Interessante visita d’istruzione a Napoli alla “NON FU UNA ... · GIORNALINO DEGLI ALUNNI DELLA...

10
1 GIORNALINO DEGLI ALUNNI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA, DELLA SCUOLA PRIMARIA E DELLA SCUOLA SECONDARIA INFERIORE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO MAIORI - MINORI (SA) STAMPATO IN PROPRIO E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE PER USO SCOLASTICO lo sguardo ANNO SCOLASTICO CULTURA - ATTUALITA’ - INFORMAZIONE - CURIOSITA’ 2017-2018 N°3 DECIMO ANNO (Segue a pag. 2) I Consigli Comunali dei ragazzi di Maiori e Minori duirante la manifestazione (Segue a pag. 2) M aiori, 19 maggio 2018. In occasione del set- tantacinquesimo anniversario dello sbarco Anglo America- no a Maiori, in collaborazione con l’Associazione Salerno 1943 e l’Associazione Cul- turale “La Feluca”, è stata allestita presso i padiglioni di Palazzo Mezzacapo, dal 19 maggio al 3 giugno “Opera- zione Avalanche: a 75 anni dallo sbarco alleato”. Si tratta di una mostra di reperti bellici, immagini e testimo- nianze. Ebbene, noi ragazzi del Consiglio Comunale dei giovani di Maiori e Minori abbiamo partecipato all’i- naugurazione, apportando un notevole contributo. Abbia- mo, infatti, letto una Cronaca, “NON FU UNA PASSEGGIATA” Inaugurata a Maiori, a Palazzo Mezzacapo, la mostra sullo sbarco Alleato ora per ora, dello sbarco, a partire dalle 19,42 dell’otto settembre del ’43, quando il maresciallo Pietro Badoglio, attraverso i microfoni dell’E- IAR, annuncia alla nazione italiana la firma dell’armisti- zio di Cassibile, con il quale il Regno d’Italia cessa le ostilità contro le forze britanniche e statunitensi fino alle 3,42 del 9 settembre. A Napoli in visita al S. Carlo e al Parco Virgiliano Il 18 aprile ci siamo svegliati presto perché dovevamo andare in viag- gio d’istruzione a Napoli. L’appuntamento era al parcheggio della Madonnina. Appena arrivati, c’era chi diceva:- Non vedo l’ora di vedere il S. Carlo! Un altro:- Voglio vedere tutta Napoli dal parco Virgiliano. I nostri cuori battevano fortissimo ed eravamo impazienti di partire. Finalmente è arrivato il pullman e nel frattempo sono comparse la maestra Rosalba e la maestra Maria. Siamo saliti tutti e abbiamo salutato le nostre mamme, dopo siamo partiti. (Segue a pag. 2) Interessante visita d’istruzione a Napoli alla Città della Scienza V enerdì, 23 marzo 2018, ci siamo recati con le classi seconde di Maiori in visita d’istruzione a Napoli, alla “Città della Scienza”, un museo scientifico interattivo. Il vecchio SCIENCE CENTRE andò distrutto a causa di un incendio ed è stato rico- struito creando delle postazioni sperimentali. É costituito da tre impianti: il più grande è Corporea, il Museo del Corpo Umano, dove si trovano exhibit per i diversi sistemi ed apparati. Qui abbiamo svolto interessanti attività interattive. Abbiamo aspettato il nostro turno e siamo entrati, ci ha accolti una guida illustrandoci cosa avremmo visto e fatto per l’intera mattinata. La prima stazione è stata quella di colore giallo riguardante la dinamicità: si doveva saltare su una pedana e il computer ad esso collegato registrava per quanto tempo si rimaneva sospesi in aria. Poi siamo andati alla postazione dell’apparato digerente che, per ogni cibo, individuava le calorie, i grassi e le vitamine. Dopo ci siamo recati al letto dei chiodi dedicato al senso del tat- to: alcuni ragazzi, scelti tra di noi, dovevano stendersi su di esso e comunicare la sensazione che si provava. L’exhibit che ci ha più emozionato riguardava l’apparato cardiocircolatorio. Esso è costituito da un siste- ma chiuso di vasi sanguigni, in cui il sangue circola, sotto la spinta del cuore, attraverso due percorsi: il circolo siste- mico e il piccolo circolo. Gli alunni della scuola secondaria di Maiori alla Città della scienza Un ambiente della Mostra del mare

Transcript of Interessante visita d’istruzione a Napoli alla “NON FU UNA ... · GIORNALINO DEGLI ALUNNI DELLA...

1

G I O R N A L I N O D E G L I A L U N N I D E L L A S C U O L A D E L L’ I N FA N Z I A , D E L L A S C U O L A P R I M A R I A E D E L L A S C U O L A S E C O N D A R I A I N F E R I O R E D E L L’ I S T I T U T O C O M P R E N S I V O M A I O R I - M I N O R I ( S A )

STAMPATO IN PROPRIO E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE PER USO SCOLASTICO

lo sguardo ANNO SCOLASTICO CULTURA - ATTUALITA’ - INFORMAZIONE - CURIOSITA’ 2017-2018 N°3 DECIMO ANNO

(Segue a pag. 2)

I Consigli Comunali dei ragazzi di Maiori e Minori duirante la manifestazione

(Segue a pag. 2)

Maiori, 19 maggio 2018. In occasione del set-

tantacinquesimo anniversario dello sbarco Anglo America-no a Maiori, in collaborazione con l’Associazione Salerno 1943 e l’Associazione Cul-turale “La Feluca”, è stata allestita presso i padiglioni di Palazzo Mezzacapo, dal 19 maggio al 3 giugno “Opera-zione Avalanche: a 75 anni dallo sbarco alleato”. Si tratta di una mostra di reperti bellici, immagini e testimo-nianze. Ebbene, noi ragazzi del Consiglio Comunale dei giovani di Maiori e Minori abbiamo partecipato all’i-naugurazione, apportando un notevole contributo. Abbia-mo, infatti, letto una Cronaca,

“NON FU UNA PASSEGGIATA”Inaugurata a Maiori, a Palazzo Mezzacapo,

la mostra sullo sbarco Alleato

ora per ora, dello sbarco, a partire dalle 19,42 dell’otto settembre del ’43, quando il maresciallo Pietro Badoglio, attraverso i microfoni dell’E-IAR, annuncia alla nazione italiana la firma dell’armisti-zio di Cassibile, con il quale il Regno d’Italia cessa le ostilità

contro le forze britanniche e statunitensi fino alle 3,42 del 9 settembre.

