TEMA ITALIANO

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7/24/2019 TEMA ITALIANO http://slidepdf.com/reader/full/tema-italiano 1/15 Quarta lezione – Le violenze atmosferiche I disastri mediterranei - Forti piogge e temporali - Le alluvioni estese e le alluvioni lampo – Le frane - Le trombe d’ aria - Le valanghe - Altri climi: cenni sui cicloni tropicali e sui tornado. Il Mediterraneo E’ un mare chiuso come ve ne sono pochi su !uesta "erra #nota $% tutto circondato da terre #proprio !uesto & il significato del suo nome% se non fosse per 'ibilterra un passaggio largo al massimo neanche () *m e dal $+, per il anale di /ue0. 1er il ricambio totale delle sue ac!ue occorrono circa 23)) anni. La singolarit4 del Mediterraneo & gi4 espressa dalle caratteristiche fisiche dell’ ac!ua. Il valore medio nell’ anno della temperatura delle sue ac!ue superficiali vale circa $ 5 con una differen0a di ben 2-+ gradi dalle condi0ioni dell’ 6ceano Atlantico a pari latitudine. La salinit4 media & del 72 per mille #nota 8% contro il 73 per mille dell’ Atlantico prospiciente 'ibilterra. Ma la personalit4 di !uesto mare viene poi fuori in pratica dalle sue condi0ioni climatiche sen0a dubbio in prevalen0a favorevoli -come testimonia la moltitudine di turisti in arrivo ogni anno e in ogni stagione- ma non sempre. Il fatto che le ac!ue del Mediterraneo siano calde vuol dire che offrono energia e vapore all’ aria sovrastante per i processi di forma0ione delle depressioni delle nubi dei sistemi nuvolosi organi00ati e delle perturba0ioni. 6ltre alle perturba0ioni in arrivo dal vicino Atlantico !ui ne nascono dun!ue delle altre introducendo nuove incognite e altre incerte00e nei processi di calcolo che portano alle previsioni meteorologiche. Il Mediterraneo infatti & uno dei luoghi della "erra dove & pi9 difficile fare una buona prognosi del tempo. Anche perch a parte l’ oceano delle nostre latitudini ci troviamo al crocevia di correnti atmosferiche di origine e di natura molto diverse tra loro provenienti dal ;ord Atlantico fredde e instabili dall’ 6ceano Artico gelide dalle pianure russe e dai <alcani molto fredde d’ inverno e infuocate d’ estate dal deserto del /ahara molto calde e asciutte in origine e poi via via passando sul mare sempre pi9 umide. L’ intera0ione spesso brusca dei venti freddi che irrompono sul mare attraverso gli stretti varchi tra le montagne con !uelli caldi nordafricani e l’ energia e il vapore messi a disposi0ione dalla superficie del mare rendono a volte il tempo fortemente perturbato e sviluppano ogni tanto tempeste di for0a distruttiva. =no studio climatico-statistico sulle fre!uen0e e le traiettorie delle circola0ioni intense di bassa pressione #depressioni% capaci di generare e poi sostenute da venti di burrasca o pi9 forti #venti a for0a + superiori a ,) *m>h% ha messo in eviden0a l’ esisten0a di tre vie di percorren0a che anche se complicate da !ualche ramifica0ione e diverso orientamento sono disposte grosso modo lungo i paralleli. "enuto conto che lo scenario di riferimento & il Mediterraneo possiamo chiamare !ueste  strade la via setten-  ;ota $ – 'li altri sono il Mar ;ero il Mar aspio il <altico e par0ialmente chiusi il Mare del ;ord e la <aia di ?udson #anada%. ;ota 8 – 6ssia 72 grammi di sali in un litro di ac!ua di mare. 1

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Quarta lezione – Le violenze atmosferiche

I disastri mediterranei - Forti piogge e temporali - Le alluvioni estese e lealluvioni lampo – Le frane - Le trombe d’ aria - Le valanghe - Altri climi:cenni sui cicloni tropicali e sui tornado.

Il Mediterraneo

E’ un mare chiuso come ve ne sono pochi su !uesta "erra #nota $%tutto circondato da terre #proprio !uesto & il significato del suo nome% senon fosse per 'ibilterra un passaggio largo al massimo neanche () *m edal $+, per il anale di /ue0. 1er il ricambio totale delle sue ac!ueoccorrono circa 23)) anni. La singolarit4 del Mediterraneo & gi4 espressadalle caratteristiche fisiche dell’ ac!ua. Il valore medio nell’ anno dellatemperatura delle sue ac!ue superficiali vale circa $ 5 con una

differen0a di ben 2-+ gradi dalle condi0ioni dell’ 6ceano Atlantico a parilatitudine. La salinit4 media & del 72 per mille #nota 8% contro il 73 per milledell’ Atlantico prospiciente 'ibilterra. Ma la personalit4 di !uesto mareviene poi fuori in pratica dalle sue condi0ioni climatiche sen0a dubbio inprevalen0a favorevoli -come testimonia la moltitudine di turisti in arrivo ognianno e in ogni stagione- ma non sempre.

Il fatto che le ac!ue del Mediterraneo siano calde vuol dire che offronoenergia e vapore all’ aria sovrastante per i processi di forma0ione delledepressioni delle nubi dei sistemi nuvolosi organi00ati e delleperturba0ioni. 6ltre alle perturba0ioni in arrivo dal vicino Atlantico !ui nenascono dun!ue delle altre introducendo nuove incognite e altre

incerte00e nei processi di calcolo che portano alle previsionimeteorologiche. Il Mediterraneo infatti & uno dei luoghi della "erra dove &pi9 difficile fare una buona prognosi del tempo. Anche perch a parte l’oceano delle nostre latitudini ci troviamo al crocevia di correntiatmosferiche di origine e di natura molto diverse tra loro provenienti dal;ord Atlantico fredde e instabili dall’ 6ceano Artico gelide dalle pianurerusse e dai <alcani molto fredde d’ inverno e infuocate d’ estate daldeserto del /ahara molto calde e asciutte in origine e poi via viapassando sul mare sempre pi9 umide. L’ intera0ione spesso brusca deiventi freddi che irrompono sul mare attraverso gli stretti varchi tra lemontagne con !uelli caldi nordafricani e l’ energia e il vapore messi  a

