Indagine conoscitiva sulla determinazione degli autoanticorpi nella malattia diabetica nei...

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Riv Ital Med Lab DOI 10.1007/s13631-013-0046-7 ARTICOLO ORIGINALE Indagine conoscitiva sulla determinazione degli autoanticorpi nella malattia diabetica nei Laboratori italiani Survey on the determination of islet autoantibodies in Italian Laboratories Alberto Falorni · Maurizio Marra Ricevuto: 20 novembre 2013 / Accettato: 21 novembre 2013 © Springer-Verlag Italia 2014 Riassunto Premesse. Il processo autoimmune anti-insula pancreatica che caratterizza il diabete mellito di tipo 1 e il diabete autoimmune latente dell’adulto è accompagnato dal- la comparsa di autoanticorpi circolanti anti-decarbossilasi dell’acido glutammico (GADA), anti-insulina (IAA), anti- proteina-tirosin-fosfatasi IA-2 (IA-2A) e anti-trasportatore dello zinco ZnT8 (ZnT8A). La diffusione di metodiche per la determinazione di autoanticorpi anti-insula pancreatica in Laboratori pubblici italiani non è al momento nota. Metodi. Un questionario per la raccolta di informazioni rela- tive all’esecuzione di determinazione di autoanticorpi anti- insula pancreatica (ICA) è stato diffuso a Laboratori di strutture pubbliche del territorio nazionale. Risultati. Sono stati raccolti 61 questionari; 41 Laboratori hanno dichiarato di effettuare analisi di autoanticorpi anti- insula pancreatica o di raccogliere campioni da spedire a La- boratori esterni per tali analisi. GADA sono stati analizzati in 30 Laboratori, ICA in 26 Laboratori, IA-2A in 17 Labora- tori e IAA in 16 Laboratori. Un solo Laboratorio ha dichia- rato di effettuare l’analisi ZnT8A per uso clinico. Metodiche radioimmunologiche sono state utilizzate dal 61% dei Labo- ratori che hanno determinato GADA, dal 75% dei Labora- tori che hanno determinato IA-2A e dal 65% dei Laboratori che hanno determinato IAA. I rimanenti Laboratori hanno Alberto Falorni e Maurizio Marra per il Gruppo di Studio Intersocietario SIMeL/SIBioC Diabete Mellito. A. Falorni (B ) Dipartimento di Medicina Interna, Sezione di Medicina Interna e Scienze Endocrine e Metaboliche, Università degli Studi, Via Enrico dal Pozzo, 06126 Perugia, Italia e-mail: [email protected] M. Marra Direzione Generale, Servizio di Prevenzione e Protezione, INRCA, Ancona, Italia utilizzato metodiche ELISA. Gli ICA sono stati determinati con metodica di immunofluorescenza indiretta nel 96% dei Laboratori, ma sezioni criostatiche di pancreas umano sono state utilizzate solo dal 17% dei Laboratori. Conclusioni. La determinazione di ICA è diffusa anche a Laboratori ospedalieri italiani esclusivamente o prevalente- mente clinici. L’analisi anticorpale più diffusa è quella dei GADA. Un elevato numero di Laboratori effettua ancora l’a- nalisi ICA con immunofluorescenza indiretta, in 6 casi come unica determinazione anticorpale. Metodiche radioimmuno- logiche ad alta sensibilità e specificità sono utilizzate in circa il 60–75% dei Laboratori. Parole chiave Autoanticorpi · Diabete mellito di tipo 1 · ELISA · LADA · Radioimmunoassay Summary Background. The islet autoimmune process that characterizes the development of type 1 diabetes mellitus and latent autoimmune diabetes in adults is made evident by the appearance of circulating autoantibodies directed against glutamic acid decarboxylase (GADA), insulin (IAA), protein-tyrosin-phosphatase IA-2 (IA-2A) and zinc trans- porter ZnT8 (ZnT8A). The diffusion of methods for the de- termination of islet autoantibodies in Italian Laboratories is not known. Methods. A questionnaire on methods used for the determi- nation of ICA was sent to Italian clinical Laboratories. Results. 61 questionnaires have been collected; 41 Labo- ratories declared that they performed routinely the analy- ses of islet autoantibodies or received serum samples that were sent to other Laboratories to perform such determina- tions. GADA were analysed in 30 Laboratories, ICA in 26 Laboratories, IA-2A in 17 Laboratories and IAA in 16 Lab- oratories. One Laboratory performed also ZnT8A for clin- ical use. Radioimmunological methods were used by 61%

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Riv Ital Med LabDOI 10.1007/s13631-013-0046-7

A RT I C O L O O R I G I NA L E

Indagine conoscitiva sulla determinazione degli autoanticorpinella malattia diabetica nei Laboratori italiani

Survey on the determination of islet autoantibodies in Italian Laboratories

Alberto Falorni · Maurizio Marra

Ricevuto: 20 novembre 2013 / Accettato: 21 novembre 2013© Springer-Verlag Italia 2014

