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INSEGNAMENTO CLIL e FORMAZIONE Maria Pia Magliokeen, Referente per l’insegnamento CLIL Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia 1

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INSEGNAMENTO CLIL e FORMAZIONE

Maria Pia Magliokeen, Referente per l’insegnamento CLIL Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia

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SOMMARIO Che cosa è il C.L.I.L.L’Europa e il plurilinguismo Normativa CLIL in ItaliaFormazione Docenti- Livelli richiesti

Nuova formazione 2013-14Competenze docente CLILPrincipi dell’insegnamento CLIL

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CLIL IS AN ORGANIC EDUCATIONAL INNOVATIONNOT ONLY LANGUAGE TEACHING David Marsh

CLIL

TERMINE OMBRELLO E ALLA MODA

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NEL CLIL IL FOCUS È SUL CONTENUTO E LA LINGUA È IL MEZZO, IL MODO ATTRAVERSO IL QUALE SI ACQUISISCE LA DISCIPLINA

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L’insegnante CLIL definisce gli obiettivi di contenuto, che sono primari, e da questi discendono quelli di lingua, che sono concentrati soprattutto sui tipi testuali e sui tipi di discorso adatti alla disciplina

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INTEGRAZIONE LINGUE-CONTENUTI

Discipline non linguistiche Discipline non linguisticheDisciplinTrersalitàLinguisticognitivaenonlinguistiche

Discipline linguistiche

Discipline non linguistiche

TrasversalitàLinguisticocognitiva

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DPR 89/2010  art.. 10

comma 5 “nel quinto anno è impartito l’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato

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DPR 89/2010  art. 6 Licei Linguistici “dal primo anno del secondo biennio è impartito

l’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica prevista nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato e tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie. Dal secondo anno del secondo biennio è previsto inoltre l’insegnamento, in una diversa lingua straniera, di una disciplina non linguistica compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato e tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie

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INSEGNAMENTO DI DISCIPLINE NON LINGUISTICHE (DNL) CLIL NEI LICEI LINGUISTICI - NORME TRANSITORIE 16-1-2012

Ai corsi metodologici possono accedere i docenti in possesso in alternativa di:

certificazioni nella lingua straniera oggetto del corso, rilasciate da Enti Certificatori riconosciuti dai governi dei paesi madrelingua, almeno di livello C1 di cui al “QCER – Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue”, che attestano le abilità ivi previste (Ascolto, Parlato/Interazione, Scrittura, Lettura);

competenze linguistiche certificate in relazione alle abilità di cui alla lettera a), di livello B2 del QCER, iscritti e frequentanti un corso di formazione per conseguire il livello C1 del QCER

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Nei casi di totale assenza di docenti di DNL in possesso delle necessarie competenze linguistiche e metodologiche all’interno dell’organico dell’Istituzione scolastica, si raccomanda lo sviluppo di progetti interdisciplinari in lingua straniera nell’ambito del Piano dell’Offerta Formativa, che si avvalgano di strategie di collaborazione e cooperazione all’interno del Consiglio di classe, organizzati con la sinergia tra docenti di disciplina non linguistica, il docente di lingua straniera, il conversatore di lingua straniera e, ove presente, con l’assistente linguistico. Resta inteso che gli aspetti correlati alla valutazione sono di competenza del docente di disciplina non linguistica.

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COMPETENZE DOCENTE CLIL

LIVELLO C1 DI LINGUA STRANIERA CERTIFICATO

FREQUENZA DI UN CORSO METODOLOGICO-DIDATTICO (60cfu)

Docenti in servizio (20cfu)

ATTESTATO FINALE DI FORMAZIONE (usr)

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Nota DG Personale Scolastico del 30/10/13

“organizzazione dei corsi linguistici di cui al decreto20/12/2012 “

“avuto riguardo alle disponibilità di bilancio e soprattutto ai tempi necessari per il conseguimento massivo del livello di competenza certificato Cl, stima che la competenza B2 sia spendibile nelle attività di insegnamento per le discipline DNL, fermo restando che in una seconda fase e dopo attenta riflessione sui risultati conseguiti potranno avviarsi corsi di formazione con obiettivo Cl. L'Amministrazione assumerà l'onere per la certificazione B2 per i docenti che decideranno di sostenere la relativa prova, in questa prima fase.”

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DECRETO DIRETTORIALE 89 DEL 20/11/2013

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Svantaggi CLIL

time consuming ( preparazione) gestione del tempo inefficiente Contenuto / Lingua non bilanciati; Mancanza di materiali strutturati Attività non collegate tra loro e col FOCUS Valutazione non coerente … … …

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FATTORI DI SUCCESSO DEL CLIL

DOCENTI Competenze linguistiche del docente Competenze disciplinari del docente Metodologia scelta

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FATTORI DI SUCCESSO DEL CLIL

STUDENTI Livello della classeBuona disposizione degli studentiPrerequisiti 

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UN NUOVO PRINCIPIO EDUCATIVO: IL PLURILINGUISMO.

