Interrogazione riorganizzazione uff.postale Ponte Caffaro

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cento dei consumatori che passano al mercato libero sceglie il venditore dello stesso gruppo che aveva in tutela; sempre dall’ultimo monitoraggio del- l’Autorità di settore emerge un’elevata re- clamosità nel mercato libero rispetto al tutelato; dall’ultima relazione annuale della medesima autorità risulta che l’operatore dominante verticalmente integrato detiene una quota di mercato nella vendita al domestico del 7 per cento, seguito da altri due operatori che raggiungono nel com- plesso circa il 7 per cento dell’energia venduta; quanto sopra riportato porta a rite- nere che nell’attuale assetto di mercato elettrico italiano non sono presenti tutte le condizioni di fondo necessarie per l’elimi- nazione delle tutele di prezzo a favore dei piccoli consumatori di energia –: se trovi conferma che con il disegno di legge annuale sulla concorrenza o con altri provvedimenti di prossima presenta- zione, il Governo intenda procedere alla eliminazione delle tutele di prezzo nel settore elettrico e del gas, previste dal decreto-legge 18 giugno 2007, n. 73, con- vertito dalla legge 3 agosto 2007, n. 125, e regolate dall’Autorità per l’energia elet- trica e il gas e il sistema idrico; se il Governo abbia tenuto in consi- derazione i preoccupanti dati dell’ultimo monitoraggio sul mercato retail di settore e la stessa posizione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas e il sistema idrico, come manifestata anche in recenti interventi, a mezzo stampa, del suo pre- sidente, Guido Bortoni, in merito alla funzione della tutela vigente nel mercati dell’energia elettrica e del gas e al segnale effettivo di prezzo reso al consumatore tramite gli acquisti acquirente unico; quali siano le iniziative che il Go- verno intende adottare al fine di impedire che interventi teoricamente volti alla libe- ralizzazione del mercato si traducano nei fatti in favori agli operatori, per rafforzare posizioni dominanti o comunque scaricare l’aggiustamento dei conti delle aziende sui consumatori; come il Governo intenda coniugare la sua intenzione più volte manifestata di voler ridurre la bolletta degli italiani con l’adozione di una misura, quale l’aboli- zione della maggior tutela, che invece produce, nelle attuali condizioni di mer- cato, l’esatto effetto contrario, facendo aumentare i prezzi per circa 21 milioni di famiglie; come il Governo intenda garantire la qualità del servizio degli esercenti, data la preoccupante elevata reclamosità che lo stesso regolatore continua a denunciare sul mercato libero, e non solo per le pratiche commerciali scorrette. (5-04808) CAPARINI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che: Poste italiane è una azienda pubblica controllata dal Governo italiano che pre- senta un consolidato bilancio in attivo. Negli ultimi tre anni l’utile di esercizio è pari a una media di un miliardo di euro l’anno. Poste italiane riceve significativi contributi da parte dello Stato per con- sentire l’erogazione dei servizi essenziali e in modo particolare per gli uffici postali periferici; l’azienda nel mese di dicembre 2014 ha presentato un piano strategico che prevede la chiusura di 455 uffici postali e la riduzione degli orari di apertura per 608 uffici. Questa scelta, se attuata, cau- serà gravi disagi soprattutto per i residenti anziani o con difficoltà motorie oltre che per le imprese nelle zone colpite dalla scelta; la normativa vigente attribuisce al- l’Autorità per la garanzia nelle comunica- zioni (Agcom) il potere di determinare i criteri per l’individuazione degli uffici po- stali sul territorio nazionale necessari ad assicurare una regolare fornitura del ser- vizio universale; Atti Parlamentari 21966 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2015

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cento dei consumatori che passano almercato libero sceglie il venditore dellostesso gruppo che aveva in tutela;

sempre dall’ultimo monitoraggio del-l’Autorità di settore emerge un’elevata re-clamosità nel mercato libero rispetto altutelato;

dall’ultima relazione annuale dellamedesima autorità risulta che l’operatoredominante verticalmente integrato detieneuna quota di mercato nella vendita aldomestico del 7 per cento, seguito da altridue operatori che raggiungono nel com-plesso circa il 7 per cento dell’energiavenduta;

quanto sopra riportato porta a rite-nere che nell’attuale assetto di mercatoelettrico italiano non sono presenti tutte lecondizioni di fondo necessarie per l’elimi-nazione delle tutele di prezzo a favore deipiccoli consumatori di energia –:

se trovi conferma che con il disegnodi legge annuale sulla concorrenza o conaltri provvedimenti di prossima presenta-zione, il Governo intenda procedere allaeliminazione delle tutele di prezzo nelsettore elettrico e del gas, previste daldecreto-legge 18 giugno 2007, n. 73, con-vertito dalla legge 3 agosto 2007, n. 125, eregolate dall’Autorità per l’energia elet-trica e il gas e il sistema idrico;