Riassunto Premesse. Il processo autoimmune anti-insulapancreatica che caratterizza il diabete mellito di tipo 1 e ildiabete autoimmune latente dell’adulto è accompagnato dal-la comparsa di autoanticorpi circolanti anti-decarbossilasidell’acido glutammico (GADA), anti-insulina (IAA), anti-proteina-tirosin-fosfatasi IA-2 (IA-2A) e anti-trasportatoredello zinco ZnT8 (ZnT8A). La diffusione di metodiche perla determinazione di autoanticorpi anti-insula pancreatica inLaboratori pubblici italiani non è al momento nota.Metodi. Un questionario per la raccolta di informazioni rela-tive all’esecuzione di determinazione di autoanticorpi anti-insula pancreatica (ICA) è stato diffuso a Laboratori distrutture pubbliche del territorio nazionale.Risultati. Sono stati raccolti 61 questionari; 41 Laboratorihanno dichiarato di effettuare analisi di autoanticorpi anti-insula pancreatica o di raccogliere campioni da spedire a La-boratori esterni per tali analisi. GADA sono stati analizzatiin 30 Laboratori, ICA in 26 Laboratori, IA-2A in 17 Labora-tori e IAA in 16 Laboratori. Un solo Laboratorio ha dichia-rato di effettuare l’analisi ZnT8A per uso clinico. Metodicheradioimmunologiche sono state utilizzate dal 61% dei Labo-ratori che hanno determinato GADA, dal 75% dei Labora-tori che hanno determinato IA-2A e dal 65% dei Laboratoriche hanno determinato IAA. I rimanenti Laboratori hanno

Alberto Falorni e Maurizio Marra per il Gruppo di StudioIntersocietario SIMeL/SIBioC Diabete Mellito.

A. Falorni (B)Dipartimento di Medicina Interna, Sezione di Medicina Interna eScienze Endocrine e Metaboliche, Università degli Studi,Via Enrico dal Pozzo, 06126 Perugia, Italiae-mail: [email protected]

M. MarraDirezione Generale, Servizio di Prevenzione e Protezione,INRCA, Ancona, Italia

utilizzato metodiche ELISA. Gli ICA sono stati determinaticon metodica di immunofluorescenza indiretta nel 96% deiLaboratori, ma sezioni criostatiche di pancreas umano sonostate utilizzate solo dal 17% dei Laboratori.Conclusioni. La determinazione di ICA è diffusa anche aLaboratori ospedalieri italiani esclusivamente o prevalente-mente clinici. L’analisi anticorpale più diffusa è quella deiGADA. Un elevato numero di Laboratori effettua ancora l’a-nalisi ICA con immunofluorescenza indiretta, in 6 casi comeunica determinazione anticorpale. Metodiche radioimmuno-logiche ad alta sensibilità e specificità sono utilizzate in circail 60–75% dei Laboratori.

Parole chiave Autoanticorpi · Diabete mellito di tipo 1 ·ELISA · LADA · Radioimmunoassay

Summary Background. The islet autoimmune process thatcharacterizes the development of type 1 diabetes mellitusand latent autoimmune diabetes in adults is made evidentby the appearance of circulating autoantibodies directedagainst glutamic acid decarboxylase (GADA), insulin (IAA),protein-tyrosin-phosphatase IA-2 (IA-2A) and zinc trans-porter ZnT8 (ZnT8A). The diffusion of methods for the de-termination of islet autoantibodies in Italian Laboratories isnot known.Methods. A questionnaire on methods used for the determi-nation of ICA was sent to Italian clinical Laboratories.Results. 61 questionnaires have been collected; 41 Labo-ratories declared that they performed routinely the analy-ses of islet autoantibodies or received serum samples thatwere sent to other Laboratories to perform such determina-tions. GADA were analysed in 30 Laboratories, ICA in 26Laboratories, IA-2A in 17 Laboratories and IAA in 16 Lab-oratories. One Laboratory performed also ZnT8A for clin-ical use. Radioimmunological methods were used by 61%

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of Laboratories that analysed GADA, 75% of Laboratoriesthat analysed IA-2A and 65% of Laboratories that analysedIAA. The other Laboratories used ELISAs. ICA were deter-mined using indirect immunofluorescence in 96% of Labora-tories, but criostatic sections of human pancreas were usedonly by 17% of Laboratories.Conclusions. The determinations of islet autoantibodies areroutinely performed by a large number of clinical Labo-ratories. GADA analysis is the most widely performed de-termination. A large number of Laboratories is still rou-tinely performing the ICA analysis, by using the indirect im-munofluorescence technique. In 6 Laboratories, ICA is theonly islet autoantibody assay available. High sensitivity andspecificity radioimmunological methods are used by approx-imately 60–75% of Laboratories.

