Infezione da HIV ed AIDS Dott.ssa Anna Azzini Università degli Studi di Verona.
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Infezione da HIV ed AIDS
Dott.ssa Anna Azzini
Università degli Studi di Verona
HIV: HIV:
Famiglia Famiglia RetroviridaeRetroviridae, Genere , Genere Lentivirus Lentivirus
STRUTTURA GENOMICA DI HIVSTRUTTURA GENOMICA DI HIV
Due filamenti identici di RNA; 9,7 kb
3 geni strutturali : gag, pol, env
Regioni regolatrici, LTR
Geni regolatori
ESTREMA VARIABILITA’ GENETICA (eterogeneità)
tra isolati provenienti da aree diverse, tra individuo ed
individuo e nello stesso individuo
proteine strutturali
enzimi virali
proteine dell’envelope
CICLOCICLO REPLICATIVO DI HIVREPLICATIVO DI HIV
CELLULE INFETTATE:CELLULE INFETTATE:
- - Linfociti T CD4+
- Linfociti T CD8+
- Linfociti B
- Monociti-macrofagi
- Cell.dendritiche
- Fibroblasti
- Cell.gliali
- Cell. endoteliali
- Precursori emopoietici
TRASMISSIONETRASMISSIONE
Liquidi o materiali Liquidi o materiali infettantiinfettanti: : sangue, sperma, secrezioni vaginali
Liquidi o materiali Liquidi o materiali potenzialmente infettantipotenzialmente infettanti:: lcr, l. sinoviale, l.pleurico, l.amniotico, latte
Liquidi o materiali Liquidi o materiali non infettanti:non infettanti: feci, saliva, sudore, lacrime, secrezioni nasali, urine,
vomito
TRASMISSIONE:TRASMISSIONE:
Parenterale (sangue ed emoderivati)
Sessuale (rischio maggiore per rapporti omosessuali ed eterosessuali di tipo anale recettivo)
Verticale
La possibilità di trasmissione è influenzata da:
QUANTITA’QUANTITA’ di materiale biologico a cui si è esposti
FASE DI MALATTIAFASE DI MALATTIA del soggetto fontefonte di esposizione
QUANTITA’ DI VIRUS CIRCOLANTEQUANTITA’ DI VIRUS CIRCOLANTE nel paziente fonte
Soggetto fontefonte NON NON in terapia in terapia antiretroviraleantiretrovirale
DIAGNOSI DI INFEZIONE DA HIVDIAGNOSI DI INFEZIONE DA HIV
DIAGNOSI SIEROLOGICADIAGNOSI SIEROLOGICA: si basa sulla determina- zione di anticorpi virus-specifici
DIAGNOSI MOLECOLAREDIAGNOSI MOLECOLARE: amplificazione genica mediante reazione a catena della polimerasi (polime-
rase chain reaction, PCR)
ANTIGENEMIA p24ANTIGENEMIA p24: quantificazione della proteina del core p24 nel plasma
ISOLAMENTO VIRALEISOLAMENTO VIRALE
DIAGNOSI SIEROLOGICADIAGNOSI SIEROLOGICA
RICERCA DEGLI Ab HIV-SPECIFICIRICERCA DEGLI Ab HIV-SPECIFICI
““Finestra sierologica”Finestra sierologica” è il periodo di tempo che inter- corre tra l’inizio dell’infezione e la produzione di Ab
La > parte degli individui infetti produce Ab entro 4-8 entro 4-8 sett.sett. dal contagio
Gli Ab anti-HIV perdurano tutta la vitatutta la vita
Gli Ab anti-p24 ed anti-env (gp41 e gp160) sono quellianti-p24 ed anti-env (gp41 e gp160) sono quelli
più precocemente evidenziabilipiù precocemente evidenziabili nella fase di sierocon- nella fase di sierocon- versione
DIAGNOSI SIEROLOGICA:DIAGNOSI SIEROLOGICA:ELISAELISA o SAGGIO IMMUNOENZIMATICO o SAGGIO IMMUNOENZIMATICO
-Metodo standard di screeningscreening per l’infezione da HIV
-Sensibilità >99,5%Sensibilità >99,5% (pochi falsi negativi); specificità 95%
-Negativo nel periodo finestraNegativo nel periodo finestra
-Risultati possibili: POSITIVOPOSITIVO (altamente reattivo) NEGATIVO NEGATIVO (non reattivo) INDETERMINATOINDETERMINATO (parzialm.reattivo)
-Se NEGATIVO: soggetto non infetto o periodo finestra-Se POS/INDET: necessarioSe POS/INDET: necessario test di conferma test di conferma WESTERN BLOT (WB)WESTERN BLOT (WB)
GLOBAL SUMMARY of the AIDS EPIDEMICS DECEMBER 2006
ADULTS and CHILDREN ESTIMATED to BE LIVING with HIV in 2006
UNAIDS – WHO 2006
Sub-Saharan AfricaSub-Saharan Africa
- almost two thirds (63%) of all persons infected with HIV
- 72% of global AIDS deaths
BUT
- provision of antiretroviral therapy has expanded dramatically: a tenfold increase since 2003 through 2006 (about 1 million peopleabout 1 million people)
AsiaAsia
- combination of unprotected paid sex and sex between menunprotected paid sex and sex between men, along with unsafe unsafe injecting drug useinjecting drug use, are sustaining the epidemics
- half the new HIV infections in China in 2005 occurred during unprotected sexunprotected sex; with HIV spreading gradually from most-at-risk populations to the general population.
