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n.42 ANNO VIII QVADERNI DI STORIA 30/09/2010 INDIPENDENZA !! N.15 di Don Curzio Nitoglia, Francesco Fatica e Stephen Mitford Goodson Scriveteci a: [email protected] 1

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n.42 ANNO VIII QVADERNI DI STORIA 30/09/2010

INDIPENDENZA !!N.15

di Don Curzio Nitoglia, Francesco Fatica e Stephen Mitford Goodson

Scriveteci a: [email protected] 1

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Prefazione

Anche in questo numero alcuni scritti che ci parlano della Seconda Guerra Mondiale, una svolta davvero epocale per l’intera umanità.Il primo scritto è di un Sacerdote tradizionalista, un uomo colto e di una spiritualità intensa. Uno di quei preti che non hanno accettato lo scivolamento della Chiesa verso posizioni e comportamenti moderni, materialisti ed ecumenisti. Egli ci spiega lucidamente quali furono le forze che si mossero allora, al di la della propaganda liberalcapitalista del dopo guerra.

Ancora l’amico Francesco Fatica illustra un aspetto poco conosciuto ma esemplare, del conflitto: i rifornimenti bellici americani agli alleati europei, senza i quali gli esiti della guerra sarebbero probabilmente stati altri. Nell’agire dei mercanti statunitensi la stessa traccia di truffa e di usura, più volte denunciata dal loro conterraneo Ezra Pound, di cui scrivemmo in un numero precedente.

E infine un a pezzo di Stephen Mitford Goodson sullo Stato Sociale nella Germania Nazionalsocialista. Germania che ci viene da sempre presentata come il ricettacolo del demonio. Ebbene, basterebbe scrollarsi di dosso la pubblicistica di regime ed andare a trovare e leggere qualcosa di serio, e si avrebbero parecchie sorprese. Ma, tantè, noi siamo i vinti, sui libri di scuola siamo definiti assassini, torturatori, traditori (alla faccia!!), e gli scolari crescono con tali stereotipi. Ai giovani non diciamo: “Credete a noi”, ma piuttosto: “non siate contenitori inerti, fatevi voi una vostra idea della Storia. Leggete molto e comparate”.

I Qvaderni stanno per finire il loro compito e presto finiranno, ma solo per lasciare spazio ad altri lavori, ad altri progetti. In questi tanti numeri proposti abbiamo cercato di darvi motivi di riflessione, di informarvi su cosa accadde e accade nel mondo, al di là delle veline dei camerieri del giornalismo asservito che, soli, possono far sentire la loro voce. Speriamo soprattutto di essere stati chiari e istruttivi. Ma prima di concludersi, il percorso dei Qvaderni, deve raccontarvi ancora come si giunse ad un umiliante tradimento e quale fu, alla fine, il risultato della vittoria degli angloamericani. Nei prossimi due numeri cercheremo di farlo. A presto cari lettori e…in alto i cuori!

Ezio Sangalli

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LA SECONDA GUERRA MONDIALE: TUTTA LA

COLPA É SOLO DI HITLERDi Don Curzio Nitoglia

Fine di una civiltà?

L’uno settembre 1939 la Germania invade la Polonia. Il 3 settembre l’Inghilterra e la Francia dichiarano guerra alla Germania. Nell’aprile del 1945 l’Europa è semidistrutta materialmente e culturalmente: bombardata a tappeto e divisa in due dal supercapitalismo statunitense e dal supercollettivismo bolscevico. È l’inizio della fine (speriamo non definitiva) delle ultime tracce di una civiltà, quella greco-romana, arricchita ed elevata all’ordine soprannaturale dalla cristianità: vale a dire la filosofia metafisica platonico-aristotelica, il diritto e l’etica naturale romana (Cicerone-Seneca), più la teologia patristica (S. Agostino) e scolastica (S. Tommaso d’Aquino). La ‘contro-filosofia’ sensistica anglo-americana e/o materialistica sovietica hanno cercato, ed in massima parte vi son riuscite, di distruggere le vestigia della civiltà classica e cristiana, sia naturalmente tramite la falsa filosofia e sia preter-naturalmente tentando di “abbattere i bastioni” della cristianità, mediante la falsa teologia neomodernistica, che sprofonda e deforma la filosofia moderna e postmoderna, nella infera nouvelle théologie antropocentrica e panteistica. Lo stato dell’Europa post-bellica è lacrimevole, la sua parte centro-orientale, con oltre 100 milioni di cristiani, (Berlino, Vienna, Praga, Budapest) è sotto il tallone del comunismo stalinista “intrinsecamente perverso” (PIO XI, Divini Redemptoris, 1937), “ateo e materialista” (PIO XII, Discorso agli operai italiani, 1° maggio 1953), l’altra metà è corrotta dall’edonismo consumistico del supercapitalismo anglo-americano, che sfocerà nel Sessantotto.

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Danzica non vale una guerra mondiale

Oggi si dice comunemente che tutta la colpa del secondo conflitto mondiale è stata solo di Hitler, il quale ha invaso la Polonia obbligando, così, Inghilterra e Francia a dover scendere in campo. Ma le cose stanno esattamente così come ce le presentano? Davvero Hitler è il “Male assoluto”?, le democrazie

plutocratiche e giudaico-massoniche occidentali il “Bene assoluto”? Il bolscevismo è soltanto un errore di crescita del marxismo, dovuto all’imperizia di Stalin, che contiene in sé molti germi di verità ed un sincero anelito alla giustizia sociale? Non mi sembra. Dal punto di vista teoretico ho già affrontato, in questo stesso sito, tali temi. Ora cercherò di pormi e sollevare qualche dubbio, interrogativo e domanda dal punto di vista storico. Spero mi sia concesso, senza essere lapidato come nazista e “malvagio assoluto”… La prima domanda che mi sorge spontanea è quella dell’invasione della Polonia a causa di Danzica. Essa al 95 % era tedesca, ma dopo la prima guerra mondiale, col Trattato di Versailles era stata sottratta alla Germania e data alla Polonia. Ora la piccola città di Danzica (circa 400 mila abitanti)

valeva una guerra? I suoi abitanti, essendo tedeschi volevano ritornare a far parte della Germania. L’Inghilterra, la Francia e dietro loro l’America, entrarono in guerra solo per difendere Danzica? L’Urss occupò forse mezza Polonia per difendere Danzica dall’aggressione nazista?

