Infinitesimi ed infiniti [teoria ed esericizi][santi caltabiano]
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Università Degli Studi Di Reggio Calabria Facoltà Di Ingegneria
AUTORE. S. Caltabiano
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Dott. S. Caltabiano i
Indice Generale
Capitolo 1 Nozioni propedeutiche ........................................................................... 1
1.1 Cambio di variabile ........................................................................................ 1
1.2 Forme indeterminate ....................................................................................... 3
1.3 Limiti notevoli. Limiti notevoli derivati ......................................................... 7
Capitolo 2 Infinitesimi ed infiniti .......................................................................... 16
2.1 Definizione di funzione infinitesima ed infinita ............................................ 16
2.2 Simbolo di Landau. Relazioni di confronto .................................................. 17
2.3 Ordine di una funzione rispetto ad un’altra. Parte principale ........................ 39
2.4 Scale di confronto ......................................................................................... 44
2.5 Confronto asintotico ..................................................................................... 53
Capitolo 3 Applicazione del calcolo differenziale per la risoluzione dei limiti ... 69
3.1 La regola di De L’Hospital ........................................................................... 69
3.2 Formula di Teylor con il resto di Peano e di Lagrange.................................. 88
3.3 Proprietà del polinomio di Taylor ................................................................. 99
3.4 Applicazioni della formula di Mac Laurin con il resto di Peano al calcolo dei
limiti................................................................................................................... 114
3.5 Applicazione notevole del calcolo dei limiti per il calcolo di limiti di
successioni numeriche ........................................................................................ 121
Bibliografia ........................................................................................................... 123
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Dott. S. Caltabiano 1
Capitolo 1 Nozioni propedeutiche
1.1 Cambio di variabile
Gli enunciati dei teoremi che seguono vengono dati per spazi topologici astratti,
cosicché R~ :=R{–,+} diviene un caso particolare. Si fa osservare a priori, che
nell’ipotesi (a) del teorema che segue, equivalentemente si può ipotizzare che esista
un intorno nel quale la f assuma al più un numero finito di volte il valore y0, infatti in
tal caso basta privare l’intorno dei punti in corrispondenza dei quali la funzione f
assume il valore y0, e si ottiene così un intorno sul quale la f è diversa da y0, cioè si
ricade nell’ipotesi (a).
Teorema 1 (Cambio di variabile)
Siano X,Y,Z spazi topologici di Hausdorff, siano AX e BY non vuoti, siano x0X
e y0Y di accumulazione rispettivamente per A e B, siano f:AY e g:BZ funzioni
con f(A)B e supponiamo che siano soddisfatte le seguenti due condizioni:
(a) WX intorno di x9 t.c. f(x)y0 xAW\{x0}
(b) 0
limxx
f(x)=y0 e 0
limyy
g(y)=z0 con z0Z
Ts: 0
limxx
g(f(x))=0
limyy
g(y)
Dim
Fissato HZ intorno di z0, dobbiamo provare che:
IX intorno di x0, t.c. g(f(x))H xAI\{x0}
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essendo per ipotesi g convergente a z0 z0, allora:
VY intorno di y0, t.c. g(y)H yBV\{y0}
Per ipotesi f convergente a y0 e pertanto:
UX intorno di x0, t.c. f(x)V xAU\{x0}
e poiché f è a valori in B sarà pure:
f(x)VB xAU\{x0}
Per ipotesi f(x)y0 xAW\{x0} e pertanto scelto I=WU si ottiene che:
f(x)BV\{y0,} xAI\{x0}
e quindi:
g(f(x))H xAI\{x0}
come volevasi.
Teorema 2 (Cambio di variabile in forma classica)
Siano X,Y,Z spazi topologici di Hausdorff, siano AX e BY non vuoti, siano x0X
e y0Y di accumulazione rispettivamente per A e B, siano f:AY e g:BZ funzioni
con f(A)B e supponiamo che f soddisfi alle seguenti due condizioni:
(a) f è invertibile in un intorno di x0 eventualmente a meno di x0
(b) 0
limxx
f(x)=y0 e 0
limyy
f–1(y)=x0
Ts: 0
limyy
g(y) se e solo se 0
limxx
g(f(x)). Ed in tal caso i due limiti coincidono
Dim
Per ipotesi la f è invertibile su un intorno di x0, di conseguenza su tale intorno la f
assume al più una volta il valore y0, segue allora dal teorema di cambio di variabile
che la funzione fg ammette limite per x x0. Viceversa, sia UX l’intorno di x0 su
cui la f è invertibile. La funzione f ristretta a AU\{x0} è una bigezione da AU\{x0}
a f(AU\{x0}), denotiamo allora con h l’inversa AU\{x0}f(AU\{x0}). Per
ipotesi h converge a x0 per yy0 ed inoltre essendo bigettiva assume al più una volta
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il valore y0, segue allora dal teorema di cambio di variabile che la funzione
hf)(g =g ammette limite per yy0.
Corollario 1
Siano D,ER sottoinsiemi non vuoti, sia pR~ di accumulazione per D in R~ , sia
R~ sia f:DE t.c. px
lim f(x)= e sia g:ER~ e supponiamo che t
lim g(t)=
Ts: px
lim g(f(x))=
Dim
Comunque preso un intorno di p la funzione f non può assumere valore + (risp. –),
e quindi applicando il Teorema 1 si ottiene la tesi.
1.2 Forme indeterminate
Sia DR un sottoinsieme non vuoto, sia p R~ di accumulazione per D in R~ , siano
f,gRD due funzioni.
Forma indeterminata 00
Questa forma di indeterminazione si presenta quando si deve calcolare il limite
della forma:
pxlim
)(g)(f
xx
con:
pxlim f(x)=0 e
pxlim g(x)=0
Ad esempio se f e g sono funzioni polinomiali, per la precedente saranno del tipo
f(x)=P(x)(x–p) e g(x)=Q(x)(x–p) con P=P(x), Q=Q(x) polinomi e ,>0. Basterà
semplificare l’esponente del fattore comune (x–p). Vedremo in seguito come
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risolvere la forma 0/0 nel caso più generale in cui f e g non sono funzioni
polinomiali.
Forma indeterminata
Questa forma di indeterminazione si presenta quando si deve calcolare il limite
della forma:
pxlim
)(g)(f
xx
con:
pxlim f(x)= e
pxlim g(x)=
Se f e g sono due funzioni polinomiali e quindi infinite per x, un metodo per
la risoluzione della forma / è quello di mettere in evidenza sia al numeratore
che al denominatore il termine in x con esponente più grande, e fare quindi le
ovvie semplificazioni. Vedremo in seguito come risolvere la forma / nel caso
più generale in cui f e g non sono funzioni polinomiali.
Forma indeterminata 0
Questa forma di indeterminazione si presenta quando si deve calcolare il limite della
forma:
pxlim f(x)g(x)
con:
pxlim f(x)=0 e
pxlim g(x)=
In questo caso basta osservare che:
f(x)g(x)=
)(g1
)(f
x
x =
)(f1
)(g
x
x
e ci si riconduce così al caso 00 oppure al caso
.
Forma indeterminata +–
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Questa forma di indeterminazione si presenta quando si deve calcolare il limite della
forma:
pxlim f(x)–g(x)
con:
pxlim f(x)=
pxlim g(x)=+
In questo caso si può procedere in uno dei seguenti tre modi. Il primo metodo
consiste nel operare opportune trasformazioni algebriche (ad esempio razionalizzare
se compaiono delle espressioni sotto radici). Il secondo metodo consiste nello
scrivere:
f–g=
fg1
f1
g1
e ci si riconduce così alla forma 00 . Ed infine il terzo metodo consiste nello scrivere:
f–g=f
fg1 =g
1
gf
e studiare quindi il limite del rapporto g/f o f/g che è una forma indeterminata /.
Se ad esempio il limite g/f o f/g tende ad 1 allora dall’espressione precedente si
ottiene la forma indeterminata 0, mentre se il limite di g/f o f/g tende ad infinito o
ad un valore diverso da 1, allora dall’espressione precedente si ottiene che il limite di
f–g tende a .
Forma indeterminata 00, 1, 0
Queste forme di indeterminazione si presentano quando si deve calcolare il limite
della forma:
pxlim [f(x)]g(x)
dove rispettivamente
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pxlim f(x)=0 e
pxlim g(x)=0
pxlim f(x)=1 e
pxlim g(x)=
pxlim f(x)= e
pxlim g(x)=0
In questi casi basta osservare che:
[f(x)]g(x)= ))(fln()(g xxe
e quindi per la continuità dell’esponenziale otteniamo:
pxlim [f(x)]g(x)=
pxlim ))(fln()(g xxe =
))(fln()(g limpx
xxe
e pertanto il limite si riconduce alla risoluzione del limite:
pxlim g(x)ln(f(x))
che è una forma indeterminata del tipo 0. Con riferimento all’ultima forma
indeterminata, nell’applicazione del Teorema di De L’Hospital, che tratteremo in
seguito è consigliabile adoperare la forma ln(f(x))/(1/g(x)) poiché ha denominatore
meno complesso in termini di derivata, rispetto alla forma g(x)/(1/ln(f(x))).
Il seguente teorema rappresenta un importante espediente per la risoluzione
delle forme indeterminate 00, 0, 1. Tuttavia tale teorema non verrà utilizzato
inseguito.
Teorema 3
Siano DR sottoinsieme non vuoto, sia p R~ di accumulazione per D in R~ , siano
f,g:DR due funzioni convergenti a 0 per xp e supponiamo inoltre che la f non
assuma il valore 0 in un intorno di p, eventualmente a meno di p
Ts: Valgono allora i seguenti fatti:
(1) Se px
lim)(f)(g
xx = finito allora
pxlim )(g)(f xx =1 e
pxlim
)(g
)(f1
x
x
=1
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(2) Se px
lim)(g)(f
xx allora
pxlim (1+f(x))1/g(x)= )g(
)(flim x
xpxe
Dim
Verifichiamo la (1). Posto t=f(x) per l’ipotesi e per il Teorema 1 segue che:
0
limxx
g(x)ln(f(x))=0
limxx )(f
)(gxx f(x)ln(f(x))=
0
limxx )(f
)(gxx
0
limxx
f(x)ln(f(x))=0
limt
tln(t)=
=0=0
E quindi:
pxlim )(g)(f xx =
pxlim eg(x)ln(f(x))=e0=1
Per l’altra parte basta osservare che ln(1/f(x))=–ln(f(x)) ed applicare il ragionamento
precedente.
Verifichiamo la (2). Posto t=f(x) per l’ipotesi e per il Teorema 1 segue che:
pxlim
)(g))(f1ln(
xx =
pxlim
)(g)(f
xx
)(f))(f1ln(
xx =
pxlim
)(g)(f
xx
pxlim
)(f))(f1ln(
xx =
=px
lim)(g)(f
xx
0limt t
t)1ln( =px
lim)(g)(f
xx
E quindi:
pxlim (1+f(x))1/g(x)=
pxlim )g(
))(f1ln(x
x
e
= )g())(f1ln(
lim xx
pxe
= )g()(f
lim xx
pxe
1.3 Limiti notevoli. Limiti notevoli derivati
I tre limiti notevoli fondamentali sono:
(I) 0
limx x
xsin )( =1
(II) 0limx
(1+x)1/x=e
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(III) x
limx
e x=+ con R+:=[0,+[
A partire da questi limiti si ricavano i limiti riportati nella tabella che segue, detti
limiti notevoli derivati:
Limiti notevoli derivati
Limiti notevoli derivati, ottenuti dal
corrispondente limite della prima
colonna con il cambio di variabile y=x1
(1) x
limx
xsin )( = con R x
lim xsin
x = con R
(2) 0
limx 2
n )(cos1x
x =2
2n con
nN0:=N-{0} e R
xlim
xx n2 cos1 =
2
2n con nN0:
e R
(3) 0
limx 2
))(cos(x
xsin =2
xlim
xsinx 1cos2 =
21
(4) 0
limx x
xtg )( = con R x
lim
xxtg = con R
(5) 0
limx x
xarcsin )( = con R x
lim
xxarcsn = con R
(6) 0
limx x
x)arctg( = con R x
lim
xx arctg = con R
(7) 0
limx x
x)1(arccos2 =2 con R x
lim
xx 1arccos2 =2 con R
(8) 0
limx
(1+x)1/x=e con R x
limx
x
1 =e con R
(9) 0
limx x
x)1ln( = con R x
lim x
x1ln = con R
(10) 0
limx x
x 1a =ln(a) con a
0R e xlim x(a/x–1) =ln(a) con a
0R e R
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R
(11) 0
limx x
xx ba =ln
ba con
a,b 0R e ,R
xlim )ba( // xxx =ln
ba con
a,b 0R e ,R
(12) 0
limx x
x 1)1( = con ,R x
lim
11
x
x = con ,R
(13) 0
limx x
xsinh )( = con R x
lim x
xsinh = con R
(14) 0
limx 2
n 1)(coshx
x =2
2n con
nN0:=N-{0} e R
xlim
1coshn2
xx =
2
2n con
nN0: e R
(15) 0
limx x
xtgh )( = con R x
lim
xxtgh = con R
(16) 0
limx x
xsettsinh )( = con R x
lim
xxsettsnh = con R
(17) 0
limx x
xsetttgh )( = con R x
lim
xxsettgh = con R
(18) 0
limx x
xsett )1(cosh 2 =2 con
R x
lim
xxsett 1cosh 2 =2 con R
(19) x
limx
xa =+ con a>1 e R+ 0lim
xxa1/x=+ con a>1 e R+
(20) x
lim xax=0 con a>1 e R+ 0
limx x
x/1a =+ con a>1 e R+
(21) x
lim
xx)(lg a =0 con a>1 e ,R+
0lim
xx
x1lg a
=0 con a>1 e ,R+
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(22) 0
limx
x )(lg a x =0 con a>1 e
,R+ xlim
xx
1lg a
=0 con a>1 e ,R+
Verifica dei limiti notevoli derivati
Verifica del limite notevole (1):
Scartiamo il caso banale =0. Osserviamo che:
xxsin )( =
xxsin
)( =
yysin )(
con il cambio di variabile y=x e quindi x0 y0 e pertanto:
0limx x
xsin )( =0
limy
y
ysin )( =0
limy y
ysin )( =
Verifica del limite notevole (2):
Scartiamo il caso banale =0. Dimostriamo a monte che:
0limx 2
)cos(1x
x =2
2
Osserviamo che:
2)cos(1
xx =
)cos(1
2
x
2
2
)()(cos1
xx
=
)cos(1
2
x
2
2
)()(
xxsin
Passando al limite e tenendo conto del limite (1) otteniamo:
0limx 2
)cos(1x
x =0
limx )cos(1
2
x
2
2
)()(
xxsin
=
0limx )cos(1
2
x
0limx 2
2
)()(
xxsin
=
=2
20
limy 2
2 )(y
ysin =2
2
con il cambio di variabile y=x (e quindi x0 y0). Ricordiamo adesso che:
an–bn=(a–b)
n
1kan–kbk–1 con a,bR e nN0
Dimostriamo quindi il limite notevole (2). Osserviamo che:
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0limx 2
n )(cos1x
x =0
limx 2
)cos(1x
x
n
1kcosk–1(x)=
=0
limx 2
)cos(1x
x0
limx
n
1kcosk–1(x)=
2
2
n
1k1=
2n 2
Verifica del limite notevole (3):
Osserviamo che:
2))(cos(
xxsin =
2))cos((
xxsin =
)cos(1)))cos(1((
xxsin
2)cos(1
xx
Tenendo conto del limite (1), del limite (2) otteniamo:
0limx 2
))(cos(x
xsin 0
limx )cos(1
)))cos(1((x
xsin
2)cos(1
xx =
=0
limy y
ysin )(0
limx 2
)cos(1x
x =21
con il cambio di variabile y=1–cos(x) (e quindi x0 y0).
Verifica del limite notevole (4):
Tenendo conto del limite (1) otteniamo:
0limx x
xtg )( =0
limx x
xsin )()cos(
1x
=
Verifica del limite notevole (5):
Tenendo conto del limite (1) otteniamo:
0limx x
xarcsin )( =0
limy
)(ysin
y =
con il cambio di variabile x=sin(y) (e quindi x0 y0).
Verifica del limite notevole (6):
Tenendo conto del limite (4) otteniamo:
0limx x
x)arctg( =0
limy
)(ytg
y =
con il cambio di variabile x=tg(y) (e quindi x0 y0).
Verifica del limite notevole (7):
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Tenendo conto del limite (2) otteniamo:
0limx x
x)1(arccos2 =0
limy
)cos(1
2
yy
=2
con il cambio di variabile 1–x=cos(y) (e quindi x0 y0).
Verifica del limite notevole (8):
Tenendo conto del limite (III) otteniamo:
0limx
(1+x)1/x=0
limx
)/(1)1( xx =0
limy
yy /1)1( =(e)=e
con il cambio di variabile y=x (e quindi x0 y0).
Verifica del limite notevole (9):
Tenendo conto del limite (8) otteniamo:
0limx x
x)1ln( =0
limx
ln(1+x)1/x=ln(e)=
Verifica del limite notevole (10):
Tenendo conto del limite (9) osserviamo a monte che:
0limx x
x 1a =
0limy
ln(a))1ln( y
y =ln(a)
con il cambio di variabile y=ax–1 (e quindi x0 y0).
Verifica del limite notevole (11):
Tenendo conto del limite (10) segue che:
0limx x
xx ba =0
limx x
xx b11a =0
limx xx
xx b11a
=
0limx x
x 1a –
0limx x
x 1b =ln(a)–ln(b)=ln
ba
Verifica del limite notevole (12):
Tenendo conto del limite (11), del limite (9) segue che:
xx 1)1( =
xe x 1)1ln(
=x
x)1ln( )1ln(
1)1ln(
xe x
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E quindi tenendo conto del limite (11), del limite (9) segue che:
0limx x
x 1)1( =0
limx x
x)1ln( 0
limx )1ln(
1)1ln(
xe x
=0
limy y
e y 1=
con il cambio di variabile y=ln(1+x) (e quindi x0 y0).
Verifica del limite notevole (13):
Tenendo conto del limite (11) segue che:
0limx x
xsinh )( =0
limx x
ee xx
2
=21
0limx x
ee xx =21
eeln =
21
eeln =
Verifica del limite notevole (14):
Scartiamo il caso banale =0. Dimostriamo a monte che:
0limx 2
1)cosh(x
x =2
2
Osserviamo che:
21)cosh(
xx =
1)cosh(
2
x
2
2
)(1)(cosh
xx
=
1)cosh(
2
x
2
2
)()(
xxsinh
Passando al limite e tenendo conto del limite (13) otteniamo:
0limx 2
1)cosh(x
x =0
limx 1)cosh(
2
x
2
2
)()(
xxsinh
=
0limx 1)cosh(
2
x
0limx 2
2
)()(
xxsinh
=
=2
20
limy 2
2 )(y
ysinh =2
2
con il cambio di variabile y=x (e quindi x0 y0). Dimostriamo quindi il
limite notevole (14). Osserviamo che:
0limx 2
n 1)(coshx
x =0
limx 2
1)cosh(x
x
n
1kcoshn–k(x)=
=0
limx 2
1)cosh(x
x 0
limx
n
1kcoshn–k(x)=
2
2
n
1k1=
2n 2
Verifica del limite notevole (15):
Tenendo conto del limite (13) otteniamo:
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0limx x
xtgh )( =0
limx x
xsinh )()cosh(
1x
=
Verifica del limite notevole (16):
Tenendo conto del limite (13) otteniamo:
0limx x
xsettsinh )( =0
limy
)(ysinh
y =
con il cambio di variabile x=sinh(y) (e quindi x0 y0).
Verifica del limite notevole (17):
Tenendo conto del limite (15) otteniamo:
0limx x
xsetttgh )( =0
limy
)(ytgh
y =
con il cambio di variabile x=tg(y) (e quindi x0 y0).
Verifica del limite notevole (18):
Tenendo conto del limite (14) otteniamo:
0limx x
xsett )1(cosh 2 =0
limy
1)cosh(
2
yy =2
con il cambio di variabile 1+x=cosh(y) (e quindi x0 y0).
Verifica del limite notevole (19):
Tenendo conto del limite (III) segue che:
xlim
x
xa =x
limx
e x )aln(=
xlim
))aln((
)aln(
xe x
= ln(a)yx
limy
e y=+
con il cambio di variabile y=xln(a) (e quindi x+ y+).
Verifica del limite notevole (20):
Tenendo conto del limite (19) segue che:
xlim xax=
xlim (–x)ax=
xlim ya–y=
yxlim
yya
=
1 =0
con il cambio di variabile y=–x (e quindi x– y+).
Verifica del limite notevole (21):
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Tenendo conto del limite (19) segue che:
xlim
xx)(lg a =
1
xlim
xx )(lg a =
ylim
yya
=
1 =0
con il cambio di variabile x=ay (e quindi x+ y+).
Verifica del limite notevole (22):
Tenendo conto del limite (20) segue che:
0lim
xx )(lg a x =
1
0lim
xx )(lg a
x =
1y
lim ay |y|=0
con il cambio di variabile x=ay (e quindi x0+ y–).
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Capitolo 2 Infinitesimi ed infiniti
2.1 Definizione di funzione infinitesima ed infinita
Sia DR un sottoinsieme non vuoto, sia pR~ di accumulazione per D in R~ , sia
f:DR. Diciamo che la funzione f è infinitesima per xp se:
pxlim f(x)=0
Diciamo che la funzione f è infinita per xp se:
pxlim )f(x =+
Nel caso p finito evidentemente è lecito considerare p=0, infatti se p0 allora basta
fare il cambio di variabile (in questo caso più precisamente si parla di traslazione):
y=x–p con y0 xp
Pertanto in seguito la maggior parte degli esempi e degli esercizi saranno dati
considerando x0.
Anche nel caso p= ci si può ricondurre al caso x0, infatti basta fare il cambio di
variabile:
y=x1 con y0 x
Tuttavia per quest’ultimo caso ci asterremo dal fare il cambio di variabile suddetto.
