INDIVIDUARE I ADEGUATI INTERVENTI DIDATTICO EDUCATIVIWISC – IV ! Si è evoluta in relazione al...

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+ INDIVIDUARE I PIÙ ADEGUATI INTERVENTI DIDATTICO- EDUCATIVI Dott.ssa Azia Maria Sammartano

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INDIVIDUARE I PIÙ ADEGUATI INTERVENTI DIDATTICO-EDUCATIVI

Dott.ssa Azia Maria Sammartano

+Le basi

n  Criterio della discrepanza n  Il principale criterio necessario per stabilire la diagnosi di

DSA è quello della “discrepanza” tra abilità nel dominio specifico interessato (deficitaria in rapporto alle attese per l’età e/o la classe frequentata) e l’intelligenza generale (adeguata per l’età cronologica)

+ DIRETTIVE DELLA CONSENSUS CONFERENCE

Altri criteri utili per la definizione dei DSA sono: -il carattere “evolutivo” -la diversa espressività del disturbo nelle diverse fasi evolutive dell’abilità in questione -la quasi costante associazione ad altri disturbi (comorbilità); fatto che determina la eterogeneità dei profili funzionali e di espressività con cui i DSA si manifestano -carattere neurobiologico delle anomalie processuali che caratterizzano i DSA; Esiste un’interazione tra fattori “biologici” e fattori ambientali -il DSA deve comportare un impatto significativo e negativo per l’adattamento scolastico e/o per le attività della vita quotidiana.

ATTENZIONE   UMORE   MOTIVAZIONE  

LINGUAGGIO   PERCEZIONE  VISIVA  

APPRENDIMENTO/MEMORIA  

RAGIONAMENTO/ASTRAZIONE  

FUNZIONI  ESECUTIVE  

+n Da questo derivano alcune implicazioni

sul piano diagnostico: n  1) Necessità di usare test standardizzati n  2) Necessità di escludere la presenza di altre condizioni che potrebbero

influenzare i risultati dei test, come: Menomazioni sensoriali e neurologiche gravi, Disturbi significativi della sfera emotiva; Situazioni ambientali di svantaggio socioculturale che possono interferire con un’ adeguata istruzione (particolare cautela deve essere posta in presenza di situazioni etnico‐ culturali particolari, derivanti da immigrazione o adozione)

+IL PUNTO FERMO

n  Difficoltà significativa nell’acquisizione del controllo del codice scritto (lettura, scrittura, calcolo) che interferisce con il funzionamento adattivo in presenza di

! Normodotazione intellettiva ! Adeguate opportunità di apprendimento in assenza

di disturbi neuromotori o sensoriali disturbi psicopatologici (pre-esistenti)

+Disturbi non specifici dell’apprendimento

• Ritardo mentale • Varie forme di deficit intellettivo • Disturbi comportamentali e della condotta • Disagio Scolastico da cause socio-familiari, psicologiche, deprivazione etc.

+Ed è per questo motivo che la consensus raccomanda

+Quali elementi :

+I test

n  valutazione da parte di un medico specialista del Q.I. ( test monocomponenziali e-o multicomponenziali secondo indicazioni della consensus conference ) e esclusione di eventuali concause e/o comorbilità ( es. disturbi neurologici, oculistici e audiologici ) ,

n  valutazione della memoria, n  test per valutare l’attenzione, n  valutazioni psicolinguistiche e

valutazione dell’accesso lessicale.

"   analisi della lettura ( test per rapiditaàe correttezza, comprensione - testo narrativo - testo informativo ),

"   analisi della scrittura ( dettato e stesura di testo spontaneo ) con analisi quantitativa ( correttezza - ortografia, morfosintassi - e rapidità ) e qualitativa ( coerenza, coesione e pertinenza dei contenuti ), nonchè analisi del tratto grafo-motorio per l’ analisi della disgrafia.

"   analisi dello spettro matematico ( calcolo a mente, calcolo scritto, lettura e scrittura dei numeri, stretegie di frammentazione numerica, problem solving )

+Chi fa cosa?

+

Cosa si intende per bambino normodotato?

n  Definizione globale di intelligenza: “capacità generale dell’individuo di mettersi in contatto con l’ambiente e di affrontare risolutamente le differenti esigenze che da esso provengono”

IL PRIMO PASSO : LA VALUTAZIONE DEL LIVELLO COGNITIVO E DI FUNZIONAMENTO GENERALE

+

MONO-COMPONENZIALI E MULTI-COMPONENZIALI …. QUALI PREFERIRE ?