“Europa delenda est”

In realtà il vero problema, per le democrazie occidentali come per il bolscevismo orientale, non era Danzica né la Polonia, ma era quello di fermare il nascere e il diffondersi di quei movimenti autoritari, che andavano sorgendo in quasi tutta l’Europa (Italia, Germania, Portogallo, Spagna) e che impedivano al materialismo borghese anglo-americano e a quello proletario sovietico di 4

Hitler con Blondi

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distruggere la civiltà classico-cristiana europea, per potere poi dare l’ultimo assalto alla Chiesa. Tra tutte queste Nazioni, quella più forte militarmente ed economicamente era la Germania. Essa andava distrutta per far crollare con essa tutte le altre e quindi la vecchia Europa. Essa inoltre presentava anche, ma non soltanto ed unicamente, delle concezioni tipicamente nordiche e neopagane, che si allontanavano dalla mentalità mediterranea, classico-cristiana e quindi potevano essere sfruttate ed estremizzate esageratamente, per fare della Germania una sorta di mostro, di “Male assoluto” o di cancro da estirpare dall’Europa. È certo che Hitler invase e annesse manu militari parecchie popolazioni, nazioni e città europee (Sudeti, Austria, Cecoslovacchia[1], e Danzica, non tutta la Polonia, che fu invasa anche dall’Urss, con la quale l’America, la Francia e la GB si allearono, senza dichiararle guerra per l’invasione della Polonia; mentre la dichiararono alla Germania per essersi riappropriata di Danzica), ma questa è la prova che il Führer volesse veramente conquistare il mondo intero o l’intera Europa? Non mi sembra.

Hitler è il “Male assoluto”?

Certamente si può non approvare, quanto al modo, le annessioni di alcune Nazioni (Sudeti, Austria, Cecoslovacchia) da parte di Hitler, anche se alcune di esse erano state sottratte, ingiustamente con l’iniquo Trattato di Versailles, in buona parte alla Germania dopo il 1918. Ma tale disapprovazione, implica ipso facto la riprovazione totale di Hitler e del III Reich come il “Male assoluto”? Questo non mi sembra evidente, anzi mi pare che sussista un “ragionevole dubbio”, che impedisca la condanna senza appello dell’accusato. Quindi ci si può chiedere, senza paura di venir condannati come neo-nazisti, se sia possibile ristudiare e rivisitare tale epoca e tale persona storica (e non mitologica, “diavolo incarnato-male assoluto”) con obiettività, senza pregiudizi e mettendo in chiaro le ombre ed anche le luci, se e ove risultino essere presenti. Veramente Hitler pensava di poter conquistare Urss, Usa e satelliti e non vice-versa? In tal caso non si capisce come abbia permesso all’esercito inglese di lasciare sano e salvo la spiaggia di Dunkerque e rientrare in Patria quando avrebbe potuto distruggerlo sulla battigia francese; perché abbia chiesto o offerto la pace alla Gran Bretagna ben due volte dopo la caduta della Polonia e della Francia, proponendole di fare fronte comune contro l’Urss. Hitler non ha voluto invadere l’Alsazia, poiché avrebbe significato dichiarare guerra alla Francia, ha dovuto invece invadere la Francia nel 1940 dopo che questa gli aveva dichiarato guerra il 3 settembre 1939 e non ha voluto raderla al suolo,

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un Btg. di SA riceve la benedizione

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come l’ala estrema del nazionalsocialismo gli chiedeva. In realtà la guerra tedesco-polacca, era un ‘conflitto locale’, dovuto alla legittima pretesa tedesca di riavere Danzica e il corridoio, che partiva da questa cittadina sul mare separando in due la Germania. Tale piccolo ‘conflitto locale’ divenne europeo e poi mondiale, prima grazie alla dichiarazione di guerra di Inghilterra e Francia alla Germania (3 settembre 1939) e poi quando l’America di Roosvelt ordinò il 12 settembre 1941 di affondare qualsiasi nave da guerra tedesca, che avesse incrociato sui mari. Per quanto riguarda la “martoriata” Polonia, occorre ricordare che essa ha anche martoriato gli altri Paesi limitrofi. Infatti era stata per molto tempo sotto il governo Russo zarista, fu ristabilita come Nazione indipendente proprio in funzione anti-zarista dalla Germania e dall’Austria nel 1916, durante la prima guerra mondiale. Come ricompensa l’esercito polacco, grazie all’appoggio della Francia, iniziò ad impossessarsi di alcune province

tedesche (Alta Slesia, Prussia occidentale), dopo che la Germania aveva perso la guerra. Al Trattato di Versailles venne dato alla Polonia un corridoio per giungere al Mare Baltico assieme a varie aree della Prussia occidentale. Questo corridoio che sfociava a Danzica, porto sul Mar Baltico, divideva in due la Germania ed inoltre

la Prussia orientale veniva totalmente isolata dalla Germania, pur restando tedesca, di modo che la Prussia occidentale fu incamerata dalla Polonia e quella orientale fu separata dalla Germania. Hitler aveva subito capito il rischio per la Germania e l’intera Europa, rappresentato dall’Urss ed avrebbe voluto un’alleanza con la Polonia, in funzione antisovietica, così nel 1934 firmò un patto di non-aggressione con la Polonia, la quale aveva approfittato, non proprio correttamente, anche della sconfitta dell’impero russo zarista per appropriarsi delle province bielorusse ed ucraine, allargando i propri confini a “destra” e a “sinistra”, con molta elasticità morale. Quindi, se la Polonia fu invasa poi anche dall’Urss in realtà è stata prima lei ad occupare territori russi, come tedeschi e non ha voluto renderli al legittimo proprietario che li richiedeva, almeno quanto alla Germania. Ora, mentre alcuni dirigenti più oltranzisti del III Reich e soprattutto del Partito nazionalsocialista avrebbero voluto riprendere la totalità delle terre allora polacche, che prima del 15-18 appartenevano alla

