Informatore di S. Maria delle Grazie al Naviglio e di S ... · Il comportamento di Gesù ci...
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“Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e
disse a quelli che lo seguivano: In verità io vi
dico, in Israele non ho trovato nessuno con
una fede così grande!” (Mc 8,5-13). Gesù sta
parlando del centurione che gli ha chiesto di
guarire il suo servo e nei suoi confronti ha
degli atteggiamenti umanissimi: lo ascolta, si
meraviglia di lui, ne parla bene a tutti.
Gesù lo ascolta. Pensiamo a Gesù che con
tutte le cose che ha da fare, però non ha fretta,
non dice: parla con il mio segretario, non fis-
sa un appuntamento, ma si ferma e presta
ascolto. Per ascoltare ci vuole tempo, ci vuole
attenzione, soprattutto bisogna dare importan-
za alla persona che hai davanti e che viene
prima delle tue cose da fare, anche religiose.
Mi ricordo. Era venuto il Card. Martini a fare
la visita pastorale in Parrocchia e stavo con-
celebrando la Messa conclusiva con lui e altri
sacerdoti. Durante la Messa giunge notizia
sull’altare di un parrocchiano che stava per
morire e chiedeva l’unzione egli infermi. Che
fare? Quella Messa era importante e poi c’era
il Cardinale, ma altrettanto importante era
accompagnare gli ultimi istanti di vita di un
moribondo. Il Cardinale mi disse di andare, di
lasciare pure la Messa, ché l’altra era la cosa
più importante.
Gesù si meraviglia di lui. Si stupisce del
centurione perché non si aspettava una cosa
simile: un pagano che gli chiede aiuto, e poi
con tanta umiltà! Il fatto che Gesù si meravi-
gli, che resti piacevolmente sorpreso da que-
st’uomo, ce lo fa sentire umano, vicino a noi.
Pensiamo al fatto che Gesù sa già tutto di noi,
ci conosce fino in fondo, nulla gli sfugge per-
ché è il Figlio di Dio, per lui non dovrebbero
esserci novità, dovrebbe essere tutto scontato,
invece no. La sua meraviglia ci fa capire che
anche noi possiamo essere una sorpresa per
lui e per gli altri, semplicemente perché pos-
siamo cambiare nella vita. Possiamo davvero
stupire Dio e gli altri, ma per fare questo dob-
biamo avere fiducia in noi stessi, nella possi-
bilità di cambiare, di migliorare, di compiere
dei passi che vanno oltre lo scontato.
Gesù ne parla bene a tutti. Lo presenta co-
me un esempio di fede e da imitare. Le cose
belle vanno raccontate, il bene va diffuso.
Degli altri bisogna parlare bene, quando lo
meritano. Lo fa anche Gesù. Perché il bene
incoraggia chi lo fa e chi lo riceve, interroga
sulle proprie capacità di attuarlo, è contagioso
di suo, è premio a se stesso, lascia una traccia
positiva in noi e negli altri. In questo caso
Gesù sottolinea il bene specifico della fede.
Credere nella persona di Gesù è un bene, è
una grazia, e ci dispiace il fatto che tanti non
ci credano, perché non sanno cosa ci perdono.
Però non vanno giudicati, perché la fede è un
cammino che richiede continua conversione.
Questo vale anche per ciascuno di noi. Non
abbiamo creduto subito, in un colpo solo. La
nostra fede, piuttosto, è maturata cammin
facendo, fino al punto da farla nostra. E pro-
prio perché la fede è sempre messa alla prova,
ogni giorno scegliamo di credere, senza dar
nulla per scontato.
