmann, questo è ildàimon, il seme che nasce ed ha il proprio destino,dall’inizio scritto in se stesso. Già presente, immu-tabile e che la nascita dell’individuo e la sua disce-sa in campo, non fa che rendere vivo. E così è sta-to per Pierangelo nato con il senso del movimentodentro, le mani e le braccia che sparivano, diventa-vano invisibili quasi, e la destrezza si mescolava al-l’arte. Pareva non dovessero fermarsi mai, quellebraccia, quelle mani, quelle mille dita. Dai movi-menti delle percussioni sopravveniva musica cele-ste, che svegliava il sorriso, dell’incredibile. Ed èstata la più classica malattia neurologica del movi-mento, dove ogni scatto se ne va per conto suo,che l’ha fermato per sempre. Ma ha avuto un’esi-stenza autentica. Aveva raggiunto dal nulla e da so-lo altissimi livelli, ci ha insegnato che coltivare laparte migliore di noi stessi o attuare ogni giorno,con coerenza e coraggio, la nostra vocazione di-pende, quindi, solo da noi.

Alcuni degli altri innumerevoli commenti:“La tammorra lo ha reso famoso è un vanto per

Ostuni avere un ragazzobravo non solo con glistrumenti musicali. Maisopra le righe e diun’umanità inconsueta,discreta. Bella persona.Spero suoni ancora su dinoi comuni mortali.”

“Infinitamente grazie perle meravigliose e memo-rabili esperienze artisti-che vissute insieme in gi-

ro per il mondo......grazie per i tuoi virtuosismi, latua maestria e il tuo talento......continua da lassù adonarci ritmo e musica come solo tu sapevifare.....ciao Pierangelo.....”

“Di questo è capace la gente di Puglia, trasformareun funerale in un inno alla gioia: accompagnare incielo l’anima dell’uomo che ha rivitalizzato l’arte deltamburello, con lo stesso ritmo facile che lui ha sa-puto insegnare a tutti noi. Ciao Pierangelo. Grazie!”

“Infinitamente grazie per le meravigliose e memora-bili esperienze artistiche vissute insieme in giro peril mondo......grazie per i tuoi virtuosismi, la tua mae-stria e il tuo talento......continua da lassù a donarciritmo e musica come solo tu sapevi fare.....ciao Pie-rangelo.....”

“E’ morta un’Epoca!”

“Questo è stato Pierangelo Colucci, l’inizio di tutto.Guardatelo e fatelo girare perché non si dimentichiil Maestro.”

“Che tu sia per sempre tra le braccia della tua mu-sica!”

A Pierangelo …il mare, il deserto, il soleda Ahmed Yacoub poeta paletinese in esilio

…quando ascolti un animo del Sud del mondo tu rimani sorpreso. Con un cerchio di pelle avvolto da una cornice di le-gno Pierangelo viene in Oriente con tutti i racconti del Mediterraneo, si svegliano i sogni del sud del cuore. Sono rac-conti che narrano il Sud al Sud, i racconti che girano dall’Oriente per tornare all’Oriente. E’ una tribù che suona! Questoè l’ingegno e il talento che viaggiano dalle strade del Sud Italia verso le strade della Plaestina smarrita, di al Fadel, an-tiche litanie ritmate verso le strade del Quds e le strade di Abu Al Khasib. Pierangelo cadde nell’inebriante magia del-l’Oriente, sono stati i nidi nelle sue selve dell’animo, come una casa per la principessa Ishtar. Che cosa c’è tra il mare eil mare, il deserto e il sole. Pierangelo sta in piedi sulla terra dell’Iraq con tutta l’armonia della sua vita in musica trasfor-mando il tamburo in un cuore che vive nella bocca del vento del Shark. (Bagdhad, settembre 1997)

Ciao Pierangelo di Franco Sponziello

PIERANGELO COLUCCIIl Maestro dei tamburi a cornice

Parlare degnamente di MarioSignore comporta riconosce-

re il valore di un pensiero altoche si è reso impegno attivo nel-la vita della comunità.Mario ha insegnato Filosofia mo-rale, disciplina che non potevanon caratterizzare il suo modo dipensare e di agire.Egli, negli ultimi anni della sua at-tività di docente, ha voluto farcomprendere che l’etica è indi-spensabile nel governo della re-altà sociale, per darle significatoe valore nelle sue varie espres-sioni.In un mondo contemporaneo globalizzato, nel quale sem-bra che tutto debba sottostare all’imperio della finanza,Mario, nel trasferirsi alla Facoltà di Economia e Commer-cio dell’Università del Salento, ha voluto far riflettere sulfatto che ogni attività economica deve essere improntataalla solidarietà, per riconoscere dignità di persona in ognicittadino.Insegnare in una facoltà di Economia ha costituito per Ma-rio un atto di coraggio, quel coraggio che ha continuamen-te manifestato in ogni sua attività, sia in campo sociale chein quello ecclesiale, attraverso l’esercizio della “parresia”,la quale caratterizza gli uomini liberi e responsabili che“sentono il dolore degli altri e lo denunciano ad alta voce”(Mortari). Spesso ha pagato il prezzo delle sue denunce,per colpa di quanti vogliono che nulla cambi per continua-re ad esercitare il potere, qualunque esso sia.