+

WISC - III

+WISC – IV

n  Si è evoluta in relazione al cambiamento di alcuni modelli teorici e in particolare con l’avvento della CHC che prevede la distinzione tra capacità cognitive ampie e ristrette

n  È stata modificata l’importanza del QIT rispetto ai punteggi compositi da calcolare

n  Maggiore specificità rispetto alla wisc- III

+Le seguenti abilità sono analizzate

n  Elaborazione visiva n  Intelligenza cristallizzata n  Ragionamento fluido n  Memoria a breve termine n  Velocità di elaborazione

+Si possono calcolare 5 punteggi compositi

n  1 Quoziente intellettivo totale QIT n  4 punteggi aggiuntivi

n  Indice di comprensione verbale ICV n  Indice di ragionamento percettivo IRP n  Indice di memoria di lavoro IML n  Indice di velocità di elaborazione IVE

+

+Q.I.T Quoziente intellettivo totale

n  Il quoziente intellettivo totale può essere un buon descrittore del funzionamento cognitivo generale del soggetto.

n  Ad esempio:

n  Se un soggetto ottiene un QIT pari a 88 sussiste un’elevata probabilità che il punteggio cada all’interno dell’intervallo compreso tra 83 e 93 e quindi l’abilità intellettiva generale è a livello medio/ medio-inferiore.

BISOGNA SEMPRE INTERPRETARE GLI INDICI CHE COMPONGONO IL TEST.

+I.V.E. indice di velocità di elaborazione

n  È un indicatore della capacità del soggetto di eseguire in modo veloce i compiti carta-matita semplici e ripetitivi.

n  Si richiede ad esempio di copiare velocemente dei simboli associati a dei numeri in base ad un codice ( cifrario) e in un altro test di chiede di rilevare la presenza o l’assenza di un singolo bersaglio in una fila di simboli.

n  Ripercussioni sulla vita quotidiana di un basso indice: n  Lentezza nell’analisi e nell’elaborazione degli stimoli visivi

n  Affaticamento rapido durante lo svolgimento di semplici compiti carta e matita oppure durante lettura e scrittura

n  Lentezza nell’elaborazione di informazione di routine e sovraccarico di strutture della memoria di lavoro, ossia le informazioni decadono dalla MBT prima di essere completamente processate

n  Integrare e comprendere nuove informazioni richiede molto tempo ed è difficile

n  Il paziente si affatica più facilmente e gli sforzi cognitivi non esitano in risultati adeguati

+I.M.L. indice di memoria di lavoro

n  È la misura delle capacità di apprendimento, di mantenimento e di trasformazione delle informazioni

n  Permette di immagazzinare e poi riutilizzare informazioni

n  Ripercussioni sulla vita quotidiana di un basso indice: n  faticoso e dispendioso temporalmente elaborare le informazioni

n  Maggiore dispendio di energia mentale

n  Numerosi errori in compiti di attenzione sostenuta e concentrazione

n  Difficoltà nel doppio compito come prendere appunti, eseguire compiti matematici a mente ad esempio

+I.C.V. indice comprensione verbale

n  Misura le conoscenze acquisite fino a quel momento e la capacità di operare ragionamenti sulla base di queste.

n  È strettamente collegato all’ambiente socio-culturale ed economico in cui è vissuto un soggetto

n  Una buona capacità di comprensione verbale permette di comprendere informazioni presentate oralmente e ragionare su costrutti semantici, nonché esprimete più o meno bene ragionamenti a parole

+I.R.P indice di ragionamento visuo-percettivo

n  È la misura delle abilità di elaborazione spaziale, di integrazione visuo-motoria e di ragionamento non verbale

n  Offre una descrizione della capacità di un soggetto di utilizzare stimoli di natura visiva

n  È la capacità di ragionare per schemi

n  Implica l’abilità di generare, percepire, analizzare, sintetizzare e manipolare gli stimoli visivi

n  Ripercussioni sulla vita quotidiana di un basso indice: n  Ridotta capacità di elaborazione spaziale come ad esempio nel cercare il percorso

più breve n  Complessa organizzazione delle informazioni ad esempio in ordine di importanza

o attinenza a uno scopo n  Ricadute nelle attività scolastiche ad esempio nell’organizzazione – produzione

spontanea dei testi se ad argomento generale

+I.A.G. E I.C.C.

