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Aula Biblioteca - Il progetto di scrit- tura creativa, tenuto dall’esperto prof. Giovanni Marangella con la collaborazione della docente Moni- ca Cucchi, si è sviluppato a partire dal mese di marzo concludendosi a fine aprile con una partecipata mo- stra collettiva. Immersi tra scene di un fumetto, coloritura dei disegni e la voglia di scoprirne la storia, noi ragazzi di scuola media e alcuni alunni delle classi quinte ci siamo incontrati in orario antimeridiano e pomeridiano con vivo entusiasmo e molta molta passione anche perché un lavoro, apparentemente semplice, ha ri- chiesto la collaborazione e un deciso impegno di gruppo. E’ sempre una bella esperienza confrontarsi con gli altri e, al tempo stesso, conoscere qualcosa di nuovo. Lo scopo era quello di imparare a realizzare un fumetto in “10 semplici mosse”. E’ stato interessante poter ritagliare, all’interno delle ore dedicate al pro- getto, uno spazio pomeridiano in cui abbiamo conosciuto l’insegnate M. Cucchi, che ci ha fornito utili indica- zioni su come procedere per costi- tuire il gruppo “Redazione” del nostro giornalino scolastico. Grande la sensazione vissuta il giorno della mostra collettiva, grazie anche alla presenza della nostra Dirigente che ha mostrato interesse e orgoglio nei nostri confronti. E’ stato davvero bello avere la possibilità di esprimersi artistica- mente e ricevere un attestato di partecipazione che lascerà sicura- mente un gioioso e indelebile ri- cordo in tutti noi. Ci auguriamo di poter continuare questo percorso formativo nei successivi anni per rivivere le tante emozioni attra- verso i temi affrontati. Gli alunni della Redazione Dovete sapere cari lettori che nella mia scuo- la, in prima me- dia, già impa- riamo i primi aspetti e contenuti della Divina Commedia . “Ma come, non rientra nel programma di II media?”. Certo! Ma noi non l’abbiamo mica studiata in classe seduti sulle sedie, dietro i banchi, pronti a leggere i mille versi che ha scritto Dante Alighieri. Li abbiamo cantati, recitati e ballati! Da ottobre, il pomeriggio, la docen- te di lettere (prof.ssa Chiarappa) e di arte (prof.ssa Calabrese) hanno progettato per noi un percorso sulla Divina Commedia . Il venerdì rima- nevamo a scuola per provare le arci meravigliose canzoni di Dante; in poche parole queste canzoni erano costituite dai versi scritti dal Sommo poeta. Nell’ultimo mese invece ab- biamo cercato di conciliare ballo, canto e recitazione in un unico spetta- colo e debutto. Mercoledì 3 febbraio di mattina , infatti, abbiamo debuttato con la prima! C’erano autorità impor- tantissime oltre alla nostra Dirigente: l’Arcivescovo Mons. Cacucci, il Presi- dente della Circoscrizione Acquaviva, l’Assessore all’istruzione Romano, l’Assessore all’ambiente e allo sport Petruzzelli, le redazioni-tv Telebari, Telenorba ed infine una marea di gior- nalisti. Dopo i vari discorsi e la presen- tazione del progetto da parte della prof.ssa di lettere, che ha illustrato le finalità e il perché del laboratorio su Dante, spente le luci, emozionatissimi, con il canto “Notte” abbiamo iniziato. E’ stato un successone! Due ore di spettacolo in cui tutti ci siamo impe- gnati, divertiti e hanno detto di noi che siamo una compagnia di veri atto- ri e coristi scenici professionali . Il ve- scovo e le autorità ci hanno fatto un sacco di complimenti … gli applausi non finivano mai, anche per le nostre mitiche prof! Il venerdì seguente 5 febbraio c’è stato il secondo debutto con la presenza di tutti gli alunni della scuola e i genitori, parenti e amici. E anche questa volta è stato un successone! Nes- suna scuola mai insegnerebbe la “Divina Commedia” usando l’Arte con la A maiuscola che compren- de canto, ballo e recitazione. Penso che l’anno prossimo impa- rare i versi del Padre della Lettera- tura sarà come bere un bicchiere d’acqua . Al sol pensier mi sembra un fatto fantastico quello che stia- mo facendo … e di qui inizierà ora la tournée voluta dal vescovo e dagli assessori che ci hanno detto che questo spettacolo deve girare nelle altre scuole! Questa la mia considerazione! Alice Fraddosio STUDIO DANTE A SCUOLA...E IMPARO PER LA VITA PROGETTO “FUMETTO” Due alunni di scuola media insieme a un rappresentante per plesso delle classi quinte di scuola primaria colgono l’opportunità formativa, offerta dal progetto “Fumetto” nell’ambito del Social -School, per costituire la Redazione de “Il Giornalino d’Istituto” INSERTO SPECIALE