Don Marcello
Anno 21 N. 6 del 10 febbraio 2019
Informatore di
S. Maria delle Grazie al
Naviglio e di S. Cristoforo
in Milano
GES Ù U N U OM O V ER O
Anno Pastorale 2018 - 2019 Catechesi biblica
Dal Vangelo secondo Matteo 8,5-13 5 Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurio-
ne che lo scongiurava e diceva: 6 «Signore, il mio ser-
vo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmen-
te». 7 Gli disse: «Verrò e lo guarirò». 8 Ma il centurio-
ne rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri
sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio
servo sarà guarito. 9 Pur essendo anch’io un subalter-
no, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed
egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio
servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». 10 Ascoltandolo,
Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano:
«In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno
con una fede così grande! 11 Ora io vi dico che molti
verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a
mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, 12 mentre i figli del regno
saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». 13 E Gesù
disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo
servo fu guarito.
Spiegazione del testo Il testo dà più importanza al dialogo tra Gesù e il centurione, rispetto al miracolo che
occupa solo un versetto, l’ultimo. Perché per Matteo i miracoli non sono semplice-
mente delle prove che garantiscono la verità delle parole di Gesù. Sono essi stessi
parole che racchiudono un annuncio del Regno e un messaggio.
Che cosa dice il centurione?
V. 5 Il centurione era probabilmente un proselito, cioè uno di quei pagani che, delusi
dalla sapienza dei filosofi, si erano rivolti alla fede ebraica: pregavano nelle sinago-
ghe e compivano le opere di carità; ma non erano ebrei nel vero senso della parola,
erano sempre di origine pagana, di un’altra razza, esclusi dall’elezione di Dio.
Lo scongiurava. Un verbo che dice l’insistenza, la forza della sua richiesta.
V. 6 Non solo il servo gli sta a cuore, ma la sua situazione di malato grave genera nel
centurione tanta compassione. Soffre per lui.
V. 7-9 Gesù ha intenzione di venire a guarirlo, ma è “stoppato” dal centurione: basta
una tua parola. Parole queste che dicono la sua umiltà e la sua fiducia.
Che cosa dice e che cosa fa Gesù?
V. 10-12 Gesù parla alla folla, ma prima di parlare si meravigliò, perché ha trovato la
fede in uomo in cui non se lo aspettava. Anche Gesù dunque si sorprende e parlando
alla folla esplicita questo pensiero: un pagano può aver più fede di un ebreo.
V. 13 Gesù premia la sua fede e compie un miracolo “a distanza”, come tanti altri.
Il parroco
Volto di Cristo
di Rembrandt (1606-1669)
Philadelphia Museum of Art
Anno Pastorale 2018 - 2019 La parola del Papa
Udienza generale del 6 febbraio 2019
Dalla catechesi sul viaggio apostolico negli Emirati Arabi Uniti
Per la prima volta un Papa si è recato nella penisola
arabica. E la Provvidenza ha voluto che sia stato un
Papa di nome Francesco, 800 anni dopo la visita di
san Francesco di Assisi al sultano al-Malik al-Kamil.
Ho pensato spesso a san Francesco durante questo
Viaggio: mi aiutava a tenere nel cuore il Vangelo,
l’amore di Gesù Cristo, mentre vivevo i vari momenti
della visita; nel mio cuore c’era il Vangelo di Cristo,
la preghiera al Padre per tutti i suoi figli, specialmen-
te per i più poveri, per le vittime delle ingiustizie,
delle guerre, della miseria…; la preghiera perché il
dialogo tra il Cristianesimo e l’Islam sia fattore deci-
sivo per la pace nel mondo di oggi.
Oltre ai discorsi, ad Abu Dhabi è stato fatto un passo in più: il Grande Imam di
Al-Azhar ed io abbiamo firmato il Documento sulla Fratellanza Umana, nel qua-
le insieme affermiamo la comune vocazione di tutti gli uomini e le donne ad es-
sere fratelli in quanto figli e figlie di Dio, condanniamo ogni forma di violenza,
specialmente quella rivestita di motivazioni religiose, e ci impegniamo a diffon-
dere nel mondo i valori autentici e la pace. Questo documento sarà studiato nelle
scuole e nelle università di parecchi Paesi. Ma anche io mi raccomando che voi
lo leggiate, lo conosciate, perché dà tante spinte per andare avanti nel dialogo
sulla fratellanza umana.
