Inserto 2011 l

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di M arco Travaglio D al bungabunga allo spread, dal Puttaniere al Professore, dalle olget- tine travestite da infer- miere e Ruby da nipote di Mubarak ai banchieri travestiti da tecnici . II 20 I I e tutto qui, un ribaltone che piu totale non si puo, consumato in appena 12 mesi che han cambiato l'ltalia piu che in 17 anni. Napolitano dice che abbiamo ritrovato l'orgo- glio nazionale giusto in tempo per i I SO anni dell'unita nazionale. Ma sa- ra vero? E di che mai dovremmo es- sere orgogliosi? In queste pagine c'e quasi tutto I' ultimo anno, commen- tato dalle firme del Fatto. Anzitutto il meglio: i referendum che quasi ness uno voleva; le vittorie di De Magistris e Pisapia piu il boom di SStelle che nessuno prevedeva; Ia nuova tv di Santoro&C. su cui nes- suno puntava (a parte I 00 mila cit- tadini sottoscrittori); Ia cultura dal basso al Valle e al Palazzo che nes- suno si aspettava.; Ia resistenza di studenti, lavoratori e no- Tav che nessuno si filava; Ia caduta di B. che nessuno piu sperava. E che si porta via anche Geronzi, don Verze, Ligre- sti, Guarguaglini e gentil consorte, Fazio (Antonio), Masi, Mora, Moggi, I'Auditel, il Bagaglino e i cinepanet- toni. Ma purtroppo non Schifani. Poi c' e tutto il peggio del20 I I : i de- putati all'asta e a Ia carte; il centro- sinistra che, conoscendosi, ha paura di vincere e soprattutto di govema- re; il pragmatismo che diventa tan- gentismo dei Penati; Ia Lega del Tro- ta e del dito medio; Ia Gelmini che cerca an cora il tunnel dei neutrini; le prove sulle trattative Stato-mafia anche sotto i govemi Amato e Ciampi; Ia Rai che premia i fiop di Vespa, Ferrara, Sgarbi e Minzo (tor- na, vedrete chetorna), mentretiene alia larga le Dandini e i Guzzanti; i giornali pagati da chi non li compra; le eterne logge con Ia P numerata (2, 3, 4); le lacrime di coccodrillo della Fornero, le risate di Marchionne e Moretti, il ghigno di caste, cricche e sacrestie; lagerontocrazia che regna dappertutto, anche nel governo dei tecnici e dei sobrii (eta media 64 an- ni), ma non tra i faccendieri (dopo Carboni e Bisi gnani, largo ai giovani con Lavitola e Papa). Poi ci sono le cose che sembrano belle e invece sono brutte, o par- tono belle e finiscono brutte. Tipo il pallone che esce da Calciopoli e su- bito entra a Scommessopoli; Ia le- zione senz'allievi di Fukushima; Ia primavera araba, nata e morta nello spazio di un mattino; i tecnici in sce- na e i politici dietro le quinte, anzi nelle catacombe; gli annunci di Iotta all'evasione e alia corruzione e agli sprechi e ai privilegi, che sarebbero bellissimi se non fossero solo an- nunci. 11 20 II ci ha resi ancor piu esterofili: ah gli spagnoli che diventano indi- gnados e mandano a casa con le ele- zioni il governo che ha fallito; ah gli americani che trattano Strauss Kahn come un portoricano di Har- lem; ah i tedeschi governati da An- gela, Ia culona che farebbe tanto co- modo anche di seconda mano. II 20 II ci ha Iiberati di Bin Laden, Gheddafi e Kim Jong-il. Ma ci ha an- che privati di migliaia di africani mor- ti di fame, e poi di Jobs, Lumet, Liz Taylor, Annie Girardot, Amy Wi - nehouse, Havel, Zanzotto, Bonatti, Bonelli, Simoncelli, D' Avanzo, Lietta Tornabuoni e Giorgio Bocca.l nvece le tare italiote del gattopardismo, del servilismo e del conformismo non muoiono mai. Chi l eccava B.&Tremonti ha subito preso a lee- care Monti&Passera senz'alzare Ia testa ne accorgersi che son cambiati gli utilizzatori finali. Dopo l'igienista dentale del 20 I I, per il 20 12 urge igienista mentale. I FATTI Dl IL Daile dilllissioni di B. ai referendulll, fino alia lllorte di G heddafi lstantanee - 1 Giorgio Napolitano - 2 Emergenza nucleare a Fukushima - 3 Sergio March.ionne - 4 Marco SimooceUi - 5 Apple -6 Gli augeli del fango a Genova - 7 Silvio llerlusconi - 8 Rosario Fiorello- 9 F;lbriz.io J<'il.ippi <lctto "Er pelliccia'' 10 Valter L.'ll'itola - 11 Ghed<lafi - 12 l tefereu<lum 13 Mario lllouti

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Il meglio e il peggio del 2011, visto dai giornalisti del Fatto Quotidiano

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Page 1: Inserto 2011 l

di Marco Travaglio

D al bungabunga allo spread, dal Puttaniere al Professore, dalle olget­tine travestite da infer­

miere e Ruby da nipote di Mubarak ai banchieri travestiti da tecnici. II 20 I I e tutto qui, un ribaltone che piu totale non si puo, consumato in appena 12 mesi che han cambiato l'ltalia piu che in 17 anni. Napolitano dice che abbiamo ritrovato l'orgo­glio nazionale giusto in tempo per i ISO anni dell'unita nazionale. Ma sa­ra vero? E di che mai dovremmo es­sere orgogliosi? In queste pagine c'e quasi tutto I' ultimo anno, commen­tato dalle firme del Fatto. Anzitutto il meglio: i referendum che quasi ness uno voleva; le vittorie di De Magistris e Pisapia piu il boom di SStelle che nessuno prevedeva; Ia nuova tv di Santoro&C. su cui nes­suno puntava (a parte I 00 mila cit­tadini sottoscrittori); Ia cultura dal basso al Valle e al Palazzo che nes­suno si aspettava.; Ia resistenza di studenti, lavoratori e no-Tav che nessuno si filava; Ia caduta di B. che nessuno piu sperava. E che si porta via anche Geronzi, don Verze, Ligre­sti, Guarguaglini e gentil consorte, Fazio (Antonio), Masi, Mora, Moggi, I'Auditel, il Bagaglino e i cinepanet­toni. Ma purtroppo non Schifani. Poi c' e tutto il peggio del20 I I : i de­putati all'asta e a Ia carte; il centro­sinistra che, conoscendosi, ha paura di vincere e soprattutto di govema­re; il pragmatismo che diventa tan­gentismo dei Penati; Ia Lega del Tro­ta e del dito medio; Ia Gelmini che cerca an cora il tunnel dei neutrini; le prove sulle trattative Stato-mafia anche sotto i govemi Amato e Ciampi; Ia Rai che premia i fiop di Vespa, Ferrara, Sgarbi e Minzo (tor­na, vedrete chetorna), mentretiene alia larga le Dandini e i Guzzanti; i giornali pagati da chi non li compra; le eterne logge con Ia P numerata (2, 3, 4); le lacrime di coccodrillo della Fornero, le risate di Marchionne e Moretti, il ghigno di caste, cricche e sacrestie; lagerontocrazia che regna dappertutto, anche nel governo dei tecnici e dei sobrii (eta media 64 an­ni), ma non tra i faccendieri (dopo Carboni e Bisignani, largo ai giovani con Lavitola e Papa). Poi ci sono le cose che sembrano belle e invece sono brutte, o par­tono belle e finiscono brutte. Tipo il pallone che esce da Calciopoli e su­bito entra a Scommessopoli; Ia le­zione senz'allievi di Fukushima; Ia primavera araba, nata e morta nello spazio di un mattino; i tecnici in sce­na e i politici dietro le quinte, anzi nelle catacombe; gli annunci di Iotta all'evasione e alia corruzione e agli sprechi e ai privilegi, che sarebbero bellissimi se non fossero solo an­nunci. 1120 II ci ha resi ancor piu esterofili: ah gli spagnoli che diventano indi­gnados e mandano a casa con le ele­zioni il governo che ha fallito; ah gli americani che trattano Strauss Kahn come un portoricano di Har­lem; ah i tedeschi governati da An­gela, Ia culona che farebbe tanto co­modo anche di seconda mano. II 20 II ci ha Iiberati di Bin Laden, Gheddafi e Kim Jong-il. Ma ci ha an­che privati di migliaia di africani mor­ti di fame, e poi di Jobs, Lumet, Liz Taylor, Annie Girardot, Amy Wi­nehouse, Havel, Zanzotto, Bonatti, Bonelli, Simoncelli, D' Avanzo, Lietta Tornabuoni e Giorgio Bocca.lnvece le tare italiote del gattopardismo, del servilismo e del conformismo non muoiono mai. Chi leccava B.&Tremonti ha subito preso a lee­care Monti&Passera senz'alzare Ia testa ne accorgersi che son cambiati gli utilizzatori finali. Dopo l'igienista dentale del 20 I I, per il 20 12 urge igienista mentale.

I FATTI Dl

IL

Daile dilllissioni di B. ai referendulll, fino alia lllorte di G heddafi

lstantanee - 1 Giorgio Napolitano - 2 Emergenza nucleare a Fukushima - 3 Sergio March.ionne - 4 Marco SimooceUi - 5 Apple - 6 Gli augeli del fango a Genova - 7 Silvio llerlusconi - 8 Rosario Fiorello- 9 F;lbriz.io J<'il.ippi <lctto "Er pelliccia'' • 10 Valter L.'ll'itola - 11 ~1uammar Ghed<lafi - 12 ltefereu<lum • 13 Mario lllouti

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pagina LO

ARRIVANO I TECNICI

PRIMAE DOPO IL 12.11.2011

BERLUSCONI Dimissioni d;t premier di Furio Colombo

' E un uomoche sara ricordato.

Privo di grandezza, ha sempre fatto parlare dl se. Privo di idee, ha riempito, indisturbato decine di migliaia di ore di

servizio televisivo pubblico. Privo di onesta, ha usato senza scrupoli il conflitto di interessi. Privo di humor, ha raccontato barzellette a tutti per tutta Ia vita. Privo di reputazione, ha affermato che Ia marocchina Karima El Marhoug, detta Ruby, minorenne e prostituta in casaArcore, "e Ia nipote di Mubarak". Privo di senso della le­galita, e esecutore, per con to della­titante Valter Lavitola, di oscuri affari privati mentre e responsabile del go­verne. lncompetente nel mestiere di Primo ministro, ha portato il Paese a sbattere nella piu grave crisi econo­mica della storia ita Iiana. Costretto a dimettersi nel 20 II, prometteva il ritor­no. Non e mai avvenuto.