A Napoli in visita al S. Carlo e al Parco Virgiliano

Il 18 aprile ci siamo svegliati presto perché dovevamo andare in viag-gio d’istruzione a Napoli. L’appuntamento era al parcheggio della Madonnina. Appena arrivati, c’era chi diceva:- Non vedo l’ora di vedere il S. Carlo! Un altro:- Voglio vedere tutta Napoli dal parco

Virgiliano. I nostri cuori battevano fortissimo ed eravamo impazienti di partire. Finalmente è arrivato il pullman e nel frattempo sono comparse la maestra Rosalba e la maestra Maria. Siamo saliti tutti e abbiamo salutato le nostre mamme, dopo siamo partiti. (Segue a pag. 2)

Interessante visita d’istruzione a Napoli alla

Città della ScienzaVenerdì, 23 marzo 2018, ci siamo recati con le classi seconde

di Maiori in visita d’istruzione a Napoli, alla “Città della Scienza”, un museo scientifico interattivo. Il vecchio SCIENCE CENTRE andò distrutto a causa di un incendio ed è stato rico-struito creando delle postazioni sperimentali. É costituito da tre impianti: il più grande è Corporea, il Museo del Corpo Umano, dove si trovano exhibit per i diversi sistemi ed apparati. Qui abbiamo svolto interessanti attività interattive.

Abbiamo aspettato il nostro turno e siamo entrati, ci ha accolti una guida illustrandoci cosa avremmo visto e fatto per l’intera mattinata. La prima stazione è stata quella di colore giallo riguardante la dinamicità: si doveva saltare su una pedana e il computer ad esso collegato registrava per quanto tempo si rimaneva sospesi in aria. Poi siamo andati alla postazione dell’apparato digerente che, per ogni cibo, individuava le calorie, i grassi e le vitamine. Dopo ci siamo recati al letto dei chiodi dedicato al senso del tat-to: alcuni ragazzi, scelti tra di noi, dovevano stendersi su di esso e comunicare la sensazione che si provava. L’exhibit che ci ha

più emozionato riguardava l’apparato cardiocircolatorio. Esso è costituito da un siste-ma chiuso di vasi sanguigni, in cui il sangue circola, sotto la spinta del cuore, attraverso due percorsi: il circolo siste-mico e il piccolo circolo.

Gli alunni della scuola secondaria di Maiori alla Città della scienza

Un ambiente della Mostra del mare

2

(Segue da pag. 1)

Nelle foto d’epoca: lo sbarco alleato

(Segue da pag. 1)

In quel momento i cigolanti portelloni di prua delle moltissime navi, che sostano al largo di Maiori e Minori, si abbassano e i Rangers americani, con mezzi anfibi, puntano sulla spiaggia di Maiori, i soldati prendono terra e la loro impronta resterà scolpita per sempre nella nostra

sabbia. Sarà un ricordo che non si can-cellerà più.All’alba del 9 settembre i Rangers hanno preso possesso della costa e, per chi guarda l’orizzonte,

lo spettacolo ha dell’incredibile: lo specchio di mare antistante Maiori e Minori appare tutto grigio “come fosse zeppo di mosche”: sono le navi alleate. Questo e

altro è il contenuto della Cronaca messa a punto da noi ragazzi, dopo esserci, ovviamente, documentati. Abbia-mo scoperto, tra l’altro, che l’operazione Avalanche, che interessò tutto il golfo di Salerno e durò

tre settimane, costò più di duemila morti, tantissimi dispersi e feriti tra gli anglo-americani e la popola-zione locale. Non fu, dunque, “a walk in the sun”, così come l’a-veva definita il primo ministro inglese W. Churchill che, assieme agli americani, l’aveva fortemente voluta.Sicuramente non fu una “passeggiata al sole”, ma se oggi pensiamo liberi, parliamo liberi, votiamo liberi, è anche grazie a quello sbarco, da cui, quasi per gioco, è iniziata la nostra cronaca.

I Ragazzi del Consiglio Comunale di Minori e Maiori

“NON FU UNA PASSEGGIATA”

Un momento della manifestazione al Comune di Maiori

Ognuno di essi è formato da arterie, ca-pillari e vene. Per fortuna avevamo stu-diato, così abbiamo potuto seguire la spie-gazione della guida ed interagire con lei! La parte più divertente è stata ascoltare il battito cardiaco di alcuni di noi amplifica-to da una cassa che lo rendeva simile alla musica da discoteca. Un delirio! É così che questo motore con-sente di trasportare l’ossigeno, ricevuto dai polmoni, a tutte le cellule di tessuti e organi ed eliminare l’anidride carbonica, uno scarto dell’attività metabolica delle cellule. Dopo la visita a Corporea siamo andati alla Mostra del mare, allestita in ambien-ti bui, come il fondo del mare; in quello più suggestivo è rappresentata la scena di un capodoglio mentre mangia un calama-ro gigante. La guida ci ha descritto la “cozza gigante” del Mediterraneo, lunga circa un metro, in via d’estinzione ed altri acquari con varie-tà di pesci anche tropicali. Poi nel pomeriggio ci siamo recati al Planetario, dove ci hanno distribuito gli occhiali per la visione in 3D ed abbiamo preso posto nella sala. Il Planetario di Città della Scienza di Na-poli è il più grande d’Italia con un diame-tro di 20 metri e con 120 posti a sedere.

La proiezione del video riguardava i pianeti del Sistema Solare e ha suscitato grande interesse in tutti noi. Questa visita d’istruzione è stata entusia-smante e molto importante, ci ha insegna-to molte cose che non conoscevamo. Siamo ragazzi curiosi e non vediamo l’ora di imparare cose nuove e interessanti sugli altri pianeti e sul mondo che ci circonda.

