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Anno 12 10 ottobre 2013 IN QUESTO NUMERO Appunti per una nuova economia Prevenire, prevenire, prevenire: ottobre è rosa Il teatro apre il sipario in Villa Badia Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa

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Anno 12

10ottobre 2013

IN QUESTO NUMERO

Appunti per una nuova economiaPrevenire, prevenire, prevenire: ottobre è rosa

Il teatro apre il sipario in Villa Badia

Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa

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Popolis, periodico mensiledi Cassa Padana autorizzazione del Tribunaledi Brescia, n. 43/2000dell’8 agosto 2000

sede, Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia

Redazionemacri Puricelli, [email protected]

Lidia sbarbada, [email protected]

Armando rossi e Debora Zanini, [email protected]@popolis.it

sede: Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-BresciaTel. 030 9040270 [email protected]

Comitato di redazioneFranco Aliprandi, stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, macri Puricelli, Armando rossi, Lidia sbarbada

Hanno collaborato a questo numero: sandra Bassi, Valentina Bragazzi, Benedetta Cherubini, Domenico Pedroni, Barbara Ponzoni, marco sacchi, Laura simoncelli, marco Vitale, Paola Zani

Fotografie: Alessandro Bordini, Benedetta Cherubini, Elisa Cotella, Valerio Gardoni

Stampa: staged, s. Zeno N. (Bs)

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Quando, sfogliando la rivista, trovate un “riquadro” come quello riprodotto qui a lato, avrete scoperto un QRCode (dall’inglese “Quick Response”, risposta rapida) che vi permetterà, gra-zie al vostro cellulare, di vedere un video, leggere un testo in Internet, sfogliare un sito web.

Ma COME SI fa? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un program-ma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR app e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.

QRCode contenuti multimediali su Popolis

4-5-6-7 Appunti per una nuova economia: aggiustarci con il resto del mondo

8-9 Prevenire, prevenire, prevenire: ottobre è rosa

L’impegno di Andos in Valcamonica

10-11 Diventare mamme anche dopo il cancro

Chiara Tassoni onlus: una piccola associazione, un grande lavoro

12-13 Padernello: il Castello ritrova la sua Sala Rossa

Mantua Wine, ultima tappa

14-15 Il teatro apre il sipario in Villa Badia

Tutti uniti per la scuola e Rubiera si trasforma per un giorno in un “paese dei balocchi”

16-17 Il primo soccorso è ognuno di noi:

a Legnago, corsi e incontri per una città cardioprotetta

18-19 Se lo sport è davvero per tutti, il sogno di Elisa e della sua associazione

Disabilità e sport: è possibile

20-21 Con i miei piedi, grazie ai tuoi occhi: il cammino di luce e fiducia di Alessandro Bordini intorno al mondo

Gabbia-No, il mondo è di tutti!

22 A g e n d A

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Lo sPIrITo ALLA BAsE DI uN’ImPrEsA

Leggendo gli articoli di questo numero della rivista non può non impressionare un’avventura, “scovata” nella ricognizione che abbiamo in corso nell’area della Bassa veronese del mondo non profit e delle associazioni.Quanto valore esprimono ancora le nostra comunità locali! Il lavoro di talent scout territoriale della Cassa è prezioso ed è alla base dello sviluppo di future progettualità.

Alessandro Bordini, socio dell’associazione Gabbia-NO di Legnago, rimasto cieco quattro anni fa, sta girando il mondo in solitario, appoggiandosi di volta in volta alle persone che incontra, per dimostrare che il genere umano è naturalmente propenso alla solidarietà e la generosità della gente è incredibile. In questa impresa leggo una forte valenza simbolica che dà una scarica adrenalinica a tutti quanti. Idealmente la metto in relazione anche con il lucido articolo di Marco Vitale, in apertura della rivista.

Porta messaggi concreti – perché vissuti in prima persona – e di grande valore: la forza interiore, la tenacia nel non abbattersi, nel cadere per poi trovare il modo di rialzarsi, nell’impegnarsi in vie nuove, non lamentandosi per limiti, vincoli, difficoltà dando la colpa a destra e a manca; la consapevolezza che nessuno è autosufficiente, ma vive in relazione e ha bisogno degli altri; il successo individuale di imprese come questa, ma anche più in generale, dipendono anche dalla capacità di tessere relazioni con gli altri per fare insieme e condividere dei pezzi di strada comuni; alla base c’è la fiducia negli altri e un radicato ottimismo, più forte dei rischi e delle difficoltà che indubbiamente sono presenti.

In un’impresa estrema di questo tipo i valori e il messaggio si manifestano all’ennesima potenza. Sono però atteggiamenti da mettere in campo anche nella conduzione di imprese più “normali” – quelle economiche – e che valgono anche per Cassa Padana.

Vittorio Biemmipresidente Cassa Padana Bcc

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I N P r I m o P I A N o

di Marco Vitale

APPuNTI PEr uNA NuoVA ECoNomIA AGGIusTArCI CoN IL rEsTo DEL moNDo

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L’Italia sta attraversando un periodo mol-to difficile, come sono tutti i momenti di grande trasformazione. Molti altri paesi partecipano, in modi e misure diverse a

seconda delle caratteristiche del singolo paese ad un analogo processo. Da noi gli effetti economico-sociali sono molto pesanti, perché il processo di trasformazione incide sui nostri specifici e tradi-zionali mali (che io chiamo “piaghe bibliche”) che, da molto tempo, non abbiamo saputo e voluto af-frontare.

“Sono trent’anni che non ci aggiustiamo con il re-sto del mondo” ha detto il Governatore della Banca d’Italia, in un passaggio centrale della sua bellissi-ma e importantissima relazione del 31 maggio scor-so. Le vicende e le pressioni dei mercati e delle isti-tuzioni internazionali ci dicono semplicemente: il tempo è scaduto; ora dovete veramente aggiustar-vi con il resto del mondo. Anche se talora il mondo ci impone cose sbagliate o discutibili. Ma dobbia-mo farlo, comunque, con lucidità e spirito di veri-tà. Senza ingannare noi stessi e senza muoverci in modo frettoloso e disordinato, alla ricerca di faci-li vie di fuga per scaricare su altri la nostra respon-sabilità.

Ancora ci aiutano, a capire, le parole del Gover-natore: “Non siamo stati capaci di rispondere agli straordinari cambiamenti geopolitici, tecnologici e demografici degli ultimi 25 anni. L’aggiustamen-to, richiesto e così a lungo rinviato, ha una porta-ta storica, ha implicazioni per le modalità di accu-mulazione del capitale materiale e immateriale, la specializzazione e l’organizzazione produttiva, il si-stema di istruzione, le competenze, i percorsi occu-pazionali, le caratteristiche del modello di welfare e e la distribuzione dei redditi, le rendite incompatibi-li con il nuovo contesto competitivo, il funzionamen-to dell’amministrazione pubblica. È un forte e gene-rale confiteor che tutta la classe dirigente italiana, compreso noi, deve recitare. L’aggiustamento che dobbiamo realizzare è così grande che, se necessi-ta del contributo decisivo della politica, è essenziale la risposta della società e di tutte le forze produttive”.

E tutto ciò non si improvvisa e non si fa in tempi brevi. “Festina lente”. Questo motto latino, di gran-de saggezza, è molto adatto alla nostra situazione. Ricuperare un ritardo trentennale richiede tempo,

costanza e tenacia. Bisogna affrettarsi a prendere le decisioni giuste, ad avviare la marcia nella direzione giusta, ma poi non bisogna attendersi miracolismi a breve. Bisogna partire subito (festina) ma con pas-so lento e sicuro (lente), adatto alla situazione ed al-le difficoltà da superare, all’aggiustamento necessa-rio. I guai italiani sono, in parte, dovuti al fatto che le azioni di governo sono una successione di azioni di emergenza per ottenere risultati a breve.