disposi0ione dalla superficie del mare rendono a volte il tempo fortementeperturbato e sviluppano ogni tanto tempeste di for0a distruttiva.=no studio climatico-statistico sulle fre!uen0e e le traiettorie delle

circola0ioni intense di bassa pressione #depressioni% capaci di generare epoi sostenute da venti di burrasca o pi9 forti #venti a for0a + superiori a ,)*m>h% ha messo in eviden0a l’ esisten0a di tre vie di percorren0a cheanche se complicate da !ualche ramifica0ione e diverso orientamentosono disposte grosso modo lungo i paralleli. "enuto conto che lo scenariodi riferimento & il Mediterraneo possiamo chiamare !ueste   strade la viasetten-

 

;ota $ – 'li altri sono il Mar ;ero il Mar aspio il <altico e par0ialmente chiusi ilMare del ;ord e la <aia di ?udson #anada%.;ota 8 – 6ssia 72 grammi di sali in un litro di ac!ua di mare.

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trionale la via mediana e la via meridionale #vedi figura%.La prima ha due origini dalla Francia nord-occidentale e dal

1ortogallo che confluiscono sul Mar Ligure per traversare unite l’ Italiacentro-settentrionale e divergere poi secondo tre dire0ioni: verso l’ Austriaverso il @anubio e lungo l’ Adriatico verso la 'recia e il Mediterraneoorientale. La via mediana ha anch’ essa due origini la /pagnamediterranea e il Marocco due rami confluenti sulla /ardegna per poidirigersi verso il <asso "irreno l’ Alto onio l’ Egeo e il Mediterraneoorientale. La via meridionale parte dal deserto algerino per puntare a suddella /icilia sullo onio l’ isola di reta e di nuovo il bacino orientale delMediterraneo.

La tabella eviden0ia la distribu0ione delle depressioni mese per mesee distinguendo le tre vie. Il periodo pi9 perturbato in mare & nel complessoil !uadrimestre gennaio-aprile #32B dei casi annuali con 88 depressioni inmedia al mese%. /egue una diminu0ione #$, casi nel mese di maggio% e poi

un periodo !uasi tran!uillo da giugno a settembre. L’ autunno registraprima una ripresa #+ casi in ottobre% poi un massimo #$ a novembre% e

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'e Fe Mr Ap Mg 'i Lu Ag /e 6t ;o @i AnnoCiasettentr .

$ 8 ( ( 7 8 $ ) 3 7 8 8 8

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Ciameridion.

2 2 2 , $ $ ) ) 8 ( + 38

Totale 24 25 22 20 16 4 2 1 5 8 19 15 161

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!uindi una lieve flessione temporanea #$3 a dicembre% in attesa del nuovo plateau perturbato tra l’ inverno e l’ esordio della primavera.

/tatistiche come !ueste chiariscono molto la comprensione del climamediterraneo ma non assolvono il compito della previsione meteorologicache come & noto ha le sue fondamenta nella osserva0ione del tempo in

atto. La insufficien0a dei dati di osserva0ione non certo sulla terrafermadove abbondano ma sul mare dove si dispone solo dei messaggi di!ualche nave e di !ualche boa meteorologica & un problema. =na buonadescri0ione dello stato del mare dipende dalle sue dimensioni. Mentre per l’ Atlantico & sufficiente un’ osserva0ione ogni 8))-7)) *m la configura0ioneassai complessa del Mediterraneo e le sensibili varia0ioni spa0iali dellecaratteristiche meteo-marine richiedono invece dati non pi9 distanti di 3)*m.

1er !uesto motivo e come detto in preceden0a per l’ obiettivacomplessit4 della circola0ione atmosferica sul Mediterraneo #una vera!uotidiana sfida anche per i pi9 sofisticati modelli matematici% la prognosi

dei comportamenti del tempo e del mare & in !uesto particolare scenarioveramente difficile.Duesto non significa affatto che !ui si sbaglia spesso: le attuali

tecniche di previsione hanno fatto #come & logico% grandissimi progressinegli ultimi 8)-7) anni. La gente lo sa o lo appre00a nonostante !ualchemugugno dei naviganti causato non dalla cattiva !ualit4 delle previsionima dal fatto che !ueste necessitano di continui aggiornamenti dei calcoli#ogni , ore% limitandosi invece i media a diffondere le noti0ie del mare unao due volte al giorno. 1uG dun!ue capitare che il tempo prenda all’improvviso una strada diversa da !uella attesa: in realt4 & un’ improvvisata!uasi sempre calcolata ma chi naviga non sa ancora di !uesta corre0ione

e !uando lo apprende non serve pi9 #immaginate per capirci certeinforma0ioni non aggiornate sugli incidenti stradali%. Altre volte raramentetutto arriva veramente di sorpresa perch & al di l4 delle capacit4 deimodelli di calcolo. hi naviga perciG ne tenga conto niente affatto per sfiduciarsi ma per un rapporto pi9 adulto con le previsioni del tempo edel mare perch chieda ad esempio una pi9 assidua informa0ione nonsolo ai media ma a anche chi & preposto al compito specifico dell’assisten0a in mare.

"empo imprevedibile o imprevisto a parte il Mare nostrum non & poiaffatto il posto sempre tran!uillo che si crede. /i stima che in tempi storicie fino ad oggi vi siano affondate pi9 di 7).))) navi. A parte le tempeste i

forti temporali e le trombe marine possono capitare saltuariamente dellesuperonde e persino come hanno rivelato i satelliti meteorologici deipiccoli cicloni non certo come !uelli tropicali ma diciamo i fratelli minori di!uelli. /ebbene oggi rispetto al passato il rischio per ogni singola navesia diminuito gra0ie al progresso tecnologico e alle telecomunica0ioni laprobabilit4 che si verifichi un naufragio & aumentata per l’ enorme sviluppodella naviga0ione e di tutte le attivit4 marittime. /i contano in media $)naufragi l’ anno.

