Insieme a NOI -...

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BUONUMORE U n antico proverbio cinese recita: “chi semina chiodi, non vada in giro scalzo”. Ipotizziamo per un mo- mento che oggi sia l’ultimo giorno della vostra esistenza e siate costretti, vostro malgrado, a fare un bilancio della vita passata lunga o corta sia stata, avvincente o monotona, colma di soddisfazione o vuota di affetti …. chiedendovi con tutta onestà se vi ritenete soddisfatti e senza rimpianti di quanto avete fatto negli anni della vostra vita. E’ un po’ come è suc- cesso al perfido Scrooge nel romanzo di Charles Dickens “A Christmas Ca- rol”, con un piccola differenza: tempo scaduto! Non c’è più nemmeno un giorno per recuperare e quindi non c’è motivo per non essere onesti fino in fondo, nessun stratagemma o in- ganno vi può più salvare. Sembra un tema banale, di quelli che proponi quando vuoi fare bella figura con qualche amico filosofo oppure sembra il filo conduttore di una predi- ca stanca di una messa domenicale estiva…. ma se ci pensate bene è un altro modo per porsi una domanda importante e profonda, ovvero: “Per San Pietro in Gù CIRCOLO SAN GIOVANNI BOSCO Insieme aNOI Chi semina...raccoglie pg. 1 Cresimandi in cammino pg. 2 Dal 1989 ad oggi… pg. 3 25 anni insieme 50 anni di apostolato, una pg. 4 vita al servizio degli altri Schola Cantorum S. Lorenzo: pg. 7 un servizio di cuore Festival biblico 2015: pg. 8 lavori in corso Affido familiare: una pg. 10 famiglia in più per crescere Festa della gioventù: pg. 10 Alla ricerca della felicità Animatori in riflessione pg. 11 La pagina dei piccoli pg. 12 INDICE Periodico di informazione dell'Oratorio di San Pietro in Gù Marzo 2015, n°6 Chi semina … raccoglie di Pierandrea Giaretta Continua a pagina 2 cosa vale veramente vivere? Qual è il vero significato della vita?”. Se cercate UNA risposta diventa un gioco piuttosto semplice, ma se cer- cate LA risposta, allora dovrete esse- re disponibili a spalancare le porte del vostro cuore, avere il coraggio di un leone e l’onestà di un bambino per rispondere, che vivere significa certamente seminare la propria es- senza. Scriveva Cesar Romao: “Vivere la vita del mondo è essere un lavoratore qualunque in mezzo a un campo. Vivere la vita del proprio cuore è essere un seminatore, qual- cuno che trasforma qualcosa a bene- ficio di sè stesso e delle altre perso- ne coinvolte nella sua esistenza”. E’ un principio naturale anche per chi, come me, non ha grande dime- stichezza con l’agricoltura e non rie- sce a far vivere nemmeno una pianti- na di petunie … eppure il contadino saggio sa bene che, se vuole racco- gliere, deve prima seminare. E così è nella vita: se prima non dai, non puoi ricevere. Non esiste il caso, la fortu- na o la sfortuna; sono superstizioni dovute al fatto di ignorare le connes- sioni tra causa ed effetto, tutto ciò Coordinatore di redazione: Isabella Ballaustra Articolisti e collaboratori: Don Giuseppe, Don Gastone, Suor Bertilla, Manuel, Massimiliano, Anna, Isabella, Antonio Gino, Alessandra, Luca e tutta la Comunità. Impaginazione e grafica: Pierandrea Giaretta Stampa: Parrocchia San Lorenzo in San Pietro in Gù (PD) Tiratura: 400 copie Pubblicazione gratuita, disponibile anche nel sito internet della Parrocchia al link : http://parrocchiasanpietroingu.it/joomla/ REDAZIONE “Possiamo scegliere quello che vogliamo seminare, ma siamo obbligati a mietere quello che abbiamo piantato”

Transcript of Insieme a NOI -...

BUONUMORE

U n antico proverbio cinese recita: “chi semina chiodi, non vada in giro scalzo”. Ipotizziamo per un mo-

mento che oggi sia l’ultimo giorno della vostra esistenza e siate costretti, vostro malgrado, a fare un bilancio della vita passata lunga o corta sia stata, avvincente o monotona, colma di soddisfazione o vuota di affetti …. chiedendovi con tutta onestà se vi ritenete soddisfatti e senza rimpianti di quanto avete fatto negli anni della vostra vita. E’ un po’ come è suc-cesso al perfido Scrooge nel romanzo di Charles Dickens “A Christmas Ca-rol”, con un piccola differenza: tempo scaduto! Non c’è più nemmeno un giorno per recuperare e quindi non c’è motivo per non essere onesti fino in fondo, nessun stratagemma o in-ganno vi può più salvare. Sembra un tema banale, di quelli che proponi quando vuoi fare bella figura con qualche amico filosofo oppure sembra il filo conduttore di una predi-ca stanca di una messa domenicale estiva…. ma se ci pensate bene è un altro modo per porsi una domanda importante e profonda, ovvero: “Per

San Pietro in Gù

CIRCOLO SAN GIOVANNI BOSCO Insieme a…NOI

Chi semina...raccoglie pg. 1

Cresimandi in cammino pg. 2

Dal 1989 ad oggi… pg. 3 25 anni insieme

50 anni di apostolato, una pg. 4 vita al servizio degli altri

Schola Cantorum S. Lorenzo: pg. 7 un servizio di cuore

Festival biblico 2015: pg. 8 lavori in corso

Affido familiare: una pg. 10 famiglia in più per crescere

Festa della gioventù: pg. 10 Alla ricerca della felicità

Animatori in riflessione pg. 11

La pagina dei piccoli pg. 12

INDICE

Periodico di informazione dell'Oratorio di San Pietro in Gù

Marzo 2015, n°6

Chi semina … raccogl ie

di Pierandrea Giare t ta

Continua a pagina 2

cosa vale veramente vivere? Qual è il vero significato della vita?”. Se cercate UNA risposta diventa un gioco piuttosto semplice, ma se cer-cate LA risposta, allora dovrete esse-re disponibili a spalancare le porte del vostro cuore, avere il coraggio di un leone e l’onestà di un bambino per rispondere, che vivere significa certamente seminare la propria es-senza. Scriveva Cesar Romao: “Vivere la vita del mondo è essere un lavoratore qualunque in mezzo a un campo. Vivere la vita del proprio cuore è essere un seminatore, qual-cuno che trasforma qualcosa a bene-ficio di sè stesso e delle altre perso-ne coinvolte nella sua esistenza”. E’ un principio naturale anche per chi, come me, non ha grande dime-stichezza con l’agricoltura e non rie-sce a far vivere nemmeno una pianti-na di petunie … eppure il contadino saggio sa bene che, se vuole racco-gliere, deve prima seminare. E così è nella vita: se prima non dai, non puoi ricevere. Non esiste il caso, la fortu-na o la sfortuna; sono superstizioni dovute al fatto di ignorare le connes-sioni tra causa ed effetto, tutto ciò

Coordinatore di redazione: Isabella Ballaustra

Articolisti e collaboratori: Don Giuseppe, Don Gastone, Suor Bertilla, Manuel, Massimiliano, Anna, Isabella, Antonio Gino, Alessandra, Luca e tutta la Comunità.