In un’epoca come la nostra, in cui è forte la tentazione di vedere in atto uno scon-
tro tra le civiltà cristiana e quella islamica, e anche di considerare le religioni co-
me fonti di conflitto, abbiamo voluto dare un ulteriore segno, chiaro e deciso, che
invece è possibile incontrarsi, è possibile rispettarsi e dialogare, e che, pur nella
diversità delle culture e delle tradizioni, il mondo cristiano e quello islamico ap-
prezzano e tutelano valori comuni: la vita, la famiglia, il senso religioso, l’onore
per gli anziani, l’educazione dei giovani, e altri ancora.
Cari fratelli e sorelle, questo Viaggio appartiene alle “sorprese” di Dio. Lodiamo
dunque Lui e la sua provvidenza, e preghiamo perché i semi sparsi portino frutti
secondo la sua santa volontà.
Anno Pastorale 2018 - 2019 Il santo dell’anno
PAOLO VI
PELLEGRINO NEL MONDO
Sedicesima puntata di T. Bosco e G. Foccoli
Negli anni che accompagnarono e seguirono il Concilio,
Paolo VI fece 24 pellegrinaggi e visite apostoliche in Italia e all’estero. Il viaggio più
delicato e significativo fu quello in Terra Santa (4-6 gennaio 1964), la terra di Gesù.
In quella occasione incontra e accoglie a braccia aperte, per la prima volta, il Patriar-
ca ecumenico di Costantinopoli Atenagora, grande fratello di Papa Montini sulla
strada dell’unità dei cristiani.
Altri pellegrinaggi notevolissimi portarono Paolo VI:
in India (dicembre 1964), dove partecipò al Congresso Eucaristico Internazio-
nale e compì un gesto indimenticabile: regalò la sua automobile (dono della
Chiesa americana) a Madre Teresa, la missionaria dei poveri;
alle Nazioni Unite in New York (USA, ottobre 1965), dove parlò all’Assem-
blea Generale della pace e della convivenza tra i popoli;
a Firenze, ferita dall’alluvione (dicembre 1966), dove celebrò anche al Messa
di mezzanotte di Natale nella basilica di S. Maria del Fiore;
a Fatima (Portogallo, maggio 1967) dove incontrò Lucia, l’ultima sopravvissu-
ta dei pastorelli che videro la Madonna.
Nel disegno: tutti i paesi che Paolo VI ha visitato, praticamente tutti i continenti.
Anno Pastorale 2018 - 2019 Pastorale
Notizie dal consiglio pastorale
In data 4 febbraio si è svolta la XXIII sessione ordinaria del CPP. Dei 19 con-
siglieri erano presenti in 9. Sono risultati assenti: Raimondi Anna, Menozzi Luciano,
Sideri Giovanna, Baroni Nicola, Tosca Massimo, Perdichizzi Fabio, Inverni Mapelli
Franca, Fava Enio, Cortese Lucia, don Fabrizio.
Beatrice e Nicoletta hanno presentato la realtà del doposcuola in Oratorio, ini-
ziato 11 anni fa grazie ad alcuni volontari e che progressivamente si è irrobustito fino
ad oggi. Parlando di numeri, attualmente, sono circa 80 tra bambini e ragazzi in età
scolare che lo frequentano tre volte la settimana. La maggioranza di loro proviene da
tutte le parti del mondo e quindi di religioni diverse. 20 sono i volontari che offrono
tempo e competenze, la maggioranza di loro sono pensionati. Parlando di motivazio-
ni: l’iniziativa è nata dal bisogno di aiutare i ragazzi nei compiti, poi ciascuno dei
volontari ha la sua motivazione personale, e per i credenti è un modo di vivere il
Vangelo.
Sulla Quaresima abbiamo raccolto varie proposte, soprattutto per i venerdì che
in rito ambrosiano sono senza Messa.