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PRINCIPI SU CUI SI BASA L’INSEGNAMENTO CLIL:

è lingua di scolarizzazione sia la lingua nativa, sia anche una qualsiasi lingua straniera che faccia parte del repertorio linguistico degli apprendenti;

l’esperienza di apprendimento / uso di una lingua (nativa o straniera) si realizza in continuità / progressione verticale e - ad un tempo – in correlazione con le altre lingue: trasversalità orizzontale. 17

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INDICAZIONI DEL DERLE (DOCUMENTO EUROPEO DI RIFERIMENTO SULLE LINGUE DELL’EDUCAZIONE) RISPETTO AL PLURILINGUISMO la sensibilizzazione alla pluralità delle lingue

e delle culture la diversificazione delle lingue e degli

obiettivi tra le varie lingue la componente linguistica presente in

tutte le discipline non linguistiche la trasversalità linguistico-cognitiva

delle discipline scolastiche.

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IL CLIL NELLA GUIDA ALLA REALIZZAZIONE DI CURRICOLI FINALIZZATI ALL’EDUCAZIONE PLURILINGUE E INTERCULTURALE

Fornisce scenari di modalità organizzative da seguire nell’insegnamento bilingue

“L’ insegnamento bilingue può prendere forme molto diverse: dalle più ambiziose e costose a quelle più modeste e meno dispendiose”

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Regional, minority and migration languages

LANGUAGE(S) OF SCHOOLING Foreign languages –

modern and classical

Language as a subject Language(s)

in other subjects

The learner and the languages present in school

Piattaforma di risorse e riferimenti per l’educazione plurilingue e interculturale

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PIATTAFORMA DI RISORSE E RIFERIMENTI PER L’EDUCAZIONE PLURILINGUE E INTERCULTURALE

www. coe.int/dg4/linguistic/langeduc/le_platformintro_EN.asp?

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LIVELLI DI SCOLARITA’ IN EUROPASECONDO UNESCO

ISCED :

International Standard Classification of Education 4 livelli

ISCED 0 Scuola infanzia

ISCED 1 Scuola primaria

ISCED 2 Scuola secondaria primo grado

ISCED 3 Scuola secondaria secondo grado

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ESEMPIO IN ITALIA ISCED 3LICEO LINGUISTICO 4 ANNO

Lingua italiana di scolarizzazione(ISCED 0-infanzia)

Prima lingua straniera ( ISCED 1- scuola primaria)

Seconda lingua straniera ( ISCED 2- sec 1 grado)

Terza lingua straniera ( ISCED 3-dal terzo anno )

Prima Disciplina non linguistica in lingua straniera (CLIL) (ISCED 3- dal terzo anno)

Seconda Disciplina non linguistica in lingua straniera – (CLIL) (ISCED 3- dal quarto anno)

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INIZIATIVE EUROPEE PER L’INSEGNAMENTO CLIL

Piattaforma di risorse e riferimenti per l’educazione plurilingue e interculturale

Sezione ► LINGUE DELLE ALTRE DISCIPLINE

► STORIA - ELEMENTI PER UNA DESCRIZIONE DELLE C OMPETENZE

LINGUISTICHE IN - LINGUA DI SCOLARIZZAZIONE NECESSARIE - ALL’INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO DELLA STORIA (J.C.

BEACCO)

- ► SCIENZE- ELEMENTI PER UNA DESCRIZIONE DELLE C OMPETENZE

LINGUISTICHE IN - LINGUA DI SCOLARIZZAZIONE NECESSARIE ALL’INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO DELLE SCIENZE - ( H.J.VOLLMER)

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GUIDA SECONDA MODALITA’ DI REALIZZAZIONE DELL’EPI

B) Verso una ricerca sistematica di coerenza e di economia

definire le competenze in un profilo tenendo conto delle complementarietà delle competenze nelle diverse lingue

incoraggiare i transfer concepire dei materiali nell'ottica della coerenza sviluppare l'autonomia di apprendimento cooperare tra insegnanti

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RUOLO CENTRALE DEI DOCENTI

La realizzazione e il successo di ogni curricolo dipende dagli insegnanti, e il modo in cui il curricolo plurilingue e interculturale modifica il loro ruolo deve essere attentamente considerato

Lo stesso fatto che richieda loro di abbandonare abitudini di insegnamento fa ritenere essenziale che ciò sia accettato.

