Incontri - MITO SettembreMusica · 11 ° Gallerie d ... Arretra Beethoven, avanza Schubert. Il tema...
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SettembreMusica
Torino MilanoFestival Internazionaledella Musica
04_21 settembre 2014Ottava edizione
Orchestra Filarmonicadi San PietroburgoYuri Temirkanov direttore
BrahmsCajkovskij
MilanoTeatro degli Arcimboldi
Martedì 9.IX.14ore 21
11°
Inco
ntr
iGallerie d’Italia, Piazza della Scala, ore 16
MITO incontra i grandi maestriIncontro conYuri Temirkanov
Partecipano Francesca ColomboFrancesco Micheli
Coordina Carla Moreni
Live Networking
Si ringraziaIntesa SanpaoloGallerie d’Italia
Johannes Brahms (1833-1897)Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73 (1877) 40 min. ca Allegro non troppo Adagio non troppo Allegretto grazioso (quasi andantino) – Presto ma non assai Allegro con spirito
Pëtr Il’ic Cajkovskij (1840-1893)Lo Schiaccianoci (1891-92) 40 min. ca
Dall’Atto II Scène: Le palais enchanté de Confituremburg Scène: L’arrivée de Casse-Noisette et ClaireDivertissement: Le chocolat: Danse espagnole Le café: Danse arabe Le thé: Danse chinoise Trépak: Danse russe Danse des mirlitonsValse des fleursPas de deux: Danse du Prince et de la Fée DragéeValse finale et apothèose
Orchestra Filarmonica di San PietroburgoYuri Temirkanov, direttore
Con il contributo di
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Sogno e idillio: un punto d’incontro
Le posizioni sono distanti. Qualche invito, qualche frase di cortesia, silenzi imbarazzati. Nessuno dei due ama le compo-sizioni dell’altro. Brahms e Cajkovskij sembrano appartenere a mondi opposti. Quando si incontrano, a Lipsia, in casa del violinista Adolph Brodsky, al sofisticato maestro russo l’orso amburghese ricorda la figura di un ‘anziano, bel pope’ : «Per Brahms – scrive Cajkovskij – ho solo del rispetto in quanto musicista onesto, di principio, energico, ma, per quanto io abbia desiderato altrimenti, non riesco ad amare la sua musica [...]. Nella sua musica vi è qualcosa di arido, freddo, nebuloso e indefinito che è estraneo all’anima russa. [...] Brahms non ha alcuna inventiva melodica; le sue idee musicali non arrivano mai a conclusione [...]. Si vergogna di usare un linguaggio che parli veramente al cuore [...]. È profondo o sta solto tentando di nascondere la sua estrema povertà di invenzione con un simulacro della profondità?». Concessione sferzante: «Non tro-verai mai nella sua musica qualcosa di banale o un’imitazione; è sempre serissimo, nobilissimo e, all’apparenza, perfino origi-nale; tuttavia gli manca la cosa più importante: la bellezza!». Giudizi severi, che Brahms certo non ricambia. I due grandi romantici restano agli antipodi. Soprattutto, verrebbe da dire, se si confronta, come in questo concerto, una sinfonia con un balletto, musica assoluta e musica narrativa; severità di costruzione da un lato, sortilegio sensuale e luccicante legge-rezza dall’altro. Eppure: a sorpresa, proprio con la Seconda Sinfonia di Brahms e il Secondo Atto dello Schiaccianoci, forse ci troviamo di fronte a un raro punto, se non di tangenza, almeno di non belligeranza. Tra le quattro sinfonie di Brahms, la Seconda è la più ‘danzante’. Lo Schiaccianoci è forse il più articolato e ‘sinfonico’ fra i balletti di Cajkovskij. Anno 1877. Brahms, che per scrivere la sua Prima Sinfonia ha atteso circa un quarto di secolo di carriera compositiva (e timore reverenziale), scrive la Seconda molto più in fretta: d’estate, in Carinzia, a Pörtschach sul Wörthersee, nelle stan-ze di un castello (quelle al piano terra, scherza il compositore: di sopra, il pianoforte non riusciva a passare...). E molto (non tutto) in questa sinfonia ci