IN VIAGGIO PER IL MONDO CON GIUFA · C’ era una volta Joha che passava per la strada. La ......

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IN VIAGGIO PER IL MONDO CON GIUFA Giufà, un bambino come noi, ci ha permesso di fare un viaggio nelle tradizioni dei Paesi o delle Regioni d'Italia dalle quali proveniamo... A volte furbo, a volte sciocco, adulto o bambino, Giufà (Sicilia) Joha (Marocco), Vardiello (Campania- Napoli), Pierino (Emilia Romagna- Modena), ha sempre la risposta pronta e una soluzione ad ogni problema! Il percorso (brevemente illustrato dalle immagini che seguono) ci ha dato l’opportunità di capire come un personaggio possa essere presente in diverse tradizioni popolari, e come venga poi reinterpretato a seconda delle particolarità geografiche e culturali. Alcuni genitori della nostra classe sono stati poi coinvolti nella lettura in lingua albanese e marocchina, in dialetto siciliano, napoletano e modenese, di 5 storie scelte da noi bambini. Un viaggio interculturale, quindi, nel mondo dell'altro e degli altri attraverso la mediazione del buffo Giufà, in cui tutti ci siamo un po’ “ri-conosciuti”, e “ri- trovati”.

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IN VIAGGIO PER IL MONDO CON GIUFA

Giufà, un bambino come noi, ci ha permesso di fare un viaggio nelle tradizioni dei Paesi o delle Regioni d'Italia dalle quali proveniamo... A volte furbo, a volte sciocco, adulto o bambino, Giufà (Sicilia) Joha (Marocco), Vardiello (Campania- Napoli), Pierino (Emilia Romagna- Modena), ha sempre la risposta pronta e una soluzione ad ogni problema! Il percorso (brevemente illustrato dalle immagini che seguono) ci ha dato l’opportunità di capire come un personaggio possa essere presente in diverse tradizioni popolari, e come venga poi reinterpretato a seconda delle particolarità geografiche e culturali. Alcuni genitori della nostra classe sono stati poi coinvolti nella lettura in lingua albanese e marocchina, in dialetto siciliano, napoletano e modenese, di 5 storie scelte da noi bambini. Un viaggio interculturale, quindi, nel mondo dell'altro e degli altri attraverso la mediazione del buffo Giufà, in cui tutti ci siamo un po’ “ri-conosciuti”, e “ri-trovati”.

Alcune note metodologiche

IN QUESTE PAGINE CHE DOCUMENTANO IN SINTESI IL LAVORO FATTO, (principalmente durante il mese di maggio 2016) ABBIAMO SCELTO DI METTERE SOLO LA STORIA “GIUFA E LA PORTA” TRADOTTA IN DIALETTO SICILIANO, L’UNICA CHE ABBIAMO POTUTO TROVARE E SCARICARE DAL WEB. LE ATRE STORIE (A PARTE QUELLA ARABA TROVATA GIA’ TRADOTTA DA UN LIBRO) SONO STATE TUTTE TRADOTTE E RECITATE ORALMENTE DAI GENITORI. ABBIAMO SCELTO DI NON TRASCRIVERLE, IN QUANTO TALE ATTIVITA’ NON RISULTAVA DIRETTAMENTE FUNZIONALE AL PROGETTO STESSO, CHE HA CERCATO INVECE DI VALORIZZARE IL RACCONTO ORALE DELLE STORIE, LA LIBERA TRADUZIONE DA PARTE DEI GENITORI, E LA LIBERA RICERCA DELLE SENSAZIONI ED EMOZIONI CHE TALI RACCONTI SUSCITAVANO NEI BAMBINI. SONO STATI INVECE USATI ALCUNI DISEGNI FATTI DAI BAMBINI STESSI, COME FORMA DI PRODUZIONE, PER RACCONTARE VISIVAMENTE LE STORIE E COME ESSE SONO STATE INTERPRETATE.

GIUFA E LA PORTA- TRADIZIONE SICILIANA

Giufà, tirati la porta! 'Na vota la matri di Giufà iju a la Missa; dici: -

Giufà, vaju a la Missa; tirati la porta.