Inoltre nel caso p infinito evidentemente è lecito considerare p=+, infatti se p= –
allora basta fare il cambio di variabile:
y=–x con y+ x–
Teorema 4
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Sia DR un sottoinsieme non vuoto, sia pR~ di accumulazione per D in R~ , sia fRD
diversa da 0 in un intorno di p
Ts: f è infinitesima per xp 1/f è infinita per xp
Dim
Di facile verifica.
Esercizi 1
Verificare se le seguenti funzione sono infinitesime o infinite per xp
1. sin2(x–1)/(x–1) ; p=1
2. sin(x)/x2 ; p=0
3. 1/(x+5) ; p=+
4. ln[(2x–3)/(2x+5)] ; p=+
5. ln[( x +1)/( 3 x +1)] ; p=+
6. ln[( x +1)/( 3 x +1)] ; p=1
7. sin(ln(1–x))–3x2 ; p=0
8. ex–1 ; p=0
9. sin(x)/x ; p=+
10. (1–cos(x+1))/(x+1) ; p=–1
11. ln(x)/(x–1) ; p=1
12. [esin(x)–cos(x)]tg(x) ; p=0
2.2 Simbolo di Landau. Relazioni di confronto
Il simbolo di Landau viene introdotto per esprimere sinteticamente relazioni di
confronto tra funzioni.
Fissato pR~ , d’ora in avanti denoteremo con Ap la famiglia di tutte le funzioni reali
definite in un intorno di p, eventualmente a meno del punto p. Se f,gAp, diciamo
allora che f è “o-piccolo” di g per x tendente a p se:
Ap infinitesima per xp t.c. f=g in un intorno di p
Denotiamo con op(g) la famiglia di tutte le funzioni di Ap che sono “o-piccolo” di g
per x tendente a p. Se fop(g) si scrive anche:
f=op(g)
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Si dice anche che f è trascurabile rispetto a g. Il simbolo “op” è detto simbolo di
Landau.
Se f,gAp, diciamo allora che f e g sono dello stesso ordine per xp se:
R0:=R\{0} t.c. f–gop(g)
si adopera anche la scrittura:
f=g+op(g)
Se f,gAp, e se fop(g) o gop(g) o f dello stesso ordine di g allora diciamo che f e g
sono confrontabili.
La nozione di o-piccolo acquista un notevole interesse quando le funzioni in
questione sono infinitesime o infinite per xp.
Se f,gAp infinitesime per xp, la condizione fop(g) si esprime dicendo che f è
infinitesima di ordine superiore rispetto a g per xp .
Se f,gAp infinite per xp la condizione fop(g) si esprime dicendo che g è infinita
di ordine superiore rispetto a f per xp.
Mostriamo qui di seguito alcune funzioni infinitesime ed infinite di uso frequente:
Se pR la funzione f:RR con f(x)=x–p è detta infinitesimo campione per xp
Se pR la funzione f:R-{p}R con f(x)=px
1 è detta infinita campione per xp
Se p= la funzione f:RR con f(x)=x è detta infinito campione per x
Se p= la funzione f:R0R con f(x)=x1 è detta infinitesimo campione per x
Teorema 5
Sia pR~ , siano f,gAp e supponiamo che g sia diversa da 0 in un intorno di p
Ts: Valgono allora i seguenti fatti:
(a) fop(g) px
lim)(g)(f
xx =0
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(b) f è dello stesso ordine di g px
lim)(g)(f
xx = con R0
Dim
Di facile verifica.
Teorema 6
Sia pR~ , siano fAp
Ts: Valgono allora i seguenti fatti:
(a) f è infinitesima fop(1)
(b) f è infinita 1op(f)
Dim
Di facile verifica.
Teorema 7
Sia pR~
Ts: Valgono allora i seguenti fatti:
(a) Dette f,gAp consideriamo la relazione f=pg f e g sono dello stesso ordine
allora =p è una relazione di equivalenza su Ap
(b) Dette f,gAp consideriamo la relazione f<pg fop(g) allora <p è di ordine
parziale su Ap in senso stretto (antiriflessiva e transitiva)
(c) Dette f,gAp consideriamo la relazione fpg f<pg o f=pg allora p è di ordine
parziale su Ap (riflessiva, antisimmetrica e transitiva)
Dim
La dimostrazioni di (a), (b), (c) sono di facile verifica.
Teorema 8
Sia pR~
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Ts: Valgono allora i seguenti fatti:
(a) Se f,g,hAp con f<ph e g<ph allora fg<ph2 e f+g<ph
(b) Se f,gAp con f<ph e se R0 allora f<ph
(c) Se f,gAp con f<pg e se >0 allora f <pg
(d) Se f,gAp con f<pg e supponiamo inoltre che f e g siano diverse da 0 in un intorno
di p allora 1/g<p1/f
(e) Sia qR~ , sia Aq a valori in un intorno di p, e diversa di p in un intorno di q,
supponiamo inoltre che qt
lim(t)=p. Se f,gAp con f<pg allora f <q g
Dim
La dimostrazioni di (a), (b), (c), (d) sono di facile verifica. Per verificare la (e) basta
applicare il teorema di cambio di variabile.
Teorema 9
Sia pR~
Ts: Valgono allora i seguenti fatti:
(a) Se f,g,hAp con f=ph e g=ph allora fg=ph2 e f+g=ph
(b) Se f,gAp con f=ph e se R0 allora f=ph
(c) Se f,gAp con f=pg e se >0 allora f =pg
(d) Se f,gAp con f=pg e supponiamo inoltre che f e g siano diverse da 0 in un intorno
di p allora 1/g=p1/f
(e) Sia qR~ , sia Aq a valori in un intorno di p, e diversa di p in un intorno di q,
supponiamo inoltre che qt
lim(t)=p. Se f,gAp con f=pg allora f =q g
Dim
La dimostrazioni di (a), (b), (c), (d) sono di facile verifica. Per verificare la (e) basta
applicare il teorema di cambio di variabile.
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Teorema 10
Sia pR~ , sia aR0, sia nN0:=N-{0}, siano f,gAp tali che px
lim f(x)=px
lim g(x)=a
Ts: px
lim)g()f(
)(g)(f nn
xxxx
=nan–1
Dim
pxlim
)g()f()(g)(f nn
xxxx
=
pxlim
)g()f(
)()g(f)]g()[f(n
1k
1kkn
xx
xxxx
==px
lim
n
1k
1kkn )()g(f xx =
=
n
1k
1kkn aa =
n
1k
1na =nan–1
Esempio 1
Consideriamo le funzioni:
f(x)=sin(3x) e g(x)=2x
e confrontiamole per x0. Banalmente f e g sono infinitesime per x0. Osserviamo
che:
xxsin
2)3( =
23
xxsin
3)3( =
23
yysin )(
dove si è posto y=3x (cambio di variabile) e pertanto osservando che x0 y0
allora:
0limx x
xsin2
)3( =0
limx 2
3x
xsin3
)3( =23
0limx x
xsin3
)3( =23
0limy y
ysin )( =23 1=
23
quindi f e g sono dello steso ordine.
Esempio 2
Consideriamo le funzioni:
f(x)=1–cos(x) e g(x)=sin(x)
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e confrontiamole per x0. Banalmente f e g sono infinitesime per x0. Osserviamo
che:
)()cos(1
xsinx =
))cos(1)(()(cos1 2
xxsinx
=
))cos(1)(()(2
xxsinxsin
=
))cos(1()(x
xsin
passando al limite per x0 otteniamo:
0limx )(
)cos(1xsin
x =0
limx ))cos(1(
)(x
xsin
=0
e quindi f è un infinitesimo di ordine superiore rispetto a g.
Esempio 3
Consideriamo le funzioni:
f(x)=x3–5x2+6 e g(x)= 3x4+x
e confrontiamole per x+. Banalmente f e g sono infinite per x+. Osserviamo
che:
xxxx
4
23
365 =
24
33
63
651
xx
xxx
=
2
3
63
651
xx
xx
passando al limite per x+ otteniamo:
xlim
xxxx
4
23
365 =
xlim
2
3
63
651
xx
xx =0
e quindi f è un infinito di ordine inferiore rispetto a g.
Esempio 4
Consideriamo le funzioni:
f(x)=1–cos8(x) e g(x)=x2
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e confrontiamole per x0. Banalmente f e g sono infinitesime per x0. Per il
Teorema 10 la funzione f e la funzione h(x):=1–cos(x) hanno lo stesso ordine ed
inoltre osserviamo che:
0limx 2
8 )(cos1x
x =0
limx )cos(1
)(cos1 8
xx
2)cos(1
xx =8(1)8–1(1/2)=4
Esercizi 2
Confrontare le seguenti coppie di funzioni infinitesime o infinite per xp.
(Suggerimento: sfruttare i limiti notevoli ed il teorema di cambio di variabile)
1. f(x)=3x4+x2–3x e g(x)=–7x4+2x3–8x ; x=0
2. f(x)=3x4+x2–8 e g(x)=–7x4+2x3–8x ; x=+
3. f(x)=–2x6+x+3x e g(x)=5x6+2x3–3x ; x=0
4. f(x)=–2x6+x+3 e g(x)=–7x4+2x3–8x ; x=+
5. f(x)=3x7+2x–6 e g(x)=2x4+5x3–4x ; x=–
6. f(x)=2e2x+x3+3 e g(x)=x4+2x3–xsin(x)+2 ; x=+
7. f(x)= 22 xx e g(x)=x–1 ; x=1
8. f(x)=x–5 e g(x)= 5x ; x=5
9. f(x)=ln(x) e g(x)=x–1 ; x=1
10. f(x)=x–ln(x) e g(x)=x ; x=+
11. f(x)=x–ln(x) e g(x)=x+ln(x3) ; x=–
12. f(x)=ln(2x) e g(x)=cotg(x) ; x=0+
13. f(x)=cosec(2x) e g(x)=cotg(x) ; x=0
14. f(x)=ex–e2x e g(x)=x ; x=0
15. f(x)=a1/x–1 e g(x)=1/x ; x=+
16. f(x)=cos(x) e g(x)=(x–/2); x=/2
17. f(x)=cos(x/2) e g(x)=(x–); x=
18. f(x)=ex–e2x e g(x)=sin(x)–sin(2x) ; x=0
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19. f(x)=3x–4x e g(x)=x ; x=0
20. f(x)=1–cos2(x) e g(x)=–2x2 ; x=0
21. f(x)=sin(x) e g(x)=–x ; x=
22. f(x)=sin(+4x) e g(x)=x ; x=0
23. f(x)= )(1)(1 xtgxtg e g(x)=sin(x) ; x=0
24. f(x)=x+cos(x) e g(x)=4x–sin(x); x=+
25. f(x)=sinh(x) e g(x)=x ; x=0
26. f(x)=1–cosh(x) e g(x)=3x ; x=0
27. f(x)=1–cosh(x) e g(x)=x2 ; x=0
28. f(x)=sin(2x) e g(x)=tg(x) ; x=0
29. f(x)=tg(x)–sin(x) e g(x)=x3 ; x=0
30. f(x)=1–cos(2x) e g(x)=sin2(3x) ; x=0
31. f(x)=tgh(x) e g(x)=x ; x=0
32. f(x)=ln(ln(2x)) e g(x)=x ; x=+
33. f(x)=ln(ln(x)) e g(x)=x ; x= –
34. f(x)=ln(x) e g(x)=1/tg(x) ; x=0+
35. f(x)=ln(l+sin(x)) e g(x)=x ; x=0
36. f(x)=arcsin( x ) e g(x)=x ; x=0
37. f(x)=arcsin(x2) e g(x)=x2 ; x=0
38. f(x)= )cos(5 xx e g(x)=x2+1 ; x=+
39. f(x)=cos(ex–e–x)–1 e g(x)=arctg(x2) ; x=0
40. f(x)=sin(cos(x)) e g(x)=x ; x=0
41. f(x)=e2x–e3x e g(x)=sin(x) ; x=0
42. f(x)=3x–3–x e g(x)=3x+3–x ; x=–
43. f(x)=ex e g(x)=1/x ; x= –
44. f(x)=exsin(e–xsin(x)) e g(x)=x ; x=+
45. f(x)=exsin(e–xsin(x)) e g(x)=x ; x=0
46. f(x)=ln(tg4(x)+1) e g(x)= )(2 4 xsine –1; x=0
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Dott. S. Caltabiano 25
47. f(x)=sin(cos(x)) e g(x)= )(2 2 xsine –1; x=0
48. f(x)=ln(1–cos(x)) e g(x)=x2 ; x=0
49. f(x)= )(3 xtge –1 e g(x)=x 2)cos( xex ; x=0
50. f(x)=(1–cos(x))2 e g(x)=sin(x4) ; x=0
51. f(x)=sin( 21 x –1) e g(x)=x ; x=0
52. f(x)=sin )/2( xsine x e g(x)=xxe
1 ; x=+
53. f(x)=tg2(x)ln4(x) e g(x)=x ; x=0+
54. f(x)=xln(tg(x)) e g(x)=sin(x) ; x=0+
55. f(x)=sin2(x)ln(tg3(x)) e g(x)=sinh(x) ; x=0+
Svolgimento di alcuni degli Esercizi 2
Svolgimento esercizio 5
xlim
xxxxx
452623
34
7
=y
lim)(4)(5)(2
6)(2)(334
7
yyyyy
=y
limyyy
yy452623
34
7
=
=y
lim
434
767
452
623
yyy
yyy
=y
lim y3
43
76
452
623
yy
yy
=
=y
lim y3
ylim
43
76
452
623
yy
yy
=+(–3/2)=–
con il cambio di variabile y=–x (e quindi x– y+). E quindi f un infinito di
ordine superiore rispetto a g.
Svolgimento esercizio 6
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Dott. S. Caltabiano 26
xlim
)(23)(cos2
34
232
xxsinxxxxxxe x
=x
lim 4
2
xe x
2
22
2
2
3
)(21
3)(cos2
xxsinx
x
eexx
ex
xxx
=
xlim 4
2
xe x
xlim
2
22
2
2
3
)(21
3)(cos2
xxsinx
x
eexx
ex
xxx
=+2=+
E quindi f un infinito di ordine superiore rispetto a g.
Svolgimento esercizio 10
xlim
xxx )ln( =
xlim
xxxx
)ln(1=
xlim 1–
xx)ln( =1–
xlim
xx)ln( =1–0=1
E quindi f un infinito di ordine inferiore rispetto a g.
Svolgimento esercizio 11
xlim
)ln(
)ln(3xx
xx
=
xlim
)ln(3)ln(
xxxx
=
xlim
)ln(3)ln(xx
xx =
ylim
)ln(3)ln(yy
yy =
=y
lim
yyy
yyy
)ln(31
)ln(1=
ylim
yy
yy
)ln(31
)ln(1
=
11
=1
E quindi f e g sono infiniti dello stesso ordine.
Svolgimento esercizio 12
0lim
x )(cot)2ln(xg
x =0
limx )(/1
)2ln(xtg
x =0
limx
tg(x)ln(2x)=0
limx x
xtg )( (xln(2x))=0
limx x
xtg )( =
=0
limx
xln(2x)= 01 =0
E quindi f è un infinito di ordine inferiore rispetto a g.
Svolgimento esercizio 13
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Dott. S. Caltabiano 27
0limx )(cot
)2(cosxgxec =
0limx )(/1
)2sen(/1xtgx =
0limx )2(
)(xsin
xtg =0
limx x
xtg )()2( xsin
x =
=0
limx x
xtg )(0
limx
2)2(
2xsin
x =10
limx
2)2(
2xsin
x =20
limx )2(
2xsin
x =20
limy )(ysin
y =2
con il cambio di variabile y=2x (e quindi x0 y0). E quindi f e g sono infiniti
dello stesso ordine.
Svolgimento esercizio 16
Osserviamo che:
2/)cos(
xx =
)(21
xsin 2/)cos()(2
xxxsin =
)(21
xsin 2/)2(
xxsin
passando al limite per x/2:
2/limx 2/
)cos(x
x =2/
limx y
y )2/cos( = –2/
limx y
ysin )( = –1
con il cambio di variabile y=x–/2 e quindi x/2 y0.E quindi f e g sono dello
stesso ordine.
Svolgimento esercizio 17
Osserviamo che:
xx )2/cos( =
)2/(21xsin x
xxsin )2/cos()2/(2 =)2/(2
1xsin x
xsin )(
passando al limite per x:
xlim
)2/(21xsin x
xsin )( =x
lim)2/(2
1xsin x
limxxsin )( =
21
xlim
xxsin )( =
=21
0limy y
ysin )( = –21
0limy y
ysin )( = –21
con il cambio di variabile y=x– e quindi x y0.E quindi f e g sono dello
stesso ordine.
Svolgimento esercizio 22
Osserviamo che:
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Dott. S. Caltabiano 28
xxsin )4( = –
xxsin )4( = –4
xxsin
4)4( = –4
yysin )(
con il cambio di variabile y=4x e quindi x0 y0 e pertanto:
0limx x
xsin )4( =0
limx
–4x
xsin4
)4( =0
limy
–4y
ysin )( = –40
limy y
ysin )( = –4
E quindi f e g sono dello stesso ordine.
Svolgimento esercizio 23
Osserviamo che:
)()(1)(1
xsinxtgxtg
= )(1)(1)()(2
xtgxtgxsinxtg
=
=2xxtg )(
)(xsinx
)(1)(11
xtgxtg
prodotto di tre limiti noti, segue che:
0limx )(
)(1)(1xsin
xtgxtg =
2112 =1
E quindi f e g sono dello stesso ordine.
Svolgimento esercizio 29
Osserviamo che:
3)()(
xxsinxtg =
3))cos(1)((
xxxtg =
xxtg )(
2)cos(1
xx
prodotto di due limiti noti, segue che:
0limx 3
)()(x
xsinxtg =211 =
21
E quindi f e g sono dello stesso ordine.
Svolgimento esercizio 30
Osserviamo che:
)3()2cos(1
2 xsinx =
2)2cos(1
xx
)3(2
2
xsinx =
94
2)4()2cos(1
xx
)3()3(
2
2
xsinx
prodotto di due limiti noti, infatti:
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Dott. S. Caltabiano 29
0limx 2)2(
)2cos(1x
x =0
limy 2
)cos(1y
y =21
ed ancora:
0limx )3(
)3(2
2
xsinx =
0limx
2
)3(3
xsin
x =0
limy
2
)(
ysin
y =12=1
e pertanto:
0limx )(
)2cos(12 xsin
x =94
21 1=
92
E quindi f e g sono dello stesso ordine.
Svolgimento esercizio 32
Osserviamo che:
xx))2ln(ln(( =2
)2ln())2ln(ln((
xx
xx
2)2ln(
prodotto di due limiti noti, infatti:
xlim
)2ln())2ln(ln((
xx =
ylim
yy)ln( =0
con il cambio di variabile y=ln(2x) e quindi x+ y+, e quindi:
0limx x
x))2ln(ln(( =0
E pertanto f è un infinito di ordine inferiore rispetto a g.
Svolgimento esercizio 33
Osserviamo che per x<0:
xx ))ln(ln((
=x
x))ln(ln(( = –x
x ))ln(ln((
facendo il cambio di variabile y=–x e quindi x– y+ allora per quanto visto
nell’esercizio 32 segue che:
xlim
xx ))ln(ln((
=y
lim –y
y))ln(ln(( =0
E pertanto f è un infinito di ordine inferiore rispetto a g.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Dott. S. Caltabiano 30
Svolgimento esercizio 34
Osserviamo che:
)(/1)ln(xtg
x =tg(x)ln(x)=xxtg )( xln(x)
prodotto di due limiti noti, e quindi:
0lim
x )(/1)ln(xtg
x =0
limx x
xtg )(0
limx
xln(x)= 01 =0
Svolgimento esercizio 35
Osserviamo che:
xxsin ))(1ln( =
)())(1ln(
xsinxsin
xxsin )(
prodotto di due limiti noti, infatti:
0limx )(
))(1ln(xsin
xsin )0
limx y
y)1ln( =1
con il cambio di variabile y=sin(x) e quindi x0 y0, e quindi:
0limx x
xsin ))(1ln( =1
E pertanto f è un infinitesimo dello stesso ordine di g.
Svolgimento esercizio 39
Osserviamo che:
)arctg(1)cos(
2xee xx
=)arctg(
1))(2cos(2xxsinh = 2))(2(
1))(2cos(xsinhxsinh
)arctg()(4
2
2
xxsinh =
=4 2))(2(1))(2cos(
xsinhxsinh
2
2 )(x
xsinh)arctg( 2
2
xx
per x0 è il prodotto di tre limiti noti, infatti:
0limx 2))(2(
1))(2cos(xsinhxsinh =
0limy 2
1)cos(yy =–
21
con il cambio di variabile y=2sinh(x) e quindi x0 y0.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Dott. S. Caltabiano 31
0limx )arctg( 2
2
xx =
0limy )arctg(y
y =1
con il cambio di variabile y=x2 e quindi x0 y0. In definitiva:
0limx )arctg(
1)cos(2x
ee xx =4
21 =2
E quindi f e g sono dello stesso ordine-
Svolgimento esercizio 40
Osserviamo che:
xxsin ))(cos( =
xxsin ))cos(( =
)cos())cos((
xxsin
xx )cos( =
=
)cos())cos((
xxsin
2)cos(1
xx x
per x0 è il prodotto di tre limiti noti, infatti:
0limx
)cos(
))cos((x
xsin =
0limy y
ysin )( =1
con il cambio di variabile y=–cos(x) e quindi x0 y0.
In definitiva:
0limx x
xsin ))(cos( =121 0=0
E quindi f è un infinitesimo di ordine inferiore rispetto a g.
Svolgimento esercizio 43
Osserviamo che:
xe x
/1=xex = –(–x)e–(–x) = –
xex
facendo il cambio di variabile y=–x (e quindi per x– y+) segue che:
xlim
xe x
/1=
ylim –
yey =0
E pertanto f è un infinitesimo di ordine superiore rispetto a g.
