INTENSITA’ DI CURA E COMPLESSITA’ ASSITENZIALE : … · -centralità paziente riprogettazione...

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INTENSITA’ DI CURA E COMPLESSITA’ ASSITENZIALE : MODELLO DI ANALISI E METODOLOGIA APPLICATIVA Rita Maricchio Direttore DI PRO SA AOU Ferrara

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INTENSITA’ DI CURA E COMPLESSITA’ ASSITENZIALE : MODELLO DI ANALISI E

METODOLOGIA APPLICATIVA

Rita Maricchio Direttore DI PRO SA

AOU Ferrara

EVOLUZIONE DOMANDA SANITARIA

• Cambiamento struttura demografica , epidemiologica, sociale ed economica

• > richiesta prestazioni sanitarie anche indotte dal sistema (p.e. medicina difensiva)

• persona assistita orientamento a empowerment

EVOLUZIONE OFFERTA SANITARIA

• Evoluzione forme organizzative (ospedaliere e territoriali)

• asimmetria tra ospedale e territorio

• Evoluzione professioni sanitarie e delle competenze

• demografia delle professioni

IL CONTESTO

COLPISCONO MILIONI DI PERSONE

SONO RESPONSABILI DEL 70% DEI DECESSI

HANNO EFFETTI DIROMPENTI SUL TESSUTO SOCIALE e FAMILIARE

ASSORBONO RISORSE DEI SERVIZI SANITARI E SOCIALI

DISABILITA’ E NON AUTOSUFFICIENZA

EVOLUZIONE EPIDEMIOLOGICA: LE MALATTIE CRONICHE

LA CRONICITA’ NON TROVA PIU’ NELLA CURA TRADIZIONALE LA RISPOSTA COMPLETA

IL BISOGNO ASSISTENZIALE analisi demografica ed epidemiologica evoluzione del sistema organizzativo evoluzione del sistema infermieristico

L’EQUITA’ DISTRIBUTIVA finitezza delle risorse appropriatezza delle prestazioni cliniche, infermieristiche e assistenziali modelli organizzativi e assistenziali

IL PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA il modello di analisi della complessità assistenziale infermieristica

ELEMENTI DI RIFLESSIONE E DI ANALISI

EVOLUZIONE DELLE FORME ORGANIZZATIVE

DALLA PIRAMIDE ALLA RETE

PIRAMIDE• Sistema organizzativo rigido• Focalizzazione sul compito, sulla procedura• Responsabilizzazione accentrata

• Sistema organizzativo flessibile• Focalizzazione sul processo• Responsabilizzazione decentrata e diffusa

Organizzazione per complessità assistenziale /intensità di cura Organizzazione a rete

QUALE MIX FRA ACUZIE H E OFFERTA RESIDENZIALE

RIMODULAZIONE DELL’OFFERTA INTRASTRUTTURALE DEI SERVIZI

Per la persona e la sua famiglia:

significa sentirsi presi in carico da un professionista

che è a conoscenza del percorso ospedaliero, che è in

grado di sviluppare un piano assistenziale e di

seguirlo nel tempo

PRESA IN CARICO

CONTINUITA’ ASSITENZIALE

Per i professionisti:

significa avere sufficienti informazioni e conoscenze

sulla persona e la sua famiglia ed applicare al

meglio le competenze

• Passaggio di informazioni e condivisione della “storia” con altri professionisti

• Tempestività nella raccolta delle informazioni in fase H e nell’attivazione delle risorse necessarie nel momento immediatamente successivo alla dimissione

• Pianificazione della dimissione

• Monitoraggio, accompagnamento

• Previsione dei bisogni dell’utente e del caregiver

• Coordinare l’assistenza con modelli che abbiano il focus sulla persona e la sua famiglia

LA CONTINUITA’ ASSITENZIALE NELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA

NUOVE FORME DI CURA: DIRETTRICI

OSPEDALIERE TERRITORIALI

cure per livelli di complessità/ intensita’

cure ambulatoriali e a ciclo diurno o week hospital

cure fortemente integrate con il territorio

per livelli di complessità/intensità

integrazione socio-sanitaria

Sviluppo di territoriale

Medicina di iniziativa

Intensità di curaIntensità di cura

Intensità di cura =

Complessità assistenziale?