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Germania, Hitler si accontentava di riavere la Prussia occidentale e di riunire al III Reich quella orientale, eliminando il fastidioso corridoio di Danzica, che divideva la Germania in due. Purtroppo la Polonia si ostinò, appoggiata dall’Inghilterra, per poter arrestare l’ascesa tedesca sulla scena europea. Lì iniziò la pressione degli Usa sulla GB per bloccare la Germania costringendola ad una guerra europea e poi mondiale, nella quale schiacciata ad oriente dall’Urss e ad occidente dalla GB sotto la protezione americana, il III Reich non avrebbe potuto sopravvivere. In effetti l’Inghilterra, dietro imput degli Usa e dell’internazionale ebraica, spinse la Polonia a provocare la Germania, attraverso atti di violenza contro i tedeschi che vivevano nel territorio ceduto durante il Trattato di Versailles alla Polonia. Gli “Alleati” pensavano che un’invasione tedesca della Polonia avrebbe scatenato una rivolta interna alla Germania, la quale avrebbe fatto cadere il III Reich. Ma non fu così. Perciò si esasperò la tensione e la Germania entrò in Polonia il 1° settembre del 1939 senza aspettarsi l’entrata in guerra di Inghilterra e Francia. Inoltre siccome i servizi segreti tedeschi erano ampiamente a conoscenza del piano di Stalin di invadere la Germania nel luglio del 1941, Hitler fu obbligato ad attaccare per primo e inaspettatamente il 22 giugno del 1941, con la speranza di cogliere di sorpresa l’esercito bolscevico e di scompaginare i suoi piani, vista l’enorme sproporzione di mezzi, di uomini e di territorio che esisteva tra Urss e Germania.

L’Operazione Barbarossa

Per quanto riguarda l’invasione dell’Urss, uno storico russo VIKTOR SUVOROV, collo pseudonimo di VLADIMIR BOGDANOVICH REZUN ha scritto un libro, intitolato “Il giorno M”, tradotto dal russo in tedesco e pubblicato delle Edizioni Klett-Cotta di Stoccarda nel 1995[2]. In esso l’autore dimostra che quando Hitler invase l’Unione Sovietica il 22 giugno del 1941 lo fece per anticipare l’imminente invasione bolscevica della Germania, pianificata sin dal 19 agosto del 1939 da Stalin per il 6 luglio 1941, e intercettata dal controspionaggio tedesco. Il Maresciallo e Capo di Stato Maggiore dell’Urss Boris Shaposhnikov, d’accordo con Stalin e sotto la sua diretta supervisione, aveva iniziato ad addensare le truppe sovietiche verso la Germania sin dal 1939 e nel 1941 si stava ultimando il progetto d’invasione con una sproporzione di 10 a 1 a favore dell’Urss. Solo un contrattacco improvviso

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Maresciallo Sovietico Boris Shaposhnikov con Joseph Stalin,

1935

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avrebbe potuto salvare la situazione. La guerra contro la Russia in realtà fu di difesa e non aggressiva. Ciò mostra che Hitler non aveva nessun piano di conquista del mondo né dell’Europa, non ne avrebbe avuto la forza, ma solo rivendicava il legittimo possesso di quelle terre ingiustamente tolte alla Germania nel Trattato di Versailles. La Francia e l’Inghilterra fecero della conquista locale della cittadina di Danzica una guerra europea, per egemonizzare il Vecchio Continente Europeo. L’Unione Sovietica e gli Usa nel 1941 (6 luglio/12 settembre) la fecero divenire mondiale, per spartirsi il mondo, come poi avvenne a Yalta a discapito della stessa Inghilterra e Francia. La Russia, inoltre, non si sarebbe fermata alla sola Germania, ma avrebbe conquistato ciò che dopo ottenne dall’Inghilterra e dall’America a Yalta e secondo Suvorov si sarebbe spinta sino a Parigi e Roma. È per questo motivo che in Europa forse si dovrebbe “ringraziare” Hitler. Egli riuscì a sbaragliare, nei primi mesi di guerra, l’esercito russo 10 volte più grande del germanico, sia per la sorpresa sia perché i sovietici si preparavano ad invadere il 6 luglio e furono impreparati a difendersi il 22 giugno. Mai Stalin avrebbe immaginato che Hitler avrebbe aperto un secondo fronte ad est, dopo la dichiarazione di guerra anglo-francese ad ovest. Invece la Germania fu obbligata per difendersi ad attaccare ed aprì il famoso “secondo fronte”, reputato dalla vulgata post-bellica del nazismo come “Male assoluto” una prova della pazzia aggressiva di Hitler, che in realtà è inventata ad artificio, un pazzo non sa governare se stesso e a fortiori non sarebbe capace di risollevare una Nazione fortemente “depressa” nel giro di qualche anno e di portarla al vertice dell’Europa. Nonostante la Germania abbia distrutto in pochi mesi il 75 % della capacità bellica sovietica, il 25 % di essa situato negli Urali e in Siberia rimase intatto e grazie all’aiuto economico dell’America, che poi nel 1942 entrò in guerra, Stalin riuscì a ribaltare la situazione iniziale. È stata veramente “la guerra dell’oro contro il sangue e il suolo”.

“Vodka-Cola”

●Come mai Urss e Usa-GB si son trovate unite contro l’Europa? Per quanto riguarda la Russia bolscevica lo si capisce facilmente, invece si resta perplessi quanto all’azione anglo-americana contro la civiltà europea assieme all’orso sovietico. Se si studia, però, con accortezza la nascita dell’Urss nell’ottobre del 1917, si arriva a capire il legame, profondo e nascosto, tra supercapitalismo occidentale e supercollettivismo orientale. La storiografia recente ha dimostrato, grazie a documenti consultati e citati, che 1°) i bolscevichi sono stati finanziati dalla Germania, durante la prima guerra mondiale, per far crollare la Russia zarista. 2°) Inoltre anche gli Usa finanziarono i bolscevichi, apparentemente, in funzione anti-tedesca, ma realmente essi continuarono a finanziare anche la Germania, poiché Usa e Germania erano eterodirette da uno stesso club di alti finanzieri apolidi e cosmopoliti israeliti. Cerco di riassumere ed offrire le prove al lettore.

