In tutto il Molise, ci sarà la riduzione dell’erogazione dei flussi ... · Quotidiano on line -...
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anno ii - n° 0 venerdi’ 3 novembre 2017
L’Oscar del giorno lo asse-gniamo a Tecla Boccardo. Lasegretaria regionale della Uil,sta cercando di mantenere altoil dibattito sui temi che inte-ressano i cittadini molisani. Acercare di costruire un per-corso per potere guardare aldomani.
IL N
OS
TR
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Il Tapiro del giorno lo diamo aMassimo Pillarella. Tra i tanti in-carichi a livello di Regione, haanche quello di commissario diMolise Acque. E’ toccato a luiprocedere alla firma del docu-mento per la riduzione dei flussiidrici. E l’acqua che va verso lealtre regioni?
Massimo Pillarella
Quella lunga
storia
dell’acqua molisana
L’Ardire
di Giuseppe Saluppo
Non piove, è vero datempo. E’ vero chel’acqua bisogna sa-perla centellinare.
Un momento, però, l’acquabisogna anche saperla ge-stire. E , così, da tempo nonsi sta avendo in Molise. Conuna gestione di Molise Acquenon propriamente in lineacon quanto, pure, rappresental’acqua per il nostro territo-rio, le nostre genti. Tuttoquesto, mentre l’acqua moli-sana continua a correre ed es-sere prelevata, a costi irrisori,da Campania, Puglia eAbruzzo. Acqua che vienefuori dalle nostre sorgentirese floride dalle abbondantinevicate. Solo che, i moli-sani, per potersi riscaldarepagano le accise più alted’Italia. Per, poi, dare l’ac-qua agli altri per solidarietàsenza avere nulla in cambio.Ed, ora, pensiamo bene di fargestire le nostre risorse aqualche multinazionale chegià vi ha messo addosso gliocchi. Ma la politica ha gliocchi foderati di prosciutto enon vede? Non dovrebbeavere uno scatto d’orgoglio epuntare i piedi, proprio, sulmantenimento dell’unica ri-sorsa naturale che il Moliseha? Domanda: una regioneche sta lentamente morendosi può permettere tanta scem-piaggine politica? L’acqua èpatrimonio della nostragente. Di quella che continuaa vivere abbarbicata su questimonti ed è custode di questoforziere. Saltando il quale,sarà possibile registrare solola desertificazione del territo-rio.
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Tecla Boccardo
Servizio a pagina 3
In tutto il Molise, ci saràla riduzione dell’erogazionedei flussi idrici ai Comuni
Falde ai livelli minimi
23 novembre 2017
TAagliolto
La Regione Molise ha deciso
finalmente di uscire dalle in-
certezze, dai tentennamenti,
dall’impiglio delle incom-
benze e delle spettanze. Come
largamente previsto su queste
colonne (abbiamo preconiz-
zato il 2017 l’anno dei fuochi
d’artificio), la capacità di de-
cidere, di stabilire, di sce-
gliere, di nominare e di
procedere secondo tempi e
modalità definite, è venuta
fuori, guarda caso, ancora una
volta in stretta relazione con
l’approssimarsi della campa-
gna elettorale per le elezioni
regionali in calendario nella
primavera 2018. Il perno in-
torno al quale ruoteranno i
progetti, gli investimenti fi-
nanziari e le opere nelle infra-
strutture, nell’ambiente e sul
territorio, nello sviluppo eco-
nomico e produttivo, nel turi-
smo e nella cultura e nella
innovazione formativa, va in-
dividuato col Patto per lo Svi-
luppo della Regione Molise
con una dotazione di 378 mi-
lioni di euro. Gli effetti pratici
del Patto, sottoscritto il 26 lu-
glio 2016 fra il Presidente del
Consiglio dei Ministri e il Pre-
sidente della Regione Molise,
per avviare e sostenere un per-
corso unitario di intervento sul
territorio finalizzato allo svi-
luppo economico, produttivo
ed occupazionale, nonché alla
sostenibilità ambientale e alla
sicurezza, si avranno nel corso
degli anni a venire. Gli effetti
elettorali, invece, si avranno a
cavallo tra la fine del 2017 e
gli inizi del 2018. La tempi-
stica politica del governo Frat-
tura è stata impeccabile.