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Aula Biblioteca - Il progetto di scrit-tura creativa, tenuto dall’esperto prof. Giovanni Marangella con la collaborazione della docente Moni-ca Cucchi, si è sviluppato a partire dal mese di marzo concludendosi a fine aprile con una partecipata mo-stra collettiva. Immersi tra scene di un fumetto, coloritura dei disegni e la voglia di scoprirne la storia, noi ragazzi di

scuola media e alcuni alunni delle classi quinte ci siamo incontrati in orario antimeridiano e pomeridiano con vivo entusiasmo e molta molta passione anche perché un lavoro, apparentemente semplice, ha ri-chiesto la collaborazione e un deciso impegno di gruppo. E’ sempre una bella esperienza confrontarsi con gli altri e, al tempo stesso, conoscere qualcosa di nuovo. Lo scopo era quello di imparare a realizzare un fumetto in “10 semplici mosse”. E’ stato interessante poter ritagliare, all’interno delle ore dedicate al pro-getto, uno spazio pomeridiano in cui abbiamo conosciuto l’insegnate M. Cucchi, che ci ha fornito utili indica-zioni su come procedere per costi-

tuire il gruppo “Redazione” del nostro giornalino scolastico. Grande la sensazione vissuta il giorno della mostra collettiva, grazie anche alla presenza della nostra Dirigente che ha mostrato interesse e orgoglio nei nostri confronti. E’ stato davvero bello avere la possibilità di esprimersi artistica-mente e ricevere un attestato di partecipazione che lascerà sicura-mente un gioioso e indelebile ri-cordo in tutti noi. Ci auguriamo di poter continuare questo percorso formativo nei successivi anni per rivivere le tante emozioni attra-verso i temi affrontati.

Gli alunni della Redazione

Dovete sapere cari lettori che nella mia scuo-la, in prima me-dia, già impa-riamo i primi

aspetti e contenuti della Divina Commedia . “Ma come, non rientra nel programma di II media?”. Certo! Ma noi non l’abbiamo mica studiata in classe seduti sulle sedie, dietro i banchi, pronti a leggere i mille versi che ha scritto Dante Alighieri. Li abbiamo cantati, recitati e ballati! Da ottobre, il pomeriggio, la docen-te di lettere (prof.ssa Chiarappa) e di arte (prof.ssa Calabrese) hanno progettato per noi un percorso sulla Divina Commedia . Il venerdì rima-nevamo a scuola per provare le arci meravigliose canzoni di Dante; in poche parole queste canzoni erano costituite dai versi scritti dal Sommo poeta. Nell’ultimo mese invece ab-biamo cercato di conciliare ballo,

canto e recitazione in un unico spetta-colo e debutto. Mercoledì 3 febbraio di mattina , infatti, abbiamo debuttato con la prima! C’erano autorità impor-tantissime oltre alla nostra Dirigente: l’Arcivescovo Mons. Cacucci, il Presi-dente della Circoscrizione Acquaviva, l’Assessore all’istruzione Romano, l’Assessore all’ambiente e allo sport Petruzzelli, le redazioni-tv Telebari, Telenorba ed infine una marea di gior-nalisti. Dopo i vari discorsi e la presen-tazione del progetto da parte della prof.ssa di lettere, che ha illustrato le finalità e il perché del laboratorio su Dante, spente le luci, emozionatissimi, con il canto “Notte” abbiamo iniziato. E’ stato un successone! Due ore di spettacolo in cui tutti ci siamo impe-gnati, divertiti e hanno detto di noi che siamo una compagnia di veri atto-ri e coristi scenici professionali . Il ve-scovo e le autorità ci hanno fatto un sacco di complimenti … gli applausi non finivano mai, anche per le nostre

