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CSV INFORMA 1 Dicembre 2015 CENTRO DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO DELLA PROVINCIA DI BELLUNO COMITATO D'INTESA TRA LE ASSOCIAZIONI VOLONTARISTICHE DELLA PROVINCIA DI BELLUNO Paolo Conte Fondazione Cariverona Belluno, consigliere uscente IL CONSIGLIERE USCENTE DI FONDAZIONE CARIVERONA BELLUNO RACCONTA 18 ANNI DI ATTIVITÀ PER IL TERRITORIO Dicembre 2015 Passaparola tra le associazioni di volontariato della provincia di Belluno L'incarico che ho assunto in Fondazione Cariverona per quasi 18 anni ha rappresentato per me un'esperienza di grande rilievo. Mi ha permesso di conoscere a fondo il nostro territorio provinciale, di mettere a fuoco le necessità e i progetti di istituzioni pubbliche, associazioni e altri enti nei vari settori in cui opera la Fondazione: Salute pubblica, medecina preventiva e riabilitativa; Educazione, istruzione e formazione; Arte, attività e beni culturali; Assistenza agli anziani; Volontariato, filantropia e beneficenza (comprendente anche la Solidarietà internazionale); Ricerca scientifica e tecnologica. In sinergia con gli altri consiglieri bellunesi, mi sono sempre sforzato di difendere le giuste richieste della nostra Provincia, la cui specificità ANNO XIII n. 4 Supplemento di CSVbelluno.it-isc. tribunale BL n. 5 11/04/2003 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, c. 2, DCB BL NoVEMBRE 2005 6. 8. 10. 13. 15. 18. 22. 24. 26. 28. 30. 33. 35. 37. 40. 42. 56. 61. 62. 64. 67. 70. 71. 72. 74. 76. 78. 82. NUOVI DIRETTIVI COMITATO E CSV ASSEMBLEA DELLE ASSOCIAZIONI LE “POLITICHE” DEL COMITATO COME AIUTARE IL COMITATO TRE EX CONSIGLIERI NUOVA GUIDA ADS CONFERENZA SERVIZI ULSS 1 ASSEMBLEA COGE A BELLUNO GABRIELE DALL'Ò NUOVO SPORTELLO CSV DI FELTRE PROGETTI FINANZIATI DAL CSV CONFERENZA ANNUALE CSVNET PRIMA FASE “DIAMOCI UNA MOSSA” LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE CORSO OLP A BELLUNO “SHARING COMMON VALUES” PROGETTI “ERASMUS+” PROGETTO “PASSI” “CSV... VOLONTARIO ANCHE TU!” “PERCORSO DELLA COSTITUZIONE” CONVEGNO ANFFAS SULL'AUTISMO TAVOLO DELLA DISABILITÀ "INDIPENDENTE" TOP TRIVENETO GIORNATA DEL VOLONTARIATO MICROCREDITO IN PROVINCIA TEMPO LIBRO CSV INFORMA VOUCHER INDICE INDICE

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Dicembre 2015

CENTRO DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO DELLA PROVINCIA

DI BELLUNO

COMITATO D'INTESA TRA LE ASSOCIAZIONI

VOLONTARISTICHE

DELLA PROVINCIA

DI BELLUNO

Paolo Conte

Fondazione Cariverona Belluno, consigliereuscente

IL CONSIGLIERE USCENTE DI FONDAZIONE CARIVERONA BELLUNO RACCONTA 18 ANNI DI ATTIVITÀ PER IL TERRITORIO

Dicembre 2015

Passaparola tra le associazioni di volontariato della provincia di Belluno

L'incarico che ho assunto in Fondazione Cariverona per quasi 18 anni ha rappresentato per me un'esperienza di grande rilievo. Mi ha permesso di conoscere a fondo il nostro territorio provinciale, di mettere a fuoco le necessità e i progetti di istituzioni pubbliche, associazioni e altri enti nei vari settori in cui opera la Fondazione: Salute pubblica, medecina preventiva e riabilitativa; Educazione, istruzione e formazione; Arte, attività e beni culturali; Assistenza agli anziani; Volontariato, filantropia e beneficenza (comprendente anche la Solidarietà internazionale); Ricerca scientifica e tecnologica.In sinergia con gli altri consiglieri bellunesi, mi sono sempre sforzato di difendere le giuste richieste della nostra Provincia, la cui specificità

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NUOVI DIRETTIVI COMITATO E CSV

ASSEMBLEA DELLE ASSOCIAZIONI

LE “POLITICHE” DEL COMITATO

COME AIUTARE IL COMITATO

TRE EX CONSIGLIERI

NUOVA GUIDA ADS

CONFERENZA SERVIZI ULSS 1

ASSEMBLEA COGE A BELLUNO

GABRIELE DALL'Ò

NUOVO SPORTELLO CSV DI FELTRE

PROGETTI FINANZIATI DAL CSV

CONFERENZA ANNUALE CSVNET

PRIMA FASE “DIAMOCI UNA MOSSA”

LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE

CORSO OLP A BELLUNO

“SHARING COMMON VALUES”

PROGETTI “ERASMUS+”

PROGETTO “PASSI”

“CSV... VOLONTARIO ANCHE TU!”

“PERCORSO DELLA COSTITUZIONE”

CONVEGNO ANFFAS SULL'AUTISMO

TAVOLO DELLA DISABILITÀ

"INDIPENDENTE" TOP TRIVENETO

GIORNATA DEL VOLONTARIATO

MICROCREDITO IN PROVINCIA

TEMPO LIBRO

CSV INFORMA

VOUCHER

INDICEINDICE

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EDITORIALE

ben si evidenzia rispetto alle altre province in cui opera la Fondazione (Verona, Vicenza, Mantova e Ancona). Nel contempo ho cercato in loco di diffondere la corretta conoscenza della Fondazione quale strumento a cui ricorrere per dare risposte concrete e corrette ai bisogni territoriali. Non sempre però sono riuscito a fare capire ai richiedenti la necessità di seguire diligentemente i criteri ai quali essa si attiene per deliberare positivamente. Inoltre, in alcuni casi, l'endemica difficoltà degli enti locali bellunesi, a tutti i livelli, a condividere il perseguimento di obiettivi comuni non ha permesso di inoltrare alla Fondazione richieste di contributi che sarebbero stati di notevole rilevanza per il nostro territorio.Sono stato nominato in Fondazione Cariverona nell'aprile del 1998 con la prima legge sulle Fondazioni di origine bancaria, Ente con sede a Verona e dal 1993 presieduto da Paolo Biasi. Ero stato indicato dal Comune di Belluno e lo Statuto prevedeva un solo Consiglio di 24 membri che era assieme di indirizzo e di amministrazione (tre consiglieri bellunesi espressi dai comuni di Belluno, Feltre e Pieve di Cadore).

Nel 2000 è entrata in vigore la seconda legge sulle Fondazioni il cui nuovo Statuto ha previsto che la sua operatività fosse in capo a due organismi con competenze diverse: il Consiglio di indirizzo o generale, di 32 membri, e il Consiglio di amministrazione composto da 9 nominati, fermo restando che il Presidente Biasi era unico per i due consigli. Per due mandati, fino al 2010 sono rimasto nel primo Consiglio nominato sulla terna di nomi proposti dalla Diocesi di Belluno-Feltre in compagnia di altri tre consiglieri rappresentanti i comuni di Belluno, Feltre e Pieve di Cadore, mentre in Cda la provincia era rappresentata da un bellunese proposto ogni quinquennio dal Presidente della Fondazione. Nel 2010 sono entrato nel Cda e a febbraio 2016 lascerò l'incarico e con me anche gli altri 4 consiglieri bellunesi (e numerosi altri, Presidente Biasi compreso) in un momento particolarmente delicato della vita della Fondazioni. Infatti, l'attività dei nuovi consiglieri, compresi i bellunesi, sarà normato da un protocollo di intesa voluto ad aprile dal Governo in accordo con l'Associazione rappresentante 82 fondazioni. Purtroppo da enti di diritto privato con finalità pubblica, le fondazioni vengono ingabbiate entro norme statutarie che sempre più si avvicinano a quelle degli enti pubblici con le ricadute che si possono

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immaginare sotto il profilo dell'efficacia e efficienza del loro funzionamento. Tra l'altro, il rinnovato Statuto della Fondazione Cariverona prevede che i consiglieri generali siano 25, i membri del Cda 7, con un unico presidente per entrambi i consigli; che il mandato sia di 4 anni e non più di 5; che siano pubblici i criteri di valutazione delle domande e tutte le delibere assunte dagli organi statutari; che sia ridotta a una percentuale prestabilita la detenzione delle azioni della banca conferitaria; che i compensi dei consiglieri siano determinati in percentuale rispetto al patrimonio e che quest'ultimo sia gestito preferibilmente attraverso una Sgr (società di gestione del risparmio), e molto altro.La crisi finanziaria partita negli USA agli inizi del 2008 ha coinvolto l'Europa e in particolare l'Italia allargandosi all'economia reale e alla società. Era inevitabile quindi che le fondazioni ne risentissero ricavando esse proventi dalle azioni - ma non solo - che detenevano, e ancora detengono, delle banche conferitarie. La Fondazione Cariverona ha iniziato a risentirne dal 2010 accusando un calo sempre più marcato delle risorse da spalmare sui propri territori di riferimento.

Per fare l'esempio della provincia di Belluno, per rispondere alle domande del nostro territorio siamo passati da una media di circa 7-8 milioni di euro annui complessivi, per tutti i settori di intervento, ai 3,5 milioni degli ultimi quattro esercizi: dal 2012 al 2015. Ciononostante la Fondazione Cariverona - terza tra le fondazioni italiane - ha continuato a rispondere ai bisogni dei territori in cui opera intervenendo anche con iniziative proprie nei settori in cui maggiori sono state ultimamente le richieste: sanità, scuola, volontariato e assistenza anziani. Senza dimenticare che specialmente per gli enti locali essa ha agevolato la realizzazione dei loro grandi progetti con risorse distribuite pluriennalmente.Per venire al concreto, dal 2000 al 2015 in provincia di Belluno sono arrivate risorse per circa 115 milioni di euro, quale risposta alle domande dirette, alle quali vanno aggiunti più di 30 milioni di euro per interventi su iniziativa propria della Fondazione, oltre alla distribuzione pluriennale. Sono risorse che, in questo quindicennio, si attestano sull'11 per cento circa dell'intero deliberato dalla Fondazione.In futuro è presumibile che si manterrà il trend di questi ultimi quattro anni, forse con un lieve incremento delle risorse disponibili. Con l'avvertenza che sempre più, in base

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ai Documenti programmatici previsionali annuali la Fondazione Cariverona tenderà a confermare in quasi tutti i settori - sanità esclusa - la domanda ai richiedenti di un cofinanziamento del 30 per cento del costo del progetto/domanda ammesso al contributo. Tenderà poi a dare risposte organiche con contributi che si assesteranno sulla fascia a partire dai 50 –100 mila euro. In tal modo si riuscirà a completare positivamente progetti entro i tempi di rendicontazione previsti dalla stessa, riducendo nettamente le richieste di proroghe e di ulteriori risorse. Ciò però renderà sempre più residuale la risposta alle richieste che saranno inferiori alla fascia di cui sopra; questo inciderà soprattutto sul nostro territorio in cui operano in vari campi numerose associazioni che si spendono in diversi settori specialmente nell'ambito del socio assistenziale e culturale, senza dimenticare il settore della scuola.Al volontariato la Fondazione ha dato nel tempo risposte significative che, particolarmente nell'ultimo lustro, hanno superato il 25 per cento delle risorse complessive annualmente disponibili per i territori.

Va poi sottolineato che per quanto riguarda la nostra provincia, sempre nello stesso periodo, le domande pervenuteci hanno abbondantemente superato il 40 per cento del totale delle richieste, confermando quanta attenzione e necessità esprime il nostro territorio in questo settore.Il volontariato, filantropia e beneficenza, nella storia della Fondazione, si è sempre presentato con un ventaglio articolato di opportunità per i richiedenti. Solo per esemplificare, senza essere esaustivi, negli ultimi anni si può ricordare la progettualità di iniziativa della Fondazione dedicata al “progetto Carcere”, piuttosto che alle azioni a sostegno di percorsi di inclusione socio-lavorativa, estesi al partenariato pubblico-privato. Contemporaneamente, ai territori è stata data ripetutamente la possibilità di presentare domande per rispondere alle particolari difficoltà e al disagio sociale in cui versano singoli e famiglie a causa della crisi economica e alla perdita del lavoro. Non è mancato il sostegno alle cooperative sociali, al mondo della disabilità, agli enti che si sono spesi per rispondere al disagio giovanile e all'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro; altrettanto, molto si è fatto per l'housing sociale e per il rinnovo di strumentazioni e ausili per specifiche categorie di disabili.

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Fermo restando che anche per il 2016 il Documento programmatico previsionale approvato a fine ottobre complessivamente mette a disposizione dei territori poco più delle stesse risorse dell'anno in corso (oltre 30 milioni di euro), va tenuto presente che la Fondazione conferma i tradizionali settori di intervento, conferma la stabilità del suo patrimonio e mette a disposizione le risorse per la progettualità di sua iniziativa (13,5 milioni) e le risorse pluriennali per le necessità degli enti per i prossimi tre anni (10 milioni).Quanto agli specifici contenuti del Documento 2016 e alle modalità e tempi per l'inoltro delle domande (dalla fine di novembre a fine febbraio), rinvio al sito della Fondazione (fondazionecariverona.org) consigliando di essere scrupolosi sia nella compilazione dei modelli per le richieste, sia nell'allegare la documentazione cartacea richiesta. Sempre avvertendo che per chiarimenti o aiuto si può ricorrere all'ufficio di Belluno, in Piazza del Mercato 26, aperto ogni lunedì dalle 9 alle 13.30 (tel. 0437941220).

Con il Comitato d'Intesa e il Csv di Belluno in questo lungo periodo sono rimasto in contatto anche se non costantemente. Ci sono stati momenti in cui i rapporti sono stati più frequenti e altri in cui ho seguito la loro intensa attività indirettamente. Pur non essendo mancati momenti di incomprensione a livello delle nostre rappresentanze soprattutto regionali, giudico che soprattutto il Comitato abbia svolto una grande attività sul nostro territorio, riuscendo, spesso, a superare la frammentazione operativa delle singole associazioni per proporre iniziative condivise che hanno avuto anche una ricaduta positiva su tutto il mondo del volontariato. Tra l'altro, solo per indicarne tre, ricordo che le seguenti iniziative: progetto biennale “Volontariato e giovani: le competenze per un lavoro possibile”, progetto “Stacco - Servizio Trasporto ed Accompagnamento” e i il sostegno ai lavori di ristrutturazione e adeguamento della Casa del Volontariato di Belluno, finanziate dalla Fondazione Cariverona e apprezzate in sede veronese, che sono state portate ad esempio per la loro capacità di dare risposte adeguate e financo innovative a bisogni e necessità presenti pure nelle altre province di operatività della Fondazione.

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COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

RINNOVATI GLI ORGANI SOCIALI DI COMITATO D'INTESA E CSV DI BELLUNO

Giorgio Zampieri resta il presidente con Gianluca Corsetti vice, Francesca Quaglianuova eletta

Giorgio Zampieri è di nuovo presidente del Comitato d'Intesa e del Csv di Belluno. Il suo mandato è stato rinnovato nel corso del Consiglio Direttivo del 5 novembre, indetto a seguito delle elezioni del 29 ottobre a cui hanno preso parte 77 persone. Gli eletti si sono riuniti per nominare le cariche sociali dell'ente gestore del Csv. Oltre alla riconferma di Zampieri con 68 voti, sono stati rieletti anche Gianluca Corsetti (64 voti, associazione Famiglie di Portaperta), di nuovo vicepresidente, Liliana Tomaselli (56 voti, Auser territoriale), Luigi Fornasier (47 voti, ass. Diritti Anziani), Mauro Decet (59 voti, Associazione Feltrina Donatori Volontari di Sangue), Antonio Dazzi (56 voti, ass. Ceno Barattin), cui si è aggiunta una nuova candidata, Francesca Quaglia (47 voti, Belluno Donna).

Dario Emeri resta il segretario. Nel collegio sindacale sono stati eletti Romeo Bristot (59 voti, presidente), Urbano Bona (63 voti) e Ennio Colferai (63 voti). Dopo una consultazione, è stato chiesto a Zampieri di accettare l'incarico per un altro mandato e successivamente anche a Corsetti la conferma dei ruoli di presidente e vicepresidente. «Ringrazio i membri del direttivo uscente, specialmente quelli che, per vari motivi, non si sono candidati», afferma il presidente, «Nicola Ancillani, Ennio Colferai, che per spirito di servizio continuerà la sua collaborazione nei tavoli di lavoro e come revisore dei conti del Comitato, e Rino Paolo Dal Ben. Un ringraziamento va anche alle persone che si sono candidate negli organi statutari e a

Francesca Valente

Responsabile ufficio stampa e comunicazione Csv di Belluno

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COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

quelle che hanno dato la loro adesione a una collaborazione di varia natura nelle due strutture di Comitato e Csv».Il direttivo, valutando varie opzioni, ha deciso di cooptare assieme al presidente e al vicepresidente, anche Tomaselli e Fornasier con Marta Cenzi (nominata dal Co.Ge) in seno al nuovo direttivo del Csv, a fianco dei non consiglieri Pierangelo Da Gioz e Gianfranco Sacchet. I consiglieri si sono riuniti per la prima volta per confermare la composizione del direttivo e dell'organo di controllo, formato da Riccardo Zuffa, presidente e nominato dal Comitato di gestione del Fondo speciale regionale per il volontariato, e da Guido Pavan, eletto dall'assemblea dei soci con 74 voti. L'amministrazione provinciale ha designato come suo rappresentante Barbara Dal Molin.

«I consiglieri del Comitato hanno subito acceso una riflessione critica al loro interno per riorganizzare modalità di gestione e organizzazione», afferma il presidente, «nella consapevolezza che gli scenari futuri e le nuove modalità di gestione previste per i Csv renderanno necessario rileggere bisogni ed esigenze, individuare iniziative formative e attività adeguate alle nuove realtà politico-sociali, al fine di assolvere la responsabilità, anche personale, di rappresentare con il sistema Comitato-Csv l'intero volontariato bellunese».

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COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

«Ci sono molte preoccupazioni che sento e che altri mi confermano», ha affermato il presidente uscente Giorgio Zampieri nel corso dell'assemblea del 29 ottobre, poco prima dello spoglio delle schede, in una sorta di testamento ideologico: «Nel volontariato manca il turn over e i volontari sono sempre meno. L'impegno diventa sempre più gravoso per quantità, per la formazione richiesta, che è sempre più professionalizzante, per impegni familiari. Le associazioni stanno invecchiando: per questo bisogna investire sempre di più sui giovani. Il cambio generazionale sarà possibile solo con l'apertura e l'accoglienza, trasmettendo i veri valori del volontariato». La riflessione non può che allargare le prospettive: «Stiamo attraversando un momento di profonda crisi, non solo economica: osserviamo la costante diminuzione dell'incremento annuo di nuovi volontari. Gli attuali dirigenti fanno parte della generazione andata in pensione quando poteva ancora dare suo contributo.