L’avvio di un processo augu-
rabilmente fattivo per l’econo-
mia molisana connesso agli
investimenti pubblici e alla
programmazione territoriale,
può essere fatto coincidere con
la lunghissima e articolata de-
liberazione della giunta regio-
nale adottata il 30 ottobre e
rubricata al numero 406. In
essa è il riassunto di tutti i pas-
saggi tecnici e amministrativi
nazionali che hanno portato
alla formulazione del Patto e i
passaggi tecnici e amministra-
tivi regionali che dovranno
porlo in essere. Un coacervo
di sigle (Por, Cipe, Act, Cfs,
DPCoe, Dipe, OdC, RdA,
AdG, RUr…), di soggetti (
Agenzia per la coesione terri-
toriale, Organismo di Certifi-
cazione, Dipartimento per le
politiche di coesione, Diparti-
mento per la Programmazione
e il Coordinamento della Poli-
tica economica, Servizio di co-
ordinamento del Fondo per lo
sviluppo e la coesione, Auto-
rità di gestione del Fondo di
Sviluppo e Coesione …), di
incarichi (Responsabile di
Azione del Patto, Responsa-
bile Unico regionale del Patto
…), di controlli (Comitato
d’indirizzo e controllo) e di-
sposizioni. Il ritratto storico
della burocrazia italiana, della
sua invadenza, della sua dan-
nosità. Che dio la mandi
buona! Con la delibera ap-
pena indicata, la giunta di fatto
ha predisposto il piano orga-
nizzativo con cui si propone di
dare impulso agli interventi
nelle aree tematiche che sono,
lo ripetiamo, “Infrastrutture
ambiente e territorio”, “Svi-
luppo economico e produt-
tivo”,” Turismo e cultura” e
“Innovazione formativa”. In
particolare, ha disposto di in-
dividuare e attribuire le fun-
zioni di Responsabile di
Azione (RdA), figura centrale
in tutte le dinamiche operative
delle singole azioni nelle varie
aree d’intervento e, di ri-
flesso,di individuare e attri-
buire le funzioni di
Responsabile Unico regionale
del Patto (RUr). La mobilita-
zione dei Dipartimenti e dei
Servizi è stata curata nel detta-
glio. Volendola rappresentare
plasticamente, la figura geo-
metrica più aderente è quella
della piramide. Al vertice
della quale non poteva che es-
sere il vero centro di potere
della Regione Molise, il mo-
tore politico/amministrativo e
gestionale della presidenza e
della giunta regionali: l’inge-
gnere Mariolga Mogavero. La
conferma è nel passaggio della
delibera di cui stiamo dicendo,
là dove è scritto che il RdA
“opera in stretta collabora-
zione con il direttore del Di-
partimento della presidenza
della giunta regionale (Ma-
riolga Mogavero), rappresen-
tante della Regione nel
Comitato di indirizzo e con-
trollo per la gestione del Patto,
che agisce con le prerogative
dell’Autorità di gestione del
Fondo di sviluppo e coesione
(AdG) per il periodo di pro-
grammazione 2014-2020, e in
raccordo con il Responsabile
Unico regionale del Patto
(RUr). Ricondotto ad un “uni-
cum” funzionale alla presi-
denza, il Patto per lo sviluppo
del Molise pone giustificate
preoccupazioni che possa sca-
dere nel solito strumentalismo
politico ed elettorale, per-
dendo la sostanza di concreta
occasione per la ripresa eco-
nomica del Molise e per lo svi-
luppo del territorio, con
annessa possibilità di occupa-
zione. Né pare sussista un bi-
lanciamento di ordine
sindacale e partenariale in
grado di scongiurarlo.
