Incontri nella rete loris 5^ f

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Stavo prendendo le verdure per il pranzo, nella cantina la cui porta esterna si trova nel muro del castello verso l’orto, quando ho udito un rumore dal locale inferiore. E’ una camera più grande e più fredda della cantina, usata soprattutto per accumulare roba vecchia e inutile che un tempo veniva usata come camera di tortura del castello. Ho preso una candela che stavo usando e sono sceso nella cantina di sotto seguendo quel suono, una specie di borbottio basso, finché non ho scoperto la fonte… Un topolino era rimasto intrappolato in una rete e aveva fatto cadere di tutto nel tentativo di liberarsi. Mi sono avvicinato e ho sollevato la rete, mi ci sono infilato sotto per aiutarlo ma ci sono rimasto incastrato anch’io. Ho cercato di liberarmi e ci sarei anche riuscito se non fosse stato per quel gatto. Fissava e fissava ancora il topolino dopodiché si è avvicinato. Non sapevo che fare così ho preso il topo ma, nel tentativo di scappare dal gatto, ho iniziato a rotolale fino a che ho rotto la porta della cantina e sono rotolato giù dalla collina; il gatto è saltato sulla rete e ogni tanto veniva schiacciato dalla forza centrifuga e si sentiva “Miao…Miao…Miao…”. <<Ben ti sta, gattaccio!>>, pensavo. Io ed il topo siamo caduti in un lago ma il gatto… era volato via poco prima dell’immersione nel lago. Ho visto il gatto cavalcare un cane; il cane cercava di scrollarselo di dosso. Ho sfruttato quel momento per uscire dal lago e poi ho cercato di liberarmi dalla rete ma non ci sono riuscito. Il topo ha visto un pezzo di formaggio; così ha morso la rete spezzandola e ha mangiato con gusto il formaggio. Sono rimasto sbalordito! <<Ma potevi uscire in qualunque momento?! Perché non lo hai fatto prima?!>>, gli ho chiesto. <<Problemi?>>, ha risposto il topo con una voce chiara. <<T – tu - p – p – parli?>>, ho replicato. <<Ripeto, problemi?>>, mi ha risposto. <<Non parlarmi così, io ti ho salvato la vita!>>, gli ho detto stizzito alzando la voce. <<Vita? Ah ah ah, io ed il gatto stavamo giocando ad acchiapparci!>> <<Oh, ma almeno ti ho fatto vincere.>> <<Errore: avrei vinto se fossi rimasto nella rete…>> <<Ripeto, sei in gamba… vuoi essere il mio animale domestico?>> <<Veramente io sono “inzampa”. E poi alla tua proposta rispondo sicuramente nooo! Io amo la libertà.>>

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Stavo prendendo le verdure per il pranzo, nella cantina la cui porta esterna si trova nel muro del castello verso l’orto, quando ho udito un rumore dal locale inferiore. E’ una camera più grande e più fredda della cantina, usata soprattutto per accumulare roba vecchia e inutile che un tempo veniva usata come camera di tortura del castello. Ho preso una candela che stavo usando e sono sceso nella cantina di sotto seguendo quel suono, una specie di borbottio basso, finché non ho scoperto la fonte…Un topolino era rimasto intrappolato in una rete e aveva fatto cadere di tutto nel tentativo di liberarsi. Mi sono avvicinato e ho sollevato la rete, mi ci sono infilato sotto per aiutarlo ma ci sono rimasto incastrato anch’io. Ho cercato di liberarmi e ci sarei anche riuscito se non fosse stato per quel gatto.Fissava e fissava ancora il topolino dopodiché si è avvicinato.Non sapevo che fare così ho preso il topo ma, nel tentativo di scappare dal gatto, ho iniziato a rotolale fino a che ho rotto la porta della cantina e sono rotolato giù dalla collina; il gatto è saltato sulla rete e ogni tanto veniva schiacciato dalla forza centrifuga e si sentiva “Miao…Miao…Miao…”.<<Ben ti sta, gattaccio!>>, pensavo.Io ed il topo siamo caduti in un lago ma il gatto… era volato via poco prima dell’immersione nel lago. Ho visto il gatto cavalcare un cane; il cane cercava di scrollarselo di dosso. Ho sfruttato quel momento per uscire dal lago e poi ho cercato di liberarmi dalla rete ma non ci sono riuscito. Il topo ha visto un pezzo di formaggio; così ha morso la rete spezzandola e ha mangiato con gusto il formaggio. Sono rimasto sbalordito!<<Ma potevi uscire in qualunque momento?! Perché non lo hai fatto prima?!>>, gli ho chiesto.<<Problemi?>>, ha risposto il topo con una voce chiara.<<T – tu - p – p – parli?>>, ho replicato.<<Ripeto, problemi?>>, mi ha risposto.<<Non parlarmi così, io ti ho salvato la vita!>>, gli ho detto stizzito alzando la voce.<<Vita? Ah ah ah, io ed il gatto stavamo giocando ad acchiapparci!>><<Oh, ma almeno ti ho fatto vincere.>><<Errore: avrei vinto se fossi rimasto nella rete…>><<Ripeto, sei in gamba… vuoi essere il mio animale domestico?>><<Veramente io sono “inzampa”. E poi alla tua proposta rispondo sicuramente nooo! Io amo la libertà.>>

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<<Ho del formaggio.>><<Davvero? Sono tuo… prendimi, amami…>><<Amami?! Wow…. andiamoci piano!>><<Ok.>>Ho preso il topo e siamo tornati nel castello e gli ho dato molto formaggio.Ma, dall’esterno, all’improvviso… “Miaaaooo”. Il gatto era ancora sulla schiena del cane. Ho preso il gatto e l’ho portato in casa e gli ho dato del pesce. <<Grrrrazie!>>, mi ha detto.Ho preso anche il cane e gli ho chiesto: <<Vuoi degli ossi?>><<Si, si!>>, ha risposto il cane.<<Ma non dovrai più dar fastidio al…>>, non ho finito la frase che il cane ha aggiunto:

<<Siiii, tutto ciò che vuoi, ossi – ossi – ossi!>>Ho dato gli ossi al cane e quando tutti erano sazi, abbiamo fatto un “acchiapparello pazzo”: il topo è inciampato su un sassolino, il gatto è inciampato sul topo, il cane è scivolato su una buccia ed io su una sedia… alla fine ridevamo tutti a crepapelle.Abbiamo inventato nuovi giochi come il “guardatore”: se il topo vede me deve cercare di prendermi; se io vedo il cane devo prenderlo e così via.Ora siamo diventati grandi ma, ricordando i vecchi tempi, ci siamo messi a ridere così, senza motivo, ed il topo ha detto: <<Formaggiooo!!! Me ne dai un pezzo?>>,

io gliel’ho dato e poi tutti quanti a giocare alla playstation 3.