INCONTRARSI NEI RICORDI” - Àncora Servizi · “MADRE TERESA DI CALCUTTA” ... raccolto altri...
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IL CENTRO POLIFUNZIONALE
“MADRE TERESA DI CALCUTTA”
PRESENTA
“… INCONTRARSI
NEI RICORDI”
EDIZIONE 2017 - NUMERO 7
QUADRIMESTRALE:
GENNAIO- FEBBRAIO-MARZO-APRILE
1
PRESENTA PRESENTA
PRESENTA PRESENTA
INTRODUZIONE
2
Prosegue il nostro viaggio nei ricordi, nelle storie
di vita nelle emozioni… siamo già alla settima
edizione del giornalino!
Grazie al fondamentale contributo dei nostri
ospiti, dei loro familiari e dei colleghi, abbiamo
raccolto altri racconti, ricordi ed immagini, per
salutare le feste da poco terminate ed
addentrarci nei colori della primavera,
accompagnati da coloro che hanno avuto il
piacere di raccontarsi e condividere con noi il
proprio vissuto.
Il giornalino vuole offrire proprio questa
opportunità, a chi ne avesse voglia, di farsi
conoscere e di regalare storie di vita e racconti
preziosi. Un regalo sia per chi legge, sia per chi si
racconta andando indietro nel tempo per far
riaffiorare gioie, dolori e tutto quel che desidera.
Ed anche per chi è più restio a raccontarsi in
prima persona, riconoscersi nelle storie degli altri
ospiti o vedersi nelle immagini che verranno
pubblicate, può trovare un importante stimolo
mentre edizione dopo edizione costruiamo la
nostra storia qui al Madre Teresa di Calcutta.
Ci auguriamo che sia una lettura interessante e
gradita, e che vogliate ancora contribuire tutti
con “un po’ di voi” alle prossime edizioni del
giornalino: ognuno di noi, in fondo, ha “qualcosa
di unico e speciale” da condividere e noi saremo
felici di conoscerlo ed accoglierlo.
INDICE
In questa edizione … pag. 4
Capitolo 1
Le interviste
Una vita per sorridere pag. 5
Capitolo 2
Le nostre giornate
Laboratorio sfrappole pag.11
Laboratorio dei sensi pag. 14
Progetto “Medici” a 4 zampe pag. 18
Diario di vita pag. 22
Uscita liceo artistico pag . 25
Musical Anni 40 pag. 29
Laboratorio di Pasqua pag. 33
Progetto “Ortoterapia” pag. 37
Lista desideri pag. 41
Capitolo 3
Tutti a tavola … cucinano i nonni ! pag. 44
Capitolo 4
I compleanni del quadrimestre pag. 47
Capitolo 5
I prossimi appuntamenti pag . 53
3
33
In questa edizione:
4
La settima edizione del giornalino si apre con
una nuova emozionante intervista concessa
dal nostro Enrico.
Prosegue con la descrizione di alcuni eventi e
feste che ci hanno particolarmente divertiti e
coinvolti in questo quadrimestre.
Tra questi ricorderemo il laboratorio delle
sfrappole, il mercatino di Pasqua e il Musical
ambientato negli allegri Anni 40.
I progetti in corso d’opera tra cui
“Ortoterapia” e “Il Laboratorio dei sensi”
avviato con i nostri ospiti del Nucleo Colombo
e vi presenteremo i progetti che invece
inizieranno nei prossimi mesi come “Medici a 4
zampe” e “Diario di vita”.
Anche in questa edizione sarà dedicato
ampio spazio all’arte culinaria delle nostre
bravissime cuoche e poi ancora non poteva
mancare la nostra rubrica dei compleanni
festeggiati nel quadrimestre.
Naturalmente sempre presenti le emozioni , i
desideri e i pensieri dei nostri ospiti che
rimangono i protagonisti principali delle nostre
letture.
Capitolo1
LE INTERVISTE
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“Una vita
… per sorridere ancora”
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“Tra alti e bassi ho cercato sempre di prendere
le cose belle che mi ha riservato la vita ”
Enrico
Si stava bene, lavoravo e riuscivamo a condurre una
vita modesta. La guerra era finita e tutto sembrava
più semplice.
Quando i tedeschi arrivarono in Italia stravolsero il
paese… mio padre finì anche in carcere insieme a
tanti altri per essersi opposto. Il carcere allora era in
via San Giovanni in Monte, vicino al centro della
città. I tempi in cui ero piccolino erano tempi troppo
duri, adesso è tutt’altra storia… per fortuna!!!
ero piccolissimo, ma in fondo non mi è dispiaciuto
iniziare cosi presto… la scuola non era il mio forte e
sapevo che andando ad aiutare mio zio avrei dato
una grossa mano alla mia famiglia.
Il mio trasferimento a Bologna avvenne qualche
anno dopo, quando iniziai a lavorare presso Curtisa
e rimasi li per quarant’anni.
A 28 anni mi sposai e di li a poco ci fu anche
l’arrivo di mio figlio.
