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n. 12 / 10 Dicembre 2013 PUBBLIC Manifestazione regionale di CGIL, CISL e UIL per cambiare la legge di stabilità e per protestare contro le politiche della Regione. Partenza del corteo da Piazza Vittorio alle 9,30 e conclusione in Piazza Castello con i comizi dei tre segretari generali. Nuovo Notiziario Periodico d’informazione online della CISL Funzione Pubblica Piemonte pag. 4 Le nuove sfide del SSN per superare la crisi e puntare all’eccellenza pag. 6 Accordo di polo alla Fondazione Don Gnocchi pag. 7 La battaglia della Cisl-Fp per Umberto pag. 8 Province, drammatico simbolo... pag. 9 Il disegno di legge Delrio presentato alle Camere pag. 10 Comune di Torino, ancora una volta grazie! pag. 12 Le 100mila firme della Fiba Cisl per un tetto alle retribuzioni dei top manager pag. 13 Le riduzioni dei trattamenti pensionistici In piazza a Torino il 14 dicembre L e segretarie regionali di Cgil-Cisl-Uil indicono per sabato 14 dicembre, con inizio alle ore 9.30, una mani- festazione regionale per cambiare la legge di stabilità e per protestare contro le politiche della Giunta Cota. “Basta cambiali in bianco! Siamo stufi di promesse, servono atti concreti”: dicono i tre segretari generali Alberto Tomasso (Cgil), Giovanna Ventura (Cisl) e Gianni Cortese (Uil)”. concentramento in Piazza Vittorio Veneto Piazza Vittorio Veneto Piazza Vittorio Veneto corteo con arrivo in Piazza Castello Piazza Castello Piazza Castello Per la stabilità e la certezza Per la stabilità e la certezza Per la stabilità e la certezza del soggiorno degli immigrati del soggiorno degli immigrati del soggiorno degli immigrati Per i diritti di cittadinanza Per i diritti di cittadinanza Per i diritti di cittadinanza dei lavoratori migranti e delle loro famiglie dei lavoratori migranti e delle loro famiglie dei lavoratori migranti e delle loro famiglie Per una legge organica sul diritto d’asilo Per una legge organica sul diritto d’asilo Per una legge organica sul diritto d’asilo

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n. 12 / 10 Dicembre 2013

PUBBLICManifestazione regionale di CGIL, CISL e UIL per cambiare la legge di stabilità e per protestare contro le politiche della Regione.Partenza del corteo da Piazza Vittorio alle 9,30 e conclusione in Piazza Castello con i comizi dei tre segretari generali.

Nuovo Notiziario

Periodico d’informazione online della CISL Funzione Pubblica Piemonte

pag. 4Le nuove sfide del SSN per superare la crisi e puntare all’eccellenza

pag. 6Accordo di polo alla Fondazione Don Gnocchi

pag. 7La battaglia della Cisl-Fp per Umberto

pag. 8Province, drammatico simbolo...

pag. 9Il disegno di legge Delrio presentato alle Camere

pag. 10Comune di Torino, ancora una volta grazie!

pag. 12Le 100mila firme della Fiba Cisl per un tetto alle retribuzioni dei top manager

pag. 13Le riduzioni dei trattamenti pensionistici

In piazza a Torino il 14 dicembreLe segretarie regionali di Cgil-Cisl-Uil

indicono per sabato 14 dicembre, con inizio alle ore 9.30, una mani-festazione regionale per cambiare la

legge di stabilità e per protestare contro le politiche della Giunta Cota.“Basta cambiali in bianco! Siamo stufi di promesse, servono atti concreti”: dicono i tre segretari generali Alberto Tomasso (Cgil), Giovanna Ventura (Cisl) e Gianni Cortese (Uil)”.

concentramento in Piazza Vittorio VenetoPiazza Vittorio VenetoPiazza Vittorio Veneto corteo con arrivo in Piazza CastelloPiazza CastelloPiazza Castello

Per la stabilità e la certezza Per la stabilità e la certezza Per la stabilità e la certezza del soggiorno degli immigratidel soggiorno degli immigratidel soggiorno degli immigrati

Per i diritti di cittadinanzaPer i diritti di cittadinanzaPer i diritti di cittadinanza

dei lavoratori migranti e delle loro famigliedei lavoratori migranti e delle loro famigliedei lavoratori migranti e delle loro famiglie

Per una legge organica sul diritto d’asiloPer una legge organica sul diritto d’asiloPer una legge organica sul diritto d’asilo

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MANIFESTAZIONE DEL 14 DICEMBRE

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IL DIARIO DI a cura di Roberta PotenzaPUBBLIC

2PUBBLICO CISL FP n. 12 10 Dicembre 2013

I temi della mobilitazione riguardano:- le modifiche alla Legge di stabilita nazionale;- le richieste di CGIL CISL UIL del Piemonte per una nuova legge sull’immigrazione;- il dissenso nei confronti delle poli-tiche regionali.È importante attivare, in ogni ter-ritorio, presenze e volantinaggi in tutti i luoghi di lavoro e di maggiore affluenza dei cittadini.In particolare, oltre a pubblicizzare nei mercati, negli stadi, negli ospe-dali, nei luoghi di culto, si è pensato di diffondere volantini anche all’in-terno dei grandi centri commerciali, con l’affitto di appositi spazi.Concentramento in Piazza Vittorio Veneto alle ore 9,30.Corteo lungo via Po fino a Piazza Ca-stello (lato Prefettura), dove si ter-ranno gli interventi di un immigrato e dei segretari generali CGIL CISL UIL Piemonte.Chiusura della Manifestazione alle ore 12.30.

LEGGE DI STABILITA’ E POLITICHE REGIONALI: BASTA CAMBIALI IN BIANCO!

Siamo stufi di promesse, servono atti concreti.