La gratuità è la nostra identità specifica, ma con la Riforma stiamo andando sempre più verso la cooperazione e impresa sociale, che non sono volontariato. Dobbiamo riconoscere i nostri limiti: non possiamo assumerci compiti strutturati, con operatori a tempo pieno. Dobbiamo valorizzare il nostro potenziale senza mortificarlo. Ci dedicheremo al volontariato con ancora più cura, nonostante la diminuzione delle risorse».Incalza il direttore del Csv di Belluno Nevio Meneguz: «Il Csv non esiste senza le associazioni. Servono segnali e indicazioni. Esserci significa fare bene ai territori e dare possibilità alle associazioni di essere incisive. Per questo stiamo puntando sempre più sul servizio civile, sul progetto “Csv... volontario anche tu!” e sulla certificazione delle competenze. Il progetto Erasmus+ “Sharing Common Values” appena concluso e gestito dal Centro studi ricerca e progettazione, composto da quattro giovani, ci ha dimostrato che nel volontariato non crescono muri. Stiamo

IL FUTURO DEL VOLONTARIATO BELLUNESEDISCUSSO NELL'ASSEMBLEA DELLE ASSOCIAZIONI

Francesca Valente

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rafforzando relazioni e partnership. Dalle Fondazioni arrivano rassicurazioni: sembra che nel 2016 avremo qualche risorsa in più, quindi avremo una garanzia di prosecuzione a medio termine. Elemento vincente sono le relazioni. Su questo stiamo costruendo il nostro futuro». L'elezione è arrivata al culmine dell'assemblea delle associazioni di volontariato della provincia di Belluno. In 77 hanno espresso le loro preferenze tra i 13 candidati ai tre organi. Il consiglio direttivo del Csv è composto da tre designati tra i nuovi membri del direttivo del Comitato, il presidente, che sarà unico per i due direttivi, e sempre il direttivo dell'ente gestore ha designato altri due componenti, non membri e non facenti parte del direttivo del Comitato. A questi sei si aggiunge il settimo componente, Marta Cenzi, già designata dal Co.Ge.. In apertura dei lavori, il vicepresidente uscente Gianluca Corsetti ha brevemente aggiornato i presenti sullo stato dei lavori della Riforma del Terzo settore, ammettendo un certo «imbarazzo, perché è la quarta, se non quinta volta, che vi parlo della Riforma senza potervela ancora presentare definitivamente. L'obiettivo è quello di annunciarvi la legge pronta entro il mese di marzo.

Siamo in alto mare anche su un'altra cosa, ovvero l'autoconvocazione del volontariato che doveva lavorare proprio per condizionare gli esiti della riforma», esorta Corsetti, «il 9 maggio a Roma c'erano oltre 300 associazioni italiane presenti. Entro il 5 dicembre doveva essere prodotto un documento simile a quello con cui le Fondazioni si sono riformate, ma loro ci hanno messo 2 settimane, noi invece dobbiamo ancora iniziare a parlarne. Ad oggi le iniziative sul teerritorio sono state pochissime, anche perché tra le associazioni ci sono così tante idee diverse che sembra impossibile fare sintesi. Ringrazio Giorgio Zampieri perché è sempre presente. Porta sempre contributi di qualità a tutti i tavoli a cui partecipiamo ed è universalmente riconosciuto per la sua onestà e profondità culturale».

L'assemblea ha avuto un'ampia partecipazione, con il benvenuto a due nuove associazioni: il gruppo volontari Associazione nazionale carabinieri di Santa Giustina e il Nucleo volontari e la protezione civile dell'Associazione Carabinieri di Belluno.

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LE “POLITICHE” DEL COMITATO D’INTESA

Il volontariato ha una caratteristica irrinunciabile: la combinazione tra impegno quotidiano in interventi di solidarietà e azione culturale, rivolti a individuare e a rimuovere ciò che crea il disagio, specialmente a danno delle fasce più deboli dei cittadini; un’azione, quest’ultima, per la quale il volontariato lavora assieme a tutte le forze istituzionali e non. Il volontariato porta dunque il proprio contributo, che si può definire anche impegno politico, perché tale è ciò che è svolto con spirito di servizio

a favore del bene comune. L’obiettivo è il bene di una diversa qualità della vita nella comunità.Il ruolo del Comitato d’Intesa nel suo percorso storico è stato quello di ricercare ogni possibilità di azione e di promozione verso la politica, evitando sempre però i rischio di essere strumentalizzato ai fini della ricerca del consenso. La realtà del volontariato bellunese è estremamente ricca e diversificata, a volte difficile e non omogenea nelle posizioni su alcuni temi e in

Giorgio Zampieri

Presidente del Comitato d'Intesa e Csv di Belluno

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generale sul rapporto volontariato-politica. Per alcuni, è dominante l’urgenza di operare nel concreto più che di riflettere sulle cause e sulle possibili soluzioni del disagio. Questo però, rappresenta una rinuncia al rapporto con le istituzioni. Altri sono convinti che si possa e si debba contribuire a pensare, progettare e costruire un miglioramento del confronto e della collaborazione tra volontariato e politica.Fin dall’inizio, ovvero nel 1977, si definirono le linee di indirizzo e si scelse di concentrare l’azione del Comitato d’Intesa in azioni a servizio della comunità, nell’ottica di una politica dell’intervento, più che di una politica della riflessione. Mi limito a citare come esempio il trasporto per disabili ed anziani non deambulanti. Venne individuato nella sua duplicità, pratica e teorica, il tema prioritario della disabilità, allora nascosta, soffocata, emarginata. Alcune persone sensibili e competenti, tra le quali i membri del centro studi Prisma, con idee all’avanguardia e attività innovative e con la loro passione, permisero una dedizione intensa a questa emergenza. Negli anni si affrontarono aspetti teorici e pratici, promuovendo convegni e tavole rotonde di carattere informativo e formativo con iniziative in campo locale, regionale, nazionale e internazionale, come i corsi sull’autonomia e i progetti europei Elios.

Molte sono state le segnalazioni rivolte alle istituzioni per esigenze e problemi che i “sensori” diffusi sul territorio da quest’azione intercettavano come reali e urgenti. Le nostre prime, forse timide ma immediate risposte alle emergenze, sono poi cresciute e con la forza delle esperienze siamo stati riconosciuti come credibili interlocutori dalle istituzioni, con le quali abbiamo poi potuto valutare, pianificare e attuare risposte strutturali e appropriate ai bisogni.La Legge Quadro del volontariato (266/91) e l’istituzione dei Centri di servizio per il volontariato hanno permesso una migliore qualificazione degli interventi di politica sociale. Il riconoscimento del volontariato, che quella legge ha contribuito a sancire prevedendo la costituzione dei CSV assegnati ai coordinamenti provinciali, ha permesso infatti un forte miglioramento nelle competenze, grazie alla consulenza, alla formazione, alla comunicazione che i CSV hanno potuto organizzare e gestire. Il Comitato d’Intesa, ente gestore del CSV, ha da allora tracciato, assieme alle associazioni, non solo linee politiche di indirizzo e guida, ma tramite il finanziamento di progetti di solidarietà, ha indicato e favorito scelte politiche che si sono ritenute necessarie per consolidare una presenza

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attiva, qualificata e finalizzata alla continua crescita del volontariato bellunese. In più occasioni Il Comitato d’Intesa si è espresso con documenti e progetti, ha partecipato a tavoli di lavoro istituzionali nei quali venivano tracciati i piani di intervento pluriennali in ambito sociale e sanitario.A livello locale il volontariato nel tempo si è dunque rinnovato, accettando le nuove modalità operative che la legislazione e la burocrazia imponeva, gravandosi di responsabilità e impegni e sapendo interpretare la necessità di una visione complessiva delle aspettative della comunità. In altre parole ci si è sforzati di motivare il coinvolgimento di più interlocutori, e di far comprendere la necessità di fare “rete”. Gli esempi in questo senso possono andare dai progetti con la Fondazione Cariverona, a quelli con Confindustria e con qualche azienda operante nel territorio.Non sono mancate le occasioni di riflessione e studio per le quali si sono interpellati sociologi e docenti in dinamiche demografiche, per concentrare l’attenzione sulla riduzione di volontari, effetto dello spopolamento, del ritardato pensionamento, della instabilità lavorativa.Un altro filone di scelta politico-sociale è quello che ha portato l’attenzione alla popolazione più giovane: sono stati avviati progetti con partner diversi nelle scuole, rendendo i ragazzi attori protagonisti.

Da qui le proposte di ampliare sempre più la partecipazione di studenti nelle associazioni e di riconoscere questo impegno con il sistema dei crediti formativi (1000 ragazzi per 60 ore), ottenere l’accreditamento per la gestione del Servizio Civile Nazionale e Regionale con esperienze spendibili di inserimenti lavorativi (oltre 40 giovani ogni anno assegnati a enti ed associazioni), per non dimenticare l’iniziativa ultima nata del Centro studi ricerca e progettazione del Csv che spazia sulla progettazione europea con cambi interculturali (50 giovani da 10 paesi europei ospiti a Belluno in ottobre).In conclusione il volontariato fa certamente politica, coniugata in questo modo, spendendosi in risorse, impegno personale, idee, capacità di innovarsi. Su questi temi e su questo stile, il volontariato può e deve incrociare la politica delle istituzioni, per stimolare, incidere e cambiare la società in cui viviamo. Fuori da questo binario, c’è la politica del consenso che lasciamo a chi lo ricerca. Sono stati rinnovati i Consigli direttivi del Comitato e del CSV: ad essi spetta di scegliere quali politiche intraprendere da oggi per aiutare il volontariato bellunese a non perdere il filo conduttore, in termini di temi e stile che ci contraddistingue sin dalla costituzione del Comitato d’Intesa. La volontà senz’altro non manca e la consapevolezza dell’impegno chiesto non sarà un peso, ma darà anzi maggiore forza e determinazione.

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CHI AIUTA IL COMITATO A PORTARE LO ZAINO

Giorgio Zampieri

La forma tipica del supporto al mondo del volontariato trova la sua ragione di essere proprio facendo leva sulle persone che materialmente si impegnano senza richiedere compensi. Un’altra forma di supporto al volontariato per chi, per varie ragioni, non lo può praticare ma nel contempo vuole essere d’aiuto alle associazioni e indirettamente condividere obiettivi e passioni è compartecipare economicamente, con erogazioni o iniziative. E il valore umano di queste forme non può essere messo in discussione.Questa seconda è la tipica forma di sostegno al Comitato d’Intesa che per il suo ruolo di coordinamento delle associazioni provinciali ha incerte fonti economiche derivanti da limitate iniziative di contribuzione. La prima iniziativa che ha permesso di avere delle risorse è stata quella dei bocciofili che ancora prima della sottoscrizione dello statuto, nel 1977, hanno creduto in questa idea. Da allora ogni anno e quindi da quarant’anni, siamo stati finanziati con il torneo “Pasqua dei bocciofili” e non solo.

Questa è l’unica forma che possiamo ritenere quasi strutturale e anche qui esprimiamo gratitudine. Oltre alle feste del Comitato al Borgo realizzate per tanti anni, abbiamo goduto nel tempo di contributi di privati e di aziende a volte anche significativi, con i quali si è garantita la sussistenza. Tra gli interventi saltuari da citare: la Fondazione Cariverona con finanziamento di specifici progetti (lavori alla Casa del volontariato, servizio trasporti, sportello Amministrazione di Sostegno); dal 2008 il 5 per mille; negli ultimi tre anni l’associazione “Insieme per Limana donne” e la società bocciofila Calcestruzzi Frezza

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organizzano una giornata di solidarietà con il torneo di pallinetto a terne e la pedonata “Camminiamo insieme per arrivare al cuore”, il 20 settembre quella di quest’anno con una buona partecipazione; in occasione della 24 ore di San Martino 2015 due aziende, Costan ed Eliwell, hanno partecipato alla manifestazione e l’incasso dello stand

enogastronomico ci è stato donato.Tutti gesti importanti che al di là del sostegno economico sono un momento di condivisione della società civile che crede nel nostro ruolo di coordinamento, rappresentanza e servizio.

CI SONO ALMENO TRE BUONI MOTIVI PER SOSTENERE IL COMITATO D'INTESA:

1. Diffonde la cultura della solidarietà;

2. Ha massima a trasparenza e affidabilità;

3. Si sostiene, e può quindi continuare a svolgere attività, a dare servizi e a diffondere i valori del volontariato.

ECCO COME È POSSIBILE CONTRIBUIRE:

Con una libera offerta effettuando un bonifico bancario (gratuito) al Comitato d’Intesa

Unicredit banca IT 67 W 02008 11910 000101908829

Con versamento postale sul c/c n.

IT 90 B 07601 11900 000011515327

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Quando Renzo Mattei mi fermò in piazza Duomo nel 1977 e, dopo una conversazione sulla necessità di avere un coordinamento delle varie attività di volontariato, mi chiese se volevo far parte del Comitato d'Intesa appena costituito, risposi che stavo fondando il Consultorio Familiare e che ne avremmo riparlato in seguito.Finalmente nel 1995, quasi al termine del mio primo impegno di lavoro, decisi di aderire con il Consultorio Familiare al Comitato d'Intesa ed ebbi l'incarico di revisore dei conti. Poi nel 1999 sono entrato a far parte del direttivo del CSV e, dopo alcune gratificanti e impegnative esperienze a livello regionale e nazionale, sono ritornato, sempre su base elettiva, a far parte del Comitato d'Intesa.

Di recente, ho ripreso il mio servizio come revisore dei conti.Ho sempre pensato che non sono belli gli incarichi “a vita”, così avevo deciso di non ripresentarmi per la candidatura al direttivo per dare spazio, dopo 20 anni, ad altri, poi... come dicevo, sono ancora qua.Ormai il Comitato d'Intesa per me è di casa. Fa parte di me. Mi ha costruito nel concetto di volontariato.Anche se non sono sempre stato presente alle attività della Casa di via del Piave, la partecipazione ai tavoli, nei quali era importante dare la dimensione e la presenza del volontariato, è stata una costante di

TRE NON PIÙ CONSIGLIERI DEL COMITATO D'INTESASI RACCONTANO

ENNIO COLFERAI

Ennio ColferaiNicola AncillaniRino Paolo Dal Ben

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Tre anni sono passati da quando sono entrato a far parte del direttivo del Comitato d'Intesa fra le Associazioni di volontariato della provincia di Belluno. Fin dalle prime riunioni mi sono trovato a mio agio per l'amicizia e l'accoglienza che ho potuto assaporare con tutti i componenti l'organismo. Un grande e impegnativo lavoro magistralmente diretto dal presidente Zampieri, che avevo conosciuto solo in occasione delle riunioni annuali del Comitato.

Ho dovuto rinunciare a ricandidarmi per aver assunto un incarico impegnativo a livello sindacale, la qual cosa mi impedisce di svolgere attivamente anche compiti di solo consigliere all'interno del Comitato. Nel salutare tutti gli amici della "cordata" precedente, auguro anche ai nuovi entrati di trovare quell'ambiente di vero volontariato che ho trovato io e nel quale mi sono arricchito di nuove esperienze.

RINO PAOLO DAL BEN

impegno e anche di soddisfazione, con la coscienza di aver dato le mie povere forze al meglio, così come in molte altre attività di volontariato.Se dovessi fare un bilancio di questo periodo non lo farei sulle quantità o sui numeri: sicuramente non a consuntivo, senz'altro di previsione. Parlo per me stesso! Così auguro anche al nuovo Direttivo un cambiamento: in ascolto di quel volontariato che ha ancora bisogno di motivazioni ideali forti di solidarietà e di disponibilità.

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Il volontariato è un’attività di aiuto e di sostegno che le persone mettono in atto nei confronti delle fasce più deboli per svariate ragioni: altruismo, generosità, interesse per l’altro. Nella comunità dove svolgo la mia attività di volontario sono presenti alcune strutture che sono sempre state disponibili a dare il loro contributo per la realizzazione di progetti importanti, ed è da questo che è venuta la decisione di dare la mia disponibilità come consigliere del Comitato d’intesa e del Csv di Belluno.Sono dell’idea che non appare del tutto chiaro il compito dell’ente gestore del servizio per il volontariato di Belluno finché non si entra a far parte dell’organico attivo. Parliamo di un ente che raggruppa oltre 160 associazioni di volontariato, tutte autonome nella programmazione delle attività. Il Comitato si impegna sempre a organizzare manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi dell’esclusione sociale, promuove iniziative di solidarietà e aiuta le fasce più deboli a inserirsi nella società. Importantissimo è anche il compito di favorire il dialogo e il confronto tra le associazioni che si appoggiano a questo ente.

La lista di quello che il Csv e il Comitato d'Intesa fanno è ancora lunga, quindi credo sia capibile se vi dico che quando sono entrato a far parte di questo mondo mi sentivo un pesce fuor d’acqua, per quanto siano molti anni che mi impegno nel volontariato. Gli argomenti trattati dal direttivo erano indubbiamente più complessi rispetto alle attività molto più semplici cui partecipavo in precedenza (donatori di sangue, alpini, Pro loco), ma mai però i componenti del direttivo mi hanno fatto sentire a disagio, anzi sono sempre stati molto disponibili. È normale che facendo esperienza si entri nell’ottica corretta, e partecipare ai consigli del direttivo mi sono sentito utile nel confronto e nelle discussioni sulle decisioni da prendere. Oggi che non faccio più parte del direttivo, la considerazione che mi sento di fare è che mi è rimasto un bagaglio enorme rispetto a quello che credevo di avere qualche anno fa, di conseguenza non posso che ringraziare tutte quelle fantastiche persone che mi hanno accompagnato nel percorso di questi anni. Sarò sempre disponibile con piacere a qualsiasi cosa io possa fare per aiutarli nelle grandi imprese di contributo che danno alla comunità bellunese.

