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La Comunicazione NR&N 5 1. Introduzione Il contesto dei servizi e reti di comunicazione elettronica, a partire dalle reti basate su tecnologie tradizionali telefoniche e dati, si è storicamente basato e svi- luppato “in primis”sulla disponibilità di una forte normazione tecnica, in primis, da parte di Enti “riconosciuti” di normativa internazionale (in Europa sono i cosid- detti ESO, European Standardization Organization, di cui l’ETSI è quello compe- tente per le normative tecniche di rete, ed a livello globale l’ISO e l’ITU-T) con lo stimolo e la partecipazione diretta ai Gruppi di normativa delle Amministrazioni nazionali e dei principali attori dell’Industria. Ciò, pur con una certa formalità delle attività e spesso lentezza nella definizione delle normative, ha consentito Paolo Giannelli MiSE - ISCOM Luca Barbetta e Giovanni Martini Telecom Sommario L’articolo si focalizza sull’attività di definizione della normativa tecnica nazionale per l’interconnessione telefonica in tecnologia VoIP, che è stata condotta dalla Commissione “Interconnessione” del MiSE/Dipartimento Comunicazioni/ISCTI nel corso del 2012. Tale attività rientra nel quadro regolamentare definito da AGCom di migrazione delle reti tradizionali verso la tecnologia Internet e della cosiddetta Next Generation Network (NGN), a livello di rete di accesso ed, in particolare, di rete “core”. Il processo normativo nazionale consente di approfondire il differente paradigma della standardizzazione nel contesto di Internet e la complessità intrinseca relativa alla definizione di soluzioni tecniche interoperabili a partire da quanto definito dall’IETF, integrato e complementa- to dalla standardizzazione operata da ETSI e 3GPP per la Next Generation Network (NGN). Abstract This article is focused on the definition activity of the national technical specifica- tions for the telephonic interconnection based on VoIP technology.This activity has been carried out by the “Interconnection Commission”, established within the Ministry of Economic Development (Communication Department - ISCTI) during the 2012 year, taking into account the regulation framework defined by AGCom with regard to the migration from the traditional networks towards both the Internet technology and the Next Generation Networks (NGNs) involved in the access network and in particular in the "core" network. Such a national legislation activity also allows to study in deep way the different paradigm of standardization with regard to Internet and the inherent complexity related to the definition of interoperable technical solutions starting from those already defined by the IETF and successively integrated and complemented by ETSI and 3GPP standards for applications in the Next Generation Networks (NGNs). Interconnessione VoIP e paradigma della standardizzazione nel contesto di Internet e della “Next Generation Network” VoIP interconnection and standardization paradigm in the context of the Internet and the “Next Generation Network” La Comunicazione NR&N

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1. Introduzione

Il contesto dei servizi e reti di comunicazione elettronica, a partire dalle reti basate su tecnologie tradizionali telefoniche e dati, si è storicamente basato e svi-luppato “in primis”sulla disponibilità di una forte normazione tecnica, in primis, da parte di Enti “riconosciuti” di normativa internazionale (in Europa sono i cosid-detti ESO, European Standardization Organization, di cui l’ETSI è quello compe-tente per le normative tecniche di rete, ed a livello globale l’ISO e l’ITU-T) con lo stimolo e la partecipazione diretta ai Gruppi di normativa delle Amministrazioni nazionali e dei principali attori dell’Industria. Ciò, pur con una certa formalità delle attività e spesso lentezza nella definizione delle normative, ha consentito

Paolo GiannelliMiSE - ISCOM

Luca Barbetta e Giovanni Martini Telecom

SommarioL’articolo si focalizza sull’attività di definizione della normativa tecnica nazionale per

l’interconnessione telefonica in tecnologia VoIP, che è stata condotta dalla Commissione “Interconnessione” del MiSE/Dipartimento Comunicazioni/ISCTI nel corso del 2012. Tale attività rientra nel quadro regolamentare definito da AGCom di migrazione delle reti tradizionali verso la tecnologia Internet e della cosiddetta Next Generation Network (NGN), a livello di rete di accesso ed, in particolare, di rete “core”. Il processo normativo nazionale consente di approfondire il differente paradigma della standardizzazione nel contesto di Internet e la complessità intrinseca relativa alla definizione di soluzioni tecniche interoperabili a partire da quanto definito dall’IETF, integrato e complementa-to dalla standardizzazione operata da ETSI e 3GPP per la Next Generation Network (NGN).

AbstractThis article is focused on the definition activity of the national technical specifica-

tions for the telephonic interconnection based on VoIP technology. This activity has been carried out by the “Interconnection Commission”, established within the Ministry of Economic Development (Communication Department - ISCTI) during the 2012 year, taking into account the regulation framework defined by AGCom with regard to the migration from the traditional networks towards both the Internet technology and the Next Generation Networks (NGNs) involved in the access network and in particular in the "core" network. Such a national legislation activity also allows to study in deep way the different paradigm of standardization with regard to Internet and the inherent complexity related to the definition of interoperable technical solutions starting from those already defined by the IETF and successively integrated and complemented by ETSI and 3GPP standards for applications in the Next Generation Networks (NGNs).

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in passato di disporre di veri e propri “standard” tecnici internazionali univoci, solitamente approvati in ITU-T e/o in ETSI direttamente dalle Amministrazioni nazionali che, quindi, costituivano la via naturale per disporre di normative com-plete e vincolanti da recepire nazionalmente ai fini dell’interoperabilità delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica.

Negli ultimi anni sia per la presenza di varie tecnologie innovative emergenti per servizi di comunicazione elettronica e multimediali basate su protocolli e funzionalità originariamente definiti e sviluppati dalle organizzazioni deputate alla “governance” di Internet, sia per l’esistenza di un mercato molto più dinamico e caratterizzato da attori commerciali nuovi rispetto ai tradizionali operatori ed aziende manifatturiere, si è assistito all’affermarsi di una pluralità di Fora interna-zionali per la definizione di accordi tecnici volontari ristretti tra soggetti etero-genei dell’Industria legati da interessi comuni e settoriali (in particolare aziende manifatturiere, alcuni operatori e nuovi tipologie di “service provider”), con lo scopo di disporre di riferimenti tecnici comuni in modo più rapido e coerente con lo sviluppo del mercato. In tale contesto parcellizzato di iniziative interes-santi ed importanti, ma eterogenee e spesso in concorrenza o conflitto tra di loro, si è persa la rilevante necessità di definire e disporre di effettivi standard e normative univoche e condivise, predisposte nei suindicati enti riconosciuti e “super-partes”.

Alla luce di ciò, la maggior parte dei Fora ha ricercato nel tempo il ricono-scimento delle proprie specifiche tecniche da parte degli Enti normativi inter-nazionali, come ITU ed ETSI ma, in una scenario di esistenza di una pluralità di soluzioni tecniche proposte da differenti Fora e la contestuale minore attenzione, anche in alcuni casi per la progressiva minore partecipazione attiva delle Ammini-strazioni (ad es. in ETSI) alla predisposizione di “standard” internazionali ricono-sciuti ed univoci almeno per le componenti architetturali, interfacce e protocolli fondamentali, ha determinato la sostanziale carenza di normative internazionali vincolanti ed univoche, quanto meno per assicurare l’interoperabilità basilare tra reti interconnesse in un contesto di mercato multi-fornitore e multi-operatore.

La fornitura di servizi tra operatori e service provider, il principale dei quali è l’interconnessione per la fornitura di servizi end-to-end, ha risentito della situa-zione su descritta con conseguenze di rilievo nella utilizzazione delle tecnologie innovative e di origine Internet, dato che la disponibilità di una pluralità di riferi-menti e/o accordi tecnici per la fornitura di servizi similari, ad esempio la telefo-nia, non consente di assicurare l’interoperabilità delle reti e servizi attraverso il sostanziale recepimento nazionale di “standard” univoci di riferimento prodotti da ETSI (o da ITU).

In considerazione del contesto su descritto, l’articolo si focalizza sull’attivi-tà svolta nel 2012, di definizione della normativa tecnica nazionale per l’inter-connessione telefonica in tecnologia VoIP, che è stata condotta dagli operatori interessati nella “Commissione Interconnessione” del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), Dipartimento della Comunicazioni – Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’informazione (ISCTI). Inizialmente si for-nirà il quadro riassuntivo degli elementi del quadro regolamentare di riferimento che sempre di più indirizzano e vincolano la moderna attività di normativa tec-nica nazionale nell’ambito delle tecnologie di origine Internet e della cosiddetta Next Generation Network (NGN), anche con la finalità di approfondire il diffe-rente paradigma della standardizzazione nel contesto di Internet e la complessità

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intrinseca nella definizione delle soluzioni tecniche interoperabili.Successivamente si forniranno i dettagli della nuova Specifici Tecnica n. 769 di

MiSE che rappresenta il nuovo paradigma di “fare” normativa tecnica nazionale, descrivendo le difficoltà incontrate per identificare soluzioni tecniche realmente interoperabili ed evidenziando il rilevante risultato di disporre di una normativa tecnica nazionale condivisa.

2. Contesto regolamentare e normativo dell’interconnessione tra reti nell’Unione Europea ed in Italia

Il quadro regolamentare europeo per le reti e servizi di comunicazione elet-tronica [1] ha da sempre indicato l’importanza della standardizzazione e nor-mazione tecnica in Europa alfine di favorire il mercato unico interno all’Unione Europea attraverso l’armonizzazione tra gli Stati Membri dell’interoperabilità di base delle reti e dei servizi. Conseguentemente, a livello nazionale, anche in aderenza alla trasposizione nazionale delle direttive europee in materia, sono rilevanti le attività di normazione tecnica nazionale condotte da MiSE con parti-colare riferimento a quelle di rilevanza regolamentare come le prestazioni obbli-gatorie di interconnessione tra reti.

