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MELorenzo Luini nasce nel 1949 a Gazzada, un piccolo borgo

in provincia di Varese. Ha trascorso la gioventù dedicando parte del suo tempo libero alla grande passione per l’arte crescendo con una preparazione personale e partecipando con successo a vari concorsi.Dopo scuole specializzate, ha fatto carriera come grafico fondando nel 1974 la Fotolito Cromoflash, azienda tuttora all’avanguardia nel settore delle arti grafiche.Il suo percorso artistico parte dalla pittura, con un approfondimento della relazione tra luci e ombre.Oggi Luini, stimolato dalle nuove tecnologie, ha rinunciato all’esperienza pittorica classica per cercare nuove emozioni nell’arte digitale raggiungendo risultati ricchi di armonia e di grande spettacolarità.Vive a Gavirate, dove il profondo legame con le sue radici varesine e il naturale spettacolo che i paesaggi locali offrono lo hanno spinto verso nuovi orizzonti.Nasce così l’ambizioso progetto sul Sacro Monte che Luini affronta con grande entusiasmo elaborando tramite software tutto lo spirito e la forza della sua creatività.

A R T E

...in ricordo dell’amico Gino

In copertina:Legnanino, Assunzione

(Part.) Quattordicesima CappellaIsidoro Bianchi da Campione, Angeli Musicanti

(Part.) Undicesima Cappella

Un ringraziamento particolare a:Renzo Fasan, Marcello Morandini, Ettore Ceriani, Pino Maggi, Paolo Zanzi,Alvaro Salviato, Marco Villa, Simone Corà e Alessio Daverio

Fotolito Cromoflash

Edizione di 99 esemplari numerati e firmati dall’autore

Esemplare N° 33/99Associazione Liberi Artisti della provincia di Varese

A R T E

4 Febbraio - 12 Marzo 2017Sala Veratti, Varese

In collaborazione con:

Il Sacro Monte è uno dei simboli della nostra città. Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 2003 e inserito nel sito dei Sacri Monti di Piemonte e Lombardia. La nostra città custodisce un bene prezioso, amato da tutti noi e ogni anno meta di tanti turisti. La montagna sacra di Varese è un luogo magico per la nostra città perché racchiude un pezzo di noi e del nostro vissuto. Il silenzio, l’arte e il paesaggio sono i nostri accompagnatori che come amici discreti ci fanno compagnia lungo il cammino. Il borgo in cima alla montagna restituisce a chi lo visita sensazioni uniche e indimenticabili, affascinando il turista mentre percorre le caratteristiche viuzze antiche e i sottopassi illuminati da lanterne. Per ogni varesino il Sacro Monte occupa un posto speciale del proprio cuore mentre i turisti che la visitano per la prima volta restano a bocca aperta quando passeggiano per lo splendido borgo, o semplicemente osservano il panorama che nei giorni più limpidi consente di scorgere Milano in lontananza. Per non parlare dell’emozionante viaggio in funicolare che consente di ammirare il nostro passato in stile “Liberty” e i musei presenti nel borgo o i vicoli antichi in cui si respira un’atmosfera magica e le ville Liberty. Non possiamo dimenticarci dei tanti sentieri che ogni giorno sono percorsi da centinaia di persone, alcuni dei quali si arrampicano fino al Campo dei Fiori, altro bene prezioso della nostra città. Il Sacro Monte è una ricchezza di cui dobbiamo andare fieri e dobbiamo impegnarci tutti per rispettare un bene prezioso che è solo nostro ed essere orgogliosi di presentarlo e farlo conoscere a tutti. Per questo saluto e ringrazio per le splendide opere di Lorenzo Luini raccolte in questa pubblicazione. L’artista ci racconta attraverso le sue opere le emozioni profonde della sua esperienza mentre percorre la salita per arrivare fino in cima. Le stesse emozioni in cui ci riconosciamo tutti raccontate attraverso l’arte.