se il Governo abbia tenuto in consi-derazione i preoccupanti dati dell’ultimomonitoraggio sul mercato retail di settoree la stessa posizione dell’Autorità perl’energia elettrica e il gas e il sistemaidrico, come manifestata anche in recentiinterventi, a mezzo stampa, del suo pre-sidente, Guido Bortoni, in merito allafunzione della tutela vigente nel mercatidell’energia elettrica e del gas e al segnaleeffettivo di prezzo reso al consumatoretramite gli acquisti acquirente unico;

quali siano le iniziative che il Go-verno intende adottare al fine di impedireche interventi teoricamente volti alla libe-ralizzazione del mercato si traducano neifatti in favori agli operatori, per rafforzare

posizioni dominanti o comunque scaricarel’aggiustamento dei conti delle aziende suiconsumatori;

come il Governo intenda coniugare lasua intenzione più volte manifestata divoler ridurre la bolletta degli italiani conl’adozione di una misura, quale l’aboli-zione della maggior tutela, che inveceproduce, nelle attuali condizioni di mer-cato, l’esatto effetto contrario, facendoaumentare i prezzi per circa 21 milioni difamiglie;

come il Governo intenda garantire laqualità del servizio degli esercenti, data lapreoccupante elevata reclamosità che lostesso regolatore continua a denunciaresul mercato libero, e non solo per lepratiche commerciali scorrette. (5-04808)

CAPARINI. — Al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

Poste italiane è una azienda pubblicacontrollata dal Governo italiano che pre-senta un consolidato bilancio in attivo.Negli ultimi tre anni l’utile di esercizio èpari a una media di un miliardo di eurol’anno. Poste italiane riceve significativicontributi da parte dello Stato per con-sentire l’erogazione dei servizi essenziali ein modo particolare per gli uffici postaliperiferici;

l’azienda nel mese di dicembre 2014ha presentato un piano strategico cheprevede la chiusura di 455 uffici postali ela riduzione degli orari di apertura per608 uffici. Questa scelta, se attuata, cau-serà gravi disagi soprattutto per i residentianziani o con difficoltà motorie oltre cheper le imprese nelle zone colpite dallascelta;

la normativa vigente attribuisce al-l’Autorità per la garanzia nelle comunica-zioni (Agcom) il potere di determinare icriteri per l’individuazione degli uffici po-stali sul territorio nazionale necessari adassicurare una regolare fornitura del ser-vizio universale;

Atti Parlamentari — 21966 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2015

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il criterio guida per la distribuzionedegli uffici postali è costituito, in base allanormativa vigente, dalla distanza massimadi accessibilità al servizio espressa in chi-lometri percorsi dall’utente per recarsi alpresidio più vicino e sono fissate diversesoglie di copertura tutte riferite alla po-polazione residente sull’intero territorionazionale. Si prescrive, inoltre, l’operati-vità di almeno un ufficio postale nel 96per cento dei comuni italiani e nei comunicon un unico presidio postale in cui nonè consentita la soppressione degli uffici siimpone una apertura al pubblico degliuffici non inferiore a 3 giorni e a 18 oresettimanali;

la delibera Agcom del giugno 2014prevede criteri ulteriori di distribuzionedegli uffici postali con divieto di chiusuradi uffici situati in comuni rurali che rien-trano anche nella categoria dei comunimontani e di uffici che sono presidio uniconelle isole minori;

Poste italiane per pianificare annual-mente eventuali interventi di chiusura orimodulazione oraria degli uffici postalidovrebbe informare, cosa che non avvienemai, con congruo anticipo, gli enti terri-toriali interessati e naturalmente l’Agcom;

il processo di razionalizzazione av-viato negli ultimi anni dalla società Posteitaliane spa ha portato alla chiusura dimotti uffici e al ridimensionamento degliorari di apertura degli sportelli, causandonotevoli difficoltà nella gestione operativadegli uffici e generando una diminuzionedella qualità del servizio fornito alla clien-tela, argomenti oggetto di atti di sindacatoispettivo a firma dell’interrogante, anchenella passata legislatura;

Poste Italiane sta continuando suquesta linea e nel piano di riorganizza-zione nazionale si prevede per la Lom-bardia la riorganizzazione di circa 180uffici postali dei quali circa 121 soggetti aridimensionamento e altri 61 a rischiochiusura. Per la provincia di Brescia paresia prevista la chiusura di circa 10 ufficie l’apertura a giorni alterni per altri 8 –

si parla di tre giorni a settimana a frontedelle attuali aperture quotidiane – per untotale di 18 uffici;

la lista degli uffici postati da chiudereo ridimensionare non è ancora stata uf-ficialmente diffusa da Poste Italiane ma daindiscrezioni di stampa risulta che sedicisportelli postali in provincia di Bresciachiuderanno o saranno aperti solo tregiorni la settimana. In provincia di Bresciachiudono le sedi di Botticino Mattina,Castelletto di Leno, Mazzano, Provezze diProvaglio d’Iseo, Brozzo di Marcheno, Co-gno di Piancogno, Cogozzo di Villa Carcinae Magno di Gardone Valtrompia e i cuicittadini dovranno rivolgersi ad altri spor-telli di frazioni o comuni vicini. A giornialterni, invece, saranno aperti quelli diSan Martino della Battaglia a Desenzano,San Pancrazio a Palazzolo, Incudine inValcamonica, ma anche Maderno, OnoSan Pietro, Ponte Caffaro a Bagolino,Prestine e Valvestino descritte da PosteItaliane come sedi « inefficienti, antieco-nomiche e che non svolgono un numerosufficiente di operazioni da giustificarnecosti di personale e di sede »;