Impaginazione e grafica: Pierandrea Giaretta

Stampa: Parrocchia San Lorenzo in San Pietro in Gù (PD)

Tiratura: 400 copie

Pubblicazione gratuita, disponibile anche nel sito internet della Parrocchia al link : http://parrocchiasanpietroingu.it/joomla/

REDAZIONE

“Possiamo scegliere quello che vogliamo seminare, ma siamo

obbligati a mietere quello che abbiamo piantato”

CRESIMANDI IN CAMMINO di Isabella Ballaustra

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che succede è un raccolto e dipende da ciò che pri-ma si è seminato! Questa è una legge natu-rale che funziona sempre e siamo al mondo per comprenderla sempre più, grazie all’amore. Dobbiamo prima seminare pienezza, gioia, soddisfa-zione, rispetto, ricchezza, se vogliamo raccogliere tutte queste cose e prima si semina, prima si racco-glie. Se non vedremo in questa vita i frutti di quello che abbiamo seminato, pazienza, la stagione della raccolta verrà per i nostri figli o le generazioni a venire che, come noi, go-dranno di quello che altri hanno seminato preceden-temente. In questa edizione del Giornalino troviamo molti esempi di persone che hanno dedicato la loro vita a seminare: Suor Giusep-pina che instancabilmente ha consacrato la sua vita al servizio dei bambini e dei meno fortunati; gli scout che hanno promosso i valori del movimento nel nostro paese; la Schola Cantorum che da tempo attraverso la melodia ed il canto riscaldano i cuori dei fedeli; i genitori che quoti-dianamente cercano, al meglio delle proprie possi-bilità, di piantare il seme dei valori nei propri figli crescendoli con la speran-za che un giorno diano frutti meravigliosi; il Parro-co e i catechisti che attra-verso l’insegnamento della dottrina e della Parola offrono a tutti noi la pos-sibilità di avvicinarci a Dio ed infine tutti coloro che, attraverso le associazioni o la personale iniziativa, si dedicano a chi è nel biso-gno. E noi? Abbiamo tempo di aspettare o ab-biamo impazienza di rac-cogliere ciò che abbiamo seminato?

riuniti a Mottinello, nei pressi di Cittadella, dove, hanno discusso del passo importante che si presenta nella vita di questi giovani ragazzi, in modo che, an-che la famiglia, sia una fonte di incoraggiamento ed un esempio da seguire. Come nelle migliori tradi-zioni, al termine dell’incon-tro non è potuto mancare un simpatico momento conviviale dove genitori, cresimandi e catechisti hanno avuto occasione di dialogare e mangiare qual-cosa insieme per conclu-dere in compagnia questa bella domenica. La seconda uscita invece si è strutturata in modo diverso perché dedicata solo ai cresimandi, che hanno approfittato del po-meriggio di mercoledì 25 febbraio per far visita all’Opera della Provvidenza S. Antonio (O.P.S.A.) a Sarmeola di Rubano. I catechisti hanno organiz-zato questa visita soprat-tutto per far entrare in contatto i ragazzi con real-tà molto diverse dalle loro, un approccio per certi aspetti forte che però ave-va l’intento di scuotere l’animo e la mente e far capire loro che ci sono

tanti modi per manifestare la propria fede, non solo pregando e andando in chiesa. La testimonianza della gui-da, una giovane suora che abita e lavora all’interno del Centro, è stata di fonda-mentale importanza perché, con le sue parole, ha fatto toccare con mano la realtà che si vive e si respira dentro a questa struttura che accoglie persone con gravi disabilità intellettiva accompagnate spesso da altre forme di invalidità. I ragazzi sono stati molto attenti e interessati durante la visita, hanno posto di-verse domande e hanno dimostrato che questa esperienza li ha particolar-mente colpiti del profondo, aiutandoli a continuare il loro cammino verso la Cre-sima con rinnovata motiva-zione. Per concludere, an-che la redazione e tutto il gruppo del NOI Associazio-ne, vuole augurare a questi 49 ragazzi un buon cam-mino verso questo impor-tante passo della loro vita, che lo possano gustare a apprezzare fino in fondo e che lo colgano non come una conclusione, ma solo come l’inizio di un nuovo aspetto della loro vita.

I l 19 aprile di que-st’anno sarà per 49 ragazzi di terza me-dia della nostra par-

rocchia, un giorno impor-tante perché riceveranno il Santo Sacramento della Cresima e saranno con-fermati cristiani a tutti gli effetti. Da settembre ad oggi i ragazzi stanno compiendo un grande cammino di formazione che li sta pian piano portando a prende-re davvero coscienza della loro scelta e di che cosa vuol dire confermare la propria fede. Insieme ai catechisti, nei diversi gruppi, stanno affrontando tanti argomenti diversi mirati a stimolarli a riflettere su tanti aspetti della loro vita e, in parti-colare, in queste ultime settimane antecedenti la cresima, stanno discuten-do in maniera approfondi-ta i sette doni dello Spi-rito Santo che diverranno la base della loro cristia-nità. Fondamentali per il loro cammino di crescita sono state le due uscite formative fatte nel mese di febbraio: la prima si è svolta domenica 22 ed ha visto protagonisti sia i ragazzi che i genitori,

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DAL 1989 AD OGGI… 25 ANNI INSIEME di Anna Todescan

N ell’ottobre del 1989 due Capi Scout, Luisa e Giorgio, e due

R/S del Vicenza 3, Stefa-nia e Lucio, con passione e coraggio, intraprendono l’avventura di riaprire il Re-parto a San Pietro in Gù, dopo che il precedente, nato nel dopoguerra, era scomparso a metà degli anni ’50. Una quindicina di ragazzi e ragazze iniziano il loro sentiero nella Squadri-glia Orsi e nella Squadriglia Scoiattoli. La prima impresa: sistemare la sede scout nel sottotetto del vecchio Patronato. Uti-lizzando vecchi bancali, questi primi esploratori e queste prime guide, costrui-scono panche e tavoli per gli angoli di Squadriglia. E poi le prime uscite alla scoperta del Brenta, della cucina trappeur, delle notti in tenda, delle tecniche scout. Il 10 marzo 1990 le prime Promesse a Costi-giola: un’emozione grande. Censiti nel Vicenza 3 (parrocchia di Araceli) nel cui Branco e Clan sono entrati alcuni ragazzi di San Pietro in Gù, viviamo con i loro Reparti anche il nostro primo Campo, in Val di Sella in provincia di Trento. L’anno dopo le Squadriglie sono quattro: Aquile, Volpi, Scoiattoli e Falchi. Inaugu-riamo la Sede e affrontiamo il primo campo estivo da soli a Brentonico (TN): chi