La strategia però diventerà veramente effica-ce se “troverà il coronamento di un nuovo patto fi-scale tra Stato e cittadini. Solo all’interno di un ve-ro ridisegno di tasse e imposte per ridurre il peso del nucleo fiscale sul lavoro e imprese sarà possibile creare le condizioni per un rilancio, potente e dura-turo, dell’economia” (Alberto Orioli, Il Sole 24Ore, 8 agosto 2013).

dipendenza dal quadro internazionale ed europeo

Credo che siano in pochi a dubitare che il no-stro futuro sia fortemente condizionato da direttive, pressioni, politiche che derivano da sedi internazio-nali e soprattutto europee. È la conseguenza inevi-tabile del mondo interconnesso nel quale viviamo.

Di fronte a questa realtà ci si può comportare in vari modi:

1. pretendere di sfuggire a questa dipendenza, uscendo dall’euro, dalla UE, dal FMI e simili sareb-be la tragedia finale;

2. truccare i conti come ha fatto la Grecia per en-trare nell’euro nel 2001, nascondendo di avere un deficit pubblico molto al di sopra della soglia del 3% del PIL e poi dilapidare i fondi di sviluppo europeo con un clientelismo assistenziale disastroso; ridurre la produttività, con una selva di regolamenti rigidi; tollerare un’alta evasione fiscale; assicurare le ren-dite delle professioni protette; assicurare delle pen-sioni privilegiate a varie categorie, più elevate della maggior parte di tutti gli altri paesi europei. Insom-ma, voler far parte di un club, barando. Gli errori delle manovre imposte alla Grecia dalla Troika sono fuori discussione ed è certo che hanno alzato enor-memente il costo del risanamento. Ma ciò non deve far dimenticare che la responsabilità primaria del default greco è greca. In questo caso si può ricupe-rare, ma con prezzi sociali, economici, umani altis-

Va spezzata la spirale della sfiducia. Questa è la premessa di fondo, la condizione pre-liminare per ogni azione di ricostruzione effettiva. senza questa premessa ogni misura puramente tecnica è inefficiente. Bisogna recuperare fiducia tra di noi e in noi stessi. Fiducia nei rapporti reciproci. riscoperta della verità.

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I N P r I m o P I A N o

simi (ma è significativo che, ancora oggi, il 70% dei Greci vuole rimanere nell’Euro);

3. accettare le regole del gioco e rientrare nelle stesse rapidamente, come ha fatto l’Irlanda. L’Irlan-da ha sempre esemplarmente rispettato i criteri di deficit imposti dalle regole comunitarie, ma ha do-vuto accollarsi i debiti di un sistema bancario in fal-limento (al quale le banche estere, comprese le te-desche, avevano dato un notevole contributo). Ma l’Irlanda ha affrontato la crisi con rigore e compe-tenza ed è riuscita a ridurre il suo debito dal 54 al 25% del PIL tra il 1998 e il 2007;

4. rispettare le regole, ma, quando necessario, chiedendo deroghe, come hanno fatto Germania e Francia, nel 2003, per chiedere e ottenere una de-roga temporanea al limite del 3% del deficit sul PIL;

5. non limitarsi a rispettare le regole del gioco, ma partecipare, in modo attivo e costruttivo, alla loro formazione e applicazione. Insomma, essere soggetti attivi e responsabili del club. C’è un lavo-ro enorme da fare in sede europea, c’è un grande contributo che l’Italia può dare, nel suo interesse ma anche nell’interesse del processo europeo. Dra-ghi, sia pure in una posizione europea e non italia-na, è la dimostrazione che gli italiani seri possono dare molto all’Europa. Come fu con Ciampi e con molti prima di lui, sino a De Gasperi. L’importan-te è ritornare a credere che questa è la via, liberar-ci da ogni complesso di inferiorità e mettere ma-no, seriamente, alla nostre piaghe bibliche (che è ciò che, più elegantemente, si chiama “fare le rifor-me”), contrastando la condivisone, sempre più dif-fusa nell’Europa del Nord, che l’Italia sia un paese irriformabile.

La premessa di fondo:spezzare la spirale della sfiducia

Il nuovo presidente dell’Assolombarda, Gianfe-lice Rocca, ha tenuto la sua prima bellissima e im-portante relazione all’assemblea generale del 10 maggio 2013, che ha intitolato: Va spezzata la spirale della sfiducia. Ha detto molto bene. Perché questa è la premessa di fondo, la condizione preliminare per ogni azione di ricostruzione effettiva. Senza questa premessa ogni misura puramente tecnica è ineffi-ciente. Bisogna ricuperare fiducia tra di noi e in noi stessi. Fiducia nei rapporti reciproci, riscoperta del-la verità che se i mascalzoni sono in numero elevato e molti di loro sono ai posti di comando, se la corru-zione è soffocante, se la malavita organizzata è po-tente, tuttavia, la maggioranza degli italiani è fatta di persone per bene, che lavorano onestamente e con competenza e capacità, di imprese serie, di sinda-ci che amministrano accettabilmente le nostre città

Economista d’impresa, bresciano di nascita, milanese di residenza,

internazionale per cultura e attività, Marco Vitale è anche un appassiona-to alpinista, sciatore e viaggiatore. Ha percorso gran parte dell’Italia in bicicletta, «un ottimo metodo per os-servare lo sviluppo dell’economia per come è e non per come si dice che essa sia». Popolis ospita in questo numero e nel prossimo di novembre, una sua rifles-sione sullo stato attuale dell’economia italiana e sulle strategie per la rico-struzione del Paese.www.marcovitale.it

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e paesi, pur tra difficoltà enormi, di forze dell’ordi-ne e di giudici eroici che si battono, con perseveran-za, contro la malavita organizzata. E dobbiamo ri-cuperare fiducia in noi stessi come comunità. Non è possibile che un paese che ha saputo rinascere dalla guerra e dal fascismo, che ha saputo realizzare una ricostruzione ed uno sviluppo spettacolare, il pae-se che ha inventato la Vespa, la Topolino, la Ferrari, il Parmigiano Reggiano, il Brunello di Montalcino, il

paese di Fermi, di Toscanini, di Falcone, di Borselli-no, di Muti, di Abbado, di Coppi, di Bartali, di Adria-no Olivetti, di Paolo Baffi, di Einaudi, di De Gasperi, di Ezio Vanoni sia, quasi improvvisamente, diventa-to un paese cialtrone e senza speranza.

Gianfelice Rocca chiude la sua relazione ricor-dando l’esemplare reazione al terremoto e la rico-struzione delle genti emiliane, di Mirandola, Medol-la, San Felice sul Panaro. È un esempio molto felice, che aiuta a rompere la spirale della sfiducia, a darci coraggio: “Oggi, a distanza di un anno, il coraggio e la determinazione delle genti e degli imprenditori di quei luoghi hanno fatto miracoli, hanno ricostruito le aziende, hanno sempre mantenuto le scuole aperte, hanno riaperto le chiese. Nonostante le difficoltà bu-rocratiche, non si sono mai arresi. Hanno dimostrato che è possibile lavorare insieme fra tutte le istituzio-ni, fra tutte le organizzazioni. Quando c’è l’indoma-bile voglia di fare. Noi li ringraziamo perché questo è l’esempio da cui vogliamo partire, l’esempio che ci dà fiducia e speranza. È questa, l’Italia possibile. Va spezzata la spirale della sfiducia”.

