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In quarta di copertina: sigillo pendente di cera rossa recante l’immagine di Costanza d’Altavilla, im-peratrice e regina di Sicilia (1194-1198), coronata e assisa in trono con lo scettro gigliato nella ma-no destra (Palermo, Archivio di Stato, Raccolta dei sigilli n. 2).

ISSN 1828-8634

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Archivio di Stato di PalermoScuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica

Quaderni

Studi e strumentiIX

Palermo 2014

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PREFAZIONE

Definire la formazione dei complessi documentari, i loro processi di se-dimentazione e stratificazione. Definire le varie tipologie documentarie dicui, negli archivi dì concentrazione, ritroviamo segni e testimonianze signifi-cative. Non basta tutto ciò per potere indicare incisivamente la specificità de-gli archivi.

Ci si può imbattere in tipologie documentarie che sembrerebbero, nellaforma e nella sostanza, smentire o rintuzzare le analisi e le valutazioni messein campo per rassegnare in modo esaustivo e compiuto i processi di forma-zione della memoria documentaria. Le miscellanee archivistiche, come noto,costituiscono un aspetto complesso, fors’anche contraddittorio, della speci-ficità archivistica: un qualcosa che non dovrebbe esserci ovvero una costru-zione particolare.

Nel contesto del dibattito e delle indicazioni conseguenti al processo diformazione nazionale nei vari Archivi italiani si impose la scelta di pervenirealla formazione, diremmo oggi, di mostre permanenti per la rappresentazio-ne delle specificità documentarie conservate. Anche a Palermo fu adottatatale soluzione. Nella Relazione sugli archivi di Stato italiani (1874-1882) del1873 si dava notizia di un museo storico: in un “grande armadio a vetri”, col-locato in una delle due sale destinate alla sala di studio ed alla sede dellaDeputazione di storia patria, si conservavano codici, autografi e documenti“recenti” della storia siciliana, fra questi la copia “originale” della Costituzionedel 1812.

Negli anni successivi quel museo storico finì con l’assumere una diversaqualificazione, anche in termini di consistenza. Nel 1892 Giuseppe Cosentinoredigeva un inventario di tale documentazione, definita ‘Miscellanea’, dan-do atto di una consistenza originaria di 108 unità. Queste ultime, nel tempo,si accrebbero con l’introduzione di nuove unità documentarie sino alla defi-nizione di tre bacheche/contenitori. Tali unità documentarie hanno dato vi-ta, con aggiustamenti e modificazioni, alle tre articolazioni - definite, nelle in-troduzioni alle stesse, serie - di cui oggi si compone la Miscellanea. Se la primamanifesta nettamente il carattere risorgimentista, anche in relazione a varie‘donazioni’ di protagonisti ovvero loro eredi, che era nello spirito del museostorico sopra richiamato, le altre rassegnano la scelta di rappresentazione dimomenti ‘emergenti’ delle vicende storiche siciliane. Con significative, a pa-rere dello scrivente, incongruenze logiche. Se la Miscellanea, nella sua tripli-

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6 Prefazione

1 Il Manuale storico archivistico di GIUSEPPE COSENTINO è oggi pubblicato da noi nei Quaderni.Studi e strumenti VII.

ce articolazione, voleva essere la rappresentazione della ricchezza, in termi-ni qualitativi e peculiari, del patrimonio documentario conservato a Palermoe relativo all’originario Regnum Siciliae, risulta non coerente l’inserimentonella stessa Miscellanea I, al numero 278, del manoscritto del Manuale stori-co archivistico dello stesso Giuseppe Cosentino e completato nel 19091. Unostrumento di descrizione e rappresentazione del patrimonio documentario,uno strumento di descrizione, trattato esso stesso come fonte documentaria.

In Miscellanea I, al numero 251, ritroviamo un manoscritto che attiral’attenzione dello studioso vuoi per la sua specifica consistenza (è costituitoda tre partizioni, detti volumi) vuoi per la materia presa in esame. È attri-buito a Gregorio Speciale e si tratta di un Catalogo della sua Biblioteca. Dallostudio della fonte risulta chiaramente che la stessa trovava collocazione ori-ginaria nel contesto delle attività e della produzione documentaria delMinistero luogotenenziale – Ripartimento dell’Interno ovvero in quello dellaCommissione di Pubblica Istruzione ed Educazione per poi, successivamente,entrare nel contesto della Miscellanea archivistica. La specificità della fonte,la rappresentazione ragionata, dal forte e significativo impianto classificato-rio tipico della cultura settecentesca dei Lumi, di una collezione libraria ric-ca e variegata, possono ritenersi compiutamente i motivi alla base di tale scel-ta di conservazione ‘privilegiata’ operata dell’archivista del tempo, seppurdecontestualizzata rispetto all’originario complesso documentario.

Una fonte ricca, preziosa per le informazioni relative alla produzione ecircolazione libraria fra Settecento ed Ottocento. Una fonte intrigante per lasua ulteriore peculiarità.

Del Catalogo di Gregorio Speciale, invero, finirà per essere redatta più diuna stesura. Quattro per la verità. La prima del 1816 per opera diretta, au-tografa, dello stesso Speciale, oggi conservata presso la Biblioteca Comunaledi Palermo; la seconda del 1818, trascritta da un copista, che riprende la pri-ma e risulta sottoscritta dai funzionari estimatori del patrimonio, JosephSterzinger e Francesco Ferrara, oggi conservata presso la Biblioteca Comunaledi Nicosia; la terza del 1836 risulta copia integrale della seconda, senza le sot-toscrizioni suddette, ad opera della commissione composta dal bibliotecarioe dagli ufficiali del Comune di Nicosia, oggi conservata, come accennato, nel-la Miscellanea I dell’Archivio di Palermo; la quarta anch’essa del 1836, adopera della suddetta commissione e finalizzata ai lavori di riordino e catalo-gazione della Biblioteca Comunale di Nicosia, oggi conservata in Archivio diStato di Catania, Intendenza Borbonica, b. 646.

Una fonte ricca di contenuti, indubbiamente. Una fonte significante, dalpunto di vista della formazione e produzione documentaria. Una fonte checonduce alla conoscenza del suo primo artefice, il canonico e letteratoGregorio Speciale, originario di Nicosia, protagonista della storia istituzio-

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Prefazione 7

nale, culturale e sociale della Sicilia fra Settecento ed Ottocento. Di quellafase di incisive modificazioni istituzionali che resteranno incidenti nella fasedi formazione dello Stato nazionale e nei decenni successivi. La stessa pre-senza della fonte in argomento, secondo modalità e contesti diversi, a Palermoe Catania, oltre che a Nicosia, rappresenta in modo compiuto la modifica-zione istituzionale sancita dal nuovo Regno delle Due Sicilie nel 1816.L’organizzazione amministrativa del 1817 introduceva la formazione deiMinisteri luogotenenziali a Palermo, il cui patrimonio documentario si con-serva presso il ‘Grande Archivio’, dal 1843. Introduceva altresì, come noto,un sistema di articolazione della amministrazione centrale sul territorio: leIntendenze, le Sottointendenze, i Comuni. Di converso tali nuovi soggettiistituzionali erano soggetti produttori di memoria documentaria e, nel tem-po, gli Istituti archivistici di conservazione hanno potuto raccogliere, sui ter-ritori di pertinenza, con le specificità del caso e secondo le vicende interve-nute, il patrimonio documentario di tali istituzioni preunitarie.

Una fonte, ricca e complessa; una vicenda istituzionale intricata e inno-vativa. Ed ancora, la storia di un protagonista della storia culturale sicilianada focalizzare ed approfondire nonché la storia della formazione di una bi-blioteca a Nicosia. La storia dei libri fra Settecento ed Ottocento a Palermo.

Presentare alla attenzione degli studiosi di archivi e di fonti il Catalogo diGregorio Speciale costituiva una rara opportunità. Sollecitare alla valutazio-ne della fonte nell’intento di coglierne le specificità archivistiche, in terminidi formazione e conservazione, senza limitarsi alla lettura ‘speculativa’ dellastessa, meglio alla esclusiva ricerca delle ghiotte informazioni contenute.Rassegnare la fonte nel rispetto filologico della stessa.

Un percorso di conoscenza che muovesse dalla produzione della fonteper consentire, in termini più compiuti, la contestualizzazione di tale produ-zione documentaria, meglio la più attenta conoscenza dei soggetti in campo.Una fonte quale chiave di accesso per la conoscenza di aspetti sociali, cultu-rali, politici ed istituzionali.

Rita Loredana Foti ha a lungo familiarizzato con il manoscritto indivi-duato in Miscellanea I, ne ha colto la specificità archivistica e storica, ancheattraverso la opportuna analisi comparata delle quattro stesure conservate,come sopra richiamato, ed ha saputo costruire, muovendo dalla stessa, un in-tenso quadro storico della Sicilia fra Settecento ed Ottocento, delle vicendesociali, politiche e culturali, attraverso la biografia intellettuale di GregorioSpeciale, uno dei tanti, spesso misconosciuti, protagonisti della complessastoria siciliana.

CLAUDIO TORRISI

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RITA LOREDANA FOTI

LIBRI E BIBLIOTECHE IN SICILIATRA TARDO SETTECENTO E PRIMO OTTOCENTO.IL CASO DEL CATALOGO DI GREGORIO SPECIALE

Palermo 2014

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Prologo

Il Pignorio aveva un eccellente libreria ed un ricco gabinetto di medaglie, l’una e l’al-tro gli servirono a rendersi celebre. Tanto è vero che senza libri non si può andar avan-ti nelle lettere, purchè si leggano e si convertano in succo e sangue1.

Sebbene non sia possibile sottovalutare, in questa nota scritta da GregorioSpeciale a commento dell’opera di Lorenzo Pignoria2, lo stile retorico e le fi-nalità (auto)celebrative, esso consente di entrare nel vivo degli intenti e del-le scelte culturali del suo autore e degli oggetti che li avrebbero resi concre-ti e visibili. Una raccolta libraria dalle aspirazioni enciclopediche e un catalogoragionato della stessa che fossero al contempo costruzione di una historia lit-teraria organizzata secondo un’architettura bibliografica3 e strumento di pre-stigio e di distinzione4 del suo possessore. Filologo, ottimo latinista, espertonelle lingue d’oltremonte, amatore e intenditore di libri, anche grazie alle suevaste competenze letterarie e bibliografiche, Speciale ebbe aperte le porte auna importante carriera e fu a Palermo interlocutore stimato negli ambientiistituzionali e nel mondo delle lettere tra tardo Settecento e primo Ottocento.

Chi era Gregorio Speciale? Speciale è un nobile di provincia la cui for-mazione avviene nel seminario di Monreale al seguito dell’arcivescovoFrancesco Testa prima di trasferirsi nella capitale siciliana dove ricopre le ca-

* Il mio incontro con questa fonte risale nel tempo durante le ricerche sulle biblioteche private epubbliche nella Sicilia nell’Ottocento. Non ho mai accantonato l’idea di studiarla. Perciò sono debitricea Claudio Torrisi per avermene dato la possibilità e per la sua disponibilità alla pubblicazione. Loringrazio per il tratto umano con cui segue da sempre i miei lavori.

1 PIGNORII LAURENTII, De servis [et eorum apud veteres ministerijs] commentarius, Amstelodami,apud Frisium, 1674, in Catalogo della libreria del cavaliere don Gregorio Speciale, (d’ora in poi CS),

II, Antiquari-Archeologia, in Archivio di Stato di Palermo (d’ora in poi ASPa), Miscellanea Archivistica(d’ora in poi MA), I, 251.

2 Su LORENZO PIGNORIA si veda C. VOLPI, Lorenzo Pignoria e i suoi corrispondenti, in «Nouvellesde la Republique des lettres», 2, (1992), pp. 71-127.

3 Sulla genesi e il concetto di historia litteraria, si rimanda a A. SERRAI, Storia della Bibliografia.Vicende ed ammaestramenti della Historia Literaria, a cura di M. COCHETTI, III, 1991, e ID. Analecta li-braria. Temi di critica bibliografica e di storia letteraria, a cura di M. CECCARELLI, Roma 2000, pp. 16 e sgg.Sulla complementarietà tra bibliografia (notitia librorum) e historia litteraria, tra librorum notitia e doc-ta librorum notitia, L. BALSAMO, La bibliografia. Storia di una tradizione, Firenze 1984, pp. 48-113.

4 Per il paradigma della distinzione il riferimento teorico è naturalmente P. BOURDIEU, La dis-tinzione. Critica sociale del gusto, Bologna 2001.

RITA LOREDANA FOTI

LIBRI E BIBLIOTECHE IN SICILIATRA TARDO SETTECENTO E PRIMO OTTOCENTO.IL CASO DEL CATALOGO DI GREGORIO SPECIALE*

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riche di esaminatore e condirettore delle «regie scuole del Regno» (1772-1776), governatore del Convitto dei nobili Real Ferdinando (1772/8-1801),rettore della regia Accademia degli studi (1801-1805) e direttore della realetipografia (1791-1820). La sua carriera si muove tra i legami di famiglia, dipatronage, l’opinione dotta e la politica statale tendente a canalizzare util-mente gli uomini di lettere nella profonda svolta che, nel volgere di pochi de-cenni, darà l’avvio in Sicilia alla riforma degli studi. Non è uno dei nomi piùimportanti del suo tempo, come Domenico Schiavo, i fratelli Maria Salvatoree Giovanni Evangelista Di Blasi, Gabriele Lancillotto Castelli, VincenzoEmanuele Sergio, Rosario Gregorio o Domenico Scinà, ma un esponente co-munque rappresentativo di quel minoritario gruppo di uomini che il gover-no dell’illuminista Bernardo Tanucci e dei vicerè Caracciolo e Caramanicocoinvolse, dagli anni settanta e ottanta del Settecento in poi, nel progetto dirinnovamento delle istituzioni educative siciliane, nei tempi e nei modi in cuitale riforma era possibile, stretta tra l’eredità dei collegi dei Gesuiti e deiTeatini, i seminari arcivescovili, le accademie e l’elitario ceto dei letterati cheda quelli proveniva, interprete, in modi differenti e frantumati, dei temi e deidibattiti del pensiero illuminista, prima che l’irruzione delle idee rivoluzio-narie e liberal-costituzionali e di nuovi protagonisti ne riconfigurasse più de-cisamente i tratti in un quadro politico anch’esso mutato5 velocemente.

Il contesto di riferimento è noto. A partire dagli studi di DomenicoScinà6, la storiografia recente da Giuseppe Giarrizzo7 a Marcello Verga8 haindagato a fondo vicende, personaggi e dibattiti delle diverse fasi della culturasiciliana settecentesca scandendone le linee interpretative. Al di là delle pe-riodizzazioni dinastiche, resta valido, pur con sfumature, l’ampio quadro elo schema cronologico proposto da Scinà nel suo Prospetto. Le epoche, scri-ve, «da distinguersi nella letteratura siciliana del secolo decimottavo sono l’u-na prima, e l’altra dopo il 1750, ed in questa si vuole del pari a parte consi-derare il tempo prima e dopo la fondazione de’ pubblici studi in Palermo enelle altre città dell’isola». Uno dei fili rossi e discriminante significativo èper Domenico Scinà (che di quella stagione e della successiva sarà protago-nista e fonte) il progresso e rinnovamento del pubblico insegnamento che hala sua data significativa, in seguito all’espulsione dei Gesuiti dai regni di

5 Per un recente sintesi degli aspetti politico-rivoluzionari della Sicilia borbonica si veda A. BLANDO,La guerra rivoluzionaria in Sicilia. Costituzione, controrivoluzione, nazione, in «Meridiana», (2014), 81,pp. 67-84.

6 D. SCINÀ, Prospetto della storia letteraria di Sicilia nel secolo decimottavo, voll. I-III, Palermo 1827,(rist., Palermo 1969, da cui si cita).

7 G. GIARRIZZO, Ricerche sul Settecento italiano. Appunti per la storia culturale della SiciliaSettecentesca, in «Rivista storica italiana», 1967, pp. 573-627; ID., Cultura e economia nella Sicilia delSettecento, Caltanissetta-Roma, 1992; ID., Illuminismo e religione: l’Italia religiosa alla fine del Settecento,in Storia dell’Italia religiosa, II, L’età moderna, Bari 1994, pp. 487-521; ID., La Sicilia dal Cinquecentoall’Unità d‘Italia, in V. D’ALESSANDRO, G. GIARRIZZO, La Sicilia dal Vespro all’Unità d‘Italia, Torino1997, cui si rimanda per una contestualizzazione storica più ampia.

8 M. VERGA, Per la storia delle Accademie di Palermo nel XVIII secolo. Dal «letterato» al professo-re universitario, in «Archivio Storico Italiano», CLVII (1999), pp. 423-536.

Rita Loredana Foti12

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9 D. SCINÀ, Prospetto, cit., vol. I, pp. 64 e 76. Sull’Università di Palermo si veda L. SAMPOLO, LaRegia Accademia degli studi di Palermo, Palermo 1888, (rist. anast. Palermo 1976, da cui si cita) e O.CANCILA, Storia dell’Università di Palermo dalle origini al 1860, Roma-Bari 2006.

10 Memoria della Deputazione de’ regi studj per il Collegio di Monreale, in Biblioteca Centrale del-la Regione Siciliana (d’ora in poi BCRS), Ms X G 1. 2.

11 Sulle riforme giurisdizionalistiche avviate dagli Stati nel Settecento, il classico F. VENTURI,Settecento riformatore, vol. II, La Chiesa e la Repubblica dentro i loro limiti (1758-1774), Torino 1976.

12 G. FILANGIERI, Scienza della legislazione, libro IV, Delle leggi che riguardano l’educazione, i costumie l’istruzione pubblica, Napoli 1785, p. 26.

13 Per uno sguardo d‘insieme sulla nuova sensibiità verso i problemi educativi sollecitatadall’Illuminismo, M. Roggero, Educazione, in V. FERRONE-D. ROCHE, L‘Illuminismo. Dizionario storico,Roma-Bari, 1998, pp. 244-255.

14 M. VERGA, Per la storia delle Accademie, cit., pp. 454 e 525.15 D. ROCHE, Un erudito e i suoi libri nel XVIII secolo. La biblioteca di Jean-Jacques Dortous de

Mairan, in ID., La cultura dei Lumi. Letterati, libri, biblioteche nel XVIII secolo, Bologna 1992, p. 69.16 D. SCINÀ, Prospetto, vol. I, p. 140.

Napoli e di Sicilia a fine 1767, «nel 1779 in cui fu eretta sotto il nome diAccademia l’Università degli Studii in Palermo e quattro licei e diciotto col-legi furono fondati in altrettante città di Sicilia»9.

Si inaugura così anche in Sicilia «il sistema di non volersi che sia degliecclesiastici il regolamento dei pubblici studi del Regno»10. Il punto crucialesi definiva quindi come un’ampliamento delle competenze dello Stato diret-to a sottrarre alla Chiesa il monopolio dell’istruzione11. Nei termini in cui,dopo il 1767, esso si poneva, il rapporto tra il principe e le lettere, faceva del-l’istruzione, ossia dell’educazione «pubblica» e «universale», come auspica-to da Gaetano Filangieri12, uno dei principali oggetti (assieme a una nuovapolitica economica) della volontà riformatrice della monarchia borbonicache, sollecitata da intellettuali e amministratori, vuole allinearsi alle posizio-ni della più matura coscienza italiana ed europea13.

Ai nuovi assetti delle istituzioni scolastiche cittadine, succede la defini-zione di nuovi ruoli decisamente politici perchè i letterati servano meglio loStato. Ad essi si aprono, scrive Verga, «possibilità d’impiego e di riconosci-mento sociale e culturale del tutto nuove» che segnano l’evoluzione «da let-terato» a «professore universitario»14. Ma accanto agli accademici e ai pro-fessori universitari vi sono anche quelli che Daniel Roche, nel suo studio suJean Jacques Dortous de Mairan, chiama «i tecnici delle lettere e delle scien-ze», che al pari di più noti personaggi, hanno studiato nei collegi teatini o ge-suiti e/o nei seminari arcivescovili, vi hanno ricoperto vari ruoli, e ora trove-ranno impiego nei nuovi istituti come le scuole regie o le biblioteche pubbliche.Insomma tutta una generazione di «professionisti della Repubblica delleLettere»15 la cui condizione sociale e intellettuale non è diversa da quella diSpeciale o di Dortous de Mairan. Hanno una cosa in comune: dipendono dal-le gratifiche e dagli incarichi del governo. «Sicchè le lettere serviano di avvia-mento alle cariche, un’accademia era un capo di onorata ambizione e per lafelicità dei tempi una medesima via conduceva al sapere, alla gloria, agli ono-ri»16. Anche a Palermo, così come in altri centri europei, dalla metà del

Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento... 13

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14 Rita Loredana Foti

17 D. ROCHE, Un erudito e i suoi libri, cit., p. 69.18 Sulla bibliofilia e sulla sua evoluzione cfr. J. CARTER, Taste and technique in book collecting,

Cambridge 1948: M. S. BATTS, The 18th -century concept of rare book in «The Book Collector», 24, 1975,pp. 381-400; J. VIARDOT, Livres rares et pratiques bibliophiliques, in Histoire de l’édition française, dir R.CHARTIER, H. J. MARTIN, II, Paris 1984, pp. 446-467.

19 Per una recente messa a punto degli studi sul collezionismo e sui collezionisti e/o raccoglitoriin Sicilia nel Settecento si rimanda ai saggi contenuti in G. GIARRIZZO, S. PAFUMI (a cura di), Oggetti, uo-mini, idee. Percorsi multidisciplinari per la storia del collezionismo, Atti della tavola rotonda, Catania 4dicembre 2006, Roma-Pisa 2009 e bibliografia ivi citata. Per un esempio di collezionismo a Palermo, R.Equizzi, San Martino delle Scale. La collezione archeologica. Storia della collezione e catalogo, Roma 2006.

20 Per uno studio esemplare di collezionismo privato e per la proposta di un paradigma interpre-tativo, O. RAGGIO, Storia di una passione. Cultura aristocratica e collezionismo alla fine dell’ancien régi-me, Venezia, 2000; ID., Una passione per le cose. Collezionismo e paradigmi interpretativi, in Oggetti, uo-mini, idee, cit., pp. 47-52. Sul tema anche, Y. SORDET, L’amour des livres au siécles des Lumiéres. PierreAdamoli et ses collections, Paris 2001; G. RUFFINI, La chasse aux livres: bibliografia e collezionismo nel viag-gio in Italia di Ètienne Charles de Lomenie de Brienne e François Xavier Laire (1789-1790), Firenze 2012.Fondamentali gli studi di K. POMIAN, Collezionisti, amatori e curiosi, Milano 1989; P. FINDLEN, PossessingNature. Museums, Collecting, and Scientific Culture in Early Modern Italy, Berkeley e Los Angeles, 1994e P. FINDLEN, P. SMITH (eds.), Merchants and Marvels: Commerce and Rappresentation of Nature, London2001. Si veda pure, O. BONFAIT, M. HOCHMANN, L. SPEZZAFERRO, B. TOSCANO (a cura di), Geografiadel collezionismo: Italia e Francia tra il XVI e il XVIII secolo, Roma 2001.

21 C. GESNER, Bibliotheca Universalis, Zurich, Froschaeur, 1545.22 G. NAUDÉ, Advis pour dresser une bibliothéque, Paris 1627; trad. it. V. LACCHINI, Avvertenze per

la costituzione di una biblioteca, Bologna 1992.23 Nel 1682 la consistenza della libraria domestica del Collegio palermitano, come testimonia l’Index

Alphabeticus Scriptorum, qui ad annum 1682, in Bibliotheca Collegii Panormitani Soc. Iesu asservantur,Panormi, typis Caroli Adami, 1682, primo catalogo a stampa di una biblioteca religiosa dell’Italia meri-dionale, è di 15.154 titoli, dei quali 232 manoscritti. Del periodo compreso tra il 1682 e il 1767 si han-no testimonianze indirette e discordanti. Secondo Alessio Narbone la biblioteca, al momento dell’e-spulsione della Compagnia, contava circa 9-10000 volumi, su ciò A. ANSELMO, Dalla Libraria domesticadel Collegio di Palermo alla Biblioteca Regia, in Le biblioteche dei Gesuiti. Trecento anni di libri e cultu-

Settecento «la scienza, l’erudizione, le belle lettere sono ormai, se non del tut-to una professione, almeno delle ragioni di vita e modi di fare carriera»17.Testimone e attore Gregorio Speciale mette a fuoco la realtà media del lette-rato che deve essere utile al progresso della società e dello Stato e la sua bio-grafia e la sua biblioteca si pongono come una testimonianza individuale maanche come una sorta di indicatore delle tendenze culturali di un’ambientedove la pratica della bibliofilia18 e del collezionismo erudito, dei musei e dei ga-binetti scientifici (di libri, quadri, monete, medaglie, minerali, fossili, piante,reperti archeologici, strumenti astronomici e di fisica) era di gran moda19, con-nettendosi agli orientamenti di altri luoghi della penisola italiana e d’Europa20.Perciò l’itinerario sociale di Speciale, tra professione e sapere, messo in pro-spettiva della sua raccolta di libri, merita attenzione. Che rapporto c’è traSpeciale, letterato al servizio delle istituzioni, e Speciale lettore? Questa è so-lo una delle domande che ci si può porre studiando la sua biblioteca.

Pluridisciplinare, multilingue e universale, come già evocato da KonradGesner21 e auspicato nel suo Advis pour dresser une bibliotheque da GabrielNaudé22, la biblioteca di Gregorio conteneva più di 6000 titoli per un totale diquasi 9000 volumi, circa quanti ne possedeva la biblioteca del Collegio Massimodei gesuiti prima della loro cacciata dalla Sicilia23, e una delle più cospicue tra

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le coeve raccolte private di aristocratici e/o di intellettuali24. Essa offre l’esem-pio di una collezione messa assieme in mezzo secolo, dagli anni in cui il giova-ne proveniente da Nicosia arriva a Monreale e a Palermo fino all’epoca dellasua morte quando gode di una certa reputazione nel mondo delle lettere.Speciale comprò e annotò libri e manoscritti rari fino alla fine della sua vita. Inquesti acquisti è ragionevole pensare che egli abbia investito una parte impor-tante dei suoi redditi anche se molti libri gli pervennero da circuiti diversi, ere-dità familiari, dono, scambio, per segno di affetto o di gratitudine o di stimadei possessori, ma anche dagli ambienti nei quali svolse la sua attività. Il loropossesso inserì Speciale «in un gioco sociale fatto di scambi d’informazioni, ac-quisti, conversazioni»25. Documento esemplare sul consumo di libri, sul com-mercio letterario e sul fitto andirivieni di testi e personaggi variamente segua-ci dell’erudizione enciclopedica e delle dottrine del secolo, la biblioteca diGregorio Speciale rivela la trama di relazioni e legami con vari esponenti del-l’intellettualità del tempo. Per Gregorio Speciale si può dire come per JohnToland26 e Anthony Collins27, che «books were important not simply as bea-rers of arguments but as means for brokering political and social transactions»28.

È ora possibile conoscere la fisionomia della biblioteca attraverso il cata-logo manoscritto compilato da Speciale in occasione della vendita al Comunedi Nicosia per il Collegio di studi. L’eccezionale documento rappresenta unodei pochi esempi in cui l’ambizione del collezionista e la passione bibliofila,applicate a scegliere ciò che meglio rappresentasse i suoi gusti e i valori intel-lettuali e la qualità letteraria di una parte del mondo a lui contemporaneo, siincontrano. Le testimonianze scritte di più di tre secoli di storia letteraria eu-ropea sono state nel catalogo disaggregate e scomposte e riaggregate e com-poste secondo uno stile personale decifrabile, poichè «ogni collezione di libririvela scelte, interessi, passioni, se non addirittura manie»29, e quindi ci per-mette, con la necessaria cautela richiamata dagli studiosi delle librerie priva-te30, di delineare un percorso biografico e culturale singolare. Eppure la col-lezione e il catalogo di Speciale ci parlano anche di uno stato più generale dibisogni e di pratiche, o, secondo la definizione ormai classica di Roche, «del-la grande avventura sociale delle idee»31, e rimandano alle tendenze, ai gusti,

ra nella storia di Sicilia, Palermo 2014, pp. 9-11; M. C. ZIMMARDI, L’Index, catalogo a stampa dellaBiblioteca del Collegio Panormitano, Ivi, pp. 11-13.

24 Per una prima comparazione si veda, A. NUOVO, (a cura di), Biblioteche private in età modernae contemporanea, Milano, 2005, e bibliografia ivi citata e più avanti.

25 O. RAGGIO, Storia di una passione, cit, p. 18.26 J. CHAMPION, Republican Learning: John Toland and the Crisis of Christian Culture, 1696-1722.

Manchester and New York, 2003, p. 26.27 G. TARANTINO, Lo scrittoio di Anthony Collins (1676-1729). I libri di un libero pensatore, Roma

2007, p. 10.28 J. CHAMPION, Republican Learning, cit., p. 27.29 D. ROCHE, Un erudito e i suoi libri, cit., p. 61.30 Primo fra tutti il pioneristico scritto di D. MORNET, Les enseignements des bibliothèques privées

(1750-1781), in «Revue d‘histoire littéraire de la France», 17 (1910), pp. 449-496.31 Ivi. Si veda anche P. BURKE, Storia sociale della conoscenza: da Gutenberg a Diderot, Bologna 2002.

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agli orientamenti e alle strategie intellettuali di una generazione di studiosi del-l’età compresa tra l’apertura ai Lumi e le Rivoluzioni, caratterizzata da nuovaorganizzazione della cultura, da una più ampia circolazione delle idee, quellastessa che tendeva a una rete di informazione transnazionale e che trovava nel-l’appartenenza alla Repubblica delle lettere il suo referente ideale.

Tuttavia d’ora in poi, ordinati e descritti nel catalogo accuratamente com-posto, i libri letti e posseduti una volta avranno un’esistenza diversa da quel-la che li aveva animati nelle scansie di noce e di tavola veneziana in casaSpeciale. Seguirne la storia rivela altri aspetti. Oltre che con la passione li-braria di molti uomini e donne dell’élite colte europee del Settecento, il ca-talogo di Gregorio Speciale ha infatti, ad una diversa scala, nessi strettissimicon i piani politico-culturali del governo borbonico di centralizzare e orga-nizzare il sapere entro nuovi spazi e istituzioni che non fossero più quelle del-le biblioteche private, pur consacrate al pubblico32.

Il tema dell’importanza delle «librerie pubbliche33, senza le quali nonpossono da ogni parte e in copia i lumi e l’istruzione venire alla nazione»34, edella loro istituzione quale strumento necessario per il «letterario profitto»,era un’obiettivo indicato da molti intellettuali siciliani. Domenico Schiavonel 1758, indirizzandosi al cassinese Nicolò Tedeschi, lodava l’iniziativa del-l’arcivescovo di Catania Salvatore Ventimiglia di voler arricchire la pubblicalibreria perchè ciò gli sembrava «dopo la buona educazione di saggi maestril’unica strada per potersi uno approfondar nelle scienze, e nell’erudizione»,e sottolineava i vantaggi di cui godevano i letterati italiani e europei «per ilgran numero delle pubbliche librerie che in ogni città si ammirano»35. E an-

32 La distinzione tra biblioteca privata e pubblica attraversa la storia di questi depositi del saperedall’antichità a oggi. Come ha ricostruito la storiografia, la biblioteca come spazio di lettura ha ridefini-to il proprio ruolo all’interno della società, soprattutto dall’avvento della stampa in poi, in relazione divolta in volta a importanti processi come la produzione e circolazione dei libri, l’organizzazione episte-mologica delle conoscenze, le pratiche e le modalità di lettura, l’alfabetizzazione, le concezioni religio-se, i progetti politico-culturali degli apparati statali, ecc. In generale si può dire che le biblioteche pri-vate, anche se aperte e messe a disposizione di un pubblico di lettori colti, erano lo specchio dei gusti edella biografia dei loro possessori, mentre la fisionomia delle biblioteche pubbliche va collegata alla lo-ro, tendenzialmente più ampia e varia, accessibilità, al loro diverso statuto giuridico, alla loro strutturae composizione volta agli interessi e ai gusti dei potenziali utenti e infine alla loro localizzazione. Per unprimo e recente orientamento sulle biblioteche private si rimanda rimanda a E. CANONE (a cura di),Biblioteche Selectae, Da Cusano a Leopardi, Firenze 1993; A. NUOVO, (a cura di), Biblioteche private, op.cit.; Ma si vedano anche A. Serrai, Domenico Passionei e la sua biblioteca, Milano, 2004. Per le bibliote-che pubbliche si veda, P. TRANIELLO, La biblioteca pubblica. Storia di un istituto nell’Europa contempo-ranea, Bologna, 1997, pp. 65-133; A. PETRUCCIANI, P. TRANIELLO, La storia delle biblioteche: temi, espe-rienze di ricerca, problemi storiografici, Roma 2003, pp. 27-46; A. SERRAI, Angelo Rocca: fondatore dellaprima biblioteca pubblica europea, Milano, 2005.

33 Nella documentazione dell’epoca per biblioteca pubblica si intende sempre «eretta per reale au-torità», così nei primi regolamenti della libreria del Senato, Regolamenti per governo, amministrazione,cura e assistenza della Libreria pubblica, Palermo 1780, in BCRS, X G 1. 2.

34 D. SCINÀ, Prospetto, cit., vol. I, p. 65.35 Notizie della Famiglia Ventimiglia passata da Palermo nella città di Benenvento. All’eruditissimo

padre D. Niccolò Tedeschi benedettino cassinese dal sac. Domenico Schiavo palermitano, in «Opuscoli diautori siciliani», t. I, 1758, pp. 246-258.

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cora nel 1760, nel Ragionamento per l’erezione della pubblica libreria delSenato ribadiva la preziosa funzione delle «librerie stabilite con pubblica au-torità», non soggette come quelle private, di cui stilava l’elenco, a «funestri di-sastri», dispersioni e spogli e gli scopi che si affidavano ai libri, anche a quel-li, con le dovute eccezioni, dei «valorosi oltremontani»36. Anche GiovanniEvangelista Di Blasi esprimeva un’analoga posizione. Nel 1768, nel Discorsoper l’apertura della nuova biblioteca del monastero benedettino di SanMartino delle Scale, presso Monreale, al quesito, «se il prodigioso numerode’ libri, de’ quali tanta pompa fanno le biblioteche, dànno più presto, chevantaggio abbia alla repubblica arrecato», rispondeva, contro i «nemici del-le scienze», che disprezzano i libri e spargono e disseminano nebbie e dubbisul loro uso, che «i libri alla felicità degli uomini ed al trionfo della virtù con-tribuir si veggono» e dunque, rigettava ogni timore tracciando un bilanciopositivo dell’aprirsi delle pubbliche biblioteche37. Pochi anni dopo, nel 1770,il fratello Maria Salvatore, abate di San Martino, dava notizia ai dotti che lalibreria del monastero, «finalmente in pochi anni si è terminata con una ma-gnificenza, ed un gusto straordinario, essendovene, per quanto me ne dico-no i forastieri e quanti altri hanno viaggiato e sono andati curiosando per lecittà più cospicue, poche altre in Europa, che con essa in pulitezza d’intaglioe in disegno gareggiar possano», ma qui l’accento era posto da una parte su-gli ambienti e sull’architettura (scansie/scaffali, vestiboli, colonne, pilastri,festoni, cornici, pitture) e dall’altra sulla collezione di codici rari38. All’internodel dibattito settecentesco a livello europeo sulla lettura, sui suoi danni e i suisuoi benefici39, i discorsi accademici di Schiavo e dei Di Blasi, volevano esse-re ed erano, l’apologia delle scienze di fronte alla critica diffusa in Sicilia ne-gli anni settanta verso la stessa arte tipografica40 e al timore dei possibili esi-

36 Ragionamento del dottor Domenico Schiavo recitato nella Sala Senatoria di Palermo per la erezio-ne della Pubblica Libreria in «Opuscoli di autori siciliani», t. VIII, 1764, pp. 109-180.

37 Discorso per l’apertura della nuova libreria del monastero di San Martino di Palermo dei PadriBenedettini, recitato dal padre don Giovanni Evangelista di Blasi cassinese a 20 novembre 1768, in«Opuscoli di autori siciliani», t. XI, 1770, pp. 83-104.

38 Relazione della nuova libreria del gregoriano monastero di S. Martino delle Scale del bibliotecarioP. D. Salvatore Maria Di Blasi a Mons. D. Gianagostino Gradenigo casinese vescovo di Ceneda con unCatalogo ragionato di 400 e più codici ch’erano in esso Monastero nel 1384, in «Opuscoli di autori siciliani»,t. XII, 1770, pp. 3-214. I disegni della libreria, l’esecuzione e gli abbellimenti erano stati condotti daGiovanni Maggiordomo e Venanzio Marvuglia. La biblioteca conteneva circa 15000 volumi e un gran nu-mero di antichi manoscritti e incunaboli custoditi con grata e sotto chiave.

39 Cfr., P. DELPIANO. Il governo della lettura. Chiesa e libri nell’Italia del Settecento, Bologna 2007.40 Il Di Blasi nell’elaborata risposta «che o i vantaggi i libri addimostrano, od i funesti effetti ad-

ditano» esponeva le opposte opinioni. Tra gli argomenti contrari ricordava come la stampa moderna«pare inventata per fomentare i difetti dello spirito umano, e le vane stravaganze di esso eternarne, sen-za la quale perirebbe con l’istessi suoi autori qualunque istrano, ed empio loro pensamento [...] ma ri-trovata la tipografia viveranno sempre mai le perniciose dottrine di Obbes, di Spinoza, di Voltaire, diLa Maitre, e le tante anonime opere de’ miscredenti [...], saranno agli occhi de’ posteri, come in vive ta-vole dipinte l’eresie, gli scismi, ed i contrarj fra loro pugnantissimi sistemi [...]. In tal guisa peggioranoi costumi, signoreggiano l’indomabile indipendenza, la pericolosa rivolta, le isfrenate passioni, i più ese-crandi delitti, vacilla la fede, i sacri nomi di patria e di religione si cancellano [...]». Ma concludeva, si

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ti radicali (immoralità, ateismo, incredulità) della cultura d’oltralpe, ma an-che «l’autoinvestitura da parte della migliore cultura isolana in una funzioneresponsabile di guida e maestra delle nuove generazioni»41.

Su un altro versante, pur in un uguale quadro di progressi di civiltà, es-si convergevano con i programmi politici che, rispondendo a istanze di cre-scita culturale e di mobilità sociale provenienti dai ceti dirigenti e dal corpodei letterati e dei ‘civili’ delle città siciliane, presiedevano al processo di sta-talizzazione delle istituzioni culturali o, come si legge nelle fonti, degli stabi-limenti letterari. I progetti bibliotecari per uso della gioventù studiosa che sot-to il controllo dei pubblici poteri, in modo sghembo e variegato, videro lucein Sicilia, alimentati e innescati anch’essi, dalle riforme giurisdizionaliste deipubblici studj del Regno degli anni settanta e poi, dal 1817, dalle riforme del-la monarchia amministrativa, furono segnati, come altrove, dal passaggio (perconfische/spogli, donazioni o vendite) di raccolte e collezioni librarie priva-te o di ordini religiosi in spazi pubblici. Siamo lontani da quanto era avve-nuto con le biblioteche umanistiche, con le biblioteche di corte e cardinali-zie del Cinquecento42, con le raccolte e collezioni private che, in quantosimboli di prestigio e di potere, erano aperte agli studiosi, ai viaggiatori, aicenacoli letterari e accademici e sostenute da un’idea di pubblico, o meglio divirtù pubbliche, legate alla magnificenza e liberalità del proprietario43. È al-l’interno dei grandi mutamenti del secolo, che come è noto riguardarono an-che il libro, le pratiche e il governo della lettura, l’organizzazione e l’accessoalle conoscenze, le politiche statali degli studi, che vanno collocati i progettidi aprire la produzione libraria e le acquisizioni culturali, antiche e moder-ne, a pubblici più vasti e a soggetti e strati sociali più ampi, non solo dotti onobili. È una svolta che investe l’approccio concettuale alle biblioteche e pro-pone una diversa immagine di questi istituti che, già topos riconoscibile, in-sieme alle accademie e ai gabinetti scientifici, ai musei delle scelte culturalidelle élites si sposta sul terreno della circolazione, accessibilità e spazializza-zione del sapere e riconfigura quell’interazione e reciprocità di lunga duratatra privato e pubblico44. Per comprendere le modalità di questa svolta e ve-

dovrà, di fronte a simili rischi, rinunciare ai vantaggi che la cultura e le scienze comportano? (Discorsoper l’apertura delle nuove librerie, cit.).

41 G. GIARRIZZO, Ricerche sul Settecento italiano, cit., p. 618.42 Sulle biblioteche cardinalizie, A. SERRAI, Storia della bibliografia, cit., VII, pp. 603-740.43 Sulla concezione di matrice umanistica, etica ed estetica, del possesso degli oggetti finalizzati ad

accrescere la reputazione e la magnificenza di chi li possiede, cfr. G. PONTANO, I libri delle virtù sociali,a cura di F. TATEO, Roma 1999; A. QUONDAM, Pontano e le moderne virtù del dispendio onorato, in«Quaderni Storici», 115, 1/2004, pp. 11-35. Com’è noto Gabriel Naudè consigliava il proprietario diuna biblioteca di dedicarne e consacrarne l’uso al pubblico e di farne partecipe chiunque ne avesse bi-sogno, (Advis, cit., pp. 98-115, 151-161).

44 Delimitare in modo rigoroso i termini di privato e pubblico in antico regime rischia di essereanacronistico. Ampio è stato il dibattito sulle due sfere soprattutto per la fase settecentesca e illumini-stica. A partire da R. KOSELLECK (Critica illuministica e crisi della società borghese, Bologna 1976) e daJ. HABERMAS (Storia e critica dell’opinione pubblica, Bari 1998) sul formarsi alla fine dell’antico regimedi uno spazio pubblico e di un‘opinione critica, da oltre un decennio alcuni studi, in un‘ottica post-ha-

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rificare questa interazione occorre guardare ai primi decenni dell’Ottocento,quando incomincia ad affermarsi «la pratica e l’idea di patrimonio civico eviene così ridefinito lo statuto degli oggetti»45. Il tema mi sembra di grande in-teresse anche perchè disponiamo di indagini davvero limitate. Così come re-sta ancora da indagare, per l’arco cronologico qui considerato, l’onnipresen-za dei libri nelle case private di ogni ceto sociale, che alcuni studi recentihanno documentato46.

Già il contesto stesso di produzione del catalogo della biblioteca diGregorio Speciale permette di cogliere questa reciprocità tra la sfera privatae quella pubblica. Un’opera benchè manoscritta che potesse circolare, pervanto e orgoglio del suo possessore di esibire una vasta e scelta suppellettilelibraria, nella comunità dei savants e rivolgersi alla gioventù studiosa da ve-nire, ma allo stesso tempo servire come prova giuridica della consistenza, qua-lità e valore della collezione venduta e perciò, per essere riammessa nei circuitidello scambio, da stimarsi e prezzarsi da esperti. La biblioteca e il suo catalo-go sono più volte legittimati pubblicamente e mutevole è il loro statuto. I li-bri comprati, ricercati per leggerli, collezionarli ed esibirli in un interno do-mestico a visitatori ammirati e dallo spirito elevato, pur non entrando in unavera e propria compravendita, vengono sottoposti a una procedura estimati-va per poi di nuovo passare «dallo status di merce a quello di oggetto indivi-dualizzato» e aprirsi a una nuova socialità47.

A Nicosia la biblioteca di Gregorio Speciale esisterà in modo autonomodal suo autore/proprietario. Qui farà parte della storia della città. Che percirca vent’anni se ne scorda. E va studiata nei suoi cangianti aspetti all’inter-no delle trasformazioni istituzionali di primo Ottocento. All’arrivo nel 1819a Nicosia, serrata in 174 casse, e quando, dopo la nascita dell’Intendenza diCatania (di cui Nicosia diventa sotto-Intendenza) e della Commissione diPubblica Istruzione e Educazione, ne viene fatto un nuovo catalogo, redattii regolamenti e sistemata nelle nuove scaffalature in una sala con tavoli, buf-fettini, sedie e calamai, finalmente aperta nel 1839 alla comunità.

All’incrocio tra scelte, passioni, interessi individuali e istanze sociali eistituzionali, possesso e uso, il caso del catalogo della biblioteca di GregorioSpeciale consente, a questo livello di lettura, di avviare una riflessione anche

bermasiana, hanno approfondito la natura e il ruolo dei “pubblici“ nella società di epoca moderna e in-sistito sulla fluidità tra le due sfere, cfr. D. GOODMAN, Public Shere and Private Life: toward a Synthesisof Current Historiographical Approaches to the Old Regime in «History and Theory» 31, (1992), pp. 1-20 e per una recente sintesi, B. WILSON, P. YACHIN (ed.), Making Publics in Early Modern Europe. People,Things, Forms of Knowlwdge, NewYork-Abnigton, 2010. Per una storia del termine pubblico, nato neldiritto romano, si veda N. BOBBIO, Pubblico/privato, in «Enciclopedia del diritto», Torino 1980, vol. XI,pp. 401-415.

45 O. RAGGIO, Una passione per le cose, cit., p. 48.46 Mi sia consentito rimandare a R. L. FOTI, Libri sacri e profani. Dalla Libreria del giansenista alla

biblioteca del medico filosofo, Caltanissetta 2010.47 Per questa prospettiva di lettura si rimanda a R. AGO, Il gusto delle cose. Una storia degli ogget-

ti nella Roma del Seicento, Roma 2006, p. XXI e bibliografia ivi citata.

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sulle biblioteche pubbliche come luoghi del sapere48 e inserisce una tessera inun mosaico che lo stadio attuale della ricerca e degli studi rende ancora ne-cessario ricostruire e riformulare decentrando e situando, a mio parere, losguardo dalla capitale del Regno (il centro) a una Sicilia policentrica e plu-rale (la periferia), da Palermo alla provincia ma anche viceversa. Rispetto al-le gerarchie spaziali tradizionali, la mobilità e la circolazione di libri, perso-ne e saperi che la vicenda Speciale mette in luce consente «di ripensare lastoria delle pratiche culturali in termini di luoghi ma anche di reti e flussi», chemettono metodologicamente in gioco scale diverse e interconnesse49.

Al centro e punto di partenza di queste considerazioni c’è dunque il cata-logo della biblioteca di Gregorio Speciale. Il documento è prezioso e originalenel suo genere, e per questo se ne propone una trascrizione integrale50. Le pa-gine che seguono non sono tanto uno studio interno della raccolta libraria (nonera questa la sede) quanto la ricostruzione del contesto e della storia della suarappresentazione. In questione lo statuto e la genesi del catalogo come ogget-to culturale. Perchè, per rispondere alla domanda su cosa ci può dire una fon-te di questo tipo sui temi sopra richiamati e su altri ancora, bisogna pure porsiil problema della critica della fonte stessa, come sempre nel mestiere dello sto-rico. In questo senso, prima di ogni altra cosa, si è voluto restituire una moda-lità di lavoro. Il gioco di rapporti e di interazioni, le pratiche sociali e istituzio-nali venute così alla luce hanno permesso un’analisi più ampia anche se non vaconsiderata esaustiva. Osvaldo Raggio, della passione collezionista dell’aristo-cratico genovese Giacomo Filippo Durazzo, contemporaneo di Gregorio, hascritto, «il possesso degli oggetti è certamente un elemento di distinzione, maè anche un elemento di comunicazione: apprezzamento e selezione, manifat-tura, consumo, collezione o decoro sono il risultato di rapporti di natura mol-to diversa, senza i quali gli oggetti non hanno storia né significato»51.

I IL CAVALIERE GREGORIO SPECIALE (1738-1820). UN VALENTE LETTERATO ALSERVIZIO DELLE ISTITUZIONI

1. Gregorio Speciale, dei duchi di Valverde, cavaliere del Real OrdineCostantiniano, nasce a Nicosia il 17 marzo 173852, discendente da uno dei ra-

48 Su questo tema si rimanda a, C. JACOB, (dir.), Les Lieux de Savoir. Espaces et Communautés, Paris2007; A. GOLDGAR, L’Europe savante et ses espaces au XVIII

e siècle, Ivi, pp. 964-988; e M. BARATIN, C.

JACOB (dir.), Le pouvoir des bibliothèques. La mémoire des livres en Occident, Paris 1996. Cfr., in parti-colare, il recente numero di «Quaderni Storici», Produzione di saperi, costruzione di spazi, 142, 1/2013.

49 S. BREVAGLIERI, A. ROMANO, Premessa a Produzione di saperi, costruzioni di spazi, cit., pp. 7-10,e anche, J. REVEL (a cura di), Giochi di scala. La microstoria alla prova dell’esperienza, Roma 2006.

50 Una prima trascrizione integrale del catalogo e una prima descrizione della biblioteca di GregorioSpeciale sono stati oggetto di una recente tesi di laurea da me seguita in qualità di tutor, V. FOGAZZA,Secundis ornamentum Adversis Perfugium. La biblioteca di Gregorio Speciale e il suo catalogo, Corso dilaurea specialistica in Storia Europea, relatrice, I. FAZIO, a. a. 2009-2010.

51 O. RAGGIO, Storia di una passione, cit., p. 14.52Gregorio Speciale in Della Nicosia illustrata del Signor Giuseppe Beritelli Patrizio Nicosiano Barone

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mi di un’antica famiglia della nobiltà pisana arrivata in Sicilia (Noto) in etàaragonese53. Il suo biografo e allievo, il nipote Giuseppe Beritelli54, scrive chegiovanissimo si reca, insieme a un nutrito gruppo di rampolli delle élites no-bili nicosiane, a Siracusa55 a studiare nel collegio/Convitto istituito dal ve-scovo Francesco Testa56 suo concittadino e, come ci dice lo stesso Speciale

di Spataro, libri I-IV in Nicosia MDCCCXI, in BCRS, Ms I. H. 8. Si tratta di uno zibaldone rimasto in-compiuto. L’autore, il nicosiano Giuseppe Beritelli, ne lasciò una copia al nipote, il sacerdote GaetanoSpeciale, che ne commissionò la stampa ad Alessio Narbone. Ricorda il Narbone, che Beritelli nello scri-vere la storia della sua città, «non contento delle scritture che corron per le stampe, passò a frugare gliarchivi, a riscontrare i registri della città, a radunare diplomi autentici, iscrizioni lapidarie, manoscrittipolverosi, corrose membrane, non pure della sua Patria, ma della Real Cancelleria, della RealConservatoria, dell’officio di Protonotaro e d’altre Officine della capitale dove lunghi anni passò e don-de gli venne fatto di trarre una dovizia d’inediti documenti». Il manoscritto interrotto nel 1811, (ma inverità la cronologia va estesa almeno sino al 1822), «riordinato e continuato» da Narbone viene pub-blicato nel 1852 con il titolo Notizie storiche di Nicosia compilate da Giuseppe Beritelli e la Via barone diSpataro riordinate e continuate per Alessio Narbone, Stamperia di Giovanni Pedone, Palermo 1852.

53 «Questa è una delle più nobili ed antiche famiglie, diramate in più illustri casati, alcuni de’ qua-li son anco insigniti di titoli baronali, ed altri decorati d’ordini cavallereschi. Perciocchè il loro ceppofu un tal Matteo Speciale, germano fratello di quel Niccolò che nel secolo XV governò la Sicilia da vi-cerè, diverso dall’altro Niccolò Speciale, di cui abbiamo otto libri di Storia sicola. Or dunque Matteoda Noto, tramutatosi in Nicosia, vi lasciò quella discendenza de’ tanti non meno chiari per meriti e perdignità che per sangue», in Notizie storiche di Nicosia, cit. Per una genealogia della famiglia si vedaMiscellanea di varie scritture sulla famiglia Speciale e di altro argomento, in BCRS, Ms, X. G. 7. Vi si con-serva, una Fede di Francesco Testa: «testimonium de Familia Specialis in Vita regis Federici, ubi referens,Nicolaum Speciale fuisse unum ex legatis regis [...], extat Nicosie ad hanc diem inter illustriores Civitatis,Familia Specialis tantum virum sanguinis auctorem agnoscens maximoque in honore Nicolai nomen ha-bet et ob hunc quem legatum Federico dedit et in primis ob alium qui vices Alphonsi regis diu in Siciliagessit», (c. 34). Tra i vari documenti contenuti nella miscellanea, anche uno che attesta che nel pavi-mento dell’Oratorio della Compagnia della Carità a Palermo si trovavano le armi della famiglia Specialee, fra i ritratti dei governatori della Compagnia, quello di Andrea Speciale, duca di Valverde. Segnaloalcuni inediti alberi genealogici casato conservati in ASPa, MA, II, 220, Atti relativi alla famiglia Pontornoe Speciale con albero genealogico, secc. XV-XVIII e Albero genealogico delle famiglie Speciale, AnsaldoContino e Nicosia, senza data, Ivi, 319. Sugli Speciale duchi di Valverde (feudo già dei Bologna), si ve-da F. M. VILLABIANCA, Sicilia nobile, Palermo 1754-1775 (rist. anast. 2002), VIII, 1147, 213. Sul NicolaSpeciale, vicerè di Sicilia (1423-1432), E. I. MINEO, Gli Speciale. Nicola Viceré e l’affermazione politicadella famiglia, in «Archivio storico per la Sicilia orientale», 79 (1983), pp. 287-371.

54 Giuseppe Beritelli e La Via, barone di Spataro, fu, insieme ai cugini Gaetano e Pietro Speciale,mandato a studiare a Palermo nel Convitto Real Ferdinando quando lo zio Gregorio Speciale ne era go-vernatore. Scrisse le biografie dei nicosiani Alessandro e Francesco Testa, Gabriele Bonomo, FilippoNicosia, Marcello Capra e Antonio Cottone per il Dizionario degli uomini illustri della Sicilia di GIUSEPPE

EMANUELE ORTOLANI. Visse tra Palermo e Catania dove morì nel 1849, cfr. Notizie storiche di Nicosia,cit., pp. 265-268.

55Gregorio Speciale, cit. Da Nicosia Testa porta a Monreale anche il sacerdote GiovanniSpeciale cuiaffida la cura dell’istruzione catechistica degli allievi del seminario. Ma Testa sarà il punto di approdo dimolti altri membri della famiglia Speciale e di altre famiglie nobili nicosiane come i Beritelli Nicosia.

56 Su Francesco Testa, nato a Nicosia nel 1704, canonico della cattedrale di Palermo (1735-1748),vescovo di Siracusa (1748-1754), arcivescovo di Monreale (1754-1773), Supremo Inquisitore di Sicilia,scrittore ed erudito, si veda il profilo agiografico dell’abate Secondo Sinesio, scritto a un anno della mor-te, De vita, scriptis rebusque Francisci Testae, in primum syracusani, deinde monregalensis pontificis, ex ti-pographia don Fr. Mariae Pileii, Syracusis, 1774. Cfr. anche, G. BERITELLI E LA VIA, Biografia di FrancescoTesta da Nicosia, arcivescovo di Monreale in Sicilia, celebre letterato e teologo, in G. E. ORTOLANI (a curadi), Dizionario degli uomini illustri della Sicilia, Napoli 1818. Si veda ora A. CRISANTINO, Nello stato delgrande inquisitore. Francesco Testa arcivescovo a Monreale (1754-1773), «Mediterranea - ricerche stori-che», 19, (2010), pp. 317-348; ID., Quale filosofia per il Regno di Sicilia. Francesco Testa, la scuola diMonreale e Isidoro Bianchi (1770-1773), in «Mediterranea - ricerche storiche», 25, (2012), pp. 285-324.

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57 Così ad esempio, nelle note ai seguenti libri: Genetti Francisci, Theologia moralis juxta S. Scripture,Canonum et SS. Patrum mentem, editio novissima, Tom. VII, Venetiis ex Typogr. Remondiniana, 1763.La stabilità dei principj, sopra i quali è fondato questo corpo di teologia morale, l’esattezza delle regole chevi si propongono, hanno fatto sì che in molti seminari sia stato stabilito come libro classico. Il nostro D.Francesco Testa Vescovo di Siracusa e poi di Monreale mio parente ed educatore adottò quest’opera per ilsuo Seminario, ed in Monreale tuttavia se ne fa il dovuto uso, in CS, I, Theologi.

Mamachii Thome M. Ord. Pred. Theol. casanatensis, De animabus justorum in sinu. Abrahae an-te Christi mortem expertibus beate visionis Dei, Lib. II, 4° Tom. II, Rome 1766 excud. Palearini.Quest’opera fu dall’autore dedicata a Mr. Francesco Testa già vescovo di Siracusa arciv. di Monreale,Inquisitor Supremo, mio parente ed educatore, a cui devo quel che miseramente so. Mamachio fu riputatouomo di sapere sebbene da molti non applaudito, Ivi.

58 In continuità con quanto fatto a Siracusa, dove aveva fondato l’Accademia sacra, quella degli Anapeie il Convitto per i nobili, Testa istituisce a Monreale un nuovo Convitto di nobili ecclesiastici, «che in se-guito ad istanza di persone autorevolissime nella regia corte dovette anche accogliere (ma in una stanza se-parata) non pochi nobili giovanetti laici», il cui primo rettore fu Francesco Murena, cfr. G. MILLUNZI, Storiadel Seminario arcivescovile di Monreale, Siena 1895, p. 140, (rist. anast. Monreale 2014, da cui si cita).

59 Sul Seminario G. MILLUNZI, Storia del Seminario, cit., e D. Scinà, Prospetto, cit., voll. I e II, passim.60 Ma aggiunge: «la scuola di Monreale a parlar con ischiettezza, che è stata nelle lettere latine fio-

rentissima, non si è in alto levata per la parte dell’inventiva. Siccome è mancato colà lo studio delle scien-ze esatte e naturali, e la filosofia e la teologia ebbero una sembianza ispida e astratta», Prospetto, cit., III,pp. 13-14.

61 Novum Testamentum Grece cum versione Arie Montani ab Joanne Leusden in hac nova editione re-cognitum, 8° Amsteldami apud Westenium 1741. Edizione molto stimata. Questo libro è a me molto caro peressere stato del mio maestro in filosofia e nella lingua greca D. Saverio Romano, in CS, I, Biblia Sacra.

Lidletonus Anglus, Singulari libello in quo ex ipsa conversione Pauli, ejus doctrina et gestis argumen-tum desumit pro veritate religionis Christiane. Questo libro è memoria del Sig. Saverio Romano, il quale men-tre io dimorai nel Convitto di Monreale mi fu maestro di filosofia, matematica e lingua greca, Ivi, I, Theologi.

Aristeneti, Epistole Grece et Latine, Paris 1600, apud Orry M. VI. C. in 8°. Tutte le edizioniAristeneto sono da Clement riputate rare. Le abbiamo trovate ed acquistate fra i libri del nostro Maestro inFilosofia e Matematica Dottor D. Saverio Romano, Ivi, II, Epistolografi. Saverio Romano, chiamato aMonreale per la cattedra di greco e geometria al fine di «assodare e pulire l’istituzione letteraria di quelclero», lascerà nel 1769 Monreale per Palermo per insegnare nelle regie scuole appena istituite (D. SCINÀ,Prospetto, cit., vol. II, p. 141).

nel catalogo, suo «parente ed educatore»57. Vi compie i primi passi negli stu-di classici, avendo come maestro nel «corso delle belle lettere», FrancescoMurena, il savoiardo portato a insegnare a Siracusa dallo stesso vescovo e conlui trasferitosi a Monreale, quando nel 1754 Testa vi viene promosso arcive-scovo. Nella sede monrealese si reca anche Speciale a continuare gli studi nelConvitto dei nobili ecclesiastici58 e nel collegio/seminario59. Quel seminario,scrive Domenico Scinà, che tra gli anni cinquanta e settanta, «la scuola di-venne, non che della sua diocesi, ma di tutta la Sicilia, poiché non solamen-te lo fornì di abilissimi professori in tutte le scienze, ma seco condusseFrancesco Murena delle scuole pie, che versato com’era nelle lettere latine, neeccitò il gusto, e lo sparse di modo che non pochi, nutriti nella sua scuola,sono ancora oggi chiari per la perizia nello scrivere la lingua del Lazio»60. Ilrinascimento letterario della scuola di Monreale fu, come è noto, in parte do-vuto alle nuove cattedre assegnate a lettori di prestigio chiamati da altre città,in aggiunta ai padri Gesuiti. Oltre al padre Murena, Speciale ebbe infatti co-me precettori, «nelle facoltà filosofiche, nell’etica, nella matematica e linguagreca», il palermitano Saverio Romano al quale in vario modo (dono e ac-quisto) riportano tre libri presenti nel catalogo61, e Giuseppe Guglieri da

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62 Nel catalogo si trova il compendio di filosofia di Giuseppe Antonio Guglieri, già docente aUrbino, prefetto degli studi del seminario poi lettore di geometria quando Saverio Romano ritornerà aPalermo: Guglieri Joseph Antonii, Universae philosophiae synopsis, fol., Monteregali apud Bentivegna,1768, CS, I, Siciliani Quinterno I.

63 D. SCINÀ, Prospetto, cit., vol. II, p. 159.64 Institutionum Iuris Nature partis tertiae. De jure rerum naturalis epitome scientifica methodo di-

sposita selecta exhibens Theoremata a Gregorio Speciale Archiepisc. Nobilium Collegii Convictore etAuditore S. T. D. D. Vincentii Fleres etc. publice propugnanda, fol., Panormi apud Bentivegna 1759, inCS, I, Siciliani Quinterno Primo. Ciro Terzo aveva pubblicato sempre per Bentivenga nel 1757. Si vedaanche G. Millunzi, Storia del Seminario, cit., p. 168.

65 Gregorio Speciale, cit.66 Francesco fu anche professore di matematica a Malta e esperto della lingua greca ed ebraica. In

seguito all’espulsione dell’Ordine, nel 1767, andò a Viterbo e tornato nel 1805 a Palermo continuò il suoministero nel Collegio Massimo sino alla morte nel 1815, cfr., Notizie storiche di Nicosia, cit., pp. 319-320.

67 Gian Paolo, accademico degli Ereini, «si rendette senza modo carissimo sì al vicerè Fogliani chegli esibì varie dignità dalla sua modestia ricusate, sì all’arcivescovo Testa che lo si scelse ad arbitro di co-scienza. Morì nel 1777 sepolto nella Chiesa di San Nicolò all’Albergheria», Ivi, p. 320.

68 Gioacchino Ferreri, allievo insieme a Speciale del collegio di Siracusa e Monreale, fu giudicedelle appellazioni in Palermo nel 1772, della Corte pretoriana nel 1773, del tribunale del Concistoro nel1785, della Gran Corte Civile nel 1788 e nel 1794, commissario generale per il Val di Mazara nel 1793-94, uditore generale delle genti di guerra nel 1795, avvocato fiscale del Real Patrimonio nel 1803 poipresidente dello stesso tribunale dal 1808 e governatore dell’arcivescovato di Monreale, reggente con-sultore nel Supremo Consiglio di Sicilia Nel 1798 ottenne il titolo di marchese. Sino al 1818 fu presi-dente del Dipartimento degli Affari Ecclesiastici presso il Luogotenente Generale e dal 1816 al 1820ministro Segretario di Stato presso il Luogotenente Generale, decano del Sacro Regio Consiglio di S.Chiara di Napoli e cavaliere di Malta.

69 Gregorio Speciale, cit.

Tortona62 mentre, in diritto naturale, civile e canonico, il sacerdote, VincenzoFleres (chiamato anch’esso da Palermo, dove insegnava privatamente), di-vulgatore «dei principii del Wolfio e del pensiero di Leibniz63. In seminarioSpeciale, prendendo parte a una disputa filosofica, dimostrerà proprio la ter-za parte del compendio delle istituzioni di Diritto naturale e pubblico delFleres che, in aggiunta alla prima e seconda parte, discusse due anni prima daun’altro allievo del seminario, Ciro Terzo, verrà data alle stampe nel 175964.È la sua prima pubblicazione.

Durante quegli anni, «rapidi e sorprendenti progressi egli fece in ognigenere di dottrina, ma per le belle lettere mostrossi sommamente inclinato, colmedesimo ardore si diede poscia allo studio delle lingue antiche e special-mente alla greca, in cui riuscì molto versato, non che a quasi tutte di quelle dioltremonte»65. In seguito, a differenza dei fratelli, Francesco, «pio e dotto ge-suita»66, e Gian Paolo, sacerdote e «arbitro di coscienza» del Testa67, Gregorio«viene destinato dall’onesto di lui genitore», agli studi di giurisprudenza aPalermo sotto la guida di Pietro Vaginelli, giudice delle appellazioni delSenato cittadino, e di Filippo Corazza, «giurisperiti e magistrati di sommogrido in Sicilia, in compagnia dell’illustre marchese D. Gioacchino Ferreri,attual ministro di Stato68, sempre con cui visse coi più stretti vincoli di ami-cizia e dimestichezza, di D. Felice Damiani presidente poi del RealPatrimonio, del marchese Giovanni di Blasi e di uomini dotti divenuti cele-bri per impieghi e onori»69. Del Corazza, Speciale, in una nota a un libro di

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70 Vinnii Arnoldi, In quatuor libros institutionum imperialium commentarius accademicus et foren-sis, 4°, T. II, Venetiis Balleonius 1730, p. 65, in CS, I, Giuristi.

71 Nel catalogo è presente con un’opera: Wolff Cristiani Lib. Baron de, Institutiones Iuris Natureet Gentium, Hale Magdeburgice, 1754, in CS, I, Giuristi.

72 G. MILLUNZI, Storia del Seminario, cit., p. 146.73 Sulla guerra ai libri, combattuta tra gli anni settanta e ottanta del ’700 dalle gerarchie ecclesia-

stiche della Chiesa cattolica ostili all’Illuminismo laico, P. DELPIANO, Il governo della lettura. Chiesa elibri nell’Italia del Settecento, Bologna 2007. Si vedano anche, L. BRAIDA, Il commercio delle idee. Editoriae circolazione del libro nella Torino del Settecento, Firenze 1995; e R. PASTA, Editoria e cultura nelSettecento, Firenze 1997.

74 Istruzione pastorale di monsignor D. Serafino Filangieri arcivescovo di Palermo intorno alla lettu-ra de’ libri pericolosi, Palermo, Gaetano Maria Bentivenga stampatore camerale, Palermo 1770. Libriiniqui, scandalosi ed empi erano diffusi, si legge nell’Istruzione, «indifferentemente per le mani di tutti;il dotto, e lo ignorante, lo ecclesiastico e il laico, il nobile, e il plebeo, il mercante, lo artigiano francamente,e senza scrupolo li legge, e perfino le femine ne fanno la loro donnesca occupazione; nelle librarie, nel-le botteghe, nelle conversazioni, né crocchi, né ridotti, al teatro, alle feste (e piacesse il cielo che non inchiesa) ancora queste sono le spiritose opere, che si studiano e sulle quali si tengono lunghi ragiona-menti; nè alcuno viene riputato uomo di spirito, e di buon gusto, né donna di talento e virtuosa, che nontenga in tasca, o sul tavoliere alcun libro, che odori o di libertinaggio o di miscredenza che non abbia as-saporato i funesti dubbi intorno alle regole del costume e alla verità della religione» (Ivi, p. 6-12). SulFilangieri si veda E. CHIOSI, S. Filangieri, in «Dizionario Biografico degli Italiani», 47 (1997).

75 La pubblicazione del primo libro del poema del Natale suscitò nella capitale consensi e asprecritiche, soprattutto dagli ambienti gesuitici. Scriveva Giacono Ebbano a Giovanni Lami (Palermo, 27

Arnold Vinnen, scrive: «quest’opera mi fu data in dono da Mr. NicolòChafallon allor quando cominciai ad applicarmi al foro sotto la condotta delcelebre D. Filippo Corazza, avvocato fiscale e poi maestro razionale delTribunale del Patrimonio, che sempre ho avuto in memoria e sempre ameròper le sue singolari virtù e per la cura che ebbe nello istruirmi»70.

Nel seminario monrealese si definisce l’adesione dello Speciale al mon-do della latinità classica e cristiana e alla filosofia leibniziana raccordata alleteorie etico giuridiche di Christian Wolff71 e divulgata dal Romano, dal Flerese dal Guglieri. Ma ha anche modo di conoscere la reazione difensiva diVincenzo Miceli che, succeduto nel 1765 al Fleres, intendeva «migliorare ecorreggere» le dottrine dei filosofi moderni che invadevano le scuole sicilia-ne72. L’eclettismo filosofico e scientifico che cerca una sintesi tra riforma re-ligiosa su modello giansenista, rifiuto della scolastica, ispirato ai moralistifrancesi e alla tradizione dei maurini e del Muratori, e teorie giusnaturalisti-che dello Stato, tra razionalismo inglese e regalismo tanucciano, trova nel se-minario monrealese luogo d’elezione per volontà dell’arcivescovo FrancescoTesta, tra i più attivi accademici del Buon gusto di seconda generazione, tea-tino, giansenista e massone, studioso di diritto pubblico siciliano e supremoInquisitore del Sant’Uffizio.

In quest’ultimo ruolo il pastore Testa condivide e fa propria la battagliadei vescovi della penisola73 contro il «torrente di libri pericolosi», veicoli, co-me scrive l’arcivescovo di Palermo Serafino Filangieri nella sua Istruzione pa-storale, di una «generale cospirazione contro tutto il sistema della religio-ne»74, così nel 1758, proibisce la lettura della Filosofia Leibniziana esposta inversi toscani del giovane massone Tommaso Natale75. Dieci anni dopo, nel

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gennaio 1758) che una società intera di zelanti e ignoranti si era rivoltata contro il Natale. Eppure, an-che il popolo parla «dei Copernici, dei Newtoni, dei Leibnizi, del Volfi, dei Grozi, dei Puffendorff, deiLoki e di cento altri», mentre «qualche pedantuccio li baratta come libri pieni zeppi di errori contro lareligione e senza averli letti o capiti con un gonfior di cappuccio siede in scranna e li giudica», (Doc.cit., in G. GIARRIZZO, Cultura e economia, cit., p. 164).

76 F. RENDA, Bernardo Tanucci e i beni dei Gesuiti in Sicilia, Roma 1974, p. 167.77 E continua, «Ebbero come organo gli Opuscoli di autori siciliani, una miscellanea periodica che

raccolse il meglio della cultura isolana del secondo Settecento. Uno dei loro centri fu l’Accademia de-gli Ereini, protetta da Pietro Napoli, principe di Resuttano. [...] A Palermo il Bianchi era diventato pro-fessore di logica e metafisica, prendendo poi sempre maggior parte nella riorganizzazione delle scuolesiciliane, dopo la cacciata dei gesuiti, appoggiandosi largamente sull’Ordine benedettino, che era il mo-tore, in quegli anni, delle trasformazioni in corso nella vita culturale palermitana, e spiegando una lar-ga attività pubblicistica e pedagogica», F. VENTURI, Isidoro Bianchi, in «Dizionario Biografico degliItaliani», 10 (1968).

78 G. GIARRIZZO, Massoneria e illuminismo nell’Europa del Settecento, Venezia 1994, p. 275.79 Cfr. D. SCINÀ,Prospetto, cit., I, pp. 52 sgg.; II, pp. 56 sgg.; III, pp. 29 sgg; G. GIARRIZZO,Cultura e eco-

nomia, cit., pp. 69-73; M. VERGA, Isidoro Bianchi e le Notizie de’ Letterati, in «Studi Settecenteschi», 16, 1996,pp. 249-265; ID., Per la storia delle Accademie, cit., pp. 514-525; A. CRISANTINO, Quale filosofia, op. cit.

80 D. SCINÀ, Prospetto, cit., pp. 163 ss e 183 ss.

1768, Tanucci inserisce il Testa e il Filangieri nella Giunta degli Abusi oGiunta di Educazione appositamente creata con il compito di amministrareil patrimonio degli espulsi Gesuiti e di riordinare il sistema dell’istruzione subasi riformiste di stampo genovesiano76. Nel luglio 1769, Testa invita a inse-gnare logica e metafisica nel suo seminario il monaco camaldolese IsidoroBianchi, irrequieto intellettuale, legato al giurisdizionalismo illuminista diMilano e di Napoli.

Il quadro sfaccettato qui indicato va compreso nei suoi propri termini. Lodescrive bene Franco Venturi nel profilo del Bianchi.

Rapidamente si inserì al centro della vita culturale isolana, in un momento crucialenella storia della Sicilia. Nell’ottobre del 1770 l’arcivescovo di Palermo, SerafinoFilangieri, aveva pubblicato la sua pastorale “intorno alla lettura de’ libri pericolosi” de-plorando la larga diffusione in tutti i ceti della popolazione e “perfino tra le femine” del-le opere che “odoravano di libertinaggio e di miscredenza”. Ma la polemica di S.Filangieri, così come quella di F. Testa e dei fratelli Di Blasi, non era diretta solo controla diffusione delle massime d’ispirazione francese. Questo gruppo lottò contempora-neamente con grande energia e abilità contro la tradizione scolastica, l’ignoranza e la su-perstizione, ispirandosi ai Maurini, a Muratori e al regalismo tanucciano77.

La vicenda palermitana del Bianchi, i contatti con quella «consorteria diintellettuali tra massoneria e giansenismo»78, la rete dei rapporti che lo uni-rono ai letterati cittadini, a esponenti dell’Ordine benedettino, agli arcive-scovi Filangieri e Testa e le attività culturali e giornalistiche (anche come re-dattore del periodico Notizie de’ letterati), svolte nel breve periodo (dal 1770al 1774) di permanenza nell’isola sono state ricostruite79. A Monreale la suapresenza fu circondata da diffidenze e ostilità, «tenuto da poco e nel disprezzo[...] fu stretto ad abbandonar Monreale, e di lui si è scritto, ed oggi ancora siparla, come di uno sfacciato, che senza lettere e scienza volea professar filo-sofia»80. Duro il giudizio sul Bianchi anche del canonico Gaetano Millunzi

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81 G. MILLUNZI, Storia del Seminario, cit., p. 173.82 Isidoro Bianchi aveva iniziato a pubblicare Le Meditazioni nelle Notizie de’ Letterati a partire dal

1772, poi nel 1774 l’editore Rapetti le ripresentava in un volume dedicato a Salvatore Montaperto princi-pe di Raffadali. Nello stesso anno Bianchi, ora segretario del principe di Raffadali nella sua missione di-plomatica in Danimarca, lasciava la Sicilia per Copenanghen. Qui la scrittrice Charlotta Dorothea Biehltraduce le Meditazioni in danese, stampate nello stesso anno. Nel 1775 vengono ripubblicate in italianosempre a Copenaghen dal ginevrino Cl. Philibert, con aggiunte e correzioni fornitegli dall’autore (tra lequali il capitolo Delle sedizioni, sulla rivolta palermitana del 1773, che era già apparso in versione danese(F. VENTURI, Isidoro Bianchi, cit.). Speciale possiede l’edizione quest’ultima edizione, in CS, I, Filosofi.

83 F. VENTURI, Isidoro Bianchi, cit.84 Bianchi Isidoro, lettore di filosofia in Monreale, Delle Scienze ed arti, dissertazione con note,

Palermo, per Bentivenga, 1771, in CS, I, Siciliani Quinterno primo. Il Bianchi rifacendosi alle Lettereaccademiche del Genovesi vi difendeva ed esaltava il progresso delle scienze e delle arti schierandosi,non senza polemica con Rousseau, a favore dei moderni.

85 Ivi.86 Tommaso Natale (1733-1819), marchese di Monterosato, fu mastro razionale del tribunale del

Real Patrimonio, consigliere di Stato, regio delegato delle censuazioni, deputato del Regno, consigliere delSupremo Magistrato di Commercio e membro della Deputazione degli studi e dell’Università di Palermo.

87 Natali Tommaso, La Filosofia Leibniziana esposta in versi toscani, 4°, Firenze, 1756, presso Morini,in CS, I, Filosofi. Dell’autore Speciale possiede anche le Riflessioni politiche intorno all’efficacia e ne-cessità delle pene dalle leggi minacciate, 8°, Palermo, 1772, in CS, I, Siciliani Quinterno II. L’opera assi-curò al Natale rinomanza e lo collocò tra gli illuministi auspicanti un profondo rinnovamento nell’am-bito del sistema del diritto penale.

88 Sulla vicenda si rimanda a S. LAUDANI, Quegli strani accadimenti. La rivolta palermitana del 1773,Roma 2005.

nella sua storia del seminario: egli era «lo straniero nemico e [...] durò po-co»81. Alla luce di ciò appare significativa e forse si comprende la nota diGregorio Speciale al suo libro Meditazioni su varii punti di felicità pubblica eprivata: «un Isidoro Bianchi monaco camaldolese fu in Monreale lettore difilosofia sotto Mr. Testa, ma si crede che egli sia stato nipote dell’autore diquesto libro»82. Bianchi, autore di un’opera che nel 1774 era stata denuncia-ta al Sant’Uffizio romano come irreligiosa e libertina e che, come scriveVenturi, «si rifaceva a Muratori, Helvétius, Chastellux, Vasco e parlava di re-ligione, di politica, di economia»83, non era per il nostro Speciale il Bianchichiamato dal Testa nel seminario e da lui nominato anche consultore teologoed esaminatore sinodale. Eppure Gregorio non poteva non conoscerlo. Nepossedeva anche la dissertazione apologetica Delle scienze e delle arti lettanel 1771 all’accademia degli Ereini84. Come si spiega dunque l’incertezza nel-l’identificazione dell’autore e nell’attribuzione del libro? Rivalità, apparte-nenza a fronti politico-ideologici opposti, presa di distanza da un’opera chesi disse «poteva essere stata scritta da un Voltaire o da un Rousseau»85? Sullabase di questo unico dato è difficile dirlo.

Viceversa affinità di pensiero, legami personali e professionali giustifica-no quanto Speciale scrive a proposito della Filosofia Leibniziana del marcheseTommaso Natale86: «libro divenuto raro per essere stato condannato ed invisodall’Inquisizione, come quello che parla contro l’ignoranza dei frati. IlMarchese Natale uomo di merito è vivente ed è mio amico»87.

Il 17 maggio 1773, pochi mesi prima che una rivolta scuotesse la città diPalermo e i suoi equilibri costringendo il vicerè Giovanni Fogliani alla fuga88

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89 F. VENTURI, Isidoro Bianchi, cit.90 Ivi.91 Nelle sue memorie Gabriele Lancillotto Castelli, principe di Torremuzza, scriveva: «Nell’anno

1733 io prosegui con calore l’apparecchio dell’opera delle medaglie di Sicilia; ma fu quest’anno per metroppo funesto per la seguita morte di due de’ miei più cari amici, quali furono, D. Francesco Testa ar-civescovo di Monreale, ed il canonico D. D. Domenico Schiavo personaggi, la cui memoria non saràmai posta in scordanza in Sicilia», in Memorie della vita letteraria di Gabriele Lancillotto Castello prin-cipe di Torremuzza scritte da lui stesso con annotazioni di G. D’Angelo, Palermo, 1804, p. 49.

92 Gregorio Speciale, cit.93 Titi Lucretii Cari, De Rerum Natura, lib. IV., in 8°, tom. I., Patavii 1721, excudebat Cominus, in

CS, III, Libri di particolare rarità. Viene valutato dallo Speciale nonostante la rarità onze 2.94 Bandiere Alexandri, Ord. Ser. B. M. V., Vitae celebrium virorum ac mulierum quotquot in bibliis

qualicumque ratione continentur, latine conscriptae ad instituendam latinis simul ac sacris litteris juven-tutem, 8°, tom. 2, Venetiis, apud Thomam Bettinelli, 1769, in CS, I, Biblia sacra.

e apportando duri colpi anche all’impegno e al dibattito del gruppo riforma-tore89, moriva a Monreale Francesco Testa. La sua morte privava di un pro-tettore influente e amatissimo sia il Bianchi (nelle Novelle Letterarie scriverà «ioavevo un padre, un mecenate ed un amico insieme»90), sia il nostro Speciale91.Il suo biografo sottolinea più volte il rapporto confidente e quotidiano tra idue: «la sua singolare applicazione agli studi, la sua rara dottrina e la sua otti-ma indole gli attirò la stima e la benevolenza di quell’esimio arcivescovo diMonreale che gli assegnò uscito di collegio decente abitazione nel proprio pa-lazzo e gli affidò la cura dei suoi domestici affari e per cui conservò finchè vis-se il più rispettoso riguardo»92. Ma ancora una volta è lo stesso Gregorio a dar-ne testimonianza nelle numerose attestazioni di gratitudine presenti nelcatalogo. Nella nota a un’edizione rara del De Rerum Natura di Lucrezio, stam-pata a Padova presso il celebre Giuseppe Comino (la seconda cominiana), egliscrive che il testo era «colla traduzione di Alessandro Marchetti, trascritta inesso a fronte da Messer D. Francesco Testa [...] a cui devo la mia esatta edu-cazione e sono perpetuamente tenuto per l’amore paterno che sempre mi usòavendo voluto morire sulle mie braccia»93. Il commento è da notare perchè ciinforma di un Testa inedito, lettore e traduttore/copista dell’empio Lucrezioe della presenza di testi del paganesimo antico e delle loro confutazioni nellabiblioteca di Speciale e indirettamente in quella del Testa. Un altro riscontrodell’importante ruolo dell’arcivescovo e dell’ambiente monrealese nella bio-grafia di Speciale lo troviamo in un’annotazione a un libro del seneseAlessandro Bandiera, chiamato da Salvatore Ventimiglia a Catania a riordi-nare il programma di studi del seminario. «Il Padre Bandiera – scrive Speciale– fu da me conosciuto e trattato familiarmente in Monreale, dove io mi trovaiallorchè egli venne in Sicilia, ed ebbi la sorte, essendo io giovinetto in quelConvitto de’ Nobili e studiando allora le matematiche e la filosofia sotto il go-verno del mio amatissimo parente Mr. D. Francesco Testa di immortale me-moria, a cui, seppur sò cosa, tutta intieramente la devo, ebbi dico la sorte di es-sere dal Padre Bandiera esaminato nella lingua latina e nella italiana, e nellaprosa e nella poesia, e da lui riputato di non aver perduto inutilmente il miotempo in quelli studi da me sino allora fatti»94. Intanto nel 1775, Speciale cu-

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95 Nicolò Emanuele Chafallon fu inquisitore del S. Uffizio, vicario generale dell’arcivescovato diMonreale, arcivescovo di Messina.

96 Testa aveva incaricato di sovrintendere a Palermo alla stampa dell’opera il Torremuzza, (Memorie,cit., p. 38). Nel 1769, tradotta in volgare dall’abate Sinesio, era già stata pubblicata la vita di GuglielmoII scritta dal TESTA. Entrambe le opere si trovano nel catalogo.

97 G. GIARRIZZO, Ricerche sul Settecento italiano, cit., p. 612.98 Sul fallimento della politica scolastica seguita alla cacciata dei gesuiti, in particolare nel primo de-

cennio, si veda il giudizio del principe di Torremuzza e di Domenico Scinà nei testi citati.

ra insieme al suo amico Nicolò Chafallon95, che ne scrive anche la prefazione,la stampa della vita di Federico II d’Aragona scritta dal Testa e ritardata perla sopraggiunta morte dell’arcivescovo96.

Gli studi nella scuola di Monreale, le relazioni con nomi importanti e laprotezione dell’arcivescovo aprono a Gregorio Speciale possibilità di incari-chi nella capitale.

2. Come è noto la cacciata della Compagnia di Gesù dai vari Stati euro-pei, a partire dal Portogallo e la soppressione dell’Ordine nel 1773, accele-rarono le cure e i provvedimenti statali nei confronti dell’istruzione. Nei re-gni di Napoli e di Sicilia, era il momento di mettere in pratica le indicazioniprovenienti da alcuni settori della cultura meridionale per un’educazionepubblica e laica come volevano Locke, Montesquieu, D’Alembert. Tuttavia,come per la riforma economica, anche per quella degli studi, la battaglia an-tigesuitica, se era servita tra gli anni cinquanta e settanta a sostenere ampieaspirazioni e a coagulare posizioni differenti, in quello scorcio di secolo scon-volgente per la Sicilia e l’Europa appare già anancronistica e non più ade-guata. Velocemente il clima politico, intellettuale e sociale era mutato e lanuova alternativa che si poneva al legislatore prefigurava, sulla scia più diGaetano Filangieri che di Antonio Genovesi, «una coerente riforma peda-gogica che fosse insieme l’elemento propulsore e la culminazione di un’au-tentica riforma civile»97. Inoltre, se il ruolo dello Stato nel processo educati-vo sarà senza dubbio maggiore, i metodi pedagogici, il modello educativo, iltipo di formazione (umanistica, filosofico-giuridica oppure politico-econo-mica?), insomma i nuovi saperi della ratio studiorum, furono oggetto di vi-vaci dibattiti e di differenti posizioni, tra alcuni più vicini alle idee illumini-stiche e altri per nulla aperti, anzi decisamente ostili, critici e decisi afronteggiare la sfida lanciata dalla moderna cultura europea, con ovvie sfu-mature da entrambe le parti. Per restare ai primi decenni si può dire che po-litica scolastica, che seguì l’espulsione dei gesuiti, vide l’avvicendarsi e lo scon-tro di diversi partiti e visioni nella corte napoletana e a Palermo, e fucontraddistinta da un grande slancio e impegno nella direzione di istituzionipiù moderne ma anche da iniziative incerte e incoerenti che rivelano in nucele rotture ma anche le permanenze e le contraddizioni che il complesso pro-cesso di rinnovamento avrebbe incontrato in seguito98.

La Giunta degli Abusi e dell’Educazione (di cui facevano parte oltre al

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29Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento...

99 Cfr., L. SAMPOLO, La Regia Accademia, op. cit., e O. CANCILA, Storia dell’Università di Palermo, op. cit.100 Gregorio Speciale, cit.101 L’apertura di un Real Convitto de’ Nobili viene decisa per il primo gennaio 1772, come si evin-

ce dal Congresso della Giunta di Educazione tenuto il 22 dicembre 1771 in casa dello sp. avvocato fiscaleD. Giuseppe Maria Jurato intervenendo l’Ill.stre Consultore Targiani e lo sp. dr. Asmundo Paternò, inMiscellanea di documenti relativi alla Giunta dell’Educazione e alla Deputazione generale degli Studi, inBCRS, Ms, IV, F. 9, cc. 3r e v. In verità nei primi anni, come risulta dalle fonti, il Real Collegio e il RealConvitto risultano indistinguibili in continuità con il periodo gesuitico. Solo dal 1778, con la nascitadell’Accademia dei regi studj e la separazione tra scuole superiori e inferiori, la distinzione sarà chiara.

102 A Gaetano Sarri (1722-1797), Tommaso Natale indirizzava nel 1772 le sue Riflessioni politichenelle quali prese le distanze da Leibniz e rifacendosi a Beccaria e a Genovesi vi ribadiva l’importanza del-l’istruzione come “educazione politica”. Speciale possiede tre libri del Sarri: Orazione in Morte di D.Alessandro Testa Giudice della Gran Corte, Palermo, per Bentivegna, 1753; Dimostrazione dello spoglio vio-lento ricevuto dal parroco D. Cirillo Formosa della curia di Malta, Palermo, 1762, De veteribus moraliumphilosophorum sectis dissertatio, Panormi, fol., per Bentivegna, 1770 in CS, I, Siciliani Quinterno II.

103 BCRS, Ms, IV, F. 9, Biglietto del marchese Fogliani del 16 settembre 1773, cc. s. n.104 Ivi, Biglietto del 13 febbraio 1775, Stigliano Colonna agli Esaminatori delle Regie Scuole di que-

sta capitale, cc. s. n. La sostituzione del Sarri fu dovuta a discordie interne alla Giunta. Accenni pole-mici a queste discordie e al ruolo del Targiani si trovano nelle Memorie del Torremuzza.

Testa e al Filangieri, Diodato Targiani, consultore del governo, Giovan BattistaAsmundo Paternò, giudice della regia Gran Corte e Filippo Jurato, avvoca-to fiscale del tribunale del Real Patrimonio), ebbe il compito di riaprire ilCollegio Massimo ora Real Collegio o Nuovo de’ Gesuiti e di proseguirne l’at-tività99. Tra i nuovi «lettori delle scienze superiori» ritroviamo nel 1769Vincenzo Fleres e Saverio Romano mentre a Gregorio Speciale, per «i giustimeriti e l’alta stima che presso tutti godea»100, viene assegnato il governo delReal Convitto101. A coadiuvare l’attività del nuovo direttore del collegio, il fi-losofo e giurista Gaetano Sarri102, un regio dispaccio stabilisce nel 1770 che,«siccome si è fatto in Napoli anche a Palermo si fissino cinque esaminatorilaici e preti per gli esami de’ concorsi delle regie scuole del Regno i quali sia-no anche revisori di tutto ciò che riguardi il didascalico cioè il dottrinale di su-dette regie scuole». Solo nel 1772 la Giunta nomina i cinque esaminatori del-le scuole regie e l’anno seguente il vicerè Fogliani ordina loro di «portarsisovente alle medesime e visitarle», per constatare «se i lettori adempiono esat-tamente alla loro obbligazione, se vi si insegna la sana dottrina che il re co-manda, se i discenti vi facciano quel profitto che si desidera e per cui dallasovrana munificenza sono state le scuole regie con tanta diligenza e dispen-dio istituite»103. Ma già nel 1774 il nuovo vicerè, Marcantonio Colonna, prin-cipe di Stigliano, in risposta a una rappresentanza degli esaminatori «di non po-tere tutti insieme badare al regolamento degli studi nelle regie scuole dellacapitale e alla direzione delle stesse, in luogo dell’avvocato D. Gaetano Sarri,in quanto applicati si trovano ad altri affari e non potendo altresì farlo a tur-no, perchè vari sono li pensamenti degli uomini», ne aveva ridotto il nume-ro e incaricato «solamente il sacerdote Gaetano Barbaraci il quale non è ligatoa impiego fisso e il dr. Gregorio Speciale, il quale, sebbene abbia il governodel Convitto, considera che possa assistere in tempo di scuole, anche per ri-trovarsi e le scuole e il Convitto nello stesso recinto»104.

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105 La nuova carica risulta anche da un documento del 28 luglio 1775, nel quale i direttori interinidelle regie scuole di Palermo, Gaetano Barbaraci e Gregorio Speciale, «attestano il disimpegno dellacattedra e profitto de’ discenti a favore del dr. D. Rosario Bisso e Statella lettore di Logica e Matematicanel Reale Collegio», in BCRS, Ms, IV, F. 9, cc. s. n.

106 A. BLANDO, La guerra rivoluzionaria in Sicilia, cit., p. 70-71.107 Memorie della vita letteraria, cit., p. 54-58.108 Sulle richieste di ammissione si veda, Sulle dispense dimandate per venir ammessi a piazza fran-

ca nel Convitto Real Ferdinando i figli de’ nobili, in, ASPa, Deputazione agli Studi poi Commissione diPubblica Istruzione e Educazione (d’ora in poi CPI), 62, Carte sul Convitto.

Il canonico della cattedrale Gaetano Barbaraci e Gregorio Speciale ri-coprono la carica di direttori interini delle «regie scuole»105 sino alla nominanel 1776 di Gabriele Lancillotto Castelli, principe di Torremuzza (1727-1792),figura di rilievo dell’antiquaria europea, come unico direttore.

Nel 1776, prima della chiamata del Torremuzza a direttore delle regiescuole e (su sua richiesta) anche a ministro della Giunta, si era consumato iltramonto del Tanucci, le cui dimissioni lasciarono il posto come primo mi-nistro al siciliano Giuseppe Beccadelli Bologna, marchese della Sambuca, giàambasciatore a Vienna, schiudendo la nuova stagione del governo di un gran-de diplomatico e intellettuale europeo come il marchese Caracciolo (1781-1786) poi sostituito dal principe di Caramanico (1785-1795). La loro nomi-na a vicerè di Sicilia «dimostrava come il riformismo illuminista borbonicocontinuasse a far dell’isola il suo avamposto politico»106.

Si ponevano le basi per ridiscutere lo stato dei pubblici studi che, comeaccennava polemicamente il Torremuzza, davano già segni di crisi. NelleMemorie notava, come le scuole si trovavano in «sommo discredito», dimi-nuito il numero degli allievi e mancante del tutto «la buona disciplina e chiparticolarmente fosse incaricato di vegliar su di esse». Così indirizzava alSambuca «un sincero rapporto sullo stato di decadenza in cui erano i pub-blici studi in Palermo» e un piano complessivo di riorganizzazione107. Nel1777 il Senato cittadino inoltrava al re la richiesta dell’istituzione di un’uni-versità alla pari di quelle europee. Affidata l’Azienda gesuitica al tribunale delReal Patrimonio e abolita la Giunta, nel 1778, Ferdinando III, in seguito al-le rappresentanze della Deputazione del Regno, del Senato e della stessaGiunta istituiva sui fondi gesuitici un nuovo Convitto dei nobili (al postodel real Convitto/collegio) chiamato Real Ferdinando, con l’obbligo del man-tenimento di venti giovani nobili provenienti dal Val di Mazara da sceglier-si in base alla loro povertà. L’ammissione era consentita soltanto a coloro lacui nobiltà risaliva ad oltre cento anni108. Il Convitto veniva affidato alle cu-re della Deputazione de’ regii studj e del Convitto Real Ferdinando che sosti-tuiva nel settore degli studi la Giunta ed era composta, come la precedente,da ministri prelati e togati (il principe di Torremuzza, Salvatore Ventimiglia,già vescovo di Catania e supremo Inquisitore di Sicilia, mons. AlfonsoAiroldi, giudice del Tribunale di Monarchia, Giuseppe Lanza, principe diTrabia e Emanuele Bonanno, duca di Misilmeri già ambasciatore in Spagna),da rinnovarsi ogni tre anni e indipendente da qualsiasi altro magistrato a ec-

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109 Ivi.110 ASPa, CPI, 1, (1778), Ordini reali e viceregi, 31 agosto 1778, Dispaccio del marchese della

Sambuca, cc. 1r-8r. Doc. trascritto in L. SAMPOLO, La Regia Accademia, cit., p. XXV-XXX; cfr. O.CANCILA, Storia dell’Università, cit., pp. 43-49.

111 Ivi.112 ASPa, CPI, 5, 4 dicembre 1778, cc. 13-28. O. CANCILA, Storia dell’Università, cit., pp. 49-53.113 L. SAMPOLO, La Regia Accademia, cit.; O. CANCILA, Storia dell’Università, cit.114 Memorie della vita letteraria, cit., p. 61. Nello stesso 1779 (regio dispaccio 2 ottobre) si stabili-

sce di erigere nel monastero di San Francesco Di Sales, dell’ordine della Visitazione, un educandario pernobili donzelle chiamato Educandario Carolino, affidandone la cura alla Deputazione dei regi studi eConvitto Real Ferdinando. L’Educandario verrà aperto nel 1783, in Ivi, p. 73. Si veda la documenta-zione in BCRS, Ms, X G 1. 2, Avviso ai signori nobili che vorranno collocare le loro figlie nel RealEducandario Carolino, Palermo, nella Reale stamperia 1783, e ASPa, CPI, 62, Educandario Carolino(1783-1787), c. s. n.

115 Già nel 1771 la Giunta aveva stabilito il piano dell’organico dei lettori e del personale del Real Convittode’ nobili di Trapani. Vi era iscritti 16 studenti. Docc. in BCRS, Miscellanea di documenti, cit., cc. 4-7.

116 L’ex collegio gesuitico di Monreale che per richiesta del Testa, allora ministro della Giunta diEducazione, era stato in parte incorporato al seminario, ne viene adesso separato e “laicizzato”, asse-ganndovi 150 onze annuali, non senza rimostranze da parte dell’arcivescovato, cfr. Memoria dellaDeputazione de’ regi studj per il Collegio di Monreale, cit.

117 D. NOVARESE, Policentrismo e politica culturale nella Sicilia spagnola. Palermo, una capitale sen-za studium, in G. P. BRIZZI e J. VERGER (a cura di), Le Università minori in Europa (secoli XV-XIX),Soveria Mannelli 1998, pp. 317-336.

cezione del vicerè. Il regio dispaccio che istituiva il Convitto Real Ferdinandoordinava alla Deputazione di «valersi dell’attuale direttore del Seminario,Don Gregorio Speciale, pagandogli lo stesso soldo, per impiegarlo nella pri-ma carica del Convitto per la sperienza, che si ha della sua probità, intelli-genza e buona condotta»109. La Deputazione veniva incaricata di dirigere evigilare sopra il Collegio di Studi e le Scuole del Regno e ancora sulla biblio-teca (libreria), museo e stamperia, ora reali, anch’essi ubicati all’interno deilocali del Collegio Massimo, cui si doveva dare al più presto esecuzione110.

La Deputazione si metteva subito al lavoro. Lo stesso 31 agosto il prin-cipe di Torremuzza ordinava di trasferire nella Biblioteca reale, dai collegigesuitici del Val di Mazara tutti i libri, manoscritti, pitture e «istrumentiche conducono alla coltura delle scienze»111 e, nel dicembre dello stesso an-no, inviava a Napoli un nuovo ambizioso Piano della riforma dei publicistudj della Capitale del Regno112 che (pur con modifiche) veniva approvatonel 1779113. Nasceva così a Palermo, scrive il principe Torremuzza, che neè l’anima e la mente, «una ragguardevole accademia di studj, provvedutadi venti cattedre dove si insegnavano le scienze delle quattro facoltà teolo-gica, legale, medica e fisica e da dieci scuole di studi minori nelle quali siinstruivansi i giovinetti nelle cognizioni delle lingue greca, latina ed italia-na»114. Furono aperte altre quattro accademie con studi di scienze superioria Siracusa, Trapani115, Caltagirone e Piazza e diciotto collegi di studi conscuole di lingua latina e italiana e filosofia nelle altre città dove vi erano pri-ma i collegi gesuitici116.

La Regia Accademia degli Studi nella capitale sede del governo, del par-lamento e dei tribunali supremi ma «senza Studium»117, ambiva a ricoprire

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118 Memorie della vita letteraria, cit., p. 65.119 Un esempio del modello educativo del Convitto si può trarre da quanto Narbone scrive a pro-

posito dell’esperienza di Giuseppe Beritelli, che al tempo del governo dello zio, vi ebbe modo di stu-diare «amena letteratura, lingue dotte e viventi, poesia e eloquenza, geografia e storia, cronologia e mi-tologia, blasone e antichità». Ma anche scienze filosofiche, matematiche, fisiche, politiche e «le articavalleresche, proprie della sua condizione, la danza, la scherma, la musica, il disegno, la calligrafia»(Notizie storiche di Nicosia, cit., pp. 265-268).

un ruolo di primo piano nel campo della cultura palermitana. Lo ricordava an-cora il Torremuzza,

La fondazione della grande accademia de’ pubblici studj in Palermo chiamò le ap-plicazioni mie, e de’ miei colleghi ad altri importanti oggetti, che non potevano stare di-sgiunti da essa per renderla veramente utile e vantaggiosa al pubblico. Si piantò dunqueal più presto un orto di Botanica che non mai finora era stato in Palermo [...]; si stabilìun laboratorio di chimica [...]; si apprestarono macchine di fisica e matematica [...]; si di-sposero i circoli, le dispute e gli atti pubblici e privati [...]; si dié proseguimento al mu-seo di antichità e rarità forestiere [...]; si diè principio nella gran sala del collegio alla for-mazione di una biblioteca pubblica [...]; e finalmente di sovrano comando si aprì unareale stamperia fornita di tutte le sorti di caratteri fatti a bella posta venir da fuori perpotersi in essa dar giornalmente alle stampe tutte le carte, ordinazioni e dispacci di su-premi Tribunali e Corti di giustizia del Regno, e per la stampa di libri scolastici per co-modo e vantaggio della studiosa gioventù118.

Dei progetti di cui parla il Torremuzza rendeva conto la deputazione nel1784 in un memoriale indirizzato al marchese della Sambuca tracciando unbilancio positivo dei primi cinque anni di attività. Il Convitto Real Ferdinandosi trovava «nello stato più florido popolato da settantatré nobili giovanetti al-lievi delle più distinte e ragguardevoli famiglie di questo Regno», che traeva-no profitto «tanto nell’agiatezza de’ costumi quanto ancora nell’apprenderele diverse scienze»119. Pertanto essa, non aveva «se non ché a lodarsi del go-vernatore di esso Convitto, Cavaliere D. Gregorio Speciale, che col suo ze-lo, attività ed indefessa assistenza, fa che nel Convitto corra ogni cosa in be-ne ed in vantaggio dell’educazione de’ nobili giovanetti e che tutti gli impiegatiadempiscono esattamente ai loro doveri». Gli «Studi pubblici» della capita-le erano frequentati da circa 1600 studenti divisi tra le «scuole di scienze su-periori e tra quelle inferiori in cui si insegnano con diario esercizio le lingue,greca, latina ed italiana». In particolare, l’orto di botanica era ben piantato ecoltivato con circa 1600 piante diverse delle quali la deputazione aveva giàfatto redigere un accurato catalogo che allegava al memoriale. La reale stam-peria era stata provveduta «di tutte le diverse sorti di caratteri necessari perla stampe di tutto ciò che si ordina dal Governo e dai Tribunali e Corti diGiustizia ed anche per quelle dei vari libri scolastici che la Deputazione faimprimere per maggior commodo e risparmio della Gioventù che concorreai pubblici studj». La biblioteca (dopo una spesa di 2300 onze) era stata aper-ta sin dall’inizio del 1782, «a commodo degli studenti e di tutto il pubblico»,tuttavia, «per la ristrettezza della sua assegnazione che neanche basta a cor-

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120 ASPa, CPI, 2, 12 gennaio 1784, Memoriale della Deputazione degli Studi sullo stato de’ regipublici studj e dell’incombenze della Deputazione, cc. 86r-90v.

121 Sulla biblioteca del Senato, cfr. Raccolta di documenti da servire per la storia della BibliotecaComunale di Palermo, in Biblioteca Comunale di Palermo (d’ora in poi BCP), ms Qq G 96; T. M. ANGELINI,Orazione pel riaprimento della Pubblica Libreria di Palermo, Palermo 1780; Regolamenti per governo, am-ministrazione, cit.; Regolamenti della Biblioteca pubblica del Comune di Palermo approvati da S. E. il MinistroSegretario di Stato Luogotenente Generale marchese delle Favare cui è premessa l’istoria di questo stabili-mento, Palermo, per le stampe di Barravecchia, 1830. Si veda ora N. CUSUMANO, Libri, biblioteche e cen-sura. Il teatino Joseph Stertzinger a Palermo (1774-1821), in «Studi Storici», I (2007), pp. 161-202.

122 D. SCINÀ, Prospetto, cit.; M. VERGA, Per la storia delle Accademie, cit.123 Ovvero il Museo Salnitriano, fondato nel 1730 nel Collegio Massimo dal gesuita padre Ignazio

Salnitro. Sul museo cfr., R. GRADITI, Il museo ritrovato. Il Salnitriano e le origini della museologia aPalermo, Palermo 2003.

124 Nato a Innsbruck nel 1746, Sterzinger datosi alla vocazione ecclesiastica nell’ordine dei Teatinidi Monaco, sotto la tutela del fratello, mostrò presto spiccate «qualità di bibliografo oltre che di equili-brato studioso». Da Monaco recatosi prima a Roma e poi a Napoli, dove entra negli ambienti di corte,si trasferisce nel 1774 a Palermo per ricoprire l’incarico di maestro dei novizi nella Casa teatina di SanGiuseppe sino alla nomina di bibliotecario nel 1778. Favorito nella sua opera dal Caracciolo e dalCaramanico, dal 1787 al 1799 ricopre pure la carica di revisore unico dei libri introdotti in Sicilia. Muorea Palermo nel 1821. Su Giuseppe Stertzinger a Palermo si veda F. EVOLA, P. Giuseppe Stertzinger bi-bliotecario in «Atti dell’Accademia di scienze, lettere e arti di Palermo», s. IV, XV, (1954), fasc. II, par-te II, pp. 183-206; G. LAGUMINA, P. Giuseppe Stertzinger e gli studi di bibliografia siciliana nel XV seco-lo, in «Archivio Storico Siciliano», XI, (1887), pp. 1-39; ora la sua figura è ricostruita in N. CUSUMANO,Joseph Sterzinger Aufklärer teatino tra Innsbruck e Palermo (1746-1821), Palermo 2013.

125 In seguito all’assenza per motivi di salute del primo direttore della reale stamperia, GiuseppeAntonio de Espinosa (già governatore del Convitto dei nobili di Catania), il vicerè Caramanico nomina,il 22 agosto 1792, il cavaliere Gregorio Speciale «a direttore interino esercitando tutte le incombenze

rispondere i soldi ai soggetti in essa impiegati, fa desiderarci qualche sovra-na provvidenza per poterla accrescere di libri moderni attinenti alle diversefacoltà e scienze che si insegnano nei pubblici studi»120.

La fondazione della grandiosa Biblioteca reale al posto e con la dotazio-ne gesuitica, che seguiva e concorreva con la biblioteca del Senato istituitasin dal 1760121, fu il segno tangibile del programma riformista del governoborbonico e del fronte antigesuitico in ambito culturale e, come si è notatoprima, portava a compimento le idee di quella stagione di intellettuali comelo Schiavo, i Di Blasi, il Torremuzza. Le due pubbliche librerie, l’una nata co-me costola dell’accademia degli studi, l’altra vanto, ricordava Schiavo, assie-me ai palazzi nobiliari, ai tribunali supremi, ai giardini, della città capitale,furono al centro del rinnovato dibattito della società letteraria, laica ed ec-clesiastica, palermitana e dell’isola e divennero, come le già accademie e le li-brerie private122, luoghi di attive pratiche di scambio e circolazione di uomi-ni, idee, libri e oggetti. Uomini di lettere e nobili dotti e mecenati fecero agara per donarvi le proprie collezioni. A dirigere la biblioteca e il museo d’an-tichità123 della Reale Accademia degli Studj era stato chiamato nel 1779 il tea-tino, massone e esperto bibliografo Giuseppe Sterzinge124. A dirigere e so-vrintendere la regia stamperia, meriti e competenze organizzative mostratecome governatore del Convitto nonchè accorte relazioni, portano, dagli ini-zi degli anni novanta, il nostro Speciale, incarico che terrà sino alla morte nel1820125. Egli doveva certamente godere di molto credito se la Deputazione

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del proprietario», in ASPa, CPI, 8, cc. 44r-45r; Ivi, 62, c. s. n. Nel 1798, alla morte dell’Espinosa un re-gio dispaccio conferma Speciale nell’ufficio di direttore, in Archivio storico dell’Università di Palermo(d‘ora in poi, ASUP, 1088, Volume di cautele di n. 9 della Regia Università degli Studi per conto dellaReale Stamperia dal primo settembre 1790 a tutto agosto. Sulla reale stamperia si veda ora, R. LENTINI,Typis Regis. La Reale Stamperia di Palermo tra privativa e mercato (1779-1851), in Studi di storia dell’e-ditoria napoletana e siciliana nell’Ottocento, a cura di GIANFRANCO TORTORELLI, (in corso di pubblica-zione). Ringrazio Rosario Lentini per avermi fatto leggere il saggio prima della stampa.

126 L. SAMPOLO, La Regia Accademia, cit., Dispaccio 23 gennaio 1784, p. LXIII.127 ASPa, CPI, reg. 6, 8 dicembre 1781, Rappresentanza della Deputazione degli Studi, cc. 120-

122, ma si veda anche, Ivi, 480, 1783, Incarichi del Rettore e del Prefetto delli Studj della Reale Universitàdi Palermo, cc. 61r; Ivi, 2, 12 gennaio 1784, Memoriale, cit.

128 O. CANCILA, Storia dell’Università, cit., p. 81.129 La giubilazione, ossia il pensionamento, era «una grazia, e per meritarla devono necessariamente

concorrere due circostanze, l’una di un lungo ed attento servigio prestato, l’altra che il giubilando siafisicamente impedito ad ulteriormente servire per cronica malattia o per estrema vecchiezza», in ASPa,CPI, 12, cc. 12r-v, 13 dicembre 1805, Rappresentanza della Deputazione degli Studi al vicerè, cc. s. n.

130 Ivi, 11, (1801), 6 ottobre 1801, Per la giubilazione del Castelli ed elezione in sua vece del Cav.

negli anni seguenti gli affidò anche l’ufficio di rettore dell’Accademia deglistudi.

La carica di rettore era istituita nel 1784126 in seguito alle richieste avan-zate dalla Deputazione sin dal 1781. I deputati infatti, ritenevano necessarioche, «per aspettarsi e pigliarsi un miglior lustro i pubblici studj», era necessa-rio destinarvi «una persona che unisca autorità, dottrina e concetto presso ilpubblico»127. Il rettore coordinava l’attività didattica, presiedeva le commis-sioni di esame, vigilava sul comportamento dei professori e degli studenti, con-trollandone la diligenza e l’assiduità alle lezioni e l’osservanza alle pratiche re-ligiose, attendeva alla corretta applicazione delle leggi e dei regolamenti epartecipava agli incontri della deputazione cui doveva fornire dettagliati rap-porti. Egli era dunque «il capo dell’Accademia, cui tutti gli altri erano sotto-posti, sottoposto a sua volta soltanto al controllo della Deputazione»128.

Nel 1801, il teatino Giuseppe Gabriele Castelli, primo rettore dell’Ac-cademia, Gregorio Speciale e il teatino Giuseppe Redi, inviano tre memorialialla Deputazione. Il Castelli, in età avanzata e con problemi di salute, solle-citava la grazia della giubilazione129 dalla propria carica; allo stesso modo ilcavaliere Speciale chiedeva l’esenzione dall’ufficio di governatore del Convittoe presentava la propria candidatura a quella vacante di rettore dell’Accademia.Analoga richiesta inoltrava padre Giuseppe Redi. La Deputazione rifiutava laproposta del Redi, osservando, «che oltre di non esibire alcun documentoche dimostrasse le sue abilità, egli era un forestiere di cui non se ne ha la pie-na cognizione», pertanto non riteneva «avventurare su l’incertezza l’eserci-zio di una carica tanto importante quale è quella di rettore». Considerando in-vece «le lodevoli qualità dello Speciale, essendo che in tutte le incombenze chegli son state appoggiate ha dimostrato talento, molta cognizione delle scien-ze, somma accortezza e discernimento», giudicava «di molto utile e vantag-gio di questa Real Accademia averlo per rettore dei pubblici studj, molto più,che non è nuovo a tal incombenza per averla esercitata in tempo della sop-pressa Giunta di Educazione con sommo profitto della Gioventù studiosa»130.

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Speciale, cc. 9r-13v. Si veda anche, Ivi, 12, 7 luglio 1808, cc. 83-87. Si veda anche Ivi, Consultore del go-verno, 228, 29 novembre 1808, Su di una rappresentanza della Deputazione degli studi di Palermo re-lativamente a un ricorso del Cav. Cregorio Speciale, cc. s. n.

131 L’8 ottobre 1805, presso il notaio Filippo Salemi, padre Gaetano Angiolini, procuratore deiGesuiti, prende possesso della libreria, «coll’indice di n. 33 scansie, collo boffettone e 16 calamari rina-lori e chiavi e moltissimi libri in camera separata», in ASUP, 968, Volume di cautele n. 2 della RegiaLibraria dall’anno 8 agosto 1788 e 1789 a tutto 14 agosto 1810-1811, cui si rimanda per le acquisizioni del-la biblioteca, dalle donazioni del Torremuzza e Barbaraci agli acquisti.

132 L. SAMPOLO, La Regia Accademia, cit., p. 193. A proposito della carica di bibliotecariodell’Università, Giuseppe La Grutta, nell’introduzione alla ristampa del testo di Sampolo nel 1976, scri-ve: «Anche il bibliotecario aveva un peso notevole della formazione degli studenti, almeno in teoria, inpratica la sua presenza fu motivo di floridissimo commercio di opere vendute sotto banco, accurata-mente occultate e particolarmente ricercate», ivi, p. IX.

133 L. SAMPOLO, La Regia Accademia, op. cit., O. CANCILA, Storia dell’Università, op. cit.

Pochi anni dopo, nel 1804, la Compagnia di Gesù viene richiamata nei re-gni di Napoli e di Sicilia. A Palermo, vengono restituiti ai gesuiti il CollegioMassimo, il Museo di antichità e la Biblioteca regia, la cui dotazione, nel corsodi 37 anni di attività sotto la direzione di Giuseppe Sterzinger, si era arricchitagrazie alle donazioni del principe di Torremuzza, del canonico Barbaraci, suostretto collaboratore, del vicerè Caramanico e di altri, e all’acquisizione delle li-brerie dei padri Olivetani di Santa Maria del Bosco e a nuovi acquisti.L’accademia e la stamperia vengono trasferite nella Casa di San Giuseppe deipadri teatini131. Il sovrano, anche per stabilirne un controllo moderato sul go-verno, accordava loro anche le cariche di rettore, di direttore spirituale e di bi-bliotecario. Così nel 1805 Gregorio Speciale perde l’ufficio di rettore sostituitodal teatino padre Gaspare Palermo mentre a Giuseppe Sterzinger viene affida-ta la cura della nuova biblioteca dell’accademia, che può ora contare solo sulladotazione della libreria dei teatini132. Nei mesi successivi la regia Accademia vie-ne elevata al rango di Università e abilitata a conferire i quattro gradi accade-mici, il magistero delle arti, il baccellierato, la licenza e la laurea. Ancora unavolta iniziava una nuova fase nella storia dei regi pubblici studi del Regno133.

3. Come mostra il breve quadro sin qui descritto, Gregorio Speciale è unpersonaggio di rilievo nel nuovo assetto delle istituzioni educative della capitale.Alcune tracce e indizi documentari, anche se frammentari, intrecciati e messi aconfronto con il catalogo, consentono nondimeno di delineare qualche trattodella sua esperienza durante i lunghi anni di reggenza del convitto, dell’accade-mia e della stamperia. Testimonianze indirette da cui partire sono i giudizi enco-miastiaci di Domenico Scinà. Nel Prospetto sottolinea più volte l’importanza del-la scuola di Monreale nel formare maestri e precettori come il nostro Speciale.

Lo Speciale poi, che di gusto era delicato, e di difficile contentatura, contribuì nonpoco al miglioramento delle pubbliche scuole, regolando la real tipografia. Poiché ripro-dusse colle stampe molti de’ classici, corretta recando la loro lezione, e con annotazioni il-lustrandoli, che l’intelligenza ne aiutano, e mandò fuori più scrittori del Cinquecento, chei classici imitando, tesoro sono di frasi e di parole ornate, nitide e pulite134.

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135 Gregorio Speciale, cit.136 V. TROMBETTA, L’editoria a Napoli nel decennio francese. Produzione libraria e stampa periodica

tra Stato e imprenditoria privata (1806-1815), Milano 2011.137 ASPa, CPI, 12, 9 settembre 1808, Rappresentanza della Generale Deputazione degli studi, cc.

94-104 e cc. 105-107.138 ASPa, CPI, 13, 27 settembre 1808, cc. 1r-2r. Vengono chiamati a far parte della Giunta, il ca-

nonico Gian Agostino De Cosmi, il canonico Rosario Gregorio sostituito nel 1809 dal canonico PaoloFilippone, Jacob Joseph von Haus e il comandante Giuseppe Saverio Poli. A presiederla l’arcivescovodi Eraclea, Alfonso Airoldi. Nel 1810, alla morte di De Cosmi, la Giunta e la Deputazione vengono uni-ficate in un unico corpo.

E naturalmente del suo biografo.

Provvide il Collegio di rinomati professori, introdusse nuovi metodi di studi, on-de le scuole di quel liceo presero quella rinomanza che non ebbe certamente l’ugualeSicilia tutta e il sovrano lo decorò dell’Ordine Costantiniano di S. Giorgio e non du-bitò in seguito di nominarlo primo rettore della novella Università di Palermo.Affidatagli la direzione delle tipografia reale pose ogni suo studio non solo a promuo-verla di nitidi ed eleganti caratteri da lui fatti a bella apposta venire da Parma dal cele-bre Bodoni e di oltremonte, ma si assunse altresì la noiosa impresa di correggere collamassima attenzione la produzione di essa da tutti gli errori che per l’innanzi la detur-pavano. Profondamente versato sin dai suoi primi anni nello studio dei classici scritto-ri, così greci come latini, di cui sapea ammirare le bellezze e scegliere le idee più subli-mi, si diede con tutto l’ardor del suo animo a scegliere, interpretare e con dotte noteillustrare i migliori passi di Tito Livio e Marco Tullio, che egli con nome soppresso pub-blicò in vantaggio dei suoi nobili allievi l’anno 1785 che hanno ottenuto il pubblico ap-plauso. Né contento di questa sua prima fatiga volle anche illustrare tutti gli autori clas-sici, latini, ricevuti dai dotti collo stesso successo. Fede della loro utilità ne fanno leripetute edizioni e la sollecita cura della Suprema Deputazione degli Studi nell’intro-durne l’uso in tutte le scuole del nostro Regno. Parecchie altre opere a beneficio dellagioventù egli raccolse per istillare nei teneri petti i germi dell’onestà e della virtù chetroppo sarebbe il riportare135.

Gli elogi di Scinà e di Beritelli servono in qualche modo a circoscrivereambiti e attività di Gregorio Speciale ma vanno contestualizzati e approfonditi.Nel 1808 il sovrano, in fuga una seconda volta dalla Napoli napoleonica e re-sidente con la corte in Sicilia, in coincidenza e analogia con le riforme murat-tiane dell’istruzione pubblica e dell’editoria di Stato nel Regno di Napoli136,«inteso al perfezionamento dell’istruzione e costumazione pubblica», richie-de, per via della Segreteria di Stato, agli Affari ecclesiastici, alla Deputazionedegli studi un rapporto su «quali siano le incombenze a lei affidate, in che sta-to siano attualmente le cose, quali i difetti che possono esservi e per ultimoquali i rimedi per occorrere agli abusi introdotti e i disordini che nascono».La risposta e i suggerimenti della Deputazione furono discordi. AlfonsoAiroldi, uno dei deputati, non le sottoscrisse interamente137. Si istituisce per-tanto una Giunta «per la riforma di ciascuna delle opere aggregateall’Università o che ad essa appartengono»138. Al contempo, si sollecitano ana-loghi rapporti e pareri ai responsabili degli stabilimenti dipendenti dalla

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139 ASPa, Consultore del governo, 228, 24 agosto 1808, cc. s n. e CPI, 12, cc. 113-120.140 Riguardo ai locali Speciale non proponeva grandi modifiche, anzi la stamperia poteva «restare

ove si trova e solamente destinarvisi altre sei camere colla corrispondente porzione del corridore del-l’ampissimo edificio della Casa di San Giuseppe, le quali non sono affatto necessarie né servibili allescuole dell’Università. Ivi potrebbero collocarsi magazzini e delle stampe e delle carte, per lo che non ènecessario farsi nuove costruzioni, ma semplicemente chiudersi il luogo con un muro, per il quale lespese non sarebbero che assai tenui», destinando i vecchi magazzini per i nuovi torchi e le casse dei nuo-vi caratteri, (Ivi).

141 Per l’acquisto di «altri sei torchi di caratteri, delle casse e banconi ove tali caratteri si dovrannoriporre», calcolava una spesa di 300 onze mentre per l’acquisto di nuovi caratteri (10 fogli di Great Primer,10 di English, 10 di Pica e altrettanti di Small Pica), oltre quelli commissionati a Londra per i quali lastamperia aveva già sborsato 1000 scudi, credeva sufficienti 1100 onze. Reclamava, infine, un aumentodel suo salario poichè, «per l’età sua avanzata bisognevole di altri commodi, per le fatiche accresciute eper l’incarimento de‘ prezzi de‘ generi», non era più sufficiente e lamentava la concessione, benchè pro-messa, di un alloggio che aveva goduto quando la stamperia si trovava nel Collegio Massimo, (Ivi).

142 Ivi.

Deputazione. Si chiede a Gregorio Speciale «un piano dettagliato su la nuo-va forma da darsi alla reale stamperia, tanto per il suo materiale quanto per inuovi stabilimenti da prendersi ad istanza di quella di Napoli ed altresì direla spesa necessaria per l’acquisto de’ nuovi caratteri e de’ torchi e per lo rias-setto delle camere che dovrebbero essere destinate al servizio di essa e per ri-durla atta ad adempire qualunque stampa che le verrebbe commessa».

Il direttore non entrava nel merito del governo e della cura della tipo-grafia, «giacché dovendo reggersi uniformemente a quella di Napoli, dovrà es-sa in tutto dipendere ed essere subordinata a quella Real Segreteria di Statoa cui era quella di Napoli»139. Il Piano di Gregorio Speciale riguardava inve-ce l’ampliamento dei locali140, l’acquisto di nuovi caratteri oltre quelli già com-missionati a Londra141 e la completa dipendenza economica dal Tribunale delReal Patrimonio. In quest’ultimo caso, a differenza della reale stamperia diNapoli, si sarebbe dovuto «prescrivere per legge inalterabile che questa rea-le stamperia di Palermo fosse aperta, come attualmente è, al servizio di qua-lunque particolare che volesse stampare de’ libri ed altro, il quale dovrebbepagare come si sta praticando secondo le circostanze de’ tempi e i diritti diconsumo». In modo analogo si dovevano continuare a stampare nell’offici-na reale «tutti i libri scolastici che reputerà il Direttore necessari e vantag-giosi per il servizio della regia Università, delle regie scuole di tutto il Regnoe delle scuole che chiamansi private di questa capitale, le quali tutte debbonsivalere di quei libri che sono stati prescritti e che si danno alla luce dalla rea-le stamperia»142. Il sistema delineato da Speciale, si componeva, a suo dire,di due rami, uno riguardante le stampe di reale servizio, per le quali il go-verno non avrebbe dovuto spendere le ingenti somme che invece venivanoerogate alla reale tipografia napoletana e un altro relativo «alle stampe de’particolari e de’ libri scolastici di sommo utile e guadagno alla reale stampe-ria e agli interessi reali». Il modello siciliano era a suo giudizio migliore del na-poletano perchè si apriva al mercato e poteva divenire fonte di introiti per loStato. Speciale trasmette la relazione alla Segreteria che a sua volta, all’inter-

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no della pratica abituale di negoziazione tra le diverse componenti delle am-ministrazioni, la gira alla Deputazione che cogliendone la novità, ribatte pun-to per punto alle proposte di Speciale. Esse si potevano declinare anche inquesto senso. Da quale magistrato doveva dipendere la stamperia? Chi era iltitolare del diritto di decidere e scegliere quali libri pubblicarsi e adottarsinelle scuole della capitale e del Regno? La posizione di privilegio ossia la pri-vativa di cui godeva la stamperia relativamente alle carte regie, poteva esten-dersi anche ai testi scolastici? Ma soprattutto in discussione secondo laDeputazione era la sua stessa giurisdizione. Per fronteggiare il primo punto,e cioè la proposta di sottrarre la pertinenza della stamperia alla Deputazioneper trasferirla (come si era fatto nel 1806 a Napoli) alla Segreteria di Stato(così come intendeva fare il governo) e per la parte contabile al Tribunale delReal Patrimonio (così come proponeva Speciale), i deputati tracciavano unabreve storia dello stabilimento. Istituito nel 1776, «coll’unico oggetto dellastampa delle sentenze che si proferiscono dei tribunali e magistrati con le lo-ro giustificazioni, conforme si praticava a Napoli e ciò a spese dell’AziendaGesuitica» e situato nel Collegio Massimo «con due semplici torchi e pochiordegni», essendosi in seguito «revocato l’ordine per la stampa e giustifica-zione delle sentenze restò la stamperia inutile, inoperosa e senza oggetto».Abolita la Giunta di Educazione e istituita Deputazione degli studi, si stabilì(1 agosto 1778) che «la reale stamperia dipendesse e restasse sotto la cura edamministrazione della deputazione» e si ordinò (26 marzo 1779) «che tantoil Tribunale del Real Patrimonio quanto tutti li rami della Regia Corte fosse-ro tenuti per le rispettive stampe a servirsi della real stamperia pagando il so-lito diritto». Negli anni successivi, nel 1782, «si proibì espressamente a tuttili stampatori di questa capitale e del Regno di ristampare e mettere in vendi-ta tutto ciò che si sarebbe stampato dalla real stamperia». Da ciò era abba-stanza evidente che la stamperia era «un ramo di pertinenza dell’Universitàdegli studi». Irragionevole dunque la proposta di smembrarla dallaDeputazione. Egualmente assurda era l’idea che, «la regia stamperia dove sistampano libri scolastici e di scienze venisse separata da un corpo destinatoad invigilare alla pubblica educazione, alle scienze ed alla letteratura».Insomma, concludevano i deputati in modo per niente conciliante, se non viera dubbio alcuno che «la regia stamperia dovesse interamente dipendere da-gli ordini della Maestà Vostra per via delle sue Reali Segreterie per tutte lestampe e per tutt’altro che occorresse al real servizio», ben altra vicenda erache «l’economica amministrazione, lo regolamento e la soprintendenza deb-bano darsi ad altro magistrato e non alla Deputazione». Sugli altri due pun-ti, strettamente connessi, che se accolti avrebbero concesso, secondo i depu-tati, un potere esorbitante al direttore della stamperia (e dunque allo Speciale)nel sistema educativo del Regno, si sosteneva che meritavano ponderazione,perchè, «oltre di essere pregiudizievoli al decoro e all’autorità dellaDeputazione, ponno portar de’ disturbi e delle conseguenze». La pretesa chel’università, le scuole regie e private, «non possano far uso di altri libri fuori

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143 Alle altre richieste dello Speciale i deputati rispondevano che, alla stamperia era stato già con-cesso un intero locale dell’ex Casa di San Giuseppe dove ancora dovevano trovare posto il teatro ana-tomico, il laboratorio chimico, il museo di antichità e di storia naturale, la biblioteca e una «sala per gliesperimenti fisici ed un‘altra per le pubbliche funzioni letterarie». Quanto all’acquisto di nuovi caratterisi era ancora in attesa di quelli ordinati a Londra e bisognava verificare l’effettiva necessità di nuovi ac-quisti. Rifiutavano altresì la richiesta di un aumento del salario e di un alloggio di servizio, essendo fal-so «che il direttore aveva franca l’abitazione nel Collegio ma vi soggiornava come governatore delConvitto». Più ancora si sottolineava che lo Speciale percepiva «per soldo e pensioni onze 360 l’anno,cioè onze 120 quale direttore della stamperia, onze 120 come governatore del Convitto e onze 120 co-me rettore giubilato della passata accademia de’ studi onde sembra a sufficenza provveduto e ricom-bensato», in ASPa, CPI, 12, 3 gennaio 1809, Rappresentanza della Generale Deputazione degli studi aS. M., cc. 113-120.

144 Dal 1806 al 1808 Speciale aveva diretto pure la reale stamperia volante stabilita in Calabria co-me risulta da un mandato di pagamento del regio Erario allo stesso Speciale per un importo di circa 49onze spese per il materiale tipografico che ritorna via Messina a Palermo imbarcato su una polacca del-la regia marina, (in ASPa, Real Segreteria Incartamenti, 3497, cc. s. n.).

145 Ivi, Consultore del governo, 229, 11 febbraio 1809, cc. s. n.

di quelli ch’egli stimerà doversi stampare», ne avrebbe fatto «l’arbitro e il re-golatore degli studi regi e della pubblica istruzione», spingendosi ben al dilà della sua carica che non gli dava diritto a ingerirsi «in ciò che riguarda la let-teratura e le scienze», pertinenze, si ribadiva, proprie della Deputazione.Anche l’altro argomento, «che tutte le altre scuole non soggette allaDeputazione dovessero far uso dei libri scolastici stampati nella real stampe-ria», veniva giudicato improprio perchè ne avrebbe parimenti allargato gliambiti e reso lo Speciale giudice anche dell’università di Catania, delle regiescuole di Messina e di tutti i seminari vescovili e arcivescovili dell’isola. Pertutte queste considerazioni i deputati invitavano dunque Gregorio Specialea «disimpegnar la carica di direttore della reale stamperia senza entrare in ciòche non è di sua ispezione e che può involvere il sistema letterario, la pub-blica istruzione e pregiudicar l’altrui diritti e facoltà»143.

L’insofferenza di Speciale, segnalata dalla Deputazione, si qualificavadunque come la premessa necessaria per la ridefinizione della sua funzione eper la concentrazione nelle sue mani del processo di produzione tipograficadella cultura di cui doveva farsi carico lo Stato verso le scuole siciliane. AllaDeputazione Gregorio Speciale replica duramente con una lunga rimostran-za alla Segreteria di Stato. Dopo aver esordito sottolineando «il genio sem-pre avuto alla letteratura» rassicurava il sovrano che il piano di riforma nonera finalizzato ad ampliare la sua tipografica cura, né intendeva sottrarsi allagiurisdizione della Deputazione. Al di là di queste affermazioni di principiotutto il testo mirava a rivendicare il ruolo svolto a servizio dell’officina rea-le144. «Io sono stato colui a cui sembra doversi, se pur non è superbia, la sus-sistenza della reale stamperia ed il volermi scemare questa innocente gloriaè un volermi togliere quel che è mio per ogni titolo», scriveva e intendevaprovare145. Nei diciassette anni della sua direzione l’officina reale aveva rag-giunto una completa autonomia finanziaria dalla Deputazione che non ave-va erogato alcuna somma, neanche per l’acquisto dei caratteri commissiona-ti a Londra, «che furono al signor Gibbs interamente pagati di denaro proprio

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146 Nota dei libri stampati nella Reale stamperia de’ quali la Suprema Deputazione prescrive doversiservire le dette scuole sì di Palermo che del Regno. I libri sono i seguenti: Storia di Tobia, Il Galateo, GliUffici e L’Orazione a Carlo V di Giovanni della Casa, Il Catechismo di Bossuet, La Grammatica del Porretti,La Prosodia del SOAVE, Gli ammaestramenti degli antichi di Bartolomeo da S. Concordio e compendi eparti scelte dei classici latini e greci (Cicerone, Eutropio, Nepote, Ovidio, Orazio, Virgilio, Tito Livio,Catullo). Si veda avanti.

147 Per importo delle stampe fatte per la Real Segreteria di Guerra e Marina e per i generi acqui-stati per servizio della tipografia regia venivano erogate a Gregorio Speciale dal ramo politico circa 120onze ad ogni semestre in ASPa, Real Segreteria Incartamenti, 3497, Mandati di pagamento del 5 otto-bre e del 25 maggio 1808, cc. s. n.

148 Segretario dell’Accademia Ercolanea, socio di numerose accademie italiane e europee, epigra-fista e antiquario, storiografo regio e bibliotecario del re, Francesco Daniele viene incaricato nel 1807 didirigere la reale stamperia, cfr. V. TOMBETTA, L’editoria a Napoli, cit. pp. 140-187.

della reale stamperia». Ma soprattutto, «che privativa? Che usurpata giuri-sdizione? Che direzione degli affari letterari?» La proposta di estendere laprivativa di stampa dei testi scolastici da accordarsi alla stamperia per tuttigli istituti scolastici dell’isola, in aggiunta al privilegio detenuto in tal senso giàper Palermo e al monopolio sopra tutte le committenze del governo, degliuffici pubblici e delle magistrature siciliane (carte, dispacci, circolari, bandi,avvisi pubblici, ecc.), così come la richiesta di continuare ad aprire la stam-peria ai privati, serviva a rilanciare la tipografia regia, ad allargare il mercatoe a ridurre gli spazi sempre più ampi dell’editoria privata concentrando lecommesse ufficiali e scolastiche su un unico polo tipografico di Stato. E nonera una novità o un abuso. Lo dimostrava la pubblicazione, a cura della stes-sa Deputazione, nel 1806 dei Regolamenti per le scuole private di questa capi-tale e delle Istruzioni generali per le scuole private del Regno, nei quali si pre-scrivevano, «come una legge», i libri da adottarsi nelle scuole di Palermo edel Regno, libri tutti impressi dalla regia stamperia dal 1781 al 1807 e curatie annotati dallo stesso Speciale, come poteva evincersi dalla nota di tali libriallegata al memoriale146. Il Piano dunque non aveva altra finalità che garanti-re alla stamperia le risorse economiche necessarie a continuarne l’attività an-zi a permettere all’Erario introiti certi. Le novità proposte erano dovute allecircostanze dei tempi. Nel passato infatti grazie alla sua onoratezza Specialeera riuscito «a provvedere di caratteri la reale stamperia dal celebre Fatta diVenezia» e di carta da Giuseppe Consiglio di Vietri, pagando entrambi a pic-cole soluzioni, ma ora, che i lavori per i tribunali e i magistrati erano aumen-tati a dismisura e che i mercanti non si accontentavano più «di cambiali pa-gabili a un tempo determinato», non era più possibile affrontare le spese cheammontavano a circa 600 onze ad ogni semestre147. A conclusione Speciale ri-badiva che il suo progetto di riforma andava in tutt’altra direzione rispettoall’accusa mossagli di voler esercitare una privativa dispotica.

La corrispondenza che abbiamo esaminato merita di aggiungere qualcheparola sul protezionismo regio nei confronti della tipografia. Va notato che an-che a Napoli, tra il 1807 e il 1809, il direttore della stamperia reale, FrancescoDaniele, collega, amico e corrispondente di Gregorio Speciale, proponevapiani di risanamento e nuove regole e manifestava la sua contrarietà per le

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149 Sulle istanze del Bentivegna (o Bentivenga) che aveva avuto all’avvio della stamperia un ruoloimportante come consulente ma che, come impressore del Senato cittadino, (e anche del seminario mon-realese) non intendeva rinunciare ai lavori tipografici che sinora gli erano stati commissionati dagli uf-fici pubblici, si rimanda a R. LENTINI, Typis Regis, cit.

150 Nel 1781 il tribunale del Real Patrimonio, in seguito all’ordine sovrano che «tutte le stampe ri-guardanti cespiti della Real Azienda si facessero nella stamperia regia», chiedeva come regolarsi, aven-do già disposto che le polizze d’armi chieste dal consultore Simonetti (in numero di 32) si stampasserocome di consueto nella stamperia della Bolla della Crociata, «come luogo chiuso e segreto, visitato mat-tina e giorno da due soprintendenti e sommamente opportuno per essere custodito sotto chiave il ca-rattere dell’impressione, gli stampatori e le stampe, e non nella stamperia regia perchè inopportuna perl’interessi reali». Il vicerè Caramanico approvava la decisione del tribunale non ritenendo opportunointrodurre novità, ma solo relativamente alle polizze d’armi, in ASPa, CPI, 92, Biglietto del vicerèCaramanico alla deputazione.

151 7 giugno 1793, Biglietto del vicerè Caramanico alla deputazione. Il documento mostra tutta l’am-biguità connessa al governo della libertà di stampa. Nel concedere l’eccezione al libraio Abbate, ilCaramanico riconfermava gli ordini precedenti (i regi dispacci del 27 aprile 1782 e del 30 settembre 1792)con i quali era stato «rinnovato il divieto a tutti gli stampatori di questa capitale e Regno di imprimere oristampare veruna delle carte, dispacci, circolari, bandi e avvisi pubblici della Regia Corte per qualsiasi ra-mo e di questo Senato e veruna disposizione e determinazione di questo governo lasciandone la privati-va alla regia stamperia tanto per imprimerle quanto per ristamparle quanto per venderle», Ivi.

152 R. LENTINI, Typis Regis, cit.153 Costituzione del Regno di Sicilia proposta dal generale straordinario parlamento del 1812 sanzio-

nata con due reali diplomi de’ 9 febbraio e 25 maggio 1813, in Palermo, dalla Reale Stamperia, 1813,Decreto per la libertà di stampa, pp. 60-65.

commesse accordate alle tipografie private, come la Simoniana, a discapitodell’officina reale148. Nel caso di Palermo, già da subito le prerogative dellastamperia, compreso il titolo stesso di reale, erano state messe in discussionedai librai-tipografi privati, come Gaetano Bentivegna149 e anche da altre stam-perie, come quella della Bolla della Crociata150, dei cui servizi si erano sinoad allora avvalsi le magistrature centrali. Più volte il Caramanico aveva do-vuto riconfermarle, così ad esempio nel 1782 e ancora nel 1792. Tuttavia l’an-no successivo, nel 1793, il vicerè, in seguito ad un reclamo dell’editore RosarioAbbate, che aveva rilevato proprio la stamperia di Gaetano Bentivegna e «laristampa di alcune regali carte» e ne chiedeva la vendita, ordinava «di per-mettergliene libero lo smercio con doversi però tali carte contrassegnarsi daun ufficiale della regal stamperia a fin di evitarsene le nuove ristampe». D’altraparte, a protezione della rete di attività tipografiche molto aumentata nel gi-ro di pochi decenni, «ad effetto di provvedersi agli interessi del ceto di que-sti pubblici stampatori», dichiarava «di lasciarli nella libertà di imprimere eristampare qualunque libro ed opera, ancorchè uscita dai torchi della regalestamperia, a riserva delle suddivisate carte» cioè delle carte reali151. Ma giànel 1794, segno evidente dell’inefficacia di tale divieto, si concedeva ai tipo-grafi privati la facoltà di ristampare le carte reali, previa l’autorizzazione delgoverno, restando alla stamperia reale la prima impressione152.

Spazio di manovra che l’introduzione della libertà di stampa, in seguitoalla Costituzione del 1812153, avrebbe ulteriormente ridotto come faceva no-tare il nostro Speciale che, pochi mesi dopo, reclamava alla Segreteria di Statoe alla Deputazione il diritto «che ha goduto sempre la real stamperia, in for-

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154 ASPa, CPI, 13, 4 ottobre 1814, Deputazione alla Segreteria di Stato, cc. 81v-83r.155 Ivi, 16, cc. s. n.156 Ivi, 28, cc. s. n.157 Su ciò, R. LENTINI, Typis Regis, cit.158 Per un primo orientamento sul Regno di Napoli si rimanda a A. M. RAO (a cura di), Editoria e

cultura a Napoli nel XVIII secolo, Napoli 1998.

za di replicati real dispacci, di stamparsi in essa le carte tutte riguardanti ilgoverno e i tribunali ed ogni altro magistrato». Gli si dava perciò incarico diprodurre i documenti giustificativi della prerogativa. Il dossier presentato al-l’esame del governo una prima volta, il 13 gennaio 1813, in mancanza di ri-sposta, viene reiterato il 4 ottobre 1814. Ora era la stessa Deputazione a fareproprie le istanze di Speciale e a rilevare (con una licenza interpretativa) chegli articoli della Costituzione sulla libertà di stampa riguardavano ed eranodiretti «solamente ai particolari ai quali è lecito far stampare le loro opereove lor piacesse ma non giammai alli Regali Segreterie, Magistrati e Tribunali».D’altro canto, «tutto ciò che si stampa a spese della Nazione imprimer si deb-ba nella reale stamperia. Ciò è conforme alla sudetta Costituzione, essendoche Vostra Maestà, a cui appartiene il potere esecutivo, ha tutto il diritto di pro-mulgare al popolo tutti gli atti dello stato e del governo, ciocchè gli dà il privi-legio esclusivo di far imprimere nella sua propria stamperia, o in quella a cuine abbia conceduto il privilegio, tutti gli atti del Parlamento, tutti i proclami etutti gli ordini del Consiglio». Infine, era necessario considerare che, solamen-te nella tipografia regia si poteva assicurare quel riserbo e segretezza necessa-ria prima della promulgazione di un atto sovrano e ufficiale e altresì garantire«l’esattezza della stampa vegliando attentamente il direttore della medesimaad una accurata correzione». Lo dimostrava a sufficienza quanto era accadutonell’occasione della ristampa, ad opera di un tipografo privato, di carte del go-verno e delle magistrature piene «di molti errori in modo che il principe vica-rio generale con pubblico editto bisognò ordinare a tutti i magistrati e ad ognialtra autorità di riconoscere solamente per legali e autentici gli atti suddettistampati nella reale stamperia»154. A seguito delle dette rimostranze un regiodispaccio del 18 ottobre 1814 ribadiva la privativa. Ma ancora nel 1817Gregorio Speciale segnalava al sovrano che per l’amore del guadagno, la malafede e l’impudenza delle particolari stamperie della città di Palermo i decretireali venivano trasgrediti155. Uguale denuncia veniva inoltrata per i libri dida-scalici nel 1819156. Nonostante le ripetute conferme da parte del governo a di-fesa dell’officina reale la liberalizzazione del mercato e del lavoro, ma, più an-cora, una grave crisi finanziaria ridurranno nei decenni seguenti l’attività dellostabilimento regio157.

Le vicende della regia stamperia qui brevemente richiamate lasciano in-travedere aspetti più delicati e complessi, come quelli della libertà di stampae della censura, che vanno studiati all’interno del più ampio quadro dell’e-conomia e della politica del libro nei regni di Napoli e di Sicilia tra la fine delSettecento e il periodo post-napoleonico158.

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159 F. SCADUTO, Censura della stampa negli ex Regni di Sicilia e di Napoli, Palermo 1886. Sulla cen-sura nel Settecento, si veda L. BRAIDA, Il commercio delle idee, op. cit.; S. LANDI, Il governo delle opi-nioni. Censura e formazione del consenso nella Toscana del Settecento, Bologna 2000 e E. TORTAROLO,L’invenzione della libertà di stampa. Censura e scrittori nel Settecento, Roma 2011

160 Nel 1795, anno della congiura di Francesco Paolo di Blasi, mentre la Giunta di Stato processavae condannava ogni sospetto di giacobinismo, l’arcivescovo di Palermo e Monreale e presidente del Regno,Filippo Lopez y Royo, dava alle stampe un bando, che riprendeva un dispaccio del 18 dicembre 1756 (ilquale a sua volta rinnovava una prammatica del 1660), «sull’esame dei libri che vanno ad imprimersinon mancando tavolta chi empiamente volesse offendere e rovesciare con perniciosi insegnamenti leSacre Leggi e i doveri dell’Uomo, del Cittadino, e del Cristiano». Il bando proibiva la stampa (e l’inci-sione su rame, legno ecc.) senza licenza, esame e approvazione del presidente del Tribunale della RegiaGran Corte, in ASPa, MA, II, 78, 1 agosto 1795.

161 ASPa, Consultore del Governo, 230, 15 febbraio - 11 maggio 1811, cc. s. n. I revisori regi era-no otto sotto la presidenza del delegato alle stampe Parisi, tra questi il canonico Rosario Gregorio. Siriunivano collegialmente in un‘ufficio della dogana «per fissare con il loro esame e giudizio un catalogocerto di quei libri novelli e sconosciuti che debbono proibirsi e di quelli che possono essere ammessi espacciarsi», (in Ivi, Real Segreteria Incartamenti, 3497, 18 ottobre 1808, Il delegato Parisi al regio se-greto, cc. s. n. e Ivi, 4240, 1808, Pareri del regio revisore Rosario Gregorio su manoscritti da darsi allestampe, cc. s. n.).

Il problema della responsabilità dei testi da adottare in tutte le scuole sici-liane e di lì diffondersi nella società rientrava nella più ampia strategia del go-verno per dirigere la circolazione delle idee anche attraverso l’istruzione pub-blica e quindi esercitarvi un controllo159. Ed fu un problema centrale in questianni160. Si legga a questo proposito, il parere inoltrato dal Consultore del go-verno, Giacinto Troysi, alla Segreteria di Stato e dell’Ecclesiastico in merito al-la richiesta nel 1811 della Deputazione degli studi dell’Università di Catania dipotervi stabilire una stamperia per venire incontro alle esigenze degli studen-ti. Il Troysi giudicava meritevole e necessario che in Sicilia si istituissero dellestamperie dove la gioventù poteva provvedersi dei libri scolastici consideran-do che ve ne erano «pochissimi venuti da esteri paesi e a carissimo e straboc-chevole prezzo» (il che causava una notevole uscita di denaro dal Regno), an-cor più in una città così popolata e sede di una delle università più antiche ecelebri d’Europa. Tuttavia bisognava procedere con cautela, per non aumentare

la copia dei libri di quella nuova filosofia, dal torno di settanta anni introdotta inalcuni paesi e quindi dilatata come una peste in tutta Europa, la quale non ha altro og-getto che di atterrar la religione e il trono dei più regolari e saggi governi ambo da Diostabiliti per la salvezza e la felicità del genere umano. Filosofia quanto più empia, altret-tanto insensata, capace solamente di accrescere la depravazione del cuore e la corrutte-la dei costumi fino a trasformare gli uomini in bestie ed in fiere selvagge.

Pertanto, pur lodando la cura della Deputazione, consigliava il sovranodi «non permettere alcuna stampa o ristampa di qualunque libro se non do-po che sarà stato il libro approvato dai revisori destinati da S. M. secondo leleggi e gli usi del Regno»161.

Da lì a poco, nato il Regno delle Due Sicilie, ed estese le riforme e gli or-dinamenti della monarchia amministrativa di stampo francese/murattiano allaSicilia, la nascita nel 1817 della Commissione di Pubblica Istruzione ed

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44 Rita Loredana Foti

162 ASPa, CPI, 235, 11 settembre 1817, cc. s. n.163 N. D. EVOLA, Ricerche storiche sulla tipografia siciliana, Firenze 1940, p. 152.164 L’indagine sull’attività editoriale e letteraria (per la maggior parte inedita) di Gregorio Speciale,

oltre alle fonti prima citate si è avvalsa anche di tre repertori: Della Nicosia illustrata, cit; A. NARBONE,Bibliografia sicola sistematica o Apparato metodico alla storia letteraria della Sicilia, Palermo, 1850-1855,IV, p. 201 sgg.; Bibliografia siciliana ovvero Gran dizionario bibliografico delle opere edite e inedite, anti-che e moderne di autori siciliani o di argomento siciliano stampate in Sicilia e fuori. Opera indispensabileai cultori delle patrie cose non che ai librai ed agli amatori di libri, Palermo, 1875-1881, II, pp. 379-380.

165 A titolo di esempio delle pubblicazioni della regia stamperia, si rimanda a Catalogo de’ libriimpressi nella reale stamperia di Palermo con i prezzi stabiliti a’ settembre 1789 che si vendono nella

Educazione che sostituiva la Deputazione, avrebbe messo in pratica il proget-to di centralizzazione e normalizzazione delle università e dei collegi dell’isola,avviato e sperimentato in modo frammentario negli anni precedenti. La re-staurazione borbonica, con la sua paura della rivoluzione e l’estrema diffiden-za verso la libertà di pensiero e di associazione, cercò di assicurarsi tramite laCommissione e attraverso più rigide e capillari procedure di controllo (sui pro-fessori e maestri, sui direttori degli stabilimenti, sui programmi didattici e suilibri di testo, sui regolamenti e istruzioni) la fedeltà degli intellettuali e dei cetidirigenti. Nel rapporto inoltrato al sovrano nel settembre 1817 dal neopresi-dente della Commissione, Ignazio Migliaccio, principe di Malvagna, sul nuovopiano di istruzione pubblica, si indicavano tra l’altro, già da subito modifichenel campo della revisione (censura) dei libri e delle stampe che «si produconoe che s’immettono», reclamandone la giurisdizione alla Commissione poichèessa, «per il suo destino e per le qualità dei suoi membri sembra più di ogni al-tro magistrato fornito delle più opportune cognizioni e più animato del dovu-to zelo che la pubblica educazione non soffrisse alcun danno con l’introduzio-ne di libri osceni o contrari ai principi della sana morale e dottrina e della verapolitica». E, più prosaicamente, secondo una visione mercantilistica, tra i variespedienti per incrementare le rendite e i fondi, riprendendo la proposta diSpeciale, si proponeva «lo spaccio dei libri didascalici sostenuto dalla privati-va che escludeva l’uso di altri libri nelle scuole così pubbliche che private»162.

4. Il contesto nel quale Gregorio Speciale agì reca tracce evidenti dellescelte da lui operate nel lungo arco di un quarantennio nelle vesti di ora di go-vernatore, ora di rettore e infine di organizzatore del lavoro editoriale, spessonella molteplicità dei ruoli, avvalendosi o allargando le proprie prerogative.La letteratura coeva e non, come abbiamo accennato, è concorde nel consi-derare il periodo di direzione di Speciale (1792-1820) come il periodo aureodella reale stamperia. «Di essa, scrive Nicola Domenico Evola, ci rimangonomirabili edizioni, per scelta e varietà di caratteri, bianchezza e spessezza di car-ta, lucidità d’inchiostro. L’impostazione tipografica è perfetta, l’ornamenta-zione è curata con intendimenti veramente artistici»163. Qui importa segnala-re le opere che egli scrisse, tradusse, annotò, curò per gli studenti del Convittoe/o dell’Accademia, tacendone a volte la paternità e che furono pubblicatedalla reale stamperia164. Il confronto tra la produzione della tipografia regia165

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45Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento...

detta stamperia dal Libraio D. Nicolò Romeo, in BCRS, Misc. A. 143. 3. Il catalogo comprende 83 ti-toli (per un totale di 149 pubblicazioni nelle diverse tipologie, in pergamena, in carta bastarda fineall’olandese, in cartone e carta indiana, in carta ordinaria ecc.). Escluse le carte reali (dispacci, ordi-ni, prammatiche, avvisi che non vi sono elencati) si tratta di produzione ai fini scolastici soprattuttodi carattere scientifico-filosofico e religioso. Ma vi sono anche studi antiquari, come quelli delTorremuzza. Per una rassegna delle opere e degli autori pubblicati dalla regia stamperia, si rimandaa R. LENTINI, Typis Regis, cit.

166 Electorum ex Sulpicii Severi Sacra historia libri duo in usum Panormitane Universitatis, 8°,Panormi 1781, Typis Regiis. Anche questo è un qualunque frutto delle nostre fatiche, in CS, II, Classici.

167 Loukianou dialogoi nekron. Luciani, Dialogi mortuorum, grece cura interpretatione latina et gram-matica vocum explanatione, Panormi Typis Regiis, 8°, 1784, in CS, II, Classici.

Selecti mortuorum dialogi Greci, cum interpretatione latina et grammatica singularum vocum ex-planatione, 8°, Lutetie Parisiourum, apud Cramoisy, 1643. Libro che in parte noi abbiamo fatto in Palermoristampare conoscendo il grande utile che la Gioventù studiosa dal greco ne può ricavare, (Ivi).

168 P. Virgilii M., Georgicon lib. IV cum notis selectissimis Servii, Cerde, Pontani et aliorum opera etstudio Cornelii Schrevelii, Panormi, Typis Regiis, 1783. Frutto delle nostre fatighe, in CS, II, Classici;Publii Virgilii Maronis, Opera, 4°, Panormi Typis Regiis 1796. I caratteri sono bodoniani, la correzione èesatta fatta da noi con sommo studio e a solo oggetto di far conoscere, in CS, III, Miscellanei Quinternoquinto.

169 C. Crispi Sallustii, Borellum Catilinarium cum selectissimis Joan Minelli aliorumque doctorVirorum Comment., Panormi Typ. Regiis. 8°, 1783. Anche noi abbiamo dato in luce Sallustio colle note scel-te ad esse però abbiamo aggiunto un lessico di Antichità Romane, e degli uomini illustri di cui si fa nel te-sto menzione, il quale merita di esser lodato per vantaggio della gioventù, in in CS, II, Classici.

170 Cornelii Nepotis, Excell. Imperatorum vite cui accedunt interpretationes ad historiam et gram-maticam pertinentes Italico idiomate in usum R. Panormitane Universitatis, Panormi 1782, Typis Regiis,8°. Edizione molto opportuna per li giovanetti, da noi curata, CS, II, Classici.

171 Eutropi electorum ex romana historia cun notis italicis Gregorii Speciali, Panormi, typis regii1785, in CS.

172 ASPa, Consultore del Governo, 228, cit.173 Ma si veda anche, Nota dei libri stampati nella Reale stamperia, cit.

e il catalogo mostra i tratti salienti di una vera e propria pedagogia della lettura,che si espresse su più piani, dalla scelta di tradurre e compendiare determi-nati libri alla volontà di fornire alla gioventù studiosa suggerimenti e indica-zioni precise riguardo ai buoni e ai cattivi libri, alle buone o cattive letture. Ascorrere la produzione editoriale che in vario modo lo riguarda si scorge unatensione verso il mondo classico latino, la cultura umanistica, la teologia mo-rale e la catechesi pastorale. Vi figura anche qualche testo scientifico. Speciale,dunque si dedica alla traduzione, selezione, annotazione e correzione di inte-re opere o di passi scelti dei classici della cultura greca e romana, poeti, oratori,storici, filosofi, come Cicerone, Cesare, Orazio, Seneca, Catone, Ovidio,Sulpicio166, Terenzio, Luciano167, Tibullo, Virgilio168, Sallustio169, Nepote170,Tito Livio, Giustino, Fedro, Eutropio171. Nel memoriale inoltrato allaSegreteria di Stato a difesa del suo piano di riforma della tipografia regia,Speciale aveva rivendicato come sua l’idea di suddividere le opere classiche intanti libricini fornendoli di note filologiche, storiche, geografiche e gramma-ticali per incrementarne «lo spaccio e perchè ciò avrebbe liberato i padri del-le famiglie di provvedere i loro figlioli di altri libri, onde prendessero la co-gnizione di tutte le materie anzidette con pochi tarì e tavolta con pochigrani»172. Il catalogo attesta più volte il ruolo di Speciale173. Si propongono isuoi commenti a due raccolte di brani di Cicerone e Tito Livio.

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174 Electorum ex M. T. Cicerone liber ad usum R. Panormitane Accademie, Panormi 1781, TypisRegiis, 8°, in CS, II, Classici.

175 Electorum ex T. Livii Romana Historia liber cum notis variorum, Panormi 1783, Typis Regiis, T.II, CS, II, in Classici.

176 Jacobi Sannazarii, Acti sijnceri de partu Virginis, Panormi, 1781, vi è aggiunta la traduzione diCasaregi, Palermo, 1781, in CS, Aggiunta al Quinterno primo dei Miscellanei.

177 Da S. Concordio, Ammaestramenti degli Antichi secondo la correzione nel Del Rifiorito, che sie-gue qui appresso stampati in Palermo nella R. Stamperia, 1794. Opera da noi corretta. Carta reale, in CS,Poeti e oratori recentiori.

178 Della Casa Giovanni, Il Galateo, Palermo, 1795, dalla Real Stamperia, 8°, in CS, II, Classici.179 Boileau Depreaux Nicolas, Satires choisies avec des notes, 12°, Palermo, Stamperia reale 1785,

in CS, III, Aggiunta al Quinterno quinto dei Miscellanei.180 Sono sette le opere della scrittrice francesi presenti nel catalogo (Libri di Educazione, ad vo-

cem) cui per motivo di spazio si rimanda.181 M. Campe M., Prime idee della Religione Dialoghi tradotti dal francese ad uso degli Allievi del

Convitto Real Ferdinando, Palermo, 1794, Real Stamperia, in CS.182 Millot, Ristretto della storia Romana estratto dai suoi elementi, tradotto in italiano, 8°, Palermo,

Stamperia Reale, 1786, in CS.183 Vanni Alessandro, principe di S. Vincenzo, La Grazia, Poema di Luigi Racine trasportato dal

francese in rime italiane, Palermo, R. Stamperia, fol., 1790. Viene ristampato nel 1794. DEL VANNI,

Questa scelta fu fatta dal Cavaliere Gregorio Speciale, direttore della RealeStamperia (che forma questo catalogo dalla sua libreria), ad imitazione di quella data daOliveto ma con molta più ampiezza, imperocchè in essa si ebbe per oggetto di dare allagioventù un corso di educazione colle parole di Cicerone. Le note che vi sono aggiuntefurono cavate dai più dotti interpreti. Indicibile poi fu la fatica impiegata nel lessico, nelquale si è dato conto degli uomini celebri, di cui si fa menzione in questi pezzi di Cicerone,rapportando di essi quel che l’autore in tutte le varie sue opere ne dice colle stesse di luiparole. Di tutti i luoghi e di tutti i punti di antichità romana di cui si fa menzione se neha data una ampia notizia, talchè a buona ragione può intitolarsi Lexicon geographium,filologicum et antiquitatum romanorum174.

Questa scelta è una di quelle tante opere che il pubblico deve alle cure incessan-ti fatte in pro della gioventù studiosa dal Cavaliere Gregorio Speciale. In essa vi sonoraccolti i prezzi più celebri di T. Livio, e particolarmente quelli in cui trattasi dellaSicilia. La prefazione che la precede è ben necessario che si legga e si rilegga da que-sti miserabili ignorantelli, i quali con somma loro vergogna parlano tanto scioccamentein disprezzo della lingua latina senza saper quel che dicono. Le note poi sono raccol-te dai più nobili commentatori. Quelle che portano in fine la lettera A, che indicaAnonimi, sono dell’editore175.

Un importante contributo diede alla ristampa e traduzione di testi dellaletteratura latina e italiana del Cinquecento da Iacopo Sannazzaro (con la tra-duzione del Casaregi)176, a Pietro Bembo, Girolamo Vida, da Bartolomeo daS. Concordio177, a Benedetto Menzini e Girolamo della Casa178. E di quellafrancese da Nicolas Boileau179 alla scrittrice Jeanne Marie Leprince deBeaumont180, dal Campe181, al Millot182 e ad altri ancora. Va segnalata la cu-ra della stampa della traduzione italiana della Grâce di Louis Racine fatta daAlessandro Vanni principe di S. Vincenzo, cultore delle belle lettere e mece-nate, cui si deve, tra gli altri, la fondazione delle biblioteca del Senato183. Nellanota alla raccolta delle opere del Racine, Speciale scrive:

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SPECIALE cura anche la stampa dei Sonetti, Palermo, Real Stamperia, 1795. duplic., in CS, I, SicilianiQuinterno primo.

184 Racine Louis, Oeuvres diverses, T. VI, 12°, Paris chez De Saint 1751, in CS, II, Filosofi.185 Castelli Gabrielis L., Sicilie et objacentium insularum veterum inscriptionum nova collectio, pro-

legomenis et notis illustrata, Panormi, apud Bentivenga, 1769 e Idem opus, iterum emendationibus, etauctariis evulgata, Panormi, Typis Regiis, 1785, in CS, II, Antiquari. Per le altre opere del Torremuzza pre-senti nel catalogo vi si rimanda.

186 In CS, I, Libri di Educazione.187 Elementi di lingua greca, divisi in tre parti ad uso delle scuole nostrali, Palermo Reale Stamperia,

1784 e 1789.188 Avvertimenti grammaticali per la lingua italiana riveduti, corretti, ed cresciuti a‘ quali si sono pre-

messe le declinazioni de‘ verbi regolari, e irregolari di Benedetto Buommattei ad uso de‘ nobili allievi delConvitto Real Ferdinando, Palermo, dalla Stamperia Reale, 1786.

189 Elementi di geografia. Seconda edizione corretta ed aumentata, con una breve cognizione della sfe-ra, Palermo, Reale Stamperia 1784.

190 Lettere volgari di diversi nobilissimi uomini e eccellentissimi ingegni scritte in diverse materie,Palermo, Reale Stamperia 1794.

In questa raccolta si contengono molte cose eccellenti e tra le altre il Poema soprala Religione sommamente lodato dagli intendenti e quello anche della Grazia il quale fuda Alessandro Vanni Principe di S. Vincenzo nostro amico palermitano tradotto eccel-lentemente in italiano e dato per nostra cura e studio alla luce. Vedete in esso quel chevi abbiamo notato. Riguardo a tutti gli altri opuscoli che in questa raccolta si contengo-no, può in generale dirsi che sono tutte cose eccellenti184.

Il catalogo documenta anche la cura della ristampa dell’opera del prin-cipe di Torremuzza, da individuare, assieme al Testa, quale «suo grande ami-co e protettore». Della Sicilie et objacentium insularum veterum inscriptio-num nova collectio (che possiede anche nella prima edizione del 1769) annota:

Eccellente ed immortale opera nella quale in questa seconda edizione molta io eb-bi gran parte, essendo stata tutta nella stampa da me corretta può dirsi esente di errori.L’autore mio grande amico e protettore merita da me ogni ossequio mentre avrò vita185.

Speciale compone nel 1784 l’opera Nuovo trattato della Sfera cui annota:«avendolo passato sotto la correzione del celeberrimo P. D. Giuseppe Piazzilettore di astrologia nell’Università di Palermo, riscrissi con la sua approva-zione, la quale come cosa preziosa originale, si è unita in fine del libro»186.Scrive e cura, tra l’altro, ad uso dei nobili allievi del Convitto Real Ferdinandogli Elementi di lingua greca187, gli Avvertimenti grammaticali per la lingua ita-liana188, gli Elementi di geografia189. Ristampa le Lettere volgari di diversi no-bilissimi uomini e eccellentissimi ingegni già edite da Manuzio190. A richiestadella famiglia reale pubblica il Messale romano in quattro piccoli volumi ta-scabili. E infine ad alimento della pietà cristiana scrive e pubblica, sempre peri tipi della regia stamperia tra il 1784 e il 1798, un nutrito numero di tratta-telli pastorali, molto simili a quelli pubblicati a Monreale da Francesco Testa,dalla Guida del cristiano negli esercizj di pietà alle Istruzioni sopra la quaresi-ma e i digiuni prescritti dalla Chiesa, alle Istruzioni sopra il sacramento del bat-tesimo, della penitenza e altri ancora.

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191 L’attività di copiatura era un fenomeno in ascesa in questi anni e costituiva una modalità previ-sta anche nella biblioteca comunale di Palermo tra i compiti del custode amanuense il quale, sotto la di-rezione dal vice bibliotecario, aveva, tra l’altro, il compito eseguire la copie dei manoscritti più impor-tanti che nel tempo si erano resi illegibili, cfr., Regolamenti della Biblioteca pubblica del Comune diPalermo, cit., pp. 27-30.

192 Vita di donna Olimpia Maidalchini che governò la chiesa, durante il ponteficato d‘Innocentio X,cioè doppo l’anno 1644, sino all’anno 1655. Scritta dall’abbate Gualdi, Cosmopoli (ma Ginevra), appres-so Eugenio Migani, 1666, in CS, III, Libri di particolare rarità. Manoscritti.

193 Anacreonte, tradotto in lingua italiana da D. Mariano Valguarnera, nobile palermitano, scritto disua propria mano. Questa copia è stata fatta sopra un manoscritto della Libreria del Senato di Palermo, ed in es-sa non solo da me si è osservata la stessa ortografia, ma vi si sono conservate anche le cancellature. Le pagine cor-rispondono al manoscritto. Noi dopo di aver con tanta cura questa copia la diedimo alle stampe l’anno 1795 inPalermo nella Real Stamperia e curammo fornirla di note, in CS, III, Libri di particolare rarità. Manoscritti.

194 Sul museo, medagliere e libreria, si veda Lettera intorno al Museo e alla Biblioteca Astutiana, osia del signor Antonino Astuto barone di Forgione, scritta al priore D. Salvatore Maria di Blasi casinese,

5. Ai suoi più specifici interessi filologici e collezionistici vanno invece ri-portati i lavori di trascrizione di manoscritti e di postillatore di libri. Come mol-ti eruditi e filologi italiani, Gregorio Speciale si dedica all’attività di copiaturae trasmissione di codici. Accanto alle transazioni commerciali riferite all’ac-quisto e alla vendita di libri rari e manoscritti, si era intensificata a fineSettecento, a Palermo e nell’isola, nell’ambito dell’antiquaria scientificamentefondata e sollecitata dal collezionismo, la tradizionale pratica umanistica di ri-produzione e collazione di codici esistenti nelle biblioteche private e pubbli-che191. Anche da questo punto di vista, il catalogo è una fonte interessante chedà conto delle operazioni di copia e trascrizione di interi manoscritti, eseguiteda Speciale e caratterizzate dalla volontà di offrire un esemplare quanto piùpossibile fedele all’originale persino nella strutturazione della pagina, nell’e-ventuale alternanza di inchiostri e nella grafia tanto da sembrare, come lui stes-so tiene a sottolineare, dipinti. È il caso della Vita di Donna Olimpia Maidalchiniscritta dall’abate Gualdi (pseudonimo di Gregorio Leti) e pubblicata a Ginevranel 1666, che Gregorio Speciale copia da un manoscritto della libreria delSenato di Palermo, osservandone «la stessa ortografia» e mantenendone «lecancellature». In tal modo, scrive «questa nostra copia essendo mancato dallaLibreria del Senato l’originale, come si dice può ben stare in luogo di esso, es-sendo stata fatta con tanta esattezza che può dirsi dipinta sopra di quello».Dotandola di note e, pur definendo l’opera «menzogne e favole d’un cervellomalcontento», Speciale pubblica nel 1795 questa sua «traduzione» nella stam-peria regia192. Altro codice integralmente riprodotto è l’Anacreonte «scritto dipropria mano da Mariano Valguarnera nobile palermitano», proveniente an-ch’esso dalla libreria del Senato e ristampato con apparato di note nel 1795193.

Così avviene anche per due preziosi codici che il nostro Speciale, da bi-bliofilo sensibile e amateur di rarità qual era, ma sopratutto da cultore della let-teratura del XV secolo e in particolare dei poeti siciliani, riproduce dagli origi-nali provenienti dalla biblioteca di Antonino Astuto, barone di Forgione(1742-1822), noto numismatico, antiquario e collezionista, che a Noto avevarealizzato un museo di antichità e una cospicua biblioteca194. Il primo è una lau-

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dal signor Francesco La Ciura col de‘ manoscritti di essa Biblioteca in «Nuova raccolta di opuscoli sicilia-ni», VII, (1795), pp. 287-32.

195 JOANNIS NASONIS, siculi Panhormis, De Spectacolis a Panhormitanis in Aragonensi Regis Laudem,editis Barchinonia in fidem ejus recepta depictum ex originali, impressum Typis absque loco et anno,quod servatur Neti in Bibliotheca Antonini Astuti, Baronis Fargionis, in CS, III, Libri di particolare ra-rità. Manoscritti.

196 Cfr. A. TRAMONTANA, Giovanni Marrasio, in «Dizionario Biografico degli Italiani», 120, (2008),e soprattutto, G. RESTA, I. Marrasius, Angelinetum et Carmina varia, Palermo 1976.

197 In CS, III, Libri di particolare rarità. Manoscritti.198 Ringrazio la responsabile della Biblioteca Comunale di Nicosia per la cortesia e la disponibilità

alla consultazione del Fondo Speciale.199 I libri annotati, postillati e autografati godono di grande interesse presso bibliofili e biblioteca-

ri sin dai tempi dell’Umanesimo. Tra fine Settecento e primi decenni del secolo successivo essi acqui-

de di Giovanni Nasone da Corleone, maestro di retorica e grammatica a Palermoa metà Quattrocento. Di essa Speciale scrive: «questo poemetto è cosa rarissima,né è a nostra cognizione, che ve ne sia un altro corpo presso alcuna biblioteca oalcun letterato, noi ci siamo presa la fatica di copiarlo di nostro carattere con-servando l’ortografia e per quanto si è potuto la forma dei caratteri stampati»195.L’altro esemplare merita qualche riga in più. La sua storia, più di quella degli al-tri, è un buon esempio delle molteplici modalità di circolazione e uso dei libri chesi vendono e si comprano, si copiano e postillano e la fitta trama di tempi, luo-ghi e uomini che ne segnano il possesso e la lettura. Si tratta della copia di uncanzoniere amoroso, l’Angelinetum, del medico e poeta di corte, GiovanniMarrasio, nato a Noto agli inizi del Quattrocento e morto a Caltanissetta nel1452 circa, dopo diversi soggiorni nelle maggiori città e corti italiane, da Sienaa Napoli alla corte aragonese, dove ebbe modo di stringere amicizia con i mag-giori umanisti dell’epoca da Francesco Pontano a Maffeo Vegio, a LeonardoBruni, da Antonio Beccadelli detto il Panormita all’Aurispa a Silvio EneaPiccolomini (futuro papa Pio II)196. Proprio alla famiglia di quest’ultimo ap-partenne l’Angela cantata con toni erotico-elegiaci dal Marrasio nel suoAngelinetum, costituito da sette elegie incorniciate da una dedica e un congedoa Leonardo Bruni e destinato a uno straordinario successo. In seguito Marrasiolegò all’Angelinetum, come una sorta di paratesto, carmi di altri autori dedicatiad Angela Piccolomini e a lui indirizzati, come un’elegia di Maffeo Vegio, un di-scorso in prosa di Leonardo Aretino (cioè Bruni), un’epistola prefatoria di CarloMarsuppini alla sua traduzione in versi della Batracomyomachia pseudomerica.Della raccolta manoscritta del Marrasio, che figura nel catalogo con il titoloAngelinetum ad Leonardum Aretinum, cui accedunt multa aliorum poetarum car-mina et precipue ipsius Aretini Leonardi et alterius Aretini Caroli, Speciale an-nota: «questo codice da noi di proprio carattere copiato o per meglio dir dipin-to è di sommo pregio. Noi ne abbiamo dato distinto conto avanti al frontispizioe sarebbe importuno copiar tutto qui, chi se ne vuole acquistar cognizione lolegga»197. Il rimando al frontespizio dell’opera si è rivelata un’indicazione pre-ziosa. In seguito a un’indagine svolta presso la Biblioteca Comunale di Nicosia198

è emerso che Speciale aveva postillato la maggior parte dei suoi libri199. Le no-

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stano, come nuovo oggetto da collezionare, assieme al valore letterario, anche un importante valore dimercato. Per la pratica di apporre al libro un segno di possesso e sull’importanza di questa traccia perla ricostruzione della memoria libraria, si rinvia a R. M. BORRACCINI (a cura di), Dalla notitia librorumdegli inventari agli esemplari, Macerata 2009. Per una rassegna della fortuna dei libri annotati si riman-da a A. CORON, Les exemplaires annotés des bibliothéques érudites aux cabinets d‘amateurs, in Livre an-noté, «Revue de la Bibliothéque Nationale de France», 2, 1999, pp. 57-66 e in trad. ital., in Nel mondodelle postille, a cura di E. BARBIERI, Milano 2002, pp. 169-191.

200 Biblioteca Comunale di Nicosia (d‘ora in poi BCN), Ms 21, f. 1v-2r. A f. 2r. Speciale dà nella no-ta anche notizie precise e corrette sugli autori. «Di Marrasio, il cui nome fu Giovanni, si veda Mongitore,il quale però è molto povero di notizie. Nel servizio militare dell’anno 1343 in Siracusa si trova notatoNicolaus Marrasius pro [sic] onze 1.15. Fra queste poesie se ne trovano molte di Leonardo Aretino delpari drizzate al nostro Marrasio scritte e da questo varie a quello scritte. Se ne trovano alcune di CarloAretino del pari drizzate a Marrasio e di Marrasio a Carlo Aretino. Tra le altre vi è la Batrachomyomachiadi Omero tradotta in versi latini dal detto Carlo drizzata ad Marrasium Siciliensis poetarum preclarum.Non si prenda abbaglio. Leonardo e Carlo Aretino non sono padre e figlio anzi neppure parenti.Leonardo fu di cognome dei Bruni e Carlo dei Marsupini; tutti e due assai letterati. Leonardo fiorì cir-ca l’anno 1410 e morì l’anno 1443, Carlo fiorì circa nello steso tempo e morì, secondo Apostolo Zeno l’an-no 1453», Ivi.

201 Cfr. C. ICHINO ROSSI, Pietro Antonio Crevenna, in «Dizionario Biografico degli Italiani», 30,(1984); A. Serrai, Storia della bibliografia. Storia e critica della catalogazione bibliografica, a cura di G.Miggiano, Roma 1997, VII, pp. 410-425.

202 Catalogue raisonné de la collection de livres de M. Pierre Antoine Crevenna nègocians àAmsterdam, Amsterdam, 1775-1776. Nella prefazione al catalogo Crevenna aveva sentito il bisogno digiustificare la passione di un mercante per i libri. Se eguali sono, argomenta, in tutti gli uomini, idee,sensazioni e passioni, «pourquoi seroit-il interdit plutôt à un négociant qu‘à tout autre de s’instruire, descavoir, et d‘écrire?» Il Crevenna elogia i buoni libri, ed ha parole assai dure per il cattivo gusto lettera-rio dei giovani del suo tempo, nutriti di frivoli romans e di historiettes e ne disapprova le simpatie per gliempi philosophes, maestri di ateismo e di immoralità, (Ivi, pp. V-VIII).

te che corredano il catalogo, più ampie e informate, altre volte più brevi, spes-so identiche, si ritrovano difatti nelle carte di guardia degli esemplari ivi con-servati. Furono scritte da Speciale al tempo della stesura del catalogo o furonoapposte durante la lettura del libro e servirono come fonte di quello? Vi tor-neremo. Esse hanno, come quelle del catalogo, un importante valore docu-mentario e il rinvio e la comparazione tra il catalogo e l’esemplare (da ap-profondire per l’intero patrimonio librario) è stata una delle chiavi di letturadella biblioteca di Gregorio Speciale. La notizia che si ricava dalla postilla alnostro esemplare dà conto di come le strade del libro possono essere tortuose.Vi si legge che l’Angelinetum, «della Casa Marrasio passò dalla libreria diCrevenna in quella del barone Antonino Astuto, patricio di Noto, il quale nel-la vendita che di quella si fece lo comprò a gran prezzo». E più avanti, «depic-tum e ms codice membranaceo saeculi XV Bibliot. Antonini Astuti BaronisForgionis patritii Netini a Gr. Sp. anno 1796»200. Il manoscritto che Specialedice di aver ricopiato fedelmente era dunque stato posseduto da Pietro AntonioCrevenna il milanese che, grazie anche a una cospicua eredità pervenutagli dalsuocero Giacomo Filippo Bolongaro, il cui cognome aggiunse al proprio, eradivenuto ad Amsterdam un grande mercante internazionale201. Appassionato ederudito bibliofilo, impiegò ingenti somme per formare una straordinaria col-lezione libraria della quale produsse un esemplare catalogo ricco di note stori-co-bibliografiche202. Travolto da una grave crisi finanziaria venderà all’asta nel

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203 Catalogues des livres de la bibliotheque de M. Pierre Antoine Bolongario Crevenna, Amsterdam1789, voll. 1-5. Questo secondo catalogo preparato in occasione della vendita della collezione fu com-posto dal suo bibliotecario Tommaso de Ocheda (1757-1831).

204 Nel Catalogue il manoscritto è così descritto: «Marrasii Siciliensis aliorum carmina adhuc ine-dita. Ms in membranis, in 4°. Ce manuscrit nous est venu des Volpi. L’écriture en est très belle et le ca-ractére qui est rond, est fait à l’imitation de celui de l’imprimerie. Les titres à la tête de chaque piécesont en lettres capitales et en rouge», (Catalogue raisonné, cit., vol. 3, p. 267).

205 Il museo conteneva «bassorilievi, statue, busti, erme, urne cenerarie, ceppi e lapidi con iscri-zioni greche, e latine, sarcofagi, candelabri, ed are da sacrifici, vasi figurati e lucerne dalle varie foggie».Vi era anche un gabinetto di medaglie che poteva considerarsi «per uno de‘ più ricchi e compiti della no-stra isola» e «tra le scelte e numerose collezioni sicole d’Europa», (Lettera intorno al Museo e allaBiblioteca Astutiana, cit.). Sulla collezione di oggetti del museo, in parte disperso e in parte pervenutoal Museo Salinas, cfr. C. LEONARDI, Alla ricerca di un antico museo: la collezione Astuto, in «Quaderni delMuseo archeologico Regionale Antonino Salinas», 6, 2000, pp. 99-117.

206 J. VON SCHLOSSER, La letteratura artistica, Firenze 1997, p. 667 (ed. orig. Wien 1924). In Sicilianumerosi sono gli esempi di collezioni/raccolte private ed ecclesiastiche composte da sezioni antiquarie,naturalistiche e librarie anche se sembra prevalere il collezionismo antiquario su quello naturalistico.Dal museo dei padri benedettini di San Nicolò L’Arena di Catania, al Museo Salnitriano dei padri Gesuitipoi dell’Università di Palermo, dal Museo benedettino di San Martino delle Scale presso Monreale allacollezione del principe Lanza di Trabia di antichità e biblioteca a quella di Andrea Gallo a Messina.Collezionismo specialistico era invece a Palermo la raccolta di iscrizioni del Torremuzza o a Catania ilmuseo del Biscari. Su ciò G. GIARRIZZO, S. PAFUMI (a cura di), Oggetti, uomini, idee, cit.

207 Lettera intorno al Museo e alla Biblioteca Astutiana, cit.208 Ivi. Non figura tra i 67 manoscritti il poemetto di Giovanni Nasone.

1790 la sua biblioteca che, come si evince dal nuovo catalogo redatto in quel-l’occasione contava più di ottomila titoli e circa 260 manoscritti203. Tra questiultimi vi era la miscellanea di carmi Marrasii Siciliensis, manoscritto in perga-mena che il Crevenna, nella nota del suo Catalogue raisonnè, affermava di averavuto dai librai Volpi di Padova204. Molte pregiate e rare edizioni e codici delCrevenna furono acquistate da Antonino Astuto per arricchire la propria li-breria, forse nel mercato romano cui egli si rivolgeva per le sue collezioni. Ilmuseo205, il medagliere e la libreria del barone netino, espressioni di quella di-mensione di «eclettismo», che, a giudizio di Julius von Sclosser, avrebbe ca-ratterizzato la teoria e la pratica collezionista di metà Settecento206, erano notiai contemporanei. Nel 1795 Francesco La Ciura, bibliotecario dell’Astuto, scri-ve a Salvatore Maria di Blasi, che gli aveva chiesto ragguagli sulle collezioni/rac-colte del barone, soprattutto manoscritti, che la biblioteca astutiana, «destina-ta al comodo del pubblico», era composta, «come ella non ignora di rari codici,di scelte edizioni che la fanno distinguere tra le private librerie di questo Regno»e conteneva circa 3000 volumi e 360 edizioni del XV secolo. «Vi sono sparseedizioni Aldine, de’ Giunti, Stefani, Grifi, Plantini, Jenson, Vascosano, Rovillio,Oporino, Frobenio, Giolito, Valgrifio, Elzeviro, Maire, Bleau, Comino,Baskerville, Didot e Bodoni»207. Ragguardevole era poi la raccolta di mano-scritti, ben 67, provenienti da librerie private netine (quasi tutte disperse duranteil terremoto del 1693) e dal mercato antiquario. Tra gli incunaboli e manoscritti,«pervenuti dalla libreria del famoso sig. P. A. Bolongaro Crevenna», La Ciurasegnala proprio l’Angelinetum del concittadino Giovanni Marrasio208. Notiamoche, la trascrizione fatta da Speciale della raccolta di Marrasio, esemplata sul

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209 Si tratta di Batrachomyomachia, trad. Carolus Marsuppinus Aretinus. Add. Marcus ValeriusMartialis et Antipater Sidonius, Carmina, impressum Mutine per M. D. Dominicum Rocociolum MCCC-CIXXXXVIII die XX Martii. L’incunabolo di 8 fogli non numerati è inserito tra i ff- 53-54 della rac-colta. Altri esemplari si trovano in Inghilterra (Glasgow UL- Hunterian), in America (NewL) e inGermania (München BSB).

210 G. RESTA, Angelinetum, cit., p. 81.211 Antonino Astuto tra il 1781 e il 1782 corrisponde più volte con il Torremuzza. Se ne veda il car-

teggio in BCP, Qq E 136, Carteggio del principe di Torremuzza co‘ più illustri uomini italiani, francesi, te-deschi del suo tempo intorno a cose di archeologia siciliana. La corrispondenza è pubblicata in NuoveEffemeridi Siciliane, s. terza, vol. I-II, Palermo 1875.

212 Già dopo la morte dell’Astuto, nel 1822, oggetti antiquari, libri e manoscritti alimentano aPalermo il mercato privato. Nel 1840 l’erede Andrea, nonostante la richiesta di acquisto da parte deldecurionato di Noto, vende la libreria di Antonino Astuto (non è noto se vi sono anche i manoscritti) acorpo alla Biblioteca comunale di Palermo. Su ciò cfr., C. PUGLISI, Catalogo alfabetico della Bibliotecacomunale di Noto, Noto 1888. Sulla fondazione della Biblioteca Comunale di Noto, si veda la docu-mentazione in ASPa, Ministero e Segreteria di Stato presso il Luogotenente Generale, RipartimentoInterno, (d’ora in poi MSSLGI), 646, cc. s. n.

213 ASPa, Consultore del Governo, 75, Palermo, 18 marzo 1786. Nel Regno di Sicilia il Consultoredel Governo fu uno dei magistrati più coinvolti, come longa manus, nella politica giurisdizionalista enelle riforme ecclesiastiche, tra la metà del Settecento e i primi decenni del secolo successivo. I suoi pa-reri e consulte, poco studiati, costituiscono una preziosa chiave di lettura dei temi e della politica bor-bonica condotta attraverso il ristretto gruppo di uomini e giuristi, alcuni napoletani, che ne fecero par-te. Come testimonia questo documento l’opera di Giovan Luca Barberi rimaneva ancora, come lo fu nelCinquecento, un importante strumento legislativo per la rivendicazione dei diritti di regio patronato edell’autorità dello Stato sulla Chiesa.

manoscritto Volpi-Crevenna-Astuto, cui è legato un incunabolo del 1498, (latraduzione latina della Batrachomyomachia di Carlo Marsuppino con la dedicaal Marrasio, unico esemplare in Italia)209, è uno dei pochi manoscritti di unagià esigua costellazione che ha trasmesso un testo molto corretto e rappresen-ta «un momento della formazione della raccolta marrasiana»210.

Attraverso quali vie Speciale aveva acquisito i due codici? Era corri-spondente e amico di Antonino Astuto, come il principe di Torremuzza?211 Edunque li aveva avuti in prestito? Si può ipotizzare che lo stesso Astuto aves-se prestato alcuni suoi manoscritti proprio al Di Blasi, che si era mostrato co-sì interessato e che dunque fossero pervenuti alla biblioteca di San Martino?Da notare la coincidenza di date tra la Lettera del La Ciura (1795) e la copiadi Speciale (1796). Oppure erano giunti, da mano in mano, nella Libreria delSenato dove anni dopo confluirà per vendita proprio anche il resto della rac-colta di Antonino Astuto, e lì Speciale aveva avuto modo di leggerli?212 A que-sto proposito va detto che la Libreria del Senato era divenuta, già a pochi an-ni dalla sua apertura, per il consistente e pregiato corpus di manoscrittiposseduti, il luogo attorno a cui si intrecciavano pratiche di prestito e rela-zioni che connettevano studiosi e istituzioni di tutta l’isola e ovviamente del-la città di Palermo. Stretto era il rapporto con le segreterie e le magistratureregie che ricorrevano spesso alla sua documentazione nel normale disbrigodegli affari. Nel 1786 il suo bbliotecario, Tomamso Angelini, dava in presti-to al Consultore del Governo, Saverio Simonetti, «i due tomi delle Prelazie ei sei del Capibreve di Luca Barbieri per doverglieli restituire dopo che avràtermine le diligenze che su di esse deve fare»213. Ricordiamo infine, che pri-

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214 D. SCHIAVO, Lettera del dottor Domenico Schiavo palermitano drizzata in Napoli ad un suo amicoche dee stampare la vita del celebre Panormita, in «Opuscoli di autori siciliani», t. VII, 1762, pp. 224-225.

215 Coryciana (descripta per Gr. Speciale anno 1790 in fine), impressum Rome apud LudovicumVicentinum et Lautitium Perusinum, mense julio MDXXIIII, in CS, Libri di particolare rarità, III,Manoscritti.

ma del Di Blasi e di Speciale, era stato Domenico Schiavo a mostrare inte-resse verso il Marrasio, come attesta una sua lettera nella quale scrive di averricevuto dal canonico Reginaldo Sellari di Cortona, erudito, accademico estudioso di antiquaria etrusca, la trascrizione di varie composizioni del poe-ta siciliano tratte da una miscellanea manoscritta del XV da lui posseduta214.

L’attività di copista ha messo in scena gli interessi e la passione diGregorio Speciale per la lirica umanistica e dalle scelte editoriali emerge chia-ramente l’orientamento verso gli autori del Cinquecento e i poeti della curiaromana e delle corti principesche. Interessi, passione, saperi e ambiti cheSpeciale condivide con quasi contemporanei come Domenico Schiavo eSalvatore Maria di Blasi e che sono importanti per definire la sua esperienzaculturale. Questa sensibilità trova un’ulteriore conferma. Come attesta il suobiografo, «giunto all’età di quasi 80 anni, questo Nestore della nostra lette-ratura, mentre ognuno credea che in placida calma goder dovesse dell’agia-ta sua sorte, instancabile egli nel lavoro ed intento sempre ad arricchire ilpubblico delle opere di fino gusto, diede in luce Giano Vitale colto ed ele-gante poeta palermitano». Ancora una volta il nostro punto di partenza èun’opera, un corrispondente e una nota del catalogo. Nella classe Libri di par-ticolare rarità, tra i manoscritti figura la copia da lui eseguita nel 1760 della rac-colta di poesie latine Coryciana, stampata a Roma nel 1524. A margine unaspecificazione preziosa:

Questo libro è una raccolta di poesie latine dei migliori poeti di quei tempi, fattada Palladio Blossio in lode di Giano Coricio, fra le quali molte ve ne sono del nostro pa-lermitano Giano Vitale. Essa è fra noi di somma rarità, a segno che io pregai il sommo let-terato D. Francesco Daniele, mio stretto amico, il quale da Napoli mi mandò in presti-to l’originale edizione, ed io ebbi la costante pazienza di copiar tutto il volume di miocarattere conservandovi la sua ortografia. Oltre dell’ordinario piacere che io sono statosolito di avere per queste cose, mi fu di forte pungolo di trovarsi nella Coryciana moltecognizioni di Giano Vitale, nostro palermitano, le opere di cui in quel tempo io mi eroaccinto di dare alle stampe, come di fatto esattamente eseguii215.

Un impegno costante e intensamente motivato porta dunque Speciale achiedere in prestito al suo corrispondente e stretto amico, il sommo letteratonapoletano Francesco Daniele, l’originale della Coryciana, un’antologia cura-ta da Blosio Palladio che raccoglieva i carmi recitati nelle adunanze o compo-sti dai poeti vicini alla scuola/accademia aperta a partire dal 1512 a Roma dalprelato e mecenate lussemburghese Johann Goritz, Ianus Coricius, protonotaroapostolico, maestro delle suppliche di papa Leone X, suo cappellano e fami-liare e a lui dedicata. L’accademia coriciana era il luogo di culto della poesia

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216 Su Giano Coricio e Giano Vitale e sull’ambiente intellettuale romano del tempo si veda, U.MOTTA, Castiglione e il mito di Urbino. Studi sull’elaborazione del Cortegiano, Milano 2003, pp. 331-384, cui si rimanda anche per la bibliografia su Vitale, ivi, n. 63.

217 In V. AURIA, Teatro degli uomini letterati di Palermo, in BCP, ms, Qq D 19, c. 390.218 A. MONGITORE, Bibliotheca sicula, Panormi 1708, p. 305.219 Tre inni di Giano Vitale palermitano preceduti da una lettera del padre Salvatore M. Di Blasi casi-

nese allo stampatore intorno all’autore di essi, in «Opuscoli di autori siciliani», T. XIII, 1772, pp. 305-364.220 Per un elenco delle raccolte nelle quali Speciale, oltre che dalla Coryciana, trae gli scritti di

Giano Vitale si rimanda al catalogo ad vocem.221 A proposito del sermone Iani Vitalis Panormitani de nostrorum temporum invidia sermo composto

da Giano Vitale nel 1532 e dedicato al cardinale Egidio da Viterbo, manoscritto edito per la prima voltaproprio nella raccolta, Speciale afferma di averlo trovato «in un codice manoscritto della biblioteca di LuigiContareno patricio veneziano», (Iani Vitalis, Opera, cit., p. 243). La citazione è tratta da Cfr., Giano Vitaleumanista del secolo XVI del sac. Girolamo Tumminello, Palermo, Tipografia dello Statuto, 1883, p. 45.

222 Assai critico è Girolamo Tumminello nei confronti di Gregorio Speciale che giudica un com-pilatore insipiente e l’edizione da lui fatta né corretta né completa (Ivi, pp. 3-4).

223 Gregorio Speciale, cit.

neolatina e del connubio tra spiritualità e teologia cristiana e umanesimo clas-sico, tra nova religio e ars antiqua, frequentato da letterati come Pietro Bembo,Pierio Valeriano, Blosio Palladio e Giano Vitale216. Tra gli autori della Corycianavi erano anche Baldassare Castiglione, Paolo Giovio e il Marcantonio Flaminiodel Beneficio di Cristo. Giano Vitale (1485-1560), poeta e umanista palermi-tano, teologo e sacerdote, vissuto prima a Napoli e Bologna e poi Roma, fuuna delle figure più significative di questo cenacolo raccolto intorno a GianoCoricio e in contatto con il cardinale Egidio da Viterbo. Una sua biografia, ri-masta manoscritta, era stata composta da Vincenzo Auria217, un’altra daAntonino Mongitore218, e nel 1772 Salvatore Maria Di Blasi pubblicava alcu-ni suoi inni219. Speciale, come testimonia il catalogo, oltre alla trascrizione del-la Coryciana anzi proprio a partire da questo libro, rintraccia in diverse altremiscellanee e collaziona tutti gli scritti (elegie, epigrammi, panegirici, orazio-ni) di Vitale220, sia a stampa che manoscritti, pubblicandoli nel 1816 con il ti-tolo Iani Francisci Vitalis Rubimontii Panormitani Opera, cura et studio magnissumptibus ex antiquis editionibus undique conquisitis accuratissime descripta,Panormi MDCCCXVI, Typis regiis221. Assente dal catalogo della sua biblio-teca, nel 1819, come si legge da una nota dietro il frontespizio dell’opera,Speciale ne dona un’esemplare alla Biblioteca comunale di Palermo222.

Ma, a detta del suo biografo, la più importante opera letteraria diGregorio Speciale fu il catalogo della sua bibloteca.

Indice ragionato con un breve giudizioso ragguaglio di tutti gli scrittori greci, lati-ni, italiani, francesi, inglesi, tedeschi, spagnoli, indicandone di ogni opera le migliori edi-zioni. Qual prezioso tesoro contenga questa sua ultima fatiga, in cui si da’ una succinta,ma succosa nozione della bibliografia, scienza oggi per la molteplicità di libri molto ne-cessaria, ognuno abbastanza il conosce223.

6. Gregorio Speciale nei lunghi anni trascorsi a Palermo non aveva in-terrotto i rapporti con Monreale. Strettissimi furono i suoi legami con Biagio

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224 G. MILLUNZI, Storia del Seminario, cit., pp. 229-232.225 Speciale affida le opere di restauro e rilegatura dei libri alla stamperia regia, si veda a tal proposito

la documentazione contenuta in Archivio Storico Seminario Arcivescovile di Monreale, sez. III,Biblioteca, (1784-1968), vol. 3.

226 Notizie storiche di Nicosia, cit., p. 326 e Gregorio Speciale, cit.227 ASPa, notaio Gioacchino Accardi, VI, 34932, Apertura testamento di Gregorio Speciale, cc.

517-518.228 Cit. da N. ZEMON DAVIS, Il dono. Vita familiare e relazioni pubbliche nella Francia del Cinquecento,

Milano 2002, p. 62-65.

Caruso rettore del seminario che nel 1807 lo chiama a sovrintendere ai lavo-ri di restauro del materiale librario e di riattamento dei locali della bibliote-ca. La libreria donata al seminario dal suo fondatore, il cardinale LudovicoTorres II, «pregevole per l’eccellenti opere che contiene in ogni materia e perli diversi volumi stampati in pergamena», si trovava in cattivissimo stato per-chè le coperte dei volumi erano corrose dal tarlo e molti libri slegati e logorio senza coperta e le scansie «consunte e guaste dall’antichità»224. Specialecondivide l’incarico con l’amico Gioacchino Ferreri, allora presidente delReal Patrimonio e governatore dell’arcivescovato di Monreale. Furono pro-prio le istanze e i pareri indirizzati da Gregorio Speciale e dal Ferreri allaSegreteria di Stato a far ottenere al Caruso l’assegnazione di importanti som-me da destinare alla biblioteca. La Segreteria di Stato affidò allo Speciale «in-tendentissimo di bibliografia» la direzione dei lavori compresa la cura dellaredazione di un nuovo catalogo225.

Gli ultimi anni della vita dello Speciale non furono sereni, per l’insorge-re di una malattia che ne avrebbe causato la morte. «Colmo di tante bene-merenze colla Sicilia, colla religione, colla repubblica delle lettere», GregorioSpeciale morì nella sua casa palermitana a ottantadue anni il 9 febbraio1820226. Il 24 febbraio presso il regio giudice del Circondario Monte di Pietà,Giuseppe Antonio Scrofani, alla presenza del notaio Gioacchino Accardi,che aveva redatto il testamento, dell’erede e di alcuni testimoni, viene aper-to il suo testamento, steso il 20 settembre 1816, piegato a metà con sette cu-citure e sette sugelli con ostia rossa. Nel testo, molto breve, il cavaliere Specialedisponeva della propria sepoltura presso la parrocchia di S. Nicolòall’Albergheria senza pompa e nominava erede universale Giovanni La Vallee Speciale, dilettissimo nipote, incaricandolo di disporre a suo arbitrio a favoredei fratelli Lorenzo e Anna227.

E la sua biblioteca? Scientia donum Dei est, unde vendi non potest. Laconoscenza è un dono di Dio e perciò non può essere venduta, recitava unamassima medievale ereditata dal mondo greco. In seguito, nei secoli dell’etàmoderna, nemmeno la stampa e l’esplosione dell’industria tipografica an-nulla questo principio etico. In questo senso, il libro, fatto privato e collet-tivo insieme, non poteva vendersi a un prezzo esorbitante e non poteva ave-re migliore sorte di quella di essere donato228. La consuetudine delladonazione delle proprie collezioni di libri, quadri, medaglie e oggetti pre-

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229 G. Pontano, I libri delle virtù sociali, p. 231.230 Su ciò si rimanda a R. AGO, Il gusto delle cose, op. cit.231 Sui cataloghi di vendita di librerie private, cfr., Les ventes de livres et leurs catalogues, XVIIe-

XIX siécles, éd. par A. CHARON, E. PARINET, Paris 2000.232 Notizie storiche di Nicosia, cit., p. 246.233 L’atto di vendita della casa di Gregorio Speciale viene rogato a Palermo presso il notaio Filippo

Salemi (il notaio dei Gesuiti a Palermo) il 24 dicembre 1800. Tra il 1802 e il 1803 vengono erogate aGiuseppe Speciale, barone di Santa Maria La Nova e Malia e Vaccarizzo, regio segreto e proconserva-tore di Nicosia, in qualità di procuratore di Gregorio Speciale in tutto 1345 onze per l’acquisto e il riat-tamento della casa delle regie scuole di Nicosia, in ASPa, CPI, vol. 11, 18 settembre 1801, Consiglio ci-vico della città di Nicosia per l’acquisto della casa del cav. Gregorio Speciale; 21 luglio 1802, nominadel rev. Giovanni La Valle e Speciale a deputato soprintendente alla fabbrica delle regie scuole dellacittà di Nicosia, cc. s. n.

ziosi, «per l’utile e la comodità del popolo tutto», come sosteneva Pontano,era molto antica229. E molti sono in questo fine secolo i bibliofili e collezio-nisti (non solo dotti e nobili) che lasciano i propri beni per beneficio delpubblico e del corpo sociale. Se ne potrebbe fare un lungo inventario. Aqueste pratiche di liberalità si possono ricondurre molte delle bibliotechepubbliche che vengono istituite a macchia di leopardo nelle grandi comenelle piccole e medie città. Ma, benchè disdicevole, accanto al registro del do-no, e non in sua alternativa, vi era sempre stato quello della vendita legato al-la vocazione patrimoniale ed egoistica delle collezioni. Così come il posses-so di oggetti non è avulso dalla ricchezza, il libro stampato, venduto eposseduto può rientrare nei consueti meccanismi del mercato230. Le aste dilibrerie private non erano infrequenti ma più comuni erano le vendite e lecessioni a librai o mercanti, e va detto spesso sono gli stessi possessori e glieredi, liberi o meno dal vincolo dell’inalienabilità, a vendere in blocco osmembrare la collezione.

Gregorio Speciale, come Pietro Crevenna, decide da sè. Non lascia lapropria biblioteca in famiglia e non la dona ma neppure la rimette nei cir-cuiti commerciali. Piuttosto cede, secondo una regia precisa e accurata e do-po una stima che ne stabilisca il valore e renda legale la transazione, l’interaraccolta ad acquirenti pubblici/istituzionali sottraendo solo qualche libro ra-ro per donarlo agli amici più cari. È a questa forma particolare di vendita chedobbiamo la redazione del catalogo, o sarebbe meglio dire, dei cataloghi del-la sua biblioteca231.

II ALLE ORIGINI DEL CATALOGO. LA FONDAZIONE DELLA BIBLIOTECACOMUNALE DI NICOSIA (1811-1838)

1. A fine Settecento anche nella città di Nicosia si scoprono le immense-potenzialità di trasformare l’uomo attraverso l’educazione. Nel 1798, soto la di-rezione della Deputazione dei regi studi di Palermo vi si istituisceun’Accademia/liceo232, che troverà sede nel 1802 nell’ampio palazzo del cavaliereGregorio Speciale, acquistato e ristrutturato a tal fine233. Lo stesso Speciale e

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234 ASPa, CPI, 14, cc. 95v-97r.235 Ivi.236 Sullo stato della biblioteca dell’Università dopo il 1805 si veda O. CANCILA, Storia dell’Università, cit.237 ASPa, CPI, vol. 235, 11 settembre 1817, cit.238 Regolamenti della Biblioteca, cit., p. 12.239 Studio Bibliografico di Vincenzo Mortillaro, Palermo 1927, in ID. Opere di Vincenzo Mortillaro

marchese di Villarena socio di varie Accademie, Palermo 1843, (da cui si cita), pp. 61-62. Il catalogo, an-nota lo stesso Mortillaro, si conserva presso la Commissione di Pubblica Istruzione con il seguente titolo:Catalogus librorum omnium selectorum in regiae panormitanae Universitatis biblioteca existentium a V.Mortillaro publicae institutionis ac educationis magistratus iussu confectus anno MDCCCXXV, in Ivi. Labiblioteca universitaria rimasta senza nuova dotazione venne trasferita nel 1859 alla Biblioteca Comunaledi Palermo (L. SAMPOLO, La Regia Accademia, cit., p. 209).

membri del suo ramificato parentado ne erano stati i promotori. Qualche annodopo, nel 1808, la neodeputazione delle regie scuole di Nicosia, «mancando unapubblica libreria ove la studiosa gioventù possa liberamente concorrere», chie-de al presidente del tribunale del Real Patrimonio, marchese Gioacchino Ferreri,di concludere con lo Speciale anche la vendita della sua libreria convertendoviparte del denaro già destinato alla compra del palazzo234. Il Ferreri ne informala deputazione palermitana che comunica il suo parere solo nel 1811.

Ha ritardato fino adesso la Deputazione l’adempimento del sovrano comando per-ché si è lusingata di poter fare l’acquisto di sudetta libreria del Cav. Speciale per uso di que-sta Università degli Studi, la quale come sa la M. V. manca di una ben corredata libreriaper uso della studiosa gioventù, essendochè quella cospicua e ben provveduta di buoni li-bri della passata Accademia degli studi restò nel Collegio Massimo alla direzione dei PP.Gesuiti e l’altra lasciata dai Padri Teatini in questa Casa di San Giuseppe contiene pochis-simi libri e di poco conto. Le circostanze però e le condizioni ricercate dal detto Cavalierenon gli hanno permesso né gli permettono di potere far la compra della libreria, onde perrispetto alla Deputazione può il medesimo far libero uso della sua libreria235.

L’Università degli studi di Palermo progettava di acquisire la bibliotecadi Gregorio Speciale. Riconsegnata ai gesuiti la biblioteca dell’Accademia,ebbe offerta dai padri teatini la loro libreria che però, come qui si segnala,conteneva «pochissimi libri e di poco conto»236. E neanche nel periodo suc-cessivo si riuscì a incrementarne il patrimonio. Tanto che nel 1817, laCommissione di Pubblica Istruzione ed Educazione, inoltrava al governo ilprogetto di trasferire presso l’Università la biblioteca del Senato237. Forte ful’opposizione da parte del decurionato cittadino e della deputazione della li-breria che, nel memoriale inviato al sovrano, scritto da uno dei deputati, l’a-bate Domenico Scinà, metteva in risalto come «questi stabilimenti letterarilungi dal riunirsi conviene moltiplicarsi»238. Ancora nel 1824 VincenzoMortillaro, incaricato di stilare un ragionato catalogo della biblioteca, pursottolineando la presenza di un fondo di rare edizioni, scriveva che «non si èquesta sino a ora aperta a pubblico vantaggio, poiché non essendo ancora delbisognevole fornita, poco utile riuscirebbe a coloro, che frequentar la voles-sero»239. Fallita dunque la transazione con l’università palermitana, GregorioSpeciale dopo aver venduto il palazzo di famiglia, ora trasformato in sede

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58 Rita Loredana Foti

240 Archivio di Stato di Catania (d’ora in poi ASCt), Intendenza Borbonica (d’ora in poi IB), 646, c.s.n.241 L. 8 dicembre 1816, n. 565, art. 1 (Legge fondamentale del Regno delle Due Sicilie), in Collezione

delle leggi e decreti reali del Regno delle Due Sicilie, Napoli, 1822, pp. 407-409.242 Si rinvia a S. SPAGNOLETTI, Storia del Regno delle Due Sicilie, Bologna 1977.243 Per un piano complessivo della riforma amministrativa borbonica cfr. P. PETITTI, Repertorio

amministrativo sull’amministrazione del Regno delle Due Sicilie, Napoli I-VI, 1851-1859 e G. LANDI,Istituzioni di diritto pubblico del Regno delle Due Sicilie (1815-1862), vol. I, Milano 1977. Si veda ancheC. TORRISI (a cura di), Città capovalli nell’Ottocento Borbonico, Caltanissetta-Roma 1995.

244 Venivano anche ridefiniti i vecchi confini ecclesiastici su quelli delle nuove amministrazioni e isti-tuite nuove diocesi, cfr. G. BARONE, Vescovi e città: le nuove diocesi di Caltagirone e Noto (1778-1844),in C. TORRISI, a cura di, Città capovalli, cit., Nicosia diviene nel 1817 sede di diocesi.

245 M. A. COCCHIARA, Istituzioni giudiziarie e amministrazione della giustizia nella Sicilia borboni-ca, Milano 2003.

dell’Accademia degli studi, decide di dotare quest’ultima di una bibliotecatrasferendovi, dietro compenso, la propria libreria. In fondo questo gesto,più dell’altro, poteva essere considerato una forma di restituzione alla sua pa-tria e assicurargli fama imperitura e immortalità. Nel 1816 il Senato cittadi-no, «ritrovandolo come mezzo conducente a promuovere la cultura della let-teratura», decreta che «la deputazione stessa procuri di ottenere dal venditore,l’illustre concittadino Cav. Dr. Gregorio Speciale, un distinto catalogo dei li-bri con i corrispondenti prezzi»240. La storia della biblioteca comunale dellacittà di Nicosia, che da qui prende inizio, si snoda attraverso le trasforma-zioni istituzionali in corso in quegli anni in Sicilia che, pur ampiamente no-te, occorre in breve richiamare.

2. Con la nascita nel 1816 del Regno delle Due Sicilie241 si estende all’iso-la il sistema amministrativo di ispirazione francese introdotto già da Murat nel-la parte continentale del Regno. Una nuova organizzazione dell’apparato statale,a cominciare dall’articolazione territoriale e amministrativa e dal decentramentoburocatico, cancella l’antica divisione dell’isola in tre grandi aree (Val Demone,Val di Noto, Val di Mazara) e ridisegna in profondità lo spazio siciliano242. Ladivisione della Sicilia in sette Valli/provincie amministrate da sette Intendenzearticolate in ventitrè distretti, si collega con una rinnovata struttura del Comunerappresentato da un nuovo consiglio civico, il Decurionato. All’Intendente era-no affidati i comuni, gli stabilimenti pubblici (dalle scuole alle società econo-miche, alle biblioteche, agli ospedali ecc.) l’amministrazione finanziaria, l’altapolizia e in generale tutti i rami dell’amministrazione civile. Figura centrale,egli deve mediare e trasmettere le direttive dall’alto e comunicare le richiesteche provengono dal basso, istruire gli amministratori, chiarire le leggi, cono-scere i bisogni degli amministrati e provvedervi richiamando dall’autorità su-periore le analoghe disposizioni. Intendenze e Consigli provinciali, istituti d’in-termediazione quali le Sottointendenze e i Consigli distrettuali e Decurionati,costituiscono l’architettura dello Stato borbonico secondo un modello vertici-stico e gerarchico ma politicamente policentrico e il nuovo livello di comuni-cazione tra le varie realtà locali e centrali243.

La riforma amministrativa (ma anche ecclesiastica244, giudiziaria245, ecc.)

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59Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento...

246 Cfr., G. LANDI, Istituzioni di diritto pubblico, cit., pp. 281-289. Si veda anche S. AGRESTA,L’istruzione in Sicilia (1815-1860), Messina 1995.

247 Con il regio dispaccio del 2 maggio 1817 Ferdinando IV demandava alla Real Segreteria e alMinisterodi Stato degli Affari Interni «tutto ciò che riguarda l’istruzione pubblica, le case di educazione, le scienze, le bel-le arti, le scuole, le società, e le accademie corrispondenti, le biblioteche, i musei, i teatri, gli spettacoli, le festee le cerimonie pubbliche, le ricerche e gli scavi di antichità, la revisione de’ libri, la stamperia reale, ed i soccorsie gli incoraggiamenti agli studenti e ai letterati poveri e agli artisti», (Collezione delle leggi, cit., pp. 530-539).

248 Le deputazioni locali formate dal sindaco, dall’arciprete e da un decurione, avevano il compi-to di curare gli stati discussi, cioè i bilanci, degli stabilimenti letterari.

249 ASPa, CPI, vol. 235, 11 settembre 1817, cit.250 Su queste tematiche cfr. A. ROMANO, Le università siciliane a metà Ottocento: dalla politica de-

gli studi del Regno delle Due Sicilie a quella del Regno d’Italia, in Le università minori in Europa (secc.XV-XX), Convengno internazionale di studi (Alghero 30 ottobre-2 novembre 1996) a cura di G. P. BRIZZI

e J. VERGER, SOVERIA MANNELLI, pp. 443-456.251 Doc. citato in E. IACHELLO, Borbone e Stato in Sicilia: la riforma amministrativa del 1817, in ID.,

(a cura di), I Borbone di Sicilia (1734-1860), Catania 1998, p. 50.

investe pure il sistema della pubblica istruzione246. Viene così istituita (31 gen-naio 1817) la Commissione di Pubblica Istruzione ed Educazione con sede aPalermo, che alle dirette dipendenze del Ministero degli Affari Interni e dellaReal Segreteria di Stato, subentra alla Deputazione degli studj attiva dal 1778,con il compito di esercitare «la suprema direzione scientifica e morale sugli isti-tuti culturali dell’isola», e con giurisdizione su università, accademie, collegi,licei, scuole pubbliche e private (eccetto i seminari vescovili), biblioteche, mu-sei e teatri247. Ne dipendono le deputazioni agli studi locali istituite in ogni co-mune248. L’istituzione della Commissione mira a uniformare e accentrare tuttoil sistema degli studi pubblici, poichè «dappertutto vi era varietà ed opposi-zioni di metodo in tutte le scuole, disordine nell’insegnamento, arbitrio e ca-priccio nella direzione». A tal fine, bisognava riunire «in un sol corpo i diversiregolamenti in vari tempi emanati per formare un Codice di pubblica istruzio-ne ed educazione»249. L’istituzione è il coronamento culturale di un ordine po-litico animato dalla fiducia del progresso delle scienze sotto la protezione e lavigilanza della monarchia. Cuore e motore della politica degli studi, laCommissione viene a configurarsi come una struttura centralizzata, con unavolontà uniformatrice e regolatrice, che deve interfacciacciarsi, entrandonespesso in conflitto, con le Intendenze provinciali. A loro volta Intendenze eCommissione entrano in una dimensione dialettica con i governi locali250.

Nella trasformazione sopra descritta prenderanno via via forma nuoveburocrazie, nuove forme di selezione politico-culturale e di stratificazione so-ciale laddove accanto alla proprietà/censo sono i buoni studi, gli impieghi ei mestieri lodevolmente sostenuti, la condotta accorta e regolare a connotarela figura del notabile e del burocrate ottocentesco. I temi dinamici del meri-to e una precisa etica civica e culturale giustificano il riconoscimento dell’o-norabilità e della mobilità sociale. Nella circolare ministeriale del 1818, concui si annuncia ai Comuni l’attivazione delle Intendenze, il marchese Ferreri,giudica l’istruzione pubblica come «il mezzo più efficace per formare dei fun-zionari idonei e zelanti»251, per garantire la selezione sociale e culturale e la fe-

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60 Rita Loredana Foti

252 R. L. FOTI, Libri sacri e profani, op. cit.253 La cospicua documentazione su questi centri, ancora da studiare sistematicamente, si conser-

va nei fondi della Commisione di Pubblica Istruzione ed Educazione, del Ministero LuogotenenzialeRipartimento Interno e delle relative Intendenze.

254 R. L. FOTI, Libri sacri e profani, cit., pp. 216-242255 Per un confronto con la politica bibliotecaria del Regno di Napoli nel decennio francese si ri-

manda a V. TROMBETTA, L’editoria a Napoli nel decennio francese, op. cit.256 La circolare ministeriale si conserva in BCP, Cataloghi di manoscritti di biblioteche, ms 4 Qq D

62. Il manoscritto proviene dalla libreria di Agostino Gallo venduta dall’erede nel 1873 alla BibliotecaComunale di Palermo. Gallo (1790-1872) allievo e collaboratore di Domenico Scinà e dell’abate PaoloBalsamo, referendario presso il Supremo Consiglio di Cancelleria di Napoli tra il 1816 e il 1819, uffi-ciale di carico del Ministero luogotenenziale, ebbe molti incrichi e compiti che lo posero al centro del-la gestione delle biblioteche e della cultura in Sicilia. Tra l’altro redasse i regolamenti dell’Università diMessina e dell’Istituto di Incoraggiamento per l’agricoltura. Nel 1826 viene nominato deputato della

deltà dei detentori delle cariche utili allo Stato. L’ascesa di nuovi gruppi so-ciali, una maggiore mescolanza, ma anche contesa, tra élites del rango, élitesdel sapere e delle professioni e élites economiche (del censo), rinnovate idea-lità urbane nel più ampio contesto di un sensibile aumento della domanda dilettura, promuovono un crescente e diffuso interesse all’istituzione e al rin-novamento degli stabilimenti letterari. Così, sotto l’egida e il controllo del-l’autorità sovrana e della pressione delle élites locali, in una visione integratache lega strutture didattiche, istituzioni culturali ed editoria, nelle piccole emedie città dell’isola, non solo a Palermo, Catania, Messina ma anche aTrapani, a Mandanici, a Caltanissetta, a Termini, ad Agira252, a Caltagirone, aNoto, a Nicosia253, la nascita delle biblioteche pubbliche, espressione e stru-menti anch’essi dell’opzione modernizzante della monarchia borbonica, di-ventano una vera e propria questione e acquistano una straordinaria visibilitànel rinnovato spazio urbano al posto delle librerie monastiche, favorendo ilpassaggio privato/pubblico, ecclesiastico/laico, da un ordinamento e orga-nizzazione delle conoscenze ad un altro, da un sapere scientifico ad un’altro,da un sistema classificatorio ad un altro254. Mentre in modo parallelo si svi-luppano in questi decenni riflessioni intorno ai temi biblioteconomici e bi-bliografici producendo un’interessante trattatistica in relazione con il dibat-tito sviluppatosi nel primo Ottocento nel resto della penisola255. Questomodello prevale innegabilmente nella provincia che ricerca la propria iden-tità specchiandosi soprattutto in Palermo. Il richiamo a quanto realizzato nel-la capitale si osserva anche nelle direttive ministeriali in merito agli statuti ealle regole che accompagnano l’apertura o la fondazione di queste istituzio-ni culturali. È naturalmente la Biblioteca comunale di Palermo a fare scuolasotto molteplici aspetti. Palermo e la provincia procedono di pari passo.

Esempio della politica bibliotecaria, ancora da ricomporre, sono le in-dagini governative avviate dalla circolare del Ministero LuogotenenzialeInterno del 10 gennaio 1827 che, tramite la Commissione, dava la direttiva atutte le Valli di segnalare, con distinta e veridica notizia, l’esistenza di biblio-teche pubbliche e l’eventuale presenza in esse di libri di prima stampa, ma-noscritti e codici256. Provvedimenti sono indirizzati pure per la formazione

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Comunale e nel 1830 ne cura i nuovi regolamenti. Collaborò con il Giornale delle scienze lettere e arti perla Sicilia, fu uno dei redattori delle Effemeridi scientifiche e letterarie per la Sicilia. Possedeva una bi-blioteca di 10.000 volumi. Su di lui cfr. P. CITRANO, Sulla vita civile, politica e letteraria del cavaliereAgostino Gallo, Palermo 1873.

257 A Messina, la biblioteca pubblica eretta nel Collegio Carolino, adoperato per ospedale dall’e-sercito inglese, aveva subito smembramenti e dispersioni. Con la nascita dell’Intendenza era stata di-chiarata provinciale «perchè l’unica cospicua nella Valle quanto perchè trovandosi nel capoluogo si ren-de di utilità generale alla Provincia». Nel 1823 si reclamano nuovi fondi per la ristrutturazione degliedifici e per l’incremento librario, in ASPa, MSSLGI, 1822, 28 luglio 1823, Per la biblioteca provincialedella Valle Intendenza di Messina al Luogotenente generale di Sicilia, cc. s. n.

258 In seguito alla circolare del 1827, la Commissione di pubblica istruzione ed educazione incari-ca l’Intendenza di Trapani di compilare un progetto di regolamento per l’apertura al pubblico delle bi-blioteche ivi esistenti. L’Intendente Giovanni Daniele, risponde che «gli è oltremodo penoso il dover ri-scontrare con negativi rapporti la testè circolare e, convinto de’ sommi vantaggi che alla pubblicaistruzione ridonderebbero ove una biblioteca in questo capo Valle venisse ad aprirsi», mette a disposi-zione somme per l’apertura di una libreria provinciale alla cui dotazione contribuisce anche l’élite cit-tadina, dai Fardella ai Sieripepoli, che donano i loro libri. La Compagnia dei Bianchi di Trapani offre par-te dei propri locali per ospitarvi, oltre alla pubblica biblioteca anche una galleria di quadri, in ASPa,MSSLGI, 1897, 24 giugno - 30 luglio 1827, cc. s. n.

