Integrazione precoce delle Cure Palliative in Oncoematologia

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Integrazione precoce delle Cure Palliative in Oncoematologia Claudio Cartoni Unità Cure Palliative e Domiciliari - UOC Ematologia. Policlinico Umberto I, Roma

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Integrazione precoce delle Cure Palliative in Oncoematologia - Claudio Cartoni - Unità Cure Palliative e Domiciliari - UOC Ematologia Policlinico Umberto I, Roma

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Integrazione precoce delle Cure Palliative in Oncoematologia

Claudio Cartoni

Unità Cure Palliative e Domiciliari - UOC Ematologia.

Policlinico Umberto I, Roma

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CURE PALLIATIVE

• Utilizzano un lavoro di equipe per dare una risposta ai bisogni

del malato e della famiglia, incluso il supporto durante il lutto.

• Vogliono migliorare la qualità della vita, e possono anche

influenzare positivamente il decorso della malattia

• Sono applicabili precocemente nel corso della malattia,

insieme ad altre terapie che hanno come obiettivo quello di

prolungare la vita, quali la chemioterapia e la radioterapia, e

comprendono quelle indagini diagnostiche necessarie a meglio

comprendere e trattare le complicanze cliniche causa di

sofferenza

WHO, 2006

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Simultaneous Care: Definizione e Obiettivi

Le cure simultanee nel malato oncologico rappresentano un modello organizzativo mirato a garantire la presa in carico globale attraverso un’assistenza continua, integrata e progressiva fra Terapie Oncologiche e Cure Palliative quando l’outcome non sia principalmente la sopravvivenza del malato.

Le finalità sono:• Ottimizzare la qualità della vita in ogni fase della malattia,

attraverso una meticolosa attenzione agli innumerevoli bisogni fisici, funzionali, psicologici, spirituali e sociali del malato e della sua famiglia.

Agenas, 2012

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Cure integrate precoci migliorano la Qdv e la Sopravvivenza

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Il difficile passaggio di presa in carico dalle Cure Ematologiche alle Cure Palliative

• Mancanza di uno specifico sistema di fattori prognostici per prevedere la sopravvivenza in fase terminale (es. PaP score).

• Disponibilità di molte opzioni terapeutiche che prolungano la vita dei pazienti con remissione dei sintomi e impatto sulla QdV (life-prolonging therapies).

• Elevata chemiosensibilità neoplasie ematologiche

• Necessità di terapia di supporto intensiva (trasfusionale,anti- infettiva, ventilatoria) per complicanze da CHT intensiva.

• Elevato livello tecnologico delle procedure diagnostiche e terapeutiche (monitoraggio molecolare della malattia, trapianto cellule staminali, terapie biologiche)

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Lu

tto

f. terminale

cure attive TERAPIE ANTITUMORALI (2°- 5° linea)

CURE PALLIATIVE (Simultaneous Care)

(cura dei sintomi , sostegno psico-sociale, riabilitazione, cure domiciliari)

stad

iazi

one

Cure integrate al paziente ematologico

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Per alcune emopatie rapida transizione da una fase di malattia iniziale ad una terminale

• I pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali o con leucemie acute e linfomi non Hodgkin sono ospedalizzati e trattati con alte dosi CHT .

• La prognosi per loro è riservata durante il ricovero in quanto una quota di pazienti muore in reparto durante la CHT d’induzione per complicanze del trattamento o della progressione della neoplasia.

• Durante il ricovero comparsa di sintomi fisici e psicologici che richiedono un approccio palliativo integrato con un’equipe intraospedaliera.

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Polmonite ed ARDS in paziente leucemico con sepsi streptococcica

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Symptom burden lungo la traiettoria delle malattie oncoematologiche

Jaimie et al. ONCOLOGY, 2011

Death

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Nel rapporto costo/beneficio di un programma di CP

quale significato assumono i seguenti atti:

• L’impiego di misure di sostegno vitale (NIV, NPT)

• Il trattamento intensivo di infezioni?

• L’esecuzione di frequenti test ematici?

• La soddisfazione di un elevato fabbisogno trasfusionale?

• L’impiego di chemioterapia palliativa?

• La gestione clinica di gravi emorragie?

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Prestazioni specialistiche ematologiche ed integrazione tra i servizi

• Anemia ed emorragie Deve essere garantito l’intero processo: valutazione fabbisogno, prelievo, preparazione, esecuzione dell’emotrasfusione (anche in urgenza), in collegamento con il Centro Trasfusionale.

• Infezioni Sono causa di sintomi (dolore, dispnea, diarrea, ecc). La morbilità e la mortalità correlate impongono una stretta sorveglianza clinico-microbiologica (Serv. Infettivologia).

• Chemioterapia La sua indicazione per scopi palliativi, l’esecuzione e la valutazione di efficacia richiede competenze specialistiche ed un collegamento costante con il servizio farmaceutico (UFA).

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DESTINATARI E SETTING DI EROGAZIONE DI CURE PALLIATIVE IN EMATOLOGIA

DESTINATARI E SETTING DI EROGAZIONE DI CURE PALLIATIVE IN EMATOLOGIA

• Pazienti nel loro ultimo periodo di vita, per i quali non è possibile

o non è vantaggioso continuare i trattamenti specifici (KPS <

50%) per cure di fine vita in hospice o a domicilio.

• Pazienti con patologie croniche o inguaribili, mielodisplasie,

mielomi, leucemie croniche) per simultaneous care in

ambulatorio o a domicilio.

• Pazienti in trattamento antineoplastico, con sintomi causati dalla

malattia neoplastica o da tossicità iatrogena per simulatenous

care in reparto di degenza, DH e a domicilio.