Davide GalimbertiSindaco di Varese

La salita lungo il Viale delle Cappelle è un’esperienza che si rinnova ogni giorno da oltre quattrocento anni. Anche se abbiamo calpestato quei sassi centinaia di volte, se abbiamo goduto di quel panorama più e più volte, se conosciamo i capolavori delle singole cappelle, ogni salita può sembrare “la prima volta”. Alla fatica fisica dell’ascesa si affianca man mano, prevalendo sempre di più, un sentimento di pace interiore che fa emergere risonanze legate ad eventi, ricordi, dettagli di speciale significato o interesse individuale. Sempre lo stesso e sempre diverso, il Sacro Monte di Varese continua a suscitare nuove e contemporanee ispirazioni. In questa visione si inserisce il suggestivo lavoro di Lorenzo Luini, capace di reinterpretare in modo nuovo ed originale la sua personale esperienza. Per la prima volta le Cappelle, gli Archi, la salita in generale, passano attraverso l’arte digitale, attualizzando le emozioni di opere che fanno ormai parte del patrimonio storico dell’arte italiana. L’Associazione Amici del Sacro Monte, che da cinquant’anni (1967-2017) si impegna per la conservazione e la valorizzazione di questo importante “museo” a cielo aperto, non può che condividere ogni personale esperienza che riesca a trasmettere il valore e il mistero di questo luogo, tanto caro ai varesini, ed accogliere quindi con entusiasmo il progetto artistico di Lorenzo Luini.

Ambrogina ZanziPresidente Associazione Amici del Sacro Monte

La rassegna personale di Lorenzo Luini in Sala Veratti, una carrellata di opere d’arte dedicate al Sacro Monte, contribuisce in maniera concreta alla diffusione e alla conoscenza di tale patrimonio mediante una rielaborazione artistica interessante. Infatti Luini riesce a trovare un equilibrio tra gusto pittorico e nuove tecnologie fornendo una versione coloristicamente valida e accattivante per il pubblico delle architetture del Bernascone, delle opere d’arte in esse contenute e del paesaggio locale.Esprimo quindi un ringraziamento sentito da parte dell’Amministrazione Comunale a tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione dell’iniziativa..