mitiche prof! Il venerdì seguente 5 febbraio c’è stato il secondo debutto con la presenza di tutti gli alunni della scuola e i genitori, parenti e amici. E anche questa volta è stato un successone! Nes-suna scuola mai insegnerebbe la “Divina Commedia” usando l’Arte con la A maiuscola che compren-de canto, ballo e recitazione. Penso che l’anno prossimo impa-rare i versi del Padre della Lettera-tura sarà come bere un bicchiere d’acqua . Al sol pensier mi sembra un fatto fantastico quello che stia-mo facendo … e di qui inizierà ora la tournée voluta dal vescovo e dagli assessori che ci hanno detto che questo spettacolo deve girare nelle altre scuole! Questa la mia considerazione!

Alice Fraddosio

STUDIO DANTE A SCUOLA...E IMPARO PER LA VITA

PROGETTO “FUMETTO” Due alunni di scuola media insieme a un rappresentante per plesso delle classi quinte di scuola primaria

colgono l’opportunità formativa, offerta dal progetto “Fumetto” nell’ambito del Social-School, per

costituire la Redazione de “Il Giornalino d’Istituto”

INSERTO SPECIALE

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Il 3 marzo, presso la Scuola Media “Manzoni - Luca-relli” di Bari, si è

tenuta la premiazione dei lavori prodot-ti dagli alunni dell'Istituto, inerenti il progetto “Piccoli Scrittori crescono”. Sono stati individuati i migliori testi ela-borati che, quindi, sono stati illustrati dagli stessi alunni partecipanti, alla pre-senza della prof.ssa Chiarappa Antonel-la e del Dirigente Scolastico prof.ssa Raimondi Laura. La docente e la Dirigen-te hanno premiato sia i vincitori che

tutti gli altri alunni concorrenti con dei premi quali: libri, astucci, penne e mate-riale didattico di diverso tipo. E' stata una bellissima esperienza che si è con-clusa con una stupenda manifestazione e ha coinvolto le classi 1^A, 1^C e 2^A.

Giacomo Lavopa

Non può esserci eleganza di parole, senza aver prima con-cepito e sviluppato un pen-siero, e non ci può essere chiarezza di pensiero senza chiarezza d i parole . (Cicerone, De oratore)

animato questo bellissimo momento anche con altri canti: Siyahamba(Africa), King zam(Camerun) anche il 26 maggio. L’incontro è iniziato con la presentazione della nostra prof. alle classi presenti ( 2 A e 2 C ) che non avevano partecipato al concorso. Angela e Gianni, molto sensibili da questo punto di vista, hanno trascorso due mesi in Etiopia in un “viaggio missionario per aiutare chi è meno fortunato di noi”. La coppia si è pre-sentata e, successivamente, ha descritto il territorio in cui hanno vissuto, circondato da fitti boschi con animali, utilizzati dalla popo-lazione per cibarsi. Inoltre, attorno alla mis-sione si edificano diverse capanne costruite in legno e paglia, divise in due ale complessi-vamente di 12 mq. Hanno raccontato delle scuole nella capanne, di classi di 40-50 alun-ni costrette in piccoli spazi, il cui materiale scolastico è donato dallo Stato. Hanno mo-strato slide e fotografie inerenti le loro visite nei vari villaggi; nel luogo del martirio. Nel-la loro permanenza hanno partecipato a cerimonie religiose in cui cori in divise diffe-