parla di grazia silvana e fresca amabilità. Qui la vena melodica brahmsiana, così aspramen-te denigrata, affiora con più sorridente ‘semplicità’. Come suo solito, l’orso dissimula: nelle lettere di quei mesi chia-ma la Seconda sinfonia, il suo «neues liebliches Ungeheuer» (nuovo adorabile mostro); la descrive «lamentevole» a tal segno, che gli orchestrali viennesi già la starebbero provando «con il lutto al braccio»... Depista un’ammiratrice, Elisabet von Herzogenberg: «La nuova non è invero una Sinfonia con la S maiuscola [keine Symphonie, sondern bloß eine Sinfonie] e non serve ch’io gliela suoni in anticipo. Basta ch’ella sieda al pianoforte e prema i piedini ora sull’uno, ora sull’altro pedale e suoni per un certo tempo l’accordo di fa minore...». Depista (o irride) perfino il critico filo-brahmsiano Eduard Hanslick: «La troverai così serena e amabile, da pensare ch’io l’abbia scritta per te; anzi, per la tua giovane moglie».Serena e amabile: al debutto (il 30 dicembre 1877), i vien-nesi, in vena di generosi complimenti, la battezzano subito
«Sinfonia Viennese»; altri la dicono mozartiana, o pastorale, o schubertiana. Delle quattro, la Seconda è quella che ha più mutamenti di tempo e più tempi ternari. Non c’è solo l’Allegretto grazioso in 3/4 e 3/8, anche il primo Allegro non troppo ha le movenze di un valzer lento, in 3/4; l’Adagio non troppo ha una lunga sezione in 12/8. Fluidissima, fonda la sua speciale unità tematica ora su elementi minimi (sentirete, all’inizio, crescere il primo tema, a partire dalla cellula di ‘tre note più una’, dagli archi gravi ai legni), ora su un canto spiegato, dal lirismo vibrante e nostalgico. Ancora all’esordio: il secondo tema, soave e cullante, pennellato in fa diesis minore da viole e violoncelli e poi ripreso in la maggiore, lo riconosciamo subito, è la famosa ninna-nanna, il Wiegenlied op. 49 n. 4 che Brahms, quasi dieci anni prima, aveva dedicato alla sua ex corista e amica Bertha Faber nata Porubszky, all’arrivo del suo secondo figlio («Per un uso in ogni tempo felice», dice la dedica): «Guten Abend, gut’ Nacht / mit Rosen bedacht», in Italia si cantava ai bambini come «Buona notte, o gentil, / chiudi il ciglio al riposo»...Così, tutta la Sinfonia è costellata di ampie oasi liriche: nell’Adagio non trop-po, il solenne arioso dei violoncelli in si maggiore; nel più ligneo sol mag-giore dell’Allegretto grazioso, il canto lacrimoso dell’oboe. Nel Finale, dopo il sommesso unisono degli archi e l’esplodere della marcia formidabile, ecco un’altra melodia sontuosa (in sincope, viole e violini primi, in la maggio-re). E dove più è vivo il melos, là più arretra la contrapposizione tematica, e persino la variazione, vero emblema di germanesimo sinfonico, nonché emblema brahmsiano tout court. Arretra Beethoven, avanza Schubert. Il tema del Wiegenlied è estraneo allo sviluppo, il tema ‘sontuoso’ del Finale resta quasi intatto. Schubertianamente, la parentela tematica elude i contra-sti; schubertianamente, basta un lieve tocco maggiore/minore per velare il canto di infinita mestizia (nell’Allegretto grazioso, il si bemolle che di colpo fa piangere l’oboe in sol minore)...Certo, altro è il fine e altra è la sostanza: ma la purezza lirica e la grazia geor-gica di questo Brahms non sembrano poi così lontane dal fascino fiabesco dello Schiaccianoci (1891-1892), dalle sue malcelate malinconie, dalla sua non sempre convincente innocenza. La scrittura cajkovskijana è qui molto ‘sinfonica’. Come ha notato Roland John Wiley, il balletto ha un rigoroso impianto tonale, con i due atti in parallelo, aperti e chiusi da movimenti in si bemolle maggiore, con al centro (n. 9 e n. 10) scene in mi