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I BISOGNI

Le persone affette da malattie ematologiche e le loro

famiglie presentano bisogni complessi e mutevoli nel

tempo in relazione a fattori clinici, sociali,

psicologici.

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Unità di Cure Palliative Intra-Ospedaliera con attività di Simultaneous Care: Progetto co-finanziato SSR-ONP

1. Attività ambulatoriale integrata e di consulenza di medicina palliativa nella UOC di Ematologia (52 posti letto).

2. Supporto psicologico, sociale e riabilitativo, per pazienti in ospedalizzati, in ambulatorio e a domicilio.

3. Presa in carico totale del paziente a domicilio, con attività di cure domiciliari di 2°- 3°livello e palliative.

4. Attività di formazione rivolta agli operatori del Dipartimento sui temi dell’approccio palliativo.

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Quali Cure Domiciliari

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Costo medio settimanale per paziente nei due modelli assistenziali, totale e per tipologia di malati

TOTALE FASE CURATIVA F. TERMINALE

ASDOM € 1045.4 (*)(min 624 – max 4351)

974.0 (*) € 1127.1 (*)

OSPEDALE € 3139.0(min 2243 – max 6901)

3095.3 € 3340.5

Sole 24h Sanità, 2011

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Frequenza delle infezioni nel corso dell’assistenza

P<0.05

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Unità Cure Palliative e Domiciliari: Dati di attività

Anno 2011 N.Cicli assistenziali domiciliari 220

Visite mediche 2.538

Emotrasfusioni 1.979

Chemioterapie 467

Visite infermieristiche 4.871

Visite fisioterapista 441

Visite psicologo 279

Visite ambulatoriali / Consulenze 654/480

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Valutazione di fattibilità ed efficacia di un ambulatorio integrato di cure palliative e terapia dei sintomi

(Simultaneneous Care) in pazienti affetti da mieloma multiplo in terapia curativa o in fase avanzata-terminale di malattia

Vincenzo Federico Gregorio Brunetti, Ida Carmosino, Elisabetta Meloni, Francesco Piterà, Anna Levi, Eleonora Russo, Maria Teresa Petrucci, Valerio Gargiulo, Laura Montalto, Robin Foà, Claudio Cartoni

Comunicazione orale - 11 ottobre ore 10, Sala LondraUnità Operativa di Cure Palliative e Domiciliari, Policlinico Umberto I, Sapienza Università di Roma UOC Ematologia, Policlinico Umberto I, Sapienza Università di RomaAssociazione Italiana contro le Leucemie, Mieloma e Linfoma

Università degli studi di Roma,Sapienza

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Sopravvivenza nel Mieloma Multiplo

1050

100

50

015

Anni di trattamento

Sopravvivenza%

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Mieloma Multiplo Manifestazioni cliniche

Fase sintomatica: • Fatigue• Insufficienza renale• Insufficienza midollare • Dolore osseo• Sindrome da ipercalcemia • Morbilità infettiva • Complicanze neurologiche • Neuropatia da farmaci

Lesione osteolitica del cranio

Crollo vertebrale

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Ambiti d’intervento dell’Ambulatorio di Cure IntegrateGestione dei sintomi

DoloreMucositiFatigue Depressione e ansiaNeuropatieGastrointestinali (anoressia e perdita di peso, nausea e vomito, stipsi)

Raccordo con medici referenti / prescrizioni

Identificare un piano di assistenza per gli appuntamenti futuri integrandoli con quelli del gruppo di riferimentoFacilitare il dialogo con i consulenti (es. infettivologo, neurologo, ortopedico)Assistenza per problemi di compliance/aderenza ai trattamenti farmacologici – uso di medicine complementari

Il processo decisionale

Informazioni sulla malattia e comprensione della prognosiChiarire gli obiettivi terapeutici Assistenza nella scelta del tipo di approccio assistenziale (passaggio dalla fase curativa a quella palliativa)

Counseling/supporto psicologico)

PazienteFamiliari e caregiver

Riabilitazione

Motoria, funzionale

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Misurazione dei sintomi e loro impatto sulla QdV

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GIO RNO 1

GIO RNO 7

GIO RNO 28

GIO RNO 56

Andamento dei sintomi a partire dall’avvio delle Cure Integrate

NRS

Sintomi moderati-severi

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•La formazione alle abilità comunicative è un presupposto essenziale per stabilire una buona relazione con i pazienti e i caregiver.

•Il percorso formativo deve avvenire attraverso l’acquisizione di strumenti di counseling in sessioni teoriche e pratiche.

Abilità comunicative: formazione dei professionisti Sanitari

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Dare cattive notizie: un progetto di formazione degli operatori

Workshops residenziali sul modello di “Oncotalk” Due -tre giorni e mezzo più una giornata di follow up

Basato su un modello centrato sui bisogni dei partecipanti (learner-centered), didatticamente ancorato e orientato sulla pratica

Lezioni forniscono il “come si fa” I piccoli gruppi sono utilizzati per la pratica ed esercizi riflessivi Attori impersonano il paziente attraverso la traiettoria del cancro

(diagnosi, transizione a cure palliative, fine della vita)

Costantini A., Baile W. et al, 2009

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Dare Cattive notizie: corsi in Oncoematologia

FACULTY: Walter Baile, Anna Costantini, Luigi Grassi

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Conclusioni

• In Ematologia, in accordo con la definizione del WHO, le cure

palliative meritano di essere integrate precocemente con le terapie

specifiche.

• La rapida evolutività di alcune forme di emopatie richiede una

tempestiva applicazione delle cure integrate.

• Equipe di CP intra-ospedaliere possono aiutare a controllare i sintomi

dei pazienti e facilitare soluzioni assistenziali alternative.