MENO TASSE PER I LAVORATORI E I PENSIONATI - aumento delle detrazioni per i lavoratori dipendenti e per i pensionati, nel 2014; - definizione di una norma che destini automaticamente le risorse provenienti dalla EVASIONE FISCALE, dalla SPENDING REVIEW e dalle RENDITE FINANZIARIE, attraverso un sistematico aumento delle detrazioni per lavoratori e pensionati. LA DIFESA DEL LAVORO - riapertura della contrattazione nei settori pubblici; - finanziamento della CIG e dei CONTRATTI di SOLIDARIETÀ; - rivalutazione delle pensioni. PER IL FUTURO DEL LAVORO - nuove politiche industriali; - attuazione degli investimenti; - politiche sociali.

MANIFESTAZIONE REGIONALE sabato 14 dicembre 2013

h.9,30 partenza da Piazza Castello, h.11 interventi in Piazza Vittorio Veneto

Manca la capacità di governare e risolvere i problemi: - si tagliano servizi e risorse nei trasporti; - i costi della sanità e dell’assistenza si scaricano sulle famiglie; - aumenta la pressione fiscale con addizionali ingiuste e scriteriate; - si taglia il personale, aumentano i rischi e i carichi di lavoro, diminuisce la qualità dei servizi. !BASTA con sprechi, privilegi, consulenze immotivate e privatizzazioni. !TANTA GENTE SOFFRE, MENTRE C’E’ CHI SPENDE SOLDI PUBBLICI SENZA GIUSTIFICAZIONE.

CHIEDIAMO AL GOVERNO REGIONE

VERGOGNA!ORA!

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4PUBBLICO CISL FP n. 12 10 Dicembre 2013

SANITà PUBBLICA

L’eccesso di rigore finanziario, l’esasperata razionalizzazione della spesa rischiano di fare scoppiare il sistema a discapito della qualità, di ridurre l’offerta dei servizi e di non essere la panacea risolutiva delle diso-mogeneità. Tra l’altro, secondo l’OECD Or-ganisation for Economic Co-operation and Development  la spesa sanitaria procapite in Italia è sotto la media europea, circa il 24% e, per la mancanza di investimenti, le strutture pubbliche diventano sempre più obsolete a confronto di quelle private che investono per essere all’avanguardia.La spesa sanitaria per visite specialisti-che, accertamenti diagnostici, interventi chirurgici è in buona parte sorretta dai cittadini che integrano i servizi forniti dal SSN pubblico, spesso giudicati inadeguati per lunghe code d’attesa e costi esosi, con quelli forniti dal settore privato sempre più concorrenziale. La spesa media pro-capite annua è di circa euro 140 per 32,4 milioni di italiani non esenti dal ticket (di-

La congiuntura negativa può e deve trasformarsi in una sfida innovativa per la sanità pubblica volta al miglioramento delle performance, all’efficiente utilizzo delle risorse finanziarie disponibili, alla riduzione degli sprechi, salvaguardando la qualità e l’offerta dei servizi.

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Le nuove sfide del SSN per superare la crisi e puntare all’eccellenza

L’attuale condizione economico fi-nanziaria, che ha messo in evidenza la fragilità delle istituzioni e delle banche, ha traghettato l’Italia verso

un periodo prolungato di recessione e di profonda crisi.Stiamo assistendo all’impoverimento dei risparmi, alla caduta del reddito, al crol-lo dei valori mobiliari, alla riduzione dei tassi di investimento ed alla mancanza di liquidità, con il conseguente ribasso dei consumi. Ciò ha prodotto il calo signifi-cativo della produzione e l’aumento dei disoccupati giovani e meno giovani. La perdita di lavoro è uno dei fattori sociali più inquietanti per il rischio di povertà, di marginalizzazione e per le serie riper-cussioni sulla salute psico-fisica e sulle prospettive di vita del singolo individuo: 8,3 milioni di cittadini vivono in povertà e circa 15 milioni sono a rischio. Per la fascia di popolazione medio-bassa si assi-ste al deterioramento degli stili di vita in termini di alimentazione, obesità, abuso di alcool, aumento dell’assunzione di anti-depressivi ed ansiolitici. Da questi effetti viene travolto anche il SSN, che è uno de-gli ammortizzatori sociali chiamato ad af-frontare sfide impegnative per garantire il diritto universale della tutela della salute. Nel 2013, il FSN grazie alla Spending Re-view e al Patto di Stabilità è stato ridotto di 1,8 miliardi rispetto all’anno precedente. Come è possibile assicurare equo accesso all’assistenza quando la sanità pubblica è costantemente alle prese con la riduzione delle risorse fiscali e della spesa, ad iniziare dal sistema sanitario regionale che è richiamato al rispetto di rigidi piani di rientro?

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cembte 2011 dati Ist. Nazionale di Statistica Agenzia per i Servizi Sani-tari Regionali Ministero della Salute e delle Regioni).L’impoverimento in atto non per-mette a tutti un adeguato reddito per affrontare gli onerosi ticket o per stipulare coperture assicurati-ve, ne consegue che in antitesi alla razionalizzazione della spesa si con-trappone la crescita di soggetti che rinunciano a farsi curare per man-canza di soldi, circa 9 milioni di ita-liani nel 2011 secondo il Rapporto CENSIS 2012. La congiuntura negativa può e deve trasformarsi in una sfida innova-tiva per la sanità pubblica volta al miglioramento delle performance, all’efficiente utilizzo delle risorse finanziarie disponibili, alla riduzio-ne degli sprechi, salvaguardando la qualità e l’offerta dei servizi, con in-terventi ampi e complessi per ridur-re l’impatto nefasto della crisi sulle persone.Il SSN può intervenire su più livelli, sfruttando le sue potenzialità per of-frire modelli di assistenza sanitaria idonei alle nuove esigenze della po-polazione sia nel versante delle cure primarie sia nella continuità dell’as-sistenza tra ospedale e territorio. Il progressivo invecchiamento della popolazione e l’aumento delle pato-logie croniche richiedono il poten-