maggiore o mi minore. La scrittura cajkovskijana è qui ‘sinfonica’ non semplicemente per maestosità (il Pas de deux), ma soprattutto per eccelsa sapienza orche-strale e per finezza timbrica (per la prima volta viene introdotta la celesta, tinnulo straniamento nella Danse de la Fée Dragée). Dell’originale raccon-to di E. T. A. Hoffmann, Der Nussknacker und Mausekönig (Schiaccianoci e il re dei topi, 1816: personaggi e ambienti sono tutti tedeschi, questo a Brahms sarebbe stato gradito...), Cajkovskij utilizza una rielaborazione, fir-mata Alexandre Dumas padre, che fa del secondo atto un viaggio magico nel regno di Confiturenbourg, dove il Principe, ovvero Schiaccianoci, conduce Clara come in un sogno. Dominano inesauribile fioritura melodica e seducen-te brillantezza; eppure, il ‘sinfonismo’ di Cajkovskij non elude qui del tutto una ‘sua’ elaborazione tematica: pensiamo a come la citazione della battaglia contro i topi acquisti l’iridescenza del ricordo all’Arrivée de Casse-Noisette et Claire o al fine contrappunto del corno inglese ‘sotto’ i tre flauti della Danse des Mirlitons.Punto di convergenza: per la discontinuità del canovaccio, l’atto secondo del celebre balletto è, sì, musica scenica, ma in grado assai minore rispetto all’atto primo. L’azione si arresta: e questa sospensione del decorso narrati-vo rende l’esito musicale assai prossimo alla ‘pura’, astratta suite di danze. Ecco la sequenza del Divertissement, con il suo sorridente orientalismo, le gustose miniature di Danse espagnole (con la fierezza di trombe e nacche-
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re), Danse arabe (con il tema di una ninna-nanna georgiana, curioso paral-lelo con il Wiegenlied in Brahms), Danse chinoise (con il guizzo del flauto in sovracuto), la trascinante Danse russe, l’evocatività delle trombe nella sezione in minore della Danse des mirlitons (curioso, hanno quasi la stessa figurazione degli archi del Presto ma non assai, nell’Allegretto grazioso della Sinfonia brahmsiana). Ci fosse anche una Danza ungherese, allora sì, il confronto sarebbe decisivo...
Gian Mario BenzingCorriere della Sera
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Yuri Temirkanov, direttore
Dal 1988 Yuri Temirkanov ricopre l’incarico di Direttore artistico e Direttore principale dell’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, che dirige regolar-mente in occasione di tournée internazionali e registrazioni in studio. Nato nella città caucasica di Nal’chik, Yuri Temirkanov ha iniziato gli studi di violino e di viola alla scuola per giovani talenti di Leningrado, completandoli al Conservatorio della stessa città insieme a quelli di composizione. Nel 1966, dopo aver vinto il Concorso Nazionale Sovietico per direttori d’orchestra, è stato invitato da Kirill Kondrašin a una tournée in Europa e Stati Uniti con il violinista David Oistrakh e l’Orchestra Filarmonica di Mosca.Yuri Temirkanov ha debuttato con l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo (quando ancora si chiamava Filarmonica di Leningrado) nel 1967 ed è stato quindi invitato a far parte della compagine orchestrale nel ruolo di mae-stro sostituto del direttore Evgenij Mravinskij. Nel 1968 è stato designato Direttore principale dell’orchestra fino al nuovo incarico di Direttore musi-cale dell’attuale Teatro Mariinskij nel 1976, dove è rimasto fino al 1988. Le produzioni Evgenij Onegin e La dama di picche da lui dirette rimangono tutt’ora nella storia del Teatro.Il maestro Temirkanov è frequentemente Direttore ospite delle più grandi orchestre in Europa, Asia e Stati Uniti. Può vantare il fatto di essere sta-to il primo artista russo a ottenere il permesso di esibirsi