Internazionale - 18 Marzo 2016 - giuraemilia.it

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30 Internazionale 1145 | 18 marzo 2016 Europa L e elezioni regionali del 13 marzo in tre land tedeschi ci hanno fatto intravedere il futuro della demo- crazia tedesca. Hanno dimostra- to che i partiti tradizionali sono in disfaci- mento e hanno messo in luce i pericoli che incombono sull’assetto democratico: con il successo del partito di estrema destra Al- ternativa per la Germania (Afd), l’est del paese assume tendenze sempre più naziste. Ma il voto indica anche come affrontare i pericoli: con calma e decisione, come ha fatto il verde Winfried Kretschmann. Il suo successo in Baden-Württemberg, land che guida dal 2011, dimostra quanto siano im- portanti la credibilità e l’integrità dei candi- dati. Il carisma di una personalità apprezza- ta è più efficace di ogni proposta populista. È interessante notare che l’Afd sta cre- scendo anche senza un leader riconoscibi- le. Per quale motivo? È noto che circa il 20 per cento dei tedeschi ha un atteggiamento xenofobo, come del resto succede in altri paesi dell’Unione europea, dove i partiti di estrema destra si sono affermati da tempo. Finora in Germania si era creduto che per convincere questi elettori servisse la guida di una figura carismatica. Ora, invece, si è capito che non è necessaria. Coesione e consenso Senza poter contare sui Le Pen e sugli Or- bán, l’Afd ha usato il tema dei profughi per mobilitare i tedeschi. Il partito guidato da Frauke Petry è il baluardo di un’aggressiva nostalgia nazionalista e di una rozza idea di cittadinanza. Nei land occidentali è una formazione liberista e nazionalista di destra in cui si trova anche qualche fuoriuscito dall’Unione cristianodemocratica (Cdu) di Angela Merkel; a est, invece, è un partito radicale, populista e razzista. Con il suo di- sprezzo per le regole della democrazia, sembra quasi un nuovo Npd, il partito neo- nazista fondato in Germania nel 1964. Per questo gli ottimi risultati ottenuti in Sasso- nia-Anhalt sono sconvolgenti. Cinquant’anni fa, all’apice del successo, l’Npd elesse dei rappresentanti in sette par- lamenti regionali. Oggi l’Afd siede in otto parlamenti, ed è più pericolosa di quanto lo sia mai stato l’Npd. Perché è più legata al popolo. In una società liberale il partito di Petry fa paura non solo per i risultati alle ur- ne, ma perché la sua stessa esistenza sposta nettamente a destra il discorso politico. Og- gi nel paese si discute di argomenti che un anno fa erano ancora considerati tabù. Che fare, quindi? Il paese non deve ca- dere in preda all’isteria a causa dell’Afd. La società civile resta forte di fronte alla crisi dei migranti e anche se, dopo i fatti di capo- danno a Colonia, la disponibilità ad aiutare il prossimo, ancora molto diffusa, riceve molta meno attenzione di qualunque ester- nazione dei leader dell’Afd. Su questo tema tra le persone ragionevoli c’è ancora un va- sto consenso, che gli altri partiti dovrebbero avere la forza di difendere. In futuro questa forza dovrà riflettersi nella capacità di dar vita a coalizioni di governo finora inconsue- te, anche fra tre partiti. Ma il voto ci ha dato un’altra lezione im- portante: la Germania ha bisogno di una politica che punti sulla coesione sociale. Non di parole, ma di un piano per rafforzare la sicurezza sociale. Se questo piano diven- terà realtà, l’Afd non sarà più un’alternativa nemmeno per chi è rimasto indietro. X fp Un avvertimento per Angela Merkel Il successo dei populisti dell’Afd in Germania è preoccupante. Ma la maggior parte dei tedeschi appoggia ancora le politiche della cancelliera sui profughi Heribert Prantl, Süddeutsche Zeitung, Germania HANNIBAL HANSCHKE (REUTERS/CONTRASTO) Angela Merkel a Berlino, il 17 febbraio 2016 XIl 13 marzo si è votato per i parlamenti regio- nali in tre land tedeschi. In Baden-Württem- berg hanno trionfato i verdi del governatore Winfried Kretschmann. La Cdu della cancellie- ra Angela Merkel ha perso 18 seggi, mentre Al- ternativa per la Germania (Afd, estrema destra) ha ottenuto il 15 per cento dei voti, superando i socialdemocratici (Spd). In Renania-Palati- nato l’Afd ha avuto il 12,6 per cento, ma al go- verno resterà la coalizione tra Cdu e Spd. In Sassonia-Anhalt l’Afd è diventata il secondo partito, con il 24,2 per cento dei voti e 24 seggi su 105. La Cdu ha perso 12 seggi e l’Spd 15. Da sapere