da, di comunità in varie situazioni ed ambienti: Campi a Lourdes e in Abruzzo dopo il terremoto, Route in Sicilia e lungo il Danubio, la GMG del 2005 a Colonia, il cam-mino di Santiago, la via Francigena verso Sant’Anti-mo. Strada a piedi, in bicicletta, in canoa. Nel frattempo, nasce uffi-cialmente il Gruppo San Pietro in Gù 1: il 22 feb-braio 1998 la cerimonia ufficiale. Sono invitati la Zona, il Gruppo Vicenza 3 e Carmignano 1 e tutti coloro che hanno condiviso il nostro cammino. Luisa e Valter, Capi Gruppo, con-segnano il nuovo fazzolet-tone. Fino a quel momento era stato usato il fazzolet-tone blu del Vicenza 3. I nuovi colori ricordano la storia del gruppo e il terri-torio: lo sfondo blu, come il Vicenza 3 e il Carmi-gnano 1, e la striscia az-zurra, come l’acqua delle risorgive che sgorgano nu-merose nella nostra cam-pagna. Finalmente, nel 2005 nasce il Branco dell’Arcobaleno: Giuliano è il primo Akela e la sede è un grande (e antico) spa-zio sopra la sacrestia: l’anno del Centenario dello Scautismo, 2006-‘07, vede il nostro Gruppo con tutte le Branche. Il Reparto sceglie di chiamarsi Stella

Polare.Anna, Capo Reparto, è ambasciatrice per il no-stro Gruppo al Jamboree del Centenario a Londra. Al Jamboree successivo, in Svezia, partecipano tre Capi Squadriglia: Davide, Matteo e Lucia. Si respira aria di fraternità internazionale! Nel 2010 con un Campo di Gruppo a Coccaveglie ricor-diamo i 20 anni di presen-za scout nel nostro paese. Nel 2014 la Comunità RS partecipa alla Route Nazio-nale che si conclude al Parco di San Rossore in Toscana e a cui partecipa-no 30.000 giovani dell’As-sociazione. Pochi giorni fa i Rover e le Scolte hanno consegnato alla comunità la Carta del Coraggio scritta in quell’occasione. Purtroppo quest’anno abbia-mo dovuto rallentare l’attivi-tà con i Lupetti per man-canza di capi. Speriamo di ripartire al più presto a tempo pieno, perché la strada continua… 25 anni insieme: sono pro-prio volati: quanti volti, sor-risi e avventure! Sarebbe bello riunirci ancora in cerchio, attorno al fuoco per raccontare vecchie e nuove storie… Per questo abbiamo deciso di ritrovare tutti gli scout che hanno fatto parte del Gruppo San Pietro in Gu 1, in un’uscita a fine maggio.

ricorda il ghiro e a salita al monte Altissimo? Da allora ogni estate ha avuto il suo campo, cia-scuno unico e speciale: ricordiamo la torretta a S. Antonio di Mavignola, le tracce dei cinghiali in Gar-fagnana, le sopraelevate di Rumo, il Campo gemellato con gli Scout tedeschi a Villa Agnedo, le avventure associative del Tre Foglie in Sardegna e il Campo Nazionale a Monteleone di Spoleto, il mare di Roseto degli Abruzzi, il vento a Poggio Bustone, il torrente di Piode, il pane a Serra-da, le galline al campo di gruppo… Nell’ottobre del 1992, quando i primi Esploratori e le prime Gui-de escono dal Reparto per entrare in Branca R/S, in accordo con la Comunità Capi del Vicenza 3, chie-diamo di entrare nel Grup-po Carmignano di Brenta 1, più vicino a noi: dalla zona di Vicenza Berica passiamo alla Zona Padova del Brenta. Noviziato e Clan restano uniti a Carmignano fino alla Route Tre Foglie ’93 sulla costiera amalfitana, gemellati con un Clan polacco e uno campano. Quindi, dall’ottobre 1994, con un buon numero di R/S, il Clan Tempesta, con i Capi Sara e Giorgio, arric-chisce la presenza scout nel nostro paese. Espe-rienze di servizio, di stra-

50 ANNI DI APOSTOLATO, UNA VITA AL SERVIZIO DEGLI ALTRI di Suor Bertilla Zampieri

L a nostra Famiglia Religiosa Figlie di S. Anna pre-sente a San

Pietro in Gù fin dal 1900 ha avuto quest'an-no la gioia di celebrare i 50 anni di consacrazione religiosa di Sr A. Giu-seppina Di Carluccio pre-sente in questa nostra opera da ben 12 anni. Celebrare un giubileo è rendere grazie a Dio ed è sempre motivo di gioia perchè è dire “come sei grande Signore e quante meraviglie operi nelle persone che a Te si affidano e si donano con entusiasmo al tuo servizio fin dalla giovinezza”. La nostra comunità si è stretta attorno a Sr A. Giuseppina per dire con lei grazie a Dio e si è impegnata a rendere par-tecipi più persone possi-bile perchè questa gioia fosse la gioia di tutti. Venerdì sera 30 Gennaio tutti i bimbi che frequen-tano la scuola dell’infan-zia, con i loro genitori, si

dalle insegnanti hanno of-ferto una serie di canti che inneggiavano alla gioia con commozione da parte di tutti. La serata si è conclusa con l'augurio e un dono da parte delle insegnanti, dalle autorità presenti in sala e dal gruppo d'inter-sezione dei genitori rap-presentanti di classe. Un momento di fraternità ha concluso la serata in gioia e allegria.

Domenica 1 Febbraio nella nostra parrocchia nella celebrazione della Eucaristia delle ore 9 il rendimento di grazie ha avuto il suo cul-mine. La liturgia accuratamente preparata ed animata nei canti dalla Corale San Lo-renzo ci ha visto in tanti a festeggiare questo grande evento: 50 anni di amore e di dono. Il nostro Parro-co Don Giuseppe si è fatto voce dell’intera comunità e ha espresso la gratitudine di tutti per la presenza, la vita e la passione per il regno di Sr A. Giuseppina. Un membro del consiglio pastorale ha rivolto, a no-me della comunità parroc-chiale, un GRAZIE signifi-cativo e donato un osten-sorio per i momenti di pre-ghiera della nostra comunità religiosa. Al termine della solenne eucaristia ci siamo ritrovati per un momento conviviale nel nostro Oratorio e scambiare nella gioia gli auguri più affettuosi e sen-titi.