259 Il 30 luglio 1827 si redige una nota dei libri necessari a formare della libreria della Real Segreteriae Ministero di Stato presso il Luogotenente Generale. Tra gli altri, «il Dizionario dell’Alberti, le cartegeografiche di Sicilia, i Codici di amministrazione civile, il Nuovo prospetto delle scienze economichedi Gioia, le Tavole statistiche, il Dizionario di geografia, l’Atlante geografico, l’Amministrazione deiComuni, le Raccolte di sentenze del Consiglio di Stato sulle materie del contenzioso amministrativo, ilMateriale sui conflitti di attribuzione tra autorita amministrative e giudiziarie. Di tutte le più recenti edi-zioni», in ASPa, MSSLGI, 1897, cc. s. n.

260 ASPa, MSSLGI, 1897, 11 ottobre 1827, cc. s. n.261 Già nel 1760, un ordine viceregio obbligava gli stampatori a depositare una copia delle opere

stampate alla biblioteca del Senato e nel 1763 un altro invitava i notai a consigliare i testatori di donarvi li-bri rari e manoscritti. In seguito, un dispaccio reale del 1818, ripreso da una ministeriale del 1822, disporràche stampatori, editori e autori diano alla Biblioteca comunale copia di ogni libro stampato in Sicilia.

262 Se ne vedano alcuni esempi in ASPa, MSSLGI, 2279, 19 marzo 1840, cc. s. n.

delle biblioteche provinciali, come nel caso delle Intendenze di Messina257 edi Trapani258, e per gli stessi Ministeri259. Anche il Ripartimento degli AffariEcclesiastici nello stesso 1827, incarica il giudice della Regia Monarchia dispedire una circolare a tutti i superiori degli Ordini Regolari dell’isola di-sponendo che, alla morte «dei rispettivi religiosi che abbiano libri di proprio,si faccia un inventario di tali libri con depositarsi nei conventi»260. Importantifurono pure le norme relative al deposito legale di un’esemplare di tutti libristampati in Sicilia nelle biblioteche pubbliche261 (anche a quelle dei padriGesuiti) che rispondeva anche a finalità di controllo e censura del libro e intal senso veniva sottoposto a revisione della Direzione generale di Polizia edal 1836 dalla Prefettura di Polizia262.

In sintesi, se sembra che non si potesse fare a meno di biblioteche pub-bliche, la protezione governativa non venne mai meno. Per i loro finanzia-menti, per le loro sedi, per l’incremento della loro dotazione, per i loro ordi-namenti e regolamenti, per tutte le loro necessità, esse dipendono oltre chedalle municipalità dalle disposizioni ministeriali e provinciali, cui in ultimaanalisi dovranno gran parte del loro successo o insuccesso. Al di là della sot-tolineatura di ritardi, tempi lunghi, scarse disponibilità economiche e preca-

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62 Rita Loredana Foti

263 Tra i tanti casi, emblematico quello della Biblioteca comunale di Palermo. Nel 1843 un rescrit-to regio, «a ragione dei risparmi che si sono dovuti portare alle spese comunali», riduce di 500 ducati l’as-segno annuale (di 3000 ducati). Il decurionato, il consiglio distrettuale e provinciale di Palermo chiedo-no che la riduzione non intacchi la quota di 600 ducati previsti per l’acquisto di nuove opere. L’Intendenzarifiuta. In seguito a ciò, Agostino Gallo deputato amministratore della biblioteca rinuncia alla carica, «es-sendo persuaso che questo pubblico stabilimento finora fiorente (di circa ventimila volumi) non possapiù sostenersi, rimanendo pochissimo per la compra di libri, nell’acquisto successivo dei quali, sussiste lavita delle biblioteche», (in ASPa, MSSLGI, 2345, agosto 1843, cc. s. n.). Già nel 1839 Gallo aveva chie-sto al luogotenente generale di approvare la destinazione delle somme previste per la fabbrica in compradi libri ricordando che ciò aveva permesso di acquisire la sceltissima biblioteca del marchese Haus, del ge-nerale Peranna, del prof. can. Muzio, del signor Gaspare Vaccari, del barone Bivona, del signor NiccolòCirino e fornito a discretissimo costo la biblioteca dei migliori classici, di scelte edizioni, di libri di ar-cheologia e di matematica, di storia naturale e di autori di edizione bodoniana, (in ASPa, MSSLGI, 2222,5 giugno 1839, cc. s. n.). Nel 1854 i professori dell’università di Palermo, e in particolare quelli del col-legio fisico- matematico, lamentano il ritardo nell’incremento della collezione delle opere periodichescientifiche arretrate dal 1842. Nel 1859 è invece la ristrettezza dei locali, «limitati tra la casa e la chiesagesuitica» e non più sufficenti per un patrimonio di circa centomila volumi, a far reclamare nuove risor-se e un nuovo edificio, (in ASPa, CPI, 249, 20 ottobre 1859, cc. s. n.).

264 P. MOLINO, «Farsi spazio». Riflessioni sulla costruzione della biblioteca imperiale di Vienna allafine del Cinquecento, in «Quaderni Storici», 142, 1/2013, p. 120.

rie condizioni materiali263, resistenze e conflittualità comunitarie legata all’u-so e possesso delle risorse culturali, procedure burocratiche farraginose eistanze non uniformi e contraddittorie tra poteri locali e centrali, che reserocomplesso il transito dai progetti bibliotecari ideali presenti nei testi eruditio nei piani politici alle realizzazioni concrete, va segnalato che il processo dicentralizzazione del sapere entro nuovi spazi pubblici e nuove istituzioni eb-be una forte accelerazione rispetto agli anni precedenti. Se bisogna fare i con-ti con le svolte cui si è accennato, partire da considerazioni generali può na-scondere i modi, le condizioni, le forme, i tempi e le aspettative in cui questoprocesso avvenne. Se come è stato scritto, «spazializzarsi equivale in qualchemisura a localizzarsi»264, si può dire che ogni collezione libraria si adegua al-le condizioni politico-sociali e architettoniche e bibliografiche del luogo incui viene ospitata. Quali erano le competenze in sede locale dei soggetti de-putati a costruire e organizzare una biblioteca? Come venivano ordinati e ca-talogati i libri? Quali gli usi? Come venivano ripartiti gli ambienti? Gli spazidedicati alla lettura? Che ruolo giocarono nella vita culturale e sociale deiluoghi dove vennero istituite?

3. Non fu facile né immediato realizzare la traduzione della raccolta li-braria di Gregorio Speciale in un’istituzione pubblica e ancora meno garan-tirne l’accessibilità. Lo stesso proprietario dovette più volte fare ricorso al-l’amico di sempre, il ministro Gioacchino Ferreri, allora Ministro Segretariodi Stato presso il luogotenente generale Francesco I e presidente del Dipar-timento degli Affari Ecclesiastici, affinché senza ulteriori ritardi si effettuas-se «la compra della sua libreria desiderata dal pubblico di Nicosia». Così il 23gennaio 1818, Ferreri comunica alla Deputazione generale degli studi l’ordi-ne reale di stipulare il contratto di vendita, «per il prezzo che risulterà dalla

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63Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento...

265 ASPa, CPI, 17, 23 gennaio 1818, Ministero di Stato presso il Luogotenente Generale allaDeputazione Generale degli Studj, c. s. n. Pochi mesi dopo, il passaggio di consegne dalla Deputazionegenerale alla Commissione rende necessaria una nuova ministeriale di Ferreri per la conferma dell’in-carico a Stertzinger e Ferrara.

266 Archivio Notarile distrettuale di Termini, notaio Michele Maria Tamajo, vol. 44923, Documentiallegati al contratto di vendita, cc. 853-854; ASPa, CPI, 17, 30 maggio 1818, La commissione rimette alsegretario di Stato Ferreri il contratto di vendita per la reale approvazione; e ASCt, IB, 646, 10 luglio1818, L’Intendente di Catania, il duca di Sammartino, comunica alla sottoIntendenza di Nicosia, l’ap-provazione del contratto di vendita, cc. s. n.

267 Ivi; ASPa, CPI, 17, 19 ottobre 1818, Stima fatta da Domenico Marabitti e inviata al Ministerodell’Interno, cc. 49-52; ASCt, IB, 646, cc. s. n.

268 Il vicerè trattandosi della stampa «di un’opera che interessa la scienza letteraria di questo Regnocon vantaggio del pubblico» acconsentiva, dando le relative disposizioni al segreto di Palermo, per l’im-missione franca della carta e dei caratteri a nome di Emanuele Morando genovese (26 novembre 1792).Incartamento relativo in ASPa, Real Segreteria, 5291. Sulla vicenda, R. LENTINI, Typis Regis, cit. L’operaviene stampata nel 1793, Libro del Consiglio di Egitto tradotto da Giuseppe Vella cappellano del Sac.Ordine Gerosolimitano abate di S. Pancrazio Professore di Lingua Araba nella Reale Accademia di Palermo,

stima», della quale vengono incaricati padre Giuseppe Sterzinger e l’abateFrancesco Ferrara professore di storia naturale nell’ateneo palermitano265.Ma, significativamente prima dell’inizio dei lavori di stima, il 27 maggio pres-so il notaio palermitano Michele Tamajo (notaio dell’Università di Palermo)in seguito a un regio dispaccio del 27 aprile 1818, si roga il contratto di ven-dita dell’intera libreria con suo scaffale, tra il cavaliere Gregorio Speciale e ilprincipe di Malvagna, presidente della Commissione e i componenti dellastessa (marchese Tommaso Natale, cavaliere Gaspare Palermo, marcheseGiuseppe Haus, comandante Giuseppe Poli, monsignor Paolo Filipponi giu-dice della Regia Monarchia) che comprano per nome e parte del Senato diNicosia. Relativamente al prezzo si rimanda alla stima di Sterzinger e Ferrara,da pagarsi in rate di 300 onze annuali sulle somme assegnate al Senato diNicosia nello stato discusso comunale (cioè il bilancio), già approvato dalLuogotenente Generale266. Nel contratto si incarica l’architetto dell’università,Domenico Marabitti (già professore di matematica della regia Accademia dal1789) di «apprezzare lo scaffiato in cui trovasi situata la libreria»267.

Questi pochi dati mostrano in controluce che, per le modalità e le circo-stanze in cui avveniva, per le forme e i termini del contratto, per i soggetticoinvolti, la vendita della biblioteca poggiava su una solida rete relazionale.Sappiamo già della frequenza dei rapporti di Speciale con il Ferreri ma anchegli estimatori gli erano, com’è ovvio, noti provenienti dal medesimo ambien-te. Se Ferrara fu consultato come studioso esperto di argomenti scientifici,con il regio bibliotecario Sterzinger, Speciale aveva condiviso molte più espe-rienze. Colleghi e sodali, dal 1791 al 1794 avevano condotto insieme le pra-tiche per la stampa dell’arabica impostura, ossia del «Codice arabo colla tra-duzione italiana che porta il titolo di Libro del Consiglio d’Egitto», dell’abateGiuseppe Vella, inoltrando più volte al Caramanico ora richieste di denaroper l’acquisto di nuovi torchi e caratteri, ora esenzioni doganali per la cartae i caratteri provenienti da Genova268. A Sterzinger il nostro fa ricorso, in oc-

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64 Rita Loredana Foti

e Socio Nazionale della Reale Accademia delle Scienze, Belle Lettere, ed Arti di Napoli, Palermo, RealeStamperia, 1793, tomi 2.

269 ASUP, 968, Volume di cautele n. 2, cit., 1790 Nota dei libri rimessi nella libreria reale in cambiodei dupplicati venduti della libreria del fu canonico Barbaraci e di quei ricevuti della stamperia reale diNapoli, cc. s. n.

270 La questione della formazione del valore, dei prezzi, dei costi e delle stime dei beni culturali inetà moderna è stata oggetto di ampi dibattiti tra gli storici e gli economisti, per un primo approccio ri-mandiamo ai numeri di «Quaderni Storici», Consumi culturali, a cura di R. AGO, O. RAGGIO, 115, (2004);Mercanti di quadri, a cura di L. Spezzaferro, 116, (2004); Questioni di stima, a cura di MICHELA BARBOT,JEAN-FRANÇOIS CHAUVARD, LUCA MOCARELLI, 135, (2010).

casione degli acquisti fatti a Napoli dagli inizi degli anni novanta per incre-mentare la biblioteca reale, commissionandogli alcuni libri per la propria col-lezione269. Per altro, relazioni personali a parte, c’è da dire che «la stima dichi stima», cioè le competenze bibliografiche e la reputazione del teatino,avrebbero legittimato in modo indiscutibile la perizia stessa. Chi meglio dilui avrebbe potuto dare prova del valore della collezione?

Dopo cinque mesi di lavori, nell’ottobre 1818 Giuseppe Sterzinger e l’a-bate Ferrara inviano alla Commissione la relazione sulla biblioteca di GregorioSpeciale, apprezzando giustamente i circa 7500 volumi, in considerazione delmerito, della conservazione e della rarità, per un valore complessivo di 5150scudi, cioè 2060 onze. Ne riportiamo integralmente il testo, in primo luogoperchè costituisce una prima fotografia della biblioteca e del catalogo, in se-condo luogo perchè ci permette, pur brevemente, di ragionare su un peculiarecaso di stima di una collezione libraria e sul suo valore monetario al fuori daun vero e proprio mercato270.

Ci siamo portati in casa del signor Speciale, ed abbiamo ivi attentamente osservato,e con la dovuta diligenza esaminato tutte le opere di detta libreria e lo stato di loro con-servazione.

È composta di settemilacinquecento e più volumi. Quasi ogni ramo di scienze è for-nito de’ più accreditati autori. In particolare però sorpassano le altri classi la teologica ela filologica. Nella prima si distinguono la famosa Bibbia poliglotta di Walton accompa-gnata da altre Bibbie ebraiche, greche, latine, italiane e francesi pregevolissime, per ogniconto e corredate da una scelta giudiziosa dei più dotti espositori. La classe filologicaperò si può dire essere perfetta in tutte le sue parti. Vi si trova una serie completa di clas-sici greci e principalmente latini delle più ricercate e pregevoli edizioni oltramontane.Uno scelto numero di traduttori, un’ampia collezione di oratori e poeti antichi e mo-derni, latini e italiani, fra de’ quali moltissimi di quelli registrati nella Crusca e chiamatitesti di lingua, libri tanto oggi ricercati in Italia, finalmente i più stimati lessicografi e i mi-gliori critici. Vi abbiamo inoltre ritrovato molte edizioni del secolo XV e fra esse parec-chie rarissime e di quelle denominate Editiones Principes che sono di molto valore ed al-cuni codici manoscritti in mezzo ai quali alcuni di assai gran merito.

Dopo quindi i più convenevoli confronti e dietro gli esami i più accurati che da noisi possa, dando il giusto valore a ciascheduno articolo, guidando sempre il nostro calco-lo sopra i riguardi dovuti al merito, alla conservazione, alla rarità ovvero a ragioni op-poste, col risultamento ottenuto, noi giudichiamo che la libreria del Cav. Speciale ap-prezzata giustamente vaglia cinquemilacentocinquanta scudi.

Si è poi formato il Catalogo di tutta la raccolta che è stato indi da noi riscontrato, e

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65Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento...

271 ASPa, CPI, 17, 8 ottobre 1818, Relazione di stima di Sterzinger e Ferrara, cc. 41-43; Ministeroe Segreteria di Stato presso il Luogotenente Generale, Ripartimento Interno, (d’ora in poi MSSLGI),2222, cc. s. n.; ASCt, IB, vol. 646, c. s. n.; BCRS, ms I. H. 8.

272 A. SERRAI, F. SABBA, Profilo di storia della bibliografia, Milano 2005, p. 250 e sgg.273 Cfr. G. GUERZONI, Prezzi, valori e stime delle opere d’arte in età moderna, in «Quaderni Storici»,

Questioni di stima, cit., pp. 723-752.274 Secondo l’etica economica di età medievale e moderna le modalità di stima per determinare la

giustizia dei prezzi erano tre: il ricorso agli esperti, la communis aestimatio e l’autorità politica. A que-sto proposito e per una rivisitazione del dibattito sulla stima del giusto prezzo e in particolare relativa-mente ai beni rari e preziosi cfr. M. MARTINAT, Chi sa quale prezzo è giusto? Moralisti a confronto sullastima dei beni in età moderna, in «Quaderni Storici», Questioni di stima, cit., pp. 825-856.

trovato corrispondente esattamente. Consiste esso in tre volumi. Il primo comprende iBiblici ed Interpreti, i S. Padri, i Teologi, i Giuristi, i Filosofi, i libri di Educazione, StoriaChiesastica, Storia Antica, Storia Moderna, ed i Sicoli divisi in due quinterni. Il secondovolume ha i Filologi, Classici greci e latini, Oratori, Poeti, Traduttori, Grammatici,Lessicografi, Antiquari e gli Epistolografi. Nel terzo vi si contengono i Libri rari ed iMiscellanei divisi in cinque quinterni, con l’aggiunte al quinto i Miscellanei ultimi ed iLibri nuovamente posti.

Affinché poi non potessero nascere degli equivoci e perché restasse sempre fermala identità delle opere alle quali abbiamo noi dato dato il prezzo e quelle che sono regi-strate nel Catalogo abbiamo munito di nostra firma ciaschedun foglio di esso, notandoinoltre in fine di ogni classe il numero dei fogli, dei nostri nomi segnati in quella classe,ed abbiamo usato la stessa cautela riguardo allo stesso numero che li indica.

Uniamo infine a questa carta il catalogo mensionato con le condizioni sopraindicate271.

Secondo criteri di valutazione comuni e condivisi nel mondo antiquarioe bibliofilo e diffusi nelle bibliografie di reference e nei cataloghi di vendita deilibrai272, nella stima di Sterzinger e Ferrara il giudizio sulla completezza e l’u-niversalità della raccolta, «quasi ogni ramo di scienze è fornito de’ più ac-creditati autori», si accompagna con quello sulla rarità e sul pregio, «vi ab-biamo inoltre ritrovato molte edizioni del secolo XV e fra esse parecchierarissime e di quelle denominate editiones principes che sono di molto valo-re ed alcuni codici manoscritti in mezzo ai quali alcuni di assai gran merito»,e con l’apprezzamento culturale.

Se il ricorso ad esperti (necessario perchè si tratta di beni non banali néquotidiani di cui era difficile conoscere il valore e l’aspetto soggettivo risul-tava preponderante)273 era la condizione imprescindibile della vendita e lagaranzia necessaria di un giusto prezzo274, nel concreto come fu apprezzata lalibreria? Quali informazioni possiamo desumere in termini di congruità ecomparabilità con i valori del mercato librario dell’epoca, tenendo conto cheil catalogo, steso durante la perizia, «riscontrato e trovato corrispondenteesattamente» da Sterzinger e Ferrara non riporta il prezzo di ciascun libropoichè, dopo di «aver attribuito il giusto valore a ciascheduno articolo», es-si assegnano alla raccolta un valore complessivo? Una possibile risposta stanella considerazione che questo catalogo, a parte alcune piccole varianti, è lacopia di un altro, quell’«Indice ragionato con un breve giudizioso ragguagliodi tutti gli scrittori», compilato dallo stesso Gregorio Speciale qualche anno

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66 Rita Loredana Foti

275 Sul catalogo A si veda più avanti.276 Cioè i libri della collezione Speciale conservati nella Biblioteca Comunale di Nicosia.277 J. C. BRUNET, Manuel du libraire et de l’amateur de livres, Paris, I-III, 1810. Anche l’uso del ma-

nuale di Brunet testimonia che Speciale redige il suo catalogo dopo il 1810.278 Ad esempio: Il Decamerone di Messer Giovanni Boccaccio, nuovamente corretto e con diligentia

stampato, in Firenze, per li heredi di Philippo di Giunta, nell’anno del Signore MDXXVII, a dì XIIII diAprile, 4°. Libro di grandissima rarità, che Brunet lo riferisce venduto 650 franchi che sono somma ingen-te, noi lo abbiamo messo a prezzo assai basso, CS, II, Classici. Oppure, Cornelius Nepos (Aemilius Probus),De virorum excellentium Vita per M. NICOLAUM JENSON, Venetiis, 1471, gr. 4°. Prima edizione vendutacome riferisce Brunet sino a 220 franchi che sono onze 12. Noi l’abbiamo avuta per onze quattro, in CS,III, Libri di particolare rarità.

279 MANILII, Astronomicon, impressum Neapoli, per Jodicum Hoensteyn, 1476, 4°. Nella BibliotecaPinelliana si dice Liber longe rarissimus, con tutto quel che siegue, che qui si tralascia avendolo pienamentetrascritto nel libro. A questo nostro esemplare, sebbene gli manchi in parte la prima pagina pure è prege-volissimo sopra ogn’altro, si perchè nel resto è ottimamente conservato e per le prime lettere colorate e po-ste in oro. Boni e Gamba al par di tutti i Bibliografi ne fanno l’elogio. Brunet del pari. Pinelli riferisce es-ser stato venduto 258 franchi che sono la somma non indifferente di onze 15.24. Noi non considerando untal prezzo ci siamo contentati di notarlo per sole onze trein CS, III, Libri di particolare rarità.

280 Ma è lo stesso Speciale a scrivere di sé in terza persona nella nota a un libro di Cicerone, sopracitata, di aver formato il catalogo della libreria.

prima. In quest’ultimo però (d’ora in poi catalogo A) il prezzo di ogni sin-golo libro viene annotato con precisione275. Informazione che si ritrova an-che negli esemplari276. Quindi, gli estimatori tennero conto della valutazioneeconomica del possessore? Contrariamente a quanto la stima, come stru-mento di valutazione affidata ad esperti esterni allo scambio, prevedeva?Sarebbe necessario comparare le due valutazioni d’insieme per sapere quan-to quella di Speciale abbia inciso sull’altra ma, anche così, in base a quale si-stema di valori Speciale diede un prezzo a ogni singolo libro? E di nuovo,quanto vi influì quello di mercato rispetto ad altre considerazioni trascen-denti la dimensione economica? Dalle note presenti nel catalogo emerge qual-che traccia. Per fissare, comparare, giustificare i prezzi assegnati ai suoi libriSpeciale utilizza il Manuel du libraire et de l’amateur de livres di JacquesCharles Brunet277 e sottolinea di «averli messi a un prezzo più basso»278. Ingenerale poi, qui e là, anche senza alcun riferimento, afferma di aver attri-buito prezzi modesti anche quando l’opera è di pregio279. Insomma Specialelascia intendere di aver assegnato un valore inferiore a quello riconosciuto equindi per la sua valutazione si dovrebbe pensare piuttosto a una sottovalu-tazione dell’intera collezione. In modo analogo la stima? A questo stadio del-la conoscenza, possiamo solo dire che, poichè la fonte degli estimatori fuSpeciale280 e se prendiamo sul serio quanto egli scrive, c’è uno scarto tra l’ef-fettivo prezzo di vendita e il valore della perizia e quindi non è possibile con-frontare i due termini.

Con la relazione di stima dell’architetto Domenico Marabitti, presenta-ta alla Commissione pochi giorni dopo entriamo nello spazio domestico delcavaliere Gregorio Speciale dove l’imponente corpo librario si trovava bendisposto in tre stanze, due grandi e una piccola, costeggiate da scaffali di ta-vola veneziana e noce, decorate con architravi fregiati, scudi d’iscrizioni di no-

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67Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento...

281 Nella stanza grande vi era uno scaffale formato «da 45 sponde ossia ripartimenti perpendico-lari di tavola veneziana alte palmi 10 e larghe palmi 1. 2 l’una, guarnite con filo di fusaiolo, da altre duesponde di tavole di noce alte e larghe allo stesso modo; 8 scaffe ossiano divisioni orizzontali di tavolaveneziana e matta di giro palmi 54, larghe palmi 1. 2 l’una; 15 pilastri di tavola di noce con plinti bassie capitelli di tavola veneziana; un’architrave fregio e cornice; 14 scudi di iscrizioni di noce ovate inta-gliati a maddalena; 2 ornati con festoni con figure indorate; 15 mezzi busti di gesso; 31 pezzetti di ornatidi noce frapposti a detti mezzi busti; 2 ornati circolari con cornice e due pilastri a fianco». Più piccoli gliscaffali delle altre due stanze, in ASPa, CPI, 17, 19 ottobre 1818, cc. 49-52; Ivi, MSSLGI, cc. s. n.; ASCt,IB, 646, cc. s. n.

282 La Commissione, «avendo riguardo alla considerabile fatica e diligenza che si è dovuta impie-gare nell’esame dei libri per calcolarne il valore delle rispettive edizioni e di quelle specialmente antichedi cui abbonda la sudetta libreria e avendo presente ancora quanto suole pagarsi ai librai in simigliantioccasioni è di parere che la gratificazione da farsi al padre don Giuseppe Stertzinger e a FrancescoFerrara dovesse calcolarsi al 4 per cento (cioè circa 82 onze) e inoltre all’ingegnere Marabitti si dovessepagare la somma di onze 2 per l’apprezzo dello scaffale», in ASPa, CPI, 17, 26 ottobre 1818, Parere del-la commissione al Ministero dell’Interno, cc. 53-54; ASPa, MSSLGI, b. 2222, cc. s. n.

283 ASCt, IB, 646, 12 novembre 1818, La Commissione all’Intendenza di Catania, cc. s. n.284 Ivi, 17 novembre 1818, Sottointendenza di Nicosia all’Intendenza di Catania, cc. s. n.285 Ivi, 22 novembre 1818, Consiglio di Intendenza di Catania al sottointendente di Nicosia, don

Antonino Ardizzone, cc. s. n.286 Ivi, s. d., memoriale del cav. Gregorio Speciale alla CPI, cc. s. n.

ce ovate intagliati a maddalena, ornati con festoni con figure indorate, mezzibusti di gesso, e ancora mezzini di telari con gradette di ferro filato (forse peri manoscritti e i libri rari). Le stanze erano arredate con numerosi studioli ecassoni e tavoloni impiallacciati e con panno verde. L’allestimento veniva va-lutato circa 64 onze281.

Eseguite le due perizie, Ferreri comunica alla Commissione il decretoreale affinchè si curi la consegna della libreria e tramite l’Intendente di Cataniasi dia diposizioni al magistrato municipale di Nicosia al fine di nominare unapersona di fiducia per seguire i lavori di consegna a Palermo e di iniziare il pa-gamento delle 300 onze annuali e dei diritti di stima degli apprezzatori282. Siallegano all’ordine le due relazioni di stima283.

Ma a Nicosia il Decurionato reclama che le condizioni poste per l’ac-quisto della libreria prevedevano prima la trasmissione a Nicosia di un di-stinto catalogo dei libri con i rispettivi prezzi e l’esclusione delle opere du-plicate. E di più, che non si era svolta alcuna negoziazione tra le particontraenti. Le trattative chiuse a Palermo dal notaio Tamajo avevano tenutofuori il Comune (è la Commissione a rappresentare la controparte). Per que-ste considerazioni delibera il rifiuto della biblioteca di Gregorio Speciale284.Il consiglio di Intendenza annulla la deliberazione decurionale ordinando dionorare il contratto di vendita poichè su di esso «è caduta la sovrana appro-vazione» e notando che «le convenzioni sono obbligatorie tanto verso i par-ticolari che verso i corpi amministrativi e non è lecito né agli uni né agli altridire di non volere adempiere»285. Passano ancora otto mesi e Speciale lamentala mancata consegna e, «poichè fondatamente conosce che l’affare tirerà mol-to a lungo per la mala volontà degli ufficiali di Nicosia», chiede che sia laCommissione a concludere la transazione286. Il ministro Ferreri interviene rei-terando ordini all’Intendente di Catania, duca di Sammartino, affinchè il de-

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287 Ivi, 7 gennaio e 25 febbraio 1819, cc. s. n.288 Ivi, 6 aprile 1819, La sottoIntendenza di Nicosia all’Intendenza di Catania, cc. s. n.289 Ivi, 13 maggio 1819, cc. s. n.290 Il Principato afferma che, «quantunque in alcuna delle casse vi fosse qualche variazione e ap-

parente mancanza, ciò è avvenuto per aver fatto i mulattieri qualche cambiamento e ridurre le casse alpeso da loro desiderato, ma nell’intero numero di esse casse si trovano tutti i libri esattamente notati nelcalendato catalogo», in ASPa, notaio Gioacchino Accardi, VI, 34930, 21 luglio 1819, c. 470).

291 Ivi, 1 luglio 1819, Relazione della spesa fatta dal sac. Palazzotto per la costruzione delle 174 casse; 31luglio 1819, Apoca del Palazzotto del pagamento di onze 57.2.7 da Giovanni La Valle e Speciale, cc. 381-383.

292 ASPa, CPI, 24, 26 ottobre - 16 novembre 1818, La Commissione approva la nomina del cano-nico Francesco Garigliano a bibliotecario su indicazione della deputazione del collegio/accademia distudi di Nicosia, con un salario di 24 onze annuali, c. s. n.

293 Archivio di Stato di Enna, notaio Girolamo Vincenzo Manara, 9876, 2 novembre 1819, cc. 825r-v.294 ASCt, IB, 646, 8 novembre 1819, La Commissione lo comunica all’Intendente di Catania, cc. s. sn.295 Ivi, 13 settembre 1819, Il segretario di Stato marchese Ferreri all’Intendenza di Catania perchè

riferisca al magistrato municipale di Nicosia, cc. s. n.

curionato sia intimato e costretto alla compra287. Ad aprile 1819 arriva fi-nalmente il consenso del decurionato che comunica di aver destinato «per-sona proba per assistere alla consegna de’ libri da farsi dal venditore ai mu-lattieri per trasportarli a Nicosia e per formare i cataloghi da situarsi entrole rispettive casse ove dovranno disporsi i libri»288. La persona indicata però,il decurione Nicolò Bonelli, rifiuta. L’Intendenza di Catania si rivolgeall’Intendenza di Palermo per provvedere alla nomina di un proprio uffi-ciale, che insieme a quello scelto dalla commissione, attendano alla conse-gna289. Luigi Montalto, vicecapo interino del secondo ufficio dell’Intendenzadi Palermo, e Tommaso Principato, ufficiale della Commissione, comunica-no nel luglio 1819 di aver completato i lavori, dopo tre mesi, impiegandocinque ore al giorno. La consegna dei libri è avvenuta «secondo trovasi de-scritti nell’originale catalogo, consistente in tre volumi, contrassegnati di fo-glio in foglio dagli apprezzatori padre Giuseppe Sterzinger e abate FrancescoFerrara, i quali volumi furono consegnati sin d’allora nell’Officina di dettaCommissione». L’intera biblioteca viene collocata in 174 casse nelle quali,assicura Principato, vi sono stati messi più libri «di quelli notati nel catalo-go avendoli voluto esso signor Cavaliere regalare alla sua Patria»290. A rap-presentare Speciale, un suo carissimo amico, il sacerdote BaldassarePalazzotto, futuro bibliotecario della Comunale di Palermo (dal 1826) alquale dona, come vedremo, una raccolta di manoscritti e il catalogo origi-nale della biblioteca291.

Le casse trasportate dai mulattieri arrivano a Nicosia solo a novembre,dove il neoeletto bibliotecario Francesco Garigliano292 e il canonico LorenzoLa Valle, procuratore (e parente) dello Speciale, prendono possesso della bi-blioteca293. Pochi giorni dopo altri mulattieri consegnano parte dello scaffalee i tre volumi del catalogo, inviati a parte, «per non aggravare la posta», per es-sere trasferiti nell’Accademia degli studi, sede della biblioteca e conservati dalbibliotecario per servizio del pubblico294. Già a settembre, Ferreri aveva datoordine alla Tesoreria generale di saldare a Speciale la prima rata «compen-sandola colla maggiore somma che essa deve al Comune di Nicosia»295.

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296 Ivi.297 Su ciò cfr., A. DE FRANCESCO, La guerra di Sicilia. Il distretto di Caltagirone nella rivoluzione del

1820-1821, Catania 1992.298 ASCt, IB, 646, 16 ottobre 1821, SottoIntendenza di Nicosia all’Intendente di Catania e 10 di-

cembre 1821, commissione alla stessa, cc. s. n.

Gregorio Speciale fa dunque in tempo a sapere che la sua libreria èdivenuta la biblioteca dell’Accademia degli studi di Nicosia, così comeegli aveva con determinazione stabilito, ma era anche la biblioteca «peruso del pubblico del Comune di Nicosia» ossia la bilioteca comunale?Non ancora e per il passaggio dall’uno all’altro status ci vollero quasivent’anni.

4.Palermo, lì 13 agosto 1821

Signore, si compiaccia Ella, Signor Intendente di far conoscere a questaCommissione se la libreria, che tempo addietro fu stata acquistata dal Comune di Nicosiaper uso di quel pubblico, sia attualmente disposta e situata in un luogo opportuno e co-modo ove possa esser utile agli studiosi.

Il Presidente principe di Malvagna296.

Abbastanza presto la Commissione, formata ora da nuovi deputati(mons. Corrado Ventimiglia, Domenico Scinà, Giuseppe Turturici,Raimondo Palermo e Giuseppe Frangipane), chiede conto della sorte del-la biblioteca. Tramite i consueti canali di comunicazione centro-periferia(Intendenza, Sottointendenza, Decurionato) la richiesta di informazioniarriva a Nicosia. Si incarica il secondo eletto di redigere un dettagliato rap-porto sulla situazione. La sua relazione è desolante. Malgrado il Comunefosse stato obbligato «da ordini superiori a disfarsi di una somma non in-differente per acquistare una libreria di servizio pubblico», i libri si tro-vano ancora nelle casse per mancanza dello scaffale non interamente tra-sportato e di un locale adeguato e la libreria restava «così sepolta nellapolvere e nell’oblio, affidata alla distruzione dei rosicchianti topi». Nellacancelleria comunale, a causa dell’incendio delle carte durante la rivolu-zione del 1820297, non vi era alcuna documentazione che attestasse la le-gale consegna e infine non era possibile confrontare i libri incassati con ilcatalogo perchè, nonostante più volte richiesto, la deputazionedell’Accademia ossia il deputato Giuseppe Salomone Speciale che lo con-servava in casa propria, l’aveva negato. Da parte di quest’ultima invece sirispondeva che il locale, ristrutturato da tempo su disegno dell’architettoVenanzio Marvuglia, si trovava pronto e atto a ricevere la libreria e che«non si era trascurato anche per via di avvisi di farne inteso il pubblico perpoterla frequentare»298.

Era oramai evidente a Palermo che nella città di Nicosia vi era stato sindall’inizio uno scontro tra il Senato/Decurionato (o almeno una parte di es-

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299 Ivi, cc. s. n.300 Ivi, 30 marzo 1827, cc. s. n. Sul collegio/liceo di Nicosia si veda la documentazione conservata

in ASPa, CPI, 307, (1839-1844) e in ASCt, IB, 4049, (1802-1860).301 10 dicembre e 3 maggio 1823, Relazione del capo mastro comunale Giuseppe Lo Papa e del

mastro Giuseppe Messina, incaricati dal sindaco e dai deputati delle opere pubbliche comunali, in se-guito agli uffici dell’Intendente e del sottoIntendente, per la costruzione dello scaffale della pubblica li-breria nel locale delle regie scuole, (ASCt, IB, 646, cc. s. n.).

302 La deputazione delle regie scuole di Nicosia (Giuseppe Salomone Speciale, cav. Luigi Nicosia,Graziano Cirino e Giovanni Speciale e Bonanno) alla Commissione, che tramite l’Intendenza, si ordinial Comune di erogare 60 onze annuali per fornire la biblioteca del necessario. Nel 1828 la Commissionechiede al ministro segretario di Stato, marchese delle Favare, di sollecitare sovrani rescritti in proposi-to, (ASCt, IB, 4049, 1 febbraio 1827 e 31 marzo 1830, cc. s. n.).

303 Studio Bibliografico, cit., p. 63.

so) e la deputazione dell’Accademia (formata da parenti e sodali delloSpeciale). Il 29 gennaio 1823 i deputati della Commissione, riuniti in con-gresso, si rivolgono direttamente alla deputazione chiedendo perchè, nono-stante la rassicurazione data in tal senso, la libreria acquistata «a vantaggiodi quella popolazione» non era ancora stata aperta299.

Dalla cospicua documentazione prodotta e scambiata tra i diversi sog-getti di questa vicenda emerge il cantiere di lavori e di attività che, dietroi ripetuti interventi della Commissione e dell’Intendenza, finalmente in-nescano l’apertura della biblioteca comunale. Interveniva pure il Giudicatodi istruzione del distretto di Nicosia che, tra le tante criticità, evidenziavalo stato di deterioramento delle fabbrica del collegio di studi, compresa lagalleria dove si trovavano i libri300. Occoreva maggior credito, locali e mo-bili adatti. Tra il 1825 e il 1827 viene così costruito un nuovo scaffale301,ma ancora mancavano «vetrate, sedie, tavolini e calamai essendosi, su or-dine del sindaco, tolti alcuni mobili vecchi che vi si erano trasferiti dallasottoIntendenza», e il liceo/accademia non aveva fondi per ristrutturarel’edificio e il Comune, che già pagava i salari dei lettori e aveva speso sindal 1802 più di quindicimila scudi per il restauro dei locali dell’accade-mia, dichiarava di non poter sostenere altri interventi302. A testimoniare lostato dell’arte è Vincenzo Mortillaro. Nello stesso 1827, in un resocontosulle biblioteche pubbliche dell’isola, scriveva che a Nicosia vi era una rag-guardevole biblioteca ma che non aveva potuto dal bibliotecario FrancescoGarigliano cavarne alcuna notizia303. Resta il dato. I problemi materiali edeconomici, veri o strumentali, degli anni venti, espressione della contesapolitica nella città, evidenziati dalla Commissione palermitana non trova-no pronta ed efficace risposta a livello locale. Inoltre erano secondari ri-spetto agli aspetti più specificamente bibliotecari e giuridico-amministra-tivi. Da questo punto di vista gli anni 1833-1839 segnano una svolta eportano sulla scena il Ministero Luogotenenziale Interno la cui più chiaravisione politica e più incisiva azione ha ragione dell’ostilità e della resi-stenza che avevano reso vano, nel periodo precedente, gli interventi dellaCommissione e riqualificano la biblioteca per renderla veramente utile al-

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71Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento...

304 Così nel 1836 l’Intendente di Catania, Manganelli, al ministro segretario di Stato, in ASPa, MS-SLGI, 2222, cc. s. n.

305 Ivi, 4 marzo e 18 aprile 1833, Ministero luogotenenziale Interno all’Intendenza di Catania; 2maggio 1833, Luogotenenza al Ministero, cc. s. n.

306 Ivi, 23 maggio 1833, cc. s. n.307 Ivi.308 ASPa, MSSLGI, 2222, 19 giugno 1834, cc. s. n.

la gioventù studiosa che forma «ovunque la parte migliore della civil so-cietà»304. Sotto la direzione del governo tre ambiti di intervento dominanola storia della biblioteca comunale di Nicosia nella sua funzione di servizioculturale: composizione e integrità della raccolta; collocazione, ordina-mento e accessibilità; regolamentazione.

Per mettere in buona regola la biblioteca bisognava anzitutto conoscerelo stato delle cose. Nel marzo 1833, il ministro segretario di Stato, ne chiedeconto all’intendente di Catania. La corrispondenza conferma il quadro deglianni venti. Secondo l’originale catalogo ora consegnato e conservato nellacancelleria comunale la biblioteca era composta da 9379 opere, delle quali«talune duplicate, triplicate e quintuplicate». I libri si trovavano nei locali deiregi studi sotto la custodia di un bibliotecario. Ma molti erano ancora chiusinelle casse. La biblioteca era poco frequentata. Infine nello stato discussonon si era prevista alcuna dote per la compra di nuovi libri305. Grave sem-brava soprattutto a Palermo che negli anni trascorsi non si fosse rinnovato ilpatrimonio librario. Già a maggio dello stesso anno si ordinava pertanto al-l’intendente di dare energiche disposizioni affinchè la libreria «si accresca ditempo in tempo con altre opere e di quelle precisamente di cui le pubblichelibrerie, ben regolate da illuminati soggetti, sono fornite, cioè delle opere ele-mentari di tutte le scienze onde trasfonder si possa il sacro fuoco del sapereche tanto influisce a render migliori gli uomini»306. A dicembre, Manganellirassicurava la Segreteria di Stato di aver chiesto al sindaco di Nicosia, mi-nacciando l’invio di un commissario, di inviare, entro 15 giorni, i regolamentidella biblioteca, due delibere comunali, una relativa alle somme da destina-re al restauro dei locali e l’altra, per la dotazione di nuovi libri, e la copia le-gale del catalogo accompagnato «da un verbale processo che attesti l’esistenzadegli stessi»307.

Le indagini venivano allargate anche a Palermo. Qui si costituiva la pra-tica. Il 2 giugno 1834, il principe di Campofranco, ministro segretario di Stato,inoltrava al principe di Torremuzza, Intendente della Valle di Palermo, la ri-chiesta, da recapitare al pretore di Palermo, della consegna del catalogo deilibri del cavaliere Gregorio Speciale, «consistente in tre volumi manoscritti dicarattere originale dello stesso Speciale», conservato presso la biblioteca co-munale di Palermo308. Il documento doveva servire per riscontro con il cata-logo esistente nel comune di Nicosia, di cui era stata reclamata già copiaall’Intendente di quella Valle. Tuttavia un anno dopo, una ministeriale de-nunciava all’Intendente di Catania che, «tuttora non si sa con certezza se i li-

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309 Ivi, 2 giugno 1835, cc. s. n.; ASCt, IB, 646, cc. s. n.310 Istruzioni che si progettano dai collaboratori del Decurionato, Sigismondo Garigliano e barone

Michele Provenzale dietro l’incarico ricevuto per il regolamento e manutenzione della Biblioteca, in ASPa,MSSLGI, 2222, cc. s. n. L’incartamento contiene la corrispondenza e i Regolamenti approvati dallaCommissione e dal Ministero dell’Interno.

311 Ivi, 31 dicembre 1834, Principe di Malvagna al principe di Campofranco, cc. s. n.

bri venduti al Comune e compresi nel catalogo anzidetto siano tutti esisten-ti. Essendo necessario che il governo sappia una volta con certezza se le va-rie opere vendute dal cav. Speciale esistono tutte o ne manchino», si disponevadi trasmettere al sindaco e al decurionato di Nicosia la perentoria richiestadi individuare con esattezza le opere e le edizioni della biblioteca sulla basedel catalogo conservato presso la cancelleria comunale, «cosa che in tanti an-ni avrebbe dovuto praticarsi tante volte», per accertare «quali opere esistonoo se siano complete, e quali ne manchino o siano dimezzate». Le finalità in-ventariali e conservative si coniugavano con quelle scientifiche e bibliografi-che. I libri difatti dovevano collocarsi negli scaffali «colla classificazione e di-sposizione conveniente alle materie in guisa che sia soddisfacente agli eruditie comoda agli studiosi». A tal fine si incaricava una commissione formata dalprimo eletto, dal cancelliere comunale e da un ottimo decurione, di formare«un catalogo distinto e tale che possa servire di sollecita guida alle ricerche de’libri per lo studio dei giovani». Infine si dovevano redigere i regolamenti del-la biblioteca «servendosi di quelli disposti ed approvati dal Governo per lapubblica libreria di Palermo», che venivano inviati in copia. A conclusione deilavori, si doveva «subito aprire la Libreria affinchè gli studiosi possono trarprofitto da una istituzione che reca non poco onore a codesta Comune e del-la quale sono stati finora privati. Stabilirà altresì l’orario, che non deve esse-re meno di ore tre e mezza la mattina ed altrettanto nel dopopranzo, non la-sciando di fare affiggere nel locale della Biblioteca una tabella indicante diesser quello stabilimento addetto a Libreria Comunale per uso del pubblicoe le ore in cui rimane aperto. Per i giorni di vacanza si regolerà a norma del-le Istruzioni della cennata Biblioteca di Palermo, potendo aggiungere ai gior-ni di ferie quelli del Santo Patrono»309.

La questione relativa allo statuto della biblioteca viene affrontata per pri-ma. Se ne era in verità già occupato, sin dal 1833, il decurionato e la deputa-zione del liceo. La proposta venne in seguito attentamente vagliata ed esaminataa Palermo da Saverio Scrofani, deputato della commissione, che ne rivedevaalcuni articoli modellandoli, come stabilito, su quelli della biblioteca comuna-le di Palermo310, cui dovevano uniformarsi tutte le biblioteche dell’isola. Nel1834 la formale e ufficiale approvazione dei regolamenti da parte del principedi Campfranco definiva nuovi compiti e nuove funzioni della biblioteca nelquadro dei rapporti da una parte con il Comune di Nicosia e dall’altra con lacommissione e il Ministero dell’Interno, dalla cui giurisdizione in ultima ana-lisi, come tutti gli stabilimenti letterari dell’isola, essa dipendeva311.

L’altro aspetto, e cioè il disporre un’organizzazione della biblioteca che te-

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312 ASCt, 646, 14 giugno 1835, cc. s. n.313 Della conclusione dei lavori dava comunicazione il 24 febbraio 1836 l’Intendente di Catania

Manganelli al principe di Campofranco, (Ivi).

nesse conto del rapporto tra i bisogni della ricerca e del reperimento librario equelle disciplinari di catalogazione, richiese più tempo e ripetute ministeriali eordinanze. La commissione (il primo eletto Antonino Cipolla, il decurioneSigismondo d’Angelo, il bibliotecario Francesco Garigliano e il cancelliereVincenzo Pidone) incaricata di eseguire la giuliana alfabetica della libreria delComune di Nicosia descriveva così le operazioni necessarie: «1. debbonsi pri-mariamente disporre nelle scaffe i libri secondo le materie di cui trattano conl’ordine delle stesse; 2. bisognano segnarsi tutti i volumi con lettere alfabetichegiusta l’ordine delle scaffe e col numero dei gradini di queste; 3. e formarsi lagiuliana in ordine alfabetico indicando di ciascuno volume la lettera e il nu-mero». Si prevedevano quattro mesi di lavori per un compenso di venti onze312.

I lavori invece durarono più di un anno313. Nel marzo 1836 un nuovo ca-talogo ribalta la classificazione data da Gregorio Speciale alla libreria, (di cuitestimoniano i cataloghi A e B), secondo una struttura organizzativa, riflessodi una mutata cultura che vede al primo posto nell’albero della conoscenza lafilosofia e all’ultimo la teologia. La nuova sistemazione del patrimonio libra-rio, meno ramificata della precedente, ordina e colloca negli scaffali 9201 vo-lumi secondo quattordici insiemi qui descritti:

TAV. CATALOGO BIBLIOTECA COMUNALE DI NICOSIA 1836

CLASSI VOLUMI

Filosofia 1201Filologia 1505Poesia 1534Oratoria 270Istoria ecclesiastica e sacra 563Storia profana e civile 1497Giurisprudenza e Diritto di natura Economia civile 524Canonisti e Liturgisti 451Ascetici 241Teologia 466Predicatori ed espositori 192Bibbia Sacra ed espositori 334Santi Padri ed espositori 263Miscellanei 160

TOTALE 9201

All’interno di tale architettura le opere vengono registrate e disposte, se-condo la materia/classe con una notazione a catena composta da una letteraalfabetica riferita allo scaffale (22 scaffali dalla A alla Z), dal numero di pal-

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314 La consultazione del catalogo era indispensabile per avviare la ricerca. Per un’indicazione esem-plificativa di una collocazione, L’Ecole du monde, edition a Paris, 1700, v. 2 in Filosofia, scaffa A, gradi-no I, prima fila, numero progressivo, 1. 2.

315 Alla fine della classe Miscellanei si annotava che vi erano una gran quantità di volumetti per lopiù siciliani di pochi fogli, circa 530, di cui il venditore non aveva fatto menzione nel catalogo, come sievinceva da una carta sottoscritta dallo Speciale.

316 Il sindaco di Nicosia incaricato dall’Intendente di verificare i lunghi tempi rispondeva nel set-tembre 1835 che erano necessari altri tre mesi poichè dovevano ancora confrontarsi tutti gli anonimi euna quantità immensa di piccoli libercoli, in ASPa, MSSLGI, 2222, cc. s. n.

317 Si confronti nella giuliana la descrizione del Il Pimandro di Mercurio Trismegisto, edizione Firenze1549, v. 1, con quella nel catalogo: Mercurio Trismegisto, Il Pimandro, tradotto da Tommaso Benci in lin-gua fiorentina, 8°, Firenze 1549. Vi è aggiunta l’Esposizione di un sonetto platonico sopra il primo effet-to d’amore che è il separare l’anima dal corpo dell’amante, dove si tratta de l’immortalità dell’anima se-condo Aristotile e secondo Platone, letta nel mese d’Aprile nel 1548. Rara è la traduzione del Pimandro, v.Haym; ma non men pregevole l’Esposizione del sonetto della quale l’autore si è M. Pompejo da Pescia, (inCS, II, Traduttori).

chetto (10 gradini per ogni scaffale) e dal numero progressivo di posizione314.All’interno delle classi non vi è alcun ordine alfabetico né degli autori, né deititoli, né cronologico, né di formato. Si tratta dunque di una giuliana alfabe-tica che segue una logica strettamente topografica e pur mantenendo una col-locazione sistematica per materie, a parte gli essenziali elementi identificati-vi dell’opera (autore, titolo, anno e luogo di edizione), non conserva altro deiprecedenti cataloghi. Il nuovo schema non contempla più le classi Libri diparticolare rarità e Siciliani, specificità del catalogo originale, non segnala imanoscritti, tuttavia arricchisce l’informazione attraverso un accurato spo-glio dei volumi poligrafici e miscellanei e riduce la classe stessa dei Miscellaneida 1628 opere a soli 160 volumi315. In modo analogo fa con gli anonimi316.Perchè solo con una registrazione accurata la giuliana poteva considerarsi unindice del posseduto. La discontinuità con il catalogo di Gregorio Speciale èrilevante soprattutto nell’ambito bibliografico. L’apparato di note che corre-da l’elenco delle opere è del tutto assente317.

Il 10 marzo 1836 una copia del catalogo veniva trasmesso all’Intendenzadi Catania. Tuttavia, dalle operazioni di accertamento e sistemazione della li-breria negli scaffali e dal confronto tra il catalogo del venditore e i libri «cheportano il marchio della libreria Speciale», emergeva la mancanza di moltivolumi, anche rari, e che molti altri erano stati sostituiti con edizioni più re-centi. Dava notizia dello smembramento del patrimonio librarioall’Intendenza di Catania il regio giudice circondariale, marchesino LuigiNicosia al quale, coadiuvato dal dottor Luigi Billone e dal sacerdote SalvatoreLo Sauro, era stato affidato il compito di verificare la frode e il furto dei libri.L’intendente, nella nota relativa con allegato l’elenco dei libri mancanti, tra-smessa il 16 aprile 1837 al luogotenente generale Campofranco, ipotizzavache la sottrazione dei libri risaliva «a due epoche, una è quella della compraun’altra quando i libri pervennero in mano del bibliotecario. Nella prima ilvenditore, dopo averle fatte apprezzare potè alle opere di gran pregio, per laloro rarissima edizione, sostituire nelle casse altre di edizione comune. Nella

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318 ASPa, MSSLGI, 2222, 16 aprile 1837, Intendenza di Catania al consigliere di Stato ministro. Siumilia il confronto de‘ libri del cav. Speciale venduti alla Comune di Nicosia, cc. s. n.

319 Ivi, In riscontro della ministeriale del 4 gennaio 1838, cc. s. n.320 ASPa, CPI, 22 febbraio 1838, Rinuncia del decano Francesco Garigliano alla carica di biblio-

tecario. Il presidente della commissione, mons. Balsamo arcivescovo di Monreale, richiede all’Intendenteche il bibliotecario prima delle dimissioni faccia la consegna della biblioteca giusto il catalogo, cc. s. n.

321 ASPa, MSSLGI, 2222, 3 dicembre 1839, Per eleggersi il nuovo bibliotecario della libreria pubbli-ca di Nicosia in rimpiazzo del decano Francesco Garigliano il quale senza permesso ha fatto da altrui sosti-tuirsi con nocumento di quell’istituto cui son mancate molte opere e si sono scambiate per peggiori, cc. s. n.

322 Ivi, 25 novembre 1839, Intendenza di Catania al luogotenente generale. Si rimetta la supplicadei singoli di Nicosia per riattivarsi la biblioteca pubblica, cc. s. n.

seconda o l’annuenza o la trascurataggine del bibliotecario potè permetterele sottrazioni. Sia il venditore che il bibliotecario, sono, ognuno per la loroparte, responsabili»318. Solo a giugno 1836 da Nicosia si inoltrava al Ministerodell’Interno una copia dell’originale catalogo arrivato a Nicosia con i libri,conservato presso la cancelleria comunale. L’11 gennaio 1838, in seguito auna ministeriale del 9 novembre 1837, l’Intendente di Catania ordinava alsindaco di Nicosia di intimare ai deputati della biblioteca, il decano donLorenzo Valle e don Giuseppe Salomone Speciale e al bibliotecario FrancescoGarigliano, la restituzione dei libri inviolati o l’indennizzo per un valore di300 onze319. Il mese successivo, Garigliano rassegnava le dimissioni non man-cando di ricordate le zelanti cure da egli sempre prestate nei vent’anni tra-scorsi al servizio della biblioteca320. In verità gli era stato sospeso il salario.Al suo posto veniva nominato, su proposta dell’Intendenza, il canonicoGaetano Alessi321. Nel marzo 1839, sopra il tavolo dell’Intendenza arriva unlungo memoriale firmato dai singoli di Nicosia nel quale si attenziona anco-ra l’aspetto relativo alla sicurezza, forse per ridimensionare le responsabilitàdel bibliotecario e della deputazione del liceo.

Nella biblioteca non vi sono barriere, non cancelli, che possono difenderla dagli in-volamenti. I libri non hanno alcuno stemma o marca propria del Comune, né nel fron-tespizio né nella pagina di mezzo. Il bibliotecario è uno solo, se spinto da bisogno natu-rale o da urgenza qualunque è forzato uscir dalla biblioteca, gli studiosi rimarranno solie non tutti gli uomini sono di buona morale. Non vi è un bidello che spolveri i libri, iquali se non mantenuti netti la tignuola con certezza sarà a corroderli. Per la bibliotecanon vi sono regolamenti, non istruzioni, quindi non vi è norma da tenersi dal bibliotecarioper la sicurezza dei libri che si consegnano, non si sanno i giorni e le ore quando la bi-blioteca deve essere aperta.

Questi requisiti sembravano indispensabili pertanto si esortava la sag-gezza del governo affinchè con i mezzi più economici si rendesse «utile vera-mente una cosa tanto confacente all’incivilimento e all’istruzione dei cittadi-ni»322. Nella retorica della fonte la gioventù studiosa lascia il posto ai cittadinie ai singoli di Nicosia. La biblioteca nata sull’ideale di un’educazione e di unacomunicazione letteraria finalizzata al progresso degli studi di un’élite sem-bra estendere i propri caratteri e le proprie funzioni verso l’arricchimento

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323 Per una comparazione della vicenda di Nicosia con quella di un’altra città siciliana si veda R. L.FOTI, Libri sacri e profani, op. cit.

324 S. PIPITONE, Discorso bibliografico ossia Progetto di un nuovo piano di classificazione di libri nel-la pubblica libreria del comune di Palermo del sac. Stefano Pipitone professore di Storia ecclesiastica nellaRegia Università di Palermo e secondo bibliotecario di essa libreria, Palermo, 1826.

325 V. MORTILLARO, Studio bibliografico, op. cit.326 G. CARDILE, Studi fondamentali della Scienza Bibliografica, Palermo 1850.327 G. M. MIRA, Manuale teorico-pratico di bibliografia, Palermo, 1861-1862, voll. I-II.328 Progetto di classificazione di una biblioteca del Bar. Raffaele Starabba, Palermo 1863.329 S. PIPITONE, Discorso bibliografico, p. 37.330 V. MORTILLARO, Studio bibliografico, cit., p. 32.331 Se ne veda lo schema in R. DARNTON, Il grande massacro dei gatti e altri episodi della storia cul-

turale francese, Milano 1988, pp. 275-266.332 Su ciò si rimanda a M. TERESA BIAGETTI, Biblioteconomia italiana dell’Ottocento. Catalografia

e teoria bibliografica nella trattatistica italiana, Roma 1996, pp. 45-95.

culturale di più ampi strati sociali. Ma rimane ancora da indagare il ruolo (onon ruolo) che questo imponente deposito del sapere ebbe negli anni seguentinella vita della città di Nicosia323.

5. Va ora analizzato in breve come si inserisce l’assetto dato alla collezionelibraria di Gregorio Speciale all’interno del dibattito che si sviluppa in questi de-cenni sui temi bibliografici. Bibliotecari e bibliografi come Stefano Pipitone324,Vincenzo Mortillaro325, Giuseppe Cardile326, Giuseppe Mira327 e RaffaeleStarabba328, si interrogano sulla fisionomia e sulle funzioni del bibliotecario,sulle caratteristiche del catalogo, sui principi classificatori al fine di individua-re un sistema da estendere alle biblioteche pubbiche per evitare che ognunaavesse, scrive Pipitone, «una particolare disposizione di libri facile a verificar-si nelle biblioteche private»329. Poichè, sottolineva Mortillaro, «sino al dì d’og-gi non si conosce alcun sistema bibliografico perfetto [...] ed è accaduto dellabibliografia, ciò che della botanica, ove i sistemi di classificazione han variatosingolarmente»330. Pur con delle differenze, il nodo teorico riguardava la bi-bliografia come scienza e il confronto con i modelli d’ordinamento francesi difine ’700, in particolare, l’abate G. Girard, A. G. Camus e lo schema propostoda D’Alembert e Diderot nella premessa all’Encyclopédie331. L’ordinamento deilibri deve riprodurre l’ordine naturale delle conoscenze o si devono invece te-nere in considerazione i nessi e i rapporti delle scienze tra di loro? Come arti-colare la ripartizione baconiana delle facoltà conoscitive dell’uomo, Memoria,Immaginazione, Ragione, in relative classi e sottoclassi? Il catalogo deve esse-re sistematico o alfabetico?332 Il dibattito risente dunque dell’esperienza deglienciclopedisti ma ne riesamina i principi ispiratori cercando di renderli ri-spondenti alle coevi trasformazioni delle istituzioni bibliotecarie isolane, pri-ma fra tutte la Biblioteca comunale di Palermo. Gli scritti di Pipitone, Mortillaroe Cardile prendono infatti avvio proprio dalla loro esperienza di bibliotecaripresso quella stessa biblioteca. Ma anche i lavori di Mira e di Starabba discu-tono l’organizzazione data nel tempo alla Comunale.

Nel 1826 Stefano Pipitone, critica l’impianto ancora in vigore nella

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333 S. PIPITONE, Discorso bibliografico, p. 38.

Biblioteca comunale di Palermo, che prevedeva due ampie classi generali, leScienze profane e le Scienze Ecclesiastiche (suddivise in varie sottoclassi), e quin-di un’artificiale divisione tra sacro e profano. La nuova ripartizione dei libri daegli assegnata, «non curando le antiche classificazioni, le quali cominciavano laprima divisione de’ libri di una biblioteca dalla Teologia»333, riorganizza la bi-blioteca palermitana, seguendo lo schema evolutivo delle conoscenze, in cinqueclassi, Belle Lettere, Storia, Scienze e Arti, Giurisprudenza e Teologia. Neglistessi anni, Vincenzo Mortillaro, propone un sistema costituito da tre classi prin-cipali, Scienze, Lettere e Arti. Giuseppe Cardile, nel 1850, distaccandosi dal si-stema adottato da Stefano Pipitone, ritenendolo adatto solo per la Bibliotecacomunale di Palermo, indicherà un piano bibliografico a partire dalla divisionegenerale tra Scienze necessarie e Scienze utili, assegnando alla Bibliografia il ruo-lo di guida per lo studio delle altre scienze. Giuseppe Mira, un decennio dopo,con l’intento di supplire alla mancanza di opere di bibliografia teorica e pratica,dopo aver criticato a sua volta l’impianto della Comunale, costruisce una map-pa di tre grandi classi, Belle Lettere, Scienze e Arti e Storia con le relative sud-divisioni. Il sistema di classificazione proposto da Raffaele Starabba, sottoli-neando l’inadeguatezza dell’ordinamento del Mira e di quello deglienciclopedisti, si rifà al diffuso schema in cinque classi di J. C. Brunet. Insomma,come emerge dal sintetico quadro esposto, la Biblioteca comunale di Palermo,come già nell’epoca precedente, tra gli anni venti e sessanta dell’Ottocento, di-viene un laboratorio e il dibattito sul metodo e sullo schema classificatorio delsuo materiale librario, ambiva a tracciare le linee guida delle altre bibliotechepubbliche, come era già avvenuto per i suoi Regolamenti.

Rispetto all’allestimento realizzato alla fine degli anni venti da Pipitoneo al contributo di Mortillaro cosa si può dire del sistema adottato nel 1836per la Biblioteca comunale di Nicosia? Il modello palermitano vi ebbe qual-che influenza? L’eco di quelle riflessioni vi giunse in qualche modo? In baseal catalogo si può dire che a Nicosia si sperimentò una soluzione ibrida tral’impostazione di Gregorio Speciale, di cui, si ritaglia, pur ribaltandola, la ri-partizione disciplinare, e le contingenti esigenze funzionali di collocazione edi agevole reperimento del materiale librario.

III IL CATALOGO DELLA BIBLIOTECA DI GREGORIO SPECIALE

1. Tra il 1814 e il 1836 si compilano dunque quattro cataloghi manoscrittidella biblioteca di Gregorio Speciale. Nelle pagine precedenti si è constata-to come a ciascuno di essi corrisponda una fase della storia della collezione.Con l’ultimo, realizzato in occasione della riconfigurazione materiale del fon-do librario, ci si trova di fronte a un catalogo istituzionale e si è consumato ilpassaggio dalla biblioteca privata alla biblioteca pubblica. Ora la collezione

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334 L’ultima data di edizione presente nel catalogo è il 1814 come testimoniano tre opere (FasoDomenico, curatore delle strade di Sicilia, Memoria al Parlamento, 4°, Palermo, Real Stamperia, 1814;Anonimo, Saggio sul tempio di Giove Olimpico di Agrigento, 8°, Palermo, Real Stamperia, 1814; GIARDINA

ROSOLINO, Memoria sulla frattura del collo del femore, Palermo, 4°, Real Stamperia, 1814, in CS, I,Siciliani Quinterno I. Ci sembra strano che venga repertoriato come Anonimo, il libro di J. J. HAUS

(VON), Saggio sul tempio e la statua di Giove in Olimpia e sul tempio dello stesso dio Olimpio recente-mente dissotterato in Agrigento, Palermo, Reale Stamperia, 1814). La nota di Speciale alla Coryciana nel-la quale fa cenno alla pubblicazione della raccolta degli scritti di Giano Vitale fa propendere per la ste-sura del catalogo dopo il 1816. Le opere presenti nel catalogo, tra il 1808, anno in cui Speciale proponela vendita della libreria al Comune di Nicosia, e il 1814 sono in tutto 19.

335 La grafia del catalogo è uguale a quella riscontrata nelle note sui libri.336 L’intero corpus è descritto in BCP, 2Qq E 108, Indice della prima scansia dei manoscritti della

Biblioteca Comunale di Palermo compilato dal canonico Baldassare Palazzotto capo bibliotecario. Tra i ma-noscritti anche il Catalogo ragionato della collezione de‘ libri del cavaliere D. Gregorio Speciale. Si da inquesto catalogo saggio dei libri e delle edizioni dando il giudizio che il detto Speciale ne formava seguendoi migliori bibliografi. Tale collezione fu venduta al Comune di Nicosia per scudi 5000 (Ivi, c. 72). Il cata-logo si trova in Ivi, 2Qq F 33-35, Catalogo della collezione dei libri del cavaliere Gregorio Gabriello Specialein cui si da ragione di ogni opera secondo il giudizio che egli ne ha formulato colla scorta dei dotti, scrittodi suo carattere. Dei manoscritti donati da Speciale a Palazzotto dà notizia Giuseppe Cardile, Studi fon-damentali, cit., p. 48; e G. ROSSI, G. DI MARZO, I manoscritti della Biblioteca Comunale di Palermo,Palermo, 1873-1934, voll. I-III. Su alcuni di questi manoscritti cfr. più avanti. Della presenza del cata-logo cfr., A. NARBONE, Bibliografia, cit.; G. M. MIRA, Bibliografia siciliana, cit.

337 Come prova quanto sta scritto alla fine del primo volume: «Per copia conforme estratta dalCatalogo della Libraria di questa Biblioteca fatta dal fu D. Gregorio Speciale esistente nella Bibliotecaistessa da servire per la Civile Amministrazione. Il Cancelliere D. Vincenzo Pidone».

di Gregorio Speciale è installata in un luogo specifico al servizio della con-sultazione e della lettura. Il catalogo si è trasformato in uno strumento em-pirico per la collocazione dei libri negli scaffali e per servire da guida per laricerca all’interno della biblioteca. Esso pertanto sta a sè e la sua genesi si in-treccia con le vicende della Biblioteca comunale di Nicosia. Gli altri tre ca-taloghi fanno parte di un’unica costellazione. Una puntuale collazione ne haevidenziato relazioni e dipendenze.

Il catalogo A, è il primo e l’unico «scritto di suo carattere» daGregorio Speciale, probabilmente dopo il 1816334 in occasione della pro-grammata vendita della libreria, a partire forse dalle note/postille appo-ste sulle carte di guardia della maggior parte dei libri335 e anche, si ipo-tizza, da precedenti cataloghi. Alla sua morte, nel 1820, perviene, comeaccennato, al canonico Baldassare Palazzotto, assieme a un corpus di 22manoscritti, donati tutti nel 1833 da quest’ultimo alla Biblioteca comu-nale di Palermo336.

Il catalogo B, allestito nel 1818 durante la stima di Sterzinger e Ferrara,è una bella copia del primo che riproduce in modo identico, ma non riportai prezzi dei libri e rimodula leggermente l’ordine sistematico. Sottoscritto da-gli estimatori viene mandato a Nicosia con la biblioteca.

Il catalogo C, redatto nel 1836 per essere inviato al MinisteroLuogotenenziale Interno, al fine di effettuare il confronto con quello pro-veniente dalla Biblioteca comunale di Palermo, è una copia fedele del pre-cedente337. Inserito nella pratica palermitana venne conservato nel fondo del

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detto Ministero o in quello della Commissione di Pubblica Istruzione edEducazione. In seguito, forse per la sua particolarità documentaria, fu estrat-to e collocato nella Miscellanea Archivistica dell’Archivio di Stato diPalermo. Questo esemplare, in tre volumi come l’originale, costituisce la no-stra fonte documentaria.

Gregorio Speciale dunque, si ribadisce, fu arbitro della vendita, misura deipregi culturali e bibliofilici e del valore monetario e infine autore del catalogodella propria collezione. La tavola che segue riassume quanto detto sopra.

BibliotecaComunaledi Palermo,mss, 2Qq F 33-35

TAV. CATALOGHI BIBLIOTECA DI GREGORIO SPECIALE (POST 1816-1838)

LUOGO DATA REDATTORE REDAZIONE TIPOLOGIADI E

CONSERVAZIONE PROVENIENZA

post1816

GregorioSpecialepossessore

Redattoin occasionedella vendita,donato da GregorioSpeciale aBaldassarePalazzottoche a sua voltalo lasciaalla Comunale

Catalogo AManoscritto originaledi Gregorio Specialecon l’indicazionedei prezziper ogni singolo librodella raccolta

BibliotecaComunaledi Nicosia,voll. I-III

1818 Trascritto daun copista

Redattoin occasionedella stimae allegatoalla raccoltadi libri inviataa Nicosia.Si conservava nellaCancelleriacomunale

Catalogo BManoscritto copiaintegrale del catalogoA tranne alcunepiccole modifichenella classificazionee l’assenza dei prezzidelle opere.Sottoscrittodagli estimatoriSterzinger e Ferrara

Archivio di Statodi Palermo,MiscellaneaArchivistica, I,251, voll. I-III

1836 Commissionecompostadal bibliote-cario e dagli ufficialidel Comunedi Nicosia

Redattoin seguito alle vicenderelative al furto di libri a Nicosiasu incaricodell’Intendentedi Cataniaper allegarloalla praticarelativa inviataal Ministerodell’Interno

Catalogo CManoscritto copiaintegrale del catalogoB. Manca delle firmedi Sterzingere Ferarra.Sottoscrittodal cancellieredel Comunedi Nicosia VincenzoPidone

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338 Così come la gran parte dei cataloghi a stampa e manoscritti delle biblioteche private tra XVIIe XVIII secolo, su ciò si veda A. Serrai, Storia della Bibliografia. Cataloghi a stampa. Bibliografie teolo-giche. Bibliografie filosofiche. Antonio Possevino, a cura di M. G. CECCARELLI, IV, Roma 1993, pp. 76-140.

339 A. SERRAI, Le classificazioni. Idee e materiali per una teoria e una storia, Firenze 1997 e Id., Storiadella bibliografia, Trattatistica biblioteconomica, a cura di M. PALUMBO, V, Roma 1993.

340 D. ROCHE, Preface a Y. SORDET, L’amour des livres aux siècles des Lumiéres. Pierre Adamoli et sescollection, Paris 2001, p. 9.

2. La biblioteca di Gregorio Speciale, ridotta al suo catalogo, va stu-diata finalmente, in sé abbandonando gli aspetti giuridico-patrimonialiche sono sembrati preponderanti nella genesi della fonte. Anche se alle-stito al fine di dar prova della qualità e del valore della collezione peruna singolare transazione commerciale338, il catalogo, nelle ambizioni delsuo autore, ambiva ad essere una historia litteraria e proporre un preci-so ideale di lettura e di biblioteca. In questo senso serve a conoscere unmodello di biblioteca privata e un modello di comunicazione letteraria.Conserva la memoria di come si pensa e si costruisce una collezione dilibri e di come si elabora e si trasmette un discorso su di essi. Rivela unadomanda e un consumo di lettura e un insieme di valori e pratiche di se-lezione e di apprezzamento che vanno al di là delle scelte e dei gusti in-dividuali e rimandano a un milieu più largo di cui Gregorio Speciale èattore e testimone.

Classificare, organizzare il caos del mondo dei libri come quello della na-tura, sono le parole d’ordine del Settecento enciclopedico339. «Classer, orga-niser, communiquer, scrive Daniel Roche, reposent sur un ensemble des pra-tiques que l’on doit comprendre»340. Il catalogo di Gregorio Speciale è unbuon esempio di queste pratiche che trasformano il collezionista in bi-bliografo della propria raccolta. Quale era il volto e la fisionomia dellasua biblioteca quale risulta dal catalogo?

I cataloghi (A e B) sono organizzati in XXI classi disposte in tre vo-lumi.

Archivio di Statodi Catania,Intendenzadi Catania, 646,vol. I

1836 Commissionecompostadal bibliote-carioe dagliufficialidel Comunedi Nicosia

Redattoper il riordinoe la catalogazionedella raccoltaper l’aperturaal pubblicodella BibliotecaComunale

Catalogo DGiuliana alfabeticamanoscrittacon finalitàinventariali-topografiche.Riconfigura l’originaleorganizzazionebibliografica della raccolta

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81Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento...

Come emerge dal confronto tra i due cataloghi, quello redatto durante lastima riarticola le classi nei volumi, inserisce Sinodi siciliani nella classeSiciliani, raggruppa Antiquari-Archeologia e aggiunge la classe Libri nuova-mente posti a indice. Piccoli interventi che non modificano l’architettura mala rendono più razionale.

All’interno delle relative classi i libri sono ordinati per autori e titoli edunque il catalogo esibisce nell’ordine alfabetico all’interno della propriaclasse tutti gli elementi della registrazione, classe, cognome e nome dell’autore,

CATALOGO A - GREGORIO SPECIALE (POST 1816)

I II III

I. Scrittura Biblia SacraII. Interpreti o supplementoalla classe I

III. Padri e Scrittoriecclesiastici

IV. Theologi (Biblicie Interpreti SS. Padri)

V. GiuristiVI. FilosofiVII. FilologiVIII. ClassiciIX. Poeti e Oratorirecentiori

X. TraduttoriXI. Grammatici-LessicografiXII Archeologia

XIIIMiscellanei Quinterno IMiscellanei Quinterno IIMiscellanei Quinterno IIIMiscellanei Quinterno IVMiscellanei Quinterni V

XIV Libri di particolarerarità

XV EducazioneXVI Istoria EcclesiasticaXVII Istoria ProfanaXVIII Istoria AnticaXIX Siciliani Quinterni I-IIXX Sinodi sicilianiXXI AntiquariiXXII Epistolografi

I. Biblia sacraII. Interpreti o supplementoalla classe I

III. Padri Scrittori ecclesiasticiIV. TheologiV. GiuristiVI. FilosofiVII Libri di EducazioneVIII. Storia EcclesiasticaIX. Storia AnticaX. Storia ProfanaXI. Siciliani Quinterni I-II

XII. FilologiXIII. ClassiciXIV. Poeti e Oratorirecentiori

XV. TraduttoriXVI. Grammatici-Lessicografi

XVII. Antiquari-Archeologia

XVIII. Epistolografi

XIX. Libri di particolarerarità

XX. Miscellanei QuinterniI-V e Miscellanei ultimi

XXI. Libri nuovamenteposti a indice

CATALOGO B - SPECIALE/STERZINGER-FERRARA (1818)

I II III

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341 Il che rendeva le logiche ordinative adottate dai possessori di biblioteche private eterogenee.Per un primo orientamento sui cataloghi a stampa e manoscritti delle biblioteche private europee tra’600 e ’700 si veda A. SERRAI, Storia della Bibliografia, cit., VII e M. G. CECCARELLI, Vocis et animarumpinacothecae. Cataloghi di biblioteche private dei secoli XVII-XVIII nei fondi dell’Angelica, Roma 1990.

342 A. MONGITORE, Bibliotheca sicula sive Scriptores siculis, Panormi 1707-1714, I-II.343 A. NARBONE, Bibliografia sicola, cit.; ID. Istoria della letteratura siciliana, Palermo 1852-1859.344 Nella classe Siciliani è compresa, come detto sopra, la sezione Sinodi che raccoglie le costituzioni

sonodali di Palermo (1587-1747), Messina (1621-1725), Monreale (1554-1653), Catania (1623-1668), Siracusa(1553 e 1727), Agrigento (1589-1655), Cefalù (1618 e 1707), Patti (1538-1687) e Mazara (1575-1735).

titolo, numero dei tomi e/o volumi, formato, luogo di edizione, nome dell’e-ditore/tipografo, anno. È da evidenziare la mancanza di uniformità nel pre-sentare i nomi degli autori, spesso abbreviati, che sono dati nella lingua del te-sto, latinizzati e al genitivo se il frontespizio dell’opera è in latino, altrimentiè preferita la forma volgare. Gli anonimi sono indicati sotto questa voce e leantologie sotto Variorum o sotto il nome di tutti gli autori. Mancando gli au-tori è segnalato il titolo. A volte nell’indicazione del titolo si nota una certasciattezza.

Della logica bibliografica di Speciale, che come avveniva per la maggiorparte delle biblioteche private, è singolare, cioè pensata per meglio rappre-sentare e ordinare quella particolare realtà culturale componente la collezio-ne e dunque rispondente alle esigenze e ai bisogni intellettuali o eruditi del sin-golo collezionatore341, vanno subito segnalati due aspetti.

Il primo aspetto riguarda la classe Siciliani (762 titoli) che, anche se nonpuò essere comparata con modelli alti come la risalente Bibliotheca sicula diAntonino Mongitore342 o le successive Bibliografia sicula sistematica e la Istoriadella letteratura siciliana di Alessio Narbone343, sta dentro questa tradizionee mostra il grande interesse di Speciale per la letteratura siciliana tanto da de-dicarvi un’intera sezione. Sono compresi in questa classe indifferentementeopere di autori siciliani, opere di argomento relativo alla storia siciliana e ope-re stampate presso tipografi siciliani. Tuttavia molte di queste opere sono pre-senti nelle altre classi del catalogo tanto da esserne dei duplicati. Non vi siindividuano specifiche tendenze verso questo o quell’autore, questo o queltema. Il dato da rilevare della raccolta è che la maggior parte delle edizioni so-no del Settecento, fine secolo soprattutto, stampate per lo più a Palermo344.

TAV. CLASSE SICILIANI DATE EDIZIONI 751 SU 762

442 1 64 194

55 XV XVI XVII XVIII XIX

Il secondo aspetto è la presenza di una Miscellanea veramente cospicua(1628 opere) la cui spiegazione non è semplice. Se la classe Libri nuovamenteposti a indice si comprende considerando questo gruppo di libri come recupe-rato e/o aggiuntasi in qualche modo tra il primo catalogo (nel quale infatti non

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83Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento...

345 M. Maittaire, Opera et Fragmenta Veterum Poetarum Latinorum Profanorum et Ecclesiasticorum,J. Nicholson, B. Tooke, & J. Tonson, London 1713.

346 N. F. Haym, Biblioteca italiana, o sia Notizia de‘ libri rari nella lingua italiana, divisa in quattroparti principali; cioe Istoria, Poesia, Prose, Arti e Scienze, annessovi tutto il libro dell’Eloquenza italiana dimons. Giusto Fontanini col suo Ragionamento intorno alla stessa materia. Con tavole copiosissime, e ne-cessarie, in Venezia, presso Angiolo Geremia in Campo di S. Salvatore, 1728.

347 I. Vogt, Catalogus historico-criticus librorum rariorum, post curas tertias et quartas denuo reco-gnitus pluribus locis emendatus et copiosiori longe accessione adauctus, Francofurti et Lipsiae, in com-miss. Ioh. Gothofr. Stiebneri, 1793.

348 S. Engel, Bibliotheca selectissima sive catalogus librorum in omni genere scientiarum rarissimorum.Quos maximis sumptibus, summoque studio ac cura, per plurimos annos collegit, nunc vero venum exponitSamuel Engel, in Republica Helveto-Bernensi bibliothecarius primarius. Qui & huncce catalogum ordine alpha-betico concinnavit, simul ac notis criticis perpetuis illustravit, Bernae, typis Francisci Sam. Paetscherin, 1743.

349 D. Clement, Bibliotheque curieuse historique et critique, ou Catalogue raisonne de livres dificilesa trouver, Gottingen, Jean Guillaume Schmid, 1750-1760.

350 J. B. Ladvocat, Dizionario storico, portatile, che contiene la storia degli uomini illustri nelle artie nelle scienze colle loro opere principali, e colle migliori edizioni di esse. Composto in francese dal signorabate Ladvocat edizione novissima arricchita per la prima volta delle notizie de‘ principali concilj col sup-plemento di Giangiuseppe Origlia Paulino inserito a‘ suoi luoghi, e colle note del p. d. Anton Maria Lugo,Tomi 1-7, presso Benedetto Gessari,1760-1763.

351 G. F. De Bure, Bibliographie instructive, ou traité de la connoissance des livres rares et singuliers, aParis, chez Gogue & Nee de La Rochelle, libraires, quai des Augustins, press du Pont Saint-Michiel, 1782.

è presente) e il secondo, perchè Speciale non attribuì le opere, inserite in cin-que quinterni miscellanei, alle relative classi? Stavano conservate in un altro luo-go? In scaffali a parte? Oppure Speciale aveva a sua volta allestito più cataloghidella sua raccolta riutilizzandoli poi nell’ultimo e i libri della Miscellanea costi-tuiscono le acquisizioni più tarde e/o di cui non aveva a suo tempo ancora ef-fettuato lo spoglio? Certo pone qualche domanda la circostanza che un catalo-go ragionato, conservi al suo interno una così ampia sezione non classificata eun gran numero di anonimi (esclusi com’è ovvio quelli proibiti o empi) che in al-tri luoghi (a volte pure nelle note del libro) vengono invece identificati.

Da un differente punto di vista, il catalogo si inserisce invece in una lun-ga tradizione che ne fa uno strumento privilegiato per costruire una selezio-ne ragionata, critica e argomentata della storia letteraria. Esso fornisce in ri-levanti sezioni non solo tutte le notizie indispensabili alla scansione autorale,letteraria ed editoriale della raccolta libraria, ma correda la notitia librorum,come abbiamo accennato più volte, con annotazioni, commenti, opinioni,suggerimenti, avvertimenti, tratti da comparazioni con repertori bibliografi-ci o dalla personale esperienza e conoscenza. Il catalogo diviene il luogo do-ve si rielaborano principi diffusi dai grandi bibliografi e bibliofili delSettecento o presenti nei cataloghi a stampa di biblioteche private redatti da-gli stessi possessori o dai librai e antiquari in occasione della vendita. GregorioSpeciale infatti trae la maggior parte delle notizie di natura storico-erudita ebibliografica da opere, cataloghi e repertori come quello di M. Maittaire(1713)345 la Biblioteca italiana di N. F. Haym (1728)346, il Catalogus di I. Voght(1732)347, la Bibliotheca selectissima di Samuel Engel (1743)348, la Bibliothéquecurieuse di D. Clement (1754)349, il Dizionario storico portatile di Jean BaptisteLadvocat (1760)350, il repertorio di G. F. De Bure (1782)351, la Biblioteca del-

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84 Rita Loredana Foti

352 G. Fontanini, Biblioteca dell’eloquenza italiana di Monsignore Giusto Fontanini arcivescovod’Ancira con le annotazioni del signor Apostolo Zeno istorico e poeta cesareo cittadino veneziano accre-sciuta di nuove aggiunte, Parma, per li fratelli Gozzi, a spese di Luigi Mussi, 1083-1804.

353 Bibliotheca Maphaei Pinelli veneti magno jam studio collecta, a Jacobo Morellio Bibliothecae VenetaeD. Marci custode descripta et annotationibus illustrata, Tomus primus, Venetiis tipys Caroli Palesii 1784.

354 Catalogues des livres de la bibliotheque, cit.355 C. Valerii Catulli, Albii Tibulli, S. Aureli Propertii, Opera omnia, que extant cum varior doctor

Viror. Commentaris, notis, observationibus, etc., Lutetie, ex officina Claudii Morelli, 1604, fol. max.Charta minori. Edizione pregevolissima per tutto ciò che ne dice Fabricio, De Bure, Crevenna, ma questoesemplare merita essere sopra ogni altro definito per l’ampiezza e nobiltà della carta e per l’esatta esecu-zione. In alcuni esemplari si trova notato per stampatore Marco Ourry, lo che ha fatto nascere una guerrafra i bibliografi, ma facile a comporsi. L’opera si stampò a spese comuni di Morello e di Ourry, ognuno nel-le copie che gli spettavano vi fece apporre il suo nome. Il fatto sta che l’edizione è la stessa. Questa edizio-ne in carta grande Brunet nota essere stata venduta da 40 a 60 franchi, in CS, II, Filologi.

Propertius, et in eum Joannis Passeratii Commentarii aliquantum contracti, Jani Broukhusii noteselecte Jo. Antonii Vulpii animadversiones perpetue, atque indices locupletissimi. Omnia ex accurataVulpii recensione, Patavii, apud Cominum, 1755, part. II, tom. II, 4° m, omnia t. IV. Questa edizionebellissima ed universalmente applaudita, ha meritato gli elogj dei dotti e quantunque moderna gli esem-plari son divenuti rari e costano molto. V. Fabricio Biblioth. latina dell’edizione di Lipsia, e Crevenna. Sonoda riscontrarsi gli indici delle parole, li quali contengono molta erudizione e sono assai ampj. Brunet la no-ta per il prezzo di 130 franchi che sono onze tredici, in CS, II, Filologi.

M. Vitruvii Pollionis, De Architectura, lib. X, Amstelodami, apud Elzevirium, 1649, fol. Edizionela migliore di questo libro. V. Crevenna, De Bure e Fabricio. In essa il chiarissimo editore riunì tutto ciòche di più esquisito e di più dotto era stato scritto sopra Vitruvio, come il frontispizio lo mostra. V. Boni eGamba. Il Zeno parla di questa edizione nella lettera 79 del volume II p. m. 160 dell’edizione di Veneziadel 1752, e ne parla altresì poi nella lettera 677 dell’edizione anche di Venezia del 1785 p. m. 95 del tomoIV, dove dice che l’avea allora avuto per tredici fiorini, ma la avrebbe comprato anche dippiù e non lo avreb-be dato per cinquanta, in CS, II, Filologi.

356 Guevara di Antonio, L’aureo libro di Marco Aurelio con l’orologio de’ Principi, nuovamente tra-dotto di lingua spagnola in italiano, 4°, Vinegia, appresso Portonaris, 1555 e 1556. Edizione rammenta-ta da Haym. Ladvocat nel suo Dizionario tradotto da Lugo ha attribuito quest’opera a Giovanni de Guevaraanzi ha confuso le opere di questi due soggetti diversi, attribuendo all’uno quella dell’altro. Il fatto è chel’Orologio dei Principi è opera di Antonio de Guevara autore che spacciando fatti sfrontatamente alteratie in uno stile strano, si è requistato il nome di Maimburg della Spagna, in CS, II, Filologi.

357 Si veda, ad esempio, Prefecti Jacobi Siculi, De verbo Dei Cantica, Neapoli, apud Sultzbacchium,1537, 4°. La presente edizione uscita in Napoli dai torchi di Giovanni Sultzbacchio è pregevolissima, sì per-chè gli esemplari ne sono rarissimi, sì perchè son poco conosciuti dai nostri. Il Littara, il quale tra i sicilia-ni fu, per quanto sappiamo, il primo a scriver di questo letterato della Città di Noto nel suo libro De rebusNetinis lo chiamò per abbaglio Jacobus Profectus, e assicurò che li Cantici erano stati dall‘autore dedicati aPaolo III. Il Pirri seguitò questi errori nella Notizia della Chiesa Siracusana parlando di Noto sua patria edegli uomini letterati di essa. Del pari il Mongitore, il quale copiò quanto trovò in Pirri e prese gli stessi

l’eloquenza italiana di Giusto Fontanini con le aggiunte di Apostolo Zeno(1804)352, il Manuel du libraire di Brunet (1810), e cataloghi di note bibliote-che private come la Bibliotheca di Maffeo Pinelli (1787)353 e naturalmente ilcatalogo di vendita della biblioteca di Pietro Antonio Crevenna allestito conTommaso de Ocheda (1789)354. Ad essi fa costante riferimento per soddisfa-re la propria curiosità bibliografica, per identificare e descrivere le edizioni,per valutare e misurare il valore, la rarità e i prezzi degli esemplari possedu-ti355. Sono fonti di autorità, ma Speciale non esita spesso a contestarne e acontraddirne i giudizi mostrando, grazie alla personale conoscenza del libro,un’emancipazione da questi repertori e l’ambizione di fare pure del suo ca-talogo uno strumento di reference356. Ugualmente critico è spesso verso sto-rici siciliani come Vincenzo Littara, Rocco Pirro e Antonino Mongitore357.

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abbagli. Dal che si vede che codesti scrittori non ebbero mai sotto gli occhi le opere di questo Autore, ma l’u-no scrisse su la fede dell’altro. Egli dunque chiamavasi Giacomo Prefetto e non Profetto. Li suoi Cantici lidedicò al Cardinal Carraffa, come dalla dedicatoria si vede. Solo diresse un Epigramma a Paolo III in cui som-mette al giudizio di lui, i suoi Cantici. Oldoino nelle sue Addizioni al Ciaconio nella vita dell’anzidettoCardinal Caraffa parla di Giacomo Prefetto, T. III, Col. 490 e nella Col. 556 dove però cade nell’errore dicreder dedicati li Cantici a Paolo III. Si trovano in fine legati le poesie latine di Nicolò Gambino, di cui bi-sogna cercar notizie, in CS, II, Poeti e Oratori recentiori.

358 Ad esempio, Biblia Sacra Polyglotta, complectentia textus originales Hebraicum cum PentatheucoSamaritano, Chaldaicum, Grecum versionumque antiquarum etc., cum apparatae appendicibus, tabulisvariis lectionibus, annotationibus, indicibus etc., Edidit Brianus Walton S. T. D., anno 1657. Opus totumin sex tomos tributum, Londini, fol. Accedit Lexicon Heptagloton Edmundi Castelli fol., Londini, 1669, om-nia typis Roycroft. Quantunque molti dotti abbiano insieme con Walton travagliato a questa Poliglotta, laquale come dice Calmet, omnium Polyglottorum absolutissima atque comodissima sunt, pure se n’è dato a luiche fu il capo di quella nobile e dotta assemblea l’onore. I preliminari sono di Pearson e di qualche altro inglese.Questa Poliglotta contiene più delle precedenti non solo la versione dei Settanta secondo l’edizione romana masi ha in essa la versione siriaca ed araba di alcuni libri che mancano alle più antiche, sicchè contiene nove lin-gue diverse in conseguenza è più completa e peraltro più corretta. V. Brunet, in CS, I, Biblia sacra.

Biblia Sacra, con duplici traslatione et scholiis Francisci Vatabli, Salamantice, apud Gasparum aPortinariis, 1584, fol., t. 2. Francesco Vatablo professore di lingua ebrea nel 1530 e 1531 in Parigi nel col-legio stabilito da Francesco I non scrisse mai commentari o note sulla Sacra Scrittura. Un tal Bertino chia-mato Le Conte, avendo avuto a mano le carte di Vatablo le infettò della corruzione di Calvino e le pubblicònel 1545 per le stampe di Roberto Stefano. Vatablo, il quale favoriva la nostra cattolica fede, offeso con que-sta ingiuria chiamò in giudizio Stefano per farlo gastigare e così risarcire la sua ortodossia, ma mentre siagitava questa causa Vatablo morì e così terminò il giudizio. I dottori Salmaticesi però espurgarono le sud-dette note e le diedero alla luce nel 1584 sotto ai loro occhi, donde risulta il pregio di questa edizione. Noipossediamo il solo secondo tomo della prima edizione da Stefano l’anno 1545 colle note che si dissero diVatablo in quanto cosa rarissima, in CS, I, Biblia sacra.

359 Dante, Della Volgare Eloquenza, Vicenza, per Teolcomeco Janicala, nel 1529. Quest’opera fuscritta da Dante in latino, Trissino la tradusse in italiano e in molti luoghi sbagliò non intendendo il sen-timento del latino, confondendolo ed alterando a suo piacimento. V. Zeno Lettere. T. I, Lettera 38. Edizionedel 1785. Il Trissino fece stampare quest’opere coi caratteri nuovamente da lui inventati, perciò rarissimee tenute in sommo conto. Vedi Haym, che i caratteri per eseguirsi queste opere furono formati da Ludovicodegli Arrighi Vicentino. Noi possediamo anche gli Inni Sacri del Ferreri, che furono pure stampati con que-sti caratteri, vedi Crevenna. Possediamo pure alcuni versi di C. Silvano Germanico in lode di Clemente VIIe di Leone X stampati cogli stessi caratteri l’anno 1524 in Romain CS, II, Poeti e oratori recentiori.

360 J. Viardot, Livres rares et pratiques bibliophiliques dans L’Histoire de l’édition française du H. J.Martin e R. Chartier, t. II, Le livre tromphant, 1660-1830, Paris 1984, p.

361 Jo Baptiste Pigne, Carminum, lib. quatuor. His adjuncti fuere Celii Calcagnini Carm. lib. III,Ludovici Ariosti lib. II, Venetiis, ex officina Erasmiana Valgrisii, 1553, 8°. Questa collezione fu fatta daGio Battista Pigna il quale unì ai suoi alcuni versi scelti del Calcagnino e dell’Ariosto e fu riveduta daGaleazzo Gonzaga. È rara non trovandosi notata nei più copiosi Cataloghi. Si legge però nel Pinelliano.Mancano due pagine la 191 e la 192, e la 221, 222 le quali in verità non dovevano esservi perchè su dice alsommo, in CS, II, Poeti e Oratori recentiori.

Come era nelle pratiche e nello spirito dei collezionisti di libri, dei libraie dei bibliografi, il catalogo è infatti investito da più funzioni. Dall’analisidei libri annotati si possono individuare più livelli. A un primo livello,Speciale si serve delle note per fornire notizie precise ed esaustive sulle bio-grafie degli autori, sui pregi letterari e dottrinali dei libri358, sulla trasmis-sione e provenienza, sulle condizioni di edizione359, sullo stato di conserva-zione, sul valore economico. Ad un altro livello agiscono criteri e gerarchiedi scelte e di apprezzamento che servono a giustificare la presenza di questao di quell’opera, a delimitare l’universo librario a campi specifici. Ora ai li-bri «legittimement collectionnables»360 e rari. Rari perchè poco numerosinel mercato, o poco citati nei repertori361, o «non essendovene che questa

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86 Rita Loredana Foti

362 Adrie Joannis Jacobi, Topographia inclyte Civitatis Mazarie, 4°, Panormi, 1515, per Pastam.Accedit opusculum impressum apud eumdem Pastam, 1515. Item de Laudibus Christi contra Hereticoslibri duo, Panormi, 1518, apud Maidam. Item De fluminibus Selinunti et Mazaro, tandem Epistola eju-sdem Jacobi Adrie ad conjugem Scherinam, apud eumdem de Mayda, Panormi, absque anno. Opere rarenon essendovene che questa unica stampa. Sono due corpi, in CS, III, Libri di particolare rarità.

363 Stimmeri Tobie, Sacrorum Bibliorum figure, versibus latinis et germaniis exposite. Sebbene i ver-si non sono molto felici questo libro pure è non solo pregevolissimo ma assai raro. Stimmer fu pittore e in-cisore del secolo XVI celebre tanto che Rubens faceva molto conto di queste figure, le quali, quantunque in-cise in legno, fan conoscere nell’autore gran fuoco e nobile invenzione. Queste figure furono pubblicate nel1586. Il nostro esemplare è sopra ogni altro pregevole trovandovisi scritti a mano a proposito i sentimentidi vari uomini illustri, in CS, I, Biblia Sacra.

364 A tal proposito gli esempi sono tantissimi perciò si rimanda alla lettura del catalogo.365 D. ROCHE, Un erudito e i suoi libri, cit., p. 61.366 In questo senso, R. M. BORRACCINI (a cura di), Dalla notitia librorum degli inventari agli esem-

plari, Macerata 2009, p. XXI.

stampa»362; rari perchè alcune specificità li distinguono (manoscritti, incu-baboli); rari perchè riccamente illustrati, «ornati di moltissime figure in ra-me» così tanto apprezzati dai collezionisti della sua epoca363; rari perchèespressione di una tradizione intellettuale; rari perchè proibiti. Ora ai libriutili e necessari. Ora infine a segnalare i libri empi e pericolosi. Qui il cata-logo si pone come una mappa per orientarsi di fronte all’eredità della tradi-zione e al continuo aumento e circolazione dei libri (e delle idee) indiriz-zando le scelte dei lettori e della gioventù studiosa364. Da questo punto divista, se la biblioteca di Gregorio Speciale vuole essere una biblioteca uni-versale, accogliendo i risultati migliori e nelle edizioni più curate della scien-za antica e moderna, in lingua originale e nelle traduzioni, anche testi empie censurati, perchè il bibliofilo deve possedere di tutto, le annotazioni al suocatalogo delimitano e delineano una vera e propria biblioteca selecta in ba-se a diversi parametri (e non soltanto in riferimento all’ortodossia tridenti-na). Infine le note situano il libro nell’orizzonte dell’amicizia e delle rela-zioni personali e dell’esperienza biografica e professionale.

Se è vero che «non si sono mai letti tutti i libri che si hanno»365, queste no-te/postille, a più di una metà dei libri presenti nel catalogo, sono testimo-nianza di dialogo con il testo, segni di appropriazione, prova che quel libronon solo è stato posseduto e accettato ma anche letto. Queste annotazionisono la spia e la traccia più importante degli itinerari geografici e intellettua-li seguiti dai testi, del consumo e del mercato del libro, della relazione e dellegame intrattenuto da Gregorio Speciale con esso. Sono insieme una storiadel libro e una storia personale del suo lettore-possessore e costituiscono lafisionomia e l’identità più profonda e originale catalogo rendendolo fontestorica di preziose informazioni non altrimenti recuperabili366.

E tra i segni di possesso fortemente identitari, a testimonianza della con-sapevolezza del “fare biblioteca”, vi è l’ex libris apposto sugli esemplari. Arealizzarlo, Gregorio Speciale, chiama Giuseppe Garofalo (Garofalo scuplsitsta scritto nello stesso ex libris), l’incisore palermitano che aveva, tra l’altro,eseguito le vignette delle opere del principe di Torremuzza e lavorato per la

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87Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento...

367 Così descrive lo stemma Speciale il Mango: di verde, alla banda d’oro, caricata da una brancadi leone, recisa di rosso e accompagnata in capo da una stella d’oro di otto raggi.

368 M. T. CICERONE, Pro Archia.369 Sugli stretti i rapporti tra la biblioteca scritta e la biblioteca dipinta laddove gli elementi deco-

rativi sono parte integrante del significato dell’istituzione della biblioteca in quel momento storico-cul-turale, cfr. M. L. RICCIARDI, Biblioteche dipinte, Roma 1996.

370 F. EVOLA, Primo centenario della Biblioteca Nazionale di Palermo. Cenni storici, Palermo 1882,p. 6; L. Sampolo, La Regia Accademia, p. 110.

371 I dati complessivi ricavati dal catalogo come si vede sono diversi da quelli indicati nel 1818 nel-la relazione di Sterzinger e Ferrara, circa 7500, e un po’ di meno di quelli enumerati nel giuliana alfabeticaredatta nel 1836, cioè 9202 opere. La differenza sta nel diverso modo di contare i tomi e i volumi delleopere. Qui sono stati considerati i titoli e i volumi.

regia Accademia degli studi. Nell’incisione accanto allo stemma di famiglia eal suo nome367, è incisa l’allegoria della Sapienza con i suoi simboli, libri, squa-dra, mappamondo e specchio, (segni massonici?) e in basso la frase SecundisOrnamentum Adversis Perfugium, parafrasi di Cicerone, che nell’orazionePro Archia dedicata alla poesia, aveva scritto: secundas res ornant adversis per-fugium, gli studi letterari sono rifugio e conforto nell’avversa fortuna e orna-mento nella favorevole368. Singolare ma non sorprendente coincidenza, la fra-se in oro a grandi caratteri veniva scritta (su suggerimento di GiuseppeSterzinger o dello stesso principe di Torremuzza?), tra il 1780 e il 1786 sullatavola di legno posta in cima alla sala decorata con gli stessi emblemi e sim-boli della Sapienza369 della Biblioteca reale, in occasione dei lavori di restau-ro a cura di Venanzio Marvuglia370, e oggi si legge incisa su marmo nello sca-lone d’ingresso della Biblioteca Centrale della Regione Siciliana.

IV SECUNDIS ORNAMENTUM ADVERSIS PERFUGIUM. LA BIBLIOTECA DI GREGORIOSPECIALE

Il patrimonio librario del cavaliere Gregorio Speciale è notevole sia perla complessità e varietà sia per le dimensioni. Si tratta di una collezione di6171 titoli di opere a stampa e 20 manoscritti, per un totale di 8887 volumi371.La composizione della biblioteca quale risulta dal catalogo è riassunta nellatavola e nel grafico seguenti.

TAV. COMPOSIZIONE BIBLIOTECA SECONDO IL CATALOGO SPECIALE

CLASSE OPERE

Biblia sacra 129Interpreti o supplemento alla I classe 39Padri e scrittori ecclesiastici 60Teologi 153Giuristi 221Filosofi 299Libri di educazione 141Istoria ecclesiastica 94

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88 Rita Loredana Foti

Istoria antica 27Istoria profana 204Siciliani Quinterno I-II 762Filologi 115Classici 453Poeti e Oratori recentiores 564Traduttori 318Grammatici-Lessicografi 384Archeologia-Antiquari 143Epistolografi 73Libri di particolare rarità 216Miscellanei Quinterno I-V 1628Libri nuovamente posti a indice 148

TOTALE 6171

GRAF. COMPOSIZIONE BIBLIOTECA SECONDO IL CATALOGO SPECIALE

Di fronte a una biblioteca di questa entità, che pur non costituendo per ilSettecento aristocratico, erudito ed enciclopedico, un fatto straordinario, nep-pure corrisponde al valore medio nel possesso comune di libri, è arduo ana-lizzare, anche soltanto per accenni ed esempi, la ricchezza e varietà tematica.Frequenti sono poi gli incroci e i richiami da una classe all’altra, da un testo al-l’altro, da un autore all’altro, e soltanto uno studio qualitativo, approfonditoe incrociato di temi, autori e testi consentirebbe una valutazione capace di ren-dere conto, non solo di personali preferenze, ma anche di atteggiamenti e in-

3

Biblia sacra, 129, 2% Interpreti Biblia sacra, 39, 1%

Padri e scrittori eccles., 60, 1%

Teologi, 153, 2% Giuristi, 221, 4%

Filosofi, 299, 5%

Libri di educazione, 141, 2%

Istoria eccl., 94, 2%

Istoria antica, 27, 0%

Istoria profana, 204, 3%

Siciliani I e II, 762, 12%

Filologi, 115, 2%

Classici, 453, 7%

Poeti e oratori rec., 564, 9%

Traduttori, 318, 5%

Grammatici Lessicografi, 384, 6%

Archeologia-Antiquari, 143, 2%

Epistolografi, 73, 1%

Libri di particolare rarità, 216, 4%

Miscellanei I-V, 1628, 26%

Libri a nuovo indice, 148, 2%

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89Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento...

372 D. ROCHE, La cultura dei Lumi, cit., pp. 22-23 e p. 64.

teressi culturali diffusi. Pertanto per una ricostruzione globale della configu-razione della biblioteca e come premessa indispensabile per qualsiasi altra in-dagine si è scelto in questa sede di adottare il metodo quantitativo. Se è veroche «non bisogna contare i libri ma leggerli», altresì, gli studi seriali, come no-ta, Daniel Roche «costringendo il ricercatore a riflettere sulla creazione del-l’oggetto che vogliono definire, permettono di comprenderne meglio la natu-ra. [...] Misurare le scelte culturali, verificare gli orientamenti, tentare distabilire il peso rispettivo delle eredità e del secolo, vuol dire delimitare le gran-di linee di questa analisi. Saranno forse un po’ meno arbitrarie del solito»372.

Prima di tutto ho filtrato i dati sopra esposti rielaborando il sistema pro-posto da Speciale attraverso una diversa griglia di classificazione. Ciò si è re-so necessario per la presenza delle cospicue classi di Siciliani, Miscellanei,Libri di particolare rarità e Libri nuovamente posti ad indice. Una volta indi-viduate le afferenze disciplinari dei testi che componevano queste sezioni, i ti-toli sono stati distribuiti nelle nuove aree tematiche. La biblioteca di GregorioSpeciale è stata dunque ripartita e riaggregata in cinque grandi classi, Teologia,Giurisprudenza, Scienze e Arti, Belle Lettere, Storia, secondo la famosa ca-talogazione di tradizione francese che, già teorizzata da Gabriel Naudé, at-traversa tutto il Settecento grazie all’opera di alcuni librai parigini per con-fluire nel celebre schema adottato da Jacques Charles Brunet nel suo Manueldu libraire et de l’amateur des livres (1810), vera e propria bibbia della bi-bliografia, manuale molto utilizzato dal nostro Speciale. La tavola che seguedà conto della nuova ripartizione.

TAV. BRUNET-SPECIALE

Brunet Speciale

TEOLOGIA BIBLIA SACRAINTERPRETIPADRI E SCRITTORI ECCLESIASTICITEOLOGI

GIURISPRUDENZA GIURISTI

SCIENZE E ARTI FILOSOFILIBRI DI EDUCAZIONE

BELLE LETTERE FILOLOGICLASSICIPOETI E ORATORI RECENTIORITRADUTTORIGRAMMATICI E LESSICOGRAFIEPISTOLOGRAFI

STORIA STORIA ECCLESIASTICASTORIA ANTICASTORIA PROFANAANTIQUARI-ARCHEOLOGIA

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90 Rita Loredana Foti

Muovendo dunque da questa nuova classificazione si ricava un primoquadro dei centri di interesse di Gregorio Speciale. La Teologia (nella qualesi sono inserite le classi Biblia sacra, Interpreti, Padri e Scrittori ecclesiastici eTheologi e riconsiderati i libri con uguale tematica provenienti dalle classiprima indicate) conta 1097 opere, il 18% del totale. La Giurisprudenza 508titoli (l’8%), Scienze e arti (che comprende Filosofi e Libri di Educazione), lacategoria esplosiva del Settecento che tende ad occupare sempre più un po-sto preponderante nella produzione e nella stampa, assomma invece a soli747 libri (il 12%), mentre Storia (Storia ecclesiastica, Storia antica, Storia pro-fana, Antiquari-Archeologia) comprende 1066 opere (il 17%). La classe checomprende quasi la metà del totale della biblioteca, cioè 2753 titoli pari al45% del totale è Belle Lettere (Filologi, Classici, Poetie oratori recentiori,Traduttori, Grammatici e Lessicografi, Epistolografi) e permette più di ognialtra di scorgere i segni chiari della passione e delle predilezioni dello Specialee di individuare correnti e autori di appartenenza, in base al presupposto cheil campo dottrinale sia per uno studioso quello decisivo in cui dichiararsi an-che nelle letture e nell’acquisto di libri.

Una ricchezza veramente stupefacente di testi e autori tra i più significa-tivi ma anche poco conosciuti, dall’età classica a tutto il Settecento, che ma-nifesta la natura scientifica di questa sezione della biblioteca, il suo essere sta-ta uno strumento prezioso e amato di lavoro e di studio.

GRAF. COMPOSIZIONE BIBLIOTECA SECONDO BRUNET

Il catalogo rivela la presenza lontana o vicina degli editori, la geografiadei centri principali di produzione. Si possono così valutare le grandi ten-denze che si spartiscono la sua biblioteca e misurare il posto tenuto in ogni ca-

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91Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento...

tegoria di libri dai grandi e piccoli luoghi di edizione che sono indicati per il93% delle opere. In questo campo la biblioteca di Speciale dimostra l’im-portanza dell’editoria italiana presente con 3725 edizioni su un totale di 5700(poiché vi sono 452 opere il cui luogo di edizione risulta non indicato e 19sconosciuto) cioè il 60% usciti da tipografie dei diversi stati italiani. Il pre-dominio dei libri italiani vede il trionfo di Venezia con 1454 edizioni (circa il39%) come capitale intellettuale su centri come Palermo, ben rappresentatocon 593 opere, Roma 451, Napoli 320 e Firenze con 208. Ma non manca al-l’appello nessuno dei più importanti centri accademici, universitari o edito-riali: Padova, Milano, Bergamo, Bologna, Torino, Genova, Lucca, Brescia,Verona, Vicenza, Pavia, Messina, Catania etc. E ancora un arcipelago di pic-coli centri. Su scala europea l’editoria straniera è rappresentata al primo po-sto dalla Francia con 895 edizioni (il 15%). Nell’insieme francese è Parigi lacapitale con il 56% di opere stampate (510) presso i suoi tipografi, segue,con una elevata percentuale, Lione centro di antica tradizione (308 libri), e adistanza Strasburgo (21), Avignone (11), Rouen (8), Tolosa (6), Douai (5),Lille (3) e un gruppo di piccole città accademiche come Marsiglia, Nancy,Tulle e altre ancora nelle quali l’editoria non ha un posto importante. Seguonole Provincie Unite con circa il 5% (299) dei libri pubblicati. Amsterdam do-mina indiscutibilmente (161 opere) con Leida (89), l’Aia (20), Utrecht (9),Rotterdam (4), Hauge (4) e infine Lussemburgo (2), etc. L’area cattolica deiPaesi Bassi è decisamente minoritaria con il 3% del totale (159 libri), quasiesclusivamente pubblicati ad Anversa (135) e pochi a Bruxelles (15). Quattroinsiemi geografici si spartiscono il resto delle edizioni. La rete dei centri uni-versitari e intellettuali dell’impero tedesco (il 5%) con 293 edizioni divise traColonia (87), Francoforte (67), Lipsia (28), Ingolstadt (13), Magonza (10),Monaco (6), Heidelberg (9), Berlino (6), Vienna (6) e altri centri ancora. Ilcrocevia svizzero con il 3% del totale e 168 opere stampate per la maggiorparte a Basilea (86), Ginevra (56) e Losanna (13), Neuchâtel (3). La GranBretagna di Londra (75 opere), Oxford (soltanto una), Cambridge (3), Eton(2) e la Scozia di Edimburgo (1) e di Glasgow (5) sono il piccolo contributobritannico alla biblioteca di Speciale con 87 opere in tutto. L’area iberica conMadrid (22) e Barcellona (12), ma anche Salamanca (6) e Valencia (4), conqualche altro luogo di produzione, trova anch’essa un modesto posto nellabiblioteca. Segue il Portogallo con soltanto cinque opere edite a Lisbona (4)e Coimbra (1). L’ultimo posto tocca all’Europa del Nord-Est rappresentatadalle due opere edite in Danimarca a Copenhagen, e a Malta, anch’essa pre-sente nel catalogo con due libri.

Queste percentuali medie si basano su una analisi globale della bibliote-ca che tiene conto di opere stampate tra la fine del XV secolo e il primo quar-to del XIX secolo, e quindi bisogna ora valutarle a seconda della cronologiae a seconda delle tematiche e dei luoghi di edizione. Dal punto di vista cro-nologico troviamo una costante. I libri di provenienza estera non vanno oltreil 40% del totale. Per un uomo rappresentativo delle condizioni medie di un

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92 Rita Loredana Foti

373 Non sono stati inseriti i dati relativi alle opere con luoghi di edizione inferiori a cinque.

letterato del suo secolo il fatto ha la sua importanza. Mette in chiara eviden-za il predominio dell’editoria italiana e il minore peso del libro straniero. Severifichiamo questi dati attraverso un’analisi tematica la proporzione dellepubblicazioni edite in Italia rispetto alle percentuali dei libri stranieri è la piùalta in tutte le classi pur con delle differenze.

I libri italiani di Teologia raggiungono il 52%, dei quali la maggior par-te editi in Venezia (221), Roma (130), Palermo (78), Napoli (46), Padova eFirenze (entrambe 17 opere), Milano (13), Bologna (9) e ancora in tante al-tre città contro il restante (427 titoli) pubblicati all’estero, principalmente aParigi (144) e Lione (89), ma anche nei Paesi Bassi ad Anversa (53) e in areatedesca a Colonia (42), etc.373.

Quelli di Giurisprudenza costituiscono 56% del totale di cui il maggiornumero è edito a Palermo (101) durante il Settecento, segue Venezia con 70opere, Napoli con 36, Messina (12) e Milano (6), mentre i principali titoli eu-ropei si trovano a Lione (37) e Parigi (25).

Le opere di Storia edite nei diversi stati italiani sono il 55,15% e anchequi i maggiori centri di produzione sono Venezia (196 libri) e Palermo (159)con Roma (114), Napoli (43) e Messina (15) a fronte delle città straniere, an-cora una volta localizzate in area francese con Parigi (66) e Lione (29) enell’Impero con Francoforte (25) e nei Paesi Bassi con Anversa (19).

La geografia italiana raggiunge il suo maggior successo nella classe delleBelle Lettere con il 64% delle opere edite per lo più tra Venezia (ben 804 li-bri), di nuovo Palermo (186) ed anche Napoli (148), Roma (139), etc. Il con-tributo dell’editoria europea è ancora una volta francofono con Parigi (197),Lione (126), ma anche con le Provincie Unite rappresentate da Amsterdam(83) e Leida (45), i Paesi Bassi con Anversa (48), la Svizzera con Basilea (43)e Ginevra (36), il territorio tedesco con Francoforte (23) e infine l’area in-glese con Londra (52).

L’ultima classe Scienze e Arti raggiunge il 59% del totale con 167 titoliediti a Venezia, 69 a Palermo, 34 a Roma, cui seguono molti altri piccoli egrandi centri italiani. E ancora l’area francese con 125 opere dà il maggiorcontributo straniero.

Dunque il cosmopolitismo culturale è meno forte per Belle Lettere eScienze e Arti. In conclusione la geografia dei libri della collezione di GregorioSpeciale evidenzia alcuni importanti e complementari aspetti. La parte mag-gioritaria della editoria italiana non comporta tuttavia rinunce alle edizionistraniere dimostrando la coerenza internazionale del mondo dei letterati. Siresta colpiti dalla presenza di tante città, dalla vastità del territorio copertoda centri di produzione libraria che non sono di facile accesso né di grandeimportanza. Pubblicazioni antiche o libri moderni, il lungo elenco dei nu-merosi luoghi di edizione, cui non manca nessuna delle grandi capitali cul-turali ed editoriali europee e neanche centri in cui l’editoria ha un ruolo mar-

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93Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento...

374 D. ROCHE, La cultura dei Lumi, cit., p. 63.

ginale, la presenza di diverse culture nella sua biblioteca accentuata dalle ope-re straniere tradotte in italiano, dimostrano la vitalità della circolazione e dif-fusione dei testi e delle idee in contesti e epoche differenti e anche la tenaciae passione di Speciale che vuol esserne partecipe e seguire ciò che si è fatto esi fa dappertutto nel mondo delle lettere.

È utile a questo punto ricostruire i grandi strati della composizione del-la biblioteca servendosi delle date di edizione indicate per il 93% delle ope-re. «La curva così generata rivelerà le eredità, le continuità e forse le lacunedi una evoluzione culturale tipica»374. Se si ripartiscono i 6171 libri cheSpeciale possedeva secondo la loro data di pubblicazione (assente però in458 di essi) si può separare facilmente l’eredità culturale dei secoli anteriorie il peso del suo secolo. I libri del XVIII secolo sono in minoranza: il 37%(2295 opere), cui si aggiunge un 1% del primo quarto dell’Ottocento (63 li-bri), contro il 55% di edizioni anteriori al 1700. Tra queste il 26% del XVIIsecolo (1598) e il 28% del Cinquecento (1707) e infine un prezioso corpo dicinquanta incunaboli dal 1471 al 1500. Questa ricerca della cultura e dei li-bri del passato, che è stata paziente e costante, rivela più l’erede degli uma-nisti e della crisi della coscienza europea che dell’Illuminismo. Dimostra unatteggiamento intellettuale caratterizzato da una fedeltà e da un ritorno ai te-sti originali e fondamentali della cultura europea e insieme la fiducia nel pa-ziente confronto della scienza del passato con quella della sua epoca. E al-tresì testimonia della bibliofilia ed erudizione del nostro possessore. Specialeama i libri in sé, i libri rari e ricercati.

L’analisi per categorie/classi mette in evidenza altre costanti e aspetti. InTeologia la percentuale dei libri è quasi la stessa quale che sia la loro data diedizione, così abbiamo il 22% di libri pubblicati nel Cinquecento, il 36% trail 1600 e il 1700 e il 33% nel XVIII secolo. In questa sezione 15 sono gli in-cunaboli e appena quattro sono le edizioni edite nell’Ottocento.

Uguale proporzione nella classe Storia con il 22% di cinquecentine, il33% di libri pubblicati tra il ’500 e il ’600 e il 30% di edizioni settecentesche.Dodici opere riguardano l’Ottocento e 6 sono gli incunaboli.

Nelle Belle Lettere il rapporto è lo stesso con però un maggior numerodi cinquecentine (il 34%), mentre i libri stampati nel XVII secolo sono il21% contro il 38% delle opere che vedono la luce nel Settecento e l’1%nell’800. Dal 1471 al 1500 troviamo 18 libri.

Le percentuali cambiano a favore del secolo dei Lumi com’era forse pre-vedibile, per Scienze e Arti con il 23% nel XVI secolo, il 22% nel Seicento eil 45% nel XVIII secolo, più 17 opere edite nell’Ottocento e solo sei quelledal 1471 al 1500.

E per Giurisprudenza nella cui sezione si trovano il 20% di titoli editinel Cinquecento, il 23% nel XVII secolo e ancora il 45% nel Settecento cuisi aggiungono 9 opere del secolo successivo.

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94 Rita Loredana Foti

375 P. SCARDILLI, S. VENEZIA (a cura di), Incunaboli delle biblioteche comunali della provincia diEnna, Palermo 2010.

376 I quattro incunaboli la cui provenienza è da attribuire a Speciale sono: 1. Capitula R. Sicilie infine. Impressum est presens opus in nobili Civitate Messane per Magistrum Andream de Bruges im-pressorem sub biennali cura laboriosaque diligentia Jo. Petri Apuli correctoris ad hoc statuti sub ex-pensis D. Joannis de Juenio, anno 1495. Questo volume è uniforme in tutto a quello che si descrive nel

L’analisi per luogo e data deve anche tenere presente una divisione sup-plementare tra opere in latino, in italiano e straniere. In questo campo il pe-so della tradizione antica si confronta con la partecipazione al movimentoculturale del Settecento. L’analisi globale della biblioteca rivela che Specialepossedeva 2870 libri in latino (47%) e un numero quasi pari in italiano cioè2556 (41%), a fronte di 523 opere in francese (8%), di 212 in greco e unosparuto numero nella lingua spagnola, circa 86 (1%), appena cinque in ebrai-co, tre in tedesco e in arabo, due in inglese e una in illirico. Speciale comesappiamo dalla sua biografia intellettuale è un buon latinista ma conosce be-ne, tanto da tradurlo, il francese e il greco. In un’epoca in cui avviene il di-stacco del pubblico dal latino e anche gli intellettuali d’Europa in buona par-te se ne distaccano Speciale resta fedele all’antica lingua del sapere o sarebbemeglio dire al sapere antico. Tuttavia è anche da tenere presente che nel con-testo culturale nel quale egli è vissuto la fortuna del latino, come testimoniala bibliografia siciliana ricostruita da opere quali quelle di A. Narbone o di D.Scinà, non è ancora stata intaccata.

Se poi confrontiamo il veicolo linguistico con le scelte culturali ci accor-giamo che la proporzione dei libri in latino è più o meno la stessa tra il 63%e il 49% sia che si tratti rispettivamente di Giurisprudenza, Teologia e Storia.Questa proporzione si abbassa al 40% per i libri della classe Belle Lettere eal 35% per Scienze e Arti.

Infine qualche dato relativamente al formato delle opere. Su 4845 opere(poiché di 1326 non è indicato il formato) si registra una forte preminenzadel maneggevole e pratico libro in ottavo (1777 pari al 30%) e del formatoin quarto (1510 pari al 24%) rispetto a un nutrito gruppo del prezioso e mi-nimo ma ancor pratico in dodicesimo (767 cioè il 12%) e a una uguale per-centuale del formato, per il secolo ormai antiquario e perciò ricercato, comeil folio (755 pari al 12%). Rarefatta la presenza dei tascabili con il sedicesimo(quattro opere), il diciottesimo (3) e il ventiquattresimo (42 libri).

L’analisi con metodi quantitativi della biblioteca di Gregorio Speciale hatuttavia registrato un’eccezione relativa alla sezione più antica e rara della col-lezione libraria, cioè quella degli incunaboli e dei manoscritti. Si sono com-parati gli esemplari di incunaboli conservati nella Biblioteca Comunale diNicosia con quelli presenti nel catalogo e con quelli descritti da PietroScardilli e Sebastiano Venezia in una recente ricerca375. Gli incunaboli pos-seduti da Gregorio Speciale sono 50, quelli conservati oggi a Nicosia sono36, dei quali 4, non erano stati individuati come provenienti dallo Speciale,forse perchè privi dell’ex libris376. Per quanto riguarda i manoscritti purtroppo

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95Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento...

primo Tomo delle “Memorie per servire alla Storia Letteraria di Sicilia” part. IV, p. 3 e seg. e si reputa di granprezzo. 2. Hieronymi Sancti, In Vitas Patrum, 4°, Venetiis, per Scotum, 1483. 3. Vegetii Flavii, De reMilitari, 4°, Rome, apud Siler, 1494. Accedit Frontini, Stratagematicon, ibidem, apud eumdem, anno1494. Modestus, De re Militari. Aeliani, De instruendis aciebus opus. Onosander, De optimo imperatore,ex greco in latinum traducto per Nicolaum Sagundi. Ottimi opuscoli della materia militare preziosi diquesta edizione. 4. Marrasii Siciliensis, Angelinetum ad Leonardum Aretinum, cit.

377 BCP, 2Qq E 108, cit. Sette di questi sono descritti in G. ROSSI, G. DI MARZO, I manoscritti del-la Biblioteca comunale di Palermo, Palermo, 1873-1934, voll. I-II. Si veda l’elenco, infra, pp.

378 Il codice si conserva alla Biblioteca Comunale di Palermo, alla segnatura Qq F 83. Sul mano-scritto si veda R. L. FOTI, Una memoria di carta. I Firmaturi di Corleone (secoli XV- XVIII), in

la ricerca condotta a Nicosia non ha condotto a risultati certi, viceversa ab-biamo dati sicuri sull’originale composizione della documentazione mano-scritta posseduta da Gregorio Speciale. Ai venti manoscritti descritti nel ca-talogo possiamo ora aggiungere i ventidue donati all’amico BaldassarePalazzotto e da questi a sua volta lasciati alla Biblioteca comunale diPalermo377. Si segnala, tra gli altri, il codice Storie sacre e profane della città diCorleone, appartenuto prima al padre Giovanni Maria Amato dellaCompagnia di Gesù di Palermo378.

Come accennato prima, la raccolta di libri e il catalogo di GregorioSpeciale esigono una lettura qualitativa. Le cifre, per quanto possono, e ladescrizione generale della biblioteca, insieme alle note della sua biografia in-tellettuale, ci inducono comunque ad alcune considerazioni. La sua biblio-teca mostra eloquentemente attraverso le stratificazioni dei temi e delle ere-dità, le compenetrazioni degli interessi dell’erudito, del letterato, delbibliografo e bibliofilo, del cristiano, ma anche del curioso e dell’uomo dimondo. La sua estetica e la sua cultura letteraria sono quelle dei classici e de-gli studi umanistici aperte alla discussione filologica, grammaticale e critica.Egli spinge molto avanti le sue ricerche sulla strada di una storia letterariauniversale, storia delle opere e degli autori, storia delle forme e della lingua,storia delle edizioni. Ha la cultura e gli strumenti necessari per questo lavo-ro: una intera sezione della sua biblioteca, quella dei Grammatici e Lessicografi(che contiene ben 384 opere) e una infinità di dizionari, lessici, grammatichee opere di critica letteraria. Conosce bene i grandi retori, i maestri greci e la-tini, i poeti e i prosatori classici e i recentiori. La classe Belle Lettere sembrarispondere a tre fini: assimilare e ritrasmettere la lezione antica, tenere con-to della cultura del tempo, comporre una summa bibliografica e critica datramandare ai posteri e proporre alla gioventù studiosa. Gregorio Speciale cipresenta in qualche modo l’immagine di un vero e proprio umanesimo storicodelle lettere dalle profonde radici culturali che va dall’Accademia della Cruscaalla grammatica di Port Royal. Gli interessi di Speciale sono quelli dell’am-biente in cui si formò e si diffuse lo spirito del riformismo cattolico. È l’ere-de degli studi umanistici greco-latini e della visione del mondo dei classici.Segue molto l’attualità editoriale ma conserva una dimensione volutamenteumanistica e morale. La biblioteca di Gregorio Speciale parla sia il linguag-gio della tradizione sia quello della modernità riconciliate e mediate nel cre-

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96 Rita Loredana Foti

379 R. L. FOTI, Libri sacri e profani, op. cit.380 Encyclopédie ou dictionaire raisonné des sciences, des arts et des metiers, par une societé de Gens

de lettres, Troisième edition enrichie de plusieurs notes, a Livourne, an. 1770 a 1779, fol., tom. XXXIII,in CS, II, Filologi.

381 Nota di commento a un’opera proposta da Speciale come antidoto, Nonnotte l’Abbè, [sic], Leserreurs de Voltarie, 12°, tom. III, a Lyon, chez Requilliet, 1780, in CS, II, Filologi.

do ottimistico del ruolo sociale degli scienziati e degli accademici. La cultu-ra del secolo nelle sue varie tematiche è presente nella biblioteca, forse nonè particolarmente moderna, ma la sua dimensione mostra l’incontestabile vo-lontà che spinge Speciale a essere in armonia con il suo tempo. Con i suoi6000 titoli, distribuita secondo un originale sistema di classificazione, essa sipone come un’ampia vetrina delle presenze librarie maggiormente significa-tive nei diversi campi disciplinari, dalla filologia alla poesia, dalla pedagogiaalla storiografia e al diritto, dalla teologia e dai libri religiosi e devozionali al-le scienze. Soprattutto essa ci dimostra come salda era a fine XVIII secolo inSicilia la fedeltà alla cultura umanistica anche se non mancavano aperture alpensiero scientifico del secolo razionale e illuminista. Si può dunque con-cludere per la natura profondamente umanistica e classica di questa colle-zione. Gli autori moderni e le edizioni possedute, in buona misura d’Oltralpe,delineano un forte sistema culturale europeo basato su radici e auctores co-muni. Esiste un terzo aspetto leggibile in controluce in tutta la raccolta dacui emerge prima di tutto la Francia e il fascino della nuova sintesi culturale.Ma i livelli di lettura della libreria potrebbero continuare. Tuttavia basta ac-costare questa raccolta di libri, espressione della cultura alta, ad esempio, ailibri di alcuni massoni e giacobini siciliani e reggini sequestrati dalla Giuntadi Stato nel 1798 o ancora ad alcune biblioteche siciliane di borghesi o diesponenti delle professioni (medici e avvocati) di inizio Ottocento, per com-prendere quale distanza la separasse da altri coevi saperi e specializzazioni379.L’uomo che ha pazientemente raccolto questi libri, che sono la sua vita e quel-la dei suoi amici, ha attraversato un secolo che ha conosciuto mutamenti rifor-matori e rivoluzionari e sfumature e contraddizioni e non sembra adattarsialla sua evoluzione. Tipico rappresentante dell’ambiente intellettuale paler-mitano di metà Settecento non rivela le inquietudini e gli interrogativi deiLumi che nutrono la Rivoluzione quanto le certezze e le conquiste del seco-lo muratoriano. La sua vita intellettuale, la sua cultura, se non la sua fede tro-vano alimento nei testi e nel confronto con gli ortodossi e con gli eterodossi.Questo tecnico delle lettere che possedeva come opera anonima,l’Encyclopédie di D’Alembert e Diderot, nella terza edizione livornese380, (lamacchina da guerra dell’Illuminismo come la definì Venturi, o il grande affaredei Lumi come ha scritto Darnton), prende le distanze «da quella truppa discostumati che riceve come oracolo tutte le imposture ed empietà diVoltaire»381. Di Voltaire come filosofo (non drammaturgo) scrive, «Voltaire intutte le sue cose mostra non già solamente un odio implacabile verso laReligione, ma pare frenetico che va cercando tutte le occasioni di dire empi

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97Libri e Biblioteche in Sicilia tra tardo Settecento e primo Ottocento...

382 Voltaire Marie François Arouet de, Les Pensees, p. III, 12°, vol. III, Erialed, Amsterdam, 1783,in CS, Filosofi.

383 Rousseau Jean Jacques, Collection complete des Oeuvres, 12°, tom. XXX, in CS, Filosofi.384 BAYLE PIERRE, Pensèes diverses ecrites à un docteur de Sorbonne, tom. IV, 12°, Rotterdam, chez

Reinier Laers, 1704, in CS, II, Filologi.385 P. Delpiano, Il governo della lettura, cit., p. 12.

ed orrendi spropositi»382. Di Rousseau, di cui possiede tutti gli scritti in piùedizioni, avverte, «bisogna che chi vuol leggere le sue opere sia provvedutodi religione e di retta morale. In esse vi si incentrano cose ammirabili, ma so-no compensate da tanti paradossi, da tante contraddizioni, da tante idee, datante sciocche conseguenze tirate da finti ed insussistenti principi e da pertutto vi si scorge un empio pieno di rabbia e di malinconia»383. Di Pierre Bayleannota, «Quest’opera, sebbene non porti nel frontispizio il nome dell’auto-re, pure non vi ha chi non sappia che è un parto dell’empio Baile. Per esserepersuasi della sua empietà basta il vedere che in essa si sostiene in mezzo atanti altri paradossi, che è meno pericoloso non avere alcuna religione, cheaverne una cattiva. Si badi da chi legge di premunirsi prima dei lumi neces-sari a ribattere questo ed altri simili errori che ad ogni passo in questo libros’incontrano»384.

Contraddizioni di un secolo, come scrive Patrizia Delpiano, percepitodagli stessi contemporanei «come diviso tra l’amore della religione e lo spiri-to del libertinaggio»385?

Certo qui si pone un problema. In che misura queste note rispecchianoil pensiero di Speciale o sono piuttosto il frutto dell’autocensura? Selezionaree isolare i commenti, che forse più di altri ci permetterebbero di conoscere leidee di questo appassionato umanista, è un’operazione indiziaria da condur-re con molte avvertenze. E, dunque si ripropone la domanda su quali con-tributi particolari la biblioteca di Gregorio Speciale e il suo catalogo posso-no arricchire le conoscenze sulla cultura, sulla letteratura e sull’editoria delSettecento nel secolo dei Lumi e della Rivoluzione.

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CATALOGO DELLA LIBRERIADEL CAV. DON GREGORIO SPECIALE

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Catalogo della libreria del Cav. Don Gregorio Speciale

Volume primo

Biblici ed InterpretiSS. PadriTheologiGiuristiFilosofiLibri di educazioneStoria EcclesiasticaStoria AnticaStoria ModernaSiciliani Quinterno primoSiciliani Quinterno secondo

Biblia Sacra

Biblia Sacra Polyglotta, complectentiatextus originales Hebraicum cumPentatheuco Samaritano, Chaldaicum,Grecum versionumque antiquarum etc.,cum apparatae appendicibus, tabulis va-riis lectionibus, annotationibus, indici-bus etc., Edidit Brianus Walton S. T. D.,anno 1657. Opus totum in sex tomos tri-butum, Londini, fol. Accedit LexiconHeptagloton Edmundi Castelli fol.,Londini, 1669. Omnia typis Roycroft.Quantunque molti dotti abbiano insieme conWalton travagliato a questa Poliglotta, la qualecome dice Calmet, omnium Polyglottorum abso-lutissima atque comodissima sunt, pure se n’è da-to a lui che fu il capo di quella nobile e dotta as-semblea l’onore. I preliminari sono di Pearson edi qualche altro inglese. Questa Poliglotta con-tiene più delle precedenti non solo la versione deiSettanta secondo l’edizione romana ma si ha inessa la versione siriaca ed araba di alcuni libri chemancano alle più antiche, sicchè contiene novelingue diverse in conseguenza è più completa eperaltro più corretta. V. Brunet.

Biblia Sacra, con duplici traslatione etscholiis Francisci Vatabli, Salamantice,apud Gasparum a Portinariis, 1584, fol.,t. 2.Francesco Vatablo professore di lingua ebrea nel1530 e 1531 in Parigi nel collegio stabilito daFrancesco I non scrisse mai commentari o notesulla Sacra Scrittura. Un tal Bertino chiamato LeConte avendo avuto a mano le carte di Vatablole infettò della corruzione di Calvino e le pub-blicò nel 1545 per le stampe di Roberto Stefano.

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Vatablo, il quale favoriva la nostra cattolica fede,offeso con questa ingiuria chiamò in giudizioStefano per farlo gastigare e così risarcire la suaortodossia, ma mentre si agitava questa causaVatablo morì e così terminò il giudizio. I dottoriSalmaticesi però espurgarono le suddette note e lediedero alla luce nel 1584 sotto ai loro occhi, don-de risulta il pregio di questa edizione. Noi posse-diamo il solo secondo tomo della prima edizioneda Stefano l’anno 1545 colle note che si dissero diVatablo in quanto cosa rarissima.

Sacra Biblia, vulgata editione translat exEbreo Sanctis Pagnini translatione ro-mana ex septuaginta et ChaldaicaParaphrasis translat. congesta fratrisFortunati Fanensis ord. eremit. S.Augustini studio et labora tribus di-stincta partibus, Venet., apud AntonioPinellum, 1609, t. 3, vol. 2.Il cognome di questo autore fu Scacchi. Egli eradotto ma non seppe mantenersi in concordia coni suoi Agostiniani donde ne vennero a lui moltiguai. Questa sua opera è lodata. Scrivesi il co-gnome Scacci, Schacchi o Scacchi.

Biblia Hebraica, eorundem latina inter-pretatio Xantis Pagnini LucensisBenedicti Arie Montani Hispal. et quo-rundam aliorum collatio studio. AurelieAllobrogum, apud Petrum de laRontiere, 1609, fol. Accedit NovumTestamentum Grecum, cum vulgata in-terpretatione latina Greci contextus li-neis inserta. Benedicti Arie Montani ope-ra. Accesserunt et huic editioni librigrece scripti, qui vacantur apocryphicum interlineari interpreti, apud eun-dem, de la Rontiere, fol., 1609. Questa è una ristampa di quella fatta inAntuerpia da Sante Pagnino l’anno 1572. L’anno1619 a questa nostra edizione, per tirar compra-tori vi fu cambiato il frontispizio e vi si aggiun-sero queste parole: additis correctionibus roma-nis Luce Brugensis. Calmet la chiama: opustyronibus utile. Pagnini fu domenicano uomo didottrina e di santità.

Eiusdem Xantis Pagnini, Thesaurus lin-gue sancte, fol., Lugduni, apud Sebastia-numGryphium, 1529.

Novum Testamentum, Grece cum vulga-ta interpretatione latina greci contextuslineis inserta, atque alia Arie Montani,Lugduni, apud Bartholomeum Vincen-tium, 1599, 4°.

Novum Testamentum, Grece et latine exversione et cum adnotationibus singulispaginis subiectis [sic] Erasmi Roteroda-mi, fol., Lugduni Batav., apud PetrumVandersta, 1705.Quest’opera fu da Erasmo dedicata a Leone X ilquale l’accettò graziosamente. Erasmo, diceCalmet, prestantissimorum criticorum judicio pri-mora interpretum subsellia debentur.

Novum Testamentum, Grece ex Bi-bliotheca regia, Lutetie, 1549, apudRobertum Stephanum tipis regiis, 8°.Rarissima è questa edizione. Il presente esem-plare ha sofferta la disgrazia di essergli stata strap-pata la prefazione, ma con tutto ciò è pregevolis-simo.

Novum Testamentum, Grece ex editioneWetsteniana 1711, Glasgue, excudebantR. et A., Foulis, 1759, 4.Edizione pregiatissima.

Novum Testamentum, Grece cum ver-sione Arie Montani ab Joanne Leusdenin hac nova editione recognitum, 8°,Amsteldami, apud Westenium, 1741.Edizione molto stimata. Questo libro è a me mol-to caro per essere stato del mio maestro in filo-sofia e nella lingua greca D. Saverio Romano.

Leusden Joannis, Compendium GrecumNovi Testamenti, in quo continentur om-nes voces eiusdem N. I. cum versione la-tina, 8°, Lugduni, 1702.Libro utilissimo per li studenti.

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Daerson Joannis, Lexicon Novi Testa-menti Grecum, continens omnes voces insacro textu occurentes, cum eorum re-solutione grammatica in usum schola-rum, 4°, Cantbridge, Typis Accademicis,1725.

Novum Testamentum, Grece tantum,12°, Patavi, 1736.

Idem, Venetiis, apud Antonium Bortoli,1745.

Psalterium davidicum, Gr[ece] etLat[ine] per D. Victorem, Parisis, 1545,8°.

Psalterium, Grece tantum, 8°, Venet.,apud Antonium Bortoli, 1760.Epistole B. Pauli et Canonice, quibus ac-cedit Apocalypsis, G., Lat., Paris, 1543, 8°.

Sacrosanta quatuor Jesu Christi Evangelia,Arabice scripta, latine reddita, figuris or-nata, fol., Rome, ex Typographia medi-cea, 1619.In alcuni esemplari si legge 1591, ma l’edizione èla stessa. Le figure furono incise in legno da LucaPennis secondo il disegno di Antonio Tempesta.

Anonime, Le Nouveau Testament enfrançois avec de reflexion morales.Vedete appresso alla lettera q Quesnel.

Biblia Sacra ad optima et queque veteriset vulgate translationis exemplaria, sum-ma diligentia parique fide castigata cumHebraicarum, Caldeorum et Grecorumnominum interpretatione. Accesseruntindices copiosissimi, fol. max, Lugduni,apud Guliel. Rovillium, 1566.

Biblia ad vestussima exemplaria nunc re-cens castigata, fol., Venetiis, apud here-des Bevilaque, 1576.

Biblia Sacra, vulgate editionis Sisti VPont. Max. iussu recognita atque edita,fol., Rome, 1592, Tipographia Vaticanis.Questa è l’edizione che Clemente VIII fece farecolla maggiore sollecitudine ed accuratezza percorregere gli errori che erano corsi nella celebreBiblia Sistina del 1590. Hec postrema, diceCalmet, editio hodie autentica censetur et vulga-ta a Concilio Tridentino comprobata, et pluriesin Europa dein ubique recussa.

Biblia Sacra, vulgate editionis cum selec-tis annotationibus etc illustrata auctoreJoanne Battista Du Hamel, Venet., ex ty-pogr. Balleoniana, 1755, in fol., t. 2.Le note di Du Hamel sono piene di dottrina, dipietà, di eleganza, istruttive, ma senza pompa,mescolate spesso di sentimenti di religione, chesi vedono nati dal cuore dell’autore.

Biblia Sacra, vulgata editionis Sixti VPont. Max. iussu recognita, fol. max,Lutet. Parisiorum, apud Robertum Fovet,Nic Buon et Sebast. Cramoisy, 1618.Nobile edizione e di molto pregio.

Biblia Sacra, impressa Brixie, per Angelet Jacob Britan. fratres, an. 1496, 4°.Manca certamente il primo tomo giacchè questo li-bro non comincia che da Isaia e di questo profetapure mancano i primi sette capi, ma con tutto ciò èpregevole molto, come lo sono tutte le edizioni deilibri santi stampati prima del Concilio di Trento.

Biblia Sacra et vetustissima exemplariacastigata, Antuerpie, ex officio CristophPlantini, 1567, 4°.

Biblia Sacra, acristudio ac diligentiaemendata, Venet., apud Jolitos, 1588,cum approbat. Inquisit. Venetiarum, 4°.

Biblia Sacra, vulgata editionis, Colon.Agrip., sump. her. Bernardi Gualteri,1638, in 4° min.La nitidezza di questa editione è sorprendente.

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Biblia Sacra, vulgate editionis, apudJuntas et Baba, 4°, 1648.È pregevole anche per le figure.

Biblia Sacra, sumptibus Petri Guillelmini,1680, tom. VI, 8°.

Biblia Sacra, vulgate editionis juxtaexemplar Vaticanum ad usum CollegijS. Congregationis de propaganda fide,Rome, 1768, ex eiusdem S. Congrega-tionis Tipographis, 8°, t.. VIII, octavusdividitur in duas partes.Edizione assai bene e correttamente stampata dicui si fà molta stima.

Biblia Sacra, vulgate editionis, Parisiis,Typis Jacobi Vincent, 1741, 16°, tom.VII.

Scalae Victorii, Libri Justi Iob, ex Caldeoin latinum interpretatio, 8°, Rome, apudStephanum Paulinum, 1618.

Biblia Sacra, cum Glossa ordinaria,Lugduni, 1590, tom. VI et Ind. vol 9.La Glossa fu in prima sotto titolo di postilla scrit-ta da Walfrido Strabone monaco benedettino delIX secolo di cui abbiamo parlato alla voce de Lyra,dove si è fatta anche memoria di Paolo Brugense.Degli altri illustri uomini che contribuirono le lo-ro fatiche a quest’opera si veda la prefazione indi-recta Christiano Lectori dove di tutti si dà conto.

Prophete Maiores et Minores et Macha-beorum libri duo, Colonie, 1646, 24°.

Libri Sapientiales, 24°, Colon. Agripp.,apud Bened. Gualteri, 1630.

Liber Psalmorum Davidis, 24°, Colon.Agripp., apud eundem 1630, 24°.

Novum Testamentum ad vetustissimaexemplaria castigatum, 16°, Venet., exoffic. Juntarum, 1571.

Novum Testamentum, vulgate editionis,16°, Colon. Agrip., 1664.Nitida edizione.

Epistole Pauli Catholice et Apocalypsis,8°, Venet., 1534, apud Ant. Juntam.

Epistole Pauli et Catholice itemApocalypsis, 12°, Lugduni. ExcudebatPhilibertus Rolleus et Barthol. Frenus.

Divi Pauli Epistole, non vulgaribus doc-torum Scoliis illustrate, Parisiis, 8°, apudSimonem Colineum, 1543.

Ab die Babilonie Primi Episcopi, De hi-storia certaminis apostolici, lib. X JulioAfricano interprete. Item JoachimPerionii, De rebus gestis et vitis apostolo-rum. Accessere Vite BB. Matthie apost. etMarci Evangeliste, 12°, Colonie, apudMaternum Colinum, 1576.Opera di qualche ignorante, rigettata come favo-la da tutti i buoni critici e teologi. GioachinoPeronio fu benedettino diede in luce varie ope-re, scriveva con qualche gusto il latino, mancavaassolutamente di critica, come appresso si vedrà.

Alexandri Natalis, ordine Predicat.,Expositio literalis et moralis S. Evangelii I.C. secundum quatuor Evangelistas, Venet.,apud Paulum Baleomium, 1704, fol.È così grande il merito di questo autore che nonha bisogno di lodi.

Amelot Deniis, La Vie de Jesus Christi,composeè de toutes les paroles desEvangelistes ou l’Unitè des quatre et lesquatre reduis en un. A Paris, chez F.Muguet, 1669, 12°.Del merito di questa traduzione bisogna leggereil Racine nella sua storia Ecclesiastica. Calmet laloda molto dicendo che: inter omnes NoviTestamenti versiones, maiorem sibi plausum vin-dicavit illa, quam Pater Amelotte confecit.Amelot era dell’Oratorio.

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Anonimo, Vita di Gesù Cristo SignorNostro secondo il testo dei quattroEvangelisti con note diverse sopra leprincipali difficoltà, in Napoli, appressoBenedetto Gessari, 1755, 8°, tomi 2.Opera celebre e molto stimata dai sostenitori del-la sana morale.

Aymonis Monaci, Expositio utilis et pre-clara in Canticis Canticorum, Papie, perJacobum de Burgo franco, 8°, 1508.Di questo libro si dà conto dello stampatore nel-l’ultima pagina dello stesso.

Bandiere Alexandri, Ord. Ser. B. M. V.,Vite celebriorum virorum, ac mulierum,quotquot in bibliis qualicumque rationecontinentur, 8°, tom. 2, Venetiis, apudThomam Bettinelli, 1769.Il Padre Bandiera fu da me conosciuto e tratta-to familiarmente in Monreale, dove io mi tro-vai allorchè egli venne in Sicilia, ed ebbi la sor-te, essendo io giovinetto in quel Convitto de’Nobili e studiando allora le matematiche e lafilosofia sotto il governo del mio amatissimoparente Mr. D. Francesco Testa di immortalememoria, a cui, seppur sò cosa, tutta intiera-mente la devo, ebbi dico la sorte di essere dalPadre Bandiera esaminato nella lingua latina enella italiana, e nella prosa e nella poesia, e dalui riputato di non aver perduto inutilmente ilmio tempo in quelli studi da me sino allora fat-ti. Venero adunque il nome di tal letterato, edora, che sono in grado di dar saggio di lui, sem-brami che egli scriva con grazia e purità il lati-no ma è una meraviglia come poi non mostril’egual merito nella lingua italiana. Basta leg-gere le sue traduzioni dei classici, e particolar-mente quella delle Epistole di Cicerone per nonriprendere il mio giudizio. Vedasi nella Classedei Traduttori.

Belinghem de Antoni, Scriptura sacra inlocos communes morum ad usum concio-num digesta, fol., Duaci, apud BaltazarumBellerum, tom 2, vol. 1.Belinghem fu gesuita, scrisse molte opere di pietà,e siccome si versò nella predicazione così diede

in luce quest’opera, nella quale come in altri si-mili libri si fa mostra piuttosto di fatica, che ditalento, ma intanto sono essi di molto uso, par-ticolarmente per chi non ha studiate le cose ec-clesiastiche per li suoi principi.

Berruyer Isacco Gioseffo dellaCompagnia di Gesù, Storia del popolo diDio cavata dall’Antico Testamento e dalNuovo, 4°, tom. 11, a cui vanno aggiun-ti tomi due di difesa, Venezia, pressoRecurti e Remondini, 1741 al 1756.Questa è la traduzione italiana dell’operaBerruyer, sopra la quale eccitò tante questioni tut-to il corpo teologico e che il Padre Tournemine,anch’egli gesuita, chiamava sacro romanzo. Fuessa proscritta dal Papa Benedetto XIV e poi daClemente XIII. L’autore si ritrattò e l’opera fucorretta dagli errori principali.

Le Blanc Thome, Soc. Iesu, PsalmorumDavidicorum analysis, cui adjungiturcommentarius amplissimus, t. 6, fol.,Colon. Agrip, apud Joan WilhelmumFriense, 1697.Le Blanc non si restringe al solo senso letteralema ha impiegata la sua fatica sopra tutti gli altrisensi considerando, non solo non dee recar me-raviglia, che l’opera sua si stende a sei tomi, maanzi si dee ammirare la sua brevità.

Bocharti Samuelis, Hierozoicon sive deAnimalibus S. Scripture, revisum et cor-rectum opera et studio David Clodii, fol.,Francofurti ad Moenum, typis Balthas.Christophori Wulstii, 1675.Opera in cui secondo il giudizio dei dotti si con-tiene tutto ciò che può dirsi in questa materia, etale, che acquistò all’autore una gloria che nonperirà giammai.

Bonaventura Sancti, Expositio inPsalmos, 8°, Rome, ex typogr. Vaticana,1688.Si parlerà di questo illustre Santo a suo luogo frai Padri della Chiesa.

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Le Nouveau Testament de N. S. JesuChristi, traduit en francois second la vul-gata, t. 2, 12°, a Paris, chez Loius Jasse,1704.Questa versione è del Padre Domenico Bouhoursgesuita, spesso è barbara, spesso è oscura nelleespressioni. V. Calmet.

Buchanami Georgii, Paraphrasis psalmo-rum Davidis poetica. Accedit Tragediaque inscribitur Jephtes, Antuerpie, apudChristophorum Plantinum, 1567, 12°.Questa parafrasi è molto lodata per la lingua eper la varia versificazione, ma spesso manca diquello spirito che nel testo si ammira e della ro-bustezza nelle espressioni.

Buisonii Joannis Hannonis, Historia etHarmonia Evangelica, 12°, Neapoli,apud Jo Jacobum Carlinum, 1598.

Bustamantini Joannis, De reptilibus vereanimantibus S. Scripture lib. VI, duobustomis comprehensi, 8° min., Lugduni,apud Antoninum Pilemotti, 1620.Edizione rara, V.Voogt e Bujer. L’autore era me-dico. Calmet dice: Opus pre Bochanti multo fu-tilius.

Bustorfii Joannis Filii, Exercitationes adHistoriam, I Arce Federis, II Jgnis sacri etcelestis, III Urim et Thumim, IV Manne,V Petre in deserto, VI Serpentis Errei,Basilee, typis Georgii Deckeri, 1659, 4°.I Bustorfi tutti furono applicati alla lingua e allematerie ebraiche, e tutti portarono il nome diGiovanni, il nonno, il padre, il figlio ed il nipo-te. Quest’opera è del figlio di quel GiovanniBustorfio, che fu un gran lume e nella lingua, enella erudizione ebrea. Costui non solo non hafatto disonore al padre, ma ne conservò la gloria.

Caldari Ferdinando, La Genesi, ridottain ottava rima cogli argomenti di LuisaBergalli Gozzi, 8°, t. 3, Torino, 1768, ap-presso Michele Angelo Morano.

Calmet Augustini, ord. S. P. Benedicti,Commentarius litteralis in omnes librosVeteris et Novi Testamenti. Opus Galliceprimum ab authore nunc vero latinis lit-teris traditum ab Joanne DominicoMansi Congregationis Regular. Cleric.Matris Dei Lucentis, fol., tom. 9, Venet.,apud Sebast. Coleti, 1754.Calmet merita somme lodi per quest’opera, seb-bene non manchi chi riprenda in lui molte cose.Vedasi il Diz. Stor. degli autori ecclesiastici. Latraduzione del Mansi è molto plausibile. Calmetper la sua modestia era incerto se dovesse dare al-la luce le sue opere, onde pensò di andare inParigi dove consultò il P. Mabillon e l’Ab.Duguet, i quali non solo lodarono la sua fatiga,ma lo confortarono ad indursi di pubblicarla. Colgiudizio di questi due grandi uomini, egli si piegòa darla alla luce in francese e cominciò a stam-parsi nel 1707.

Eiusdem, Dictionarium historicum criti-cum etc., Sacre Scripture, in latin. translatad eodem Dom. Mansi, f., tom. 2,Venet., ab Coletti, 1747, figurato.Questo dizionario ha messo il colmo della gloriadell’autore. Egli vi ha in esso raccolto tutto quel-lo che può dar lume al suo assunto.

Campana Francesco, Parafrasi del librodi Giuditta e poesie in lode della grandeMadre di Dio, 4°, Venezia, 1756.

Detto, Esposizione de’ treni di Geremiaprofeta, 4°, Venezia, 1756.

Carrières de Louis Saint Bible, contenantl’Ancien et le Nouveau Testment avec uncommentarie litteral imprè dans la tra-duction francoise, 4°, tom. 6, A Paris,chez Huart et Moreau etc., 1750.La presente edizione è la migliore e la più nobi-le di quest’opera. Il merito di Carrieres è grande.Il metodo da lui tenuto di inserire nella tradu-zione del testo alcune parole le quali lo rendonopiù chiaro e più intellegibile è stato da tutti am-mirato ed è riferito di una utilità somma.

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Catharini Ambrogii Politi, Claves due adaperiendas intelligendasve Scripturas Sacrasper quam necessarie, 8°, Lugduni, apudPetrum a S. Lucia, 1543. Editio princeps.

Eiusdem, In omnes D. Pauli Epistolas, etalias septem canonicas commentarii, fol.,Parisiis, apud Claudium Fremy, 1566. Catarino fu uomo molto dotto ma ebbe delle opi-nioni particolari, frattanto è stato e sarà sempre insomma stima principalmente fra i Domenicani dicui vestì l’abito, e allora fu che prese il nome diCatarino per divozione a S. Caterina e di Ambrogioin venerazione del Beato Ambrogio di Santadonia.Il suo vero nome era Polito Lancellotto.

Interpretation des Psaumes avec la Vie deDavid, A Paris, chez Sebastian Mabre-Cramoisy, 1687, 4°.L’autore di quest’opera è l’Ab. FrancescoTimoleonte De Choisy. Egli vi siegue il senso let-terale. Vi si trovano notate le particolari diffe-renze dell’ebreo e della volgata. L’edizione è mol-to bella e pregiata. Egli è autore di unaEcclesiastica storia che noi possediamo e di cuidaremo conto a suo luogo.

Corderii Balthasaris e Soc. Iesu, Iob elu-cidatus, fol., apud Balthasarem More-tum, Antuerpie, 1643.

Eiusdem et Patri Possini, e Soc. Iesu,Symbole Grec. Patrum in Mattheum, la-tina interpretatione et Scholiis illustrate,fol., t. 2, Tolose, excudebat IoannesBoude, 1646, Gr., Lat.Corderio insegnò con gran decoro la teologia inVienna d’Austria. Fu molto intendente nella lin-gua greca. Il Padre Poussines anche fu uomo mol-to versato nelle lingue orientali e in tutti gli altristudi nei quali diede nobile saggio nellaCompagnia.

Eulard, vedi dopo Ugonis a S. Victore.

Flaminii M. Antonini, In Lib. Psalmorumexplanatio. Adiecte sunt eiusdem auto-

ris in Psalmos aliquot Paraphrases. Itemin triginta Psalmos Paraphrases carmineab eodem conscripte, 12°, Lugd., apudGulielmum Rovilium, 1569.Calmet di quest’opera dice: Breve commentariumFlaminii in Psalmos concisum est, stilo culto, so-lido et optimi saperis. Mr. Gerdes nel suoFlorilegium librorum rarior, Groninge, 1747, 8°,p. 98, vi ha collocato quest’ edizione.

Feliciani Jo. Bernardi vide Oecumeni.

Fortunati Gerardi, Psalmorum DavidiisParafhrasis Poetica, 4°, Neapoli, apudVincentium Ursinum, 1783.

Gagnei Ioannis, Parisini Theologi etChristianissimum Francie regis, Eccle-siasta ac primi eleemosiinarii PsalmiDavidici, septuaginta quinque in lyricosversus reduci, 8°, Lutentie Parisiorum,per Nicol. Divitem, 1547.

Eiusdem, Brevissima in omnes D. PauliEpist. Scholia, 8°, Parisiis, apudFoucherium, 1550.Giovanni di Gaigny o Ganay è lodato per la suaprecisione ed aggiustatezza delle sue espressioni.

Gros le Nicolas, La Sainte Bible, traduitsur le texte originaux avec les differen-ces de la vulgata, 12°, tom. 6, a Cologne,1753.Questa traduzione siccome ha avuto degli am-miratori, così ha avuto degli impugnatori. La pre-sente edizione fu riveduta da Monsignor LorenzoRoudet e aumentata di concordanze, tavole cro-nologiche, annotazioni e di un discorso sopra iProfeti. Le Gros soffrì molte persecuzioni. Il di-scorso sopra i Profeti è nel tomo IV.

Huetii Petri Danielis, Demostratio evan-gelica, 4°, tom. 2, Neapoli, ex Typogr.Felicis Mosca, 1730.Libro pieno e soprappieno di erudizione ma in cuii dotti non vi trovano forza nel ragionare. Quest’edi-zione fu fatta sopra quella di Parigi del 1690.

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Holkoth M. Roberti, Prelectiones in Lib.Sapientie Salomonis, quibus accedit ex-plicationum moralium lib. unus, Annosalut. Humane 1586, fol.Costui fu riputato molto e ascese ai suoi tempi ingran fama.

Hugonis a S. Victore, Opera omnia, fol.,tom. 3, Moguntie, apud Hirart, 1617.Ugone da S. Vittore cosìdetto perchè di anni diciottosi consegnò a Dio nella casa di S. Vittore di Parigi.Professò la teologia con sommo applauso e seguitòla dottrina di Santo Agostino così esattamente cheacquistò il nome di lingua di Santo Agostino. Aquest’opera deve andare unita la seguente.

Bibliorum sacrorum concordantie mora-les et historice, a Petro Eulardo Soc. J.conscripte, fol., Antuerpie, apudMoretum, 1625.

Hugonis Cardinalis, Concordantie sacro-rum bibliorum, primum a FranciscoLuca emendate postea Huberti Phalasiicura expurgate et locupletate. Editio no-vissima preceteris correctior fol., Venet.,apud Nicolaum Pezzana, 1754.Libro questo di molto uso.

Iosephi viri inter iudeos doctissimi ac di-sertissimi que ad nostram etatem perve-nerunt, Opera omnia, fol., Francofurti adMoenum, impensis Sigismundi deFeyerabendt, 1580.Questa edizione sebbene solamente latina si tie-ne in molto pregio perchè stampata in ottimi ca-ratteri e perchè ornata di moltissime figure.

Idem opus, fol., Colonie Agrip., apudIoan Gimnium, 1593.

Idem opus, 12°, tom. 2, Lugduni, apudGryphium, 1555.

Iustiniani Xaverii, Cantica Salomonis,cum cap. XXIV Ecclest. et VIII Proverb.

in Laudem Deipare Virginis metro im-pari modulata, 8°, Venet., per Stepha-num Orlandinum, 1726.

Lamy Bernardi, Apparatus biblicus, 8°,Venetia, apud Laurentium Basilium,1722.Fu Lamy molto dotto nella filosofia e nella teo-logia ed ornato di profonde cognizioni nelle ame-ne lettere.

Lapide a Cornelii Cornelii S. Iesu,Commentarii in vetus et novum testa-mentum, fol., tom 16, Venet., apudHieronymum Albritium.Quantunque si oppongano a questo autore, il dicui nome fu Cornelio della Pietra, molte macchiecioè di esser prolisso, senza gusto, e che i suoiComentarj non siano che compilazioni informi eche contengano un’erudizione fuor di propositoe quistioni molto lontane dal soggetto che si trat-ta, pure sono questi Comentarj lodatissimi co-munemente e piacciono ad una infinità di perso-ne e particolarmente ai predicatori ai quali sonodi molto uso. Peraltro essi sono stati di molto usoe di sommo aiuto a coloro che dopo lui hannoscritto sopra la Scrittura. Tirino e Menochio tan-to lodati non han fatto che abbreviarli, spoglian-doli di tutto ciò che ne è estraneo e tenendosi so-lo al senso letterale.

Leone Evasio, P. Arcade, Il Canticode’ Cantici, adattato al gusto dell’italia-na poesia e della musica con note, 8°,Torino, appresso Ignazio Soffietti, 1787.

Lippomani Aloysii, Catena in Genesim,fol., Parisiis, apud Guillard, 1546.Quest’opera è molto stimata. Lippomano vene-ziano fu uomo dotto, intervenne con sommo de-coro al Concilio di Trento e fu uno dei tre presi-denti al medesimo sotto Giulio III e Paolo IV.Era egli Vescovo di Verona.

Locresio, P. Arcade, L’Apocalissi di S.Giovanni, ridotta in versi italiani a cui so-no aggiunte le Lamentazioni di Geremia

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tradotte pure in versi da BenedettoMenzini. In Milano, appresso Marelli,1750.Di Locresio P. A. che è Flaminio Scarselli e diMenzini si parlerà nella classe dei Poeti.

De Lyra Nicolai, Postille in lib. Regum;eiusdem Postille in Apocalypsim, cum ad-ditionibus Pauli Burgensis, fol., tom. 2,apud Iohannem de Colonia et NicolaumIenson, 1481.Nicolò detto di Lira dal luogo della sua nascitaebbe molta stima per li Comentarj sopra lascrittura, nei quali, come intendentissimo del-la lingua ebrea si applicò con lode al senso let-terale. Egli era frate Minore Paolo dettoBurgense perchè Vescovo di Burges. Fece le ad-ditiones che chiamansi mirabiles alle Postilledel de Lira.

Mazochii Alexii Symmachy, SpicilegiumBiblicum, 4°, tom. 2., Neapoli, ex RegiaTypographia, 1762.

Martini A. prima Ab. di S. Giacomo, epoi Arcivescovo di Torino, Il Vecchio edil Nuovo Testamento, secondo la volgatatradotto in lingua italiana con annota-zioni illustrato, Torino, nella stamperiaReale, dal 1769 sino al 1781, 8°, t. 23. Monsignor Martini pensò tradurre prima ilNuovo Testamento e di fatto lo diede alla lucenel 1769. Poi pensò tradurre anche il VecchioTestamento e lo stampò nel 1776; e negli anniseguenti Mr. Martini ha riscosso le maggiori lo-di dal pubblico e con ragione perchè la sua tra-duzione è nitidissima e poi è fornita di note ca-vate dai Padri e esposte con sommi lumi.Quest’opera è di grandissimo vantaggio nonche per gli ecclesiastici ma per gli scolari, i qua-li hanno, di qualunque stato essi siano, un co-modo di adempire uno dei maggiori obblighi dicristiano, qual è quello di leggere e meditare laSacra Scrittura. Quest’opera fu approvata daPio VI S. P. con bolla de’ 17 Marzo 1778 chetrovasi nel Tom. IX del Vecchio Testamento alprinicipio.

Menochii Ioan. Stephani e Soc. Iesu, DeRepubl. Hebreorum, libri octo, fol.,Parisiis, per Antonium Bertier, 1648.Tutte le opere del Menochio riguardanti la SagraScrittura sono pregevolissime, giacchè a giudiziodi Riccardo Simone e di Dupino costui: uno ver-bo plus habet succi, secondo l’espressione diCalmet, quam reliqui longo et prolixo sermone.

Micheli Andrea della Congregazionedell’Oratorio di Roma, Vite de’ Santi e de’personaggi illustri dell’Antico Testamento,Firenze, 1792, per Vincenzo Vestri, 8°,tom. 13. Opera bene scritta e da cui si può trar molto pro-fitto.

Modena Leone, Rabi Ebreo da Venezia,Istoria de’ Riti Ebraici, Venet., appressoGiacomo Ferretti, 1687, 12°.

Natalis Hieronymi e Soc. Iesu, Annota-tiones et meditationes in Evangelia, quein sacrosancto sacrificio toto anno le-guntur, fol., Antuerpie, excudebatMartinus Nutius, 1594.

Eiusdem, Evangelica Historie Imagines inordine Evangelorium digeste, ibid., 1596.Il P. Natali che fu contemporaneo a S. Ignazio,fece le meditazioni e vi fece incidere le figureadattate. A queste per vantaggio delle personeche non fanno professione di lettere, il P.Agostino Vivaldi pur Gesuita stimò aggiungervile Meditazioni da lui scritte in uno stile piano as-sai. Questo fatto era necessario sapersi per averela piena cognizione del libro. Il Primo tomo con-tiene le annotazioni e le meditazioni del P. Nataliscritte il latino. Il secondo tomo presenta le figu-re fatte incidere dallo stesso P. Natali inAntuerpia dai più rinomati calcografi di queitempi, alle quali il Padre Vivaldi aggiunse le sueMeditazioni fatte stampare in Roma da Zamettil’anno 1599 di pagina in pagina in maniera che sipotessero legger colle figure. Quindi è che le iscri-zioni sotto le figure sono latine e le Meditazionifatte per gli idioti italiane.

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Nestorideo Clarione, P. Arcade, Il Librodi Ester, tradotto in verso italiano con an-notazioni, 4°, Venezia, appresso SimoneOcchi, 1746.

Dello stesso, I Dodici Profeti Minori, conannotazioni, 4°, Foligno, 1749, perPompeo Campana.Sotto questo nome Accademico si nasconde il P.Fra Vincenzo da S. Eraclio predicatoreCappuccino.

Nicolai Ioannis, Libri IV De SepulcrisHebreorum, 4°, Lugduni Batavorum,apud Henricum Taering, 1706.Libro pieno di infinita erudizione ma sparsa sen-za alcun metodo e scritto in lingua troppo bar-bara, però le sue esatte ricerche fanno che se ten-ga molto conto.

Nicolai Alfonso, della Comp. di Gesù,Dissertazioni e lezioni di Sagra Scritturasul libro della Genesi, 4°, tom. 4, inFirenze, appresso Pietro Gaet. Viviani,1756. Opera scritta con gusto di lingua e con sufficien-te dottrina.

Nonni Panopolitani, Paraphrasis Sanctisecundum Ioannem Evangelii Grece.Accesserunt note P. N. A. Patriis NicolaiAbrami, Soc. Iesu, Parisiis, apudSebastianum Cramoisy, 1623, 8°.David Clement mette questo libro fra i rari. Lenote come abbiamo avvertito sono dal P.Abramo, conosciuto per altre sue opere. Le notefattevi dal P. Abramo comprendono anche il fat-to dell’Adultera, il quale manca in Nonno. Vi hadunque chi pretende che questo vi sia stato sup-plito da Nicolò Nansio nell’edizione che egli nefece a Leida l’anno 1589, e che il Padre Abramonon sia che uno sfacciato plagiario approprian-doselo: bisognerebbe per decider ciò aver sottogli occhi l’edizione di Nansio.. Frattanto però sap-piamo che il P. Abramo non era nome da fare sivergognose imposture e non avea bisogno pro-cacciarsi fama così vilmente.

Oecumenii, Explanatio Veterum SS.Patrum in Acta Apostolorum et EpistolasCatholicas ex diversis Commentariis col-lecta Bernardo Feliciano interprete,Venet., 8°, 1556.Eumenio non fa che un compendio di S.Giancrisostomo.

Petavii Dionysii e Soc. Iesu, ParaphrasisPsalmorum grecis versibus, edita cum la-tina interpretatione, 12°, Parisiis, apudSebast. Cramoisy, 1637.Di Petavio si parlerà fra i teologi. Grozio teneaquesta parafrasi sempre sul tavolino suo di stu-dio, tanta stima ne faceva.

Perionii Ioachimi, De sanctorum virorumqui Patriarche ab Ecclesia vocantur rebusgestis et viri liber, 4°, Lutet., apudMichae Vascosanum, 1555.Perion scriveva bene il latino, ma manca di cri-tica.

Philippei Ioannis e Soc.Iesu, Oseas pri-mus inter Prophetas Commentariis illu-stratus, fol., Lutetie Parisiorum, apudSebastianum Cramoisy, 1636.Felippeo fu uomo della più recondita dottrina.

Philonis Iudei, Exgetica in libro Mosis [sic]ab Adriano Turnebo, partim a DavideHoeschelio, edita et illustrata Grece etLatine ex interpretatione SigismundiGelenii. Huic editione additus est liber quisub Philonis nomine circumfertur demundo, fol., exducebat Petrus de laRoviere, Colonie Allebrogum, 1613.Filone è stato ed è molto riputato dai dotti. Egliseppe così bene imitare nello scrivere lo stile diPlatone che soleva dirsi: Aut Philo Platonizat autPlato Philonizat. Questa nostra edizione fra leantiche è una delle migliori.

Idem opus eodem Gelenio interprete.Accessit Eneas Gazeus, De immortali-

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tate animarum et corporum resurrectio-ne, Ioanne Volfio interprete, 8°, tom.2, Basilee, apud Nic. Episcopium,1558.Enea Comodiano Papeo versificatore cristiano vi-vea nel quarto secolo. Le sue poesie si possonoleggere in fine del Minucio Falice stampato daDavisio che noi possediamo.

Pinelli Luca, della Compagnia di Gesù,Libretto di immagini e brevi meditazionisopra alcuni Misteri della vita e Passionedi Cristo N. S., 8°, Napoli, 1594, pressoGio Iacomo Carlino, con moltissime fi-gure.Pinelli fu per la sua pietà molto ragguardevolefra i suoi. Egli entrò molto giovanetto nellaCompagnia, fu insignito del Dottorato.

Pradi vedi Villalpandi.

Le Nouveau Testament, en francois avecdes reflexions morales sur chaque verset,8°, t.VIII, A Amsterdam, chez IosephNicolai, 1728.Libro bastamente noto. L’autore ne è PasqualeQuesnel e perciò si è qui situato.

Relandi Hadriani, Palestina ex monu-mentis veteribus illustrata, tom. 2, in 4°,Trajecti Batavorum, apud GulielmumBroedelet, 1714. Opera molto dotta e molto esatta ricca di assairami.

Reflexions sur les cinq. livres de Moysépur etablis la verité de la ReligionChretienne, 8°, Londres, chez B. Griffi,1687.L’autore si è Pietro Allix ministro a Rouen. Siconsideri sempre che egli è un eretico e che in unodei suoi libri intitolato: De Messie duplici ad-ventus, pretese che Gesù Cristo doveva nuova-mente venire l’anno 1720 o 1736. Loche non lodifende dal titolo di fanatico.

Ricci Bartholomei, Soc. Iesu, Vita di N.Iesu Cristi ex verbis Evangelorium, con-cinnata 4°, Rome, apud Barthol.Zanettum, 1607.Questa è l’edizione buona e compita. Il PadreBartolomeo Riccio fu Preposito Provinciale dellaProvincia di Sicilia ma morì in Roma l’anno 1613.

Del Rio Martini, Pharus S. Sapiente hocest Glosse litterales in Genesim, fol.,Lugduni, apud Horatium Cardon, 1608.Sul merito di questo autore sono stati diversi isentimenti dei dotti.

Rossi Pietro, Treni di Geremia, tradottiin elegia latina e italiana; Il Cantico diSalomone, tradotto in versi anacreonticilatini; I Sette Salmi penitenziali, con al-cuni altri tradotti in toscano; ed IlCantico di Mosè, in toscano e latino, 4°,Padova, 1745, per Gio. BattistaConpatti.È libro da leggersi giacchè ha avuto molti chehanno applaudita la sua fatica.

Ruperti Tuiensis, In sex Prophetas mino-res posteriores commentarius, 8°, 1524.

Royaumont Prieur de Sombreval, Historiedu Vieux et du Nouveau Testament, repre-sentée avec des figures et des explicationsedifiantes tirées des saintes Peres, 4°, AParis, chez Pierre le Petit, 1674.

Le meme sans figures, 12°, A Paris, chezNicolas Pepie, 1717.Libro questo molto pregiato ed utile all’istruzio-ne della gioventù sotto il nome del Sign.Royaumont si asconde Mr. le Maistre de Sacy.

Dello stesso, Le Nouveau Testament deN. S. Iesu Christi, traduit en francois surla vulgata, tom. 2, in un vol., 8° A Paris,chez Guillarme Desprez, 1733.Vi è premesso l’ordinario della Messa. La tradu-zione è quella di M. le Maistre de Sacy.

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Sgambati Scipionis e Soc. Iesu,Archivorum veteris Testamenti libri tres,fol., Neapoli, 1703, typiis MichaelisAloysii Mutio.Allegambe Filippo, della stessa Compagnia diGesù, nella sua Biblioteca lodò molto il PadreSgambato ma poi conchiuse che: Mentis aliena-tionem perpessus est. Di Allegambe però vi fu chiscrisse che: mireris o lector quod Allegambe tammale sentiat de Sgambato nam Sgambatus etAllegambe sunt contradictoria.

Sgnoygoudani Raynerii, Psalterium Para-phrasibus illustratum, servata Hyeronimitraslazione, Lugduni, 1545. Accessere insingulis Psalmis argumenta, 12°.

Idem, apud Carolum Angeli, 1545.Accessit Magni Athanasii opusc. in psal-mos Angelo Politiano interprete, 12°.

Stimmeri Tobie, Sacrorum Bibliorum figu-re, versibus latinis et germaniis exposite.Sebbene i versi non sono molto felici questo li-bro pure è non solo pregevolissimo ma assai raro.Stimmer fu pittore e incisore del secolo XVI ce-lebre tanto che Rubens faceva molto conto diqueste figure, le quali, quantunque incise in le-gno, fan conoscere nell’autore gran fuoco e no-bile invenzione. Queste figure furono pubblicatenel 1586. Il nostro esemplare è sopra ogni altropregevole trovandovisi scritti a mano a propositoi sentimenti di vari uomini illustri.

Stackhouse Thomas, Le Sens litteral del’Ecritture Sainte, defende contra lesprincipales objections desAntiscripturiares, et les incredules mo-dernes traduction de l’Anglois avec unedissertation de traducteur sur le demo-niaques dont il est fait mention dansl’Evangele, 8°, tom. 3, a La Haye, chezFean Gallois, 1741. Quest’opera la quale fece grande onore all’auto-re fu scritta per far fronte all’empietà di Tyndall,Collins e Veolston. Traduttori che non portano ilnome di altri.

Traduttori che non portano nomi di au-tori

Le Nouveau Testement de N. S. IesusChristi, latin-francois, in 12°, tom. 2,Lione, 1670.Le premier a Lyon chez Claude Galbit, le secondde meme 1680. Nel frontespizio però unico vi hala data di Mons presso Gaspare Migest che è quel-la del celebre nuovo testamento detto di Mons dicui vedi Calmet nel suo dizionario t.1 p. 16 dovesi rapportano le questioni note per questa tradu-zione la quale fu replicatamente da Clemente XIe da Innocenzio XI proibita.

Le Epitres de S. Paul, le EpitresCanonique, l’Apocalipse, A Mons chezGaspare Migest, 1673, 12°.

L’Epistole di S. Paolo, le Chatoliche el’Apocalisse, tradotte in italiano, Lione,presso Guillelmo Rovello, 1558, 12°.

Lezioni, Epistole e Vangeli delle domeni-che e delle altre feste dell’anno, ridotti inlingua volgare ad uso delle scuole dellaLombardia Austriaca, 12°, Milano, 1787,presso Marelli.

Vallesii Francisci De iis que scripta suntPhisice in libris sanis. Accessere LeviniiLemnii, De plantes sacris, et FrancisciRuei, De gemmis, Lugduni 1622.Vallesio fu medico di Filippo II re di Spagna.

Villalpandi Ioannis Baptiste etHieronymi Padri e Soc. Iesu, InEzechielem explanationes et apparatusUrbis ac Templi Hierosolymitani com-mentariis et imaginibus illustratis, fol.,tom. 3, Rome, typis Alefhonsi Ciacconii,1604.

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Classe secondaInterpreti o Supplemento

alla Prima Classee poi Scrittori Ecclesiastici

Anonimo, Parafrasi de’ Salmi, 8°, Roma,1749, appresso Pagliarini.La traduzione è quella del Lalamand dei meritidel quale si legga la Prefazione al lettore e quan-to diremo a suo luogo.

Anonyme, Le Beautiar le David, traduiten françois avec des notes courts, tirèesde S. Augustin et des autres Peres, 12°,a Paris, par Elie Josset, 1698.Libro eccellente per capire i Salmi e per trarne ildovuto spirituale vantaggio.

Anonyme, Prieres Chretienne, en formade meditations sur tous les Mysteres deNotre Segneur etc., 12°, tom. 2, A Paris,chez Louis Josse, 1739.Anonyme, Parafhrase de la Prose dies ire,ou sentiments d’un Pocheum qui desir tra-vailler sincerement à sa conversion, 8°, AParis, chez G. Desprez, 1782.

Lo stesso tradotto in italiano, inPalermo, dalla Real Stamperia, 1800.Anonime, Explications du mystere de laPassion de N. S. G. C.v. Duguet.

Arie Montani Benedicti, Dilucidationesin quatuor Evangelia; quibus acceduntdilucidationes in Acta Apostolorum eo-dem accetore, 4°, Antuerpie, ex Offic.Christoph Plantini, 1575.Aria Montano fu uomo di somma pietà e in-sieme di somma dottrina, onde è stato ed è te-nuto in grande venerazione e riputato per unodei più illustri scrittori che abbia prodotto laSpagna.

Bellarmini Roberti e Soc. Iesu, In omnesPsalmos, dilucida explicatio, 4°, Venet.,1614, apud Bertanum.Di Bellarmino si parlerà fra i Teologi.

Du Bois, Lettere di S. Agostino vedi ap-presso all’articolo Augutini opera.

Bossuet Iacobi Benigni, Libri SalomonisEcclesiastis Canticum canticorum,Sapientia, Ecclesiastium, cum notis, 8°,Venetiis, 1732, apud Albritium.Le note di Bossuet non solo sono di sommo aju-to all’intelligenza del senso letterale, ma entra-no nello spirito della Scrittura.

Corneille vedi Kempis

Connor Bernardi, De miraculis, reliqui-sque en tois [sic]memoratis, que mediceindagini subjici possunt, 8°, Iene, apudCrökerum, 1706.Connor troppo amante della sua arte medica cer-ca spiegare secondo le regole di essa le miracolo-se guarigioni fatte da G. Cristo. Checchè sia del-la sua mente, egli è certo la sua opera è moltopericolosa, avendo per oggetto di togliere l’ideadi miracoli alle guarigioni divinamente operateda G. Cristo, cosa che distruggerebbe una granprova dalla sua Missione e della verità dalla suaceleste dottrina.

Duguet Iacopo Giuseffo, Regole per l’in-telligenza delle sante Scritture, in france-se, Parigi, presso Sebastiani, 1775, 12°.Sebbene nel frontispizio di quest’opera e di tuttele seguenti non vi sia il nome di Duguet, pure visi troverà qui appresso perchè oggi non v’ha chinon sappia che tutte queste sono parto di quelgrande uomo. Noi nulla diremo del suo merito,essendo questo superiore ad ogni lode. La sua ma-niera è tutta propria e checchè ne dicano certisuoi giurati nemici essa abbaglia è vero, ma muo-ve il cuore perchè le sue espressioni sono parto diuna mente persuasa dalle verità di quel che dicee colpita dal lume superiore. Volesse Iddio che lagioventù studiosa apprendesse ad ornarsi di tut-

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ti i lumi necessari a scrivere profondamente nel-le materie di questa ed insieme così nobilmenteed eloquentemente. Mesenguy scrivendo il suoAbregé de l’histoire de l’ancien Testament dice-va: On verra bien que ce ne sont ici que quelquesgottes d’eau puis é es à una source infiniment ri-che et abondant, così chiama le opere di Duguet,et que ceux qui ont an peu de geut pour les ex-plications de l’Ecriture, ne peuvent se dè salte-rer, qu’en puissant, come j’ai fait, a la [sic]méme.

Eiusdem, Explications de l’ouvrage dessix jours, 12°, A Paris, chez Babuty, 1740.

Eiusdem, Explication du Livre de laGens, 12°, A Paris, chez Babuty, 1732,t. VI.

Eiusdem, Explication de la Prophetied’Isaìe, 12°, A Paris, chez Babuty, 1734.A quest’opera nel tomo VII sono aggiunte le spie-gazioni de Cinq Chapitres du Deuteronome e desPropheties d’Habacut et de Ionas. T. VII.

Eiusdem, Explication des Livres des Roiset des Paralipomenes, 12°, A Paris, chezBabuty, 1738, t. VI.Nell’ultimo tomo vi si contiene la spiegazione ela concordanza dei libri di Esdra e di Neemia.

Eiusdem, Explication du livre dePsaumes, 12°, A Paris, chez Babuty,1733, t. V vel VIII.

Eiusdem, Explication du Cantique desCantiques, de la Prophetie de Ioel,Analise du Livre de Job, du Livre de laSagesse et du Chapitre seizième du Livredes Nombres, 12°, A Paris, chez Babuty,1755, t. II.

Eiusdem, Trattè de la Crux de N. S.Iesus Christ, ou Explication de Mysterede la Passion de N. S. Iesus Christ selonla [sic], 12°, A Paris, chez Alix, 1733,tom. XV.

Eiusdem, Explication de l’Epitre deS.Paul, aux Roma, in Avignon, 1756.Eiusdem, Explication de mistere de laPassion de N. S. Iesus Christ, A Paris, t.12, chez Estienne et Babuty, 1732.

Eiusdem, Il Sepolcro di Gesù Cristo ossiaspiegazione del mistero della Sepoltura, t.I, part. 2, 8°, Brescia, presso Rizzardi,1766.

Eiusdem, Traitès sur la priere publique etsur les dispositions pour offrir les SS.Mysteres et y participer avec fruit, 12°,Paris, chez Estienne, 1733.

Gaudentii Paganini, Opuscola tria, I. Deerrore Sectariorum hujus temporis laby-rinteo, II. Conatus in Genesim divinamnovus, III. Philosophiis opinionibus vete-rum Ecclesie Patrum, Pisis, Typis Massaet de Landis, 1644.Tutte le opere di Gaudenzio sono rare ma raris-simo è il suo libellus De Philosophie apud Romanos origine et progress,. Pisis 1643 che trovasi frai miei libri nella Classe dei Filosofi.

Godeau Antoine, Paraphrase desPsaumes de David, A Paris, chez Petit,1676.Sebbene questa traduzione sia difesa e snervata,pure i versi son nobili e dolci.

Hartzeim Gasparis e Soc. Iesu, EsplicatioGentilium fabularum et superstitionumquarum in S. Scripturis fit mentio, 8°,1731, Patavini, Typis Seminarii.

Kempis o sia Giovani Gerson, Dell’imi-tation de Iesu Christ, traduit en françois,A Rouen, chez Jesu Osmont, 12°, 1600.

Le meme livre traduit par le P. P. deGannelieu de la Comp. de Iesu, 12°, AParis, chez Rebustel, 1745.

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Le meme livre, traduit et Paraphrasè versfrançois par Pierre Corbeille, A Paris,chez de Nulls, 1739.

Lalemand Giacomo Filippo dellaCompagnia di Gesù, Brevissima Parafrasidei Salmi di David, 12°, Roma e Napoli,appresso Cirillo. Il P. Lalemand è molto lodato particolarmenteper questa Parafrasi da Fleseier. Egli alle espres-sioni vive e calzanti vi ha aggiunta la nitidezza el’intelligenza del testo. V. Anonimo, dove è no-tata l’ottima edizione di Roma.

Maldonati Ioannis, e Soc. Iesu,Commentarii in Prophetas IV Ieremiam,Ezechielem, Baruch et Danielem. AccessitExpositio Psalmi CIX. et Epistola deCollatione Sedanensi cum Calvinianis,4°, Parisiis, apud Cardon, 1610.

Eiusdem, Commentarii in quatuorEvangelistas, 4°, t. 2, apud Sessas, 1606.

Di questi Commentarii si fa molto conto fra iDotti Teologi essendo lavorati con somma dili-genza e lodevolissimo discernimento.

Mazzini vedi Augustini

Mesangui Francesco Filippo, Abregè del’Histoire e de la morale de l’AncienTestament, Paris, chez et Saillant, 1770,12°.

Abregè de l’Histoire de l’AncienTestament avec des Eclaircistemens et desReflexions, Paris, chez Desaint etSaillant, tom. X, 1773.Il Pio e dotto autore di quest’opera non può ab-bastanza lodarsi. Si legga e se ne ritrarrà lumeimmenso e sommo profitto allo Spirito. Nei pri-mi nove tomi dà il corso della sacra storia con ri-flessioni le più dotte e più penetranti. Il decimotomo fa un ristretto della morale del vecchioTestamento.

Millie Davidis, Dissertationes selecte va-ria S. Litterarum et antiquitatis capitaorientalis exponentes et illustrantes, 4°,Lugduni Batavorum, apud Wistoff.Libro pieno di molta esquisita erudizione edEbrea ed Araba.

Rotigni Costantino, Parafrasi dei Salmiin forma di orazione e di esortazione. 8°,t. IV, Padova, Ponzatti, 1750.Con ragione la chiama parafrasi l’autore, per-chè troppo diffusa e tirata ad esprimere quei sen-timenti che egli aveva nell’animo. Ma non per-ciò si dee riputare parto di uno che avevaapprofondito il senso dei Salmi e che può moltogiovare a chi li contempla colla sua direzione se-guitandone i sentimenti e convertendoseli insucco e sangue.

Rubeis Ioannis Baptiste De, Congreg.Somaschez, Commentaria in PsalteriumRomanorum dispositum per Hebdoma-dam ad formam Breviari Romani, unacum Hymnis, Canticis, Antiphonis et ver-sicolis per totum annum, 4°, Venet., 1628,apud Guerilium.

Sadoleti Iacobi, Episcopi, Carpectoralisin Paulis Epistolam ad RomanosCommentariorum libri tres, 8°, apud deSabio, Venet., 1536.Di Sadoleto si parlerà fra i Poligrafi dove sonocollocate le opere sue.

Vielmii Hieronymi, Ordin. Predicato-rum, De sex diebus conditi orbis liber,adjecti sunt preterea ejusdem autoris lib.duo de D. Thome doctrina et scriptis etorationes due altera Apologetica et reli-qua de optimi Episcopi munere, 4°,Venet., apud Juntas, 1575.Di Vielmio fa menzione Calmet e lo annoverafra gli scelti Commentari del Genesi. Egli fuDomenicano ed ascese al Vescovado per i suoitalenti.

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Gerardi Ioannis, Harmonie Evangelicede Passione, Morte, Resurectione acAscentione Iesu Christi Salvatoris, libritres, Amstelodami, apud Elzevioris,1656, 4°.Bisogna leggersi con cautela come quello che sag-giamente è stato da Roma proibito1.

Padri e Scrittori Ecclesiastici

Ambrosii S., Mediolanensis Episcopi,Opera, fol., t. V, Parisiis, 1614, apudSociet. Bibliopolarum, Vol.III.Quest’edizione è uniforme a quella di Roma del1579 la quale fu curata da Fra Felice Cardin.Montalto poi Sisto V Pont. Massimo. Essa è te-nuta in molto pregio e li Signori Boni e Gambal’hanno rapportata nella loro Biblioteca partico-lare fra le edizioni di maggior pregio.

Anselmi S., Archiep. Cantuariensis,Opera omnia, curante TheophiloRamaudo digesta in Didacthica,Ascetica, Perenetica, fol., 1630, Lugduni,apud Durand.

Eiusdem, In epistolas Pauli Apostoli, cu-rante Gudefrido Hittorpio, fol., Colonie,Eucharium Cervicorum, 1533.

Eiusdem, Orationes, 24°, Rome, apud deRubeis, 1697.

Athanasii S., Archiep. Alexandrie, Operaomnia,Grece et latine, fol., t. II, Parisiis,apud Ioannium Morellum et Cramoisy,1627. Questa edizione è notata da Boni e Gamba.

Augustini S. Aurelii, Hipponensis Episc.,Opera omnia, opera et studio. Ord. S.Bened. Congregationis S. Mauri, Venet.,apud Albrizzi, 1729, tom. X, fol., vol.XII.Questa eccellente edizione è stata fatta sopraquella di Parigi.

Eiusdem, De doctrina christiana, libri IVrecogniti ac vulgari ad exemplas M. S.Curdinellis Sirleti, Rome, Typis Benabò,8°, 1735.Eccellente edizione.

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1 A margine del manoscritto del Catalogo Specialeconservato nella Biblioteca Comunale di Nicosia(d’ora in poi CSBCN), sta scritto: I Biblici ed in-terpreti costano di fogli ventidue. Vistato daSterzinger e Ferrara

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Eiusdem, De Civitade Dei, cumCommen. Thome valvis et aliorum, apudIacobum Sacon, Lugduni, 1520, fol.,

Eiusdem, De summa Trinitade, que deusad Aurelium Carthaginensem Episco-pum, ibid., 1520, fol.

Eiusdem, De doctrina, 12°, Parisiis, apudRoigny, 1534.

Omnium operum Divi Aurelii Augustini,Epitome per Ioannem Piscatorium nunclocupleta per Ioannem Pesselium,Colonie, apud Novesianum, 1542, fol.

I tredici libri delle Confessioni di S.Agostino, tradotti di latino in italiano daGiulio Manzini con alcune annotazioni,4°, Roma, nella stamperia Medicia ap-presso Giacomo Leina, 1595.Leno dice questo volgarizzamento essere uscitoda tersissima penna Toscana.

Des letteres de S. Augustini, traduites enfrançois l’Edition novelle des P. P.Benedictinis de la Congregation de S.Maur etc., avec des noves, 8°, M. du Boisde l’accademie françoise, tom. VI, ALille, chez Ioan Baptiste Brovellio, 1707.Du Bois si fece tal nome colle sue traduzioni cheottenne un luogo nell’accademia francese. Le ri-gurdanti la cronologia che adornano quest’operasono dal Sign. Tilemont.

Eiusdem, Les Confessions de S. Augustin,traduites par le P. P. de Coriziers, 12°,Paris, chez le Gras, 1701.Coriziers portava il nome di Renato: egli fu diuna semplicità somma e di misura critica.

S. Aviti, Archiepiscopi Viennentis,Operacura et studio Iacobi Sirmondi Soc. Iesu,8°, Parisiis, apud Cramoisy, 1643.S. Avito è scrittore del V secolo. Il Padre

Sirmondo lo adornò colle sue note. Di questo dot-to Gesuita verrà luogo di parlarne largamente.

D. Basilii Magni Cesaree Cappadociequondam Archiepiscopi, Omnia, que inhanc diem latino sermone donata suntopera, fol., Parisiis, apud Ioannem deRoigny, 1566.A questa edizione soprantese Giovanni Gillozio.La proibizione cadde sopra qualche nota margi-nale.

Idem, Opus denuo ad exemplaria grecarescensitum studio Andrea Schotti Soc.Iesu, cum notes ejusdem et P. FrontonisDucei ejusdem Societatis, fol., Antuer-pie, apud Henricum Aertssium, 1616. Scotto e Duceo furono due Gesuiti di som-ma dottrina.

Sancti Patris Bernardi, CluravallentisAbati Primi, Opera in VI tomos digestastudio et labore Iacobi Merloni Herstii,fol., Lugduni, sumptibus societatisBibliopolarum, 1679, in due volumi. Sebbene l’edizione fattane dal Mabillon abbiala superiore a qualunque altra pure questa nonlascia di avere il suo merito. Tessere elogio a S.Bernardo è temerità, notiamo qui solo quel chene dicono Boni e Gamba: S. Bernardo benchèl’ultimo di età merita luogo tra i Padri antichidell’ecclesiastica letteratura, mellifluo, e fa-condo; mellifluo e facondo supera di gran lun-ga non solo il suo secolo ma molti ancora de’precedenti..

S. Bonaventure ex ord. Minorum S. V.E. Episc. Cardin. Albanentis EximiiEcclesie doctoris, Opera, Sixti V. P. M.jussu diligentissime emendata, fol., tom.VII, Rome, ex Typographia Vaticana,1588.Questa edizione fu per ordine di Sisto V curatadata in luce per opera e studio di CostantinoBuccafoco dotto Cardinale Sarnano dotto france-scano. Essa è divisa in sette tomi sebbene il to-mo IV e V siano gnuno diviso in due parti; onde

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malamente si dice e in Moreri e nel dizion. diCaen che l’opera sia distribuita in otto tomi.Gamba e Boni chiamano quest’edizione magni-fica e da tutti è riputata rarissima. V. Brunet,Manuel.

Eiusdem, Opuscula Theologica, tom II.,Venetiis, apud Heredem Hyeronimi,1584, fol.2

Cassiani Ioannis, Opera omnia, cumCommentariis D. Alardi GazeiCommentariis ipsis tertia parte auctiori-bus illustrior reddita etc., Atrebati, apudViverios, 1628, fol.Una delle migliori edizioni notata anche da Bonie Gamba. Chi sia questo Alardo Gazeo può ve-dersi nella Premonitio ad lectorem apposta alprincipio del libro. Egli è fratello del P. AngelinoGazeo Gesuita di cui noi abbiamo qualunqueopuscolo.

Cassiodori clarissimi Senatoris Romani,Doctissima et religiosissima Psalterii da-vidici expositio, fol., apud IoannemParvum, 1519.Cassiodoro fu ministro de’ Re Ostrogoti inRavenna. Si fece poi Monaco e nel ritiro del chio-stro compose quest’opera. Egli fu uno dei più dot-ti del suo secolo.

Clementis Alexandrini, Omnia, que qui-dem extant, opera nunc primum a tene-bris eruta latinitateque donata GentianoHerveto Aurelio interprete L.Torrentinus ducalis Typographiis excu-debat, Florentie, 1551, fol.

Idem, opus Parisiis, apud MichaelemSonnium, 1612, fol.

Eiusdem Opera, que extant recognita etillustrata per Iaonnem Posterum Oxo-

nientem Episcopum, Venet., apudLattum, 1757, Grec. Lat.Tutte queste tre edizioni hanno il loro gran me-rito. La prima presso il Torrentino è tenuta insommo conto dai Bibliografi. La seconda fu dal-lo stesso Genziano Erveto non solamente corret-ta nello testo riveduto sul Greco ma arricchita dinote e fatta stampare sotto la cura di SimoneErveto nipote di Genziano. La terza poi splendi-dissima superiore ad ogni altra fu con grande stu-dio e diligenza in prima data alla luce in Osforumda Pottero il quale eruditissimamente ha nellenote illustrato questo eccellentissimo Scrittore.Quella di Torrentino nel Manuale di Brunet por-ta il prezzo di onze 14 perchè è la prima delle ope-re di Clemente.

Chrysostomi Ioannis, archiep. Costanti-nopolitani, Opera, tom. VI, Parisiis,1588, apud Duvallium.Quest’edizione fu curata e corretta e quasi nuo-vamente tradotta da Giacomo Billio uomo som-mamente intendente delle cose ecclesiastiche edella lingua Greca dalla quale tradusse inoltre al-tri dei S. Padri che sono riputati modelli del’ot-tima traduzione.

Cypriani Cecilii, CarthaginensisEpiscopi, Opera, in tres tomos nunc pri-mum distinta cum adnotationibus IacobiPamelii, vol 1, Parigi, apud Nivellium,1603.Pamelio fu uomo intendente molto e tanto chele edizioni di questo S. Padre curata da lui si han-no per più diligenti e corretta che quella del 1563data in luce in Roma dal Manuzio.

Cyrilli Alexandrini Episcopi, Opera om-nia, curante Gentiano Hervejo, tom. II,1604, Parisiis, apud Auvallium.Erveso fu uomo molto intendente nel greco. Lasua dottrina lo fece scegliere per intervenire alConcilio di Trento.

Cyrilli Archep. Hierosolymitani, Operaomnia, cura et studio Ant. AugustiniTouttèe Presbyteri et Monachi Bened. eCongreg. S. Mauri, Venetiis, ex Ty-

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2 A margine del CSBCN sta scritto: Manca. Vistatoda Sterzinger e Ferrara.

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pographia Santaniana, fol., 1763, Grec.Lat.La versione del P. Touttèe è riputata esatta e lenote assai luminose e dotte.

Eiusdem, Catecheses, Grec. Lat. aIoanne Grodecio in multis locis emend.studio et opera Ioan. Prevotii, 4°,Parisiis, apud Morellum, 1608.Questa edizione è rapportata fra le celebri daBoni e Gamba.

Damasceni Ioannis, Opera,multo quamunquam anthea auxiora et parte nunc deintegro conversa, per Iacobum Billium,Parisiis, fol., 1619.In questa edizione nei libri Ortodoxe fidei vi è ilCommentario di Iodoco Clichtoves. L’orazioneDe transfiguratione domini e quella DeNativitate Marie Virginis, tutte e tre sono Grec.Lat. Così Grec. Lat. sono i Iambi De Epiphaniae quelli De Pentecoste e Oratio versibus ana-creonticis e finalamente sono Grec. Lat.L’Omilia,de Sabato Santo, L’epistola adZacheriam ed il Capitulum de sanguine Christi.

Ioannis Damasceni, Ortodoxe fidei, ac-curata explicatio Grec. Lat. IacoboFabro interprete, fol., Basilee, 1548, cumnotes variorum.Celebre edizione.

Dionisii Areopagite, Opera omnia, cumPachymere Paraphrasi BalthasarisCordexii Adnotationibus, tom. II,Venet., Typis Zatta, 1755, Grec. Lat.Edizione corretta e aumentata sopra quelle diAntuerpia e di Parigi; in fine vi sono aggiunti va-ri opuscoli riguardanti la vita e le opere del Santoscritti da uomini illustri. Pachimera autore delsec. XI fece una Parafrasi delle opere di S.Dionisio che il Corderio stimò opportuno inse-rirla nella edizione che ne fece. Di Corderio ab-biamo parlato nella Classe I riferendo le sueSymbola in Tab, ed in Mattheum.

Epiphanii Salminis in Cypro Episcopi,Commentariorum in Canticum cantico-

rum. Prodit nunc primum ex antiquaversione latina opera et studio PetriFrancisci Fogginii, fol., Rome, TypisPalearinianis, 1750.Fogini aveva l’anno 43 dato.

Ephrem Syri Patris et Scriptoris Ecclesieantiquissimi et degnissimi, Opera omnia,latinitate donata Scholiisque illustrata in-terprete et Scholiaste Gerardo Vossio,tom. III, vol. I, fol., Colonie, apudArnoldum Quentelium, 1603.Gerardo Vossio parente di Giovanni Gerardomolto intendente del greco e del latino dimoròlungo tempo in Roma e girò l’Italia dove cavòmolti autori dalla polvere e tra gli altri egli il pri-mo mise fuori le opere di S. Efrem e di SanGregorio Taumaturgo che qui appresso rappor-teremo.

Eusebii Pamphilii Cesariensis EpiscopiTheologi, Philosophi et Historici, Opera,annotationibus illustrata opera et studioIoannis Dadrei, fol., Parisiis, apudMichelem Sonnium, 1581.Questa edizione fra le latine è stata lodata.Eusebio suol collocarsi e tra gl’Istorici e tra gliscrittori Ecclesiastici e i Padri largamente.

Gregorii Episcopi Neocesariensis, co-gnominato Thaumaturgi, Opera omnia,interprete et Scholiaste doctore GerardoVossio Borchlunio adjecta suntMiscellania, Sanctorum aliquot PatrumGrecorum et Latinorum, 4°, Maguntie,apud Balthasarum Lippium, 1604,Grece et latine.Questa è la prima edizione, di Gerardo Vossioabbiamo fatto memoria parlando di S. Efrem.

Gregorii Nasianzeni cognomentoTheologi, Opera, Iacobus Billius cumMuss. Regiis contulit, emendavit, inter-pretatus est. Aucta est hec editio aliquamultis ejusdem Gregorii epistolis num-quam antea editis ex interpretatione [sic]

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Morelli Professoris et interpretris Regiis,fol., Grec. Lat., Lutetie Parisiorum,Typis Regiis, apud Claudium Morellum,1609, tom. II, vol. III.Di Billio abbiamo sopra parlato.

Eiusdem, Opera omnia, Grece tantum,fol, Basilee, Hervag, 1550.Prima edizione rara perciò è di gran prezzo. Essanon fu venduta da Moittaire vedi Bauer.

Eiusdem, Orationes IX, elegantissime.Accessit Gregorii Nystenii, Liber de no-mine, Aldus, 1536.Bella e rara edizione.

Eiusdem, Opera omnia, ex Billio cumdoctissimis Grecorum Nicete Sermonii,Pselli, Nonni, et Elie Cretensis com-mentariis, tom. II, fol., Parisiis, apudChesnau, 1583. Omnia latine.

Gregorii Nisseni Episcopi, Opera omnia,que estant, fol., apud MichaelemSonnium, Parisiis, 1605. Latine totum,tom. II, vol. I.In questa edizione Frontone Duceo vi aggiunsele sue note. Frontone fu Gesuita illustre per lesue varie eccellenti opere.

Eiusdem, De vite in virtute perfectione etquis versus Christianus sit tractatus aGreco in latinum a Maximo MargunioEpisc. Costherensi consertus, 8°, Venet.,apud Larium de Loriis, 1585.

Gregorii Magni Pape primi, Opera, SixtiV. P. M. jussu diligentissime emendataatque aucta et in tomos sex distribuita,fol., Rome ex Typographia Vaticana,1588.Questa edizione è molto pregiata.

Eiusdem, Opera omnia, t. VI, accesse-runt huic Edictionis S. Gregorii imagi-

nes ad virum expresse commentario il-lustrate iudex in ipsius S. Gregorii vitam.Ioanne Diacono conscripta TabuleDonatiorum BB. Apostolis Petro, aPaulo Dicate commentari esplicate,Parisiis, 1640, tom. 6, vol. 3.

Eiusdem, S. Gregorii, Epistole, 1504,apud Lazarum Soardum, fol.Eccellente edizione.

Hieronymi Stridonionsis, Opera omnia,a Mariano Victorio Episc. Reatio inNove tomos digesta, fol., Rome, EdibusPopuli Romani, 1576, t. IX, vol. V.Questa edizione è la celebre fatta da Manuzio.

Hilarii Pictavorum Episcopi, Opera, fol.,Parisiis, 1605.Fra le antiche è una delle buone edizioni.

Ignatii Martyris, Antiochie Archiep.,Epistole, Grec. et Latine per MartialemMestreum, Parisiis, apud Marcum Orry,1608, 8°.

Isidori Pelutiote, Epistole, nunc primumGrece edite a Iacobo Billio Latine red-dite, Parisiis, apud Guilel. Chaudiere,1585, fol.Questa edizione siccome è la prima in cui fustampato il testo greco così è sommamente pre-giata. Di Billio abbiamo altrove parlato.

Ivonis S., Episcopi Carnotensis, Epistole,ejusdem Chronicon, Parisiis, apudCramoisy, 1610, 8°, cum notis fr. Tureti.

Le lettere di S. Ivone ci danno idea dei costumidei suoi tempi e le note di Tureto contengonomolta erudizione.

Leo Magnus, Romanus PontifexMaximus Taurinentis, Petrus Chrysolo-gus Ravennas, Fulgentius Ruspentis,

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Valentianus Cemelientis, AsteriusAmasenus, Amedeus Lausanentis, curaet studio Heophili Raynaudi Soc. Iesu.Accedunt Amedei Homilie de Deipara,fol., Lugduni, 1633, ex offic. Laudriana.

Prosperi Aquitani S. Augustini discipu-li, S. Leonis Pape primi Notarii, Operaomnia, Bassani, apud Romandini, fol., t.II, 1782.Tra le edizioni di Italia è la più compita e la mi-gliore.

Russaliere Joannis De La, Flosculi S.Patrum in Areolas suas distribuiti, t. V,Parisiis, apud le Petit, 1670, duodecimo.Manca il Primo tomo.

Synesii Episcopi Cyrenei, Epistole, cumnotis Francisci Porti Gr. Lat., 8°, Parisiis,apud Morellum, 1605.La traduzione è quella di Adriano Turnebo cor-retta da Giacomo Gilloto.

Eiusdem, Opera, que extant omnia Greceet Latine interprete Donysio Petavis, fol.,Lutetie, apud Cl. Morello, 1612.

Eiusdem, apud Sebast. Cramoisy, anno1612 eodem loco.Queste che sembrano due edizioni non sono cheuna, come chiaramente vedasi da chi le riscontra.Solite imposture degli stampatori. È da credersiche questa edizione sia stata fatta a spese comu-ni da Morello e da Cramoisy e che ognuno inquelli corpi, che in porzioni gli toccano vi abbiaapposto il suo nome. Boni e Gamba chiamanoquest’ottima edizione.

Theophylacti Archip. Bulgarie, In qua-tuor Evangelie enarrationes, fol., 1524.

Tertulliani Q. Septimi Florentis, Operaomnia, cum adnotationibus IacobiPamelii Latini et Ioannis Merceri, tom.V, Vol. I, Parisiis, apud MichaelemSonovium, 1598.

Cersetii Antonimi Animadversorum adClaudii Salmetii Notas in Tertulianum dePallio confutatio auctore FranciscoFranco, Mildebugi, apud Movlet, 1628,8°.

Zenonis S., Veronensis Epi. et Martirisdoctoris eximi, Sermones, AugustiniValerii Cardinalis jussu editi, 4°, Verone,apud Hierony discipulum, 1586. EditioPrinceps3.

3 A margine del CSBCN sta scritto: I Padri eScrittori chiesiastici costano di otto fogli. Vistato daSterzinger e Ferrara.

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Theologi

Abbadie Jacques, Traitè de la veritè de laReligion Chretienne, 12°, tom. III, A laHaye, chez Jean Neaulme, 1741. Libro che ha ottenuto l’approvazione e deiCalvinisti di cui era ministro l’autore.

Addison, De la Religion Chretienne, tra-duit de l’Anglois par Gabriel Seigneuxde Correvon, 12°, tom. II, a Lausanne,chez Pierre Verney, 1757. L’autore è protestante leggasi dunque con caute-la sebbene egli sia moderatissimo.

Alexandri F. Natalis, Ordin. FF.Predicatorum, Theologia domatico-mo-ralis, secundum Ordine CathechismiConcil. Trident. Editio omnium accura-tissima, in 4°, tom. IV, Venetiis, apudPezzana, 1769.Opera da farsene gran conto sebbene troppo dif-fusa.

Alvarez F. Didaci, Mexinensis Archiep.Tranensis et Salpensis ex ord.Predicatorum, De Auxiliis divine gratieet humani Arbitrii viribus et libertate, alegitimum ejus cum efficacia eorundemauxiliorum concordia, lib. duodecim.,fol., Rome, apud Paulinum, 1610.Alvarez è il propugnatore della causa dei Tomisticontro i Molinisti. Si vedano a suo luogo Meyere Serxy.

Anonymi, Septem Tube sacerdotes siveseptem SS. Petrum Tractatus, 1 Chryso-stomi; 2 Hieronymi; 3 Prosperi; 4Gregorii; 5 Damiani; 6 Bernardi; 7 P.Blesentis, quibus de novo addita estTuba octava SS. Salviani a VincentiiLirenensis. Cum notis Stephani Balufii,Lugduni, apud Bachelu, 4°, 1693.Opera o sia raccolta moltissimo stimata dagliamatori della disciplina Ecclesiastica.

Anonimo, De re Sacramentaria contraPerduelles Hereticos, lib. X, fol., Venet.,apud Zane, 1737.Opera piena di sana dottrina.

Anonimo, La Quaresima appellante, 4°,Venezia, appresso Simone Occhi, 1739.Opera fatta per rintuzzare le scandalose opinionidei Casisti riguardanti il digiuno.

Anonimo, De Primatu Romani Pontificis,Londini, 1770.Opera questa e le altre simili uscite dalla Franciain tempo di fermento e di trasporto e perciò daleggersi con giudizio senza lasciarsi ingannaredallo spirito del Partito. L’opera è tradotta infrancese e stampata a fronte.

Anonimo, La faillibilitè des Papes dansles decisions dogmatiques demontrèe partoute la tradition, 1720, 8°, tom. II, vol. IAl pari della precedente piena di strani e urtantiidee.

Anonimo, Apologie des jugemens rendusin France contre le schisme par lesTribunaux seculiers, 1752, tom. III.Libri tutti usciti per far fronte alla BollaUnigenitus.

Anonimo, Dictionnaire Theologique Por-tatif, etc., A Paris, chez Didot, 1756, 8°.Questi dizionari sono libri d’ordinario fatti per pro-durre ignoranti presuntuosi, come sogliono esserei scioli che spacciano saper molto e nulla sanno.

Anonimo, Traitez sur la Priere publique,etc., A Bruxelles, 1708, chez Foppens.Questa è opera del gran Duguet di cui abbiamoparlato nella Classe della Bibbia dove sono le sueOpere.

Anonimo, De la Connoissance de IesuCristi, in 12°, tom. II, a Paris, chezHerissant, 1771.Libro molto pio e piano onde è adattato a qua-lunque persona.

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Anonimo, Reflexions Morales et Chre-tienne sur la Concorde, 12°, tom. V, AParis, chez Delespine, 1736.Tutti i libri che insegnano i Cristiani a meditarl’Evangelo dovrebbero tenersi in sommo conto.

Anonimo, De l’Usage des Sacramens dePenitence et d’Eucharistie, a Paris, chezDesperz, 1688, 12°. Libro da leggersi e dai Penitenti e dai Confessoritroppo facili ad alzar la mano.

Anonimo, Catechisme Historique et dog-matique sur les Contestations qui divisentmaintenant l’Eglise, 12°, t. II, A la Haye,1740.

Anonimo, Compendiose InstitutionesTheologice ad usum Seminariorum,Venet, t. V, ex Typograph. Balleoniana,1731.

Anonimo, La Religion Cretienne meditèedans le veritable esprit de ses maximes,12°, t. VI, A Paris, chez Prault, 1777.

Anonimo, Le anciennes liturgies, 8°, AParis, chez de Nully, 1704, tom. 3.Quest’opera è di Grancolas ed è, come tutte le al-tre di quest’autore, un informe ammasso rudisindigestaque moles.

Anonimo, Consultazione Teologico-Morale se chi interviene per necessità aiTeatri pubblici, vi possa intervenire leci-tamente e in qual maniera, Roma, 1770.

Antoine Pauli Gabrielis e Soc Iesu,Theologia Moralis universa, cum addi-tionibus Philippi Carboneani, 4°, tom.II, Neapoli, 1763, Typis Cervone.Questo autore si allontana dalli sentimenti dellasua Compagnia sebbene qualche proposizione dalui proferita si trovi notata fra les Assertions desIesuites e condannata dal Parlamento di Parigil’anno 1762, ma con tutto ciò nissuno l’accusa di

rilasciamento ed è quest’opera consultata anchedai rigidi moralisti.

Arnauld Antoine, De la FrequenteCommunion, a Paris, chez Pierre le Petit,1683, 8°.Opera è questa cotanto celebre. Arnauld è statouomo che ha riscosso l’approvazione e lodi deiletterati in ogni genere di sapere.

Aurillon G. B., L’annèe effective ou sen-timens pur l’amour de Dieu tirès duCantique des Cantiques pour chaque jourde l’annèe, Paris, chez D. A. Pierres,1772, 12°.Tutte le opere del P. Giovanbattista Elia AurillonPaolotto sono piene di unzione e di solidità.

Berti Io. Laurentii, Fratis EremiteAugustiniani, Opus de TheologicisDisciplinis, editio novissima, t. VII, Vol.VI, Venetiis, apud Remondinum, 1760.Costui ad esempio del P. Ballalli suo confratelloha seguito i sentimenti di S. Agostino in tutto illoro rigore in questa sua lodevolissima opera.

Bona Eminentissimi Domini Ioannis S.R. C. Cardinalis, Opera omnia, Venetis,apud Balleonium, 1752Bona si rese celebre colla sua modestia, colla suacarità, colla sua dottrina e colle altre sue virtù.Le sue opere dovrebbero leggersi da tutti gli ec-clesiastici amanti della santa morale e della sin-cera disciplina.

Baruffaldi Hieronymi, Ad RitualeRomanum Commentaria, fol., Venet.,apud Balleonium, 1731.Ottimo libro per le cose appartenenti alle sacrecerimonie.

Bauldry Michaelis, Manuale sacrarum ce-rimoniarum juxta ritum S. RomaneEcclesie, 4°, Venet., apud Balleonium,1745.Può unirsi col precedente.

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Ballarinii Petri, De jure divino et natura-li circa usuram libro VI, Bonomie, 1747,apud Thomam Colli, t. II, 4°.I due Fratelli Pietro e Girolamo Ballerini, oltrealcune opere proprie diedero alla luce con som-ma diligenza le opere di molti celebri scrittori perlo che hanno riscosso molta lode.

Bellarmini Roberti, S. R. E. Cardinalis,Opera, t. VIII, fol., Lutetie Parisiorum,apud Petrum Billaine, 1620.Bellarmino merita grande venerazione e le sueopere riguardanti il dogma sono molto lodevoli,in quelle però che trattano di punti giurisdizio-nali sono riguardate come molto tendenti a so-stenere le pretensioni della Romana Corte e pos-sono le sue dottrine intorno a tali punti riputarsinon come dogma ma come semplice opinione ap-poggiata per altro a gravi e valide ragioni.

Berlendi Francesco, C. R. Teatino, Delleobblazioni all’Altare, dissertazione stori-co-teologica, 4°, Venezia, 1733, appressoPasinelli.

Exposition de la doctrine chretienne, parle P. G. H. Bougeant de la Comp. deIesus, in 4°, a Paris, chez Rollin, 1741.Libro che nonostante la purità dello stile, la chia-rezza e precisione di molti articoli, è molto me-no stimato e del Catechismo di Monpellier diGolbert e dell’Esposizione di Mesangui. Il nomedi Bougeant è Giuseppe Errico.

Borromei S. Caroli, Archiep. MediolaniS. R. E. Cardin., Opusculum de spectacu-lis et choreis in festis diebus, 8°, Roma,apud Palearinos, 1753.Libro da leggersi non solo dagli secolari ma ancheda taluni Ecclesiastici che si lasciano strascinareda vergognosi ed antichissimi principj sopra que-sta materia.

Bossuet Jacques Benigne, Eveque deMeaux, Meditations sur l’Evangile, ovu-rage postume, 12°, t. IV, A Paris, chezMercier, 1752.

Dello stesso, De la Connoisance de Dieuet de soi meme, ovurage posthuma, Paris,chez Alix, 1741, in 12°.

Dello stesso, Storia delle variazioni delleChiese Protestanti, Padova, 1728, ap-presso Manfrè, tom. IV, in 12°.

Dello stesso, Avvertimenti a Protestanti,Venezia, presso Recurti, 1732, vol. 2.Del gran Bossuet è meglio tacere che dir poco; peraltro di questo sommo uomo chi non ne ha co-gnizione è un lagrimevole ignorante.

Dello stesso, Conferenza Conclandio,Venezia, 1777, vol. unico.

Le Brun Pierre, Prete de l’Oratorie,Explications litterale, historique e doma-tique de Prieres et des Cerimonies de laMesse, suivant les anciens auteurs et lesmonumens de toutes les Elises du mon-de Chretien, in 8°, tom. IV, a Paris, chezDelulene, 1726.Opera piena di profonde ricerche saggiamente or-dinate e scritte con semplicità e chiarezza. Il ter-zo tomo eccitò una guerra letteraria tra l’autoreed il P. Bougeant Gesuita.

Ceremoniale Episcoporum, iussuClementis VIII P. M., novissime refor-matum, Rome, typis Fatu, 1605, in 4°.

Idem, Clementi XI P. M. dedicatum, 4°,Rome, 1713, typis de Rubeis, figur.

Idem, Benedicti XIV jussu editum et ac-tum, 8°, Venetiis, apud Pezzana, 1772.

Camus Jean Pierre, Eveque de Belley,L’Esprit de Saint François de Sales Evequeet Prince de Geneve, reduit neuvement enun volume par M. P. E. doctuer deSorbonne, 8°, A Paris, chez Etienne, 1755. Camus pubbicò sotto titolo di spirito di S.

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Francesco di Sales un’opera in otto volumi questodottore di Sorbona. Le opere di S. Francesco diSales si trovano notate alla lettera S.

Candide questions sur les Miracles,Londras, 1779.Leggete con cautela, anzi è meglio che non leg-giate se non ne avete il permesso o non avete idovuti lumi.

Cani Melchioris, Locorum Theologico-rum libri XII, apud Birchmannos, 1574,in 8°.

Eiusdem, Opera, in hac primum editio-ne clarius divisa a P. Hyacintho, 4°,Patavini, typis Seminarii, 1734.Libro eccellente e per la dottrina che contiene eper la memoria con cui si esprime.

Caryophili Io. Matthei, Archiep. Teo-niensis, Refutatio pseudo christiana cathe-chesis, edite a Zaccaria Gergano Greco,Grec. Lat., in 4°, Rome, typis Soc.Congreg. de propag. Fide, 1631.Libro stimato dai Greci Cattolici e dai Maestri indivinità.

Chanteresme vedi Nicole.

Cuyckii Henrici, Tres parenetice Epistole,Colonie, 1602.Dovrebbe andare a suo luogo.

Cathechismus ex decreto Concil.Tridentini ad Parochos, in 4°, Rome, ty-pis Camere Apostolice, 1761, vol.

Lo stesso in italiano tradotto da AlessioFigliucci dell’Ord. de Predicatori, inRoma, 1761, nella stamp. della CameraApostolica.Edizione tanto la latina che l’italiana molto sti-mata.

Coeffeteau Nicolai, ex ordine Predicat.,Pro Sacra Monarchia Ecclesie Catholiche

Apost. Rom. adversus Rempublicam M.Antonii de dominis quondam Archiep.Spalatentis Libri IV apologetici, quatuorejus prioribus libris oppositi, t. II, fol.,Lutetie Parisiorum, apud Cramoisy,1623.Coeffeteau sebbene fosse morto di 49 anni diedeprove del suo sommo talento che lo han reso rag-guardevole per tutti i modi. Quest’opera che èscritta privissimamente considerato il tempo incui scriveva. La controversia è da lui trattata condignità e senza quei trasporti che sogliono ado-perare spesso i Teologi quando sono in contesa.