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●ALEKSANDR SOLGENITSIN nel suo Lenin a Zurigo (Milano, Mondadori, 1976) spiega il ruolo che l’alta finanza ebraica ha avuto nella rivoluzione bolscevica dell’ottobre 1917. Egli parla del famigerato Aleksandr Israel Helphand detto ‘Parvus’ (1867-1924), che nel 1915 iniziò le trattative col Ministero degli Esteri della Germania per sollevare una rivoluzione in Russia[3]. Parvus, alias Israel Elphand, suggerì a Trotzky la teoria della “rivoluzione permanente”, finanziò il giornale di Lenin, gli fece ottenere i finanziamenti della Germania (ivi, p. 131 e 133) equivalenti a 30 milioni di marchi oro ed infine organizzò il suo viaggio di ritorno in treno da Zurigo in Russia il 17 aprile 1917. Anche Trotzky raggiunse la Russia essendo salpato dagli Usa il 27 marzo del 1917 a bordo della Christiana Fiord, munito di passaporto americano fattogli ottenere dal Presidente Woodrow Wilson[4]. Inoltre sempre l’America, tramite Boyce Tompson direttore sin dal 1914 della Federal Reserve Bank di New York, finanziò sia Kerensky che i bolscevichi[5]. Onde la rivoluzione comunista in Russia fu finanziata dalla Germania e dagli Usa, che si servirono della Nya Banken svedese fondata dall’ebreo russo Olof Aschberg nel 1912 e della Warburb Bank tedesca, fondata ad Amburgo dalla famiglia israelitica dei Warburg nel 1798, i cui rampolli si erano trasferiti in Usa ed avevano sposato le figlie dei grandi banchieri ebrei americani Loeb e Schiff, dai quali era nata la banca Khun, Loeb & Co.[6]

Conclusione: la propaganda prevale sulla verità; il mondialismo sulla civiltà

●“Se dici una bugia una sola volta, è una bugia se la ripeti continuamente diventa vera” (proverbio genovese). Il proverbio è confermato dalla scienza.

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Aleksandr Israel Helphand con Trotzky ( vero nome, Lev Davidovic Bronstejn)

Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger, sacerdote nel Terzo Reich

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Infatti la rivista “Sociological Inquiry” (n.° 2, 2009, pp. 142-162) documenta l’efficacia della propaganda, specialmente quando si tratta di “grandi mistificazioni”. Là ove le piccole bugie falliscono, i regimi riescono a cavarsela con grandi imposture. Secondo i ricercatori sociologi, specialmente l’emotività ed il sentimentalismo giocano un ruolo importante nelle credulità alla vulgata ‘politicamente corretta’. “È più facile denunciare qualcuno che dice la verità piuttosto che un potere il quale mente, poiché la maggior parte degli uomini ha più fiducia nel potere costituito che nella verità”. L’uomo de jure è un animale razionale, ma praticamente si lascia facilmente manipolare dai pregiudizi sentimentali, che appagano la sua tranquillità di non dover sforzarsi a cercare la verità ed andare contro corrente. L’uomo ha paura di cercare e seguire la verità (“labor certaminis”), soprattutto se essa lo porta ai margini della società costituita (“horror difficultatis”). La mente veramente aperta al reale e al vero è rara, ai giorni nostri rarissima.

●Oggi, dopo la rivoluzione bolscevica (1917) e la disfatta dell’Europa (1945-1989) per mano di quegli stessi che ordirono la prima, assistiamo all’avanzata parossistica del mondialismo e della globalizzazione. Se Usa e Urss nel corso del XX secolo si sono sempre tenute la mano per abbattere Europa e Chiesa, tramite l’alta finanza e il giudaismo internazionale, ora constatiamo che i veri “padroni di questo mondo” non sono i governi nazionali, i politici, ma i gruppi multinazionali, anonimi e apolidi, dell’alta finanza e dell’industria[7]. Ieri essi complottavano segretamente e dietro le quinte, adesso fanno tutto alla luce del sole. Mai come oggi vale il proverbio “sopra la Banca la Patria campa, sotto la Banca la Patria crepa”, esso è violato sistematicamente e per principio e porta già i suoi amari frutti di crisi e miseria su scala mondiale, a partire dagli Usa che erano il “paradiso economico in terra” e son diventati un “purgatorio” fondato sulle cambiali. Il progetto si è avverato, l’Europa è oramai un ente di ragione privo di spessore reale, intellettuale, morale e spirituale. Tuttavia, per chi ha la Fede, la promessa di Gesù “Portae inferi non praevalebunt” è un segnacolo di speranza e persino di certezza nella ripresa intellettuale, morale e spirituale della Chiesa e della Vecchia e Saggia Europa, contro la tracotanza dei nuovi barbari “Vodka-Cola”, che a differenza degli antichi Germani non vogliono imparare dall’Europa ma solo demolirla, per sprofondarla nell’abisso del nulla (Sessantotto). Perciò se vogliamo risorgere dobbiamo ritornare alle nostre fonti naturali (filosofia classica greco-romana) e soprannaturali (teologia patristica e scolastica), poiché “la grazia presuppone la natura, la perfeziona e non la distrugge” (S. Tommaso d’Aquino)[8], solo allora assisteremo al trionfo di Roma eterna sulla “sinagoga di satana” (Apoc. II, 9).

don Curzio Nitoglia

11 settembre 2010

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http://www.doncurzionitoglia.com