ziamento delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), dell’assisten-za domiciliare integrata (ADI) che contribuiscono a ridimensionare il ricorso dell’ospedalizzazione ed a contrastare i ricoveri ospedalieri inappropriati.Occorre ripensare l’offerta sanitaria, adeguare tempi-decisioni, garantire sostenibilità, appropriatezza e inno-vazione. Oltre al rispetto delle classi di priorità, della trasparenza è im-portante tener conto della situazio-ne finanziaria critica e prevedere un futuro compatibile con l’universalità delle cure, per scongiurare il pericolo reale di un sistema sanitario pubbli-co declassato rivolto ai poveri ed un sistema di sanità pubblico privato di

qualità destinato ai ricchi in grado di pagarsi polizze assicurative.Promuovere politiche socio-sani-tarie tali da garantire elevati stan-dard non significa chiudere i rapar-ti, diminuire il personale medico, infermieristico, non investire sulla manutenzione degli edifici, degli impianti e delle nuove tecnologie. Viceversa significa puntare su una maggiore integrazione socio-sanita-ria e una minor disomogeneità dei servizi; potenziare la prevenzione e l’offerta pubblica per garantire co-pertura a coloro che hanno una di-minuzione della capacità di spesa; capitalizzare sulla formazione, sul-la qualificazione del management; monitorare l’inappropriatezza degli interventi sanitari, la salute della popolazione a livello sociale e epi-demiologico; coinvolgere i medici di famiglia.Tutto questo è auspicabile grazie ad un vero e proprio network sanitario condiviso che chiama in causa diver-si attori, quali: Stato, Regioni, classe politica, clinici, economisti, sociologi, in grado di intervenire non per tam-ponare le emergenze, ma per fare una vera programmazione che dia impul-so a nuovi scenari della sanità italia-na, mantenendola a livelli di eccellen-za e di uguaglianza nella fruizione dei servizi su tutto il territorio.

Maria Rita Barberis Sociologo, giornalista pubblicista

5PUBBLICO CISL FP n. 12 10 Dicembre 2013

SANITà PUBBLICA

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6PUBBLICO CISL FP n. 12 10 Dicembre 2013

SANITà PRIVATA

alcuni istituti con l’obiettivo di contribui-re alla sostenibilità e competitività di Fon-dazione Don Gnocchi: secondo una logica di progressività in funzione; fruizione fe-rie e orario di lavoro. Le Cisl Fp e le altre organizzazioni sinda-cali e la Fondazione Don Gnocchi, inoltre, hanno concordato un percorso di costan-te monitoraggio dell’implementazione dell’accordo, a livello territoriale, con l’o-biettivo di assicurare una coerente gestio-ne del piano e degli strumenti previsti. L’accordo, pone le basi per il piano di tra-sformazione e rilancio dell’azienda, della sua competitività sul mercato e sostenibi-lità futura. Un modello operativo più agile e di maggiore focalizzazione organizzativa e di business, indispensabile per continua-re a investire in Piemonte e Liguria.

Marcello DaloisioOperatore Cisl Fp Torino-Canavese

Mobilità volontaria incentivata, passaggio a trentotto ore settimanali e dodici ore di ferie in meno l’anno: sono gli strumenti individuati volti a ridurre l’impatto sociale derivante dalla necessità di adeguare l’organizzazione al nuovo contesto. L’accordo, pone le basi per il piano di trasformazione e rilancio dell’azienda.

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Accordo di polo alla Fondazione Don GnocciLa Cisl Fp e altre organizzazioni sinda-

cali hanno ratificato, presso la sede della Fondazione Don Gnocchi di To-rino, l’accordo di polo per la ridefini-

zione complessiva del costo del lavoro. La trattativa, ha avuto come obiettivo l’indi-viduazione di un equilibrato bilanciamento tra esigenze dell’azienda e soluzioni soste-nibili per le persone, in un difficile conte-sto di mercato determinato dalla crisi, dal rilevante calo dei prezzi e dagli interventi regolatori delle Regioni. Fattori che stanno influenzando in modo molto critico l’anda-mento del settore delle Sanità privata.

L’accordo, frutto di un percorso di dialogo intenso e costruttivo con la Fondazione Don Gnocchi, ha visto momenti di con-fronto con i dipendenti, è stato guidato dalla reciproca volontà di trovare soluzio-ni non traumatiche, attraverso il ricorso a strumenti socialmente sostenibili per le persone e per l’azienda Mobilità volontaria incentivata, passag-gio a trentotto ore settimanali e dodici ore di ferie in meno l’anno: sono gli strumenti individuati volti a ridurre l’impatto socia-le derivante dalla necessità di adeguare l’organizzazione al nuovo contesto. L’azienda ha messo a disposizione un pia-no d’incentivi che si declinano a seconda degli strumenti e della scelta dei tempi e delle modalità. Verrà inoltre mantenuto l’assetto organizzativo derivante dall’ac-cordo per i prossimi tre anni.   È stata poi raggiunta un’intesa per riequi-librare il profilo economico e normativo di

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7PUBBLICO CISL FP n. 12 10 Dicembre 2013

LE STORIE DI PUBBLICO

Ha vinto un concorso come centralinista al carcere di Ivrea, ma ogni giorno rischia la vita per andare a lavorare. Quando scende dal bus, infatti, si trova solo sul ciglio della statale con le auto che sfrecciano e nessuno che lo aiuti ad attraversare la strada. Grazie all’intervento della Cisl-Fp per ora il problema è risolto.