Sono nato nella metà degli anni 20 nella
cittadina di Castel San Pietro dove ho abitato per
circa 20 anni. Lì ho i ricordi più belli della mia
infanzia… i miei genitori, le miei sorelle Paola e
Mariarosa, i miei più cari amici e i miei
compagni di scuola.
Una volta
terminata la
5 elementare
sono andato
a lavorare;
7
E poi una grande tragedia nella mia vita… era il
15 Gennaio del 1990 quando rimasi vittima dello
scontro a fuoco compiuto dalla banda della Uno
Bianca.
Nell’ufficio postale di via Mazzini verso le nove arriva
il furgone portavalori con i soldi delle pensioni.
Roberto Savi e Pietro Gugliotta entrano nell'ufficio
postale.
Il primo appoggia una bomba su una balaustra.
Il secondo spara un colpo in aria e fa sdraiare tutti a
terra.
La bomba esplode mandando in frantumi i vetri
della sede postale.
Io ed altre persone, allarmate, usciamo dal bar
adiacente all'ufficio… ma iniziano a spararci
addosso per farci rientrare.
Ci fanno buttare con la faccia a terra e, ad ogni
minima mossa, c’e’ un colpo pronto a esplodere
dalle loro armi.
I due poi escono dall'ufficio e fuggono in auto con il
resto della banda.
La rapina è durata pochi minuti ma è stata talmente
violenta e brutale che quel momento è sembrato
tutto infinito.
Non potrò mai dimenticare le grida e la paura di non
uscirne vivi ... ricorderò sempre la loro freddezza nei
gesti, nulla lasciava trasparire un più piccolo segnale
di insicurezza o di pentimento.
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Quei momenti passano, ma altre cose restano....la
mia sordità ad esempio, dovuta al boato della
bomba. Quando la sentii, non c’era possibilità di
errore, era proprio quello che pensavo: una
bomba.
Era una cosa che non udivo da tanti anni, ma non
ebbi bisogno che mi dicessero cosa fosse e senza
pensarci due volte, mi buttai disteso per terra.
Io e gli altri presenti, quasi in maniera automatica,
tentammo di fuggire, ma ci riportarono dentro e
iniziarono a sparare... e cosi mi colpirono alle
gambe.
Una volta finito tutto ci portarono in ospedale da
dove sono uscito ben 4 mesi dopo. Ho subito diversi
interventi, ho anche corso il rischio di dover essere
amputato, poi grazie a Dio i medici sono riusciti ad
evitare tutto ciò inserendo una struttura di ferro
nella gamba sinistra.
E pian piano ho iniziato a riprendere la mia vita
che, nonostante sia stata poco fortunata, rimane
sempre bella grazie a mio figlio e ai mie due nipoti.
Una banda che per circa 7 anni ha disseminato il
terrore con violenze commesse quasi all’ordine del
giorno, uomini cattivi, sanguinari dei veri e propri
assassini.
Nonostante siano passati tanti anni, questa storia è
ancora una ferita aperta per noi vittime e per tutta
l’Italia.
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Capitolo 2
LE NOSTRE GIORNATE
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Laboratorio di Sfrappole
11
mmm
… una sfoglia sottile fritta in olio e cosparsa di zucchero a
velo: questa la ricetta tanto semplice quanto magica per
superare la rigidità del nostro inverno !!!
Qui le chiamiamo Sfrappole e tipicamente le prepariamo
nel periodo carnevalesco, ma sono preparate in tutta
Italia e la ricetta è la medesima, cambia solo il nome.
Così girando per il Bel Paese possiamo trovare
i cenci (Toscana), le bugie(Piemonte),
le sfrappole (Emilia), i galani (Veneto), ma anche le
frittole, le frappe, ecc.
… In questo periodo eccoci tutti pronti come ogni anno all’
immancabile appuntamento con la preparazione delle
nostre deliziose sfrappole.
Siamo tanti: utenti, operatori, familiari e le studentesse
dell’Istituto Mattei, che stanno frequentando la nostra
“casa” per uno stage.
Armati di cuffiette, grembiuli e guanti iniziamo ad impastare,
tagliare e friggere.
Le nostre aiutanti fidelizzate sono le signore
Morena, la sua amica Francesca, Alga e Virginia.
Tutti sono
molto
impegnati,
soprattutto a
tagliare ed
inventare
nuove forme
da dare alle
sfrappole;
la signora Lina improvvisa anche un tortellino ricordandosi dei
tempi in cui li faceva in casa, ed anche il nostro Antonio si
diverte mostrandoci al tempo stesso la sua arte nascosta da
cuoco e muovendosi con maestria e precisione
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L’organizzazione perfetta fa sì che il risultato finale siano dei
golosi e profumati vassoi di croccanti sfrappole che abbiamo
gustato con tutti gli ospiti della CRA e del CD il giorno dopo alla
festa dei compleanni
Un ringraziamento
speciale va al nostro
“addetto alla frittura”,
Alfonso, che si è
occupato in maniera
costante della cottura
dei nostri dolci.