Dardo
Patto per lo sviluppo del Molise: tutto il potere nelle mani di Mariolga Mogavero
Questa volta i dati parlano
chiari e non sono smentibili: la
città di Campobasso non riesce
a superare quota 13% per la
raccolta differenziata ed ha
una delle tariffe più alte per la
raccolta dei rifiuti che arriva a
241 euro e 76 centesimi per
nucleo familiare. Senza consi-
derare, poi, le tariffe applicate
per gli esercizi commerciali e
attività produttive. I dati sono
stati pubblicati dall’Ispra,
l’Istituto per la protezione am-
bientale. Per la raccolta diffe-
renziata nel Centro storico
qualcosa si è mosso anche se
sono tante le critiche da parte
degli abitanti che avrebbero
preferito il porta a porta consi-
derando la conformazione
della zona e i residenti che pre-
sentano un’età avanzata. Ma
pur sempre poco rispetto alle
promesse fatte dall’assessore
Stefano ramundo che da due
anni prospetta l’avvio della
raccolta differenziata sull’in-
tero territorio cittadino. Allo
stato, però, solo nel centro sto-
rico è stata avviata ed anche in
maniera non del tutto soddi-
sfacente per i cittadini. Sta di
fatto che si continua ad andare
avanti a tentoni senza una spe-
cifica programmazione sul da
farsi. Proprio mentre problemi
potrebbero venire per la satu-
razione della discarica di Mon-
tagano, dove vengono confe-
riti i rifiuti della città di Cam-
pobasso. La possibile chiusura
dell’impianto, determinerebbe
una situazione pericolosissima
per la gestione dei rifiuti citta-
dini. Sono questioni a cono-
scenza dell’amministrazione
comunale che, a giudicare dai
fatti, non sembra minima-
mente interessarsi, seriamente,
della problematica. Ma poi, è
la domanda che pongono i cit-
tadini, perché l’assessore Ra-
mundo non è riuscito a fare
partire la differenziata pur
avendo a disposizione i fondi
regionali?
Rifiuti, Campobasso all’anno zero
Varato il Piano organizzativo
Ricondotto ad un unicum politicamente funzionale alla presidenza della giunta regionale, pone giustifi-cate preoccupazioni che possa scadere nel solito strumentalismo politico ed elettorale
33 novembre 2017
TAagliolto
aaIl Consiglio regionale è
riuscito a definire la que-
stione del trattamento di
fine rapporto per i lavora-
tori della Gam. In extre-
mis, visto che bisognava
fare presto perché il pros-
simo 5 novembre scadono
i tempi di erogazione
dell’ultima mensilità di
cassa integrazione straordi-
naria e i 280 lavoratori re-
steranno senza più soldi in
attesa, sempre, che riparta
l’azienda dopo gli accordi
con il gruppo Amadori. Ri-
cordiamo, che il ministero
dell’economia ha ricono-
sciuto un altro anno di
cassa integrazione speciale
per i lavoratori Gam a
patto, però, che si chiuda la
parentesi dei contenziosi
attraverso il trattamento di
fine rapporto che dovrà es-
sere pagato dalla regione in
qualità di datore di lavoro.
Ieri mattina, nel corso del-
l’assemblea dei lavoratori,
i sindacati hanno ribadito
la necessità che si arrivi
alla determinazione della
firma delle lettere di più
nulla a pretendere per evi-
tare ricorsi che potrebbero
bloccare la macchina dei
nuovi provvedimenti di
ammortizzatori sociali pre-
visti dal ministero del-
l’economia per un altro
anno. Il rischio, infatti, è
che ricorsi al giudice del
lavoro porterebbero al-
l’emissione di decreti in-
giuntivi che , di fatto,
manderebbero a monte
l’intera operazione. In se-
rata, invece, il Consiglio
regionale ha approvato il
provvedimento con il quale
attraverso la Finmolise
verranno messi a disposi-
zione 7500mila euro atti a
coprire il trattamento di
fine rapporto. Per le orga-
nizzazioni sindacali, però,
resta in piedi il problema
legato al futuro e, per que-
sto, dopo il passaggio mi-
nisteriale per la
prosecuzione della cassa
integrazione almeno per un
altro anno intendono aprire
il tavolo di confronto con
Amadori.