La mattina del 26 maggio in Auditorium abbiamo assisti-to alla testimonianza di una

coppia di laici andata in Etiopia in missione per supportare gli abitanti del villaggio di Soddu Abala, affidata anche al martire don Franco Ricci, grande uomo morto per amore da parte di un clan che voleva sterminarne l’opera. Entrati nel salone abbiamo riconosciuto immediatamente il direttore dell’ufficio missionario don Ambrogio, presente anche alla premiazione del concorso a cui abbiamo partecipato con la nostra prof.ssa di lettere Antonella Chiarappa. Con lei abbiamo creato una canzone con testo e strofe, inventate dalle due classi partecipanti(1A e 1C) e musicata dalla nostra prof. Questo brano, il giorno della premiazione del concorso (sabato 21maggio c/o l’aula magna del Politecnico), è stato premiato con una targa “Menzione speciale” ed è diventato l’inno ufficiale del concorso don Franco Ricci. Il coro Children singers, presente alla premiazione, ha

renti animavano la preghiera cantando e soprattutto ballando. Ci sono stati interventi di alcuni compagni che hanno rivolto le loro domande curiose. Abbiamo cantato e fatto festa. Di questa giornata , ciò che ha colpito maggiormente le classi è che questi popoli, nonostante non posseggano nulla di materiale e stentino a vivere la vita di tutti i giorni, sono ugualmente felici e non abban-donerebbero mai la loro terra di origine. Questo messaggio è importante e dovrebbe farci riflettere; molte volte ci lamentiamo per delle cose inutili e pensiamo che per essere felici bisogna avere una casa grande, una bella macchina , un cellulare di ultima generazione e tanto altro. Invece, dalle parole di questi missionari e dalla loro testimonianza, abbiamo capito che si può essere veramente felici e dare un senso alla propria vita solo se con il nostro impegno personale siamo di aiuto e sostegno a chi è meno fortunato di noi.

Ambrogio Francone

Rossana Palmisano

Don Franco Ricci: il concorso e l’incontro

PICCOLI SCRITTORI CRESCONO

DUE SETTIMANE DI LABORATORI (sperimentazione scuola media)

Al ritorno dalle vacanze di Natale abbiamo partecipato ad un metodo di studio diverso da quello di tutti i giorni, durato due settimane. Ci sia-mo divisi in cinque gruppi laborato-riali, ognuno con un compito diver-so: c'era il laboratorio di italiano, dove tutti i ragazzi hanno imparato a esprimersi e a parlare alcune picco-le parole in latino; il laboratorio di scienze, in cui i ragazzi imparavano a fare nuovi esperimenti sulla capil-larità, sulla diffusione,ecc..; il labo-ratorio di inglese, mediante il quale tutti i ragazzi hanno esposto la loro parte nello spettacolo del “Mago di Oz“; il laboratorio di musica, nel

quale abbiamo messo su un bellissi-mo concerto e, infine, il laboratorio di arte entro il quale abbiamo stu-diato le emoticon e abbiamo realiz-zato un calendario “Emoticon 2016” che abbiamo potuto acqui-stare. In questo laboratorio abbiamo scoperto tutto su quella piccola faccina gialla che ormai ha conquistato il mondo intero: le emoticon ora sono delle faccine che hanno sostituito da tempo le emo-zioni. Nel corso della seconda setti-

mana i bambini della quinta elemen-tare ci hanno raggiunto a scuola e, nel nostro laboratorio, abbiamo mo-strato loro cosa abbiamo fatto nella settimana precedente e li abbiamo aiutati nella costruzione di un picco-lo ricordo: un segnalibro plastificato con in cima un emoticon da loro scelto. Poi lo hanno disegnato e co-lorato scrivendo sul bastoncino il loro nome o una frase. Così si sono concluse le nostre settimane, tra tante attività di gruppo. In queste settimane abbiamo impa-rato a lavorare insieme e a capire cosa significa collaborare.

Marco Palella

Uno scrittore professioni-

sta è un dilettante che non

ha mollato.