Arch. Roberto CecchiAssessore alla Cultura del Comune di Varese

Il Sacro Monte di Varese fa parte del gruppo dei nove Sacri Monti prealpini del Piemonte e della Lombardia inseriti nel 2003 dall’Unesco nella lista del Patrimonio dell’Umanità. Un riconoscimento che ben rappresenta la sua importanza sotto il profilo architettonico, paesaggistico e artistico, ma anche la significanza del profondo e consolidato collegamento fra il territorio circostante e la sua storia, in cui la componente religiosa ha sempre ricoperto un ruolo primario. Il Sacro Monte è costituito da quattordici cappelle, dedicate ai Misteri del Rosario, che portano al Santuario di Santa Maria del Monte, luogo di pellegrinaggio sin dal Medioevo, che funge da quindicesima cappella. I lavori, iniziati nel 1604 e terminati con tredici cappelle nel 1623, furono definitivamente completati nel 1698 nella loro forma attuale.Divise, come avviene nel Rosario, a gruppi di cinque, le cappelle, così come gli archi trionfali e le fontane, ricalcano uno stile architettonico variegato, fondamentalmente ispirato agli stilemi del Manierismo con qualche apertura al Barocco.Nell’insieme, le statue e gli affreschi che ornano le cappelle rappresentano una significativa testimonianza dell’arte sacra seicentesca in area milanese. I due chilometri del percorso che si sviluppa fino al Santuario di Santa Maria del Monte sono ricchi di punti in cui fede, natura, presenze artistiche ed architettoniche si fondono in momenti di grande suggestione che inducono ad inusitate percezioni interiori. Si sprigiona allora una visionarietà genuina e pudica che nasce dal profondo, instaurando un fitto rapporto emotivo fra l’osservatore e il soggetto, sia esso pittorico o plastico, nel quale la complessità dei filtri culturali, psicologici, tecnici impegnata dall’artista nel proprio rapporto con le cose viene scandita dai sentimenti. Non a caso lo stesso Leonardo affermava: “Ogni cognizione prencipia da sentimenti”. Il progetto di Luini per questa sua nuova avventura creativa prende l’abbrivio dalla osservanza consapevole dei valori e dei significati presenti in ogni cappella. Consapevole vuol dire conoscere i limiti del proprio intervento, che non può scadere nella retorica, ma deve essere convinto e convincente sino ad offrire alle varie rappresentazioni un contributo di nuove valenze.Prendiamo ad esempio la natura. Luini la movimenta e la sconvolge, dando forma alla sua vitalità ed allo spirito d’immanenza che la rinnova continuamente, ma pure a quell’ordine segreto ed a quel senso di ribellione che le fa riprendere il sopravvento ogni volta che l’uomo, dopo averla depredata ed abusata, la abbandona nel disordine. Del resto, sono proprio i Vangeli a descriverci una natura che, subito dopo la morte del Redentore, si era ribellata, calando il buio sulla scena già drammatica della Crocefissione, un buio univerale. Il dinamismo impresso alla materia pittorica ha però anche il senso del tempo che passa e del continuo agitarsi del genere umano in mezzo alle contraddizioni ed all’insicurezza dell’esistenza. Ecco che allora le opere di Luini appaiono in tutta la loro consistenza progettuale e profondità di pensiero. In ogni immagine diventano centrali le varie figure della vicenda, inamovibili, come una verità forse non completamente accessibile, ma compiuta. Nel complesso le elaborazioni di Luini appaiono efficaci pure sotto il profilo evocativo, risultato che è frutto dell’evidente senso autocritico dell’artista e della non comune capacità di far convivere le espressioni dell’arte contemporanea con quelle maestose dell’arte di periodo. Lo strumento per arrivare a tali risultanze è la luce, che si manifesta in modo endogeno nelle venature coloristiche, rifrangedosi con improvvisi squarci nelle campiture e lasciando emergere le pulsioni nascoste dell’istinto. Ecco che allora, pensando al complesso lavoro di Lorenzo, torna in mente un assunto del poeta Kahlil Gibran: “Vorrei camminare con tutti quelli che camminano. Non vorrei restar fermo a guardare il corteo che mi passa accanto”.

Ettore Ceriani

Credo siano state provvidenziali e determinanti per Lorenzo Luini le sue settimanali passeggiate sulla via del Sacro Monte di Varese. Con la moglie, con gli amici, passo dopo passo, cappella dopo cappella, in mezzo alla natura coinvolgente e alle forti immagini sacre dedicate ai Misteri del Rosario.Sicuramente questa sua tradizione è stata per lui motivo di conoscenza e approfondimento che, unito alla professionale curiosità di essere artista, lo ha portato a desiderare di essere lui stesso protagonista ed autore di una sua particolare visione di questa rappresentazione cristiana.Non limitandosi allo studio delle sequenze più emotive, ma intervenendo in ogni immagine, ogni rappresentazione paesaggistica, del percorso, seguendo tutta la Via Sacra dall’inizio alla fine, come un pellegrino devoto, affaticato, emozionato ed intimamente felice.Alla fine un progetto poetico ed appassionato da conoscere e ricordare e, perché no, con piacere da possedereLorenzo Luini, apre nel miglior modo con questo suo importante progetto, la nostra stagione culturale artistica 2017, imperniata sul 40° anniversario di fondazione della nostra Associazione. Tutti i nostri 70 artisti, come lui, hanno ricevuto l’invito di onorare liberamente questo anniversario con un importante progetto, da sviluppare all’interno del nostro territorio!A tutti un mio personale augurio.