Svolgimento esercizio 44
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Dott. S. Caltabiano 32
Osserviamo che:
xxsinesine xx ))((
= ex
)())((
xsinexsinesin
x
x
xxsine x )(
=)(
))((xsine
xsinesinx
x
xxsin )(
per x+ è il prodotto di due limiti noti, infatti:
xlim
)())((
xsinexsinesin
x
x
=
0limy y
ysin )( =1
con il cambio di variabile y=e–xsin(x) e quindi x+ y0. In definitiva:
xlim
xxsinesine xx ))((
=0
E pertanto f è un infinito di ordine inferiore rispetto a g.
Svolgimento esercizio 45
Osserviamo che:
xxsinesine xx ))((
= ex
)())((
xsinexsinesin
x
x
xxsine x )(
=)(
))((xsine
xsinesinx
x
xxsin )(
per x0 è il prodotto di due limiti noti, infatti:
0limx )(
))((xsine
xsinesinx
x
=
0limy y
ysin )( =1
con il cambio di variabile y=e–xsin(x) e quindi x0 y0. In definitiva:
0limx x
xsinesine xx ))(( =1
E pertanto f è un infinitesimo dello stesso ordine di g.
Svolgimento esercizio 46
Osserviamo che:
1
)1)(ln()(2
4
4
xsine
xtg =)(
)1)(ln(4
4
xtgxtg
1
)()(2
4
4xsine
xtg =)(
)1)(ln(4
4
xtgxtg
1
)()(2
4
4xsine
xsin)()(
4
4
xsinxtg =
=)(
)1)(ln(4
4
xtgxtg
1
)()(2
4
4xsine
xsin4
4 )(x
xtg)(4
4
xsinx
per x0 otteniamo quindi il prodotto di quattro limiti noti.
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Svolgimento esercizio 47
Osserviamo che:
1
))(cos()(2 2xsine
xsin =1
))cos(()(2 2
xsine
xsin =
)cos())cos((
xxsin
1
)cos()(2 2
xsine
x =
=
)cos())cos((
xxsin
1
)(2)(2
2
2xsine
xsin)(2
)cos(2 xsin
x =
=
)cos())cos((
xxsin
1
)(2)(2
2
2xsine
xsin2
)cos(x
x )(2 2
2
xsinx =
=2
)cos())cos((
xxsin
1
)(2)(2
2
2xsine
xsin2
)cos(x
x )(
)(2
2
xsinx x
per x0 otteniamo quindi il prodotto di cinque limiti noti.
Svolgimento esercizio 49
Osserviamo che:
2
3
)cos(
1)(
x
xtg
exx
e
=)(
13
)(3
xtge xtg
2)cos(
)(3
xexx
xtg
=
)(1
3
)(3
xtge xtg
3
3 )(x
xtg
2)cos(
3
xexx
x
=
=)(
13
)(3
xtge xtg
3
3 )(x
xtg2
)cos(
2
xex
x
=
)(1
3
)(3
xtge xtg
3
3 )(x
xtg
2
2)cos(
1
xex x
=
)(1
3
)(3
xtge xtg
3
3 )(x
xtg
2
211)cos(
1
xex x
=)(
13
)(3
xtge xtg
3
3 )(x
xtg
22
211)cos(
1
xe
xx x
per x0 otteniamo quindi il prodotto di limiti noti.
Svolgimento esercizio 53
Innanzitutto verifichiamo che le funzioni f e g sono infinitesime per x0+.
0lim
xtg2(x)ln4(x)=
0lim
x 2
2 )(x
xtg x2ln4(x)=0
limx 2
2 )(x
xtg0
limx
x2ln4(x)=0
limx
x2ln4(x)=0
La funzione g è banalmente infinitesima. Confrontiamo quindi f e g per x0+:
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Dott. S. Caltabiano 34
0lim
x xxxtg )(ln)( 42
=0
limx x
xxtg )(ln)( 42=
0lim
x 2
2 )(x
xtg xln4(x)=
=0
limx 2
2 )(x
xtg0
limx
xln4(x)=0
limx
xln4(x)=0
Svolgimento esercizio 54
Innanzitutto verifichiamo che le funzioni f e g sono infinitesime per x0+.
0lim
xxln(tg(x))=
0lim
x )(xtgx tg(x)ln(tg(x))=
0lim
x )(xtgx
0lim
xtg(x)ln(tg(x))=
=0
limx
tg(x)ln(tg(x))=0
limt
tln(t)=0
con il cambio di variabile t=tg(x) (e quindi x0+ t0+). La funzione g è
banalmente infinitesima. Confrontiamo quindi f e g per x0+:
0lim
x )())(ln(
xsinxtgx =
0lim
x )(xsinx ln(tg(x))=
0lim
x )(xsinx
0lim
xln(tg(x))=
0lim
xln(tg(x))=
=0
limt
ln(t)= –
con il cambio di variabile t=tg(x) (e quindi x0+ t0+).
Svolgimento esercizio 55
Innanzitutto verifichiamo che le funzioni f e g sono infinitesime per x0+.
0lim
xsin2(x)ln(tg3(x))=
0lim
x3sin2(x)ln(tg(x))=
0lim
x3x
2
2 )(x
xsin)(xtg
x tg(x)ln(tg(x))=
=0
limx
3x0
limx 2
2 )(x
xsin0
limx )(xtg
x0
limx
tg(x)ln(tg(x))=0
La funzione g è banalmente infinitesima. Confrontiamo quindi f e g per x0+:
0lim
x )())(ln()( 32
xsinhxtgxsin =
0lim
x3
)(xsinhx
2
2 )(x
xsin)(xtg
x tg(x)ln(tg(x))=
0lim
x3
)(xsinhx
0lim
x 2
2 )(x
xsin0
limx )(xtg
x0
limx
tg(x)ln(tg(x))=0
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Dott. S. Caltabiano 35
Se f=f(x) e g=g(x) sono due funzioni polinomiali allora passando al limite per
x nel loro quoziente otteniamo la forma indeterminata e per uscire da questa
forma indeterminata abbiamo visto che è sufficiente mettere in evidenza sia al
numeratore che al denominatore il termine in x con esponente più grande. Più in
generale se f e g sono somma di addendi infiniti per xp allora per uscire dalla forma
indeterminata è sufficiente mettere in evidenza sia al numeratore che al
denominatore il termine infinito di ordine superiore cosicché il confronto si riduce
soltanto agli infiniti di ordine superiore. Tale affermazione è suffragata dal seguente
fondamentale teorema il quale afferma che se in un limite ci sono addendi
infinitesimi (infiniti) allora è possibile trascurare gli infinitesimi (infiniti) di ordine
superiore (inferiore).
Teorema 11 (Principio fondamentale di sostituzione)
Sia p R~ , siano f,gAp e supponiamo che esista il limite del quoziente per xp ed
inoltre siano f1<p(f) e g1<p(g)
Ts: px
lim)()(g)(f)(f
1
1
xgxxx
=px
lim)(g)(f
xx
Dim
Basta osservare che:
gg
1
ff
1
gf
ggff
1
1
1
1
Esempio 5
Calcolare il seguente limite facendo uso del principio fondamentale di sostituzione:
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0limx )(
)()()(23
235
xxsinxxxtgxxsinxxsin
confrontando al numeratore si verifica facilmente che x5, sin3(x), –x2tg(x) sono degli
infinitesimi di ordine superiore rispetto a sin(x). Analogamente al denominatore –x3,
xsin2(x) sono infinitesimi di ordine superiore rispetto ad x. E quindi per principio
fondamentale di sostituzione segue che:
0limx )(
)()()(23
235
xxsinxxxtgxxsinxxsin
=0
limx x
xsin )( =1
Esempio 6
Calcolare il seguente limite facendo uso del principio fondamentale di sostituzione:
xlim
)()()()(
3
2352
xxsinxxxtgxxsinxxsinx
confrontando al numeratore si verifica facilmente che x5 è un infinito di ordine
superiore rispetto a xsin2(x)+sin3(x), –x2tg(x). Analogamente al denominatore –x3 è un
infinito di ordine superiore rispetto ad x, xsin2(x). E quindi per principio
fondamentale di sostituzione segue che:
xlim
)()()()(
3
2352
xxsinxxxtgxxsinxxsinx
=x
lim3
5
xx =
xlim x2=+
Esercizi 3
Risolvere i seguenti limiti facendo uso del principio fondamentale di sostituzione.
1. 0
limx xx
xx
5
27 22
2. 0
limx xx
xxx
5
25 2
9. 0
limx x
xsin 1))(1( 2
10. 0
limx xxxtg
xtgxx8)1ln()(
)()cos(1322
35
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3. x
limxx
xxx3
265
25
4. x
lim35
824
28
xxxxx
5. 0
limx x
x
/1
/1
2321
6. x
lim1
)cos(52
xxx
7. 0
limx 33 22
5)())cos(1(
xx
xxtgx
8. 0
limx 3
2
)()()1ln(
xxsinxtgxx
11. 0
limx )()5(
)1ln(3 4
3
xsinxxsin
x
12. 0
limx )(527
)())2cos(1()arctg(34
2
xsinxxsinxx
13. 0
limx 33 ))((
)3())5cos(1(xxsin
xtgx
14. 0
limx 62
3
15)5(7))3cos(1(xxsin
xx
15. 0
limx )()(
)()(34
223
xxsinxsinxxxsinxsinxx
16. 0
limx 1
)1ln()cos(1
xe
xx
Il seguente semplice teorema è uno strumento validissimo per uscire dalla
forma indeterminata +– quanto gli infiniti non sono dello stesso ordine.
Teorema 12
Sia pR~ , siano f,gAp due funzioni infinite per xp con f infinito di ordine
superiore rispetto a g e supponiamo che f sia non nulla in un intorno di p
Ts: px
lim f(x)+g(x)=px
lim f(x)
Dim
Il teorema si può dimostrare a partire dal principio di sostituzione e del Teorema
7,(d), tuttavia e sufficiente osservare che:
f+g=
fg1f
Esercizi 4
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Risolvere i seguenti limiti facendo uso del Teorema 12.
1. x
lim x3–7x+1
2. x
lim ln(x)–x
3. x
lim ex–x3
4. 0
limx 2
1)(
1xxtg
5. 0
limx )cos(1
1)arctg(
2xx
Svolgimento degli Esercizi 4
Svolgimento esercizio 1
Banalmente x3 è un infinito di ordine superiore rispetto a –7x+1 e quindi:
xlim x3–7x+1=
xlim x3=+
Svolgimento esercizio 2
Osserviamo che:
xlim
xx
)ln( =–
xlim
xx)ln( =0
e quindi:
xlim ln(x)–x=
xlim –x=–
Svolgimento esercizio 3
Osserviamo che:
xlim
3xe x
=0
e quindi:
xlim ex–x3=
xlim ex =+
Svolgimento esercizio 4
Osserviamo che:
0lim
x 2/1)(/1
xxtg
=
0lim
x–x
)(xtgx =
0lim
x–x
0lim
x )(xtgx = 10 =0
e quindi:
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Dott. S. Caltabiano 39
0lim
x 21
)(1
xxtg =
0lim
x–
21x
=–
Svolgimento esercizio 5
Osserviamo che:
0lim
x ))cos(1/(1)arctg(/2
xx
=2
0lim
x )arctg()cos(1
xx =2
0lim
x 2)cos(1
xx
)arctg(xx x=
=20
limx 2
)cos(1x
x0
limx )arctg(x
x0
limx
x= 01212 =0
e quindi:
0lim
x )cos(11
)arctg(2
xx =
0lim
x )cos(11
x =–
2.3 Ordine di una funzione rispetto ad un’altra. Parte principale
Sia p R~ , sia >0, siano f,gAp. Diciamo allora che f è di ordine o di grado
rispetto a g per xp se f è dello stesso ordine rispetto a g cioè se:
R0 t.c. f=g +op(g)
in un intorno di p. Il termine g prende il nome di parte principale di f rispetto a g
per xp. Per comodità di scrittura la parte principale di f rispetto a g per xp la
denoteremo con:
PP(f,g,p):=g
Quindi per definizione una funzione e la sua parte principale hanno lo stesso ordine.
Il seguente teorema ci suggerisce di confrontare due funzioni a partire da una
terza funzione.
Teorema 13
Sia pR~ , siano f,g,hAp con f e g rispettivamente di ordine e rispetto ad h
Ts: Valgono allora i seguenti fatti:
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Dott. S. Caltabiano 40
(a) f è dello stesso ordine di g per xp =
(b) Se f,g e h sono infinitesime (infinite) per xp allora f è infinitesima (infinita) di
ordine superiore rispetto a g >
Dim
Di facile verifica.
Teorema 14
Sia pR~ , siano f,g,hAp con f e g rispettivamente di ordine e rispetto ad h
Ts: Valgono allora i seguenti fatti:
(a) fg è di ordine + rispetto ad h e PP(fg,h,p)=PP(f,h,p)PP(g,h,p)
(b) Se f e h sono diverse da 0 in un intorno di p allora 1/f è di ordine rispetto a 1/h e
PP(1/f,1/h,p)=1/PP(f,h,p)
(c) Se g è diversa da 0 in un intorno di p e se inoltre f è di ordine uguale o superiore a
g, allora il quoziente f/g di ordine – rispetto ad h per xp, e
PP(f/g,h,p)=PP(f,h,p)/PP(g,h,p)
(d) Se R0 allora f ha ordine e PP(f,h,p)=PP(f,h,p)
(e) Se 0R allora ha ordine e PP(f ,h,p)=(PP(f,h,p))
(f) Se = e PP(f,h,p)+PP(g,h,p)0 allora la somma f+g ha ordine rispetto ad h e
PP(f+g,h,p)=PP(f,h,p)+PP(g,h,p). Se < si presentano due casi. Nel caso in cui f
e g sono infinitesime la somma f+g è un infinitesimo di ordine rispetto ad h e
PP(f+g,h,p)=PP(f,h,p). Nel caso in cui f è g sono infinite la somma f+g è un
infinito di ordine rispetto ad h e PP(f+g,h,p)=PP(g,h,p).
Dim
Di facile verifica.
Esempio 7
Assegnate le funzioni:
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Dott. S. Caltabiano 41
f(x)=sin2(x) e g(x)=x
calcolare l’ordine di f rispetto a g per x0 e successivamente la parte principale di f
rispetto a g.
Dobbiamo trovare R+ tale che il limite:
0limx x
xsin )(2
sia finito. Banalmente =2 infatti:
0limx 2
2 )(x
xsin =0
limx
2)(
xxsin =1
E quindi f è di ordine 2 rispetto a g ed inoltre:
PP(sin2(x),x,0)=x2
Più semplicemente si poteva fare uso del Teorema 14,(e):
PP(sin2(x),x,0)=(PP(sin(x),x,0))2=x2
Esempio 8
Assegnate le funzioni:
f(x)=ln(1+ x ) e g(x)=tg(2x)
calcolare l’ordine di f rispetto a g per x0 e successivamente la parte principale di f
rispetto a g.
Dobbiamo trovare R+ tale che il limite:
0limx )2(
)1ln(xtgx
sia finito. Osserviamo che:
)2()1ln(
xtgx
=
xx)1ln(
)2(2
xtgx
21
e quindi =1/2 infatti:
0limx )2(
)1ln(xtgx
=
0limx x
x)1ln(
)2(22/1 xtg
x2
1 =0
limx x
x)1ln( 2/1
)2(2
xtg
x =2
1
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Dott. S. Caltabiano 42
E quindi f è di ordine 1/2 rispetto a g ed inoltre:
PP(ln(1+ x ),tg(2x),0)=2
1 tg1/2(2x)
Esempio 9
Assegnate le funzioni:
f(x)=1–cos(x) e g(x)=x
calcolare l’ordine di f rispetto a g per x0 e successivamente la parte principale di f
rispetto a g.
Dobbiamo trovare R+ tale che il limite:
0limx x
x)cos(1
sia finito. Basta scegliere =2 infatti:
0limx 2
)cos(1x
x =21
E quindi f è di ordine 2 rispetto a g ed inoltre:
PP(1–cos(x),x,0)=21 x2
Esempio 10
Assegnate le funzioni:
f(x)=3x6–7x+2cos(x) g(x)=x
calcolare l’ordine di f rispetto a g per x+ e successivamente la parte principale di
f rispetto a g.
Dobbiamo trovare R+ tale che il limite:
xlim
xxxx )cos(273 6
sia finito. Basta scegliere =6 infatti:
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Dott. S. Caltabiano 43
xlim
6
6 )cos(273x
xxx =x
lim6
63xx =3
E quindi f è di ordine 6 rispetto a g ed inoltre:
PP(3x6–7x+2cos(x),x,+)=3x6
Esempio 11
In questo controesempio viene data una la cui parte principale rispetto
all’infinitesimo campione non può essere calcolata facendo uso del Teorema 14(f).
Consideriamo le funzioni infinitesime:
f(x)=x–sin(x) g(x)=x
ed osserviamo che:
PP(x,x,0)+PP(–sin(x),x,0)=PP(x,x,0)–PP(–sin(x),x,0)=x–x=0
e pertanto non si può applicare il Teorema 14(f). Tuttavia la parte principale di f è (si
può adoperare ad esempio De L’Hospital che verrà trattato in seguito):
PP(x–sin(x),x,0)=61 x3
Esercizi 5
Calcolare l’ordine di f rispetto a g per xp e successivam-e la parte principale di f
rispetto a g.
1. f(x)=x+sin(x) e g(x)=x ; x=0
2. f(x)=xln(1+x) e g(x)=x3 ; x=0
3. f(x)=xsin(x) e g(x)=arcsin(x) ; x=0
4. f(x)= )1ln()(3
xxsin
x e g(x)=3x ; x=0
5. f(x)=)()cos(1
xsinxx
e g(x)=sinh(x) ; x=0
6. f(x)=tg(x)–sin(x) e g(x)=x ; x=0
10. f(x)=1)arctg(1
))(cos1()1( 3
xxtge x
e g(x)=x ;
x=0
11. f(x)=1164
17323
25
xxxxx e g(x)= x ;
x=+
12. f(x)=3x3–2xcos(x)+sin(x) e g(x)=x2+1;
x=+
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Dott. S. Caltabiano 44
7. f(x)=tg2(x)ln(x)+arctg4(x) e g(x)=x ;
x=0
8. f(x)=)(
)1(
xtg
ex x e g(x)=ln2(x+1) ; x=0
9. f(x)=)(
)1ln(xtg
xx e g(x)=x ; x=0
13. f(x)=1214 3
xx e g(x)=x2; x=+
14. f(x)=x4
xxsin )(1
3 e g(x)=x; x=+
15. f(x)=3715 4
xx e g(x)= x ; x=+
2.4 Scale di confronto
Sia p R~ e sia SAp insieme non vuoto. Diciamo che l’insieme S è una scala di
confronto per xp, se è totalmente ordinato dalla relazione d’ordine di “o-piccolo”,
cioè dati f,gS si ha la tricotomia, ovvero vale una sola delle relazioni:
f=pg ; f<pg ; g<pf
Se fAp allora se gS t.c. f=pg, si dice che f ha ordine g rispetto alla scala S ed in
questo caso diremo che f è paragonabile o confrontabile con la scala S.
Vediamo alcune delle scale più usate, nel caso p=0 e p=+:
(a) La seguente:
S={x : R+}
è una scala di infinitesimi (infiniti) per x0+ (per x+). Se fAp è una
funzione infinitesima (infinita) per x0+ (per x+) osserviamo che in questo
caso dire che f è confrontabile con S equivale ad affermare che f ha un certo
ordine R+ rispetto all’infinitesimo (infinito) campione.
(b) La seguente:
S={|ln(x)| : R+}
è una scala di infiniti per x0+ o per x+).
(c) La seguente:
S={x|ln(x)| : ,R+}
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Dott. S. Caltabiano 45
è una scala di infinitesimi (infiniti) per x0+ (per x+). Si osserva che questa
scala ingloba la scala del punto (b) e del punto (c) quando per x+.
(d) La seguente:
S={ex : R+}
è una scala di infiniti (infinitesimi) per x+ (per x–).
(e) La seguente:
S={xex : ,R+}
è una scala di infiniti per x+. Si osserva che questa scala è un ampliamento
della scala del punto (b) per x+.
(f) La seguente:
S={ln(x)ex : ,R+}
è una scala di infiniti per x+. Si osserva che questa scala è un ampliamento
della scala del punto (c) per x+.
(g) La seguente:
S={xln(x)ex : ,,R+}
è una scala di infiniti per x+. Si osserva che questa scala è un ampliamento
della scala del punto (f) per x+.
Al solito nel caso pR0 queste scale possono essere traslate sostituendo x–p in luogo
di x.
Vogliamo fare osservare che le scale di confronto non hanno un carattere di
paragonabilità globale. Consideriamo ad esempio la scala del punto (b), cioè la scala
definita da tutte le potenze dell’infinito campione:
S0={x : 0R }
Sappiamo che:
xlim
xx)ln( =0 >0
e quindi per x+ la funzione ln è infinita di ordine inferiore a qualsiasi potenza
dell’infinito campione x, e pertanto non è paragonabile con la scala S0. Possiamo
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prolungare verso il basso la scala S0, aggiungendo ln è tutte le sue potenze non
negative, cioè consideriamo la scala ampliata:
S1=S0{ln(x) : 0R }
Analogamente:
xlim
xe x
=0 >0
e quindi per x+ la funzione ex è infinita di ordine superiore a qualsiasi potenza
dell’infinito campione x, e di conseguenza anche di qualsiasi potenza di ln (essendo
quest’ultima infinita di ordine inferiore rispetto ad x), e pertanto non è paragonabile
con la scala S1. Possiamo prolungare verso l’alto la scala S1, aggiungendo ex è tutte le
sue potenze non negative, cioè consideriamo la scala ampliata:
S2=S1{ex : 0R }
Confrontando gli infiniti della scala S2:
ln(x)<+ x<+ ex ,,>0
Per quanto prossimi siano gli infiniti x, x+ (con ,>0), fra essi cade l’infinito
xln(x), si ha infatti:
xlim
xxx )ln( =+ e
xlim
xxx )ln( =0
potremmo quindi infittire ulteriormente la scala S2:
S3=S2{xln(x): ,R+}
Le cose si complicano ulteriormente se si fanno intervenire gli esponenziali iterati
(cioè del tip exp(exp(x))) e i logaritmi iterati (cioè del tipo ln(ln(x))), perché per
x+ l’infinito ln(ln(x)) risulta di ordine inferiore a ln(x), mentre exp(exp(x)) risulta
di ordine superiore rispetto ad exp(x). In conclusione per quanto si infittisca e si
ampli una scala di paragone, si possono sempre costruire infiniti (infinitesimi) fuori
scala.