SCILIPOTI II Sm1e/10 PaliZa di B.

D etto Mimmo e state il Sancho

Panza del Cavaliere Don Chisciotte. Eletto con l'ldv, Sci­lipoti e l'icona dei famigerati Respon­sabili che il 14 di­

cembre 20 I 0 salvarono il governo di B. dallo strappo di Fini. Una trasfu­sione di sangue peril premier moren­te (politicamente parlando) ottenuta in Parlamento con prebende varie e segrete nonche decine di poltrone di sottogoverno. Ogni fiducia un ricat­to. "Mimmo", sosia di Danny De Vi­to, ha un'alta considerazione di se. Dalla sua biografia: "Domenico Sci­lipoti ha cambiato Ia Storia. Ha im­pedito il Grande Pas so, il Kali Yuga, il Trapasso a una nueva era dell'uma­nita senzaSilvio Berlusconi". Scilipoti e il manipolo di Resposabili (sei grup­pi eterogenei di ex Udc, ex An, ex ldv, ex tutto) non avevano pero calcolato lo spread e il Quirinale.

SOBRIO CaggettiJ'O dell'u/timo mese di Maurizio Viroli

f' aggettivo '"so­.IJ brio", assurto da poco piu di un mese ai fasti della cronaca, designa Ia persona che, al contrario de­gli ebbri, degli ine­briati e degli inconti­

nenti, sa trattenersi, controllarsi e mi­surare le sue parole e le sue azioni. So­brieta e anche sinonimo di saggezza, nel sense di buon giudizio, vale a dire Ia ca­pacita di capire i problemi e di trovare le migliori soluzioni. Nell'uno e nell'altro significate, Ia sobrieta e una virtU pre­ziosa e rara negli uomini politici, per temperamento, e per ruolo, portati al­l' eccesso. In quasi tutti i paesi democra­tici, soprattutto nel mondo anglosasso­ne,la sobrieta e universalmente apprez­zata. In ltalia, dove abbiamo il poco in­vidiabile record di aver prodotto un'am­pia gamma di demagoghi, buffoni e istrio­ni, essere sobrio puo diven­tare, agli occhi del popolo, un vizio, edietroalle lodi puoce­larsi una sottile derisione.

II Caimano sale a/ Quirinale. Si dimette. Esce tra le monetine. II capo dello Stato da all'uomo venuto da Bruxelles if compito di formare un nuovo Governo

NAPOLITANO CiOJtio re d'ItiJ}ja di Eduardo DiBlasi

N el complesso anno che ci si

porta sulle spalle, il Capo dello Stato Giorgio Napolita­non si e trovato nella stessa condi­zione di un portie­

re senza difesa. Quello che doveva essere il suo reparto difensivo, vale a dire Ia politica, rappresentata da un governo Berlusconi sempre piu incapace di prendere decisioni, si e fatta trovare impreparata nelle due grandi crisi di sistema che avrebbe dovuto sbrogliare: Ia guerra in Li­bia e Ia speculazione finanziaria. In tutti e due i casi l'estremo difen­sore di stanze al Quirinale e do­vuto uscire dall'aria di porta con evoluzioni non sempre ben viste dai puristi della materia. Eppure ha costretto alia panchina Berlusconi e ha tenuto Ia squadra a galla. Sperando che il 20 12 si giochi meglio an-che n davanti.

BOSSI Lei non &l cl1i CJ'O io

I I 20 I I e State un anno duro, per

Umberto B. Tutta quella melassa sui­I'Unita d'ltalia ha messo a dura prova Ia sua pazienza. Ha dovuto astenersi

dal bruciare Ia bandiera, storpiare !'in­no, spostare Ia capitale. Pareva brutto, nell'anniversario dei I SO anni, ed es­sen do ministro. Col suo sorriso bor­der line, coi suoi grugniti ruggenti,con Ia sua mimica da impunito e riuscito a movimentare lo scenario politico, piu della crisi mondiale dell'economia: sosteneva Berlusconi rna lo minaccia­va, gli salvava Ia coalizione rna lo trat­tava da scemo, ostaggio della razza pa­dana in secessione, che gli avrebbe le­va to mezza ltalia da sotto. E finalmen­te e tornato al suo prime a more: I' op­posizione ruspante. Tutta fallo e de­magogia. Centro Ia cara vecchia '"Roma ladrona", il ··governo che fa schifo" e Berlusconi "pecorone".

SPREAD n grande elettore di Giorgio Meletti

;;;;;;1 L o spread (no-me complete

"differenza di ren­dimento tra i titoli di State italiani e quelli tedeschi") diventa icona pop

.___...;;..;.;;~__. a luglio 20 I I .

quando comincia a sal ire come mi­sura della febbre del sistema ber­lusconiano. Segnala che i mercati finanziari internazionali non si fida­no piu dell'ltalia. I caotici interventi sui conti pubblici del governo Ber­lusconi non lo fermano. E lui, alia fine, a imporre al sistema politico il cambio di governo. E lui il grande elettore di Mario Monti. Ma nep­pure Ia manovra di Natale del nue­vo governo piace allo spread, che rimane aile stelle. I mercati conti­nuano a non avere fiducia nell'ltalia. Nel2012 sapremo se Monti ha sba­gliato manovra o se sta­volta e il mitico spread a rivelarsi termometro inaffidabile.

% IL FATTO ONLINE-----,

P < 'LIT I< 1

Ao \

II miqliore DiPietro 21.81

Napolitano 11.19

Vendola 8.59

Nessuno 8.40

Grillo 8.25

Bersani 4.44

de Magistris 4.26

Monti 3.51

Fin i 2.30

Pis apia 1.94

Favia (MSS) 1.84

23.45

FORNERO Le Jaelime della manovJ'Il

N ella definizione di manovra "!a­

crime e sangue", passera agli annali per le prime. E il 4 dicembrequando il ministro del Welfa­re Elsa Fornero an­

nunda Ia riforma delle pensioni. E lei - sguardo gentile e toni pacati, tutto il contra rio del predecessore Sac co­ni-croll a sulla parol a "sacrifici". Per i sostenitori e Ia sincerit3 al governo. Tra i detrattori spopola Ia freddura: "A lei le Ia crime. a noi il sangue". Di certo Elsa Fornero da San Carlo Ca­navese, ordinaria di Economia Poli­tica, e il volto umano del governo, il tecnico che non conosce le insidie della politica. Lo dimostra di nuevo con Ia disfida sull'articolo 18, nata da un'intervista al Corriere che scatena l'ira di sindacati e smuove il Pd. II mi­nistro chiude Ia faccenda a modo suo: "E !'ultima del­le questioni. parlarne e stata una ingenuita".

MINETTI 11 eroeifisso tra seni e gambe di Davide Vecchi

M ara Carfagna come model­

lo, ma soddisfatta del posto in consi­glio regionale ("sto da Dio, guadagno quanto a Roma"). L'ex igienista den­

tale, gia ballerina Mediaset, Nicole Minetti. e Ia signora delle notti bun­ga bunga. Reginetta delle "olgetti­ne", le pulzelle che allietano le se­rate di Arcore sistemate in appar­tamenti in via Olgettina, Minetti ge­stisce per conto loro i rapporti con Spinelli. tesoriere di Berlusconi, a cui fa pagare anche le bollette. A Pasqua 20 I 0 fa uno spogliarello ve­stita da suora. raccontano diverse testimoni, e una volta nuda il Ca­valiere Ia "benedice passandole sui seni e tra le gambe un crocifisso". II racconto non e mai state smentito ed e valse a Berlusconi l'attacco del cardinal Ba­gnasco. Minetti e ancora consigliere.

II peggiore Berlusconi 50.22%

Scilipoti 5.74%

Bossi 5.38%

Tutti 4.58%

Bersani 4.29%

La Russa 1.6%

Napolitano 1.57%

Brunetta 1.51%

Monti 1.35%

Calderoli 1.11%

Gasparri 0.89%

Altri 12.77%

MONTI II tecnico inlode11 e LJ'OIIey

di Luca Te lese

S ua madre. Lavi­nia, casalinga va­

resina '"Aveva- dice - una dote innata, l'allegria: non ho preso da lei, pur­troppo". Vero. Do­pe il ventennio bre­

ve del berlusconismo, Mario Monti en­tra nel mito con Ioden e trolley, alia vo­ce "Tecnico' '. Mail sorriso gli manca. e se deve simulare, increspando Ia sua maschera severa da professore, illab­bro superiore si arriccia con un che di innaturale: ricorda piu Ia figura del chi­rurgo amputatore che quella del me­dico di famiglia. Studia dai gesuiti. Pro­fessore, rettore, presidente della Bee­coni. Si e fatto nominare commissario europeo due volte. La prima con il cen­trodestra, da Berlusconi. La seconda con il centrosinistra, da D'Aiema. Lo votano i deputati di Pdl e Pd, fa soffrire soprattutto i secondi. Ha detto: "Rigore, equita e svi-luppo". Si e perso due so-stantivi per strada.

RUBY Karima ora la lima COJIIllilLIIILllll/l

G razie" a Karima El Mahroug (in

arte Ruby) gli italia­ni hanno saputo che accadeva tra il drago e le vergini. II processo che vede imputato Berlu­

sconi per concussione e prostituzio­ne minorile porta il suo nome. In un an nodi bugie e dichiarazioni cambia­te, oggi Karima fa rima con mammi­na: ha appena avuto una bimba. Male sue intercettazioni han no sconvolto l'ltalia: dalla ricattatoria "gli ho chie­sto cinque milioni" alia sineddoche delle squallore "Noemi e Ia pupilla, io il culo". Ci e toccata pure l'umi­liazione di vedere le camere (non da letto, del Parlamento) sostenere cheera Ia nipote di Mubarak. E ascol­tare l'onorevole Paniz esibirsi in un Cinque maggie dei poveri che inizia­va cosl: "Egli ha telefonato". "Ei fu". ma il Cavaliere convinto di essere Napoleone per ora resiste.