[1] La Cecoslovacchia era una creazione innaturale tra Repubblica Ceca e Slovacchia. Nella Cecoslovacchia tre milioni di tedeschi erano dominati dai Cechi. Hitler voleva annettere al III Reich questi tre milioni di tedeschi mediante l’auto-determinazione, ma i Cechi si opposero e accettarono solo di riconsegnare al Reich germanico i tedeschi dei Sudeti. La Cecoslovacchia fu invasa prima dalla “martoriata” Polonia, poi dall’Ungheria, allora il presidente cecoslovacco Hacha il 15 marzo 1939 andò a Berlino e pose ciò che restava della Cecoslovacchia sotto la protezione di Hitler, il quale non poteva permettersi che la Cecoslovacchia fosse occupata anche dall’Urss, che avrebbe posto le sue basi aeree ai confini con la Germania ed entrò nel restante spazio cecoslovacco. Fu allora che l’Inghilterra disse che avrebbe aiutato la Polonia (17 marzo 1939) se questa fosse stata attaccata dalla Germania

[2] Vi sono anche altri storici che hanno evidenziato il carattere difensivo dell’Operazione Barbarossa, essi sono il tedesco MAX KLUEVER (1941-Attacco preventivo, del 1986) e l’austriaco ERNEST TOPISCH (La guerra di Stalin, del 1987) e lo statunitense R. H. S. STOLFI (I panzer di Hitler a Est: la seconda guerra mondiale reinterpretata, del 1991) ed infine il tedesco J. HOFFMANN (La guerra di sterminio di Stalin 1941-1945, del 1995). Anche SERGIO ROMANO nell’articolo perché Londra e Parigi decisero di morire per Danzica, in “Il Corriere della Sera”, 10 luglio 2006 scrive: «dal 1939 la vulgata dei vincitori è concorde nell’attribuire alla sola Germania la diretta responsabilità della seconda guerra mondiale e non anche alla garanzia franco-inglese che determinò l’irrigidimento della Polonia sulla questione di Danzica…».

[3] Solgenitsin si fonda sull’ottimo testo di Z. A. B. ZEMAN – W. B. SCHARLAU The Merchant of Revolution: The Life of Alexander Israel Elphand (Parvus) 1867-1924, New York, Oxford University Press, 1965. Di A. SOLGENITSIN cfr anche: Due secoli insieme. Ebrei e Russi prima della Rivoluzione; durante il periodo sovietico, tr. it., Napoli, Controcorrente, 2 voll., 2007. Cfr. Anche M. FUTRELL, Northen Underground, Londra, Faber & Faber, 1963; S. POSSONY, Lenin: The Compulsive Revolutionary, Londra, Allen & Unwin, 1966; M. PEARSON, Il treno piombato, tr. it., Milano, Sperling & Kupfer, 1976.

[4] Cfr. J. NEVADA, Trotzky and the Jews, Filadelfia, Jewish Publication Society of America, 1972; J. L. W ISE, Woodrow Wilson: Discipline of Revolution, New York, Paisley Press, 1938.

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[5] Cfr. A. SUTTON, Wall Street and the Bolshevik Revolution, New York, Arlington House, 1974; H. HAGEDORN, The Magnate: William Boyce Tompson and His Time, New York, Reynal & Hitchcock, 1935.

[6] Cfr. A. DE GOULEVITCH, Zarismo e Rivoluzione, tr. it., Milano, Bocca, 1939; P. VIRION, Bientot un gouvernement mondial?, Parigi, St. Michel, 1967; H. COSTON, Les financiers qui mènent le monde, Parigi, Librairie Française, 1955; J. BORDIOT, Le pouvoir occulte fourriere du communisme, Chiré, 1976; P. F. DE VILLEMAREST, Les sources financieres du communisme, CEI, Cierrey, 1984; C. LEVINSON, Vodka-Cola, tr. it., Firenze, Vallechi, 1978; J. BORDIOT, L’occident démantelé, Parigi, Librairie Française, 1976; ID., Une main cachée dirige…, Parigi, Librairie Française, 1974; ID., Les causes cahées dela Deuxième Guerre mondiale, Parigi, Librairie Française, 1975; P. SELLA, L’Occidente contro l’Europa, Milano, L’Uomo libero, 1984; L. RAGNI, Il mondialismo capitalista. Mercato globale e società multirazziale, Milano, L’Uomo libero, 1992, G. FAYE, Il sistema per uccidere i popoli, Milano, L’Uomo libero, 1983; J. FREUND, La fine dello spirito europeo, Roma, Volpe, 1983; F. RITTER, L’Europa alla deriva, Milano, Il Falco, 1978; F. FORNARI, La malattia del’Europa, Milano, Feltrinelli, 1981; P. ARNAUD, Europa alzati, Roma, Volpe, 1979; W. C. SKOUSEN, Il capitalista nudo, Roma, Armando, 1978.

[7] Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale, Organizzazione Mondiale del Commercio, Forum Economico Mondiale, Trilaterale, Consiglio sulle Relazioni Estere o “CFR” ed infine il Club di Roma.

[8] Cfr. M. DE CORTE, Incarnation de l’Homme, Parigi, De Medicis, 1942; ID., Philosophie des Moeurs contemporaines, Parigi, De Medicis, 1944; ID., Essai sur la fin d’une civilisation, Parigi, De Medicis, 1949.

TRUFFA ALL’AMERICANAÉ ben risaputo che gli americani inviarono in Inghilterra enormi quantità di aiuti militari, viveri, medicinali e quanto necessitava alla sopravvivenza della popolazione civile. Enormi furono pure le forniture militari all’Unione Sovietica,

12 Il noto alcolizzato Winston Churchill

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come ci hanno documentato gli storici britannici, tra le cui opere più letta è stata la monumentale fatica (si fa per dire) di Winston Churchill.Tanti “storici” ben attenti a glorificare il valore dei combattenti “democratici” e a mettere ben in risalto i doveri di gratitudine di russi e britannici nei confronti degli Usa per i soccorsi ricevuti, non ci hanno informato affatto su un particolare piuttosto disonorevole che emerge nella regolazione dei pagamenti di queste forniture.E’ stata resa nota la generosa larghezza degli aiuti forniti dagli USA all’Unione Sovietica. Questo l'elenco dei materiali bellici inviati con lunghi convogli di navi, (molti altri materiali inviati andarono perduti per opera dei sottomarini o dell’aviazione tedeschi e in parte anche dei sommergibili oceanici italiani di base a Bordeaux):

9.214 carri armati; 12.230 aerei;

139.897 armi pesanti e leggere; 567.500 mezzi di trasporto; 330.000 apparecchi telefonici con 5 Km di cavo per ciascuno; 4.796.500 tonnellate di petrolio, esplosivi, metalli vari, caucciù, juta, 26.000 macchine utensili per l'industria bellica ricostituitasi al di là degli Urali; 1.045 locomotive con scartamento sovietico; 8.260 vagoni; 6.000.000 di stivali; 23.000.000 di metri di panno militare per i soldati sovietici.