Teorema 15
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Sia p R~ , siano SAp una scala di funzioni infinitesime (infinite) per xp e diverse
da zero in un intorno di p.
Ts: S*={1/f : fS} una scala di funzioni infinite (infinitesime) per xp
Dim
Conseguenza immediata del Teorema 9(d).
Esempio 12
Dire l’ordine della seguente funzione infinitesima per x0, rispetto all’infinitesimo
campione:
f(x)=sin2(x)arcsin(x)
Dobbiamo trovare un 0 tale che limite:
0limx x
x)(f
sia finito e diverso da 0. Evidentemente basta scegliere =3, infatti:
3
2 )()(x
xarcsinxsin =2)(
xxsin
xxarcsin )(
E quindi in definitiva f è di ordine 3 rispetto all’infinitesimo campione x.
Esempio 13
Dire l’ordine della seguente funzione infinitesima per x0, rispetto al infinitesimo
campione:
f(x)=(1–cos(x))tg3(x)
Dobbiamo trovare un 0 tale che limite:
0limx x
x)(f
sia finito e diverso da 0. Evidentemente basta scegliere =5, infatti:
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5
3 )()cos(1x
xtgx =2
)cos(1x
x 3)(
xxtg
E quindi in definitiva f è di ordine 5 rispetto all’infinitesimo campione x.
Esempio 14
Dire l’ordine della seguente funzione infinita per x+, rispetto al infinito
campione:
f(x)=3x4+x2+1
Dobbiamo trovare un 0 tale che limite:
xlim
xx)(f
sia finito e diverso da 0. Evidentemente basta scegliere =4, infatti:
xlim
4
24 13x
xx =x
lim4
43xx =3
E quindi in definitiva f è di ordine 4 rispetto all’infinito campione x.
Esercizi 6
Dire l’ordine delle seguenti funzioni infinitesime rispetto all’infinitesimo campione:
1. f(x)=x2sin(x)
2. f(x)=x2sin(x)+tg2(x)
3. f(x)=1–cos(arcsin2(x))+x2sin5(x)
4. f(x)=)(3
4
xsinx
5. f(x)= )1ln())cos(1(3
xxsin
x
6. f(x)=)()cos(1
xsinxx
7. f(x)= 32
74
)cos(xxxx
8. f(x)=)(
)1ln(xtg
xx
Svolgimento degli Esercizi 6
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Svolgimento esercizio 1
Banalmente x2 è di ordine 2 e sin(x) è di ordine 1 e quindi per il Teorema 14(a), la
funzione f è di ordine 3.
Svolgimento esercizio 2
Banalmente x2sin(x) è di ordine 3 e tg2(x) è di ordine 2 e quindi scartando gli
infinitesimi di ordine superiore segue chela funzione f è di ordine 2.
Svolgimento esercizio 3
Dobbiamo trovare un 0 tale che limite:
0limx x
x)(f
sia finito e diverso da 0. Evidentemente basta scegliere =4, infatti:
0limx 4
522 )())(cos(1x
xsinxxarcsin =0
limx 4
2 ))(cos(1x
xarcsin =
0limx 22
2
))(())(cos(1
xarcsinxarcsin
4
4 )(x
xarcsin =21
E quindi in definitiva f è di ordine 4 rispetto all’infinitesimo campione x.
Svolgimento esercizio 4
Il numeratore del quoziente sotto radice è di ordine 4 mentre il denominatore è di
ordine 3 e quindi segue dal Teorema 14(c) che il quoziente è di ordine 1 e quindi per
il Teorema 14(e) si conclude che f è di ordine 1/2
Svolgimento esercizio 5
Il numeratore è di ordine 2, ed anche il termine sotto radice al denominatore (si
verifica facilmente) è di ordine 2 e di conseguenza per il Teorema 14(e) il
denominatore è di ordine 2/3 e quindi per il Teorema 14(c) si conclude che f è di
ordine 2–2/3=4/3.
Svolgimento esercizio 6
Il numeratore è di ordine 2, ed il denominatore è di ordine 1 e quindi per il Teorema
14(c) si conclude che f è di ordine 2–1=1.
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Svolgimento esercizio 7
Il termine sotto radice è di ordine 4 e quindi per il Teorema 14(e) si conclude che f è
di ordine 4(1/3)=4/3
Svolgimento esercizio 8
Il numeratore è di ordine 2, mentre il denominatore è di ordine 1/2 e quindi segue dal
Teorema 14(c) che la f è di ordine 2–1/2=3/2.
Esercizi 7
Dire l’ordine delle seguenti funzioni infinite rispetto all’infinito campione:
1. f(x)=x4+7x3–1
2. f(x)=3
12272
25
xxxxx
3. f(x)=2x5+xtg2(x)
4. f(x)=)(2
4
xsinx
5. f(x)=)(cos
243/2
4
xxxx
6. f(x)=3 2
3
))cos(1(
25
xsin
x
7. f(x)= 32
74
)cos(xxxx
Svolgimento degli Esercizi 7
Svolgimento esercizio 1
Scartando gli infiniti di ordine inferiore si trova subito che f è di ordine 4.
Svolgimento esercizio 2
Scartando gli infiniti di ordine inferiore si trova che il numeratore è di ordine 5 ed il
denominatore è di ordine 2 e quindi segue dal Teorema 14(c) che la f è di ordine 3.
Svolgimento esercizio 3
Scartando gli infiniti di ordine inferiore si trova subito che f è di ordine 5.
Svolgimento esercizio 4
Il termine sotto radice ha ordine 4 e quindi per il Teorema 14(e) la f ha ordine
4(1/2)=2.
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Svolgimento esercizio 5
Il numeratore del quoziente sotto radice è di ordine 4 ed il denominatore è di ordine 1
e quindi per il Teorema 14(c) il quoziente ha ordine 4–1=3 e di conseguenza per il
Teorema 14(e) la f ha ordine 3(1/2)=3/2.
Svolgimento esercizio 6
Il numeratore è di ordine 3 mentre il denominatore è una funzione limitata e di
conseguenza la f è di ordine 3
Svolgimento esercizio 7
Il numeratore del quoziente sotto radice è di ordine 7 ed il denominatore è di ordine 2
e quindi per il Teorema 14(c) il quoziente ha ordine 7–2=5 e di conseguenza per il
Teorema 14(e) la f ha ordine 5(1/3)=5/3.
Esercizi 8
Calcolare la parte principale delle seguenti funzioni infinitesime per x0, rispetto
all’infinitesimo campione, facendo uso del Teorema 14 ed inoltre scrivere la f come
f(x)=x+op(x)
1. f(x)=x3sin(2x)
2. f(x)=x2tg(x)+sin2(x)
3. f(x)=1–cos(arcsin2(x))+x2sin5(x)
4. f(x)=)(3
4
xsinx
5. f(x)=3 ))cos(1(
)1ln(3xsin
xx
6. f(x)=)()cos(1
xsinxx
7. f(x)= 32
74
)cos(xxxx
8. f(x)=)(
)1ln(xtg
xx
Svolgimento degli Esercizi 8
Svolgimento esercizio 1
PP(x3sin(2x),x,0)=PP(x3,x,0)PP(sin(2x),x,0)=(x3)(2x)=2x4
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f(x)=2x4+op(x4)
Svolgimento esercizio 2
PP(x2tg(x)+sin2(x),x,0)=PP(sin2(x),x,0)=x2
f(x)=x2+op(x2)
Svolgimento esercizio 3
PP(1–cos(arcsin2(x))+x2sin5(x),x,0)=PP(1–cos(arcsin2(x)),x,0)=21 x4
f(x)=21 x4+op(x4)
Svolgimento esercizio 4
PP
0,,
)(3
4x
xsinx =
0,,
)(PP 3
4x
xsinx =
,0)),(PP(sin,0),PP(
3
4
xxxx =
3
4
xx = x
f(x)= x +op( x )
Svolgimento esercizio 5
0,,
))cos(1()1ln(3PP
3x
xsinxx =
)0,,))cos(1(PP()0,),1ln(3PP(
3 xxsinxxx
=
3 )0,)),cos(1(PP()0,),1ln(PP()0,,3PP(
xxsinxxxx
=
=3 2
21
))(3(
x
xx =3/2
2
213
x
x =6x4/3
f(x)=6x4/3+op(x4/3)
Svolgimento esercizio 6
0,,
)()cos(1PP x
xsinxx =
)0,),((PP)0,),cos(1(PP
xxsinxxx
=
)0,),((PP)0,,(PP2/1 2
xxsinxxx
=
xxx
22/1
=xx
22/1 2
=41 x
f(x)=41 x +op(x)
Svolgimento esercizio 7
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0,,)cos(
PP 32
74x
xxxx = 3
2
740,,
)cos(PP
xxx
xx = 3 4 )0,,PP( xx = 3 4x
f(x)= 3 4x +op(3 4x )
Svolgimento esercizio 8
0,,)(
)1ln(PP xxtg
xx =)0,,)((PP
)0,),1ln((PPxxtg
xxx =)0,),(PP(
)0,),1(ln(PP)0,,(PPxxtg
xxxx =x
xx =x3/2
f(x)=x3/2+op(x3/2)
2.5 Confronto asintotico
Sia p R~ e siano f,gAp. Diciamo allora che f e g sono asintotiche o equivalenti e
scriviamo f~g se:
f–gop(g)
ovvero se:
f=g+op(g)
La nozione di funzioni asintotiche acquista un notevole interesse, quando le funzioni
in questioni sono infinitesime o infinite per xp .
Teorema 16
Sia pR~ , siano f,gAp con g diversa da 0 in un intorno di p
Ts: f~g px
lim)(g)(f
xx =1
Dim
Di facile verifica.
Le proprietà riportate nel seguente teorema costituiscono un validissimo
strumento per la risoluzione dei limiti.
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Teorema 17
Sia pR~ :=R
Ts: Valgono allora i seguenti fatti:
(a) La relazione ~ è di equivalenza su Ap
(b) Se f1,g1,f2,g2Ap con f1~g1 e f2~g2 allora f1f2~g2g2
(c) Se f1,g1,f2,g2Ap con f1~g1 e f2~g2 e se inoltre f2 e g2 sono non nulle in un intorno
di p allora 2
1
ff
~2
1
gg
(d) Se f,gAp con f~g se inoltre f e g sono diverse da 0 in un intorno di p allora f1 ~
g1
(e) Se f,gAp con f~g e sia R allora )(f x ~ )(g x
(f) Se f,gAp con gop(f) allora f+g~f
(g) Se f1,g1,f2,g2Ap con f1~g1 e f2~g2 e se f1f2>0 in un intorno di p allora f1+f2~g1+g2
(h) Se f1,g1,f2,g2Ap con f1~g1 e f2~g2 e con f2 e g2 diverse da 0 in un intorno di p
allora px
lim)(f)(f
2
1
xx
=px
lim)(g)(g
2
1
xx
(i) Sia qR~ , sia Aq a valori in un intorno di p e diversa da p in un intorno di q e
supponiamo inoltre che qt
lim(t)=p. Se f,gAp con f~g allora f~f per tq
(j) Se f,gAp con f di ordine 0R rispetto a g allora f~PP(f,g,p)
Dim
La dimostrazioni di (a), (b), (c), (d), (e), (f) sono di facile verifica.
La verifica della (g) è omessa.
Per la verifica della (h) osserviamo che:
2
1
ff
=)g(g)g(g
22
11
p
p
oo
passando al limite per xp per il principio di sostituzione si conclude quanto voluto.
La dimostrazione della (i) si ottiene applicando il teorema di cambio di variabile.
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Per dimostrare la (j) basta osservare che:
)g,PP(f,f
p=
)g,PP(f,))g,PP(f,()g,PP(f,
ppop p
passando al limite per xp per il principio di sostituzione si conclude quanto voluto.
Esercizi 9
Dimostrare facendo uso dei limiti notevoli, le seguenti relazioni asintotiche tra
funzioni infinitesime per x0, che per l’appunto vengono dette relazioni asintotiche
notevoli:
x~sin(x)~ ))(cos1(2 xn
n ~tg(x)~arcsin(x)~21 arccos2(1–x)~arctg(x)~ln(1+x)~
)aln(1a
x~
1)1( x ~sinh(x)~ )1)((cosh2x
nn ~tgh(x)~settsinh(x)~
21 settcosh2(1+x)~settgh(x)
dove R0, a 0R -{1}, nN0.
Esercizi 10
Dimostrare facendo uso dei limiti notevoli, le seguenti relazioni asintotiche tra
funzioni infinite per x0+:
x1 ~cosec(x)~
))(cos1(2 xn
n~cotg(x)~
)(1
xarcsin~
)1(arccos22 x
~)arctg(
1x
~
)1ln(1
x~
1a)aln(
x
~
1)1( x
~)(
1xsinh
~)1)((cosh2 x
nn ~
)(1
xtgh~
)(1
xsettsinh~
)1(cosh2
2 xsett ~
)(1
xsetttgh
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dove R0, a 0R -{1}, nN0. (L’esercizio è immediata conseguenza del Teorema
17,(d) e di Esercizi 9)
Esempio 15
Risolvere il seguente limite facendo uso del confronto asintotico:
0limx ))((
)))cos(1((22
2
xsinsinxtgsin
Osserviamo che:
sin2(tg(1–cos(x)))~(tg(1–cos(x)))2~(1–cos(x))2~(1/2 x2)2~1/4 x4
sin2(sin(x2))~(sin(x2))2~(x2)2=x4
E quindi per il Teorema 17,(h) segue che:
0limx ))((
)))cos(1((22
2
xsinsinxtgsin =
0limx 4
4 4/1x
x =41
Esempio 16
Risolvere il seguente limite facendo uso del confronto asintotico:
0limx ))cos(1cos(1))((
)()cos(132
4))cos(1(
xxsinsinxtge xtg
Osserviamo che:
etg(1–cos(x))+tg4((x))2~etg(1–cos(x))~ tg(1–cos(x))~1–cos(x)~21 x2
sin(sin(x2))+1–cos(1–cos(x3))~sin(sin(x2))~sin(x2)~x2
E quindi per il Teorema 17,(h) segue che:
0limx ))cos(1cos(1))((
)()cos(132
4))cos(1(
xxsinsinxtge xtg
=
0limx 2
22/1x
x =21
Esempio 17
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Risolvere il seguente limite facendo uso del confronto asintotico:
0limx )(1
1)cos()1(2)(2
222
2xsine
xearcsinxtg
x
Consideriamo il numeratore ed osserviamo che:
arcsin2(e2x–1)~(e2x–1)2~(2x)2~4x2
cos(x2)–1~–x2
e quindi:
PP(arcsin2(e2x–1),x,0,)=4x2 e PP(cos(x2)–1,x,0,)= –x2
E pertanto:
PP(arcsin2(e2x–1),x,0,)+PP(cos(x2)–1,x,0,)=4x2–x2=3x2
Poiché le parti principali di arcsin2(e2x–1) e cos(x2)–1 rispetto all’infinitesimo
campione x, non si annullano identicamente allora per il Teorema 14(f) segue che:
arcsin2(e2x–1)+cos(x2)–1~PP(arcsin2(e2x–1),x,0,)+PP(cos(x2)–1,x,0,)=3x2
Procedendo in maniera analoga per il denominatore si trova che:
1)(2 2xtge –sin2(x)~x2
E quindi in definitiva per il Teorema 17,(h) segue che:
0limx )(1
1)cos()1(2)(2
222
2xsine
xearcsinxtg
x
=0
limx 2
23xx =3
Esercizi 11
Risolvere i seguenti limiti facendo uso del confronto asintotico.
1. 0
limx )(
)2(xtgxsin
2. 0
limx )(
)2(4
4
xsinxsin
3. 0
limx )(
)(2
2
xtg
xarcsin
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4. 0
limx ))ln(cos(
))(cos(3xxsin
5. 0
limx ))))(cos(arctg(2
))cos(ln(1xsin
e x
6. 0
limx )(
)1ln()2cos(1(3 xsin
xx
7. 0
limx x
xsin2
)))(1ln(1ln(
8. 0
limx )arctg(
1)cos(2x
ee xx
9. 0
limx )2()(
)(2)(
xsinxsinee xsinhxtg
10. 0
limx )1(ln))cosh(1(
)1())(())cos(1(3
6
xxtgearcsinxsinhsinxtg x
11. 0
limx 45)(2
4
))cos(1(1
)1)(ln(4
xe
xtgxsin
12. 0
limx 1
)1)(()1)(()(
434
4
xarcsine
xtgsinxtgsin
13. 0
limx 2
3
7
)(
)2cos(
1x
xtg
exx
e
14. 0
limx xx
xx
4142
31325
5
15. 0
limx
))cos(1(
114
2
xarcsinxsin
16. 0
limx
tg(x)ln5(x)
17. 0
limx
xln(tg(x))
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18. 0
limx
x3ln(tg(x))
19. 0
limx
sin(x)ln(tg(x))
20. 0
limx
sin(x)ln(tg2(x))
21. 0
limx
xln(1–cos(x))
22. x
lim x2ln
11
2
2
xx
23. 0
limx
xx
24. 0
limx
(sin(x))tg(x)
25. 0
limx
)(1
2 )1( xtgx
26. 0
limx
x
xxsin
13 )(1
27. 0
limx
)2()arctg(
4 3
))1cos(ln(1)1(1
xtgx
x
xe
28. 0
limx
)5cos(1)5arctg(
2
))71ln(2(
))3cos(1(1
xx
xsinh
xarcsin
Svolgimento di alcuni degli Esercizi 11
Svolgimento esercizio 1
Osserviamo che:
sin(2x)~2x
tg(x)~ x
E quindi:
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0limx )(
)2(xtgxsin =
0limx x
x2 =2
Svolgimento esercizio 2
Osserviamo che:
sin(2x4)~2x4
sin4(x)~ x4
E quindi:
0limx )(
)2(xtgxsin =
0limx 4
42xx =2
Svolgimento esercizio 3
Osserviamo che:
arcsin2( x )~( x )2=x
)( 2xtg ~ 2x =x
E quindi:
0limx )(
)(2
2
xtg
xarcsin =0
limx x
x =1
Svolgimento esercizio 4
Osserviamo che:
3sin(cos(x))=3sin(–cos(x))=3sin((1–cos(x))~3(1–cos(x)~23x2
ln(cos(x))~ln(1+(cos(x)–1))~cos(x)–1=–(1-cos(x))~21 x2
E quindi:
0limx ))ln(cos(
))(cos(3xxsin =
0limx 2
2
2/1 2/3xx =3
Svolgimento esercizio 5
Osserviamo che:
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Dott. S. Caltabiano 61
1–cos(ln(ex))= 1–cos(ln(1+(ex–1)))~21 ln2(1+(ex–1))~
21 (ex–1)2~
21 x2
2arctg(sin(cos(x)))~2sin(cos(x))=2sin(–cos(x))=2sin((1–cos(x)))~
2(1–cos(x))~221 x2=x2
E quindi:
0limx ))))(cos(arctg(2
))cos(ln(1xsin
e x =0
limx 2
22/1x
x
=21
Svolgimento esercizio 6
Osserviamo che:
(1–cos(2x))ln(1+x)~21 (2x)2x=2x3
sin3(x)~x3
E quindi:
0limx )(
)1ln()2cos(1(3 xsin
xx =0
limx 3
32xx =2
Svolgimento esercizio 7
Osserviamo che:
ln(1+ln(1+sin( x )))ln(1+sin( x ))~sin( x )~ x
2 x ~2 x
E quindi:
0limx x
xsin2
)))(1ln(1ln( =0
limx x
x2 =2
Svolgimento esercizio 8
Osserviamo che:
cos(ex– e–x)–1~ –21 (ex– e–x)2=
21 (2sinh(x))2~2sinh2(x)~2x2
arctg(x2)~ x2
E quindi:
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Dott. S. Caltabiano 62
0limx )arctg(
1)cos(2x
ee xx =
0limx 2
22xx =2
Svolgimento esercizio 9
Osserviamo che:
etg(x)–e2sinh(x)= etg(x)–1+1–e2sinh(x)~tg(x)–2sinh(x)~x–2x=–x
sin(x)–sin(2x)~x–2x=–x
E quindi:
0limx )2()(
)(2)(
xsinxsinee xsinhxtg
=
0limx x
x =1
Svolgimento esercizio 10
Osserviamo che:
tg(1–cos(x))sin(sinh(x))+arcsin6( 1xe )~tg(1–cos(x))sin(sinh(x))~(–1/2x2)sinh(x)~
(1/2x2)x~1/2x3
tg(1–cosh(x))~1–cosh(x)~ –1/2x2
E quindi:
0limx )(ln))cosh(1(
)1())(())cos(1(3
6
xxtgearcsinxsinhsinxtg x
=0
limx 2
3
2/12/1
xx
=0
limx
x=0
Svolgimento esercizio 11
Osserviamo che:
ln(tg4(x)+1)~tg4(x)~x4
1)(2 4xsine +(1–cos(x5))4~ 1)(2 4
xsine ~2sin4(x)~2x4
E quindi:
0limx 45)(2
4
))cos(1(1
)1)(ln(4
xe
xtgxsin
=0
limx 4
4
2xx =
21
Svolgimento esercizio 12
Osserviamo che:
sin(tg4(x)+1)+sin3(tg4(x)+1)~ sin(tg4(x)+1)~tg4(x)~x4
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Dott. S. Caltabiano 63
1)(4 xarcsine ~ –arcsin4(x)~ –x4
E quindi:
0limx 1
)1)(()1)(()(
434
4
xarcsine
xtgsinxtgsin =0
limx 4
4
xx
=–1
Svolgimento esercizio 13
Osserviamo che:
1)(3xtge ~ tg3(x)~ –x3
x 27)2cos( xex = x 2711)2cos( xex ~x[1/2(2x)2–7x2]=–5x2
E quindi:
0limx 2
3
7
)(
)2cos(
1x
xtg
exx
e
=0
limx 2
3
5xx
=0
limx
x=0
Svolgimento esercizio 14
Razionalizziamo e semplifichiamo:
xx
xx
4142
31325
5
=xx
xx
3132
41425
5
xx
xx
25
25
41423132
=
=xx
xx
3132
41425
5
)44(14)33(13
255
255
xxx
xxx
inoltre:
35x–1~ln(35)x=5ln(3)x
44x–1~ln(45)x=5ln(4)x
(35x–32x)~(ln(35)–ln(32))x=(5ln(3)–2ln(3))x=3ln(3)x
(45x–42x)~(ln(45)–ln(42))x=(5ln(4)–2ln(4))x=3ln(4)x
E quindi:
0lim
x xx
xx
4142
31325
5
=0
limx xx
xx
3132
41425
5
)44(14)33(13
255
255
xxx
xxx
=
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=0
limx xx
xx
3132
41425
5
0
limx )44(14
)33(13255
255
xxx
xxx
=0
limx )44(14
)33(13255
255
xxx
xxx
=
=0
limx xx
xx)4ln(3)4ln(5)3ln(3)3ln(5
=
0lim
x xx
)4ln()3ln( =
)4ln()3ln(
Svolgimento esercizio 15
Osserviamo che:
sin 11 2 x ~ 11 2 x ~1/2x2
arcsin4(1–cos(x))~(1–cos(x))4~(1/2x2)2=1/4x8
E quindi:
0limx
))cos(1(
114
2
xarcsinxsin
=0
limx 8
2
4/12/1
xx =
0limx 62/1
1x
=
Svolgimento esercizio 16
Osserviamo che:
)(1xtg
~x1
E quindi:
0lim
xtg(x)ln5(x)=
0lim
x )(/1)(ln5
xtgx =
0lim
x xx
/1)(ln5
=0
limx
xln5(x)=0
Svolgimento esercizio 17
Osserviamo che:
x1 ~
)(1xtg
E quindi:
0lim
xxln(tg(x))=
0lim
x xxtg
/1))(ln( =
0lim
x )(/1))(ln(
xtgxtg =
0lim
y yy
/1)ln( =
0lim
yyln(y)=0
con il cambio di variabile y=tg(x) (quindi x0+ y0+).