Gam, approvatoil documento per 750mila
Il Consiglio regionale è riuscito in extremis
In Molise è ancora una
volta emergenza
idrica. Per questo Mo-
lise Acque ha comuni-
cato con una nota
indirizzata alla Prefet-
tura di Campobasso e
a quella di Isernia che
provvederà a una pro-
porzionale riduzione
del flusso idrico a par-
tire dal prossimo 6 no-
vembre in tutta la
regione.
Di pioggia e temporali
abbondanti per riem-
pire dighe, pozzi e in-
vasi nemmeno
l’ombra. Qualche spo-
radico acquazzone
delle scorse settimane
non ha aiutato la già
problematica situa-
zione della diga del
Liscione «dove il li-
vello dell’acqua è
sceso di quattro metri
e mezzo rispetto allo
scorso anno - spiega
l’ingegner Tatti che ha
firmato il documento
– per questo siamo
stati costretti a divul-
gare questa comunica-
zione. Nulla di
allarmante, ma dob-
biamo informare i cit-
tadini della situazione
di emergenza che si è
creata
e dobbiamo invitarli a
fare un uso control-
lato».
A essere coinvolti
nella razionalizza-
zione del bene prima-
rio saranno tutti i
comuni della regione,
«da Sesto Campano a
Termoli – aggiunge –
nessuno escluso. La
situazione è compli-
cata per tutti, sarà così
per i prossimi 20
giorni. Nessuno
spreco, ma solo un uso
reale. Se le sorgenti
scendono di livello,
non saremo in grado
di fornire il giusto ri-
fornimento agli
utenti». Quasi una
beffa, visto che la re-
gione in proporzione
più ricca d’acqua di
tutta Italia si ritrova a
dover fare i conti con
una emergenza dovuta
alla siccità e alla con-
seguente riduzione di
un bene primario. Una
situazione mai acca-
duta in precedenza,
soprattutto nel mese di
novembre, quando le
piogge solitamente
erano più che abbon-
danti e la diga era ai
livelli normali. Al
contrario di oggi,
quando invece i livelli
continuano ad abbas-
sarsi e si notano chia-
ramente le spaccature
del terreno o addirit-
tura antichi manufatti
che emergono dall’in-
vaso del Liscione,
come il cosiddetto
ponte di Annibale, in
uno dei punti più pro-
sciugati. Anche le
previsioni meteo delle
prossime settimane
non aiutano. «Per que-
sto bisognerà ade-
guarsi, sarà una
situazione di emer-
genza totale. Non vo-
gliamo allarmare
nessuno, saranno poi i
Comuni a scegliere
come procedere. Ma
vogliamo solo fare in
modo che i cittadini
capiscano il problema
e facciano un uso con-
trollato dell’acqua».
Possibile che molti
opteranno per delle
chiusure notturne, ma
non si escludono di-
versi provvedimenti.
Fonte PN
Falde acquifere al minimo storicoMolise Acque, da lunedì, raziocinia l’acqua
43 novembre 2017
TAagliolto
di Claudio de Luca
«Com’è possibile che
la pavimentazione dei mar-
ciapiedi principali di Campo-
basso (così come la
pavimentazione di tanti cen-
tri storici molisani) sia co-
sparsa in modo abnorme di
gomme da masticare?»,
scrive un lettore rimasto col-
pito dalla presenza diffusa di
“chewing gum”. Un pro-
blema analogo si registra a
Larino dove, come si ricor-
derà, subito dopo l’avvenuta
ripavimentazione di via
Cluenzio, la pietra collocata
fu invasa dalle “gingomme”.
Come ovviare a questo in-
conveniente? Ma soprattutto
perché sarebbe bene astenersi
da certe abitudini?
I giovani Molisani la
chiamano “gingomma”; al
Nord, dove sono più anglo-
foni, la evocano corretta-
mente come “chewing gum”.
