Innovazione Tecnologica Pa
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONEE INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Introduzione alle nuove tecnologie nell’amministrazione pubblica e la loro funzione strategica
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Corso di Metodologie di Telematica Pubblica 2010
Nell’Amministrazione pubblica le tecnologie
dell’informazione e della telecomunicazione possono
consentire di offrire oggi soluzioni con un rapporto
risultati/costi fino a pochi anni fa impensabile:
Servizi di informazione al pubblico;
Modalità di erogazione dei servizi;
Trattazione di pratiche che coinvolgono
amministrazioni diverse;
Sportelli virtuali, ecc.
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I nodi che la Pubblica Amministrazione si trova davanti
sono soprattutto quelli:
delle componenti applicative e delle loro
integrazione con i processi di organizzativi,
dell’utilizzo produttivo dei sistemi,
dell’ottenimento di tangibili risultati in termini
di servizio reso e di economia di gestione.
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L’evoluzione non sarà facile, perché ci vorrà del tempo
per invertire una tendenza nel settore dell’informatica
pubblica - perdurata per decenni - alla sistematica
committenza, prevalentemente ad imprese esterne,
private o pubbliche che fossero, non solo delle attività
specialistiche e ad alta tecnologia, ma anche di attività
di gestione e manutenzione e, cosa ancor più grave,
delle scelte progettuali e di crescitascelte progettuali e di crescita.
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Tale fenomeno, dovuto inizialmente alle carenze strutturali e alla debolezza dei corpi tecnici dell’Amministrazione, si è spesso consolidato nel tempo facendo venire meno all’Amministrazione l’approccio a una cultura intesa a valorizzare la progettazione, sia pure di massima, anche perché lo stesso management amministrativo risentiva dell’assenza di un valido valido
disegno programmaticodisegno programmatico e di monitoraggio costante, per la verifica dei risultati conseguiti.
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La valenza strategica dell’Information TechnologyInformation Technology è così evidenziata nello stesso Trattato dell’Unione Europea (art.129 B), che individua, nello sviluppo delle reti transeuropee delle telecomunicazioni, una delle precondizioni per la realizzazione del Mercato unico (art. 7 A) e per il rafforzamento della coesione economica e sociale.
E anche nel “Rapporto sull’Europa e la Società dell’Informazione Globale” (Rapporto Bangemann) e nel Libro bianco “Crescita, competitività e occupazione” si raccomandano - come obiettivi primari - l’interconnessione delle reti e l’interoperabilità dei servizi e delle applicazioni.
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È evidente che quest’ultimo ventennio ha registrato una
straordinaria evoluzione delle ICT.
Da una parte si è avuta una continua e progressiva diffusione
di strumenti sempre più semplici, meno costosi e differenziati,
quali in primo luogo i personal computer, che hanno portato
a una pervasività di queste tecnologie in tutti i settori ed in
gran parte dei prodotti.
Dall’altra, è proseguito il processo di convergenza tra
informatica e comunicazioni, ormai diffuso a livello globale con
la rete Internet, che ha rivoluzionato modi e strumenti di
comunicare.
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Questa evoluzione è particolarmente importante per la
P.A.: è noto infatti che uno dei punti deboli del
funzionamento delle istituzioni pubbliche è sempre stato
quello di disporre di una scarsa qualità
dell’informazione, dovuta non tanto ad una ridotta
opportunità di acquisire informazioni (al contrario),
quanto, piuttosto, nell’incapacità di elaborarle e dunque
di governare la inadeguata disponibilità del bene-
informazione, ed è verosimilmente alla radice delle
inefficienze e degli alti costi dei servizi pubblici.
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Sintesi delle diverse “componenti” dell’innovazione
nella P.A.
Dotazioni strumentaliDotazioni strumentali: alla fine del 1998 i PC
installati nelle sole Amministrazioni centrali
assommavano a circa 160.000, quindi ben al di là
della soglia del 50% del personale
“informatizzabile”, sempre stimato in 255.000
addetti.
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InfrastruttureInfrastrutture: meno favorevole è la situazione
dell’attivazione delle reti locali.
A fine 1998, sempre per le sole Amministrazioni centrali,
risultavano collegati in rete locale, con la possibilità
quindi di scambiare e condividere informazioni all’interno
dell’amministrazione, circa 92.00092.000 stazioni di lavoro.
L’obiettivo, previsto per il 2001, è quello di avere
195.000195.000 stazioni presenti collegate in rete.
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Rete unitariaRete unitaria: nell’attuale fase di riordino delle unità
periferiche delle amministrazioni dello Stato e di
decentramento, di conferimento alle regioni e agli enti
locali (nell’osservanza del principio di sussidiarietà) di
tutte le funzioni e i compiti amministrativi localizzabili
nei rispettivi territori, l’impostazione “federata” dei
sistemi informativi costituisce il presupposto per
realizzare in concreto la scelta operativa del
decentramento, ossia portare le procedure e i dati vicino
agli utenti.
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Al centro resterebbero le funzioni di pianificazione strategica e
di controllo della produzione dei servizi, al fine di garantire i
processi di feed-back di controllo della qualità dei dati.
Il presupposto tecnologico per un sistema di questo tipo, […] è
la realizzazione di una rete unitaria della Pubblica
Amministrazione, una “rete delle reti”“rete delle reti” per cui ogni
amministrazione mantiene la propria autonomia, ma la struttura
tecnologica sulla quale viaggiano le informazioni viene condivisa
da tutte le amministrazioni.
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In questa direzione si è sviluppato negli anni scorsi il
progetto per la “Rete Unitaria delle Pubbliche “Rete Unitaria delle Pubbliche
Amministrazioni”,Amministrazioni”, nota con la sigla “RUPA”“RUPA” che
mirava alla costituzione della necessaria infrastruttura di
collegamento dell’intera Pubblica Amministrazione
centrale sia dal punto di vista tecnologico che da quello
delle modalità tecniche e organizzative di cooperazione.
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Banche Dati e Applicazioni: la prospettiva del pieno
accesso condiviso alle informazioni e delle cooperazione tra
uffici diversi accentua la necessità che ogni
Amministrazione metta a disposizione in una prima fase
Banche Dati complete, affidabili, aggiornate e sviluppi
quindi un proprio sistema informatico accessibile in termini
tecnologici, funzionali e di qualità dell’informazione.
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La situazione generale è comunque assolutamente
insoddisfacente: i sistemi di elaborazione dati delle
amministrazioni, a parte alcune eccezioni, soffrono di
una eccessiva frammentazione.
Per molte basi di dati permangono, poi, anche problemi
di qualità, in termini di completezza dell’informazione e
di suo aggiornamento, situazione inevitabilmente
aggravata nelle situazioni in cui la stessa informazione è
trattata separatamente da differenti soggetti, senza la
necessaria interconnessione.
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Costo dell’innovazioneCosto dell’innovazione: secondo i dati dichiarati
dai responsabili informativi delle amministrazioni, la
spesa per l’acquisizione di beni e servizi informatici,
è stat nel 1998 di 2.8412.841 mld, di cui 2.1462.146 mld.
relativi alle amministrazioni centrali dello Stato e
694 mld. Relativi agli enti non economici nazionali.
La spesa è stata indirizzata per il 60%60% alle attività di
sviluppo;
Per il 40%40% attività di gestione dei sistemi.
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