/ulla terraferma dovremo tener conto di altri pericoli #alluvioni franevalanghe crolli di alberi cornicioni pericolanti ecc.% ma in buona sostan0ale violen0e atmosferiche prendono sempre vita da vie rapide di sfogo

eccessi di energia che la natura deve smaltire #altrimenti accumulerebbetensioni interne portando infine al momento della libera0ione energetica adisastri peggiori: si pensi nella crosta terrestre ai terremoti%. Ma restandoai fenomeni atmosferici con che rapidit4 puG peggiorare il tempo nei paesi

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mediterraneiH /e & osserva0ione comune tramandata da genera0ioni cheil tempo fa pi9 in fretta a cambiare in montagna che sulle spiaggeaggiungerei personalmente di non farne una regola. 1erch in me00o almare il tempo cambia molto velocemente come in montagna. Le pi9attente osserva0ioni degli ultimi decenni dei fenomeni intensamente

perturbati hanno inoltre dimostrato che il pericolo puG arrivare d’ improvvisoanche su una strada litoranea.

Forti precipita0ioni

=n nubifragio puG essere definito come una precipita0ioneestremamente violenta spesso di carattere temporalesco e cio&accompagnata da una tempesta elettrica tale da rovesciare al suolo grandi!uantit4 di ac!ua producendo l’ ingrossamento e lo straripamento di fiumie torrenti allagamenti e frane. Molto spesso le cronache parlano dinubifragi ma a rigore devono cadere almeno ,) millimetri di pioggia in un’

ora #o () millimetri in me00’ora o 2) mm in due ore oppure +) in tre ore% ilche non accade cos di fre!uente come si dice. =n millimetro d’ ac!ua per avere un’ idea pi9 pratica corrisponde a un litro distribuito su unasuperficie di un metro !uadrato. Duesto significa che in caso di nubifragiestesi su tutta la Lombardia sull’ intera regione deve cadere !uasi unmiliardo e me00o di tonnellate d’ ac!ua.

1erch si possa parlare di pioggia ecce0ionale in Italia devono caderealmeno 3) mm in un’ ora oppure considerato un arco di tempo di 8( orealmeno $$) mm. Dueste soglie corrispondevano fino a pochi anni fa atempi di ritorno #ossia a significative probabilit4 di ricorren0a% di 8) anni.L’ andamento meteorologico nell’ ultimo periodo cos spesso perturbato

consiglia un aggiornamento di !ueste stime.

ontributi stagionali

La primavera italiana & la stagione con pi9 spiccate caratteristiche divariabilit4 alternando specie nella fase giovane giornate assolate aoccasioni per rovesci temporaleschi. E’ il periodo della fusione delle neviche possono dare contributi rilevanti all’ ingrossamento dei corsi d’ ac!ua.

L’ estate significa siccit4 al /ud e sulle Isole ma irru0ioni di aria freddain !uota possono creare condi0ioni di grande instabilit4 atmosferica dandoluogo a temporali anche di forte intensit4 specie sulle regioni

settentrionali. /ulle alpi orientali si registra il massimo annuale delleprecipita0ioni e si verificano le piene dei torrenti di alta montagna.L’ autunno & la stagione pi9 piovosa per molte regioni specie al ;ord e

al entro. Le depressioni mediterranee di origine atlantica dispongonosulla 1enisola correnti meridionali umide e piovose. E’ la stagione dellepiene dei corsi d’ ac!ua prealpini e appenninici ed & la stagione dellegrandi alluvioni.

L’ inverno & il periodo pi9 piovoso per le estreme regioni meridionali acausa dell’ interferen0a delle depressioni africane con le correnti fredde diorigine balcanica nord-europea o nord-atlantica. /i reali00ano diconseguen0a situa0ioni di piena per alcuni corsi d’ ac!ua.

Le alluvioni

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/ono conseguen0e dello straripamento dei torrenti dei fiumi o deilaghi oppure dell’ intasamento dei sistemi urbani di smaltimento delleac!ue. Le cause molto spesso sono meteorologiche anche se bisogna direche tante alluvioni non avverrebbero in territori ben difesi. 6ltre alle pioggee alle trascurate00e o agli errori nella gestione del territorio #soprattutto la

deforesta0ione dei pendii l’ aumento scriteriato delle superfici asfaltate aidanni delle aree verdi e gli insediamenti nelle 0one pianeggianticorrispondenti alle anse dei fiumi% e nella strategia difensiva #argini dighecanali controllo dello stato dei corsi d’ ac!ua% concorrono ai fenomenicaratteristiche naturali dell’ ambiente #morfologia natura geologicapermeabilit4 presen0a o meno e tipo di vegeta0ione ampie00a dei baciniimbriferi ecc.%.

Le alluvioni sono state raccontate con l’ inchiostro delle cronache.'ravi e meno gravi negli ultimi 3) anni del secolo scorso sono sono statecontate pi9 di $+) alluvioni 7 o ( all’ anno. Le pi9 gravi sono state $+.Eccole.

88-$)-$3$ – Alluvione in alabria – =n centinaio di vittime$(-$$-$3$ – 1olesine #Jovigo% – 8 comuni distrutti + morti8,-$)-$3( – /alerno e costiera amalfitana – irca 7)) morti(.$$.$,, – Alluvione di Firen0e. In realt4 colpite 7( province del

;ord e del entro – Incalcolabili i danni 73 vittime.