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do scende dal bus, infatti, si trova solo sul ciglio della statale con le auto che sfreccia-no e nessuno che lo aiuti ad attraversare la strada.Il lunedì successivo, 25 novembre, espon-go i fatti a Santina Pantano e Bruno Del-la Calce, e con loro prendiamo immedia-tamente provvedimenti sul caso. Innanzitutto mandiamo una missiva al Sindaco di Ivrea con la richiesta di essere ascoltati immediatamente per trovare una soluzione.Naturalmente tengo informato Umberto e il nostro coordinatore di quanto fatto. Passa il tempo, ma non abbiamo nessuna notizia in merito. Umberto però mi dice che si è interessato a lui La Stampa e che la stessa ha interpellato il sindaco, il quale riferiva che avrebbe immediatamente pre-so provvedimenti a risolvere la cosa.Infatti il 1° dicembre mi telefona Umber-to, euforico perché è stato contattato dal vice-sindaco di Ivrea che gli riferiva di aver preso contatti con la GTT, ditta che gesti-sce la linea che porta al carcere per verifi-care la possibilità di una fermata dell’auto-bus presso il carcere e che, nel frattempo, per due giorni, dalla stazione di Ivrea al carcere, sarebbe stato trasportato da un taxi, con spese a carico del comune, e poi fino a quanto non si troverà un accordo o, meglio, una soluzione.Ad oggi la CISLFP con i propri RSU e dele-gati del DAP continua a monitorare la si-tuazione. Io stesso ho contattato Umber-to il quale mi riferisce che sta continuando ad usufruire del trasporto con servizio taxi da e per le carceri, ed è felicissimo dell’ambiente trovato; sta lavorando con le guardie penitenziarie e si sente protet-to. Le sue esatte parole: “sono scortato da 189 angeli custodi”.

Roberto PisanoCisl-Fp Torino Canavese

La battaglia della CISL-FP per Umberto

Un messaggio semplice ma inequi-vocabile: “Ho urgente bisogno di entrare in contatto con i referenti CISL del DAP di Ivrea per una spi-

nosa questione di accessibilità fisica alla casa circondariale…”;Così Umberto scrive al nostro coordinato-re nazionale FP, Eugenio Marra, venerdì 22 novembre scorso alle 19. Immediata-mente Eugenio mi contatta telefonica-mente chiedendomi di capire quali fossero le problematiche e che avrei trovato tutti i riferimenti necessari nella mail che mi stava inviando e di fargli sapere. Ricevuti i dati, contatto immediatamente nella mattinata di sabato 23 il signor Um-berto il quale mi spiega il suo problema e le sua difficoltà, ma anche l’opportunità che gli era capitata e che non voleva la-sciare assolutamente. Lui nel frattempo aveva già interpellato il Comune di Ivrea il quale aveva però ri-sposto in modo evasivo e non risolutivo al problema. A quel punto mi impegno a prendere im-mediatamente a cuore la sua situazione e dico che avrei fatto presente diretta-mente alla segreteria regionale quanto mi aveva esposto e che, come organizzazione sindacale, non lo avremmo lasciato solo in questa battaglia. È così che inizia la collaborazione tra Um-berto e la CISL FP.Ma procediamo per gradi. Chi è Umberto? È non-vedente di 43 anni di Torino che ha vinto un concorso come centralinista al car-cere di Ivrea, lui che da due anni era senza lavoro, ma la grande difficoltà è come acce-dere al carcere di Ivrea e la vicenda è stata ben descritta in un video di qualche giorno fa della “Stampa”. Umberto ha vinto un concorso come cen-tralinista al carcere di Ivrea, ma ogni giorno rischia la vita per andare a lavorare. Quan-

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più inascoltati, si sono preoccupati del-le funzioni che le Province svolgono.Non parliamo certo di servizi salvifici, molti anzi ancora troppo deboli, ma comunque necessari: l’orientamento al lavoro, i servizi per l’impiego, ambien-te, agricoltura, turismo, gestione delle strade… possiamo davvero ricondurli ad una gestione di singoli comuni?Hanno spazio, le municipalità di occu-parsi adeguatamente di altro? Hanno capacità di raccordarsi in logica più ampia dei propri ristretti confini? Han-no bilanci in grado di ospitare ulteriore personale trasmigrato dalle Province?Le soluzioni si possono comunque tro-vare, ma bisogna decidere! Limitarsi a strozzare aree di attività riducendone solo le risorse non è certo una strategia all’altezza delle ambizioni del Paese.E si deve rammentare che, sino a scelte diverse, l’Ente Provincia è un’istituzione e andrebbe trattata, da tutti, come tale.

Riccardo Negrinosegretario generale Cisl Fp Piemonte

Orientale

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Rischio commissariamente per il Verbano-Cusio-OssolaLa CISL del Piemonte Orientale è fortemente preoccupata riguardo alpossibile commissariamento della Provincia del Verbano Cusio Ossola, in quanto questa situazione non ha solo ricadute politico/istituzionali ma anche conseguenze sui dipen-denti e organizzative.È importante che al più presto ven-ga creata una sede nella quale di-scutere di queste ricadute, perché i problemi della politica non possono essere tutti scaricati sulle persone e sui servizi che spettano alla popola-zione del territorio.Per questo chiediamo il coinvol-gimento di tutte le Istituzioni e di tutte le forze politiche per fare un’attenta analisi delle possibili ri-percussioni.

CISL P.O.