Colbert Charles Joachim, Eveque deMontpellier, Instructions Generales enforme de cathechisme, 4°, A Lyon, chezPlaignard, 1730.Opera eccellente e che ha poche eguali in questogenere.

Danielis Concine, In rescriptum BenedictiXIV P. M. postulata Archip. Compostellejejunii legem spectantia commentariustheologicus, Venet., apud Occhi, 1745.Concina cercò di abbattere i lassisti nelle operesue di Morale.

Contenson Vincentii, Ordin. Predicato-rum, Theologia Mentis et Cordis, editionovissima, fol., t. II, Venet., 1727, apudRecurti.L’autore ha corretta l’insulsaggine degli Scolasticifacendo in quest’opera una scelta di tutto ciò chei Padri hanno scritto di più bello e di più solidoe unendo il dogma alla morale.

Duguet Jacques Ioseph, Traitè desPrincipes de la foi Chretienne, tom. III,12°, a Paris, chez Guerin, 1737.Sebbene quest’opera non porti in fronte il nomedell’autore, abbiamo pure stimato di restituirlaa lui giacchè è indubitato che sia sua. Duguetmette in essa i principj della fede nel dovuto lu-me ed esprime tutto con pari eloquenza e forza.Le altre sue opere si possono vedere nella classeprecedente tra gli Scrittori ecclesiastici.

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Du Pin Louis Ellies, Traitè Philosophiqueet Theologique sur l’Amour de Dieu, 8°,A Paris, chez Vincent, 1717.Du Pin ebbe a soffrire molte avversità per le sueopere, nelle quali fra molta luminosa dottrina vifu chi giudicò esservi molti errori.

Duranti Iean Stephani, De ritibus Eccl.Catholice, libri tres, Rome, exTypogr.Vaticana, 1591, in 8°.Eccellente opera di un autore che meritava in ve-rità miglior esito. Ma chi ha potuto resistere alfurore di un insensato e ribelle popolaccio.

Estii Guillelmi S. Teo. doct., in quatuorlib. Sententiarum Commentaria, Venet.,sumpt. Societatis, 1777, t. VI, vol. III.Quest’opera fondata sulla S. Scrittura ed i Padridi cui è quasi un estratto, è molto raccomandataai giovani Teologi dal gran Dupin.

Facundi Episco. Hermianensis ProvinceAfricane, Libri XII Pro defensione triumCapit. Concilii Cachedontis. Ioc. SirmondiSoc. Iesu cura et studio editi, a notis illu-strati, Parisiis, apud Cramoisy, 1629, 8°.

Scrive l’autore con molto fuoco e violenza.Lodevoli sono le note del P. Sirmondo, come tut-te le altre opere sue.

Fenelon vedi Salignac.

Filesaci Ioannis, De sacra Episcoporumautoritate, 8°, Parisiis, apud Maceum,1606.Manca il metodo e nitidezza; l’erudizione vi è af-fastellata senz’ordine e nesso.

Filiucci v. sopra Catechismo.

Fleury Claude, Catechisme Historique,contenant en abregè l’Histoire Sainte etla Doctrine Chretienne, A Haye, chezMariatte, 1740, tom. II, in 12°.Questo è il solo Catechismo che si dovrebbe far

apprendere ai giovenetti. Tutto vi è sodamente eminutamente stabilito.

Gavanti Bartholomei, Thesaurus sacro-rum Ritum, cum correctionibus, obser-vationibus et additionibus GaetaniMerati, cler. Ragularis, fol., tom. II,Venet., apud Balleonium, 1749.L’autore quanto fu esatto nel ricercare le varie ce-rimonie altrettanto si diede tutto a spiegar le me-desime spiritualmente senza ricorrere alla sanacritica. Merati ha reso quest’opera preziosa for-mandone un compiuto corpo dei riti Ecclesiastici.

Genetti Francisci, Theologia moralis jux-ta S. Scripture, Canonum et SS. Patrummentem, editio novissima, tom. VII,Venetiis, ex Typogr. Remondiniana, 12°,1763.La stabilità dei principj, sopra i quali è fondatoquesto corpo di teologia morale, la esattezza del-le regole che vi si propongono, hanno fatto sì chein molti seminari sia stato stabilito come libroclassico. Il nostro D. Francesco Testa Vescovo diSiracusa e poi di Monreale mio parente ed edu-catore adottò quest’opera per il suo Seminario,ed in Monreale tuttavia se ne fa il dovuto uso.

Gerdil Giacinto Sigismondo dellaCongregazione Barnabita, Breve esposi-zione dei caratteri della vera religione,12°, Torino, presso Rocca, 1767.Di costui parleremo allorquando nella classe deiPoligrafi riferiremo le opere sue.

Giannone Pietro, Professione di fede,senza data.Sfogo di un uomo sebbene dotto ma delirantequal vero Napolitano.

Goar Iacobi, Ord. Predicat., Euxo-loyion sive Rituale Grecorum juxtausum orientalis Ecclesie, editio secundaexpurgata et auctior, Venetiis, apudSavarino, 1730, fol.Opera ripiena di vasta e ricercata erudizione.

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Gozze Nicolò Vito, Discorsi sopra i sal-mi Penitenziali, Venezia, presso Aldo,1589, 8°.

Grancolas Iaonnis, Comment. Historicusin Rom. Breviarum, Ven., 4°, 1734.È la miglior opera di questo autore. Ved.Anonimo

Grotius Hugo, De veritade ReligionisCristiane, cum notulis Ioannis Clerici li-bri duo, 12°, Londini, apud IoanNourse, 1755.Operetta assai breve ma molto lodata. Di Groziosi parlerà nella classe della Giurisprudenza.

Haller de le Baron Albert, Discours surl’irreligion ou on examine ses principes etses siutes funestes, a Losanne, chezGrasset, 1760.Opuscolo da leggersi.

Haminiltoni Archibaldi, in SanctaChristi Ecclesia presbiteri, Calvinianeconfusionis demostratio contra maledicamministrorum Scotie Responsionem, 8°,Parisiis, apud Nicoldum, 1581.

Helvetii Phileleutheri, De miraculis quePythagore Apollonio Thyanensi,Francesco Assisio Dominico et IgnatioLojole tribuuntur libellus, Edimburgi, ty-pis Petri Fox, 1755, 8°.Libro pieno di empietà.

Hittorpii Melchioris, De divinis catholiceEcclesie Officiis ac Ministeriis Varii vetu-storum Ecclesie Patrum ac scriptorum li-bri, fol., Colonie, apud Calenium, 1568. Scrittore tenuto in conto: di esso Possevino fa me-moria.

Hossii Stanislai, Confessio Catholice fideiChristiana vel potius explicatio quedamConfessionis in Synodo Petricoviensi a pa-

tribus provinciarum Gnesnensis etLeopoliensis in Regno Polonie facte andom. MDLI, Vienne Austrie, apudZimmerman, 1561, fol.Gli scrittori Catholici hanno dato ad Ossio il ti-tolo di colonna della Chiesa e di Agostino deisuoi tempi.

Iansenius, docteur de Louvain, evequed’Ipres (Cornelio), Defense de la foy dela Eglise catholique contre defty desMinistres Calvinistes de Boisserdue, 12°,Paris, chez Vitrè, 1651.Che si può dire in poche parole di Giansenio?

Iuenin Gasparis, Commentarius histori-cus et dogmaticiis de Sacramentis in ge-nere et specie, fol., Lugduni, apudAnisson, 1722.

Eiusdem, Compendiose InstitutionisTheologice ad usum Seminariorum,Venet.,ex Typographia Balleoniana, t. V, 12°.Juenin teologo della congregazione dell’Oratoriosebbene tacciato d’alcuni di aver nelle sue operesparso qualche proposizione condannata daRoma pure ha conservato e conserva la sua stimapresso gli Ecclesiastici.

Ille de’Ioseph, abbè de l’ordre de S.Benoît, Historie dogmatique et morale duJeune, 12°, Paris, chez Lattin, 1741.L’autore siccome ha seguito in molte cose il PadreTomasino nel suo trattato del digiuno così lo hain varj luoghi corretto, onde è molto a propositoleggere questi autori per ricevere i dovuti lumi.

Kempis Thome, Opera Omnia, opera etstudio Henrici Sommallii e Soc. Iesu, 4°,Antuerpie, apud Nutrium, 1607.Quest’edizioni fatte del Sommalio sono riputatele meglio di un’ opera non che lodata ma ammi-rata da tutte le persone pie.

Lambertini Prospero, Cardin. poi Papasotto il nome di Benedetto XIV, Trattato

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sopra gli atti di alcuni Santi dei quali si fal’officio in Bologna, Padova, nella stam-peria del Seminario, 1748, 8°.

Dello stesso, Raccolte di alcune notifica-zioni editti ad istruzioni compilata daGiambattista Scarselli, 4°, tomi IV, ap-presso Pittari, Venezia, 1740.

La stessa opera, 4°, tom. II, Napoli, pres-so Migliaccio, 1772.

Eiusdem, Constitutiones selecte, 4°, t. II,Rome, apud Novellum, 1763.

Idem opus, 4°, tom. II, Venet., 1773,apud Novellum.

Eiusdem, De festis D. N. Iesu Christi B.Marie Virg. et quorundam Sanctorum libritres, Rome, apud Palearinum, 1751, 4°.

La stessa opera in italiano 4°, Venet., ap-presso Pitteri, 1749. Il solo primo tomo. Non è necessario far elogioa Benedetto XIV da tutti lodato e da tutti am-mirato.

Lami Iohannis, De Recta christianorumin ea quod misterium divine Trinitatis at-tinet sententia lib. V, Florentie, apudTartinium, 4°, 1733.Quest’opera fu censurata da un tal Pecchioli conun libro intitolato Almanni Antonii Pecchioli,Tractatus Peregrinarum recentiumque questio-num etc., 8°, Venezia, apud Recurti, 1748.Questo libro si credette o parto dei Gesuiti o fat-to uscir da essi perciò Lami stimò stampare la se-guente opera.

Lami Iohannis, De eruditione Apostolo-rum, liber singularis etc. Editio altera in-structior et emendatior, Florentie, anno1766, apud Viviani, tom. II, 4°.Lami fu uomo grande molto stimato dai dotti e lesue opere tale lo dimostrano.

Launoy Ioannis, Opera varia, t. XXVIII,in XXVI, 8°, Parisiis, sub diversis annis,apud Edmundum Martinum, ab an.1652 ad 1673.Uomo fu costui molto illustre. Non cercò mai be-nefizii e quellli che gli furono offerti li rifiutò. Leopere mostrano l’estensione e la profondità del-le sue cognizioni. Il suo stile è bizzarro e certe sueopinioni sono singulari. Acre sostenitore di tuttociò che conosceva come verità.

Eiusdem, Epistole, tom. VII, apud 1670,8°, apud Edmundum Martinum.

Eiusdem, De Varia Fortuna Aristotelis,apud Crerusigium, 1720, 8°.Lombardi Petri, Sententiarum libri IV,Venetiis, apud Franciscum Laurentinum,1563, 8°.Pietro Lombardo fu celeberrimo Teologo del sec.XIII al quale dalla soprascritta sua opera fu chia-mato il Maestro delle sentenze. Sopra di essascrissero tutti i teologi tra i quali S. Tommaso, S.Bonaventura, Scoto, Estio ed infiniti altri. Questiriputarono quest’opera come la fonte dellaTeologia Scolastica nella Chiesa.

Ludwigi Petri, De eo quod circa MissamParochi audiendam justum est disertatio,Bamberge, apud Grebhardt, 1783.Opera dottta e pia ma oggi la disciplina non è piùquella che fu.

Maffei Scipione, Istoria teologica dalledottrine e dalle opinioni corse nei primicinque secoli dalla Chiesa in proposito del-la divina grazia, del libero arbitrio e dellapredestinazione, fol., in Trento, 1742, perGiambattista Parone. Il Marchese Maffei fu un letterato universale la dicui memoria sarà perpetua. Egli fece somma glorianon che a Verona sua patria ma a tutta l’Italia.Questa è l’edizione prima di cui si fa molto conto.

Muratorii Ludovici Antonini, Liturgiavetus tria sacramentaria complectos leo-niarum scilicet et antiquum Gregoria-

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num, fol., t. II, Venet., Typis Pasquali,1748.Il Muratori fu un letterato universale nella teo-logia, nel diritto, nella filosofia e nelle belle let-tere, nelle antichità, in tutto in somma diede pro-ve del suo talento e in tutte scrisse con universaleapplauso.

Machiette Francisci, De divino officiocommentarius historicus theologicus, 4°,Venet., apud Pitteri, 1739.

Mamachii Thome, M. Ord. Pred. Theol.Cassanatensis, De animabus justorum insinu Abrahe ante Christi mortem experti-bus Beate Visionis Dei lib. II, 4°, tom. II,Rome, 1766, excud. Palearini.Quest’opera fu dall’autore dedicata a Mr.Francesco Testa già vescovo di Siracusa arcive-scovo di Monreale, Inquisitor Supremo, mio pa-rente ed educatore a cui devo quel che misera-mente sono. Mamachio fu riputato uomo disapere sebbene da molti non applaudito.

Massilon Jean Baptist, Toutes lesOuvrages, tom. XIV, 12°, a Paris, chezHerissant, 1764.Che si può dir del gran Massilon? Egli è un granteologo, gran filosofo, grande oratore. Le operesue sono testo di lingua in francese. Insomma sot-to qualunque aspetto sì grandi è ammirabile.

Mazzinelli Alexandri, Totius Theologiedogmatico-scholasticae tomus primus delocis theologicis. Laurentius MigliacciusPanorm. Ecclesie Metrop. Canonicusauctoris olim discipulus summa cura etstudio opus illustravit et edidit, Panormi,typis Antonini Gramigniani, 1743, fol.Il Canonico Migliaccio giovanetto, essendo contutti i suoi compagni, i chierici del Seminario diPalermo, andato in Roma nella circostanza dal-l’interdetto fu coi suoi compagni mandato dal PapaClemente XI nel Seminario di Montefiascone do-ve appresso la teologia sotto Mazzinelli ritornatostimò far un ossequio al suo Maestro stampando-gli degli scritti Meratti Gavanti.

Merbesii Boni, Summa Christiana seuOrtodoxa morud disciplina, Parisiis,sumptibus Dezallier, 1683, fol., tom. II.Edizione originale fatta sotto gli occhi dell’auto-re. Questo teologo egualmente pio e dotto attin-ge in principj della sua opera non alle fecciosefonti da Casuisti, ma prese per regola di rintac-ciare una chiarissima e limpida regola dei costu-mi dalle sue lettere, dalle opere dei Padri, daiConcilii e dai Decreti dei Sommi Pontefici.

Mesenguy Francois Philippe, Expositumde la doctrine Chretienne, 12°, tom. IV,Cologne, 1758.

Memorie Iustificatif, du meme livre, 12°,1763.

Lo stesso, Esposizioni su la dottrinaCristiana, 12°, tom. V. Venezia, pressoRemondini, 1761.Le opere di questo eccellentissimo autore sopra lascritta trovansi nella classe precedente . La chia-rezza, la nitidezza e la precisione con cui è scrittoquesto Catechismo è ammirabile. Tutti i contem-poranei encomiano la dolcezza del carattere del-l’autore, il candore e la semplicità dell’anima suala quale era tale che lo fecero rispettare anche daisuoi nemici. Il tometto della sua giustificatione èraro ma, quanto raro, altrettanto eccellente.

Meyer Livin, Soc. Iesu Theologi,Historie controversiarum de divine gratieauxiliis, fol., Bruxellis, typ. Claudinot,1715.Opera diffusa e scritta con trasporto.

Morini Ioannis, Opera postuma, I. DeCatechemonorum expiatione, II. DeSacramento Confirmationis, III. DeContritione et Actritione, accesserunt lu-ce Holsterii dissertationis due deMinistro et forma Sacramenti Confirma-tionis, apud Grecos, Lutetie Parisiorum,apud Delaulne, 1703.Morino fu uomo grande ed il primo che i criticidicono aver trattato con sodezza la materia deiSacramenti.

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Montalti Ludovici, Littere Provincialis,12°, tom. II, Colonie, apud Schouten,1700.

Montalti Ludovici, Lettere Provinciali, initaliano, 8°, tom. II, Venezia, appressoBettinelli, 1766.Opera che ha fatto e fa tanto strepito. Essa puòdirsi la difesa della sacra morale.

Apologie des lettres Provinciales de Luisde Montalte 12°, tom. II, A Rouen, chezvan Rhoin, 1697.Quest’Apologia ha dato l’ultimo compimento al-la difesa della verità.

Navarri Ioannis Blasii, Disputatio deVestigalibus et eorum juxta exactione in fo-ro coscientie, 4°, Valentie, apud May, 1587.Fa l’autore vedere l’obbligo che hanno i popolied anche gli Ecclesiastici di pagar le imposizioni.

Nicole, Leggi di morale, trasportate dalfrancese da Alessandro Pompeo Berti,12°, t. 5, Venezia, presso Pezzana, 1740.Il tomo V è la continuazione.

Detto, Istruzioni Teologiche e morali so-pra gli Sagramenti, t. II, 12°, Venezia, ap-presso Severnin.

Detto, Lettere, t. II, 12°, Venezia, ap-presso Basegio.

Detto, Sopra il Simbolo, t. II, appressoBasegio, 12°.

Detto, Unità della Chiesa, 12°, t. I, pres-so Basegio.

Detto, Istruzioni Teologiche e Morali so-pra l’Orazione domenicale, la SalutazioneAngelica, la Santa Messa ed altre preghie-re della Chiesa, 12°, Venezia, appressoCatali, 1770.

Detto, Riflessioni sopra i principali puntidella religione e dei Costumi, 12°, tom.II, Venezia, per Baronchelli, 1771.

Detto, Trattato dell’usura, 12°, Roma, perBaseggio 1756.

Detto, Trattato dell’orazione, 8°, Venezia,appresso Pitteri.

Detto, De l’Unitè de L’Eglissa, 12°, aLille, chez Brovellio, 1709.Basta sapere il nome di Pietre Nicole per cono-scere il pregio di tutte queste opere.

Detto, Essai d’instructions Theologiqueset morales sur le decalogue, a Paris, chezOsmont, 1723, 12°, tom. II.

Detto, L’esprit de M. Nicole ou instruc-tions sur les verioes de la Religion tireèsdes Ouvrage de ce grand teologin, 8°, aVienne, chez de Trattenern, 1766.Ottimo travaglio per rammentarsi i pensieri diNicole chi abbia studiate le di lui opere.

Opstraet Ioannis, Theologus Christianus,Vincentie, apud Veronese, 1675, in 12°.Fu Opstroet di esquisita letteratura di vita esem-plare e di sommo disinteresse. Egli è autore dimolte opere tutte eccellenti.

Io. Fiderici Ostervaldi, Eccl. Neoco-mensis Pastoris, Ethice Christiane com-pendium, 12°, Basilee, impen. Brand-mulleri, 1739.Ostervaldi fu uomo di probità e di virtù ma rifor-mato, onde bisogna leggersi con questa riflessione.

Norisii Henrici, augustiniani S. R.Ecclesie Cardinalis, Opera omnia,Verone, apud Tumerman, 1729, fol.,tom. IV.Il Cardinale Noris è riputato con ragione uno de-gli uomini più dotti d’Italia. Quest’edizione sideve ai fratelli Ballerini.

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Papadopoli Nicolai Commeni, Prenotio-nes Mystragogice ex jure canonico sive re-sponsa sex de his que sunt omnino pre-mittenda da Ordinibus sacris, fol.,Patavini, ex Typographia Seminari, 1697.

Pascal Blaise, Pensèes sur la Religion etsur quelques auter sujete augmentèes dequalques dissertations, 12°, fol., tom. I, laHaye, chez Gosse, 1743.

Le memes, nouvelle edition augmentéede la defense, A Amsterdam par laCompagnie, t. II, 1758.Questi pensieri di Pascale han riscosso e riscuo-teranno sempre altissime lodi da tutti coloro cheli leggeranno e ne approfondiranno gli nobilissi-mi sensi.

Patuzzi Giovanni Vincenzo, Trattato del-la regola prossima delle azioni umane nel-la scelta delle opinioni, t. II, 4°, Venezia,presso Occhi, 1758.Lodasi molto quest’opera dai buoni e saggi teologi.

Petavii Dionisii e Soc. Iesu, DogmataTeologica, opus in hac novissima editio-ne datum, fol., t. VI, Ven., apudPavinum, 1745.A noi basti il dire che il gran Muratori chiamavaPetavio il ristoratore della teologia dogmatica.Bossuet brama che quest’opera si cominci a leg-gere dalla dotta prefazione in cui egli ha dato unanetta idea della sua dottrina.

Pontas Ioannis, Dictionarium casuumconscientie, fol., tom. III, Luxemburgi,apud Chevalier, 1731.Editione la più ampia. L’autore vi tiene saggia-mente la strada di mezzo tra il rigorismo ed il las-sismo. Vi si incontra talora qualche decisione con-tradditoria a prima vista, onde bisognaconsiderare la diversità delle circostanze.

Ponte de Ludovici e Soc. Iesu, DeChristiani hominis perfectione in quolibet

eius vite genere, latine convertit MelchiorTrevinnius ejusdem Soc., t. IV, 4°,Colonie, 1615.

Eiusdem, Dux vite spiritualis, latine red-didit idem Trevinnius, t. I, 4°, ColonieAgrippine, apud Kinchium.

Salignac Francesco, Lettere sovra sogget-ti di Religione e di metafisica, 8°, Roma,presso Saverini, 1721.

Le meme, Direction pour la cosciance diun Roi.Di questo sommo letterato caderà in acconcioparlare quando daremo conto di altre sue opere.

Seed Ieremie, [sic] sur l’exellence intrin-seque dell’Ecritur traduit de l’Anglois lesqualles sont precedeès.

Traduction de la Religion Chratiene de-mon trèe par la Conversion e l’Apostolatde Saint Paul ouvrage de Milord GeorgeLyttlton, 12°, A Paris, chez Illard, 1754.Limmermanno parlando di questo libro nella suaopera: de causis incredulitatis medit. 12° part. 2,p. 515. Dice Paulum arte non fanaticum nequeimpostorem fuisse data opera nuper probavit no-bilissimus.

Lidletonus Anglus, Singulari libello inquo ex ipsa conversione Pauli, ejus doc-trina et gestis argumentum desumit proveritate religionis christiane.Questo libro è memoria del Sig. Saverio Romano,il quale mentre io dimorai nel Convitto diMonreale mi fu maestro di filosofia, matematicae lingua greca.

Serry F. Iacobi Hyacinthi Serry, Ord.Predicat., Historia Congregationis deAuxiliis divine gratie sub Clemente VIIIet Paulo V SS. PP., fol., Venetiis, apudPitteri, 1740.Serry fu uomo molto dotto. I Gesuiti chiamava-

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no quest’opera Romanzo Teologico. I saggi piùgiustamente lo dicono opera dotta, fatigata e fe-dele in cui la verità vi è nitidamente esposta.

Eiusdem, Prelactiones Theologice-Dog-matice-Polemice-Scolastice, edite a Ca-millo Manetti, t. V, Venetiis, apud Be,1742.

Soveral, Minister Practicos discourse [sic]reading the scriptures, 12°, London, 1717.

Severini Vincentii, Catholica disceptatiode Ecclesia presentis temporis, 8°, Parisiis,apud Cramoisy, 1650.Il vero nome dell’autore è Francesco Amato dal-la Compagnia di Gesù. Costui stampa le sue ope-re sotto nomi finti.

Sirmondi Iacobi, Soc. Iesu, HistoriaPenitentie pubblice et disquisitio de [sic]semperne in usu fuit apud Latinos, 8°,Parisiis, apud Cramoisy, 1651.Sirmondo si distinse per la sua erudizione dellaquale son ripiene tutte le sue moltissime opere.

Suertii Roberti, Dissertatio de fide here-ticis serranda, 8°, Antuerpie, apudPlantinum, 1611.

Suiceri Io. Gaspari, Canonici etProfessoris Figurini, Symbolum NicenoCostantinopolitanum Expositum et anti-quitate ecclesiastica illustratum, 4°,Trajecti ad Rhenum, apud Brocedelet,1718.Suicero fu gran filosofo e teologo protestante.Tutte le di lui opere sono dai dotti molto stimate.

Terzi Giuseppe Antonio, Lettera intornoal pubblico e divin diritto della SacrosantaComunione alla Messa, Venezia 1742.Libro da leggersi molto più ai nostri tempi in cuiper l’ignoranza di taluni si è introdotto l’avviso dicomunicarsi al principio o al fine della messa, enei Monisteri con positivo scandalo mentre si sta

celebrando il S. Sacrifizio scappa fuori unSacrestano [sic] apre il Tabernacolo prende la pis-side e va a comunicare l’impaziente monaca e tor-na a riporre a suo luogo la sacra pisside.

D. Thome, Aquinatis doctoris Angeli,Opera omnia, fol., tom. XVII. AccessitTabula aurea eximii doctoris F.Petri deBergamo, Roma, 1571.Questa è una delle più eccellenti edizioni delleopere di S. Tommaso.

Eiusdem, Summa totius Thelogice, 4°,tom. III, Colon. Agrippine, apud Conr.ab Egmond, 1620.Edizione sommamente nitida. La somma di S.Tommaso conserva tuttora la grande riputazioneche si acquistò al suo nascere e che in verità me-rita. Solida nello stabilimento dei principj, esat-ta nei ragiocinj, chiara nelle espressioni può ser-vire di modello alla teologia, quando si purghi daqualche difetto che per altro è piuttosto del seco-lo che dell’Autore.

Thomasii Vener. Cardinalis IosephiMarie, Opuscule canonica, Panhormi,1763, apud Bentivegna, 4°.Di questo sommo uomo di cui vidimo anni sonola Beatificazione si parlerà nella Classe dei scrit-tori Siciliani.

Thomasii Michaelis, DisputationesEcclesiastice, Rome, ex domo propria,1565.Edizione molto nobile, di cui sono assai rari gliesemplari: a questa nostra copia nasca il figlio dal-la [sic].

Thomassin Louis, Traitez Historiques etdogmatiques sur divers ses point de la di-scipline de l’Eglise e de la moraleChretienne, t. premier contenans un traitède l’Eglise, Paris, chez Muguet, 1680, 8°.

Le meme tome second contenant untraitè des festes de l’Eglise, Paris, chezMuguet, 1683, 8°.Queste opere sono eccellenti per la molta erudi-

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zione e dottrina, ma vi si desidera la precisione el’ordine; ma egli se fosse vissuto avrebbe emana-to questo difetto. Questi trattati e tutti gli altridi simil sorta furono dati alle stampe dopo la dilui morte. Noi ne possediamo gli altri i quali sic-come riguardano gli studi son collocati nellaClasse Educazione.

Vendrochio v. Montalto.

Victori Mariani, De SacramentoPenitentie Historia, 8°, Rome, apudPaulum Manuntium, 1562.

Waldentis Thome, Doctrinale Antiquita-tum fidei, fol., tom. III, Venetiis, apudZilectum, 1571.Egli fu dell’ordine del Carmine. Il suo cognomefu Necter fu detto Waldentse perchè nato inWalden città d’Inghilterra. Questa edizione è ra-ra ed è la più stimata perchè la più compita.Vedete Freystag e Bauer ed il Dizion. di Caen, v.Netter.

Walemburch de Adriani et Petri fratum,De controversiis tractatus generales con-tracti, 12°, Parisiis, apud Crapurt, 1768.

Ristretto di un’opera che Arinaldo diceva esserdegna di trovarsi nelle mani di tutti coloro chestudiano teologia4.

Giuristi

Corpus Iuris Civilis Iustinanei, cumComm. Variorum, fol. m., tom. VI,Lugduni, sumptibus Chardon, 1618.Questa è l’edizione chiamata del Leon Moscato.

Pandecte Iustinanee, in novum ordinemredacte, fol., tom. III, Parisiis, apudDesaint et Saillant, 1748.Di quest’opera gli Eruditi di Lipsia ne danno ungiudizio svantaggioso e con ragione, come vedràchinque la leggerà e ne esaminirà la disposizionee l’ordine.

Corpus Iuris Civilis Iustinanei, universumcum sommariis Argumentis et Epitomis.Cl. v. Dionisyi Gothofradi, 4°, tom. II,apud Mignon, 1620.

Idem, t. II, 8°, Lugduni, 1589.

Institutiones Iuris Civilis, D. IustinianiImperat. cum notis variorum, 8°,Venetiis, 1648.

Idem liber, Amsterdami, 1622, 24°.

Idem, Venetiis, 24°, 1664.

Corpus Iuris Canonici, absolutissimum intres partes divisum, fol., tom. III,Lugduni, apud Cardon, 1624.

Institutiones juris canonici cum glossa aLancellotto conscripta v. Lancellotti.

Canones SS. Apostolorum ConciliorumGeneralium et Provincialium etc., cumComment. Theodori Balsamonis etGentiani Herveti, Lutetie Parisiorum, ty-pis Regiis, 1620, Grec. Lat.

4 A margine del CSBCN sta scritto: I teologi co-stano di fogli ventidue. Vistato da Sterzinger eFerrara.

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Epistolarum decretalium SummorumPontifium, fol., tom. III, Rome, inEdibus Popoli Romani, 1591.Opera rara vedete Bauer. Il raccoglitore di que-ste epistole sì fu Antonio Caraffa Cardinale di S.Eusebio, poi dei SS. Giovanni e Paolo.

Constitutiones, Rev. D. D. DominiciBollani, Brixie Episcopi in Diocesanapromulgate an. 1574, Brixie, apudSabbium, 4°, 1575.

Iuris Civilis Rom. initia et progressus adLegem XII Tabalarum. Accessere tituli,tractatus, iuris civilis ctudio in primis ne-cessarii, apud Vignon, 1589.

Adami Antonio Filippo, Raccolta diLeggi e Statuti su i possessi ed acquisti del-le mani morte, 4°, Venezia, appressoGraziosi, 1767.

Acrodii Petri, Rerum judicatarum pan-decte, 8°, Mediolani, apud Bidellium,1619. Libro finora stimato dai Forensi.

Albergati Fabio, Del Cardinale, libri tre,Bologna, presso Rossi, 1599.Di Albergati vedete Appostolo Zeno nelle noteall’Eloquenza del Fontanini.

Aldobrandini Silvestri, In primumInstitutiorum Iustiniani LibrumAnnotationes, Venetiis, apud Iuntas,1548, 4°.

Alverni Guilielmi, Opera omnia, curan-te Ioannes Dominico Traiano, fol.,Venet., apud Zenard, 1591.Edizione superiore alle precedenti come può ri-conoscersi da chi legge la Prefazione del Trajano.Il tempo in cui scrisse fa crescere il suo merito.Aveva egli fatto grande studio sulla S. Scritturama sarebbe stato desiderabile che avesse fatto lo

stesso riguardo ai Padri i quali mostra aver lettomolto poco.

Amelot de la Houssaye Abram Nicolas,L’Home de Cour de Baltassar Gracian,traduit en françois, 8°, a Paris, 1702.Baldassare Graciano Spagnuolo fu Gesuita. Diquest’opera se ne fece un tempo gran conto oggiè difficile che alcuno la legga.

Anonimi

Dimostrazione dei diritti e prerogativedella Reale Chiesa Metropolitana diAcerenza, Napoli, 1761, 4°.

Responsa Precl. Iurisprudentum deEpiscopatu Leodensium etc., fol., ColonieAgrip., Typis Martelli, 1712.Questa è l’altra raccolta degli scritti fatti nellacontesa agitata tra il duca di Savoja e la Datariaposson dar dei lumi in simili controversie.Sebbene ai nostri giorni Roma pare essersi resameno acerba nel sostenere le sue pretensioni.

Responsa Precl. Prudentum de Privilegioa Nicolao V P. Max. Ludovico Sabandieduci concesso ad omnes Sabandie dignita-tes Concistoriales, nominandi utrumetiam Pedemontanum quoque ditionemcomplectatur, fol., Col. Agrip., typisMartelli, 1712.Vedi la nota precedente.

La disciplina de l’Eglise tirèe du NouvenuTestament et de qualches Conciles, 4°, t.II, a Lyon, chez Certe, 1689.Opera eccellente da leggersi da tutti gli ecclesia-stici non solo ma da ogni buon cattolico ancora.

Della Chiesa di S. Maria di Domicella indiocesi di Nola e della famosa Bolla diInnocenzo III vantata dai PP. Benedettinidel Monist. di S. Lorenzo di Aversa.

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Demostratio jurium status Ecclesiasticicirca temporalia ex Principiis juris Naturepotissimum deduca, tom. I, Partes II, 4°,1757.Libro non ovvio anzi forse unico in Sicilia e for-se anche il migliore che tratti questa materia.

Sull’incapacità dell’istituto dei Gesuiti apoter ricevere eredità anche a comodo deiCollegi non bisognosi, 4°, Napoli, 1762.L’autore è Gaetano Calani avvocato in Napoli.

Il Diritto e la religione guistificati dal-l’autore delle Riflessioni sulla Bolla inCena Domini contro Manachio, 4°, t. II,Venezia, presso Graziosi, 1773.In questo e simili libri bisogna distinguere le so-de ragioni dai trasporti di chi prenda partito.

Italus de Febronium de statu Ecclesie,Luce, 1768, 4°. Vedi Febronio.

Traitè de la Puissance Ecclesiastique etTemporale, 1724.Si legga unitamente con Bossuet sullo stesso ar-gomento.

Code Frederic, ou Corps de droit pour lesetats de sa Majestè le Roi de Prusse fondèsur la raison et sur le Constitutions duPays, 8°, t. II, 1751Quanto sarebbe lodevole che ogni Regno avesseun Codice, in cui levate tutte le questioni chespesso nascono dalle varie leggi che fra di esse sicontraddicono, si avesse un diritto certo ed uni-versale. Ma se chi soprantende a formarlo nonsarà uomo dotto e gran politico, e non saprà faraltro che copiarlo da qualche altro paese, saràquesto il Codice della stoltezza e il corpo dell’in-giustizia. Dio ci guardi da tale disgrazia.

Statuta Nobilis Artis Agricolture Urbis,Rome, in edibus P. R., 4°, 1573.Simili libri sono da leggersi per apprendere comein ogni tempo han saputo i saggi pensare soprauna materia tanto interessante.

Variourum opuscula ad cultiorem iuri-sprudentiam adsequandam pertinentia,8°, Pisis, 1769, apud Pizzorno, t. IX,vol.V.Raccolta molto lodevole di autori eccellentissimi.

Riflessioni di un Italiano sopra la Chiesa,sopra il Clero Regolare e Secolare, sopra iVescovi ed i Pontefici Romani e sopra i di-ritti ecclesiastici dei Principi, in BorgoFrantone, 1768, tom. III.Vi è detta la verità ma per bocca di chi non eragovernato dalla verità. Impertinente declamato-re, che ha volontà di dir male, senza proporsi ilpubblico vantaggio, ma la sua rabbia per iscopo.

Avviso al Popolo sulla totale libertà nelCommercio dei grani, Firenze, 1768, 12°,per lo Stecchi.

Avviso al popolo sulla Fabbricazione eCommercio del Pane, Firenze, 1770, ap-presso Allegroni, 8°.Ottimi librieriuoli per chi ne sa far uso.

Osservazioni su la Carta di Roma speditanelle controversie col ducato di Parma, 8°,Venezia, 1769, presso Bettinelli.Urti da una parte e dall’altra.

Histoire du droit Canonique et duGouvernement de l’Eglise, A Avignon,chez Girard, 1750.I Difensori di tutti gli abusi della Corte Romanaleggano o apprendano. Aprrendano ancora gliimpugnatori dei diritti della Chiesa e si arrosi-scano gli uni e gli altri nei loro trasporti.

Histoire du droit public ecclesiastiquefrançois, 8°, t. II, a Londres, chez Har-ding, 1740.Le due vite che vi vanno annesse in fine del se-condo tomo si debbono leggere colla prevenzio-ne che non hanno altro oggetto se non che sver-gognare la Chiesa Romana, ma il sciocco autorenon ha considerato che appunto quando fosserotutti veri gli anedotti che si spacciano di Leone

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X e di Alessandro VI sarebbero essi una prova del-la verità della nostra S. Religione, la quale sottoPapi così scostumati in nulla dicadette.

Principes du droit Politique, tom. II, Vol.I, 12°, Amsterdam, chez Chatelain, 1751.

Traitè de la Puissance du Pape sur lesPrinces seculiers, A Cologne, chez duMarteau, 1687.Materia trattata ad nauseam.

Dei delitti e delle pene coll’aggiunta del Sig.di Voltaire, a Losanna.Opera nobile ma da mettersi in pratica con granprudenza e giudizio.

Di una riforma d’Italia, 8°, Villafranca,1770.Opera scritta bene ma con trasporto.

Anonimo, Confermazion del Ragiona-mento intorno ai beni temporali delleChiese ecc., Part. II., t. II, Venezia, pressoZatta, 4°, 1768.Annoia sentir replicare sempre lo stesso.

De Summi Pontificis auctoritate deEpiscoporum residentia et beneficiorumpluralitate gravissimorum auctorum com-plurium opuscula, 4°, Venet., apud Zillet-tam, 1562, t. II manca il tomo secondo.

Auctoritas Pape et Concilii sive Ecclesiecomparata, 4°, Rome, apud Silber, 1511. Questa operetta è di Tommaso de Vio.

Anonimo, Autorità legittima dei vescovi esovrani, 8°, Venezia, 1768.

Pro Rege et Populo Anglicano Apologiacontra Miltoni defensionem destructivamRegis et Populi Anglicani, 12°, Antuer-pie, apud Verdussen, 1652.Librettino da leggersi i sentimenti del quale perònon sono senza sommo esame da abbracciarsi.

De successione dissertationes, 4°, edizio-ne originale.Ottimo libercolo ma oggi son già quasi morte leleggi.

Trimerone Ecclesiastico-Politico, Palmira. Libro scritto contra Mamachio. Qual pane tal col-tel, disse il Tegliaccio. Strane le proposizioni, stra-nissime le risposte.

Lo stesso, edizione seconda, Venezia,1770, Bettinelli.

Concilium Tridentinum, 8°, typisSeminari Patavini, 1722.

Orationes, Responsa, Littere ac Mandataex actis Concilii Tridentini collecta,Aldus, Venet., 1567.

Concilium Tridentinum, cum notisGallemart et variorum, Tridenti, 1745, 4°.

Le meme en francois traduit par M.l’Abbe Chanut, 8°, A Lyon, chez Tened,1705.Chanut si chiamava Martial. Il suo stile è debo-le e languido. Si veda alla voce Chanut.

Discorso storico politico dell’origine delprogresso e della decadenza del potere deiChierici su le Signorie temporali, 8°,Filadelfia.

Sanctum magnum Ephesinum Concilium,ex Bibliotheca Antonii Contii nunc pri-mum Typis Editum, 8°, Parisiis, 1574,apud Nivellium.

Synodi

Decreta edita in Provinciali SynodoBeneventana anno Domini 1567. Illu-strissimo e Reverendissimo Dom. Iacobo

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Sabello Cardinali Archiepiscopo, Rome,apud Bladium, 4°.Decreta et statuta Synodi Melchliniensissub D. Matthia Hovio Archiepiscopo,Antuerpie, apud Plantinum, 8°, 1608.

Anonimo, L’ami des Hommes ou Traitède la Population, 8°, t. VII, a Hambourg,chez Herold, 1758.

Des veritables interest de la Patrie, 12°,a Rotterdam, 1764.

Institutiones Iuris Civilis Criminalis etCanonici ex Gothofredo, Grotio,Poffendorf, Gravina, Heinecio et aliis no-va methodo exposite, tom. IV, 8°,Mediolani, 1765.

Augustini Antonii, De Legibus et Senatusconsultis liber, adjunctis legum antiqua-rum et Senatus consultorum fragmentiscum notis Fulvii Ursini, itemque IustiLipsii libello de legibus regiis et decemvi-ralibus, 1584, Parisiis, apud Bessum, fol.Bella edizione e molto rara. Tutte le opere diAntonio Agostino sono sommamente pregevoli.Fra Paolo si è impegnato a deprimere il sapere diquesto grand’uomo, ma Vossio ne fa degli elogie con lui tutti gli uomini intendenti.

Eiusdem, Canones Penitentiales, 4°,Venet., apud Valgrisium, 1584.

Ayblinger, Introductio in universum jusconcinnata olim ab [sic] a Someting, po-stea accesseri cepta a Roberto Koenig, auc-tior vero reddita a Iosepho AdamoAyblinger, 4°, Venet., apud Recurti, 1735.

Azpilcueta Martini, Commentariis despoliis clericorum, Rome, apud Hilianum,1572, 8°.Costui siccome era nato nel Regno di Navarra fucomunemente detto il dottor Navarro. Fu in

grandissima stima per la dottrina ai suoi tempi,oggi chi consulta le sue opere stampate in sei to-mi in fogl. nel secolo XVI?

Bachii Io. Augusti, Historia Iurispruden-tie Romane, quatuor libris comprehen-sa, 8°, Lipsie, apud Lankitianos, 1754.Opera piena di somma erudizione.

Balduini Francisci, De institutione histo-rie universe et ejus cum jurisprudentiaconjunctione, lib. II, Argentorati, apudZetnerum, 1608, 4°.Opuscolo degno del suo autore.

Ballerinii Petri, De Potestate ecclesiasticasummorum Pontificum et Concil. Gene-ralium liber uno cum vindiciis auctorita-tis Pontificie contra opus Iustini Febbroni,4°, Verona, apud Boronum, 1768.Dei fratelli Ballerini abbiamo parlato nella clas-se dei teologi.

Baluzii Stephani, Capitularia RegumFrancorum, t. II, fol., Parisiis, apudMuguet, 1677.La prefazione e le note che l’accompagnano intutta l’opera fan conoscere che il Baluzio fu unuomo che aveva somma e piena cognizione dellastoria ecclesiastica, e profana e che li suoi studisopra i canoni antichi e moderni e sopra i Padri ditutti i secoli lo rendono superiore ad ogni altroscrittore di simili materie. Edizione rara e di granprezzo. V. Clement.

Barbeyrac Jean, Traitè du Jeu, ou l’onexamine le principales questions de droitnatural et de morale qui ont rapport à cet-te matiere, 12°, tom. III, Amsterdam,chez Pierre Humbert, 1737.Opera piena di diligenti e curiose ricerche.

Barclai Guilielmi, De Regno et Regali po-testate adversus Monarchomacos, librisex, Parisiis, apud Chaudiere, 1600, 4°.Liber perrarus dice Bauer. Quest’opera rese cele-

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bre il nome dell’autore. Edizione pregiatissimaperchè la prima e perchè fatta sotto gli occhi del-lo scrittore.

Bellapertica Petri, In libros Instit.Iustiniani Commentarii, 8°, Lugduni,apud Vincentios, 1536.

Methodus de beneficiis ad ObertumOrtensium, 4°, Lugduni, apudGryphium, 1549.

Benedicti XIV, vedete Lambertini.

Binghami Iosephi, Disertationes de ori-ginibus ecclesiasticis. Accessit ejusdemSermo de misericordia dei erga peccatoresresipiscentis, quem latinum fecit IoanHenricus Griscovius, 4°, Hale, sumpti-bus Orphanotrophei, 1738.Opera piena di erudizione e di dottrina.

Blaccuodei Adam adversus Buchana-num, De jure regni apud Scotos, 8°,Parisiis, Typis Sittart, 1588. AcceditFitzherberti Thome, De infelicitate prin-cipiis Machiavelliani, Rome, apudFacciottum, 1610, 8°.Blacuodeo il di cui vero cognome è Blacrod fu uo-mo intendente molto, nato in Scozia. Del meri-to di costui v. Niceron. Fitzherbet era inglese di-morante in Roma sacerdote di merito.

Bossii Francisci, Epi. Novarie diec.Genuensis Visitatoris, Apostolici decretageneralia ad exquende visitationisGenuensis usum, edita Mediolani, apudFini, 1594, 4°.

Bollani v. Constitutiones.

Borcholten Ioannis, Commentaria in li-bros institutionum D. Iustiniani.Questa nostra copia cadde disgraziatamente nellemani dell’ignoranza e ne fu malmenata. GiovanniBorcholten di Lussemburgo Professore di diritto

a Giuliors, a Rostoc e a Helmestad. Quest’operafu stampata Wirtenberg, Typis WolphangiMeisneri, 1608. Fu egli Maestro di Rittergusio inHalmstad, ma il discepolo superò il maestro.

Borromei S. Caroli, Acta ecclesieMediolanensis, fol., t. II, Patavini, typisSeminari, 1754.Opera da leggersi da ogni Ecclesiastico e da tut-ti quei secolari che vogliono istruirsi della disci-plina della Chiesa e conoscerne lo spirito.

Bossuet Iacobi Benigni, MeldensisEpiscopi, Defensio declarationis CleriGallicani anni 1682, 4°, tom. II,Luxemburgi, apud Chevalier, 1730.Opera celebre in questa materia.

Le meme, Politique tirèe des propres pa-roles de l’Ecriture Sainte, t. II, 12°,Bruxelles, chez Leonard, 1710.Opera nobile e degna dell’autore.

Bovadilla Castillo de, Politica pura Corre-gidores y Seniores de Vassalles en tiempo dePaz y de Guerra, en Barcellona, perSebastian de Cormellas, 1624, fol., tom. II.Libro che pochi han la pazienza di leggerlo.

Boutigny de la Vayer de Francois, Del’Autoritè du Roi tuchant l’agè necessairealla Profession solenne des Religieux, 12°,Amsterdam, 1751.Li sentimenti di Boutigni son serviti di regola ainostri giorni.

La stessa opera tradotta in italiano, 12°Napoli, 1768.Vi è aggiunta un operetta che porta per titoloRiflessioni intorno all’editto concernente la rifor-ma dei Monasteri.

Broggia Carlo Antonio, Trattato dei tri-buti, delle monete e del governo politico,Napoli, presso Palombo, in 8°, 1743.Libro di qulache merito.

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Brunnemanni Iohannis, Memoriale pre-cipuarum legum Codicis per questionesadornatum, Francof. ad oderam, apudHartmann, 1710.Per la gioventù applicata al foro fu libro di qual-che uso.

Bullarium, v. Cherubini, Albani,Lambertini.

Burlamaqui Jean Jacques, Principes dudroit Naturel, 12°, A Geneve, chezBarillot, 1748.

Cavallari Dominici, Institutiones IurisCanonici, in hoc nova Panormita edizio-ne accessit jus Siculum Ecclesiasticum,t. VI, in 8°, Panormi, Typis Regiis, 1790.

Cabassutii Ioannis, Noticia EcclesiasticaHistoriarum Conciliorum et Canonum in-vicem Collatorum veterumque juxta ac re-centiorum Ecclesie Rituum, fol.,Lugduni, apud Anisson, 1725.

Eiusdem, Juris canonici theoria et praxisad forum tam sacramentale quam conten-tiosum, tam ecclesiasticum quam secula-re, Venet, apud Zama, 1728, fol.Cabassut Giovanni prete dell’Oratorio fu pro-fessore di diritto canonico in Avignone, doveesercitò questo impiego con sommo onore. Fuegli uomo di somma pietà e di sommo studio in-faticabile impiegando con sommo profitto suo edel pubblico tutte le sue opere.

Campomanes Pedro Rodriguez, Trattatodella regalia d’Amortizzazione, 4°, tom.III, Venezia, apud Radici, 1767.Uno dei principali trattati questa materia.

Canones Tutti tali libri e raccolte di canoni li troverete alprincipio di questa classe sotto il titolo di CorpusJur. Civil. et Canon.

Caraphei Iosephi, De re domesticaEpiscoporum Commentarius, Rome,Typis Salomoni, in 4°, 1747.Leggano quest’opera quei vescovi e quegli abaticommendatarj i quali fanno stranissimo abusodei beni della Chiesa in pompe, in fasto, in pran-zi in carozza e simili cose indegne non che degliecclesiastici ma anche per il loro eccesso dei se-colari ancora.

Casati Michaelis, Episcopi MontisRegalis in Subalpinis Synodus sueDiocesis, 4°, Monteregali, Typis daRubeis, 1763.Uno dei migliori sinodi dei nostri tempi.

Cattani Francesco, Gli offizi di S.Ambrogio, tradotti in volgare e accre-sciuti di note, Milano, per Mazzucchelli,1768, in 4°.Apostolo Zeno nelle sue note alla Biblioteca delFontanini loda sommamente questa traduzionee altresì le note.

Chanut Martial, Abbè d’Issoire, Le saintConcile de Trente, traduit en françois, aLion, chez Thened, 1705.Fu costui elemosiniero della Regina di Francia.Il suo stile è stato tacciato di debolezza.

Cironii Innocenti, Quinta CompilatioEpistolarum decretalium Honorii IIIPont. Max nunc recens in lucem data etnotis illustrata, fol., Tolose, apud PetrumBorc, 1645.I Canonisti di oggi giorno non so perchè non fac-ciano quel sommo conto che si è fatto per il pas-sato delle opere di Cironio le quali sono degne diogni lode.

Cocceji de Henrici, Grotius illustratusseu commentarii ad Hugonis Grotii de ju-re belli et pacis,Wratislavie, sumptipusIacobi Koru, 1744, fol., t. IV.Questa è la più bella edizione di questa eccellen-te opera e forse l’unica copia che se ne trovi inSicilia.

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Cocceii Samuelis, Introductio ad Henricide Coccei Grotium illustratum continensdiscertationes XII, proemiales Duodecimadissertatio exhibet auctoris novum siste-ma iustitie Naturalis et Romane, in 4°,Lausanne, apud Bousquet, 1751.Opera molto stimata e commendata.

Choppini Renati, De Sacra PolitiaForensi, lib. III, Parisiis, in 4°, apudChesneau, 1577.Coppino fu uomo sommo e in vita sua fu consul-tato come il più dotto nel diritto.

Corvini Arnoldo, Jus canonicum peraphorismos strictim explicatum, 12°,Amstelodami, apud Elzevirium, 1651.

Idem liber, cui accesserunt Io. IacobiWissembachii contradictiones jurisCanonici et differentie juris Civilis etCanonici cum prefatione SamuelisStrykii Iustus autem HenningiusBohemerus notis succintes illustravit, 8°,in Hale, sumptibus Orphanotrophei,1717.Per comprendere il merito di quest’opera e quan-to essa sia pregevole basta il vedere essere statada Samuele Strichio chiamato da Boemero decuset sidus Germanie per testo delle sue lezioni ca-noniche.

Costa Girolamo, Istoria dell’origine e delprogresso delle rendite ecclesiastiche, 8°,Venetia, appresso Zerletti, 1768, t. I, p. II.Questo e simili libri che in abbondanza si sonostampati replicano tutte le stesse cose.

Cujacii Iacobi, Recentiones in II et IV li-bros decretalium, 4°, Spire Nemetum, ty-pis Albini, 1595.Il lodar Cujacio è temerità tanto alto è il suo me-rito.

Eiusdem, Pararitla in lib. Quinquagintadigestorum.

Curicke Reinoldo, CommentariusIuridico-Historico-Politicus de privilegiis,12°, Dantisci, apud Forsterum, 1652.

Desing Anselmo, Benedettino diEnsdorff, La questione se le ricchezze delclero nocevoli siano alla Repubblica, tra-duzione dal latino, 4°, Ferrara, appressoCoatti, 1768.Antidoto alle tante voci dei nemici del clero.

Duareni Francisci, Opera Omnia, diligen-ter emendata et aucta opportunis notis,fol., tom. IV, Luce, Typis Rocchii, 1765.

Eiusdem, De sacris Ecclesie Ministeriis acbeneficiis item de libertate EcclesieGallicane, 8°, Parisiis, apud Wechelium,1564.Ticano dice essere il Duareno il miglior giurecon-sulto del suo secolo dopo l’Alciato. Egli unisce al-la cognizione del diritto quella delle belle lettere edell’antichità. Peccato che i suoi scolari abbiano ag-giunto alle sue opere tutto ciò che egli estempora-niamente diceva nelle sue spiegazioni della scuola.

Dupin Luigi Ellies, Trattato dell’autoritàecclesiastica e della potestà temporale, ac-cresciuto dall’Ab. Dinovart, tom. III,Venezia, 1770, presso Pezzana, 12°.

Eiusdem, De antiqua ecclesie disciplinadissertationes historice, 12°, Venetiis,apud Pezzana, 1770.Di Dupin abbiam parlato nella classe precedente.

Fabri Antonii, Codex definitionum fo-rensium et rerum in sacro SabaudieSenatu tractatarum. Accesserunt jura im-perii novissima et Saxonica nec non re-centiorum pragmaticorum celebriorumauctoritates cum vita auctoris, fol., t. II,Colon. Allobrogum, sumptibus Frat. deTournee, 1765.Il suo proprio cognome era Favre. Fu costui di un

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talento vasto e sottile. Fece gran figure nelle co-se appartenenti al dritto. I nostri Giureconsultimoltà autorità gli hanno sinora attribuita.

Fabroti Carolis Annibalis, ExcitationesXII. Accedunt Leges XIV, que in librisdigestorum decrant greca et latine nuncprimum ex Basilicis edite, 4°, Parisiis,apud du Puis, 1639.Costui fu uomo incomparabile per il profondo sa-pere.

Fagnani Prosperi, In quinque libros de-cretalium commentaria, Venetiis, apudBalleonium, cum disceptatione deGrangiis, 1729, tom. V, vol. III.Fagnano era in Roma consultato come un oraco-lo nelle materie di canonica. Il Repertoriano in-dex generalis, che forma il tomo sesto è riputatoun capo d’opera da tutti gli intendenti, come at-testa il dizion. di Caen.

Febei Francisci Antonii, De Regulis jurisCanonici, 12°, Venet., Pezzana, 1735.

Febronii Iustini, De statu ecclesie et legi-tima potestate Rom. Pontificis, liberSingularis, vol. I, tom. II, Bullioni, apudEvrardi, 1766, 4°.

Eiusdem, idem opus, tom. I, Bulloni,apud Evrardi, 1765, in 4°.

La stessa opera tradotta in italiano, 8°,tom. IV, Venezia, presso Bettinelli, 1767.

Eiusdem, Sentimenti di Febronio rappor-to alle rendite dei Monasteri ed allaAmmortizazzione, traduzione dal tede-sco, Venezia, Graziosi, 1769, 8°.

Eiusdem, Italus ad Febronium de statuecclesie pro supplemento ad tentaminaTheologica, edita an. 1768, Luce.Vedi Ballerini.

Lo stesso tradotto in italiano, Trento,1771, vol. 2.

Vindicie Febroniane ovvero confutazionedegli opuscoli contro Febronio, Venezia,appresso Bettinelli, 1769, 8°.

Ferretti Iulii, De jure et re navali et de reinavalis et belli aquatici preceptis legitimisliber, Venet., de Francisci, 1579, 4°.Non fu nota quest’opera a P. de Lugo, giacchènelle aggiunte al dizionario del Signor L’Advocatnon fa menzione che dell’altra de re Militari.

Filangeri Gaetano, La scienza della legi-slazione, 8°, tom. VIII, Napoli, 1781, nel-la stamperia Raimondiana.Opera che fece nel suo nascere molto strepito.

Filyaci Ioannis, De sacra Episcoporumauctoritate, 8°, Parisiis, apud Maceum,1605.Libro pieno di molta ma nojosa erudizione chespesso mischia il sacro col profano.

Fusci Pauli, Episcopi Rauellensis,Singularia de jure Pontificio atqueCesareo, 4°, apud Salicatum, 1574.Questo è un indice de sentimenti de varj dottoridi quei tempi.

Foy l’Abbè, Traitè des deux Puissances ouMaximes sur l’Abus, 12°, A Paris, chezd’Houry, 1752.La lettura di questo libro bisogna unirsi con quel-la Du droit pubblic ecclesiastique françois.

Galani Clementis, Surrentini ClericiRegularis, Conciliationis Ecclesie Armenecum Romana, pars prima armeno-latine,Rome, Typis Sacre Congregat. De pro-paganda fide, 1650, fol.Di questa rarissima opera non si è stampata al-tra parte. Del pregio in cui è tenuta vedi Clement.L’autore è stato di sommo onore alla religioneTeatina di cui era figlio.

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Garaii Antonini, Iuris Romano SiculiInstitutiones, t. II, 8°, Panormi, ex RegiaTypographia, 1789.

Garimberto Girolamo, De Regimenti pu-blici della città, 8°, Venezia, appressoScotto, 1544.Questo vescovo di Gallese scrisse plausibilmenteopericciuole delle quali alcune ne possediamo chesono collocate nelle corrispondenti classi.

Gasparri Francisci Maria, Institutionumjuris canonici, part. II, tom. I, Rome,apud Bernabò, 1702.

Eiusdem, Institutiones juris civilis, 4°,Venet., Pezzana, 1741.Gasparro esercitò in Roma con molto onorel’Avvocaria.

Gavanti Bartholomei, Praxis synodi dio-cesane, 4°, Rome, apud Caballum, 1628.Di Gavanto abbiam nella precedente classe fat-to parola.

Gersonis Ioannis, Opera, fol., tom. IV,Parisiis, 1606.Edizione rara, v. Clement. Il proprio cognome dicostui fu Charlier ma prese quello di Gerson dauna città della diocese di Reims dove nacque. IlCardinal Zabarella nel Concilio lo chiamò il dot-tore più lodevole del suo tempo.

Gibert Ioannis Petri, Corpus IurisCanonici per regulas Naturali ordine di-gestas etc. dispositi, Colonie Allobro-gum, sumptibus Bousquet, 1735, fol.,tom. III. Collezione ben ordinata e disposta che può mol-to giovare alla gioventù e può esserle di grandeuso.

Gonzalez Tellez Emmanuelis, Commen-taria perpetua in singulos textus V libro-rum decretalium Gregorii IX, fol., tom.

V, Lugduni, sumpt. Borde et Sirnaud,1683.Questa è l’edizione la più stimata di quest’operamolto lodata dai giuristi.

Gothoefredi Iacobi, Manuale juris, 12°,Geneve, apud Ritter, 1710. Gotofredo fuuno dei più grandi Giusperiti. Vedi Corpus IurisCivilis. Vedi Theophili.

Goveani Antonii, Opera que Civilis di-scipline Claustra continent et reservant,8°, Neapoli, apud Layno, 1696.Goveano professò in molti paesi il dritto civilecon fama di uomo dotto e di sommo letterato.Egli diede alla luce molte opere legali le quali fu-rono raccolte in un tomo in foglio a Lione nel1562. Scrisse poi molto sopra Virgilio, Terenzioe Cicerone. Vedi Oliveto.

Gravine Ioani Vincentii, Originum IurisCivilis, 4°, tom. II, vol. I, Neapoli, TypisMosca, 1722.

Eiusdem, Institutionum Iuris Civilis, re-ceptioris lib IV premittitur specimen ju-ris et nonnulla opuscola ejusdem actoriset aliorum preclarissimorum virorum, 8°,Neapoli, apud Terres, 1746.

Gravine Ioani Vincentii, Institutiones ca-nonice, 8°, Beneventi, 1743.Gravina fu uomo sommo. La sua operaOriginum juris è la più dotta che sia compresa inquesto genere. In tutte le altre si trova nitidezza,locuzione, profondità.

Grotii Hugonis, De jure Belli et Pacis, lib.tres, fol., Amsterdami, apud Blaeve,1631.Una delle più belle edizioni del testo di quest’o-pera. Dell’altra più magnifica edizione colle no-te di Coccejio vedi sopra alla voce Cocceji.

Eiusdem, Florum sparsio ad jus Iustinia-neum, cum prefatione Georg. Christiani

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Gebaveri, 8°, Neapoli, apud Manfre-dum, 1777.

Eiusdem, De mari libero. Accedit PauliMerule Dissertatis de maribus, 24°,Lugduni Batavorum, apud Elzevirium,1533.

Hallier Francisci, De Sacris Electionibuset Ordinationibus ex antiquo et novoEcclesie usu, fol., t. III, Rome, TypisMainardi, 1739.Non è un capo d’opera come taluno l’ha volutospacciare ma neppure è da disprezzarsi come hafatto tal altro; merita insomma la sua lode e que-sta non piccola essendo quest’opera piena di mol-tissime disquisizioni trattate con saggia critica edestensione di cognizione sulla materia.

Heineccii Io. Gottl., Elementa philo-sophie rationalis et moralis. AccessitHistoria philosophica, 12°, Venetiis,apud Balleonium, 1740.

Eiusdem, Prelectiones in Sam. Pufen-dorffii de officio hominis et civis, librosduos, 12°, Neapoli, apud Pasquali, 1766.

Eiusdem, Elementa Iuris Nature etGentium, Venet., apud Balleonium,1759.

Eiusdem, Elementa Iuris Civilis, secun-dum ordinem Institutiorum cum adni-mardvesionibus Io. Georg. Estor, 12°,Ven., Balloenium 1737.

Eiusdem, Iuris Civilis, secundum ordi-nem Pandectarum, 12°, t. II, Venet.,Balleonium, 1737.

Eiusdem, Syntagma Antiquitatum Roma-narum Iurisprudentiam illustrantium se-cundum ordinem institutionum Iustinia-ni,12°, tom. II, Venet., Balleonium.

Herburti de Fulstin Ioannis, StatutaRegni Polonie, fol., Dantisci, apud [sic]Andreani, 1620.Rara edizione di libro raro. Vedi FreytagAnalecta.

Hobbes Thome, Elementa philosophicade Cive, 12°, Mesterdami, apud Boom,1696.Lo stabilire che tutti gli uomini sono mali per na-tura è un invitarli ad esserlo diceva Descartes.

Hommelii Caroli Ferdinandi, Sceleton ju-ris Civilis sive juris prudentia universapaucis tabulis delineata, AugusteTaurinorum, apud Giraud, 1784, fol.

Hooke Ioannis, Parisiensis Theologi, so-cii Sorbonici, Religionis Naturalis et re-velate principia, 4°, tom. II, Venetiis,Pasquali, 1763.Corso eccellente diretto principalmente ad im-pugnare gli errori moderni. Si legga unitamentecon Hobes, come di lui antidoto.

Huberi Ulrici, De jure Civitatis, libri trescum commentariis Nicolai Christophoride Lyncken et Prefatione IoannisChristiani Fischeri, 4°, Francofurti, 1752.Libro stimato dai dotti come tutte le altre operedi questo Autore ma da leggersi con attenzione ecautela.

Ivonis, Episcopi Carnotensis, Epistole inillas observationum liber, 8°, Parisiis,apud Cramoisy, 1610.Si veda nella Classe dei Padri e scrittori ecclesia-stici a cui veramente si appartiene quest’opera.

Koenig, vedi sopra Ayblinger.

Lancellotti Ioan. Pauli, Institutiones ju-ris canonici, cum additionibus et notis Io.Baptiste ni nec non Antonii Timothei,4°, Lugduni, apud Rovillium, 1506.Queste istituzioni fatte ad imitatione di quelle di

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Giustiniano sono state e sono molto stimate. Noiabbiamo l’edizione fattane da Tommasio collesue note, la quale è collocata colle altre opere diTommasio a suo luogo nella opportuna classe.

Leunclavii Ioannis, Iuris Greco Romanitam canonici quam civilis, tomi duo edi-ti cura Marquardi Freheri cum ejusdemauctario. Cronologia juris et prefatione,fol., tom. II, vol. I, Francofurti, apudFischerum, verius Hanovie, perGulielmum Antonium, 1596, Gre. Lat.E colui che raccolse questi opuscoli e colui che lidiede alla luce sono celebri presso gli Eruditi.

Lambertini Prosperi inde Benedicti XIVPon. Maximi, De Synodo Diocesana, li-bri tredecim, 4°, tom. II, Ferrarie, apudManfrè, 1756.La maggior opera di questo Pontefice.

Machiavel e Nicolas, Oauvres, traduitesen françois, tom. VI, 12°, a l’Haje, 1743,nouvelle edition augmentae del’Antimachiavel et alves Pieces.Questa traduzione fatta con nessuna eleganza èopera di Tilard Calvinista. Nella presente edi-zione vi si trova l’Antimachiavello del Re diPrussia molto lodato dai dotti. Vi mancano peròmolti opuscoli come può vedersi nell’edizione ita-liana di tutte le opere che noi abbiamo, la qualetrovasi con altre edizioni italiane del Machiavellocollocata fra i classici Italiani.

Marcilii Theodori, Imp. Ces., IustinianiInstitut. Nova interpretatio, Parisiis, 8°,apud Ovry, 1610.Marcilio fu uomo da averne stima e le sue opere, par-ticolarmente quelle che riguardano le belle letteresono in grande venerazione e non meritano le mal-dicenze di Scaligero; ma Scaligero è sempre Scaligero.

A Martiribus Bartholomei, Archip.Bracharensis, Stimulus Pastorum, Fran-copoli, apud Petrum Vedailhie, 1765.La dottrina, la santità, lo spirito veramente eccle-siastico dell’autore non possono abbastanza lodarsi.

Septimus decretalium constitutionumApostolicarum post sextum, Clementinaset extravagantes editarum, 4°, Franco-furti, 1590, apud Feyrabendum.

Mays de Venantii, Institutiones IurisNaturae et Gentium ex optimis scriptori-bus, Puffendorf, Gravine, Heineci, aliquede prompte, Mediolani, apud Malate-stam, 1753.

Mynsingeri Ioachimi, Apotelesma sivecorpus perfectum Scholiorum ad quatuorlibros Institutionum juris civilis, fol.,Venetiis, 1602.Autore molto diffuso ma che coll’ampiezza dellesue cognizioni compensa la lunghezza della suaopera.

Montesquieu Charles de Secondat, ba-ron de la Brede, De l’Esprit des Loix, 12°,lib. III, a Geneve, chez Barrillot, 1750.

Lo stesso tradotto in italiano colle notedi Antonio Genovesi, tom. IV, Napoli,presso Terres, 1777, 8° grande.Sono tante le bellezze dell’opera di Montesquieuche fanno sparire qualche difetto che vi si incon-tra e fan riputare l’autore superiore ad ogni lode.Il traduttore napoletano è in molta riputazioneper questa traduzione e per le note ed altresì perle altre sue opere, di varie delle quali che noi pos-sediamo si farà parole nelle classi a cui appar-tengono.

Lo stesso, Apologie de l’Esprit de Loix oureponses aux observations, 12°, Am-sterdam, 1751.

Lo stesso, Defense de l’Esprit de Loix,12°, A Geneve, chez Barillot, 1750.

Lo stesso, Osservations sur l’Esprit deLoix, 12°, t. II, Amsterdam, Mortier,1751.

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Lo stesso, L’Esprit des Loix, quintessen-cie par une suite de lettres analytiques,tom. II, 1751, 8°.

Lo stesso, Le Genie de Montesquieu, 12°,Amsterdam, chez Arkstèe, 1760.Montesquieu non cura le impugnazioni nè ha bi-sogno difensori.

Lo stesso, Analyse raisonnèe de l’Espritde Loix par M. Pecquet, 8°, chez Nyon,1768.

Muscetule Francisci Marie, Dissertatiode Sponsalibus et Matrimoniis que a filiusfam. contrahuntur parentibus insciis veljuste invitis, Neapoli, apud Bonis, 1742.

Fu quest’opera dedicata dal gran Mazochio algran Cardinal Guerini e basterebbe questo in lo-de di essa della circostanza in cui fu scritta e del-l’autore di essa si legga la Prefazione ad EquaLectores.

Noailles Louis Antoine, Recueil desMandemens ordonnances, Instructions etLettres Pastorales, 4°, a Paris, chezDelespine, 1718.Libro pieno dello spirito della Chiesa.

Patritii Stephani, De recta dotium mona-sticarum ratione incunda consultatio et derenunciationibus Monalium et Amortiza-tione bonorum consultatio altera, cumadnotationibus J. Andrea Serrai, t. II,12°, Neapoli, ex Typogr. Simoniaca,1766 e 1767.Opera bene scritta e di ottime note arricchita.Il Patrizi fu uno dei migliori AvvocatiNapolitani e poi Ministro della Giunta. Serraobuon latinante ed ottimo ecclesiastico il qualepoi fu fatto vescovo. Il secondo tomo fu dedica-to a Mr. Francesco Testa di cui vi si leggono mol-te lodi.

Pecquet vedi Montesquieu.

Perezii Antonii, Opera varia tom. III vol.I, Venetiis apud Hertzium 1738.Questo autore spagnuolo è in credito an-che nel foro: il suo stile è chiaro sebbe-ne conciso, ma spesso fa desiderare unamaggiore profondità nelle materie chetratta.

Pertsch Io. Georgii, Tractatio Canonicade origine usu et auctoritate PalliiArchiepiscopalis. Accedunt Dan.Papebrochii, Dissertationes de formaPallii, 4°, Helmstadi, apud Weygand,1754.Libro pieno di diligenti ricerche.

Petrasancte Silvestri e Soc. Iesu, Vindicieurbis Rome et Pontificis Romani contraMolineum, Antuerpie, apud Moretum,1634, 12°.Ericio Pateano Celestis ingenii eternaque erudi-tionis vir.

Pfaffii Christophori Matthei, OriginesIuris Ecclesiastici una cum dissertationi-bus varioribus, 4°, Tubinge, TypisSchrammianis, 1756.Pfaf fu dotto professore di teologia in Tubinga.

Pilati Leopoldi, Origines juris PontificiiTridenti, ex Typographia Monauniana,1739, fol.L’autore adotta tutti i sentimenti della CorteRomana.

Pilati Carlo Antonio, L’esistenza della leg-ge Naturale impugnata e sostenuta, 8°,Venezia, Zatta, 1764.Lo stesso vedete qui appresso.

Pighi Alberti, Hierarchie ecclesiastice as-sertio, fol., Colonie, apud Novesianum,1544.Opera ripiena dei sentimenti della CorteRomana

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Pilati Carlo Antonio, Ragionamenti in-torno alla legge naturale e civile, Venezia,Zatta, 1766. Vi va unitamente legatoAndrea Delfin, Considerazioni storico-po-litiche sopra i doveri di chi è destinato algoverno dei popoli.

Poli Reginaldi, De Concilio liber, Rome,1562, apud Paulum Manutium, 4°.

Pufendorf Baron de Samuel, Le droit dela Nature et des Gens, traduit du latin parIoan Barbeyrae avec des notes et un pro-face, 4°, t. II, a Basle, Thourneisen, 1732.Hanno molti desiderato in quest’opera una mag-gior profondità e nitidezza di idee ed un minortrasporto contro i Padri e la Chiesa Romana.

Pufendorfi Samuelis, De Officio hominiset civis libri duo cum notes IoannisBarbeyracii et examine censureLeibnitiane, ex Gallico in latinum tran-sulit Sebastianus Masson, Lipsie, 1758,apud Broennemerum, 8°.Pufendorf ha avuto molti lodatori ma altresì mol-ti critici a cui però egli ha risposto con vigore.

Rittershusii Conradi, Commentarius no-vus in IV lib. Institutionum Iustiniani, 4°,Argentorati, apud Zetznerum, 1618.

Eiusdem, Jus Iustinianun hoc estExplicatio methodica Novellarum,Argentorati, apud Zetznerum, 1629.

Eiusdem, Partitiones juris feudalis, 8°,Hanovie, 1603.In tutte le opere di Rittersusio si ammira moltacritica unita a somma erudizione.

Rocche fr. Angeli, De CampanisCommentarius, 4°, Rome, apud Faccio-tum, 1612.

Rodotà Petri Pompilii, Commentarius inEpistolam encyclicam Pape Benedicti XIV

de anno iubileo, de cultu templorum, decantu et musica ecclesiastica, 4°, Rome,apud Paccinellum, 1749.

Refiniaci Christophori, De Re Sacerdotaliseu Pontificia, lib. IV, 4°, 1557, apudPoncetium.

Rousseau Jean Jacques, Discours surl’Economie Politique, 12°, A Amsterdam,1764.Vi è aggiunta una lettera dello stesso Rousseaucontro Cristoforo di Beaumont, Arcivescovo diParigi, riguardante la proibizione dell’Emilio el’Arreté de la Cour de Parlement qui condamnel’Emile ou le Traitè de l’Education. Si parlerà diRousseau nella classe Educazione e si darà giu-dizio sopra l’empio suo Emilio.

Sabelli, vide decreta Synodi Beneventani.

Sarpi Petri, De jure Asylorum, 4°,Lugduni Batavorum, Elzevirius, 1622.Il nome di Sarpi non fu Pietro ma Paolo. Diquesto Opuscolo molto si parla nel tom. I del-le opere del Sarpi che noi possediamo nelle me-morie anedotte p. 79 e seg. Vedete la classePoligrafia.

Schneidewini Ioannis, In quatuor insti-tutionum Imperialium D. IustinianiLibros Commentarii, 4°, Lugduni, apudGuillimin, 1681.Per conoscere il pregio di quest’opera bisogna leg-gere la lettera al lettore scritta dal granGotofredo.

Schwarz Ignatii, Soc. Iesu, InstitutionesIuris Publici universalis Nature etGentium etc. pro studio accademico pre-sertim Catholico accomodate, 4°, Venetiis,apud Remondinum, 1760.Opera che siccome asseconda molto il genio degliscolastici moralisti, così niente va a grado deiNaturalisti.

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Selvaggii Iulii Laurentii, AntiquitatumChristianarum Institutiones, 8°, Vercellis,1778, tom. VI.Opera di cui si fa stima.

Sidney Algoron, Discours sur leGouvernement, traduit de l’Anglois parP. A. Samson, 12°, tom. IV, a la Haye,chez Vandole, 1755.Libro di un uomo trasportato per lo che perdette lavita. Chi sa che non sia stato di qualche fomento aiFrancesi nelle loro scelleraggini contro il loro Re.

Iacobi Sirmondi, Soc. Iesu, Karoli Calviet successorum aliquot, Francie RegumCapitula Notis illustrata, Parisiis, 8°,majori apud Cramoisy, 1623.

Eiusdem, Propremticum Cl. Salmosio ad-versus ejus Eucharisticon de SuburbicariisRegionibus et Ecclesiis ibidem Parisiis,apud eumdem, 8°, 1622.Sirmondo fu molto riputato non solo fra i suoiGesuiti ma lodato universalmente per la estesaerudizione ecclesiastica.

Spanzotti Hieronymi, Iuris CivilisElementa, 8°, Venet., Pompeati, 1770.

Eiusdem, Elementa juris Ecclesiastici, 8°,Venet., Pompeati, 1769.Da tenersi in pregio.

Struvii Georgii Adami, IurisprudentiaRomano-Germanica Forensis, Jene, apudBircknerum, 1697, 12°.Libro molto lodato e da tenersi in sommo conto.

Telez vedi Gonzales.

Theophili, Institut. Iur. Civ., libri IV. Iacob.Curtio interpret., 8°, Lugduni, 1557.

Theophili, Institutionum Iustiniani, in-terpretatio G., Lat. cum notis DionysiiGothofredi, 4°, Lugduni, Frellon, 1608.Si ignora il tempo in cui sia fiorito Teofilo.

Questa sua Parafrasi delle istituzioni si reputa lamigliore tra quelle che abbiamo, sebbene vi si no-tino diversi errori. Questa edizione colle note diGrodofredo è molto stimata.

Tholosani Petri Gregorii, De Repubblica,t. II, vol. I, Lugduni, Pilleotte, 1609, fol.Abbiamo posto sotto Tolosano quest’opera per-chè di ordinario così si enuncia. Il libro è pienodi una indigesta erudizione.

Thomasetti Thome, Flores Legum.Libricino di qualche uso per la memoria.

Thomasii Christiani, HistoriaContentionis inter imperium et sacerdo-tium, cum appendice supplementorum,8°, Hale, 1722.L’autore è trasportato nei suoi sentimenti ed èpieno di falsa dottrina.

Thomassini Ludovici, Vetus et NovaEcclesie disciplina circa Beneficia etBeneficiarios, fol., t. III, Parisiis, Muguet,1688.Questa è la miglior opera del Tomassini. Il pre-sente esemplare è della prima edizione latina,sulla quale par che siasi ingannata la Società, cheha dato alla luce il Dizionario Storico, mostran-do all’Articolo Thomassin non conoscere edi-zione latina di questo libro prima di quella del1706. È da notarsi che nelle citazioni degliAutori Greci spesso il nostro autore inciampa inerrore. D’Hericourt ne ha fatto il qui appressonotato compendio molto stimato perchè netto epreciso.

Ancienne et novelle discipline de l’Englisetouchant les benefices et les beneficiers ex-traite de la discipline, composèe par le R.P. Thomassin, prete de l’Oratoire Par M.Avocat du Parlement, A Paris, chezNully, 1717.Mr. Luigi Hericourt autore di questo compendiomerita somma lode per la precisione e nettezzacon cui si esprime e per aver dato quell’ordine chespesso si desidera nel Tomassino, alle cose.

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Tronson Ludovici, Forma Cleri, 4°,Parisiis, apud Dethaves, 1726.Fortunati noi se gli ecclesiastici leggessero que-st’opera e ne mettessero in pratica le regole.

Van Espen Zegeri Bernardi, Opera, fol.,t. VI, Lovanii, 1732.Uno dei più dotti Canonisti del secolo XVIII, ilquale oggi passa fra i più moderati impugnatoridelle grandi pretensioni della corte romana.

Vargas Francisci, De Episcoporum juri-sdictione et Pontificis Maximi auctoritateresponsum, Rome, apud Manutium, 4°,1563.Costui intervenne nel Concilio di Trento e vi fe-ce molta figura come ambasciatore di Carlo V.

Vattel Emer, Le droit des Gens ouPrincipes de la Loi Naturelle, A Londres,1758, t. III.L’autore potrebbe dirsi un traduttore di Volfio senon vi avesse aggiunto del suo molti sentimentistrani e pericolosi.

Venatoriii Danielis, Analisis Methodicajuris Pontificii, Lugduni, 1604, 8°, apudLondry.È di qualche pregio fra gli antichi Canonisti manelle materie di matrimonio dice qualche senti-mento strano riguardo agli Ecclesiastici.

Vinnii Arnoldi, In quatuor libros institu-tionum imperialium Commentarius acca-demicus et forensis, 4°, t. II, Venetiis,Balleonius, 1730.Quest’opera mi fu data in dono da Mr. NicolòChafallon allor quando cominciai ad applicarmi alforo sotto la condotta del celebre D. FilippoCorazza, Avvocato Fiscale e poi Maestro Razionaledel Tribunale del Patrimonio che sempre ho avu-to in memoria e sempre amerò per le sue singola-ri virtù e per la cura che ebbe nello istruirmi.Vinnio in tutte le sue opere è molto stimato.

Eiusdem, Tractatus quinque nempe dePactis Iurisdictione, Collationibus, Tran-

sactionibus et questionibus juris selectis.Accessere Simonis Vinnii Arnoldi Filii,Orationes due, I de Constantia juris e na-ture, II De sapientia Romanorum, Venet.,1736, 4°, Balleonius.

Voet Iohannes, Commentarius adPandectas, fol., t. II, Colonie Allebro-gum, apud Craner, 1757.Opera di cui si fa molto uso nel foro e che si ha insommo pregio come quella nella quale trovasi ildritto unito alla prassi.

Eiusdem, Compendium juris juxta seriemPandectarum adjectis differentiis juris ci-vilis et canonici,Colonie, apud Simonem,8°, 1734.Ottimo libro per chi abbia prima studiato l’ope-ra grande della quale è un ottimo ristretto e qua-si un indice parlante.

Upiani Didymi, De Usuris reditibus vita-litiis, censibus, antichresi, cambiis, foeno-ribus trajectatiis juris nature et civilisInstitutiones, 8°, Venetiis, Zatta, 1761.

Wesembecii D. Matthei, Paratitla in pan-dectarum iuris civilis libros quinquaginta,accessere Prolegomena de studio jurisrecte instituendo deque libris juris etpartitione Pandectarum, fol., Basilee,apud Oporinum, 1563.È meravigliosa la brevità, la precisione, la niti-dezza con cui Vesembecio spiega tutto ciò che dipiù astruso nei digesti si trova.

Wolff Cristiani Lib. Baron de, Institu-tiones juris Nature et Gentium, HaleMagdeburgice, 1754, 8° m.

Zypei Francisci, Ius Pontificium novum, si-ve analytica postremi juris ecclesiastici enar-ratio, 8°, Colonie Agrippina, Hierat 16205.

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5 A margine del CSBCN sta scritto: I giuristi co-stano di fogli venti nove. Vistato Sterzinger eFerrara.

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Filosofi

Agustin Miguel, Libro de los secretos deAgricultura casa de campo, y pastoril, 4°,Perpiñan, por Roure, 1626.

Agricola Rodolfo, Dell’Inventione dia-lettica, qui sotto notato, tradotto daOratio Toscanella, Venezia, Barilotto,1567, 4°.Edizione rara: gli alberi dal lib. I sono di CelioMagno vedi Clement, Haym.

Agricola Rodolphi, De inventione dia-lectica, cum scholiis AlardiAmstelredami, Ioannis Plrissemii eReinardi Hadumarii, Venet., apudPhasianum, 1559, 8°.Agricola fece a suo tempo nobile figura come co-lui che possedeva le lingue, la pittura, la musica,l’arte oratoria, la poesia e la filosofia.

Alberti vedi Lauro.

Alchabitius cum Comento. AccessitOmar Tiberiadis, Astronomi liber de na-tivitatibus et interrogationibus. ItemTabule Astronomice Elisabeth Regine.Similiter Albumavsis florum astrologie.Tandem Tetragonimus idest circuli qua-dratura per Campanum, ArchimedemSyracusanum et Boetium adinventa.Libro che dovrebbe valer nulla ma che per la suaverità e per la pazza ricerca delle stoltezze astro-logiche val molto.

Alberti Leonis Baptiste, De re edificato-ria, lib. X, Parisiis, apud Rambolt, 4°,1512.Opera che tuttora è stimata. V. Lauro-Brunet lanota per 13. fr.

Aldrovandi Ulyssis, Ornithologie hoc estde avibus historia, Bonomie, apudFranciscum de Franciscis, 1599, fol.,tom. III.

Eiusdem, De Insectis, ibidem, apudBellagambam, 1602, fol.Alodoravando fu uomo sommo nella materia distoria naturale. Le sue opere tuttora sono pre-giatissime. Quest’edizione di Bologna è ben rarae costa molto. V. Clement.

Alpini Prosperi, De MedicinaEgyptiorum lib. IV. Accedit IacobiBontii, De Medicina Indorum lib. IV,Parisiis, 1646. Alpino fu uomo molto versato nella medicina e lesue opere sono tuttora stimate. Qualcheduna diesse il gran Boerhave la fece stampare, vale a di-re quella De presagenda morte.

Anania Giovanni Lorenzo, L’universalefabrica del mondo, tratt. IV overoCosmografia, 4°, Venezia, per Vito, 1576.Haim nota questo libro fra i rari ma par che ab-bia ignorato la seguente edizione che forse è laprima.

La stessa opera 4° Napoli presso Cacchiis1573. André Rues Marie, vedete Formey.

Anonimi

L’Homme moral opposè a l’homme phy-sique. Lettres Philosophiques, refuse ouon, le deisme du jour, A Toulouse, 1756,12°.

Saggi di Naturali Esperienze fattenell’Accademia del Cimento e descrittedal Segretario di essa, in Firenze, perCocchini, 1667, fol.Questa edizione è pregevolossima. Clement edHaym l’hanno creduta stampata l’anno 1666, mapare che in ciò sbaglino perchè in nessun contopotè questo accadere, giacchè la data delloStampisi è del Settembre 1667. L’autore ne è ilConte Lorenzo Magalotti. Questa edizione è ci-tata dalla Crusca ed è la prima lodata dal Zeno, t.I, p. 353, lettera 145.

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La Nouvelle Maison Rustique, 4° m., t.II, enrichie de figures en Taille douce, aParis, chez Prudhomme, 1756.Una delle più esatte ed estese opere su questa ma-teria come quella che non è fondata sopra astrat-te teorie ma sopra una attenta pratica.

Transactions Philosophiques de la SocietèRoyale de Londres annee MDCCXXXVI.Traduit par Bremond, 4°, A Bologne,chez Dalla Volpe, 1741.Gli autori delle diverse memorie son tuti celebri.

L’Agronome ou dictionaire portatif duCultivateur, 8°, t. II, Rouven, chezRacine, 1784.Non tratta seccamente le materie come soglionoi dizionari ma ne dà bastante cognizione.

Meditazioni sulla felicità, 8°, 1765.Tutti cerchiamo la felicità ma è vano sperar di tro-varla in questi libercoli.

L’Esprit, Amsterdam, chez Arkstèe,1761, t. II, 12°.Libro empio dell’autore del quale che è Helvetiusparleremo appresso, notando il corpo delle di luiopere.

Abregè de l’Histoire de insectes ornè defigures en taille deuce, Paris, chezPanckoucke, 1764, 12°, t. II.

Dell’Arte della Nautica opera estratta daipiù illustri autori, Livorno, 1780, 4°, perFalornj.

Remarques sur un livre intitulè diction-naire Philosophique portatif, 8°, Lousan-na, chez Heubach, 1765.Si legga unitamente con questo scellerato dizio-nario il quale è notato qui appresso.

Theorie des sentimens agreables, 8°, AParis, chez David, 1749.Libro da leggersi per la maniera con cui è scrittoe per gli ottimi sentimenti che contiene.

Physique occulte ou traitè de la baguettedivinatoire, 12°, A la Haye, chezMoetgens, 1747, 12°, t. II, figur.Libro pieno di ricerche curiose.

La logique ou l’Art de Penser, 12°, Paris,chez Desprez 1738.

Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici,12°, tom. XXXVII, Venezia, 1738, ap-presso Zane.Di questi opuscoli molti sono eccellenti moltibuoni, molti deboli come suole avvenire in que-ste raccolte.

Dictionnaire Philosophique Portatif,Londres, 1764.Libro empio.

Dictionnaire Philosophique de laReligion, 8°, tom. II.Ottimo antidoto contro il dizionario Portatile.

Cause e rimedi della peste ed altre infer-mità di istorie di quel che si è fatto dagliamici di Dio in simili tempi contagiosi, acui va aggiunto un sermone del Vener.Benardino Bassi, 8°, Firenze, Giunti,1577.Libro pregevolissimo.

Novi Tractatus de Potu Caphè, deChinensium The et de Chocolata, 12°,Geneve, apud Cramer, 1699.Questo librettino molto stimato fu tradotto dalfrancese da Sponio.

Il Newtonianismo per le dame, ovverodialoghi sopra la luce, i colori e l’attrazio-ne, 4°, Napoli, 1739, apud Pasquali.L’autore di questo libro pieno di spirito e dallepiù amabili grazie è il Conte Francesco Algarotti.

Lettere senesi di un socio dall’Accademiadi Fossano sopra le Belle Arti, t. II, vol. I,4°, Venezia, presso Pasquali, 1782.L’autore è Guglielmo dalla Valle come si vede nel

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frontispizio del tomo secondo. Stampato in Romapresso Salomoni 1785. Vi si trovano molte esat-te ricerche ed è da leggersi per apprendere dei lu-mi molti sopra le Belle Arti.

La sfera del Mondo libri IV, 4°, Venezia,per Bevilacqua, 1561.L’autore è Alessandro Piccolomini di cui si parlaa suo luogo.

Memories de Agriculture, d’EconomieRural et domestique pubblies par la so-ciete Royal d’Agriculture de Paris,Aanneè 1785. Timestre d’Etè. Les me-mes annees 1786.

La decade Philosophique litteraire et po-litique, n.° 20. Economia Rurale.

Archimedis, Opera, que extant novis de-mostrationibus commentarisque illu-strata per Davidem Rivaltum, Parisiis,apud Morellum, 1615, Grec. Lat.Clement chiama questa edizione rara: il Diction.di Caen dice di essere la migliore edizione di que-st’opera. Brunet la chiama Edition estimeè.

Arduino Pietro, Modi di preparare la se-menza per preservar il frumento dal car-bone. Napoli, 8°, presso Campo, 1770.

Arena Ignazio, Della natura e coltura deifiori fisicamente esposta, tom. II ed unterzo di piante, Palermo, Felicella, 1768.Opera sommamente lodata.

Argens le Marquis d’, La Philosophie dubon sens, a la Haye, 1746, chez PierrePaupie, t. II, 12°.Libro scellerato in cui è sommamente maltratta-ta la Religione con un accanimento il più ribut-tante e nojoso. Il nome di quest’Empio si fu Gio.Battista de Boyer.

Dello stesso, Sopra le differenti scuole diPittura, Lucca, 1755, 8°.

Delizie dello Spirito e del cuore ovvero ri-flessioni diverse sopra le passioni,Venezia, appresso Bassaglia, 1783, 8°.

Arie Montani Benedicti, Nature HistoriaPrima in magni operis corpore pars, 4°,Antuerpie, ex Plantiniana offic. apudMoretum, 1601.Di Ariamontano si è parlato altrove.

Aristotelis, Opera omnia, que extantGrece et Latine, fol. Lutetie Parisiorum,Typis Regiis, 1619, t. II.Questa è la migliore edizione delle opere diAristotele e tale l’han riputata De Bure, Boni eGamba ed il Dizionario istorico di Caen su taleautorità dice: le est meilleur edition. V. Brunetche la nota per Edition assez estimée.

Arnauld Antoine, Vrayes et des faussesidèes contre ce qu’enseigne l’auteur de larecherche de la veritè, 8°, a Rouen, chezViret, 1723.Leggete l’approvazione e sarete pienamente infor-mati dello stato della questione. Arnaldo è sem-pre grande. L’autore della ricerca della verità èMalebranche.

Baconis Baronis de Verulamio, Instau-ratio Magna, fol., Londini, 1620, apudBillium.

Eiusdem, De dignitate et Agmentis scien-tiarum, fol., Parisiis, apud Mettayer,1624.

Eiusdem, Operum Moralium et Civilium,tomus, fol., Londini, apud Griffini, 1638.

Eiusdem, Organum Scientiarum, 12°,Lugduni Batavorum, 1690, apudWyngaerden.

Eiusdem, Opuscula historico politica, 12°,Amstoledam, Vetstenius, 1695.

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Eiusdem, Scripta in naturali et universa-li Philophia, 12°, Elzevirius, 1653.

Eiusdem, Historia Regni Henrici VII,Lugduni Batavorum, 1647, 12°.

Eiusdem, Naturalis et experimentalis deVentis, 12°, Amstelodami, 1662.

Eiusdem, Opus illustre in felicem memo-riam Elizabethe Anglie Regine, 12°, 1663.Di Francesco Bacone Barone di Verulamio chepuò in una nota mai dirsi? Leggete le sue operee lo troverete un gran filosofo di cognizioni ori-ginali e superiori ad ogni altro fuori che al suocontemporaneo il gran Galileo, il quale a giudi-zio di Hume fu molto a Bacone superiore giacchèquesti mostrò la strada della vera filosofia, maGalileo non solo la mostrò ma camminò in essaa gran passi.

Baglivi Georgii, Opera Omnia medico-pratica et anatomica.Accedit Tractatus devegetatione lapidam, nec non de terremo-tu Romano. A urbium adjacentium anno1703, Lugduni, apud Anisson, 1704, 4°.Baglivi fu medico sommo, nelle sue opere la teoriaè sempre appoggiata alle esperienze della pratica.

Barbari Hermolai, in C. Plinii naturalishistorie libros Castigationes, 4°, Basilee,apud Valderum, 1534.Barbaro merita somma lode per le fatiche da luifatte sopra Plinio, ma queste restarono oscuratedall’edizione di Arduino.

Barbaro Francesco, Prudentissimi e gra-vissimi documenti circa l’elezione dellamoglie, tradotti dall’originale Latino perM. Alberto Lollio, 8°, Venezia, pressoGioito, 1548.Francesco fu nonno di Ermolao la traduzione èscritta con somma purità di lingua, l’edizione èbella e rara.

Bergier[sic], Examen du Materialisme ouRefutation du systeme de la nature, t. II,a Paris, chez Humblot, 1771.L’Ab. Bergier ha ben confutata un opera empia laquale si confuta da se stessa non essendo il sistemadella Natura che un ammasso mostruoso ed infor-me di falsi principj e di stranissime conseguenze.

Bertini Anton Francesco, La medicina di-fesa divisa in due dialoghi, 4°, Lucca,1699, presso Marascandoli.Bertrand, Elementi di Agricoltura fonda-ti su i fatti e su i raziocinii ad uso delle per-sone di campagna che hanno riportato ilpremio dalla Società Economica di Bernanell’anno 1744, Venezia, Turre, 1780.Elementi molto lodati e molto utili qualora siadattano al clima del paese che li vuol mettere inpratica.

Beveregii Guglielmi, InstitutionumChronologicarum, libri duo una cum to-tidem arithmetices chronologice libellis,8°, Venetiis, apud Pasqualem, 1738.Il suo cognome è Beveridge. Egli è autore di mol-te lodatissime opere. Queste Istitutioni sono spar-se di grande erudizione e sono scritte eccellente-mente.

Bianchi Isidoro, Meditazioni su varii pun-ti di felicità pubblica e privata, 8°,Copenahague, Philibert, 1775.Un Isidoro Bianchi monaco Camaldolese fu inMonreale lettore di filosofia sotto Mr. Testa ma sicrede che egli sia stato nipote dell’autore di que-sto libro.

Bion, Traitè de la Construction et desprincipaux usages des instrumens deMathematique, figur., Paris, chezBoudot, 1709, 4°.

Bion, Traitè de la Construction et desprincipaux usages des instrumens deMathematique, figur, revue corigée etaugmentée, a Paris, 1725, chez Brunel.Sebbene gli strumenti matematici di giorno in

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giorno per dir così si moltiplichino e cambino nel-la loro costruzione, pure non lascia di esser pre-gevole quest’opera e particolarmente la secondaedizione aumentata di varj trattati. Le figure dicui sono ornate sono ottimamente incise.

Boccone Paolo, poi nella ReligioneCisterciense detto Silvio, Museo di Pianterare della Sicilia, Malta, Corsica, Italia,Piemonte e Germania, in Venezia, perZuccaro, in 4°, 1697.

Lo stesso, Museo di fisica e di esperienza,ivi presso Zuccaro, 1697, 4°.Libro molto raro. V. Biblioth. Pinelliana, mag-giormente tutte e due queste opere unite. Costamolto per le piante. Boccone fu chiamato il nuo-vo Plinio.

Boerhave Hermani, Opera omnia medi-ca, in 4°, Venet., apud Basilium, 1751.Quantunque i nuovi sistemi di medicina disgra-ziatamente introdotti abbiano presso taluni sce-mata un poco la venerazione a Boerhave purenon perirà mai la sua fama e non lasceranno maii buoni medici di richiamare i loro lumi da que-sto nuovo Ippocrate.

Boezio, Opera omnia, fol., Basilee, 1570,vol. I.

Eiusdem, De consolatione Philosophie,lib. V. Ioannes Bernartius recensuit etcommentario illustravit, Antuerpie, exOffic. Plantiniana, 1607, 8°.

Bomare vedi Valmont.

Bombino Bernardino, Discorsi intorno ilGoverno della Guerra, in Venezia, pressoDe Franceschi, 1583, 8°.Questa edizione è pregevole per le aggiunte che visi trovano. Haym non la conobbe. Lo stile di que-st’opera è poco lodato.

Bonanni Filippo della Comp. di Gesù,Ricreazione dell’occhio e della mente con

quattrocentocinquanta figure di Testaceidiversi, in 4°, Roma, per il Varese, 168 1.

Eiusdem, Ricreatio mentis et oculi in ob-servatione animalium testaceorum, addi-tis testaceorum Iconibus, Rome, apudTyp. Varesii, 1684, 4°.È più completa dell’Italiana.

Eiusdem, Oservationes circa viventia, quein rebus non viventibus reperiuntur cummicrographia curiosa, Rome, TypisHerculis, 1691, in 4°.Tutte le opere del Buonanni delle quali ne abbia-mo alcune in altre classi come nelle Antichità enella Storia Ecclesiastica sono in gran pregio e nonmolto comuni per non dir sommamente rare.

Bonnet Carle, Contemplation de laNature, tom. II, Amsterdam, chez Rei,1766.

La stessa opera tradotta in italianodall’Ab. Spallanzani, t. III, 8°, Napoli,1787, Flauto.Bonnet è stato riputato degno di gran lode e delpari il suo traduttore. Alla pag. XIII dell’edizio-ne italiana si da piena notizia dell’opera.

Borboni Giovanni Andrea, Delle Statue,Roma, per Fei, 1661, in 4°, Figurato.Libo che ha il suo merito.

Bonardo Giovanni Maria, Le ricchezzedell’Agricoltura, 8°, Venezia, 1590.La dedicatoria è fatta dal Cieco d’Adria.

Breitinguer Jean Jacques, Examen desletteres sur la Religion essentiele, 8°, AZurich, chez Orell, 1741.

Brugnatelli Luigi, Giornale Fisico-Medico,8°, Pavia, tom. VI, per Comini, 1793.

Lo stesso, Elementi di Chimica, 8°,Venezia, 1800.

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Buffon George Louis Leclarc comte de,Les Epoques de la Nature, 12°, tom. II,Paris, de l’Imprimerie Royal, 1785.

Capua Leonardo, Parere sulla Medicina,in 8°, t. II, in Cologna, 1714.Opera dotta e rara. Leonardo di Capua fu uomodi sommo talento e di profonde cognizioni. Egliistituì l’Accademia Investigantium all’oggetto difar nuove scoverte nella medicina. Fu ascritto agliArcadi sotto il nome Alcestus Cillenius.Quest’opera attirò sopra lui l’odio dei Medici.

Chambers, Dizionario Universale,Napoli, 1754.È mancante6.

Cancilla Giovanni, Elementi di StoriaNaturale, t. III, Palermo, 1801, RealStamperia.

Capassi Jo. Baptiste, Historie PhilosophieSynopsis,Napoli, Typis Musce, 1728.Ha compreso molto in un volume e i suoi giudi-zi sono saggi.

Cappelle Martiani Minei Felicis,Satyricon, Ex Officina Plantiniana, 1599.Quest’edizone è sommamente stimata e riputa-ta la migliore di questo libro. Grozio diede in lu-ce quest’opera in età di quindici anni. Gli esem-plari ne son rari. Vedi Fabricio Clement eCrevenna.

Carbonis Ludovici, De Amore et concor-dia fraterna, 8°, Venet., 1666.

Caraccioli le Marquis, La Jouissance desoi meme, Francofort, chez Bassompier-re, in 12°, 1759.

Le meme, La conversation avec soi me-me, Avignon, Chambeau, 1761.

Le meme, La Grandeur d’Amé,Francofort, Bruisset, 1762, 12°.

Le meme, De la Gaieté, Francofort,Nyon, 12°, 1767.Caraccioli autore di queste e di molte altre ope-ricciuole è lodevolissimo per il suo genio di di-rizzare i suoi simili nella retta via della religionee del buon costume.

Caussini Nicolai, Soc. Iesu, De SymbolicaEgyptiorum Hapientia Hori, Pierii et alio-rum Hieroglyphica, 8°, ColonieAgrippine, apud Kinchium, 1654.Accessere Pierii Valeriani, Hieroglyphico-rum analysis. Item electa ex Max. SandeiSymbolis Theologicis et vite et mortis.

Censorini, De die Natali liber ad Q.Caerellium, 8°, apud Aldum, 1581.Edizione molto pregiata. Censorino per li puntidi Cronologia può mettersi fra i filosofi, pren-dendo questa parola nel suo più ampio senso ecosì noi abbiamo fatto. Ma siccome ha egli dirit-to di stare fra i Classici perciò ne abbiamo un al-tro corpo di diversa edizione in quella classe.

De Charles Claude François Millet,Jesuita, Les Elemens d’Euclide expliquesd’une maniere nouvelle, 12°, Fig.

Cartes des Renati, Meditationes de primaPhilosophia, 4°, Amsteldami, apudElzevirios, 1663.

Idem opus, Amstelodami, 1709, in 8°.

Ciampini Ioannis, De incombustibili linosive lapide de amianto, deque illius filan-di modo epistolaris dissertatio, Rome, ty-pis Rever. Camerae Apostolicae, 4°, 1691.

Clavii Christophori, Soc. Iesu, Gnomo-nices, libri VIII, fol., Rome, apudZanetum, 1581.Clavio fu profondo Geometra e sommo

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6 A margine del CSBCN sta scritto: Si sono trova-ti i nomi mancanti onde è intiera. Vistato Sterzingere Ferrara.

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Astrologo e fu ai suoi tempi detto nuovo Euclide.Egli faticò sul Calendario Gregoriano ed impu-gnato da Giuseppe Scaligero si difese con tantadottrina e spirito, che fu data a lui da tutti i let-terati la vittoria.

La Combe Jacques, Dizionario portatiledelle belle arti, in 8°, Remondini,Venezia, 1758.Fra i dizionari ha il suo merito.

Comandini vedi Heronis

Contareni Nicolai, De Perfectione rerum,libri VI, in 4°, Venetiis, 1576, apudSomaschum.

Cornacchini Marci, Methodus qua omneshumani corporis affectiones ab humoribuscopia vel qualitate genite etc. curantur, in 8°.

Corsini Eduardi, Cl. Reg. ScholarumPiarum, Institutiones Philosophie acMathematice, tom. V, vol VI, Florentie,apud Paperinum, 8°, 1731.

Del medesimo, Elementi di Matematica,t. II, Venezia, Hertz, 1738.

Crescentii Petri, De omnibus agriculturepartibus et de plantarum, animaliumquenatura et utilitate, lib. XII, fol., Basilee,per Henricum Petri, 1548.Libro rarissimo.

Crescenzi Pietro de, Trattato dellaAgricoltura tradotto nella favella fioren-tina, rivisto dallo N. Ferrigno Accade-mico della Crusca, in Bologna, nell’Isti-tuto delle Scienze, 1784, 4°., t. II.Noi abbiamo altre edizioni di Crescenzi fra i li-bri rari, dove daremo conto del merito di esse e diquesta ancora. Si ricorra dunque a quella classe.

Crescentii Francisci, De morbis epidemi-ciis, si trova fra i siciliani.

Crispi Io Baptiste, De Ethnicis Philo-sophis caute legendis, fol., Rome, apudZannetti, 1694.Questa opera di Crispo è molto stimata e moltoutile. L’autore vi fè vedere da per tutto sommodiscernimenti, sana critica. Oggi è divenuta rarae di molto prezzo.

Decima Angeli, De trium corporum cele-berrimo problemate Matematica inquisi-tio, 8° m., Ticini Regii, apud Bianchi.Libro molto dai matematici lodato.

Deniseti Ioannis, De Animi natura eju-sque immortalitate in doctrina Aristotelisapertissime costituta, 8°, Parisiis, apudMorellum, 1577.

Diophantis Alexandrini, Arithmeticorumlibri sex et de numeris multangulis com-mentariis illustrati, fol., Lutetie Parisio-rum, apud Doucert, 1621, Grec. Lat.Opera rara, v. Bauer. Questa è la seconda edi-zione di Diofante, giacchè la prima è del 1573,ma è la migliore. Il traduttore è Claudio BachetoSignore di Meziriae Gesuita che poi per causadi salute abbandonò la Compagnia e dopo qual-che tempo si maritò. Gli intendenti fanno mol-to conto di traduzione. Diofante si reputa il pa-dre dell’Algebra. A questo nostro esemplaremanca il frontispizio ma vi è stato supplito mol-to bene.

Dioscoride vedi Marcello ed altresìMattiollo al logo proprio. Il testo grecostampato da Aldo trovasi nella Classe deilibri rari.

Doddrige Pierre, Cours de Lectures surle questions le plus importantes de laMetaphisique, de la Morale et de laTheologie, tractèes dans la forme Geome-trique, Ouvrage Postume, t IV, 8°, aLiege, chez Plomteux, 1768.Doddrige fu teologo Inglese dove riscosse gran-dissima stima. Si lodano molto i suoi sermoni.

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Questa non è un’esatta traduzione ma dal tra-duttore, come si protesta nella Prefazione, vi fu-rono fatte molte mutazioni, aggiunte e tronca-menti.

Donati Bernardini, De Platonice atqueAristotolice Philophia differentia, libel-lus, Venet., apud Scotum, 1540, 8°,Grec. Lat.

Donaudi de la Mallere, Saggio diEconomia Civile, 8°, Palermo, StamperiaReale, 1787.Quest’operetta fu fatta ristampare da VincenzoEmmanuele Sergio lettore in Palermo diEconomia e Commercio.

Duhamel du Monceau (Enrico Luigi),Traitè de la Culture des Terres avec figuresen taille douce, 12°, t. IV, a Paris, chezGuerin, 1753.

Le meme, Traitè de la conservation desGrains et en particulier du froment avecfigures en taille douce, 12°, a Paris, chezGuerin, 1754.Opere classiche che hanno meritato non solo lo-de ma universale venerazione.

Ducci Lorenzo, Trattato della nobiltà,dell’infamia e della precedenza, perBaldini Ferrara, 1603.Libro notato dall’Haym ma inutile ai nostri tem-pi in cui la nobiltà è caduta nell’ultimo avvili-mento per la sua ignoranza e per la sua vana su-perbia.

Durante Castor, Il Tesoro della sanità,12°, Venezia, 1663.

Eustachii Bartholomei, De renibus, deauditus organis, examen Ossium et demotu capitis. Manca il frontispizio. 1561Roma.Eustachio fu uomo sommo e le sue tavole anato-miche sono e saranno sempre tenute in pregio.

Fabri Antonii, Commentationes inPrefationem Naturalis Historie PliniiSecondi, 4°, Rome, per Mazochium,1510.

Ferrarii Io. Baptiste, De Florum Cultura,lib IV, Rome, apud Paulinum, 1633, 4°.

Del medesimo, Flora overo Cultura di fio-ri, Roma, Facciotti, 1638.Libri rari e pregevolissimi per le figure delineateda Guido Reni, Pietro Berrettini Cortonese eAndrea Sacchi. Noi possediamo l’altra opera in-titolata Hesperides situata fra i libri rari. Ferrarifu gesuita, oltre queste opere nel 1622 pubblicò ilNomenclator Syriacus dizionario molto utile perl’interpretazione della S. Bibbia.

Ficino Marsilii, Opera, que hactenus ex-stitere, fol., tom. II, accedit III sub titu-lo sententie pulcherrime ex MarsiliiFicini operibus collecte, Basilee, apudHenricpetrum, 1576.Ficino fu uomo di gran merito e faticò molto so-pra Platone e Plotino, ma lo aver voluto far diquesti due Gentili due Cristiani fu cagione chela sua traduzione non è sempre fedele.

Dello stesso, Il Comento sopra il Convitodi Platone ed esso Convito, tradotti in lin-gua Toscana per Hercole Barbarossa,Venet., 1544, 8°.Libro raro. E in assai buona favella. V. Haym.

Eiusdem Ficini, De Religione Christiana,Parisiis, apud Guillard, 1559, 8°.

Flaminii M. Antonii, Paraphrasis in duo-decimum Aristotolis librum de PrimaPhilosophia, 8°, Lutetie Paris., perNicolaum Divitem, 1547.Questa è la seconda edizione, ma in essa non sitrovano in fine i due Inni che dice doversi essereil Sign. Comino, p. XXXII dell’edizione del1743. Carmina M. Antonii Flamini et JoanAntonii et.

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Florimonzio Galeazzo, Ragionamenti so-pra l’Etica di Aristotile, 8°, Parma, 1562,presso Viotti.

Formey, Principes de Morale deduits de l’u-sage des facultes dell’entendement humain,a Leide, chez Luzae, 1762, 12°, tom. II.

Le meme, Essai sur le Beau par le P.Andrè J. avec un discours preliminaire etdes reflexions sur le Gout, par M.Formey, a Amsterdam, chez Schneider,1767, 12°.

Le meme, Abrége de Physique, parFormey, 12°, tom. II, a Berlin, chezJoachim Paull, 1770.Formey fu uomo che si applicò molto alla filoso-fia per giovare la gioventù studiosa sì nella co-gnizione delle scienze, sì nella correzione dei co-stumi. L’operetta del P. Andrè Gesuita è piena dilumi molto bene ordinati sulla materia ed il tut-to vi è trattato con gusto.

Galeni, Pergameni Commentarius, in lib.IV, Hyppocratis de victu Paulo Julianointerprete, 8°, Verone, apud Portesium,1542.

Galilei Galileo, Opere, 4°, t. III, Firenze,Bottari, 1718.Questa è la più compita edizione delle opere delGalilei, di cui fa uso la Crusca, opere da leggersiattentamente ed assiduamente dalla Gioventù,non solo per la dottrina che contengono, ma performarsi nella maniera di scrivere il nostro nobi-lissimo idioma. Noi noteremo qui appresso l’e-dizione di varj opuscoli di questo autore, li qualinoi conserviamo. Questa edizione di Firenze fudata in luce da Bottari.

Lo stesso, Istoria e dimostrazioni intornoalle macchie solari e loro accidenti, com-prese in tre lettere scritte a [...] dal Sign.Galileo Galilei, 4°, Roma, appressoMascardi, 1613.

La stessa, Bologna, per Dozza, 1654, in 4°.

Lo stesso, Risposta alle opposizioni delSig. Lodovico delle Colombe e del Sig.Vincenzo di Grazia contro al trattato delSign. Galileo Galilei, delle cose che stan-no su l’acqua o che in quella si muovono,4°, Bologna, 1655.

Lo stesso, Il Saggiatore nel quale con bi-lancia esquisita si ponderano le cose con-tenute nella libra astronomica di LottanoSarsi [...] dal Sign. Galilei, Bologna, 4°,per Dozza, 1655.

Lettera al M. Reverendo TarquinioGalluzzi della Compagnia di Gesù diMario Guiducci nella quale si giustificadell’imputazione datagli da Lottario Sarsinella libra astronomica e filosofica, 4°,Bologna, 1655, per Dozza.

Galeni Claudii, Pergameni in quatuor li-bros Hippocratis de victu in morbis acu-tis, Paulo Juliano interprete, Verone,apud Portesium, 1542, 4°.

Galluzii Tarquinii e Soc. Iesu, inAristotelis libros Quinque Moralium adNicomachum nova interpretatio,Commentarii, questiones, fol., Parisiis,Cramoisy, 1632, Grec. Lat.Il Padre Galucci o Galluzzi è autore di molte ope-re di filosofia, di belle lettere e d’Istoria, dellequali ha riscossa lode.

Gandolfi Bartolomeo delle scuole Pie,Saggio Teorico-Pratico sopra gli Ulivi e isaponi, Roma, presso Zempel, 1793, 4°m, fig.

Gandolfi Bartolomeo, Memoria sulle ca-gioni del Tremuoto, 4°, Roma, 1787,presso lo stesso.

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Gastoni Pardies Ignazio della Compa-gnia di Gesù, Dell’Anima delle Bestie,Venezia, Paletti, 1713, 12°.Sarebbe meglio impegnarsi a sapere quel che pos-siamo e non perder il tempo in cose lontane dal-le nostre cognizioni.

Gaudentii Paganini, De Philosophie apudRomanos initio et progressu, volumen 4°,Pisis, Typis Masse, 1643.Tutte le opere di Gaudenzio sono rare, ma questaè rarissima, come una di quelle che furono stam-pate in Pisa sotto gli occhi dell’Autore, il qualeera ivi Lettore di Belle Lettere, Politica ed Istoria.Eppure Brunet non ne fa memoria.

Genuensis Antonii, Elementorum ArtisLogico-Critice, lib. V, Neapoli, Typ.Gessari, 1758, in 8°.

Idem opus, Venetiis apud Bettinelli,1759, 8°.

Gesneri Conradi, Historia Animalium,fol. m., t. IV, Tiguri, apud Froschove-rum, ab an. 1551 ad 1558.Edizione rarissima e celeberrima, v. Crevenna.Manca a noi il tomo V De serpentibus che suoled’ordinario mancare. Frattanto quest’edizione diZurich è difficilissimo ad aversi perchè alcuni to-mi sono di diversa edizione.

Gioeni Giuseppe, Saggio di LitologiaVesuviana, 4°, Napoli, 1790.

Giovio Paolo, Dei Pesci Romani.

Gottichel, vedete Valerius

Gozze Niccolo Vito di, Discorso sopra leMeteore di Aristotile, 4°, Venezia, ap-presso Ziletti, 1584.Questi discorsi furono ignoti ad Haym, il qualeper altro rapporta diverse opere di questo auto-re, forse di minor memento.

S. Gravesande G. J., PhilosophieNewtoniane institutiones, 8° m., Venet.,apud Remondini, 1749.Guglielmo Giacomo di S. Gravesande fu il pri-mo che introdusse la buona fisica. Ma oggi inquesta facoltà vi sono altri lumi, altre scoverte al-tro metodo.

Guazzo Stefano, Dialoghi piacevoli, 4°,Venezia, presso Bertano, 1586.Edizione notata da Haym e prima di lui ne fu fat-ta memoria dal Fontanini nella sua Biblioteca.

Heronis Alexandrini, Spiritalium, liber aFederico Commandino ex Greco inLatinum conversus, Urbini, 1571, 4°, fig.Hippocratis, Aphorismorum sectionesseptem,Grece et Latine. Accedit Galeni,Ars medicinalis, Gryphius, 1543.

Hoffmanni Friderici, Opuscula Physicatum de Aquis mineralibus, denique diete-tica, 4°, Venetiis, apud Baleonium, 1745.Nelle opere di Offmanno vi hanno i dotti scovertivarj difetti particolarmente riguardo allo stile dif-fuso e fiacco, ma con tutto ciò han confessato cheegli deve essere annoverato ai più nobili Autoridi Medicina. Egli aveva approfondito somma-mente questa facoltà ed era un gran praticante.

Home Francesco, I principj dell’Agricol-tura e della Vegetazione, traduzione dalFrancese. Vi è aggiunta la coltivazioneToscana delle viti ed alcuni arbori diBernardo Davansati, Venezia, pressoCaroboli, 1764, 8°, dupl.

Jaquelot Isaac, Disertations sur l’existen-ce de Dieu, 4°, a la Haye, chez Toulque,1697.Sebbene taluno abbia riputato che quest’operamanchi di ordine pure ognun confessa esser ellaben ragionata e molto erudita.

Jonstoni Ioannis, Historie Naturalis deAvibus, libri sex, Amestelodami, apudSchipper, 1657, fol. accedit.

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Eiusdem, De quadrupedibus, lib. unus,fol. ibidem apud eundem.

Item, De Serpentibus, libri duo, fol., ibi-dem apud eundem eodem anno. Hi trestractatus sunt colligati et efficiunt. Tom.Primum.

Eiusdem, De Insectis libri tres, de ser-pentibus et draconibus lib. duo, ibidemeodem anno apud eundem. Accedit DeExanguibus aquaticis lib. quatuor ibi-dem apud eudem f.

Item, De Piscibus et Cetis, lib. quinque,fol., ibidem opud eundem, hi tres trac-tatus efficunt, t. secundum. Unus et al-ter. Queste opere di Jonstoni sono molto ricercate erare e siccome sono ornate di moltissime figurein rame, così costano molto. Per altro gli inten-denti ne fanno gran conto.

Juntini Francisci si trova tra i miscella-nei.

Kembter Adriani, De re Rustica precep-ta, 4°, Aug. Vindelicorum, typisDeckard, 1760.Ha raccolto qui l’autore quanto gli antichi ave-vano scritto su la materia di cui tratta e vi haadattato quanto egli sapea per pratica.

Lancillotti Carlo, Farmaceutica Antimo-niale, 12°, Modena, 1683.

Lauro Pietro, I dieci libri dell’Architet-tura di Leon Battista degli Alberti, tra-dotti nella volgar lingua, 8°, Vinezia, ap-presso Vaugris, 1546.Questa traduzione dell’opera di Alberti è moltostimata. Haym e Fontanini non l’hanno cono-sciuta ma Zeno ne ha fatto menzione e Crevennala possedea. V. Alberti.

Lecchi Antonini, Soc. Iesu, Arithmeticauniversalis Isaaci Newtoni perpetuis com-mentariis illustrata et aucta, lib. I et lib. II,Pars 1et secunda et lib. II par. III, 8°, tom.III, Mediolani, apud Morellum, 1752.

Eiusdem, Trigonometria Theoretica pra-tica plana et spherica, 8°, Mediolani,apud Morellum, 1756.

Lesser Friedrich Christian, Teologia de-gli Insetti ovvero dimostrazione delle di-vine prefazioni in tutto ciò che riguardagli Insetti colle osservazioni del Sign.Lyonnet, 8°, t. II, vol. I, Venezia,Remondini, 1751.

Liberalis Antonini, Trasformationumcongeriis item Phlegontis Tralliani de mi-rabilibus et longevis libellus etc. M.Antonini Imper de vita sua, lib. XII,Grec. et Lat. cum Annot. Xylandri,Basilee, apud Guarinum, 1568, 8°.Questa edizione è più antica di quella diNunechero ed è stimata.

Lomazzo Giovanni Paolo, Trattatodell’Arte della Pittura, 4°, Milano, pres-so Paolo Gottardo Porzio, 1584.Bella edizione di un’opera molto stimata e rara.Vedi Crevenna e Zeno. Fu Lomazzo molto in-tendente nelle belle lettere, perdette nel fiore del-la sua gioventù la vista. Il Luogo nelle aggiunteda lui fatte al dizionario del Ladvocat parla a lun-go di esso. In questa prima edizione del 1584 nonvi erano le parole Scultura e Architettura che poinel titolo che vi si cambiò nel 1585 vi si aggiun-se ma l’opera è la stessa.

Luchini Domenico, Trattenimenti Mate-matici, i quali comprendono le tavole ora-rie per gli Orologi Solari con una brevenotizia pratica della Geometria eTrigonometria Sferica e Piana, 4°, Roma,appresso Zenobi, 1730, figur.

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Lucani vedi Ocelli.

Luchini Domenico, Trattenimenti mate-matici i quali comprendono le tavole ora-rie per gli orologi solari con una breve no-tizia pratica della geometria etrigonometria sferica e piana, 4° Romaappresso Zenobi 1730, figur.

Lugano Francesco, Piano di un corpo diFilosofia Morale,Napoli, 1764.

Magni Alberti, De Secretis Mulierum.Ejusdem, De virtutibus herbarum, lapi-dum er animalium libellus. Item De mi-rabilibus mundi. Accedit Michaelis Scoti,De secretis nature, 12°, Argentorati, apudZentnerum, 1637.

Makonis Pauli, Compendiaria Logice etMetafisice Institutio, 12°, tom. II,Venetiis, apud Basilium, 1771.

Eiusdem, Idem opus, Panormi, tyisRegiis, 1783.

Eiusdem, Compendiaria Matheseos insti-tutio, Venetia, 1771.

Malebranche Nicolas, De la Recerche dela Veritè, 12°, tom. II, a Paris, chezPralard, 1674.

La meme, huitieme edition, t. IV, 12°, aParis, chez Lavoye, 1749.Questo libro è uno di quelli nelli quali si vede sindove posson giungere gli sforzi dello spirito uma-no. Esso fu la causa delle discordie tra l’autore edil grande Arnaldo, come sotto l’articolo Arnauldabbiamo accennato. Quest’opera può ammirarsie Malebranche sarà sempre venerato, ma non maiabbastanza lodato.

[sic] Mulfontii Genesii, Civilis Philo-sophie Compendium, 4°, Genue, 1586.

Manfredi Geronimo, Il Perché, tradu-zione dal latino, 8°, Venezia, 1569.Lo stesso, 8°, Venezia, 1613.In quest’opera si è preteso tradurre il trattato diAristotele intitolato Problemi. Si crede questoGeronimo Manfredi essere quel elledico e astrono-mo di Bologna che è autore di diverse altre opere.

Marcadilli vedi Philosophi.

Maratti Io Francisci, De vera florum exi-stentia vegetatione et forma, Rome, apudSalvioni, 1760, 8°, fig.

Marcelli Virgilii Dioscoride, De re medi-ca, libri latine versi, et in eos Scholia no-va Ioanne Lonicero autore, fol.,Marpursi, apud Aegenolphium, 1544.Accedit: Di Pedacio, Dioscoride, libricinque tradotti in lingua volgare da M.Pietro Matthiolo, con amplissimi discor-si e comenti, Venezia, fol., 1544.Di questa traduzione del Mattiolo si parlerà ap-presso. Qui diremo solo che i Compilatori del di-zionario di Caen del 1789 si sono ingannati di-cendo che l’originale italiano sia comparsostampato in Venezia nel 1548 in 4° giacchè al1544 era stato stampato in Venezia in fol.

Marie Ab., Lezioni di MatematicheElementari, tradotte dal francese ed ar-ricchite d’illustrazioni ed aggiunte daStanislao Canovai e Gaetano del Riccodelle Scuole Pie, Palermo, RealStamperia, in 4°, 1782.

Matthioli Petri Andrea, Commentarii insex lib. Pedacii Dioscordis de materia me-dica, jam denuo ab ipso autore recognitiet locis plus mille aucti figur., fol., tom. I,Vol. II, Venetiis, apud Valgrisium, 1565.

Dello stesso, la stessa opera recata in ita-liano, fol., Venezia, appresso Valgrisi, 1581.Quantunque in Mattioli i dotti vi abbiano in-contrato degli abbagli ciò non ostante tutti alta-

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mente la lodano, avendo egli scritto i suoiComenti con somma eleganza e fatta mostra diuna esatta erudizione. Queste nostre edizioni so-no tenute in sommo pregio. Le figure dell’edi-zione latina sono eccellentissime e quelle dell’i-taliana sebbene più piccola pure sono esatte.Brunet nota l’edizione nostra latina del 1565 co-me la plus estimèe de cet ouvrage.

Marshall Giuseppe, Osservazioni sopra ilVajuolo vaccino, fol., Palermo, nella RealStamperia, 1803. Dupplicato.Marshal venne il primo in Sicilia ad introdurvil’innesto vaccino cosa tanto utile e vantaggiosaal genere umano.

Martini Petri, Philosophie Naturalis in-stitutionum, libri tres, Neapoli, apudMoscam, 8° m., t. III, 1738.Martino si alzò sopra ogni altro in Napoli nellecose filosofiche.

Meratti Io. Francisci, Descriptio de veraflorum existentia, vegetatione et forma,Rome, 1760.

Micheli Petri Antonii, Nova Plantarumgenera juxta Turnefortii methodum di-sposta, fol., Florentie, 1728, apudPaperinum.Libro che fu in sommo pregio.

Millin Aubin Louis, MagasinEncyclopedique Troisieme Annèe, tomepremier.

Millin Aubin Louis, Elementi di StoriaNaturale, traduzione dal francese, 8°, t.II, presso Zatta, Venezia, 1797.Brevi ma esatte istituzioni.

Moschetti Giovanni Antonio, Del-l’Universal Trattato di libri doppj, libritre, 4°, Venezia, presso Valentini, 1610.

Natali Tommaso, La Filosofia Leibnizia-na, esposta in versi Toscani, 4°, Firenze,1756, presso Morini.Libro divenuto raro per essere stato condannatoed inviso dall’Inquisizione, come quello che par-la contro l’ignoranza dei frati. Il Marchese Nataliuomo di merito è vivente ed è mio amico.

Newton Isacci, Optice libri tres, latinareddidit Samuel Clarke, 4°, Lausanne,Typ. Bousquet, 1740.Il solo nome dell’autore basta per nobilissima lode.

Nollet Jean Antoine, Leçons de Phisiqueesperimentale, 12°, tom. V, Paris, 1749,chez Guerin.Opera ben fatta e scritta in maniera che uniscel’utile al piacere. Sebbene oggi le materie fisi-che abbian per li nuovi lumi cambiata faccia pu-re Nollet conserva il suo merito e la sua vene-razione.

Ocellus Lucanus, De Universi Natura, in-terprete Ludovico Nogarola, qui illumannotationibus illustravit, Grec. Lat.,apud Commelinum, 1596, 12°.Ocello visse prima di Platone. Si vedano le notiziedi lui, le quali trovansi alla p. 3 di questa opera.

Ornitografo Farmacopio, Ornitografia,ovvero metodi per la cova dei Canarini,8°, Roma, 1784, per Grossi.

Ozanam Jacques, Usage du compas deproportion et de l’instrument universal,edit. aurichie de figures en taille douce, aParis, chez Jombert, 1748.Ozanam passa fra i grandi matematici.

Palladio Andrea, L’Architettura divisa inquattro libri nuovamente ristampata collefigure in rame e coll’aggiunta del quintolibro che tratta delle Antichità di Roma,fol. m., Venezia, per Lovisa, 1711.Edizione rara di un’ opera eccellente.

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Papa Santoro, Sullo specifico dei Cancri,Napoli, 1790, 8°.

Pascal Blaise, Ouvres, t. V, a la Haye,chez Detun, 1779, fig.Questa raccolta delle opere di Pascal devesi aBossu, ed è la più compita finora. Pascal fu ungran matematico, un sensatissimo scrittore nellematerie della religione ed un eloquente scrittorein tutte le opere sue.

Pascoli Alessandro, Il Corpo umano oBreve storia dove con nuovo metodo si de-scrivono tutti gli organi suoi e i loro prin-cipali ufizii, 4°, Venezia, presso Poletti,1712.

Paulian Aimè Henri, Dictionaire dePhisique, 8° m., t. V, a Nimes, chezGaude, 1789.

Traitè des sistemes, a la Haye, chezNeaulme, 1749.Paulian per la sua nitidezza e profondità è am-mirabile e perciò molto stimato. Il trattato dei si-stemi, sebbene non ne porti il nome pure si sache è opera sua.

Petavii Dionysii e Soc Iesu, Opus dedoctrina temporum divisum in dua par-tes, fol. m., Lutetie Parisiorum, apudCramoisy, 1627.

Eiusdem, Uranologion sive sistema va-riorum auctorum, qui de Sphera, sideribuseorumque motibus, Grece commentatisunt, fol. m., Lutet. Parisiorum, apudCramoisy, 1630, Grece et Lat.Opera colla quale questo autore immortale hadiradata l’oscurità, che nella cronologia in-gombrava i tempi. Opera inutilmente criticatae con ragione lodata ed ammirata. Del resto:Non ego paucis offendar maculis ubi plura ni-tent.

Eiusdem, Rationarium temporum, editionovissima, Venetiis, 1749, apud Basilium,8° m., tom. II.

Peterson vedi Stengel.

Petrini Gianvincenzo C. R. delle ScuolePie, Gabinetto Mineralogico del CollegioNazareno, Roma, 1791 et 1792, presso iLazzarini, 8° m., t. II.Opera tenuta molto in pregio sparsa di tutti i piùrecenti lumi.

Philandri Gulielmi, in X Libros M. VitruviiPollionis de Architettura Annotationes, 8°,Rome, apud Dossena, 1544.Opera dotta ma il tempo, l’edizione di Vitruvioposteriori e i nuovi lumi sopra l’Architettura glihanno scemato il pregio.

Philelphi Francisci, De Morali disciplina,lib.V. accessere Averrois, Paraphrasis inlib. de Repubblica Platonis. FrancisciRobortelli, in libros politicos Aristotelisdisputatio, 4°, Venet., apud Scottum,1552.

Item adjectus est Marcandilli Odonallilibellus leg. Non Puto de jure fisci et le-gis de divisione soluto matrimonio in-terpretationes, 4°, Venetiis, 1551, apudIridinum.

Philon Louis, Traitè del’Atheisme et dela Superstition par Jean François Buddeusavec Remarques, traduit en françois, misau jour par Jean-Chretien Fischer, 8°,Amsterd., chez Mortier, 1740.Buddeo fu uomo intendente. Di questa traduzio-ne fa memoria il dizionario di Coen.

Piazzi Iosephi, Precipuarum Stellaruminerrantium positiones medie ineunte se-culo XIX ex observationibus habitis in

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Specula Panormitana ab an 1792 ad an1802, Panormi, typis Regiis, 1803.

Dello stesso, Della Specola Astronomicade Regj Studj di Palermo Libri quattro,Palermo, dalla Real Stamperia, 1792.

Della stessa opera, libro quinto, ivi, 1794.

Della stessa opera libro sesto.

Dello stesso, Dell’obliquità dell’Eclittica,Modena, 1804.

Dello stesso, Discorso recitato nell’aprir-si la prima volta la Cattedra diAstronomia de R. Studj di Palermo, 1790,dalla Real Stamperia.

Dello stesso, Sull’Orologio Italiano edEuropeo, Palermo, dalla Real Stamperia,1798.

Dello stesso, Della Scoverta del nuovoPianeta Cerere Ferdinandea, Palermo,1802, nella Stamperia Reale.Estratto della corrispondenza per l’avan-zamento della Geografia e dell’Astrono-mia per Dicembre 1801 del Sign de ZachDirettore della Specola di Senberg per ser-vire di supplemento alla memoria del P.Piazzi sulla nuova stella CerereFerdinandea.

Risultati delle osservazioni della nuovastella scoperta il dì 1 Gennaio all’osserva-torio Reale di Palermo da Giuseppe Piazzi.

Piccolomini Alessandro, Della FilosofiaNaturale, parte prima e parte seconda,8°, Venezia, per Giovanmaria Bonello,1502 e 1504, tom. II.Prima edizione di quest’opera la quale, come nella

dedicatoria del secondo tomo si dice, dall’Autore,non fu stampata di seguito, ma si soprassedette perdue anni; da ciò avvenne che lo stampatore non sialo stesso ma il primo tomo fu dato in luce daBonellio, il secondo da Valgrisio. Haym non co-nobbe questa pregevolissima edizione.

Dello stesso, Della Istituzione Morale,lib. XII, 4°, Venezia, presso Ziletti, 1583.

Opera che eccitò delle contese tra il Piccolominie lo Sperone ed il Piccolomini fece la figura e fuconvinto di essere Plagiario. Vedasi Zeno nellenote alla Biblioteca dell’Eloquenza delFontanini, t. II, p. 339 e seg.

Dello stesso, Dell’Instituzione dell’uomonobile, lib. X, 8°, Venezia, presso Scoto,1545.Questa forse è la terza edizione di questo libro.La prima è del 1542 e la seconda del 1543. Tuttee tre presso lo Scoto. Noi nella propria classe pos-sediamo la celebre sconcia operetta delPiccolomini intitolata Dialogo della BellaCreanza delle Donne sotto nome dello Stordito,che era quello che Piccolomini portavanell’Accademia degli Intronati di Siena. Libro in-decente ma perciò di prezzo.

Noi possediamo un’altra edizione DellaFilosofia Morale, ed è di Venezia, 1560,per Lorenzini, t. II, 8°, alla quale è ag-giunto un altro opuscolo intitolato:Instrumento della filosofia, il tutto lega-to in un tomo.

Vedi negli Anonimi: Sfera del mondo.

Pisanelli Baldassare, Trattato dellaNatura dei cibi e del bere, 4°, Venezia,apud Alberti, 1586.

Platonis, Opera Omnia, cum commenta-riis Procli in Timeum et Politica, omniaGreca tantum, fol., Basilee, apudValderum, 1534.Questa edizione fu corretta da Simone Grineo;

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essa è tenuta dai dotti in sommo pregio. LaPrefazione è di Marco Mosuro il quale havvi ag-giunta una sua Elegia. La vita è quella scritta daDiogene Laerzio.

Eiusdem, Opera, traslatione MarsiliiFicini et emendazione Simonis GrineiLat. Tantum, fol., in edibus Ascenianis,1533.

Eiusdem, Opera omnia,Marsilio Ficinointerprete, Grec. Lat., fol. m., Lugduni,apud Lemarium, 1590.Questa edizione colla traduzione di Ficino è laseconda, giacchè la prima è del 1588, ma essa èpiù corretta. Vedi Boni e Gamba. Bibliot. por-tatile t. II.

Plinii Caii Secundi, Historie Naturalis,lib.XXXVII quos interpretatione et no-tis illustravit Ioannes Harduinus e Soc.Iesu in usum Seren. Delphini. Editio al-tera emendatior et auctior, fol. m., tom.III, Parisiis, Coustelier, 1723.Questa edizione è la più ampia e la più bella,ma il sistema del P. Arduino, che si trova nel-l’edizione di Parigi del 1685 in 4°, V Volumpresso Muguet vi è cambiato e corretto. V.Fabricio e de Bure. I dotti avrebbero desidera-to che l’Arduino avesse con minore animositàconfutate le Esercitationes Pliniane del DelSalmasio e sfuggiti anche avesse con maggiorediligenza gli errori madornali che hanno sag-giamente ripresi in quest’opera il Gronovio, leClerc, Crevier ed il conte Rezzonico; ma egli eraassai strano nel suo pensare, e degno maestrodel Berrujer. Con tutto ciò meriterà sempre som-me lodi per molte sue pregevolissime opere chelo han reso immortale.

Pontani Ioannis Ioviani, De prudentialib. V de Fortuna lib. III de Immanitatelib. I, 12°, Florentie, apud Juntas, 1520.

Porte Io. Baptiste, Magie naturalis libri XX,8°, Francofurti, apud Wechelios, 1597.Nota quest’opera Brunet.

Portii Simonis, De Coloribus libellus, la-tinitate donatus, Florentie, Torrentinus,1548.Raro Brunet non conobbe questa eccellente edi-zione.

Ptolomei, Centum sententie ad Syrumfratem, a Pontano in latinum translate at-que exposite. Liber etiam de Luna im-perfectus.

Quintinye Jean, De la Instruction pour lesJardins Fruitiers et Potagers avec un traitèdes Orangers, 4°, Amsterdam, chezDesbordes, 1692, fig.Libro eccellente fondato non su le sole teorie masopra la pratica.

Reamur, Dissertazione intorno al rimediodi liberarsi dalle Tignuole e dalle Cimici,traduzione dal francese, Napoli, pressoPorcelli, 1778.

Redi Francisci, Experimenta circa res di-versas naturales speciatim illas, que exIndiis adferuntur, ex Italico Latinitate do-nata, Amstalodami, apud Frisium, 1675.Di Redi parleremo fra i poligrafi rapportante lesue opere.

Raulin Iosephi, Des Maladies occasionnéepar les promptes et frequentes variationsde l’Air, Paris, chez Huart, 1752, 12°.Raulin fu medico ordinario del Re di Francia.Egli ha scritte molte opere le quali tutte sono ingran pregio.

Robortali vedi Philosophi.

Ronconi Ignazio, La coltivazione Italianao sia dizionario di Agricoltura, Venezia,per Sanzoni, 1776, tom. II, 8°.Non un secco dizionario ma tratta largamente lematerie.

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Rosnai [sic], La Physique des dames ou lequatre elemens, 12°, A Liege, chez deBouliers, 1774.Simili libri stampati per non lasciare gli ignoran-ti e i poltroni pienamente allo scuro, spesso fan siche all’ignoranza di chi li legge aggiungono la pre-sunzione e la franchezza di spacciare mille erroi.

Rozier [sic], Cours complet d’Agriculture,a Lucques, 1786, chez Monsignori, 8°m., tom. XVI.Non è questo da numerarsi cogli altri dizionarima dee riputarsi una raccolta dei migliori opu-scoli di Agricultura. Esso non è opera del soloRozier, varj intendenti contribuirono colle lorofatiche alla perfezione di questo dizionario li qua-li si trovano notati a piè di ogni articolo.

Ruyschii Frederici, ObservatiorumAnatomico-Chirurgicorum Centuria.Accedit Catalogus Rariorum, que inMuseo Ruyschiano osservantur, 4°,Amstelodami, apud Boom, 1691.

Eiusdem, Thesaurus Anatomicus, I-X, 4°,tom. II, Amstelodami, apud Wolters,1701 et 1707.

Ad eundem, Epistole Clariss. Virorum,4°, Amstelodami, apud Woltres, 1696.Chi può lodare abbastanza Ruischio? Le sue ope-re sono piene di nuove scoverte, di ammirabiliosservazioni, di riflessioni di teoria e di note dipratica.

Sallustii philosophi, De Diis et mundo,Leo Allatius nunc primum e tenebriseruit et latine vertit G. L., Rome, apudMascardum, 1639, 12°.Il suo intiero nome fu Secundus SallustiusPromotus. Di lui veggansi le Testimonianze cheprecedono l’opera. Edizione questa di cui Brunetfa molto conto.

Saint Pierre de, Jacques Henri-Bernardin, Etudes de la Nature, 12°, t.III, A Paris, chez Didot, 1784.

Sammartino Agatino, Raccolta di teoriediverse da servire per un’aggiunta alle le-zioni di Matematica dell’Ab. Marie, 4°,tom. II, Catania, 1808, per Bisagni.Peccato che un opera in cui in Cav. Sammartinomostra il suo talento e i suoi progressi nelle mate-matiche, sia stata così vergognosamente impressa.

Salmasii Claudii, Pliniane exercitationesin Caji Iulii Solini Polyhistora item C.Julii Solini Polystor ex veteribus librisemendatus. Accesserunt huic editioni deHomonymis Hyles Jatrice exercitationesanthea inedite nec non de Manna etSaccharo, t. II, fol. m., Trajecti adRhenum, apud Water, 1689. Salmasio è riputato un critico aspro, bizzarro e pie-no di presunzione ai nostri tempi, in vece che aisuoi fu venerato come un Eroe dai Letterati. Lemolte opere sue frattanto sono in moltissima sti-ma ed i difetti che vi si incontrano sono ricom-pensati da molti lumi. Riguardo a quest’opera ve-dasi quel che abbiamo notato alla voce Plinii.

Saresberiensis Ioannis, Metalogicus,Parisiis, apud Buss, 1610, 8°.Questo scrittore del sec. XII è autore di varj opu-scoli, che trovansi notati nelle prime pagine diquesto libro curioso.

Sarti Christophari, Dialecticarum insti-tutionum, lib. II, Pisis, apud Pizzornos,1777, 12°.

Eiusdem, Psycologie specimen Luce,Typis Bonsignori 1779.Costui ha dato un nuovo aspetto alla dialettica ealla Psicologia.

Sauri [sic] Elementi di metafisica, ovve-ro preservativo contro il materialismo,contro l’ateismo e contro il deismo, partiII, t. I, traduz. dal francese, Venezia, ap-presso Occhi, 1777.Tutti i libri che impugnano l’empietà meritanolode.

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Sauvages Francisci de, Philosophie ele-menta, Neapoli, typis Manfredi, 1763, 12°.

Sauvages Francisci de, NosologiaMethodica sistens Morborum Classes,Genera, Species juxta Sydenamii mentemet Botanicorum ordinem, 4°, Venetiis,Typis Pezzana, 1764.La nosologia di Sauvages è universalmente daiMedii riputato un libro Classico. Vedasi in essoun dizionario universale e ragionato delle ma-lattie. Esso è necessario ai principianti ed utile aiprofessori.

Scaligeri I. Cesaris, Commentarii etAnimadversiones in sex libros de causisPlantarum Theophrasti, ex CrispinianaTypografia, 1566, fol., accessit Lib.Hippogratis de Insomniis.Edizione unica e rarissima vedi Bauer. Scaligerofu un critico molto trasportato.

Eiusdem, De Subtilitate exotericarumexercitationum, libri XV adHieronymum Cardanum, Francufurti,apud Wecheli, 1592, 8°.

Schotti Gasparis e Soc. Iesu, Phisica cu-riosa, sive mirabilia nature et artis, libriXII, 4°, t. II, Herbipoli, apud Herts,1662.Opera veramente in cui l’autore fa vedere sommosapere unito a somma credulità; mescola le osserva-zioni e le esperienze degne di attenzioni fra una in-finità di fatti insussitenti, inutili e degni di riso, at-tinti da fonti torbidi, fangosi e discreditati, frattantochi sapesse discernere il grano dal loglio potrebbetrar dalla lettura di questo libro molto profitto.

Schulzii Io. Henrici, Historia Medicine,4°, Lipsie, apud Petrum Corradum,1728.Schulze ha molto appreso da Daniele le Clerc.

Senece L. Annei, Philosophi e M. AnneiSenece Rhetoris, Opera, que extant om-

nia cum omnibus commentariis hactenuseditis. Accesserunt I. Gotofredi Note etloci communes, item S. Dalechampii etTh. de Juges varie lectiones et note, fol.,Aurelie, apud Pervetum, 1628.Di Seneca filososo e retore e dei suoiCommentatori ne parleremo tra i classici.

Sessa da M. Agostino, Ragionamentil’Etica di Aristotile, Parma, 1562.Vedi Florimonzio.

Sestini Domenico, Delle derrate di Sicilia,8°, Firenze, 1777.

Soave Francesco, Istituzioni di Logica,Metafisica ed Etica, 12°, tom. III, Part.VI, Napoli, 1791, per Flauto.Queste istituzioni furono scelte per darsi nella R.Università di Palermo.

Stengel Johannes Peterson, GnomonicaUniversalis. figur., 8°, Ulme, apudRanger, 1680.

Stephani Caroli, De re Hortensi, Trecis,apud Paris, 1542.Questa piccola operetta di Carlo Stefano è mol-to stimata e non è troppo comune.

Stefano Carlo, Le Erbe, fiori, stirpi, chesi piantano negli orti. Aggiuntovi un li-bretto di coltivare gli orti tradotto in ita-liano per Pietro Lauro, 8°, Venezia, ap-presso Vaugris, 1545. Vi è insieme legato,dello stesso Stefano, Seminario, overPlantario degli Alberi. AggiuntoviL’Arbusto, il Fonticello e il Spineto, tra-dotti dallo stesso Lauro, Venezia, pressolo stesso Vaugris, nello stesso anno 1545,finalmente vi è Il Vineto, presso il dettoVaugris, 1545.

Stefano Carlo, L’Agricoltura e Casa diVilla, nuovamente tradotta da Ercole

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Cuto, aggiuntovi La Caccia del Lupo, 4°,Venezia, presso Bigonci, 1668.In quest’opera o dall’autore, il che non è da credersiessendo egli molto scienziato, o dal traduttore dicui non abbiamo notizia, vi sono sparsi molti pre-cetti ed avvertimenti sciocchi e superstiziosi.

Steuchi Augustini, De Perenni Philo-sophia, libri X, accedit de Eugubri Urbissue nomine, fol., Gryphius, Lugduni,1540.Edizione molto rara. Vedi Freytag. Bauer. Steucoin quest’opera assume a dimostrare che tutti idogmi della Filosofia Pagana, principalmentequelli che alla Teologia naturale si appartengo-no, colla Teologia Cristiana nei principali punti siaccordano.

Swertii Septimontii Emmanuelis, BataviFlorilegium, Amstelodami, apudJanssonium, 1631. Accedit Pars ibidemapud eundem. Edizione di cui fa menzione Crevenna, ma egli ela Società di uomini di Lettere che formò ilDizionario Storico, non ebbero cognizione di que-sta edizione di Amsterdam dello stesso Jansoniodel 1631. Citando per prima quella del 1647, laquale forse è questa stessa mutato il frontispizio,soliti artifizi degli Stampatori.

Tacquet André, Astronomia, lib. VIII,Geometria Pratica, lib. III, Optice, lib.III, Catoptrice lib. III, ArchitectureMilitaris lib. I, Cilindrice et Annularie lib.V, et de Circulorum volutionibus disser-tatio Phisico Matematica, fol., tom. II,Antuerpie, apud Mercurium, 1668.

Eiusdem, Geometria et TrigonometriaPlana nec non Sperica Rogerii Boscovich,et Sectiones Conicae, Guidonis Grandicum Annotat. Octaviani Cameti, 8° m.,t. II, Rome, apud Monaldini, 1745.

Tacquet Andre, Arithmetice Theoria etpraxis, cui accessit Nicolai de Martino,

De permutationibus et combinationibusOpusculum, Neapoli, apud Moscam,1724, 8°.

Idem opus Venet., apud Viezzeti, 1740.

Tissot S., Ad disssertatio de febribus bi-liosis, accedit tentamen de morbis ex ma-nustupratione, 8°, Ven., 1769, apudBertolle.

Eiusdem, De Variolis, Apoplexia etHydropa, Neapolis, apud Ursinum,1769, 8°.

Dello stesso, Avviso al Popolo sulla suasalute, 12°, t. II, Napoli, 1764.

Dello stesso, Della Salute de’ Letterati,8°, Venezia, presso Caroboli, 1769.

Torquemada Antonio, Giardino di fioricuriosi, tradotto dallo spagnolo per CelioMalaspina, 4°, Venezia, presso Salicato,1590.

Trapesonzio Giorgio, Dialettica, tradot-ta da Orazio Toscanella, 4°, Venezia, ap-preso Bariletto, 1567.

Trinci Cosimo, L’Agricoltore Sperimen-tato, 8°, presso Dorigoni, 1763.

Trismegisti Mercurii, Pymander de pote-state et sapientia dei, ejusdem Ascleniusde voluntate dei. Accessit Jamblicus demysterius Aegyptorium, Chaldeorum etAssyriorum; Proclus in PlatoniumAlcibiadem De Anima et Demone; IdemDe sacrificio et magia, 8°, Basilee, perIsingrinium, 1532.

Thummiggii Ludovici Philippi, Institu-tiones Philosopie Wolphiane, 8°, tom. II,Venet., apud Milocum, 1754.

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Valcarenghi Pauli, Disertatio epistolarisde Saxis, Acubus Ferreis, vitreisque fru-stris et de mitris animi corporisque mor-bosj affectionibus, quibus per plures an-nos Virgo Cremonensis obnoxia fuit, 4°,Cremone, apud Ricchini, 1746.Vanno alla detta disertazione annessi tutti gliopuscoli che pro e contra in tal circostanza furo-no dati in luce.

Vallesi Francisci, De iis que scripta suntphysice in libris Sacris.Vedete nella prima Classe Biblia Sacra.

Vallisneri Antonio, Opere FisicoMediche, fol., tom. III, Venezia, 1733.Opere da leggersi attentamente non solo dagli ama-tori delle fisiche, ma da tutta la gioventù e dai vec-chi ancora per apprendere la buona, elegante e spi-ritosa maniera di scrivere la lingua nostra italiana.

Dello stesso, Dell’uso delle bevande e ba-gnature calde e fredde e dell’abuso dellemedesime, cui evvi annessa una disserta-zione De Potuvini Calidi auctoreJohanne Baptista Davini, 4°, Napoli, ap-presso Mosca, 1727.

Vecellio Cesare, Degli abiti antichi e mo-derni, 8°, Venezia, presso Zenaro, 1590,con moltissime figure.

Veniero Francesco, Discorsi sopra i duelibri De generazione e corruzioned’Aristotele, 4°, Venezia, presso Ziletti,1779.

Verardi Giovanni, Della Cura dei bambi-ni attaccati dalla rachitide, 8°, Napoli,presso Sangiacomo, 1775.

Vessalii Andrea, De Humani corporis fab-brica, libri VII, Basilee, per Oporinum,1555, fol. max.Quest’edizione è la prima, fatta sotto gli occhi

dell’autore perciò pregevolissima. L’opera è ditanto merito che il gran Boerhaave stimò darlanuovamente alla luce.

Vettori Pietro, Trattato delle Lodi e dellacoltivazione degli Ulivi, 4°, Firenze, 1762,apud Stecchi.Opera citata dalla Crusca.

Eiusdem, Commentarii in X librosAristotelis de Moribus ad NicomachumGrec. Lat., Florentie, ex offic.Junctarum, fol., 1584.Edizione rara di un libro pregiatissimo. V.Fabricio Bibliot. Greca, Maittavre, FreytagApparat. Litter.

Vignola Iacopo Barozzio da, Regola del-li cinque Ordini d’Architettura, fol. m.,presso Marchetti, Siena.Edizione molto rara.

Virgilii Polydori, De rerum inventoribus,libri VIII, 8°, Rome, apud Grassum,1585.

Vivenzio Giovanni, Parere della SocietàRegale di Medicina di Parigi sopra il ma-le che portano alla pubblica salute i cada-veri dentro la Città e luoghi abitati, tra-duzione dal francese, Palermo nella R.Stamperia, 1782.

Vlacq P., Tabule sinuum tangentium etlogarithmorum, 8°, Hage Comitum,1661, Idem liber Francofurti 1726. t. II.

Vogli Marco Antonio, La Natura delPiacere e del dolore, 8°, Livorno, 1772.Costui fu lettore nell’università di Palermo diEtica fatto venir da Mr. Gioeni da fuori.

Wallerius Johan Gottschalk, Elementi diAgricoltura, traduzione dal francese diLuigi Arduino, 12°, Venezia, pressoFogliorini, 1791.

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Valerii Augustini, Episc. Veronensis, Derecta philosophandi ratione, lib. II. Itemprefationes, Verone, apud Adonnis,1577.Edizione pregiata al libro eccellente.

Winslow Giacomo Benigno, Esposizioneanatomica della struttura del corpo uma-no, traduzione dal francese, 4°, tom. VI,vol. III, Napoli, 1746, presso GiovanniSimone.Libro elementare molto lodato e da studiarsi nonche da tutti coloro che si applicano alla medici-na, ma da qualunque, essendo somma vergognalo ignorare la costruzione del nostro corpo.

Ward John, Anglois fait francois parPezenas est l’auteur de le Guide desJeunes Mathè maticions, ou abregè desMathematiques a la porte des comme-neans, 8° m., a Paris, chez Zembert,1756. Figur.Pezenas Esprit Gesuita fu eccellente matemati-co e diede alla luce molte opere appartenenti aquesta scienza ed ebbe la pasienza di tradurne va-rie di altri autori. Egli è chiaro ed espone con ni-tidezza le sue idee.

Wildman Tommaso, Trattato sopra la cu-ra delle Api, tradotto da l’Inglese da PierDomenico Soresi ornato di rami, 8°,Torino, presso Reycendj, 1771.Wildman ha unito alla parte teoretica tutto ciòche vi ha di curioso e di pratico sopra le Api.

Zanini Giuseppe Viola, Dell’Architettu-ra, lib. II, 4°, Padova, appresso Bolzetta,1629.Costui è diverso dal Viola celebre pittore disce-polo di Annibale Caraccio.

Zanotti Franesco Maria, Della Forza deiCorpi che chiamano viva, lib. III, 4°,Bologna, 1752, per Pisarri.

Dello stesso, La Filosofia morale, secondol’opinione dei Peripatetici, ridotta in com-pendio, 8°, con un ragionamento sopraun libro di Morale del Sign. Maupertuis,Venezia, presso Novelli, 1763.Chi vuol leggere la prima opera legga avanti l’av-vertimento del Sign. Tibaldi che è in principio dellibro.Nel libretto di Morale Zanotti non fa che spie-gare con singolar chiarezza quella di Aristotele7.

7 A margine del CSBCN sta scritto: I filosofi co-stano di fogli quarantadue. Vistato da Sterzinger eFerrara.

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Libri di Educazione

Ajello ab. basiliano, Analisi delle facoltàscientifiche e metodo di studiare, t. I.,Analisi dell’Uomo, t. II, Analisi della sto-ria arcana della natura, t. III, Napoli, 8°,per Manfredi, 1792.Merita tutta l’opera moltissima lode.

Albuzio Girolamo, Della Educazione ci-vile secondo la comune opinione dei filo-sofi, 4°, Bergamo, per Ventura, 1609.

Anonimo, Piano degli studi per servire al-la Educazione domestica della Gioventù,coll’aggiunta d’una introduzione allascienza dei doveri, 8°, Roma, 1783, perFulgoni.

Anonime Exercises Publies des ecoliersdu College de Tulle tenu par le cleres re-guliers theatins, 4°, Tulle, chez Chirac,1786.

Anonimo, Nuovo Piano di educazione pelR. Collegio della Nunziatella di Napoli,1779, 4°.

Anonimo, Saggio delle sue cognizioni da-to in età di cinque anni da D. GiuseppeAlliata Moncada de Principi di Villafrancain Dicembre, 1789, 4°.

Anonime, Annales de la vertu ou coursd’Histoire a l’usage des Junes personnes,8°, t. III, Paris, chez Dafour 1782.Libro eccellente.

Anonime, Biblioteque des Enfans ouConnoissance Elementaires, 8°, Genere,chez Dufort, 1787.Ottimo libro per li giovinetti.

Anonimo, Marchese d. A., Istruzioni uti-li e necessarie per tutti coloro che brama-no vivere in buona ed onesta compagnia,8°, Venezia, 1783, per Bassaglia.

Anonimo, Primi prinicipi di cosmografiaad uso de fanciulli, 8°, Bergamo, perLocatelli, 1784.

Anonimo, Nozioni Generali di Geografiaper servire d’introduzione allo studio didetta scienza, Napoli, per Sangiacomo,1794, 8°.

Anonimo, Compendio di nozioni scienti-fiche, 8°, Venezia, per Graziosi, 1790,parti III.

Anonimo, Raccolta di Opuscoli attenen-ti all’Educazione della Gioventù, Vicenza,8°, 1779.

Anonimo, Mie idee sopra l’educazione delbel sesso, traduzione dal francese,Firenze, 8°, per Pagani, 1785.

Anonime, Lectures pour les Enfans envers et en prose, 8°, tom. VI, Yverdon,1781.

Anonime, Traitè sur l’Education pourservir de supplement a l’Emile de J. J.Rousseau, tom. II, 8°, a Neuchatel, 1770.

Anonimo, Compendio di StoriaUniversale diviso in due parti ridotto aduso delle scuole d’Italia, 8°, Venezia, pres-so Riboni, 1794.

Anonimo, Trattato degli Studj delleDame, parti due di un AccademicoIntronato, 8°, tom. II, Venezia, appres-so Pitteri, 1740.

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Anonime, L’ami des Enfans, 8°,Copenhague, chez Phibert, 1766.

Anonime, L’educazione delle fanciulleopera di un filosofo in italiano, Venezia,8°, 1766, per Novelli.

Anonimo, Memoria sopra la maniera diprovvedere all’istruzione della Gioventù,di perfezionarla e rimpiazzare i Collegi déGesuiti.

Anonime, Du Gouvernement desMoeurs, 8°, a Lausanne, chez Pott, 1784.

Anonimo, Il Libro dei Fanciulli ovveroIdee generali delle cose nelle quali devo-no essere ammaestrati, 12°, Venezia,1781.

Anonime, Etrennes aux Ecoliers, a Paris,chez Leroy, 1787, 12°.

Anonimo, Compendio di tutte le scienzead uso della Gioventù, 8°, Monaco, 1784,Francese e Italiano.

Anonimo, La Filosofia delle Dame, 8°,tom. III, Venezia, per Milocco, 1777.

Anonimo, Compendio di Notizie scienti-fiche ad uso delle Scuole d’Italia correttaed ampliata, Venezia, 8°, per Graziosi,1785.

Anonime, L’Univers en Abregè, colla tra-duzione Italiana, Venezia, per Geremia,1766, 8°.

Anonime, Dictionnaire des Notions pri-mitives Ouvrage destinè a l’Istruction dela Jeunesse, tom. IV, Haye, chezVanduren, 1774.

Anonimo, Lezioni di Cosmografia indi-rette agli studiosi Giovanetti, Vercelli, perPanialis, 8°, con figure.

Anonimo, L’uomo alla Felicità, 1786.Anonime, Instructions sur divers Sujetesde Morale pour l’Education Chrestiennedes Filles, 8°, a Lyon, chez Boudet, 1710.

Anonime, Lettres sur l’Education, vol. I.,tom. II, Paris, chez Bauche, 1762.

Anonime, Conseils a une Amie, 1749.Anonime, La morale en action ouvrageutile a les Eleves des Ecoles, tom. II,Paris, chez Perisse, 1787, 8°.

Anonime, Essai sur l’education dellaNoblesse, partie I et II, a Paris, chezDurand, 1747, tom. II.

Anonime, L’esprit des Romains con-sidérè dans les plus belles sentences,maximes et reflexions des auteurs cele-bres de l’ancienne, Rome, le tout enfrançois et en latin, 8°, Paris, chezBrocas, 1768.

Anonime, De l’Education d’un JeuneSeigneur, 8°, Paris, chez Estienne, 1728.Anonime, Cours d’Etudes a l’usage deseleves d’Ecole Royale militaire, tom. X-VI, 12°, Paris, chez Nyon, nel 1778.È questo corso formato e disposto in quella ma-niera come si legge innanzi al frontispizio del pri-mo tomo della Storia di Francia.

Anonime, Atlas des enfans ou Methodepour apprendre la Geographie avec un nou-veau Traitè de la Sphere et XXIV Cartesenluminèes, Lyon, chez Bruyset, 1778.

Anonime, De la maniere d’apprendre lesLangues, 8°, Paris, chez Saillant, 1768.

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Anonime, Traitè d’Education Cretienneet Litteraire, t. II, a Paris, chez Delespine.

Quest’opera è di Pietro Coustel, chi ne vuole co-gnizione legga la prefazione di questo libro.

Anonime, L’Eleve de la Raison et de laReligion ou Traitè d’Education Phisique,Morale et Didactique, 8°, t. IV, Paris, chezBarbou, 1773.Opera data il luce in contrapposizione aRousseau.

Anonime, Abrègè historique des Scienceset des beaux arts, in latin et in françois,8°, Bruges, chez Van Praet, 1781.

Anonimo, Educazione cristiana de fi-gliuoli secondo le massime della SacraScrittura dei S. Padri e della Chiesa, tra-duzione dal francese, 12°, Siena, perBindi, 1781. Dupplicato.

La Civiltà praticata in Francia, traduzio-ne dal francese, 12°, Venezia, per Storti,1731.

Anonime, Etrennes aux Ecoliers, 12°,Paris, chez Le Roy, 1787.

Anonimo, Trattato degli Studj delleDonne in due parti divise opera di unAccademico Intronato, 8°, tom. II,Venezia, 1740, per Pitteri.

Anonime, Regles de la Bienseance ou laCiviltà qui se pratique parmi les honnetesgens, en François et en Allemand, 8°,Strasbourg, chez Konig, 1766.

Anonimo, Nuovo trattato della Sfera, 12°,Palermo, Stamperia Reale, 1784.Questo trattato fu scritto da G. S. il quale aven-dolo passato sotto la correzione del celeberrimoP. D. Giuseppe Piazzi Lettore di Astronomia

nell’Università di Palermo, egli gli riscrisse la suaapprovazione la quale come cosa preziosa origi-nale si è unita in fine del libro.

Anonime, Essay sur l’EducationPublique, 1765.

Anonimo, Nuovo metodo per le ScuolePubbliche d’Italia, Lione, 1774, 8°.

Antoniano Silvio, Tre libri dell’Educazio-ne Cristiana dei figliuoli scritti ad istanzadel Cardinale S. Prassede Arcivescovo diMilano.Libro quanto eccellente altrettanto raro. IlCardinale di S. Prassede è S. Carlo Borromeo.Antoniano fu anche uomo sommo per li suoi co-stumi e per le sue lettere e meritossi di essere pre-scelto a Cardinale anche esso. Fu questo libroscritto in latino, ma poi lo stesso autore lo tra-dusse in italiano ad istanza di S. Carlo Borromeo.

Ballexferd, Dissertazione sull’educazionefisica dalla loro nascita sino alla pubertà,tradotta dal francese, Napoli, perGravier, 1763, 8°.Opera che riportò il premio della SocietàOlandese ed è molto necessario che se ne dia unaopportuna idea a tutte quelle che in Sicilia eser-citano l’impiego di madri, le quali hanno pressonoi più del brutto che del ragionevole.

Bartoli Dainello della Compagnia diGesù, L’uomo di lettere diffeso ed emen-dato parti due, Roma, 8°, per Corbelletti,1645.

Batteux Charles, Principes de la lettera-ture, 12°, tom. V, Paris, chez Desaint,1775.Batteux fatigò sempre per l’istruzione della gio-ventù e con profitto.

Beaumont Madame le Prince, Le Mentormoderneau Instructions pour les Garçonset pour ceux, qui les elevent, tom. XII,Paris, chez Nyon, 1776.

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Par le meme, Magasin des enfans ou dia-logues d’une sage gouvernante avec sesélevés, tom. I, part.1 et II, tom. II, part.III, tom. II, part. IV, 8°, Lyon, chezBruyset, 1768.

Par le meme, Instructions pour le damesqui se marient, t. IV, 12°, Vienne, 1764.Par le meme, Education Complette ouAbregè de l’Histoire ancienne deGeographie et de Chronologie, 8°, tom.III, Amsterdam, chez Havrevelet, 1777.

Madama di Beaumont Magazzino delleFanciulle, 8°, tom. IV. Prima traduzione italiana Vicenza per Mosca1774.

La stessa, Magazzino per le Adulte, 8°,tom. IV, Vicenza, per Mosca.

La stessa, Magazzino per le GiovaniDame, tom. 4, 8°, Vicenza, per Mosca.

Bellegarde N., Education perfaite, 12°,Haye, chez Gosse, 1758.Devesi far molto conto delle massime.

Betzky N., Sisteme complet d’Educationpubblique phisique et morale pour l’un etl’autre sexe et pour les diverses conditions.Executé dans les differens Etablisman or-donè par l’Imper. Catherine II, traduit enfrançois par M. Eleve, 8° m., Neuchatel,1777, tom. II.

Bielfeld Jacques-Frederic Baron, De l’e-rudition Universelle ou Analyse abregèede toutes le sciences des Beaux Arts et desBelles Lettres, 12°, tom. IV, a Berlin,1768.

Borrelly Jean-Alexis, Plan de Reforma-tion des Etudes Elementaires, 8°, a laHaye, chez Gosse, 1776.

Buddei Joh. Francisci, Exercitatio deCultura Ingenii, 8°, Hagecomitum, apudVan Ellen, 1765.Cosa di Maestro.

Campe M., Prime idee della ReligioneDialoghi, tradotti dal francese ad uso de-gli Allievi del Convitto Real Ferdinando,Palermo, 1794, Real Stamperia 12°.

Caraccioli le Marquis, Le VeritableMentor ou L’Education de Noblesse, 8°,Francofort, 1765.

Castriota Pier Luigi, Delle Scuole Pietrattenimenti Accademici, 4°, Napoli, perPianese, 1783.

Ceppi Nicola Girolamo Agostiniano, Lascuola Mabillonia aperta a tutti liReligiosi d’Italia, 12°, Roma, per Rossi,1701.Libro tratto da un nobile fonte qual si fu il P.Mabillon.

Chatelain Henri Abraham, Educationmise a la porté de tout le monde,Lausanne, chez Pott, 1781.

Charvet Delorme, Essai sur l’EducationPubblique et Particuliere, 8°, Milan, chezGoudard, 1775.

Chanteresme, De l’Education di unPrince, 12°, a Lyone, chez Liberal, 1680.

Chevigni N., La Scienza delle persone dicorte e di toga accresciuta di varj trattatida H. P. de Limiers, traduzione dal fran-cese, Napoli, per Cervone, 1782, 8°, tom.IV, arricchiti di molte figure.La traduzione è del Canturani: questa è statanuovamente rivista e corretta.

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Claville M. Le Maitre de, Traitè du vraimerite de l’homme, 12°, Paris, chezSaugrain, 1745.Manca il primo tomo.

Clam Du Paty, Patrique de l’equitationou l’art de l’equitation reduit en principes,8°, Paris, chez Lacombe, 1769.Libro necessario a studiarsi da tutti.

Clement Abbè, Avis a una Persone en-gagèe dans le monde, Vienne, 1763.

Chalotais Louis-Renè de Caradeuc de la,Essai d’Education National ou pland’Etudes pour la Jeunesse, 8°, Geneve,chez Philibert, 1763.Questo autore fu uno de’ Commessarj deputatidal governo nell’affare dell’espulsione de’ Gesuitida Francia.

Colti Giovanni Bartolomeo, Bibliotecadella Gioventù studiosa, 4°, Pistoia, perBracali, 1777.

Cotte Pretre de l’Oratoire, Leçons ele-mentaires d’agriculture par demandes etpar reponses al’usage des Enfants, 8°,Paris, chez Barbou, 1790.

Par le meme, De l’Oratoire Leçons ele-mentaires de phisique, d’astronomie et demeteorologie par demandes et par repon-ses, 8°, Paris, chez Barbou, 1788.

Croiset Giovanni della Compagnia diGesù, Istruzioni pe’ Sign.ri Convittori de’PP. Gesuiti, 12°, Palermo, per Amato,1735.

Duchesne Jean Baptiste, Jesuite, Lascience de la jeun noblesse, a Paris, chezMoerte, 1729, tom. III, 12°. Opera che ha servito molto per l’educazione perla quale molto faticò questo buon Gesuita.

Ducry S. J., Amusement curieux etc. Oufleurs de bons mots, contes à rire etc., pre-mier partie, Paris, chez Langlois, 1782.Manca la seconda parte.

Duval-Pyrau Abbe, Catechisme social endeux parties, 8°, Francofort sur le Main,chez Elichemberg, 1776.Buon libro ma da leggersi dai giovanetti inCompagnia di chi può illuminarli nelle difficoltàche nascono e così sempre riguardo a libri taliquando ci vengono da luoghi eterodossi.

Facciolati Iacopo, Il Giovane Cittadinoistruito nella Scienza Civile e nelle leggi del-l’amicizia, 8°, Verona, per Moreni, 1769.

Fenelon de Salignac De la Mothe, Del’Education des Filles, 8°, Paris, chezMariette, 1729.Opera eccellentissima come tutte quelledell’Autore dell’immortale Telemaco.

Lo stesso, vi è aggiunta un’operetta diMons. de la Chetardie intitolataInstruction par une Jeune Prencesse, 8°,Francofort, chez Bassompierre, 1760.

Filassier J. J., Eraste ou l’ami de laJeunesse entretiens familiers, 8°, Paris,chez Vincent, 1776.Libro di molto uso.

Fleury Claudio Trattato della scelta e me-todo degli studj, tradotto in italiano,Padova, per Manfrè 12°, 1729.Opera degna della grandezza dell’Autore.

Formey J. H. S., Principes elementairesdes Belles-Lettres, 8°, Amsterdam, chezSchneider, 1763.

Par le meme, Abrègè de toutes les sciencesal’usage des enfans, 12°, Marseille, chezMossy, 1773.Di Formey abbiamo parlato nelle altre opere dilui che abbiamo.

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Par le meme, Encyclopedie des Enfans,8°, Amsterdam, chez Van-Karrevelt,1784.

Fortin P., Testament ou conseils fidelisd’un Pere à ses enfans, Paris, 12°, chezVitrè, 1654.

Fourcroy, Les Enfans élevès dans l’ordrede la nature ou abrègè de lhistoire natu-relle des enfans du premier age, 12°,Paris, chez Estienne, 1775.

FormeyJ. H. S., Encyclopedie des jeunesgens ou abrègè de iountas les connoissan-ces Humaines revu et corrige al’usage dela jeun noblesse du college RoyalFerdinand, Palermo, Imprimerie Royal,1785, 12°.

Genlis M. la Comtesse de, Le Veillees duChateau ou Cours de Morale all’usage desenfans, Paris, 1784, tom. III, 12°.Opera molto saggia: nel tomo secondo p. 423 siparla del Principe di Palagonia nostroPalermitano con di lui vergogna.

Grimaldi Robio Pelegro, Discorsi sopraquanto far debbono i Gentiluomini nè ser-vigi de lor Sign.ri, parti due. Non ha frontispizio.

Hooper William M. D., RationalRecreations in Which the Principles ofnumbers and Natural Philosophy etc., vol.IV, London, 8°, Holborn, 1783. Figur.

Juvenel F. de., Principes de l’Histoire,Paris, 8°, chez Alix, 1733.Ottimo libro per chi vuole studiare la storia conmetodo e vantaggio.

Lenglet du Fresnoy Nicolò, Principj del-la storia per l’Educazione della Gioventù,tradotti dal francese, Napoli, presso

Terres, tom. VII. Il settimo però è divi-so in prima e seconda parte, a’ quali so-no aggiunti due tomi di supplemento,12°, 1744.L’autore scrisse quest’opera per servire all’educa-zione della Gioventù, per render alla quale piùutile questa traduzione è stata riveduta con esat-tezza e corretta.

Locke Giovanni, Dell’educazione dè fan-ciulli tradotto in lingua italiana, 12°, tom.II, Venezia, per Pitteri, 1735.

Mabillona, Scuola aperta a tutti i religiosid’Italia v. Ceppi.

Manzoni P. Giuseppe, Favole ad uso dèfanciulli, 12°, Venezia, per Colombani,1774.

Martin Benjamin, Elemens des scienceset des arts letteraires, Paris, chez Nyon,1756, tom. III.Martin in tutte le sue opere ebbe per fine lo spar-gere nella gioventù la cognizione delle scienze echi le legge ne riceverà molto vantaggio.

Massuet Pierre, La science des personesde Cour, d’Epèe et de Robe, commencèepar Mr. de Chevigni, continuèe par deLimiers, revue, corrigèe et considérable-ment augmentee, tom. XVIII, 12°,Amsterdam, chez Chatelain, 1752.Ouvrage enrichi de figures.Opera eccellente che costa molto.

Muzzarelli Alfonso, L’Emilio disingan-nato, 8°, Siena, 1783, per Pazzini, mancail primo tomo.

Noble Eustache le, L’ecole du monde ouinstruction d’un pere a un fils, 12°, Paris,chez Jouvenes, 1695, tom. V, vol. 2.Opera piena di buona morale.

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Orlandi Eugenio delle scuole Pie, Ideadella Vita del Giovanetto, tom. IV, I inCasa, II in Scuola, III in Chiesa, IV Nellapratica del mondo, 8°, Siena, per Pazzini,Carli, 1790. Libro da cui si può trarr gran vantaggio.

Palmieri Matteo, Libro della vita Civilepresso Giunta, 8°, Firenze, 1529.Libro raro di cui fa memoria Fontanini nellaBiblioteca e Salvini nelle note di essa T. II pag.350.

Patricii Francisci, De Regno et Regis in-stitutione, 12°, Parisiis, apud Hulpeau,1578.Opera eccellente che fu riputata degna di esseretradotta in francese.

Planelli Antonio, Cav. Gerosol., Saggiosull’Educazione dè Principi, Napoli, 8°,presso Porcelli, 1779.

Dupuy, Instruction d’un pere a sa fille ti-ree de L’ecriture eaint, a Bayle, chezSchweighauser, 8°, 1766.

Puisieux Madame, De Conseils a uneAmie, I partie; Les Caracteres, seconde par-tie, a Londres, 1755, 8°, tom. I, Part. II.

Roberti Conte Giambattista, IstruzioneCristiana ad un Giovanetto Cavaliere edue Giovanette dame sue sorelle, 4°,Parma, Stamperia Reale, 1787.Eccellenti istruzioni stampate nobilissimamentecome meritavano dal gran Bodoni.

Roggeri Anton Francesco, Dell’educazio-ne dè figliuoli dissertazione epistolare,Milano, 1760, 8°.

Roseo Mambrino, Istituzione del PrincipeCristiano, tradotto di spagnolo in linguatoscana, Venezia, 1543, 8°, per de Franco.

Rousseau J. J., Julie ou la nouvelleHeloyse, 8°, tom. III, chez Rey, 1770 e1772, Amsterdam.Libro empio che non merita esser letto da chi hareligione.

Dello stesso, Discours qui a remportè leprix a l’Academie de Dijon l’annèe 1750sur cette question si le Retablissement dessciences et des arts a contribuè a epurer lemoeurs, 4°, Geneve, chez Barillot.

Sadoleto Jacopo, Dialogo della buonaeducazione de’ figliuoli tradotto in italia-no, Venezia, 12°, per Tevernini, 1745.Cose di Maestri.

Soave Francesco, C. Reg. Somasco,Elementi di aritmetica ad uso delle scuo-le della Lombardia Austriaca, 8°, 1786,per Marelli.

Soresi Pier Domenico, Dissertazionedell’Educazione del minuto popolo, 8°,Milano, per Galeazzi, 1775.

Sottile Ab., Dissertazione sul quesitodell’Accademia di Padova: quali siano imezzi ad accendere la passione del benedegli uomini nell’animo de’ Giovani etc.,12°, Vercelli, 1784.

Steele Richard, La Bibliotheque desDames, traduite de l’anglois en françoispar François Michel Janicon, 8°, tom. II,Amsterdam, chez du Villard, 1724.Questa biblioteca è molto istruttiva e piacevole. Inessa sono raccolte molte regole generali per la con-dotta delle Donne negli stati differenti della vita.

Thomassin Louis, Le methode d’Etudieret d’Enseigner Chretiennement et solide-ment le lettres Humaines, 8° m., Paris,chez Muguet, 1681, tom. III.Opera dotta, luminosa e cristiana.

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Par le meme, Le Methode d’etudier etd’enseigner chretiennement et solidementles historiens profanes par rapport a la re-ligion chretienne et aux ecritures, 8° m.,Paris, chez Roulland, 1693, tom. II.

Thomassin Louis, Le Methode d’Etudieret d’Enseigner Chretiennement et solide-ment la philosophie par rapport a laReligion Christienne et aux Ecritures, 8°m., Paris, chez Muguet, 1685, tom. I.Tutte opere stimatissime.

Trembley Abraham, Instructions d’un pe-re a ses enfans sur la nature et sur la reli-gion, 8°, t. II, Neuchatel, chez Fauche,1779.

Par le meme, Istructions d’un pere a sesenfans sur la religion naturelle et revèlèe,a Geneve, chez Chirol, 8° m., t. III, 1779.Libri da leggersi con giudizio ed attenzione.

Vari cioè, Dell’Educazione dissertazionedi Anton Francesco Roggeri, 8°, Milano,1760.Mazzucchelli conte Filippo, Saggio diRiflessioni sopra le costumanze delleDonne, Brescia, 8°, 1761.

Rousseau G. J., Il buon Governo degli af-fari domestici, Ginevra, 1762.

Bianchi Giovanni, Discorso in lode del-l’arte comica, Venezia, per Pasquali,1753.

Oltrocchi Baldassare, Dissertazione so-pra i primi amori di Pietro Bembo.

Vallemonte Pietro, Gli Elementi dellastoria. Edizione arricchita di molte cartegeografiche, Napoli, per Cervone, 1770,8° g., tomi sei.

Varillas Antoine, La Patrique de l’educa-tion des Princes, 12°, Amsterdam, chezDesbordes, 1691.

Verdier Jean, Cours d’Education a l’usagedes eleves destines aux premiers profes-sions et aux grands emplois de l’etat, tom.I, 8°, Paris, chez L’Auteur, 1777.

Zecchi Lelii, De Civili et Christiana in-stituzione liber, 4°, Brixie, 1598, apudMarchettum.Di costui vedete il Dizion. Portat. Tom. 7, pag166.

Watts Isaac, La Culture de l’Esprit, tra-duit d8e l’Anglois, 8°, Lausanne, chez LaCombe, 1782.Libro da leggersi dai Precettori con diligenza.

Weiller, Nouvelles lettres sur l’education,a London, 1787, 8°.Da leggersi con cautela.

8 A margine del CSBCN sta scritto: Dell’educazio-ne costa di fogli quattordici. Vistato Sterzinger eFerrara.

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Istoria Ecclesiastica

Abelly Ludovico, Vita di S. Vincenzo dèPaoli, tradotta in italiano, Venezia, perRecurti, 1740, 4°.I partitarj del vescovo d’Ipri non ne fanno quelconto che merita, ma questa vita è piena di man-suetudine e di pietà.

Adrichomii Christiani, Theatrum TerreSancte, cum tabulis ere expressis, fol.,Colon. Agrippine, apud Birchman, 1600.

Opera tenuta in sommo pregio e rara. V. de BureBibl. Instruct. Histori t. I. p. 57. n. 4215

Angelis de Pauli, Basilice S. M. Majorisde Urbe descriptio, Rome, apudZanettum, 1621, fol.

Eiusdem, Note in descriptionem BasiliceVeteris Vaticane, quibus accedit descrip-tio novi templi Vaticani, fol., Rome, Typ.Bernardini, 1626.

Anonimo, Transito, vita, miracoli e mor-te del glorioso S. Hieronimo, 8°, Venezia,per de Bindoni, 1543.

Anonimo, Les vies des Saints pour toutsles jours de l’annee avec l’Histoire desMisteres de N. Seigneur, 4°, tom. II, Paris,chez Lottin, 1734.Queste vite son riputate opera in cui abbia avutamano Francesco Filippo Mesangui, uomo tanto ce-lebre per il suo Catechismo. Si lodi che il frontispi-zio del primo tomo è stato apposto al secondo e queldel secondo al primo. Il tutto è scritto con una esat-ta critica come si conviene in opere così fatte.

Le memes, avec une Priere et desPratiques a la fin de chaque vie et des in-structions sur les dimanches et les fetesmobiles, 8° m., a Paris, chez Lottin, 1771.

Anonimo, Breve racconto della tra-sportazione del corpo di Paolo Papa Vdalla Basilica di S. Pietro a quella di S.Maria Maggiore colla orazione recitatanelle Esequie e alcuni versi postinell’Apparato, fol., a Roma, per Zanetti,1623.Eccellente edizione. Le figure sono disegno delLanfranco.

Constituciones de la escuela de Christo N.S. che se tiene en el Hospital de losItalianos, en Madrid, 1653, 8°.

Anonimo, Tavolette Cronologiche, divisein due parti, in Roma, presso VenanzioMonaldini, 1784.Queste tavolette sono incise e costano molto.

Aymon Jean, Lettres Anecdotes et me-moires Historiques du Nonce Visconti etc.au Concile de Trente, 12°, Amsterdam,chez Wetsteim, 1719.La società de Gens-de-Lettres chiama questa:Une mauvaise traduction.

Baronii Sorani Cesaris, AnnalesEcclesiastici, tom. XII, Rome, 1593, exTypograph. Congreg. Oratorii.Edizione celebre di un’opera venerata.

Battaglini Marco, Istoria universale ditutti i Concili generali e particolari, fol.,tom. 2, Venezia, 1714, per Poletti.Libro di vario uso e alla mano della gioventù.Haym lo nota fra i rari.

Becchetti vedi Orsi.

Berti Jo. Laurentii, Eramite August.,Ecclesiastice Historie Breviarum, t. II, 8°,Neapoli, 1766, apud Raymundum.Berti fu uomo molto intendente in Divinità.

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Benvenuti Cesare, Vita di S. Agostino ca-vata principalmente dalle sue opere, t. 2,4°, Palestrina, per Masci, 1723.La vita di S.Agostino espressa in figure incise ec-cellentemente.

Bernino Domenico, Historia di tutte leEresie, 4°, Venezia, per Baglioni, 1724, t.IV.Bernino consumò in quest’opera lo studio divent’anni. Gli Eruditi di Lipsia lodano molto ladiligenza di questo autore scusando la necessità,in cui era, stando in Roma, di scrivere secondo ilgusto romano, ma con tutto ciò vi sono stati mol-ti che hanno ricercato in questo autore maggiorcritica, tant’è però si fa di quest’opera universaleuso.

Blondel Francesco, La storia del calen-dario Romano, tradotta dal francese,Rovereto, 1747, 4°.Quel che Clavio nella sua opera del Calendario,Petavio nella dottrina dè Tempi, e tanti altri scris-sero per gli uomini dotti, Blondel lo ridusse inun breve e facile ristretto in maniera che può ser-vire come una utile introduzione a quelle grandiopere.

Bonade Francisci Marie, Vita B. JosephiCalesanctii a Matre dei OrdinisClericorum Regolarium Pauperum MatrisDei Scholarum Piarum Fundatoris, tom.II, Rome, apud Zempel, 1764, 12°.Vita bene e latinamente scritta.

Bonanni Philippi e Soc. Jesu, NumismataPontificum, fol., t. II, Rome, apudHerculem, 1699.Opera molto stimata piena di moltissimi rami.

Eiusdem Templi Vaticani Historia seuNumismata Summorum PontificumTempli Vaticani fabricam indicantia, fol.,Rome, apud Casareti, 1696. Fig.Opera notata da Brunet e dal dizion. delle Gens-de-Lettres.

Buccherii Aegidii e Soc. Jesu, BelgiumRomanum Ecclesiasticum et Civile, fol,Leidii, apud Hovios, 1656.Il Buccherio è celebre nella Compagnia per que-sta e per molte altre opere.

Buffi Fra Benedetto, eremita camaldolese,traduzione dell’opera di GiovanniCassiano, Delle Costituzioni et origine dèmonaci, 4°, Venezia, per Tramezzino, 1563.Quest’opera è rara e la ragione perchè sia tale ladice il Zeno nelle note al Fontanini. t. II p. 475.Haym invece di Buffi ha chiamato Ruffi il tra-duttore. Essa è proibita.

Cataloni Giampietro, Istoria del Conciliodi Trento scritta dal Cardinale SforzaPallavicino, separata novamente dalla par-te contenziosa e ridotta in più breve for-ma data in luce da Giuseppe Corvo, fol.,Roma, per Corvo, 1666.Haym dice che quest’opera sia fattura dello stes-so Card. Pallavicino e che nella terza edizione delVocab. della crusca tomo 1 pag. 51 fu citata co-me testo di lingua la presente edizione fatta inRoma da Corvo 1666 come si può vedere pressodi noi che abbiamo questa terza edizione.

Cavaleris Johannes Baptiste de,Pontificum Romanorum Effigies, operaet studio collecte ac typis Eneis incise,Rome, apud Zanettum, ex TypografiaDominaci Base, 1580, 8°. Le figure sono duecentotrenta.

Cedreni Georgii, Annales, GuilielmoXilandro interprete, qui adnotat. adjie-cit et interpret, fol., Basilee, perOporinum, 1566.

Choisy Francois Timoleon de, Historiede l’Eglise, a Paris, chez David, 1727,12°, nouvelle editino, tom. XI.Di Choisy abbiam parlato nella sua traduzionedei Salmi. Vedasi di questa sua storia quel che sene dice nel dizion. Istor. degli Aut. Ecclesiast.

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Chioccarelli Bartholomei, AntistitumNeapolitane Ecclesie Catalogus abApostolorum temporibus ad annum 1643,apud Savium, fol.Raro vedi Freytag Analecta f. 242 e Clement.

Ciacconii Alphonsi, Ordinis Predicat.,Vite res geste Pontificum Romanorum abinitio nascentis Ecclesie usque ad ClementXI ab Augustino Oldoino Soc. Jesu cumaberrimis notis, fol., tom. IV, Rome, apudde Rubeis, 1677. Cum figuris Pontificumere incipis et variis aliis.Sebbene tutte le edizioni della presente operasiano rare, questa però è la più pregiata, perchècompita e la meglio eseguita. V. Clement,Naudeo e Vogt.

Ciampini Joannis, Vetera Monimenta,tom. III, Vol. I, fol., Rome, per Giannini,1747.Quest’opera del Ciampini è in grandissimo pre-gio per le ricerche che contiene e per li molti ra-mi di cui è ornata.

Clerici Joannis, Historia EcclesiasticaDuorum Primorum Seculorum e veteribusmonumentis deprompta, 4°, Amsteloda-mi, apud Mortier, 1716.Giovan Clerico uomo molto intendente, le sueopere son da leggersi con cautela per non in-ciampare in errore.

Cohelii Jacobi, Notizia Cardinalatus,Rome, apud Casonium, fol., 1653.Pieno di minute ma esatte notizie.

Cornelii Flaminii, Senatoris Veneti,Opuscola quattuor, quibus illustranturgesta B. Francisci Quirini, Joannis deBenedictis, Francisci Foscari, AndreeDonati. Accedit opusc. quintum De cul-tu S. Simonis Pueri, 4°, Venetiis, apudCarnioni, 1758.

Dilingani Convictus Philosophia Sacra,sive vita divi Stanislai Kostka Soc. Jesu,Iconismis et documentis moralibus illu-strata, 4°, Dipinge, Typis Corner, 1715.Opera ornata da quaranta rami ben incisi.

Flodoardi Presbyteri, Ecclesie RemensisCanonici, Historiarum ejusdem Ecclesie,lib. IV. Nunc primum Latine cura etStudio Jacobi Sirmondi Soc. Jesu editi,Parisiis, apud Cramoisy, 1611.Questi libri quattro comprendono la storia dellaChiesa di Rheims dalla sua fondazione sino al-l’anno 949. Questa edizione come curata daSirmondo merita tutta la stima.

Fontanini Justi, De corpore S. AugustiniFicini reperto disquisitio, Rome, apudBernabò, 1728. Fontanini è noto per altre sue opere: in questa hafatte molte minute ed esatte ricerche.

Fleury Claudii, Disciplina Populi Dei innovo Testamento ex scriptoribus sacris etprofanis, Collecta Gallice scripta latinereddita a Societ. Jesu Sacerdote nunc ve-ro a Francisco Antonio Zaccaria ejusdemSociet. adnot. et variis dissertationibusillustrata, Venetiis, 4°, tom. II, Par. III,apud Zatta, 1761.Il nome di Fleury è superiore ad ogni elogio.

Fleury Claude, Histoire Ecclesiastique,tom. XXXVI, 12°, Brusselles, chezFricx, 1716 ad 1740.

Continuation par Francois Marenas, t. II,12°, Avignon, chez Delorme, 1751.

Fleury, Discours sur l’Histoire Ecclesia-stique, nouvelle Edition augmentee dequatre discours et de le discours sur lesetudes ecclesiastiques depui le XIV. sie-cle par M. l’Abbè Gouiet, 12°, Paris,chez Harrisant, 1772.

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Nouveau Commentaire sur le discours deM. l’Abbè Fleury touchant les libertès del’Eglise Gallicane, par M. Pierre deChiniac, Paris, 12°, 1767, chez Delalain,tom. III.

Iustification des discours et del’HistoireEcclesiastique M. l’Ab. Fleury, tom. II,12°, Nancy, chez Nicolai.

Observations Theologiques, Historiques,Critiques etc. sur l’Histoire de M. Fleury,tom. III, 12°, par Bassaglia et Tavernin,1746.

Table Generale des matieres contenuesdans les XXXVI volumes de l’HistoireEcclesiastique de M. Fleury, et de P.Fabra, tom. IV, Paris, 1774, 12°.

Fleury, Maury des Israelites et desChretiens, 12°, Paris, 1727, chez Mariete.

Le meme a Liege, chez Broucart, 1773.

Galloni Antonini, Vita Beati PatrisPhilippi Nerii Congreg. Oratori fundato-ris, 4°, Rome, 1600, apud Zanettum.Questa è la prima edizione.

Godigni Nicolai, Soc. Jesu, Vita PatrisGonzali Sylverie Soc. Jesu Sacerdotis inUrbe Monomotapa Martyrium passi, 8°,Lugduni, apud Cardon, 1612.

Goselini Giuliano, Vita del PrincipeFerrando Gonzaga, Milano, per GottardoPontio, 1574, 4°.Ferrando Gonzaga fu Vicerè di Sicilia l’anno1535. Questa vita la Società di Letterati per ab-baglio nel suo Dizionario la nota stampata l’an-no 1579. Questa edizione è notata da Haym frale rare.

Graveson Ignatii Hiacynthi de, HistoriaEcclesiastica Variis Colloquiis DigestaOpus, novem tomis comprehensum et intres partes distributum, Venetiis, apudRecurti, 1738, part. III, 4°.In quest’opera vi è trattato il tutto con sommaesattezza, ma essa fu più fortunata in Italia chein Francia.

Eiusdem, Tractatus de misteriis et annisChristi, 4°, Rome, 1711, apud Gonzaga.

Idem editio auctior locupletior et emen-datior, Venetiis apud Recurti. 4°. T.I.

Eiusdem, Epistole Theologico-Historico-Polemice. 4°. Venetiis apud Recurti1729-1730. t.3.

Eiusdem, Tractatus de scriptura Sacra,Venetiis, apud Recurti, 4°.

Halloix Petri e Societate Jesu, Vita et do-cumenta S. Iustini Philosophi.Accesserunt Iustini Elogia Censura de S.Iustini libris et Note, Duaci, 1622, apudBellerum, Gr. Lat.

Historie ecclesiastice scriptores GreciIoanne Christophorsono interpreteNempse Eusebius, Sacrates Theodoritus,Hermias, Evagrius, fol., Colon.Agrippine, apud Birckmannum, 1581.

Hornii Georgii, Historia ecclesiastica,Melchioris Leydeckeri et DanielisHartnaccii notis et observationibus illu-strata. Accedit Ludovici Capelli,Compendium historie Iudaice, una cumduplici supplemento a Joh. Dan.Cramero usque ad presens seculum pro-ducto, 8° m., Francofurti ad Moenum,apud Oehrlingium, 1704.Questa storia di Ornio è molto benfatta e im-parziale eccetto in quei punti ove siamo in com-

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petenza coi Protestanti, onde bisogna leggersi concautela.

Ignarre Nicolai, Vita Alexii SymmachiMazochii Metropol. Ecclesie NeapolitaneCanon, Neapoli, 1772, 4°.Ignarra fu nostro amico e sommo letterato emolto intendente nelle lettere umane.Mazochio è uomo celebre di cui abbiamo par-lato nelle opere sue.

Jovii Pauli, De Vita Leonis decimi P. M.lib IV. Accessit Adrian VI. P. M. vita.Item Pompei Colombane Cardinalis Vita.fol. m., Florentie, apud Torrentinum,1551.Una delle più belle edizioni del Torrentino pre-gevole molto per essere stata curata da PietroVittorio uomo celebre.

Maimbourg P. Louis, de la Compagniede Jesus, Histoire des Croisades pour laDelivrance de la terre Sainte, 12°, tom.IV, Paris, chez Cramoisy, 1682.Innocenzo XI ordinò che l’autore fusse cacciatodalla Compagnia. Questa Storia è scritta con lin-gua dificile ed è piena di menzogne.

Mesangui Francesco Filippo, vedete LesVies des saints fra gli Anonimi.

Muratori Ludovico Antonio, IlCristianesimo Felice nelle Missioni deiPadri della Compagnia di Gesù nelParaguai, 4°, Venezia, per Pasquali,1743.

Nicephori Callisti, Historia Ecclesiastice,libri decem et octo cui accedit M. AureliiCassiodori tripartita istoria, fol.,Francofurti, apud Feyerabendicem,1588.

Oltrocchi Balthasaris, De Vita et rebusgestis Sancti Caroli Borromei, lib.VII,quos ex Joanne Petro Classiano

Bartholomeus Reibeus Latine reddidit etOltrocchi notis uberrimis illustravit, 4°,Mediolani, apud Marellum, 1751.

Orsi Giuseppe, Istoria Ecclesiastica, tom.XXI, 8° m., Roma, dal 1749 al 1763,presso Pagliarini.Orsi fu Cardinale di S. Chiesa. Egli si servì mol-to del gran Fleury. Fu questa storia poi conti-nuata da Filippo Angelico Becchetti, ma noi diessa continuazione non ne abbiamo che i due pri-mi tomi, sicchè bisogna acquistare gli altri quin-dici, giacchè essi sono diciassette.

Orlandii Francisci, Ord. Predicat., OrbisSacer et Profanus Illustratus, tom. III,fol., Florentie, apud Paperinum, 1728.Opera di molte ricerche.

Pallavicino Sforza della Compagnia diGesù, Storia del Concilio di Trento, t. 2,fol., Roma, 1656, per Bernabò.Questa è la più bella edizione, v. De Bure e Brunet.M. de Bure non si è, a giudizio di Cravenna, benespiegato, perocchè è vero che questa di Roma del1656, 1657 in due volumi in foglio sia la più bel-la edizione, ma quella 1666 in tre volumi in quar-to è anche stimata per le correzioni ed aggiunte chel’autore vi fece. Brunet dice che questa del 1666trovasi a minor prezzo. V. Cataloni.

Pallavicino Niccolò Maria dellaCompagnia di Gesù, Difesa del PontificatoRomano e della Chiesa cattolica, fol., tom.III, Roma, per Tinassi, 1678.

Raynaudi Theophili, Soc. Jesu, Coronaaurea super mithram Rom. Pont.Selectorum titulorum, quibus Concilia etPatres Romani Pontificis et Sedis aposto-lice majestatem coronarunt illustrata col-lectio.Accessit confutatio novi erroris deEcclesia Bicipiti, 4°, Rome, apudCorbelletti, 1647.Rainaudo fu uomo celebre e di cui molto si è par-lato.

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Eiusdem, Diptyca Mariana, 4°,Gratianopoli, apud Bureau, 1643.

Raderi Matthei, de Soc. Jesu, BavariaSancta, vol. III. Accedit Bavaria Pia, vol.I, tom. III, Monachii, fol., 1628, cumplurimis Tabulis a Raphaele Sadelero Eraexpressis.Brunet lo nota per onze 4. 24. Opera ricercatagrandemente dagli intendenti. Radero fu moltorinomato nella Compagnia per le varie opere da-te da lui in luce sopra varie materie e particolar-mente per li Comenti sopra i Classici dei qualisiamo noi provveduti. Vedi nella propria classe.Riguardo a questa Freytag reputò esser la primaedizione e Bauer siegue il suo sentimento. Essaè nobilissima e adornata di figure, eccellente-mente incise dal cel. Raffaele Sadeler. In questonostro esemplare vi è aggiunta la Bavaria Pia.

Rinaldi Odorico, Annali ecclesiastici trat-ti da quelli del Cardinal Baronio, fol.,tom. Quarto, Roma, per Zanobi Masotti,1683.Il Fontanini diede luogo a quest’opera nella suaBiblioteca dell’Eloquenza Italiana.

Robert [sic], Geographe Ordinarie duRoi Atlas Portatif Universel et Militaire,Paris, 1748, chez L’Auteur.Atlante celebre per l’esattezza e per la nitidezzaformato da duecento e nove carte. È allocato nel-la Storia Profana.

Ruinart Theodorici, Historia persecutio-nis Vandalice, 4°, Venetiis, 1732, apudBettinelli.Questa storia fu composta da Vittori Vescovo diVita o di Utica in Africa. Ruinart poi vi aggiun-se De Commentari historici molti e note del pa-ri dotte che solide e de molti monumenti che han-no rapportato a questa storia.

Sarpi Fra Paolo, Istoria del ConcilioTridentino, sotto nome di Pietro SoavePolano seconda edizione e corretta dal-l’autore.

La stessa con note critiche e theologichedi Pietro Francesco Le Courayer, 4°,Londra, presso De Tournee, tom. II,1757.Le note sono ragionate, dotte, ma d’ordinariotroppo ardimentose.

Opere del Padre Paolo dell’Ordine de’Servi, 12°, t. V, Venezia, per Majetti, 1677.Edizione molto pregiata.

Lettere Italiane di Fra Paolo Sarpi, 12°,Verona, 1633.Collezione rarissima. V. Freytag Analecta.

Severani Joannis, Pretiose mortes justo-rum ex variis probatyque auctoribus col-lecte, Rome, 1627, apud Mascardi, 4°.

Spondani Henrici, Annales Sacri a mun-di creatione ad ejusdem reparationem,fol., Lutet. Parisiorum, 1647.Enrico di Sponda Vescovo di Apamea è celebre esebbene vi sia stato chi abbia fatta la critica ai dilui annali, vi è stato chi li ha difesi egregiamen-te.

Tursellini Horatii e Soc. Jesu, De vitaFrancisci Xaverii qui primus e Soc. Jesu inIndiam et Japoniam evangelium invexitlib. sex, quibus accesserunt ejusdemXaverii Epistolarum libri quatuor, 4°,Rome, apud Zanettum, 1596.Si fa molta stima di questa vita per la lingua incui è scritta.

Variorum res que pertinent adSocietatem Jesu

Institutum, t. II, fol., Prage, TypisUniversitatis Soc. Jesu.

Historia Societatis. Pars. I: Ignatiusscripta a Nicolao Orlandino Soc. Jesu.Fol., Rome, apud Zanettum. Pars II:

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Laines scripta a Francisco SacchinoSoc. Jesu. Fol., Antuerpie, apudNutrium. Pars III: Borgia ab FranciscoSacchino, Rome, 1649, apudManettium. Pars IIII: Everardas abFrancisco Sacchino, Rome, 1652, apudDomin. Manettium. Pars V: Tom. priorClaudius ab Francisco Sacchino, res ex-tra Europam gestas et alia quedam sup-plevit Petrus Possevinus ex eodemSocietate. Tom. 1, fol., Rome, apudVaresium, 1661. Pars V: tom. II, Vol. II,posterior Autore Josepho Juvencio.Fol., Rome, 1710, apud Plachum. ParsVI: Complectens res gestas sub MutioVitellesco. Fol, Rome, 1710, apud DeRubeis. Autore Julio Cordova Soc.Jesu.Provincie Sicule Ortus et res geste, autoreEmmanuele Aguilera eiusdm Societ. t.II, Panormi, apud Felicellam, 1737-1740.

Alegambe Philippi, Soc Jesu, Mortes il-lustres, cum additis ab Joanne Nadasiejusdem Societ. Rome, 1657, apudVaresium, fol.

Maffei Joannis Petri e Soc. Jesu,Historiarum Indicarum, libri XVI,Selectarum item ex India epistolarumeodem interprete lib. IV. Accessit IgnatiiLojole vita postremo recognita, fol.,Florentie, apud Junctam, 1588.Queste storie dell’Indie e particolarmente la vitadi S. Ignazio, scritte da Pietro Maffei sono ri-guardate come un capo d’opera di Latinità. VediCravenna. Questa edizione è stimata sopra ognialtra. La traduzione fatta da Sardonati che è te-sto di lingua trovasi fra i traduttori.

Eiusdem, De vita et moribus divi IgnatiiLojole, qui Societ. Jesu fundavit, Lib. III.Accessit de divi Ignatii Lojole Gloria lib.singularis Josepho Roccho Vulpio ex eo-

dem Societ. Auctore, 8°, Patavini, apudCominum, 1727.Questo libro è assai pregiato come tutte le edi-zioni di Comino.

Daubenton Joannis Francisci, Vita BeatiJoannis Francisci Regis e Soc. Jesu, scrip-ta Gallice et in latinum sermonem con-versa ab ejusdem societatis Sacerdote,fol., Prage, Typis Colleg. Societ., 1718.

Cardin Antonii Francisci, Societat. Jesu,Variorum imagines eorum ex SocietateJesu qui apud Indas et Japponia pro fidelabores Erumnas, mortem sustinuerunt,item nova et accurata Japponie descriptioGeographica.Le figure sono ottantasette oltre la CartaGeografica.

Catalogus Provinciarum, Collegiorum,Residentiarum Seminariorum et Missio-num Societatis Jesu anno 1749, Rome,apud Komarek9.

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9 A margine del CSBCN sta scritto; L’Istoria eccle-siastica costa di fogli tredici. Vistato da Sterzinger eFerrara.

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Istoria Antica

Annales Romanes, Paris, 1756.

Le Beau, Storia del Basso impero daCostantino il Grande fino alla presa diCostantinopoli la quale serve di conti-nuazione alla storia degli ImperatoriRomani di Cravier, t. XVI, Venezia, perSavioni, 1767.

Bendinelli Antonii, P. Corneli ScipionisAemiliani Africani Minoris Vita, 8°,Fiorentie, apud Torrentinum, 1549.Piccola opera ma molto rara. Cravenna avverteche vi si deve trovare in fine un mezzo foglio con-tenente la Genealogia di Scipione, come appun-to vedesi nel nostro esemplare.

Discours sur l’Histoire universelle, 12°, t.2, Paris, chez David, 1730.

Buffier de la Comp. de Jesus, Pratique dela memoire artificielle, t. 2, Paris, 1735.

Bussieres Joannis e Soc. Jesu, HosculiHistoriarum, t. I, Lugduni, apud Comba.

Carmeli Michelangelo, Storia di varj co-stum. sacri e profani, t. 2, 8°, Padova, perManfrè, 1750.

Catrou et Rouille della Comp. de Jesus,Histoire Romain, tom. 19, 4°.

La stessa in italiano coll’introduzionedi Giovan Stefano Granaria, in tutto t.17, 4°.

Cevalleriis Johannes Baptist de,Romanorum Imperat. effigies eneis fabu-lis incise, Roma, 1583.

Cellarii Christophari, Historia Universa-liset antiqua multis accessionibus aucta, Jenne,apud Bictkius, 1702 et 1704, 12°, tom. 2.Opera di sommo pregio.

Clerici Joannis, Compendiorum HistorieUniversalis ab initio mundi ad temporaCaroli Magni, 8°, Lipsie, apud Forster,1707.Opera incomparabile per la gioventù.

Crevier, Histoire des Empereurs Romains,Paris, 1749, t.12.

Egnatii Joan. Baptiste, De Cesaribus, lib.III, ejusdem in spartiani, Lampridiiquevitas et reliquorum annotationes.Accedit Nerve et Trajani et Adriani viteAelius spartianus, Julius CapitolinusLampridius, Flavius Vopiscus TrebelliusPollio Vulcatius Gallicanus etc.,Florentie, apud Heredes Philippi Junte,1519.Edizione molto stimata e poco comune vediCravenna, Clement, Mettaire.

Echard Laurent, Histoire Romain depuisle fondation de Rome jusque a le trans la-tion de l’Empire par Constantin, Paris,chez Guerin, 1737, tom. XVI.

Gothofredi Dionysii, Antique Histoire,lib. sex, 8°, Argentorati, apud Zetznerum,1604.

Hanteville M. Euvoi, Histoire de ZenobieImperat. Reine de Palmare, 12°, Paris,1758.

Midleton Conyers, Storia della vita diCicerone, t. 5, 4°.

Millot, Elemens d’Histoire Generale, pre-miere partie Histoire Ancienne, tom. IV.

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Seconde Partie Histoire Moderne, tom.V, en tout tom. IX.

Millot, Ristretto della storia Romanaestratto dai suoi elementi, tradotto in ita-liano, 8°, Palermo, Stamperia Reale,1786.

Morabin, Histoire de Ciceron avec de remarques, 4°, tom. 2, a Paris, 1745.Questa vita è celebre in se stessa e per le note.

Newton Isaac, Cronologia degli antichiregni, tradotta da Paolo Rolli, 4°,Venezia, 1757.

Nieuport G. H., Historia Reip. et ImperiiRomanorum, 8°, t. II, Venetiis, apudBettinelli, 1732.

Pighii Stephani, Annales Romanorum, t.3, fol., ex offic. Plantiniana, 1615.

Rollin, Histoire ancien, tom. 14,Amsterdam, 1765.

Par le meme, Histoire Romain, t. 16.

Vite degli Imperatori Romani, 4°, scritteda Pietro Messia10.

Istoria Profana

Adriani Giovambatista, Istoria de suoitempi, fol., Firenze, per li Giunti 1583.Quest’opera è molto stimata e la presente edi-zione è la più bella e la più rara. Non è essa lacontinuazione della Istoria del Guicciardini macome ben nota il Zeno la continuazione di quel-la del Varchi. Vedi Cravenna, Clement e Zeno.

Aemilii Pauli, De Rebus gestis francoruma Pharamondo usque ad Carolum VIIIlib.X.Accedunt Arnoldi Ferroni, Lib. IXa Carolo VIII ad Henricum II. ItemContinuatio Jacobi Henricipetri, AdAemilium et Ferronum usque ad annum1601. Itemque Chronicon Joan Tilii Deregibus francorum, Basilee, perHenricpetrum, 1601, fol.Ultima e più compatta edizione. V. Clement. Lostile di questo autore è troppo ristretto e spessooscuro, ma la lingua è buona.

Dello stesso, La traduzione della storia diFrancia, 4°, per Tramezzino, 1549,Venezia.Edizione bella e poco e comune. Vedi Cravenna.

Alberti Leandro, Descrizione di tuttal’Italia, 4°, Venezia, 1551, per de Sabbio.Questa edizione è stata copiata da quella in fo-glio di Bologna dell’anno 1550.

La stessa, 4°, 1596, per Ugolino.Edizione stimata più di quella del 1551. Giacchèin questa vi sono aggiunte le Isole.

Albrizzi Giambatista, Forestiere illumi-nato intorno alla città di Venezia,Venezia, 8°, 1740, tom. 1.Ornato di rami molti.

Ammirato Scipione, Delle IstorieFiorentine, lib. XX., Firenze, per Giunti,1600, fol.Edizione Prima e rara. Vedi Clement e Brunet.

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10 A margine del CSBCN sta scritto: La StoriaAntica costa di tre fogli. Vistato Sterzinger eFerarra.

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Ammirato Scipione, Delle FamiglieNobili Fiorentine, fol., Firenze, 1615, perli Giunti.Tutte le opere dell’Ammirato e particolarmentedi questa edizione, sono molto ricercate e di granprezzo. Clement la chiama edizione rara. VediFreytag Analecta fol. 223.

Anonimo, Istorie della città di Orvieto.Libro rarissimo molto mal concio.

Anonyme, Annales de l’Empire depuisCharle Magne par l’Auteur du siecle deLuis XIV, Balle, chez Decker, 1754.

Anonyme, Histoire des favorites, parte I-II, Costantinople, année presente.

Anonyme, Itinerarie ou Journal d’unvojage aux Villes Principales d’Europe, 8°,Paris, chez Pissot, 1775.

Anonimo, Nuovo Atlante portatile, ope-ra arricchita di XXIV carte miniate,1785, Venezia, per Bassaglia, 8°.

Anonimo, The presence State o F. GreatBritain and Ireland, London, 8° gr., 1723.

Anonimo, Lettera del Giappone per l’an-no 1582, 8°, per Gioliti, 1585.

Anonimo, Metodo per imparare la storiaRomana, 8°, Venezia per Passini.

Leonardi Aretini, Rerum suo tempore inItalia gestarum commentarius. AcceditDe rebus Greciis liber, 4°, Lugduni, apudGryphium, 1539.Edizione rara, v. Clement. A questa edizione tro-vansi aggiunti due opuscoli rarissimi, il primo siè un’omilia del Sadoleto, De Regno Ungarie aTurcis capto, il secondo un’orazione di Florebello,Ad Germanos de concordia.

Aretino Leonardo, La Historia Univer-sale dè suoi tempi coll’aggiunta e le an-notazioni, 4°, Venezia, per FrancescoSansovino.Libro celebre come è notato nel frontispizio.Haym dice che questa è la miglior opera diLeonardo Bruni detto l’Aretino.

Anonimo, Vita del Principe FrancescoEugenio, 4°, Venezia, per Recurti, 1738.

Anonimo, De Novo in universa Calabriaterremotu, Neapoli, 1638, apudSavium, 4°.

Anonimo, Tavole cronologiche dellaStoria e sacra e profana estratte dall’artedi verificare le date, 8°, Napoli, perMerande, 1786.

Bartoli Cosimo, Accademico Fiorentino,Discorsi historici universali, 4°, Venezia,per Franceschi, 1569.Edizione anche notata da Haym fra le rare.

Gli stessi Discorsi, 4°, Genova, 1582.

Bembi Petri Cardinalis, Historie Venecte.lib. XIIMag., Venetiis, apud Aldi filios,1551.Prima edizione molto bella e assai rara. I Volpi,i quali avevano un simile esemplare lo chiama-no: Exemplar venutissimum. Vedi Clement,Brunet lo nota per 24 franc.

Eidem Historie, Lutetie apud Vascosa-num, 1551, 4°.Edizione anch’essa stimata.

Eidem Historie, Argentorati, apudZetzneri, 1609, 8°.

Benera Johannes, De utilitate legende hi-storie, 8°, Antuerpie, apud Moretum,1593.

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Bentivoglio Cardinale Ercole, DellaGuerra di Fiandra, Parte I-II et III,Venezia, per Baba, 1637, 1640.Scrittore molto lodato e con ragione, perchè il suostile è felice, naturale e puro e sagge sono le sueriflessioni.

Lo stesso, l’edizione del quarantacinqueper Giunti e Baba. Part. III e IV, legatein un tomo.

Beveregii Gulielmi, InstitutionesChronologice, 8°, Venetiis, apudPasquali, 1738.

Bizantine Historie Corpus, fol.,Francofurti ad Moenum, 1568.Curò questa edizione Geronimo Volfio.

Bizari Petri, Persicarum rerum historia inXII libros descripta, fol., Antuerpie, 1583.

Bizaro fiorì nel 1565, lasciò molte opere in ver-so e in prosa, che sono tuttora in pregio, le suepoesie si trovano nel I tomo Delicie PoetarumItalorum.

Blasco de Lanuza vedi Gurita.

Bonneval, Anecdotes par le Mirone, t. I eII, Londres, 1740.

Bossuet Jacopo Benigno, Discorso soprala storia universale, Venezia, 12°, perBaglioni, 1742.

Buoninsegni Piero, Fiorentina Historia,libro ricercato, 4°, Fiorenza, perMarescotti, 1581.Di questa storia ed edizione vedi Salvini nelle noteal Fontanini ed Haym che la nota fra i libri rari.

Brietii Philippi, Soc Jesu, ChroniconUniversale, t. I, part. 1, 2 e 3, t. II, p. 1, 2,3, 4. In tot. tom. 7, in 12°, Venetis, apudHertz, 1692.

Braun Georgius, Civitates orbisTerrarum, tom. Quinque, Colonie, 1599,fol.Opera piena di Rami.

Buchanani Georgii, Rerum ScoticarumHistoria. Accessut de jure regni apudScotos, 8°, Francofurti ad Moenum,1628, apud Schonvuetterum.Buchanano è celebre per le opere particolar-mente nelle Belle Lettere.

Buffier Claude, jesuite, GeographieUniverselle, 12°, Paris, chez Giffart,1736.

La stessa tradotta in italiano, Venezia,12°, per Pitteri, 1752.

La stessa, Venezia 12°, 1758

Bulengeri Julii Cesaris, Historiarum suitemporis, libri tredecim, fol., Lugduni,1619.Bulengero fu per più anni Gesuita dove si fece no-me ma poi lasciò la Compagnia per assistere suamadre; è autore di varie opere di Antichità dellequali noi ne abbiamo molte nelle sue classi.

Busching, Introduzion a la Geographie,la Politique, le Commerce et les Finances,a Bruxelles, 8°, chez Le Maire, 1786.Libro di molto giovamento.

Bussieres Joannis, Soc. Jesu, Hopusculihistoriarum, 12°, Lugduni, apudBevenet, 1659.

Capecelatro Francesco, Istoria della Cittàe Regno di Napoli, lib. IV, 4°, Napoli, perFeltrano, 1640.Di quest’opera come nota Haym non fu stampa-ta che la prima parte e dice essere libro assai raro.

Cattaneo Giovanni Battista, Tavole nuo-ve a modo di Almanaco per trovare con il

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giuoco di tre dadi il far della Luna, le festemobili, il ciclo solare, l’Indizione, l’Epattaetc., fol., Brescia, per Bozzola, 1566.

Caselle Petri Leonis, De Primis ItalieColonis; De Tuscorum Origine; ElogiaIllustrium Artificum Epigrammata etIscriptiones, Lugduni, apud Cardon,1606, 8°.Libro raro, v. Clement, Grevio e Burmanno handato luogo a quest’opera nel tom. I del ThesaurusAntiquitatum. Itruvio nella sua Bibliot. Antiquane da l’estratto e conchiude: Tota res auctoris eo ni-titur, ut demonstret quis Italie fuerit status anteRomani tempora ubi origines diversarum posteaapud Romanos Familiarum eruere conatur, mul-tos ritus declarare, multa tamen ex fabulis petit aliaex cerebro fingit, sepissime fidenititur vacillante

Camdeni Guilelmi, Anglica, Normanica,Hibernica, Cambrica a Veteribus scripta,fol., 1603, apud Marnium.

Campo Antonio, Cremona città nobilis-sima ornata colle figure naturali dei Duchie Duchesse di Milano e del compendiodella loro vita, 4°, Milano, 1645, perBidolli.Edizione rara, v. Haym e Brunet il quale nota chele incisioni siano del Caraci.

Canturani Selvaggio, La storia profana,traduzione dal francese, t. 6, Padova, perManfrè, 1719.

Cantimir Demetrius, Histoire de l’EmpirOthoman, traduit en françois parJoncquieres, tom. 4, 8°, Paris, chezSavoye, 1743.

Cavalleris Jo Baptiste, RomanorumImperatorum effieg. generis tabulis inciseRome, 8°, 1592.

Colonne Guido delle, La storia dellaGuerra di Troja data in luce dagli accade-

mici della Fucina di Messina, Napoli, 4°,per Longo, 1665.Edizione rara. Vedi Haym.

Comitis Hieronimi, Commentarii de bel-lo melitense per Turcas, 8°, Venetiis, apudZiletti, 1566.Scritta nel tempo in cui fioriva la lingua latinatanto conosciuta dall’autore.

Costanzo Angelo, Istoria del Regno diNapoli,Napoli, 1735, 4°, per Ricciardo.Haym dice essere questa edizione assai corretta,ma noi abbiamo a suo luogo quella del 1581 cheè la migliore.

Croix de la Nicolle, Giographie Modernereuve par J. L. Barbeau de la Bruyere,Paris, chez Delalain, 1780, tom. 2, 8°.

Cluverii Philippi, Introductio in univer-sam geographiam cum tabulis geographi-cis XLVI, ac notis ornata curante Frid.Hekelio et Joh. Raiskio, 4°,Amsteledami, Wolters, 1697.Si fa molto conto di quest’opera e di questa edi-zione in cui le carte son così nitide.

La stessa opera in dodici apud Elzevirios1661, cum breviario Bertii cum tabuliseneis. Eccellente edizione.

Corio Bernardino, Historia di Milano, 4°,Venezia, 1554.Edizione pregiata da Haym, lodata da Brunet.

Gurita Geronimo, Annales de Aragon,tom. 6, fol., Saragoza, 1562.Questa edizione è in Spagnuolo e si reputa mol-to rara. Clement riferisce essere stata venduta199 fiorini.

Gurita Geronimo, Annales de la Coronade Aragon, t. VI, fol., Saragoza, 1610, perRobles, in Spagnuolo. Vi è aggiunta in questa edizione nell’ultimo to-

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mo una Apologia di Ambrogio de Morales la qua-le non trovasi in tutti gli esemplari. Noi ne ab-biamo un esemplare in cui tale Apologia manca,onde si badi a non crederlo dupplicato. Ma tro-vasi in un tomo separato tale Apologia, la qualeha anche l’Indice di tutta l’opera presso Lanaja1621 e perciò è pregevolissimo. Possono andareunite a questa edizione les Historias de Aragonpor Blasco de Lanuza par Lanaja . T. 2. Folio.Questa si reputa essere la migliore edizione de-gli annali di Gurita. Vedi Clement il quale si ri-ferisce essere stata venduta 199 fiorini. A questaedizione in un tomo separato trovasi l’Apologia.

Curopalatis Georgii Codini, De officiiset officialibus Magne Ecclesie et AuleCostantinopolitane, Parisiis, fol., Grec.Lat., apud Cramoisy, 1625.Libro molto stimato anche per le note diGretsero.

Joannis Scillitze, Historiarum compen-dium, a Joanne Baptista Gabio e Grecoin latinum conversum, Venetiis, apudNicolinum,1570, fol. Edizione rara. Vedi Vogt e Bauer.

Dolce Ludovico, Le vite degl’ImperatoriRomani tratte dallo Spagnuolo di PietroMessia, Venezia, 1664, per Turrini, 4°.

Dolce Ludovico, Vita di FerdinandoPrimo Imperatore di questo nome, 4°,Vinezia, per Giolito, 1566.Haym nel riferire questa rara edizione dice esserdel 1567 quando è del 1566.

Domenichi Ludovico, Traduzione dellavita di Consalvo Ferrando di Cordova det-to il gran Capitano, scritta in latino dalGiovio, 8°, Firenze, 1550.Eccellente edizione.