NICOLA ANCILLANI

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Pensata per chi lavora a stretto contatto con le persone bisognose di tutela legale e patrimoniale, la “Guida vademecum sull'Amministrazione di sostegno” è anche uno strumento importantissimo per comprendere l'evoluzione del servizio in Veneto e in provincia di Belluno. L'opera conta 275 pagine ed è frutto del lavoro di molti professionisti, coordinati dalla curatrice nonché responsabile dello sportello bellunese Alessia Munaro, che dal 2010 è responsabile dello sportello provinciale amministrazione di sostegno (gestito dall'avvio al 2013 dal Csv e poi dal Comitato d'Intesa), che opera per promuovere i valori di solidarietà umana e sociale. La guida è stata presentata sabato 5 dicembre nella sala riunioni dell'ABVS (associazione bellunese volontari sangue) e ha visto la partecipazione di molte persone interessate in modo più o meno

UNO STRUMENTO IRRINUNCIABILE PER VOLONTARI, FAMILIARI E OPERATORI

È USCITA LA GUIDA SULL'AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO

A fine anno scade la convenzione con le due Ulss per l'erogazione del servizio dello sportello provinciale amministrazione di sostegno, l'appello di Zampieri:«Aiutateci a garantire il servizio»

Francesca Valente

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diretto all'argomento: volontari, famigliari, operatori dei servizi sociali.Gli obiettivi portati avanti negli anni in modo sempre più costante dalle attività dello sportello sono stati: la consulenza, l'ascolto e e l'appoggio di familiari e amministratori di sostegno; la sensibilizzazione e la promozione di una nuova cultura della solidarietà e il lavoro coordinato di rete con gli operatori del sistema integrato dei servizi socio-sanitari impegnati nella cura delle persone con ridotta autonomia. Negli anni il Comitato ed il Csv non si sono impegnati solo a livello provinciale: l'attività si è svolta anche a livello regionale con la partecipazione ai lavori del tavolo tecnico, volto a disegnare i presupposti della legge regionale che applichi anche in Veneto quanto previsto dalla normativa nazionale L. 6 del 2004. A comprovare il percorso fatto, Franco Moretto, direttore della Sezione Non autosufficienza del Dipartimento Servizi Sociosanitari e Sociali della Regione del Veneto ha sostenuto che «c'è la volontà politica di approvare la legge. Il 2016 sarà l'anno definitivo del lancio di questa proposta».

Uno dei primi segnali di questo cambiamento culturale è che «sempre più spesso arrivano allo sportello persone anziane o con diversi tipi di disabilità per chiedere di attivare l'amministrazione per loro stesse» racconta Munaro. «Il Veneto è stata una fra le prime regioni in Italia ad attivare iniziative in materia di amministrazione di sostegno grazie all'Osservatorio regionale disabilità e persone anziane che hanno promosso sul territorio regionale iniziative di informazione e sensibilizzazione e che nel nostro territorio sono diventate capillari. Speriamo di poter consolidare la positiva e costruttiva rete creata in provincia mettendo sempre al centro l'accompagnamento e l'informazione».Alla realizzazione della Guida, la prima nel Bellunese di questo genere e così ben articolata, hanno contribuito l'associazione “LeAli - Amministrazione di sostegno”, le due conferenze dei sindaci delle ULSS 1 e 2, il tribunale di Belluno. La guida, è stata ideata e realizzata graficamente da Monica Tiazzoldi, specializzata in comunicazione visiva, finanziata dal Csv, dalla Fondazione Cariverona e dall'INPS (progetto assistenza domiciliare “Home Care Premium”) e sarà distribuita a tutti gli interessati. La guida è stata presentata in occasione della Giornata internazionale del volontariato.A Giorgio Zampieri, presidente del Comitato d'Intesa e del Csv di Belluno, il compito di fare le veci del volontariato provinciale: «La solidarietà è in grado di superare limiti spaziali, linguistici, e culturali. Sa dare

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soddisfazione personale e benefici a tutti i livelli, rendendo il mondo un posto migliore. Per noi ne sono stati un esempio i progetti Erasmus+ “Sharing Common Values”, gli scambi europei, l'accreditamento come ente per il Servizio volontario europeo. In questi anni ho assistito ad una sorprendente evoluzione del mondo del volontariato. L'anno internazionale del volontariato nel 2001 e poi quello europeo nel 2011 sono state azioni simboliche che riconoscono la determinazione dei volontari e i valori universali di solidarietà. In questa epoca di forte digitalizzazione dobbiamo saper fare anche volontariato in rete, incoraggiando i giovani a mettere a disposizione la loro maggiore esperienza nel campo, per uno sviluppo umano sostenibile. Dobbiamo promuovere la progettazione sociale e sempre più iniziative di interscambio e collaborazione. Nuove esperienze, competenze, conoscenze, legami e amicizie non possono che incoraggiare la partecipazione. Politicamente il volontariato è un'opportunità per i cittadini di dimostrare vantaggi derivati dall'integrazione nei processi decisionali volti al cambiamento. La partecipazione

può portare a un'amministrazione più forte e a una migliore coesione sociale», conclude Zampieri. Infine un appello, doveroso, per la salvaguardia da parte di tutti gli enti coinvolti del servizio erogato dallo sportello Ads: «A fine anno scade la convenzione con le due ULSS: spero di possa garantire una continuità al servizio esistente, rinnovandola per il prossimo triennio con le stesse modalità. Altrimenti saremo costretti a cercare altri canali di sostegno e finanziamento. Ricordo che la proposta di legge prevede questa possibilità: speriamo di non essere lasciati soli e di poter confidare ancora nel sostegno delle due conferenze delle ULSS. Con la legge regionale auspichiamo invece anche il sostegno della Regione». Il presidente dell'associazione “LeAli” che riunisce gli amministratori di sostegno della provincia, Rino Paolo Dal Ben, ringrazia «l'ex presidente Tiziano Fiabane e tutti quelli che a qualsiasi titolo ci hanno aiutato nella pubblicazione di questo utile strumento per noi amministratori. La promozione a tutela dei diritti dei cittadini più vulnerabili passa anche attraverso le buone prassi, l'impegno quotidiano di servizio, la consulenza e la

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formazione continua dei volontari». Mancava infatti l'accompagnamento all'amministratore volontario, un altro dei motivi per cui è stata stampata questa guida. L'esigenza è emersa in modo molto forte con l'indagine campione svolta in provincia nel 2014 attraverso 7 focus group. Sono stati raccolti 49 questionari, da cui è emerso che gli amministratori sono metà volontari, metà familiari, soprattutto uomini, che per l'80 per cento hanno già svolto altre attività di volontariato. L'età media è alta perché supera i 46 anni. Gli amministrati sono soprattutto persone disabili, ma ci sono anche molti anziani. Un fenomeno che si sta facendo avanti è quello della tutela patrimoniale delle persone affette da dipendenza da gioco d'azzardo.«Il volontariato connota il territorio della nostra provincia: il modo in cui ci prendiamo cura della comunità è eccezionale», esclama il presidente della Conferenza dei sindaci dell'Ulss 1 di Belluno, nonché sindaco di Belluno Jacopo Massaro, «ma dobbiamo lavorare ancora perché contamini ulteriormente la nostra comunità. Il nostro mondo del volontariato sa interagire e adattarsi, ma non sempre le amministrazioni e le istituzioni hanno la stessa capacità. Anche se sta continuamente migliorando». Gianpaolo Ben, direttore del Dipartimento delle Cure primarie dell'Ulss n. 1 di Belluno ma che è intervenuto anche in quanto componente dell'esecutivo della Conferenza dei Sindaci dell'Ulss n. 2 di Feltre, trova «necessaria la figura dell'amministratore di sostegno, perché tante volte è in grado di

raccontarmi la storia vissuta della persona, non soltanto dal punto di vista medico. Sempre più ci si troverà a prendere per lei decisioni fondamentali, sempre più bisognerà rispettare il desiderio di questa persona, anche mettendo da parte opinioni personali». Il direttore dei Servizi sociali dell'Ulss 2 di Feltre Mario Modolo aggiunge che «il nostro è un territorio che dona tanto. La persona al centro ha permesso di cambiare la cultura, il nostro modo di pensare a fare. Un problema sempre più urgente è la piaga delle dipendenze. Si tratta di un fenomeno nuovo, in cui credo l'amministrazione di sostegno avrà un ruolo sempre più importante». La presidente del tribunale di Belluno Antonella Coniglio afferma: «Questa guida è fatta benissimo, affronta tutti gli aspetti e settori del tema. La rete provinciale è formidabile, efficiente e competente. Sarà uno strumento utile per tutti». Il già presidente della Conferenza regionale del volontariato Giovanni Grillo aggiunge: «Oggi lavoriamo in un contesto di diffuso individualismo. Questa azione serve da promozione della comunità, che si prende cura e carico della persona».

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CONFERENZA DEI SERVIZI ULSS 1

Anita Tisat

Centro studi ricerca e progettazione Csv di Belluno

Una Conferenza dei servizi che diventa occasione di incontro. Dalla formalità di un evento che per legge l'azienda ULSS1 deve convocare, a un piacevole scambio di idee, punti di vista, ragionamenti su temi etici, percorsi condivisi, buone pratiche. Questa la principale caratteristica dei quattro interventi che hanno fatto seguito all'introduzione da parte del dottor Carlo Stecchini, direttore dei Servizi sociali e della funzione territoriale, e del direttore generale Pietro Paolo Faronato. Introduzioni che sotto diversi punti di vista hanno illustrato l'importanza di queste occasioni di confronto, auspicando che vengano organizzate più di frequente.

Il primo intervento tenuto dalla dottoressa Antonella Fabbri era focalizzato sull'evoluzione del concetto di trasparenza, sottolineando il valore di quanto viene fatto in ambito aziendale per garantirne la corretta applicazione, in un'ottica di dialogo costante tra cittadino e azienda sanitaria.Il dottor Davide Mazzon, presidente del Comitato etico per la pratica clinica (CEPC) ha poi presentato questa importante realtà aziendale e, ripercorrendone gli oltre dieci anni di storia, ha ricordato come tra i compiti ci sia anche la formazione degli operatori e la sensibilizzazione della cittadinanza in materia di bioetica. Compito che il CEPC sta portando avanti con corsi di formazione interni, convegni e progetti di formazione nelle scuole.

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In seguito il dottor Giampaolo Ben, direttore dell'Uoc Cure primarie, ha illustrato il nuovo modulo di accoglienza per persone in stato vegetativo (SVP) e affette da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) attivato presso la Casa di riposo Gaggia Lante di Belluno, sottolineando come non si tratti solo di avere dei posti letto (sei in questo caso), ma di organizzare un sistema di cura e supporto sia della persona sia della famiglia. Punto di vista rafforzato dalla presentazione del libro di Fabio Cavallari “La vita in una stanza”, che racconta storie, vissuti, realtà delle persone in SVP e delle loro famiglie.Infine, nell'intervento affidato al Comitato d'Intesa di Belluno che ho avuto il piacere di preparare, ho cercato di trovare un punto in comune, un contatto tra il mondo del volontariato e la bioetica, per dare consistenza a quel concetto di incontro che è stato il filo conduttore di tutta la Conferenza dei servizi. L'idea che ho cercato di sviluppare è che il volontariato, soprattutto quello ospedaliero e assistenziale, ha il pregio di fare naturalmente ciò su cui la riflessione etica in ambito clinico da anni punta l'attenzione, ovvero il prendersi cura delle persone, l'umanizzazione delle cure, il farsi carico di storie che hanno come protagoniste le persone e non le malattie.

Per questo il mondo dei professionisti della salute, l'azienda sanitaria, dovrebbe guardare con interesse alla realtà del volontariato e, allo stesso tempo, supportarla in un percorso evolutivo che chiama a una sempre maggiore specializzazione. L'agire volontario implica, infatti, una forte assunzione di responsabilità sia a livello individuale sia nelle organizzazioni, la quale passa necessariamente attraverso l'acquisizione di conoscenze e competenze sia di tipo tecnico che di tipo professionale. L'auspicio è che occasioni come questa siano l'inizio di un percorso di incontro e scambio reciproco, in cui il volontariato contribuisca a mostrare ai professionisti il significato profondo del prendersi cura e la realtà professionale sostenga il volontariato, trasmettendo competenze utili perché possa svolgere al meglio il proprio ruolo di sostegno e accompagnamento.

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IL CO.GE. VENETO RINNOVA IL SUO IMPEGNO PER IL VOLONTARIATOANCHE NEL 2016 SARANNO EROGATI 3,5 MILIONI AI SETTE CSV REGIONALI

Ci sono anche fondi extra per il sostegno alla progettazione sociale

Al volontariato non si fanno sconti. Per questo il Co.Ge. veneto (il Comitato di Gestione dei Fondi speciali per il volontariato), al termine della seduta di lunedì 14 dicembre a Belluno, ha deliberato l'erogazione di 3,5 milioni ai sette Csv del Veneto, riconfermando l'impegno preso lo scorso anno a sostegno delle attività e dei servizi offerti dai Centri di servizio per il volontariato. Al Csv di Belluno arriveranno pertanto 410 mila euro, cui si aggiungerà parte di un fondo extra che la presidente Silvana Bortolami ha annunciato essere «parte di una somma rimasta accantonata e che sarà spartito a favore della progettazione sociale dei sette Centri secondo le scelte prese da un apposito gruppo di lavoro tecnico regionale». Una scelta mediata anche dall'incombenza delle elezioni, che si terranno tra aprile e maggio del prossimo anno.

Per il CoGe è stata la seconda visita a Belluno, la prima all'inizio del Duemila. «Che fatica il volontariato no profit!», ha esclamato Bortolami durante l'incontro con le associazioni, «la gratuità deve restare un valore fondamentale. Il CoGe è uno strumento che deve incentivare i processi partecipativi. I finanziamenti che noi eroghiamo non devono essere vincolanti, altrimenti si banalizzerebbe il nostro impegno e quello delle Fondazioni bancarie (che devono accantonare per legge il 15 per cento dei loro proventi a favore del terzo settore). Siamo venuti qui per dimostrarvi che siamo persone normali, molte di noi già impegnate nel mondo del volontariato. Abbiamo anche noi fantasie, idee e progetti. Siamo venuti per incontrarci, essere utili e presentarci, ma anche per evitare distanze e isolamenti, riducendoli».A fare gli onori di casa il presidente del Csv e del Comitato d'Intesa Giorgio Zampieri: «In quasi 40 anni di Comitato e 20 di Csv

Francesca Valente

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(l'anniversario è nel 2017) siamo diventati interlocutori privilegiati delle istituzioni in nome della solidarietà provinciale.I problemi che affrontiamo oggi sono tanti: lo spopolamento, l'immigrazione, l'invecchiamento, le nuove dipendenze, l'inserimento e il reinserimento lavorativo. Durante la Festa del volontariato cadorino, il sociologo Diego Cason e il dottor Gino Zornitta, professore ordinario all'università Ca' Foscari di Venezia, ci hanno prospettato le nuove difficoltà che avrebbe avuto il volontariato odierno. Il lavoro determinato costringerà sempre più persone ad avvicinarsi al luogo di lavoro, quindi la maggior parte delle volte a scendere verso valle. La Riforma delle pensioni, che allunga notevolmente il periodo lavorativo, renderà il volontariato un sistema sempre più sporadico, temporaneo e non più permanente. Le associazioni avranno sempre più bisogno di coordinarsi: Comitato e Csv assumeranno un ruolo fondamentale in questa fase».I giovani non sono più un problema, anzi sono diventati una risorsa integrativa: «Anche se il loro impegno è momentaneo, è sempre spontaneo e disponibile. Abbiamo più di mille iscritti quest'anno al programma “Csv... volontario anche tu!”, più una cinquantina di giovani in Servizio civile. Questo ci dimostra che i giovani sono pronti a cogliere queste opportunità».

C'è una preoccupazione però che permane: «Nel percorso di riforma del Terzo settore si parla ancora di unificare i Csv. Noi manifestiamo la nostra particolare esigenza di restare presidio del territorio, che è frammentato, dispersivo e molto esteso. Solo così potremmo avere davvero cura della persona e della società». Di fronte a questa rivendicazione, la presidente CoGe ha riconosciuto «il fattore “montagna” come un elemento che va sicuramente considerato». Il Comitato d'Intesa rappresenta il 66 per cento delle organizzazioni di volontariato iscrite al registro regionale, che sale al 92 per cento se si contano le singole sezioni dei donatori di sangue. «Rappresentiamo politicamente le associazioni per mettere in rete conoscenze e competenze, per sviluppare sinergie operative, accrescere capacità progettuali, in un ottica di sviluppo locale costante. Il Csv è la nostra stella. Da quando è nato ci ha sempre supportato, facendoci crescere dal punto di vista culturale, soprattutto. Siamo felici di averne ottenuto la gestione».Presenti numerosi rappresentanti delle associazioni bellunesi, con sede anche nella stessa Casa del volontariato, dove si è svolto l'incontro. Da parte loro è stato registrato molto interesse alle tematiche e le giuste sollecitazioni a non uniformare la provincia al resto del Veneto, privandola delle giuste tutele economiche e operative.

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GABRIELE DALL'Ò VOLONTARIO MODELLO:AL COMITATO D'INTESA DAL 1996

Gabriele Dall'Ò è uno degli storici volontari del Comitato d'Intesa di Belluno: opera infatti nella Casa del Volontariato dal 1994 (il Comitato è stato fondato nel 1977, il Csv di Belluno è nato nel 1997), occupandosi di diversi ambiti: cura con passione e meticolosità la rassegna stampa per l'ufficio stampa del Csv, ritagliando articoli inerenti il mondo del volontariato provinciale; realizza simpatiche decorazioni con materiali di recupero; pulisce i furgoni del trasporto solidale; partecipa a iniziative e manifestazioni in cui è coinvolto il Comitato, in rappresentanza.

«La Casa del Volontariato è un bell'ambiente», racconta entusiasta, «c'è tanta gente che conosco da tempo, con cui mi trovo bene. Mi piace stare in mezzo alla gente e potermi rendere utile, per questo faccio il volontario qui da 19 anni». Gabriele porta nel cuore soprattutto i ragazzi in servizio civile, ricordando in particolare «Davide e Valentino, assieme a tutti quelli che sono venuti dopo, compresi quelli attualmetne in servizio».A lui e a tutti i volontari che hanno operato per il Comitato in passato e che continuano a farlo nel presente, va tutta la gratitudine degli operatori del Csv e ai consiglieri del Comitato d'Intesa. (f.v.)

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NATALE SOLIDALE IN PIAZZA DEI MARTIRI

Anche quest'anno si è svolto il “Natale Solidale”, il mercatino delle associazioni di volontariato organizzato dal Comune in piazza dei Martiri a Belluno. Un'occasione per scambiare regali, auguri, raccogliere qualche donazione e far conoscere ai visitatori le proprie attività. La manifestazione si è svolta sabato 12 dicembre dalle 9 alle 13 sul lato nord della piazza, tra il liston e i portici, dove è sorto un vero e proprio villaggio della solidarietà.Era presente anche il Comitato d'Intesa, con un gazebo allestito dai ragazzi in servizio civile Stefano Collazuol (regionale), Teresa Tauro e Giulia Pontin (nazionale), la segretaria del Servizio civile per il Comitato d'Intesa di Belluno Paola Benvegnù e lo storico volontario Gabriele Dall'Ò. (f.v.)