sono ritrovati per far festa; il momento è stato prece-duto da una breve ma intensa e significativa ri-flessione sulla fedeltà da parte della nostra Superio-ra provinciale Sr A. Silvia Perri, poi le insegnanti attraverso un video mes-saggio con foto e didasca-lie hanno ricordato tutto il percorso di vita e di attivi-tà di Sr A. Giuseppina. In un secondo momento i bimbi preparati ed animati

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I RINGRAZIAMENTI DEL DIRETTIVO DELLA SCUOLA

O gni anno nella nostra Scuola d e l l ' I n f a n z i a "Figlie di Sant'

Anna" siamo coinvolti in molte feste ed attività, ma questo 2015 è iniziato in modo particolarmente gioioso. Il 30 gennaio una grande festa ha coinvolto noi genitori e tutti i bam-bini nel celebrare con il nostro affetto e con canti e recite le Nozze d`Oro di Vita religiosa di Suor A. Giuseppina Di Carluccio. Dal 26 gennaio 1965 Suor Giuseppina con gran-

de devozione si dedica con spirito servizievole al bene altrui, compiendo con fedeltà e generosità la missione che il Signore Le ha confidato. E' stato un onore poter condividere questo momen-to anche con i suoi fami-gliari e la Madre Provin-ciale, che con le sue pa-role ci ha trasmesso l'af-fetto e la passione che in tutti questi anni hanno caratterizzato il suo intenso cammino di preghiera e unione costante a Dio. Suor Giuseppina con il suo

sua grande Vocazione trova sempre parole di conforto ed un sorriso costante e contagioso. Oggi con il cuore pieno di affetto possiamo dirLe gra-zie, donarLe un abbraccio e farLe tanti auguri! Cara Suor Giuseppina: sia-mo con te per i prossimi … 50 anni!

carisma e la sua determi-nazione gioiosa, che ci trasmette ogni mattina, quando affidiamo i nostri bimbi tra sue braccia che spesso si trovano a con-solare i pianti proprio come farebbe una mamma. Neppure per lei le stan-chezze e le difficoltà man-cano, ma nella forza della

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S uor Anna Giu-seppina è nata a Marcianise in provincia di

Caserta il 30 Ottobre 1945, l’ultima di tanti fratelli e sorelle, una fa-miglia semplice, laboriosa e con principi profonda-mente cristiani. A 13 anni entra in Aspi-rantato a Cercola (Napoli) presso le Figlie di S. Anna spinta dal desiderio di conoscere il Signore Gesù e qui com-pleta lo studio della scuola media. Nel Luglio del 1962 decide di entrare tra le figlie di S. Anna per di-ventare religiosa e ri-spondere con tutto lo slancio della sua giovi-nezza al Signore Gesù che la invitava a seguirlo da vicino e dopo il cam-mino formativo emette i primi voti il 26 gennaio 1965. Da Piacenza si reca a Bari per completare la sua formazione e dopo gli anni di studio diventa insegnante di scuola Ma-terna. Per 8 anni consecutivi è a Casal di Principe (Caserta) dove vive la sua prima esperienza

lare fedeltà il cammino del Movimento della speranza, guida qualche gruppo di preghiera, sempre acco-gliente con i gruppi giovanili e a quanti chiedono l’acco-glienza. Una battuta simpatica: ogni mattina le sue braccia ma-terne diventano come il muro del pianto ove i bimbi lasciano cadere alcune la-crime per il distacco dalla mamma e poi gioiosi vanno a giocare. Grazie Sr A. Giuseppina per tutto l’impegno, l’amore che continui a dimostrare nel tuo quotidiano nel vive-re con gioiosa fedeltà la tua vocazione e missione.

apostolica tra i bimbi della scuola materna, i giovani, nelle opere parrocchiali e d’estate anima le colonie dei bimbi con famiglie di-sagiate. Le necessità della Famiglia religiosa la portano fino a Bologna dove opera in una scuola materna e nelle opere parrocchiali. Sempre in provincia di Bologna e precisamente a Medicina, diventa responsabile dell’orfanatrofio e si dedica con grande amore materno alle bimbe senza famiglia e anche nella direzione della scuola materna. Forte di questa esperienza viene chiamata a Cirò Ma-rina in Calabria dove per ben 18 anni si dona sen-za sosta, non solo ai pic-coli della scuola materna, ma in modo speciale alle ragazze madri aprendo una casa famiglia e dando vita con i giovani volontari alla colonia estiva per giovani e adulti gravemente disabi-li. Ora è in mezzo a noi da ben 12 anni dove non si prende cura solo della gestione della scuola ma anche della formazione dei genitori, l’ascolto attento delle persone e delle loro difficoltà, cura con partico-

“UN CUORE PER I POVERI”

La storia di Suor Giuseppina

Un momento di animazione durante la permanenza a Casal di Principe

Sopra e sotto: alcuni momenti di vita quotidiana in mezzo aii bimbi.

Suor Giuseppina nei panni di chef, per i suoi bambini.

Foto di gruppo durante un’uscita alla scuola media

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RINGRAZIAMENTO DELLA COMUNITÀ di Antonio Carraro

L a comunità di San Pietro in Gù ringrazia il Signo-re per averci

donato Suor Anna Giu-seppina di Carluccio nella famiglia delle figlie di S. Anna: figlia, sposa e ma-dre. Figlia come ognuno di noi, sposa in Cristo e madre perché ci forma, nutre e accompagna a Colui nel quale tutto può. Suor Giuseppina: tu, non sei una donna comune e la tua spiritualità non si può chiudere dentro argini perché esonda sempre come un fiume in piena. Da giovane il Signore ti ha chiamata per mandarti ad annunziare ai poveri, ai semplici, agli umili, a ogni bisognoso il lieto annuncio, a proclamare la loro liberazione e rimetterli in libertà nella grazia del Signore. Il Signore ti ha scelto perché tu potessi essere Suo segno d’amore e pace nel mondo. Ma non sei del mondo. Lui ti ha preso per lavo-rarti a modo suo e tu ti sei lasciata plasmare e come Maria hai risposto: Eccomi, sono davanti a te, vedi come sono: fai Tu: sia fatta la Tua vo-lontà. Quando lasci entrare lo Spirito divino dentro di te Egli acquista le forme più svariate e sorprendenti e tu nella tua missione e fedeltà evangelica da Sud a Nord Italia hai avuto una “stagionatura” spiri-tuale formidabile: un cuore di donna ricco di sensibi-lità, grande capacità di accoglienza e di donazio-ne affettiva: sei stata creata per amare e anda-re sulle orme della fon-datrice del tuo ordine Beata Madre Anna Rosa