i servizi postali, in particolare per lefamiglie e le imprese, sono fondamentalinello svolgimento di moltissime attivitàquotidiane, come il pagamento delleutenze, il ritiro del denaro contante daparte dei titolari di conto corrente postalee l’invio di comunicazioni soggette al ri-spetto perentorio di scadenze, soprattuttoquelle di carattere legale;

con la soppressione di ufficio o delsuo ridimensionamento i primi a pagarnele conseguenze saranno gli utenti, soprat-tutto le categorie più deboli;

nella frazione di Ponte Caffaro aBagolino (provincia di Brescia) a partiredal 13 aprile 2015 sarà modificato l’orariodi apertura al pubblico dell’ufficio postalecon l’apertura a giorni alterni anzichégiornaliera come previsto attualmente;

la giustificazione di Poste Italiane ènella necessità di adeguare l’offerta all’ef-fettiva domanda dei servizi postali nelterritorio;

Atti Parlamentari — 21967 — Camera dei Deputati

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è evidente che ci sia una reale quantoimprescindibile necessità di orientare lagestione dei servizi alla sostenibilità eco-nomica a scapito del mantenimento dialcuni presidi, soprattutto in zone perife-riche come possono essere le frazioni deicomuni che anche a causa di questi pro-cessi di razionalizzazione saranno cosìsempre più soggette all’abbandono. Al finedi garantire un livello di servizio adeguatoai cittadini, Poste italiane deve tener contodelle particolari esigenze da garantire allefrazioni dei comuni;

la frazione di Ponte Caffaro del co-mune di Bagolino (provincia di Brescia)conta 2.136 abitanti quindi una densitàabitativa di particolare consistenza –:

se non si intendano assumere inizia-tive, per quanto di competenza, affinchétra i giorni determinati ci sia anche ilsabato;

quali iniziative, per quanto di com-petenza, intenda assumere per garantireche il servizio postale universale si con-formi ai principi di appropriatezza e qua-lità anche nelle frazioni dei comuni comequella di Ponte Caffaro;

quali iniziative, per quanto di suacompetenza, intenda intraprendere al finedi scongiurare la possibile chiusura diuffici postali e/o il ridimensionamento diorario, come per la frazione di PonteCaffaro, per garantire l’erogazione, in par-ticolar modo in un momento così difficileper l’economia e soprattutto in zone chesono già disagiate a causa della loro po-sizione territoriale, di un servizio efficienteai cittadini e alle attività produttive cheoperano nella provincia di Brescia.

(5-04820)

CAPARINI. — Al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

Poste italiane è una azienda pubblicacontrollata dal Governo italiano che pre-senta un consolidato bilancio in attivo.Negli ultimi tre anni l’utile di esercizio èpari a una media di un miliardo l’anno.

Poste italiane riceve significativi contributida parte dello Stato per consentire l’ero-gazione dei servizi essenziali e in modoparticolare per gli uffici postali periferici;

l’azienda nel mese di dicembre2014 ha presentato un piano strategico cheprevede la chiusura di 455 uffici postali ela riduzione degli orari di apertura per608 uffici. Questa scelta, se attuata, cau-serà gravi disagi soprattutto per i residentianziani o con difficoltà motorie oltre cheper le imprese nelle zone colpite dallascelta;

la normativa vigente attribuisce al-l’Autorità per la garanzia nelle comunica-zioni (AGCOM) il potere di determinare icriteri per l’individuazione degli uffici po-stali sul territorio nazionale necessari adassicurare una regolare fornitura del ser-vizio universale;

il criterio guida per la distribuzionedegli uffici postali è costituito, in base allanormativa vigente, dalla distanza massimadi accessibilità al servizio espressa in chi-lometri percorsi dall’utente per recarsi alpresidio più vicino e sono fissate diversesoglie di copertura tutte riferite alla po-polazione residente sull’intero territorionazionale. Si prescrive, inoltre, l’operati-vità di almeno un ufficio postale nel 96per cento dei comuni italiani e nei comunicon un unico presidio postale in cui nonè consentita la soppressione degli uffici siimpone una apertura al pubblico degliuffici non inferiore a 3 giorni e a 18 oresettimanali;

la delibera Agcom del giugno 2014prevede criteri ulteriori di distribuzionedegli uffici postali con divieto di chiusuradi uffici situati in comuni rurali che rien-trano anche nella categoria dei comunimontani e di uffici che sono presidio uniconelle isole minori;

Poste italiane per pianificare annual-mente eventuali interventi di chiusura orimodulazione oraria degli uffici postalidovrebbe informare, cosa che non avvienemai, con congruo anticipo, gli enti terri-toriali interessati e naturalmente l’Agcom;

Atti Parlamentari — 21968 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2015