Informiamoci n°6 - Il fantasma della Marogna
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Valdastico NOrd?autostrada Piovene Rocchette-Besenello
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Il fantasma della frana La Marogna
Prof. Dario Zampieri
Istituto di Geoscienze
Universit di Padova
Laccumulo del la
frana La Marogna in
Comune di Valdastico
rappresentava una
s i n g o l a r i t
g e o m o r f o l o g i c a
eccezionale, degna di
essere conservata e
tramandata intatta alle future generazioni, tramite linserimento nella lista dei circa 60
Geositi della Regione Veneto. In questa lista di singolarit geologiche da proteggere,
sono per esempio incluse la Frana di Alleghe, che ha dato origine al lago, e la frana
del Tessina in Alpago. Laccumulo caotico di enormi blocchi di roccia dolomitica, che
sino a pochi anni fa sbarrava la valle dellAstico in localit Casotto, probabilmente
allorigine del mio interesse per la geologia, in quanto da bambino quando transitavo
di l per recarmi in vacanza sullaltopiano di Lavarone, la mia fantasia si scatenava e
immaginavo di veder spuntare allimprovviso degli uomini preistorici vestiti di pelli e
armati di lance e clave allinseguimento di animali feroci. La risposta alla curiositcirca lorigine di questo deposito rappresenta(va) un monito per luomo, costretto a
fermarsi a riflettere sulla spaventosa forza della natura, che si scatena obbedendo
solamente alle inesorabili leggi della meccanica e della termodinamica.
Chi nasce in valle da ora in poi non avr pi lopportunit di fare questa riflessione e
pertanto le future generazioni saranno indotte a sottovalutare il rischio naturale
derivante dallabitare in una valle stretta confinata da alte pareti di roccia. Per chi
sapr interpretare, del pericolo rimarr una debole traccia in alcuni toponimi (esempio
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La Marogna, dalla voce prelatina Marra = mucchio di sassi) e cognomi tipici della
valle (Carotta, diffuso a Pedemonte). Casa-Rotta ai Piedi-del-Monte ci suggerisce
un ancestrale disastro naturale che pu essere ricondotto a unalluvione, a un
terremoto, ma pi verosimilmente a una frana di roccia.
Uno studio pubblicato qualche anno fa su una prestigiosa rivista della Societ
geologica americana (Wilkinson, 2005, doi: 10.1130/G21108.1), dimostra come
nellultimo millennio luomo diventato il principale agente di erosione della
superficie terrestre, 10 volte pi potente dellinsieme di tutti gli agenti erosivi
naturali (ghiacciai, fiumi, frane,
venti, moto ondoso, ecc.).
Con queste premesse, la decisione
di eliminare fisicamente per sempre
questa peculiarit della valle
dellAstico, rappresenta un triplice
attentato alle future generazioni. Infatti, oltre alla cancellazione fisica della
testimonianza della recentissima storia geologica, il versante regolarizzato
dallasportazione dellaccumulo di frana, con pendenza aumentata, un invito ai
massi che si staccheranno dalla parete a rotolare fino alla sottostante strada statale.
Inoltre, ovvio che loperazione di ricavare artificialmente una superficie
pianeggiante in un luogo dove lo spazio una risorsa scarsissima e pertanto ambita,
scatena progetti di fruizione urbanistica.
Con ci gettando le premesse per una
potenziale futura catastrofe del genere
che di solito vengono definite
impropriamente naturali.
Il progetto dellautostradaA31Nord recita che il luogo
verrebbe valorizzato: divenendo un potenzialepunto di raccolta eda g g r e g a z i o n e c o nimportanti possibilit dioffrire lavoro agli abitantidellintorno.
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Il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) elaborato dallAutorit di Bacino delAlto
Adriatico, prima variante del 19 giugno 2007, tuttora in vigore come zonazione, anche
se aggiornata per altri aspetti, non riporta la pi grande frana della valle dellAstico,
cio La Marogna. Ci mentre il versante adiacente ad est e quello dallaltro lato della
valle mostrano ampie aree definite a pericolosit molto elevata (P4), sovrastanti
insediamenti abitativi tra cui S. Pietro Valdastico, col Municipio. Larea di questo
abitato stata declassata a pericolosit elevata (P3), quindi non soggetta ad
evacuazione, grazie alla costruzione di opere di difesa passiva come reti e valli
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paramassi. Siamo dunque in un tratto di valle che mostra una naturale pericolosit
geologica, con la quale bisogna evidentemente fare i conti e convivere.
Lesclusione della
frana La Marogna
a p p a r e
i n s p i e g a b i l e ,
a n c h e p e r c h
nello stesso anno
2007 la Regione
Veneto ha dato il
proprio contributo
allInventario dei
Fenomeni Franosi
Italiani (IFFI) in cui la frana ben
rappresentata.
Solo a febbraio del 2012 esce una
nuova versione del Piano di
stralcio dellassetto idrogeologico
del bacino idrografico del bacino
Brenta-Bacchiglione, in cui il
fantasma compare, ma solo
come zona di attenzione
trasparente, cio in corso di
studio. Nel frattempo rimane in
vigore la zonazione della versione
2007.
Quello che la Regione censisce
appare stranamente ignorato
dallente preposto ai vincoli.
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Nel d icembre 2012 la
commissione tecnica di
v e r i f i c a d e l l i m p a t t o
ambientale VIA e VAS del
Ministero dellAmbiente e
del Territorio e del Mare ha
espresso parere favorevole al
progetto preliminare. A31N.
Il parere stato dato viste e
tenuto conto le osservazioni
t r asmesse d a so g g e t t i
pubblici e privati.
Tuttavia, tra i documenti esaminati dalla Commissionenazionale VIA risulta assente (insieme a quelli sul rumore e
sullimpatto paesaggistico in Val dAdige) la perizia
geologica sulla frana La Marogna.
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La perizia geologica evidenzia che la frana suddetta chiaramente attiva per quanto
riguarda crolli continui di volumi di roccia relativamente modesti (da centinaia a
migliaia di metri cubi), mentre potenzialmente pericolosa per il possibile distacco
di volumi di milioni di metri cubi che finirebbero per reiterare levento storico.
Pensavamo di essere entrati in Europa, quella cui lautostrada vorrebbecongiungere pi velocemente i vicentini, invece siamo ancora in Italia,dove la trasparenza degli atti pubblici una chimera. In questo modo, il
progetto ci allontana ulteriormente dallEuropa.
Per inciso, ammesso che lautostrada avesse una qualche
utilit per la collettivit, un progetto serio che avesseconsiderato i vincoli imposti al tracciato dalla geologia
sarebbe stato pure possibile.
Si pu immaginare che, non potendo eccepire sul
risultato della perizia geologica, ma volendo comunqueautorizzare il progetto autostradale, la commissione
tecnica ministeriale abbia scelto di fingere di non avermai ricevuto il documento, peraltro disponibile in rete da
luglio scorso sul sito del Comune di Besenello e su quellodel comitato NO Valdastico NOrd.
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PianodiscivolamentodellaFranalaMarogna,vistodallalto
Ilprogettodellautostradasiinnesta
esattamentesottolafrana
potenziale:sarunasceltaoculata?
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