Nelle sottosezioni successive si fornisce un quadro sintetico dei principali ele-menti che sono da considerare a livello europeo e nazionale quando si affronta la questione del legame tra la regolamentazione ed i relativi obblighi, e le normative tecniche di interoperabilità, anche in relazione al differente “peso” regolamentare delle varie tipologie di accordi tecnici definiti internazionalmente.

2.1. Relazione tra regolamentazione e normativa tecnica a livello europeo e nazionale

La revisione del quadro regolamentare europeo per i servizi di comunicazione elettronica ed ICT, che è stata condotta dalla Commissione Europea ed appro-vata dal Parlamento e Consiglio Europeo a fine 2009 (il cosiddetto ”Telecom Package 2009” [1]), ha ulteriormente rafforzato l’importanza della standardiz-zazione e normazione tecnica, anche in considerazione della rapida evoluzione tecnologica e della pluralità di tecnologie innovative emergenti, tipicamente origi-nariamente definite dalla comunità di Internet, nella prospettiva di una loro pro-gressiva diffusione nel contesto dei servizi di comunicazione elettronica ed ICT a disposizione del pubblico. La pervasiva applicazione del principio di neutralità tecnologica della regolamentazione ha interessato anche le tecnologie innovative basate sull’Internet Protocol (IP) ed il corrispondente progressivo utilizzo per la fornitura di servizi a disposizione del pubblico.

E’ importante evidenziare il ruolo propedeutico della regolamentazione in un mercato aperto e concorrenziale al fine di assicurare l’aderenza delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica all’insieme di obblighi regolamentari in ter-mini di interoperabilità, sicurezza, integrità delle reti, affidabilità, qualità e dispo-nibilità del servizio.

Si ritiene importante richiamare l’art. 17 “Normalizzazione” della Direttiva Eu-ropea “Framework”, che fa parte del Telecom Package 2009 [1], il quale obbliga gli Stati Membri UE ad incoraggiare l’adozione di soluzioni tecniche standardiz-zate a livello europeo e/o internazionale dagli Enti di standardizzazione “ricono-sciuti” (ETSI, ITU ed ISO/IEC), dotando direttamente la Commissione Europea

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del potere di richiedere all’ETSI di sviluppare specifici standard e, qualora moti-vato, di imporne l’applicazione obbligatoria negli Stati Membri. La finalità di tale scelta del legislatore europeo è quella di assicurare l’interoperabilità tra reti, di cui l’interconnessione è una componente indispensabile, e la fornitura dei servizi “end-to-end”.

A titolo esemplificativo si evidenzia che negli ultimi anni la CE propone sempre di più mandati specifici verso l’ETSI per la produzione di standard tecnici per l’armonizzazione e l’interoperabilità delle reti e servizi in UE (ad es. è rilevante il caso del Mandato M493 della CE verso l’ETSI per la standardizzazione vincolante della fornitura tra reti del servizio di emergenza pan-europeo, Numero Unico Europeo 112, anche attraverso reti e servizi interoperabili in tecnologia Voice over IP di tipo fisso, mobile e nomadico).

Negli ultimi anni alcuni Fora globali, avviati volontariamente da una pluralità di soggetti dell’Industria, sono emersi alla ribalta internazionale per la definizione tecnologica di soluzioni tecniche condivise per reti e servizi a carattere globale come il servizio mobile (Forum 3GPP partner dell’ETSI riconosciuto dall’ITU-T) e per le reti e i servizi della Comunità Internet (Forum IETF, con collaborazioni con vari Enti di normativa quali l’ETSI/3GPP e l’ITU-T).

E’ importante evidenziare che vi è una notevole differenza tra il lavoro tecnico svolto dai Fora spontanei dell’Industria che tipicamente producono importanti documenti di specifica tecnica volti al graduale miglioramento delle tecnologie impiegate nelle reti e nei sistemi ICT all’interno di un insieme omogeneo di partecipanti (società manifatturiere ed operatori e/o service provider), e la do-cumentazione tecnica di valenza normativa, che tipicamente è prodotta da un Ente di standardizzazione “riconosciuto” e partecipato dalle Amministrazioni e Governi: i Fora dell’Industria producono specifiche tecniche di soluzioni tecnolo-giche, la cui applicazione ed utilizzo è volontario e quindi non vincolante, mentre gli Enti di normativa “riconosciuti” hanno la capacità ed il potere di definire do-cumenti tecnici, dette appunto normative, a carattere vincolante, qualora siano approvate in tali sedi direttamente con il coinvolgimento delle Amministrazioni nazionali.

Tale differenziazione è fondamentale per assicurare l’interoperabilità delle reti e dei servizi, in particolare nel caso in cui sussista anche la problematica del ri-spetto di vincoli e prescrizioni di natura regolamentare o legislativa: sono neces-sari documenti tecnici internazionali strutturati come normative e, quindi, carat-terizzati da ridotte opzioni implementative e possibili differenti interpretazioni, anche allo scopo di agevolare la verifica e certificazione dell’effettivo rispetto in differenti implementazioni ai fini dell’interoperabilità.

Tale complesso e dinamico scenario internazionale ed europeo si è riflesso na-zionalmente nella revisione del Codice delle comunicazioni elettroniche (CCE), che è stata emanata da MiSE nel maggio 2012, a seguito della trasposizione na-zionale del “Telecom Package UE 2009” con la conferma e il rafforzamento del ruolo della normazione tecnica nazionale nell’art. 20 del CCE, confermando la sostanziale prevalenza del recepimento di specifiche e standard tecnici interna-zionali, quando sono disponibili, e nel rafforzamento degli obiettivi regolamentari volti alla garanzia dell’interoperabilità.

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2.2 Quadro regolamentare dell’interconnessione telefonica inno-vativa

Il tema dell’evoluzione del quadro regolamentare applicabile al servizio tele-fonico fornito attraverso tecnologie innovative di origine Internet, quindi basate sull’Internet Protocol (IP), è da molti anni oggetto di attività da parte dei rego-latori europei e nazionali in considerazione del differente paradigma di fornitura che è intrinseco nelle tecnologie “IP-based”.

Mentre a livello UE la Commissione europea ha definitivamente consolidato il principio di neutralità tecnologica della regolamentazione attraverso il “Telecom Package 2009”, a livello nazionale AGCom, in raccordo con analoghe attività svol-te dalle pari Autorità di regolamentazione di altri Paesi europei1, ha fin dal 2006 affrontato nel dettaglio la definizione delle “regole” di base per la fornitura dei cosiddetti servizi Voice over IP (VoIP) alla clientela finale.

La Delibera 11/06/CIR [2] ha, da un lato, definito il regime regolamentare di dettaglio dei servizi VoIP “retail” con l’esplicitazione del principio di neutralità tecnologica per la fornitura del servizio telefonico a disposizione del pubbli-co da postazione fissa (cosiddetto PATS, Publicly Available Telephone Service) e, dall’altro, ha focalizzato il tema dell’interconnessione innovativa in tecnologia “IP” con l’avvio di un procedimento regolamentare in materia e di un “tavolo” di approfondimento regolamentare e normativo con gli attori dell’Industria ed in particolare con gli operatori ed i “servizi provider”.

Le attività regolamentari di AGCom, che hanno definito l’attuale quadro rego-lamentare di riferimento, si sono focalizzate sull’evoluzione dei mercati rilevanti regolamentati in regime di neutralità tecnologica e, per i temi più tecnici e di normativa tecnica, sulle risultanze del suindicato procedimento specifico sull’in-terconnessione VoIP.

Il tema dell’evoluzione della regolamentazione in materia di mercati rilevanti regolamentati per l’interconnessione telefonica delle reti “fisse” attraverso tec-nologie innovative non è approfondito ulteriormente nel presente articolo, dato che non riguarda direttamente gli aspetti di normazione tecnica internazionale e nazionale, ma è importante considerare, come documenti regolamentari fon-damentali in materia, le delibere 179/10/CONS [3], 180/10/CONS [4] e 229/11/CONS [5], che hanno definitivamente introdotto ed applicato il principio di neutralità tecnologica nella regolamentazione dell’interconnessione telefonica, imponendo, a partire dal servizio di interconnessione di terminazione, anche l’adozione della soluzione tecnica in tecnologia VoIP con analoghe caratteristiche ed obblighi rispetto a quella esistente in tecnologia tradizionale a commutazione di circuito.

Il procedimento relativo all’interconnessione in tecnologia VoIP avviato dalla Delibera 11/06/CIR [2] ha consentito una approfondita indagine sulle tipicità tecniche del VoIP e sui relativi differenti contesti e scenari di applicazione che sono stati definiti originariamente nell’ambito di Internet per la fornitura di un servizio telefonico a disposizione del pubblico.

Tale fase istruttoria è risultata fondamentale anche per confrontare i punti di vista di attori con differenti “background” (operatori telefonici tradizionali, Internet Service Provider, fornitori di servizi voce in tecnologia VoIP, aziende ma-nifatturiere, ecc.) e per comprendere situazione e valenza delle molteplici docu-mentazioni tecniche disponibili a livello internazionale per l’interconnessione in tecnologia VoIP, associando a ciascuna di esse il relativo peso e valenza normativa.

1 Rilevante è l’attività di approfondi-mento sul tema della regolamentazio-ne del VoIP svolto negli ultimi anni dalla Commissione Europea e dal forum dei Regolatori europei (ERG, European Re-gulatory Group), che è poi divenuto un nuovo Ente istituzionale UE, a seguito del “Telecom Package 2009”, assumen-do la denominazione di BEREC (Body of European Regulators for Electronic Communications) con significativi ruoli espliciti come “advisory” della Commis-sione Europea.