… e certamente un grazie
anche alla nostra Marisa
che si offerta da cavia
nell’assaggiare le prime
sfrappole ancora calde !
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Laboratorio dei sensi
I sensi danno vita alle emozioni, le emozioni
danno senso alla vita.
Sonia Rolando
da PensieriParole
<http://www.pensieriparole.it/aforismi/vita/fr
ase-74068>
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Il “Laboratorio dei Sensi” un progetto iniziato al
Madre Teresa il 26 ottobre 2016, è un approccio di
cura basato sulla stimolazione sensoriale.
E’ un laboratorio esperienziale, di cui siamo già alla
seconda edizione.
Il laboratorio vede coinvolti un gruppo di anziani
del nucleo Colombo ma prossimamente
interesserà anche i nuclei Polo e Vespucci.
Lavorare con i cinque sensi stimola le memorie più
antiche e profonde, fa emergere emozioni e
ricordi. Spesso a causa della malattia la
percezione del sentire viene negata o
ridimensionata.
Questo laboratorio si è rivelato un’esperienza unica
sia per gli anziani che per gli operatori; è iniziato un
percorso di attività attraverso la stimolazione dei
cinque sensi che ha cercato di risvegliare e
riattivare i loro ricordi.
Abbiamo creato uno spazio appositamente
pensato per l’ attività, un ambiente protetto,
dall’atmosfera accogliente e giocosa. Anziani e
operatori sono uguali, c’è assenza di giudizio, liberi
dalla malattia, non ci sono ruoli, ognuno è libero di
essere sé stesso, libero di poter sbagliare.
Abbiamo ascoltato musica e ballato liberando i
movimenti del corpo, dipinto i nostri ricordi evocati
dalle letture, massaggiato il nostro corpo e ci
siamo abituati al contatto con il corpo di chi
avevamo vicino, abbiamo condiviso in gruppo le
emozioni, le sensazioni ricevute annusando gli oli
essenziali, assaporando cibi, manipolando la pasta
di zucchero, la pasta di sale….
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Inizialmente gli anziani si sono approcciati in
modo diverso fra loro: chi timido e sospettoso
restio al raccontarsi e ad ascoltare gli altri
cerca di sfuggire a questo momento, chi
curioso ed interessato disposto al dialogo ma
prevalentemente centrato su sé stesso.
Incontro dopo
incontro
abbiamo
riscontrato dei
cambiamenti:
il
miglioramento
del tono
dell’umore;
la riduzione del senso di isolamento; capacità di stare in
gruppo e consapevolezza di appartenervi;
capacità di scambiarsi reciprocamente pareri e condividere
ricordi di vita passata;
empatia, fiducia e ascolto reciproco.
Al termine della prima edizione gli anziani sono dispiaciuti ma
contenti di aver avuto la possibilità di vivere questa bella
esperienza e chiedono di poterla ripetere.
Al di là dei notevoli ed evidenti benefici ottenuti per i
nostri anziani, anche noi operatori abbiamo avuto
l’opportunità di approfondire la conoscenza dei nostri
anziani vedendo un aspetto che a volte gioca un ruolo
“minore” perché concentrati sulle necessità assistenziali.
Il Laboratorio dei sensi propone di restituire un senso,
l’ennesimo, a tutta la vita che pare perduta se misurata
dal punto di vista relazionale, ognuno dentro di noi è
unico e speciale !!
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Un grazie ai nostri
ospiti, in particolare
a Lina, Angela,
Marisa, Fernanda,
Clara, Gianni,
Franco, Anna che ci
hanno permesso di
vivere questa
interessante e
bellissima
esperienza dalla
quale ognuno di noi
ne è uscito
maggiormente
arricchito sul piano
personale ed
emotivo.
Fabrizia, Raa Colombo
1
7
18
16
Progetto “Medici” a 4 zampe
Iddio creò l’uomo, poi, vedendolo così
debole, creò il cane.’
Toussenel
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Il cane possiede
potenzialità
intrinseche di
spontaneità,
autenticità e
affettività che,
genericamente, in
chi lo incontra
suscita interesse,
migliora l'umore e
crea clima più
disponibile alla
relazione.
Perché il Cane?
Una terapia "dolce", basata sull'interazione uomo-
animale, che integra e rafforza le tradizionali terapie
e può essere impiegata su persone affette da
differenti patologie con obiettivi di miglioramento
comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e
psicologico-emotivo.
Nasce e si sviluppa invece con l’obiettivo di essere
una terapia aggiuntiva con lo scopo di facilitare e
favorire il decorso positivo delle altre terapie in atto,
fino a consentire in alcuni casi la
riduzione/eliminazione delle terapie farmacologiche.
La persona accetta che l'animale entri in spazi
personali preclusi solitamente agli altri per arrivare ad
un contatto più intimo e fornisce un'esperienza
gratificante dal punto di vista affettivo ed emozionale.