(Richard Bach)

Calendario “Emoticon 2016”

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Studiando gli antichi popoli della Meso-potamia , abbiamo scoperto anche tan-te informazioni sulla loro scuola, nella loro lingua “EDUBBA”, cioè casa delle tavolette. Confrontando la scuola di SUMER con la nostra, abbiamo scoperto che : 1) Il loro insegnante si chiamava “UMMIA”, che significa esperto, padre della scuola. Oggi il suo nome è maestro e a capo dell’istituto scolastico c’è il dirigente scolastico. 2)Solo i maschi appartenenti alle famiglie più agiate potevano frequentare le scuole, perché i genitori pagavano per frequentare l’edubba e infatti, non tutti sapevano leggere e scrivere. Noi, invece, frequen-tiamo la scuola gratuitamente e tutti quanti sappiamo leggere e scrivere. Una bella conquista! 3) I bambini iniziavano a frequentare la scuola dall’età di sei anni e le lezioni duravano dalla mattina alla sera. Noi, abbiamo cominciato

“l’avventura” scolastica a cinque anni e mezzo e siamo a scuola dalle ore 8:00 alle 13:00 o 16:00. La disciplina era mol-to rigida: se non si rispettavano le rego-le si era addirittura bastonati! Oggi ( per fortuna!!!) queste pratiche sono scom-parse. Il rispetto delle regole non lo si impone, ma lo si fa comprendere e spe-rimentare come dovere di ognuno per-ché necessario a migliorare la vita co-mune. 4) Gli studenti imparavano a leg-gere e a scrivere, studiavano i miti e le leggende, la matematica, la botanica, la zoologia e con le tabelline eseguivano moltiplicazioni e divisioni. Noi imparia-mo l’italiano, una lingua straniera, l’aritmetica e la geometria, la scienza, la geografia, la storia, l’arte, la musica, l’uso del personal computer, etc. Sempre per conoscere meglio i popoli della Mesopotamia, abbiamo svolto un’attività laboratoriale che ci ha per-

messo di realizzare delle tavolette di argilla e poi di scri-verci sopra. Proprio come dei provetti studenti sumeri abbiamo scritto sulle tavolette delle parole con i caratteri cuneiformi usando uno stilo. Che mera-viglia!! Successivamente, quando poi abbiamo studiato gli Egizi, abbiamo realizzato dei papiri su cui ci siamo di-vertiti a scrivere usando i geroglifici. Che altro aggiungere se non che nella nostra scuola la storia ritorna a vivere e la conoscenza a crescere insieme a noi, studenti di oggi proiettati verso il futu-ro, ma sempre con uno sguardo attento al passato, perché la storia è “MAGISTER VITAE”.

IV A “Diaz”

sembrato di viaggiare insie-me a lui in un mondo affa-scinante e pieno di sorprese! In biblioteca, abbiamo ascoltato, raccontato la storia, evidenziato le emozioni e i sentimenti che ne sca-turivano ricordandoci e raccontando anche i nostri momenti in cui aveva-mo provato le stesse emozioni. In classe, abbiamo sintetizzato alcu-ni capitoli e raffigurato le scene più importanti sul nostro quaderno do-po aver visionato il film di Pinocchio sulla LIM. Abbiamo anche imparato una sua canzoncina! Ma le dieci ore erano terminate e allora la nostra maestra ha pensato di continuare a farci conoscere la storia di Pinocchio anche di mattina insieme agli altri compagni che non avevano avuto la possibilità di parte-cipare al laboratorio pomeridiano.

Tutti insieme lo abbiamo costruito seguendo l’esempio di Geppetto e Pinocchio è diventato il nostro com-pagno di classe… in cartapesta, si siede al suo banco con noi e ci ricor-da che dobbiamo ascoltare i consigli di chi ci vuole bene e che non dob-biamo seguire i cattivi esempi. Ah già, ci è piaciuta talmente tanto la sua storia che stiamo realizzando un libro per farvela conoscere attra-verso i nostri disegni! Appena terminato, ve lo mostrere-mo con immenso piacere… anzi, entrerà a far parte della nostra biblioteca scolastica. Amici, leggete anche voi la storia di Pinocchio: c’è tanto da imparare per evitare di trovarsi nei guai come è successo a lui a causa delle sue monellerie!