Marcello MorandiniPresidente Associazione Liberi Artisti della Provincia di Varese

Associazione Liberi Artisti della provincia di Varese

Lorenzo Luini

Ascesa verso il Sublime

Stupendo, meraviglioso, splendido, suggestivo, grandioso...,sono solo alcuni sinonimi di BELLO che possiamo leggere in qualunque dizionario della lingua italiana.Una “botta di vita” aggiungo io.È questa la sensazione che provo quando salgo lungo la Via Sacrache porta al santuario di Santa Maria del Monte di Varese......è come scindermi dal mondo ed epurarmi di quello che non mi appartiene. L’ampio viale acciottolato, le cappelle, le statue e il fantastico panoramacreano un’incantevole scenografia,il paesaggio si fa architettura e l’architettura paesaggio.Rapito da tanta bellezza, mi soffermo ad ogni Cappella per spiare tra le grate di ferro battutoe con gli occhi mi ritrovo tra le policrome statue in terracotta del Seicentoperfettamente inserite tra gli affreschi dei grandi maestri del passato,di grande carattere e bellezza, teatralmente espressive, quasi vive,di dimensione umane e anche un po’ più grandi creano un’atmosfera di elevata spiritualità......poi come per incanto, architettura e paesaggio, arte e natura, spirito e materia, si uniscono in una magica dissolvenzamutando il silenzio in melodia e la realtà in splendida visione......Proseguo il cammino, raggiungo la cima del monte e con gli occhi traboccanti di bellezza mi affaccio alla balconata e“ascolto” l’infinito,lo stupore è immenso......e mi prende forte e prepotente il desiderio di esprimermi,di generare qualcosa di mio, qualcosa di speciale che possa condividere,un’armonia fatta di storia, di arte e di natura.

Sul monte sopra Varese, narra la leggenda, sant’Ambrogio sconfisse nel IV secolo d.C.gli ultimi seguaci dell’eresia ariana e donò al piccolo oratorio in costruzioneun altare ed una statua lignea raffigurante la Madonna Nera.Nel 1452 vi si ritirò in meditazione la beata Caterina Moriggi da Pallanza, ben presto imitata da altre sorelle, tra cui la beata Giuliana Puricelli da Busto,che nel 1476 concorsero alla fondazione del Monastero.Fu proprio ad una di queste suore, Tecla Maria Cid, che nei primi anni del Seicentovenne l’idea di costruire una cappella di sosta alla metà del camminoche i fedeli percorrevano per raggiungere il Santuario.Informato dell’idea, il frate cappuccino Giovan Battista Aguggiari ne fu tanto entusiastada cominciare un’accesa opera di predicazione nella zona per la raccolta dei fondi; l’intento era però più ambizioso. In piena epoca di Controriforma, parve utile costruire un vero e proprio percorso di devozione, dedicato ai quindici misteri del Rosario, come simbolo di fervida cristianitàda opporre al Protestantesimo dilagante.Il progetto ottenne l’assenso dei cardinali Carlo e Federico Borromeo e di Papa Paolo V,il cantiere rimase aperto dal 1604 al 1630 agli ordini dell’architetto varesino Giuseppe Bernascone; qualche anno in più durò invece la preparazione delle trecento statue e degli affreschi del percorso.Punteggiano il cammino quattordici cappelle (la quindicesima è all’interno del Santuario),tutte diverse tra loro e disposte sul crinale del monte secondo una precisa teoria architettonicae spaziale; le collegano rampe acciottolate di direzione, pendenza e lunghezza sempre diversae che colmano un dislivello di 245 metri.Ecco a voi il Sacro Monte, sito Unesco di Varese, oggi reinterpretato da Lorenzo Luini.

Santa Maria del Monte

Prima Cappella

Funicolare

Il borgo di Santa Maria del Monte, dove il Santuario è collegato,oltre che da una linea automobilistica urbana,

anche da una storica funicolare recentemente rimessa in funzione.È una linea che collega la valle del Vellone

col borgo del Sacro Monte di Varese, inaugurata nel 1911.Chiusa nel 1953 è stata rimessa in funzione e riaperta nel 2000.

