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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo vimarFa ediZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobasso redazione tel: 0865.915466 email: [email protected] www.gazzettamolisana.com E-mail: [email protected] anno ii - n° 0 venerdi’ 3 novembre 2017 L’Oscar del giorno lo asse- gniamo a Tecla Boccardo. La segretaria regionale della Uil, sta cercando di mantenere alto il dibattito sui temi che inte- ressano i cittadini molisani. A cercare di costruire un per- corso per potere guardare al domani. IL NOSTRO TAPIRO Il Tapiro del giorno lo diamo a Massimo Pillarella. Tra i tanti in- carichi a livello di Regione, ha anche quello di commissario di Molise Acque. E’ toccato a lui procedere alla firma del docu- mento per la riduzione dei flussi idrici. E l’acqua che va verso le altre regioni? Massimo Pillarella Quella lunga storia dell’acqua molisana L’Ardire di Giuseppe Saluppo N on piove, è vero da tempo. E’ vero che l’acqua bisogna sa- perla centellinare. Un momento, però, l’acqua bisogna anche saperla ge- stire. E , così, da tempo non si sta avendo in Molise. Con una gestione di Molise Acque non propriamente in linea con quanto, pure, rappresenta l’acqua per il nostro territo- rio, le nostre genti. Tutto questo, mentre l’acqua moli- sana continua a correre ed es- sere prelevata, a costi irrisori, da Campania, Puglia e Abruzzo. Acqua che viene fuori dalle nostre sorgenti rese floride dalle abbondanti nevicate. Solo che, i moli- sani, per potersi riscaldare pagano le accise più alte d’Italia. Per, poi, dare l’ac- qua agli altri per solidarietà senza avere nulla in cambio. Ed, ora, pensiamo bene di far gestire le nostre risorse a qualche multinazionale che già vi ha messo addosso gli occhi. Ma la politica ha gli occhi foderati di prosciutto e non vede? Non dovrebbe avere uno scatto d’orgoglio e puntare i piedi, proprio, sul mantenimento dell’unica ri- sorsa naturale che il Molise ha? Domanda: una regione che sta lentamente morendo si può permettere tanta scem- piaggine politica? L’acqua è patrimonio della nostra gente. Di quella che continua a vivere abbarbicata su questi monti ed è custode di questo forziere. Saltando il quale, sarà possibile registrare solo la desertificazione del territo- rio. IL NOSTRO OSCAR Seguici anche Su Facebook e twitter www.gazzettamolisana.com Tecla Boccardo Servizio a pagina 3 In tutto il Molise, ci sarà la riduzione dell’erogazione dei flussi idrici ai Comuni Falde ai livelli minimi

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E-mail: [email protected]

anno ii - n° 0 venerdi’ 3 novembre 2017

L’Oscar del giorno lo asse-gniamo a Tecla Boccardo. Lasegretaria regionale della Uil,sta cercando di mantenere altoil dibattito sui temi che inte-ressano i cittadini molisani. Acercare di costruire un per-corso per potere guardare aldomani.

IL N

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Il Tapiro del giorno lo diamo aMassimo Pillarella. Tra i tanti in-carichi a livello di Regione, haanche quello di commissario diMolise Acque. E’ toccato a luiprocedere alla firma del docu-mento per la riduzione dei flussiidrici. E l’acqua che va verso lealtre regioni?

Massimo Pillarella

Quella lunga

storia

dell’acqua molisana

L’Ardire

di Giuseppe Saluppo

Non piove, è vero datempo. E’ vero chel’acqua bisogna sa-perla centellinare.

Un momento, però, l’acquabisogna anche saperla ge-stire. E , così, da tempo nonsi sta avendo in Molise. Conuna gestione di Molise Acquenon propriamente in lineacon quanto, pure, rappresental’acqua per il nostro territo-rio, le nostre genti. Tuttoquesto, mentre l’acqua moli-sana continua a correre ed es-sere prelevata, a costi irrisori,da Campania, Puglia eAbruzzo. Acqua che vienefuori dalle nostre sorgentirese floride dalle abbondantinevicate. Solo che, i moli-sani, per potersi riscaldarepagano le accise più alted’Italia. Per, poi, dare l’ac-qua agli altri per solidarietàsenza avere nulla in cambio.Ed, ora, pensiamo bene di fargestire le nostre risorse aqualche multinazionale chegià vi ha messo addosso gliocchi. Ma la politica ha gliocchi foderati di prosciutto enon vede? Non dovrebbeavere uno scatto d’orgoglio epuntare i piedi, proprio, sulmantenimento dell’unica ri-sorsa naturale che il Moliseha? Domanda: una regioneche sta lentamente morendosi può permettere tanta scem-piaggine politica? L’acqua èpatrimonio della nostragente. Di quella che continuaa vivere abbarbicata su questimonti ed è custode di questoforziere. Saltando il quale,sarà possibile registrare solola desertificazione del territo-rio.