  /itua0ione al livello del mare alle ore 2 del ( novembre $,,

7-$$-$,+ – <iellese – ,) vittime3-$$-$2, – "rapanese – $7 vittime

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-+-$2+ – Cal d’ 6ssola – 3) mld di danni $+ vittime$(-$$-$+8 – Massa arrara – 3 vittime$7-$)-$+, – ;ubifragio sul agliaritano – 3 morti$+-2-$+2 – Caltellina ,) paesi su 2+ travolti – $3)) sen0atetto

37 morti

$,-$$-$$ – /traripano 6mbrone e <isen0io – 8)) mld88>82--K8 – Alluvioni di /avona e 'enova – 2$) mld 3 morti87--$7 – ;ubifragio sul genovese – $))) mld 8 morti,-$$-$( – ;ord specie 1iemonte e Liguria- $)).))) sen0atetto

  ,+ vittime$-,-$, – Cersilia e 'arfagnana – $7 vittime$(-$)-$, – rotone – 8)) mld ( morti$)--8))) – /overato straripa il torrente <eltrame e travolge il

camping Le 'iare – $7 vittime$(>$,-$)-8))) – Cal d’ Aosta – 3))) sen0atetto $+ morti.

Le precipita0ioni assai intense e di durata limitata dovute all’ingrossamento e allo straripamento dei torrenti o al blocco dellosmaltimento delle ac!ue nei centri urbani sono all’ origine delle cosiddettealluvioni-lampo.

Duesti fenomeni violenti e !uasi sempre a piccola scala sfuggonotuttora all’ indagine e ai metodi di previsione dei paesi non dotati di sistemiefficaci. E’ il caso dell’ Italia che pur disponendo di ottimi modelli diprognosi a breve-medio termine #$-3 giorni% e di singoli apparati radar !uae l4 sparsi non si & ancora organi00ata con una rete di tanti piccoli radar ingrado di sorvegliare le avversit4 atmosferiche in vista e di contribuire aprevederne l’ evolu0ione a brevissimo termine #nello spa0io di poche ore%.

Le piogge meno intense ma comun!ue insistenti per giorni sono invecela causa prima delle alluvioni estese conseguenti allo straripamento deigrandi fiumi. Duesti fenomeni sono prevedibili con i modelli matematici.

L’ esperien0a dimostra che nel Mediterraneo le alluvioni estesepossono portare gravi conseguen0e minacciando soprattutto i beni lecase i raccolti le strade i ponti e i collegamenti ferroviari. 1oich di solitogli eventi non sono fulminei una volta in!uadrati i previsti fenomenimeteorologici vi & sufficiente margine di tempo per gli avvisi gli allarmi e l’attua0ione degli eventuali piani di sgomberi. @iverso & il caso dellealluvioni-lampo che spesso ancora sorprendono colpendo in poche ore #avolte in tempi ancora pi9 brevi% una piccola comunit4 un campeggio osingoli automobilisti in viaggio. Ca sottolineata la for0a dell’ ac!ua inmovimento che & travolgente. A $) *m>h esercita una pressione di oltre,)) *g>m8 tale da investire con violen0a un’ auto o da strappareletteralmente l’ asfalto dalla strada. Anche se nel caso dell’ alluvione-lampo l’ area interessata & limitata e il numero delle persone coinvolte e l’ammontare dei danni sono decisamente inferiori il fattore sorpresa e laviolen0a dei torrenti puG rendere molto pi9 alto il rischio per la vita dellesingole persone. =na volta a conoscen0a di una situa0ione di allarme &fortemente consigliabile se non & proprio indispensabile rinunciare all’ usodell’ auto.

Le frane

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Sarno  – "ra il ( e il 3 maggio $+ dopo due giorni di pioggiaincessante il !uadrilatero dei comuni campani di Duindici /arno /iano e<racigliano fu travolto da un mare di fango. Le drammatiche immagini di!uella furia devastante della natura girate da amatori hanno fatto il girodelle "C in Europa e nel mondo.

Le analisi meteorologiche climatologiche e statistiche condotte suibacini del /ele del alore Lucano dei Jegi Lagni e del Colturno hannomesso in chiaro che dal punto di vista strettamente atmosferico leprecipita0ioni in !uelle (+ ore #$,)-$+) millimetri% sono state copiose manon per tutti ecce0ionali. /olo nel caso del comune di Lauro & statocalcolato un tempo di ritorno massimo di 7) anni il che in termini semplicisignifica che !uegli eventi capitano in media una sola volta in !uell’ arco ditempo.

La straordinariet4 di eventi decisi da una natura matrigna & invocataancora troppo spesso e a sproposito. La mancan0a di normalit4 colloca l’

Italia in una perenne fragile situa0ione di instabilit4. /iamo sempre sulbordo di un tavolo. 1er farci cadere gi9 basta una piccola o una grandespinta un evento normale o ecce0ionale. 1er tornare alla tran!uillit4bisogna lavorare per stare al centro del tavolo. =na volta l per cadere civorr4 una grande spinta e niente di meno. /olo in !uel caso potremoparlare di eventi ecce0ionali. Ma proprio per !uesto almeno in fasepreventiva non potremo rimproverarci !uasi nulla.

Le frane come le alluvioni sono conseguen0e delle intense o insistentiprecipita0ioni e delle infiltra0ioni nel suolo che ne derivano oppure dicause diverse !uali i terremoti. La massa instabile puG essere umida#fango% o secca #detriti rocciosi% e i suoi movimenti possono essere pi9 o

meno veloci #nell’ ordine: frane colate di fango smottamenti%. In Italiafattori predisponenti come la situa0ione geologica #ricche00a di pendii e diterritori argillosi specie nelle regioni appenniniche% e fattori determinanticome le situa0ioni meteorologiche le vibra0ioni sismiche e le a0ioni dell’uomo #disboscamenti scavi e arature profonde abbandono di certepratiche agricole !uali i terra00amenti% tutti contribuiscono a creare un!uadro particolarmente favorevole alle frane. Ma come detto l’ avvio delfenomeno & spesso dovuto alle piogge. 1erciG nel ;ord Italia il maggior numero dei movimenti franosi si verifica nei mesi primaverili e autunnali alentro tra l’ autunno e l’ inverno mentre al /ud il periodo pi9 delicato &!uello invernale.

