INFORMA - Csv Belluno · 2015. 4. 23. · 2015 CSV 6 INFORMA COMITATO D’INTESA - CSV DI BELLUNO...
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Il 2015 è l’anno di Expo ma anche l’anno che la FAO
ha proclamato Anno Internazionale dei Suoli. Il titolo
dell’Expo che sta per avere inizio è “Nutrire il Pianeta,
energie per la vita” e, per la prima volta nella storia
delle esposizioni universali, la società civile è invitata a
partecipare attraverso uno spazio dedicato: la Cascina
Triulza. Questo brevissimo inciso per sottolineare la
contemporaneità in cui viene pubblicato questo numero
della rivista, contemporaneità che ci obbliga, come
cittadini e volontari, ad interrogarci attorno a questi
temi.
Vorrei, anche se brevemente, sottolineare le motivazioni
di questa affermazione.
La prima è quella già velocemente sottolineata: le
due ricorrenze del 2015 ci spingono come cittadini a
formarci un opinione su temi tanto importanti. Sono
però convinto che il volontariato e l’impegno civile che
si manifesta in tante diverse strutture del terzo settore
abbiano molteplici e profondi motivi per prendere una
VOLONTARIATO E TERRA,QUALI LEGAMI?
di Guido Turus
Curatore di BioresistenzeMoVI Veneto
Marzo 2015
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34.35.36.37.38.
SOLLECITO CCCP AGLI ENTI
I PROGETTI FINANZIATI DAL CSV
PRESENTAZIONE CENTRO STUDI
"POSTCARDS FROM BELLUNO"
PROGETTO "PASSI"
TRASFERTA CSV A DOBBIACO
NUOVA PRESIDENTE CO.GE.
LA REGIONE PREMIA STACCO
PREMI AGLI "AMICI DI DAVIDE"
AGNESE CARAZZAI PRESIDENTE
"CSV.IN LAB" Io SEMESTRE 2015
SERVIZIO CIVILE REGIONALE
APPELLO BUONA RIFORMA SC
DIFESA DELLA PATRIA
OPERATORI SC NEL FELTRINO
GIULIA INCONTRA L'ON. BOBBA
LO CSEV SCRIVE ALL'ON BOBBA
PROSPETTIVE CSEV
35 ANNI CLUB TOPOLINO BL
ASSEMBLEA "LIBERA" BELLUNO
PROGETTO "PESCA E DISABILI"
NUOVA SEDE AMBULANZA SVEP
I PRIVATI AIUTANO ASS.MARGHERITA
"RESCUE H2O"
INTERVISTA PIETRO RUBINETTO
CSV INFORMA
TEMPO "LIBRO"
LA REDAZIONE
INDICE
Passaparola tra le associazioni di volontar iato del la provincia di Belluno
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COMITATO D’INTESA - CSV DI BELLUNO
posizione e che nel farlo sappiano, e possano, portare ad un arricchimento di tutto il dibattito e di tutte le scelte che ne seguiranno.Tre velocissime considerazioni.
La prima: da sempre il grande mondo della cittadinanza attiva si è impegnato nella questione dell’accesso al cibo, da sempre associazioni di diverse estrazioni hanno impiegato le loro energie per lottare contro la fame, e non per semplice “pietà” ma perché l’uomo affamato non è libero, non è cittadino.
La seconda: il terzo settore è il soggetto che dagli anni settanta ha avviato percorsi che poi ci saremmo abituati a chiamare “agricoltura sociale”, coltivare la terra per farne luogo di formazione, di inserimento lavorativo di persone svantaggiate, luogo terapeutico di cura per i vulnerabili. Ora l’agricoltura sociale è una realtà, una realtà in cui, a partire dalla terra vengono messe in circolo nuove energie per costruire comunità per una società più giusta.
La terza: è a partire dalla società civile che negli anni novanta nasce Libera, la cui azione politica porta ad inserire nella legge Rognoni-La
Torre il «riutilizzo sociale dei beni confiscati alle
mafie». Riutilizzo sociale che in moltissimi casi
ha significato, e significa, cooperative agricole
che creano reddito giusto per le comunità,
riappropriando a tutta la Repubblica terreni che
le mafie e le lobby le avevano sottratto.
Oggi le cooperative sociali che coltivano terre
confiscate sono molte, la loro azione nasce dal
volontariato organizzato ed è un’azione che
costruisce giustizia sociale partendo da una terra
che va rispettata e curata.
Questi sono solo tre aspetti che saldano
stabilmente l’impegno civile alla questione
terra ed alimentazione, ma ve n'è un ultimo che
ritengo ancora più significativo: la terra è un bene
comune. Lo è perché lavorandolo sfamiamo
l’umanità e sfamandola costruiamo una società
giusta e libera, una società ed una comunità che
hanno un domani, un futuro.
Se è così, se la terra è un bene comune, il
volontariato e il terzo settore hanno il compito,
anzi il mandato, di occuparsene. Nutrirsi, in modo
sano e giusto, e permettere che chi verrà dopo di
noi lo possa fare significa costruire giustizia sociale
e futuro… Cosa di più proprio per il volontariato?
Agricoltura e cibo non sono, insomma, argomenti
estranei ai nostri mondi ma un aspetto centrale
nel nostro operare; non da ora, ma da sempre.
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Tra novembre 2013 e aprile 2014 il volontariato bellunese si è interrogato sul suo futuro in un percorso territoriale dal titolo “Ieri, oggi, domani: il volontariato nella gestione del bene comune”, che si è sviluppato in sette incontri nelle varie aree della provincia di Belluno e che ha permesso di tracciare un profilo aggiornato del volontariato montano di oggi. Sono state 37 le associazioni che si sono confrontate sul ruolo politico del volontariato e sul rapporto con le istituzioni e altre associazioni, sulla gratuità e gratificazione dell'offerta. Ne è emerso un quadro ben preciso: troppe responsabilità, pochi riconoscimenti, sempre meno aiuti economici, giovani satellite come anche le istituzioni, che chiedono piuttosto che provare a dare e a volte anche solo a ringraziare. Questi sono solo alcuni dei punti emersi dallo studio condotto dai quattro componenti del gruppo di lavoro del Comitato d'Intesa e Centro di Servizio per il Volontariato di Belluno, Angelo Paganin e Paolo Capraro del Csv, la pedagogista Rosanna Canova e il sociologo Diego Cason. I dati raccolti sono stati prima presentati alle organizzazioni di volontariato dell'Agordino, del Bellunese, del Cadore e del Feltrino, che ne hanno condiviso i contenuti con lo scopo di presentarli ai referenti delle istituzioni della provincia chiamati in causa.
Ma rispetto all'importanza dello studio condotto e dei risultati raccolti, finora sono state solamente due le occasioni di presentare lo studio all'esterno del mondo del volontariato, in particolare agli amministratori e ai funzionari pubblici: il 23 giugno alla Conferenza dei Sindaci dell'Ulss n. 1 di Belluno e il 19 luglio al convegno inserito nella Festa del Volontariato del Cadore a Pieve. Mentre al primo incontro hanno partecipato tutta la direzione strategica dell'Ulss e oltre un centinaio di persone tra operatori sociosanitari, primari, alcuni amministratori locali e svariati rappresentanti delle organizzazioni di volontariato provinciali, in occasione del secondo, oltre al sindaco di Pieve di Cadore Maria Antonia Ciotti, all'assessore della Magnifica Comunità del Cadore Matteo De Monte ed al consigliere regionale Sergio Reolon (oltre ai referenti dell'Ulss n. 1 e ai tantissimi rappresentanti del volontariato), del tutto assenti sono stati i sindaci, assessori o consiglieri comunali almeno del Cadore, ai quali l'incontro era indirizzato. Alla luce di questi deludenti riscontri e al fine di poter esporre i risultati del lavoro e per favorire il dialogo e la discussione fra associazioni e istituzioni, il Comitato d'Intesa di Belluno ha pensato che fosse opportuno proporre, tramite
IL VOLONTARIATO CHIEDE DI CONFRONTARSI CON LE ISTITUZIONI, MA LE ISTITUZIONI LATITANO
di Angelo Paganin
Responsabile della Formazione e Vicedirettore del Csv di Belluno
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i presidenti delle due Conferenze dei Sindaci
delle Ulss n. 1 di Belluno Jacopo Massaro e n. 2 di
Feltre Paolo Perenzin, alcuni incontri di vallata
tra i sindaci e i rappresentanti delle associazioni
dei diversi territori. La richiesta è stata fatta lo
scorso 26 ottobre, ma ad oggi non vi è stato
alcun riscontro: il volontariato risponde sempre
presente, le istituzioni chissà perché, solo
quando interessa loro.
Le idee e le esperienze messe a confronto
hanno evidenziato come il volontariato risenta
delle trasformazioni e dei cambiamenti che
avvengono nelle comunità in cui opera, in
particolare in dei bisogni, siano essi consolidati
oppure emergenti. Nel primo caso le esigenze
di tipo sanitario o riabilitativo, nel secondo i
bisogni dei flussi migratori, la perdita del lavoro
per la recessione, la mobilità degli anziani
e disabili, specialmente in montagna, per
accedere ai servizi riabilitativi ed educativi.
L’invecchiamento della popolazione (che incide
per l’80 per cento delle risorse dei servizi socio-
sanitari) sottrae risorse alla cura dei minori e dei
disabili. Il ritardo nell’ingresso del mondo del
lavoro e l’età pensionabile protratta a settant’anni
toglierà la disponibilità di centinaia di volontari
ora disponibili. La mobilità territoriale, con
spostamenti in particolare dalle terre alte, non
assicura il ricambio, oltre a produrre difficoltà di
vario genere, delle attività volontaristiche.
Bisogni moltiplicati e risorse economiche e
umane delle diverse pubbliche amministrazioni
ridotte di molto, un divario che induce
necessariamente le stesse, in particolare quelle
comunali, ad avvicinarsi ai cittadini e a chiedere
sempre più la collaborazione del volontariato
con obiettivi, metodi, procedure e strumenti
con adempimenti burocratici, controlli e
verifiche della gestione contabile delle risorse,
tutte pratiche che spesso vanno a snaturare
le forme di spontaneità proprie del mondo del
volontariato. Diventa poi sempre più difficoltoso
gestire le forme di collaborazione attivate,
quali le convenzioni, che richiedono capacità
organizzativa, oltre agli aspetti amministrativi
e burocratici, che non sempre sono alla portata
delle stesse organizzazioni.
Tutti questi presupposti hanno indotto le realtà
del volontariato locale a volersi confrontare con
gli amministratori e i rappresentanti delle diverse
istituzioni pubbliche della nostra Provincia, per
affrontare assieme le criticità e confrontarsi
sul ruolo che il volontariato potrà avere nel
prossimo futuro nella gestione del bene comune
all'interno delle comunità locali. Quando ce ne
sarà occasione.