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Tecla Boccardo

Servizio a pagina 3

In tutto il Molise, ci saràla riduzione dell’erogazionedei flussi idrici ai Comuni

Falde ai livelli minimi

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23 novembre 2017

TAagliolto

La Regione Molise ha deciso

finalmente di uscire dalle in-

certezze, dai tentennamenti,

dall’impiglio delle incom-

benze e delle spettanze. Come

largamente previsto su queste

colonne (abbiamo preconiz-

zato il 2017 l’anno dei fuochi

d’artificio), la capacità di de-

cidere, di stabilire, di sce-

gliere, di nominare e di

procedere secondo tempi e

modalità definite, è venuta

fuori, guarda caso, ancora una

volta in stretta relazione con

l’approssimarsi della campa-

gna elettorale per le elezioni

regionali in calendario nella

primavera 2018. Il perno in-

torno al quale ruoteranno i

progetti, gli investimenti fi-

nanziari e le opere nelle infra-

strutture, nell’ambiente e sul

territorio, nello sviluppo eco-

nomico e produttivo, nel turi-

smo e nella cultura e nella

innovazione formativa, va in-

dividuato col Patto per lo Svi-

luppo della Regione Molise

con una dotazione di 378 mi-

lioni di euro. Gli effetti pratici

del Patto, sottoscritto il 26 lu-

glio 2016 fra il Presidente del

Consiglio dei Ministri e il Pre-

sidente della Regione Molise,

per avviare e sostenere un per-

corso unitario di intervento sul

territorio finalizzato allo svi-

luppo economico, produttivo

ed occupazionale, nonché alla

sostenibilità ambientale e alla

sicurezza, si avranno nel corso

degli anni a venire. Gli effetti

elettorali, invece, si avranno a

cavallo tra la fine del 2017 e

gli inizi del 2018. La tempi-

stica politica del governo Frat-

tura è stata impeccabile.