Svolgimento esercizio 18
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0lim
xx3ln(tg(x))=
0lim
xx2
0lim
xxln(tg(x))=0
Svolgimento esercizio 19
Osserviamo che:
)(1
xsin~
)(1xtg
E quindi:
0lim
xsin(x)ln(tg(x))=
0lim
x
)(/1))(ln(xsin
xtg =0
limx )(/1
))(ln(xtgxtg =
0lim
y yy
/1)ln( =
0lim
yyln(y)=0
con il cambio di variabile y=tg(x) (quindi x0+ y0+).
Svolgimento esercizio 20
0lim
xsin(x)ln(tg2(x))=2
0lim
xsin(x)ln(tg(x))=2
Svolgimento esercizio 21
Osserviamo che:
x1 ~
))cos(1(21
x
E quindi:
0lim
xxln(1–cos(x))=
0lim
x
xx
/1))cos(1ln( =
0lim
x
))cos(1(2/1))cos(1ln(x
x
=
=0
limx
2 )cos(1 x ln(1–cos(x))=0
limy
2 y ln(y)=0
con il cambio di variabile y=1–cos(x) (quindi x0+ y0+).
Svolgimento esercizio 22
Facendo il cambio di variabile x=1/y (e quindi x+ y0+):
xlim x2ln
11
2
2
xx
=0
limy 2
2
2
11ln
yyy
Inoltre:
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ln
2
2
11
yy
=ln
1+ 2
2
11
yy
–1
~ 2
2
11
yy
–1= 2
2
12
yy
E quindi:
xlim x2ln
11
2
2
xx
=0
limy 2
2
2
11ln
yyy
=0
limy 2
2
2
12
yy
y =
0limy 21
2y
=2
Svolgimento esercizio 23
0lim
xxx=
0lim
xexln(x)=
0lim
x
)ln(lim0
xxxe
E poiché:
0lim
xxln(x)=0
allora:
0lim
xxx=e0=1
Svolgimento esercizio 24
0lim
x(sin(x))tg(x) =
0lim
xetg(x)ln(sin(x))=
0lim
x
))(ln()(lim0
xsinxtgxe
E poiché:
0lim
xtg(x)ln(sin(x))=
0lim
x )(/1))(ln(
xtgxsin =
0lim
x )(/1))(ln(
xsinxsin =
0lim
xsin(x)ln(sin(x))=
=0
limy
yln(y)=0
con l’equivalenza 1/tg(x)~1/sin(x) ed il cambio di variabile y=sin(x) (e quindi x0+
y0+). E quindi in definitiva:
0lim
x(sin(x))tg(x) =e0=1
Svolgimento esercizio 25
0limx
)(1
2 )1( xtgx =0
limx
)(/)1ln( 2 xtgxe = 0
limx
)(/)1ln( 2
0lim xtgxxe
E poiché:
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Dott. S. Caltabiano 67
0lim
x )()1ln( 2
xtgx =0
infatti:
ln(1+x2)~x2
tg(x)~x
E quindi in definitiva:
0limx
)(1
2 )1( xtgx =e0=1
Svolgimento esercizio 26
0limx
x
xxsin
13 )(1
=
0limx
xxxsine /)/)(1ln( 3 = 0
limx
xxxsinxe
/)/)(1ln( 3
0lim
E poiché:
0limx x
xxsin )/)(1ln( 3 =0
infatti:
xxsin )(1ln
3~
xxsin )(3
~x
x3=x2
E quindi in definitiva:
0limx
x
xxsin
13 )(1
=e0=1
Svolgimento esercizio 27
Osserviamo che:
))1cos(ln(1
)1(1ln4
xe x
~))1cos(ln(1
)1( 4
xe x
~
))1(ln(2/1
4
xx
~
2
4
2/1 xx =2x2
)arctg()2(3
xxtg
~xx 3)2( =8x2
Quindi:
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0limx
)arctg()(
))1cos(ln(1)1(1ln
3
4
xxtg
xe x
=0
limx 2
2
82
xx =
41
E pertanto:
0limx
)2()arctg(
4 3
))1cos(ln(1)1(1
xtgx
x
xe
=e1/4= 4 e
Svolgimento esercizio 28
Osserviamo che:
))71ln(2(
))3cos(1(1ln
2
xsinh
xarcsin~
))71ln(2(
))3cos(1(2
xsinh
xarcsin
~
)71ln(2
))3cos(1( 2
x
x
=
=)71ln(2
)3cos(1
x
x
~x
x
72
)3(2/1 2= 4/14
2
7229
xx =
4 2829 x7/4
)5arctg(
)5cos(1
x
x ~x
x
5
)5(2/1 2=
4/1
2
5225
xx =
5225 x7/4
Quindi:
0limx
)5arctg(
)5cos(1))71ln(2(
))3cos(1(1ln
2
x
xxsinh
xarcsin
=0
limx 4/7
4/74
5225
2829
x
x=
4 2829
2552 =
259
42825
E pertanto:
0limx
)5cos(1)5arctg(
2
))71ln(2(
))3cos(1(1
xx
xsinh
xarcsin
=
42825
259
e
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Dott. S. Caltabiano 69
Capitolo 3 Applicazione del calcolo differenziale per la risoluzione dei limiti
3.1 La regola di De L’Hospital
La regola di De L’Hospital richiamata qui di seguito, è uno dei capisaldi dell’analisi
matematica, poiché essa costituisce uno strumento formidabile per la risoluzione dei
limiti, laddove si presenta la forma indeterminata 00 oppure
. Se nel calcolo del
limite si trova una delle due forme di indeterminazione, allora si procede come segue:
(a) Si cerca di spezzare (se è possibile) nel prodotto o nella somma, di un limite non
indeterminato e di un limite indeterminato, cioè si cerca di isolare
l’indeterminazione (allo scopo di evitare lunghe operazioni di derivazione)
(b) Si applica la regola di De L’Hospital.
(c) Si riduce il limite ad un unico numeratore e ad un unico denominatore
(d) Se l’indeterminazione esiste ancora, si ritorna quindi al punto (a).
Nel paragrafo 1.2 del 0 abbiamo visto che nei casi di indeterminazione 0, +–, 00,
1, 0 mediante trasformazioni opportune ci si riconduce alla forma di
indeterminazione 0/0 oppure alla forma di indeterminazione / e di conseguenza in
corrispondenza di queste forme indeterminate si può applicare la regola di De
L’Hospital.
Lemma 1
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Dott. S. Caltabiano 70
Siano DR sottoinsieme non vuoto, sia p R~ di accumulazione per D in R~ , sia R,
sia 0R , siano f,g:DR due funzioni, e supponiamo che g converga a per xp
Ts: valgono allora i seguenti fatti:
() Se px
lim f(x)g(x)= allora px
lim f(x)=
() Se px
lim f(x)g(x)= allora px
lim f(x)=
()Se px
lim f(x)g(x)= allora px
lim f(x)=
Dim
A priori facciamo osservare che essendo 0, allora per il teorema di permanenza del
segno esiste un intorno di p sul quale la funzione g è diversa da zero e di conseguenza
in corrispondenza di tale intorno la funzione f si può scrivere come:
f=[fg]g1 (1)
Caso ()
Per il teorema dei limiti del prodotto la funzione (fg)(1/g) ammette limite per xp. E
pertanto poiché per la (1) la f coincide in un intorno di p con una funzione che
ammette limite per xp, di conseguenza anche la f ammetterà limite per xp.
Andiamo a calcolare tale limite, passando al limite per xp nella (1):
pxlim f(x)=
pxlim [f(x)g(x)]
)(g1x
=px
lim [f(x)g(x)] px
lim)(g
1x
=()1
Caso ()
Ricordiamo che una funzione definita in un intorno di p si dice lontana da 0 se esiste
un intorno di p sul quale la funzione in modulo è maggiore di una costante
strettamente positiva. Si dimostra facilmente che ogni funzione che ammette limite
per xp, diverso da 0, è lontana da 0 per xp. Quindi essendo 1/0, segue che la
funzione 1/g è lontana da 0 per x0. Per un teorema sui limiti sappiamo che il
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Dott. S. Caltabiano 71
prodotto di una funzione che tende a per una funzione lontana da zero, tende
ancora a . E pertanto dalla (1) segue la tesi.
Caso ()
Ricordiamo che il prodotto di una funzione divergente a + (–) quando xp, per
una funzione limitata inferiormente da una costante strettamente positiva in un
intorno di p è ancora una funzione divergente a + (–) quando xp. Poiché 0 la
funzione 1/g converge a 1/ per xp. Con una dimostrazione analoga a quella fatta
per il teorema di permanenza del segno si verifica esiste un intono sul quale la
funzione 1/g è limitata inferiormente da una costante strettamente positiva. E quindi
per quanto suddetto e per la (1) si conclude.
Lemma 2
Sia DR un intervallo, sia pR di accumulazione per D in R, sia R~ , siano
f,g:DR funzioni, e supponiamo che siano soddisfatte le seguenti due condizioni:
() px
lim g(x)=
() xD\{p} x]p,x[ se p<x o x]x,p[ se p>x t.c. f(x)=g(x)
Ts: px
lim f(x)=
Dim
Vogliamo osservare a priori che preso un xD\{p} allora ]p,x[D se p<x oppure
]x,p[D se x<p. Essendo p di accumulazione per A si verifica facilmente che
inf(A)p e sup(A)p (per via grafica e procedendo per assurdo, si evince
immediatamente tale affermazione). Essendo D intervallo allora per quanto suddetto
segue che ]p,x[(inf(A),sup(A))=D se p<x o ]x,p[(inf(A),sup(A))=D se x<p.
Si presentano i seguenti due casi:
(a) R
(b) =,
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Dott. S. Caltabiano 72
Caso (a).
Fissato un >0, per la () segue che:
>0 t.c. |g(x)–|< x]p–,p+[D\{p} (1)
Dalla () e dalla (1) esegue che:
|f(x)–|=|g(x)–|< x]p–,p+[D\{p}
Caso (b).
Supponiamo che =. Fissato un K>0, per la () segue che:
>0 t.c. |g(x) |>K x]p–,p+[D\{p} (2)
Dalla () e dalla (2) esegue che:
|f(x)|=|g(x)|>K x]p–,p+[D\{p}
Analogamente si procede per il caso =+ e per il caso = –.
Teorema 18 (Regola di De L’Hospital)
Sia DR un intervallo, sia pR~ di accumulazione per D, siano f,g:DR due
funzioni continue e derivabili in D, con g (x)0 xD. Supponiamo inoltre che
entrambe le funzioni f e g siano infinitesime o infinite per xp.
Ts: Se px
lim)(g)(f
xx
= allora px
lim)(g)(f
xx =
Dim
Poiché D è un intervallo è del tipo D=(,) con =in(A) e =sup(A). Si distinguono i
seguenti tre casi:
(i) pint(D)=],[
(ii) p=inf(D)=
(iii) p=sup(D)=
Caso (i)
Per ipotesi f e g sono infinitesime o infinite per xp, ovviamente che siano infinite
per xp è da scartare poiché per ipotesi f e g sono continue in p, e di conseguenza
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Dott. S. Caltabiano 73
deduciamo che f(p)=g(p)=0. Inoltre per ipotesi g (p)0 e questo come sappiamo
significa che la g è strettamente crescente o strettamente decrescente in un intorno di
p e quindi da ciò si evince che esisterà UR intorno di p t.c. g(x)g(p)=0
xUD\{p}. Osserviamo che:
)(g)(f
xx =
)(g)(g)(f)(f
pxpx
=
pxpx
pxpx
)(g)(g
)(f)(f
xUD\{p}
e pertanto essendo per ipotesi f e g derivabili in p, passando al limite otteniamo:
pxlim
)(g)(f
xx =
pxlim
pxpx
pxpx
)(g)(g
)(f)(f
=
pxpx
pxpx
px
px
)(g)(glim
)(f)(flim=
pxlim =
)(g)(f
pp
=
Caso (ii)
L’intervallo D può essere limitato o illimitato inferiormente. Sia il caso in cui D è
limitato inferiormente e pertanto p=R. E quindi in questo caso parlare di limite per
xp equivale a parlare di limite per xp+ ovvero di limite destro. Procediamo
considerando i seguenti due casi.
(a) f e g infinitesime per xp+
(b) f e g infinite per xp+
Mettiamoci nel caso(a). Non è restrittivo considerare f e g definite su tutto [p,),
infatti se f e g fossero definite in ]p,) allora basterebbe estenderle ponendo f(p):=0 e
g(p):=0. Poiché per ipotesi f e g sono infinitesime per xp+ segue che f e g sono
continue in p e di conseguenza f e g risultano essere continue su tutto [p,). Teniamo
presente che per il teorema di Cauchy sia ha che:
xD x]p,x[ t.c. )(g)(f
xx =
)(g)(g)(f)(f
pxpx
=
)(g)(f
x
x
e quindi per il Lemma 2 si conclude.
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Dott. S. Caltabiano 74
Mettiamoci nel caso(b). Fissiamo 0<< e poniamo y=p+ ed ovviamente ]p,y]D.
Teniamo presente che per il teorema di Cauchy sia ha che:
x]p,y[ x]x,y[ t.c. )(g)(g)(f)(f
yxyx
=
)(g)(f
x
x
(1)
Osserviamo che:
)(g)(g)(f)(f
yxyx
=
)(g)(f
xx
)(g)(g1
)(f)(f1
xyxy
=
)(g)(f
xx(x) x]p,y[ (2)
dove:
:]p,y[R con (x):=
)(g)(g1
)(f)(f1
xyxy
x]p,y[
che tende ad 1 per xp+ essendo per ipotesi f e g infinite. Per la (1), per la (2) e per il
Lemma 2 segue che:
pxlim
)(g)(f
xx(x)=
per il Lemma 1 segue la tesi.
E quindi il teorema resta dimostrato nel caso D limitato inferiormente. Sia adesso il
caso in cui l’intervallo D è illimitato inferiormente cioè p=–. I e D=]-,). Fissato
cD sia * 0R t.c. –1/t<c t]0,*[ (evidentemente se c0 va bene un qualunque
*>0 mentre se c<0 basta scegliere ad esempio *= –1/c) e consideriamo la funzione
:]0,*[R con (t)=–1/t t]0,*[. Osserviamo che per costruzione (]0,*[)]–
,c[D. Consideriamo adesso le seguenti due funzioni:
f~ :]0,*[R Con f~ (t)=f((t)) t]0,*[
g~ :]0,*[R Con f~ (t)=f((t)) t]0,*[
Tali funzioni sono continue e derivabili in ]0,*[ in quanto composizione di funzioni
continue e derivabili in ]0,*[, inoltre per il teorema di cambio di variabile le funzioni
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Dott. S. Caltabiano 75
in questione sono infinitesime o infinite per t0+. Pertanto se esiste il limite del
quoziente f~ / g~ per t0+, per il caso precedente esisterà anche il limite del
quoziente f~ / g~ per t0+. Dall’ipotesi e tenendo conto del cambio di variabile x=–1/t
(e quindi x – t0+) segue che:
xlim
)(g)(f
xx
=0
limt )/1(g
)/1(ftt
=
0lim
t )/1)(/1(g)/1)(/1(f
2
2
tttt
=
0lim
t )(φ))(φ(g)(φ))(φ(f
tttt
=0
limt )(g~
)(f~
tt
=
=0
limt )(g~
)(f~
tt =
0lim
t )/1(g)/1(f
tt
=
xlim
)(g)(f
xx
Caso (iii)
In questo caso D=(,p[. Consideriamo la funzione :]–p,–)R con (t)=–t t]–
p,–). Osserviamo che per costruzione (]–p,–))D. Consideriamo adesso le
seguenti due funzioni:
f~ :]–p,–)R con f~ (t)=f((t)) t]–p,–)
g~ :]–p,–)R con f~ (t)=f((t)) t]–p,–)
Tali funzioni sono continue e derivabili in ]–p,–) in quanto composizione di
funzioni continue e derivabili in ]–p,–), inoltre per il teorema di cambio di variabile
le funzioni in questione sono infinitesime o infinite per t –p. Pertanto se esiste il
limite del quoziente f~ / g~ per t –p, per il caso (ii) esisterà anche il limite del
quoziente f~ / g~ per t –p. Dall’ipotesi e tenendo conto del cambio di variabile x=–t
(e quindi xp t –p) segue che:
pxlim
)(g)(f
xx
=pt
lim)(g)(f
tt =
pt lim
)1)((g)1)((f
tt =
pt lim
)(φ))(φ(g)(φ))(φ(f
tttt
=pt
lim)(g~)(f~
tt
=
=pt
lim)(g~)(f~
tt =
pt lim
)(g)(f
tt =
pxlim
)(g)(f
xx
Ed il teorema è completamente dimostrato.
Corollario 2
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Dott. S. Caltabiano 76
Sia DR un intervallo, sia pR~ di accumulazione per D, siano f,g:DR due
funzioni continue e derivabili in D fino all’ordine n1, con g(n)(x)0 xD.
Supponiamo inoltre che entrambe le funzioni f e g siano infinitesime o infinite per
xp assieme alle loro rispettive derivate fino all’ordine n–1
Ts: Se px
lim)(g)(f
(n)
(n)
xx = allora
pxlim
)(g)(f
xx =
Dim
Procediamo per induzione per il teorema di De L’Hospital l’asserto è vero per n=1.
Supponiamo quindi che l’asserto sia vero per n=k e dimostriamo che è vero per
n=k+1. Consideriamo le funzioni f~ :=f(k) e g~ :=g(k). Per ipotesi esiste il limite del
rapporto f~ / g~=f(k+1)/g(k+1) siamo quindi ricaduti nel caso n=1 e di conseguenza esiste
il limite del rapporto f~ / g~ :=f(k)/g(k) e quindi per l’ipotesi induttiva segue la tesi.
Corollario 3
Sia DR un intervallo, sia pD non isolato, sia nN\{0}, sia fRD una funzione
continua e derivabile in D fino all’ordine n
Ts: Sono allora equivalenti le seguenti due affermazioni:
(1) f è infinitesima di ordine n rispetto all’infinitesimo campione x–p per xp
(2) f(p)= f (p)= f (p)=…=f(n–1)(p)=0 e f(n)(p)0
Dim (1)(2)
Per ipotesi la f è infinitesima per xp e quindi per la continuità in p deve
necessariamente essere che f(p)=0. Poiché f(p)=0 allora:
f (p)=px
limpx
px )(f)(f =
pxlim
pxx
)(f =0
essendo f infinitesima di ordine n. Poiché f (p)=0 e per la regola di De L’Hospital
segue che:
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Dott. S. Caltabiano 77
f (p)=px
limpx
px
)(f)(f =px
limpx
x )(f =
pxlim 2 2)(
)(fpxx
=0
Iterando il ragionamento si dimostra che le derivate fino all’ordine n–1 sono nulle in
p. Per la derivata n-esima, applicando ripetutamente la regola di De L’Hospital:
f(n)(p)=px
limpx
px )(f)(f 1-n1)-(n
=px
limpxx
)(f 1)-(n
=px
lim 2 2
2)-(n
)()(f
pxx
=
pxlim 6 3
3)-(n
)()(f
pxx
= …=
=px
lim (n–1)! 1n)()(f
pxx =
pxlim n! n)(
)(fpxx
0
essendo per ipotesi f infinitesima di ordine n.