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SPORTELLO CSV DI FELTREDAL 10 DICEMBRE NUOVA SEDE AL PIANO TERRA DELL'UNIONE MONTANA FELTRINA

Lo sportello Csv di Feltre ha una nuova sede. Dal 10 dicembre gli operatori del Centro di Servizio per il volontariato non operano non più in via Peschiera, sede storica dello sportello aperto nel 1999, ma al piano terra dell'Unione Montana Feltrina in via Carlo Rizzarda. Una nuova sala, ampia e spaziosa, in una sede centrale, fulcro dei servizi erogati ai Comuni di tutto il Feltrino, e non solo: «Vi mettiamo a disposizione questa sala con gioia», ha affermato il presidente Federico Dalla Torre, che è anche sindaco di Sovramonte, nel discorso inaugurale. «Molti di noi sindaci vengono dal mondo del volontariato: sappiamo quanta fatica si fa, soprattutto in questo periodo, ma anche quanto è importante per i nostri Comuni e le nostre realtà. Questo ci spinge a essere presenti, nonostante le risorse scarse. Quel che possiamo fare, lo facciamo volentieri. Con questa apertura diamo un risalto particolare al ruolo del volontariato, nel Feltrino e nella provincia. Per i Comuni, l'Unione montana feltrina è un vero e proprio centro servizi. Mi auguro che la nostra collaborazione possa crescere sempre di più».

«Le nostre frecce hanno fatto centro», ha sostenuto il presidente del Comitato d'Intesa e Csv di Belluno Giorgio Zampieri, «questo obiettivo è stato possibile perché crediamo nella rete. Dobbiamo lavorare tra associazioni, con le istituzioni. Con l'UMF abbiamo rapporti molto belli e interessanti, come il Protocollo d'Intesa per il servizio civile, che non riscontriamo in altre parti. Questo è frutto della sensibilità che il presidente Dalla Torre e i suoi collaboratori hanno sempre dimostrato al mondo del volontariato. Questo è solo uno dei punti in cui crediamo e su cui puntiamo. Ringrazio l'UMF per averci creduto e tutta la comunità feltrina, perché ha fiducia nel mondo del volontariato e nelle istituzioni. Sono

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convinto che averci ospitato in questa sede così prestigiosa, fulcro e coordinamento dei Comuni del Feltrino e non solo, è l'esempio che noi vorremo diffondere alle altre unioni territoriali. Sono proprio contento di essere vostro ospite. La sede è bella, siamo in centro, questo significa che la comunità crede nel volontariato. Questo è un segno che la cittadinanza ci crede e ci aiuterà anche a portare a casa molti altri risultati e obiettivi che cercheremo di realizzare».Alle sue parole fanno seguito quelle del direttore del Csv Nevio Meneguz: «Da subito è stata portata avanti una filosofia che ci rappresenta da sempre, ovvero avere dei presidi territoriali. Siamo in città da settembre 1999 anche grazie alla collaborazione con Giuseppe Gasperin, presidente del Radio club Feltre e Fabio Bona, promotore del coordinamento volontario feltrino nonché primo presidente, con cui

abbiamo organizzato le prime riunioni per l'apertura dello sportello con le associazioni locali. Anche Alberto Brambilla ci aveva dato una mano quando all'epoca era assessore del Comune. Poi ci siamo allargati in Alpago, Agordino e Cadore, rispettando l'idea che non deve esserci soltanto una sede centrale, ma anche rappresentanze zonali. Siamo convinti che volontariato e istituzioni debbano lavorare in stretto contatto e guardando avanti credo che questa sarà una strategia che ci vedrà collaborare sempre di più».La sede di via Peschiera resterà comunque a disposizione come sala per le associazioni locali. Là saranno dislocati lo sportello Amministrazione di Sostegno nel giorno di ricevimento a Feltre e il riferimento per il trasporto solidale del progetto Stacco. Al taglio del nastro ha partecipato anche un gruppo numeroso e animato di ragazzi che hanno preso parte come volontari a numerose iniziative promosse dal Comitato d'Intesa e dal Csv nel Feltrino. Poi bicchierata e stuzzicchini per tutti, per festeggiare insieme il trasloco avvenuto. (f.v.)

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L’IMPEGNO DEL CSV A FAVORE DEI PROGETTI DI SOLIDARIETÀ PER IL 2015

Nella riunione del 2 dicembre il Consiglio Direttivo del Csv di Belluno ha approvato l’elenco dei progetti di Solidarietà, Formazione e Protezione civile finanziati per il 2015.Su 24 progetti presentati, ben 23 sono stati approvati.Come più volte ricordato, il 2015 registra una ulteriore riduzione delle risorse destinate alla progettazione sociale.

A fronte di contributi disponibili per 150 mila euro nel il 2014, il Csv di Belluno ha potuto contare nel 2015 su una disponibilità di 100 mila euro, a cui tuttavia il Consiglio Direttivo del Csv ha deciso di aggiungere una parte dell’avanzo di amministrazione maturato al 31/12/2014, integrando così la somma destinata in fase di preventivo e poter dare sostegno, con apposito e separato bando, a progetti di Formazione e Protezione civile.

Nevio Meneguz

Direttore Csv di Belluno

Di seguito la tabella riportante gli impegni assunti.

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CONFERENZA ANNUALE DI CSVNET

Si è chiusa domenica 8 novembre a Napoli la conferenza annuale di CSVnet, il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato. Una conferenza realizzata in collaborazione con i Csv della Campania e vissuta all’insegna del confronto ampio e partecipato, grazie agli oltre 270 partecipanti di 60 Csv presenti (i Csv soci sono 69 su 72 attivi in Italia), a cui si sono uniti importanti interlocutori del sistema dei Centri di servizio.Otto gruppi di lavoro tematici hanno animato il dibattito, uno dei quali ha ospitato rappresentanti delle reti nazionali, che si sono rese disponibili a riflettere insieme sulle attuali sfide della promozione del volontariato, con l’obiettivo comune di coinvolgere una fascia sempre più ampia di popolazione, in particolare i giovani, in una esperienza di fattiva solidarietà.

In conferenza erano presenti esponenti di Anfass, Anpas, Anteas, CDO Opere sociali, Centro Sportivo Italiano, Lega Ambiente, Libera, Mo.Vi., Touring Club oltre a ConVol.Significativo è stato il confronto con le istituzioni, in particolare con i relatori della riforma del Terzo settore. Molti sono gli aspetti ancora da chiarire e permangono motivi di forte preoccupazione sull’impianto della riforma, ma non mancano punti di convergenza. CSVnet si è riconosciuto in sintonia con le argomentazioni avanzate

Clara Capponi

Ufficio stampa e comunicazione CSVnet

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dai relatori – on. Donata Lenzi e sen. Stefano Lepri - convinti della necessità che i Csv del “dopo Riforma” assicurino, nella propria governance, pieno coinvolgimento ed ampia partecipazione del volontariato locale.«Il principio della “porta aperta” è già contenuto nelle nostre linee guida elaborate nel 2011», dichiara Stefano Tabò, presidente di CSVnet. «In base a tale impostazione, si tratta di assicurare regole e strumenti per consentire alle organizzazioni di volontariato presenti in un dato territorio di concorrere alle scelte strategiche del proprio Csv, ivi compresa l’elezione dei suoi organi sociali. È il momento di convenire sul fatto che questa sia condizione necessaria alla gestione di tutti i Csv».CSVnet, non a caso, ha da subito accolto l’idea di una riforma normativa inerente alla gestione e al controllo dell’attività dei Csv, auspicando pubblicamente criteri e procedure comuni a tutte le regioni del nostro Paese.

Il principio della “porta aperta”, dunque, non è il solo che si può e che si deve prendere in considerazione: c’è in gioco un progetto complessivo destinato ad assicurare coerenza e qualità nella promozione del volontariato italiano. Risulta tuttavia evidente che occorre dare concretezza e fattibilità ad ognuna delle affermazioni teoriche del futuro dettato normativo. CSVnet, pertanto, si impegna da subito ad evidenziare e mettere a disposizione le diverse soluzioni contenute negli statuti con le quali numerosi CSV hanno fin qui concretamente declinato il principio della “porta aperta” nella propria governance. Portare a fattor comune le buone prassi esistenti è uno dei compiti di CSVnet ma è anche uno degli obiettivi della Riforma”. Nella pagina del sito dedicata alla conferenza (http://www.csvnet.it/eventi/in-primo-piano/conferenza-annuale-csvnet-2015) è possibile vedere le interviste ai protagonisti, il racconto su Twitter e molto altro.

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SI È CONCLUSA LA PRIMA PARTE DEL PERCORSO “DIAMOCI UNA MOSSA – IL VOLONTARIATO CAMBIA MARCIA”

Laboratori itineranti di ricerca-azione sul ruolo del volontariato nel presente e prossimo futuro nella provincia di Belluno

Con l'ultimo incontro di Agordo del 30 novembre scorso si sono conclusi i laboratori itineranti di ricerca azione e che hanno composto la prima fase del percorso “Diamoci una mossa – il volontariato cambia marcia”.Quindici sono stati gli incontri che, proprio per favorire la partecipazione, si sono tenuti nelle principali aree della provincia dal 5 ottobre: Agordino, Alpago, Alto Agordino, Alto

Feltrino, Ampezzo, Basso Feltrino, Bellunese, Centro Cadore, Comelico, Destra Piave, Feltrino, Longaronese, Sinistra Piave e Zoldo. Hanno partecipato complessivamente 116 volontari a nome di 118 associazioni.Scopo degli incontri, rivolti a tutte le associazioni di volontariato, di promozione sociale e gruppi informali della provincia è stato quello di valutare proposte per lo sviluppo adeguato di iniziative relativamente

Del CCCP:

Rosanna Canova - Paolo Capraro - Diego Cason - Angelo Paganin

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alle aree della formazione, comunicazione, progettazione e consulenza per l’anno 2016 del Csv di Belluno, nonché quello di cogliere ogni necessità ulteriore delle singole associazioni o delle diverse comunità interessate dagli incontri. Inoltre, si è cercato di favorire il confronto fra i partecipanti e l'analisi degli effettivi bisogni delle associazioni e dei volontari.Gli incontri avevano ogni volta un conduttore ed un osservatore ed in questi ruoli si sono alternati i componenti dall'equipe di lavoro dell'iniziativa: Rosanna Canova, Paolo Capraro e Angelo Paganin. Ciascuno degli incontri è stato suddiviso in tre parti. Nella prima si sono illustrate le problematiche emerse dal percorso costituito da incontri/laboratori di riflessione sul tema “Ieri, oggi, domani: il ruolo del volontariato nella gestione del bene comune”, organizzati dal Csv di Belluno tra ottobre 2013 e febbraio 2014 nelle varie vallate della provincia. Nella seconda i partecipanti, suddivisi in gruppi di lavoro, hanno affrontato le criticità in ambito della formazione, della progettazione sociale, della comunicazione e delle consulenze e hanno cercato di definire una graduatoria delle priorità sulle quali si dovrebbe intervenire.

Nella discussione i partecipanti sono stati

invitati a ragionare sugli ambiti ove occorre lavorare per apportare dei cambiamenti utili al volontariato: a livello di comunità, all'interno delle stesse associazioni e nei confronti delle istituzioni pubbliche. Nella terza parte si è somministrato un questionario volto a cogliere le necessità in modo più specifico negli ambiti oggetto di discussione e di confronto durante i lavori di gruppo.Ora il percorso prevede l'analisi del lavoro da parte di Diego Cason, dai componenti il Centro studi ricerca e progettazione del Csv e dai giovani in servizio civile.

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IL VOLONTARIATO...VERSO LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE

Gianluca Corsetti

Vicepresidente Comitato d'Intesa e Csv di Belluno

Non se le sono mandate a dire Stefano Tabò, presidente di CSVnet, Carlo Vimercati, presidente della Consulta dei Co.Ge., e Pietro Barbieri, portavoce del Forum nazionale del terzo settore. Nel convegno sulla riforma del Terzo settore promosso a Rovigo il 31 ottobre dalla presidente del Comitato di gestione Veneto Silvana Bortolami e organizzato dal Csv di Rovigo sono emerse in modo chiaro e inequivocabile le grandi differenze culturali, programmatiche e di visione tra i Csv italiani, il Forum del terzo settore e la Consulta Nazionale dei CoGe.Tra CSV e Forum sono apparse enormi divergenze sul ruolo da assegnare ai futuri Csv ma soprattutto sulla loro governance, con il sistema dei Csv che Tabò ha dichiarato «non essere più adolescente, ma ben maturo e in grado di esprimere il proprio pensiero sulla riforma del Terzo settore e quindi, sul

proprio destino».Non è più il tempo di atti di vassallaggio verso chiunque, al contrario i Centri di servizio meritano certezza nelle definizioni e nei finanziamenti, soprattutto per quello che sono riusciti a fare nei territori di appartenenza. Tra i presenti ha suscitato molto malumore la presentazione dei CSV

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proposta da Barbieri, che a molti è apparsa un’immagine quantomeno non aderente alla realtà. A pensar male viene da chiedersi se un’immagine così distorta possa essere utilizzata strumentalmente per giustificare il coinvolgimento nella gestione dei Csv di enti del Terzo settore diversi alle associazioni di volontariato.Più sfumate invece le differenze tra il pensiero dei CoGe sulle modalità di controllo e la posizione dei Csv, anche se i toni utilizzati, al di là dei contenuti, sono stati quelli di un confronto duro.Nella parte iniziale del convegno Bortolami ha sottolineato il valore del dialogo tra tutte le parti interessate e in particolare l’ottimo lavoro svolto in concerto tra il CoGe e i Csv veneti. La presidente ha inoltre ricordato come il CoGe voglia essere «uno strumento a servizio delle comunità locali proprio per valorizzare l’enorme valore quotidiano,

umano e relazionale, proposto dalle associazioni di volontariato». Il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin e il presidente del Csv Lamberto Cavallari hanno fatto gli onori di casa, ricordando la tradizione di ospitalità e solidarietà del comprensorio rodigino. L’assessore regionale ai Servizi sociali Manuela Lanzarin ha ricordato l’importanza della programmazione e la necessità di riordinare l’intero Terzo settore, riconoscendo la funzione fondamentale del volontariato, senza il quale mancherebbero molti servizi di prossimità ai cittadini. Ha comunicato inoltre l’intenzione della Regione Veneto di riformare la Legge regionale 40/93 senza aspettare la riforma nazionale e puntando sulla trasparenza nella gestione, sulla legalità e sullo snellimento delle macchina burocratica regionale.Molto apprezzati gli interventi del presidente

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del Csv di Trento Giorgio Casagranda e del Coordinatore veneto dei Csv Chiara Tommasini, che in particolare ha illustrato ai presenti i dati aggregati sulle attività dei Csv veneti, da cui sono emerse interessanti riflessioni sull’efficacia delle azioni proposte dai Csv sia per le associazioni di volontariato sia per lo sviluppo delle comunità locali.I Csv veneti vogliono crescere lavorando sulle possibili sinergie tra di loro, nella consapevolezza che il patrimonio di competenze, professionalità e umanità possedute dal personale dei Csv e dalle associazioni che formano la loro base sociale non possono essere snaturate o rovinate nella riforma del Terzo settore. Una riforma che lo scorso anno doveva essere approvata in breve tempo ma che oggi giace dormiente presso la 1 ̂commissione Affari costituzionali del Senato. Una sospensione delle discussione che forse giunge opportuna, anche in considerazione che il relatore del disegno di legge al Senato: il senatore Stefano Lepri ha presentato numerosi emendamenti al testo approvato alla Camera, tanto da metterne in discussione l’intero impianto.

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TERMINATO IL CORSO PER DIVENTARE OPERATORE LOCALE DI PROGETTO DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE E REGIONALE

Discussi il ruolo, la funzione e i compiti dell'Olp anche in funzione del valore dei civilini

Angelo Paganin

Vicedirettore del Csv di Belluno

Si è svolto nelle giornate del 7 e 14 novembre nella casa del volontariato a Belluno il corso per diventare OLP (operatore locale di progetto) del Servizio civile nazionale (SCN) e regionale (SCR). Il percorso, patrocinato dalla Regione Veneto in collaborazione con il Comitato d'Intesa e il Csv di Belluno, ha visto l'introduzione sperimentale di un terzo modulo incentrato sul SC, raggiungendo le 12 ore (invece che 8) di formazione specifica periodica a livello regionale. La novità è stata concepita dallo CSEV in collaborazione con la Consulta regionale del servizio civile.

La partecipazione al corso è stata eterogenea e ha visto riuniti ex supervisori degli obiettori di coscienza, persone che affiancano operatori in SC da diversi anni ma che non hanno mai fatto un corso di formazione specifica, oppure persone che da poco hanno ospitato giovani in SC, o ancora chi sta investendo per avviare nuovi progetti di SC e farsi trovare pronto. I partecipanti provenivano in maggioranza da enti della provincia di Belluno quali Comuni, biblioteche e uffici tecnici legati ai due progetti di cultura e protezione civile

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dell'Unione Montana Feltrina, cooperative sociali, associazioni di volontariato e di promozione sociale, l'Ufficio scolastico territoriale. Soltanto due esterne, una da Treviso e uno da Vicenza. In tutto i patrecipanti sono stati 25.Il responsabile della formazione del Csv di Belluno Angelo Paganin racconta: «Hanno lavorato in gruppo confrontandosi sul ruolo e il significato della figura dell'Olp, del servizio civile nazionale inteso come attività di difesa della patria e di quello regionale, inteso come progetto di promozione della cittadinanza attiva. È stata anche sottolineata la centralità dell'Olp nell'affiancamento dell'operatore, che non deve essere considerato né stagista né tirocinante, ma come un giovane che acquisisce competenze diventando così un valore aggiunto. Gli Olp hanno manifestato il bisogno di fare formazione continua anche in virtù di quella svolta dai loro ragazzi».Il corso di formazione ha pertanto permesso di far capire a tutti i partecipanti che la figura dell'Olp deve essere intesa come un soggetto attivo nella realizzazione dei progetti e nell'individuazione degli obiettivi di crescita dei giovani inseriti nei diversi progetti locali.

I docenti che hanno svolto la formazione sono stati: Graziano Forlin, titolare ufficio legale del Comune di Pederobba (TV), formatore per enti di prima classe SC; Willy Mazzer, esperto in politiche giovanili e socio-educative per la cooperativa sociale Thauma di Conegliano Veneto, formatore per enti di prima classe SC; Lorena Gobbi, responsabile area SC del consorzio “Veneto Insieme” di Padova - Confcooperative, formatrice per enti di prima classe SC.Il programma della prima giornata del 7 novembre ha previsto due parti. Nella prima è stata discussa la storia del servizio civile; la normativa di riferimento L.64/2001 e le sue integrazioni; i principi e le finalità della legge; la carta di impegno etico, i diritti e i doveri del giovane in SC; i doveri degli enti di SCN e SCR. Nella seconda parte sono state affrontate invece le tematiche del ruolo dell'Olp all'interno del sistema del SC; la figura dell'Olp, con le sue funzioni, ruoli, requisiti, competenze e capacità; l'individuazione dei fattori e delle variabili facilitanti e ostacolanti del suo ruolo. Nella seconda giornata è stato analizzato il ruolo dell'Olp nel progetto; il servizio come contesto formativo; il progetto del SC, come si articola e come si attua; il contributo dell'Olp nella gestione del progetto del SC; le competenze nella gestione del gruppo di lavoro e del conflitto; le dinamiche del gruppo di lavoro, i ruoli e le responsabilità e sono state svolte alcune attività sulle problematiche operative dell'Olp.