L’avvio di un processo augu-

rabilmente fattivo per l’econo-

mia molisana connesso agli

investimenti pubblici e alla

programmazione territoriale,

può essere fatto coincidere con

la lunghissima e articolata de-

liberazione della giunta regio-

nale adottata il 30 ottobre e

rubricata al numero 406. In

essa è il riassunto di tutti i pas-

saggi tecnici e amministrativi

nazionali che hanno portato

alla formulazione del Patto e i

passaggi tecnici e amministra-

tivi regionali che dovranno

porlo in essere. Un coacervo

di sigle (Por, Cipe, Act, Cfs,

DPCoe, Dipe, OdC, RdA,

AdG, RUr…), di soggetti (

Agenzia per la coesione terri-

toriale, Organismo di Certifi-

cazione, Dipartimento per le

politiche di coesione, Diparti-

mento per la Programmazione

e il Coordinamento della Poli-

tica economica, Servizio di co-

ordinamento del Fondo per lo

sviluppo e la coesione, Auto-

rità di gestione del Fondo di

Sviluppo e Coesione …), di

incarichi (Responsabile di

Azione del Patto, Responsa-

bile Unico regionale del Patto

…), di controlli (Comitato

d’indirizzo e controllo) e di-

sposizioni. Il ritratto storico

della burocrazia italiana, della

sua invadenza, della sua dan-

nosità. Che dio la mandi

buona! Con la delibera ap-

pena indicata, la giunta di fatto

ha predisposto il piano orga-

nizzativo con cui si propone di

dare impulso agli interventi

nelle aree tematiche che sono,

lo ripetiamo, “Infrastrutture

ambiente e territorio”, “Svi-

luppo economico e produt-

tivo”,” Turismo e cultura” e

“Innovazione formativa”. In

particolare, ha disposto di in-

dividuare e attribuire le fun-

zioni di Responsabile di

Azione (RdA), figura centrale

in tutte le dinamiche operative

delle singole azioni nelle varie

aree d’intervento e, di ri-

flesso,di individuare e attri-

buire le funzioni di

Responsabile Unico regionale

del Patto (RUr). La mobilita-

zione dei Dipartimenti e dei

Servizi è stata curata nel detta-

glio. Volendola rappresentare

plasticamente, la figura geo-

metrica più aderente è quella

della piramide. Al vertice

della quale non poteva che es-

sere il vero centro di potere

della Regione Molise, il mo-

tore politico/amministrativo e

gestionale della presidenza e

della giunta regionali: l’inge-

gnere Mariolga Mogavero. La

conferma è nel passaggio della

delibera di cui stiamo dicendo,

là dove è scritto che il RdA

“opera in stretta collabora-

zione con il direttore del Di-

partimento della presidenza

della giunta regionale (Ma-

riolga Mogavero), rappresen-

tante della Regione nel

Comitato di indirizzo e con-

trollo per la gestione del Patto,

che agisce con le prerogative

dell’Autorità di gestione del

Fondo di sviluppo e coesione

(AdG) per il periodo di pro-

grammazione 2014-2020, e in

raccordo con il Responsabile

Unico regionale del Patto

(RUr). Ricondotto ad un “uni-

cum” funzionale alla presi-

denza, il Patto per lo sviluppo

del Molise pone giustificate

preoccupazioni che possa sca-

dere nel solito strumentalismo

politico ed elettorale, per-

dendo la sostanza di concreta

occasione per la ripresa eco-

nomica del Molise e per lo svi-

luppo del territorio, con

annessa possibilità di occupa-

zione. Né pare sussista un bi-

lanciamento di ordine

sindacale e partenariale in

grado di scongiurarlo.

Dardo

Patto per lo sviluppo del Molise: tutto il potere nelle mani di Mariolga Mogavero

Questa volta i dati parlano

chiari e non sono smentibili: la

città di Campobasso non riesce

a superare quota 13% per la

raccolta differenziata ed ha

una delle tariffe più alte per la

raccolta dei rifiuti che arriva a

241 euro e 76 centesimi per

nucleo familiare. Senza consi-

derare, poi, le tariffe applicate

per gli esercizi commerciali e

attività produttive. I dati sono

stati pubblicati dall’Ispra,

l’Istituto per la protezione am-

bientale. Per la raccolta diffe-

renziata nel Centro storico

qualcosa si è mosso anche se

sono tante le critiche da parte

degli abitanti che avrebbero

preferito il porta a porta consi-

derando la conformazione

della zona e i residenti che pre-

sentano un’età avanzata. Ma

pur sempre poco rispetto alle

promesse fatte dall’assessore

Stefano ramundo che da due

anni prospetta l’avvio della

raccolta differenziata sull’in-

tero territorio cittadino. Allo

stato, però, solo nel centro sto-

rico è stata avviata ed anche in

maniera non del tutto soddi-

sfacente per i cittadini. Sta di

fatto che si continua ad andare

avanti a tentoni senza una spe-

cifica programmazione sul da

farsi. Proprio mentre problemi

potrebbero venire per la satu-

razione della discarica di Mon-

tagano, dove vengono confe-

riti i rifiuti della città di Cam-

pobasso. La possibile chiusura

dell’impianto, determinerebbe

una situazione pericolosissima

per la gestione dei rifiuti citta-

dini. Sono questioni a cono-

scenza dell’amministrazione

comunale che, a giudicare dai

fatti, non sembra minima-

mente interessarsi, seriamente,

della problematica. Ma poi, è

la domanda che pongono i cit-

tadini, perché l’assessore Ra-

mundo non è riuscito a fare

partire la differenziata pur

avendo a disposizione i fondi

regionali?

Rifiuti, Campobasso all’anno zero

Varato il Piano organizzativo

Ricondotto ad un unicum politicamente funzionale alla presidenza della giunta regionale, pone giustifi-cate preoccupazioni che possa scadere nel solito strumentalismo politico ed elettorale

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33 novembre 2017

TAagliolto

aaIl Consiglio regionale è

riuscito a definire la que-

stione del trattamento di

fine rapporto per i lavora-

tori della Gam. In extre-

mis, visto che bisognava

fare presto perché il pros-

simo 5 novembre scadono

i tempi di erogazione

dell’ultima mensilità di

cassa integrazione straordi-

naria e i 280 lavoratori re-

steranno senza più soldi in

attesa, sempre, che riparta

l’azienda dopo gli accordi

con il gruppo Amadori. Ri-

cordiamo, che il ministero

dell’economia ha ricono-

sciuto un altro anno di

cassa integrazione speciale

per i lavoratori Gam a

patto, però, che si chiuda la

parentesi dei contenziosi

attraverso il trattamento di

fine rapporto che dovrà es-

sere pagato dalla regione in

qualità di datore di lavoro.

