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DSA E DIDATTICA INCLUSIVA Corso di Formazione per insegnanti Istituto Comprensivo Statale B. Luini Luino, 2-3/09/2016 Dr.ssa Letizia Moretti

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DSA E DIDATTICA INCLUSIVA

Corso di Formazione per insegnanti

Istituto Comprensivo Statale B. Luini

Luino, 2-3/09/2016

Dr.ssa Letizia Moretti

Programma del corso di formazione

27/28 maggio

DSA e BES: • Inquadramento teorico generale, • Normativa di riferimento DSA/BES, • Linee guida e approfondimenti teorici

• Gli strumenti per lo screening

Docenti: dott.ssa Alessandra Schiavi e dott.ssa Rosanna Olivito

9/10 giugno

LA COSTRUZIONE DI UN AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO: L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO COME RISPOSTA EFFICACE ALLA DIVERSITA’ E AI BES. INDICAZIONI OPERATIVE PER LA PROGETTAZIONE DI ATTIVITA’ COOPERATIVE IN PRESENZA DI ALUNNI CON DIFFICOLTA; Docente: dott.ssa Letizia Moretti

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2/3 settembre

LA COSTRUZIONE DI UN AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO: PROGETTAZIONE DI ATTIVITA’ COOPERATIVE, SUPERVISIONE E MONITORAGGIO. Docente: dott.ssa Letizia Moretti

23/24 settembre (+2 ore di attivita screening nelle classi)

1° APPROFONDIMENTO: GLI SCREENING NELLE MATERIE LOGICO-MATEMATICHE: MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE E FINALITA’ DEGLI INTERVENTI 2° APPROFONDIMENTO: GLI SCREENING NELLE MATERIE LETTERARIE: MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE E FINALITA’ DEGLI INTERVENTI. Docenti: dott.ssa Alessandra Schiavi e dott.ssa Rosanna Olivito

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7/8 ottobre

Incontri di monitoraggio e supervisione: la correzione e l’interpretazione degli screening

Docenti: dott.ssa Alessandra Schiavi, dott.ssa Rosanna Olivito, dott.ssa Letizia Moretti

11/12 novembre

GLI STRUMENTI DELL’HOMEWORK TUTOR: GLI STRUMENTI COMPENSATIVI TECNOLOGICI PER SVILUPPARE LE AUTONOMIE DI STUDIO. Docenti: dott.ssa Letizia Moretti

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COME SI APPLICA

ATTIVITÀ SEMI-STRUTTURATE

ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE DEL CLIMA DI CLASSE

ATTIVITÀ DI CONFINE

ATTIVITÀ STRUTTURATE

COME ADATTARE LA METODOLOGIA COOPERATIVA IN PRESENZA DI BES/DSA?

PROVIAMO AD ANALIZZARE UNA ATTIVITÀ E COSTRUIAMO UNA SCHEDA DI PROGETTAZIONE

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TORNEI: l’insegnante forma dei gruppi base di 4 elementi secondo una graduatoria di competenza specifica in matematica (calcolo e soluzione di problemi): in ogni gruppo mette un bambino molto competente, uno con difficoltà (Daniele per esempio) e due di medie competenze. Assegna ad ogni gruppo una serie di problemi da risolvere, operazioni scritte, tabelline da completare ecc ecc, di diverse difficoltà. Questa sarà la fase dell’allenamento e terminato il tempo a disposizione, durante il quale il gruppo collabora affinché tutti abbiano compreso le modalità di svolgimento, cominciano i tornei. In questa fase l’insegnante avrà cura di mettere allo stesso tavolo i bambini suddivisi in maniera omogenea secondo la competenza. Quindi nel tavolo di Daniele ci saranno altri 2 o 3 bambini che come lui hanno qualche difficoltà in matematica mentre un tavolo sarà occupato dai bambini di competenze alte, due o tre da bambini di competenze medie. L’insegnante consegnerà ad ogni tavolo dei compiti di diverse difficoltà a seconda della composizione del tavolo, un compito per ogni bambino. Al tavolo di Daniele quindi i bambini gareggeranno con esercizi alla loro portata e ciascuno si impegnerà per vincere i gettoni in palio. Terminata questa fase i bambini torneranno nel gruppo base con i gettoni guadagnati, si mettono i gettoni in comune e si premia il gruppo base che ha ottenuto più gettoni.

COME SCEGLIERE UNA TECNICA DI APPRENDIMENTO COOPERATIVO

L'INSEGNANTE DEVE SCEGLIERE IL MODELLO DI APPRENDIMENTO COOPERATIVO PIÙ APPROPRIATO AI SUOI OBIETTIVI, ALL'ARGOMENTO E ALLE RISORSE DISPONIBILI.