Ma il compito di spezzare la spirale di sfidu-cia non è per niente né facile né breve e richiede un impegno consapevole e tenace, da parte di tut-ti e soprattutto da parte di chi abbia responsabilità e potere. Il punto di partenza è molto basso, come testimoniato dalla altissima astensione al voto, re-gistrata nelle ultime elezioni amministrative, e che la maggioranza degli italiani ritiene, secondo rile-vazioni serie, un segnale di pesante sfiducia verso tutte le istituzioni. Recenti rilevazioni affidabili di-mostrano che il clima dominante nel paese è quel-lo che gli esperti chiamano “depressivo-ansioge-no”, e che è, al contempo, in atto un cambiamento notevole degli stili di vita (la società si sta auto or-ganizzando).

La difficoltà di lavorare per ricostruire la fiducia tra di noi e in noi non è legata, dunque, solo allo sta-to di decomposizione politica dei partiti, che ha rag-giunto uno stadio incredibile, ma al fatto che troppi soggetti istituzionali (dalla Confindustria ai sinda-cati) sono inchiodati al loro passato ed ai loro egoi-smi. Come ha detto lucidamente Gianfelice Rocca: “I partiti, le Istituzioni, i Sindacati, le stesse associa-zioni del mondo imprenditoriale sembrano congela-ti, incapaci di cambiare”.

Ma il fatto che il presidente di un’associazione imprenditoriale importante come l’Assolombarda dica queste cose, insieme ad altre manifestazioni di pensiero responsabile come l’ultima relazione del Governatore della Banca d’Italia, Visco, riaccendo-no la speranza. ●

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I n o S t R I P R o g e t t IA B R e S C I A

ogni ora quattro donne italiane scoprono di

avere un tumore al seno. ogni anno in 40

mila si ammalano di questa patologia.

un recente studio dell’Associazione

italiana registri tumori è impietoso:

una donna su otto è a rischio e que-

sto tipo di neoplasia rappresenta il

28,9% complessivo delle diagnosi

di tumore, contro il 26,7% degli anni

’90. se oggi 8 donne su 10 riescono

a sconfiggere questa neoplasia, lo si

deve principalmente alla prevenzio-

ne, alla diagnosi precoce e ai farmaci

sempre più efficaci e mirati. ottobre è il

mese della campagna internazionale per

la prevenzione del tumore al seno.

PrEVENIrE, PrEVENIrE, PrEVENIrE:

oTToBrE è rosA

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di Sandra Bassi | [email protected]

Il Comitato Andos di Val-le Camonica si costituisce nel dicembre 2002 grazie

all’impegno di volontari e vo-lontarie, donne operate al seno e non e all’esperienza doloro-sa di donne che, pur portan-do ancora nel corpo e nel cuore i segni delle prove subite, hanno saputo tro-vare la forza di superare il loro trauma. E anche la spin-ta positiva e attiva per aiutare altre don-ne colpite dalla stessa patologia.

Il servizio reso alla Valle in questi anni di attività, con il trasporto di ma-lati oncologici presso le strutture sani-tarie di Brescia per sottoporsi ai cicli di radio e chemioterapia, ha raggiun-to numeri record: sono ben 12500 i sin-goli viaggi evitati alle famiglie. Per que-sta ragione l’associazione ha dovuto

munirsi di un secondo pulmino.I principali scopi di Andos

sono promuovere, avviare e so-stenere tutte quelle iniziative uti-

li alla riabilitazione - nel senso più ampio della parola - della donna

operata al seno, aiutandola a ri-prendere la propria strada con

consapevolezza e serenità.In questi 10 anni di pas-

si per concretizzare que-sti obiettivi ne sono stati fatti,

graz ie alla passione e alla dedizione dei volontari, trainati dall’instancabile presidente Fulvia Glisenti.

Con il supporto di Cassa Padana, Andos ha presentato un progetto, ot-tenendo un importante contributo dal-la Fondazione Comunità Bresciana, vol-to a sostenere azioni di sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione e sui corretti stili di vita.

Il calendario si è arricchito di una lunga lista di appuntamenti e iniziative. Come la realizzazione, in collaborazione con la ASL, di materiale informativo per i medici di base locale e di un opusco-lo con le ricette della salute distribuito nei vari incontri sul territorio. L’Andos ha portato poi il tema della prevenzione negli istituti superiori, iniziativa molto apprezzata dai dirigenti scolastici, da-gli insegnanti e, a sorpresa, anche da-gli studenti.

Alle studentesse, Andos ha regala-to uno smalto rosa a testimonianza che la prevenzione va fatta anche da giova-ni. In occasione della festa della donna è stata organizzata una camminata non competitiva che ha visto la partecipa-zione di duecentocinquanta persone, al termine della quale sono stati donati la spilla con il nastro rosa e materiale in-formativo.

L’ImPEGNo DI ANDos IN VALCAmoNICA10 ANNI AL sErVIZIo DELLE DoNNE oPErATE DI TumorE AL sENo

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Da alcuni mesi l’associazione è pro-tagonista de “La forza e il sorriso – Look Good … Fell Better Italia”, un servizio completamente gratuito di laboratori di bellezza all’ospedale di Esine: alle don-ne in cura vengono offerti utili consi-gli e accorgimenti pratici per fronteg-giare gli effetti secondari delle terapie e riconquistare senso di benessere e au-tostima senza rinunciare alla propria femminilità.

Ma le volontarie stanno già lavoran-do per organizzare anche quest’anno un ottobre rosa indimenticabile, con eventi di forte impatto emotivo per tenere alta la guardia e non dimenticare che la pre-venzione è un’arma fondamentale per sconfiggere il cancro, perché di tumore, oggi più di ieri, si guarisce. ●

DIVENTArE mAmmE ANChE DoPo IL CANCro LA mIssIoNE DI ANDos FIDENZA

di Laura Simoncelli | [email protected]

“Qualcosa all’improvviso sconvolge la tua vita quotidiana, ti lascia senza for-ze, attonita, vuota dentro; quel qual-

cosa che ha posto un’incognita su te stessa e chi ti sta intorno. Allunga la tua mano. Non sei so-la, c’è chi come te ha sofferto, nel fisico e nell’a-nima, c’è chi ti darà sostegno, chi ti seguirà nel lungo cammino verso la guarigione”.

È questo il messaggio e la missione dell’An-dos onlus – Associazione Nazionale Donne Operate al seno – di Fidenza, nata il 15 febbra-io 2000 grazie a un piccolo gruppo di donne che avevano vissuto l’esperienza della malattia del tumore del seno. A unirle uno scopo: aiutare le altre donne che si ritrovano ad affrontare la stessa ma-lattia, per farle sentire meno sole e per cercare di dare risposta ai mille dub-bi e paure.

In dieci anni il comitato di Fidenza si è sviluppato tanto da raggiunge-re circa 400 soci. Oggi conta tre sezioni nei paesi di Castell’Arquato, Fonta-nellato e San Secondo e fornisce sempre più servizi. Tra gli obiettivi Andos quello di favorire la sensibilizzazione nei confronti della diagnosi precoce e aiutare le donne che devono affrontare un percorso di guarigione verso il completo recupero. E proprio le donne che hanno vissuto in prima persona questa malattia hanno la sensibilità di capire e di far capire il percorso da in-traprende per superarla.