- the number of HIV infections in women is growingHIV infections in women is growing
-provision of antiretroviral therapy has increased more than threefoldthreefold from 2003 (about 16% of people who need medicine)
DONNE ADULTE HIV- POSITIVE25%-60%
PROPORTIONS of HIV INFECTIONS in DIFFERENT POPULATION GROUPS in 2005
ESTIMATED NUMBER of ADULTS and CHILDREN NEWLY INFECTED with HIV during 2006
UNAIDS – WHO 2006
- The RussianFederation and Ukraine account for about 90% of all people living with HIV in Eastern Europe and Central Asia- Almost 1/3 of new HIV infections are in people aged 15-24 years. - An increasing proportion of HIV infections (37%) occurrs during unprotected sex, consequently women ( generally < 25 years) bear a growing part of HIV burden (41% of new infections)
NORTH AMERICA, WESTERN and CENTRAL EUROPE
• USA USA risk factorsrisk factors- unsafe sex between men (44%)- unsafe sex between men (44%)- unprotected heterosexual intercourse - unprotected heterosexual intercourse (34%)(34%)- non-sterile drug injection (17%)- non-sterile drug injection (17%)
• 27% female27% female (about 3/4 attributable to (about 3/4 attributable to unprotected sex)unprotected sex)
• 73% male73% male (about 2/3 attributable to (about 2/3 attributable to homosexual intercourse)homosexual intercourse)
• In 2001-2004,50% of AIDS/HIV In 2001-2004,50% of AIDS/HIV diagnoses among African-American diagnoses among African-American and 20% among Hispanicsand 20% among Hispanics
• EUROPE
- unprotected heterosexual intercourse (56%)
About ¾ are among immigrants
- unsafe sex between men (35%)
About 10%-20% of homosexual men are HIV positive
•In these two regions the total number of infected people continues to increase, mainly due to the life-prolonging effects of ARVTlife-prolonging effects of ARVT, the steady number of new HIV infections in North America and an increase in new HIV increase in new HIV diagnoses in Western Europediagnoses in Western Europe
ESTIMATED ADULT and CHILD DEATHS from AIDS during 2006
UNAIDS – WHO 2006
Provincia Segnalazione Residenza Tasso incidenza
Bolzano 250 233 2.9
Trento 304 310 0.9
Belluno 57 78 0.9
Padova 898 624 2.2
Rovigo 97 159 1.2
Treviso 332 332 3.3
Venezia 379 534 1.1
Verona 728 589 2.4
Vicenza 673 746 1.7
Gorizia 20 35 2.2
Pordenone 337 168 1.8
Trieste 158 85 3.1
Udine 76 143 1.2
DECORSO DELL’INFEZIONE DA HIVDECORSO DELL’INFEZIONE DA HIVtre fasi principali consequenziali:tre fasi principali consequenziali:
1)1) INFEZIONE PRIMARIA DA HIVINFEZIONE PRIMARIA DA HIV
2)2) LATENZA CLINICALATENZA CLINICA (durata 8-10 anni) (durata 8-10 anni)
3)3) FASE SINTOMATICAFASE SINTOMATICA,,
ovvero Sindrome da ovvero Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS)Immunodeficienza Acquisita (AIDS)
HIV Infection and Antibody ResponseHIV Infection and Antibody Response
6 month ~ Years ~ Years ~ Years ~ Years
VirusAntibodyInfectionInfection
OccursOccurs
AIDS Symptoms
--Initial Stage------------------Intermediate or Latent Stage------ IllnessStage--
Flu-like SymptomsOr
No SymptomsSymptom-free
<
----
----
Infezione acuta da HIV Infezione acuta da HIV (Primary HIV Infection, PHI)(Primary HIV Infection, PHI)
““Periodo di tempo che intercorre tra il Periodo di tempo che intercorre tra il momento momento dell’infezionedell’infezione e e l’esaurimento della sintomatologial’esaurimento della sintomatologia, , quando presente, o la quando presente, o la completa sieroconversionecompleta sieroconversione; ; la la duratadurata di questo periodo viene considerata di questo periodo viene considerata di 6 di 6 mesimesi ” ”