negli Stati Uniti dopo la ripresa delle relazioni diplomatiche in seguito alla fine del conflit-to in Afghanistan nel 1988. Ha diretto le più importanti compagini orche-strali, tra le quali i Berliner, i Wiener, la Dresden Staatskapelle, la London Philharmonic, la London Symphony, la Philharmonia Orchestra, la Royal Concertgebouw Orchestra, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e la Filarmonica della Scala. Dopo aver debuttato a Londra con la Royal Philharmonic Orchestra nel 1977, è stato scelto come Direttore princi-pale ospite, e quindi nel 1992 viene nominato Direttore principale, posizione che ha ricoperto fino al 1988. Dal 1992 al 1997 è stato anche Direttore prin-cipale ospite della Dresden Philharmonic Orchestra e dal 1998 al 2008 della Danish National Radio Symphony Orchestra. Ospite abituale delle maggiori compagini americane quali le orchestre di New York, Philadelphia, Boston, Chicago, Cleveland, San Francisco e Los Angeles, è stato Direttore musicale della Baltimore Symphony Orchestra dal 2000 al 2006, del Teatro Regio di Parma dal 2010 al 2012 e Direttore principale ospite del Teatro Bolshoi fino al 2009. Le sue numerose registrazioni discografiche includono colla-borazioni con la Filarmonica di San Pietroburgo, New York Philharmonic, Danish National Radio Symphony Orchestra e Royal Philharmonic Orchestra con cui ha registrato il ciclo completo dei balletti di Stravinskij e le sinfo-nie di Cajkovskij. Per dieci giorni, durante il periodo natalizio, il Maestro Temirkanov organizza il festival annuale International Winter Festival Arts Square a San Pietroburgo. Unico nel suo genere, il festival riunisce artisti del più alto calibro, confermando lo status di San Pietroburgo come una delle capitali culturali d’Europa. Il maestro ha ricevuto prestigiosi premi in Russia. Nel 2003, il presidente Vladimir Putin gli ha conferito la medaglia presidenziale; nel 2002 ha ricevuto il Premio Abbiati come miglior direttore, e nel 2003 è stato nominato Direttore dell’anno in Italia. È stato insignito di recente del titolo di Accademico onorario di Santa Cecilia. Nel 2012 è stato insignito dell’ordine della stella d’Italia nel grado di Commendatore dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Si ringrazia The Westin Palace – Milano per l’accoglienza del maestro Temirkanov
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Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo
Il più antico complesso sinfonico russo, l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, fu fondato nel 1882 quando, su ordine di Alessandro iii, nacque il Coro Musicale Imperiale, prototipo dell’odierno Collettivo d’Onore della Federazione Russa, fondato per esibirsi alla presenza dei sovrani durante ricevimenti, cerimonie ufficiali, balli, rappresentazioni teatrali e concerti di corte. Apice di questa attività è la partecipazione, nel 1896, alle sfarzose rappresentazioni per l’incoronazione di Nicola ii. Nel 1897 il Coro di Corte diventò Orchestra di Corte; i musicisti furono trasferiti dal dipartimento mili-tare e si videro riconoscere gli stessi diritti degli attori dei teatri imperiali. All’inizio del ventesimo secolo venne concesso ai musicisti di esibirsi in con-certi a pagamento aperti al pubblico. La serie di concerti intitolata Raccolte orchestrali di novità musicali propose in Russia le prime esecuzioni dei poemi sinfonici di Richard Strauss (Ein Heldenleben e Also Sprach Zarathustra), della Prima Sinfonia di Mahler, della Nona Sinfonia di Bruckner e della Sinfonia n. 3 Il Poema Divino di Skrjabin. Tra i direttori si annoverano musicisti di fama mondiale, quali Richard Strauss, Arthur Nikisch, Alexander