Duhalde Jean Baptist de la Compagniade Jesus, Description Geographique,Historique, Chronologique, Politique etPhysique de l’Empire de la Chine e de la

Tartarie Chinoise, tom. 4, fol., p., a laHaye, chez Scheurler, 1736.Opera sommamente lodata piena di carte.

Duchesnii Andree, Historie Normanno-rum scriptores Antiqui, fol., apud Fouetet Soc., 1619.Duchesne è chiamato il Padre della StoriaFrancese. Questa è molto ricercata come diceBrunet il quale le dà il prezzo di fr. 42 che sareb-be onze 2.6 e noi l’abbiamo notata per onze 1.20.

Durand vedi Martene.

Egnatii Jo Baptiste, De Esemplis illu-strium virorum, 12°, Parisiis, apudTurriarum, 1554.Edizione di cui fu memoria Mr. Baile nel suoDizionario..

Ellis Henry, Voyage de la Baye deHudson, 12°, tom. 2, Paris, chez Boudet,1749. Figur.Expilly Abbè, Le Geographe Manuel,12°, Paris, chez le Tay, 1777.

Fabroni Angeli, Vitarum Italorum doc-trina excellentium decas I, 8°, Rome,1766, apud Komarck.Bisogna far venire la continuazione di questaOpera.

Facii Bartholomei et Jovani Pontani,Rerum suo tempore gestarum lib. XVI.

Eiusdem Facii, De rebus gestis abAlphonso I Neapolitanorum rege, EdiditMichael Brutus, Lugduni, 4°, apudGryphios, 1562.Edizione rarissima v. Clement e Zeno disserc. T.I, p. 65.

Ferrarii, De Rebus gestis Eugenii Princi-pis a Subaudia Bello Italico, lib. IV,Mediolani, 8°, per Marollum, 1752.Crevenna loda sommamente questa e le altre ope-

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re del Ferrari che noi tutte abbiamo nella Classedei Poligrafi in tomi sei. Questo opuscolo è statovolgarizzato dal P. Pietro Savj della Compagniadi Gesù. 12°. Milano, 1753, per Marelli.

Filopatro Eusebio, Riflessioni morali eteologiche sopra la storia Civile diGiannone, tom. 2, Colonia, 1728.

Folietae Uberti, De Sacro foedere inSelimum, libri quattuor. Ejusdem varieExpeditiones in Africam. EjusdemObsidio Melite Genue, 4°, 1585. AcceditEjusdem Historia rerum Europe suorumtemporum. Conjuratio Joan LudoviciFlisci tumultus napolitani. Cedes PetriLudovici Farnesii Placensie ducisGenue, 1587, apud Bartolum, 4°. Libro rarissimo e molto pregiato.

Fontani Jacobi, De Bello Rodio, lib. tres,4°, apud Rome, apud Calvum, 1524.

Freheri Marquardi, Germanicarum re-rum scriptores aliquot insignes hactenusincogniti, t. I, fol., Francofurti, apudWechelum, 1600.Cose pregevolissime.

Giannettasii Nic. Parthenii, Soc. Jesu,Universalis Geographie elementa, 12°,Neapoli, apud Rojllard, 1692.

Giovio Paolo, Le storie del suo tempo,tradotte da Ludovico Domenichi parteprima e seconda con un supplemento delRuscelli, Venezia, 4°, tom. 3.Il segno della concordia col supplemento delRuscelli vedi Ruscelli.

Le stesse, Venezia, per Monelli, tom. 2.

Giovio Paolo, Le vite dei dodici visconti,tradotte dal Domenichi, 8°, Venezia, perGiolito, 1549.Haym nota questa edizione fra i libri rari.

Giovio Paolo, La prima parte delle storiedel suo tempo, tradotte da LudovicoDomenichi, Venezia, per Da Trino.

Lo stesso, Il rimanente della seconda.

Gratiani Joannis, Historiarum Venetarumlib. XXXII, 4° grande, 1728, apudManfrè, t. 2, 4° grande.Questa storia e per il giudizio e per la critica e pernitidezza ed eleganza con cui è scritta, ha riscos-so universali lodi dai letterati. Se ne fa menzio-ne nella Biblioteca Pinelliana.

Guicciardini Ludovico, Commentariidelle cose seguite nè Paesi Bassi dalla pa-ce di Cambrai 1529 a tutto l’anno 1560.Venezia 4° per Bevilacqua 1565.

Dello stesso, Tutta intiera La storiad’Italia, curata da Tommaso Porcacchi,Venezia, 4°, 1599, per Polo.A suo luogo vi è l’edizione nobile.

Dello stesso, Detti e fatti, 8°.

Heiss, Histoire de l’Empire, tom. VIII, ilterzo ha parte 1, 2 e 3, in tutto tom.10,Paris, 1731.Questa edizione del 1731 è riputata dagli inten-denti la migliore. Langlet ne dà il saggio.

Hispanie Illustrate seu rerum urbiumqueHispanie, Lusitanie, Aethiopie et Indiescriptores vari, tom. 4, fol., Francofurti,apud Marnium, 1603.Brunet la nota venduta per franchi cento e due,che sono onze 10.18 e dice “ouvrage tres estimè etdont on trouve difficilment des exemplaires com-pletes”.

Hugo Hermani, Soc. Jesu, ObsidioBredana, Antuerpie, fol., apudPlantinum, 1629.Seconda edizione stimata non meno della primaper le figure. L’autore fu presente ai fatti che ri-

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ferisce, è ricca di molti rami tutti fatti secondo leregole dell’Architettura.

Interiano Paolo, Ristretto delle IstorieGenovesi, 4°, Lucca per Busdrogo.Unica edizione di quest’opera. Essa è eccellente-mente eseguita. Haym la nota fra i libri rari.Pinelli lo rapporta nel suo Catologo.

Iovius Pauli, Opera omnia, Basilee, fol.,apud Perna, 1578.Le altre opere come sono gli Elogj si trovano nel-la classe conveniente. Questa sua storia si ha peropera dettata dall’odio e dall’interesse:la migliorqualità che abbia è la lingua in cui è scritta.

Iovii Paulus, Historiarum seu temporis,8° Basilee, 1560, tom. I e II, pars primaet secunda, omnia tomi tres.Eiusdem, Elogia Virorum Bellica virtuteIllustrium, fol., Basilee, 1595, apudPernam.Colle figure ad ogni persona di cui si fa l’Elogio.Bauer nota fra i libri rari questo volume.

Itinerarium Italie ex Pighio et Capugnani.

Juvenis Joannis, De Antiquitate et variaTarentinorum fortuna, lib. octo, Neapoli,apud Salvianum, 1589, fol.Libro ricercato.

Latuada Serviliano, Descrizione diMilano ornata con molti disegni in Rame,8°, t. V, Milano, per Cairoli, 1737.Brunet la nota per onze 2.15. Si parla degliAiroldi.

Lazii Wolfangi, De Gentium migrationi-bus, fol., Francofurti, apud Wechelium,1600.Libro raro, v. Bauer. I dotti si lagnano della suapoca critica.

Leoni Giovanni Battista, Considerazionisopra la storia di Guicciardini, 4°,Venezia, 1600, per Ciotti.Edizione accresciuta.

Leonici Nicolai Thomei, De Varia isto-ria, libri tres, 8° Lugduni, apudGriphium, 1532.Leonico fu detto filosofo veneziano, questo libroè assai raro.

Manente Cipriano, Storie di Orvieto,Venezia, 4°,per Giolito, 1561.Il solo tomo primo.

Manutii Pauli, Apòphtegmetum, lib.VIII, 12°, Colonie, apud Zetznerum,1604.

Idem, apud eundem, 1606.

Marca de Petri, Hispanica, Parisiis, fol.,apud Maquet, 1688.Opera di sommo pregio e molto stimata. In essavi è la Cronaca di Niccolò Speciale.

Mariane Joan. e Soc. Jesu, Historie de re-bus Hispanie, lib. XX, Toleti, apudRodericum, 1592, latine, editio prince-ps, fol.

Eiusdem, Appendix continens lib. XXIusque ad XXX qui viginti illos ordine se-quuntur latine, fol., Francofurti, apudMarnium, 1606.Libro molto ricercato. Del pregio di quest’operavedete Brunet.

La misma en castellano por lo mismoMariana corregida, y muy aumentada,tom. II, Madrid, por Martin, 1617, fol.

La latina coll’appendice e la spagnuola,tom. II tutti quattro tomi.

Martene Edmundi et Ursini Durand,Thesaurus novus anecdotorum, fol.,tom. 5.Opera molto stimata.

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Martignone Girolamo, Saggio di un’ope-ra intitolata l’Immagine dell’Impero,quarto gr., Roma , 1717.

Marinei Lucii Siculi, De rebus Hispaniememorabilibus, fol., Compluti, perEguia, 1533 fol.Prima edizione di questo libro rarissimo.

Mengozzi Hieronimi, Discorsi della virtù,Prudenza e Giustizia, 4°, Venezia, 1614,per Zenavo.

Mentel, Professeur de l’Ecole Royale mi-litaire, Manuel Geographique, Chronolo-gique, Cuissart, 1760.Ottimo manuale.

Menzabani Severini, De statu ImperiiGermanici, lib. unus, Verone, 12°, apudGiuliani, 1668.

Miriteo Rolande Natin, Comentarios delas Alterationes de los Estados de Flandes,4°, Madrid, por Madrigal, 1601, cincoblancas.Libro stimato in Spagna.

Moreri Louis, Le Grand Dictionaire, fol.,t. 8, a Paris, 1743.

Muratori Ludovico Antonio, LeAntichità Italiane, 4° gr., t. 3, Napoli, perTerres, 1752.Muratori si fa l’elogio col solo suo nome.

Musantii Joan. Dominici e Soc Jesu,Tabule Chronologice, 4°, premittiturDisertatio Apologetica.

Idem opus 8°, Rome, apud Salomonem,1751.

Naucleri Johannis, Chronica, Colonie,fol., 1579, apud Quentel.Il cognome di questo autore era Vergeas, che si-gnifica in tedesco Nochiero, onde in latino si dis-

se Nauclerus. Questa sua Cronica comincia daAdamo sino al 1500. Essa è assai esatta e si stimamolto riguardo ai fatti accaduti nel secolo XV.

Nacule Horatii, De bello Aphrodisiensi,libri quinque, 8°.Exemplar nitidissimum libri Perrari v. Bibliot.Pinellianam.

Oricellari Bernardi, De bello ItalicoCommentarius, Londini, 4° gr., perGulielmum Bowyer, 1724.

Orleans Giuseppe, della Compagnia diGesù, Istoria delle rivoluzioni di Spagna,4°, vol. I e II, tom. uno, Venezia, perPitteri, 1736.Opera stimata.

Orsi Giovanni Gioseffo, Marchese, Lavita del conte Luigi di Sales fratello di S.Francesco, tradotta dal francese dal P.Buffier, 4°, Padova, 1746, Lusitanie.

Ossorii Hieronimi, De rebus Emmanuelisregis, fol. Olissipone, apud Gondisa-luum, 1571.Edizione rarissima. Brunet lo nota venduto sinoa 40 franchi che sarebebro onze 4. Ossorio scris-se così bene in latino che è stato chiamato ilCicerone di Portogallo.

Ottonis, Frisingensis Chronicon, deGestis Friderici Roderici Frisingensis degestis Friderici et Guntheri pocte de gestisejusdem Friderici, fol., Basilee, apudPernam, 1569.Quest’opera fu stampata da P. Piteo e dedicata aGiacomo Cajacio.

Panciroli Guidi, Notitia utraque dignita-tum cum Orientis tum Occidentis ultraArcadii et Honorii tempora, fol., Venetiis,1593, apud De Franciscis.Vedi Brunet. Quest’opera è inserta da Grovionella Collezione delle Antichità Romane, essa èpiena di erudizioni e tratta materie importanti.

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Pistorii Joannis, Scriptores Rerum Ger-manicarum, fol., tom. 2, apud Weche-lum, 1583, 1584.Raccolta ed edizione ricercata e molto rara.

Eiusdem, Germanicarum scriptores iamprimum publicati Scriptores sex,Francofurti, apud Marnium, 1607, fol.Cose rare.

Pithey P., Annalium et historie francorumab anno Christi DCCVIII ad an.DCCCCXC scriptores coetanei, 8°,Parisiis, apud Chappallat, 1588.Cose ricercate.

Plessis Martineau, Metodo per studiare laGeografia ritoccato da Sign. Langlet, 12°,tom. 5, Venezia, per Coleti.

Poggio Fiorentino, Istoria, tradotta involgare riveduta da Mr. FrancescoSerdonati, Firenze, per Giunti, 1589, 4°.Vi è aggiunta la storia Antica diRicordano Malaspina, Fiorenza, per lostesso, 1598, tutto il volume 1592. Il Malespini è autore di lingua.

Pontani Jacobi, Soc. Jesu, JoannisCautacuzeni, De rebus ab AndronicoPaleologo gestis, fol., Jngolstadii, 1603,apud Sartorium.Per vederne il merito leggete la prefazione. Lenote di Pontano sono tenute in pregio.

Porcacchi Tommaso, Isole più famose delMondo, Venezia, 1590, coi rami intaglia-ti dal Porro per li Calignani.

Lo stesso con nuove aggiunte, Padova,4° grande, per li Galignani intagliate daGirolamo Porro, 1620.Libro celebre particolarmente per l’incisione deirami fatta dal Porro. L’edizione del 1590 è quel-la notata da Haym fra i libri rari. Nell’edizione

del 1620 vi sono aggiunte alcune altre Isole dal-la pag. 201 in poi.

Possevini Antonini, Soc. Jesu, Apparatusad historiam, 8°, Venetiis, apud Ciottum,1602.Noi abbiamo tutte le altre opere di Possevino nel-le convenienti classi.

Dello stesso, Vita e morte dell’Arcidu-chessa Eleonora, 4°, Roma, per Zanetti,1594.

Procopii Cesariensis, Arcana Historia,Grec. Latina, 4° grande, cum versioneNicolai Alemanni et notis, Lugduni,apud Brogiotti, 1623.Lo stile di Procopio sebbene non sia somma-mente puro, non manca però di eleganza.

Querlon, Journal de voyage de Michel deMontaigne en Italie par la Suisse etl’Allemagne, t. 3, a Paris, chez le Tay, 1775.Libro esatto.

Ramnusii Pauli, De bello costantinopoli-tano et imperatoribus Commenis perGallos et Venetos restitutis, fol., Venetiis,apud Brogiolum, 1634.Ramnusio era segretario del Consiglio dei Dieciin Venezia perciò a tre capi di esso lo dedicò.

Republichette, tomi 39 a tarì 7 per ognitomo.

Cunei Petri, De Repubblica Hebreorum,Lugduni Batavorum, 1632.

Sleidani, De quatuor summis Imperiis,Amsteredami.

Emmii Ubbonis, De Republica greca,Amsteredami, 1632, tom. 2.

Contareni Casparis, De RepublicaVeneta, Amsteredami, 1628, tom. II.

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Simleri Josie, Vallesie et Alpium descrip-tio, Amsteredami,1633.

Lajet Joannes, De Gallia seu de franco-rum Regiis Dominiis et opibus, ibidem,1629.

Sprecheri, Rhetie descriptio, ibidem,1633.

De Laet, Descriptio Belegii confederatiReipublice, ibidem, 1630.

De Laet, Descriptio Reipublice et StatusImperii Romano Germanici, ibidem,1634, tom. III.Stranskii Pauli, De republica Bohemie,ibidem, 1634.

Stranskii Pauli, Descriptio Reipublice etStatus Regni Hungarie, ibidem, 1634.

Vertelli Joannis, De Republica Lutezen-burgensi Hannonie et Namurcensi,Amsterdam, 1635.

Helvetiorum Respublica, LugduniBatavorum, 1627.

Wenrdenhageen Angelii, De Rebus pu-blicis Hanseaticis, Lugduni Batavorum,1620, tom. IV.

De Respublica seu statu Regni Polonie,Lituanie, Prussie, Ligonie, etc., LugduniBatavorum, 1627.

Burei Andree, Descriptio Svecie siveSvecorum Regiis dominiis et opibus,Lugduni Batavorum, 1633.

Marci Adami, De situ Danie et aliorumde rebus Danicis descriptio, itemque deNorvegia et de Halsatia, Lugduni

Batavorum, ex officina Elzeviriana,1629.

De Russia Moscovia et Tartaria, LugduniBatavorum, 1630.

Respublica Moscovite, LugduniBatavorum, apud Joannem Majre, 1630.

Africani Joannis Leonis, Africe descrip-tion, Lugduni Batavorum, apudElzevirium, 1632, tom. II.

A. Gislenii Busbequii, Turcica, apudElzevirium, 1633.

P. Gyllii, De Constantinople topographia,Lugduni Batavorum, apud Elzevirium,1632.

Eiusdem, De Bosforo Thracio, apudElzevirios, 1632.

Persie descriptio a variis probates auctori-bus, apud Elzevirios, 1632.

Hispanie descriptio, apud Elzeviros,1629.

Smith Thome, De Republica Anglorum,apud Elzevirios, 1630.

Idem, correctus ab Inquisizione.

Bucanani Georgii et aliorum, De Scotiaet Hibernia, apud Elzevirios, 1626.

Thysii Julii, Batavia, LugduniBatavorum, apud Marie, 1645.

Grotii Hugonis, Hollandia, LugduniBatavorum, Marre, 1630.

Eiusdem, De mari libero, LugduniBatavorum, 1633.

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Diversorum, Helvetia, LugduniBatavorum, apud Elzevirios, 1627.

Robert de Vaugondy, Atlas Portatif com-posè d’apres les meilleures Cartes, a Paris.Atlante celebre per l’esattezza e per la nitidezzaformato da due cento e nove carte, le quali con-siderate al basso prezzo di tarì tre per ognunadanno la somma di onze 16.

Roseo Mambrino, Delle Storie delMondo, parte terza aggiunta alla Storiadi Giovanni Tarcagnotta, Venezia, 4°,per Tramezzini, 1580, tom. 2.

Rubei Hieronymi, Italicarum etRavenatum historiarum, libri XI, fol. pic-colo, Venetiis, apud Francisci, 1603.L’autore scrisse queste storie in buon latino: fumedico di Clemente VIII.

Ruscelli Girolamo, Supplemento alle sto-rie di Paolo Giovio nel quale si trova unragionamento dell’Atanagi ed unConsiglio del Giovio a Papa Leone X,Venezia, 1608, in 4°, al segno dellaConcordia.È situato nella Storia del Giovio con cui formaun terzo tomo.

Ruyz Diego, Compendio de la Vida delRey D. Philippo II, 8°, Barcellona, 1680.

Reuberi Justi, Veterum ScriptorumCesarum et Imperatorum GermanicorumRes Geste, fol., t. I, Francofurti, apudWechelum, 1584. Raccolta pregiatissima.

Sabellici M. Antonii, Historie rerum ve-netarum, libri XXXIII, Basilee, 1556, 8°.Favole. Adulazioni ben scritte.

Sansovino Francesco, L’historia dellaCasa Orsina, fol., Venezia, per Stagnini,1565.Edizione rara, v. Haym. Vi sono aggiunti dello

stesso Sansovino libri quattro degli UominiIllustri della Casa Orsina e vi sono posti i ritrat-ti di molti di essi. Francesco Sansovino fu cele-bre nella letteratura. Noi possediamo molte di luiopere.

Dello stesso, Della origine e dè fatti dellefamiglie illustri d’Italia, 4°, Venezia, perAltobello, 1582.Raro, v. Freytag Anecd., f. 809 ed Haym.

Sansovino Francesco, Del governo e am-ministrazione di diversi Regni eRepubliche così antiche che moderne libriXXI, 4°, Venezia, per Sansovino, 1578.Edizione notata da Haym fra libri rari.

Sansovino Francesco, Cronologia delMondo, 4°,Venezia, 1579.Libro notato da Haym fra li rari.

Santorio Paolo, Le vite aggiunte delli dueultimi Imperatori Rodolfo II e Mathias I,4°, Venezia, per Vecchi, 1625.

Schryver Cornelii, Spectaculorum in su-sceptione Philippi Hispaniarum Principisanno 1549, Antuerpie, editorum mirifi-cus apparatus.Libro curioso e raro v., Freytag Analecta.

Schroekh Joan Mathieu, HistorieUniverselle a l’usagè de la Jeunesse, 8°,tom. 2, Leipsic, chez Schwckert, 1784.

Sigonii Caroli, Historiarum de occidenta-li imperio, lib. XX, Francofurti, fol.,1593, apud Wechelium.Libro necessario per sapere la Storia della deca-denza dell’Impero Romano e la formazione deiPrincipati d’Italia.

Eiusdem, De vita et rebus gestis AndreeAurie, lib. duo, 4°, Genue, apudBartolum, 1586.

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Simeoni Gabriello, Comentarj sopra laTetrarchia di Vinegia, di Milano e diMantova, 8°, Vinegia, per Comino, 1546.

Strada Famiano della Compag. di Gesù,Della guerra di Fiandra, volgarizzato daCarlo Papini della stessa Compagnia conle figure per Scheus, 1632, tom. 2,Il secondo tomo fu stampato 1648.

Struvii Burcardi, Rerum Germanicarumscriptores Collecti a Pistorio nunc aStruvio recogniti adjectis notis, fol., tom.3, Ratisbone, apud Peezium.Raccolta molto rara. Pistorio fu uomo di gran me-rito come del pari Struvio di cui sono le note.Questa edizione è notata da Brunet come la mi-gliore.

Strade Famiani, Soc. Jesu, De belloBellico, decas prima et seconda, t. 2, fol.,Rome, apud Scheus. Tom. Primus, se-cundus, apud Corbelletti, 1640.1647.Con 30 figure.Ecco la più bella edizione di quest’opera che nonfu da prima compita giacchè il secondo tomo fupoi stampato l’anno 1647 presso Corbelletti.

La stessa opera in 12°, Roma, per lo stes-so Corbelletti, 1648, tom. 2, colle figure.

Tarchagnota Giovanni, Historie delMondo, parte prima, vol. secondo dellaparte prima e parte seconda, tom. 3,Venezia, per Tramezzino.Haym nota questa edizione fra i libri rari. Unitaad essa va la parte terza scritta in due tomi daMambrino Roseo. V. Roseo.

Thuani Jac. Augusti, Historiarum suitemporis, lib. CXX, t. 4, fol., Parisiis,apud Drouart, 1606.Edizione rarissima, v. Bauer, di questa eccellen-tissima opera.

Tursellini Horatii e Soc. Jesu, EpitomeHistoriarum, lib. X, 8°, Lugduni, apudCardon, 1620.Prima edizione.

Eodem, Lugduni, apud Candi, 1648,12°.

Villani Giovanni, Historie universali deisuoi tempi, 4°, Venezia, 1559, per Giunti.

Edizione pregevolissima. Le opere di tutti iVillani Giovanni, Matteo e Filippo sono testi dilingua citate dalla Crusca.

Villani Filippo, Le vite di uomini illustrifiorentini ora la prima volta date alla lucecolle annotazioni del Conte GiammariaMazuchelli, Venezia, per Pasquali, 4°,1747.Villani è autore le di cui opere sono testo di lin-gua. Il Conte Mazzucchelli è celebre per la suaedizione.

Viperani Jo. Antonii, De obtentaPortugallia a rege Catholico PhilippoHistoria, 1588, 4°, Napoli, apudSalvianum.Libro rarissimo vedi Biblioth. Solger II 282 eBauer. Prima edizione.

Wrstii Christiani, Germanie Historicinumquam antea editi, fol., apudWechelum, tom. I, 1585.Libro ricercato perchè contenente cose rare.

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Siciliani Quinterno Primo

Anonimo, Metodo che si tiene dai Fratellidell’Oratorio di Palermo nella PubblicaVisita delle sette Chiese solita farsi nelGiovedì grasso d’ogni anno, 12°,Palermo, per Felicella, 1757.

Anonimo, Cento Lezioni che contengonole regole Grammaticali delle due lingueItaliana e Latina ad uso del Seminario diCatania del tempo di Mr. Ventimiglia,Catania, per le stampe di quel Seminario,1771.

Anonimo, La Cuope enchantèe Comedieen Prose.

Anonimo, Discorso per accrescersi laCongrua alla Parrocchia di S. Giacomo laMarina, fol., Palermo, per Amato, 1739.

Anonimo, Difesa della Casa Parrochialedi S. Maria di Monserrato del Borgo con-tro D. Francesco Palombo, Palermo, fol.,per Amato, 1740.

Anonimo, Difesa del Principe di Carinicontro l’Arcivescovo di Monreale, Napoli,fol., 1759.

Anonimo, Informazione nella Causa diservitù che verte tra la Compagnia diGesù ed il Monistero dei sette Angeli.

Abela Melchiorre, Ragionamento perl’Abolizione del nuovo Ridotto deiTintori, Palermo, fol., per Felicella, 1746.

Accademia per la nascita del PrincipeEreditario tenuta nel Palazzo Arcivesco-vile, fol., 1775, per ogni corpo.

Accademia tenuta dagli Industriosi diParigi per la nascita del PrincipeEreditario delle due Sicilie, Palermo, fol.,1775, per Valenza.

Accademia dei Geniali di Palermo, Sueleggi, Palermo, per Epiro, 1724.

Accademia del Buon Gusto di Palermo,Leggi latine e italiane, per Mosca, 1722.

Accademia dei Pericolanti di Messina,Leggi.

Accademia Riaccesi di Palermo, Poesie,8°. Venezia per Bebba 1674.

Accademia degli Argonauti istituita inPalermo nel Regio Imperial Collegio del-la Compagnia di Gesù nel 1732, fol, perAmato.

L’Ardelione Castrato Dialogo, Malta, 4°,1768.Graziosa ma sanguinolenta satira. Rara.

Affetti d’un Anima Penitente che si ap-parecchia alla morte cavati da luoghi scel-ti della scrittura, Palermo, 1796, RealStamperia.Questa è opera del Gran Mr. Ventimiglia.

Agathonis S., Pape Vita Ex Anastasio,Panvinio et Baronio.

Airoldi Alphonsi, Archiepiscopi Hera-cleensis, Legationis Apostolice et R.Monarchie Judicis Codex diplomaticusSicilie sub Sarecenorum Imperio, Panor.,Typis Regiis, 1788.Celebre impostura dell’Ab. Vella.

Alagna Salvatore, Difesa di cinque sonet-ti, 4°, Catania, per Trento, 1791.

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Alaymi M. Antonii, De succedaneisMedicamentis opusculum, 4°, Panormi,apud De Isola, 1637.

Alaymi M. Antonimi, De Ulceris Syriacicuratione, 4°, Panhormi, apud Orlandi,1632.

Alliata Bernardini, Allegationes in causaprecedentie pro Patribus S. M.Angelorum, Panormi, apud Epirum,1690.

Amico Antonino, Chronografia de losVirreyes Presidentes e otros che ha gober-nado il Regno di Sicilia. Dupl.

Allegationes Canonice diversorum, fol.

Allegatione per D. Eleonora MigliaccioPrincipessa di Casteltermine.

Allegazione per il Cavaliere D. FedericoSigona contro il Principe Castelnovo.

Amagrima Giovanni Francesco, LaMiracolosa Madonna della Providenza,8°, Palermo, per Coppola, 1685.

Amati Giovanni Battista, Saggio sulvajuolo vaccino, 4°, Palermo, RealStamperia.

Amato Joannis Marie e soc. Jesu, DePrincipe Templo, cui accedit Bartholomeide Neocastro Historia sui temporis, fol.,Panormi, apud Aicardum, 1728.

Amato Giuseppe Carlo, Il Microscopiodei Computisti o sia Economia pratica,fol., Palermo, 1740.

La Grazia Poema tradotto in Italiano daAlessandro Vanni, Palermo, 1794, fol.

Antonini de Amato, Patrocinium pro se-natu Panormitano contra Procuratoremfiscalem Curie Archiepiscopalis, fol. apudCirillum, 1646.

Angelo Giovanni, L’Autorità delMonarca, Palermo, 4°, Real Stamperia,1794.

Amico Antonini, regii historigraphi,Dissertatio de Antiquo ArchiepiscopatuSyracusarum, Napoli, Beltranum, 4°,1642.

Anonimo, Elementi Grammaticali ad usodella R. Università di Palermo 1781. RealStamperia.

Anonimo, Anno Ecclesiastico o sia istru-zione per le principali feste, Palermo, 12°,Real Stamperia.

Anonimo, Regole della CongregazioneSegreta, Palermo, per Aicardo, 1696.

Anonimo, Due stanzi eterni RimaSiciliana, Palermo, 8°, per Amato, 1719.

Anonimo, Canzonette spirituaali,Palermo, per Gramignani, 1748.

Anonimo, Meditazioni sopra la vita di S.Margarita di Cortona, Palermo, perFelicella, 1744, 12°.

Anonimo, Divozione a S. Spiridione,Palermo, per Bentivegna.

Anonimo, Breve notizia della vita virtù emiracoli del B. Giuseppe Calasanzio,Palermo, per Gramignani, 1748.

Anonimo, Lettere critiche in difesa dellostato religioso, 4°, 1745.

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Anonimo, Iscrizioni pe’ funerali delPrincipe di Lampedusa, 1792.

Anonimo, De Reedificationi Monasteri S.Martini de Scalis Panhormi, 4°, Rome,apud Piccol, 1587.

Anonimo, Antichità di Caltagirone, 4°,Napoli, per Roncagliolo, 1631.

Anonimo, Lettere supplichevole a Mr.Arcivescovo di Palermo, 4°, Pisa, perBironi, 1760.

Anonimo, Gratificazione del Tribunaledella Gran Corte Criminale sopra la sen-tenza proferita in favore di D. GregorioCastelli, 4°, Palermo, per Felicella, 1739.

Amico Vito, Lexicon TopographicumSiculum, tom. 6, 4°, Panormi, perBentivegna.

Anonimo, Anacreontiche, Napoli, 1780.

Anonimo, Compendio della dottrina cri-stiana, Palermo, 1794, Real Stamperia,carta Reale più corpi ordinarj a tarì due.

Anonimo, Storia di Tobia con nota di unAccad. della Crusca, 8°, Palermo, 1795,Real Stamperia Carta Reale.

Anonimo, Vita del P. Marco AntonioRelaudegno della Congregazione delOratorio di Palermo, 4°, 1790.

Anonimo, Lettres sur un voyage en Sicilede Dano Legrande Grece, 8°, a Lausatine,chez Grasse, 1773.

Anonimo, Dimostrazione del libroCollativo, che si appartiene alla Corona diSicilia sopra la Cantoria e Canonicati del-

la R. Cappella di Palermo e della curaParrocchiale annessa al Capitolo, fol.,Napoli, 1761.

Anonimo, Pastorale d’un Vescovo aiParochi di sua diocesi sulle preghiere per ilPapa e per li Sovrani, Palermo, RealStamperia, 1799.

Anonimo, Lettera di Niceta FilaleteCatanese su il saggio di Metafisica diLeonardo Gambino, Malta.

Anonimo, Selva di Canzoni Siciliane,Palermo, per Gramignani, 1710.

Anonimo, Novena per S. Margarita diCortona, Palermo, Gramignani, 1757.

Anonimo, Il Professore Istruito, 8°,Palermo, per Felicella, 1740.

Anonimo, Esercizio quotidiano alla SS.Trinità, Palermo, per Gagliani, 1776.

Anonimo, Regole della Grazia di N. S. GesùCristo, 12°, Palermo, per Amato, 1722.

Anonimo, Martyrium SS. AlphiPhiladelphi et Cirini, 4°, Panormi, 1522,apud Mayda. Accedit C. Plinei Secundo,Liber De viris illustribus, 4°, Venetiis,1501, Albeatinum. Itemque Hynni Sacricum notis.

Ansalonii Petri, Relatio de sua famiglia,fol., Venetiis, 1662. Duplicato. Cui adjec-te digressiones.

Aretii Cl. Merii, De Gita Sicilie libellus,1537, Messane, apud Spiram.

Asmundo Paterno Joseph, Oratio proConsulatu Artis Serico textorie in UrbeCatane, fol., Panormi, apud Felicella,1728.

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Aspirazioni a Gesù Cristo su di ciascunMistero, tom. 3, corp. 1, Palermo, RealStamperia, 8°, 1784.

Atto pubblico di Feste celebrato inPalermo l’anno 1724. Dupplicato.

Arezzo et Naselli Claudii, ConclusionesTheologice, fol., apud Felicella, 1752.

Avviso ai Signori Nobili che vorranno ce-lebrare i loro figliuoli nel Convitto R.Ferdinando.

Auria Vincenzo, Istoria Cronologica deiVicerè di Sicilia, fol., Palermo, per Cirilli,1697. Triplicato.

Auria Vincenzo, Della origine di CefalùNotizie Istoriche, 4°, Palermo, per Cirilli,1656. Duplicato.

Sicilia Inventrice, colle osservazioni eGiunte di Antonino Mongitore,Palermo, per Marino, 1704.

Eiusdem, prima editio incompleta.

Balsamo Paolo, Memorie Economiche edAgrarie riguardanti il Regno di Sicilia, 4°,Palermo, 1803, Real Stamperia.

Bammacaro Francesco, Sciolti in lode delConsultore Troysi.

Baruni Franciscu, Martiriu di S. Agata,Poema Epicu, 8°, Palermo, per Anglesi,1692.

Bava Sanctori, Pro jure tracte super saleimponendo, 4°, Panormi, 1628.

Bazan Ferdinando de, Arcivescovo diPalermo, Ordinazioni per le Monache del-la sua diocesi, 1700, per Gramignani.

Bellina Giovanni, Istruzioni pratiche peril nuovo metodo d’inculcare il vajuoloVaccino, corp. 3 e più a tarì.

Beltrano Francisci, Elementa juris siculi,tom. 2, 8°, Panormi, apud Gagliani,1774.

Eiusdem, Elementa, t. 2, Panormi, apudBentivegna, 1774.

Barcellona Valentino, Memoria della Vitae dè Viaggi di Pietro Ranzano.

Bardi Francesco Antonio, Ortografia.

Bella Joannis, Oratio de laudibus Poeticeshabita in Seminario Catinensis, 4°,Catine, apud Reggium, 1774.

Berlingerii Cajetani, PropositionesPhysice et Mathematice Exposite inSeminario Monregalensi an. 1770, TypisBentivegna.

Bianchi Isidoro, lettore di filosofia inMonreale, Delle Scienze ed arti, disserta-zione con note, Palermo, per Bentivegna,1771.

Fidelis Fortunati medici, a D. JoannemVentimilium presidem Regno Sicilie.

Bissus,Medicinae patrocinium quatuor li-bris distinctum. Opus non solum medicis:sed ceteris etiam literarum studiosis per-quam utile. Fortunato Fideli medicoauthore ... Adiecto indice singulorum ca-pitum omnium librorum, Panormi, 4°,apud Maringum, 1598.

Blasi de Francisci, Pragmatice SanctionesRegni Sicilie Jussu Ferdinandi III Regis,Panormi, 1791, tom. 2, fol.

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Di Blasi D. Joanni Evangeliste,Institutiones Theologice ad usumClericorum Panormitane die cesus ador-nato, tom. 4, Panormi, 1774, apudRepetum.

Bonhomo Gabriele, Horographia, 4°,Panormi, apud Ferrer, 1758. Duplicato.

Boileau Despreaux, Satires choisies avecdes notes, 12°, Palermo, de l’ImprimerieRoyale, 1785.

Branci Girolamo, Difesa dei Privileggiidi Palermo, per Carrera, 1586.

Burigny, Storia di Sicilia, recata dalFrancese in italiano da Luigi Romei,Palermo, 8°. Prospetto a cui va aggiun-ta la lettera sesta di Giovanni Filoteta(Ab. Di Blasi).

Buzzane Vincenzo Maria, Orazione fu-nerale del Signor D. Francesco Nicosia daNicosia, 4°, Palermo, per Beyona, 1724.

Cajetani Ottavii, Soc. Jesu, Jsagoge adHistoriam Sacram Siculam, 4°, Panormi,apud Toscanum, 1707.

Cajetani, Ritratti della SS.ma Vergine piùcelebri in Sicilia, 4°, Palermo, perColicchia, 1664. Duplicato.

Calcagni Francesco, Saggio della Vaccina,Palermo, Real Stamperia, 1809.

Caltagirone l’antichità d’essa, Napoli, 4°,1631, per Roncagliolo.

Campione Domenico, Difesa delle ulti-me volontà dè Defonti contro la commu-tazione pretosa, fol., 1766, per Valenza.

Cammarata Filippo Nerio Maria,Dissertazione Epistolare Canonica dog-matica, 8°, Napoli, 1784.

Campailla Tommaso, L’Adamo, Poemafilosofico, fol., Messina, perChiaramonte, 1728. Ristampato in Roma1738.

Campailla Tommaso, L’Apocalisse, no-vella edizione cavata da D. SecondoSinesio ed accresciuta di molte cose ine-dite, Siracusa, 1784, per Pulejo, fol.

Campailla Tommaso, Problemi naturalinuovamente spiegati, 4°, Palermo, 1727,per Aicardo.

Candini Francisci, Institutiones ex jureNature et Gentilium deducto jure Siculoadornate, tom. 2

Cannizzaro Francesco, Dell’estirpazionede’ cancri, 4°, Palermo, Real Stamperia,1802.

Capitula regni Sicilie recognita et inunum, redacta per RaimundumRaimundetta Clementiis, Guerreos,1573.

Eodem, Messane, per De Spira, 1526.

Eodem, Panormi, per Ciottum, 1623.

Eodem, edita a Francisco Testa. v. Testa.

Capitoli per lo buon Governodell’Ospedale Grande di Palermo, perMaida, 1548.Rari.

Capitoli dell’Opera di Visita Poveri,Palermo, per Felicella, 1747.

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Capitoli et ordinazioni fatti dal VicerèMarco Antonio Colonna.Vedi Lercaro.

Capitoli del Governo ed amministrazionedella Tavola di Palermo, 1613, per Cirillo.

Capizzi Ignazio, Descrizione delSantissimo nome di Gesù formato da tut-ti gli strumenti della sua dolorosissimaPassione, Palermo, Stamperia Reale,1784.

Capizzi Ignazio, Novena del S. Natale,12°, Palermo, per Valenza, 1777.

Capra Marcello, Nicosiensis PhilosophiMedici De sede anime, 4°, Panormi, apudCarraram, 1589.

Carbone Ludovici, De Amore et concor-dia fraterna, 8°, Florentie, apudSermatellium, 1583.

Carini principe, Difesa contro l’Arcive-scovo di Monreale.

La Chiesa non ha mai avuto alcun drittosul temporale dell’Isola di Sicilia Ab. JoveReges.

Carafe Caroli Marie, Butere Principis,Hebdomana Mariana, 4°, Mazareni,apud Barbera, 1688.

Carafe Caroli Marie Butere, Roccelle acSacri Romani Imperi Principe ExemplarHorologiorum Salarium Civilium, fol.,magno, Mazareni, 1689, per Barbera.

Dello stesso, L’ambasciatore PoliticoCristiiano, fol., Mazzarino, per VanBerge, 1690.

Carì Francesco Ab., Orazione funeralegiocosa di Gioan Maria Bessanelli Ostiere,in Palermo, per Solli, 1787.

Carì Francesco, Poemetto per le nozze delMarchese di S. Croce, Palermo, per Solli,1793.

Calleti L. Porcii, Philacterion adversusmamertine immunitates calumniatiores,Venetiis, 1623.

Candini Francesci, Codex Juris CiviliSiculi Accademicus et Forensis, Panormi,ex R. Typographia, 1807, 4°.

Cangiamila Francesco Emmanuele,Embryologia Sacra, Panormi, 1758, fol.

Cannesii Antonii, Enarrationes Perspicue,Venetiis, 1576.

Castelli G., Sicilie et objacentiumInsularum veterum inscriptionem, novaCollectio, fol., Panormi, apudBentivegna, 1769. Carta reale.

Caramella Honorii DominiciPanormitani, Museum IllustriorumPoetarum, cum notis MichaelisFoscareni, 12°, Venetiis, 1651.

Carrera Pietro, Memorie istoriche dellaCittà di Catania, fol., Catania, 1641.Dupl.

Carioti Antonino, Il Parnasso LauretanoPoesie sopra le Litanie di MariaSantissima, 4°, Palermo, 1732, perFelicella.

Caricatore di Palermo Capitoli ed ordina-zioni dell’Eccellentissimo Senato per essostabiliti, Palermo, per Epiro, 1741.

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Cascini Giordano, Vita di S. Rosalia, fol.,Palermo, 1651, per i Cirilli, corpi 2.

Casaccio Pietro Antonio, Furto innocen-te di Panegirici e quistioni teologiche, 4°,Venezia, 1680. Duplicato.

Castagnano Liborio, L’Antica Schiera og-gi Corleone, 4°, Palermo, per Solli, 1794.

Castelli Gabriele Lancillotto, Principe diTorremuzza, Correzioni ed aggiunte allaSicilia Numismatica di Flippo Paruta pub-blicata dall’Avercampio, 4°, Palermo, perBentivegna, 1770.

Dello stesso, Le antiche Iscrizioni diPalermo, per Bentivegna, fol., reale.

Dello stesso, Dissertazione sopra una sta-tua di marmo scoverta nelle rovine diAlesa, fol., Palermo, 1749.

Castiglione Nicolai, Discursus juridicusde jure patronatus laicali, Panormi, apudAicardo, 1722.

Castiglione Nicolai, Juridica oratio habi-ta in Supremo Sacre Regie ConscientieSenatu Panormi 1733.

Eiusdem, Compendium orationum habi-tarum in causa inter Principem MontisAlti et Comitem Cammerate, Panormi,per Aicardo, 1729.

Castroni Benedcti Marie, HorographiaUniversalis, fol., Panormi, apud Aicardo,1728. fig.

Catalogus veterum et recensiorum numo-rum qui Gezophilario ejsdem Principis as-servatur, Panormi, 1793.

Catania Paolo Abate, Canzoni Morali,Palermo, 1656, in tometti sette, perBisagni.

Chaffalon Nicolò Giambattista,Orazione in lode di Filippo Corazza, 4°,per Bentivegna, 1767.

Chiavelli Francesco Paolo, Discorso perdi preliminare alla storia Naturale diSicilia, per Solli, 1789.

Chiarenza Alessandro, Risposta contro ilComune di Catania 1751,Napoli.

Celani Gaetano, Per le Case dei Regolaried altri Soggiogatarj Luoghi Pii contro ilPrincipe di Palermo ed altri Signori debi-tori dell’Illustre Ferrandina e Montalto.Duplicato.

Ciaccon Giuseppe, L’Almirante ricevutoin Palermo, per Cirillo, 1641.

Clemente Pietro, Il Meraviglioso successoed orrenda caduta del Ponte della città diPalermo, Palermo, per Franceschi, 1581.Ottave Siciliane.

Cirino Andrea, cler. regol., De urbeRoma, fol., Panormi, apud Bossium,1665.

Controversia di precedenza tra ilPresidente della Gran Corte ed ilPresidente del Concistoro. Duplicato.

Controsceri Carmelo, Catechismodell’Uomo e del Cittadino, Palermo, RealStamperia, un corpo in carta Reale benlegato a tarì 6.

Conversano Caroli Antonii, EthercaLeontinorum gloria sive ejusdem Urbis

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Sanctorum, Beatorum et aliorum sancti-monia illustrium Elogia, 4°, Catane, apudBisogni, 1685.

Elogio di Mr. Gioeni, fol., Panormi, dal-la Real Stamperia, molte copie a tarì dueper ognuno.

Corsetto Petri, Propugnato Vectiglalisasportentibus sericum a Messane portu indicti, Panormi, 1613.

Cosmi Agostino, Orazione funebre di M.Clementina Principessa Ereditaria diSicilia, 4°, Real Stamperia, 1802.

Lo stesso, Elementi di filologia italiana,4°, Palermo, Real Stamperia, 1796.

Costa Joannis, judicis M. R. Curie sediscriminalis, Iustificationes voti in causafeudorum Fabarote, Calataferii et Inciasi,Panormi, fol., 1768.

Costituzioni Prammaticali del Regno diSicilia fatte sotto il governo diMarcantonio Colonna, Palermo, perCirrara.

Costituzioni della Compagnia della Paceriformate l’anno 1639, e stampate perCirillo, Palermo, 1640.

Corsetti Ottavio, Consilia Feudalia,Panormi, fol., 1613.

Corsetti Petri, De Magnanimitate dequeheroica virtute dialogismi, 4°, Panormi,apud Orlandi, 1613.

Crispi Antonii, De Sanctorum Cosme etDamiani thermalibus aquis, 4°, Deprani,apud Barbera, 1684.

Crocifissa Suor Maria, Scelta delle di leilettere, 4°, Girgenti, per Marino, 1704.

Chronologia de los Virreyes Presidentos yotras personas che ha governado Reyni deSicilia.

Curtelli Giuseppe, Conte di Villa Rosata,Palermitano, Ottave rime sullaTopografia e Geografia dell’Europa, 4°,Palermo, 1749, per Valenza.

Denti, Gli ultimi onori di D. Lucio DentiPresidente della G. Corte, 4°, Palermo,per Cirillo.

Deputazione di nuove gabelle fondata nel1646 confermata con più ordini reali rac-colti da D. Pietro Vitale, Palermo, perEpiro, 1716.

Deputazione dè Regj studj Indirizzo chefa ai Signori Parlamentari dell’anno 1813.Dupl.

Difesa della Casa Parrocchiale di S. M. diMonserrato al Borgo tra il Senato diPalermo e D. Francesco Palombo, fol.,Palermo, per Amati, 1740.

Dichiarazione dell’arco trionfale eretto alricevimento del Duca dell’InfantadoVicerè di Sicilia, Palermo, per Cirillo,1652, sono aggiunte molte figure diSanti.

Diploma Regio Cesareum Caroli VI.Regium et Cesaream protectionem elar-giens Collegio Nobilium Soc. Jesu,Panormi, 1730.

Direttorio delle funzioni da osservarsi nel-la Basilica Parrocchiale di Solanto inPalermo, fol., Roma, per Lazzaroni, 1794.

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Distribuzione dell’ore per il Convitto R.Ferdinando per li Regji Studj di Palermo,molte copie.

Dominelli Ignazio, Memoria per lo stabi-limento di una scuola Veterinaria, 4°,Palermo, Real Stamperia 1813.

Donie Matthei, Siculi Panormite,Polysticon, Formica et alia Carmina. ItemGephyraptorca descriptio, 8°, Panormi, incasu lingei pontis, apud a Franc., 1595.Cose rarissime.

Eodem Opera, cui accessere LeonardiRolandini et Greco Siculi variarumImaginum lib. III, Panormi, apud aFran., 1595. Variis figuris ornatus.

Item, De Vargas Bernardi Compendiariusde Crudeli sue et contagioso morboPanormum et alias Sicilie Urbis direvexante Singularis tractatus, 8°, Messane,apud Bianco, 1626.

Dottrina Cristiana per l’infima classe,12°, Ferrer, 1768.

Dottrina Cristiana, Palermo, 1777, 1695,1667.

Dottrina Cristiana Breve.

Dottrina Cristiana per la Diocesi diMonreale, 12°, Bentivegna, 1764.

Dottrina Cristiana di Jacopo Benigno, 12°,Palermo, per Ferrer, 1770.

Drago Casimiro, Marchese, Le Bucolichedi Virgilio, tradotte, 8°, Palermo, perBentivegna, 1775.

Emanuele Francesco Maria, SerieCronologica delli Vettori e Spedalieri del-lo Spedale di S. Bartolo l’incurabili, 4°,Palermo, per Bentivegna, 1775.

Di Blasi Emanuele Francesco Maria,Sicilia Nobile, fol., t. 5, Palermo, 1754 ad1775, per Bentivegna.

Dello stesso, Memorie Istoriche dellaOrigine, Fondazione e progettodell’Opera Navarro, fol., Palermo, perBentivegna, 1778.

Epigrammata selecta ad usum GymnasiiSoc. Jesu, Panormi, 1642.

Escalona et Salomone Magister ScolasticusVindicatus, Panormi, fol., 1674.

Esercizio letterario del Conte diVentimiglia, 4°, Palermo, 1756, perBentivegna. Dupl.

Falcandi Hugonis, Siculi Historia. 4°,Parisiis apud Dupuys 1550.

Falsaperla Antonini, Panormite, PhilippoQuinto Borbonio Hyspan. et Sicilie Regehostibus Domitis Panegyris anno 1710.

Faso Domenico, Curatore delle Strade diSicilia Memoria al Parlamento, 4°,Palermo, Real Stamperia, 1814.

Fazzelli Thome, De Rebus Siculis, fol.,tom. 3, Catane, 1749, cum illustrationi-bus Viti de Amico et Statella, 1749, apudPulejum.

Idem, De Rebus Siculis, Panormi, apudMayda, 1560.

Idem, Panormi, apud Mayda, 1568.La traduzione di Remigio Fiorentino è Collocatafra i traduttori.

Farina Cesare, Orazione funebre delPrincipe di Butera, Palermo, per RealStamperia, 1799.

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Feste per la Nascita di Maria Elisabettaprimogenita di Carlo e Maria Annalisa Ree Regina di Sicilia, Palermo, per Epiro,1740.

Filangieri Niccolò Serafino, Il Tempio diVenere Ericina Cantata, 4°, RealStamperia, 1805.

Filippone Ignazio, Breve ragguaglio diquanto praticano le figlie della Carità ver-so le povere donne inferme, 4°, Palermo,per Felicella, 1772.

Fiore Giuseppe, Ode colle dichiarazionidi D. Vincenzo Auria

Fisichella Giuseppe Maria, Ragioni permettersi in esercizio l’azione nel capitolodella cattedrale di Girgenti, Palermo, fo-gl., per Bentivegna, 1757.

Fleres Vincentii, Institutionum juris na-turalis partertie de jure rerum. Epitomopublice propugnanda a Gregorio SpecialeArchiepisc. nobil. collegii Convittore, fol.,Panormi, apud Bentivegna, 1759.Duplicato.

Eiusdem, Institutionum Naturalis propu-gnanda a Ciro Terzo, Panormi, apudBentivegna, 1757. Duplicato.

Fontaine Jean de la, Fables chiosies,Palerme, Imprimerie Royale, 12°, 1784.Avec Notis.

Forno Agostino, Storia della legazioneapostolica alla Corona di Sicilia, Palermo,nella Reale Stamperia, 1800, t. 2, 8° gr.,lib. legati.

Forte Pietro, Lib. primo delle vite deiSanti Palermitani, Palermo, perdell’Isola, 1666.

Forte Antonio, della Compagnia diGesù, Ristretto di meditazione, Palermo,per Cichè, 1708.

Eiusdem, Epigrammata Selecta, Napoli,Typis De Bonis.

Eiusdem, Epigrammata, 8°, Messane,apud La Rocca, 1682.

Franchina Antonio, Inquisitore,Rapportodel Tribunale della SS. Inquisizione,Palermo, per Epiro, fol., 1744.

Fortino Onophrio, De Natura et salubri-tate aeris Panormitana, Panormi, 1704.

Gaetani Octavis, Soc. Jesu, Vite SS.Siculorum, Panormi, apud Cirillos, 1657,fol., t. 2.

Gaetani Cesare, Conte della Torre, Leodi di Anacreonte gl’Idilii ed Epigrammidi Teocrito Bione e Mosco, tradotti in ri-me italiane, 4°, con note, Siracusa, perPulejo, 1776.

Gaetani Cesare, Dissertazione Istorica,Apologetica Critica dell’Origine e fonda-zione della Chiesa Siracusana, 4°, Roma,per Salvioni, 1748.

Galante Domenico, Esercizj Spirituali,8°, Palermo, 1752.

Garbo Michele, Orazione per la morte diD. Gabriello di Blasi e GambacurtaArcivescovo di Messina, fol., Palermo,1768, per Bentivegna. Duplicato.

Gaudi, Istruzioni dirette agl’Uffiziali diFanteria colle note di Bellair, Palermo,1807, ben legato.

Atlante per le medesime.

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Geniali Accademici, Componimenti daessi recitati a 29 Settembre 1720 per laSolenne Acclamazione di Carlo VIImperadore e terzo delle Spagne e diSicilia, Palermo, per Toscano, 1720.

Geografia Moderna Elementi, Palermo,nella Real Stamperia.

Per la prima età, Palermo, nella RealStamperia, 1782. Più copie.

Gerardi Jacopo, Relazione dellaSolennità da celebrarsi in Mazzara per liSS. Vito, Modesto e Crescenzo, Palermo,per Bentivegna, 1777.

Gesuardo Marino, Novena del PatriarcaS. Giuseppe, 8°, Messina, per Maffei,1726.

Gervasi Nicolaj, Sicule Sanctiones, tom.VII, cum Summa Augustini Tetamo.

Gervasi Agostino, Pompa Funerale perDomenico Alaimo Medico, 8°, Roma.

Gioeni D’Angiò, Dissertazione intornogl’Ecclesiastici Benfizj che bene ammini-strati conducono al vantaggio delPubblico, fol., Napoli, per Gessari, 1752.

Girgenti, Istruzione per la gioventù chevorrà essere ammessa in quel seminario,Palermo, Real Stamperia, 1786.

Risposta di quel Capitolo contro ilVescovo intorno al Dritto di eleggere queicanonici.

Ragioni di quel vescovo contro quelCapitolo.

Giudice Michele, Descrizione del R.Tempio e Monastero di Monreale, fol.,Palermo, per Epiro, 1702.

Giuffrida Augustini, Ethice Christiana,4°, Catane, Typis Seminarii, 1776.

Giuliano Vincenzo, Direttorio dè SacriRiti e cerimonie della Settimana Santa, 8°,Palermo, per Valenza, 1751.

Goltzii Huberti, Sicilia et Magna Grecia,Antuerpie, fol., 1644.

Gregorii Rosarii, Rerum Arabicarum quead historiam siculam spectant amplaColletio, fol. max., Arabice et Latine,1790.

Eiusdem, Bibliotheca Scriptorum qui resin Sicilia geste sub Aragonum imperio re-sulere, quam adornavit uti accressionumad historicam Bibliothecam Carusii, tom.2, fol. max.

Eiusdem, Introduzione allo studio deldritto pubblico Siciliano, Palermo,Stamperia Reale, 8°, 1794. Duplicato.

Eiusdem, De Imputandis apud arabesSiculos temporibus, Panormi, ex RegioTypographico, 1786.

Gramatica La Porta, Palermo, perAicardo, 1748.

Grisafi Giovanni, La vita di N. S. GesùCristo in Canzoni, 8°, Messina, 1736, perChiaramunti.

Gruteri Jani, Lampas sive fax artium li-beralium, Panormi, fol., 1739.

Gualtheri Georgii, Sicilie et objacentiumInsularum et Brutiorum Antique Tabolecum animadversione, 4°, Messane, apudBream, 1624.

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Guarini Joannis Baptiste, Soc. Jesu, JurisNature et Gentium Principia et officia ex-tracta et operibus Francisci Suarez, 4°,Panormi, apud Ferrer, 1758.Opera scritta in controposto alle opere di Fleres,ma il Publico ne giudicò come dovea.

Guarneri Giovanni Battista, Fruttidell’Etna, 12°, Catania, per Rossi, 1632.

Gueli Gaetano , Risposta ad uso che haper titolo Cognizione della Fede necessa-ria ad un Cristiano, 4°, Palermo, 1799,Reale Stamperia. Duplic.

Gueli Giovanni, Poemetto Epitalamicoper le nozze di D. Antonino Raimondo S.Martino ed Costanza Origoni, 4°,Palermo, 1760, per Felicella.

Guglieri Joseph Antonii, Universe philo-sophie Synopsis, fol., Monteregali, apudBentivegna, 1768.

Henrici Scipionis Messanensis, CensuraTheologica et Historica adversus PaulumSarpi, 8°, Dilingae, apud Mayer, 1654.

Hippolito Paulo, Cerimoniale in omni-bus funzionibus coram SS. Sacramento,1716.

De Homodeis Antonii Philethei, SiculiEtne Topographia, 4°, Venetiis, apudMuchium, 1591.

Informazione e ragioni del Collegio diPalermo nella lite di servitù che verte traesso ed il Monistero dei Sette Angeli1738.

Ingrassia Gian Filippo, Regimento pre-servativo della Peste, 4°, Palermo, perOrlandi, 1624.

Intriglioli Nicolai Catinensis, DeConstitutionibus, Capitulis, Pragmaticiset consuetudinibus Regni Sicilie, 8°, apudDe Francisci, 1591.

Insensibile (nome accademico),Confutazione della Genealogia dè Contidi Geraci addotta dal Pirri nella cronolo-gia dè Re di Sicilia, Venezia, fol., 1692,per Pezzana.

Augustini, Preliminaris apparatus adAnnales Siculos, 4°, Panormi, apudNapoli, 1709.

De Joanne Joannis, Codex diplomaticusSicilie notis dissertationibus illustratus,fol., Panormi, apud Gramignam, 1743.

Eodem, Acta sincera S. Lucie, 4°,Panormi, apud Bentivegna, 1758.Vi è aggiunta una dissertazione del Conte CesareGaetani intorno all’esistenza del Corpo di S.Lucia. Palermo presso lo stesso, lo stesso anno.

Istruzioni sopra il Sacramento delMatrimonio e sopra l’Educazione dè fi-gliuoli ad uso della diocesi di Monreale1772.

Istruzione della Milizia ordinaria delRegno di Sicilia Riformata dal Conte diOlivares Vicerè l’anno 1595 in Palermoper Carrera a cui sono aggiunte lesOrdonances della Escuela de artilleros.L’Instruttione sopra l’officio di Sindacidelle Università e l’Ordinatione sopra levacanze delle Chiese di GiuspatronatoRegale.

Istruzione alle truppe leggiere riveduta ecorretta, 8°, Palermo, Real Stamperia,1807. corp. 3.

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Istruzione per lo stesso Maggiore di unaarmata di Paolo Thiebaut, Palermo, RealStamperia, 1806, corp. 2.

Istruzioni ai Cappellani dè Reggimentifatte da S. Maestà, Palermo, 4°, RealStamperia.

Istruzione per il vajuolo vaccino.

Istruzione e nuovo regolamento dello sca-lo e porto franco di Messina, perChiaramonte, 1728.

Istruzione per la retta amministrazionedella Giustizia e modo di procedere pre-scritto dal Governo, Palermo, perBentivegna, 1787, fol.

Istruzioni della Mezz’Annata, fol., 1722,per Aicardo, Palermo.

Laurefici e Grimaldi Girolamo, Poetaitaliano, 8°, Palermo, 1723, per Toscano.

De Laurenzio Augustini, DisceptationumMedicarum, decas prima, 4°, Panormi,apud Cirillos, 1652.

Lazaro Pietro, Lo Specchio alla Religiosadichiarazione del suo stato, 8°, Palermo,per Coppula, 1688.

Leante Arcangelo, Lo stato presente del-la Sicilia con varj rami, 8°, tom. 2,Palermo, per Valenza, 1761.

Lercaro Ido, Capitoli ed ordinazioni fat-ti da Marcantonio Colonna ed altri Vicerèdi Sicilia di quanto si deve osservare dalPretore e Giurati ed altri uffiziali dellaCittà di Palermo di nuovo ristampati d’or-

dine del Pretore e Senatori di Palermo,per Nicolò Bua, 1655. Vi è in principio il Voto per l’ImmacolataConcezione, fatto in detto anno da esso Pretore esenato.

Lettere Volgari di diversi nobilissimi uo-mini, 8°, Palermo, Real Stamperia, piùcorpi.

Legone Gaspare, Difesa del Principe diTorremuzza Marchese di Motta d’Affermocontro i naturali di essa Terra, Palermo,nella Real Stamperia, 1788.

Littara Vincentii Netini, Panormi, 8°,per De Francisci, 1608. Duplicato.Libro raro.

Locke Giovanni, Logica, Palermo, 8°,1781, Real Stamperia.

Logoteta Giuseppe, In SiracusaInstruzione sopra l’Arte Militare, 4°,Siracusa, 1798, per Pulejo.Senza che un Parroco scrivesse in questa materia,stava l’arte militare, ma le sue pecore ne senti-vano il tempo perduto.

Dello stesso, Saggio su la teologia arcanacoltivata in Sicilia da Poeti e Filosofi pa-gani, 8°, Siracusa, 1789, per Pulejo.

Lubrano Giacomo, Orazione funerale diFilippo IV Re di Spagna, fol., perColicchia, 1666.

Lupi Anotonii Marie, Soc. Jesu,Disertatio et animadiversiones ad nuperinventum Severe Martyris Epitaphium,fol., apud Amato, 1734.

Orazione funerale del Presidente D.Casimiro Drago, 4°, Palermo, per Amato,1736.

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Dissertazioni e lettere filosoficheAntiquarie adornate di note, Arezzo, 4°,per Bellotti, 1753.

Maggio Pietro, Relazione delle feste fattein Palermo per le nozze di Carlo Secondocon Maria Luisa Borbone, fol., Palermo,per Borbone, 1680.

Maggio Francesci Marie, De divino offi-cio et choro, Panormi, 1666. Duplicato.

Magistrati di Sicilia loro condotta nellaCausa della Motta S. Agata Vendicata,fol., Palermo, Stamperia Reale, 1789.

Mancusi Giacomo, Palermitano, Il S.Gandolfo, opera sacra-comica, 12°, 1756.

Manzoni Gaspare, Elogio del CavaliereD. Michele Maria Perremuto Presidentedella G. Corte, Palermo, 1806, RealStamperia, corpi quatrro a tarì per uno.

Masbel Bernardino, Descrizione delGoverno di Sicilia, Palermo, fol., 1694.Duplicato a tarì uno.

Marchisi et Genova Josephi, MemorialeSacerdotum, 12°, Panormi, TypiiAnselmi.

Maria Crocifissa della Concezione Lettere,4°, Girgenti, per Marino, 1704.

Martinus Francesco, Per Bianchi edAguino contro Giovanni Battista Custos,fol., Palermo, 1787.

Martorana Gaetano, Vita del Servo diDio P. Marco Antonio Ribaudengo, 4°,tom. 2, Real Stamperia, 1797.

Massa, della Compagnia di Gesù, IlMonte Etna in prospettiva, 4°, 1708, perToscano.

Mattei Saverino, Per il Marchese diGeraci contro la Duchessa di Sperlinga,Napoli, 1773.

Matragna Hyeronimi, De AccademiaSyntagmata VII, 4°, Panormi, apudMartarellum, 1637.

Maurolyci, Abbatis Siculi, Sicanicarumrerum Compendium, Messane, apudSpiram, 1562, 4°.Edizione rarissima.

Eiusdem, Cosmographia, 4°, Venetiis,apud Juntas, 1543.

Maurolico Francesco Ab., Del PartoVita, Messina, 1575, 4°.

Messina La Città Ragioni contro deiDeputati del Regno di Sicilia, Messina,per Bianco, 4°, 1631.

Miceli Vincentii, Ad CanonicaInstitutiones Jsagoge Scientifico-Dogmatica opus Posthermam, 4°, Napoli,1782.

Eiusdem, Canonici Parochi EcclesieMontis Regalis, Institutiones JurisNaturalis, Napoli, fol., 1776, apudPorsilium. Duplicato a tarì 8 per ognicorpo.

Minutolo, Memorie del Gran Priorato diMessina, 1699, per Amico. Duplicato.

Modo di Venerare la SS. Trinità, 12°,Palermo, 1785, Stamperia Reale.

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Del Monaco Francisci, SiculiDrepanitani, In Auctores et SpectatoresComediarum nostri temporis Paremsis,4°, Patavii, apud Pasquatum.

Mongitore Antonino, Memorie Istorichedel Monistero di S. Vito di Palermo, 4°,per Cortese, 1710. Duplicato.

Lo stesso, Istoria del Monistero de’ setteAngeli di Palermo, 4°, per Aicardo, 1726.

Lo stesso, Memorie Istoriche delMonistero di S. Maria di tutte le Grazie1710, 4°, per Cortese, Palermo.

Lo stesso, Discorso su l’antico titolo diRegno concesso alla Sicilia, 4°, Palermo,1735, per Felicella. Duplicato.

Lo stesso, Palermo divoto di MariaVergine e Maria Vergine Protettrice diPalermo, 4°, Palermo, per Bayona.

Lo stesso, Vita di Paolo Riccio e Saladino,Palermo, 4°, per Aicardo, 1728.

Lo stesso, Monumenta Historica SacreDomus Mansionis, Panormi, perAicardo, 1721.

Lo stesso, Atto pubblico di fede celebra-to in Palermo a 6 Aprile 1724, Palermo,1724, per Epiro.Ad esso è aggiunto l’atto pubblico di fede cele-brato a’ 17 Marzo, per Epiro.

Monroy Gioachino, Abate di S. Martinoonorato con prose e versi di diversi au-tori, Palermo, fol., 1799, ai quali va ag-giunta la memoria scritta per lui da D.Ambrogio Mira.

Monteaperto Antonino, Orazione nella

conferma del vicerè Corsini, 4°, Palermo,per Felicella, 1740.

Manuale per uso dei Confessori dellaDiocesi di Monreale, 8°, per Bentivegna,1756. Più copie.

Monreale, Ragioni per l’Arcivescovo ope-ra di Mr. Testa.

Orazioni ed esortazioni per coloro ai qua-li dovranno amministrarsi i SS.Sacramenti.

Ragioni per cui dimostrarsi essere apocri-fa la scrittura sotto titolo di Consulto alCardinale Farnese Arcivescovo diMonreale, corpi due e più.

Feste in Monreale celebrate per la coro-nazione del Venerando Simolacro diMaria SS.ma del Popolo eseguita da Mr.Testa, Palermo, per Bentivegna, 1761.

Componimenti dell’Accademia diMonreale per le nozze di Ferdinando Redelle Due sicilie con Maria CarolinaArciduchessa d’Austria, Duplicato e tri-plicato a tarì per corpo.

Costituzioni per il Collegio di Maria diMonreale, 12°, Palermo, per Felicella,1740.

Morsicato Giuseppe, La Scherma illu-strata, fol., Palermo, per Anselmo, 1670,figurato prima e seconda parte, tom. 2.

Morso Salvatore, Sistema di TachigraphiaItaliana, 4°, Palermo, Real Stamperia,1813. Figurato.

Eiusdem, Locmani Sapientis fabule ara-bice cum interpretatione et Lexico, 4°,Panormi, Typis Regiis, 1796.

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Dottrina Cristiana ad uso della Diocesi diMonreale, 12°. Molti corpi a tarì 3 peruno.

Istruzioni sopra il Sacramento delMatrimonio, 12°, Monreale, 1772, perBentivegna.

Componimento drammatico per la coro-nazione della prodigiosa Imagine di MariaSS. ma. del Popolo della Metropolitana diMonreale fatta da Mr. Francesco TestaArcivescovo di essa Metropolitana,Palermo, 4°, per Bentivegna, 1762.

Regole della Congregazione della Dottri-na Cristiana e delle Missioni di Monreale,12°, Palermo, 1731, per Amato.

Mugnos Filadelfo, Il Vespro Siciliano, 4°,Palermo, per Coppola, 1645.

Mugnos Filadelfo, Teatro Genologico del-le Famiglie, fol., tom. 2, Palermo, 1655,per Anselmo.

Muscara Saverio, Note sopra l’iscrizionenella mole marmorea eretta nel porticodel Duomo di Palermo per la coronazionedi Vittorio Amedeo Re di Sicilia, Palermo,per Bayona, 1714, 4°.

Andree, Consilia diversorum Siculorumsuper privilegio Urbis Panormi, quod fi-scus non possit principaliter agere con-tra cives, cum addictionibus FrancisciBaroni, apud Maringum, Panormi,1656.

Musica Bartholomei, Sicilia nobilis,Rome, 8°, apud Corbelletti, 1692.

Motti Siciliani ridutti a Favula.

Napoli Carlo, Concordia tra i diritti de-maniali e baronali, foglio, Palermo, 1744.Duplicato.

Decisio in causa feudi Cefalis, fol.,Panormi, apud Felicella, 1739.

Antonii Napoli, Decisiones M. R. CurieR. Sicilie in causis possessoriis pro succes-sione Principatus Castri, Terre Cassarietc., Panormi, apud Bentivegna, 1780.

Napoli Pio da, Orazione per S. Basilio re-citata nel Monastero del Salvatore diPalermo, presso Bentivegna.

Nebrissense Vocabolarium ex Siciliensisin latinum traductum per ChristophorumEscobar, fol., Venetiis, per Benalium,1519.

Noctinot Ausonii, Siculi Nicosiensis,Jure Diane Auctarium, Lugduni, 4°, apudBorda, 1646.

Notiziario per l’anno 1785.

Opuscoli diversi, fol.

Ordinanza di S. M. sulla GiurisdizioneMilitare e sopra i delitti e le pene dellegenti di Guerra, Palermo, 1799, R.Stamperia.

Ordinanza Reale per l’Esercizio e le ma-novre delle truppe di Fanteria, Napoli, 4°,1789.

Continuazione dell’Ordinanza Reale perl’Esercizio e le manovre delle truppe diFanteria, Napoli, 4°, 1789.

Ordinanza Reale per il nuovo esercito,Palermo, 1808.

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Ordinanza per le Truppe di Cavalleria,Palermo, 1807, Real Stamperia.

Ordinanza di S. Maestà per la Cavalleria,Palermo, 1808, Real Stamperia, ben le-gato.

Ordinario della Messa Latino e Italiano,Palermo, Real Stamperia, 1799.

Ordinazioni e Regolamenti dellaDeputazione del Regno, fol., RealStamperia, 1782.

Oreteo Filalette (Mongitore AntonioCanonico), Discorso apologetico intornoall’origine e fondazione della ChiesaPalermitana del Principe degli Apostoli S.Pietro, 4°, Palermo, per Felicella, 1733.

Ortolano Giovanni, Ragguaglio delleFeste fatte in Messina l’anno 1728 perMaria SS. della Lettera, fol.

Paglia Baldassaris, Siculis Paraphrasis inPsalmos et cantica, 8°, Bonomie, apudSartis, 1687.

Palermo Consulta del senato ControMessina per li titoli che si usurpa 1749.

Palermo Consulta del Senato per laResidenza del Vicerè in Palermo controMessina.

Palermo Giuseppe, Vita della VenerabileSor Maria Crocifissa Tornasi, 4°, Palermo,Real Stamperia, 1793. Corpis 8 a tarì 4per ognuno.

Panormi jura municipalia per consuetu-dinis feliciis Urbis. 4° Venetiis 1575.Rare.

Pandecte reformate circa soluctionem ju-rium officialium R. Sicule. Venetiis 1536quibus adnectuntur Capitula R. Sicule,impressa Messane, apud Spira, 1526, no-viter correcta.Vi sono aggiunte varie cose manoscritte.

Pandolfo Vincenzo, La Celia disperata,Palermo, 1646, per Cirillo.

Paramo Ludovici, Confutationes decre-torum que a duce Venetorum adversumimmunitatem edita sunt, 4°, apud DeFranciscis, Panormi, 1606.

Parlamento rapporto di due Membri delComitato eletto per la Camera de’Comuni, Palermo, 4°, 1812.

Parute Philippi, Oratio De laudibusOctavi Corsetti, 4°, Panormi, apud DeFrancisci, 1695.

Parisi Pietro, Sopra la Peste, 4°, Palermo,1603.

Paruta Francesco, Descrizione dell’Arcoeretto alla venuta del Duca diAlburquerque Vicerè di Sicilia, Palermo,per Roselli, 1627, con varie pubbliche si-gnificazioni.

Passero Felice, La Vita di S. Placido, de-scritta in ottave rime, 4°, Venezia, 1589,per Giolito.

De Passis Petri et Andree fratum,Grammatice exercitationes, 8°, Panormi,1707, apud Cortesium.

Pasqualino Francesco, Trattato delle Api.

Opera eccellente.

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Paternò Giacinto Maria, OrazioneFunebre per Mr. Raimondi Rubi, 4°,Catania, per Bisogni, 1729.

Paternò Castello Ignazio, Principe diBiscari, Poema in lode di CarloSebastiano Borbone, fol., Catania, 1740,per Trento.

Patritii Stephani, Directa dotiumMonasticarum ratione ineunda cum ad-notationibus et de renunciationibus mo-nalium et amortizatione bonorum AndreeSerrei, Napoli, 12°, apud Simonum,1766, tom. 2. Corp.3.

Pelaez Carlo, Esposizione litteraria e mi-stica delle Cerimonie della dedicazionedella Chiesa, Palermo, Real Stamperia,1793. Duplicata.

Perdicaro Giuseppe, Ragionamento fat-to nella Compagnia di S. Tomaso li Greci,12°, Palermo, per Bossio, 1660.

Petri, Siculi Historia ex Ms. CodiceVaticane Bibliothece Grece cum Latinaversione Matthei Raderi, Ingolssadii,apud Sartorium, 4°, 1604.Libro raro vedi Vogt, Freytag, Analecta et Bauer.

Piccoli Alberti, De Antiquo jure ecclesiesicule, Messane, 4°, apud Brena, 1623.

Pirri Rocchi, Notitie SiciliensiumEcclesiarum sub tutulo Sicilia Sacra, t. 4,Panormi, fol., apud Copalem.Ad idem opus additiones et correctionesAntonini Mongitore.

Eiusdem, Notitia Regie Collegiate S. PetriS. Regii Palatii Panormitani opus posthu-mum, cum supplemento et addictioni-bus Antonii Mongitore, Panormi, apudBajona, fol., 1716.

Del medesimo, Sinonimi, coll’aggiuntadei nomi della Città e dè Titoli deiPrincipati, Marchesi, Duchi e Conti, 8°,Palermo, per Scaglione, 1643.

Pigonati vedi Stato presente.

Plazza Benedetto della Compagnia diGesù, Lettera a Daniele Concina in ri-sposta alle impugnazioni a lui fatte, 8°,Trento, 1756, per Monauni.

Placa Pietro La, Governo Generale diSanità del Regno di Sicilia ed Istruzionidel lazzaretto di Messina, Palermo, fol.,1749. Replicato.

Lo stesso, Capitoli, ordinazioni, lettere,atti regii e viceregii raccolti da Pietro laPlaca l’anno 1727 per comandodell’Eccellentissimo Senato, fol., Palermo,per Epiro, 1727.

Poli Giuseppe Saverio, La Gara di Gloriacomponimento drammatico, 4°, Palermo,Real Stamperia, 1800.

Polintii Fratris Francisci Vita, DeJustificatione et de Confessione,Venetiis,1548.

Porretti Ferdinando, Grammatica dellalingua latina, 8°, Palermo, 1781. CartaReale.

Portelli Giovanni, canonico secondariodi Lipari, Orazione per le solenni Esequiedi Maria Clementina, 4°, Messina, 1802.

Potenzano Ottavio, Poema Sacro dellaPassione e morte dei Diecimila Martiri,8°, Palermo, per Franceschi, 1600.Duplicato.

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Prammatica Reale riguardo ai diritti de’ministri ed uffiziali dei tribunali e delleCorti del Regno 1759.Pragmaticarum Sanctionum Regni Sicilie,tom. 1, Venetiis, apud Guerreros, 1574.

Pars Secunda per Joseph Gisino, Panormi,apud Cortese, 1707.

Procopio Salvatore della Compagnia diGesù, Panegirico nel riaprimento dellaChiesa del SS. Sagramento a 12 Novembre1765, Palermo, per Gramignani.

Proposizioni sostenute in Torino dai PP.Domenicani l’anno 1731 con tutti i docu-menti stampati.

Puglisi Onofrio, Aritmetica, 4°, Palermo,per Pecora.

Purpura Rosarii, Institutiones HistorieUniversalis, 4°, tom. 2, Panormi, ex R.Typographia.

Relazione Istorica della peste che attacco-si in Messina l’anno 1743, Palermo,1745, in Carta Reale.In carta ordinaria.

Raccolte di feste in occasione di corona-zioni, acclamazioni.

Raccolta di feste ed altre solennità cele-brate in Sicilia.

Raccolta di opuscoli di autori siciliani, to-mo primo, Palermo, R. Stamperia, 4°,1788.

Raccolta di varie storielle siciliane per ri-dere.

Racine Luigi, La Grazia, Poema tradot-to in Italiano da Alessandro Vanni,Palermo, 1794. Vedi Vanni Alessandro.

Ragguaglio delle Feste celebrate per l’e-saltazione di Vittorio Amedeo al Trono diSicilia, Torino, 1713.

Ragguaglio dell’Accademia degli Argo-nauti istituita nel Regio Imperial Collegiodei Nobili della Comp. di Gesù, fol.,Palermo, 1732, per Amato, figurato.

Ragioni del senato di Catania contro D.Alessandro Chiarenza.

Ragioni del Vescovo di Girgenti controquel Capitolo 1738.

Ramundetti S. Martini Joannis, De Spoliset fructibus viduarum Ecclesiarum SicilieRegi Competentibus, fol., Matutii, apudSane, 1682.

Ranzani Petri, De Auctore, Primordis etProgressu feliciis Urbis Panormi. Cui ac-cedit Michaelis Scavo dissertatio desubjectione Sicilie Patriarche Romano,Panormi, 1737.

Rau Simone, Rime, 8°, Venezia, per liGiunti, 1672.

Lo stesso, 8°, Napoli, 1782, per Porcelli.

Regii Hieronymi, Dialogus Erons etLatrohii de appetitione Episcopis 1584.Duplic.

Regio Gaspare, Ragguaglio dellaSolennità fatta in Palermo nel ricevere ilcorpo di S. Ninfa, per Francisci, 4°, 1593.

Reggio Octavii e Soc. Jesu, Carmina etProse, 8°, Panormi, apud Felicella, 1748.

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Regole del Monistero di S. Chiara diPalermo, 8°, per Toscano, 1727.

Reina Placido, Notizie Istoriche dellaCittà di Messina in Messina 1658, part. 1e 2, nella Stamperia dell’ IllustrissimoSenato.

Relazione del Collegio dei Razionali sulconto del Mastro Portolano dell’annoVIII. Indizione 1790. Duplicato.

Relazione della Morte e Funerali del P.Filippo Bonanno cui è annessa l’orazioneFunerale di Agostino Cangemi.

Renda Ragusa Hieronymi, De Filiis,Napoli, apud Moscam, 1722.

Requesent Josephi, Panormitani SocJesu, Selectarum disputationum in pri-mam Secunda Dive, thome lib. quarto,fol., Panormi, apud Colicchia, 1659.

Rime dell’Accademia degli Accesi diPalermo, Palermo, per Mayda, 8°, 1571.Raro.

Rime degli Accademici Industriosi diGanci, 4°, Palermo, per Bentivegna,1769.

Ristretto del numero dè fuochi, anime, va-lore delle facoltà allodiali del Regno diSicilia, Palermo, fol., 1631.

Rituale Sacramentorum, 4°, Venetiis,apud Carrarium 1590.

Rolandini et Greco, Variarum imaginum,lib. III, 8°, Panormi, apud De Francisci,1595.Ornato di molte figure.

Romano Francesco Pasquale P., Letteredi Ragguaglio dedicate a MonsignorFrancesco Emmanuele Cangiamila, fol.,Messina, 1756, per Gaipa.

Romano Giovanni Battista, cavalieremessinese, Parte prima della Congiura de’Ministri del Re di Spagna contro la fede-lissima Città di Messina, per la Rocca,1676, terza Parte.

Rosa Michele, Del Panificio, Palermo, 4°,per Felicella, 1773.

Rosignoli Pier Francesco della Comp. diGesù, La Felicità o infelicità dè Principatinella felice o infelice elezione dè Ministriper le Cariche ordinate al ben delPubblico, 8°, Palermo, 1759, per Ferrer.

Sacconi Leopardi, In Psalmis et Canticis,Messane, 4°, apud Bream, 1669.

Salnitro Ignatio della Comp. di Gesù,Funerale del Principe di Piemonte,Palermo, 4°, per Toscano, 1715.

Salamoni Gaetano, La Passione di GesùCristo, Tragedia, Palermo, 8°, 1783, perEpiro.Salnitro Ignatio della Comp. di Gesù,Funerali per Filippo Giuseppe Amedeo,4° Palermo per Toscano 1715.

Samperi Placido della comp. di Gesù,Iconologia della R. M. di Dio Maria, fol.,Messina, per Matthei, 1644. Duplic.

Sansone Anselmo, Maria Stuarda, dramatragico, Palermo, per dell’Isola, 1672.

Sansone Gaspare, Selinunte difesa,Palermo, per Gramignani, 1752.

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Santa Colomba Carlo, L’Educazione del-la Gioventù civile, 8°, Palermo, perRapetti, 1775.

Sarri Gaetano, Dimostrazione dello spo-glio violento ricevuto dal parroco D.Cirillo Formosa della curia di Malta,Palermo, 1762. Duplic.

Eiusdem, De veteribus MoraliumPhilosoforum Sectis disertatio, Panormi,fol., per Bentivegna, 1770.

Dello stesso, Orazione in Morte di D.Alessandro Testa Giudice della GranCorte, Palermo, per Bentivegna, 1753.

Difesa del Padronato di D. Paolo Napoliavverso il Chierico D. Luigi Napoli, fol.,Palermo, per Epiro, 1747.

Scafili Filippo della Comp. di Gesù,Istruzione per gli esercizj che si fanno nelGesù di Palermo, per dell’Isola, 1688.

Schiavo Domenico, Descrizione della so-lenne Acclamazione e del Giuramento diFedeltà prestato al Re di SiciliaFerdinando Borbone, Palermo, 1760, perBentivegna, 4°.

Dello stesso, Memorie per servire alla sto-ria letteraria di Sicilia, 8°, tom. 4,Palermo, 1756, per Bentivegna.

Scinà Domenico, Elementi di FisicaSperimentale, tom. 1, Vol. 1, et tom. II,vol. II, Palermo, per Real Stamperia,1803.

Dello stesso, Elogio di FrancescoMaurolico, 4°, Palermo, Real Stamperia,1808.

Dello stesso, Memorie della Vita e filoso-fia di Empedocle, 4°, Palermo, R.Stamperia, 1813 tom. 2.

Serio Francesco, S. Agata Vergine e Mart.Palermitana, Palermo, 1761.

Sermone Predicato dal Vescovo diCartagena sopra i dolori di Maria SS., fol.,spagnuolo e italiano, per Epiro, Palermo,1708.

Silii Wilhelmi, Meditationes PhysicoMathematice de recta Vivarum ViriumMensura, 4°, Panormi, apud Epiro,1774.

Siracusa per il Reverendissimo Capitolocontro i Parochi della stessa città.

Soyma Francisci, messanensis metaphi-sico, Theologice propugnande, Florentie,1777.

Spitaleri Nicolai, Specimen theologicarumpropositionum, quas et tractatu de vera re-ligione publice disputationi comitunt al-cuni Seminari Monregalensis an. 1772,Rome, ex Typographia Palledis.

Spiegazione di due antiche mazze di ferroritrovate in Messina l’anno 1733,Venezia, 1740. Autore il Prior Di Blasi.

Stato presente degli antichi MonumentiSiciliani anno 1767, foglio Reale, fogli 6,a cui è aggiunto lo stato dei varj altri tem-pi vendibile per Niccolo Romeo, in fo-gl., 12.

Statuti del Magistrato di Sanità compilatida Agostino Gervasi Protomedico per ordi-ne del Senato di Palermo, per Epiro, 1728.

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Strada Francesco, La Clemenza reale,istoria della ribellione e riacquisto diMessina, Palermo, 1682.

Dello stesso, Le Glorie dell’AcquilaTrionfante risposta agli scrittori Messinesi,fol., per Coppola, 1682.

Surtinu Silveriu, L’Eneidi di Virgiliu tra-dutta in rima Siciliana, 8°, Messina, perMaffei, 1717.

Synesii Secundi, De Vita et rebus gestisFrancisci Teste Primum EpiscopiSyracusarum dein Archiep. MontisRegalis, 4°, Syracusis, 1774, apudPuleium.

Lo stesso, in buona carta ben legato.

Tamburini Thome, Soc. Jesu, Methodusexpedite communionis, 12°, Rome, apudManelphium, 1648.

Tancredi Gregorio, Regole della lingualatina, 8°, Messina, per Jaqui, 1507.

Tapia Caroli, De regia Cancelleria. 4°.

Tardia Francesco, Orazione funerale diMr. Michele Scavo Vescovo di Mazzara,Palermo, per Epiro, 1773. Duplic.

Tedeschi Tomaso, Incendi di Moncibellonell’anno 1669.

Termini Girolamo, Duca di Vatticani,Elogio di Carlo terzo di Borbone, 12°,Palermo, per Bentivegna, 1789.

Testa Alessandro, Ragioni delli SignoriBaroni del Regno, Esteri ed Ecclesiasticiriguardo alla buonatenenza, fol., Palermo,1754. Corpi tre a tarì 3 per ognumo.

Testa Francesci, De jure Capituli majorisEcclesie Panormitane conferendi sede va-cante vivandas aliquas Beneficia que adArchiepiscopi collationum pertinent dis-sertatio, Panormi, apud Gramignani,fol., 1736.

Testa Francesco, Canonico dellaMetropolitana di Palermo, Brevi ragio-namenti sovra la dignità ed obblighi delloStato Ecclesiastico, 8°, Palermo, perValenza, 1743.

Testa Francesci, Capitula regni Sicilie,tom. 2, Panormi, apud Felicella, 1741.Carta reale.

Testa Francesco, Relazione Istoria dellapeste e che attaccassi a Messina nell’anno1743, Palermo, per Felicella, 1745. Cartareale.

Testa Francesci, Archiepiscopi MontesRealis, De Vita et rebus gestis Guilelmi IISicilie Regis, fol., Monte Reale, apudBentivegna, 1769. Molti corpi a tarì 6 peruno.

Testa Francesci, De vita et rebus gestisFriderici II Sicilie Regis, varii corpi a tarì4 per uno.

Testa Francesco, Omelia recitata da luinella sua Traslazione da Vescovo adArcivescovo una in Siracusa, l’altera inMonreale, Palermo, fol., per Bentivegna,1754.

Testa Francesco Arcivescovo, Cose varie.

Tornielli Girolamo della Compagnia diGesù, Cansonette in aria marinaresca perle principali di Maria SS., Palermo, 8°,per Ferrer, 1756.

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Tremoglie Francesci Benigni, HistorieCivilis Regni Sicilie, Typis Regiis,Panormi, 1780.

Tropiani Thome, Compendium conjura-tionis contra demones vexantes humanacorpora, 4°, Panormi, 1598.

Turtureti Vincentii, De Capellis eCapellanis Regnum cum notis CapellaAule Hispanie, 4°, Matriti, apudMartines, 1680. Corpi 2 a tarì 4 perognuno.

Valguarnera Mariano, Dell’origine ed an-tichità di Palermo e dè primi abitatori del-la Sicilia e dell’Italia, Palermo, perMaringo, 1614. Dupli. e triplicato.

Vanni Alessandro, Principe di S.Vincenzo, La Grazia, Poema di LuigiRacine trasportato dal Francese in rimeitaliane, Palermo, R. Stamperia, fol.,1790.

Vanni Alessandro, Sonetti, Palermo, RealStamperia, 1795. Duplic.

Voria ab. Bernardino, Hortus RegiusPanormitanus, 4°, Panormi, 1789.

Vella Pietro, Meditazioni sopra l’orazio-ne Domenicale, Palermo, per Ferrer,1773.

Ventimiglia Giovanni, messinese, DePoeti Siciliani, Napoli, 4°, per Alecci,1663.

Verga Gaetano, dell’ordine de’Predicatori, La gran dignità del SS.Rosario, 4°, Caltagirone, 1793.Raro per le tante sciocche onde fu proibito, ioperò acquistai due copie.

Vinciprova Angelo, Disertazione IstoricoPolitica, Palermo, 4°, 1811.

Veneziani Antonio, Epigramata quasi om-nia inscriptiones, fontium discriptiones etTriumphales Arcus a Francisco BaronioCollecta, 4°, Panormi, apud Dell’Isola,1646.

De Vio Michele, Privilegia UrbisPanormi, fol., Panormi, per Cortese,1706. Dupl.

De Vio Ignazio, della Comp. di Gesù,Relazione della Festa di S. Rosalia incircostanza di Filippo Quinto Re diSicilia, 4°, per Gramignani, Palermo,1702.

Viperani Jo Antonii, De Summo bono lib.V, 8°, Napoli, apud Salvioni, 1575.

Viperani Jo Antonii, De rege et regno.

Della Visitazione Ambrogio, RudimentiGrammaticali, Palermo, 8°, 1743.

Vitale Pietro, Le Simpatie dell’Allegrezzatra Palermo e la Castiglia, Palermo, fol.,1711. Dupl.Vedi deputazione di nuove gabelle a tarì 4 perogni corpo.

Vita di S. Rosalia, Palermo, per Bua,1656.

Vivenzio Giovanni, Memoria per conser-var la Salute d’un’armata, 4°, Palermo,Real Stamperia, 1800.

Ysernie Andree, Costitutiones RegniSicilie, Neapoli, 1545, fol.

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Zanotti Francesco, Elegie Latine per lesolennità di Maria SS. ma. trasportate inendecasillabi italiani con note da PierMaria Brocchieri, Palermo, 4°, R.Stamperia.

Zappola Cantavella Jacobi, PhysiceCorpus, 8° m., Catine, apud Pastore,tom. 2, 179711.

Siciliani Quinterno Secondo

Alagona Paolo, Allegazioni del Gras del-l’uno e l’altro Principe e de’ Regolari con-tro i Gesuiti per il convitto da loro erettosenza la dovuta autorità, Verona, 4°, perRossi, 1644.

Allegazione per il Regno di Sicilia controil Fisco, 1758.

Alberti Nicolò, Il decalogo praticato daiGenali, 4°, Palermo, per Bajona, 1718.

Alias Francesco, Regole dellaConfraternità del SS. Ecce Homo erettanella Chiesa dell’Uditore, 1732.

Amato Joannis Marie e Soc. Jesu, DePrincipe templo. Accedit Bartholomei dalReocastro, Historia sui temporis,Panormi, fol., apud Aicardo, 1728.

Amato Giuseppe, Il Microscopio deComputisti, fol., Palermo, per Felicella,1740.

Amico Giovanni, L’Architetto Pratico, li-bro primo e secondo, fol., tom. 2,Palermo, per Aicardo, 1726. Fig.

Amico Viti, Catane illustrata, tom. 4,Catane, 1740, apud Trento.

Angelini Tommaso, Orazione pel riapri-mento pubblica libreria di Palermo, 4°,per Bentivegna, Palermo, 1780.

Angelo e Cipriano, Principj della StoriaGenerale, 12°, Palermo, Real Stamperia,1790.

11 A margine del CSBCN sta scritto: SicilianiQuinterno primo costa di fogli vent’otto. VistatoSterzinger e Ferrara.

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Anonimo, Spiegazione di due AnticheMazze di ferro trovate in Messina,Venezia, per Pitteri, 1740, fol. m.

Anonimo, Discendenza della FamigliaBurgio, fol., Trapani, per Sani, 1786.

Anonimo, Esequie Reali per la morte diFilippo Quinto Borbone Re delle Spagne,Palermo, per Epiro, 1747, fol.

Anonimo, Capitoli ed ordinazioni delSenato di Palermo per il MastroPortolano, fol., 1741, per Epiro.

Anonimo, Esame del votum in S.Theologia Magistrorum, super obligazioneservendi interdictam in Sicilia latum auc-toritate sedis Apostolice.

Anonimo, Al Rey Nuestro Senor de D.Joan de Resende Peveyroy Pime, 4°,Madrid, 1654.

Anonimo, Ragionamento intorno al RealPatronato che compete al Monarca diSicilia come Padrone della Vescovil Chiesadi Cefalù in sul Feudo di S. Lucia diSiracusa, Napoli, fol., 1762, perRaimondi.L’autore è il celebre Michele Maria Vecchioni.

Anonimo, Saggi di Dissertazioni dell’Ac-cademia Palermitana del Buon Gusto, 4°,per Solli, 1810.

Anonimo, Note sopra l’iscrizione inta-gliata nel Portico del Duomo di Palermoin occasione della Coronazione del ReVittorio Amedeo, 4°, Palermo, perBajona, 1714. Corpi due.

Anonimo, Saggio sul tempio di GioveOlimpico di Agrigento, 8°, Palermo, RealStamperia, 1814.

Anonimo, L’antichità di Caltagirone,Napoli, 4°, per Roncaglio, 1631.L’autore è il Padre Mario Pace della Comp. diGesù.

Anonimo, Progetto del Codice Criminaledi Sicilia.v. Foderà.

Anonimo, Prospetto politico dell’Europa,4°, Palermo, Real Stamperia, 1806. CartaReale.

Anonimo, La Popolazione della Siciliasviluppata relativamente a tutte le classidella Nazione, 1782.

Anonimo, Le Simpatie della Città diMessina coll’Aquila Augusta, 4°,Messina, per Chiaramonte, 1720.

Anonimo, Esame della Lettera scritta daun Religioso sacerdote contro i Teatri, 4°,Palermo, 1751, per Bentivegna.

Anonimo, Direttorio per ogni sorte di per-sone ricavato dalle opere della B. MadreGiovanna Francesca Chantal, 12°, perFelicella, Palermo, 1766.

Anonimo, Della Patria del BeatoAgostino Novello, Messina, 8°, perMaffei, 1712.

Anonimo, Gli Orti Esperidi per laSolennità di S. Rosalia dell’anno 1690, 4°,Palermo, per Romolo.

Anonimo, Sacre cerimonie da praticarsinello adornare una Vergine prima di rice-vere l’Abito Monastico colla spiegazione,8°, Palermo, per Valenza, 1776.

Anonimo, Il Cristiano Provveduto,Palermo, 12°, per Gagliani, 1777.

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Astolfi Giovanni Felice, Le vite dèFilosofi di Diogene Laertio, lib. X, 4°,Venezia.

Attardi Bonaventura, Il Monachismo inSicilia, fol., Palermo, per Gramignani,1741.

Dello stesso, Istoria della Città di S.Filippo di Agira.

Audiberti Camilli, Soc. Jesu R. VilleTaurinensis, Descriptio Poetica oppositaPoema et Epigramatum tum Appendice,4°, Auguste Taurinorum, apud Datti.

Bardi Francisci, Soc Jesu, De AutoritateOrdinariorum Regni Sicilie apponendi inproprio Calendario officium alicujusSancti, 4°, apud Bua, 1653.

Baroni Francisci, De MajestatePanormitano lib. IV, fol., Panormi, apudDe Isola, 1630.

Idem, lib. I.

Dello stesso, Sicule NobilitatisAmphitheatrum, Panormi, 4°, apudMartorelli, 1639.

Dello stesso, Istorico Avveduto, Palermo,1641, 12°.

Eiusdem, Salinucis Idilium al HieronimoPracto Hetruscis versibus, conscriptum aFrancisco Baronio latinitate donatum,Panormi, 8°, apud Coppulam, 1642.

Barillà Antonio, Giudizio sopra una let-tera di L. de Veillant, 8°, Panormi, RealStamperia, 1788.

Bernardo Beato di Corleone, Compendiodella vita di esso, 8°, Roma, per Casoletti,1768.

Bellitti Antonino Silvestro, Delle Stuffe eBagni di Sciacca, fol., Palermo, RealStamperia, 1783.

Bernatovicz Niccolò, Ristretto della Vitadi S. Casimiro, Palermo, 8°, per Valenza,1749.

Di Blasi Giovanni Abate, Istoria de’Vicerè Luogotenenti e Presidenti delRegno di Sicilia, 4° gr., Palermo, perSolli, 1790.

Bellitti Antonino, Delle Stuffe e dè Bagnidi Sciacca, fol., Palermo, Stamperia Reale,1783.

Blandini Arcangelo Tommaso, Idea del-la vera Politica, 4°, Napoli, per Porcelli,1791.

Bona Gioacchino, Il Martirio di S.Agnesa tragedia, Palermo, 8°, perAicardo, 1727.

Bonanni Giacomo, Dell’Antica Siracusa,lib. due, 4°, Messina, per Brea, 1624.

Bonanni Giacomo, Delle AnticheSiracuse, fol., tom. 2, Palermo, colle di-chiarazioni fatte dal Mirabella, Palermo,per Aicardo, 1717.

Bono del Michele della Compagnia diGesù, Dizionario Siciliano Latino, t. 3, in4°, Palermo, per Gramignani, 1751.

Eiusdem, Fabule Phedri, cum notis,Panormi, 8°, per Ferrer, 1790.

Bonafede Giuseppe, Palermo Patria di S.Agata, Palermo, per Bua, 1664, 4°.

Buonfiglio Giuseppe, Historia di Sicilia,prima e seconda parte, 4°, Venezia, perCicero, 1604.

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Bouffieres Claudio della Compagnia diGesù, Istoria dell’origine del Reame diSicilia e Napoli, tradotta dal francese,Napoli, 8°, 1707, per Muzio.

Burigny de, Historie Generale de Sicilie,4°, t. 2, a la Haye, chez Beauregard,1745.

Caggio Paolo, Ieconomia, 8°, Vinegia,1553.Libro pregiatissimo e raro.

Caetani Ottavii e Soc. Jesu, Idea operisde Vitis SS. Siculorum, 4°, Panormi, 1617.

Eiusdem, Isagoge ad Historiam SacramSiculam, 4°, Panormi, 1707, perToscanum.

Capitoli della Arciconfraternita dellaRedenzione de’ Cattivi, Palermo, 4°, perdell’Isola.

Colonna Petrus, De mundo animorum etcorporum, 4°, Panormi, apud deFranciscis, 1599.

Calcagni Cavaliere, I Re di SiracusaFinzia e Liparo riconosciuti ora colle mo-nete, Palermo, tom. 2, 8°, 1808, RealStamperia.

Cannella Abbè, Lettres sur la Litteraturde Palermo, 8°, Naples, 1794.

Capizzi, Elogio del Sacerdote IgnazioCapizzi, 8°, per Bentivegna, 1786.

Capizzi Ignazio, Lavoro della divinaGrazia nel convertire il Peccatore,Palermo, 8°, nella Real Stamperia,1801.Con figure.

Caraccioli Dominici e Soc. Jesu, Oratioin Laudem Victorii Amodei Sicil. Regis,Panormi, apud Pecora, 4°, 1714.Carrera Francisci e Soc. Jesu, PantheonSiculum sive sanctorum Siculorum Elogia,Genue, apud Ferri, 1679, 4°.

Castelli Giovanni dell’Oratorio,Orazione ne’ funerali di MonsignorGioachino Castelli Vescovo di Cefalù,Palermo, per Bentivegna, 4°, 1789.

Canetii Jo. Antonii in extrav., VoluntasFrederici et in extrav. si aliquem JacobiSicilie Regum Enarrationes, Venetiis,apud Guerreos, una cum responsis.Pisanelli et Aliorum, fol.

Carafa Josephi, De Capella RegisUtriusque Sicilie, fol., Rome, 1749, perde Rubeis. Duplicato.

Carulli Giuseppe, Elogio di NicolaFraggiani, Napoli, 1763.

Caruso Giovanni Battista, MemorieIstoriche di Sicilia, parte Prima, vol. I e II. Incompiuta.

Lo stesso parte Prima vol. I e II, Parte IIvol. I e II, Parte III vol. I e II. Tom.6.

Caruso Giovanni Battista, Historie sara-cenico sicule monumenta, quibus acceditBreviarum Historico criticum, fol.,Panormi, apud Cichè, 1720.

Castiglione Nicolai, Juridica Oratio proPrincipe e Galetti contra Ducissam S.Stephani, fol., Panormi, apudAiccardum, 1733. Cum tabulis.

Castronius Benedictus Maria, Horogra-phia Universalis, fol., Panormi, apudAiccardo, 1728.

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Eiusdem, Diversorum miscellania Mathe-maticum, fol., Rome, apud Ber- nabò,1737.

Dello stesso, Il vero nuovo GeodetaSiciliano, 4°, Roma, per Bernabò, 1733.

Catalano Niccolò da Santo Mauro inSicilia, Dell’Abito dè Frati Minori, 4°,Fiorenza, per Massi, 1652.

Cefalù del Real Patronato competente al-la Monarchia di Sicilia sul Feudo di S.Lucia di Siracusa come R. Padrone dellachiesa di Cefalù.

Carnevale Giuseppe, Istorie e descrizio-ne del Regno di Sicilia, 4°, Napoli, perSalviani, 1591.

Carrera Pietro, Discorso sopra un libro in-titolato l’Antichità di Scicli, 4°, Catania,per Rossi, 1641.

Caruso Giovanni Battista, Rime degliAccademici Accesi, 4°, t. 2, Palermo,1726, per Cortese.

Catalisano Gennaro, Le Parche divenuteAmorose. Cantata da farsi nel RealPalazzo per il compimento d’anni delVicerè Marcantonio Colonna l’anno 1776.

Chieberge Josephi Ignatii, OratioPanegirica Clementi XI, Rome, 1703.

Cicerone, Ex Electorum liber, Panormi,Typis Regiis, 1781.

Collurafi Antonio Conte, LeTumultuazioni della Plebe in Palermo,1649.

Componimenti sacri per Musica in falsetto.

Consegna delli privilegj degli Ecclesiasticiinsussistenti.

Convitti Reali dè Gesuiti e dè TeatiniRaccolta di quello che di essi tratta, fol.

L’Idra decapitata, memoria per la resi-denza della R. G. Corte nella città diMessina, fol., Vicenza, per Galucci, 1662.

Costitutiones, Ordinationes et Pandectesuper salariis publicorum tabelionumhujus Regni, 4°, Panormi, 1588, apudCarraram.

Corrao Alberto, Memoria sopra i terre-moti di Messina, 4°, per Stefano, 1783.

Corsetti Octavii, Consilia Feudalia, cumannotationibus Petri Corsetti Filii, fol.,Panormi, apud Orlandum, 1616.

Corsetti Petri, De Magnanimitate dequeHervica virtute Dialogismi, Panormi,apud Orlandi, 1613.

Crescentii Francisci, De MorbisEpidemiis, 4°, Panormi, 1624, apudMaringum, 1624.

Crispi Antonii, De SS. Cosmi et DamianiThermalibus aquis, 4°, Deprani, 1684.

Cupane Francesco, Memoria Sulla chiesadi S. Lucia e dritti su di essa delCappellano Maggiore, in Palermo, R.Stamperia, 1802.

De Ebulo Petri, Carmen De motibusSiculis et Rebus inter Henricum VI etTancredum Roman Imperatorum SeculoXII gestis editum ex M. S. per SamuelumEngol, Basilee, apud Thurnisium, 1746.

Page 226: In quarta di copertina: sigillo pendente di cera rossa ... · PREFAZIONE Definire la formazione dei complessi documentari, i loro processi di se - dimentazione e stratificazione.

Danico Amati, Dissertatio de jure succe-dendi regi catholico Carlo II in HispanamMonarchiam, 4°, Napoli, 1702.

Deputazione del Regno di SiciliaOrdinationi di essa, 4°, Palermo, perFranceschi, 1598.

Diversorum Siculorum Consilia super pri-vilegio Urbis Panormi quod fiscus nonpossit principaliter agere contra cives, 4°,Panormi, apud Maringo, 1650.

Esercizio Spirituale e meditazioni per cia-scun giorno della Settimana ad esso dellaR. Scuola di Palermo, 1772, perBentivegna.

Falsaperla Baldassare, La Francia op-pressa Panegirico, 4°, Palermo, 1654, perdell’Isola.

Fichera Marcantonio, Trattato delle ac-que minerali e potabili di Palermo, 4°,Napoli, 1792.

Foderà Filippo, Principj della legislazio-ne Criminale e della Riforma de’ CodiciCriminali, Palermo, Anno I dellaCostituzione.

Frazzetta Michele della Compagnia diGesù, Vite, Virtù e Miracoli del Servo diDio D. Girolamo di Palermo, 4°, perd’Isola, 1681.

Funerali di Filippo V eseguiti in Palermocon l’Orazione di Vincenzo Pupella, perEpiro, fol., 1747.

Funerali di Carlo III Borbone eseguiti inPalermo scritti da Giovanni Evangelistadi Blasi e Gambacorta, R. Stamperia,Palermo, 1780, Fogl. Reale.

Gaetani il conte Cesare, I Doveri del-l’uomo, Poema, 4°, Siracusa, 1790, perPulejo.

Giacomazzi Filippo, Dell’abito del P. S.Francesco e di S. Antonio, Palermo, 12°,per Bua, 1654.

Giardina Rosalino, Memoria sulla frattu-ra del collo del femore, Palermo, 4°, R.Stamperia, 1814.

Di Giovanni Giovanni, La Storia dèSeminarj chiericali, fol., Roma, perPaglierini, 1747.

Dello stesso, L’ebraismo in Sicilia, operamolto riputata, Palermo, 4°, perGramignani, 1748.

Di Giovanni Vincenzo, Palermo trium-fante, poema, 4°, Palermo, per Maringo,1599.

Giuliano Vincenzo Maria, Direttorio diSacri riti e cerimonie per la SettimanaSanta, Palermo, per Valenza, 1701.

Goltzii Haberti, Historie urbium et po-pulorum Grecie ex antiquiis numismati-bus cum scoliis Andree Scoti Soc. Jesu,Antuerpie ap. Platinum, 1644

Gotho Filippo, Ragguagli delle Feste ce-lebrate in Messina per l’invenzione delMartire S. Placido e Compagni, 4°,Messina, per Bufalini, 1591.

Grammatici Thome, In CostitutionibusCapitulis et Pragmaticis et Ritibus MagneCurie, fol., Venetiis, 1592.

Granara Giuseppe, Descrittione del cor-so di tutto il Mar Mediterraneo, 4°,Genoa, per Pavoni, 1610.

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Gregorii Rosarii, Rerum Arabicarum quead historiam siculam spectant amplaColletio, fol. max., Arabice et Latine,1790.

Eiusdem, Bibliotheca Scriptorum qui resin Sicilia geste sub Aragonum imperio re-sulere, quam adornavit uti accressionumad historicam Bibliothecam Carusii, tom.2, fol. max12.

De Grossis Jo Battiste, Catana Sacra, fol.,Catane, 1654, Petronium.

Eiusdem, Catanense decachordum, tom.2, Vol. 1, fol., apud Rossi, 1647.

Eiusdem, Agatha Catanensis, fol.,Catane, Petronium, 1656.

Grateri Jani, Lampas sive fax Artium,tom. Secundus, cum Joannis FelicisPelesii additamentum, Panormi, fol.,apud Gramignanum, 1739.

Gueli Gaetano, Risposta ad un libricinoin cui s’impugna una piccola dottrina cri-stiana stampata per la Diocesi di Girgenti,Palermo, 4°, R. Stamperia.

Indulgenze che si guadagnano visitandola Chiesa del Monistero di S. Rosalia, 12°,Palermo, 1720.

Ingrassia Giovan Filippo, Informazione delpestifero Morbo che afflisse Palermo nel1575 e 1576, Palermo, per Mayda, 1576.Libro rarissimo e assai pregevole.

Eiusdem, Jatropologia liber in quo adver-sus barbaros medicos multa disputanturet quedam opuscola, Venetiis, apudGriphium.Libro rarissimo e molto pregiato.

Inveges Agostino, La Cartagine Siciliana,4°, Palermo, per Bisogni, 1661.

Inveges Agostino, Annali della FeliceCittà di Palermo, Parte I e II, perdell’Isola, 1649, fol., tom. 2.

Inveges Agostino, Palermo antico, pressodell’Isola, 1649, fol.

Inveges Agostino, Palermo Sacro, pressodell’Isola, 1650, fol.

Inveges Agostino, Palermo Nobile, pres-so dell’Isola, 1651, fol.

Johanne de Johannis, Codex diplomati-cus notis et dissertationibus illustratus,fol. Panormi Gramignani, 1743.

Lenzi Carlo Maria delle scuole Pie,Orazion funerale per la Principessa diResuttano, Palermo, 4°, R. Stamperia,1805.

Lombardo Buda Giuseppe, CatanesePastore Ereino, La Necessità, Poema.

Longo Pietro, Ragionamenti istorici sul-le colonie de’ Troiani in Sicilia, 4°,Palermo, R. Stamperia, 1810.

Lucchesi Palli Ignazio conte diVillarosata, Il Tancredi, tragedia,Palermo, 8°, per Repetti, 1774.

Malerba Mario, canonico di Catania,Memoriale contro i Magistrati di Cataniaa S. R. M., Fu proibito per la maldicenza e non si compì distampare.

Marabitti Domenico, L’ArchitettoVendicato, 4°, Palermo, R. Stamperia,1798.

12 A margine del CSBCN sta scritto: Cancellate per-chè duplicate. Vistato Sterzinger e Ferrara.

Page 228: In quarta di copertina: sigillo pendente di cera rossa ... · PREFAZIONE Definire la formazione dei complessi documentari, i loro processi di se - dimentazione e stratificazione.

Marchisi Joseph, Memoriale Sacerdotum,Panormi, 12°, 1668.

Marini Nicolai, Poema de Teremotu an.1736, qui Panormi accedit, Panormi, 8°,apud Felicella, 1729.

Marini Nicola cieco dall’infanzia, Rime,Palermo, 4°, 1776, per Rapetti.

Maggio Francisci Marie, De Sacris Cere-moniis, fol., Panormi, per Bossium, 1666.

Martinez, De Quintana Primera Cancion,4°, Palermo, 1594.

Martorana Gaetano, Vita del P.Marc’Antonio Ribaudengo, Palermo,Real Stamperia, 1796. Dupl.

Masbel Bernardino, Descrizione delGoverno di Stato e di Guerra del regnodi Sicilia, fol. Palermo per Coppola169413.

Mastrilli Garsia, De magistratibus, 4°, Ie II, Lugduni, apud Pillehotte, 1621. Opera rara.

Materozzi Giuseppe, Discorso in lode delPorto di Messina, per Bianco, 1622.

Matranga Girolamo, Le Solennità lugu-bri e liete per la morte di Filippo IV e laelevazione al trono di Filippo II, fol.,Palermo, per Colicchia, 1666.

Messane consuetudines recognite,Panormi, apud Maida, 1559, 4°.

Mirabella Vincenzo, Dichiarazione dellaPianta delle antiche Siracuse, fol., Napoli,per Scurriggio, 1613. Corpi due a tarì 12per ognuno.

Mole Mallo Eugenii, De Vaiolis,Panormi, Typis Regiis, 1783, 4°.

Mollica Domenico, Mastra dè Nobili del-la città di Messina, 1732, per Grillo, 12°.

Monarchie de Sicilie defense contre la courde Rome, Amsterdam, 8°, 1716.

Mongitore Antonino, Atto publico di fe-de celebrato in Palermo, 1724, fol.

Dello stesso, Palermo AmmonitoPenitente e Grato nel terremoto del ISettembre, Palermo, per Felicella, 1727.

Dello stesso, Vita di S. Filareto, 4°,Palermo, per Cortese, 1763.

La Sicilia ricercata, 4°, t. 2, Palermo, perValenza, 1743.

La Sicilia inventrice opera di VincenzoAuria colle ossevazioni e giunte delMongitore, Palermo, per Marino, 1704.

Dello stesso, Parlamenti di Sicilia, fol.

De Due Santi Mamiliani, Arcivescovo eCittadini di Palermo, 4°, 1701.

Morabiti Caroli, Annalium Protometro-politane Messanensis Ecclesie Messane,apud Bisogni, 1669. Duplic.

Murene Francisci, Epigramma adPontificum Panormitanum Epigramma.

Natale Tommaso, Riflessioni intorno al-l’efficacia delle pene, 8°, Palermo, 1772.

Nava Gaetano, Orazione funerale per D.Asdrubalo Termine Vescovo di Siracusa,8°, Palermo, 1722.

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13 A margine del CSBCN sta scritto: Cancellatoperchè duplicato. Vistato Sterzinger e Ferrara.

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Nicosia Filippo, Barone di S. Giacomoe Pozzo, Il Podere fruttifero, Palermo, 4°,per Felicella, 1735.

Numerazione dell’Anime di Sicilia fattal’anno 1631, per Franceschi.

Numerazione dell’Anime di Sicilia fattal’anno 1770, per Epiro. Dupl.

Officia propria Sanctorum Civium etPatronorum Civitatis Panormi 1774.

Officio Santo di questo Regno di Sicilia,Istruzioni per le cause degli Eretici, 4°,Palermo.

Oreteo Filalete, Discorso intorno all’ori-gine di fondazione della Chiesa Palermi-tana dal Principe degli Apostoli S. Pietro,Palermo, 4°, per Felicella, 1733.

Orioles Filippo, L’Amor trionfante nellamorte di N. S. Gesù Cristo, Tragedia, 8°,Palermo, per Valenza, 1745.

Pagani Giovanni Battista, SiculoLecarese, Metodo di Computare i tempi,4°, Palermo, per Bajona, 1726.

Palermo per la residenza del Vicerè in es-sa Città Parlamento del 1813. Capitoli diesso.

Parisi Pietro, Avvertimenti sopra la Peste,4°, Palermo, per Franceschi, 1593.Opera insigne.

Parthenotimi Candidi, De Pietate inDeiparam, dissertatio duplex, 4°,Panormi, apud Felicella, 1741.

Paruta Filippo, La Sicilia descritta con me-daglie, Palermo, per Maringo, fol., 1612.

Pasqualino Michele, VocabolarioSiciliano Etimologico, Italiano e Latino,tomi cinque, R. Stamperia, 1785.

Paternò Bonajuto Giacinto Maria,Ginnasio ed Anfiteatro di Catania, fol.,per Felicella, 1770.

Paternò Bonajuto Giacinto Maria,Corona di Encomj a Maria SS. ma, 4°,Palermo, per Felicella, 1775.

Paternò Castello Ignazio, Principe diBiscari, Ragionamento sopra gli antichiornamenti e trastulli de’ Bambini,Firenze, 1781. Con molti rami.

Paternò Castello Ignazio, Discorso sopraun’antica iscrizione trovata nel teatro diCatania 1771.

Patti Benedetto, Il Metropolitano resti-tuito alla Sicilia ed a Palermo, 4°,Palermo, per Felicella, 1745.

Paola S. Francesco, Il Postiglione,Palermo, 12°, per Gramignani, 1753.

Perremuto Paolo Francesco, Declama-zioni dell’innocenza di Gesù Cristo nelTribunale di Pilato, Palermo, per Bossio,1670.

Pigonati Andrea, Stato presente degliAntichi Monumenti Siciliani, 1767.

Pirri Bartolomei, A Sancto Fausto SiculiPlatiensis De Sacri Indulgentiis, 4°,Napoli, 1622.

Eiusdem, De Horis Canonicis Tractatus,8°, Lugduni, apud Landry, 1627.

Page 230: In quarta di copertina: sigillo pendente di cera rossa ... · PREFAZIONE Definire la formazione dei complessi documentari, i loro processi di se - dimentazione e stratificazione.

Pocili Andrea, Delle rivoluzioni diPalermo avvenute nel 1647, 4°, Verona,per Rossi. Duplicato

Poema in lode de SS. Alfio, Filadelfo eCirino.

Porro Stephani messanensis, SolzaniLaus Poema Solzaneidos, Venetiis, 8°,1606.

Prescimoni Nicolai Joseph, Postuma, 4°,Panormi, 1743, apud Valenza.

Puglisi Sbernia Onofrio, Aritmetica, 4°,Palermo, per Pecora, 1714.

Quintiis de Camilli, Oratio in SolemniStudiorum Instauratione, 4°, Napoli,apud Mosca, 1711.

Raccolta di varie festività celebrate perSanti.

Reina Placido, Ragioni del senato diMessina contro il Memoriale dei Deputatidel regno di Sicilia e della Città diPalermo sopra la Divisione del governo diesso regno traduzione dallo Spagnuolo fat-ta da Placido Reina, Messina, nellaStamperia del Senato, 4°, 1630.

Regolamenti per la reclutazionedell’Esercito, 4°, Palermo, StamperiaReale, 1800.

Regole della Congregazione Secreta, 12°,Palermo, per Leone, 1694.

Reina Placido, Notizie istoriche della cittàdi Messina, parte I e 2, fol. Messina perBrea 165814.

Renda Ragusa Hieronymi, SicilieBibliotheca vetus, 4°, Rome, apudBernabò, 1700.

Romano Antonino, Sul vero gustodell’Eloquenza discorso, 8°, per Solli,1798.

Roscovizzo Demetrio, Dell’Abito di S.Rosalia Vergine Palermitana.

Santa Colomba Carlo, Sui Doveri del-l’uomo memoria Apologetica, Palermo,4°, Stamperia Reale, 1794.

Santa Lucia Alfonso, Istituzionedell’Ordine della SS.ma Trinità. Palermo12° per Mandracchia 1655.

Scasso Mariano, Traduzione della StoriaGenerale di Sicilia del Burigny, 4° gran-de, t. I, II e III, per Solli, 1792.

Seminara Andree, Nostre SalutisMysteria a SS. D. N. Jesu Christi nominenumerabilis anagrammatibus espressa, 4°,Panormi, apud Ferreo, 1764.

Sergio Vincenzo Emanuele, Ragioni a luispettanti per ottenere la Carica diRazionale del R. Patrimonio, fol.,Palermo, Real Stamperia, 1781.

Serio e Mongitore Francesco, S. AgataVergine e Martire Palermitana disertazio-ne in Risposta a Giacinto Maria Paternò,Palermo, per Bentivegna, fol., 1761.

Siracusa Giacomo, della Compagnia diGesù, Panegirico nella traslazione delCorpo di S. Mamiliani, 4°, Palermo, perBossio, 1658.

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14 A margine sta scritto: Cancellato perchè duplica-to. Vistato Sterzinger e Ferrara.

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Soto Diego della Compagnia di Gesù,Descrizioni delle Feste fatte dai Gesuitinella venuta in Palermo e Coronazione diCarlo Infante III di Spagna, Palermo, perFelicella, 1735.

Sautes Petri Justi, Soc Jesu, LususPoetici, 8°, Panormi, 1698, apudGramignani.

Stiltingi Joannis, Soc Jesu, Acta S.Rosalie, Antuerpie, 1748, apud VanderPlassche.

Strada Francesco, La Clemenza RealeIstoria della Ribellione e reacquisto diMessina, fol., Palermo, per Coppola,1682.

Sinodi

Panormitani1587, Costitutiones Cesaris Marulli,Panormi, 4°, apud Carrarani, 1587.Duplicate e triplicate.

1615, Joannettini Doria S. R. E. Cardi-nalis. Dupl.

1622, Eiusdem Synodus Diecesana,Panormi, Typis Orlandi, 1622.

1634, Eiusdem Synodus tertia, Panormi,Typis Orlandi, 1634.

1636, Ordinazione per le Monache sottol’Ill. Arcivescovo Gannettino Doria,stampate per dell’Isola, Palermo, 1636.

1652, Ordinazioni per le Monache dellaCittà di Palermo sotto Ill. de Leon etCardenas.

1652, Costitutiones Synodales Martinide Leone et Cardenas, per Isola, 1653.

1679, Costitutiones Diecesane Synodi D.Jacobi Palafox secunda impressio,Panormi, 1747, per Valenza.

1700, Ordinazioni per le Monache diMr. Ferdinando de Bazan.

1747, Costitutiones Diecesane Synodi D.Jacobi Palafox secunda impressio, perValenza, 1747. Duplicato.

Messanensis1621, Constitutiones edite ad Archiep.Andrea Mastrillo, Messane, apud Bream,1621.

1648, Constitutiones edite ab Archiep.Simone Carafa, Messane, apud Bream,1648. Duplicato.

1663, Costitutiones Synodi Messanensisa de Simone Carafa archiepisco celebra-te an. 1663, Messane, apud Bream.Dupl.

1681, Synodus Messanensis celebrata abD. Joseph Cigala Archiep. an 1681,Messane, apud La Rocca. Duplic. e tri-plicato.

1725, Synodus Diecesana Messane cele-brata ab Ill. mo et Rev.mo D. JosephMigliacci, Messane, apud Giorlandino1725.

Morrealenses1554, Costitutiones Synodales Alexandride Farnesio Cardinalis, Monteregali,1554, apud Array.

1623, Synodus Diecesana edita abArchiepiscopo Hieronymo de Veniero etLeyra, Monteregali, apud Orlandi, 1623.

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1638, Decreta Synodalia Emin. et Rev.D. D. Cosmi S. R. E. Cardinales deTorres Archiepiscopi, Monte Regali,apud Maringum, 1638.

1653, Costitutiones et Decreta Synodaliaedita ab D. Francisco Perotto CardinaliMontalto, Monte Regali, apud Isola,1653. Duplicato.

Catanenses1623, Synodus Catanensis Celebrata abEpiscopo D. Joanne de Torres deOssorio. 1623. Dupl.

1668, Decreta edita in Synodo Catane1668. Sub Episcopo Michaele AngeloBonadies, per Bisogni, Catane, 1668.

Syracusane1553, Costitutiones Synodales Promul-gate 1553 per Episcopum D. Hierony-mum Bononium, Panhormi, 1555.

1727, Synodus D. Thome Marino cel-brata anno 1727, Panormi, apudAicardo, 1727.

Agrigentine1589, Costitutiones et Decreta SynodiAgrigentine per D. Dydacum Haedo,Panormi, apud De Francisci, 1589.

1610, Costitutiones Synodi Agrigentineper F. Vincentium Bonicastrum, Panor-mi, 1610, per De Francisci. Dupl.

1624, Costitutiones Synodi Agrigentineper D. Marium La Cara, Panormi, 1624.

1632, Costitutiones Synodales Agrigen-tine per D. Franciscum Traina, Panormi,apud Cirillum, 1632. Dupl.

1655, Costitutiones Synodi Agrigentineper F. Ferdinandum Sanchez de Cuollar,Panormi, apud Bua, 1655.

Cephaleditane1618, Costitutiones Synodales per Episc.D. Martinum Mira, Panormi, apudOrlandi, 1619. Dupl.

1706. Costitutiones Synodales per Episc.D. Matteum a Sancto Stephano,Panormi, apud Bua, 1707. Dupl.

Pactenses1538, Pactensis Ecclesie ConstitutionesSynodales per Episc. ArnaldumAlbertinum, Panormi, apud Maydam,1538.

1584, Costitutiones Synodales perEpiscopum Gilibertum ( Isfar Corilles)Pactensem, Panormi, apud Carrarum,1584. Dupl.

1687, Costitutiones Synodales perEpiscopum D. Mattheum Fatio 1688,Panormi, apud Epiro.

Mazarienses1575, Synodalia Decreta et Costitutionessub Episc. D. Antonio Lombardo,Panormi, 1575, per Maydam.

1641, Synodes Mazariensis sub Episc. D.Joanne Dominico Spinola, Panormi,apud Coppulam, 1641, Dupl.

1699, Decreta Synodalia MazariensisEcclesie sub Episc. D. BartholomeoCastello, Trapani, apud De Franco,1699.

1735, Synodus Mazariensis sub Episc D.Alexandro Caputo, Trapani, apud DeFranco, 1736.

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Talamanca Grua Vincenzo, Elenco uni-versale con li dominanti di questo Regnodi Sicilia con tutti li Vicerè Presidenti etc.,Palermo, per Epiro, 1695.

Tardia Francesco, Descrizione dellaSicilia di Scherif Elidris, tradotta dall’a-rabo con Prefazione e Note.

Tariffa Generale de’ Dazi Doganali stabi-lita per ordine di S. M, Palermo, 1802, Fol.

Testa Francesco, deputato del Regno,Relazione istorica della peste di Messina, fol.Palermo per Felicella 1745, coll’aggiuntadeg’ordini, editti, istruzioni ed atti pubblici15

Testa Francesco Canonico dellaMetropolitana di Palermo, Orazione neifunerali del Canonico AntoninoMongitore, 4°, Palermo, per Valenza,1743.

Thomasii Josephi, Opera Omnia, t. 6, 4°magno, Rome, apud Palearinum, 1747.

Thome Sancti, Supplementum tertie par-ties, Bergomi, 4°, apud Venturam, 1589.

Tremoglie Francesci Benigni, Elementajuris voet, edita cum prefazione, 8°,Panormi, apud Bentivegna, 1773.

Variorum: vari scritti intorno a compe-tenza di Ministri.

Vetrano Andree, Tratina Medica,Panormi, 4°, apud Bua, 1651.

Vella Giuseppe (celebre impostore di-chiarato tale dal Tribunale della G. C.)Libro d’Egitto, tomo primo.

Questo è in carta Reale ed è singolare perché es-sendo stato proibito di vendersi fu o abbrucciatoo disperso.

Viperani Jo Antonimi, siculi messanen-sis, Opera, fol., t. 3, Neapoli, apudCarlinum, 1606.

Eiusdem, De ratione docenti, 8°, Rome,apud Zanetti, 1588.

Eiusdem, De summo bono, 8°, Neapoli,apud Salvianum, 157516.

Per copia conforme estratta dal Catalogodella Libraria di questa Biblioteca fatta dalfu D. Gregorio Speciale esistente nellaBiblioteca istessa da servire per la Civileamministrazione. Il Cancelliere D.Vincenzo Pidone.

15 A margine sta scritto: Cancellato perchè duplica-to. Vistato Sterzinger e Ferrara.

16 A margine del CSBCN sta scritto: SicilianiQuinterno secondo costa di fogli diciassette. VistatoSterzinger e Ferrara.

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Catalogo della libreria delCavaliere Don Gregorio Speciale

Volume secondo

FilologiClassiciOratori e Poeti recentiori TraduttoriGrammatici e LexicografiAntiquariEpistolografi

Filologi

Andres Giovanni, Dell’origine, Progressie stato attuale d’ogni letteratura, Parma,Stamperia Reale, dal 1782 al 1799, quar-to gr., tom. VII.Chi ne vuole il giudizio, legga questa estesa, no-bile e diligente opera e ne dia da se’ il giudizio.Quest’edizione originale pianamente compita èrara e di gran prezzo.

Encyclopédie ou dictionaire raisonné dessciences, des arts et des metiers, par unesocieté de Gens de lettres. Troisième edi-tion enrichie de plusieurs notes, aLivourne, an. 1770 a 1779, fol., tom.XXXIII. Le texte tom. XVII etSupplement t. IV. Planches t. XI suit derecueil de Ranches t. I.

Traitè de l’Administration del Bois del’Ordre de Malthe, 4°, Paris, chez Breton,1757.Libro di poco uso mentre che l’Ordine di Maltasi trova quasi estinto.

L’Amico de’ Poveri che insegna il veromodo di fare il pan venale, 8°, Viterbo,1773, per Zenti.

Lettres sur l’Italie en 1785, tom. Premier,Lausanna, chez Mourer, 8°, 1789.

Lettres sur la legislation ou l’ordre legaldepravè, retabli e perpetué par L. D. H,12°, tom. III, Berne, 1775.

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I Viaggi di Ciro, tradotti dal francese, 8°,Napoli, 1753.

Dictionnaire social et patriotique ou precisraisonnè de connoissances ralatives al’Economie moral, Civil et Politique,Amsterdam, 1770.

Dictionaire Portatif Comprenant laGeographie etc., Avignon, chezChambeau, 1760, 8°, tom. VIII.Questo può dirsi il dizionario delle umane co-gnizioni, ma il lettore e i giovani si ricordino chei dizionarj non fanno uomini dotti e che solo pos-sono giovare a coloro che hanno fatto a dovere iloro studj e si vagliano di tali libri semplicemen-te per richiamarsi alla memoria quello che hannocon lunghi sudori appreso.

Le Chroniqueur de Saurrè, Londres,1782, 8°.Libro di sfaccendati.

Recherches Philosophiques sur lesAmericaines, 8°, tom. III, Berlin, 1770.Pensees et reflexions sur les egaremensdes hommens dans la voye du salut, t. II,Lyon, chez Rey, 1695.

Introduction a la connaissance de l’esprithumain suivie de reflexions et de maxi-mes, Paris, chez Briasson, 1747, 12°.

Histoire de la persecution intentèe en1775 aux Francs-Maçons de Naples suiviede pieces justificatives, 8°, Londres, 1780.

Principes contre l’incredulitè all’occasiondu susteme de la nature par M. Camuset,12°, Paris, chez Pillot, 1771.Tutti i libri che sono scritti in difesa della reli-gione convien leggersi per essere apparecchiaticontro i discorsi che oggi corrono fra la sconsi-gliata gioventù de’ i nostri tempi.

Argens Jean Baptiste de Boyer marquis,De Reflexions critiques sur les differentesecoles de Peinture, 12°, Paris, chez Rollin,1752.

Aurelio Marco, Aureo libro con l’Orolo-gio dè Principi.Vedete Guevara.

Bayle Pierre, Pensèes diverses ecrites à undocteur de Sorbonne, tom. IV, 12°,Rotterdam, chez Reinier Laers, 1704.Quest’opera sebbene non porti nel frontispizio ilnome dell’autore, pure non vi ha chi non sappiache è un parto dell’empio Baile. Per essere per-suasi della sua empietà basta il vedere che in es-sa si sostiene in mezzo a tanti altri paradossi, cheè meno pericoloso non avere alcuna religione, cheaverne una cattiva. Si badi da chi legge di pre-munirsi prima dei lumi necessari a ribattere que-sto ed altri simili errori che ad ogni passo in que-sto libro s’incontrano.

Barbeyrac Jean, Recueil de discours surdiversas matieres importantes, traduts, oucomposer, avec un Eloge historique deMr. Noodt, 12°, tom. II, Amsterdam,chez Humbert, 1731. Si leggano con cautela.

Bargagli Girolamo (enunciato col nomeaccademico di Materiale Intronato),Dialogo dei giuochi senesi, che nelle veg-ghie si usano di fare, 8°, Venezia, pressoZanetti, 1598.

Barruel Abbè, Memoires pour servirall’Histoire du Jacobinisme, t. IV, 8°,Londres, 1797.Opera da leggersi con attenzione per conoscerela cabala dall’empietà.

Bergier, Le deisme refutè par lui memè, t.I, part II, Paris, chez Humblot, 1771

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Budei Gulielmi, Opera omnia, t. IV, vol.III, fol., Basilee, apud Episcopium, 1557.Questa collezione è molto rara. Clement ha sba-gliato nel riferire il titolo di quest’opera e Bauerlo ha seguito. Budeo fu il secondo dei Triumviridella letteratura del suo tempo. È stato dai dottiriputato superiore ad Erasmo.

Buffier Claude de la Compagnie de Jesu,Pratique de la memoria artificiale, tom.II, 1712, Paris, chez Le Clerc, 12°.Buffier faticò molto per l’istruzione della gio-ventù ed alcuni dei suoi libri si adoprano tuttoranell’educazione letteraria.

Burigny Jean de, Vie de Grotius avec l’hi-stoire de ses ouvrages, 12°, t. II, chez Rey,1754.

Cabei Giulio Cesare, Imagine dell’uomo,8°, Venezia, presso Guerra, 1576.

Camuset vedete tra gli Anonimi:Principes contre l’incredulitè.

Cardani Hieronimi, De utilitate ex ad-versis capienda, lib. IV, 8°, Amsterdam,apud Revesteinium, 1672.Cardano ebbe un figlio chiamato Gio Battista, ilquale fu decapitato per aver ucciso la propria mo-glie. In questa occasione Geronimo compose que-sto libro.

Cavalca Domenico, Frutti della lingua etrattato della pazienza, 8°, Venezia, 1563.Si trova nella classe degli Oratori e Poete recen-tiores come autore di lingua.

Chiarron Pierre, De la Sagesse trois livres,12°, tom. II, Paris, chez Herissant 1768.Libro che eccitò molte questioni e fu altamenteimpugnato dai Gesuiti.

Condillac (Etienne Bonnot de), Coursd’Etude pour l’istruction du PrenceParma, 12°, tom. XVI, Londres, 1776.Opera molto lodata e molto ripresa e con ragio-ne lodata e con pari ragione ripresa, come vedràchi la legge da capo a fondo.

Contareni Gasparis, Opera omnia, tom.I, fol.L’opere del Cardinal Contareno sono scritte inottima lingua, ma egli mostra più profondità nel-le cose filosofiche che nelle teologiche.

Empiricus Sextus, Les Hipotiposes ouInstitutions Pirroniennes, traduits duGrec. avec des Notes, 12°, 1725.Sesto Empirico raccoglie tutto ciò che può esseredi vantaggio al Pirronismo ed accompagnandolocolle sue riflessioni. Chiamassi Empirico perchèera di Professione medico. Questa Traduzione fufatta da Huavt di cui non si sa il nome: le sue no-te cercano di appoggiare i sentimenti di questofamoso pirronista.

Erasmi Desid. Roterodami, Opuscola,quedam quorum index legitur in prima pa-gina et sunt. Pacis querela, de regno admi-nistrando, Institutio Principis Christiani,Panegiricus ad Philippum et Carmen.

Item Ex Plutarcho, De discrimine adula-toris et amici, de utilitate capienda ex ini-micis, de Ddoctrina principum, principicum philosopho semper esse disputan-dum.

Item Declamatio super mortuo puero, 8°,Venet., in edibus Aldi, 1518.

Accedit ejusdem Erasmi, Paraclesis,Venezia.

Item De immensa dei misericordia,Virginis et Martyris Comparatio, Conciode Puero Jesu, apud Frobenium, Basilee,1524.

Eiusdem Erasmi, Enchiridion MilitisChristiani et oratio de virtute amplecten-da, 24°, Lug. Bat., 1624.Volume molto raro. Brunet dice che sino alla pri-ma data di Aldo, quantunque maltrattato fu ven-duto 26 Franchi cioè onze 2.18.

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Erici Johannis Petri, Anthropoglottogo-nia sive Humane lingue genesis, 4°,Venetiis, apud Tramontium, 1697.Libro raro vedi Clement. Erico molto faticò suquesta materia vedasi Morofio.

Erythrei Jani Nicii, Epistole adTyrrhenum, 8°, Colonie Ubiorum, apudKalcovium, 1645.Il nome di costui si è Giovan Vittorio Rossi tra-sportato così grecizzando secondo il fanatismo deiletterati del suo secolo. Rossi fu uomo intenden-te: le sue lettere sono scritte in uno stile moltoornato che mal si conviene ad epistole.

Ernesti Jo. Augusti, Initia doctrina soli-dioris, 8°, Lipsie, apud Fritsch, 1769.Ernesto fu uomo molto intendente e faticò soprai Classici e particolarmente sopra Tacito, che noiabbiamo. Dopo le sue fatiche riguardanti le bel-le lettere, in questa opera dà le sue direzioni ri-guardo alle scienze.

Etiro Partenio, Le carte parlanti, dialo-go, 8°, Venezia, presso Cinammi, 1650.Sotto Partenio Etiro si nasconde Pietro Aretinodi cui parleremo allorchè rapporteremo le altresue opere.

Ferrarii Guidonis, Opera, tom. VI, 8°,Mediolani, Typ. Monasterii S. Ambrogii,1791.

Fontaine de la Jean, Oevres diverses,nouvelle edition, a Paris, chez Nyon,1758, tom. IV, 12°.I letterati di Caen danno a questa edizione il ti-tolo di joli, in essa si contengono tutte le operedi questo autore tanto in prosa che in versi ad ec-cezione delle sue favole e de’ suoi conti, le qualinoi possediamo e trovansi in altra classe, ma orale abbiamo qui trasportati.

Le meme, Contes et Nouvelles, t. II, 8°,figur., Amsterdam, 1767.Libro quanto pregevole per la semplicità dello sti-le in cui è scritto, altrettanto infame per la sfron-tataggine ed oscenità. Bella edizione ornata dimoltissimi rami.

Fracastorii Heronismi, Opera omnia, 4°,Venet., apud Juntas, 1584.Questa edizione è molto lodata dai Signori Volpicome può vedersi nel I tom. delle opere delFracastoro da loro date alla luce, p. 149.Fracastoro fu eccellente medico ai suoi tempi, maquello in cui maggiormente si distinse fu nelloscriver latino e nella poesia. Il suo poema Syphilso sia morbo Gallico si compara colla Georgica diVirgilio e la sua Elegia per la morte di M. AntonioTurriano non è indegna di Catullo. In questa edi-zione non vi si trova il Poemetto De cura Canumintorno al quale bisogna leggere quanto si dicenell’edizione dei Volpi presso Comino.

Garimberto Girolamo, Della fortuna, li-bri sei, 8°, Venezia, per Tramezzino,1550.Costui è autore di varj altri opuscoli che noi ab-biamo nelle proprie classi.

Gaudentii Paganini, De candore politicoin Tacitum diatribe XIX, Pisis, apudPapinium, 1646, 4°.Di Gaudenzio si è parlato nella Classe preceden-te. Questo libro è raro. V. Clement e pure Brunetnon ne fa memoria.

Gerdil Giacinto Sigismondo, Le opere,nuova edizione illustrata di note ed ac-cresciuta di alcune cose inedite, tom. III,Bologna, nell’Istituto, 1784.Chi vuol qualche notizia delle materie, sulle qua-li si versano queste opere può prenderla dall’av-viso dell’editore. Qui diremo solo che general-mente tutte mostrano la somma pietàdell’Autore, la sua moltiplice dottrina e l’ottimasua maniera di scrivere.

Glatigny Gabriele, Ouvres posthumes,contenant ses harangues au Palais et sesdiscours Accademiques, 12°, a Lion, 1757.Glatigny fu primo avvocato generale della Cortedelle monete e membro dell’Accademia di Lion.Era egli uomo molto intendente, i suoi discorsisopra la magistratura sono pieni di somme verità,le quali è da desiderarsi che fossero di scorta aimagistrati dei nostri infelici tempi.

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Guevara di Antonio, L’aureo libro diMarco Aurelio con l’orologio de’ Principi,nuovamente tradotto di lingua spagnolain italiano, 4°, Vinegia, appresso Portona-ris, 1555 e 1556.Edizione rammentata da Haym. Ladvocat nelsuo Dizionario tradotto da Lugo ha attribuitoquest’opera a Giovanni de Guevara anzi ha con-fuso le opere di questi due soggetti diversi, attri-buendo all’uno quella dell’altro. Il fatto è chel’Orologio dei Principi è opera di Antonio deGuevara autore che spacciando fatti sfrontata-mente alterati e in uno stile strano, si è requista-to il nome di Maimburg della Spagna.

Gyraldi Lilii Gregorii, Operum que ex-tant omnium, tomi duo, fol., Basilee, perGuarinum, 1580.Edizione rarissima, vedi Freytag Apparat. eBauer. La società letteraria di Caen non conob-be questa edizione mettendo per la prima quelladi Leiden del 1596. Il Giraldi quantunque granletterato contrastò sempre colla povertà e collapodagra e trovandosi da queste assalito composeil Progymnasma adversus litteras et litteratos. Lamiglior opera sua sebben non contenga tutto ciòche avrebbe dovuto contenere e quella De diisGentium, di cui noi abbiamo l’edizione diOporino fatta l’anno 1548, vivente l’autore.

Helvetius Claud Adrien, Oeuvres com-pletes, 8° m., t. V, a Londres, 1781.Opere empie basta dir questo.

Huetii Petri Danielis, I. De optimo gene-re interpretandi et de claris interpretibus,II. De origine fabularum Romanensium.8°. Venetiis, apud Milocco, 1757.Di Uezio si è altrove parlato.

Hume David, Discours politiques, 8°,Amsterdam, chez Schreuder, 1767.Hume è celebre per la Storia d’Inghilterra. Tuttele opere sue sono sagge.

Laertii Diogenis, De vita et moribus phi-losophorum, lib. X, latine redditi per

Joan Janbucum, 8°, Antuerp., apudPlantinum, 1566.Di Laerzio vedasi nella Classe della StoriaLetteraria.

Lagomarsini Hieronymi e Soc. Jesu.Litterarum exemplum, quibus judiciumfertur de aliquot locis operis inscriptinoctium sarmaticarum Vigilie, 8°,Tridenti, Typis Monauni, 1752.Di Lagomarsini in altro luogo si parlerà.

Lambert (Anne Therese de Marguenatde Courcelles) marquise, De Oeuvres.Intorno alle notizie riguardanti questa illustredonna si legga al principio di questo libro la dilei vita.

Lipsii Justi, Opera omnia, postremum abipso aucta et recensita nunc primum co-pioso indice illustrata, 8° m., tom. IV,vol. 8, Vesalie, apud Hoogenhassen,1675.Questa è la più compita e la più comoda edi-zione delle opere di Lipsio. Noi ne possediamoun’altra più antica in due tomi in foglio. Chesi può poi dir di Lipsio? Basta qui notare cheegli è stato ed è riputato per uno dei più cele-bri scrittori e dei più illuminati critici del seco-lo XVI.

Mably Bonnot de, De la Maniere d’ecrirel’histoire, 8°, Paris, chez Jombert, 1783.Mably è troppo conosciuto per altre sue eccel-lenti opere questa sebbene piccola è molto giu-diziosa.

Maffei Scipione, Della ScienzaCavalleresca, 8°, Venezia, 1712, perPavino.Opera eccellente.

Mehegan Guillaume Alexandre de,Considerations sur les Revolutions desArts, Paris, chez Brocas, 1755, 12°.Libro che ha avuto spaccio.

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Mengs Antonio Raffaello, Opere, 4°,Bassano, presso Remondini, 1783, tom.II.Per prendere qualche idea di questo incompara-bile pittore bisogna leggersi le memorie concer-nenti la sua vita che sono stampate alla testa diquest’opera.

Milizia Francesco, Principi di architettu-ra civile, 8° m., tom. III, Bassano, perRemondini, 1785.

Dello stesso, Memorie degli architetti an-tichi e moderni, 8° m., tom. II, Bassano,per Remondini, 1785.

Dello stesso, Roma dalle belle arti del di-segno, 8° m, tom. I, Bassano, 1787.

Dello stesso, La storia dell’astronomia diM. Bailly ridotta in compendio, Bassano,per Remondini, 1791, 8° m.Sebbene non tutte queste opere portino il nomedi Milizia pure tutte sue si giudicano. L’Autorese non è di quel merito che taluni lo reputano,però merita somma lode per il suo genio e la pre-mura di far profittare la gioventù in uno studiocotanto pregevole.

Mazzarelli Alfonzo, L’Emilio disingan-nato, dialoghi filosofici, Siena, apudPazzini, 1782, 8°.Lodevole per la materia che imprende a trattare,ma bisognava che avesse bilanciato meglio le sueforze impugnando un empio.

Natte Marci Antonii, De Principum doc-trina lib. IX. Item Plutarchi Cheronensiscommentariolum de principum doctri-na Erasmo interprete et ejusdemPlutarchi Comment. Maxime eumPhilosophum cum Principibus disputaredebere, eodem Erasmo interprete.Sequitur Musonii Philosophi Tyrii ser-mo ad regem Syrie. Quod principi autRegi philosophandum sit, Stephano

Nigro interprete. Tandem Imp. ManuelisPaleologi sive de Bono principe com-mentatio Joan Leunclavio interprete, 8°,Francofurti, ex officia Zachario-Paltheniana, 1503. Accedit Gasparis EnsL., Rerum Hungaricarum historia, 8°,Colon. Agrip., apud Lutzenkirchen,1604.Natta fu celebre giureconsulto del XVI secolo edinsegnò in Genova con molto decoro.

Nobilii Flaminii, De hominis felicitate li-bri tres; De vera et falsa voluptate, libridue; De honore, lib. unus, Luce, apudBusdracum, 1563, 4°.Flaminio Nobili è celebre per le sue fatiche soprala Bibbia. Egli fu scelto da Sisto V per l’edizionedi essa e particolarmente sulla versione deiSettanta. Quest’opera reputasi rara dai dotti.

Le Noble Mons., [sic], Carta topograficadell’isola del maritaggio, 8°, Cosmopoli,1765.

Nonnotte l’Abbè, [sic], Les erreurs deVoltarie, 12°, tom. III, a Lyon, chezRequilliet, 1780.Leggendo a dovere quest’opera può restare di-singannata quella truppa di scostumati che rice-ve come oracolo tutte le imposture ed empietà diVolterre.

Ossorii Hieronymi, De Gloria, libri V, 4°,Florentie, apud Torrentinum, 1552.Ossorio è chiamato il Cicerone di Portogallo perla felicità e purità nello scriver latino.Quest’opera di questa edizione è chiamata daCrevenna fort belle, è assai rara come sono tuttequelle del Torrentino.

Paulian Henri, Le veritable Systeme de laNature, 12°, tom. II, Nimes, 1788, chezGaude.Di costui abbiamo parlato nella classe precedente.

Panormite Antonii, vedi Santes

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Petrarche Francisci, De Remediis utriu-sque fortune, 12°, 1628.Di Petrarca si parlerà a suo luogo fra i Poeti.Quest’opera merita attenzione solo perchè diPetrarca.

Pici Joannis Mirandule, Opera varia, im-pressit Dominus Ludovicus de Mazaliscivis regiensis, an. sol. 1506, fol.Edizione bella e rara. Lo stampatore e l’anno so-no notati dopo i libri contra Astrologos. Pico fuper la sua dottrina chiamato Phenix etatis sue.Scaligero, quell’acerbo critico, gli diede il titolodi Monstrum sine vitio. Le cose che si contanodel suo sapere sono ammirabili.

Picolomini Aenee Sylvii, qui PontifexPius II volui vocari, Cosmographia, cuiaccessere: Historia rerum ubique gesta-rum, sub titulo Assia item Europa scili-cet Historie nostrorum temporum; insu-per Historia Bohemica; tandem PoggiiFlorentini Epistola ad LeonardumAretinum De morte Hieronymi Hus, 4°,Venetiis, per Bernardinum de Vitalibus,1503.Per aver notizia delle opere di questo Papa si ri-corra al Zeno Dissertazioni Vossiane. T. I.

Pombal Marchese di, TestamentoPolitico, o ultime istruzioni al figlio, 8°,Italia, 1782.

Possevino Giambattista, Dialogo dell’a-more, 4°, Venezia, presso il Sansovino,1568.

Porte Jo Baptiste, De furtivis literarumnotis vulgo de Ziferis, 4°, Neapoli, apudSubtilem, 1502.Porta fu dedicato all’Astrologia. Quest’operanon so come porta presso molti nel titolo inve-ce De furtivis, De occultis. Egli dà la maniera discrivere in modo che non possano le cose capir-si da noi scritte, e le altrui facilmente leggere espiegare.

Racine Louis, Oeuvres diverses, tom. VI,12°, Paris, chez De Saint, 1751.In questa raccolta si contengono molte cose ec-cellenti e tra le altre il Poema sopra la Religionesommamente lodato dagli intendenti e quello an-che della Grazia il quale fù da Alessandro Vanni,principe di S. Vincenzo nostro amicoPalermitano, tradotto eccellentemente in italianoe dato per nostra cura e studio alla luce. Vedete inesso quel che vi abbiamo notato. Riguardo a tut-ti gli altri opuscoli che in questa raccolta si con-tengono, può in generale dirsi che sono tutte co-se eccellenti.

Rapin Renè, Jesuite, Oeuvres sur l’elo-quence, la poetique, l’histoire et la philo-sophie, augmentees da poeme de Jardins,8°, Amsterdam, 1709.Tutte queste opere hanno gran merito, ma il poe-ma intitolato Hortorum è in tanta stima presso idotti, che l’Ab. des Fontaines dice: il est digne dusiecle d’Auguste.

Redi Francesco, Opere, Venezia, 1712,per Ertz, 8°, tom. VII.Le opere di Redi saranno sempre in onore men-tre sarà in onore il bene scrivere in Toscano: LaFilosofia, l’Istoria Naturale e la Medicina. Lo sti-le suo epistolare dovrebbe servir di esempio allagioventù per la semplicità, nitidezza ed eleganza.Egli fu uno degli accademici della Crusca a cuideve molto la nostra lingua. Il suo Bacco inToscano è un ditirambo che finora è stato ammi-rato, imitato, ma non uguagliato. Le altre suepoesie meritano somma lode.

Remond de Sainte Albine Pierre, LeComedien, nouvelle edition augmentée ecorrigée, Paris, chez De Saint, 1749, 8°.Opera scritta da un autore molto istruito, il qua-le conoscea bene il Teatro.

Rhodigini Ludovici Celii, Antiquarumlectionum libri, fol., Venetiis, in edibusAldi, 1516.Edizione molto rara, v. Bauer. Essa fu fatta vi-vente l’autore, il quale morì l’anno 1525 di 75anni. Le lodi che dà Scaligero a Rocchieri, tale

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era il proprio cognome di questo autore, sono co-sì grandi che si sono riputate molto esuberanti,molto più che Scaligero fù discepolo di Ludovico.Ma non sono minori quelle che gli dà il Vossio,De Historicis latinis lib. III e Morofio, Polystor,lib. I, c. 21. n. 50.

Riccoboni Louis, Observations sur la co-medie et sur le genie de Molier, 12°, Paris,chez Pissot, 1736.Riccoboni fu Modenese, esercitò il mestier delTeatro, ma poi lo abbandonò per motivo di reli-gione.

Richelet Cesar Pierre, Les plus belles let-tres françoises sur toutes sortes de sujets,8°, tom. II, a Francfort, chez Garbe,1761.Raccolta mediocre.

Rorarii Hieronymi, Quod animalia brutaratione utantur melius homine libri duo,12°, Amsteledami, apud Ravesteinium,1654.Libro rarissimo. Questa si reputa la prima edi-zione. Quest’opuscolo fu preso da Baile in unostrano senso nell’artic. Rorarius del suo diziona-rio e fu cagione di fargli spacciare molte empietà.

Roseo Mambrino, La istitutione delPrincipe Cristiano, 8°, Venezia, pressoValgrisio, 1549.Libro riferito da Haym nel suo Catalogo di librirari. Contiene fatti e racconti favolosi.

Rousseau Jean Jacques, Collection com-plete des Oeuvres, 12°, tom. XXX.È questa collezione nella gran parte stampataa Ginevra alcuni tomi però sono Amsterdam.Di Rousseau che può dirsi? Bisogna che chivuol leggere le sue opere sia provveduto di re-ligione e di retta morale. In esse vi si incontra-no cose ammirabili, ma sono compensate datanti paradossi, da tante contraddizioni, da tan-te idee, da tante sciocche conseguenze tirate dafinti ed insussistenti principj e da per tutto visi scorge un empio pieno di rabbia e di malin-conia.

Sadoleti Jacobi, Opera que extant omnia,4°, t. IV, Verone, apud Tumermanum,1737.Ottima edizione e unica di tutte le opere diSadoleto essa è in quattro tomi e non in tre comenota l’Advocat, senza che il Lugo se ne fosse ac-corto; errore che seguitò il dizionario di Caen, ilquale vi aggiunse che il terzo tomo è del 1740.Quando tutti i quattro tomi furono compiti distampare al 1738 tre in questo anno ed il primoal 1737. Di Sadoleto può dirsi che tutti gli inten-denti lo hanno riputato come uno fra i miglioriautori del secolo XV che abbia scritto elegantis-simamente in latino.

Eiusdem, De Philosophia, liber primus,qui inscribitur Phoedrus et de laudibusPhilosophie, liber secundus, 8°, apudGryphium.

Salesberienfis Joannis, Policratici OpusPreclarum, 4°, Parisiis, apud Rembolt,1513.Edizione rara vedi Biblioth. Chris, Bauer ed ildiction. Historique all’Artic. Sarisberi e sopra tut-to la prefazione di questo libro.

Salignac de la Mothe Fenelon François,Ouvre philosophique, premiere partieDemostration de l’Existence de Dieu; se-conde partie De l’Existence de Dieu e deses attributs, Paris, chez Delaire, 1776, 12°.

De la meme, Oeuvres Spirituales, 12°, t.V, a Amsterdam, 1731. Manca il quarto tomo.

De la meme, Suite de lettres philosophi-que, spirituelles et Morales, 12°, aMayence, 1776, tom. II, vol. I.De la meme, Nouveaux Dialogues desmorts, contes et fables, tom. II, vol. I, 12°,1727.

Histoire de la vie et des Ouvrages, deMessire François de Salignac de laMothe Fenelon, 12°, Amsterdam, chezl’Honorer, 1740.

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Santeni Johannis Santes cognominatoSanteni, Alphonsum rex Aragonie specu-lum boni principis, hoc est dicta et factaAlphonsi Regis primum IV libris confusedescripta ab Antonio Panormita, sed nuncin certos titulos digesta, 12°, Amsteloda-mi, apud Elzevirium, 1646.Libro molto raro.

Sulla stessa idea del precedente abbia-mo: Le Genie de Alfonse V Roi d’Aragonet de Sicile, par l’Abbe M. de la Can. pre-tre et licemiè en Teologie, 12°, Paris,chez Hansy, 1765.Abbiamo unito questo libro col precedente per-chè l’uno e l’altro hanno lo stesso scopo. DiAlfonso non si può dir mai che basti.

Sarpi Fra Paolo, Opere, 4°, tom. VIII,Halmestat, per Mulleri, 1761.Sarpi fu uomo di gran talento. Egli era istruitonelle lingue, sapeva le matematiche, la filosofia ela teologia, il dritto e la storia. Si vuole abbia sco-verta la circolazione de sangue. È stata tacciata enon senza ragione la sua amara ed aspra manieranello scrivere. Questa edizione fu fatta in Verona.

Savary Jacques des Bruslons, DictionaireUniversal de Commerce avec leSupplement, t. III, a Paris, chez Estienne,1723, fol. max.Questa è la prima e la più pregiata. Edizione diquest’opera tanto lodata, non ostante qualche po-ca esattezza che in alcuno articolo si trova. Noine possediamo una posteriore edizione fatta inAmsterdam l’anno 1726. Pregevole anch’essa,ma non quanto questa. Vedasi nella Appendicefra i Miscellanei.

Seine la Patri, Nepentes, seu de abolendoluctu liber, 8°, Lugduni, 1624, apudProst.Libro pieno di erudizioni.

Symeoni Gabriele, Dialogo pio e specu-lativo, 4°, Lione, presso Roviglio, 1560.Di Simeoni vedi quanto se ne dice nella biblio-

teca dell’Eloquenza italiana dal Zeno e dalFontanini. Per conoscere la sua superbia bastaleggere quel che egli scrive di se stesso nel suoEpitafio che trovasi nel suo Dialogo pio e specu-lativo ediz. sopra notata p. 203.

Tarsia Giovanni Domenico, Traduzionedel giuoco degli scacchi, opera scritta inlingua Sspagnuola da Rui Lopez.

Tatio Giovanni, La imagine del rettoredella bene ordinata città, alla quale seguel’Istituzione del Canceliero, 4°, Venez.,per Gioito, 1573.Prima edizione, v. Haym.

Theophraste, Les caracteres, traduit dugrec, 12°, a Paris, 1699, chez Michaley.Questa traduzione è di M. la Bruyer. In questiCaratteri si trovano ottime lezioni di Morale mol-to utili.

Tompson John, English Miscellanies col-lected out of the most approved authors inthe English langue, 8°, t. II, Goettingen,1755.Questa scelta di varj pezzi di autori inglesi è mol-to utile a chi si applica ad apprendere questa lin-gua, oggi ridotta necessaria.

Trismegisti, Poemander, seu de potestateac sapientia divina. Accessere Aesculapii,Definitiones ad Ammonem Regem,Grec.Latine, Parisiis, 1554, apud AdrianumTurnebum.Edizione bella e rara vedi Fabric. Biblioth. Grecae Crevenna. Noi fra i traduttori abbiamo ilPimandro tradotto da Tommaso Benci dell’edi-zione del Torrentino. Di questo libro parleremo asuo luogo. È ben però qui dire che il Pimandro edAsclepio così bisogna scrivere, giacchè nel greco èscritto Asklepios e non Aesculapii come ha stam-pato Turnebo, sono opera supposta e di un autoreche vivea circa il decimo secolo della Chiesa.

Trotto Bernardo, Dialoghi del matrimo-nio e vita vedovile, Torino, 1578.Prima edizione v. Zeno.

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Turnebi Adriani, Opera, fol., t. III, vol.II, Argentorati, apud Zetzerum, 1600.Opera rara, v. Freytag, Appa e Bauer. Turnabofu uomo assai dotto. Professò il Greco con som-ma lode. Uomo che non ostante i suoi grandimeriti, sentiva molto bassamente di se stesso;quantunque fosse valente nelle belle lettere sialatine che greche, ed altresì nel diritto e nella fi-losofia.

Valeriani Pieri, De litteratorum infelici-tate, lib. duo, ejusdem Bellunensia, 8°,Venetiis, 1620, apud Sarzinam.

Ugoni Giovanni Andrea, GentiluomoBresciano Ragionamento degli stati del-l’umana vita, 8°, Venezia, appresso DalFine, 1562.Vi è aggiunto il Dialogo della vigilia e del sonnodello stesso, Venezia, Dal Fine, 1562. Ed altresìil discorso della dignità ed eccellenza di Veneziapresso lo stesso nello stesso anno.

De Vieri Francesco, cognominato ilVerino, Discorso del soggetto, del numerodell’uno e della dignità etc., Firenze, ap-presso i Giunti, 1568.È questo libro rapportato da Fontanini nella suaBiblioteca della eloquenza italiana.

Vivis Jo Ludovici, Opera, duos tomos di-stinta, fol., t. II, Basilee, apud Episco-pium, 1555.Opera rara, vedi Bauer. Vives fu uno deiTriumviri della letteratura de’ suoi tempi, fraquali aveva il primo luogo Erasmo, il secondoBudeo ed il terzo luogo Vives. Le cose sue sonoper lo più bene scritte, ma spesso secche.

Voltaire Marie François Arouet de, LesPensees, p. III, 12°, vol. III, Erialed,Amsterdam, 1783.Voltaire in tutte le sue cose mostra non già sola-mente un odio implacabile verso la religione, mapare frenetico che va cercando tutte le occasionidi dire empi ed orrendi spropositi.

Vossii Isaaci, Variarum observationum li-ber, 4°, Londini, apud Scott, 1681. Vossio in tutte le sue cose si fa conoscere per uo-mo molto intendente. In queste osservazioni mo-stra somma erudizione.

Wangnereck Henrici, Soc. Jesu, Vindiciepolitice adiversus Scioppium, et alios pseu-do-politicos, 8°, Dilinge, apud Sutorem,1630.Allegambe dice di lui che fosse: Ad omne litte-rarum genus idoneus17.

17 A margine del manoscritto della BCN sta scrit-to: La filologia costa di venti fogli. Vistato daSterzinger e Ferrara.

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Classici

Aeliani, Varie Historie, cum notisSchefferi, Gr. Lat., 12°, Argentorati,Typis Spoor, 1662.

Eiusdem idem opus,Grec. Latinitate do-natus a Justo Vultejo, 12°, 1600.

Eiusdem, De natura Animalium, Grec.Lat. Gillio et Gesnero interpretibus, 12°,Colonie Allebrogum, apud Albertum,1616.

Aeschilis, Sophoclis et Euripidis,Tragedie selecte, Gr. Lat., apudHenricum Stephanum, 1567, 12°.Questa edizione molto rara e pregiatissima an-che per le traduzioni di Erasmo Buccamano eRotallero. Fuggero fu il protettore dei Letteratied Enrico Stefano si pregiava di dirsi suo stam-patore.

Gulielmi Canteri, Idem opera, 12°,Antuerpie, apud Plantinum, 1580.Edizione bella e rara.

Aeschiniis et Demostenis, Orationes in-ter se contrarie, Grece, 4°, Patavii, apudFabrianum, 1549.

Albinovani C. Pedonis, Elegie III etFragmenta, cum interpretatione et notisScaligeri, Lindenbruchii, Heinsii, Goralliet alior, Amsteledami, apud Schelte,1703, 8°.Alcune delle Elegie di Albonivano e particolar-mente quella per la morte di Druso fu attribuitaad Ovidio. Questa fu da noi ristampata colle no-te italiane. Vi va aggiunta con nuovo frontispitiol’Aetna dello stesso Albinovano, a cui in fine èannesso l’Aetna di Bembo. Sotto il nome diGorallo si occulta Giovan Clerico contro cui siscatena orribilmente Burmanno Ovid. op. tomoI, p. 795.

Ammianus Marcellinus, A MariangeloAccursio purgatus pluribus mendis etquinque ultimis libri auctus, fol., AugusteVindeliorum, apud Silvanum, 1533.Edizione eccellente fra le antiche.

Anacreontis et Sapphus, Carmina Grece,recensuit notisque illustravit FredericusGottlob Born, Lipsie, apud Haugiam,1789, 8°.Le note sono state da lui raccolte da migliori com-mentatori: esse facilitano la lettura dell’autore aigiovani; ne danno l’intelligenza e spiegano la na-tura della greca elocuzione. Sono perciò molto dastimarsi.

Ejusdem Anacreontis, S. Gregorii,Synesii, Clementis, Carmina selecta gre-ce, Rome, apud Zannorum, 1599, 12°.

Apollonii Rodii, Argonauticon, lib. III,cum scholiis vetustis et annotationibusHenrici Stephani, an. 1574, excudebatHenricus Stephanus, 4°, Gr. Lat.Edizione rarissima di cui si fa molto pregio. V.Fabricio, Maittaire e Clement. Boni la chiama-va: Splendida edizione. V. Brunet.

Idem, cum notis Brunk, Grece, 8°,Argentorati, 1780.Ottima edizione dice Gamba: è anche notata daBrunet.

Appianus Alexandrinus, De BellisCivilibus, ab P. Candido in latinum tra-ductus, Venetiis, per Christopharum dePensis, 1500, fol.Edizione rara ed incognita a Fabricio. V.Clement. Brunet non la conobbe.

Appianus Alexandrinus, Romane histo-rie, item De Bellis Civilibus, lib. V, cumannotationibus Henrici Stephani, excu-debat Henricus Stephanus, 1592, Grec.Lat., fol.Edizione rara, v. Biblioth. Firmiana, Fabricio,Crevenna, Brunet.

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Apuleii Lucii, In Asinum aureum opus,cum commento Philippi Beroaldi,Venetiis, per Pincium, 1510, fol.Bella e pregevole edizione fra le antiche.

Idem opus, cui accedunt alia Apuleiiopera, 8°, Venetiis, in edibus Aldi, 1521.

Vi è l’Alcinoo in greco che occupa le ultime 28pagine. Edizione molto rara. L’esemplare diquesta edizione, che era nella BibliotecaEhreneroniana fu venduto dieci fiorini. VediClement e Crevenna. t. III, p. 169. V. ancheBrunet.

Arati, Apparentia Latinis, versibus red-didit Cicero italicis Ant. Mar. Salviniuscurante Bandinio, Florentie, 8°, Typ.Mouckianis.Ottima edizione notata da Boni, Gamba e daBrunet.

Aristophanis, Comedie undecim cumScholiis antiquis ab Odoardo Bisetoemendata et novis Scholiis illustrata ope-ra et studio Emilii Francisci Porti,Aurelie Allobrogum, ex CaldorianaSocietate, 1606, fol.Questa edizione era la più stimata prima di quel-la di Kustero del 1710, conserva però tuttora ilsuo pregio. V. Brunet.

Idem opus, cum emendationibus JosephiScaligeri et aliorum. Gr. Lat., LugduniBatavorum, apud Maire, 1624, 12°.Anche questa edizione tascabile è di simile pre-gio. V. Brunet.

Aristotelis, De Arte dicendi v. Victorii.

Idem, De optimo statu Republice, lib.VIII, 4°, Florentie, apud Juntas, 1552,Gr. Lat.

Idem, De Poetica, Gr. Lat. vertitTheodonis Goulstonus, Glasgue, 1745.

Athenei, Deipnosophistarum, libri quin-decimum Jacobi Dalecampii latina ver-sione et Isaaci Casauboni recensione,fol., Lugduni, apud Huguetam, 1670.È cosa da stupire, dicono Boni e Gamba, a riflet-tere il gran servizio che ha reso ad AteneoCasaubono con la sua immensa erudizione e colsuo critico acume.

Sex. Aurelii Victoris, Historie Romane,breviarium illustratum commentariis in-tegris Andree Schotti, dominiciMachanei, Jani Gruteri et Anne Tanaq.Fabri filie cura Samuelis Pitissei, 8° m.,Trajecti ad Rhenum, 1696, apudHalmam et Vande Water.

Idem opus cum iusdem commentariusnec non Friderici Sylburgi curanteJoanne Arntemio, 4°, Amstelodami,apud Wasbergios et a Poolsum, 1733.Queste sono le due migliori edizioni di questoautore. La prima è stimatissima ed ornata di mol-te teste elegantemente intagliate in rame. La se-conda si dice da Boni e Gamba: Eccellente edi-zione adorna di figure. Questa Brunet la chiamala plus estimèe.

Ausonius, Venetiis, in edibus Aldi, 1517,8°.Edizione molto rara, v. Clement, Crevenna eBrunet.

Idem, Amsterodami, apud Sansonium,1629, 16°.

Boethii An. Manil Severini, ConsolationisPhilosophie, lib. quinque. AccessereOpuscola Sacra Venatus Vallinus recen-suit et notis illustravit, 8°, Lug. Batavo-rum, apud Hackium, 1656.Eccellente edizione e non molto comune.

Severini Boethii, De Philosophie conso-lazione.

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Eiusdem, De Scholastica disciplina, quialii quoque auctori a nonnullis adscribi-tur, 8°, Florentie, per heredes PhilippiJunte, 1521.

Lo stesso a cui manca la prima pagina,8°, Florentie, per heredes Philippi Junte,1521.Ragguardevolissima edizione come sono stimatetutte quelle dei Giunti.

Boethii Anicii Manlii Torquati Severini,De consolatione Philosophie, lib.V.Accessere Petri Bertii Prefatio, Boetii vi-ta a Martiano Rota conscripta, TheodoriPulmani de matris Boethianis libellus,nec non Elpidis Boethii uxoris Hynniduo, 8°, Patavii, 1731, apud Cominum.Questa è l’edizione dei Volpi, nella quale tutto èeccellente, ma è molto opportuno leggere la dedi-catoria di Gio. Antonio Volpi indiritta a GiacomoGiacometti. Brunet la reputa molto rara.

Boethii Anicii Manlii Torquati Severini,Consolationis Philosophie, lib.V, ejusdemOpuscola sacra auctiora RenatusVallinus recensuit, notis illustravit,Lugduni Batav., apud Hackium, 1656.Elegantissima edizione e quel che è più somma-mente corretta. Le note del Vallino sono piene didottrina e di giudizio, v. Boni.

Caesaris C. Iulii, Commentariorum libri,8°, in edibus Aldi, 1519.Edizione stimata e rara. V. Fabricio, Clement eDe Bure. Questo nostro esemplare è ottimamen-te conservata.

In Jul. Cesarem Scholia Manutii, 8°,Venet., 1571.Libro tenuto in pregio.

Idem opus apud Gryphium, Lugduni,1546, 12°.

Idem opus, 1549, 12°.Le edizioni di Grifio sono tutte pregevoli.

Idem opus, Lugduni 1558, apudBeringum.

Idem opus ex emendatione Scaligeri,Amsterodami, apud Bleau, 1630, 12°.

Idem opus cum selectis variorum com-mentariis opera et studio ArnoldiMontani, 8°, Lugduni Bat., apud Win-gardem, 1651.Di questa eccellente edizione fa memoriaMorofio. Brunet non la conobbe

C. J. Cesaris que estant cum interpreteGreco Lib. VII De bello Gallico, vario-rumque notis, adnotationibus et com-mentariis opera et studio GothofrediJungermanni, Francofurti, ex officinaZanneriana, 1669, 4°.Questa è la seconda edizione in cui sono comparsii commentarj tradotti in Greco. Vi si trovano ag-giunti con un nuovo frontispizio tutti i commen-ti, note e annotazioni che erano comparsi sino al-l’anno 1606 degli autori dei quali se ne trova ilcatalogo al principio del libro avanti alla cartageografica della Gallia Antica.

C. Julius Cesar, cum integris D. Vossii, J.Davisii aliorumq., notis accessit JuliusCelsus, De vita Cesaris, 8° m., LugduniBatavorum, apud Luchtmans, 1713.Ottima edizione è questa chiamata da Boni eGamba e da Crevenna Edition fort estimée.

C. Julii Cesaris, De bellis Gallico, CiviliPompeiano, nec non A. Hirtii De BellisAlexandrino, Africano et HispaniensiCommentarii cum integris notis DionisiiVossii, Joannis Davisii et SamuelisClarkii cura et studio FrancisciOudendorpii, qui suas animadversionesac varias lectiones adjecit, 4°, tom. II,Lug. Bat., apud Luchtmans et Beman,1737.

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Lodevolissime sono le note e questa edizione èeccellente. V. Crevenna, Boni e Gamba e Brunet.

C. Julii Cesaris et Aulii Hirtii, De rebusa C. Julio Cesare gestis commentarii, cumC. Jul. Cesaris Fragmenta edit. nova. ac-curatissima, Londini, apud Rivington,1772, 12°.Ottima edizione curata secondo quella diMaittaire.

Eiusdem opus illustravit notis et inter-pretatione Joannes Goduinus in usumSeren. Delphini, Bassani, 1786, apudRemondinum, 4°.Goduino non mancò di diligenza.

I. Calphurnii, Siculi Bucolici et M. AureliiOlympii Nemesiani cum CommentariisRoberti Titii, 4°, Florentie, apud Juntam,1590.Edizione molto pregievole. Le note di Titi sonostimate come di uno che molto fiorì nelle lettereumane.

Cassiodori M. Aurelii, Opera omnia, 4°,Geneve, apud Gamonet, 1637.In questa edizione vi sono le note di Pietro Brosseoe di Fornerio. Cassiodoro veramente dovrebbeaver luogo altrove, ma siccome alcuni lo hanno si-tuato in questa Classe, noi li abbiamo seguiti.

Catullus, Tibullus, Propertius, 8°.Questa è l’edizione di Venezia stampata in edi-bus Aldi mense Januario 1502 della quale fannotanto conto Fabricio, Maittaire, Clement, DeBure e Freytag Appar. litter. In questo esemplaremanca l’ultimo foglio che è la Segnatura i.

Idem opus cum commentariis Partheniiet Palladii in Catullum, Cillenii inTibulum, Beroaldi in Propertium.Accessere emendationes in CatullumHieronymi Avancii, fol., Venetiis, apudGuilielmum de Fontaneto, 1520.I Commentatori sono i migliori fra gli antichi.

Catullus, et in eum commentarius M.Antonii Murati, Venetiis, apud PaulumManutium Aldi filium, 1554, 8°.Edizione bella e pregevole, v. Crevenna, Fabricioe Clement l’annoverano fra le rare. Di Murato faduopo parlare, perchè ognun sa qual uomo siastato.

Catullus, cum commentario AchillisStatii, 8°, Venetiis, in edibus Manuntia-nis, 1566.Edizione di merito. V. Crevenna. StazioPortoghese fu umanista di molto grido. Visse emorì in Roma Segretario del Cardinal Caraffa.

C. Valerii Catulli, Albii Tibulli, S. AureliPropertii, Opera omnia, que extant cumvarior doctor Viror. Commentaris, notis,observationibus, etc., Lutetie, ex offici-na Claudii Morelli, 1604, fol. max. Charta Regia.

Idem.Charta minori. Edizione pregevolissima per tuttociò che ne dice Fabricio, De Bure, Crevenna, maquesto esemplare merita essere sopra ogni altro de-finito per l’ampiezza e nobiltà della carta e per l’e-satta esecuzione. In alcuni esemplari si trova nota-to per stampatore Marco Ourry, lo che ha fattonascere una guerra fra i bibliografi, ma facile a com-porsi. L’opera si stampò a spese comuni di Morelloe di Ourry: ognuno nelle copie che gli spettavano vifece apporre il suo nome. Il fatto sta che l’edizioneè la stessa. Questa edizione in carta grande Brunetnota essere stata venduta da 40 a 60 franchi.

In C. Valerium Catullum, AlbiumTibullum et S. Aur. Propertium,Commentarii Joannis Passeratii, fol.,Parisiis, 1608.Ottima edizione, nitida e bella. A questi i Volpirimandano i Lettori di Propertio e con ragione,perchè da essa trassero, si può dire, i loro com-menti interamente.

Catullus, Tibullus, Propertius, quos in-terpretatione et notis illustravit in usum

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Seren. Delfini Philippus Silvius, 4°, tom.III, vol. II, Parisiis, apud Leonard, 1685.Questa edizione è di Parigi e si stima molto. ICommenti hanno quel merito che sogliono ave-re tutti quelli dei Classici stampati ad uso delDelfino. Brunet lo nota per 30 a 40 franchi.

C. Valerius Catullus, Albius Tibullus,Sex. Aurelius Propertius, ex RecensioneJo. Antonii Vulpii, 8°, Patavii, apudCorona, 1710.Questa prima edizione fatta da Volpi, sebbenemeno ricca di erudizione, si reputa più utile daBoni e Gamba ai giovani perchè forse la trova piùad essi proportionata.

C. Valerii Catulli, et in eum Jo. AntoniiVulpii, Novus commentarius diligentissi-mus, Patavii, apud Cominum, 1737, 4°m.

Albius Tibullus, et in eum Jo. AntoniiVulpii, Novus commentarius locupletissi-mus, Patavii, apud Cominum, 1749, 4° m.

Propertius, et in eum Joannis PasseratiiCommentarii aliquantum contracti, JaniBroukhusii note selecte Jo. AntoniiVulpii animadversiones perpetue, atqueindices locupletissimi. Omnia ex accu-rata Vulpii recensione, Patavii, apudCominum, 1755, part. II, tom. II, 4° m,omnia t. IV. Questa edizione bellissima ed universalmente ap-plaudita, ha meritato gli elogj dei dotti e quan-tunque moderna gli esemplari son divenuti rari ecostano molto. V. Fabricio Biblioth. latina dell’e-dizione di Lipsia, e Crevenna. Sono da riscontrarsigli indici delle parole, li quali contengono moltaerudizione e sono assai ampj. Brunet la nota peril prezzo di 130 franchi che sono onze tredici.

S. Aurelii Propertii, Elegiarum lib. IV, adfidem veterum membranarum SeduloCastigati accedunt note et terni indices,Amsteledami, apud Westenios, 1702, 4°.

Tibulli, Eq. Rom. que extant ad veterummembranarum sedulo castigati.Accedunt note cum variar. Lectionum li-bello et terni indices, Amsteledami, apudWestenios, 1708, 4°.L’autore di queste note si è Giano Broukusio. Noiabbiamo notato Propertio e poi Tibullo perchècosì furono dati dall’annotatore in luce. Questaedizione è riputatissima, ma molti han ripresoBroukusio di troppo arditezza nel correggere e nelriformare il testo, con tutto ciò le sue note sonovenerate da tutti gl’intendenti ed il gran Volpi neha fatto grand’uso nella sua edizione diProperzio.

Tibulli, Eq. Rom. que extant ad veterummembranarum Sedulo Castigati, cumComment. Achillis Statii, Aldus, 1567, 8°.Edzione e note molto stimate.

C. Val. Catullus, in integrum restitutusex multis manuscriptis critice Joan.Francisci de Allio, Venet., 1738, fol.Questa edizione e le note sono molto stimate.Boni e Gamba danno all’editore la taccia di pocogiudizioso e in verità certe espressioni da lui ado-prate, certe interpretazioni, certi sali male usatimostrano l’autore delle note talvolta mancar disenno; ma non per questo non è degno di moltalode per li tanti pregi che nelle note si vedono:Corradinum mendacii manifestum tenemus, di-ce il Chiarissimo Maffei nell’Appendice adMuseum Veronense p. CCV ipsemet namqueCodicem Romanorum sibi confixit; quin da hacludificatione ridebat interdum febulando.Librum tamen hac ipsa de causa raro invenire est.

Catulli, Tibulli et Propertii, Opera,Londini, apud Rivington, 1776.Questa è l’edizione secondo Maittaire edizionecorrettissima. In principio oltre le varianti vi è:Collatio Broukhusiane editionis cum vulgatis.Dopo la stampa del testo sieguono quedamCatulli, Tibulli et Propertii Grece versa, e chiudeil libro un indice di tutte le parole e le espressio-ni dei tre autori separatamente l’uno dall’altro,indice fatto con molta diligenza, accuratezza edestensione.

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C. Valerii Catulli, Alb. Tibulli et S. A.Propertii, Selecta carmina, notis illustra-ta, Mediolani, apud Marellum, 1754,12°.

Celsi Aurel. Cornelii, De Re medica, lib.VIII. Accessit liber Scribonii Largi, Decompositione medicamentorum, 4°,Parisiis, apud Vuechel, 1529.Questa edizione è annoverata fra le buone nellaBiblioteca portatile degli autori classici. L’opera èstimabile per la purità della lingua in cui è scrit-ta ed altresì per la saggezza de’ precetti.

M. Tullii Ciceronis, Opera Omnia, apudCarolum Stephanum, 1555.Vedi fra la Classe dei Libri di maggior rarità.

M. T. Ciceronis, Opera omnia, que ex-tant a Dionysio Lambrino ex Codicibusmanuscriptis emendata et aucta.Ejusdem Lambrini annotationes seuemendationum rationes, tom. IV, fol. m.,Parisiis, apud Du Puys, 1566.Questa edizione fatta eseguire da Lambrino è de-scritta largamente da Freytag. Appar. litter.Clement dice esser: Fort rare, consigliateClement e vedrete la varia sorte della medesima.Quel che è certo si è che egli spesso cambia il te-sto di Cicerone appoggiato non già ai manoscrit-ti ma al proprio suo capriccio. Toglie, aggiungedelle parole nuove come meglio gli torna conto,per adattarvi le sue fantastiche interpretazioni equel che è più fa ciò a faccia scoverta, soggiun-gendo spesso a queste sue lezioni nuove: Invitis etrepugnantibus omnibus libris.

M. T. Ciceronis, Opera omnia, cum no-tis Gotofredi, Colon. Allebrogum, apudChount, 1632, 4°. Gotofredo fu molto benemerito di Cicerone, maquesta edizione è delle assai infelici.

M. T. Ciceronis, Opera, recensuit J. N.Lallemand, Parisiis, apud Barbou, 1768,12°, tom. XIV.Edizione bellissima e molto pregiata. V.

Crevenna e Boni e Gamba che molto la lodano.Ernesto fa di essa gran conto. I libri stampati daBarbou costano a caro prezzo.

M. T. Ciceronis, Opera, cum delectacommentariorum in usum serenisdelphini, Geneve, apud Cramer, 1743,4°, tom. IX.Quest’edizione fu data alla luce da GiuseppeOliveto ed è molto ricercata. Le note sono assai sag-ge e danno gran lume per l’intelligenza del testo.

M. T. Ciceronis, Opera, que supersuntomnia, cum Scholiaste Asconii ac notisintegris et selectis pene omnium cele-briorum virorum. Isaacus Verbugiuscollegit, disposuit, recensuit, Venet.,apud Pitteri, 8°, tom. XI, vol. XII,1731.

M. T. Ciceronis, De Oratore, de clarisOratoribus, Orator, Topica, Oratorie par-titiones, de optimo genere Oratorum, 8°,Florentie, apud Juntas, 1526.Tutte le edizioni dei Giunti sono di somma ra-rità e pregio.

Rhetoricorum ad C. Herennium lib. IIIIincerto autore. Ciceronis, De inventione,Topica ad Trebatium, Oratorie partitiones.Accedunt Ciceronis, De Oratore lib. III,Orator, de Claris Oratoribus et Orator,8°, Venetiis, 1554, corrigente PauloManutio, Aldi filio.Abbiamo la seconda parte di questo volume du-plicata, la quale può considerarsi metà in prezzodella sopra notata.

M. T. Ciceronis, Rhetoricorum ad C.Herennium libri. Ejusdem, De Inventio-ne libri II, interpretibus Franci-scoMaturantio, Antonio Mancinello, Jodo-co Badio Ascensio et Mario FabioVictorino Rhetore, fol., 1534.Queste interpretationi fra gli antichi sono sti-mate.

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In omnes De arte Rhetorica M. T.Ciceronis libros, item in eos ad C.Herennium doctissimorum virorumcommentaria in unum corpus redacta,fol., Venectis, Aldus, 1546.Libro raro e molto prezioso. Crevenna loda que-sta edizione.

M. T. Ciceronis, De claris Oratoribus, li-ber cum Commentario SebastianiCorradi, fol., Florentie, apud Lauren-tium Torrentinum, 1552.Di costui fra i Grammatici abbiamo Questurain cui si parla largamente di Cicerone edella di lui opera.

M. T. Ciceronis, Orationes, apudSebastianum Gryphium, Lugduni, 1539,8°, tom. III.Le opere stampate da Grifo sono correttissime.

M. T. Ciceronis, Orationes, cumCommentario Pauli Manutii, fol., t. III,vol. I, Venetiis, apud Aldum, 1578.Manuzio è molto benemerito di Cicerone per letante e sagge fatiche per lui fatte. Ottima edizio-ne di questi pregevolissimi Commenti.

In Omnes M. T. Ciceronis Orationesdoctissimorum virorum anarrationes.Accesserunt Claudii Baduelli annotat. etCelii Secundi Curionis Commentarii,fol., t. II, Lugduni, apud Tornesium,1554.Eccellente raccolta.

Bibliotheca, Commentariorum enarratio-num, expositionum, annotationum, scho-liorum, notarum etc., in orationes M. T.Ciceronis per M. Joan Bratum Halium,Basilee, Typ. Episcopianis, 1594, fol., so-lus tom. I.Sebbene manchino gli altri due tomi, pure es-sendo compiti i Comenti ad ognuna delleOrazioni, è da tenersi in pregio molto più che laCollezione degli annotatori, è pur troppo ampia.

M. T. Ciceronis, Orationes, omnes per-petuis notis Jo. Thome Freigii illustrate,8° m., tom. III, apud Wechelum, 1592.Freigio fu rinomato giureconsulto, queste sue no-te sono in grande stima.

M. T. Ciceronis, Orationes, interpreta-tione et notis illustravit P. Carolus deMeroville Soc. Jesu, Christ. Regis inusum Ser. Delphini, 4°, tom. III, Parisiis,apud Thierry, 1684.Questa è la prima edizione. Ha il merito che so-gliono avere i Classici ad usum Delfini d’ordina-rio, eccetto alcuni.

M. T. Cic., Oratio pro Sextio, cum PauliManutii Commentario, Aldus Venetiis1556, 8°.

M. T. Cic., Orationes quedam cumAsconii Pediani explantatione, 8°,Venetiis, Aldus, 1563. Accesseri AntoniiLuschi commentarii in XI Orat.Ciceronis.Del merito di questi Comenti veda FabricioBiblio. latina e Crevenna.

In duas Priores Orationes M. T. Cicer.Jacobi Facciolati Exercitationes cui edi-tioni accessit Epist. ad Quinctum fra-trem de ratione regende Provincie, 8°,Patavii, Typ. Seminarii, 1731.

In M. T. Ciceronis tertium volumenOrationum Nicolai Abrami e Soc. JesuCommentarius, fol., vol., II, Lutet.Parisior., apud Cramoisy, 1631.Danile Clement nella Bibliotheque des Livres dif-ficiles a trouver mette quest’opera tra i libri rari,e nella 32 al f. 14 cita Jo. Christoph ColeriAnthologia Lipsie 1725 in 8° p. 348-349. VoogtCatal. Liv. Rar. p. 2 ou il est dit que tous les li-vres de Nicolas Abram sont rares, e appresso sog-giunse: Le gros ouvrage est dans la Bibliotequede l’Universitè de Gottingen et dans colle de Mr.Bruneman Baillet dit t. II p. II p. 288 de ses

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Fugemens des Savans que ce Commentaire esttrop vaste et qui on est rebute d’abord, quand onle voit en deux volumes en folio. Notre Auteuravoit preucette objection mais il y repond dansse Preface: Scio, dit il, non defutoros etc. Vedi ap-presso il resto nella prefazione al Lettore in fine.

M. T. Ciceronis, De Officiis, De Amicitia,De Senectute et Paradoxa, cum commen-tariis variorum, fol.Questi Comentarj sono di Ascensio, di Pietro Marsoe degli altri antichi, i quali non solo non devono di-sprezzarsi, ma anzi tenersi nel dovuto conto.

M. T. Ciceronis, Epistole ad Atticum, adM. Brutum, ad Q. Fratrem, cum P.Manutii Scholiis, 8°, Paulus ManuntiusAldi filius, 1540.Edizione lodatissima e rara.

In Epistola Ciceronis ad Atticum, PauliManuntii Commentarius, 8°, apud Aldifilios, 1547.Questa edizione è cosi rara che sfuggì la diligen-za di Boni e Gamba.

In Epistolas M. T. Ciceronis ad Brutum etad Q. Fratrem, Pauli ManuntiiCommentarius. Audit ejusdem CiceronisOratio pro P.Sextio et in eam PauliManuntii Commentarius, 8°, Venetiis,1556, apud Paulum Manutium.Edizione pregiatissima e rara.

In Epistolas Ciceronis ad Atticum, PauliManutii Commentarius, 8°, Aldus Manu-tius Paulli fil. Aldi Nepos, Ven., 1568.Va nel catalogo delle Aldine.

In omnes Cicerons Epistolas, FrancisciPriscianensis argumentorum observatio-nes, 8°, Aldi filii, Venet., 1549. AcceduntScholia in Ciceronis epistolarum lib. 1Hieronimi Arloti Regiensis, Venet., apudScotum, 1549.Opera pregiata.

Ciceronis M. T., Epistolarum familiariumlib. XVI, Lugduni, apud Vincentium, 8°,1555.Nitida e pregevole edizione.

M. T. Ciceronis, De Philosophia, pars. Iet II, tom. II, 8°, Venetiis, apud Aldi fi-lios, 1541.Questa edizione fu particolarmente curata daPaolo figliuolo di Aldo il quale aggiunse alla pri-ma parte i suoi Scolii.

Idem opus cuius pars prima est anni1546 pars secunda vero 1541, apud Aldifilios.

Idem opus corrigente Paulo ManutioAldi filio, Venet., 1546.Questo esemplare è molto ben conservato econtiene le note di Paolo Manuzio non tantosopra la prima, che sopra la seconda parte, lequali in verità son due tomi legati in uno.Crevenna fa molto conto dei sopra notati trelibri.

Tusculane Questiones M. T. Cic., cumCommentariis, 1525, apud Bindonos,tom. I.Quantunque sia il merito di Beroaldo, conside-randolo in se stesso si vede superato di assai dacoloro che vennero dopo di lui, pure molto le bel-le lettere devono a quest’uomo, che fu dei primia trarle dalla barbarie.

M. Tullii Ciceronis, De Philosophia, cumCom. Aldi Manucii, fol., tom. I, vol. II,Venet., apud Aldum, 1583.Sebbene sembrino tomi dispari contengono peròtutte le cose filosofiche.

In Ciceronis Academicorum fragmentaAudomari Talei Academia et explicatio-nes. Item in Lucullum Commentarii, 4°,Parisiis, 1550.Libro raro a trovarsi.

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In Marci T. Ciceronis libros De Officiis,De Senectute, De Amicitia, commentariaXisti Betuleii, 4°, Basilee, apud Opori-num, 1544.Comenti molto pregiati. Il vero cognome diBetulejo era Birch Teissier negli elogj tirati dal-la storia di Mr. de Thou dà a questo comentarioil titolo di excellent et docte. Frattanto è da leg-gersi con cautela, perocchè l’Autore cerca tutte leoccasioni di farsi conoscere per un trasportato eviolento Protestante.

Ad Tomos IV fragmentorum CiceronisAndree Patricii Annotationes, Venetiis,apud Zilettum, 1565, 4°. Andrea Patricio quantunque Polacco fece moltafigura nelle lettere umane.

Electorum ex M. T. Cicerone liber adusum R. Panormitane Accademie,Panormi, 1781, Typis Regiis, 8°.Questa scelta fu fatta dal C. G. Sp.le Direttoredella Reale Stamperia ( che forma questo catalo-go dalla sua libreria) ad imitazione di quella da-ta da Oliveto, ma con molta più ampiezza; im-perocchè in essa si ebbe per oggetto di dare allagioventù un corso di educazione colle parole diCicerone. Le note che vi sono aggiunte furono ca-vate dai più dotti interpreti. Indicibile poi fu lafatica impiegata nel Lessico, nel quale si è datoconto degli uomini celebri, di cui si fa menzionein questi pezzi di Cicerone, rapportando di essiquel che l’Autore in tutte le varie sue opere nedice colle stesse di lui parole. Di tutti i luoghi e ditutti i punti di antichità Romana di cui si fa men-zione se ne veda data una ampia notizia, talchèa buona ragione può intitolarsi LexiconGeographium, filologium et AntiquitatumRomanorum.

Cl. Claudiani, Opera, Aldus, 1523,Venetiis, 8°.Edizione rara e di cui si fa molta stima. V.Fabricio e Crevenna. Al nostro cresce il pregioper essere stato posseduto dal celebre e rinoma-to uomo Sebastiano Bagolino Poeta di Alcamo,il quale di proprio carattere vi segnò nel fronti-spizio il suo nome. Brunet lo nota come venduto23 franchi. Crevenna.

Cl. Claudiani, Opera, ex fide vet. codi-cum emendata cum annotationibusStephani Clavani, 4°, Parisiis, apudFouet, 1602.Edizione rara, v. Bauer; Boni e Gamba annove-rano queste annotazioni fra le pregevoli.

Cl. Claudiani, Opera, que extantInterpretatione et annotationibus illu-stravit Guglielmus Pyrrho in usumDelphini, Parisiis, 1677, 4°.Edizione pregiata e poco comune. Brunet notaquest’edizione per il prezzo di 30 a 40 franchi.

Corpus poetarum Grecorum carminisHieroici scriptorum. Apposita est e ra-gione latina interpretatio, note item etvarie lectiones margini adscripte cura etrecensione Jacob Lectii, fol., AurelieAllobrogum, apud Caldorianam Societ.,1606, vol. 1, tom. II.Questo volume contiene due tomi, il primo co-mincia con Omero, il secondo con ApollonioRodio.

Coluthi, Raptus Helene, grece et latine.Accedit metrica interpretatio Ant. Mar.Salvini curante Bandinio, Florentie, 4°,1765.

Corpus poet. Grecorum, vol. II et III con-tinent Poetas Grecos veteres Tragicos,Comicos, Lyricos, epigrammatarios,Grec. Latine, fol., Colonie Allobrogum,Typis della Rouiere, 1614, tom. II.In questi due tomi si contiene il resto dei PoetiGreci nel primo trovansi i Tragici e i Comici, nelsecondo i Lirici. Quest’opera è legata presso noiin tre volumi, che in verità sono quattro tomi,giacchè il primo volume contiene, come abbiamosopra notato, due tomi e nel terzo sono i Lirici.Di questa collezione scrive Crevenna, il quale lanota come contenuta in due tomi, che essa siamolto rara e pregiata. Fabricio nè da un minutoconto. Si avrebbe desiderato che lo stampatore,vi avesse impiegata miglior carta.

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Selecta Epigrammata Greca versibus la-tinis expressa, 8°, Rome, apud Zanne-tum, 1608.

Corpus omnium veterum PoetarumLatinorum, secondam seriem temporumin quinque libros distributum, sumpti-bus Jacobi Crispini, 1627, tom. I, vol. II,in fol.Brunet li chiama in 4° e li nota per franchi 15. Sisarebbe desiderato che anche Crispino si fosse ser-vito di miglior carta.

Epigrammata veterum libri et Poematiavetera, 8°, Parisiis, 1590.

Curtii Q., De rebus gestis AlexandriMagni, 8°, Florentie, apud Juntas, 1517.Le edizioni dei Giunti tutte son di gran pregio edi gran prezzo. Questa è del 1517, è notata daBrunet.

Curtii Q., De rebus gestis AlexandriMagni, Venetiis, in edibus Aldi, 1520, 8°.Di questa lodatissima e nitida edizione vediFabricio e De Bure. Non lascio di dire cheBrunet nota questa edizione per il prezzo di 37franchi.

Idem opus et ad illud Matthei RoderiProlusiones, Librorum Synopses,Capitum Argomenta et commentarii,fol., Colonie Agrippine, apud Kinckium,1628.Rodero fu uomo di somma erudizione e si fa mol-ta stima di queste sue annotazioni.

Idem opus cum notis selectissimis vario-rum, Raderi Freinshemii, Loccenii,Blancardi etc. Accuratissima edizione ac-curante Schrevelio, Amstelodami, ex of-ficina Elzeviriana, 1673, 8° m.Tutte le edizioni degli Elzevirj si tengono in granpregio e costano molto. Questa è nobile e nitida.Boni e Gamba la notano fra le rare.

Curtii Q., De rebus gestis AlexandriMagni, cum interpretatione et notisMichaelis le Tellier e Soc. Jesu in usumDelphini, Parisiis, apud Leonard,1678, 4°.Bella edizione e pregiata, ma molto incomoda perla maniera singolare usata nella divisione de’ ca-pi, diversa da quella tenuta in tutte le altre edi-zioni. Brunet nota questa edizione.

Idem opus cum notis variorum.Questa edizione è uniforme a quella di Elzeviriodel 1673 ma sebbene contenga lo stesso pure lacarta è molto cattiva. Essa forse è quella LugduniBatav. apud Vander Aa.

Q. Curtii Rufi, De Rebus gestis AlexandriMagni, libri, 12°, Londini, 1769, apudRevington.Questa edizione è uniforme a quella di Maittaire.

Daretis Phrygii, De Bello Troyano, librisex Latino Carmine expressi, Antuerpie,apud Trognesium, 1608, 8°.L’autore di questi sei libri non è Cornelio Nipote,ma un tal Giuseppe Eccestriense nato vicino aCornubia e alunno d’Isca nè Devonii però dettoDevonio Iscano. Vedi Morofio Polyst. lib. IV, cap.XI, n. 10.

Demosthenis, Orationes Grece, 8°, tom.III, Basilee, apud Hervagium, 1547.

Cassii Dionis, Romane Historie,Grece etlatine studio et labore Nic. CarminiiFalconii, Neapoli, apud De Bonis, 1747,fol., tom. II, vol. I.

Dionysii Halicarnassei, Operum, tomusII. Continens Rhetorico et Criticos ejuslibros, fol., Grec. Lat., L’opera et studioFriderici Sylburgii, apud Wechelum,1586, Francufurti.Edizione molto stimata. Brunet.

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Dionisii, Geographia, emendata et locu-pletata additione scilicet Geographie ho-dierne, greco carmine pariter donatecum XVI tabulis geographicis ab Edu.Wells, 8° m., Londini, apud Wood, 1738,Grec. Lat.Edizione lodata e traduzione stimata.

Diodori Siculi, Bibliothece historie,Grec.et Latine. Studio et labore LaurentiiRhodomani, Hanovie, Typ. Wechelianis,1604, fol.Edizione rarissima vedi Bauer.

Diversorum Orationes Politice, scilicetDinarchi Lesbonactis, Lycurgi, Herodis,Demadis, Grece et Latine, nunc primumsimul edite, 8°, Hanovie, Typ.Wechelianis, 1619.Si legga la dedicatoria che fa a Giovanni WoverioJ. Grutero e vi si troveranno tutte quelle infelicicircostanze in cui sono oggi le belle lettere.

Epigrammata Anthologie Grecorum se-lecta latinis versibus reddita et animad-versionibus illustrata a RaimundoCunichio Soc. Jesu, Venet., 1784, 12°.

Epigrammi Greci, tradotti in italiano ilsolo tomo II che è il compimento del li-bro primo della raccolta, in Napoli, dal-la Stamperia Segreta palatina di S. M.

Ennii, poete vetustissimi que supersuntfragmenta ab Hieronymo Columna, di-sposita et explicata, 4°, Napoli, apudSalvianum, 1590.Libro difficile a trovarsi. Prima edizione assai rara.

Epicteti enchiridium, una cum Cabetis ta-bula Gr. Lat., ex recensione Abrami Ber-chelii cum ejusdem animadversionibus etnotis, Lugduni, apud Gaasbeek, 1670, 8°.Questa edizione appartiene alla Collezione deiVariorum. Bauer la nota fra le rare. In questo no-

stro corpo vi si trova in fine il gran rame di Rom.de Hoog come nota Brunet, il quale dice essersivenduto sino a 22 franchi.

Epicteti, que supersunt ab Adriano col-lecte, nec non Enchiridion et FragmentaGrec. et Lat., in duos tomos distributacum integris Jacobi Schegkii etHieronymi Wolfii, selectisque aliorumdoctorum annotationibus. Recensuit, no-tis et Indice illustravit Joannes Uptonus,4°, t. II, Londini, apud Woodvard, 1741.Stimabile edizione dice Boni e Gamba, di un’o-pera che io riguarderò sempre come una delle piùpreziose reliquie dell’Antichità. Essa è molto ri-cercata dagli intendenti.

Hesiodi, Ascrei que extant cum Grecisscholiis Procli et aliorum. AccessitDanielis Hainsci introductio in doctri-nam que libris Hesiodi [...] continetur:item note, emendationes in Hesidumejusque interpretes, ex officinaPlantiniana Raphelengii, 1603, 4°.Edizione molto stimata dai dotti, v. Fabricio, ilquale ne parla lungamente. Boni e Gamba dan-no a questa edizione il titolo di correttissima.

Hesiodi, Ascrei que extant, Orphei etProcli philosophi Hymni Omnia abAntonio Ma. Salvini in Italam Linguamtranslata cum annotat. Accedit PasorisLexicon in Hesiodum accuranteAntonio Zanolini ad usum Seminarii,Patavii, Typis Seminarii, 8° m., 1747.Edizione notata da Boni e Gamba fra le prege-voli. In essa si trova un Lexicon delle voci usateda Esiodo. Tutte le traduzioni del Salvini sonostimate poichè elle ci presentano con fedeltà e pu-rità di lingua i sentimenti degli autori, ma lo es-servi egli accinto a far ciò adverbum contro il pre-cetto di Orazio le ha rese aspre, oscure e nojoseal lettore. Questa di Esiodo è l’edizione prima.Quel che abbiamo detto riguardo gli intendenti,Salvini però ha avuto riguardo alla gioventù, al-la quale molto giova per l’intelligenza della lin-gua Greca lo avere sotto gli occhi traduzioni co-

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sì fedeli. Per altro Salvini con queste sue tradu-zioni ha arricchito sommamente la nostra linguaitaliana di espressioni che le mancavano. Ondeil merito di quest’opera grand’uomo in pro dallalingua è inesplicabile.

Euripidis, Tragedie XIX opera GulielmiCanteri, 12°, Antuerpie, apudPlantinum, 1571, Grece.Edizione aumentata d’una Tragedie estimèe jo-lie, commode e rare, dice Crevenna. Fabricio neda lungo conto. Noi possediamo anche Eschilo eSofocle della stessa edizione.

Euripidis, Tragedie, que extant cum lati-na Gulielmi Canteri interpretatione.Scholia doctorum virorum ab ArsenioMonelasie Archiepiscopo collecta. Acce-sserunt docte Joannis Brodei, GulielmiCanteri, Gasparis Stiblini, Emilii Porti inEuripidem Adnotationes, excudebatPaulis Stephanus, 1602, 4°, partes II etadnotationes, vol. III, Grec. Lat.Edizione riputata molto rara, e sarebbe di singo-larissimo pregio se quella di Barnes del 1694 nonne avesse oscurata la fama presso gli amanti del-le cose nuove.

Euripidis, Aschyli et Sophoclis, Tragedieselecte, cum duplici interpretatione lati-na una ad verbub altera carmine.Eumiane interpretationes locorum ali-quot Euripidis, excudebat HenricusStephanus illustris viri Huldrichi FuggeriTipographus, 1567, 12°.Edizione pregiatissima come sono tutte quelle diEnrico Stefano, particolarmente queste in cui eglisi da il titolo di Tipografo di Fuggero. Questo li-bro nitidissimamente stampato si ha anche inmolta stima per le traduzioni di Erasmo,Buchamano e Rotallero.

Euripidis, Tragedia Hippolitus,Gr. Lat.,quam latino carmine conversam aGeogio Rotullero adnotationibus in-struxit Ludovicus Caspar Valckenaer, 4°,Lugduni Batavorum, apud Luzae, 1768.

Accedit ejusdem Valckenaerii diatribe inEuripidis perditorum dramatum reli-quias, ibidem, apud eundem. Ouvrage de merite et recommendable, diceCrevenna. L’autore fa vedere somma erudizioneed indefessa attenzione nella diatriba. Edizionemolto ricercata, nota Brunet.

Eustathii, De Ismenie et Ismenes amori-bus, lib. XI, G. Lat., Gilbertus Gaulmi-nus edidit et latine vertit, LutetieParisiorum, apud Drovart, 8°, 1618.Prima edizione di quest’opera procurata dal det-to Gaulmino. Essa è stata creduta di Eustazio ve-scovo di Tessalonica nel XII secolo, ma tutti i dot-ti convengono non essere di quell’eccelso uomo,essendo piena di tante puerilità. Gaulmino, chel’ha tradotto, e messo alla luce era uomo che siriputava più dotto di quello, che gl’intendenti lostimano, v. Brunet.

Eutropii, Breviarum Romane historie,cum Metaphrasi Greca PeaniiChristophanus Cellaris recensuit et com-mentariis locupletavit editio IV emen-datior, Jene, apud Bielkium, 1726, 8°.Edizione stimata quantunque riguardo alla car-ta è delle ordinarie di Germania.

Fabule Grece, cum latina versionePaulini, Venetiis, 1587. Accedit Museiopusculum versibus expressum ab eo-dem Paulino, 8°. Accedit Galeomachiaincerti autoris et Batrachomiomachiaversibus exposite. Fabule variorumAuctorum, Gr. Lat., Francufurti, apudGerlac, 1610, 8°.Ottima raccolta fatta da Isacco Nicolao alla qua-le egli aggiunse le sue note.

L. Annei Flori, Rerum Romanorum, l. IV,cum notes Jani Gruteri et ClaudiSalmasii, 8°, apud Commelium, 1609.Questa e le seguenti sono tutte edizioni ricercate.

Florus Lucius Anneus, Rerum Romano-rum, cum selectissimis Joh-Minellii.

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Accedit L. Ampelii, Liber memorabilis,12°, Roterodami, apud Leers, 1698.

Idem, cum interpretatione et notis AnneTanequilli Fabri filie in usum Delphini,4°, Venet., 1715.Le note sono molto lodate.

Idem, cui subjungitur Lucii Ampelii li-ber memorabilis, 12°, Londini, apudTonson, 1765.

Idem, cum notis et observatis politicisJon Isaci Pontani, 24°, Amstel., apudBlaeum, 1632.Si fa conto di queste osservazioni politiche.

Idem liber, Lugduni, apud Cay, 1649.

Aullii Gellii, Noctium Atticarum, lib.XX, Venetiis, in edibus Aldi, 1515.Questa edizione è tenuta in sommo pregio. Essafu riveduta e corretta dal Cal. Gio. BatistaEgnazio. L’esecuzione è bella, v. Clement e DeBure. Il nostro esemplare è ben conservato.Brunet lo dice venduto 24 franchi.

Aulii Gellii, Noctium Atticarum, lib. XX,prout supersunt cum perpetuis notesJoannis Frederici et Jacobi Gronovii etaliorum, 4°, Lugduni Batavorum, apudBoutestein, 1706.Ecco la migliore edizione di quest’opera. I Volpila chiamano Editio prestantissima, rara et magnipretii. Zeno Lettera 340 dice di essa: insigne edi-zione. V. Crevenna, Boni e Gamba, che ne fan-no un distinto elogio.

Gratii Falisci, Cynegeticon, cumPoematio cognomine M. A. OlympiiNemesciani. Notis perpetuis adoravitThomas Jonson. Accedunt Hier.Fracastorii Alcon, Jo. Caii, De canibus li-bell. et [sic] seu, de cura canum incertoautore, Londini, apud Harper, 1699, 8°.Edizione notata da Boni e Gamba.

D. Gregorii Nazianzeni, Tragedia ChristusPatiens, Gabrielo Garcia interprete, 4°,Parisiis, apud Wechelum, 1549.

Q. Horatit Flacci, Opera, cum quatuorcommentariis, Acronis, Porphirionis,Antonii Mancinelli, Jodoci Badii, cum-que adnotationibus Matthei Bonfinis etaldi Manutii. Adjecte in calce libriHenrici Glareani annotationes, fol.,Parisiis, apud Roigris, 1543.Non solo non disprezzano queste note degli an-tichi i buoni umanisti, ma anzi le tengono in ot-timo conto e chi le leggerà vedrà quanto è giustoquesto giudizio, e quanto opportuno il seguitarlo.

In Horatii Flacci artem poeticamFrancisci Philippi Pedimontii Ephrasis,4°, Venetiis, apud Aldi Filios, 1546.Quest’opera è molto stimata e l’edizione qui no-tata è bellissima. V. Crevenna.

Q. Horatius Flaccus, cum notis margi-nalibus Johannis Mi-Ellii, CommentarioFriderici Rappolti e Supplemento L.Joachimi Felleri, 8° m., Lipsie, apudUhmann, 1670.Le note, i comentarj e tutto ciò che per inteli-genza vi è apposto è stimabile assai.

Q. Horatii Flacci, Opera, cum commen-tariis notis et animadversionibus vario-rum, fol.m., Basilee, apud Henricpe-trum, 1580.Edizione compita riguardo ai comentarj ed alleannotazioni sopra Orazio e per ciò tenuta in pre-gio, ma quanto sarebbe maggiromente stimabilese la stampa e la carta fosse stata all’opera corri-spondente.

In Quinti Horatii Flaccii Epistolarum li-bros duos Petri Gualteri Prelectiones inquibus triplici artificio, dialectico, gram-matico, rhetorico accurate explicantur,fol., Basilee, apud Ostenium, 1587.Questo Comento è un analisi grammatica e retto-rica del testo di Orazio, fatta con molta diligenza.

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Quinti Horatii Flacci, Poemata omnia,additi sunt indices locupletissimi duo:unus ab Henrico Staphano recognitus,alter Thome Treteri, in primo que inHoratio observatione digna sunt; altervocabulorum, que in Horatio leguntur,8° m., Francofurti, apud Wechelum,1600.Gli indici sono utilissimi e quel di Tretero è sta-to può dirsi adottato nell’Edizione ad usumDelfini.

Q. Horatius Flaccus, emendatus, reco-gnitus, commentariis auctis amplificatusopera Dionysii Lambini. AccesseruntAdriani Turnebi Commentarii. InsuperTheodori Marcilii quotidiana et emen-data Lectiones, fol., 1604, Parisiis, apudMaceum.Una delle migliori edizioni di Orazio colle notedi Lambino, il quale è accusato di Plagio, aven-dosi appropriato le fatiche e i lumi che ebbe daMurato v. Morofio Polyhisteri lib. IV, cap. XI,n.° 15.

Idem opus 4°, Aurelie Allobrogum,apud De la Roviere, 1605.La stampa non è molto felice e la carta è cattiva.

Horatius Flaccus, cum eruditio LeviniTorrentii commentario nunc primumedito. Item Petri Nannii in ArtemPoeticam, Antuerpie, ex officinaPlantiniana, apud Moretum, 4°, 1608.Edizione tenuta in sommo pregio e ben esegui-ta. V. Fabricio e Crevenna. Boni e Gamba dicono:le note di Levino sono scritte con diligenza e condiscernimento. Il Comentario sulla poetica è sti-mato; ed il Nennio fu uomo di vasta erudizione.V. Brunet.

Q. Horatii, Opera denuo emendata, 24°,Amsterodami, apud Cesium, 1623.

Q. Horatius Flaccus, cum Commentariisvariourum et scholis integris Joannis

Bond accurante Corn. Schrevallio,Lugduni Batavorum, apud Hackium,1670, 8° m.Questa edizione appartiene alla Collezione deivariorum. V. Fabricio, De Bure, da essa moltopregio lo esser di Hackio.

Q. Horatii Flacci, Opera, 12°, Londini,apud Tonson, 1715.Questa è una delle sincere Edizioni di Maittaire,notata da Brunet.

Q. Horatii Flacci, Carmina, expurgata adusum universitatis Braydensis et schola-rum omnium Soc. Jesu, 12°, tom. II.Annotationibus accuratis et perpetua in-terpretatione illustrata, Venet., apudRemondinum, 1756.

Eadem Carmina expurgata cum notisJosephi Juvencii Soc. Jesu, 12°, Neapoli,apud Paci, 1767.

Q. Horatii Flacci, Opera, interpret. etnotis ad usum delfini illustravitLudovicus Desprez, Venet., 4°, tom. II,apud Bellonium, 1750.

Q. Horatius Flaccus, Selectis notisDacerii et Sanadonis illustratus opera etindustria Francisci Dorighello, 8°, t. III,Patavii, Typis Seminari, 1776.Buona edizione, dice Boni e Gamba in cui tro-vansi le note scelte di tutti gl’interpreti di Orazio.

Q. Horatii Flacci, Opera, Parme, exRegio Typographeo, 1793, 8° m.Edizione nobilissima curata da Giuseppe Nicolòde Azara.

Quintus Horatius Flaccus, Editio ste-reotypa, 12°, Parisiis, apud Didot, 1800.

Klotzii Christi Adolphi, LectionesVenusine, Lipsie, 8°, 1770.Questa è una eccellente difesa di Orazio avversole pazzie del P. Harduino.

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Heliodori, Ethiopicorum lib.X, cura etlabore Danielis Paroi, Francofurti, apudFitzerum, 1631, G. Lat.Edizione di cui si fa molta stima. V. Brunet.

Heliodori, Ethiopicorum lib. X, cum ani-madversionibus Burdelotii. RecensuitSchmidius, 8°, Lipsie, apud Georgi,1772.L’una e l’altra edizione non ebbero il favor dellacarta, pur se ne fa stima Brunet, sì per la nota diGiovanni Burdelotio, sì per la correzione di GianPiero Schimidio.

Hermogenis, Ars Rhetorica Grece tan-tum. Accedunt Xenophontis, Apologiapro Socrate, Platonis, Crito de eo quodest agendum, Plutarchi, SeptamSapientum Convivium, IsocratisAreopagitus, Platonis axiochus de con-temnenda morte omnia Grece, 4°,Parisiis, apud Wechelum, 1537.Edizione di pregio.

Herodiani, Historia Imperatorum, lib.VIII, Grec. et Lat., Basilee, apudHenrichum Petrum, 1543, 8°.La traduzione latina è del gran Poliziano, l’edi-zione è stimata.

Herodoti, Halicarnassei historiarum,lib.IX, ex Musarum nominibus inscripti:ejusdem narratio de vita Homeri, cumValle interpret. latina ab HenricoStephano recognita et cum iconibusstructurarum ab Herod. descriptarumCtesie quedam de rebus Persicis etIndis., excudebat Henricus Stephanus,1592.Edizione pregiatissima rammentata da Clement,ed è la migliore di quelle fatte da Stefano. V. Bonie Gamba.

Historie Romane, Scriptores Latini eGreci, tom. III. I Primi due latiniEbroduni, apud Societ. Caldorianam,

1621. Tertius Grec., opera et studioFriderici Sylburgii, Francofurti, apudWecheli, 1590.Ottima raccolta. Nei tomi latini si avrebbe desi-derato miglior carta, il tom. greco è molto lode-vole.

Historie Auguste, scriptores Svetoniusscilicet et alii, usque ad PaulumDiaconum, 8°, Venet., in edibus Aldi,1521.Duplicato ma incompito.

Historie Auguste, scriptores, 8° m.,Venet., in edibus Aldi, 1519.Crevenna tiene quest’edizione in molto pregio.Esse contengono tutti gli storici Romani minori.Unite insieme vagliono molto.

Historie Auguste, scriptores ClaudiusSalinasius recensuit et librum adjecit no-tarum ac emendationum, quibus adjunc-te sunt note ac emendationes IsaaciCasauboni, fol., t. I, vol. II, Editio Prin-ceps, 1620, Parisiis.Edizione magnifica. V. Boni e Gamba è la più sti-mata dai dotti.

Historie Auguste, Scriptores Sex. EliusSpartianus: Julius Capitolinus, AeliusLampridius, Vulcatius GallicanusTribellius Pollio et Flavius VopiscusIsaacus Casaubonus ex lib. vett. recen-suit et librum adjecit emendationumetnotarum, 4°, Parisiis, apud Drovart,1607.Insigne edizione, dice Boni, dalla grand’erudi-zione del famoso Casaubono eseguita.

Homeri, Ilias, Aldus, 1524, tom. I,Grece, 8°.

Homeri, Ulissea BatrachomiomachiaHymni XXXII, Aldus, 1524, tom. I,Grec.Si fa dai dotti molto conto di questa edizione e si

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preferisce a tutte le altre fatte dagli Aldi di que-sto autore. V. Fabricio, Maittaire, De Bure eCrevenna. Questa edizione del 1524 è riputata daBoni e Gamba la più corretta fra quelle di Aldo.

Opus utrumque Homeri Iliados etOdyssee, fol., Basilee, apud Hervagium,1541, tom. I, vol. II, fol.Edizione molto pregiata. Lo stampatore èHervagio. Quest’edizione del 1541 fuggì le dili-genti cure di Arvood e quelle di molti altri dotti, iquali notano quelle del 1535, 1543, 1551, ma que-sta la ignorarono. La conobbe ben però Morofio, ilquale al lib. VII del suo Polysthor cap. II. 12. 2. p.m. 1209 la rammenta. Boni e Gamba la chiamanoedizione eccellente e l’unica che il Camerario vuo-le che si consideri riconosciuta per rara.

Homeri et Hesiodi certamen nunc pri-mum luce donatum. Matronis et aliorumParodie ex Homeri versibus parva im-mutatione lepide detortis consute.Homericorum Heroum Epitaphia cumduplici interpretatione latina, excudebatHenricus Staphanus, 1573, Grec. Lat.,8°.Operetta rara molto e pregiatissima dai dotti.

Homerici Centones Virgiliani Centones:Nonni paraphrasis Evangelii Joannis,Grec. Lat., excudebat Henricus Stepha-nus, 1578, 12°.Rara v. Freytag Analecta f. 905. Brunet nota que-sto libro e lo dice venduto sino a 13 franchi.

Noctes Solitarie sive de iis, que scientifi-ce scripta sunt ab Homero in Odyssea li-ber singularis auctore Jo. BaptistaPersona, 4°, Venet., 1613. Libro raro, v. Bauer.

Homeri, Ilias. Accessit Coluthi Heleneraptus, Tryphiodori Ilii excidium Grec.et Latine a Franc. Porto emendata. ItemOdyssea cui accessere Batrachomioma-chia et Hymni et Epigrammata et tan-

dem Homerocentra omnia Grec. et Lat.,tom. II, 1621.Francesco Porto fu molto intendente nella linguagreca e la insegnò in Ferrara, dove era protettoda Renata di Francia figlia di Luigi XII e mogliedi Ercole II duca di Ferrara.

Poetarum omnium Seculorum longe pri-cipis Homeri Ilias Elio Eobano Hesso in-terprete latino carmine reddita, Parisiis,apud Gazellum, 1545, 12°.Questa traduzione dell’Iliade di Omero in versi la-tini fatta da Elio Eobano. Esso detto, giacchè cosìvolle esser chiamato perchè nacque ai confini de laHesse sotto un albero in mezzo al campo. Scrissemolte e diverse poesie latine le quali gli fecero darluogo nella parte seconda della raccolta intitolataDelicie Poetarum Germanorum, ma la sua Musaè stata molto dileggiata dagli intendenti.