Resta il fatto che, comunque
la si nomini, quella robaccia,
masticata con ostentazione
istituzionale dallo stesso
Gianfranco Fini, quand’era
Presidente della Camera, può
indurre danni a iosa. Innanzi-
tutto, all’ambiente. Doman-
datelo ad un Sindaco di
Larino d’altri tempi quando
pensò di doverne far staccare
i residui dalla nuova pavi-
mentazione di via Cluenzio
(la “main street” cittadina)
che, da chiara, era diventata
scura dopo di essere stata sot-
toposta alle assidue cure
manducatorie serali dei man-
giatori di “lupinella”-folk no-
strani. Ma, oltre che all’am-
biente, la gomma fa male alla
salute. Produce danni ga-
strointestinali e, nel con-
tempo, sgradevoli crisi
diarroiche. Ciò nonostante i
primi cittadini sarebbero allo
stremo perché le gomme
spiaccicate a terra risultano
refrattarie ad ogni strumento
di pulizia, quali che siano. In
definitiva si sono prodigati a
far lavare la pavimentazione
con l’acqua ben calda ma, ciò
nonostante, più le strade sono
state nettate, più quei male-
detti residui si sono rinsaldati
nella loro posizione. Roba
che, a confronto, avere ra-
gione delle cacche di cane di-
venta un gioco da ragazzi.
Sul fronte sanitario, la
conferma della nocività del
“chewing gum” è arrivata da
uno studio pubblicato sul
“British Medical Jour-
nal”:”Masticare troppe
gomme con dolcificante può
provocare gravi perdite di
peso, e pure gastriti”. Gli
esperti dicono che la colpa
sia del sorbitolo, il dolcifi-
cante utilizzato per esaltare
un sapore che, altrimenti, riu-
scirebbe privo di ogni gusto.
Naturalmente, l'accusa è stata
respinta dai produttori che
hanno fatto notare come esso
“sia un prodotto sicuro” e ri-
cordando che sui pacchetti
campeggia comunque
“un’avvertenza a non esage-
rare con il consumo di
gomme ‘sugar-free’”. Uno
studio tedesco ha citato il
caso di persone sentitesi male
dopo di avere masticato 20
confetti al giorno per parec-
chio tempo. Addirittura, una
donna avrebbe sofferto di
“diarrea e di dolori allo sto-
maco” nel corso di 8 mesi di
fila. Di seguito, sottopostasi
a numerosi esami, avrebbe
impiegato tempo prima di
capire che la colpa di quanto
le stava accadendo doveva
essere ascritta alla sua smo-
data passione per le gomme.
Nel frattempo, aveva perso
11 kg, mentre un uomo era
calato di 22 in un anno. Eb-
bene, tutti e due consuma-
vano tra i 20 ed i 30 g/die di
sorbitolo; ed ogni confetto
contiene 1 g ed 1/4 di dolci-
ficante.
Per uno dei ricercatori,
5-20 g di sorbitolo sono in
grado di provocare piccoli
problemi allo stomaco
(crampi e gonfiore). Oltre i
20, possono insorgere di-
sturbi più seri. Ma alla “Wri-
gley”, produttrice di molte
gomme in commercio, dicono
che sui pacchetti c'è l'avver-
tenza che un consumo ecces-
sivo potrebbe avere persino
effetti lassativi. Infine, se-
condo alcuni chirurghi este-
tici, la gomma americana
incrementerebbe la profon-
dità delle rughe che incre-
spano il viso. Secondo due
studiosi americani, il conti-
nuo ruminare imporrebbe alla
struttura facciale un super-la-
voro tale da causare la com-
parsa di pieghe sulla pelle.
Inoltre, l'usura prolungata di
fibre muscolari potrebbe ren-
dere inutili persino i ritocchi
anti-rughe del “filler”. Ma
niente panico. Per i medici, i
danni sono provocati dalla
masticazione, continuata e
prolungata nel tempo, non
certamente per qualche
“cicca” assunta episodica-
mente, tanto per profumare
l'alito. Anche perché, l’ali-
tosi, non sarebbe da sottova-
lutare, meritando ogni debita
attenzione, trattandosi di un
problema non da poco.
“Aumm aùmm, masticànne'chewing gum' ”