Keywords Autoantibodies · Type 1 diabetes mellitus ·ELISA · LADA · Radioimmunoassay

Introduzione

Il diabete mellito di tipo 1 (DMT1) è una patologia autoim-mune causata dalla distruzione selettiva delle cellule betainsulino-secernenti [1]. La distruzione delle cellule beta-pancreatiche avviene per meccanismi mediati da linfociti T,con una partecipazione dei linfociti B al processo di presen-tazione antigenica. Il processo infiammatorio autoimmuneinsulare (insulite) è accompagnato dalla produzione di au-toanticorpi diretti contro vari target antigenici insulari [2, 3].Autoanticorpi anti-insula pancreatica possono essere deter-minati utilizzando la classica metodica di immunofluore-scenza indiretta su sezioni criostatiche di pancreas umano digruppo sanguigno 0 (islet cell antibodies, ICA) [4, 5] o me-todiche immunoradiometriche o immunoenzimatiche speci-fiche per singoli autoantigeni [2, 3]. Varie prove sperimentalidimostrano che gli autoanticorpi anti-insula pancreatica nonsono direttamente patogenetici, ma rappresentano tuttaviautili marcatori del processo autoimmune insulare [2, 3].

Al momento non sono ancora disponibili test riproduci-bili e affidabili per valutare la reattività T-cellulare ad au-toantigeni insulari e la determinazion di autoanticorpi nelsiero umano rappresenta il gold marker per l’identificazionedi soggetti con un processo autoimmune anti-insulare. Va-ri autoanticorpi anti-insula pancreatica sono documentabi-li nel siero di circa il 97% dei bambini con DMT1 di re-cente insorgenza [2, 3]. La comparsa di tali autoanticorpiidentifica soggetti ad alto rischio per lo sviluppo futuro dimalattia [6–9]. Nel corso degli ultimi 20 anni, vari studihanno inoltre dimostrato che autoanticorpi anti-insula pan-creatica possono essere evidenziati nel siero del 4–10% deipazienti con diagnosi clinica di diabete mellito di tipo 2

(non-insulino-dipendente) [10–15]. Questi pazienti, classifi-cati in vario modo nella letteratura (latent autoimmune dia-betes in adults, LADA; non-insulin-requiring autoimmunediabetes, NIRAD; slowly progressive type 1 diabetes), pre-sentano una forma di diabete mellito autoimmune a lentosviluppo che porta a insulino-dipendenza in circa l’80% deicasi entro 5–6 anni dalla diagnosi clinica di diabete. In que-sta forma di diabete, le scelte terapeutiche e il program-ma di follow-up sono fortemente influenzati dal risultatodell’analisi immunologica.

La risposta autoanticorpale associata allo sviluppo diDMT1 appare diretta contro una lunga serie di diversi au-toantigeni insulari, ma solo alcuni autoanticorpi sono carat-terizzati da sensibilità e specificità diagnostiche sufficiente-mente elevate per una potenziale applicabilità clinica: au-toanticorpi anti-insulina (insulin autoantibodies, IAA) [16],autoanticorpi anti-GAD65 (glutamic acid decarboxylase au-toantibodies, GADA) [17], autoanticorpi anti-IA-2 (tyro-sine phosphatase IA-2 autoantibodies, IA-2A) [18] e au-toanticorpi anti-ZnT8 (zinc transporter T8 autoantibodies,ZnT8A) [19].

Vari programmi internazionali di standardizzazione so-no stati effettuati in passato e continuano a essere svol-ti con regolarità (Diabetes Antibodies Standardization Pro-gram, DASP) [20–22]. Tuttavia, a tutt’oggi nessun dato èstato pubblicato sulla diffusione delle metodiche di deter-minazione di autoanticorpi anti-insula pancreatica in Italia.Il Gruppo di Studio Intersocietario SIBioC/SIMeL sul Dia-bete Mellito della Società Italiana di Biochimica Clinica(SIBioC) e della Società Italiana di Medicina di Laborato-rio (SIMeL) ha effettuato la prima indagine nazionale sulladiffusione di tali determinazioni e sulle metodiche utilizza-te da Laboratori pubblici per dosaggi finalizzati alla praticaclinica.

Questionario sulla determinazione degli autoanticorpianti-insula pancreatica

Un questionario specificamente preparato dal Gruppo diStudio Intersocietario SIBioC/SIMeL sul Diabete Mellitoper la raccolta di informazioni relative all’esecuzione di de-terminazioni di autoanticorpi anti-insula pancreatica è statodiffuso a Laboratori di strutture pubbliche del territorio na-zionale attraverso la rivista ufficiale della SIBioC e presenta-to a congressi nazionali della SIBioC e della SIMeL. Inoltre,il questionario è stato distribuito in occasione di vari con-vegni itineranti e corsi di aggiornamento organizzati dallesezioni regionali della SIBioC e della SIMeL. A completa-mento, i coordinatori regionali della SIBioC e della SIMeLhanno contribuito in maniera attiva a contattare direttamentei Laboratori locali.

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Tabella 1 Numero di questionari pervenuti per Regione e macroaree geografiche e numero di determinazioni mensili effettuate

Regioni(n. quest.)