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COMITATO D’INTESA - CSV DI BELLUNO
L’impegno del Csv a favore dei progetti di Protezione civile e Formazione per il 2014
di Nevio Meneguz
Direttore del Centro di Servizioper il Volontariato della provincia Belluno
Dopo una prima assegnazione di contributi (€ 90.174,00) a sostegno di progetti di solidarietà, il Csv di Belluno ha deliberato nella riunione del Consiglio Direttivo del 10 dicembre ulteriori contributi per € 18.130,48 destinati a progetti di Formazione e Protezione civile.Di seguito la tabella riportante gli impegni deliberati.
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COMITATO D’INTESA - CSV DI BELLUNO
Dallo scorso dicembre è ufficialmente operativo
il Centro studi ricerca e progettazione del Csv
di Belluno, un'esperienza resa possibile grazie
anche a un bando della Fondazione Cariverona
con un progetto del Csv per lo sviluppo e la
certificazione delle competenze dei giovani. Il
Centro studi si occuperà prevalentemente dei
settori della progettazione sociale ed europea,
con l'obiettivo primario di reperire nuove risorse
e collaborazioni a favore del Csv, del Comitato
d'Intesa e del mondo del Terzo settore provinciale,
non escludendo poi lavori di rete con altri enti
pubblici e privati del nostro territorio. Questa
realtà è attiva anche sul fronte internazionale, in
particolare con il nuovo programma dell'Unione
Europea “Erasmus+” e con quello “Interreg” tra
CENTRO STUDI RICERCA E PROGETTAZIONEIl Csv investe sui giovani
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COMITATO D’INTESA - CSV DI BELLUNO
Italia e Austria.Il centro studi è composto da quattro giovani residenti in provincia di Belluno con competenze e esperienze professionali eterogenee, che hanno svolto negli scorsi anni il servizio civile regionale presso il Comitato d'Intesa: il giornalista e docente Enrico De Col (referente area comunicazione e promozione), l'urbanista ed esperta di europrogettazione Laura De Riz (referente area europrogettazione), l'esperta di bioetica Anita Tisat (referente area progettazione sociale e logistica) e l'operatrice sociale Sabrina Campigotto (referente area amministrativa).Durante il 2014 sono stati messi in cantiere già diversi progetti, nei quali il Centro studi ha
contribuito in modo determinante nella fase di ideazione, stesura e gestione: alcuni già completati, altri in fase di avvio nei prossimi mesi. Tra quelli partiti nel 2015 il progetto di video-narrazioni in chiave turistica “Postcards from Belluno” e il progetto di volontariato basato sulla formazione etica e ambientale “PASSI - Partecipazione, Ambiente, Salute, Sostenibilità, Integrazione”.Già svolta con soddisfazione un'esperienza di scambio europeo, realizzata nel mese di ottobre a Mulhouse in Francia nell'ambito di Erasmus+ (azione 3) con un gruppo di giovani del Feltrino. Numerose iniziative Erasmus+ sono ulteriormente in programma nel prossimo futuro.
Postcards from Belluno è un progetto della
Provincia di Belluno reso possibile grazie al
finanziamento ottenuto dall'Upi (Unione
Province d'Italia) e da Ang (Agenzia Nazionale
Giovani) nell'ambito del bando “Be@ctive 2014”.
L'obiettivo è quello di avviare una nuova visione
di marketing territoriale che, sfruttando le
tecnologie 2.0 e la creatività giovanile, punti ad
un rilancio promozionale e turistico del territorio
provinciale. Partner dell'iniziativa sono il Csv di
Belluno (in particolare attraverso il suo
laboratorio audiovisivo “Inquadrati”), il consorzio
CON IL PROGETTO “POSTCARDS FROM BELLUNO”UN NUOVO VIDEO-DIARIO DELLA PROVINCIA
di Enrico De Col
Centro studi ricerca e progettazione Csv di Belluno
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turistico provinciale “Belle Dolomiti” e le “Scuole in rete per un mondo di solidarietà e pace”.La fase di ideazione, stesura e gestione progettuale è a carico del Centro studi ricerca e progettazione del Csv Belluno.
Il 17 febbraio 2015 alla Casa del Volontariato a Belluno si è tenuta la conferenza stampa nella quale è stato presentato il progetto, con la partecipazione della presidente della Provincia Daniela Larese Filon.
Durante la primavera 2015, sposando la tecnica del Video Telling, si vuole sviluppare un diario digitale a più voci.Questo diario sarà basato sulla realizzazione di tre video-racconti ad opera di giovani registi residenti nel territorio della provincia di Belluno, finalizzati alla narrazione in modo inedito ed originale delle peculiarità ambientali e dei valori della solidarietà bellunese relativamente ai temi: “Storie di emigrazioni e ritorni: immaginario della memoria”. “Lo sguardo delle donne, la forza della tradizione” e “Vivere Dolomiti: narrazioni paesaggistiche”. Per questa fase è stato indetto un concorso per la selezione di tre professionisti, ai quali sarà assegnato un premio
di 3 mila euro ciascuno per la realizzazione dei relativi video, che andranno consegnati entro il 29 maggio. Le domande di partecipazione vanno presentate alla Provincia entro il 17 marzo. Tutte le informazioni, il resoconto del bando e il modulo di iscrizione al concorso si possono trovare cliccando qui.Un quarto video si intitolerà “Volontari non si nasce, si diventa!” e sarà realizzato dal regista Roberto Bristot del laboratorio Inquadrati del Csv assieme a dieci ragazzi delle scuole superiori, che saranno selezionati al termine dei quattro incontri introduttivi del corso “Comunicare il sociale”, tenuto in collaborazione con l'ufficio stampa del Csv.
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COMITATO D’INTESA - CSV DI BELLUNO
Per avere maggiori dettagli sul programma, gli
orari e i luoghi del corso e per scoprire come
partecipare al progetto “Postcards from Belluno”
visitare la pagina dedicata.
Per ulteriori informazioni contattare il Centro
studi del Csv all'indirizzo e-mail
GIOVANI, VOLONTARIATO E PARTECIPAZIONENASCE IL PROGETTO "PASSI"
di Anita Tisat
Centro studi ricerca e progettazione Csv di Belluno
Grazie al finanziamento della Regione Veneto, nel mese di febbraio è stato avviato il progetto PASSI (Partecipazione Ambiente Salute Sostenibilità Integrazione), presentato dal comune di Ponte nelle Alpi nell'ambito del bando “Giovani, cittadinanza attiva e volontariato”, in sinergia con il Comitato d'Intesa tra le associazioni volontaristiche della Provincia di Belluno, il Csv di Belluno, le Ulss n. 1 e 2 e l'ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Alla rete di partenariato prendono parte 6 Comuni dell'Alto Bellunese, 5 Istituti Superiori e 28 associazioni di volontariato provinciali, il progetto ha inoltre ottenuto il patrocinio della Fondazione Dolomiti Unesco.Finalizzato alla promozione di una cultura del volontariato in ambito scolastico, PASSI
promuove percorsi di accompagnamento
dei giovani, rendendoli protagonisti di forme
innovative di cittadinanza attiva. Si incentra
sul concetto di bioetica, intesa nella sua
connotazione globale (clinica, ambientale,
animale) e offre percorsi in grado di educare
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COMITATO D’INTESA - CSV DI BELLUNO
i giovani ad una cittadinanza partecipativa e consapevole, promuovendo lo sviluppo di una coscienza critica negli ambiti delle scelte relative alla salute e alla tutela dell'ambiente. Il progetto, che si articolerà da febbraio a ottobre 2015, prevede due fasi operative: la prima, indoor, di formazione teorica, coinvolgerà le classi quarte degli Istituti partner e sarà finalizzata a fornire gli strumenti cognitivi adatti a comprendere e a orientarsi nel dibattito bioetico attuale. Seguirà poi una fase outdoor, che si declinerà in un periodo di volontariato all'interno delle associazioni partner, finalizzato alla creazione di occasioni di conoscenza reciproca e di esperienza diretta. Uno degli obiettivi del progetto è, infatti, quello di favorire lo scambio di conoscenze e valori propri
del volontariato e il ricambio generazionale
all'interno delle associazioni. Durante tutto
l'arco progettuale i ragazzi saranno affiancati da
un gruppo di tutoraggio, costituito da tre giovani
con una formazione specifica e interdisciplinare,
i quali avranno il compito di fornire ai volontari
gli strumenti cognitivi e relazionali utili
alla rielaborazione, alla trasmissione e alla
condivisione dell'esperienza, improntati alla
metodologia della peer education.
Per informazioni è possibile contattare le
coordinatrici del progetto Anita Tisat e Laura De
Riz via e-mail scrivendo a [email protected]
Anche il Csv Belluno ha preso parte al secondo workshop transnazionale per definire le future strategie della programmazione europea che si è tenuto mercoledì 21 gennaio al Grand Hotel di Dobbiaco. La zona protagonista di questo percorso è una macroarea alpina che comprende i territori del Gal Alto Bellunese (Cadore, Agordino, Longaronese e Zoldano), la regione austriaca Osttirol e la Val Pusteria in Alto Adige. Questa grande zona che travalica i confini politici presenta alcune similitudini geografiche,
demografiche e occupazionali, condividendo opportunità e problematiche. Dopo il primo workshop si sono definiti i dati statistici delle tre aree e individuate tre priorità negli obiettivi da proporre all'Unione Europea, che saranno al centro di tutta la futura programmazione: crescita inclusiva (giovani, integrazione e servizi sociali), sostenibile (green economy e ambiente), intelligente (cultura, imprese e formazione), declinate però in una visione transnazionale.
ANCHE IL CSV DI BELLUNO ATTIVO NELLE STRATEGIE ALPINE TRANSNAZIONALIPortate le istanze del sociale e del volontariato nelle future programmazioni della macroregione
di Enrico De Col
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COMITATO D’INTESA - CSV DI BELLUNO
Il 9 febbraio i presidenti e direttori dei sette
Csv della nostra regione hanno incontrato la
nuova presidente Silvana Bortolami e tutti
i componenti del Comitato di Gestione del
Fondo speciale regionale per il volontariato
del Veneto nella sua sede di Vicenza.
È stata l’occasione per presentare a un Comitato
in parte da poco rinnovato i dati inerenti
Sono state coinvolte le principali realtà istituzionali e di categoria bellunesi: la Provincia, Confindustria, Confcommercio, Coldiretti, Confartigianato ed enti pubblici, come il Comune di Santo Stefano di Cadore con l'assessore Giulia De Mario, e culturali, come Dolomiti Contemporanee e l'istituto ladino delle Dolomiti. Questa volta non è mancato nemmeno il Centro di servizio per il volontariato della provincia di Belluno (Csv) con Luigino Fornasier del Consiglio Direttivo, il direttore Nevio Meneguz, Paolo Capraro e il suo Centro
studi ricerca e progettazione al completo. «Era importante esserci», afferma Meneguz, «sia per potenziare le nostre progettualità già in corso,
sia per allargare la nostra rete di collaborazioni.