Province, drammatico simbolo…

Nel giro di pochi giorni abbiamo assistito ad un “tracollo” delle Province del nostro territorio.L’Ente Provincia di Biella ha

proclamato il dissesto, quella di Verba-nia non è riuscita ad approvare il bilan-cio nei tempi dovuti, quella di Vercelli ha proclamato gli esuberi di personale.Il caso delle Province, più di ogni altro, si presta a rappresentare la fase attuale per la vita degli Enti pubblici, dei lavo-ratori lì impiegati e dei servizi che tali enti gestiscono.Intanto rappresentano la grave man-canza di regia di tutti i livelli politici... Lo Stato annuncia, ma non decide; la Regione ha rigettato la proposta di ac-corpamenti che era maturata sul ter-ritorio; i Comuni sembrano guardare le piccole convenienze del presente, piuttosto che le prospettive future ed i possibili benefici generali.Tutti bravissimi ad individuare altrove le responsabilità...La situazione finanziaria accelera i processi più rapidamente di quanto la politica e le procedure riescano a far-vi fronte: ne è esempio eclatante che l’approvazione di bilancio non riuscita a Verbania, come quella di dissesto a Biella è quella del preventivo 2013...C’è una situazione complicatissima, da risolvere sono evidenti problemi drammatici, ma lo scoglio è l’approva-zione di un atto di programmazione finanziaria che arriva a fine esercizio. A novembre si approva il preventivo dell’anno in corso.Di fronte al comune cittadino diviene difficile persino trovare un aggettivo adatto: ridicolo? Scandaloso?Le Province sono diventate il simbolo da abbattere dei costi della politica, una sorta di “accanimento terapeuti-co” che tuttavia non ha prodotto nulla.Con molta perplessità abbiamo assi-stito ad un dibattito aleatorio, senza nessuna concretezza dove pochi, per lo

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sul piano della partecipazione dei dipendenti pubblici al percorso di revisione degli assetti amministra-tivi: “I rappresentanti dei lavoratori saranno consultati sia rispetto alla definizione delle funzioni oggi in capo alle amministrazioni provin-ciali oggetto di riordino, sia rispet-to ai criteri per il trasferimento del personale”.“Vigileremo che tutto ciò venga mantenuto nell’iter parlamentare del ddl e, vista la difficile situazione finanziaria degli enti locali, anche in fase attuativa, lavoreremo per migliorare il testo” concludono Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl. “Chiediamo al ministro Graziano Delrio che si parta subito con la cabina di regia per ridisegnare il sistema della au-tonomie nel solco dell’intesa sotto-scritta”.

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Il disegno di legge Delrio presentato alle Camere“Il protocollo d’intesa firmato

il 19 novembre ha portato i primi risultati: il disegno di legge Delrio presentato al Par-

lamento recepisce tutele e garanzie per i lavoratori di Province, Comuni e Città metropolitane”. Le federa-zioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil commentano così l’impostazione del ddl di riordino territoriale ri-spetto alla gestione del personale e chiedono l’avvio immediato della cabina di regia prevista nell’accordo: “tavoli di confronto nazionale e lo-cali che serviranno a riorganizzare la rete territoriale dei servizi pub-blici, a tutelare e rilanciare funzioni di area vasta e competenze dei lavo-ratori”.Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl sottoline-ano come il testo riprenda i punti qualificanti dell’accordo, “a partire dalla salvaguardia delle retribuzio-ni dei lavoratori delle Province, che manterranno inalterato il tratta-mento economico in godimento, la posizione giuridica e l’anzianità di servizio. Così come per i lavoratori interessati dalle unioni o fusioni di comuni saranno garantite le risorse per il salario accessorio, che conflui-ranno per l’intero importo nei fondi dei nuovi enti. Gli effetti derivanti dal trasferimento del personale, inoltre, non avranno impatto né sui vincoli dei patti di stabilità, né sui limiti al turn over. E i contratti pre-cari non avranno ripercussioni”.Per i sindacati, passi in avanti anche

Dibattito Cisl su legge di stabilità con il sottosegretario Baretta e l’assessore PorchiettoVenerdì 6 dicembre, alle ore 9.30, al Sermig, in piazza Borgo Dora, 61 a Torino, si è svolta una tavola rotonda sui temi della legge in discussione in Parlamento e i suoi riflessi regionali e territoriali

“Vogliamo sapere qual è l’indirizzo di politica eco-nomica del governo, non solo per il 2014 ma anche

per gli anni successivi. In questo momento abbiamo infatti grandi difficoltà a capire i reali obiettivi dell’esecutivo visti i continui cam-biamenti e le diverse versioni di un provvedimento legislativo tutt’altro che definito. Ci serve inoltre com-prendere i riflessi che potranno esserci nella nostra regione sul ver-sante lavoro e in modo particolare sull’occupazione giovanile”.Così la segretaria della Cisl Piemon-te, Giovanna Ventura, ha spiegato l’iniziativa promossa dal suo sinda-cato per venerdì 6 dicembre al Ser-mig - piazza Borgo Dora n. 61 - Tori-no nell’ambito Consiglio generale di fine anno, convocato per discutere dell’attualità politico-sindacale e della riorganizzazione interna.Il dibattitto sulla legge di stabilità ha visto gli interventi del sottose-gretario al Ministero dell’Economia Pier Paolo Baretta e dell’assessore regionale al Lavoro, Claudia Por-chietto.