Nell’ultimo ventennio ha volutorealizzare con me i convegni na-zionali MEIC di Ostuni per richia-mare l’attenzione sull’importanzadell’integrazione fra i vari popolidel bacino del Mediterraneo ai fi-ni di uno sviluppo organico del-l’area, nel rispetto della vita e del-la dignità di tutti.La perdita di Mario renderà moltodifficile l’organizzazione dei pros-simi convegni, perché mancheràla mente che sapeva individuare itemi più attuali da sottoporre al-l’attenzione degli studiosi.

Noi continueremo però ad impegnarci per onorare la me-moria di colui che, nel corso degli anni, ha saputo richia-marci alla solidarietà verso tanti nostri fratelli che hanno bi-sogno di essere aiutati a realizzarsi compiutamente in unmondo più responsabile e più giusto.L’esempio di vita offertoci da Mario deve indurre ogni uo-mo di fede a riflettere sulla responsabilità che egli ha direnderla manifesta attraverso l’esercizio della “carità” inogni espressione della sua vita.Intitoleremo i prossimi convegni di Ostuni a Mario Signoree ad Adriano Bompiani, altra mente eccelsa che ha sem-pre condiviso la nostra iniziativa culturale.Personalmente ho perduto uno dei miei più stimati Amici.Egli costituiva un punto di riferimento ideale e di sostegnomorale e la sua mancanza mi farà sentire più solo nella vi-ta che mi resta.

PIETRO LACORTE

Ricordo di un testimone dalla fede adulta“Essere con gli altri in una dimensione di senso”

(Lévinas)

9MAGGIO

2015RICORDI

8 maggio 1957 6 marzo 2015

MARIA GRAZIACAVALLO

Buona, generosa e leale. Hatrasfuso queste doti nel lavoroche ha svolto con professiona-lità e arricchito con la sua uma-nità.Verso i familiari ha dimostratoamore e abnegazione, verso gliamici attenzione e disponibilità.Oltre a queste qualità mancano e ci mancheranno ilsuo dolce sorriso e la sua lieve ironia.Ne serberemo sempre il ricordo nel cuore.

La piangono il marito Lamberto, i figli Francesco eAlessandro, la mamma Franca, i fratelli Antonio e Mi-lena, i parenti tutti.

6.6.2005 6.6.2015

FELICE GHIONDAex sarto

Il suo volto, tranquillo e se-reno, donava fiducia a colo-ro che vivevano accanto aLui; il suo lavoro, che amavamoltissimo e al quale si dedi-cava con orgoglio e passione, Lorendeva laborioso e ricco di energia.Al lavoro dedicava gran parte delle sue giornate,senza mai trascurare l’amore per la famiglia, le sin-cere amicizie, la religione e la cordialità verso colo-ro con i quali veniva a contatto.

La moglie Giovanna, il figlio Gianni, la nuora Anto-nella e il nipotino Simone Lo ricordano a parenti edamici e chiedono di pregare in occasione della cele-brazione della Santa Messa di suffragio che verràofficiata nella Chiesa Parrocchiale di San LuigiGonzaga sabato 6 giugno 2015 alle ore 19,00.

«Questa vita durerà in eternoPerché l’amore

Non ha né spazio né tempo»

29 aprile 2015

Presso il San Raffaele di Milano,amorevolmente assistito dai suoicari e dopo lunghe sofferenze,improvvisamente è deceduto

MIMMO MILONEdipendente Acquedotto Pugliese

Nella memoria di quanti lo hanno conosciuto ed amato,rimarrà il ricordo di un uomo affettuoso e leale, compe-tente e serio nel proprio lavoro, sempre cordiale con chia lui si rivolgeva.

La moglie Maria, i figli Domenico e Francesco, i geni-tori Domenico e Camilla, la sorella Nella uniti nell’im-menso dolore lo custodiranno, per sempre, nel propriocuore.

2 febbraio 1926 13 aprile 2015

«Non piangete la mia assenza, sentitemi vicino e parlatemi ancora.

io vi amerò dal Cielocome vi ho amati sulla terra»

Circondato dall’affetto dei suoicari si è spento il

Rag. LUCA GIOVENELa dedizione alla famiglia, ilculto dell’amicizia, le compe-tenze professionali, l’impegno appassionato profuso permoltissimi anni in campo politico e sociale, hanno carat-terizzato la sua lunga vita.