Se ti hanno fatto arrabbiare non preoccuparti: è succes-so anche a Gesù. Suor Giuseppina: è il van-gelo che vive. Gesù te lo aveva detto: ti insulteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di te a causa mia. Rallegrati ed esulta perché grande è la tua ricompensa nei cieli. E a coloro che criticano senza fare nulla, la saggez-za umana dice: non fai niente? Allora non parlare. Ti ammiriamo per il tuo profondo senso di Chiesa, servizio e operosità apostoli-ca: donna di comunione: guida e sostegno delle con-sorelle nella fedeltà alla loro vocazione. Coraggio Suor Giuseppina: Gesù ti ama. I tuoi 50 anni di professio-ne religiosa e fedeltà all’ invio, come li hai vissuti e li vivi oggi con la stessa freschezza di allora, in un mondo in continuo cambia-mento, restano impressi nelle nostre menti e nei nostri cuori come mistero imperscrutabile dei disegni di Dio nell’uomo. Uomo: fidati di Dio e Lui farà grandi cose in te Gra-zie Suor Giuseppina per l’amore con cui hai amato e ami questo paese e per tutto ciò che hai fatto e continui a fare per esso. Non lo sapremo mai quanto, ma Lui sì. E grazie a voi tutte sorelle dell’Istituto Figlie di S. Anna sue collaboratrici per il pre-zioso servizio ed esempio che prestate in gratuità in un mondo completamente monetizzato. A te Suor Giuseppina vor-remmo dire: resta ancora con noi ... ma nel Padre nostro diciamo anche sia fatta la Tua volontà, oh Signore.

con noi notiamo la tua pietà mariana: tenera e filiale: è il tuo modo per portarci a Gesù. Il tuo cuore caldo e pieno di passione è un continuo pulsare come il Vesuvio. Donna di preghiera: nell’in-contro contemplativo con il Crocifisso scaturisce tutta la tua forza per una vera az i one apos t o l i c a . Nell’umiltà sei testimone gioiosa dell’amore di Cristo. Tu, profumi di vangelo. Donna di ascolto: tutto os-servi, custodisci e nel si-lenzio lasci parlare il tuo cuore dove c’è il calore di Dio, del Suo amore, della Sua tenerezza. Hai anche tu i tuoi mo-menti di pianto e di solitu-dine anche se non li fai vedere. Le tue preoccupazioni uma-ne le nascondi sempre dietro un dolce sorriso per-ché per te prima di tutto è confortare, dare speranza e gioia all’altro, ciò è frutto dello stare con Lui e fare la Sua volontà. Sei solita dire: mi basti Tu, Gesù. Certamente la tua missione è stata oggetto anche di calunnie tanto più dolorose se fatte da persone alle quali avevi dato fiducia, affetto, tempo e sacrificio.

Gattorno. Hai lavorato nel campo educativo, formativo spiri-tuale e amministrativo come una grande mamma e so-rella. A contatto con i piccoli: è cronaca vera che i più piccoli ogni mattina per il distacco dalle loro mamme lascino cadere le loro lacri-me tra le tue braccia ma-terne prima di entrare gioiosamente a giocare: sei diventata così: il muro del pianto. Sei instancabile con i giovani, le famiglie e in modo particolare con quelle in difficoltà. Con i gruppi: sei guida sicura e speranza certa. Grande capacità di ascolto, donna di carità, di una mente non ordinaria e do-tata di molta energia: sai dominare la tua stanchezza da sembrare sempre in forma. Sai infondere coraggio e audacia nel prendere deci-sioni. Donna di fede since-ra e schietta. “Tutto posso in Colui che mi dà forza” è senza dub-bio il tuo motto. E noi ti diciamo: “Suor Giuseppina: ti sei scelta la parte migliore”. Dotata di virtù: giustizia, prudenza, umiltà e pazien-za. Nel tuo agire verso e

L a Schola Cantorum è una bella realtà parroc<chiale che anima con il canto

e la musica le celebrazioni eucaristiche. Fino ai primi anni ‘novanta era disposta dietro l’altare maggiore dove si trova l’organo a canne, ma di certo non viveva pie-namente la s. messa ed era soggetta a continue distra-zioni. Poi è maturata l’idea di posizionarla sui gradini dell’altare maggiore per poter partecipare con più consape-volezza alla celebrazione liturgica, pur consci della provvisorietà della nuova ubicazione. Infine, da dicem-bre dello scorso anno ha una nuova sede nella nava-ta, come l’assemblea, pur mantenendo chiara la speci-ficità del proprio ministero. Questa ultima sede rispon-dere a quanto decretato al nr. 23 dalla costituzione conciliare Musicam Sacram, dove si legge: La «schola cantorum», te-nendo conto della disposizio-ne di ogni chiesa, sia collo-cata in modo che: a) chiaramente appaia la sua natura: che essa cioè fa parte dell’assemblea dei fe-deli e svolge un suo parti-colare ufficio; b) sia facilita-ta l’esecuzione del suo mini-stero liturgico; c) sia assi-curata a ciascuno dei suoi membri la comodità di par-tecipare alla Messa nel mo-do più pieno, cioè attraverso

la partecipazione sacramen-tale. Ora, la Schola Canto-rum vive pienamente il pro-prio ministero in stretto rap-porto con l’assemblea, sog-getto della celebrazione. Nelle serate di prove oltre al cammino corale, appro-fondisce la liturgia e il pro-prio ministero di guida e sostegno alla comunità ce-lebrante, proponendosi come il “cuore dell’assemblea”, come l’organo vitale che pulsa per ogni componente del corpo assembleare affin-ché egli viva pienamente, anche con il canto, l’incon-tro con il Signore. Il cuore accende la vita fin dal pri-mo battito e si impegna ogni domenica, ancor prima della s. messa di riattivare tutte le membra riscaldando le voci dei fedeli con la prova del ritornello del sal-mo responsoriale, affinché lo si possa gustare e cantare con pienezza. Il cuore non riposa e mantiene vivo il flusso linfatico nel costante servizio domenicale. Il cuore genera il palpito che nella espansione del canto si estende ad ogni fedele pro-ponendo brani all’unisono (ad una voce) e su anda-menti sereni senza troppe sincopi o controtempi, adatti ad un’assemblea eteroge-nea. Ma il cuore soffre! Si, il cuore soffre profondamen-te quando non riesce a far vibrare tutto il corpo che è l’assemblea, o a portare la

sua vitale linfa in quei fedeli meno motivati al canto. In altre parole, la Schola Can-torum, si impegna con co-stanza e con generosità in favore dell’assemblea, pro-prio come il cuore per il proprio corpo, ma nello stesso tempo chiede una risposta concreta: che tutti i fedeli presenti alla santa messa celebrino in pienezza la maestà di Dio anche con il canto. Le prime comunità di cri-stiani erano facilmente rin-tracciate dalla persecuzione romana perché i soldati udivano i loro canti. Pur-troppo, con il passare dei secoli il popolo cristiano ha dimenticato che il canto apre percorsi privilegiati per condividere con la schiera dei Santi la bellezza della vita in Cristo. Cantet vox, cantet vita! Se canti con la voce, canti con la vita! Il beato Paolo VI, quando era papa, diceva che chi non canta perde la fede, e quando si è persa la fede non si partecipa più al mi-stero eucaristico. Canti in latino o italiano? La discus-sione tra favorevoli e con-trari rimane accesa! Una volta il canto era in lingua latina e molti fedeli, pur non comprendendo il signifi-cato delle parole cantavano con viva partecipazione e mossi da profonda fede. Ancora oggi molte comunità conservano gelosamente in