Il cane aiuterà l’anziano, insieme alle figure
professionali della struttura, ad innescare
spontaneamente quei meccanismi di stimolo che
possono essere di gioco, stimolo all'attenzione
temporanea come cura del cane, carezze e tanto
altro.
Cercheremo di dimostrare i benefici che possono
derivare spontaneamente dalla relazione con i cani,
iniziando questo percorso terapeutico e non solo.
Se i cani sono infatti da sempre veicolo di benessere,
capaci di stimolare reazioni positive, da oggi, grazie
alla disponibilità dell’unità cinofila dei carabinieri,
ospiteremo dei nuovi amici a 4 zampe che svolgeranno
presso il Madre Teresa anche un ruolo attivo di
assistenti.
Il progetto inizierà nella prima settimana di giugno
verranno proposti due incontri mensili con un primo
momento di socializzazione collettiva con tutti gli ospiti
del centro. Successivamente ci focalizzeremo su alcuni
ospiti selezionati in riferimento a specifici obiettivi
previsti all’interno del loro Progetto individualizzato.
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21 Già la nostra Casa è
frequentata da alcuni
“amici a 4 zampe” che
frequentano il centro
(Lola, Bubu, BlacK, Pepe
…) , che ci hanno dato
modo di rilevare, quanto i
nostri anziani gradiscano
la loro compagnia ed il
loro contatto
Con grande entusiasmo, vi
invitiamo quindi all’evento
di presentazione del
progetto dove, non solo
avremo occasione di
conoscere questi nostri
nuovi amici, ma anche di
vederli esibire nel nostro
Parco dando prova del loro
coraggio e della loro agilità.
Alessandra
Progetto “ Diario di vita”
“Arriva un momento nell’età adulta in cui si avverte il
desiderio di raccontare la propria storia di vita. Per fare un
po’ di ordine dentro di sé e capire il presente; per ritrovare
emozioni perdute e sapere come si è diventati, chi
dobbiamo ringraziare o dimenticare.
….. Quando questo bisogno ci sorprende, l’autobiografia
di quel che abbiamo fatto, amato, sofferto, inizia a
prendere forma, diventa scrittura di sé e alimenta
l’esaltante passione di voler lasciare traccia di noi a chi
verrà dopo o ci sarà accanto…. (Demetrio D. 1996)
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A marzo di quest’anno, è partito un progetto
dedicato alla raccolta della storia di vita dei
nostri ospiti, chiamato “DIARIO DI VITA – UNA STORIA DA SFOGLIARE.”
L’idea nasce
dalla
consapevolezza
di quanto, per gli
anziani, possa
essere
importante
rievocare gli
eventi del proprio
passato:
la reminiscenza intesa come “ricordo
personale riportato attivamente alla
coscienza o manifestantesi spontaneamente”
ha permesso di inaugurare un trattamento
riabilitativo di sostegno psicologico, fondato
proprio sul recupero dei ricordi, rivolto agli
anziani residenti nella nostra struttura ed ai
loro familiari.
Ogni racconto autobiografico, oltre a
restituire identità e dignità umana ed
esistenziale, svolge una cruciale funzione di
aggregazione, consente alla persona di
rivivere momenti salienti della propria storia ed
eventualmente risolvere conflitti irrisolti,
rielaborandoli insieme a chi li ascolta.
Il principio portante che orienta la terapia
della reminiscenza fa in modo che i pazienti si
sentano facilitati a fornire un ordine e a
rimettere insieme gli attimi importanti della
propria vita, rivestendo il ruolo di narratore .
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Permette di uscire dall’isolamento sociale e di
superare i sentimenti di inadeguatezza per i
cambiamenti avvenuti sia nel corpo che nella
mente; di riconoscere i bisogni tanto del
malato quanto quelli del caregiver, spesso
sottovalutati.
E’ un importante aiuto per chi si occupa della
persona, perché consente di conoscere
meglio i gusti e le abitudini dell’ospite,
garantendo una migliore qualità assistenziale.
Il progetto coinvolge gli ospiti interessati a
raccontarsi, gli operatori e la psicologa; si
sviluppa attraverso una serie di incontri
eventualmente con il coinvolgimento dei
familiari che volessero condividere ricordi e
anche fotografia che possano evocare
momenti di vita sereni e gradevoli. In ogni
incontro vengono indagate le principali
aree/periodi di vita dell’utente, sempre
rispettando la sensibilità ed i tempi di ciascuna
persona.
Al termine del progetto individuale per ogni
ospite, verrà redatto un diario, che potrà
essere spunto di conversazioni future ed
anche uno strumento da condividere con i
familiari e gli amici.
Margherita, psicologa
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Uscita Liceo Artistico
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L’artista è un ricettacolo di emozioni che
vengono da ogni luogo: dal cielo, dalla terra,
da un pezzo di carta, da una forma di
passaggio, da una tela di ragno.