Mattia Cretella, Ginevra Liguori, Melany Sorrentino - Cl. 2ª A Scuola Secondaria - Maiori

Città della Scienza

Durante il viaggio abbiamo cantato e gio-cato a carte. Non abbiamo avuto il tempo di annoiarci e siamo stati felici di stare insieme come amici. Per la strada della Costiera la maestra ci ha fatto notare i terrazzamenti di limoni: erano come dei grandi gradoni a pic-co sul mare. Verso le 9,30 siamo arrivati a Napoli per andare al teatro San Carlo. Ap-pena entrati siamo andati in dei palchetti che potevano contenere da 1 a 7 persone. Erano come dei balconcini da cui si vedeva il palco-scenico e tutto il teatro. Sul soffitto c’era un disegno fantastico. Il co-lore rosso, presente in tutta la sala,ha attirato la nostra attenzione e siamo rimasti senza fia-to perché il teatro era davvero grandissimo. Lo spettacolo “Il mondo della Luna” è inco-minciato. Non c’erano attori che recitavano ma solo persone vestite di nero che muove-vano dei pupazzi: i personaggi della storia. Ci è piaciuto molto perché essa non veniva

recitata ma era tutta cantata con musica di Paisiello, un compositore famoso. Finito lo spettacolo, ci siamo recati a Piazza Plebi-scito, grandissima e spaziosa. Alla nostra sinistra abbiamo ammirato il Palazzo Reale con le statue di tutti i Re che hanno governa-to Napoli. Abbiamo scattato le foto vicino ai monumenti e subito dopo siamo ripartiti per andare al Parco Virgiliano. Lì abbiamo visto tutto il golfo di Napoli con le isole di Capri, Ischia, Nisida, il capo Miseno. Dopo un po’ abbiamo pranzato, divorando i nostri panini in fretta e furia perché avevamo visto due parchi gioco dove ci siamo diverti-ti tantissimo godendoci la bella giornata di sole. Durante il viaggio di ritorno alcuni di noi erano stanchi e si sono addormentati, ma solo per poco, perché altri hanno continuato a cantare, a scherzare e a chiacchierare. Siamo arrivati alle nostre case felici e soddi-sfatti della bella giornata trascorsa insieme.

Alunni di classe 5ª sc. primaria -Minori

In visita a Napoli(Segue da pag. 1)

3

“Macchiamoci!”Il 22 febbraio scorso, a scuola, abbiamo

incontrato un agronomo dell’ENEA di Portici, il dott. d’Aquino, che è venuto per parlarci della vegetazione della macchia me-diterranea.

Egli ci ha mostrato tant iss i -me im-m a g i n i di piante t i p i c h e d e l l a macchia

e ci ha spiegato come resistono e si adattano ai fattori climatici. C’era anche la nostra Di-rigente, prof.ssa Satriano, che ci ha fatto delle domande! Il dott. d’Aquino ci ha spiegato che le piante del nostro territorio sono tantissime e la più an-tica, ma meno diffusa, è la felce che si è ripro-dotta per migliaia di anni, sin dall’epoca delle gla-ciazioni ed è ancora p r e s e n t e nel nostro territorio. Ci ha mostrato molte foto della vege-tazione della macchia mediterranea e ci ha fatto capire perché si chiama così. Ci sono tantissi-me piante, di svariati colori, ognuna con carat-teristiche particolari, come una che cresce sulle scogliere e che in estate, per difendersi dalla siccità, perde le foglie! Molte sono piante com-mestibili, anche gli eremiti in passato le hanno usate per nutrirsi, come testimoniano alcuni di-pinti rupestri. Alcune sono bellissime e hanno svilup-pato sistemi di difesa e di adat-tamento davve-ro particolari! Ci ha fatto vedere anche delle foto di terrazzamenti e di limoneti ed abbiamo sco-perto che il limone non è una pianta tipica della macchia mediterranea, ma è originario del sud-est asiatico! Infine siamo andati nel giardino della scuola dove abbiamo piantato due albe-ri di corbezzolo, una delle piante tipiche della macchia mediterranea. È stata proprio una bellissima esperienza!

Gli alunni della 4ª B sc. sec. -Maiori

Sopra e in alto le foto dell’incontro

Caro diario, oggi è stata una giornata diversa dal solito. A scuola è venuto Giuliano Do-natantonio, chef di Slow Food, che ci ha parlato delle piante della macchia mediterranea che si possono mangiare. Il carrubo è una pianta che dà dei frutti, a forma di grandi bac-celli che si possono essiccare e mangiare. Ci ha parlato del corbezzolo, una pianta tipica

delle nostre zone che fa frutti rotondi, un po’ più grandi delle ciliegie di colore rosso arancione, che maturano a novembre e sono dolcissimi. Si può preparare anche una buona marmellata. Lo chef ci ha mostrato il mirto le cui bacche ven-gono usate per fare un liquore. Ci ha raccomandato di mangiare solo i prodot-ti di stagione, infatti i cuochi dell’alleanza Slow Food non possono cucinare cibi che non sono di stagione. Ci ha poi detto che una delle merende

più sane è pane e olio extravergine di oliva, l’ha preparata e l’abbiamo mangiata. Questa giornata è stata bellissima, mi è piaciuto molto scoprire queste cose nuove!

Emanuela Di LietoCaro diario, il 17 marzo, noi alunni delle classi quarte siamo andate in sala computer, dove è venuto mio padre, che è uno chef di Slow Food, per parlarci e farci vedere alcune piante della macchia mediterranea che si possono usare in cucina. Ha spiegato che cosa è Slow Food e poi ci ha mostrato i frutti del corbezzolo colti da un alberello che attira molto le api, che poi fanno un buon miele. Quando i suoi frutti sono maturi si possono mangiare o possono essere usati per fare la marmellata o dei decotti. Dal legno del corbezzolo, che è un buon combu-stibile, si dà un aroma nella cottura delle pizze. Ci ha mostrato poi il carrubo che fino agli anni 70-80 era una base alimentare per il bestiame. Trattando i semi e frullando il baccello si ottie-ne un’ottima farina, dal sapore simile al cacao che serve per addensare alcuni piatti. Il carrubo è un legume, come lo sono anche il tamarindo, le arachidi, la soia e la liquirizia. Ci ha presentato il mirto, una pianta tipica della macchia mediter-ranea con le cui bacche si prepara il famoso liquore al mirto. Bruciando i rami del mirto si produce un fumo che affumica e nello stesso tempo aromatizza la carne. Anticamente quando i pascoli venivano portati in montagna, per conservare la mozzarella si dava ad essa la forma di lingua e poi veniva avvolta nei rami di mirto. Si faceva la cosiddetta “muzzarell int ‘a murtella” prodotto tipico solo dei monti Lattari e del Cilento. Ci ha poi parlato della necessità di ritornare ai metodi tradizionali di coltivazione e di come Slow Food si occupa proprio di aiutare i piccoli agricoltori a non perdere le tra-dizioni e a riscoprire il cibo sano e genuino. Fino a 50 anni fa il 63% della popolazione era dedito all’agricoltura, ora solo il 3%. Nel mondo siamo 7 miliardi di abitanti, ma si produce cibo per circa 12 miliardi, quindi viene buttata una quantità impressionante di cibo, mentre più di un miliardo di persone soffre la fame. Inoltre ci sono tante persone intolleranti, mentre in passato non era così perché il cibo era fatto con metodi naturali. Infine abbiamo mangiato pane e olio, una merenda salutare. Il pane e l’olio sono due cose “sacre” in Italia. È stato stupendo e io sono orgoglioso di mio padre!