Macroarea(n. quest.)

GAD65n. (%)

IA-2An. (%)

IAAn. (%)

ICAn. (%)

Emila Romagna (1) NORD (27) 983 (73,6%) 533 (81,0%) 288 (65,8%) 631 (71,9%)

Friuli (3)

Liguria (2)

Lombardia (9)

Piemonte (5)

Trentino (2)

Veneto (5)

Abruzzo (2) CENTRO (21) 115 (8,6%) 40 (6,1%) 60 (13,7%) 71 (8,1%)

Lazio (2)

Marche (3)

Toscana (10)

Umbria (4)

Calabria (4) SUD e Isole (13) 238 (17,8%) 85 (12,9%) 90 (20,5%) 175 (20,0%)

Campania (2)

Molise (2)

Puglia (1)

Sardegna (2)

Sicilia (2)

Totale questionari 61

Totaledeterminazioni

1336 658 438 877

GAD65 (GADA, glutamic acid decarboxylase autoantibodies)IA-2A (IA-2A, tyrosine phosphatase IA-2 autoantibodies)IAA (IAA, insulin autoantibodies)ICA (ICA, islet cell antibodies)

I Laboratori che hanno ricevuto i questionari sono sta-ti invitati a rispedirli debitamente compilati anche nel ca-so non avessero effettuato determinazioni di autoanticorpianti-insula pancreatica. Nel caso tali determinazioni fosseroeffettuate routinariamente, sono state richieste informazionisulle metodiche utilizzate e sul numero di campioni testatiper mese. Nel caso i Laboratori avessero accettato campio-ni per tali determinazioni, ma abbiano inviato il materialea Laboratori terzi per le effettive analisi, nel questionariodovevano essere riportate informazioni sul Laboratorio cheeffettuava le analisi.

Risultati

In totale sono stati raccolti 61 questionari. Di questi, 27 so-no stati completati da Laboratori di 7 regioni dell’Italia Set-tentrionale (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Ligu-ria, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige e Veneto),21 da Laboratori di 5 regioni dell’Italia Centrale (Abruzzo,

Lazio, Marche, Toscana e Umbria) e 13 da Laboratori di 6regioni dell’Italia Meridionale e Insulare (Calabria, Campa-nia, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Nessun questiona-rio è stato inviato da Laboratori della Valle d’Aosta e dellaBasilicata (Tab. 1).

Relativamente all’effettuazione delle analisi, 36 dei 61Laboratori hanno dichiarato di effettuare analisi di autoan-ticorpi anti-insula pancreatica, 17 di non effettuare alcunaanalisi di questi autoanticorpi e 5 di raccogliere campioni,ma di inviare il materiale presso altro Laboratorio. Tre que-stionari non hanno fornito informazioni relativamente alleanalisi.

Quando è stata analizzata l’offerta analitica nei Laborato-ri che hanno dichiarato di effettuare le analisi, è risultato che30 Laboratori hanno effettuato l’analisi GADA, 26 Labora-tori l’analisi ICA, 17 l’analisi IA-2A e 16 l’analisi IAA. UnLaboratorio ha effettuato anche l’analisi ZnT8A, oltre allealtre 4 analisi di autoanticorpi. La valutazione delle combi-nazioni di analisi nei singoli Laboratori ha dimostrato che9 Laboratori hanno effettuato tutte e 4 le analisi (e uno di

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Tabella 2 Offerta analitica dei Laboratori che effettuano la determinazione degli anticorpi anti-insula pancreatica

Analita Singolo(n. Lab.)

Due anticorpi(n. Lab.)

Tre anticorpi(n. Lab.)

Quattro anticorpi(n. Lab.)

GADA (4) GADA + IA-2A (2) GADA + IA-2A + IAA (3) GADA (9)

IA-2A (0) GADA + IAA (1) GADA + IA-2A + ICA (3) IA-2A

IAA (0) GADA + ICA (5) GADA + IAA + ICA (3) IAA

ICA (6) IA-2A + IAA (0) IA-2A + IAA + ICA (0) ICA

IAA + ICA (0)

IA-2A + ICA (0)

GAD65 (GADA, glutamic acid decarboxylase autoantibodies)IA-2A (IA-2A, tyrosine phosphatase IA-2 autoantibodies)IAA (IAA, insulin autoantibodies)ICA (ICA, islet cell antibodies)

Fig. 1 Percentuale dellerisposte alla domanda 3 (“Qualetecnologia utilizzate per ladeterminazione deglianticorpi?”). Colonne: ELISA(grigio); RIA (bianco); altro(nero). Per ICA: PancreasUmano (grigio); PancreasScimmia (bianco), altro (nero)

questi anche la quinta analisi di ZnT8A), 9 hanno effettuato3 analisi (3 GADA + IA-2A + IAA, 3 GADA + IA-2A +ICA e 3 GADA + IAA + ICA), 8 hanno effettuato 2 analisi(2 GADA + IA-2A, 1 GADA + IAA e 5 GADA + ICA).Infine, 10 Laboratori hanno dichiarato di effettuare una solaanalisi (4 GADA e 6 ICA) (Tab. 2).