La moglie Italia, i figli Alberto, Tonio, Loreta e Rosan-na, i generi, le nuore, gli adorati nipoti, le sorelle Con-cettina, Ninetta, Anna, Bernadette, i cognati e i parenti,addolorati, lo ricordano a quanti lo hanno conosciuto estimato.

3 marzo 1926 28 marzo 2015

Prof.ssa MARIA TERESASEMERANO

Il nostro giornale si associa al do-lore della famiglia per la Suascomparsa, ricordandoLa assie-me ai suoi cari con un articolo inquesta pagine.

AAAANNNNNNNN IIIIVVVVEEEERRRRSSSSAAAARRRR IIII

DDDDEEEEFFFFUUUUNNNNTTTT IIII

Ilmio ricordo di Maria Teresa Semerano non può che essere un bellis-simo ricordo anche se recente, perché l’ho conosciuta solo qualche

anno fa e insieme abbiamo condiviso un evento importante per tutta lasua famiglia a cui lei teneva tantissimo.Sempre la perdita di una persona cara ci tocca in profondità, soprattut-to quando racchiude in sé tante esperienze di vita e di testimonianza, peri sentimenti, le emozioni e i pensieri diversi, che con l’età diventano an-cora più densi di significato. Per tanti anni docente di Italiano e Latino presso il Liceo scientifico diOstuni, Maria Teresa Semerano ha sempre manifestato entusiasmo perla propria professione e per il rapporto con i propri alunni, insegnando anumerose generazioni. Ma anche alla propria famiglia, Teresa è stataparticolarmente legata per le note vicende, che la vita a volte riserva aciascuno di noi nel bene e nel male. Mi diceva spesso, ricordando i fra-telli che “la vita alla nostra famiglia ha dato tanto, ma ha tolto ancor dipiù, colpendoci negli affetti più cari”. Questo per dire che la fama e la glo-ria non possono mai compensare i dolori più gravi, ma soprattutto quelliimprovvisi e inaspettati, a cui nessuno di noi è mai pronto e preparato.Ecco questo era Maria Teresa, una donna semplice e colta, ma nellostesso tempo forte ed esigente con se stessa e con gli altri.Penso per quanto mi è stato possibile di aver contribuito a rallegrarla ne-gli ultimi tempi, proprio quando la salute ha incominciato a fare le bizze,mettendone a dura prova l’equilibrio psico-fisico. Insieme abbiamo soste-nuto e voluto fortemente quanto probabilmente la nostra città di Ostuniprima o poi avrebbe realizzato per ricordare il fratello, il prof. GiovanniSemerano, illustre concittadino, filologo di fama internazionale. Ma Ma-ria Teresa diceva sempre che il tempo a disposizione era poco e bisogna-va far presto. Ciò che contava era lasciare un segno, qualcosa che potesse ricordareai posteri l’impegno negli studi letterari e l’attività assidua di ricerca uni-versitaria del prof. Semerano, da tanti anni fuori sede, ma sempre pron-to a ritornare nella sua terra d’origine.E noi il 21 aprile 2012 abbiamo intitolato al prof. Giovanni Semerano,l’auditorium della Biblioteca comunale di Ostuni, a cui il Semerano, ave-va già donato il proprio fondo librario di 2000 volumi con una cerimoniasobria curata nei dettagli dalla dott.ssa Maria Antonietta Moro, Direttricedella Biblioteca e molto partecipata per i numerosi studenti del Liceo clas-sico e gli illustri ospiti intervenuti all’iniziativa, il Sindaco di Ostuni Dome-nico Tanzarella, l’On. Riccardo Nencini di Firenze, la dirigente scolasticaAnnunziata Ferrara dell’I.I.S.S. L. Pepe-A.Calamo, il prof. Lorenzo Cira-sino Presidente Unitrè e la laureanda dell’Università del Salento CaterinaManco, già impegnata negli studi filologici su Giovanni Semerano.Per dirla con le parole del professore, incise sulla targa “Il futuro ha uncuore antico ed i giovani d’oggi devono e possono apprendere con i nuo-vi sistemi informatici le lingue” mentre il nostro presente si arricchiscedella memoria del passato.A te, cara Teresa, il nostro ricordo colmo di affetto e di riconoscenza.

MARIA CONCETTA NACCI

2 giugno 2002 2 giugno 2015

RICCARDO APRILE

Papà, sono passati tredici anni,ma per il dolore nel mio cuore ècome fosse successo ieri.Mi mancate Tu, la mamma ePeppino.Ti ringrazio per il papà che seistato.