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Posto l’obiettivo finale di definire una soluzione nazionale completa ed univoca di interconnessione per la fornitura di servizi telefonici, tradizionali ed innova-tivi, si sono consolidati in tale fase i seguenti punti d’attenzione da considerare nell’ambito dell’attività regolamentare e poi di normativa tecnica nazionale:

• la soluzione tecnica univoca di interconnessione non può essere ridotta alla sola definizione di una interfaccia comune tra le reti, ma deve comprendere, come prerequisito, almeno la normazione nazionale dell’architettura funzio-nale di interconnessione tra reti per la fornitura di comunicazioni in fonia “end-to-end” e della pluralità di scenari di comunicazione end-to-end da supportare all’interconnessione;

• è necessario definire l’interlavoro con i domini telefonici di rete in tecnolo-gia tradizionale a commutazione di circuito, dato che le componenti di rete ”core” e di rete di accesso risultano, anche in presenza dell’interconnessione in tecnologia VoIP, prevalentemente di tipo tradizionale, in particolare a livel-lo di accesso di rete verso la clientela;

• il supporto delle numerazioni del Piano Nazionale di Numerazione [8] ed i relativi formati di scambio all’interconnessione in tecnologie VoIP sono da definire, essendo un elemento essenziale per l’interoperabilità della soluzio-ne tecnica “end-to-end”;

• l’interconnessione in tecnologia VoIP, qualora sia scelta tra due operatori in-terconnessi, di norma gestisce tecnicamente la generalità di comunicazione end-to-end allo scopo di evitare complessi scenari di convivenza tra tecno-logie di interconnessione tradizionali ed innovative;

• i domini di rete telefonici esistenti in tecnologia VoIP si basano su una plu-ralità di soluzioni “proprietarie” “IP-based” legate allo specifica tipologia di apparati di rete e dei terminali d’utente scelti dall’operatore e, quindi, sono nativamente di difficile interoperabilità in caso di interconnessione;

• è necessario identificare gli standard e le specifiche tecniche prodotte dagli Enti “riconosciuti” di normativa tecnica (ETSI e, dove appropriato, ITU-T) come i documenti tecnici internazionali di primo riferimento normativo per la fase di normazione tecnica nazionale, in aderenza all’art. 20 del CCE [9];

• è necessario estendere l’applicabilità della soluzione univoca di intercon-nessione a differenti tipologie di operatori e “service provider”, anche ca-ratterizzati da un differente grado di infrastrutturazione di rete, sia di tipo “carrier grade” di origine più telefonica sia nativi VoIP di origine Internet.

La Figura 1, a titolo esemplificativo, illustra schematicamente la pluralità di modelli ed architetture funzionali di rete che devono poter coesistere all’in-terconnessione in tecnologia VoIP, dato che forniscono a livello “retail” la stessa tipologia di servizio di telefonia a disposizione del pubblico.

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TLC267-050916-SHR-P0

Internet

BoderGateway

Service Provider VoIP «Internet-based»

CC

Rete «Core» NGN

Operatore VoIP con generica NGN

Rete «Core» IMS

Rete «Core» VoIP/IP

Operatore VoIP con NGN IMS

CC Funzionalità Controllo per l’instaurazionedi Comunicazioni voce basate sulprotocollo di segnalazione SIP.

BorderGateway

(BG)

CC

BoderGateway

CC

Network-to-Network Interface (NNI) «standard»

unico nazionale (ETSI/ITU-T)

BoderGateway

CC

NAP

Interconnessione tra reti attraverso Punti diInterscambio Internet (c.d. NAP o IXP) per lafornitura del servizio telefonico a disposizionedel pubblico.

Interconnessione tra reti di tipo «Service-oriented Interconnection» (SoIX) confunzionalità di Border Gateway per trasportoe segnalazione.

Dominio di rete ISUP/TDM

Dominio di rete VoIP/IP

User-to-Network Interface (UNI)

User-to-Network Interface (UNI)

Rete di Accesso POTS/ISDN

Rete di Accesso PLMN

Rete di Accesso VoIP/IP

User-to-Network Interface (UNI)

Rete di Accesso VoIP/IP

Rete di Accesso POTS/ISDN

User-to-Network Interface (UNI)

User-to-Network Interface (UNI)

User-to-Network Interface (UNI)

User-to-Network Interface (UNI)

User-to-Network Interface (UNI)

Rete telefonica innovativa

LEGENDA:

Network Access Point o Punti di Interscambionazionali Internet (MIX, NAMEX, ecc.).

NAP

Next Generation Network «IP-based».NGN

IP Multimedia Subsystem definito da ETSI/3GPPP.IMS

A conclusione di tale articolata fase istruttoria e di approfondimento, AGCom ha avviato nel corso del 2011 la fase finale di consultazione pub-blica sullo scherma di provvedimento, di cui alla Delibera 55/11/CIR [6], che ha definito la proposta di prescrizioni regolamentari di natura norma-tiva e tecnica relativamente ai requisiti e vincoli generali, all’architettura funzionale, ai protocolli tecnici di interfacciamento tra le reti intercon-nesse (Network-to-Network Interface, NNI) ed agli standard e specifiche tecniche internazionali ETSI ed ITU-T di riferimento da recepire nella suc-cessiva fase di normazione tecnica nazionale.

Nel dicembre 2011 AGCom ha emanato il provvedimento regolamentare de-finitivo, di cui alla Delibera 128/11/CIR [7], sull’interconnessione in tecnologia VoIP, che definisce le disposizione regolamentari e le linee guida vincolanti per la definizione di una soluzione tecnica unica ed interoperabile di interconnessione attraverso la normazione tecnica a livello nazionale, ai sensi dell’art. 20 del CCE.

Sulla base di tale provvedimento di AGCom, nei primi mesi del 2012, è stata avviata, dagli operatori interessati in ambito MiSE Dipartimento Comunicazioni - ISCTI, l’attività di analisi e redazione di una nuova Specifica Tecnica nazionale di Interconnessione, come normativa tecnica nazionale vincolante.

2.3. Evoluzione del ruolo di standardizzazione tecnica nazionale di MiSE

L’evoluzione del contesto europeo ed internazionale di standardizzazione tec-nica, sinteticamente illustrato in sez. 2.1 che implica, nei fatti, nuovi legami, si-nergie ed interdipendenze tra la regolamentazione dei servizi di comunicazione

Figura 1 Schematizzazione della pluralità di scenari di interconnessione innovativi “IP-based” ai fini dell’interoperabilità

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elettronica e la normativa tecnica, consente l’attuazione concreta degli obiettivi della regolamentazione, in particolare, in materia di interconnessione tra reti di TLC e di interoperabilità dei servizi e, più in generale, delle Tecnologie dell’Infor-mazione e della Comunicazione (ICT “Information and Communication Techno-logy”). Tali temi sono parte integrale della politica strategica dell’UE, cosiddetta strategia “Europa 2020”, declinata nell’Agenda Digitale per l’Europa (in specifico nel “Pillar” II “Interoperability & Standards”) [10].

L’evoluzione degli obiettivi, la complessità e le limitazioni intrinseche della nor-mazione tecnica europea ed internazionale si è riflessa nazionalmente nel rinvi-gorimento dell’esigenza di una adeguata normazione tecnica nazionale ed anche nel ripensamento del ruolo degli Enti istituzionali preposti alla relativa definizio-ne, con una sempre maggiore necessità di coinvolgimento di una pluralità di at-tori dell’Industria nel mercato e la disponibilità di poteri decisionali ed impositivi per dare seguito a normative tecniche effettivamente implementabili ed attuate.

Tradizionalmente la legislazione nazionale vigente, confermata e rafforzata nell’art. 20 del CCE 2012 [9] che traspone nazionalmente il “Telecom Package UE 2009” [1], attribuisce il ruolo di Ente Istituzionale di normazione tecnica naziona-le per reti e servizi di comunicazione elettronica, all’attuale Ministero dello Svi-luppo Economico (MiSE) Dipartimento Comunicazione, rappresentata nella sua struttura tecnica dall’Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’informazione (ISCTI). In ambito ISCTI opera da molti anni la “Commissio-ne nazionale per la redazione di specifiche tecniche relative all’interconnessione delle reti di telecomunicazioni” (cosiddetta, per brevità, “Commissione Intercon-nessione”), composta dai rappresentanti degli operatori di reti e servizi di comu-nicazione elettronica e di aziende manifatturiere di settore, che ha l’obiettivo di redigere e aggiornare specifiche tecniche nazionali, sulla base ed a recepimento degli standard emanati dagli Enti normativi di standardizzazione internazionale (ITU ed ETSI), la cui applicazione si fonda normalmente sull’accordo delle parti partecipanti, per la fornitura dell’interconnessione tra reti di telecomunicazioni, originariamente di tipo prettamente telefonico.

Più recentemente le attività della Commissione “Interconnessione”, anche a seguito del quadro regolamentare definito dall’Autorità delle Garanzie nelle Co-municazioni (in seguito AGCom) e dell’evoluzione tecnologica, dell’Industria e del mercato, si è progressivamente orientata verso l’interconnessione per reti e servizi innovative basate sulle tecnologie VoIP e le problematiche di convivenza ed interlavoro con le reti telefoniche tradizionali nel contesto delle cosiddette Next Generation Network (NGN). Per una disamina più dettagliata, anche stori-ca, di tale Commissione si può far riferimento a precedenti pubblicazioni di MiSE [11].

L’enorme attività di normazione nazionale che la Commissione in oggetto ha svolto ed ha in corso, può essere consultata visitando il sito dell’Istituto Supe-riore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’Informazione [11], dove sono elencate le specifiche tecniche di interconnessione prodotte ed in vigore ad oggi che, definendo le modalità tecniche di interconnessione tra reti, hanno abilitato tecnicamente l’apertura alla competizione del mercato delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica.

E’ importante considerare che l’attività di specifica tecnica nazionale della

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“Commissione Interconnessione”, coordinata dal MiSE, si sviluppa tipicamente sulla base di adesione volontaria e, quindi, le specifiche tecniche nazionali pro-dotte non hanno un chiaro ed inequivocabile obbligo normativo di essere seguite e rispettate. Pertanto, in generale, le specifiche tecniche definite dalla “Commis-sione Interconnessione” non sono standard nazionali ma, piuttosto, definiscono linee guida tecniche concordate tra i soggetti interessati, il cui rispetto abilita e semplifica l’interoperabilità delle reti dei diversi operatori. Solo qualora una par-ticolare specifica tecnica venga richiamata esplicitamente in successivi provvedi-menti regolamentari o legislativi vincolanti, la stessa assume uno “status” di obbli-gatorietà e, quindi, si può considerare una normativa tecnica standard nazionale.