Ivan Donatantonio

Caro diario, quella mattina ero felicissimo. Lo sai perché? Perché dovevamo continuare il progetto“Macchiamoci”. Anche se non mi dispiace trascorrere una giornata normale, mi piace fare una lezione diversa dal solito. Il papà del nostro amico Ivan era la “secon-da tappa” del progetto. Il papà di Ivan, che si chiama Giuliano e lavora per l’associazio-ne Slow Food, ci aveva portato delle piante commestibili delle nostre zone. Il corbezzolo è una di queste, ed è chiamato “bandiera d’Italia”, perché con il colore rosso dei frutti, bianco dei fiori e verde delle foglie, sembra la bandiera italiana. Poi ci ha mostrato una carruba, un baccello marrone con i semi tutti uguali, che a me non è piaciuto. Ci ha portato anche un ramoscello di mirto, che ha delle bacche blu azzurrognole, che vengono usate per preparare un liquore. Inoltre con il tronco del mirto si può affumicare la carne per conservarla. Come, secondo te? Si appendono pezzi di carne in una stanza e poi si affumicano bruciando i rami del mirto. Infine lo chef Giuliano ci ha offerto una merenda sana, con pane e olio extravergine di oliva. Ne ho mangiate due fette, ma ne avrei mangiate altre mille! Sono stato contentissimo! È stata una mattinata bellissima e soprattutto interessante! Palermo Paolo

Slow Food con noi in 4ª B

4

La Divina Commedia è un poema formato da 100 canti divisi in 3 cantiche:

Inferno, Purgatorio e Paradiso. Le date di composizione del poe-ma sono incerte ma sappiamo che nel 1314 l’Inferno era già conclu-so, che il Purgatorio si è diffuso intorno al 1315 e che il Paradiso è stato scritto nel 1316 e diffuso dopo la morte dell’autore. Dante racconta il suo viaggio nei regni ultraterreni del peccato (Inferno), dell’espiazione (Purga-torio) e della salvezza (Paradiso). La complessità del poema è tale da comprendere teologia, morale, filosofia, riflessione e passione politica. La Commedia ha un inizio tragico e una conclusione positiva: dallo smarrimento di Dante nella selva oscura (peccato) fino alla salvezza,verso il viaggio che porta al Paradiso. Ma Commedia anche perché Dante utilizza molteplici e vari stili: mescola il linguaggio alto e solen-ne con il linguaggio medio e il volgare; il linguaggio medio o il volgare viene utilizzato da Dante per descrivere le bassezze delle anime infernali e le pene più orrende e degradanti dell’Inferno, mentre il linguaggio alto e solenne viene utilizzato dall’autore per descrivere la gioia del Paradiso.

Il viaggio ultraterreno nel mondo dei morti è un tema che ha sempre affascina-to l’uomo. Esso prende spunto da alcune

Il viaggio ultraterreno di DanteLa classe 2ª A presenta il viaggio di Dante nell’oltretomba. Dopo aver studiato Dante,

ci siamo cimentati nella realizzazione di cartelloni sui regni ultraterreni: Paradiso, Purgatorio e Inferno.

delle più grandi opere greco-romane: l’Odissea omerica e l’Eneide virgiliana, e anche da alcuni miti. Lo scopo del viaggio di Dante è condurre se stesso alla salvezza dal peccato, ma in realtà lo stesso poeta rappresenta l’umanità intera. In principio, Dante si ritrova in una “selva oscura” e si imbatte in tre fiere: la lupa, il leone e la lonza, che simboleggia-no rispettivamente la lussuria, la superbia e l’avarizia. Nel corso del viaggio, Dante avrà tre guide:• Virgilio, che conduce il poeta attraverso Inferno e Purgatorio. • Beatrice, la donna amata, che lo accoglie all’ingresso del Paradiso.• San Bernardo, che lo accompa- gna al cospetto di Dio.

STRUTTURE

Secondo Dante, la Terra è suddivisa in due emisferi: boreale e australe.

Nell’emisfero boreale si trova l’Inferno a forma di cono rovesciato, con al vertice Lucifero, l’angelo del male. Si suddivide in nove cerchi e i castighi si basano sulla legge del contrappasso:• 1 cerchio:limbo• 2 cerchio:lussuriosi• 3 cerchio:golosi• 4 cerchio:avari e prodighi• 5 cerchio:iracondi e accidiosi• 6 cerchio:eretici• 7 cerchio:violenti• 8 cerchio:fraudolenti• 9 cerchio:traditori

La montagna del Purgatorio si eleva al centro dell’emisfero australe ed è divisa

i tre parti: Anti-Purgatorio, Purgatorio e Paradiso terrestre. Al Purgatorio si accede attraverso una porta custodita da un angelo (angelo nocchiero). Al di là della porta ci sono sette cornici dove le anime espiano i loro pecca-ti: superbi, invidiosi, iracondi, accidiosi, avari e prodighi, golosi, lussuriosi.

Il Paradiso è costituito da nove cieli concentrici, che ruotano attorno alla Terra, e dall’Empireo, sede di Dio. É formato da:

• Sette sfere: che contengono un pianeta e una virtù.

1° cielo o della Luna:spiriti votivi man- canti2°cielo o di Mercurio:spiriti attivi per la gloria terrena3° cielo o di Venere:spiriti amanti4° cielo o del Sole:spiriti sapienti5° cielo o di Marte:spiriti militanti6° cielo o di Giove:spiriti giudicanti7° cielo o di Saturno:spiriti contemplanti8° cielo detto “delle stelle fisse”;9° cielo, il primo mobile che ha la fun-zione di imprimere il movimento a tutte le altre sfere. Esso è il regno della letizia e della gioia.