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30 Internazionale 1145 | 18 marzo 2016

Europa

Le elezioni regionali del 13 marzo in tre land tedeschi ci hanno fatto intravedere il futuro della demo-crazia tedesca. Hanno dimostra-

to che i partiti tradizionali sono in disfaci-mento e hanno messo in luce i pericoli che incombono sull’assetto democratico: con il successo del partito di estrema destra Al-ternativa per la Germania (Afd), l’est del paese assume tendenze sempre più naziste. Ma il voto indica anche come a�rontare i pericoli: con calma e decisione, come ha fatto il verde Winfried Kretschmann. Il suo successo in Baden-Württemberg, land che guida dal 2011, dimostra quanto siano im-portanti la credibilità e l’integrità dei candi-dati. Il carisma di una personalità apprezza-ta è più e�cace di ogni proposta populista.

È interessante notare che l’Afd sta cre-scendo anche senza un leader riconoscibi-le. Per quale motivo? È noto che circa il 20

per cento dei tedeschi ha un atteggiamento xenofobo, come del resto succede in altri paesi dell’Unione europea, dove i partiti di estrema destra si sono a�ermati da tempo. Finora in Germania si era creduto che per convincere questi elettori servisse la guida di una �gura carismatica. Ora, invece, si è capito che non è necessaria.

Coesione e consensoSenza poter contare sui Le Pen e sugli Or-bán, l’Afd ha usato il tema dei profughi per mobilitare i tedeschi. Il partito guidato da Frauke Petry è il baluardo di un’aggressiva nostalgia nazionalista e di una rozza idea di cittadinanza. Nei land occidentali è una formazione liberista e nazionalista di destra in cui si trova anche qualche fuoriuscito dall’Unione cristianodemocratica (Cdu) di Angela Merkel; a est, invece, è un partito radicale, populista e razzista. Con il suo di-sprezzo per le regole della democrazia, sembra quasi un nuovo Npd, il partito neo-nazista fondato in Germania nel 1964. Per questo gli ottimi risultati ottenuti in Sasso-nia-Anhalt sono sconvolgenti.

Cinquant’anni fa, all’apice del successo, l’Npd elesse dei rappresentanti in sette par-lamenti regionali. Oggi l’Afd siede in otto

parlamenti, ed è più pericolosa di quanto lo sia mai stato l’Npd. Perché è più legata al popolo. In una società liberale il partito di Petry fa paura non solo per i risultati alle ur-ne, ma perché la sua stessa esistenza sposta nettamente a destra il discorso politico. Og-gi nel paese si discute di argomenti che un anno fa erano ancora considerati tabù.

Che fare, quindi? Il paese non deve ca-dere in preda all’isteria a causa dell’Afd. La società civile resta forte di fronte alla crisi dei migranti e anche se, dopo i fatti di capo-danno a Colonia, la disponibilità ad aiutare il prossimo, ancora molto diffusa, riceve molta meno attenzione di qualunque ester-nazione dei leader dell’Afd. Su questo tema tra le persone ragionevoli c’è ancora un va-sto consenso, che gli altri partiti dovrebbero avere la forza di difendere. In futuro questa forza dovrà ri�ettersi nella capacità di dar vita a coalizioni di governo �nora inconsue-te, anche fra tre partiti.

Ma il voto ci ha dato un’altra lezione im-portante: la Germania ha bisogno di una politica che punti sulla coesione sociale. Non di parole, ma di un piano per ra�orzare la sicurezza sociale. Se questo piano diven-terà realtà, l’Afd non sarà più un’alternativa nemmeno per chi è rimasto indietro. fp

Un avvertimentoper Angela Merkel

Il successo dei populisti dell’Afd in Germania è preoccupante. Ma la maggior parte dei tedeschi appoggia ancora le politiche della cancelliera sui profughi

Heribert Prantl, Süddeutsche Zeitung, Germania

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O)

Angela Merkel a Berlino, il 17 febbraio 2016

Il 13 marzo si è votato per i parlamenti regio-nali in tre land tedeschi. In Baden-Württem-

berg hanno trionfato i verdi del governatore Winfried Kretschmann. La Cdu della cancellie-ra Angela Merkel ha perso 18 seggi, mentre Al-ternativa per la Germania (Afd, estrema destra) ha ottenuto il 15 per cento dei voti, superando i socialdemocratici (Spd). In Renania-Palati-

nato l’Afd ha avuto il 12,6 per cento, ma al go-verno resterà la coalizione tra Cdu e Spd. In Sassonia-Anhalt l’Afd è diventata il secondo partito, con il 24,2 per cento dei voti e 24 seggi su 105. La Cdu ha perso 12 seggi e l’Spd 15.

Da sapere