Modello ospedalocentrico – paradigma clinico

Età 80 80

Sesso M M

Malattia Ictus Ictus

Esiti Emiplegia Emiplegia

Disfagia Disfagia

Coniuge Si No

Figli Si No

Rete sociale Si No

Barriere arch. No Si

reddito 40.000 € 12.000 €

E’ LA STESSA MALATTIA? INTENSITA’ DI CURA

E LA COMPLESSITA’ ASSISTENZIALE?

Complessità assistenzialeComplessità assistenziale

Intensità di curaIntensità di cura

Intensità di cura =

Complessità assistenziale?

Integrazione ospedale – territorioModelli integrazione interprofessionale

IL MODELLO DI ANALISI DELLA COMPLESSITA’ ASSISTENZIALEUn modello per analizzare la complessità assistenziale infermieristica e per orientare la quali quantità delle risorse necessarie per effettuare l’assistenza secondo il criterio della competenza e del peso assistenziale

SALUTE/MALATTIACOMPRENSIONE/SCELTA

CAPACITA’/POSSIBILITA’ DI AZIONI AUTONOME

INSTABILITA’

STABILITA’

BASSA

ALTA

BASSAALTA

AMBIENTE

BARRIERA

FACILITATORE

Consult.

MMG

Specialisti

DiagnosticaCountryHospital

Walk-in clinic 12h

CentroPrelievi

Amministr.Ecc.

Infermieredi

famigliaADI

CAP

Casa della salute

UTAPNCP

UTAPNCP

Satelliti

OS

PE

DA

LIE

OS

PE

DA

LIE

GESTIONE DELLA FRAGILITÀ E DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (dipartimento o percorso?)

Dipartimento

Dipartimento

Dipartimento

DCP/DISTRETTO

IL

TERRITORIO

M. Del Vecchio, 2011

Sanitario-sociale ed organizzativo

SERVIZIO SANITARIO REGIONALEEMILIA-ROMAGNAAzienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara

OBIETTIVI del CAMBIAMENTO STRUTTURALE ED ORGANIZZATIVO:

- Centralità paziente riprogettazione dei processi assistenziali e attivazione di procedure di percorsi integrati ed organizzati orizzontalmente

- Uniformità comportamenti clinico-assistenziali

CRITERI PROGETTAZIONE PERCORSO PAZIENTE CHIRURGICO

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1. Attivazione del CUNICO, Centro Unico Preoperatorio per facilitare e rendere efficiente il percorso di preparazione del paziente chirurgico

2. separazione tra percorso emergenza/urgenza e percorso elezione: nel Blocco 9 della Piastra Operatoria e stata identificata una sala operatoria dedicata all’attività di

emergenza/urgenza (equipe in presenza attiva h12/Attività Chir. Urgenza)

CRITERI PROGETTAZIONE PERCORSO PAZIENTE CHIRURGICO

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3. Pianificazione delle sedute in relazione alla mission dell’ Azienda Ospedaliero Universitaria, alle scelte strategiche e di sviluppo delle specifiche attività chirurgiche, anche in riferimento al Piano Sanitario Regionale4. Governo clinico delle sale operatorie: istituzione della Unità di Programmazione della Piastra e del Nucleo di valutazione della Piastra operatoria

CRITERI PROGETTAZIONE PERCORSO PAZIENTE CHIRURGICO

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5. Creazione di aree di risveglio protetto: attivazione di Recovery Room, presidiate da personale infermieristico e medico anestesista, che consentono il superamento delle criticità legate alla necessita di completo risveglio del paziente e avvicendamenti rapidi in sala operatoria

CRITERI PROGETTAZIONE PERCORSO PAZIENTE CHIRURGICO

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6. Attribuzione delle attività non strettamente cliniche al di fuori della Piastra Operatoria:esternalizzazione della Centrale di sterilizzazione e del Servizio Trasporti pazienti e merci7. Informatizzazione per assicurare la tracciabilità dell’intero percorso del paziente chirurgico e la disponibilità di dati e report per la valutazione della performance

LA PIASTRA OPERATORIA

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• SEPARAZIONE TRA PERCORSO EMERGENZA/URGENZA e PERCORSO PROGRAMMATO

• GOVERNO CLINICO delle SS.OO (PROGRAMMAZIONE SEDUTE OPERATORIE, GESTIONE EMERGENZA/URGENZA, VALUTAZIONE ATTIVITA’)

• AREE di RISVEGLIO PROTETTO/RECOVERY-ROOM• OUTSOURCING SERVIZIO di STERILIZZAZIONE• SUPPORTO INFORMATICO/INFORMATIZZAZIONE delle

SS.OO • LOGISTICA DEI MATERIALI: attenzione ai consumi ed alla

riduzione delle scorte/FLUSSO APPROVVIGIONAMENTO

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OBIETTIVI RIPROGETTAZIONE

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• CENTRALITA’ del PAZIENTE ( percorsi integrati, equipe multispecialistiche,etc.)