Pablo Picasso
Mercoledì 09 novembre 2016 c’è stata la visita
presso il liceo Artistico “Arcangeli” di Bologna
nell’ambito del progetto “Murales” che ha visto
impegnati i ragazzi del liceo artistico ai quali
erano stati commissionati alcuni dipinti su temi
scelti dai nostri ospiti .
Scrive Christian – RAA del Centro Diurno:
“Quella mattina sono stato uno degli
accompagnatori in quanto 5 ospiti del centro
diurno partecipavano all’uscita che aveva
l’intento di mostrare “l’avanzamento dei lavori”
dei murales che sarebbero stati completati ed
inaugurati durante la festa prevista in prossimità
del Natale.
Studiata con cura tutta l’organizzazione , la
nostra avventura ha inizio subito con un
contrattempo: diversamente da quanto
concordato, quella mattina non arrivò all’orario
prestabilito il pulmino a causa di un
fraintendimento e quindi si rese necessario
superare l’ostacolo con una soluzione
“immediata e creativa” per le quali siamo ormai
degli specialisti !!!
Grazie generosità di un nostro operatore che
mise a disposizione la sua auto personale,
riuscimmo comunque a partire con tutti gli ospiti
previsti, e quindi poter partire per la nostra
avventura…..
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Elena e Laura
Arrivati al piano siamo entrati nell’aula-
laboratorio dove erano posizionate le
opere e lì ci hanno accolto i volti sorpresi
e sorridenti degli studenti. Per noi
accompagnatori è stato molto
gratificante vedere la stessa gioia
espressa nei volti nostri anziani, che
hanno apprezzato questa occasione
“speciale” di incontro e condivisione di
emozioni con la gioventù di oggi, sempre
meno abituata a vivere con i propri
anziani.
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Con il nostro grande entusiasmo abbiamo
anche affrontato alcune piccole difficoltà
nel raggiungere il laboratorio dove
lavoravano i nostri ragazzi , essendo un
istituto molto grande e dotato di un solo
piccolo ascensore.
Abbiamo dovuto attendere un po’, ma
nulla poteva scoraggiarci !!!
I nostri anziani non vedevano l’ora di
visitare un luogo diverso da quelli che
abitualmente frequentano, figuriamoci poi
se pieno di “cinni”, come si dice a
Bologna.
Christian, RAA CD
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Sicuramente è stata una mattina diversa dal
solito, che ha unito forse un po’ di più due
generazioni molto diverse, con culture e stili che
si sono molto modificati nel tempo, è stato
l’incontro di due mondi che per una mattina ha
condiviso l’arte come mezzo universale per
comunicare e condividere bellezza, sentimenti
e valori che non sono apparsi poi così lontani e
diversi.
Abbiamo avuto anche il privilegio di visitare
anche altri luoghi della scuola dove sono esposte
opere di vario genere prodotte dagli studenti;
Musical Anni 40
Elena e Laura
Il musical: una perfetta fusione di
recitazione, teatro, canto e danza i quali
vanno ad unirsi in un genere di
rappresentazione teatrale e
cinematografica definito da queste quattro
forme d’arte, perfettamente combinate tra
loro in modo spontaneo e fluido.
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Sono sempre più numerosi gli studi e le
esperienze che attestano l'utilità della musica
per gli anziani sebbene normalmente solo nelle
case residenza o nei centri diurni sia data loro
l'opportunità di iniziare un percorso e di
condividere un’esperienza strutturata e
continuativa con la musica.
L'esperienza musicale per gli ospiti del Centro
Polifunzionale Madre Teresa di Calcutta, non
solo rappresenta un importante sostegno
psicologico, ma è anche prerogativa di
socializzazione, integrazione, coinvolgimento di
familiari, amici e istituzioni , tempo dedicato
alla cura di sé ed al benessere, occasione di
stimolazione o momento del ricordo …
E così il giorno 11 febbraio 2017, dalla voglia
di fare e soprattutto rendere speciali le
giornate del Madre Teresa di Calcutta, la
direzione ha deciso di ingaggiare un gruppo
di Ravenna, composto da giovani musicisti,
fra cantanti e strumentisti, che hanno portato
in scena il musical intitolato :
“I Favolosi anni '40”.
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26
Gli anni ‘40 sono gli anni della conclusione
della seconda Guerra mondiale. Le
numerose battaglie e occupazioni lasciano
distruzione e disperazione. In questi tempi
pesanti ed economicamente difficili, la
musica diventa fonte di speranza e simbolo
di libertà per tante persone. Negli Stati Uniti,
lo swing si impone come stile musicale più
popolare insieme alle Big Band che
andavano di moda. Le canzoni e i cantanti
swing cominciano la loro marcia trionfale.
Altre stelle come Frank Sinatra, Nat King
Cole, Ella Fitzgerald, Louis Armstrong, Doris
Day o Les Brown riescono ad illuminare
questo decennio scuro con la loro musica.
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Anche l’inizio
dell’era “film-
musical”
ispirati dai
musical di
Broadway e di
Londra porta
un po’ di luce
nel buio della
crisi.