L’Andos prevede per tutte le sue volontarie una formazione periodica, per aiutare ad affrontare al meglio, sia dal punto di vista diagnostico, sia psicolo-gico, il tumore al seno, patologia che colpisce ogni anno, in Italia, 40.000 per-sone. Dal tumore al seno si può, infatti, guarire nell’80-90% dei casi, se diagno-si e terapie sono condotte in modo adeguato.

“Quest’anno il nostro gruppo ha ospitato, lo scorso maggio, il XXXI Con-gresso Nazionale sul tumore al Seno, dal titolo Sessualità e fertilità: un nuovo equilibrio dopo l’intervento al seno – spiega il presidente di Andos Fidenza, Salvatore Napolitano – un congresso a cui hanno partecipato trenta comita-ti italiani Andos, numerosi medici e importanti nomi della ricerca, un impe-gno importante affrontato anche grazie al contributo di Cassa Padana, sem-pre attenta alla problematica”.

Un incontro importante anche perché ha affrontato un argomento di grande attualità: il desiderio di maternità anche dopo l’esperienza del can-cro. Il primo fine settimana di ottobre l’associazione sarà presente con uno stand informativo nella piazza del paese. L’8 dicembre Andos organizza il concerto natalizio per la raccolta di fondi volto a finanziare le attività. ●

InFo www.andosfidenza.it; tel. 0524. 82999

I n o S t R I P R o g e t t IA P A R M A

InFoAndos, comitato di Vallecamonica-SebinoVia Manzoni, 142, Esine (Brescia)Tel. 0364 [email protected]: martedì e giovedì: 9-11; venerdì: 14-16

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I n o S t R I P R o g e t t IA P A R M A

CHIARA tASSonI onLuS: uNA PICCoLA AssoCIAZIoNE, uN GrANDE LAVorodi Laura Simoncelli | [email protected]

“La nostra realtà nasce trent’anni fa in ricordo di Marta, una ragazza mor-ta a soli 16 anni a seguito della leucemia”, ci racconta Francesca dosi

dell’associazione Chiara tassoni onlus, attiva nel campo della ricerca sul tumo-re ai polmoni e leucemie. una piccola realtà che raggruppa oggi un centinaio di soci, ma che svolge un’importante missione. “In collaborazione con l’università di Parma promuoviamo borse di studio per gli studenti che vogliono dedicare la tesi alla tematica oncologica. In collaborazione con l’uSSL di Parma, organizzia-mo anche i corsi di aggiornamento al centro di cure palliative Hospice Piccole fi-glie, quest’anno in programma per dicembre”.

Si tratta di un corso sulle cure palliative per malati terminali, rivolto a medi-ci, infermieri e psicologi per aiutare pazienti e parenti ad affrontare nel migliore dei modi il dolore fisico e quello mentale. “Accompagnare lungo il tragitto della malattia un parente o un amico malato è un’esperienza devastante e difficilissi-ma da sostenere” – spiega Francesca. I corsi, della durata di sei mesi, rientrano nell’aggiornamento obbligatorio per il personale medico e paramedico e si svol-gono presso l’ospedale di Parma.

L’ associazione contribuisce, inoltre, alle spese per la ricerca e l’acquisto di macchinari medici oncologici: “A giugno abbiamo donato 5.000 euro per la ricer-ca in campo oncologico – specifica la segretaria teresa Santoro – mentre questo settembre abbiamo partecipato con altrettanto impegno all’acquisto di un mac-chinario del reparto di pediatria oncologica”. Anche Cassa Padana sostiene que-sta iniziativa con un contributo all’associazione.

Sempre per raccogliere fondi, l’associazione organizza, due volte l’anno, una gita aperta ai soci e alla cittadinanza in ville storiche, abbazie e chiese del ter-ritorio, mentre a dicembre si tiene un banchetto con articoli di découpage e og-gettistica nelle vie del centro. In programma per il prossimo natale, inoltre, una nuova idea: allestire, nella spaziosa filiale di Cassa Padana, un presepio a cura dell’associazione. un messaggio di solidarietà e amore verso il prossimo.

Associazione Chiara Tassoniper la ricerca sulla leucemia e sul cancro

ONLUS – PARMA

LA PrEVENZIoNEA VEroNA

5–6 ottobre a Colognala ai Colli(la scalinata)

6 ottobre Verona marathon(info: 045.8009334)

12–13 ottobre a Villafranca di Verona(il Castello)

19–20 ottobre a san Bonifacio (municipio)

26–27 ottobre a Verona (Arena)

27 ottobre in Gran Guardia: convegno sulla senologia e momento di svago con spettacolo Zelig e musica

Progetto Bellessere: tutto l’anno(info: Annamaria, 348.3227312)

Bisogna tornare ad essere belle dentro e fuori, sì anche nell’aspetto esteriore. se lo specchio ci rimanda una bella immagine stiamo meglio. Ecco il perché del Progetto “Bellessere”, corso di trucco gratuito per le donne “in” e “post” chemioterapia.

InFo www.associazionetassoni.net - Tel. 321.2992587

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I n o S t R I P R o g e t t IA B R e S C I A

PADErNELLo: IL CAsTELLo rITroVA LA suA sALA rossAE A DICEmBrE INIZIA IL rEsTAuro DEL sALoNE DA BALLo

La filosofia della Fondazione di lavorare su un doppio bina-rio, da una parte restaurare l’immobile, conservandone la patina del tempo, e dall’altro pensare e realizzare manife-stazioni artistiche culturali, teatrali ed enogastronomi-che, sta regalando risultati di grande valore.

Il castello ha ritrovato la sua bella Sa-la Rossa. Con una significativa ce-rimonia, dopo i lavori di ristruttu-razione, lo scorso 20 settembre la

sala è stata ufficialmente inaugurata al-la presenza del consiglio direttivo della Fondazione Castello di Padernello e di tutti i partner e sponsor pubblici e pri-vati. Questa preziosa sala è stata quindi aperta, per la prima volta, alle visite gui-date del Castello e tornata a essere de-gna sala di rappresentanza per la Fon-dazione, così come lo è stata prima nel periodo dei Martinengo e poi negli anni dei Salvadego Molin Ugoni.

Rispettando pienamente gli artico-li dello statuto, la Fondazione prosegue quindi nel suo duplice obiettivo di recu-perare e restaurare il castello e di riutiliz-zarlo come sistema culturale della Bas-sa bresciana. Questa filosofia di lavorare su un doppio binario, ovvero da una par-

te restaurare l’immobile, conservandone la patina del tempo, e dall’altro pensare e realizzare manifestazioni artistiche cul-turali, teatrali ed enogastronomiche, ha dato risultati di grande valore.

Un altro importante tassello di que-sto lavoro è appunto il recupero del-la Sala Rossa, con il restauro dapprima del soffitto ligneo cinquecentesco e poi di tutto lo spazio e del suo arredamen-to. Si è trattato di una operazione com-plessa che ha visto il coinvolgimento e il contributo delle Fondazioni Cariplo, Comunità Bresciana, Asm di Brescia e della Camera di Commercio bresciana tramite la Società autostrade Brescia-Vicenza-Padova, oltre naturalmente alla quota sostenuta direttamente dalla Fon-dazione Castello di Padernello, tramite i suoi soci fondatori, tramite la Consulta dei donatori e con la preziosa collabora-zione dei tre ristoranti del borgo.

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di Domenico Pedroni

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Dopo il notevole lavoro di restau-ro – a cura delle ditte Baiguera e Fodri-ga, sotto la direzione dell’ingegner San-dro Guerini e l’egida della dottoressa Casarin della Soprintendenza per i beni architettonici di Mantova – è stato fat-to uno studio approfondito per inseri-re nella Sala Rossa un idoneo arreda-mento, grazie anche alla collaborazione della ditta Baratti Antichità di Corticel-le di Dello.