Dim (2)(1)
Applichiamo n–1 volte la regola di De L’Hospital e successivamente calcolando la
derivata n-esima in p a come derivata prima della derivata n–1 otteniamo:
pxlim n)(
)(fpxx
=
pxlim 1-n)(n
)(fpxx
=
pxlim 2-n)(1)-n(n
)(fpx
x
=…=
pxlim
)(n!)(f 1)-(n
pxx
=
=px
lim)(n!
)(f)(f 1)-(n1)-(n
pxpx
=
n!)(f (n) p0
Corollario 4
Sia pR~ e sia nN\{0}
Ts: D[op((x–p)n)]=op((x–p)n–1)
Dim
Immediata.
Esempio 18
Calcolare il seguente limite facendo uso della regola di De L’Hospital:
xlim
52315
3
23
xxxx
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Dott. S. Caltabiano 78
Applichiamo De L’Hospital:
xlim
52315
3
23
xxxx
H
xlim
29215
2
2
xxxH
xlim
218230
xx
H
xlim
xx
1830 =
1830 =
35
Esempio 19
Calcolare il seguente limite facendo uso della regola di De L’Hospital:
0limx 3
)(x
xsinx
Applichiamo De L’Hospital:
0limx x
xsinx )(H
0limx 23
)cos(1x
xH
0limx x
xsin6
)(H
0limx 6
)cos(x =61
Esempio 20
Calcolare il seguente limite facendo uso della regola di De L’Hospital:
0limx xxarcsin
xx
)(
)arctg(
Applichiamo De L’Hospital:
0limx xxarcsin
xx
)(
)arctg(H
0limx 1
1
11
11
2
2
x
x =0
limx 2
2
11
xx
2
2
11 x
x
=
=0
limx 2
2
11
xx
0
limx 2
2
11 x
x
=
0limx 2
2
11 x
x
H
0limx
21
2
x
xx
=0
limx
2 21 x =2
Esempio 21
Se abbiamo due funzioni infinitesime (infinite) rispettivamente di ordine n ed m
rispetto all’infinitesimo (infinito) campione e posto k=min{m,n}, allora facendo il
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Dott. S. Caltabiano 79
limite del loro quoziente otteniamo una forma indeterminata del tipo 0/0 (/) e per
il Corollario 3 è necessario applicare k volte la regola di De L’Hospital.
L’osservazione fatta ci fa capire che è meglio ragionare anziché applicare
“ottusamente” la regola di De L’Hospital. Ad esempio consideriamo il limite:
0limx )(4
)3(arctg27
27
xarcsinx
Sia il numeratore che il denominatore sono infinitesimi di ordine 27 e quindi per
uscire dalla forma indeterminata è necessario applicare “27 volte” la regola di De
L’Hospital. Tuttavia il limite è immediato con i confronti asintotici:
arctg27(3x)~(3x)27
4arctg(x27)~4x27
e quindi:
0limx )(4
)3(arctg27
27
xarcsinx =
0limx 27
27
4)3(
xx =
4327
Esempio 22
Il seguente semplice esempio, mostra che la regola di De L’Hospital, non sempre
elimina l’indeterminazione. Vogliamo applicare la Regola di De L’Hospital per
risolvere il seguente limite:
xlim
1
1
x
x
e
eH
xlim
12
12
x
x
x
x
e
ee
e
=x
lim1
1
x
x
e
eH
xlim
12
12
x
x
x
x
e
ee
e
=x
lim1
1
x
x
e
e
e siamo al punto di partenza. Tuttavia il limite è immediato infatti:
xlim
1
1
x
x
e
e =x
lim
xx
xx
ee
ee
11
11=
xlim
xx
xx
ee
ee
11
11
=
xlim
x
x
e
e11
11
=1
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Esempio 23
Calcolare il seguente limite facendo uso della regola di De L’Hospital:
0lim
xxln(x)
Riportiamoci nelle condizioni di De L’Hospital:
0lim
xxln(x)=
0lim
x
x
x1
)ln(H
0lim
x2
1
1
x
x
=
0lim
x–x=0
Esempio 24
Calcolare il seguente limite facendo uso della regola di De L’Hospital:
0limx xxsin
1)(
1
Riportiamoci nelle condizioni di De L’Hospital:
0limx xxsin
1)(
1 =
0limx )(
)(xxsin
xsinx H
0limx )cos()(
)cos(1xxxsin
x
H
0limx )()cos(2
)(xxsinx
xsin
=0
Esempio 25
Calcolare il seguente limite facendo uso della regola di De L’Hospital:
0lim
xxsin(x)
Osserviamo che:
0lim
xxsin(x) =
0limx
esin(x)ln(x)=)ln()( lim
0x
xxsine
E quindi:
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Dott. S. Caltabiano 81
0lim
xsin(x)ln(x)=
0lim
x
)(1
)ln(
xsin
xH
0lim
x
)()cos(
1
2 xsinx
x
=
0lim
x )cos(1
x
xxsin )(2
=
=0
limx )cos(
1x
0
limx x
xsin )(2=–
0lim
x xxsin )(2
H
–0
limx
2sin(x)cos(x)=0
E quindi in definitiva:
0lim
xxsin(x) =e0=1
Esercizi 12
Calcolare i seguenti limiti facendo uso della regola di De L’Hospital.
Forma 00
1. 0
limx xxtg
xsinx
)(
)(
2. 1
limx 1
432
xxx
3. 1
limx 1
1
xx
4. 4
lim
x )(cot1)(1xg
xtg
5. 0
limx )cos(1
)(x
xtg
6. 0
limx )cos(1
)(x
xxsin
7. 0
limx )cos()(
)(cos1 2
xxxsinx
9. 0
limx )(2 xsin
x
10. 0
limx )()(
)(xtgxsinxsinx
11. 4
lim
x ))2(ln()cos()(2
xsinxxsin
12. 0
limx 2
22
))cos(1()arctg(
xxx
13. 0
limx )(
)(3 xsin
xarcsinx
14. 0
limx xxtg
xe x
)()1ln(1
15. 0
limx )(
))(1ln(xtg
xsin
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8. x
lim 2
2
)()2/(cos
xx 16.
0limx )arctg(
))1(ln(x
xsin
Forma
17. 0
limx ))(ln(
))(ln(xtgxsin
18. 0
limx )(cot
)ln(xg
x
19. x
lim32
11732
2
xxxx
20. 1
limx )1(cot
)1ln(xg
x
21. 0
limx )(cot
))(ln(xgxsin
22. x
lim
2
)ln(xtg
x
23. x
lim2x
e x
Forma 0
24. 2
lim
x(–2x)tg(x)
25. 0
limx
ln(x)tg(x)
26. 0
limx
ln(cos(x))ln(tgh(x))
27. 0
limx
cotg2(x)ln(1+x)
28. x
lim e–xln(x)
29. x
lim e–x5x
30. ex
lim cotg(x–e)ln(ln(x))
31. 0
limx
ln(1+x)ln(ln(1+x))
32. 0
limx
ln(1+arcsin(x))ln(ln(cos2(x)))
33. 2
limx
(2–x)ln(4–x2)
34. 0
limx
x cotg(x)
35. 1
limx
ln(x)ln(ln(x))
Forma +–
36. x
lim x–ln(x)
37. 0
limx x
1 –cotg(x)
38. 0
limx 2
2)cos(1
1xx
40. 1
limx )ln(
1)1(
122 xx
41. 0
limx 2
1x
–cotg2(x)
42. 1
limx 1
1)ln(
1
xx
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Dott. S. Caltabiano 83
39. 2
lim
x)(
)cos(1 xtg
x 43.
xlim x–x2
x11ln
Forme 00, 1, 0
44. 0
limx
xx
45. 0
limx
(sin(x))tg(x)
46. 0
limx
(sinh(x))tgh(x)
47. 2
limx
(4–x2)2–x
48. x
lim x
xx
1)ln(
49. x
limxe
xex
)ln(
50. 0
limx
(xln(x))sin(x)
51. 0
limx
2)(
)()cos(1 x
xtg
xsinx
52. 0
limx
)(1
2 )1( xtgx
53. 0
limx
21
2 ))(1( xxsin
54. 0
limx
x
xxsin
1)(
55. 0
limx
)()(
2
)()(2
xtghxtg
xsinxsinh
56. 0
limx
)()1ln(
2 2))2((cos xtg
x
x
59. 0
limx
(1+sin2(x))ln(tg(x))
60. 0
limx
(cos(x))ln(x)
61. 0
limx
(cosh(x))ln(x)
62. 0
limx
(1+tg(x))cotg(x)
63. x
lim 11 2
)ln(1
xx
xx
64. 0
limx
)cos(1)(
)( xxsin
xxtg
65. 0
limx
)(1
)()arctg(2
xtg
xtgx
66. 0
limx
(ln(e+x))ln(x)
67. 0
limx
(cotg(x))x
68. x
lim xx1
69. x
lim xx1
))(ln(
70. 0
limx
))(ln(1
))((cot xsinxg
71. 0
limx
xx
xxsin
)cos(1
2)(
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Dott. S. Caltabiano 84
57. ex
lim exx 1
))(ln(
58. 0
limx
)(arctg)(
2
)()( x
xarcsin
xsinhxsin
72. 0
limx
)()arctg(
))ln(cos()( xsin
xx
xxxsinh
73. 0
limx
)(()arctg2
)()cos(1 xtg
xsinxx
Svolgimento di alcuni degli Esercizi 12
Svolgimento esercizio 1:
0limx xxtg
xsinx
)(
)(H
0limx 1)(1
)cos(12
xtgx =
0limx )(
)cos(12 xtg
xH
0limx ))(1)((2
)(2 xtgxtg
xsin
=
=0
limx ))(1(2
12 xtg 0
limx )(
)(xtgxsin =
21
0limx )(
)(xtgxsinH
21
0limx )(1
)cos(2 xtgx
Svolgimento esercizio 4:
4
lim
x )(cot1)(1xg
xtg
H
4
lim
x ))(cot1())(1(
2
2
xgxtg
=1
Svolgimento esercizio 5:
0limx )cos(1
)(x
xtg
H
0limx )(
)(1 2
xsinxtg =
Svolgimento esercizio 7:
0limx )cos()(
)(cos1 2
xxxsinx =
0limx )cos(
1x 0
limx )(
)(cos1 2
xxsinx =
0limx )(
)(cos1 2
xxsinx =
0limx )(
)(2
xxsinxsin =
=0
limx x
xsin )(H
0limx
cos(x)=1
Svolgimento esercizio 8:
xlim 2
2
)()2/(cos
xx
H
xlim
)(2)2/1)(2/()2/cos(2
xxsinx =
xlim
21 sin(x/2)
xlim
)()2/cos(
xx =
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Dott. S. Caltabiano 85
=21
xlim
)()2/cos(
xx
H
21
xlim
xxsin )2/1)(2/( =–
41
Svolgimento esercizio 10:
0lim
x )()()(
xtgxsinxsinx H
0lim
x
)(cos1
)(21)()()cos(
21)cos(
21
2 xxtgxsinxtgx
xx
x
=
=0
limx
)cos()(2)()()(cos2
2)cos(1
2
xxtgxtgxtgx
xx
=0
limx )()()(cos2
)cos()(22 xtgxtgx
xxtg x
x2
)cos(1 =
=0
limx )1)((cos)(2
)cos(2 xxtg
xx
x )cos(1 =0
limx )1)((cos2
)cos(2 x
x)(
)cos(1xxtg
x =
=0
limx )1)((cos2
)cos(2 x
x0
limx )(
)cos(1xxtg
x =41
0lim
x )()cos(1
xxtgxH
=41
0lim
x
)(cos1)(
)(21
21)cos(
2 xxxtg
xxtg
xx
=41
0lim
x
)(cos)(2)(cos)(
21)cos(
2
2
xxxtgxxxtg
xx
=
=41
0lim
x xx
2)cos(
xxxtgxxxtg
)(cos)()(cos)(2
2
2=
41
0lim
x)cos( x cos(x)
xxxtg )cos()(1 =
=41
0lim
x)cos( x cos(x)
0lim
x xxxtg )cos()(1 =
41
0lim
x xxxtg )cos()(1 =+
Svolgimento esercizio 12:
0limx 2
22
))cos(1()arctg(
xxx
H
0limx )())cos(1(2
122
4
xsinxxxx
=
0limx )())cos(1(2
12
4
5
xsinxx
x
=
=0
limx )())cos(1)(1( 4
5
xsinxxx
=
0limx )1(
14x 0
limx )())cos(1(
5
xsinxx
=
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Dott. S. Caltabiano 86
=0
limx )())cos(1(
5
xsinxx
=
0limx )(xsin
x0
limx )cos(1
4
xx
H
0limx )cos(
1x 0
limx )(
4 3
xsinx =
=0
limx )(
4 3
xsinx
H
0limx )cos(
12 2
xx =0
Svolgimento esercizio 14:
0limx xxtg
xe x
)()1ln(1H
0limx 1)(1
11
2
xtgx
e x
=0
limx 1)(1
11
2
xtgx
e x
=0
limx )()1(
1)1(2 xtgx
ex x
=
=0
limx )1(
1x 0
limx )(
1)1(2 xtgex x =
0limx )(
1)1(2 xtgex x
H
0limx ))(1)((2
)1(2 xtgxtg
exe xx
=
=0
limx ))(1)((2 2 xtgxtg
x
=0
limx ))(1(2
12 xtg
)(xtg
x =0
limx ))(1(2
12 xtg
0
limx )(xtg
x =
=–21
0limx )(xtg
xH
–21
0limx )(1
12 xtg
=–21
Svolgimento esercizio 17:
0lim
x ))(ln())(ln(
xtgxsin
H
0lim
x ))(1()(
1
)cos()(
1
2 xtgxtg
xxsin
=
0lim
x ))(1()(
1)(
1
2 xtgxtg
xtg
=
0lim
x1+tg2(x)=1
Svolgimento esercizio 25:
0lim
xln(x)tg(x)=
0lim
x )(/1)ln(xtg
x =0
limx
)()(1
1
2 xtgxtg
x
=
0lim
x xxtgxtg
))(1()(2
=
=0
limx )(1
1xtg
0
limx x
xtg )(2=–
0lim
x xxtg )(2
H
–0
limx
))(1)((2 2 xtgxtg =0
Svolgimento esercizio 35:
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Dott. S. Caltabiano 87
1limx
ln(x)ln(ln(x))=1
limx
)ln(1
))ln(ln(
x
xH
1limx
xx
xx1
)(ln1
1)ln(
1
2=
1limx
–ln(x)=0
Svolgimento esercizio 37:
0lim
x x1 –cotg(x)=
0lim
x x1 –
)()cos(
xsinx =
0lim
x )()cos()(
xxsinxxxsin H
=0
limx )(
)()cos()cos(xxsin
xxsinxx =–1
Svolgimento esercizio 45:
0lim
x(sin(x))tg(x)=
0lim
xetg(x)ln(sin(x))=
))(ln()(lim0
xsinxtgxe
E Poiché:
0lim
xtg(x)ln(sin(x))=
0lim
x )(/1))(ln(
xtgxsin
H
0lim
x ))(1()(
1
)cos()(
1
2 xtgxtg
xxsin
=
=0
limx ))(1(
)(1
)(1
2 xtgxtg
xtg
=
0lim
x )(11
2 xtg=1
e si conclude:
0lim
x(sin(x))tg(x)=e1=e
Svolgimento esercizio 53:
0lim
x
21
2 ))(1( xxsin =0
limx
2
2 ))(1ln(x
xsin
e
= 2
2
0
))(1ln(limx
xsinxe
E Poiché:
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Dott. S. Caltabiano 88
0lim
x 2
2 ))(1ln(x
xsinH
0lim
x x
xxsinxsin
2
)cos()(2)(1
12 =
0lim
x xxsinxxsin2))(1()cos()(2
2=
=0
limx )(1
)cos(2 xsinx
xxsin )( =
0lim
x )(1)cos(
2 xsinx
0lim
x 2)(
xxsin =
0lim
x xxsin )(H
=0
limx
cos(x)=1
e si conclude:
0lim
x
21
2 ))(1( xxsin =e1=e
Svolgimento esercizio 69:
xlim xx
1
))(ln( =x
lim xx
e)ln(
= xx
xe)ln(lim
E Poiché:
xlim
xx)ln(H
xlim
x1 =0
e si conclude:
xlim xx
1
))(ln( ==e0=1
3.2 Formula di Teylor con il resto di Peano e di Lagrange
Sia DR un sottoinsieme non vuoto, sia pD e sia fRD una funzione che ammette
derivate in p fino all’ordine n. E’ noto allora dall’analisi che esiste un unico
polinomio di grado n, detto polinomio di Taylor tale che:
D(k)(Pn(f,p))(p)=D(k)(f)(p) k=0,1…,n
dette condizioni di Taylor. L’espressione del polinomio è:
Pn(f,p)(x)=
n
k 0D(k)(f)(p)
!)(
kpx k
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Dott. S. Caltabiano 89
E si ha che:
f(x)=Pn(f,p)(x)+E(x)
in un intorno di p, detta formula o sviluppo di Taylor di resto E=E(x). Il polinomio
Pn(f,p) approssima in modo ottimale la f in un intorno del punto p. Osserviamo che
E(x)=f(x)–Pn(f,p)(x) in un intorno di p, e quindi E=E(x) ci da l’errore che si commette
calcando in luogo di f, il polinomio di Taylor Pn(f,p) in un punto x appartenente al
suddetto intorno di p, ed è per tale motivo che il resto E=E(x) è anche detto errore
della formula di Taylor. Esistono diverse espressioni di E=E(x) le più note sono
quella di Peano e quella di Lagrange. L’espressione del resto di Peano è:
E(x)=op((x–p)n)
cioè E è un infinitesimo di ordine superiore a (x–p)n. Usualmente quando p=0, si
scrive o al posto di op, cioè si omette di scrivere p a pedice di o. La formula di Teylor
con il resto di Peano come vedremo in seguito viene ampiamente sfruttata per la
soluzione dei limiti o più precisamente per il confronto tra infinitesimi. Nell’ipotesi
che la f ammetta anche la derivata di ordine n+1, in un intorno UR di p, preso un
xDU (e supposto ad esempio x>p) allora il resto di Lagrange ha la seguente
espressione:
x[p,x] t.c. E(x)=f(x) )!1()( 1
npx n
Il resto di Lagrange ci consente di avere una stima numerica dell’errore che si
commette calcolando in luogo di f, il polinomio Pn(f,p) in un punto x appartenente al
suddetto intorno di p. Poiché il punto x[p,x] non è numericamente noto, allora più
precisamente si cerca di trovare un numero kR che maggiora in maniera più stretta
possibile E(x) (cioè E(x)–k0), ed in tal caso si dice che calcolando in luogo di f, il
polinomio Pn(f,p) in x si commette un errore minore di k.
Nel caso p=0 si parla di polinomio o formula di Mac-Laurin.
Mediante un’opportuna traslazione è sempre possibile ricondurre uno sviluppo di
Taylor ad uno sviluppo di Mac Laurin, al posto di f si può considerare la funzione
g:D-{p}R con g(y)=f(y+p), e fare quindi lo sviluppo di Mac Laurin di quest’ultima,
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anziché lo sviluppo di Taylor della f in p (infatti se nello sviluppo di Mac Laurin
della g esplicitiamo la g e poniamo y=x–p, otteniamo lo sviluppo di Taylor della f in
p). Ad esempio vedremo in seguito che lo sviluppo di Mac Laurin della funzione
ln(1+x) anziché lo sviluppo di Taylor della funzione ln in 1. Di conseguenza, negli
esempi e negli esercizi che seguono, non è restrittivo considerare il polinomio di Mac
Laurin.
Teorema 19
Sia DR un sottoinsieme non vuoto e simmetrico (cioè se xD allora –xD), sia
pD e sia fRD una funzioni che ammette derivate in p fino all’ordine n
Ts: Valgono allora i seguenti fatti:
(1) Se f è pari nel suo sviluppo di Mac Laurin compaiono soltanto potenze d’ordine
pari
(2) Se f è dispari nel suo sviluppo di Mac Laurin compaiono soltanto potenze di
ordine dispari
Dim
Verifichiamo la (1). Ricordiamo dall’analisi che la derivata di una funzione pari
(dispari) è una funzione dispari (pari).Ricordiamo inoltre che una funzione dispari,
necessariamente si annulla nell’origine. Per quanto suddetto se f è pari le sue derivate
di ordine dispari sono funzioni dispari e di conseguenza nulle in 0.
Con analoghe considerazioni si verifica la (2).
Con riferimento al teorema precedente, se f è una funzione pari (risp. dispari)
derivabile fino all’ordine 2n (risp. 2n+1) in 0, nel suo sviluppo di Mac Laurin di
ordine 2n (risp. 2n+1) il termine 2n+1 (risp. 2n+2) è nullo e di conseguenza per
correttezza il resto di Peano da riportare non è o(x2n) (risp. o(x2n+1) ) ma bensì o(x2n+1)
(risp. o(x2n+2) ). Si vedano come esempio gli sviluppi di Mac Laurin di sin e cos.