/alvo i casi scatenati dai terremoti si manifestano in tutti gli altri deisegni premonitori spacchi nel terreno crepe e lesioni negli edifici e nellestrade situati sopra la massa in movimento. ;ella 0ona instabile si possonopiantare dei picchetti di riferimento e misurarne poi la varia0ione diposi0ione con apparecchi di precisione !uali i riflettori dei raggi laser.ome nel caso delle alluvioni anche !ui si rivelano pre0iose la mappaturadelle 0one franose la preven0ione la sistema0ione e la difesa delterritorio la sorveglian0a e la previsione delle piogge e l’ efficien0a deisistemi di allarme e di sgombero.

"rombe d’ aria e trombe marine

/ono il sintomo di una fortissima instabilit4 atmosferica intensi vorticiche rientrano nelle espressioni climatiche dei paesi mediterranei. 1ossibili

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anche se non molto probabili hanno vita abbastan0a breve me00’ ora almassimo e dimensioni limitate le trombe d’ aria con diametri non superioriai 8.3 *m e !uelle marine ai 7)) metri. Alimentate le prime da aria calda eumida al suolo e nei bassi strati dell’ aria #sovrastata in !uota da ariafredda e secca% e le seconde dalle calde ac!ue superficiali del mare

roteano vorticosamente a velocit4 sicuramente superiori ai $)) *m>h #nota7% e si spostano le prime sulla terra e le seconde sul mare o lungo lecoste a volte isolate e altre raggruppate in famiglie.

Le trombe d’ aria -in Italia se ne contano in media $)-$3 ogni anno d’estate al ;ord e tra settembre e ottobre nelle regioni tirreniche-rappresentano un forte pericolo per tutti agricoltori cittadini automobilisti. A !uelle velocit4 anche un sassolino diventa un proiettile e ogni cosa nonsaldamente ancorata viene spostata travolta danneggiata o fatta a pe00iperciG i luoghi pi9 pericolosi sono !uelli pieni di cose: i centri abitati. Letrombe marine sono una sciagura per le imbarca0ioni distruggendo !uellepiccole e danneggiando seriamente anche le grosse navi.

ome tutti i fenomeni meteorologici ad alta energia e di limitatedimensioni e durata non & possibile prevederli con anticipo utile ma soloindividuare a tempo in una certa area le possibili condi0ioni di forteinstabilit4 atmosferica. In base a !uesto si possono emettere degli avvisi disicure00a. I radar meteorologici si dimostrano utili ma solo per lalocali00a0ione delle trombe in a0ione e dun!ue gli avvisi di allarmepotrebbero essere emessi con anticipi di pochi minuti.

olpi e tempeste di vento

/ono legati a forti perturba0ioni il pi9 delle volte temporalesche o a

particolari situa0ioni orografiche !uando ad esempio l’ aria si incanala inuna stretta valle o scende con violen0a da una montagna verso la pianura."ra i venti forti si classificano le burrasche tra i ,) e i ) *m>h le tempestefino ai $8) *m>h e i venti di uragano #nota (% a velocit4 superiori. I colpi divento fenomeni pi9 comuni sono pericolosi su certi viadotti e trattiautostradali esposti specie per le roulotte. Le tempeste sono rare allenostre latitudini anche se negli ultimi anni la loro fre!uen0a staaumentando in maniera in!uietante e significativa a segnala0ione di uncambiamento climatico e di un possibile incremento dei fenomeni ad altaenergia a causa dell’ effetto serra.

In tutti !uesti casi i modelli matematici di previsione riescono

abbastan0a bene a in!uadrare i fenomeni a breve e a medio termine erisulta dun!ue possibile emettere degli avvisi sufficientementecircostan0iati e in tempi utili alle opportune precau0ioni e difese.

;ota 7- Ma al loro passaggio nessuno strumento resiste per misurare la realevelocit4 del vento.

;ota ( – Anche se evidentemente non si tratta di uragani che si verificano ai tropici.

"emibili sono anche le forti correnti verticali scaturite nella parteperiferica delle imponenti nubi temporalesche. Duesti violenti gettidiscendenti #microburst  cio& micro-raffiche% simili a !uelli di un rubinetto

possono raggiungere i $$) *m>h e poi al forte impatto con il suolo simile aun colpo di maglio si irradiano tutt’ intorno con rami ori00ontali di ventoanche pi9 veloci #macroburst  fino a $3) *m>h ).  Il fenomeno nel suo

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complesso detto wind-shear  ossia una brusca varia0ione della velocit4 edella dire0ione del vento & pericolosissimo per gli aerei in fase di decollo odi atterraggio ed & imprevedibile a breve-medio termine. Molti aereoportisoggetti a wind-shear   sono dotati di sistemi elettronici in grado dianali00are il vento ogni $) secondi e nel caso di dare l’ allarme alle torri di

controllo.

Le mareggiate e le superonde

Il Mediterraneo & un mare piacevolissimo e adatto alle crociere ma ditanto in tanto & sede di tempeste e di mareggiate. L’ alte00a delle onde chesi frangono sui litorali esposti dipende dai fondali dalla for0a e dallapersisten0a del vento lungo una dire0ione. L’ esperien0a dimostra che oltread essere vulnerabili le strutture costiere e balneari i piccoli porti e leimbarca0ioni ormeggiate o in naviga0ione rischiano a volte anche gliautomobilisti sulle strade litoranee non protette da opportune difese.