Concorde e unanime l’apprezza-men-to espresso dal presidente della Fon-dazione, Ignazio Parini, e dai vari rap-presentanti delle istituzioni pubbliche presenti all’inaugurazione settembrina, anche per il lavoro svolto che ha dimo-strato, ancora una volta, che operando insieme, in questa nostra terra si pos-sono fare cose nuove, diverse, alterna-tive, emozionanti. L’inaugurazione del-la Sala Rossa è stata anche il volano per lanciare il prossimo restauro a Castello: la Sala d’Oro, il salone da ballo, che ha bisogno di un intervento nell’apparato decorativo, in parte ricostruito nel 2006 dopo il crollo del 2002.

I lavori di restauro, che prevedono il recupero e il rifacimen-to dei decori del sof-fitto settecentesco e delle pareti, dovreb-bero iniziare a dicem-

bre e terminare a marzo 2014. Anche in questo caso si sono sovrapposte pre-stigiose collaborazioni: da una parte la fondazione ASM di Brescia ha stanzia-to un significativo contributo, integra-to dalla Cassa Rurale di Borgo San Gia-como per il reintegro dei decori nelle parti mancanti; dall’altro la Fondazione Comunità Bresciana, con il “bando pa-trimonio”, ha deliberato un importante contributo per il restauro pittorico dei soffitti. La Fondazione Castello di Pa-dernello, che ha già provveduto con una delibera, dovrà integrare i fondi man-canti, ricercandoli da una parte con la cena itinerante “Padernello a Tavola”, in collaborazione con i tre ristoranti del borgo, dall’altro riunendo la Consulta dei soci benefattori, per sondare tutte le altre possibilità.

A lavori ultimati verranno restituite a tutta la popolazione, a tutti i visita-tori, a tutti i collaboratori, due delle più importanti sale storiche del Ca-stello, non solo per le visite gui-date, ma per le manifestazioni

di rappresentanza della Fondazione. Padernello conferma ancora una

volta che la collaborazione pubblico-privato, non solo è possibile, ma è au-spicabile. Perché, quando il fine è no-bile e meritevole, sono possibili grandi operazioni per ridare alla nostra terra storia, arte, cultura, come motore della valorizzazione del patrimonio architet-tonico e paesaggistico. Per un turismo sostenibile e di qualità. ●

InFo www.castellodipadernello.it

MAntuA WIneuLTImA TAPPA

A Padernello ultimo appuntamento il 13 ottobre, dalle ore 14, per la rassegna itinerante di vini mantovani.

gli intenditori, ma anche i semplici estimatori, potranno avere la possibilità di assaggiare i vini doC e Igt selezio-nati abbinandoli a piatti o prodotti tipici mantovani. L’e-vento è promosso dalla Provincia di Mantova in collabo-razione con il Consorzio provinciale tutela vini mantova-ni, la Strada dei vini e dei sapori e Cassa Padana.

InFo tel. 030 9040334

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di Marco Sacchi | [email protected]

I n o S t R I P R o g e t t IA B R e S C I A

IL TEATro APrE IL sIPArIoIN VILLA BADIACorsI, LABorATorI E PAssEGGIATE CoN… I FANTAsmI

InFowww.fondazionedominatoleonense.it

Informazioni e iscrizioni: tel. 030 9038463

Sta per prendere il via, in Villa Ba-dia di Leno, una nuova stagione di appuntamenti con il teatro. Il pri-

mo evento in calendario è la “Passeggia-ta dei fantasmi”, organizzata dalla com-pagnia teatrale “CaraMella” e che andrà in scena venerdì 18 e sabato 19 ottobre.

I visitatori saranno guidati in un per-corso che toccherà sia il parco che le splendide sale di Villa Badia, da qual-che mese ritornate all’antico splendore dopo la conclusione dei lavori di restau-ro. Una visita notturna, al buio, accom-pagnati dalle leggende dei fantasmi che qui vi abitano e dalle storie di altri spiriti che hanno lasciato il segno in luoghi co-me questo. Un itinerario sovrannatura-le per creare suggestioni, per far riflette-re su noi stessi e sulle nostre angosce più segrete. È gradita la prenotazione.

Il teatro in Villa Badia non sarà so-lo per gli spettatori: da ottobre infatti ri-parte la formazione proposta dal Teatro di Desiderio.

Dal 12 ottobre, per quattro fine set-timana, Massimo Guerini, insegnante di tecnica vocale e cantante, condurrà il corso di tecnica della voce “Quante sono le mie voci?”: un percorso conoscitivo sulla fisiologia della voce, strumento unico e adatto a rappresentare i più disparati stati d’animo. Si lavorerà dunque sulla respi-razione, sulla propria percezione vocale e sul controllo attraverso esercizi vocali e di lettura per arrivare ad una corretta fonazione.

A inizio dicembre è invece previsto il laboratorio attoriale “Imparare a raccon-tare”, condotto della nota attrice teatrale Lucilla Giagnoni. Raccontare per sapere e scoprire chi siamo, conoscere meglio il mondo che ci sta intorno, sollevare il ve-lo che nasconde le verità per raggiungere una migliore percezione di noi. Questi gli obiettivi del seminario intensivo che si terrà a Leno.

Per concludere, ripartono i due corsi di teatro che hanno avuto un buon succes-so lo scorso anno: “Teatriamo”, corso annuale di teatro per adulti, che si tiene con cadenza settimanale dalle 20.30 alle 22.30; “Attori in erba”, corso di teatro annuale per bambini e ragazzi, in orario pomeridiano con cadenza settimanale. ●

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I n o S t R I P R o g e t t IA R e g g I o e M I L I A

di Paola Zani | [email protected]

TuTTI uNITI PErLA sCuoLA E ruBIErAsI TrAsFormA PEr uN GIorNo IN uN “PAEsE DEI BALoCChI”

Fa uno strano effetto raccontare un evento e scrivere su Popolis guardando da una prospettiva diversa dall’Ufficio Progetti Territoriali in cui ho lavorato da quando è nato.

Ho voluto provare una nuova esperienza, la filiale, e sono a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia ma praticamente “at-taccata” a Modena. Un comune veramente interessante e mol-to bello anche dal punto di vista architettonico, con portichet-ti e una piazza con un antico castello attorno al quale si sviluppa il paese.

Quando, qualche mese fa, è entrata in filiale Laura Santaros-sa, si è creata subito tra noi una bella intesa, che si è approfon-dita quando mi ha raccontato di far parte del Comitato Genitori che raccoglie fondi da destinare alla scuola di Rubiera, penaliz-zata dai tagli e dalle riduzioni dei contributi.

L’Istituto comprensivo è composto da 4 scuole dell’infan-zia, 4 scuole primarie e una sede di scuola secondaria di primo grado, per un totale di circa 1.400 studenti. Quello del Comita-to è un progetto ambizioso: coinvolgere il Comune e “invader-lo” di giochi, animazioni, musica… per un giorno di festa. Così è stato, lo scorso 22 settembre. La presidente del Comitato, Re-nata Caprioli, mi ha spiegato nel dettaglio il lavoro di genitori, insegnanti, gruppi, associazioni di volontariato e amministra-zione comunale e di tutti coloro che hanno aderito all’iniziati-va. Chi ha seguito il punto ristoro, chi laboratori di riciclo, ma-tematica, arte, musica, inglese. Chi ha cucinato e venduto torte, chi ha organizzato una pesca dei fiori, chi ha coinvolto i visitato-ri a sfidarsi con i giochi da tavolo. E chi, ancora, ha convinto al-legre squadre di bambini a trovare un tesoro nascosto tra le vie, le case e le piazze. Non sono mancati i banchetti con i libri e gio-chi usati e nuovi.