LA CHIESA DELL’IMMACOLATA(1604-1609)

La chiesa dell’Immacolata Concezione, eretta davanti al primo arco,

è l’edificio che introduce alla Via Sacra. Nell’abside si trova la statua di Maria nell’atto di schiacciare il drago,

mentre nelle otto nicchie delle pareti sono visibili le statue dei Dottori che difesero il dogma, opera di Francesco Silva.

Gli affreschi, tra cui “Il Concilio di Trento”,sono dei fratelli Lampugnani (1624).

AL SACRO MONTE CON LUINI

L’OCCHIO VEDE… LA MENTE ELABORA… IL CUORE ESPRIME...

PRIMO ARCO DEL ROSARIO(1607-1623)

Il primo arco del percorso rappresenta i Misteri Gaudiosi;al culmine è posta la statua di Maria con il Bambino

che porge la corona del Rosario ai pellegrini.Le statue barocche ai lati raffigurano S. Domenico e S. Francesco.

Alla sua sinistra si trova la fontana detta della Samaritana.

I Misteri Gaudiosi:L’Annunciazione dell’angelo Gabriele alla Vergine Maria.

La visita di Maria a Elisabetta.La nascita di Gesù a Betlemme in una grotta.

La presentazione di Gesù al Tempio.Il ritrovamento di Gesù fra i dottori del Tempio.

PRIMA CAPPELLA - L’ ANNUNCIAZIONE (1605-1609)

La scena all’interno della cappella riproduce una stanza di una casa patrizia del 1600,

oggetti di vita quotidiana come un letto di legno, l’arcolaio, una credenza e corredi vari.

Le statue interne, raffigurano l’arcangelo Gabriele e Maria e sono opera di Cristoforo Prestinari (1610).

I

SECONDA CAPPELLA - LA VISITAZIONE (1605-1697)

La scena si compone di dodici statue in terracotta, realizzate dal Silva,che rappresentano la visita di Maria alla cugina Elisabetta,

madre di S.Giovanni Battista.Gli affreschi sono di Giovanni Paolo Ghianda (1624).

Sulla parete esterna è dipinta una meridiana contornata da Angeli.

II

TERZA CAPPELLA - LA NATIVITÀ (?-1623)

La terza stazione ospita il classico Presepe,composto da quattordici statue in terracotta opera di Martino Retti:Gesù Bambino è posto su una vera mangiatoia in legno di castagno. Gli affreschi alle pareti sono di Carlo Francesco Nuvolone (1658),

autore anche di un grande dipinto esterno anneggiato dal tempo e e sostituito, nel 1983,da un ampio murales di Renato Guttuso, raffigurante la “Fuga in Egitto”.

III

QUARTA CAPPELLA - LA PRESENTAZIONE AL TEMPIO (1618-1621)

La scena raffigura la presentazione di Gesù al sacerdote Simeone nel Tempioed è composta con venti statue in cotto dipinto

opera di Francesco Silva (1617).Giovanni Ghisolfi si occupò degli affreschi (1662), tra cui spicca il “Cielo con Dio e gli angeli”.

IV

QUINTA CAPPELLA - LA DISPUTA DI GESÙ CON I DOTTORI (1607-1654)

Nella quinta stazione ventidue statue modellate dal Silva e dipinte dal Nuvolone nel 1651rappresentano Gesù che disputa coi Dottori nel Tempio di Gerusalemme;

Alle pareti si possono ammirare gli affreschi tra cui si riconoscono una “Visione dell’Apocalisse” e “L’arca dell’Alleanza”.

V

SECONDO ARCO - DEDICATO A SAN CARLO (1620-1654)

L’arco prende il nome dalla statua di San Carlo,scolpita in pietra di Viggiù intorno al 1651 da Carlo Antonio Buono,

nell’atto di benedire i pellegrini di passaggio.Alta due metri e mezzo, collocata al colmo della struttura

è stata recentemente restaurata.Poco prima dell’Arco, sulla destra,

sgorga l’acqua della seconda Fontana (1654).

I Misteri Dolorosi:L’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi.

La flagellazione di Gesù alla colonna.La coronazione di spine.