(Guida alla realizzazione di curricoli finalizzati all’educazione plurilingue e interculturale) 26

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Creazione di un ambiente duale di apprendimento

adattare i contenuti (sia in termini di lessico che in termini di strutture) tenendo presente che sono i contenuti disciplinari a introdurre quelli linguistici e non viceversa

fare in modo che i contenuti linguistici vengano esercitati ed appresi all’interno di contesti caratterizzati da contenuti disciplinari.

D S Maria Pia Magliokeen 27

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FORMAZIONE INIZIALE DOCENTI E CLIL

Decreto Ministeriale 4 aprile 2011 n. 139

Attuazione DM 10 settembre 2010, n. 249, recante regolamento concernente: "formazione iniziale degli insegnanti".

Art. 1

(Corsi per la formazione iniziale degli insegnanti)

A decorrere dall'a.a. 2011/2012 sono istituiti e attivati dalle Università, in conformità al disposto del DM n. 249/2010:

e) i corsi di perfezionamento per l'insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera di cui all'art. 14;

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INSEGNAMENTO CLIL IN ITALIA .

Modalità di formazione iniziale e reclutamento degli insegnanti Art 14 :

"Le università nei propri regolamenti didattici di ateneo possono disciplinare corsi di perfezionamento per l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera. Ai predetti corsi accedono gli insegnanti in possesso di abilitazione e di competenze certificate nella lingua straniera di almeno Livello C1 del “Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue”

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CORSI DI PERFEZIONAMENTO PER L'INSEGNAMENTO DI UNA DISCIPLINA NON LINGUISTICA IN LINGUA STRANIERA

ContenutiAREE 1.Modalità di acquisizione e

apprendimento di una LS 2. Principi di base di CLIL 3. Progettazione e dimensione

metodologico-didattica 4. Tipologie testuali e caratteristiche

del lessico speciale 5. Materiali e sussidi didattici 6. Valutazione 7. La Ricerca-azione

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PROGETTO MIUR AVVIO DELLE ATTIVITÀ DI FORMAZIONE DEI DOCENTI DI DISCIPLINE NON LINGUISTICHE IN LINGUA STRANIERA SECONDO LA METODOLOGIA CLIL 2012

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- Sviluppo competenze metodologico-didattiche CLIL(Curato dalle facoltà universitarie) In Sicilia Scelta UNICT per 2 corsi di metodologia in corso di svolgimento

-Sviluppo Competenze linguistico-comunicative nella lingua straniera

(Curato dai centri linguistici di ateneo,o dalle facoltà universitarie o da altri enti individuati dal MIUR)

2 corsi da B2 a C1 UNIVERSITA’ CATANIA1 corso da B1 a B2 CLA UNIVERSITA’ PALERMO

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FORMAZIONE USR

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- Sviluppo competenze metodologico-didattiche CLIL(Curato dalle facoltà universitarie) 1 corsi di metodologia Inizio entro gennaio 2014

2 corsi metodologico-didattici Fondi Europa dell’istruzione

-Sviluppo Competenze linguistico-comunicative nella lingua straniera

3 corsi linguistici : da B2 a C1 ; da B1 a B2;

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COMPETENZE DOCENTE CLIL SECONDO MIUR

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COMPETENZE DOCENTE CLIL SECONDO MIUR

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AMBITO LINGUISTICO Ha competenza linguistica C1 in lingua

straniera Competenze linguistiche adeguate alla

gestione di materiali disciplinari in Lingua Straniera

Ha padronanza della micro-lingua (lessico,tipologie discorsive,generi testuali etc) e sa trattare nozioni e concetti in LS

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COMPETENZE DOCENTE CLIL SECONDO MIUR

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AMBITO DISCIPLINARE E’ in grado di utilizzare i saperi disciplinari in

coerenza con la dimensione formativa dei curricula nelle materie relative al proprio ordine di scuole

E’ in grado di trasporre in chiave didattica i saperi disciplinari integrando lingua-contenuti

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COMPETENZE DOCENTE CLIL SECONDO MIUR

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AMBITO METODOLOGICO-DIDATTICO E’ in grado di progettare percorsi CLILi n

sinergia con i docenti di lingua straniera e di altre discipline

E’ in grado di reperire, adattare,creare, materiali e risorse didattiche per ottimizzare le lezioni CLIL, utilizzando anche le risorse tecnologiche e informatiche

E’ in grado di realizzare autonomamente un percorso CLIL, impiegando metodologie e strategie finalizzate all’apprendimento attraverso la Lingua straniera

E’ in grado di elaborare e utilizzare sistemi di valutazione condivisi e integrati, coerenti con la metodologia CLIL

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COMPETENZE RICHIESTE

L’insegnante CLIL deve possedere competenze nella sua disciplina e nella lingua straniera