PASS ERA Coil IIi tw d'J n tesa

P come Passera (Corrado) e P

come promesse. Ruota attorno a questa lettera un pezzo importante del futuro del gover­no Monti. lncalzato

da chi gli ricordava i rischi legati alia fi­gura di un ministro per lo Sviluppo e le lnfrastrutture chiamato a controllare affari ( dal Tav a Ntv ad Alitalia) ai quali aveva partecipato, Monti sull'ex ad d'lntesa ci ha messo Ia faccia. E ha detto di considerare quella carriera come "Ia premessa e Ia promessa di un'attivita proficua". Passera invece ha goffamen­te abbozzato: "II conflitto d'interessi non c'e, perche so che non c'e". Poi ha pero promesso di vendere i dieci mi­lioni di euro di azioni di Banca lntesa che ancora tiene in portafoglio. E si e impegnato ad annullare il beauty con­test per poi indire una vera asta sulle frequenze tv. A parole, una rivoluzione. Per il 2012 si attendono i fatti.

DEFAULT Anr:ora poefli mt'Si di Vittorio Ma lagutti

B orse in pic­chiata, titoli di

state come carta straccia. E poi banche che affon­dano, risparmi az­zerati, Ia finanza che divora l'eco­

nomia reale. Signore e signori, ec­ce a voi i1 default. Ovvero l'incubo che nel 20 I I ha tolto il sonno a milioni di cittadini del mondo oc­cidentale, quello ricco, opulento, viziato da decenni di welfare e con­sumismo spinto. Fare default vuol dire fallire e da sempre fall iscono aziende. banche e anche interi Sta­ti. Ricordate !'Argentina di una dozzina di anni fa? Adesso pero e diverse. II default diventa globale. sistemico, il crollo dell'euro minac­cia di travolgere un intero conti­nente. Non c'e piu molto tempo. Giusto pochi mesi per caoire se Ia classe dirigente europea sapra trovare una via d'u-scita.

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Sabato 31 dicembre 2011

NUOVI E VECCHI

GLI ALTRI RESISTONO Le lezioni di Milano e Napoli, i successi del Movimento 5 Stelle, le tragedie in Liguria e Sicilia, le divisioni nel centrosinistra. Nel frattempo Montezemolo tentenna

lllustrazioue di Manrizio £!eccalo

IL CA IW4N01

~UAtOA~ Pl&tUOL-0 ~ UN C\'OiltJO TviTo QU~ro ~Atl.A .. TUO

SCHIFANI VASTO DRAGHI l1t Casta 11011 p;1ga. (111ai) i1 COJJto QueUa foto mm e tJimt Alia. Bee cOJJI/Utda. lui . . . .

J! \,7

'1. ' '-.

T re tentativi per abolire le pro­

vince e nessuno che sia riuscito. II conto del risto­rante del Senate e lievitato, ma lo pa­gano i dipendenti,

con il loro posto di lavoro. Una commissione ad hoc per studiare i tagli agli stipendi dei parlamentari che in sei mesi ha prodotto poco o niente. Gli impegni per ridurre le spese di palazzo tradotti in rispar­mi dello 0,34 per cento. Per i pre­sidenti Fini e Schifani e stato I' an no dei buoni propositi. Tutti accom­pagnati dalla data di partenza: "dal­la prossima legislatura"_ Con Ma­rio Monti, forse, si arrivera al20 13. Di mezzo c'e un altro anno per rimandare, fare zig-zag tra i partiti in cerca di una ricandidatura, tirare i fili del governo tecnico. Quello che ha esordito dicendo "Basta privilegi". E poi ha capite dov'era.

DE MAGISTRIS La Napoli i11'11JJciOJJe di Cigi110 di Oliviero Beha

C omunque Ia si pensi, e diffici­

le negare cheque­sto sia stato l'an­no di Luigi de Ma-

._CP.II16.1P'I gistris, sindaco tuffatore in Na­poli. Tuffatore

perche oggi fare il sindaco di una metropoli e in specie di Napoli ha coefficienti di difficolta da piatta­forma olimpica E infatti "gigino a' man etta". apprezzato volteggiato­re in aria prima da candidate e poi da supereletto europeo per l'ldv, ha inanellato un carpiato assai ar­duo nella campagna elettorale "arancione" e poi in un clima di reale nov ita ha affrontato l'entrata in acqua. Qui si sono verificati i primi seri problemi, castali, cata­stali e ambientali. Non molla Bru­xelles ignorandola, pasticcia con gli inceneritori, Iancia idee movimentiste. Ve­dremo quando riemer­gera dal tuffo.

BEGAN CApe, llegilta di B. di Gianni Barbacetto

L ei resta fedele, fedelissima. An­

che in questo 2011 in cui i nodi so nove­nuti al pettine e so­no cominciati i pro­cessi per le "cene eleganti". Sabina Be­

gan, l'organizzatrice dei bunga-bunga romani, resta l'ape regina. Alcune ra­gazze hanno "tradito" (Ambra, Chia­ra,lmane ... ) e promettono di andare in aula a raccontare tutto. Lei al massimo si concede una critica fraterna: "Silvio ha sbagliato a dare troppa fiducia aile donne e a quelli che lo hanno usato per giochi loro". Ora i giochi so no finiti, al­meno quelli a palazzo Chigi. Ma Sabina non si scompone. "Lui crede davvero nella forza delle donne. Le ha messe in politica perche pensava potessero avere una marcia in piu". E "spirituale", dice, uno "Sciaimano" (voleva dire sciamano, ma resta impi­gliata nel caimano ). E lei, del resto, ad aver fatto incon­trare Silvio e Tarantini.

E ra il 16 settem­bre. E mentre

veniva scattata Ia fo­to che vedete qui accanto, nella calda giornata di Vasto ri­suonavano le note della Canzone po­

polare. Pier Luigi Bersani era stato "costretto" a partecipare alia Festa dell'ldv, sui palco con Antonio Di Pie­tro e Nichi Vendola, pena Ia sua sosti­tuzione con un fantoccio di pezza. Ma di stare lassu non aveva voglia. La prova e l'istantanea simbolo di una coalizione che potrebbe restare solo un ricordo. L'unico a non sorridere e il segretario democratico. Da allora, quando anco­ra si pensava che l'uomo da battere fosse Berlusconi, il Pd ha deciso di ap­poggiare senza indugi il governo tec­nico,l'ldv ha dato Ia sua fiducia con ri­serva, non votando Ia manovra, men­tre Vendola ha sostenuto le posizioni della Cgii.Sedopo Monti ci sara ancora posto per loro, e tutto da vedere.

PIS APIA l(11ibemzi01w di J1filtmo

F u Ia primavera arancione di

Milano. Pisapia sindaco. La Iibera-

fauna improbabile e arrogante. Ri­pudiati paura e odio come conci­me di consenso. Promossi solida­rieta e inclusione. Lotta dichiarata ai clan dove si negava I' esistenza della mafia. Niente piu antifascisti e repubblichini tutti uguali. Rispetto del consiglio comunale. Mez.zi pub­blici che riscoprono Ia puntualita. Piste cidabili. Consulenti gratis, basta prebende faraoniche. Certo, l'inquinamento. Certo, Formigoni e I'Expo. E ordinanze disordinate. E chissa quante altre cose. Ma Ia gioia di piazza Duomo in quel tramonto ebbe un senso. Pisapia sindaco: sl, grazie.

VINCENZI SiLtdaco Ira. aequo e faLtgo

M arta Vincenzi ha fatto un re­

gale di Natale al Pd. II "suo" partite da anni cercava di farle le scarpe e lei gil ha offerto il pre­teste su un piatto

d'argento. A novembre arriva l'al­luvione, muoiono donne e bambini. Genova e devastata e Vincenzi non ne azzecca una: prima lascia aperte le scuole nonostante gli allarmi me­teo, poi scossa dal disastro si fascia scappare una frase che in un istante rischia di affossare decenni di car­riera politica: "Bisogna capire che le 'allerta 2' sono cose serie". Come dire: colpa dei genovesi. Cosl diven­ta il parafulmine. Ben oltre le sue responsabilita. E quel centrosinistra che voleva rottamarla perche un po' esterna al blocco di potere domi­nante ringrazia. II contra­rio di Superman: in un ba­leno "SuperMarta" perde i suoi poteri.

S i e trovato alia testa della Bee

un po' per man­canza di concor­renza (il tedesco Axel Weber si e ritirato) e molto per meriti suoi,

da presidente del Financial Stabi­lity Board. In ltalia ha favorite Ia transizione da Berlusconi a Monti, con Ia famosa lettera firmata as­sieme a Jean-Claude Trichet della Bee che e diventata if programma del governo tecnico. Appena ar­rivato a Francoforte si e dimostra­to abbastanza tedesco da non in­disporre Ia Germania (intransi­genza sui rigore contabile) ma an­che piu reattivo di Trichet, prima abbassando i tassi e poi dando li­quidita aile banche. Non e affatto detto che basti, anzi, forse potreb­be pure peggiorare Ia si­tuazione. Ma sempre meglio che restare im­mobili.

PENATI II compagno clte sbaglitt di Davide Milosa

I I 20 luglio l'ex presidente della

Provincia di Milano, gia braccio destro di Bersani, e indaga­to per concussio­ne, corruzione e fi­nanziamento illeci­

to. L'imprenditore Di Caterina rac­conta di versamenti al partite per 30 milioni di lire al mese dal '94. Penati si autosospende da vicepresidente del consiglio Iombardo (a settembre sara sospeso dal Pd). II 271uglio II Fatto ri­vela l'esistenza di Fare Metropoli,l'as­sociazione usata da Penati per pagare le campagne elettorali. La procura lo accusa di averfinanziato il partite con le tangenti. A settembre viene inda­gato per concorso in corruzione per l'acquisto da parte della Provincia del­le quote della Milano-Serravalle. Spunta una presunta mazzetta da 2 milioni di euro. A dicembre altri indagati. E l'ombra di un nuovo finanziamento da 1,4 milioni di euro.

MONTEZEMOLO Vol'l'ei 111a 1tOJJllli cmano di Stefano Feltri

D oveva scende­re in pista, ma

non l'ha fatto. Si e spinto a proporre una imposta patri­moniale, in edito­riall sui Corriere della Sera come in

pensose interviste in bermuda su Chi. Sperava di essere considerate if salvatore della patria, ma e arrivato Mario Monti ma nessuno l'ha mai piu cercato quando si e dovuto trovare un salvatore della patria. Alcuni dei suoi collaboratori hanno inziato a guardare altrove, puntando prima su Matteo Renzi, considerate (forse) meno boll ito, poi sui professore della Bocconi quando anche il leader fio­rentinoefinitoin stand by. I suoi treni di lusso Ntv dovevano insidiare il monopolio delle FS, ma sono ancora fermi in stazione e trasportano solo i giornalisti perle inaugura­zioni. Solo il processo per un abuso edilizio a Capri precede spedito.