Con affetto Natalia

8 maggio 20088 maggio 2015

Settimo anniver-sario della dolo-rosa scomparsa di

CARMELO PACIFICO

Un uomo che havissuto il suotempo con inevitabili gioie e dolori, cosìcome ogni uomo che è passato da questavita terrena; ha amato la famiglia, si è de-dicato prevalentemente al lavoro assicu-rando il sostentamento ai suoi cari; haamato i propri figli insegnando loro laretta strada per un vivere civile e onestonella società.

La moglie Lucrezia, i figli ed i nipoti,conservando il suo ricordo nel propriocuore, lo ricordano a parenti ed amici.

22 maggio 2012 22 maggio 2015

Dott.

GINO MILONEIl ricordo diTe, nonostan-te il trascorre-re del tempo,è sempre vivonel cuore ditua moglie,dei tuoi cari figli, dei diletti nipoti edi quanti Ti hanno conosciuto, ap-prezzato e stimato.

Nella preghiera a Cristo Risortochiederemo, durante una S. Messache verrà celebrata in Tuo suffragiosabato 23 maggio 2015, alle ore19,00, nella Chiesa di San LuigiGonzaga, che Tu viva nella serenitàdella Resurrezione.

23.4.2014 23.4.2015

È trascorso un anno dalla scomparsadel

Prof. SANDRO MASSARI

Il ricordo della sua personalità noncomune, della sua vivacità intellet-tuale, della sua fede profonda, del suospirito di servizio alla città rimanesempre vivo nel cuore dei familiari edi tutti coloro che lo hanno conosciu-to e stimato.

RICORDO DI MARIA TERESASEMERANO

professoressa del Liceo scientifico di OstuniSiè spento il 25 marzo scorso, giorno del-

l’Annunziata, presso l’Ospedale di Tri-case dopo una degenza durata alcuni mesi,mons. Giovanni Calò, arciprete emerito del-la Chiesa Madre di Carovigno. Don Giovan-ni, nato a Carovigno il 20 maggio del 1939,ha compiuto gli studi umanistici e teologicinei seminari di Brindisi e di Molfetta, riceven-do l’investitutra sacerdodale da mons. Nico-la Margiotta il 9 luglio del 1966 nella chiesaostunese di San Francesco. La sua lunga efeconda attività sacerdotale si è svolta a Ca-rovigno, città nella quale lascia un grandevuoto, inizialmente come viceparroco dell’ar-ciprete Massaro e poi come parroco. Dal2007, per il trasferimento della parrocchianella Chiesa Nuova per disposizione dell’ar-civescovo Talucci, ha continuato la sua ope-ra liturgica presso la Chiesa Madre, riceven-do da S. Santità Benedetto XVI il 24 genna-io 2009 la nomima di rettore. Uomo di grancuore don Giovanni va ricordato anche perla passione musicale che ha coltivato sin da

ragazzo con vari maestri tra cui Celeghin,frequentando a Bari il Conservatorio nelle di-scipline di composizione e strumentazionecon maestri del calibro di Nino Rota e Misa-si. E’ stato organista della Cattedrale di Brin-disi e responsabile per la Musica Sacra nel-la Diocesi. Don Ciccio Sozzi nel 1999 gli af-fidò il commento musicale della Via Crucis,una giaculatoria da lui composta per essererecitata nelle settimane quaresimali. Cosìscrive don Francesco Sozzi sotto l’estro diuna ispirazione fresca e immediata, ha mo-dulato i canti con un senso di assoluta mo-dernità, pervadendoli della dolcezza, dellaessenzialità del gregoriano, della forza e in-cisività propria dei grandi autori di musicaclassica. Il direttore e la redazione dello Scu-do partecipano al dolore che ha colpito i fa-miliari di mons. Calò e la nipote AntonellaCavallo, che onora il talento musicale dellozio sacerdote con un’intensa e feconda atti-vità musicale e orchestrale.

ENZA AURISICCHIO

In MemoriaMio caro d. Giovanni,te ne sei andato silenziosamente nella nottedell’Annunciazione del Signore.Dall’inizio di gennaio in tanti ti abbiamo se-guito con trepidazione, aspettando nella pre-ghiera qualche buona notizia. Man mano che i giorni passavano, inevitabil-mente si riaffacciavano alla memoria delcuore gli anni vissuti insieme: dalla scuolamedia al quarto anno della teologia. E’ statoun insieme fatto di studio, di preghiera, diansie, di problemi, di salute non semprebuona, di gioie e speranze, di amicizia e dicondivisione di vita di Chiesa e di attenzioneal mondo.Abbiamo avuto la grazia inestimabile di con-dividere negli anni di teologia la meraviglio-sa stagione del Concilio e da giovani sacer-doti abbiamo tentato, nei vari posti dove sia-mo stati mandati, di portare l’ansia del rinno-vamento conciliare. Ciascuno di noi con lapropria peculiarità. Quante fatiche da partetua per educare la nostra Chiesa al cantodella liturgia rinnovata. Ti sei cimentato incomposizioni che tenevano conto sia dellenuove tendenze sia del patrimonio della no-