Infine, è stata fatta la proposta di un maggior coinvolgimento del laicato nella
vita pastorale. I sacerdoti, infatti, durante la benedizione natalizia, hanno costatato
una certa distanza tra famiglie e Parrocchia. Non tanto una distanza geografica, quan-
to di conoscenza, di relazioni, di dialogo. C’è come un’indifferenza reciproca che non
si sa come colmare. Si vuole, dunque, valorizzare il laicato nella prospettiva di col-
mare questa distanza, di avvicinare la Chiesa alle famiglie. Lo scopo è missionario
nel senso genuino del termine: dove arriva la Chiesa arriva il Vangelo e questo arriva
attraverso la persona di un laico o di una famiglia credenti. Il numero ridotto di preti
e di vocazioni sacerdotali non ci lascia scampo: ci obbliga ad andare in questa dire-
zione. Si tratta di chiedere alle persone e/o alle famiglie di fare da congiunzione tra le
famiglie del caseggiato e la Parrocchia, in modo da “costruire ponti”, creare comuni-
cazione e dialogo. Questi laici o famiglie devono essere persone volontarie, stimate e
benvolute nel caseggiato. Il loro servizio è triplice: far conoscere al parroco la presen-
za di malati da visitare o famiglie bisognose da aiutare, sempre che ci sia una richie-
sta da parte degli interessati; comunicare, tramite l’informatore settimanale, riflessio-
ni e notizie della vita della Parrocchia, ma gradualmente man mano che si creano le-
gami; in occasione, poi, della benedizione natalizia, accompagnano il sacerdote nella
visita. Al parroco spetterà di individuare le persone e chiedere la loro disponibilità.
Anno Pastorale 2018 - 2019 Formazione
Cosa propongono In continuità con la proposta dello scorso anno pastorale
procediamo anche quest’anno con la lettura del libro
dell’Esodo, dal capitolo 14 al capitolo 40.
La prima tappa è stata dedicata a considerare la schiavi-
tù egiziana, la vocazione di Mosè, i segni di Dio contro
l’arroganza del faraone. Ora ci attende la seconda tappa
in cui, con Israele, passeremo il mare, cammineremo nel
deserto, mediteremo le dieci parole, rifletteremo sulla
Legge, conosceremo la tentazione di trasformare il mi-
stero di Dio in un idolo a portata di mano.
Nell’Esodo il popolo non passa dalla schiavitù alla liber-
tà, bensì dalla schiavitù del faraone al servizio di Dio.
Quando La proposta è quella di sette incontri mensili, sempre la seconda settimana,
dalle 21.00 alle 22.30 circa, presso alcune famiglie ospitanti.
Per il mese di febbraio ci incontreremo per il quinto incontro
Martedì 12:
e Mercoledì 13:
Sono tutti inviati gli adulti, i giovani, le famiglie.
Sia come famiglie ospitanti che come partecipanti.