Apicella Teresa, Bottone Federica, Deufemia Stefania , Esposito Francesca, Mestre Kelly-

Classe 2ª A, Scuola Second. -Maiori

5

Anche quest’anno abbiamo sviluppato un’Unità di Appren-dimento Trasversale dedicata alla Sicurezza a Scuola, che

ha lo scopo di renderci consapevoli dei rischi in caso di terre-moto, incendio, alluvione. Durante le ore del Tempo prolungato, con le nostre docenti di Italiano e Matematica, partendo dalle informazioni che avevamo acquisito nel precedente anno sco-lastico riguardo la sicurezza nell’ambiente scolastico, abbiamo letto l’opuscolo informativo sulla sicurezza, presente sul sito della scuola. In particolare ci siamo soffermati su cosa è impor-tante conoscere: il luogo, le misure di prevenzione/protezione, i possibili rischi.

Ma da dove possono provenire i rischi a scuola? In caso di terremoto, alluvione o di incendio, sappiamo cosa sta succedendo e quali sono i comportamenti da assumere se non siamo a scuola?

Ci è stata proposta la visione di video della Protezione Civile, con il personaggio Civilino che guida alla conoscenza dei feno-meni e di come possiamo prevenirne i rischi. A questo punto le nostre docenti ci hanno proposto di inventarci dei personaggi, uno per ogni fenomeno, e disegnare un fumetto tematico da pub-blicare sul giornalino della scuola. E se adesso state leggendo, vuol dire che abbiamo portato a termine il nostro compito!

UAT - Sicurezza a scuola:

Riconosco

e non Rischio

Abbiamo lavorato in gruppo, distribuendo gli incarichi (indivi-duando un tutor, un segretario verbalizzante, un osservatore par-tecipante) ed abbiamo realizzato dei fumetti prendendo spunto dai video di Civilino, utilizzando quali strumenti di lavoro: la LIM, lo smartphone, il computer, cartelloni.

Lo scopo è stato quello di sensibilizzarci ad un comportamento corretto in caso di emergenza sia a scuola sia a casa, prevenire manifestazioni di panico attraverso la conoscenza delle corret-te procedure di evacuazione. Allo stesso tempo consentire alla nostra creatività di esprimersi su tematiche non ludiche ma di utilità sociale. Ecco i nostri personaggi:Tempestino e l’Alluvione (realizzato da: Palmieri Ales-sandro, Russo Davide, Russo Giovanni, Mammato Federi-co, Marciano Vincenzo, Polverino Thomas). Marciano Vincenzo ha composto una canzone rap riportata sul cartellone.Accendino e l’Incendio (realizzato da: Proto Francesca, Apicella Teresa, De Rosa Vittorio, Pastore Lorenzo, Po-lidoro Matteo, D’Amato Massimiliano, Ferrajoli Agosti-no)Tremolino e il Terremoto (realizzato da: Cretella Mattia, Bottone Federica, Esposito Francesca, Liguori Ginevra, Mestre Kelly, Sorrentino Melany, Deufemia Stefania)

Alunni Classe 2ª A, Scuola Second. - Maiori

TEMPESTINO

Stai attento, che quando piove esce un forte vento,ascolta Tempestino, è un portentoè esperto di pioggia e inondazioni, segui i suoi consigliè tra i migliorise all’alluvione vuoi scampare, regole dovrai impararemettiti un cappotto se con l’acqua vuoi giocarema è meglio stare a casa, se non ti vuoi ammalareascolta Tempestino,qualcosa ti può insegnare!Una bella tisana, o una buona camomilla per passare una serata più tranquilla.Se pensi di aver capito tutto ti sbagli davvero di brutto.Sei ancora all’inizio, se ti fermi,ti trovi sull’orlo del precipizioprova ad imparare e prendine il vizio.Ascoltalo bene, non è solo un tizio.

Vincenzo Marciano, Classe 2ª A – Scuola Sec. - Maiori

6

Il 2 maggio siamo andati al Giffoni Film Festival “Movie days” avendo come obiettivi quelli di: 1) imparare ad imparare; 2) migliorare la comunicazione; 3) stimolare la disponibilità a collaborare; 4) sviluppare temi attuali e realizzare compiti di realtà. Tutto questo, noi alunni della classe quarta, siamo riusciti a realizzarlo assistendo ad un meraviglioso film, “Edhel” e partecipando, insieme a tante altre classi, al dibattito e ai giochi.

Edhel è una bambina nata con una malformazione che affronta il suo disagio cercando di evitare qualunque rapporto umano. La scuola è per lei un incubo, ma poi incontra un bizzarro bidello ed Edhel inizia a vedersi con occhi nuovi.Il tema era il bullismo, argomento di estrema attualità.

Alunni di classe 4ª Sc. Prim. -Minori

Al “Movie days” del Giffoni Film Festival

Mercoledì, 16 maggio, noi ragazzi dela classe terza del-la scuola primaria di Minori abbiamo concluso il percorso dell’U.D.A (Unità di Apprendimento) “Sicuri in strada” con una manifestazione nella quale abbiamo dato vita ad una performance teatrale che aveva, come personaggi, se-gnali stradali infuriati dalla cattiva educazione dei pedoni. Alla manifestazione erano presenti, oltre ai genitori, rappre-sentanti della Millennium onlus, l’assistente capo della pol. strada sig. Antonio Cioffi e un agente in rappresentanza della polizia municipale. É stato uno spettacolo simpatico e divertente che si è conclu-so con un fuori programma a sorpresa: un momento di saluto per la maestra Trofimena D’Auria che lascia l’insegnamento. Una giornata divertente, allegra con un pizzico di commozio-ne. Complimenti a tutti!

Alunni di classe 3ª Sc. prim. -Minori

“Sicuri in strada”

Minori, maggio 2018. Nell’ambito del progetto di Istitu-to “Scuola e Legalità, un impe-gno comune” e in occasione del settantesimo anniversario dalla firma della Costituzione della Repubblica, i ragazzi della classe 3ª A del plesso di Minori, il 15 maggio, presso la tensostruttura comunale, hanno presentato “Il Racconto della Costituzione”.