I venti che pi9 spesso contribuiscono alle forti mareggiate sulle costeitaliane sono soprattutto il maestrale che soffia da nord-ovest il libeccioche proviene da sud-ovest e lo scirocco da sud o da sud-est. A una certadistan0a dalla terraferma possono svilupparsi le superonde. Le onde dialte00a ecce0ionale superiori ai , metri si ritenevano fino a non molti annifa praticamente impossibili nel Mediterraneo. Le boe automatiche del/ervi0io Idrografico e Mareografico italiano in casi di maestralepersistente hanno invece sorprendentemente rivelato onde alte !uasi $)metri. /itua0ioni come !ueste permetterebbero statisticamente nell’ arco ditre ore il passaggio di un’ onda gigantesca alta !uasi 8) metri

1er tutti !uesti motivi per la sicure00a dei trasporti marittimi della

naviga0ione da diporto e della pesca e per la grande diffusione negli ultimianni delle attivit4 sportive legate al mare si rendono indispensabilidettagliate e accurate informa0ione e previsioni meteo-marine. A terradove la ricorren0a delle offese del mare sconsiglia le opere di sbarramentooccorrono buone previsioni meteorologiche sistemi di allerta e rapidi pianidi sgombero. @ove & possibile e utile si costruiranno in aggiunta operedifensive progettate sulla base di dati climatico-statistici #valori medi dellecaratteristiche del vento e delle onde valori estremi e tempi di ritorno deifenomeni ecce0ionali%.

Le valanghe

@ette anche slavine sono distacchi improvvisi di masse nevoseinstabili pi9 spesso a !uote comprese tra i $2)) e i 88)) metri e su pendiisuperiori ai 88 gradi. Le pi9 grosse valanghe cadono sulle Ande sull’?imalaNa e sui monti dell’ Alas*a e nella cornice dei paesi affacciati sulMediterraneo anche sui 1irenei e in "urchia ma i fenomeni pi9 pericolosiriguardano le Alpi soprattutto perch la regione & la pi9 densamentepopolata e fre!uentata dagli appassionati della montagna e dello sci. Lestatistiche recitano che in 8) anni la morte bianca ha portato via la vita di8))) persone.

Le situa0ioni di pericolo vengono imputate sempre all’ aumento della

temperatura il che & vero nel caso di sensibili e repentini riscaldamentispecie se combinati con piogge o vento. Ma le cause che preludono aidistacchi sono anche dovute a copiosi apporti di neve fresca su neve

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vecchia oppure all’ a0ione del vento che crea lastroni cornici e accumulisottovento alle creste oppure atten0ione anche alla diminu0ione dellatemperatura in seguito a una nevicata circostan0a che diminuisce le for0einterne di coesione del manto nevoso. L’ effettivo interruttore dellevalanghe puG essere il passaggio trasversale al pendio di un animale o di

uno sciatore la caduta di pietre o il bang di un aereo supersonico.=na volta messa in moto la valanga viene gi9 a ()-+) *m>h ma certevolte viaggia a velocit4 spaventose fino ai 7)) *m>h. Duando supera i $+)*m>h produce uno spostamento d’ aria il vento da valanga che fa subitoi primi danni seguita poi da una pressione dinamica fino a un centinaio ditonnellate per metro !uadrato in grado di travolgere distruggere eseppellire ogni cosa e ogni essere vivente.

La preven0ione passa prima di ogni altra cosa e come nei casi deiterremoti e delle frane per un’ accurata mappatura delle aree montane eper una valuta0ione dei rischi possibili. In certe 0one di conseguen0adovrebbe essere vietata la costru0ione di edifici e di strutture. In molti casi

& poi sicuramente saggia e utile una politica di infoltimento delle areeboschive. La difesa passiva sar4 poi reali00ata con opere di prote0ione dirallentamento e di incanalamento mentre !uella attiva consister4 nellecircostan0e opportune nel far esplodere delle cariche per anticipare epilotare i distacchi al di fuori delle situa0ioni di pericolo. /ar4 poinecessaria una diffusa campagna na0ionale di sensibili00a0ione e diinforma0ione di base sui pericoli della neve e della montagna. Infine sirichiedono servi0i di osserva0ione di dati meteo-nivometrici di buoneprevisioni locali e dettagliate e di tempestivi e diffusi avvisi di eventualistati di atten0ione o di allarme. L’ ultimo anello della catena per la difesadella vita in montagna & naturalmente costutuito dal personale e dai me00i

di soccorso.

 Altri climi: L’ Europa i "ropici e gli /tati =niti d’ America

ausa l’ effetto serra il clima del mondo & in piena evolu0ione. L’ estateeuropea 8))8 ha dimostrato con forte eviden0a !uello che si sospettava etemeva: l’ aumento della temperatura dell’ aria del pianeta non rende solopi9 miti gli inverni e pi9 roventi le estati ma comporta anche un sensibileincremento di energia nei fenomeni atmosferici. La banca datiInternational @isaster @atabase riferisce che nel continente europeo si

sono contate dal $$ al 8))$ dieci estesissime e disastrose alluvioni chehanno causato pi9 di 8))) vittime e !uasi me00o milione di sen0atetto.L’ anno 8))8 da gennaio a settembre ha portato $8 grandi alluvioni

#Francia Jussia <elgio Italia eO Pugoslavia Jussia MoldaviaJepubblica eca Austria 'ermania Jomania e ancora Francia% con circa8)) vittime e danni per 8) miliardi di euro.

I mesi estivi del 8))8 ricchi di episodi decisamente perturbati si sonodistinti per un carattere di ecce0ionalit4. La fre!uen0a e il vigore degliepisodi di instabilit4 atmosferica -manifestatasi con temporali forti edestesi con violenti rovesci di pioggia con alluvioni-lampo di torrenti laghie nelle citt4 grandinate trombe d’ aria e marine temperature assai basse

sulle Alpi #persino nevicate%- tutto ha portato a confronti con anni assailontani tanto che le valuta0ioni storico-statistiche hanno eviden0iato tempidi ritorno di me00o secolo: fatti che non accadevano da 3) anni.

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1er l’ Europa centro-orientale specie per la <oemia la 'ermania e leregioni affacciate sul Mar ;ero & stato un vero disastro epocale tanto chesi & parlato in alcuni casi #come per le citt4 di 1raga e di @resda% di tempidi ritorno di alcuni secoli.