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interesse a utilizzare questi strumenti an-che quando non vi è effettiva necessità im-putandone il costo sul fondo produttività che viene distribuito per tutti i lavoratori?Il volantino analizza i tagli dal costo del personale dal 2010 al 2013. Ma dove si trovavano quando in questi anni CGIL CISL e UIL attivavano forme di mobilita-zione per evitare che le leggi di finanza pubblica introducessero obblighi norma-tivi per tagli costanti sulla spesa del per-sonale e sulle assunzioni? O demagogicamente si vuole affermare che dicendo solo no ai tagli e solo no ai blocchi dei nostri contratti, questo avrebbe potu-to evitare quanto per legge è stato sancito sulla riduzione del costo del personale? Fortunatamente tutti noi possiamo attin-gere a informazioni veritiere attraverso i mass media, oltre ai dati pubblicati sui siti specializzati, in merito alle problematiche del pubblico impiego, alle disposizioni normative e alle proposte di legge sulla riorganizzazione della Pubblica Ammini-strazione.Detto ciò, i lavoratori potranno compren-dere benissimo la differenza tra dire no e non far nulla o trattare per limitare in-terventi che apporterebbero sostanziali differenze per i lavoratori sia dal punto di vista professionale che salariale, sma-scherando una inutile ammuina (termine della marina militare borbone, utilizzato per far confusione senza concludere nulla e perdere le battaglie).Sugli abusi e sui tagli al costo della politica, come detto nelle assemblee, la CISL FP si è impegnata, con l’ipotesi d’accordo sottoscritta, a far diminuire del 15% l’attuale dotazione organica dei diri-genti. Se qualcuno pensa di realizzare di più, non lo dica ma lo faccia.Sulla partecipazione ai tagli da parte della politica noi abbiamo espresso con chiarez-

I lavoratori comprenderanno benissimo la differenza tra dire no e non far nulla o trattare per limitare interventi che apporterebbero sostanziali differenze tra i lavoratori sia dal punto di vista professionale che salariale.In questo modo verrà smaschererata l’inutile ammuina (termine della marina militare borbone, utilizzato per far confusione senza concludere nulla e perdere le battaglie).

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Comune di Torino, ancora una volta grazie!In questi giorni è stato distribuito un

volantino nel quale una organizzazione sindacale spiegava che cosa, a suo modo di vedere, vuol dire essere e fare sinda-

cato oggi. Noi della CISL ringraziamo que-sta sigla perché, analizzando i suoi punti, intendiamo spiegare ai lavoratori del Co-mune perché votare SI al REFERENDUM facendo valutare loro le reali motivazioni e non le inutili demagogie.Il volantino afferma che la loro organizza-zione non firma accordi in cui si tagliano gli stipendi:Qualcuno dei lavoratori si è visto taglia-re gli emolumenti stipendiali percepiti al netto dei prelievi fiscali imposti per leg-ge? Se sì inviateci e-mail con copia degli statini. Se non vi sono stati tagli, come diciamo noi, sapete come definire quanto affermato nel volantino…Chiamasi stipendio quello composto da tabellare base, indennità integrativa spe-ciale, salario di anzianità (storicizzato) e sviluppi economici orizzontali percepiti. A queste voci si aggiungono quelle indenni-tà fisse e/o ricorrenti dovuti a una man-sione specifica basata su principi norma-tivi dettagliati e nell’ambito del proprio orario di lavoro.Non fanno quindi parte dello stipendio quelle indennità che derivano da presta-zioni richieste dall’amministrazione al di-pendente al di fuori del normale orario di lavoro (esempio straordinario e reperibili-tà). C’è forse qualcuno che ha particolare

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za dove tagliare e come. Non a caso infatti, i presidenti delle Circoscri-zioni hanno chiesto un incontro/confronto, poiché risentiti dalle no-stre affermazioni in trattativa, ma anche pubbliche (volantino).Non ci risulta ci siano state prese di posizione della politica nei confron-ti della sigla sindacale che denuncia lo scarso impegno di CISL e CGIL, (tranne qualche trafiletto su un fa-moso giornale che “rappresenta gli interessi dei lavoratori” cioè Il Gior-nale della famiglia Berlusconi).Sul volantino si continua a ripetere che per le assunzioni vi erano altri numeri! Vero, ma intanto passava il tempo, cambiavano le norme e le assunzioni erano ferme; noi con l’i-potesi d’accordo le abbiamo fatte ri-partire, alcuni sono già stati assunti ed ora nei tavoli tecnici dovranno venire fuori le vere necessità nu-meriche in prospettiva di una rior-ganizzazione atta a quantificare e stabilizzare servizi costi e personale in modo programmatico.Concludendo ricordiamo purtroppo a tutti noi che:a) non basta dire no, per evitare di

affrontare e trovare soluzioni ai problemi;

b) le leggi di finanza pubblica pur-troppo pesano più di un no;

c) che i tagli sarebbero potuti o po-trebbero essere maggiori, senza gli accordi firmati in passato op-pure, se non convalidati con il re-ferendum;

d) nessuno ha tagliato gli stipendi, ba-sta confrontare le buste paga, anzi abbiamo mantenuto tutte le in-dennità acquisite come disagio, re-sponsabilità nonché la produttività nei livelli degli anni precedenti;

e) sono stati mantenuti gli accordi con i quali si sono sempre paga-te le prestazioni extra tabellari quali ad esempio la reperibilità e, si stanno contrattando esigenze specifiche per l’utilizzo dello stra-ordinario (nella storia sindacale mondiale mai nessun sindacato ha lottato per avere straordinari o essere in costante reperibilità ma bensì si è lottato per orari e qua-lità della vita che permettessero ad ogni lavoratore di dedicare del tempo per il proprio riposo e per la propria famiglia);

f) sono stati attivati tutti quei per-corsi che di fatto stanno costrin-gendo l’Amministrazione a rivisi-tare i costi della politica per una città di circa 900.000 abitanti con documenti già in discussione nel-le commissioni specifiche per il decentramento;

g) come lavoratori ed RSU iscritti alla CISL non abbiamo compreso e non riscontriamo quale è stata o quale è la proposta alternativa per fermare e controbattere ai tagli iniziali proposti prima dell’ipotesi di accordo siglata da CISL e CGIL, al di fuori di un semplice no.

Pertanto, ringraziando ancora una volta chi ci permette di meglio spe-cificare l’ipotesi di accordo, invitia-mo tutti i dipendenti a votare SI!SI, per mantenere i livelli occupa-

zionali attuali, ridisegnare la mac-china comunale, mantenere i livelli stipendiali, confermare le indennità e i livelli di produttività distribuiti, attivare tutte le assunzioni concor-date, obbligare l’Amministrazione a ragionare su costi della politica, sui servizi, le dotazioni organiche necessarie, in linea con le necessità e la situazione economico-sociale della Città e adeguando le risorse economico-finanziarie alle richieste ed esigenze della collettività.