Tra le autorità presenti, oltre alla Dirigente Scolastica, la prof.ssa Milena Satriano, il dottor Er-minio Rinaldi, avvocato presso la Procura generale del tribunale di Salerno e la dottoressa Maria Ricchiuti, consigliere regionale della Campania e responsabile della legge sul bullismo.Il lavoro, che aveva aperta la Ras-segna teatrale Ad Maiori, presso l’auditorium “L’Incontro”, la sera dell’11 Maggio, si è avvalso di splendide coreografie curate dal-la prof.ssa Liana Magaldi con i ragazzi del gruppo sportivo dell’I-stituto.

Questo il discorso introduttivo let-to dall’alunna Rosaria Citarella:

IL RACCONTO DELLA COSTITUZIONE Bella favola civile presentata dai ragazzi della 3ª A di Minori

Buona sera e benvenuti ad assistere a questo lavoro che abbiamo intito-lato “Il racconto della Costituzio-ne”, ma, forse sarebbe stato meglio titolare: Buon compleanno, Costi-tuzione! Si, perché essa nasceva esattamen-te 70 anni fa, figlia della Resistenza e delle ceneri della seconda guerra mondiale. 70 anni fa, i 556 membri dell’Assemblea Costituente, forma-ta da uomini e, per la prima volta, anche da donne, vengono chiamati a svolgere un nobile compito: la stesura della Carta Costituzionale. L’Italia è pronta a muovere i primi passi come Repubblica e i Padri co-stituenti sono i depositari dei senti-menti di pace, libertà, e democrazia utili a tracciare il futuro del nostro Paese, desideroso di lasciarsi alle spalle, macerie e ferite di un con-flitto immane. Nasce, così, un testo che da 70 anni continua ad essere l’inno della democrazia italiana. Un testo dedicato a tutti i cittadi-ni e che detta diritti inviolabili e doveri inderogabili di ciascuno di noi. Leggendo questo testo, siamo rimasti affascinati. Abbiamo capito che la nostra Costituzione è la base solida su cui poggia la nostra con-vivenza civile, il nostro essere co-munità di uomini e donne uniti da regole e valori condivisi. Regole e valori che devono costi-tuire veri apprendimenti per noi giovani. Solo se saremo sorretti da questi veri apprendimenti, possia-mo porre fine agli atti di bullismo, alla violenza negli stadi, alla assur-dità dei figli che uccidono i genitori e a tutti quegli atti di inumana vio-lenza che sono all’ordine del gior-no nella nostra società e che offen-dono la dignità dell’uomo. E allora, ben venga la Costituzione a far parte della nostra vita quoti-diana, ad essere la bussola che ci indica la giusta direzione, a guidar-ci nelle scelte del nostro quotidia-no. Le auguriamo, dunque, con cer-tezza di festeggiare ancora cento e più compleanni.Dunque, tanti auguri a te, Costitu-

zione. Buon compleanno da tutti noi. Gli alunni della

classe 3ª A, sc. sec. -Minori

Un momento dello spettacolo

Il giudice Rinaldi e la consigliera regionale Ricchiuti

7

Buongiorno, amici. Dopo aver attraversato il mare, eccoci final-mente qui a Patti, ospiti del vostro Istituto: il secondo Istituto Comprensivo “Luigi Piran-dello”, che ci ha accolto con calore e sim-patia. Noi ci sentiremo sempre fortunati per aver vissuto questa meravigliosa esperienza in terra di Sicilia e non dimenticheremo mai più questo momento che abbiamo fortemente voluto. L’iniziativa di questo incontro è partita, in-fatti, lo scorso autunno da noi minoresi che, in procinto di vivere il 225° anniversario del secondo ritrovamento delle reliquie della no-stra Patrona, ci siamo ricordati che la città di Patti era stata la Sua città. Patti e Minori, pur essendo, dunque, due località distanti nello spazio, sono vicinissime nella loro storia. Hanno punti in comune in cui riconoscersi, perché da secoli la vostra cittadina siciliana e la nostra campana hanno suggellato un patto di amicizia e affinità di tradizioni gra-zie ad una giovane che subì il martirio nel terzo secolo, durante l’età di Diocleziano. E noi abbiamo, dunque, voluto valorizzare e potenziare questa unione tra le due citta-dine, unione che trova, appunto, le sue basi sulla forte presenza nel comune di Patti e di Minori di questa giova-ne martire, che era nata a Patti da una famiglia agiata, pagana, ma che fu iniziata al Cristiane-simo probabilmente da qualche schiava.Sappiamo che all’epoca la città più importante era Tindari, colonia gre-ca dei Laconi, attorno alla quale fiorivano numerosi villaggi e Patti doveva essere uno dei più importanti, meta di villeg-giatura di famiglie benestanti. La chiesetta di Pòllina o Pollìna, (suggerite voi, dove deve cadere l’accento), che voi Pat-tesi avete dedicato alla vostra/nostra Santa era stata fino al 1600 circa casa di abitazione e la tradizione afferma che in essa abbia abi-tato la vostra Santa Febronia o, se credete, la nostra Santa Trofimena.Abbiamo fatto delle ricerche per trovare il passaggio dal nome Febronia a Trofimena, dal momento che la Santa a Patti si chiama Febronia, a Minori, invece, la veneriamo con

il nome di Trofimena. Ebbene, dall’antolo-gia palatina si ricava che Febronia era nome proprio delle donne greche e che “Trofime” era un appellativo, equivalente a Signora, che si dava alle fanciulle di condizione ele-vata. TRIFINA, TROFONIA, TROFIMENA sono legittime varianti di quest’ultimo nome. E questa tesi è avvalorata dal fatto che nelle colonie greche per parecchi secoli dell’era cristiana si parlava più il greco che il latino, sia per la loro origine sia per i diritti che vi esercitò, specie in Sicilia, l’impero di Costantinopoli.Ma qual è il filo rosso che lega Patti a Minori?Il filo ce lo tende ancora una volta la giovanetta Febronia/Trofimena che, chiarita la sua fede cristiana, subisce imposizioni e ricatti da par-te dei familiari, specialmente dal padre, che le ha destinato uno sposo e, per giunta, distinto e nobile. La giovane, che avrebbe già ricevuto il Bat-tesimo, rifiuta quel matrimonio con un paga-no e, per sfuggire all’ira paterna, fugge fino al mare, dove il padre la raggiunge e la ucci-de piuttosto che vederla degradata. I pagani, infatti, disprezzavano il cristianesi-

mo, perché lo credevano religione di esaltati e di fanatici, se non addirittu-ra di degenerati e corrotti. Quindi l’infatuazione di quel padre e la violenza finale: uccide, infatti, la figlia piuttosto che ve-derla degradata al livello di schiavi o peggio.