L’esperienza maturata in molti anni di attività di normativa tecnica per l’inter-connessione può far riflettere sull’opportunità di ripensare e rilanciare l’attività di vera normazione nazionale a cura di MiSE che, assumendo maggiori poteri decisionali, potrebbe superare o complementare l’attuale modalità “volontaria” di redazione e di utilizzo di tali specifiche tecniche di interconnessione. Infatti, come si vedrà nelle sezioni successive, nel caso di disaccordi tra i partecipanti alla Commissione, risulta complesso procedere attraverso rapide e precise decisioni di tipo normativo, anche a livello di interpretazione degli standard e specifiche tecniche internazionali o nazionale da applicare in casi specifici. E’ auspicabile quindi che l’attività di normazione tecnica nazionale, posta la necessità di attuare e basarsi su documenti normativi tecnici internazionali riconosciuti a livello UE, possa produrre documenti di adeguata valenza ed obbligatorietà normativa.

2.4. Requisiti e vincoli definiti nella Del. 128/11/CIR per l’intercon-nessione VoIP

Venendo al caso specifico della normazione nazionale dell’interconnessione in tecnologia VoIP, la Delibera 128/11/CIR dell’AGCom ha definito le principali scel-te di natura tecnico-normativa,anche in relazione ai documenti internazionali da considerare di principale riferimento tra la pluralità di fonti internazionali emerse negli ultimi anni, e, per quanto riguarda la profilatura di base delle funzionalità da fornire, l’architettura funzionale dell’interconnessione e le interfacce protocollari da normare in modo vincolante a livello nazionale.

La Delibera in argomento [7], a seguito del procedimento focalizzato sulla rete telefonica “fissa”, identifica i seguenti due scenari di interconnessione in tecnolo-gia VoIP che devono essere oggetto dell’attività di normazione tecnica nazionale:• l’interconnessione tra operatori telefonici di rete “fissa”, che sono intercon-

nessi attraverso un collegamento fisico “punto-punto” diretto tra i rispettivi apparati “gateway”, a loro volta posti al confine del proprio dominio telefo-nico di rete telefonica;

• l’interconnessione tra operatori di rete “fissa” ed operatori di rete “mobile” limitatamente alla componente di comunicazioni in fonia che sono originate da clientela mobile e destinate a clientela “fissa” (scenario di chiamata da “mobile” a “fisso”, che solitamente è definito come traffico di terminazione su rete fissa).

In relazione ad ulteriori scenari di interconnessione in tecnologia VoIP che il procedimento specifico non ha potuto affrontare avendo avuto una genesi

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Scenari di interconnessione• Interconnessione tra operatori di rete fissa;• Interconnessione tra operatore di rete fissa ed operatore di rete mobile limitatamente alla terminazione delle comunicazioni telefoniche destinate alla rete fissa.

Modello di architettura funzionale di interconnessione

• Architettura funzionale distribuita (NGN) con definizione delle sole funzionalità dapresentare all’interfaccia NNI.• Interconnessione fisica con collegamento punto-punto diretto tra i “bordergateway” delle singole reti interconnesse.• Trasparente e neutrale rispetto alla tecnologia di accesso ed indipendente dal tipo di servizio telefonico a disposizione del pubblico offerto (cioè si applica al PATS ed all’ECS vocale nomadico [2]).• Architettura funzionale suddivisa tra Network-to-Network Interface (NNI) ed User-to-Network Interface (UNI). La NNI è l’interfaccia di interconnessione tra reti.• Interconnessione “service-aware” di tipo NGN “Service-oriented Interconnection” (c.d. SoIX)con separazione (ed interazione) tra il livello di trasporto ed il livello di servizio/applicazione.• Unico livello di interconnessione ed gerarchia di rete attraverso i bacini denominati Aree Gateway VoIP, che sono composti da aggregati univoci dei 232 distretti telefonici. Ogni AG VoIP è associata, per ridondanza ed affidabilità, a due Punti di Interconnessione (PdI).

Requisiti vincolanti• Fornitura dei servizi obbligatori, in particolare della Portabilità del numero, CS/CPS, WLR e della validazione in rete e tra reti dell’Identità della linea chiamante.• Utilizzo di numerazione del Piano Nazionale di Numerazione [8] per l’identificazione della clientela e dei servizi telefonici, secondo ETSI TS 184 011.• Qualità e disponibilità dei servizi e salvaguardia della sicurezza ed integrità delle reti.• Servizi di interconnessione secondo il modello di raccolta, transito e terminazione.• Continuità dei servizi offerti attraverso l’interconnessione in tecnologia tradizionale (ISUP/TDM), rispettando le caratteristiche intrinseche della tecnologia VoIP/IP;• Fornitura della comunicazione telefonica di base, cioè telefonia, fax e modem/dati.• Fornitura di un insieme minimo di servizi supplementari PSTN/ISDN.

Normative/standard internazionali di riferimento

• ETSI ES 282 001 (NGN) integrata da ETSI TS 129 165 e ETSI TS 129 162 e da ulteriori specifiche ETSI/3GPP (IMS) e IETF RFC per specifiche funzionalità.

Protocolli di trasporto alla NNI• Il protocollo di livello “data link” è Gigabit Ethernet (GbE).• Il protocollo di livello “rete” è IP v.4 e IP v. 6.• Per il piano di controllo (segnalazione) il protocollo di livello “trasporto” è TCP e UDP.• Per il piano d'utente Il protocollo di livello “trasporto” è UDP e RCP/RTCP.

Protocolli di segnalazione alla NNI

• Protocollo SIP secondo ETSI 129 165 e IETF RFC 3261.• Protocollo SIP-I secondo ITU-T Racc. Q.1912.5/ETSI EN 383 001 (solo profilo C), integrati da ETSI TS 129 163 e ETSI TS 129 235.

Lista di “codec” forniti alla NNI• G711A, G729A e T.38 senza alcuna priorità predefinita.• Protocollo di negoziazione dei codec basato su IETF RFC 3264.

Tabella 1 Delibera 128/11/CIR: principali caratte-ristiche vincolanti per l’interconnessione VoIP

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A titolo esemplificativo gli interventi regolamentari del provvedimento in og-getto per l’indirizzo dei temi tecnico-normativi, e quindi oggetto dell’attività di normazione tecnica nazionale, possono essere raccolti nelle seguenti macro-te-matiche:• scenari di interconnessione;• modelli di architettura funzionale di interconnessione;• requisiti vincolanti per la soluzione tecnica;• normative, standard e specifiche tecniche internazionali di riferimento;• protocolli di trasporto e di segnalazione e lista dei “codec” da fornire alla

NNI.

Relativamente al modello di interconnessione prescelto, sul quale sono stati definiti gli scenari di interconnessione supportati, si pone l’accento sulla caratte-rizzazione di interconnessione di servizio (c.d. SoIX a livello internazionale) e di architettura funzionale distribuita, che è tipica della Next Generation Network, come definita a livello di standard ETSI.

Nella Figura 2 è schematicamente illustrato il concetto base della “Service-o-riented Interconnection (SoIX)”, cioè il riconoscimento alla NNI del tipo di ser-vizio e delle caratteristiche associate, per cui è richiesta l’instaurazione della connessione attraverso apposite informazione incluse negli elementi informativi di segnalazione.

Di fatto una comunicazione telefonica in tecnologia VoIP/IP richiede la defini-zione di una relazione “end-to-end”, detta “sessione”, con adeguate caratteristi-che in termini di risorse di rete allocate e di prestazioni complessive da assicura-re anche nella componente di interconnessione tra reti interconnesse.

Di conseguenza l’architettura funzionale di tipo NGN SoIX prevede la sepa-razione tra i livelli di trasporto e di servizio ed anche adeguate funzionalità di segnalazione per il riconoscimento della tipologia di comunicazione da instaurare attraverso il completo percorso tra le reti, che include la componente di interfac-ciamento tra reti (NNI, Network-to-Network Interface).

Figura 2 Modello funzionale standard di intercon-nessione SoIX

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In Figura 3 è illustrata l’architettura funzionale definita da ETSI per la NGN e gli elementi funzionali principali che assicurano sia la vera e propria interconnes-sione fisica sia l’elaborazione logica della “sessione” di instaurazione della comu-nicazione telefonica “end-to-end”.

Si evidenziano in particolare i fondamentali elementi che compongono la fun-zionalità standard che ciascun operatore, nella propria realizzazione tecnica, deve assicurare “ai bordi” della propria rete: si tratta della cosiddetta funzionalità com-plessiva di Border Gateway (BGF, Border Gateway Function).

Tale macro-funzionalità standard è suddivisa nella componente di attestazione fisica e di trasporto (I-BGF - Interconnection Border Gateway Function - deno-minata anche TrGW -Transition GateWay- dal Forum internazionale 3GPP), e nella componente di servizio per il trattamento della segnalazione della “sessio-ne” da instaurare (IBCF - Interconnection Border Control Function).

L’identificazione di tali funzionalità di “bordo” di ciascuna rete assicura la sepa-razione tra il livello di fornitura del trasporto ed il livello di fornitura del servizio e le necessarie interazioni “verticali” tra di essi per gestire in modo adeguato ed interoperabile lo specifico tentativo di instaurazione di una comunicazione tra reti interconnesse.

Ne consegue che l’entità funzionale complessiva “Border Gateway” è quella su cui si deve focalizzare qualsiasi attività di normazione tecnica, allo scopo di definire profili comuni di interconnessione ai fini dell’interoperabilità e che si-ano quindi il più possibile indipendenti dalle particolari allocazioni funzionali ed implementazioni “interne” dei differenti operatori e/o dei vari prodotti di rete disponibili sul mercato.

Per delimitare concretamente e in modo più praticabile i suindicati approcci più generali per la definizione dell’interconnessione univoca nazionale ci sono da considerare ulteriori elementi.