E’ ovvio che i grossi affaristi americani (businessmen), i magnati dell’International Banking Fraternity, non erano spinti ad essere generosi per idealismo o per magnanimità, esigevano un pagamento per ogni cosa e gravato di opportuni interessi. La Russia (come del resto anche l’Inghilterra) ha finito di pagare solo due anni fa i debiti contratti con lo zio Sam.E’ meno risaputo - anzi si tende a nasconderlo e si boicottano in ogni modo quei temerari che si azzardano a sostenerlo - che furono proprio gli Usa a spingere gli europei a combattersi ferocemente in due guerre intestine, per far decadere l’Europa, dilaniata dai conflitti, dal suo ruolo di supremazia mondiale economica e politica, ruolo che si voleva far assumere, invece, agli USA, come è regolarmente avvenuto. Per far scoppiare la seconda guerra mondiale non fu del tutto estraneo il bisogno di appianare con le produzioni di guerra gli ultimi inesausti strascichi

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della crisi economica del 1929. Ma la grossa truffa di cui furono vittime i popoli soccorsi dalle forniture americane si è voluta tacere e si deve ancora assolutamente tener nascosta.Le forniture belliche erano a rischio e a carico del committente che così, com’è ovvio, doveva pagare anche per i materiali andati persi negli affondamenti, ma che erano stati diligentemente elencati nei “manifesti di carico “ delle merci.E fin qui sembrerebbe tutto regolare, soltanto che la diabolica astuzia dei perversi ed esosi usurai dei crediti maturati con le forniture di guerra, aveva escogitato un sistema per farsi pagare in più anche costosissimi materiali mai imbarcati.Per ogni nave erano registrati negli uffici di spedizione delle forniture due manifesti di carico: quello effettivo rispecchiante il carico arrivato a destinazione e controllabile dal ricevente, ma anche un secondo manifesto di carico che testimoniava falsamente un carico ben più costoso, non più controllabile se la nave era affondata. Era proprio questo il documento che veniva esibito per il pagamento nel caso frequente di perdita della nave.Scoprì il macchinoso trucco truffaldino il tenente di vascello Vincenzi. Era entrato a Massaua, dopo l’occupazione, sotto falso nome al servizio della “Jonshon Drake & Piper”, società americana di forniture e servizi per le forze armate inglesi in Africa, Arabia, Persia, India e Australia. Egli aveva temporaneamente trafugato documenti che preannunziavano, con anticipo di qualche mese, l’invio di materiale di interesse bellico, il luogo di adunata del convoglio, la data d’imbarco e quella prevista per l’arrivo. Ovviamente notizie di enorme interesse per la nostra guerra e soprattutto per gli attacchi dei sommergibili, suscettibili di modificare sensibilmente le sorti del confitto in quel cruciale 1942. Si deve accennare che furono trafugate notizie strategiche sui piani di sbarco in Sicilia, in Calabria, nel Salernitano e nel Lazio.

Tra l’altro il tenente di vascello Vincenzi aveva scoperto che gli americani avevano organizzato una colossale truffa ai danni degli inglesi: per ogni nave che trasportava aiuti di guerra (Carry and cash)1 esistevano due manifesti di carico, uno era quello rispecchiante il carico effettivo che doveva essere pagato dagli inglesi per la merce effettivamente ricevuta; ma se, come spesso accadeva, la nave veniva affondata, allora si metteva in pagamento l’altro manifesto di carico appositamente previsto per il caso che, essendo andata perduta la nave, il carico non fosse più controllabile e poteva quindi essere segnata una fornitura enormemente più costosa.

Se questo era il sistema usato con i fratelli anglosassoni, non è pensabile che con i sovietici gli americani fossero più indulgenti fino a giungere all’onestà.

Ho già trattato a fondo sul N° 68 di “Storia del Novecento” del dicembre 2006, la vicenda dell’eroico tenente di vascello Vincenzi e degli altri numerosi

1 La cosiddetta legge “Affitti e prestiti”.14

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camerati che si impegnarono in Eritrea a fregare clandestinamente gli occupanti inglesi, nell’articolo intitolato Leoni d’Africa.

I documenti sottratti dal Vincenzi venivano fotografati da un altro camerata fotografo esperto ed attrezzato ed erano ridotti a microfilms prima di essere rimessi a posto. L’organizzazione dei fascisti clandestini fece giungere rocambolescamente una messe notevolissima di documenti microfilmati racchiusi in ovuli stagni di alluminio, nascosti nelle vagine di un gruppo di signore, eroicamente patriottiche, tutte consorti di uomini di fede sicura, che vennero rimpatriate, dopo essersi imbarcate a Massaua, sui piroscafi “Giulio Cesare” e “Duilio” attrezzati come navi ospedale. Purtroppo una di esse subì un’inarrestabile emorragia che la portò alla morte nonostante i soccorsi medici ricevuti anche in patria. Gli ovuli furono consegnati dall’agente segreto Aristide Tabasso al capo del Servizio Informazioni e Sicurezza della Regia Marina, contrammiraglio Franco Maugeri, che li occultò e finì per consegnarli agli americani, prima dell’8 settembre 1943, i quali gli conferirono, appunto, la «Legion of Merit» (Legione al Merito)2 con la seguente paradossale, ignominiosa, motivazione: «Per la condotta eccezionalmente meritoria nella esecuzione di altissimi servizi resi al governo degli Stati Uniti come capo dello spionaggio navale italiano.»