Gesù sale al Calvario portando la croce.La crocifissione e morte di Gesù.

SESTA CAPPELLA - L’ ORAZIONE NELL’ORTO DEGLI ULIVI (1606-?)

La sesta Cappella porta il pellegrino nell’orto dei Getsemani, durante l’orazione di Gesù.Francesco Silva realizzò le nove statue

mentre gli affreschi alle pareti furono dipinti da Bartolomeo Ghiandone.L’orientamento a nord della Cappella limita l’ingresso della luce,

creando un effetto notturno così che la statua di Giuda è avvolta da una sinistra penombra.

La Grotta delle BeateE’ la raffigurazione della grotta sul monte in cui Caterina Moriggi e Giuliana Puricelli

si ritirarono in meditazione, fondando poi, alla metà del 1400, il Monastero di clausura. La coppia di statue è opera di Francesco Silva.

VI

SETTIMA CAPPELLA - LA FLAGELLAZIONE (1606-1609)

La scena straziante è composta da otto statue modellate da Martino Rettie da tre grandi affreschi del Morazzone:

“Cristo davanti a Caifa”, “Cristo e Barabba mostrati al popolo”e “Cristo spogliato e trascinato alla flagellazione” (1609).

VII

Passo dopo passo su sassi levigati dal tempo,avverto una grande serenità interiore.

OTTAVA CAPPELLA - LA CORONAZIONE DI SPINE(?-1623)

L’ottava stazione presenta Cristo nel cortile del palazzo di Ponzio Pilato,seduto e coperto da un drappo rosso,al quale viene imposta la corona di rovi;

per la scena sono impiegate dieci statue in cotto dipinto,opera del Silva (1625-26),

mentre gli affreschi alle pareti realizzati con inganni ottici sulla volta,sono di Gianbattista e Gianpaolo Recchi,

allievi del Morazzone (1648).

VIII

NONA CAPPELLA - LA SALITA AL CALVARIO (?-1623)

Dalle tre finestre della Cappella si possono ammirare altrettanti momenti della Passione di Cristo;messi in scena con venti statue create da Francesco Silva e affreschi di Gianpaolo Recchi (1654).

Sulla parete esterna si trova l’Ecce Homo, affresco deteriorato di Stefano Legnani.

IX

DECIMA CAPPELLA - LA CROCEFISSIONE (?-1623)

Oltre cinquanta statue in cotto, opera di Dionigi Bussola compongono l’ultimo mistero doloroso: la Crocefissione di Gesù.

Al vertice sorge imponente la Croce, mentre le Tre Marie compongono gruppo in disparte. Gli affreschi sono di Antonio Busca (1668).

X

TERZO ARCO - DEDICATO A SANT’AMBROGIO (1623-1699)

Il terzo arco introduce ai cinque Misteri Gloriosi.Il nome dell’arco prende il nome dalla statua del Santo benedicente

collocata al suo vertice;a fianco ancora una fontana per dissetare i pellegrini.

I Misteri Gloriosi:La resurrezione di Gesù.

L’ascensione di Gesù al cielo.La discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli.

L’assunzione di Maria Santissima al cielo.Maria incoronata regina del cielo e della terra.

UNDICESIMA CAPPELLA - LA RESURREZIONE (?-1622)

Un Cristo che volteggia a mezz’aria attorniato da otto statue del Silva (1622)compongono il tema della Resurrezione,

arricchito dai fondali affrescati con scene del “Paradiso”e delle “Apparizioni di Gesù a Maria, alla Maddalena ed agli Apostoli” di Isidoro Bianchi.Secondo alcuni studiosi, la cappella venne eretta sulle fondamenta di una torre romana.

XI

DODICESIMA CAPPELLA - L’ASCENSIONE (1624-1633)

La Cappella ospita sedici grandi statue,diciassette angeli di dimensioni minori

e trentatré altorilievi di Cherubini,tutti realizzati nel 1632 da Francesco Silva.

