INSTITUTIO ORATORIA

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INSTITUTIO ORATORIA • 12 libri • Pubblicata nel 95 • Guida completa allo studio dell’eloquenza • Formazione e attività dell’oratore Firenze , sec. XV (13 marzo 1477: si veda il colophon con datazione espressa secondo lo stile fiorentino a c. 248r) membr.; mm 335 × 234

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INSTITUTIO ORATORIA

• 12 libri• Pubblicata nel 95• Guida completa allo

studio dell’eloquenza• Formazione e attività

dell’oratore

Firenze , sec. XV (13 marzo 1477: si veda il colophon con datazione espressa secondo lo stile fiorentino a c. 248r) membr.; mm 335 × 234

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INSTITUTIO ORATORIA

«Sumat igitur ante omnia [magister] parentiserga discipulos suos animum, ac succedere sein eorum locum a quibus sibi liberi tradanturexistimet. Ipse nec habeat vitia nec ferat. Nonausteritas eius tristis, non dissoluta sit comitas,ne inde odium, hinc contemptus oriatur».

«Nei confronti dei suoi allievi [il maestro] assuma innanzitutto l’atteggiamento di un genitore e pensi di subentrare a coloro che gli affidano i propri figli. Egli per primo sia immune da difetti e non ne tolleri. La sua riservatezza non sia ombrosa, la sua affidabilità non sia eccessiva perché non ne derivino rispettivamente antipatia e mancanza di rispetto».(Institutio oratoria 2,2,4-5; trad. S. Beta, E. D’Incerti Amadio)

Firenze , sec. XV (13 marzo 1477: si veda il colophon con datazione espressa secondo lo stile fiorentino a c. 248r) membr.; mm 335 × 234

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CONTENUTO• Educazione dei bambini• Qualità e compiti dell’insegnante• Caratteri della retorica– Inventio– Ordo– Elocutio – imitatio

Rassegna poeti/prosatori greci e latini

– Memoria– Pronuntiatio– Actio

• Compiti professionali, morali, civili dell’oratore

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CONTENUTOLibro I Come il II, verte in modo specifico su problemi didattico-pedagogici; tratta infatti dell’educazione del bambino sin dalla più tenera infanzia, dapprima in famiglia, poi alla scuola del grammaticus. Quintiliano afferma in più punti la superiorità della scuola pubblica sull’insegnamento privato.

Libro II È dedicato all’insegnamento presso la scuola del rhetor. Quintiliano dà grande importanza al rapporto tra insegnante e allievo, soffermandosi a delineare i doveri di un buon maestro.

Libro III Si tratta di un libro con contenuti più tecnici rispetto ai precedenti: Quintiliano espone le origini della retorica e si sofferma sulla tradizionale ripartizione in tre generi (deliberativo, giudiziario, epidittico).

Libri IV-VI Sono dedicati all’inventio, cioè l’individuazione degli argomenti da trattare in un’orazione.

Libri VII-IX Sono dedicati alla dispositio (il VII), cioè all’ordinamento e alla disposizione degli argomenti in una struttura organica, e all’elocutio (VIII-IX), cioè allo stile, con l’esame delle diverse tipologie (subtile, medium, grave) e delle figure di parola e di pensiero.

Libro X Contiene un excursus storico-letterario. Quintiliano infatti, volendo fornire agli studenti dei suggerimenti sulle letture da fare e sugli autori da imitare, esamina le opere degli scrittori greci e latini ed esprime interessanti giudizi critici. Egli tende a dimostrare che la cultura latina è in grado di reggere il confronto con quella greca.

Libro XI È dedicato alle tecniche di memorizzazione (memoria) e di presentazione di un’orazione (actio).

Libro XII Quintiliano traccia un profilo dell’oratore ideale che, secondo la celebre definizione catoniana, dovrà essere vir bonus dicendi peritus. Si accenna anche al problema dei rapporti fra principe e oratore.

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DEDICATARIOIl suo capolavoro è dedicato a Vittorio Marcello, homo novus appoggiato dalla corte (nuova aristocrazia), per l'educazione del figlio Geta.

M. Fabii Quinctiliani de institutione oratoria libri duodecim, cum notis et animadversionibus virorum doctorum, summa cura recogniti et emendati per Petrum Burmannum. Lugduni Batavorum, Apud Joannem de Vivie, MDCCXX.

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ATTEGGIAMENTO VERSO DOMIZIANO

Adulazioni nel proemio del IV libro– Inevitabili all’epoca di Quintiliano che

comunque Non cercò cariche politiche Non praticò la DELAZIONE (che condanna)

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PUBBLICO

• Idea di utilità• Opera rivolta al figlio del

dedicatario– In realtà richiestissima dai nuovi

ceti che occupano ruoli pubblici (lo testimonia l’editore – libraio Trifone)

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FONTI

Le fonti dell'opera furono, quasi certamente:• la "Retorica" d'Aristotele e proprio gli

scritti retorici dell'Arpinate

• Cicerone– (che però aveva privilegiato trattati dialogici

sulla retorica) per aver posto al centro le responsabilità etiche e civili dell’oratore

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PEDAGOGIA • Unica per la quale l’autore rivendica

piena originalità• I libro: – fanciullezza dell’oratore– Scelta accurata degli educatori– Scuola pubblica (confronto con i coetanei)– Gradualità insegnamento– Fiducia nel bambino– Eliminazione punizioni corporali– Emulazione - competizione