Tornando alla truffa all’americana di cui sopra, la documentazione fu ripresa dal figlio di Aristide Tabasso, Franco, che per continuarne l’opera interrotta per un misterioso assassinio di Aristide, volle scrivere la storia del padre, a cui si era voluta chiudere la bocca, anche per perpetuarne la memoria; s’incontrò con una improvvisata casa editrice di Taranto e, con l’aiuto di Mario Tilgher, che diede corpo alla stesura letteraria, ma sempre con la firma di Franco Tabasso, il libro uscì nel 1957. Però immediatamente venne sequestrato in tipografia e nelle librerie; lo stesso Tilgher non riuscì a conservarne nemmeno una copia. Franco Tabasso prontamente e pesantemente minacciato, ragionevolmente terrorizzato, non poté reagire. Per la verità Franco non si era limitato a raccontare semplicemente la vicenda del padre e degli altri patrioti

clandestini durante l’occupazione inglese dell’Eritrea, ma si era lanciato anche a raccontare come il tenente di vascello Vincenzi, avesse scoperto e trafugati documenti che provavano la truffa organizzata dagli americani a danno dei

2 Altissima decorazione americana con cui si volle ricompensare chi si era macchiato di alto tradimento per rendere servigi all’America.

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Il Contrammiraglio Franco Maugeri

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fratelli inglesi impegnati in una lotta mortale con il III Reich. E per giunta aveva pubblicizzato ed enfatizzato la cosa sulla copertina del libro. Tuttavia Franco Tabasso non si diede subito per vinto; convinto com’era della bontà della missione che si era proposta e pure del diritto-dovere di espressione e di comunicazione di verità che invece era criminoso nascondere, in collaborazione con lo scrittore Cataldo Pierri e con un ristretto gruppo di volenterosi si era rimesso a scrivere a Taranto un nuovo libro che riguardava i Servizi Segreti, attingendo ad una massa notevole di documenti già in possesso del padre. Accadde però che un infiltrato della questura, brigadiere di Pubblica Sicurezza, tale Bellezza, li tradì. La polizia di Taranto piombò nel locale e sequestrò tutta la documentazione. Franco Tabasso dovette convincersi così di essere strettamente sorvegliato dalla polizia; in seguito ad altri episodi persecutori, tra l’altro lo minacciarono pure di fargli perdere l’impiego alla Dogana, sparì dalla circolazione. Chi vuole continuare a vivere o a sopravvivere in questa Italia colonia deve convincersi di non poter osare di dire certe verità. Stanno succedendo fatti analoghi, o sbaglio?Le forniture di guerra hanno fatto, anche nel passato, la fortuna di molti speculatori, ma le speculazioni dell’International Banking Fraternity non possono essere raffrontate con i pigmei che li hanno preceduti. Tanto per fare un altro esempio di speculazioni enormi, le forniture di guerra fatte agli eserciti “alleati” nel porto di Napoli, e presumibilmente anche negli altri porti dell’Italia occupata, paradossalmente etichettata “liberata”, erano largamente sproporzionate agli effettivi bisogni degli eserciti e della popolazione civile, ma esse venivano decurtate del 60% (dicesi sessanta per cento)3 lasciando “trafugare”, con la connivenza degli ufficiali americani del porto, le merci dalla camorra ,riorganizzata da Vito Genovese, che le rivendeva a prezzi altissimi al mercato nero.C’era chi era interessato in America a sovradimensionare esageratamente le forniture e chi provvedeva a sgombrare sollecitamente le banchine dei porti in Italia. E da queste rapide fortune è rimasta invischiata la politica in America e in Italia. Un’alleanza che dura felicemente tuttora. Francesco Fatica

CONQUISTE SOCIALI NEL TERZO REICH (1933-1939)

3 Cfr. Silvio Bertoldi, Contro Salò, vita e morte del Regno del Sud, Bompiani, Milano, 1984, p.205. 16

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di Stephen Mitford Goodson

Fonte: Ingrid Rimland (Zundelsite) e Barnes Review

Gli alloggi per le persone ebbero la massima priorità nel Terzo Reich.

Nel periodo 1933-1937 furono costruite 1.458.179 case nuove con standard altissimi per l’epoca.

Ogni casa non poteva essere alta più di due piani ed aveva un piccolo orto dove far crescere fiori e verdure, in quanto Hitler non voleva che la gente perdesse il contatto con la terra.

La costruzione di appartamenti non era incentivata.

Gli affitti sugli alloggi non dovevano superare un ottavo dello stipendio medio di un operaio.

Prestiti, esenti da interesse, fino ad un importo di 1.000 Marchi venivano dati a nuove coppie di sposi per l’acquisto di articoli casalinghi. Il prestito era rimborsabile all’1% al mese, ma per ogni bambino nato veniva cancellato il 25% del debito. Così una famiglia che aveva quattro figli si trovava col prestito praticamente estinto. Lo stesso principio fu applicato in merito ai prestiti per le case che venivano concessi per un periodo di 10 anni ad un basso tasso di interesse.

Anche in questo caso la nascita di un figlio significava la cancellazione del 25% del prestito e, al quarto figlio, la cancellazione totale di tale prestito.

Anche gli agricoltori ne beneficiarono. Fra il 1933 ed il 1936 furono costruite in Germania più di 91.000 fattorie. Nel 1935 fu introdotta la Legge sull’Eredità

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il lavoratore tedesco non ascolta più nessun partito

Una ragazza del RAD si occupa della bambina di contadini mentre i genitori

sono nei campi

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Agricola. Essa assicurava che tutte le proprietà agricole oltre i 15 acri (circa 6 ettari ) potevano essere cedute solo con eredità di famiglia.

Tutti i sindacati erano uniti in una organizzazione chiamata Deutsche Arbeitsfront (Fronte Tedesco del Lavoro). I diritti dei lavoratori erano protetti da un Tribunale dell’Onore Sociale che predisponeva le condizioni per le assunzioni. Queste regole erano superiori a qualsiasi altra normativa al mondo in quell’epoca, e persino di oggi. Il risultato fu un rapporto armonioso fra datore di lavoro e dipendente che portò alla scomparsa di qualsiasi sciopero. Le tassazioni degli operai, in particolare di quelli con famiglia a carico, furono drasticamente ridotte.