• PERCORSO AZIENDALE PAZIENTE CHIRUGICO (P-603-AZ, P-607-AZ)

• OTTIMIZZAZIONE ALLOCAZIONE/GESTIONE INTEGRATA RISORSE UMANE & TECNOLOGICHE

• UNIFORMITA’ COMPORTAMENTI , STANDARDIZZAZIONE (stesura di strumenti informativi comuni – procedure- protocolli -istruzioni operative)

ORGANIZZAZIONE & FORMAZIONE

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PERSONALE ASSISTENZIALE ASSEGNATO ALLA PIASTRA/ MODELLO DELLE COMPETENZE/ 2 POSTAZIONI-RUOLI: trasversale alle diverse specialità chirurgiche

UNIFORMITA’ PROCESSI TRASVERSALI(P-603-AZ, P-607-AZ)/centralizzazione del percorso CHIRURGICO

FORMAZIONE & ADDESTRAMENTO INFERMIERI E PERSONALE DI SUPPORTO

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• GESTIONE CENTRALIZZATA DELLE SS.OO DELLA PIASTRA OPERATORIA: la responsabilità della programmazione delle ss.oo e delle risorse è della PIASTRA) UNITA’ di PROGRAMMAZIONE

DIPARTIMENTO PIASTRA OPERATORIA DIPARTIMENTO

ITER CHIRURGICO

AMMISSIONEDEGENZA

PRE-OPERATORIAPRE-

OPERATORIO INTERVENTOPOST-

OPERATORIODEGENZA/

DIMISSIONE/FOLLOW-UP

PIANIFICAZIONE-PROGRAMMAZIONE

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ORGANIZZAZIONE PIASTRA

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA PIASTRA OPERATORIA è ADATTA E SPINGE L’ORGANIZZAZIONE ALLA GESTIONE dei PROCESSI ASSISTENZIALI RIFERITI ALLA DIMENSIONE STABILITA’ CLINICA

PERCORSO URGENZA/EMERGENZA PERCORSO PROGRAMMATO

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Salute/malattia

instabilità

stabilità

area collab

orativa

PERCORSO EMERGENZA

PERCORSO URGENZA

ATTIVITA’ PROGRAMMATA

ORGANIZZAZIONE PIASTRA

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I NUMERI

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• 22 SS.OO + 1 S.O OSTETRICA(Blocco Parto)

• 15 UU.OO CHIRURGICHE

• 53 MEDICI ANESTESISTI

• 105 INFERMIERI e 33 OSTETRICHE (U.O e Blocco parto)

• 35 OSS

• 3 COORDINATORI INFERMIERISTICI

• 1 COORDINATORE OSTERICO (BLOCCO PARTO)

• 1 COORD. INFERMIERISTICO di PIASTRA

• N. 14.900 INTERVENTI CHIRURGICI ANNO 2013

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PRESENZANUCLEO B(interventi chirurgici ad alta complessità)

PRESENZA PER POSTAZIONE DI LAVORO ATTIVA

STANDARD INFERMIERI 3

GESTIRE GLI INTERVENTI per COMPLESSITA’:l’ORGANIZZAZIONE INFERMIERISTICA

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PRESENZANUCLEO A+C(interventi chirurgici a bassa complessità)

PRESENZA PER POSTAZIONE DI LAVORO ATTIVA

STANDARD INFERMIERI 2

STANDARD OSS

1

GESTIRE GLI INTERVENTI per COMPLESSITA’:l’ORGANIZZAZIONE INFERMIERISTICA

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E i posti letto?• Diminuzione di 75 posti letto in ambito chirurgico

• Posti letto funzionali

• DIPARTIMENTO CHIRURGICO:

40 PL funzionali chirurgia generale e toracica, clinica chirurgia, chirurgia d’urgenza

20 PL suddivisi in 8 Pl funzionali pazienti a bassa complessità assistenziale su logica competitiva + 12 PL chirurgia vascolare

20 PL funzionali uroginecologia (dipartimento chirurgico e dipartimento riproduzione accrescimento)

• Implementazione case manager e bed manager