GRILLO ll JJOJJ pm·tito cite t1 p(1llla

.-------:,....---. '

E il timore di mol-ti: che Grillo e il

movimento "5 Stel­le" diventino gli aghi della bilancia delle prossime elezioni nazionali. Quest'an­no Grillo ha marca­

to sempre piu intensamente il suo ter­ritorio politico, senza fare alleanze e sempre -e solo-con Ia forza del web. E il "Movimento'' gode di un successo insperato. L' I I novembre I' ex comico ha annunciate che nel 20 13 ci sara an­che lui. I suoi candidati "non dovranno aver svolto due mandati elettorali ne essere iscritti a partiti e dovranno es­sere incensurati", oltre a rifiutare i fi­nanziamenti pubblici. E una rivoluzio­ne etica che comincia, dal basso, con il "non statuto" di un ''non partite" e una sigla quasi da servizio segreto (M5S) che, perc, non servira mai a connotare "un partite o qualcosa che intenda diventarlo in futu-ro". Qualcosa di rivoluzio-nario, perc, forse sL

LUSSO Pag(1to t/(1 molti, gorluto da poclti di Lorenzo Galeazzi

~E~~~~ J I lusso e un di-~ ritto", afferma Vincent Cassel nello spot pubbli­citario della Lan­cia Ypsilon. Uno slogan che gli ope­

.-__ _. rai di Termini lme-

rese devono aver avvertito come particolarmente beffardo. Perche sono loro che il 24 novembre han­no prodotto le ultime 350 Ypsilon nel giorno in cui lo stabilimento Fiat ha chiuso per sempre le sue porte facendo morire con se an­che if sogno del riscatto industriale siciliano. La contraddizione tra il Ius so e Ia precarieta del presente e sembrata cosl evidente che a set­tembre anche il claim e cambiato: "L'eleganza e un diritto". Ma ora che Ia Y e uscita definitivamente dalla catena di montaggio italiana per migrare in Polonia,lo slogan dovrebbe suonare come una domanda: "II lavoro e un lusso?"

PENSION/ L(1 sfortmta. di essere LMti JJel '52 di Salvatore Cannavo

' E stato l'anno in cui e cambiata

Ia nostra pension e. Frutto di una con­quista antica, risa­lente alia fine degli anno '60, Ia nostra vecchiaia sara

sempre piu attiva, lavorativa, con­tributiva. Si lavorera fino a 70 anni e si guardera a quel memento come a un miraggio, sperando di arrivarci sani e in forze. E con un lavoro che non si faccia maledire. Contributive per tutti, ci ha detto tra le lacrime Elsa Fornero. Sara davvero !'ultima riforma! Ne dubitiamo. E mentre al­l'lnps si forma Ia fila per fare i conti del futuro assegno, pesantemente ridotto, gia fa capolino all'orizzonte il nuovo obiettivo: Ia pensione in­tegrativa, foraggio per le assicura­zioni private responsabili della crisi e che sperano cosl di gua-dagnarci. Cosl va il men-do, tra una lacrima e un'al-tra .

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pagina 12

STATO E NON STATO

QUALCOSA SI MUOVE REFERENDUM Tonml;l part.etip;IZiOJIC a.tliva

di Wanda Marra

il I 3 giugno si vota su 4 quesiti: con un quorum di oltre il 57 per cento passano 4 si. Per dire no allegittimo impedimento, no al nucleare, no alia privatizzazione dell'acqua. Caval­cando questo straordinario risulta­to, viene promosso il referendum elettorale perabrogare Ia "porcata", Ia Iegge elettorale Calderoli che manda in Parlamento i nominati dal partite. Un'impresa lanciata da po­chi audaci, Di Pietro e Parisi in testa, all'inizio di agosto: poche settimane per raggiungere 500 mila firme entro il 30 settembre. Obiettivo centrato. La parola e alia Consulta: a finegennaio ne deciderill'ammissibilita.

MABOHIONNE Parole forti, promesse tradite di Giorgio Meletti

Sergio Mar­chionne ha ini­

ziato il 20 I I, a gennaio, intascan­do il successo al referendum di Torino Mirafiori con cui gli operai

della casa madre Fiat han no detto s1 al "modello Pomigliano". L'ha chiuso, a dicembre, presentando Ia Nuova Panda che sara prodotta a Pomigliano. In mezzo, dodici mesi di parole forti e promesse mancate. II piano Fabbrica ltalia e i suoi 20 miliardi di investimenti re­stano un mistero. Mirafiori rima­ne inattiva e senza progetti. A Po­migliano sono stati riassunti po­che centinaia degli oltre 5 mila cassintegrati. In tanto Ia Fiat vende sempre meno, e nel mondo si par­la del miracoloso rilancio della Chrysler. Marchionne e il 20 I I resteranno come simboli del decline del­l'auto in ltalia.

LOBBY Cli i11LOCCl1bili (d12 tutti)

fi ualcuno li defi­V nisce i veri "po­teri forti", se non i "veri intoccabili". Non sono banchie­ri ne finanzieri, rna

11.1;:::;;~rjil~-.. avvocati, farmaci-sti, tassisti ... Lobby

che da decenni mettono in campo un'irriducibile resistenza a riforme che, in nome di una maggiore aper­tura al mercato, tocchino ordini pro­fessionali, licenze, tariffe, privilegi vari. Forti, in molti casi, di un'ampia e trasversale rappresentanza in parla­mento. Confindustria si sgola da an­ni, Bersani ci provo nel 2006, con Ia "lenzuolata" delle liberalizzazioni: i tassisti scesero in piazza, ci furono aggressioni e barricate dentro e fuo­ri il Palazzo. Oggi Mario Monti, con­sapevole dell'ardua impresa, riman­da alia "fase due". E quando arriveril il memento, come hanno fatto in passato, le lobby denunceranno l'attacco dei "poteri forti".

EQUITALIA la. pama. con·e sulla CtJl'tell;l

di Francesco Ridolfi

P roteste dei cit­tadini, comitati

chespuntanoinwt­ta ltalia, dipendenti insultati quando escono dagli uffici (e i pacchi bomba,

- ----· rna quella e un'altra storia). Equitalia, il braccio armato deii'Agenzia delle entrate, e diventa­to il simbolo del Cittadino vessato dal­loStato: cartelle in wtte lecase (a vol­te pazze) per multe non pagate, tasse dimenticate o quant'altro, mentre i furbi, quelli veri, sottraggono allo Sta­toalmeno 120miliardi I' anne. Oltreai grandi evasori (nessun accordoe sta­te fatto con Ia Svinera per tassare i capitali, come hanno fatto Londra e Berlino) il popolo delle partite iva, dei professionisti, dei titolari di bar e ri­storanti che presentano dichiarazioni sotto ai 20 mila euro l'anno, Ia fan no franca. La sensazione e che Equitalia sia debole coi for-ti e forte coi deboli. L' ere-diu di 17 anni di B.

INDIGNATI D12 Afatlrid a ll'losea

I I pro logo e il crol­lo del colosso fi-

1 nanziario Leman · ~ Brothers, 2008. La

crisi economica in­fetta il mondo. Le classi dirigenti di Usa e di mezza Eu­

ropa sono sotto accusa. II manifesto politico arriva nell'ottobre 20 I 0, "ln­dignez-vous!", scritto da un partigiano francese dasse 1917, Stephan Hessel. II simbolo e Ia maschera di un film, "V per Vendetta". Per tutto il 20 I I si riempiono le piazze di Madrid e Atene, nella Spagna che fu di Zapatero e nella Grecia che cola a piece. II I 5 ottobre gli "indignati" arrivano in ltalia, a Ro­ma, messa a ferro e fuoco. L'indigna­zione rivoluzionaria della Primavera araba caccia Bel Afl (Tunisia), Mubarak (Egitto ), Gheddafi (libia) e Saleh (Ye­men) nel giro di pochi mesi e continua a combattere centro Assad (Siria). E per Ia prima voltasi animano anche le strade di Mosca, centro Putin.

DONVERZE Cestl, if Smlllalf;UJie e B. di Antonella Mascali

I ldominusdeiSan Raffaele, don Lui­

gi Verze, e accusato di concorso in ban­caretta per il buco di oltre un miliardo e mezzo dell'ospe­dale tanto care a

Craxi, Berlusconi e Formigoni. Si epa­r ago nato a Gesu "calunniato e con­dannato alia croce". Si e assunto Ia re­sponsabilici "morale e giuridica" del crac, rna ha scaricato su un morto sui­cida, il suo vice Mario Cal, le sovra­fatturazioni e i fondi neri: "Non so co· me abbia gestito Ia sua funzione". Si­lenzio sui detenuti Pierangelo Dacco, il manager ombra per gli affari sporchi e Mario Valsecchi, ex direttore fina­nanziario. Amico dell'ex capo del Si· smi, Pollari, don Verze finora se l'e ca­vata. Anche quando ha ordinate il sa· botaggio di un campo sportive. Nella speranza che passi Ia tem­pesta, si e autosospeso da presidente della Fondazio· ne, rna non si e dimesso.

NEUTRINI Pill J'Cior:i de/112 CelmiJli

. . . / .. 1'.. I

1 ~· ~ ~

'· ~·· .. ·

I neutrini sono piu veloci della

luce.ll Cern (Cen­tro europeo per Ia ricerca nucleare) ha fatto Ia scoper­ta, davvero rivolu­zionaria: i neutri­

ni, nel corso di tre diverse misu­razioni, sono arrivati sull'obiettivo con un anticipo di 60 nanosecondi rispetto a quanto avrebbero fatto se avessero viaggiato alia velocita della luce. Ma i neutrini fanno rima con Gelmini. L'ex ministo infatti non ha perso occasione per fare una figuraccia, !'ultima, che Ia con­segneril alia breve memoria della sua storia a capo del Dicastero del· l'lstruzione per l'assurdo comuni­cato: "Alia costruzione del tunnel tra il Cern e i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si e svolto l'esperimento, l'ltal ia ha contribuito con uno stanziamento di 45 milio­ni di euro".