Glazunov e Sergej Koussevitsky. Nel 1917 la compagine orchestrale divenne Orchestra di Stato, e con un decreto del 1921 fu integrata nella Filarmonica di Pietrogrado appena fondata. In quel periodo l’orchestra vide alternarsi sul podio molti grandi direttori occidentali, fra gli altri Otto Klemperer, Bruno Walter, Felix Weingartner, e solisti di fama come Vladimir Horowitz e Sergej Prokof’ev (quest’ultimo nei suoi concerti per pianoforte e orchestra). Su iniziativa di direttori stranieri, l’orchestra iniziò ad affrontare anche il repertorio moder-no: Stravinskij, Schoenberg, Berg, Hindemith, Honegger, Poulenc. Entrava nel suo repertorio la musica di autori russi: nel 1918 fu eseguita per la prima volta la Prima Sinfonia di Prokof’ev, sotto la direzione del compositore. Con la bacchetta di Nikolay Malko, invece, debuttò nel 1926 la Prima Sinfonia di Šostakovic, nella Sala Grande della Filarmonica di Leningrado (l’attuale San Pietroburgo). Nel 1934 fu il primo organico del paese a ricevere il titolo di Orchestra d’Onore della Federazione Russa. Quattro anni più tardi Evgenij Mravinskij, vincitore del primo premio del Concorso Nazionale per diret-tori, iniziò il suo sodalizio con l’orchestra, e nei cinquant’anni successivi la trasformò gradualmente in una delle migliori al mondo; l’orchestra divenne così, rapidamente, il punto di riferimento per l’esecuzione delle Sinfonie di Cajkovskij e di Šostakovic. Il primo tour all’estero ebbe luogo nel 1946 – l’unico nella storia dell’Unione Sovietica. Da quel momento, la presenza nei numerosi festival europei (Salisburgo, Edimburgo e Savonlinna, Maggio Musicale Fiorentino, Prague Spring, Warsaw Autumn, Week of Sibelius e Grieg Festival) è divenuta una consuetudine. Rimane assolutamente unico il sodalizio creativo tra Mravinskij e Šostakovic; molte delle sue sinfonie ebbero la loro prima esecuzione con la bacchetta di Mravinskij. Il profondo apprez-zamento da parte di Šostakovic per tale collaborazione emerge con evidenza dal fatto che il compositore dedicò proprio al direttore l’Ottava Sinfonia. Nel 1988, dopo la scomparsa di Mravinskij l’orchestra ha scelto come nuovo Direttore principale Yuri Temirkanov, che la guida ancora oggi. Il repertorio si è di recente arricchito di altre prime esecuzioni in territorio russo, come Il canto sospeso di Luigi Nono, e il Requiem polacco di Penderecki (sotto la direzione del compositore). Questa stagione celebrerà il doppio anniversario di Yuri Temirkanov: i 25 anni di direzione a capo della Filarmonica di San Pietroburgo e il suo 75° compleanno.
L’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo ringrazia Canali per la fornitura degli abiti dei professori d’orchestra
Violini primi
Lev Klychkov**Pavel PopovAlexander ZolotarevYury UshchapovskyValentin LukinSergey TeterinOlga RybalchenkoNatalia SokolovaOlga PankovaKsenia PetrashGrigory SedukhAlexey VasilyevAlexander RikhterTatiana MakarovaMaria Irashina-PimenovaNikolay TkachenkoMikhail AlexeevVera Vasileva
Violini secondi
Ilya Kozlov* Igor ZolotarevTatiana ShmelevaDmitrii PetrovLiubov KhatinaZhanna ProskurovaDmitry KoryavkoVeronika DygodyukNikolay DygodyukRuslan KozlovKonstantin BasokElizaveta PetrovaOlga KotlyarevskayaYury GorbachevArgine StepanianYaroslav Zaboyarkin
Viole
Andrey Dogadin*Yury DmitrievAlexey BogoradDenis GonchearDmitry KosolapovKonstantin BychkovTatiana GromovaIosif NurdaevAleksandr ChizhovLeonid LobachAlexey Koptev Elena Panfilova
Violoncelli
Dmitry Khrychev*Nikolay GimaletdinovTaras TrepelSergey ChernyadyevNikita ZubarevMikhail SlavinNikolay MatveevAlexander KulibabinStanislav LyaminEvgenii Kogan
Contrabbassi