n  INDICE DI ABILITA’ GENERALE (I.A.G.). Media 100+- 15

n  Dato dalla somma dei sub test di comprensione verbale e di ragionamento visuo – percettivo.

n  Si valuta quando c’è una discrepanza significativa tra gli indici e in situazioni sospette. È possibile che i subtest in cui si valuta la memoria di lavoro e la velocità di elaborazione determino un decalaggio della prestazione generale.

n  L’INDICE DI COMPETENZA COGNITIVA (Media 100+- 15) che descrive funzioni neuropsichiche il cui elemento comune è l’efficienza ( velocità e correttezza) nell’elaborazione delle informazioni di natura uditiva, visiva. Correlato a indice di memoria di lavoro e indice di velocità esecutiva.

+ disturbo - difficoltà

innatonon innato(influenza

dell’ambiente)

resistente all’intervento

modificabile(interventi

didattici mirati)

resistente all’automatizzazione

automatizzabile(anche se i tempi sono dilatati)

+disturbi dell’apprendimento

" Disturbi aspecifici dell’apprendimento

" Disturbi specifici dell’apprendimento

+

Disturbi Aspecifici dell’Apprendimento

" con disabilità neurologica (es. paralisi cerebrali infantili)

" con disabilità sensoriale (es. deficit visivi o uditivi)

" con problematiche psicologiche (depressione, problemi relazionali)

" con condizioni ambientali sfavorevoli(deprivazione culturale)

" con ritardo mentale

disturbi aspecifici dell’apprendimento riguardano il 10-16% della popolazione scolastica

+... PRECISIAMO UN ATTIMO ... ma che cosa intendiamo per Deviazione Standard ? " indica di quanto un soggetto devia al di

sopra o al di sotto della prestazione media fornita da individui della stessa età

" Media e Deviazione Standard " Se il parametro osservato segue una

distribuzione normale (ad esempio, la velocità di lettura in una data fascia di età e classe fequentata): l’intervallo compreso tra 1 ds e -1 ds include il 68% delle osservazioni

" l’intervallo compreso tra 2 ds e -2 ds include il 95% delle osservazioni

" l’intervallo compreso tra 3 ds e -3 ds include il 99,7% delle osservazioni

+ANALISI DELLA LETTURA

n  COMPETENZE - REQUISITI - PROCESSI

1. La decifrazione dei segni: riconoscimento dei segni, in sequenza da sinistra a destra e loro associazione ai suoni corrispondenti (strumentalità).

2. La decodifica della scrittura: comprensione del messaggio o significato consistente nella elaborazione cognitiva degli indizi percettivi in una realizzazione significativa del testo, sulla base dei processi di anticipazione o di predizione. (I processi sottostanti la comprensione sono parzialmente indipendenti da quelli sottostanti la decodifica. Sono eventi diversi).

3. La competenza neuropsicologica: organizza e coordina le azioni complesse e i coordinamenti psichici che nell’insieme consentono al meglio le funzioni esecutive o cognitive.

+Quale modalità segue il soggetto lettore per tradurre in significato la parola scritta?

n  DUE ORIENTAMENTI ESSENZIALI

n  ANALITICO : un processo che parte dalla parola intera: la lettura ha inizio da un pattern visivo unitario, quindi dall’approccio alla parola intera, da cui procede verso momenti più analitici, ai grafemi

n  SINTENTICO : un processo fonetico-sillabico: progressiva associazione di segni a suoni e quindi a significati, secondo una biunivoca corrispondenza tra lettere e suoni fino alla sintesi nella parola.

+LA LETTURA COME AUTOMATISMO RICHIEDE

n  orientamento visuo-motorio fisso, da sinistra a destra e dall'alto in basso

n  percezione orientata delle lettere, nella giusta direzione, es. d-b, p-b

n  comprensione del significato di parole e strutture più ampie

n  corrispondenza suono-significato interdipendenza tra analisi e sintesi.

