InterventoConsiglio29042015 (1)

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Grazie signor presidente. Al contrario degli ultimi miei interventi, che sono stati di ambito più prettamente tecnico, vorrei, in questo caso, soffermarmi su un aspetto più effimero ma forse ancor più importante di tante tecnicalità. Grazie all’assessore per averci esposto così chiaramente la struttura del consuntivo per l’anno passato. Spero mi perdonerete una breve digressione. La mancanza di risorse e l’eccesso di limiti rende più fantasiosi e flessibili. Ricordo che mentre la Svizzera ha avuto quasi 5 secoli di pace e stabilità ed è riuscita a creare solo l’orologio a cucù, noi negli ultimi 5 secoli abbiamo avuto alcune delle più importanti guerre europee eppure abbiamo avuto le invenzioni di Leonardo, Volta, Marconi, Meucci, Fermi e tantissimi altri. Partiamo dal contesto: siamo nella fase, speriamo, finale di una crisi durata 7 anni, durante la quale abbiamo visto sensibili diminuzioni di molti mercati con le relative conseguenze sulle aziende del territorio e sulle famiglie. Siamo in una fase dirimente nel contesto più ampio del nostro essere cittadini italiani ma soprattutto europei, in una fase in cui stiamo a livello di eurozona cercando di capire cosa vorremo essere da grandi. C’è un prezzo, per il privilegio di essere cittadini europei. Il Patto di stabilità, spesso usato per criticare la mancanza di visionarietà di progetti di lungo termine o per porre in una mesta prospettiva di manutenzione le attività passate, è uno dei paletti che l’Europa mette alla gestione della cosa pubblica. E se non abbiamo avuto la possibilità di influenzarne nascita e forma, tantomeno possiamo aspettarci di cambiarne le realtà con la semplice critica: siamo, nella prospettiva, troppo piccoli. Le energie e risorse sono, nella nostra realtà, limitate e preziose, da investire dove possiamo fare la differenza. La crisi ha poi rallentato molto il mercato immobiliare, è difficile vedere palazzi nuovi. Questo diventa ancor più evidente nel momento in cui, proprio a consuntivo, vediamo che gli oneri di urbanizzazione, in questi ultimi anni sono diminuiti sensibilmente, fino a diventare cifre irrisorie. In questo contesto critico, ritengo quindi molto positivo il consuntivo presentato, perchè traccia le linee di una amministrazione cittadina che nonostante le avversità e i paletti posti da tutti i livelli amministrativi al di sopra di essa, riesce comunque ad offrire servizi di alto livello, riesce comunque a stare al passo con i tempi, riesce comunque a non far pesare tutte le difficoltà sulla cittadinanza. E riesce a farlo perchè valorizza le risorse che ha al suo interno in tutti i modi possibili, dalle associazioni alle consulte. In quest’ottica, si pone come una amministrazione flessibile e moderna che sa ed ha ben chiari i limiti entro i quali muoversi ed oltre i quali appoggiarsi agli antichi eppure sempre attuali concetti di sussidiarietà. Anzi, visto che siamo reduci da vari consigli nei quali, sotto varie vesti, abbiamo discusso di aspetti economici, questa valutazione viene ulteriormente migliorata, considerando l’eliminazione per quest’anno degli interessi passivi sui mutui, che abbiamo estinto nonostante il patto di stabilità.

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Grazie signor presidente.   Al contrario degli ultimi miei interventi, che sono stati di ambito più prettamente tecnico, vorrei,                             in questo caso, soffermarmi su un aspetto più effimero ma forse ancor più importante di tante                               tecnicalità. Grazie all’assessore per averci esposto così chiaramente la struttura del                     consuntivo per l’anno passato.  Spero mi perdonerete una breve digressione.  La mancanza di risorse e l’eccesso di limiti rende più fantasiosi e flessibili. Ricordo che                             mentre la Svizzera ha avuto quasi 5 secoli di pace e stabilità ed è riuscita a creare solo                                   l’orologio a cucù, noi negli ultimi 5 secoli abbiamo avuto alcune delle più importanti guerre                             europee eppure abbiamo avuto le invenzioni di Leonardo, Volta, Marconi, Meucci, Fermi e                         tantissimi altri.   Partiamo dal contesto: siamo nella fase, speriamo, finale di una crisi durata 7 anni, durante la                               quale abbiamo visto sensibili diminuzioni di molti mercati con le relative conseguenze sulle                         aziende del territorio e sulle famiglie. Siamo in una fase dirimente nel contesto più ampio del                               nostro essere cittadini italiani ma soprattutto europei, in una fase in cui stiamo a livello di                               eurozona cercando di capire cosa vorremo essere da grandi.  C’è un prezzo, per il privilegio di essere cittadini europei. Il Patto di stabilità, spesso usato per                                 criticare la mancanza di visionarietà di progetti di lungo termine o per porre in una mesta                               prospettiva di manutenzione le attività passate, è uno dei paletti che l’Europa mette alla                           gestione della cosa pubblica. E se non abbiamo avuto la possibilità di influenzarne nascita e                             forma, tantomeno possiamo aspettarci di cambiarne le realtà con la semplice critica: siamo,                         nella prospettiva, troppo piccoli. Le energie e risorse sono, nella nostra realtà, limitate e                           preziose, da investire dove possiamo fare la differenza. La crisi ha poi rallentato molto il mercato immobiliare, è difficile vedere palazzi nuovi. Questo                             diventa ancor più evidente nel momento in cui, proprio a consuntivo, vediamo che gli oneri di                               urbanizzazione, in questi ultimi anni sono diminuiti sensibilmente, fino a diventare cifre                       irrisorie.   In questo contesto critico, ritengo quindi molto positivo il consuntivo presentato, perchè                       traccia le linee di una amministrazione cittadina che nonostante le avversità e i paletti posti da                               tutti i livelli amministrativi al di sopra di essa, riesce comunque ad offrire servizi di alto livello,                                 riesce comunque a stare al passo con i tempi, riesce comunque a non far pesare tutte le                                 difficoltà sulla cittadinanza. E riesce a farlo perchè valorizza le risorse che ha al suo interno in                                 tutti i modi possibili, dalle associazioni alle consulte. In quest’ottica, si pone come una                           amministrazione flessibile e moderna che sa ed ha ben chiari i limiti entro i quali muoversi ed                                 oltre i quali appoggiarsi agli antichi eppure sempre attuali concetti di sussidiarietà.  Anzi, visto che siamo reduci da vari consigli nei quali, sotto varie vesti, abbiamo discusso di                               aspetti economici, questa valutazione viene ulteriormente migliorata, considerando               l’eliminazione per quest’anno degli interessi passivi sui mutui, che abbiamo estinto                     nonostante il patto di stabilità. 

 Insomma, quello che vediamo è il consuntivo di una città che sa valorizzare le risorse che ha, di qualsiasi tipo esse siano. E questa è una capacità rara, di cui possiamo andare orgogliosi.