Il ReichsArbeitDienst (Servizio Lavorativo del Reich) fu fondato nel 1934 sotto la dirigenza di Konstantin Hierl. Fu concepito all’inizio per combattere la disoccupazione. In seguito divenne obbligatorio per tutti i maschi dai 18 ai 25 anni parteciparvi per un periodo di sei mesi.

I suoi membri provenivano da tutte le classi sociali. Esso forniva servizi per vari progetti civili, agricoli e edili. Uno dei suoi principali scopi era quello di inculcare il cameratismo.

L’organizzazione Mutter und Kind (madre e bambino) si occupava dello stato sociale, della salute e dell’assistenza finanziaria delle donne in gravidanza e delle madri con figli. Si prendevano cura dei loro fabbisogni oltre 30.000 consultori, asili infantili e asili nido. Somme di denaro venivano concesse a madri con mezzi insufficienti.

Il 14 Luglio 1933 fu promulgata la legge per la Prevenzione della Prole affetta da Malattie Ereditarie. Essa promuoveva la diffusione di bambini innatamente sani, mentre preveniva le progenie affette da malattie ereditarie che significavano un peso per la comunità.

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Lo Jungvolk (adolescenti maschi e femmine dai 10 ai 13 anni) e la Hitlerjugend (gioventù hitleriana dai 14 ai 18 anni sia maschi che femmine) erano organizzazioni fondate per formare il carattere e preparare i giovani alla cittadinanza e all’appartenenza nazionale.

Sport e attività ricreative venivano fortemente incoraggiate. Ogni impresa pubblica o commerciale fu dotata di spazi ricreativi, terreni sportivi, piscine, mense moderne con stanze per non fumatori.

Nell’Agosto del 1936 si tennero i Giochi Olimpici a Berlino e furono

un enorme successo. La Germania fu la nazione con maggiori vittorie, 100 medaglie di cui 41 d’oro.

Venivano garantiti campi estivi a tariffe di sussidio, mentre viaggi via nave su navi da crociera verso destinazioni straniere furono possibili grazie al programma denominato Kraft durch Freude (Forza tramite Gioia).

Questi viaggi non erano concessi agli operai che guadagnavano più di 300 marchi al mese, mentre quelli che ne guadagnavano 200 o anche meno avevano la precedenza.

Il governo britannico non concesse a queste navi di fare scalo in Inghilterra per timore che i loro lavoratori oppressi venissero a conoscenza della verità circa le

condizioni lavorative in Germania.

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Giovani della Hitlerjugend durante un'escursione

La Robert Ley, una delle navi da crociera per operai, che portava il nome del capo

del DAF, Deutsche Arbeitsfront, il sindacato unico dei lavoratori tedeschi

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La maggior parte delle entità cattoliche erano tollerate nella Germania di Hitler e le due chiese principali, quella evangelico-luterana e quella cattolico-romana, furono sovvenzionate dallo stato.

Il 10 Settembre 1933 Hitler concluse un concordato col Vaticano.

Poiché le chiese si concentrarono su questioni spirituali piuttosto che su cose di natura a lei estranee, i fedeli ritornarono a frequentare le loro chiese sempre in numero crescente.

Durante il Terzo Reich furono costruite 640 nuove chiese. Non era insolito per un pastore od un parroco concludere la sua omelia con le parole “ Gott segne den Fuehrer “ (Dio benedica il Fuehrer).

Nell’inverno fra il 1933 ed il 1934 fu intrapresa un opera di grande intervento sociale, conosciuta come Winterhilfswerk (opera di assistenza invernale) per assistere i milioni di poveri e di disoccupati. A coloro che avevano un lavoro fu chiesto di donare una piccola parte del loro stipendio ai disoccupati in cambio di una targhetta di vetro o di legno. Ogni prima domenica del mese le famiglie che avevano un reddito preparavano un pasto con portata unica e donavano il denaro risparmiato sul combustibile ecc. ai bisognosi i quali avrebbero consumato un piatto caldo in un ampia cucina comunale. Oltre 7 milioni di disoccupati, lavoratori saltuari, vedove e orfani furono mantenuti da questo impegno caritatevole della gente. Nel frattempo il governo del Reich, approntava le misure necessarie a dare un lavoro a tutti i tedeschi, e nel 1936, tre anni dopo la nomina di Hitler a Cancelliere, i 7 milioni di disoccupati del 1933, avevano un lavoro. La disoccupazione era a zero.

Per quanto riguarda la criminalità, una delle prime azioni di Hitler fu quella di disarmare la polizia togliendo loro i manganelli in gomma. Fece questo in modo che la gente si sentisse meno minacciata e fosse portata a simpatizzare maggiormente col ruolo svolto dalla polizia.

20 In una cartolina di ringraziamento, gli animali salvati da Goring con la sua legge

del 16 agosto 1933 sul divieto di vivisezione, lo salutano con il braccio teso

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Allo stesso tempo furono ristrette le leggi che prevedevano la proprietà privata di armi.

La criminalità scese velocemente a livelli molto bassi, mentre i reati legati agli stupefacenti erano sconosciuti.

La protezione dei diritti degli animali era un tema importante per i Nazionalsocialisti che emisero una legge al riguardo, denominata la Reichstierschutzgesetz (legge del Reich per la protezione degli animali).

La Reichsnaturschutzgesetz (legge del Reich per la tutela della natura) fu promulgata il 26 Giugno 1935. Era una delle leggi più avanzate del tempo ed includeva il lungo termine, cioè quel concetto che viene utilizzato ancora oggi per il ripristino delle foreste.

Traduzione a cura di: Gian Franco Spotti 24.05.2010

Negli anni del “Male Assoluto”: un podere regalato dallo Stato Fascista ai contadini delle terre bonificate

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Negli anni della “libera Democrazia: modificazioni genetiche, sfruttamento intensivo dei terreni e dei

braccianti da parte delle multinazionali

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