+n ... concludendo ... n  Riconoscimento dei segni dell’ortografia

n  +

n  Conoscenza delle regole di conversione dei segni grafici in suoni

n  +

n  Ricostruzione di stringhe di suoni in parole del lessico

n  +

n  Comprensione del significato delle singole frasi e del testo

n  =

n  LETTURA

+ e nei soggetti D.S.A. ?

n  L’AUTOMATIZZAZIONE dell’identificazione della parola (lettura) e / o della scrittura non si sviluppa o si sviluppa in maniera molto incompleta, o con grandi difficolta’.

n  Il termine automatizzazione esprime la stabilizzazione di un processo automatico:

n  - caratterizzato da un’esecuzione molto veloce ed accurata

n  - realizzato inconsciamente, richiede minimo impegno attentivo

n  - difficile da sopprimere, da ignorare e da influenzare

+

+ LA VALUTAZIONE

n  Tipicamente avviene attraverso prove differenti costruite su:

n  • Lettura di parole regolari ed irregolari (via lessicale) - correttezza e rapidità.

n  • Lettura di non-parole (via fonologica) - correttezza e rapidità.

n  • Lettura di brani (automatizzazione e comprensione) - correttezza e rapidità; comprensione del brano narrativo e informativo.

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+

+ Storia naturale della Dislessia

n  La DE è un disturbo che cambia espressività nelle diverse fasi di sviluppo.

n  Si possono identificare 3 fasi:

" Apprendimento della codifica

" Automatizzazione delle procedure

" Stabilizzazione delle procedure e loro impiego nei processi cognitivi più generali

+

1. Apprendimento della codifica (1^ elementare)

" caratteristica diffusione del disturbo nelle tre aree (lettura, scrittura e calcolo) spesso misconosciuta perchè imputata ad errori metodologici dell’insegnante.

" Difficoltà a compiere le operazioni di analisi e sintesi fonemica.

" In lettura: faticoso e impreciso riconoscimento delle lettere scritte, lentezza nella transcodifica stringa - parola, accesso al lessico limitato.

" In scrittura:identificare singoli suoni che compongono la parola, la discriminazione di suoni affini, corretta corrispondenza suono- segno;

+ 2. Automatizzazione delle procedure (2^-4^elementare)

" Il processo di velocizzazione e la necessaria automatizzazione dei meccanismi di transcodifica costituiscono un ostacolo rilevante. Nella lettura si assiste ad una divaricazione tra le due strategie prevalenti:

" Fonologica: lettura lenta e accurata, parola per parola o sillaba per sillaba, senza la possibilità di passare ad una migliore padronanza a causa della debolezza dei processi linguistici.

" Linguistica: lettura abbastanza rapida ma inaccurata, con iperattivazione delle strategie linguistiche (es. tira ad indovinare) a causa della debolezza dei sistemi visuopercettivi e insufficiente mediazione nel corso della decodifica. Errori di tipo morfologico dati dall’eccessivo ricorso a meccanismi di anticipazione

+n  Questi due profili di lettura sono rilevanti per la storia naturale della

n  Dislessia: i dati sembrano mostrare un vantaggio prognostico per i soggetti che hanno una lettura più veloce, anche se meno accurata, rispetto a quelli che leggono stentatamente anche se con meno errori (difficoltà di comprensione da sovraccarico di memoria fonologica + scarso interscambio tra componenti fonologiche e lessicali).

Dislessia e rapidità di lettura Incremento medio annuale della rapidità di letturaLettori tipici: 0.54 sillabe al secondo Dislessici: 0.29 sillabe al secondo

Stella, Nicoletti (2002) Velocità di lettura: 3.00 sillabe/secondolimite minimo per l’incidenza significativa della decodifica sulla comprensione

Cornoldi, 2007

+3. Stabilizzazione delle procedure e loro impiego nei processi cognitivi più generali (5^elem-scuole medie)

" Maggiormente evidente la cosiddetta “sensibilità” alle caratteristiche del testo (Brown e coll. 1986) per cui la comprensione del testo e la stessa capacità di decodifica risentono della complessità, del grado di astrattezza, del tipo di messaggio con comprensibili effetti negativi sulle prestazioni scolastiche.

+

... PER L’ANALISI DELLA SCRITTURA BISOGNA CONOSCERE PRIMA L’EVOLUZIONE DEL TRATTO GRAFO-MOTORIO

+Evoluzione del tratto grafo - motorio

" Primi 3 mesi di vita: osservazione delle proprie mani e manipolazione di oggetti.

" Dai 6 mesi in poi: Inseguimento visivo degli oggetti in movimento e aspetto bidimensionale degli oggetti.

" A 3 anni: adeguata prensione del mezzo per scrivere (prensione digitale).

" Replica di comportamenti grafo-motori, traccia lasciata da oggetti e produzione dei segni.

" Dopo i 3 anni: segno come risultato dei gesti che coinvolgono tutto il corpo e in base alla postura.

" Scarabocchi e movimenti larghi.