Sono state quindi prese in considerazione le metodicheutilizzate per le suddette analisi autoanticorpali. Il 60,7% deiLaboratori che hanno dichiarato di effettuare analisi GADAha utilizzato metodiche RIA/IRMA, mentre il 35,7% ha uti-lizzato una metodica ELISA e il 3,6% un’altra metodica.Analogamente, il 75% dei Laboratori che hanno effettua-to analisi IA-2A ha utilizzato metodiche RIA/IRMA e il25% un’analisi ELISA. L’analisi IAA è stata effettuata peril 62,5% dei Laboratori con metodica RIA/IRMA e per il37,5% dei Laboratori con metodica ELISA. Infine, gli ICAsono stati determinati nel 78,3% dei Laboratori con tecnicadi immunofluorescenza su sezioni criostatiche di pancreasdi scimmia, mentre il 17,4% dei Laboratori ha dichiarato diutilizzare sezioni criostatiche di pancreas umano da donato-re. Nel 4,3% dei Laboratori, gli ICA sono stati determinati

con metodica diversa, non in immunofluorescenza indiretta(Fig. 1).

Globalmente, i Laboratori partecipanti alla survey hannodichiarato di effettuare in totale 1336 determinazioni GADAmensili, 658 determinazioni IA-2A mensili, 438 determina-zioni IAA mensili e 877 determinazioni ICA mensili. Il cari-co di lavoro è risultato non omogeneamente distribuito tra lediverse aree geografiche, dal momento che il 66–81% delleanalisi (a seconda del tipo di autoanticorpo preso in consi-derazione) sono state effettuate in Laboratori dell’Italia Set-tentrionale, il 6–14% in Laboratori dell’Italia Centrale e il13–20% in Laboratori dell’Italia Meridionale e Insulare.

Infine, solo l’85,7% dei Laboratori che eseguono le deter-minazioni ha dichiarato di eseguire regolarmente controlli diqualità interni e solo il 28,6% ha dichiarato di aver partecipa-to in passato, almeno una volta, a programmi di standardiz-zazione e/o controllo di qualità esterni della determinazionedi autoanticorpi anti-insula pancreatica (Fig. 2). Tutti i La-boratori hanno dichiarato di essere disposti a partecipare aprogrammi di standardizzazione e/o quality control.

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Fig. 2 Percentuale dellerisposte alle domande 6(“Il Vostro Laboratorio eseguecontrolli di qualità interni?”),7 (“Il Vostro Laboratorio hapartecipato, in passato, aprogrammi di standardizzazionee/o quality control delladeterminazione di autoanticorpianti-insula pancreatica?”) e 8(“Il Vostro Laboratorio èdisponibile a partecipare a unprogramma di standardizzazionee/o quality control?”). Colonne:Sì (grigio); No (bianco); nonrisponde (nero)

Discussione

Il nostro studio fornisce le prime informazioni sulla diffu-sione e utilizzazione di metodiche per la determinazione diautoanticorpi anti-insula pancreatica in Italia. Anche se, ap-parentemente, il numero di Laboratori che hanno fornito in-formazioni relative al nostro questionario appare ridotto, lanumerosità delle analisi effettuate ci permette di formularedelle conclusioni generali sull’utilizzazione clinica di questidosaggi.

Innanzitutto, la determinazione di autoanticorpi anti-insula pancreatica non appare riservata a un numero limi-tato di Laboratori di ricerca immunologica, ma è diffusaanche a Laboratori ospedalieri esclusivamente o prevalen-temente clinici. In secondo luogo, il dosaggio più diffuso èrisultato quello dei GADA. Infatti, indipendentemente dallanatura del Laboratorio preso in considerazione, i questio-nari ricevuti indicano che i GADA sono determinati routi-nariamente in 30 dei 36 Laboratori che effettuano analisidi autoanticorpi anti-insula pancreatica. Solo 6 Laboratorihanno dichiarato di non effettuare questa analisi e di deter-minare solo gli ICA in immunofluorescenza. Molto mino-re appare la diffusione di altre analisi autoanticorpali, dalmomento che IA-2A e IAA vengono eseguite, nella nostraindagine, dal 44–47% dei Laboratori attivi in questo campo.Sono ancora molto lontani da una diffusa utilizzazione cli-nica i ZnT8A che, nella nostra survey, sono stati determinatiroutinariamente solo da un Laboratorio.

