Informatica per la comunicazione - lezione 12 Appunti 12.pdf · Per ogni x e per ogni y, x è...
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Informatica per
la comunicazione" - lezione 12 -
Deb Roy"
Deb Roy è un ricercatore del M.I.T. (Massachusetts Institute of Technology) che ha fondato Blue Fin Labs, un’azienda che mira a fornire un servizio di analisi dei gusti del pubblico televisivo sulla base dei suoi tweet durante la visione dei programmi."
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Tecnologie"• Come abbiamo già detto, il Web 2.0 si basa largamente sulle stesse
tecnologie utilizzate per il Web 1.0 (internet, TCP/IP, http, HTML, browser, motori di ricerca, ...)"
• Esistono però alcune tecnologie innovative, che assumono notevole importanza almeno in alcuni tipi di applicazioni""Fra queste tecnologie ricordiamo:"– XML (eXtensible Markup Language): uno standard W3C che
consente di definire nuovi linguaggi di marcatura, in funzione delle diverse applicazioni d’interesse"
– AJAX (Asyncronous JavaScript And XML): un insieme di tecnologie che consente di modificare degli elementi di una pagina web senza dover ricaricare l’intera pagina, rendendo così più agile ed efficiente l’interazione fra il client e il server di un’applicazione web"
– i servizi web (Web Service, WS): una tecnologia basata su XML per rendere disponibili servizi sul Web"
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A proposito di Twitter…"
Parte III: il computer come strumento per l’interazione e la comunicazione
"
…un fatto di politica:"
Parte III: il computer come strumento per l’interazione e la comunicazione
"Parte III: il computer come strumento per l’interazione e la comunicazione
tratto dal blog del Wall Street Journal del 24/10/2011""
tratto dal Corriere della Sera del 27/10/2011""
un tweet del portavoce della Merkel del 27/10/2011""
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Chi ha detto che cosa?"
Parte III: il computer come strumento per l’interazione e la comunicazione
Il tweet sembra essere del portavoce della Merkel, Steffan Seibert: c’è il suo nome, c’è una sua foto, è descritto il suo ruolo nel governo tedesco. Ma è davvero lui? Come facciamo a riconoscerlo? Si pone la questione della…"
Identità digitale"
Identità digitale"
La parola identità ha almeno due significati distinti. Essi non sono indipendenti l’uno dall’altro, ma in quetso contesto non abbiamo bisogno di approfondire tale legame: ci accontentiamo di illustrarne i significati."
Identità "
(1)"
5 = 5 "
Il primo significato esprime il concetto di uguaglianza: due cose sono identiche quando di fatto sono la stessa cosa. C’è identità tra il lato sinistro dell’uguale e il lato destro perché su entrambi i lati c’è il numero 5. "
Identità "
(2)"
Il secondo significato è quello che si intende quando si parla di un documento di identità, o di identità di una persona: ci si riferisce alle caratteristiche che definiscono una persona, la distinguono dalle altre, la identificano, appunto."
§ Appunto perché così legata ai numeri, il primo tipo di identità di chiama identità numerica"
§ Il secondo tipo, invece, è noto come identità personale"
§ Ogni tentativo di definizione di entrambi i concetti si è rivelato controverso"
Problemi con l’identità numerica"
Uno dei primi a voler definire in maniera formale il concetto di i d e n t i t à è s t a t o i l filosofo tedesco Leibniz."
Gottfried Wilhelm Leibniz (1646 – 1716)"
Per ogni x e per ogni y, x è identico a y vuol dire che
per ogni proprietà P, se x è P, anche y lo è,
e viceversa."
Leibniz’s law: principio di
indiscernibilità degli identici e dell’identità
degli indiscernibili "
Dov’è il problema?"
per poter definire il concetto di identità in maniera sensata, occorre già conoscerne il significato,"il che ne rende superflua la definizione"
"
Per poter capire la definizione di identità, devo sapere che le tre P presenti nella definizione si riferiscono alla stessa IDENTICA proprietà"
Problemi con l’identità personale"
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Se osserviamo una persona (nell’esempio, la popstar Britney Spears) a pochi minuti di distanza, riconosciamo che le due osservazioni hanno come oggetto la stessa* persona, sulla cui identità non abbiamo dubbi."
