Infanzia e adolescenza ai tempi del web 3 · un nativo digitale non è semplice, porta con sé una...
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Infanzia e
adolescenza
ai tempi del
web 3.0
Relatore: Luciano Inches
Terza infanzia: Tv vs Pc e Web
La tv viene guardata un’ora al giorno dal
41% dei bambini tra i 7 e gli 11 anni;
il computer viene utilizzato almeno un’ora al
giorno dal 44%;
la navigazione in rete impegna il 36% dei
bambini fino ad un’ora la giorno.
(DATI EURISPES PER IL 2012)
Terza infanzia: Tv vs Pc e Web
Nella fascia di età compresa tra i 7 e i 9 anni
resiste bene la “scatola magica” che
raggiunge il 43% - sempre un’ora al giorno –
contro il 39% - dei bambini tra i 10 e gli 11
anni.
La forbice si amplia quando invece si
accende il pc tra i 60 e i 120 minuti: 16% e
25%.
Terza infanzia: Tv vs Pc e Web
L’utilizzo di internet è fruito, per un‘ora al giorno,
dal 31% dei bambini tra i 7 e i 9 anni.
La percentuale aumenta al 40% per i bambini
compresi nelle fascia di età che va dai 9 agli 11
anni.
Internet….non solo pc
Il 49% dei bambini (7-11) cha hanno un proprio cellulare (62%) o ne reperiscono uno in casa è solito navigare in internet.
You Tube, iTunes, navigare tra le pagine web, Instagram, iMovie, WhatsApp e Social Network, in questo ordine, sono le mete preferite.
Adolescenza: Tv vs Pc e Web
Tv Pc Web
1h 26,3%
27,1 % 23,4%
1-2 h 41,2% 33,5% 32,2%
2-4 h 21,7% 20% 22,8%
> 4 h 6,6% 13% 16,2%
L’evoluzione di internet:
dal web 1.0 al 3.0
Web 1.0: è la prima versione che ha caratterizzato
gli anni 90 del XX secolo ed i primi del 2000.
Informazioni pubblicate in maniera statica. Utente
“passivo”.
Web 2.0: è un termine utilizzato per l prima volta
nel 2004. Vede l’evoluzione delle comunity e
l’affermazione dei social network. Si passa da
un’utenza passiva ad una interattiva.
L’evoluzione di internet:
dal web 1.0 al 3.0
Il web 3.0 ,in realtà, non è ancora ben definito.
Si parla, in potenza, di qualcosa di molto vicino ad un’intelligenza artificiale. Un web orientato verso il 3D.
Un web potenziato, per esempio, nei rapporti tra l’artista-fan, azienda-consumatore, politico-elettore.
«Ha toccato! Ha toccato il suolo
lunare!» (L'annuncio del 20 luglio 1969 dello sbarco sulla
luna)
Nativi digitali
L’espressione, utilizzata per la prima volta nel 2001, definisce la generazione nata e cresciuta quando il web aveva raggiunto una diffusione di massa:
“I nativi digitali non sono dei virtuosi della tecnologia per la buona ragione che la conoscono da sempre, sono cresciuti insieme ad essa. Non si definiscono in base a lei perché la Rete è parte del loro modo di ragionare”.
(M. Bartoccioli, 2012)
Immigrati digitali
Questo termine si adatta a quelle persone cresciute con una forte cultura “televisiva” prima dell’avvento massiccio del web e che lo ha utilizzato solo in un secondo momento.
Terza categoria e il tardivo digitale, lontano dalla tecnologia e che anzi guarda al web con molta diffidenza.
Va comunque sottolineato che il web è stato creato dagli Immigrati digitali.
Percezione!
I bambini ritengono che i loro amici (coetanei)
sappiano utilizzare meglio internet:
– dei propri genitori e dei propri insegnanti
nel 70,5 % dei casi,
– i secondi raggiungono il 67,5%
– mentre i docenti sono al 66%
– i nonni si “attestano” al 15%.
E gli adolescenti?
Gli adolescenti attribuiscono ai propri amici capacità di navigare molto buone nel 77% dei casi.
Gli insegnanti vengono giudicati – competenti nel 50% dei casi,
– poco o per niente competenti nel 42% dei casi,
– molto competenti nel 7%.
Non va meglio per i genitori. – Il 39,3% viene valutato con un abbastanza,
– il 13,7% molto bene,
– comunque per il 35% sanno usarlo poco
– e per l’11,5% per niente.
Analisi
I nativi digitali dimostrano di avere una
grande dimestichezza con internet.
Genitori ed insegnanti vengono percepiti
come adulti in fase di avvicinamento ed
apprendimento, anche se c’è chi è rimasto
“fuori”.
Gli anziani vengono pressoché avvertiti
come analfabeti informatici.
Amplificazione del web
Il concetto di realtà “virtuale” è fuorviante. Non esiste la Rete e poi la realtà fuori di essa.
Oramai la Rete è una dimensione fuori dalla realtà e coinvolge qualche miliardo di persone.
Il web ha dato la possibilità a tutti di esprimersi. Ha dato un microfono ad ognuno di noi.
Gestire un amplificatore di così grande portata per
un nativo digitale non è semplice, porta con sé
una grande responsabilità.
Tutti possono avere un audience, un pubblico, una
ribalta.
Ciò può generare:
protagonismo;
piacere di piacere;
narcisismo.
Amplificazione del web
Protagonismo
Il numero fa la differenza.