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Esempio 26
Scrivere il polinomio di Mac Laurin con il resto di Peano della seguente funzione,
arrestandosi all’ordine 4:
f(x)=ex
Costruiamoci le derivate, e successivamente calcoliamole in 0:
f(x)=ex f(0)=1
f (x)=ex f (0)=1
f (x)=ex f (0)=1
f(3)(x)=ex f(3)(0)=1
f(4)(x)=ex f(4)(0)=1
E quindi:
ex=1+!1x +
!2
2x +!3
3x +!4
4x +o(x4)
Esempio 27
Scrivere il polinomio di Mac Laurin con il resto di Peano della seguente funzione,
arrestandosi all’ordine 4:
f(x)=ln(1+x)
Costruiamoci le derivate, e successivamente calcoliamole in 0:
f(x)=ln(1+x) f(0)=0
f (x)=1/(1+x) f (0)=1
f (x)=–1/(1+x)2 f (0)=–1
f(3)(x)=2/(1+x)3 f(3)(0)=2
f(4)(x)=–6/(1+x)4 f(4)(0)=–6
E quindi:
ln(1+x)=x–2
2x +3
3x –4
4x +o(x4)
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Esempio 28
Scrivere il polinomio di Mac Laurin con il resto di Peano della seguente funzione,
arrestandosi all’ordine 4:
f(x)=1/(1–x)
Costruiamoci le derivate, e successivamente calcoliamole in 0:
f(x)=1/(1–x) f(0)=1
f (x)=1/(1–x)2 f (0)=1
f (x)=2/(1–x)3 f (0)=2
f(3)(x)=6/(1–x)4 f(3)(0)=6
f(4)(x)=24/(1+x)5 f(4)(0)=24
E quindi:
1/(1–x)=1+x+x2+x3+x4+o(x4)
Esempio 29
Scrivere il polinomio di Mac Laurin con il resto di Peano della seguente funzione,
arrestandosi all’ordine 6:
f(x)=cos(x)
Costruiamoci le derivate, e successivamente calcoliamole in 0:
f(x)=cos(x) f(0)=1
f (x)=–sin(x) f (0)=0
f (x)=–cos(x) f (0)=–1
f(3)(x)=sin(x) f(3)(0)=0
f(4)(x)=cos(x) f(4)(0)=1
f(5)(x)=–sin(x) f(5)(0)=0
f(6)(x)=–cos(x) f(6)(0)=–1
E quindi (ricordando che cos è una funzione pari):
cos(x)=1–!2
2x +!4
4x –!6
6x +o(x7)
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Esempio 30
Scrivere il polinomio di Mac Laurin con il resto di Peano della seguente funzione,
arrestandosi all’ordine 5:
f(x)=sin(x)
Costruiamoci le derivate, e successivamente calcoliamole in 0:
f(x)=sin(x) f(0)=0
f (x)=cos(x) f (0)=1
f (x)=–sin(x) f (0)=0
f(3)(x)=–cos(x) f(3)(0)=–1
f(4)(x)=sin(x) f(4)(0)=0
f(5)(x)=cos(x) f(5)(0)=1
E quindi (ricordando che sin è una funzione dispari):
sin(x)=x–!3
3x +!5
5x +o(x6)
Esempio 31
Scrivere il polinomio di Mac Laurin con il resto di Peano della seguente funzione,
arrestandosi all’ordine 3:
f(x)=arctg(x)
Costruiamoci le derivate, e successivamente calcoliamole in 0:
f(x)=arctg(x) f(0)=0
f (x)=1/(1+x2) f (0)=1
f (x)=–2x/(1+x2)2 f (0)=0
f(3)(x)=[x2–2]/(1+x2)3 f(3)(0)=–2
E quindi (ricordando che arctg è una funzione dispari):
arctg(x)=x–3
3x +o(x4)
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Esempio 32
Scrivere il polinomio di Mac Laurin con il resto di Peano della seguente funzione,
arrestandosi all’ordine 6:
f(x)=cosh(x)
Costruiamoci le derivate, e successivamente calcoliamole in 0:
f(x)=cos(x) f(0)=1
f (x)=sinh(x) f (0)=0
f (x)=cosh(x) f (0)=1
f(3)(x)=sinh(x) f(3)(0)=0
f(4)(x)=cosh(x) f(4)(0)=1
f(5)(x)=sinh(x) f(5)(0)=0
f(6)(x)=cosh(x) f(6)(0)=1
E quindi (ricordando che cosh è una funzione pari):
cosh(x)=1+!2
2x +!4
4x +!6
6x +o(x7)
Esempio 33
Scrivere il polinomio di Mac Laurin con il resto di Peano della seguente funzione,
arrestandosi all’ordine 5:
f(x)=sinh(x)
Costruiamoci le derivate, e successivamente calcoliamole in 0:
f(x)=sinh(x) f(0)=0
f (x)=cosh(x) f (0)=1
f (x)=sinh(x) f (0)=0
f(3)(x)=cosh(x) f(3)(0)=1
f(4)(x)=sinh(x) f(4)(0)=0
f(5)(x)=cosh(x) f(5)(0)=1
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E quindi (ricordando che sinh è una funzione dispari):
sinh(x)=x+!3
3x +!5
5x +o(x5)
Riportiamo qui di seguito la seguente tabella contenente gli sviluppi di Mac
Laurin di uso frequente.
Sviluppi di Mac Laurin di uso frequente
ex=1+!1x +
!2
2x +…+!n
nx +o(xn)
ln(1+x)=x–2
2x +3
3x +…+(–1)n–1
n
nx +o(xn)
1/(1–x)=1+x+x2+x3+…+xn+o(xn)
(1+x)=1+x+
2
x2+…+
n
xn+o(xn) R0
dove
n
=n!
)1n()1(
cos(x)=1–!2
2x +!4
4x +…+(–1)n
)!n2(
n2x +o(x2n+1)
sin(x)=x–!3
3x +!5
5x +…+(–1)n
)!1n2(
1n2
x +o(x2n+2)
arctg(x)=x–3
3x +…+(–1)n
1n2
1n2
x +o(x2n+2)
cosh(x)=1+!2
2x +!4
4x +…+)!n2(
n2x +o(x2n+1)
sinh(x)=x+!3
3x +!5
5x +…+)!1n2(
1n2
x +o(x2n+2)
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Esercizi 13
Scrivere lo sviluppo di Mac-Laurin con il resto di Peano, delle seguenti delle
funzioni, arrestandosi all’ordine indicato accanto.
1. f(x)=ln(1–x) ; ordine n=5
2. f(x)=tg(x) ; ordine n=5
3. f(x)=arcsin(x) ; ordine n=5
4. f(x)=sin(7x) ; ordine n=5
5. f(x)=cos(7x) ; ordine n=6
6. f(x)=sin2(x) ; ordine n=7
7. f(x)=sin3(x) ; ordine n=6
8. f(x)=cos2(x) ; ordine n=6
9. f(x)=cos3(x) ; ordine n=6
10. f(x)=arctg(x/2) ; ordine n=5
11. f(x)=1/(2–x) ; ordine n=5
12. f(x)=1/(1+x+x2) ; ordine n=3
13. f(x)= x5 ; ordine n=3
14. f(x)=1/ x5 ; ordine n=3
15. f(x)= )(1 xsin ; ordine n=3
16. f(x)=ln(1–sin2(x)); ordine n=5
17. f(x)= 24/1 x ; ordine n=3
18. f(x)=1/(1+sin(x)) ; ordine n=4
19. f(x)=2xe ; ordine n=3
20. f(x)=esin(x); ordine n=3
21. f(x)=2xe ; ordine n=3
22. f(x)=ecos(x); ordine n=4
23. f(x)=etg(x); ordine n=3
24. f(x)=ln(2xe ); ordine n=3
25. f(x)=arctg(1–x2) ; ordine n=5
26. f(x)=ln(1–x2) ; ordine n=5
27. f(x)=ln[cos2(x)] ; ordine n=4
28. f(x)=ln[(1–x)/(1+x)] ; ordine n=5
29. f(x)=arctg[ln(1–x2)] ; ordine n=4
30. f(x)=x–sin(x) ; ordine n=3
31. f(x)=sinh(x)–sin(x) ; ordine n=3
32. f(x)=cosh(x)–cos(x) ; ordine n=4
33. f(x)=(x–sin(x))/x2 ; ordine n=3
34. f(x)=2e5x–7sin(x); ordine n=5
35. f(x)=xln(cos(x)); ordine n=3
36. f(x)=sin2(x)–sin(x2) ; ordine n=7
37. f(x)= 21 x – 21 x ; ordine n=4
38. f(x)=2(2–x)3+(ex–1)2 ; ordine n=4
39. f(x)=excos(x) ; ordine n=4
Svolgimento di alcuni degli Esercizi 13
Svolgimento esercizio 4:
Costruiamoci le derivate, e successivamente calcoliamole in 0:
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f(x)=sin(7x) f(0)=0
f (x)=7cos(7x) f (0)=7
f (x)=–72sin(7x) f (0)=0
f(3)(x)=–73cos(x) f(3)(0)=–73
f(4)(x)=74sin(x) f(4)(0)=0
f(5)(x)=75cos(x) f(5)(0)=75
E quindi:
sin(7x)=7x–!3
73x3+
!575
x5+o(x6)
Svolgimento esercizio 6:
Costruiamoci le derivate, e successivamente calcoliamole in 0:
f(x)=sin2(x) f(0)=0
f (x)=sin(2x) f (0)=0
f (x)=2cos(2x) f (0)=2
f(3)(x)=–22sin(2x) f(3)(0)=0
f(4)(x)=–23cos(2x) f(4)(0)=–23
f(5)(x)=24sin(2x) f(5)(0)=0
f(6)(x)=25cos(2x) f(5)(0)=25
f(7)(x)=–26sin(2x) f(5)(0)=0
E quindi:
sin2(x)=x2–31 x4+
452 x6+o(x7)
Svolgimento esercizio 11:
Costruiamoci le derivate, e successivamente calcoliamole in 0:
f(x)=1/(2–x) f(0)=1/2
f (x)=1/(2–x)2 f (0)=1/4
f (x)=2/(2–x)3 f (0)=1/4
f(3)(x)=6/(2–x)4 f(3)(0)=3/8
f(4)(x)=24/(2–x)5 f(4)(0)=3/4
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f(5)(x)=120/(2–x)6 f(5)(0)=15/8
E quindi:
x21 =
21 +
221 x+
321 x2+
421 x3+
521 x4+
621 x5+o(x5)
Svolgimento esercizio 19:
Costruiamoci le derivate, e successivamente calcoliamole in 0:
f(x)=2xe f(0)=1
f (x)=2x2xe f (0)=0
f (x)=22xe (1+2x2) f (0)=2
f(3)(x)=4x2xe (3+2x2) f(3)(0)=0
E quindi (ricordando che 2xe è una funzione pari):
2xe =1+x2+o(x3)
Svolgimento esercizio 20:
Costruiamoci le derivate, e successivamente calcoliamole in 0:
f(x)=esin(x) f(0)=1
f (x)= esin(x)cos(x) f (0)=0
f (x)= esin(x)[cos2(x)–sin(x)] f (0)=2
f(3)(x)= esin(x)cos(x)[cos2(x)–3sin(x)–1] f(3)(0)=0
E quindi:
esin(x)=1+x2+o(x3)
Svolgimento esercizio 30:
Costruiamoci le derivate, e successivamente calcoliamole in 0:
f(x)=x–sin(x) f(0)=0
f (x)= 1–cos(x) f (0)=0
f (x)=sin(x) f (0)=0
f(3)(x)=cos(x) f(3)(0)=1
E quindi (essendo banalmente f una funzione dispari):
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Dott. S. Caltabiano 99
x–sin(x)=6
3x +o(x4)
3.3 Proprietà del polinomio di Taylor
Le proprietà trattate in questo paragrafo, ci consentono di fare lo sviluppo di Taylor
di una funzione assegnata, adoperato sviluppi già noti.
In seguito denoteremo con Kn(p), un polinomio identicamente nullo o di grado
maggiore strettamente ad n, del tipo:
Kn(p)(x):=
m
1kk(x–p)n+k
dove m,nN0, 1, …, mR.
Abbiamo detto che il polinomio di Taylor è l’unico polinomio di grado n, che
soddisfa alle condizioni di Taylor. Sia DR un sottoinsieme non vuoto, sia pD e sia
fRD una funzioni che ammette derivate in p fino all’ordine n. Sappiamo che il
polinomio di Taylor Pn(f ,p) è l’unico polinomio di grado n che soddisfa alle
condizioni di Taylor. Evidentemente anche il polinomio Pn(f ,p)+Kn(p) che ha grado
maggiore di n, soddisfa alle suddette condizioni. E’ per questo motivo che nel caso
pratico, si consiglia di riportare sempre, il resto di Peano nella costruzione (che fa uso
delle proprietà che seguono) del polinomio di Taylor Pn(f ,p), in maniera tale da
potere scartare gli infinitesimi (per xp) di ordine superiore ad n.
Teorema 20
Sia Qn=Qn(x) un polinomio intero di grado n, sia pR e sia mn
Ts: Pm(Qn , p)=Qn
Dim
Conseguenza immediata dell’unicità de polinomio di Taylor.
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Dott. S. Caltabiano 100
Corollario 5
Sia DR un sottoinsieme non vuoto, sia pD e sia fRD una funzioni che ammette
derivate in p fino all’ordine n, sia qR e sia mn
Ts: Pm(Pn(f ,p) , q)=Pn(f , p)
Dim
Immediata.
Lemma 3 (Regola di Leibinz)
Sia DR un sottoinsieme non vuoto, sia pD e siano f,gRD due funzioni che
ammette derivate in p fino all’ordine n
Ts: D(n)(fg)(p)=
n
k 0
kn
D(n–k)(f)(p)D(k)(g)(p)
Dim
Basta procedere per induzione.
Teorema 21
Sia DR un sottoinsieme non vuoto, sia pD, siano f,gRD due funzioni che
ammettono derivate in p fino all’ordine n, siano ,R
Ts: Pn(f , p)+Pn(g , p)=Pn(f+g , p)
Dim
Per la linearità della derivata segue che:
Pn(f+g,p)(x)=
n
k 0D(k)(f+g)(p)
!)(
kpx k =
n
k 0[D(k)(f)(p)+D(k)(g)(p)]
!)(
kpx k =
=P(f,p)(x)+P(g,p)(x)
Corollario 6
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Dott. S. Caltabiano 101
Sia DR un sottoinsieme non vuoto, sia pD, siano n1,n2N0 e poniamo
n:=min{n1,n2} siano f,gRD due funzioni che ammettono derivate in p
rispettivamente fino all’ordine n1 e n2, siano ,R
Ts: 1nP (f , p)+
2nP (g , p)=Pn(f+g , p)+Kn(p)
Dim
Se n1=n2 allora n=n1=n2 e la tesi segue di peso dal Teorema 21. Supponiamo che
n1n2, ad esempio n1<n2 e quindi n=n1 ed inoltre mN0 t.c. n1=n+m. Tenendo conto
del Teorema 21 e dell’espressione della formula di Taylor segue che:
1nP (f , p)+
2nP (g , p)=Pn(f , p)+Pn+m(g , p)=Pn(f , p)+Pn(g , p)+Kn(p)
Teorema 22
Sia DR un sottoinsieme non vuoto, sia pD, siano n1,n2N0, siano f,gRD due
funzioni che ammettono derivate in p fino all’ordine n1+n2, ed inoltre sia k1n1 il
primo temine non nullo dello sviluppo della f e sia k2n2 il primo termine non nullo
dello sviluppo della g e poniamo n:=min{n1+k2,n2+k1}
Ts: 1nP (f , p)
2nP (g , p)=Pn(fg , p)+Kn(p)
Dim
Sappiamo che Pn(fg , p) è l’unico polinomio di grado n che soddisfa alla condizione:
D(k)(Pn(fg,p))(p)=D(k)(fg)(p) k=0,1…,n
Fissato k=0,1…,n, per la regola di Leibinz osserviamo che:
D(k)(Pn(f,p)Pn(g,p))(p)=
k
j 0
jk
D(k–j)(1nP (f , p))(p)D(j)(
2nP (g , p))(p)=
=
k
j 0
jk
D (k–j)(f)(p)D(j)(g)(p)=D(k)(fg)(p)
E quindi per l’unicità di Pn(fg,p) deve necessariamente valere l’uguaglianza promessa
dalla tesi.
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Teorema 23
Sia DR un sottoinsieme non vuoto, sia pD, siano m,nN0 e poniamo
r=min{n,m.}, sia fRD una funzioni con f(p)0 e che ammette derivate in p fino
all’ordine n
Ts: Pr(1/f , p)=Pm(1/Pn(f, p) , p)
Dim
Omessa.
Esempio 34
Scrivere il polinomio di Mac Laurin con il resto di Peano della seguente funzione,
arrestandosi all’ordine 5:
f(x)=)cos(
1x
Lo sviluppo di cos(x) arrestato al 5 termine (che è nullo) è:
P5(cos(x),0)=!42
142 xx
Per il Teorema 23 sappiamo che:
0,)cos(
1P5 x=
0,
!421
1P 425 xx=
0,
241224P
245xx
Posto:
g(x):=2412
2424 xx
calcoliamo P5(g,0). Costruiamoci le derivate, e successivamente calcoliamole in 0:
g(x):=2412
2424 xx
g(0)=1
g(x)=224
3
)2412()6(96
xxxx g(0)=0
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g (x)=… g (0)=1
g(3)(x)=… g(3)(0)=0
g(4)(x)=… g(4)(0)=5
g(5)(x)=… g(5)(0)=0
E quindi:
)cos(1
x= )(
245
211 642 xoxx
Esempio 35
Scrivere il polinomio di Mac Laurin con il resto di Peano della seguente funzione,
arrestandosi all’ordine 5:
f(x)=tg(x)
Sappiamo che:
sin(x)= )(!5!3
653
xoxxx
)cos(1
x= )(
245
211 642 xoxx
Sfruttando il Teorema 21 e successivamente scartando gli infinitesimi di ordine
superiore a 5 (più precisamente a 6, poiché esplicitando i prodotti il resto più piccolo
è o(x6) in accordo con il fatto che la derivata sesta di tg calcolata in 0 è nulla)
otteniamo:
tg(x)=sin(x))cos(
1x
=
)(
!5!36
53xoxxx
)(
245
211 642 xoxx =
= )(152
31 653 xoxxx
Teorema 24
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Dott. S. Caltabiano 104
Sia DR un sottoinsieme non vuoto, sia pD e sia fRD una funzione che ammette
derivate in p fino all’ordine n e supponiamo inoltre che Pn(f,p)0
Ts: f~Pn(f,p)
Dim
f=Pn(f,p)+op((x–p)n) f–Pn(f,p)=op((x–p)n) f–Pn(f,p)op((x–p)n) f~Pn(f,p).
Teorema 25
Sia DR non vuoto, sia pD e sia fRD una funzione infinitesima per xp, che
ammette derivate in p fino all’ordine n e supponiamo inoltre che Pn(f,p)0
Ts: Il primo termine non nullo di Pn(f,p) è PP(f,(x–p),p)
Dim
Denotiamo con A=A(x) il primo termine non nullo del polinomio Pn(f,p).
Banalmente:
A(x)=PP(Pn(f,p),(x–p),p)
Per il Teorema 17(j) e per il Teorema 24, segue che.
A(x)~Pn(f,p)~f
e da questo segue la tesi.
Teorema 26
Siano D,ER due sottoinsiemi non vuoti, sia pD, siano n,mN0 con mn, sia fED
una funzione che ammette derivate in p fino all’ordine m, sia g:ER una funzione
che ammette derivate in q:=f(p) fino all’ordine n
Ts: Pn( fg ,p)~Pn(g, q) f ~Pn(g, q)Pm(f, p)
Dim
Omessa.
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Corollario 7
Siano D,ER due sottoinsiemi non vuoti, sia pD, siano n,mN0 con mn, sia fED
una funzione che ammette derivate in p fino all’ordine m, sia g:ER una funzione
che ammette derivate in q:=f(p) fino all’ordine n
Ts: Pn(g, q)Pm(f, p)=Pn( fg ,p)+Kn(p)
Dim
Basta osservare che il termine op((x–p)m) fagocita tutti gli infinitesimi di ordine
superiore a (x–p)m.
Esempio 36
Scrivere il polinomio di Mac Laurin con il resto di Peano della seguente funzione,
arrestandosi all’ordine 3:
f(x)=esin(x)
Sappiamo che:
et= )(!3!2
1 332
tottt
E quindi posto t=sin(x) e successivamente scartando gli infinitesimi di ordine
superiore a 3 otteniamo che:
esin(x)= ))((!3
)(!2
)()(1 332
xsinoxsinxsinxsin =
= )()(66
1)(62
1)(6
1 33
432
43
43
xoxoxxxoxxxoxx
=
= )(211 32 xoxx
Esempio 37
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Scrivere il polinomio di Mac Laurin con il resto di Peano della seguente funzione,
arrestandosi all’ordine 5:
f(x)=2xe
Sappiamo che:
et= )(!5!4!3!2
1 55432
tottttt
E quindi posto t=x2 e successivamente scartando gli infinitesimi di ordine superiore a
5 otteniamo che:
2xe = )(!2
1 54
2 xoxx
Teorema 27
Sia DR un sottoinsieme non vuoto, sia pD e sia fRD una funzione che ammette
derivate in p fino all’ordine n,
Ts: D[Pn(f , p)]=Pn–1(D(f ), p)
Dim
D[Pn(f , p)](x)=D
n
k 0D(k)f(p)
!)(
kpx k
=
n
k 1D(k)f(p)k
!)( 1
kpx k =
=
n
k 1D(k)f(p)
)!1()( 1
kpx k
=
n
k 1D(k–1)[Df](p)
)!1()( 1
kpx k
=
=
1
0
n
jD(j)[Df](p)
!)(
jpx j =Pn–1(f , p)(x) xD
Teorema 28
Sia DR un sottoinsieme non vuoto, sia pD e sia fRD una funzione che ammette
derivate in p fino all’ordine n, denotiamo con f e con Pn(f , p), le funzioni integrali
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di punto iniziale p associate rispettivamente alle funzioni f e Pn(f,p), cioè
f(x)= xp
f(t)dt e Pn(f , p)(x)= xp
Pn(f , p)(t)dt
Ts: Pn(f , p)=Pn+1( f, p)
Dim
Pn(f , p)(x)= xp
Pn(f , p)(t)dt= xp
n
k 0D(k)f(p)
!)(
kpt k
dt=
n
k 0D(k)f(p)
!)1()( 1
kkpx k
=
=
n
k 0D(k)f(p)
)!1()( 1
kpx k
=
n
k 0D(k+1)[ f ](p)
)!1()( 1
kpx k
=
=
1
1
n
jD(j)[ f ](p)
!)(
jpx j =
1
0
n
jD(j)[ f ](p)
!)(
jpx j =Pn+1( f, p) xD
Esempio 38
Ricavare per derivazione (integrazione) lo sviluppo di Mac Laurin con il resto di
Peano della funzione cos a partire dallo sviluppo di Mac Laurin della funzione sin.