SIMONI C'e ell i d ie.e "11o"

di Giuseppe Lo Bianco

A vevo cacciato Di Lernia che mi

offriva dei soldi. .. " e in quel verbo, "cacciare". c' e chi u­sa tutta Ia forza ci­vile di reazione di un funzionario onesto

nell'ltalia corrotta del 20 I I . T ra pro­messe e lusinghe, fondi neri e tangenti, fatture false e societa fantasma, Fau­sto Simoni, dirigente deii'Enav, eState il granellino di sabbia pronto a fare in­ceppare il sistema Selex. Lo ha rico­nosciuto davanti al pm Paolo lelo l'im­prenditore Tommaso Di Lernia, inca­pace di corromperlo e i verbali della Tangentopoli 20 I I restituiscono pas­saggi anche comici: "Tentai di offrirgli del denaro rna mi resi conto che non avrebbe accettato nessuna retribu­zione: egli mi manifesto le sue ragioni, devo dire valide". Lo hanno chiamato mosca bianca, marziano, milite ignoto, eroe moder­no: nell'ltalia di oggi merita una medaglia al valor civile.

BENEDETTO XVI L~111110 tiel/a !11ga d11ll(l Cllies~1

di Marco Politi

P apa Ratzinger chiude l'anno

con

scorso alia Curia - diventano sempre di meno e piu vecchi. Ri­stagnano le vocazioni sacerdota­li, cresce l'area dell' "increduli· ta". Per il pontefice l'assillo prin­cipale e Ia crisi della fede in Eu­ropa. lntanto, ammette Bene­detto XVI, risorge Ia domanda sulla necessita di una riforma della Chiesa. Come realizzarla, si e chiesto in Germania, con quali mezzi e obiettivil II Papa, pero, non ha dato una risposta. Se ad Assisi ha invitato i cristiani a dia­logare con gli agnostici, resta tut­tora irrisolto l'interro-gativo se Ia Chiesa sia pronta a rispettare il pluralismo etico.

ER PELLIOOIA lloma in ostaggio di Silvia D'Onghia

L a sua foto e di­ventata il sim­

bolo degli scontri che han no tenuto in ostaggio Roma il pomeriggio del I 5 ottobre, du­rante Ia manife­

stazione (pacifica) degli lndignati italiani. Fabrizio Filippi, volto da bravo ragazzo, riccioli biondi che da bambino gli sono valsi il so­prannome di "Er Pelliccia", viene ripreso mentre e intento a sca­gliare un estintore. Ha il volto co­perto, il torso nude in cui si in­travvede un tatuaggio. E grazie a quello che Ia polizia scientifica r ie­sce a identificarlo e ad arrestarlo. "Non sono un black bloc- ha poi spiegato agli inquirenti- , mi sono lasciato trascinare dagli eventi". Eventi che hanno rovinato un cor­teo pacifico e che per giorni hanno distolto J'attenzione dai proble­mi economici del Paese.

ZAG ARIA Comorra i11 ('(lcliemin~ sotto t.en'/1

M a chi doveva dirglielo a Mi­

chele Zagaria, det­to "capastorta", che un giorno del 20 I I, precisamente il 22 dicembre, il suo nome sarebbe

apparso a pagina 12 del Dominion Po­st, un giornale stampato a Wellington evendutointutte lei sole del nord del­la Nueva Zelanda. "Catturato il boss supremo della mafia italiana", c'era scritto nel titolo, e sotto Ia sua foto col maglioncino di cachemire, la faccia da ragioniere ingrigito e i poliziotti in borghese a fargli da guardia. Quanta strada ha fatto quel rapinatore di ca­rnien di Casapesenna, tantissima, fino a diventare boss dei boss dei "casa­lesi", sintesi offensiva perla bravagen­te di Casal di Principe, di una delle rna­fie piu potenti d'ltalia. Omicidi, cru­delta inimmaginabili e affa­ri. Dal cemento alia mon­nezza, e sempre con l'ap· poggio della politica .

BOCCA V111101110 libero

S c:ittura chiaris-Sima e se neces·

sario ruvida. lmpe­gno costantemente di forte intensici.

--uo...-!- Grande capacita di capire e approfon­

- ---• dire anche i temi piu scabrosi ecomplessi.Spesso con­trocorrente, ma sempre in maniera argomentata e scavando nel perime­tro dei fatti come obiettivamente ri­sultanti. Un grande comunicatore, rna soprattutto un uomo libero. Queste akune delle qualita che si in­trecciavano nella figura di Giorgio Bocca, facendone un personaggio di assoluto rilievo della storia nazionale. Ovviamente le sue analisi suscitavano anche polemiche, talora furibonde, rna pure su questo versante Bocca e stato un maestro, perche (come ha dettoSaviano) ha fatto capireche non bisogna mai lasciarsi ferire, mai abbassare gli occhi e che g1i insulti sono spinte ad an dare oltre.

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Sabato 31 dicembre 2011

CRICCHE E PROFETI

IT ALIA CHIAMA ESTERO

JOBS Niente e m1 dett~lglio

di Federico Mello

R accontano progettisti del

Machintosh, quan­to jobs fosse os­sessionato dai det­tagli. Quando gli portarono un pro­totipo della sche­

da madre, si produsse in una delle sue famose sfuriate: "E orribile". "Ma sta dentro il computer, non Ia vedra ness uno" gli risposero. "Se tu fossi un falegname e dovessi co­struire una cassettiera di pregio, cosa sceglieresti per il lato poste­riore? Un legno pregiato o uno schifoso pannello di compensate?" Questa Ia sua vision. Prima figlio di nessuno, poi hippie, poi miliardario, il suo intuito ha partorito gli stru­menti-bussola della modernita di­gitate. Se n'e andato nel 2011 cu­rando Ia sua dipartita in ogni det­taglio. Con un timore: "E se tutto finisse in un die?". Era umano anche lui.

Chi fa il so/ito furbetto e viene beccato. Chi vince anche quando dovrebbe perdere Chi patteggia. Chi alza Ia voce quando dovrebbe tacere. E chi crea un nuovo mondo

BLACKBERRY Crollo di tmo st1tus symbol di David Perluigi

I I video del pa­cioccone Mike

Lazaridis che a meta ottobre chiede scusa agli utenti di tutto il mondo per i dis­servizi del Blac­

kBerry, e Ia sintesi perfetta dell'an­no disastroso del colosso canade­se. II fonda tore dell'azienda produt­trice del popolarissimo smartpho­ne. status symbol della business community, e sempre piu in diffi­colta. Negli ultimi mesi Ia RiM, Ia multinazionale che produce il BB, ha annunciate un piano che prevede illicenziamento di 2 mila persone e ha bruciato 30 miliardi di dollari in una sola annata. II suo val ore ora si attesta sui 7 miliardi di dollari. A contribuire alia caduta sui mercato azionario ci sono: il mancato lando del nuevo BlackBerry e l'operazione non proprio riuscita del tablet Pla­yBook.

LA VITO LA Mi c!Jicuwmo Valterino di Antonio Massari

H a annunciate il ritorno in ltalia

per gennaio. In que­sti mesi ha parlato con chiunque, tra giornalisti della car­Jf ta stampata e della

____ __..... tv, tranne che con i

magistrati che dovrebbero arrestarlo. II destine di Vatter Lavitola e legato a doppio filo con quello di due presiden­ti. Con l 'ex premier Silvio Berlusconi s'e impegnato a dirottare soldi a Gian­pi Tarantini, ovvero l'uomo che rim­pinzava B. di escort, salvo ritrovarsi, poi, indagato per estorsione prima e induzione a rendere fat sa testimonian­za, poi. Con il secondo - il presidente panamense Ricardo Martinelli -s'e im­pegnato a chiudere una maxi commes­sa per Finmeccanica, rimpinzandolo di radar, salvo poi trovarsi indagato per corruzione internazionale. II punto, perc, e che anche i destini di Berlusconi e Martinelli so­no legati al suo, casomai La­vitola decidesse di parlare.

TWITTER II cinguettio tiel mlovo mondo di Paola Porciello

C resce ogni gior­no. Sempre piu

persone partecipa­no con i lore tvveet (cinguettii). E Twit­ter, il social netvvork che ha informato il mondo sulle prima­

vere arabe scavakando Ia cortina della censura, che ha con senti to agli alluvio­nati di organizzarsi in tempi rapidi. E che sta diventando un punto di rife­rimento anche per i mezzi d'informa­zione. Qual e il suo segreto? II limite dei 140 caratteri costringe a essere sintetici. E nell' era frenetica che vivia­mo questo e un punto a favore. Ma Ia sua peculiarita sta nella possibilita di scegliere chi e cosa comparira nella propria bacheca, creando una sorta di "palinsesto", o "telegiornale", fatto dai "tvveet" delle persone che piu ci interessano eabbiamo deciso di segui­re ("follow"). C'e chi dice: "E diverse da Facebook" . In che modo? Scopritelo da soli. Non ve ne pentirete.

"NDRANGHETA D;Ula. CalaiJJia. aii'Europll

D opo le ultime in­chieste della

procura antimafia di r.;o.;~~,... .. ,..., Milano. solo gli

sciocchl, o I politici collusi, possono an­cora descrivere Ia

-~---• 'ndrangheta come una organizzazione folcloristica dove sangue, onere e tradizione si mesco­lano in un frullato criminate buono so­lo perfiction. 0 per convegni anti mafia dove tutti, pure i politici che parted­pane aile mangiate dei boss, possono dichiarare illoro no aile 'ndrine alto e forte. La 'ndrangheta e una organizza­zione che fa del suo rapporto col po­tere Ia ragione fondante del suo esse­re. Osso, Mastrosso e Carcagnosso, i santini bruciati, il sangue che cola su San Michele Arcangelo, so no pattume utile a rafforzare e tenere insieme una delle holding criminali piu potenti dei­I'Europa. E il rapporto col potere politico, in Calabria e fuori, che va indagato fino in fondo e senza timidezze.

SGARBI L'Attila di llailfno

L a storia e de­gna di Melvil­

le. Dopo anni di ricerca del "San­toro di destra" , il successo di Vieni via con me indu­ce alia caccia del­

l'ancor piu mitico "Saviano di de­stra". Si fa avanti Vittorio Sgarbi: sembra avere le carte in regola, essendo reduce dalla giuria di La pupa e il secchione. Dope mesi di prove e quattro milioni spesi, Vi tocca anche Vittorio Sgarbi va in onda. II summenzionato co­mincia a parlare da solo e non Ia smette piu; dope tre quarti d'o­ra Morgan prova a interromper­lo, ma e preso a mate parole. E record (negative) di ascolti per RaiUno e sospensione immedia­ta. La caccia al "Saviano di de­stra" riparte, ma il ca­pitano Achab, caduto in depressione, da for­fait.