Famiglia ospitante Indirizzo Animatore
Fam. Tensi Via Gola, 31 Tensi Nives
Famiglia ospitante Indirizzo Animatore
D’Aquino Maria Via Mortara, 17 Paroni Giovanna
Fam. Felline Via Borsi, 4 Berti Annina
Anno Pastorale 2018 - 2019 Decanato
Anno Pastorale 2018 - 2019 Oratorio
Anno Pastorale 2018 - 2019 Gita sulla neve
Anno Pastorale 2018 - 2019 Formazione
Anno Pastorale 2018 - 2019 Liturgia
CALENDARIO LITURGICO
DAL 10 AL 16 FEBBRAIO 2019
10 DOM. Ezechiele 37, 21-26; Romani 10, 9-13; Matteo 8, 5-13
V DOPO
L’EPIFA-
NIA
C
S. Giuseppe
S. Maria
S. Cristoforo
S. Maria
S. Cristoforo
09.30
10.30
11.00
18.00
18.30
S. Messa S. Messa per la comunità
S. Messa
S. Messa
S. Messa
11 LUN. Siracide 34, 21-31; Marco 7, 14-30
B. V. Maria
di Lourdes
S. Maria
S. Giuseppe
S. Maria
08.30
15.30
18.00
S. Messa: Camilla e Mimmo
S. Messa per gli ammalati
S. Messa: Giuseppe Russo
12 MAR. Siracide 28, 1-7; Marco 7, 31-37
S. Maria
S. Maria
08.30
18.00
S. Messa: Vincenzo Ianni
S. Messa: Olimpia e Biagio
13 MER. Siracide 37, 7-15; Marco 8, 1-9
S. Maria
S. Maria
08.30
18.00
S. Messa: Vittorio Manganella
S. Messa: Caterina, Elio e Gaetano
14 GIO. Isaia 52, 7-10 ; 1Corinti 9, 16-23; Marco 16, 15-20
SS. CIRILLO
E METODIO
S. Maria
S. Maria
S. Maria
08.30
18.00
21.00
S. Messa: Mariarosa e Francesco
S. Messa: Benito
Eremo in città
15 VEN. Siracide 32, 1-13; Marco 8, 22-26
S. Maria
S. Maria
08.30
18.00
S. Messa: Maria Patarozzi e Domenico Maggiali
S. Messa: Ida Vigo
16 SAB. Esodo 21, 1; 23, 1-3. 6-8; Galati 5, 16-23; Giovanni 16, 13-15
S. Giuseppe
S. Maria
S. Cristoforo
17.00
18.00
18.00
S. Messa vigiliare: Paolo Ferrari, Carolina
Tosi, Stefano Caselli e Vittoria Todaro
S. Messa vigiliare: Emilia e Mario Orlandini
S. Messa vigiliare
Lunedì, memoria della Madonna di Lourdes, è la giornata del
malato. Nella chiesa di San Giuseppe alle ore 15 il Rosario e alle
15.30 la Santa Messa celebrata per tutti gli anziani e i malati che
- potendo - sono invitati a partecipare. Durante la Messa sarà am-
ministrato il sacramento dell’unzione degli infermi a coloro che lo
chiedono.
Martedì alle ore 21 ci sono i gruppi di ascolto della Parola di
Dio nelle case, come è segnalato sull’informatore.
Parroco: Don Marcello Barlassina
Tel./Fax 02.36.56.88.90
Cell. 340.59.07.825
Riceve in via Corsico n° 10
Dal Lunedì al Sabato:
dalle ore 9.00 alle ore 10.00
Dal Lunedì al Venerdì:
dalle ore 18.30 alle ore 19.30
Scuola Infanzia Parrocchiale:
Tel. 02.83.73.474
Vicari parrocchiali:
Don Pierluigi Lia
residente a S. Cristoforo
Tel. 02.48.95.14.13
Don Fabrizio Bazzoni
Cell. 348.79.37.675
Oratorio S. G. Nepomuceno:
Cell. 329.40.15.001
Apertura Segreteria
Mar. e Ven. dalle 18 alle 19
Residente:
Mons. Pino Pellegrini
Tel. 02.58.10.67.49
Segreteria parrocchiale:
Santa Maria delle Grazie:
Tel. 02.36.56.88.90
Da Lunedì al Sabato:
dalle ore 9.00 alle ore 10.00
San Cristoforo:
Tel. 02.48.95.14.13
da Mar. a Sab. 15.30 - 18.30
Ven. mattina: 348.28.56.344
www.parrocchie.it\milano\santamariadellegraziealnaviglio www.chiesasancristoforo.it
CORSO ANIMATORI in Oratorio Quest’anno l’Oratorio ha deciso di impegnarsi ancora di più per la forma-zione dei ragazzi/e che faranno gli animatori dell’Oratorio Estivo. A tal pro-posito è stato fatto un accordo con una compagnia di animazione per pre-parare al meglio i ragazzi attraverso 6 incontri formativi.
Gli incontri si terranno il venerdì alle ore 19.00 nelle seguenti date: 22 febbraio 1 marzo 5 e 12 aprile 10 e 17 maggio
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