Eustachii Commentarii in HomeriIliadem Alexander Politus de ClericisRegularibus Scholarum Piarum nuncprimum latine vertit, recensuit notis per-petuis illustravit. Accedunt Note AntoniiMarie Salvini, t. III, fol. m., Florentie,apud Paperinum, 1730, Grec. Latin.Opera incomparabile. Il Padre Politi si è reso conquesta fatica immortale. Peccato che prevenutodalla morte l’abbia interrotta. Egli è celebre pertante altre sue lodevoli fatiche. Brunet ha datoluogo nel suo manuale a questi tre tomi diComenti.

Hori Apollinis, Hieroglyphica, Grec. etLat. Accessere Clementis AlexandriniHieroglyphica et aliorum. Item PolystorSimbolicus P. Nicolai Causini Soc. Jesu,Parisiis, apud Piget, 1647, Grec. Lat., 4°.Se ne fa molta stima, perchè è riputata la miglio-re edizione di questo libro prima di quella diPauce del 1727. Brunet fa di essa memoria.

Hori Apollonis, Selecta Hieroglifica,Gr.Lat., Rome, 1597, 12°, apud Zanettum.Brunet rapporta quella del 1606 ma non questaedizione del 1597

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Idem ibidem apud Vulliettum, 1606, 12°.

Isocratis, Orationes et Epistole, Grecetantum, 8°, Venetiis, ex officina Ferrea,1543.Edizione notata da Brunet.

Isocratis, Orationes et Epistole, cum no-va interpretatione, qua verbum verbo ex-pressum offertur, cura I. T, a Paris, 8°,1621, apud Chappellet.Edizione molto comoda per la gioventù: di essadice Gamba e Boni essere eccellente.

Monita Isocratea, Jacobi Facciolati stu-dio collecta et explicata, 8°, Patavii, apudManfrè, 1749, Grec. Lat.

Monita Isocratea, Jacobi Facciolati stu-dio collecta et explicata, 8°, Neapoli,1780.

Isocratis Pareneses, grece tantum curan-te Meserschnid, 8°, Liptie, perTeubnerum, 1760.

Justini, Ex Trogi Pompei Historis, exter-nis libri XV. Accessit de vita et moribusomnium Imperatorum S. Aurelio Victoriaddita Epitome ex variis probatissimisauctoribus collecta, 12°, Lugduni, apudFrellonium, 1568.Edizione molto comoda che le varie aggiunte ren-dono molto pregevole.

Justini, Historie Philipice, cum integrisCommentariis Sac. Bongarsii, Franc.Modii, Matth. Bernecceri, M. Z.Boxhornii, Is. Vossii, J. Fr. Gronovii. J.G. Grevii, T. Fabri, Jo. Voxsti, Jo.Schefferi et excerptis aliorum curanteAbrahamo Gronovio, 8° m., LugduniBatavorum, apud Haak, 1719.Edizione molto stimata, v. Fabricio e Crevenna. Siunisce alla collezione dei Variorum. Gamba e Boni

dicono: Edizione eccellente è quella in 8°, LgduniBatavorum, 1719 e la migliore che sino a quel tem-po sia stata fatta. Il testo è di bella impressione edottime sono le illustrazioni del Gronovio.

Justini, Historiarum ex Trogo Pompejo,libri XLIV cum notis Isaaci Vossii,Patavii, Typis Seminarii, 1722.Nitida e corretta edizione.

Justini, Historie Philipice, ex recens.Georgii Gravaeii cum ejusdem et Joh.Frider. Gronovii animadversionibus etc.curante Joh. Frider. Fischero, Lipsie, inlibreria Veidmania, 1757, 8°. m.Anche questa edizione è notata fra le eccellentida Boni e Gamba.

Justini, Historiarum ex Trogo Pompeio,lib. XLIV, Londini, apud Revington,1770.Corretta edizione.

Justini, De Historiis Philipice, interpre-tatione et notis illustravit PetrusJosephus Cantel e Soc. Jesu in usumDelphini, quarta edizione ex nova re-censione Davidis Durandi. AccessereJacobi [...] Bongarsii excerptionesCronologice, Londini, apud Revington,8° m., 1774.Questa è una delle migliori edizioni tra quelle adusum Delfini.

Jun. Juvenalis et Auli Persii Flacci, Satire,Amstel., apud Hondium, 1625, 24°.

Jun. Juvenalis et Auli Persii Flacci, Satire,apud Elzevirium, 1651.Edizione notata da Boni e Gamba.

Idem opus cum veteris scholiaste et va-riorum commentarii accurante CornelioSchrevelio, 8° m., Lugduni Batavorum,apud Hackium, 1658.Bella e stimata edizione che si uisce alla colle-

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zione dei variorum. Morofio chiamala nitidissi-ma. Screvelio profitò molto in queste note dei lu-mi del Chiar. Salmasio.

Jun. Juvenalis et A. Persii, Satyre, 12°,Londini, apud Tonson, 1716.Questa è l’edizione originale di Maittaire anno-verata fra le migliori da Arvood.

C. Juvenci, Celii Sedulii et Aratoris, SacraPoesis, 12°, Lugduni, apud Tornesium,1588.L’edizione seguita la Fabriciana è notata daBrunet anche per 4 franchi che sono tarì 12.

Lactantii Lucii Celii Firmiani, Opera queextant omnia, 8°, Cantabrigie, apudHayas, 1685.

Eiusdem, De mortibus Persecutorum,cum notis Stephani Balutii GisbertiCuperi et aliorum animadversionibus.Recensuit et suis auxit Paulus Blaudri.Addita est Henr. Dodwelli Disertatio deRipa Striga, nec non Theod. RuinartiPrefatio ad acta Martyrem, 8° m.,Trajecti ad Rhenum, apud Broedelet,1693.Edizione ottima che è la stessa di quella del 1692col solo frontispizio cambiato. V. Boni e Gamba,T. II, p. 281.

Libanii Sophiste, Preludia OratoriaLXXII, Declamationes XLV et diserta-tiones Morales. Fredericus Morellus R.Interpres e Mss. Reg. Bibliothece nuncprimum edidit idemque latine vertitadjecte sunt notes et varie lectiones, fol.,G. Lat., Parisiis, apud Morellum, 1606.Celebre edizione della quale può vedersi Morofio.Manca il secondo tomo.

T. Livii Patavini Historiarum, Ab Urbecondita libri qui extant XXXV cum uni-verse historie epitomis, adjunctis scholis

Caroli Sigonii, Venet., apud PaulumManutium, 1566, fol.Edizione notata da Boni e Gamba e da Crevenna.Gl’intendenti credono che sia la stessa di quellastampata dallo stesso Manuzio l’anno 1555, allaquale siasi mutato il solo frontispizio e cambiatala data, ma Morofio la reputa diversa, giacchè vifurono levati alcuni scolj di Sigonio ed aggiuntialtri di Glareano e Robertello.

Idem opus cum scholiis Sigonis multis inpartibus auctis. Accedunt SigoniiLivianorum scholiorum aliquot defen-siones adversus Glareanum et Robertel-lum, Venet., 1572, in Edibus Manutianisfiliis.Anche questa edizione è notata da Boni eGamba. Per altro la carta è migliore della prece-dente e vi sono aggiunte le defensiones, onde sitiene in maggior pregio..

T. Livii, Historiarum libri, ex recensioneT. Gronevii, 12°, t. III, 1654, LugduniBatavorum, ex officina Elzeviriana.Pregiatissima edizione, notata da tutti gl’illustriBibliografi e di sommo prezzo, perchè difficile a tro-varsi ed altresì per la correzione e la nitidezza dellastampa. Brunet nell’esemplare che ebbe sotto gli oc-chi trovò, come egli dice, che l’edizione era del 1653,ma che era nel I tomo notata 1654, ma nel corpo,che noi possediamo è notato in tutti i tre tomi 1654.

T. Livii, Patavini Historiarum, lib., 12°,Amstoladami, apud Jansonium, 1661.Quest’edizione per la piccolezza dè suoi caratte-ri è maravigliosa, essendo ridotta tutta l’opera inun tomo.

T. Livii, Patavini Historiarum Libri, quiextant interpretatione et notis illustravitJoannes Dujatius in usum Delphini et li-brorum omnium deperditorum integrasupplementa Joannus Freinshemii.Accessere in hac nova editio JoannisClerici note, Venetiis, apud Bonarrigum,1714, 4°, tom., VI.Le fatiche di Doujazio sono molto lodate da

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Morofio. Gamba e Boni parlando di questa edi-zione dicono esser ottima opera. Ma accresciuta econ più diligenza si è la ristampa in Venezia.Curante Carolo Bonarrigo. 4°. 1715. E seg. Vol.6.

T. Livii, Histor. ab U.C., que supersunt re-censuit et notis ad usum Scholarum acco-modatis illustravit J. B. L. Crevier, Parisiis,apud De Saint, 1747, tom. VI, 12°.In questa edizione data alla luce da Gio. BattistaLuigi Crevier si ammira la prefazione e si com-mendano le note dotte e laconiche. Crevier erastato scolaro del celebre Rollin.

T. Livii, Historiarum libri, qui extantcum supplementis tam librorum qui de-siderantur, quarum lacunarum sumptisè Freinsemio Crevierio et aliis, Londini,apud Tonson, 1749, 12°, t. VII.Questa edizione fu curata da Michele Maittaireed è molto ricercata per la sua correzione e perl’indice copioso di cui è ornata.

Electorum ex T. Livii Romana Historia li-ber, cum notis variorum, Panormi, 1783,Typis Regiis, tom. II.Questa scelta è una di quelle tante opere che ilpubblico deve alle cure incessanti fatte in prodella gioventù studiosa dal Cavaliere GregorioSpeciale. In essa vi sono raccolti i prezzi più ce-lebri di T. Livio, e particolarmente quelli in cuitrattasi della Sicilia. La prefazione che la pre-cede è ben necessario che si legga e si rilegga daquesti miserabili ignorantelli, i quali con som-ma loro vergogna parlano tanto scioccamentein disprezzo della lingua latina senza saper quelche dicono. Le note poi sono raccolte dai piùnobili Comentatori. Quella che portano in fi-ne la lettera A che indica Anonimi sono dell’e-ditore.

M. Annei Lucani, Pharsalia, diligentissi-me per G. Versellanum recognita cumCommentariis Variorum, fol., Mediolani,apud Scinzenzeler, 1525.Boni e Gamba notano fra le rare questa edizio-ne. I comentatori sono gli ottimi fra gli antichi.

Idem, 24°, ex officina Plantiniana, 1612.

Idem ex emendatione Hugonis Grotiicum ejusdem notis, 8°, apud Raphelen-gium, 1614.Edizione pregevole per le varianti raccolte daTeod. Pulmanno e da Greg. Bersmano, ed altre-sì per l’indice copiosissimo aggiuntovi dallo stes-so Pulmanno. Boni e Gamba la mettono fra lepregevoli anch’essi.

Idem cum Hug. Grotii, Farnabii notisintegris et variorum selectissimis accu-rante Corn. Schrevelio, 8°, LugduniBatavorum, apud Hackium, 1658.Boni e Gamba lodano quest’edizione per altro hail merito che sogliono avere tutte quelle diHackio.

Idem t. II, 12°, Lugduni, apud Bourgeat,1670.Questa è copia dell’edizione notata sopra.

Idem opus 12°, Londini, apud Tonson etWatts, 1719.Quest’edizione è notata da Boni e Gamba e conragione perchè è di quelle curate da Maittaire.Brunet ne fa menzione e le da il prezzo di 15 fran-chi vale a dire onze 1.15.

M. A. Lucani, Pharsalia, sive Belli Civilislib. X. cum Scholiaste huiusque ineditoet notis integris Glareani, Micylli,Camerarii, Grotii etc.., et excerptis cele-br. interpretum curante Oudendorpio,qui suas etiam adnotationes et copiososindices adjecit, 4°, Lugduni Batav., apudLuchtmans, 1728.Stimatissima e bella edizione. V. Crevenna e Bonie Gamba. Essa è in due tomi che ne formanouno. Tutte le altre edizioni posteriori non ugua-gliono la bellezza di questa. Vedi Brunet.

Luciani Samosateni, Dialogus de iis, quimercede conducti in divitum familiis vi-vunt, 4°, Antuerpie, apud Steelsium,1547, grece tantum.

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Luciani, Opera omnia, t. IV, 8°, Basilee,apud Henricpetrum, 1602.Daremo conto di questa edizione qui appresso.

Luciani Samosateni, Opera, que quidemextant omnia Grec. et Lat., una cumGilberti Cognati, et Joannis Jambuci an-notationibus, narratinoe de vita et scrip-tis authoris Jacobi Zvingeri, tom. IV, 8°,Henricpetrum, Basilee, 1619.Questo esemplare campò dalle mani e dall’in-chiostro dei barbari correttori onde anche è pre-gevole per essere intiero. Gamba e Boni annove-rano questa fra le buone edizioni e quel che è piùcorretta.

Eodem Luciani opera, in duos tomos di-visa Johannes Benedictis ex antiquis li-bris locorumque sensu emendavit. Editiopurissima cum indice locupletissimo,Salmurii, Typ. Piededii, 1619.Si fa molta stima di questa edizione per la diligen-te sua correzione, v. Fabricio, De Bure e Crevenna.Gamba e Boni la lodano e Brunet ancora.

Luciani,Opera,Grec. Lat., cum notis se-lectis, curavit Jo. Petrus Schmidius, 12°,t. VI, Mitavie, apud Hinzium, 1776.Edizione notata da Gamba e Boni: essa però nonfu compita come nota Brunet, non contenendoneppur una parte dei Dialoghi.

Excerpta ex Luciano notis ac Lexico illu-strata ad usum Seminarii Catinensis, t. II,Gr. Lat., 8°, Catan., Typ. Seminarii, 1770.Questa edizione fatta sotto il governo di Mr. D.Salvadore Ventimiglia Vescovo di Catania miobuon padrone ed amico, fu curata da SebastianoZappalà lettore di Lettere umane di quelSeminario, il quale incoraggiato da quel Prelatoprotettore nobilissimo delle lettere diede in lucequesta ed alte opere ad uso di quello allora for-tunatissimo Seminario.

Luciani, Dialogi mortuorum Grece, curainterpretatione latina et grammatica vo-cum explanatione, Panormi, Typ. Regiis,8°, 1784.

Lucilii C., Satyrarum, que supersunt re-liquie Franciscus Jani F. Dousa collegit,disposuit et notas addidit, 8°, Patavii,1735, apud Cominum.Libro molto pregevole come sono tutti quelli da-ti in luce da Comino. Questo per altro è divenu-to assai raro. V. Crevenna. Nota questa edizioneBrunet.

Lucretius, Aldus, 1515, 8°.Questa edizione, dice Crevenna, è stimatissimae rara molto. V. Fabricio e Maittaire. Essa è la se-conda di Aldo, più corretta dell’altra, come assi-curano Boni e Gamba, e Brunet il quale ne notail prezzo tra venti quattro e trenta sei franchi, cioèonze 3.18.

T. Lucretii Cari, De rerum natura, lib. VI,12°, apud Gryphium, Lugduni, 1546.Edizione lodata da Crevenna e da Boni e Gamba.

T. Lucretii Cari, De rerum natura, lib.VI.a Dionysio Lambino emendatum et com-mentariis illustratum, 4°, Parisiis, 1566.Prima edizione di questi comenti che Gambachiama assai buona.

T. Lucretii Cari, De rerum natura, lib. VI,12°, Londini, apud Tonson, 1713.Quest’edizione dice Gamba, da me letta è cor-rettissima. Brunet la chiama: Edition assezestimèe.

T. Lucretii Cari, De rerum natura, lib.VIinterpret. et notis illustravit ThomasCreech, 8° m., Londini, apud Matthews,1717.Nissuno ha più accuratamente studiato e megliointeso il sistema e lo stile di Lucrezio, quantoTommaso Creech dice Boni e Gamba.

T. Lucretii Cari, De rerum natura lib.VIinterpretatione et notisillustravit MichaelFayus in usum Seven. Delphini. 4°.Bassani 1788.Seguitando i sentimenti di Fabricio, l’interpreta-zione è barbara, le note non sono molto felici, in-

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somma Lucrezio è stato trattato non diversa-mente di come lo furono gli altri Classici stam-pati ad usum Delphini, eccettuatone alcuno, chefortunatamente cadde in buone mani.

Lycophronis, Alexandra, cum eruditissi-mis Isaaci Tzetzis commentariis.Adjuncta est intepretatio versuum latinaad verbum per Gulielmum Canterum.Addite ejusdem Canteri annotationes,nec non Epitome Cassandre, Gr. Lat.,carmine Anacreontico, excudebatPaulus Stephanus, 1601.Edizione rara, che si appartiene alla collana diPaolo Stefano.

Marci Antonii Imperatoris, De rebus suislib. XII. Versione latina nova, locisqueparallelis lectionibus variis acCommentario perpetuo explicati studioThome Gatakeri. Huic secunde editioniaccessere annotationes A. D’Acerii lati-nitate donate nec non Marci Antonii vi-ta aucta Georg. Stanope, Lodini, apudVillingtonum, 1697, 4°.Edizione molto accresciuta e stimata. V. Clement.

M. Manilii, Astronomicon, interpretatio-ne notis ac figuris illustravit MichaelFayus ad usum Delphini. AccesseruntDanielis Huetii et Scaligeri animadver-siones, et note, 4°, Parisiis, apudLeonard, 1679.Di questa edizione vedasi Fabricio. Gamba eBoni la novera fra l’eccellenti. Brunet la chiamaEdition estimèe e la nota sino a 20 franchi, chesono onze due.

Macrobii Ambrosii Aurelii Theodosii, InSomnium Scipionis, lib. II, 8°.

Macrobii Ambrosii Aurelii Theodosii,Saturnaliorum, lib. VII, 8°, Stoer, 1597.

M. Valerii Martialis, Epigrammaton, libriXIV interpretationibus Domitio Calde-

rino, Georgoque Merula, fol., Venetiis,ex Sirenis Officina, 1551.Calderino fu il primo che avesse col confronto deimanuscritti corretto grandemente Marziale.

M. Valerii Martialis, Epigrammata, pau-cis admodum rejectis immutatis ab om-ni obscenitate vindicata, Rome, inEdibus Soc. Jesu, 1558, 8°.Il primo che avesse espurgato Marziale fuFrancesco Silvio Ambianate. Questa fatica diespurgare Marziale fu di Andrea Frusio Gesuita,il quale essendo morto dopo averla finita, fu da-ta alla luce dal Pre. Eumundo Argerio della stes-sa compagnia. Vedi Morofio Polyhistor lib. IV, c.13. 12. 11. tom. I. Questa edizione Gamba la in-titola: Curiosa e rara.

M. Valerii Martialis, Epigrammatum,lib.XV. Laurentii de Prado novisCommentariis illustrati. Cum indice om-nium verborum Josephi Langii, Parisiis,apud Morellum, 1607, 4°.Bella, nitida e buona edizione come la chiamanoGamba e Boni e pregevole per l’indice che l’ac-compagna: ma i Commentari coi quali dicesi nelfrontispizio avere il De Prado illustrato questoautore, io nel mio esemplare non li trovo.

M. Valerii Martialis, Epigrammaton, libriomnes novis Commentariis multa curastudioque confectis, explicati, illustrati aMattheo Radero de Societate Jesu, fol.,Ingolstadii, apud Sartorium, 1602.Di questa prima edizione si veda Scaligero Epit.159 il quale molto la loda.

Idem opus hoc titulo.

Matthei Raderi de Soc. Jesu ad M. Val.Martialis epigrammaton libros omnisplenis Commentariis novo studio con-fectis explicatos emendatos illustratosCure Tertie plurimij locis meliores, fol.,Maguntie, apud Moursium, 1627.Le edizioni di Marziale coi Comentarj di Raderosono tre: 1602, 1611, 1627 tutte e tre chiamate

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da Boni e Gamba ottime edizioni. Noi abbiamola prima e la terza: eccellente la prima per la par-te tipografica, eccellentissima la terza perchè no-vamente dall’autore riveduta e migliorata.

Idem opus cum notis Farnabii et vario-rum accurante Schrevelio, 8° m.,Lugduni Batav., apud Hackium, 1656.Questa edizione appartiene alla collezione deiVariorum vedi Fabricio e Boni e Gamba che lalodano.

M. Valerii Martialis, Epigrammata, 12°,Londini, apud Tonson, 1716.Edizione stimata come tutte le altre di Maittairev. Brunet.

Matienzo vedi VirgiliusMele Pomponii, De situ Orbis, lib. III,cum notis integris Hermolai Barbari,Ciacconi, Vossii, Gronovii et aliorumquamplurimorum. Itemque PetriJoannis Nannesii et Jacobi Penjonii ad-notata. Curante Abrahamo Gronovio,Lugduni Batavorum, apud Luchtmans,1748, 8°. max.Edizione stimata molto, e molto bella essa ap-partiene alla Collezione dei Variorum, v.Fabricio, De Bure e Boni e Gamba. Brunet la no-ta come venduta 49 franchi che son onze 4.27.

Menandri et Philemonis, Reliquie, quot-quot reperiri potuerunt; Grec. et Lat.,cum notis Hugonis Grotii et JoannisClerici, 8°, Amstelodami, apudLombrail, 1709.Edizione lodata da Boni e Gamba e rapportatada Crevenna. Brunet non la conobbe.

M. Minucii Felicis Octavius ex iterata re-censione Joannis Davisii cum ejusdemanimadversionibus ac notis integris Des.Heraldi et Nic. Rigaltii nec non selectisaliorum. Accedit Commodianus EviCyprianici scriptorum observationibusantehac editis aliisque nonnullis que jo-

rum primum prodeunt, 8° m., Cantabri-gie, Typis Accademicis, 1712.Di Minucio Felice di Morofio: Extant eius Octaviusi. e. Dialogus de vanitate idololatrie et veritate re-ligionis Christiane stylo satis pro illorum tempo-rum ratione terso atque puro compositus, nec mi-nus ingeniose. Questa edizione di Vigalzio è moltolodata da Gamba e Boni e da Brunet.

Muratorii Ludovici Antonii, AnecdotaGreca, 4°, Patavii, Typis Seminari, 1709.

Museo il Grammatico, Gli amorosi av-venimenti tra Ero e Leandro, tradotti dalGreco in prosa latina ed in versi daFrancesco Mazzarela, 8°, Napoli, ap-presso Perger, 1787, Grec. Lat. Ital.Ben stampato per riguardo ed ornamenti. Il me-rito della prefazione delle traduzioni e delle no-te chi lo legge lo giudichi.

Nepotis Cornelii (sub nomine EmiliiProbi), Liber de vita excellentium impe-ratorum a Dionysio Lambino emendatuset commentariis explicatus, Lutetie,1569, Oliva Petri P. Hullier, 4°.Prima edizione. Il nome di Emilio Probo vennea quest’opera riputandola come suo parto, quan-do costui non fu che libraro. Per quest’opera, al-lorchè fu in questa edizione che è la prima delLambino, data in luce, nacquero tre essoLambino ed Oberto Gifanio delle acerbe conteselagnandosi costui contro Lambino di furto e diplagio. V. Morofio. Brunet non fa memoria diquesta edizione.

Cornelii Nepotis, Opera historica, expli-cata pridem studio Andree Schotti Soc.Jesu, nunc denuo doctorum hominumascessionibus locupletata, fol., Franco-furti, apud Marnium, 1609.Questo libro contiene tutti i frammenti delle ope-re di Cornelio Nipote e si può riputare come il se-condo tomo di esse.

Corn. Nepotis, Vite excellentium impe-ratorum, cum notis variorum et quorun-

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dam iconibus, 8° m., Amstelodami, apudBlaeu, 1687.Eccellente edizione.

Corn. Nepos, De excell. Viris, notis per-petuis A. M. And. Srubelio illustratus,12°, Neapoli, apud Gessarum, 1749.Brevi ma opportune note.

Cornelii Nepotis, Excell. Imperatorum vi-te, 12°, Londini, apud Rivington, 1774.Appartiene alla Collezione di Maittare.

Idem cui accedunt interpretationes adhistoriam et grammaticam pertinentesItalico idiomate in usum R. PanormitaneUniversitatis, Panormi, 1782, Typis Re-giis, 8°.Edizione molto opportuna per li giovanetti da noicurata.

Idem opus ad usum Regii PrincipisSiciliarum, 8° m., ex R. Typograph, 1785.

Edizione in ottima carta con lodevoli caratteri difigure.

Idem opus intepretatione et notis illu-stravit Nicolaus Courtin in usumDelphini, Bassani, apud Remondini,1786.Edizione secondo tutte le altre fatte per il Delfinodei Classici.

Cornelii Nepotis, Excell. Imperatorum vi-te, Parisiis, apud Didot, anno Reip. VII(1799), Editio Stereotypa.

Nicandri, Teeriaca et Alexipharmaca,Joannes Gorreus Catinis, Anton Mar.Salvinius italicis versibus reddidere.Accedunt var. lect. selecte adnotationeset Greca Eutecni sofiste Mataphrasis cu-rante Ang. Mar. Bandino, 8° m.,Florentie, ex offic. Mouckiana, 1764.Vi si trova legato insieme Musei Grammatici DeHerone et Leandro carmen cum Scholiis grecisex recensione Macthie Rover, qui notas adjecit

Lugduni apud Haak 1737. La prima opera è lamigliore edizione che abbiamo di Nicandro, co-me dice Crevenna. Della seconda opera dice lostesso Crevenna: Celle ci est la meilleur editiondecet ouvrage.

Oppiani, De Piscatu lib.V, De venationelib. IV, latine tantum Laurentio Lippiointerprete, Parisiis, 1555, 4°, accedit ver-sio latina Joan Bodini, Lutetie, apudVascosam, cum 1555.Crevenna di questa edizione dice: belle editionpeu commune. V. Brunet il quale la loda. Vedidopo Ovidio appresso.

Oppiani, De venatione libri IV et DePiscatione lib.V, Gr. et Lat., cumParaphrasi Greca librorum de Aucupiocuravit Joh. Gottlob. Scheider,Argentorati, apud Konig, 1776.Ottima edizione, v. Boni e Gamba. Brunet la no-ta per 20 franchi.

P. Ovidii Nasonis, Fastorum libri VI, Detristibus libri V, De Ponto lib.IV, Aldus.Questo è un tomo dell’edizione di tutte opere fat-te da Aldo al 1502 e 1503 tanto pregevole.Siccome però le opere di Ovidio sono sopra ma-terie diverse e separate così non può dirsi tomodispare.

Eiusdem Epistolarum Heroidum liber,cum Notis omnium antiq. Interpretum,fol., Venetiis, apud Tacuinum de Tridino,1525. Accedit ejusdem De arte amandiet de remedio amoris cum commentariisBartholomei Merule, fol., Venetiis, apudTacuinum de Tridino, 1518.Questa edizione si ha in pregio per li Comentiche l’adornano, i quali fra gli antichi sono i mi-gliori.

Eiusdem Fastorum lib. VI, Tristium lib.V, De Ponto lib. IV, in Sbin, ad Liviam,ex castigationibus Andree Navagerii,Aldi Manutii et aliorum castigationibus,apud Philahotte, Lugduni, 1591. Acce-

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dunt Ovidii Amatoria, Lugduni, apudVincentium, 8°, 1581.Edizioni da tenersi in qualche conto.

Ex P. Ovidii Nasonis Metamorphoseon li-bris XV. Electorum libri totidem, ad eo-sdemnovi Commentarii cum sectionibuset argumentis, studio et opera JacobiPontani e Soc. Jesu. accesserunt in ob-scurum Ovidii Poemation in Sbin ValeriiAndree Desselii et Francisci Santii ube-nores notationes, fol., Antuerpie, apudNutiam, 1618.Bella edizione ed ottimi Comenti. Questo librocon singolar lode deve abbracciarsi, perchè spo-gliato da ogni impurità.

P. Ovidii Nas., Opera omnia, cum doctisvirorum commentariis, Francofurti,Typis Wechellianis, 1601, tom. III.Edizione tenuta in molto conto da Boni e Gambae lodata da Morofio.

Ad P. Ovidii, Fastos, Caroli Neapolis,Anaptyxis, fol., Antuerpie, ex officinaPlantiniana, 1639.Eccellente Comento di questo nostro dotto e no-bile palermitano, lodato molto da EricioPuteano, di cui si valse Cnippingio qui appressonotato.

Idem opus additaments Jo. Felici Palesiiin usum Regii Nobilium CollegiiBorbonici Cl. Regul. Teatinorum, fol.,Panormi, apud Gramignani, 1735.Gio Felice Palese fu uomo intendente nelle lettere.Volle ristampare questa eccellente opera del Napoliad uso del Collegio dei Nobili sotto la direzione dèPadri Teatini che allora fiorirono molto e gover-narono quel Collegio di Nobili giovanetti con som-mo decoro avendo per istruzione di essi chiamato ilPalesi da Padova, il quale nelle umane lettere erain sommo onore, costui diede nuovamente que-st’opera aggiungendovi molte sue note.

Pub. Ovidii, Opera omnia, cum notis se-lectis variorum studio Borchardi Cnip-

pingi et integris Heinsii, Amstolo-dami,ex Typographia Blaviana, 1683, tom. III,8° m.Tra le varie edizioni eseguite cum notis variorum,questa è una delle migliori sì per le figure assaibelle, si per essere più copiosa e corretta. V.Crevenna e Boni e Gamba.

P. Ovidii Nasonis, Opera omnia, IV vo-luminibus comprehensa cum integrisJacobi Micylli Herculis Ciofani etDanielis Heinsii et Nicolai Heinsii curissecundis et aliorum adnotationibus curaet studio Petri Burmanni qui et suas inomne opus notas adjecit, Amstelodami,apud Janssonio-Wesbergios, 1727, t. IV,4° m.Questa edizione di Ovidio è chiamata dagli in-tendenti il Capo d’opera del Burmanno. Essa èuna delle più eccellenti, delle più nitide, delle piùcorrette edizioni dei Classici fatte in Olanda. V.Boni e Gamba e Crevenna. Brunet la nota per96 franchi cioè onze 9.18.

In P. Ovid. Nasonis Opera omniaNicolaiHeinsii Commentarius addita est Ovidiivita autore Joh. Massono curavit Joh.Fider Fischerus, 8°, t. II, Lipsie, apudVesdmanium, 1758.Hensio fu da Morofio in questa sua fatica sopraOvidio e da tutti gl’intendenti sommamente lo-dato e chiamato ipsum Ovidii Genium.

Electa ex Ovidii Metamorphoseos libri,annotatiunculis in gratiam rudiorum, 8°,Etone, apud Pote, 1758.Corretta edizione ed onesta: brevissime annota-zioni.

P. Ovidii Nasonis, Opera omnia, IV to-mis comprehensa interpretatione et no-tis illustravit Daniel Crispinus ad usumDelphini, tom. IV, 4°, Bassani, apudRemondini, 1792.Annotazioni delle migliori fra quelle ad usumDelphini.

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P. Ovidii Nasonis, Opera, tribus tomiscomprehensa, Londini, apud Rivington,1772.Quest’opera è di quelle curate da Maittaire.

Oppiani, Poete Cilicis, De Venatione lib.IV, De Piscatu lib.V, cum interpretationelatina, commentariis et indice confectisstudio et opera Conradi Rittershusii,Lugduni Batavorum, apud Raphele-gium, 1597, 8°.Morofio parlando di questa edizione dice: doctis-simus vir Nicolaus Rictershusius prestantissimameditionem adornavit cum scholiis antiquis Grecisac suis notis Lugduni Batavorum, 1597, 8°.

Palladii de re rustica lib.XIV, apudGryfium, Lugduni, 1549. AcceduntEnarrationes vocum priscarum in librisDe re rustica Philippi Beroaldi in XIIIlibros Columelle annotationes: itemAldus De dierum generibus, umbris ethoris que ap. Palladium. Ibidem, ap.eumdem. Adnectitur Cato et TerentiusVarro De re rustica cura et studio PetriVictorii ibidem, apud eumdem eodemanno, 8°.Questa è la stessa edizione fatta da Grifio l’anno1541 molto pregiata.

Panegyrici Veteres, interpretatione et no-tis illustravit Jacobus de la Baune Soc.Jesu ad usum Delphini. Accedunt ob-servationes critice in Latinum Pacatum.Christiani Schuuarzii, 4°, Venetiis, 1728,apud Javarina.Edizione ben corretta e nitida e di cui si fa conto.

P. Vellei Paterculi, Historie romane, duovolumina ad M. Vinicium ConsulemProgenerum lib. Cesaris, Florentie, apudJuntas, 1525, 8°.Edizione molto rara di cui nè anche Brunet ebbecognizione.

Idem cum animadversionibus J. Lipsii,ex offic. Plantiniana, Lugduni Batavo-rum, 1591, 8°. Le note sono in pregio presso gli eruditi.

Idem interpretatione et notis illustravitRobertus Viguez e Soc. Jesu in usumDelphini, Londini, apud Innys, 1730, 8°.Ha quella stima che hanno gli altri Classici del-la Collezione ad usum Delphini.

Idem Londini, apud Tonson, 1744.Edizione secondo la correzione di Maittaire.

Idem cum integris notis, scholiis, variislectionibus et animadversionibus doc-torum curante Petro Burmanno, 1756,8° m.Questa è la migliore edizione di Patercolo a cuiBurmanno aggiunse delle nuove annotazioni, lequali mancano in quelle edizioni fatte da lui l’an-no 1719 e 1744.

Idem cum integris animadversionibusdoctorum curante Davide Ruhnkenio,Lugduni Batavorum, apud Luchtmans,1779, tom. II, 8° m.Ruhnchenio diede in luce questa edizione ri-guardata ottima da Boni e Gamba: egli in essastrapazza Burmanno. I lettori vedranno se conragione. Brunet a questa edizione dà il titolo ditres bonne.

Patusa Joannes, Delectus locuples omnisgeneris grecorum auctorum usui adolo-scentium, greca tantum, 12°, tom. II,Venetiis, apud Pitteri, 1741.Libro molto utile e comodo per la gioventuù chenon può avere moltiplicità di opere varie greche.Pezzi scelti con giudizio.

Petronii Arbitri, Satyricon, cum JoanDouze precidaneis et Joannis Richardinotis. Accedit Sulpitie Satyra de edictoDomitiani et ineam Schediasma Jani

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Douze, 8°, Lutetie Parisiorum, apudLinocerium, 1585.I Comenti di Duza sono pregiatissimi. Edizionepregiata da Boni e Gamba.

Idem cum Pithoeorum Douze et aliorumnotis. Accedunt veterum PoetarumCatalecta, Parisiis, apud Beys, 1602, 8°.Gamba e Boni lodano questa edizione.

Idem opus opera et studio Theodori deJuges, 4°, Geneve, 1629.Questa è l’edizione del 1629 fatta da TeodoroJuges in Ginevra di cui dà conto Burmanno nel-la prefazione dell’edizione di Petronio da lui fat-ta Trajecti ad Rhenum apud Vande, che noi ab-biamo e di cui daremo conto qui appresso. Jugesnon fece che raccogliere tutto quello che GiorgioErardo aveva unito insieme riguardo a Petronio,senza aggiungervi cosa alcuna del suo. In questaedizione trovansi raccolte le note dè migliori su-pra questo autore.

Titi Petronii Arbitri, Satiricon, que su-persunt cum integris doctorum virorumcommentariis et notis Nicolai Heinsii etGuilielmi Goesii nunc primum editis.Accedunt Jani Douse Precidanea D. Jos.Ant. Gonsalvi De Salas commenta, variedisertationes et prefationes curante PetroBurmanno, Trajecti ad Rhenum, apudVande Wator, 1709, 4°, tom. II, colliPrecidanea di Dusa.Il Burmanno è stato il ristoratore del Satiricondi Petronio ed ha riscosso le lodi di tutti i let-terati. V. Fabricio Bibliotheca Latina dell’Edi-zione di Lipsia. Boni e Gamba parlando di que-sta edizione dicono: Il Burmanno colla sua im-mensa erudizione e fina critica ha così meravi-gliosamente illustrato questo difficile Scrittoreche dagli intendenti non può leggersi in ve-run’altra edizione. Brunet nota questa edizio-ne particolarmente quando è in carta grande co-me la nostra.

Auli Persii Flacci, Satyrarum liber, adhunc emendationes et Commentarius

Theodori Marcilii, 4°, Lutetie Parisio-rum, apud Morellum, 1613.Oltre i Comenti di Marcilio assai stimati vi so-no aggiunti in questa pregevole edizione quel-li di Giovanni Britannico con l’Orazione diBerealdo e la prelezione di Angelo Poliziano edinoltre con nuovo frontispizio. L. AnneiCornuti commentum, colla prefazione sopra diesso di Elia Vinate e le varianti di P. Pietro. Diquesta edizione fa menzione Morofio dandoconto di Persio.

Phaedri, Fabularum Aesopiarum lib.V,notis perpetuis illustrati et cum integrisaliorum observationibus in lucem editi aJoanne Laurentio, 8°, Amstelodami,apud Jansonium, 1667. Fig.Quest’edizione appartiene alla Collezione deiVariorum. Essa è molto stimata e le figure incisein rame ne aggiunsero il pregio. In questo nostroesemplare non ne ha alcuna o lacerata o guasta,come suole avvenire a quella della p. 276.Fabricio, De Bure e Crevenna e Boni e Gamba efinalmente Brunet, il quale la riferisce venduta26 franchi.

Phaedri, Fabularum, libri V cum integrisCommentariis Marg. Gudii Conr.Rittershusii, Nic. Rigaltii, Nic. HeinsiiJoan. Schefferi, Joan Lud. Praschii et ex-cerptis aliorum curante Petro Burman-no, Amsteledami, apud Westenium,1698, 8°.Ottima edizione, lodata sommamente dagl’in-tendenti per i Comenti di Gudio, il quale avendoavuto in mano le carte e il codice Rigalziano, fe-ce vedere alla luce le correzioni da quegli notatee vi aggiunse le sue.

Phaedri, Fabularum, lib. V notis docto-rum selectioribus, novisque passim etconjecturis et explicationibus illustrati.Opera Tho. Johnson in usum ScholeEtonensis, 8°, Londini, apud Harper,1701.Pregevole edizione con note brevi, ma giudiziosee molto adattate ai Giovanetti.

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Phaedri, Fabularum Esopiarum, libriquinque cum novo Commentario PetriBurmanni, Leide, apud Luchtmans,1727, 4°.Questa è la migliore edizione di Fedro: in essaBurmanno ha data chiara mostra della sua sin-golare erudizione e del suo critico acume. VediCrevenna, Boni e Gamba.

Phedri et R. F. Aviani, Fabule, cum ad-notationibus ad utrumque. Accedunt fa-bule Grece Latinis respondentes etHomeri Batrachomyomachia in usumSeminarii Patavini, 12°, Patavii, 1764.Le note che si vedono in questa edizione sonoquelle di Hoogstratano molto proporzionate al-la capacità dei giovanetti.

Phedri, Fabularam Esopiarum, lib. Vitem fabule quedam ex ms. veteri aMarquardo Gudio descripte. Acceduntfabule grece quedam et latine ex variisauthoribus collecte, quas claudit AvieniEsopicarum fabularum liber unicus,Londini, apud Rivigton, 1772, 8°.Questo libro è della collezione di Maittaire lo-dato da Gamba.

Phedri, Fabularum Esopiarum, lib. V, exrecensione Petri Burmanni cum notis se-lectioribus, 8°, Venetiis, apud Bettinelli,1787.Nitida edizione.

Phedri, Fabularum Esopiarum, lib. V, in-terpretatione et notis illustravit Petrus,Danet in usum Delphini, 4°, Bassani,apud Raemondini, 1787.Queste note di Danezio corrono la sorte delle al-tre ad usum Delphini.

Idem editio stereotypa cui accesserunt P.Syri et aliorum Sententie, Parisiis, apudDidot, anno Reip VI.

Philostrati Lemnii, Opera, que extantPhilostrati Junioris imagines et Collistratiecphrases. Item Eusebii Cesariensis Ep.,Liber contra Hieroclemi, Grec. et Lat.,Feder Morellus cum Mnss. Contulit, re-censuit latinitate hactenus nondum do-nata vertit, fol., G. L., Parisiis, apudOrry, 1608.Edizione pregevole notata da Boni e Gamba.

Photii, Myriobiblon, sive Bibliotheca li-brorum quos Photius legit et censuitGrece edidit David Hoeshelius et notisillustravit, Latine redidit et scholiis auxitAndreas Schottus, Oliva Pauli Stephani,1612, fol.Boni e Gamba notano fra le migliori questa edi-zione.

Pindari, Olympia, Nemea, Pythia,Isthmia, adjuncta est interpretatio latinaad verbum, Oliva Pauli Stephani, 1599,G. Lat., 4°.Edizione molto stimata e poco comune. V.Fabricio, Crevenna e Boni.

Idem lib. Joannes Benedictus mendis re-purgavit, comentariis arduum ejus sen-sum explanavit, 4°, Salmurii, apudPiededium, 1620.Si tiene in gran conto questa edizione. Morofiodà il titolo di doctissimi a questi comentarj e ta-li veramente sono. Heyne nel Pindaro da lui fat-to dare alla luce, che qui appresso noteremo, hadato un esatto saggio di questa edizione.

Pindari, Carmina, cum lectiones varieta-te curavit Christian Gottob. Heyne, 4°,Gottinge, apud Dieterich, 1773.Eccellente edizione. La correzione è esatta, le no-te in cui dà conto delle varianti mostrano l’este-sa anzi illimitata erudizione dell’Autore. Dopo iltesto vi è aggiunta la traduzione in prosa latina,sulla quale dopo le fatiche di Coppio Heyne viaggiunse le sue correzioni. Finalmente chiudequest’opera un esatto catalogo delle varie edizio-ni dell’autore, sulle quali dà il suo incomparabi-

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le giudizio lo stesso Heyne. Dopo tutto ciò ognunvede qual merito abbia questa edizione.

Platonis, Timeus, grece tantum, Parisiis,apud Wechelum, 1532 4°.Edizione notata da Boni e Gamba.

Eiusdem De rebus publicis, lib.X, Latinea Joanne Sozomeno additis notis et ar-gumentis, 4°, Venetiis, 1626, apudMuschium.

Plauti M. Accii, Comedie viginti, figur.cum Commentariis Bernardi Saraceni,Jo. Petri Valle, Pyladis Brixiani et obser-vationibus Pu Bononimensis; Ugoleti etGrampaldi Sholiis etc., fol., Venetiis,apud Sessam, 1518.Questa edizione curata da Luca Olchinense è no-tata tra le lodevoli da Boni e Gamba. Essa con-tiene tutti i migliori antichi comentatori, dai qua-li chi sa leggerli può molto ricavare.

Plauti M., Comedie XX, ex antiquis re-centioribusque exemplaribus invicemcollatis diligentissime recognite, fol.,Parisiis, excudebat Robertus Stephanus,1530.Edizione bellissima e molto rara notata da Bonie Gamba. Questo esemplare è ottimamente con-servato.

Plauti, Comedie viginti, recognite argu-mentisque compendiaris nunc primumillustrate, 8°, Lugduni, apud Boyerium,1559.Questa edizione fu fatta secondo le correzioni diNiccolo Angelio.

Plauti M. Accii, Fabule XX, cum novocommentario doctorum virorum OperaFriderici Taubmani, apud ZachariamSchurerum, 1605.Prima edizione di queste eccellenti annotazioniche avrebbero meritata carta e caratteri più nitidi.Crevenna sbaglia dove dice che la prima edizione

di questo comento sia stata data in luce l’anno1606, giacchè questa nostra è dell’anno 1605.

Plautus M. Acc., auctoritate compluriumlibrorum manuscriptorum opera DionysiiLambini emendatus et commentariis abeodem explicatus, 4°, Lugduni, apudPorta, 1606.Lambino, come dice Gamba, in questi comenti hamostrata la sua gran dottrina e la sua fina critica.

Plauti M. A., Comedie viginti, apudRephelengium, 24°, 1609.

Plauti M. A., Comedie XX, superstitesJoannes Philippus Pareus restituit et no-tis perpetuis illustravit. Accessit PlautusHyopobolimeus hoc est Gilde sapientisBritanni Querolus, sive Aulularia, 8° m.,apud Rhodium, Francofurti, 1610.Quantunque Morfio non sia molto favorevole aPareo, pure convengono i letterati che le di luifatiche sopra Plauto meritano grandissima lodee danno il titolo di eccellente al suo LexiconPlautinum.

Plauti M. A., Lexicon, auctore S.Philippo Pures, 8° m., Francofurti, apudHoffmanum, 1614.

Plauti M. A., Comedie, superstes viginti,24°, Amsterdami, apud Bleau, 1611.Nitida edizione.

Plauti M. Acc., Comedie. Accedit com-mentarius ex variorum notis et observa-tionibus ex recensione Joh. FredericiGronovii editio novissima, Amsteloda-mi, ex Typogr. Blaviana, 1684 tom. II.Edizione notata da Brunet.

Plauti M. Acc., Fabularia commentariisillustrata, studio Antonii Benedicti Soc.Jesu. Accedunt animadversiones critice,Rome, 1754.Lodevole fatica.

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Plautii M. Acc., Comedie, superstites XXcum fragmentis deperditarum, quibusaccessit querolus comedia antiqui auc-toris; nec non index in quo rariora et ob-soluta Poete verba brevior ac dilucideexplicantur, 8° m., Patavii, 1764, exchi-debat, Josephus Cominu,. tom. II.Edizione di pregio, non conosciuta da Brunet.

Eodem ex rens Vulpii cum notis selec-tioribus, Venet., 8°, apud Betinelli, tom.IV, accedit novus index, 1788.Appartiene alla collezione del Bettinelli.

C. Plinii Secundi, Historie Naturalis, lib.XXXVII, Lugduni Batavorum, apudElzevirium, 1635, 12°, t. III.Bella e ricercatissima edizione. Fabricio ne fa ungrande elogio, De Bure e Crevenna ne fanno granconto. Boni e Gamba vi aggiugono le loro lodi.È cosa difficile, dice Crevenna, trovarne una co-pia ben conservata, e tale è la nostra. Della storianaturale di Plinio noi ne possediamo varie edi-zioni, delle quali a suo luogo si dà conto; ma quelche importa abbiamo nella classe dei Filosofi l’e-dizione di Arduino, sicchè abbiamo le due mi-gliori. Brunet la nota in sommo prezzo e fino asessanta franchi che sarebbero once sei.

C. Plinii Junioris, Epistole, per Philip-pum Beroaldum emendate. Adjunctusest unus liber, qui in aliis superimpressisminime continebatur. Etiam ejusdemauctoris Panegiricus et de viris illustri-bus libellus, 4°, Venetiis, per AlbertinumVercellensem, 1501.Edizione pregiata, curata da Beroaldo, se nondi presenza, perchè non sappiamo che egli siadimorato in Venezia, almeno colle sue emen-dazioni e correzioni sopra il testo. Il libro DeViris illustribus convengono i dotti che non siadi Plinio.

C. Plinii Secundi, Novocomensis episto-larum, libri decem. Ejusdem PanegyricusTrajano I dictus. Ejusdem de viris illu-stribus in re militari et in administranda

Rege. Svetonii Tranquilli De ClarisGrammaticis et Rhetoribus. Julii Obse-guentis prodigiorum liber etc., Venetiis,in edibus Aldi et Andree Asulani Joceri,mense Novembris, 1508, 8°.Edizione della quale fanno i dotti molto conto.V. Fabricio Bibl. Latina e Crevenna. Boni eGamba dicono essere la compita edizione che l’e-ditore avvisa aver tratta da un antico codice.

Idem liber apud eundem 1518.Edizione in tutto uniforme a quella del 1508 no-tata sopra e solo distinguesi perchè in quella alnumero che nota le pagine vi è apposta una mez-za parentesi. In questa poi vi è aggiunta la latinainterpretatio dictionum et sententiarumGrecarum et Index rerum memorabilium. Tuttee due queste edizioni Brunet dice essere egual-mente rare e le nota per 16 franchi per ognunacioè onze 1.18 per ognuna.

C. Plinii Cec. Sec., Epistole lib.IX.Eujsdem et Trajani Imper. Epistole ame-bee. Ejusdem Plinii et Pacati, Mamertini,Nazarii Panegirici: item ClaudianiPanegirici. Adjuncte sunt Isaci Casau-boni note in epistol. et Var. Lectiones ul-tra precedentes in hac posteriori edizio-ne margini accesserunt, 12°, ColonieAlbrog., Oliva Pauli Stephani, 1611.Si fa anche conto dei libri stampati sotto il titoloOliva Pauli Stephani, della quale insegna abbia-mo parlato altrove.

C. Plinii Cec. Se., Epistole et Panegyricus,12°, Londini, 1767, apud Tonson. Questaedizione appartiene alla collezione dei Classicifatta in Inghilterra.

C. Plinii, Panegyricus Trajano dictus, in-terpretatione et notis illustravit Jacobus dela Baune Soc. Jesu ad usum Seren.Delphini. Huic editioni adduntur quedamnote selectiores Lipsii, Livinaii Catanei,Rayani, Bandii, Ritterschusii et aliorum, 8°m., Londini, apud Bowyer, 1716.Edizione nitida e comenti tenuti in pregio.

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C. Plinii Secundi, Panegyricus Trajanodictus, quem notis virorum eruditiorumexcerptis illustravit et commentationibusinstruxit Christianus Gotlieb Schuvar-tius, 4°, Norimberge, apud Lochnerum,1746.Ammirabile è la fatica sostenuta da Schuvartioin quest’opera e questi commenti possono dirsiuna biblioteca impiegata ad illustrare ilPanegirico di Plinio, nella quale non si sa se siapiù l’erudizione o più le riflessioni riguardantil’eloquenza. Brunet dice essere questa edizionela Meilleure de cet ouvrage.

Plutarchi, Cheronensis, que extant om-nia cum latina interpretatione HermanniCruserii Guglielmi Xylandri et doctorumvirorum notis et libellis variantium lec-tionum ex Mss. Codd. diligenter collec-tarum et indicibus accuratis, fol. m.,Francofurti, apud Wecheli Heredes,1599, tom. II, Grec. Lat.

Plutarchi, Chaeronensis, que extant ope-ra Grece cum latina interpretatione se-paratim impressa ex vetustis Codic. plu-rima nunc primum emendata sunt, ut exHenr. Stephani annotationibus, intelli-ges, anno MDLXXII, excudebat, Henr.Stephanus, tom. VI, 8° m.Questa edizione dice Boni da me letta atten-tamente è una delle più corrette che il grandeEnrico Stefano ci abbia date. La traduzione diquest’opera è in altri tomi 6. Il solo testo gre-co in tomi 6. Brunet lo dice venduto 170 fran-chi.

Plutarchi, Cheronensis ApophtegmataRegum et Imperatorum, e Greco ad ver-bum expressa una cum vocum omniumexplanatione ad usum studioseJuventutis, Lugduni, apud Borde, 1657,8°, Grec. Lat.Libro ottimo per chi comincia a studiar la linguagreca.

Polyeni, Stratagemmatum, lib. otto. JustoWultejo interprete, 8°, Basilee, apudOporinum, 1549.Ottima e credesi prima edizione di questa tradu-zione di Vultejo.

S. A. Propertii, Elegiarum, libri quatuorad fidem veterum, membranarum sedu-lo castigati. Accedunt note et indices, 4°,Amsteledami, apud Wetstenios, 1702.Questa edizione fu fatta dare alla luce da GianoBroukusio. Essa è molto stimata, sebbene alcunocreda che l’editore siasi servito di una troppa libertànel correggere il testo. Noi abbiamo il Tibulo collenote dello stesso autore. V. sotto la voce Catullus.V. Crevenna, Boni e Gamba e Brunet.

S. A. Propertii, Elegiarum, libri IV cumCommentario perpetuo Petri Burmanniet multis doctorum notis ineditis. OpusBurmanni morte interruptum LaurentiusSantenius Absolvit, Trajecti ad Rhenum,apud Wild, 1780.Edizione pregiatissima, dice Boni, e tale la tro-verà chiunque la leggerà colla dovuta attenzione.Brunet la nota per 46 franchi.

Polybii Lecorte, Historiarum libri, quisupersunt Grec. et Latine Isaacus Casau-bonus emendavit latine reddidit et com-mentariis illustravit. Aenee vetustissimiTactici Commentarius de toleranda ob-sidione Casaubonus primus vulgavit, la-tinam interpretationem ac notas adiecit,fol., Parisiis, apud Drovardum, 1609.Edizione nobile di cui si fa sommo conto e di cuigli esemplari sono poco comuni e difficili ad ac-quistarsi. V. Fabricio, De Bure e Crevenna.Brunet la nota per 27 a 36 franchi.

Idem Jacobus Gronovius recensuit acutriusque Casauboni, Fulvii Ursini,Honor. Valesii, Jacobi Palmerii et suasnotas adjecit. Accedit Aenee etc., 8°,tom. III, Amstelodami, apud Jansso-nium, 1670.Edizione molto stimata e una delle più rare fra

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quelle che compongono la collezione deiVariorum. V. Fabricio, De Bure e Crevenna.Brunet la nota per 60 sino a 72 franchi.

Polybii, Selecta De Legationibus.Accedunt fragmenta ex historiis que ex-tant Dionysii Halicarnassei, DiodoriSiculi, Appiani Alexandrini, DionisCassii Nicei de legationibus, Dionysii li-ber LXXIX et lib. LXXX imperfectus exBiblioth Fulvi Ursini, Antuerpie, apudPlantinum, 1582.Libro ricercato, di edizione pregevole e notata frale rare da Engel Bauer e Boni e Gamba. Brunetnon l’ebbe presente.

Prudentii Aurelii Clementis, Opera, no-viter ad Mss. fidem recensita in numerisac medis purgata, notisque et indice ac-curate illustrata a M. Joanne Weitzio.Accesserunt omnium doctorum viro-rum, quotquot in Prudentium scripse-runt, note Scholia atque observationescum glossis veteribus, Hannovie, Typ.Wechelianis, 1613.Edizione notata da Boni e Gamba e difficile adaversi. V. Bauer e Brunet.

Prudentius Prosper, Joan Damascenus,Casmus Hierosolymitanus, Marcus Epis.Taluontis, Theopharies, senza nota distampatore e di anno.Gamba nota quest’edizione ma confessa che seb-bene la prefazione di Aldo, i caratteri però nonsono Aldini. Brunet vuole che sia stata quest’o-pera stampata presso Aldo Manuzio nel 1501 ela nota per 15 franchi.

Ptolomei Claudii, Geographice enarra-tionis, lib. VIII ex Bilibaldi Pirckeymeritralatione, sed ad greca et prisca exem-plaria a Michaele Villanovano secundorecogniti etc. Adjecta insuper ab eodemScholia etc., excudebat Gaspar Trechsel,Vienne, 1541, prostant Lugduni, apudHugonem a Porta, 1541. Figurato.Melchiore e Gaspare Trechsel diedero in primadalle loro stampe quest’opera l’anno 1538, edi-

zione celebre e rarissima. Questa seconda edi-zione però del 1541 è più rara che la prima e piùampia ancora in molti luoghi. M. De Bure la de-scrive esattamente. V. Crevenna sotto il nome diMichele Villanovano si asconde Michele Serveto.

Idem opus Grec. Lat. recognitum pri-mum latine per Gerardum Marcatorem.Jan vero ad Greca et latina exemplaria aPetro Montano, fol. m., Francofurti,apud Hondium, 1605, Gr. Lat., cum fi-guris.Ottima edizione sommamente ricercata e diffici-le a ritrovarsi. Brunet non la conobbe.

M. F. Quintilianus, Aldus, 1514.Sopra questa nobile edizione vedete FabricioBiblioth Latina. Essa fu curata da AndreaNaugerio e da Gio. Battista Rhamusio. Crevennamolto la loda e Boni e Gamba l’annoverano fra leeccellenti.

M. F. Quintilianus, Florentie, Opera etsumptu Philippi Junte, 1515.Anche questa edizione è notata dagli intendentifra le più rare e pregevoli. Vedete gli autori sopracitati. Brunet non ne ebbe cognizione tanta è lasua rarità.

M. F. Quintiliani, De Institutione orato-ria, libri XII studio doctiss. virorum adfidem codicum recogniti ac restituti, ar-gumentisque Petri Gallardii ante singu-la capita prefexis elucidati. EjusdemQuintiliani declamationum liber: additeAnnotationes sunt Petri Mosellum inseptem libros priores: JoachimiCamerarii in primum et secundum etCommentarius Antonii Pini in Tertium,Parisiis, fol., apud Parrum, 1542.

Idem cum commentariis etc. Acceduntpariter declamationes in primam et se-cundam quarum addite sunt PersivaldiBelingenii adnotationes, Venetiis, apudScotum, 1567, fol.In questo corpo vi si trovano le note delCamerario che d’ordinario vi sono sempre

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stampate come di autore, le di cui opere sonoproibite. Le declamazioni che vi sono aggiun-te, vogliono gli eruditi che siano di un altro M.Fabio Quintiliano, che chiamano Seniore, ilquale visse ai tempi di Seneca il Retorico, edAuolo del secondo, autore delle Istituzioni ora-torie. Il Tiraboschi stima che queste declama-zioni siano di diversi autori. Vossio pensa cheesse siano di nissuno de’ Quintiliani e li attri-buisce ad un tal Postumo che dicesi aver presonelli Gallie il nome di Cesare e di Augusto conPostumo suo Padre. Ma di ciò lasciamo ai criticil’esame.

M. Fabii Quintiliani Rhetoris Clarissimi,De Istitutione oratoria, ad MarcellumVictoriuorum lib. XII, Parisiis, apudVescosanum, 4°, 1542. Ottima edizione di cui dice Brunet che ha anco-ra merito.

M. Fabii Quintiliani, Institut. Orator.,lib. XII ad usum Scholarum accomoda-ti, recisis, que minus necessaria visa suntet brevibus notis illustrati a CaroloRollin, emendatius editi a TheophiloChristophoro Arles, Wirteburgi, apudStahel, tom. II, 8°, 1786.Questa edizione non fu conosciuta da Brunet.

Sallustii C. Crispi, De ConjurationeCatiline et De bello Jugurtino, 8°,Florentie, apud Giuntam, 1503.Pregevolissima edizione notata da Brunet.

Sallustii C. Crispi, De ConjurationeCatiline et De bello Jugurthino Historiesin M. T. Ciceronem Oratio, M. T.Ciceronis responsio, ejusdem Ciceronisin L. Catilinam Orat. IV Porcii Latronisdeclamatio in L. Catilinam Fragmentaquedam ex libris historiarum Salustii.Laurentii Valle in Catilinarium JoanChrisostomi Soldi in Bellum Jugurthi-num Commentaria Bartholomei Marlia-ni in Bellum Catili. e Jugurth. Commen-

taria Joan Vivii Castigationum lib. II.Henrici Glareani Annotationes SilviiCommentarius in Orat. Sallustii contraCicer. et Cicer. contra Sallustium etc.,fol., apud Scotum, Venet., 1546.Edizione riputata per li moltiplici Comentatoridi molto merito.

Sallustii C. Crispi, De ConjurationeCatiline et De bello Jugurthino. EjusdemOrationes quedam ex libris historiarum.Orationes contrarie quarum alteraSallustio tribuitur, altera Ciceroni, 8°,Aldus, Venet., 1560. Accedit Commen-tarius in catilinarum BartholomeiZanchi, Vent., apud Turratum, 1554.L’edizione del testo fatta da Aldo è riputata ec-cellente da Boni e Gamba. L’edizione delComento di Zanchi è riferita da Crevenna.Brunet non la conobbe.

Sallustii C. Crispi, Opera que quidemextant omnia doctissimorum virorumCommentariis,castigationibus Scholiisillustrata, nempe Valle, Ascensii Soldi,Bononiensis, Leoniconi, Zanchi, Casti-lionii, Glareani, quibus accesseruntSallustii et Ciceronis orationes contra-rie, item Ciceronis, item Ciceronis etPorcii Latronis in Catilinam invective,etiam Costantii Felicii Durantini histo-ria Conjurationis Catilinarie, non pau-ca a Sallustio pretermissa contines, fol.,Basilee, per Henricum Petri, 1564.Rammenta fra le migliori questa edizione diSallustio il Morofio.

Sallustii C. Crispi, que extant in usumDelphini diligenter recensuit et notulasaddidit Daniel Crispinus, Parisiis, apudLeonard, 1674, 4°.Quest’edizione fa parte di quelle ad usumDelphini. Per conoscere il merito delloCommentatore si legga la nota allor parola va-stitas alla p. 61. n.4.

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La stessa opera stampata in Londra,1768, apud Strahan.Nel forntispizio si dice: In hac editione innume-ra prioris errata diligentissima animadversa cor-riguntur.

C. Crispi Sallustii, que extant itemEpistole de Rep. ordinanda declamatioin Ciceronem et Pseudo Ciceronis inSallustium; nec non Jul. exsuperantiusDe bellis civilis, ac Porcius Latro inCatilinam recensuit diligentissime et ad-notationibus illustravit Gotthieb.Cortius. Accedunt fragmenta veterumhistoricorum, Constantius felicius du-rantinus De Conjuratione Catiline,Venetiis, 1737, apud Paschalium, tom.II, vol. III, 4°. Questa edizione fatta in Venetia dal Pasquali cer-tamente supera nella nitidezza quelle fatte inGermania. Di Cortio bastamente da altri si èscritto. Le sue note, e per la filologia, e per la di-licatezza della lingua latina, sono eccellenti.Brunet nota questa edizione.

Sallustius C. Crispo, ex emendationeWasii et cum Commentariis Minelli,apud Pezzana, 1751, 12°.Note opportune per la capacità dei giovanetti.

Idem Firmicii Abideni diligentia illu-stratum ad usum UniversitatisBraydeniis, 12°, Mediolani, 1754.Edizione nitida e corretta.

C. Sallustii Crispi, que extant, 12°,Londini, apud Rivington, 1771. Questa è un’edizione secondo le correzioni diMichele Maittaire perciò molto stimata.

C. Crispi Sallustii, Bellum Catilinarium,cum selectissimis Joan Minelli aliorum-que doctor Virorum Comment.,Panormi, Typ. Regiis, 8°, 1783.Anche noi abbiamo dato in luce Sallustio collenote scelte ad esse però abbiamo aggiunto un les-

sico di Antichità Romane, e degli uomini illustridi cui si fa nel testo menzione, il quale merita diesser lodato per vantaggio della gioventù.

C. Crispi Sallustii, que extant opera cumnotis selectioribus, 8°, Venetiis, apudBettinelli, 1786.Quest’opera fa parte della Collezione diBettinelli.

Sallustii C. Crispi, Catilinaria etJugurthina Bella, edizione stereotypa,Parisiis, apud Didot, 1801.

Scriptores de re militari vedi Vegezio.

Selecte e Profanis Scriptoribus Historie,12°, Venetiis, apud Pitteri, 1738, tom. II.Questa fu fatta sopra l’edizione francese.

Histories choisies des Auters profanes, ou-vrage traduit de latin, avec le texte vit-avis la traduction, t. II, a Avignon, chezJoly, 1801, 12°.

Selecta ex poetis Grecis, in usum RegieSchole Etnonensis, Gr. Lat., Etone,Typis Pote, 8° m., 1762, tom. II.

Selecta ex scriptoribus Romanis, 8° m.,Etone, apud Pote.Libri tutti ottimi per la gioventù.

Senece L. Annei, Tragedie, Florentie,apud Philippum de Giunta, 1506, 8°. Boni e Gamba notano questa edizione fra le piùpregevoli. Brunet la nota venduta 14 franchi on-ze 1.12.

Senece L. Annei Philosophi et M. AnneiSenece Rhetoris que extant opera ad ve-terum exemplarium fidem castigata.Illustrata commentariis selectioribus, etlocis communibus ex utroque Senecafactis: secunda editio, recensita et aucta

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Scholis Fed. Morelli, t. II, fol., Parisiis,apud Chevalier, 1613.Una delle più belle edizioni arricchita daiComenti di uomini dottissimi.

Senece L. Annei, Senece Philosophi ope-ra, que extant omnia a Justo Lipsio emen-data et Scholiis illustrata; editio secunda,atque ab ultima Lipsii manu, Antuerpie,ex officina, Plantiniana, 1615, fol.Edizione nobile e pregiata per la correzione e perla bellezza della stampa oltre le eccellenti note.

Senecarum opera, que extant omnia tri-bus tomis distinta, Patavii, 1702, ex ti-pographia Seminarii, t. III, 12°.Si stimano queste edizioni per la correzione.

Senece L. Annei Philosophi, Epistolarumliber, cum notis Mureti, Pinciani, Erasmi,Obsopei, Gruteri et Jureti, Parisiis, apudGeneffier, 1602, 8° m. Note eccellenti.

Senece L. Annei, Opuscola philosophica,selecta minora, Lugduni Batavorum,apud Maire, 24°.

Senece L. Annei, Tragedie, cum notis in-tegris Gronovii et selectis Lipsii, Delrii,Gruteri, Commelini, Scaligeri, Heinsio-rum, Farnabii et Grotii omnia recensuit,notas, animadversiones, atque indicemadjecit Joannes Gasparus Schroderus,Delphis, apud Beman, 1728.Bella edizione, la quale come dicono Gamba eBoni, ha correttissimo il testo ed un copioso com-mento. Quanto poi al pregio di critica letteraria,non è niente inferiore a qualunque altra delle piùcelebri edizioni di autori Classici, fattenell’Olanda. Vedete Fabricio dall’ultima edizio-ne di Lipsia e De Bure.

Eiusdem Tragedie, sub titulo MartiniAntonii Delrii e Soc. Jesu SyntagmaTragedie latine in tres partes distinctum,

t. III, vol. II, Antuerpie, ex offic.Plantiniana, 1593.Dopo i dotti prolegomeni di Delrio vi sonoFragmenta veterum tragicorum, li quali abbrac-ciano tutta la prima parte o sia primo tomo, nelsecondo si trovano le tragedie, a cui sono unitiAdversaria, nel terzo o sia parte ultima vi ha ilNovus Commentarius opera di gran merito.

Silii C. Italici, Punica seu De Bello Punicolib. XVII, cum Claudii DausqueiiCommentario, 4°, Parisiis, apudDouceur, MVICXVIII, 1618.Edizione rara Bauer. Le note di Dausquai sonomolto stimate, se non che la sua maniera di scri-vere par che affetti l’arcaismo. Costui fu Gesuita,ma poi lasciò la compagnia chi sa per quale mo-tivo. Di questa edizione alcuni esemplari porta-no sul frontispizio l’anno 1618 come il nostro.

Lo stesso, erecensione Arnoldi Draken-borch curavit et Glossarium latinitatisadjecit Joannes Petrus Schmidius, 8°,Mitavie, apud Hinzium, 1775.Nella prefazione,la quale è di Drakenborch vi èmolto da apprendere e il Glossarium latinitatisè fatto con molta esattezza e da Brunet.

Solini C. Julii, Polystor, a Martino del Rioemendatus, 8°, Antuerpie, apudPlantinum, ejusdemque del Rio emen-dationes, apud eundem, 1572, 4°.Edizione notata fra le rare da Boni e Gamba.

Sophoclis, Tragedie VII, grece tantumopera Gulielmi Canteri, 12°, Antuerpie,apud Plantinum, 1579.Edizione bella e corretta chiama questa Gamba.Noi abbiamo anche Eschilo ed Euripide e dellastessa edizione. Brunet la loda e la nota venduta27 franchi.

Eodem cum latina versione VitiWinsemii, 8°, Heidelberge, Comelin,1597.Eccellente edizione notata anche essa da Boni eGamba.

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Statii Papinii Surculi, Opera que extantPlacidi Lactantii in Thebaida etAchilleida Commentarius ex Biblioth.Fr. Pithei Collatis Mss. veteribusqueexemplaribus recensuit partim nunc pri-mum edidit Fr. Tiliobroga, 4°, Parisiis,apud Perier, 1600.Edizione della quale si fa molto stima. V.Crevenna e Boni e Gamba.

Statii P. Papinii, Opera ex recensione etcum notis J. Friderici Gronovii, 1653,Amsterodami, apud Elzevirium, 12°.Edizione notata da Brunet per 6 franchi rappor-tata da Boni e Gamba.

Stobei Joannis, Sententie ex ThesaurisGrecorum delecte Cyri Theodori dialogus,De Amicitie exilio Opusculum Platoni ad-scriptum, De Justo. Aliud ejusdem an vir-tus doceri possit. Huic editioni accesse-runt ejusdem Joan Stobei EclogarumPhysicarum et Ethicarum libri duo: itemloci communes sententiarum collecti perAnton. et Maximum monachos, AurelieAllobrogum, apud Fabrum, 1609, fol.,tom. II.Ottima edizione e rara, v. Bauer e Bunem. Bonila loda e soggiunse che quest’opera contiene untesoro di monumenti degli antichi poeti e filoso-fi. Brunet la chiama Edition complet.

Svetonii Caii Tranquilli, DuodecimCesares, cum Philippi Beroaldi MarciqueAntonii Sabellici commentariis etBaptiste Egnatii aliorumque doctorumvirorum annotationibus, fol., Lugduni,apud Frellonium, 1548.Editio rara et admodum nitida v. Engel . p. 153et Bauer.

Idem accedit De illustribus Grammaticiset Claris Rethoribus lib., 12°, apudGryphium, 1576.Tutte le edizioni di Grifio sono stimate.

Idem Isaacus Casauboniis recensuit etanimadversionum libros adjecit, excu-debat Stephanus Gamonetus, 1605, 4°.Sebbene la stampa non sia nitida, pure è prege-vole l’edizione per le note di Casaubono.

Idem cum animadversionibus Casauboni.Accessere in secundo tomo Commentariaomnium doctissimorum virorum, scilicetBeroaldi, Sabellici, Torrentii, Pulmani,Egnatii, Erasmi, Glareani, Ursini, Lipsii,Statii, Vineti, Marcilii, t. II, fol., Parisiis,apud Drovart, 1610.Edizione elegante di cui si fa memoria nella Bibl.Firmiana. Morofio dice C. Svetonii Tranquilli ele-gans editio prodiit cum commentariis variorumParisiis 1610 in fol. Casauboni Comment. fereomnibus presta et a Scaligero satis laudari nonpotest. lib. IV. Cap. XIII. n. 13.

Idem cum Commentario ex selectis mul-torum observationibus exhibente JoanneSchildio, 8° m., Lugd. Batavorum, apudHachium, 1647.Edizione fatta con diligenza e con giudizio comeassicuran Boni e Gamba dopo averla letta da ca-po al fine.

C. Svetonii Tranquilli, Opera, et in illacommentarius Samuelis Pitisci etc.Editio secunda priori ornatior et elima-tior, 4°, Leovardie, apud Halma, 1714,tom. II, 4°.Edizione bellissima, ornata di molte eccellenti fi-gure e pregiatissima. Di questa edizione dice Bonie Gamba: Non è inferiore in conto alcuno alle mi-gliori di Autori classici fatte in Olanda. Quanto poiall’editore, nessuno ebbe maggior conoscenza delleAntichità, ne più le ha illustrate del Pitisco. Brunetmolto la loda e la nota ad un prezzo altissimo.

C Svetonii Tranquilli, Opera omnia, queextant Interpretatione et Notis illustra-vit Augustinus Babelonius ad usum Se.Delphini, 4°, tom. II, Bassani, apudRemondini, 1787.Edizione e note delle migliori tra quelle dei

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Classici ad usum Delphini. Brunet ne tienconto.

Sulpicii Severi, Sacre Historie, lib.I I, ineodem Caroli Sigonii Commentarius,ejusdem De temporibus Hebreorum ca-talogus, 8°, Bononie, apud Societ.Tipographie Bonon., 1581.Questa è la prima edizione del Commentario diSigonio fatto da lui ad ingiunzione del card.Paleotto di Bologna.

Sulpicii Severi, Opera omnia, cum lectis-simis Comentariis accurante GeorgioHornio, 8° m., Amstelodami, apudElzevirios, 1665.Questa edizione è molto stimata. V. Crevenna,Boni e Gamba. Brunet il quale la nota a caroprezzo.

Electorum ex Sulpicii Severi Sacra histo-ria, libri duo in usum PanormitaneUniversitatis, 8°, Panormi, 1781, TypisRegiis.Anche questo è un qualunque frutto delle nostrefatiche.

P. Syri Mimi, aucti et correcti cum notisviri docti, 8°, Patavii, 1769, apudCominum.Edizione pregevole. La prima del Comino di que-sta opericciuola è del 1740.

Taciti C. Cornelii, Annalium Libri sede-cim, qui supersunt. Libellus DeGermanorum Populis dialogus DeOratoribus: denique vita Julii Agricolecum notis Beroaldi et Alciati, fol., apudFrobenium, Basilee, 1533.Bella e nitida edizione rammentata fra le eccel-lenti da Boni e Gamba.

Idem ex recensione Lipsii, 18°,Amsterodami, 1623, apud Cesium.Caratteri minuti ma nitidi.

Idem cum observationibus Buxorni,Amstelodami, apud Jansonium, 1653, 12°.Marco Zuerio Buxornio diede alla luce Tacito col-le sue osservazioni l’anno 1642 e par che questasia forse la stessa cambiato il frontispizio.

C. Cornelii Taciti, Opera, recensuit, no-tas integras Justi Lipsii, J. F. Gronovii,Nic. Heinsii et suas addidit Jo. AugustusErnesti, Lipsie, apud Weidmannios,1772, tom. II, 8° m. Pregitissima edizione,note eccellenti sebbene stampate sulla solita car-ta di Lipsia.

C. C. Taciti, Germania, cum Not. Var. aJusto Christophoro Dithmaro, 8°,Francofurti ad Viadrum, apud Brau-mium, 1766.Edizione eseguita con diligenza e assai stimabi-le. V. Boni e Gamba.

C. Cornelii Taciti, opera que extantcum integris Comment. Lipsii,Rhenani, Ursini, Mureti, Pichene,Merceri, Gruteri, Acidalii, Grotii,Freinshemii et aliorum selectis JoanFred. Gronovius recensuit et sua notasaddidit, tom. II, 8° m., ex TypographiaBlaviana, 1685.Edizione pregevolissima e di gran prezzo. V.Crevenna e Gamba. Brunet dice: L’edizion diAmsterdam, Blaeu, 1685, est assez recherchèe ela nota per 40 a 50 franchi cioè onze 4 a 5.

Theocriti, Idylia XXXVI. EjusdemEpigrammata XIX. Ejusdem Bipennis etAla, 8°, nel frontispizio apud Salaman-dram, in fine apud Bartholo- meum DeZanettis, 1539. Accedunt Commentariavetera in Theocriti eglogas, Venetiis, apudeundem, eodem anno.Questa è l’edizione curata da Caliegro V. Boni eGamba. Edizione molto riputata. Brunet la chia-ma: Edition estimèe et commune. 10 a 15 franchionze 1 a onze 1.15.

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Theocriti, que extant ex editioneDanielis Heinsii expressa, Glasque inedibus Accademicis, 1746, 12°.Le edizioni di Glasgovia sono di assai caro prez-zo perchè sono sommamente corrette. Brunet lanota pre 18 franchi onze 1.24.

P. Terentii, Comedie sex, Venet., apudGryphium, 8°, 1555.

P. Terentii, Comedie sex, omnes cum ab-solutis commentariis Elii Donati,Guidonis Juvenalis, Petri Marsi,Bartolomei Latomi et Henrici Loriti,Venetiis, apud Scotum, 1569, fol.Quest’edizione contiene tutti gli antichi co-mentari.

Terentius, cum triplici P. AntesignaniCommentatione, 4°, Lugduni, apudBonhome, 1560.Sebbene Pietro Antesignano nelle cose da lui da-te in luce non sia stato molto assistito dalle suemuse come mostrano la sua Gramatica Greca ela Gramatica universale, pure questa sua edizio-ne di Terenzio è notata fra le ricercate da Boni eGamba, ed ebbe anche luogo nella BibliotecaFirmiana e con ragione, perchè contiene quantoi più dotti comentatori avevano sino ai suoi tem-pi scritto, dei quali vi ha un indice dietro il fron-tispizio.

P. Terentii, Comedie sex, his acceduntintegre note Donati, Eugraphii, Faerni,Boecleri, Farnabii, Mer Causaboni, Jan.Fabri, 8° m., Lug. Batav., Hackium1686.Appartiene alla collezione dei variorum. Questaedizione del 1686 è la migliore fra quelle diKackio onde è dai dotti molto stimata. V.Crevenna, Boni e Gamba. Brunet la chiama: bon-ne edition, e la nota per 20 a 24 franchi cioè on-ze 2 ad onze 2.12.

P. Terentii, Comedie sex, Londini, 12°,apud Tonson, 1729.Appartiene alle edizioni corrette da Maittaire.

P. Terentii, Comedie sex. Accesserunt va-rie Lectiones etc., Londini, 1751, apudKnapton et Sandby, cum figur., vol. 2.Edizione bella, ornata di belle figure, ed elegan-tissima. Le figure sono incise da Muller. V.Crevenna, la libreria Firmiana, Boni e Gamba.

P. Terentii, Comedie, et in eas donati,Eugraphii Commentaria F. Linder-Bruchius recensuit et observationibus il-lustravit, Parisis, 4°, apud Perier, 1602.Ottima edizione la chiama Boni. Del pregio diquesta edizione vedi Morofio. lib. IV cap. XI nu-mero 6 nella nota (mm) p. m. 844.

Themistii, Orationes XIIII, grece tantum,an. 1562, excudebat, Henr. Stephanus,12°.Edizione pregevolissima. Sei Orazioni di questequattordici furono per la prima volta date in lu-ce da Stefano.

Themistii, Orationes XIX,Grece et Lat.,Dionisius Patavius e soc. Jesu magnamillarum partem latine reddidit, reliqua-rum interpretationem recensuit. Notisuniversas atque emendationibus illustra-vit, 4°, Parisiis, apud Sonnium, 1618.Edizione stimata.

Tibullus v. dopo Catullo.

Thucididis, De Bello Peloponnesiano, lib.VIII grece. Item latine interpretationeLurentii Valle ab Henrico Stephano re-cognita. In hac secunda editione multaaddita correcta et emendata in textum utvidere est in prefatione, excudebat Henr.Stephanus, 1588, in fol.Edizione sommamente pregiata, difficile a tro-varsi anche a gran prezzo. V. Brunet.

Idem ex editione Wassii et Duckeri,Glasgue, in edibus accademicis, 1759,8°, tom. VIII.Edizione comoda, eccellentemente eseguita e te-

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nuta in sommo pregio. V. Crevenna. Boni eGamba dicono di averla letta quattro volte in varjtempi ed averla trovata una delle più corrette frai Classici impressi in Glasgovia. Brunet molto laloda e la prezza perfino a 60 franchi onze 6.

Thucidides latine tantum cum annota-tionibus perpetuis Georgii AcaciiEnenckel, 8° m., Argentorati, apudZetznerum, 1614.

Tragici veteres collecta a Petro Scriverio,cum castigationibus et notis Gerardi JoVossii, 8°, Lugduni Batavorum, apudMaire, 1620.Collezione stimata.

Tryphiodori Egyptii grammatici,Excidium Troje, Grec. et Lat., cum in-terpretatione Italica Ant. Mar. Salvini.Recensuit Ang. M. Bandinius, 1765.Accedit Musei de Herone et Leandro,Carmen Gr. Lat, ab Ant. Mar. SalvinioItalicis versibus redditum, 1765. ItemColuthi, Raptus Helene, Gr. et Lat., cuminterpret. Italica Salvinii curanteBandinio, 1765, omn. Typis Cesareis,Florentie, 8°. Item Theognidis, Sententieet Phocylidis Poema admonitorium, etPythagore, aurea Carmina Gre. et Lat.,cum Italica vers. metrica curanteBandinio, Florentie, Typ. Mouckianis,1766, 8°.

C. Valerii Flaccii, Argonauticon, lib VIII,cum Aegidii Maserii Commentariis, fol.,apud Ascensium, 1517, Parisiis.Edizione pregiata, v. Boni e da Brunet che la no-ta sino a 18 franchi.

Valerius Maximus, in edibus AldiRomani, 1502.Brunet dice essere stato venduto questo libro per26 franchi cioè onze 2.18.

Eiusdem libri a Stephano Pighio resti-tuiti cum notis ejusdem et Lipsii,Antuerpie, apud Plantinum, 1585, 8° m.Le note e di Pighio e di Lipsio sono molto da sti-marsi.

H. Vegetii aliorumque, De re militari li-bri. Accedunt Frontini De Strategema- ti-bus et alia opuscula. Omnia emendatiusquedam nunc primum edita a PetroScreverio cum commentariis ac notisGod. Stewchii et Fr. Modii, apudPlantinum, 1607.Ottima edizione.

Venantii Honorii Clementiani Fortunati,Opera omnia, etc., notis et scholiis illu-strata opera et studio D. MichaelisAngeli Luchi, t. II, quarto max., Rome,1786, apud Fulgonium.Eccellente edizione. V. Boni

Victorii Petri, Commentarii, in tres librosAristotelis, De Arte dicendi positis antesingulas declarationes Grecis verbis au-toris, Florentie, in officina BernardiJuncte, 1548, fol.La letteratura conosce bene questo autore e saquanto a lui deve. Tutte le sue opere sono moltostimate e poco comuni. Questa edizione è rara epregevolissima.

Eiusdem, variarum lectionum, lib.XXX-VIII, fol., Florentie, apud Juntas, 1582.Edizione stimata e rara, v. Crevenna.

P. V. M., Opera omnia, diligenti castiga-tione exculta, optissimis ornata figuris,commentaribus Servio, Donato, Probo,Domitio, Landino et Mancinello fol.,Venetiis, apud De Zannis, 1508.Edizione molto stimata e nitida per li miglioricomenti degli antichi, si trova ornata di variefigure.

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Idem cum commentariis doctorum viro-rum cum nobilibus figuris, fol., Venetiis,1522, apud De Gregoriis.Quest’edizione è molto pregevole sì per le tantee tante figure incise in legno dalle quali è ornatasì per esservi aggiunto il XIII libro scritto daMatteo Vegio e tutti gli altri opuscoli attribuiti aVirgilio ed altresì la Priapeja.

P. Virgili Mar., Buscolica cum Comm.Richardi Gorrei, 8°, Lugduni, apudRovillium, 1554.Buona edizione di Comenti estratti dai miglioriinterpreti.

Idem cum isdem Comm. AccesseruntJoannis vivis in Eglogas Allegorie. ItemRhodigni, Scope et aliorum note, fol.,Venetiis, apud Bonellum, 1562. Fig.Boni e Gamba notano quest’edizione fra le rare.

P. Virgilii Maronis, Opera, Argumentis,Explicationibus, Notis illustrata auctoreJo Ludovico de la Cerda Soc. Jesu, fol., t.III, Lugduni, 1619, apud Cardon.I dotti sono di parere, come dicono Boni eGamba, che nessun autore abbia superato il De laCerda in commentare Virgilio: ma eglino nonavevano veduto i Commenti di Heyne, il qualesi ha lasciati dietro tutti gli altri. Brunet ne notail prezzo sino a 30 franchi.

P. Virgilii Maronis, Opera, doctis virornotationibus illustrata opera et industriaJo. A. Meyon, 8°, Venet., apud Aldum,1580.Brevi ma succose note molto opportune all’intel-ligenza. Edizione notata da Boni e Gamba eCrevenna.

In P. Virgilii XII libr. Eneidos LambertiHortensis Monfortii enarrationes. Hisaccessit Nascimbeni Nascimbenii in VIpriores libros erudita admodum expla-natio etc. etc., Basilee, per HenricPetrum, 1596, fol.Ottime note in cui si contengono molti lumi cheinvano si cercano in altri comentatori.

P. Virgilii Maronis, Bucolica, Georgica etEneis, ex probat. auctoribus declaratacomparata illustrata per JacobumPontanum de Soc. Jesu, fol., Lugduni,apud Pillohotte, 1604. Pontano fu uomo assai versato ed intendente su-gli Aut. Classici e questa sua opera è molto loda-ta. V. Gamba.

P. Vir. Maronis, Bucolica, Georgica etEneis, 4° m., Birmingamie, apud Ba-skerville, 1757.Edizione la più eccellente fra quelle di Baskervillegià divenuta rara. Brunet ne nota il prezzo da 40a 60 franchi.

P. Virgilii Maronis, Aeneis, cum NicolaiAbrami e Soc. Jesu Commentariis, 8°,part. II, vol. I, Rothomagi, apudl’Allemant, 1637.Note brevissime ma nitide.

P. Virgilii Maronis cum veterum omniumet selectis recentiorum notis nova edizio,4°, Amstelodami, apud Comelium, 1646.Gli interpreti da cui si sono prese le note trovansiscritti dietro l’avviso al lettore, oltre le intiere diServio. Il tutto cavato da Screverio.

In P. Virg. Maronis, Eneiden commenta-tiones selecte Ethice, Politice Sebastianide Matienzo Soc. Jesu, 4°, Lugduni,apud Boissat, 1662.Opera curiosa e molto interessante. V. Crevenna.

Virgilius, Collatione scriptorum grecorumillustratus, opera et industriosa FulviiUrsini, 8°, Antuerpie, apud Planntinum,1667.Quest’opera è pregiatissima particolarmente diquesta edizione.

P. Virgilii Mar., Opera, cum integris notisServii, Philargyrii, Pierii, Donati ProbiNannii, Sabini, Germani, Cerde,Taubmani, quibus accedunt observatio-

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nes Jacobi Emmassenii, 8° m., tom. III,Lugduni Batavorum, apud Hackium,1680.Una delle più pregevoli opere cum notis vario-rum.

P. Virgilii Maronis, Opera, Londini, apudTonson, 1715.Appartiene all’edizione dei Classici di Maittaire.

P. Virgilii Maronis, Opera, cum integrisCommentariis Servii Philargyrii, Pierii,accedunt Scaligeri et Lindenbrogii notead Culicem, Cirin, Catalecta recensuitPancratius Masvicius, 4°, t. II, Venetiis,apud Paschalium, 1736.Una delle più eccellenti edizioni italiane diVirgilio. Brunet la chiama assai bella.

P. Virgilii Mar., Opera, interpretatione etnoti illustravit Carolus Rueus Soc. Jesu,4°, tom. II, Neapoli, 1768, apud Elia.Va colla collezione ad usum Delphini.

P. Virgilii Mar., Opera, in duas partes di-stributa ex recensione et cum animad-versionibus Petri Burmanni, tom. II, 8°m., Lipsie, apud Georgium, 1774.Le cose di Burmanno non han bisogno di lodi,essendo troppo pregevoli da se stesse.

P. Virgilii M., Gerogicon, lib. IV, cum no-tis selectissimis Servii, Cerde, Pontani etaliorum opera et studio CorneliiSchrevelii, Pan., Typ. Regiis, 1783.Frutto delle nostre fatighe.

P. Virgilii Maronis, Bucolica, Georgica etEneis, ap. Societatem litterarium Typo-graphicam, 1784, 8°. Edizione nitida.

P. Virgilius Maro, in usum scholarum adLondinensem Heynii editionem exactusexcisis diquisitionibus, excursibus et no-

tarum iis que ad juniorum commodita-tem minus pertinere videbantur, 8° m.,Londini, Typ. Rickaby, 1793.Ottima fatiga, la quale rende alla portata dei gio-vani gran parte dei lumi dati da Heyne sopraVirgilio. Sarebbe desiderabile che si ristampassesecondo il nostro sistema.

Publii Virgilii Maronis, Opera, 4° m.,Panormi, Typis Regiis, 1796.I caratteri sono Bodoniani, la correzione è esattafatta da noi con sommo studio e a solo oggetto difar conoscere. Summos posse viros, et magnaexempla daturos vervecum in patriam, crassoquesub aere nasci.

Picture antiquissime Virgiliani CodicisBibliothece Vaticane a Petro SancteBartoli ere incise. Accedunt ex insignio-ribus Pinacotheiis Picture alie vetereGemme, Anaglypha, quibus celebrioraVirgilii loca illustrantur, compendiosaexplanatione apposita ad singulas Tabu-las, fol., Rome, apud Monaldini, 1782.Nobile fatica che deve essere molto a cuore di chiha gusto, quantunque di qualche spesa, la qualeperò divien tenue se si divide la somma a cento-ventiquattro rami.

M. Vitruvii Pollionis, De Architectura,lib. X, Amstelodami, apud Elzevirium,1649, fol.Edizione la migliore di questo libro. V. Crevenna,De Bure e Fabricio. In essa il chiarissimo editoreriunì tutto ciò che di più esquisito e di più dottoera stato scritto sopra Vitruvio, come il fronti-spizio lo mostra. V. Boni e Gamba. Il Zeno parladi questa edizione nella lettera 79 del volume IIp. m. 160 dell’edizione di Venezia del 1752 e neparla altresì poi nella lettera 677 dell’edizioneanche di Venezia del 1785 p. m. 95 del tomo IVdove dice che la avea allora avuto per tredici fio-rini, ma la avrebbe comprato anche dippiù e nonlo avrebbe dato per cinquanta.

Xenophontis, Philosophi et imperatorisclarissimi, que extant opera grece et la-

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tine. Adjecte quoque sunt annotationesopera Joannis Leunclavii Amebulrni,fol., Basilee, apud Zetznerum, 1595, V.1, tom. 2.Edizione corretta e perciò più stimata di quellaposteriore fatta nel 1625. V. Boni e Gamba.

Xenophontis, Institutio Cyri tomis qua-tuor ex edtione T. Hutechinson, 12°,tom. IV, Glasguae, in Edibus accademi-cis, 1767.Nitida e pregevolissima edizione che Brunet lanota nel suo Manuale.

Vie De Xenophon suivie d’un extrait hi-storique et raisonnè de ses ouvrages ouse trouve la traduction de plusieeursopuscules de cet Auteur, qui n’ont pointencore paru en français tel che l’apolo-gie de Socrates terminèe par la traduc-tion complete et nouvelle du Banquet deXenophon, Paris, chez Gail, an. III de laRepublique Française.Questa vita è seguita dalla traduzione di tutte leopere di Senofonte in francese col testo Greco,fatta dal Cittadino Guil. Di queste noi non neabbiamo che il primo tomo contenentel’Economique, l’Apologie de Socrate, Traitéd’Equitation, le Maitre de la Cavalerie. L’uno el’altro tomo18.

Poeti e Oratori Recentiori

Abideno Niceste, I tre giuli, o sianoSonetti di Niceste, il quale avendo avutiprestati tre giuli da un nojoso ed impor-tuno creditore, il quale glieli chiedea cen-to volte il dì, formò questi sonetti,Venezia, 1767, appresso Locatelli, 8°.

Achillino v. Collectanee fra i variorum.

Adimari Lodovico Marchese, Satire,Amsterdam, 1716, per Riger, 8°.Edizione la più celebre citata da Haym. Sono cin-que Satire molto stimate dagli intendenti. Quadriole dà il titolo di delicate, ma in un forti.

Adimari Lodovico, accademico dellaCrusca, Poesie sacre e morali, fol.,Firenze, 1696, per Gio. Filippo Cechi.Edizione ottima.

Adriani Giovanni Battista, Orazione ne’Funerali di Cosmo de’ Medici recitata nelpalazzo pubblico, Fiorenza, per li Giunti,1574, la quale è preceduta dalla descri-zione della pompa funerale fatta inFiorenza nelle esequie del D. Seren.Cosmo, presso gli stessi Giunti, nell’istesso anno 1574.L’Orazione dell’Adriani è ben rara di questa edi-zione, molto più però unita alla descrizione de’Funerali.

Alamanni Luigi, La coltivazione, Parigi,per Ruberto Stephano, regio stampato-re, 1546. Prima edizione citata dalla Crusca. Come laGeorgica è la più bella Opera di Virgilio in latino,così la Coltivazione è fra tutti Poemi DidascaliciItaliani la migliore. Questo nostro esemplare è ot-timamente conservato e nulla manca in esso diquanto riferisce Crevenna, onde lo stimano prege-volissimo. Trovansi però in esso corretti gli erroricorsi nella stampa e notati in fine del libro.

18 A margine del CSBCN sta scritto: I classici co-stano di fogli settanta sette. Vistato da Sterzinger eFerrara.

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La stessa opera in 8°, Fiorenza, appressoBernardo Giunti.

La stessa opera in 8°, Verona 1745, cuisono aggiunti le Api di GiovanniRucellai, colle annotazioni di RobertoTiti; vi sono ancora gli EpigrammiToscani di Alamanni, la di lui vita scrittadal Co. Giammaria Mazzuchelli e le an-notazioni sopra la Coltivazione del D.Giuseppe Bianchini, 8°, Verona, perBerno, 1745.Edizione stimata. La vita scritta dal Mazzuchellidi Alamanni è stata approvata riguardo a linguadagli Accademici della Crusca.

La stessa Venezia, 1751, per Remondini.

Alamanni Luigi, Girone il Cortese, poema,Bergamo, per Lancellotti, 12°, tom. II.Vedi Fontanini Eloqu., T. I, p. 272 e Zeno, ivi, eQuadrio, T. VI, p. 511.

Alciato, Los Emblemas, traducidos enrhimas españolas añadidos de figuras yde nuevos eniblemas en la tercera partedella obros, 4°, Lion, par MathiaBonome, 1549.Raro, v. Bauer.

Alciati Andree, Emblemata, cum ClaudiiMinois ad eidem commentariis et notisposterioribus, Lugduni, apud Rovilios,1600, 8°, fig.

Eadem cum iisdem commentariis et no-tulis Laurentii Pignorii, Patavii, apudFozzium, 1618. Figur.

Diverse imprese accomodate a diverse mo-ralità, tratte dagli Emblemi di Alciato or-nate di varj fregi, 8°, Lione, pressoRovilio, 1564.Haym che nota questo fra i libri rari dice: È unatraduzione degli Emblemi di Alciato fatta conmolta libertà.

Alexii Antonii, Hymnorum lib. IV,Rome, apud Luchinum, 1565.Versus inopes verum.

Alphei Q. Lucii, Diacritis, in secundameditionem philosophie nov-antique R. P.Thome Ceve cum notis Jani Valerii,Parisii, 1724.Edizione originale. Sotto il nome di Lucio Alfeosi nasconde il celebre P. D. Guido Grandi som-mo matematico e filosofo.

Alfieri Vittorio, Filippo, tragedia,Venezia, da Torchi Palesiani, 1796, 4°.

Alfieri Vittorio, Antigone, tragedia, pres-so Torchi Palesiani, 1784.Alfieri colle sue Tragedie si è fatto qualche nome.

Allegri Alessandro, Rime e prose, rivisteed aggiunte, 4°, Amsterdam, 1754.Costui era accademico della Crusca. Chi vuol no-tizie di costui legga la lettera di Filopono a chiLegge. Queste Rime e prose son citate dallaCrusca e siccome non si trovano che difficilmen-te, come nota Brunet, egli le mette a riguardo del-le aggiunte che in questa edizione vi sono, al prez-zo di 5 franchi che sarebbero onze 15.

Angeli Petri Bargei, Syrias, hoc est espe-ditio illa celeberrima ChristianorumPrincipum etc., Florentie, apud Juntam,1591, 4°. Cum notis Roberti Titii.Bauer nota questo fra i libri rari e del pariHeñings. Vi è aggiunto: Votium Carmen in di-vam Catharinam. Prima edizione di Roma diquest’opera. Il Poema è sullo stesso argomentodella Gerusalemme liberata del Tasso.

Eiusdem, Poemata, omnia diligenter abi-pso recognita, 4°, Rome, per FranciscumZannettum, 1585.In questo tomo vi annesso il Poema.

Eiusdem, Syriados, libri sex priores,apud Franciscum Zannettum, Rome,1585.

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Eiusdem, Commentarius de Obelisco,Rome, apud Grassium, 1586 et 1587. ItemCarmina a variis autoribus in Obeliscumconscripta et in duos libros distribut,Rome, ap. Grassium, 1586 nel fine del-l’anno, e l’altro si legge apud Bonfadinum.Brunet chiama questa opera di edition peucommnune. Pietro Angeli da Barga fu ottimopoeta e valoroso guerriero avendo difesa co’ suoiscolari la città di Siena. Si fa molta stima del suoCynegeticon sul quale travagliò venti anni. Si ve-da sotto la voce Bargei.

Angelii Nicolai Eugenii, Carmina,Napoli, 1798, apud Simonio, 8°.Chi vuol notizia dell’autore legga la vita premessaall’opera.

Anascalio Adelasto, Saggio di LetterePiacevoli, Chritiche, Morali, Scientifiche,Istruttive, in versi Martelliani, Venezia,1769, 4°, per Piotto.Il cercar merito dallo infraciosarsi nel metro deiversi, è da poeta di poca levatura.

Anonimi

L’art d’Aimer, nouveau poeme, 8°, aLondres, 1770.

Fior di Virtù, in Pesaro, per Cesano,1562, 8°.

Lo stesso, Palermo, 1792, per Abbate.

Lo stesso, ristampa del romano originaledel 1740, 8°, Padova, per Comino, 1751.Bella edizione di un’opera citata dalla Crusca, mada leggersi con cautela in varj luoghi per il costume.

Pieces d’Eloquence, qui on reportè le prixdell’Academie françoise Depuis 1671 ju-sque an 1748, tom. II, 12°, a Paris, chezBrunet, 1750.Bella raccolta.

Parnassus poeticus, Societ. Jesu vedi fra ivariorum.

Sonetti e Canzoni, 8°, Verona, pressoAndreomi.La stampa è tutta eseguita in caratteri majuscoli.

Del Teatro, 4°, Venezia, presso Pasquali,1773. Libro accolto da Pubblico.

Il Giovane Civile, ovvero precetti diCiviltà praticati in Francia ricordati dalGalateo esposti in versi, Ven., pressoTodero, 1749, 12°.

Inscriptiones arcuum Triumphalium etPegmatum, Antuerpie, erectorum hono-ri Seren. Princ. Ferdinando AustriiHispan. Infantis S. R. E. Cardinalis, an.1635.È maltrattato ma si conserva per cosa pregiata.

Sacre et profane Romae obsequia Cle-menti XI. P. M., presentata in CollegioRomano Soc. Jesu, Rome, Typis Ber-nabò, 1669, 4°.

Honorarii tumuli ac funebris Pompe de-scriptio, in exequiarum justis FranciscoVindocinenspersolutis Rome et Oratioin ejus funere ibidem habita an 1669,Rome, apud Tinassium, fol.

Orationes decem a Publico EloquentieProfessore in solemni studiorum instau-ratione habite, 8°, Rome, Typ. Zempel,1774.Eccellentemente scritte.

Le Fragole e la Moda, poemetti, 8°,Milano, 1754, per Morelli.Questi poemetti han molto merito. V. Crevenna.L’autore è Guerino Roberti.

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La corte dei Re Svevi in Sicilia e monu-menti degli ingegni siciliani che in queltempo fiorirono, 24°, Palermo, Real stam-peria, 1793.Librettino pregevolissimo e rarissimo.

Anysii Jani, Satyre. 4°, Napoli, apudSultzbacchium, 1532. Accedunt AnysiiCosmi, Poemata, item facentiarum etdicteriorum liber I et II item Sententie,tandem Commentarioli ad Satiras om-nia, ap. Sultzbacchium, Neapoli, 1533.Edizione rara Clement. Crevenna dice esservidue edizioni di questi versi degli Anisii l’una del1531 delle Satire di Giano sole, l’altra del 1533in cui vi furono aggiunte tutte le poesie diCosmo. Questo nostro esemplare però fa vedereche Crevenna sbaglia, perocchè in esso si leggo-no le Satire di Giano stampate l’anno 1532 e poisieguono Cosmi Anysii Poemata, dati in lucel’anno 1533. Dunque o Crevenna errò nel citarl’anno 1531, o bisogna dire che le edizioni sonotre, e non già: Ces deux editions sont egalementrares et recherches, come egli scrive. Brunet poialtre ne nota.

Arcadi Rime vedi fra i variorum.

Arcadi prose v. fra i variorum.

D’Aragona Tullia, Il Meschino, altrimentidetto il Guerino, 4°, Venezia, appressoSessa, 1560. Figur.Edizione molto rara che Brunet nota per 18 fran-chi cioè onze 1.24. Essa è figur., v. CrescimbeniDella volgar Poesia vol. I., lib. V, p. 341, il qua-le loda eccessivamente questo per altro lodevoleromanzo.

Arie Montani Benedicti, Humane salutismonumenta constructa et decantata,Antuerpie, apud Plantinum, fig., 4°parv., 1571.Opera poco comune ed ornata di settantuno fi-gure bellissime vedi Crevenna e Brunet che lo no-ta persino a 15 franchi cioè onze 1.15.

Ariosto Ludovico, Le satire, 8°, Vinegia,per il Guadagnino, 1541.Edizione non veduta da Haym, nè dal Quadrio.Sono queste Satire dice Quadrio non aspre e mor-daci, ma facili e naturali. Si accostano alla ma-niera di satireggiare di Orazio.

Ariosto Ludovico, Annotazioni sopra delsuo Orlando, come siegue: Fornani lasposizione di M. Simon Fornari sopral’Orlando Furioso di M. LudovicoAriosto, in Fiorenza, appresso Torrentino,1549, tom. II, vol. 3, giacchè la secondaparte è legata in due tomi.Haym nota questo libro fra i rari come lo è da see per esser edizione di Torrentino.

Ariosto Ludovico, Orlando Furioso, co-gli argomenti e allegorie come sopra,Venezia, per Farri, 8°, 1604, fig.

Ariosto Ludovico, Orlando Furioso, co-gli argomenti in ottava rima di LudovicoDolce e colle allegorie di TommasoPorcacchi, tom. 4, per Domenico Lovisa,1734, in 24°.Di Ariosto non si possono dire che lodi. Questaedizione è stimata perchè tascabile.

Ariosto Ludovico, Orlando Furioso, tra-dotto in versi latini dal Conte TorquatoBarbolani, tom. 2, 4°, Arezzo, 1756.La traduzione è a rincontro del testo. Essa ècomunemente stimata, ma non è che in essasempre si ammiri la delicatezza della lingualatina.

Malatesta Giuseppe, Della difesa delFurioso, dialogo, 8°, Verona, per DelleDonne, 1590. Prima edizione, v. Haym e particolarmente Zenonelle annotazioni al Fontanini, T. I, p. 312.

Arlotto Piovano, Scelta di facezie, motti,burle e buffonerie, Fano, per Farri, 8°,1590.

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A. S. Josepho v. Paulini.

Atanagi Raccolta fra i variorum.

Atanagi v. fra i variorum.

Augurelli vide Sepini.

Augurellus J. Aurelius, Venet., in edibusAldi, Mense Aprili, MDV, 8°.Bella edizione e rara. Questo esemplare par chenon abbia da invidiar nulla a quello possedutoun tempo dai Volpi e da lor chiamato Codex pul-cherrimus, charta solidiori, v. Crevenna. Scaligerodà delle poesie dell’Augurello un giudizio assaisvantaggioso. Non è un gran poeta, ma non èquello che lo dipinge Scaligero.

Balbi vedi versi de’ poeti liguri.

Baldini Bernardi, Liber De Stellis, iisque,qui in stellas et in numina dicuntur ho-mines, 4°, Venet., 1579, apud Guerreum.

Tutte le opere di Baldini son rare, v. Clement eCrevenna.

Balduini v. Cabilliani.

Della Barba Pompeo, Espositione di unSonetto Platonico, fatto sopra il primo ef-fetto d’Amore, 8°, Fiorenza, 1549, perTorrentino.Libro raro. L’autore è Pompeo della Barba. Primaedizione. Noi possediamo anche l’edizione del1554.

Barclai Joannis, Satyricon, sub nomineEuphormionis Lusnini notis illustrationiClavi. Accessit Conspiratio Anglicana,1674, ap. Hackium, Lugduni Batavorum.Bella edizione e compita e la migliore di questolibr dict. Histori.

Eiusdem, Argenis, 8° m., Parisiis, apudBuon, 1623.

Eccellente edizione.

Eiusdem, cum clave, Lugd. Bat., ex of-fic. Elzeviriana, 1630, 12°.Brunet nota questo libro fino a onze 24.

Eiusdem, Carminum, libri duo, cum auc-tario lib. III, qui poemata Auctoris exArgenide complectitur, Colonie, 1626, 8°.Edizione rara, v. Bauer.

Eiusdem, Argenis, editio novissima cumnominum propriarum elucidatione hac-tenus nondum edita, Venet., apud Baba,12°, 1637.

Bargei Petri Angelii, Poemata omnia,item Marii Columne quedam carmina,4°, Rome, 1565.Il Cynegeticon ossia Della Caccia è il miglior poe-ma di Bargeo. Egli lo concepì e ne formò l’ideain una caccia, alla quale accompagnò Enrigo II.In quest’opera impiegò venti anni di travaglio.Dopo questo ha luogo la sua Siriade. Questa edi-zione è la prima o la migliore. Certo è che sia laprima dei Giunti di Firenze e Bauer la mette frale rare. Il Cynegeticon fu la prima volta stampa-to da Grifio e poi dai Giunti. Questa edizione ènotata da Brunet con lode.

Barlei Casparis, Poemata, editio IV alte-ra plus parte auctior, tom. II, Amstelod.,apud Blaeu, 1645.Morofio nel Polystor litter., lib. VII, C. III 12.8.dice Caspar Barleus totus Claudianeus est adeo,ut Claudiani umbra a Nic. Heinsio per jocum ap-pellatur.

Baruffaldi Girolamo, Grillo canti Xd’Enante Vignajuolo, 8°, in Verona, perTermani, 1738. È nota la favola di Grillo vignajuolo, il qualevolle diventar medico. Girolamo Baruffaldi, sot-to l’accademico di Enante Vignajuolo volle rifa-re questo romanzo. Questo di lui Poema contie-ne X canti in ottava rima, del quale questa è laprima edizione. Vedi Quadrio della Ragione diogni Poesia, lib. II, dist. I, Cap. III, p. 401.

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Dello stesso, Baccanali, 8°, Venezia, 1722per Buonarrigo.Baruffaldi fra gli Arcadi fu detto CluentoNettunio.

Basini, Parmensis Poete, Opera prestan-tiora nunc primum edita et opportuniscommentariis illustrata, tom. I, tom. II,pars I et II pars Italiana, Arimini, exTypogr. Albertiana, 1794, 4° max.

Baxii Nicasii, Poemata, 8°, apud Verdu-sium, 1614, Antuerpie.Fu stimato poeta latino e in greco.

Beatiano, Le cose volgari e latine,Venetiis, per Zanetti, 1538.Questa è la prima edizione alla quale secondoHaym Giolito mise un nuovo frontispizio e laspacciò per sua. Brunet la dice venduta franchi35 prezzo sbardellato. Il Beaziano è molto tenu-to in pregio.

Beccadelli Antonii Bononie cognoman-to Panormite, Epistolarum lib. V, eju-sdem Orationes II, Carmina pretereaquedam que multis ab eo scriptis adhuccolligi potuere, Venet., 1553, apudCesanum, 4°.Raro. Dopo i Carmi del Panormita si trova unepigramma di Giano Vitale che noi abbiamostampato nelle opere di Costui sotto il titoloEpigrammaton alla p. 251, numero III.

Bembo Pietro, Cardinale, Opere, ora perla prima volta tutta in corpo unite, fol.,tom. IV, Venezia, 1729, presso Hertzhauser.Questa è la più bella edizione e la migliore delleopere del Bembo e poi ben legata.

Prose dello stesso, 4°, in Vinegia, perGiovan Tacuino, 1525.Questa è la prima edizione. La stampa è moltobella e gli esemplari son rari. Vedi Haym,Fontanini e Zeno.

Lo stesso Rime, Venezia, per Giolito, 1569.

Vi è aggiunta la tavola delle Rime presso lo stes-so 1570.

Bembo Pietro, Prose, in Vinegia, 1552,8°, (in fine) appresso Scotto.

Gli Asolani, 8°, Vinegia, per Comin deTrino, 1540.Brunet chiama buona questa edizione e la notaper 6 franchi, tarì 18. Vi precede legato insieme:L’amoroso Convivio di Dante con l’addizione dimolti suoi notandi, accuratamente rivisto etemendato, 8°, Vinegia, per Aristotele, 1529, dicui ne abbiamo un’altra copia notata alla voceDante. Questa edizione è rara, v. Haym eBrunet.

Bencii Francisci e Soc. Jesu, lib. IV.Ejusdem Ergastus et Philotimus drama-ta, 8°, Ingolstadii, apud Sartorium, 1606.Fu il Bencio discepolo del Mureto ma no lo pa-reggiò.

Eiusdem, Quinque Martyres, 8°, Rome,ex Typ. Vaticana, 1592.De Benedictis Jo. Batte, Soc. Jesu,Analecta Poetica, tom. I, lyricorum lib.VI, 12°, Neapoli, apud Castaldum, 1686.Per saper come sia nato questo libro leggi la de-dicatoria.

Benivieni Girolamo, Del Amore celeste edivino, canzone col commento del ConteG. P. Mirandolano, 8°, Lucca, 1731.

Opere di esso, Venezia, per Gregorio deGregori, 1524, 8°.Edizione rara, v. Haym. Questa edizione è la terzagiacchè la prima è quella di Filippo Giunta del1519, la seconda quella dii Zappino del 1522. Zenodice che dal comento del Benivieni fatto ad un’al-tra sua opera intitolato Canzonier Sacro si com-prende di quanta filosofia e di profonda teologiafosse questo cristiano poeta altamente dotato.

Bentivoglio Ercole, Opere poetiche, 12°,Parigi, per Furnier, 1719.

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Haym nota questa edizione fra i libri rari. Chivuole notizia del Bentivoglio e delle di lui partid’ingegno legga l’avviso che precede la presenteedizione diretto al discreto lettore.

Bargalli v. fra i variorum n. 55.

Bergantini G. P., Il falconiere di Tuanovale a dire De re accipitraria e l’uccella-tura di Bargeo. Vedi fra i traduttori.

Berni Francesco, Poesie burlesche, rac-colte per la prima volta in un sol volumee arricchite della vita dell’autoree di va-rie note, 8°, Amsterdam, 1770.Pulita edizione.

Dello stesso, La Catrina, atto scenico ru-sticale insieme col Frammasso detto ilMogliazzo.Questa edizione è citata dalla Crusca.

Bernis le Cardin., Ouvres completes, 12°p., t. II, Avignon, chez Joly, 1791.Elegantissima edizione.

Berquin, Romances, 8°, a Paris, chezRuault, 1776.Bellissima edizione ornata di varj dilicati rami.

Bertola Aurelio De’ Giorgi, Idea dellabella letteratura Alemanna, t. II, 8° gr.,Lucca, per Bonsignori, 1784.Bertola ci ha aperta la strada a godere dellaPoesia tedesca.

Betti Cosmo, La consumazione delSecolo, poema, 4°, Lucca, 1793, pressoBonsignori.

Betussi Giuseppe, Le imagini del Tempiodella Signora Giovanna Aragona, 8°,Venetia, per De’ Roioi, 1557.Haym nota questo libro fra i rari.

Biancardi Bastian napoletano chiamato

Domenico Lalli tra gli Arcadi Ortanio, t.II, vol. I, Venezia, presso Lovisa, 1732,8°.Nella vita del Biancardi premessa al secondoTomo si parla del nostro barone dell’AstorgaPalermitano.

Biondo Michelangelo, Angoscia la PrimaFuria del Mondo, 8°, 1542, per liNicolini, Venezia.Michelangelo Biondo scrittore, dice il Zeno, dimolti libri, che non ne vagliono uno solo.Bisogna averne qualche inutile per pregiare i libribuoni.

Blanci Guglielmo, Junioris Episc.Grassensis et Venciensis, Hyacintus lib.II, 4°, Rome, apud Dominicum Basam,1594.

Blyenburgi Damasi, Veneres Blyndeburgice,sive Amorum hortus in quinque arcolasdivisas, Dordraci, apud Cominum, 1600,8°.Raccolta sommamente pregevole. Brunet riferi-sce essere stata venduta sino a 12 franchi che so-no onze 6.

Boato Antonio, Le nuove rime coll’amo-roso Concetto, 1540, Venezia, 8°, perVavassore detto Guadagnino.Raro. Crescimbeni racconta la storia o la copiaalla p. 233 del lib. V della Stor. della VolgarPoesia, giacchè è quella stessa che Boato scrissenella Prefazione a questo libro. Quadrio lib. I,distinz., I. C., 8°, taccia queste rime come nontroppo felici.

Boccaccio Giovanni, Il Filocopo, di nuo-vo riveduto dal Sansovino, 8°, Venezia,appresso Rampazzetto, 1554.Buona edizione ma la prima che ne fece ilSansovino fu quella del 1551 dalle stampe diGiovita Rapizio.

Il Decamerone, di Messer. GiovanniBoccaccio di nuovo ristampato e riscon-

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trato in Firenze con testi antichi e allasua vera lezione ridotto dal CavaliereLionardo Salviati deputato del Seren.Gran Duca di Toscana, 4°, Firenze, nel-la stampa dei Giunti, 1582.Questa edizione è quella che si cita dagli accade-mici della Crusca. In essa dice Crevenna: Salviatia poussè les scrupeles a l’exces. Si veda FontaniniEloquenza, t. 2, p. 178 e ivi le note del Zeno, do-ve si troverà la interpolazione vergognosa fattadal Salviati al principio della Nov. II della Giorn.IV, la quale poi fu in alcune edizioni corretta, main questo nostro esemplare esiste come fu dalSalviati scritta. Non abbiamo qui notate le nostreottime edizioni che noi possediamo giacchè questesono tutte collocate nella Classe dei libri di mag-gior rarità che è opportuno di star sotto chiave.

Dello stesso, Dialogo d’Amore, tradottodi latino in volgare da M. Ang.Ambrosini, 12° p., Venezia, 1603, pressoTebaldini.Non si crede opera del Boccaccio.

Annotazioni et discorsi sopra alcuni luo-ghi del Decamerone di GiovanniBoccaccio fatte dai deputati l’anno 1573,Fiorenza, per li Giunti, 1574.Libro citato dalla Crusca come tutto di lingua.

Boccella Cristoforo, Il Numa Pompilio,del cavalier Floran ridotto in versi italia-ni, Firenze, fol., per Cambiagi, 1792.Eccellente edizione di una buon opera.

Bocchii Achillis, Symbolicarum Questionum,lib. V, Bononie, 1574, 4°, fig.La prima edizione non è questa, ma quella del1555, nella quale si trova un Epigramma del no-stro Giano Vitale che io stampai nelle sue operep. 271. Le figure però sono le stesse incise per laprima edizione da Giulio Bonasone e ritoccate inquesta seconda da Agostino Carracii. V. Brunet:fratello di Annibale ottimo pittore anch’egli.

Bocchii Achillis, Apologia in Plautum, vi-ta Ciceronis Auctore Plutarcho nuper in-

venta ac diu desiderata, tom. I, 4°,Joannes Anto. Pla. Promulgavit, 1508.Tutto è pregevole in questo libro. La carta eccel-lente, i caratteri nobili, gli opuscoli che contienerarissimi. L’Apologia che Achille Bochio bolo-gnese fa in pro di Plauto, contro Pilato Bucone èpiena di tutte le ingiurie che può esprimere la lin-gua latina. La vita di Cicerone quella scritta daPlutarco tradotta in latino.

Bonamicorum Philippi et Castruccii fra-trum, Opera omnia, 8°, t. 4, Luce, apudRocchium, 1784.

Buonamici Castruccio, Commentariorumde bello Italico, tom. IV, 8°, LugduniBatavorum, editio prima 1750 et 1751.

Bonamici Castruccii, De rebus ad Velitrasgestis, Lugduni Batavorum, editio altera1749.

Bonamici Castruccii, Operum, pars I etII, 8°, Auguste Vindelicorum, 1764.Gli amatori e conoscitori della pura e bella la-tinità lodano molto le opere dei SignoriBonamici e particolarmente i Commentarj Debello Italico, e quelli De bello ad Velitras gesto.L’edizione quantunque porti la data di Leida pu-re fu fatta in Ginevra. Essa è nobilmente ese-guita e gli esemplari sono divenuti rari. L’Italiae specialmente Lucca patria degli autori devo-no gloriarsi di aver prodotto scrittori così abili ecosì eccellenti. Castruccio ha saputo riunire lanettezza di Cesare e l’eloquenza di Livio. Leconcioni che fa entrare molto a proposito nel suolibro De Bello Italico, ci fanno ricordare dellafluidità e della dignità di quelle di Livio. Siavrebbe forse desiderato che egli avesse scrittocon più rispetto per qualche Sovrano e che fos-se stato meno critico nelle sue espressioni. Maegli era giovine, di un genio vivo e di uno spiri-to franco ed ardente.

Bonamici Lazari, Carmina et Epistole,una cum ejus vita a Jo. Baptista Verciconscripta, quibus adduntur carminanon nulla Faustini Amici et Andree

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Navarini, 8°, Venetiis, 1770, TypisDorigoni.Alle poesie di Bonamici fu dato luogo da Gio.Matteo Toscano nella sua raccolta e del pariGlero nelle Delicie Poet. Italorum le rapportò edopo lui fu fatto lo stesso nell’opera intitolataCarmina Illustr. Poetarum Italorum. Opere tut-te e tre che abbiamo.

Bongiovanni Pelegra, Risposte a nome diMadonna Laura alle rime del Petrarca invita della medesima, a Roma, 1762, perPaperi, 8°.Bongiovanni fu Palermitana chiamata Romanaperchè meritata ad un Romano. In questa im-presa difficile vi riuscì male.

Bonsi Lelio, Cinque lezioni lette da luinell’Accademia Fiorentina, aggiuntovi untrattato sopra la Cometa, ed un sermonesopra l’Eucaristia, Fiorenza, appressoGiunti, 1560.Questa edizione è molto rara. Lelio Bonsi fu ditalento molto prespicace: recitò la prima di que-ste Lezioni nell’Accademia di Firenze nell’età didiciotto anni. Vedi Haym e Clement. Queste cin-que lezioni son tutte di lingua. V. Poggiali.

Boschovich Rogerii Joseph, De Solis etLune deffectibus, lib. V, 8°, Venet., apudZatta, 1761.

Bovarini Leonardo, detto fra gliAccademici Perugini il Furioso insensa-to, Lezioni e Rime, 8°, Perugia, perColombara, 1604.Il Zeno lo cita nelle note a Fontanini t. II p. 143.

Bozi Paolo, Cratasiclea, tragedia, 8°,Venezia, per Amadino, 1591.Haym che ricorda varie altre opere del Bozi nonfa menzione di questa.

Brusantino Vincentio, Angelica inamo-rata, 4°, Vinegia, per Marcolini, 1553.Di questo libro parla il Quadrio nel tom. 6 dellaragion di ogni Poesia.

Buchanami Georgii, Poemata que extant,Amstelodami, apud Waesberge, 1665.Edizione pulita di poesia molto lodata.

Burchiello, Le Rime, commentate dalDoni, Vicenza, per Perin, 1597, 8°.Questa edizione non è intiera ed il Comento delDoni è tanto oscuro e capriccioso quanto il testodel Burchiello. V. Haym e Clement.

Burchiello, Sonetti, uniti a quelli delBellincioni e d’altri Poeti Fiorentini allaBurchiellesca, 8°, Londra, 1757.Testo di lingua. Brunet la nota per sei franchi cioètarì 18. La stampa è di Lucca.

Burgensis vedi fra i variorum.

Cabilliani Balduini e Soc. Jesu, Magdalena,12°, Antuerpie, apud Moretum, 1625.

Cagnolato Cajtani in SeminarioPatavino, studiorum Prefecti, OrationesVI, 8°, Patavii, 1769, apud Manfrè.Orazioni pulitamente scritte.

Calentii vedi sotto il titolo variorum.

Camilla Giovanni, Enthosiasmo dèMisterii e maravigliose cause della com-posizione del Mondo, 8°, Vinegia, perGiolito, 1564.

Camillo M. Giulio, L’opere, 12° p.,Vinegia, per Farri, 1579.Edizione citata da Haym fra i rari libri. Camillopresso gl’intendenti è riputato per un visionario,per non dire un impostore e le sue rime vengontacciate di gonfie e poco felici. Vedasi Zeno nellenote al Fontanini. T. I, p. 97.

Campazas de Fray Gercundio v. Lobon.

Canonherii Petri Andree, Flores illu-strium epitaphiorum, 8°, Antuerpie, apudTrognesium, 1613.

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Canoniero è celebre per altre opere. Questa col-lezione è tenuta in pregio.

Capassi Nicolò, Varie Poesie, Napoli, ap-presso Simone, 1761, 4°.

Capiluporum, Carmina, Rome, apudLiliotos, 1590, 4°. Maravigliosi sono i Centoni e riputati superiori aquelli di Ausonio e di Proba Falconia. Clement no-ta come rarissimo questo libro, molto più però lo èquesta nostra copia, in cui vi è aggiunto I il Centonedi Giulio Capilupo ad principes Germanos stam-pato dagli stessi Litioti l’anno 1594. II Il Centonedello stesso In diem coronationis Gregor XIV P. M.al Card. Paolo Camillo Sfrondato.

Caporali Cesare, Rime, colle osservazio-ni di Carlo Caporali ultima edizione col-la giunta delle Rime inedite e la vita del-l’autore dedicate al nostro D. IgnazioVincenzo Castello Paternò Principe delBiscari, Perugia, 1772, per Reginaldi, 4°.La più nobile edizione.

Carminati vedi Farseti.

Caro Annibale, Opere, t. VII, vol. 3.Il Caro in materia di Lingua non merita altroche lodi.

Carpani Josephi e Soc. Jesu, Tragediesex, Rome, 1745, apud Palearinos, 4°.Molto dagli intendenti sono lodate.

Eiusdem, De Infante Jesu,ode Anecreonticecum italis interpretationibus aliorumArcadum. Acceedunt diversi generis car-mina ejusdem auctoris, Rome, exTypographia Palladis apud Palearinos,1747, 8°. Il Padre Giuseppe Carpani portava fra gli Arcadiil nome Tirro Creopolita: noi lo abbiamo messocol suo proprio per maggior chiarezza. Egli scris-se in latino queste Anacreontiche elegantemen-te e con pari eleganza furono tradotte dai miglioriPastori Arcadi.

Carsughii Rainerii e Soc. Jesu, Ars benescribendi, stud. Rhetorice. Adolesc. pro-posita a Carmen didascalium: addunturnonnulla ejusdem Epigram., Rome, apudDe Rubeis, 1709, 8°.Il Carsughi morì governando da Provinciale laCompagnia. In questo poemetto si ammira lagiustezza dei precetti e la felicità nello espri-merli.

Casa Joannis, Latina monimenta, quo-rum partim versibus, partim soluta ora-tione scripta sunt, Florentie, apudJuntas, 1567.Edizione seconda rara. V. Clement.

Della Casa Messere Giovanni, Opere, se-conda edizione veneta accresciuta e or-dinata, t. tre, Venezia, presso Passinelli,1752, 4°.

Della Casa Messere Giovanni, Opere,dopo le edizioni di Firenze del 1707 e diVenetia del 1728. Molto illustrate e di cose inedite accresciute.Napoli 1733. T. VI, Vol. 3.

Della Casa Giovanni, Il Galateo,Palermo, 1795, dalla Real Stamperia, 8°.

Della Casa Giovanni, Lettere, Galateo,Trattato degli Uffizi comuni, Orazioni eOrazione per la lega, 4°, Lione, perMartin, in 4°, Bassano, 1795. Maltrattato.

Casali Marchese Gregorio, Poesie,Bassano, 1794, 4°.Graziosa edizione.

Casaregi Giovanni Bartolomeo Conte,Sonetti e Canzoni Toscane, Firenze, 1741,8° g.Nel frontispizio non vi ha nome di autore ma noine abbiamo apposto. Casaregi è uno dei più no-bili poeti toscani.

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Dello stesso, Componimenti poetici Toscani,a cui sono uniti quelli del canonicoSalvino Salvini tutti e due accademicidella Crusca, Firenze, 8°, 1750, per Albizzi.

Cassola Gaspare Luigi, Dell’astronomia,lib. VI, Milano, per Galeazzi, 1774, 8°.Libro molto stimato se non che oggi l’astronomiaè tutt’altra da quel che era.

Cassola Luigi Madrigali, 8°, Veneg., perGiolito, 1545. Vi è unito il secondo librodelle rime di Alessandro Lionardi, pres-so lo stesso, 1550.Lionardi, dice il Zeno, valse assai nella volgarPoesia essendovi di lui stampati due libri di rimel’uno presso al segno del Griffio in Venezia e l’al-tro presso Giolito.

Castelletti Bastiano, dell’ordine de’Predicatori, La Trionfatrice Cecilia, cogliargomenti di Raffaello delle Colombe,4°, Fiorenza, per Giunti, 1594.Questa è la prima edizione di questo poemetto ilquale incontrò l’approvazione e l’applauso de-gl’intendenti e particolarmente del Tasso che vol-le in commendazione scrivere un sonetto. v.Crescimbeni Ist. della Volg. Poesiae.

Castelvetro Ludovico, Poetica d’Aristotele,vulgarizzata ed esposta riveduta edemendata secondo l’originale e la mentedell’autore, stampata in Basilea, ad istan-za di Pietro de Sadalonis, 1576, 4°.Questa è la seconda edizione, nella quale furonolevati via molti e importanti luoghi che erano nel-la prima del 1570 di Vienna per GasparoStainofer. Zeno dice che lo stile di questa Poeticaè intralciato, oscuro e prolisso onde a pochi è ser-vito di esemplare e di guida nello scriver volga-re. Essa è testo di lingua.

Dello stesso, Opere varie critiche, non piùstampate colla vita dell’autore scritta daLudovico Antonio Muratori, Lione, perPietro Foppens (e finta data), 1727.Duplicato.

Castiglione del Conte Baldassarre, tomosecondo delle Opere contenente Le let-tere e le poesie, Padova, 1771.

Dello stesso, Il Cortegiano, 12°, Vinegia,appresso Giolito, 1562.

Lo stesso presso Giunta, Firenze, 1528.Edizione celebre notata da Brunet.

Castriote Petri Ludovici, Cl. Reg.Scholarum Piarum, Sermonum libri tres,cum notis, Neapoli, apud Simonium,1780, 4°.Sermoni scritti in buona lingua e con grazia.

Caterina Serafina Vergine Santa daSiena, Dialogo, Venezia, 1530, per Sessa,8°.Scritto in lingua toscana riputata testo.

Catonis, Distica Moralia, cum AntoniiNebrissentis annotationibus, apudInclytam Granatem, 1545, 4° p. Acced.Floretus et De contemptu mundi. AcceditAurea expositio Hymnorum curanteAntonio Nebrissensi, 4°, Stelle, apudAdrianum de Anuars, 1563, 4° p.I distici di Catone sono parto di un autore del VIIo VIII Secolo. Gli altri Opuscoli De Contemptumundi ed il Floretus son così sciocchi e barbara-mente scritti, che il Nebrissense dice di essi: la-cerandos, aut igni sub jiciendos. Censeo. Gli Innisono quei del Breviario antico.

Cavalca Domenico, Pungi lingua, Fruttidella lingua e Trattato della Pazienza,Venezia, 1563, 8°.Testo di lingua.

Cavazzoni Zanotti Giampietro, Poesie, t.III, 8°, Bologna, per Della Volpe.Quadrio la chiama valoroso poeta, dal quale è no-tata questa edizione come eccellente.

Caviceo Jacomo, Il Peregrino, (non il

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Pellegrino, come lo chiamò Fontaninicorretto dal Zeno), Vercelli, per DePelipariis, 1531, 8°. Edizione difficile a trovarsi del Caviceo. V. Zenoal Fontanini e Quadrio.

Cappelli v. Gesner.

Cerrati Pauli, Opera que supererant,Vercellis, ex Typogr. Patr., 1778, 4°.Graziosa edizione di un poeta molto lodato.Scaligero, per altro giudice troppo severo delle al-trui fatiche, dice: Cerratus brevis est, splendidus,innumerosus, plenus, candidus.

Cervantes Miguel de, Historie de l’admi-rable Don Quixotte de la Manche, tra-duction de l’Espagnol, Paris, chezBarbin, 1704, t. V.

Ceve Thome, Jesus Puer, poema, Medio-lani, apud Malatestam, 4°, 1690.La miglior edizione di questo poema, in cui si la-dano la delicatezza scelta della lingua latina.

Eiusdem, Philosophia nova-antiqua, a cuiprecede la traduzione italiana in sei librifatta da Olpio Acheruntino con note,Venezia, 1730, per Zane, 12°.Nec nova, nec vetus, quam veteremque novam-que Ceva mihi insulinas.

Chiabrera Gabriello, Le opere, 12°, tom.V, Venezia, presso Geremia, 1768.Che si può di questo sommo Poeta mai dire?

Chiabrera Gabriello, Amedeo, poema,4°, Genova, per Pavoni, 1620.Non si fa conto degli intendenti di questo Poema.

Dello stesso Firenze, poema, Napoli, perScoriggio, 1637.Questo Poema, il quale ha fatto poco onore al-l’autore, alcuni Bibliografi lo vogliono di novecanti, altri di quindici, quanto non è se non li so-li dieci. Alcuni dicono essere in ottava rima, altri

in versi sciolti, esso però non può dirsi in ottava,perchè in verità non lo è, nè però dirisi in versisciolti perchè ad ogni passo i versi fra di essi ri-mano, ma senza ordine.

Christiani Lazari, Clerici Ticinensis,Orationum et Epistolam libri V, Papie,apud Bartoli, 1579.Quest’edizione si trova pure notata nel catalogoFirmiano.

Christii Joh. Frid., Fabularum veterumEsopiarum, libri duo, 12°, Lipsie, ex of-ficina Breitkorfia, 1748.Pretende superare le favole di Fedro, ma hoquanto vi resta sotto!

Cimerio Ticofilo, Poesie.Questo è il nome Accademico del Padre Bertolapoeta stimato.

Cingalii Antonii, Siculi Epithalamium inNuptia D. Francisci Moncade PaternionisPrincipis et D. Marie Aragonie MontaltiDucis, Panormi, apud Carraram, 1584,4°. Accedit ejusdem De morte Christi, lib.duo, ibidem, apud eumdem, 1588, 4°.Di Cingalio vedasi Mongitore nella Biblioteca Sicula.

Colonna Vittoria, Le Rime, Venezia, ap-presso Giolito, 1552.Edizione molto pregevole e sommamente lodatada Crevenna: vedasi ancora Haym. Questa è la pri-ma colla correzione del Dolce. Brunet ne nota ilprezzo sino a 6 franchi che sono onze 18. Vi sono le-gate insieme: Le Satire di Ludovico Ariosto trattedall’originale di mano dell’autore con due satirenon più vedute, Venezia, appresso Giolito, 1550.

Colpani Giuseppe, Sciolti, Lucca, perBonsignori, 1780, 8° m. Elegantemente scritti e pulitamente stampati.

Colpani Giuseppe, La filosofia, poemain versi sciolti, 4°, Lucca, 1776, perRiccomini, fig.Bella edizione.

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Comitum Natalis, De Venatione, libri IV.Hieronimi Ruscelli scholiis illustrati, 8°,Venetiis, apud Aldi Filios, 1551.Brunet dice questo libro Petit volume di 48 fr..Rare. Questa nostra copia fu un tempo del cele-bre Filippo Paruta. Dupplicato senza legatura.

Commirii Joannis e Soc. Jesu, Carmina,12°, t. II, Parisiis, apud Barbou, 1753.L’edizione di Barbou costano molto molto piùquando sono di opere celebri.

Da S. Concordio, Ammaestramenti degliAntichi, secondo la correzione nel DelRifiorito, che siegue qui appresso, stam-pati in Palermo, nella R. Stamperia,1794, tom. II, par. IV, C. V.Opera da noi corretta. Carta Reale.

Concordio dal S. F. Bartolomeo, Am-maestramenti degli antichi, raccolti e vol-garizzati ridotti alla vera lezione del ri-fiorito accad. della Crusca, 12°, Napoli,per Mosca, 1722.Quest’autore è citato dalla Crusca.

Gli stessi nuovamente purgati da OrazioLombardelli e stampati in Fiorenza, perMarescotti, 1585.Quest’edizione diede occasione di farsene unanuova dall’Accad. dopo Il Rifiorito per corregge-re tutti gli errori.

Contalgeni Ostilio, Endecasillabi Fiden-ziani, 8°, Fiorenza, per Massi, 1641.Ha imitato con grazia lo stile Fidenziano.

Conti Antonio, Prose e Poesie, 4°, Venez.,per Pasquali, 1739.

Conti Giusto de’, La bella mano, con unaraccolta di rime antiche toscane.Edizione seconda veronese più ricca del-la prima e corretta da D. Giulio Viva,Verona, 1753, per Tumermani, 4°. Bella edizione notata da Brunet. Del merito del-

l’opera non è duopo parlarne essendo noto achiunque conosce la poesia italiana: manca il se-condo tomo.

La stessa, Firenze, 1715, per Franchi,12°. Vi è aggiunta una raccolta di rime antiche.

Coppetta Francesco, Rime, Venezia, perGuerra, 1580, 8°.Prima edizione. Il Coppetta al dir del Quadrio funobilissimo e chiaro poeta.

Coppo Marchionne di C. Stefani, IstoriaFiorentina, publicata e di annotazioni edi antichi monumenti accresciuta ed il-lustrata da Fr. Ildefonso di S. Luigi,Carmelitano Scalzo, vol. III, Firenze,presso Cambiagi, 1776.Può considerarsi come un autor di LinguaToscana.

Cordara Giulio Cesare, Egloghe Militari,Napoli, per Porcelli, 1783, 8°.

Cornazzano Antonio, De re Militaria, 8°,Pesaro, per Soncino, 1507.Opera scritta in una lingua barbara, nondimenoa’ suoi tempi ebbe grandissimo spaccio. Questaedizione è riferita da Haym fra le rare.

Lo stesso, 8°, Venezia, per Sessa, 1526.Una delle migliori impressioni.

Lo stesso, Firenze, 1520, per li Giunti. Questa è la prima edizione fatta di quest’operadai Giunti perciò pregiatissima.

Corneille, Les Chef d’Oeuvres, avec leJugement des Savantes, tom. III, aRouen, chez Dumesnil, 1785, 12°.

Corsini Bartolomeo, Il Torracchione de-solato, coll’aggiunta del suo AnacreonteToscano, tom. II, Londra, 1768. Bella edizione: del Corsini e del suo merito si leg-ga la lettera del Conti stampata al principio.

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Questo è un Poema Eroico comico come ilMalmantile, La Secchia ed il Ricciardetto.

Constanzo Angelo, Le Rime, Padova,Cormino, 1728, 8°.Edizione pregiatissima come tutte quelle deiVolpi. Queste rime dopo il Petrarca non han com-petitore.

Cotte Joannis, Carmina, recognita et auc-ta, Bassani, Typis Remondinianis, 1802,4°.Le cose di Cotta sono dilicatissimamente scritte inlatino. Questa edizione è ben stampata e compita.

Crepolite Tyrrhi, De Infante Jesu, OdeAnacreontice cum Italis versionibus alio-rum Arcadum. Accedunt diversi generiscarmina ejusdem auctoris, 8°, Rome,1747, apud Palearinos.Trovansi notato questo libro sopra, sotto il co-gnome proprio dell’autore che è Carpani Josephiperciò qui è levato il prezzo.

Crotti Julii Elii, Opuscula, 8°, Ferrarie,apud Valentem, 1564.Non bisogna confondere l’autore di queste Poesiecon Luigi Groto il Cieco d’Adria perchè nato inAdria città del veneziano. Il nostro Crotto fuCremonese e celebre, come dice il Campo nellasua Storia di Cremona lib. terzo all’anno 1564,non solamente nelle poesie latine, ma anche intutte le altre arti liberali.

Crudeli Tommaso, Poesie, con l’aggiun-ta di altri componimenti dell’istesso au-tore, Palermo, 1769, per Bentivegna, 8°.Non sempre è puro nella dicitura e quel che è peg-gio non sempre lo è riguardo al costume.

Dactii Andree Patricii et AccademiciFlorentini, Poemata, Florentie, apudTorrentinum, 1549, 8°.Questa è la rarissima e forse unica edizione del-le cose di Andrea Dati riferita per altro dalPoccianti il quale lo chiama: in humanis eloquiiseruditissimus et linguarum professor peritissimussed Poetice artis cultor perpetuus.

Dante Alighieri, Fiorentino historiado,Venezia, per Zanne, 1507, fog.Di questa edizione vedi Maittaire. T. 2, par. 1, p.185.

Dante Alighieri, L’amoroso Convivio, 8°,presso Aristotile, cioè il Zoppino,Vinegia, 1529.Edizione rara, lodato, v. Haym. Brunet nota que-sta edizione. Vedi Bembo.

Dante con l’esposizione di CristoforoLandino e di Alessandro Velutello contavole, argomenti e allegorie e riformatoe riveduto e ridotto alla sua vera letturaper Francesco Sansovino Fiorentino, inVenegia, presso li Sessa, 1564, fol.Questa edizione di Dante è una di quelle tre chein Francia sono chiamate edition du chat, a ca-gione dell’impronta del gatto, che portano in fi-ne e in Italia edizione del gran naso allusiva-mente al ritratto di Dante ben provveduto dinaso, che vedesi nel frontispizio. Vedi MessereDe Bure e i Volpi nel Catalogo della loro libre-ria, i quali molto lodevoli stimano tali edizioni.Crevenna Catalogue Raisonnee seconde Partie.Brunet chiama questa edizione del 1564 assezestimèe.

La Divina Commedia di Dante Alighieri,con una breve e sufficiente dichiarazionedel senso letterale diversa in più luoghi.Da quella degli antichi Comentatori,Verona, presso Berno, 1749, tom. III.Le note sono del P. Pompeo Venturi Gesuita esono tanto stimate che furono inserite nell’ulti-ma edizione di Dante, la quale qui appresso no-teremo.

Rimario di tutte le disinenze dellaComedia di Dante, Napoli, per Carlino,4°, 1602.Rimario superiore ad ogni altro.

Opera di Dante Alighieri, Venezia, pres-so Zatta, 1757, tom. V, fol.I primi tre tomi di questa nobile edizione con-

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tengono le tre parti della Divina Commedia: perconoscere gli ornamenti che sono stati ad essa fat-ti bisogna leggere la prefazione. Riguardo all’in-telligenza vi sono state aggiunte le note del P.Pompeo Venturi Gesuita e quelle del Sig.Antonio Volpi. È ricca poi questa edizione di ra-mi i quali sebbene non lavorati da fino incisore,meritano non pertanto la dovuta lode. Negli ul-timi due tomi o sia prima e seconda parte del to-mo quarto vi si trovano le prose e poesie lirichecon copiose aggiunte, per le quali bisogna leggerla prefazione di questo quarto tomo. Questi duetomi anche sono ricchi dei loro rami.

Dante, Della Volgare Eloquenza, Vicenza,per Teolcomeco Janicala, nel 1529.Quest’opera fu scritta da Dante in latino, Trissinola tradusse in Italiano e in molti luoghi sbagliò nonintendendo il sentimento del latino, confonden-dolo ed alterando a suo piacimento. V. ZenoLettere. t. I, Lettera 38. Edizione del 1785. IlTrissino fece stampare quest’opere coi caratteri nuo-vamente da lui inventati, perciò rarissime e tenutein sommo conto. Vedi Haym, che i Caratteri pereseguirsi queste opere furono formati da Ludovicodegli Arrighi Vicentino. Noi possediamo anche gliInni Sacri del Ferreri, che furono pure stampati conquesti caratteri: vedi Crevenna. Possediamo purealcuni versi di C. Silvano Germanico in lode diClemente VII e di Leone X stampati cogli stessi ca-ratteri l’anno 1524 in Roma.

Dante Alighieri, La Divina Commedia,ridotta a miglior lezione dagl’accademi-ci della Crusca, 8°, Firenze, per Manzani,1595.La Crusca ha voluto citar quest’edizione e dopo1727 si è servita anche di quella del Comino.Veramente il Rossi editor della presente era, co-me lo chiama il Fontanini, uomo arbitrario e nonmolto diligente, onde spesso sparge virgole a luo-go non suo. Basta veder l’Errata che occupa set-te pagine per decidere della esattezza del Sign.Accademico. In Ferrigno così il Rossi era chia-mato i Crusconti.

Dati Goro, Storia di Firenze dall’anno1380 all’anno 1405, con annotazioni,Firenze, per Manni, 1735.Prima edizione citata dalla Crusca.

Davanzati Bernardo, Scisma d’Inghilterra,con altre operette, Firenze, per Massi eLandi, 1638, 4°.Edizione citata dalla Crusca.

Dello stesso, C. Tacito, Opere, tradotte, t.II, 12°, Parigi, per Quilleau, 1760.Cette Jolie qui vaut fin a 9 fr. dice Brunet.

Desbillons Francisci Josephi, FabuleEsopie, 12°, Barbou, Parisiis, 1769.Meritano molta lode e il Poeta e l’Editore.

Deshaulieres Madame et Mademoiselle,Oeuvres, tom. II, 12°, Parigi, 1764.Poesie molto pregiate particolarmente gli Idilli.La madre e la figlia son celebri.

Dicei Gerardi Lucensis, Progymnasmatorilibellus, Luce, apud Sucham, 1523, 4°.Nè Crevenna ebbe cognizione di questo libro, nèeravi nella Biblioteca firmiana. Nella BibliotecaPinelliana al 12° 10171 è chiamato liberPerrarus.

Dolce Ludovico, Comedie cioè il ragaz-zo, il Marito, il Capitano, la Fabritia, ilRuffiano, 12°, appresso Giolito, 1560.Queste cinque commedie sono legate insieme,ma ognuna ha il proprio frontispizio. Esse sonotutte notate Haym fra i libri rari. Brunet notaquesto tomo fra i libri rari e gli dà il prezzo di 11franchi cioè 1.3.

Dolce Ludovico, Le Trasformazioni, 4°,Venezia, presso Giolito, 1553.Libro di prezzo, si è notato così bassamente per-chè manca del frontispizio. Noi possediamo l’im-pugnazione fattane dal Ruscelli nell’ultimo de’suoi discorsi.

Domenichi Ludovico, Facetie, motti eburle di diversi signori e persone private,con una aggiunta fattavi da TomasoPorcacchi, 8°, Fano, presso Farri, 1593.Quest’opera è citata da Haym fra i libri rari egliperò par che abbia creduto, che le aggiunte del

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Porcacchi non siano vi state unite prima dellastampa del 1609. Sicchè il nostro, che scuoprequesto errore cresce in pregio.

Dello stesso, La Nobiltà delle Donne, 8°,Venezia, Giolito, 1549.Eccellente edizione. Domenichi si rendette be-nemerito della volgar lingua e delle buone lette-re e colla pubblicazione de’ proprj componimen-ti e con quella ancora degli scritti di tantivalentuomini. Zeno Note all’eloquenza diFontanini.

Dello stesso, Rime, Venezia, 8°, 1544,presso Giolito, a queste or sono aggiun-te le rime di Ludovico Pascale, Venezia,1549, all’insegna di S. Moisè, sotto laquale stampavano Stefano e Battista co-gnati.Il Quadrio mette per prima edizione quella del-le Rime del Domenichi.

Dondini Guillielmi, Inauguratio triumpha-lis Casimiri IV, Colonie Regis Carmen.,1650, 4°, Rome, Typ. Manelphi.

Doni Anton Francesco, Marmi, inVenezia, per Francesco Marcolini, tom.IV, vol. 2, 4°. Libro notato da Brunet pieno di figure incise inlegno. Marmi sono i pubblici sedili di Firenze do-ve si finge che raddunavansi gl’Interlocutori.

Dello stesso, Il Cancellieri, Venezia, ap-presso Giolito, 1562, 4°.

Dello stesso Pitture nelle quali si mostra dinuova invenzione, Amone, Fortuna, Tempoetc., Padova, appresso Porchacino, 1564. Libro di cui parla largamente il Zeno come dellealtre sue opere nelle note al Crescimbeni. Tutte lecose del Doni sono bizzarre come il suo cervello.

Dotti Cavaliere, Satire, 12°, Ginevra, perCramer, 1757, t. I, par. 2.Sono comunemente lodate.

Ducchi Gregorio, La Scaccheide, 4°,Vinezia, per Libraro e Greco, 1586.Haym non fa memoria di questa edizione ante-riore per altro a quella che egli riferisce del 1607.Il Quadrio alla p. 92 del T. VI rapporta questaedizione del 1586 chiama però l’autore Giorgio,come aveva fatto Haym e dice esser questa unamera traduzione del Vida, nelle quali parole mo-stra o non aver letto il Vida o non aver letto ilDucchi o non aver letto nè l’uno nè l’altro.

Enante vedi Baruffaldi.

Fiorentino vedi Remigio.

Erasmi Desid. Roterodami, Apophthe-gmatum, libri sex, 8° m., Lugduni, apudGryphium, 1531.Libro raro. Noi nella propria classe ne abbiamo latraduzione in italiano fatta da Fausto daLongiano egualmente rara.

De Faba Appio Anneo, Ritratti poetici,storici e critici di varj moderni uomini dilettere, Venez., per Pitteri, 1760, 8°.I Giudizi sono sempre savi.

Fabri Andree, Cento ex sola EneideVirgilii editum sub titulo Cassandra etc.,Parisiis, apud Douceur, 1609.Dopo quei di Capilupo sembrano freddi tutti glialtri Centoni.

Fabri Andree, Centones cum Diana etjuvenilibus, 4°, Parisiis, apud Douceur,1609. Dopo i Centoni di Capilupo riescono freddi quel-li degli altri.

Faerni Gabrielis, Fabule Centum, Patavii,1730, ap. Cominum, 4°.Questa edizione è una delle migliori che sia usci-ta dai torchi del Comino, v. Crevenna. Tuano edaltri letterati accusano Faerno di aver occultatoun manoscritto che egli aveva delle favole diFedro, allora non conosciute da alcuno sopra lequali formò le sue. Ma queste accuse son fatte perdir male, non già perchè vi sia ragione su cui fon-

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darsi. Il certo è che queste favole son degne dellor autore, uomo dotto, buon critico ed eccellen-te poeta.

Fama Presulum etc. vedi fra i vari.Farsetti Josephi, Carminum, lib. II et JoBapt. Carminatis Proteas, 8° m., Venet.,1762.Farsetio scrive latinamente ma non sempre pu-ramente, come da cristiano dovea.

Fenice Uranio, Tempio Fabricato da di-versi Colti e Nobili ingegni in lode di D.Flavia Peretta Orsina, Roma, appr.Martinello, 1591, 4° p.Uranio Fenice è nome finto e sotto di esso piac-que celarsi a Torquato Tasso. Egli però si scupo-re nella tavla degli autori del tempio perocchèquegli componimenti che nel libro portano perautore Uranio nella tavola sono notati come par-to di Torquato Tasso.

Ferrari Giovan Francesco, Rime burle-sche, 8°, Venez., per Sessa, 1570.

Ferreri Zacherie Hymnorum vedi Sedulio.

Fiamma Gabriello, Rime Spirituali, conesposizioni, Vinegia, 1570, perFranceschi, 8°.A queste rime vi sono le Esposizioni dell’autoreche Zeno chiama dotte nelle note all’Elog. delFontanini, t. II, p. 90. Il Quadrio per errore dicequesto libro essere in 4°. Haym la nota per i li-bri rari.

Fidenzio Glottogrysio Ludimagistro, ICantici, con una nuova aggiunta, 8°,Firenze, 1723.L’autore di questo nuovo stile è Camillo Sforza.

Filicaja Vincenzo da, Poesie Toscane,Firenze, 1707, presso Matini, 4°.Questa è la migliore edizione di queste poesie.Essa è citata dalla Crusca di cui Filicaja eraAccademico. Brunet dice: Bonne edition assez ra-re vendue 30 fr. che sono onze 3.

Fioravanti Paolo Francesco, Rime tosca-ne, divise in due parti, 4°, Firenze, ap-presso Allegrini, 1780.Sono queste rime quasi tutte sacre e quasi tuttein lode di S. Luigi.

Fiore di virtù, vedi fra gli Anonimi.

Fiorentino Remigio, Orazioni Militari,raccolte da tutti gli Storici Greci, Latini,antichi e Moderni, 4°, Vinegia, 1585,presso Bertano.Questa edizione fu formata sopra quella delGiolito, 1560 ed è la più compita.

Firenzuola Agnolo, Opere, Firenze,1763, 8°, tom. IV, vol. tre.In questa edizione vi sono nel quarto tomo di-versi opusc. che non si trovano nelle altre edi-zioni. Della maniera di scrivere di Firenzuola nonpossono dirsi che lodi. Le sue opere sono testo dilingua. V. Brunet.

Firinzuola Angelo, Opere, vol. III,Firenze, 1763.Ottima edizione di opere eccellentissime che su-perano ogni lode.

Flaminiorum Marci Antonii, JoannisAntonii et Gabrielis, Carmina, Patavii,apud Cominum, 1743, 8° m.Edizione eccellente di opere nobilissime, oggi di-venuta rara come tutte le cose stampate dai Volpie peciò di gran prezzo.

Flechier M., evêque de Rimes, Oeuvresmêlées contenent ses Harangues compli-mens, discours, Poesies Latines, PoesiesFrançoises, etc., a Lion, 1712.Le cose di Flechier non hanno bisogno di lode es-senso tutte eccellenti.

Focione, Dialoghi, 8°, Venezia, perPasquali, 1764.Questa è traduzione dal francese e non è che unrapporto della morale colla Politica. In essa vi èdell’eloquenza.

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Folengi Thophili, Vulgo Merlini Cocaii,opus Macaronicum, notis illustratum, cuiaccessit vocabularium etruscum et lati-num. Editio omnium locupletissima, t.II, 4° maxim., Amstelod., Typ. Braglia,1768. Figurat.Edizione nobile ornata di buone lingue. L’operaha tanta fama che non ha bisogno di lodi.

Foliani Sigismundi, Epistole et orationes,4°, Venezia, ap. Guerresi, 1587.Opere eccellentemente scritte di cui gli esempla-ri son molto rari, anzi rarissimi li chiamaClement. Le orazioni al numero di dodeci non sitrovano in tutti gli esemplari, onde cresce il pre-gio di questo nostro.

Foliani Sigismundi, Epistolarum, lib. V,itemque orationes XII, Venetiis, apudGuerreum, 1587.Rarissimo chiama questo libro Clement, quan-tunque nella sua opera mancassero le orazionipromesse nel frontispizio, onde egli resta incertose siano state veramente stampate o no. Per loche questo nostro esemplare in cui si trovano an-che le orazioni cresce molto di rarità.

Foliete Uberti, De Philosophia et juris ci-vilis inter se comparatione, lib. III, 4°,Rome, in edibus Antonii Bladi, 1555.Accedunt Opuscula, Roma, ap. Accultum,1574.Questa comparatione della filosofia col dritto civi-le è scritta elegantemente ed è tenuta in sommo pre-gio. L’edizione degli opuscoli che sono appresso le-gati è rarissima onde Clement Freytag Analecta.

Foliete Uberti, Clarorum Ligurani Elogia,8°, Rome, apud De Angelis.Questa edizione fu creduta da Grevio l’ultima ela prima compita, ma quest’uomo grande s’in-gannò come dimostra Clement, è pregevole frat-tanto, come dice Zeno per l’elogio aggiuntovi delVescovo Giustiniano che non si era veduto nelleprecedenti edizioni.

Fontaine Jean de la, Contes et Nouvelles,in vers., 8° m., tom. II, Amsterd., 1767.

Libro tanto infame quanto bene stampato e or-nato di rami. Trovasi fra quei sotto chiave, giac-chè da noi si fu comprato per levar questa scelle-raggine dalle mani della Gioventù, sia diavvertenza di colui a cui capiterà nelle mani.

Fornari Simone, La Sposizione sopral’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto,Firenze, appresso Torrentino, 1549, tom.II, vol. III. Haym nota questo libro fra i rari, come lo è da eper esser edizione del Torrentino.

Fregoso Antonio Filoremo, Dialogo deFortuna, Vinegia, per Zoppino, 8°, 1525.Trovasi con questo legato il libro intito-lato: C. Plinii Secundi Novocomensis,Deviris illustribus, qui vulgo Corn. Nepotiascribitur, Lugduni, ap. Paganum, 1561.Il Dialogo di Filoremo è notato di questa edizio-ne fra i libri rari da Haym, ne fa anche menzio-ne il Quadrio.

Fracastorii Hyeronymi, Poemata omnia,accesserunt reliquie carminum JoannisCotte, Jacobi Bonfadii, Adami Fumani,Nicolai Archii, 8° m., ap. Cominum,1718.Questa è la prima ricercata edizione fatta daiVolpi.

Fracastorii Hyeronymi Adami, Fumaniet Nicolai Archii, Carminum, editio II,locupletior, ornatior et in duos tomos di-stributa, Patavii, ap. Cominum, 1739.Edizione la più compita delle poesie di questo ec-cellente poeta e di tutti gli altri che a lui vannoaggiunti, eseguita nobilmente e perciò tenuta insommo pregio. Vi è nel secondo tomo aggiuntauna raccolta delle lettere del Fracastoro ed il trat-tato di Gio. Battista Ramnusio e del FracastorioDe Nili incremento. v. Crevenna. Vi è anche latraduzione della Sifilide fatta da Vincenzo Benini,colla apologia alla medesima di Andrea Chiocchi:il libro III del Joseph di Francesco Lusisini e leare Fracastoree di Giulio Cesare Scaligero.

Frachetta Girolamo, Breve Spositione di

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tutta l’opera di Lucretio, 4°, Venetia,1589, per Paganini.Raro, v. Haym. Questa è una parafrasi di Lucretioe non una traduzione come credette il Baillet. IlFrachetta fu gran promotore delle belle lettere.L’accademia degli Incitati finì colla di lui vita.Questa sposizione dice il Quadrio è molto stima-ta, scrive il Ghilini in proposito di tanto poeta, sideve però dimenticare per esser anche assai rara,come in prosa lavorata e non già in versi. t. VI, p.30. Vedi Zeno nelle note a Fontanini. t. II, p. 326.

Frachetta Girolamo, Le esposizioni soprala canzone di Guido Cavalcanti Donna miprega, etc., Venezia, 1586, appresso iGioliti, 4°.Ad essa è aggiunta l’Aprologia di AlessandroCarriero contra le imputazioni di BelissarioBulgarini.

La stessa Sposizione appresso i Gioliti,1586.

Franco Matteo e Luigi Pulci, Sonetti,nuova edizione curata dal MarcheseFilippo de’ Rossi, 1759, quarto massimo. Cose eccellenti per chi ha questo per la lingua to-scana.

Quarto Massimo.

Galletti D. Petri Aloysii, InscriptionesRomane infimi qui Rome extantes, Rome,1760, 4° max., tom. III, ap. Salomonem.Eccellente raccolta di ogni fatica.

Eiusdem, Inscriptiones Venete infimi eviRome extantes, 4° max., tom. I, Rome,apud Salomonem, 1757. Accedunt Inscrip-tiones Piceni sive Marchie Anconitane,Rome, extant apud eumdem, 1761.Pregevole raccolta.

Dello stesso, Gabio Antica Città diSabina scoperta ove è ora Torri, etc., 4°max., Roma, per Puccinelli, 1757.Opere fatte celebri e molto ricercate.

Gambara vedi Levini.

Garzoni Tommaso, Hospidale de’ pazziincurabili, Venezia, appresso Somasco,1594, 4°.Libro di cui si fecero molte edizioni essendo sta-to in gran pregio.

Dello stesso, La Sinagoga degli ignoran-ti, Venezia, per Somasco, 1594, 4°.

Dello stesso, Il Teatro de’ cervelli mon-dani, Venezia, per Zoppini, 1585, 4°.

Gazei Angelini e Soc. Jesu Pia Hilaria,variaque carmina, 12°, Lugduni, apud DeCoeursily, 1623.Ribadeneira chiama lo stile di costui acutus etelegans.

Gelli Giovan Battista, Accademico Fio-rentino, I caprici del bottajo, 8°, inVinegia, appresso Rapirio, 1550. A que-sto libro vi è aggiunta La Circe, 8°, pres-so lo stesso stampatore, nel medesimoanno 1550. L’edizione migliore è quella del Torrentino.

La stessa Circe, con discorsi paralleli estorie e con annotazioni del Gioannini,Venezia, 8°, 1622, appresso Imberti.

Gelli Giovan Battista, Tutte le Lettionifatte da lui nell’Accademia Fiorentina, inFirenze, MDLI.Prima edizione certamente del Torrentino. Nelfrontispizio si legge Celli, come notano Crevenna,Brunet e tutti i Bibliografi. V. Zeno, Fontanini edHaym. Questa edizione è citata dagli Accademicidella Crusca. Nel corpo che noi possediamo vi èaggiunto il trattato del colore degl’occhi delloEccell. Filosofo M. Simone Portio tradotto in vol-gare per Giovan Batista Gelli. Fiorenza appressoTorrentino, 1551, il quale ha proprio frontispizio.

Gessner Salomon, Idilj, ridotti in versi

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italiani da Ferdinando Ceppelli, Vercelli,dalla Tipografia Patria, 8°.

Gessner Salomon, Oeuvres complettes, t.III, 18°, Geneve, 1786.Edizione gentilissima piena di nobili rami, lega-ta pulitamente.

Gessner Salomon, La Mort d’Abel Poemeen cinq. chants, traduit de l’Allemand parMr. Huber, 12°, Lyon, chez Le Roy,1782.Ornato d’ottime figure.

Gherardi vedi fra i variorum.

Giraldi Cinthio, Tragedie, Venezia, pres-so Cagnacini, 1584, 8°.Queste non sono che tre delle tragedie di Gio.Battista Giraldi Cinthio. In esse vi concorre giu-dizio di condotta, pienezza di sentimenti e gra-vità di stile. In questo volume sono contenute treGli Antivalomeni, La Cleopatra e l’Arrenopea.Nell’altro tomo segnato anche vi si trovanoTragedie L’Orbecche, L’Altile, La Didone, GliAntivalomeni, La Cleopatra.

Giannetasii Nicolai Partenii e Soc. Jesu,Opera omnia Poetica, Neapoli, ap. Raillard,1715, tom. V, 4°.I primi tre tomi contengono le cose scritte in ver-si, il t. IV ed il V le cose in prosa mescolate anchedi versi. Giannetasio si ha per uno che abbia scrit-to bene in latino si in prosa che in versi. Noi ab-biamo anche la sua storia nella classe propria.

Eiusdem, Piscatoria et Nautica, 8°,Neapoli, Typ. Reg., 1685, fig.Le figure son tutte da Louuemont incise, dise-gnate da Solimene.

Gigli Girolamo Sanese, La Brundaneide,8°, Lucca, 1757, per Giusti. Chi vuol intendere cosa si sighifichi con questaBrundaneide bisogna leggere la prefazione a chilegge di questo librettino.

Giorgetti Gianfrancesco, Il Filugello o

sia il Baco da Seta, poemetto in III libri,con annotazioni ed una dissertazione sul-l’origine della seta, Venezia, per Valva-sense, 1752, 4° gran.Pregevole nelle ricerche ma non egualmente nel-la lingua in cui è scritto.

Giovio Paolo, Ragionamento sopra i mot-ti e disegni d’arme e d’amore che comune-mente chiamano imprese, con un discor-so di Girolamo Ruscelli intorno allo stessosoggetto, Ven., per Ziletti, 1556, 8°.Prima edizione, v. Haym, Fontanini e Zeno p.271 e seg.

Giraldi Cinthio Giovan Battista, Tragedie,Venezia, 1583, per Cagnacini, 8°.Brunet le nota per 9 franchi. Haym le annoverafra le rare.

Dello stesso, Discorso intorno a ciò che siconviene a giovane nobile nel servire ungran principe, Pavia, per Bartoli, 1569, 8°.

Giraudi J B., Fabule selecte, Fontanini eGallico in latinum sermonum converse,Rothomagi, apud Boucher, 1775, 8°.Gio. Battista Giraudi prese un impegno moltodifficile, giacchè le favole della Fontaine sonoscritte con una dilicatezza inimitabile ma pure hariscossa lode.

Goldoni Carlo, Opere tutte, tom.XXXXIV, 8°, Venezia, presso Zatta, dal1788 sino al 1795. Figurate.

Gonzales Juan de la Torre, DocientasPreguntas, en versos diferentes, 4°, enMadrid, per Sanchez, 1590.

Gregorii Nazianzeni v. fra i classici.

Gresset Jean Baptiste Louis, Il Parroc-chetto, tradotto dal verso francese al to-scano da un accademico apatista,Cosmopoli, 1760, 8°.

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Gravinee Petri Panormitani, Epistole at-que orationes, Neapoli, 1589, apudCacchium.Libro rarissimo molto più pregiato per essere sta-to di D. Vincenzo Auria e poi di Messere Schiavoed altresì per le molte cose manuscritte che vi so-no. Trovansi insieme li Poematum libri. Nel fron-tispizio per errore fu detto Neapolitani come è di-mostrato da tanti documenti che in tutto il librosi citano. Leggete tutto e vedrete la verità.

Grotto Luigi Cieco d’Adria, Le Orazioni,volgari e latine, Trevigi, 1609, pressoReghetini.Grotto è un portento considerando che un Ciecopuò dirsi dalla natività abbia potuto tanto avan-zarsi in ogni genere di sapere.

Dello stesso, Orazioni, italiane e latine,8°, Venezia, 1616, per Sarzina.

Gualtheri Philippi, Alexandreidos, libridecem nunc primum in Gallia Gallicisquecaracteribus editi, Lugduni, excudebatEobertus Granfoy, 1588, ex authoritateRegia, 4°.Libro stampato con caratteri capriciosi e peròmolto pregiato e così raro che Brunet in Francianon ne ebbe cognizione.

Guarini Battista, Il Pastor fido, tragico-media, in Londra, appresso Wood, 1728,4° gr.Bella edizione curata da Ferdinando Altieri mae-stro di lingua Italiana in Londra autore del di-zionario Inglese Italiano. Essa è rammentata dalZeno nelle note al Fontanini.

Lo stesso in quarto.Questa edizione è quella di Venezia presso Ciotti1602 notata da Fontanini nella sua Biblioteca acui fa lunga nota il Zeno, presso cui se ne può ve-dere il merito. Quadrio chiama le note onde essaè arricchita curiose e dotte e i Rami ond’ella è or-nata bellissimi. Con proprio frontispizio vi è ag-giunto il Compendio della Poesia tragicomicatratto dai due Verati per opera dell’autore delPastorfido. Il Guarini prese questo titolo di

Verati per le sue risposte fatte contro Giason deNoves, che avea scritto avverso la sua Tragico-mendia, in prestito dal celebre Comico BattistaVerati, che in quel tempo aveva molto fiorito.

Guidiccioni Giovanni, Vescovo diFossombrone, Genova, 1767, pressoBernardo Tarigo. Opere nuovamente raccolte sotto la protezionedel Marchese Durazzo da Alessandro PompeoBerti della Congregazione della madre di Dio.Oltre la poesia trovansi in questa edizione le let-tere. Il Guidiccioni è uno dei più celebri Letteraticome può vedersi dalla di lui vita premessa alleopere. L’edizione è eccellente.

Guicciardini Ludovico, Detti e fatti pia-cevoli e gravi di diversj principi, filosofi ecortigiani, 8°, Venez., per Zaltieri, 1583.Costui fu nipote del celebre Francesco e delleOpere del zio compilò questo libro.

Guido delle Colonne, La Storia dellaGuerra di Troja, tradotta da lui in linguavolgare data in luce dagli accademici del-la Fucina e dedicata all’IllustrissimoSenato della Città di Messina, 4°, Napoli,per Egidio Longo, 1665.Fu questa storia fatta stampare dagli Accademicidella Fucina di Messina sopra una copia avutaneda Firenze per mezzo di Simone Zati fiorentino,quale la trascrisse di propria mano da un anticotesto a penna dalla Libreria del Granduca. VediZeno nelle note alla Biblioteca del Fontanini,Tomo II, p. m. 153.

Guglielmini Bernardi, C. R. ScholarumPiarum, Sermonum lib. III, 4°, Rome, exTypographia Paleriano, 1742.Scritti latinamente.

Gustavini vedi Tasso.

Heinsii Danielis, Poemata, t. I, 8°, divisiin quattro librettini.Chi possedeva queste poesie le fece dividere intometti, dei quali così capriciosamente fatti si è

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perduto il quarto. Heinsio è nome nelle belle let-tere che trovasi in sommo credito.

Hesi Guilielmi e Soc. Jesu, Emblematasacra de fide, Spe et Charitate, 12°,Antuerpie, apud Moretum, 1636. Fig.Stampato eccellentemente e ornato di molte figure.

Horologi Giuseppe, L’ingratitudine, 12°,Vineg., per Giolito, 1562.Libro notato fra i rari da Haym e tenuto in pre-gio da Fontanini.

Jacopone Beato da Todi, Le poesieSpirituali, colle scolie e annotazioni diFra Francesco Tresatti, Venezia, perMisserini, 1617, 4°.Questa edizione è pregevole e la sola che si citadalla Crusca.

Intronato Stordito, cioè AlessandroPicolomini, Comedia d’Amor Costante.Vedi raccolta di comedie n. 59. Variorum.

Jsakowitz Josaphat, Josaphatidos sive denece Josaphat, Kuncewicz lib. III, anno1628.Raro, v. Freytag Analecta f. 489. Sotto il nomedi Josaphat Jsakowitz vi è nascosto il P. NicoloKmicio della Comp. di Gesù.

Juvenatii Viti Marie, Poemata, Neapoli,1786, 4°.

Lagomarsini Hieronymi e Soc. Jesu,Orationes septem: accedit Epistola quaquid in M. T. Ciceronis contra L. PisonemOratione interciderit demostratur, Rome,Typis Salamoni, 1753.Lagomarsini è celebre e battagliò bene nelle ce-lebri guerre letterarie fatte in Italia, e stampatenel 1761 che noi ne abbiamo la raccolta.

Lampridii Benedicti, nec non Bap.Amalthei, Carmina, 8°, Venetiis, apudJolitum, 1550.

Questi Carmi furono dati alla luca da LudovicoDolce. Essi sono pregiatissimi e questa edizioneè la prima e assai rara e siccome questi diLampridio sono tutti quelli che riconobbe persuoi l’autore, così quelli dell’Amalteo sono alcu-ni scelti dal Dolce.

Lapiteio Rosmano, Poesie, 8°, Bergamo,1760.

Lapo da Castiglioncio, Epistola, o sia ra-gionamento colla vita del medesimocomposta dall’Ab. Lorenzo Mehus; si ag-giungono alcune lettere di Bernardo suofiglio e di Francesco Alberto suo Nipote,Bologna, 1753, per Coriolani e Colli, 4°.

Lazzarini Domenico, Poesie, Venezia,1736, appresso Hertz, 8° g.Il Lazzarini fu di natura caustico ed ebbe moltinemici particolarmente fra i Gesuiti che allorafiorivano. Egli però nelle belle lettere cammina-va per la retta strada.

Di Lega Dominico , Morte di Cristo, tra-gedia, Napoli, per Suganappo, 1549, 4°. Edizione riferita da Haym.

Leone Ebreo, Dialoghi di Amore, 8°,Venez., per Bevilacqua, 1572.

Leporeo Ludovico, Raccolta di ingegno-se, vaghe e varie composizioni, Roma,1698, appresso Corvo, 4°.Parto di seicentista col quale però si fece gran no-me. Vedi il Crescimbeni nel primo tomo della suaIstoria della volgar poesia.

Lindoro Elateo, Canzonette Anacreon-tiche, Firenze, 1723, per Tartini eFranchi, 8°.Cose eccellenti come tutto ciò che è uscito dallapenna del Conte Lorenzo Magalotti che è coluiche si asconde sotto questo nome pastorale.

Litta vedi variorum.

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Lobon Francesco De Solazar, Historiadel Famoso Predicator Fray Gerundio deCompazas alias Zotes, tom. II, MDC-CLXX.Romanzo tanto ammirabile quanto il DonChisciotte perocchè, siccome in quello si mette inburla la bizzaria della nazione Spagnuola, così inquesto si dipinge coi colori i più vivi l’ignoranza.L’autore è un celebre gesuita. Il Libro fu stam-pato in America per fuggire le opposizioni.

Lorenzini Francesco, Poesie, 8°, Venezia,per Occhi, 1746.Son da leggersi particolarmente i capitoli.

Lori Andrea, Egloghe a imitazione diVirgilio, 12°, Vinegia, appresso Giolito,1554.Prima e bella edizione rammentata da Haym frai libri rari.

Ludovici Dominici e Soc. Jesu, Carminaet Inscriptiones, Neapoli, 1746, apudPalumbum, 8° m., tom. II, vol. I.Queste Poesie son tenute in pregio.

Lune Fabricii, Sylvarum, Elegiarum eEpigrammaton libellus, 8°, Neapoli, perMatheum Canzem, 1534.Evvi legata insieme la Battaglia delli sorci e del-le rane di Omero tradotta in italiano; delle altreopere vi è l’indice manuscrittu in principio. Vi so-no aggiunte le poesi latine di Giorgio Anselmocol seguente titolo Georgii Anselmi NepotisEpigrammaton libri septem, Parme, 1526, 8°.Costui fu da Parma. Dicesi il Nipote a distinzio-ne di un altro Giorgio suo avo poeta latino an-ch’egli. Da costui è scritta la vita del Caviceo, laquale leggesi in fine del Peregrino. Crevenna di-ce del libro di Anselmo: Exemplaire de toutebeaute d’une edition jolie et bien peu commune.

Machiavelli Nicolò, Sopra la prima decadi Tito Livio, discorsi in libri tre, 8°,Venezia, per Nicolini ad istampa di M.Sessa, 1537. Siegue Il Principe, La vita diCastruccio ed il modo che tenne il Duca

Valentino per Ammazzare Vitellozzo,Oliverotto ecc., I ritratti delle cose diFrancia e della Alamagna, in Venegia,1537. Vi è legato infine Cambini Andrea,Della Origine de’ Turchi e dell’Imperiodelli Ottomani, Firenze, per BenedettoGionta, 1537. Haym nota questa edizione dei Discorsi come ra-ra nella Gioja IX.

Machiavelli Niccolò, Opere, nell’Haya,1726, t. IV, 12°.

Machiavelli Niccolò, Opere, t. VIII, 1796sino al 1798, senza luogo, ma è di Livorno.Questa è l’edizione più compita delle opere delMachiavelli.

Maffei Signor Marchese Scipione, Rime eprose. Aggiunto un saggio di poesia latinadello stesso, Venezia, 1719, per Coleti, 4°.Edizione riferita da Haym.

Lo stesso, La Merope, tragedia, con al-cune operette nelle quali si critica e si di-fende, raccolte da Vincenzo Cavallucci,Ven., 1747, 4°, per Bassaglia.Tragedia nobile di cui molto si servì Metastasionel suo Ciro riconosciuto. Questa edizione è mol-to compita.

Maffei Scipione, Teatro, cioè la tragedia,la comedia e il drama non più stampato;aggiunta la spiegazione di alcune anti-chità pertinenti al teatro, Verona, perTumermani, 1730, 8°.Haym non ebbe sotto gl’occhi questa raccolta, laconobbe bene però Crevenna.

Dello stesso, La Merope, tragedia,Napoli, per Mosca, 1722.Tutte le cose del Maffei sono eccellenti.

Magalotti Lorenzo, La Donna Immagi-naria, Canzoniere, Lucca, 1762, appres-so Riccomini.

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Tutte le cose del Magalotti sono pregevoli. Di co-stui si può avere piena cognizione leggendo l’e-logio Storico premesso a quest’opera ed ilDiscorso sopra le di lui opere.

Maggi Carlo Maria, Scelta di alcune Rimesacre e morali, 4°, Pisa, per Ranieri, 1793.

Malatesta, vedi Ariosto.

Majoragii M. Antonii, Orationes et pre-fationes, una cum Dialogo de eloquentia,8°, Lipsie, 1600, apud Lantzenberger.Le Opere di Majoragio tutte spirano erudizione.Il suo vero nome è Antonio Conti, che egli com-mutò secondo l’uso di quei tempi.

Marchese Annibale Duca, Il Viticondo,poema, Napoli, 1738, appresso Muzio,4°.Libro pieno di rami, ma rami degni dei versi.

Dello stesso, Tragedie, 4°, tom. II, ap-presso Mosca, 1729.Haym fa memoria di queste Tragedie fra i libri rari.

Mariconda Antonio, Tre Giornate delleFavole, Napoli, appresso Suganappo,1550, 4°.Brunet dice: Edition rare, la seule que l’on ait deces 30 nouvelles, e le dà il prezzo sino di trantafranchi che sono onze 3.

Marino, Il Cavalier Strage degli Innocenti,Venezia, 1633, presso Scaglia, 4°.

Dello stesso La sferza, a cui è unito un di-scorso sopra l’Adone, 8°, Napoli, 1626,per Beltrano.Marino fu il corruttore del buono stile.

Maripetro Geronimo, Sonetti e Canzonidi Francesco Petrarca divenuto teologo espirituale per grazia di Dio e studio diFrate Hieronimo Maripetro Minoritano.Manca il frontispizio e l’ultimo foglio dopo il fi-

ne, onde non possiam dar conto dell’edizione,possiamo solo dire che il Crescimbeni rapportadue edizioni una in 4°, per Marcolini, in Venezia,1536, l’altra pure in Venezia, in 8°, senza nomedi Stampatore, in 8°, 1545, ed essa crediamo chesia questa nostra. Crescimbeni Volg. Poesia. T.II, p. 307. Vi è legata insieme la Satira di M.Giovan Battista Cinthio, di cui abbiam parlatonella classe de’ filologi, ma quest’ancora è senzafrontispizio.

Marta Horatio, Rime e Prose, 4°, Napoli,per Scoriggio, 1616. Siegue poi la sposi-zione della poetica di Aristotile. Vi sonoaggiunte poi le Rime del Casaspote daSerterio Quattrimano, stampate dallostesso Scoriggio, nello stesso anno, 1616.Marta fu napolitano e Giudice di quella Vicaria.V. Quadrio.

Martello Pier Jacopo, Opere, t. VI,Bologna, per della Volpe, 1735, 8° gr.Di costui parla molto e in varj luoghi Quadrio.

Martirani Coriolani, Tragedie, octo, Comodiedue, Odissee lib. XII, Batrachomyomachia,Argonautica, Neap., 1556, apud Simo-nettum, 8°.Queste Poesie sono rarissime e stimatissime. Gliintendenti reputano di somma eleganza laTragedia Christus e superiore alle altre ricordateda De Bure. Il Martirano fu Vescovo di S. Marcoin Calabria e Segretario dell’Imperator Carlo Vin Napoli fu ancora Segretario interino delConcilio di Trento. Quest’edizione siccome è uni-ca, oggi è rarissima. Della Commedia intitolataNubes fu fatta parafrasi dagli Accademici del R.Collegio di Parma e fu stampata insiemecoll’Originale dal Baroni l’anno 1781 eccellen-temente come può vedersi, giacchè noi l’abbia-mo. Brunet nota questo libro raro e ricercato si-no a 24 franchi cioè onze 2.12.

Massorilli Laurentii, Ord. Minorum,Hymnorum libri IV, Fulginie, per Canta-gallos, 1537, 4°.Possevino, Apparatus Sacer, t. II, p. m. 332, nelfar menzione dell’autore di questi Inni, lo chia-

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ma Laurentius Masterillus. Egli nell’Inno vige-simo quinto del lib. secondo dà distinta notiziadella sua vita.

Mauri Hrabani ex Magistro et FaldensiAbbate Archiepiscopi Moguntini,Poemata de diversis, nunc primum vul-gata et illustrata studio R. P. ChrisostomiBroweri e Soc. Jesu, Moguntie, ap.Volmarum, 1617, 4°.Rabano fu uomo di gran merito e fece molte fi-gura.

Mazocchii Alexii Symmachi, Opuscula,Neapoli, 1771, apud Raimundos, t. II,4°.Cose di uomo grande nella letteratura.

Mazzoleni Angelo, Rime oneste de’ mi-gliori Poeti antichi e moderni, scelte aduso delle Scuole, 12°, Bergamo, perLancellotto, 1750, tom. II,Manca la segnatura F.

Medici Magnifico Lorenzo, Poesie, inquesta edizione nei luoghi mancanti escorretti compiute e alla vera lezione ri-dotte. Si aggiungano Le Stanze in lodedella Nencia, i Beoni, le Rime spiritualied altre poesie inedite con alcune memo-rie attinenti alla sua vita, Bergamo, 1763,appresso Lancellotti, 8° m.Questi è quel Lorenzo de’ Medici che fu Padre diPapa Leone X. Le sue poesie sono celebri.Edizione lodata molto da Gaetano Poggioli e no-tata nei testi di lingua.

Menzini Benedetto, Opere, accresciute eriordinate e divise in quattro tomi,Venezia, appresso Occhi, 1750.Eccellente poeta e notato fra i testi di lingua.

Le Satire, 8° g., colle note del Salvini,Biscioni e Vanderbroodt ed altri celebriautori: si aggiunge il discorso diRomolini sopra la Satira, Leida, 1759.

Raro, v. Haym. La stampa è di Lucca.

Le stesse, 8° Berna, 1763.

Le stesse, 8° gr., Amsterdam, 1718.

Le stesse, colle note postume di RinaldoBracci, il Ragionamento epistolare diAlcisto Solajdio P. A. contro il parere diRomolini, Napoli, presso Rota, 1763, 4°.

Metastasio Pietro, Opere, tom. XII, in24°, Londra, 1784.Graziosissima e compita edizione pulitamente le-gata.

Osservazioni di varj letterati sopra iDrammi dell’ab. Pietro Metastasio, t. II,Nizza, 1785.

Mattoneo Adalsio, Pastore Arcade,Rime, Firenze, 1738, per Tartini, 4°.Rime degne quasi tutte di esser lette, particolar-mente le: Memorie Antiche del Regno Albanocolla versione latina. Il suo nome fu Gio.Antonio di S. Anna nella religione delle ScuolePie, nel secolo Orazio Pedrochj.

Milton’s Paradise Lost and Paradise re-gained To Whichwadded collection oh hismiscella neous Poems, both English andLatin, t. II, 8° m., London, 1796.Edizione nobile ornata di molti eccellenti raminobilmente legata. Essa mi fu ragalata da M.Giacomo Taylor Inglese come è notato nella pri-ma pag. bianca di carattere dello stesso.

Minturni Antonii Sebastiani, Poemata,Neapoli, ap. Scotum, 8°, 1562.Il Minturno professò le belle lettere. I Napolitanilo spacciano loro cittadino; in verità però egli nac-que in Trajetto detto in latino Minturne, ondeprese il suo cognome, il quale era però Sebastiani.In questo libro sono legate due edizioni dellePoesie del Minturno tutte e due molto rare, l’u-na di Napoli del 1562, l’altra di Venezia del 1564.L’una però non è divisa come l’altra in tre tomi.

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Molza Francesco Maria, Poesie, volgarie latine corrette, illustrate ed accresciutecolla vita dell’autore scritta da PierAntonio Serassi, Bergamo, 1747, ap-presso Lancellotti, tom. III, 8°.Il Molza ha scritto il latino e in italiano con mol-ta eleganza in verso e in prosa. Felice lui se aves-se scritto con uguale onestà e se i suoi costumifossero stati così eleganti, come la sua maniera discrivere, non sarebbe morto in così giovanile etàucciso dai mali acquistatisi. Il P. de Lugo nel di-zionario portatile di Ladvocat tradotto in italia-no ha stampato che la Ninfa Tiberina fosse scrit-ta in latino. Or va ti fida di simili autori.

Monaldi Michele, Rime, fol., Venezia,per Salicato, 1599.Il Quadrio parla di costui nella sua storia dellapoesia con lode. Fu egli amico del Varchi. Questerime uscirono dopo la sua morte. In questo no-stro esemplare vi è aggiunto con proprio fronti-spizio il Dialogo dell’Havere e quello dellaMetafisica. Haym lo cita fra i libri rari.

Monte Simoncelli, Poesie liriche, 8°,Roma, per Facciotti, 1621.Fu costui membro dell’Accademia degliInvaghiti, detto il Sicuro. Vedi il Quadrio. Il suonome fu Baldovino de’ Signori di Viceno.

Montani vedi Arie.

Morcelli Stephani Antonii Morcelli, DeStilo inscriptionum Latinarum, lib. IIII,Rome, ex officina Giunchiana, 1780 et1781, fol.

Eiusdem, Inscriptiones, commentariissubjectis, Rome, ex officina Giunchiana.Opere eccellenti in cui si trova gusto di latinità edi Lapidario stile e si insegna la sicura strada perl’acquisto di esso. Opere eccellenti in cui si trova gusto di latinità edi lapidario stile e si insegna la sicura strada perl’acquisto di esso.

Morei Michaelis Josephi, Arcadie custo-

dis generalis, Carmina, Rome, 8°, Typisde Rubeis, 1762.Fu costui con decoro ai tempi nostri CustodeGen. di Arcadia.

Mureti M. Antonii, Orationum, vol. V.Secundo accessere Caroli SigoniiOrationes VII. Tertio vol. continetur lib.Epistolarum. Quarto tandem Poemata.Quinto Publii Syri Miini, Venetiis, 8°,apud Valentinum, 1618.Il nome di Mureto è troppo in onore presso tutti.

Mureti M. Antonii, Orationes etPrefationes, 8°, tom. II, Roboretti, 1727.

Natta vedi al titolo variorum.

Naugerii Andree, Opera omnia, 8°,Venetiis, ap. Remondini, 1754.Bisogna acquistare l’edizione di Comino curatadai Volpi, sopra la quale fu fatta questa.Neridio Callimaco vedi Ceva di cui funome araldico

Niceste vedi Abideno.

Nores de Jason, Il Verrato, Ferrara, 4°,1588, per Caraffa.L’Autore ne è il Guerini, v. Haym.

Apologia contra l’Autor del Verrato, 4°,Padova, per Meietti, 1590.Questa è di Jasson de Nores. Di questa contesa edi quanto si scrisse in essa v. Fontanini e le notedi Zeno nella Biblioteca t. I, p. 432. Veramentequesti due libri apparterrebbero alla Classe deiGrammatici.

Olina Giovanni Pietro, Uccelliera, ove-ro discorso della natura e proprietà didiversi uccelli, il modo di prendergli,allevargli e mantenergli colle figure ca-vate dal vero, intagliate dal Tempesta edal Villamena, Roma, 4°, appresso Fei,1622.

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Oradini Lucio, Due lezioni lette nell’Ac-cademia Fiorentina, 8°, Fiorenza, ap-presso Torrentino, 1550.La prima è sopra il Sonetto del Petrarca: Quantainvidia ti porto, avara terra e la seconda sopraquell’altro dello stesso: Se mai foco per foco nonsi spense. Sono testo di lingua. Vedi Poggiali.

Oweni Joannis, Epigrammata, 8°, Basilie,apud Schweigauser, 1766.Graziosa edizione di questi insipidissimiEpigrammi e spesso ancora poco latini.

Pariseti Junoris Ludovici, De divina inhominem benevolentia, atque beneficen-tia orationes tres ad viros regienses habite,Venectiis, 1552, Aldi filii, 8°.Opera pregiata e per l’autore e per l’editore. IlZeno ha scoverto che la seconda edizione di que-ste Orazioni che porta l’anno 1559 è la stessa chequesta mutato il Forntispizio. Brunet nota que-sto libro sino a 18 franchi che sono onze 2 e 4.

Parthenii Josephi Mariani, Electricorum,lib. VI, 8°, Rome, Salomoni, 1767.Molto lodevole per la dicitura e la materia anco-ra ai suoi tempi.

Paruta vedi variorum.

Paschalis Ludovici, Julii Camilli Molie etalior illustr. Poet., Carmina, 8°, Venet.,apud Jolitum, 1551. Accedunt Carminaquinque Hetruscorum Poetarum,Florentie, apud Juntas, 1562, 8°.Raccolta l’un e l’altra purtroppo rara e pregevo-le: la prima fatta da Ludovico Dolce, la secondada Francesco Vinta. Nel Catalogo Pinellianoquella dei cinque poeti toscani è chiamata liberrarissimus. I Poeti toscani sono Francesco Vinta,Fabio Segni, Francesco Benni, Benedetto Accolti,Benedetto Varchi. Brunet la nota come rara.

Passavanti Jacopo, Lo specchio di vera pe-nitenza, 12°, Firenze, 1585, per Sermatelli.Edizione che cita la Crusca migliore delle ante-cedenti. V. Poggiali, procurata dal Cav. Salviati.

Lo stesso, Venezia, per Marinelli, 8°, 1586.

Lo stesso, Milano, per Agnelli, 8°, 1741.

Pasquini Abate Sanese, La Culeide,Londra, 1786.

Paterno Ludovico, La nuova Fiamma,12° Lione, per Rovilio, 1566.Libro raro, v. Haym.

Paternò P. Francisci e Soc. Jesu, Oratiohabita in Funera Innocentii XII, Neapoli,ap. Parrino, 1700.

Paulini a S. Josepho Cler. Reg. ScholarumPiarum, Orationes, tom. II, Rome, ap.Bernabò, 1727, tom. I. Item Rome, TypisZempel, 1748, tom. II.Sectantem Sevia nervi defficiunt animique. Diquesto Padre si dicevano in Roma grandi lodi etra le altre che faceva i periodi al tornio, tale erala forbitura, onde tuttora se ne fa stima, partico-larmente di quella dell’ignoranza dei legali sot-to il titolo De Forensi latinitate expugnanda.

Pellizari Antonio, La Vigna, poemetto,4°, Bassano, 1792.Cosa lodevole.

Pelusii Jani, Ad Proceres ChristianosCohortatio, 8°, Neapoli, apud De Boy,1567. Accedunt Lusucim lib. quatuor,ibidem, apud eumdem, eodem anno.Item ejusdem Pelusii: TryphiodoriEgypti Gramatici et Poete ilii excidiumlatine factum. Item Pelusii Hymnorumlib. duo tandem ipsius epistola apologe-tica et criminatoria, omnia Parme, apudViotum, anno 1592 et 1583.Questo insigne poeta del Sec. XVI. Oltre GianoCesario e Francesco Grifano, rammentati dal DeLugo, ebbe in maestro Francesco Vitale, comeegli stesso lo attesta nel lib. III degli Scherzi, do-ve indrizza un suo componimento ad FranciscumVitalem, v. alla p. 25 retro.

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Perizonii Jacobi, Oratio De Doctrine, stu-diis etc., Lugduni Batavorum, ap.Linden, 1708, 4°.Bella orazione.

Perpignani Petri Joannis, Soc Jesu,Orationes duo de viginti, cui accesseruntOrationes quinque ab totidem Soc.Presbyteris, Rome, dicte 12°, Lugduniap. Soubron, 1622.Scritte elegantemente.

Petrarche Francisci, Opera, que extant,Basilee, per Henric Petrum, fol., 1581,tom. III, vol. I.Questa è l’unica edizione di tutte le opere delPetrarca insieme la quale Brunet la nota vendu-ta sino a 60 franchi che sarebbero onze 6. IlPetrarca è stato il ristoratore della letteratura inItalia ed il Padre della buona poesia italiana.

Dello stesso, Le Rime, cioè li Sonetti eCanzoni colla interpretazione di FrancescoPhilelpho, stampate in Venezia, perGregorio de Gregorii. Ad esse sieguono i Trionfi coll’esposizione diBernardo Illicino, per lo stesso stampatore, e col-la stessa data: mancano in questo libro alcune li-nee nell’ultimo foglio, le quali si sono supplite apenna, del resto è perfetto. Haym dice essere ri-stampa dell’edizione del 1494. Nel mezzo del li-bro manca alcun foglio e qualcheduno è stato in-chiostrato dalle mani dell’ignoranza. Noi peròabbiamo l’edizione del 1478 la quale è intiera epuò servire a supplir le mancanze.

Dello stesso, Le rime riscontrate con otti-mi esemplari e con un antichissimo testo apenna, Padova, 1732, presso Comino.Edizione molto stimata dagli intendenti vediCrevenna. Brunet la chiama edition plus soignèeque la precedente, et qui contient des augmenta-tions e ne nota il prezzo sino a 12 franchi cioè on-ze una e tarì sei. Edizione seconda di Comino piùadorna e illustrata della prima che è del 1721.Vedi Poggiali.

Petrarca Francesco, Le Rime riscontrate

coi testi a penna della libreria Estense ecoi fragmenti dell’originale di esso Poeta.Si aggiungono le Considerazioni rivedu-te ed ampliate d’Alessandro Tassoni, leannotazioni di Girolamo Muzio e le os-servazioni di Ludovico Antonio Muratori.Seconda edizione accresciuta infine d’u-na giunta d’alcune Composizioni del me-desimo Petrarca ed altri autori, Venezia,presso Bonifacio Viezzeri, 1741, 4°.Le annotazioni del Muzio sopra il Petrarca nonsono che un estratto delle molte che egli fece so-pra questo poeta e che si leggono impresse nellesue Battaglie. Vedi Zeno Lettere, t. I, leter. 178e la Prefaz. del Muratori qui appresso p. XII.

Le stesse brevemente esposte perLudovico Castelvetro, Venez., 1756, pres-so Zatta, 4°.Non si nota il prezzo perchè è la sola parte se-conda di questa edizione ma siccome è piena dirami così ne abbiamo tenuto conto.

Il Petrarca novissimamente revisto e cor-retto, colla sua integrità ridotto, Vinegia,appresso Avanzo, 1557, 12°.

Il Petrarca col Commento di M. SebastianoFausto da Longiano, 8°, Vinegia, perBindoni, 1532.Di questo Comento vedasi Zeno nelle note aFontanini Biblioteca, T. II, p. 25. Haym notaquesto fra i libri rari.

Il Petrarca, Lione, per Rovilio, 1551, conbrevi ed utili dichiarazioni e colla Tavoladi tutte le rime.Le annotazioni sono tratte dal Bembo e tutto iltesto è fatica di Luc’Antonio Ridolfi. Edizioneassai pregevole.

Philaleti Candidi Beati Dolones Epigram-matis expressi.

Piccolomini Petra Augusta CaterinaDuchessa del Vastogirardi, Avvertimenti

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ad Ugone suo figlio ed una lettera sopra sestessa, Lucca, 1779, presso Della Valle, 8°.

Pigna Giovanni Battista, Gli Eroici,Venezia, presso Giolito, 1561, 4°.Raro, v. Haym.

Pigna Giovanni Battista, Carminum, lib.IV, quibus accessere Celii Calcagnini etLudovici Arcosti. Carmina vedi al titolo di Variorum qui appresso.

Pisani Ottavii, Poema Pietatis CaroliMagni, 8°, Rome, apud Facciottum, 1603.Mediocre perciò contrario al Precetto di Orazio.

Poggii Florentini, Opera, fol., Basilee,apud Henricum Petrum.Il di lui nome Francesco Bracciolini. Questa edi-zione è bella ma a questo nostro esemplare man-cano le facetie.

Poli Giuseppe Saverio, Viaggio Celeste,poema astronomico, 8°, Napoli, Stam-peria Reale.Poli è uomo onesto, dotto e mio grande amico.

Polignac de Melchioris, Anti-Lucretius,sive de Deo ed Natura lib. IX, opus po-sthumum, Parisiis, ap. Guerin, 1747, t.II, 8° m.Questa bella ed elegante edizione è rammentatanel Catalogo della libreria Firmiana.

Politi Alexandri, Cl. Reg. Schol. Piarum,Orationes ad accademiam Pisanam.

Eiusdem, Animadversionum in Eustatium,lib. II, Rome, ap. Palearinos, 1742.Queste orazioni son tenute in pregio, ma leAnimadversiones furono poi seguite dall’operaammirabile sopra Eustatio.

Polli vedi sotto il titolo variorum.

Pontani Joannis Joviani, Poemata,Aldus.

Le poesie di Pontano stampate da Aldo sono alsommo pregiate. Questa è la terza edizione degliAldi cioè come fa avvertir Brunet la più compita.

Pontani Joannis Joviani, Opera, emendisexpurgata in quatuor tomos digesta. Inquarti tomi calce sunt quorumdam doc-torum virorum annotationes adjecte, t.IV, Basilee, ex officina Henricpetrina,1556.Questa edizione di tutte le opere del Pontano sìin prosa che in verso in quattro volumi si lodamolto dagli intendenti e si reputa assai rara. Lenote sono di Gilberto Cognato.

Eiusdem, Carminum, quidquid extantomnium, pars I et II, Basilee, apudCratandrum, 1531, 8°, tom. II.Libro raro come sono tutte le edizioni dellePoesie del Pontano. I Bibliografi han creduto chefosse la prima quella del 1533 di Venezia, maquesta è del 1531, perciò di maggior pregio.

Pope, Essai sur l’Home, 4°, Helmestedt,chez Drimborn, 1799.

Lo stesso, tradotto in versi sciolti italianidal Cavaliere Filippo Adami colla giun-ta di critiche e filosofiche annotazioni edi varj componimenti dello stesso autore,8° gr., Venezia, presso Novelli, 1761.

M. Pope, Les Principes de la Morale et duGoût, en deux poemes, traduits del’Anglois par M. du Resnel, 12°, Paris,chez Briasson.

Prefecti Jacobi Siculi, De verbo DeiCantica, Neapoli, apud Sultzbacchium,1537, 4°. La presente edizione uscita in Napoli dai torchi diGiovanni Sultzbacchio è pregevolissima, sì per-chè gli esemplari ne sono rarissimi, sì perchè sonpoco conosciuti dai nostri. Il Littara, il quale trai siciliani fu, per quanto sappiamo, il primo a scri-ver di questo letterato della Città di Noto nel suolibro De rebus Netinis lo chiamò per abbaglio

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Jacobus Profectus, e assicurò che li Cantici eranostati dall’autore dedicati a Paolo III. Il Pirri se-guitò questi errori nella notizia della Chiesa si-racusana parlando di Noto sua patria e degli uo-mini letterati di essa. Del pari il Mongitore, ilquale copiò quanto trovò in Pirri e prese gli stes-si abbagli. Dal che si vede che codesti scrittorinon ebbero mai sotto gli occhi le opere di questoAutore, ma l’uno scrisse su la fede dell’altro. Eglidunque chiamavasi Giacomo Prefetto e nonProfetto. Li suoi Cantici li dedicò al CardinalCarraffa, come dalla dedicatoria si vede. Solo di-resse un Epigramma a Paolo III in cui sommetteal giudizio di lui, i suoi Cantici. Oldoino nellesue Addizioni al Ciaconio nella vita dell’anzi-detto Cardinal Caraffa parla di Giacomo Prefetto,t. III, Col. 490 e nella Col. 556 dove però cadenell’errore di creder dedicati li Cantici a PaoloIII. Si trovano in fine legati le poesie latine diNicolò Gambino, di cui bisogna cercar notizie.

Probi M., sulmonensis Parthenias liberin dive Marie historiam, 8°, Neapoli, perde Frizis, 1523.Chi legge l’Epistola di Nicolo Scevola da Spoleto,premessa a questo libro, troverà bastanti notiziedell’autore Marco Probo da Sulmona.

Pulci Luigi e Matteo Franco, Sonetti,1759.

Quintiis Camillo Euccherii de, e Soc.Jesu, Jnarime seu de balneis Pithecusarumlib. VI, Neapoli, apud Moscam, 1726, 8° m.Opera ben scritta e molto stimata.

Racine, Oeuvres augmentees, tom. II,12°, a Bruxelles, chez Migeot, 1717.

Rambaldi Joannis Francisci, De sensibus,libri duo, 4°, Verone, apud Merli, 1640.

Rapicio vedi Variorum.

Rapini Renati, Soc. Jesu, Hortorum, lib.IV. Accedit disputatio de universa cul-ture hortensis disciplina: Joan. MeursiiFil. Arboretum sacrum. Angeli Politiani

Rusticus ad hec Lipsii leges hortensisetc., 8°, Utrajecti, apud Ribbium, 1672.Buona edizione di uno dei più eccellenti Poemettididascalici latini, molto anche pregevole per tut-ti gl’altri opuscoli che vi sono aggiunti. Mancanoperò Lipsio che può supplirsi dal corpo delle dilui opere che noi abbiamo e di Lazzaro Bonamicoche anche se non prendiamo errore abbiamo.

Rastrelli Giovanni Ranieri, Il Calvario,poema colle note di Gio. Battista BassoBassi, 8°, Napoli, presso Orsino, 1777.

Razzi Silvano, Ab. Camaldolese, Vite dicinque uomini illustri, 4°, Firenze, per liGiunti, 1602.Raro, v. Haym: libro nostro da Fontanini e Zeno.Eccellente edizione. Poggiali lo nota fra i testi dilingua.

Redi Mr Balì Gregorio, Opere varie, di-vise in quattro tomi, Venezia, 1751, pres-so Recurti, 8°.Gregorio fu nipote del celebre Francesco Redi.Ebbe anch’egli l’onore di essere Accademico del-la Crusca ma non ha i talenti dello Zio sebbeneabbia meritata molta lode.

Remigio Fiorentino, Orazioni Militari,raccolte da tutti gli storici Greci e latini,antichi e moderni, 4°, Venezia, all’inse-gna della Concordia, 1585.Questa edizione è formata sopra quella delGiolito del 1560 ed è la più compita. Egli fu del-la famiglia Nanino ma siccome era frateDomenicano lo tacque in tutte le sue opere comedice il Fontanini, ma Zeno dimostra che in variedi esse lo confessò.

Ricchini Augustini, Ordin. Predicat., Devita et rebus gestis Beati Gregori BarbadiciS. R. E. Cardin. Episc. Patavini, libri tres,Rome, apud Salviones, 1761, 4° max.Saggiamente scritta.

Rinaldi Josephi, Orationes, studiorumPrefecti in Seminario Patavino, 8°,Patavii, Typis Manfrè, 1746.Bene scritte.

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Roberti Conte Giovanni Battista, FavoleEsopiane, 8°, Sassari, per Piattoli, 1779.Queste favole han riscossa molta lode.

Rolli Paolo, De’ Poetici Componimenti,tom. I, II e III legati insieme, Venezia, 8°,presso Tevernini, 1753.Vedasi il Quadrio, il quale nella sua Opera Storia eRagione d’ogni poesia molto in varj luoghi lo loda.

Rolli Paolo, De’ Poetici Componimenti,tom. I, II e III, Venezia, presso Occhi, 1761.

Romei Annibale Conte, Discorsi in settegiornate, 4°, Ferrara, 1586, per Baldini.Questa è la seconda edizione, giacchè la prima èdel 1585. Il Tasso nel suo Dialogo del Giuoco in-titolato Romeo, loda molto Annibale, come d’o-gni maniera di scuole e belle lettere intendentis-simo, v. Fontanini Biblioteca, T. II, p. 360 doveè notato questo libro.

Romei Annibale Conte, Discorsi in settegiornate, 8°, Venezia, presso Maldura,1603.Quest’altra edizione non fa nota ad Haym.

Rote Bernardini, Carmina, Neapoli,1572, apud Cacchium, 4°.Edizione bellissima e rara, v. Fontanini, Zeno edHaym. Dupl.

Rote Bernardini, Egloghe Pescatorie, 4°,Neapoli, per Cacchio, 1572.

Rote Bernardini, Poesie, con le annota-zioni di Scipione Ammirato in cui dopole Italiane si trovano le latine, tom. II, 8°,Napoli, il primo tomo 1726, pressoMuzio, il secondo presso Raspoli, 1737.Tutte le Poesie del Rota sono eccellenti, ma leEgloghe sono insuperabili. Zeno chiama questa:bella ristampa e molto accresciuta, nelle annotaz.al Fontanini, T. II, p. 60.

Ruscelli Girolamo, Tre discorsi a M.Lodovico Dolce, l’uno intorno Decame-

rone del Boccaccio, l’altro all’Osserva-zioni della lingua volgare ed il terzo allatradottione d’Ovidio, 4°, Venezia, perPietrasanta, 1553.Libro di cui i letterati fan molto conto. Haym nelCatlogo de’ libri rari Italiani non cita altra edi-zione che questa. Il nostro esemplare è eccellen-temente conservato.

Ruzzante, Comedie, 8°, Venezia, perBenadio, 1565.Il vero nome di costui è Angelo Beolco. IlQuadrio reputa queste Commedie degne di mol-ta lode comecchè malagevole sia il gustarle per lavarietà dei linguaggi, che vi parlano entro gli at-tori. Noi abbiamo due esemplari di questo autore,dei quali se ne deve far uno ben ordinato e com-pito come trovasi citato al principio del Primo.

Salvini Anton Maria, Prose Toscane,Lettore di lettere greche nello studioFiorentino e Accademico della Cruscarecitate dal medesimo nella dettaAccademia, 4°, Firenze, per i Guiduccie Franchi, 1715.Edizione citata dalla Crusca. Salvini vediCasaregi. Dello stesso: Discorsi accademici si tro-vano fra i Miscellanei.

Sanadonis Natalis Stephani e Soc. Jesu,Carminum, libri IV, Paris, Barbou, 1754.Poesie eccellenti: Sanadon è celebre anche per lesue note ad Orazio che noi abbiamo.

Sannazaro Jacopo, Le opere volgari allasua vera lezione restituite, colle annota-zioni del Porcacchi, del Sansovino e delMassarengo arricchite di molti compo-nimenti con somma diligenza da Gio.Antonio Volpi e da Gaetano di lui fra-tello, 4°, Padova, presso Comino, 1723.

Sannazaro Jacopo, Poemata, itemGabrielis Altilii et Onorati FascitelliCarmina non nulla, Patavii, 1719, excu-debat Jos Cominus, 4°.Edition stimèe, belle et rare dice Crevenna.

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Del parto della Vergine, di GiacomoSannazaro lib. III, tradotti in versi to-scani da Giovanni Giolito de’ Ferrari,Verona, per Targa, 1732, 4°.Edizione fatta ad imitazione di quella de’ Giolitidel 1588. Giovan Giolito de’ Ferrari fu figliolodi Gabriele celebre stampatore, v. Crevenna.Bisogna leggere questa traduzione a confronto diquesta appresso del Casaregio.

Sannazari Actii Synceri Sannazari, Departu Virginis, lib. III. Etrusco carmineredditi a Comite Jo BartholomeoCasaregio nunc primum cum Vaticanoet Mediceo Codice conlati, adjectis co-rum notis cum observationibus in qua-tuor veterum christianorum monumen-ta, que exhibent Nati domini Presepe,cura et studio Antonii Francisci Gorii,4°, Florentie, 1740, per Albizinium. Opera lodevolissima e bene stampata, v.Crevenna, come doveva un’opera stampata sottogli occhi e la cura dell’illustrissimo Gori.

Eiusdem, Opera omnia, latine scripta nu-per edita, Aldus, 1535.Brunet nota il prezzo di questa edizione per 30franchi che sarebbero once tre.

Eiusdem, Carmina, quibus accessereBembi, Altilii, Cotte, Mutii et Mantuaniquedam, 12°, Venetiis, per De Sabio,1536.Edizione non disprevegevole.

Eiusdem, Arcadia, nuovamente con gion-ta ristamapta, 12°, Venet., per Bindoni,1545, vi è legata insieme l’edizione dellastessa, Venezia, per gli eredi di Aldo,1534. In fine vi sono aggiunte alcunepoesie di incerto autore.

Eiusdem, Poemata, accessit vita Vulpioauctore. Item Gabrielis Altilii etHonorati fascitelli Carmina que extant,Ven., Typis Remondini, 1752, 8°. Item

Scipioni Capici De Vate Maximo etBenedicti Lampridii Carmen.

Eiusdem, Opera omnia, latina scriptacum comentariis Valentini Oderici.Accedit ipsius Oderici Poema De incen-dio Veneto et infine Operis Elegia de fe-lici victoria a Christianis contra Turcasparte et alia lectu digna, 8°, Venet., apudDe Franciscis, 1593.

Commentaria Lazari Cardone SiculiModicani in lib. De partu VirginisSannazarii, Venet., apud eumdem.

Sannazaro, L’Arcadia, colle note diTommaso Porcacchi insieme colle Rimedell’Autore e la vita scritta da Giambat-tista Crispo, 12°, Venezia, 1772.

Lo stesso, Napoli, per Mosca, 1720, 12°.

Sansovino Francesco, Raccolta delleOrazioni, volgarmente scritte da diversiuomini illustri edizione ultima accre-sciuta e corretta, tom. II, quarto, Lione,appresso Lanais.

Dello stesso la stessa raccolta divisa indue libri, tom. I, 4°, Venezia, per Salica-to, 1584.Raccolta eguale alla sopraccennata eccetto che inquella vi è un’orazione di più.

Santolii Victorini, Hymnni sacri et novi,edizio novissima, Amstelodami, apudWestenium, 1760.Questi Inni son celebri e tali che alcuni son ri-putati capi d’opera come dicono i francesi inPoesia.

Sarbievii Casimiri e Soc. Jesu., Carmina,12°, Parisiis, Barbou, 1759.Eccellente edizione di ottimi carmi.

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Eiusdem Matthei Casimiri, Carmina,12°, Venet., apud Balleonium, 1668.

Sasso Giacomo, Lettura sopra il sonettodi Bernardo Tasso. Poi chè la parte menperfetta è bella. Con una Canzone dellostesso Sasso e sua sposizone, Venezia,per Somascho, 1601, 4°. Questa lettura è citata da Haym fra i libri rari.

Saulii Octaviani, Selectiera quedam exejus vita ab eodem carminibus expressa.Evvi l’approvazione di questi versi dall’Accade-mia degli Infuriati di cui Salvio era membro.

Scarselli, Il Telemaco in ottava rima, trattodal Francese da Flaminio Scarselli, part. II,tom. I, 4° massimo, Roma, per Rossi, 1747.Bella edizione di un’opera eccellente nell’Originalee molto lodevole nella traduzione. Vedi Crevenna.

Lo stesso, tom. II, in 8°, Venezia, perBettinelli, 1748.

Dello stesso, Rime, coll’Apocalisse di S.Giovanni, in versi italiani, 4°, ColleAmeno, 1756.Questo Poeta ebbe molti contraddittori. IlQuadrio, sebbene non scarseggiava nelle lodi, purnel riferir le varie opere di costui non ve neprofonde alcuna. Si fa stima dell’Apocalisse.

Sciarra Fiorentino, Stanze sopra laRabbia di Macone, testo di lingua recatoa buona lezione dall’Ab. Jacopo Morelli,Bassano, 4° p., Remondini, 1806.Eccellente edizione in Majuscole. Noi abbiamoqueste stanze stampate in fine del libretto inti-tolato Compagnia della Lesina. Dono del P. D.Giuseppe Stenzinger Ch. Reg.

Schonei Cornelii Terentius Christianus,Comedie sacre, tribus partibus distincte,12°, Amstelodami, per Laurentium,1625, part. 3, tom. 2.Libro lodato da Rollin.

Sedulii Paschale cum Elii AntoniiNebrisensis interpretatione nuper ex-cussum, apud Jnclytam Granatam, 4°,1553. Accedunt Zaccarie Ferrerii, Hymninovi ecclesiastici a B. P. Clemente VIIPont. Max. ut indivinis quisque eis utipossit approbati, 4°, Roma, in edibusLudovici Vicentini et Lautii Perugini,1575.Il frontispizio di Ferrerio vi fu certamente appo-sto da qualche ignorante impostore. Secondo visi vede, esso deve esser così: Zaccarie FerreriiVicent. Pontifics Gardien. Hymni novi ecclesia-stici etc. Novis Ludovici Vicentini et LautitiiPerasini Characteribus in lucem traditi. Così loriferiscono i bibliografi e Brunet. Infine poi si tro-va Impressium hoc divinum opus, Rome in edi-bus Ludovici Vicentini et Lautitii Perugini nonsine privilegio Kal. Februa MDXXV. Brunet lonota per 8 franchi che sono onze 24 e noi tanto loabbiamo segnato ma vale assai più. Sedulio do-vrebbe andar fra i Classici ma perchè è unito conFerreri lo abbiamo lasciato in questa Classe.

Sepini Gervasii, Erotopegnion, lib. tres,Parisiis, ap. Vechelum, 1553, 8°.Accedunt Joannis Augurelli, Chrysopeie,lib. III et Geronticon lib. I, Antuerpie,apud Plantinum, 1582.Nell’ultimo tomo della raccolta intitolataDelicie poetarum Gallorum si trovano leEgloghe di Sepino. È a questi carmi delSepino aggiunto il poemetto dell’Augurellointitolato Chrysopeia e l’altro Geronticon.Il primo è la miglior opera di questo auto-re, doppiamente pazzo, cattivo poeta e in-fatuato alchimista.

Q. Sectavi, Satyre, editio novissima cumnotis anonimi concinnante P. Antoniano,tom. II, 8° m., Amstelodami, apudElzevirios, 1770.Celebre edizione di queste satire sotto il nome diP. Antoniano si nasconde Paolo AlessandroMaffei Volterrano Cav. di S. Stefano detto fra gliArcadi Eumonio Cilleniano. La data è Amsterdam,ma in verità quest’opera fu stampata in Napoli.

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Gli esemplari son divenuti rari. Peccato che noncontiene che solo otto satire quando dovrebberoessere, come assicura Crevenna, diciannove.Brunet nota questa edizione sino a 20 franchicioè onze 2.

Ludovici Sergardi, antehac Q. Sectani,Satire,Argumentis, Scholis, Enarrationibusillustrate, Luce, Typis Bonsignori, tom.IV, 8° m., 1783.Bella edizione ma molto castrata. Brunet la met-te 24 franchi cioè onze 2.12.

Q. Sectani, Satire, nunc primum in lucemedite, 12°, apud Trifonem Bibliopolam,in Foro Palladio, 1696.Prima edizione di queste famose e belle satire maessa non ne contiene che sedici. Fu eseguita inNapoli.

Le satire di Settano in versi italiani, 8°,Amsterdam.

Sforza Isabella, Della tranquillità dell’a-nimo, Vinegia, in casa de’ figliuoli diAldo, 1544, 4°.Edizione chiamata da Crevenna tres bella.Riputata rara e lodata da Fontanini, Zeno e Haym.

Soave Francesco, C. R. Somasco, I Viaggidi Ulisse, con annotazioni, Milano, 1796,per Morelli, 8°.A Soave devono molto i buoni studj.

Speroni Sperone, Canace, tragedia conaltre di lui composizioni ed unaApologia, 4°, Venezia, 1597, per Alberti.Questa edizione è in molta stima. V. Crevenna eZeno nella nota al Fontanini.

Speroni Sperone, Dialoghi, nuovamenteristampati e con molta diligenza, rivedu-ti e corretti, 8°, Vinegia, 1544, in casa de’figliuoli di Aldo. Edizione citata dalla Crusca. V. Poggiali, T. I, p.368. E l’autore e lo stampatore meritano tutta lavenerazione.

Dello stesso, Orazioni, 4°, Venezia, pres-so Mejetti, 1596.Questa è l’edizione citata anche dalla Crusca ol-tre quella di Aldo.

Dello stesso, Dialoghi, coll’aggiunta dimolti altri non più stampati, 4°, Venezia,1596, appresso Majetti.Edizione citata da Haym. Anche questi sono ci-tati dalla Crusca riguardo a lingua. Si vedaPoggiali, il quale nota anche tutti questi per te-sto di Crusca.

Spina P. F., Arcangelo Camaldolese,Rime Spirituali, 4°, Napoli, 1616, perRoncagliolo.

Spinelli Joannis, Soc. Jesu, Epaminondas,drama, Neapoli, apud Porfila, 1747, 4°.

Spinule P. Francisci, Opera, Venetiis,1563.Pier Francesco Spinola fu come dice Zeno buonpoeta. Questo libro va tra i rari. In questa nostracopia manca parte del II e tutto l’intiero lib. III.Poematon cioè come diceva il celebre P. AguileraGesuita quello che non vi doveva essere.

Swertii Francisci, Selecte Christiani orbisdelicie, 8°, Colonie Agrip., ap. Gualterum,1608. Libro in cui trovansi molte rare notizie.

Tagliazucchi Girolamo, Professore d’e-loquenza nella R. Università di Torino,Prose e Poesie, 8°, Torino, 1735, pressoMairesse.

Tagliazucchi Girolamo, Raccolta di pro-se e poesie ad uso delle R. Scuole, tomidue delle prose con un discorso dellamaniera di ammaestrare la gioventù nel-le umane lettere, 8°, tom. II, Torino,stamp. R., 1744.Questa raccolta fu fatta dal Tagliazucchi sebbe-ne non vi appose il suo nome; essa è molto giu-

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diziosa. Bisogna leggersi il discorso preliminareintorno alla maniera d’insegnare le belle lettere.La raccolta delle Poesie qui promesse non so sesia stata stampata perchè non mi è venuta mai al-le mani, ne l’ho trovata sopra alcun catalogo.

Tagliazucchi Girolamo, Trattato dellaLirica poesia italiana, 8°, Parigi, 1764. Falsa data.

Tagliazucchi Girolamo, Poesie e orazione,8°, Bergamo, appresso Lancellotti, 1757.

Tansillo Luigi, Le lagrime di S. Pietro,poema Sacro, cogli argomenti ed alego-rie di Lucrezia Marinella, 4°, Venezia,per Barezzi, 1606.Edizione citata da Haym Crescimbeni chiamaquesto “poema incomparabile fra le Sacre poesie”.Brunet chiama questa bonne edition.

Tansillo Lugi, Le lagrime di S. Pietro,poema Sacro, 8°, Venezia, per Spinede,1613, aggiunte Le lagrime della Madda-lena di Erasmo Valvasone.

Tansillo Luigi, Il Podere, pubblicato laprima volta in Torino nella StamperiaReale.Pulita edizione di gentil poesia.

Tasso Torquato, Tutte le opere con le con-troversie sopra la Gerusalemme liberata,4° gr., vol. XII, Venezia, appressoStefano Monti, 1735.

La Gerusalemme liberata, colle annota-zioni di Scipion Gentile e di GiulioGustavini et gli Argomenti di Ariosti, 4°m., Genova, appresso Pavoni, 1617.Malconcio.

La stessa cogli argomenti di BartolomeoBarbazo e colle figure in Rame a ciascuncanto, Venezia, 4°, per Curti. Edizione di poco merito.

La stessa nuova edizione arricchita di fi-gure in rame ed annotazioni colla vitadell’autore, tom. II, 4° grande, Venezia,1760, presso Groppo.Una delle più belle edizioni. Le figure sono co-piate sopra quelle del Castelli.

Discorsi et annotazioni di Giulio Guasta-vini sopra la Gerusalemme di TassoTorquato, Pavia, 1592, per Bartoli.