Ieri mattina, nel corso del-

l’assemblea dei lavoratori,

i sindacati hanno ribadito

la necessità che si arrivi

alla determinazione della

firma delle lettere di più

nulla a pretendere per evi-

tare ricorsi che potrebbero

bloccare la macchina dei

nuovi provvedimenti di

ammortizzatori sociali pre-

visti dal ministero del-

l’economia per un altro

anno. Il rischio, infatti, è

che ricorsi al giudice del

lavoro porterebbero al-

l’emissione di decreti in-

giuntivi che , di fatto,

manderebbero a monte

l’intera operazione. In se-

rata, invece, il Consiglio

regionale ha approvato il

provvedimento con il quale

attraverso la Finmolise

verranno messi a disposi-

zione 7500mila euro atti a

coprire il trattamento di

fine rapporto. Per le orga-

nizzazioni sindacali, però,

resta in piedi il problema

legato al futuro e, per que-

sto, dopo il passaggio mi-

nisteriale per la

prosecuzione della cassa

integrazione almeno per un

altro anno intendono aprire

il tavolo di confronto con

Amadori.

Gam, approvatoil documento per 750mila

Il Consiglio regionale è riuscito in extremis

In Molise è ancora una

volta emergenza

idrica. Per questo Mo-

lise Acque ha comuni-

cato con una nota

indirizzata alla Prefet-

tura di Campobasso e

a quella di Isernia che

provvederà a una pro-

porzionale riduzione

del flusso idrico a par-

tire dal prossimo 6 no-

vembre in tutta la

regione.

Di pioggia e temporali

abbondanti per riem-

pire dighe, pozzi e in-

vasi nemmeno

l’ombra. Qualche spo-

radico acquazzone

delle scorse settimane

non ha aiutato la già

problematica situa-

zione della diga del

Liscione «dove il li-

vello dell’acqua è

sceso di quattro metri

e mezzo rispetto allo

scorso anno - spiega

l’ingegner Tatti che ha

firmato il documento

– per questo siamo

stati costretti a divul-

gare questa comunica-

zione. Nulla di

allarmante, ma dob-

biamo informare i cit-

tadini della situazione

di emergenza che si è

creata

e dobbiamo invitarli a

fare un uso control-

lato».

A essere coinvolti

nella razionalizza-

zione del bene prima-

rio saranno tutti i

comuni della regione,

«da Sesto Campano a

Termoli – aggiunge –

nessuno escluso. La

situazione è compli-

cata per tutti, sarà così

per i prossimi 20

giorni. Nessuno

spreco, ma solo un uso

reale. Se le sorgenti

scendono di livello,

non saremo in grado

di fornire il giusto ri-

fornimento agli

utenti». Quasi una

beffa, visto che la re-

gione in proporzione

più ricca d’acqua di

tutta Italia si ritrova a

dover fare i conti con

una emergenza dovuta

alla siccità e alla con-

seguente riduzione di

un bene primario. Una

situazione mai acca-

duta in precedenza,

soprattutto nel mese di

novembre, quando le

piogge solitamente

erano più che abbon-

danti e la diga era ai

livelli normali. Al

contrario di oggi,

quando invece i livelli

continuano ad abbas-

sarsi e si notano chia-

ramente le spaccature

del terreno o addirit-

tura antichi manufatti

che emergono dall’in-

vaso del Liscione,

come il cosiddetto

ponte di Annibale, in

uno dei punti più pro-

sciugati. Anche le

previsioni meteo delle

prossime settimane

non aiutano. «Per que-

sto bisognerà ade-

guarsi, sarà una

situazione di emer-

genza totale. Non vo-

gliamo allarmare

nessuno, saranno poi i

Comuni a scegliere

come procedere. Ma

vogliamo solo fare in

modo che i cittadini

capiscano il problema

e facciano un uso con-

trollato dell’acqua».

Possibile che molti

opteranno per delle

chiusure notturne, ma

non si escludono di-

versi provvedimenti.

Fonte PN

Falde acquifere al minimo storicoMolise Acque, da lunedì, raziocinia l’acqua

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43 novembre 2017

TAagliolto

di Claudio de Luca

«Com’è possibile che

la pavimentazione dei mar-

ciapiedi principali di Campo-

basso (così come la

pavimentazione di tanti cen-

tri storici molisani) sia co-

sparsa in modo abnorme di

gomme da masticare?»,

scrive un lettore rimasto col-

pito dalla presenza diffusa di

“chewing gum”. Un pro-

blema analogo si registra a

Larino dove, come si ricor-

derà, subito dopo l’avvenuta

ripavimentazione di via

Cluenzio, la pietra collocata

fu invasa dalle “gingomme”.