Mi è sicuramente piaciuto il metodo di lavoro
che ha portato a confrontarci su cose concrete
con gli amici degli altri territori con cui, pur
con le dovute differenze, condividiamo punti
di contatto. Da parte nostra abbiamo portato i
contributi per il settore sociale e del volontariato,
dello sviluppo di competenze per i giovani e
dell'apprendimento educativo non formale. In
questo modo possiamo scambiarci le buone
prassi reciprocamente». Il percorso continua
anche nei mesi di febbraio e marzo in cui i vari
stakeholders faranno la sintesi di obbiettivi e
strategie proposte. Non mancheranno ulteriori
contributi del nostro Csv.
I SETTE CSV HANNO INCONTRATO LA NUOVA PRESIDENTE DEL COMITATO DI GESTIONE DEL VENETOdi Nevio Meneguz
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COMITATO D’INTESA - CSV DI BELLUNO
l’attività dei sette Csv, evidenziandone tratti
comuni, singole peculiarità e competenze
distintive. Si è poi valutata la necessità di
sviluppare progettualità condivise tra Csv e
Co.Ge. su tematiche che riguardano tutto il
sistema volontariato in Veneto, pur garantendo
un'attenzione alla territorialità dell’azione di
ogni singolo Csv.
Infine sono state fornite le prime indicazioni per
la programmazione del 2015, con la conferma di
un budget disponibile per quest’anno del tutto
invariato rispetto a quello del 2014. In una fase
di crisi che persiste a tutti i livelli, questo dato è
senza dubbio positivo e per niente scontato.
Tra gli obiettivi strategici 2015 prioritari: capacità
di costruzione di reti nell’ottica del welfare
community, di concerto con gli enti pubblici
territoriali, con l’obiettivo di intervenire nelle
politiche sociali locali; capacità di sostenere i
processi di rendicontazione sociale utilizzando
anche specifici indicatori; capacità di realizzare
iniziative nel campo dell’innovazione sociale.
Con Decreto dirigenziale del 30 dicembre 2014
la Regione Veneto ha deliberato a favore del
Comitato d’Intesa un contributo di 140 mila euro
finalizzato al sostegno del progetto STACCO
(Servizio Trasporto e ACCOmpagnamento)
rivolto al trasporto delle persone con ridotta
mobilità. Il contributo è il frutto di un bando che
la Regione aveva emanato a ottobre, con il quale
sollecitava l’invio da parte di sette soggetti del
volontariato, uno per provincia, di altrettanti
progetti di trasporto sociale, inteso come servizio
offerto dalle organizzazioni di volontariato in
rete a favore di persone svantaggiate rispetto
alla mobilità ordinaria, quali per esempio
persone anziane e disabili. Per la stesura di tali
progetti la Regione Veneto ha stabilito, tra gli
altri, il seguente criterio guida: «Storicamente si
fa riferimento al modello di progetto “STACCO”
dell’area bellunese che è stato già riprodotto, con
le dovute specificità, in altri territori provinciali».
Ne discende pertanto un riconoscimento, non
solo in termini economici, al servizio che il
Comitato d’Intesa, in qualità di capofila di una rete
di 22 organizzazioni di volontariato, sta portando
avanti in modo sistematico dal 2004 su tutto il
territorio provinciale e con la collaborazione e
il contributo delle due Conferenze dei Sindaci.
Il contributo garantirà risorse per l’intero 2015
a un servizio che raggiunge quasi 2.000 utenti
all’anno, grazie all’opera di circa 430 volontari
impegnati per oltre 21.000 ore all’anno
percorrendo 360.000 chilometri.
STACCO – Servizio di Trasporto e ACCOmpagnamentoIl modello bellunese di trasporto solidale d'esempio per la Regione
di Nevio Meneguz
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GIOVANI, SCUOLA E PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA ATTIVA
Da trentotto anni si alternano ogni giorno per
aiutare Davide a fare gli esercizi di riabilitazione
motoria secondo il metodo Doman, appreso
a Philadelphia dai genitori Giacomo e Maria
Agostina per riprogrammare le zone assopite
della mente e affinché diano al corpo gli input
persi per via delle complicazioni conseguite
al parto. Nel giorno dedicato agli innamorati,
sabato 14 febbraio, i volontari con gli amici,
i condimini e i conoscenti hanno condiviso
il gesto d'amore più grande: festeggiare il
compleanno di Davide tutti assieme all'istituto
Sperti di Belluno assieme a don Rinaldo, uno dei
fondatori del gruppo “Amici di Davide”. Oggi i
volontari sono una cinquantina e il programma
“Csv... volontario anche tu!” coordinato da
Paolo Capraro ha deciso di premiare la loro
costanza e dedizione al dono con altrettanti
attestati di benemerenza. «Organizziamo ogni
anno questa festa non soltanto per ringraziare
tutte le persone che ci hanno aiutato in questi
anni», racconta la mamma Maria Agostina, «ma
anche per valorizzare la vita di Davide, perché è
una persona importante, assieme a tutte quelle
che gravitano attorno a noi. Vogliamo lanciare
un messaggio importante: la disabilità ha un
valore che non è facile comprendere, ma va
diffuso proprio per sensibilizzare la gente a farlo.
Per questo alla festa invitiamo sempre anche gli
ospiti dei centri diurni e residenziali del Comune,
perché vogliamo dare un messaggio di comunità.
Don Rinaldo in questi momenti ci ha sempre
OGNI GIORNO PER 38 ANNI AL FIANCO DI DAVIDEIl programma “CSV... VOLONTARIO ANCHE TU!”premia i volontari con cinquanta diplomi
di Francesca Valente
Responsabile ufficio stampaCsv di Belluno
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GIOVANI, SCUOLA E PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA ATTIVA
sostenuto», afferma riconoscente, «all'inizio
ci ha aiutati a formare i gruppi di volontari che
dovevano aiutare Davide a fare gli esercizi
riabilitativi, poi ha continuato a sostenerci,
anche solo pronunciando omelie meravigliose -
come quella della messa di sabato pomeriggio
che ha preceduto la festa di compleanno -, è
una delle poche persone che hanno colto subito
l'essenza e il valore della disabilità».
All'appuntamento erano presenti oltre un
centinaio di persone, tra cui moltissimi dei
volontari che hanno fatto parte del gruppo Amici
di Davide in passato, i più tenaci rimasti fino ad
oggi. «Quando siamo partiti abbiamo portato in
provincia un tipo di volontariato inedito, visto
quasi con diffidenza», ricorda Maria Agostina,
«la gente aveva paura di bussare alla porta di
casa nostra perché non sapeva come rapportarsi.
Oggi invece siamo diventati come una grande
famiglia allargata e molto coesa, che per me e
mio marito è una presenza costante che non fa
che aiutarci e rassicurarci». Tra di loro anche una
ventina di giovanissimi, che si sono avvicinati
a Davide grazie al passaparola e che sono stati
premiati al termine della celebrazione religiosa
con la consegna dei diplomi da parte di Capraro e
del presidente del Comitato d'Intesa e del Csv di
Belluno Giorgio Zampieri. Al termine, tutti nella
sala adiacente per il buffet, il karaoke, i balli di
gruppo e i giochi di prestigio. Insieme come una
bella, grande famiglia.
Ha 17 anni, è appassionata di grafica e dal 18
gennaio è la nuova presidente della consulta
giovani “Diciamo la nostra!” di Feltre, Pedavena
e Seren del Grappa. Si chiama Agnese Carazzai
e ha segnato il cambio al vertice dopo la storica
presidenza di Andrea Nascimbene, che ha
condotto il sodalizio giovani per sei anni. Ora
sarà lei che per tre dovrà portare avanti le
SVOLTA ROSA NELLA CONSULTA GIOVANI “DICIAMO LA NOSTRA!”
La nuova presidente è Agnese Carazzai
di Francesca Valente
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GIOVANI, SCUOLA E PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA ATTIVA
iniziative storiche, apportando anche qualche
novità in base alla sua sensibilità e alla sua
originalità. «Sono entrata a contatto con la
consulta l'anno scorso nel mese di settembre»,
racconta la nuova presidente, «avevo già avuto
qualche contatto in passato, ma per impegni non
riuscivo a seguirla molto da vicino. Quando mi
sono liberata sono entrata subito a far parte del
direttivo , collaborando a tutti gli eventi che sono
stati organizzati». Alle elezioni di metà gennaio
l'ha spuntata per una manciata di preferenze:
«Sapevo che sarei rientrata nel direttivo, ma non
pensavo davvero che sarei diventata presidente.
Quando me l'hanno comunicato non mi sentivo
del tutto pronta, perché ero dentro da poco e
non avevo ancora capito fino in fondo cosa ci
voleva per gestire una consulta giovani. Poi però
mi hanno incoraggiata, sottolineando la valenza
di un'esperienza come questa e dicendo che al
gruppo serviva una figura giovane e femminile,
così ho accettato sentendomi più a mio agio». Il
direttivo è cambiato di poco: alla vicepresidenza
è rimasto Federico Di Giorgi, referente per il
Comune di Pedavena. Per Seren del Grappa c'è
ancora Othman Kandri, anche se di Feltre, in
attesa di trovare un giovane di Seren che possa
sostituirlo. Alice Forlin è la segretaria, Davide
Gallo e Laisa Marchetti i tesorieri e addetti alla
contabilità. «Il gruppo è affiatato, ci sono state
poche variazioni rispetto al vecchio direttivo,
quindi sono sicura che andremo avanti bene».
Rispetto al panorama giovanile del Feltrino,
Carazzai fa già una prima analisi: «I locali nelle
nostre zone certo non mancano, ma sono
convinta che la consulta possa diventare un buon
punto di incontro per stare in gruppo, condividere
interessi e momenti della giornata. Servirebbe
qualcosa di più stimolante: proveremo a offrire
noi qualche alternativa in più». Tra le novità già in
programma, una nuova edizione di “Rompiamo
il ghiaccio”, che potrebbe arrivare già entro la
fine di questa stagione: si tratta della serata
ormai collaudata della consulta che permette
ai giovani di scendere in pista al palaghiaccio di
Feltre a prezzo agevolato, con musica, gadget e
premi per tutta la sera.