La diffusa utilizzazione dei GADA come principale mar-catore immunologico di autoimmunità insulare è in accor-do con le attuali conoscenze nel campo [3]. I GADA sonoil principale marcatore di autoimmunità insulare nell’adul-to [3, 23] ed il gold marker per l’identificazione dei casidefiniti come LADA [3, 10–15]. Rappresentano, inoltre, il

marcatore al momento più standardizzato e con migliore ri-producibilità di risultati tra diversi Laboratori (Diabetes Au-toantibody Standardization Program, DASP) [20, 21]. Me-no prevedibile è invece l’ancora larga diffusione della de-terminazione degli ICA in immunofluorescenza indiretta o,meno frequentemente, con altri metodi. La determinazionedegli ICA, che ha richiesto numerosi anni e vari workshop[24, 25] per raggiungere un’adeguata standardizzazione, èper sua natura complessa. I risultati sono infatti soggettivi esemiquantitativi, in quanto basati sul giudizio personale po-sitivo/negativo di almeno due operatori su diluizioni seriatedi siero umano. Inoltre, il risultato è fortemente influenza-to dalla qualità del tessuto utilizzato come substrato [26].Infine, la complessità dell’analisi non permette una sua am-pia diffusione su larga scala e la sensibilità e la specificitàdiagnostiche degli ICA, anche nei Laboratori con maggioreesperienza nel campo, sono inferiori a quelle dei GADA, inpazienti adulti.

Occorre comunque notare che in 20 su 26 Laboratori gliICA sono stati determinati insieme ad altri autoanticorpi esolo in 6 Laboratori sono stati l’unica determinazione au-toanticorpale effettuata. Tuttavia, i motivi per questa ancoraampia diffusione della determinazione degli ICA in Labora-tori italiani non sono totalmente chiari. Molto probabilmentel’inerzia dei medici prescrittori, abituati a richiedere un cer-to tipo di analisi da numerosi anni, e dei Laboratori di analisiclinica, che reiterano determinazioni attive da molto tempo,è alla base di questo fenomeno.

Un aspetto importante del nostro studio è di aver raccoltoanche informazioni sulle metodiche utilizzate per la deter-minazione dei diversi autoanticorpi presi in considerazione.Il panorama che esce dalla nostra survey è fatto di luci edi ombre. Oltre il 60% dei Laboratori che effettuano anali-si GADA ha dichiarato di utilizzare metodiche RIA/IRMA,che al momento rappresentano ancora il gold standard per

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questa determinazione [20, 21]. Tuttavia il 36% dei Labora-tori ha dichiarato di utilizzare metodiche ELISA. Per quan-to riguarda le metodiche ELISA, la maggior parte di esse ècaratterizzata da non adeguata sensibilità e specificità dia-gnostiche [20, 21]. Tuttavia, nel corso degli ultimi anni so-no state sviluppate metodiche ELISA per la determinazionedei GADA caratterizzate da accuratezza diagnostica similea quella delle metodiche RIA/IRMA e quindi un giudizio fi-nale sulla qualità delle analisi effettuate dai Laboratori cheutilizzano metodiche ELISA dipende dallo specifico kit dia-gnostico utilizzato [21], informazione purtroppo non sem-pre disponibile nei questionari raccolti. Considerazioni ana-loghe possono essere fatte anche per la determinazione de-gli IA-2A, dal momento che circa il 70% dei Laboratori hadichiarato di utilizzare metodi RIA/IRMA e il 30% metodiELISA.

Purtroppo, nella nostra survey molti Laboratori hannoutilizzato metodiche palesemente inadeguate per la determi-nazione degli IAA e degli ICA. Fra le varie analisi di au-toanticorpi anti-insula pancreatica, gli IAA rappresentano atutt’oggi quelli meno standardizzati e quindi meno affidabi-li e riproducibili [22]. È ben noto che, nel caso degli IAA,nessuna metodica ELISA fornisce informazioni precise e at-tendibili [22, 27]. Considerazioni analoghe possono esserefatte per molte delle metodiche ICA utilizzate. È ben notoda molti anni che solo la tecnica di immunofluorescenza in-diretta su sezioni criostatiche di pancreas umano può fornire,in Laboratori esperti, dati accurati, se pur con le limitazionigià discusse in precedenza. L’utilizzo di pancreas di scimmia(o di altra specie), o di metodiche non basate sull’immuno-fluorescenza indiretta, non permette di ottenere risultati chepossano essere considerati sufficientemente adeguati per lapratica clinica.

È interessante notare che la distribuzione del carico dilavoro, in termini di numero di analisi autoanticorpali effet-tuate, non sia risultata omogenea tra le tre aree geograficheitaliane. Infatti, nella nostra survey il 66–81% delle anali-si dichiarate è stato effettuato da Laboratori localizzati nel-l’Italia Settentrionale. Questa disomogenea distribuzione èsicuramente determinata in parte dalla presenza di grandiLaboratori di ricerca e di service in regioni dell’Italia Set-tentrionale, in particolare in Lombardia. Sulla base del cari-co di lavoro dichiarato è senz’altro da prendere in conside-razione la possibilità, in alcune regioni o macroaree regio-nali, di centralizzare la determinazione degli autoanticorpianti-insula pancreatica in singoli Laboratori di riferimento.