Dalla ottima performance del gruppo, sono
scaturite grandi emozioni, sorrisi elargiti
spontaneamente invadevano tutta la sala
Rubbi, si percepiva nell'aria la gioia degli
anziani, che con piccoli gesti e movimenti,
partecipavano anche ballando e portando il
ritmo incalzante delle splendide musiche di
quegli anni, bagaglio tradizional-popolare,
della maggior parte degli ospiti presenti.
Riportiamo alcune impressioni più
significative della giornata…
Anna: “E’ stato davvero
divertente, abbiamo
cantato tutti insieme e
abbiamo ricordato quelle
belle canzoni”
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Romana: “ Anch’io mi
sono divertita..
abbiamo cantato a
squarciagola”
Alberto, animatore
Ecco queste le testimonianze ancor più
significative del momento aggregante e
socializzante, finalità ultima di questo
progetto.
LABORATORIO DI PASQUA
33
Pasqua non significa uova di cioccolato.
In realtà quest'abitudine è nata con il
tempo, ma all'inizio si regalavano uova
vere, con il guscio colorato, col significato
di rinascita e che la vita ricomincia.
Silvana
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Come i mercatini di Natale, anche quello di Pasqua
fanno parte della nostra storia qui al Madre Teresa.
Allestito con un banchetto nella sala d’ingresso,
come avete potuto notare, vi si trova un po’ di tutto:
dai portafoto realizzati con cartoni colorati , ai cestini
di lana, agli sfiziosi fermacapelli, fino ad arrivare alle
uova che non potevano di certo mancare in quanto
simboli della festa di Pasqua.
Dietro a tutto ciò c’è stato un grande lavoro
da parte dei nostri ospiti, che una volta
terminate le feste natalizie, si sono messi subito
all’opera per la realizzazione degli oggetti
pasquali.
Di seguito alcuni consigli dei nostri ospiti rispetto
alla creazione e all’utilizzo degli oggetti prodotti
durante il nostro mercatino
Marisa: “con la tecnica all’uncinetto si può
ricoprire in maniera uniforme l’uovo senza
che ci siano fori. Io ho ricoperto ad uncinetto
delle uova di polistirolo con un semplice
motivo a righe, ma basta avere fantasia per
creare coloratissime uova decorative. Le
uova di polistirolo così decorate possono
essere messe in un cestino o anche appese”.
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Il nostro mercatino di Pasqua include attività
manuali che divengono al tempo stesso
espressive: attraverso diverse fasi di produzione, si
giunge ad un oggetto finito in base ai gusti e alle
scelte personalissime di ogni anziano.
Gli ospiti, guidati sia fisicamente che verbalmente
dall’operatore partecipano, ognuno nella misura
consentita dalla propria abilità, alle diverse fasi
della creazione di fiori di carta, festoni, collage,
cartoncini per cornici, composizioni, decorazioni di
fondi per cestini e bicchieri, assemblaggio e pittura
di piccoli manufatti di legno, cartelloni, produzioni
oggetti a tema pasquale.
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Liliana: “ L’albero di
pasqua è un ottimo
rimedio per decorare
e addobbare la
nostra casa
nell’imminente
periodo pasquale !
L’ Albero è
solitamente
riconosciuto come
simbolo del Natale,
ma perché non
realizzarlo anche a
Pasqua?
Il nostro albero di pasqua è molto facile da
realizzare, infatti con piccoli oggetti e
semplici passaggi abbiamo creato diverse
tipologie d’albero pasquale.
Per esempio è possibile utilizzare alcuni rami
e porli in un vasetto di vetro riempito di gesso
oppure utilizzare altri decori.
Si potrebbe utilizzare non solo per decorare
la casa, ma anche per addobbare la tavola
durante le feste”
Carla, stagista
Progetto Ortoterapia
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Il progetto è sviluppato
prevalentemente da aprile ad ottobre
quando il clima è più mite e gli ospiti
possono anche beneficiare del sole e
dell’aria aperta .
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L’ortoterapia è la cura col giardinaggio, che
impegna la persona ad occuparsi di un
piccolo spazio verde, dedicato alla
coltivazione di piante orticole e/o floreali.
L’idea di ricorrere all’impegno del
giardinaggio per fini terapeutici è indicata per
le persone anziane grazie ai molteplici
benefici che si ottengono, sia a livello
cognitivo che fisico.
Migliorare le
capacità di
apprendimento:
imparare il nome
di alcune piante,
la ciclicità delle
stagioni, i tempi
adatti per la
semina ed il
raccolto.
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Favorire la socializzazione: l’individuo infatti è
inserito in un gruppo dove si persegue un obiettivo
comune e si svolge una attività assieme agli altri,
condividendo spazi e strumenti.
Svolgono mansioni come la semina, la raccolta
dei frutti e dei fiori, vale a dire tutte quelle attività
che stimolano l’olfatto, la vista, il tatto o l’’udito e
incrementano capacità e competenze.
