Interrogazione Elettrolux - PSI · Microsoft Word - Interrogazione Elettrolux - PSI.doc Author:...

2
Interrogazione Ai Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze. - Premesso che: - da tempo si prospetta la chiusura dell''Azienda Electrolux di Pordenone. Se tale ipotesi dovesse realizzarsi l’impatto sarebbe devastante; - tre sono stati i piani di riorganizzazione che si sono susseguiti in questi ultimi anni, per ultimo, a marzo del 2013 la ratifica di un accordo tra la multinazionale, Unindustria e i sindacati ha reso possibile l’attivazione dei contratti di solidarietà, con riduzione oraria pari al 60 per cento; - i diversi accordi realizzati negli anni precedenti sono stati sottoscritti presso il Ministero dello sviluppo economico. Il 25 ottobre 2013, il Board di Electrolux ha annunciato di voler realizzare due azioni imponenti per quanto riguarda le produzioni presenti in Europa ed, in particolare, in Italia. La prima Azione che la Electrolux realizzerà consiste nello spostamento di alcuni Centri di Competenza che attualmente sono ubicati a Pordenone - Supply Chain, spostamento in Polonia e Centro Designer, spostamento a Stoccolma - inoltre alcune aree di vendita, marketing e Product Lines verranno spostati a Milano; - tali azioni impoveriranno l’importanza dei siti industriali Italiani e metteranno a rischio circa 200 posti di lavoro. Per quanto riguarda le altre produzioni che si realizzano in Italia, 1000 dipendenti sono a rischio di perdere il posto di lavoro nei seguenti quattro siti: Porcia (PN), fabbrica di lavatrici con 1200 addetti; Susegana (TV), fabbrica di frigoriferi con 1000 addetti; Solaro (MI), fabbrica di lavastoviglie con 900 addetti; Forlì, fabbrica di piani cottura e forni con 800 addetti. Saranno spostate delle piattaforme di prodotto a favore dei Paesi Low Cost ove Electrolux ha costituito unità produttive speculari alle nostre italiane: Zarow (Polonia) riceverà la produzione di lavastoviglie 45cm da Solaro (75 eccedenze, posti di lavoro a rischio), Olawa (Polonia) riceverà la gamma di lavatrici prometeo da Porcia (46 eccedenze, posti di lavoro a rischio), Jàszberèny (Ungheria) riceverà la nuova gamma di frigoriferi Cairo 3 (140 eccedenze, posti di lavoro a rischio); considerato che: - nell’ultimo accordo ministeriale era previsto che tali produzioni non si sarebbero dovute spostare dall’Italia, se non a fronte di determinate condizioni che prevedevano l’assorbimento a favore dell’Italia di alcune produzioni ad alto valore aggiunto che si realizzano in altri Paesi; - le eccedenze che si producono attraverso questi spostamenti vanno sommate alle eccedenze residue all’interno dei diversi stabilimenti: Porcia 316 + 45, Susegana 359 + 140, Forlì 183, Solaro 252 + 75. Il totale delle eccedenze, cioè posti di lavoro a rischio, ammonta a circa 1570 unità se consideriamo gli impiegati e senza contare l’indotto;

Transcript of Interrogazione Elettrolux - PSI · Microsoft Word - Interrogazione Elettrolux - PSI.doc Author:...

  • Interrogazione Ai Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze. - Premesso che:

    - da tempo si prospetta la chiusura dell''Azienda Electrolux di Pordenone. Se tale ipotesi dovesse realizzarsi l’impatto sarebbe devastante;

    - tre sono stati i piani di riorganizzazione che si sono susseguiti in questi ultimi anni, per ultimo, a marzo del 2013 la ratifica di un accordo tra la multinazionale, Unindustria e i sindacati ha reso possibile l’attivazione dei contratti di solidarietà, con riduzione oraria pari al 60 per cento;

    - i diversi accordi realizzati negli anni precedenti sono stati sottoscritti presso il Ministero dello sviluppo economico. Il 25 ottobre 2013, il Board di Electrolux ha annunciato di voler realizzare due azioni imponenti per quanto riguarda le produzioni presenti in Europa ed, in particolare, in Italia. La prima Azione che la Electrolux realizzerà consiste nello spostamento di alcuni Centri di Competenza che attualmente sono ubicati a Pordenone - Supply Chain, spostamento in Polonia e Centro Designer, spostamento a Stoccolma - inoltre alcune aree di vendita, marketing e Product Lines verranno spostati a Milano;