In Figura 4 è illustrato schematicamente il modello nazionale complessivo per l’interconnessione telefonica in tecnologia VoIP/IP, nel quale è evidenziata la nuova interfaccia NNI in tecnologia VoIP/IP, il sito del Punto di Interconnessione, dove è realizzata fisicamente l’interconnessione tra reti, e la funzionalità di “Border Ga-

Figura 3 Architettura funzionale e distribuita stan-dard ETSI di interconnessione a “Livello di Servizio” per la NGN (IMS e non-IMS) da ETSI ES 282 001

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teway”, di cui sopra, che ogni operatore deve saper fornire, secondo un univoco standard tecnico, alla nuova NNI tra reti.

Si noti il disaccoppiamento così ottenuto rispetto ai nodi e alle piattaforme interne che ciascun operatore, a propria discrezione e sotto la propria respon-sabilità nella scelta di modalità implementative e dei prodotti del mercato, deve predisporre allo scopo di assicurare l’“esposizione” alla NNI dell’insieme di fun-zionalità e prestazioni standard di trasporto e di segnalazione che assicurino il corretto funzionamento dell’instaurazione di comunicazioni telefoniche tra reti interconnesse. Tipiche funzionalità rese disponibili alla NNI, ma in effetti realiz-zate da nodi interni alla rete del singolo operatore, sono la gestione della segna-lazione SIP e i necessari interlavori (funzionalità di InterWorking Function, IWF) con domini telefonici di rete interni in tecnologia tradizionale a commutazione di circuito e/o innovativi “IP-based”.

Sempre considerando la Figura 4, l’architettura funzionale NGN di intercon-nessione prevede un unico livello di interconnessione come conseguenza diretta delle caratteristiche distribuite dell’architettura e delle relative funzionalità attra-verso nuovi Punti di Interconnessione. Ciò richiede che siano definiti dei bacini di aggregazione, detti Aree Gateway VoIP, delle origini e delle destinazioni del traffi-co telefonico, allo scopo di disporre di una gerarchia di rete stabile e prevedibile in termini di gestione e dimensionamento del traffico e, quindi, di livelli di qualità e disponibilità del servizio sostenibili ai vari Punti di Interconnessione.

Essendo le origini e le destinazioni di traffico costituiti sostanzialmente dalla clientela finale, l’unico modo possibile è realizzare una limitata numerosità di Aree Gateway stabili come aggregati di un insieme esclusivo di distretti te-lefonici esistenti: infatti il territorio “telefonico” nazionale è suddiviso in 232 distretti telefonici e ciò è indipendente ed irrilevante dal punto di vista della specifica tecnologia utilizzata tra e nelle reti.

Figura 4 Modello funzionale e distribuito con unico livello di interconnessione in tecnologia VoIP/IP per servizi telefonici

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Si è sottolineato in precedenza il ruolo essenziale svolto dai siti di Punto di Interconnessione che rappresenta l’unico reale elemento fisico dell’interconnes-sione in tecnologia VoIP/IP. A titolo esemplificativo si propone la schematizzazio-ne di Figura 5 per meglio illustrare le caratteristiche di rilevanza tecnica di tale innovazione tecnologica consentita dalla NGN.

Il nuovo PdI presenta l’attestazione fisica delle reti da interconnettere ed un insieme di caratterizzazioni e prestazioni tecniche di tipo “virtuali”, nel senso che l’insieme di funzionalità standard necessarie per l’interconnessione sono tutte “esposte” attraverso tale attestazione fisica e, di principio, sono realizzate at-traverso apparati localizzati a discrezione dell’operatore in siti interni e remoti. Di conseguenza, procedendo nella catena di fornitura dell’interconnessione dal PdI verso l’interno della rete dell’operatore, si possono considerare distinti i siti reali degli apparati fisici che realizzano tutte o parte delle funzionalità di Border Gateway, di segnalazione, di commutazione, di interlavoro, ecc..

Attraverso l’insieme dei requisiti e dei vincoli definiti a livello regolamentare e le conseguenze più architetturali e tecniche di rete fin qui schematizzate, è risul-tato possibile porre le basi univoche per l’attività di normazione tecnica naziona-le in sede di MiSE, focalizzandosi sui temi più tecnici e di dettaglio di definizione univoca nazionale delle procedure tecniche che consentano l’instaurazione inte-roperabile di comunicazioni telefoniche attraverso la nuova NNI in tecnologia VoIP/IP, partendo dall’assunto di aderenza all’architettura NGN definita a livello internazionale.

Nella sezione successiva si fornisce l’illustrazione della normativa tecnica vin-colante risultante dall’attività in sede MiSE, che è stata identificata come necessa-ria anche a livello regolamentare.

3. La Specifica Tecnica 769 a recepimento degli standard e specifiche tecniche internazionali

In aderenza a quanto previsto nella Delibera 128/11/CIR [7], la “Commissione Interconnessione” (MiSE – Dip. Comunicazioni/ISCTI) ha avviato le attività di re-dazione di una normativa tecnica di interconnessione in tecnologia VoIP/IP nella

Figura 5 Schematizzazione della catena di fornitu-ra dell’interconnessione in tecnologia VoIP/IP a partire dal sito del Punto di Intercon-nessione (PdI)

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riunione del 17 novembre 2011. In tale occasione è stata condivisa la necessità di definire la nuova serie di Specifiche Tecniche (ST) ministeriali di interconnes-sione (denominata Specifiche Tecniche n. 769) per l’interconnessione NGN a commutazione di pacchetto, in modo da risultare autonoma e distinta dalla “se-rie” esistente di specifiche per le reti telefoniche tradizionali a commutazione di circuito (serie di ST n. 763). Allo scopo di accelerare i tempi di redazione, anche in considerazione delle scadenze poste a livello regolamentare, Telecom Italia si è fatta promotrice della redazione preliminare di una nuova ST completa da sotto-porre all’approfondimento, discussione e condivisione in sede di Commissione.

La Commissione stessa si è organizzata in modo innovativo, istituendo al proprio interno un gruppo di redazione “ristretto”, con il coordinamento di Telecom Italia stessa (il ruolo di relatore della ST 769 e di coordinatore di tale gruppo ristretto è stato affidato all’ing. L. Barbetta - Telecom Italia) e la parteci-pazione dei principali operatori e fornitori di reti e servizi telefonici nazionali2, per l’analisi e la condivisione della bozza di specifica tecnica iniziale, anche utiliz-zando modalità più rapide basate su scambio di “email” ed incontri diretti tra i suoi componenti. Tale gruppo ha agito sotto l’egida della Commissione stessa e, quindi, con la necessità di riportare periodicamente i progressi delle attività e/o eventuali criticità al Coordinatore della Commissione (dr. P. Giannelli - ISCTI).

L’obiettivo del gruppo ristretto è stato quello di rendere disponibile alla Com-missione la bozza di documento della ST 769 completo e condiviso, eviden-ziando i restanti punti aperti o di più difficile convergenza tra i partecipanti, in modo da sottoporla all’analisi, condivisione ed approvazione finale da parte della generalità dei componenti la Commissione.

In tal modo in pochi mesi (fine marzo 2012) è stato possibile predisporre, a cura dei partecipanti al gruppo ristretto della Commissione, la nuova ST 769 completa e condivisa per la quasi totalità delle tematiche tecniche connesse e previste dalla Del. 128/11/CIR; restava da definire un sottoinsieme ridotto di problematiche tecniche ben delimitate e chiare di difficile convergenza tra i par-tecipanti, anche a causa delle lacune e/o esistenza di più alternative ed opzioni nei documenti tecnici internazionali di riferimento da recepire nazionalmente a livello normativo.

Nella riunione della Commissione del 18 aprile 2012, a seguito di un ulteriore attività tra i partecipanti per chiudere i temi rimasti divergenti, si è deciso di “congelare” il documento, sostanzialmente completo e condivisibile, e di foca-lizzare il prosieguo delle attività sull’insieme molto limitato di tematiche tec-niche sulle quali è risultato necessario procedere ad una disamina di dettaglio dell’interpretazione regolamentare di quanto definito nella delibera 128/11/CIR per procedere ad identificare la soluzione tecnica normativa più aderente alla regolamentazione vigente.

Dopo una serie di attività di approfondimenti in sede AGCom, nel settembre 2012 l’AGCom stessa ha fornito al MiSE un documento contenente le decisioni sui temi ancora aperti della ST 769, allo scopo di procedere ad una sua rapida approvazione che è formalmente avvenuta l’8 novembre 2012.

Qualche tempo dopo la Specifica Tecnica n. 769 [12] è stata pubblicata sul sito ufficiale di ISCTI, divenendo a tutti gli effetti il riferimento normativo univoco nazionale per l’interconnessione telefonica in tecnologia VoIP/IP. Si evidenzia che tale Specifica Tecnica non è una normativa tecnica nazionale vincolante, non es-

2 I partecipanti al Gruppo “ristretto” della Commissione, oltre a Telecom Ita-lia, sono stati gli operatori BT Italia, Enter, Eutelia, Fastweb, H3G, Infracom Italia, Optima Italia, Tiscali, Vodafone e Wind.

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sendo un documento ministeriale di tipo norma o regola tecnica, e diviene obbligatoria in quanto indicata nella Del. 128/11/CIR; infatti la ST 769 riflette tale concetto nella nota fondamentale riportata nella copertina: “Il documen-to costituisce la Specifica Tecnica di dettaglio ai sensi della Del. 128/11/CIR, recependo, ai sensi dell’art. 20 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, gli standard e specifiche tecniche internazionali di riferimento”.

Nelle sezioni successive è illustrato in maggiore dettaglio il contenuto tec-nico e normativo della ST 769 ed i temi tecnici più complessi che hanno richiesto maggiori approfondimenti per giungere alla condivisione.