stra pietà popolare. Sei venuto persino aBrindisi per suonare l’organo della Cattedra-le, mentre con il piccolo coro dei ragazzi delSeminario eseguivamo una messa da tecomposta. Ricordo con particolare emozione quandosei stato chiamato per la inaugurazione delnuovo organo della parrocchia di S. Michele.Avevi inserito tanti pezzi noti e celebri nelconcerto. Ma mentre li eseguivi, ti sei lascia-to prendere la mano, aggiungendo delle va-riazioni da te improvvisate al momento. Lì,quando ti lasciavi prendere la mano, riuscivia trasmettere te stesso. La passione per lamusica era il tuo modo personalissimo di di-re la tua fede e quella della Chiesa.Hai svolto diversi servizi nella diocesi fino aquando non sei approdato nella tua Carovi-gno. Il segno di quanto hai seminato in ter-mini di fede e di umanità l’ho colto quando lamattina del 26 marzo sono venuto con d.Domenico Melpignano e d. Peppino Moro apregare per te. Siamo venuti insieme perchécon te abbiamo condiviso nello stesso gior-no la grazia del sacerdozio. Mentre pregava-mo abbiamo assistito al pellegrinaggio inin-terrotto della gente. E’ il segno che, comeGesù, sei passato seminando il bene e fa-cendo del bene non solo quando sei stato

per decenni l’arciprete, ma anche quando, li-bero da ruoli significativi, hai continuato unapresenza preziosa come punto di riferimen-to per tanti.Ora sei nelle mani di Dio e hai raggiunto i no-stri cari amici d. Fedele Sforza e p. Nico Ma-cina. Di lì puoi continuare a stare vicino allatua gente e a noi tuoi amici nel sacerdozio. Il17 giugno verremo a fare il nostro incontroannuale con gli amici di corso a Carovigno.Ci mancherà l’arguzia con cui sapevi ricor-dare i tanti momenti vissuti insieme: oltre al-l’impegno nello studio, nella preghiera e nel-la formazione, gli scherzi bonari ai nostriamici di corso e ai professori che ce lo con-sentivano, la passione con cui abbiamo fat-to parte della Schola cantorum sotto la gui-da di d. Salvatore Pappagallo e con l’amici-zia dell’organista Maestro Celeghin e delMaestro Nino Rota. E alle tue battute nonmancava mai da parte nostra il ricordo deltrasporto con cui hai diretto tu in tante occa-sioni le nostre esecuzioni.La rimpatriata di quest’anno nel tuo paesesarà di ricordo e di preghiera particolarmen-te per te: sarà un modo diverso per sentirtiancora presente, amico e fratello.

d. ANGELO CICCARESE

RICORDO DI MONS. GIOVANNI CALO’

L’Ostuni retrocede ma piccoli calciatori cresconodi Tonino La Centra

Cestistica Ostuni, stagione conclusa di Domenico Moro

10MAGGIO

2015

CRONACABREVE

Riservato agli abbonatiInformativa ai sensi dell’art. 13 D.Lgs.196/2003 e dell’art. 10 Legge31.12.1996, n. 675.Informiamo gli abbonati che i dati ana-grafici, a noi conferiti per la gestionedel rapporto contrattuale d’abbonamen-to al nostro periodico, non saranno og-getto di diffusione a terzi, senza il con-senso degli interessati.

Con la sconfitta subita inquel di Benevento nel-

l’ultima gara della regularseason, cala il sipario sullastagione della CestisticaOstuni, un anno vissuto fratante vicissitudini che han-no purtroppo fatto vivereforse la più sfortunata sta-gione sportiva della palla aspicchi nella città bianca.Tante le premesse ad inizio anno nel primo campio-nato nazionale di serie C della Cestistica, ma ilcammino ha incontrato un percorso tortuoso e riccodi ostacoli che hanno ridimensionato i progetti di ini-zio stagione per una giovane società che speravadi regalare nuove emozioni e possibili nuovi tra-guardi. A conclusione di questa avventura, riportia-mo fedelmente le dichiarazioni del Presidente dellaCestistica, Avv. Antonio Zurlo: “E’ difficile tracciareil bilancio della stagione ormai al termine, una sta-gione difficile e piena di imprevisti, difficoltà, errori,ma anche di grandi sacrifici, attaccamento alla ma-glia, voglia di non mollare e soprattutto passione,senza la quale sarebbe impossibile continuare a fa-re sport nel tempo in cui viviamo. Viene voglia discrivere a tutti coloro che ci hanno dato il loro sup-porto, sempre, nelle vittorie, come quella della pas-sata stagione, ma anche nei momenti meno bellicome quelli vissuti quest’anno. Devo ringraziare iragazzi, dalla prima squadra alle giovanili, gli alle-natori, i tecnici e i preparatori, che hanno sempreonorato la maglia gialloblu e cercato di rappresen-tare al meglio la continuità con un passato pesan-tissimo di storia e di successi.Grazie davvero ai genitori dei nostri ragazzi del mi-nibasket, dell’Under 13, dell’Under 15 e dell’Under17 che li hanno accompagnati in un’annata partico-larissima e che, comprendendo la complessa situa-zione di questa stagione, sono stati sempre dispo-nibilissimi con la società. Ringrazio particolarmen-