;ella settimana dal ( al $) agosto sono caduti sulla <aviera sulla

/vi00era sull’Austria e sui paesi danubiani tra i $)) e i 8)) mm di pioggiacon apporti massimi di 3)-$8) mm in sole 8(-7, ore. Fiumi e torrenti inpiena hanno rotto gli argini mentre le dighe di produ0ione di energiaelettrica ormai colme sono state aperte per il rischio di crolli. =n’immensa!uantit4 d’ac!ua si & riversata sugli affluenti del @anubio che & straripato.

L’ immagine del satellite Meteosat di me00ogiorno del $) agosto mettein eviden0a un’ unica gigantesca perturba0ione estesa dal Mare del ;ordall’ Italia centro-settentrionale e di !ui arcuata all’ indietro verso la /pagna.E’ stato il colpo di gra0ia a una situa0ione gi4 gravissima.

 A 1raga il livello della Moldava & continuato a crescere fino a far decidere di evacuare dopo il !uartiere medievale anche la itt4 Cecchia:3).))) persone hanno dovuto lasciare le proprie case. In Austria hannoperso la vita 2 persone e decine di vittime si sono avute in 'ermania lapi9 colpita dalle inonda0ioni. 1er soccorrere le popola0ioni colpite sonostati impiegati pi9 di $))) soldati dellQ esercito. 1articolarmente critica &stata la situa0ione in <aviera #sud% e /assonia #est%. A @resda il livello dell’Elba & salito a livelli ecce0ionali allagando diversi !uartieri del centrostorico.

Il sud della Francia & stato raggiunto la mattina dell’ + settembre 8))8da una violenta perturba0ione temporalesca incernierata sul 'olfo di<iscaglia: nelle successive (+ ore & caduta tanta pioggia !uanta in unanno intero su 1arigi. Meteo France ha messo la prote0ione civile inRvigilan0a rossaR #il livello pi9 elevato della scala di veglia meteorologica%per le regioni dell’ Alta Loira dell’ Ard&che e @rSme. ;umerose strade del/ud-Est sono state tagliate dalle inonda0ioni. La circola0ione del "C/#train grande vitesse% e dei meno veloci intercitN & stata ostacolata traCalence Montpellier e Marsiglia. 6ltre $$)) persone sono state evacuate

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da elicotteri dellQesercito e pi9 di 2)) militari delle tre armi sono statiimpegnati nelle opera0ioni di soccorso. =n bilancio del nubifragioassassino come ha titolato la stampa francese ha contato una sessantinatra vittime e dispersi.

 Alle latitudini tropicali e negli /tati =niti d’ America i fenomeni a grandeenergia non sono veramente ecce0ionali ma fanno parte delle espressioniclimatiche. Dui ricordiamo i cicloni tropicali e i tornado.

icloni tropicali

/ono le violente ed estese tempeste dalla tipica forma circolare chenate sulle ac!ue calde degli oceani tropicali si muovono poi per giorni osettimane lungo il bordo delle grandi strutture di alta pressione liberandola loro enorme energia con venti fortissimi onde gigantesche e piogge

torren0iali. =na sessantina di cicloni interessano ogni anno unacin!uantina di paesi tropicali e circa me00o milione di persone. /ichiamano cicloni nella parte settentrionale dell’ 6ceano Indiano tifoni inina orea e 'iappone baguios nelle Filippine willy-willies in Australiacordonazos nella parte meridionale del Messico e dell’ America centrale euragani nel resto del mondo.

;ota 5 – @i norma dai 3 ai  giorni ma alcune volte per un paio di settimane.

La tabella mette in mostra un semplice schema di fre!uen0a manaturalmente non va presa alla lettera essendosi verificati anche casi incui i vari cicloni tropicali si sono manifestati in mesi diversi.

=ragani icloni "if T <ag U. Villies'ennaio WFebbraio W

Mar0o W

 AprileMaggio'iugno W

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Luglio W W Agosto W W

/ettembre W6ttobre W W

;ovembre W

@icembre

  W X Mesi nei !uali sono pi9 probabili i cicloni tropicali

onsiderando il diametro della 0ona impegnata dai fenomeni dai 7))ai 3)) *m e la velocit4 dei venti dai $8) ai 7)) *m>h l’ energia in gioco &spaventosa inferiore solo a !uella di un terremoto o di un ordignonucleare: $).))) miliardi di *iloVattora al giorno tanti !uanti vengonoprodotti in elettricit4 negli =/A. Le conseguen0e sono danni per unmiliardo e me00o di dollari e $3.))) morti ogni anno.

 A parte la violen0a diretta del vento delle onde e dei nubifragi vanno

considerati anche gli effetti indiretti come i danni arrecati dagli incendi chesi accendono per corto circuiti o !uelli portati dalle inonda0ioni di ac!uaoceanica #salata% ai raccolti e alla vegeta0ione ai po00i e alle riservesotterranee d’ ac!ua dolce.

1er contro gli effetti positivi sono i considerevoli incrementi offerti dallepiogge torren0iali #ac!ua non salata% alle riserve idriche dei paesiinteressati. Inoltre le ac!ue oceaniche vengono vivacemente rimescolatefino a una profondit4 di $3) metri e molte sostan0e nutrienti # fitoplancton%vengono sollevate in superficie dando benefici alle creature marine.

erto se si ha la disavventura di vivere un’ esperien0a cos terribilesembra che ci sia poco da fare e poco da consigliare. 1erG !ualche cosa

va detta. 1rima dell’ arrivo del ciclone bisogna se possibile spostare ibambini e gli an0iani in 0one sicure. @opo aver assicurato le barche e lerelative attre00ature abbandonare le spiagge e le 0one basse che possonoessere spa00ate dalle onde. 1ianificare di rimanere durante l’ uragano inuna casa ben costruita e al di fuori del pericolo delle onde. Inchiodare oproteggere con imposte le finestre. Assicurare saldamente tutto !uello chepuG volare via e diventare un’ arma sotto la furia dei venti: bidoni dellaspa00atura attre00i e sedie da giardino giocattoli. Fare scorte di ac!uapotabile in vasche e contenitori. omprare cibo che non ha bisogno difrigorifero n di esser cotto. Fare scorta di batterie e provare le torce e leradio portatili. Fare il pieno di carburante per l’ auto.