" Scoperta del rapporto tra i propri movimenti e i segni ottenuti.

+REQUISITI E COMPETENZE COINVOLTE

" Motoria (prensione)

" Percettiva (gestione dello spazio)

" Psico-motoria (coordinamento oculo-manuale, spazio- temporale, direzionalità).

+LIVELLI DI COSTRUZIONE DELLA LINGUA SCRITTA DAI 3 A I 5 ANNI

n  Sono le tappe che precedono la scoperta del codice alfabetico, della corrispondenza convenzionale tra gli aspetti sonori del parlato e i segni grafici dello scritto.

n  La differenziazione graduale tra disegno e scrittura avviene in 4 fasi:

" LIVELLO PRESILLABICO: distinzione tra disegno e non disegno, scrittura ideografica, utilizzo di forme stilizzate.

" LIVELLO SILLABICO: comparsa dei segni grafici ma non c’è corrispondenza grafema-suono. Il bambino si interessa alle caratteristiche visive della produzione. Compaiono oltre alle lettere, le pseudo lettere. C’è interesse per il numero di lettere utilizzate e una quantità minima di lettere per rappresentare una parola.

+LIVELLI DI COSTRUZIONE DELLA LINGUA SCRITTA DAI 3 A I 5 ANNI

" LIVELLO SILLABICO – ALFABETICO. Comparsa delle condotte di differenziazione, il bambino cerca di rappresentare ogni parola diversa con segni diversi.

" LIVELLO ALFABETICO: ad ogni significante un significato. Scoperta del rapporto convenzionale del suono con la parola scritta. Compare l’ipotesi sillabica che è la prima messa in corrispondenza tra parti dello scritto e parti dell’aspetto sonoro delle parole. Il bambino ha ormai capito la regola sulla quale si basa l’uso del nostro sistema di scrittura: un segno per ogni suono,

+LA VALUTAZIONE

n  DETTATO DI UN BRANO - Batteria Per La Valutazione Della Scrittura E Della Competenza Ortografica - Batteria per la valutazione della dislessia e della disortografia – Job Tressoldi Sartori

" Scrittura parole " Scrittura non parole " Scrittura frasi con omofone

quali errori si possono riscontrare ? Errori fonologici: derivano da acquisizioni non sufficienti avvenute durante la fase alfabetica e riguardano un rapporto scorretto tra fonemi e grafemi (scambio di grafemi, omissione/aggiunta di lettere e sillabe, inversioni, grafemi inesatti, ecc.); Errori non fonologici: conseguono ad acquisizioni insufficienti nelle fasi ortografica o lessicale e si manifestano come errori presenti solo nella rappresentazione ortografica delle parole, in mancanza di errori fonologici (separazioni illegali, fusioni illegali, scambi di grafemi omofoni, omissione o aggiunta dell’h, ecc.);Errori fonetici: sono errori relativi al raddoppiamento delle consonanti e all’uso dell’accento (omissione o aggiunta della doppia, omissione o aggiunta dell’accento).

+

... E PER QUANTO CONCERNE IL GRAFISMO ?

n  le disgrafie riguardano il GRAFISMO con impossibilità di rilettura e di autocorrezione. " La Scrittura si presenta irregolare: è scorretta la prensione della matita,

si associa a mal posizione del corpo ( spesso il gomito non è appoggiato o il busto è troppo inclinato ); " mancata funzione vicariante dell’altra mano.

" incapacità a mantenere i margini del foglio e ad utilizzare lo spazio (salite e discese dal rigo) ; " pressione non regolata sul foglio;

" difficile copia da modelli, soprattutto dal verticale all’orizzontale ;

" scrittura disarmonica, incerta o a scatti;

+e in pratica ?

" Lettere o parole mal allineate, spazio insufficiente tra le parole

" curve acute di collegamento

" irregolarità nei collegamenti (pause),forma e dimensione delle lettere variabile,deformazioni di lettere

" assenza di collegamenti, collisione di lettere

" ripassature e correzioni

+... LA DISCALCULIA...

n  Disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche che si manifesta in bambini di intelligenza normale, che non hanno subito danni neurologici.

n  Secondo la DSA Consensus Conference del 2007:

n  Debolezza nella strutturazione cognitiva delle componenti di: n  - cognizione numerica (cioè intelligenza numerica basale: subitizing, meccanismi di

quantificazione, comparazione, seriazione, strategie di calcolo a mente); n  - procedure esecutive (lettura, scrittura e messa in colonna dei numeri); n  - calcolo (recupero dei fatti numerici e algoritmi del calcolo scritto).

n  Essa può presentarsi associata a dislessia, ma è possibile che ne sia dissociata

Età della diagnosi: fine della classe terza della scuola primaria

+ ....MENTRE LA COGNIZIONE NUMERICA DI BASE E’ INNATA...