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"SHARING COMMON VALUES!"

Il primo scambio internazionale Erasmus+ organizzato in provincia per riflettere sul tema del volontariato

Dal 1 al 9 ottobre il Comitato d’Intesa è stato, per la prima volta in provincia di Belluno, promotore e organizzatore del un progetto di scambio europeo Erasmus+ dal titolo “Sharing Common Values”. I 50 giovani partecipanti hanno alloggiato nella Casa per ferie “Al Centro” del Centro congressi di Belluno e provenivano dalle province di Belluno, Vicenza e Milano, oltre che da Belgio, Grecia, Lettonia, Lituania, Macedonia, Polonia, Portogallo, Romania e Spagna. L'obiettivo era quello di riflettere sul tema del volontariato dando attuazione ai principi dell'anno europeo del volontariato del 2011 secondo un approccio comune europeo.In quei giorni a Belluno si è respirato un bel clima di allegria e condivisione e alla fine si può dire che l'obiettivo del progetto è stato centrato, trovando i punti di unione tra differenti provenienze e esperienze attraverso i valori comuni del volontariato.

Dopo un primo approccio teorico che ha impegnato i partecipanti in alcune attività nella sede del Comitato d'Intesa, la parte artistica è stata preponderante. Martedì 6 ottobre piazza dei Martiri a Belluno è stata animata da un colorato flash mob che ha incuriosito tutti, mentre l'evento finale del 9 ottobre è stata l'occasione per mostrare al pubblico uno spettacolo teatrale e un video che riassume gran parte dell'iniziativa, reperibile al seguente link https://www.youtube.com/watch?v=slepO86McP8.Da menzionare anche una visita guidata alla città di Feltre che si è svolta sabato 3 ottobre.Numerose foto e alcuni video sono inoltre a disposizione sulla pagina Facebook “Sharing Common Values - Belluno Italy” (https://www.facebook.com/Sharing-Common-Values-Belluno-Italy-1648108455445825/).

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LA CONDIVISIONE DELL'ESPERIENZA DEL VOLONTARIO TRADUTTORE AL PROGETTO ERASMUS+

"Belluno ha saputo mettersi in gioco, ha accettato la sfida, andando contro i suoi limiti e difetti."

Stefano Dal Farra

Operatore in servizio civile nazionale per il Comitato d'Intesa di Belluno - Ufficio stampa- Laboratorio Inquadrati

Nel mese di ottobre ho partecipato in qualità di volontario traduttore al progetto Erasmus+ dal titolo “Sharing Common Values” a Belluno. Il progetto prevedeva la partecipazione di 50 ragazzi provenienti da 10 Paesi europei che avrebbero condiviso assieme idee, esperienze e consigli su come valorizzare il volontariato nel loro Paese e su come poter migliorare la condivisone dei valori del volontariato a livello europeo. Ho avuto la possibilità di conoscere i ragazzi fin dal loro arrivo. Mi sono sembrati subito molto motivati, pronti per affrontare al meglio lo scambio, ma anche desiderosi di conoscere come sarebbe stata questa nuova esperienza.

Guardare questi ragazzi, carichi di voglia, di energia, di positività mi ha colpito fin da subito. Dietro questi volti, dietro questi ragazzi un po’ intimoriti, provenienti da diversi Paesi, con diverse abitudini, diversi accenti, modi di fare, di vestire, di pensare, dietro tutti loro si nascondeva qualcosa di importante, l’immagine di un’Europa a cui tutti noi aspiriamo.Durante questo progetto ho avuto modo di parlare con tutti e 50 i ragazzi, ho avuto modo di conoscerli, da dove venivano e cosa facessero nella vita. Li ho visti crescere, legarsi, diventare amici, collaborare, confrontarsi, scambiarsi opinioni, litigare a

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volte, divertirsi. Ognuno di loro ha portato al gruppo il suo punto di vista, a volte diverso, a volte strano, le sue esperienze, il suo vissuto, collaborando per trovare delle linee comuni di condivisione dei valori. I momenti che hanno permesso loro di legare sono stati tutti i laboratori, i workshop e i world café a cui hanno partecipato nei primi giorni, dove attraverso delle linee guida sono arrivati a condividere un’idea comune di volontariato e di valori. Successivamente hanno realizzato un flash mob e uno spettacolo teatrale, dove dovevano parlare e rappresentare sul palco quanto discusso durante lo scambio. Ho affiancato i ragazzi anche durante la realizzazione del flash mob e dello spettacolo teatrale, vedendo come pian piano si stessero unendo sempre di più, creando quei legami indissolubili che rendono forte la nostra Europa. È proprio vero: guardando questi ragazzi, vivendo con loro per quasi 10 giorni, ascoltandoli, parlandoci mi sono reso conto che siamo noi ragazzi ad avere in mano il futuro di questa Istituzione, di questo sogno nato anni fa, divenuto realtà ma ancora non ultimato.

Siamo noi che possiamo cambiare le cose, che dobbiamo lottare per sistemare la situazione e far sì che l’Europa diventi un po’ più casa per tutti e non solo un’istituzione politica ed economica. È stato bello osservare anche come questi giovani abbiano portato una ventata d’aria nuova a Belluno, lasciandovi una traccia importante. Belluno ha saputo mettersi in gioco, ha accettato la sfida, andando contro i suoi limiti e difetti. È stato bello vedere che anche la mia città può offrire qualcosa di bello e importante a qualcun altro, insegnando e trasmettendo valori, usanze e usi tradizionali. Una bella sfida che ha avuto dei risultati positivi, negativi, soddisfacenti e non, ma che comunque ha permesso di far imparare a tutti qualcosa.Ciò che quest’esperienza mi ha lasciato è la speranza, la fiducia di poter credere che ancora qualcosa si possa fare per cercare di cambiare le cose, per cercare di migliorare non dico il mondo, ma almeno la mia realtà, il mio piccolo. Molti sorrisi, risate, sguardi, abbracci, lacrime, parole, promesse, idee, opinioni si sono scambiate durante questo progetto e credo che sia da tutto ciò che dobbiamo partire, credo che sia un inizio perfetto per tutti noi.

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E ORA LA PAROLA AI RAGAZZI EUROPEI

DOMANDE:

1 - Why did you choose to participate to this experience?Perché hai scelto di partecipare a questo progetto?2 - What did you learn thanks to this experience?Che cosa hai imparato grazie a questa esperienza?3 - After this experience, has your idea of volunteering changed?Dopo quest’esperienza, la tua idea di volontariato è cambiata?4 - How did you find the city of Belluno?Come ti è sembrata la città di Belluno?

LILE JOVANOVSKA - MACEDONIA

1 - I choose to participate to this exchange because it involved a lot of creativity. The main activities that we had were acting and dancing, and it was because of my desire to act that I applied.

Ho deciso di partecipare a questo scambio perché aveva a che fare con la creatività. Le principali attività che abbiamo fatto sono state il ballo e la recitazione, ed è soprattutto per quest’ultima che ho deciso di fare domanda.

2 - Thanks to this project, I learned that all of us are the same. In my country we have a low opinion of ourselves, we think we are not good enough, not behaving properly enough, but having the chance to be around people from more than 10 different countries made me realize that the same things make us smile, the same things make us sad. No matter if you are from Macedonia or Spain or Lithuania you fall in love the same way, you miss people the same way.

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Nel mio Paese abbiamo una bassa autostima, pensiamo che non siamo abbastanza o che non ci comportiamo mai abbastanza bene, ma l’aver avuto l’opportunità di incontrare persone diverse provenienti da dieci diversi Paesi mi ha permesso di capire che sono le stesse cose a farci ridere o a renderci tristi. Non importa se vieni dalla Macedonia, dalla Spagna o dalla Lituania, tutti si innamorano nello stesso modo, tutti sentono la mancanza di qualcuno nello stesso modo.

3 - It gave me an idea of how it is like to work in groups and live in the same room with other people. It can be challenging at times when there are clashes of opinions. After this experience I realized that this world needs more volunteering. This world needs all the help that we can provide so we could finally change something. I hope volunteering makes people less egoistic. People shouldn't volunteer because of the traveling it can provide but for making the world a better place.

Questo progetto mi ha permesso di capire com’è lavorare in gruppi di persone diverse e convivere condividere la stessa stanza. Può essere difficile a volte, soprattutto quando abitudini o opinioni diverse si scontrano. Dopo questa esperienza ho capito che questo mondo ha bisogno di molte più persone che facciano attività di volontariato, di tutto l’aiuto possibile per poter finalmente cambiare le cose. Spero che il volontariato possa rendere le persone meno egoiste. Le persone dovrebbero fare attività di volontariato non per le opportunità di viaggio che offre, ma per poter rendere il nostro mondo un posto migliore.

4 - Belluno was wonderful. It was like a little piece of heaven between the mountains. Sometimes I really had a hard time believing myself I was there. Maybe it was because it was my first exchange, and I experienced everything so deeply.

Belluno è una splendida città. È come un piccolo pezzo di paradiso nascosto tra le montagne. A volte non credevo veramente di esserci, forse perché è stato il mio primo scambio e vivevo ogni cosa molto più intensamente.

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JOVITA BELIAK - LITUANIA

1 - I have chosen this project because that time I got a week of holidays and I decided to use it meaningful. What is more, the description of the project activities and the place of participation looked attractive.

Ho scelto questo progetto perché avevo dei giorni di ferie proprio in quel periodo e volevo utilizzarli nel modo migliore possibile. Inoltre, la descrizione delle attività del progetto e il luogo dello scambio sembravano molto interessanti.

2 - I have learned not to be afraid to show yourself. To be crazy, to express yourself through the art, to be creative, to share your ideas (even if sometimes it is a stupid one), to accept others comments (you may not agree with them but you have to learn to listen). What is more, I had a perfect experience in getting to know better the Italian culture - food, gestures, attitudes, etc..

Ho imparato a non avere mai paura nel mostrare me stessa. Ho imparato a essere un po’ più pazza, a esprimermi attraverso l’arte, a essere creativa, a condividere le mie idee (anche se qualche volta possono sembrare senza senso). Inoltre, ho potuto conoscere e approfondire la cultura italiana, il cibo, i gesti e i modi di fare.

3 - No. I think this project was not about changing the idea of volunteering, but it was about strengthening the importance of volunteering. Moreover, the best motivator of volunteering is to listen to personal experience and life stories.

Non penso che questo progetto abbia cambiato la mia idea di volontariato. Penso che l’obiettivo finale di questo progetto non fosse quello di far cambiare l’idea che le persone avevano del volontariato, bensì quello di rafforzare quest’ultima. Inoltre, la miglior cosa per poter motivare e ispirare il volontariato sono le esperienze personali delle persone.

4 - Belluno - is wonderful. The location is very impressive - surrounded by mountains and the river across the city. Also, I fell in love with architecture. Personally, it was a place of inspiration. Even the rain could have ruin the spirit of lovely Belluno.

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VALIA TAMV – GRECIA

1 - I read about the organization and the project and I found it quite interesting. Sharing common values as a title is promising I have to say. Getting more info I saw that the project was focusing in ways to share these common values through art. I loved that. We all have the same feelings. No matter what your language is, we are all smiling in the same language. Art gets us closer.

Ho letto qualcosa riguardo l’associazione che organizzava il progetto e l’ho trovata molto interessante. Il titolo era molto promettente fin dall’inizio. Dopo aver raccolto più informazioni ho capito che il progetto si proponeva di condividere dei valori comuni attraverso l’arte. Tutto ciò mi è piaciuto molto. Tutti noi condividiamo gli stessi sentimenti. Non importa quale sia la lingua, tutti siamo capaci di sorridere. L’arte ci permette di avvicinarci.

2 - In this project I learn stuff about other countries, and how they see things. I visited places I would no visit myself, going to Italy and more over I got many information about them. But most important I would have to say I met and "worked", if I may use this word, because it was more fun than actual work, with interesting and amazing people. It was a lifetime experience.

Ho imparato molto sugli altri paesi coinvolti nel progetto e sul loro modo di vedere le cose. Ho visitato posti dove non avrei mai pensato di andare, come il semplice venire in

Belluno è una città meravigliosa. Il luogo è molto suggestivo, circondato dalle montagne e con un piccolo fiume che attraverso la città a metà. Mi sono subito innamorata dell’architettura e personalmente è diventata per me un luogo di ispirazione. Nemmeno la pioggia avrebbe potuto rovinare il suo spirito magico.

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Italia. Ma la cosa più importante è il fatto che abbia avuto l’opportunità di lavorare (se così si può dire, perché più che di lavoro si trattava di divertimento) con delle persone interessanti e meravigliose. È stata un’esperienza indimenticabile.

3 - After this experience I am really into doing an EVS project more than before. In local level I have been active and I am trying to be more and more. It is a great feeling in my opinion to have the ability to work not for money but for the community. And doing it with new people from different countries, in another place away from home sounds great! I still remember the breakfasts we had all together and how we were trying to meet new people from the begging of the day.

Dopo questa esperienza sono davvero convinta di voler far domanda per il Servizio volontario europeo, mai quanto ora. A livello locale sono stata molto attiva e sto cercando di esserlo ancora di più. È una sensazione molto bella quella di poter lavorare non per i soldi ma per la comunità e fare tutto ciò con persone nuove da diversi Paesi, in un posto nuovo lontano da casa è sicuramente molto più bello. Ricordo ancora di quando facevamo colazione tutti assieme mentre cercavamo di conoscerci.

4 - Belluno is a very sweet, calm and close to the nature city. I do not know about the economy there or the everyday lifestyle but the feeling I have about Belluno, outside of the project, is that Italians even if they cannot speak English they smile and they are trying to help you. I loved that. I felt free there away from the noisy city I am from. I would love to go back there.

Belluno è una città carina, tranquilla e immersa nel verde. L’impressione che ho avuto è che gli italiani anche se non parlano inglese, almeno sorridono e cercano di aiutarti sempre. Mi sono sentita lontano dai rumori della città da cui provengo. Mi piacerebbe tornarci.

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ELVITA LOGINA - LETTONIA

1 - I do believe that project can change life for some youngsters, not only the way of thinking but also free time activities and work/study choice. This Project was more about volunteering, I am also an active volunteer for many years now, and I really like the idea of involving people in social and local work with giving them chance to gain experience and chance to meet new people and find new opportunities in work or projects.

Credo fermamente che questo tipo di progetti possano cambiare la vita di molti giovani, non solamente il loro modo di pensare, ma anche le loro attività durante il tempo libero e le scelte lavorative o di studio. Questo progetto si è concentrato soprattutto sul tema del volontariato. Faccio la volontaria ormai da molti anni e mi piace tanto l’idea di coinvolgere i giovani in attività sociali, dando loro la possibilità di imparare qualcosa di nuovo, di incontrare persone nuove e trovare nuove strade in ambito lavorativo.

2 - There are so many people who love volunteering and who love to organize events, projects and help each other in different ways without asking something back. Each one think differently, but we have one thing which connects us, volunteering.

Ho imparato che ci sono moltissime persone che amano il volontariato e a cui piace organizzare eventi, progetti e aiutare gli altri senza chiedere nulla in cambio. Ognuno può pensarla in modo diverso, ma siamo tutti uniti e legati tra di noi grazie al volontariato.

3 - No, not really, I am just happy that more people now know about volunteering.

La mia visione del volontariato non è cambiata molto, sono solo felice che più persone siano venute a conoscenza di questa realtà.

4 - I loved it, quite, small, cozy city.

Belluno mi è piaciuta molto, è una città piccola, tranquilla dove è difficile non sentirsi a casa.

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CAMILLA RANAURO - ITALIA

1 - I decided to take part in this exchange, because I found the topic very interesting and inspiring. I have volunteered in different organizations and I wanted to share experiences with other youngsters from Europe.

Ho deciso di partecipare a questo scambio perché il tema era molto interessante e d’ispirazione. Ho prestato servizio come volontaria in molte organizzazioni e volevo condividere questa mia esperienza con altri giovani da tutta Europa.

2 - This project taught me how to conceive volunteering in an European perspective, considering the cultural variety and keeping an open and international approach. Besides, it gave me new skills of organization and creative production.

Questo progetto mi ha insegnato a vedere il volontariato sotto un punto di vista più europeo, considerando la varietà culturale e mantenendo un approccio aperto e internazionale.

3 - Yes, now I see volunteering as a common ground for European citizens, the house where we can build a real European family.

Sì, ora vedo il volontariato come un terreno comune per tutti i cittadini europei, il luogo da cui partire per poter costruire una vera, grande famiglia europea.

4 - Belluno is a small, quiet city surrounded by the breathtaking panorama of dolomites. Living there for ten days has been a very nice experience, peaceful and close to the nature.

Belluno è una piccola e tranquilla cittadina, circondata da un panorama senza fiato come quello delle Dolomiti. Vivere lì per 10 giorni è stata un’esperienza piacevole, che mi ha permesso di avvicinarmi alla natura.

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LIDIJA ZANERIPA - LETTONIA

1 - I chose participate because I have never been to such projects and I wanted to know how these things work.

Ho deciso di partecipare perché non avevo mai partecipato a una cosa del genere e volevo sapere come funziona un progetto Erasmus+.

2 - I learnt how actually communication work between different people from different cultures.

Ho imparato a capire come funziona la comunicazione tra persone con culture diverse.

3 - I realized how varied can be the idea of volunteering from other people point of view, but mine opinion didn’t change.

Ho notato che l’idea del volontariato varia molto da una persona all’altra, ma la mia visione non è cambiata.

4 - Belluno is amazing. Architecture, landscape were spectacular.

Belluno è una splendida città. L’architettura e il panorama sono spettacolari.

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GUENAELLE ERNESTINE - BELGIO

1 - I did this travel in order to meet new people from different countries, to improve my English and of course, to debate about volunteering.

Ho deciso di fare questo viaggio per conoscere persone nuove da diversi Paesi, per migliorare il mio inglese e senza dubbio anche per discutere di volontariato.

2 - I have learned many things about other cultures, and the city of Belluno and Feltre.

Ho imparato moltissimo sulle altre culture e sulla città di Belluno e Feltre.

3 - After this experience in Belluno, my idea of volunteering hasn't change, but became stronger. I still see volunteering as sharing things/moments with people, spending time with people, helping people, solidarity.

Dopo questa esperienza a Belluno, la mia idea di volontariato non è cambiata, ma si è rafforzata. Vedo sempre il volontariato come la condivisione di cose e momenti, il passare del tempo con altre persone, l’aiutare gli altri e la solidarietà.

4 - Belluno is a pretty city with great and friendly people.