@urante la tempesta & importante restare in un riparo al chiuso. E’estremamente pericoloso muoversi o mettersi in viaggio !uando i venti e leonde stanno frustando l’ area interessata. 1rendere nota dello spostamentodell’ uragano attraverso i bollettini radio e televisivi.

=na volta passato il ciclone se non si ha bisogno di cure cercare dinon restare nell’ area del disastro perch la presen0a di persone non!ualificate puG spesso ostacolare le opera0ioni di pronto soccorso e disalvataggio. 'uidare con cautela nelle strade piene di detriti: oltretuttopotrebbero essere state disastrate e crollare sotto il peso di un’ auto. /tarealla larga dai cavi elettrici abbandonati o pen0olanti ma segnalarli insiemealle condutture idriche in avaria agli addetti alla sicure00a pubblica.ontrollare lo stato dei cibi di scorta a volte avariati per lunghe mancan0edi corrente elettrica.

=na ragionevole prote0ione del territorio un’ attenta sorveglian0a eprevisione dei fenomeni e un’ efficace organi00a0ione di informa0ione e di

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prote0ione civile si sono molte volte dimostrate in grado di ridurresensibilmente i danni alle persone e alle cose.

I tornado

/ono fenomeni della stessa famiglia delle trombe d’ aria ma pi9 grossie molto pi9 violenti. /i presentano come grandi e scuri imbuti del diametroanche maggiore di 7 *m e con il vento che puG raggiungere #e superareH% i3)) *m>h #nota 3%. I danni prodotti dai tornado #nota ,% sono inferiori a!uelli causati dai cicloni tropicali solo per le dimensioni molto pi9 modestee per la vita media molto pi9 breve di solito non superiore a me00’ ora o aun’ ora. /i manifestano negli /tati =niti d’ America #nota 2% specie inprimavera e all’ ini0io dell’ estate lungo il viale dei tornado disposto indiagonale dal confine messicano fino al Lago Michigan nella parte nordalle frontiere con il anada. 'li stati pi9 colpiti sono il Yansas lo IoVa il"eOas l’ 6*lahoma e l’ Ar*ansas. La causa dei tornado & lo scontro tra l’

aria fredda e secca proveniente dalle Montagne Jocciose con !uella caldae umida originaria del 'olfo del Messico.

;ota 3 – Forsearrivando persino a+)) *m>h. Le pi9moderne misure fannouso del radar @opplercapace di stimare lavelocit4 di singole

particelle come igranelli di polvere e legocce di pioggia.

;ota , –omunementechiamati anchetVisters #vortici%.

;ota 2 – Maanche nelle regioni aest delle Ande e nell’India orientale.

Il fenomeno & spesso preceduto per ore e perfino per giorni da untempo molto afoso opprimente minaccioso con vento caldo e umido e con

scure nubi temporalesche che alla base presentano tante protuberan0egonfie come palloni e dal colore nero-verdastro. I loro primi frutti sonopesanti rovesci e grandinate e lampi fre!uenti e abbaglianti. @a !uestocielo scende allora il tornado.

L’ aria & aspirata dall’ imbuto e spinta violentemente verso l’ alto. Ilrumore & prima stridente acutissimo un fischio che si sente a distan0a dichilometri. 1oi !uando l’ imbuto tocca terra si sente un ruggito assordante.erti testimoni l’ hanno raccontato come un grido altri come il ron0are diun milione di api altri ancora come il rumore di migliaia di treni in un tunnelo il muggito di tori impa00iti oppure l’ esplosione di un milione di cannoni oil tuono di una s!uadriglia di  jet . Le correnti ascendenti sono cos forti da

sollevare le automobili e persino i treni scaraventandoli a grandi distan0e.Cengono strappate superfici asfaltate stappate bottiglie sventrate

casse scortecciati alberi. La pressione alla base del vortice puG subire in

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pochi secondi una caduta dell’ +B. /e il tornado passa su una casa l’interno di !uesta si trova di colpo a una pressione superiore a !uella dell’esterno e se la costru0ione non & pi9 che solida puG letteralmenteesplodere.

he fareH E’ vero che l’ arrivo di un tornado in un luogo & prevedibile

con soli + minuti di anticipo ma & anche vero che in anticipo di orevengono emessi avvisi. ;egli /tati =niti Il entro na0ionale di previsionidelle forti tempeste diffonde prima per radio e per televisione unmessaggio di allerta per la 0ona di poten0iale pericolo un’ area larga $,)*m e lunga ()). Lo scopo & !uello di avvertire la gente e di consigliarlasulle cose da fare poi subito una volta avvistato il tornado. Duando !uestoaccade viene emesso l’ allarme vero e proprio comunicando l’ ora il puntoe l’ area dove si sta dirigendo. Ed ecco allora le regole per salvarsi la vita.

/e ci si trova all’ aperto togliersi dal sentiero del tornado fuggendo adestra ad angolo retto. /e si & a piedi e non c’ & tempo di scappare

sdraiarsi a terra nel fossato pi9 vicino. "utto meno che restare impalati. /esi & in auto e se la strada davanti & libera si puG facilmente distan0iare iltornado perch !uesto il pi9 delle volte non si sposta a pi9 di ()-,) *m>h.In ogni caso se & possibile cercare il primo rifiugio attre00ato anti-tornadoo una struttura rinfor0ata in acciaio. /e si & in casa restare fermi in unastan0a interna al pianterreno o infilarsi sotto un mobile pesante al centrodella casa. Il posto pi9 sicuro & nel seminterrato nell’ angolocorrispondente alla dire0ione di provenien0a del tornado. "enere !ualchefinestra aperta per evitare che esploda la casa ma tenersi lontano per nonessere risucchiati. /pegnere elettricit4 e gas. /intoni00arsi su radio e "Cma lasciare libero il telefono per le emergen0e.

© Guido Caroselli, 2002E’ vietata la riproduione, an!"e pariale, sena il !onsenso dell’ autore#

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