te i nostri sponsor, fornitorie partners per aver avuto fi-ducia nel nostro progetto eper averlo condiviso. Gra-zie a chi ci ha ospitato du-rante il lungo periodo di inu-tilizzabilità del Palazzetto.Ringrazio soprattutto i no-stri tifosi per aver capito ilmomento e per non avercimai fatto mancare il loro ca-

lore ed il loro attaccamento, al PalaGentile così co-me nelle “trasferte casalinghe” giocate da novem-bre a febbraio. Ringrazio i ragazzi delle giovaniliper la loro passione e la voglia di imparare; sono lo-ro che rappresentano la scintilla più grande che cispinge ad andare avanti e non mollare anche neiperiodi più complicati. Se devo riassumere la sen-sazione avuta in questa faticosa stagione sportivaè che, grazie ai ragazzi, agli sponsor, ai tifosi e atutti i nostri sostenitori, abbiamo sempre avuto lacertezza di non essere mai stati soli, di aver avutosempre qualcuno accanto pronto a darci una manoe a credere con noi nella Cestistica. Sono certo che insieme a tutti voi, la Cestistica po-trà fare cose incredibili, se solo ce lo concederan-no. Vi ringrazio ancora una volta e spero con tuttoil cuore di potervi rivedere tutti a settembre a tifareper l’Ostuni”.Questo quanto dichiarato dal Presidente della Ce-stistica al termine di una stagione abbastanza sfor-tunata per i colori gialloblu, con la nota positiva delritorno al basket giocato del Capitano Mimmo Mo-rena nelle ultime due gare della stagione.Ora che è calato il sipario, è tempo di bilanci per ca-pire, sedendosi intorno ad un tavolo, da quale baseripartire per nuove sfide, nuovi traguardi e garanti-re alla città di Ostuni nuovi orizzonti nel mondo del-la palla a spicchi, in una città che ha masticato ba-sket giocato di Lega Due.

Siè conclusa la stagione agonistica di Eccellen-za pugliese 2014/2015. Ha vinto meritatamen-

te la Virtus Francavilla dopo una esaltante galop-pata durata otto mesi. Durante questo lungo perio-do, oltre ad acquisire il diritto ad accedere alla Se-rie D, ha vinto anche la coppa Italia regionale bat-tendo il Mola sul neutro di Brindisi e quella naziona-le contro la Bustese per 4-2, il 22 aprile a Firenze.Al secondo posto si è classificato il Nardò, guidatoda Nicola Ragno, che disputerà i play-off nazionalicontro i siciliani del Mazara. Retrocedono in Pro-mozione l’Ascoli Satriano, come squadra ultimaclassificata, il Galatina sconfitto dall’Hellas Taran-to per 3-1 ai play-out e l’Ostuni, pur pareggiandoper 1-1 dopo i tempi supplementari contro il Castel-laneta, nel playout del 3 maggio, in ragione di unaclassifica finale peggiore nei confronti dei tarantinial termine del campionato. E’ la prima volta dal lon-tano 1992 che l’Ostuni lascia la premiership puglie-se (escludendo il periodo della radiazione nel2011). La gara contro il Castellaneta, disputatasisul neutro di Palagianello e a porte chiuse ha postola parola fine ad un’annata calcistica nata male e fi-nita peggio. ”La crisi societaria è stata la causaprincipale di questa nostra retrocessione”ha detto afine partita il calciatore ostunese Malagnino cheaveva realizzato il gol del momentaneo vantaggio.Ora sul futuro del calcio ostunese non ci sono cer-tezze, vista l’apatia di una pseudo dirigenza e lanoncuranza delle istituzioni locali.Si sono conclusi anche le finali regionali della cate-goria Allievi dove erano impegnati i ragazzi ostune-si dell’Atletico guidati dal duo Marzio-Tagliente cheper la prima volta approdavano a questa importan-te kermesse.”E’ stata una bella esperienza quellache abbiamo vissuto in quest’ultimo periodo-ha det-to al termine dell’ultima gara disputata a Taranto,Ti-tino Marzio —per la prima volta una squadra di al-lievi ostunesi disputava una così importante com-

petizione. Il secondo posto conquistato nel nostrogirone con tre vittorie e purtroppo con altrettantesconfitte è più che soddisfacente. Avremmo merita-to qualcosa in più,ma non ci siamo riusciti, vuoiper sfortuna,vuoi anche per qualche nostra defi-cienza.Ci consola il fatto che abbiamo portato i ra-gazzi a confrontarsi contro squadre di importanticlub,vedi Gallipoli,Taranto,Brindisi ed inoltre abbia-mo messo in mostra alcuni elementi di indiscussovalore tecnico”.