Con la Cisl nella chiarezza avanti…Vota si al referendumPOST SCRIPTUM Se si era veramente contrari non si diceva di votare no, ad approvazio-ne di bilancio già avvenuta, con i tagli già ridotti, perché concordati da CISL e CGIL, ma si mobilitavano i lavoratori con una proposta prima che il bilancio fosse approvato. A buon intenditor poche parole…

Cristian Farina Giuseppe La Corte

Responsabili Cisl Fp Comune di Torino

11PUBBLICO CISL FP n. 12 10 Dicembre 2013

ENTI LOCALI

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Seguirà un importante convegno dal titolo: “Idee per una banca del futuro”.“In Piemonte, grazie all’impegno di tutta la Fiba e della Cisl - spiega il se-gretario regionale Fiba Cisl, Sandro Testa - abbiamo raccolto oltre 6.500 adesioni. Solo a Torino e provincia sono state 3.200, a Cuneo più di 2 mila e un migliaio ad Alessandria”.

ARGOMENTO TITOLO ARGOMENTO

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Pensioni: FP CGIL, CISL FP e UIL FPL regionali diffidano le amministrazioni

I Segretari regionali di FP CGIL, Gianni Esposito, CISL FP, Santi-na Pantano, e UIL FPL, Roberto Scassa, hanno inviato una nota

congiunta a tutti gli Enti e Aziende piemontesi dei Comparti Autono-mie Locali e Sanità con la quale dif-fidano le Amministrazioni dal dare seguito unilateralmente ai “prepen-sionamenti” di loro dipendenti, così come reso possibile da una norma contenuta nel c.d. “Decreto del fare”.“In assenza di direttive o regolamen-ti in materia - affermano i tre Segre-tari - si corre il concreto rischio che i lavoratori posti in quiescenza an-ticipata non si vedano riconosciuto il diritto alla pensione, risultando così, di fatto, licenziati”.

Le 100 mila firme della Fiba Cisl per un tetto alle retribuzioni dei top managerIn Piemonte raggiunte 6.500 adesioni

È terminata in queste settimane la campagna di raccolta firme della Fiba Cisl per la proposta di legge popolare volta a por-

re un tetto alle retribuzioni dei top manager delle società di capitale quotate in borsa.L’iniziativa “Firma anche tu per un tetto alle retribuzioni dei top mana-ger” è mirata a ridurre gli stipendi dei dirigenti a 294.000 euro come retribuzione e contestualmente a non superare il medesimo impor-to per eventuali bonus, incentivi o stock option. Quindi per un totale massimo di euro 588.000 euro.Per sottoporre alla Corte di Cassa-zione la proposta erano sufficienti 50.000 firme. Grazie al contributo dei dipendenti bancari, assicurativi e della popolazione, la Fiba Cisl ha raggiunto a livello nazionale l’impor-tante traguardo delle 100.000 firme. Giovedì 5 dicembre a Roma è avve-nuta la cerimonia di consegna della documentazione alla quale hanno partecipato il segretario generale della CISL Raffaele Bonanni e la se-gretaria Annamaria Furlan.

DiffidaAI Ministero per gli Affari regionali e le AutonomieAI Ministero per la Pubblica ammi-nistrazione e la SemplificazioneAll’ANCI PiemonteAI Comuni piemontesi / AII’UPPIAlle Provincie piemonteseAlla Regione PiemonteAlle Aziende sanitarie piemontesiLe scriventi Segreterie Regionali considerato che:RISULTA che alcuni Enti territoriali abbiano predisposto le dichiarazio-ni di esubero per dipendenti con requisiti, prima facie, inquadrabili nella casistica di cui all’art. 2, com-ma 6, D.L. 101/2013;ACCERTATO che tali comunicazioni contrastano con la assenza di diret-tive o regolamenti certi in questa materia né provenienti da organi-smi centrali, né provenienti da au-torità locali;CONSTATATO che tali dichiarazioni potrebbero arrecare nocumento ai lavoratori che si potrebbero trovare ad essere licenziati;RIBADENDO che in assenza di nor-me espresse la tutela dei lavoratori esposti a tale pericolosa situazione, ci impone di assumere posizioni chiare e decise formalmente diffida-no gli enti in indirizzo dal porre in essere tali atti e ave già posti in es-sere ne intimano l’immediato ritiro.Distinti saluti.

Progetto editoriale Rocco ZagariaProgetto grafico Andrea Pellissier

In redazione: Alessandro Bertaina, Mario Caserta, Bruno Della Calce, Riccardo Negrino, Santina Pantano, Gian Piero Porcheddu, Fabrizio Sala e Rocco Zagaria

Segretaria di redazione Roberta Potenza

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13PUBBLICO CISL FP n. 12 10 Dicembre 2013

NORME E SENTENZE

degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria. Le norme suindicate hanno suscitato ne-gli Enti ed Amministrazioni iscritti alcune incertezze operative riguardanti l’assog-gettabilità o meno dei numerosi istituti giuridici connessi alla prestazione di lavo-ro alla deroga delle penalizzazioni previste dalla citata legge 214/11. Nelle more di un riscontro esaustivo da parte della competente Direzione Centra-le Previdenza - Ufficio Pensioni dell’INPS, si ritiene utile fare il punto di quanto a tutt’oggi è stato chiarito. Premesso in via generale che rientrano nella categoria “prestazioni effettive di la-voro” sia le attività lavorative dipendenti che autonome e che non è discriminante la copertura assicurativa dei periodi in que-stione, la ratio della norma sembra limita-re la non applicabilità delle penalizzazioni ex lege 214/11, oltre ai casi espressamen-te previsti dalla legge 14/12 - astensione

La legge 214/11 ha disposto che sulla quota di trattamento di pensione relativa alle anzianità contributive maturate antecedentemente al 1° gennaio 2012, sia applicata una riduzione pari ad 1 punto percentuale per ogni anno di anticipo nell’accesso al pensionamento rispetto all’età di 62 anni.