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informa16
FORMAZIONE E PROMOZIONE DEL VOLONTARIATO
RIPARTONO I CORSI DI FORMAZIONE DEL CSV
DAL 28 FEBBRAIO AL 16 MAGGIO SEI OPPORTUNITÀ DI APPRENDIMENTO E AGGIORNAMENTO DA COGLIERE
Con il nuovo anno riparte anche l'attività
formativa del Csv di Belluno.
Dal 28 febbraio al 16 maggio si terranno sei
corsi di formazione, di uno o più incontri,
sui temi dell'Amministrazione di Sostegno,
informazione e comunicazione, sicurezza,
stesura di un bilancio, stesura di un progetto
e nuovo Isee. I corsi sono aperti a tutti, con
precedenza ai membri delle associazioni di
volontariato della provincia di Belluno. L'offerta
formativa è anche a favore di coloro che sono
incuriositi dal volontariato e a mettersi in gioco
in modo consapevole in iniziative a favore della
propria comunità.
• Il primo corso a partire sarà “Diventa
amministratore di sostegno” con Marcello
Coppari, Silvia Mutschlechner, Cristina De
Bortoli, Mariaelena Merella, Francesco
Procaccini, Federica Bastianello, Alessia
Munaro, Angelo Paganin e volontari "Le Ali".
Gli incontri si terranno dalle 9 alle 13 dei
sabati 28 febbraio, 7 e 14 marzo a Santa
Giustina.
• Il 7 marzo dalle 15 alle 18 a Lozzo di Cadore
partirà anche il corso “Comunicare il sociale”
a cura di Francesca Valente e Roberto Bristot,
che daranno una panoramica del mondo
dell'informazione attraverso i canali visivi e
auditivi (carta stampata, radio, web, video) e
che si ripeterà in altre tre tappe in giro per la
provincia: il 14 marzo a Feltre, il 21 marzo a
Belluno e venerdì 27 marzo a Cencenighe
CSVinformaMarzo 2015 17
FORMAZIONE E PROMOZIONE DEL VOLONTARIATO
Agordino, questa volta dalle 18 alle 21. Al
corso sono invitati soprattutto giovani e
studenti, interessati a partecipare come
aiuto registi alla realizzazione del video
“Volontari non si nasce, si diventa!” assieme
a Bristot all'interno del progetto “Postcards
from Belluno” (per maggiori informazioni
clicca qui).
• Mercoledì 18 marzo a Cencenighe Agordino
Giuseppe Fascina, Marco Bogo e Stefano
Antonetti inizieranno il corso “La sicurezza
nell'attività di volontariato”, che si ripeterà
a Belluno (25 marzo), Tai di Cadore (1 aprile)
e Feltre (15 aprile) dalle 18.30 alle 20.30.
• Sabato 11 aprile dalle 9 alle 13 a Belluno
Tomaso Zampieri parlerà di “Nuovo Isee: il
riccometro diventa più equo e si moltiplica”.
• Infine Sabato 16 maggio dalle 9 alle 13,
sempre a Belluno, il direttore del Csv Nevio
Meneguz spiegherà come fare la “Costruzione
del budget e rendicontazione del progetto”.
• Il corso in due lezioni con la commercialista
Luisa Angela Vallese dal titolo “Costruire
il bilancio” è stato sospeso per problemi
organizzativi e sarà ri
La novità di quest'anno è la collaborazione
per l'attività di diffusione, di organizzazione e
logistica con partner quali le Pro Loco Pieve di
Castion, il Centro Consorzio Pro Loco Agordino
e Centro Cadore, il servizio cultura e politiche
giovanili del Comune di Feltre, il Comune di
Santa Giustina e le Acli provinciali.
Per informazioni dettagliate su sedi e programmi
dei corsi, visita la pagina dedicata o guarda il
video di presentazione su CSVlog.
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IL SERVIZIO CIVILE: UN VALORE AGGIUNTO
DIECI OPPORTUNITÀ LAVORATIVE E FORMATIVE CON IL NUOVO BANDO DI SERVIZIO CIVILE REGIONALE
di Angelo Paganin
Dieci progetti per cogliere altrettante opportunità lavorative e formative: è uscito il nuovo bando di servizio civile regionale per impegnare un anno, a partire da inizio maggio, a favore della comunità in vari ambiti e uffici della provincia. Si tratta della sesta edizione del percorso "Promotori di solidarietà nella provincia di Belluno", presentato dal Comitato d'Intesa di Belluno e approvato dalla Regione del Veneto per l'accoglienza di 10 "civilini" (operatori di servizio civile), che verranno impiegati nei settori dell'assistenza e del servizio sociale, nonché nella promozione e organizzazione di attività educative e culturali. Il servizio civile si realizza anche grazie al sempre maggior coinvolgimento del mondo scolastico, all'allargamento del bando a favore di categorie fragili, nonché alla valorizzazione delle tradizioni locali e alla salvaguardia del patrimonio artistico, ambientale e culturale.I progetti finanziati sono stati suddivisi in sei azioni:1. Servizio di trasporto, accompagnamento,
assistenza e promozione della domiciliarità;2. Tutela dei diritti delle persone più deboli;3. Promozione del volontariato;4. Nuovi percorsi di confronto e accoglienza
emigrazioni-immigrazioni;5. Aggregazione intergenerazionale;6. Valorizzazione di rapporti umani e sociali.
I ragazzi saranno ospitati dal Comitato d'Intesa
di Belluno e dalla parrocchia di Santa Giustina
(prima azione), dalla segreteria provinciale Acli
Belluno Dolomiti (seconda), dalle Scuole in
Rete per un mondo di solidarietà e pace (terza),
dall'Associazione Bellunesi nel mondo e dal
Consorzio pro loco Centro Cadore e Domegge
di Cadore (quarta), dal Consorzio delle pro loco
agordine (quinta), dalle pro loco Longarone e
Pieve Castionese (sesta).
L'impegno richiesto è di 18 ore alla settimana
per una retribuzione di circa 270 euro al mese.
Alla fine dei 12 mesi di servizio, la Regione del
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IL SERVIZIO CIVILE: UN VALORE AGGIUNTO
ANCHE IL COMITATO D'INTESA E IL CSV DI BELLUNO ADERISCONO ALL'APPELLO DEL CESC LOMBARDIA PER UNA BUONA RIFORMA DELLA LEGGE SUL SERVIZIO CIVILE
di Francesca Valente
Veneto darà ai civilini un bonus economico di 1200 euro. È prevista inoltre un'adeguata formazione generale e specifica, che potrà essere utile anche in future esperienze sia di studio sia lavorative. Possono presentare domanda, entro martedì 10 marzo, le ragazze e i ragazzi tra i 18 anni e i 28 compiuti che desiderino impegnare 12
mesi del loro tempo, mettendolo a disposizione
della collettività. Le selezioni avverranno tra
l'11 e il 25 marzo, le graduatorie saranno inviate
alla Regione entro il 27 marzo. Il servizio partirà
lunedì 4 maggio.
Tutte le informazioni alla pagina dedicata.
Anche il Comitato d'Intesa e il Centro di
servizio per il volontariato della provincia di
Belluno hanno aderito all'appello, promosso
dal Cesc (coordinamento enti di servizio civile)
Lombardia, per sollecitare il governo Renzi ad
attuare una «buona legge sul servizio civile». Il
documento, lanciato il primo ottobre, è stato
sottoscritto già da centinaia di enti, associazioni,
gruppi formali, assieme a singoli aderenti.
La petizione, come recita il testo, «invita gli enti
di servizio civile, gli enti del privato sociale, gli
enti pubblici, i cittadini che abbiano svolto o
stiano svolgendo servizio civile, nonché tutti
i cittadini di buona volontà a sottoscrivere e
diffondere il presente appello», per ottenere una
riforma basata su alcuni principi fondamentali,
come «l'impiego di volontari in servizio civile
solo da parte di enti senza scopo di lucro, il
sostegno concreto da parte di enti e Regioni
del servizio civile, la delega nella valutazione e
gestione dei progetti di servizio civile a Regioni
e Province autonome, il non assoggettamento
del rimborso mensile ad alcuna disposizione
fiscale e tributaria, la formazione specifica volta
all'inserimento lavorativo». I firmatari sollecitano
quindi «i parlamentari e i loro gruppi a operare
concretamente affinché i principi di questo
appello siano parte della nuova normativa sul
servizio civile».
Il testo integrale dell'appello e l'elenco degli enti
aderenti e disponibile al seguente link.
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IL SERVIZIO CIVILE: UN VALORE AGGIUNTO
Il 2015 è un anno di commemorazioni evocative che ci permettono di non dimenticare cos'era l'Europa fino ai primi decenni del secolo scorso e di guardare il presente e il futuro con una prospettiva che non avevamo mai immaginato. Cent'anni fa la conclusione della Grande Guerra, settant'anni fa la fine della Seconda Guerra Mondiale. Da allora, nazioni e popoli da sempre in conflitto tra loro hanno cominciato a convivere, collaborare, operare per la costruzione di un'Europa unita non solo economicamente, ma anche nella ricerca di un'unione sociale, politica, civile e dei diritti. Un percorso iniziato nei primi anni sessanta e che, con non poche difficoltà, sta proseguendo in questo secolo.
In questi anni le diverse nazioni hanno rivisto anche il loro modo di intendere la Difesa della Patria, anche perché il nemico pian piano si è allontanato. La caduta del muro di Berlino nel 1989 ha spostato la cosiddetta “Cortina di Ferro”, rendendo inutili per l'Italia tutta una serie di fortificazioni e caserme e quindi tutto l'impianto della difesa del Paese che vedeva in tutti i sensi il nemico dietro le frontiere del Friuli Venezia Giulia, e Trieste in particolare. All'interno di questo quadro è cambiato il modo di organizzare la Difesa della Patria, che è sancita
anche dalla nostra Costituzione all'articolo 52: «La difesa della patria è sacro dovere del cittadino». Come tutti sapete, proprio per questi cambiamenti, è cambiato anche il modo di organizzare l'Esercito e le diverse forze armate, chiamate in primis al ruolo di difesa. Con la fine del servizio militare obbligatorio è venuto meno anche il servizio civile inteso come obiezione di coscienza, ossia un modo alternativo di servire la patria.Ora per la stragrande maggioranza dei giovani non vi è più alcun obbligo nei confronti del proprio paese. Per fortuna vi sono coloro che scelgono di difenderlo in modo armato (i militari volontari, professionisti pagati all'inizio con circa 833,00 euri al mese) e coloro che scelgono di difendere ugualmente il Paese, svolgendo un anno di servizio civile nazionale (SCN), pagati €433 per 30 ore settimanali oppure € 277 per 18 ore di servizio civile regionale (SCR) e che operano all'interno di enti pubblici, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, associazioni, Caritas, Fondazioni, ecc., e impegnandosi in servizi alla persona, nell'ambito della tutela dei beni ambientali e culturali, nella protezione civile.Ma cosa c'entra il SC con la Difesa della Patria? Innanzitutto non possiamo dimenticarci che
DIFESA DELLA PATRIA: ANCORA ATTUALE? CHI SONO I NOSTRI NEMICI?