repertorio alcune pagine di gregoriano come la Missa De Angelis, intonata in tutto il mondo cattolico, come nel recente incontro con Papa Francesco nelle Filippine. Ma per molti il problema è che si deve comprendere quello che si canta, tanto che tempo fa un sacerdote chiese ad una vecchietta: “Cara signora, ma lei sa cosa significa quello che ha appena cantato?” Ed ella limpidamente gli rispose: ”Reverendo, non mi preoccupa perché non sono io che devo capire, ma il Signore!” Ora la maggior parte dei canti sono in italiano, le comunità si sono dotate di libretti, ma, nonostante ciò, permane que-sta grande difficoltà di aprirsi ed impegnarsi al canto. Si è forse indebolita la fede? Mons. Mistrorigo, giovane sacerdote nella nostra parroc-chia e successivamente ve-scovo e presidente dell’asso-ciazione italiana della musica sacra “S. Cecilia”, amava ripetere: “Per pregare ci vuole fede, per cantare la fede de-ve essere doppia!” Il desiderio più profondo della Schola Cantorum è di sentire che la comunità è viva e partecipe nel canto per testi-moniare la fede nel Risorto! Quando la comunità si unisce al nostro canto ne siamo or-gogliosi perché ci sentiamo ripagati del nostro servizio. Ecco allora il nostro premuro-so invito a tutti i fedeli: Can-tate con noi la fede dei re-denti! La Schola Cantorum è spesso invitata ad animare le celebrazioni eucaristiche a Monte Berico, come il 25 febbraio u.s., alla presenza del nostro Vescovo, in Catte-drale e nella cappella di S. Farina all’ospedale civile di Vicenza. Inoltre ha al suo attivo decine di concerti come membro solista in varie locali-tà del Triveneto, con il Mae-stro Bepi De Marzi, e innu-merevoli partecipazioni a ras-segne corali.

SCHOLA CANTORUM S. LORENZO: UN SERVIZIO DI CUORE di Gino Tararan

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I l 21 maggio prossi-mo a Vicenza si aprirà ufficialmente l’XI edizione del Fe-

stiva Biblico che, a parti-re dall’icona di Genesi 2,15 (..lo pose nel giar-dino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodis-se..), avrà come tema “Custodire il Creato, Col-tivare l’Umano”. Nelle varie sedi del Festival si alterneranno fino al 2 giugno mostre e concerti, conferenze, meditazioni, momenti di preghiera, spettacoli e degustazioni per portare la Bibbia tan-to nei luoghi di cultura quanto nelle strade, in modo che sempre più si arrivi a percepire la Sa-cra Scrittura non come un Libro scritto per gli studiosi ma essenzial-mente rivolto a uomini e donne di ogni tempo che quotidianamente affrontano i problemi concreti del vivere. Ed è proprio in tale direzione che si in-cammina il tema scelto per questa edizione: le tematiche ecologiche han-no assunto negli ultimi anni una notevole impor-tanza nella vita di cia-scuno e di pari passo l’esegesi biblica si è concentrata nel cercare nelle Scritture quello che è il giusto equilibrio tra Uomo e Creato. Ma non solo. L’Uomo, inserito nella Creazione quale custode e cooperatore, è esso stesso creatura da

Ariston di Bolzano Vicenti-no, verrà proposto il video concerto de “Il Mondo di Lucy”. Sul sito dell’associa-zione “Il Mondo di Lucy” si può trovare la descrizione dell’evento: ”Un insieme di canzoni, narrazione, musica, immagini per raccontare la storia vera di Anna, Gian-luca e di una bimba spe-ciale, Lucy. Il racconto in-tenso di una scelta, che cambierà in modo radicale la vita di questa famiglia e del mondo intorno a lei. Un viaggio emozionante, una meravigliosa storia di spe-ranza e luce”. Lucy e la sua famiglia, accompagnati da musicisti e coriste, hanno già commos-so platee in tutta Italia lan-ciando il loro messaggio: un si alla vita può cambia-re tutto. Quelli proposti, sono due eventi importanti che cerca-no di arrivare alla mente e al cuore della nostra comu-nità e non solo. Sono stati pensati nella speranza che cultura e fede si fondano in modo da confezionare una proposta che possa interessare tutti, credenti e non credenti accomunati comunque dalla curiosità e dalla gioia dell’approfondire senza pre-giudizi. Il lavoro (tanto) va avanti e in questo cammino si stanno aggiungendo anche gli aiuti della Pro Loco e degli Scout: una comunità che si muove per il bene della comunità. Vi aspettiamo numerosi!

coltivare attraverso la ri-cerca della sua collocazio-ne nel disegno originario di Dio. Due tematiche, quella ecologica e quella antropo-logica, che prevedono ampi spazi di approfondimento e riflessione in tutti gli ambiti culturali. Basti pensare alle discussioni etiche che si accendono su argomenti legati alla manipolazione genetica o all’eutanasia piuttosto che al surriscal-damento globale o all’in-quinamento del pianeta: scienza e fede messe di fronte l’una all’altra ma non necessariamente con-trapposte. Le sedi del Festival, oltre naturalmente a Vicenza, sono dislocate tra Padova, Verona, Rovigo e Trento e in alcune parrocchie della diocesi di Vicenza fra le quali, da quest’anno, an-che San Pietro in Gu. Alcuni mesi fa si è forma-ta una équipe di volontari, a partire da una proposta

del Noi Associazione, che sta portando avanti l’ambi-zioso progetto di program-mare e ospitare eventi del Festival. Due sono le date che verranno proposte alla comunità: il 22 e il 24 maggio. Il 22 maggio alle 20,45 nella splendida cornice di Villa Zilio, la biblista e scrittrice Antonella Anghi-noni ci proporrà la lettura biblica dal titolo “Uomo e donna nel sogno di Dio” attraverso il commento dei primi due capitoli di Gene-si. Ad accompagnarla ci sa-ranno la cantante Jessica Bertolani e l’attrice di tea-tro Luisa Vigolo come let-trice. Sarà un intenso ed appassionato tuffo nei pen-sieri di Dio rivelati dalle Scritture che ci faranno allargare i confini e ripen-sare gli orizzonti del nostro essere uomini e donne in relazione tra di noi e con il Creato. Alla fine della lettura ci sarà un momento di convivialità con prodotti tipici della nostra zona. Domenica 24 maggio alle ore 17 presso il teatro