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Le riduzioni dei trattamenti pensionisticiCom’è noto, la legge 214/11 richia-

mata in oggetto ha disposto che sulla quota di trattamento di pen-sione relativa alle anzianità contri-

butive maturate antecedentemente al 1° gennaio 2012, sia applicata una riduzione pari ad 1 punto percentuale per ogni anno di anticipo nell’accesso al pensionamento rispetto all’età di 62 anni; tale percentuale annua è elevata a 2 punti per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto a due anni. La successiva legge 14/2012 ha altresì di-sposto che le disposizioni dell’articolo 24, comma 10, terzo e quarto periodo, della legge 214/2011 in materia di riduzione percentuale dei trattamenti pensionistici non trovano applicazione, limitatamente ai soggetti che maturano il previsto re-quisito di anzianità contributiva entro il 31.12.2017, qualora la predetta anzianità contributiva ivi prevista derivi esclusiva-mente da prestazione effettiva di lavoro, includendo i periodi di astensione obbli-gatoria per maternità, per l’assolvimento

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obbligatoria per maternità, assolvi-mento degli obblighi di leva, infor-tunio, malattia e cassa integrazione guadagni ordinaria - alle sole ipotesi di istituti giuridici che sono regola-mentate come assimilate, per legge, alle prestazioni effettive di lavoro. Sono da considerare rientranti nella fattispecie di “prestazione effettiva di lavoro” e pertanto da non valuta-re in tema di penalizzazioni: - il congedo per maternità al di fuori del rapporto di lavoro (art. 25 c.2, d.lgs 151/01); - i periodi derivanti da totalizzazio-

ni estere. Non sono viceversa rientranti nel-

la fattispecie “prestazione effetti-va di lavoro” e pertanto da valuta-re in tema di penalizzazioni:

- l’astensione facoltativa per mater-nità in costanza di rapporto di la-voro (art. 35 d.lgs. 151/01);

- i permessi mensili ex lege 104/92; - i permessi per assistenza ad han-

dicap ex D.lgs. 151/01; - le aspettative senza assegni a

qualsiasi titolo; - le maggiorazioni di servizio vir-

tuali a qualsiasi titolo (invalidità ex lege 388/00, benefici amianto, vittime del terrorismo, ecc.);

- i riscatti laurea, specializzazione, diplomi professionali, ecc., anche se presenti nelle ricongiunzioni ex lege 29/79;

- i riscatti dell’astensione facoltati-va per maternità fuori dal rappor-

to di lavoro (art. 35 d.lgs. 151/01); - la contribuzione volontaria; - gli scioperi; - i periodi di disoccupazione, quan-

do non danno titolo alla cassa integrazione guadagni ordinaria, anche se presenti nelle ricongiun-zioni ex lege 29/79.

Al fine di non subire le penalizzazio-ni di cui trattasi, il dipendente, per l’accesso alla pensione anticipata, dovrà incrementare il servizio ef-fettivo con un periodo di lavoro ag-giuntivo pari a quello delle assenze al titolo sopra indicato. Ed in particolare:

PENSIONE ANTICIPATALa pensione anticipata, che dal 2012 ha sostituito la pensione di anziani-tà, si consegue con un’età minima di 62 anni e con l’anzianità contributi-va di cui alla seguente tabella:

ANNO

CONTRIBUZIONE(in anni e mesi)

Donne (tutti i settori)

Uomini (tutti i settori)

2012 41.1 42.12013 41.5 42.52014 41.6 42.62015 41.6 42.62016 41.10 42.102017 41.10 42.102018 41.10 42.102019 42.2 43.22020 42.2 43.22021 42.5 43.5

Ai sensi dell’art. 24, comma 10, terzo

e quarto periodo, del decreto-legge n. 201/2011, se si accede al pensiona-mento anticipato ad un’età inferiore a 62 anni, è prevista una riduzione della quota di pensione calcolata con il sistema retributivo: la misura della riduzione è applicata secondo la seguente tabella:

PENALIZZAZIONI SULL’ETÀ*Età accesso al

pensionamentoPenalizzazione

62 anni e oltre Nessuna61 anni 1%60 anni 2%59 anni 4%58 anni 6%57 anni 8%

Ai sensi dell’art. 6, comma 2 quater, D.L. n. 216/2011 convertito con L. n.14/2012, la riduzione non si ap-plica se il raggiungimento del requi-sito contributivo avviene entro il 31 dicembre 2017. La norma stabilisce infatti che le disposizioni dell’articolo 24, comma 10, terzo e quarto perio-do, del citato decreto-legge n. 201 del 2011, in materia di riduzione percen-tuale dei trattamenti pensionistici, non trovano applicazione, limitatamente ai soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva en-tro il 31 dicembre 2017, qualora la predetta anzianità contributiva ivi prevista derivi esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l’assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria.****Da una verifica effettuata presso i competenti uffici I.N.P.S., stante la tassatività delle ipotesi di equipara-zione al servizio effettivo previste dalla norma, è emerso che sono stati formulati specifici quesiti al Ministe-ro del Lavoro al fine di ampliare la no-zione di prestazione effettiva di lavoro includendovi periodi quali la materni-tà obbligatoria al di fuori del rapporto di lavoro, i permessi ex L. n.104/1992 ed i congedi parentali.

Cisl-Fp Piemonte

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