DIFESA DELLA PATRIA: DOVERE DI TUTTI.
SERVIZIO MILITARE VOLONTARIO E SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO
di Angelo Paganin
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IL SERVIZIO CIVILE: UN VALORE AGGIUNTO
tutti i cittadini hanno l'obbligo di difendere la Patria, in forma armata e non armata (Corte Costituzionale, 1984). Il SC è una modalità concreta di gesti e di impegni per attuare i doveri di difesa della patria e di solidarietà sociale che sarebbero vincolanti per tutti i cittadini (di qualunque genere, condizione, convinzione religiosa e stato di salute). È inoltre un’importante opportunità formativa che dà ai giovani occasioni di socializzazione e condivisione; permette inoltre di mettere in pratica le conoscenze acquisite nel percorso di studi e contribuisce a definire una identità professionale.
Quando si parla di “difesa” si deve riflettere non solo “da chi” ( o “da che cosa”) ci si deve difendere, ma soprattutto sul “come” ci si deve difendere. Infatti è sempre più evidente che non si può più usare solo la tradizionale difesa militare armata legata alla presenza di un nemico, vero o presunto, che potrebbe insediare l'esistenza del proprio paese. Il militare difende il suolo patrio, il contenitore. La difesa non militare ha in sé la logica della non violenza e il nemico è tutto ciò che insidia la vita democratica e la pace sociale. Nello spirito della Costituzione la patria è costituita dalla popolazione con tutti i suoi valori (dignità, uguaglianza, solidarietà), che vive dentro i confini nazionali e dal patrimonio di beni materiali, culturali, valoriali e spirituali accumulati nel corso dei secoli con il contributo delle varie generazioni. Questo variegato patrimonio costituisce il Bene Comune, che appartiene a tutti e a ciascuno e che tutti i cittadini hanno il dovere di conservare, proteggere, accrescere.
Coloro che si occupano solo dei loro desideri egoistici e compromettono e insidiano il bene comune sono i nostri “nemici” interni. Una difesa della patria che deve essere esercitata da tutti i cittadini e non solo da chi svolge il servizio civile, consiste in una cittadinanza attiva e in una lotta contro le sperequazioni economiche, l'evasione fiscale, la mafia, di chi non permette l'accesso ai servizi essenziali, crea favoritismi nella giustizia, nel lavoro, in ogni ambito, commette violenza nei confronti delle categorie deboli (donne, anziani, disabili, minori), danneggia l'ambiente naturale (aria, acqua, suolo, alimenti) e il patrimonio artistico, culturale e architettonico. Si combatte anche denunciando gli sprechi, i costi eccessivi della politica, le discriminazioni razziali, religiose, di genere, oltre che cercando di sconfiggere l'omertà, la mafia, la corruzione. In provincia di Belluno gestiscono progetti di servizio civile l'Unione Montana Feltrina, il Comune di Feltre, il Comitato d'Intesa tra le associazioni volontaristiche della provincia di Belluno, le cooperative sociali Dumia e Portaperta che coordinano assieme le attività di promozione, selezione, formazione, monitoraggio e supervisione.A livello regionale è sorto nel 2012 lo CSEV – coordinamento spontaneo enti e volontari di servizio civile e nel 2013 è stata costituita presso la Regione del Veneto la Consulta regionale per il servizio civile, composta da dieci membri. Rappresenta la provincia di Belluno Angelo Paganin.
Il primo di febbraio hanno concluso il loro servizio civile nazionale (12 mesi) ben 27 giovani impegnati al Comitato d'Intesa, Cooperativa
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informa22
IL SERVIZIO CIVILE: UN VALORE AGGIUNTO
Dumia, all'Unione Montana nel settore cultura
di alcuni comuni, al museo di Seravella e al
Centro del Libro Parlato, come in alcuni uffici
tecnici e alla protezione civile della Provincia di
Belluno. Sono invece ancora attivi fino al mese
di maggio altri 8 giovani del SC regionale e
gestiti dal Comitato d'Intesa e assegnati anche
all'Associazione Bellunesi nel Mondo, al settore
cultura del Comune di Feltre, alle Pro Loco di
Castion, Centro Cadore e Agordino.
Tra i giovani in servizio civile nazionale che hanno
concluso il servizio, anche Silvia De Col e Lorenzo
Giazzon che hanno operato presso il Comune
di Santa Giustina (biblioteca e ufficio tecnico),
Jessica Balest nel Comune di San Gregorio nelle
Alpi (biblioteca), mentre Leonardo Marchet di
Cesiomaggiore ha svolto il suo servizio presso la
CHIARA MONDIN
Il Servizio Civile è stato prima di tutto un anno
dedicato a me stessa.
Ho deciso di mettermi in gioco in un momento
in cui volevo verificare se le strade della vita che
stavo percorrendo erano quelle giuste.
Ho deciso di mettermi in gioco per capire il mio
ruolo di cittadina attiva nel mio paese e nel
mondo.
Ho deciso di mettermi in gioco e ho cercato di
giocare tutte le carte possibili, e anche se ogni
tanto con qualche difficoltà, l’impegno è stato
pienamente ricompensato.
Quindi grazie a chi mi ha permesso di fare
questo percorso, grazie a chi mi ha fatto un po’
arrabbiare, grazie a chi mi ha saputo coinvolgere
anima e corpo, grazie a chi ha apprezzato il mio
aiuto… e grazie alle fantastiche amicizie che si
sono create durante quest’anno.
Grazie perché il Servizio Civile è finito… ma
Le testimonianze di alcuni operatori in Servizio Civile Nazionale nel Feltrino:
CSVinformaMarzo 2015 23
IL SERVIZIO CIVILE: UN VALORE AGGIUNTO
l’ottimo traguardo a cui mi ha portata e la rete di
rapporti che ha creato sono il punto di partenza
per tutte le altre avventure della vita.
Grazie!!!
LEONARDO MARCHET
Mi sono laureato in Sociologia nel settembre del
2013 e subito dopo il conseguimento del titolo
mi sono trovato ad avere la necessità di dover
integrare il mio bagaglio di cultura universitaria
con un bagaglio di esperienza pratica. Il Servizio
Civile è stato quindi in primis per me una grande
occasione di crescita sia professionale sia umana.
Ho prestato il mio anno di Servizio Civile nella
Cooperativa “Dumia”, una comunità terapeutica
sita in Feltre che si occupa di riabilitazione e di
reinserimento di persone con disagi dovuti alle
sostanze stupefacenti e anche di accoglienza
profughi e richiedenti asilo politico. Dal punto
di vista professionale ho potuto acquisire quegli
elementi e quelle competenze che solo il mondo
del lavoro riesce a imprimere nelle persone. Dal
punto di vista umano invece il venire a contatto
con una realtà a così forte impatto emotivo mi
ha fatto meglio comprendere le persone tossico
e alcoldipendenti, realtà a cui la nostra provincia
se pur geograficamente isolata non è immune.
Difficile in poche righe descrivere cosa contiene
un anno così ricco di esperienze. Ho incontrato
persone che hanno creduto in noi e che hanno
saputo in qualche modo valorizzarci e farci
crescere, oltre a ciò abbiamo avuto la possibilità
di incontrarci e conoscerci fra colleghi di Servizio
Civile e ritrovarci nelle difficoltà di questo
difficile momento economico, quali ad esempio
trovare impiego, ma senza mai perderci d’animo
e con un po’ di sano OTTIMISMO per il nostro
futuro. E per citare il Presidente Napolitano:
“OTTIMISMO, come NO al pessimismo è giusto,
ma OTTIMISMO come ingenuità, no”.
SILVIA DE COL
È già passato un anno – mamma mia come vola
il tempo! - da quando ho preso servizio come
volontaria del Servizio civile presso la Biblioteca
di Santa Giustina. Cosa dire di questa esperienza?
I motivi per cui ho scelto di partecipare al bando
sono tanti, ma sicuramente ciò che più mi attraeva
era la possibilità di lavorare in una biblioteca,
un ambiente che ho sempre considerato
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informa24
IL SERVIZIO CIVILE: UN VALORE AGGIUNTO
ricco e stimolante, e un po’ irraggiungibile,
dal momento che oggi, a livello lavorativo, è
praticamente impossibile accedervi. Quello che
mi porto a casa dopo questi dodici mesi è molto
più di una pura esperienza lavorativa: è stato
un anno di formazione “totale” che mi ha fatto
crescere moltissimo sotto il profilo personale e
umano, soprattutto grazie alle persone che ho
incontrato, primi fra tutti i miei compagni di
avventura e il bibliotecario Gianluca, che ha, con
entusiasmo e pazienza, condiviso con me il suo
lavoro, rendendomi partecipe e protagonista.
LORENZO GIAZZON
Io il SCN l'ho cominciato per caso. All'inizio
devo dire che ero abbastanza restio, tuttavia
col passare del tempo mi sono affezionato. Con
il SC si ha la possibilità di cominciare ad “aprire
gli occhi”; io l'ho visto, e lo vedo tuttora, come
un possibile inserimento all'ambito lavorativo,
uno stadio di transizione, con il quale si possa
conoscere per capire, provare per ottenere,
facendo quello che si “vorrebbe fare da grandi”,
scoprire quello che ci “piace”, in un mondo dove
si pensa solo al reddito e dove tutto è dovuto. Ho
trovato persone che sanno ancora ringraziare e
valorizzare ogni singolo gesto. Ho conosciuto
componenti del Csv e personale dell'Umf con i
quali ho visto il mondo stesso da un'angolatura
diversa. Purtroppo ho capito anche che la
burocrazia italiana fa schifo. Doveva snellirsi
per aiutare i Comuni, ma si è ulteriormente
appesantita e le mansioni che erano svolte da
un dipendente gravano su due o più persone per
poter essere gestite.
Il percorso all'interno del Comune è stato
interessante, tuttavia la figura del SC dev'essere
più ben delineata, per non essere vista come
perdita di tempo, ma nemmeno come un
vero e proprio rimpiazzo per un impiegato
mancante. La bellezza del SC è data anche dalla
varietà dei servizi che si possono svolgere, non
sarebbe giusto irrigidirne canoni e mansioni, ma
bisognerebbe trovare il modo di riconoscere le
competenze acquisite in tale anno. Quando si è
giovani le scelte sono decise, non contemplano la
possibilità di voltarsi in dietro. Si ha una naturale
propensione al domani, al futuro. Il cammino
è per i più temerari ma è certo inattaccabile,
perché affidato alla giovinezza.