“Cristiani: tutti morire. Allah akbar” è l’inquietantescritta tracciata nella notte tra il 28 e il 29 apri-

le sui muri perimetrali di tre chiese cittadine: l’Annun-ziata, la Madonna delle Grazie e San Luigi Gonzaga.La minacciosa frase vergata con lo spray è stata su-bito cancellata, e la “Digos” di Brindisi sta verificandovari aspetti della vicenda. Non basta dire che è statauna bravata o un gesto inconsulto: va detto che lacomunità musulmana ad Ostuni è molto ben integra-ta e pacifica, ma purtroppo gesti di follia o stupidischerzi possono nascondere qualcosa di più serio.Intanto la notizia è stata usata sul profilo Twitter diMatteo Salvini, leader leghista: “Mi aspetto solidarie-tà da parte di quei vescovoni che attaccano la Lega”.L’imam della moschea di Bologna ha sottolineato,nel condannare l’episodio, che un musulmano scri-verebbe “Allah U Akbar” (“Allah è grande”).

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Nuovo Presidente del Parco delle Dune Costiere èEnzo Lavarra, ex europarlamentare Pd, at-

tualmente consigliere del Ministro alla Politiche Agri-cole, Maurizio Martina; ha sostituito Giulia An-glani, in carica dal 2012. Nella giunta esecutiva,come esperti del settore ambientale e naturalistico:oltre il confermato Giuseppe Colucci, nominatiFranco Summa e Dino Cofano.

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Avvicendamento nel Consiglio comunale di Ostu-ni: l’ingegnere Francesco Semerano ha preso il

posto della dimissionaria Margherita Penta nel grup-po “Coppola Sindaco per il cambiamento”, mentreGiuseppe Corona, coordinatore regionale dellaFiamma Tricolore, prende il poso di Giovanni Fede-le, nominato Assessore.

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Inun incidente avvenuto il 24 aprile sulla Ostuni-Carovigno ha perso la vita un ragazzo di 24 an-

ni, Tony Lanzilotti , di Carovigno. L’impatto devastan-te, con le due auto praticamente schiacciate e inca-strate tra di loro, è avvenuto a circa due chilometridal centro abitato di Carovigno . Il ragazzo e i suoiamici, rimasti feriti, tornavano a casa dopo una sera-ta trascorsa ad Ostuni.

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Nessun ferito ma tanta paura nel porticciolo di Vil-lanova per un incidente avvenuto l’8 maggio: un

potente motoscafo off-shore, a causa, con ogni pro-babilità, di un guasto tecnico, è andato a sbattereviolentemente contro la banchina del molo piccolo diVillanova, dove in quel momento diverse personeerano lì in assoluta tranquillità intente a prendere ilsole. Una sequenza che non si è trasformata in tra-gedia solo grazie al fato: il conducente del mezzo,

non è riuscito a controllare lo scafo, che a grande ve-locità si è fiondato contro la parte in cemento che de-limita il tratto di porto, distruggendo anche una barcaormeggiata.

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Giovanni Scatigna, ostunese, figlio del sovrinten-dente di Polizia in congedo Angelo, direttore del-

l’OVS di Pieve Fissiraga (Lodi), con un inseguimen-to da film ha vanificato l’”impresa” di un malviventeche aveva sottratto dall’ipermercato capi di abbiglia-mento per circa 600 euro ponendoli in una borsa do-tata di una schermatura per evitare i controlli antitac-cheggio. Il responsabile della struttura si è accortodel furto ed ha inseguito il ladro anche quando que-sti ha valicato prima la ferrovia e poi l’autostrada, fi-no a che è arrivata anche la Polizia che lo ha trattoin arresto. Refurtiva recuperata e lodi (in ogni senso)al “direttore superman” come lo hanno definito i gior-nali del luogo.

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Soldi e oro ormai da mesi venivano sottratti in ma-niera del tutto illecita nella casa di un’anziana

ostunese: gli agenti del Commissariato della cittàbianca, diretti dal vice questore Francesco Angiuli.al termine di laboriose indagini, hanno scoperto e de-nunciato una badante rumena che svolgeva assi-stenza domiciliare nell’abitazione della pensionata.Ad essere deferita alle autorità giudiziarie C. B., 43anni, residente in Ostuni, ritenuta responsabile di nu-merosi furti di rilevante entità commessi ai danni diL.G., 82, anni. L’indagine degli inquirenti è partita do-po la denuncia da parte della vittima.