Facebook con gli amici e twitter con i “seguaci” ci rendono protagonisti dei nostri successi o insuccessi relazionali attraverso pensieri, condivisioni e foto personali.
Più consensi riceviamo e più il nostro ego si alimenta.
Pensiamo al giorno del nostro compleanno! Facebook ricorda ai nostri “amici” e si genera una straordinaria manifestazione di “affetto” che omaggia la nostra nascita.
Il piacere di piacere
E’ l’era del “MI PIACE”. Più ne
hai e più vali. Ciò provoca da
una parte una ricerca continua
ed indiscriminata del “piacere” a
tutti i costi, di risposta ad un uso
indiscriminato di un “click”
abusato, facile e comodo.
Narcisismo
Da una recente ricerca del Boston College risulta che il 70% dei ragazzi è malato di narcisismo.
Ciò è senza dubbio dovuto anche alla famiglia, alla scuola e allo sport, le ultime due intese come competizione.
Anche l’uso smoderato ed inappropriato del web favorisce un “narcisismo digitale” attraverso un uso smoderato dell’apparire e dell’esibirsi.
Inteso come presunzione, egocentrismo, superbia.
Alcuni ragazzi, tendono a violare le più
elementari norme della privacy,
propria ed altrui, inserendo notizie,
informazioni e immagini personali
spesso offensive o imbarazzanti, in
ogni caso sconvenienti.
Privacy
Diritto-richiesta
I nativi digitali direttamente ed indirettamente
chiedono di essere “educati al web”.
E’ un nostro preciso dovere rispondere alle
loro esigenze.
E’ necessario ricordarsi che siamo stati
proprio “noi” a creare questo “universo
digitale” e siamo, dunque, doppiamente
responsabili.
Se gli adulti sono arrivati in rete per gradi
e hanno avuto il tempo di ambientarsi,
per i ragazzi, invece, non è mai esistito
altro.
Come educare, dunque, i giovanissimi a
“vivere” la rete correttamente e
costruttivamente, sviluppare in loro
uno spirito critico e un senso civico
digitale che li porti a essere produttori e
distributori consapevoli di informazioni?
Ma essere protagonisti non è affatto semplice,
soprattutto per i più giovani. Saper gestire
saggiamente la varietà e la complessità degli
strumenti che Internet ci mette a disposizione
per far sentire la nostra voce è diventata una
COMPETENZA chiave in un mondo
interconnesso come il nostro.
Di conseguenza è basilare insegnare ai ragazzi
a gestire la propria identità digitale e il proprio
spazio virtuale nella rete.
Competenza
Vietare, demonizzare, incolpare la rete non serve.
Bisogna:
informare,
educare,
sviluppare nei ragazzi una cultura partecipativa,
insegnare loro ad offrire contributi validi in un
dialogo civile e democratico.
Cosa fare?
Alla famiglia?
Alla scuola?
Una domanda, esageratamente ricorrente,
quando di educazione si tratta.
La risposta è come sempre……
… ad entrambe!
A chi il compito?
Cittadinanza e Costituzione
già
Educazione Civica
Educazione ambientale
Educazione stradale
Educazione sanitaria
Educazione alimentare
Costituzione italiana.
Perché non aggiungere un “Educazione alla
Cittadinanza Digitale”?
La necessità di realizzare azioni per concorrere al
consolidamento della competenza digitale:
come “uso responsabile dei mezzi di
comunicazione interattivi”;
come uso competente della Rete per l’esercizio
attivo della cittadinanza e l’espressione dei propri
talenti “a favore” della comunità locale e globale;
Nasce da una sinergia tra Istituzioni, operatori del
settore, docenti, genitori e minori.
Sinergia per il consolidamento della
competenza digitale
Scuola Blog: un blog di classe
Gli insegnanti aprono un blog di classe, affidando agli alunni incarichi diversi, tra cui anche la pubblicazione di post.
L’insegnante funge da supervisore verificando i contenuti, ma per quanto riguarda i commenti i ragazzi vengono generalmente lasciati liberi di esprimersi.
Per rafforzare la valenza didattica di questa attività, è opportuno fissare alcune semplici regole di buona educazione valide sempre ma soprattutto sul web.
Buoni commenti possono dar vita a discussioni interessanti.
Iniziare sempre con i complimenti all’autore del post
(ESSERE GENTILI)
Scrivere in maniera corretta e comprensibile
(ESSERE CHIARI)
Non trattare argomenti che non abbiano niente a che fare con il post
(ESSERE PERTINENTI)
Non offendere o usare un linguaggio inadeguato
(ESSERE EDUCATI)
Regole utili
Criticare, se occorre, ma costruttivamente
(ESSERE COSTRUTTIVI)
Aggiungere, se possibile, nuove informazioni al
contenuto del post
(ESSERE PROPOSITIVI)
Non inserire alcuna informazione personale
(ESSERE DISCRETI)
Regole utili
Non scrivere commenti eccessivamente lunghi
(ESSERE CONTENUTI)
Non pubblicare il commento prima di aver fatto una revisione grammaticale
(ESSERE ACCURATI)
Chiudere il commento con una domanda per far continuare la discussione
(ESSERE INTERESSATI)
Regole utili
Queste regole valgono per la società, social network compreso, sebbene qui la comunicazione sia più informale.
Si può glissare sulla correttezza grammaticale, non si può, invece, prescindere dall’essere educati, gentili e discreti.
La discrezione soprattutto non va sottovalutata.
PER CONCLUDERE!