A fini esclusivamente clinici, la determinazione deiGADA, ed eventualmente, a completamento, quella degliIA-2A, appare quella che combina accuratezza diagnostica,semplicità di analisi e sufficiente standardizzazione. La de-terminazione degli ICA e degli IAA dovrebbe essere riser-vata solo a limitati Laboratori di ricerca, con ampia espe-rienza nel campo. La determinazione dei GADA e degli

IA-2A deve essere effettuata utilizzando unicamente meto-diche con alta sensibilità e specificità diagnostiche certifica-te da programmi internazionali di standardizzazione (DASP)[21, 22]. Solo metodiche RIA/IRMA e alcune selezionatemetodiche ELISA (sulla base dei risultati ottenuti nel pro-gramma DASP) dovrebbero essere utilizzate nei Laboratoriitaliani che intendono effettuare queste analisi.

In conclusione, la nostra survey ha dimostrato che l’ana-lisi di autoanticorpi anti-insula pancreatica non è esclusiva-mente limitata a pochi Laboratori di ricerca. Correttamente,la maggior parte dei Laboratori esegue l’analisi GADA co-me principale marcatore di autoimmunità anti-insulare. Tut-tavia, molti Laboratori utilizzano metodiche inadeguate einaccurate (ICA con metodiche non in immunofluorescen-za o con pancreas non umano come substrato, metodicheELISA o altre metodiche a bassa accuratezza diagnostica).Infine, la distribuzione di queste analisi sul territorio nazio-nale è ancora disomogenea e pochi Laboratori hanno dichia-rato di aver partecipato in almeno un’occasione a programmiesterni di valutazione e/o standardizzazione.

Vi è quindi necessità di:

• potenziare la diffusione di queste analisi su tutto il terri-torio nazionale;

• selezionare solo metodiche che siano oggettivamente ac-curate e standardizzate;

• implementare periodici programmi nazionali di valutazio-ne esterna della qualità.

Ringraziamenti Desideriamo ringraziare i colleghi che, risponden-do al questionario, hanno reso possibile questo lavoro:

Elenco dei laboratori che hanno partecipato alla survey (ordinealfabetico per Regione)

ABRUZZO• Patologia Clinica, P.O. “Floraspe Renzetti”, Asl 02 Lanciano-Vasto• Patologia Clinica, Policlinico “Ss. Annunziata”, Chieti

CALABRIA• UO Laboratorio Analisi e Microbiologiche, Ospedale S. Giovanni diDio, Asp Crotone• Microbiologia e Virologia, Presidio Ospedaliero “G. Jazzolino”,Vibo Valentia• Patologia Clinica, Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico“Mater Domini” Campus Germaneto, Catanzaro• Microbiologia e Virologia Clinica e Molecolare, Azienda Ospedalie-ra di Cosenza, Presidio Ospedaliero dell’Annunziata

CAMPANIA• Dipartimento di Endocrinologia e Oncologia Molecolare e Clinica,Seconda Università di Napoli• Medicina di Laboratorio (Immunologia), Analisi Chimica Clinica,Azienda Ospedaliera Moscati, Avellino

EMILIA ROMAGNA• Patologia Clinica, Ausl Ravenna, Ambito Territoriale Faenza

FRIULI VENEZIA GIULIA• Allergologia e Immunologia Clinica, Dmc, Azienda Ospedaliera“S. Maria Degli Angeli”, Pordenone• Laboratorio di Patologia Clinica, Tolmezzo, ASS 3 Alto FriuliOspedale “Sant’Antonio Abate”, Tolmezzo (UD)

Page 7: Indagine conoscitiva sulla determinazione degli autoanticorpi nella malattia diabetica nei Laboratori italiani; Survey on the determination of islet autoantibodies in Italian Laboratories;

Riv Ital Med Lab

LAZIO• Immunoendocrinologia, Azienda Policlinico/Università “La Sapien-za”, Roma• Laboratorio dell’Ospedale S. Maria, Roma

LIGURIA• Centrale Analisi, Ospedale Pediatrico Gaslini IRCCS, Genova• Patologia Clinica, Ospedale Cairo Montenotte, ASL 2 Savonese

LOMBARDIA• 3◦ Laboratorio Analisi, Spedali Civili Brescia• Settore Autoimmunità, Lidea, Diagnostica e Ricerca San Raffaele,Laboraf; Istituto Scientifico San Raffaele, Milano• Centro Analisi Fleming• Analisi Chimico-Cliniche e Microbiologiche, Ospedale Civile diVimercate• Analisi Chimico Cliniche Patologia Clinica, Unità Sanitaria Ospeda-le Niguarda Ca’ Granda, Milano• Endocrinologia, Azienda Ospedaliera L. Sacco, Milano• Analisi, Azienda Ospedaliera Vimercate, Presidio Ospedaliero Cara-te Brianza• Microbiologia, Ospedale San Carlo Borromeo, Milano• Analisi Biochimiche-Cliniche, Fondazione Istituto NeurologicoC. Mondino IRCCS, Pavia