3.1 Organizzazione ed impostazione della normativa tecnica mi-nisteriale ST 769

In aderenza a quanto previsto nella Delibera 128/11/CIR ed ai relativi re-quisiti e vincoli tecnici illustrati sinteticamente in sez. 2.4 e schematicamente riassunti nella Tabella 1 precedente, la normativa ST 769 è stata definita sud-dividendola in tre parti rappresentate da documenti distinti:

1. Documento ST 769 “core”, che costituisce la parte comune della normativa tecnica nazionale e definisce l’architettura e gli scenari di interconnessione, includendo i relativi abilitanti tecnologici e nor-mativi che sono sostanzialmente indipendenti dallo specifico tipo di interfaccia e protocolli tecnici di NNI “SIP-based”; in particolare sono anche inclusi i temi dei formati delle numerazioni del PNN scambiati all’interconnessione tra le reti interconnesse.

2. Documento ST 769 Parte A “NNI SIP”, che definisce, attuando quanto previsto nella normativa di cui al punto 1, l’interfaccia tra domini telefonici di rete, i protocolli tecnici ed i “call flow” della NNI di tipo “SIP” univoca nazionale; gli scenari considerati riguar-dano la cosiddetta chiamata telefonica di base ed un sottoinsieme minimale di servizi supplementari esistenti.

3. Documento ST 769 Parte B “NNI SIP-I”, che definisce, attuando quanto previsto nella normativa di cui al punto 1, l’interfaccia tra domini telefonici di rete, i protocolli tecnici ed i “call flow” della NNI di tipo “SIP-I” univoca nazionale; gli scenari considerati riguar-dano la cosiddetta chiamata telefonica di base ed un sottoinsieme minimale di servizi supplementari esistenti.

In Figura 6 è illustrata schematicamente l’area di competenza dei tre do-cumenti che compongono la ST 769, rispetto all’architettura funzionale di interconnessione e alla nuova NNI in tecnologia VoIP/IP

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Prima dell’analisi dei principali contenuti della ST 769, si evidenziano alcuni temi di natura tecnica con possibili impatti normativi e regolamentari più ampi, che hanno richiesto la preventiva condivisione delle scelte tecniche allo scopo di impostare coerentemente la ST 769 anche dal punto di vista della coerenza regolamentare:

1. Supporto all’interconnessione VoIP/IP della sola modalità tecnica “enbloc” per lo scambio delle numerazioni: l’invio delle cifre che com-pongono la numerazione di destinazione avviene attraverso un unico elemento informativo di segnalazione. Si tratta di una scelta tipica per il contesto delle tecnologie “IP-based” ma, in considerazione della lun-ghezza variabile delle numerazioni (soprattutto per il caso della de-cade “0” utilizzata nelle reti fisse), può determinare un allungamento (ad es. di alcuni secondi), rispetto alle reti tradizionali del tempo di instaurazione della singola comunicazione.

2. Utilizzo alla NNI del formato unico di tipo “globale” per le numera-zioni: le numerazioni di origine e di destinazione delle comunicazio-ni telefoniche sono scambiate all’interconnessione sempre e solo nel formato internazionale (ad es. +39011228…). Tale anteposizione del “+39” a tutte le numerazione del PNN ed ai routing number3 nazio-nali determina la ridefinizione di tutti i formati di scambio con alcuni possibili impatti sulla normativa vigente.

3. Supporto del solo formato di tipo “SIP-URI”, cioè basato sull’utilizzo di nomi a domini Internet del tipo “sip: numero@dominio”, per la vei-colazione attraverso la NNI VoIP/IP delle numerazioni del PNN e dei routing number esistenti.

In considerazione del differente paradigma della tecnologia VoIP/IP, uno dei primi temi che è stato oggetto di valutazione e decisione tecnica è risultato il trattamento delle numerazioni ed i formati di scambio all’interconnessione NNI VoIP/IP (si veda la Figura 7), anche allo scopo di sfruttare appieno le possibilità innovative connesse con il contesto IP. Le scelte tecniche di base suindicate sono state preventivamente condivise in sede di Commissione Interconnessione e su tali assunzioni si è basato lo sviluppo della ST 769.

Figura 6 Architettura funzionale generale e scopo della ST 769 e della relativa suddivisione documentale

3 I cosiddetti Routing Number (RgN) sono particolari strutture composte da cifre numeriche (o, in alcuni casi, esa-decimali), che sono utilizzate nelle reti e tra reti per trasportare specifiche informazioni necessarie per assicurare il corretto riconoscimento, trattamento ed instradamento delle comunicazioni per particolari servizi di comunicazio-ne elettronica (ad es. servizi di emer-genza, servizi non geografici, ecc.). Tali RgN sono definiti nella normativa tecnica ministeriale di interconnessione ST 763-4.

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Nella prima parte della ST 769 “core” sono stati identificati i requisiti di signi-ficato e rilevanza tecnico-normativa derivanti sostanzialmente dalla Del. 128/11/CIR che hanno condizionato le caratteristiche di base della soluzione tecnica normata; in particolare si evidenziano i seguenti:

• architettura di interconnessione di tipo NGN per servizi “session-ba-sed” e di tipo “carrier grade”4, con interconnessione “fisica” di tipo punto-punto, un unico livello di interconnessione e nuovi Punti di In-terconnessione (PdI). E’ indipendente rispetto alle tecnologie e fun-zionalità utilizzate all’interno dei domini di rete fissa del singolo ope-ratore ed alla relativa interfaccia di accesso verso l’utenza telefonica (PSTN, ISDN o NGN VoIP);

• ciascun operatore rende disponibile le funzionalità minime di “Border Gateway” (BG) dove è funzionalmente collocata la NNI in tecnologia VoIP/IP, anche per disaccoppiare logicamente i rispettivi domini di rete assicurando l’integrità e sicurezza delle reti interconnesse;

• servizi telefonici di interconnessione attraverso NNI VoIP sostanzial-mente equivalenti rispetto all’interconnessione telefonica tradizionale a commutazione di circuito e, quindi, basati sulla raccolta, terminazio-ne e transito tra domini di rete fissa e tra domini di rete fissa e rete mobile per la fornitura end-to-end del servizio telefonico di tipo PATS e ECS vocale nomadico;

• raggiungibilità della totalità dell’utenza telefonica nazionale (fissa, mo-bile e nomadica) ed internazionale e della generalità dei servizi telefo-nici, indipendentemente dalle tecnologie interne di rete e di accesso utilizzate dall’operatore;

• l’utenza ed i servizi sono identificati attraverso le numerazioni pubbli-che, aderenti alla Racc. ITU-T E.164 [16], che sono definite nel Piano Nazionale di Numerazione (PNN) [8];

• fornitura delle prestazioni di Number Portability (NP) per reti fisse e

Figura 7 Formati per lo scambio di numerazioni e Routing Number alla NNI VoIP/IP

4 Con il termine “carrier grade” si intende che la soluzione tecnica di interconnessione è in grado di abilitare la definizione ed il rispetto di requisiti di qualità, disponibilità, affidabilità, sicurezza ed integrità delle reti e di appropriati SLA di interconnessione. Di conseguenza non devono essere introdotti rischi di degrado e/o carat-teristiche di assenza di livelli di qualità predefiniti ovvero di tipo “best effort”).

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per lo scenario fisso-mobile e di accesso ai servizi di emergenza, pub-blica utilità e dell’Autorità Giudiziaria secondo le soluzioni tecniche esistenti.

La nuova NNI in tecnologia VoIP è univocamente basata, dal punto di vista del-le procedure tecniche per l’instaurazione delle comunicazione “end-to-end” (la cosiddetta segnalazione) sul protocollo SIP e si differenzia, prima di tutto, in base al tipo specifico di protocollo tecnico di segnalazione SIP normato ed utilizzato:

1. protocollo di segnalazione SIP standard nazionale, che implementa pienamente le funzionalità “native” SIP anche in ottica prospettica di migrazione verso la tecnologia VoIP/IP dei domini di rete telefonica dell’operatore;

2. protocollo di segnalazione SIP-I standard nazionale, che è orientato intrinsecamente a consentire l’interconnessione attraverso la tecno-logia VoIP/IP di domini telefonici tradizionali di rete a commutazione di circuito ovvero basati sul protocollo di segnalazione tradizionale ISUP (ISDN User Part); infatti il SIP-I si basa sull’“imbustamento” di-retto nel protocollo SIP dei messaggi ISUP aderenti alla serie di nor-mative ministeriali nazionali ST 763 [17];

Tutto ciò è stato declinato nella ST 769 attraverso la normazione tecnica di due distinti ed autonomi scenari architetturali funzionali di interconnessione. Il primo scenario architetturale completo di interconnessione è quello riportato in Figura 8 e prevede unicamente NNI omogenee di tipo SIP “nativo” tra i diffe-renti ruoli che può assumere un operatore telefonico nella catena di fornitura complessiva del servizio.

Figura 8 Scenario di riferimento per l’interconnes-sione basata sulla NNI di tipo SIP per servizi telefonici

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La Comunicazione NR&N

In tale scenario architetturale si rilevano alcuni aspetti caratterizzanti rispetto all’impostazione concreta “in campo” dell’interconnessione:

• l’elemento funzionale Border Gateway è univoco ed è sempre pre-sente come elemento “di bordo” della rete telefonica che si intercon-nette con altre reti telefoniche. Ciò implica che non sono presenti alla NNI funzionalità di interlavoro dato che le funzionalità “esposte” da ogni rete (normate nella ST 769) devono essere le stesse;

• la rete telefonica dell’operatore è “esposta” alla NNI SIP in modo tra-sparente rispetto alle tecnologie effettive utilizzate al proprio interno ed in accesso verso la clientela finale. Ciò è essenziale per la praticabi-lità reale dell’introduzione dell’interconnessione VoIP/IP nel contesto di rete attuale con l’utilizzo di tecnologie tradizionali all’interno e so-prattutto verso il cliente finale, allo scopo di assicurare l’indipendenza dell’evoluzione tecnologica delle reti nella componente di accesso;

• i ruoli che un operatore può assumere sono quelli classici di rete di origine, rete di destinazione e di transito/carrier. I servizi telefonici coinvolti sono sostanzialmente tutti quelli esistenti (fissi, mobili e no-madici);

• anche lo scenario internazionale per le comunicazioni telefoniche da/verso i carrier esteri prevede la NNI VoIP/IP definita nella ST 769, dato che è necessario assicurare funzionalità standard coerenti ed in-teroperabili con la componente di scenario nazionale di rete per la fornitura “end-to-end” del servizio.