L’edificio si erge in posizione sopraelevata rispetto alla pianura, evocando il concetto di “ascesa”,

sul fronte accoglie le statue dei Santi Pietro e Antonio.

XII

TREDICESIMA CAPPELLALA DISCESA DELLO SPIRITO SANTO (1623-1684)

Gli affreschi di Federico Bianchi fanno da cornice alla tredicesima stazioneove la fiammella dello Spirito Santo, accompagnata da una colomba bianca,

discende sulle teste degli undici Apostoli e di Maria.La grande cornice prospettica è curata dai fratelli Grandi.

XIII

QUATTORDICESIMA CAPPELLA - L’ASSUNZIONE DI MARIA (?-1610)

Tredici statue modellate del Silva presentano gli Apostoli attorno all’urna vuotain ammirazione della Vergine Assunta in Cielo, sospesa a mezz’aria, tra nubi di malta dipinta,

probabile opera di Martino Retti.Le pitture a fresco furono cominciate da Stefano Legnani nel 1717

e finite da Pietro Gilardi.

XIV

MUSEO POGLIAGHI

Il museo Ludovico Pogliaghisorge nel verde di un ampio parcoche divide il nucleo inferiore del Sacro Monteda quello che si stringe attorno al santuario.Istituito nel 1950 in esecuzione delle volontà testamentarie dell’artista milanese,è stato aperto al pubblico nel 1971.Di proprietà della Veneranda Biblioteca Ambrosiana,dopo un importante intervento di restauro è stato riaperto al pubblico nel 2014.Nel museo sono raccolti reperti archeologici di età egizia, greca e romana,opere rinascimentali e barocche e numerosi lavori del fondatore.

LA FONTANA DEL MOSÈ (1803 - 1834)

Per giungere all’ultima cappella, collocata all’interno del Santuario, si percorre il tratto finale della salita,oltrepassando la Fontana del Mosè e addentrandosi nel borgo.La Fontana fu progettata dall’architetto Francesco Argenti di Viggiù; al centro è posta la statua, opera di Gaetano Monti di Ravenna (1831).

IL MONUMENTO A PAOLO VI

Il monumento in bronzo dedicato a Paolo VI fu realizzato nel 1986 dallo scultore varesino Floriano Bodini, conosciuto come lo scultore dei papi.La statua è ricca di simboli: Paolo VI con una mano ammonisce e con l’altra accoglie,il grande manto che scende fino a terra ricorda il sudario,le pecore sono un po’ smarrite ed una madre protegge il suo agnellino,la tazza rovesciata ricorda la fame nel mondo,il teschio rimanda alla morte che nelle meditazioni di questo Papa ricorre spesso,infine il mazzo di fiori è un omaggio di un fedele verso questo grande personaggio.

TORRE CAMPANARIA

L’antico campanile venne progettato dal Bernascone nel 1598,ancor prima di ricevere la commissione delle cappellee fu costruito tra il 1599 e il 1600.L’imponente orologio conta un minuto in più,sessantun tocchi per un’ora;una stranezza o forse una distrazione di chi ha disegnato il quadrante,aggiungendo tra la VI e la VII ora un minuto.Il tempo però impiegato dalla lancetta dei minuti a percorrere il quadrante è lo stesso degli altri orologi.

QUINDICESIMA CAPPELLAL’INCORONAZIONE DI MARIA: IL SANTUARIO (1660)

Sopra l’altare maggiore del Santuario è posta la statua della Madonna in trono,coperta da un prezioso drappo e con il bambino in grembo:

incoronano la Vergine due Angeli d’argento (1400).La leggenda attribuisce questa opera a S. Luca Evangelista.

XV

L’ORATORIO DELLE BEATE

A destra della navata centrale del Santuario, salendo alcuni gradini si raggiunge l’Oratorio delle Beate,dove si conservano le urne con i resti mortali di Caterina e Giuliana.