Coltivare un orto, un giardino o delle piante
dona grandi soddisfazioni. Serve amore, cura
e dedizione per far crescere le piante e i fiori
sani e vederli in salute !!!
Avere le mani occupate nella terra, nella
pratica di accudire fiori e piante porta ad
allontanare i pensieri negativi, a rilassare la
mente ed il corpo e a prendere responsabilità
verso gli esseri viventi che si coltivano.
L’ortoterapia, inoltre,
sviluppa la pazienza
necessaria per aspettare i
momenti giusti e consoni
alle varie fasi di crescita sino
alla raccolta del prodotto
come la pazienza per
attendere la fioritura e poter
finalmente godere della
bellezza di un fiore o di una
pianta.
I benefici, come l’autostima
e la fiducia in sè stessi per le
capacità acquisite e le
scelte fatte, vengono
ripagati dalla pianta stessa
che crescerà sana e forte.
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LA GIORNATA DEI DESIDERI
“Ci sono due tragedie nella vita: non riuscire
a soddisfare un desiderio e soddisfarlo”.
Oscar Wilde
41
Il progetto “La Giornata dei Desideri”
rappresenta un’ occasione per condividere i
desideri, le richieste degli anziani e soprattutto
per dare spazio alla creazione di nuove attività,
che possano renderli più partecipi, alzando così i
livelli di attenzione, il loro gradimento e ottenere
delle buone performance.
E’ un momento in cui si sperimenta, si prova e si
acquisiscono conoscenze per riuscire a capire al
meglio quello che gli utenti desiderano fare.
Il desiderio è un aspirazione, un impulso a
soddisfare un bisogno o un piacere.
Desiderare quindi sta ad indicare che noi
aspettiamo qualcosa che vogliamo che arrivi e
che ci manca.
Desiderare è accorciare la distanza tra noi e
l’evento, a volte, enorme; quindi
metaforicamente ogni desiderio presupporre
una strada, un percorso.
Desideriamo in continuazione, iniziamo da
piccolini e terminiamo da anziani.
Ma non desideriamo più le stesse cose: non più
giocattoli, macchine o altre cose materiali.
Man mano che cresciamo cresce anche il
nostro desiderio.
E cosi troviamo in quest’ultimo elementi di
significato e valore caratterizzati principalmente
dalla bellezza della semplicità.
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Palmiro: “ mi piacerebbe andare al mare, sdraiarmi sulle
spiaggia e stare li fermo a godermi tutto il sole
Albarosa: andare a raccogliere i fiori nei campi come facevo
una volta e portarli a casa
Luciano: farmi una “Peroni” in campagna con i miei vecchi
amici!!!!
Emilia: anche a me piacerebbe andare in campagna e stare
in mezzo alla natura e agli animali proprio come facevo da
bambina.
Giuseppina: desidererei andare a festeggiare il 13 Maggio le
tre pastorelle.
Emilia: stare con i miei vecchi amici ed organizzare cene e
tornei di briscola.
Tanina: non desidero più di tanto…mi accontento di quello
che ho già!!!
Giovanni: farmi un tuffo nel mare
Amelia: uno dei miei più grandi desideri è viaggiare, andare
nei posti dove non sono mai stata …naturalmente insieme la
mia famiglia.
Silvana: passare più tempo con la mia famiglia e con gli amici
del Cd; questa è davvero una cosa buffa prima piangevo per
non venire adesso piango quando non posso venire.
Mettiamo adesso da parte le parole per far
spazio ai “desideri” dei nostri ospiti
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Capitolo 3
TUTTI A TAVOLA …
CUCINANO I NONNI !
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Preparazione:
Per prima cosa cuocere le verdure;
in una padella quindi fare un soffritto e poi aggiungere i
peperoni precedentemente tagliati a listarelle .
Nel frattempo mettere a bagno il filetto nell’aceto di vino
bianco e poi cospargere su entrambi i lati del pepe verde
macinato.
Quando le verdure sono quasi cotte aggiungere in padella il
filetto ed infine cuocere a fiamma alta per circa 6-8 minuti.
Filetto al pepe verde
di Nonna Giuseppina
Ingredienti :
- 300 gr di melanzane
- 500 gr di peperoni
- 400 gr di filetto di manzo
- 40 gr di pepe verde macinato
- ½ bicchiere di vino bianco
Ingredienti:
Castagne 800gr
Latte 400 ml
Panna 100 ml
25 gr di cacao
amaro
Zucchero 130
Rum 1 bicchierino
Vanillina 1
Preparazione:
Riempire una pentola con abbondante acqua fredda,
aggiungere un pizzico di sale e far bollire le castagne per circa 40
minuti. Trasferire le castagne in casseruola insieme allo zucchero,
alla vanillina e al latte.
Cuocere a fuoco basso, mescolando di continuo fino a quando
le castagne non avranno assorbito tutto il latte e non risulteranno
spappolate.
Togliere il composto dal fornello e passarlo nel passaverdura.
Terminata questa operazione, montare la panna con uno
sbattitore.