Il secondo scenario architetturale di interconnessione è quello che utilizza la NNI di tipo SIP-I ed è riportato il Figura 9.

Figura 9 Scenario di riferimento per l’intercon-nessione basata su NNI di tipo SIP-I (“imbustamento” della ISUP nazionale) per servizi telefonici

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Interconnessione VoIP e paradigma della standardizzazione nel contesto di Internet e della “Next Generation Network”VoIP interconnection and standardization paradigm in the context of the Internet and the “Next Generation Network”Generation Network”

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Si tratta di uno scenario focalizzato sulla prevalenza attuale di domini telefonici in tecnologia tradizionale, pur in fase di graduale trasformazione verso un con-testo tecnologico innovativo variegato e non ancora stabilizzato, almeno a livello normativo.

A differenza dello scenario di interconnessione di Figura 8, la rete dell’opera-tore è “esposta” verso la funzionalità di “border gateway” attraverso il dominio telefonico tradizionale ISUP/TDM; eventuali domini telefonici interni in tecno-logia VoIP/IP sono “mascherati” rispetto alla NNI VoIP/IP attraverso sistemi di interlavoro interni e proprietari con il dominio tradizionale. Tale scenario si basa sulla caratteristica fondamentale del SIP-I di assicurare, a livello di funzionalità di “border gateway”, il trasporto attraverso la NNI VoIP/IP in modo sostanzial-mente trasparente e secondo rigide modalità normate a livello internazionale da ITU-T ed ETSI, dei messaggi e dei parametri di segnalazione ISUP generati localmente al dominio telefonico tradizionale. In altre parole, i messaggi e para-metri ISUP, generati in aderenza ai flussi di chiamata standard esistenti nell’attua-le interconnessione a commutazione di circuito, sono “imbustati” nel corpo di adeguati messaggi SIP, inoltrati alla NNI VoIP/IP verso l’operatore interconnesso e da quest’ultimo “de-imbustati” ricostruendo i messaggi e parametri ISUP da inoltrare alle logiche interne esistenti che trattano l’instaurazione delle chiamate telefoniche a commutazione di circuito.

Evidentemente si tratta dello scenario che è risultato di prevalente interesse per molti operatori, dato che è funzionale ad una fase di introduzione in rete e di migrazione verso l’interconnessione VoIP/IP, mantenendo quasi invariato il con-testo di rete e di interconnessione esistente; anche l’attività di normativa tecnica ha evidenziato una maggiore focalizzazione dei partecipanti sulla definizione più puntale e dettagliata di scenari specifici di chiamata per la generalità dei servizi telefonici. Di contro l’utilizzo in prospettiva della NNI SIP-I è meno verosimile, dato che vincola alla continuità di fornitura del servizio telefonico attraverso il paradigma delle reti tradizionali, complicando notevolmente l’evoluzione natu-rale verso modalità di fornitura più evolute ed innovative della telefonia e altri servizi emergenti. Ciò da’ rilevante valore alla definizione e normazione parallela anche della NNI SIP “nativa”, dato che consente di disporre di una soluzione tecnica normata per le reti esistenti già native “VoIP” ed agevola la naturale evo-luzione delle reti telefoniche tradizionali verso tecnologie VoIP coerenti con la normativa di interconnessione.

Attraverso tali scenari architetturali di interconnessione è stato individuato l’insieme di funzionalità di chiamata telefonica di base ed il “set” minimo di servizi supplementari già attualmente forniti mediante l’interconnessione tradizionale, definendo quindi il profilo normato di interoperabilità alla NNI VoIP/IP univoca nazionale.

La Figura 10 riassume schematicamente i servizi fornibili attraverso la NNI in tecnologia VoIP/IP per gli scenari architetturali e funzionali di interconnessione previsti e normati nella ST 769. Si rileva, in particolare, la definizione dell’insie-me di “codec” supportati in modo nativo dalle reti interconnesse e che, quindi, almeno alla NNI, non richiedono alcun interlavoro e/o transcodifica5, ma sono negoziati in segnalazione nella fase di instaurazione della comunicazione attraver-so l’applicazione del cosiddetto “Modello Offer/Answer” [18] nelle interazioni di segnalazione SIP. I “codec” sono essenziali per assicurare l’elaborazione (cioè

5 Si rileva che la lista obbligatoria di “codec”, prevista nella Delibera 128/11/CIR e dettagliata più tecnica-mente nella ST 769, da supportare alla NNI VoIP/IP evita interlavori e transcodifiche direttamente alla NNI tra le reti interconnesse. Ciò non impli-ca necessariamente che all’interno di ciascuna rete debbano essere forniti in modo nativo la generalità dei “codec”, dato che si tratta di una un’autono-ma decisione dell’operatore, e, quindi, possono essere previste transcodifiche interne, per altro anche rilevate e defi-nite tecnicamente nella ST 769 stessa.

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la codifica) del segnale vocale in modo adatto al trasporto interoperabile attra-verso la NNI VoIP/IP e sono associati ai differenti servizi che fanno parte della telefonia di base (le chiamate vocali inclusi i toni DTMF, il fax e la chiamata dati/modem).

Definita l’impostazione architetturale complessiva della ST 769 descritta per gli aspetti principali, vengono approfonditi nelle sezioni successive alcuni temi tecni-ci specifici e di maggiore dettaglio presenti nelle varie componenti documentali che costituiscono la ST 769, anche in relazione a tematiche particolarmente controverse e critiche per il raggiungimento dell’obiettivo principale dell’intero-perabilità “end-to-end” dei vari servizi connessi con la telefonia forniti attraverso l’interconnessione in tecnologia VoIP/IP.

3.2 Specifiche tecniche Internet per la normazione dell’interfaccia tra le reti interconnesse

Quanto illustrato nelle sez. 2 sul tema della necessità di allineamento e rece-pimento degli standard e normative tecniche di Enti internazionali “riconosciuti” anche a livello regolamentare è risultato pienamente applicabile all’architettura NGN ed all’interconnessione di tipo “service-aware”.

Relativamente alla definizione dei comportamenti tecnici interoperabili alla NNI dei protocolli di segnalazione e di trattamento del traffico vocale per l’in-sieme degli scenari telefonici di chiamata, si è reso necessario, per assicurare la

Figura 10. Profilo di interoperabilità normato nella ST 769 per l’interconnessione in tecnolo-gia VoIP/IP

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più ampia applicabilità possibile per le realizzazioni VoIP già esistenti o in fase di diffusione, considerare direttamente le singole specifiche tecniche che ori-ginariamente definiscono le tecnologie Internet relative al protocollo SIP e le funzionalità correlate. A titolo esemplificativo, è riportato In Tabella 5 l’insieme abbastanza numeroso di specifiche tecniche Internet (i cosiddetti RFC prodot-ti dal Forum IETF) che è stato necessario acquisire nell’attività di normazione tecnica nazionale e specificare in modo dettagliato per la relativa applicazione univoca ed interoperabile.

Tali temi di fondamentale valenza tecnica e normativa ai fini dell’interopera-bilità complessiva dell’interconnessione, sono stati specificati nelle componenti documentali della ST 769 di cui alla Parte A (NNI di tipo SIP nativo) ed alla Parte B (NNI di tipo SIP-I), a cui si rimanda per una analisi completa delle scelte tecni-che effettuate e condivise.

Va evidenziato che la finalità principale degli RFC è definire le possibili mo-dalità tecniche di implementazione tecnologica, piuttosto che identificare una univoca soluzione tecnica che faciliti l’interoperabilità tra realizzazione tecniche differenti; ciò determina la presenza di numerose opzioni e di differenti inter-pretazioni possibili, derivanti dalla minore rigorosità descrittiva utilizzata rispet-

Tabella 2 Specifiche tecniche per la definizione del protocollo SIP alla NNI VoIP/IP

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to ad una normativa. Tale situazione ha determinato l’impossibilità di limitarsi a richiamare l’applicazione alla NNI di tali insieme di specifiche tecniche, ma il dover definire in modo condiviso ed in dettaglio la valorizzazione degli elementi informativi scambiati ed il funzionamento richiesto per lo scambio delle informa-zioni di segnalazione alla NNI attraverso la descrizione puntuale dei vari scenari di chiamata (i cosiddetti “call flow”).

A titolo esemplificativo in Figura 11 e Figura 12 sono illustrati i “call flow” per la chiamata base telefonica che è stato necessario definire in modo dettagliato allo scopo di ridurre i rischi di differenti interpretazioni dei possibili comporta-menti tecnici possibili previsti negli RFC, a favore dell’effettiva interoperabilità delle differenti realizzazioni tecniche.

In particolare la Figura 11 illustra lo scambio alla NNI di tipo SIP di elementi informativi di segnalazione per l’instaurazione di una comunicazione telefonica nei casi di tono di chiamata (Ring Back Tone) generato localmente alla rete di origine o dalla rete di destinazione.

La Figura 12 illustra il medesimo scenario di instaurazione di una comu-nicazione telefonica per la NNI di tipo SIP-I.

Analogamente, considerando complessivamente la ST 769 “core” e le relative Parti A e B, è stato necessario definire puntualmente i “call flow” per i quali si ritenesse potessero esistere delle possibilità di differenti interpretazioni delle specifiche tecniche internazionali RFC. Particolare attenzione è stata posta alla definizione delle comunicazioni di tipo fax e di tipo modem/dati (comunicazioni nativamente supportate nelle reti

Figura 11. NNI SIP: instaurazione della comunica-zione telefonica di base, di cui a) è il caso di tono di chiamata generato localmente alla rete di origine e b) è il caso di tono di chiamata generato dalla rete di desti-nazione.