Cassa Padana ha partecipato alla manifestazione, oltre che con il laboratorio e con l’impegno della sottoscritta e di Mario Rosa, anche con un contributo economico che vuole essere un incoraggiamento rivolto al Comitato per continuare a fare que-ste iniziative, sapendo che può contare anche su di noi.

Sulla richiesta di contributo e sul sito dell’Istituto c’è una frase che mi è piaciuta molto e che riassume lo spirito e la passione con cui si realizzano eventi come questo. Vorrei con-dividerla con chi sta leggendo: “Non importa se leggiamo un libro con le pagine o il monitor di un computer, non importa neanche se le scuole non sono perfette e se studiare a volte ci sembra perfino inutile. Cerchiamo con tutte le forze di cam-biare quello che non va, e non smettiamo mai di amarla, la nostra scuola, perché un futuro migliore per tutti è scritto nel miglior presente che riusciamo a realizzare insieme”. ●

InFo 0522 620351

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I n o S t R I P R o g e t t IA V e R o n A

Molto spesso i minuti che attendono l’arri-vo dell’ambulanza sono decisivi per la so-pravvivenza del paziente. La vita delle per-

sone che ci stanno accanto dipende da noi molto più di quanto potremmo pensare. In Italia ogni an-no, una persona su 800 viene colpita da arresto car-diaco. Si tratta di un fenomeno quantitativamen-te rilevante che si manifesta prevalentemente al di fuori delle strutture sanitarie. Il 50% degli arre-sti cardiaci, e quindi delle morti improvvise, si ve-rifica a domicilio, il 33% sul posto di lavoro, il 12% per strada, il 5% durante attività ricreative. Ed è ra-ro che i soccorsi riescano a giungere sul posto en-

IL PrImo soCCorso è oGNuNo DI NoIA LEGNAGo, CorsI E INCoNTrI PEr uNA CITTà CArDIoProTETTA

tro un tempo tanto breve da poter salvare la vita. Il mancato tempismo e la non prontezza d’azione so-no stati, poi, partecipi di casi drammatici in struttu-re scolastiche, come il decesso di bambini per sof-focamento, spesso durante la pausa mensa, a causa di ostruzione delle prime vie aeree. In entrambe le situazioni un pronto intervento da parte di chi era presente sul posto avrebbe potuto essere la chia-ve di volta del problema e modalità per rispondere all’emergenza. La soluzione, allora, è nel territorio. Solo la presenza, al momento dell’episodio, di testi-moni esperti nella rianimazione cardiopolmonare e nelle mosse di primo soccorso permette di “guada-gnare tempo” in attesa che intervengano i soccorsi medici e poter consegnare al “118” un paziente vivo e senza danni cerebrali.

Ecco, quindi, l’importanza della formazione al soccorso di Città Cardioprotetta, un percorso av-viato dal Gruppo Alpini di Legnago e dal Lions Club, in collaborazione con Comune e ULSS 21.

“Obiettivo primario è rendere i cittadini pron-ti al momento del bisogno” – spiega Maurizio Maz-zocco, capogruppo del Gruppo Alpini. La cam-pagna è volta a far comprendere l’importanza di creare un luogo cardioprotetto proprio attraver-so i suoi abitanti e rendere ogni cittadino in grado di attuare il primo soccorso. “Una vocazione uma-nitario - sanitaria, questa, propria del Gruppo Al-pini di Legnago,” aggiunge Mazzocco, “che aveva fondato vent’anni fa la Croce verde, realtà vicina al mondo del soccorso. Nei mesi passati abbiamo abi-litato venti agenti di polizia locale all’utilizzo del de-fibrillatore e abbiamo tenuto un corso per venti mi-

di Laura Simoncelli | [email protected]

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“Vorremmo che in ogni casa, in ogni piazza, in ogni posto di lavoro, in ogni strada e in ogni scuola ci fosse sempre qualcuno che sa come aiutarci nel momento del bisogno.”

FotonotIZIAuN DEFIBrILLATorE PEr LA PoLIZIA LoCALE DI LEGNAGo CoN 16 BrEVETTI BLsD(BAsIC LIFE suPPorT DEFIBrILLATIoN)

Lo scorso luglio sono stati consegni brevetti di soccorritori BLSd ai 14 agenti della polizia locale e a due dipendenti comunali delegati alla

sicurezza. I corsi hanno dato inizio alla prima fase del progetto Legnago città cardioprotetta. La polizia municipale ha quindi in auto un defibril-latore regalato dagli Alpini e dal Lions Club. e gli agenti sono in grado di utilizzarlo e di fare rianimazione cardiopolmonare, così come inter-venire in caso di arresto cardiaco.

litari dell’ottavo reggimento dei Paracadutisti della Folgore”.

“Nessuna istituzione pubblica, fuori dal volon-tariato interpretato dagli alpini, saprebbe realizza-re quanto essi fanno con grande competenza ed ef-ficacia” sottolinea il sindaco Roberto Rettondini che così esprime il caloroso ringraziamento rivolto al Lions e agli Alpini, ben consapevole che la solida-rietà è sostenuta da fatti concreti.

Con il sostegno economico di Cassa Padana, è iniziato a settembre un calendario di incontri e lezio-ni rivolte a oltre duecento tra insegnanti e personale ausiliario dell’Istituto comprensivo Destra d’Adige. Gli incontri, tenuti da due medici pediatri dell’ospe-dale Borgo Roma di Verona, proseguiranno fino a novembre. L’obiettivo è fornire gli strumenti e le me-todologie per intervenire in caso di arresto cardiaco e trasmettere le competenze per attuare il primo soc-corso pediatrico con manovra di espulsione, come comportarsi in caso di trauma cranico e come tam-ponare ferite in stato emorragico.

“Vorremmo che in ogni casa, in ogni piazza, in ogni posto di lavoro, in ogni strada e in ogni scuo-la ci fosse sempre qualcuno che sa come aiutar-ci nel momento del bisogno – conclude Mazzocco, “la diffusione capillare delle conoscenze base su co-me muoversi in casi critici garantisce la creazione di una città più protetta e sicura. L’importante è cerca-re di garantire a tutti la massima sicurezza, in que-sto consiste il progresso e per questo lavora il no-stro Gruppo Alpini. Non un caso visto che il nostro motto da sempre è questo: “Ieri per la patria, oggi per l’umanità!”. ●

PReVenZIone e RIMoZIone CoRPo eStRAneo 10 ottobre, 7 novembre, 28 novembre.

sede del Gruppo Alpini di Legnago,via s. Francesco 2; dalle ore 16.

Responsabili del progetto: maurizio mazzocco, capogruppo Alpini Legnago e Paolo Ghellere, presidente del Lions Club di Legnago.

docenti: simone rugolotto e Angelo Pietrobelli, pediatri della clinica universitaria Borgo roma a Verona

InFo Maurizio Mazzocco

Tel. 335 7174790 [email protected]

GLI INCoNTrI

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I n o S t R I P R o g e t t IA C R e M o n A

sE Lo sPorTè DAVVEro PEr TuTTIIL soGNo DI ELIsA E DELLA suA AssoCIAZIoNE

Il sogno di una cestista che si sta diplomando all’IsEF, con una spiccata sensibilità verso la disabilità? Far conoscere ai “normo-dotati” lo sport adattato, diffondere i valori positivi dello sport nelle scuole, far capire ai ragazzi che non esistono disabili, ma solo per-sone con abilità diverse.