Belluno è una città molto carina e i suoi abitanti sono molto gentili.

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Laura De RizAnita TisatEnrico De Col Sabrina Campigotto

CSRP

L'ANGOLO DEI RINGRAZIAMENTI

In primis un grazie allo staff del Csv e del Comitato di Intesa (in particolare il presidente Giorgio Zampieri per la costante presenza e il vice Gianluca Corsetti per la presenza a Feltre, poi Angelo Paganin e Valeria Vedana per il supporto) e la bellissima squadra di volontari interpreti (Lorena Brancher, Gilla Mancosu, Silvia Gobber, Giulia Prior e Valentina De March) con menzione particolare a Stefano Dal Farra che si è rivelato preziosissimo.

Si ringraziano gli enti pubblici per il patrocinio e gli sponsor: la Provincia di Belluno, i Comuni di Belluno (con l'intervento del sindaco Jacopo Massaro all'evento finale) e Feltre (con l'intervento del sindaco Paolo Perenzin durante la visita alla città), Lattebusche, il Consorzio Turistico Dolomiti Prealpi, l'istituto “Catullo” di Belluno per la concessione della palestra per le prove e la cartoleria Sommavilla di Belluno. Un ringraziamento per la collaborazione va

Lo staff organizzativo del Centro studi ricerca e progettazione del Csv Belluno desidera ringraziare tutti coloro che hanno contributo alla buona risuscita dell'evento, dedicando tempo e energie a titolo volontario, dimostrando ancora una volta che l'unione fa la forza.

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anche al Comitato Gemellaggi di Feltre con il referente Ivan Perotto, all'associazione culturale “La musica non ha confini” con Moustapha Fall, al presidente Lino Di Sano e tutta la squadra di suonatori di tamburi e ballerine, a Rajeev Badhhan per la parte teatrale e al Laboratorio Inquadrati del Csv con Roberto Bristot e Emanuele Bunetto.

Per l'evento finale grazie alle autorità presenti (consigliere regionale Franco Gidoni, deputato Federico D'Incà e Franco Chemello per l'Ufficio scolastico territoriale) alla squadra di Antincendio Boschivo e Protezione Civile di Sospirolo per la presenza in teatro, al presentatore Giorgio Dell'Osta Uzzel e all'apprezzata presenza come relatrice dell'europarlamentare Elly Schlein.

"SHARING COMMON VALUES!"

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Laura De Riz

Centro Studi Ricerca e Progettazione del Csv di Belluno

ERASMUS+ CON IL COMITATO D'INTESA:PROSEGUONO LE OPPORTUNITÀ DI MOBILITÀ GIOVANILE IN EUROPA

Dal 25 al 31 ottobre si è svolto a Viinistu (Estonia) il training course “Neetwork in action – quality in EVS for NEETs”, progetto finanziato dall’Agenzia nazionale per i Giovani italiana (ANG) nell’ambito delle attività di formazione e cooperazione, in collaborazione con le Agenzie nazionali estone, irlandese, lettone, olandese e belga. Era presente anche Laura De Riz del Centro studi ricerca e progettazione del Csv di Belluno.Si tratta di un progetto strategico, un long term project, che ha come obiettivo primario la creazione di un network internazionale di organizzazioni che lavorano a sostegno di progetti di inclusione sociale.

Il focus del training è stato quello di definire una visione di lungo termine, nonché metodologie operative orientate ad agevolare il passaggio dei giovani NEET (inoccupati) in giovani EET (occupati) mediante il loro coinvolgimento in progetti di mobilità europea, ovvero in corsi di formazione, scambi internazionali e progetti di Servizio Volontario Europeo. Ai lavori hanno preso parte 22 partecipanti, provenienti da 7 Paesi diversi: dall'Olanda, Irlanda, Lettonia, Italia, Slovenia, Belgio, Estonia.La settimana di lavoro è stata ricca di spunti e di apporti che hanno permesso di raggiungere risultati di qualità. Si è discusso

Dal Centro Studi in Estonia per favorire l'inserimento dei giovani “neet”

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su quali attività, metodologie e approcci di lungo periodo sia necessario attuare, in un'ottica di network, al fine di coinvolgere attivamente i NEET all'interno di progetti di mobilità europea. In particolare il network ritiene prioritario investire in progetti breve termine di Servizio Volontario Europeo (SVE), della durata di due mesi, pensati appositamente per favorire la mobilità di coloro che si trovano temporaneamente o stabilmente inoccupati. I vantaggi di un coinvolgimento dei NEET in progetti di questo tipo sono evidenti: lo SVE si configura come un'opportunità per avvicinarsi o riavvicinarsi al mondo del lavoro e dell'apprendimento, un'occasione per esprimere la propria creatività e i propri interessi, per lavorare e confrontarsi con gruppi di coetanei che condividono le stesse prospettive, nonché per sviluppare il senso di responsabilità verso se stessi e nei confronti della comunità locale.Risulta inoltre prioritario investire maggiormente in attività di coaching, ovvero in attività di consulenza personalizzata e capillare sul territorio, in sinergia con enti pubblici e privati.

Questo per dare risposte concrete ai bisogni dei NEET e, soprattutto, per dare la giusta visibilità alle opportunità offerte dai finanziamenti Erasmus+, raggiungendo più efficacemente il target di riferimento. Le potenzialità del programma Erasmus+ sono molteplici: i progetti di mobilità offrono la possibilità di sviluppare competenze trasversali (linguistiche, cognitive, sociali, relazionali, etiche, digitali,...) e di riacquisire fiducia in se stessi, mettendosi alla prova e al servizio dell'interesse comune in un paese straniero.La partecipazione al training è stata senz'altro positiva: durante la settimana di formazione c'è stata l'opportunità di presentare il Comitato d'Intesa e di conoscere tante altre realtà europee, animate da obiettivi e valori comuni. Si è trattato di una vera e propria full immertion orientata alla creazione di nuove sinergie, che ha permesso il confronto fra modelli formativi e lo scambio reale di buone pratiche. Concludo ringraziando i trainers per aver facilitato la discussione creando ponti fra le varie organizzazioni e per averci consentito di lavorare, già durante la settimana di training, su alcune progettualità comuni.

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Dal 19 al 25 ottobre scorsi Chiara Scarton da Mel, Alice Forlin e Debora Sampieri di Feltre hanno frequentato un corso di formazione a Madrid organizzato dalla locale Fondazione Tomillo, evento che aveva il Comitato d'Intesa come partner italiano. Titolo del corso era “Reinforce your professional future: a training course for improving your application skills by empowering yourself” con 29 partecipanti da 11 nazioni diverse (c'erano anche Spagna, Belgio, Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Turchia, Polonia, Romania e Bulgaria). L'obiettivo era quello di puntare sull'accrescimento di competenze relazionali e linguistiche per il proprio futuro professionale e non solo. L'esperienza è stata molto formativa, come raccontano le tre giovani: «Il corso è stato molto introspettivo: ci sono state proposte molte attività che ci facevano riflettere su come utilizzare e gestire nel campo professionale le nostre passioni, sentimenti ed emozioni.

In particolare si è posta l'attenzione su quello che davvero vogliamo diventare e raggiungere nella vita, sottolineando quanto siano importanti la soggettività e la personalità. Il metodo utilizzato per il training è stato l'insegnamento informale basato su lavori e discussioni in piccoli gruppi, attività creative e momenti di riflessione mai banali e scontati. Il gruppo si è dimostrato molto coeso ed era formato da personalità completamente differenti, sia dal punto di vista culturale che caratteriale e ovviamente di provenienza ma, nonostante ciò, abbiamo lavorato insieme in modo naturale e collaborativo, spronandoci a vicenda e parlando apertamente dei nostri limiti e potenzialità e di come abbatterli per conoscersi a fondo. Nel complesso l'intero corso è stato veramente efficace poiché ci ha permesso di guardare dentro di noi e di scoprire aspetti del nostro carattere che difficilmente avremmo considerato».

Tre ragazze feltrine a Madrid per imparare a migliorare le competenze non formali

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Proseguono con successo i progetti di mobilità internazionale promossi dal Comitato d'Intesa. Dal 27 novembre al 4 dicembre si è tenuto a Craiova (Romania) il corso di formazione “CSR 2.0 – Creative CSR Instruments for Youth Projects”, organizzato dall'associazione rumena “Center for Sustainable Community Development CSCD” e finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Erasmus + (Mobility of Youth workers).Il corso ha radunato 21 lavoratori provenienti da 7 Paesi europei. L'Italia è stata rappresentata da 3 giovani selezionati dal Comitato d'Intesa: Laura De Riz, referente dell'area Europa del Centro studi ricerca e progettazione del Csv di Belluno; Francesca Gaio, referente dello sportello Informa Immigrati Alpago e dell'associazione Alba Azione di Gioia Onlus; Andrea Giaretta,

laureando in Economia e Finanza presso l'università Ca Foscari di Venezia. La settimana di corso si è rivelata un'importante occasione per apprendere come metodologie e strategie di marketing, tradizionalmente utilizzati in ambito profit, possano essere trasferite anche in ambito no profit, sostenendo l'attività quotidiana delle associazioni di volontariato. L'obiettivo è stato quello di ragionare secondo una prospettiva inedita e ibrida, per rendere le associazioni locali più competitive nell'ambito dell'ideazione, gestione e promozione di nuove progettualità.

Il TC di Craiova è stata la mia prima partecipazione ad un programma europeo e non ho dubbi sul fatto che la rifarei immediatamente: il confronto diretto con

persone di diverse culture, con diverse esperienze formative e lavorative, tutte però accomunate dall'operare con i giovani in diversi contesti, è stato diretto, non formale,

FRANCESCA GAIO

Training Course in Romania

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Il TC CSR 2.0 si è rivelato una delle occasioni più arricchenti e stimolanti del mio percorso di formazione. Le peculiarità di questa esperienza sono l'intensità e l'efficacia delle sessioni. Il valore aggiunto è rappresentato senza dubbio dall'occasione di incontro e confronto con i partecipanti:

persone di culture anche molto differenti dalla propria, ma con obiettivi e sogni in comune pronti a condividerli per realizzare un unico progetto di più ampio respiro. Un grazie al Comitato d'Intesa per avermi dato la possibilità di vivere questa esperienza!

Il corso si è rivelato un'importante opportunità per rafforzare la collaborazione con l'associazione capofila e per allargare la rete di partenariato internazionale, ragionando su progettualità comuni da realizzare nel breve-medio periodo. Le metodologie e le strategie apprese, soprattutto legate a tecniche di marketing, di crowdfunding e fundraising

rappresentano per le organizzazioni non profit uno dei principali vettori di crescita e sviluppo, indispensabili per affrontare le attuali sfide di un sistema altamente competitivo. Il programma Erasmus+ si è rivelato ancora una volta un importante incubatore di idee, in grado di apportare al mondo associazionistico locale nuova linfa progettuale.

serio e costruttivo come mai avrei pensato. È stata un'occasione di crescita personale, di acquisizione di nuove competenze a vari livelli, ma anche di costruzione di legami tra le associazioni presenti con l'obiettivo di dare vita a nuove progettualità di respiro internazionale, le cui potenzialità

però in Italia vengono troppo spesso sottovalutate. Un profondo ringraziamento al Comitato d'Intesa per avermi offerto quest'opportunità e per aver colto l'importanza del programma Erasmus+, portandolo in un territorio "periferico" come la Provincia di Belluno.

ANDREA GIARETTA

LAURA DE RIZ

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Enrico De Col

Centro Studi Ricerca e Progettazione del Csv di Belluno

PROGETTO PASSI: ONLINE IL VIDEO RESOCONTO

Dopo la positiva chiusura del progetto di volontariato giovanile “Passi” (Partecipazione Ambiente Salute Sostenibilità Integrazione), è disponibile online il cortometraggio che riassume gran parte dell'esperienza, realizzato dal Laboratorio Inquadrati del Csv con il regista Roberto Bristot e il tecnico video Emanuele Bunetto.Si può visualizzare al seguente link:h t t p s : / / w w w . y o u t u b e . c o m /watch?v=IyeJAt4sZhcIl Centro studi ricerca e progettazione ringrazia il Comune capofila di Ponte nelle Alpi, la Regione Veneto per aver sostenuto l'idea con il finanziamento nell'ambito del bando “Giovani, cittadinanza attiva e volontariato 2014”, le quattro scuole superiori partecipanti (istituto Catullo di Belluno, istituti Della Lucia, Canossiane e Rizzarda di Feltre), i partner formativi (Ulss 1 e 2 e l'Ente Parco Dolomiti Bellunesi) e alla Fondazione Dolomiti Unesco per il patrocinio. Menzione speciale per le 28 associazioni da tutta la provincia che hanno aderito e, tra queste, alle 13 che hanno ospitato i 19 giovani coinvolti nel progetto.

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GIOVANI • SCUOLA • PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA ATTIVA

GIOVANI, SCUOLA,PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA ATTIVA

Consegnati a 19 giovani agordini gli attestati di partecipazione a “CSV... VOLONTARIO ANCHE TU!”

Premiati per l'impegno a favore di giovani e anziani. Giovedì sera nella sala consiliare del comune di Agordo 19 ragazzi hanno ricevuto gli attestati di partecipazione al programma “Csv... volontario anche tu!”, che da sette edizioni permette a centinaia di bellunesi dai 12 ai 18 anni di spendere alcune ore nel mondo del volontariato provinciale. Per loro sono stati attivati due progetti, uno con il centro estivo cittadino, l'altro per la consegna pasti agli anziani a domicilio. Per il primo sono stati premiati Erika Costa, Nicola Savio, Marianna Cadorin, Chiara Santomaso, Crhistian Luciani, Giada Ragazzo, Tatiana Da Rold, Arianna De Biasio, Martina De Colò, Jessica Del Din, Emanuele Spaccagna, Annalisa Conedera, Zafira Sief e Chiara Garavana.

Per il secondo Dennis Baiolla, Yuri Dai Pra, Marco Dell'Antone, Gianluca Santomaso e Mirco Soccol.La cerimonia semplice ha lasciato una bella certezza negli organizzatori: «Nei nostri giovani c'è tanta sensibilità e spirito altruistico», come sottolinea l'assessore per i servizi alla persona Nadia Dell'Agnola. Il programma è promosso dal Csv di Belluno con referente Paolo Capraro ed è stato supportato dal circolo Auser “El Broi” e dall'amministrazione comunale di Agordo. Il referente. Capraro ha sottolineato che «l'adesione al progetto non offre solo l'opportunità di ricevere dei crediti formativi scolastici, ma permette ai ragazzi di toccare con mano la realtà dei bisogni del territorio».

Paolo Capraro Responsabile sportello Scuola e promozione del volontariato del Csv di Belluno

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Significative le testimonianze di alcuni ragazzi: «Le persone a cui portavamo i pasti ci aspettavano con gratitudine. Ringrazio il mio compagno che mi ha coinvolto in questa esperienza e che per me è stata arricchente», oppure: «La sera dopo una giornata con i bambini al centro estivo eravamo stanchi, ma soddisfatti». Positiva anche la conferma di una madre che si è sentita dire dal proprio figlio, spinto a partecipare al progetto, che aveva apprezzato il percorso fatto. Infine un padre che ha ringraziato per l'opportunità di mettersi in gioco offerta al proprio figlio.La valutazione finale è più che positiva:

«Lo spirito di solidarietà e condivisione ha accomunato tutti gli attori coinvolti nel progetto. Per cui un sentito grazie a tutti e al prossimo anno».

Per maggiori informazioni: http://www.csvbelluno.it/servizi/promozione-del-volontariato/csv-volontario-anche-tu.html

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PROGETTO IL “PERCORSO DELLA COSTITUZIONE” NEL COMUNE DI PUOS D'ALPAGO

Il progetto del “Percorso della Costituzione” si inserisce nell'ambito dell'iniziativa “G.O.G. - Gruppo Operativo Giovani” che dal 2009 viene organizzata nel periodo estivo per i ragazzi dai 14 ai 18 anni del Comune di Puos, grazie alla collaborazione tra Comune, Pro loco, “Informa Immigrati dell'Alpago – Alba Azione di Gioia onlus”, parrocchia di san Bartolomeo, Azione Cattolica di Puos e alcuni volontari locali.Ogni anno il G.O.G. propone ai ragazzi un tema specifico sul quale riflettere e attorno a tale argomento vengono individuate delle attività teorico-pratiche da far svolgere ai giovani. Lo scopo principale dell'iniziativa è quello creare una rete, una collaborazione nel rispetto delle diverse competenze, che aiuti i ragazzi a maturare senso civico, desiderio di conoscere il territorio, passione e partecipazione alla vita comunitaria, conoscenza e relazioni positive con persone di diverse età e provenienza.

La progressiva crescita dell'iniziativa e il riscontro positivo ottenuto gli scorsi anni sia tra i ragazzi e le loro famiglie all'interno della comunità hanno spinto gli organizzatori a riproporre l'iniziativa anche per l'estate 2014.La tematica sottoposta ai partecipanti e sulla quale hanno lavorato è stata “I care: costruendo comunità”, ovvero il tentativo di ragionare su un immaginario cantiere nel quale non si edificano palazzi o abitazioni, ma una comunità coesa, solidale e responsabile. Come e soprattutto cosa fare

Francesca Gaio Referente di Alba Azione di Gioia

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per raggiungere questi obiettivi? Questo è il quesito posto ai giovani e al quale essi hanno cercato di rispondere. In concreto i ragazzi del Gruppo Operativo Giovani hanno dato vita ad alcune iniziative con l'obiettivo di “costruire comunità”, tra cui il “Percorso della Costituzione”. Sono stati creati 14 pannelli riguardanti i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione Italiana: ognuno di essi riporta il testo dell'articolo e la rappresentazione grafica in chiave personale dello stesso proposta dai ragazzi. L'idea è quella di sistemare tali pannelli nei luoghi del Comune dove effettivamente quel principio si concretizza e lasciarli esposti per essere letti da tutta la cittadinanza, dando così vita ad un percorso permanente che permetta alle persone di conoscere e ricordarsi le basi sulle quali poggia il loro essere membri di una comunità e quindi cittadini, con relativi diritti e doveri.

Dal 10 al 13 settembre un gruppo di persone dell'Alpago ha preso parte a una gita a Roma, che ha unito in sé momenti di fede, arte, educazione civica e storia. La gita è stata promossa dai ragazzi del Gruppo Operativo Giovani e dell'Azione Cattolica, insieme a Comune, Pro loco e parrocchia di Puos.Dopo la prima giornata, dedicata all'arrivo a Roma con tappa intermedia ad Orvieto, il giorno seguente si è diviso in due parti: la mattinata è stata dedicata alla visita di Roma antica (Colosseo, Fori Imperiali, Altare della Patria) e di alcune chiese significative come San Pietro in Vincoli e San Clemente; il pomeriggio è stato occupato dalla visita a Palazzo Montecitorio e alla Camera dei Deputati.