" La numerosità è una proprietà degli insiemi che permette:

n  sia di discriminarli (A è diverso da B perché la sua numerosità è diversa)

n  sia di ordinarli (A < B perché ha una numerosità minore di B)

" I bambini non solo nascono con la capacità di riconoscere numerosità distinte fino a un massimo di circa 4, ma distinguono i cambiamenti di numerosità provocati dall’aggiunta/sottrazione di oggetti, ossia possiedono “aspettative aritmetiche”

+ ...strategie esecutive e calcolo invece si imparano ... " Contare è fondamentale. Costituisce il primo collegamento

tra la capacità innata del bambino di percepire le numerosità e le acquisizioni matematiche più avanzate della cultura nella quale è nato.

" Imparare la sequenza delle parole usate per contare è il primo modo con il quale i bambini connettono il loro concetto innato di numerosità con le prassi culturali de"a società in cui sono nati.

+si mettono in atto: Automatismi, strategie, procedure

Calcolo Recupero

Il risultato dell’operazione richiesta è ottenuto attraverso l’utilizzo di procedure o strategie

Il risultato dell’operazione richiesta è recuperato dalla memoria

Calcolo scritto, calcolo a mente Recupero di fatti aritmetici

L’uso di strategie costruttive del calcolo a mente consente di operare scomposizioni sui numeri per ottenere operazioni intermedie più semplici:strategia N10 scomposizione del secondo operatore: 66 + 23= 89 (66+20 = 86), (86+3 = 89)

Tabelline- Calcoli semplici- Risultati memorizzati

Il calcolo scritto: è un paragrafo del calcolo mentale, e non il contrario; è un ripiego su carta e inchiostro per situazioni in cui la mente è in difficoltà per i suoi limiti di rappresentazione.Nel calcolo scritto applichiamo procedure VS nel calcolo mentale ognuno è libero di inventare.

+STRUMENTI DI VALUTAZIONE DELLE ABILITÀ NUMERICHE E DI CALCOLO

" BIN 4-6 – Batteria per la valutazione dell’intelligenza numerica in bambini dai 4 ai 6 anni Scuola dell’infanzia

" ACMT 6-11 – Test di valutazione delle abilità di calcolo Scuola primaria

" ACMT 11-14 – Test di valutazione delle abilità di calcolo e problem solving dagli 11 ai 14 anni Scuola secondaria di primo grado

" MT Avanzate – Prova di calcolo. Prova di matematica Scuola secondaria di secondo grado

" BDE – Batteria per la discalculia evolutiva. Test per la diagnosi dell’elaborazione numerica e del calcolo in età evolutiva

+ Strumenti di valutazione prove MT

n  Il test AC-MT è formato da due parti: n 1. una prima parte «Carta matita», che può essere somministrata in modo collettivo anche a più soggetti contemporaneamente; analisi di algebra, geometria e problemi n 2. una «Parte individuale» da somministrare singolarmente a ciascun ragazzo. Calcolo mentale, scritto e recupero dei fatti numerici.

n  La durata totale della prova collettiva è di circa 60 minuti. n  Fascia di prestazione: Richiesta di Intervento immediato, Richiesta di Attenzione,

Prestazione Sufficiente, Criterio Completamente Raggiunto

SPM: comprensione delle informazioni presenti nel problema e delle loro relazioni - rappresentazione delle informazioni mediante uno schema in grado di strutturarle e integrarle - categorizzazione del problema in base alla sua struttura profonda (operazioni necessarie per risolvere il problema stesso) - pianificazione del proprio percorso di esecuzione della soluzione - valutazione della correttezza della procedura

+Strumenti di valutazione BDE (prova di secondo livello) (dalla classe quarta della scuola primaria alla classe prima media)

Quoziente numerico (100+-15)

Quoziente di calcolo(100+-15)

– Conteggio – Lettura di numeri – Scrittura di numeri – Ripetizione di numeri– Codifica semantica

- Tabelline - Tabelline a salti - Operazioni entro il 10 - Operazioni oltre il 10 - Calcolo scritto