    - tali azioni impoveriranno l’importanza dei siti industriali Italiani e metteranno a rischio circa 200 posti di lavoro. Per quanto riguarda le altre produzioni che si realizzano in Italia, 1000 dipendenti sono a rischio di perdere il posto di lavoro nei seguenti quattro siti: Porcia (PN), fabbrica di lavatrici con 1200 addetti; Susegana (TV), fabbrica di frigoriferi con 1000 addetti; Solaro (MI), fabbrica di lavastoviglie con 900 addetti; Forlì, fabbrica di piani cottura e forni con 800 addetti. Saranno spostate delle piattaforme di prodotto a favore dei Paesi Low Cost ove Electrolux ha costituito unità produttive speculari alle nostre italiane: Zarow (Polonia) riceverà la produzione di lavastoviglie 45cm da Solaro (75 eccedenze, posti di lavoro a rischio), Olawa (Polonia) riceverà la gamma di lavatrici prometeo da Porcia (46 eccedenze, posti di lavoro a rischio), Jàszberèny (Ungheria) riceverà la nuova gamma di frigoriferi Cairo 3 (140 eccedenze, posti di lavoro a rischio);

    considerato che: - nell’ultimo accordo ministeriale era previsto che tali produzioni non si sarebbero dovute

    spostare dall’Italia, se non a fronte di determinate condizioni che prevedevano l’assorbimento a favore dell’Italia di alcune produzioni ad alto valore aggiunto che si realizzano in altri Paesi;

    - le eccedenze che si producono attraverso questi spostamenti vanno sommate alle eccedenze residue all’interno dei diversi stabilimenti: Porcia 316 + 45, Susegana 359 + 140, Forlì 183, Solaro 252 + 75. Il totale delle eccedenze, cioè posti di lavoro a rischio, ammonta a circa 1570 unità se consideriamo gli impiegati e senza contare l’indotto;

  • - la seconda azione che invece Electrolux ha avviato, consiste nella cosiddetta investigazione, ovvero una sorta di valutazione delle condizioni di mantenimento delle produzioni nel nostro Paese;

    - la storia Electrolux insegna che di norma le investigazioni si concludono con un netto ridimensionamento degli stabilimenti: solo due volte il ridimensionamento è stato del 2 per cento invece, di norma, gli stabilimenti chiudono nel 98 per cento delle volte. Nel 2005, per esempio, l’investigazione si abbatté sul sito di Scandicci (FI) e si concluse con la chiusura dello stabilimento;

    - l’investigazione in Italia coinvolgerà tutti gli stabilimenti italiani, ed avrà una durata pari a sei mesi. Qualora la conclusione dell’investigazione dovesse avere esito negativo, si avrebbero conseguenze drammatiche per il significato economico e occupazionale che assume l’intera vicenda, poiché si stima che il rapporto con l’indotto rispetto ai dipendenti Electrolux sia 1 a 2,7 dipendenti. L’intera provincia di Pordenone correrebbe seri rischi di sopravvivenza, visto che il significato che assume Electrolux è speculare a quello della Fiat a Torino,

    si chiede di sapere: se e quali urgenti iniziative intendano assumere i Ministri in indirizzo, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, affinché venga sospeso lo spostamento dei centri direzionali; quali progetti politici e strategici sia in grado di mettere in atto il nostro Paese affinché si possano mantenere e sviluppare in Italia le produzioni esistenti; se ritengano necessario avviare azioni concrete, quali, per esempio, una significativa diminuzione del costo del lavoro attraverso una drastica riduzione del cuneo fiscale; un'altrettanto significativa riduzione delle imposte sull’energia per usi produttivi; agevolazioni fiscali per gli investimenti in processi e automazione industriale; incentivi e finanziamenti ai progetti innovativi di prodotto e processo, il tutto affinché la multinazionale mantenga la sua produzione in Italia; se, a proposito dell'investigazione, il Ministro dell'economia non ritenga necessario ribadire alla Electrolux che le risorse italiane di cui ha beneficiato in tutti questi anni devono essere compensate da uno sforzo uguale e responsabile da un punto di vista sociale e, comunque, finalizzato a mantenere e rilanciare la produzione in Italia. SEN. RICCARDO NENCINI