La tradizione vuole che la vergine martire sia stata composta da mani pieto-

se in una urna marmorea e affidata al mare, le cui correnti l’avrebbero spinta fino alla sponda opposta, sino alle coste salernitane e precisamente fino a Minori, la nostra piccola cittadina al centro della costa d’Amalfi. A Minori l’arca, portante inciso il nome “TROFIMENA”, sarebbe stata ritrovata da una lavandaia. L’urna, poi, per essere strappata alla spiag-gia, dove si era arenata, sarebbe stata fatta trasportare da due giovenche che, arrivate al punto dove oggi sorge la chiesa a Lei dedi-cata, si racconta che esse non vollero asso-

lutamente proseguire. Pertanto, i minoresi interpretarono ciò come un segnale divino della scelta del luogo, dove erigere la chie-sa, nella quale furono sistemate le reliquie, che nell’830 saranno trafugate dal principe di Salerno, il longobardo Sicardo che le portò a Benevento, ma i minoresi, non sapendosi rassegnare a tale perdita, ottennero metà del-le reliquie dall’arcivescovo di Benevento e le racchiusero in una cripta situata sotto la Chiesa.

Quasi mille anni più tardi, nel 1793, iniziati i lavori di ricostruzione della nuova cattedra-le, si sentì la necessità di riportare alla luce quelle reliquie, di cui tutti avevano sempre parlato, ma nessuno sapeva dove fossero esattamente. Così, nella notte tra il 26 e il 27 novembre del 1793, alcuni fedeli scavarono segretamente in chiesa, nel luogo indicato dalla tradizione e, verso l’alba, trovarono per la seconda volta le reliquie. Da quella miste-riosa notte sono passati 225 anni.Tutta la storia, come avete avuto modo di ca-pire, è intessuta da avvenimenti leggendari. Sono tanti i dubbi storici sulla ricostruzione della vita di Febronia/Trofimena da Patti che avrebbe scelto Minori come paese di adozio-ne. Sta di fatto che questa giovanetta ha crea-to da secoli un legame indissolubile tra Patte-si e Minoresi e un forte senso di devozione e di appartenenza. E ancora oggi, la sua storia continua ad offrire a due popoli, che abitano sulle opposte sponde dello stesso mare, op-portunità di crescita e di scambio reciproco. Ancora grazie infinite per l’ospitalità che ci offrite in questa terra che fu quella della no-stra e vostra Patrona. Naturalmente, vi aspettiamo in Costiera, e perché no, a Minori, la prossima primavera, per vivere assieme tutte le altre cose che ci accomunano: dalla ceramica agli agrumi, alla letteratura, alla storia, all’architettura arabo-normanna.

Grazie ancora!

Viaggio di istruzione in Sicilia degli alunni della classe 3ª della scuola secondaria di Minori

Ecco il saluto che Chiara Bonito, sindaco dei Ragazzi di Minori, ha rivolto alla Dirigente, agli insegnanti e ai ragazzi dell’Istituto Comprensivo “L. Pirandello” di Patti, in occasione del gemellaggio

tra i due istituti nel nome di Santa Febronia/Trofimena, in occasione del 225° Anniversario del secondo ritrovamento delle sacre relique di S. Trofimena.

GEMELLAGGIO MINORI - PATTI

La dirigente Marinella Lollo, la dirigente Milena Satriano e Chiara Bonito, sindaco

del C.C.R. di Minori.

Un momento musicale tra i nostri alunni e i loro coetanei di Patti.

8

Elisabetta S.-Francesco F. cl. 1ª Sc. prim. -MinoriViola, sc. dell’infanzia -Minori

Anna Fiorillo, cl. 1ª Sc. prim.-Minori Elena, sc. dell’infanzia -Minori

Istituto Comprensivo Maiori - MinoriProgetto Giornalino scolastico

“LO SGUARDO”Referente: Ins. Rosa De Riso e-mail:[email protected]

Vestiamo le nostre bottiglie di limoncello.

Dopo la prima fase di ricerca e di cottura del materiale base (pasta di mais), insieme, ma di-visi in piccoli gruppi, abbiamo sagomato, mo-dellato e textu-rizzato gli ele-menti base (fiori, foglie e frutti).

L’oro in bocca e molto di piùIn conclusione di questo ultimo anno, come si vede nelle foto, noi classi ter-ze abbiamo realizzato un bellissimo laboratorio creativo-espressivo, in cui abbiamo prodotto in 3D fiori, fo-glie e limoncini per decorare le nostre

bottiglie di limoncello.

Sempre attivo, polifunzionale e creativo il nostro laboratorio “Il Creattività” colpisce ancora, lasciando in Noi giovani menti un bagaglio di esperienze e di emozioni da non dimenticare

Successivamente, dopo la fase di essiccazione degli elaborati, ab-biamo incollato, formando diverse composizioni, tutti gli elementi su un solo lato della bottiglia in modo armonioso ma anche pratico. L’ultimo passaggio è stato quello di bagnare le composizioni con acqua e vinavil per impermeabilizzare e lucidare il prodotto finale. Durante questo percorso, non semplice, ci siamo divertiti, abbiamo

consolidato i rapporti in-terpersonali e abbiamo c o m p r e s o quanto sia bello lavorare insieme sfrut-tando le no-stre personali competenze.

Rattristati nel dover lasciare questa struttura scolastica ci

auspichiamo di aver lasciato in questo triennio un ricordo tangibile del nostro passaggio in questa scuola. Auguriamo a tutti di realizzare esperienze così belle.

Maria Di Martino,

Gli alunni della classe 4ª e l’insegnante Amato, ringraziano il professore Giacomo Palladino, per le lezioni di arte che ha

svolto. Ha avvicinato gli alun-ni alle elementari tec-niche di disegno e pit-toriche, stimolandone la creatività e l’osser-vazione di ciò che ci circonda con “occhio artistico”.

Grazie, professore !