*da notare come il riconoscimento di un’identità personale si basi comunque sul concetto di identità numerica: riconosco una persona perché è la stessa persona che ho in mente."
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Possiamo affermare questa identità (numerica) con la stessa decisione della prima?Siamo di fronte alla stessa identità (personale)? Tenderemmo a dire di sì, perché si tratta della stessa persona a età diverse, ma viene anche da dire che le differenze tra le due persone (ma allora non è la stessa persona?) sono notevoli."
Non è ben chiaro quali siano le caratteristiche che definiscono
l’identità di una persona."
Il corpo?La mente?"
Il corpo?La mente?"
Aspetto fisico?Le cellule del corpo?Il sistema nervoso?"
Scegliere l’aspetto fisico come caratteristica che definisce l’identità di una persona sembra una scelta naturale. Un po’ meno se si pensa che i nostri connotati cambiano nel tempo: l’aspetto della Spears a 29 anni è decisamente diverso da quello che aveva a 10 anni: come fa una caratteristica che cambia nel tempo a identificare una persona? Le cellule del corpo vengono ricambiate rapidamente (le cellule della pelle muoiono dopo 3 giorni e vengono sostituite), quelle del sistema nervoso sono molto più longeve, ma affermare che una persona sia il suo sistema nervoso sembra strano. "
…""
…""
Forse viene naturale definire l’identità di una persona sulla base del suo aspetto fisico perché, anche se quasi tutte le cellule del nostro corpo vengono cambiate rapidamente, il nostro aspetto a livello macroscopico cambia anch’esso, ma a un ritmo molto più lento.Di fatto possiamo immaginare una sequenza di foto fatte nel corso degli anni in cui i cambiamenti nell’aspetto fisico di una persona sono graduali. L’aspetto fisico quindi va bene per definire l’identità personale?"
Non è detto."
Ci possono essere radicali e improvvisi cambiamenti nell’aspetto di una persona, ad esempio per un’operazione di chirurgia estetica in seguito a un incidente. Se davvero fossimo convinti che l’aspetto fisico definisce una persona, allora dovremmo dire che dall’operazione esce fuori un’altra persona."
Il corpo? La mente?"
Il che è chiaramente falso. A volte usiamo l’espressione “sembrare un’altra persona”, ma, appunto, sembrare non è la stessa cosa di essere.Questo esempio potrebbe favorire la posizione di coloro che vogliono cercare nella mente delle persone, e non nel loro corpo, le caratteristiche che ne definiscono l’identità."
Uno dei primi a sostenere questa tesi è stato il filosofo inglese John Locke."
John Locke (1632 – 1704)"
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Locke ha assunto un approccio psicologico nel suo tentativo di definire l’identità di una persona. In breve, noi siamo costituiti dal nostro vissuto, dalle nostre esperienze, dai nostri ricordi. Effettivamente, anche con un viso nuovo, se la Britney Spears dopo l’operazione ha gli stessi ricordi e lo stesso pensiero, noi la consideriamo naturalmente la stessa persona di prima."
=""Nemmeno questo approccio, però, ci lascia liberi da dubbi. Tra i
ricordi e i pensieri di una bambina di 10 anni e una donna di 29 vi sono delle enormi differenze. E’ però anche vero che la 29enne Britney si ricorda di essere stata la bambina di 10 anni, e questi ricordi posso fungere da legame che potrebbe definire l’identità personale che la caratterizza."
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Attenzione però a fare troppo affidamento sui ricordi. Tra 60 anni, quanto sarà in grado di ricordare la Britney 89enne delle sue esperienze di 79 anni prima?Se definisco l’identità di una persone sulla base dei suoi ricordi, vuol dire che una persona che perde ricordi (per l’età o per malattia) perde anche la propria identità. Eppure i parenti di un paziente con l’Alzheimer non faticano a riconoscerlo."