II B “Ceglie”

L ’ a n n o scolastico è quasi terminato e noi alun-ni della classe II B del plesso “ C e g l i e ”

siamo felici di avere la possi bi l i tà di raccontarv i un’esperienza vissuta che non di-menticheremo facilmente. Quest’anno quasi tutta la classe ha aderito al progetto lettura con la maestra Rossella. Siamo tornati a scuola di pomeriggio cinque volte per due ore ad incon-tro. Abbiamo letto la storia di Pinoc-chio e conosciuto meglio il famoso personaggio che ci ha presentato anche i suoi amici di avventura. Ci è

solo da dialoghi in inglese, ma anche da balli e canti. È davvero impegnativo, per questo speriamo che il 3 giugno, giorno del nostro debutto, tutto fili liscio.

III B “Diaz”

Noi bambini siamo in grande fermento per i preparativi dello spet-tacolo teatrale in lingua

inglese. Metteremo in scena la fa-mosa favola di Cappuccetto Rosso - Little Red Riding Hood - animata non

LITTLE RED RIDING HOOD (spettacolo in inglese)

A SCUOLA CON PINOCCHIO

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OLIMPIADI DELLA MATEMATICA

MUSICAL, RAPPRESENTAZIONI, SAGGI, MOSTRE, CANTI, RECITE,

SPETTACOLI, FESTE, VISITE GUIDATE E MOLTO ALTRO…

CHIUDONO UN ALTRO IMPORTANTE ANNO SCOLASTICO.

ARRIVEDERCI A SETTEMBRE!!!

Noi bambini delle classi terze plesso "Diaz", abbiamo partecipato alle olimpiadi della matematica organizzate da "Gioiamathesis". Dieci di noi hanno superato il primo step, pertanto hanno partecipato alla finale avvenuta il 7 maggio 2016 presso il Politecnico di Bari. Non ci eravamo resi conto di quanto

fosse importante finché siamo giunti lì davanti e abbiamo visto decine di scolaresche e centinaia di bambini scendere addirittura dai pullman che provenivano dalle province di Napoli, Benevento, Taranto, Lecce e Brindisi. Siamo stati suddivisi in enormi aule universitarie e ci siamo sentiti

all'improvviso grandi. Abbiamo fatto del nostro meglio. Chissà come andrà…

III A-B “Diaz”

Ricostruzione in 3D dei principali monumenti della città

di Bari - 2^ Edizione - classi IV di tutti i plessi

Grotte

di

Santa Croce

- Bisceglie -

Profumi,

colori e

fiori ad

Alberobello

Na dì a Barevecchje nu sime sciute ‘nge sime fatte ‘na belle cammenate, do uarche Meravigghie sime passate addò sta u ponde de l’innamorate che inde a na notte ha state fabbricate pe le zite che a naschennute s’hanne acchiate percè le mamme s’avevan aragate. Sope o’ portone na cape sime acchiate chedde du turche che aveve state tagghiate da Befanì, Befane maledette che sceve tagghianne le cape a Barevecchje. Assenne da chidde strade ste u Castidde, ca tene u ponde, le torre e nu fossate. Nu re normanne u aveve acchemenzate

E Bona Sforza ‘ngià date n’aggestate. E po’ da sotte o Uarche Vasce sime sciute, daffore a le settane sime acchiate signore che fascevane le strascenate. De cose iosce ne sime viste tande e tande cose belle sime imbarate, ma sta na cose che ngià arrimanute ‘nganne, le strascenate che le cime de rape!

Progetto organizzato dall’Associazione Artistica Bottega Nikolaus di Bari. Gli alunni, sotto la guida dei Maestri d’arte Elena Barbetta e Luigi Monno, hanno riprodotto

diversi monumenti del centro storico di Bari, in miniatura

e interamente in polistirolo. Nell’immagine il Palazzo del

Sedile realizzato dalla IV di “S.Rita” che ha scritto anche

una filastrocca in vernacolo barese.

… segue Inserto Foto