I bambini della scuola dell’infanzia di Maiori sono stati coinvolti nel progetto educativo “I colori del benessere” sull’alimentazione, che si è concluso con il “laboratorio dolce” andando alla scoperta del ciocco-lato, del suo gusto e colore e dei suoi benefici. I piccoli, nella foto, in piazza Municipio ad Amalfi, hanno fatto un’esperienza diretta e senso-riale presso una delle più importanti pasticcerie della Costiera amalfi-tana ad Amalfi. Il signor Pansa li ha calorosamente accolti, insieme alle loro maestre, facendo da guida nel laboratorio. Per un giorno i bambini si sono sentiti dei veri pasticcieri tra biscotti e cioccolato. L’esperienza ha suscitato grande entusiasmo nei piccoli ed è stata rac-contata anche con un articolo da un giornale locale on line.

“I colori del benessere”

Classe 3ª Scuola Second. -Maiori

9

Il momento della premiazione

La Lauda di Iacopone da Todi nella Basilica di Minori

A lato:Il Nunzio raggiunge Maria per darle la notizia dell’arresto di Cristo.

Sotto:Giuliano Esposito e Rosaria Citarella, alla quale, quest’anno, è toccato il ruolo di Maria.

La lauda è stata rappresentata la sera del sabato delle Palme ed è stata accompagnata dall’organo e dallo Stabat Mater, cantato da Michele Casabona.

PIANTE E ERBE AROMATICHE

Quest’anno, con l’aiuto delle professoresse Mansi, Lieto, Smeraldo e altri profes-sori, abbiamo partecipato al progetto trasversale sull’alimentazione, infatti ab-

biamo letto, scritto e approfondito alcuni aspetti relativi all’alimentazione dei popoli antichi nelle rispettive epoche. Abbiamo scoperto che ognuno usava diverse piante e erbe aromatiche. La coordinatrice del progetto, prof.ssa Mansi Emi-lia, ha assegnato a ognuno di noi le piante e le erbe da ricercare che poi abbiamo aggiunto singolarmente, dopo attenta elaborazione grafica, al cartellone sotto forma di modulo quadrato. Poi insieme alla profes-soresse Lieto e Smeraldo, abbiamo realizzato la parte grafica disegnando molti tipi di spezie e piante aro-matiche. Abbiamo impiegato tre/quattro lezioni ma ne è valsa la pena perché è stato facile scoprire cosa mangiavano gli antichi. Infine, volevamo ringraziare le professo-resse per aver creduto in noi e per averci aiutato a partecipare a questo bellissimo progetto che ci ha dato modo di scoprire nuove cose ed infine, cosa non secondaria, ci ha permesso di evidenziare le nostre diverse competen-ze che ci fanno sentire UNICI e protagonisti del nostro Sapere.

Aceto Trofimena, Proto Giusy, Messalino Mattia e Ruocco Giuliano - Cl. 2ª A Scuola Sec. -Minori

A caccia di MODULI alla fruttaUno spicchio a me, due a te, tre a N O I…come ci siamo divertiti a colorare, ta-gliare e comporre moduli diversissimi, dinamici, statici, simmetrici, ecc.

Alunni cl. 2ª B sc. sec. -Maiori

Gli alunni della classe 5ª della scuola primaria di Mino-ri hanno partecipato alla V edizione del Premio “Fran-cesca Mansi per l’ambiente” realizzando un numero

speciale del giornalino dell’Istituto “Lo Sguardo”. La manifestazione finale di consegna dei premi, indet-to da Acarbio costiera amalfitana, Italia Nostra sezione di Salerno, il Club per l’Unesco di Amalfi, con il pa-trocinio del Comune di Atrani, ha avuto luogo nella chiesa S. Maria Maddalena di Atrani. Tra i tanti istituti partecipanti, di scuole primarie e secondarie della pro-vincia di Salerno, il Primo premio è stato assegnato proprio al lavoro presentato dagli alunni di Minori con la seguente motivazione: “Gli alunni

della classe quinta della scuola primaria di Minori, sapientemente coordinati dal-la maestra Rosa De Riso, hanno scelto di dedicare un numero speciale del loro giornalino scolastico agli argomenti pro-posti quest’anno dal Premio. Progetto ambizioso, che ha richiesto tempo, lavo-ro, e grande impegno. Abbiamo ritrovato la traccia della ricerca da noi suggerita svolta in maniera ordinata, coerente, completa, e l’uso di una prosa godibile, accurata e priva di errori, senza un refuso di stampa: mirabile! Le interviste seguono domande puntuali, atte a far emergere ogni informazione utile ma anche scorci di vita quotidiana, i bisogni, la fatica, le emozioni, l’orgoglio e l’allegria vitale delle persone: se ne gode dalla prima all’ultima parola. Le foto ed i disegni integrano perfettamente la scrittura. Un buon viatico per gli studi secondari a venire.”

Premio “Francesca Mansi per l’ambiente”

10

Francesca Manzo, Cl. 3ª Sc. prim. -Minori

Andrea Ferrazzano, Cl. 3ª Sc. prim. -Minori

Joelle D’Alfonso, Cl. 3ª Sc. prim. -Minori

Mia, sc. dell’infanzia sez. B -Minori

Nicolò Pappalardo, Cl. 1ª Sc. prim. -Minori

Aurora Fasano, Cl. 1ª Sc. prim. -Minori

Annamaria Cavaliere, Cl. 3ª Sc. prim. -Minori

Isabella Di Lieto, Cl. 1ª Sc. prim. -Minori

Mario, sc. dell’infanzia -Minori

Gli alunni delle classi quarta e quinta della scuola primaria di Minori

durante i giochi finali del progetto “Sport di classe”.

“Sport di classe”

OPEN DAY

I bambini della Scuola dell’Infanzia di Minori, prossi-mi alunni della scuola primaria, sono stati accolti dagli alunni e dalle maestre della classe prima dell’attuale anno scolastico per conoscere la loro futura scuola.

Il giornalinodell’Istituto

comprensivo Maiori - Minori

“Lo sguardo”puoi leggerlo anche

sul SITO dell’istituto

dove trovi anche tutti i numeri

pubblicati negli anni

scolastici

dal 2006 al 2017

LE PAROLE GENTILI

A CACCIA DI... BOLLE

Vittoria, sc. dell’infanzia -Minori

Noemi, sc. dell’infanzia -Minori

Disegno tanti fiori

La mia mamma è...

BUONE

VACANZE

ww

w.ist

ituto

com

pren

sivom

aior

i.it