Il Gruppo Operativo Giovani dell'Alpago in

visita a Roma

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Il viaggio a Roma si inserisce infatti all'interno del progetto sul “Percorso della Costituzione”. La visita al Parlamento ha permesso ai ragazzi di vedere con i loro occhi i luoghi dove si lavora per concretizzare i valori sanciti dalla Costituzione. La serata inoltre è stata contraddistinta dalla piacevolissima cena alla “Trattoria de Gli Amici” a Trastevere. Questo ristorante nasce da un'idea della Comunità di Sant'Egidio per offrire alle persone diversamente abili la possibilità di lavorare a tutti gli effetti, svolgendo varie mansioni all'interno della Trattoria. La Comunità di Sant'Egidio ha sede proprio a Trastevere e il gruppo ha anche potuto incontrare un suo esponente, che ha spiegato l'impegno sul territorio e a livello internazionale su temi come la solidarietà, l'accoglienza, i diritti umani.

La terza giornata è stata contraddistinta dall'incontro con le Suore Missionarie della Carità, ordine fondato da Madre Teresa di Calcutta e che ha sedi in tutto il mondo. Le loro attività si fondano sui precetti di Madre Teresa (preghiera, fede, amore, servizio, pace) e su queste basi aiutano le fasce più povere della popolazione. Il resto della giornata è stato dedicato alla visita alla Basilica di San Pietro e ai Musei Vaticani.Coronamento dell'esperienza è stata la partecipazione all'Angelus del Papa domenica a mezzogiorno, con il privilegio di essere anche salutati direttamente dal Pontefice durante il suo discorso.

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PRIMO CONVEGNO SUI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO IN PROVINCIA DI BELLUNO:“GUARDAMI NEGLI OCCHI” ORGANIZZATO DAL “GRUPPO AUTISMO” - ANFFAS BELLUNO

Teresa Tauro

Servizio civile nazionale – Comitato d'IntesaProgetto STACCO

Il convegno organizzato dal gruppo Autismo – Anffas di Belluno con il patrocinio del Comitato d'Intesa e Csv di Belluno, svoltosi a Belluno il 3 ottobre presso l'ex Centro Giovanni XXIII, è stato pensato per divulgare informazioni relative all’autismo acquisite negli ultimi anni e per sostenere la lotta quotidiana di persone che vedono il mondo da una prospettiva diversa. L’incontro è stato introdotto dai ringraziamenti di Salvatore Bavasso, presidente dell’Anffas bellunese, procedendo con i saluti istituzionali e con la presentazione dei relatori.

Incisivo il parallelismo di Giorgio Zampieri, presidente del Comitato di Belluno, che con le due frasi cruciali «uniti siamo più forti» e «insieme per crescere insieme», fa da ponte al tema centrale dell’incontro “Guardami negli occhi”.Guardare e vedere sono due verbi distinti. Il vedere consente un coinvolgimento diretto e da questo ne può scaturire il giusto atteggiamento per l’inclusione sociale. L’assessore ai Sevizi sociali del Comune di Belluno Valentina Tommasi ha sottolineato quanto siano ostacolanti le barriere

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culturali, architettoniche, burocratiche ed economiche, specie in contesti di disagio come la quotidianità di una persona autistica. L’assessore ha incitato, nonostante tutto, a rimanere uniti e guardare negli occhi, rimarcando l’intensa e proficua dimensione di volontariato nel territorio bellunese. Il sindaco di Pieve di Cadore Maria Antonia Ciotti ha ricordato la centralità dell’uomo e, in particolare, della persona in difficoltà. Il sindaco ha invogliato ad andare nel profondo, mettendo le persone al primo posto, sempre. La dottoressa Rossella Di Marzo, coordinatrice dell'unità operativa Disabilità dell'ULSS n. 1, ha aperto il suo discorso assicurando impegno da parte delle istituzioni nell’area sociale-sanitaria. L’impegno proposto andrà in linea con l’accrescere della cultura alla disabilità. Per cui il problema del singolo si tramuta in problema plurale, collettivo. Di Marzo ha precisato, tra l’altro, che in realtà non si tratta di problema, ma di modi diversi di funzionare. In rappresentanza delle famiglie di figli affetti da disturbi dello spettro autistico, ha preso la parola un genitore che ha contribuito alla creazione del gruppo Autismo, enfatizzando l’obiettivo di tale scelta che mira all’autonomia di queste persone con la sfumatura rosea che si chiama dignità di vita, quindi uniti anche per richiedere interventi abilitativi specifici per questa particolare patologia.

Lo psichiatra e moderatore Tiberio Monari ha fatto scivolare il dibattito in un nodo difficile da sciogliere, fatto di bisogni, che siano essi sociali, psicologici, sanitari, in un contesto di deficit psico-cognitivi e fisici. Monari si è focalizzato su alcuni temi basilari come il diritto alla salute e sul come darne valenza, ad esempio mediante una stimolazione continua verso le istituzioni affinché ci siano cure adeguate, monitorandone periodicamente gli esiti e ragionando in un ottica di miglioramento non solo immediato ma tenendo conto del ciclo di vita.Il primo intervento di Ljanka Dal Col, psicologa, psicoterapeuta di indirizzo cognitivo comportamentale e dottore di ricerca in psicologia dell’educazione e della disabilità, è stato di apertura a una descrizione più dettagliata delle tipiche caratteristiche di una persona autistica, sottolineando le diverse menomazioni nella sfera sociale, dovute anche ad una carente, assente o diversa comunicazione verbale e non verbale. Dal Col ha affermato che in questo specifico disturbo c’è una forte gamma di variabilità con stessa etichetta diagnostica e diversa manifestazione di sintomi. Quindi si porge l’attenzione sulla percezione del bambino autistico che sente più motivante il mondo concreto, quindi la praticità delle azioni, rispetto al mondo sociale in quanto quest’ultimo può risultare

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fuorviante. Per un efficace trattamento è necessaria una corretta diagnosi che la si può ottenere tenendo conto di un’accurata osservazione dei comportamenti sociali. Ovviamente è di buon senso non fermarsi all’etichetta diagnostica, bensì di andare oltre dando anche credito a ciò che ‘sente’ il genitore. Con la citazione «esperti che osservano altri esperti» ha invogliato al parent training per arrivare a nuovi modi di stare con il bambino ed insegnare al bambino, mediante strategie e comportamenti di coping.A seguito del contributo della psicoterapeuta Dal Col, Cesarina Xaiz, psicomotricista e terapista della famiglia di scuola sistemica, ha presentato il modello di intervento nella sfera dell’autismo adottato nel laboratorio psico-educativo, quindi il lavoro con i genitori. Diverse sono le scuole di pensiero relative agli interventi in questo campo, ma una sintesi tra direttivo ed interattivo potrebbe essere l’approccio favorevole per concreti miglioramenti. La terapista ha sottolineato l’importanza di progettare cambiamenti in ambienti naturali, senza però rifiutare i contesti artificiali come il laboratorio. Come Dal Col, Xaiz ha rimarcato la grande gamma di variabilità dei disturbi dello spettro autistico affermando, quindi, l’impossibilità di una terapia circoscritta, ma optare per diverse modalità di trattamento.

La seconda sessione è stata animata dal parere esperto di Elena Gorini, psicologa specializzata in neuropsichiatria clinica e supervisore metodologia ABA. Gorini ha trattato il tema fondamentale delle autonomie ed abilità sociali nel contesto dell’autismo. Fondamentale nelle varie modalità di trattamento risulta l’insegnamento graduale, togliendo l’istruzione verbale sfumandola, poiché così facendo non si creerebbe dipendenza, legando meno la persona autistica all’aiuto. L’intervento dal tono pragmatico si è concluso con alcuni video che mettono in luce quanto sia necessaria in casi di autismo la frammentazione dei compiti. Facendo il punto di quanto detto durante il convegno, si sottolinea quindi quanto sia necessario l’impegno sia a livello istituzionale, ma anche personale, per trovare il modo di migliorare le condizioni di autonomia ed inclusione sociale degli autistici, auspicando l’utilizzo di tutti gli strumenti che la tecnologia e la scienza ci offrono, senza tralasciare l’esperienza e la competenza. Data la lacuna emersa durante l’incontro, l’impegno futuro si spera venga proiettato anche in una possibile formazione e specializzazione di psichiatri che seguono casi con disturbo dello spettro autistico. Si conclude riprendendo la frase di Luigi Termanini, senza rassegnarsi mai, ma consapevoli che non si guarisce. Si può migliorare. È un modo diverso di vivere.

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PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO DEL “TAVOLO DELLA DISABILITÀ”

Aldo Andriolo

Referente associazione sociale sportiva invalidi (ASSI)

Le associazioni del Tavolo di disabilità operanti in provincia di Belluno, che aderiscono al Comitato d’Intesa, hanno sottoscritto l'8 settembre un documento per presentare la situazione di sempre maggiore difficoltà in cui si vengono a trovare le persone con disabilità.

Il documento si concentra sui seguenti punti:

• Integrazione e inclusione scolastica;• Lavoro; • Domiciliarità, semiresidenzialità, residenzialità;• Barriere architettoniche;• Risorse e finanziamenti;• Il ruolo delle associazioni.

Il documento raccoglie le osservazioni pervenute da AISM, ANFAS-AIPD, UIC e ASSI, secondo le esperienze maturate nei rispettivi ambiti di azione. ASSI ha steso il documento creando una sintesi, basandosi su un cappello introduttivo che

ricorda alcuni presupposti caratterizzanti la specificità della provincia di Belluno, come sancita dal Consiglio della Regione del Veneto.I rappresentanti delle medesime associazioni, su indicazione del presidente del Comitato d’Intesa Giorgio Zampieri, hanno deciso all’unanimità di inviare le osservazioni all’assessore regionale ai Servizi sociali Manuela Lanzarin, che ha già espresso una particolare attenzione alla disabilità in un precedente documento inviato allo stesso Comitato. In quest’occasione, l’Assessore è stata invitata a una discussione con le associazioni, che si occupano di disabilità a livello provinciale, per operare delle azioni congiunte tenendo conto di tutti i punti di vista.A conclusione del documento, si chiede una maggiore attenzione e più risorse, ma con la volontà di un confronto costruttivo con gli interlocutori a vari livelli: investimenti mirati per progettare il futuro, affinché si possa affermare “Nulla su di noi senza di noi”.

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“INDIPENDENTE” MIGLIOR PROGETTO ROTARY DEL TRIVENETO

Menzione d'onore per il progetto bellunese “Indipendente”, che dopo opportuna segnalazione ha ottenuto il premio “Risultati significativi” del Rotary International per il 2014-15 come miglior progetto d'ambito per l'intero Triveneto, distretto Rotary 2060. Il premio vuole riconoscere i risultati dei progetti promossi dal club che rispondono ai bisogni più immediati della collettività, in questo caso non solo Bellunese. “Indipendente” infatti nasce su iniziativa del Rotary Club Belluno, in collaborazione con i club di Cadore Cortina e Feltre, come progetto sperimentale per sensibilizzare i giovani sulle dipendenza da alcol, droghe e altri fattori a educarli alla salute e alla consapevolezza responsabile rispetto agli effetti del loro uso e abuso. Il percorso proposto alle classi aderenti prevede confronti e formazione a scuola con un team di professionisti quali psicologi, formatori, attori e registi, che culmina con la realizzazione di alcuni brevi spot video. Il progetto triennale è terminato il 22 maggio.

«Il suo club ha avuto un ragguardevole impatto nella vita della sua comunità», afferma Gary C.K. Huang, presidente RI, rivolgendosi all'ex presidente del club bellunese Giorgio Turi (ora il club è presieduto da Gabriele Arrigoni), «il progetto rappresenta la migliore opera realizzata nell'ambito del distretto 2060 e del mondo Rotary. Iniziative come questa rappresentano la via d'azione d'interesse pubblico del Rotary, e forniscono modelli di successo come ispirazione per altri RC. A nome dei Rotariani le faccio le mie congratulazioni per il vostro impegno».

Su Youtube al seguente link: https://www.youtube.com/user/progettoindipendente/videos sono visibili tutti gli spot realizzati dalle scuole nell'ultima edizione del progetto, mentre sul sito http://www.progetto-indipendente.it/ si possono vedere quelli delle prime due edizioni del progetto. (f.v.)

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UN ESTRATTO DEL DISCORSO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLAIN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL VOLONTARIATO

Cosa spinge tutti i volontari a spendere parte importante del proprio tempo nel servizio alle persone più bisognose, correndo, alle volte, pericoli anche gravi?

Se vogliamo trovare un denominatore comune a questa disponibilità, a questa grande varietà di esperienze, individuali o di gruppo, che vanno sotto il nome di volontariato, dobbiamo ricorrere ad alcune parole-chiave: solidarietà, gratuità, generosità, impegno. Valori senza confini, validi qui, nel nostro Paese, nella comune dimensione europea, in ogni parte del mondo. In un contesto come quello che viviamo, spesso caratterizzato dalla paura, dagli egoismi personali e di gruppo, da una logica del profitto talvolta spinta oltre il limite, queste parole possono sembrare a qualcuno illusorie, se non di maniera. Gli oltre 6 milioni e mezzo di volontari italiani stanno a dimostrare che non è così. E in questo periodo in cui la paura aumenta, in cui cresce la tentazione di chiudersi nei propri steccati, in cui, nonostante segni

positivi di ripresa, la crisi economica degli anni appena trascorsi fa ancora sentire i suoi pesanti effetti è necessario rafforzare la solidarietà e la coesione di cui voi tutti siete testimoni e portatori.

La vostra passione e opera costituiscono elemento fondamentale per il bene della nostra società. Sappiamo che molte volte i volontari si sono trovati a surrogare carenze pubbliche. È stata, certamente, un'azione preziosa, che ha alleviato sofferenze e ha

Quirinale, 5 dicembre

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donato speranza. Ma non è questa, in uno Stato moderno e ben ordinato, la funzione precipua del volontariato, che ha compiti propri, necessari nella nostra convivenza.Vi sono attività che uno Stato non riesce a fare e che, in realtà, non deve svolgere.

La società civile ha spazi, espressamente previsti dalla nostra Costituzione, che non devono essere compressi né invasi dallo Stato. Un sorriso, un'ora di compagnia o una parola amica non si possono vendere né comprare. Eppure contribuiscono, in grande misura, a migliorare la qualità della vita e ad aumentare la coesione sociale. Il volontariato è una grande risorsa per il nostro Paese. Una ricchezza che non si può calcolare soltanto in termini economici. Voi volontari siete un esempio per tutti gli italiani e potete esserne fieri. Continuate, andate avanti, anche quando le difficoltà sembrano grandi, talvolta insormontabili. Il vostro messaggio deve arrivare a un numero sempre più largo di giovani, ai quali poter passare il testimone di un patrimonio di solidarietà e umanità di grande valore. Il volontariato per un giovane è occasione di crescita personale e civile.

Anche lo Stato deve saper cogliere meglio questa ricchezza attraverso il Servizio civile. Non rinunciate a pensare in grande. Costruire una società più equa e solidale è possibile. Le istituzioni e il mondo politico

devono ascoltare la vostra voce e prestare attenzione ai vostri suggerimenti. Evitate di vivere il vostro impegno così prezioso all'interno di una dimensione circoscritta e appartata. Costituite una grande forza, che deve essere osmotica, dialogante. Non rifuggite dall'impegno politico e civile. La vostra energia positiva, partendo dalla società, deve potersi trasmettere a tutto il Paese. Un Paese impaurito, dove si costruiscono muri e si allentano i legami sociali è un Paese più debole, destinato ad incontrare gravi difficoltà nel mondo globalizzato. Un Paese unito, solidale, dove i cittadini avvertono il senso della responsabilità sociale è un Paese più forte, in grado di affrontare le sfide del nostro tempo, così complesse e impegnative.

La Giornata mondiale del Volontariato è l'occasione per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sul valore dell'impegno e della gratuità, che rendono più umane e più vivibili le nostre città, le nostre contrade e quelle di tutto il mondo.

Ne risultano rafforzati l'identità nazionale e i valori di democrazia, libertà e uguaglianza sanciti dalla Carta costituzionale. Ne risulta rafforzato quel tessuto di solidarietà che contribuisce a garantire la pace.

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TUTTI I NUMERI DEL MICROCREDITO IN PROVINCIA DI BELLUNO

Da giugno 2012 al 31 ottobre 2015 sono state accolte 175 richieste di cui 86 da donne (49%) e 89 uomini (51%). Si sono rivolti allo sportello 113 (64%) italiani e 62 (36%) stranieri. La maggior parte delle richieste è pervenuta da persone fra i 41 e i 55 anni. Il 20% dei richiedenti è titolare di pensione, fra cui anche pensione di invalidità e di reversibilità, e si trovano in difficoltà economica sia per l’esiguità delle pensioni, sia perché in alcuni casi si trovano a dover mantenere anche figli adulti privi di lavoro o nipoti. La zona di residenza degli utenti è concentrata maggiormente nella città capoluogo (58%), dove è presente anche lo sportello, ma è estesa a tutto il territorio provinciale dal basso Feltrino al Cadore. La tipologia del nucleo familiare delle persone che si sono rivolte allo sportello è composta per il 30% da persone singole e dal 70% da famiglie. I nuclei familiari con più di 5 persone sono il 12%. I bisogni espressi riguardano soprattutto beni primari fra cui le spese per acqua, riscaldamento ed elettricità, nonché le spese per l’affitto della casa.

Le persone che si sono rivolte allo sportello, avendo già in essere altri prestiti con finanziarie sono il 31%, e questo tipo di prestiti si sono rivelati in molti casi una delle cause delle difficoltà economiche in cui versano le famiglie. Molto spesso il pagamento di rate per acquisti effettuati in un periodo di tranquillità economica gravano pesantemente nel caso di perdita o riduzione del lavoro. In 22 casi le persone risultavano in sofferenza. Per quanto riguarda la segnalazione dei casi allo sportello di Microcredito, in 25 casi (14%) la segnalazione è stata fatta direttamente dai Servizi sociali del Comune di residenza; in 48 casi (27%) la segnalazione è pervenuta direttamente dalla associazioni aderenti al progetto; negli altri casi le persone si sono rivolte spontaneamente al servizio.Il servizio del Microcredito è finalizzato a sostenere tutte quelle persone presenti nella provincia di Belluno che si trovano in una situazione di temporanea difficoltà economica a seguito di eventi di carattere non ordinario e che per questo non possono accedere a formule, anche semplici, di prestito bancario. Il progetto di Microcredito permette di richiedere un piccolo prestito

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di massimo 3000,00 euro da restituire in un arco di tempo massimo di 36 mesi, in una logica non di assistenzialismo ma di responsabilizzazione dei fruitori, nella convinzione che in questo modo si possano offrire alle persone gli strumenti per essere i fautori della propria crescita senza creare meccanismi di dipendenza. In tal senso è importante che a fronte dell’intervento di tipo economico vi siano interventi di tipo formativo e che le persone siano accompagnate in un progetto di cui siano parte attiva. Il progetto si pone come obiettivo proprio quello di prevenire situazioni che potrebbero aggravarsi e portare una progressiva emarginazione e esclusione sociale.I dati raccolti dallo sportello di Microcredito riflettono la precaria situazione economica in cui in trovano le famiglie in particolar modo a causa della perdita del lavoro e alla diminuzione del reddito complessivo del nucleo familiare.Nel corso di questi anni, proprio a causa della sempre maggiore precarietà economica e all’aumento del numero delle persone in difficoltà economica, la rete del microcredito ha valutato l’opportunità di istituire un Fondo di Solidarietà complementare al Fondo Etico di Garanzia per intervenire in quei casi che non potevano accedere al prestito, ma che necessitavano di un intervento economico.