L’Aminta, favola Boscareccia, aggiunto-vi il Poemetto Amore fuggitivo, 12°,Venezia, 1769, Zatta, figur.

Lo stesso, fig., 12°, Napoli, per Mosca,1720.

Lo stesso, fig., 12°, Colonia, 1716.

Tasso Bernardo, Ragionamento dellaPoesia, Vinegia, 1562, appresso Giolito.Edizione di cui fa memoria Haym. lib. Vari.

Tassoni Alessandro, La Secchia rapita,poema tragico comico, colle dichiara-zioni di Gaspare Selviani e le note diPellegrino Rossi, 8°, Venezia, per Betti-nelli, 1763.

Tassoni Alessandro, Varietà di pensieri,4°, Modena, per Verdi, 1613.Quest’edizione è celebre perché fatta sotto gli oc-chi dell’Autore. Le posteriori hanno aggiunto illib. X. Tassoni fu cervello bizzarro. La sua teme-rità in pretendere di trar Omero dall’altissimoseggio in cui i dotti di tutti i secoli lo han postoconfina colla pazzia. Eppure anche oggi evvi uncerto Robio C. R. ignorante, che sparla di Omero,ma raglio d’asino non va in cielo.

Thomas, Oeuvres diverses, 12°, tom. II,Lyon, chez Perisse, 1773.Lo stile di costui ha gustata la testa alla nostragioventù ed ha fatta rinascere la corruzione delseicentismo.

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Toscani Jo. M., Peplus Italie, Lutetie,apud Morellum, 1578, 8°.Libro molto stimato, ma i giudizj del Toscanonon son sempre saggi, per altro qualche voltaprende abbaglio nei punti di storia, come tra glialtri si vede in Pietro Gravina Palermitano chelo fa Catanese; in Matteo Giberto Palermitanoche lo fa Romano.

Torrentii Levini, Poemata sacra, 4°,Antuerpie, apud Plantinum, 1572.Accedunt Laurentii Gambare, Expositi,4°, Neapoli, apud Cacchium, 1574.Il Dizionario di Caen riferisce queste poesie comestampate l’anno 1594 col titolo di Poemata Sacrae dice: Titre qui ne reponde a ce qua le livre con-tien, car toutes les pieces n’en poient sacrees. Lapresente edizione è data venti anni prima e per ve-ro tutte le poesie che vi si contengono posso dirsie sono sagre. Gli Expositi di Lorenzo Gambara diBrescia sono cosa assai debole. Muretto di tutte lepoesie di Gambara scrisse: Brixia vestratis merdo-sa volumina Vatis non sunt nostrales tergere di-gna nates. Diction. Histor. di Caen, v. Gambara.

Tradocii Perisauli Faustini, De Honesto ap-petitu, Faustinus Terdeceo, De Triumphostultitie, 8°, Arimini, Typis HyeronimiSonsini.Confessiamo non aver alcuna notizia di questoTradocio, della qualità e merito de’ suoi versi illettore potrà giudicarne.

Trissino Giangiorgio, L’Italia liberata da’Goti, riveduta e corretta per l’Ab.Antonini, tom. III, 8° g., Parigi, appres-so Cavalier ed altri, 1729.Questa edizione è molto pregevole. Brunet la no-ta venduta per 120 e 200 franchi. Il Trissino fu ilprimo ad usare i versi sciolti. Questo poema è or-nato di tutti i pregi e lavorato sopra i Greci. Senon fosse reso spesso insulso e stucchevole per leminute descrizioni e per le sue languide parlate,forse fra gl’italiani non avrebbe uguale.

Dello stesso, La Sophonisba, li Ritratti,Epistola, Oracione al Seren. Principe diVinegia, 12°, per Alex. Pagan. Benecenses.

Edizione celebre ma non vista da Haym.

Dell’Uva Benedetto, Le vergini pruden-ti, 8°, Venezia, 1737.

Valeriani Pierii, Amorum lib. V.Appendixex preludiis castigatior amicitia romana,Carpionis fabula, Protesilaus Laodamierespondet Leucippi fabula lib. uns, inVinegia, appresso Giolito di Ferrari,1549, 8°. Con un altro frontispizio vi è le-gato insieme Pierii Valeriani, Hexametri,Ode et Epigrammata, apud Solitum,1550, 8°.Bella edizione ed esemplare ben conservato e ra-ro. Della seconda collezione degli esametri, odeed epigrammi non ne ebbe notizia Crevenna e nèpure Brunet. Al fogl. 82 retro vi è un’Elegia di-retta a Giano Vitale Palermitano che noi abbia-mo ristampata nell’edizione che abbiamo fattodelle cose del Vitale. Il vero nome di Valerianosi era Gian Pietro Bolzani come può vedersi alfoglio 121 della seconda collezione del 1550.

Valerii Augustini, S. R. C. Cardin. Epi.Veronensis, De cautione adhibenda, inedendis libris: nec non Bernardi Card.Naugerii vita auctore Petri Barrocii Epis.Patavini Orationes tres, non nulla etiamalie Patriciorum Venetorum quarum duenondum Typis descripte fuerant 40,1719, Patavii, apud Cominum.Tutte le cose stampate sotto la correzione deiVolpi presso Comino sono eccellenti e oggi sondivenute rare. Valerio è celebre per la sua santitàe somma dottrina.

Vanieri Jacobi, Predium Rusticum, Tolose,12°, apud Robert, 1730.Opera eccellente di questo celebre Gesuita.

Lo stesso, colla traduzione in verso ita-liano di Giampietro Bergentini, Venezia,1750, per Bassaglia, 8°.Ottima edizione: quanto scomparisce la tradu-zione.

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Vanni Alessandro, Principe di S. Vincenzo,La Grazia, poema di Luigi Racine tra-sportato in italiano, 4°, Palermo, R.Stamperia.

Vannini Guidonis, Lucensis et Romanicivis, Carminum libri quatuor, Lugduni,apud Cardon, 1611, 12°.Poesie tutte oneste.

Varano Alfonso, Giovanni di Giscala, tra-gedia, Venezia, appresso Valvasense,1754, 4°.Bella edizione ornata di Rami e vignette.

Varchi Benedetto, Lezioni, prima e se-conda parte, in Firenze, appresso iGiunti, 1560 e 1561 la seconda parte.Edizione notata da Haym. Libro di Crusca.

Varchi Benedetto, L’hercolano, dialogo,4°, Fiorenza, per li Giunti, 1570.Prima edizione. Questo dialogo è intitolatoErcolano dal cognome di cesare Ercolano amicodel Varchi con cui spesso stavasi nella sua villet-ta detta Tempaja. Questa è l’edizione citata dal-la Crusca.

Dello stesso, La prima parte delle lezioninella quale si tratta della natura della ge-nerazione del corpo umano e de’ Mostri.La seconda nella quale si contengono cin-que lezioni d’amore lette da lui pubblica-mente nell’Accademia di Fiorenza e diPadova, 8°, Fiorenza, ap. i Giunti, 1561,tom. 2.Tutte le cose di sì grande ed eccellente autore siammirano particolarmente per la lingua di cuisono testo. Dupplicato della stessa.

Varchi Benedetto, Due lezioni, nella pri-ma si dichiara un sonetto di MichelangeloBuonarroti, nella seconda si disputa qua-le sia più nobile arte la Scultura o la pit-tura, Fiorenza, Torrentino, 1549, 4°. Edizione nitida e veramente ben conservata. Essa

è rara. Haym dice quest’opera essere stampata ap-punto come la nostra, in quarto.

Varchi Benedetto, Componimenti pasto-rali, 4°, Bologna, 1577, per Salvietti.

Vavasseur Francisci e Soc. Jesu, Theurgicon,sive De miraculis Christi lib. IV, 12°,Parisiis, apud Camusat, 1644.

Verdizotti Giovanni Mario, Cento favo-le, 8°, Venezia, per Occhi, 1606.

Vettori Pietro, Trattato delle lodi e dellacoltivazione degli Ulivi, colle annotazio-ni del Dott. Giuseppe Bianchini e diDomenico Manni, 4°, Firenze, 1762, perStecchi.Si trova in questo libro aggiunto:1. Il breve ristretto del saggio fisico intor-no alla storia del mare scritta alla RegiaAccademia di Parigi, 4°, Venezia, 1711,per Paoletti. 2. Les Arbres Idylle de Mr. des ForgesMaillard avec la Traduction latine de sonEmin. le Cardinal Quirin, 4°, 1751.Si aggiunge: 3. Prelectio habita a NicolaoBraucio in R. Archigymn. napolitano,Pro cathedre histor. natural petitione, 4°,Neap., 1760, ap. Raymundum.4. Finalmente, Dominici Cyrilli in Neap.Accad. Hist. Natur. Profess. ad Instit.Botan., Introductio, 4°, Neap., 1766, ap.Simonem. 5. Dissertation sur le Papyrus par M. leComte de Caijlus, 4°, 1758.

Vide Marci Hieronymi CremonensisAbbe. Episcopi, Poemata Omnia, queipse vivens agnoverat duobus volumini-bus comprehensa editio omnium emen-datissima curantibus Jo. Antonio etCajetano Vulpis fratibus, tom. II, 4°,Patavii, 1731, apud Cominum.

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Edizioni ricche, belle e stimèe dice Crevenna. Delmerito dell’opera si legga la prefazione, in cui iSignori Volpi difendono l’autore dalla acerba cri-tica di Scaligero.

Eiusdem, Orationes tres pro Cremonen-sibus que in Cominiana edizione desi-derantur, 8°, Venet., 1764, Typis Novel-lianis.

Eiusdem Opera, accessere indices, 12°,Venetiis, apud Sessam, 1538.È pregevole questa edizione per gli indici ma visi incontra qualche errore.

Villani Giovanni, Matteo e Filippo,Storie, in questa nuova edizione con-frontata col Codice del Signor Recanatied altri due Fiorentini, fol. m., Milano,1729, tom. II.Edizione la più pregevole.

Villaroelis Petri, Echinadum naumachia,in qua B. Virginis precibus de Turcis re-portata et insegnas victoria, 8°, Neapoli,apud Scorigium, 1614.

Volpi Giovanni Antonio, Rime, 8°,Padova, 1741, Comino.Buona edizione di lodevoli poesie.

Voltaire, La Henriade, tom. II, part. 1 e2, Amsterdam, chez l’Honore, 1776.

Dell’ Uva Benedetto, Monaco Cassinese,Le Vergini prudenti e tutte le altre Rime,12°, Venezia, per Pitteri, 1737.Haym lo chiama autore stimatissimo.Quadrio ne fa menzione.

Ascriviamo sotto questa Classe un volu-me in 8° nel quale sono insieme legatevarie Commedie dei seguenti autori: 1. Ariosto Ludovico, la Comedia intito-lata Cassaria, 1526, Venezia, perFrancesco Bindoni e Maffeo Pasini. La

Lena dello stesso ed il Negromante dellastessa edizione.2. Razzi Girolamo, La Ceca, Venezia, ap-presso Andrea Ravendolo, 1565.Il Razzi nacque in Firenze. Compose que-sta e le altre sue commedie giovane,primadi entrare nella Relgione Camaldolese eprese il nome di Silvano. V. Zeno aFontanini, T. I, p. 365.3. Domenichi Ludovico, Le due Cortigia-ne, Venezia, appresso Domenico Farri,1567.Del Domenichi abbiamo altrove parlato.Vi è anche unita insieme una Tragedia in-titolata Scilla di Cesare de’ Cesari.4. Cesare de’ Cesari, Scilla, Venezia, ap-presso Giovan Griffio, 1552.Di questo Autore e di questa Tragedia nefa memoria il Quadrio nel tom. IV dellasua Storia.5. Raccolta di composizioni diverse sopraalcune controversie letterarie insorte inToscana, tom. II, vol. I, 1761.Bella horrida bella. Chi vuol sapere l’ori-gine di queste controversie legga la prote-sta del Colletore e dell’editore.6. Diverse Poesie, cioè versi sciolti diDorillo i quali sono stampati dal Bodoni,gli altri del Bodì dallo Storti di Venezia,1791. Quelli del Castaldi, Genova, 1771.7. Collectio Poetarum elegiacorum, styloet sapore Catulliano scribentium cum ge-mina de eodem diatribe, tom. II, 8°,Vindobone, 1785, Typis de Kurzbek.In questa Collezione fatta da CarloMichaeler precede una dissertazione, De ve-ra carminis elegiaci natura Crisauro.Filomasio nome accademico e poi le di luiElegie. Siegono l’elegie di Giano Montigena.Nel secondo tomo havvi una raccolta di va-rie elegie, tra le quali vi sono quelle de’ mi-gliori nostri Italiani Rondini, Rozio,Cordara, Nicolai, Mazochi, Zamagna,Cunichio.

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8. Raccolta di varie Commedie, legate in-sieme la maggior parte dell’Ariosto e dialtri celebri Poeti cioè Razzi, Domenichi,De Cesari. E le comedie e l’edizioni sono celebri.9. Rime per le nozze di D. Antonio CapeceMinutolo e di D. Teresa Filingeri, 4°,Napoli, 1737.10. In Regis Caroli Borbonii nuptiis etAmalie Saxonie, 4°, Neapoli, 1738.11. Raccolta di tutto ciò che si è pubblica-to in Livorno in morte dell’ImperatoreFrancesco Primo, 4°, Livorno, 1766, perStrambi.12. Componimenti recitati nell’Accade-mia di Morreale per le Nozze diFerdinando Re delle due Sicilie conCarolina Arciduchessa d’Austria, fol.,Monreale, per Bentivegna, 1768.13. Componimenti Poetici per le leggi da-te alla popolazione di S. Leucio daFerdinando Re delle Sicilie, 8° gr.,Napoli, Stamp. Reale, 1789.14. Viridarium Poetarum, tum latino tumGreco, tum vulgari eloquio scribentiumin laudes Stephani Regis Polonie,Venetiis, 1583, 4°. Non è un troppo bel giardino.15. Versi sciolti di tre eccellenti moderniautori Carlo Innocenzo Frugoni, FrancescoAlgaroti e Saverio Bettinelli, 12°, Bassano,1789.16. Jo. Baptiste Pigne, Carminum, lib.quatuor. His adjuncti fuere CeliiCalcagnini Carm. lib. III, LudoviciAreosti lib. II, Venetiis, ex officinaErasmiana Valgrisii, 1553, 8°.Questa Collezione fu fatta da Gio.Battista Pigna il quale unì ai suoi alcuniversi scelti del Calcagnino e dell’Ariostoe fu riveduta da Galeazzo Gonzaga. È ra-ra non trovandosi notata nei più copiosiCataloghi. Si legge però nel Pinelliano.Mancano due pagine la 191 e la 192, e la

221, 222 le quali in verità non dovevanoesservi perchè su dice al sommo.17. Septem Illustr. Viorum Poemata, 8°m., Antuerpie, apud Moretum, 1662.Libro raro. Il Favoriti supera gli altri.18. Carmina illustrium Poetarum Italorum,8°, tom. XI, Florentie, 1719, appressoTartini e Franchi.I Volpi di questa Collezione han dato il se-guente giudizio: In hac nimis vasta collec-tione sunt multa mediocria et desunt nonpauca elegantissima.19. Poemata didascalia nunc primum veledita, vel collecta, 12°, tom. III, Parisiis,apud Le Mercier, 1749.20. Carmina quinque illustrium poeta-rum, 8°, Venet., apud Valgrisium, 1548.Brunet dice di questa edizione “Premiereedition la plus belle de ce recueil” e ne no-ta il prezzo sino a 12 franchi anzi sino a60 legato in mari rosso. Edizione nobilis-sima ed anteriore a quella del Torrentino,ma molto inferiore nella stampa.21. Doctissimorum nostra etate ItalorumEpigrammata Flaminii, Molse Naugerii,Cotte, Lampridii, Sadoleti et aliorum mi-scellaneorum lib. unus, Lutetie, perDivitem, 8°.Graziosissima raccolta di elegantissimePoesie.22. Carmina Poetarum nobilium Jo. PauliUbaldini studio conquista, 8°, Mediolani,apud Antonianum, 1563.Collezione assai bella e rara, lodata molto daCrevenna, il quale nota che in fine vi è notato:apud Valerium et fratres Metios.23. Raccolta di prose fiorentine, fatta dal-lo Smarrito, divisa in parti V. La primacontiene vol. III, la seconda vol. VI, la ter-za vol. II, la quarta vol. IV, la quinta vol. I,il quale in questo nostro corpo è replica-to, 4°, tom. sei, per Remondini 1751.Tralasciando la purità della lingua può dir-si di questa raccolta sunt bona, sunt quedammediocria, sunt mala plura. Que legis hic.

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24. Rime degli Arcadi, 8°, tom. XII,Roma, per Rossi, 1716, separatamente iltom. XIII, Roma, per Giunchi, 1780.25. Prose degli Arcadi, 8°, tom. III,Roma, per Rossi, 1718.26. Parnasso Italiano, 12°, tom. 56,Venezia, dall’anno 1784 al 1791, perZatta.27. Carmina quinque illustrium Poetarumadditis non nullis M. Antonii Flaminiinon quorum antea impressis, Florentie,apud Torrentinum, 1552, 8°.Edizione pregiatissima sopra ogn’altra diquesta raccolta quantunque sia la secondafatta dal Torrentino, giacchè la prima vi-de la luce l’anno 1759. Se pure non è lastessa mutato il frontispizio, ma i biblio-grafi tutti e Brunet notano queste due edi-zioni. I Volpi danno queste note alla pri-ma: Codex pulcherrimus Charta nitidissima.I salmi del Flaminio hanno un particolarfrontispizio.28. Collettanee Greche latine volgari didiversi autori moderni nella mortedell’Ardente serafino Aquilano perGiovanni Filoteo Achillino in un corporidutte.Libro raro, v. Haym. T. I, p. 264. I versidi Geronimo Vida, che si trovano in que-sta raccolta non furono noti ai SignoriVolpi. Chi vuol notizie dell’Achillino edelle sue Guerre letterarie veda il Zeno,Brunet ne mette il prezzo a 15 franchi chesono onze 1.15.29. Delle Rime di diversi nobili poetiToscani, raccolta dall’Atanagi libro se-condo, 8°, Venezia, per Avanzo, 1565.Raccolta pregevole sebbene mancante, inesso si dà conto degli Autori di cui sono lepoesie.30. Carminum, libri quatuor discessuroLemensium comiti Colleg. Neapol. Soc.Jesu.31. Parnassus Soc. Jesu hoc est Poematum

Patrum Societatis, que in Belgio, Gallia,Germania, Hispania, Italia, Polonia etc.,hactenus excussa sunt, 4°, tom. II,Francofurti, 1654.Sono legati insieme.32. Johannes Verzose, Epistolarum, libriIIII, Panormi, 1575.Libro raro. Quest’edizione fu procurata daLudovico Torres nipote dell’Arcivescovodi Monreale Vicario Generale e Poi Arciv.anch’egli di Morreale. Tuano nella sua sto-ria dà le giuste lodi a queste Epistole; e no-ta la presente edizione fatta in Palermo.Antonio Teissier nell’Edizione che fa de-gli Elogi del Tuano in francese con lunghenote.33. Selecta aliquot Epigrammata exCatullo et aliis Poetis, recentioribus adusum gymnasii Soc. Jesu, Panormi, 12°,1615.34. Varia Poemata in Fedus et victoriamcontra Turcas juxta sinum Corinthiacum.Non Octobr. 1571 partem, a PetroGherardio Burgensi collecta, Venet.,1572, ex Typographia Guerrea, 8°.Bella raccolta.35. Versi sciolti di tre eccellenti moderniautori, cioè Carlo Innocenzo Frugoni,Conte Francesco Algarotti, Ab. SaverioBettinelli, 12°, Bassano, Remondini,1789.36. Orationes Claror. Hominum vel ho-noris officiique causa ad Principes, vel inFunere de virtutibus eorum habite adjec-tis novis Orationibus quarum Catalugumprima pagella indicabit, 8° p., Parisiis,1577, apud Cavellat.Raccolta notata col titolo di rare daBrunet. Le orazioni che contiene furonoscritte dai più nobili latinanti ed Oratoridi quei tempi.37. Oratione e Componimenti Poetici del-le lodi delle Belle Arti in Campidoglio nel-l’occasione della Festa del Concorso cele-

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brata dall’Accademia di S. Luca l’anno1758, fol., Roma, per Pagliarini.Nell’architettura prese il secondo premioD. Giuseppe Marvuglia Palermitano, chepoi fu con tanto decoro nella Universitàdi Palermo Lettore di questa facoltà.L’orazione è di M. Francesco Carrara.38. Bertoldo, Bertolino e Cacasenno, poe-ma giocoso in dodici canti composto davarj, 12°, Venezia, per Savioni.39. Scelta di Sonetti, con varie critiche os-servazioni ed una dissertazione intornoal sonetto in generale, Venez., per Occhi,1737, 8°.Questa scelta fu l’origine delle celebri con-troversie letterarie tra il P. Teobaldo Cevae Biagio Schiavo, delle quali abbiamo noivarj Opuscoli e può vedersene il Quadrio.40. Scelta di Canzoni, compilata dal P.Teobaldo Ceva con una sua dissertazio-ne e varie notizie di esso, Venezia, pres-so Novelli, 1758, 8°.In questa scelta Ceva fu più felice.41. Groto Luigi, Orazioni, ad esse van-no annessi li seguenti Opuscoli rarissimi:I. Hortensii Vaccani, in funere Bartolo-mei Odescalchi Oratio; II. AlemaniOrlandi in funere Joannis CampegiiAutist. Bononie Oratio; III. Joannis GualBalearis, De ratione philosophandiOratio; IV. Fr. Egidii Marchesini, in fu-nere Cardinalis Hieronymi SeripandiEremitani Oratio; V. Francisci BarociiOpusculum, in quo una Oratio et duequestiones altera de certitudine et alterade medietate Mathematicorum; VI. TatiiAlpini ad D. Volphangum HungarumJurium Professor litterarum Profesorisepistola, in qua explicatur quid sit fur-tum per lancem et licitum conceptum;VII. Jo. Baptiste Rosarii, De victoriaChristianorum ad Echinadas Oratio.42. Stanze di diversi illustri Poeti, raccol-te da Ludovico Dolce, Vinegia, per

Giolito, 1569, 12°, tom. II, manca qual-che foglio.43. Rime diversi Signori Napolitani, nuo-vamente raccolte da Ludovico Dolce, inVinegia, appresso Gabriel Giolito deFerrari, 8°, 1556.Brunet lo chiama Tres rare qui sotto vi ènotata l’altra del 1723 al n°.45.44. Rime scelte de’ Poeti Ferraresi antichie moderni, aggiuntavi infine alcune bre-vi notizie intorno ad essi, 8° gr., Ferrara.Pregevole raccolta.45. Rime scelte de’ Poeti Napolitani, 8°,tom. II, Firenze, per Muzio, 1723.Collezione stimata.46. Rime scelte di alcuni Poeti Bussanesidel Sec. XVI, raccolte ed arricchite delleloro vite da Gio. Battista Verci, Ven., perDorigoni, 1769, 8°.Ottime poesie47. Raccolta delle Orazioni volgarmentescritte da diversi uomini illustri, raccolteda Francesco Sansovino, 4°, Venezia,1584, per Salicato.48. Recueil de Poesies diverses, Paris,chez Estienne, 1728, 8° m.Bella edizione di poesie lodate presso i francesi.Versi scelti de’ poeti Liguri raccolti da AmbrogioBalbi, 8°, Genova, 1789, per Franchelli. Vi sonomolte cose assai lodevoli. Opuscoli legati insieme.49. Varchi Benedetto, Orazione funeraledi Befano Colonna, 8°, Firenze, 1548, perTorrentino. Della Barba Simone, Sposizione del Sonetto delPetrarca che comincia: In nobil sangue vita umi-le e queta. Pescia 1554. Claudio Tolemai amba-sciador di Siena, Orazione recitata innanzi il redi Francia Lione per Roletto 1553 in fine dellaquale vi sono gli Sonetti il lode di MadamaMargherita di Francia. Finalmente la sposizionedi un Sonetto Platonico di Pompeo della Barbafatta da se stesso Fiorenza, 1554. Il prezzo di que-sti quattro rari Opuscoli è [...]. Haym non rife-risce l’Orazione del Varchi, il che mostra la ra-rità. Della Sposizione di Del Barba sbagliò illuogo della Stampa, il quale non è Firenze ma

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Pescia, sebbene può essere falsa data. Non ebbenotizia della Orazione del Tolomei e neppure del-la Sposizione di Pompeo della Barba della qualenoi possediamo la prima edizione. Tutto questodmostra la rarità di quanto si contiene in questaraccolta.50. I Pastori di Arcadia per onorar la me-moria dell’Inclito Artino abate PietroMetastasio, 4°, Roma, presso Fulgoni,1754.Salvo qualche componimento di pregio, in tuttoil resto può dirsi cose Arcadiche.

Seguitano dopo la lettera Z.

Zeno Apostolo, Poesie Sacre Drammati-che, 4° gr., Venezia, presso CristofaroZane, 1735.Haym loda molto questa edizione. L’autore è su-periore ad ogni lode.

Detto, Poesie Drammatiche, tom. X,Venezia, presso Pasquali, 1744.Se non vi fosse stato un Zeno non vi sarebbe sta-to un Metastasio. Dell’edizione presente di que-st’opera se ne dà conto dello stampatore Pasqualinell’avviso et chi legge.

Zipoli Perlone, Il Malmantile, racquista-to colle note di Puccio Lamoni ed altri,tom. II, 4°, Firenze, appresso Bonducci,1788.La più recente e la migliore edizione di questo te-sto di Lingua.

In un volume si trovano insieme legati inseguenti opuscoli in 4°: I Marci AntoniiNatte Orationes, Papie, 1552, ap.Moschenium; II. Litte Marci, De recta ra-tione ac methodo discendi Oratio ad ejusauditores, Mediolani, ap. Moschenium,1560; III. Rapicii Jovite, De liberis pub-blice ad humanitatem informandis liber,Venetiis, 1551; IV Paruta Paolo,Oratione funebre in laude de morti nellavittoriosa battaglia contra Turchi seguitaa Curzolari l’anno 1571, Venezia, per

Zaltiere; V. In Celsi Archelai Melini ami-corum lacrime, impressit Rome, Ja.Mazochius.Tutti questi Opuscoli sono di autori som-mi e meritano grandissima lode. Fra le la-grime dei Poeti per la morte del Melino visono delle poesie di Geronimo Vida, chesfuggirono la diligenza dei Signori Volpi.Nello stampare eglino le opere di que-st’autore non le riferiscono. Dal che si ve-de la rarità di questo Opuscolo. Vi sonoancora due componimenti del nostroGiano Vitale Palermitano, il quale portaanche il cognome di Rubimonzio, cioèMonterosso, famiglia nota in Sicilia.

Carmina, quinque illustrium Poetarum,Bembi, Naugerii, Castillioni, Case etPolitani. Additis Jacobi Sadoleti carmi-nibus, Joan Baptiste Amalthei quinqueselectissimis eglogis Benedicti Lampridiiet M. Antonii Flaminii ineditis quibu-sdam, 8°, Bergomi, Typis Lancellotti,1753.Nuova edizione dei versi di questi cinque Poetiveramente illustri. Noi abbiamo varie di similiraccolte. Questa è pregevole per gli altri Poeti chevi sono aggiunte.

Rime scelte di diversi, 12°, presso Giolito,Venezia, 1590.

Rime di diversi eccellenti autori raccolte e man-date in luce con un discorso di Girolamo Ruscelli,8°, Vinegia, 1553.

Rime di diversi antichi autori toscani,Venezia, 1740, per Occhi, 8°.

Sono in questo volume legate insieme ec-cellenti poesie cioè: I. Poesie del Cav.Andrea Bajardi, 8°, Milano, 1756; II. Lamorte del Barbetta compianta, in Bresia,1759, per Rizzardi; III. Poesie di eccel-lenti autori toscani, Gelopoli, 1762.Fama posthuma presolum antuerpien-

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sium vulgata a Rhetoribus Colleg. Soc. J.ejusdem Civitatis, 8°, Antuerpie, ex of-fic. Plantiniana, 1611, Accedit Oratio infunere Joannis Moresi. IV. Antuerpien-sium Episcopi habita a D. Joanne delRio. Et Seminarii Antuerp. Parentalia infunere ejusdem.Cose molto rare e ricercate.

Scelta di favole italiane, spagnuole ale-manne, tom. II, Bassano, per Remondini,1800, 8°.Scelta eccellente.

Rime oneste, scelte da Angelo Mazzolenicon annotazioni, tom. II, Bassano, perRemondini, 1777, 12°.

Componimenti poetici delle più illustri ri-matrici, raccolti da Luisa Bergalli,Venezia, per Mora, 12°, 1726.Raccolta che fa onore al bel sesso.

Rime diverse di molti autori, nuovamen-te raccolte, lib. primo, Venezia, perGiolito, 1546, 8°.Questa raccolta fu fatta da Ludovico Domenichiessa è molto ricercata, è dupplicata.

Rime diverse di alcune nobilissime Don-ne, raccolte da Ludovico Domenichi, 8°,Lucca, per Busdrago, 1559.Libro raro e ricercato.

I Fiori delle Rime de’ Poeti illustri, rac-colti e ordinati da Girolamo Ruscelli conannotazioni, 12°, Lucca, per Marescan-doli, 1729.Fiori raccolti da ottimi autori e con giudizio.

Raccolta di Comedie, stampate in Vene-zia, per Rampazetto, ognuna col propriofrontispizio, le quali sono dei seguentiautori: I. Dello Stordito Intronato, com-posta per la venuta dell’Imperatore in

Siena, 1531, 12°. Sotto questo nome siascondea Alessandro Piccolomini nellaaccademia degli Intronati. Il titolo dellaComedia è L’Amor Costante; II.Alessandro, Venez., 1560, è dello stessoPiccolomini, per Rampazetto; III.Calandra, comedia di Bernardo Divizio,Ven., per lo stesso, 1561; IV. Trinuzia, co-media di Angelo Fiorenzuola Fiorentino,12°, Venezia, per Griffio, 1552.

Capitoli piacevoli per un monacato, Forlì,1757, presso Marozzi, 8°.

Si trovan legati insieme in un volume in8° le seguenti Poesie: I. CastalionisJosephi, Panegyris de CardinalatuSylvestri Aldobrandini; 2. Bottatii Jacobi,Argo Navis Hippographia et Carmina va-ria; 3. Verdizoti Marii, Somnium Parna-sium; 4. Nomeseii Nicolai, De ingressuRomam Caroli a Lotharingia; 5. Pindarus,De Bello Trojano Vegii Maffei Astimax.Epigrammata quedam diversorum; 6.Otthacii Nicolai, Poemata varia; 7.Verulani Sulpitii, De moribus in Mensa; 8.Leoniceni Eleutherii. Carmina Sacra; 9Fantotii Hippoliti, Grittias; 10. ApotheosisMaximilani ab aegmonda ed altri, tutto èil tometto di questi opuscoli così rari discrittori eccellenti del secolo XVI.

Fracastorii Hieronimi et Flamini M.Antonii, Carmina, quibus in hac editio-ne accessere quamplurima et Cotia,Bonfadio, Fuscano, Archi Comite,Bembo, Navagerio, Castiglionio et aliusplurimis, 12°, Verone, ap. Berni, 1747.La stampa non è troppo felice.

Rime scelte, ad uso della studiosa gio-ventù, 8°, Venez., per Valvasense, 1757.

Delitie C.C., Italorum Poetarum hujus

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superiorisque evi illustrium CollectoreRanutio Ghero Prostant in officina JoneRose, 1608, 8°, pars e tom. duo subdivi-sis in Part. 1., T. I., Par. I, T. II, Par. I, T.III et Par. II, T. I., Part. II, T. II, Part. III,T.III.

Delitie C., Poetarum Gallorum Hujussuperiorisque evi illustrium, Pars. I, II etIII. Collectore Ranutio Ghero prostantin officina Rose, tom. III, subdivis. T. I.in Part 1, T. I, Part. I, tom. II, Part. II, T.I, Part. II, T. II, Part. III, T. 1, Part. III,T. II.

Delitie Poetarum Germanorum Hujussuperiorisque evi illustrium CollectoreA. F. G. G., Francofurti, apudOffmanum, 1612. Part. I divis in tom. Iet tom.II. Part. II divisa in tom. I., tom.II, tom. I. Part. II divisa in tom. I, tom.II, tom. III. Part. IV divisa in T. I, T. II,T. III. Part. V divisa in tom. I, T. II etPart. VI divisa in T. I, T. II.

Delitie Poetarum Scotorum hujus evi il-lutrium, tom. II, scilicet, Pars I et ParsAltra, Amesterdami, apud Blaeu, 1637.

Delitie quorumdam Poetarum danorumcollecte et in tom. II divise a FridericoRostgaars, Lugduni Batavorum, apudLuchtmans, 1693.

Raccolta di varie poesie pubblicate nelleNozze di D. Giovanni Lambertini adLucrezia Savorgnan, fol. m., Bologna, perDella Volpe, 1762.

Traduttori

S. Agostino, Varj sermoni, uniti ad alcu-ni di altri cattolici ed antichi dottori etc.,messi insieme e fatti volgari da MesserGaluzzo Vescovo di Sessa, 4°, Venezia,appresso Giolito, 1556.

Gli stessi appresso lo stesso, 1568.Della prima edizione ne tien conto Haym fra i li-bri rari, della seconda non ne fa menzione ondedeve riputarsi più rara, avendo sfuffito le sue al-te diligenze.

Alcifrone, Lettere, tradotte dal Grecoper Francesco Negri, Milano, pressoSalvi e Rigamonti, 1806, 8° m.Nella prefazione si dà conto di questo greco au-tore.

Ammiano Marcellino, Delle guerre de’Romani, tradotto per M. Remigio Fio-rentino, in Venezia, 1560, appressoGiolito.Questa è l’unica edizione rapportata dalFontanini e da Haym.

Appiano Alessandrino, Delle guerreesterne dei Romani, tradotto daAlessandro Braccio, in Vineggia, pressoNicolini, da Sabio, 1538.

Appiano Alessandrino, Delle guerre civi-li de’ Romani, tradotto da AlessandroBraccio, stampato presso Nicolini daSabio, 1538.Questa è la prima edizione della traduzione diBraccio per ciò con ragione fu notata fra le rareda Haym.

Lo stesso, Delle Guerre esterne de’Romani e Delle Guerre Civili, prima e se-conda parte l’una e l’altra tradotta da M.Alessandro Braccio con somma diligen-

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za, da M. Ludovico Dolce corretta,Vineggia, appresso Giolito, la prima par-te 1554, la seconda 1559, 12°.Questo corpo oltre di esser un tomo di una, untomo di un’altra edizione, manca secondo diceZeno del secondo tomo della prima parte.

Appiano Alessandrino, Delle Guerre de’Romani così esterne come Civili, tradottodal Braccio colla storia della GuerraIllirica e di quella contro Annibale nuo-vamente dal Greco, in cui fu ritrovato,tradotta in italiano dal Sig. GirolamoRuscelli, in Vinegia, appresso Bandolo,1584, 8°.Questo corpo sebben manchi del primi tomo pu-re è molto utile per noi,giacchè ci dà tutto quelloche manca nelle altre sopra notate edizioni.

Appiano Alessandrino, Historia de lasGuerras Civiles de los Romanos, traduzi-da de Latin en Langua Castellana por eldoctor Jayme Bartholome, Barcellona,por Sebastian de Cormellas, 4°, 1592.

Anacreonte tradotto da varj, in versiItaliani, con la giunta del testo Greco edella versione latina di Giosuè Barnes,4°, Venezia, appresso Piacentini, 1736,Gr., Lat., Ital.Edizione che Crevenna chiama bonne et belle,resa ormai difficile a ritrovarsi.

Anacreonte, Canzoni scelte, con tre pez-zi scelti dell’Iliade d’Omero. Il tutto nuo-vamente tradotto dall’original testo gre-co, Gr., Ital., 8°, Venezia, appressoOcchi, 1765.

Apuleio, Dell’Asino d’Oro, tradotto perM. Angelo Fiorenzuola, 8°, 1598, inFirenze, per Filippo Giunti.Questa è la miglior traduzione di Apuleio e ra-ra, sono parole di Haym. Edizione citata dallaCrusca, v. Fontanini nelle note del Zeno. T. II,p. 159.

Aretino Leonardo, Libro della guerra de’Goti, fatto volgare da Ludovico PetroniSenese, 8°, Venezia, per Giolito, 1542. Viva aggiunto il libro della prima guerradelli Cartaginesi composto dallo stessoAretino e fatto volgare, 8°, Vinegia,1544.In quest’ultimo non vi ha nome di stampatoreHaym lo crede dello stesso Giolito, nel registra-re l’uno e l’altro fra i libri rari.

Aristofane, Le Comedie, tradotte in lin-gua comune d’Italia per Bartolomeo ePietro Rositini, 8°, Venegia, Vangris,1545.Nota questa edizione Fontanini ed il Zeno.Haym la nota fra i libri rari.

Aristotele, Rettorica e Poetica, tradottedi Greco in lingua volgare Fiorentina daBernardo Segni Gentiluomo e accade-mico Fiorentino, Firenze, appressoTorrentino, 1549, 4°.Edizione nobile conservata meravigliosamente ecitata dalla Crusca come originale.

Aristotele, Rettorica e Poetica, tradottedi Greco in lingua volgare Fiorentina daBernardo Segni Gentiluomo e accade-mico Fiorentino, Vinegia, per l’Impera-tore 1551, 8°.Edizione rara, v. Haym.

Aristotele, Trattato dei Governi, tradot-to di Greco in lingua volgare fiorentinada Bernardo Segni gentil’uomo etAccademico Fiorentino, Firenze, ap-presso Torrentino, 1549, 4°.Testo di lingua citato dalla Crusca edizione no-bilissima e molto in pregio, v. Clement ed Haymed anche Crevenna.

Aristotele, Ethica, tradotta in lingua vol-gare Fiorentina e commentata per Ber-nardo Segni, 4°, Firenze, appressoTorrentino, 1550.

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Edizione rara e citata dalla Crusca, v. Haym eCrevenna. Libro di gran rarità e prezzo.

Aristotele, Ethica, tradotta in lingua vol-gare fiorentina e commentata perBernardo Segni, Vinegia, appressoBartolomeo l’Imperatore, 1551, 8°.Edizione che anch’essa si cita talvolta dallaCrusca.

Aristotele, I tre libri sopra l’anima, trat-tato di Bernardo Segni gentil’uomo eAccademico Fiorentino nuovamente ri-stampati, in Firenze, appresso i Giunti,1606, 4°.La prima edizione di questo libro fu fatta inFirenze il 1543 dal Marescotti. Questa del Giuntidice Zeno è la stessa edizione del Marescotti, mu-tatovi soltanto il primo quaderno, come ce fa spiasicura la lista degli stessi errori posta nel fine dellibro avanti la tavola delle cose notabili. Vedi nel-le note all’Eloquenza Italiana del Fontanini. T.II, p. 321, nota I.

Aristotele, La Rhetorique, traduite enfrançois par Feu M. Cassandre, aAmsterdam, chez De Lorme, 1698, 8°.Cassandro il di cui nome era Francesco, fu un let-terato il più povero ed infelice. Questa traduzio-ne è da francesi stimata.

Arriano di Nicomedia, chiamato nuovoSenofonte, Dei fatti del Magno Alessan-dro re di Macedonia, da greco tradotto initaliano per Pietro Lauro, Verona, perRamanzini, 1730, 4°.Edizione di niun conto se si guarda la carta,mautile se si ha mira all’Autore.

Artemidoro Daldiano, Dell’interpreta-zione de’ Sogni, nuovamente di Greco involgare tradotto per Pietro Lauro, 8°,Vinegia, appresso Giolito, 1547.Edizione notata da Haym.

Aviano, Le favole, tradotte in versi vol-gari e le favole di Gabria tradotte dal gre-

co in versi latini e volgari col testo a fron-te da Giovan Grisostomo Trombelli, 8°,Venezia, appresso Pitteri, 1735.Trombelli molto ha faticato per la traduzione.

Barbaro Francesco, La scelta dellaMoglie, tradotta dal latino per AlbertoLollio, 8°, Venezia, presso Giolito. È situata fra i filosofi.

La stessa, Vercelli, 1778, 12°.

Bargeo Pietro Angelio, L’Uccellagione,volgarizzata da Girolamo Pongelli, 8° g.,Napoli, 1780.Il traduttore ha superato di molto il Bergantinitraduttore della stessa opera, la quale trovasi an-nessa all’opera di Tuano De re Accipitraria, che èsituata alla lettera T. qui appresso.

Bembo Pietro, Della storia Viniziana, lib.XII volgarmente scritti, 4°, Vinegia,1552.Prima edizione rara molto, v. Clement ed Haym.Essa fu fatta fare da Carlo Gualteruzzi. Questoè volgarizzamento della storia latina fattodall’Autore medesimo Pietro Bembo. GliAccademici della Crusca la citano nel loroVocabulario come edizione originale.

Biondo la seconda parte delle Storia dalui scritte, i Comentarj di RafaelVolaterrano, l’Antichità di Aquileia ed ilsito di Vinegia del Sabellico, tradotte daLucio Fauno, 8°, Venezia, perTramezzino, 1544.

Boezio Severino, Di Consolazione phi-losophica volgare fatto da AnselmoTanzo vedete nella pag. di dietro.

Boezio Severino, Della Consolazione del-la filosofia, tradotto di lingua latina involgare fiorentino da Benedetto Varchi,Firenze, 1551, 4°.Tra le molte Traduzioni di Boezio questa del

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Varchi è la più lodata. L’edizione del 1551 di cuiquesto è un esemplare ben conservato, è rarissi-ma ed è la citata dalla Crusca, non porta nome distampatore ma si può sicuramente attribuire alTorrentino. Vedi Fontanini e Zeno, Clement,Crevenna ed Haym, Pinelli.

Boileau Despreaux, tradotto in italianoil di cui Leggio da Guglielmo Wortent-ftiktow col testo francese a fronte e col-le note, agli Elisi, 1778, 4°.Traduzione troppo libera e molto dissimile dal-l’originale di cui non ha nelle grazie nè la puritàdella dicitura.

Boezio Severino, Consolatione Philoso-phica, volgare per Anselmo Tanzo, inVinegia, per Marchio Sessa, 8°, 1531.Edizione assai rara, v. Clement. Tanzo fu il pri-mo che abbia dato alla luce in Italiano quest’ope-ra nel 1520, poi ristampata il 1531. Non fu peròegli il primo a tradurla, perchè Maestro AlbertoFiorentino sino nel 1332 l’avea recata in toscano,ma questa traduzione citata dalla Crusca non fustampata se non che nel secolo passato in Firenze.

Boezio Severino, Del Conforto dellaFilosofia, lib. cinque dalla latina alla lin-gua italiana trasportati dal P. TommasoTamburino della Comp. di Gesù, inPalermo, per Bisagni, 1657.Haym lo nota fra i libri rari. Il TamburiniGesuita ha tradotto quest’opera di Boezio, per-chè credeva la Compagnia che in essa si favoris-se il di lei sistema della scienzia media.

Capella Galeazzo, Delle cose fatte per la re-stituzione di Francesco Sforza II Duca diMilano, tradotte di latino in linguaToscana per M. Francesco Filipopoli Fio-rentino, Venetiis, apud Giolitum, 1539, 4°.Edizione notata da Haym fra le rare.

Catullo, Tibullo e Properzio, tradotti daRaffaele Pastori in Italiano, 12°, Vinegia,appresso Pitteri, 1776.Sebbene un poco debole, pur merita la sua lode.

Cesare, Li Commentarj, tradotti perAgostino Ortica, Vinegia, 8°, per ilZoppino, 1530.Edizione rara, v. Michele Giustiniani ScrittoriLiguri p. s. Ediz. di Roma, 1667, p. 28 adorna difigure ad ogni principio della Guerra Gallica eCivile.

La stessa traduzione, Venezia, 8°, ap-presso Lorenzini, 1564.Edizione rara, v. Clement. Precedono varie figu-re.

G. Cesare, I Commentarj, nuovamentetradotti da M. Francesco Baldelli di lati-no in lingua Thoscana, con figure, inVinegia, appresso Giolito, 8°, 1558.Edizione molto stimata.

I Commentarj di C. Giulio Cesare collefigure in rame degli alloggiamenti, de’ fat-ti d’armi etc., fatte da Andrea Palladio,Venezia, appresso, de’ Franceschi, 1575,4°.Questa del 1575 è la migliore edizione della no-tata traduzione e la prima particolarmente ri-guardo alle figure. La traduzione è presso a pocoquella del Baldelli, migliorata da esso con la scor-ta di Pier Vettori. Le tavole in rame furono dise-gnate la maggior parte da Leonida e Orazio fi-gliuoli di Palladio, v. Zeno nelle note alFontanini T. II, p. m. 290.

Cesare, I Commentarj della GuerraCivile, tradotti da Francesco Baldelli, inPalermo, per Ferrer, 1769, 8°.Miserabile traduzione, miserabilissimamente cor-retta, pessimamente stampata sotto la scorta diqualche pedante.

I Commentarj di Giulio Cesare in nostravolgar lingua recati. Edizione primaNapolitana col testo latino e le note diCristofano Cellario, 8° m., Napoli, 1782,presso Porcelli, tom. III.Era meglio che i Signori di Turino Briolo,Casasopra e Carade-Canonico non si fossero im-

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picciati nel riaggiustar la traduzione, non aven-do per ciò i necessarj lumi e del pari che il librajoPorcelli si fosse fatto istruire da qualche inten-dente nel far la scelta.

I Commentarj di Cesare, in nostra volgarlingua recati, tom. II, Venezia, pressoOcchi, 1777, 8°.Questa è la solita traduzione.

Les commentaries de Cesar, de la tra-duction de Nicolas Perrot Siour diAblancourt, 12°, a Lion, chez De Ville,1700.

Le memes, nouvelle edition revue, cor-rigèe et augmentèe notes historiques etGeographiques et d’une Carte nouvellede la Gaule et du plon d’Alise pur Mr.Danville, tom. II, 12°, Amsterdam, chezAnkstee, 1763.Manca il secondo tomo. Edizione assai bella, cor-retta, ornata di molte figure e delle carte geogra-fiche, ma niente lodata da Wully.

Le memes, nouvelle edition revue et re-touchèe avec soin par M. de Wailly avecle texte, 12°, tom. II, Paris, chez Barbou,An VII 1799, Ere vulg.Questa è migliore traduzione di Cesare che sinora abbiamo in francese.

Commentarie de C. Iules Cesar sur laGuerre des Gaules, avec la traduction in-terlineaire par M. Luneau de Buisser-main, 8° m, a Paris, 1787.M. Luneau ha voluto stabilire un metodo per ap-prendere facilemente la lingua latina. A tal uo-po ha formato alcuni libri sotto il titolo di Coursde Langue latine. Noi di tali libri abbiamo ilCesare, che è questo, ed il Virgilio di cui si par-lerà a suo luogo.

C. Iulius Cesaris, Commentaries of hisWars in Gaul and Civil War with Pompeyto wich is added Aulus Hirtius or op-

pius’s Supplement of Alexandrian,African and Spanish With the Author’sLife. Adorn’d With Sculptures from thedesigns of the Famous Palladio. MadeEnglish from the original latin byCaptain Martin Bladen, 8° m, London,printed for Smith, 1706.L’opera è ornata delle figure fatte formare daPalladio alle quali in questa edizione ve ne sonoaggiunte delle altre, tutte ottimamente incise.

Cicerone, I Tre libri dell’Oratore, recatiin lingua Toscana a rincontro del testolatino con note, tom. III, 8°, Venezia, perBettinelli, 1794.Manca di essi solo il secondo tomo.

Cicerone, Traitè de l’Orateur, traduitavec des notes par l’Abbe Colin, a Paris,chez De Bure, 1737, 12°.

Cicerone, I tre libri degli Uffizi, fatti ita-liani da Zeviani col testo a rincontro,Verona, per Ramanzini, 1737.Ha qualche merito questa traduzione, ma a con-fronto dell’Originale tutto sparisce.

La stessa, senza il testo, nello stesso anno.

Gli stessi con i Dialoghi dell’Amicizia edella Vecchiezza, tradotti da FedericoVendramino: alle quali opere si è ag-giunto il Sogno di Scipione, Venezia, 8°,presso Occhi.Checchesia dell’edizione vi è chi ha dubitato sequesta traduzione sia del Vendramino o diGirolamo Ferro. V. Zeno nelle note alCrescimbeni.

Gli stessi, volgarizzati da DomenicoAntonio Borghesi, 8°, in Lucca, perMarescandoli, 1753.Il lettore è il miglior giudice delle traduzioniquando pienamente possiede la lingua del testo,questa par che non superi la mediocrità, ma chiraggiungere Cicerone mai può?

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Gli ufficj di M. Tullio Cicerone e sopradi essi Commentarj di Giurisprudenza,d’Etica Filosofica, di Politica e diFilologia, opera del Marchese AndreaLuigi de Silva, Firenze, 1756, appressoBonduccio, fol.Eccellente edizione: apparato grande di annota-zioni ma si sarebbe desiderato che il traduttorenon si avesse presa la libertà di aggiunger tanteparole del suo all’originale, lo che rende questatraduzione snervata e disgustosa. Le note sonostate dagli intendenti riputate assai deboli manon pertanto comunemente se ne fa stima.

La stessa opera in 8° gr., Venezia, 1765,per Baglioni.

Cicerone, Gli opuscoli, tradotti dal P.Alessandro Bandiera a riscontro del te-sto, Venezia, per Gatti, 1791, 8°. Manca il primo tomo. Della maniera di tradurredel Bandiera parleremo appresso quando notere-mo i traduttori delle Epistole di Cicerone.

Gli stessi, per Bettinelli, Venezia, 1791.

Les Oeuvres de M. T. Ciceron, LesOffices, le livre d’Amitie, de Vieillesse lesParadoxes, le Songe de Scipion, en fran-cois, Paris, 8°, par Gautherot, 1539.

Tusculanes de Ciceron, traduites par Mset D’Olivet avec les remarques parBouhier, 12°, Paris, tom. III, chezGadovin, 1746 et 1747. Avec desRemarques sur le Songe de Scipion etsur les Catilinaires.Il Presidente Giovanni Buuhier fu uomo inten-dente nelle lettere umane e nella giurispruden-za. Di Oliveto non occorre dir parola essendo ledi lui fatiche sopra Cicerone troppo note e trop-po venerate. Delle Tuscolane la prima, la secon-da e la quarta sono tradotte da Oliveto, la terza ela quinta da Bouhier. Bouhier traduce fedelmen-te, ma non colla precisione, col calore, colla for-za ed eleganza di Oliveto. Le note sono tutte diBouhier, note sagge, dotte ed erudite.

Les questiones Tusculanes de M. T.Ciceron, nouvellment traductes enFrancois par Estienne Dolet, 12° p.,Paris, par le Bret, 1545.Libro rarissimo. Stefano Doleto è ben noto, maquesta sua traduzione universalmente s’ignora.

Sentimenti di Cicerone, tradotti in france-se ed in italiano ad uso della studiosa gio-ventù, Torino, 1751, Stamperia Reale, 8°.Il traduttore è Giovanni Francesco Guenzi.

Libros de M. Tulio Ciceron in ques tractade los officios dela Amicicia, de laSenectud, con la Economia de Xenophon,traduzidos de latin en romance castella-no por Francisco Thamare catedraticoen Cadiz Añadieronse agora nuovamen-te los Paradoxos, y el Sueño de Scipion,traduzido por Juan Jarava, en Anvers,por Steelfio, 1545, 8°.

Orazioni di M. T. Cicerone, di latine fat-te italiane, divise per i generi in giudica-li, deliberative e dimostrative, tom. III,in Venegia, 1556.Non vi ha nome di stampatore. Il traduttore èFausto da Longiano. Di questa traduzione danconto il Fontanini ed il Zeno.

Le Orazioni di M. T. Cicerone, tradotteda Ludovico Dolce, tom. III, in 4°, ap-presso Giolito, 1562, ristampate dalRicciardo, 1727.Zeno nelle note al Fontanini dà conto del Dolceparlando di questa traduzione, la quale è da te-nersi in pregio, ma questa è la seconda edizione.

Orazioni scelte di M. T. Cicerone, in vol-gar toscano recate dal P. M. AlessandroBandiera ed illustrate di note a riscontrodel testo latino, tom. III, 8°, Napoli,1769, pressi Elia.Lodevoli sono le note, ma la traduzione è assaistringata, dura e con espressioni ricercate ed asprecome sono tutte le cose italiane del Bandiera.

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L’Orazioni scelte di Cicerone, tradotte inlingua italiana ed arricchite di note daPlacido Bordoni, tom. IV, 8°, Venezia,app. Curti, 1795.Per ben tradurre da latino in italiano bisogna sa-pere pienamente l’una e l’altra lingua. Vi sonoqueste qualità in Bordoni?

I Sette libri di M. T. Cicerone contro C.Verre, tradotti dal latino nella lingua vol-gare da Gioseffo Tramezzino, 8°, Vene-zia, per Tramezzino, 1554.Raro. Prima Edizione v. Haym. Di questa traduzio-ne e dell’Autore di essa vedasi Zeno presso Fontanini.

Orazione di M. T. Cicerone a C. Cesare,per la quale lo ringrazia de l’havere per-donato a M. Marcello, nuovamente tra-dotta in lingua toscana, 1536 (1537),Vinegia, per Nicolini.Libro assai raro. Di questa traduzione, v. Zenopresso Fontanini.

Gli Aringhi di Cicerone contro Catilina,trasportati nell’idioma italiano da D.Rosario Gubernatis di Girgenti, 8°,Palermo, 1762, per Valenza.

Oraisons choisies de Ciceron latines etfrancoises traduction nouvelle, t. II, aLion, chez Guerrier.

Le epistole famigliari di Cicerone, tra-dotte secondo i vari sensi dell’Autore econ figure proprie della lingua volgareristampate di novo e con molto studio ri-corrette, in Venezia, nell’anno 1551, incasa de figliuoli di Aldo. Questa traduzione, che poi corretta da Aldo ilGiovane fu pubblicata col suo nome, si attribui-sce a Guido Lollio di Reggio. Crevenna. Si leggail Zeno e si vedrà la traduzione essere di GuidoLollio e si conoscerà quan ti abbagli abbia presosu di ciò il Fontanini.

Le stesse in Venegia, 1554, 1555, in casade’ figliuoli di Aldo, 8°.

Le epistole familiari di Cicerone, tradot-te di nuovo o quasi in infiniti luoghi cor-rette da Aldo Manutio, Venetia, 1563.Zeno sostenendo che questa traduzione sia delLollio e non già del Manuzio, riferisce il titolomonco e tace queste parole tradotte di nuovo, epretende che Manuzio non abbia fatto se non secorreggerle.

Le epistole di M. T. Cicerone a’ familiariin volgar toscano recate a riscontro deltesto latino ed illustrate con note perAlessandro Maria Bandiera, 8°, t. III,Napoli, 1768, presso Elia.

Les lettres de Ciceron a ses amis tradui-tes en françois le latin a cotè, suivant l’e-dition de Grevius, avec des avertimenssur chaque livre, de sommaires et desNotes sur chaque lettre, 8°, t. IV, chezCoignard, 1704.

Le memes traduites en françois sur l’e-ditions de Grevius et de M. l’Abbèd’Olivet avec des notes continuelles purM. l’Abbè Prevost, Paris, chez Didot,1745, tom. V.Questa traduzione di Prevost è sommamente lo-data dai francesi, benchè la precedente non siadispregevole. Del pari le note in questa sono piùampie e più luminose che in quella.

Epistres choisies de Cieron latines etfrançoises traduction nouvelle, Paris,chez Bernard, 1675.

Le memes, a Lion, 1751, chez Perisse.

Los deziseis libros de las Epistolas de M.T. Ciceron vulgarmente llamadas Fami-liares, traduzidas de lengua latina en ca-stellana por Pedro Simon Abril, 8°,Madrid, en Casa Madrigal, 1589.

Le Pistole di Cicerone ad Attico, volgari

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da M. Matteo Senarega, Vinegia, perAldo, 1555, 8°.Questa edizione è rara, v. Haym, ed altresì è la pri-ma traduzione italiana di quest’opera di Cicerone,e la prima edizione. Vedi Crevenna. Fontanini sba-glia ed ha fatto sbagliare Haym credendo che essasia stata stampata l’anno 1533 e con esso sbagliaHaym come resta smentito dalla data della dedi-catoria. Zeno lo corregge di questo errore.

Lettere di Cicerone a M. Bruto e di Brutoa Cicerone, col testo latino a riscontrocon dissertazione e note del Sign.Middleton, 8°, Venezia, presso Caroboli,1762.Si trovano stampate nel V tomo della vita diCicerone del Middleton.

Claudiano, Il Ratto di Proserpina, daGiovan Domenico Bevilacqua in ottavarima tradotto, cogli argomenti et allego-ria di Antonio Cingale e con la prima eseconda parte di esso Bevilacqua, 4°,Palermo, per Carrara, 1586.Libro raro, v. Haym. Ignoriamo di quale paesesia il Bevilacqua, ci astenghiamo dal dirlo sici-liano, perchè non veggiamo farsene menzione dalMongitore. Solo sappiamo che era in PalermoSegretario del Principe di Paternò, Lugo nel di-zion. Portatile dice essere Uritano.

Cornelio Nepote, Della vita degli eccel-lenti comandanti, volgar toscano recatoa riscontro del testo ed illustrato con no-te per Alessandro Bandiera, 8°, Venezia,1756, appresso Bettinelli.È la miglior opera del Bandiera. La traduzionedi Remigio siccome porta il nome di EmilioProbo, così cercatela alla lettera E.

Crisostomo, Libro della Virginità, tra-dotto in lingua volgare, 4°, Venezia,1565, per Guerra.Il traduttore è Silvestro Gigli. Haym lo ha nota-to fra i libri rari.

Curzio Quinto tradotto in lingua vulgare

da Pub. Candido, impresso in Florentia,per li heredi di Philippo di Giunta, 1519.

Il Fontanini avea solamente riferita l’edizionedel Giunti del 1530, ma Zeno giustamente fa ve-dere che prima di quella vi era questa del 1519dello stesso Giunti, la quale, siccome fatta nel1438, è mancante dei due primi libri, i quali nonerano ancora dati fuori.

Lo stesso tradotto dal Porcacchi mancaperò del frontispizio, 12°.

Quinte Curee, De la traduction deVanglas sur un nouvelle copie de l’auteuravec les supplemens de Jean Freinshe-mius traduits par Feu M. Duryer, Lion,chez Chize, 1692.Balzac diceva che questa traduzione di Vanglas èinimitabile.

Demetrio vedi Falereo.

Demostene, Due Orationi l’una diEschine contra di Tesifonte e l’altra diDemostene a sua difesa, di greco in vol-gare nuovamente tradotte per un genti-luomo fiorentino, 8°, Vinegia, in Casade’ figliuoli di Aldo, 1554.Rara, v. Haym e Clement.

Cinque orazioni di Demostene ed una diEschine tradotte di lingua Greca in ita-liana secondo la verità dei Sentimenti, 8°,Venetia, 1557, Aldus. Vi sono legate in-sieme tutte le orazioni d’Isocrate tradot-te in lingua italiana da M. PietroCarrario, 8°, Venezia, per Tramezzino,tutto il tomo in ottavo.Zeno attribuisce la traduzione delle cinqueOrazioni sopra notate a Girolamo Ferro SenatoreVeneziano. Vedete nelle note al Fontanini.L’edizione poi della traduzione delle orazioni diIsocrate è la più antica fra quelle riferite dalFontanini. Haym annovera l’una e l’altra operafra le rare.

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Diodoro Siculo, Delle antique li storie fa-bulose, nuovamente fatto volgare e consomma diligentia stampato, Venezia, perGiolito, 1542, 8°.Questa traduzione non va più avanti delli primicinque libri, li quali sono divisi in sei; il tradut-tore è ignoto. Furono questi in prima dati in lu-ce dal Giunti ed in questa nostra edizione vi fuconservato l’avviso ai lettori di Bernardo diFilippo dei Giunti.

Diodoro Siculo, Historia, overo LibreriaHistorica di Diodoro Siciliano divisa indue volumi, tradotta di greco in latino dadiversi autori e nella nostra lingua daMesser Francesco Baldelli, in Vinegia,appresso Giolito, 1575, 4°, t. II.Questa traduzione è bellissima, fedelissima, di-ce Haym ed intiera, e quantunque Baldelli dicadi averla tradotta molti autori in latino, ed egliaverla fatta italiana, pure si crede che nel tradurlaabbia avuto sempre in vista il testo greco, perchèsi trova esattissima. Fra i libri poi della Collanaè uno dei più rari.

Dione Cassio Niceo, De’ fatti de’ Roma-ni, tradotto di Geeco in latino perXilandro e nuovamente nella nostra lin-gua ridotto per M. Francesco Baldellicolla vita dell’autore descritta per Tom-maso Porcacchi. Vi è aggiunta con pro-prio frontispizio: Epitome di Dionedell’Historia Romana di Dione Niceo.L’una e l’altra opera tradotta dal Baldellie data alla luce presso i Gioliti, Venezia,1586.Questa è la miglior edizione di questo libro. Latraduzione è bellissima e molto accuratamentefatta, come sono le altre del Baldelli. Il nostroesemplare è compito essendovi aggiuntal’Epitome di Sifilino.

Dione Cassio Niceo, Epitome dellaHistoria Romana, tradotto dal Baldelli,4°, presso Giolito, 1562.Sebbene questa Epitome sia aggiunta all’edizio-ne intiera di Dione come sopra abbiamo notato,

pure abbiamo conservato anche questa perchè èdel Giolito, ma di una data anteriore a quella.

Dionisio Alicarnasseo, Delle cose antichedi Roma, tradotto in Toscano per M.Francesco Venturi, 4°, Venetia, perNicolò Boscarini, a istantia de M. MichelTramezzino, 1545.Edizione molto bella e rara di una traduzione sti-matissima. Vedi Fontanini, Paitoni ed Haym eCrevenna. Il nostro esemplare è ben conservato.

Ditte Candiotto e Darete Frigio, Dellaguerra Trojana, tradotti dal Porcacchi, 4°,Verona, 1734, per Ramanzini.Edizione di niun pregio.

Di Eliodoro, La dilettevole Storia, tra-dotta dalla lingua greca nella toscana daM. Leonardo Ghini, Genova, 1582, 8°Dopo il fine si trova notato il nome del tradutto-re Leonardo Ghini.

La stessa, in Vinegia, 1611, presso Baba,8°.Il cognome del traduttore è Ghini, ma essendoper errore nell’edizione del Giolito 1586 certoGhinei, così varie delle posteriori portanoGhinei, tra le quali anche questa. Quanta osci-tanza si una nelle ristampe.

Emilio Probo, Degli uomini illustri diGrecia, tradotto per Remigio Fiorentino,8°, Venegia, per Giolito, 1550.Ognun sa che per lungo tempo Cornelio Nipoteportò il nome di Emilio Probo. V. Haym.

Erodiano, Delle vite imperiali, tradottodi greco per M. Lelio Carani, 8°, Vinegia,appresso Giolito, 1552.Lelio Carani era da Reggio di Lombardia. Haymnota questa edizione fra le rare.

Epitteto, Arte di correggere la vita uma-na, commentata da Simplicio, tradottada M. Matteo Franceschi, Venezia, ap-presso Ziletti, 1583.

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Quest’edizione è quella stessa che porta in fron-te l’anno 1582 presso Bonfadio, e quell’altra, cheha segnato l’anno 1587 appresso il Ziletti.Insomma l’edizione è una, è una delle solite im-posture degli stampatori e fa comparire come sefossero tre. Vedi il Zeno presso Fontanini.

Erasmo, Apoftemmi scelti da diversi au-tori Greci e Latini posti insieme daErasmo in otto libri, donati nuovamentealle Muse italiane da Fausto da Longiano,8°, Vinegia, appresso Vaugris, 1546.Gli Apoftemmi di Erasmo sono stimabili e la tra-duzione è pregevole: noi ne abbiamo il testo la-tino, in cui fu scritto.

Erodoto, Alicarnaseo historico, Delleguerre de’ Greci e de’ Persi, tradotto digreco in lingua italiana per il ConteMatteo Maria Bojardo non più stampato,ma nuovamente venuto in luce, Vinegia,per Giovanni Antonio de’ Nicolini aistanza di M. Marchio Sessa, 1533, 8°.Edizione prima, rara, v. Haym. Bojardo era unodei letterati di cui fioriva la ducal corte di ErcoleI d’Este II Duca di Ferrara, a compiacenza delquale fece questa traduzione.

Lo stesso, senza frontispizio e fine.Forse questa edizione sarà quella del Bindoni del-l’anno 1539.

Esopo, Le favole, col testo greco e la tra-duzione latina, volgarizzate in RimeAnacreontiche toscane da Angiol MariaRicci, Venezia, per Tabacco, 1737.Potevano star bene le favole di Esopo senza que-ste Anacreontiche.

Eusebio, L’Historia Ecclesiastica, tradot-ta dal latino in volgare, 8°, Venezia, perTramezzino, 1547.

Eustachio, Gli Amori d’Ismenio, diGreco tradotti, per M. Zelio Carani, 8°,Venezia, ap. Muschio, 1566.Il Casani è stato l’unico che abbia tradotto questo

romanzo il quale è uno dei meno belli, che ci la-sciarono i Greci. I Volpi han dato lode di bella aquesta traduzione. V. Haym, Fontanini, Zeno eCrevenna.

Eutropio, L’historie de le vite et fatti detutti gl’imperatori Romani, nuovamentetradotte di latino in italiana lingua, 8°,Venezia, per Tramezzino, 1544.Raro, v. Haym. Chi sia stato il traduttore s’igno-ra. Si osserva dell’editore che Eutropio per lo in-nanzi non era stato mai tradotto intiero e com-pito come è questo.

Falereo Demetrio, Della locuzione, vol-garizzato da Pier Segni Accademicodella Crusca, Firenze, per Giunti,1603, 4°. Questa è la sola edizione che esista di questa tra-duzione. Ella è rara e citata dalla Crusca. V.Haym, Fontanini, Zeno e Fabricio.

Fedro, Le favole, tradotte in verso italia-no, Napoli, presso Simone, fol., 1765.Edizione bella di una non dispregevole traduzione.

Fedro, Le favole, tradotte in versi volga-ri da Giovan Grisostomo Trombelli, 12°,Milano, per Marelli, 1752.Il testo è illustrato colle note di Hoogstratano: latraduzione è quale si può sperare delle favole diFedro, le quali sono scritte con una eleganza eduna semplicità inimitabile.

Le stesse recate in volgar prosa toscanaper Sebastiano Zappalà illustrate da no-te, 12°, Catania, presso Riscica, 1778.Le note sono utili per conoscere la forza dei vo-caboli latini: la traduzione è non poco dura estentata, ma con tutto ciò merita il SignorZappalà molta lode.

Le favole de Fedro sportate in ottava ri-ma napolitana da Carlo Mormile, parteI, Napoli, chist’anno 1784.Giova questa traduzione per le note che mostra-no le origini della lingua napolitana a quei na-

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zionali, ma il vedere gli elegantissimi versi diFedro tradotti sciapitissimamente nella lingua diPulcinella fa venir la Rabbia.

Le favole di Fedro tradotte in francesecon note istoriche e critiche, 12°, Basilea,presso Schweighauser, 1771. Tutte le traduzioni di Fedro mostrano che Fedronon si può degnamente tradurre.

Fenestella, Dei Sacerdozi e dei magistratiRomani, tradotto di latino alla lingua to-scana, Vinezia, presso Giolito, 1544, 8°.Rara edizione. Questa traduzione è delSansovino. Il Fabricio, lo Swarzio, il Vossio ed al-tri dotti comunemente tengono che quest’operanon sia di Fenestella ma di moderno scrittorechiamato Domenico Flocco o Fiocchi.Unitamente a Fenestella vi è aggiunta la tradu-zione dell’Orazione di M. T. C. contra Valeriofatta da M. Antonio Tortora, 8°, Vinegia, perd’Aristotele, 1537. Rara è questa traduzione diun’orazione, attribuita falsamente a Cicerone, co-me rari sono gli opuscoli latini, che sono qui le-gati insieme, di Fenestella, Pomponio Leto e diValerio Probo.

Fenestella, De magistratibus et SacerdotiisRomanorum libellus, Pomponii Leti iti-dem de magistratibus et Sacerdotiis, pre-tera de diversis legibus Rom. Item ValeriiProbi Gram. de literis antiquis opuscu-lum, 8°, Venetiis, per Sessam, 1535.

Il Fenestella etc. tradotto di latino alla lin-gua toscana, 8°, Vinegia, per Giolito,1547.Questa par la stessa edizione che abbiamo sopranotato, sebbene le vignette che ad ogni capo vi sivedono mostrano il contrario. Vi si trova aggiunto: Discorso diGuglielmo Guilleo Alemanno sopra i fat-ti di Annibale tradotto per il Dolce, 8°,Vinegia appresso Giolito, 1551; ed al-tresì, Ferrante Lofredo, Le Antichità diPozzuolo e luoghi convicini, 8°, Napoli,per Salviani, 1580. Il tutto in un tomo.

Haym a Lofredo ha cambiato il nome di Ferrantein Ferdinando.

Filostrato Lemnio, Della vita di ApollonioTianeo, tradotta per M. Francesco Bal-delli con una confutazione di EusebioCesariense contra Hierocle, 8°, Fiorenza,app. Torrentino, 1549.Libro quanto pregevole per la sua grandissimararità e per il traduttore e per lo stampatore, al-trettanto degno di ogni vitupero per l’empietà ele sconce favole che contiene. Eusebio che è stam-pato qui appresso, e Lattanzio han fatto vederequanto ridicola, sciocca ed empia sia la compara-zione di Apollonio con Gesù Cristo fatta daIerocle uomo scellerato.

Floro Lucio, De’ fatti dei Romani dalprincipio della Città per insino adAugusto Cesare, tradotto nella nostra lin-gua per Giovan Domenico Tharsia, 8°,1546, Vinegia, per Ravano. Ad esso è aggiunto Libro di Sesto Ruffohuomo consolare a Valentiniano Augustodella historia de’ Romani, nuovamente tra-dotto da latino in volgare, Venezia, perAgostino Milanese, 1544, 8°. Ed altresì,Libro di Messala Corvino, oratore deser-tissimo, a Ottaviano Augusto, della proge-nie sua. Nuovamente tradotto de latino involgare, Venetia, per Milanese, 1544, 8°.Di questa edizione, la quale è rara, è forse la pri-ma di questa traduzione, ne abbiamo un’altra co-pia, la quale però non ha altre aggiunte. Essa par,da quanto nella prefazione si dice, che dia ragio-ne al nostro sentimento di esser la prima edizio-ne. Nel frontispizio è notato l’anno 1546 in cui siprincipiò a stampare, in fine il 1547 quando siterminò. A quest’opera sono aggiunte, come ab-biamo notato, due traduzioni l’una di SestoRuffo, e l’altra di Messala Corvino, tutte e duefatte da Andrea Lancianese Minore Conventuale.Di Sesto Ruffo Haym non nota la traduzione, chenoi abbiamo sopra rapportata. Nota sì quella tra-duzione di Messala Corvino senza nome di tra-duttore, e pure in questa edizione del 1544 diVenezia, che egli cita, vi è chiaramente segnatoessere stata fatta da Agostino Milanese.

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Foglietta Uberto, Delle cose della Repub-blica di Genova, nuovamente revisto e cor-retto Milano, 8°, 1575, per Degli Antonii.Questa edizione, sebbene la terza, è migliore edella prima, e della seconda uscite nello stessoanno 1559 dalle stampe del Blado; perocchè inquesta vi è aggiunta una tavola delle cose nota-bili. Vi si trova inoltre con un particolar fronti-spizio la Copia delle lettere delli Signori nobilivecchi, scritte al Duca e Governatori, che ora go-vernano. Milano per degli Antonj 1575. Ed inol-tre il Decreto fatto per l’Eccellentissimo DuceIllustrissimi Governatori e Procuratori della Rep.di Genova sopra l’autorità per essi dataall’Illustrissimo Reverendissimo Legato Apostolicoetc.; Di regolar le leggi della Rep. etc., Milano,8°, per Pontio, 1575. Due opuscoli rarissimi. Èben qui da avvertire che il Foglietta a cagione del-la soprannotata sua Opera fu mandato in esilio,onde si tolse per impresa Officio mihi Officio.

Foglietta Uberto, Gli elogj degli uominichiari della Liguria, tradotti da LorenzoConti, 8°, Genova, 1579.Edizione molto ricercata, v. Clement, tom. VIII,p. 405.

Foglietta Uberto, Dell’Istorie di Genova,lib.XII, tradotte per M. FrancescoSerdonati cittadino fiorentino, fogl.,Genova, appresso i Bartoli, 1597.Nel fine della Storia del Foglietta sotto un se-condo frontispizio vi sono: Gli annali di Genovadal 1528, che ricuperò la libertà fino al 1550 diM. Giacomo Bonfadio divisi in cinque libri nuo-vamente tradotti in lingua italiana da Bartolo-meo Paschetti, Genova, per gli Bartoli, 1597.Traduzione molto stimata.

Foglietta Uberto Mons., Istoria della sa-cra lega contra Selim e d’alcune altre im-prese de suoi tempi etc., fatta volgare perGiulio Guastavini, 4°, Genova, appres-so Pavoni, 1598.

Fracastoro Girolamo, La Sifilide, poematradotto da Sebastiano degli Antonj,Bologna, 1738.

Lo stampatore, il cui non si esprime dicendosi so-lo: in Bologna a S. Tommaso d’Aquino 1738uniformandosi col Traduttore la chiama di tut-te la prima, ma sette anni avanti vale a dire nel1731 si era stampata in Napoli la traduzione diquesto poema fatta da Pietro Belli presso ilParrino in 8° colla prefazione del celebre Gio.Battista Vico, sicchè sarebbe la seconda anzi laterza essendovi prima quella di Vincenzo Bonini.Vedi quello che scrivono su di ciò i Signori Volpinel primo tomo delle opere del Fracastoro alla p.158 e 159.

Frontino Sesto Giulio, Stratagemi mili-tari, tradotti in lingua italiana da MarcAntonio Gandino con una giunta dell’i-stesso dopo Giulio Frontino, tratta damoderni Historici, Venetia, 4°, appressoZaltiero, 1574.Raro, v. Haym. Le giunte, che varie sono si tro-vano sparse nell’opera come può vedersi dall’in-dice dei capi posto in fine. Prima del Gandiniaveva dato quest’opera tradotta Francesco Luzionotata appresso.

Julio Frontino, Astuzie militari di tutti lifamosi et eccellenti Capitani RomaniBarbari ed Hesterni, 1537, Vinegia, pres-so Nicolini, 8°.Il traduttore è Francesco Lutio Durantino cometrovasi notato nella dedicatoria. Haym non haveduto quest’edizione del Nicolini del 1537 edha messa per prima ed unica quella del De’ Tortisdel 1543.

Girolamo Santo, Epistole ed altre ope-rette, tradotte nella lingua Toscana perMesser Francesco Zeffi, cittadino fio-rentino, Vinegia, per gli Heredi Lucan-tonio Giunta, 1561, 4°.

Giosefo nel quale si tratta de le guerrede’ Giudei, la ossidion e destruction deGerusalem dal vero esemplare latino nel-la volgar lingua tradotto, 8°, Vineggia,per Ravano, 1541.Si ignora il traduttore.

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Giovio Paolo, La vita di FerdinandoDavalos, tradotta da Lodovico Domeni-chi, 8°, Fiorenza, appresso Torrentino,1551.Edizione notata da Haym.

Lo stesso, Gli Elogj d’Huomini illustri inGuerra, tradotti da Lodovico Domeni-chi, Fiorenza, per Torrentino, 1554, 4°.Edizione eccellente notata da Haym.

La stessa opera, in 8°, Venezia, pressoBindoni, 1558.

Le vite di Dicenove Huomini illustri, de-scritte da M. Paolo Giovio et in diversitempi e luoghi stampate or nuovamenteraccolte ed ordinate tutte insieme in que-sto volume, Venezia, appresso Bonelli,1561, 4°.Raccolta pregiata. Giovio però non è riputato au-tor sincero e di buona fede.

Giustino, Istorico posto diligentementein lingua materna, Venegia, 8°, 1526, perGregorio de’ Gregorii.

Lo stesso, 8°, Vinegia, per de Nicolini,1535.Queste due edizioni sono dopo la prima del 1477delle più antiche. La traduzione, che non porta ilnome del traduttore, è la stessa.

Giustino, Istorico tradotto da ThomasoPorcacchi, 4°, Vinegia, appresso Giolito,1561.Bella edizione, notata da Haym, e nella bibliote-ca di Pinelli. Le note marginali sono da Haym ri-putate istruttive e curiose.

Lo stesso, tradotto da Bartolomeo Zuc-chi, 4°, Venezia, presso il Muschio, 1590.Traduzione, dice Haym, buonissima e benissimoimpressa.

Nouvelle Traduction de l’Abrègè Histori-

que de Justin avec deux cartes geographi-ques ensemble un dictionnaire des paissuivant l’ancienne et moderne geographiepar M. l’Abbe Favier, Paris, chez Mercier,1737, tom. II.L’Ab. Errico Favier du Boulay diede in luce que-sta traduzione, che fu reputata la migliore cheavessero di Giustino i Francesi prima di quelladell’Ab. Lucas.

Juvenal tradotto di latino in volgar lin-gua per Gregorio Summaripa Veronese,nuovamente impresso P. Alex Pag.Benacense F. Bena V. V.Edizione assai bella e rara. La traduzione comedice il Salvini non vale gran cosa.

Lo stesso Giovenale e Persio spiegati conla dovuta modestia in versi volgari ed il-lustrati con varie annotazioni dal ConteCammillo Silvestri, 4°, Padova, nellaStamperia del Seminario, 1711.Questa traduzione e le note che l’accompagnanosono stimate. L’edizione è bene eseguita e orna-ta di varj rami, e monete, v. Crevenna ed Haym.Salvini dice: se non per altro questa traduzione(di Silvestri) è pregevole per le belle e copiose an-notazioni, colle quali il Conte ha dichiaratoGiovenale e illustrato.

Satire di Giovenale scelte e ridotte in ver-si italiani ed illustrate da MelchiorCesarotti, Parigi, presso Molini, 1805.Chi non sa il merito di Cesarotti?

S. Gregorio Nazianzeno, Due orazioni,in una delle quali si tratta quel che siavescovado e quali debbano essere i ve-scovi, nell’altra dell’amor verso i pove-ri, ed il primo sermone di S. CecilioCipriano sopra l’elemosina, fatte in lin-gua toscana dal commendatore AnnibalCaro. Si aggiunge il testamento e duelettere dello stesso S. Gregorio volgariz-zate con note da Agostino Coltellini,Vercelli, 1777, 8°.

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È noto ad ognuno chi sia stato il Caro e qual siala sua nobiltà nello scriver toscano.

Isocrate, Tutte le orazioni, tradotte in lin-gua italiana da Pietro Carrario, Venezia,per Tramezzino, 1555, 8°.Questa è l’unica traduzione italiana di tutte leOrazioni di Isocrate, e questa è la sola edizioneche se ne sia fatta, lo che rende essa molto rara. V.Haym, Fontanini, Piatoni e Crevenna.

Laertio Diogene, Le vite degli illustriFilosofi, dal Greco idiomate ridotte nel-la comune lingua d’Italia, 8°, Vinegia,appresso Vaugris, 1545.Libro raro. Questa è la prima edizione della pre-sente traduzione, di cui sono autori i fratelliRositini Bartolomeo e Pietro da Pratalboino. V.Haym, Crevenna e Freytag Analecta, p. 290.

Leonico Nicolò, Le varie Historie, nuo-vamente tradotti (così) in buona linguavolgare, Venetia, 1544, per Tramezzino,8°.Il traduttore è Giovan Battista CastrodardoBellanese come si vede nella lettera che dirige ailettori.

Lipsio Giusto, Della Politica lib. VI, tra-dotti da Sisto Pietralata, 4°, Roma, 1677,per Dragonelli.

Lo stesso, Della Costanza lib. II, 4°,Genova, per Pavoni, 1608.

Livio Tito, Le storie Romane, tradotte dilatino in lingua toscana da Iacopo Nardicittadino fiorentino.Questa edizione è quella del 1554 delli Giunti,la quale, sebbene questa nostra copia manchi inalcuni fogli dell’indice nel principio, ed alcune infine come può vedersi nell’ediz. in 4° del 1574qui sotto notata. Crevenna dice che quest’edizio-ne est la meilleur e la plus rare di questa tradu-zione: vedi quel che ne dice il Varchi, in una sualettera diretta al Nardi. Raccolta di Lettere fattadal Manuzio, lib. I, Aldo, 1544, p. 30.

Le stesse 4°, Venezia, appresso Rubini,1574, tom. II.Del merito di questa edizione può darne saggiochi la confronta colla precedente.

Di Livio Tito Padovano, Delle Historiede’ Romani dall’edificazione della città,lib. XXXV, 4°, tom. II, Venezia, 1567,appresso Stefano Coma.Nel frontispizio porta l’insegna del Sansovino, ilquale dedica questa edizione a M. Niccolò diPrimo. La traduzione non è quella del Nardi.Comunemente si crede che l’autore ne sia lo stes-so Sansovino. Haym la mette fra i libri rari.L’Argelati la diceva edizione migliore di ogni al-tra; ma chi sa se intedesse dir ciò della traduzione?

Lucano, Delle guerre Civili di GiulioMorigi, 4°, Ravenna, appresso Tebaldini,con l’aggiunta sino alla morte di Cesare.Prima edizione rara, v. Haym.

La Pharsale de Lucain traduite enfrançois pur M. Marmontel de l’accade-mie Françoise, 8° m., a Paris, chezMerlin, 1766, tom. II.I Francesi fanno gran conto di questa traduzione.

Luciano, Dialogi nelli quali sotto piace-voli ragionamenti si tratta la vita morale ecome l’uomo si debba governare nel vive-re etc., 8°, Vinegia, per Bindoni, 1527.Libro rarissimo. Haym dice essere stato il tra-duttore Niccolò Leoniceno. È ornato di molte fi-gure in legno.

I Dilettevoli Dialogi, le vere narrazioni,le facete epistole di Luciano filosofo gre-co in volgare tradotte per M. Nicolò daLonigo historiate, di nuovo accurata-mente reviste et emendate, 8°, Vinegia,per Bindoni, 1536.Anche questa edizione è ornata di figure. Nelfrontispizio porta l’anno 1535, ma infine è nota-to 1536, è stampato presso lo stesso Bindoni. Lefigure sono le stesse. Si contengono in questamolti altri opuscoli, che non sono nella prece-

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dente, anche tutto mostra di esser diversa questaedizione da quella del 1527.

Le Opere di Luciano filosofo, tradottenell’italiana favella, 8° m., t. III, Londra,1764.L’edizione è di Venezia, il traduttore si èSpiridione Lusi. Si confronti coll’originale e si ve-drà quanto siam lontani dall’eleganza e dalla gra-zia incomparabile di Luciano.

Luciano español, traduccion castellanadel lincenciado D. Francisco de Herrera,8°, en Madrid, por Delgado, 1621.Traduzione molto lontana dal testo.

Lucrezio Caro Tito, Della Natura dellecose, libri tradotti da AlessandroMarchetti Accademico della Crusca, pri-ma edizione, 8° m., Londra, per Rickard,1717. Traduzione, dice Haym, in verso sciolto, bellissi-ma ma pericolosa, che andò lungo tempo manu-scritta per le mani de’ letterati. Finchè PauloAntonio Rolli sotto il finto nome di P. AntinooRullo abitante in Londra la diede alla luce. Essaè tenuta in sommo pregio per la fedeltà e per lapurità della lingua.

Di Tito Lucrezio Caro, Della Natura del-le cose, lib. sei, tradotti da latino in ita-liano da Alessandro Marchetti, 8° m.,Amsterdam, per Francesco Gerbault,1754, figurato, tom. 2.Edizione magnifica, dicesi nella libreria Firminiana,con figure a ciascun libro, inventate da Cochin fi-glio, intagliate in rame da Aliamet e da altri. Questaè la più bella edizione di questo libro.

Di Lucrezio Caro, Della Natura delle co-se, lib. VI, tradotti in verso toscano daAlessandro Marchetti ora per la primavolta pubblicati secondo le ultime cor-rezioni e addizioni da esso fatte, Londra,4°, 1779, Mackintosh.Questa edizione è stata curata da Cambiagi e siha per corretta.

Di Tito Lucrezio Caro, Della Natura del-le cose, lib. sei, tradotti in verso scioltoda Alessandro Marchetti Accademicodella Crusca col testo latino a fronte. Siaggiunge l’Antilucrezio del CardinalMelchiore di Polignac tradotto daFrancesco Maria Ricci, tom. IV, li primidue Lausanna, presso Deregni, 1761, glialtri due Verona, per Cavattoni, 1751, 8°.Della traduzione di Marchetti abbiam parlato;sopra dell’Antilucrezio latino si parlerà nellaClasse propria, della traduzione di esso fatta daRicci si può dire che egli merita maggior lode perla sua ottima volontà nello scegliersi a tradurreopere eccellenti, che per la maniera come le hatradotte a fronte della Traduzione di Marchetti.

La filosofia della Natura di Tito LucrazioCaro e confutazione del suo deismo ematerialismo col Poema di AonioPaleario dell’immortalità degli Animidell’Ab. Raffaele Pastore, 8°, Londra,1776.La data di Londra pare falsa. Chi vuol dar saggiosopra questa traduzione del Marchetti e delPastore bisogna che sia in stato di leggere e capi-re il testo di Lucrezio, e poi di passo in passo ve-da come l’ha tradotto l’uno, e come l’altro, esa-mini la lingua ed i versi e poi giudichi.

Maffei Giovan Pietro della Comp. diGesù, Le storie delle Indie Orientali, tra-dotte di latino in lingua toscana da M.Francesco Serdonati con una scelta dilettere dal medesimo, in Fiorenza, perGiunti, 1589.Questa traduzione e questa edizione sono citatedalla Crusca e gli esemplari son divenuti rari: ilnostro è ben conservato. V. Haym e Crevenna.

Mercurio Trimegisto, Il Pimandro, tra-dotto da Tommaso Benci in lingua fio-rentina, 8°, Firenze 1549. Vi è aggiuntal’Esposizione di un sonetto Platonico so-pra il primo effetto d’Amore che è il sepa-rare l’anima dal corpo dell’amante, dovesi tratta de l’immortalità de l’anima se-

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condo Aristotile e secondo Platone, lettanel mese d’Aprile nel 1548.Rara è la traduzione del Pimandro, v. Haym; manon men pregevole l’esposizone del sonetto del-la quale l’autore si è M. Pompejo da Pescia.

Di Minucio Felice, L’Ottavio, recato inlingua italiana da Marco Poleti, 8°,Venezia, presso Occhi, 1756.Il Poleti merita molta lode sì per la sceltadell’Opericciuola di Minucio Felice, sì per la ma-niera come l’ha tradotta.

Nicandro trovasi situato fra i classici la-tini e greci, dove sono collocate tuttequelle edizioni di traduttori che portanoil testo greco.

Niceta Acominato da Chone, La Storiadegli Imperatori Greci nella quale si con-tengono le cose di Costantinopoli, co-minciando dove lascia il Zonara sino al-l’anno 1453 che fu presa la predetta Cittàdegli Ottomani, 4°, Venezia, 1562, ap-presso Francesco Sansovino.Zeno ed Argelati credettero che questa traduzio-ne fosse di Sansovino, ma Paitoni ha dimostratoessere di Fausto da Longiano. V. Crevenna.

Niceta Acominato da Chone, Istoria de-gli Imperatori Greci, libri XIX, li quali se-guono dove lascia il Zonara dal MCXVIIsino al MCCIII nel qual tempo si vede ladeclinazione del Imperio. A questi sonoaggiunti gli Annali degli Imperatori diCostantinopoli (descritti da TheofaneIsauro greco) coll’Historia delle partidell’Oriente scritta da Haithone paren-te del Re d’Armenia, tradotti in linguaitaliana da M. Joseppo Horologi, 4°,Venezia, appresso Valgrisi, 1562.Edizione notata fra le rare da Haym.

Noceti Carlo della Comp. di Gesù,L’Iride e L’Aurora Boreale, tradotte in

verso toscano da Antonio Ambrogi del-la medesima Compagnia, 8°, Firenze,1755, nella Stamperia Imperiale.Celebratissimi sono questi due Poemetti delNoceti e l’Ambrogi, celebre per la sua traduzionedi Virgilio, si è affaticato esprimerne le grazie inItaliano.

Homeri, Ilias latinis versibus expressa aRaymundo Cunichio Ragusino. Adji-ciuntur Epigrammata selecta Archeolo-gie Grecorum ex eodem Cunichio, 8°,tom. II, Venetiis, 1784, apud Balleonios.

Eiusdem, Odyssea latinis versibus ex-pressa a Bernardo Zamagna, 8°, Venetiis,1783, apud Balleonios.Dovendo parlare dei traduttori di Omero abbia-mo cominciato da Cunichio e Zamagna che lo tra-dussero in latino, sì perchè la lingua latina meri-ta la preferenza, si principalmente per l’eccellenzadella traduzione, giacchè questi due grandi uo-mini sono in questa traduzione là giunti, dovenessuno credeva potersi arrivare, e sonosi acqui-stata una gloria immortale. Tutte le traduzioniitaliane le metteremo in ordine cronologico.

L’Iliade d’Homero tradotta in lingua ita-liana per Paolo la Badessa Messinese, 4°,Padova, appresso Perchasino, 1564.Sebbene dal titolo sembra che abbia tradotto tul-la l’Iliade pure la presente edizione, che è quellache nota Mongitore, non contiene che i soli pri-mi cinque libri. Per altro egli nel drizzare questasua traduzione al Signor Domenico Ragnina daMessina dice che erano soli cinque libri. Riguardoal merito dell’opera, senza farci trasportar dallapassione, si può dire esser grande sì perchè deiprimi che si sian posti a questa impresa, sì perchèin se stessa la traduzione è assai lodevole edHaym l’ha ascritta ai libri rari e Fontanini l’hanotata nella sua Biblioteca.

Il primo libro della Iliade di Homero tra-dotto da Luigi Groto cieco d’Adria, 8°,Venezia, per Rocca, 1570.La rarità lo rende molto stimabile. Zeno nelle no-te al Fontanini ne fa memoria.

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L’Iliade d’Homero tradotta in verso ita-liano da D. Francesco Velez Bonanno,12°, Palermo, 1661, presso Bisagni.È da tenerlo caro perchè nostro.

Il nono libro della Odissea di Homerodato in parafrasi alle toscane Muse daFerrante Carafa Marchese di S. Lucido,4°, Napoli, per D’Alessandro, 1578.Sono lodevoli gli sforzi in queste e simili tradu-zioni.

Iliade d’Homero tradotta dall’originaleGreco in versi sciolti da Anton MariaSalvini, 8°, Padova, 1741, appressoManfrè, tomi II.

Odissea Batracomiomachia e inni diOmero tradotta dall’originale greco inversi sciolti, Firenze, 1723, per Tartini, 8°.Questa è la traduzione fatta da Salvini. L’Odisseaè della prima edizione fatta senza nome. L’Iliadeè quella stampata in Padova. Crevenna loda co-me la migliore quella fatta in Firenze, ma diceche questa data in luce da Manfrè è una ristam-pa molto esatta. Zeno fa grande elogio di questatraduzione, come di tutte le altre fatte da Salvini;ma Crevenna soggiunge Cependant on lui repro-che una fidelitè et un attachement trop servil autexte, qui rende ses traductions duros et prosai-ques. Questo è però compensato dal sommo me-rito che hanno queste traduzioni, in cui lo scopodi Salvini si fu quello di arricchire la lingua ita-liana di infinite espressioni tratte dal greco, nelche egli riuscì sommamente essendo le sue tra-duzioni un nuovo tesoro per la lingua italiana.

L’Iliade di Omero nuovamente tradottadall’original greco in versi sciolti e laBatracomiomachia in ottave, tom. II, 8°,Venezia, presso Savioni, 1776.Questa traduzione è dell’Ab. Cristoforo Ridolfie questa edizione è lodata come bella nellaBiblioteca Firmiana.

L’Iliade di Omero tradotta in ottava ri-ma dal P. Giuseppe Bozoli della Comp.

di gesù con annotazioni del medesimo,tom. IV, Roma, per Salvioni, 1769.Traduzione notata nella Biblioteca Firmiana.Essa ha il suo merito, sebbene traducendo in ot-tava rima spesso bisogna aggiunger qualche nuo-vo che alli sentimenti di Omero. Leggete e giu-dicate.

L’Iliade o la morte di Ettore poemaOmerico ridotto in verso italiano dall’Ab.Melchior Cesarotti, tom. IV, 8°, appres-so Pepoli, 1795.Che si può dir di questa nuova forma data dalCesarotti al poema di Omero dopo che questo po-vero vecchio era stato per tanti secoli nel pacificopossesso di Padre della Poesia. Quante lagrimeavrà egli sparse se gli sia giunta a Campi Elisj lanotizia della carnificina che si è fatta delle sueopere da questo discepolo Trypheri doctoris, grantrinciante, di cui fa memoria Giovenale? Sonoparole di un uomo molto intendente e difensoredi Omero.

La Guerra de’ Ranocchi e de’ topi tradot-ta in rime Anacreontiche da AngioloMaria Ricci con altri ameni volgarizza-menti e un’appendice di piacevoli poe-sie, 8°, Firenze, 1741, per Albizzi.Di Ricci si è parlato altrove.

La Batracomiomachia di Omero, Greca,Latina e Italiana, 4°, Venezia, per Albiz-zi, 1744.Edizione bella, notata da Haym fra i libri rari.La versione latina è la tanto lodata di CarloAratinoe l’italiana è di antonio Lavagnoli.

Homeri, Batrachomiomachia ex greco inlatinum translata, 4°, Lauz, apud Bene-dini, 1745.Il traduttore è Pietro Rossi.

Iliade d’Homere traduit de Grec en versfrançois par M. Hugues Salel, Abbè deS. Cheron avec le I et II de l’Odissea parJaques Poletier du Mans, 8°, a Paris, parGautier, 1574.

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L’Ab. Salel non tradusse che li primi dodici libridell’Iliade, ma li tradusse infelicemente, giacchèfra i francesi istessi non è in alcuna stima.

Oeuvres complettes d’Homère traductionnovelle par M. Gin. avec des notesGeographiques, Historiques et Littera-les, 12°, tom. VIII, a Paris, chez Serviere,1784.M. Gin ha tradotto tutto quello che abbiamo diOmero cioè l’Iliade, l’Odissea, la Guerra dei to-pi e delle ranocchie e gl’Inni in prosa valendosiper esemplare in questa maniera di scrivere di M.Fenelon e par che vi sia riuscito. Nelle note hasparsi lumi bastanti all’intelligenza del testo, per-ciò ha meritato molta lode.

L’Ulyxea de Homero traduzida deGriego en lengua castellana por elSegretario Gonzalo Perez, 8°, Venezia,per Rampazetto, 1562.Gli spagnuoli ne fanno gran conto.

Oppiano, Della pesca e della caccia, tra-dotto dal Greco con annotazioni daAnton Maria Salvini, 8°, Firenze, ap-presso Tartini, 1728. Edizione nitidissima e la più ricercata, quantun-que sia la seconda, avendo in essa il Salvini di-stinte coll’accento circonflesso le lettere E ed Oaperte dalle chiuse, al fine di dare una regola del-la pronunzia fiorentina ai forastieri. V. Haym eCrevenna.

Les Poesies d’Horace, traduites enfrançois, 12°, t. II, Paris, chez Desaint,1763.Il traduttore è M. Charles Batteux, uomo a cuideve tanto la gioventù per aver molto e benescritto per la retta educazione e morale e lettera-ria di essa. I francesi dicono di questa traduzio-ne che essa sia en general fidelle mais qui man-que de chaleur e de grace.

Orazio Metamorfosi lirica delle sue Odifatta da Loreto Mattei, 12°, Bologna,1682.

Il Crescimbeni taccia le cose del Mattei comemancanti di pulitezza di lingua.

Le Odi di Q. Orazio Flacco, tradotte inverso italiano da Oresbio Agieo secondol’edizione Bentleyana a riscontro del te-sto latino, 8° m., Siena, appresso Bindi,1778.Sotto il nome Arcadico di Oresbio Agieo si occultaFrancesco Corsetti. Traduzione infelice e tale chemostra l’autore non esser molto versato nell’in-telligenza delle grazie della lingua italiana.

Le opere d’Orazio con la versione italia-na di Carlo Paolino e colle note del me-desimo e quelle di Dacier e Sanadon, 8°,t. VI, Napoli, presso Morelli, 1795. Le note sono vaste e meritano attenzione perchècavate da ottimi autori. La traduzione, oltrechemanca della grazia del verso, non ha quella viva-cità propria della lingua italiana, necessaria perpotere stare con decoro a fronte di Orazio.

Dei versi di Q. Orazio Flacco tradotti dalCav. Tommaso Gargallo Marchese diCastellentini, t. I e t. II, 4°, Palermo, del-la Reale Stamperia, 1809, 1811.Non posso dar sentimento sopra un’opera nellaquale l’autore ha voluto che da me si rivedesse ecorreggesse non che il testo, ma la sua eccellentetraduzione.

Onosandro Platonico, Dell’OttimoCapitano Generale e del suo ufficio, tra-dotto di Greco in lingua volgare Italianaper M. Fabio Cotta, 8°, Vinegia, appres-so Giolito, 1548.Seconda edizione opera di sommo pregio. V.Haym e Zeno nelle note a Fontanini.

Orosio Paolo tradotto di latino in volga-re per Giovanni Guerini nuovamentestampato, 8°, senz’anno, per AlessandroPaganino Benaco.Rara. Taluni lo credono stampato verso l’anno1520 altri verso il 1540. Vedi Crevenna, Paittonied Haym. Lo stampatore è Alessandro Paganino

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che lavorò a Veneizia e a Tusculano ora GrottaFerrata sul Lago di Garda.

Ovidio, Le Metamorfosi ridotte daGiovanni Andrea dell’Anguillara in ot-tava rima di nuovo rivedute e corrette.Con l’annotazioni di M. GiuseppeHorologgi, con postille et con gli argo-menti nel principio di ciascun libro di M.Francesco Turchi, 4°, Venezia, appressoZoppini, 1584.Il Varchi parlando di questa traduzionedell’Anguillara, ebbe a dire che i Toscani avreb-bero avuto Ovidio più bello che i Latini. Questatraduzione è notata fra o testi di lingua daGaetano Poggiali nella serie che egli ha stampa-to di essi.

Le stesse, in tre tomettini, in 24°,Venezia, per Miserini, 1624.

Le favole delle Metamorfosi ornate di fi-gure di legno.

I fasti di Ovidio tradotti in terza rima dalDottor. Giambatista Bianchi, Venezia,8°, appresso Bettinelli, 1771.L’autore si è meritata molta lode.

Le tristezze, tradotte in terza rima dallostesso Bianchi, 8°, Venezia, appressoBettinelli, 1779.Sono anche lodate.

Le poesie malinconiche di P. Ovidio, lib.cinque, tradotte in prosa italiana e com-mentati dal P. Benardo Clodio, 12°, t. V,Venezia, Salvioni, 1774.Le note ne fanno il merito.

L’Ibide d’Ovidio, esposto con ordine inlingua italiana da Polidoro Spinola eCostone nome anagrammatico, 8°,Palermo, per Gramignani, 1699.Fece bene l’autore a nascondersi per isfuggire lavergogna di aver partorito una cosa così sciocca.

L’epistole d’Ovidio tradotte in terza rimada Camillo Camilli, 12°, Venezia, 1587,presso Ciotti.Due corpi ma maltrattati onde di due se ne è ot-timamente fatto uno, questa edizione è notata daHaym.

Le stesse, tradotte da Remigio Fiorenti-no colle dichiarazioni in margine dallefavole e dall’Historie, 12°, Venezia, peril Spineda, 1625. Edizione ordinaria. Le sue traduzioni sono loda-te. Il suo proprio cognome è Nannini.

Le stesse, tradotte in ottava rima daMarc’Antonio Valdera, 12°, Venezia,presso Bariletto, 1604.Ha il suo merito, ma troppo si allontana dal te-sto, tal che può dirsi piuttosto parafrasi che tra-duzione.

L’epistole d’Ovidio, volgarizzate daGirolamo Pompei, 8° m., Bassano, perRemondini, 1785.Bella edizione in Carta Reale ricevuta con ap-plauso dagli intendenti.

Arte degli Amanti di Pietro Michiele,12°, Venezia, 1642, appresso Guerigli.

La stessa, Venezia, presso Scaglia, 1632.Miserabile parafrasi.

La stessa, tradotta in ottava rima daGaetano Vernice, 8°, Francfort.

Ovide, Les Metamorphoses, traduites enfrançois avec de remarquos et des expli-cations historiques par M. l’Abbè Banier,ouvrage enrichi de figures en taille dou-ce, 12°, a Amsterdam, chez Wetstein,1732, t. III, manca il primo.

Le memes, nouvelle edition augmentèede la vie d’Ovide, t. III, Paris, par laConpagnie des Libraires, 12°, 1742.

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È troppo noto M. Antonio Banier. Egli si meritòuna piazza nell’accademia delle Iscrizioni. In que-ste note e in queste sue spiegazioni vi si trovanosomma erudizione, esatte e diligenti ricerche edidee nuove ed ingegnose.

Paolo Diacono, L’Historie seguenti aquelle di Eutropio dei fatti dei Romaniimperatori, nuovamente tradotte di lati-no in italiano, 8°, Venezia, per Tramez-zino, 1548.Il Fontanini nel riferire questa traduzione presedei suoi soliti abbagli facendone autore AntonioRanullo, quando in verità il traduttore si èBenedetto Egio come si vede alla p.1 di questo li-bro; onde giustamente il Zeno gli dà la berta.

Patrizio, Il Sagro Regno del vero reggi-mento e della vera felicità del Principe eBeatitudine Humana, 8°, Vinegia, in ca-sa dei figliuoli di Aldo, 1553.Raro, v. Crevenna. Questa edizione fuggì la dili-genza di Haym, il quale nota la sola edizione diVenezia del 1569 per li Guerra. Il nome delPatrizio fu Francesco, il quale governò da vesco-vo la Chiesa di Gaeta. Il traduttore si è GiovanniFabrini da Figline.

Dello stesso, Discorsi sopra le cose appar-tenenti ad una Città libera e famiglia no-bile, ridotti in lingua toscana daGiovanni Fabrini Fiorentino, Vinegia,1545, per Aldo.Vedi Haym che lo annovera fra i libri rari.

Persio, Le oscurissime satire, con la chia-rissima sposizione di Giovan AntonioVallone, 8°, Napoli, presso Cacchio,1576.

De Petrone, Tradution entiere suivant leNouveau Manuscrit trouvè a Bellegardeen 1688, Cologne, chez Groth, 1694,tom. II.

Le meme, avec plusieurs remarques et

additions, qui manquent dans la pre-miere edition, t. II, avec le texte latin,1713.Vi è sentimento che questi supplementi che si di-cono trovati a Belgrado siano supposti. La tra-duzione si crede fatta da Nodot ecrivain come di-cono i buoni francesi, plat et sans sel.

Plaute, Comedie, traduite en françoisavec de remarque par Mademoiselle leFevre, 12°, t. III, Paris, chez Thiers,1683. Lat. et franç.I francesi ne fanno grande stima. Le note peròsono a tutti vantaggiose.

Platone, La Repubblica, tradotta dallalingua greca nella toscana dall’eccellenteFisico Messer Pamfilo Fiorimbene, 8°,Venegia, per Giolito, 1554.Bella edizione, ma con poca attenzione correttasecondo dicono gl’intendenti, e come vede chilegge. Haym la nota fra i libri rari. V. Fontaninie Crevenna.

Dello stesso, I Dialoghi, tradotti di lin-gua greca in italiana da M. SebastianoErizzo e dal medesimo con molte utiliannotazioni illustrati, con un Comentosopra il Fedone nuovamente mandati inluce, 8°, Vinegia, presso Varisco, 1574.Raro, v. Haym, Fontanini e Zeno.

Dello stesso, Il Liside dell’amicizia, tra-dotto da Francesco Colombi et il JoneDel Furore Poetico tradotto in lingua to-scana da Nicolò Trivisaur, 8°, Vinegia,1548.Il Jone manca dell’ultima pagina. Vi è aggiunto ilRagionamento di sei Nobili fanciulle sopra mol-te cose allo stato loro appartenenti opera diCristofforo Zabata, opuscolo di poco momento.

Plinio Caio, Historia Naturale, di lingualatina in fiorentina tradotta per il dottis-simo homo Misser Christophero Landi-no Fiorentino nuovamente corretta e da

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infiniti errori purgata, aggionte etiam dinovo le figure a tutti li libri convenienti,fol., Venetia, per Sessa, 1516.Libro raro. Il Poliziano ed il Pico notarono inquesta traduzione del Landino da sette cento fal-li, v. Haym. E in verità, come dice il Zeno in es-sa corse un formicajo di errori. Sebbene ilLandino merita qualche scusa, perchè non si era-no ancora vedute le dotte emendazioni diErmolao Barbaro. Nella Biblioteca Firmiana sidiede luogo a questa edizione quantunque il cor-po colà notato mancasse di due fogli, perocchè inessa alcuni degli errori, corsi mille antecedentiedizioni, vi furono corretti.

La stessa, in 4°, Vineggia, per Terragodetto Balarino, 1534.Questa edizione è chiamata da Haym buona.Anche in questa continuano gli errori presi dalLandino per mancanza di testo corretto.

La stessa, in 4°, Venezia, 1548, per Brucioli.Edizione rara, v. Haym. Il Brucioli tentò ma nonebbe modo di tor via quei tanti errori corsi nellatraduzione del Landino.

La detta Storia naturale tradotta daDomenichi come sotto, Vinegia, 1573,appresso Vidali.

Historia naturale di G. Plinio Secondo,tradotta per M. Ludovicho Domenichi,4°, Venezia, appresso Viscio, 1598. Queste edizioni non furon note ad Haym. Zenoparla di questa traduzione del Domenichi il qua-le cercò ripurgare la Stalla di Augia ed in parte viriuscì.

G. Plinio Cecilio secondo Il Panegirico aNerva Trajano Augusto, tradotto di latinoin volgare, 4°, Venezia, presso Zatta,1760.L’autore di questa traduzione è LeonardoMarcellotto.

Panegyrique de Trajan par Pline le Jeunetraduit par M. de Sacy de l’AcademieFrançoise. 12°. Paris 1722.

Les letteres de Pline le jeun, non velle edi-tion revue et corrigèe, tom. III, Paris1721.Anche questa traduzione delle lettere è di Sacy.I francesi dicono che La tradution des Lettres au-gi agrèablè à lire que l’original est moin fatigan-te parce que le traducteur en rendant toute la fi-nesse de Pline, la rend avec plus de semplicitè quelui. Vedi che temeraria audacia. Quelle duPanègyrique quoique bonne en son genre, estmois lue que les lettres, parce que le soin soutenude montrer toujours de l’esprit, repand sur cateloge une monotonie qui finit par faliguer un peule lecteur. Luigi de Sacy fu uno dei quarantadell’Accademia francese.

Gaio Cecilio, cognominato poi PlinioSecondo il più giovane, nipote di G.Plinio che scrisse la Historia naturale,Degli uomini valorosi et illustri, tradottodi latino in lingua toscana da MesserPaulo del Russo Cittadino fiorentino,Lione, da Rovillio, 1546, 8°.Dopo quanto ne scrisse il Padre Andrea Scotonon si dubita che questa operetta sia di AurelioVittore. Questa è la prima edizione della presen-te traduzione. V. Haym e particolarmente Zenonelle note al Fontanini, T. II, pag. 291, 292.

Plutarco, Le vite di Greco in latino e dilatino in volgare tradotte e nuovamentecon le sue historie ristampate, 4°, tom.II, Vinegia, per Zoppino, 1525.Questa traduzione fu fatta da Battista AlessandroJaconello di Riete. Essa fu data la prima volta al-la Stampa all’Aquila per Rotuvil l’anno 1482.Haym nota questa edizione fra i libri rari.

Le stesse tradotte da Ludovico Dome-nichi colle annotazioni del Sansovino, 4°,t. II, Venezia, 1620, per Ginami.

Dello stesso Plutarco, Opuscoli Morali,tradotti in volgare da Marc AntonioGandino ed altri letterati, 4°, t. II,Venetia, appresso Prati, 1598.Zeno loda molto la probità del figlio di Gandino,

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il quale non ha saputo defraudare tutti coloro dicui si era valuto il Padre nella sua traduzione, cheerano stati D. Garzia Maria Grazi, AntonioMosca e Giovanni Tarcagnota.

Alcuni opuscoletti delle cose morali del di-vino Plutarco, in questa nostra linguanuovamente tradotti, 8°, Venezia, perTramezzino, 1549.Edizione pregevolissima, ma ignota ad Haym ilquale nota solo la posteriore fatta nel 1569.L’autore di questa traduzione si ignora, ilTramezzino dice solo che avea voluto farli tra-durre, ma non dice da chi.

I motti e le sentenze notabili de PrincipiBarbari, Greci e Romani da Plutarco rac-colti, nuovamente tradotti in buona lin-gua Toscana, 8°, Venezia, per Roffinelload istanza di Paulo Girardo, 1543.Libro rarissimo, v. Haym, le lettere iniziali delnome del traduttore sono L. M. B.

Apoftemmi di Plutarco, motti arguti pia-cevoli e sentenze notabili così di Principicome di filosofi tradotti in lingua tosca-na da M. Gio. Bernardo GualandiFiorentino, 4°, Vinegia, appresso Giolito,1566.Ottima edizione notata da Haym fra i libri rari.Nel leggerlo è bene unirlo insieme cogli opusco-li morali tradotti dal Landino, sopra notati.

Gioje historiche aggiunte alla prima e al-la seconda parte delle vite di Plutarco daOratio Toscanella, 4°, Vinegia, appressoGiolito, 1568.Opera bellissima, utilissima e ben disposta diceHaym, notandola fra i libri rari.

Polibio tradotto per M. LudovicoDomenichi e nuovamente da lui rivedu-to e corretto, 8°, Vinegia, appressoGiolito, 1546.La prima edizione data dal Giolito fu dell’anno1545 l’anno poi 1546 diede questa alla luce.Quella però che lodasi è in 4° 1564.

Raccolta delle Ambascerie tratta dalla sto-ria di Polibio, tradotte dal greco in ita-liano da Giulio Landi, 4°, Verona, ap-presso Ramanzini, 1743.

Polybe, L’Historie, nouvellement traduitda grec par Dom. Vincent ThuillierBenedictin de la Congregation de SaintMaur, avec un Commentaire ou un cor-ps de science militaire enrichi de notescritiques et historiques etc. par M. deFolard, 4°, t. VI, Paris, chez Gandovinetc., 1727.Quest’opera è pregiatissima, bene stampata e ar-ricchita di moltissime figure ben incise.

Pomponio Leto, Compendio della StoriaRomana, tradotto per Messer FrancescoBaldelli a cui sono aggiunti: I magistra-ti, Sacerdozj, Dottori di Leggi e le leggiRomane scritte dal medesimo Pomponiotradotte per lo stesso Baldelli, 8°,Venezia, appresso Giolito, 1549.Pomponio Leto prese capricciosamente questonome tirato dall’amore fanatico verso gli antichilatinanti, che in lui giunse, può ben dirsi, allapazzia. Nella storia non si conosce questoGiustino terzo, ma il Leto ha voluto intenderesotto tal nome Giustiniano secondo. Leggasi ilZeno disertaz. Vossiane, T. II, p. 232.

Pontano Giovan Gioviano, Le Guerre diNapoli, nuovamente di latino in linguaitaliana tradotte, 8°, Venezia, 1544, perTramezzino.

Dello stesso, I doveri del Principe, tradu-zione di Michel Angelo Grisolia con no-te, Nap., 1784, 8°.Tramezzino dice di aver fatto trasportare di lati-na lingua in Italiana le dette guerre, ma non di-ce da chi.

Postello Guglielmo, De’ Magistrati degliAteniesi, tradotto da M. Giovanni Tatti,Venezia, per Costantini, 1543, 8°.

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È notato da Haym fra i libri rari. Trovasi moltomal trattato.

Procopio Cesariense, Della Guerra diGiustiniano Imperatore contro i Persianilib. II, Della guerra del medesimo controi Vandali lib. II, di latino in volgare tra-dotti per Benedetto Egio, 8°, Vinegia,Tramezzino, 1547. Vi è aggiuntoProcopio, Degli Edifici di GiustinianoImp., tradotto di greco in volgare dallostesso Egio presso lo stesso nello stessoanno. Inoltre vi è legato insieme: PaoloDiacono, Della origine et de fatti de ReLongobardi, per M. Lodovico Dominici,Vinegia, per Giolito, 1548.L’edizione delle sopraddette traduzioni di Egio èchiamata da Crevenna Jolie et rare edition.L’edizione di Paolo Diacono è annoverata fra lerare da Haym. Procopio è duplicato.

Properzio Sesto Aurelio, I quattro libridell’Elegie, tradotti in terza rima con al-cune brevi note, 4°, Verona, perRamanzini, 1743.Il traduttore è Giulio Cesare Becelli. Se è difficiltradur bene i classici, molto più lo è il tradurli inrima.

Properzio Sesto Aurelio, Alcune elegiescelte, alle quali vanno aggiunte alcunedi quelle di Tibullo e di Albinovano tra-dotte da Francesco Corsetti con annota-zioni di Gio. Girolamo Carli. Si aggiun-gono alcune elegie di Paolo Rolli tradottein latino ed il primo canto dell’Henriadedi Voltaire trasportato in ottava rima dal-lo stesso Corsetti, Venezia, Remondini,1756, 8°.In verità sembra che Corsetti abbia superato inquesta traduzione il Becelli. Abbiamo ancora l’e-dizione fatta in Lucca per Bendini 1745, 4°.

Prudenzio, I due libri contro Simmau,tradotti in versi italiani dal P. MaestroCarlo Agostino Ansaldi Domenicano

Pastore Arcade, 8°, Venezia, appressoValvasense, 1754.Haym rammenta fra i libri rari questa traduzione.

Racine Luigi, La Religione, poema reca-to dal francese in italiano dal canonicoGian Francesco Guenzi. Si aggiungonovarie poesie sacre e Morali del tradutto-re, Torino, 1760, 8°.Questo poema di Luigi Racine figlio del granGiovanni Racine fu molto riputato e lo sarà sem-pre. La traduzione ha il suo merito.

Roberto Monaco, Historia della Guerrafatta da Principi Cristiani contra i Saraciniper l’acquisto di terra Santa, tradotta daM. Francesco Baldello, 8°, Fiorenza,1552, per Torrentino.È libro raro assai dice Haym.

Sallustio Caio Crispo, L’Historia nuova-mente per Lelio Carani tradotta, 8°,Firenze, 1550, appresso Torrentino.Questa è la prima edizione di questa traduzione.Essa è riputata la migliore fra quelle di tanti, chel’hanno tradotto. Vedi Zeno, Haym, Paitoni eCrevenna. Questo libro è rarissimo a segno, cheFrancesco Eugenio, il quale stampò in Napoli nel1760 la sua traduzione della Catilinaria, che noinoteremo qui appresso, confessa non averlo po-tuto vedere.

Sallustio, La congiura di Catilina, volga-rizzata da Francesco Eugenio Guascocon le note, Napoli, 1760, 4°.

La guerra Catilinaria e Giugurtina di C.Crispo Sallustio, tradotte in lingua to-scana e con varie note illustrate da Gio.Battista Bianchi, Venezia, 8°, 1761.Traduzione di cui si fa conto nelle scuole.

Sannazaro, Il Parto della Vergine, tradot-to in versi italiani da fra Michele Angelodi S. Giuseppe Scalzo Carmelitano, 12°,Napoli, 1650, per di Tomasi. Ad esso tro-

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vasi legato insieme Il Parto della Verginedel Sanazaro napolitano di latino tra-dotto in versi sciolti da FrancescoMonosini, con il Lamento agli uomini dela morte di Cristo Signor nostro, 12°,Vinegia, 1552, a cui sono aggiunti alcunisonetti di M. Batista Terranuova.Questo Poema è stato da molti tradotto tra i qua-li il più celebre è quello dato in luce daBartolomeo Casaregi ed un altro più antico daGiovanni Giolito i quali noi possediamo, ma co-me autori di lingua sono situati a suo luogo.

Sanazaro español, Los tres libros delParto de la Virgen nuestra Señora tradu-cion castellana per D. Francisco deHerrera Mardonado, 8°, Madrid, porCorrea, 1621.

Savastano Francesco Eulalio dellaCompagnia di Gesù, I quattro libri dellecose botaniche, colla traduzione in versosciolto di Giampietro BergantiniChierico regolare e colle annotazioni del-lo stesso, 8°, Venezia, 1749, per Bassaglia.Precede il Poemetto di Geronimo Lagomarsinidella Comp. di Gesù de Fontium Origine an-ch’esso tradotto dal Bergantini. La traduzione èdegna di un Teatino, sì per la lingua sì per la pre-cisione.

Seneca, Le tragedie tradotte da M.Ludovico Dolce, 12°, Venezia, per liSessa, 1560.Edizione non volgare, notata da Haym fra le ra-re. Il Fontanini per errore dice esser stampate dalGiolito, il quale stampò solamente le sei com-medie proprie del Dolce nel 1560, ma non maiqueste dieci tragedie di Seneca tradotte dal Dolce.

Le stesse, trasportate in verso sciolto daHetore Nini, 8°, Venezia, 1622, appres-so Ginami.Prima edizione di questa traduzione molto sti-mata. Fabricio s’ingannò chiamando l’autoreHyacinthe invece di Hector. V. Haym eCrevenna; perocchè Giacinto è traduttore di

Stazio e non di Seneca. Fabio Chigi che loda conun’ode questa traduzione fu poi papa sotto il no-me di Alessandro VII.

Le quatrro tragedie attribuite a L. AnneoSeneca il morale filosofo, cioè La Medea,L’Edipo, La Troade, L’Ippolito conl’Ippolito del Greco Euripide, traspor-tate in versi sciolti del nostro idioma daBenedetto Pasqualigo, 8°, Venezia, pres-so Geremia, 1730. Pasqualigo nella questione insorta tra i dotti eparticolarmente tra Lipsio e Scaligero sopra lasincerità di alcune delle tragedie, che portano ilnome di Seneca, seguitò le parti di Lipsio, il qua-le talune le aveva per suppositizie, per lo che tan-to si contese. Gl’intendenti poi generalmente so-no restati indecisi se queste tragedie siano operadi Seneca il filosofo o del di lui figlio o del fra-tello o del figlio del fratello, o finalmente una diuno, una di altro della famiglia dei Seneca.

Epistole di Seneca, tradotte nella linguatoscana per il Doni, 8°, Vinegia, 1548,per Pincio.Libro raro. Il volgarizzamento è lo stesso fatto daSebastiano Manilio Romano, ed il Doni altro nonfece che farvi qualche leggiera mutazione nelleprime Pistole, v. Haym.

Seneca, Del modo come si habbiano a ri-storare i benefizii, tradotto di lingua lati-na in volgare fiorentino da M. BenedettoVarchi, 8°, 1574, Firenze per li Giunti.Questa è l’edizione citata dalla Crusca, molto ra-ra, v. Haym e Crevenna.

Libros de Lucio Anneo Seneca en que tra-ta I dela vida bien aventurada; II de lossiete artes liberales; III de los preceptosy doctrinas; IIII dela Providencia deDios; V de la misma providencia deDios. Traducido en Castellano por man-dado del muy alto principe, el rey donJuan de Castilla de Leon al segundo, 8°,en Anberes, en Casa de Juan Steelfio,1551.

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Pensèe de Seneque recuillies par M.Angliviel de la Beaumelle et traduites enfrançois pur servir a l’education de laJeunes, tom. II, chez le Mercier, a Paris,1752.Lorenzo Angliviel de la Beaumelle fece questo li-bro ad imitazione de Pensieri di Ciceronedell’Ab. Oliveto: qu’il a plutot imitè qu’egale”,dicono i francesi.

Senofonte, L’economia, di greco tradottain italiano con la prefazione e le annota-zioni di Andrea Serrao, 8° m., Napoli,1774, per Raimondi.Serrao ha nome per altre opere e particolarmen-te per quella De Claris Cathechistis, che noi ab-biamo riposta a suo luogo. Vedi Xenofonte.

Settano, Le Satire, tradotte in terza rimadallo stesso autore ricavate dal Ms. au-tografo, 8° m., Zurigo, a spese dellaCompagnia, 1760. Annessovi: La con-versazione della dame di Roma, dialogotra Pasquino e Maforio.Edizione riferita da Crevenna. Vi ha chi dubitadi quel che si assicura nel frontispizio vale a diredi essere state esse tradotte dall’autore.

Satire di Settano contra Filodemo (cosìnell’occhio, nel frontispizio poi), le Satiredi Quinto Settano tradotte da SestoSettimio ad istanza d’Ottavio Novio, de-dicate a Decio Sedicino, 8°, Palermo, perDomenico Cortese, 1707.Haym oltre di aver notato queste Satire fra i li-bri rari, vi aggiunge nuovamente rare. Noi nepossediamo un altro corpo, al quale però man-cando il frontispizio e la prima pagella delRaguaglio postumo a chi vuol leggere vi fu stra-namente supplito a penna. Questa traduzionenon sappiamo da chi sia stata fatta; avendoloignorato anche il Quadrio. Si vede nella ClasseOrator et Poet. Recent.

Simonetta Giovanni, Historia delle me-morabili e magnanime imprese fatte dalloinvittissimo Francesco Sforza Duca di

Milano nella Italia, tradotta in linguathoscana da Cristoforo Landino fioren-tino, colla vita, statura e costumi di essoSforza, 8°, Vinegia, per Imperador, 1544.Questa storia della vita del Duca Sforza, scrittada Simonetta, è un modello piuttosto per unguerriero, che per un cittadino placido e giusto.

Severo Sulpizio, I Dialoghi, volgarizzati,8°, in Verona, presso Andreani, 1752. Il traduttore è Ippolito Bevilacqua pretedell’Oratorio di Verona.

Svetonio Gaio Tranquillo, Le vite de’ do-dici Cesari, nuovamente tradotte per M.Paolo del Rosso, 8°, Vinegia, per Bosello,1556.

Lo stesso, aggiuntovi l’ordine di leggeregli scrittori dell’Istoria Romana delSignor Pietro Angeli da Barga e tradot-ta da M. Francesco Serdonati Cittadinofiorentino, in Firenze, per FilippoGiunti, 1611, 8°.L’una e l’altra edizione è notata da Haym fra i li-bri rari, ma questa è più pregevole assai.

Lo stesso tradotto dallo stesso nuova edi-zione con le vere effigie de’ Cesari ed al-tre illustrazioni, 4°, Venezia, appressoPiacentini, 1738.Edizione la più compita. Haym la rapporta fra ilibri rari.

Tacito, Le Historie auguste, novellamen-te fatte italiane, 8°, Vinegia, appressoVincenzo Vaugris, 1544.Rarissima edizione, non trovandosi notata neimolti cataloghi che abbiamo avuto sotto gli occhi.

Gli Annali di Cornelio Tacito, etc., etc.,da Giorgio Dati fiorentino nuovamentetradotti di latino in lingua toscana, 4°,Venezia, appresso Giunti, 1589.Il Davanzati, parlando di questa traduzione ladisse fatta con ampio stile, il che serviva ad al-

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largare e addolcire il testo sì stringato e sì brusco.Questa edizione è notata da Haym fra i libri rari.

Opere di C. Cornelio Tacito tradotte dalDavanzati con insieme le giunte e i sup-plementi a Tacito del’Ab. GabrieleBrotier tradotti sullo stile del Davanzatidall’Ab. Raffaele Pastore, tutto col testolatino a fronte. Novissima edizione, 4°,t. III, Bassano, per Remondini, 1790.

Tacito español illustrado con aforismospor Don Baltasar Alamos de Barrientos,fol., Madrid, por Sanchez, 1614.Questa traduzione cogli Aforismi fu scrittadall’Alamos mentre era nelle Carceri e in essaimpiegò undici anni. È stimata rara, v. Freytag.

Teocrito volgarizzato da DomenicoRegolotti, 8°, Torino, presso Chais, 1729.Libro stimato dai dotti.

Terenzio, Le comedie, nuovamente di la-tino in volgare tradotte, 8°, Venezia, perPadoano, 1544.Raro. Queste comedie furono fatte tradurre daGiambattista da Borgofranco, v. Haym; ma nonfurono da esso Borgofranco tradotte, come pre-tende il Crescimbeni, ma solo fatte tradurre di-mostra il Zeno.

Le comedie di Terenzio tradotte nuova-mente il lingua toscana, 12°, Roma,1612, appresso Zannetti.Haym dice che il traduttore sia CristoforoRosario.

Le stesse, tradotte in versi sciolti daLuisa Bergalli, 8°, tom. VI, Venezia,1727.Bergalli fu molto stimata in vita per le sue virtùe sapere.

Le stesse, tradotte in versi sciolti daNicolò Fortiguerri col testo latino a di-rimpetto, 8°, Venezia, 1774.

Chi non conosce Fortiguerri autore del granRicciardetto? Questa traduzione intanto è scrit-ta in ottima lingua e piena delle maggiori grazie.

Le comedies de Terence traduit enfrançois avec de Remarques, 12°, t. III,Paris, chez Thierry, 1688.Nel frontispizio si dice: par Madame D. cioè perMadama Dacier. La prefazione, la vita diTerenzio e le note tutto insomma merita lode.

Le seis comedias de Terencio escritas enlatin y traduzidas en vulgar Castellanopor Pedro Simon Abril, 8°, Saragoza,1577, por Soler.Ne fan conto gli Spagnuoli.

Tolomeo Claudio Alessandrino, LaGeografia, nuovamente tradotta diGreco in italiano da Girolamo Ruscellietc. Aggiuntovi un discorso di M.Giuseppe Moleto Matematico, nel qua-le si dichiarano tutti i termini e le regoleappartenenti alla Geografia etc., Venezia,appresso Valgrisi, 1561, 4°, con figure inrame.

Goegrafia etc., partita in due volumi: nelprimo de’ quali si contengono gli otto li-bri della Geografia di Claudio Tolomeoriscontrati e corretti da Gio. Ant. Maginietc. Nel secondo vi sono poste XXVIItavole antiche di Tolomeo e XXXVII al-tre moderne accresciute et illustrate daricchissimi commentarj di detto Magini.Opera dal latino nell’italiano tradotta daLeonardo Cernoti, vol. II, t. I, Venezia,per li Galignani, 1598, fol.Questa è la migliore edizione di Tolomeo: le ta-vole di essa sono diligentemente intagliate dal fa-moso Girolamo Porro. La versione del testo diTolomeo è quella del Ruscelli, v. Haym. IlCernoti, che si spaccia qui come traduttore di tut-ta l’opera, in verità non altro fece del suo se nonche lo aver volgarizzato le tavole antiche e mo-derne di Tolomeo, le quali erano state fatte in la-tino dal Magini, v. Zeno nelle note a Fontanini.

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Tuano Jacopo Augusto, De re Accipitra-ria o sia Il falconiere e il De Aucupio diPietro Angelio Bargeo, tradotti da G. G.Bergantini, fol., Venezia, presso Albizzi,1735.Bella edizione dell’eccellente opera del Tuano edell’Angelio, ma quanto sarebbe più bella se latraduzione avesse corrisposto all’originale.Girolamo Pongelli C. R. S. tradusse anch’eglil’Uccellagione dell’Angelio da Barga, ma conquanta maggior grazia del Bergantini: chi ne vo-lesse far il confronto può trovarlo in questa Classede’ Traduttori qui avanti alla lettere B sotto lavoce Bargeo.

Geografia di Tolomeo Claudio tradottadi greco in italiano da Girolamo Ruscellie nuovamente ampliata da GioseffoRosaccio con annotazioni et espositioni etavole di rame, etc. E una Geografia uni-versale del medesimo separata da quelladi Tolomeo etc., ed una breve descritio-ne di tutta la Terra, 4°, Venezia, perSessa, 1599, con figure in rame.Edizione assai bella. Il Rosaccio ha voluto far pas-sare il Ruscelli per Plagiaro dicendo nell’avvisoalli lettori, che il Ruscelli abbia solamente tra-dotto il primo libro e che gli altri sei siano stativolgarizzati da Mattioli. Questo però è come di-ce il Zeno, tanto vero, quante vere erano le suepredizioni, che da Astrologo faceva, le quali sonpassate fino in proverbio. Imperocchè la tradu-zione del Mattioli e quella del Ruscelli furono dailoro autori fatte intieramente e l’una è differen-tissima dall’altra. Povero Rosaccio.

Torsellini Horatio della Comp. di Gesù,De l’Historia della SS. Casa della B. V. M.di Loreto, lib. V, nuovamente tradotti daBartolomeo Zucchi e da lui aggiuntovi ilsesto libro, Venezia, presso Imberti,1601.E Torsellino e Zucchi sono celebri.

Thucydide, Gli otto libri delle Guerre fat-te tra i popoli della Morea e gli Atheniesi,nuovamente dal greco idioma nella lin-

gua Thoscana tradotto per Francesco diSoldo Strozzi, 8°, Vinezia, appressoCostantini, senza anno.Nella dedicatoria è segnato XLV.

Lo stesso a cui manca il frontispizio.Se si scorrono le pagine e le linee par che sianodue copie della medesima edizione, ma lo incon-trarsi talora in una errori di stampa che non sitrovano nell’altra dimostra che siano diverse. Siveda il Fontanini.

Valerio Massimo, De’ detti o fatti nota-bili de’ Romani, tradotto da M. GiorgioDati fiorentino, 8°, Venezia, appressoZaltieri, 1586.Traduzione molto stimata.

Valere Maxime Latin François traduc-tion Nouvelle, 12°, t. II, a Lyon, chezCompagnon, 1700.Parafrasi piuttosto che traduzione fatta da N.Claveriz.

Vegetio, Dell’arte della Guerra, tradottoda Francesco Ferrosi, 8°, Vinegia, ap-presso Giolito, 1551.Edizione notata da Haym.

Virgilio Polidoro, I Dialoghi, tradotti daM. Francesco Baldelli, 8°, Vinegia, ap-presso Giolito, 1550.Edizione ricercata. Si fa più conto della tradu-zione che dell’opera, nella quale molte cose di di-cono senza alcuna critica.

Lo stesso, Degl’inventori delle cose, libriotto tradotti da Francesco Baldelli, 4°,Fiorenza, per li Giunti, 1587.Edizion belle et peu comune, le chiamaCrevenna. Traduzione molto pregevole, come tut-te quelle del Baldelli. Intorno al pregio dell’ope-ra vi sarebbe molto da dire; basti solo riferire quelcelebre distico: Virgilii duo sunt, alter Maro, tuPolidore alter, tu mendax, ille Poeta fuit.

Vida Girolamo, La Cristiade, recata in

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ottava rima e in XXIV canti divisa dalCanonico Carlo Ercolani, 8° m., tom. II,Macerata, presso Capitani.Varj si sono accinti a far questa traduzione.Quella qui notata è riputata delle migliori.

Virgilio, L’Eneide, tradotta dal Commen-datore Annibal Caro, 4°, Venezia, ap-presso Giunti, 1581.Prima edizione, v. Zeno nelle note al Fontanini.

L’Enea di M. Lodovico Dolce tradottodall’Eneide di Virgilio, 4°, Venezia, perVarisco, 1568.Si è scritto molto sopra questa traduzione.

La Georgica di Virgilio tradotta inToscana Favella e commentata da Ber-nardino Daniello, 4°, Vinegia, per Farri,1545.

La Bucolica di Virgilio tradotta daAndrea Lori, La Gerogica dal Daniello eL’Eneide dal Caro, 12°, Napoli, 1778.Edizione vile.

Le stesse opere cioè la Bucolica tradottada Lori, la Georgica dal Daniello el’Eneide da tanti letterati quanti sono i li-bri, 8°, Venezia, appresso Cornetti, 1586.Ottima raccolta. Zeno ne dà minuto conto nellenote a Fontanini.

L’Eneide travestita di Gio. Battista Lalli,12°, Venezia, presso Curti, 1632.Al Lalli mette il Zeno in bocca le parole diAusonio: Pudet virgiliani carminis majestatemtam joculari de honestasse mataeria.

Eneide di Virgilio trasportata in ottavarima da Bartolomeo Beverini, 12°,Roma, per Corbelletti, 1692.Traduzione di qualche merito.

L’Eneide di Virgilio ridotta in ottava ri-ma da Hercole, Udine, 12°.

Veramente costui sembra non avere avuto altrotitolo di imprendere a tradurre Virgilio fuor chequello di esser Mantovano.

Tutte le opere di Virgilio tradotte in ver-si dal P. Antonio Ambrogi della Comp.di Gesù, 12°, t. IV, Roma, pressoZempel, 1770.Ambrogi ha tradotto Virgilio in buona lingua econ molta intelligenza, sebbene manchi del fuo-co virgiliano.

La Bucolica di Virgilio tradotta verso perverso da Girolamo Pollantieri, Parma,4°, appresso i Borsi, 1760.Il Zeno ne fa menzione. La legge che si prescris-se Pallantieri fu troppo dura e non gloriosa allapoesia italiana.

La Bucolica e le Georgiche di P. VirgilioMarone, tradotte da D. Gian FrancescoSoave C. Reg. Somasco con un Poemettodella maniera di ben tradurre eun’Orazione di S. Basilio del modo ditrar frutto da’ libri de’ Gentili, 8°, Roma,1765, Komarck.Al Soave è molto obbligata la Gioventù per tan-te opere in vantaggio di essa da lui prodotta.

L’Eneide tradotta in versi italiani daClemente Bodoni, 8° m., t. II, Parma,dalla Reale stamperia, 1793.Edizione nobile, come sogliono essere tutte quel-le fatte dal celebre Bodoni nella Reale Stamperiadi Parma, particolarmente quelle eseguite in car-ta reale. La prefazione, nella quale Bondi saggis-simamente dà le regole da tenersi nel tradursi fa-ceva aspettare una versione eccellente. Noidesideriamo, che il lettore attentamente conside-ri se siano state eseguite tutte queste leggi, che perben tradurre da questo traduttor si prescrivono.

Le Buccoliche di Virgilio tradotte in rimae di annotazioni arricchite da March.Casimiro Drago Palermitano, 8°, Paler-mo, per Bentivegna, 1775.Traduzione non dispregevole.

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La Georgica di Virgilio tradotta in otta-va rima dal Signor conte LorenzoTornieri, 4°, Vicenza, per Modena, 1780.È scritta con felicità.

L’opere di Virgilio, cioè la Bucolica, laGeorgica e l’Eneide commentate in lin-gua toscana da Giovanni Fabrini daFigline, Carlo Malatesta da Rimino e daFilippo Venuti da Cortona, fol., 1741,per Baglioni.Opera che dà molto ajuto ai maestri di scuolaignoranti.

L’Eneide di Virgilio Marone trasportatoin ottava rima napoletana da GianicolaSitillo, 12°, tom. IV, Napoli, pressoPorcelli, 1784.Sotto il nome di Sitillo si asconde un Gesuitachiamato [...]. La traduzione è facile, solo fa ri-brezzo vedere cose così sublimi esposti nella lin-gua di Pulcinella.

Virgiliu mascaratu overu l’Eneidi, tra-dutta in rima siciliana Burlisca daSilveriu Surtinu, 8°, Messina, 1717, ap-presso Maffei.Questa traduzione non contiene altro che il pri-mo e secondo libro. Per render da burla un’ope-ra così seria non vi è voluto poco.

Les Georgiques de Virgile traduites envers françois par l’Abbè de Lille avec lesNotes, 12°, Paris, chez Bleuvet, 1785.Le note hanno merito.

Les Oeuvres de Virgile, en Latin et enFrançois, tome I et III, Paris, chez Nyon,1787.Manca il secondo tomo ed i quarto; il primo peròcontiene compitamente la Bucolica e la Georgica.

Les Oeuvres de Virgile, traduites enfrançois par M. l’Abbè de Fontaines avecles remarques de M. de Marlignac, 12°,tom. Deux, Amsterdam.

Il primo tomo contiene la Bucolica, la Georgica ei primi quattro libri dell’Eneide, il secondo il re-sto dell’Eneide.

Cours de langue latine par M. Luneau deBoisjrman, t. IV, Paris, 8° m., 1787, 1788et 1789. Poesie.M. Luneau ha creduto trovare un metodo nuovoper apprendere la lingua latina, il quale si riducea quello della traduzione, metodo adoperato daCicerone, sicchè non è una nuova scoverta, ma èun metodo retto e molto giovevole. Questo me-todo dunque Luneau lo ha adoperato sopraVirgilio e sopra Cesare, almeno questi sono gliautori che sono giunti alle nostre mani finora.

Los doze libros de la Eneida de Virgiliotraduzida en octava rima y verso caste-gliano, en Anveres, por Bellero, 12°.

La Eneida de Virgilio, de Christoval deMessa, 8°, en Madrid, 1615.

Vitruvio Pollione Marco, L’Architettura,colla traduzione italiana e commento delMarchese Berardo Galiani, fol. m.,Napoli, presso Simone, 1758.Edizione originale adorna di eccellenti figure, tra-duzione sommamente lodata con pregiatissimenote.

Xenofonte, La Economica, tradotta dilingua greca in toscana dal S. AlessandroPicolomini altrimenti lo Stordito Intro-nato, 8°, Vinegia, per da Trino, 1540.Librettino molto raro e di sommo prezzo.

Xenofonte, Della vita di Ciro re de’ Persi,tradotto per M. Ludovico Domenichi,8°, Vinegia, presso Giolito, 1558. Vi so-no legati insieme: I sette libri diXenofonte della impresa di Ciro tradot-ti dallo stesso Domenichi, in Vinegia,1558, appresso Giolito. Fontanini dice che i sette libri di Senofonte del-l’impresa di Ciro tradotti dal Domenichi pressoil Giolito, che son legati qui appresso siano stati

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stampati nel 1558 ed il Zeno nota esservene sta-ta un’altra edizione presso lo stesso dieci anni pri-ma. Io al veder questa sospetto anzi credo che l’e-dizione sia unica col solo frontispizio diversoperchè e nella vita di Ciro e nei Sette libri dellaimpresa trovo notato l’anno 1558, ma in fine del-la prima leggo 1549 e dei secondi 1547 al che nonavvertì il Zeno.

Zonara Giovanni, Historia divisa in treparti etc. tradotta dal Greco per MarcoEmilio Fiorentino, 4°, Vinegia, per dagliAvanzi, 1560.Manca la seconda e la terza parte19.

Grammatici e Lessicografi

Abbecedario ad uso delle scuole di Lom-bardia, 8°, Milano, 1786.

Academie Françoise vojé dictionnaire.

Accetto Reginaldo, Tesoro della volgarlingua, Napoli, appresso Cacchio, 1572,4°.Libro raro, v. Haym. Di quest’opera non ne fustampata che la sola prima parte, la quale noncontiene che XXIII delle CLVIII regole, in cuiquest’opera dovea esser divisa. Questa è la primaed unica edizione.

Adami Antonio, Precetti di Rettorica, acui sono aggiunte le Istituzioni poetiche,8°, Napoli, per Mazzola-Vocola, 1773.

Adriani TT. Chrysogoni cardinalis, DeSermone et modis latine loquendi.Ejusdem Venatio, item Iter Julii II P.Romani, Lugduni, apud Gryphium,1548.Adriano Cardinale del titolo di S. Crisogono au-tore di quest’opera, molto intendente nella lin-gua latina, fu in italiano. Egli ebbe molte brighesotto Leone X, delle quali leggete Oldoino, t. IIIp. 206. Costui non fu Papa onde molto sbagliaMorofio, il quale nel Plystor lib. IV C. IX n.° 20attribuisce quest’opera ad Adriano VI che fra isuoi meriti non ebbe certamente quello di essereintendente nelle umane lettere.

Aldrete Bernardo, Del Origen y principiode la Lengua Castellana, 4°, Roma,Wuilliet, 1606.

Allatii Leonis, Animadversiones in Anti-quitatum Etruscorum fragmenta, ab In-ghiramio edita, 4°, Parisiis, apud Cra-moisy, 1640.Quest’opera di Allazio non solo ha fatto vedere lafalsità di Inghiramio ma dà ottimi lumi ad

19 A margine del CSBCN sta scritto: I traduttori co-stano di fogli cinquantaquattro. Vistato daSterzinger e Ferrara.

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Codicum scripturam vitiatam deprehendendam,dice Morofio.

Altieri F., A new Grammar Italian-English and English-Italian, London, forJnnys, 1728, 8°.

Ab Alexandro Alexandri, Genialium die-rum, lib. VI, 8°, Lugduni, Frellon, 1616.Di questo autore si è parlato e si parlerà in altreClassi.

Alvari Emmanuelis e Soc. Jesu, DeInstitutiones Grammatica libri tres, 4°,Venetiis, 1585.

Dello stesso, Elementi Grammaticali,Milano, 1756, 8°.La Grammatica di Alvarez è stata lodata.Morofio dice di questo autore: DeliriaGrammaticorum primus estendit et saniora sub-stituit verumtamen non absolvit omnia, sed aliispost se aliquid elaborandum reliquit.

Alunno Francesco, Le osservazioni soprail Petrarca, 8°, Vinegia, per Comin daTrino, 1550.Questa edizione del 1550 è la seconda, giacchè laprima fu data in luce dal Marcolini nel 1539.Frattanto si noti che nello stesso anno 1550 sene trova un’altra in Venegia per Paolo Gerardodel pari in 8°.

Dello stesso, Le ricchezze della lingua vol-gare sopra il Boccaccio, nuovamente ri-stampata e con diligenza ricorrette emolto ampliate dallo stesso autore, fol.,Vinegia, 1551, in Casa de’ figliuoli diAldo.Edizione rarissima la quale fu venduta dieci fio-rini. Biblioteca Vilembroukiana, Part. I, p. 270,vedi Clement ed Haym e Zeno nelle note alFontanini.

La stessa opera, in 4°, in Vinegia, perPaolo Gherardo, 1557.Edizione aumentata e molto rara, v. Clement. In

essa nel fine poi si legge: In Vinegia per Cominda Trino 1557, ma ciò non dee far meraviglia,perchè anche nella Fabrica del mondo stampataal 1550 dallo stesso Alunno, al principio si leg-ge: presso Paolo Gherardo; ed in fine: Per Cominda Trino. Bisogna dire che fra questi due stam-patori vi fosse stabilità una società.

Dello stesso, Della Fabrica del Mondo,lib. X, fol., Venezia, 1593.Questa edizione sebbene per nitidezza sia infe-riore alle precedenti di quest’opera pure è da te-nersene conto, perchè la più copiosa e compita.Di quest’opera ne parlarono male il Salviati ed ilTassoni, ma il Zeno dice che ha meritata l’ap-provazione del pubblico, perchè ha giovato d’as-sai alli studiosi della lingua volgare ne’ tempi an-dati e ne’ nostri ancora non manca chi sa farnebuon uso.

Amenta Nicolò, Della lingua nobiled’Italia, 4°, t. II, Napoli, 1723.

Dello stesso Osservazioni sopra il torto edil dritto del Pre. Bartoli, tom. II, ma il se-condo non si è trovato.Amenta faticò molto sopra la lingua ma ha deisentimenti suoi particolari e come dice Zeno, nel-le cose sue trovasi il suo dritto ed il suo torto.

Anonimo, Recherches sur la lingue latineprincipalement par report au verbe et dela maniere de traduire, 12°, tom. II, Paris,chez Guillyn, 1750.Ottima opera per chi vuol conoscere il genio del-la lingua latina.

Raccolta di varj opuscoli e sono:I. Trapezonzio Georgio, Dialetica colleinterpretazioni del Neomago e delLatomo tradotta da Orazio Toscanella,Venezia, presso Bariletto, 4°, 1567. Haym nel riferire questo libro mostra non aver-lo veduto storpiandone il titolo.II. Toscanella Orazio, I modi più comunicon che ha scritto Cicerone le sue Epistole, 4°,Venezia, appresso Zaltieri per Marcolini.

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III. Barbaro Daniele, dell’Eloquenza da-to in luce dal Ruscelli, presso Valgrisio,1557.IV. Alessandro Lionardi, Dialogi della in-ventione poetica, 4°, Venezia, 1554, pres-so Pietrasanta. Raccolta di sommo pregio perchè di opuscoli as-sai rari.

Anonimi

Compendiaria grece grammatices institu-tio ad usum Seminarii Patavini, 8°,Patavii, 1755, Item ibidem, 1761.

Elementi della Lingua greca per le R.Scuole di Sicilia.

Nouvelle Methode pour apprendre facil-ment la langue Greque, mises en Françoisdans un ordre tres clair et tres abregè, 8°m., a Paris, chez Brocas, 1754.

Nouvelle Methode pour apprendre facil-ment la langue latine mises en françoisavec un ordre trés clair et tres abregé, 8°m., a Paris, chez Delaulne, 1709.

Lo stesso, tradotto in italiano ad uso delSeminario Napolitano, vol. II, in 8°,Napoli, per Palumbo, 1744.Traduzione eccellente.

Abregè de la nouvelle Methode pour ap-prendre la langue Greque, 8°, Paris, chezDelaulne, 1731.

Abregè de la nouvelle methode pour ap-prendre la langue latine, 8°, Paris, chezDelaulne, 1722.

Compendio del nuovo metodo per ap-prendere la lingua latina, Napoli, 1772.Tanto la grammatica greca quanto la latina uscite

da Portoreale sono capo d’opera in questa materia.D. Claudio Lancelot uno dei solitarj fu l’autore diqueste due grammatiche. Nella latina ha fatto unestratto di tutto ciò che di più eccellente aveva scrit-to Valla, Scaligero, Scioppio e più d’ogni altroSanzio. Nella greca del pari ha raccolto tutto quan-to han di migliore e l’ha esposto spargendolo di tut-ti quei fiori, che può ricevere un’opera di simil fat-ta. Gli Abreges sono dello stesso Autore.

Grammaire Greque, le plus courte et laplus aisèe qui ait encor paru, Paris, chezThibonst, 1736.L’autore ha creduto provvedere alla infingarda-gine di chi vuol grecizzare senza molto studiare.Si veda Pagnini, Sisti

Elementa lingue Grece ab Aldo Manutiodisposita. Vi sono aggiunti varj pezziGreci per esercizio dei Giovanetti.

L’art de bien parler François, 12°, t. II,Amsterdam, chez Wetsains, 1630.

Anonimo, La Biblioteque des Enfans oules premieres elemens des lettres, 4°,Paris, chez Simon, 1733, tom. I, vol. IV.L’autore par che abbia esaurito tutto ciò che po-teva dirsi sull’argumento, che ha trattato. È ne-cessario però che chi vuol adoperare i di lui lumiin vantaggio de’ suoi discenti li riduca in latte pro-porzionato a servir di nutrimento alla tenerà età.

Dictionarium Puerorum Latino-gallicum,4°, Lugduni, apud Roussium, 1607.

Dictionarium novum latino-gallicum,Seren Duci Burgundie dicutum, 4°,Parisiis, apud Barbou, 1752.Questo si reputa il miglior dizionario latino-fran-cese.

Manuel Lexique ou dictionnaire portatifdes mots François dont la signification n’e-st pas familiere a tout le monde, nouvelleedition considerablement augmentèe, 8°,tom. II, Paris, chez Didot, 1755.

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Opera comoda lavorata nel suo principio dal Ab.Prevost.

Dictionaire portatif des regles de la languefrançoise, 8°, tom. II, a Paris, chezCostard, 1770.Essai synthetique sur l’origine et la for-mation des langues, a Paris, chez Rualt,1774, 8° m.Risultato delle fatiche di Herder, di Thiebault edi Beauzee, dalle quali si possono cavare moltilumi.

Connaissance del Poetes les plus celebresou moyen fauli de prendre une teinturedes humanites, 12°, t. II, Paris, 1752.Opera in cui, seguitando le orme del cel. Rollin,si ha un retto saggio dei Poeti latini. Perchè quei,che fanno nel pubblico l’alto impiego di maestri,non leggono simili libri, li quali li trarrebberodalla oscurità dell’ignoranza in cui giacciono?

Cognizione della mitologia, Palermo, 12°,1781, per Jannello.

L’Art du Poete et de l’Orateur, 12°, Lyon,chez Perisse, 1774.L’autore ha particolarmente in mira i francesi,dai quali d’ordinario tira gli esemplari dei pre-cetti, che dà. Il saggio di educazione del quale faprecedere. L’opera è da leggersi.

Encyclopedia Litterarie ou dictionaire rai-sonne d’eloquence et de Poesie, t. II, 8°,Paris, chez Herissant, 1771.Ottima opera, adatta all’istruzione della Gioventù.

Dictionnaire des proverbes françois et desfaçons de parler comiques burlesques et fa-milieres etc., Paris, chez Savoye, 1758.Da qualunque dizionario si può tra profitto, machi non legge che dizionarj divien presuntuoso eresta ignorante.

Le secretaire de la Cour ou la maniere d’e-crire selon le tems, 12°, Lyon, 1713.

Essai sur la maniere de remplir les placesdans les Colleges que les Jesuites ocu-poient cidevant, 12°, t. II, Cologne, 1762.Leggete, prendete il buono, rigettate il cattivo.

Nuovo metodo per le pubbliche scuoled’Italia, 8°, Lione, 1774.

Riflessioni intorno alle pubbliche scuole,8°, Firenze, 1775.Si possono da tali libri cavar dei lumi.

Considerations sur le stile epistolaire, 12°,Nancy, 1775.Leggete Cicerone.

Ratio atque institutio studiorum, Soc.Jesu, Rome, 1606, 8°.Libro sopra cui molto si è scritto in difesa ed inimpugnazione.

Anonimo, Il Cruscante impazzito, 12°,Napoli, 1740, per Muzio.Opera di Benedetto Marcello Veneziano.

La Crusca in Esame, 8°, Amsterdam,1740.Libro per ridere, prima edizione.

Compendio del metodo delle ScuoleNormali, 8°, Milano, 1786.

Metodo per insegnare a leggere ad uso del-le scuole Normali, 8°, Napoli, 1787.

Raccolta compita di Leggi, decisioni, istru-zioni etc., riguardanti i licei primarj e se-condarj e le scuole speciali, pubblicata conparticolarità del Consiglio di Stato incari-cato di questa direzione, 8°, Parigi, pres-so Courcier, 1804. In Francese.

Avvertimenti gramaticali per la linguavolgare, 12°, Padova, 1731, ad uso delSeminario.

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Gli stessi, ad uso delle Scuole Pie, Firen-ze, 1784.

Gli stessi, per le Scuole di Sicilia nuova-mente accresciuti, ai quali sono premessele declinazioni de’ verbi regolari e irrego-lari del Buommattei, Palermo, dallaStamperia Reale.Quest’ultima edizione contiene quel che trovasiin molti libri di gramatica italiana.

Limen Grammaticum, Panormi, 1776,Typis Valenza.

Le Osservazioni della lingua volgare di di-versi illustri cioè del Bembo, del Gabriel-lo, del Fortunio, del Acrisio ed altri, 8°,Venezia, 1565, per Rampazotto.Raccolta eccellente in questa materia.

Apologia del Signor. Torquato Tasso, 8°,Ferrara, per Baldini, 1586.Questa è la più copiosa collezione fra le tre fattee stampate l’una in Mantova 1585, questa inFerrara per Baldini 1586 e la terza anche inFerrara per Cagnaccini. In essa son raccolti varjscritti contra e a favore del Tasso, tra i quali il piùcelebre è quello intitolato Stacciata Prima.

Insegnamenti della Gramatica latina inlingua italiana, Firenze, 1780, 8°.Lo stemma del frontispizio mostra esser libro ap-partenente ai PP. delle Scuole Pie.

Il Converso del P. Ceva in difesa di alcuniSonetti del D. Padre, 8°, Milano, perRichino, 1739.

Lettere di Ser Teluccocca a frate TeobaldoCeva, 8°, alla macchia.

Annotazioni delle principali difficoltà del-la Grammatica latina, Roma, 1725.

Recueil methodique des locutions les plus

elegantes et difficiles de la grammaire la-tine, 12°, Marseille, 1664.

Nuovo metodo per le scuole pubbliched’Italia, Lione, 1774.

Riflessioni intorno alle Pubbliche scuole,Firenze, Cambiagi, 1775.Si possono da questi libri cavar dei lumi qualorasi leggono maturamente.

Grammatica Gallica latine conscripta,12°.

Rimario dei tre Poeti Petrarca, Bembo,Molza, coi versi intieri, Bergamo, 1746,per Lacellotti.I Rimari son tutti dannosi alla gioventù. Quellinei quali trovansi non le sole desinenze ma gl’in-tieri versi degli autori, forse lo saranno meno de-gli altri; uno di questi giovevoli sarebbe il se-guente:

Rimario di tutte le desinenze dellaCommedia di Dante Alighieri, 4°, Napoli,presso Carlino, 1602.

Ciceronianum Lexicon Greco latinum idest Lexicon ex variis Grecorum locis aCicerone interpretatis, Auguste Taurino-rum, 1743, ex Reg. Typogr., 8° m.Questa in origine è opera di Roberto Stefano da-ta in luce dal di lui figlio Errigo.

Thesaurus Rerum et verborum Virgilii inAcademia Turnonia Soc. Jesu collectus,8°, Turnoni, ap. Michaelem, 1688.Labor improbus.

Della Poetica, libri tres ad uso delCollegio de’ Nobili de’ PP. Teatini, 4°,Palermo, per Gramignani, 1734.Questa è opera dell’Ab. Gio. Felice Palesi uomomolto intendente negli ameni studj, fatto venireper introdurre il gusto delle belle lettere nelCollegio de’ Teatini. Peccato che i lumi da lui da-

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ti si estinsero in breve tempo, come poi per man-canza di tali lumi, divenuto inutile, anzi abban-donato il D. Collegio, andò a perire.

Dictionarium Mithologicum et Histori-cum, sine loco et anno.

Dizionario delle favole ad uso delle scuo-le d’Italia, Venezia, per Zatta, 1796.Questo piccolo dizionario è utile alla gioventù,perchè fatto con giudizio e non come il seguentelibro assai sciocco:

Cognizione della Mitologia, 12°, Palermo, perJannello.

Regole della Poesia sì latina che italianaper uso delle Scuole, 8°, Bergamo, 1761,per Lancellotti. Più studio sopra i classici e meno regole.

Sopra la natura dell’Egloghe, dissertazio-ne, 8°, 1738, presso Milli.

Dizionario italiano, latino e francese, 4°,tom. II, Venezia, Pitteri, 1755.

Apollonii Alexandrei, De Costructione,M. Basilii de Grammatica exercitazione,8°, Grece tantum, Florentie, apudJuntam, 1515.Eccellente e pregevolissima edizione, quali so-gliono essere quelle dei Giunti.

Aristotelis, De Arte rethorica, libri trescum M. Antonii Majoragii CommentariisGrec. et Latine curante Fabio Paulino,fol., Venetiis, apud de Franciscis, 1591.Majoragio chiamavasi in verità Anton MariaConti. Fu egli celebre nelle belle lettere e le ope-re sue spirano il giusto del secolo XVI.

Aristotelis, De Arte rethorica libri tres,fatta in lingua toscana da Annibal Carocolla prefazione di Biagio Schiavo,Venezia, presso Bassaglia, 1732, dupl.

E la prefazione e la traduzione sono lavoro di uo-mini sommi.

Idem opus, quod Carolus Sigonius et M.Antonius Majoragius vertebat, 12°,Venetiis. Accedit Francisci PhilelphiLatina versio, 1585.Tutti e tre questi traduttori hanno gran nome.

Apostolii Michaelis, Paremie, cum PetriPontini versione et doctorum notis, 4°,Lugduni Batavorum, apud Elzevirios,1619.Questa è la prima edizione compita dei proverbidi Michele Apostolio e perciò riputata rara. VediClement. Fa di essa menzione Morofio Polyhist.,lib. I, cap. 21, n.° 87.

Auctores Latine lingue in unum redacticorpus, cum notis Dionysii Gothofredi,4°, apud Leimarium, 1585. Libro classico.

Bandiera Alessandro, De’ Servi di MariaI pregiudizj dell’umane lettere, 8°,Venezia, 1755, appresso Bettinelli.Del P. Bandiera abbiamo parlato altrove.

Banier Antoine, La mitologia e le favolespiegate colla storia, tradotta in italianoda M. Maddalena Ginori Pancrazi, ed il-lustrata colle note e colle figure in rame,Napoli, 1754, appresso Pellecchia, tom.V.Lodevolissima opera del Signor Banier. Buonatraduzione, luminose note ed abbondantissimefigure.

Barba Simone, La topica di Cicerone, colcomento, nel quale si mostrano gliEsempi di tutti i luoghi cavati da Dante,Petrarca, Boccaccio; vi sono aggiunte ledifferenze locali di Boezio, 8°, Vinegia,Giolito, 1556.Raro, v. Haym. È ben da notarsi, che questo li-bro non è tutto parto di Simone della Barba, ma

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il Comento e la traduzione di Boezio son operadi Pompeo della Barba fratello maggiore diSimone. La dedicazione di tutto il libro è dellostesso Pompeo, il quale fu medico di Pio IV e delpari il Proemio: sicchè di Simone vi è la tradu-zione della sola Topica. Ved. Zeno nelle note alFontanini, t. I, p. 115, t. II, p. 318.

Barni Gabriele, Pro lingua latina libritres, de eternitate urbis liber unus; delaudibus Italie liber unus, 8°, Rome, inEdibus Pop. Rom., 1571.Libro da leggersi particolarmente in questi tem-pi in cui i nostri ignorantissimi giovinastri di-sprezzano quel che ignorano.

Bargagli Scipione, Delle imprese, primaparte a cui va unita un’Orazione delle lo-di dell’Accademia, Venetia, per de’Franceschi, 4°, 1589.Edizione molto rara, v. Clement.

Bartolomei Raverini Pantaleonis, DeRatione quantitatis syllabarie. Accessit R.Vuidii Fornodorei, De Grecis dialectis etc.,12°, Lugduni, apud Hugaetan, 1605, 12°.

B. P. D. cioè Padre Bartoli Danielo,Ortografia Italiana, per Lazari, 1670.Prima edizione.

Baruffaldi Girolamo, Dizionario delleRime sdrucciole, 4°, Venez., per Valva-sense, 1755.Fatica dura.

Baudran Antonii, LexiconGeographicum, cum correctionibusDominici Magri, fol., t. II, Patavii, 1675,apud de Cadorinis.

Bella P. Ardelio della Comp. di Gesù,Dizionario Italiano, Latino e Illirico,Venet., 4°, 1728, per Zanne.

Besutii, Dictionarium Ciceronianum, a

Francisco Priscianense inchoatum nuncvero absolutum, 8°, Venetiis, apud Ber-tanum, 1607.

Bellarmini Card. Roberti e Soc. Jesu,Rudimenta lingue Hebraice, Rome, apudPaulinum, 8°, 1621.

Belloni Giovanni, Discorso intornoall’Antro delle Ninfe Najadi di Homero,impresa degli Accademici Ricovrati diPadova, 4°, Padova, per Balzetta, 1601.Raro, v. Haym. Non ostante quanto ErcoleMarescotti scrisse a riguardo all’Imprese, esclu-dendo dai corpi delle medesime i concetti favo-losi e quanto poi Ridolfo Mojeschino abbia det-to particolarmente su questa impresa, pure gliAccademici Ricovrati continuarono a scriversi diessa e questo Antro Misterioso è servito, come di-ce Zeno di asilo alle scienze ed alle lettere per tan-ti grandi uomini, che lo han frequentato.Fontanini Bibliot., T. II, p. 374 nella nota 3.

Bembo Pietro, Le Prose, in questa nuo-va edizione unite insieme colle giunte diLudovico Castelvetro, tom. II, vol. I,Napoli, per Raillard, 1714, 4°.

Beni Paolo, Comparazione di TorquatoTasso con Homero e Virgilio insieme col-la difesa dell’Ariosto, 4°, Padova, perMartini, 1612.Delle frande fatte dal Beni in questa che chiamail Fontanini seconda edizione, vedasi Zeno nellenote alla Biblioteca dell’Eloquenza, T. II, p. 328.

Dello stesso, Risposta contro Malacretain pro del Pastor fido, 4°, Padova, 1600.

Beni Paolo, L’Anticrusca, overo il para-gone della Italiana lingua, 4°, 1612.I Volpi ci fan sapere che l’Autore avea apparec-chiato tre altre parti che dovevano servire di con-tinuazione a questa prima, le quali esistono Mss.presso Giuseppe da Citadella. Quest’opera è sta-ta cagione di molte dispute e di scritti pro e con-tro. Vedi Haym, Fontanini, Zeno e Clement.

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Billii Jacobi, Lectionum grecorum volu-men, 12°, apud Crispinta, Lugduni,1614.Eccellente ajuto per la Gioventù.

Binder Martino, Grammatica Tedesca eItaliana, 8°, Roma, Zempel, 1760.

Bonii Thome, De Poetica facultate libriduo, 8°, Venetiis, apud Ciottum, 1608.

Bosolini Stefano, Midolla letteraria dellalingua italiana, Roma, 1750, perPucinelli, 8°.Il titolo così strano dà mala idea del libro, quan-do in verità merita stima a riguardo della suaesattezza e precisione.

Branda Onofrio Chierico Regolare di S.Paolo di Milano, Raccolta di Varj opuscoliriguardanti la lingua toscana,Milano, 8°,per Mazzuchelli ed altri, nell’anno 1759e seguenti.Questo libro ci venne dalla libreria del nostro ca-rissimo amico Signor. canonico DomenicoSchiavo.

Bravi Bartholomei, Soc. Jesu, Thesaurusverborum ac Phrasium ad Orationum exHispana latinam efficendam, 4°, Valentie,apud Mey, 1621.

Brissonii Barnaba, De Formulis et so-lemnibus Populi Romani verbis, libriVIII, fol., Parisiis, apud Nivellium, 1583.Edizione originale. Barnaba Brissonio fu uomoinsigne inalzato da Enrico III re di Francia alleprime cariche. Tutte le sue opere si leggono conammirazione: questa è ripiena della erudizionela più esquisita, Bouclaro e con lui Morofio nefanno sommi encomj.

Brasoni Girolamo, Elucidario Poetico,raccolto già da Hermanno Torrentinoe ora riformato, Ven., 12°, 1726, perLovisa.

Bucoldiani Gerardi, De invenzione etamplificatione seu usu locorum libri. III,4°, Lugduni, apud Gryphium, 1534.Eccellente libro di cui fa memoria MorofioPolystor, II 5 I 4.

Budei Gulielmi, Annotationes in quatuoret viginti Pandectarum libros, fol., apudAscensium, 1508. Accedit De Asse etejus partibus, 1514, apud Ascensium.L’edizione delle annotazioni alle Pandette si re-puta rarissima da Clement e da Bauer. Mattairel’ha notata come stampata al 1508 perchè questaè data della prefazione: osservazione che non fe-ce Clement. L’edizione dell’opera De Asse, fu ri-putata da Niceron la prima.

Eiusdem, Commentarii Lingue Grece,fol., Basilee, 1530.Questa è la seconda edizione giacchè la prima è diParigi del 1529. Di Budeo vedasi quanto abbia-mo notato nella Classe dei Poligrafi.

Buommattei Benedetto, Della lingua to-scana, lib. due, Firenze, Pignoni, 1643.Gramatica dice Zeno che a parer di molti è la mi-gliore di quante in nostra lingua ne abbiamo.

Boulengeri Julii Cesaris, RomanusImperator, 4°, Parisiis, apud Morellum,1614.Vedi fra gli antiquari.

Calepini Ambrosii, Dictionarium, cura etstudio Jaonnis Passeratii et Ludovici dela Cerda, fol., tom. II, Lugduni, apudBorde, 1663.Quantunque i posteriori Lessicografi abbianomolto migliorato le fatiche di Calepino e degli al-tri, pure molto ad essi si deve, perchè, se da loronon si fossero posti i fondamenti di questo gran-de edifizio, certamente non si sarebbe potutoinalzare a quella magnificenza, in cui ora è ri-dotto. Il cognome di Calepino fu dato a lui daCalepio sua Patria.

Calvini Joannes, Lexicon juridicum etc.,

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cum Prefat. Dionysii Gothofredi etHermanni Voltsii, fol., Hanovie, apudWechelios, 1619.Sebbene vi sia un’ultima edizione, l’opera peròda se è molto pregevole.

Camillo Giulio, L’idea del teatro, 4°,Firenze, per Torrentino, 1550.Edizione riferita da Haym. Nella dedicatoriascritta da Ludovico Domenichi si parla dell’oc-casione in cui fu fatto questo opuscolo.

Campanile Filiberto, L’idea overo formadell’eloquenza secondo la dottrina diHermogene, 4°, Napoli, presso Sottile,1606.Haym dice che non è propriamente una tradu-zione.

Canteri Gulielmi, Novarum lectionum li-bri octo. Accedit eiusdem De rationeemendandi Grecos auctores syntagma.Item Pepli Aristotelis fragmenta sive he-rorum Homericorum Epitaphia ab eo-dem Cantero latine versa. TandemTheodori Canteri, Variarum lectionum li-bri duo. Omnia Antuerpie, ex officinaPlantiniana, ab 1571 ad 1574. ItemLudovici Carrionis Antiq. LectionumCommentarii, ibidem. Ultimo PetriPitehi, Advers. Subsecivorum lib. duo,Basilee, apud Pernam, 1574.

Cardosi Hieronymi, Dictionarium LatinoLusitanicum et Lusitanio latinum, 4°,Conimbrice, 1587, apud Barrerium.Accedit dictionarium de propriis nomi-nibus Celebr. virorum a SebastianoStechamero Collectum, ibidem, apudeumdem.

Casa de las Christoval, Vocabulario de lasdos lenguas Toscana y Castellana, accre-sciuto da Camillo Camilli, Venezia, 8°,apud Zaltieri, 1613.

Cavalcanti Bartolomeo, La Retorica, fol.,presso Giolito, 1560.

Cellarii Christophari, Observationes cir-ca latinum linguam, Panormi, 1707, 12°.

Chiari Francesco Alate, Studio di lettereraccolte da buoni autori, 8°, Venezia, perRecurti, 1744.Buona scelta.

Cinonio Accademico Filgerita, DelleOsservazioni della lingua Italiana, parteprima e seconda, t. II, 12°, Forlì, 1685,presso Selva, il primo tomo ed il secondoFerrara, presso Maresti, 1657.

Dello stesso, Il Trattato delle particelle,che è il tomo secondo, 4°, Ferrara, ap-presso Pomaselli, 1709.L’autore è Marcoantonio Mambelli Gesuita.Queste sono opere classiche.

Cisano Giovanni, Tesoro di ConcettiPoetici, scelti da’ più illustri PoetiToscani, 12°, tom. II, Venezia, appressoDeuchino, 1610.Veramente gli esempli sono cavati da ottimi au-tori.

Cittadini Celso, Le origini della toscanafavella, 8°, Siena, presso Gori, 1628.

Dello stesso, Opere raccolte da GirolamoGigli, Roma, 8°, per Rossi, 1721.Edizione eccellente e molto pregiata.

Clenardi Nicolai, Institutiones in Grecamlinguam, Venet., 8°, apud Polum.

Comenii J. A., Janua linguarum, resera-ta quinque linguis, 8° m., 1661, Amste-lodami, apud Elzevirios.De Comeni Janua habendum est: illam plane escholis illis ubi latinitates genuine, ut equum est,

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rara hebetur, eliminanda. Nam etc. MorhofiPolyst.

Comitis Natalis, Mythologie libri decem,4°, curavit M. Anton. Tritonius Paterm1616.Edizione piena di figure in legno.

Constantin Roberti, Lexicon Grecolati-num, secunda hac editione, partim ipsiusauthoris, partim Francisci Porti et alio-rum additionibus plurimum auctori, itaut jam studiosii possit esse greca linguethesaurus, t. II, apud Vignon, 1592.Edizione molto rara, v. Clement. Costantino, uo-mo assai intendente, ordinò il suo Lessico secon-do l’alfabeto delle parole, per lo che riesce più co-modo di quello di Stefano disposto secondo leradici.

Copelli Matteo, Direttorio doppio per in-camminare con felicità i fanciulli alla lin-gua latina, 8°, Piacenza, presso Orcesi,1764.

Corradi Q. Marii, De copia latini sermo-nis, lib. V, Venet., apud Zilettum, 8°,1582.Questa è la prima edizione. Corrado è chiamatoda Olao Borvichio Vir acerrimi judicii et dictioniscultissime. Sebbene in alcune cose lo riprende. V.Morofio Polyhist., lib. IV, C. X., n°. 7. Vi è ag-giunta con proprio frontispizio: Q. M. Corradi adConcilium Salernitanum Oratio et Ode dicolosde Obitu Hieronymi Vitaliani, ed inoltreAndreas Guarna De Bello Grammaticali, apudZilettum, 1581, opuscolo rarissimo: graziosa con-tesa tra il nome ed il verbo.

Corree Thome, De Elegia.

Corso Rinaldo, Fondamenti del ParlarToscano, 8°, Vinegia, per de Trino, 1549.Edizione la prima fra quelle rammentate daHaym, Fontanini e Zeno.

Corticelli Salvatore, Della Toscana elo-

quenza, discorsi cento, 4°, Venezia, 1753,per De Castro.Dicono che in questi discorsi il Corticelli non ab-bia osservato i precetti di lingua dati nella suaGramatica.

Dello stesso, Regole ed osservazioni dellalingua toscana ridotte a metodo. Terzaedizione, 8° m., Bologna, per DallaVolpe, 1760.

La stessa opera, Napoli, 8°, 1770.

La stessa, Venezia, per Remondini, 1761.

Crescimbeni Giovanni Mario, Accade-mia d’armi e lettere fatte dai convittori delSeminario Romano, 12°, Roma, per ilRossi, 1703.

Dello stesso, Istoria della volgar Poesia,4°, t. VI, Venezia, per Basegio, 1731.Di questa storia e di questa edizione in cui tro-vasi il tutto riordinato vedete ciò che ne dice ilZeno nelle note alla Biblioteca del Fontanini, t.II, p. 140.

Cresolii Ludovici, Soc. Jesu, TheatrumVeterum Rhetorum, 8°, Parisiis, Cramo-isy, 1620.Non tutti i giudizi dati da costui sono inappellabili.

Eiusdem, De perfecta oratoris actione opronunciatione, 4°, Lutet. Parisiorum,Cramoisy, 1620.Libro stimato, molto raro, il quale come riferisceClement fu venduto dieci fiorini e dieci soldi nel-la Biblioth. Schulbruchiana.

Crevier Jean Baptiste Louis, RethoriqueFrançoise, 12°, t. II, Paris, Desaint, 1777. Fu costui discepolo di Rollin, da cui apprese aconsagrarsi in vantaggio della gioventù. Le le-zioni che dà in questa Rettorica sono esatte, giu-dizione e gli esempi che porta sono eccellenti.

Crusca Accademici Della, Vocabolario in

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questa terza impressione nuovamentecorretto o copiosamente accresciuto,fol., t. III, Firenze, 1691, nella Stamperiadell’Accademia della Crusca.Questa edizione fu di molto aumentata sopra leprecedenti, ma le posteriori e particolarmentequella notata qui appresso crebbero di molto inprefazione: in questa si pregia la correzione.

Crusca Accademici Della, Vocabolario,fol., t. VI, impressione napoletana se-condo l’ultima di Firenze con la giuntadi molte voci raccolte dagli autori ap-provati dalla stessa Accademia, Napoli,1746, per Simone. Questa è la più corretta, la più copiosa e più bel-la Edizione. questo nostro esemplare è ben lega-to e di ampio margine essendo colle barbe.

La stessa opera, t. V, quarto, Venezia,1763, appresso Pitteri.

Crusca, Vocabolario compendiato da unAccademico Animoso, 4°, t. II, Venezia,presso Basegio, 1705.Questo compendio fu fatto da Apostolo Zeno, acui non avendo voluto gli Accademici dellaCrusca permettere che si usasse il titolo diAccademico fiorentino, vi appose quello diAccademico Animoso. Vedi Zeno Lettere, T. I,lettera 136 e lett. 139, pag. 335. Questa edizio-ne si pregia molto, perchè è la prima fatta sottogli occhi dell’Autore.

Voci scoperte e difficoltà incontrate sulVocabulario ultimo della Crusca, Venetia,1758.

Curionis Hieronymi, Lexicon GrecoLatinum, Basilee, apud Valderum, 1541, fol.Eiusdem idem opus.Queste fatiche di Curione restarono oscurate daBudeo e da Stefano.

Eiusdem, Thesaurus lingue latine, Basi-lee, Froben, 1561.Manca il secondo tomo.

Danetii Petri, Dictionarium latinum etGallicum ad usum Delphini, 4°, Parisiis,apud Pralard, 1673.Danezio non riuscì molto ne’ libri che stampò aduso Delfino. Questo dizionario è troppo man-cante e nella traduzione francese non è preciso espesso non dà la vera espressione corrisponden-te alla latina.

Dante, Della volgare eloquenza colCastellano di M. Giovan Giorgio Trissi-no, 8°, Ferrara, per Mamarelli, 1583.

Dathi Augustini, Elegantie, Vent., 1564,apud De Leniis, 8°.Si hanno queste eleganze di qualche pregio.

Dausquii Claudii, Antiqui Novique LatiiOrthographia, fol., Tornaci Nerviorum,apud Quinque, 1632.Opera rara. Dausquei Gesuita e poi Canonico diTournai, sua patria intendea molto bene il grecoed il latino, ma scriveva male. Questa è la primaedizione assai pregiata e di prezzo.

Delbrun Pierre de la Comp. de Jesus,Dictionaire François Latin et diction LatinGrecum, 4°, Albis, chez Patron, 1674.Il primo è copioso ma il secondo è assai ristretto.

De Colonia Dominici, De Arte Rethoricalibri quinque, 8°, Venetiis, apudBalleon., 1722.Ottime istituzioni.

Dolce Ludovico, Modi affigurati e vociscelte della volgar lingua, con un discor-so sopra l’Ariosto, Venezia, presso Sessa,1564, 8°.Libro raro a cui il Sessa dopo questa prima edi-zione per ben due volte mutò il frontispizio orchiamandoli: Le nuove osservazioni or Eleganzadel Dolce. V. Haym.

Gli stessi, presso Giolito, Vinegia, 12°,1562.

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Dictionaire de l’Accademie Françoise, 4°,t. II, a Lyon, chez Duplain, 1776.

Abregè du meme, 8° m., Paris, 1772, chezRaguard.

Delle osservazioni nella volgar lingua di-vise in IV libri, Vinegia, per Giolito,1550, 8°.Questa è l’edizione rara e ricercata per essere laprima, e quella che dette occasione al Tolomei difarne le risa e al Ruscelli materia di scrivere unode’ suoi tre famosi Discorsi. V. Haym, si vedanopure le Battaglie del Muzio, p. 36, 37.

Le stesse, Venezia per Salicato, 1575.

Le stesse, Vinegia, per Bonibelli, 1597.

Dictionarium Novum latino gallicum v.fra gli Anonimi.

Dulcis Catharini, Schola Italica, 8° m.,Francofurti, apud Wolphangum, 1605.Merita molta lode come quella che può ottima-mente servire anche per gli esteri.

Doleti Stephani, Commentariorum lin-gue latine, tom. II, Lugduni, apudGryphium, 1536.Opera eccellente ma gli esemplari ne sono sì ra-ri e di così gran prezzo che pochi possono avere ilpiacere di possederla. Ved. Maittaire, Vogt eFreytag, Analecta.

Domenichi Francesco, Piano di studj,Venezia, 8°, Salvioni, 1790.Stravaganza di un Sogno.

Dukeri Caroli Andree, De LatinitateJureconsultorum veterum, 8°, LugduniBatav., 1711.Opera da leggersi con attenzione da latinanti.

Erasmi Roterodami, Adagiorum Chiliades,fol., Colonie Allobrogum, apud Auber-tum, 1612.

Idem opus, Basilee, apud Frobenium,1541.L’edizione frobeniana è la migliore. Morofio di-ce: Multe sunt operis hujus editiones, frobenia-na omnium est emendatissima. Peccato che siacaduta in mano dell’ignoranza dalla quale riportòmolto ferite. Possono però esse risarcirsi su l’e-dizione del 1612 la quale è intiera, sebbene intutto il resto inferiore.

Eiusdem, De utraque verborum ac rerumcopia lib. II, Amstelodami, 1643.

Eiusdem, Adagiorum Epitome, 8°.

Etiene Robert, De la conformitè du lan-guage François avec lo grec.Opuscolo raro e pregiatissimo legato insieme conGesneri Mithridate.

Ferrandini Cornelii, BagnariusPedagogus elisus et castigatus, 12°,Taurini, 1704.Libro fatto dai Gesuiti contra Biagio Schiavo, daleggersi per ridere.

Fortunio Francesco, Regole della volgarGrammatica lib. II, 8°, Venetia, perArrivabene, 1518.Questa edizione si ha per ben rara, non avendo-ne avuta notizia nè Haym nè Fontanini; e quelche più nè Zeno. Il Dolce scrisse che queste rego-le erano state furate dal Fortunio al Bembo, mail Bembo non mai disse ciò.

Fessurd [sic], Nouvel Methode pour en-seigner aux Enfans a ecrire et l’Ortho-graphe, 8°, Paris, chez Mesnier, 1745.

Fleury Claude, Traitè des choix et de lamethode des etudes, 12°, Paris, chezAubouin.Operetta celebre e degna di un tanto Autore

Fabretti [sic], della Comp. di Gesù,Abrege de la Crusca ou dictionaire porta-

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tif françois et italien, 8°, in Lion, chezDelaroche, 1757.

Facciolati Jacobi, Septem linguarumCalepinus in usum Seminarii Patavini, fol.,tom. II, Patavii, Typis Seminarii, 1752.Ottimo dizionario ora migliorato da Forcellini.

Fareabii Thome, Index Rhetoricus etOratorius. Accessere formule oratorie etindex poeticus, Amstelodami, apudSassonium, 12°, 1659.

Forcellini Aegidii, Totius latinitatisLexicon, consilio et cura Jacobi Facciola-ti lucabratum, Fol. m., tom. IV, Patavii,Typis Seminarii, 1771.Questo è il frutto delle fatiche sostenute dal dot-to Autore per quasi tutto il corso della sua vita:fatiche però troppo felici avendoci prodotto un’o-pera così classica, utile e superiore ad ogni altra inquesto genere.

Franchi Guglielmo, Grammatica Ebrea,4°, Bergamo, per Comino, 1599.

Franchi Felice Amedeo, I pregi dellaPoesia, Firenze, 4°, per Balducci, 1758.Ha esposto largamente e in buona lingua il suoargomento.

Franciosini Lorenzo, Gramatica spa-gnuola ed italiana, Venezia, 1769, 8°.

La stessa, Venezia Baglioni, Livorno,1733.

Dello stesso, Dialogos compuestos en ca-stellano y traduzidos en toscano alli qua-li è unito il Vocabulario italiano e spa-gnuolo che forma la prima parte e loSpagnuolo Italiano che è la seconda par-te, Roma, 1638, tom. II, 4°.

Lo stesso, nuova edizione, 8° m., Vene-zia, per Baglioni, 1763, tom. II.

Feri Michele, Gramatica francese, 12°,Napoli, presso Migliaccio, 1774.

La stessa, Milano, per Remondini.È molto meliorata.

Frusii Andree, Soc. Jesu, Summa Latinesintaxeos latinis versibus, 8°, Rome, apudBladuni, 1556. Accessit de utraque co-pia verborum carmine expressa, apudeumdem, ibidem.

Furnii Joan, Pedarchidion continens duo-decim regiones ad reip. herbescensis uti-litatem, 8°, Aug. Taurinorum, 1581,apud Rasterium.Curiosa Gramatica.

Gruteri Jani, Polianthea.Il solo tomo secondo.

Germano Girolamo della Comp. diGesù, Vocabulario Italiano e Greco,Roma, presso Zanetti, 1622, 8°.Edizione la migliore.

Gesneri Jo. Mattei, Novus lingue latinethesaurus, post Roberti Stephani et alio-rum curas, fol., t. IV, Lipsie, apudBreitkopfii, 1749.Questo è uno de’ migliori dizionari latini e quel-lo di Forcellini quantunque posteriore non l’haoscurato particolarmente nella diversità de’ si-gnificati delle parole.

Gesneri Corradi, Mithridates exprimensdifferentias linguarum, 8°, Tiguri, 1610,cum Comment. Casparis Waseri.Vedi Stefano e v. Peronio.

Gouvest Maubert, Le temps perdu ou lesecoles publiques, Amsterdam, 1765.Libro da leggersi giacchè noi certamente non stia-mo bene anzi stiamo male in questa parte.

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Gigli Girolamo, Regole per la toscana fa-vella, Roma, 1721, per De Rossi, 8°.Vi è aggiunta la Prosodia.

Gravina Vincenzo, Della ragion poeticalibri due, Napoli, per Parrino, 8°, 1716.Edizione cattiva di un libro molto stimato.

Grifoni Giovanni Andrea, Specchio del-la Lingua latina, 8°, Vinegia, per Ferri,1560.

Guastavini Giulio, Risposta all’InfarinatoAccademico della Crusca intorno allaGerusalemme liberata del Tasso.V. Haym questa è la prima edizione.

Harduini Joannis e Soc. Jesu, Opera va-ria, fol., Amstelodami, apud De Sauzet.Arduino fu un gran letterato ma insieme un granpazzo.

Heinecci Jo. Gout., Fundamenta stili cul-tioris, 12°, Venetiis, Balleonius, 1770.Molta metafisica.

Hermogenis, De Arte Rhetorica precep-ta, 8°, Venet., apud De Sabio, 1539.

Hornkens Enrico Dizionario FranceseSpagnolo e Latino, 4°, Bruxelles, 1599,Rutger Valpius.

Jordini Antonii e Soc. Jesu, HebraiceRadices, 8°, Lugduni, Landry, 1624.

Juliis de Josephi, Manuductio ad linguamGrecam, 8°, Rome, apud Tinassium,1681.Buona gramatica per la sua brevità.

Junii Hadriani, Nomenclator omnium re-rum propria nomina variis linguis expli-cata indicans, 8°, Parisiis et Antuerpie,apud Plantinum, 1567.

Idem,Antuerpie, apud Nusium, 1630, 8°.

Kircheri Athanasii e Soc. Jesu, Prodro-mus Coptus sive Egyptiacus, 4°, Rome,Typis Congr. de Propaganda, 1636.Kircherio fu un grande erudito e le sue interpre-tazioni, quali esse siano, son parti di un uomodotto.

Kircheri Athanasii, Lingua Egyptiaca re-stituta, 4° m., Rome, apud Scheus, 1644.Libro che a riguardo della qualità dei caratteri èdi gran spesa.

Lancilotti Giovanni, Principj della linguaitaliana, 8° m., Napoli, per Simone,1777.

Lapinii Euphrosini, Institutiones floren-tine lingue, 8°, Florentie, apud Juntas,1569.Lapini fu fondatore dell’Accademia dei Lucidi.Questo libro è assai raro.

Lascaris Costantini, Grammatice Grececompendium. Accedit Hebraice lingue in-stitutio, Venetiis, apud Scotum, 1546, 8° m.Lascaris portò i lumi della lingua greca e dellebelle lettere le quali scappato da Costantinopolivenne ad insegnarle in Milano, in Napoli e fi-nalmente in Messina, al di cui Senato lasciò lasua Biblioteca, perchè era stato da esso ascrittofra i cittadini Messinesi e qual Senato in ricom-pensa del di lui dono, gli alzò un sepolcro di mar-mo. Non si trova l’istituzione della lingua ebreapromessa.

Laurentii Josephi, Amalthea Onomastica,cum latina interpretatione, fol., Lugduni,apud Anisson, 1664.Lorenzo fu uomo intendente ma nella sua ma-niera di scrivere dice Morofio che Lipsianizat. Aquesta Amaltea si può ricorrere ma con giudizio.

Laurembergii Jani Gulielmi Fil., Anti-quarius, 4°, Lugduni, apud Anard, 1622.Libro notato da Morofio.

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Liburnio Nicolò, Le tre Fontane Dante,Petrarca e Boccaccio,Venezia, Sessa, 1534, 8°. Edizione notata da Zeno e da Haym.

Lonchamps, Gramatica Francese Italianaed italiana francese, 8°, Roma.

Longobardi Ferrante, Il torto ed il drittodel non si può, 12°, Roma, per Varese, 1668.Sotto questo finto nome si asconde DanieleBartoli della Comp. di Gesù. Si fà grande stima diquesta operetta.

La stessa opera, Venezia, 1658.

La stessa in 4°, Roma, per Lazzetti, 1655.

Longini Dionisii, De sublimi dicendi ge-nere grece et latine, tradotto in italianoda Ant. Francesco Gori e in Francese daMesser Boileau.Prima edizione molto stimata. Zeno nelle noteal Fontanini loda molto meritamente il tradut-tore italiano e l’edizione.

Lulli Antonii, De Oratione libri Septem,fol., Basilee, apud Oporinum.Antonio Lullo nato in Majorca fu maestro di let-tere umane in Francia a Dole, da dove avendolocacciato la peste, ritirossi in campagna e compo-se a perfezione quest’opera, la quale è un estrat-to dei sentimenti di Ermogene uniti a precetti diAristotele e Cicerone.

Lupi P. Rutilii, De figuris sententiarum etelocutionis lib. II, recensuit et adnotatio-nes adjecit David Ruhnkenius. AcceduntAquile Romani et Julii Ruffiniani de eo-dem argumento libri, Lugduni Batav.,apud Luchtmans, 1768.Libro eccellente. Si legga la Critica HistoriaOratorum Grecorum che precede il testo diRutilio la quale è molto ricercata e saggia.

Eiusdem idem opus item, Aquile Rom.,lib. I Bedez de Schematibus et Torpis et

Petri Mosellani Tabule de Schematibuset tropis, Venet., 8°, De Sabio, 1533.Accedunt Petri Mosellani De Schemati-bus et Tropis.

Macri Dominici, Hierolexicon seu sa-crum dictionarium, 4°, Venetiis, 1712,apud Balleonum.

Lo stesso, in italiano, 4°, Venezia, Baglio-ni, 1732.Libro di molta fatica particolarmente il latino.

Maffei Scipionis, Origines Etrusce et la-tine lingue et italico sermone, in latinumconvertit Joan Lotteras, Lipsie, apudGleditschi, 1734.Tutte le opere di questo autore sono pregevoli.

Malatesta Giuseppe, Difesa del Furioso,8°, Verona, per delle Donne, 1589.

Manni Domenico Maria, Lezioni di lin-gua toscana, con annotazioni del P.Innocenzo del SS. Rosario, 8°, tom. II,Venezia, 1759.Le annotazioni sono di poca valuta ma il testodel Manni è pregevolissimo.

Mancinelli Antonii, Omnia opera, 4°max., Venetiis, apud Tacuinum de Tridi-no, 1507.Mancinello fu uno dei primi che si faticò a spia-nare la via per conseguire la cognizione delle bel-le lettere. Egli le insegnò con profitto in varieCittà d’Italia.

Manutii Pauli, Adagia studio atque in-dustria ab omnibus mendis vindicata,fol., Florentie, apud Juntas, 1575.Questi Adagi sono raccolti e dati in luce daErasmo che noi possediamo dalla prima e di unaposteriore edizione. Paolo dunque Manuzio do-vendosi quest’opra corriggere fu dai Padri delConcilio Tridentino incaricato di questa fatica.Egli corresse tutto ciò che poteva urtare colla re-

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ligione Cattolica, vi aggiunse quel che mancar vipoteva e lasciò l’opera compita, che poi da AldoManuzio figlio di Paolo nipote del grand’Aldo fudata alla luce in Firenze, onde questa è la primaedizione di sì bell’opera.

Manutii Aldi, Pure lingue latine phrases,8°, Lugd., apud Landry, 1582.

Eiusdem, Locutioni di Terentino, 8°,Venet., 1585.

Manutii Aldi, Ortographie compendio-lum a Petro Hegelando confectum, 8°,Antuerpie, Plantini, 1579.

Manutii Aldi, Eleganze e copia della lin-gua toscana e latina, 8°, Fano, per Farri,1791.

Manutii Aldi, Orthographie ratio, ab AldoManutio Paulli filio collecta, Venet.,1566. Accedit de veterum Notarum ex-planatione que in antiquis monumentisoccurrunt commentarios, ibidem, eodemanno, Aldus, 8°.Questa è la celebre edizione in cui vi sono rap-portate le antiche iscrizioni.

Marinelli Giovanni, Della copia delle pa-role, Par. I e II, tom. II, vol. I, 4°,Venetia, per Valgrisi, 1562.Haym nota fra i rari questo libro. Esso è di mol-to ajuto e di continuo ricorso nello scrivere.

Mascher Girolamo, Il Fiore della Retto-rica, Venezia, per Bariletto, 1560, 8°.

Marchelli Joannis e Soc. Jesu, Index cri-ticus vocem ab iis qui latine scribere vo-lunt vitandarum, 4°, Mediolani, 1753,apud Agnellum.Opera molto ma molto stimata e di gran utile. V.Crevenna.

Mauri Terentiani, De litteris, syllabis, pe-

dibus et metris tractatus insignisNicolaoBrisseo Commentatore et emendatore,4°, Parisiis, apud Colineum, 1531.Edition tres belle la chiama Crevenna e i Volpilo dicono liber inventu difficillimus.

Mazzarella-Farao, Nuovo metodo pererudir la gioventù nel greco linguaggio,Part. II, tom. II, Napoli, 1779, pressoPorsilio.Dopo quella di Porto Reale sparisce ogni grama-tica greca.

Menagio Egidio, Origini della lingua ita-liana, fol., Genova, per Chouet, 1685.Haym loda questa seconda edizione come accre-sciuta. Menagio, dice Zeno, in tutte le etimolo-gie da lui pensate e prodotte non è sempre statofelice.

Lo stesso, Mescolanze.

Metoscite Petri, Soc. Jesu, InstitutionesLingue Arabice, 8°, Rome, apudPaulinum, 1624.

Michele Agostino, Della maniera come sipossono scrivere con molta lode le come-die o le tragedie, 4°, Venetia, appressoCiotti, 1592.

Miranda Giovanni ridotto in compendioda Massimo Trojano, Osservazioni dellalingua Castigliana, colle annotazioni diArgisto Giuffredi, 4°, Firenze, perSermartelli, 1601.

Miranda Giovanni, Le osservazioni dellalinga Castigliana, Venezia, 1595.Sono libri dei quali gli Spagnuoli fanno gran conto.

Molino Giovanni, Dizionario della linguaitaliana turchesca, Roma, per Giojosi, 8°,1641.

Monet Philiberti de la Comp. de Jesus,

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Inventaire des deus langues françoise etlatine, fol., Lione, chez Pillehote, 1636.Fu molto stimato ai suoi tempi.

Montemerlo Giovanni Stefano, Thesorodella lingua toscana, fol., 1594, Venezia,per Maietti.Di Montemerlo parla largamente Zeno nelle no-te al Fontanini, T. I, p. 70. 71.

Mortier du Nicolai, Etymologie sacre gre-co latine, Rome, apud Komarek, fol.,1703.

Munier Jean Charles, Gramatica france-se, 8°, Napoli, per Mosca, 1736.

Muratori Ludovico Antonio, DellaPerfetta Poesia, colle annotazioni diAnton Maria Salvini, 4°, tom. II, Vene-zia, presso Coleti, 1730.Opera molto lodata come tutte le altre delMuratori.

Mureti M. Antonio, Variarum lectionumlibri VIII, 4°, Vent., apud Zilettum, 1559.Edizione pregiatissima. Di Mureto si è parlato inaltra classe.

Mutio Hieronimo, Battaglia per difesadella lingua italica, con un trattato inti-tolato la Varchina dove si correggono ilVarchi, il Castelvetro ed il Ruscelli, 8°,per Dusinelli, Venezia, 1582.Nè Haym nè Crevenna rammentano edizione piùantica della presente. Il Nisieli le chiamavaErculee Battaglie di Roncisvalle.

Nebrisensis Aelii Antonii, Dictionariumin hac ultima editione maxime auctum,fol., Hispali, apud Gamarram, 1612.Accedit dictionario de Romance en la-tin, Sevilla, 1610.Fu detto Nabrisense perchè nato in Labrixia vil-laggio di Andalusia. Era stimato alli suoi tempiuomo molto intendente.

Nizolii Marii, Observationes in M. T.Ciceronem, fol., Basilee, apud Lasium,1536.

Idem opus Venetiis, 1551, tom. II.Il frontispizio fa credere che questa sia l’edizionedi Venezia del 1551: essa però è la celebre edzio-ne ex Prato Albuini come vedesi in fine del I to-mo e nel principio e fine del secondo alla pag..282 e dopo l’indice ancora. Bisogna però leggerequanto scrive Crevenna: Cataloguè Raisonnè,tom. III, part. I, pag. 85 dove si parla largamen-te di quest’opera e delle cose che in essa s’incon-trano. Il fatto si è che quest’edizione si ha per ra-rissima. Dell’edizione del 1536 si può solo direche anche essa è rara.

Noghera Giovan Battista della Comp. diGesù, Della moderna eloquenza sacra edel moderno stile profano e sacro, 8°,Milano, 1752, Marelli. Lasciam che lo leggan i sacri oratori.

De Nores Jason, Poetica, Padova, perMaietto, 4°, 1588.Libro rarissimo, v. Haym, Fontanini e Zeno.

Il Verrato, ovvero difesa di quanto hascritto Giason di Nores contro leTragicomedie etc., 4°, Ferrara, 1588, perCaraffa.L’autore ne è il Guarini come del seguente.

Il Veraso secondo in difesa del Pastorfido,Firenze, per Giunti, 4°, 1593.

Orsi Giovanni Gioseffo, Considerazionisopra la maniera di ben pensare nè com-ponimenti del Padre Domenico Bouhoursdella Comp. di Gesù. Si aggiungono tut-te le opere pubblicate in questa lettera-ria contesa. Colla vita e le rime di essoOrsi, Modena, presso Soliani, 1735, 4°,tom. II.Opera troppo saggia ed erudita la quale fa gran-de onore alla letteratura italiana. È essa da leg-

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gersi da tutti e particolarmente dai giovani adistruzione dei quali è scritta. È ormai divenutarara.

Pagnini Sanctis, Isagoge ad linguamGrecam capessendam, tom. II, 4°, Ave-nioni, apud de Channey, 1525.La citazione dei passi di Omero continuata ren-de il libro di molto pregio.

Palatii Ausonii, Castigatio prima primeOrationis pro optimis studiis germanequeeloquentia, edite a Dominico Lazarinode Mauro edite, 4°, Bassani, 1711.Opuscolo rarissimo parto Gesuitico contro ilLazarini nemico della Compagnia

Papazzoni Vitale, Prima parte dell’am-pliatione dalla lingua, Venet., Mecatto,1587.Edizione riferita da Haym.

Paradisi Pauli, De modo legendi HebraiceDialogus, 8°, Parisiis, 1534, apudGormontium. Accedunt varia opuscolaad eandem linguam pretinentia SanctisPagnini. A. R. Calignii Jonas ProphesaHebraice cum analysi Grammat. et tan-dem Grammatica Caldaica ex tabulisMerceri descripta.Pregevoli opuscoli.

Parei Danielis, Mellificium Atticum, 4°m., Francofurti, apud Weissium, 1627.Raccolta ampia di luoghi comuni tirati esatta-mente dagli autori Greci.

Parisi Francesco, Istruzioni per la gio-ventù impiegata nella Segreteria, 12° m.,t. IV, Roma, per Falgoni, 1784.Libro necessario per li Segretarj.

Parisi Francesco, Epistolografia ossianolettere scelte, tom. II, Roma, Fulgoni, 1787.Non tutti hanno approvato questa scelta poten-do intervenire delle migliori e più lodate.

Pauli Sebastiano, Modi di dire toscani ri-cercati nella loro origine, Venezia, 4°,Occhi, 1740.Zeno nelle note al Fontanini loda con molta ra-gione quest’opera.

Pellisonis Joannis, Rudimenta prima la-tine Gramm. Accedit de ConstructioneDialogus.Manca l’ultima pagina.

Eiusdem, Contextus universeGrammatices despanteriane, 8°, Venetiis.Accedunt Rudimenta prima latineGrammaticos, Venetiis.Li Rudimenti sono intieri ma l’edizione è infeli-ce. Lo stampatore è Francisco de Leniis come mo-stra l’impronta del frontispizio.

Bergamini Antonio, Nuovo metodo percostruire le parti della lingua latina ad usodegli italiani, 8°, Padova, 1723, per Manfrè.Merita lode.

Perionii Joachimi, Dialogorum de linguegallice origine ejusque cum greca cogna-tione libri quatuor, Parisiis, apudRivellum, 1555.Eccellente opuscolo che è legato insieme conGesneri Mithridate.

Perotti Nicolai, Cornucopia latine lingue,fol., Basilee, apud Valderum, 1536.Accessere Varronis, De lingua latina, lib.II. Ejusdem De Analogia Pompei Festifragmenta M. Marcelli de ProprietateSermonum.Opera in cui vi ha molta erudizione ma poco or-dine. Perotto travagliò molto e con lode nelle bel-le lettere.

Pescetti Orlando, Proverbi italiani,Venezia, 8°, presso Spinola, 1603.Questa è la prima edizione corretta di quest’ope-ra. V. Haym. Il Beni parla molto male di questo

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e dell’’autore. V. Zeno nelle note al Fontanini, T.I, p. 76. not. In questa edizione vi sono aggiunticon frontspizio particolare I Proverbi italiani elatini presso lo stesso stampatore.

Piceno Ottavio, I Vantaggi della scuolapubblica sopra la privata, 12°, Firenze ePalermo, per Felicella, 1728.L’argomento è bello.

Piccolomini Alessandro, Annotazioni nellibro della Poetica di Aristotele, colla tra-duzione del medesimo libro in volgare,4°, Venezia, 1575, presso Guarisco.Libro raro, v. Haym. Torquato Tasso nella ma-turità del giudizio, propone il Piccolomini alCastelvetro e viceversa antepone questi al primonell’erudizione e nell’invenzione.

Planciadis Fulgentii, Liber de expositio-nis Virgiliane, continentie Philarguicomment. in Bucolica et GeorgicaVirgilii Fulvii Ursini note in Virgilium.Valins Longus De Orthographia M. A.Cassiodori de Orthographia, 8°,Heidelberge, 1589.Raccolta pregevolissima.

Planzonis Stephani secunda editio do-nati, Messane, apud Bream, 8°, 1655

Pomey François, Dictionaire rojal fran-cois latin, 4°, Lion, chez Molin.

Popme Ausonii, De differentiis verborumlib. IV, cum additamentis et notis Jo.Friderici Hekelii. Accedunt ejusdemPopme De usu antique locutionis lib., II,8°, Napoli, apud Moscam, 1719.Opera molto faticata giacchè nello assegnare que-ste differenze spesso s’inciampa.

Pontani Jacobi e Soc. Jesu, Poetic.Institutionum lib. III, 12°, Lugduni,Rigaud, 1625.Ottime istituzioni.

Pope Alessandro, Saggio di Critica a cuiprecedono varie lettere date in luce sot-to nome di Francesco Doni ed altriOpuscoli ideali, fol., Venezia, 1758.Vi vuole molto a fare una buona critica.

Porretti Ferdinando, Gramatica della lin-gua latina, 12°, Venezia, 1755.

La stessa, accomodata all’uso della R.Università di Palermo, 1781.Ottima edizione di un’opera molto adattata allagioventù.

Dello stesso, Prosodia della lingua latina,Venezia, Tavernin, 1755.

Porti M. Aemilii, Lexicon Pindaricum,8°, Hannovie, Vechelium, 1606.

Porto Reale vedi fra gli Anonimi sotto iltitolo Nouvelle Methode.

Priscianis, Venetiis, apud PhilippumPinsium, 1509, fol.La prima edizione fu fatta da Aldo questa è la se-conda molto stimata.

Quadrio Francesco Saverio della Comp.di Gesù, Della Storia e della Ragione diogni poesia, vol. IV, oltre l’indice, tomiVII, 4°, Bologna. per Pisani, 1739.In quest’opera dice Andres, anche egli gesuita chefra molti storici errori non perdonabili a chi siavinge a simile impresa non piccola copia si tro-va di pregevoli notizie. Andres dell’Origine pro-gressi ecc., T. III, p. 384.

Rapicii Jovite, De Numero Oratorio lib.V, ejusdem Paraphrasis in Psalmos etquedam Carmina, Aldus, Venetiis, 1554.Editio princeps, v. dict. Histor.

Ravisii Textoris, Dialogi, item ejusdem Epi-grammaton, 12°, Parisiis, apud Mamf, 1566.Il vero nome di questo eccellente grammatico del

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sec. XVI era Giovanni Tixier Signore di Ravisy.Le sue opere sono in pregio tuttora.

Regii Hieronimi, Patricii Panormitani,De Emendata locutione, de figurato ser-mone, de amplificanda oratione,Comment.Tres, Venetiis, apud Guerreos, 8°, 1568.Regio fu molto riputato come può vedersi pressoMongitore.

Restaut Pietre, Principes generaux et rai-sonnes de la Grammaire Françoise, Paris,chez Lossin, 1772, 1789.

La stessa, Paris, chez l’Auteur, 1745.

Rethorici Latin in unum collecti ex bi-bliotheca francisci Pithoei, 4°, Parisiis,Drovart, 1599.Questa collezione è molto stimata e poco comu-ne, v. Fabricio, Bibli. Latina

Riccii Bartholomei, Apparatus latine lo-cutionis, 8°, Colonie, 1535.

Eiusdem, De imitatione lib. III, 12°,Paris, apud Turrisanum, 1557.Le cose di Riccio sono tutte eccellentemente scrit-te.

Richelet Pierre, Dictionaire de la languefrançoise ancienne et moderne augmente,nouvelle edition, Basle, chez Brandmul-ler, 1735, fol., t. III.Sebbene v’ha chi ha ripreso qualche errore in que-sto dizionario, pure contiene tante ottime coseche possono molto giovare.

Rocche Angeli, Commentarius deCampanis, 4°, Rome, apud Facciotum,1612.Si trova fra gli antiquari.

Rogacci Benedetto della Comp. di Gesù,Pratica istruzione per la lingua italiana,12°, Venezia, 1731, per Pezzana.

Rollin Charles, La Maniere d’enseigner etd’etudier les belles lettres par rapport a l’e-sprit et au coeur, 12°, tom. IV, a Paris,chez Estienne, 1726.Che che dicano certi saputelli questa è stata è esarà riputata opera classica e sommamente adat-tata all’istruzione della Gioventù.

Dello stesso, Opusculas de feuM. Rollin,t. II, Paris, chez Estienne, 1772.In questi due tomi si contengono cose pregevo-lissime.

Rosasco Girolamo, Accademico dellaCrusca, Della lingua toscana, dialoghisette, Parte I e II, Torino, StamperiaReale, 1777.Molto si dà alla parte Metafisica ed astratta.

Rossetti Germani, Opuscula Gramatica,8°, Napoli, apud Castellanum, 1769.Libro da leggersi da chi professa le lettere umane.

Ruscelli Girolamo, De Commentarj del-la lingua Italiana libri sette, 4°, pressoZenero, 1602.Il Borghesi ed il Salviati parlano con disprezzo diquesto libro.

Sacchini Francisci, Protrepticon ad ma-gistros scholarum inferiorum Societ. Jesu,Rome, apud Moscardum, 12°, 1625.Molto sapere e molta pietà vi è unita in questolibro.

Salemi Giacinto, Tratto alla Bilancia del-le voci italiane, Palermo, 1678, 12°, perDell’Isola.Librettino utile per scrivere regolatamente la lin-gua italiana sebbene l’autore siasi servito delleespressioni sciocche che portava il suo secolo.

Salici Giovanni Andrea, Compendio diutilissime osservationi nella lingua volga-re, Vinegia, 8°, per Salicato, 1607. Vi è

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insieme legato il Mercurius bilinguisGulielmi Batei, corrigente PaschasioGisippo, Venet., apud Guerilios, 1653.Le osservazioni del Salici, siccome sono cavate dalBoccaccio per le più, così sono stimabili. L’opusco-letto che vi è aggiunto è di niun momento.

Salviati Leonardo, Degli Avvertimentidella lingua sopra il decamerone, volumidue, tomo primo, Napoli, appressoRoilard, 1712. Tomo secondo presso lostesso.

Lo stesso stampato come quarto tomodella raccolta intitolata Della favella no-bile D’Italia.

Dello stesso, Il Lasca Dialogo Cruscataaver Paradosso d’Ormazzo Rigagoli etc.,8°, Firenze, per Manzani, 1584.Primo libro che abbia portato nel frontispizio ilnome dell’Accademia della Crusca a cui diedeforma il Salviati, il quale in qust’opuscolo si asco-se sotto finti nomi. Vedi Zeno nelle note alFontanini, tom. I, p. 319.

Sanctii Francisci, Minerva seu de causislingue latine Commentarius, cum additi-niobus Gasparis Scioppii et Notis JacobiPerizonii, 8° m., Amsteledami, apud DeTournes, 1761.Le opere di Sanchez (questo era il suo cognome)furono tutte lodate, ma per quelle riguardanti lalingua latina, vi fu chi lo chiamò il Padre dellalingua latina, il dottore di tutte le genti di lette-re. I Signori di Porto Reale profittarono moltodei lumi da lui dati in quest’opera, nel loroMetodo per la lingua latina. Questa è la miglio-re edizione.

Scaligeri Jul. Cesari, Orationes due ad-versus Desid. Erasmum, 4°, Tholosa,1621, apud Colomarium.

Scaligeri Jul. Cesari, Poetices lib. VII,fol., Lugduni, apud Antonium Vincen-

tium, 1561. Ejusdem in librorum Hip-pocratis de Insomnis commentarius.Freytag Analecta p. 824 dice riguardo alla edi-zione della Poetica: Editio prima, optima, splen-dida, rara. Confer Niceron Memories T. XXIII, p.275. Di Scaligero si può dir molto in lode e mol-to in biasmo. Dacier e Possevin presso Niceron nedanno un giudizio non molto favorevole.

Idem opus, 8°.

Eiusdem, Opuscola Varia, Francofurti,apud Fischerum, 8°, 1612.Editio infrequens Freytag Analecta p. 821.

Scapule Joannis, Lexicon,Grec. Lat., no-va editio accurata, Lugduni Batavorum,apud Elzevirios et Hackium, fol. m.,1652.Questa è la prima e la migliore edizione. Scapulafu un vile traditore di Stefano nella di cui stam-peria stando egli da ajtante mentre quegli stam-pava il suo Thesaurus Lingue Grece furtivamen-te Scapula ne andava facendo un compendio, chepoi avendolo pubblicato nel 1652 lo spacciò pron-tamente accorrendovi i compratori tirati dal ri-sparmio, per lo che restò il Tesoro di Stefano in-venduto e l’autore rovinato, non avendo potutorinfrancarsi delle spese fatte.

Scardavi Giambattista, Foglio greco o siaArte di apprendere la lingua greca senzaprecettore, t. II, Cesana, 1784, per Basini.Il titolo dell’opera dà un brutto annunzio di essavedendo chiamata foglio quella che comprendedue tomi in quarto. Il fatto poi che i precetti visono spiegati con precisione e chiarezza, è peròessere utile a chi ha pazienza.

Schardii Simonis, Lexicon Juridicum, fol.,Colon. Agripp., apud Gymnicos, 1600.Ebbe molto merito prima degli ultimi dizionarilegali e prima dello sconvolgimento delle cose fo-rensi.

Schori Antonii, Liber Aureus de rationedocendae discendaeque lingue grece.Emendavit ex auxit Frid. With. Jon.

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Dillenius, 8°, Stuttgardie, apud Cotta,1780, Grec. Lat.Schoro dando alla luce la Parenesi di Isocrate aDominico, ha voluto istruire i giovenetti ed imaestri della maniera come apprendere e comeinsegnare la lingua greca. Libro eccellente per ilfine per cui fu fatto.

Eiusdem, Phrases lingue latine, 12°,Turnoni, apud Linocerium, 1607.Ottimo libro per conoscere la forza delle voci latine.

Eiusdem, De ratione docendae ling.Latine, 8°, Stuttgardie, apud Cottam,1781.

Scotti Andree, Soc. Jesu, Tullianarumquestionum lib. IV, Antuerpie, Moresum,1781.Si loda molto dai Latinanti questo libro.

Schrevellii Cornelii, Lexicon ManualeGrecolatinum, fol., Patavii, Typis Semi-narii, 1730.

Idem opus, ibidem 1769.

Sciopii Gasparis, Mercurius quadrilin-guis, ex Officina Sangeorgiana, 8°, 1637.Scioppio travagliò molto per l’educazione lette-raria della gioventù.

Eiusdem, Grammatica Philosophica, cumPetri Scavenii et Tobie Gutberlett anno-tationibus et corretionibus, Venet., apudBasilium, 1728, 8°.

Scope L. Jo, Spicilegiam, Venet., 1550.

Scorsi Francisci, Soc. Jesu, LatiumChristianum sive loquendi forme ad ex-plicanda Christiana sacra, 12°, Panormi,1648.

Sebastiani Antonii Minturni, De Poeta,1563, 4°, manca di frontispizio.

Fu di casa Sebastiano da Minturno ottimo uma-nista.

Sisti Gennaro, Indrizzo per sapere in me-no di un mese la gramatica greca, 8°,Napoli, per Simone, 1752, a cui è ag-giunto un ragionamento preliminare al-la gramatica greca, 8°, Napoli, perGessari, 1753. Ogni ajuto per apprendere particolarmente la lin-gua Greca è pregevole.

Soavii Cypriani e Soc. Jesu, De ArteRethorica lib. III, 12°, Rome, apud.Tornerium, 1590.Non se ne fa alcun conto.

Soave Francesco, Gramatica delle duelingue, 8°, Milano, per Marelli, 1786.

Soave Francesco, C. R. S. Gramatica del-le due lingue, 8°, Palermo, dallaStamperia Reale, 1794.Tra le altre edizioni di questa eccellenteGramatica deve avere il suo luogo questa ri-stampa colle nostre cure.

Dello stesso, Instradamento all’eserciziodelle traduzioni in seguito alla gramaticadelle due lingue con un piccolo trattatodella versificazione latina e italiana,Milano, 1785, per Marelli, 8°.

Dello stesso, Gramatica ragionata dellalingua italiana, Napoli, per Flauto, 1793.

In tutte le cose del Soave vi ha precisione.

Soresi Pier Domenico, Rudimenti Dellalingua italiana, Palermo, 1772, perRapetti, 12°. Sobrino Francesco, Diccionario nuevo delas lenguas española y francesa, 4°, tom. I.

Spada Giovanni Battista, Giardino degli

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Epiteti, traslati ed aggiunti poetici italia-ni, fol., Bologna, 1648, per Benacci.Libro di gran fatica. Gli autori citati non sono isoli classici.

Spadafora Placido della Comp. di Gesù,Prosodia italiana, 8°, t. II, Venezia, perBasegio, 1718.Libro classico in questa materia.

Stephani Henrici, Thesaurus Grece lin-gue (sub insigni) Henrici Stephani Oliva,tom. V, cum Appendice.Di questa ed immortale opera, che si può direin una nota? Leggasi Morofio Polyhistor, I. lib.4. 8. 6.

Eiusdem, Thesaurus lingue latine, fol., t.IV, Lugduni, 1573.Il più esatto ed il più copioso dizionario latinoche era comparso sino a quel tempo, in cui fati-carono con lui altri illustri uomini, tra i qualiTusano, Budeo, Baifio.

Stigliani Tommaso, Arte del verso italia-no con le tavole delle rime, 8°, Venezia,per Zane, 1730.

Speron Speroni, Discorsi intorno la suaCanace, 4°, Padova, 1590.Vedi Summo.

[sic] Grece tantum, Basilee, 1544,Froben, fol.Idem opus, ab Amelio Porto Grece, cumlatina interpretatione Amilii Porti, fol.,tom. II, apud Chouet, Colon. Allobro-gum, 1619.

Idem opus latine tantum opera et stu-dio Hier. Wolfii, fol., tom. I, Basilee,per Hervagium.Sulpitii Jo Verulani, De versuum scansio-ne de Syllabarum quantitate etc., 4°,Venetiis, apud Fontaneto, 1516.

Summo Faustino, Discorsi poetici, 4°,Padova, per Bolzetta, 1600.Questi discorsi trattano delle questioni nate perla Canace Tragedia di Speron Speroni.

Terracina, La prima parte de discorsi so-pra le prime stampe de’ Canti d’OrlandoFurioso, 8°, Venezia, per Valvassori,1567. Siegue la seconda parte presso lo stesso nello stes-so anno. Figurato. Prima edizione della secondaparte, v. Zeno.

Tasso Torquato, Discorsi del PoemaEroico, 4°, Napoli, presso Stigliola.

Apologia del medesimo vedi fra gliAnonimi.

Tassoni Alessandro, Annotazioni sopra ilVocabulario degli Accademici della Cru-sca, fol., Venezia, 1696, appressoRossetti.Il genio critico e burlevole del Tassoni è moltonoto. Queste annotazioni sono da aversi sotto gliocchi per vedere gli abbagli corsi nel Vocabulariodella Crusca.

Textoris Joannis Ravisii, OfficinaeEpitomes, 8°, vol. I, t. II, Lugduni, apudde Honoratis, 1559.Le opere di costui sono ben scritte in latino edegli conserva la sua fama. Officina liber utilissi-mus est ad omnem doctrinam dice MorofioPolyhist.

Tomitano Bernardino, Ragionamenti del-la lingua Toscana, 8°, Venezia, per Farri,1545.

Lo stesso stampato dallo stesso, 1546.Queste veramente sono due diverse edizioni, diesse Haym non ne conobbe che la seconda.

Tommaso Eustachio, Osservazioni sullagrammatica del Porto Reale, 8°, Napoli,1772.

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Si dee lodare la buona intenzione ma non so seanche la saggezza.

Toscanella Oratio, Dizionario volgare elatino, Venetia, 4°, 1568, per Trino.

Dello stesso, Quadrivio il quale contieneun trattato dello scrivere la storia, un al-tro dello scriver lettere, un terzo del for-mar dialoghi ed il quarto sopra Orazio, 8°,Venezia, per Bariletto, 1567.

Dello stesso, Osservazioni sopra le operedi Virgilio, 8°, Venezia, Giolito, 1566.Queste osservazioni riguardano l’esterno diVirgilio. Haym nota questa edizione fra i librirari.