CONSIDERAZIONICONSIDERAZIONI
-Difficile diagnosi -Difficile diagnosi (solo HIV-RNA plasmatico)(solo HIV-RNA plasmatico) -Spesso non considerata dal Medico -Spesso non considerata dal Medico specie nella classespecie nella classe di rischio eterosessualedi rischio eterosessuale --Elevata contagiositàElevata contagiosità (si stima che l’11% delle nuove in(si stima che l’11% delle nuove in fezioni siano trasmesse da pz affetti da infezione fezioni siano trasmesse da pz affetti da infezione
primaria)primaria)
SEGNI E SINTOMI ASSOCIATI ALLA SEGNI E SINTOMI ASSOCIATI ALLA INFEZIONE ACUTA DA HIVINFEZIONE ACUTA DA HIV
-Febbre 96%
-Linfoadenopatia 74%-Faringite 70%-Rash maculopapulare
70%-Artormialgie 54%-Diarrea 32%-Cefalea 32%-Nausea, vomito 27%-Epatosplenomegalia 14%-Calo ponderale 13%-Mughetto-Sintomi neurologici
Diagnosi Differenziale:Diagnosi Differenziale:
- Mononucleosi- Mononucleosi
-Infezione da CMV-Infezione da CMV
- S. influenzale- S. influenzale
FASE della LATENZA CLINICA:FASE della LATENZA CLINICA:
Passaggio segnato dalla della replicazione virale nel sangue periferico e dallo sviluppo della risposta immunitaria HIV-specifica
Durata variabile di 8-12 anni
LATENZA clinica NON BIOLOGICA: negli organi linfoidi vi è elevata replicazione virale
Fase patogeneticamente importante: progressivo depau- peramento del sistema immunitario, in particolare di CD4+ e del rapporto CD4+/CD8+ oltre a difetti funzionali a carico degli stessi, dei linfociti B e della serie monoci- to-macrofagica
FASE SINTOMATICA:FASE SINTOMATICA:
Il lento e continuo deterioramento del sistema immuni- tario e la progressiva riduzione di CD4+ conducono alla fase sintomatica o Sindrome da Immunodeficienza
A- cquisita (AIDS)
Sintomi iniziali modesti: perdita di peso, diarrea
CD4<200/mm3 : decorso può essere complicato da infezioni opportunistiche (principale causa di
exitus)
Incremento di tutti i marcatori di replicazione virale
PATOLOGIE DEFINENTI L’AIDS:Candidosi di bronchi, trachea o polmoniCandidosi esofageaCarcinoma invasivo della cerviceCoccidiomicosiCriptococcosi extrapolmonareCriptosporidiosi cronica intestinale (>1 mese)Malattia da CMVMalattia da herpes simplexIstoplasmosi disseminataIsosporiasi intestinalecronicaSarcoma di KaposiLinfoma di BurkittLinfoma immunoblasticoLinfoma cerebrale primitivoInfezione da MACTubercolosi Polmonite da P. carinii (PCP)Polmoniti batteriche ricorrentiLeucoencefalite multifocale progressiva (PML)Setticemia ricorrente da SalmonelleNeurotoxoplasmosiWasting syndrome da HIV
SARCOMA DI KAPOSISARCOMA DI KAPOSI
TUBERCOLOSI: IMAGINGTUBERCOLOSI: IMAGING
TB CAVITARIATB CAVITARIA TB CAVITARIATB CAVITARIA
SPONDILODISCITESPONDILODISCITE TB MILIARETB MILIARE
WASTING SYNDROMEWASTING SYNDROME
DERMATITE SEBORROICADERMATITE SEBORROICA
MOLLUSCO CONTAGIOSOMOLLUSCO CONTAGIOSO
TERAPIATERAPIA
DELL’INFEZIONE
DA HIV
DELLE INFEZIONI OPPORTUNISTICHE
DEI TUMORI
DEGLI EFFETTI COLLATERALI
DI SUPPORTO CURE
PALLIATIVE
TERAPIA ARV: OBIETTIVITERAPIA ARV: OBIETTIVI
RIDUZIONE MORBILITA’ E MORTALITA’ HIV- CORRELATE MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DI VITA
RIPRISTINORIPRISTINO E PRESERVAZIONEPRESERVAZIONE FUNZIONE DEL SISTEMA IMMUNITARIO SOPPRESSIONE DURATURA DELL’HIV-RNA
… ….MA NON E’ POSSIBILE ERADICARE IL .MA NON E’ POSSIBILE ERADICARE IL VIRUS CON I FARMACI AD OGGIVIRUS CON I FARMACI AD OGGI DISPONIBILI….DISPONIBILI….