AZZARDO Dove no11 esiste Ja. c1isi

T i p.iace vincere facile?" Lo slo­

gan del "Gratta e vinci" e solo !'ulti ­ma trovata pubbli­citaria per attrarre nuove fette dime r­eate nel magico

mondo del gioco d'azzardo. Un mondo che non conosce crisi e che anzi traealimento dal disagio econo­mico facendo leva sui desiderio -umanissimo - di guadagnare motto investendo poco. E di denaro in real­ta gli italiani ne hanno investito pa­recchio: I 0 miliardi ne120 I I solo per il "Gratta e vinci". Una passione che va di pari passe con il boom dei ca­sino sui web. Perch e. come recitano le "dieci buone ragioni per giocare online in questo memento", "an dare in un casino reate costa fatica. A cas a, invece. infilato nelle tue pantofole devi solo decidere se stare alia scrivania o metterti in pol trona". E poi basta gio­care. II "giusto".

1tfiNZOLINI Oirettorissimo (1ddio di C arlo Tecce

S iccome, a volte, persi­

no il peggio ha una fine, Augu­sto Minzolini ha lase ia to Ia dire­zione del Tg I a

' dicembre. 0 meglio, la Rai l'ha cacciato per le sue disavventure con Ia car­ta di credito aziendale: rinvia­to a giudizio per peculate. Minzolini ha combinate un sacco di guai in due anni e mezzo, qualita fuori dal comu­ne: ascolti in picchiata , reda­zione balcanica, omissioni di fatti e notizie. AI direttoris­simo va il merito di aver vis­suto piu del Capo a palazzo Chigi, firmando un telegior­nale inguardabile con Ia con­vinzione di farne uno scomo­do. Piu che per Ia cen­sura, Minzolini sara ricordato per Ia sua inconsapevole ironia.

CATTELAN 1!11 it.?li(wo a New Yotk

I I 20 I I e. per lui che gia si certifi­

ca " pensionato di lusso", quello della consacrazione de­finitiva, con l'ap­prodo folgorante a New York, nel tern­

pic dell'arte mondiale. Una confer­rna delle doti irreverent! e dell'intui­zione, che riporta a un'immagine bruciante: il fotogramma epocale di quel dito medic alzato davanti alia Borsa di Milano, precorritore dei tempi infausti della volga rita e del fur­to generalizzato. L'artista " sciagura­to" ma coerente, mai bluff che ruba, ric rea, stupisce e, alia faccia di chi non ci credeva, vende. Per capirlo basta guardare "All", installazione mozza­fiato al Guggenheim, con il eucre del museo intasato e violate. E tutto ll, Cattelan: sprofondato e appeso, net ghigno cinico verso Ia sua stessa vita, nella sintesi vi­siva dellutto per un men­do senza piu futuro.

BISIGNANI II fac£tndiere veJJuto dali'oblio

P er l'uomo piu potente d'ltalia,

Ia nemesi earrivata fuori tempo massi­mo. Di Gigi Bisigna­ni esisteva un solo scatto. Un tavolo di formica, un sorriso

forzato, i cromatismi improbabili di giacche, cravatte e camicie. l'ambi­zione da romanziere. Adesso Bisi non puc piu muovere un pas so senza essere fotografato. Oltre Ia siepe, c' e sempre un'istantanea. Un paparazzo che lo coglie al mare, in cupa pausa romana, comunque lontano dall'uffi­cio di Piazza Mignanelli,l'eremo vio­late dove Ia tv rimaneva accesa per ore at solo scope di eel are le conver­sazioni. Ora che tutto o quasi estate pubblicatoe que I poco sembra tanto, anche il mistero e meno affascinante. Peril "Iavere" di Bisignani serve l'o­blio. Ma forse il tempo, per chi non l'ha aspettato mai, e solo un altro numero di telefono da comporre.

GUARGUAGLINI l11d(1gM,o, eactit?to e premiato di Marco Lillo

Q uando lascia Fin­meccamca sot­

to Ia spinta degli scandali incassa una liquidazione di 5,6 milioni. "Sono po­chi", sibila lui a chi gli contesta Ia cifra, "a

Profumo Unicredit ne ha dati 40". La sensazione e che Guarguaglini non sia rimasto per un anneal suo posto, no­nostante le inchieste, per case. Era state giaarrestato net 1996 con Pacini Battaglia. Era state prosciolto rna nelle intercettazioni faceva una pessima fi­gura. Eppure e state promosso dalla politica a capo dell'intero gruppo. II Pdllo ha difeso rna il Pd non lo ha at­taccato. lntanto amici di Massimo D'Aiema, come Morichini e lntini, fa­cevano affari con Finmeccanica. lntan­to una societa del gruppo assumeva il figlio di Nicola La Torre. lntanto il gruppo pagava decine di mi-gliaia di euro per Ia pubbli-cita sulla rivista della Fonda-zione ltalianieuropei.

BICICLETTE ColiSigli per 11011 t1rle mb(?re di Edoardo Nove lla

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~ .... ~*+l S iate dannati, la-

~;;;;::o..-r•;;;;;;;iiiiii dri di biciclette,

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- ) . --··~ .. _\. _ )

voi che ogni anno ne rubate nuove una su tre. Danna­te le vostre sofisti­cazioni di tronche-=----- si di uranio, danna­

te le vostre insolenze di segar via di­rettamente un platano di quattro metri per portarvia le due ruote che vi erano incatenate (vero, a Palermo a settembre). Dan nate le vostre al­chimie per smontare l'equazione della sicu rezza di telaio e catena (Pf = K*V/ E*T2* R2

, vera pure questa). Pa­gherete. Risponderemo colpo su colpo. E ai compagni che chiedono "he visto Ia mia bid cavalcata da uno str .. . , che faccio?", la risposta com­battente: "Lo avvicini ' ehi, bella 'sta bid, scusa posse?' e ci sali sopra, poi spari un 'rna hai visto Ia tipa dall'altra parte della strada?', illadro si gira ete 'ciao,grazie' e te ne pedali via" ( da un forum di cido-depredati).

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STRAVOLGIMENTI GLOBALI

IL MONDO ATTORNO A NOI GHEDDAFI Fi11e di 1111 diltalore di Stefano Citati

A La fine brutale di un'era nel

volto insanguinato del tiranno che per decenni e stato lo spauracchio occi­dentale e poi il buon ami co "utile"

a frenare le nuove paure post-Guer­ra Fredda, immigrazione africana in rapida ascesa ed energia in altret­tanto rapido decline. Quarant'anni di Gheddafi dall'altra parte del Me­diterraneo, istrione arabo-africano. mal sopportato dai suoi vicini me­diorientali, sponsor del terrorismo globale prima dell'avvento di AI Qaeda (Mandela non ha mai parlato di lui, finanziatore deii'Anc quando il leader sudafricano era in carcere). II simbolo delle dittature rimosse con violenza dai sudditi d'improvviso in­grati, mosse dal vento della prima­vera ( e dagli interessi oc­cidentali pronti a trovare nuovi alleati nelle terre dei rais).

ZAPATERO H(lmentit!J anc/Ie (l se stesso

Non sapremo mai fino a che

punto e stato sin­cere. Quando, Ia scorsa estate, ha annunciate il suo ritiro dalla politi­ca. jose Luis Ro­

driguez Zapatero ha volute pre­cisare che quella decisione l'ave­va maturata da tempo. Niente­meno che nel 2004, appena en­trato alia Moncloa: due legislatu­re al governo, e poi basta. Chissa, magari e anche vero. II guaio e che il suo sogno di trasformare Ia Spagna e ritirarsi lasciando una scia di rimpianti e andato mise­ramente in fumo. La crisi gli e piombata addosso, e lui ha pen­sate di esorcizzarla mentendo a se stesso e al paese, finche Ia rea I­ta non l'ha travolto. Sperava di essere ricordato come il miglior premier della democrazia. E stato il peggiore.

PIAZZA Dalla11misia, a vaMnga di Roberta Zunini

M eglio usare il plurale: piaz­

ze. In principio, a gennaio 20 I I, do­po che in Tunisia il giovane ambulan­te-lau rea to Mohammed Boua­

zizi si era dato fuoco. si attivo quella virtuale. Grazie alia rapidita e faci­lita di comunicazione consentita da cellulari e internet, centinaia di tu­nisini dapprima si riunirono su fa­cebook e twitter per organizzarsi, quindi scesero nelle piazze reali. Con questo stesso meccanismo I' I I febbraio, con le proteste in piazza Tahrir al Cairo, Mubarak fu cacciato. La piazza rivoluzionaria pero e ancora lastricata di ostacoli, non solo in Siria. Ma grazie alia fa­cilita di comunicazione ora nel mondo arabo e nata l'opinione pub­blica, l'unica forza, assie-me aile organizzazioni sin­dacali. in grado di ottene­re diritti e liberta.

Le primavere arabe, Ia fine del Rais e del fondatore di AI-Qaeda. II nuovo asse Berlino-Parigi e Ia strage norvegese. In mezzo, a Londra, il matrimonio del secolo

MERKEL FUKUSHIMA SARKOZY /1 fafiile soniso deU'AJige/;l II llllc/eare come mai p1i111a C;tmmtJJ gli e stal;tmalJigmt

I I suo sorriso e un'arma letale.

Quando gli occhi della Merkel ( che Berlusconi avrebbe definite "culona in­chiavabile") incon­trano lo sguardo ga­

glioffo di Sarkozy il nostro Berlusconi precipita nelle risate di chi fa doman­de sui conti malandati d'ltalia. Anni di potere finiti cosi.ll sorriso della Mer­kellampeggia per meno di un sec on do con l'abbandono di una vecchia ado­lescente luterana che vorrebbe dire e non puo dire. e prova a resistere ma alia fine si ilium ina nell'imbarazzo del­l'essere finita fra le spade di due ca­valieri che in passato l'hanno coperta di allori: Dama di Gran Croce della Repubblica ltaliana, bacio sulle guan­ce del premierdi Roma; premioCarlo Magno 2008, bacio sulle guance di Sarkozy. All'improvviso de­ve scegliere e Ia sventurata sorride a Parigi. Povero Berlusconi, addio.