LA CRIPTA

Sotto la verticale dell’altare maggiore,si trova una piccola cripta romanica a tre navate con copertura a volta.Gli interventi di recupero, a partire dal 2013,hanno chiaramente dimostrato la preesistenza di un ben più antico edificio dedicato al culto di Maria,collocando tale chiesa nell’ambito del V secolo.

IL MONASTERO DELLE ROMITE AMBROSIANEcentro di spiritualità

...Ed entri in contatto con l’Assoluto.

IL PRESEPE

Il Presepe permanente del Sacro Monte di Varese,si trova di fianco la statua del Mosè.

E’ stato realizzato nel 2009 e riallestito nella grotta nel 2010,dal “Gruppo degli Amici del Presepe di Schianno”.

E’ un capolavoro di 4 metri di larghezza, 6 di profondità e 4,5 di altezza.Oltre mille ore di lavoro

sono state necessarie per installare questo presepe permanente.La statua bronzea di Paolo VI, è stata sostituita con la Natività.

IL MUSEO BAROFFIO

Nell’edificio, progettato dal Pogliaghi,sorge, accanto al Santuario, il Museo Baroffio.

Nato nel 1929 per donazione del Barone Giuseppe Baroffio Dall’Aglio,di proprietà del Santuario, custodisce dipinti di scuola olandese e fiamminga,

oggetti liturgici e reperti archeologici.

IL BORGO

Santa Maria del Monte è un piccolo borgo di antica origine.Amministrativamente, costituiva un comune autonomo, le cui prime notizie risalgono al 1574 quando contava solo 230 abitanti.Registrato agli atti del 1751 come un borgo di 270 anime,nel 1786 Santa Maria del Monte entrò per un quinquennio a far partedell’effimera Provincia di Varese, per poi cambiare continuamente i riferimenti amministrativi.Alla proclamazione del Regno d’Italia nel 1805 risultava avere 452 abitanti.Nel 1809 il comune fu soppresso su risultanza di un regio decreto di Napoleone che lo annesse a Velate, ma l’autonomia municipale fu poi ripristinata con il ritorno degli austriaci.Nel XIX secolo l’abitato cominciò a risentire pesantemente della sua condizione montanarache ne impediva l’industrializzazione e favoriva conseguentemente l’emigrazione,tanto che nel 1853 risultò essere popolato da 328 anime.La timida inversione di tendenza dell’inizio del XX secolo non cambiò la situazione,tanto che nel 1927 il comune di Santa Maria del Monte venne aggregato al comune di Varese.

DALLA TERRAZZA

...Immersi nella luminosa bellezza del creato,negli infiniti spazi, quasi a sentire l’esistenza dell’eterno

e poi... “ascoltare” l’infinito.

Fontiwww.sacromontevarese.net

ComunicazioneErika La Rosa, Monica Faccini

Finito di stampare Gennaio 2017da Fotolito Cromoflash

Tutti i diritti riservati. É vietata la riproduzione, anche parziale, di immagini, testi o contenuti senza autorizzazione

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MELorenzo Luini nasce nel 1949 a Gazzada, un piccolo borgo

in provincia di Varese. Ha trascorso la gioventù dedicando parte del suo tempo libero alla grande passione per l’arte crescendo con una preparazione personale e partecipando con successo a vari concorsi.Dopo scuole specializzate, ha fatto carriera come grafico fondando nel 1974 la Fotolito Cromoflash, azienda tuttora all’avanguardia nel settore delle arti grafiche.Il suo percorso artistico parte dalla pittura, con un approfondimento della relazione tra luci e ombre.Oggi Luini, stimolato dalle nuove tecnologie, ha rinunciato all’esperienza pittorica classica per cercare nuove emozioni nell’arte digitale raggiungendo risultati ricchi di armonia e di grande spettacolarità.Vive a Gavirate, dove il profondo legame con le sue radici varesine e il naturale spettacolo che i paesaggi locali offrono lo hanno spinto verso nuovi orizzonti.Nasce così l’ambizioso progetto sul Sacro Monte che Luini affronta con grande entusiasmo elaborando tramite software tutto lo spirito e la forza della sua creatività.

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