TERAPIA ARV: considerazioniTERAPIA ARV: considerazioni
CRONICACRONICA DI ASSOCIAZIONE NOTEVOLE IMPATTO ECONOMICO IMPEGNATIVAIMPEGNATIVA SU ENTRAMBI I FRONTI MEDICO- PAZIENTE NECESSITA’ DI STRETTO CONTROLLO E QUINDI DI RAPPORTO DI FIDUCIA MEDICO-PAZIENTE LA “NON ASSUNZIONE” RECA MENO DANNI DI LA “NON ASSUNZIONE” RECA MENO DANNI DI
UNA “MALE-ASSUNZIONE” (RESISTENZE!!!!!)UNA “MALE-ASSUNZIONE” (RESISTENZE!!!!!)
LIMITI DELLA TERAPIA ARVLIMITI DELLA TERAPIA ARV
* ADERENZA
* TOSSICITA’
* INTERAZIONI
* RESISTENZE
Health-Care Personnel and Occupational Health-Care Personnel and Occupational Exposure:Exposure:
Postexposure Prophylaxis (PEP)Postexposure Prophylaxis (PEP)
Rischio di sieroconversione dopo esposizione:
- PERCUTANEAPERCUTANEA con sangue infetto: 0,3%0,3%
- di SUPERFICIE MUCOSASUPERFICIE MUCOSA a sangue infetto: 0,9%0,9%
- di CUTE NON INTEGRACUTE NON INTEGRA a sangue infetto: <0,9%<0,9%
- a FLUIDI BIOLOGICIFLUIDI BIOLOGICI diversi dal sangue: ignoto (probabilmente molto più basso rispetto ai
precedenti)
FATTORI CHE INFLUISCONO SUL RISCHIO DI FATTORI CHE INFLUISCONO SUL RISCHIO DI TRASMISSIONE DOPO ESPOSIZIONE:TRASMISSIONE DOPO ESPOSIZIONE:
QuantitàQuantità di materiale biologico a cui si è esposti
Contaminazione visibilevisibile del presidio
Presidio inserito direttamente in vena o arteriavena o arteria
Profondità Profondità della ferita
FaseFase della malattia del soggetto fonte
Ma…anche se il soggetto fonte ha una bassa Ma…anche se il soggetto fonte ha una bassa viremia (HIV-RNA<1500 copie/ml) la viremia (HIV-RNA<1500 copie/ml) la trasmissione non può essere esclusa….trasmissione non può essere esclusa….
Durata della PEP: 4 settimane4 settimane (nel 14%-47% viene sospe-
sa prima per intolleranza specie gastrointestinale)
Se il paziente fontefonte è HIV-negativoHIV-negativo: sospendisospendi PEP
Soggetto esposto: sierologia per HIVsierologia per HIV al baseline, a 6, 12
e 24 settimane dopo l’avvenuta esposizione
Monitoraggio tossicitàtossicità della PEP: controllo di crasi emati-
ca, funzionalità renale ed epatica prima e 7-14 gg dopo l’i-
nizio della PEP
Efficacia protettiva stimata dell’81% Efficacia protettiva stimata dell’81%
POSTEXPOSURE PROPHYLAXIS (PEP)POSTEXPOSURE PROPHYLAXIS (PEP)
HIV E GRAVIDANZAHIV E GRAVIDANZA
Trasmissione di HIV al prodotto del concepimento varia dal 13% al 40% ed avviene specie nelle fasi tardive della gravidanza (25-40% dei casi), nel travaglio e nel parto (65-70% dei casi)
Il rischio intrapartum aumenta con l’aumentare della durata della rottura delle membrane
Il parto con taglio cesareo d’elezionetaglio cesareo d’elezione riduce il rischio del 50% circa
Con l’allattamento al senol’allattamento al seno il rischio è aumentato del 14% nel caso la madre abbia infezione stabilizzata, del 29% nel caso di infezione primaria
Il problema pediatrico è fondamentalmente in diretta relazione al numero di donne infette
STRATEGIE DI RIDUZIONE STRATEGIE DI RIDUZIONE DELL’INFEZIONE DA HIV NEL BAMBINODELL’INFEZIONE DA HIV NEL BAMBINO
Conoscenza del proprio stato di infezione
Terapia antiretrovirale
Parto con taglio cesareo d’elezione
Allattamento artificiale