FESTIVAL BIBLICO 2015: LAVORI IN CORSO

di Massimiliano Frigo

Luisa Vigolo attrice, teatroterapeuta, diplomata presso la scuola italiana di Teatroterapia di Monza, allieva del dott. Walter Orioli. Studia da diversi anni aspetti della crescita psicologi-ca: linguaggio del corpo nel teatro contemporaneo e psicodramma come terapia di gruppo. Formatore ed educatore per le problematiche del disagio giovanile, da alcuni anni collabora con servizi sociali ed istituti educativi con portatori di handicap, dove applica la teatrotera-pia. Regista dell’ Associazione Culturale teatrale “La Giostra”, si cimenta in “diversi teatri", attraverso il costante studio e la ricerca di nuove metodologie di espressione e di coinvolgi-mento-interazione degli spettatori in spettacoli quali “ORAZIO RACCONTA AMLETO” e “ELSINORE IL SENSO DI UNA TRAGEDIA”. L'attività del gruppo, comunque, si orienta

anche verso un genere di teatro tradizionale quale il teatro della commedia e dei musical: nel 2008 “TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE”, nel 2010 “MARY POPPINS” e attualmente in cartellone “IL REGNO DI OZ”.

Antonella Anghinoni, diplomata alla I.U.L.M. di Milano in pubbliche relazioni e discipline dellʼamministrazione lavora per alcuni anni nel settore. Dal 1998 si appassiona agli studi teologici ottenendo un Baccellierato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, Biblical Hebrew presso The Hebrew University of Jerusalem, e una Licenza in Teologia Bi-blica sempre alla Gregoriana. Docente di Antico Testamento, tiene conferenze per il vasto pubblico e ritiri spirituali per sacerdoti, religiosi e religiose in tutta Italia. E’ autrice e conduttrice del programma televisivo “Nel nome delle madri” su Telepace. Scrive rubriche di approfondimento biblico per la rivista “Madre” ed è autrice dei libri della collana di cultura biblica per bambini dagli 8 agli 11 anni "I petali", ed. Paoline: "Sarah. La principessa", “Myriam. La danzatrice”, “Lea e Rachele. Le sorelle rivali” e “Rebecca. La sposa cercata" sono alcuni dei suoi lavori che narrano la storia del popolo di Dio attra-

verso le grandi figure femminili della Bibbia. Ha partecipato varie volte alla trasmissione di approfondimento culturale e religioso di RAI2 condotta da Monsignor Giovanni D’Ercole “Sulla via di Damasco” in onda il sabato mattina.

Scrutiamo un attimo da vicino gli ospiti dei due eventi del Festival Biblico che proponiamo nel nostro paese il 22 e 24 maggio prossimi, in modo da cominciare a conoscere questi personaggi e il loro notevole bagaglio culturale e umano.

Jessica Bertolani, pedagogista veronese, studia metodo di canto Estill Voicecraft EVT presso l'Accademia di Musica Moderna di Verona e nel 1997 partecipa all'Accademia di Sanremo dopo il superamento dei provini regionali. Dal 1994 al 2004 svolge attività di pianobar e orchestra nel Nord Italia e dal 2007 si propone in concerti introspettivi per convegni, mo-stre ed eventi culturali in collaborazione con Associazioni del territorio Veneto (Istituto Inter-nazionale di Psicosintesi Educativa, Associazione Radici, Associazione Continuando a Cre-scere etc.); presta la propria voce per presentazioni di libri e conferenze in collaborazione con la Dott.ssa Antonella Elena Rossi (psicopedagogista e esperta in PNL). Dal 2010 si interessa dello studio e dell’applicazione del suono, della voce e del respiro per il rilassa-mento e la centratura.

EVENTI ED OSPITI

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Il Mondo di Lucy. Anna e Gianluca, genitori e musicisti, hanno fatto una scelta, hanno pronunciato un “semplice” si e la vita che hanno accolto ha illuminato le loro vite. Ora, con il desiderio profondo, impresso nell'anima, di poter forse, un giorno, essere di aiuto a qualcuno, girano l’Italia e non solo, raccontando la loro esperienza d’amore. Per fare que-sto hanno creato l’associazione no-profit di promozione sociale “Il Mondo di Lucy”, che definiscono come “il mondo che abbiamo preparato per la nostra bambina, fin da prima che nascesse, quando abbiamo scoperto che la sua vita sarebbe stata speciale. Un mon-

do fatto dell'amore che abbiamo sempre provato per lei, quando non c'era speranza, anche quando tutto sembrava gri-dare “non andate avanti, non andrà bene”. Continuano Anna e Gianluca: “È questo Il Mondo di Lucy, le nostre parole, le nostre canzoni per lei, il nostro cuore, la nostra lotta per la sua vita, la nostra presenza quando aveva bisogno di noi, il nostro sguardo quando lei ancora non poteva vedere, la gioia per le piccole cose, il coraggio e la volontà di sperare sempre e di affrontare uniti qualunque difficoltà, la nostra fiducia nel presente e nel domani. Ed è questo mondo che raccontiamo a tutti quelli che hanno desiderio di ascoltare una storia di amore incondizionato”.

pie, con o senza figli, sposate o conviventi, per-sone singole. Non sono richiesti requisiti di età o particolari titoli di studio. E’ essenziale invece che sia una scelta di impegno consapevole: accogliere un bambino in difficoltà vuol dire fargli spazio nella pro-pria vita e nella propria casa, accompagnarlo per un tratto di strada più o meno lungo, valorizzando le sue risorse e aiutandolo a sviluppare le sue poten-zialità. Le famiglie o le singole persone che desi-

Quando i servizi riterranno quella famiglia adeguata per quella particolare situazione, le illustreranno il progetto di affido chiedendone l’effettiva disponibilità. In caso affer-mativo si diventa “famiglia per una famiglia”. A diffe-renza dell’adozione infatti, i legami con la famiglia d’o-rigine vengono mantenuti rispettando la frequenza e le modalità stabilite dai servizi. Il ricevere aiuto da un’altra famiglia, che non deve essere antagonista ma collaborare per il benessere di quel bambino, permette ai genitori naturali di con-centrarsi sui propri proble-mi, lavorando con i Servizi per migliorare le proprie condizioni di vita. L’affido familiare quindi è una delle tante forme di solidarietà: è una scelta umanamente arricchente, impegnativa, che ti fa cre-scere. E’ un’esperienza straordina-ria per famiglie ordinarie!

AFFIDO FAMILIARE: UNA FAMIGLIA IN PIÙ PER CRESCERE di Alessandra Cavazzin

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derano intraprendere l’espe-rienza dell’affido, si posso-no rivolgere al Centro per l’Affido dei servizi territoriali o alle associazioni del pri-vato sociale, che assicure-ranno loro un percorso di informazione e di formazio-ne. Sono previsti infatti dei colloqui con psicologo e assistente sociale e mo-menti di formazione attra-verso incontri di gruppo. Al termine di questo percorso di preparazione, la famiglia verrà inserita in una “banca dati”, in attesa di una pro-posta di accoglienza.