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“Villa Valente” potrà continuare a svolgere la suaattività come residenza assistenziale per an-

ziani. Il Tar di Lecce infatti ha accolto il ricorso daparte dei titolari sella struttura, difesi dall’ avvocatoGiuseppe Tanzarella, nei confronti dell’ Asl di Brin-disi, che il 21 agosto scorso aveva revocato il pare-re igienico sanitario, che la stessa azienda avevaconcesso nel 2012. La casa di riposo , che si trovanella zona industriale di Ostuni, attualmente ospitaoltre 40 persone e dopo il provvedimento del Tar re-sta quindi a disposizione della comunità ostuneseper offrire il suo servizio

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E’stato firmato il contratto di solidarietà tra i sinda-cati e l’azienda “Telcom Spa “ di Ostuni. L’accor-

do stipulato pone al riparo dalle procedure di licen-ziamento di 65 unità, che sarebbero potute partiresin dai prossimi giorni. Un incontro ed una decisioneche hanno trovato massima convergenza da parte ditutte le sigle sindacali interessate alla vicenda, Fil-ctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e Ugl Chimici. Laratifica dell’accordo ha validità di 12 mesi. Nell’aprile2016 infatti sarà nuovamente oggetto di discussionetra le parti. Intanto bimestralmente le rappresentan-ze sindacali effettueranno delle verifiche dirette e cisaranno confronti con operai ed azienda.

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E’stata inaugurata il 13 aprile in Via Nino Antelmi45 la sede della CISL Pensionati-Anteas di

Ostuni; alla presenza del segretario nazionale dellaFNP Cisl, Attilio Rimoldi. E’ un ulteriore rinsaldarsidel legame fra il sindacato e la collettività dei pensio-nati ostunesi.

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Loscorso 21 maro, si sono tenute le elezioni peril rinnovo del consiglio direttivo dell’unione ita-

liana ciechi ed ipovedenti di Brindisi. In tale occasio-ne è stato eletto consigliere provinciale l’ostuneseAntonio Ugenti. La presenza di Ugenti, rappresentanel consiglio, l’opportunità di nuove leve all’internodell’unione e garantisce una presenza capillare dellastessa nella provincia. Facciamo i nostri auguri dibuon lavoro al Signor Antonio Ugenti, appassionatoestimatore ed abbonato de Lo Scudo.

Notizie flashdi Danilo Santoro Mensile Cattolico d'Informazione

Anno XCIII - Numero 5 - MAGGIO 2015Corso G. Garibaldi, 129 - 72017 Ostuni (Br)

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Direttore Responsabile: Ferdinando SallustioRedazione

Enza Aurisicchio - Gianfranco Ciola - Domenico ColucciPaola Lisimberti - Giacomo Mindelli

Gianmichele Pavone - Alfredo Tanzarella jr.

Hanno collaborato a questo numero:Isabella Ayroldi - d. Angelo Ciccarese

Alessandro Fiorella - Maria C. Gianfreda Tonino La Centra - Pietro Lacorte Gino Locaputo - Lucia MarsegliaDomenico Moro - Maria C. Nacci

Giampiera Quartulli - Mimmo Sacco Danilo Santoro - Rosario Santoro

Franco Sponziello Direttore Amministrativo: Armando Saponaro

Foto della testata:Fotolandia di Giuseppe Cisaria - Ostuni

Impaginazione: Roberta Iaia

Realizzazione e Stampa: Nuova GA srlVia Stazione, 82/84 (z.i.) - Ostuni

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I due tecnici dell’Atletico Ostuni: Marzio e Tagliente

CCCCUUUULLLL LLLLAAAASabato 18 aprile 2015 presso la Clinica Santa Mariadi Bari, è nata

CHIARAI nonni Francesco Piccirillo con Antonia Leuzzi eFrancesco Ippolito con Antonia Piccirillo, particolar-mente emozionati, insieme agli zii ed ai cugini, congioia si congratulano con i genitori Dario e AnnalisaPiccirillo ed augurano di cuore alla piccola Chiarauna vita serena, prospera e ricca di felicità.

Tre eventi indimenticabili per la Famiglia Vasta-Co-da-Camarda

20 luglio 2014: dal Burkina Faso è arrivata

MARIAMdi Antonio e Isabella Coda.

* * *4 febbraio 2015: in Firenze è nata

GRETAdi Giuseppe e Maria Luisa Miceli.

* * *10 aprile 2015: è nato

LORENZOad allietare Fedele e Gabriella Camarda ed il fratel-lino Riccardo.

I nonni Arnaldo e Bernardina Vasta, insieme a Rosa-ria e Sario Coda e a Tina e Vito Camarda, felici par-tecipano.

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