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in tecnologia tradizionale a commutazione di circuito) di più complessa emulazione e fornitura attraverso le tecnologie VoIP “IP-based”, anche per la necessità di assicurare l’interlavoro con reti e terminali in tecnologia tradizionale (Fax Gruppo 3, modem/dati analogici, ecc.).

A scopo di brevità si rimanda ai contenuti della ST 769 per l’analisi di dettaglio delle soluzioni tecniche condivise e normate nazionalmente caso per caso, mentre nel seguito ci si focalizza sui temi di maggiore criticità emersi nella fase di normazione tecnica, per i quali è risultato impossibile pervenire ad accordi volontari tra i partecipanti e si è dovuti ricorrere ad una decisione di natura regolamentare.

3.3 Principali temi critici nella normazione nazionale e condivisio-ni raggiunte in ambito regolamentare

Quando sono stati affrontati nel dettaglio i differenti scenari di instaurazione delle comunicazioni in fonia, sia per quanto riguarda le modalità di negoziazione delle caratteristiche tecniche della comunicazione richiesta sia nelle modalità di valorizzazione e trattamento degli elementi informativi scambiati alla NNI tra gli operatori interconnessi, sono inevitabilmente emerse difficoltà per una vo-lontaria totale convergenza tra i partecipanti all’attività di normazione nazionale per un’unica soluzione tecnica interoperabile. La mancanza di documenti tecnici normativi internazionali univoci, rigorosi e di oggettivo “peso” normativo per le funzionalità tecniche di dettaglio ha evidenziato le differenze nelle implementa-

Figura 12. NNI SIP-I: instaurazione della comunica-zione telefonica di base, di cui a) è il caso di tono di chiamata generato localmente alla rete di origine e b) è il caso di tono di chiamata generato dalla rete di desti-nazione.

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zioni delle reti VoIP esistenti e, quindi, la difficoltà a trovare una soluzione tecnica condivisibile.

A titolo esemplificativo i temi principali di criticità sono risultati relativi a temi tecnici di base per la fornitura di alcune componenti del servizio telefonico ed in particolare si evidenziano i seguenti:

1. difficoltà di interoperabilità in alcune procedure di segnalazione per l’instau-razione della comunicazione telefonica (utilizzo o meno dell’elemento infor-mativo PRACK, primo INVITE con o senza SDP, ecc.);

2. difficoltà di interoperabilità del servizio fax e del supporto di tutti i “codec” voce e fax definiti dalla Del. 128/11/CIR (ad esempio anche per reti che non forniscono nativamente il Fax su IP e/o di terminali fax nativi);

3. difficoltà di interoperabilità per la fornitura del tono di chiamata nella plu-ralità dei previsti scenari di rete e di servizio tipicamente per la NNI SIP-I, determinando modalità di generazione di tale tono da parte della rete di origine o di destinazione;

4. difficoltà di interoperabilità per le procedure basate sui toni DTMF, cioè per le procedure che consentono l’invio in fonia di toni che corrispondono ad esempio all’utilizzo, da parte del cliente finale, dei tasti della tastiera del telefono per accedere a determinati servizi interattivi.

A conclusione della prima fase di attività della “Commissione Interconnessio-ne”, la risoluzione di tali temi di base per l’interoperabilità all’interconnessione del servizio telefonico ha richiesto approfondimenti diretti degli operatori con AGCom e successivamente la definizione da parte di AGCom di decisioni vinco-lanti di natura regolamentare per gli operatori.

4 Conclusioni

L’articolo ha focalizzato l’attività di normazione nazionale in sede MiSE per la definizione della soluzione tecnica univoca e vincolante a livello nazionale dell’in-terconnessione in tecnologia VoIP/IP al fine di evidenziare il differente contesto e paradigma di normazione nazionale derivante dalle specificità delle tecnologie di origine Internet e la relativa pluralità di riferimenti tecnici documentali disponibili a livello internazionale che sono stati prodotti da rilevanti Fora principalmente dell’Industria. Ciò determina, nell’ambito di temi tecnici come l’interconnessione e la numerazione, che sono determinanti per assicurare l’interoperabilità concre-ta delle differenti implementazioni, una nuova valenza ed essenzialità di standard tecnici nazionali da definire nelle apposite sedi istituzionali.

In tal senso emerge l’opportunità di un recupero e di una evoluzione del ruolo della normazione tecnica nazionale per reti e servizi di comunicazione elettroni-ca, utilizzando i competenti tavoli ministeriali per l’interpretazione e l’attuazione della pluralità di documenti tecnici internazionali di riferimento, per la produzio-ne di norme tecniche nazionali vincolanti nel rispetto dell’art. 20 del CCE e per una loro sempre più efficace attuazione.

Un ulteriore aspetto è rappresentato dalla sempre maggiore correlazione e sinergia tra l’attività di normazione tecnica ed il contesto regolamentare di rife-rimento, allo scopo di considerare in via preventiva i risvolti di coerenza regola-mentare delle scelte di normazione tecnica e, viceversa, l’impatto sulla necessità

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di nuove normative tecniche di taluni provvedimenti regolamentari, in particolare quando derivano da indicazioni regolamentari dell’Unione Europea.

Le tecnologie innovative ed emergenti sono caratterizzate da una notevole dinamicità evolutiva e, di conseguenza, l’azione degli Enti di normativa “ricono-sciuti” a livello regolamentare (ISO, ETSI ed ITU-T), dovrebbe essere sempre più rapidamente indirizzata ad aggregare e discriminare le attività dei vari Fora tec-nici internazionali e, per i temi tecnici di maggiore rilevanza per l’interoperabilità delle soluzioni tecniche e dei servizi, ad approntare per tempo attività normative vincolanti a livello internazionale, in modo da favorirne l’applicazione nazionale e la disponibilità di realizzazioni tecniche, almeno per gli aspetti più basilari, già orientate all’interoperabilità reciproca, anche a livello pan-europeo.

Tale esigenza è anche testimoniata dalle crescenti richieste specifiche da par-te della Commissione Europea, attraverso appositi Mandati vincolanti, agli ESO (European Standardization Organization, cioè l’ ETSI ed il CEN/CENELEC) ed al CEPT, di produrre adeguati standard per abilitare l’attuazione degli obblighi rego-lamentari di interoperabilità della pluralità di servizi di comunicazione elettronica e delle prestazioni obbligatorie correlate.

Rispetto ai contenuti più tecnici della nuova ST 769 si è declinata la natura vincolante delle reti esistenti ed il saper considerare fin dall’inizio la necessità di abilitare una graduale migrazione delle funzionalità esistenti e la coerenza ri-spetto ad evoluzioni tecnologiche future, fermo restando l’indipendenza rispetto alle tecnologie presenti all’interno e per l’accesso alle reti pubbliche e la garanzia della continuità del servizio fornito alla clientela finale.

Infine si rileva che nel complesso l’esperienza della normazione dell’inter-connessione VoIP, pur con le sue contraddizioni e complessità, ha dimostrato la possibilità di condividere gran parte delle scelte e delle soluzioni tecniche in modo volontario e collaborativo tra i differenti soggetti dell’industria coinvolti, evidenziando la necessità di un contestuale ambiente decisionale “super-partes” che sappia dirimere rapidamente quelle questioni più critiche e pressanti non facilmente risolvibili per le implicazioni di natura economica e di scelta strategica.

La “Commissione Interconnessione” ha per molti versi dimostrato in tale complicata situazione la sua valenza e la capacità di saper operare in modo anco-ra più incisivo ed adeguato ai tempi.

Per il futuro è facilmente prevedibile un progressiva necessità di attività di nor-mazione tecnica nazionale per le emergenti nuove tecnologie e per la fornitura di servizi innovativi sempre in accordo con le pari attività degli Enti di standar-dizzazione internazionale e con i Fora dell’Industria.

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5. Riferimenti bibliografici

[1] Direttive UE 2009.[2] Delibera 11/06/CIR[3] Delibera 179/10/CONS[4] Delibera 180/10/CONS[5] Delibera 229/11/CONS[6] Delibera 55/11/CIR “Consultazione pubblica concernente gli interventi regolamentari in merito alla interconnessione IP e interoperabilità per la for-nitura di servizi VoIP”.[7] Delibera 128/11/CIR “Disposizioni regolamentari in merito alla intercon-nessione IP e interoperabilità per la fornitura di servizi VoIP”.[8] Delibera 52/12/CIR[9] Codice delle Comunicazioni elettroniche 2012.[10] Agenda Digitale per l’Europa: i riferimenti principali sono le Comuni-cazioni della Commissione Europea al Parlamento e Consilio Europeo “A Digital Agenda for Europe” COM(2010)245 e “The Digital Agenda for Europe - Driving European growth digitally”, COM(2012) 784.[11] Pubblicazione di MiSE “La Comunicazione”; articolo “La Commissione Interconnessione a supporto degli operatori e del mercato dei servizi di te-lecomunicazioni”, numero unico 2008-2009.[12] MiSE – Dip. Comunicazioni ISCTI Normativa tecnica di interconnessione tra reti, Specifica Tecnica No 769 “Soluzioni tecniche di interconnessione in tecnologia a commutazione di pacchetto per servizi telefonici”, v. 1 novembre 2012.[13] Specifica Tecnica No 769 Parte A “Network-to-Network Interface (NNI) in tecnologia VoIP/IP basata sul protocollo di segnalazione SIP”, v. 1 novembre 2012.[14] Specifica Tecnica No 769 Parte B “Network-to-Network Interface (NNI) in tecnologia VoIP/IP basata sul protocollo di segnalazione”, v. 1 novembre 2012.[15] Sito Word Wide web di MiSE-Dip. Comunicazioni-ISCTI contenente le normative tecniche nazionali di interconnessione: http://www.isticom.it/in-dex.php/specifiche-tecniche.[16] ITU-T Racc. E.164[17] ST 763[18] RFC 3264 “Modello Offer/Answer”