FESTA DELLA GIOVENTÙ: ALLA RICERCA DELLA FELICITÀ

I l primo diritto che an-drebbe assicurato ad ogni bambino è quello di vivere in famiglia,

protetto dall’amore dei ge-nitori e inserito in un con-testo di relazioni calde, che gli permettano di crescere in modo sereno ed equili-brato. Ma oggi sono molte le famiglie che attraversano momenti difficili, anche solo in alcuni periodi della loro vita, e che non riescono o non possono prendersi cura dei loro figli in maniera adeguata. Aiutare i bambini a crescere bene è respon-sabilità dell’insieme di una comunità. E’ in questo am-bito che si colloca l’affido familiare, che si concretizza nell’accogliere un bambino o un ragazzo, per un pe-riodo di tempo limitato, avendo cura di lui, facen-dogli vivere esperienze di affetto e di appoggio, fino a quando i suoi genitori avranno superato le proprie difficoltà. Tutti possono es-sere genitori affidatari: cop-

di Isabella Ballaustra

" Abbiate il coraggio di essere felici", ecco la sfida lan-ciata da papa

Francesco ai nostri giovani per la domenica delle pal-me. Sì, perché questa festività che precede la Pasqua, corre parallela con la gior-nata mondiale della gio-ventù che quest'anno è arrivata al suo trentesimo appuntamento. Noi gruppo giovani anima-tori, insieme agli scout, ci siamo impegnati per far vivere al massimo ai ra-gazzi della nostra parroc-chia questa giornata spe-

ciale. É da molto tempo che questo giorno è diventato un appuntamento fisso per giovani e giovanissimi che vengono coinvolti in attività e giochi. Quest'anno abbiamo voluto cambiare alcune "regole": il ritrovo alle 17 del po-meriggio al posto del mat-tino e la conclusione alle 19.30 con l’animazione della messa serale. Come idea di fondo, ab-biamo voluto far girare tutto intorno al messaggio del papa, e per questo abbiamo pensato ad una sorta di gioco che conte-

nesse insegnamenti di vita. Ne è nata così l'idea della caccia al tesoro, che si sarebbe anche potuta defi-nire una "caccia alla felici-tà" poichè era proprio questo lo scopo: ad ogni tappa di questa caccia al tesoro, i ragazzi avevano la possibilità di scoprire tanti tipi di felicità grazie alla partecipazione di ospiti importanti che hanno dato la loro testimonianza. Sono stati affrontati argo-menti come le false felicità provocate dall’uso di alcool e droghe, la felicità donata agli altri con la testimo-nianza di un medico che

esercita la clownterapia, la felicità in famiglia con il racconto di una famiglia del nostro paese che ha dovuto affrontare molte difficoltà ed infine la felicità nel rapporto con gli altri e con se stes-si. Il tesoro? Beh, un aperitivo organiz-zato sempre da animatori e scout per concludere in bellezza questo pomeriggio insieme! Ringraziamo tutti gli orga-nizzatori e coloro che han-no collaborato per la buona riuscita dell’evento e i ra-gazzi che hanno partecipato con grande entusiasmo.

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ANIMATORI IN RIFLESSIONE di Luca Bredo

N ei giorni di sabato 28 febbraio e domenica 01

marzo ha avuto luogo un’uscita aperta a tutti gli animatori che svolgono un servizio per i giovani nel-la nostra parrocchia, una bella occasione per con-frontarsi, crescere perso-nalmente e spiritualmente e programmare le attività future. Sono anche opportunità per stare tutti assieme nel sano divertimento e nella condivisione di mo-menti formativi e della semplice quotidianità. Siamo partiti dalla piazza di San Pietro in Gù sa-bato, nel tardo pomerig-gio, per raggiungere la canonica di Lovara, si-tuata a fianco della chie-sa, in cima ad una colli-na vicino Trissino. Il posto che ci si è pre-sentato era molto acco-gliente, sia come abita-zione, che come ambien-te per vivere una espe-rienza profonda. Il sabato è trascorso in allegria e compagnia, tra

lo stare insieme e qualche gioco fino al momento della cena. Il momento forte dei due giorni si è vissuto durante il sabato sera dove, dopo cena, tutti assieme ci sia-mo radunati nella vicina chiesa per vivere un cam-mino di preghiera e medi-tazione sotto la guida di Manuel e di Christian, un compagno di seminario della zona, il quale ci ha raccontato la sua esperien-za vissuta nell’incontro con Gesù. Prendendo spunto dalla domanda “ Chi è Gesù per Te?” abbiamo iniziato il nostro pellegrinare per il paese. Nel primo tratto di strada, a coppie, esponendo a vicenda le proprie salite e difficoltà nel percorso della vita dialogando con un altro animatore; nel secon-do tratto di strada singo-larmente a turno, staccan-dosi davanti al gruppo, veniva affidata una croce in legno da portare per un tratto, chiedendosi perso-nalmente che cosa vuol dire per me “portare oggi

la croce”. Abbiamo capito infatti che la croce ha senso nelle nostre vite, solo se è con-divisa! Nella terza tappa vi è sta-to un momento di riflessio-ne personale all’interno della chiesa di Sant’Andrea di Trissino dove si è gu-stato un momento di pre-ghiera. Nell’ultima tappa, a sor-presa, siamo giunti nella vicina torre campanaria e una volta saliti fino alla sommità abbiamo potuto ammirare l’immensità che ci circondava e la bellezza delle cose . Dopo questa forte e pro-fonda esperienza siamo rientrati in canonica dove abbiamo trascorso la not-tata. La domenica mattina, ci hanno raggiunto per l’oc-casione alcuni ragazzi del nostro paese che, concluso il cammino dei giovanissi-mi, vorrebbero far parte del gruppo animatori per mettersi al servizio della parrocchia. Dopo un breve momento di accoglienza, attraverso una deliziosa colazione, abbiamo condiviso con la gente del posto il giorno

del Signore attraverso l’a-scolto e la partecipazione della Santa Messa. Dopo il pranzo il pomerig-gio è proseguito con un momento di presentazione e introduzione dei nuovi animatori con un tempo di condivisione e gioco sui doni che l’animatore deve possedere. Al termine della giornata abbiamo programmato le attività che il gruppo ani-matori andrà a promuovere in parrocchia. Occasioni come queste sono importanti e vivere queste esperienze in grup-po ci permettono di cre-scere sia nel servizio ma anche di maturare perso-nalmente e nella fede. Due giorni vissuti in alle-gria, nella gioia di stare assieme ad altre persone, nel confrontarsi, condividere i pensieri, le idee e le situazioni e maturare la nostra fede nel Signore, occasioni sempre più rare che oggi ci vengono dona-te! Approfittiamo di questi mo-menti e vi invito a non mancare alle prossime occasioni. Buon Cammino assieme!

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La pagina dei piccoli