Il sogno di Elisa Cotella si è realizzato: nel 2010 a Parma ha contribuito al-la nascita dell’associazione Disform.

Da allora di lezioni teoriche e pratiche ne ha fatte moltissime, a tante classi di-verse, sia a Parma che a Cremona, sua città natale.

elisa, come è nato questo progetto e in cosa consiste?

Insieme ad alcune compagne di fa-coltà, volendo sperimentare sul campo

le nostre conoscen-ze, abbiamo contat-tato due associazio-ni che si occupano di sport per disabili e ci siamo proposte alle scuole per far prova-re ai ragazzi lo “sport adattato”. Si tratta di lezioni teoriche, ma soprattutto pratiche, in cui le classi speri-mentano il basket in

carrozzina, la pallavolo da seduti o il cal-cio bendati. Data l’esperienza positiva, nel 2010 è nata ufficialmente l’associa-zione Disform, con sede a Parma, dove in quegli anni risiedevamo per gli studi.

oltre all’esperienza parmense, i corsi poi sono partiti anche a Cremona…

Terminati gli studi sono rientrata nella mia città e da subito ho proposto il progetto alle scuole locali. Non è sta-to facile perché non mi conosceva nes-suno e soprattutto, non essendoci fondi, poche erano nelle condizioni di stanzia-re risorse per il corso. Grazie al contri-buto di Cassa Padana, che ha creduto in noi sin dall’inizio, nell’anno scolastico 2010/2011 le lezioni sono partite al liceo Anguissola, all’Istituto tecnico I.T.I.S. e al liceo artistico Munari. L’anno suc-cessivo, oltre all’Anguissola e all’ITIS, abbiamo insegnato all’Istituto Stanga, quest’anno si è aggiunto il liceo scienti-fico Aselli. Alla fine del percorso, a mag-gio, organizziamo sempre un torneo di basket in carrozzina con le diverse clas-si partecipanti. Abbiamo voluto intito-larlo “Trofeo Cassa Padana”, come rin-graziamento per la fiducia accordataci.

di Barbara Ponzoni | [email protected]

elisa Cotella

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InFoAssociazione Centro natura Amica onlusSede legale – Via XX Settembre n. 50Sede operativa – Località ValloniGussola (Cremona)

Tel. 331 3615741 – 339 [email protected] www.centronaturaamica.it

InFodisformSede legale: via Stirone 4 , ParmaSede operativa: via Ghisleri 26, CremonaCell. 338 [email protected] (in fase di aggiornamento)

C/C 000000340303Cassa Padana, Cremona Porta PoIBAN IT75Y0834011401000000340303

DIsABILITà E sPorT: è PossIBILE

di Benedetta Cherubini | [email protected]

Fino a non molto tempo fa disabilità (fisica o mentale) e sport non poteva-no coesistere. Adesso - grazie alle nuove tecnologie ma soprattutto al ve-

nir meno di radicati e insensati pregiudizi - tutto è cambiato e fare sport non è più prerogativa dei fisicamente integri com’era nei principi di de Coubertin.

un forte segnale arriva dall’assessorato allo sport della Regione Lombardia nel sostenere lo scorso settembre la seconda edizione della Staffetta dell’a-micizia dell’associazione Centro natura Amica onlus di gussola, per prosegui-re in un cammino di promozione al “diritto allo sport” che non punti solo al ri-sultato, ma sia occasione sociale per sentirsi protagonisti nel contesto in cui si vive e strumento fondamentale per contribuire all’integrazione nel rispetto delle regole e degli altri individui.

un percorso motorio strutturato all’interno del parco naturale della golena del Po, in località Valloni, lungo circa 2 Km da percorrere in compagnia e con

l’aiuto di un asino. Per non dimentica-re che attraverso l’attività motoria non si ottimizzano soltanto le capacità fisiche, bensì si sviluppano le capacità logiche-intel-lettive soprattutto se nella pratica non si perde l’aspetto ludico.

Visto così lo sport è un fantastico momento di aggregazione e la Staffetta dell’amicizia ne ha confermato il marcato risvolto sociale-ricreativo: le persone con disabilità e le loro famiglie si sono sentite rispettate e hanno potuto esaltare le proprie capa-cità in un mondo che sempre gli ricorda ciò che non sono in gra-do di essere e ciò che gli manca.

Quest’anno si è giocato il quarto trofeo Cassa Padana, con delle new entry, i ragazzi del carcere.

Grazie alla disponibilità della diret-trice della casa circondariale di Cremo-na, Ornella Bellezza, siamo riusciti a te-nere un corso di 17 lezioni a un gruppo di motivati detenuti, con lo scopo di for-mare un operatore che, al termine del-lo sconto della pena, potesse svolgere uno stage remunerato in una cooperati-va o associazione che si occupa di sport per disabili. L’obiettivo è stato raggiun-to e Marco ha appena terminato la sua esperienza all’associazione Futura, do-ve si occupava di equitazione per ragaz-zi con disabilità. Come gli studenti del-le superiori, anche i ragazzi della Casa Circondariale hanno partecipato al tor-neo finale, vincendolo con grande de-terminazione.

Ma l’attività di disform non si esaurisce con il progetto nelle scuole, parlami della Finale.

Con grande soddisfazione quest’an-no abbiamo organizzato a Cremona la fase finale del campionato italiano di se-rie B del basket in carrozzina. Un suc-cesso sotto tutti i punti di vista, soprat-tutto per il coinvolgimento delle scuole medie che hanno partecipato ad un con-vegno con un giornalista sportivo e un atleta paralimpico, per poi assistere ad una delle partite. Si sono decisamente entusiasmati, ecco perché quest’anno vorremmo proporre i nostri corsi anche alle medie inferiori. Sarebbe un altro so-gno realizzato.

Beh, direi fattibile. un desiderio più grande?

Mi piacerebbe che il C.I.P. (Comita-

to italiano paralimpico) si accorgesse di noi. Stiamo facendo tanto per diffon-dere la cultura e i valori dello sport fra i ragazzi, insegnare loro che non esisto-no limiti, salvo che quelli mentali, spes-so dati dai pregiudizi. Il riconoscimento ufficiale di Disform mi ripagherebbe di tanti sacrifici fatti. ●

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I n C o n t R I

di Laura Simoncelli | [email protected]

Sono le parole di Alessandro Bordini, giovane sportivo di ventott’anni che quattro anni fa ha perso la vista a seguito di un grave incidente

con il paracadute. Una caduta dalla quale Alessandro ha saputo ri-

alzarsi più forte di prima e che lo ha portato ad af-frontare una nuova sfida estrema: girare il mondo affidandosi unicamente agli occhi e al cuore del-la gente. Lo scorso aprile è partito da Nogara, nel-la campagna veronese, per un viaggio epico, solo con l’aiuto di un I-phone e del suo bastone bian-

co. Il cammino, che ha chiama-to “Light the Planet” (illumina il pianeta), racconta proprio la lu-ce che le persone riescono a re-galare con i piccoli gesti.

Approfittando di un breve rientro in Italia, i primi giorni di settembre, riesco a contattar-lo e, mentre è intento a provare una nuova cover impermeabile per il suo inseparabile I-phone, mi racconta della prima tappa del suo viaggio, quella africana, durata quattro mesi e mezzo.

“Senza dubbio il bilancio è positivo” – sottolinea immedia-tamente - “ho trovato grande supporto nelle persone e sono certo che sarà così anche negli altri paesi che mi ospiteranno in futuro”.