Artem Chirkov*Rostislav IakovlevOleg KirillovMikhail GlazachevNikolay ChausovAlexey IvanovAlexey ChubachinNikolay SyrayArseny PetrovNikita Makin
Flauti
Marina Vorozhtsova*Dmitry TerentyevOlga Viland
Ottavino
Ksenia Kuelyar-Podgaynova
Oboi
Artsiom IsayeuYuriy NefyodovArtsiom Trafimenka
Corno inglese
Mikhail Dymsky
Clarinetti
Andrey Laukhin*Denis SukhovNikita Liutikov
Clarinetto basso
Vitalii Rumiantcev
Fagotti
Aleksei DmitrievVasily ChernichkaAnton Gutsevich
Controfagotto
Aleksei Siliutin
Corni
Igor KarzovOleg SkrotskyAnatoly SurzhokNikolay DubrovinKirill MironElena Akhmetgareeva
Trombe
Igor Sharapov*Vyacheslav DmitrovMikhail RomanovBogdan Dekhtiaruk
Trombone
Maxim Ignatyev* Dmitry AndreevDenis NesterovVitaly Gorlitsky
Tuba
Valentin Avvakumov
Percussioni
Dmitry KlemenokMikhail LestovRuben RamazyanAlexander MikhaylovKonstantin SolovevValery Znamenskiy
Arpe
Anna MakarovaAndres Izmaylov
Piano e Celesta
Maxim Pankov
Librarian
Leonid Voronov
Stage Manager
Alexander Novikov
Technician
Alexander Vinogradov
Executive Director
Ilya Teplyakov
Deputy Director
Galina Logutenko
* prima parte** concertmaster
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Ritratti contemporaneia confronto: Fabio Vacchi e Beat FurrerPer conoscere a fondo due tra i maggiori compositori viventi, l’italiano Fabio Vacchi e l’austriaco Beat Furrer
13.IX mdi ensemble16.IX Filarmonica ‘900 Teatro Regio Torino18.IX Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
SettembreMusica
Torino MilanoFestival Internazionaledella Musica
04_21 settembre 2014Ottava edizione
Biglietteria MITO in Expo Gate Online conviene www.mitosettembremusica.it
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UN MONDOIN CUI L’ARTEE PER TUTTI EPOSSIBILE.
Comitato di coordinamento
Enzo RestagnoDirettore artistico
Un progetto di
Città di Milano
Giuliano PisapiaSindaco
Presidente del Festival
Filippo Del CornoAssessore alla Cultura
Giulia AmatoDirettore Generale Cultura
Presidente Francesco Micheli
Vicepresidente Maurizio Braccialarghe
Milano
Giulia AmatoDirettore Generale Cultura
Francesca ColomboSegretario generale
Coordinatore artistico
Torino
Aldo GarbariniDirettore Cultura,
Educazione e Gioventù
Angela La RotellaSegretario generale
Claudio MerloResponsabile generaleCoordinatore artistico
Città di Torino
Piero FassinoSindaco
Presidente del Festival
Maurizio BraccialargheAssessore alla Cultura, Turismo e Promozione
Aldo GarbariniDirettore Cultura,
Educazione e Gioventù
Associazione per il Festival Internazionaledella Musica di Milano
FondatoriFrancesco Micheli, Roberto CalassoFrancesca Colombo, Piergaetano MarchettiMassimo Vitta-Zelman
Comitato di PatronageLouis Andriessen, Alberto Arbasino, Giovanni BazoliGeorge Benjamin, Ilaria Borletti Buitoni, Pierre BoulezGillo Dorfles, Umberto Eco, Bruno Ermolli, Inge FeltrinelliFranz Xaver Ohnesorg, Ermanno Olmi, Sandro ParenzoAlexander Pereira, Renzo Piano, Arnaldo PomodoroLivia Pomodoro, Davide Rampello, Gianfranco RavasiDaria Rocca, Franca Sozzani, Umberto VeronesiAd memoriam Gae Aulenti, Louis Pereira Leal
Consiglio DirettivoFrancesco Micheli, PresidenteMarco Bassetti, Pierluigi Cerri, Lella FantoniRoberta Furcolo, Leo Nahon, Roberto Spada
Collegio dei RevisoriMarco Guerrieri, Eugenio RomitaMarco Giulio Luigi Sabatini
MilanoAssociazione per il Festival Internazionale della Musica di MilanoFrancesca ColomboSegretario generale e Coordinatore artistico
Stefania BruciniResponsabile promozione e biglietteriaCarlotta ColomboResponsabile produzioneEmma De LucaReferente comunicazioneFederica MicheliniAssistente Segretario generale e Responsabile partner e sponsorLuisella MolinaResponsabile organizzazione
Lo Staff del FestivalSegreteria generaleCristina Calliera, Eleonora Porro e Vincenzo Langella