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y""
x""
y""
q-memory (o quasi-memory)"
Filosofi più recenti hanno introdotto il concetto di quasi-memory, o q-memory, intendendo stabilire un legame tra le varie fasi della vita di una persona anche quando certi ricordi si perdono. In figura: Britney 29enne ha x in comune con Britney 10enne, e y in comune con Britney 89enne. L’avere una fase della vita passata/futura in comune sulla base anche di ricordi diversi crea un legame tra la bambina e l’anziana. "
Tutti questi tentativi sono interessanti, ma nessuno di loro può essere visto come l’interpretazione definitiva del concetto di identità personale.Sapendo di questi problemi nel definire l’identità, vediamo quali sono le caratteristiche che ci permettono di riconoscere le persone su internet."
Torniamo all’esempio del portavoce della Merkel su Twitter. Che cosa ci permette di riconoscerlo come tale?"
Innanzitutto, notiamo che c’è una foto. Il riconoscimento si basa in questo caso sulle caratteristiche fisiche della persona. "
Non ci sono solo caratteristiche fisiche, però. E’ presente anche il nome della persona… "
…e anche il suo ruolo da portavoce del governo, usato come username nel contesto di Twitter. Lo username è unico, quindi aiuta a definire l’identità di un utente di Twitter… "
… e in questo tweet si fa riferimento effettivamente anche a un altro utente, chiamato nomfup (nella fattispecie, un blogger italiano che aveva chiesto a Seibert se la Merkel si fosse scusata con Berlusconi). In Twitter, per fare riferimento a un altro utente, si fa precedere il suo nome utente da “@”."
Passiamo da quel particolare tweet alla breve presentazione che c’è sulla pagina Twitter relativa a Seibert. Il sigillo blu accanto al suo nome indica il fatto che questa sia un’identità verificata da Twitter. Twitter dichiara di avere eseguito controlli accurati e può garantire che la persona che gestisce questo account è proprio Seibert. "
Guardate però che cosa lo stesso Seibert dice nella sua presentazione: i tweet dei suoi collaboratori e delle sue collaboratrici finiscono con la sigla BPA (che si riferisce all’ufficio stampa governativo)."
Tweets a più mani.Chi è l’autore?"
Curioso come un’identità garantita da Twitter si riveli più complicata di quanto sembrasse. Seibert stesso dice che certi “suoi” tweet sono scritti da altre persone. Suoi collaboratori, certo, ma di fatto non lui."
Qui viene richiesta fiducia nei confronti di
più parti coinvolte nei tweet:Twitter stesso, Steffen Seibert,
e tutti i suoi collaboratori."
Trust"
Trust vuol dire fiducia. Nel contesto del Web 2.0, in particolare, si riferisce al sentimento di sicurezza che si ha nei confronti della veridicità di un oggetto pubblicato sul Web o dell’autenticità dell’identità dell’autore di tale oggetto. "
Molto spesso, quando ci sono più entità coinvolte c o n t e m p o r a n e a m e n t e nella pubblicazione di un part icolare oggetto, i r a p p o r t i d i fi d u c i a assumono una struttura lineare, nota come chain of trust (catena di fiducia)."
Il fatto che Seibert si avvali della collaborazione di altri, significa che Twitter si fida di Seibert stesso nella sua gestione a più mani dell’account."
La forza del sigillo di Twitter dipende direttamente dalla fiducia che abbiamo in Twitter. "
Un vecchio adagio recita:“una catena è forte quanto il suo anello più debole”."
Che cosa hanno in comune Steffen Seibert e i suoi collaboratori?"
La password del suo account Twitter."
Sicurezza"
Un sistema informatico si dice sicuro quando non può essere usato da utenti ai quali il sistema non è destinato."
Il verbo potere è usato qui nell’accezione di “possibilità fisica” e non di “permesso”.!
Esistono sistemi sicuri?"
No."
password"
Chiunque abbia la password per l’account Twitter di Steffen Seiber può fare un tweet a nome di Steffen Seiber. "
Dal punto di vista di Twitter (e tutti i suoi utenti), chiunque abbia la password di Steffen Seiber è Steffen Seiber."
Se l’identità digitale si basa sulle password, il problema dell’identità diventa un problema di sicurezza."
La mia password di
Twitter è BritTwit"
La mia password di
Twitter è BritTwit"
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Se il riconoscimento da parte di Twitter di una persona è basato su una password, allora il modello di identità secondo Twitter è quello basato sulla memoria."