Molti sono gli esempi di so-lidarietà che Alessandro rac-

conta, da quell’anziano che lo ha aiutato in Congo per comprare del pane, ai bambini del Cairo che, accorgendosi della sua cecità, si sono stretti attor-no a lui per indicargli la strada. “Credo nella bontà del genere umano e penso che per natura sia pron-to a fare del bene” – mi rassicura quando gli doman-do se ha mai avuto timore nei confronti di chi ave-va di fronte – “sto affrontando questo viaggio con il cuore, sono certo che chi mi incontra avverte que-sto sentimento di positività e si comporta di conse-guenza nei miei confronti”. Una specie di “osmosi” di bontà, insomma, che porta Alessandro a esse-re più che mai sicuro di compiere fino in fondo la sua missione e che tutto andrà bene. Al mio dub-bio su come riesca a valutare chi gli sta di fronte, ri-sponde senza indugi: “Ascolto la voce di chi mi sta parlando e immagino l’espressione del viso. Av-verto il sorriso, le smorfie, immagino i tratti del vi-

CoN I mIEI PIEDI,GrAZIE AI TuoI oCChIIL CAmmINo DI LuCE E FIDuCIA DI ALEssANDro BorDINI INTorNo AL moNDo

“Dopo l’incidente ero adirato col mondo. In una frazione di secondo mi sono scontrato con i miei limiti e con la ter-ra. Nel mondo del paracadutismo gira il detto: ‘la gravità fermerà gli stolti’ e così è stato”.

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gABBIA-no, IL moNDo è DI TuTTI!Da ottobre una mappa del territorio veronese con itinerari di accessibilità

di l.s.

Gabbia-no onlus è un’associazione il cui obiettivo è dare l’oppor-tunità a persone diversamente abili di sperimentare, vivere, ri-

cercare e creare nuove occasioni di autonomia nella sfera sociale, per far sì che un banale ostacolo non diventi l’everest dell’integra-zione. “non esistono disabilità se il mondo che ci circonda è a prova

di tutti” – sottolinea Paolo Bertassello, me-dico specializzando in geriatria e presiden-te dell’associazione veronese: “da quando è nata, nel 2006, l’associazione si sforza, grazie alla professionalità e passione dei suoi volon-tari, di abbattere le barriere, perché disabili-tà non deve voler dire immobilità. Per questo abbiamo in via di definizione un vero e pro-prio itinerario di accessibilità che, grazie ai nostri ragazzi che si sono recati direttamente sui luoghi, ha consentito di mappare la zona veronese per elencare gli itinerari praticabi-li per tutti. tutti i percorsi saranno riuniti in una guida cartacea che verrà pubblicata en-tro ottobre e sarà scaricabile anche dal sito internet dell’associazione, anch’esso acces-

sibile ai non vedenti grazie alle più moderne modalità di utilizzo”. Per una montagna amica l’associazione si è dotata di ”Joelette”,

la carrozzina per persone con disabilità motoria adatta alla monta-gna e allo sterrato, unica nella provincia di Verona. L’associazione organizza, inoltre, diverse attività in montagna (Baldo, Lessinia), in collina, in golena (Adige, Po) e nelle oasi naturalistiche (Palude del Busatello, oasi del Brusà). Per un mare amico, invece, c’è Job, car-rozzina appositamente studiata per il contatto con l’acqua.

so e mi rendo conto se potermi fidare. Certo non è un metodo scientifico, ma fino ad oggi ha funziona-to e intendo continuare a basarmi sulle sensazioni”. Nei primi giorni di viaggio Alessandro ha utilizza-to Couchsurfing, un servizio gratuito, attivo in tut-to il mondo, di scambi di ospitalità. Ma, specifica “il sito è difficilmente accessibile ai non vedenti. Co-sì, giorno dopo giorno, ho deciso di affidarmi sem-pre più alle persone che la sorte mi concedeva di in-contrare”. Con questo spirito Alessandro ha deciso di ripartire, lo scorso 12 settembre, alla volta del-la Bulgaria e dei Balcani. Un altro cammino di luce.

“Quando ho conosciuto Alessandro, poco do-po l’incidente, non riusciva ad accettare quello che gli era successo” racconta Mattia dell’associazione Gabbia-No, un ente impegnato per le persone di-versamente abili di cui Alessandro è membro – “at-traverso la onlus lo abbiamo invitato alle nostre ce-ne al buio e gli abbiamo presentato uno scultore non vedente. Così, giorno dopo giorno, ha inizia-to il suo percorso di accettazione e ricrescita. Ales-sandro è un avventuriero, ha sempre amato le sfide, trovare il limite in tutto. Ora la sfida è dimostra-re che il genere umano è naturalmente propenso e pronto ad aiutare gli altri” .

In questi mesi, questo Forrest Gump veronese è disceso lungo la Spagna, passato in Marocco, Se-negal, Golfo di Guinea e attraversato il continente africano. L’avventura proseguirà verso oriente, fi-no alla Mongolia, per poi passare in America, scen-dere il paese lungo la costa del Pacifico e risalire sull’Atlantico. Ultime tappe del lungo viaggio il vec-chio continente europeo, per approdare a casa per settembre 2014.

Puoi viaggiare con Alessandro seguendolo in tempo reale su Facebook. ●

InFo www.lightheplanet.net InFowww.gabbia-no.orgvia Pasubio, 13 Legnago (Verona)tel. 0442 080457

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a cura di Valentina Bragazzi [email protected]

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Innovart – Performance didattiche per le scuole sul mondo della preistoria camuna

3-10 ottobre Bienno (Brescia), Chiesa di san Pietro in Vincoli Darfo Boario Terme (Brescia), Chiesetta Ex Convento

InFo: www.shomano.it

Segni d’infanzia - Festival internazionale d’arte e teatro per l’infanzia

30 ottobre - 3 novembresedi varie mantova

InFo: www.segnidinfanzia.org

Smart energy expo

9-11 ottobreFiere di VeronaViale del Lavoro 8 (Verona)

InFo: [email protected]

Mercanti in Viaggio - Mercatino Vintage & Handmade

5 e 6 ottobreCastello Quistini Via sopramura 3/a, rovato (Brescia)

InFo: www.castelloquistini.com/eventi

> MoStRe

Filippo de Pisis en voyage. Roma, Parigi, Londra, Milano, VeneziaFino all’8 dicembre

Villa dei Capolavori-Fondazione magnani rocca

Traversetolo (Parma)

InFo: 0521.848327

Bodoni (1740-1813) - Principe dei tipografi nell’europa dei Lumi e di napoleone Fino al 12 gennaio 2014

Biblioteca Palatina Teatro Farnese - Galleria Nazionale

strada della Pilotta 3, Parma

InFo: www.bibpal.unipr.it

Amore e Psiche - La favola dell’animaFino al 3 novembre

Palazzo san sebastiano e Palazzo Te

mantova

InFo: www.fondazionednart.it

da Como a KalongoFino al 20 ottobre

museo Africano Verona

InFo: 045-8092199

Bel canto sotto le stelle

10 ottobre Cortile Federico II di Palazzo ComunaleCremona

InFo: 0372.407269

Mercati della terra

20 ottobreCastello di PadernelloBorgo san Giacomo (Brescia)

InFo: [email protected]

Rombo di tuonoRassegna italiana dedicata al mondo custom

5 e 6 ottobreFiera di Brescia Via Caprera 5 (Brescia)

InFo: www.rombodituono.it

Io.Cucinoequoconcorso culinarioInvio ricette fino al 16 ottobre

InFo: www.altromercato.it/il-circolo-del-cibo/iocucinoequo

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