Versare nel composto di castagne il rum, il cacao amaro e la
panna e impastare in una ciotola capiente. Lavorare il composto
fino a quando non assume una consistenza abbastanza
compatta e metterlo in frigo per una/due ore.
Usare lo schiacciapatate eseguendo un movimento circolare
continuo in modo da comporre la montagna. Il movimento deve
diventare più piccolo mano a mano che si arriva alla vetta del
Mont Blanc.
Decora la sommità del monte con una o due castagne intere o
con un ciuffetto di panna per dolci.
Torta MONT BLANC
Di Nonna Rosa
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Capitolo 4
I COMPLEANNI
Sebbene sia stato un periodo pieno di feste, non
potevamo certo saltare i nostri consueti
appuntamenti con le feste di compleanno !!!
Canti , balli e naturalmente ricche e gustose
torte e merende, hanno accompagnato i nuovi
traguardi raggiunti dai nostri anziani.
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BATTISTINI ROMANA 14 febbraio
BERNABEI ETTORE 7 febbraio
CANTAGALLI MARIA 18 febbraio
POGGI MARIA 13 febbraio
TURRINI LUISA 15 febbraio
ZONARELLI ALBAROSA 26 febbraio
BRINI SILVANA 21 marzo
FURLANI ROSA 5 marzo
LAI GIUSEPPINA 15 marzo
ROSSI ANNA 11 aprile
TRERE’ RENATA 11 aprile
MILAZZO GAETANA 27 aprile
PAGNONI ANNAMARIA 29 aprile
BALLESTRI OFELIA 8 gennaio
PAGANELLI GRAZIA 19 gennaio
DARDI LUCIANA 10 gennaio
GIUDICE ROSA 27 gennaio
BOIARINI LEDA 27 febbraio
CONTINI VITTORIA 13 febbraio
BELLETTI ANNAMARIA 13 marzo
GAMBERINI ROSSANA 21 marzo
RAGAZZI GLORIA 31 marzo
GOVONI VEGLIA 7 aprile
ZANARINI LAURA 24 aprile
BOZZA RAFFAELA 30 marzo
MARTINELLI SILVIO 20 marzo
FERRI MARIA 27 aprile
GOBERTI ROBERTA 12 gennaio
FINOCCHI CORRADO 16 gennaio
BALDANZA RITA 1 febbraio
CESARI LAURA 9 febbraio
MANDERIOLI ETTORE 25 febbraio
ROSSETTO MATILDE 23 marzo
DEL RIO VINCENZO 5 aprile
CHERSONI GLORIA 18 aprile
ZIONI ELSA 19 aprile
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Polo
Vespucci
Colombo
TANTI AUGURI DI BUON COMPLEANNO A …
CD
Ecco alcune immagini
delle nostre
Feste di compleanno !
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Capitolo 5
I PROSSIMI
APPUNTAMENTI
E come di consueto, cogliamo l’occasione per
inviarvi i piani delle nostre attività mensili che
troverete sempre puntualmente affissi nella
bacheca familiari prima di ogni mese con
l’obiettivo di condividere con voi le attività ed i
progetti che portiamo avanti ogni mese e
nella speranza di avervi come nostri
graditissimi ospiti ai tanti eventi e progetti che
animano le nostre giornate !!!
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PROGRAMMA DELLE
ATTIVITA’DI ANIMAZIONE
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La Cooperativa
Il Centro Polifunzionale per Anziani “Madre Teresa di
Calcutta” è gestito dalla Cooperativa Àncora Servizi.
Nata a Bologna nel 1994, Àncora è una Cooperativa sociale
di servizi alla persona che gestisce servizi socio assistenziali,
sanitari ed educativi per clienti pubblici e privati, in regime di
appalto e di accreditamento.
Àncora è oggi una realtà consolidata e apprezzata, non
solo nel territorio emiliano - romagnolo, ma anche in altre
province e regioni d’Italia (Lombardia, Veneto, Toscana e
Piemonte), dove presta assistenza a oltre 7.000 utenti tra
anziani, disabili, minori e bambini, in struttura o a domicilio.
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RINGRAZIAMENTI
«Nella vita dobbiamo capire che non è la felicità a renderci
grati, ma la gratitudine a renderci felici» - Albert Clarke
Essere grati vuol dire e affermare che ci sono cose buone al
mondo, riconoscere e celebrare tutti i doni e i benefici che
abbiamo ricevuto nella vita.
Essere grati diventa un’arte nel riconoscere, apprezzare e
valorizzare ciò che viene dato, accogliendone ogni aspetto.
Essere grati ci fa capire quanto possano essere importanti le
persone che fanno parte della nostra vita ed incominciare
ad apprezzare sempre di più la loro presenza.
A questo punto grazie a tutti coloro che ogni giorno vivono
insieme a noi e si impegnano a farci sentire più vicini alle
persone che frequentiamo sul lavoro e in famiglia !!
Il Direttore di Struttura
Elisabetta Mogianesi Bedosti
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