BIN LADEN L'imprelldibile c sL1to preso

M uore in Paki­stan, ad Ab­

bottabad, il primo maggie, ucciso in un blitz delle forze speciali Usa. Quel giorno, scompare il simbolo della guer­

ra dichiarata dall'integralismo musul­mano aii'Occidente, anche se l'uomo ammazzato dai Seals, il cui cadavere avvolto in una coperta viene fatto scomparire nell' Oceano lndiano, non era piu un capo operative, Ia primula rossa del male internazionale sempre capace di sottrarsi alia cattura e di ri ­comparire minacciando !'America. Sorpreso senza difese nel suo covo, Osama pare un terrorista baby-pen­sionato a 54 anni, piu vecchio dei suoi anni, cheguarda Ia tv in casa avvolto in una coperta e si tinge Ia barba per an­dare in video: una leggenda sopravvis­suta al suo personaggio, piu facile da alimentare e mitiz­zare ora, da morto, nel ri ­cordo, che, prima. da vivo.

MATRIMONIO Pipp;t, piu sposa degli sposi di Caterina Soffici

T ra le rivolte dell'estate e il

matrimonio tra Kate e William, cosa rimarra del 2011? Le nozze reali, of course: evento mediati­

co dell'anno con oltre 2 miliardi di spettatori, vivisezionate sotto ogni aspetto. Per concludere che Ia stitica aristocrazia Inglese sara salvata da una ragazza di origini borghesi (ride solo chi non co­nosce lo snobismo classista degli lnglesi). Che se Ia monarchia so­pravvivera alia regina Elisabetta, Ia simpatica babbiona celebrata nel 2012 per i suoi 60 anni di regno, lo si deve a una arram­picatrice sociale e al culo della sorella Pippa. Con buona pace degli improponibili Carlo Tam­pax e della cavallona Camilla. presto messi in naftali-na coi cappellini di Ascot.

P assera alia sto-na come uno

dei piu gravi inci­denti nucleari della storia. Ma soprat­tutto il nome Fu­kushima e destina­--- iOZZ to a segnare il pun­

to di svolta sulle centrali, Ia parola sicurezza verra abolita e quella citra del Giappone, poco meno di 300 mila abitanti e nessuna rilevanza storica, ne e diventata l'emblema. Ha costretto tutti i Paesi a ripensare l'energia. Ultimi, in ordine crono­logico,l'ltalia berlusconiana che, at­traverse Ia penna di uno dei suoi piu autorevoli esponenti, Oscar Gian­nino, sulle pagine del Messaggero, elogiava Ia proverbiale tenuta della centrale giapponese nonostante il terremoto e lo tsunami che ne e seguito. Mentre il giornale andava in stampa. intorno a Fuku­shima, le case erano gia state evacuate nel raggio di venti chilometri.

KIM C(1ddio (?I "brillant,e eompagno"

D odici giorni di lutto nazionale,

48 ore di adunate militari, migliaia di persone disperate e sotto Ia neve lun­go il percorso della

--=..._...._ __ _. limousine con il fe-

retro presidenziale. L'immagine che Ia Corea del Nord ha volute mostra­real mondoalla morte del "caro lea­der" Kim Jong-il, e quella di un Paese morbosamente affezionato al suo dittatore. La propaganda, ovviamen­te, omette purghe, deportazioni ed esecuzioni di un regime durissimo. Ora si volta pagina, ma nel segno del­la continuita: Kim Jong-un, ribattez­zato in patria "brillante compagno", estate scelto per Ia successione pro­prio perche considerate identico al padre. La comunita internazionale attende le prime mosse e teme nuo­ve provocazioni, come i test nucleari del 2006 o i missili esibiti ne120 I 0 con­tro Ia Corea del Sud.

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f' annata che L muoregli e sta­ta matrigna, quella che viene potreb­be essergli fatale. Voleva rivoltare Ia Francia come un calzino, ma e il

Paese che gli si e rivoltato contro. Voleva essere il presidente di tutti, ma e da tempo in spudorata cam­pagna elettorale. Voleva condivide­re con Merkel peso e influenza, ma lui sl e nanizzato mentre l'altra si allargava. L'ultima micidiale forbice di fine anno: Ia disoccupazione al I 0 per cento di qua dal Reno, al 6 per cento di Ia dal fiume. Merkozy none un direttorio, e solo una formula giornalistica. Chi porta i pantaloni abita a Berlino, Parigi insegue ma­lamente. Se per caso sara rieletto presidente, sara solo per Ia pochez­za della gauche. Ah gia, in questo bailamme e diven-tato padre, auguri sinceri (alia creatura).

UTOJA le 96 vittime del "Cocwdrillo" di Sandra Amurri

Q uella del norvegese

Anders Behring Breivi che il 22 luglio ha stermi­nato 96 perso­ne viene ricer­data come "Ia

follia del coccodrillo" perche indossava solo magliette Laco­ste. Ma Ia follia resta senza no­me, a parte il suo. e senza con­fini. Ogni follia ha una sua fac­cia e quella del32enneAnders e fanatismo-integralismo-cri­stiano di estrema destra, sca­tenata dal bisogno di punire Ia politica di apertura ai musul­mani del partite laburista. Ma Ia follia resta un groviglio di domande senza risposte, in una societa globalizzata sem­pre piu lontana dall'umanita sofferente, che esplo-de per dire: esisto, so-no malate, prendetevi cura dime.

VALLE Sci mesi s11 flll paleo da ittdignati di Elisa Battistini

S e il piu antico palcoscenico

di Roma rischia di chiudere, me­glio far tutto che non far niente. Cosi decine di attori. registi e

tecnici, il 14 giugno occupano il Teatro Valle. Gli indignati cultu­rali sono rappresentanti da ge­nerazioni diverse, da Elio Ger­mano a Franca Valeri che qui ha debuttato nel 1947. Da Silvio Orlando a compagnie ignote ai piu, al Valle van no tutti: in piena autogestione, Ia direzione arti­stica collettiva garantisce infatti una programmazione fitta e con­tinua. L'esperimento resiste, funziona eprosegue_ Prima di fe­steggiare i sei mesi, gli occupanti presentano lo statuto della Fon­dazione e una sotto­scrizione pubblica per diventare soci. Da pro­testa a proposta.

AUDITEL Lo CIIOIIIO cite sgovemc7 lc1 tv di Paolo Ojetti

I I, signor Auditel e uno gnome

che raccoglie i gu­sti televisivi di 5.000 famiglie ita­liane, di 14.000 in­dividui", un siste­ma cavemicolo. I

maggiori azionisti delle gnome so­no Rai e Mediaset. Lo gnomo ob­bedisce cosi a chi gli passa pane e companatico senza alcuno scrupo­lo. Lo gnome ha 27 anni. ma non e cresciuto e non si occupa- date le circostanze- di La 7, Sky. insomma di tutti i ··nuovi soggetti" dell'etere che stanno demolendo il decrepito duopolio. E siccome lo gnome ha agito sempre in solitudine maneg­giando indirettamente anche il mercato della pubblicita, quello stesso Catricala che si vede accan­to a Monti, gli appioppo una multa di 1.800.000 euro per "posizione dominante". Piu che una multa, estate un epitaffio.

Page 7: Inserto 2011 l

Sabato 31 dicembre 2011

TRIO NFI E TRAG ED IE

LOSPETTACOLOVAAVANTI

SCICCHITANO Stit?llt?! 11111 /t1Z7-D si k1ril

di Federico Po ntiggia

C arta e penna, segnatev1

questo nome: Fi­lippo Scicchita­no. Ne risentire­mo parlare, per ora e Ia bella no­t•z•a cinemato­

grafica del 20 I I: elogi di pub­blico e critica, premio rivelazio­ne agli RDC Awards, ma anziche montarsi Ia testa il 18enne Fi­lippo s'e risposto Scialla!, t ra­dotto dal romano gggiovane ''Stai sereno!". Espressione bue­na per l'acclamata opera prima di Francesco Bruni, dove in cop­pia con papa Bentivoglio l'esor­diente Scicchitano da un sacro­santo scossone aile nostre com­medie generazionali: fancazzista a tempo pieno ma di buon euc­re, il suo Luca sporca Ia f inzione con fascino coatto, sa-pore di strada e tanta simpatia. Caro Filippo. chi ben comincia . ..

Lamorte in pista del pilota italiano e quella della cantante inglese. II calcioscommesse, il successo in tv del T g La 7 e Ia novita di Servizio Pubblico. La Rai si contenta di Fiorello

Jllusl.t~tzione d i Mauriz io Ceccalo

ltVINEHOUSE Voce 1'111'/J, niente redel1Zione d i A ndrea Scanzi

I I successo, il gossip, il calva­

rio. Le ecchimosi, 1 le cartelle clini­

che. L'esibizione a Belgrade, postu­ma in vita, coi mu­sicisti che sghi­

gnazzano per il suo goffo barcol­lare. La morte, il 23 luglio. E stata Ia droga, no era l'alcol. Oppure boh. La celebrazione acritica. E poi il Club, sl, quello dei 2 7. Co­me Jimi, come Janis, come Jim. Come Kurt. Come i molti angeli dalla pelle troppo sottile. 0, for­se, come Amy Winehouse. Sem­plicemente. Talento rustico. Pu­ro. Appena espresso, eppure eternabile. Retro, derivativa, magnifica. Vulnerabile: nuda. Pri­mo caso di morte annunciata in un ritornello cosl sfacciatamen­te orecchiabile (no, nel­la Rehab no, no, no). Voce rara. E niente re­denzione.

% IL FATTO ONLINE

1\ lff lKTl

II mig_liore Croz:z:a 12.2

Fiorello 11

Benigni 6.78

Jovanotti 3.54

Adele 2.38

Rossi 2.19

Caparez:z:a 2.14

Grillo 1.81

Celentano 1.76

Ligabue 1.53

Vecchioni 1.4

Altri 53.25

FIORELLO Cia~?, brillalltini e l/scolti ste/hui

T' uomo dei mi­L racoli porta una giacca coi brillantini e il ciuf­fo spavaldo. Usa il filo della radio per tessere un perso­naggio lieve rna af­

fidabile, scanzonato eppure credi­bile. Poi stravolge Ia prima serata nel lunedi, che fu del brumoso Derrick, per forgiare II piu grande spettacolo dopo il weekend. Can­zoni, scenette, intrattenimento semplice, curate. E il pubblico de­lira, dal30 alSO per cento di share, l' ltalia sui divano a farsi almeno una risata davanti allo spread, Ia Rai attonita di fronte allo strapo­tere di un ragazzo in giacchetta che invita fratelli, amici e suppor­ter come fosse a casa sua. Divelte porte e finestre, il Grand Hotel Rai e un mezzo deserto: appena entra uno simpa­tico, diventa un fenome­no.