Dello stesso, Artifici Oratorii e PoeticiOsservati sopra Cicerone, Virgilio, Orazioe Terentio, 8°, Venezia, 1597, per Sessa.Questa è l’edizione fatta dagli stessi Sessa nel1568 mutando alcune parole nel frontispizio. V.Zeno nelle note a Fontanini, T. I, p. 109 di fattinel fine vi si vede notato 1568.

Dello stesso, Flores italici ac latini, exLudovico Vivis excerpti, 8°, Venetiis,1575, apud Valgrisium.

Torsellini Oratio, Particule latine oratio-nes recognite a B. Jacobo Thomasio nunclocupletace a Jo Conrado Schwartz, 8°,Lipsie, 1709, apud Gleditschium.Il solo primo tomo che contiene sino alla voce ni-mium.

Lo stesso, senza note, 12°, Patavii, apudManfrè, 1719.

Lo stesso, Lugduni, 12°, apud Pilehotte,1619.

Eiusdem, Nomenclator seu Vocabulariumad usum Gymnsasii Soc. Jesu, 8°, Rome,apud Zannettum.

Eiusdem, Particulis, 12°, Patavii, TypisSeminarii, 1742.

Valerii Augustini, Ep. Verone, DeRhetorica Ecclesiastica Clericos lib. tres,8°, Rome, apud De Angelis, 1576.Opera eccellentissima fatta da questo vescovosanto e dotto ad insinuazione e secondo il pianodato da S. Carlo Borromeo.

Valle Laurentii, Locubrationes ad linguelatine restauratione spectantes, 8°,Lugduni, apud Gryphium, 1532.A Valla si deve molto la ristaurazione del gustodella lingua latina. Egli era di lingua assai mor-dace e ne’ sentimenti suoi troppo libero. Per loche ebbe molte angustie amarissime e si fece grannemici.

Vallart, Grammaire françoise, 12°, Paris,chez Desaint.

Vallart Joseph, Les Rudimens de la lin-gue latine, 8° m., Paris, chez Lottim,1749.Vallart fu ottimo professore di belle lettere.

Vanieri Jacobi, Soc. Jesu, Regia Parnassi,8°, Venet., apud Gatti, 1777.Libro classico.

Varronis M. Terentii, Operam que extantnova editio curante Antonio Pompe cumejusdem notis et conjectaneis, 8°, apudRaphalengium, Lugduni Batav., 1601.Libro classico.

Vavassoris Francisci, Soc. Jesu, Operaomnia, fol., Amstelodami, apud Hum-bertum, 1709.La migliore opera del P. Vavasseur è quella Deludiera dictione. Nelle cose poetiche è troppo de-bole e negli epigrammi assai scipito. Le note allaPoetica del Repino sono scritte in francese contanta rozzezza con quanta eleganza si vedonotrattate le cose latine.

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Veneroni Jean, Grammaire françois et ita-lienne. Il tout revu per M. Minuzio e M.Charles Placardi de l’Academie de laCrusca, 8°, a Lyon, chez Bruyet, 1792.

Detto, Dizionario italiano e francese efrancese italiano, 4°, t. II, vol. I, Lione,per Briaccon, 1703.

Verri M. Flaccii et Sexti Pompei Festi,De verborum significatione libri XX, 8°,Venetiis, apud Zilletum, 1560.Eccellente edizione.

Viard Nicolas-Antoine, Les vrais princi-pes de la lecture, de l’ortographie et de laprononciation françoises.I francesi la lodano e con ragione.

Vico si veda fra gli antiquari.

Vectori Petri, Variorum lectionum libriXXV, 4°, apud Temporalem, 1554,Lugduni.Raro, v. Bauer.

Eiusdem, Commentarii in librumDemetrii Phalerei de Elocutione, Grec.,Lat., fol., Florentie, apud Juntam, 1594.Edizione molto stimata.

Vigeri Francisci e Soc. Jesu, De PrecipuisGrece dictionis idiotismis, 12°, Parisiis,apud Cramoisy, 1632.Vigero fu molto intendente della lingua greca.

Villari Vincenzo, Grece Grammaticas in-stitutiones, 8°, Messane, tom. I, P. II,apud De Stephano, 1768.Non ha la libertà della grammatica di Padova nèl’ampiezza di quella di Portoreale.

Voelli Joannis e Soc. Jesu, Generale arti-ficium orationis, de ratione conscribendiEpistolas et inscriptionum exempla item-

que regule artificiose pronunciationis, 8°,Venetiis, 1610.

Vossii Gerardi Joanni, Etymologium la-tinum. Accesserunt Alexii SymmachiMazochii Etymologie quemplurime, fol.,t. II, Napoli, ex Reg. Typographia, 1762.

Eiusdem, Latina grammatica, 8°, Amste-lodami, apud Rispoli, 1710.Le lodi che si danno a Vossio per queste due ope-re sono grandi e da lui a giusto titolo meritate, v.Morofio.

Wailly, Principes Generaux a Particuliersde la langue françoise, Paris, chezBarbou, 1777, 12°.

Zappalà Sebastiano, Cento lezioni checontengono le Regole Grammaticali del-le due lingue latina ed italiana, 8°, tom.II, Catania, 1770, nelle Stampe delSeminario.Questa è l’edizione in Carta Reale. Ottima gram-matica se trova maestro che la sappia insegnare20.

20 A margine del CSBCN sta scritto: I Grammaticicostano di fogli quarantadue. Vistato Sterzinger eFerrara.

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Antiquari-Archeologia

Agostini Antonio, Dialoghi intorno alle me-daglie, iscrizioni et altre antichità, tradottedi lingua spagnuola in italiana da DionigiOttaviano Sada, in Roma, nella StamperiaCamerale, per Facciotto, fol., 1692.Edizione rara, v. Clement ed Haym, in questo no-stro esemplare v’è l’aggiunta che ne accresce il pregio.Vedete Zeno nelle note al Fontanini, T. II, p. 202.

Alberti Leonis Baptista, De re edificatorialib. decem, vedi fra i filosofi.

Aleandri Hieronymi junioris, AntiqueTabule marmoree solis effigie, symboli-sque exculpte accurata explicatio, 4°,Rome, apud Zanetti, 1616.Dicesi costui junior perchè pronipote di quell’al-tro Aleandro che fu Arcivescovo di Brindisi, l’u-no e l’altro letterati.

Ab Alexandro Alexandri neapolitani,Genialium dierum lib. VI, et in eos se-mestria Andree Tiraquelli, fol., Lugduni,apud Rovilium, 1614.Libro pieno d’un’immensa erudizione tanto neltesto che nelle note, ma intanto vi si scorge spes-so una riprensibile credulità, difetto del tempo incui fu scritto.

Idem opus cum integris CommentariisAndree Tiraquelli, Dionysii Gothofredi,J. C. Christophori Coleri et NicolaiMerceri, 8° m., t. II, Lugduni Batav.,apud Hackium, 1673.Ecco la migliore edizione di quest’opera, v.Crevenna. Essa oltre le note del Tiraquello con-tiene quelle degli altri sopra notati, del meritodell’opera vedasi il Zeno nelle dissertazioniVossiane, T. II, p. 185.

Amato Domenico, Della vita privata de’Romani, traduzione dal francese con no-te, 8°, Napoli, apud Simone, 1763.Libro pieno di minute cognizioni.

Anonimo, L’Art de verifier les dates pardes Religieux Benedictins de S. Maur,Paris, chez Desprez, 1750, 4° m.Riputatissima opera.

Marmora Taurinensia, dissertationibus etnotis illustrata, 4°, t. II, vol. I, AugusteTaurinorum, 1743, ex Typogr. Regia.Quest’opera è fatiga di Antonio Rivautella e diGio. Paolo Ricolvi.

Anonimo, Numus Ereus veterum chri-stianorum explicatus, 4° m., Rome,Zempel, 1737.Spiegazione delle Medaglie incise da GiovanniDassie rappresentanti una serie di soggetti estrat-ti dall’Istoria Romana, 8°, presso Barillot, 1747.

Anonimo, Dissertazione sulle Poste degliantichi, 4°, Firenze, 1746.Diligente ricerca.

Anonimo, Funus lingue hellenistice siveconfutatio exercitionis de hellenistis et lin-gua hellenistica, 8°, Lugduni Batavorum,apud Maire, 1643.Libro da leggersi come quello che contiene unacontesa tra Einsio e Salmasio.

Ansaldi Casti Innocentis Ord. Predic.,De Romana tutelarium deorum evocatio-ne liber singularis, 8°, Venet., apudValvasensem, 1753.Libro lodato dagli eruditi di Lipsia.

Apiani Petri e Amantii Bartolomei,Inscriptiones sacrosante vetustatis non il-le quidem romanie sed totius orbis, fol.,Ingolstadii, 1534.Libro ed erudizione rarissima, v. Clement.

De Aquino Caroli, Lexicon militare, fol.,tom. II, Rome, 1724, apud De Rubeis.De Aquino fu Gesuita e scrisse molte cose in ver-si che noi abbiamo e a suo luogo ne parleremo.Quest’opera in cui egli raccolse quanto sparsa-mente da altri si era scritto ha non poco merito.

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Audrichii Everardi, Schol. F. P.,Institutiones Antiquarie, 4°, Florentie,1756.

Augustini Francisci, Vetustissima in-scriptio qua L. Cornelii Scipionis elogiumcontinetur, Rome nuper reperta et doctisexplicationibus illustrata, Rome, 4°, apudZannetti, 1617.

Aule Salvatoris, Antiquitatum Romana-rum Epitome, Neapoli, t. II, 8° m., apudUrsinum.È molto giovevole per la gioventù.

Balduini Benedicti, Calceus antiquus etmysticus et Jul. Nigroni De Caliga vete-rum accessere note Salmasii ab lib.Tertulliani de Pallio et Alb. Rubenii Dere vestiaria, omnia aucta observationibuset illustrata figuris ab Joh. FridericoBillant, 8°, Lugduni Batavorum, apudHaak, 1711.Edzione e opera rammentata da Morofio cononore.

Barthelemy M. l’Abbè, Reflexions surl’alphabet et sur la langue de Palmira, 4°,Paris, chez Guerin, 1754.

Bayphii Lazari, De re navali. Accedit Dere vestiaria; item De Vasculis, tandemAntonii Thylesii De Coloribus, 4°,Basilee, Frobenius, 1541.Edizione molto rara: vedi Freytag. Apparat eBauer. Si desidera nel trattato De re Navali unmaggior ordine, di quello De Vasculis diceMorofio: poculorum fundum non exhaurit

Berger Christopheri Henr., Commentatiode personis vulgo larvis seu mascheris, 4°,Francofurti, apud Knochium, 1723.Figur. quamplur.Trattato dotto e curioso.

Bergeri L., Lucerne veterum sepulchrales

iconice, collecte a Petro Santibartoli cumobservationibus J. Petri Bellori ex itali-co in latinum versis per L. Bogerum,Colonie Marchice, apud Liebpetrum,1702, fol. Figur.Opera sommamente pregiata.

Bertii P., De aggeribus et pontibus ad ma-re extructis, 8°, Parisiis, apud Libert,1629.Le opere di Berzio riguardanti Geografia sonomolto stimate.

Bisciole Laelii, Soc. Jesu, Horarum sub-secivarum lib. XX, fol., t. I, Ingolstadii,apud Sartorium, tom. II, lib. XVII,Colonie.Opera rara, v. Freytag, Clement e Bauer. Morofiodà un tristo giudizio di quest’opera.

Blondi Flavii, De Roma Triumphanse li-bri decem. Accedit ejusdem De Roma in-staurata libri tres, item De Italia illustra-ta. Opus tandem De Gestis venetorum.Ultimo Imperatorum Roman. Vite et con-flagratio Vesevi, Venetiis, fol., apudPincium, 1511.Biondo di questa edizione è libro molto raro.Clement la vide ma il suo esemplare era moltomancante giacchè non conteneva che i soli diecilibri De Roma triumphante.

Bonades Francisci Marie, Cl. Schol.Piarum, Carmina ex antiquis lapidibus di-sertationibus ac notis illustrata, tom. II,4°, Rome, apud Collini, 1751.Libro pieno di erudizione scelta.

Bonanni Philippi e Soc. Jesu, MuseumKircheriarum, fol., Rome, 1709, Typ.Plochi, fig.Libro molto stimato e di gran prezzo, ornato dimoltissimi rami.

Bruyerino Campegii Joannis, De Re

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Cilaria lib. XXII, Prima editio. 8°,Lugduni, apud Honoratum, 1560.

Bulengeri Julii Cesaris, De Imperatore etImperio Romano lib. XII, item De digni-tatibus et officiis utriusque imperiiOccidentis et Orientis, tandem De officiisRegni Gallie et ecclesie Constantinopoles,t. I, fol., apud Rovilium, 1618.Edizione rara, v. Clement e Bauer.

Eiusdem, Opusculorum sistema duobus,tomis digestum, t. II, Lugduni, Pillehot-te, 1621, fol.

Eiusdem, De Spoliis bellicis, tropheis ar-cubus triumphalibus et pompa triumphi,liber cui accedit Onuphrii Panvini, Detriumpho et ludis circensibus liber, 8°,Parisiis, apud Morellum, 1601.

Eiusdem, De Theatro ludisque scenicis,libri duo editio prima, Tricassibus, apudChevillot, 1603, 8°.

Eiusdem, De Pictura Plastice Statuaria,libri duo, Lugduni, apud Prost, 1627, 8°.Accedit De Ludis privatis ibidem. ItemDe conviviis, lib. IV, 8°.

Eiusdem, De Conviviis, De LudisPrivatis, item De Pictura, Plastice,Statuaria, Lugduni, apud Prost.

Eiusdem, Romanus Imperator, 4°, Parisiis,apud Morellum.

Cameli Francesci, Numi antiqui in the-sauro Cristine Regine Suecorum osserva-ti per Seriem redacti, Rome, apud deBuagnis, 1690, 4°.Semplice catalogo.

Cantelii Petri Josephi e Soc. Jesu, De

Romana Rep., Venet., apud Bassaleam.Edit. I. Veneta duabus dissertationibusaucta, 8°, 1730.Le dissertazioni aggiunte: una è De Sacriciis l’al-tra De Nuptiis. Morofio lo loda e dice che Civileseque militares Rom. reip. res non minus studioaccurato, quam concinno ordine exhibet.

Cartari Vincenzo, Le Imagini dei Dei de-gli antichi, 4°, Venetia, per Ziletti, 1580.Edizione rammentata da Clement, molto lode-vole per quel tempo.

Castelli Gabrielis L., Sicilie et objacen-tium insularum inscriptionum, nova col-lectio, prolegomenis et notis illustrata,Panormi, apud Bentivegna, 1769.

Idem opus, iterum cum emendationibuse vulgatum, Panormi, Typis Regiis, 1785.

Eccellente ed immortale opera nella quale in que-sta seconda edizione molta io ebbi gran parte, es-sendo stata tutta nella stampa da me corretta puòdirsi esente di errori. L’autore mio grande amicoe protettore merita da me ogni ossequio, mentreavrò vita.

Eiusdem, Nummis veters, Panormi, 1781,cum duobus auctariis etc., L’Auctariumprimum è del 1789, il secondo del 1791,dalla Stamperia Reale.

Dello stesso, Le antiche iscrizioni diPalermo, raccolte e spiegate, fol.,Palermo, per Bentivegna, 1762.Anche quest’opera è degna dell’autore maestroin questa parte di letteratura. Vi sono in essa al-cune cose del celebre D. Domenico Schiavo miostrettissimo amico.

Chomprè, Dictionarium abrege de la fa-ble, 12°, Paris, chez Desaint, 1745.

Le meme, Paris, chez Saillant, 1777.

Choult Guglielmo, Discorso sopra la

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Castramentatione, 8°, Vinegia, perSalicato, 1582.Vedasi qui sotto la migliore edizione.

Choult Guglielmo, Discorso dellaReligione antica de’ Romani, fol., Lione,presso Rovilio, 1559, a cui va unito ilDiscorso sopra la Castramentazione.Edizione rara e per la sua bellezza vien dai dottialle altre preferita. V. Crevenna. Zeno ci avvertea non fidarci troppo delle monete da lui esibitein quest’opera, giacchè altre sono false, altre mallette e peggio interpretate.

Cluverii Philippi, Italia Antiqua, fol., t. II,Lugduni Batavorum, apud Elzevirium.Ejusdem Sicilia Antiqua.

Eiusdem, Germania Antiqua adjecte suntVindelicia et Norium, fol., P. 3, t. I, apudElzevirium, tom. IV.Opus exquisitum si adnexos habeat duos alios deSicilia et de Germania antiqua Tractatus, dicesinel Catalogo della Biblioteca Firmiana. Noi comequi si vede, siamo di questi fortunati che posse-diamo queste tre opere o sia questi tomi quattro.

Corsini Eduardii Cl. Reg. ScholarumPiarum, Note grecorum sive vocum et nu-merorum compendia. Accedunt disserta-tiones sex, fol., Florentie, 1749, exTypogr. Imperiali.Libro esatto pieno di sano giudizio e molto pre-giato dagli intendenti.

Eiusdem, Disertationes quatuor agostini-ce, Florentie, 4°, 1747.Cosa degna di un tanto autore.

Cybo Innocenzio Ghigi, De’ Sepolcri edell’esequie antiche e moderne, 4°,Venezia, 1608, presso Giunti.

Danetii M. Petri, Dictionarium Antiquita-tum Romanorum et Grecarum, 4°, Am-stelodami, apud Roger, 1701.

Danet si affaticò molto nel suo Dizionario latinoe francese e francese latino ed in questo delleAntichità nel quale riuscì meglio che si fece inquelli delle lingue.

Dempsteri Thome, Antiquitatum Roma-narum corpus absolitissimum, cum ad-notationibus et supplementis JoannisRosini, 4°, apud Chouet, 1640.

Idem opus Joannis Rosini cum notisDemsteri huic editioni accesserunt PauliManutii lib. II De legibus et senatu; itemAndree Schotti Electa I De priscis Rom.Gentil ac fameliis, II de Tribubus Rom.XXXV et Kalend vetere, 4°, Amstelod.,apud Blavium, 1685.Opera eccellente ed edizioni ottime particolar-mente questa seconda.

Dolce Ludovico, Della dignità de’Consoli e degli Imperatori e i fatti deiRomani etc., 4°, Vinegia, per Giolito,1560.Edizione notata dal Zeno.

Donati Alexandri, Roma vetus ac Recens,4°, Rome, apud Michelphium, 1739Cosa eccellente.

Donati Marcelli, Scholia sive dilucida-tiones in latinos plerosque scriptores hi-storie Romane, 4°, Venetiis, apud Juntas,1604.Opera piena di erudizione a cui Grevio diede luo-go nel terzo tomo delle Antiquitat. Roman.

Einschimidii Jo. Casp., De ponderibus etmensuris veterum Romanorum Greco-rum, Hebreorum nec non de valore pecu-nie veteris disquisitio, accesserunt tabuleScioppii; editio altera auctior, 8°,Argentorati, apud Steinium, 1737.L’autore sebbene ottimo medico, in questo librosi mostra dispregevole antiquario.

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Erizzo Sebastiano, Discorso sopra leMedaglie degli Antichi, 4°, Venezia, ap-presso Varisco, 1568.Contiene questo volume primieramente il di-scorso sopra le Medaglie il quale finisce alla p.98. Siegue poi la dichiarazione delle Medaglie an-tiche e va dalla p. 99 sino alla pag. 780. Poi vie-ne la dichiarazione delle antiche moneteConsulari, ma ci sono aggiunti a penna da unasola faccia e vanno al n. 139. Vedasi Zeno nellenote al Fontanini, T. II, p. 201, Haym nota que-sto libro fra i rari.

Fabretti Raphaelis, De Columna TrajaniSyntag., Rome, apud Tinassium, fol., 1683.Tutte le opere di Fabretto sono molto stimate.

Fabricii Gregorii, Antiquitatum Romana-rum. Accessit veteris Rome cum novacollatio ex recensione Thysii, Amstel.,apud Elzevirios, 1657.Costui sebbene diverso da Alberto pure ha scrit-to con molta lode.

Eiusdem, Roma, accedit Itinerum lib.unus, itemque Antiquitatis monumentainsigna, 8°, Basilee, per Oporinum, 1549e 1550.

Fauni Lucii, De anitquitatibus urbisRome, 8°, Venetiis, 1549, apud Trame-zinum.Questa edizione è la prima e dai dotti riputatararissima. V. Clement.

Feithi Everardi, Antiquitatum Homeri-carum lib. IV, fig., Neapoli, Typis Regiis,1774, 8°.Libro curioso e molto dotto.

Ficoroni Francesci, Disertatio de Larvisscenicis et figuris Comicis ex Italica in la-tinam linguam versa, Rome, apudMonaldini, fol., 1754.Ficoroni fu eccellente antiquario e lasciò moltelodevoli opere.

Fulvii Andree, Antiquitatis Urbis, 4°,Rome, 1527.Edizione rara di questo libro v. Morofio Lib. V,C. II, n,° 5.

Garampi Josephi, Disertatio de NummoArgenteo Benedicti III P. Maximi.Accedunt nummi aliquot Rom. Pont.hactenus inediti et Appendix Veter.Monument., 4°, Rome, 1749, Palearini.

Goltii Huberti, Rei Antiquarie Thesaurus,4°, Antuerpie, apud Plantinum, 1578.Opera stimata. Vaillant loda molto la sinceritàdel Golzio anzi ne fà lode.

Gothofredi Dionisii vedi fra l’AnticaIstoria.

Gampaldi vedi Variorum.

Grevii vedi Thesaurus.

Gruteri Jani, Inscriptionis antique TotiusOrbis Romani, fol. m., ex OfficinaCommeliana.Edizione pregiatissima fatta vivente l’IllustreAutore.

Eiusdem, Lampas sive fax artium hoc estthesaurus criticus, Francofurti, a 1602 ad1607, t. VI, 8°, tomus quartus divid. induas partes.Del merito di questo tesoro, v. Morofio. T. I, lib.V, C. I. n. 4 dove nota la temerità di DanielePareo, il quale ne fece dopo molti anni di questaedizione un tomo settimo nel quale tesse un’a-cerba critica di Grutero in vece del quale noi viabbiamo Jani Gruteri, Florilegium Politicum necnon P. Syri et Senece Sententie auree. AcceduntGronie Paremieque Grecorum, itemqueProverbia Germanica, Belgica, Britannica,Italica, Gallica, T. II, Francofurti, apud Rhodium,1609.

Gutheri Jacobi, De veteri jure pontificio

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Urbis Rome, lib. IV, Paris, apud Buon,1612.Quest’opera meritò all’Autore la CittadinanzaRomana per se e per li successori.

Eiusdem, De jure Manium seu de ritu pri-sci funeris, itemque De more et legibus,lib. III 4°, Parisiis, apud Buon, 1615.Guthier scrive con somma lode in materie antiquarie.

Inghirami Curtii, Ethruscarum antiqui-tatum fragmenta, fol., Francofurti, 1637.Solenne impostura sono questi frammenti comedimostra Leone Allazio nelle sue Animadversio-nes che a suo luogo conserviamo.

Ignarra Nicolai, De Palestra Neapolitana.Ad calcem Operis adnectitur de ButhinieAgone Puteolano disertatio, Neapoli,apud Campi, 4°, 1770.Il Signor Nicolò Ignarra uomo molto intendentee mio ottimo amico fu sempre in somma riputa-zione in Napoli e le sue opere sono dagli inten-denti tenute in onore.

Junii Francisci, De Pictura veterum lib.III, fol., Roterodami, apud Leers, 1694.La miglior edizione di quest’opera. All’autore hasfuggito o nulla o assai poco di ciò che poteva dir-si sulla materia che ha trattato.Kippingii Heinrici, Antiquitatum Roma-narum, libri IV. Accessere vita Auctoriset Justi Lipsii Opuscola rariora, 8° m.,Lugduni Batavorum, apud Vandam,1713.Vedi Morofio lib V, C. II n.°4.

Kircherii Athanasii e Soc. Jesu, ObeliscresPomphilus, Rome, apud Grignanum,fol., 1650.Uti non male hac suo studio meruit de re litte-raria. Kircherus ita num semper vera etiam su-spicionibus suis assecutus sit dubitandi locus su-perest. Morophius. In quest’opera Kircherointende spiegare i Geroglifici che trovansi scol-piti nell’obelisco che Innocenzio X P. M. fece ri-mettere in piedi.

Eiusdem, Prodomus Coptus sive Aegyp-tiacus, 4°, Rome, Typ. de propaganda,fol., 1636.Tutte le cose di Kircherio si riguardano con at-tenzione, ma spesso vi ha dell’immaginazione.

Kirchmanni Joannis, De funeribusRomanorum lib. IV, 8°, apud Gorlini,1662, accedit De Annalis, ibidem.Trattati dotti particolarmente quello deFuneribus.

Liceti Fortunii, De Lucernis Antiquorumreconditis, fol., Utini, apud Schiratti,1652.Opera pregiata, in essa Liceto sostiene che gli an-tichi avessero delle lucerne sepolcrali, che non siestinguevano mai ma tutti i dotti son di certo sen-timento, che tali lumi eterni non fossero che fo-sfori che si accendevano esposti all’aria e poi sva-nivano.

Lipsii Justi, Opera Omnia, t. VIII,Antuerpie, ex Officina Plantiniana, 1600.Lipsio non ha bisogno delle nostre lodi nè dellenostre censure. Non vi ha può dirsi chi ignori isuoi pregi e le sue debolezze ed errori. Si veda nel-li varj tomi la materia che tratta. Noi ne posse-diamo un’altra edizione che è la più moderna ela più compita, la quale è situata fra i filologi.

Lomeieri Joannis, Epimenides sive de ve-terum Gentilium lustrationibus syntagmesecundis curis aucticis editum et tabulis il-lustratum, Zutphanie, apud Spyk, 1700,multis tabulis ere incisis illustratum, 4°.Lomeier è se non per la sua maniera di scrivere,per le sue ricerche esatte molto stimato. Questaedizione è la migliore.

De Lugo Antonii Marie, Congreg. deSomasca, Orationes due De prestantia etstudio Romane antiquitatis, 4°, Venetiis,apud Balleonium, 1746.Eccellenti orazioni di un ottimo letterato da meconosciuto mentre dimorò in Palermo, da con-fessore del Marchese Fogliani Vicerè di Sicilia.

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Lupi Antonii Marie, Soc. Jesu, Epita-phium Severe Martyri illustratum, fol.,Panormi, apud Amato, 1734.Opera piena di esquisita Erudizione. L’autore fulettor di rettorica nel Collegio de’ Nobili del PP.Gesuiti in Palermo. Fu uomo assai intendentenelle belle lettere, ebbe tra gl’altri suoi allievi Mr.Ventimiglia poi Vescovo di Catania e Mr.Chafallon poi Arcivescovo di Messina.

Luppuli Michaelis Archangeli, IterVenusinum veteris monumentis illustra-tum accedunt varii Argumenti disserta-tiones, 4°, Napoli, apud Simonios, 1793,Char. max.Opera di molta fatica e piena di erudite ricerche.

Manutii Pauli, Liber de Senatu, 4°,Venetiis, 1581.

Manutii Pauli, De Civitate Romana, cuiaccedit Caroli Sigonii de antiquo jure ci-vicum Romanorum, fol. m., Utrajecti,apud Almam, 1695.Edizione nobile.

Marini Gaetano, Iscrizione delle Ville ePalazzi Albani, raccolte e pubblicate connote, Roma, per Giunchi, 1785, 4°.L’Ab. Marini è uomo di gran merito nell’anti-quaria.

Mariliani Barthelomei, Annales Consulumdictatorum censorumque Romanorum, 4°,Rome, apud Blandum, 1560.Opera citata da Morofio. Bella e rara edizione.Vi è aggiunta una dissertazione De NumisVespasiani fortunam et felicitatem reducis expri-mentibus molto pregevole.

Mazochii Alexii Symmachi, De dedica-tione sub Ascia, Neap., apud Muscam,1739.Mazochi in tutte le opere sue riscuote non che lo-de ma ammirazione.

Meursii Joannis, De luxu Romanorum.Accedit Mantissa, Hage Comitum, 1605,apud Hillebrandum Jacobum.Meursio è, ed è riputato dotto e laborioso scrit-tore.

Monchablon E. J., Dictionaire abregèd’Antiquites, 12°, Paris, chez Desaint,1760.

Lo stesso, tradotto in italiano, Venezia,8°, apud Coleti, 1769.

Lo stesso, tradotto in italiano, Napoli,apud Porcelli, 1783.Ottimo compendio.

Moscardo, Memorie del suo Museo, fol.,Verona, per Rossi, 1672.Libro raro, v. Crevenna ed Haym.

Nardini Famiano, Roma antica. Edizioneseconda.Questa seconda edizione è più pregevole dellaprima per il discorsco del Falconieri e per leMemorie del Vacca che si trovano in fine. VediZeno nelle note al Fontanini, T. II, p. 252.

Neandri M., Synopsis Mensurarum etPonderum secundum Romanos, 4°,Basilee, per Oporinum, 1555. Opera dotta e rara. Non bisogna confondere que-sto Michele Neandro,il quale fu medico di Jenae morì l’anno 1581 con un altro MicheleNeandro Teologo protestante. Rettore di Ilfedtmorto nel 1595. Autore di diverse opere appar-tenenti alle belle lettere ed all’intelligenza de’Classici.Nieuport A. G. H., Rituum qui olimapud Romanos obtinuerunt succinta ex-plicatio, 12°, Venetiis, 1766, Tyrrenium.

Occonis Adolphi, Inscriptiones veteres inHispania reperte, fol., apud Comelinum,1696.Tutte le raccolte d’iscrizioni quando sono sinceresi pregiano molto.

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Oderici Gasparis Aloysii, Soc. Jesu, adArgenteo Orcitirigis Conjecture, fol.,Rome, apud Zempel, 1767.

Orsato Sertorio, Marmi eruditi ovveroLettere sopra alcune antiche iscrizioni,colle annotazioni del P. D. GiantonioOrsato Cassinese, 4° grande, Padova,Comino, 1719.Ottima edizione di lodatissima opera.

Paeti Luce, De Mensuris et ponderibusRomanis et Grecis, fol., Venet., 1573.Duplicato.

Panvini Onophrii, De Ludis Circensibuslib. II, De Triumphis lib. I. Figurat., fol.m., Venetiis, apud Ciottum, 1600.

Eiusdem, Civitas Romana, 8°, Venetiis,apud Valgrisium, 1558, cui accedit eju-sdem Imperium Romanum, ibidem,apud eumdem.

Eiusdem, Romani Pontifices etCardinales ab eisdem a Leone IX adPaulum IV creati, 4°, Venetiis, apudTramezzinum, 1557.Tutte le cose di Panvinio sono molto stimate,quest’ultimo è stato tacciato di adulazione.

Paschalii Caroli, Corone, 4°, Parisiis,apud Plantinum, 1610.Si reputa una eccellente opera.

Patarol Laurentii, Series Augustorum,Augustarum, Cesarum et Tyrannorumomnium cum eorum imaginibus, 4°,Vent., apud Bortoli, 1702.Tutte le opere fecero onore al suo autore partico-larmente questa.

Patricii Francesci, La Militia Romana diPolibio, di Tito Livio e di Dionigi diAlicarnasso dichiarata e con varie figure

illustrate, 4°, Ferrara, per Mamarelli,1583.Libro raro ornato di molte figure.

Perucci Francesco, Pompe Funerali ditutte le Nazioni del Mondo, 4°, Verona,per Rossi, 1646. Figur.

Pignorii Laurentii, De Servis commenta-rius. Accedit Titi Popme, De OperisServorum liber, 12°, Amstelodami, apudFrisium, 1674. Editio figuris eneis exor-nata.Il Pignorio aveva un eccellente libreria ed un ric-co gabinetto di medaglie, l’una e l’altro gli servi-rono a rendersi celebre per le sue opere. Tanto èvero che senza libri non si può andar avanti nel-le lettere, purchè si leggano e si convertano insucco e sangue. Vi è aggiunto un opuscolo di TitoPopma De operis servorum.

Pitisci Samuelis, Lexicon AntiquitatumRomanorum, fol., t. III, apud Balleo-nium, 1719.Opera piena di somma erudizione.

Dictionnaire d’Antiquites Romanines,Ouvrage traduit et abregè du grandeDictionaire de Samuel Pitiscus, 8° m.,tom. III, Paris, Delalam 1766.Eccellente ristretto.

Dictionnaire d’Antiquites Romanines tra-dotto giusta il metodo del Pitisco daAndrea Rubi sinora, t. XI.

Placentini D. Gregorii, HieromonachiOrd. S. Basilii, Epitome Grecae Paleo-graphiae. Accedit De recta Greci sermo-nis Pronuntiatione, fol., Rome, TypisSalvioni, 1735.

Popme Titi, De Operis Servorum liber,8°, Amstelodami, apud Frisium, 1672.È legato insieme coll’opera di Pignorio De Servis.

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Porcacchi Tommaso, Funerali antichi didiversi popoli e nazioni descritti in dialo-ghi, con le figure di Girolamo Porro, 4°m., Venetia, 1574, presso Galignani.Questa è la migliore edizione di quest’opera par-ticolarmente a riguardo delle figure incise dalPorro, v. Crevenna.

Portis de Leonardi, De sesterzio, pecu-niis, ponderibus et mensuris antiquiis lib.II, 4°, 1566, apud Tacuinum de Tridino.

Idem Liber v. Variorum.

Potteri Joannis, Archeologia Greca, fol.,Lugduni Batavorum, apud Vander, 1702.

Edizione pregiatissima di un libro molto stimato.

Prideaux Humphridi, MarmoraOxoniensia ex Arundellianis, Soldenianisaliisque conflata appositus Seldeni etLidyati annotationibus. Accessit SertoriiUrsati, De Notis Romanorum Commen-tariis, fol., Oxonii e Theatro Sheldonia-no, 1676.Opera eccellente cominciata da Saldeno, il qua-le ne spiegò sole 29 iscrizioni. Prideaux spiegò lerestanti 260.

Quirini Angelo M. cardinale, Cure sacree letterarie, 4 Parti, t. I, Brescia, perRizzardi.Del Card. Quirini si veda quanto in lode ne diceil Zeno nelle note a Fontanini.

Rhodigini Ludovici, Lectionum antiqua-rum lib. triginta, fol., apud Wechelos.Il suo natural cognome fu Richieri. Scaligero lo-da molto quest’opera, ma Scaligero fu scolare diRodigino. Morofio tesse un elogio a Rodigino.

Idem opus,t. III, 8°, Lugduni, apudHonoratum, 1560.

Rivautela Antonii e Ricolvi Joh. Pauli,

Marmora taurinensia dissert. et notis il-lustrata, 4°, tom. I, part. II, August.Taurinorum, 1743, Typogr. Regia.Libro di gran pregio.

Rovilio Guglielmo, Prontuario delleMedaglie, Part. II, vol. I, 4°, Lione, 1581.La gran parte delle medaglie sono ideali. Haymnota questa edizione fra le rare.

Rubi Andrea, Dizionario di Antichità,giusta il metodo di Samuele Pitisco.Questo dizionario è mancante non contenendoaltro che gli articoli sino alla lettera i. Vedi Pitisci.

Sigonii Caroli, De antiquo jure CiviumRomanorum, Italie, Provinciarum acRomane Jurisprudentie Judicis lib. XI.Ejusdem De Rep. Atheniensium de Rep.Hebreorum et in B. Suplicii Severii hi-storicos lib. II, comment. II, fol.,Francofurti, apud Wechelum, 1593.Questi opuscoli sono dei migliori tra quei diSigonio. Noi possediamo le altre opere di questoautore, che sono collocate nella classeMiscellanea.

Symeoni Gabriele, Illustrazione degli epi-taffi et medaglie antiche, 4°, apud Turnes,Lione, 1558.Prima edizione curata dall’Autore. Molti di que-sti Epitaffi sono riputati falsi e molti recenti.

Strabonis, Geographicorum lib. XVI aCorrado Heresbachio ad fidem Geeciexemplaris recogniti, fol., Basilee, 1525,apud Curionem.Edizione pregevolissima e nitida. CorradoEresbachio fu uomo molto dotto.

Thesaurus Antiquitatum Romanarumcongestus a Joanne Gregorio Grevio.Accesserunt varie et accurate TabuleEnee, Venetiis, Typis Javarrina, 1732 ad1737 et Pasquali, t. XII, fol.

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Continuatio eiusdem operis auctoreJacobo Gronovio, Venetiis, TypisJavarrina et Pasquali, tom. XIII, folio,ab. an. 1732 ad 1737.

Continuatio eiusdem operis auctoreAlberto Henrico de Salencre, ibidem pereodem, tom. III.

Utriusque Thesauris Antiquitatum Roma-narum Grecarumque nova supplementacongesta a Joanne Poleno, ibidem apudeodem, tom. V, omnia tomis triginta tri-bus comprehensa.

Tomasini Jac. Philippi, Petrarcha redivi-vus Laura Comite, cui addita poete vitaVergerio Anonymo, Manetto, Aretino etBeccadello auctoribus, item FortuniiLiceti responsum De Petrarche cogno-mine Ortographia, Patavii, 1650, 4°,apud Fabrottum.Questa edizione è molto rara, v. Vogt, FreytagAnalecta e Bauer.

Tomasini Jac. Philippi, De tesseris hospi-talibus liber Singularis, 12°, Amsteloda-mi, apud Frisium, 1670.Libro stimato: bella edizione, piena di figure.Tomasini ebbe grande inclinazione per le bellelettere, onde allo spuntar delle opere del corrot-to Marini, egli per riparare l’imminente malgu-sto e far rivivere la scuola del Petrarca scrisse lasopracitata opera Petrarcha redivivus. Opera cu-riosa ma scritta senza scelta.

Trombelli Giovanni Crisostomo, Arte diconoscere l’Età de’ Codici, 4°, Bologna,1756, per Coriolani.Ottima edizione fatta come credesi sotto gli oc-chi dell’Autore.

Valtrini Jaonnis Antonii, Soc. Jesu, De remilitari veterum Romanorum libri VII,8°, Col. Agrippine, apud Birekmannum,1697.

Libro raro vedi Bauer: vi è legato insieme ilSyntagma de stipendio militari apud RomanosErycii Pateani Zovanii, apud Rivium, 1620.

Vaslet Luigi, Introduzione alla scienzadelle antichità romane, Venez., Bettinelli,12°.

De Vero Vincentii, CompendiariaRomane vetustatis discriptio, 8°, Neapoli,apud Simonem, 1786.È materia largamente da sommi uomini trattata.

Vico Enea, Discorsi sopra le medaglie de-gli antichi, 4°, Vinegia, apud Giolito,1558.Libro pregevolissimo. Questa sembra esser la se-conda edizione, giacchè la prima porta l’anno1555. Seppure non è una con due frontispizi so-liti inganni degli stampatori. Il Ritratto del DucaCosmo è inciso dallo stesso Vico d’intaglio bel-lissimo in piedi vi si legge OPUS AENEAE.

Volterrani Raphaelis, Comment. Urbano-rum XXXVIII libri. Item OeconomicusXenophontis ab eodem latio donatus,Basilee, 1544, Frobenius.Edizione rara, v. Freytag Analecta. Al principiodel foglio 405 nota fra gli autori che hanno scrit-to di Matematica Algorismus Algebra. Or vede-te, quanto sapesse egli di questa materia. Il suocognome era Maffei ma ebbe quello di Volterranodella sua patria.

Wolfgangi Latii, Reipubblice Romane inexteris provinciis, bello acquisitus, consti-tute Commentariorum lib. XII, apudWechelum, Francofurti, 1598, fol.Raro, v. Bauer Opus majoris molis quam judiciicui insuper ordo deest Struvius.

Zaccaria Francesco Antonio, IstituzioneAntiquario-Numismatica, ossia introdu-zione allo studio delle medaglie, 8°,Venezia, apud Baglioni, 1793.Si fa molto conto delle cose di Zaccaria nella let-teratura.

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Variorum, De Roma prisca ac nova, 4°,Rome, apud Mazochium, Romane Ac-cademie Bibliopolam, 1523.Libro molto raro in cui si contengono varj pre-ziosi opuscoli e sono: Leonardi Portii DeSestertio; Laurentii Abstemii De quibusdam lo-cus obscuris, Venetiis, per Benardinum Venetum,1501, 4°; Francisci Marii Grapaldi De partibusedibus, 4°, Venetiis, apud De Bindonis, 1517.

Variorum, scilicet Antonii Micylli, UrsiniVelii, Icones et breves vite Imperatorum,8°, Argentorati, apud Mylium, 1544.Grazioso ristretto fatto in buonissimi versi21.

Epistolografi

Anonimo, Delle lettere di Principi, lequali o si scrivono da Principi o aPrincipi o Ragionano di Principi. Libroprimo secondo e terzo di nuovo ricor-rette e secondo l’ordine de’ tempi acco-modate, 4°, tom. III, appresso Ziletti,1581.Il Salvini chiama questa preziosa raccolta e diceche questa edizione è la sola nella quale sieno sta-te accomodate tutte le lettere dalla prima all’ul-tima secondo l’ordine de’ tempi in cui furonoscritte Biblioteca del Fontanini, T. I, p. 163. Ilprimo tomo è dupplicato.

Atanagi Dionigi, Raccolte di lettere face-te e piacevoli di diversi grandi uomini echiari ingegni, 8°, Venezia, 1561, perZaltieri.Se ne tiene gran conto. Atanagi non ne stampòaltro.

Anonimo, Raccolta di lettere italiane trat-te dai più rinomati scrittori per uso delPrincipe Ereditario delle due Sicilie,Napoli, 1785, dalla Stamperia Reale.Bene stampato.

Anonimo, Modeles de lettres sur diffe-rentes sujctes, 12°, Lyon, chez Bruyet,1776.

Aristeneti, Epistole Grece et Latine,Paris, 1600, apud Orry M. VI. C., 8°.Tutte le edizioni Aristeneto sono da Clement ri-putate rare. Le abbiamo trovate ed acquistate frai libri del nostro Maestro in Filosofia eMatematica Dottor. D. Saverio Romano.

Balzac Giovanni Ludovico Guez,Signore di Lettere, tradotte dal francese,Venezia, 1658, per Ferretti, 8°.Nei tempi che comparivano queste lettere eranole lettere di Balzac ammirate, or non si curano.

21 A margine del CSBCN sta scritto: L’Antiquariacosta di venti fogli. Vistato Sterzinger e Ferrara.

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Bembo Pietro, Lettere ai suoi congiuntied altri scritte, 8°, Venezia, appressoSansovino, 1560, volumi V, tom. II.

Bembo Pietro, Nuove lettere scritte aMatteo Bembo, Venezia, per Rampazetto,8°, 1564.Haym nota fra le edizioni rare li primi quattrovolumi del Sansovino e quelle del Rampazetto.

Bonciarii M. Antonii, Epistole, 8°,Perusie, apud Petrutinum, 1603.Prima edizione, v. Freytag adparatus litterarius,T. I, p. 411.

Bandini Angeli Marie, Cl. Italorum etGermanorum Epistole ad PetrumVictorium erute et Archetypis recensite etanimadvers illustrate accessit auctoris, 8°,tom. II, part. 3, Florentie, 1758.Raccolta pregevolissima.

Blesensis Petri, Opera et studio JoannisBusei, Soc. Jesu, 4°, Maguntie, apudAlbinum, 1600.Blesene governò ai tempi di Guglielmo II la Sicilia.

Bruni Leonardi Aretine, Epistol. lib., 8°,1741, apud Paperinium.Di Aretino abbiamo altrove parlato in questoIndice.

Caro Annibale, Lettere familiari, colla vi-ta dell’autore scritta da Anton FedericoSeghezzi, impressione novissima con ag-giunte ed illustrazioni, Venezia, 1751,per Remondini, 8°, tom. III.

Caro Annibale, Lettere CXXVII raccolteda Giulio Bernardino TomitanoOpitergio, 8°, Venezia, per Zatta, 1791.

Ciceronis M. T., Epistole ad familiarescum Annotat. Joannis Min. Mii, 8°,Venet., apud Recurti, 1728.

Capaccio Giulio Cesare, Il Segretario, 8°,Venezia, per Somascho, 1599.

Caro Annibale, Lettere familiari, t. I, vol.II, Venezia, appresso Aldo, 1573, 4°.Edizione pregevolissima, v. Zeno nelle noteall’Eloquenza del Fontanini, T.I, p. 188.

Le stesse, 4° Venezia, appresso Ugolino,1603.Edizione ordinaria.

Le stesse, 8° Venezia, 8° t. III perRemondini, 1751.Dupplicato.

S. Catharina, Epistole et Orationi, 4°,Venet., per Torreseno, 1548.Edizione poco notata v. Clement. Queste in ve-rità non lettere in quel senso, che questa parola siprende comunemente, ma come ben dice il Zeno:sono trattati spirituali..

Le stesse, Venezia, 1584.Di questa edizione v. Clement.

Ciceronis M. T., Epistol liber curanteFabio Majo, 4°, Neapoli, per De Caneto,1508. Accedunt Augustini Datta,Elgantiole etc., Venetiis, per De Tridino,1509.La qualità della stampa meritebbe assai più.

Cortesi Gregorii, Epist. familiarium lib.,Venet., apud Senensem, 4°, 1573.Libro molto raro, v. Clement. Du-Pin loda alsommo questo libro e l’autore: vi sono aggiunticinque libri di orazioni ed epistole di LazaroCristiano del quale vedi qui sotto il nome diChristiani qui appresso.

Christiani Lazari, Orationum etEpistolarum libri quinque, Papie, 4°,apud Bartoli, 1579.E le orazioni e le Epistole sono molto stimate epoco comuni.

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Epistole Clarorum Virorum selecte exquamplurimis optime a Lazaro Bonami-co, 8°, Venet., apud Paulum ManuntiumAldi filium, 1556.

Epistole Clarorum Virorum selecte dequamplurimis optime ad indicandamnostrorum temporum eloquentiam, 8°,Venet., apud Guerrers, 1568.

Epistole eodem, Colonie Agrippine,apud Gymnicum, 1586, 8°. Accedunt:Del Segretario ovvero formulario di lette-re missive e responsive di M. FrancescoSansovino libri quattro, 8°, Venezia,1569, per ordine del Sansovino ed ulti-mo Epistolare di G. Plinio M. FrancescoPetrarca, del S. Pico della Mirandola, edaltri eccellentissimi uomini tradotte daM. Ludovico Dolce, 8°, Venezia, ap-presso Giolito, 1548.

Epistole Grecanice, mutue a JacoboCujacio magnam partem latinitate dona-te, fol., Aurelie Allobr., 1606, apudCalderianani Societ. G. H. Prima e rara edizione. Brunet la nota venduta so-pra onze due. Huet De Claris interpretibus ha vo-luto togliere a Cajacio la gloria di aver fatta que-sta raccolta e l’ha ad altri data.Epistole obscurorum Virorum, t. II, 8°,Francofurti, 1757, apud Raspe.Libro curiosissim e recercatissimo.

Erasmi Desideri Roterodami, Epistole fa-miliares, Antuerpie, per Crinitum, 8°, 1545.

Falarii, Principe d’Agrigento, Le bellis-sime e sentenziose lettere di nuovo tra-dotte dalla Greca nella favella toscana,8°, Vinegia, per Trojano, 1545.La dedicatoria è del Sansovino e sua si crede latraduzione.

Le stesse Vinegia, appresso Giolito, 1549.

La traduzione è diversa dalla precedente e si cre-de di Giolito.

Ficino, Delle divine lettere del granMarsilio Ficino tradotte per M. FeliceFigliucci, 8°, tom. II, Vinegia, perGiolito, 1563.Lettere pregiatissime notate dal Fontanini e dalZeno.

Flechier Esprit, Lettres choisies avec unerelation des fanatiques da Vivarez et desreflexions sur les differens caracteres desHomes, t. II, Paris, chez Estienne, 1715.Sono bene scritte in francese ma lo stile (dice laSocietà de Gens de Lettres) est peu epistolaire.

Giovio Paolo, Lettere raccolte daLudovico Domenichi, 8°, Venezia, perSessa, 1560.Di queste lettere si legga il Zeno nelle annota-zioni a Fontanini, T. I, p. 181. Edizione citata daHaym.

S. Girolamo, Epistole tradotte di latinoin lingua toscano da GiovanfrancescoZeffi, 4°, Venet., per li Giunti, 1562.Edizione notata da Haym e da Fontanini comepregevolissima.

Grillo Ab. Angelo, Lettere, coll’aggiun-ta fattavi da Pietro Petracci, 4°, Venezia,1608, per Giunti.Il Ghilini dice che queste lettere son veri partidella Toscana eloquenza.

Groto Luigi Cieco d’Adria, Lettere fa-miliari, 4°, Venezia, 1606, per Valentini.

Guevara Antonio, Lettere, 8°, Venezia,presso Giolito, 1553.Così maltrattate come sono ho avuto piacere diavere queste lettere del Guevara, le cui opere ac-cesero la fantasia dei Letterati de’ suoi tempi,quantunque il di cui carattere principale fosse sta-to quello d’impostore.

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Ingegneri Angelo, Del buon Segretario,libri tre, 8°, Venezia, per Ciotti, 1595.Libro molto lodato da Fontanini e quel che è piùdal Zeno, il quale dice che lo dovrebbero aver permano i moderni Segretarj e leggerlo attentamen-te e studiarlo, T. I, p. 157.

Lauri Joannis Baptiste, Epistolarum cen-turia prima, Perusie, 8°, ex TypographiaAugusta, 1618.Costui fu Cameriere di Urbano VIII Canonico diS. M. Maggiore e Segretario del Concistoro. Nonsi sa che abbia la seconda Centuria.

Longolii Christophori, Epistolarum libriIII, Bartolomei item Riccii De Imitationelibri tres, Lugduni, apud Gryphium,1563, 12°.Longolio e Riccio sommi letterati.

Lazari Petri, Clarorum Virorum Epistlole,ex Cod. Mss. Biblioth Collegii Romani,Soc. Jesu, nunc primum volgate, t. II,Rome, apud Palearinos, 1754.Raccolta di lettere preziosissime e per la manieradi come sono scritte e per gli autori che le scris-sero li quali sono tutti nominati nel frontispizio.La stampa è eccellente.

Lettere di uomini Illustri che fiorirono nelprincipio del secolo XVII non più stam-pate, t. II il primo Venezia, per Baglioni,1774, il secondo Firenze, per Moucke,1785, conosciute purtroppo per li loromeriti nella Republica Letteraria.

Scelta di lettere del Disomini Lanfranco eGabriello, 12°, Venezia, per Turrini,1651.Sono lettere e nient’altro hanno oltra ciò.

Marco Bruni Paolo, Raccolta di lettere didiversi Principi e di altri Sig.ri, 4°,Venezia, per Dusinelli, 1595.In ogni raccolta si trovano sempre cose buone.

Martelli Vincenzo, Lettere e Rime, 4°,Firenze, presso Giunti, 1606.In questi tempi la stamperia de’ Giunti cominciòa declinare del suo Splendore. Il Quadrio sbagliacredendo questa edizione del 1607, giacchè è del1606 e riputandola in 8° perchè è in 4°. IlDizionario di Caen ha seguito l’errore delQuadrio.

Magalotti Lorenzo Conte, Lettere fami-liari, 8°, t. II, Firenze, 1769, perCambiagi.Magalotti fu uomo sommo ma amò di introdur-re nuove voci e maniere nella lingua.

Dello stesso, Lettere familiari, divise indue parti, 4°, Venezia, per Coleti, 1719.Queste sono le celebri contro gli Atei.

Manutii Pauli, Epistol. lib. V, ejusdemque prefationes appellantur, 8°, Aldus,Venet., 1561.A chi non sono noti i Manutii?

Eiusdem eodem lib. VIII, tribus nuperaeditis Aldus Manutius Pauli filius,Venet., 8°, 1569.

Mutio Justinopolitano Geronimo,Lettere, 8°, Vinegia, per Giolito, 1551.Edizione celebre eccellentemente conservato.

Nigri Francisci, De ConscribendisEpistolis. Accedunt Libani Sophiste epi-stolici characteres Pontico Veunnio in-terpret., 8°, Venetia, apud Salicatum,1582.

Nuova scelta (così) di Lettere di diversinobilissimi uomini ed eccellentissimi in-gegni con un discorso della comoditàdello scrivere di Messer BernardinoPino, Venezia, 1574, 8°, t. IV.Scelta la più copiosa e la più ricercata notata daHaym e da Fontanini.

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Perusci Julii Patricio Romani, Epistola-rum lib. sex, 8°, Venetiis, apud Soma-schum, 1568.

Politiani Angeli, Epistole, 8°, apudGryphium, 1539, Lugduni.Questo è il primo tomo delle opere di Polizianostampate dal Grifio nel quale si contengono leLettere. Noi abbiamo fra i rari tutti li tre tomi,ma abbiamo voluto conservare anche questo pri-mo per la presente Classe.

Parrhasii Auli Jani, Quesita perEpistolam ex recensione Hens. Stephanicum Autoris vita coscripta ab XaverioMatthei,Neapoli, apud Simonum, 1771.

Plinii C. Cecilii, Epistol. lib. X, ejusdemPanegyricus Trajano dictus cumCommentariis Jo Marie Canei. Adjunctisunt alii ad alios Cesares Panegirici, 4°,excudebat Paulus Stephanus, 1601.Edizione ricercata.

Eodem ad Panegyricus cum notisMinellii, Lipsie, 8°, apud Weidmannum,1741.

Pucci Benedetto, L’Idea di varie lettereusate nella Segreteria di ogni Principe eSignore, 4°, Venezia, per Giunti, 1612.Lo stile non è da seguirsi.

Pogiani Julii, Epistole et orationes abAntonio Maria Gratiano collecte et abHieronimo Lagomarsinio e Soc. Jesu ad-not. Illustrate, t. IV, Rome, apud Salo-monium, 1762, 4°.Chi desidera notizie del Pogiano legga la letterache Antonio Maria Graziani dirizza al CardinalCommendono, la quale nel primo volume trova-si collocata prima di darsi principio alle letteredel Pagiano. Le note del Lagomarsini sono de-gne di un tanto uomo troppo noto fra i letterati.

Rao Cesare, Le Argata e facete lettere ri-

stampate con aggiunta, 8°, Venezia,1598. Haym non fa memoria di altra edizione di questelettere se non se di quelle di Venezia perGherardo 1622, 8°.

Sidonii Apollinariis Caji Sollii, Operacum commentariis Joan Saveronis, 4°,Parisiis, apud Perier, 1599.Una delle edizioni più pregiate di Sidonio: po-trebbe collocarsi fra i latini autori, ma per le suelettere l’abbiamo qui situato.

Tolomei Claudio, Delle lettere libri set-te, 8°, Vinegia, per Giglio, 1566.Lettere eccellenti edizione insolite ma frattantoper le aggiunte che vi sono vedesi citate fra le ra-re da Haym.

Tasso Torquato, Il Segretario ed il primovolume delle Lettere familiari, 8°,Venezia, per Vincenti, 1592.Per queste lettere si ricorra all’opere del Tassoche noi abbiamo.

Trattato che contiene la Teorica e laPratica delle Lettere e de’ Biglietti ad usodel Real Collegio Carolino dellaCompagnia di Gesù, 8°, Palermo, perValenza, 1753.

Tasso Bernardo, Libri tre delle lettere al-le quali nuovamente si è aggiunto il quar-to libro, Vinegia, per Lorenzino, 1561, 8°.Lettere eccellenti e molto lodate.

Tolomei Cluadio, Lettere, 8°, Venezia,per Cornetti, 1585.Lettere eccellenti edizione meschina.

Vossii Gerardi Joannis et ad eum viro-rum erudizione celeberrimorum episto-le iterata editio curante Paulo Colonesio,Londini, apud Walford, 1693, fol.

Venerosi Pietro, Lettere Italiane e

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Spagnuole, 4°, Napoli, apud Maccarano,1635.

Zeno Apostolo, Lettere, 8°, tom. III, perValvasene, 1752.

Le stesse, seconda edizione in cui le giàstampate si emendano e molte inedite sipubblicano, 8°, Venezia, per Sanzoni,tom. VI.Lettere da leggersi per l’erudizione che conten-gono e per la maniera dello scrivere.

Zucchi Bartolomeo, Idea del Segretario,4°, tom. V, Venezia, presso la CompagniaMinima, 1606, vol. III.Il Ghilini di questo libro dice che porge grandis-sima utiltà ai professori di quel esercizio (di scri-ver lettere) perchè avendo con indicibile fatica ediligenza raccolte da eccellenti scrittori le piùesquisite le pose (il Zucchi) a particolari titoli.Teatro degli uomini illustri p. m. 26. Questo no-stro esemplare è pienamente compito, lo che dif-ficilmente s’incontra perciò dee riputarsi come li-bro raro. Ornano la presente edizione gliargomenti ad ogni lettera. Noi possediamo la edi-zione del 1595, ma non è così compita onde lanotiamo per [...]22.

22 A margine del CSBCN sta scritto: Gli Epistolo-grafi contengono nove fogli. Vistato Sterzinger eFerrara.

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Catalogo della libreriadel Cav. Dr. Gregorio Speciale

Volume III

Libri rariMiscellanei quinterni cinqueAggiunta al quinterno VMiscellanei ultimiLibri posti di nuovo all’Indice

Libri di particolare rarità

Acosta Joseph, Religioso de la Compan.de Jesus, La historia natural y moral delas Indias, 4°, Sevilla, por de Leon, 1590.Edizione Originale. In questa nostra copia man-ca il frontispizio il quale sarebbe: HistoriaNatural y Moral de las Indias en que se tratan lascosas notables del Ciclo y Elementos, Metalos,Plantas y Animales dellos; y los Ritos,Ceremonias, leges y Govierno, y Guerras de lasIndias, Compuesta por el P. Joseph de Accosta.En Sevilla, por Juan de Leon, 1590. Roberson egli altri Autori, che hanno scritto la storiadell’America citano spesso questa Opera.

La stessa opera, nuovamente tradottadalla lingua spagnuola nella italiana daGio. Paolo Galucci Salodiano, Accade-mico Veneto, 4°, Venetia, presso Basa,1596.Prima edizione di questa traduzione Italiana.Galucci era da Salò e fu uno dei fondatoridell’Accademia Veneziana.

Adrie Joannis Jacobi, Topographia incli-te Civitatis Mazarie, 4°, Panormi, 1515,per Pastam. Accedit opusculum impres-sum apud eumdem Pastam, 1515. Itemde Laudibus Christi contra Hereticos libriduo, Panormi, 1518, apud Maidam. ItemDe fluminibus et Mazaro, tandemEpistola ejusdem Jacobi Adrie ad conju-gem, apud eumdem de Mayda, Panormi,absque anno.Opere rare non essendovene che questa unicastampa. Sono due corpi.

Aeliani, Varie Historie, lib. XIIII. ExHeraclide, De Rebus publicis Commen-tarium. Polemonis Physionomia Adama-ntii Physionomia. Malampodis ex Palpi-tationibus divinatio. De Nevis, Rome,MDXXXXV, Mense Januario, 4°.Ecco la prima edizione di Eliano Varie historie

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in Greco. Essa è stata eseguita eccellentementeed i suoi esemplari sono rarissimi. Ved. FabricioBibliotheca Greca Clement; e Crevenna. Brunetla caratterizza premier edition assez rare vendue24 fr., che sono onze 2.12.

Agathyus, De Bello Gotthorum et aliis pe-regrinis historiis, per ChristophorumPersona e Greco in latinum traductus,fol., Rome, apud Mazochium, 1516.Edizione annoverata da Maittaire fra le rare e delpari nella Pinelliana.

Allacci Leone, Poeti antichi raccolti daiCodici della Biblioteca Vaticana e Barba-rina, 8°, Napoli, per d’Alecci, 1661.Libro raro notato da Brunet. Vedete Zeno nellenote alla Biblioteca del Fontanini, T. II, p. 2. Lepoesie sono testo di Lingua, v. Poggiali.

Annii Joannis, Viterbensis Antiquitatumvariorum, volumina XVI, fol., apudAscentium, 1515.Libro ricercato,come quello in cui l’Autore mo-stra la sua credulità sciocca e la niuna critica aven-do ammazzato in esso tante cose apocrife. Il suonome si fu Giovanni Anni o Nanni Domenicano

Apollodori, Atheniensis GrammaticiBibliotheces sive De Deorum Origine Grec,Benedicto Egio Spoletino interprete, 8°gr., Rome, in edibus Antonii Bladi, 1555.Tutti i Bibliografi notano questa prima edizione.Brunet dice Premier.

Aretini Leonardi, Epistole familiares,Venetiis, 1495. Accedunt OrationesPhilelphi cum aliis Opusculis, Venetiis,per De Pinzis, 1492. Item EiusdemPhilelphi Epistole, Venet., 1493.Edizione sommamente rara che è stata pagatacinquanta fiorini, v. Clement.

Dello stesso Aquila volante, fol., Venetia,per Quarengio, 1506.Rara edizione.

Aretino Pietro, Comedie: manca il fron-tispizio che deve essere questo: Quattrocomedie del divino Pietro Aretino, cioè ilMarescalco, la Talanta, la Cortegiana,l’Hippocrito, 1588.Non vi ha nota nè di luogo nè di stampatore.Haym lo crede di stampa del Marcolino, ma i ca-ratteri sembrano diversi. Il fatto è che son ripu-tate rare molto.

Dello stesso, Lettere, lib. VI, tom. 6,Parigi, 1609, 8°. Vi vanno unite Letterescritte al Sign. Pietro Aretino da moltiSignori, Comunità, Donne di Valore,Poeti ed altri eccellentissimi spiriti, divi-se in due libri, 8° gr., Venezia, perMarcolini, 1551-52.Brunet dice: Recuil difficile a trouver vend. 84 fr.ed il meno 39 fr., che sarebbero onze 3.15.

Aristophanis, Comedie novem (grece),cum Scholiis Grecis et Prefatione grecaMarci Mosuri, 1498.Marco Mosuro fu uomo intendentissimo. La sualetteratura lo mise in grazia del gran protettoredelle lettere Leone decimo e particolarmente co-me dicesi questa edizione di Aristofane, in pre-mio della quale fu promosso all’Arcivescovado diMalvasia in Morea. Da Brunet, come da tutti i let-terati, si fa a questa edizione il seguente elogio:Premiere edition, belle et rare vendue 160 franc.a 425 che ascende ad una somma considerevole.

Barelete Gabrielis, Sermones tam qua-dragesimales quam de Sanctis, Lugduni,1536, 8°, apud Bonhome.

Idem opus, Lugduni, sumptibus Jacobide Giunta, 1539, tutti e due i volumi.Questi sermoni sono ricercatissimi dai dotti perridere, giacchè sono pieni zeppi di sciocchezze edi spropositi, onde si comprano a gran prezzo.

Bembi Petri, De Aetna ad AngelumGabrielem liber. Accedit De VirgiliiCulice et Torentii fabulis liber. Item DeGuido Ubaldo Feretrio, deque Elisa-

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betha Gonzaga Urbini ducibus liber.Tandem Jo. Francisci Pici ad PetrumBembum de Imitatione libellus. OmniaVenetiis, 4°, per fratres De Sabio, 1530.Libro rarissimo e pregevolissimo. Crevenna lodasommamente questa edizione.

Eiusdem, Opuscola superius notata eju-sdem editionis quibus accedit M. SS.Matthei Christiani Auers. ad PatresEphoris Oratio Apologetica inAntonellum Vernilionem de Pugno, cuisequitur: Oratio in funere IllustrissimoDomini Francisci Sfortie II ducisMediolani, sine auctore e typographia.Nella prima copia abbiamo notato quanto vi hariguardo all’edizione qui solo diremo che la se-conda è pregevolissima per l’OrazioneApologetica manuscritta con caratteri di queitempi e perciò di sommo prezzo ed anche che l’o-ratione funbre per Sforza ha il suo merito.

Bembo Pietro, Gli Asolani, 12°, Venezia,1558, per Giolito.Questa edizione Clement dice essere molto rara.Fontanini riferisce essere stata curata dal Dolce.

Bergomensis Jacobi Philippi, In omni-modo historia novissima congesta supple-mentum Chronicarum appellata, Venetiis,1483, per Bernardinum de Benaliis.

Bessarione Cardinale Niceno, Orationea tutti gli Signori d’Italia confortandoglia pigliar guerra contro il Turcho, vulga-rizzata per lo chiarissimo huomo MiserLudovico Carbone, 1471.Brunet dice Edition bien executée on la croit sor-tie des presses Valdarfer e la nota per fino a 30franchi che sarebbero onze 3.

In calumniatorem Platonis, lib. IV.Ejusdem correctio librorum Platonis delegibus Georgio Traprezuntio. Ejusdemde Natura et Arte, fol., Venetiis, inEdibus Aldi Romani, 1503.

Clement chiama questa edizione: fort rare. Bauerdice: Liber rarissimus.. Brunet la nota: Editiontres rare. Rara ancora è l’edizione di MassimoTirio all’opera di Bessarione annessa il di cui ti-tolo è: Sermones, v. Massimo.

Biondo Michelangelo, L’Angoscia, inVinegia, Nicolini de Salio, 1542.

Il Decamerone di Messer GiovanniBoccaccio, nuovamente corretto e condiligentia stampato, in Firenze, per li he-redi di Philippo di Giunta, nell’anno delSignore MDXXVII, a dì XIIII di Aprile,4°.Libro di grandissima rarità, che Brunet lo riferi-sce venduto 650 franchi che sono somma ingen-te, noi lo abbiamo messo a prezzo assai basso.

Il Decamerone di Messer GiovanniBoccaccio, emendato secondo gli antichiesemplari per giudizio e diligenza di piùautori, in Venezia, appresso Giolito,MDL, in 18°, il suo prezzo è di 15 franchi.

Il Decamerone di Messer GiovanniBoccaccio, di nuovo stampato e riscon-trato in Firenze con testi antichi e allasua vera lezione ridotto da CavaliereLionardo Salviati deputato dal SerenisGran Duca di Toscana, 4°, Firenze, nel-la Stamperia de’ Giunti, MDLXXXVII.Si vedano le note del Zeno a Fontanini.

Il Decamerone di Messer GiovanniBoccaccio, riformato da Luigi GrottoCieco d’Adria, Venetia, MDXC, appres-so i Zoppini e i Farri, colle dichiarazionied avvertimenti di Girolamo Ruscelli.

Lo stesso, colle dichiarazioni ed avverti-menti dello stesso Grotto aggiungisivi infine l’indice degli Epitetti usati daMesser Giovanni Boccaccio posti per or-dine di Alfabeto, raccolti da Messer

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Francesco Sansovino. Il vocabolario ge-nerale di tutte le voci usate dal Boccacciobisognose d’avvertimento e di regola perGirolamo Ruscelli, 4°, Venetia, MDXC.

Lo stesso di nuovo secondo la correzio-ne del Salviati. Ultima edizione, che è lasettima di quelle così corrette, 4°,Venetia, presso Vecchi, MDCII.

Lo stesso in 8°, Amsterdam, 1665.Ella è buona edizione ed Haym la dice degliElzeviri.

Lo stesso in cinque volumi, in 8°,Toscana, manca il terzo, per Chiara.

Lo stesso, 8° gr., tomi 4, si vende inLivorno, per Masi, 1789.Esso è in buona carta e bene stampato vi è ag-giunto l’Indice delle voci antiche, oscure e di piùsignificati etc.

Manni Domenico Maria, Istoria delDecamerone di Giovanni Boccaccio, 4°,Firenze, presso Ristori.Opera stimata e piena di una grande erudizione

Boccaccio, L’Ameto, impresso in Milano,nell’officina Minutiana.Edizione molto, rara v. Clement, Bauer eCrevenna. Del Claricio di cui sono le osservazio-ni, v. Zeno nelle annotazioni al Fontanini, T. I,fol. 451.

Ameto del Boccaccio, impresso inFirenze, per gli eredi di Filippo diGiunta, MDXXIX.Edizione rara, v. Haym e Zeno nelle note aFontanini.

L’amorosa Fiammetta di Messer Boccac-cio, di nuovo corretta e ristampata conla tavola et Postilla, Vinegia, 8°, perGiolito, 1558.Edizione rara, v. Haym.

Labirinto d’amore di Messer GiovanniBoccaccio, in Venetia, per Bonfadio,1586.

Della Genealogia degli Dei di MesserGiovanni Boccaccio, lib. XV, tradottaper Messer Giuseppe Bettussi, 4°,Venetia, Arrivabeni, 1547.

Della Genealogia degli Dei di MesserGiovanni Boccaccio, lib. XV, aggiuntavila vita di Messer Giovanni Boccaccio, 4°,Venetia, 1606, per Spinola.

Casi di diversi uomini Illustri di MesserGiovanni Boccaccio, lib. IX, tradotto daMesser Giuseppe Betussi. Vi è annessala Giunta di Messer Francesco Serdona-ti, Firenze, 8°, tom. 3.

Libro delle Donne illustri di MesserGiovanni Boccaccio, tradotto da MesserGiuseppe Betussi con varie aggiunte, 8°,Venezia, per da Sabbio, 1547.

Delli monti, selve, boschi etc., opera diMesser Giovanni Boccaccio, tradotta neltosco idioma da Niccolò Liburnio.Opera notata dal Zeno nel tom. II dell’Eloquenzadel Fontanini.

Bonfadii Jacobi, Annalium Genuensiumlibri quinque, Papie, 1586, apud Hieron.Bartolum, 4°.Edizione rarissima vedi Bibliotheca MenarsianaHage Comit., 1720, in 8°, p. 276 dove fu pagatatrentun fiorini: ved. pure Clement e FreytagAnalecta letter p. 141 che dice insignem hujus li-bri raritatem.

Latini Brunetto, Il Tesoro, 8°, Vinegia,per Sessa, 1533.Questa è l’edizione citata dalla Crusca.

Dello stesso, L’Etica di Aristotile, ridotta

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in compendio, 4°, Lione, 1586, perTornes, con alcuni dotti avvertimenti edaltre traduzioni e scritti di quei tempi.Libro rarissimo, v. Haym, Clement, Bauer. Gliavvertimenti sono di Jacopo Corbinelli.

Budei Gulielmi, De Contemptu rerumfortuitarum lib. III, apud Ascentium,Parisiis, 1526. Accedunt ejusdem Epist.Grece, Parisiis, apud Wechelum, 1540.L’edizione dell’operetta De contemptu rerum for-tuitarum è la seconda ed è molto pregiata. Quelladelle Epistole Greche dell’anno 1550, che v’è ag-giunta è particolarmente stimata. V. Clement.Noi abbiamo tutte le opere di Guglielmo Budeoin quattro tomi in tre volumi in foglio nellaClasse dei Poligrafi.

Budei Gullielmi, libri quinque, De Asseet partibus ejus, 4° p., Venet., in EdibusAldi et Andree Asulani Soceri, 1522.Edizione bella e molto rara. Crevenna dice: Belleedition decet ouvrag et est l’une de plus rares.Clement: edition rare et la suile recherchèe vend.58 fr. che sono onze 5.24 Brunet. Edizione bellae molto rara.

Burchelati Bartholomei, EpitaphiorumDialogi Septem, 4°, Venetiis, ex Tipo-graphia Guerrea, 1583.Bauer nel riferire questa edizione dice: Liber per-rarus ac nitidus.

Cesaris, Commenteriorum De BelloGallico et Bello Civili. Accessit HirtiusPansa de Bello Alexandrino, Africano,Hispaniensi item fragmenta AldiManutii Comment. de Gallie divisione.Item Nomenclator Geographicus Gallieex Ortelio, cum indice Marliani Geogra-phico, Venet., apud Scotum, 1482.Questa edizione è notata fra le rare da Boni eGamba.

Eiusdem, que extant cura doctorum viro-rum emendata, 12°, Lugduni Batavorum,apud Gaasbeeck, 1684.

Edizione nobile ornata di eccellenti figure.

Canones et decreta sacrosancti oecumeni-ca et generalis Concilii Tridentini subPaulo III, Julio III et Pio IIII PP. Max.,Rome, apud Manutium, fol., 1564.Edizione nobile, la più celebre e rarissima.Esemplare riscontrato coll’originale, come si vedein fine, perciò di un pregio singolare, essendo dive-nuto autentico colle firme del Segretario delConcilio e di due Notari dello stesso perciò divenu-to autentico. I Catalogi lo mettono senza prezzo.

Cajetani Constantini Ab. Benedectini,De Religiosa S. Ignatii fundatoris Soc.Jesu, per PP. Benedectinos Institutioneslib. II, 8°, Venet., apud Tomasinum, 1641.Libro celebre. L’Abbate Costantino Gaetani no-stro Siracusano cercò sempre di ingrandire diSanti il suo ordine e tra gli altri pensò di far an-che Benedettino S. Ignatio col presente libro, ilquale eccitò una fiera guerra letteraria e perciòdagli Eruditi si va di esso in cerca. Dello stesso,Concertatio pro Joh. Gersen adversus Rosweidum,8°, Rome, 1618. Si tratta del vero autore del libroDe Imitatione Christi.

Capella Galeacius, De Rebus Gestis prorestitutione Francisci II Mediolanensis du-cis, 4°, Mediolani, 1531.Libro notato fra i rari da Freytag, Analecta p. m.205.

Dello stesso, L’antropologia, Aldo, 1533.Vedete Brunet, T. I, p. 257.

Capitula R. Sicilie in fine. Impressum estpresens opus in nobili Civitate Messaneper Magistrum Andream de Bruges im-pressorem sub biennali cura laboriosa-que diligentia Jo. Petri Apuli correctorisad hoc statuti sub expensis D. Joannis deJuenio, anno 1495.Questo volume è uniforme in tutto a quello chesi descrive nel primo tomo delle Memorie per ser-vire alla Storia Letteraria di Sicilia part. IV, p. 3e seg. e si reputa di gran prezzo.

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Capua da Fra Raimondo, Li Gesti e am-maestramenti maravigliosi della VergineS. Caterina de Siena e con altro nome li-bro della Divina dottrina data alla glorio-sa Vergine S. Caterina de Siena, an. 1478,apud Vuernerum Raptorf.

Carazola Uberto frate da Lezze, Specchiodella fede, Venezia, 1495, fol., t. I.Quest’opera sebbene non abbia segnato né stam-patore, né anno espressamente, dall’ultimo foglioperò si vede che sia stata data alla luce con privi-legio da Giovanni di Lorenzo da Bergamo l’an-no 1490 e compito l’anno 1495. Carazola fu fra-te Minore, Vescovo di Aquino Vicario Generaledi tutto il Regno di Napoli. In fine del libro èchiamato Frate Roberto de Lege.

Catania da Fra Matteo, Modo di viveresecondo la divina volontà o vero: Disciplinasalutis, in la Felichi Chitati di Palermo,per Antonio di Mayda, 1534, 8°.Libro così raro che il Mongitore sbagliò nel rife-rire l’anno, rapportando la sua edizione al 1536e provando da ciò che fra Matteo vivesse sino aquell’anno, quando per verità la data della stam-pa è del 1534.

Caterina Santa, Divina Doctrina rivelataa quella gloriosa e Santissima VerginaSanta Caterina de Siena sorella del Terz.abito da S. Domenico fondatore e padredell’ordine de fra. Predicatorum, anno1478.Vedi Capua.

Cavaleri vedi Antiquarum italicarum sot-to il titolo Variorum.

Caviceo Jacomo, Il Peregrino, 8°,Venezia, presso Zopino, 1526.Terza edizione citata dal P. Niceron, T. XXIV edal Zeno nelle note a Fontanini, T. II, p. 163 e164.

Cellini Benvenuto, Due trattati, uno in-

torno alle otto principali arti dell’orefice-ria, l’altro in materia dell’arte della scul-tura, 4°, Firenze, per Panizzii, 1568.Prima edizione rara, v. Haym e Poggiali.

Ciceronis M. Tullii, Opera, Parisiis, apudCarolum Stephanum, 1555, t. IV, fol. m.Accedit Thesaurus M. Tullii Ciceronis,ibidem, apud eumdem, 1556, fol. m.Questa edizione del 1555 eseguita da CarloStefano è chiamata da Clement: Edition fort ra-re; e da Bauer: editio perrara. Mattaire nei suoiannali Tipografici, T. III, p. 668 ne dà distintoconto. Fabricio fà l’elogio di questa edizione indue parole intitolandola: nitida et luculenta edi-tio. Nella Bibliot. Marckiana Hage Comitum1712 p. 154 se ne stabilì il prezzo alla sommadi 55 fiorini che montano molto. A questo no-stro esemplare, il quale per altro è ben conser-vato, vi è aggiunto il Thesaurus M. T. Ciceronis,il quale ne è come l’appendice, il quale siccomene fà il compimento così la rende assai più pre-gevole.

M. T. Ciceronis, De officiis, cum VitiAmerbachii Commentariis Annotat.Erasmi Roderodami, Philippi Melanch-tionis et disquisitionibus aliquot CeliiCalcagnini. Ejusdem De Senectute, DeAmicitia, Dialogi Singuli, Paradoxa etSomnium Scipionis cum annotat. Erasmiet Barth. Latomi in Paradoxa curantePetro Balduino Sampolino, 4°, Parisiis,apud Richard, 1543.Questa nitida ed eccellente edizione deè tenersiin sommo pregio per essere stata dal nostro pa-lermitano D. Giovanni Bologna il quale di suocarattere con inchiostro rosso vi aggiunse varieannotazioni in margine.

Cypriani Divi Cecilii, Epistole, fol.,Rome, apud Conradum Suueynheym etArnoldum Pannarti in dono de Maximis,1471.Prima edizione la quale la Valliere la stabilì peril prezzo di 150 franchi onze 15 somma benegrande.

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Cocaii Merlini, Opus Nacaronicorum,12°, Venetiis, apud Bevilacquam, 1613.Raro, v. Freytag Analecta, fol. 254, il quale lar-gamente parla di questo libro. Noi possediamol’edizione moderna in quarto grande che trovasifra li Oratores et Poete recentiores.

Colonna Vittoria Marchesana di Pescara,Tutte le rime, con l’esposizione diRinaldo Corso, date in luce da GirolamoRuscelli, 8°, Venezia, per Sessa, 1558.Raro, v. Haym e Brunet che lo nota 7 franchi.Questa è la prima edizione delle Rime di VittoriaColonna colle Note, fatta dai Sessa.

Cornelius Nepos (Aemilius Probus), Devirorum excellentium Vita per M.Nicolaum Jenson, Venetiis, 1471, gr. 4°.Prima edizione venduta come riferisce Brunet si-no a 220 franchi che sono onze 12. Noi l’abbiamoavuta per onze quattro.

Costanzo Angelo, Historia del Regno diNapoli, con aggiunzione di dodici altri li-bri, nell’Aquila, appresso Cacchio, 1581.Questa è la buona edizione nella quale furonoaggiunti altri dodici libri che non furono stam-pati nell’edizione del 1572.

Crescenzio Pietro, Il Libro dell’Agricol-tura, fol., Vicencie, per Bernardum deBasilea, an. 1490.Edizione stimata e rara, v. Haym. Noi abbiamoparlato di questo celebre autore nelle altre edi-zioni che abbiamo sì in latino, sì in italiano, incui son testo di lingua.

Crescenzio Pietro, Trattato dell’Agricol-tura, già traslato nella favella fiorentinae di nuovo rivisto e riscontrato con testia penna dallo Nferigno Accad. dellaCrusca, 4°, Firenze, 1605, appressoCosimo Giunti.Questa edizione è quella citata dalla Crusca: loNferigno è Bastiano de Rossi. Libro rarissimo estimatissimo, dice Haym e fa testo di lingua, peresso Appostolo Zeno offerì cinque Filippi.

Crevenna nota così: Cette edition est la plusestimèe et celle qui est citèe par la Crusca. Lesexemplaires en sont fort rare, Catalog. Raisonnèvol. second. pag. 133. Il Salviati stima che que-sto volgarizzamento fosse fatto verso l’anno1350, vedi Poggiali.

Criniti Petri, De Honesta disciplina, fol.p., Florentie, apud Philippum de Giunta,1504.Editio Princeps. Quest’opera di Crinito fu stam-pata prima di quella dello stesso De PoetisLatinis, la quale rapporta Zeno nella sua lettera315 dell’edizione di Venetia del Sansoni alla pag.222 del Tom. II.

Cumia, Rime di Joseppe dottore dell’unae l’altra legge, Catania, per Pietro Spira,1562, 8°, in fine stampate per lo medesi-mo authore 1562, 12°. Vi è aggiunta:Decisione Poetica d’Amore e Sdegno diGiuseppe Galluzzo, dopo la quale se-guono vari sonetti e canzoni siciliane,12°, Palermo, per Dell’Isola, 1669.Libro riputato raro particolarmente riguardo al-le rime di Cumia, delle quali Mongitore sbagliala data notando 1563. L’uno e l’altro, Cumia eGalluzzo non sono gran Poeti.

Curtii Q., Lib. novem De rebus gestisAlexandri quam accuratissime castigatia Bartolomeo Merula, Venet., perJoannem de Tridino alias Tacuinum,1496. Accedunt: Justini hystorici,Historie, sine loco et anno sed per ma-gne antiquitatis. Accedit etiam Florus,item sine loco et anno.

Diomedes, quem sequuntur Phocas,Caper, Agretius, Donatus, Servius,Sergius, in fine Nicolaus Jenson Gallicus.Vedi Boni e Gamba. Brunet lo nota venduto asommo prezzo cioè 126 franchi vale a dire per on-ze 12.18 a riguardo della suà rarità.

Dioscorides, 4° p., Venetiis, in EdibusAldi et Andree Soceri, 1518, grec.

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Secunda edizione degli Aldi, ma come diceBrunet: Edition plus correcte vend. jusque a 68fr. che sono onze 6.24. Della rarità di questo li-bro si veda Fabricio e Crevenna. Esso fu correttoda Geronimo Roscio eccellente medico.

Ephrem Syri, Sermones secundum tra-ductionem venerabilis patris Ambrosiicamaldulensis, 4°, Brixie, per Farfengo,1490. Accedit Hadriani Cardinalis, Devera Philosophia ex quatuor doctoribusecclesie.Libro sommamente pregevole.

Equicola Mario, Libro di Naturad’Amore, ristampato e corretto da M.Ludovico Dolce, Vinegia, appressoGiolito, 1554, 12°.Libro raro, v. Haym e Clement.

Erasmi Desiderii Roterodami, Opuscula,I. de recta Latini grecique sermonis pro-nunciatione. Dialogus cui additus estDialogus Ciceronianus, 8°, Lugduni,apud Gryphium, 1531. Item Deploratiomortis. Eiusdem Erasmi. AcceditRodolphi Agricole, Oratio in laudemMatthie Richili. II. Parabole sive similiaErasmi Roterodami. Argentorati, apudKnoblochum, 1523. III. ParaphrasisErasmo Roterodamo inscripta in libroElegantiarum Laurentii Valle, Lugduni,apud Gryphium, 1533, cui acceditFarvago Sordidorum verborum.Cose tutte pregevolissime.

Europei Lucii Cornelii, MonarchiaSolipsorum, Venet., 1651.Libro ricercato.

De Lucca P. Pietro, Regule de la vita spi-rituale e secreta theologia, Bononie, perDe Benedictis, 1504, 4°.Libro raro. L’opera si crede come l’abbiamo no-tato del P. Pietro da Lucca. V. Haym, ved. ap-presso alla voce Regule.

Eusebii, Chronicon, 4°, Venetiis, apudErhardum Ratdolt 1483.Edizione rarissima, v. Clement: essa è rossa e nera.

Lo stesso, Parisiis, 4°, per HenricumStephanum, 1518.Edizione celebre ed egualmente rarissima, nellaquale si contengono tutte le addizioni non solo si-no a quella di Mattia Palmerio Pisano, ma anchel’ultima che comincia dall’anno 1482 dove ter-mina l’edizione sopra notata, e va a finire all’an-no 1512 egualmente stampata in nero e rosso.

Fendt Tobie, Monumenta clarorum viro-rum doctrina precipue toto orbe terrarumcollecta, fol. m., Francofurti ad Moenum,imprensis Feirabendii, 1589, perRybisch.Libro celebre che contiene 125 figure ottima-mente incise che anche ragionate ad un tarì peruna sono onze 4.5. La sua rarità poi ne accresce ilprezzo.

Ferrarii Jo. Baptiste e Soc. Jesu,Esperides sive de Malorum aureorum cul-tura et usu libri quatuor, fol. m., Rome,sumptibus Scheus, 1646.Libro prezioso pieno di moltissime figure.Arnoldo Federico de Hartenfolt nella sua operaintitolata Never Garten Saal. cita un autore, chedà di questa opera il seguente giudizio: Dedalusdelicias hortenses seguitur pro Hortulano Rhetoradest. Le figure onde questa edizione è ornata so-no cavate da famosissimi pittori Guido Reno,Pietro Berrettino, Francesco Albani, Andrea delSarto, Nicolò Pusino, Lanfranco ed altri.

Ficini Marsili, De triplici, Venetiis, 4°,1498.Rara e bella edizione. Vedi Orlandi e Maittaire.

Eiusdem, Epistole familiares, per Anto-nium Koberger impresse, anno 1497, 4°.Edizione rarissima, vedi Erigel Biblioth. rarissi-ma. Fu fatta in Norimberga da Koberger.

Firenzuola Agnolo, Rime, Fiorenza, perBernardo Giunti, 1549.

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Questo libro è molto raro, v. Crevenna che lochiama tres rare. Brunet lo nota vend. 17 franchiche sono onze 1.12. Edizione citata dalla Crusca.Manca una pag. in cui non erano che quattro so-netti due per faccia. Vedi Poggiali che dice esserlibro assai raro.

Folengo Teofilo, La umanità del figliuo-lo di Dio in ottava rima, 4° p., Vinegia,per Pincio, 1533.Prima edizione, v. Crevenna, Fontanini ed Haymsi sono ingannati credendo questo libro in 12°.Di Folengo n’avoit ecrit que ce poeme, il servoitoubliè. Depuis longtemps. Brunet lo nota ven-duto sino a 15 franchi cioè 1.15.

Dello stesso, Chaos del tri per uno,Vinegia, per li Nicolini da Sabio, 1546.Seconda edizione di questo libro rarissimo la qua-le però è più rara della prima che fu stampata daifratelli da Sabio, in Vinegia, 1527, dico più raradella prima perchè di questa seconda non ebbecognizione nè Haym nè Fontanini nè Salvini nèNiceron, la trovo però notata da Brunet. VediSalvini nelle note a Fontanini, Biblioth. T. I, p.303 dove dà piena notizia di questo intrigatissi-mo e tenebroso Caos.

Foliete Uberti, Clarorum LigurumElogia, 4°, Rome, apud Bladios, 1573.Questa edizione è così rara e poco conosciuta checomunemente si è creduta la prima quella diRoma del 1574, presso Vincenzo Accolto eValente Panizio. V. Clement. In questo errore ècaduto il Chiar. Appostolo Zeno nella sua edi-zione della Biblioteca dell’Eloquenza Italiana, t.II, p. 233, in Venez., 1733, in 4°, dove appuntodice che quella del 1574 sia la prima edizione.Quindi bisogna conchiudere con Clement: Cettepremiere edition est incontestable la plus belle etla plus rare.

Fracastorii Hieronymi, Opera omnia.Accesserunt Andree Navagerii Oratio-nes due carmina que nonnulla, 4°,Venet., apud Juntas, 1555.Crevenna parlando di questa edizione del 1555dei Giunti dice nel T. III del suo Catalogo ragio-nato pag. 238: Ce rare pretieux volume nous et

venu des Volpi. Voici ce qu’ils en dis dans leurCatalogue editio optima et adeo rara ut de eautrum vere inveniretur quidam litterati hominesin Germania dubitaverint. Vedi di essa quel chene dicono i Volpi nell’edizione da loro data l’an-no 1739, T. I, pag. 148-153 e seg.

Franci Adriano, Delle lettere, nuova-mente aggiunte libro intitolato il Polito,Roma, per L.Vicentino e L. Perugino, 8°.Vi va agg. la Sophonisba del Trissino,stamp. per Lodovico degli Arrighi,Roma, 1524. Siegue un’Epistola delTrissino de le lettere nuovamente ag-giunte ne’ la lingua italiana. Viene ap-presso: All’Illustris. D. Loisi di CordovaJoan Berardino Fuscano, poi un’altra let-tera dello stesso Al disertissimo cultor diMuse M. Jano Vitale Panhormitano datadi Roma a XV Maggio 1521 ed altresìuna testura sopra Mai non vo più cantarcome si soleva. Finalemte una lettera di-retta a T. Pighinucci di A. Firenzuolacontro le nuove lettere. Il tutto stampa-to in Roma, per Ludovico Vicentino eLautizio Perugino, 1524.Questo libro è rarissimo stampato in gran partecolle nuove lettere epsilon ed omega inventatedal Trissino. Noi possediamo La volgare elo-quenza di Dante, La poetica e il Castellano dellostesso Trissino legati in un tomo così stampatocoll’epsilon e l’omega. Fontanini e Zeno diconoessere il libro di Franci di quest’edizione senz’an-no e il primo vuol che sia del 1530, il secondo logiudica impresso prima del 1528 a lui si uniformail Poggiali. Questo nostro esemplare però mostraavere sbagliato l’uno e l’altro perchè in esso vi so-no aggiunte, come abbiamo notato, varie altreoperette tutto dello stesso carattere sesto e cartaed in fine vi si nota l’anno 1524. Del vero auto-re di questo libro di Adriano Franci vi si occultiClaudio Tolomei. Vedi Crevenna e i citatiFontanini e Zeno. Roscoe nella vita di Leone X,edizione di Parigi, 1808, T. 3, p. 259 dice che laSofonisba: ne fut imprimèe qu’en l’annèe 1542qu’elle fut publice a Roma par Lodovico degliArrighi Vicentino avec un dedicace a Leone X.Morceau que l’auteur avoit composè du vivant de

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ce Pape. Or l’edizione qui unita è appunto diLudovico degli Arrighi e di Settembre 1524 e mo-stra che Roscoe o non l’aveva veduta o che nellastampa si siano malamente apposti gli ultimi duenumeri e invece di notare 24 si sia stampato 42.

Gerson Johannis, De Contemptu om-nium vanitatum Mundi, 8°, Florentie,per Johannem Petri, 1497.

Giovio Paolo, Le vite di Leone Decimo ed’Adriano Sesto Sommi Pontefici e delCardinale Pompeo Colonna, tradotte daLodovico Domenichi, 8°, Fiorenza, pres-so Torrentino, 1549.Esemplare ben conservato di questa bella e niti-da edizione notata fra le rare da Haym.

Dello stesso, Gli Elogii degli Uomini il-lustri per virtù in guerra, tradotti perLudovico Domenichi, 1554.

Grapaldi Francisci Marii, De PartibusEdium, 4°, Taurini, per Fratres de Silva,1516.Mattaire ha fatto menzione di questa edizione diTorino per li de Silva e Messer Gerda l’ha nu-merato fra i libri rari, v. Clement. Nel nostroesemplare vi è aggiunto il Dizionario il quale por-ta l’anno 1517.

Hieronymi Sancti, In Vitas Patrum, 4°,Venetiis, per Scotum, 1483.

Hugonis de Seletstat Joannis, De Papa,de Episcopo, de Curato de Imperatore etde Laicis, 4°, 1509, apud Marchant,Paris.

Joaninensis Stephani, In MediceamMonarchiam Penthauthecus, fol., exArchetipo Anchonitane CalchographieTypo Bernardini Guerraldi, 1524.Liber eximie raritatis. Così si chiama nelCatalogo della Biblioteca Pinelliana, p. 326 do-ve deve leggersi: post redimitam fidei Orthodoxesalutem 1524 e non già 1526.

Jovii Pauli, Illustrium virorum Vite, fol.,Florentie, apud Torrentinum, 1549.Edizione rara, v. Bauer: in essa vi è sul principioun’Elegia di Gabriele Faerno, la quale fu poi daGiovan Antonio Volpi ristampata nella celebreedizione delle opere di Faerno da lui fatta l’an-no 1730 in Padova come altresì in finel’Epitaphium Piscarii fatto da Ludovico Ariosto,il quale si trova anche stampato poi fra i versi la-tini dell’Ariosto dati in luce ex officinaErasmiana, Venet., 1553, in fine della celebreedizione dei Carmi di Giambattista Pigna, chenoi conserviamo nella Classe Poete et Autoresrecensiores.

Eiusdem, Elogia virorum bellica virtuteillustrium, fol., Florentie, apud Torren-tinum, 1551.Edizione rara, v. Bauer e di gran prezzo come tut-te le cose di Torrentino.

Eiusdem, Elogia virorum bellica virtuteillustrium, apud Pernam, fol., 1596,Basilee. Accedunt Elogia Virorum literisillustrium, fol., apud eumdem Pernam,1577, ibidem.

Eiusdem, Jovii, Descriptiones Britannie,Scotie, Hibernie, Orcadum Moscovie etLarii Lacus. Tandem Libellus de PiscibusRomanis, omnia in unum volumen,Basilee, 1578.

Eiusdem, Gli Elogi di uomini illustri diGuerra tradotti dal Domenichi, 8°,Venetia, presso Bindoni, 1560.

Eiusdem, Jovii, Elogia veris clarorum vi-rorum imaginibus apposita, que in MuseoGioviano Comi spectantur. Addita incalce operis Adriani Pontificis vita,Venetiis, apud Tramezinum, 1546.Le iscrizioni poste sotto le vere immagini degliuomini famosi, le quali a Como nel MuseoGioviano si veggono, tradotte di latino in volga-re da Ippolito Fiorenza 1552. Rara e bella edi-zione certamente per Torrentino. Di queste

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Iscrizioni vedi ciò che ne dice il Zeno nelle noteal Fontanini, Biblioteca, T. II, p. 148.

Jovio Paolo, Comentario delle cose comealtresì Jovi Pauli libellus de legationeBasilii Magni principis Moscovie adClemente VI, vedi trovansi insieme lega-to con altri opuscoli in un volume nota-to appresso sotto il titolo Variorum.

Juvenalis cum commento Joannis Britan-nici (nel fine) impressum fuit hoc opusmaxima cum diligentia anno domini 1509,die 4 Decembris, senza nominare stampa-tore. Accedit Persius cum tribus Comen-tariis Cornuti Philosophi Joannis Britan-nici, Bartolomei Foncii (in fine) Venetiis,apud Joan de Tridino, anno 1499.Lactantius Firmianus, Divinarum Insti-tutionum, Rome, per Udalricum Gallumet Simonem Nicolai de Luca, annoDomini, 1474.Brunet lo mette venduto per onze 6.24.

Libri De Re Rustica a Nicolao Angeliorecogniti nuper maxima diligentia etc.,Florentie, 4°, Philip. Junta, 1515.Edizione molto stimata ma il presente nostroesemplare è mancante di otto pagine lo che nonleva il sommo pregio del libro, sebben lo scemi,perciò l’abbiamo notato per onze 1 quando ne va-lerebbe più di due.

Idem apud Aldi heredes, Venetiis, 1533, 4°.Pinelli lo chiama exemplar nitidissimum. Bibli.Pinelliana. Questa è la seconda edizione fatta da-gli Aldi ma non è pregiata meno della prima.

Lando Ortensio, Varj Componimenti, 8°,Venetia, per Giolito, 1554.Opera di cui parlasi nella Biblioteca delFontanini e nelle note del Zeno. T. II, p. 117 do-ve si vede che sorta di uomo fosse il Lando.

Leone Medico, Dialogi d’Amore, 4°,Roma, per Baldo, 1535.

Edizione stimata: noi abbiamo l’altra in 8°.Leone Ebreo figliuolo di Isacco Abarbanel casti-gliano rifugito colla sua famiglia in Italia per gliEditti di Ferdinando il Cattolico contra gli Ebreidi Spagna, è l’autore di questo libro fatto stam-pare in Roma da Mariano Lenzi.

Livii Titi, Decades, Venetiis, perPhilippum Pincium, impresse anno1495, fol.Queste è l’edizione fatta da Pincio nell’anno so-pra citato e poi nuovamente ripubblicata in cuisi trovano l’Epitome di Floro e le Annotazioni diM. Antonio Sabellico, la quale si vede notata daBrunet Edition assez recherchée e prezzata per 39franchi in considerazione anche di essere sparsadi moltissime figure, sicchè dovrebbe costare on-ze 3.27.

Le deche di Tito Livio, in lingua volgare,fol., Venezia, per Ottaviano Scotto, 1481.Brunet la nota per 53 franchi che sono onze 5.9e noi considerando che in fine manca di alcun fo-glio l’abbiamo notata per onze due come sopra.La traduzione si crede quella fatta da RuggieroFerrario. La nota dell’anno 1481 che abbiamoapposto alle Deche di Livio trovasi insieme conquella dello stampatore tutta impressa in fine del-la Decade Terza.

Titi Lucretii Cari, De Rerum Natura, lib.VI, 8°, tom. I, vol. 2, Patavii, 1721, ex-cudebat Cominus. Colla traduzione di Alessandro Marchetti tra-scritta in esso a fronte del testo da Messer D.Francesco Testa Cittadino di Nicosia Canonicodella Cattedrale di Palermo, poi Inquisitore del S.Uffizio appresso Vescovo di Siracusa, finalmenteInquisitor Supremo ed Arcivescovo di Monrealea cui devo la mia esatta educazione e sono per-petuamente tenuto per l’amore paterno che sem-pre mi usò avendo voluto morire sulle mie brac-cia. Si è notato per sole 2 onze.

Macrobii, In Somnium Scipionis, M. T.Cic. expositio, cui accedit ejusdemSaturalium opus XIX libro contentum,fol., apud Pincium, itemque Auli Gelli,

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Noctium atticarum Commentarii, Venet.,apud de Choris, 1489.Edizioni eccellenti.

Manilii, Astronomicon, impressum Nea-poli, per Jodicum Hoensteyn, MCCC-CLXXVI, 4°.Nella Biblioteca Pinelliana si dice Liber longe ra-rissimus, con tutto quel che siegue, che qui si tra-lascia avendolo pienamente trascritto nel libro.A questo nostro esemplare, sebbene gli manchiin parte la prima pagina pure è pregevolissimosopra ogn’altro, si perchè nel resto è ottimamen-te conservato e per le prime lettere colorate e po-ste in oro. Boni e Gamba al par di tutti iBibliografi ne fanno l’elogio. Brunet del pari.Pinelli riferisce esser stato venduto 258 franchiche sono la somma non indifferente di onze15.24. Noi non considerando un tal prezzo ci sia-mo contentati di notarlo per sole onze tre.

Mantuani Baptiste, Carmina, 8°, Lugdu-ni, apud Lescuyer, curante StephanoBasignana, 1516.Pregevolissima e rara edizione lodata daCrevenna. Vedi ciò che abbiamo notato al prin-cipio di quest’opera nel libro.

Eiusdem, Opera omnia Poetica, cumComment. Murrhonis Brantii et Ascen-sii, 1507, fol., in edibus Ascentia-nis.Libro raro, v. Freytag, Appar. litter., e Vogt.

Eiusdem, Opera omnia, t. III, fol. parvo,cum Comm. Ascensianis in fine del T.Primo si legge: Hec sunt etc., que finemsortita sunt pre lo Ascensiano ad JdusJunias MDXIII. In fine del secondo to-mo dell’istessa maniera si nota l’anno AdJdus Junias MDXIII e nel terzo exCalcographia nostra ad Kal’Octob.,MDXIII.Tutte queste edizioni sono rare. Battista Spagnolifrate Carmelitano fu gran poeta del suo tempo.Nei suoi versi però spesso insulsi, deboli e ca-denti, mischia il sagro col profano a segno che oraè epicureo ora bigotto. Parla mordacemente de-

gli ecclesiastici e con trasporto indegno di un fra-te, nel suo poema De suorum temporumCalamitatibus.

Mantuani Baptiste, Bucolica in decemEglogas divisa cum Comment. JodociBadii Ascensii, 1523, Lugduni, perBarnabam Chaussard.Edizione molto rara, v. Freytag Apparatus. Inqueste Egloghe l’autore è a vicenda or epicureoor divoto.

Manutii Aldi, Paulli F. Aldi Nep., Dequesitis per Epistolam lib. III, 8°, Venet.,1576.Libro pieno di molta erudizone.

Eiusdem, Ortographie ratio etc., Venetiis,Aldus, 1566.Questa è la celebre edizione nella qualel’Ortografia delle parole è autorizzata colle anti-che Iscrizioni. Brunet la loda per la sua bella im-pressione e la nota per il prezzo di 9 franchi chesono onze -27.

Martinengii T. Prosperi Brixiani,Monachi poemata diversa tum Greca tumlatina, 4°, Rome, apud Zanettum, 1582.Questa è la prima edizione, la seconda è del1590.

Medailles sur le principaux evenements duRegne de Luis le Grand avec des explica-tions Historiques par l’Academie Royaledes Medailles et des Iscriptions, Paris,Imprim. Royal, 1702, quarto grande.Trovansi presso Brunet sino a 48 franchi che sa-rebbe onze 4.24. Contiene più di 300 Medaglieoltre il Frontispizio.

Melini Petri, in Celis Archelai Melini fu-nere Amicorum lacrime, 4°, Rome, apudMazochium, accedunt Joannis PetriValeriani, quedam quorum index posui-mus in principio edita per Tacuinum, an1509.Cose rare, noi dell’Opuscolo di Melino ne ab-

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biamo un’altra copia la quale è legata insiemecolle Orazioni di Natta che sono situate a suoluogo.

Mellii Joannis De Sousa, Paraphrasis poe-tica, in librum Job, 12°, apud Cardon,1615, Lugduni.Libro molto raro perchè una sola volta stampa-to. Vedi Freytag, Analecta fo. 882.

Ménestrier Claude-François de la Comp.de Jesu, A. E. augmentèe des planches hi-storie du Roy Lois le Grande par les me-dailles emblemes, devises, jettons, in-scriptions, armoiries et autres munemenspublicis recueillis et expliquez, fol., aParis, chez Nolin Graveur du Roy, 1691.Libro ricercato e perciò assai caro: noi l’abbiamonotato per onze 1.15 quando non trovasi neppu-re per il triplo.

Niphi Augustini, De Armorum letera-rumque comparatione, De Inimicitiarumlucro, commentarioli et Apologia Socratiset Aristotelis, 4°, Neapoli, 1526, perPapiensem. Accedit ejusedm libellus deRege et Tyranno, ibidem, apud eumdem,eodem anno.Edizione rara, v. Bauer di questi due Opuscoli.

Nonni, Paraphrasis sancti secundumJoannis Evangelii.Questa edizione può essere o quella di Aldo del1501 o quella di Duca del 1526 ma noi, e dallaqualità dei caratteri, e dal non vedervi alcun fo-glio preliminare com la nota Brunet, la crediamoquella di Aldo piuttosto.

Nyder Joannis, Preceptorium divine legis,Parisiis, per Gering, 1482.È ornato di tutte le Majuscule rosse. Nyder fu fra-te di S. Domenico, professò la Teologia a Parigi emorì a Norimberga; è autore di varie altre opere.

Petrarca, Cronica delle vite dei Pontefici

e Imperatori Romani, 8°, Venezia, perBindoni, 1534.

Le vite degl’Imperatori e Pontefici Romanicomposte da Francesco Petrarca, Fio-renza, secondo quelle stampate a Firenza,per Ripoli, l’anno 1478, ristampato al1625.Edizioni riputate rare e ricercate ma intantoHaym dice che: si dubita se questa sia opera delPetrarca. Questa Cronaca è testo di Lingua, v.Poggiali, T. I, p. 225.

Petrarca Francesco, I Trionfi col Com-mento di Bernardo da Siena, impresso inVinezia, per Theodoro de Reynsburch eRaynaldo di Novimaggio, 1478, a dì VIdel mese di Febraro. Vi sono legati in-sieme dello stesso: I Sonetti e le Canzonicolla interpretatione di FrancescoPhilelpho, Venezia, per TheodoroReynsburch e Raynaldo de Novimaggio,1478, a dì XXX Marzo.Riguardo poi ai Comentatori Francesco Filelfo ètroppo noto e caderà in appresso parlarsi di lui.Bernardo Glicio autore antico dei Comenti delPetrarca era cittadino di Siena, ma oriundo daMontalcino che in latino dicesi Mons. Ilicinus, lasua Casata era dei Lapini e suo Padre chiamava-si Pietro. Vedi la lettera del Zeno 953 nel vol.quinto fol. 258. Riguardo a quello che riguardal’edizione vedasi quel che abbiamo notato allaprima pagina di questo libro. Brunet nota chequeste due parti unite insieme: forment un esem-plaire complet de cette edition assez rare, vendu-ta per 108 franchi e sino per 155 franchi sommache ascende ad onze 15.5, noi però lo abbiamonotato per sole onze 5.

Phalaridis, Epistole Grece, quibus additesunt epistole Apollonii et Brutii etiamgrece, 4°, ex Edibus BartholomeiJustinopolitani, Gabrielis Brasichelensis,Joannis Bissoli et Benedicti MangiiCarpensium, Venet., MDXIIII, Col.Julias.Boni e Gamba chiamano questa: edizione raris-

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sima. Brunet dice: Premiere et tres rare edition,e la nota venduta per sino a 177 franchi che sa-rebbero quasi onze 18.

Philelphi Francisci, Orationes, 4°,Venet.,apud De Zani, 1481.Di questa edizione ne fa menzione Pinelli.

Eiusdem, Epistole, 4°, Venetiis, apudTacuinum, 1492.

Eiusdem, Ode et Carmina, impressit hocopus Angelus Britannicus, 1497, Brixie.

Di queste poesie e di questa edizione ne fa men-zione Zeno nelle dissertazioni Vossiane, T. I, p.302 a lui si ricorra.

Prierio da Silvestro, Scala Del SantoAmore ed altri opuscoli, 8° gr., Milano,nella libreria Minutiana, 1519. Vi è ag-giunta la vita di S. Maria Magdalena del-lo stesso Prierio, Milano, presso lo stes-so, 1518.Libro ricercato.

Pii II scilicet Aenee Silvii dum in minori-bus ageret epistole ad diversos, fol.,Mediolani, per M. Uldericum Scinze-nzeler, 1496.Libro stimato di gran prezzo.

Plautine viginti Comedie, emendatissimecum accuratissima interpretatione doc-tissimorum virorum Petri Valle Placentiniac et Bernardi Saraceni Vene-ti, Venetiis,per Simonem Bevilacqua, 1499.Edizione pregiatissima e notata tra le migliori daBoni e Gamba, Brunet la nota per 48 franchi chesono onze 4.24.

Plauti, Comedie viginti nuper recogniteacri judicio Nicolai Angelii diligentissimeexcusse, 8°, Florentie, per heredesPhilippi Junte, DXXII, sopra Mille.Sebbene i Signori Volpi rammentano due edizio-

ni di Plauto fatte dai Giunti l’una del 1514 e l’al-tra del 1522 cura Nicolai Angelii Buccinensis, pu-re v’ha chi crede che l’edizione sia una sola fattadue volte comparire nel 1514 e nel 1522. Noinon possediamo che questa sola copia non ab-biamo potuto fare questo giudizio. Tutti però no-tano come rarissime l’una e l’altra, così i Volpi,così Brunet, il quale mette dell’ugual prezzo l’u-na e l’altra.

Plini, Epistole, fol. p., Neapoli, 1476, im-pressit Mathias Moravus, recognovitJunianus Majus.Questa è la celebre e rarissima edizione curata daGiunianeo Maggio venduta da Crevenna perfranchi 156 che sarebbero onze 15.18.

Politiani Angeli, Opera, tom. III,Lugduni, apud Gryphium, 1550.L’edition que Gryphe en doima en 1550 en 3 vol.in. 8° est au nombre des liures rares. Societè deGens-de Lettres.

Pontani Joannis Joviani, Opera omnia,soluta oratione composita, Venetiis, inEdibus Aldi et Andree Soceri, t. III, p.4°, 1518, 1519.La collezione di queste opere del Pontano stam-pata in Edibus Aldi, è stimatissima e difficile atrovarsi compita. V. Crevenna, Maittaire e DeBure. Brunet la nota con questi caratteri e la rap-porta venduta sino a 77 franchi che sono onze7.21.

Ptolomei, Liber quatuor tractatum cumcentiloquio eiusdem Ptolomei etComento, Venetiis, per Ratdolt, 1484.Non parliamo di Tolomeo perchè troppo noto:questo opuscolo e di questa edizione è assai pre-giato.

Purliliarum Comitis Jacobi, De Generosaliberorum educatione, 4°, Travisii, perGerardum de Flandria, 1493, acceduntPetri Haedi, Anteroticorum libri tres,per eumdem de Flandria, Tarvisii, eo-dem anno.Riguardo al conte Purliliarum confessiamo non

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saper chi sia, notiamo solo che fra le Poesie diValeriano alla pag. 42 retro vi è un elegia diretta:Vincilao Purliliarum Comiti, l’opuscolo però èSaggio. Del libro Haedi Anterolicorum cioè DeAmoris generibus, diciamo che è celebre a segnoche Brunet dice: Cè traitè, qui peut etre considèrècome un ouvrage de theologie mistique, est di-rigè contre l’amur. Les exemplaires en sont raresvendu 72 fr. la Valliere così che il suo prezzo sa-rebbe bastamente considerevole, noi l’abbiamoriformato come sopra. È rapportata anche daPinelli nel suo Catalogo un’opera: comitisPurliliarum Jacobi De re militari, Venet., 1530.

Puteani Eryci, Thaumeta in BernardiBauhusii e Soc. Jesu ProteumParthenium unius libri versum unius ver-sus librum stellarum numero sive formisMXXII variatum, 4°, Antuerpie, ex of-ficina Plantiniana, 1617.Libro raro e curioso, v. Bauer.

Regule de la vita spirituale e secreta theo-logia, 4°, Bononie, per Antonium deBenedictis, MCCCCCIIII.Libro raro e forse opera di Pietro de Lucca, v.Haym.

Ridolfi Bernardini, Oratio in funereCaroli III Hisp. Reg. Catholici, Parme, 4°,ex Reg. Typographeo, 1789.Comprata a questo prezzo di onze 1 per la qua-lità della stampa. La che vi è innanzi incisa è daMorghen e le teste dei personaggi son ritratti.

Ruscelli Girolamo, Il Tempio alla signoraD. Giovanna D’Aragona fabricato dai piùgentili spiriti e dedicato al card. CristoforoMadrucci, 8°, Venezia, per Rocca, 1565.Raro, i componimenti sono dei più celebri poetidi quel tempo e in tutte le lingue tra gli altri vi èun epigramma di Giano Vitale Palermitano danoi stampato nella pulita edizione, che abbiamofatto delle di lui opere.

Saba Monsignor Castiglione, Ricordi ediscorsi dove si ragiona di tutte le materieonorate che si ricercano a un vero genti-

luomo, 4°, Vinegia, 1554, per Gherardo.Haym ha creduto che l’edizione originale di que-sto libro fosse quella di Venezia dell’anno 1560per Bonadio, ma sbaglia perchè certamente l’e-dizione originale è la presente dell’anno 1554.

Sabellici Marci Antonii, Exemplorum, li-bri decem, 4°, Venetiis, per JoannemBartholomeum, 1507.Edizione rara, v. Mattaire.

De Salis Baptista, Ordin Min. de obser-vantia, Summa casuum utilissima, 4° p.,Novis, per Girardengum, 1484.Ha il merito dell’antichità.

Sannazaro, L’Arcadia, impressa in Vinegia,nelle case di Aldo Romano, 8°, 1513.Questa edizione è molto stimata, v. Fontanini,Zeno ed Haym; Brunet la rapporta venduta 14franchi che sono onze 1.12 ma dice: Serait beau-coup plus cher aujour d’hui e di fatto ne nota al-tre vendizioni assai più care. L’Arcadia è citatadalla Crusca.

Senece Lucii Annee, Senece tragedie,mancano alcuni fogli ma siccome è digran rarità perciò si nota per metà al suoprezzo.Nel principio vi sono notate tutte le conjettureda noi fatte su questa edizione.

Silius Italicus cum Commentariis PetriMarsi, fol., Venetiis, apud Scotum, 1492,opera Bonati Locatelli. Edizione rapportata da Boni e Gamba fra le rare.

Silvani C. Germanici, In PontificatumClementis VII P. O. M. Panegiris primaejusdem in statuam Leonis X. P. M. Sylva,Rome, in Edibus Ludovici Vicentini etLautizii Perusini, 1524.Libro raro: bellissima edizione eseguita coi ca-ratteri formati da Ludovico degli ArrighiVicentini per publicare le opere del Trissino, chenoi possediamo, delli quali si servì ancora perstampare gl’Inni di Ferrario, che noi pure con-

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serviamo. L’argomento del primo Panegirico è diGiano Vitale Palermitano.

De Sletstat Joannis Hugonis, De Papa etaliis ecclesiasticis et de Imperatore, 4°,Parisiis, 1509, per Guilelmum Custa-cium.Libro curioso molto.

Statuta Hospitalis Hierusalem, fol.,Melite, 1584.Libro raro vedi Vogt e Freytag, Anal. p. 204.Questi statuti furono raccolti e dati nuovamentein luce così adorni di figure, come si vedono nelnostro esemplare, in Roma, l’anno 1588 per cu-ra di Tolomeo Veltronio, vedi Bauer.

Suetonius cum Commentariis M. Ant.Sabellici, Venet., per Damianum deMediolano, 1493, die 29 Mens. MartiiIl cognome dello stampatore era de Gorgonzola.Brunet gli da il prezzo di 15 franc. che sono onze 2.15.

De Susa Joannis Melii, In librum Job.Paraphrasis Poetica. Accesserunt De re-paratione humana lib.VIII nec non DeMiseria hominis, lib. II, 12°, Lugduni,apud Cardon, 1615.Libro molto raro perchè una sola volta stampa-to, v. Freytag Analecta.

Tacito, L’Imperio di Tiberio Cesare, scrit-to da Cornelio Tacito nelli annali espres-so in lingua fiorentina propria da Ber-nardo Davanzati Bostichi, Fiorenza, perFilippo Giunti, 1600, 4°.Libro raro, in questa edizione vi sono alcune po-stille che mancano nell’edizione di tutte le ope-re di Tacito tradotte dal Davanzati e stampate inFirenze, pel Nesti, 1637, in folio. Nel catalogo diPinelli è chiamato: libro assai raro, vedetePoggiali che molto lo loda anche riguardo aTipografia. Ma riguardo al merito della tradu-zione egli vuole avvertirsi che tante voci troppoe tanti Fiorentinismi, siccome stanno bene nellafiera del Bonarroti, così par che disdicano in uncomponimento cotanto serio e di profondi senzaripieno qual è l’opera di Tacito.

Terentius cum quatuor commentis vide-licet Donati, Guidonis, Calphurnii etAscentii, Venetiis, per Lazarum deSoardis, die VII Novembris, 1499.Questa edizione è molto pregiata e per li comen-ti e per le figure di cui è ornata. Essa è notata nelCatalogo di Pinelli.

Thome Sancti de Aquino, Opuscula,Venetiis, per Germanum Lichtenstein,1497, 4°.

Trapezuntii Georgii, ComparationesPhilosophorum Aristotelis et Platonis, 8°,Venetiis, per Jacobum Pontium deLeucon, 1523.Questa opera fu la causa della guerra letterariafra Giorgio di Tresibonda ed il card. Bessarione,per venire in cognizione della quale bisogna leg-gere insieme questo libro coll’opera d Bessarionein Calumniatorem Platonis che abbiamo. Questolibro si annovera fra i rari.

Turrecremata de Joannis, Episcopi S.Rom. Eccl. Cardinalis S. Sixti vulgariternuncupati, Expositio brevis et utilis supertoto Psalterio, fol., Rome, per Mag.Lupum Gallum fratrem Mag. UdalriciGalli de Bienna, 1476.Questa espositione la chiama Ciaconio nellaStoria de’ Sommi Pontefici e dei cardinali: bre-vissimam locupletissimamque. La presente edi-zione Brunet la nota così: Premiere edition ven-due 104 fr., onze 10.12. Pinelli lo dice: Exemplarnitidissimum picturis exornatum.

Vegetii Flavii, De re Militari, 4°, Rome,apud Siler, 1494. Accedit Frontini,Stratagematicon, ibidem, apud eumdem,anno 1494. Modestus, De re Militari.Aeliani, De instruendis aciebus opus.Onosander, De optimo imperatore ,exgreco in latinum traducto per NicolaumSagundi.Ottimi opuscoli della materia militare preziosi diquesta edizione.

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Verdizotti Giovanni Mario, Cento favo-le Morali scelte e tradotte in varie ma-niere di versi volgari, Venezia, per Ziletti,1570, ornate di figure.Questa è la prima edizione e la migliore. Gli in-tagli in legno, onde è ornta, sono bellissimi.L’autore ebbe il piacere di inciderle di sua mano:molti di essi sono tratti dai disegni del celebreTiziano. Brunet rapporta questo libro fino al prez-zo di 48 franchi che sono onze 4.24.

Villani Giovanni, Croniche, fol., Venezia,per Zanetti, 1537.Questa è la prima edizione della Storia diGiovanni Villani, ma essa non contiene che die-ci libri e non dodici come per errore dicesi nel-l’ultima edizione di Haym. L’edizione fuGiacomo Fasolo e Antonio Brucioli la rivide. Gliesemplari di questa edizione sono rare.

Vitruvio M., I Dieci libri dell’Architetturatradotti e commentati da Messer DanieleBarbaro, fol., Venezia, per De France-schi, 1584.Edizione rara. Questa traduzione è tenuta insommo pregio dai Dotti, v. Crevenna.

Utino de Leonardo, Sermones.Questa è la celebre edizione in fine di cui si leg-ge: MCCCCXVI in vigilia beatissimi Patris no-stri Dominici Confessoris; parole che han fattonascere tante questioni fra i letterati, vediMattaire, Crevenna e De Bure. Brunet porta ven-duto questo libro per 67 franchi, onze 6.21.

Anonimo, Sacra Scriptura, Brixie, 1496, 4°.Vedi nella classe Biblia Sacra.

Anonimo, Carte Geografiche di tutte leProvincie del regno di Napoli precedutedalla Carta dell’Italia disegnate e coloritea mano con somma diligenza ed esattezzaaggiuntovi in ogni Provincia l’indice deiluoghi che contiene e una notizia dei pae-si che sono in essa compresi.

Anonimo, Prose antiche di Dante, Petrar-

ca e Boccaccio e di molti altri nobili e vir-tuosi ingegni nuovamente raccolte, 4°,Firenza, presso il Doni, 1547.Edizione prima rarissima. Le raccolse AntonFrancesco Doni. V. Haym. Questa raccolta è ci-tata dagli Accademici della Crusca. Delle Proseche in essa si contengono molte sono genuine, al-cune però furono partorite dalla testa del Doni. V.Zeno nelle Annotazioni al Fontanini.

Anonimo, Raccolta d’imagini di uominicelebri disegnate ed incise da nobilissimipittori.

Anonimo, Il tempio di D. Giovannad’Aragona, 8°, Venezia, per Rocca, 1565.I componimenti sono dei più celebri poeti di queltempo e in tutte le lingue. Tra gli altri vi è un epi-gramma di Giano Vitale Palermitano da noistampato nell’edizione che abbiamo fatto delledi lui opere. Questo libro ci è venuto dall’Ab.Salvagnini.

Anonimo, Auctores seu libri De re rusti-ca, a Nicolao Angelico recogniti typis ex-cussi, Florentie, apud Juntam, 1515, 4°.Edizione molto stimata, ma mancante di alcunepagine che possono supplirsi con quella che è no-ta appresso venduta 19 franchi che sono onze1.27, v. Brunet.

Anonimo, Libri De re Rustica, 4°, Aldus,1533.Venduto fino a franchi 35 che sono onze 3.15Brunet.

ManuscrittiAnacreonte, tradotto in lingua italianada D. Mariano Valguarnera, nobile pa-lermitano, scritto di sua propria mano.Questa copia è stata fatta sopra un manoscrittodella Libreria del Senato di Palermo, ed in essanon solo da me si è osservata la stessa ortografia,ma vi si sono conservate anche le cancellature.Le pagine corrispondono al manoscritto. Noi do-po di aver con tanta cura questa copia la diedimoalle stampe l’anno 1795 in Palermo nella RealStamperia e curammo fornirla di note.

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Il Capitolo Fratesco, Poema Burlesco. Opera rara Manoscritta.

Gualdi L’abate, Vita di D. Olimpia,Cosmopoli, appresso Migani, 1666.Manoscritto. Menzogne e favole di un cervellomalcontento.

Ricettario. Questo è un libro manuscritto di medicina in ros-so, nero di somma antichità.

Dottrina Cristiana. La stampa molto è pregevole ma lo che indica lasua antichità si è che non vi sono nè numeri dipagine nè segnature; le prime lettere dei capi so-no colorite, la carta è eccellente, insomma ha tut-ti i caratteri e i migliori segni di ottima e prege-vole edizione, ma non abbiamo riconosciutiargomenti onde avessimo potuto stabilire unaprova di chi ne fosse l’autore e dello stampatore;lo abbiamo perciò notato per sola onza una,quanto ci costa, quando ne vale molto più.

Variorum

Sono legati tutti in uno volume i seguentiopuscoli: Jovio Paolo, Comentario dellecose de’ Turchi; Auctores vetustissimi nu-per in lucem editi e sono: MyrsilusLesbius, De origine Italie; M. P. Cato, Deorigine Gentium et urbium Italicarum;Archilochus Grecus, De Temporibus;Metasthenes Sdeusa, De iudicio tempo-rum et annalium Persarum; Philonis,Breviarium de temporibus; Xenophon,De Equivocis; C. Sempronis, DeCorographia sive descriptione Italie et ejusorigine; Q. Fabius Pictor, De aureoSeculo et de origine urbis Rome; AntoniniPii, Itinerarium; Berotus, De temporibuscui titulus defloratio Berosi Chaldaica;Manhethonis Egiptii, Supplementum proBeroso Decretum desiderii Regis Italie,apud Bernardinum Venetum, 1498; JoviiPauli, libellus De Legatione Basilii magni

Principis Moschovite ad Clementem VI,Basilee, 1527; Thylesii A., Libellus de co-loribus, Venetiis, apud BernardinumVitalem, 1528.Questo volume tutto si è notato. La maggior par-te sono tutte cose apocrife. Nell’opuscolo diGiovio La legazione Basilii vi è sul principio unEpigramma di Giano Vitale che abbiamo stam-pato nelle sue opere date da noi in luce.L’edizione de’ Comentarii delle cose dei Turchidi Giovio è la prima ed è rarissima. Si veda Zenonelle note a Fontanini.

In hoc volumine hec continentur: MarciAntonii Sabellici, Annotationes vetereset recentes ex Plinio, Livio et pluribusauthoribus; Philippi Beroaldi,Annotationes centum; Eiusdem, Contraservium grammaticum libellus; Eiusdem,Castigationes in Plinium; Eiusdem,Appendix adnotamentorum JoannisBaptiste Pii Bononiensis adnotationesAngeli Politiani Miscelleneorum centu-ria una Domitii Calderini Observationesquedam; Eus-dem Politiani, Panpiste-mon; Eiusdem, Prelectio in Aristotelemcui titulus est Lamia; Baptiste Egnatii,Racemationes, impressit volumen hocJacobus Pentius, 1502, Venetiis. AcceditPorsias emendatissimum cum interpre-tatione Jo. Bap. Plaudii, impressumBononie, per Calligulam Bacilerium, an-no 1502.

In un volume sono legati insieme: Baptiste Mantuani, Bucolica ab JodocoBadio Ascensio exposita. Accedit eju-sdem, De vita Beata, 4°, Argentine, apudPrius, 1514. Adolescentia Jacobi Wimphalingii cumnovis quibusdem additionibus perGallinarium denuo revisa ac elimata,Argentorati, per Koblauch, an. 1508.Giacomo Wimfelengio, uomo di un spirito vivoe libero, che non sapeva accomodarsi ai pregiu-dizj dei suoi tempi. È autore di molte opere.

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Jacobi Montani Spirensis, Odarum spiri-tualium liber, Argentorati, in EdibusSchurerii, 1513.Di Giacomo Montano alcune Odi trovansi inse-rite nella parte IV Delicie Poet. Germanorum.P. Fausti, Aegloga moralissima. Eiusdem,Hecatodisticon, Argentorati, in EdibusSchurerianis, 1513.Publio Fausto Andrelino in età di 22 anni fu ono-rato della Corona di alloro che l’Accademia diRoma soleva dare a coloro che avevano riportatoil premio. Nel I tomo Delice Poet. Italorum fudato luogo ad alcuni dei suoi distieri.Desiderii Erasmi Roterodami, De copiaverborum ac rerum Commentarii lib.II.Erasmi Roterodami Parabularum sive si-milium liber, Argentorati, ex EdibusSchuretianis, 1514.Erasmo fu uno dei più fieri nemici di Andrelinoche lo mette in canzone fino al libro degli AdagiChil II. Cent. II, n. 68, or portò il capo che quisian ligati insieme.Imagines et elogia virorum illustrium eteruditorum ex antiquis lapidibus cum an-notationibus ex Bibliotheca Fulvii Ursini,Rome, 1570, Antonii Lafrerii Formeis.Noi comprammo questo libro dopo la morte delcanonico D. Domenico Schiavo, nostro strettoamico a non leggiero prezzo dal di lui nipote. Infine vi è una carta di carattere di esso canonico,nella quale dà conto di questo libro.Illustrium imagines ex antiquis marmori-bus, numismatibus et gemmis expresseque extant Rome, major pars, apudFulvium Visinum. Editio altra aliquotimaginibus et Jo. Fabri ad singulas com-mentario auctior atque illustrior Theo-dorus Galleus delineabat, Rome, ex ar-chetypis, incidebat. Antuerpie, 1598,Antuerpie, ex officina Plantiniana, 1606.Libro di cui si fà sommo conto dai letterati. Lefigure furono disegnate sopra gli originali inRoma da Teodoro Galleo.Antiquarum Statuarum Urbus Rome pri-mus et secundis liber Jo. Baptista deCavaleriis authore, Rome, 1585.

Brunet nota questo libro al prezzo di 21 franchiche sono onze 2.3, libro di gran pregio.Deorum dearumque capita ex vetustis nu-mismatibus effigiate ex Museo AbrahamiOrtelei, Antuerpie, 1573, in fine perGalleum, Antuerpie, 1582.Libro pregiato dagli antiquarj e raro.Summorum Pontificum Scones, perJacobum de Rubeis, Rome, 1675, n. 244.Romanorum Imperatorum effigies, perJacobum de Rubeis, Rome, 1681, n.160.Regum Hispanie effigies, per Jacobum deRubeis, Rome, 1684, n. 81.Regum Francorum Simulacra, perJacobum de Rubeis, Rome, 1686, n. 64.Beomorum Ducum et Regum Imagines.

Manuscritti

Sermoni di S. Agostino sopra l’Evangelisti.Manuscritto di grandissimo pregio. Gl’intendentile reputano del secolo XII e credono poter valereonze dodici si è notato.

Ricettario Medico di Somma antichità.

Raccolta di varie poesie latine, questo li-bro è diviso in cinque capi. I. Precedonoalcuni versi leonini intitolati Contenptusmundi; II. Sieguono alcuni precetti dibuoni costumi sotto nome di Catone epoi una lunga serie di quesiti in versi ele-giani; III. Apologeticum Martini PersoneCarmelite che contiene una serie di fa-vole, dandogli questo titolo della parolaApologus; IV. Moretus che è quello poe-metto attribuito a Virgilio; V. Chiude illibro l’Epistola di Ovidio sotto nome diSofo e Faone.Tutto questo libro è di un carattere, che mostrauna ragguardevole antichità, che certamente ol-trepassa il secolo XV. È ornato di capo lettere ros-se e in rosso sono tutti i titoli. Nel Moreto e nel-l’epistola di Ovidio vi sono varie note. Si è prezzatoper onze due. Sebbene ne valga il doppio.

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Il libro di Tulio in lo quale si tratta dellaverace Amistade. Siegue il libro dellaVecchiaia dello stesso. Viene appresso IlSecondo libro dell’Etica di Aristotele e sie-guono gli altri, non è una traduzioneperò, ma piuttosto un ristretto.Tutto però in questo libro è prezioso, ma noi cisiamo contentati di notarlo per onze una quan-do ne valerebbe più di tre.

Fabii Fulgentii Planciadis, Fabule mora-liter exposite, sono esse scritte in perga-mena.Si è notato ad un basso prezzo valerebbe però al-meno onze otto perchè è originale essendo statotrascritto in Roma nel 1464 avanti assai che com-parisse la sua prima edizione, lo che fu l’anno1498. Si veda in fine.

Francisci Aretini, Phalaridis tyranni agri-gentini epistole. Accedit Epistola Juphosad Phaonem. ManuscrittoLa prima edizione di questa traduzione è ante-riore all’anno 1470 ed il Carattere di questo ma-nuscritto par di quei tempi il nome di Aretino eraFrancesco Accolti da Arezzo. Dell’Epistola diOvidio si è parlato sopra nel M. S. segnato 3 aln.V dove ve ne è una consimile copia.

Vegii Mafei, De Educazione liberorum etde eorum claris moribus.Questo manuscritto è in pergamena ornato nelfrontispizio, ed in tutti i principj de’ suoi libri dicui è composto e nelle iniziali d’ogni capo con va-rie miniature anche in oro. Chiude il libro undiaologo: De felicitate et miseria intitolatoPalinurus. Il tutto pagine 230. Questo codice cheè di una conservazione ammirabile è del secoloXV. Non abbiamo bisogno di parlare del meritodell’opera essendo Mafeo Vegio troppo noto. Solodiciamo essere egli autore di molte altre opere,delle quali può vedersi quando non altro almenoil Dizionario Storico di Moreri, di Ladvocat, edi-zione di Anton Maria Lupo e quello della Societàde Gens-de-Lettres. Questo ammirabile codice èstato dagli intendenti stimato a sommo prezzo efino ad onze 20 ma noi l’abbiamo qui notato persole onze sei.

Sulpicii Severi, De vita et virtutibusSancti Martini libri quatuor. Accedit VitaSancti Hieronymi, Codex Membrana-ceus manu exaratus, elegantissimis pic-turis et ornamentis aureis refertus.Basta vedere questo codice in pergamena per co-noscerne la bellezza e la preziosità.

Sallustius, Bellum Catilinarium. BellumJugurtinum. Codex membranaceus exa-ratus capitalibus literis depictis et auroornatis.

Bartholomei Facii, viri eloquentissimi,Liber de felicitate vite. Codex membra-naceus.Codice anteriore all’edizione di questo opu-scolo, il quale come ben nota Zeno, Dissert.Vossian XIX, in cui parla intieramente diFacio, e particolarmente di questo trattato, edice che esso fu pubblicato la prima volta perle stampe da Marquadro Freevo in Annovianel 1611.

Sedulii Carmen Paschale Aurelii Pru-dentii, Poemata, impressum Mediolani,sumptibus Jani et Catelliani Coste dex-toritate Guillermorum le Signerre fra-trum, 1501, cura Jani Parrhasii.Stampato in carta pecora, un corpo in carta ordi-naria. Brunet lo nota: edition peu commune e di-ce essere stato venduto 15 franchi onze 1.15.

Vita e miracoli del nostro glorioso PadreS. Bartolomeo fondatore del MagnoMonistero del SS. Salvadore di Messinascritta dal P. Daniele Monaco dello stes-so ordine manuscritta. Vi si trovano ag-giunte le costituzioni Monastiche di S.Basilio Magno, stampate in Messina, perBianco, 1630, 4°.

Il Capitolo Fratesco, Poema Burlesco,Manuscritto, 4°. Poema raro.

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Vita di D. Olimpia Maldachini scrittadall’Ab. Gualdi, Cosmopoli, 1666, 4°.Menzogne e favole d’un cervello malcontento.

Marrasii Siciliensis, Angelinetum adLeonardum Aretinum, cui accedunt mul-ta aliorum poetarum carmina et precipueipsius Arretini Leonardi et alteriusAretini Caroli.Questo Codice da noi di proprio carattere copia-to o per meglio dir dipinto è di sommo pregio.Noi ne abbiamo dato distinto conto avanti alfrontispizio e sarebbe importuno copiar tutto qui,chi se ne vuole acquistar cognizione lo legga.

Joannis Nasonis, Siculi Panhormis, DeSpectacolis a Panhormitanis in AragoneiRegis Laudem, editis Barchinonia in fi-dem ejus recepta Deprictum ex Origi-nali, impressum Typis abjque loco et an-no quod servatur Neti, in BibliothecaAntonini Astuti, Baronis Fargionis.Questo Poemetto è cosa rarissima, nè è a nostracognizione, che ve ne sia un altro corpo presso al-cuna Biblioteca o alcun letterato, noi ci siamopresa la fatica di copiarlo di nostro carattere con-servando l’ortografia e per quanto si è potuto laforma dei caratteri stampati.

Coryciana (descripta per Gr. Specialemanno 1790 in fine), impressum Rome,apud Ludovicum Vicentinum etLautitium Perusinum, mense Julio,MDXXIII.Questo libro è una raccolta di poesie latine deimigliori poeti di quei tempi, fatta da PalladioBlossio in lode di Giano Coricio fra le quali mol-te ve ne sono del nostro Palermitano GianoVitale. Essa è fra noi di somma rarità a segno cheio pregai il sommo letterato D. FrancescoDaniele, mio stretto amico, il quale da Napoli mimandò in prestito l’originale edizione, ed io eb-bi la costante pazienza di copiar tutto il volume dimio carattere conservandovi la sua ortografia.Oltre dell’ordinario piacere che io sono stato so-lito di avere per queste cose, mi fu di forte pun-golo di trovarsi nella Coriciana molte cognizionidi Giano Vitale, nostro Palermitano, le opere di

cui in quel tempo io mi ero accinto di dare allestampe, come di fatto esattamente eseguii.

Annales Genue, prezioso manuscritto. In fine si dà conto degli autori e trovasi che unodi essi si fu Giacomo Doria e si nota altresì cheil copista chiamavasi Giovanni Agostino Natta.Nell’opera si riferiscono molti fatti appartenentialla Sicilia e si possono prendere lumi per la no-stra storia23.

23 A margine del CSBCN sta scritto: I Libri rari co-stano di fogli trentaquattro. Vistato da Sterzingere Ferrara.

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Miscellanei Quinterno Primo

Azpilcueta Martinus, De Usuris, 4°,Rome, in edibus Pop. Romani, 1580.Fece figura di gran moralista ai suoi tempi.

Abani Petri, Conciliator controversiarumque inter Philosophos et Medicos versan-tur. Item libellus de Venenis, cui acceditPetri Carrii, Questio de Venenis etSimphoriani Champerii, in Conciliato-rem cribationes, fol., Venet., apud Juntas,1548.

Accolti Pietro, L’Inganno degli occhi.Prospettiva pratica, fol., Firenze, 1625,per Cecconcelli.Edizione notata da Haym nel Catalogo de’ librirari.

Aesopi, Fabule Grece et latine, 8°,Venetiis, apud Bortoli, 1747.

Acadèmie Royal des sciences et belleslettres, Nouveaux Memoires annèe MDC-CLXX, Berlin, chez Voss, 1772, 4°. Fig.

De Afflictis Matthaei, Tractatus de jureprothomiseos, 4°, Lugduni, 1539, apudJunti.

Agellii Antonii, presbyteri regularis, Inlamentationes Jeremie commentarium, 4°,Rome, apud Zanectum, 1599.Agellio fu vescovo di Acerno nel Regno diNapoli, fu molto stimato per li varj commentarjche lasciò sopra la Scrittura. Fu incaricato dalPapa Gregorio XIII dell’edizione Greca diSettanta.

Aimoni Monachi, lib. V, fol., Parisiis,apud Drouvart, 1603, De gestis Franco-rum.Bisogna legger con critica perchè ne manca.

Albergati Fabio, Del modo di ridurre apace le inimicizie private, 8° gr., Bergamo,per Ventura, 1587.Opera citata dal Fontanini e da Zeno nellaBiblioteca, T. II, p. 363 e riferita anche da Haym.

Alciati Andree, Jur. Cons., Opera omniain quatuor Tomos digesta, fol., Basilee,apud Guarinum, 1582.

Eiusdem, Responsa, t. I, fol., apudGuarinum.

De Alcoçer Fray Frãcisco, De la ordendel S. P. Francisco, Trattado del Juego, 4°,Salamanca, por de Portinariis, 1558.

Ammirato Scipione, Discorsi sopraCornelio Tacito, 4°, Firenze, per FilippoGiunti, 1594.Prima Edizione e così rara che Clemente dice cheessa si è tellement darobèe aux yeux des javans,que je ne la trouve nulle part.

De Angelis Gherardo, Poesia per AngiolaCimina defunta nel 1726, Firenze, 8°,1728.

De Anna Aloysii e Soc. Jesu, In S.Ignatium Carmen, apud Solofrano, 1704,4°, Napoli.

Annati Petri, Congreg. doctrineChristiane, Propositi Methodicus ad posi-tivam Theologiam Apparatus, 8° m.,Venet., apud Balleonium, 1701.

Alciati Andree, Emblemata, cumCommentariis amplissimis Claudii Mi-nois, Francisci Sanctii et LaurentiiPignorii opera Joannis Thullii accessereFederici Morelli corollaria et monita, 4°,Patavi, apud Tozzium. Figur.Libro notato da Brunet.

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Alvari Emmanuelis e Soc. Jesu, DeInstitutione Grammatica, 8°, Panormi,apud Rossellis, 1629.

Allegazione in difesa di D. Gaspare Staraceaccusato di aver fatto uso di una bilanciaadulterata nel banco di S. Spirito di Napoliscritta da D. Carlo Franchi nel 1747.

Ambrosii S., Commentaria in omnes di-vi Pauli Epistoles, 8°, Antuerpie, apudSteelsium, 1540.

Ab Angleria Petri Martyris, De rebusoceanicis, decades tres et De BabylonicaLegatione, lib. III. Item De RebusEthiopicis etc., 8°, Colonie, apudCalenium, 1574.Edizione rara, v. Bauer.

Anonimo, Figure di varj Mostri.

Constitutiones Concilii ProvincialisMoguntini, fol., Moguntie, 1549.Queste Costituzioni furono stampate mentre sicelebrava il Concilio Tridentino e sono tenute ingran conto, v. Graveson, il quale nel tomo terzodella sua Storia Ecclesiastica, alla p. 133, rapportaqueste Costituzioni e largamente prima di lui nedà pieno conto Giovanni Gabassuzio nella suaopera Notizia Conciliorum, p. m. 593, del-l’Edizione Lugduni 1725 che noi possediamo col-locata a suo luogo.

Anonimo, Tutti han torto, 8° g., Italia,1792.

Anonimi, Compendium vite, virtutum etmiraculorum nec non actorum in causa ca-nonizationis B. Aloysii Gonzage Soc. Jesu,fol., Rome.

Anonimo, Epistola per la sollenità delgiorno 15 di Ottobre del 1778 alla SignoraGabriella Yeresa Rovero, 8°, Vercelli, nel-la Stamperia Patria.

Anonimo, Risposta a varie imputazioniche si danno dagli scrittori e specialmentedel Muratori agli Svizzeri, 8° gr., Palermo,Reale Stamperia, 1788.Opera scritta dal Comandante Wirtz Svizzero no-stro amico.

Anonimi, De veteris Grecorum Musicesin omnes scientias usu et energia divina-tio, fol., Venetiis, apud Zatta, 1762.Diligente e curiosa ricerca.

Anonimo, Il maestro de’ conti ossia il di-rettore de’ principianti nella via dell’arit-metica, 8°, Milano, per Galeazzi, 1782.

Anonimo, Dei Castelli dell’abolito conta-do della Città dell’Aquila.Libro da leggersi dai proprj Cittadini e dagliamanti di erudizione.

Anonimo, Descrizione delle feste fattenelle nozze di D. Cosimo Medici principedi Toscana, 4°, 1608, per Giunti.

Anonimo, Processus contra dominumGabrielem Gerberonium Ordin. S.Benedicti, 4°, Bruxellis, Typis VandeVelde, 1704.Son celebri queste teologiche guerre.

Anonimo, Consolatio ad Scipionem co-mitem Castrovillam in morte filii ejus uni-ci Josephi, 4°, Rome, apud Mascardum,1643.Piena ripiena di passi di autori latini e greci.

Anonimo, L’Elviennesi o sia lettereProvinciali filosofiche, tom. III, Napoli,per Orsini.Tutto ciò che è scritto in difesa della Religione èottimo.

Anonimo, Il Teatro alla moda dedicato dal-l’autore del libro al Compositore di esso.

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Anonimo, Istruzioni Spirituali dirette al-le Monache, 12°, Venezia, 1722.

Anonimo, Ragionamenti di Cleandro e diEudasio sopra le lettere Provinciali, 8°,Pozzuoli, per Raillard, 1695.

Anonimo, Apologia pro agiographisAntuerpiensibus Soc. Jesu, 4°, Colonie,1734.

Anonimo, Storia dello stabilimento diMonaci Mendicanti, 8°, Venezia, perPalese, 1768.

Anonimo, De Istitutione dignitate sacer-dotis et de omnibus rebus ad sacerdotempertinentibus, fol., Rome, apudZannettum, 1595.

Antinori Domenico Maria, La divozionealla moda, 4°, Roma, per Rossi, 1715.Or la divozione è passata di moda.

Aphtonii, Sofiste, Progynasmata latinita-te, donata ab Rodulpho Agricola etJoanne Maria Cataneo, 8°, Brixie, apudBozzolam, 1600.

Apuleii Lucii, In Asinum aureum opus,cum Commentariis Philippi Beroaldi,fol., Venetiis, apud Tacuinum, 1516.Eccellente libro ma molto matrattato per ciò pas-sato per tarì 4.

Aquino Caroli, Oratio in electioneClementis XI P. M., 8°, Roma, apudRubeis, 1701.L’Autore è noto per le tante sue opere delle qua-li non ne possediamo varie.

Arcadi, Adunanza tenuta per l’elezionedella S. R. Maestà di Giuseppe II Re deiRomani, 4°, Roma, presso Komarek,1764.

D’Avila P. mestro Giovanni, Trattati delSS. Sagramento dell’Eucaristia, 4°, Roma,1608, per Vullieti.Egli è chiamato l’Apostolo dell’Andalusia. A luisi deve l’acquisto di S. Francesco Borgia e di S.Teresa. Questa e le Lettere spirituali sono le dilui opere tenute in tanto pregio che Arnaldod’Andilly le tradusse in francese.

Aristotelis Stagirite, MoraliaNichomachia, cum Eustratii et aliorumgrecorum explanationibus a JoanneFeliciano latinitate donata, fol., Venetiis,apud Juntas, 1541.Tutte le edizioni dei Giunti son rare.

Aristotelis Stagirite, Quatuor libri de CeloGrece, cum Commentariis CollegiiConimbricentis Soc. Jesu, 4°, Lugduni,apud Jullieudon, 1597.

De Arnono Joannis, Soliloquia centum,Epitomata centum etc., Venetiis, 1535,per De Sabio.

Aron Pietro, Toscanello in Musica, fol.,Vinegia, per De Vitali, 1529.

Aubano Giovanni Alemano, Gli costu-mi, l’usanze e le leggi di tutte le genti, rac-colte insieme e tradotte per il Fauno, 8°,Venezia, 1543, per Tramezzino. Vi è ag-giunto il Compendio delle storie delRegno di Napoli composto da PandolfoCollenuccio, presso lo stessoTramezzino, nello stesso anno.Raro, v. Haym.

Baldoseno Guglielmo, La Sacra HistoriaThebea, 8° gr., Torino, per Bevilacqua,1589.La legione Tebea è troppo nota nella storia ec-clesiastica; l’autore di quest’opera sotto finto no-me è il P. Bernardino Rossignoli Gesuita. V.Alegambe Biblioth. Scriptorum Soc. Jesu.

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Barbosa Augustini, De Officio etPotestate Parochi, fol., Lugduni, 1647.

Bartoli Danielo, Dell’uomo di lettereemendato e difeso, parti due, 8°, Roma,per Corbelletti, 1645.Bartoli è noto per le opere sue riguardanti la lin-gua italiana.

Baxii Nicasii, Beatus Thomas a Villanovain Synopsin contractus, 8°, Antuerpie,1622.

Bellarmini Roberti cardinalis, De eternafelicitate sanctorum lib. V, Lugduni, apudPillehotte, 1616.L’Autore ne forma il pregio.

Benalii Josephi, Elencus familiarum inMediolani dominio feudis, jurisdictioni-bus Italisque insignium, fol., Mediolani,in Curia Regia Typis Malateste, 1714.

Bembo M. Pietro, Della Storia Vinitiana,volgarmente scritta lib. XII, 4°, Vinegia,1552.Edizione notata da Brunet.

Dello stesso, Le Rime e le Poesie latine,8°, Verona, per Berno, 1750, colla vitadell’Autore scritta dal Porcacchi.

Bergamo Petri, In Opuscula etCommentaria divi Thome, 4°, Venet.,apud Juntas, 1539.

Bianco Tomaso Teodoro, Difensione delconfessore giusto tenuto per rigoroso,Napoli, 12°, per Gramignani, 1678.

Blosii Ludovici, Opera, 4°, Colonie,1606, apud Gualterum.Blosio fu uno specchio di tutte le virtù.

Boileau, Abate, Omelie e Sermoni, 4°,Venezia, per Baglioni, 1713.Costui fu membro dell’Accademia francese. Il suonome è Carlo, uomo retto di una virtù pura.

Bonfadio Giacomo, Traduzione del-l’Orazione di Cicerone di Milone, 8°,Venegia, presso Aldo, 1554.Cosa rara e tenuta in gran conto.

Bonanni Philippi, Soc. Jesu, Recreatiomentis et oculi in observazione animaliumtestaceorum, 4°, Rome, 1684, apudVaresium.Libro molto stimato e di sommo prezzo.

Bonarscii Clari, Amphitheatrum honoris,in quo calvinistarum in Soc. Jesu crimina-tiones jugulate, editio altera IV libro auc-tior, 4°, Paleopoli, apud Verheyden,1606.Libro raro, vedi Clement. Il nome dell’autore ve-ro è Caroli Scribani, il quale è celebre fra iGesuiti.

Bonifacio Baldassare, Lettere Poetiche,Venetia, per Pinelli, 1622, 4°.Haym rammenta di costui altre opere, ma nonquesta vedi Quadrio Stor. della Poesia, vol. II, p.297.

Bonifacii Joannis, Soc. Jesu, De Sapientefructuoso epistolares libri, 8°, Burgis,apud Juntam, 1589.Fu in grande onore nella Compagnia.

Bona della Giovanni, Dell’uso e dell’a-buso del caffè, coll’aggiunte intorno allacicolatta ed al rosolì, 4°, Livorno, 1762,per Fantechii.Libro da leggersi oggi che si fa tanto uso delCaffè.

Bongi Petri, De Mystica nemerorumSignificatione.Fanatico, è buono leggerlo per vedere dove puògiunger l’uomo quando si riscalda la testa.

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Borboni Giovanni Andrea, Delle Statue,1661, Roma, per Fei.Libro che tratta largamente con giudizio la suamateria.

Borromeo S. Carlo, Memoriale, p. I e II,a cui è aggiunto il libro di Salviano con-tro gli Spettacoli, 12°, Milano, 1579,presso Tini.

Bosio Antonio, Sotteranea opera postu-ma compita, disposta e accresciuta daGiovanni Severani, fol. magno, Roma,appresso Facciotti.Libro raro di cui parla largamente Clement.

Bossio Jacomo, Della trionfante e glorio-sa Croce, trattato, fol., Roma, nellaStamperia di Ciacone, 1610.Opera notata dal Fontanini con lode.

Bossuet Jacopo Benigno, Catechismo,12°, Padova, 1734, per Manfrè.

Bozzoni Niccolò, Raccolta dellaComposizioni Poetiche per le Nozze delMarchese Lambertini colla contessaSavorgnan, Venezia, fol. m., per Occhi,1762.Altra raccolta per le stesse Nozze, fol. m.,Bologna per della Volpe ornata di rami.

Botero, La Primavera colle note di Gio.Antonio Barroeri, 4°, 1607.

Bottoni Cesare, Regol. Somasco,Osservazioni sopra i Giubilei, 8°,Piacenza, per Bazachi, 1589.

Bovio Giovanni Antonio, carmelitano,Risposta alle considerazioni del P. M.Paolo da Venezia sopra le censure di PaoloV contro la Rep. di Venezia, 4°, Roma,1605, per Facciotto.

Boulese Johannes, Varia dictionum si-gnificatio ad mysticos S. Scriptures sensus,8°, 1525, Parisiis, apud Vallensem.

Brant Sebastiani, Titulorum omnium ju-ris tam Civilis quam Canonici expositio.Accessit Baptiste Caccialupi, Modus stu-dendi in utroque jure, Venetiis, 8°, apudBertanum, 1570.

Budei Gulielmi, De Asse et partibus ejuslib. V, 8°, Lugduni, apud Gryphium, 1542.Opera di cui si fa tuttora grande stima e noi diBudeo nella dovuta Classe abbiamo tute le opere.

Cabedo Georgii, De Patronatibus Eccle-siarum Regie Corone Lusitanie, Olisipo-ne, per Rodriguez, 1602, 4°.

Ceremoniale continens ritus electionisRomani Pontificis, 4°, Rome, apudCameram.

Ceremoniale Episcoporum jussuClementis VIII P. M. reformatum, 4° g.,Venet., per Misserinum, 1600.

Calmo Andrea, Le Bizzarrie faconde et in-geniose rime et Pescatorie, 8°, Venetia,per de Salvador, 1583.Il Quadrio nella Storia della Poesia, t. II, dice diqueste rime che: tutto che composte in lingua ve-neziana, ingegnose però e belle sono riputate.

Calvi Maximiliano, Tractado de laHermosura y del Amor, fol., Milan, perPoncio, 1576.

Campana Cesare, Compendio Historicodelle Guerre ultimamente successe traChristiani e Turchi e Turchi e Persiani, 4°,Vinegia, per Salicato, 1597.

Campanile Filiberto, Delle Armi overoinsegne de’ nobili, Napoli, presso Longo,1618.Edizione rara, vedi Haym.

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Campanelle Thome, Ord. Predicat.,Astrologicorum lib. VI, 4°, Lugduni,1629, apud Prost.Campanella nelle sue opere ama più compariresingolare che saggio.

Campani Fabritio, Della Vita Civile, lib.X, 4°, Venezia, per Bolzetta, 1607.Libro utile.

Canzachi Camillo, L’Adulatore, comme-dia, 8°, Venezia, per Bettinelli, 1740.Ha il suo merito.

Carduli Fulvii e Soc. Jesu, Passio SS.Martyrum Getulii et aliorum notis illu-strata, Rome, 8°, apud Zannettum, 1588.Cardulo fece figura presso i Gesuiti al suo tempo.

Carità Ven. Compagnia, Modo che osser-var sogliono i suoi fratelli nel servire gl’in-curabili dello Spedale di S. Bartolomeo diPalermo, 12°, per Bisagno, 1650.

Caroso Fabritio, Della Nobiltà di Damelib. I e II con il basso e soprano della mu-sica con l’intavolatura di liuto a ciascunballo con molte figure, Venetia, 1605.

Carrillo Alonso, Sagrada Eratos yMediationes Davidicas, 4°, en Napoles,per Fusco, 1657.Gli Spagnuoli non sono stati gli ultimi nellaPoesia.

Carterii Ludovici, Justa expostulatio deP. M. Xantus Mariales, 8°, GergovieVocontiorum, apud Chapin, 1638.Il Mariales da dominicano aveva nelle sue operelacerato i Gesuiti. Or finalmente comparì in ri-sposta questo libercolo sotto nome di Carterio.

Da Cassia Simone, eremitano di S.Agostino, Della vita Cristiana, 4°,Milano, per Vicemercato, 1521.Celebre Ascetico.

Cataneo Girolamo, Ruote perpetue, perle quali si può con qual numero di due da-di si voglia ritrovar quando si fà la Luna,le Feste mobili, l’Epatta, l’aureo numero,l’indizione, etc., 4°, Brescia, presso deSabbio, 1562.

C. V. Catulli, Albii Tibulli, S. A.Propuzii, Cesta carmina cum notis, 12°,Brixie, apud Roisset.

Casini Fra Francesco Maria di Arezzocardinale, Prediche dette al PalazzoApostolico, tom. 3, 4°, Milano, perVigone, 1714.Fu Casini uomo dotto e celebre.

Cervantes Miguel de Saavedra, Vida yHechos dell’Ingenioso Cavallero DonQuixote de la Mancha, parte Primeria,fig.Capo d’opera si cerchi la seconda parte.

Chiabrera Gabriello, Rime coll’aggiuntadella terza parte, 12°, Venezia, perCombi, 1620.

Chifletii Joannis Jacobi, Opera politico-historica, fol., Antuerpie, apud More-tum, 1650.

Eiusdem, Reliqua opera politica-histori-ca, fol., Venezia, apud Combi, 1650, tut-ti li due tomi.Chifletio fu scelto per provare che la razza diHugone Capeto non discende per linea mascoli-na da Carlo Magno e che per linea femmina laCasa d’Austria precede quella dei Capeti.Ciceronis M. T., Opera,. 8°, in Napoli,Typis sumptibus Porcelli, t. 13.Questa edizione fu proposta al pubblico dalPorcelli, a cui fu fatta sempre l’anticipazionedel prezzo di un tomo. Egli con fede napoleta-na e con scaltrezza da truffatore cominciò l’e-dizione, ma non tenne l’ordine dei tomi,stampò dunque i seguenti: T. I Primus et

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Secundus Liber De Officiis, 8° major, Neapoli,1777, ap. Porcelli; T. II Tertius et QuartusLiber De Officiis, 8° m., accedit Caso major DeSenectute, Lelius De Amicitia Paradoxa;Orationum tomi quattuor scilicet Orat. Tom.II continens Orationes in Verrem scilicetDivinatio et liber primus et secundus, Neapoli,1778, apud Porcelli; Orat. T. III tomus inVerrem, liber tertius, quartus et quintus,Neapoli, 1777, ap. Porcelli; Operum Tom.XXIV De Inventione lib. II De OptimoGenerorum Oratorum, Neapoli, 1777, apudPorcelli; De Officiis lib. III Cato major DeSenectute, Lelius De Amicitia Paradoxa Perg.T. I e T. II pars I et II; Operum Tomus VI, ora-tiones Pro Fontejo, pro Cecina, pro LegeManilia, pro Cluentio; Operum T. VIIOrationes pro Lege Agraria contra Vullum tres,contra Catilinam Quatuor; Operum T. XIVEpistolarum lib. I, II, III et IV; T. XVEpistolarum lib. V, VI, VII et VIII; T. XVIEpistolarum lib. IX, X, XI et XII; T. XVIIEpistolarum lib. XIII, XIV, XV et XVI.

Ciappi Antonio, Vita di Papa GregorioXIII, Bologna, 8°, per Bindoni, 1592.

Clarii Isidori, Orat. Sexagintanovem insermonem domini in Monte, 4°,Venetiis, apud Senensem, 1566.

Clavii Christophori, Soc. Jesu, RomaniCalendarii a Gregorio XIII P. Maximo re-stituti explicatio J. D. N. Clementis VIIIP. Maximo jussu editus, fol., Rome, apudZannettum, 1603.Quest’opera in cui difese il Calendario controGiuseppe Scaligero e tutti i Protestanti lo fece ri-guardare il nuovo Euclide.

Clemente Claudio della Compagnia diGesù, El Machiavelismo degollado, 4°,Alcala, por Vasquez, 1637.

Clericati Joannis, De VenerabiliEucharistie Sacramento decisiones, 4°,Venetiis, 1729.

Cluverii Philippi, Introductio in uni-versum geographiam cum adjuncta ora-tione Danielis Heinsii in obitumCluverii, Lug. Batavorum, apud Elze-virios, 1624.Bella edizione di questa eccellente opera.

Chifletii Julii, De Capella Regia in Belgio,4°, Antuerpie, apud Moretum, 1650.

Comanini Gregorio, Canon. Regol.Latteranese, Degli affetti della misticateologia tratti dalla Cantica sparsi di poe-sie, Venez., 4°, per Somascho, 1590.Advocat nota quest’opera.

Collenuccio Pandolfo e Roseo Mambri-no, Storia del Regno di Napoli, con lagiunta di Tomaso Costo, 4°, Barezzi,Venezia, 1591, divisa in tre parti.Della sorte della sua morte sono varj i sentimen-ti, tutti però lodano i di lui talenti.

Ciarlanti Giovanni Vincenzo, MemorieIstoriche del Sannio, oggi chiamatoPrincipato Ultra, Contado di Molisi eparte di terra di Lavoro, fol., Isernia, perCamillo Cavallo, 1644.Ciarlanti è uno di quelli autori che font ramontersi haut les origines et commencent par des fables;ils font douter de la veritè des faits, qu’ils rap-portent dans la suit. Non si sa capire perchè l’Ab.Langlet abbia notato due volte questa Istoria nelsuo Catalogo degli storici. Methode pour etudierl’Historie, T. VII, p. 719, 720.

Cicatelli Santii, Vita P. Camilli de Lellis,latinitate donata a Petro Halloix Soc.Jesu, 8°, Antuerpie, apud Plantinum,1632.Eccellente edizione.

Cicatelli Santii e P. Pantalione Dollara,Vita di san Camillo de Lellis, Roma ePalermo, per Valenza, 1746, 4°.

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Ciccarelli Antonio, Discorsi sopra TitoLivio, 4°, Roma, per Paolini, 1598.Edizione registrata fra i libri rari da Haym e co-mendata da Fontanini e da Zeno.

Comitoli Pauli e Soc. Jesu, Catena in Job,4°, Venet., apud Jolitos, 1587.

Comedie et tragedie selecte, cum notis adusum Scholarum Piarum, Pisis, 1760,apud Giovanellum.

Conei Georgii, Vita Marie Stuarte Scotieregine, 12°, Rome, 1624, apud Gellium.

Confettii Joan. Baptiste, Privilegiorumfratrum Mendicantium Colletio, 4°,Venetiis, 1616, apud Milocum.

Connani Francisci, CommentariorumJuris Civilis, lib. X, fol., Lugduni, apudJunctam.Opera lodevole.

Conti Petri e Soc. Jesu, Opuscula,Lugduni, 4°, apud Boudet, 1705.Opera stimata dai Rubrichisti.

Coronelli Vincenzo, Cronologia Univer-sale, Venezia, 1711, tom. II.

Coronelli Vincenzo, Epitome Cosmo-grafica, Colonia, 8° g., 1693, per Poletti.

Coronelli Vincenzo, Globi, tom. I, fol.reale, Venezia, 1683.

Coronelli Vincenzo, Corso GeograficoUniversale, tom. I, in fogl. reale, Venezia,1692.

Coronelli Vincenzo, Atlante Veneto, fogl.reale, Venezia, 1694.

Coronelli Vincenzo, Isolario, part. II, t.I e II, fogl. reale, Venezia, 1696.

Corradi Q. Marii Uritani, De DiviFrancisci Dyrrachini divinis oratio hono-ribus, 8°, Neapoli, apud Cacchium,1571.

Constitutiones Monachorum Ordin. S.Basili Italie, Rome, apud Impress.Camerales, 4°, 1598.Una parte in fine è in greco.

Costanzo Giovanni Battista, Avverti-menti per l’ufficio del rettore curato, 4°,Roma, per Facciotto, 1606.

Croiset Jean de la Compagnie de Jesus,La devotion au sacrè de notre SeigneurJesus Christ, tom. II, Lyon, chez Bruyset,12°, 1732.Opera di retta pietà.

Cronologia degli imperatori cominciandoda Giulio Cesare sino a Leopoldo I, tuttain piance, al n. di 138.

Cucchi M. Antonii, Institutionum Jur.Canonici lib. IV, Venetiis, 1565, 8°.

Curtii Q., De rebus gestis AlexandriMagni, 12°, cum supplementis.

Cybo Innocenzio, De sepolcri e delle ese-quie antiche e moderne, 4°, Venetia, perGiunti, 1608.

David Joannis, Soc. Jesu, Occasio arrep-ta, neglecta hujus commoda, illius incom-moda, 4°, Antuerpie, apud Moretum,1605.In questa edizione vi è aggiunto un drammaDavroulzii Antonii e Soc. Jesu flores exemplorum.

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Decretum D. Gratiani cum glossis,Venetiis, 4°, 1572.

Decretales et sextus decretalium cumglossis ordinariis etc., 4°, t. II, Venetiis,1572.Nero e rosso.

Dextri Fl. Lucii, Chronicon a Fr.Francisco Bivario CommentariisApodicticis illustratum, fol., Lugduni,apud Landry, 1627.Libro raro secondo la nota Bauer.

De Judeis Cornelii, Speculum orbis terra-rum, fol., Antuerpie, apud Coninx, 1593.Accedit Germania tabulis illustrata.

Dictionarium Trilingue Latinum etHebraicum, 4°, Basilee, apud HenricumPetrum, 1530.

Doglioni Gio. Nicolò, CompendioIstorico Universale sino all’anno 1594,Venezia, per Zenero, 1594.

Dolce Ludovico, Vita di Carlo Quinto,Vinegia, per Giolito, 1561.

Doni Anton Francesco, Mondi celesti eterrestri et infernali degli AccademiciPellegrini espurgati, 4°, Venetia, pressoBertoni, 1606.

S. Dorothei, Sermones XXIChrisostomoCalabro interprete, 8°, Cremone, apudZenarium, 1595.

Dottori Benedetto, Trattato dei sogni se-condo l’opinione di Aristotile, 4°, Padova,1575, per Pasquati.

Duareni Francisci, Disputationum anni-versariarum lib. primus, 4°, Lugduni,1547, apud Griphium.

Durandi Speculatoris Guillelmi, Tracta-tus aureus de modo generalis Concilii, 4°,Lugduni, apud Crispinum, 1531.Accedit Summa in quatuor partes sectade donis Sancti Joseph Sponsi B. V.Marie, Papie, apud Paucidrapium, 1522,edita a fratre Isidoro de Psolanis, Ord.Predicatorum.

Durante Castore, Herbuario nuovo, fol.,Venez., per Hertz, 1648, figurato.Libro che è stato tenuto in somma stima.

Dyon di Niccolò, Lo Spiritodell’Ecclesiastico formato sopra quello diGesù Cristo, Venez., 4°, per Zatta, 1770.Libro eccellente per i veri ecclesiastici.

Electorum liber, continet Aristotelis, Devirtutibus liber Grece et Latine 8°;Cobetis, Tabula Grece et Latine, 8°,Parisiis, apud Wecheli, 1539; Luciani,Deorum DialogiGrece, 8°, apud eumdemWecheli, 1538; Emmanuelis Chrysolere,Gramatice Grece institutiones, Grece etLatine, apud eumdem, 1539.Tutti questi opuscoli son preziosi e molto ricer-cati di questa rara edizione.

Erotiani, Greci scriptoris vetustissimi,Vocum que apud Hippocratem suntCollectio cum annotationibus Bartholo-mei Eustachii, ejusdemque Eustachii li-bellus De multitudine, 4°, Venet., apudJuntam, 1566.Ottimo libro per li medici eruditi.

Fabri Petri, Libri Semestrium, fol.,Lugduni, 1598, apud Fabrum.Libro eccellente ma maltrattato dal tarlo.

Facii Bartholomei, De Rebus gestis abAlphonso primo Neapolitanorum RegeCommentariorum lib. X, 4°, Lugduni,apud Gryphios, 1560.Edizione rarissima, vedi Clement.

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Fantoni Sebastiani, Ceremoniale diviniOfficii secundum ordinem fratrum B.Virginis Marie de Monte Carmeli, 4°,Rome, apud Facciottum, 1616.

De Faba, Ritratti poetici, storici e criticidi varj moderni uomini di lettere, ultimaedizione accresciuta, 8°, t. I e II, Venezia,per Bassi, 1785.

Farina Gavini, Epistola Medica, Neapoli,4°, 1650, apud Gaffarum.

Ferrarii Filippi, Ordin. Servorum B. M.V., Catalogus generalis sanctorum qui inMartyrologio Romano non sunt, 4°,Venetiis, apud Guerilium, 1625.

Fiamma Gabriele, Vite de’ santi, fol., tom.II, Venezia, per de Franceschi, 1583.Manca il primo tomo, così è notato per tarì sei.

Figure di fortificazione.

Fioravanti Leonardo, Il Tesoro della vitaumana, 8°, Venezia, 1582, per Sessa.

Fiore Giovanni Cappuccino, DellaCalabria illustrata, tom. I, fol., perParrino e Mutij, 1691.

Firmici Julii Materni Junoris Siculi,Matheseos libri VIII, fol., RhegiLingobardie, apud Mazalem, 1503.Accedit Alexander Achillinus, DeChyromantie principiis et Physionomie,Bononie, apud De Benedictis, 1503, fol.Item Baptiste de Galzaria, Aureum cae-limundium seu liber de celo et mundo.Hec tria opera simul Collecta.Il Mongitore non vide questa edizione. È comu-ne sentimento dei dotti che questo Giulio Firmicoautore della presente opera piena di tante strava-ganze sia diverso da quel Giulio Firmico che scris-se così bene della falsità delle religioni profane.

Felice Spirito, Prediche e ragionamentitrasportati dal francese, 4°, Padova, perManfrè, 1714.Uomo di nome celebre.

Foenutii Lazari, Tractatus de momentotemporis, 4°, Venetiis, Somaschum, 1586.

Follerii, Commentaria super Constitu-tionibus, Capitulis, Pragmaticis et RitibusRegni, fol., Venet., 1568.

Fontana Francesco, Della Gerarchia del-la Chiesa traduzione dal francese, 8°,Fiorenza, per Sermartelli.

Forerii Francisci, Ordin. S. Dominici,Jesaie Prophete Vetus et nova ex hebraicoversio cum Commentario, 8° m.,Antuerpie, apud Nutium, 1567.Forerio fu uno di quei Teologi che faticarono alCatechismo Romano. Questo Commentario so-pra Isaia fu inserito nella raccolta dei Critici Sacri.

Fozi Giuseppe della Compagnia diGesù, Vita del Venerabile Annibaled’Ippolito, 8°, Roma, per Tinassi, 1681.

De Franceschi Ottavio, Duecento e piùcalunnie apposte da Giovanni Marsilio alCardinal Bellarmino confutate, 4°,Macerata, per Martellinni, 1607.Si vede il buon animo dell’autore per altroBellarmino non ha bisogno di difesa.

Freyre Blasii, De Rebus S. ElisabetheLusitanorum Regine lib. II, 12°,Lugduni, apud Cardon, 1626.Le sue illustri azioni la fecero riporre fra il nu-mero de’ Beati da Leone X e fra quel dei Santi daUrbano VIII.

Gallonio Antonio, Vita del Beato FilippoNeri, 4°, Roma, per Zannetti, 1601.Maltrattata.

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Garcia de Trasmiera, De Poligamia etPolyviria, lib. tres, Panormi, 1638, apudCyrillum, fol.Libro raro.

Garimberti Hieronimo, Problemi natu-rali e morali, 8°, Venezia, per Valgrisi,1549.Bella edizione della quale Haym non ne riferiscepiù antica fra i libri rari.

Garzoni Tomaso, Il serraglio degliStupori del Mondo, Venezia, 4°, 1613.

Gavanti Bartholomei, Commentaria inrubricas Missalis et Breviari Romani, fol.,tom. II, Rome, apud Caballum, 1627 et1628.Gavanti in questa materia è celebre.

Gavanti Bartholomei, Praxis compendia-ria Visitationis Episcopalis, 4°, Rome,apud Caballum, 1628.

Eiusdem, Thesaurus Sacrorum Rituum.

Gazzettiere Americano contenente un di-stinto ragguaglio di tutte le parti del nuo-vo mondo etc., tom. 3, fol., Livorno,presso Coltellini, 1763.È arricchita quest’opera di quantità di figure.

Germonii Anastasii, Opera omnia, fol.,tom. II, Rome, 1623.Germonio fu eccellente nell’una e nell’altra giuri-sprudenza e molto stimato per la sua dottrina, maalcuno de’ suoi principi vacilla. Gesuitiche cose.

Annue Littere ab anno 1500, 1609, 1500,1611, 1582, 1586, 1587, anni 1601, 1602,1604, 1607, 1608, 1613, 1614.

Giannini Thome, De Providentia ex sen-tentia Platonis: ubi de ideis et demoni-bus disputatur, 4°, Patavii, apudMejettum, 1588.Vedi Jani Nicii Erythrei Pinacoteca.

Giannettasii Nicolai Pertenii Soc. Jesu,Historia neapolitana 4°, tom. III,Neapoli, Typis Mutio 1713.

Giphanii Oberti, Commentarii in X li-bros Ethicorum Aristotilis, 8° m.,Francofurti, apud Zetznerum, 1608.Giffanio fu giureconsulto e grande umanista.

Gigantis Hieronymi, Tractatus dePensionibus, Venetiis, 1588, apudZenarium, 4°.Dà bastanti lumi nella materia sua.

Giovio Paolo, La vita di Ferrando DavaloMarchese di Pescara scritta in latino e tra-dotta in italiano da LudovicoDomenichi, 8°, Vinegia, 1557, pressoRossi.Si fa molto stima di quella scritta in latino e diquesta elegante traduzione.

Giudice del Gaetano Luigi, Scoperta deiveri nemici della sovranità sedicenti rega-listi, Roma, per Zempel, 4°, 1794.Libro da leggersi per scoprirsi l’empietà di que-sti sedicenti regalisti.

Giussano Giovanni Pietro, Vita di S. Carlo,Roma, 1610, 4° grande.Si veda nella Classe della Storia ecclesiastica allavoce Glussiani e Oltrocchi.

Lo stesso, Venezia, per Sarzina, 1615, acui sono legati insieme gli Ammaestra-menti generali dati da S. Carlo Borromeoed altresì il Divoto e Breve modo di benconfessarsi e pacificarsi con Dio del me-desimo, stampato in Vinezia, pressoCombi, 1615.

Gonzalez Hieronymi, Commentatio adRegulam octavam cancellerie, fol., tom. I,1615, Colonie, apud Helerdium.Se ne faceva uso nel Foro.

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Di Gozze Nicolo Vito, Sopra le Meteored’Aristotele, 4°, Venezia, per Ziletti.Nè Haym nè Fontanini sebbene riferiscono altreopere di Gozze rammentano questa.

Grapaldi Francisci Marii, De partibusEdium Lexicon utilissimum, 4°, Basilee,apud Valderium, 1541.Dizionario molto stimato.

Gritio Pietro, Il Castiglione ovvero delleArmi della Nobiltà, 4°, Mantova, perOsanna, 1587.Edizione notata da Haym. Si legga la nota fattasul libro.

Guano Pier Francesco, Orazione e Poesienell’incoronazione del Seren. PrincipeJacopo Lomelino, 4°, Genova, per Pavo-ni, 1626.

Guerre dei Turchi, maltrattato e per ciònon si nota.

Guicciardini Francesco LottiniSansovino, Avvertimenti civili e concettipolitici, 4°, Vinegia, per Salicato, 1588.Libro di cui i politici fanno gran conto.

Guimenii Amadei, Opusculum adversusquorumdam expostulationes contra non-nullas Jesuitarum Opiniones Morales,Panormi, apud Bua, 1657, 4°.L’autore è il P. Matteo Moja Corifeo de’ Lassisti.

Historpii Melchioris, De divinisCatholice Ecclesie Officiis et MisteriisVarii Vetustorum aliquot Ecclesie Patrumac Scriptorum ecclesiasticorum libri,Parisiis, fol., 1610.Celebre nella materia che tratta.

Habrecti Isaaci, Planiglobium celeste acterrestre, opera Joannis ChristophoriSturmii, Norimberge, emendatius edi-tum apud Gerhardum, 4°.

Historie Romane Scriptores partimGreci Latini partim in unum valut cor-pus redacti apud Stephanum, 1568, t.III, 8°. Gr. et Latini.Edizione rarissima e ricercata: vedasi FabricioBiblioth. Latina. Vanno unite a questi scrittoridella storia Romana le cose di Gio. BattistaEgnazio o da esso raccolte, stampate in Firenze,per heredes Philippi Junte, 1519.

Q. Horatii Flacci, Sermonum lib. IV seuSatyrarum lib. duo Epistolarum libri duoa Dionysio Lambino ex fide manuscrip-torum emendati ab eodemque comenta-riis copiosissimis illustrati, 4°, Venetiis,apud Caballis, 1565.

Hotomani Francisci, Comment. in duosdigestorum tractatus obscurissimos, qui-bus non est permissum facere testamen-tum et deliberis et postumis, 4°, Lugduni,apud Sennetorum, 1565.Di Otomano tutto è eccellente.

Hotomani Francisci, In quatuor libros in-stitutionum juris civilis, Venetiis, 1569,apud Piccajum, fol.Uomo dotto e sommamente erudito ma perico-loso per il gusto che ebbe per il Calvinismo, chelo rese trasportato nei suoi sentimenti.

Hugonis de Sancto Victore, Diversi trac-tati, fol., Venetiis, 1506, per JacobumPentium.Libro eccellente ma molto maltrattato nella sem-plice legatura.

Hugonis Hermanni, Soc. Jesu, De Militiaequestri antiqua et nova, fol., figur.,Antuerpie, apud Plantinum, 1630.

A Jesu Joannis, Liber de Schola JesuChristi, 12°, Rome, apud Mascardum,1609.

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Ignarre Nicolai, De Palestra NeapolitanaCommentarius, 4°, Neapolis, 1770, apudCampum.Ignarra uomo molto illuminato scriveva eccel-lentemente in latino. Fu egli mio stretto amicosebbene per lettere non avendolo io mai vedutodi presenza.

Eiusdem, De Phratris primis GrecorumPoliticis societatibus Commentarius inquo inscriptiones Phratrice Neapolita-nae illustrantur. Item De Urbis NeapolisRegione Herculanensium, 4°, Neapoli,apud Simonem.Che quest’opera sia del mio amico Ignarra si con-testa alla pag. 275, del merito non ne parlo, bastaesser cosa sua per esser eccellente.

S. Ignazio, fondatore della Compagniadi Gesù, Esercizi Spirituali, fatti italiani,8°, Roma, per Zannetti, 1625.

B. P. Ignatii Lojole, S. Jesu Fundatoris,Vita imaginibus expressa, 4°, Rome,1609.Le figure sono sessantadue.

Imperatorum Romanorum vite.

Incarnati Fabii, Directorium clericorumper sacrorum ordinum examinationem,Neapoli, apud Carlinum, 8°, 1595.

Inveges Augustini, Historia SacraParadisi terrestris, 4°, Panormi, apud DeIsola, 1649.Dupplicato. Inveges è celebre per tante sue ope-re riguardanti la Sicilia e particolarmentePalermo nella Classe dei Siculi.

Joachimi Abbatis, Vaticinia Latine etItalice; quibus adjecta sunt OraculumTurcicam una cum Prefatione etAdnotationibus Paschalini Regiselmi, 4°,Venetiis, 1600, apud Bertonum. Acce-

dunt Vaticinia Illustrium Virorum sexRotis ere incisis comprehensa, ibidem, eo-dem anno, figurat.Libro sopra cui tanto si è detto per mostrarne l’in-sussistenza, ma intanto si cerca con trasporto e siprofunde qualunque denaro per acquistarlo.

Eiusdem, Interpretatio in HieremiamProphetam, Venetiis, per De Soardis, 4°,1517.È celebre l’Abate Gioachino il quale fece fioriretra i suoi monaci la pietà e le lettere.

Isocratis, Orationes et Epistole cum lati-na interpretatione Hieronimi WolfiiOliva Pauli Stephani, 1604, Grec. etLatine, 8°.

Istoria delle cose memorabili occorsenell’Italia Provenza, Franza, etc., dall’an-no 1524 sino al 1540 in cui sono stam-pate in Venezia, per Zoppino.

Judice Juan Bautista Fiesco, Epitome dela virtuosa y exemplar vida de D. Fernan-do Afan. de Ribera, 4°, en Palermo, perCirillo, 1633.

Junctini Francisci, Speculum astrologie,universam mathematicam scientiam incertas classes digestam complectens, fol.m., tom. II, Lugduni, 1581, apudTinghum.Libro di cui fanno gran conto i fanatici come l’au-tore di esso.

De Justis Vincentii, Tractatus deDispensationibus Matrimonialibus, fol.,Venet., apud Bertoli, 1739.

Kircherii Athanasii, Ars magna lucis etumbre, fol., Rome, apud Scheus, 1645.Chircherio celebre Gesuita è autore di tante al-tre celebri opere, delle quali noi ne possediamonelle sue Classi alcune.

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Lancellotti Secondo, L’oggidì ovvero ilmondo non peggiore, né più calamitoso delpassato, 8°, Venezia, 1637, per Gueriglio.

Lancilotti Cornelii, Erem. Augustiniani,Vita S. Aurelii Augustini, 8°, Antuerpie,apud Plantinum, 1616.Breve ma molto stimata.

Latomi Joannis, Sermones quadragesi-males intra posteriora Capita lib. I Esdre,cui accedunt: Feri Joannis, Jonas prophe-ta per quadragesimam explicatus.Ejusdem Explicatio in Psalmum trigesi-mum primum. Questi tre opuscoli sono stampati Lugduni, apudRovilium, 1556 t 1557. Latomo fu uomo inten-dente, molto stimato dall’Imperatore il quale lo fe-ce Inquisitore. Giovanni Fero il quale secondo lalingua francese fu chiamato Salvaggio. Di esso si ve-da quel che ne dice Dupin, il quale molto lo loda.

Lava Formanti Nerio, Raccolta delle hi-storie delle vite degli Imperatori Ottoma-ni sino a Mahomet IV Regnante, 4°,1684, per Prodocimo.

Ledesma Giacomo della Compagnia diGesù, Dottrina Cristiana, 12°, Milano,1570, per da Meda.I Gesuiti ne fecero conto per la nitidezza e sem-plicità.

Leone de Alphonsus, C. Reg., De Officioet potestate confessorii tempore jubilei, 4°,Venet., 1625, apud Guerilium.

Lessii Leonardi Soc. Jesu, De Statu vitedeligendo disputatio et religionis ingres-su, 8°, Antuerpie, apud Moretum, 1613.

Linguarde Feliciani, Manuale Parocho-rum complectens omnium sacramentorumrationem, naturam et amministrationem,4°, Ingolstadii, apud Sartorium, 1592.

Lipsius Justus,La nostra dame de Haveses bien: faicts et miracles, traduictz parM. Louis du Gardin de Mortaigne, 8°,Bruxelles, par Volpius, 1606.Di Lipsio noi abbiamo tutte le opere nella pro-pria Classe.

De Liguori Alfonso, oggi Beato, Selva dimaterie predicabili, parte prima, 8°,Napoli, per di Domenico, 1760.

Lobbetii Jacobi e Soc. Jesu, SpeculumEcclesiasticorum ac Religiosorum, 4°,Leodii, apud Ouvreerx, 1640.È autore di varj altri libri. Figurò fra i Gesuiti.

Locmani, Sapientis, Fabule cum inter-pretatione latina et notis Thome Erpeniicum lexico arabo-Latinum et notisSalvatoris Morso ad usum PanormitaneAccademie, 4°, Panormi, Typis Regiis,1796.

Lopez Giovanni , Relazione della morteed esequie del Seren. Principe Carlo figliodel Re Filippo II Re di Spagna, tradottadallo spagnuolo nell’italiano da AlfonsoUlloa, Venezia, appresso Sessa, 1569.

Lopez de Haro Alonso, Nobiliario ge-nealogico de los reyes y titulos de España,fol., t. II, Madrid, por Sanchez, 1622.Tutti i nobiliari sebbene spesso bugiardi sonosempre molto ricercati.

Loyole S. P. Ignatii, Exercita Spiritualia,Parisiis, ex Typographia Regia, 1643, fol.Edizione celebre di questa celeberrima opera.

Lucchesini Jo. Vincentii, Oratio in fune-re Lusitanie Regis Petri II, Rome, 1707,apud Bernabò.Lucchesini fu ottimo latinante e questa orazioneè molto lodata. Egli occupò sotto Clem. XI eBenedetto XIV la carica di segretario.

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Luciani, Selecti mortuorum dialogi Greci,cum interpretatione latina et grammati-ca singularum vocum explanatione, 8°,Lutetie Parisiourum, apud Cramoisy,1643.Libro che in parte noi abbiamo fatto in Palermoristampare conoscendo il grande utile che laGioventù studiosa dal greco ne può ricavare.

Ludevig Jo Petri, Reliquie manuscripto-rum omnis Evi, t. XI, 8° m., Hale Salice,1737.

Lucidi Joannis Samothei, Chronicon seuemendatio temporum, 4°, Venetiis, apudJuntas, 1575.Celebre matematico del secolo XV.

Lyttelton Giorgio, Prova indipendente daogni altra della verità della ReligioneCristiana, tratta dalla conversione di S.Paolo, trasportata in italiano dalla tra-duzione francese di Giovanni desChamps, 8°, Palermo, per Solli, 1794.Noi abbiamo la traduzione francese a suo luogo.

Luysii, F. Legionensis augustiniani, Incanticum Canticorum in Psalmum XXVI.Abdiam et Epist. ad Galatas, 4°,Salamantice, apud Foquel, 1589.

Maffei Joan Petri, Vita di S. Ignatii Soc.Jesu fundat., 8°, Rome, apud Tornerium,1585.

Magni Alberti ex ordine PredicatorumEpi. Ratisponensis, De Adherendo Deolibellus, 8°, Antuerpie, apud Moretum,1621.

Maldonado de Joannis Baptiste Soc.Jesu, Illustre certamen, R. P. Joannis deBritto Soc. Jesu in odium fidei a ReguloMarava trucidati quarta die Februarii1693, 4°, Antuerpie, apud Jouret, 1697.

Maffei Pietro, della Compagnia di Gesù,Vite di tredici Confessori di Cristo, scelteda diversi autori e nel volgare italiano ri-dotte, 4°, Brescia, per Sabbio, 1595.Libro riferito tra i rari da Haym.

Magini Jo. Antonii, De Astrologica ratio-ne et usu dierum criticorum, 4°, Venet.,apud Zenarium, 1607.Fu astronomo celebre e matematico ma infettodi astrologia.

Mariani Anton Francesco della Compa-gnia di Gesù, Della vita di S. Ignazio fon-datore di essa Compagnia, 4°, Bologna,per Della Volpe, 1741.

Masiobrii Jo. Antonii, Praxis habendiconcursus ad vacantes Parochiales, 4°,Rome, apud Moscardum, 1626.Libro di uso per questa materia.

Magistri R. Cappellani Majoris in curia,Rerum Iudicatarum, tomus primus ab an-no 1774 ad an. 1786, Neapoli, ex RegiaTypographia, 1787.

Marinella Lucretia, La nobiltà e l’eccel-lenza delle donne, 4°, Venezia, 1601, perCiotti.Edizione notata da Haym. Di Lucrezia Marinellasi veda Quadrio vol. Secondo.

Marini Cavalier, La Galleria, 12°,Venezia, per Ciotti.

Dello stesso, La Lira, t. I, parte I e II,12°, Venezia, per Ciotti, 1614.

Martialis M. V., Epigrammata libri XIV,interpretantibus Domitio Calderino,Giorgioque Merula, fol., Venetiis, apudScotum, 1542.

Mascarenhas Martinz, Algarbiorum re-gni episcopi de auxiliis divine gratie, 8°,Lugduni, apud Cardon, 1605.

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Mattheucci Augustini, Ordin. Min., Deobservantia opus dogmaticum, 4°, Vene-tiis, apud Pezzana, 1715.Edizione prima eccellente.

Maximi Valerii cum commentariis vario-rum, fol., Venet., 1546, Bindonum.I Comenti sono dei migliori fra gli antichi.

Melzo Francesco Lodovico, Cav.Gerosolimitano, Regole militari sopra ilgoverno e servizio della Cavalleria, fol.,Anversa, per Francesco, 1611, ornato dimolte figure.Prima edizione ben eseguita, v. Haym ornata disedici figure.

Mercurialis Hieronymi, De ArteGymnastica lib. sex, 4°, Venetiis, apudJuntas, 1573, multis figuris ornati.Gli autori del dizionario istorico non ebbero co-gnizione di questa edizione dei Giunti del 1573,giacchè citano per prima edizione di quest’operaquella del 1587. In verità la prima è quella diVenezia del 1569 ma è senza figure.

De Mercado Fray Thomas, de la Ordende Los Predicadores, Tratos y contratosde mercadores, 4°, Salamanca, por Gast,1569, esta tassado in cinco reales.

Miniatore Bartolomeo, Formulario deepistole volgari, 8°, Venezia.Di Miniatore si parla dal Zeno nelle note alFontanini, T. I, p. 200.

Mirandule Octaviani, Illustrium poeta-rum flores in locos communes digesti,Venetiis, apud Bonfadium, 1587.Libro molto ricercato.

Montmorency Nicolai, Manna abscondi-tum, Pars. I Piarum meditationum,Colonie, 8°, apud Henningium, 1616.Accedit Solemne convivium bipartitumeodem autore, Antuerpie, 1617, apudBollerum.

Moncei Philippi e Soc. Jesu, Disputatio-nes Theologice, Parisiis, 4°, apudChappelet, 1622.Di Monceo dice Alegambe: fuit illi profunda visingenii, acris judici vigor consumnta in rebus the-logicis peritia.

Morigia Fra Paolo dei Gesuiti, Historiadell’Antichità di Milano, 4°, per Guerra,1592.Edizione notata da Haym.

Mulleri Henrici, Causa Augustorum, siveCesarium atque Principum contraPontificem Romanum ejusque ParasitosBellarminum Bzovium et alios, Rostochii,apud Kilium, 4°, 1666. Accedit SamuelisPufendorf, De obligatione adversus pa-triam, 4°, Heidelberge, apud Wyngaer-den. Item Maresii Samuelis, Chiliasmusenervatus, Groninge, apud Collenium,1664. Tandem Coleri Johannis, DeBombyce disertatio, 4°, Giesse Hossorum,apud Kargerum, 1665.

Muratore Ludovico Antonio, DelGoverno della Peste, Palermo, 4°, 1743,per Valenza.

Mureti M. A., Orationes XXIII. Acceditinterpretatio libri Quinti AristotelisEthicorum, itemque Hynni Sacri et aliaquedam poemutia, 8°, Venet., apudPolum, 1583.Edizione fatta sopra quella di Aldo del 1576.

Eiusdem eodem Orationes XXIV.Accedit Interpretatio lib. V Ethicorumsupra notata et orationum singularum ar-tificium et quedam in illas Scholia, 8°,Venetiis, ad Signum Minerves, 1592.

Musart Caroli e Soc. Jesu, Cor Deo devo-tum e Gallico Stephani Luzvic eiusdem

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Soc., Antuerpie, 12°, apud HenricumAertssium, 1628, figur. e ben leg.Capizzi Ignazio la stessa opera riguardo alle fi-gure sotto titolo: Lavoro della divina grazia inconvertire il peccatore, 8°, Palermo, per Gagliani,1775. Fra i Siciliani vi è quello stampato eccel-lentemente colle figure incise da Di Bella.

Muñoz Luis, Vida y Virtudes del P.Maestro Juan de Avila, 4°, Madrid, enl’Emprenta Reale, 1635.Il P. Maestro d’Avila è celebre per la Sua Santità.

Mussi Cornelii, De Historia lib. III, inquibus copiose ac dilucide tractatur dedivine essentie eternitate, De Divine na-ture veritate. De Divine nature fecundita-te, 4°, Venetiis, apud Juntas, 1587.Di Musso vedasi Possevini Apparatus Sacer, T. I,pag. 355, dove molto lo loda.

Muzio Justinopolitano, Della HistoriaSacra, 4°, Venetia, per Valvasori, 1570,per Guadagnino.Questa edizione è notata da Haym fra le rare. Ilnome di questo autore è Girolamo Muzio, comeavendo stabilita la sua abitazione in CapoD’Istria lasciò il nome e si nominò MuzioJustinopolitano, vedilo nella Biblioteca delFontanini nella nota del Zeno di Lettera a allapag. 39 del tomo primo.

Da Narni F. Girolamo Mautini cappuc-cino, Prediche al Palazzo Apostolico, 4°,Venezia, per Baglioni, 1713.Il Padre da Narni fu celebre predicatore. Nel di-zionario di Ladvocat dell’edizione procurata delP. Antonio Maria Lugo al tom. quarto p. 203 sene trova l’elogio alla voce Mautini.

Nazianzeni D. Gregorii, Homelie IV,Antonio Arcimboldo interprete, 4°,Mediolani.

Nebrissense, Vocabolarium ab AntonioNebrissense editum cum additionibusLucii Christophori Scobar, anno 1519.Questo dizionario è Latino, Siciliano, Spagnolo.

Nepomuceno, Memorie istoriche di que-sto gran taumaturgo estratte dal P.Bollando, 8°, Napoli, per Paci, 1721.

Nicqueti Honorati e Soc. Jesu, Historiaet Mysterium tituli S. Crucis, lib. duo,Parisiis, apud Bertier, 8°, 1648.Niquet fece figura nella Compagnia.

Nieupoort Ag. H., Explicatio rituum quiolim aud Romanos obtinere, 12°, Bassani,apud Remondini, 1774.

Noel Francisci et Gaspari CastuerResponsio ad controversias [sic], 4° 1704.

Degli stessi, Memoriale circa veritatem etsubstantiam facti Rituum Sinensium,Rome, 1703.

Novarini Aloysii, Cler. Regal., AdagiaSanctorum Patrum, fol., tom. II, Verone,Typis Verulanis, 1651.Novarino fu uomo intendente e le sue opere chesono molte tuttora sono in pregio.

Eiusdem, Electa sacra et de nuptialibusaquis, fol., Lugduni, apud Durand, 1640.

Nicolai Nicolò, Le navigazioni e viaggifatti nella Turchia, Venezia, presso Ziletti,1580.Relazione molto pregiata, particolarmente per lefigure che l’adornano in grandissimo numero, lequali sebbene siano in legno sono fatte sopra lidisegni di Tiziano. Brunet la nota venduta sinoa 50 franchi che sono onze 5.

Niccolucci Amadio Toscano, Discorsi po-litici e militari, 4°, Venezia, 1630, perGanammi.

Nucule Horatii, Commentariorum DeBello Aphrodisiensi lib. V, 8°, Rome,apud Brixienses fratres, 1552.Elegantemente scritti.

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Onorato Agnello, Del Moderato e conve-nevole numero de’ chierici, 4°, Napoli,per Ricciardo, 1742.Sarebbe meglio lodare che i chierici fossero buo-ni e nelle lettere e nel costume, perchè quandosono tali, saran sempre pochi.

Orationes Panegyrice Patrum Soc. Jesu, t.I et II, 12°, Lugduni, apud De Villa,1693.Le migliori che dai Gesuiti di Francia si sian fat-te e vagliano per tutte quelle due scritte dalPetavio.

Orationes Panegyrice Veterum Oratorum,12°, Venetiis, apud Corona, 1720.

Oregii Augustini, De Deo Tractatus, pri-mus et secundus, Rome, 1629 et 1630.Oregio da estremamente povero per la costanzaosservata nel mantenersi puro avverso una vali-da tentazione di un’impudica, fu così accetto aDio e agli uomini, che Urbano VIII lo promosseal Cardinalato nel 1634. È autore di questa e dimolte altre opere assai lodate.

Orsini Justiniani, Patavini, Miscellanea,4°, Panormi, apud Rapettum, 1777.Orsini fu da noi conosciuto. Egli avea molte co-gnizioni ma era troppo amante di novità nellaletteratura.

Orzalli Agostino, Chierico Regolare,Prediche e Panegirichi, 4°, Venezia, perBaglioni, 1753.Chi ne vuole la notizia ed il giudizio legga la let-tera del Padre Merati che precede l’Opera.

Osorii Hieronymi, In Isaiam Paraphrasislib. quinque, 4°, Bononie, apud Bena-tium, 1577.Osorio fu gran latinante tal che chiamasi ilCicerone di Portogallo.

Pagani Antonio, Discorso Universale del-la Sacra Legge Canonica, Venezia, perZalteri, 1570, 4°.

De Palafox Juan, Obispo de la puebla deLos Angeles Varon de Deseos, en que sedeclaran la tres vias de la vida espiritualPurgativa, Illuminativa y Unitiva, Ma-drid, en la Imprenta Real, 1652.Celebre opera e pregevolissima edizione.

Dello stesso, Interiore vita in spagnuoloe italiano, 4°, Roma, per Komarek, 1693.

Palladio Andrea, I quattro libri del-l’Architettura, fol., Venezia, pressoCarampello, 1616.Tutte le edizioni di Palladio sono pregevoli: noipossediamo la più celebre che è quella del 1711che trovasi tra la Classe Filosofica.

Palmieri Basilio, Disertazione intorno alRegio Padronato sopra il Monistero di S.Benedetto di Conversano, 4°, Napoli, perSimone, 1761.

Panigarola Francesco, Minore Osser-vante, Il Predicatore, Venezia, 1609, 4°,per Giunti.Libro molto pregiato e lodato intorno all’elo-quenza della Cattedra. Egli è l’autore di altri li-bri, che tutti sono in stima. Era in tanta stimache furono col Gesuita Bellarmino dati per com-pagni del Cardinal Gaetani da Gregorio XIV.

Dello stesso, seconda parte, in Roma, perPaolini, 1610, 4°.

Paphii Hieronymi, De Resurectione li-bellus, 4°, Bononie, apud Rossium, 1587.

Passi Giuseppe, I donneschi difetti, 4°Venezia, per Somascho 1599

Pascoli Alessandro, Teorica e pratica, 4°,Venezia, 1701, per Poletti.

Patinni Matthei, Tractatus de Judice etprivilegiis militum, 4°, Napoli, apudNuccium, 1614.

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Pelagii Alvari, De Planctu Ecclesie,Venetiis, fol., apud Sansovinum, 1560.Il nome di questo autore si è Francesco Alvaro.Egli in quest’opera spesso sostiene con gran for-za riguardo all’autorità del Papa i sentimenti i piùtrasportatiiItaliani, lo che non si averebbe dovu-to aspettare da un frate Minore Spagnolo. Parladi Pelagio, Fleury nella sua Storia all’anno 1332.

Pepoli Alessandro, Carlo ed IsabellaTragedia, 8° m., Parma, 1792.Eccellente edizione.

Perboni Hieronymi, Oviliarum opus ele-gantissimum, in libros XXVI divisumnec non epistolarum libri IV, fol.,Mediolani, a Vincentio Meda, 1533, tom.2, in un volume.Libro assai raro lo nota Brunet nel suo Manuale.Ladvocat lo rammenta nel dizionario.

Persii Au. Fl., Satyrarum liber IsaccusCasaubonus recensuit et comentario il-lustravit, 8° m., Parisiis, apud Drovart,1605, ejusdem Persiana Horatii imitatio,eodem anno.Questa è la prima edizione di questi Comentimolto lodati. Vedi Morofio Polistor lib. IV, cap.XII, n.°13.

Persii Aulii Fl., Satire cum CommentariisVariorum, apud Ascensium, 1523, fol.Edizione pregevolissima.

Petra Santa Silvestri e Soc. Jesu, TessereGentilizie, fol., Rome, apud Corbelletti,1636.Libro eccellente nel suo genere. Fu Petra Santatale che Ericio Puteano nel suo libro VindicieCirculi Urbaniani, Citato da Alegambe nella suaBiblioteca, lo saluta: Celestis ingenii eternequeerudizionis vir.

Petra Santa Silvestri e Soc. Jesu, Tesseregentilizie, fol. Rome ap. Corbelletti, 1636.Libro eccellente nel suo genere. Fu Petra Santatale che Ericio Puteano nel suo libro Vindicie

Circuli Urbaniani, citato da Alegambe nella suaBiblioteca, lo saluta: Celestis ingenii eternequeerudizionis vir.

Eiusdem, Petra Sancta, Thaumasia VereReligionis proposita contra perfidiamSectarum et Miracula Comparata Veteriset novi Testamenti, Rome, 1643, per tresPillas Aureas, 4°.

Petavii Dionysii, Soc. Jesu, S. GenovefaParisiorum Patrona, latino grecoque car-mine celebrata, 4°, Parisiis, 1638, apudCramoisy.Il nome di Petavio contiene in se una gran lode.

Eiusdem, Uranologia sive sistema vario-rum auctorum de sphera, Grec., Latin.,Lutetie Parisiorum, apud Cramoisy, 1630.Vedi Brunet.

Pierii Valeriani Joannis, Commentarii inHieroglyphica a Celio Augustino duabuslibris aucti et multis immaginibus illu-strati, Lugduni, apud Honoraty, 1579,fol.Questa è la prima edizione di questo libro col-l’aggiunte del Carione.

Del medesimo, Traduzione dei suddettiGeroglifici e Commentary, fol., Venezia,per Combi, 1625, con figure.Traduzione notata da Haym fra i libri rari.

Picinelli Philippi, Mundus symbolicus inemblematum universitate, formatus justovolumine auctus et in latinum traductusab Augustino Erath, fol., t. II, ColonieAgrippine, apud Demen, 1694.Costui fu autore non dispregevole anche di altreopere. Morofio Polystor Literarius lib. I, cap. 19,n.° 61, parlando di quest’opera la loda molto.

Pigafetta Filippo, Relazione del Reamedi Congo, Roma, per Grassi, 1591, 4°. Ornata di figure molte.

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Pinamonti Giovanni Pietro, La Religiosain solitudine, 12°, Parma, per Rosati,1697.

Pittoni Giovanni Battista, Vita diInnocenzo Undecimo, 4°, Venezia, perPittoni, 1716.

Plati Hieronymi e Soc. Jesu, DeCardinalis dignitate et officio, Rome,1602, apud Facciottum, 4°.Opera lodata.

Platina Battista, Le vite de’ Pontefici daGesù Cristo sino a Paolo II coll’aggiuntadi Onofrio Panvinio da Sisto IV sino aSisto V, 8°, Venezia, 1590, per Polo.

Plinii Secondi, Historie Mundi libriXXXVII, fol., Basilee, apud Frobenium,1545.Edizione nobilissima per la qualità dei Carat-teri nobilissimi, dell’ampiezza della carta e delmargine.

Plinio Secondi C., Historie Mundi, libritriginta cum castigationibus SigysmundiGelenii et prefatione Erasmi, fol.,Lugduni, apud Beringos, 1548.Questa edizione tra le altre sue qualità mi è ca-rissima per essere stata quella di cui si servì il mioamatissimo fratello uomo sommo D. MarcoAntonio Speciale e Cascio.

Plotini, De Rebus Philosophicis lib. LIII,a Marsilio Ficino e Greca in latinam lin-guam versi et commentariis illustrati,Basilee, apud Pernam, fol., 1559.V. Brunet.

Poli Reginaldi, cardinalis Britanni, AdHenricum Octavum Britannie regem proecclesiastice unitatis defensione libri qua-tuor, fol., Rome, apud Bladum.Prima edizione rarissima soppressa dallo steso

autore. V. Bauer e Vogt. Di questo libro dice ilPinelli: Liber eximie raritatis est, ut pote quemauctor supprimi curavit, cum eo inicio impressusfuisset; ac propterea nulla prefatio inest. ConsuleSchelornii Amenitates Historie Ecclesiastice li-terarie No. XXXVI.

Politi Vincentii, Memoriale ClericorumJussu Gregorii XV, editum cui accessereS. Caroli Borromei monitiones, 12°,Rome, apud Zannetti, 1622.

Polo Marco, Delle Navigazioni e viaggi,vol. secondo, fol., Venezia, per li Giunti,1559.Opera eccellente si cerchi il primo tomo.

Pontani Joannis Joviani, Opera, fol.,1501, Venetiis, apud Vercellensem.Accedit Macrobii in somnium ScipionisM. T. Ciceronis lib. duo et Saturnaliorumlib. septem, cum Scholiis Ascensii addi-to libello Censorini de die Natali,Parisiis, apud Ascensium, 1524.

Eiusdem, Opera varia ut prima frontenotantur, tom. I, in 8°, Lugduni, apudTroth.

Eiusdem, Opera omnia, soluta oratione,t. I, in 8° gr., Florentie, per Juntas, 1520.Edizione eccellente l’una e l’altra ma quella deiGiunti supera qualunque altra.

Porcacchi Tommaso, L’Isole più famosedel mondo, intagliate da Girolamo Porrocon nuova aggiunta di molte, fol.,Padova, 1690, per Galignani.

Dello stesso, Il primo volume delle ca-gioni delle guerre antiche trattedagl’Istorici Greci, 4°, Vinegia, per Gio-lito, 1565.Questa è la prima gioja della Colonna Greca.

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Della Porta Gio. Battista, Della Fisiono-mia dell’uomo, lib. 6, tradotti di latino involgare ed ora in questa edizione mi-gliorati e aggiuntavi la FisionomiaNaturale di Giovanni Ingegneri, 4°,Padova, per Tozzi, 1623, figurato.

Possevini Antonii, Soc. Jesu, Moscovia,8°, Antuerpie, apud Plantinum, 1587.

Possevino Antonio della Compagnia diGesù, La Moscovia commentario tradot-to da latino in volgare da Gio. BattistaPossevino, prete suo nipote, 8°, Ferrara,1592, per Mamarelli.Libro raro, vedi Haym.

Del Pozzo March. Giulio, Le istituzionidella prudenza civile, conformate alle leg-gi venete, 4°, per Albrizzi, 1697, Venezia.

Prasca Bartholomei Marie, Theses philo-sofice exposite in Savonensi Ischol.Piarum Collegio Convictoris, fol., Fla-ventie, 1738, apud Moucke.

Priscianense Francesco, Della lingua la-tina grammatica di cui presso i nostri an-tenati si fece molto uso.

Pulcharelli Constantini e Soc. Jesu,Carminum libri V. Accedit Dialogus devitiis senectutis et Homerice Iliadis lib.duo e Greco in latin conversi, Napoli,apud Longum, 1618.Nelle lettere umane fece nella Compagnia gran-de spicco.

Della Quintinié Jean Mons., IlGiardiniero francese, fol., Venetia, 1703,Albrizzi, figurato.

Raccolta di istruzioni pastorali, atti, de-creti ed altri opuscoli appartenenti a ma-terie Ecclesiastiche, cose tutte pregevolie di sommo prezzo.

Rainaudi Theophili ex Soc. Jesu,Theologia Naturalis, 4°, Lugduni, 1622,apud Landri.Il Padre Rainuado è celebre e ampiamente cono-sciuto.

Eiusdem, Scale a visibilis creatura adDeum, 8°, Lugduni, apud Landri, 1624.

Eiusdem, Nomenclator Marianus, 12°,Lugduni, apud Boissat, 1639.

Eiusdem, Corona aurea super MithramRomani Pontificiis, 4°, Rome, apudCorbelletti, 1647.

Eiusdem, Diptyca Mariana, 4°, Gratia-nopoli, apud Bureau, 1644.

Eiusdem, Candelabrum Sanctum Septilu-stre, 4°, Avenione, apud Piot, 1645.

Eiusdem, Trinitas Patriarcharum S.Bruno Stylita Misticus, S. FranciscusPaulanus Orionas des Religiosus, S.Ignatius Loyola anima mundi, 8° gr.,apud Prost, 1647.

Eiusdem, De regimine humano diserta-tio, Rome, 8°, apud Corbellettum, 1648.

Rao Cesare, Invettive, 4°, Alessano,1586.

Recuil de Pieces qui regardent le Gouver-nement du Royaume d’Algleterre OnyaJoint l’Histoire de l’Abdication de VictorAmedèe Roi de Sardegne, 12°, a La Haye.Libro tanto ricercato.

Ritratti degli abiti di tutte le parti delMondo intagliati in Rame, Roma, fol.,1585.Le figure sono cinquantadue.

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Ribere Francisci, Soc. Jesu, In S. EvangelJ. C. Secundum Joannem Commentarii,4°, Lugduni, apud Cardon, 1623.

Ricasoli Pandolfo, Accademia Giapponi-ca, fol., Bologna, per Rossi, 1613.

Del Rio Martino, Soc. Jesu, De LaudibusSacratissime Virginis Deipare PanegyriciXIII, Antuerpie, apud Moretum, 8°,1598.Del Rio è celebre per tante sue opere. Questa èeccellente edizione.

Roberti Joannis, Soc. Jesu, MisticeEzechielis quadrige id est sacrosanta qua-tuor Evangelia historiarum et temporumserie vinculata Grece et Latine, fol.,Maguntie, apud Joannem Albinum,1615.Il P. Giovanni Roberti è autore di moltissime ope-re, visse nella Compagnia in molto onore: dell’o-pera presente molto si parla nella prefazione alLettore alla quale rimandiamo il lettore istesso.

Rodulfi Rolandini, Summa totius artis no-tarie. Accedit Angeli a Gambilionibus,Tractatus de Testamentis, Venet., apudAgosta, 1588, fol.Se quest’arte si studiasse quante liti si evitereb-bero?Rho Joannis, Cogitationes varie in pas-sionem domini, 4°, Antuerpie, 1654, exOfficina Plantiniana.Eccellente edizione di buona opera.

Romanorum Imperatorum Vite, 12°, edi-tio nobilis.

Roseo Mambrino, Traduzione delTrattato di agricoltura di GabrielloAlfonso Herrera di lingua spagnuola nel-l’italiana, Venezia, 4°, 1608, per Spineda.Tutti i libri di Agricoltura per chi li sa leggere pos-sono essere utili.

Lo stesso, Venezia, per Polo, 1592.Migliore edizione della precedente a cuiva unito Bussato Marco, Giardino diAgricoltura, Venezia, 4°, 1599. Libro diAgricoltura dunque utile.Vedi Collenuccio.

Rosignolii Bernardini, Soc. Jesu, DeActionibus virtutis ex S. Scripturis etPatribus, lib. duo, Venetiis, 1603, apudCiottum, 4°.Fu costui uomo di gran probità e molto stimatofra i suoi.

Rosselli Cosme, Thesaurus Artificiosememorie, 4°, Venetiis, 1579, apud Pa-duanium.Crevenna chiama quest’opera curiosa e non co-mune. Bauer dice: Parquam rarus auctor.

Rossi Joannis Baptiste, Clypeus Castitatis,8°, Rome, apud Manelphios, 1653.Arricchito di molte figure.

Ruscelli Jeronimo, Le Imprese illustri, ag-giuntovi nuovamente il quarto libro daVincenzo Ruscelli, 4°, Venezia, 1584.Figurato.Edizione citata dal Fontanini, dal Zeno nelle no-te al medesimo, T. II, p. 372 e da Haym.

Rubeis de Jean Baptiste, Novum razio-nale divinorum officiorum, 4°, Venetiis,1628, apud Guerilium.Lodato Rubrichista.

Sa Emanuelis e Soc. Jesu, Annotationesin totam scripturam Sacram, 4°, Lugduni,1601, apud Cardon.Celebre nelle materie Bibliche.

Eiusdem, Scholia in quatuor Evangelia,4°, Antuerpie, apud Plantinianos, 1596.

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Sabbatini Giuliano, delle Scuole Pie, po-scia vescovo di Modena, Prose e Poesie,4°, Venezia, per Caroboli.Le opere di Sabbatini sono state ricevute con ap-plauso dal Pubblico.

Sabellici M. Antonii Coccei, Opera, induos tomos digesta tribus tomis com-pacta, fol., tom. 3, Basilee, apudHervagium, 1538.Sabellico fu celebre, queste Enneadi sono notateda Brunet.

Sacrobosco Giovanni, La sfera, tradoc-ta, distinta in capitoli con annotazioni daDante Rinaldi, 4°, Firenze, per li Giunti,1579, con figure in legno.Ottima edizione. L’autore fu celebre matematicoall’età sua.

Sacci Bernardi, De Italicarum rerum va-rietate et elegantia libri X, 4°, Ticini,apud Bartolum, 1587.Edizione rara di Libro Raro. V. Freytag Analectae Bauer.

Santa María Juan de Los Descaleos,Tratado de Republica y policia christianapara reyes y Principes, 4°, Madrid,Imprenta Real, 1615.In Ispagna fu molto stimato.

Sansovino Francesco, Del Governo edamministratione di diversi regni e repub-bliche così antiche che moderne, lib.XXII, 4°, Vinegia, per Salicato, 1583.Sansovino è molto celebre.

Dello stesso, Della Cronica universale delmondo di Fra Jacopo Filippo da Bergamotradotta riformata ed ampliata da M.Francesco Sansovino libri XV, 4°,Venezia, 1581.Raro, vedi Haym.

Dello stesso, Venezia Città nobilissima esingolare descritta in XIIII libri, 4°,Venezia, per Sansovino, 1581.Vedi Freytag Analecta p. 809. Edizione Originalee rarissima.

Sales San Francesco di, Costituzioni eistruzioni sinodali poste in ordine da M.D’Aranton, Venezia, 4°, per Pitteri, 1736.Non ha bisogno di lode.

Salustius C. Crispus, Salustius cum vete-rum historicorum fragmentis, 12°, Venet.,apud Pezzana, 1775.

Sandoval Don Fray Prudencio de, Obispode Pamplona, Historia della vida y hechodel Imperador Carlos V, tom. II, fol., enBarcellona, per De Cormellas, 1625.Opera stimata: Brunet la nota per onze 3.15.

Sarpi Petri, De jure Asylorum, 4°,Lugduni Batav., apud Elzeviros.

Savonarola Girolamo, Discorso circa ilReggimento e Governo degli stati diFirenze. Si aggiunge un discorso dellostesso quando fu spedito a PisaAmbasciatore a Carlo VIII Re di Franciaper i Fiorentini ed un Opuscolo diFrancesco Guicciardini sulla riforma diFirenze a Papa Clemente dopo l’Assedio,4°, Londra, 1765, presso Wilson.Opuscoli nobili e resi rari appena stampati.

Savary Jacques, Dictionaire Universel deCommerce, 4° m., Amsterdam, chez lesSansones, 1626, tom. 3Edizione aumentata noi però possediamo quellain foglio molto pregiata.

Scaligeri Soc. Justi, Opuscula ante hacnon edita, 4°, Parisiis, apud Beys, 1610.Rara edizione di libro molto raro, v. FreytagAnal. Vogt e Bauer.

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Schotti Andree, Soc. Jesu, Vita FrancisciBorgie, 4°, Rome, apud Zannettum, 1596.

Schotti Andree, Soc. Jesu, Itinerari Italiererum romanarum, libri tres a FranciscoSchotto fratre suo vulgati Andreas recen-suit, 8°, Antuerpie, apud Plantinum, 1625.Libro pieno di notizie ricercate.

Seminarii Romani ex universa doctrinaClementi XI P. O. M. litterarium obse-quium, fol., Rome, 1702, apud Zeno-bium.

Senece L. Annei, Opus tragediarum ap-tissimis figuris excultum, cum exposito-ribus luculentissimis BernardinoMarmita et Daniele Gaetano, fol.,Venetiis, 1522, per Bernardinum deVianis.Armita e Gaetano hanno il loro merito maMartino del Rio gesuita nel suo Syntagma trage-die latine di molto li superò, di ultimo però l’e-dizione elegantissima che ne fece Scrodero collenote di Gronovio oscurò tutti e non lasciò che de-siderare. Noi abbiamo l’uno e l’altro sicchè chivuole può esaminare il nostro giudizio se è retto.

L. Annei Senece philosophi, Epistolarumliber, cum notis Mureti Erasmi, Obsopei,Gruteri e Fureti, 8° m., Parisiis, apudPlantinum, 1602.

Sergulielmi Ludovico, Vita del B. Fran-cesco Saverio della Compagnia di Gesù,tradotta in lingua toscana dalla latina incui la scrisse Orazio Tursellini, Firenze,4°, 1605, per li Giunti.Tursellini la scrisse latinamente e Serguglielmi latradusse elegantemente.

Sectani Q., Satirarum concinnante P.Antoniona, t. I, Amstelodami, 1700,apud Elzevirios.Noi l’abbiamo intiera quest’opera nella classe de’Poeti ed Oratori.

Sgambati Scipionis e Soc. Jesu, Oratiohabita in renovatione Studiorum Colleg.Neapolitaniano, 1620, Neapoli, apudLongum.V. Alegambe.

Sigonii Caroli, Historiarum de RegnoItalie, libri viginti, fol., Francofurti, 1591,apud Wechelum.

Idem opus preter alias editiones auctumindice locupletissimo, fol., Hannovie,apud Marnios.

Eiusdem, Historiarum de Occidentali im-perio, fol., ibidem apud eundem, 1594.

Eiusdem, De rebus Bononiensibus, item I.De Vita Andree Dorie, II. Emendationesadversus Franiscum Robortelum, III.Disputationes Patavine adversus eumdemet denique Nicolai Gruchii de ComitiisRomanis libri III adversus Sigonium, fol.,Francofurti, apud Marnium, 1604.

Eiusdem, De jure civium romanorumItalie provinciarum ac romane jurispru-dentie judiciis libri XI, quibus adjectisunt De Republica hebreorum libros duosCommentarii duo, fol. Hanovii apudMarnium 1609.

Eiusdem, Fasti consulares ac triumphi ac-ti a Romulo Rege ad Ti. Cesarem itemquein fastos et triumphos commentarius etdeomnibus liber, fol., Hanovie, apudMarnium, 1609.

Simance Jacobi, Pacensis Episcopi, VariaOpuscula, 12°, Antuerpie, apud Planti-num, 1575.

Soarii Cypriani, De Arte Rhetorica.Somis Ignatio, Ragionamento sopra il fat-

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to avvenuto in Bergemoletto in cui tredonne sepolte in una stalla fra la neve so-no state trovate vive dopo trentasette gior-ni, fol., Torino, Stamperia Reale, 1758.

Speroni Sperone, Discorsi della prece-denza de’ Principi e della Militia, 4°,Venetia, presso Alberti, 1598.

Sousa de Macedo Antónii de, Lusitanialiberata ab injusto castellanorum domi-nio. Restituta Legitimo Principi JoanniIV. Opus Historico juridicum, fol., 1645.Libro raro vedi Biblioth. Salthen. È questo libronotato da Pinelli.

Suárez Emmanuelis Laurenti, Summacommentariorum ac disputationumFrancisci Suarez e Soc. Jesu, 8° m.,Lugduni, apud Cardon, 1627.

Svetonii C. Tranquilli, Duodecim Cesares,cum notis Philippi Beroaldi, fol. m.,Lugduni, 1548, apud Frellonium.Questo esemplare è maltrattato, ma noi ne ab-biamo acquistato un altro corpo ben conservato,il quale è collocato fra i classici.

Sulpitii, Santiones, quibus accessere M.T. Ciceronis Epistole familiares electecum interpretatione Jodoci BadiiAscensii quibus accedit introductioriumartis componendi Epistolas, 4°, Venetiis,per a Rabanis, 1539.