La gestione è stata attiva da febbraio a settembre 2015 ha comportato una stretta collaborazione fra le associazioni aderenti al progetto e i servizi sociali dei Comuni del territorio. Sono pervenute 109 richieste di contributo tramite 30 Comuni della provincia; in 92 casi è stato attivato il Fondo di Solidarietà con il pagamento diretto di utenze, spese per la casa, spese mediche e beni di prima necessità. I beneficiari sono stati per il 59 per italiani e per il 41 per cento stranieri.Lo sportello ha accolto complessivamente 284 richieste che sono state evase attraverso la gestione dei due Fondi (di Garanzia e di Solidarietà) differenziando le risposte in base al bisogno delle persone. L’esperienza del progetto testimonia il bisogno del territorio di interventi differenziati e il gruppo di volontari si augura di poter ricostituire un nuovo Fondo di Solidarietà per intervenire nei casi che lo necessitano. Grazie a un recente contributo del Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Belluno, di titolarità dell’associazione Centro di Solidarietà Charles Peguy, il progetto della rete potrà arricchirsi di altri interventi: un nuovo corso per aggiornare i volontari e un convegno per restituire al territorio gli esiti di 5 anni di attività.

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Fausto Colombo - Il potere socievole - Bruno Mondadori - 2013

I social media sono diventati essenziali nelle nostre vite, hanno moltiplicato le relazioni, ci permettono di vendere, comprare, comunicare, esprimerci, cercare e diffondere informazioni. Ma possiamo navigare liberamente in rete se non li conosciamo a fondo? Il libro si interroga sulla seduzione di questi strumenti per provare a coglierne anche i lati meno ovvi.

Marco Musella, Francesco Amati, Maria Santoro- Per una teoria economica del volontariato - Giappichelli - 2015

Gli autori propongono una riflessione sulla diffusione in Italia del volontariato, sulla sua valorizzazione economica e sui modi nei quali la teoria economica può fornire chiavi interpretative volte a comprenderne ruolo e funzioni in un mondo in continua e rapida evoluzione. Un mondo che, oggi più che mai, ha bisogno del contributo del volontariato per la ricostruzione del tessuto sociale e soprattutto per uno sviluppo economico dal volto umano.

TEMPO LIBRO

TEMPO LIBROCONSIGLI DI LETTURA

Anna Bärlocher

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Matteo Schianchi - Storia della disabilità - Carocci - 2014I

La disabilità è da sempre parte della storia dell’umanità, ma non è sempre la stessa storia. Le pratiche sociali e i pregiudizi continuano a trasformarsi attraverso le diverse epoche. Il mostro del mondo greco-romano non è il soggetto studiato dalla teratologia nell’Ottocento. Mettere in mostra i diversi, prima di essere spettacolo da baracconi è stato un vanto dei potenti in età antica e moderna. L’elaborazione delle pedagogie speciali attraversa il Rinascimento e l’Illuminismo. Lo sviluppo dello stato sociale, dopo lo sterminio dei disabili nella Germania nazista, rischia oggi di tornare un welfare caritatevole noncurante dei diritti. Nello scenario della disabilità come effetto collaterale del nostro mondo si fanno largo le persone e le associazioni che vivono una fase di inedito protagonismo.

TEMPO LIBRO

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INFORMACSV INFORMAMEZZI DI TRASPORTO SOLIDALE

ESONERATI DAL PAGAMENTO DEL BOLLO

La giunta regionale del Veneto, facendo seguito all'esortazione di 12 consiglieri, ha reso esecutiva la legge per esonerare dal pagamento della tassa automobilistica tutti i veicoli adibiti al trasporto di disabili e anziani di proprietà delle organizzazioni di volontariato iscritte al registro regionale. Chi avesse già pagato la tassa, potrà chiederne il rimborso, oppure inviare i dati per l'esenzione a decorrere dal prossimo anno.

L'istanza per chiedere l'esenzione è scaricabile dal sito del Csv di Belluno (http: / /www.csvbel luno. i t /2208- la-regione-esonera-i-mezzi-per-il-trasporto-di-anziani-e-disabili-dal-pagamento-del-bollo.html).

Per usufruire dell'esenzione, l'articolo 3 prevede che i soggetti interessati comunichino alla struttura regionale competente in materia di servizi sociali, in conformità alle modalità definite dalla Giunta regionale, i dati identificativi dei veicoli di proprietà adibiti al trasporto dei disabili e anziani.

Tenuto conto dei tempi necessari all'insediamento degli assessorati, e pur nelle more della definizione delle modalità

per usufruire delle esenzioni, con un provvedimento in itinere, la Giunta regionale ritiene di garantire comunque il diritto previsto dalla Legge regionale 6/2015. Poiché la disposizione di cui al comma l dell'art. 3 ha effetto per una sola annualità, l'esenzione riguarda il periodo 28 aprile 2015-27 aprile 2016.

Le tasse automobilistiche pagate da parte dei soggetti legittimati alla data di pubblicazione della DGR, saranno rimborsate a richiesta del contribuente, quelle successive a tale data fino al 27 aprile 2016 saranno oggetto di esenzione.

L'interrogazione sulla questione è stata presentata il 4 settembre dai consiglieri Ruzzante, Moretti, dalla Libera, Pigozzo, Azzalin, Ferrari, Fracasso, Guarda, Salemi, Sinigaglia, Zanoni e Zottis avente per oggetto “Esenzione tassa automobilistica per veicoli di organizzazioni che svolgono trasporto di disabili e/o anziani. Cavillo ne impedisce l'ottenimento nel 2015: cosa si hrà per garantire questo diritto?”.Entro il 31 dicembre i soggetti interessati faranno la comunicazione del caso alla struttura competente in materia di servizi sociali, in base alle modalità individuate dal provvedimento di Giunta. (f.v)

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TORNA LA CAMPAGNA UNICREDIT “IL MIO DONO”A SOSTEGNO DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO

Termina il 18 gennaio l'iniziativa di Unicredit “Un voto, 200 mila aiuti concreti”, finalizzata alla distribuzione di 200 mila euro alle organizzazioni non profit inscritte al sito della campagna https://www.ilmiodono.it/it/organizzazioni/?id_organizzazione=753.

Anche il Comitato d'Intesa di Belluno aderisce a questa iniziativa, pertanto può essere votato attraverso la mail o i principali social (Facebook, Google+, Twitter).

Sarà possibile anche fare una donazione direttamente sul sito, secondo le seguenti modalità: donazione plus, che incrementa di tre voti l'organizzazione prescelta a

seconda che la donazione sia di importo pari o superiore a 10 euro; donazione di importo inferiore a 10 euro, che non dà diritto all'attribuzione di alcun voto (questo andrà fatto a parte).La donazione di Unicredit sarà ripartita, una volta conclusa l'iniziativa, tra le organizzazioni che avranno accumulato almeno 150 voti nel periodo di validità dell'iniziativa stessa.La somma sarà ripartita in modo proporzionale ai voti ricevuti. L'elenco delle associazioni beneficiarie sarà pubblicato entro la fine di febbraio.

Per maggiori informazioni visitare il sito https://www.ilmiodono.it. (f.v.)

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LA CORTE DI CASSAZIONE RIPORTA CHIAREZZA SUI RIMBORSI SPESE AI VOLONTARI DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO

Con sentenza n. 23890/2015 pubblicata il 23 novembre, la Corte di Cassazione ritorna su un argomento molto delicato, e su cui molto hanno scritto anche gli uffici del Csv di Belluno, ma che evidentemente necessita di essere di quando in quando aggiornato: il rimborso delle spese ai volontari delle Odv. In sostanza la Cassazione ribadisce che le somme erogate ai propri volontari da un'organizzazione di volontariato che si rifà alla legge n. 266/9 secondo cui possono essere considerate veri e propri compensi se non si dimostra che si tratta di effettivi rimborsi spesa.Si ricorda che la legge n. 266/91 (la Legge quadro sul volontariato) all’articolo 2, comma 2, riporta quanto segue: “L’attività del volontario non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario.

Al volontario possono essere soltanto rimborsate dall’organizzazione di appartenenza le spese effettivamente sostenute per l’attività prestata, entro limiti preventivamente stabiliti dalle organizzazioni stesse”.

Sotto questo profilo, il testo della Sentenza definisce molto bene i termini della questione. In particolare laddove chiarisce che l’art. 2, comma 2, della legge n. 266/91 “tende a garantire che i rimborsi spese non mascherino l'erogazione di compensi, ossia, in definitiva, che il rapporto associativo non mascheri un rapporto di lavoro (si veda, sul punto Cass. Sez. Lav. nn. 12964/08, 10974/10, 9468/13) e a tal fine prescrive che i rimborsi a ciascun singolo volontario,

Nevio Meneguz

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per un verso, siano connessi a "spese effettivamente sostenute" - il che risulta intrinsecamente incompatibile con la determinazione dell'entità del rimborso con criteri forfettari - e, per altro verso, rientrino in "limiti preventivamente stabiliti". Quest'ultima prescrizione (…) non può che essere letta nel senso che - fermo il limite costituito dalla documentabilità delle spese per le quali viene erogato il rimborso - al singolo volontario non possono erogarsi rimborsi illimitati, ma solo rimborsi contenuti in limiti individuali quantitativi e/o qualitativi

(per tipologia di spesa) preventivamente individuati da parte degli organi deliberativi dell'associazione, cosicché nessun rilievo può attribuirsi, ai fini della verifica del suo rispetto, alle previsione di uscite per rimborsi agli associati appostate nei bilanci preventivi delle associazioni”.

Si ricorda che sull’argomento il Csv di Belluno ha predisposto una breve pubblicazione scaricabile dalla pagina del nostro sito http://www.csvbelluno.it/413-csvinforma-rimborsi-spese-ai-volontari.html.

Entro il 31 dicembre le associazioni di volontariato e le onlus possono presentare domanda di contributo per l’annualità 2015 per l’acquisto ambulanze, beni strumentali e donazioni ( art. 96 della legge 342 del 2000 e D.M. 177 del 2010).ATTENZIONE: Il modello di domanda pubblicato il 7 novembre 2015 è stato modificato nelle pagine 1 e 2.

Le associazioni che hanno già presentato la domanda dovranno provvedere ad integrare la stessa con il nuovo modello, mentre le associazioni che non hanno ancora inviato la domanda dovranno utilizzare il nuovo modello. Per maggiori informazioni visitare il nostro sito www.csvbelluno.it.

COMUNICAZIONE URGENTE DAL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

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LAVORO ACCESSORIOBUONI LAVORO (voucher)

Sempre più spesso le associazioni hanno l'esigenza di utilizzare i buoni lavoro per regolarizzare le attività dei collaboratori che non siano inquadrabili in rapporti di lavoro dipendente o a chiamata.

Quando si possono usare

L'unico limite, ad eccezione del settore agricolo, è per i lavoratori subordinati che non possono percepire voucher dal proprio datore di lavoro.(circolare Inps 49/2013)Il lavoro occasionale accessorio può essere svolto per ogni tipo di attività e da qualsiasi soggetto (disoccupato, inoccupato, lavoratore autonomo o subordinato, full-time o part-time, pensionato, studente, percettore di prestazioni a sostegno del reddito), ovviamente nei limiti del compenso economico previsto.In considerazione di finalità antielusive, si ritiene di confermare che il ricorso all’istituto del lavoro occasionale non è compatibile con lo status di lavoratore subordinato (a tempo pieno o parziale), se impiegato presso lo stesso datore di lavoro titolare del contratto di lavoro dipendente.

Valeria Vedana

Responsabile settore Amministrazione Csv di Belluno

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Limiti economici

Con l'entrata in vigore del decreto legge 81/2015, il limite reddito e compenso per il prestatore nell'anno civile è aumentato da 5.060 a 7 mila euro netti (9.333 euro lordi) per la totalità dei committenti.Nel caso di singolo committente imprenditore o professionista il limite reddito rimane a € 2.000 netti (2.666 euro lordi).Per i percettori di ammortizzatori sociali (Aspi, Naspi, Cig) il limite è elevato a € 3.000 netti.Al fine di verificare il rispetto dei limiti ed evitare eventuali sanzioni è necessario che il committente faccia firmare al lavoratore una dichiarazione di non superamento degli importi massimi previsti.

Il valore del voucher

Il valore nominale lordo può essere di 10, 20 o 50 €.Questo valore comprende il contributo a favore della gestione separata INPS (13%), dell'assicurazione anti-infortuni INAIL (7%) e il compenso al concessionario (Inps) per la gestione del servizio(5%).Quindi ad un buono del valore nominale di €10 corrisponde un valore netto per il lavoratore di € 7,50.

Dove si acquistano

I voucher possono essere acquistati e ritirati, seguendo le istruzioni sul sito dell'INPS, in via telematica, presso le tabaccherie autorizzate, presso le banche convenzionate.È necessario compilare preventivamente il modello SC53 (modello di delega) e consegnarlo all'Inps di modo che il codice fiscale dell'associazione sia "collegato" all'acquisto. La modalità di acquisto telematica è utilizzabile collegandosi al sito www.inps.it; Per l'acquisto dai tabaccai basta presentare la propria tessera sanitaria. La commissione è di € 1,70 ad operazione. Limite € 1.000 per singola operazione a contanti. Per l'acquisto presso gli sportelli bancari abilitati ugualmente basta presentare la propria tessera sanitaria.La commissione è di € 1,00 ad operazione. Limite € 5.000 per singola operazione.

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Come si attivano

Dopo l'acquisto e PRIMA DELLA PRESTAZIONE il committente deve effettuare la comunicazione obbligatoria all'INPS qualunque sia il canale di acquisizione dei buoni, telefonando al n.803164, o collegandosi al sito www.inps.it (come fare per/utilizzare i buoni lavoro/attivare i buoni lavoro) o andando presso una sede INPS. Dopo aver indicato il codice fiscale dell'associazione e il codice di controllo del buono si deve comunicare: il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione (non superiore ai trenta giorni successivi), il compenso lordo presunto.LA MANCATA ATTIVAZIONE PREVENTIVA determina per il committente l'applicazione della "maxi-sanzione per lavoro nero", inoltre il personale ispettivo potrebbe riqualificare il rapporto in lavoro subordinato.

Come si riscuotono

I buoni sono incassabili entro 24 mesi dal giorno di emissione e dopo due giorni dalla conclusione della prestazione a seconda di dove sono stati acquistati rispettivamente attraverso l'INPS card o tramite bonifico domiciliato, presso i tabaccai autorizzati o presso gli sportelli bancari abilitati presentando la propria tessara sanitaria.È importante segnalare che per il committente i voucher rientrano nel conteggio delle retribuzioni ai fini dell'IRAP, mentre non ci sono obblighi ai fini della certificazione unica e del modello 770.Il lavoratore non deve includere questo reddito nella propria dichiarazione.Nel caso di ispezioni da parte della Direzione Territoriale del Lavoro e dell'Inps è necessario che l'associazione abbia adempiuto a tutti gli obblighi relativi alla Sicurezza del Lavoro e che il lavoratore, in base all'Accordo Stato Regione del 2011, se non è già in possesso dell'attestato di formazione (generale e specifica) frequenti il corso relativo.

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Il Csv di Belluno ha aperto una nuova sezione all'interno del sito www.csvbelluno.it per scambiare e reinvestire le proprie competenze all'interno del mondo del volontariato.Nella bacheca, che si trova nella spalla destra della home page o alla voce "Servizi/Promozione della cittadinanza attiva"(per vederla clicca sul seguente link: http://www.csvbelluno.it/servizi/promozione-del-volontariato/cerco-offro-volontari.html).

Saranno inseriti gli annunci "Cerco" per tutte quelle persone e/o associazioni che hanno richieste specifiche da fare per determinate figure in determinati intervalli di tempi. Con gli annunci "Offro" invece ogni aspirante volontario potrà mettere a disposizione il proprio tempo libero a favore di associazioni ed enti senza scopo di lucro.

Per pubblicare un annuncio basta mandare una mail a [email protected] con oggetto "Cerco volontari" o "Offro volontari".

CERCO OFFRO VOLONTARILA NUOVA BACHECA DEL CSV DI BELLUNO

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Per rendere la comunicazione del Csv ancora più a misura di volontariato, il comitato di redazione del “CsvInforma” ha deciso di riservare uno spazio del periodico a voi e ai vostri contributi. Potrete inviarci articoli e materiale fotografico, o eventualmente suggerirci notizie perché vengano pubblicate nei prossimi numeri della rivista.

Se vuoi partecipare alla realizzazione dei prossimi numeri del CsvInforma, mandaci una mail a [email protected] con oggetto “CSVINFORMA”. Il Comitato di redazione si riserverà di selezionare il materiale ricevuto.

COLLABORA CON NOI!

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Il Centro di servizio per il volontariato e il Comitato

d'Intesa di Belluno vi augurano un sereno Natale e

un felice Anno nuovo!

Tanti auguri !

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DIETRO ALLE QUINTE

LA NOSTRA REDAZIONE

DIETRO ALLE QUINTE

FOTOGRAFIA

MONICA TIAZZOLDIFRANCESCA VALENTECSRP

HANNO COLLABORATO

ANNA BÄRLOCHERPAOLO CAPRAROGIANLUCA CORSETTISTEFANO DAL FARRAENRICO DE COLLAURA DE RIZNEVIO MENEGUZANGELO PAGANINANITA TISATGIORGIO ZAMPIERINICOLA ANCILLANIALDO ANDRIOLOCLARA CAPPONIENNIO COLFERAIPAOLO CONTERINO PAOLO DAL BENFRANCESCA GAIO

EDITORE

Comitato d’Intesa tra le associazioni volontaristiche della provincia

di Belluno, presieduto da Giorgio Zampieri

DIREZIONE E REDAZIONE

Centro di Servizio per il Volontariatodella pronvicia di Belluno

Via del Piave n. 5 32100 BellunoTel. 0437950374 - Fax 0437958273

N. verde 800392333e-mail: [email protected]

sito: www.csvbelluno.it

Iscrizione tribunale Belluno n. 5 del 11/04/2003

Francesca ValenteDirettrice responsabile

Monica TiazzoldiComunicazione visiva Progetto grafico e impaginazione