Ricordatevi che l'aquilone si alza col vento
contrario, mai con quello a favore. Noi che
il mondo vogliamo ancora cambiarlo, non
conquistarlo, abbandonando ciò che siamo, per
diventare ciò che vorremmo essere!
JESSICA BALESTHo concluso l'anno di Servizio Civile Nazionale al Municipio e nella Biblioteca di San Gregorio nelle
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IL SERVIZIO CIVILE: UN VALORE AGGIUNTO
Alpi. Perché ho scelto di intraprendere questo
percorso? Ero curiosa di mettermi in gioco,
in una realtà vicina ma non completamente
conosciuta, una sfida per provare che veramente
il nostro territorio non ha (o ha) bisogno di noi giovani, di nuove idee e delle nostre forze per uno sviluppo nuovo e innovativo. Ho scelto questa strada perché è importante essere attivi e propositivi. Perché non provare a portare tutto questo nel luogo in cui vivo? Un ottimo anno in cui ho potuto conoscere meglio persone e realtà dei dintorni. Un anno in cui mi sono avvicinata a questo territorio, ne ho visto le esigenze e i limiti, le possibilità di crescita e le chiusure. È stata una bella esperienza perché ci si rende conto dell'enorme potenzialità del territorio e dell'ambiente in cui viviamo. Questo territorio certo non manca di idee, di energie e di risorse. Ora è solo necessario togliere i limiti che non ci permettono di sfruttarle.
A COLLOQUIO CON LUIGI BOBBA
di Giulia Strenghetto
Volontaria in servizio civile nazionale
L'appuntamento con l'onorevole Bobba si è svolto nell'ufficio del sottosegretario in presenza della capo segreteria Alitto Cinzia. Dopo una breve presentazione personale inerente l'esperienza di Servizio Civile Nazionale, da poco conclusa nella Casa di Riposo di Noventa Padovana, ho esposto al sottosegretario le tesi discusse durante il convegno di Vicenza. Ho sottolineato la modalità di svolgimento del convegno del 17 dicembre a Vicenza: l'onorevole mi ha chiesto chi, oltre a lui, era invitato come
relatore rappresentante le istituzioni. Alla mia risposta è rimasto sorpreso e ha espresso di comprendere il motivo per cui mi fossi tanto arrabbiata. Mi ha lasciato quindi continuare.
Servizio Civile e prospettive future: il Servizio Civile Universale
• Si è dimostrato interessato alla proposta di verifica annuale nel progetti pluriennali;
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IL SERVIZIO CIVILE: UN VALORE AGGIUNTO
• L'opinione che il SC non debba diventare un
ammortizzatore sociale è diversa da quella
presentata, poiché si crede che possa essere
un'opportunità, un trampolino di lancio per il
mondo del lavoro;
• I benefit proposti probabilmente non
esistono più, nemmeno per chi svolge
servizio militare, ma il concetto di far sentire
importanti in qualche modo i volontari è
stato ben sottolineato;
• La rigidità dei 12 mesi di servizio non sarà
possibile perché è già stato deciso che saranno
gli enti a stabilire se presentare progetti per
un minimo di 8 mesi o un massimo di 12;
• Non conosceva le difficoltà per i volontari che
svolgono SC lontano dal luogo di residenza,
legate al diritto ad avere un medico di base,
fa riferimento all'assicurazione per eventuali
infortuni sul luogo di servizio, ma su questa
problematica si informerà (come funziona la
sanità in merito a residenza/domicilio).
Servizio Civile, nuove competenze e mondo
del lavoro
• Si propone di capire meglio come funziona il
riconoscimento dei CFU nelle Università.
Servizio Civile e le nuove emergenze sociali
• Ha chiesto spiegazioni in merito alla proposta
di aumentare i punti se un ente si impegna a
fare educazione civica.
Servizio Civile e i Corpi Civili di Pace
• È già stata avviata una formazione per i
formatori dei volontari che partiranno come
CCP (cosa nuova rispetto alla formazione del
SC che è gestita dall'ente).
• L'affiancamento di CCP e SC è complesso
poiché dipende dagli enti che presentano
il progetto. Ad oggi sono pochi gli enti che
hanno aderito in Italia a progetti di CCP.
Come noi, sostiene la tesi secondo cui puntare sul
Servizio Civile e sui Corpi Civili di Pace significa,
per lo Stato, fare una scelta strategica di politica
estera.
Durante l'incontro si è mostrato interessato e
disponibile all'ascolto, ci ha fatto i complimenti
per il lavoro svolto e ha affermato che terrà in
considerazione alcuni spunti presentati, senza
però specificare quali.
Personalmente riconosco che il Servizio Civile
è un argomento che gli sta a cuore, a maggior
ragione ora, perché ha accettato, anzi proposto
lui stesso dopo una mia mail provocatoria,
di incontrare una volontaria di Servizio Civile
qualsiasi per ascoltarla.
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IL SERVIZIO CIVILE: UN VALORE AGGIUNTO
Padova, 10/02/2015
Gentile Onorevole Luigi Bobba,
le scrivo a nome del Coordinamento Spontaneo
Enti e Volontari di Servizio Civile del Veneto
(CSEV), co-organizzatore del Convegno
Nazionale “Il nuovo Servizio Civile: la riforma,
i giovani e il futuro. Noi ci siamo!” promosso
dall’Assessorato alle Politiche Sociali della
Regione Veneto a Vicenza il 16 e 17 dicembre
2014, dopo essere stati informati da Giulia
Strenghetto, volontaria a termine dell’anno di
Servizio Civile, del vostro incontro a Roma lo
scorso 5 febbraio. Giulia ci aveva riferito che, a
seguito dell’assenza di tutti i politici sia a livello
nazionale sia regionale al suddetto Convegno, le
aveva mandato una mail esprimendo la propria
delusione. Sappiamo che Lei le ha risposto e che
ha proposto un incontro di confronto.
Crediamo profondamente che politica e cittadini
debbano procedere insieme verso un obiettivo
comune. Viviamo invece in un tempo in cui non ci
stupiscono i politici che non ascoltano i cittadini
e non ci stupiscono neanche più i cittadini,
soprattutto i giovani, che, demotivati, smettono
di far sentire la propria voce. Questo scollamento
fra la politica e le persone è pericoloso e
abbandonarsi alla sfiducia, abituandosi che sia
così è ancora più pericoloso.
Questa lettera è allora per ringraziarla
dell’incontro avuto con una delle nostre
volontarie. Crediamo che la sua disponibilità
al confronto dia valore a tutte quelle
esperienze, spesso poco visibili, ma preziose
per la loro sostanza e di cui il nostro Paese ha
profondamente bisogno.
Il Governo sta per emanare una riforma del Terzo
settore che cambierà la storia del Servizio Civile
nel nostro Paese. Giovani come Giulia questo
potere non ce l’hanno, ma sanno bene che cos’è
il Servizio Civile di oggi, perché hanno dedicato
un anno della loro vita a servire lo Stato. Sapere
che il Sottosegretario al Ministero del Lavoro
investe un’ora del suo tempo per confrontarsi
ed ascoltare una volontaria in servizio fa sperare
che ci sia davvero l’interesse a procedere verso
un obiettivo comune.
Questo fare rete e mettere insieme i diversi
punti di vista del Servizio Civile ossia i giovani,
gli enti e le istituzioni è stato il motore con
il quale si è mosso il Coordinamento CSEV
nell’organizzazione del Convegno di Vicenza.
Nei mesi precedenti all’evento infatti, i giovani
in Servizio Civile del Veneto hanno realizzato
LO CSEV SCRIVE A BOBBA
di Daria Zanocco
Portavoce CSEV
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IL SERVIZIO CIVILE: UN VALORE AGGIUNTO
degli incontri di gruppo per discutere sui temi del
Convegno e le loro relazioni sono state il punto
di partenza da cui i relatori hanno preparato
i propri interventi. Fondamentale è stato il
supporto della delegazione dei volontari, un
organo importante per il rinsaldamento di quella
fiducia tra politica e giovani che tanto manca
oggi e che tanto è indispensabile per il futuro ed
il miglioramento del nostro Stato.
Sarebbe stato un vero peccato se il frutto di
questo lavoro non fosse stato ascoltato da
nessuna istituzione. Pertanto, ringraziamo Lei
e Giulia per aver portato a compimento questo
percorso realizzato con impegno.
Nell’augurarle un buon lavoro ci rendiamo
disponibili a proseguire una proficua
collaborazione.
Cordiali saluti
Lo CSEV (Coordinamento spontaneo enti
e gestori Servizio Civile) è nato nel 2011
dall'esigenza di alcuni enti di mettersi in rete e
di potersi confrontare sui progetti di Servizio
civile, per rispondere al bisogno di crescere
insieme unendo i vari punti di vista. Inizialmente
è nato con qualche ente e con i volontari, poi si
è sviluppato un po' alla volta. La rete a il pregio
di non disperdere risorse, ma di metterle a
disposizione di tutti.
Nel 2012 ci siamo spesi nell'organizzazione
del convegno “Torno subito! Servizio civile
nazionale: un'esperienza di valore. Quale futuro”
all'università di Padova, nato dall'esigenza forte
di combattere per salvare il servizio civile, a
quell'epoca messo in discussione a livello statale.
L'esperienza successiva è stata il convegno
“Cinque anni di servizio civile in Veneto: la
voce dei protagonisti”, con la prima ricerca
su come l'esperienza di SC potesse influire
LA STORIA DELLO CSEVQUANDO NASCE, COME CRESCE, DOVE PUNTA
di Daria Zanocco
CSVinformaMarzo 2015 29
IL SERVIZIO CIVILE: UN VALORE AGGIUNTO
nell'inserimento lavorativo.
Dopo ci siamo occupati di condurre uno studio
sulla legge regionale: abbiamo detto alla Regione
che si poteva attivare una Consulta regionale,
istituita poi nel 2013. Nel 2014 abbiamo
collaborato maggiormente con Regione e
Consulta, anche perché è stato l'anno in cui sono
stati finanziati progetti di formazione specifica
attraverso il Fondo nazionale per in servizio civile
(per un ammontare di 60 mila euro). Lo Csev ha
collaborato fattivamente nell'organizzazione
di corsi Olp (Operatori di servizio civile) in tutte
le province del Veneto, ha partecipato all'Arena
di Pace e Disarmo organizzata dal movimento
Non Violenza assieme a più di 300 giovani in
servizio civile provenienti da tutto il Veneto, ha
pianificato per la prima volta in Veneto un corso
di primo livello per formatori, ha organizzato
iniziative per celebrare e spiegare agli operatori
in servizio civile il centenario della Grande
guerra, infine ha concentrato tutte le sue energie
nell'organizzazione del convegno di Vicenza del
17 dicembre.