Surgentis M. Antonii, Aureus tractatusprefecti pretorio relinquorumque Magi-stratuum sub titolo de Neapoli illustrata,t. I, fol., Neapoli, apud Longum, 1602,cum notis Mutii Surgentis.

Tacquet Andre, Soc. Jesu, Elementa geo-metrie plane ac solide, quibus acceduntex Archimede theoremata et trigonome-tria plana ejusdem auctoris et spherica

aliunde de desumpta, 8°, Patavii, apudManfrè, 1729.Libro a me molto caro per essersi servito di esso ilmio non mai abbastanza lodato fratello D. MarcoAntonio di cui carattere vi sono varie note, giac-chè egli era molto intendente in matematica.

Tapperi Ruardi, Opera, fol., Col. Agrip.,Brickmannos, 1582.Tappero fu uomo che fece molta figura sottoCarlo V e Filippo II. Insegnò con onore la teolo-gia, fu dottor di Lovanio.

Tartarotti Girolamo, Del CongressoNotturno delle Lammie, lib. tre. Si ag-giungono due dissertazioni Epistolari so-pra l’Arte Magica, 4°, Rovereto, 1749,per Pasquali.

Dello stesso, Apologia del Congresso not-turno delle Lammie in Risposta alMarchese Maffei, duplicato, 8 tarì percorpo.

Dello stesso, Animavversioni critiche so-pra il notturno congresso delle Lammie,s’aggiunge il discorso del Padre Gaarsulla strega di Erbipoli, la risposta del-lo stesso alle note, il ragguaglio sullaStrega di Salisburgo e il compendio sto-rico della stregheria. Dupplicato di tarì6 per corpo. In Venezia presso SimoneOcchi, 1751.Queste opere sono curiosissime e fan vedere l’im-posture di tali donnacce.

Tebaldi Caroli, Aurora legalis seu prelec-tiones quatuor librorum institutionum,4°, Patavii, 1735.Libro molto utile per li principati, se oggi quan-do tutto regola il capriccio, vi è libro legale chepuò esser utile.

Terenti P., Comedie, cum notis Farnobii,12°, Amsterdam, apud Sansonium, 1581.

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Terentii Publii, Comedie, expurgate.Interpretatione ac notis illustravitJosephus Invencius, Soc. Jesu, Venetiis,apud Pezzana, 1724.

Terentii Publii, Andria, Adelphi,Phormio, Heautontimorumenos, Eunu-chus, 8°, tom. 5, Rome, 1739.Eccellente edizione.

Teresa de Jesus, Della Madre fundadorade los Monasteros de Monaos y FreylesCarmelitas, Descalços de la primera reglalos libros, 4°, Barcellona, a costo deRoques, 1606.In questo libro molto pregevole perchè contienele opere di questa gran Santa, si trova tutto ciòche ella compose vale a dire quel che riguarda ladi lei vita, il Castello Interiore ed il Cammino diPerfezione nella lingua in cui ella lo scrisse.

Della stessa, Le opere, tradotte dalla lin-gua castigliana nell’italiana, 4°, t. II, vol.I, Venezia, per Brigna, 1661.

Della stessa, De los Grados de Oracion.

Textoris Joannis Ravisii, Opus Epitheto-rum, 4°, Venezia, 1613, apud Sarzinam.

Theocriti, Idyllia ejusdem epigrammata,bipennis, ala et ara, cum scheliaste, om-nia grece, 8°.

Theocriti, Idyllia ad verbum, traslata abAndre Divo Justinopolitano latine tan-tum, 8°, Venetia, apud Borgofranchum,1539.

Theocriti, Idyllia, latine Andrea Divinointerprete, 8°, Venetia, 1539.

Thesauri Gasparis Antonii, DeMonetarum augmento variatione et di-minutione tractatus varii ex illius bi-

bliotheca in hoc volumen redacti, AugusteTaurinorum, 1609.Gli autori dei quali sono gli opuscoli che in que-sto volume si contengono sono notati dopo la de-dicatoria.

Thyrei Petri Soc. Jesu, De Apparitionibusspiritum tractatus duo. Prior de appari-tionibus omnis generis spiritum.Posterior de apparitionibus divinis inve-teri Testamento, 4°, Colon. Agrippina,apud Colinum, 1600.Thireo fra i Gesuiti fu di gran fama in Germania.

Timothei Michaelis, De SS. Ecclesiis visi-tandis juxta Conc. Tridentini decreta com-pendiosa instituzio.Libro utile nella pratica.

Tiraquelli Andree, Tractatus costante cau-sa cessat effectus, Le Mort. Saisit Le Vif.De jure constituti possessori. L. Boves SS.Hoc sermone de verborum Significatione,fol., Lugduni, apud Rovillium, 1559.Tiraquello fu il lume del foro francese ne cacciò lachiachiera e vi sparse i giusti.

Tome de Jesús, Venerable Padre de laOrden de los Eremitas de San AgustinTrabaios de Jesus traduzidos de linguaportuguesa por Christoval FerreyraCaragoça, por Lanaja, 1631.

Da Todi B. Jacopone, I Cantici e sua vitacon li discorsi del P. Gio. Battista Modio,8°, 1615, Napoli, per Scoriggio.Autore di Crusca edizione notata da Haym.Quella citata nel dizionario è a suo luogo.

Tornielli Girolamo della Compagnia diGesù, Quaresimale, Milano, 4°, 1753,per Marelli.Buon predicatore ma pessimo poeta come dimo-stano i suoi versi in aria marinaresca.

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Triumphi Augustini, Summa de PotestateEcclesiastica edita anno 1310, fol., Rome,apud Ferrarium, 1585.Libro raro, v. Bauer. Si legga la vita dell’autoreche è al principio di quest’opera.

Trotte Jean Baptiste, Praxis horologiorumexpeditissima, 4°, Neapoli, apud Lon-ghum, 1631.Libro che costa molto perchè formato tutto di ta-vole.

Trotto Bernardo, Dialoghi del matrimo-nio e vita vedovile, 4°, Torino, 1578, colritratto dell’autore per Francesco Dolce.Haym non ne conosce edizione più antica di que-sta. Zeno dice che essa sia la prima.

Tursellini Orazio della Comp. di Gesù,Ristretto delle Storie del Mondo, tradottoda Ludovico Aureli che vi aggiunge ilsupplemento, 12°, Venezia, per Prodo-cimo, 1679.

Dello stesso, Istoria della SS. Casa dellaB. V. Maria di Loreto, tradotta in linguatoscana da Bartolomeo Zucchi, 8°,Venezia, per Imberti, 1601.Torsellini la scrisse bene in latino, Zucchi la tra-dusse bene in Italiano

Tursellini Horatii e Soc. Jesu, De vitaFrancisci Xaverii lib. VI, quibus accesse-res Xaverii Epistularum lib. IV, 4°,Rome, apud Zannettum, 1596.Si fa molta stima di questa vita per la lingua pu-ra latina in cui è scritta.

Transumptum Privilegiorum HospitalisSancti Spiritus in Saxia de Urbe.

Truglio Francesco, Le Imagini de’ beatie santi della S. Religione Gerosolimitanascritte da Jacomo Bassio, in Roma e inPalermo, per Cirillo, 1633, 8°. Figurato.

Trullenechi P. Joannis Egidii, ExpositioBullae S. Cruciate et Laticiniorum, 8°,Lugduni, apud Boisset, 1643.Libro d’uso per li nostri moralisti.

Turriani Francisci, Soc. Jesu, ContraAndream Volanum Polonum Calvini di-scipulorum de Sanctissima Eucharistiatractatus II, 4°, Rome, in Edibus PopuliRomani, 1576.Turriano fu uomo assai dotto e in teologia e in fi-losofia e nelle umane lettere.

Tutini Camillo, Dell’Origine e fondazionde’ Saggi di Napoli, 4°, Napoli, 1644,presso Beltrano. Vi è aggiunto il supple-mento all’Apologia del Terminio e dellavarietà della fortuna discorsi dello stessoTutini.

Valenzuola Jean Baptiste, De status ac bel-li ratione servanda cum a legitimo suorumprincipum dominio et obbedentia robellan-tibus, 4°, Neapoli, apud Longhum, 1620.

Valverde Giovanni, L’Anatomia del corpoumano, fol., Venezia, presso i Giunti,1686.Libro pieno di moltissime figure. L’autore assi-cura che non aveva scritto se non che quello cheaveva osservato co’ suoi occhi nei corpi. Questo esimili libri mostrano come siano andate le sco-verte crescendo in questa materia e come tuttorasi scoprono nuovi lumi.

Valdesii Ferdinandi, Epistole sive appen-dix ad librum Antonii Lampridii, DeSuperstitione vitanda, 4°, Mediolani,1743, apud Occhi.Queste contese con Ludovico Antonio Muratorifuron celebri. Vedi Laurentii MigliaccioLampridius desectus.

Varchi Benedetto, Lezioni, 8°, Firenze,appresso i Giunti, 1560, parte I e II.Edizione pregevolissima di libro scritto in ottimalingua, notata fra le rare da Haym.

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Variorum De Summi Pontificis auctorita-te de Episcoporum residentia et benefi-ciorum pluralitate volum. II, Venetiis,apud Ziletum, 1562.I nomi degli autori di questi Opuscoli ne mo-strano il pregio.

Virgilii Polydori, Anglice Historie, lib.XXVI, fol., Basilee, 1534.Questa è l’edizione tanto celebre e pregiata. Lastoria è molto lodata perchè ottimamente scrittasebbene spesso superficiale e qualche volta pocoesatta.

Ugolini Bartolomei, Tractatus de Simo-nia, fol., Venet., 1599, apud Scottum.

Da Vicenza Serafino, Prediche quaresi-mali e discorsi, 4°, Venezia, per Bettinelli,1750.

Vici Aeneae, Lib. I. Commentariorum invetera Imperatorum Romanorum numi-smata, 4°, Venetiis, 1562.Edizione nitidissima e tenuta in sommo pregio.

Vida del Cardinale Francesco de Ximenes,Palermo, per Bua, 1653.Il Cardinale Ximenes celebre nella storia eccle-siastica e secolare di Spagna: la rinomata è quel-la scritta da Hechier.

Villegas Francisco de Quevedo, Politicadi Dios, Govierno de Christo, Tirania deSatanas, 8°, Barcellona, 1629, per Laca-valleria.Questo autore è in sommo grado presso gliSpagnuoli.

Vincentii Beati, Sermones Estivales, 4°m., Lugduni, apud Giuntam, 1550.

Virgilii, Bucolica cum notis NicolaiAbrami, Rothomagi, apud Lallemant,1648.

Vitagliano Ottavio Ignazio, Difesa delSacro Real Monistero de’ SS. Severino eSossio dei Monaci Benedettini di Napolicontro al Rev. Promotor fiscale di quel-la Corte Arcivescovile, 4°, Napoli,1740.Allegazione in una causa d’aspettazione.

Vittorelli Andrea, Historia de’ GiubileiPontificii, 8°, Rome, 1625, per Mascardi.

Ursi Joan Baptiste, Soc. Jesu, Inscriptio-nes, fol., Neapoli, 1642.

Xenophontis, Memorabilium, libri qua-tuor, grece tantum, 8°, Florentie, 1551,apud Juntas.

Xenophontis, Selecte, 8°, Rome, apudZannettum, 1588. Grece tantum.

Zambeccari Nicolai, Oratio pro beatisIgnatio Lojola et Francisce Xaverio insanctorum numerum referendis, 4°,Rome, apud Zannetti, 1622, cui acceditRelatio facta in Consistorio Secreto aFrancisco Maria Episcopo Portuensi S.R. E. Cardinali super vita et miraculisBeati Francisci Xavier e Soc. Jesu, Rome,apud eumdem, eodem anno.

Zinano Gabriele, Le due giornate dellaNinfa over del Diletto e delle Muse, 8°,Reggio, per Bartholi, 1590.Di costui vedi il Zeno nelle note al Fontanini edil Quadrio nella Storia della Poesia.

Zucconi Ferdinando della Compagnia diGesù, Lezioni Sacre sopra la DivinaScrittura, tom. IV, Venezia, per Baglioni,1724, 4° gr.Opera della quale han fatto e fanno molto uso ipreti.

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De Wael Gulielmi, Soc. Jesu, CoronaSacratissimorum Christi, VulnerumXXXV, considerationibus illustrata, 8°,Bruxelles, apud Foppens, 1657.Bella edizione ornata di piccoli rami.

Wangnereckii Simonis, Soc. Jesu, PietasMariana Grecorum, 12°, Monachii, apudWagnerum, 164724.

Miscellanei Quinterno Secondo

Piccolo Atlante, formato da carte trenta-quattro sommamente nitide considerateper meno di un tarì per una.

Anacarsi il Giovane, Viaggio nellaGrecia, t. XII, Venezia, per Zatta, 1791.

Anonimo, Traitè de L’Esperance Chre-tienne, 12°, Paris, chez Lottin, 1777.

Anonimo, Le Bonheur de la mortChretienne, 12°, Paris, chez Savoye,1750.

Anecdota Litteraria ex Mss. codicibuseruta, vol. IV, Rome, apud Fulgonium,1773.Opera di pregio.

Amusmans de la Campagne, t. I,Amsterdam, 1740.

Aquino de Caroli, Societat. Jesu,Carminum, 8°, tom. 3, Rome, apud deRubeis.

Aristotelis, Oeconomicorum, lib. dueBernardo Donato interprete, Ven., 8°,apud Scotum, 1540.

Augustini S., Les Confessions, traductionnouvelle pur un religieux benedictin deS. Maur., t. II, 12°, enrichie deRomarques, Paris, chez Martin, 1741.

Barrow Jean, Abregè Chronologique ouHistoire des de couverts traduit del’Anglois par M. Targe, 8°, t. XII, a Paris,chez Saillant.Opera molto diligente e piena di ottime ricerche.

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24 A margine del CSBCN sta scritto: MiscellaneiQuinterno primo costa di fogli ottanta cinque.Sterzinger e Ferrara.

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Bembi Petri, Historia vinitiana, Ven.,fol., Aldus, 1551.Brunet la nota per oncie due.

Eiusdem, Opuscola varia, Venetiis, perSabios, variis anni, t. I, 4°, 1530 et se-quentibus annis.Questi opuscoli di questa edizione sono assairari.

Beni Paolo, Comparatione di Torquatocon Homero e Virgilio insieme colla dife-sa dell’Ariosto paragonato ad Homero,Padova, 4°, per Martini, 1612.Beni fu gesuita ma ne uscì perchè inquieto. È au-tore di varj libri de quali molti son tuttora in stima.

Bertola Aurelio De’ Giorgi, Lezioni diStoria, 8°, Napoli, 1782.

Birago Francesco, Dichiarazione e avver-timenti nella Gerusalemme conquistatadi Torquato Tasso, 4°, Milano, 1616, perSomasco.Edizione citata da Haym.

Boileau Depreaux Nicolas, Oeuvres deavec des eclairsmens de M. Brossette nou-velle edizion par M. de Saint Marc, tom.IV, 8°, Amsterdam, chez Changuion, 1772.Quello di Boileau è nome celebre, le sue satire sireputano insuperabili. L’arte poetica si ha per ca-po d’opera; il Lutrin, il Leggio ammirabile inte-nui labor ut tenuis non gloria. Insomma tutte lecose sue sono eccellenti.

Bonio Thome, De Historia, libri duo, 8°,Venetiis, apud Ciottum, 1607.

Botero Giovanni, Detti memorabili, 8°,Napoli, per de Bonis, 1674.

Bourdaloue Louis de la Compagnie deJesus, Sermons pour les dimanches, 12°,Lyon, t. IIII, 1765.

Le meme, Sermons pour L’Avent, t. I, aLion, pour le meme, 1765.

Le meme, Sermons pour la Careme, t. III,pour le meme.

Le meme, Sermons sur le Mysteres, t. II,pour le meme.

Le meme, Sermons pour les fetas dessaints ou Panegyriques, t. II, pour le me-me.

Le meme, Exhortations et instructions ch-retiens, pour le meme, t. II.

Le meme, Penses sur divers sujetes de re-ligion et de morale, tom. III, Paris, 1734,chez Cailleau.

Bussieres Joannis de Soc. Jesu, Historiafrancica ab Pharamundo ad LudovicumXIV deducta, tom. IV, 12°, Lugduni,apud Barbier, 1661.Boussieres fu vivace nelle sue poesie, nella storianon ottenne gran fama.

Castiglione Conte Baldassaro, Il Corte-giano, riveduto e corretto da AntonioCiccarelli, 8°, Venezia, 1599, perUgolino.Nella sua Classe se ne conservano altre pregevo-li edizioni.

Ciceronis M. T., Opera, cum notis adusum Delphini, tom. IX, Venetiis, apudGraziosi, 4°, 1772.

Eiusdem, Orationes, cum Comm.Variorum, Venet., 1551, apud Aldi filios.

Eiusdem, De Officiis, cum notis varior.Maltrattato.

Eiusdem, Rhetoricorum, cum Comm.

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Variorum, fol., Venet., apud Griphium,1586.

Contii Antonii, Commentarius ad Tit.IIII, Lib. XXXVIII, digest. et Prelectio-nes eiusdem ad Tit. VIII, lib. Cod. IX,qui ad legem Juliam Maestalis inscribi-tur. Item index omnium coniurationumab initio mundi ad novissima usque tem-pora, 8°, Spire Nemetum, apudAlbinum, 1594. Accedunt Schole eiu-sdem Contii ad VIII tutulos lib. VIICodicis materiam prescritionem conti-nentes. Item eiusdem Commentarius adLegem unicam C. de Sententiis que proeo quod interest proferuntur et tandemAntonii Fumei S. E. de eo quod interestaccessit, ibidem, apud eumdem, 1595.Libro ed opuscoli pregiatissimi.

Curtius Q. Rufus, De Rebus AlexandriMagni, notiis perpetuis in modumJoannis Minelli illustratus, Venetiis, apudPertini, 1756.Sebbene le note secondo Minellio non siano perli gran letterati e vi sian in esse spesso trascuratele spiegazioni historiche e geografiche, sono peròesse esattamente grammaticali e sono tali che ilPadre Juvenci troppo noto e molti altri deiCommentatori l’hanno spesso copiate.

Diodori Siculi, Bibliotheca, latine tantum.

Drelincourt Charles, Les consolations del’ame fidele contre les frayeurs de la mort,8°, Lausanne, par Tarin, 1761.Drelincourt fu molto stimato da quei della suacommunione per diverse opere contro il cattolici,perciò sempre nel leggere simili opere bisognastare in guardia.

Dictionnaire des heresies v. Pluquet.

Domenichi M. Ludovico, Historia varia,8°, Vinegia, presso Giolito.Raro, vedi Haym.

Fauno, Historie tradotte dal Biondo, t.II, 8°, Venezia, 1543, per Tramezzino.Nel secondo tomo vi sono tradotte, vi sono alcu-ni squarci delli commentarj delle cose d’Italia diValuterrano e di Sabellico e di Merula. La stam-pa e l’opera è molto pregevole.

Lo stesso, Delle antichità della città diRoma, 8°, in Venezia, per Tramezzino,1552.Questa è la seconda edizione giacchè la prima èquella rapportata da Haym del 1548 ma essa èstimata rarissima non meno della prima.

Fisen Bartholamei e Soc. Jesu, Origo pri-mafesti Corporis Christi, 8°, Duaci, apudBollerum, 1628.Relazione esatta.

Florimonte Galeazzo, Ragionamenti so-pra l’Ethica di Aristotele, 4°, Venezia, perNicolini, 1567.Bella e nitida edizione procurata da Ruscelli emolto accresciuta. V. Haym.

Fontaine Jean de la, Fables choisies avecun nouveau commentaire par M. Costenouvelle edition orneè de figures en tailledouce, t. II, in 8°, Lausanne, chezHenbac, orneos de figures en tailla douce.

Fontanelle Bernard, Oeuvres, nouvelleedition, t. XI, Paris, chez Saillant, 1767.Li momenti di Fontanelle son così noti che nonhan bisogno di encomi.

Gronovii Joh. Fred., Oratio de LegeRegia, 12°, Lugduni in Batavis, apudSeverinum, 1678.Basta il nome di Grenovio per pieno encomj diquesta orazione.

Histoire du Regne de Louis XIV Roi deFrance et de Naverre ou l’on trouve unerecherche exacte des intrigues de cette, 8°,tom. VII, a Amsterdam, 1717.Istoria scritta con piena libertà e Dio voglia checon parì verità.

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Herodotus interprete Laurentio Valla,fol., Colonie, per Historpium, 1537.

Horrei Petri, Observationes critice inscriptores quosdam Grecos historicosHerodotum precipue; Thucididem item utet Xenophontem ac Arrianum, Leovardie,apud Tobiam, 8° m., 1736.Libro di molta ricercata erudizione.

Lucani M. Annei, Pharsalia, cum notisvariorum, fol., Mediolano, apudScinzenzoleo, 1525.I comentatori sono i migliori fra gli Antichi.

Eiusdem, Pharsalia, cum comment.Verulani, Beroaldi, Ascensii, Sabellici,Pii et aliorum, fol., Lugduni, apudMarion, 1519.

Luciani, Opera, latina facta a variisauthoribus, fol., Lugduni, apudFrellonium, 1545.

Majoragii M. Antonii, Commentarius indialogum de Partitione Oratoria M. TulliiCiceronis, 4°, Venetiis, per Senensem,1587.

Maximi Valerii, Dictorum ac factorummemorabilium tam Romanorum quamexternorum Collectanea cum comment.Variorum., fol., 1535, Lutecte, apud LePreux.Edizione ottima. Dell’autore leggi quel che diceErasmo che noi lo abbiamo notato nel frontispi-zio di questo nostro corpo.

Ovidii, Epistole Heroides, cum commentvariorum accedit in Ibin., fol., apud deFontaneto, 1523. Item De Arte amandiet de remedio amoris, Venet., apudTacuinum, 1518, cum iisdem Comment.

Plinii C. Cecilii Secundi, Epistole cumnotis Joan Marie Catanei, fol., Venet.,apud Fratres de Lisona, 1510, quibus ac-cedit Laurentii Valle, Homeri Ilias in la-tinum traducta.

Plinii C. Cecilii Secondi, Historie Mundi,ex correctione Jacobi DalecampiGellenii et Pintiani et aliorum castiga-tionibus et adnotationibus, fol., apudCrispinum, 1631, Francofurti.Dalecampio era il migliore comentatore di Plinioo il meno cattivo prima di Salmasio. L’ottimo fupoi Arduino che noi nella conveniente classe ab-biamo fra gli autori di Storia Naturale.

Plinii C. Cecilii Secondi, Historie Mundi,cum Gellenii annotationibus.Molto maltrattato.

Pluquet, Dictionaire des Heresies, 8°,Paris, 1776, chez Didot, t. II.Questo dizionario nello stamparsi ebbe l’appro-vazione di Foucher accademico dell’Iscrizione eBelle lettere uomo dotto e sagace.

Plutarchi, Vite, latinitate donate variis in-terpretibus, fol., Venetiis, 1538, perVictorum Rabanis.

Poli Giuseppe Saverio, Elementi di fisicasperimentale, edizione quinta, t. V,Napoli, presso Orsino, 1802.Opera di un mio stretto amico molto lodata uni-versalmente perchè avendo discaricatala da tut-to quel soprabbonda, non saprei dire se uso oabuso di matematica, l’ha resa proporzionata aitalenti e alla cognizione comune delle Scuole.

Politi F. Ambrogii Catharini, De Officioet dignitate Sacerdotum, 8°, Lugduni,apud Vincentium, 1537, accedit eiusdeminterpretatio Noni cap. Synodalis decre-ti de justificatione, Venetiis, apudSolitum, 1547, tandem Wicelii Georgii,Catechisticam examen Christiani pueri,Moguntie, 1541, apud Schoeffer.

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Pomponius Mela, Itinerarium AntoniiAug., Vibius Sequester Pub. Victa, deRegionibus Urbis Rome, DionysiusAferole, Situ orbis Prisciano interprete,Aldus, Venetiis, 1518.Si fà dagli intendenti molta stima di questa edi-zione. Gli esemplari ne sono. È fra i rari.

Ragois M. L’Abbe, Instruction surl’Histoire de France et Romain, 8°, Paris,chez Pralard, 1739.Sebbene sembri quest’opra molto secca, pure èstata così accettata dal pubblico che se ne sonofatte molte e poi molte edizioni.

Racine Luigi, La Grazia, poema in versifrancesi trasportato in italiano da PierMattino da Padova, Minor osservante,4°, Venezia, 1765, per Savioni, con note.Si è dato conto di questo poema nel parlar dellatraduzione di esso taliana fatta da AlessandroVanni principe di S. Vincenzo nostro Amico.

Remigio Fiorentino, ConsiderazioniCivili sopra l’Historie di Messer FrancescoGuicciardini ed altri Historici. Vi sono ag-giunti gli Avvertimenti Civili dello stes-so Guicciardini e in fine Le Lettere di es-so Padre Remigio, 4°, Venezia, perZenero, 1583.Tutto è assai stimato.

Sabatier de Cavaillon, Oeuvres diverses,tom. II, 8°, Avignon, par Chambeau,1779.Quest’opere sono molto stimate così le poesie chele prose.

Sabellici Marci Antonii, De Factis et dic-tis omnium gentium et seculorum, 8°,Basilee, per Henricum Petri, 1503.Di Sabellico abbiamo le Enneades seu Rapsodiahistoriarum ab urbe condito, T. II, fol., Sabellicofu sempre in una guerra letteraria con PauloGiovio, il quale molto lo abbietta. In questa sto-ria si desiderebbe una maggior esattezza.

Sansovino Francesco, Orazioni volgar-mente scritte da molti uomini illustri e dalui raccolte, 4°, t. II, vol. I, Venezia, perRampazetto, 1562, ma in fine del I tomosi dice: appresso Francesco Sansovino ilquale tenea una stamperia sotto il nomedi Rampazetto. Questa edizione è assai rara ed è notata da Zenonella Bibliot. di Fontanini.

Sallustius, De Bello Catilinario etJugurtinum, cum Ascentii Commentariis,fol., Venet., apud Zanis, 1513. Acceduntvaria.

Sorini, Panegirico per le nozze del ReCattolico Filippo V con Maria Luigia diSavoja, 12°, Roma, presso Placho, 1702.Si legga l’Avviso.

Sperone Speron, Dialoghi etc., 4°,Venezia, 1596, per Majetti.Questa è la migliore di tutte le Edizioni che com-parirono nel sec. XVI dei Dialoghi dello Speroneperchè fu considerevolmente aumentata, ma è po-co corretta. V. Crevenna, Fontanini e Zeno.

Tartini Giuseppe Maria, Prospetto istori-co analitico delle leggi Civili dei Romani,8°, t. II, Firenze, 1783, per Cambiagi.

Thomas Antonio, Saggio sopra il Carattere,i costumi e lo spirito delle donne ne’ varj se-coli, con note ed una lettera dell’Ab.Antonio Conti sopra lo stesso argomento,8°, Venezia, appresso Vito, 1773.Opuscolo pieno d’imagini brillanti.

Vaissette Joseph, Geographie historiqueecclesiastique et civile enrichie de cartesgeographiques, 8°, t. XII, a Paris, chezDesaint, 1755.Les Gens de Lettres dicono Quoiqu’elle en soitpas exempto de factes on la regard avec raison,comme le plus detailèes de plus methodiques etde plus exactes que nous avons.

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Valio Camillo, Teatro Morale e Poetico,overo Commentarii etici, politici, milita-ri di corte ed economici sopra le operedi Virgilio, 4°, tom. I, Bari, per Micheli,1630.Si ricerca da chi ha tempo da erogarvi.

Valle Gregorii, Commentationes inPtolomei quadripartitum in que CiceronisPartitiones et tusculanas questiones acPlinii Naturalis Historie libr. Secundum,Venet., apud Bevilacquam, 1502.Libro molto raro. Bauer.

Virgilio Marone, Le opere commentate inlingua volgare toscana da GiovanniFabrini, da Carlo Malatesta e da FilippoVenuti, fol., Venetia, 1641, appresso liGuerigli.

Xenophontis, De Cyri minoris expeditio-ne, lib. VII, Romulus Amaseus vevat,fol., Bononie, apud Phaellum, 1533.

Young, Le Nuits, traudites de l’Angloispar M. de Tourneur, tom. II, 12°, Paris,chez Lesay, 1770.Eduardo Young Poeta inglese attristato per l’i-naspettata morte della moglie si riempì d’una in-dicibile amarezza, la quale tutta versò nel suopoema Le Notti. M. Pietro Tourner lo tradussein francese raddrizzandole in molte parti25.

Miscellanei Quinterno Terzo

Aeschinis et Demosthenis contrarieOrationes in Crisiphontem et pro coronaJoachimo Peronio interprete, 4°, Lutetie,apud Vascosanum, 1554.Perionio Benedettino fu dottor di Sorbona. Lesue opere sono scritte in latino di somma purità.

Agius François De Soldanis, Discourscontre la dissertation de Mer. L’AbbeLadvocat sur le Naufrage de St. Paul dansla Mer Adriatique, 8°, Avignon, chezGiroud, 1757.

Alamanni Luigi, L’Avarchide, a cui pre-cede la vita dell’Alamanni scritta dalPadre in francese e trasportata in italia-no, 12°, t. II, Bergamo, per Langellotti,1761.Haym nota questo Poema fra i libri rari,fa testonel Vocabolario della Crusca. Vedi Zeno nellaBiblioteca del Fontanini, t. I, p. 272.

Alberti Giuseppe, I sette dolori di MariaVergine in altrettante canzonette in ariamarinaresca, Vercelli, 8°, 1778, dallaTipografia Patria.Sullo stile di quelle di Tornielli ma meno scioc-che.

Alciati Andree, Emblemata, cum com-pendiosa explicatione Claudii Minoris etnotis Laurentii Pignorii, Patavii, apudTozzium, 1618, cum imaginibus, 8°.Di Alciato si è parlato in altri luoghi di questo in-dice, di questa edizione de’ suoi Emblemi bisognanotarsi che è ornata di duecentonove figure, lequali sebben incise in legno sono eccellenti.

Alamanni Luigi, La Flora, commedia,Firenze, per Sermatelli, 1601, 8°, ad essasono aggiunte due Commedie di Herco-

25 A margine del CSBCN sta scritto: MiscellaneiQuinterno secondo costa di fogli dieci. Vistato daSterzinger e Ferrara.

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le Bentivoglio una intitolata I Fantasmi,l’altra il Geloso, stampate, in Venegia,per Giolito, 1545 e 1547. La Cecca diGirolamo Razzi, Fiorenza, per Torren-tino, 1563 e chiudono il libro L’Egloghedi Andrea Calmo, Travigi, per Zanetti,D. M. C., 1500.Raccolta pregevolissima. Degli autori di essa sivede ciò che abbia scritto prima del frontispiziodel libro.

Anonimo, Lamenti delle vedove ovvero ri-mostranze delle vacanti chiese del regnodi Napoli, tom. 2, 8° gr., Filadelfia, 1784.Questi lamenti hanno la sua alta ragione.

Anonimo, Cerere Placata, festa teatraledata in Napoli nel 1772.

Anonimo, Selecta epigrammata greca, la-tine reddita, 12°, apud Zannettum, 1608.

Anonimo, Riflessioni sopra la QuaresimaAppellante, Venezia, 4°, presso Occhi,1740.

Anonimo, Le fragole, poemetto, Milano,1754, 8°, per Marelli.Graziosamente scritto.

Anonimo, Saggio di un nuovo giornale,4°, Venezia, per Zatta, 1793.

Anonimo, Dialoghi sopra le tre arti del di-segno corretti ed accresciuti, Napoli, perSimoni, 1772.In essi si trovano molti lumi.

Anonimo, Sette libri di Catalogi, 8°,Vinegia, appresso Giolito, 1552.Questi Catalogi sono una elegante piccola enci-clopedia.

Anonimo, Essai lyrique sur la religione,8°, Francofort, chez Knel, 1753.Si legge insieme col poema della Religione diRacine.

Anonimo, Voyage merveilleux du PrinceFan-Ferèdin dans la romancie, 8°, Paris,par le Mercier, 1738.Graziosa critica dei romanzi e saggia insieme.L’autore è Guglielmo Giacinto BougeantGesuita.

Anonimo, Compendio di geografia mo-derna ed antica ad uso del CollegioNazareno, 8° gr., Roma, per Zempel.Buon compendio.

Anulus Bartolomeus, Picta Poetis,Lugduni, apud Bondome, 1552, 12°.Dei versi darà giudizio il lettore. Il libro è orna-to di molte figure di legno.

Ariosto Ludovico, Le Rime da lui scrit-te nella sua gioventù colle note diFrancesco Sansovino, 12°, Venezia, ap-presso lo stesso Sansovino, 1561.Queste Rime dell’edizione del Sansovino sonoassai pregiate.

Ariosto Ludovico, Stampe scaltre con al-tre dei migliori Poeti, 8°, per Milocco,1759.Libro ottimo particolarmente per li giovani.

Ascentii Jodoci Badii, Epitome inElegantias Laurentii Valle, Lugduni,apud Vincentium, 8°, 1538.

Apuleii L., De Asino Aureo lib. XI.Accedunt opuscula.

Audrich Eurardo delle Scuole Pie è l’au-tore delle Eglogle filosofiche ed altri poe-tici componimenti nelli quali si spieganovarie opinioni della moderna fisica, 8°,Firenze, 1754, per Giovanelli.Eurardo Audrich fu uomo assai colto e ben notoper altre fatiche da lui pubblicate riguardanti lebelle lettere.

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Baconis de Verulamio, Nov. Organumscientiarum, 12°, Lugduni Batav., apudMojardum, 1643.Fra i filosofi abbiamo tutte le opere di Bacone.

Baldi Bernardo, Versi e Prose, 4°,Venezia, per De’ Franceschi, 1590.Haym riferisce questo libro fra i rari, loda moltoil poema di costui intitolato la Nautica. Egli è au-tore di molte altre opere pregevoli particolar-mente in Matematica. Trovasi più volte nomina-to con lode nelle note del Zeno alla Biblioteca delFontanini.

Barrionvevo Garcie, Panegyricus in lau-dem D. Petri Fernandez RoregiNeapolitano, fol., Neapoli, per Longum,1616.Bisogna leggere la prefazione che fà GiulioCesare Capace. Nel panegirico vi è una profusio-ne di passi di autori nojosissima.

Baron Mons., L’Homme a bonne fortune,comedie par. Mr. Baron.

Bembo Pietro, Rime corrette, illustrateed accresciute con le annotazioni diAnton Federigo Seghezzi e la vita del-l’autore di Ludovico Beccatelli, 8°,Bergamo, 1753, per Langellotti.Eccellenti rime, eccellenti annotazioni.

Bencii Francisci e Soc. Jesu, QuinqueMara, Rome, ex Typogr. Vaticana, 1592,8°.

Bencii Francisci e Soc. Jesu, Drama antedistributionem premiorum in gymnasioejusdem Societatis, 4°, Rome, apudZannettum, 1587.Il Bencio fu discepolo di Mureto ma siccome leopere del maestro sempre più si leggono conpiacere così quel del discepolo sono ormai po-ste in oblio come ben nota la Società letterariadi Caen.

Bentivolglio Cardinale, Raccolta delle ora-zioni che si contengono nella sua Storia diFiandra e degli Elogj, 8°, Colonia, 1640.

Baxj Nicasj, Poemata, 8°, Antuerpie,apud Verdussi, 1614.Fu stimato nel poetare in latino ed in greco.

Betti Cosmo, La consumazione del secolo,poema, 8° gr., Lucca, per Bonsignori,1793.L’Autore ha voluto imitare Dante.

Betussi Giuseppe, Dialogo intitolato ilRaverta, 8°, Vinegia, presso Giolito,1562.Libro notato da Fontanini Biblioteca.

Bidermani Jacobi e Soc. Jesu, HeroumEpistole, Epigrammata et Herodias,Antuerpie, 24°, apud Plantinum, 1634.

Bondini Jo., Methodus ad facilem histo-riarum cognitionem, Lugduni, apudMareschalli, 1591, 12°.Questo metodo v’ha chi dice che sia senza metodo.

Bondi Clemente, Versi, 8° Reale, Lucca,1788, per Bonsignori.Non misurate tutti i componimenti del Bondi delpoemetto intitolato Giornata Villereccia il qualenel genere suo è insuperabile.

Borelli Jo. Alphonsi, Theorice medicorumplanetarum ex causis physicis deducte, 4°,Florentie, 1666.Il celebre Borelli fu in Messina lettore di mate-matica.

Bossuet Jacopo Benigno, Orazioni fune-bri, 8°, Venezia, 1748, presso Tagier.

Boezio Severino, Della Consolazione del-la Filosofia, tradotto da Benedetto Varchicon annotazioni. Si aggiunge la vita del-

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l’autore scritta in latino da Giulio Marzioed ora esattamente volgarizzata, Venezia,per Novelli, 1757.

Boxhornii Marci Zuari, Orationes variiargumenti, 12°, Leide, apud Sansonium,1651.Boxornio fu professore di Eloquenza a Leida.

Bracciolini Francesco, Della Croce riac-quistata, poema eroico libro XV, 8°,Parigi, per Ruelle, 1605.Vedi Quadrio, vol. quarto, p. 680. Questo poe-ma si è meritato il terzo Luogo dopo il Tasso el’Ariosto.

Bulerd Paolo Alessandro, La grandezzadi Dio nelle meraviglie della Natura, poe-ma francese da Bonso Pio Bonsi propo-sto fiorentino, 8°, Firenze, 1784, perMouche.Molto opportuno a leggersi perchè può apportarsommo lume.

Bulalini Marcelli, Oratio in funere JoannisFrancisci Aldobrandini, 4°, Vallisoletti,1601. Accedunt I. Ascanii CardinalisColumne, II. Oratio in funere Philippi IIHispaniarum et Judiarum Regis, Rome,apud Mutium, 1690. III. Jo. BaptisteSacci, Oratio de laudibus Antonii Perre-notti Cardinalis, apud Flandrum, 1586.

Bussieres Joannis, Soc. Jesu, Hosculi hi-storiarum, 12°, Lugduni, apud Devenet,1655.

Cabilliani Baldvini e Soc., Magdalena, 8°,Antuerpie, apud Moretum, 1625.Scrive con grazia.

Caphari Hieronimi, Elocutiones atqueclausule et singulis M. T. Cicer. Epist. fa-mil. selecte Vernacula lingua exposite, 8°,Venet., apud Bertanum, 1587.

Calvert Friderici, Celestes et Inferi, 4°,Venet., apud Graziosi, 1771.

Caporali Cesare, Vita di Mecenate. Vi so-no aggiunte le Rime piacevoli dello stes-so del Mauro, del Tasso, del Caro e di al-tri, 24°, Venetia, 1616.

Cassola Luigi, Madrigali, 8°, Vinegia, perGiolito, 1545. Vi è aggiunto il secondolibro delle Rime del Lionardi, presso lostesso Giolito, Vinegia, 1550.Cose di gran rarità.

Catenacci Alberto, Salmi e Cantici para-frasati in versi toscani, 8° gr., tom. II,Lucca, per Bonsignori, 1794.Lodevole fatica.

Causini Nicolai e Soc. Jesu, Tragedie sa-cre, 24°, Parisiis, apud Chappelet.

Cellotii Ludovici e Soc. Jesu, OperaPoetica, 8°, Parisiis, apud Cramoisy,1630.Cellozio intendeva bene l’ebraico, il greco ed illatino e in tutte e tre queste lingue si fece grannome.

Cerasola Domenico della Compagnia diGesù, Rime Sacre,Genova, per Stampe-ria Lerziana, 1748.

Cerruti Antonii, Carminum libri quatuor,8°, Venetiis, 1550.Cerruto fu ottimo Poeta del Secolo XVI.

Chacon Luis Ignacio, L’Ancianidad vir-tuosa oracion funebre, de D. GabrielTorres Dixela el Domingo Garcia de laComp. de Jesus dia 12 de Agosto del anno1757, quarto, en Sevilla, en la Imprenta deldv. D. Geronymo de Castilla.Bisogna leggerla per vedere la sciocchezza del-l’autore.

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Champfort Mr. de Le Marchand deSmyrne Comedie.

Chiaberge Josephi Ignatiis, Societ. Jesu,Oratio Panegirica Clementi XI Pont.Maximo, Rome, 12°, apud Bernabò,1703.

Chiabrera Gabriello, Poemetti, 4°,Firenze, per Filippo Giunti, 1598.Edizione originale.

Chiabrera Gabriello, Firenze, poema,12°, Napoli, per Scoriggio, 1637.Vedi quel che abbiamo notato nel frontispicio.

Chanut Antonii, Soc. Jesu, Precipua sep-tem Augustissime Virginis Marie Myste-ria, 8°, tom. II, 1655, Tolose, apudRaymondum Bosc.Fu molto riputato nelle lettere umane presso iGesuiti.

Ciceronis M. Tullis, TusculanarumQuestionum lib.V, cum Scholis PauliManutii, Venetiis, Sessa, 1611, 8°.

Eiusdem, Rhetoricorum, tom. 2, 12°,apud Gryphium, 1548.

Claudianus, Gryphii, Lugduni, 1548, 12°.

Clavii Francisci Rainerii, Homilie etOrationes Sacre, Latine ac Italice itemqueEpistole, 8°, Venetiis, apud Corona, 1726.Vi è del buono.

Cotta Giovanni Battista, Dio sonetti edinni, con annotazioni, 8°, Venezia, perZeno, 1734.

Cromaziano Agatopisto, Versi liberi, 4°,Cesena, per Biasini, 1766.Sotto questo nome accademico si asconde[Appiano Buonafede].

Crucii Ludovici, Tragice Soc. JesuComiceque actiones date Conimbrice aCollegio Soc. Jesu, 8°, Lugduni, apudCardon, 1605.Crucio ebbe gran nome per la sua eloquenza la-tina e per la cognizione delle lingue greca edebraica.

Curtius, Curtius cum supplementis, 24°.

David Joannis, Soc. Jesu, Duodecim spe-cula Deum aliquando videre desideranticoncinnata, 4°, Antuerpie, apudMoretum, 1610, opus XII figuris orna-tum.Le figure sono molto ma molto buone.

De la Cueva Gasper Miguel, Historia deldivino mistero del SS. Sagramento de lescorporales de daroca en el Rayno deAragon, Caregoça, 8°, per Escanilla,1590.Per venire in cognizione di questo celebre por-tento bisogna leggere i principali capitoli di que-sto libro.

Della Torre Raffaello, Orationenell’Incoronazione del SerenissimoAlessandro Giustiniano Duca della Rep.di Genova, preceduta da varie poesie sul-lo stesso soggetto, fol., Genova, perPavoni, 1611.Cose nate nel tempo di correzione perciò buoneper quando nacquero.

Delphini F. Joannis Antonii, OrdinConventualium, Libellus de tractandis inConcilio Oecumenico, 4°, Rome, perLaurentianum, 1561.Libro ricercato.

Deslions Antonii, Soc. Jesu, Cultu B.Marie Virginis Elagiarum lib. III, 24°,Nap., Typ. Reg., 1686.

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Domenichi Ludovico, La Nobiltà delleDonne, 8°, Venezia, presso Giolito, 1551.Raro, v. Haym.

Eckii Joannis, Theologi Ingolstadiensis,Orationes tres, I. De Nobilitate literisexornanda; II. De fidei Christiane ampli-tudine reliquas infidelium sectas; III. DeGermania exculta contra Grillos.Accedunt quedam in laudem ipsiusEckii, Auguste, apud Milleranum, 1565.Cose rarissime Echio fu teologo sommo e rese ce-lebre il suo sapere ed il suo zelo nelle conferenzetenute contro Lutero Carlostad Melantone, nel-le quali mostrò la sua dottrina per confessionede’ suoi contendenti. Egli fu nella Dieta diAusbourg e nella conferenza de Ratisbona e die-de prova del suo talento e de’ suoi lumi.

Fabri Honorati, De opinione ProbabiliDialogus, 8°, Rome, apud Corbelletti,1659.Rancidumi Gesuitici.

Fagiuoli Giovanni Battista, Comedie, t.sette, 12°, Lucca, 1734, per Marescan-doli.

Fagiuoli Giovanni Battista, LaFagiuolaja, ovvero rime facete libri cin-que ognuno con proprio frontispizio,Amsterdam, per Barbagrigia, 1729,1730, ai quali è aggiunta una Comediadello stesso intitolata Gli amanti senzavedersi, Amsterdam, tomi 5, vol. 2.Di Fagiuoli poeta di gran nome sullo stile gioco-so si veda il Quadrio, vol. II, p. 562, dove è mol-to lodato.

Fiamma Gabriele, Rime Spirituali, col-l’esposizione di lui medesimo, 8° gr.,Vinegia, 1575, per De’ Franceschi.Chi vuole un sano giudizio e una giusta lode diqueste Rime e della Esposizione, legga Zeno nel-le note al Fontanini, T. II, p. 90. Haym nota que-sta edizione nella sua Biblioteca, f. 105, n.°13.

Finei Orontii, Canones in propriumPlanetarum equatorium Canones, 4°,Parisiis, apud Gromontium, 1538.

Fiorilli Dionigi, Rime in lode delCardinale Conti fratello del PapaInnocenzo XIII, parte raccolte e partecomposte, Roma, 1772, per De Rossi, 8°.

Frugoni Carlo Innocenzo, fra gli ArcadiComento Eginetico, Poesie, tom. 15,Lucca, 1779, per Bonsignori, 8° grande.Non ha bisogno di lode essendo da tutti applau-dito.

Fulgosii Baptiste, Factorum dictorumquememorabilium lib. IX, a Justo Gaillardoaucti et restituti, 8°, Parisiis, apudCanellat, 1589.Battista Fregoso fu doge di Genova ma poi ne fucacciato da Paolo Ingoso suo zio cardinale e arci-vescovo di Genova che si usurpò la sua carica efu mandato in esilio a Fregui dove si applicò al-la lettura dei buoni autori e compose questi novelibri di esempj memorabili ad imitazione diValerio Massimo.

Gallutii Tarquinii e Soc. Jesu, Carminumlib. tres, 8°, Rome, apud Moscardum,1611.Galluzzi fu trasportato amator di Virgilio e le sueIndicie Virgiliane sono in pregio. Le sue poesiemeritano lode.

Gajone Ignazio, L’uomo redento, poema,1764, 8°, Stamperia Ermateniana.È molto lodato dalle persone intendenti.

Gallo Cesare, Sopra l’impresa della Felicenominata nel dialogo intitolato il Rota ov-vero delle imprese di Scipione Ammirato,4°, 1562.

Garimberto Girolamo, Della fortuna, lib.6, 8°, Venezia, per Tramezzino, 1547.Autore noto per tante altre opere. Edizione bella.

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Garzoni Tommaso, Il Teatro de’ vari e di-versi cervelli mondani, 4°, Venezia, perSomasco, 1588.Opera tradotta in francese. Niceron loda il ta-lento di Garzoni e dice che egli avrebbe potutoarrivare a molto se fosse stato diretto da qualcheuomo di gusto.

Garzoni Tommaso, La Piazza universaledi tutte le professioni del Mondo, nuovaedizione annotazioni a discorso, 4°,Ferravalle di Venezia, per Maglietti, 1605.Il Marchese Maffei chiama quest’opera libro delquale si può far maggior uso che altri non crede.

Giannetasii N. Partenii, Bellica, Neapoli,8°, apud Rispoli, fig.Le figure parte sono disegno di Solimeno e partedel Matteis.

Gaspari Giovanni Battista, Saggio dei ca-ratteri della sua fonderia, 8°, Venezia, 1804.

Gesner, Pastorales et Poemes suivis desdeux des haller et de Dryden, 12°, Paris,1768.

Gigli Girolamo, Il D. Pilone Commedia,8°, Lucca, per Marescandoli, 1715.

De Giorgi Bertola Aurelio, Nuove Poesiecampestri e marittime, 12°, Genova,1779.Bertola in poesia si è fatta gran fama. Non man-ca di grazia.

Giraldi Cinthio Gio. Battista, Discorsointorno a quello che si conviene a giova-ne nobile e ben creato nel servire con granprincipe, 8°, Pavia, per Bartoli, 1569.

Giselini Victoris, Hymnorum liturgicam eveterum et recentiorum poetarum scriptis,12°, Antuerpie, apud Nutium, 1620.La nota degli autori di questi Inni è dopo la de-dicatoria.

Grandi Ascanio, Fasti Sacri, poema epi-co, 8°, Lecce, per Micheli, 1635.Quadrio parla di questo autore in varj luoghi eparticolarmente di quest’opera e di questa edi-zione, tomo, IV, p. 147.

Granelli Giovanni, della Compagnia diGesù, Orazioni e ragionamenti, 4°,Modena, 1772, per la società Tipogra-fi-ca, perticolarmente per le sue tragedie.

Gravine Jani Vincentii, Orationes necnon opuscula, 8°, Venetiis, apudLazzaronum, 1739.

Dello stesso, Tragedie, 8°, Napoli, pressoParrino.

Gregorii Nazianzeni, Carmina selecta,Cyrilli Alexandrini, De Plantarum et ani-malium proprietate liber nunc primumeditus, Synesii, Hymni decem, ClementisAlexandrini, Hymnus, 8°, Rome, apudZannettum, 1590, omnia grece.Questa edizione fu curata da Geronimo Brunellodella Compagnia di Gesù Professore di linguaebraica e greca. Brunet la nota fra i libri rari e dàil prezzo di 6 franchi cioè tarì diciotto.

Gregorii Nazianzeni, Tragoedia Christuspatiens, grece, 8°, Rome, per AntoniumBlandum, 1542., latino reddita carminereddita per Fabriium Ruremundanum,Antuerpie, apud Socelsium, 1550.

Grimaldi Francisci, Soc. Jesu, De vita ca-nonica libri tres cum adnotationibusAristotelicis, 8°, Rome, apud Salvionem,1738.

Grimaldi Francisci, Soc. Jesu, De vita ur-bana lib. quinque, 8°, Rome, apud DeRubeis, 1735.

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Grotto Luigi Cieco d’Adria, Orazioni ita-liane e latine con annotazioni in margine,8°, Venezia, 1616, per Sarzina.Costui fu principe dell’Accademia degli Illustrati.

Gualfreducci Bandini, Variorum carmi-num, lib. sex, accedit Sophoclis Oedipuseodem interprete, Rome, apud Zannetti,1622, 12°.

Gualterotti Raffaello, Rime, Fiorenza,per Sermartelli, 1581, 4°.Haym fà menzione di una comedia del Gualterottima non ebbe sotto gli occhi queste rime.

Dello stesso, Le Glorie d’Europa poesieper le nozze dell’Archiduchessa MariaMaddalena d’Austria e di Cosmo deMedici, 4°, Fiorenza, per Tosi, 1618.

Guarini Battista Cavalier, OperePoetiche, 12°, Venezia, per Ciotti, 1606.Il Guarini cominciò ad allontanarsi dai classici epuò dirsi che senza di lui l’Italia non avrebbe avu-to il corruttore del retto senso e del buon costumequal si fu il Marini. Di cui in fine vi è qualche cosa.

Dello stesso, Il Pastorfido, 24°, Amster-dam, per Raveste, in 1662.

Lo stesso, colle rime dello stessoGuarini, 12°, Venezia, per Gueriglio,1655.

Guicciardini Francesco, Lottini GiovanniFrancesco, Sansovino Francesco, Consi-derazioni in materia di cose di Stato, 4°,Vinegia, per Salicato, 1588.

Guidi Alessandro, Poesia colla sua vitada Gio. Mario Crescimbeni edizione ri-cercata ed accresciuta, Venezia, 12°, perPiotto, 1751.Poeta sublime, le traduzioni delle Omelie diClemente XI sono eccellenti.

Guidiccioni Giovanni, Rime, 8°,Bergamo, per Lancellotti, 1753.Noi a suo luogo ne conserviamo un’edizione ma-gnifica.

Hay Guglielmo, Saggio sulla deformità,traduzione dall’Inglese, Londra, 1765, 8°.

Halloix Petri e Soc. Jesu, AnthologiaPoetica,Greco latina instrutta synonimispoeticis eorum auctoritatibus cum lati-na interpretatione et interpretatione, 8°maximo, Duaci, apud Bogardi, 1617.Halloix fu autore di molte opere di merito e que-st’opera faticosa mostra quanto e come avea let-ti gli autori Greci per prenderne la giusta idea silegga la dedicatoria.

Heinsii Danielis, Orationes, LugduniBatavorum, apud Elzevirium, 1612.Questo povero libro cadde nelle mani dell’igno-ranza e ne restò malconcio.

Horatii Flacci, Poemata, Panormi, perMaringum, 1615.Sarà buono perchè stampato in Palermo.

Hosschii Sidronii e Soc. Jesu, Elegiarum,libri sex, item Gulielmi Becani ex eademSocietate Idylia et Elegie, acceduntJacobi Wallii e Soc. Jesu, Poematum librinovem, 8°, Venetiis, apud Hertz, 1733.Poeti dei più deboli fra i Gesuiti, sebbene moltofacili nel verseggiare.

Imperiale Giovanni Vincenzo, Lo statoRustico, 4°, appresso Pavoni, Genova,1611.Di questo autore fà memoria Quadrio, vol. IV, p.71. Haym nel suo Catalogo de’ libri rari fa men-zione di questa edizione.

Jonini Gilberti e Soc. Jesu, Ethica Poesis,Lugduni, apud De Four, 1637. AcceduntPoematum lib. II, ibidem, per eumdem.

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Item Elegiarum lib. II. Tandem ejusdemGrece Moralis Theologia et AlphabetaGnomonica, ibidem, apud eumdem.

Jonin Gilbert, Lyrica, 24°, Lugduni,apud Prost, 1630.

Lactantii L. Coelii Firmiani, Opera, 12°,Lugduni, apud Tornesium, 1543.

Lipsii Justi, De Costantia, 24°,Amsterdami, apud Cesium, 1624.Duplicato.

Loarte Gaspar della Comp. di Gesù,Meditazioni della Passione, 8°, senza luo-go, figurato.Nel frontispizio si dice del P. Dottor Loarte sen-za nome perchè entrò in età grande nellaCompagnia e convisse con S. Ignazio.

Lollio Alberto, La scelta della moglie, tra-duzione dal latino in cui fu scritta daFrancesco Barbaro, 12°, Vercelli, nellaStamperia Patria, 1778.

Longo Gregorii, Annualis Signatoris an-tiquorum, 8°, Mediolani, apud Pontium,1615.Ha per la sua eccellenza avuto luogo fra i tratta-tisti de Annualis.

Lorenti Bartolomeo, Acc. Filarmonico,Della Coltivazione de’ Monti can. IV.Graziosamente e con eleganza scritto.

Lorenzini Niccolò, Il peccator contrito,4°, Firenze, per Giunti, 1691.Questa bella edizione ha sfuggite le diligenze diHaym, ma è rammentata dal Quadrio.

Magagnati Girolamo, Le vite di Romoloe Numa Pompilio, in rime piacevoli, 12°,Venezia, 1614, per Pinelli.

Maggi Michele e Carlo Maria, Poesie ita-liane e latine, tom. 4, Milano, perMalatesta, 1728, 1729.Di Maggi vedi quel che ne scrive Quadrio, vol. I,p. 211.

Marchetti Annibalis, Soc. Jesu, De rebusgestis Beati Aloysii Gonzage ex eademSocietate, Florentie, apud Komarek,1703, 8°.Latinamente scritta.

Marchetti Annibalis e Soc. Jesu, DeLandibus D. Francisci Xaverii Oratio,Florentie, apud Vitaliani, 8°, 1698.

Marescalchi Senetor, Antonio e Cleopatra,tragedia, 8° Real, Bassano, 1788.

Martialis Val., Epigrammata, demptis ob-scenis cum notis et interpretationeJosephi Saverii Soc. Jesu, 12°, Venet.,apud Pezzana, 1716.

Maripetro Hieronimo, Messer FrancescoPetrarca divenuto spirituale, 8°, perMarcolini, Venezia, 1538.Par che sia l’autore in questa dura fatica lodevo-le, quanto però vi sia riuscito si può vedere daquel che ne dice Zeno nelle note alla BibliotecaFontanini.

Merule Gaudentii, De GallorumCisalpinorum Antiquitate et origine, 8°,Bergami, apud Ventura, 1593.

Meyeri Livini e Soc. Jesu, Poematum lib.XII, 8°, Bruxelles, apud Fricx, 1727.Fra i Gesuiti dei tempi di mezzo merita il suoluogo.

Munzoni Gaspare, Elogio del Cav.Michele Maria Perremuto Presidente del-la Gran Corte, Palermo, 4°, 1806, dallaReale Stamperia.

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Migazzi Christophori, Oratio in funereCaroli VI Imperatoris, 4°, Rome, apudKomarck, 1741.Lodevole.

De Moliere, Les oeuvres, enrichies de fi-gures en taille-douce, 12°, tom. 8, a Lion,chez Lyons, 1692.

Montesquieu, Il tempio di Gnido con unsaggio degli amori de’ più celebri poeti la-tini, traduzione di Gio. Battista Vicini,8°, Londra, per Deregni, 1761.

Motte de la Mr. de l’AccademieFrançoise, Eloge funebre de Louis XIVavec un Odè sur sa mort, 8°, Haym, chezSenzet, 1716.Bella edizione funebre.

Nazianzeni S. Gregori, Carmina selecta,Cyrilli Alexandrini, De Plantarum et ani-malium proprietate liber nunc primumeditus, Synesii, Hymni decem, ClementisAlexandrini, omnia grece tantum, Rome,apud Zannettum, 1590.Questa edizione fu curata da Geronimo Brunellodella Compagnia di Gesù, professore di linguaebraica e greca. Brunet la nota fra i libri rari e ledà il prezzo di sei franchi cioè tarì diciotto.

Neraclo Pastore Arcade, La SalamitideBoschereccia Sagra, Roma, per il Bernabò,8°, figur, 1755. Libro ornato di figure.Sotto questo nome accademico si ascondeMonsig. Giuseppe Ercolani Prelato assai rag-guardevole nella Corte di Roma, uomo di grandottrina e pietà ed eccellente poeta.

Nobili Flaminio, Trattato dell’Amoreumano, 4°, Lucca, per Busdraco, 1567.Zeno nelle note alla Biblioteca del Fontanini, T.II, p. 325, dice che costui fu uno de’ più dotti uo-mini del suo tempo.

Nomi Federico, Buda Liberata, poemaeroico, 12°, Venezia, 1702.

Obsopoei Vincentii, In Grecorum epi-grammatum lib. IV, annotationes, 8° gr.,Basilee, apud Brilingerum, 1540. Grec.,Lat.Vincenzo Obsepeo è celebre particolarmente perla sua opera De Arte.

Onciaci Guilelmi, Questiones Juris phi-losophice, 12°, Lugduni, apud Gry-phium, 1583.

Orologi Giuseppe, L’Ingratitudine, 8°,Vinegia, appresso Giolito, 1562.Edizione citata nella Biblioteca del Fontanini.

Orosii Pauli, Adversus Paganos Historia-rum lib. VII, cum notis Francisci Fabrici.Accessit ejusdem Orosii Apologeticus con-tra Pelagum de arbitri libertate, 8° m.,Colonie, apud Colinum, 1582.Orosio fu per il corso di un anno sotto gl’inse-gnamenti di S. Agostino e fece gran profitto.

Ovidii P. Nasonis, Opera, DanielHeinsius textum recensuit, Amstelodami,apud Sansonium, 1629, tom. III, vol. I.

Palazzi Giovanni Andrea, Discorsi sopral’imprese, 8°, Bologna, per Bonacci,1575.

Parini Giuseppe, Milanese, Il Mattino, ilmezzogiorno e la sera, poemetti tre, 8°,Venezia, presso Savioni.Il Mattino sopra il Mezzogiorzo e questo la Sera.Il primo ha richiamato a se l’ammirazione de-gl’intendenti. L’autore è Giuseppe PariniMilanese come lo abbiamo notato.

Patricii Alexandri, De Justitia armorumet federum Regis Gallie lib. duo, 1639.

Pepe Crescenzio, Avvertimenti al SignorGiosefo degli aromatari intorno alle ri-sposte date da lui alle Considerazioni

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d’Alessandro Tassoni sopra le Rime delPetrarca, 8°, Modena, presso Cassiani,1611.Quest’operetta è dal Tassoni è unita alle consi-derazioni sopra il Petrarca. Noi abbiamo pure lerime dell’Aromatarj.

Petavii Dionysii e Soc. Jesu, Opera poe-tica, ultima editio plerisque carminibusaucta, Parisiis, apud Cramoisy, 1642, 8°.Accesserunt Greca varii generis Carminacum latina interpretatione, apud eum-dem, 1641.Petavio oltre di essere gran teologo ed ottimo ma-tematico, fu eccellente poeta come dimostranoqueste sue opere in latino ed in greco ed ebraico.

Petrasanta Silvestri e Soc. Jesu, DeSymbolis Heroicis lib. IX, 4°, Antuerpie,ex officina Plantiniana, 1634.Edizione nobile e per la qualità della stampa eper li moltissimi rami da cui è ornata.

Phalaris et Isocrates, Les Epitres avec lemanuel D’Epictete, le tout traduit deGrec en francois, 12°, Anvers, apr.Plantin, 1558.

Pholii Jacobi, De Beneficentia lib. Tres,4°, Rome, apud Doricum, 1557.Scritto elegantemente e luminosamente.

Politiani Angeli, Silve, cum scholiisFrancisci Sanctii, 8°, Salamantice, apudLassum, 1596.Libro da tenersi in sommo pregio e per ilPoliziano e per il Chiosatore sotto a di cui occhifu fatta la presente edizione.

Da Poppi Fra Silvestro, de’ MinoriOsservanti, Rime spirituali di diversi au-tori in lode di S. Francesco, 4°, Firenze,per Timan, 1606.Principalmente vi è un Poema in tre canti diLucrezia Marinella del quale fà menzione ilQuadrio nel vol. 4 della sua Storia e della

Ragione d’ogni Poesia fol. 176, dove cita appun-to questa nostra edizione. Marinella è autrice dimolte altre opere.

Pregevole raccolta di Orazioni.

Raderi Matthei e Soc. Jesu, Ad SeneceMedeam Comentarii, 12°, Monachi,apud Segen, 1631.I Comenti di Radero sono stimatissimi.

Redi Francesco, Accademico dellaCrusca, Bacco in Toscana coll’aggiunta deiBrindisi di Minto Accademico Filopono,Napoli, 1774. In fine vi sono centocin-quanta brindisi di Minto AccademicoFilopono e le viti e il vino Ottava rima diTirsi Albeno Accademico Appatista.Noi a suo luogo abbiamo la raccolta di tutte leopere del Redi.

Reguli Sebastiani, In librum I AeneidosVirgili explicationes, t. 2, manca la prima,Bononie, apud Benatium, 1565.

Rolli Paolo, Disamina del parere di Mr.de Voltaire sulla Poesia Epica, traduzio-ne dall’inglese, 8°, Berlino, 1779.Rolli è ben noto.

Dello stesso, Il Paradiso perduto, poemainglese di Giovanni Milton, tradotto,12°, Parigi, per Occhi, 1758.

Roseo Mambrino, La institutione delPrincipe Cristiano, 8°, colla aggiunta del-le Apostille del Dolce, Venezia, pressoGiolito, 1560.Si legga quel che dice di questo libro Zeno nellenote alla Biblioteca del Fontanini.

Rousseau Jean-Baptiste, Oeuvres choisieset odes sacres, 12°, Bruxelles, chez Frick,1769.Rousseau Giovanni Battista fu celebre poeta diFrancia: alle odi vi sono aggiunte l’Epistole, leAllegorie, gli Epigrammi.

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Sacchetti Franco, Novelle cento, sceltead uso de’ modesti giovani studiosi del-la lingua Toscana, Venezia, 8°, 1770,presso Occhi.

Sallusti, Bellum Catilinarium et Jugurthi-num e fragmenta. Accessere Porci La-tronis, In Catilinam declamatio et Orationomine Ciceronis contra Sallustium, cumnotis Pauli Manutii et LudoviciCarrionis, Venet., apud Grypium.

A Sancto Joseph, Vita virtutesque R. P. F.Joannis a Jesu Monc., 12°, Rome, apudMascardum, 1649.

Sannazaro Giacomo, L’Arcadia, colle an-notazioni del Porcacchi e colla vita scrit-ta da Giambattista Crispo, 12°, Venezia.Vi sono aggiunte con nuovo frontispizioLe Rime corrette da Ludovico Dolce,Venezia, 1772.Noi possediamo la nobile edizione fatta daComino di questa opera e di quelle latine.

Satyre Quatuor, Clarissimorum VirorumNicolai Rigaltii, Justi Lipsii, P. Lanei,Juliani Imperatoris, Lugduni Batavorum,12°, ex officina Marciana, 1620.Queste quattro satire sono opera di questi cele-bri autori dei quali lungo sarebbe far parola.

Scaligeri Josephi, Castigationes inCatulum, Tibullum et Propertium, 8°,Venetiis, 1554. Accedit eosdem M.Antonii Mureti Commentarius.Comenti molto pregiati.

Scaligeri Julii Cesaris, Poemata omnia.Accedit Sophoclis Ajax Lorarius aJosepho Scaligero stylo tragico traslatus,8°, t. 2, in 1 1600, Commelinus 1600.Brunet lo nota nel suo Manuale venduto per di-ciotto franchi che sono onze 1.24. Di Scaligero èben leggersi quel che ne dice il Volpi nella lette-ra premessa alle opere di M. Geronimo Vidè del-la quale noi ne abbiamo trascritto uno sqarcio.

Scaligeri Julii Cesaris, Poemata omnia.Accedit Sophoclis Ajax Lorarius aJosepho Scaligero stylo tragico traslatus,8°, Lugduni, apud Beringos, 1596. Questa edizione anch’essa è stata notata come ra-ra da Bauer ma è meno ampia della sopra de-scritta.

Schilicii Emmanuelis, Leges quibus re-guntur Collegii Greci Alumni, Rome,apud Herculem, 1675, 4°, Grece.

Scholirii Petri, Sermones familiares, 4°,Antuerpie, ex offcina Plantiniana, 1623.Scholirio ha voluto imitare Orazio.

Scribani Caroli e Soc. Jesu, PoliticusChristianus, 8° m., Antuerpie, apudNutium, 1626.Libro celebre presentato a Filippo IV Re diSpagna.

Segni Bernardo, Rettorica et Poetica diAristotele, tradotte di Greco in linguafiorentina, Vinegia, 8°, 1551.Sebbene l’edizione sia meschina ma l’opera è ec-cellente noi possediamo l’edizione nobile diTorrentino la quale è collocata fra la Classe deiTraduttori.

Sepatalii Ludovici, De Nevis liber, 8°,Mediolani, 1606, apud Bordonum.Settalio fu gran medico.

Silii Italici, De Bello Punico, 12°.

Sociaci Benedicti, Silve et OpusculaSacra, 8°, Mediolani, apud Pontium,1612.

Spinelli Tommaso, dell’ordine de’Predicatori, Orazione Panegirica in lodedella Vergine Gloriosa del SS. mo Rosario,Napoli, 4°, 1750.

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Suffridi Petri, Oratio prestantia legumRomanarum, 8°, Antuerpie, apudPlantinum, 1574.Da leggersi perchè assai buono.

Tasse, Jesuralem delivrée, poeme heroi-que, traduit en françois, Amsterdam,1738, chez Rickoff, 8°.

Tasso Torquato, Il Re Torrismondo, tra-gedia, 8°, Verona, per Discepolo, 1587.Edizione citata dal Fontanini, tom. I, p. 482.

Tasso Torquato, Annotazione nella suaGerusalemme, di Scipione Gentili eGiulio Gastavino e Notizie istoriche diLorenzo Pignoria, 24°, Venezia, perMisserini, 1625.

Dello stesso, La Gerusalemme liberata,cogli argomenti di Orazio Ariosti e incinque canti di Camillo Camilli, 24°,Bassano, per Remondini.

Testi Fulvio, Opere, 12°, Venezia, perPezzana.Lo stile di costui è gonfio.

Textoris, Epitome Epithetorum, 8°.

Thylesii Antonii, Poemata, 4°, Rome,apud Calvum, 1524. Accedit fratrisBonvicini De Ripa, De Discipulorum pre-ceptorumque moribus, impressumValentie anno Domini M.D. j die veroXXIX octuo, 4°.Di Tilesio si trovano varie poesie raccolte daGhero nelle Delicie Poetarum Italorum, t. III, p.1154, così del pari nei Carmina IllustriumPoetarum Italorum, T. IX. Noi conserviamo asuo luogo l’una e l’altra opera. La prima edizio-ne del Bonvicino fu fatta in Milano perDominicum de Vespolate et Jacobum deMarliano. Vedi Brunet Manuel, T. 3.

Tursellini Horatii e Soc. Jesu, De vita

Francisci Xaverii lib. sex. Accessere eju-sdem Xaverii Epistolarum lib. quatuor,4°, Rome, apud Zannetti, 1596.Duplicato.

Valvasone Erasmo, Angeleida, 4°,Venezia, presso Somasco, 1590.L’Angeleida e non Angelida come scrisse Crevennaè il miglior poema del Valvasone scritto sopra labattaglia degli Angeli contro Lucifero. Il ConteGordon di Porcel ingannato forse dal titolo econfondendo Angeleide con Angelica annoveròquesto poema tra i romanzi. Questo avviene a chivuol dar giudizio di un libro senza vederlo. LeggeteZeno nelle note al Fontanini, Crevenna e Quadrio.

De Varros Alonso, Proverbios moralesHeraclito, 4°, en Lisboa, por Craesbeek,1617.Hanno questi proverbi il testo di qualunque au-tore onde ognuno è cavato.

Velasco Vz. Alfonso, El Celso, en Milan,por Picalia, 1602, 12°.

Verini Michaelis, De Puerorum moribusdistica, cum notis Martini Ivarrae, 8°,Lugduni, apud Vincentium, 1557. Alteraeditio, 8°, Lugduni, apud Frellonium,1547. L’autore volle piuttosto morire che perdere il pre-gio della verginità.

Villamena Francisci, Ager Puteolanus si-ve prospectus ejusdem insigniores, Rome,1620.Questo libro è formato da ventidue ben incise fi-gure: esso è notato da Bauer come raro.

Vivii Jo. Ludovici, Colloquia, Venetiis,1782, apud Gatti, 12°.

Voltaire, L’enfant prodigie, comedie.Young, Le Notti, tradotte in italianodall’Ab. Alberti, t. II, Marsiglia, perMossy, 1770, 8°.Opera assai triste e piena dell’ipocondria del-l’autore.

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Zanotti Francesco Maria, Elegie latineper le solennità principali di Maria, tra-sportate in Endecasillibi italiani da PierMaria Brocchieri Chierico Regolare diS. Paolo, Bologna, presso la Volpe,1551.Libro da noi fatto ristampare perchè eccellente.

Woverii Joannis, Panegyricus AustrieArchiducibus scriptus, 8°, Antuerpie,apud Plantinum, 1609. Henrico IVFrancie et Navaree dictus a PetroRoverio Soc. Jesu cum notis, apud eum-dem, ibidem, 1610.

Variorum

Variorum opuscula quedam rariora.Raccolta pregevolissima

Raccolta di varie orazioni per lo più reci-tate nel riaprimento degli studi.

Raccolta di poesie d’autori celebri del se-colo. 8°. Lucca 1768.Bisognano compararsi cogli antichi e allora ve-drasi che non abbiamo fatti grandi acquisto.

Raccolta di Satire fatta da FrancescoSansovino con un discorso in materiadella Satira, Venezia, presso Zoppini, 8°,1583.È molto stimata questa raccolta. Le migliori traqueste satire sono quelle dell’Ariosto e delBenivoglio e soprattutto si cercano quelle edizio-ni che furono curate dal Sansovino. Sansovinovedi Brunet.

Raccolta di pezzi greci di Omero, diAristotele, di Senofonte e di S. GiovanniCrisostomo.Essa è assai pregiata per la sua correzione.

Recuil de diverses oraison funebres, 12°, t.VI, a Lille, chez Henry, 1712.Gli autori sono più rinomati francesi.

Rime piacevoli di sei begl’ingegni, 12°,Vicenza, per Greco, 1603.Tutti questi capitoli sono di eccellenti autori, lanota di essi e le di loro notizie si trovano dopo ladedicatoria.

Viridarium poetarum tum latino tum gre-co tum vulgari eloquio scribentium in lau-des Serenissimi Regis Polonie, 4°,Venetiis, 1583.Non si trovano nel libro le poesie greche e vol-gari che si premettono nel frontispizio quantun-que sia pienamente compito.

Raccolta di alcuni opuscoli sopra varie ma-terie di Pittura, Scultura, Architettura,scritti da Filippo Baldinucci etc.Le cose del Baldinucci non possono che lodarsi.

Rime piacevoli del Berni, Copetta,Francesi, Brinzino, Martelli, Domenichi,Strascino ed altri, libri tre, tomo uno,12°, Vicenza, per Grossi, 1609.

Rime piacevoli del Berni, Copetta,Francesi, Brinzino, Martelli, Domenichi,Strascino ed altri, libri tre, tomo uno,Venezia, per Sarzina, 1616.

Orationes Quinquaginta de ChristiDomini morte, habite inde SanctoParascere a Patribus Soc. Jesu inPontificio Sacello, 12°, Rome, Typogra-phia Mascardi, 1641.Queste orazioni sono stimate perchè ve ne sonodi Stra[...], Bencio, Bellarmino, Gallutio e gene-ralmente tutte sono ben scritte26.

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26 A margine del CSBCN sta scritto: MiscellaneiQuinterno terzo costa di fogli ventiquattro. VistatoSterzinger e Ferrara.

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Miscellanei Quinterno Quarto

Aceto de Josephi, In ferie, Perusie, apudBartolum, 1643, 4°.Scioccherie.

Acosta Josephi, Soc. Jesu, De Natura no-vi orbis libri duo et De PromulgationeEvangelii apud Barbaros, sive DeProcuranda Indorum Salute lib. sex, 8°,Colonie, apud Birckman, 1596, perAntonium Mylium.

Alamanni Luigi, Opere toscane, 8°,Vineggia, per De Sabio, 1533.Di Alamanni in vari luoghi del nostro Catalogosi è parlato bastantemente: questo corpo è mal-trattato.

Albani Jo. Hieronymi, De Potestate Pape,4°, Lugduni, apud Tornesium, 1558.

Albergati Fabio, Del modo di ridurre apoco l’inimicitie private, 8°, Venezia, perCiotti, 1600.

Alberti Leandro, Descritione di tuttal’Italia, Vinegia, 1588, per Salicato, 4°.Edizioni delle migliori di questo libro. V.Clement. V. Haym. Alberti ha urtato nelle favo-le Anniane. V. Zeno nelle note a Fontanini.

De Albertis Alberto, Soc. Jesu, GeneralesVindice adversus famosos Gasparis Scioppiilibellos contra eamdem societatem, 12°,Monachii, per Straverium, 1649.

Alciati Andree, Tractatus de presumptio-nibus, cum additionibus Joan NicolaiAreletani, 8°, Lugduni, 1538, apudPortonarium.Noi abbiamo tutte le opere in foglio.

De Alexandris Cajetani, Cleric. Regula-ris, Confessarius Monialium, 12°, Vene-tiis, apud Bellonium, 1728.

Altieri Ferdinando, Gramatica Ingleseper gl’Italiani, 8°, Livorno, per Fantechi,1754.

S. Ambrogii, De Officiis libri tres, 24°,Parisiis, apud Cramoisy, 1609.Libro aureo. Noi abbiamo altre edizioni e la tra-duzione di questo libro.

D’Ancourt (Florent Cartou Fieur), LeChevalier alla Mode, comedie, 8°,Naples, 1777.Ancourt allievo del Padre La Rue Gesuita fuGiovane di gran talento. Questa è reputata la mi-glior Commedia che abbia egli scritta.

Andrelini Publii Fausti, Distica, cumJoannis Mauri Constantini et arrationi-bus, 8°, Lugduni, apud Paganum, 1545.A costui fu dato luogo nella raccolta stampata sot-to nome di Vanuzio Ghero e in quella che portail titolo di Carmina Illustriam PoetarumItalorum, l’una e l’altra delle quali noi abbiamo.

Anonyme, Le Poete Sans Fard on discourssatiriques, 8°, a Cologne, 1696.

Anonymi, Logica sive ars cogitandi, 8°,Amsteledami, 1718, Gessarium.Del merito di quest’opera v. Morofio, Polystorlib. V. C. I, n.°2.

Anonimo, Anno Ecclesiastico, ossiaIstrutione sopra le principali feste che ce-lebra la Chiesa, Palermo, StamperiaReale, 1797. Carta Reale ben legato.

Anonimo, Venimecum piorum sacerdo-tum accedis hebdomas mariana, 12°,Patavii, 1732.

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Anonimi, De Tormentis, 4°, Luce, 1766.Libro da leggersi dai Magistrati Criminali.

Anonimo, Ragionamento intorno ai benitemporali posseduti dalle Chiese e da tut-ti quelli che si dicono manimorte, 4°,Venezia, per Pavini, 1766.

Anonimo, Ragionamento sopra il Dialogodi Cicerone intitolato Cato Major vel deSenectute, 4°, Bologna, per Pisarri, 1728.

Anonimo, Considerazioni sopra la causadella lina, 1709.

Anonimo, Il nuovo corteggiano de vita cau-ta e morale, senza autore e senza data.

Anonimo, Chronologia Ecclesiastica,Bononie, 4°, apud Societatem, 1580.

Anonimo, La manimorte, 4°, Milano,1766, per Galeazzi.

Anonimo, Memoria per li consegnatarjdell’arredamento delli sali di Puglia.

Anonimo, Oracoli, ovvero Saggi de’ mo-derni ingegni nuovamente raccolti, 8°,Venezia, per Giolito, 1559, vi sono lega-te insieme sentenze e detti di diversi ec-cellentissimi antiqui savi così Greci, cheLatini raccolti da Niccolo Liburnio,presso lo stesso Giolito, 1544.

Anonimo, Sermones funebres nec nonnuptiales tam communes tam particolares,8°, per Rabbanos, 1540, Venetiis.

D. Anselmi Cantuariensis, Opuscula om-nia, cura et diligentia Antonii Demo-charis restituta, 4°, Venet., 1547.

Apollonius, Venetiis, 1593, apud Zane-tum, grece tantum.

Aquilano Serafino, Opere, 8°, Firenze,per Filippo Giunti, 1516.

Ariosto Ludovico, Rime e Satire, 12°, perSalicato, 1589.Noi abbiamo a suo luogo le opere di Ariosto.

Ascanagelfi Giusto, Dell’ipocondria,Venezia, per Occhi, 1754, 4°.

Augurelli Joannis Aurelii, Carmina lati-na, Aldus.Mancano alcune pagine.

Augustini Antonii, De emendatione gra-tiani dialogorum libri duo, accedit Oratioin funere Antonii Augustini de ejus vitascriptisque: item De perfecto jureconsultoet Episcopo, 4°, Parisiis, apud Chevalier,MDCVII.Antonio Augustino fu uomo sommo e quest’o-pera è con ragione riputata profonda e necessa-ria ai giureconsulti.

Augustini Antonii, De legibus et SenatusConsultis adjunctis legum Antiquarum etSenatus Consultorum fragmentas cum no-tis Fulvj Ursini, Rome, apud Besam,1583.Prima edizione di questa stimatissima opera e ra-ra in conseguenza sopra ogni altra di questo lib.Vedi Crevenna.

Augustini Antonii, Emendationum etopinionum, libri quatuor, 8°, Lugduni,apud Gryphium, 1544.Opera dotta di ottima edizione.

Bairo Pietro, Secreti Medicinali, 8°,Venezia, 1592, per Cornetti.Bairo fu in Torino medico di gran nome.

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Bandiera Alessandro, Cornelio Nepote involgar toscano recato a riscontro del testoillustrato con note, 8°, Napoli, per Elia,1754.

Bargagli Girolamo chiamato fra gliAccademici intorno il Materiale, LaPellegrina, commedia rappresentata nellefelicissime Nozze del Granduca Ferdi-nando de’ Medici e di Mad. Cristina diLorenzo 1589, Siena, per Matteo Florini.La Commedia è comunemente molto lodata equesto libro riputato pregevole particolarmenteper la descritione del riaprimento. Il Zeno nellenote al Fontanini, t. I, p. 142.

Baronii Cesaris, Martirologium Romano-rum, 4°, Venetiis, apud Dusinellum,1587.In questa edizione e nella seguente furono cor-retti gli errori occorsi nella prima.

Baronii Cesaris, Martyrologium Rom-num, cum adnotationibus tertia editioemendata et compluribus, fol., Rome, exTypographia Vaticana, 1598.Questa è l’edizione in cui furono anche correttitutti gli errori occorsi nella prima e seconda.

Eiusdem operis prostrema editio postobitum auctoris que exhibet nonnullaaddenda vel mutanda ab ipso notata,fol., Rome, 1606, apud Vulliettum.

Basile Domenico, Il Pastorfido in linguanapoletana, 12°, per Longo, Napoli, 1628.

Della Bastida Hernando della Comp. diGesù, Considerazioni contro Fra Paolo,4°, Roma, per Zannetti, 1607.

Baverii Egidii, Soc. Jesu, Musa CatholicaMaronis, 8°, Antuerpie, apud Nuntium,1622.Non può dirsi centone perchè non ne osserva leleggi.

Becani Gulielmi, Sidronii Hosschii,Othonis Zylii, Carmina Idylia et elegiae,8°, Antuerpie, apud Plantinum, 1655.

Bellarmino Cardinale, Sulle censure pub-blicate in Venezia, ristampato in Palermo,per Franceschi, 1606, 4°.

Bellegarde (Jean Baptiste Morvan de),Modeles de Conversations pour lesPersones Polies, 12°, Paris, chezGiugnard, 1700.

Bernardi S. Abbatis, De Considerazionead Eugenium Papam lib. V, opera et stu-dio Gerardi Vossii Borchlonii: acceditopusculum eidem S. Bernardo adscrip-tum quod dicitur ad quid venisti, 4°,Rome, apud Facciotti, 1594.

Biveri Petri, Soc. Jesu, Oratorium piarumimaginum Immaculate Marie et animecreate ac Baptismo Poenitentia etEucharistia, innovate ex officinaPlantiniana, 4°, 1635, figuratum.Ornato di molte figure, stampa eccellente.

Borgogni Gherardo, La fonte del di por-to dialogo, 4°, per Ventura, 1698.Fu costui nell’Accademia degl’inquieti, la qualefioriva in Alba di Monferrato nel 1590. Quadrione parla, lib. I, Distin. I, cap. VIII e altrove par-ticolarmente di questo componimento, tom. VII,p. 82.

Bossuet Jacopo Benigno, Spiegazioned’alcune difficultà sopra le Orazioni dellaMessa ad un nuovo Cattolico, 8°, Venezia,traduzione dal francese, 1714, perPavino.Opera degna di Bossuet.

Bovio Giovanni Antonio, Risposta alleconsiderazioni del P. M. Paolo da Venezia,4°, Roma, 1606.

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Boys Matthei, Colletio variorumTractatum Juris Canonici, 8°, ColonieAgrippine, apud Hackenburg, 1607.

Brancatii Francisci Marie, Cardinalis, DeChocolatis potu diatribe, 4°, Rome, 1664.Si tratta se la cioccolatta rompe il digiuno, si par-la della maniera di manipolarla o delle sue qua-lità fisiche.

Bravo Mateo Lopez, De rege et regevoliratione libri duo, Matriti, 1616, apudSanchez, 8°.

Bronchostri Everardi, In titulum dige-storum de Regulis Juris Commentarius,12°, Amstelodami, apud Maemen, 1665.

Bulengeri Jul. Cesaris, De Picture Plastice,Statuaria lib. Duo, 8°, Lugduni, apudProst, 1627, accessere ejusdem De convi-viis, libri quatuor, apud eumdem, ibidem.

Bzovii Abrahami, M. Ord. Predicat., Deprestantia officio etc. Romani Pontificis,fol., Col. Agrippine, apud Boelzerum,1619.Egli fu il continuator di Baronio. Come abbia ese-guito il suo assunto lo vedrà chi lo legge.

Caeremoniale Episcoporum ClementisVIII primum, nunc denuo InnocentiiPape X auctoritate recognitum, Rome, exTypographia Camera Apostolica, 1651,4°. Figur.

Calveti Joan Christophori Stelle, AdFerdinandum Alvarum Toletum AlbeDucem Enconium, Antuerpie, apudPlantinum, 1573.

Cammarata Paolo, Rime nuovamentescelte, 8°, Palermo, presso Aicardo,1766.Sunt bona mixta malis.

Camilli Camillo, Imprese illustri coi di-scorsi, 4°, Venezia, 1586, per Ziletti, econ le figure intagliate in Rame daGirolamo Porro, parte I, II, III.Zeno nelle note al Fontanini, tom. II, p. 373, par-la molto di questa Opera. Questa Edizione è so-pra ogn’altra pregiata per le figure.

Camilli Giulio, L’opere, 12°, Vinegia, perGriffo, 1584.Stile gonfio e poco felice.

Camus Giovanni Pietro, Vescovo diBelleri, Lo Spirito di S. Francesco di Sales,raccolto da diversi scritti dal Del Santo,8° gr., Venezia, per Pasquali, 1749.

Canini Girolamo, Aforismi Politici, ca-vati dall’Historia d’Italia di Guicciardini,8°, Venezia, per Pinelli, 1625.

Cantica Sacre Scripture Arabica, 4°,Rome, ex Typographia Saveriana, 1614.

Capua da Raimondo, Generale dell’or-dine de’ Predicatori, Vita miraculosa del-la Serafica S. Caterina da Siena, 4°,Venezia, per li Giunti, 1608, figurata.

Carlieri, Ristretto delle cose più notabilidella Città di Firenze, 12°, 1698.

Carnevale Giuseppe, Ragionamento de’titoli, 8°, Napoli, per Carlino, 1592.

Carrere Francisci, Soc. Jesu, Pyramis ele-giaca, Panormi, 1684, 8°.Frutto della correzione di quel secolo.

Cartari Vincenzo, Le immagini degli DeiAntichi, 8°, Lione, per Michele, 1581.L’opera di Cartari è stata infinite volte ristampa-ta colla maggior magnificenza. Noi abbiamo quel-la in quarto a suo luogo, le figure sono molte.

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Castelli, Lexicon Medicum, greco latinuma Bartholomeo Castello Messanense in-choatum nunc vero auctum opera et stu-dio Adriani Ravesteini, 8°, Lugduni, perFaeton, 1664.

Castiglione Sabba, Cav. Gerosolimitano,Ricordi ovvero Ammaestramenti, 8°,Venezia, per Giovanni, 1569.Libro eccellente per li costumi e per l’erudizione.V. Haym.

Catharina de Siena, Dialogo diviso inquattro tratti, 8°, Venetia, per Cornetti.Questo Dialogo è stato di lingua italiana.

Catonis, Distica Moralia, grece et latinecum Gallica interpretatione. Hec editiopreter precedentis non solum authorisMaturini Corderii recognitionem sed etgrecam maximi placide interpretationemhabet dicte septem sapientium Grecie adfine adjecta sunt, ex officina RobertiStephani, 1585.Edizione pregiatissima notata da Brunet.

Casauboni Isaaci, Ad Polybii Historia-rum librum Primum Commentarii, 8°,Parisiis, apud Stephanum, 1617.

Cavalli Giacomo, Il Mistero della SS.Trinità spiegato in Dialogo tra l’Ebreo edil Cristiano, 4°, Roma, per Caporali,1730.

Cayrasco Bartolome, Templo militante,Triumphos ad virtutes, Festivitades y vi-das Primera y segnanda, Valladolid, perSanchez, 1603.

Chelfucci Capoleone, Il Rosario dellaMadonna, poema eroico, 4°, Milano, perBordoni, 1606.

Chifletii Joannis Jacobi, Anastasis, etc.,sive Thesaurus Sepulchralis TornaciNerviorum effosus et Commentario illu-stratus, 4°, Antuerpie, apud Moretum,1655.Opera rara, v. Bauer. Noi abbiamo parlato altro-ve di Chiflezio.

Chokier Joannis, Fax historiarum centu-ria prima continet mores diversarumGentium altera ritus Sacros, 4°, ColonieAgrippine, apud Kinchium, 1653.

Clavii Christophari e Soc. Jesu, In sphe-ram, Joannis De Sacro BoscoCommentarius, 4°, Rome, apud Basam.Clavio fu gran Matematico.

Clenardi Nicolai, Institutiones et Medita-tiones in Grecam linguam, 4°, Lugduni,per Antesignanam, 1557.Grammatica greca la più ampia ma dopo quelladi Portoreale che noi abbiamo qualunque altrasparisce.

Cluverii Philippi, Introductionis inUniversam Geographiam lib. VI. AccessitP. Bastii Breviarium orbis terrarum,Venetiis, apud Turrinum, 1646, 24°.

Collegi Neapolitanis, Soc. Jesu,Carminum Lemensium Comiti discessu-ro lib.VI, Neapoli, apud Longum, 1616.

Comenii J. A., Janua aurea reservata lin-gue latine, Panormi, per Bajona, 12°,1715.

Compagnia della Lesina, 8°, pressoAlberti, 1603.Libro celebre di cui abbiamo altre migliori edi-zioni.

Concilium Romanum celebratum inBasilia Lateranensis an. 1725 Rome.

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Concina Daniele, Dottrina di S. Tomma-so contro il P. Bernardino Benzi.

Conti Jo. Baptista, Soc. Jesu, PoesisHeroica et Elegiaca, 8°, Rome, perRuleum, 1701.

Cordero Juan Martín, Promptuario de lasMedallas, 4°, parte I, II, en Lion, porRovillo, 1561.Libro poco comune ma le medaglie che in esso sirecano sono spesso ideali.

Corradini Pietro Marcellino, Costituzionidelle Convittrici della S. Famiglia, 8° gr.,Urbino ed in Palermo, per Felicella,1742.Opera saggia, eccellente ed utile molto.

Cornelio Nipote in volgare recata daAlessandro Bandiera, 8°, Catania, 1771. Prima edizione siciliana.

Corte Claudio, Il Cavallarizzo, 4°, Vene-zia, per Ziletti, 1562.

Costo Tommaso, Vita di S. Guglielmofondatore e capo del Monistero diMontevergine, 4°, 1590.

Crescentii Pietro, Trattato dell’agricoltu-ra compilato da lui in latino già traslatonella favella fiorentina e di nuovo rivistoe riscontrato con testi a penna dalNerigno, Accademico della Crusca, 4°,Firenze, 1605, per Giunti.Gamba Serie Parte I. p 196 nota questa edizionecome rara e ne dà conto esatto CrescimbeniGiovan Mario, Rime, 8°, Roma, per Rossi, 1704.Di Crescimbeni abbiam parlato a suo luogo.

Croix la Claudio, Soc. Jesu, TheologiaMoralis, fol., tom. II, Venet., Pezzana,1734.

Croce della San Giovanni, Opere spiri-tuali, ristampate per opera di JacopoFabbricii, 4°, Venezia, per Poletti, 1749.

Cronologia brevis ab orbe condito usquead an. MDCXII.

Crusii Joannis, Soc. Jesu, Astri extinctietc., Colonie, apud Gualterum, 4°, 1639.Sotto questo scientifico titolo si tratta dei beniche possono possedere i Gesuiti.

Crassi Paridis, De Ceremoniis Cardina-lium lib. Duo, Venet., apud Dusinellum,1582.

Crasset, Considerations chretiennes pourtous les jours de l’annèe, 8°, tom. 4, Lion,pour de la Roche, 1737.

Croce Giulio Cesare, Duecento Enigmi,8°, Venezia, per Remondini.Di essi fa memoria Quadrio, t. 3, p. 405.

D. Caecilii Cypriani, Operum, t. II, 8°,Lugduni, apud Gryphium, 1535.

Eiusdem opera, 8°, t. I, Venetiis, adSignum Spei, 1547.Sono queste due ottime edizioni delle opere di S.Cipriano, la prima è divisa in due tomi, la se-conda tutte formano un tomo, ma l’una e l’altracontengono lo stesso.

Dalla Bona Giovanni, L’uso e l’abuso delCaffè, 8°, Verona, per Berno, 1751.

De la Case, Le Galatee premierementcomposè en italien par J. de la Case etdepuis mis en françois, Latin, Allemandet Espagnol, 8°, a Mombeliardo, parFavillet, 1615.

Lo stesso, Il Galateo, tradazido de len-gua toscana en Castellana por el doctorDomingo de Bezerra, 12°, Venecia, porVarisco, 1585.

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David Joannis, Soc. Jesu, ParadisusSponsi et Sponse, t. II, 8°, Antuerpie,1618, apud Moretos, in I Messis Myrreet aromatum dupl. in II PancarpiumMarianum.

David Joannis, Duodecim specula Deumaliquando videre desideranti concinnata,Antuerpie, apud Joan Moretum, 8°,1610.Libri pieni di moltissime simboliche figure.

Demostenis, Orationes quatuor contraPhilippum, a Paulo Manuntio latinitatedonate, 4°, Venetiis, 1551, apud Aldi fi-lios.Edizione e traduzione molto pregiate.

Díaz Juan Rengifo, Arte PoeticaEspañola, 4°, en Madrid, por Marin,1628.

S. Didaci, Complutensis Canonizatio, 4°,Rome, ex Typographia Vaticana, 1588.

Donati Alexandri e Soc. Jesu, Carmina,12°, Rome, apud Mascardum, 1625.Sono queste poesie latine in tre libri. PrimaEdizione fatta sotto gli occhi dell’autore. Donatoè celebre per la sua opera Roma Vetus ac recensche noi abbiamo nelle Classe degli Antiquarj.

Doujet Joannis, Prenotionum canonica-rum lib. quinque, 4°, Venetiis, apudBalleonium, 1735.Essa è la miglior opera di questo autore.

Durandi Guglielmi, Rationale divinorumofficiorum, accedit aliud Rationale aJoanne Belletho conscriptum, 4°,Venetiis, apud Valentinum, 1589.

Ehemii Christophari, De Principiis iurislib. VII, 8°, Basilee, 1556.Autore notato da Moreri.

Falcone Giuseppe, La nuova, vaga e di-lettevole Villa, 8°, Brescia e Treviso 1602,con un particolare frontispizio vi è il trat-tato dei Rimedj per gli animali, ivi, lostesso anno.

Fassdown, Istoria curiosa di RicardoOberthon, 8°, Venezia, per Zorzi, 1770.

Fenario Panfilo, Discorsi sopra i cinquesentimenti con un trattato sopra le virtùmorali, 4°, Venezia, 1587, per Somasco.

Feri Michele, Gramatica francese, 12°,Milano, per Remondini.

Ferraro Pirro, Cavallo frenato con di-scorsi notabili sopra briglie antiche e mo-derne, opera divisa in quattro libri, aquesta precede quella di Gio. BattistaFerraro di lui Padre dove si tratta ilmodo di conservar le razze, di discipli-nar cavalli e di curargli, fol., Venetia,appresso Prati, 1620, con moltissimepiance.

Ferraro Giovanni Battista, Delle razze edisciplina di cavalcare, 4°, Napoli, perCancer, 1560.

Ferrari Francisci Bernardini, De AntiquoEcclesiasticarum Epistolarum Genere, li-bri tres, 8°, Mediolani, apud Bidellum,1613.

Filesaci Joannis, Selectorum liber,Parisiis, apud Cramoisy, 1621, 4°.Filesaco fu dottor di teologia e decano della fa-coltà teologica e le sue opere sono piene di unaridondante erudizione.

Eiusdem, Opera varia, 8°, Parisiis, apudMaceum, 1614.

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Da Filicaja Vincenzo, Accademico dellaCrusca, Opere, Venezia, 12°, perBaseggio, 1734, vol. I, tom. II.Noi abbiamo la pregevole edizione in quarto fragli Oratori e Poeti.

Filiucci Felice, Della Filosofia Morale,libri dieci sopra i libri dieci dell’Eticadi Aristotile, Venezia, per Bonelli,1552.Libro notato da Haym fra i rari.

Firmani Annibale della Comp. di Gesù,Della Giocondità dell’animo, 8°, 1574,per Pegolo.

Foebei Francisci Antonii, Soc. Jesu,Institutionum juris canonici lib. quatuor,12°, 1735, Venetiis, apud Pezzana.

Fontenelle Bernard, Trattenimenti so-pra le pluralità de’ Mondi, tradotti initaliano.Questa è l’opera la più celebre di questo autorein essa vi si trova il filosofo, il bello spirito, la gra-zia, la galanteria. I Francesi l’hanno numeratofra i loro libri classici.

Fonteji Claudii, De Antiquo jurePresbyterorum in regimine Ecclesiastico,12°, Taurini, 1676, apud Zappatam.Tratta eccellentemente questo argomento.

Fortelle, Vita della Signora di Eon, tra-duzione dal francese, 8°, Firenze, 1779.

Frachetta Girolamo, Il Principe, Venezia,8°, 1599, per Ciotti.Haym rammenta altre opere del Frachetta manon questa.

Franciosini Lorenzo, Gramatica spa-gnuola ed italiana, 8°, Venezia, perBaglioni, 1742.

Franco Nicolò e Giovannini Ercole, Lidue Petrarchisti, Venezia, 8°, 1623, perBerezzi.Chi desidera notizie di Nicolò Franco leggaQuadrio, vol. II, p. 233.

Francolini Marcelli, De Tempore Hora-rum Canonicarum, 4°, Rome, apudOsmarinum, 1582.

Funes Diego, Historia general de Aves yAnimales de Aristoteles, traduzida de la-tin en Romance, 4°, Valencia, por Mey,1621.

Galeazzo Mr., Vescovo di Sessa, Varj ser-moni di S. Agostino ed altri catholici edantichi dottori messi insieme e fatti vul-gari, 4°, Venetia, per Bertano, 1573.Galeotta D. Onofrio con questa operetta ha vo-luto far videre dove può giungere la sciocchezza.

Gallo Agostino, Le venti giornate dell’a-gricoltura e de’ piaceri della villa arricchi-te di molte figure degl’istrumenti che sonoopportuni all’agricoltore, 4°, Venezia,presso Borgomineri, 1593.Tutti i libri attinenti ad agricoltura sono utili epregevoli.

Garimberto Girolamo, Il CapitanGenerale, 8°, Venetia, 1556, per Ziletti.Garimberto nacque in Parma fu vescovo diGallege o Gallese, v. Zeno nelle note alFontanini, t. II, p. 307. Le di lui opere sono raree questa particolarmente è notata da Haym.

Garsughii Rainerii, Soc. Jesu, Ars benescribendi carmen didascalicum addunturnonnulle Epigrammata, Rome, apud DeRubeis, 1709.

Gelli Giovanbattista, La sporta, comedia,8°, Fiorenza, appresso i Giunti, 1566.Questa edizione è castrata. Si vede che il Gelliabbia tolta questa Commedia al Machiavelli.

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Gesualdo fr. Filippo, minore convent.,Plutosofia nella quale si spiega l’arte del-la Memoria, 4°, Vicenza, per Perin, 1600.

Gesuiti, Ratio atque institutio studiorumSocietatis Jesu, 8°, Antuerpie, apudMeursium, 1635.V. Izquierdo.

Precetti grammaticali per le Scuole dellaComp. di Gesù, Palermo, 8°, 1691.

Ghirardacci Cherubino, Del modo diascoltar la Messa, 12°, Venetia, per Sessa,1578.

De Ghislandis Antonii, Ordin. Predica-torum, Evangelica dubia Soluta, 4° par-vo, Lugduni, per Cambray, 1522.

Gigli Girolamo, La Sorellina di D. Pilonecommedia, 12°, per Pavino, 1721.

Giannettasii Nicolai Parthenii, Soc. Jesu,Panegyricus in funere Innocentii XII Pon.M.,Neapoli, 1700.

Giovio Paolo, Dialogo delle imprese mi-litari e amorose con un ragionamento diLudovico Domenichi nel medesimo sog-getto, 8°, per Giolito, 1557.

Giphanii Oberti, Commentarii in politi-corum opus Aristotelis, 8°, Francofurti,apud Zetzenerum, 1608.Giffen che questo è il suo naturale cognome, fu uo-mo celebre nella scienza legale e nella pulita lette-ratura e sono riputati eccellenti i suoi comenti sopraAristotele, v. Tuano e Tessier. La presente edizionestimata fatta sotto gli occhi dell’autore, il quale morìin Praga di più di 70 anni in Praga 1609.

Glielmo Antonio, Il calvario laureato,poema sacro, 4°, Venetia, per Bertani,1665, ad esso sono aggiunti i Riflessi del-

la SS. ma Trinità in quaranta ed unDiscorso, ivi, presso lo stesso.Di questo autore e delle sue opere si vedaQuadrio, vol. secondo, p. 508 e vol. quarto,p.154. Libro molto a me caro per essere stato delprimo amatissimo fratello D. Marco Antonio.

Gliubuschi Laurentii, Ordin. Minor S.Francisci, De observantia GrammaticaLatino Illiryca, 8°, Venetiis, apud Bartoli,1713.

Granata F. Luigi, Guida ovvero Scorta dePeccatori. Aggiuntovi il Trattato dellaConfessione e Comunione del medesimo,Venegia, per Ghirardi, 1740, 4°.

Granata Luigi, Introduzione al Simbolodella fede, 4°, Venezia, 1644, per Giunti.

Granata Luigi, Trattato dell’Orazione, 4°,Venezia, per Giolito, 1568.Fra gli scrittori di cose spirituali del nostro tem-po il P. Lugi Granata ha ottenuto facilmente lapalma dice Vincenzo Bruni riferito dal Zeno nel-la Biblioteca del Fontanini, T. II, p. 427.

Graswinckel Theodori, De Mari Libero,Hage Comitum, apud Vlac, 1652.La questione De Mari Libro e De Mari Clauso fuagita da molti grand’uomini.

Gravine Jani Vincentii, Originum JurisCivilis lib. Tres, tom. II, 4°, Neapoli,1722, apud Moscam.

Greteseri Jacobi, Soc. Jesu, AthleticeSpiritualis, libri duo, 4°, Ingolstadi, apudAngermanum, 1612.

Eiusdem, De Cruce Christi, lib. IV, t. I,4°, Ingolstadii, apud Sartorium, 1598.Opera molto lodata.

Eiusdem opere, tom. II, Ingolstadii,apud Sartorium, 1600.

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Grillandi Pauli, De Hereticis et sortilegiisitem De questionibus et tortura, 8°,Lugduni, apud Giunti, 1545.

Guazzesi Lorenzo, Dissertazione, 4°,Pisa, per Giovanelli, 1760.

Guazzo Stefano, La Civil Conversazione,8°, Venezia, per Salicato, 1536.A Guazzo ha dato luogo Fontanini nella sua bi-blioteca, t. II, p. 351.

Guidiccioni Lelio, Rime, 8°, Roma, perManelfi, 1637.Di costui fà memoria il Quadrio al vol. II, p. 309e della sua traduzione dell’Eneide al vol. IV, p.695, la quale si ha per assai fedele.

Haefteni Benedicti, Schola Cordis siveaversi a Deo cordis ad eumdem reductioet instructio, 8°, Antuerpie, apudMeursium, 1635. Figur.Le figure di cui è questo libro ornato sono 55.Ottima edizione.

Haller Alberto, Dissertazione intorno leparti irritabili e sensibili degli Animali,8°, 1755, Napoli, per Gessani.

Holleri Stempani, In aphorismo Hippo-cratis Commentarii septem, 8°, Parisii,apud De Puys, 1583.Ollerio fu uomo sommo in medicina. Thuano nefà l’Elogio nel lib. XXXIV della sua Storia comedi un famoso Medico e lo stesso fà Teissier nellenote agli Elogj di De Thon.

Hore in laudem Beatissime Virginis Mariegrece et latine, 12°, Parisiis, apud Marnf,1585

Hugonis Hermanni, Soc. Jesu, PiaDesideria, 8°, Antuerpie, apud Aertssens,1629. Fig.

Iamblichus, De Mysteriis Egyptiorum,ad verbum de Greco expressus aNicolao Scutellio, Ordin. Eremitarum S.Augustini, 4°, Rome, apud Bladum,1556.

Joachim Abbatis, Vaticinia, colla tradu-zione italiana, 4°, Venet., 1600, apudBertonum.

Jonstoni Johannis, ThaumatographiaNaturalis, 12°, apud Janssonium, 1633.Noi tra i filosofi abbiamo le opere di Ionston infoglio.

Izquierdo Sebastiani, Soc. Jesu, PraxisExercitiorum Spiritualium, 8°, Rome,1678.

Lactantii L. Coeli Firmiani, DivinarumInstitutionum etc., 12°, Lugduni, apudSoubron, 1594.Noi abbiamo la celebre edizione del 1474.

Lampridii Antonii, La superstitione vi-tanda, Medionoli, 4°, apud Occhi.

Lancellotti Joannis Pauli, Institutionesjuris Canonici, cum annotationibus Jo.Battiste Bertolini et Antonii Simothei, 4°,Rome, apud Muretum, 1587.

Eiusdem, Regularum ex universoPontificio jure exeptarum libri tres, 4°,Perusie, per Petrutium, 1587.

Lanzoni Josephi, Tractatus deBalsamatione Cadaverum, 12°, Neapoli,apud Roselli, 1765.

Lanspergio Giovanni, La Divozione al-l’amabilissimo divino cuore di N. S. GesùCristo, 8°, Venezia, 1744.

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Lauro Pietro, Ammaestramenti dell’a-gricoltura, opera scritta in greco daCostantino Cesare e nuovamente tra-dotta in volgare, 8°, Vinetia, per Gioli-to, 1549.Pietro Lauro fu uno dei celebri traduttori che di-menticato dal Fontanini nel Catalogo che fa di es-si, fu ricordato dal Zeno nelle note al t. I, p. 124.

Lazzarini Domenico, Rime, 8°, per DellaVolpe, Bologna, 1737, vi sono aggiuntialcuni versi latini dello stesso.Noi abbiamo l’altra edizione del 1736 fra laClasse Oratores et Poete la quale è più ampia del-l’una e l’altra parla Quadrio, tom. II, p. 346, do-ve la loda.

Lenglet Du Fresnoy Nicolò, Geografiade’ fanciulli, tradotta dal francese, 8°,Venezia, 1757.

La stessa, Venezia, 1738.

De Leon Pinelo Antonio, QuestionMoral si el Chocolata quebrenta el ayunoEcclesiastico, 4°, Madrid, por Gonzalez,1636.Libro grato ai nostri ecclesiastici amanti più del-la gola che della disciplina della Chiesa.

Leone Medicodi Natione Hebreo,Dialogi d’Amore, Vinegia, in casa de’ fi-glioli di Aldo, 8°, 1541.Edizione notata da Brunet per dieci franchi chesono onze una.

Lindani Wilhelmi, De Lutderi et aliorumsectariorum doctrine varietate discordiaOpuscula.Le opere di Lindano sono tutte rare, v. Freytag.

Liole B. Ignatii, Soc. Jesu Fundatoris,Vita figuris expressa, 4°, Rome, 1619.Le figure sono settantanove e bene incise e piut-tosto che a tarì due per una importerebbero onzecinque e tarì 18. Si son notate per onze 3.

Eiusdem, Exercitia spiritualia, 8°, An-tuerpie, apud Meursium, 1635.Noi abbiamo l’edizione eccellente in foglio.

Gli stessi tradotti in italiano arricchiti diottimi rami, 8° gr., Roma, per Varese,1673.

Loredano Giovan Francesco, Epitaffi,uniti a quelli di Pietro di Michele, 1646.

Lucchesini Jo. Laurentii e Soc. Jesu, DeSS. Domino nostro Clemente X P. O. M.Oratio et Carmina, 8°, Rome, perTinassium, 1670.

Lulli Raymondi, Approbatio Artis unacum arte brevi, 8°, Rome, perMazochium, 1513. Accedit OpusculumRaymundinum, De Auditu Kabbalistico,sive ad omnes scientias introductorium,Venetiis, apud De Vitalibus, 1518.

Manso Giovanni Battista, Dell’amoreDialoghi, 4°, Milano, per Bordoni, 1608.

Manutio Aldo, Eleganze, colla copia del-la lingua toscana e latina, dupplicato.

Manutii Paulli, Adagia quecumque adhanc diem exierunt, 4°, Venet., apudUnitos, 1585.

Las elegancias de Paulo Manutio, tradu-zidas dal toscano per Lorenzo Palmyreno,8°, Valentia, per Navarro, 1578.

Mappi Marci, Disertationes de receptishodie in Europa potus calidi generibusThèe, Cafè, Chocolata, 4°, Argentorati,apud Spoor, 1695.

Mantue Marci, Apophthegmata, 8°,Lugduni, 1546, apud Pollonum.

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Marchetti Alessandro, Vita e Poesie, 4°,Venezia, per Valvasense.Tutto ciò che viene dal grand’AlessandroMarchetti non può se non lodarsi.

Vita di Marco Aurelio Imperatore, tradu-zione dallo spagnuolo, Vinegia, 8°, perZatti.

Medina Pietro, L’arte del navegar, 4°,Vinetia, per Pedrezano, 1554, figur.Libro da tenersi in pregio.

Mambruni Petri e Soc. Jesu, De epico car-mine, Parisiis, 4°, apud Cramoisy, 1652.

Mazzella Scipione, Sito et antichità dellaCittà di Pozzuolo, figurato, 8°, Napoli,per Salvioni, 1591, vi è aggiuntoOpusculum de Balneis PuteolorumBajarum et Pithecurarum, per eumdem,ibidem.

Mazzarino Cardinale, Dogmi Politici,12°, Colonia, 1698, per Selliba.

Melon, Saggio Politico sopra il commer-cio, 8°, t. II, Palermo, Real Stamperia,traduzione dal francese.

Memoria riguardante la Litotomia pre-sentata ai Governatori dell’Ospedale de-gli incurabili di Napoli l’anno 1760.

Menochii Jo. Stephani e Soc. Jesu,Institutionis politice sacre libri tres,Lugduni, 8° gr., apud Prost, 1625.Menochio si distinse fra i Gesuiti per il suo sa-pere e per la sua virtù. Quest’opera è molto lo-data.

Messia Pietro, Selva di varia lezione, col-l’aggiunta della quarta parte compostada Mambrino Roseo, Vinegia, 8°, perBaba, 1611.

Mézeray François, Harangues tirèes de saHistoire, 12°, a Lion, chez Riviere, 1667.

Milliei Antonii e Soc. Jesu, Moyes Viator.Vi deve essere la prima parte.

De Molinariis Simonis, AmbrosiaAsiatica seu de virtute et usu herbe the,12°, Genue, apud Franchelli, 1672.

Monti Vincenzo, Tragedie, perPuccinelli, Roma, 1788.Si fa gran conto dell’Aristodemo.

Montifalchii Petri Jacobi, DeCognominibus deorum opusculum, 4°,Perusie, apud Cartularium, 1497.

Morigi Paolo, Istoria degli uomini illustriper antità e nobiltà che furono Gesuiti, 4°,Venezia, per Combi, 1604.

Muratori Ludovico Antonio, DellaPubblica Felicità, 8°, Lucca, 1749.

Dello stesso, Regolata divozione de’Cristiani, 8°, Venezia, 1747, per Albrizzi.

Muscettule Francisci, Disertatio theolo-gico legalis de sponsalibus et matrimoniisparentibus iniciis. Accessere annotatio-nes et additiones Muzochii, Napoli, 8°,apud Raymundum, 1762.

Mutio Justinopolitano, Tre Testimonj fe-deli Basilio Cipriano Ireneo, 8°, Pesaro,per Ceseno, 1555.Libro assai buono.

Natalis Hieronymi, Soc. Jesu, Theologiadnotationes et meditationes in Evangeliaque in sacro sancto Mijse Sacrificio totoanno leguntur, fol., Antuerpie, apudNutium, 1595.

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Nipote Cornelio colla traduzione e notedel Bandiera,Napoli, 8°, 1756.

De Nevizanis Joannis, Sylva Nuptialis,8°, 1540.Si ricerca questa Silva per varie poesie che vi sonoma particolarmente per l’Elegia in lode delle corna.

Nigroni Julii e Soc. Jesu, Orationes XXV,accedit ejusdem auctoris dissertatio delibrorum amatoriorum lectione juriori-bus maxime vitanda, 8° par., Mediolani,per Pontium, 1625.Ebbe gran fama di Pietà e di eloquenza.

Eiusdem, De Caliga disertatio, 8°,Genue, apud Paonem, 1620.

Noceti Caroli, Soc. Jesu, Confutatio pri-me epistole patris Dinellii OrdinisPredicatorum, 4°, Rome, apudSalomonium, 1753.

Nores de Giasone, Sphera, 4°, Padova,per Majetti, 1589, vi è aggiunto un di-scorso dello stesso autore, presso lo stes-so, 1589.

Oberti Finetto, Aggiustamento universa-le di pesi e misure d’Europa, Asia, Africa,necessario a Negozianti, 8°, Venetia, perli Turini, 1643.

Octavarium Romanorum, 4°, Venetiis,apud Pezzana, 1740.

Degli Obizzi Pio Enea, Le poesie Liriche,Padova, 12°, per Pasquati, 1660.

Degli Oddi Sforza, L’Erofilomachia, ov-vero il Duello di Amore et d’Amicitia,comedia nuova, 8°, Fiorenza, per Giunti,1595.Libro raro, v. Haym. Quadrio fà di questa e di al-tre Commedie di Sforza menzione nella parte se-conda del vol. III, p. 89.

Officina propria Sanctorum, 4°.

Onorato Angelo, Dissertazione del mo-derato e convenevol numero de’ Clerici,4°, Napoli, 1742, per Ricciardo.

Pacii Julii, Institutionum imperialiumanalysis earumdem epitome, 12°,Lugduni, Cardon, 1605.Di Pacio si fece gran conto mentre furono in ono-re le cose del diritto romano.

Paleoti Gabrielis, S. R. C. cardinalis, DeBono Senectutis, 8° gr., Antuerpie, apudMoretum, 1598.Opera piena di ottimi sentimenti morali e cri-stiani. Edizione originale.

Pallavicini Hortentii, Soc. Jesu, AustriaciCesares Anne M. Cesaris Ferdinandi IIIfilie Philippi IV sponse exibiti, 4°,Mediolani, 1649, per Montiam.Libro pieno di molte figure.

Pansuti Saverio, Il Bruto, tragedia, 8°,Firenze, 1723, per Parrino.Di questa tragedia ne fà memoria Quadrio, vol.3, p. 98.

Papillonio Thome, De jure accrescendi etejusdem argumenti Cornelii Swananbur-gii libellus posthumus, 12°, LugduniBatavorum, 1640.

Passionei Dominici, S. R. E. cardinalis,Acta legationis Helvetice, 4°, Rome, apudMainardi, 1738.

Passi Pietro, Della Magia naturale,Venezia, 1614, 8°, per Violati.Prima edizione notata da Haym.

Patricio Francesco, Del Regno et Regisinstitutione lib. IX, 8° gr., Parisiis, apudGerbinum, 1567.Quest’opera fu dai francesi stimata degna di essertradotta nella lor lingua.

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Pauli Sebastiano, Orazioni, 4°, Venezia,per Bettinelli, 1751.È autore troppo noto.

Pereira Antonio, Dottirna dell’AnticaChiesa intorno alla Suprema Potestà deiRe eziandio sopra gli Ecclesiastici, 4°,Venezia, 1768, per Radici.

Perucci Francesco, Pompe funebri di tut-te le nazioni del Mondo, 4°, Bislungo, perRossi, 1646. Pieno di figure.

Petavii Dionysii e Soc. Jesu, De lege egratia lib. duo, Parisiis, apud Cramoisy,1646.

Eiusdem, Dissertationum ecclesiastica-rum lib. duo, 8°, Parisiis, apud Cramoisy,1641.

Eiusdem, Orationes, 8°, Parisiis, 1620,apud Cramoisy.

Piccolomini Alessandro, DellaGrandezza della terra e dell’acqua, 4°,Venezia, per Ziletti, 1561.

Pindemonte Marc’Antonio, Poesie lati-ne e volgari, con annotazioni, 4°, Verona,per Berno, 1726.Quadrio Istoria della Poesia, T. II, p. 345, citaqueste poesie del 1726 e caratterizza l’autore perbuon poeta.

Platin Battista, Vita de Pontefici sino aPaolo secondo, accresciuto colle storiede’ Papi moderni da Sisto IV a Paolo Vcon annotazioni del Panvinio ed altri eperfezionato da Francesco Tomasuccio,4°, Venezia, per Barezzi, 1650.Dupplicato.

Plinii C. Secondi, Historia Naturalis,cum notis variorum, 12°.

Politi Adriano, Dizionario Toscano, 8°gr., Venezia, 1628.Si veda quel che largamente dice di questo dizio-nario Zeno nelle note al Fontanini.

Pomey François de la Compagnie deJesu, L’Univers en abrege françois latin,12°, Lyon, 1672.

Eiusdem, Pantheum Mythicum, editioprima, Lugduni, apud Molin, 1659, 12°.

Pontani Joannis Joviani, De Sermone lib.sex, De Bello neapolitano lib. sex, Deaspiratione lib. duo, 8° m., Florentie,apud Juntas, 1520.

Pontani Jacobi, Soc. Jesu, Attica Bellaria,8°, Auguste, per Apergerum, ab anno1615 ad 1620.Col titolo di Confetti il Padre Pontano diede al-la luce questa raccolta di fattarelli, favolette, gra-zie e simili come che unì insieme in questo libroscritto con grazia ed eleganza.

Pontificale Romanum, Rome, perMagistrum Stephanum Planck.

Porretti Ferdinando, Gramatica della lin-gua latina, Palermo, 8°, R. Stamperia,1797.

Porte Jo. Baptiste, Sue Ville Pomarium,Neapoli, apud Salvianum, 1583, 4°.È um compendio di Agricoltura per gli alberifruttiferi esatto riguardo agli antichi.

Porta Giovanni Battista, Della Magia na-turale lib. XX, tradotti di latino in vol-gare coll’aggiunta d’infiniti altri segreti,4°, Napoli, per Carlino e Vitale, 1611.

Porta Giovanni Battista, Dei miracoli emeravigliosi effetti della natura prodottilib. IIII, Venezia, 8°, per Avanzo, 1562.Stravaganze di un cervello riscaldato.

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Lo stesso, libri quattro con molta faticaillustrati, in Venezia, 1573.

Psalmorum lib. tertius trilingue Latine,Hebraice, Grece.

Quirós de Augustini, Soc. Jesu,Commentarii Exegetici Litterales inCanticum Postremum Moysis, in Isaiam,in Nahum et Malachium et Beati PauliEpist. ad Epheseos et Colosseses et BeatiJacobi et Jude Canonicas, 4°, Lugduni,apud Prost, 1623.De Quiros fu eccellente e in dottrina e in santità.

Rabasco Ottaviano, Discorsi di quelle ma-terie che al Convitto si appartengono, 4°,Firenze, per Giunti, 1615.

Raderi Matthei e Soc. Jesu, OpusculaSacra, 8°, Monachii, apud Bergianum,1614.Di Radero abbiamo altre opere fra i Classici.

Ravasini Thome, Parmensis Georgicorumlib. III, Miscellaneorum lib. I, Parme, perRosetum, 8°, 1700.Comunque sia si è lodevole l’argomento.

Raymundi Joannis, Epistolarum legaliumlibri tres e corpose juris Collecte, 8°,Lugduni, apud Rovillium, 1549.

Raynandi Theophilii, Soc. Jesu,Theologia Naturalis, Lugduni, Landrum,1622, 4°.Di Rainando abbiamo parlato altrove.

Eiusdem, Jude Posteri Apostate aReligiosis ordinibus, 4°, Rome, apudTani, 1648.Nimirum de apostasia a religiosis ordinibus.

Raynandi Joannis, Comprensorium feu-dale, 8°, Lugduni, apud Juntas, 1561.

Rebulfi Petri, Praxis beneficiorum, 4°,Venet., 1568, apud De Caballis.

Redi Francesco, Baccon in Toscana, dit-tirambo con le annotazioni, Napoli, 8°,presso Raillard, 1687.Noi abbiamo fra i Poligrafi tutte le opere di Redi.

Ribadeneira Pietro della Compagnia diGesù, Vita del P. Ignazio Lojola fondato-re della medesima, tradotta in italiano daGio. Giolito de’ Ferreri, 8°, Venezia,presso i Gioliti, 1587.Ribadeneira fu uno dei primi allievi di S. Ignazioquando ancora non era stata la Compagnia con-fermata e vide cogli occhi suoi le cose che scrive.

Rime scelte di poeti illustri dei nostri tem-pi, 8°, Lucca, 1709, per Frediani.Collezione lodevole.

Rituale Romanum, Venetiis, 4°, apudBalleonium, 1721.

Rhodini Neophiti Monachi Ord. S.Basilio, Compendium divinorum Sacra-mentorum, 8°, Rome, apud Zanetti,1628.

Rollin Carlo, L’eloquenza del foro, 8°,Palermo, per Epiro, 1731.Questo libro fà conoscere che in Palermo in queltempo vi era del gusto.

Rho Joannis e Soc. Jesu, In PassionemDomini Cogitationes, 4°, Antuerpie,apud Moretum, 1656.

Rituale Romanum, 4°, Venetiis, apudBalleonium, 1744.

Roncaglia Constantini, UniversaTheologia Moralis. Accessit in fine LiberConsiliorum Auctoris, fol., t. II, Venet.,Pitteri, 1740.

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Rossi Ottavio, La Crocetta pretiosa e l’o-ro fiamma glorioso, opuscolo, 8°, Brescia,per Fontana, 1677.

Ruei Caroli e Soc. Jesu, Carminum libriquatuor, Antuerpie, apud Moretum, 12°,1693.

Ruyz Montiano Gaspar, Espejo de biene-chores y agradecidos, que contiene lo stie-te libros de Beneficios de Lucio AnneoSeneca, 4°, Barcellona, 1606.

Sacripantis Josephi, Defensio jurisdictio-nis ecclesiastice, 4°, Rome, 1688.

Sacchini Francisci e Soc. Jesu,Protrepticon ad magistros scholarum infe-riorum, 12°, Rome, apud Mascardi, 1625.

Sales San Francesco, Opere, 4°, Venezia,per Bortoli, 1746.

Salignac Fénelon, Le avventure diTelemaco, tradotte in italiano, Venezia,per Zenzo, 1756.

Santi Gismondo, Sonetti di diversi acca-demici Senesi, 12°, Siena, per Marchetti,1608.Haym cita questa edizione e per abbaglio la dicein 16°.

Saliani Jacobi e Soc. Jesu, De Amore deilib. sexdecim, 4°, Lutet. Parisiorum,apud Cramoisy, 1631.Libro pieno di spirito di pietà e di erudizione co-me tutte le sue opere.

Sanderi Nicolai, De origine ac progressuschismatis Anglicani lib. tres, 8°, Rome,apud Bonfadium, 1586.Opera stimata. Credesi che da Sandero abbia pre-sa la sua opera dello scisma d’Inghilterra davan-zato.

Sames Emmanuele, Supplica da umiliar-si a S. Maestà per giustificare la sua inno-cenza.

Sanmarco Lucii, Germana doctrina aTamburini contra Vincentium Baronium,Panor., apud Bossium, 4°, 1666.

Sansovino Francesco, Della origine e fat-ti delle famiglie illustri d’Italia, 4°,Vinegia, per Salicato, 1609.

Scortia Joannis Baptiste e Soc. Jesu, Denatura et incremento Nili lib. duo,Lugduni, apud Cardon, 1617, 8°.

Sarnelli Pompeo, Lume ai principiantidello studio delle materie ecclesiastichee scritturali, 4°, Venezia, per Bortoli,1725.

Segneri Paolo della Compagnia di Gesù,Opere, t. II, in IV parti diverse, fol.,Parma, presso Monti, 1701.

Segneri Paolo, Quaresimale, fol., Firenze,per Sabatini, 1679.Edizione citata dalla Crusca.

Serrovira Antonio Monaco Conventuale,Le Muse vendicate, poesie, Palermo, perCortese, 8°, 1709.Sigonii Caroli, De Vita et rebus gestisAndree Marie lib. duo, Genue, apudBartolum, 1586, 4°.

Speroni D. Arnaldo Cassinese,Traduzione del ragionamento sopra la vo-cazione dello stato ecclesiastico scritto daMr. Antonio Godeau Francesco, 8° gr.,Padova, 1754, per Conzatti.

Sabievii Mathie Casimiri, Lyricorum lib.IV. Epodon lib. unus, alterque Epigram-

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matum, 4°, ex officina Mantiniana,Antuerpie, 1632.Brunet la nota sino a sette franchi che sono on-ze . 21. Fu stimato così buon poeta che UrbanoVIII lo scelse per correggere gl’Inni delBreviario. Egli aveva letto Virgilio più diSessanta volte e gl’altri poeti latini più di tren-ta. Noi abbiamo la celebre edizione di questepoesie presso Barbou del 1759.

Scaligeri Julii Cesaris, Animadversionesin historios Theophrasti, 8°, Lugduni,apud Juntam, 1584.

Scarabicii Sebastiani, Historia bovini ce-rebri in lapidem mutati, 12°, Patavii,1678, apud Frambotum.

Scioppii Gasparis, Paidia Politices, 12°,Mediolani, apud Bidell, 1624.

Senece L. Annei, Tragoedie, 8°, Venetiis,1517.Questa è l’edizione che suol portare la dataVenetiis, in Aedibus Aldi et Andree Soceri, men-se Octobri 1517, v. Crevenna. Gl’intendenti fanmolto conto di essa.

Hortie Mutii, Himnorum libri tres,Rome 8° apud Zennetum 1593.Si veda quanto abbiamo notato prima del fron-tespizio.

Sicianensis Joannis Stephani,Compendium Regularum ad elegantiamlatini sermonis comparandeme ex Cicero-ne potissimum excerptum, 8°, Venetiis,apud Dusinellum, 1584.

Speron Speroni, Orazioni, 4°, Venetia,per Meietti, 1596.Questa è l’edizione citata dagl’Accademici dellaCrusca, v. Bartolomeo Gambe nella serie de’Testi P. I p. 417. In fine la data è Venetia, 1596,per Giovanni Alberti.

Stengelii Georgii, Soc. Jesu, ContraJacobum Reihing de justificatione hereti-ce docentem, Ingolstadii, apud Ederum,1625.

Stephonii Bernardini e Soc. Jesu, S.Symphorosa tragedia, 12°, Rome, per deLazzeris, 1655.

Sterre Dionisii Vander, De Generationeex ovo nec non de monstrorum produc-tione duabus epistolis comprehensus, 12°,Amstelodami, apud Blancardum, 1687.

Stimpeli Jodoci, De Appellationibus, 8°,Colonie, apud Zanettum, 1633.

Sucquet Antonii, Soc. Jesu, Via vite eter-ne iconibus illustrata, 8° gr. t. II,Antuerpie, 1630, apud Aertissium, or-nat. figuris.

Souteri Danielis, De Tabula Lusoria, Aleaet variis ludis libri tres, 12°.

Societatis Jesu Collegii Melchinie Em-blematica Gratulatio Serenessimo Prin.Cardin. Ferdinando HispaniarumInfanti exhibita, 4°, Antueprie, apudPlantinum, 1635.

Susio Giovanni Battista, Dell’ingiustiziadel duello, 4°, Vinegia, per Giolito, 1558.Raro, v. Haym, Fontanini e Zeno.

Tanara Vincenzo, L’economia del cittadi-no in villa, 4°, Venetia, per Curti, 1674.Ogni libro di Agricoltura sempre è utile.

Tasso Hercole, Il Confortatore, 4°,Bergamo, per Comin Ventura, 1595.

Tasso Torquato, Le sette Giornate delMondo Creato, 12°, Venetia, per Giunti,1608.

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Dello stesso, La Gerusalemme liberata,cogli argomenti di Gio. VincenzoImperiale, 12°, Padova, per Manfrè,1742.

B. M. Teresa di Gesù Fondatrice degliScalzi Carmelitani, Il Castello interiore,Firenze, per li Giunti, 1605, 4°.

Tesauro Alessandro, Della Sereide, 8°,Vercelli, Tipografia Patria, 1777.Graziosa ristampa di questo poemetto che videla prima volta la luce in Turino nel 1585 pressoil Bevilacqua. Chi vuol notizia dell’autore legga laprefazione di questa operetta. Fà memoriaQuadrio, vol. IV, p. 54.

Teevet Andrea, Historia dell’IndiaAmerica, tradotta dal francese daGiuseppe Horologgi, 8°, per Giolito,Venezia, 1561.Edizione notata da Haym.

Torsellini Orazio della Compagnia diGesù, Vita di S. Francesco Saverio scrit-ta in lingua latina tradotta nella toscanada Ludovico Serguglielmi cittadin fio-rentino, 4°, Firenze, per Giunti, 1605.

Tripolite Theodosii, Spericorum lib. III aChristophoro Clavio, Soc. Jesu, illustra-ti. Item Clavis Sinus, Tangentes,Secantes, Triangula vectilinea atqueSpherica, 4°, Rome, apud Basam, 1586.

Trismegisti Mercurii, Pymander, eiu-sdem Asclepius De voluntate dei.Accessere Jamblius de MysteriisAegyptiorum, Chaldeorum et Assyri-roum et Proclus de Anima et demone,idem de Sacrifico et Magia, 8°, Basilee,1530, per Isingrinium.Noi abbiamo l’Educazione del Pimandro fattadal Turnebo, greca e latina e ne abbiamo la tra-duzione italiana fatta dal Benci del Torrentino.

Trithemii Joannis, Libri de Poligraphiasex preter Clavem et observationesAdolphi, 8°, Argentine, apud Zetzne-rum, 1600.Opera celebre.

Tursellini Horatii e Soc. Jesu, LauretaneHistorie libri quinque, 4°, Rome, apudZannettum, 1597.

Typotii Jacobi, Symbola divina et huma-na pontificum, imperatorum regem exmuseo Ottavii de Struda, 12°, Arnhemie,apud Hagium, 1666. Fig.

Valerii Augustini, Verone Episcopi etCardinalis, Opuscula duo Episcopus etCardinalis, 8°, 1754, apud Valvasensem.Siccome Valerio fu uomo grande nella santità enella dottrina, così tutte le cose sue riscuotonosomma venerazione.

Vallensis Andree, Typis Iaye, 4°, 1646.Libro stimato nel foro.

Verini Michaelis, De Puerorum moribusdisticha cum Martini Juvarre expositione,8°, Lugduni, apud Frellonium, 1557.Distici Morali nei quali l’autore ha racchiuso lepiù belle sentenze di Salomone e de’ filosofi gre-ci e latini.

Veronii Francisci, De Regula fidei catho-lice seu de fide catholica, 12°, Panormi,Typis Regiis, 1781.Libro superiore ad ogni lode fatto da noi stampa-re a vantaggio della gioventù. Carta fina reale.

Ufficio della Beatissima Vergine, aggiun-tovi li sette salmi penitenziali ed ufficiode Morti, 8°, Pavia, 1716.

Villari Vincentii, Hieromonaci S. Basilii,Grece Grammatice Institutiones, tom. I,parte II, 8°, Messane, apud De Stepha-no, 1768.

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Vimercato Giovanni Battista, Dialogo de-gli Orologi Solari, Vinegia, pressoGiolito, 4°, 1565.Libro notato fra i rari da Haym.

Vita di Cleopatra, 8°, Venezia, 1550.Haym dice che fu stampata quest’opera inVenezia, 1550, in 8°, senza nome di stampatore,ma non riferisce che questa edizione fu curata dalDoni.

Ximenes Leonardo della Compagnia diGesù, I sei primi libri della Geometriapiana, Vinezia, per Albrizzi, 1752.Ximenes è celebre in Matematica per le varie ec-cellenti opere sue.

Ysopo, Fabulas con las fabulas y senten-zias de diversos y graves autores, 8°, enMadrid, por Rodriguez, 1621.

Zampieri Camillo, Poesie latine e italia-ne, 8°, Piacenza, 1755, per Salvoni.Costui ebbe parte all’edizione di BertordoBertoldino e Cacasenno ridotto in ottava rimache compose il canto XVI come può vedersi nel-la Classe Poete et Oratores a suo luogo. Le suepoesie latine sono lodate.

Zanchi Giovanni Battista, Del modo difortificar le Città, Venezia, 4°, perPietrasanta, 1554.Figurato.

Zinzerlingi Justi, Criticorum iuveniliumpromultis qua Ciceronis Taciti etc., et alio-rum loca notantur quamplura emendan-tur illustrantur, 12°, Lugduni, 1610.

Variorum

Raccolta di vari drammi francesi, 8°, aParis, chez Didot, 1778.

Sono legati insieme: Contrapositorum seucontrariorum utriusque testamenti loco-rum concordantie, 8°, Venetiis, 1552; JaniVitalis, in Psalmum Miserere Meditationeseiusdem epithalamium Christi et Ecclesieejusdem Paraphrasas in Psalmos de pro-fundis et Deus Miseriatur nostri, 8°,Bononie, apud Giaccarellum, 1553;Jacobi Latomi, Jeremie Prophete Threnicarmine redditi una cum canticis Biblicis.Ejusdem diversorum Carminum Silvule,8°, Antuerpie, apud Palntinum, 1587.Tutti e tre questi opuscoli sono preziossimi, puresi notano per onze 15. Del primo se ne dà contodell’editore Errico Jachiso, degli altri due sononoti gli autori27.

27 A margine del CSBCN sta scritto: MiscellaneiQuinterno quarto costa di fogli ventinove. VistatoSterzinger e Ferrara.

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Miscellanei Quinterno Quinto

Agatopisto Cromaziano (nome accade-mico), Versi liberi, Cesena, per Biasini,1766, 4°.

Alcantara Pietro S., Trattato dell’orazio-ne e meditazione, 12°, Venezia, perSpineda, 1622.

Alessandri Giovanni Mario, Il Paragonedella lingua toscana e castigliana, primaedizione, Napoli, 8°, per Cancer, 1560.

Alois Petri e Soc. Jesu, Centurie epigra-matum, 8°, Lugduni, per Du Four, 1635.

Alvarez Gabrielis e Soc. Jesu, Isaie, tom.prior.

Anacreonte tradotto dal greco dalMariano Valguarnera, Palermo, dallaReal Stamperia, 1795.

Anonimi, Honor S. Ignazio de Lojola Soc.Jesu fundatori et S. Francisco XaverioIndiarum apostolo, habitus a PatribusDomus Professe et Collegi Soc. Jesu,Antuerpie, anno 1622, 8°, ex officinaPlantiniana. Accedit Fama PresulemAntuerpiensum vulgata a RhetoribusColleg. Soc. Jesu, ejusdem Societ.

Anonimo, Il Secretario moderno o sia am-maestramenti ed esempi per ogni sorta dilettere, Venezia, 1767, per Novelli.

Anonimo, Affectus anime devote ex psal-modia Davidica, 12°, Lugduni, apudCardon, 1606, corp. 2.

Anonimo, Tape Stanze, Bassano, perRemondini, 8°, 1772.

Anonimo, Idea del Sacerdozio e delSacrificio di Gesù Cristo, Napoli, 12°, perOrsini, 1771.

Anonimo, Li tesori della Corte Romana,Bruxelles, 1672.

Anonimo, Compendio della Vita di S.Giovanni Nepomaceno, 12°, Roma, perKomarck, 1732.

Anonimo, Favus Petrum ad Parteniosadolescentes gymnasiorum S. I., 24°,Lugduni, apud Charuet, 1617.

Anonimo, Adunatio materiarum sparsimcontentarum in Epistolis S. Pauli, 8°,Venetiis, 1534, apud Ruffinellum.

Anonimo, Brevis collectio grammatica-rum exercitationum et instructionum,Panormi, 8°, 1709.

Anonimo, Novena al Sacro Cuor di Gesù,12°, Genova.

Anonimo, L’Eudosia, dramma recitatonel Collegio Tolomei di Siena, 1696.

Anonimo, L’Acheme Imperador dellaCina, dramma rappresentato nelCollegio de’ Nobili Regio Imper., 1731.

Anonimo, La Sintassi maggiore ad uso de’Maestri delle Scuole private di Palermo.

Anonimo, L’Amante Dapè e contant, 12°,Lyon, chez Thened, 1711.

Anonimo, De Ratione studendi in jure,8°, Venetiis, apud Cornettum, 1587.

Anonimo, L’Estate, poemetto, 8°, Lucca,per Rocchi, 1777.

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Anonimo, S. Spiridione prospetto alla ve-nerazione de suoi divoti. Palermo 12° perBentivegna 1788.

Anonimo, Elegie de cultu B. VerginisMarie, 12°, Napoli, 1686.

Anonimo, Scelta d’alcune lodi spiritualida cantarsi nella dottrina cristiana, 12°,Roma, per Bernabò, 1719.

Anonimo, Paolo delle Chiese di Palermoper le Quarantore.

Anonimo, Vita del S. Consalvo Sjilveriadella Comp. di Gesù, 12°, Bologna, perBenacci.

Anonimo, Ritiro spirituale per le mona-che, traduzione, 12°, Venezia, 1745, perOcchi.

Anonimo, Sanctorum martyrum abundiabundantii et Marciani et Joannis eius fi-lii Passio, per Rome, apud Zannettum,1584.

Anonimo, La Felicità ed infelicità de’Principati nella felice scelta de’ ministriper le cariche ordinate al ben pubblico, 8°,Palermo, per Ferrer, 1759.

Anonimo, La vigna di Papa Giulio, 1793.

Anonimo, Costumi delle genti delle varieparti del Mondo.

Anonimo, Divote Settimane del SS.Sacramento.

Anonimo, Sopra l’Abitino ceruleo che da’PP. Teatini si dispenza ad onoredell’Immac. Concezione di Maria Vergine,12°, Roma, per Bagni, 1710.

Anonimo, Divozione a S. Giuseppe, 12°,per Epiro, 1718.

Anonimo, Sacre Preghiere a S. GiovanniBattista, 12°, per Aicardo, 1741.

Anonimo, Testamento spirituale da farsidue, tre volte l’anno sotto la protezione diS. Gaetano, 12°, per Bua, 1654, Palermo.

Anonimo, Preghiere e laudi per gliEsercizii Spirituali di S. Ignazio, Messina,1733, per Gaipa.

Anonimo, Memoriale pietoso delle animedel Purgatorio, Napoli.

Anonimo, Lo spirito del sacerdozio diGesù Cristo, tom. 2, Padova, per Manfrè.

La Miniera del Mondo, lib. quarto, 8°,Venezia, per Zoppino, 1585, a cui è uni-to il libro intitolato le Ricchezzedell’Agricoltura del Conte GiovanmariaBonardo date in luce di Luigi GrottoCieco d’Adria, 8°, Venezia, per liZoppini, 1583, ed altresì La grandezzalarghezza e distanza di tutte le sfere ope-ra di Gio. Maria Bonardo con note delCieco d’Adria, Venezia, per li Zoppini,1584.

Anonimi, Elementorum matheseos adusum studiose Juventute, tom. 2, Rome,apud Salomoni, 1752.

Anonimo, Alano Università dritti che al-la medesima compete riguardo alla suaamministrazione, 1731.

Anonyme, Reflexions sur les de fauts or-dinaries des hommes et sur leurs bonnesqualites, 12°, Paris, chez Cramoisy, 1695.

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Anonimo, Sententie veterum poetarumper locos communes digeste, Lipsie, 1538,apud Blum.

Anonimo, Tariffa de’ Pesi e Misure corri-spondenti dal Levante al Ponente con lanotizia delle robe che si traggono da unpaese all’altro, Venezia, per Bindoni.

Anonimo, Le Secretaire des Demoiselles,12°, Haye, chez Elinkhusen, 1709.

Anonimo, Tancrede, tragedie, Naples,chez Gravier, 1773.

Anonimo, Stato della Deputazione de’Regi Studj del Regno di Sicilia e delConvitto Real Ferdinandeo per l’anno1790, 1792.

Anonimo, Distribuzione delle ore per usodel Convitto R. Ferdinandeo.

Anonimo, Catalogo dei Titoli del Regnodi Sicilia.

Anonimo, Compendio della DottrinaCristiana, Palermo, R. Stamperia, 1794.

Anonimo, Direttorio delle cose spiritualiper le sorelle visitazione, Genova, 1661.

Anonimo, Manuale di alcuni rigordi spi-rituali, Napoli, 12°, per Carolino, 1602.

Anonimo, Il segretario all’uso moderno,12°, Venezia, per Gueriglio, 1721.

Anonimo, La Clef du gabinet des princesde l’Europe, 1712.

Anonimo, Della Contestabilessa Colonna.12°, Colonia per Martello 1678

Anonimo, Ad Panormi Jo. Evangelisteprioris S. Martini de Scalis Muse recen-tiores sacre morales, 8°, Panormi, perDell’Isola, 1677.

D’ Argens Marquis, Le Mentor Cavalier,ou les illustres infortanz de notre siecle,Londres, 8°, 1736.

Aristotelis, Physicorum, libri JoachimPeronio interprete, 8°, Lugduni, apudRovilium, 1516.

Athenagore, Philosophi Christiani, DeMortuorum resurrectione, Petro Nariniointerprete.

Avancini Nicolai, Soc. Jesu, Vita et doc-trina Jesu Christi, ex quatuor Evangelisticollecta, 12°, Venetiis, 1723, apudPezzana.

Audiberti Camilli Maria, Soc. Jesu, RegiaVilla Poetice descripta: accedit Poematumet epigrammatum Apendix, AugusteTaurinorum, 4°, apud Duti, 1711.

Auda Domenico, Breve Compendio di se-greti, 8°, Roma, per Bernabò, 1660.

Lo stesso, 12°, Venezia, per Zattoni,1668.

Avila de Francisci, Conciones Quadrage-simales, 8°, apud Bertanum, 1590.

Avila P. M., Trattato Spirituale sopra ilverso audifilia, 8°, Roma, 1610, perZannetti.

Avinatri Vincentii, Calix inebrians ex sua-vissimo Christi botro eliquatus, 8°, 1694,apud Railard, figur.

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Bacci Pietro, Vita di S. Filippo Neri,Palermo, 8°, per Cirillo, 1624.

Bagnati Simone, Vita di S. Maria, Napoli,8°, per Muzio, 1713.

Bagolini Sebastiani, Carmina, editioprinceps.

Barbose Augustini, Collectanea doctorumventorum quam recentiorum ad prioresduos libros decretalium, fol., Rome, apudRochetti, 1637.

Barbose, De Officio et Potestate Parochi,fol., Lugduni, apud Duran, 1660.

Barclaii Joan, Argenis, 24°, Bononie, perBiatris.

Bardi Francisci e Soc. Jesu, DeAuctoritate Episcoporum in Sicilia circaofficia propria Sanctorum, apud Buas,1653.

Bartoli Daniele della Comp. di Gesù, Ledue eternità dell’uomo l’una in Dio l’al-tra con Dio, 12°, Bologna, per Rosate,1675.

Bartscii Friderici e Soc. Jesu, Concionescontroverse, Colonie, apud Boetzerum,1610.

Bayri Petri, De medendis humani corporismelis enchiridion, 12°, Lugduni, perRovillium, 1561.

Bellarmini Roberti, De Arte bene mo-riendi, lib. duo, 12°, Viterbo, 1620.

Eiusdem, De Scriptoribus Ecclesiasticis,4°, Lugduni, 1613.

Bellarmini Roberti, S. R. E. Cardinalis eSoc. Jesu, Epistole familiares, 12°, Rome,apud Manelphium, 1650.

Eiusdem, De septem verbis a Christo inCruce Prolatis, Colonie Agrippine, 24°,apud Egmond.

Bertranel, Saggio sopra la legislazione, 8°,Palermo, 1787.

Bidermanni Jacobi e Soc. Jesu, Sylve,24°, Rome, apud Facciotti, 1634.

Bisso Giambattista della Comp. di Gesù,Introduzione alla volgar poesia, 8°,Venezia, per Fridrich, 1771.

Di Blasi Giovanni Evangelista, Istoria ci-vile del Regno di Sicilia, tom. 16.

Blondel Francesco, La Istoria delCalendario Romano, 4°, Roveredo, 1747.

Blondi Michelis Angeli, De Rito CostantiSermones duo, Roma, 1544, 12°.

Blosii Ludovici Abatis, InstitutioSpirituali, 12°, Venetiis, per Sessam,1597.

De Bonis Francesco, Scrima delMontalto, a Gratze, 1698, 12°.

Borrichii Olai, Analecta ad cogitationesde lingua latina, 1706.

Boccaccio Giovanni, Trenta novelle scel-te, 12°, Venezia, per Bartoli, 1748.

Bona Joannis, Cardinalis, Tractatus deSacrificio Misse, 12°, Napoli, apud DeBonis, 1714.

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Bonaventure Sancti, Breviloquium, 8°,Lugduni, apud Valancot, 1642.

Bonucci Antonio Maria, Sentimenti diCristiana pietà, 8°, Roma, per Rossi,1706. Figurato.

Bomplani Ignatii e Soc. Jesu, Elogia sa-cra et Moralia, 24°, Rome, 1661, apudCorbelletti.

Botero Giovanni, Dell’Uffizio delCardinale, 8°, Roma, per Mutii, 1599.

Relazioni universali, tom. 2, prima e se-conda parte, 4°, Brescia, 1599.

Bracciolini Cosimo, Istruzione a’Sacerdoti, 8°, Firenze, per Sermartelli,1602.

Bugreves Michele, La Principessa stra-niera, comedia, 12°, Fiorenza, perMuzio, 1717.

Bussieres Joannis, Soc. Jesu,Scanderbergus, poema, 12°, Lugduni,apud Anisson, 1656.

Cagnati Marsilii, De Sanitate tuenda, lib.duo. Primus, De Continentia, alter, DeArte Gymnastico, Patavii, apudBolzettam, 1605.

Calino Cesare della Comp. di Gesù,Discorsi scritturali e morali alle monache,12°, part. 4, Venezia, per Recurti, 1741.

Camargo Hernando, Muerte de Dios porvita del’hombre, 4°, Madrid, 1519.

Cantone Oberto, Aritmetica pratica, 4°.

Canissii, Prelectiones Accademice in duosTitulos juris Canonici, I. De primitiis etoblationibus, II. De usuris in quo de an-tichresi et censibus sive redditibus annis,8°. Ingolstadii, per Angermaticum, 1609.

Cappelle Prosperi, Soc. Jesu, Odarumlib. VI, Napoli, apud Castaldum, 1682.

Capistrano a B. Joannis de, Pape etConcili sive Ecclesie auctoritate, 4°,Venetiis, apud Ferrarium, 1580.

Caraccioli Antonii, Cler. Regularis, VitaPauli IV P. M., item Cajetani ThieneiBonifacii a Colee et Pauli Consiliari, 4°,Colonie, apud Kinkium, 1612.

Caraccioli, Vita del Sommo PonteficeClemente XIV Ganganelli, Genova,1785.

Caranze Bartholomei, Ordin. Predicat.,Summa Conciliorum et Pontificum aPetro ad Pium IV, 12°, Lugduni, apudJuntam, 1568.

Carbonis Ludovici, Tractatus de legibus,4°, Venetiis, 1599, apud Guerilium.

Casas Christoval, Vocabulario de las doslinguas toscana y castellana, 8°, Venezia,1608, per Valentino.

Castelvetere Bernardo, Direttorio misticoper li confessori, 12°, Venezia, per Occhi,1757.

Casti Giovanni Battista, Poesie liriche, 8°,Londra, 1793.

Cerlone Francesco, Commedie.

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Cluverii Philippi, Introductionis inUniversam Geographiam lib. VI. AccessitBertii, Breviarum orbis terrarum, Venet.,1646, 24°.

Conestaggio Jeronimo, Istoria dell’Unio-ne del Regno di Portogallo alla Corona diCastiglia, 8°, 1592, per Ugolino, Venezia.

Carrare Ubertini, Soc. Jesu, ColumbusCarmen Epicum, 12°, Rome, apudBernabò, 1715.

Crasset Giovanni, Ragionamenti di divo-zione Sopra il SS.mo Sacramento dell’al-tare, Venet., per Bologni, 12°, 1716.

Ciceronis M. Tullii, Tusculane Questio-nes, cum notis apud De Zannis, 1516.

Ciceronis M. Tullii, Epistole ad AtticumBrutum et Q. fratrem, Amsterdami, apudBlaeu, 1632, 24°.

Commedie Varie, Napoli, 1789.

Commedie Varie, Palermo.

Concilium Tridentinum, 12°, Venet.,apud Polum. Accedunt Pii IV et VBulle aliquot super declaratione decre-torum quorumdem ejusdem Conciliiemanate, 1578.

Costantini Giuseppe Antonio, LettereAntiche Critiche, 8°, t. 7, Napoli, perGessari.

Eiusdem, Lettere controcritiche, t. I,Venezia, Poletti, 1745.

Contarini Gaspare, Cardinale dellaRepub. di Venezia, colle note di NiccolòCrasso, 12°, Venezia, per Storti, 1650.

Corbinelli Aurelli, Extraits des ouvragesde Balzac, 12°, Amsterdam, chez Tholm,1601.

Cornelio, La vera nobiltà, commedia tol-ta da quella di Cornelio intitolata D.Sancio, Bologna.

Coronelli Vincenzo, Biblioteca universa-le sacro-profana, antico-moderna: in cui sispiega con ordine alfabetico ogni voce, an-co straniera, che può avere significato nelnostro idioma italiano, appartenente aqualunque materia, Venezia a spese diAntonio Tivani, 1701-1704], tom. 6, fol.

Costeri Francisci, Soc. Jesu, De Historiadomini passionis meditationes quinquagin-ta, 12°, Antuerpie, apud Plantinum, 1600.

Crasset Giovanni della Comp. di Gesù,Considerazioni cristiane per tutti i giornidell’anno, 12°, Venezia, per Baglioni, t.4, 1718.

Crasset Giovanni, La Morte dolce e san-ta, Venezia, 12°, per Baglioni, 1743.

Crespoldo Tullio, Istruzione utilissima adogni cristiano, 12°, per Giolito, 1567.

Cracii Ludovici, Liber Psalmorum, cumpoetica interpretatione latine, 4°,Neapoli, apud Longum, 1601.

Curtius Q. Rufus, De rebus AlexandriMagni, cum notis perpetuis ad usumMinellii et supplementis, 8°, Venetiis,apud Perlini, 1756.Sebbene le note secondo Minellio non siano perli gran letterati e vi siano spesso trascurate le spie-gazioni istoriche e geografiche, sono però esseesattamente grammaticali e sono tali che il PadreJuvenci troppo noto e molti altri de’ comendato-ri l’hanno spesso copiato.

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Idem, Venetiis, apud Juntas, 12°.

Daugieres Alberti, Soc. Jesu, Carmina,Lugduni, apud Anissonios, 1678, 12°.

Dalman Joseph, Relacion de la solemni-tas celebraia en Barcellona por la beatifi-cation de la Madre S. Teresa de Jesus, 4°,Barcellona, por Matevad, 1615.

Dancourt, Elites de Commedies, 8°,Bruxelles, par Grieck, 1722.

Decretam decretales sextas decretalium,tom., 8°, Lugduni, apud Rovillium,1555, con qualche tomo dispare.

Dionysii Carthusiani, Summa fidei ortho-doxe, 8°, tom., Antuerpie, apudStersium, 1569.

Diplomi e documenti in pro della Certosadi S. Stefano del Bosco.

Dolce Ludovico, In quattro libri delle os-servazioni, 8°, Vinegia, per Farri, 1579.

Domenichi Lodovico, Scelta di rime didiversi eccellenti autori toscani, raccolteda Messer Ludovico Domenichi, 12°,Venezia, appresso Giolito, 1546.

Durando Guglielmo, Rationale divino-rum officiorum, 4°, Lugduni, apudGiunti, 1539.

Eborensis Andree, Sententie et exemplaex proletissimis scriptoribus collecta.

Ederi Georgii, Meteologia hereticorumsive hereticarum fabularum summa itemBabilonia seu confusio heresum, 8°, apudSartorium, Ingolstadii, 1581.

Erasmi Desiderii Roterdami, De conscri-bendis epistolis, apud Sansonium,Amsterdam, 1636, 24°.

Ercilla Alonso, La Aurancana, poemi,12°, Barcellona, per Cormellas, 1592.

Esortazioni ed orazioni per coloro ai qua-li si devono amministrare i sacramenti delviatico e dell’estrema unzione per la dio-cesi di Monreale.

Evoli Cesaris, De divinis attributis, 4°,Venez., apud Zilettum, 1573.

Euthymii, Zigabeni Monachi, In OmnesPsalmos, e greco in latinum conversi perPhilippum Saulum, Episc.Brugnatensem, 8°, Lugduni, apudLandry, 1573.Eutimio Zigabeno basiliano è autore della cele-bre Panoplia in cui impugna tutti gli errori fin al-lora commessi. Il trattato sopra i Salmi che fecequesto dotto Monaco qui sopra notato è celebre.

Facii Bartholomei, De vite felicitate, 24°.

Felini Francesco, Dell’uso del cioccolat-to, Genova, 1744, 12°.

Ferì Michel, Novelle Methode pour ap-prendre la lingua françois, aumentée d’unpetit traité de la poesie françoise, 12°,Venise, 1739, chez Occhi.

Fiamma Gabriele, Prediche, Vinegia, 8°,tom. 2, per De Franceschi, 1590.

Filiarco Cosimo, Trattato della divozio-ne, Firenze, 12°, presso Giunta, 1578.

Filippi Marco, detto il funesto, Vita di S.Caterina, composta in ottava rima, 8°,Vinezia, per Guerra.Vedi Quadrio, Stor. d’ogni Poesia, vol. 4, p. 174.

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Firmani Annibale della Comp. di Gesù,Della Giocondità dell’animo, 8°, Venetia,per Pegolo, 1574.

Fleury Claudio, Cathechismo istorico, tra-dotto dal francese, tom. I e II, Napoli,per Naso, 1742, 8°.

Fontanelle, Lettres Galantes, 12°,Londres, chez Vailant, 1761.

Franciosini Lorenzo, Gramatica spa-gnuola e italiana, 8°, Milano, 1746, perAngelli.

Friscia Paolo della Comp. di Gesù,Esercizj, Palermo, per Adamo, 1675, 8°.

Galesini Pietro, Tesoro della lingua vol-gar latina, 8°, Venetia, per Salicato, 1584.

Gallonii Antonii, Vita B. P. Philippi Nerii,4°, Rome, per Zannetti, 1601.

Gamberti Domenico, Idea di un princi-pe ed eroe cristiano in Francesco I d’EsteDuca di Modena e Reggio, fol. m.,Modena, 1659, per Soliani, figurato.

Garsia Carlo, Antipatia de’ francesi e spa-gnuoli, traduzione dallo spagnuolo, 12°,Venezia, 1702.

Gesuiti, Ordinationes GeneraliumPrepositorum, Rome, 1595.

Gesuiti, Istruzioni della industria che sifanno nei ritiramenti, 8°, Bologna, perOcchi.

Gesuiti, Direttorium Exercitorum Spiri-tualium S. P. Ignatii, 8°, Rome, 1591.

Gesuiti A Jesus Maria Joannis EpistoleSpirituales ac mystice, 12°, Rome, apudMascardum, 1749.

S. Gertrudis, Insinuationum divine pie-tatis exercitia septem, 12°, apud Marino,1700, Panormi.

Giacco Bernardo, Orazioni Sacre, t. 3, 8°,Venezia, per Bortoli.

Giornale Scientifico, t. V, p., tom. VII,p.1.

Guigliorè Francesco della Compagnia diGesù, 12°, Venezia, per Pavino, 1705.

Gonnelieu Jérôme de la Compagnie deJesus, Les exercices de la vie interiure,12°, Paris, chez Dolespin, 1734.

Gregorio Rosario, Considerazioni soprala storia di Sicilia, Palermo, 8°, 1805.

Gualfreducii Bandini, Soc. Jesu, Sigerius,tragedia, 8°, Rome, apud Mascardi,1627.

Granada Luis, Memorial de la vida chri-stiana, 8°, en Salamanca, por Gast, 1575.

Granada Luis, Opere spirituali, 4°,Venezia, 1616, per Gueriglio.

Gramigna Vincenzo, Orazioni.

Granada Luigi, La Valle delle miserie,Venezia, 12°, 1606, Angelieri.

Graswinckelii Thesd, Dissertatio de jureprecedentie inter Venatam Rempub. et Sa-baudie Ducem, 8°, Lugduni Batavorum,apud Elzeviros, 1644.

Groto Luigi Cieco d’Adria, La Dalida,tragedia, 12°, per Zoppini, Venezia, 1586.

Groto Luigi, La Emilia, comedia, 12°,per Zoppini, Venezia, 1586.

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Guicciardini, Ore di ricreazioni.

Guevara Antonio, Obiscopo de Mon-donnedo, Aviso de privados y doctrinades cortesanos libri II, 8°, Anverses, perNucio.Guevara si è riputato il [sic] della Spagna.

Guimenii Amedei, Defensio opinionumSoc. Jesu, 4°, Panormi, apud Bua, 1657.

Eiusdem, Opusculum singularia univer-se fere theologie moralis complectens,Lugduni, per Borde, 1664.

Guinisii Vincentii e Soc. Jesu,Allocutiones Gymnastice, 12°, Antuerpie,apud Moretum.

Ab Harrach Ernesti Adalberti, Lib.Baronis Austriaci Collegii GermaniciSociet. Jesu Aluemni SymbuleuticonCardinali Burghesio cum disputaret deFilosophia in Colleg. Romano Societ. Jesu,4°, Rome, apud Mascardi, 1620.

Hermanni Hugonis e Soc. Jesu, Pia desi-deria, 24°, Antuerpie, apud Aertessens,1636. Accedit ejusdem lib. secund. Votaanime devota. Figur.

Hippocratis, Aphorismorum sectionesseptem, cum Antonii Muse Commenta-rie, accessere presagiorum lib. tres,Neapoli, 12°, 1723.

Hymni Breviari Romani ab Urbano VIIIemendati, 8°, Tipis Vaticanis, 1629.

Jamblicus, De Mysteriis Egyptiorum,Chaldeorum, Assyriorum. AcceduntProclus, Porphyrius, Psellus, MercuriiTrismegisti, Pimender, eiusdem Ascle-pius, 8°, apud Tornesium, 1607.

Joannis B. a Capistrano, De Pape etConcilii sive Ecclesie auctoritate opusnunc primum excussum. Eiusdem, Spe-culum clericorum et defensorium tertiiOrdinis D. Francisci, 4°, Venetiis, apudFerrarium, 1580.

Ingegneri Angelo, Del Buon Segretario,lib. tre, 8°, Venezia, per Ciotti, 1595.

Innocenzo IIIPapa, Del Dispregio delMondo, tradotto dal latino in volgare, 8°,Venezia, per Bendoni, 1559.

A. S. Josepho Paulini Schol. Piarum,Orationes, t. 2, 8°, Rome, apud Zempel,1748.Eccellentemente scritto in latino.

Juglaris Aloysii, Soc. Jesu, Ariadne rhe-torum, 24°.

Kerchne Simonis, Soc. Jesu, Tractatus ca-nonicticus de sponsalibus et matrimonio,8°m., tom. 2, Auguste Vindelicorum,apud Veith, 1713.

Kempis, Dell’Imitazione di Cristo, fattavolgare, 12°, Pezzana, 1718.

Eiusdem, Opuscula aurea, 12°, Venetiis,apud Santam, 1568.

Kircherii Athanasii e Soc. Jesu,Itinerarium exstaticum, 4°, Rome, apudMascardum, 1656.

Lancisius Nicolai e Soc. Jesu, Cause et re-media ariditatis in oratione et solatiaorantium aride, 8°, Antuerpie, apudMearsicum, 1643.

Languet Giovanni Giuseppe, Trattatodella falsa felicità e della vera felicità del-la vita cristiana, Roma, 12°, 1737.

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Landi Conte Giulio, La vita di Esopo,Napoli, 1771, per Riccio, 12°, vi sono ag-giunte le favole.

Lanza Cesare, Vita della B. Eustochia, 8°,Messina, per Brea, 1605.

Laredo Francesco della Comp. di Gesù,Artaserse, dramma accomodato perConvitto Carolino, dello stesso IlTemistocle accomodato come sopra.

Lazzarini Domenico, La Sanese, com-media, 12°, Venezia, 1739.

Lecchi Antonii Soc. Jesu, Aritmetica uni-versalis Isaaci Newtoni, 8°, Mediolani,apud Marellum, lib. I et II.

Lessii Leonardi, Soc. Jesu, De statu vitedeligendo, 8°, Antuerpie, apud Moretus,1617.

Lettere sopra l’Inghilterra, Scozia edOlanda, Firenze, per Allegrini, 1790.

Liguori Alfonso, Operette Spirituali, 12°,Napoli, per Raimondi, 1763.

Limen Grammaticum, Panormi, 1776.

Lipsii Justi, Manuductionis ad stoicamphilosophia, libri tres L. Anneo Sence.Aliis scriptoribus illustrandis, 8°, Parisiis,Perier, 1604.

Livii Titi, Historiarum lib. XCI frag-mentum ANEKAOTON a VitoGiovenazzio, Paulo Jacobo Bruni de-scriptum, cum notis editum. AcceditGaetani Migliore, De novellis fragmen-tis Ciceronis Epistola, Neapoli, apudTerres, 1773.

La Lomia Francesco della Comp. diGesù, Il mese di Maria, 12°, Palermo, perFelicella, 1766.

Longobardi Ferrante, Il torto ed il drittodel non si può, 12°, per Baglioni, 1664.

Loredano Giovanni Francesco, Bizzarieaccademiche, 12°, Venezia, per Guerigli,1662.

Lopez Diego, Los Comentarios de CaioJulio Cesar, tradazino en Castellano, 4°,1621, per Martin.

Lubrani Jacobi, Suaviludia MusarumEpigrammaton libri X, 8°, Neapoli, apudRaillard, 1690.

Lullii Raymundi, Eremite Blaquereneanacorete interrogationes et respontiones365. De amico et amato spirituales, 12°,Parisiis, Brumennium, 1585.

Macedo Antonii, Soc. Jesu, De Santi re-gnorum provinciarum urbium patronis,fol., Ulyssipone, apud des Landes, 1687.

Maffei Scipione, La Merope, tragedia, 8°,Palermo, per Aicardo, 1718.

Mandirola Agostino, Manuale de’Giardinieri, 12°, Venezia, per Lattoni.

Martinelli Fioravante, Roma ricercata nelsuo sito con tutte le sue curiosità, 1750.

Martyrologium Romanorum GregoriiXIII, juste editum, Venet., apud Juntas,1584.

Massoulie Antonino, Meditazioni cavatedall’angelica dottrina di S. Tommaso, 12°,Venezia, 1717, per Recurti.

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Matteis Sertorio, Avvertimenti e predicheper ben confessarsi, comunicarsi, udir lamessa e visitare il SS. Sacramento, partidue, 12°, Napoli, per Raimudi, 1753.

Mazzarino Cardinale, Dogmi politici,12°, Napoli, per Migliaccio, 1742.

Memo Giovanni Maria, Tre Libri dellasentenza e forma del mondo, 4°, Venezia,per Farri, 1545.

Mendoza Bernardino, Odas y Salmos enla conversion de un Peccador.

Mengo Hieronymi, Flagellum demonum,Venetiis, 1620, apud Milocum, 8°.

Messia, Selva di varie lezioni, 12°, Lione,per Fabro.

Miceli Giuseppe, Discorso apologetico delprivilegio della esenzione ed immediatasoggezione che godono le monache delMonistero di S. Rosalia di Palermo, 4°,Roma, 1718.

Miranda Giovanni, Osservazioni dellalingua castigliana, lib. IV, Venezia, 1595,presso Giolito.

Missale Romanum, 4°, Venetiis, apudJuntas, 1604.

Moro Francesco, Scola monacale doveuna vergine bene ammaestrata avendo afare professione discorre qual debba esse-re lo stato monacale, Napoli, 12°, perCarlino, 1597.

Magnotii Andree, Eremi Camaldulensisdescriptio, Napoli, apud Cacchium,1571, 12°.

Maria Felice da Napoli, Cappuccino,Dell’esame dei libri se debba farsi inRoma.

Nardi Isidoro, Il Segretario principianteed istruito, t. I, part. 2, Venetia, 1735, perStorti.

Nasi Gian Agostino, Le Grandezze diMaria Vergine, 12°, per Recurti, 1741.

Natalis Antonii, Soc. Jesu, De CelestiConversazione, 8°, Panormi, apudAicardo, 1703.

Nepotis Corneli, Vite excell. Imperato-rum, cum notis italico, apud Aicardo,1703.

Nepotis Corneli della Compagnia diGesù, Pensier ovvero Riflessioni cristia-ne per tutti i giorni dell’anno, 12°, tom.4, Venezia, per Baglioni, 1733.

Dello stesso, Esercitii interiori per onorarei Misterj del N. S. Gesù Cristo, in tom. 1.

Dello stesso, Lo spirito del Cristianesimo,8°, Padova, t. I, per Manfrè.

Neri S. Filippo, Il Consigliere dell’anima,12°, 1697.

Nerimbergii Eusebii e Soc. Jesu,Doctrine Ascentice, 4°, Colonie Agrippi-ne, apud Buseum, 1668.

Nieupoort, Rituum qui olim apudRomanos obtinerunt succincta explicatio,Bassani, 12°, 1774.

Ninon de Lenclos, Lettres au marquis deSevigne avec sa vie, part., 12°, Amster-dam, chez Joly, 1756.

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Noceti Caroli e Soc. Jesu, Veritas vindi-cata, 4°, Rome, apud Salomoni.

Octavarium Monregalense Archiep.Francisci Teste recusum, Monteregali,1765, 8°.

Officia propria Sanctorum, Panormi, 8°,1748, per Felicella.

Officium cotidianum B. Marie Magdale-ne, Papie, 1612, per Viani.

Officium S. Joseph, Panormi, apudEpirum, 1714, 8°.

Omphalii, Soc. Jesu, Elocutiones imita-tione ac apparatu, liber unus, 12°,Lugduni, apud Pillehotte, 1613.

Orlandini Francesco, La santa conversa-zione di Gesù Maria Giuseppe, a cui vaaggiunto il Ragionamento sopra varieimagini al numero di quindici, 4°,Fiorenza, per Bonardi, 1652.

Palma Ludovici e Soc. Jesu, Praxis et bre-vis declaratio vite, 8°, Antuerpie, apudMoretum, 1637.

Pajot Charles de la Compagnie de Jesus,Nouveau dictionaire françois-latin, 8°,Lion, chez Clan, 1702.

Paternò Francesco della Comp. di Gesù,Panegirico di S. Ignatio, 8°, Napoli, 1699.

Pastorii Joach., Aulicus inculpatus,Amsterodami, apud Elzevirios, 1649.12°.

Pavone Francesco, Istruzioni dellaCongregazione dei Chierici dell’Assun-zione di Napoli, Napoli, per Scorriggio,1662, 8°.

Paulini Fabii Septeni, De septenario li-ber, 4°, Venetiis, apud Franciscum, 1589.

Perez Diego, Vita e morte dellaSerenissima D. Maria Principessa di Par-ma, 8°, Firenze, per Giunti, 1593.

Pergamini Giacomo, Trattato della lin-gua, 8°, Venezia, per Hertz.È ben assai utile grammatica.

Petrarca Francesco, De’ Rimedi dell’unae l’altra fortuna, tradotti da RemigioFiorentino, 8°, Venezia, presso Ferri,1584.Questa è la migliore edizione di questa traduzio-ne di Remigio Fiorentino. Molti vogliono chel’autore di questa opera non sia il Petrarca ma uncerto Adriano cartasiense. V. Haym.

Pinelli Luca della Comp. di Gesù,Meditazioni del SS. Sacramento, 8°,Napoli, 1608, per Carlino.

Pinthereau Francisci, Soc. Jesu, DeAtristionis sufficientia in sacramento pe-nitentie, 12°, Parisiis, apud Cramoisy,1654.

Pinto Andree e Soc. Jesu, Philatelia, 12°,Lugduni, apud Prost, 1647.

Plauti, Ferenoii comedie ad usum schola-rum, 8°, Panormi, 1681, per dell’Isola.

Plutarchi, Vite comparate, Lugduni,apud Pesnot, 1567, 12°.

Ponte Ludovico della Compagnia diGesù, Guida spirituale, 8°, tom. 4.

Dello stesso, Specchio del vescovo e delprelato, 8°, Roma, per Ercole, 1691.

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Dello stesso, Trattato delle vocazioni allafede cattolica, allo stato della grazia e allaconversione del peccato, 8°, Roma, perErcole, 1692.

Dello stesso, Idea del principe e del ma-gistrato cristiano, tradotta da CamilloMaria Rinaldi della medesima compa-gnia, 8°, Roma, per Ercole, 1692.

A Portu Hippolyti, Soc. Jesu, De cultudei et hominum liber liturgicus, Venetiis,4°, 1705.

Postelli Guillelmi, De Universitate, lib.due in quibus Astronomie doctrine cele-stis Compendium, 12°, Lugduni Batavo-rum, apud Marie, 1635.

Primaticii Gregorii, Ordin. Predicat.,Literalis expositio omniumeEpistolarum di-vi Pauli, 4°, Venet., apud Cominum, 1564.

Procli Lycii, Dialochi elementa theologi-ca et physica, latina facta per FranciscumPatricium, 4°, Ferrarie, apudMamarollum, 1583.

Raccolta di tutto ciò che si pubblicò inLivorno ed altrove in morte del-l’Imperatore Francesco Primo, parti due,Livorno, 1766, per Strambi, 4°.

Raymundi Theophili, Soc. Jesu, ChristusDeus Homo, fol., Antuerpie, apudMaeursium, 1652.

Eiusdem, Mala de bonis ecclesie male si-ve captatis sive dispensatis Lucubratis, 4°,Lugduni, apud Prost, 1654.

Eiusdem, S. Maria Egyptiaca Peccans etPenitens, 4°, Gandavi, apud Kechovium,1658.

Reggii Octavii, Soc. Jesu, Meditationesexercitiorum S. Petri Ignatii, 8°, Panormi,Felicella, 1742.

Eiusdem, Instructiones, ibidem apudeundem eodem anno.

Regio Luigi, La vicissitudine delle cosenell’universo, tradotta dal francese dalCav. Hercole Cato, 4°, Venezia, pressoAldo, 1585.

Renieri Giovanni Battista, Stati del mondoovero Tavole Cronologiche, Genealogichee Istoriche, 8°, Genova, 1682.

Ribadeneira Pietro della Comp. di Gesù,4°, Venezia, per Giolito, 1586.

Riccio Michele, De Re di Francia, lib. 3,di Spagna lib. 3, di Gerusalem, lib. 1, diNapoli e Sicilia, lib. 4, di Ungaria, lib. 2,tradotti dal latino in volgare da GiovanniTatti, Vinegia, 8°, 1543.

Rivaldi Vincenzo, Considerazioni per re-citare attenta e divotamente l’OfficioDivino, 12°, 1648.

Ristretto della Storia Antica ad uso de’ no-bili allievi del Convitto R. Ferdinandeo.

Roa de Martini e Soc. Jesu, De Cordubein Hispania Betica Principatu, liber unus,De antiquitate et auctoritate SS. MaryrumCordubensium, et de BreviarioCordubensi, liber alter, 4°, Lugduni,apud Cardon, 1617.

Rodriguez Alfonso, Esercizio di Perfezio-ne, 4°, parti tre, Venezia, per Poletti,1743.

Rosignoli Carlo Gregorio, La saggia ele-zione della vita, 12°, Bologna 1696, peril Longhi.

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Ruscelli Girolamo, I Fiori delle rime de’poeti illustrati, 12°, Venezia, per Sessa,1579.Ruscelli non ebbe gran naso, onde bisogna ba-dare negli autori scelti al merito proprio non al-la sorte di essere stati scelti.

Sabunde Raymondi, Theologia Naturalis,8°, Venetiis, apud Ziletum, 1581.

Sacchini Francisci, Soc. Jesu, Vita B.Stanislai Kostke ejusdem Societatis,Mediolani, 12°, 1610.

Salmeronis Alphonsi e Soc. Jesu, Ope-rum, tom. 10.

Scacco Filippo, Tesoro di mendicamentiper ogni sorte di infermità de’ cavalli, 12°,Milano, 1715.

Sannazari, Actii Synceri opera omnia,Napoli, apud Raillard, 12°.

Sansovino Francesco, Origine de’Cavalieri, 8°, Venezia, per Borgomineri,1566.Dell’opera del Sansovino è unito in questo volu-me il Trattato dell’Olevano intorno al modo diridurre a pace ogni privata inimicizia.

Savonarola Innocenzo Raffaello, Chie-rico Regol. Teatino, Orazione per l’as-sunzione al Pontificato di Benedetto XIIIrecitata in Siracusa, 8°, Palermo, perFelicella, 1725.

Scinà Domenico, Memorie sulla vita e fi-losofia d’Empedocle, t. 2, Palermo,Stamperia Reale, 1813.

Selva Lorenzo, Le Metamorfosi del vir-tuoso, lib. 4, 8°, Venezia, per Farri, 1610.

Seneca, Lettere tradotte da AngeloNicolosi, tomi quattro, Venezia, perBaseggio, 12°, 1703.

Segneri Paulo Juniore della Comp. diGesù, Istruzione sopra le Conversazionimoderne, 12°, Padova, 1744.

Sersale Ettore, Capricci Accademici, 4°,Napoli, 1666.

Signii Jo. Baptiste, De reliquiis et vene-ratione sanctorum, 4°, Bononie, apudRossium, 1610.

Siniscalchi Liborio della Comp. di Gesù,Il Giorno santificato, 12°, Venezia, 1743.

Siniscalchi Liborio, La settimana eucari-stica, ovvero Pratiche per l’ottava delCorpus Domini, 12°, Venezia, perBettinelli, 1742.

Siniscalchi Liborio, Il Cor tra le fiammedello Spirito Santo, 12°, Venezia, perBaseggio.

Solfi Carlo, Il Ministro degl’Infermi perajuto alla buona morte, 12°, Venezia, perBaglioni.

Solini C. Julii, Memorabilia Mundi a M.Georgio Draudio aucta, par. 2, Franco-furti, apud Saurinum, 1603.

Soranzo Lazaro, L’Ottomano o sia la po-tenza de’ Turchi, 8°, Milano, per Pontio,1599.

Stella Tilemani, Panegyricus cardinaliArmando Joanni Plessiuco RichelliToparce consecratus, fol., Parisiis, apudCramoisy, 1634.

Stigliani Tommaso, Arte del verso italia-no con le tavole delle Rime, 8°, Venezia,Bettinelli, 1766.

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Strabonis, De situ Orbis lib. XVII, tom.I, 12°, Amstelodami, apud Sassonium,1652.

Strozzi Giulio, Erotilla, tragedia, Roma,12°, per Facciotti, 1616.Si fece qualche nome nella poesia Sirica.

Suarez Francisci, Soc. Jesu, Operum, to-mi 23.

Synonomorum Epithetorum et PhrasiumPoeticarum Thesaurus, 12°, Venetiis,apud Pezzana, 1684.

Tarsis de Juan, Obras, Madrid, por Diaz,4°, 1643.

Tasso Torquato, Le sette giornate delmondo creato, 12°, Venezia, per Giunti,1608.

Tasso Torquato, Il Manso, o verodell’Amicizia dialogo, 12°, Venezia, perDeuchino, 1612.

Tasso Torquato, La Disperazione diGiuda, poema, 12°, Venezia, per Pittoni,1700.

Tassoni Alessandro, La Secchia rapita,poema eroicomico colle dichiarazioni diGaspero Salviani, 12°, Bologna, perLonghi.

Tertulliani Q. Septimii Florentis, Apolo-geticus adversus gentes, 8°, Venetiis, apudAldos, 1535.

Theatrum Sympatheticum ex Digeo,Papinio, Helmontio, Collectum, 12°,Amstelodami, 1661.

Titelmani Francisci, Ordin. Minorum,Summa mysteriorum christiane fidei, 12°,Lugduni, apud Juntas, 1567.

Tiberii Jo. Battiste, Instructio pro ordi-nandis Jussiu Pompeii Cornazzani ParmeEpiscopi, edita Parme, apud Viothum,1624.

Tinti Silvii, De Ordinazione clericorumtractatus, 8°, Rome, apud Zanetti, 1601.

D. Thome, Commentaria in Epistolas di-vi Pauli et Epistolas canonicus, tom. II,8°, Lugduni, apud Honoratum.

Tornamira Pietro Antonio, Origine e pro-gressi delle monache oblate dell’ordine diS. Benedetto, 4°, Palermo, per Bisagni,1664.

Tornamira Silvio della Comp. di Gesù,Prodigi della divozione de’ SS. Angioli delParadiso, 12°, Palermo, per Dell’Isola,1682.

Torrebruna Giannantonio, Istruzioni di-rette agli Inglesi, Palermo, 1799.

Torti Francisci, Theraputice Specialis, 4°,Mutine, 1712, apud Solianum.

Tucci Stefano della Comp. di GesùCristo, Giudice, tragedia in prosa volga-re, 12°, Venezia, 1727, per Bortoli.

Tursellini Horatii e Soc. Jesu,Historiarum ab origine mundi Epitome,lib. XII, 12°, apud Anisson, 1660.

Valguarnera Mariano, Origine ed anti-chità di Palermo, 4°, per Maringo, 1614.

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Valdivielso Joseph, Vida, excellencias ymuerte del Gloriosissimo Patriarca eSposo San Joseph, 8°, Barcellona, 1615.

Valentis Francisci, Soc. Jesu, Concordiajuris Ponteficii cum Cesares et cumTheologica ratione, fol., Parisiis, apudCramoisy, 1654.

Vega della Alonso, Sagrada Eratos, fol.,Napoles, por Molo, 1657.

Vega de Lopes Felis, Jerusalem conqui-stada, epopeja tragica, 8°, Barcellona,1619.

Vega Cristoforo De della Comp. di Gesù,Casi e avvenimenti rari della Confessione,12°, Roma, 1660, per Calenzani.

Venusti Antonio Maria, Compendio uti-lissimo di quelle cose le quali a nobili cri-stiani mercanti appartengono, 8°, Milano,per Degli Antonii, 1561.

Venuti Filippo, Dittionario italiano efrancese, 4°, per Choueto, 1614.

Veronese David, Pratica d’Aritmetica Mer-cantile, 4°, Genova, per Pavoni, 1627.

Verucchino Cristofaro, Esercizj d’animaraccolti da SS. Padri, 4°, Venezia, perGuerigli, 1596.

Vicenza di Agostino, GerusalemmeCompianta nelle lamentazioni di GeremiaProfeta, 4°, Venezia, per Bortoli, 1705.

Viexmontii Claudii, Cathechismus, 12°,Parisiis, 1537, apud Colineum.

Villegas Esteban Manuel, Las Eroticas oAmatorias, parte primera y segunda, 4°,por Mongaston, en Najera, 1617.

P. Virgilii Maronis, Georgion, lib. IV,cum notis selectissienis Servii CerdePontani et aliorum opera et studioCornelii Schrevelii, 4°, Panormi, 1783,typis Regiis, nostra fatica. Corpi due.

A Visitatione Ambrosii, Cler. Regul.Scholarum Piarum, Institutiones gram-matice in linguam latinam, 12°, Rome,1729.

Vita di Carlo V.

Vita di S. Oliva in fugure, n.° 36.

Wagnereck Henrici, Commentarius exe-geticus SS. Canorum, fol., Dilinge, apudFederle, 1672.

Xaverii S., Epistole.

Ximenes Giuseppe, Francescano divotis-sime note alla Mistica Città di Dio, 4°,Anversa, 1713, per Vander Baet.

Young, Le Notti, tradotte da GiuseppeBottoni, Firenze, 1775.

Zucchino Stefano, Lo specchio del disin-ganno, 8°, Venezia, per Occhi, 1752.

Zarlino Gioseffo, Le Istituzioni armoniche,fol., Venezia, per Senese, 1562, figur28.

28 A margine sta scritto: Miscellanei Quinternoquinto costa di fogli vent’uno e la sua aggiunta difogli sette. Vistato Sterzinger e Ferrara.

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Aggiunta al QuinternoQuinto dei Miscellanei

Abundii, Abundantii, Marciani et JoannisMartyrum Passio, Rome, 1584, 8°, apudZanettum.

Ala Joan. Petrus, Tractatus brevis de ad-vocato et causidico christiano, 4°,Mediolani, apud Bordonum, 1605.

Aletiphilo Lelio, Historia di Aurelio edIsabella, 8°, Vinegia, presso Giolito,1548.Vedi il Quadrio, Storia della Poesia, t. 6, p. 394che porta in fronte vo. quarto.

Algaroti conte, Il Congresso di Citera,12°, 1784, Palermo, per Bentivegna.

Anonimo, Dimostrazione delle ragionidel vescovo di Girgenti in risposta ad al-cuni di quei canonici, Napoli, 1738.

Anonimo, Diplomi e documenti in difesadella Certosa di S. Stefano del Bosco.

Anonimo, Ragioni del Senato di Cataniacol Marchese Chiarenza.

Anonimo, Le Chronologiste manuel ou-vrage d’une utilitè genèrale et d’un usagejournalier, Paris, 1765.

Anonimo, La Magia naturale, 12°.

Anonimo, Dimostrazione del diritto libe-ro collativo che si appartiene alla Coronadi Sicilia sopra la Cantoria e i Canonicatidi Girgenti, 4°, Napoli, per Simone.

Anonimo, Storia delle operazioni milita-ri delle potenze belligeranti, Amsterdam,1760, 4°.

Ab. Aversa Victorini, Monaci di Vanitate,4°, Florentie, 1580, apud Sermartelli.

Augurel Jean Aurel, Factur dell’or, tra-duit da latin, 12°, Lion, chez Tours, 1548.Questa è la traduzione in francese di questo poe-ma latino, tanto bene scritto in latino per lingua,quanto pessimamente per far l’oro, come si puòvedere nella Classe Orat. et Poet. recentiores.

Avila Giovanni Pad. Maestro, DueRagionamenti ai sacerdoti et uno dellaMadonna SS. ma con S. Brigida, posti inluce di Alfonso Ciaccone, Roma, 8°, perPaolini, 1600.

Aurogalli Matthei, Grammatica Hebrea,Basilee, 8°, 1539.Augurallo fu professore di lingue nell’Accademiadi Vitemberge.

Benzoni Girolamo, Historia del mondonuovo, Venezia, per Tini, 8°, 1572.

Bernardini Senetis, Quadragesimale, 4°,Venetiis, apud Juntas, 1691.

Bringoccio Vannoccio, Li dieci libri del-la Pirotechina, Venegia, 1558.Libro raro molto che Brunet lo nota per 28 fran-chi che sono onze 2.24.

Boileau Nicolas, Satires choisies avec deseclaricissements.

Bossuet, Estratti della Storia.

Botero Giovanni, Relazioni dellaRepubblica Venezia, 8°, Venezia, perVarisco, 1605.Detto Relazioni Universale.

Bovii Caroli, Soc. Jesu, Heroica virtutumexempla in Summo Pontefice Clemente XI,Rome, 8°, apud De Rubeis, 1702. Figur.

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Cajtani Octavii, Soc. Jesu, Isagoge adHistoriam Sacram Siculam, 4°, Panormi,1708, apud Toscanum.

Carnevale Giuseppe, Historie et descrit-tione del Regno di Sicilia, 4°, Napoli, perSalviani, 1591.

Castelli Bartholomei Messanensis,Lexicon Medicum, grec., lat., cum addic-tionibus Adriani Ravesteini, 8°, Lugduni,apud Facton, 1664.È in onore fra i medici.

Cicatelli Santio, Vita del P. Camillo deLellis fondatore della religione de’ chieri-ci regolari Ministri degl’Infermi, 4°,Napoli, per Longo, 1620.

Componimenti recitati nell’Accademia diMonreale per le nozze di Ferdinando Redelle due Sicilie e Maria Carolinad’Austria, Monte, 1768, fol.

Constantini Imperat. Porphyrogeniti, Deadministrando regno, cum notis et inter-pretationibus Joannis, grec., lat., 8°,Lugduni Batavorum, apud Elzeviriam,1661.

Cosmi, canonico, Principj generali del di-scorso.

Cuperi Guilelmi, Soc. Jesu, De StemmateGuzumanico S. Dominici, 8°, Antuerpie,apud Plassche, 1740.

Carerii Alexandri, De Potestate RomaniPontificis libri duo, Patavii, apud Bolze-tam, 1599, 4°.

Diana Antonini, De Primatu Solius D.Petri, 4°, Rome, apud Manelphium,1647.

Doni, La Seconda libreria, 8°, Venezia,per Marcolini, 1555, vi è aggiunto FulvioPellegrino, il Significato de’ Colori, ivi,per Nicolini, 1564.

Dionysii Areopagita, Opera , 12°,Lugduni, apud Rovillium, 1572.

Dionysii Carthusiani, Summe Fidei, lib.duo, Parisiis, apud Roigny, 8° m.

Elenchus Congregationum Tribunaliumet Collegiorum alme urbis etc., Rome,Typis Rev. Camere, 1751.

Fasciculus Sacrarum Orationum etLitaniarum Monachi, 8°, 1607.

Ferrarii Joan Baptiste e Soc. Jesu,Orationes, 8°, 1625, Lugduni.

Ferreri Pietro Maria, Catechismo, 4°,Palermo, 1738, per Felicella.

Fontaine Jean, Fables Choisies.

Fontaine Jean, Les oeuvres postumes,12°, Paris, par Pohier, 1696.

Gallonio Antonio, Vita del Beato FilippoNeri, 4°, Roma, 1601, per Zanetti.

Gesuitiche cose:Ratio atque institutio Studiorum Soc.Jesu, 8°, Napoli, apud Longum, 1598.

Ratio atque institutio Studiorum Soc.Jesu, 8°, Antuerpie, apud Meursium,1635.

Praxis Exercitiorum Spirit. S. P. Ignatii,Rome, per Varesium, 1678, 8°. Figurisoranate.

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Ghezzio Nicolò, Esame del probabilismoe rigorosismo, 4°, Pesaro, 1745, perGavelli.

Gannettasii Nicolai, Soc. Jesu, Panegy- ri-cus in funere Innocentii XII Pont. Maximi,8°, Neapoli, apud Raillard, 1700.Gannettasio scrisse bene in latino.

Guicciardini Lodovico, Bolgia federata,12°, Amsterdam, apud Blaeu, 1635, cumfiguris.

Henschenii Godefridi e Soc. Jesu, DeEpiscopatu Trajectensi Diatriba,Antuerpie, apud Meursium, 1653.

Heures nouvelles dedièes a Madame laDaufine contenant les offices et prieres quise disent dans l’Eglise pendant l’annèe,12°, Paris, Herissant, 1688.

Huerte Giovanni, Esame degli ingegni,traduzione dallo spagnuolo, Venezia, 8°,1582.

A Jesu Thome, Carmel excalceati divineorationis methodus, natura, gradus, lib.quattuor, Antuerpie, apud Moretum, 8°magn., 1623.L’autore è celebre ascetico.

Isocratis, Orationes tres, grece cum in-terpretatione latina, 8°, Napoli, apudSalvianum, 1591.

Labbe P. Philippi, Pharus Gallie Antiqueet Cesare, Hirtio, Strabone, Ptolomeo etaliis, Molinis, apud Vernoy, 1644, 12°.Libretto molto utile per li giovinetti.

Lanspergio Giovanni, La divozione all’a-mabilissimo Divino Cuore di N. S. GesùCristo, 12°, Venezia, per Poletti, 1744.

Lectiones proprie sanctorum que recitan-tur in Basilica Vaticana, Rome, 1714, 8°major.

Leto Pomponio, Compendio dell’IstoriaRomana, tradotto dal Francesco Baldelli,8°, Giolito, 1549.

Litanie Sacre accedit brevis piaque exer-citatio in gratiam Catholicorum, ColonieAgrippine, apud Friessem, 1679, 12°.

Litaniarum sacrarum fasciculus, grec. etlat.

Madridi Christophari, Soc. Jesu, DeFrequenti usu SS. Eucharistie Sacramentilibellus, Rome, 1557.

Martyrologium Romanum, 12°, Rome, exTypografia Vaticana, 1601.

Milante Fr. Pii Thome, Ord. Predicato-rum, Vindicie Regularium, 4°, Neapoli,apud Mutium, 1740.

Octavarium Romanum, 1670, Venetiis,apud Guerilios.

Octavarium Romanum, 8°, Neapoli,apud Scorigium, 1628.

Octavarium sanctorum titularium urbis,Panormi, 4°, apud Epiro, 1722.

Officium Nativitatis Domini.

Piccolomini Alessandro, Dialogo nel qua-le si ragiona della bella creanza delle don-ne, 8°, Venezia, per Ferri, 1562.Chi vuol essere istruito dalla rarità di questo ra-rissimo libro ricorra agli autori notati di controal frontispizio e veda Brunet, T. I, p. 413, il qua-le lo nota per franchi 12 cioè onze 1.6.

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Porcacchi Tommaso, L’Antichità diRoma, 8°, Roma, per Varisco, 1580, fi-gurato.

Porretti Ferdinando, Gramatica,Palermo, 8°, nella Reale Stamperia.Edizione corretta.

Rivière de la Polycarpe, Le Mistere de no-stre redemption contenant a trois partiesla mort et passion de Jesus Christ, 8°,Lyon, chez Phillehotte, 1621.

Raccolta di poesie recitate nell’adunanzatenuta dagli arcadi per l’elezione diGiuseppe II Re de’ Romani, 8° gr., Roma,1764, presso Komarck.

Rapini Renati, Hortorum lib. IV,Neapoli, apud Roillard, 1685, 12°.Eccellente poemetto.

Raymondi Joannis, Epistolarum legaliumlibri tres, 8°, apud Rovillium, 1549.Utile fatica e per li legali e per li latinanti.

Rota Bernardino, Le Egloghe, 4°, Napoli,per Cacchij, 1572.Brunet la nota per bella e rara edizione ed adun’altra inferiore le dà il prezzo di franchi dode-ci onze 1.6.

Sallustii Cristi, Bellum Iugurtinum, cumnotis Crispini.

Sarbievi Casimiri, Soc. Jesu, Carmina, 8°minor.

Seresberiensis Joannis, De NugisCurialium, libri octo, 8°, LugduniBatavorum, apud Plantinum, 1595.Libro celebre al suo tempo.

Scribani Caroli e Soc. Jesu, PoliticusChristianus, Antuerpie, apud Nutium,1626.

Symeoni Gabriello, Comentarj sopra al-la tetrarchia di Venezia, di Milano e diMantua e di Ferrara, 8°, Venezia, perComino, 1546.Raro, vedi Haym.

Tevet Andree, Historia dell’IndiaAmerica detta altramente FranciaAntartica, tradotta dal francese in italia-no da Giuseppe Horologgi, 8°, Venezia,1561, presso Giolito.Edizione notata da Haym.

Valeriani Jo. Pieri, De Litteratorum infe-licitate, libri duo. Accedit ejusdem,Antiquitatum Bellunensium, sermonesquatuor, 8°, Venet., apud Sarzinam,1620.

Ximenes Leonardo della Compagnia diGesù, I sei primi libri della geometria pia-na, 8°, Venezia, per Albrizzi.

Zecchi Laelii, De Beneficiis et pensioni-bus liber, 4°, Verone, apud a Donnis,1601.

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Miscellanei Ultimi

Acerbi Francisci, Soc. Jesu, DeipereVirgini Roserum Arcole, Neapoli, 1680,apud Zannetti, 1615.

Alberti Sigismondo, Vita di S. Gertrude,Torino, 1731.

Alessandri Giovanni Mario, Il paragonedella lingua toscana e Castigliana, Napoli,1560.

Angelis de Alexandri Soc. Jesu, InAstrologis Conjectures libri quinque,Rome.

Anger Emondo della Comp. di Gesù,Catechismo, Cagliari, 1569.

Anonimo, Paris Vienna e loro innamora-mento, Trevigi, per Righettini, 1672.

Anonimo, Cognizione della Mitologia,Bassano, 1767.

Anonimo, Ambasciata di Romolo aiRomani.

Anonimo, Regule Cancellerie apostoliche,Lugduni, 1545.

Anonimo, Opusculo teologico sopra laComunione del sacrifizio.

Anonimi, Elementorum Mathesea, tomiI, pars prima, 8°, Rome, apud Salomoni,1725 et tom. I, part. Alteram, 8°, Rome,Salomoni, 1752. Tom. III, autoreJosepho Boscovich, Soc. Jesu, apudeumdem, 1754.

Anonimo, Il Cuoco Reale, Venezia, 1751,per Remondini.

S. Antonino, arcivescovo fiorentino,Opera da lui composta in volgare, Vene-zia, 1567.

Appio Anneo de Faba, Ritratti Poetici,Storici e Critici, seconda edizione,Venezia, per Pitteri, 1760, tom. 1.

Appio Anneo de Faba, Ritratti Poetici,Storici e Critici, seconda edizione, accre-sciuti, Venezia, per Bassi, 1785, tom. 2.

Avila Giovanni, Trattato del Glorioso S.Giuseppe, Milano, 1610.

Ausonii Magni, Opera, Lugduni, apudGryphium, 1575.

Barclai Jo., Editio Novissima, Venetiis,apud Pezzana, 1668.

Betussi Giuseppe, Le imagini del tempiodella Signora D. Giovanna Aragona, 8°,Venezia, per Rossi, 1557. Libro pregiato.

Brognoli Antonio, Il pregiudizio Cantidodici, Venezia, per Colombani, 1766.

Bulengeri Julii Cesaris, De SpoliisAellicis, Tropheis Arcubus Triumphalibuscui accessit Onuphrii Panvinii deTriumpho et Ludis Orientibus, Parisiis,1601.

Cesaris C. Jul., Commentarii De BelloGallico et Civili, accedit A. Hircii, DeBello Alexandrini Africa, Hispaniensi,Norii Raimundi Matliani, Lugduni, apudAntonium Gryphium, 1565.

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Calendario dell’anno 1759 ed altri 1779.

A Campis Thome, Opera, 12°, Dilinge,apud Mayer, 1756.

Canale Florian, Secreti varj Trattati IX,Venezia, per Miloco, 1677.

Cartos introductio ad geometrie metho-dum et pas secundo, Amstelodami, 1683.

Cavalieri Bonaventura, Elogj del Galileo,Milano, per Galeazzi, 1778.

Ciacconii Petri, De triclinio sive modoconvivandi apud Priscos Romanos.Accedit Appendix Fulvii Ursini,Heidelberge, 1590.

Collezioni di letteratura Inglese, Livorno,1797.

Doni Anton Francesco, La libreria,Vinegia, 1550, presso Giolito, a cui vaunita la seconda Libreria, ivi, 1551, perMarcolini.Libro molto raro. La prima e rarissima e primaedizione come si vede dal mentovarsi in essaLudovico Domenichi taciuto nella seconda comeavverte Zeno, vedi Haym e Clement.

Estratto della Letteratura Europea perl’anno 1758, Berna.

Facezie del Piovano Arloto alle quali so-no aggiunte quelle del Gonnella e delBerlacchia e per compimento. Facetie di diversi.

Farsetii Josephi, Carminum lib. duo, etJo. Bapt. Carminati, Proteas, Venetiis1762.

Fausto a S. Bartholomei, De Horis cano-nicis, Lugduni, apud Landry, 1627.

Genebrurdi G., Psalmi Davidis Argu-menti et Commentariis multis illustrati,Lugduni, 1600.

Geografia Elementi, tom. 2.

Di Gesù Tommaso, Travagli di Gesù,opera celebre tradotta dal Portoghese,Roma, 1644, 4°, per Silieus.

Granata Luigi, Opere Spirituali, 4°,Venezia, 1617, per Guerigli.

Graziano Baldassar, L’uomo di Corte,parte I, II, Venezia, per Hertz, 1725.

Herodiani, De Romanorum ImperatorumVita lib. VII, Angelo Politiano interpre-te, 8°, Patavii.

Langii Josephi, Polianthea, fol.,Argentorati, apud Zetzenerum, tom. pri-mus, in tres divisiones que sunt primi to-mi tres qui continens pag. 3206 et tom.secundus complectens libros tredecim,Lugduni, 1648, apud Ravaud.

A Jesu Maria Joannis, Cantici Canticoruminterpretatio, Salmentice, 1611.

Juvenalis Junii et A Persii, Satyre,Lugduni, 1556. Accedant Valerii Maximi,Exempla, Lugduni, apud Payanum, 1558.

Lenglet, Metodo per istudiare la storia,tom. 2, Venezia, per Coletti, 1726, 8°.

Lecchii Antonii, Soc. Jesu, Elementa geo-metrice theoretice et practice, 8°, tom. 2,Mediolani, apud Marellum, 1753.

Lettere d’uomini illustri nella storia na-turale dirette a D. Giuseppe Gioeni,Catania, 1815.

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Marcantonio Giacomo, Esposizione del-la Dottrina Cristiana, Palermo, 1689.

Mataratii Didaci Moticensis, De prolifi-ce eclipsis effecttibus, Neapoli, 1690.

Maurolici Francisci, Martyrologium, 4°,Venetiis, apud Juntas, 1598.

Migliaccio Giuseppe, arcivescovo diMessina, Gli arcani della vita Religiosa,Messina, 1716.

Montemayor Jorge, La Diana, Venezia,per Comenzini, 1574.

Moretto Bernardo, Propugnacolo dellareligione cattolica, 4°, Venezia, 1647.

Muzzarelli Alfonso, Della divozione delS. Cuor di Maria, Palermo, RealStamperia, 1810.

Muzio Justinopolitano, Le MentiteOchiniane, Venezia, per Giolito, 1551.

Dello stesso, Le Vergeniane, pressoGiolito, 1551.

Dello stesso, Tre Testimoni fedeli Basilio,Cipriano, Ireneo, Pesaro, per Cesano,1555.

Muzio Justinopolitano, Difesa dellaMessa, de’ Santi, del Papato contro PietroVireto, Pesaro, 1568, per Cesano.

Pellegrino Fulvio, Significato de’ Colori,Venezia, per Spineda, 1559, vi è ag-giunto un Mostruosissimo Mostro diGiovanni de’ Rinaldi, presso lo stesso,e Le facezie e burle di Cristoforo Zabata,Trevigi, per Zanetti, 1600.

Pererii Benedicti, Selecte Disputationesin Sac. Scripturam, 4°, Venetiis, 1603.

Perez Juan, Vida y Purgatorio di S.Patricio, Barcellona, 8°, 1628.

Perruccio Andrea, L’Agnano Zeffonato,poema eroico, Napoli, 1678, per Paci.

De Ponte Ludovico, Meditazioni, t. cin-que, Venezia, per Teverin, 1749.

Dello stesso, Guida Spirituale, parte I eII, Venezia, per Baglioni, 1715.

Possevini Antonii, Soc. Jesu, De Poeti etPittura, Lugduni, 1595.

Eiusdem, De Cultura ingeniorum,Tarvisii, 1606.

Raccolta di varie storielle parte siciliane,parte italiane.

Renda Ragusa Giovan Antonio, VitaSupplicata da Girolamo Renda Ragusa dilui fratello, 1714, Messina.

Salici Giovanni Andrea, Osservazioninella lingua volgare, Venezia, perProdocimo, 1691.

Sallustis C. Crispus cum fragmentis vete-rum historicorum, Venetiis, apudPezzana, 1775.

Sannazarii, Acti synceri de partu Virginis,Panormi, 1781, vi è aggiunta la tradu-zione di Casaregi, Palermo, 1781.

Sfere Petri Angeli, De Passione D. N. JesuChristi Virgilio Centonis libro. IV.

Strade Famiani, Soc. Jesu, De BelloBelgico Deces I et II, tom. 2, Rome, 1648et 1658, figurato.

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Tasso Torquato, Rime e Prosa, Venezia,per Aldo, 1583.

Thauleri Joannis, Opuscula, Venetiis,1556.

Torquemada Antonio, Giardino di fioricuriosi di varia erudizione, 4°, perSalicato, Vinegia, 1590.

Wolf Cretien, Course de Mathematique,8°, tom. 2, a Paris, 1747.

Eiusdem, Compendium29

Libri nuovamente posti adIndice

Actii Thome, De Infirmitate TractatusLegalis, 4°, Venetiis, apud Juntas, 1603.

Afflictis Mathei De, Super I librum feu-dorum, Venetiis, 1545.

S. Ambrosii, t. I.

S. Anselmi, Opera omnia, IV tom.

Albergati Fabio, Le Morali, Bologna, perBonacci, 1627.

Ambrosii S., Operum, tom. quinque,Basilee, 1567.

Anelli Petri, De primo et precipuo Sacerd.Officio, fol., Napoli, apud Savium, 1639.

Anonimi, Exempla Virtutum historiceconscripta, Basilee, apud Aenricum Petri,1555.

Anonimo, Catena in Exodum, Parisiis,apud Guillard, 1550.

Anselmi S., Opera omnia, t 2, Colon.Agrippina, apud Cholinum, 1612.

Anselmi S., Opera, curante TheophiloRaynardo, Soc. Jesu, fol., Lugduni, apudDurand, 1630.

Eiusdem, Opuscula, Colonia Agrippine,apud Cholinum, 1612.

Arias Francisci, Soc. Jesu, Thesaurus inexhortus bonum que in Christo habemus,Monachii, apud Henricum, 1651.

29 A margine del CSBCN sta scritto: Miscellaneiultimi costa di fogli sei. Vistato Sterzinger eFerrara.

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Antinori Domenico Maria, La Divozionealla moda, Roma, 4°, per Rossi, 1725.

A Santo Laurentio Ricardi, De LaudibusB. Marie, 4°, Duaci, apud Bogardum,1625.

Barbose Augustini, Collectione, t. quin-tus.

Bardi Girolamo, Vite de’ Tutti i Santi bre-vemente descritte, 4°, Venezia, perGiunti, 1585.

Beatillo Antonio della Comp. di Gesù,Vita di S. Nicolò di Bari, 4°, Napoli,Longo, 1620.

Beaux-Amis Thomas, Commentarius inEvangelia, Parisiis, apud Chaudiere,1583, tom. I et Sec.

S. Bernardini Senensis, tom. tertius.

Blasii Ludovicii, Opera Omnia,Antuerpie, apud Moretum, 1632.

Bonaventure Joannis Eustachii, Operum,t. 2, Venetiis, apud Scotum, 1584.

Bonaventura S., Vita Christi de modo pre-parandi ad celebrandum missam, solilo-quia, Parisiis, apud Rombola, 1518.

Brunonis, Opera, tom. I et II, curanteMauro Marchisino, Mon. benedectino,Venetiis, 1651.

Eiusdem, Opera, t. I e II, curanteTheodoro Petreo, Colonie Agrippine,apud Gualterum, 1611.

Brusoni Girolamo, Istoria d’Italia, 4°,Venezia, per Storti, 1661.

Bucelini Gabrielis, MenologiumBenedictinum, Veldkirchii, apud Bilium,1655.

Bude Guillaume, De Asso et ejusPartibus, Parisiss, apud Ascensium,1516.

Casalii Jo Baptiste, De VeteribusChristianorum Ratibus, Rome, apudTanum, 1647.

A Campis Thome, Opera, Parisiis, apudRoigny, 1549.

Clementis Alexandrini, Opera Omnia,apud Torrentinum, Florentie, 1555.

Clericati Joannis, Discordie Forenses deBeneficiis et pensionibus, pars. I et II,Venetiis, 1718, pars quinta.

Conteroni Francisci, De Deo et dehis quea Deo efflaxerunt, 4°, Patavii, apudPasquatum, 1594.

Contzen Adami, Soc. Jesu, Politicorumlib. X, editio auctior, Colonie, 1629.

Chrisostomi S. Joannis, Operum, tom.Quartus.

Controsceri Carmelo, Elogio di Gioeni.

Cassanei Bartholomei, Catalogos GlorieMundi, Venetiis, 1571, apud Valgrisium.

Crassis Caroli, De effectibus Clericatus,Panormi, apud Maringum, 1617.

Damiani Petri, Opera omnia,molto mal-trattato dal tarlo t. 1, 2 ed il t. 1 dell’edi-zione di Parigi.

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S. Jo. Damasceni, Opera, per JacobumBillium, Parisiis, 1603. Eodem 1619.

Dionysii Carthusiani, Comentaria inGenesim etc., super Dionysium Areopagi-tam, Colonie, apud Quentel, 1536.

Eiusdem, in quinque Mosaice legis libros,Colonie, apud Quentel, 1546.

Eiusdem, Opuscula insigniora, ColoniaAgrippina, apud Birckmanum, 1559.

Dauroultii Antonii, Soc. Jesu, Ca-thechismus historialis vel flores exemplo-rum, Colonie Agrippine, apud Berges,1685.

Dondini Gulielmi e Soc. Jesu, De rebusin Gallia, ab Alexandro Farnesio gestis,1673.

Duardi Leonardi, In Extravaganti PiiPape V de Cambiis Commentaria,Neapoli, apud Beltranum, 1640.

Engel Ludovici Collegium universi juriscanonici, Venetiis, apud Bettinelli, 1733.

S. Ephrem Syrii, Opera, tom. I, Rome,apud Tornerium, 1599.

Epiphanii S., Opera omnia, tom. 1.

Eucherii Lugdunensis, Opera, Basilee,apud Frobenium, 1531.

Fioghi Fabiano, Dialogo fra ilCathecumeno ed il Cathechizante, Roma,per Blado, 4°, 1582.

Florevantii Hieronyme, Soc. Jesu, DeBeatissima Trinitate, libri tres, 4°, Mace-rate, apud Salvionum, 1618.

Fragosi Baptiste, Regimen Reip. Christia-ne ex Sacra Theologica, Lugduni, apudBoissat, 1648, tom. 2.

Galluccii Angeli e Soc. Jesu, De BelloBelgico, prima e seconda pars.

Giustiniano Bernardo, DellaContinuazione de’ Cambii, 4°, Genova,per Pavoni, 1619.

Gonzaga Aloysii, Atto della Canoniza-zioni, Roma, 1721.

Guyeto Caroli, De Festis propriis locorumet ecclesiarum, Parisiis, apud Cramoisy,1657.

Hefteni Benedicti, Venatio sacra sive dearte querendi Deum, Antuerpie, apudMeursiam, 1650.

Haymonis, in Psalmos, Parisiis, apudWechelum, 1533.

Hieronymi, Operum, 1530.

Hieronymi, Operum, tom. V, quatuorParisiis 1609, quintus Lugduni, acceduntopuscula qeu iam a Mariano Victoriocollecta, Parisiis, 1609, tom. 6.

Iserniensis Andree, In usu feudorum, fol.,Neapoli, 1571.

Isidori Hispalensis, Originum lib. XX, etMartin Capelle De Nuptiis Philologie etMercuri, lib. novem, Basilee, apudPernam.

Iulii Benigni, De Bello GermanicoCommentariorum lib. XII, Francofurti,1638.Libro ornato di molti ritratti d’uomini illustri.

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Iustiniani Divi Laurentii, Opera omnia,Venetiis, apud De Albertis, 1606.

Ladulphi Saxonis, Vita Christi, t. I.

Laurentii Justiniani, Opera Omnia,Lugduni, apud Chevalier, 1628.

Lempii Pompeii, Dactylismus Ecclesiasti-cus, Venetiis, apud Juntam, 1613.

Lipomani, Vite, tom. I, II, III, IV, V e VI,Colonie Agrippine, apud Colonium,1576.

Eiusdem, t. I, II, Lovanii, 1572.

Lessii Leonardi e Soc. Jesus, De Gratiaefficaci, decretis divinis, libertate arbitriet prescientia dei conditionata, 4°,Antuerpie, apud Plantinum, 1610.

Lipsius, t. I e II.

Lucii Ludovicii, Erarium latine lingue,Francofurti, 1613.

Marolois Samuelis, Mathematicum opus,Amstelodami, 1633.

Maldonati Joannis, Soc. Jesu, Commen-taria in quatuor evangelia, Venetiis, 1597.

Marsilii Antonii, De Ecclesiasticorum re-dituum origine et jure, 4°, Venetiis, perFranciscum, 1575.

Massei Giuseppe della Comp. di Gesù,Vita del Padre Francesco Suarez, Roma,per Ercole, 4°, 1687.

Maucleri, De Monarchia divina ecclesia-stica et seeculari christiana, Parisiis, apudCramoisy, 1621, t. I e II.

Mendoza Francisci, Viridarium sacre acprofane eruditionis, Lugduni, apudCardon, 1631.

Monasterii Artari, Martyrologium SS. acBB. Mulierum, Parisiis, Couterot, 1657.

Morigi Paolo, Origine de Gesuiti e vitadel B. Giovanni Colombino, 4°, Venezia,per Guerra, 1582.

Novarini Aloysii, Electa Sacra Profana,Lugduni, apud De Salis, 1627.

Eiusdem, Schediasmata Sacra Profana,Lugduni, apud Durand, 1635.

Ab Oleastus, Comentaria in Penta-teuchum, Antuerpie, apud Stelsium,1599.

Onnetto Petri, Soc. Jesu, De Contratibus,tom. primus.

Origenis, Opera omnia, tom. I e II, cu-rante Genebrando, Parisiis, 1604.

Orlandini Nicolai, Societ. Jesu, primapars Historie Societatis, Rome, 1615.Francisci Sacchini ejusdem Historie,1561, Rome.

Francisci Iacchini, eiusdem Historie parsquinta, Rome 1561.

Le Paige Joannis, Bibliotece Premostra-tensis Ordinis, pars prior et posterior,Parisiis, 1633.

Pandulphi S. Gelasii, Pape vita, 4°.

Panigarola Francesco, Cento ragiona-menti sopra la passione di N. S., Venetia,Rampazetto, 1585.

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Peccheneda Francesco, Ragioni delArcivescovo di Taranto nella Collazionedi quei Canonicati, Napoli, 1763.

Pellizarii Francisci, Soc. Jesu, Tractatusde Monialibus, 4°, Venetiis, apudBaleonium, 1646.

Pererii Benedicti, Soc. Jesu, Selectarumdisputationum in Soc. Scripturam, tom. 3,4°, Lugduni, apud Cardon, 1611.

Persici Petri Anelli, Soc. Jesu, De HorisCanonicis, Neapoli, 1643, 4°.

Personio Roberto della Comp. di Gesù,All’eterna salute, Roma, 4°, perKomarck, 1738.

Pinto Ramirez Andree, Soc. Jesu,Parallela Politites, Lugduni, apud Prost,1648.

Pirhing Enrici, Soc. Jesu, Synopsis Sacror.Canonum, 4°, Venetiis, apud Pezzana,1711.

Plati Hironymi e Soc. Jesu, Moscovia ap.Mylium Prontuario delle medaglie. Molto maltrattato.

Rainaudi Theophili, Societ. Jesu, De vir-tutibus et vitiis, Lugduni, apud Cardon,1631.

S. Raimundi, De Peniafort Summa.

Richardi Summa R. Victoris, OperaOmnia, Venetiis, 1692, apud Ciottum.

Del Rio Antonio Martin, Comment. inThrenos, Lugduni, 4°, apud Cardon.

Eiusdem, Disquisitionum magicarum, lib.sex, Lugduni, apud Cardon, 1612.

Del Rio Antonio Martin, MiscellaneaScriptroum Juris Civilis, t. 2, vol. I,Lugduni, per Crispinum, 1606.

Ribadeneira Pietro della Compagnia diGesù, Della Religione e virtuti, 4°,Genova, per Pavoni, 1598.

Romani Egidii, Opera, Rome, apudBladum, 1555.

Rosbochii Joannis, Opera omnia,Colonie, apud Quentel, 1552.

De Sainctos Claudii, De rebusEucharistie controversis, Parisiis, apudHullier, 1575.

Salmaticensis Collegii Cursus Theologici,tom. primus et quartus.

Sasbout Adami, Opera omnia, ColonieAgrippine, apud Birckmanum, 1568.

Sarnelli Pompeo, Lezioni Scritturali,Venezia, per Bortoli, 1705.

Saxonis Ludolphi, Vita Christi, Venetiis,apud Guerreos, 1581.

Sa Emmanuelis, Soc. Jesu, Scholia in qua-tuor Evangelia, Lugduni, apud Cardon,1602.

Sandei Maximiliano, Soc. Jesu,Theologia Symbolica, 4°, Moguntie,1636.

Sanderi Nicolai, De Visibili MonarchiaEcclesie,Wirceburgi, apud Aquensem,1692.

Strozii Jacobi, De officio et potestate vi-carii episcopi, 4°, Venetiis, 1630, apudValentinum.

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Scarlatini Ottavio, L’uomo e sue parti fi-gurato e simbolico, Bologna, per Monti,1694.

Scortie Joannis Baptiste, De SS. SacrificioMisse, Lugduni, apud Cardon, 1616.

Suide, Opera Omnia, Basilee, apudEusebium, 1581.

Surii Laurentii, Historie Sanctorum,Colonie Agrippine, apud Gervinum,1576, t. I, 1578, II, III, IV.

Sylveria, Comment. in Evangeli, tomusprimus, secundus, tertius, Lugduni, 1667.

Tamburini Thome, Soc. Jesu, ExplicatioDialogi, Venetiis, 1680, apud Pezzana.

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Testa, Archivescovo Impugnazione dellaScrittura contro quell’Arcivescovo.

Theophilasti, In Epistolas divi Pauli enar-rationes, apud Ascensium, 1533.

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Tomasii Balthaxaris, Tractatuum DecasIV, Bononie, 1647.

Tonstalli Cutheberti, Parisiis, 1534, 4°,De arte supputandi, apud Stephanum.

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Ximenes Giuseppe, Discorso prelimina-re sopra la mistica Città di Dio con laRelazione della vita di Suor Maria diGesù, 4°, Anversa, 1713.

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Textus Civilis: Digestum Vetus, Lugduni, 1575.In Fortinatum, Lugduni , 1575.Novum, Lugduni, 1575.Codex, Lugduni, 1575.Decretum, Lugduni , 1547.Decretales, Lugduni, apud a Porta, 1541.Sext. Decretal. apud Lugduni a Porta,Lugduni, 154030.

30 A margine del CSBCN sta scritto: Libri nuova-mente posti costano di fogli otto. Vistato Sterzingere Ferrara.

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INDICE

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Prefazionedi Claudio Torrisi 5

Rita Loredana FotiLibri e biblioteche in Sicilia. Tra tardo Settecento e primo Ottocento.Il caso del catalogo di Gregorio speciale 11

Catalogo della libreria del Cav Don Gregorio Speciale

Volume primo 101

Volume secondo 235

Volume terzo 399

Libri nuovamente posti ad indice 509

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Finito di impaginareper edizione on line

nel mese di dicembre 2014presso la Tipolitografia Luxograph s.r.l.

di Palermo