ComunicazioneLivio Aragona, Irene D’Orazio, Christian Gancitano, Valentina Trovatocon Matteo Arena e Federica Brisci, Arianna Lodi, Elena Orazi, Niccolò Paletti
ProduzioneFrancesco Bollani, Stefano Coppelli, Matteo Milani con Nicola Acquaviva, Elena Bertolino, Diego Dioguardi, Elena Marta Grava e Michela Lucia Buscema, Eléonore Létang-Dejoux, Ivana Maiocchi, Eleonora Malliani
OrganizzazioneMassimo Nebuloni, Nora Picetti,Elisabetta Maria Tonin ed Elena Barilli
Promozione e BiglietteriaAlice Boerci, Alberto Raimondo con Annalisa Cataldi,Alice Lecchi, Victoria Malighetti, Jacopo Eros Molè,Caterina Novaria, Anisa Spaho ed Elena Saracino
via Dogana, 220123 Milanotelefono +39 02 88464725fax +39 02 [email protected]
Si ringraziano i tanti, facenti parte delle Istituzioni, dei partner, degli sponsor e delle organizzazioni musicali e culturali che assieme agli operatori e addetti a teatri, palazzi e chiese hanno contribuito con passione alla realizzazione del Festival
Coordinamento Ufficio Stampa [email protected]
www.mitosettembremusica.it
Rivedi gli scatti e le immagini del festivalyoutube.com/mitosettembremusicaflickr.com/photos/mitosettembremusica
L’organizzazione di MITO SettembreMusica
MITO SettembreMusica Ottava edizione
MITO a Milano è un evento sostenibile grazie a
Con il sostegno di Edison il Festival è il primo evento musicale in Italia progettato e gestito in maniera sostenibile, che si sta certificando ISO 20121. MITO è anche a emissioni zero grazie alla compensazione delle emissioni di CO2 attraverso titoli di Garanzia d’Origine Edison che attestano la produzione di energia da fonti rinnovabili. In collaborazione con EventiSostenibili.it
I Partner del Festival
Sponsor tecnici
Sponsor Media partner
Un progetto di Realizzato da Con il sostegno di
Partner Istituzionale
Partner Istituzionale
Si ringrazia per l’accoglienza degli artistiCioccolateria Artigiana Guido GobinoRiso Scotti SnackAcqua Eva
Si ringrazia per le divise dello staffAspesi
I sentieri sonori di MITO
Aimez-vous Brahms?
160° Janácek La Grande Guerra
Focus Furrer/Vacchi
… lo sapevi che i programmi di sala del festival sono anche on-line?Scarica l’app di MITO o vai sul nostro sito!
www.mitosettembremusica.it
Musica, poesia e lettere dal fronte:per scoprire con la musica le voci della nostra storia
6.IX ore 17 Teatro Ringhiera Ta-pum, suoni e parole della Grande Guerra
7.IX ore 17 Auditorium San Fedele Lorna Windsor e il duo Ballista-Canino
14.IX ore 16 Chiesa Sant’Alessandro I Canti della Grande Guerra Coro della S.A.T.
Alla scoperta del gusto della MittelEuropa con due appassionati quartetti d’archi, il visionario Diario di uno scomparso, tre capolavori per pianoforte e la magistrale Sinfonietta con la celebre Orchestra Filarmonica Ceca: per conoscere uno dei maggiori compositori del ’900
10.IX ore 17 Chiesa di Sant’Antonio Abate Quartetto Energie Nove
16.IX ore 17 Piccolo Teatro Grassi il Coro di Praga con Ivo Kahánek Diario di uno scomparso
17.IX ore 21 Teatro degli Arcimboldi Orchestra Filarmonica Ceca musiche di Janácek, Smetana e Dvorák
18.IX ore 17 Teatro Out Off Ivo Kahánek musiche per pianoforte solo
Per conoscere a fondo due tra i maggiori compositori viventi, l’italiano Fabio Vacchi e l’austriaco Beat Furrer
13.IX ore 17 Piccolo Teatro Studio Melato mdi ensemble
16.IX ore 21 Teatro Dal Verme Filarmonica ’900
18.IX ore 21Conservatorio di Milano, Sala Verdi Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
Oltre alle sinfonie, l’integrale pianistica con i giovani talenti vincitoridi importanti concorsi internazionali
dal 8.IX al 18.IX ore 18 Conservatorio di Milano, Sala Puccini Ciclo pianistico
9.IX ore 17 Teatro Menotti Trio Talweg