Come ovviare a questo in-

conveniente? Ma soprattutto

perché sarebbe bene astenersi

da certe abitudini?

I giovani Molisani la

chiamano “gingomma”; al

Nord, dove sono più anglo-

foni, la evocano corretta-

mente come “chewing gum”.

Resta il fatto che, comunque

la si nomini, quella robaccia,

masticata con ostentazione

istituzionale dallo stesso

Gianfranco Fini, quand’era

Presidente della Camera, può

indurre danni a iosa. Innanzi-

tutto, all’ambiente. Doman-

datelo ad un Sindaco di

Larino d’altri tempi quando

pensò di doverne far staccare

i residui dalla nuova pavi-

mentazione di via Cluenzio

(la “main street” cittadina)

che, da chiara, era diventata

scura dopo di essere stata sot-

toposta alle assidue cure

manducatorie serali dei man-

giatori di “lupinella”-folk no-

strani. Ma, oltre che all’am-

biente, la gomma fa male alla

salute. Produce danni ga-

strointestinali e, nel con-

tempo, sgradevoli crisi

diarroiche. Ciò nonostante i

primi cittadini sarebbero allo

stremo perché le gomme

spiaccicate a terra risultano

refrattarie ad ogni strumento

di pulizia, quali che siano. In

definitiva si sono prodigati a

far lavare la pavimentazione

con l’acqua ben calda ma, ciò

nonostante, più le strade sono

state nettate, più quei male-

detti residui si sono rinsaldati

nella loro posizione. Roba

che, a confronto, avere ra-

gione delle cacche di cane di-

venta un gioco da ragazzi.

Sul fronte sanitario, la

conferma della nocività del

“chewing gum” è arrivata da

uno studio pubblicato sul

“British Medical Jour-

nal”:”Masticare troppe

gomme con dolcificante può

provocare gravi perdite di

peso, e pure gastriti”. Gli

esperti dicono che la colpa

sia del sorbitolo, il dolcifi-

cante utilizzato per esaltare

un sapore che, altrimenti, riu-

scirebbe privo di ogni gusto.

Naturalmente, l'accusa è stata

respinta dai produttori che

hanno fatto notare come esso

“sia un prodotto sicuro” e ri-

cordando che sui pacchetti

campeggia comunque

“un’avvertenza a non esage-

rare con il consumo di

gomme ‘sugar-free’”. Uno

studio tedesco ha citato il

caso di persone sentitesi male

dopo di avere masticato 20

confetti al giorno per parec-

chio tempo. Addirittura, una

donna avrebbe sofferto di

“diarrea e di dolori allo sto-

maco” nel corso di 8 mesi di

fila. Di seguito, sottopostasi

a numerosi esami, avrebbe

impiegato tempo prima di

capire che la colpa di quanto

le stava accadendo doveva

essere ascritta alla sua smo-

data passione per le gomme.

Nel frattempo, aveva perso

11 kg, mentre un uomo era

calato di 22 in un anno. Eb-

bene, tutti e due consuma-

vano tra i 20 ed i 30 g/die di

sorbitolo; ed ogni confetto

contiene 1 g ed 1/4 di dolci-

ficante.

Per uno dei ricercatori,

5-20 g di sorbitolo sono in

grado di provocare piccoli

problemi allo stomaco

(crampi e gonfiore). Oltre i

20, possono insorgere di-

sturbi più seri. Ma alla “Wri-

gley”, produttrice di molte

gomme in commercio, dicono

che sui pacchetti c'è l'avver-

tenza che un consumo ecces-

sivo potrebbe avere persino

effetti lassativi. Infine, se-

condo alcuni chirurghi este-

tici, la gomma americana

incrementerebbe la profon-

dità delle rughe che incre-

spano il viso. Secondo due

studiosi americani, il conti-

nuo ruminare imporrebbe alla

struttura facciale un super-la-

voro tale da causare la com-

parsa di pieghe sulla pelle.

Inoltre, l'usura prolungata di

fibre muscolari potrebbe ren-

dere inutili persino i ritocchi

anti-rughe del “filler”. Ma

niente panico. Per i medici, i

danni sono provocati dalla

masticazione, continuata e

prolungata nel tempo, non

certamente per qualche

“cicca” assunta episodica-

mente, tanto per profumare

l'alito. Anche perché, l’ali-

tosi, non sarebbe da sottova-

lutare, meritando ogni debita

attenzione, trattandosi di un

problema non da poco.

“Aumm aùmm, masticànne'chewing gum' ”