VOLO Adesso irtlpasl(l l sog11i di Malcom Pa gani

F aceva il panet­tiere e adesso

impasta i sogni di chi vorrebbe eva­dere, sperare nella favola, essere co­me lui. Voleva di­ventare attore e

ora recita 24 oreal giorno. Da eter­no giovane, dj, scrittore, doppiato­re, sceneggiatore e (sempre) regista di se stesso. C'e stato un tempo in cui permettersi di scegliere era vie­tate edentroal circo,i domatori era­no altri. Cosi piovvero vestiti da lena, collegamenti dalla tazza del cesso, crisi esistenziali, esili volontari. Su­perate le angosce dell'adolescenza, Fabio Bonetti da Calcinate ha scelto un cognome icast ico e ci vola sopra. Le decritta, le rielabora, assembla pensierini e storie minime. foglietti che dividono e diventano libri da pal­lottoliere. Quando sorgo­no le prime luci del matti­no e gli altri inseguono una pista, Volo e gia atterrato.

llll.egg_iore Vasco 8.86

De Sica 4.5

Apicella 3.9

D'Aiessio 3.75

Lady Gaga 3A2

D' Urso 3.24

Fiorello 2.5

Berlusconi 2.35

Sgarbi 2.17

Minz:olin i 2.08

Zalone 1.58

Altri 61 .64

MENTANA Re Mitraglia conduce i11 (1/to la1

~~;i~~~ I dolatrato dagli spettatori. Pro­

tetto dall'azienda. lncensato da parte della redazione. Temuto dall'altra. I dati sono con lui: in un anno e mez­

zo il suo telegiornale e passato da uno share del 2,5 per cento, a una media del 9 con punte del I 0. Ha intaccato i colossi Tgl e TgS. Ri­messo in discussione l'informazio­ne televisiva. Eppure Ia sua vera for­za l' ha dimostrata con le dimissioni di dicembre: quarantotto ore di terrore a La7. Tutto nato da uno scontro con il sindacato interne. Ti­tolo T i Media a pi ceo in Borsa (me­no 3,74 per cento), vertici aziendali nel panico, redattori in assemblea per t rovare una via d'uscita. Voci di un suo passaggio al Tgl, visto l'ad­dio di Minzolini. Lui in at-tesa. Fino a quando le co­se sono andate come vo­leva. Mitraglia docet.

STADIO A 1blino H tt1leio 11011 e in tv d i Stefano Caselli

P erche in ltalia

~~~~!!! gli stadi sono semivuoti? Sempli -ce, sono orrendi. Lo sono quelli vee­chi, lo sono so­prattutto quelli costruiti per i

Mondiali del 1990. A Torino ci vol­lero 180 miliardi di lire per costrui ­re un impianto dove talvolta capi­tava di vedere, tra le mani di qualche smarrito spettatore, un binocolo; cosi, giusto per vedere Ia partita. Oggi, al posto di quell'assurda astronave, c' e final mente uno stadio vero. Lo ha costruito Ia Juventus, sfruttando Ia generosita del comune di Torino (il terrene e Stato ceduto a un prezzo irrisorio) e un cospicuo finanziamento del Credito sportive. Risultato? La gente e tornata allo stadio, in massa. In attesa di uguale trattamento con l'altra sponda del Po, Ia Torino calcistica si sente oggi me­no italiana e piu europea.

SIMON CELLI Cultimn cw·vn di SuperSic

di P ierluigi G. Cardone

u n regale per Natale? Vorrei

indietro il Sic". Queste parole di Valentino Rossi ac-celerano in faccia al desiderio di di-menticare il 23 ot-

tobre e quella maledetta curva di Sepang: Marco Simoncelli e piu vivo che mai. Specie nel mondo delle due ruote, che va sempre a 300 all' ora e che per salutare il24enne romagno-lo e stato capace di fermarsi. Come il Parlamento, Ia Formula I, lo sport italiano e tutti col oro-milioni- che sapevano apprezzarne Ia scapigliata vitalita. II suo addio ha provocato una commozione su scala planeta-ria. Eppure SuperSic non era il mi-gliore pilota della Moto Gp. Era quello che piu sapeva emozionare, per lo stile di guida aggressive, peril carattere scanzonato. Non era un marziano: era il campione della porta a fiance. E ci manca.

VESPA La ve~it;l seeondo .Bnmo

T erribile a dirsi. ma Vespa in tv

esiste da sempre. Per lo meno da quando molti, come me, portavano un berrettino con vi­siera e paraorec­

chie, e intanto sui Primo Canale, pro­prio Bruno, fiancheggiando l'allora questore di Roma, spiegava alia nazio­ne che " l'anarchico Valpreda e uno dei colpevoli di piazza Fontana" . Un istan­te dopo, a De gia sepolta, eccolo con Porta a Porta, con Berlusconi e annes­sa scrivania, il ,;contratto con gli italia­ni". Sembrava che con l'arrivo dei Io­den tutto cio dovesse cessare. Non e avvenuto. Piazza Fontana attende an­cora giustizia, Valpreda era innocente e perfino di quel "milione di posti di lavoro" controfirmati. L'unico colloca­mento che qui sembra funzionare e quello che, ancora adesso, nonostante Monti al gover­no, piazza (quasi) tutte lese­re Vespa nostro su RaiUno.

IBRAHI1KOVIC Quello e!Je p(usa col rosso(nero)

L ui, fenomeno, nel fenome­

nale Barcellona non si trovava mica bene: " Nel­le spogliatoio stavano tutti zitti e obbedivano,

come a scuola. A me invece sta simpatica Ia gente che passa con il rosso". Pensieri e parole di Zla­tan lbrahimovic, vergate nella sua autobiografia. Storia provvisoria di un genio scorbutico, che tra ­scina il Milan con gol e assist si ­mili a disegni, rna ogni tanto s'in­furia. Parecchio. Talvolta si stan­ca. Tempo fa, nella sua Svezia, l'attaccante si e sfogato: "II calcic non mi brucia piu dentro, non mi diverto piu neppure giocando coni mie figli". Tornato in ltalia, si e subito corretto: "Giochero an­cora a lungo". N egli oc­chi , sempre quello sguardo: di chi passa con il rosso.

DONI II tJipUce tradime11to d i Robe r t o Beccantini

I I 20 I I e stato l'anno dal quale

e caduto Cristia-no Doni. Classe 1973, nato il pri-mo aprile (un in-dizio?). ha prima negate e poi con-

fessato "quer pasticciaccio brut-to" di taroccare le partite e scorn-metterci sopra. Del "Delitto e ca-stigo" che tutti noi gli abbiamo cu-cito addosso, e il Raskolnikov che ha condizionato il pentimento alia solitudine della prigione. Travolto dal demone del gioco, squalificato dalla giustizia sportiva, ha tradito, in o rdine sparse, se stesso, I'A-talanta e i sogni dei tifosi. Gli ita-liani sposano le regole e vanno a letto con le eccezioni: l'idolo fi-nisce cos) per credersi al di sopra di tutti e di tutto. Anche perche basta una corsa sotto Ia curva per avere, in do-no, Ia fede cieca nei Doni (e non solo).

SANTORO Nasce lt1 JJmltipit1tl(li0111h2

d i Ca rlo Tecce

L a Rai non ha mai smesso di com­

battere Michele Santoro e, di rifles­so, i suoi successi e il suo pubblico. Senza le resistenze di chi si definisce

aziendalista, il giornalista e viale Mazzini hanno rotto un rapporto complicate e storico. Cosl e finite Annozero. Quel contratto non fir­mate con La7, perle clausole impo­ste dall'ad Gianni Stella, resta un'op­porwnita sprecata per il terzo polo televisivo che in molti evocavano e invocavano.lnvece di stare fermo un girooppure ripiegaresul sicuro, San­toro e il Fatto si sono inventati Ser­vizio Pubblico. Una trasmissione che il gioved'J viene diffusa dal nulla unen­do le forze di 26 emittenti regionali, il satellite di Sky, siti di quotidiani e radio Capital. E abbiamo imparato un nuovo modo di fare informazione: Ia multi-piattaforma.

BALOTELLI Perelle sempre (1t.e, Aftuio? di Giancarlo Padova n

P oi uno si do­manda: Why

always me? Gia. Perche sempre a te Mario? Forse perche tre risse in un anno sono tante. Forse per­

che I I mila euro di multa per l'auto rimossa 27 volte da quan­do sei a Manchester sono treppe. Forse perche gli eccessi riguar­dano Ia vita stessa. E a 21 anni non si puo piu invocare il candore del­la giovane eta e Ia bravata per st u­pire. Ne sperare di essere giu­stificati se si incendia con i pe­tardi, come hai fatto tu, il proprio appartamento. Certo, hai segna­to anche 8 gol in Premier piu 2 in Champions League. E quest' anno e arrivata anche Ia prima rete in maglia azzurra. Non basta? No. Perche ogni tuo inizio sembra sempre il primo passo verso Ia banalita del peggio.

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pagina l6 Sabato 31 dicembre 2011

SCATTI D' AUTORE

ALMENO UNBACIO (VERO) Un an no con le foto di Umberto Pizzi: abbracci, strette di mano, canzoni Per fortuna a Vancouver c'e qua leu no che vede Ia vita sotto un'altra prospettiva

Un anno con Zip (e non solo) - 1 Silvio .Berluscoui e Domenico Scilipoti - 2 J<' rauco .Bemabe e n .omauo Proili - 3 Angelino Alfano - 4 n car<lina le Achille Silvest.rini - 5 Vittorio Sgarbi a Cortina - 6 Gianni I,ett.a e Ces;u-e Gm·ouzi - 7 " II Vancouver Riot Kiss": m11t immaginc del fotografo <lell'ageuzia Getty, Richard Lam, chc ha fatto il giro del moudo. Due raga:a.i s i baciano durante i ilisonliu i esplosi nell!t citlli camtil~>-~e pe r Ia sconlitllt !leila squadra <li hockey citt~!lina <lei Canucks contro i Bruins <li .Bos ton. 1 !luc vcngouo subito riutracciati gt•azic al.la. Rete: Scott .Jones di 29 anni, stmleu te aii'Universit.a eli Guelph in Oulari£), e Ia. sua. lidanzata. canailese Alex Thomas . - 8 Lino JanmtZ7.i e Giuliano Ferrara - 9 Daniela Sautancbe - 10 Little Tony e Mauro i\lasi - 11 Mario Mouti e siguora - 12 Marco TroncheUi P •·overa, R{lberto Colan in no, P ier Frau(:esco Gua•·guaglini e Carlo De Benedetti - 13 Antonio .Fazio - 14 Luc.'\ Cot"<lero <li 1\loulezcmolo e famiglia