MARCHE• Laboratorio Centro Antidiabetico, UO Diabetologia, INRCA, IRCCSAncona• Laboratorio Analisi Fioroni, S. Benedetto del Tronto (AP)• Servizio Unificato di Laboratorio, Asur-Zona Territoriale 3 Fano

MOLISE• UOC Medicina di Laboratorio, Presidio Ospedaliero “A. Cardarelli”,Campobasso (Az. San. Reg. Molise)• Analisi, Presidio Ospedaliero “G. Vietri” Asrem (Azienda SanitariaRegione Molise)

PIEMONTE• Analisi Chimico Cliniche e Microbiologia, Azienda OspedalieraOrdine Mauriziano, Torino• Diabetologia e Malattie del Ricambio, AOU S. Giovanni Battista diTorino• Analisi Chimico-Cliniche, Azienda Sanitaria Ospedaliera “Ss. Anto-nio e Biagio—C. Arrigo”, Alessandria• Ricerche Chimico Cliniche, Azienda Ospedaliera Maggiore CaritàLab. Pinerolo, ASL TO3

PUGLIA• Sezione di Autoimmunità, Laboratorio Patologia Clinica I, AziendaOspedaliera Policlinico Bari

SARDEGNA• Unità Operativa Diabetologia, Azienda Ospedaliera Università degliStudi di Cagliari• Servizio Diabetologia e Malattie Metaboliche, Azienda OspedalieraUniversità degli Studi di Sassari

SICILIA• Laboratorio dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Giac-cone, Palermo• Patologia Clinica, Azienda Ospedaliera Villa Sofia CTO, Palermo

TOSCANA• UO Biochimico Clinica e UO Analisi Chimico Cliniche e Microbio-logiche, Ospedale S. Donato Asl 8 Arezzo• Analisi Chimico Cliniche, Azienda Ospedaliera Universitaria Senesi• Analisi Chimico Cliniche, Presidio Ospedaliero Serristori, FiglineValdarno (FI)• Laboratorio Analisi Cliniche, Ospedale S.M. Annunziata• Analisi Chimico-Cliniche, IFCA, Istituto Fiorentino Cura e Assisten-za

• Analisi Chimico Cliniche, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana• Ecomedica s.r.l. Istituto di ricerche cliniche, Empoli (FI)• Analisi Mediche, Azienda Meyer Laboratorio Analisi, Firenze• Analisi Cliniche, Azienda Borgo San Lorenzo• Patologia Clinica, Azienda ASL 7 Zona Alto Valdelsa, OspedaleMonoblocco

TRENTINO ALTO ADIGE• Biochimica Clinica, Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, Comprenso-rio di Bolzano• Analisi, Comprensorio di Merano• Patologia Clinica, Dipartimento Provinciale Trento Presidio Ospeda-liero S. Chiara—Trento

UMBRIA• Laboratorio Immunologia e Immunogenetica, Dipartimento di Me-dicina Interna, Azienda Ospedaliera “S. Maria della Misericordia”,Perugia• Analisi Chimico-Cliniche e Microbiologiche, Città di Castello Asl 1Umbria• Laboratorio Analisi della Casa di Cura Convenzionato, Casa di Cura“Liotti”, Perugia• Analisi, Presidio Alto Tevere, ASL 1, Umbria

VENETO• Analisi, Ospedale di Vicenza• Analisi Chimico Cliniche ed Ematologiche, Azienda Ospedaliera diVerona, Ospedale Civile Maggiore, Verona• Medicina di Laboratorio, Azienda Ospedaliera Università degli Studidi Padova• Analisi Chimico Cliniche, OCM Borgo Trento, Azienda Ospedalieradi Verona• UO Endocrinologia, Azienda Ospedaliera Università degli Studi diPadova

Membri del Gruppo di Studio Intersocietario SIMeL/SIBioC DiabeteMellito (oltre agli autori): Graziella Bonetti (Brescia), Anna Caldi-ni (Firenze), Mariarosa Carta (Vicenza) Ivana Cataldo (Chieti), Anto-nio Ceriello (Barcellona), Ferruccio Ceriotti (Milano), Mauro Cigna-relli (Foggia), Antonino Di Benedetto (Messina), Raffaella Faricelli(Chieti), Grazia Ferrai (Treviso), Roberto Festa (Ancona), Daniela Fo-ti (Cosenza), Maristella Graziani (Verona), Annunziata Lapolla (Pa-dova), Giuseppe Lippi (Parma), Claudia Lo Cascio (Verona), AugustoLovagnini Scher (Milano), Italiano Maccaroni (Recanati), Lucia Mal-loggi (Pisa), Massimo Massi Benedetti (Perugia), Martina Montagnana(Verona), Andrea Mosca (Milano) Renata Paleari (Milano), CristinaPellegrini (Arco di Trento), Daniela Rubin (Conegliano), AlessandroTerreni (Firenze), Roberto Testa (Ancona), Maria Letizia Tomassoni(Terni).

Conflitto di interesse Nessuno.

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