Sappiamo che:
sin(x)=x–!3
3x +!5
5x +…+(–1)n
)!1n2(
1n2
x +o(x2n+2)
derivando:
cos(x)=1–3!3
2x +5!5
4x +…+(–1)n(2n+1))!1n2(
n2
x +o(x2n+1)=
=1–!2
2x +!4
4x +…+(–1)n
)!n2(
n2x +o(x2n+1)
Esempio 39
Ricavare per integrazione lo sviluppo di Mac Laurin con il resto di Peano della
funzione ln(1+x) a partire dallo sviluppo di Mac Laurin della funzione 1/(1–x).
Sappiamo che:
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1/(1–t)=1+t+t2+t3+…+tn+o(tn)
posto t=–x otteniamo:
1/(1+x)=1–x+x2–x3+…+(–1)nxn+o(xn)
integrando:
ln(1+x)=x–2
2x +3
3x +…+(–1)n
1n
1n
x +o(xn+1)
Esempio 40
Ricavare per integrazione lo sviluppo di Mac Laurin con il resto di Peano della
funzione arctg a partire dallo sviluppo di Mac Laurin della funzione 1/(1–x).
Sappiamo che:
1/(1–t)=1+t+t2+t3+…+tn+o(tn)
posto t=–x2 otteniamo (in particolare una funzione pari):
1/(1+x2)=1–x2+x4–x6+…+(–1)nx2n+o(x2n+1)
integrando:
arctg(x)=x–3
3x +5
5x +…+(–1)n
12n
12n
x +o(x2n+2)
Esercizi 14
Facendo uso delle proprietà suddette, scrivere lo sviluppo di Mac-Laurin con il resto
di Peano, delle seguenti delle funzioni, arrestandosi all’ordine indicato accanto.
(Suggerimento: riportare sempre negli sviluppi il resto di Peano, in maniera tale da
non compiere errori negli scarti degli infinitesimi di ordine superiore)
1. f(x)=sin(7x) ; ordine n=5
2. f(x)=cos(7x) ; ordine n=6
3. f(x)=sin2(x) ; ordine n=7
4. f(x)=sin3(x) ; ordine n=6
5. f(x)=cos2(x) ; ordine n=6
19. f(x)=2xe ; ordine n=5
20. f(x)=ecos(x); ordine n=4
21. f(x)=etg(x); ordine n=3
22. f(x)=ln(1–x2) ; ordine n=5
23. f(x)=ln[cos2(x)] ; ordine n=4
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6. f(x)=cos3(x) ; ordine n=6
7. f(x)=1/(1+x) ; ordine n
8. f(x)=1/(1+x2) ; ordine n
9. f(x)=ln(1–x) ; ordine n
10. f(x)=ln( 6 1 x ) ; ordine n
11. f(x)=arctg(1–x2) ; ordine n=5
12. f(x)= x5 ; ordine n=3
13. f(x)=1/ x5 ; ordine n=3
14. f(x)=1/(1+x+x2) ; ordine n=3
15. f(x)= )(1 xsin ; ordine n=3
16. f(x)=1/(1+sin(x)) ; ordine n=3
17. f(x)=ln(1–sin2(x)); ordine n=3
18. f(x)=2xe ; ordine n=5
24. f(x)=ln[(1–x)/(1+x)] ; ordine n=5
25. f(x)=arctg[ln(1–x2)] ; ordine n=4
26. f(x)=x–sin(x) ; ordine n=3
27. f(x)=sinh(x)–sin(x) ; ordine n=3
28. f(x)=cosh(x)–cos(x) ; ordine n=4
29. f(x)=(x–sin(x))/x2 ; ordine n=3
30. f(x)=2e5x–7sin(x); ordine n=5
31. f(x)=xln(cos(x)); ordine n=3
32. f(x)=sin2(x)–sin(x2) ; ordine n=7
33. f(x)= 21 x – 21 x ; ordine n=6
34. f(x)=2(2–x)3+(ex–1)2 ; ordine n=4
35. f(x)=excos(x) ; ordine n=4
36. f(x)=(1+x)1/x ; ordine n=3
Svolgimento di alcuni degli Esercizi 14
Svolgimento esercizio 1:
Sappiamo che:
sin(t)=t–!3
3t +!5
5t +o(t7)
e quindi posto t=7x otteniamo:
sin(7x)=7x–!3
73x3+
!575
x5+o(x7)
Svolgimento esercizio 3:
Sappiamo che:
sin(x)=x–!3
3x +!5
5x –!7
7x +o(x8)
e quindi quadrando e successivamente scartando gli infinitesimi di odine superiore a
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7 otteniamo:
sin2(x)=
x–!3
3x +!5
5x –!7
7x +o(x8)2
=x2–31 x4+
452 x6+o(x8)
Svolgimento esercizio 7:
Sappiamo che:
t11 =1+t+t2+…+tn+o(tn)
e quindi posto t=–x otteniamo:
x11 =1–x+x2+…+(–1)xn+o(xn)
Svolgimento esercizio 8:
Sappiamo che:
t11 =1+t+t2+…+tn+o(tn)
e quindi posto t=–x2 otteniamo:
211x
=1–x2+x4+…+(–1)x2n+o(x2n+1)
Svolgimento esercizio 9:
Sappiamo che:
ln(1+t)=t–2
2t +3
3t +…+(–1)n–1
nt n
+o(tn)
e quindi posto t=–x otteniamo:
ln(1–x)=–
x+2
2x +3
3x +…+n
xn
+o(xn)
Svolgimento esercizio 10:
ln( 6 1 x )=61 ln(1+x)=
61
x+2
2x +3
3x +…++(–1)n–1
nxn
+o(xn)=
=6x x+
12
2x +18
3x +…++(–1)n–1
nxn
6+o(xn)
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Svolgimento esercizio 12:
Usando la formula generale:
x5 =(5+x)1/2=51/2[1+(x/5)]1/2= 5
1+21 x+
22/1
x2+
32/1
x3+o(x3)
=
= 5
1+21 (x/5)+
22/1
(x/5)2+
32/1
(x/5)3+o(x3)
=
= 5 +25 x–
2005 x2+
20005 x3+o(x3)
Svolgimento esercizio 13:
Usando la formula generale:
1/ x5 =(5+x)–1/2=5–1/2[1+(x/5)]–1/2=5
1
1–21 x+
2
2/1x2+
3
2/1x3+o(x3)
=
=5
1
1–21 (x/5)+
2
2/1(x/5)2+
2
2/1 (x/5)3+o(x3)
=
=5
1 –510
1 x+51000
3 x2–52000
1 x3+o(x3)
Svolgimento esercizio 14:
Sappiamo che:
t11 =1+t+t2+t3+o(t3)
Posto t=–(x+x2) (banalmente o(x3)=o((x+x2)3) infatti (x+x2)~x) otteniamo:
211
xx =1–(x+x2)+(x+x2)2–(x+x2)3+o(x3)=
=1–(x+x2)+(x2+x4+2x3)–(x3+x6+3x4+3x5)+o(x3)=1–x+x3+o(x3)
Svolgimento esercizio 15:
Sappiamo che:
t1 =1+21 t–
81 t2+
161 t3+o(t3)
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sin(x)=x–61 x3+o(x4)
Posto t=sin(x) (banalmente o(sin3(x))=o(x3) infatti sin(x)~x)otteniamo:
)(1 xsin =
=1+21
x–61 x3+o(x4)
–81
x–61 x3+o(x4)
2
+161
x–61 x3+o(x4)
3
+ o(x3)=
=1+21 x–
81 x2–
481 x3+ o(x3)
Svolgimento esercizio 20:
Sappiamo che:
et=1+t+21 t2+
!31 t3+
!41 t4+o(t4)
cos(x)–1=–21 x2+
41 x4+o(x4)
E quindi posto t=cos(x)–1 (banalmente o((cos(x)–1)4)=o(x8) infatti cos(x)–1~ –
(1/2)x2) e successivamente scartando gli infinitesimi di ordine superiore a 4
otteniamo:
ecos(x)=e1+cos(x)–1=eecos(x)–1=
=e
1+
…
+21
…2
+!3
1
…3
+!4
1
…4
+o(x8)
=
=e–2e x2+
6e x4+o(x4)
Svolgimento esercizio 29:
Sappiamo che:
sin(x)=x–61 x3+o(x4)
e quindi:
2)(
xxsinx =
21x
x–x+61 x3+o(x4)
=61 x+o(x2)
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Svolgimento esercizio 31:
xln(cos(x))=xln(1+(1–cos(x)))=xln
21 x2+o(x3)
=
=x
21 x2+o(x3)
–21
21 x2+o(x3)
2
+31
21 x2+o(x3)
3
+o(x6)
=…=
=x
–21 x2+o(x3)
=–21 x3+o(x3)
Svolgimento esercizio 35:
cos(x)ex=
1–21 x2+
241 x4+o(x5)
1+x+21 x2+
61 x3+
241 x4+o(x4)
=
=1+x+31 x3–
61 x4+ o(x4)
Svolgimento esercizio 36:
Sappiamo che:
xx)1ln( =
x1
x–21 x2+
31 x3+o(x3)
=1–21 x+
31 x2+o(x2)
ed inoltre:
et=1+t+21 t2+
61 t3+o(t3)
E quindi:
exp
x
x)1ln(
=exp
1–21 x+
31 x2+o(x2)
=exp(1)exp
–21 x+
31 x2+o(x2)
=
=e
1+
…
+21
…2
+61
…3
+ o(x3)
=…=
=e–2e x+
2411 e x2+
167 e x3+o(x3)
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3.4 Applicazioni della formula di Mac Laurin con il resto di Peano al calcolo dei limiti
Per il Teorema 25 la formula di Mac Laurin di Peano, rappresenta uno strumento
validissimo, per il calcolo della parte principale di una funzione infinitesima
assegnata rispetto all’infinitesimo campiono. Tale affermazione unitamente al
paragrafo 2.5 ci suggerisce di adoperare la formula di Mac Laurin per la risoluzione
dei limiti. In sostanza se abbiamo una forma indeterminata del tipo 0/0, si
sostituiscono al numeratore e al denominatore le rispettive parti principali, calcolate
facendo uso della formula di Mac con il resto di Peano.
Esercizi 15
Calcolare i seguenti limiti facendo uso dello sviluppo di Mac Laurin con il resto di
Peano.
1. 0
limx 3
)(x
xsinx
2. 0
limx )(
)cos(2
2
xsinex x
3. 0
limx xx
ee xsinx
)arctg(
)(
4. 0
limx )2( xsin
ee xx
5. 0
limx 2
))ln(cos(x
x
6. 0
limx )(
))cos(ln()(xxsin
xexsin x
7. 0
limx )(
)/1(13
53
xtgxsinxe x
17. 0
limx )4(sin)2cos(1
)(sin32)arctg(5 3
xxxxx
18. 0
limx )cos()1ln(1)arctg(
)(sin)arctg()1ln(xxx
xxxx
19. 0
limx )cos(1
))(sin)(sin)((sin4
224
xxxx
20. 0
limx )]()([
]11[444
244
xsinxsinxxx
21. 0
limx 24
55
]11[
)1ln(3
x
xex x
22. 0
limx )cos(1
)(24
2
xx
xxxarxsin
23. 0
limx )())cos(1(
)(xsinx
xxtg
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8. 0
limx ))cos((
)(3
22
xexxsinx
x
9. 0
limx )cos(1
))(1)(55( 5)(1 2
xxsinxtg
10. 0
limx 3 88
25
11
]1)[(3
xx
ex x
11. 0
limx )(
)1()(3 xsin
xxxsine x
12. 0
limx 3
)1()1ln(x
xxxx
13. 0
limx )(
)cos()(3 xsin
xxxsinh
14. 0
limx )cos()cosh(
1)1ln(1xxxx
15. 0
limx
)2()())(1ln()))ln(cos()(( 2
xsinxxsinxsinxxsin
16. 0
limx 1)cosh(
))(1ln()(2
22
xxsinxarcsin
24. 0
limx )(
))(21ln()arctg(1)1( 22
xsinxxsinxx
25. 0
limx ))2(ln(
))2cos(1ln(xtg
x
26. 0
limx ))ln(ln(
)cos(12xe
xx
27. 0
limx 121
1))arctg(1ln(4
2
x
exx x
28. 0
limx 4)5(
))(cosh())(cos(xxe
xsinxsinh
29. 0
limx
(1+x)1/x
30. 0
limx
)(1
2 )1( xtgx
31. 0
limx
(1+tg(x))cotg(x)
32. 0
limx
21
2 ))(1( xxsin
33. 0
limx
))(ln(1
))((cot xsinxg
Svolgimento di alcuni degli Esercizi 15
Svolgimento esercizio 1:
Calcoliamo la parte principale di x–sin(x), e quindi per il Teorema 25 dobbiamo fare
lo sviluppo di Mac Laurin di x–sin(x) arrestato al primo termine non nullo. Lo
sviluppo di sin arrestato al terzo ordine è:
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sin(x)=x–6
3x +o(x4)
Per il Teorema 20 il polinomio di Mac Laurin di x, arrestato al terzo ordine è x e
quindi:
x–sin(x)=6
3x +o(x4)
E pertanto la parte principale di x–sin(x) è (1/6)x3. In definitiva:
0limx 3
)(x
xsinx =0
limx 3
3)6/1(x
x =61
Svolgimento esercizio 2:
Calcoliamo la parte principale del numeratore. Lo sviluppo di cos(x) arrestato al
secondo ordine è:
cos(x)=1–2
2x +o(x3)
Lo sviluppo di 2xe arrestato al secondo ordine è:
2xe =1+x2+o(x2)
E quindi:
cos(x)–2xe = –
23 x2+o(x3)
La parte principale di cos(x)–2xe è –(3/2)x2. La parte principale di sin2(x) è x2. In
definitiva:
0limx )(
)cos(2
2
xsinex x =
0limx 2
2)2/3(x
x = –23
Svolgimento esercizio 3:
Calcoliamo la parte principale del numeratore. Lo sviluppo di ex arrestato al terzo
ordine è:
ex=1+x+2
2x +6
3x +o(x3)
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Lo sviluppo di esin(x) arrestato al terzo ordine è:
esin(x)=1+x+2
2x +o(x3)
E quindi:
esin(x)– ex=2xe = –
6
3x +o(x3)
La parte principale di esin(x)– ex è –(1/6)x3. Calcoliamo la parte principale del
denominatore. Lo sviluppo di arctg arrestato al terzo ordine è:
arctg(x)=x–3
3x +o(x4)
E quindi:
arctg(x)–x=3
3x +o(x4)
La parte principale di arctg(x)–x è (1/3)x3. In definitiva:
0limx xx
ee xsinx
)arctg(
)(=
0limx 3
3
)3/1()6/1(xx = –
21
Svolgimento esercizio 5:
Calcoliamo la parte principale del numeratore. Lo sviluppo di ln(1+t) arrestato al
secondo ordine è:
ln(1+t)=t–2
2t +o(t2)
Lo sviluppo di cos arrestato al secondo ordine è:
cos(x)=1–2
2x +o(x3)
E quindi:
ln(cos(x))=ln(1+(cos(x)–1))=
–2
2x +o(x3)
+21
–2
2x +o(x3)2
+o(x4)= –2
2x +o(x3)
In definitiva:
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0limx 2
))ln(cos(x
x =0
limx 2
2)2/1(x
x = –21
Svolgimento esercizio 6:
Calcoliamo la parte principale del numeratore. Lo sviluppo di sin arrestato al terzo
ordine è:
sin(x)=x–6
3x +o(x3)
Tenendo conto di quanto visto in Esercizi 15,5:
ln(excos(x))=ln(ex)+ln(cos(x))=x+ln(cos(x))=x–2
2x +o(x3)
E quindi:
sin(x)–ln(excos(x))=
x–6
3x +o(x3)
–
x–2
2x +o(x3)
=2
2x –6
3x +o(x3)
La parte principale del numeratore è (1/2)x2. Calcoliamo la parte principale del
denominatore. La parte principale di sin(x) è x e quindi la parte principale di xsin(x) è
x2. In definitiva:
0limx )(
))cos(ln()(xxsin
xexsin x =0
limx 2
2)2/1(x
x =21
Svolgimento esercizio 7:
Calcoliamo la parte principale del numeratore. Facciamo lo sviluppo di 3xe arrestato
al terzo ordine. Sappiamo che:
et=1+t+2
2t +6
3t +o(t3)
posto t=–x3+o(x3) otteniamo:
3xe =1+(–x3+o(x3))+2
))(( 233 xox +2
))(( 333 xox +o(x9)=1–x3+o(x9)
segue:
1–3xe = x3+o(x3)
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Il termine x5sin(1/x) non è definito in 0. Tuttavia esso è un infinitesimo (essendo il
prodotto di un infinitesimo per una limitata) di ordine superiore rispetto a 1–3xe
infatti:
0limx 3
1
)/1(5
xe
xsinx
=0
limx 3
5 )/1(x
xsinx =0
limx
x2sin(1/x)=0
e quindi lo possiamo scartare. La parte principale di tg3(x) è x3 e quindi:
0limx )(
)/1(13
53
xtgxsinxe x
=0
limx )(
13
3
xtge x =
0limx 3
3
xx =1
Svolgimento esercizio 8:
Calcoliamo la parte principale del numeratore. Lo sviluppo di sin arrestato al quarto
ordine è:
sin(x)=x–6
3x +o(x4)
quadrando:
sin2(x)=
x–6
3x +o(x4)2
= x2+36
6x –3
4x +o(x5)=x2–3
4x +o(x5)
segue:
x2–sin2(x)=3
4x +o(x5)
La parte principale del numeratore è (1/3)x4. Calcoliamo la parte principale del
denominatore. Lo sviluppo di ex–cos(x) arrestato al secondo ordine è:
ex–cos(x)=
1+x+2
2x +o(x2)
–
1–2
2x + o(x3)
=x+x2+o(x3)
E quindi la parte principale del denominatore è x4. In definitiva:
0limx ))cos((
)(3
22
xexxsinx
x
=0
limx 4
4)3/1(x
x = 31
Svolgimento esercizio 9:
Osserviamo che:
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0limx )cos(1
))(1)(55( 5)(1 2
xxsinxtg
=0
limx
))(1( 5 xsin0
limx )cos(1
55 )(1 2
x
xtg
=
=50
limx )cos(1
15 )(2
x
xtg
Calcoliamo la parte principale del numeratore. Sappiamo che:
5t–1=eln(5)t–1=ln(5)t+o(t)
tg2(x)=x2+o(x2)
E quindi:
)(25 xtg –1=ln(5)x2+o(x2)
La parte principale del numeratore è ln(5)x2. Calcoliamo la parte principale del
denominatore. Lo sviluppo di 1–cos(x) arrestato al secondo ordine è:
1–cos(x)=1–
1–2
2x + o(x3)
=2
2x +o(x3)
E quindi la parte principale del denominatore è x2/2. In definitiva:
50
limx )cos(1
15 )(2
x
xtg
=5
0limx 2
2)5ln(x
x =5ln(5)
Svolgimento esercizio 29:
Osserviamo che:
(1+x)1/x = xx
e)1ln(
Calcoliamo quindi il limite:
0limx x
x)1ln(
Facciamo lo sviluppo del numeratore arrestato al secondo ordine:
ln(1+x)=x–2
2x +o(x2)
La parte principale del numeratore è x. E pertanto:
0limx x
x)1ln( =1
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In definitiva:
0lim
x(1+x)1/x=e
Svolgimento esercizio 32:
Osserviamo che:
21
2 ))(1( xxsin = 2
2 ))(1ln(x
xsin
e
Calcoliamo quindi il limite:
0limx 2
2 ))(1ln(x
xsin
Facciamo lo sviluppo del numeratore arrestato al secondo ordine:
ln(1+sin(x2))=…=x2+o(x3)
La parte principale del numeratore è x2. E pertanto:
0limx 2
2 ))(1ln(x
xsin =1
In definitiva:
0lim
x
21
2 ))(1( xxsin =e
3.5 Applicazione notevole del calcolo dei limiti per il calcolo di limiti di successioni numeriche
Grazie al seguente semplice teorema, potremo applicare l’intera trattazione dei limiti,
al calcolo dei limiti di successioni numeriche.
Teorema 29
Sia f:(a,+)R una funzione, sia R~
Ts: Se x
lim f(x)= allora n
lim f(n)=
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Dim
Si possono verificare i seguenti tre casi: R, =+ e = –. Supponiamo che R,
cioè che sia finito. Fissato >0, dall’ipotesi segue che K>0 t.c. |f(x)–|< x>K e
quindi scelto N t.c. >K, si ottiene che |f(n)–|< n>. Analogamente si procede
per il caso =+ e per il caso = –.
Esempio 41
nlim nn =
xlim xx =
xlim
xxx 1 =
xlim
xx 11 =+
Esempio 42
nlim
1)(
23
nnnsinn =
xlim
1)(
23
xxxsinx =0
Esempio 43
nlim 1/1 nen =
xlim 1/1 xex =
0limy y
e y 1 =1
Esempio 44
nlim n n =
nlim nn /1 =
xlim xx /1 =
xlim xxe /)ln( =e0=1
Esempio 45
nlim
n
n
11 =x
limx
x
11 =e
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Bibliografia
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matematica uno, parte I, Masson Editore, Milano, 1995
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Liguori Editore, Napoli, 1991
[4] De Marco G., Analisi uno, Zanichelli Editore, Bologna, 1996
[5] De Marco G-Mariconda C., Esercizi di analisi uno, Zanichelli Editore, Bologna,
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Boringhieri, Torino, 1991
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[10] Zwirner G., Esercizi e complementi di analisi matematica, parte prima,
CEDAM, Padova, 1976