• Essere esperto/a di metodologia CLIL• Essere flessibile e sapere lavorare in un gruppo di

lavoro • Sapere gestire il lavoro di gruppo degli studenti • Sapere reperire materiali e adattarli al livello

degli studenti• Sapere progettare percorsi didattici CLIL• Sapersi relazionare positivamente con la classe• Favorire l’auto-apprendimento e la ricerca• Sapere controllare/valutare ( il processo, i

prodotti, il progetto)

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NOTA 30 OTTOBRE 2013

Organizzare corsi linguistici standard della durata complessiva di 130 ore, di cui 90 in presenza e 40 a distanza, destinato ad un numero non superiore a 25 unità, previo accertamento della competenza iniziale tramite test di posizionamento

( placement test), per i docenti sprovvisti di certificazione riconosciuta dal MIUR,

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CRITERI DI CUI TENERE CONTO NELLA SCELTA DELLA DISCIPLINA CLIL (LEND)

la natura della disciplina che fa riferimento alle operazioni cognitive richieste e all’uso del linguaggio

il modo di presentazione della disciplina: una modalità esperienziale facilita la comprensione. Viceversa una modalità più espositiva può non rendere immediatamente comprensibile l’input

il livello di competenza linguistica e soprattutto, la maturità cognitiva degli alunni

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b) l’attività linguistica su cui occorre lavorare maggiormente nei percorsi CLIL è la lettura (e solo in un secondo momento la scrittura) c) l’organizzazione della classe va ripensata e orientata al lavoro a coppie/di gruppo e all’apprendimento cooperativod) una didattica per progetti può essere utile per mettere a fuoco temi o aspetti rilevanti di un tema in chiave cross-curricularee) occorre prevedere momenti in cui rendere esplicite e riflettere insieme agli studenti sulle strategie di apprendimento utilizzate f) l’uso frequente di supporti non verbali favorisce la comprensione dei concettig) rivestono importanza particolare la correzione dell’errore, l’uso di efficaci strumenti di feedback e la valutazione

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ATTIVITA’ IN FAVORE DEGLI STUDENTI

STUDENTI:occasioni di confronto per:Comprendere la portata delle innovazioni

contenute nella metodologia CLIL , Organizzare l’apprendimento in modo da

progredire nella disciplina e nella lingua straniera,

Riflettere sulle proprie acquisizioni e acquistare autonomia di studio

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E GLI STUDENTI???

(DA conclusioni della Guida)

“L’EPI procede parallelamente ad una PARTECIPAZIONE ATTIVA degli apprendenti, con uno sviluppo delle loro

capacità di riflessione attitudine all’autovalutazione autonomia nell’apprendimento Coscienza del valore del loro repertorio linguistico”

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VANTAGGI DELLA INTEGRAZIONE CONTENUTO-LINGUA

il CLIL permette di:• Sviluppare la scorrevolezza dell’esposizione

(fluency) ed al tempo stesso curare anche l’accuratezza (accuracy);

• Creare percorsi flessibili funzionali alle esigenze degli studenti.

• Accorpare materie diverse e lingue diverse • Dare grande autonomia agli studenti• Coniugare efficacia ed economia in quanto

il sostegno linguistico facilita sia l’apprendimento disciplinare, sia lo sviluppo linguistico;

• Utilizzare metodologie attive e cooperative

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CONSAPEVOLEZZA

Benefici del CLIL Parole-chiave

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COOPERAZIONE

Benefici del CLIL Parole-chiave

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CONCENTRAZIONE

Benefici del CLIL Parole-chiave

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RESPONSABILITÀ

Benefici del CLIL Parole-chiave

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TRASFERIBILITÀ

Benefici del CLIL Parole-chiave

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AUTONOMIA

Benefici del CLIL Parole-chiave

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APPROFONDIMENTO

Benefici del CLIL Parole-chiave

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RIFLESSIONE

Benefici del CLIL Parole-chiave

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Ingredienti di base per un CLIL efficace

1. Calibrare bene gli obiettivi disciplinari e quelli linguistici veicolari

2. Creare un ambiente per un apprendimento attivo e in prospettiva autonomo

3. Fare usare le 4 abilità linguistiche: lettura-scrittura; ascolto-parlato

4. Simulare situazioni di comunicazione adatte alla disciplina e alla classe

5. Selezionare materiali adatti anche alle intelligenze multiple

6. Utilizzare le nuove tecnologie

7. Partire da documenti autentici e adattarli

8. Fare largo uso di preview iniziale e di review finale

9. Riflettere sul percorso e l’apprendimento

10. Usare il cooperative learning

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BUON LAVORO E BUONA FORTUNA

Grazie per l’attenzione

Maria Pia Magliokeen

[email protected]

0916909255

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CLIL