Per orientarsi nel panorama delle proposte operative, l'insegnante dovrebbe porsi una serie di domande prima di decidere quale tecnica di apprendimento cooperativo usare:

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1. Voglio che ci sia competizione fra i gruppi? • Strutture di lavoro competitivo: l’obiettivo è

individuare chi è il migliore in un compito assegnato, e il lavoro può essere svolto sia in forma individuale che in gruppi;

• Teams Games Tournament (TGT): l’obiettivo è approfondire un argomento complesso attraverso il confronto con il gruppo e mantenere la motivazione attraverso lo spirito di squadra e la competizione tra gruppi.

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2. Dispongo di un'adeguata offerta e varietà di risorse per la ricerca degli studenti? • Group Investigation: di fronte al tema della

ricerca, gli studenti esaminano il materiale che hanno a disposizione, pongono le domande in relazione ad esso e le suddividono in categorie che diventano i sottoargomenti. Gli studenti formano il gruppo studiando il sottoargomento da loro scelto.

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3. Voglio combinare l’a. c. con l’a. individualizzato nella mia classe? • Think-Pair-Share: gli studenti riflettono su un

argomento fornito dall’insegnante poi formano una coppia per discuterlo; poi condividono le loro riflessioni con la classe;

• Dalla risposta individuale a quella di gruppo: gli studenti rispondono singolarmente alle domande dell’insegnante poi sintetizzano e riorganizzano le conoscenze all’interno del gruppo e forniscono una risposta comune.

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4. Voglio controllare il rendimento degli studenti dando un test al gruppo? • Studiamo con le schedine: gli studenti

approfondiscono un argomento complesso attraverso il confronto con il gruppo poi vengono interrogati e ottengono una valutazione sulla base delle risposte individuali;

• Jigsaw III: presuppone lo svolgimento di tutte le fasi del Jigsaw compresa la fase 6, cioè la valutazione finale individuale.

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5. Mi sento bene informato su un argomento tanto da poter dare assistenza approfondita agli studenti durante la ricerca? • Group Investigation: di fronte al tema della

ricerca, gli studenti esaminano il materiale che hanno a disposizione, pongono le domande in relazione ad esso e le suddividono in categorie che diventano i sottoargomenti. Gli studenti formano il gruppo studiando il sottoargomento da loro scelto.

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6. Voglio dividere il materiale didattico in piccole componenti? • Jigsaw I e II

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Bibliografia

• Ashman A.F. e Conway R.N.F. (1991). Guida alla didattica metacognitiva per le difficoltà di apprendimento. Trento. Erickson.

• Cohen E. (1999). Organizzare i gruppi cooperativi: Ruoli, funzioni, attività. Trento, Erickson.

• Comoglio M. (1999). Educare insegnando. Apprendere ad applicare il Cooperative Learning. Roma, LAS.

• Comoglio M. (2003). La scuola "Comunità che apprende". ISRE, 1, 7-31.

• Comoglio M. (a cura di) (1999). Il Cooperative Learning. Strategie di sperimentazione. Torino, Edizioni Gruppo Abele.

• Comoglio M. e Cardoso M.A. (1996). Insegnare e apprendere in gruppo. Il Cooperative Learning. Roma, LAS.

• Dishon D. e O’Leary P. (1984). A guidebook for cooperative learning: A technique for creating more effective schools. Holmes Beach, FL, Learning Pubblications.

• Gentile M. e Petracca C. (2003). Apprendimento Cooperativo. Spunti per l’innovazione didattica. Torino, Elmedi

• Iaccarino C. e Gentile M. (2002). La ricerca-intervento nella scuola a supporto dell'agire didattico. Psicologia Scolastica, 1(1), p.81-92.

• Johnson D.W., Johnson R.T. e Holubec E.J. (1996). Apprendimento cooperativo in classe: Migliorare il clima emotivo e il rendimento. Trento, Erickson.

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• Kagan S. (1985). Co-op Co-op: A flexible Cooperative Learning technique. In R. Slavin, S. Sharan, S. Kagan, R. Hertz-Lazarowitz, C. Webb e R. Schmuck (a cura di), Learning to cooperate, cooperating to learn. New York, Plenum, p. 437-462.

• La Prova A. (2004). La costruzione di un clima di classe positivo. Psicologia Scolastica, 3(2), p. 211-232.

• La Prova A. (2008). Apprendimento cooperativo e differenze individuali. Trento. Erickson.

• Menesini E. (a cura di) (2003). Bullismo: le azioni efficaci della scuola. Percorsi italiani alla prevenzione e all’intervento. Trento. Erickson.

• Thelen H.A. (1981). The classroom society. London. Croom Helm.

GRAZIE