Per il futuro la nostra intenzione è continuare
a collaborare con lo stesso metodo, che ci ha
permesso di integrare giovani, enti e istituzioni.
L'idea è di utilizzare i fondi per fare ancora più
corsi Olp, anche di secondo livello.
Gli obiettivi sono ampliare la rete per coinvolgere
sempre più i ragazzi, oltre che costruire moduli
formativi sulla base della difesa non armata e
non violenta che coinvolgano scuole in parte
educativa e formativa.
Da settembre stiamo cercando di guardare
anche oltre i confini regionali, per collaborare
anche con altre regioni. Stiamo lavorando per
validare la certificazione delle competenze che
i ragazzi acquisiscono durante l'anno di servizio.
Essendo un momento di passaggio con la riforma
Terzo settore, sentiamo il bisogno di metterci
a confronto non solo nel nostro territorio, ma
anche in nel resto d'Italia.
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DAL MONDO DEL VOLONTARIATO
Con il pranzo sociale in Birreria Pedavena si è
chiuso il ricco anno di attività del Club “Amici
della Topolino” della provincia di Belluno,
che ha brillantemente superato il traguardo
dei 35 anni dalla fondazione. Il sodalizio di
volontariato, affiliato al registro italiano
Fiat, si è confermato uno dei più dinamici del
triveneto con ben 90 soci da tutta Italia. Lo
scopo principale è la ricerca e conservazione
delle storiche autovetture, simbolo del made
in Italy e prodotte in vari modelli tra il 1936 e
il 1955, anche se non sono mancati momenti
dedicati alla solidarietà. Il direttivo è composto
da membri di varie province venete e trentine,
con la presidente Daniela Pongiluppi di Feltre
e i consiglieri Massimo Bassetti, Gustavo Cason,
Alessandro Carraro, Gianni Ghiraldo, Claudio
Liberali e Mario Orsolin. «Il 2014 è stato davvero
importante con impegni su vari fronti, tutti
esclusivamente nell'ambito del volontariato, con
la passione per le gloriose auto che muove noi, i
nostri soci e i numerosi simpatizzanti», racconta
la presidente, «l'evento più importante è stato
senza dubbio l'organizzazione dell'edizione
del decennale della “Topolino sui Monti”, che
stavolta ha visto protagonista Cortina, il Cadore
e lo Zoldano e che ha richiamato in provincia
davvero tanti equipaggi da tutta Europa. Poi
c'è stata la presenza della nostra delegazione al
raduno internazionale in Germania quest'estate
e la consueta giornata “Arriviamo con il nostro
passo” in collaborazione con l'Aipd provinciale
(associazione italiana persone Down),
quest'anno con tappa finale a Sedico. A questa
manifestazione siamo particolarmente legati
per via del nostro ormai consolidato rapporto
con l'Aipd, aiutandoli a sensibilizzare l'opinione
pubblica verso le persone con sindrome di
Down. Infine la partecipazione all'importante
fiera auto e moto storiche di Padova. In questo
caso abbiamo avuto un'inaspettata visibilità sui
telegiornali nazionali verso il nostro stand grazie
ad uno speciale e unico modello di Topolino con
un carrello da miniera, costruito da un signore
tedesco che da giovane la usava per il lavoro,
generosamente prestatoci per l'esposizione.
Siamo ovviamente sempre legati con affetto
al nostro territorio provinciale ma nel corso dei
decenni abbiamo costruito anche collegamenti
più ampi, spesso sfociati in belle amicizie, per
via della presenza internazionale di tanti amanti
e possessori della Topolino. A questo proposito
nel 2015 sono già in programma due viaggi a
Livigno e Saint Moritz». (e.d.c)
Trentacinque anni di attività del club “Amici della Topolino” provincia di Belluno
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DAL MONDO DEL VOLONTARIATO
L'associazione provinciale Libera alla più
recente assemblea dei soci ha fatto il punto
delle tante attività del 2014 con diverse novità
in programma, tra cui spicca la costituzione di
un nuovo gruppo in Cadore. Il sodalizio, guidato
da Michela Morini, ha infatti illustrato le varie
iniziative svolte nel campo di legalità, impegno
civile e cittadinanza attiva che hanno coinvolto
tutta la provincia, con forte attenzione al mondo
delle scuole e collaborazione con le altre realtà del
volontariato locale. «Si è chiuso un anno davvero
proficuo», afferma Morini, «con l'organizzazione
di diverse manifestazioni. L'impegno più grosso
è stato lo spettacolo teatrale della compagnia
“Il tappeto di Iqbal” da Napoli con una dozzina
di date a giugno e ottobre tra Belluno, Feltre,
Santa Giustina, Pieve di Cadore, Agordo e Lozzo,
con la conclusione nel finale della rassegna
“Oltre le vette”. In questo caso, considerando gli
studenti delle scuole, sono state coinvolte più
di millepersone e raccolti quasi 5 mila euro per
aiutare la loro cooperativa sociale che, grazie
all'arte e cultura, toglie i giovani dalla Camorra.
C'è stata poi la cerimonia del 21 marzo in piazza
dei Martiri a Belluno per il ricordo di tutte le
vittime di mafia e la conseguente partecipazione
alla giornata nazionale di Libera a Latina, il
progetto didattico “Liberi noi”, la consueta
collaborazione in diverse occasioni con le Scuole
in Rete, i momenti formativi per i ragazzi come
quello del Grest a Calalzo, il seminario di Avviso
Pubblico per gli amministratori in Cadore e tanto
altro. Per il 2015 la novità è la futura nascita di un
nuovo gruppo in Cadore, che trova riferimento
nelle scuole medie di Lozzo, dove da anni c'è
un progetto di orto biologico della legalità»,
prosegue la presidente, «un ricco nucleo di
persone con tanti giovani, docenti e associazioni
si è già riunito e l'entusiasmo è forte di far partire
un presidio locale di Libera, proprio nella terra
natia di don Luigi Ciotti. Ringraziamo davvero i
nostri partner (molti presenti all'assemblea) che
dimostrano che si lavora meglio se si fa rete,
tra cui Csv Belluno, Comitato d'Intesa, gruppo
giovani Roe, Spi Cgil, gruppo Emergency,
consulta provinciale degli studenti, Banca Etica,
Pro Loco Marmarole, Samarcanda, Heliopolis,
Acli, e tutti i comuni, parrocchie e scuole con
cui abbiamo collaborato». Presente anche il
referente regionale di Libera Roberto Tommasi
che ha ricordato che proseguirà la campagna
“miseria ladra” per la lotta alla povertà anche nel
Bellunese. (e.d.c)
ASSEMBLEA “LIBERA” BELLUNORicco bilancio 2014 e tante nuove iniziative tra cui l 'arrivo in Cadore
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DAL MONDO DEL VOLONTARIATO
La passione della pesca come veicolo di
integrazione: è questa la filosofia che sta alla
base del progetto “Pesca e disabilità” a cura
del sodalizio Assi onlus (Associazione sociale e
sportiva invalidi). L'iniziativa è partita un paio di
anni fa coinvolgendo in primis la provincia e poi
i vari bacini di pesca con l'obiettivo di rendere
accessibile lo sport ittico tramite l'installazione
di varie strutture come delle speciali piazzole:
ci sono già idee in proposto in alcune zone della
provincia. «Prima di tutto voglio sottolineare
il valore sociale e il salto di qualità culturale
di questo progetto, ovvero abbattere l'idea
che le persone con disabilità siano diverse
dagli altri e non possano fare pratica sportiva»
afferma il responsabile di Assi Loris Paoletti,
«c'è poi anche l'aspetto non indifferente
della promozione del turismo accessibile. La
pesca è stata scelta perché presenta molte
caratteristiche che favoriscono la condivisione
con le persone disabili, in particolare per coloro
che sono in carrozzina, bastano infatti solo alcuni
accorgimenti non troppo complessi per creare
delle postazioni adeguatamente attrezzate.
Ribadisco che questa proposta andrà a vantaggio
di tutti, anche di coloro che momentaneamente
hanno problemi di deambulazione o per gli
anziani, che presentano problemi di stabilità
ma hanno ancora voglia di andare a pesca. Per
poter realizzare tutto questo abbiamo coinvolto
l’amministrazione provinciale, chiedendo che si
facesse carico dell'idea e la promuovesse: ci sono
già degli interessamenti in fase di studio con i
comuni di Farra d'Alpago e Cesiomaggiore e i
relativi bacini 7 e 9, ma abbiamo avuto dei primi
contatti anche a Longarone e nel lago del Corlo
ad Arsiè, bacini 6 e 12». Da ultimo», conclude
Paoletti, «volevo ringraziare i ragazzi della
classe quinta dell'istituto tecnico “Forcellini”
di Feltre e il loro docente Curzio Coden per la
stesura dei disegni delle piazzole e Manrico
Maniscalchi che ha sviluppato il logo. La vita
riserva sempre sorprese e difficoltà, ma se noi
tutti creiamo le condizioni mentali, sociali,
culturali e ambientali, sicuramente si potrà
andare avanti con un nuovo spirito». Il progetto
ha il pieno sostegno della Federazione dei bacini
di pesca della provincia di Belluno, tanto da
essere inserito in un loro recente convegno sulla
pesca e turismo (e.d.c)
PROGETTO “PESCA E DISABILITÀ” CON ASSI
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DAL MONDO DEL VOLONTARIATO
Nella lotta in favore delle giovani (e dei giovani) ammalati di disturbi del comportamento alimentare come anoressia e bulimia, l’Associazione Margherita di Belluno ha trovato nuovi alleati. Già un anno fa partiva a Feltre, per interessamento dell’associazione, il nuovo Centro per i disturbi del comportamento alimentare promosso dall’Ulss nr. 2, in particolare grazie alla propulsiva azione della Pediatria di Feltre, dotato di una equipe
pluriprofessionale (dietista, psichiatra, pediatra, psicologo ecc.). Uno degli scopi era quello di effettuare diagnosi precoci della malattia, in modo da evitare ricoveri urgenti e trasferimenti faticosi in sedi ospedaliere dislocate in regione. Per seguire meglio le famiglie, Ulss 2 e associazione Margherita hanno firmato una convenzione di durata annuale che prevede l’intervento di una psicologa, individuata nella dottoressa Isabella Maccagnan, pagata
Domenica 22 febbraio alle 10 è stata inaugurata
la nuova sede dell'associazione onlus Svep
(Servizio volontario emergenza Plodn) di
Sappada nell'ex museo Giuseppe Fontana,
alla presenza del vescovo emerito monsignor
Pietro Brollo, delle autorità civili, militari e del
mondo del volontariato locale, tra cui anche
una rappresentanza del Csv di Belluno con
Paolo Capraro. Successivamente si è tenuta la
santa messa nella chiesa parrocchiale, durante
la quale sono stati ricordati i volontari attivi
nell'associazione (una sessantina quelli attivi),
con l'accompagnamento del coro parrocchiale.