Giufà, comu niscíu sò matri, pigghia la porta e la metti a tirari; tira tira, tantu furzau ca la porta si

nnì vinni.

Giufà si la càrrica 'n coddu, e va a la Chiesa a jittariccilla davanti di sò matri: - Ccà cc'è la porta!... Su' cosi chisti ? !...

JOHA E LA GALLINA- TRADIZIONE ARABA

C’ era una volta Joha che passava per la strada. La strada era deserta perché era ora di pranzo e Joha aveva fame, ma non aveva neanche un dinaro in tasca. Mentre stava camminando, vide una gallina. Cosa pensò di fare allora? Penso di catturare la gallina. Detto e fatto. Tutte le piume volarono per aria.

Dopo aver preso la gallina, andò a casa e prese tutto l’occorrente per il mare e per cucinare, poi si recò in spiaggia. Uccise la gallina, la spennò, e

cominciò ad arrostirla.

Alla fine Joha si mangiò la gallina. Con la pancia piena si stese a prendere un po’ di sole. Passo di lì una guardia che, viste tutte le piume intorno a Joha e gli chiese cosa stesse facendo. Joha rispose che una gallina era passata di lì e gli aveva chiesto di tenere a bada le sue piume mentre lei faceva il bagno!

PIERINO E IL MUGNAIO- TRADIZIONE MODENESE Storia tratta

da “Fiabe modenesi” di Sandro Belli (solo versione cartacea)

GIUFA’(Vardiello) E LA CHIOCCIA – TRADIZIONE NAPOLETANA

Si racconta che una volta c'era Giufà; sua madre se ne va a messa e gli dice: - Giufà vedi che sto andando a Messa, vedi che c'è la chioccia che deve covare le uova. Prepara la zuppa e falla mangiare.

Quando ha finito riportala a covare, altrimenti le uova si raffreddano. Giufà, pre farla mangiare le fa la zuppa con pane e vino, e la imbocca, tanto la imboccava che l’affogò e morì. Vista la gallina stesa per terra, morta ammazzata, si disse: - Ora come faccio che le uova si raffreddano? Mi metto a covarle io. Si levò pan si pose sulla covata. Quando tornò la madre, si mise a chiamare: - Giufàa! Giufàa! Giufà rispose:- Chila, chila.. non posso venire, sto facendo la chioccia e sono sopra la covata sennò le uova si raffreddano! Sua madre mise a gridare: -Birbante, birbante! Hai schiacciato tutte le uova! Giufà si al una frittata!

GIOFFAH E LA LUNA- TRADIZIONE SARDA

Giufà una notte, passando vicino ad un pozzo, vide la luna riflessa nell'acqua. Pensando che fosse caduta dentro decise di salvarla. Prese un secchio lo legò ad una corda e lo buttò nel pozzo. Quando l'acqua fu ferma e vide la luna riflessa nel secchio cominciò a tirare con tutta la sua forza. Il secchio, salendo rimase, però, impigliato nelle parete del pozzo. Allora Giufà si mise a tirare ancora con più forza e tirando, tirando spezzò la corda e finì a gambe all'aria e cadde a terra. Alzando gli occhi verso l'alto, per cercare un appiglio per rialzarsi, vide nel cielo la luna. La sua soddisfazione fu grande e disse a se stesso ad alta voce: - Sono caduto per terra e mi sono un po' ammaccato, ma, in compenso, ho salvato la luna dall'annegamento!

IL BARBIERE MALDESTRO- ALBANIA

Giufà un giorno, per radersi i capelli, cambiò

barbiere. Questi era, però, nuovo del mestiere e mentre radeva la sua mano era tremolante, tanto che per ogni passata di rasoio lasciava una

ferita, che curava subito con un batuffolo di cotone.

Bastò poco, affinché la testa di Giufà fosse ricoperta per metà di batuffoli per tamponare il sangue. Appena il barbiere cominciò a radere l'altra metà della testa, Giufà, con un po' di ironia, disse:

- Visto che la prima metà della testa è coltivata a cotone, cosa pensi di coltivare nell'altra metà?

RACCONTIAMO LE STORIE NELLE NOSTRE LINGUE E DIALETTI DI ORIGINE