Al termine, sul sagrato è stata benedetta la nuova
autoambulanza, acquistata con i rimborsi spese
per l'accompagnamento di persone malate o con
difficoltà motorie conferiti dall'Ulss n. 1 tramite
la convenzione stipulata con l'associazione. La
Young band di Sappada ha regalato il contorno
musicale. (f.v.)
I PRIVATI SOSTENGONO ALL'ASSOCIAZIONE MARGHERITALe donazioni hanno contribuito a sostenere l 'attività del nuovo Centro
per i disturbi del comportamento alimentare di Feltre
di Luisa CiprianPresidente Associazione Margherita
NUOVA SEDE E AMBULANZA PER LO SVEP
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DAL MONDO DEL VOLONTARIATO
interamente con fondi derivanti da donazioni private, in quanto l’associazione non può contare su introiti cospicui. Ecco che allora si sono fatti avanti i privati che hanno fornito contributi in denaro per l’attivazione del servizio: la Banca Popolare dell’Alto Adige, agenzia di Belluno, l’Assicurazione Itas Solidale, il Circolo Ospedaliero di Belluno-Agordo-Pieve di Cadore, la pro loco di Cesiomaggiore-Soranzen donando il ricavato della corsa “Aspettando la befana”. E con i soldi sono arrivati anche i risultati. I primi utenti che hanno usufruito del servizio, proprio perché esaminati in tempo e seguiti sul territorio, hanno evitato l’aggravarsi della situazione e il ricovero ospedaliero in strutture
lontane da Feltre. La speranza è che altri gesti
generosi possano consentire di proseguire in
questa delicata operazione di prevenzione di
una malattia che non risparmia facilmente i
giovani del nostro territorio.
Le donazioni possono essere effettuate tramite
bonifico (codice IBAN: IT62 F062 2511 9001 0000
0002 219, mentre l’associazione può essere
contattata sul sito www.associazionemargherita.
it, oppure al cellulare 3319186820.
Ha preso il via lunedì 2 febbraio “Rescue H2O”,
il progetto del Gruppo Sommozzatori Feltre
finanziato dal Csv di Belluno che prevede la
formazione di un centinaio di nuovi operatori di
protezione civile, in particolar modo in ambito
subacqueo, nonché l’acquisto da parte del
Gruppo di un defibrillatore semiautomatico, di
un defibrillatore didattico, di un manichino per le
prove di rianimazione e di altra strumentazione.
Il primo passo del percorso formativo dei
nuovi operatori è “Feltre 100”, un corso per
il conseguimento del primo brevetto per
immersioni subacquee. In seguito chi lo
desidera potrà partecipare a giornate formative,
teoriche ma soprattutto pratiche, organizzate
in collaborazione con altre associazioni del
territorio che forniranno nozioni su sicurezza,
antincendio, allestimento campi, montaggio
tende e utilizzo delle radio nell’ambito della
Protezione Civile.
"RESCUE H2O"di Anna Bärlocher
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DAL MONDO DEL VOLONTARIATO
VOLONTARIO AL COMITATO D'INTESA DAL 1977PIETRO RUBINETTO SI RACCONTAdi Francesca Valente
Lampi di luceNel buio del dolore,Desiderio di pacePer un corpo senza calore.
Nella gabbia crudele del maleLa mente chiede di vivere,L'anima cerca l'ImmortalePer continuare ad esistere
PIERO PERERA
«Sono volontario dal 1977, da quando è stato
fondato il Comitato d'Intesa tra le associazioni
volontaristiche della provincia di Belluno. Mi
sono avvicinato a questa realtà perché ero
amico di Gian Battista Arrigoni, il quale mi ha
chiesto se potevo collaborare con il Comitato
come responsabile meccanico del parco mezzi
di trasporto solidale. All'inizio ho fatto anche
qualche trasporto assieme ad altre quattro
o cinque persone, inclusi gli obiettori di
coscienza, poi con il tempo mi sono dedicato
alla manutenzione. All'epoca facevo il Vigile
del fuoco e avevo tante giornate libere, perciò
venivo ogni volta che potevo, per dare una
mano.
A occuparsi del trasporto sono stati quasi sempre
gli uomini. La domanda del servizio aumenta
costantemente da allora, infatti i mezzi che
abbiamo bastano a malapena a soddisfare tutte
le richieste. Anche i volontari talvolta non sono
sufficienti per rispondere a tutte le richieste:
servirebbero più mezzi e più autisti».
Il servizio di trasporto è nato con il Comitato nel 1977. All'inizio si occupava di trasporto di soggetti con disabilità in età evolutiva da Belluno fino al centro riabilitazione di Feltre, con l'aiuto degli obiettori di coscienza. Con la loro mancanza, sono subentrati i volontari. Dal primo luglio 2004 è partito il progetto regionale sperimentale di trasporto a chiamata integrato, appoggiato dalla Conferenza dei sindaci dell'Ulss n. 1. Con gli anni si è allargato, includendo anche il trasporto di persone fragili. Oggi il Servizio di trasporto e Accompagnamento (Stacco) può contare su 12 volontari al trasporto più 3 in segreteria.
LA MIA SLA
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CSV - INFORMA
Novità sul fronte del 5 per mille
CERCO/OFFRO VOLONTARILA NUOVA BACHECA DEL CSV DI BELLUNO
La legge di stabilità per il 2015 (L. 23/12/2014, n.
190) ha introdotto alcune importanti novità nel
funzionamento del 5 per mille. Il fondo è stato
innalzato dai 400 milioni degli ultimi anni a 500
milioni dal 2015 in poi. Anche la regolamentazione
del meccanismo (partecipanti, modalità di
accesso) è stata stabilizzata, quindi in futuro
non sarà necessario attendere conferma
dell’agevolazione. È prevista anche l’uniformità
della rendicontazione per tutti i settori e
l’obbligo per i ministeri interessati di pubblicare
le rendicontazioni degli enti non profit.
Entro fine febbraio sarà emanato un Decreto con
cui saranno definite le modalità di iscrizione negli
elenchi, accesso ai fondi e loro rendicontazione.
(n.m.)
Il Csv di Belluno ha aperto una nuova sezione
all'interno del sito www.csvbelluno.it per
scambiare e reinvestire le proprie competenze
all'interno del mondo del volontariato.
Nella bacheca, che si trova nella spalla destra
della home page o alla voce "Servizi/Promozione
della cittadinanza attiva" (per vederla clicca sul
seguente link.
Saranno inseriti gli annunci "Cerco" per tutte
quelle persone e/o associazioni che hanno
richieste specifiche da fare per determinate
figure in determinati intervalli di tempi. Con gli
annunci "Offro" invece ogni aspirante volontario
potrà mettere a disposizione il proprio tempo
libero a favore di associazioni ed enti senza
scopo di lucro.
Per pubblicare un annuncio basta mandare una
mail a [email protected] con oggetto
"Cerco volontari" o "Offro volontari".
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CSV - INFORMA
COLLABORA CON NOI!
Per rendere la comunicazione del Csv ancora più a misura di volontariato, il comitato di redazione del “CsvInforma” ha deciso di riservare uno spazio del periodico a voi e ai vostri contributi. Potrete inviarci articoli e materiale fotografico, o eventualmente suggerirci notizie perché vengano pubblicate nei prossimi numeri della rivista.Se vuoi partecipare alla realizzazione dei prossimi numeri del CsvInforma, mandaci una mail a [email protected] con oggetto “CSVINFORMA”. Il Comitato di redazione si riserverà di selezionare, scremare ed eventualmente correggere il materiale ricevuto.
TUTTE LE NOSTRE ATTIVITÀ ANCHE SUL WEB
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TEMPO "LIBRO"
G. Turus e A. Altobrando, Biodifferenze, ed. Esedra, 2006
La vita non può sussistere senza differenze e ogni azione di un essere vi-
vente ridefinisce il contesto in cui esso si trova; ogni azione, dunque, crea
uno scarto, una differenza di mondo, un nuovo assetto. Le biodifferen-
ze invitano a un impegno: quello di difendere e rispettare la vita contro
qualunque volontà di omologazione delle specie animali e vegetali, così
come delle culture. Il prevalere delle logiche economiciste dello sfrutta-
mento della natura significa infatti sempre più spesso anche lo sfrutta-
mento dell'uomo e della comunità in cui si riconosce.
G. Turus, Ad occhi aperti, ed. Esedra, 2002
In questo libro le fotografie di Guido Turus ritraggono bambini che vivono
in contesti "difficili" quali l'Albania e il Brasile. Testi di docenti universitari
del Master in Studi Interculturali dell'Università di Padova e della Facoltà
di Psicologia dell'Università di Padova e Torino nonché gli operatori della
variegata "galassia" del volontariato (riportati anche in inglese) affianca-
no e completano le immagini.
Animazione sociale, ed. Gruppo Abele
Nella biblioteca del Csv, oltre ai libri, è possibile consultare e ottenere in
prestito anche alcuni periodici. Tra questi troviamo “Animazione sociale”.
Si tratta di un mensile pubblicato dall’Associazione Gruppo Abele di Tori-
no rivolto soprattutto a educatori, assistenti sociali, insegnanti, psicologi
e a tutti coloro che operano nel sociale. Molto vari gli argomenti tratta-
ti: diritti e giustizia, emarginazione, disuguaglianza, lavoro con i giovani,
welfare, solo per fare qualche esempio.
È possibile individuare il numero desiderato del periodico consultandone
i sommari sul sito www.csvbelluno.it seguendo il percorso Servizi - Ricer-
ca e documentazione - Centro documentazione.
CONSIGLI DI LETTURAdi Anna Bärlocher
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DIETRO LE QUINTE
DIRETTORE RESPONSABILE
Francesca Valente
GRAFICA E IMPAGINAZIONE
Monica Tiazzoldi
FOTOGRAFIA
Monica TiazzoldiFrancesca ValenteEnrico De ColLuciano Solero
HANNO COLLABORATO
Francesca ValenteNevio MeneguzAngelo PaganinPaolo CapraroAnna BärlocherAlessia MunaroEnrico De ColAnita Tisat
EDITORE
Comitato d’Intesa tra le associazioni volontaristiche della provincia di Belluno, presieduto da Giorgio Zampieri
DIREZIONE E REDAZIONE
Centro di Servizio per il Volontariatodella pronvicia di BellunoVia del Piave n. 5 32100 BellunoTel. 0437950374 - Fax 0437958273N. verde 800392333e-mail: [email protected] - sitowww.csvbelluno.it
Iscrizione tribunale Belluno n. 5 del 11/04/2003
LA NOSTRA REDAZIONE
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