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1-22006 PERIODICO MENSILE DELLA FIJLKAM • ANNO 25° In caso di mancato recapito restituire a: FIJLKAM Via dei Sandolini, 79 - 00122 Ostia Lido RM Tariffa Roc: Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - ROMA JUDO: BRUYERE SBANCA IL GIAPPONE! LOTTA: BILANCIO 2005 FRANCESCO BRUYERE IN ORO ALLA “JIGORO KANO CUP” KARATE GRANDE ITALIA A PARIGI KARATE GRANDE ITALIA A PARIGI

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1-2•2006P E R I O D I C O M E N S I L E D E L L A F I J L K A M • A N N O 2 5 °

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GENNAIO-FEBBRAIO 2006 1

6 KARATEGolden Leaguedi Franco Difeliciantonio

20 JUDOJigoro Kano Cupdi Vanni Lòriga

22 Torneo “Tre Torri”di Corrado Croceri

24 Torneo “Sankaku”di Emanuele Casali

26 Trofeo “Oldrini”di Ubaldo Paschini

28 Memorial “Biagio D’Isanto”di Licia Grillo

30 LOTTATorneo di Creteildi Vittorio Fasone

32 Torneo Pytlasinskidi Vittorio Fasone

33 Coppa Martinettidi Vittorio Fasone

36 KARATECampionato RappresentativeRegionalidi Leandro Spadari

AATTTTIIVVIITTÀÀ NNAAZZIIOONNAALLEE

AATTTTIIVVIITTÀÀ IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE 34 LOTTAGran Prix Sicilydi Vittorio Fasone

2 Athlon: Nozze d’argento di Vanni Lòriga

12 JUDO: Bilancio 2005di Giorgio Sozzi

42 JUDO: Il Kata verso Torinodi Giorgio Sozzi

16 LOTTA: Intervista a Carlo Marinidi Giovanna Grasso

40 JU JITSU: Bilancio 2005di Giancarlo Bagnulo

44 Curiosità olimpichedi Livio Toschi

47 Fijlkam e Scienzadi Renato Manno

51 Cronache Regionali

54 Notiziario Federale

LLEE RRUUBBRRIICCHHEE

II SSEERRVVIIZZII

L’apertura è riservata all’intervista di Vanni

Lòriga al Presidente federale Matteo Pellicone

che coglie l’occasione delle “nozze d’argento”

di Athlon per fare un consuntivo “consolidato”

della stagione passata circa le discipline

federali, analizzate anche successivamente in

dettaglio per Judo, Lotta e Ju Jitsu.

Ancora il Karate azzurro alla ribalta – ma non è più una novità – a

Parigi, nella Golden League e poi una serie di cronache,

necessariamente sintetiche (ciascuna meriterebbe ben altro spazio) di

alcune delle più importanti competizioni internazionali di Judo che si

svolgono nel nostro paese di grande spessore tecnico, organizzate da

“privati” che con sacrifici, inventiva e merito danno un contributo

importante alla promozione del Judo in tutta la penisola; manifestazioni

ricche di prestigio guadagnato negli anni che richiamano la

partecipazione di molti atleti di rango.

Poi resoconti di gare di Lotta e di Karate; il punto sui Kata e, a seguire, i

contributi storici e scientifici di Livio Toschi e Renato Manno.

Infine, la lunga pagina dedicata al notiziario federale con importanti

disposizioni organizzative, i nuovi bandi di concorso e, in chiusura, le

note della giustizia sportiva.

Buona lettura. GS

Si ricorda ai corrispondenti di ogni livello di cortesemente

inviare testi per e-mail.

Materiale pervenuto diversamente e non corredato da fotografie

non può essere preso in considerazione.

Periodico della FIJLKAM • n. 1-2 Gennaio-Febbraio 2006

Foto in copertina: Lorenzo Calzola (R) all’Open di Parigi 2006(foto di Emanuele Di Feliciantonio)Foto in ultima di copertina: Francesco Bruyere all’ipponvincente (foto Italpress)

DirettoreMatteo Pellicone

Direttore responsabileGiorgio Sozzi

Comitato di RedazioneAldo Albanese, Franco Capelletti, Domenico Falcone,Vanni Lòriga, Giuseppe Pellicone

Progetto e impaginazioneSergio Fuselli

Hanno collaboratoGiancarlo Bagnulo, Emanuele Casali, Corrado Croceri,Franco Difeliciantonio, Vittorio Fasone, Giovanna Grasso,Licia Grillo, Vanni Lòriga, Renato Manno, UbaldoPaschini, Leandro Spadari, Giorgio Sozzi, Livio Toschi

Servizi fotograficiArchivio Fijlkam, Archivio Toschi, Giancarlo Bagnulo,Vanda Biffani, Emanuele Casali, EmanueleDifeliciantonio, Vittorio Fasone, Claudio Frittoli,Italpress, Giorgio Sozzi, Massimo Zanotti

Direzione, Amministrazione, PubblicitàViale Tiziano, 70 - 00196 Roma - Tel. 06/36858230

Abbonamenti:annuale (gen/dic) E 15,00versamento in c/c post. n° 269019 intestato a:FIJLKAM-BNL CONI - Viale Tiziano, 70 - 00196 RomaL’originale del versamento effettuatodeve essere inviato per posta o via fax (06 5647.0523) a:FIJLKAM-UFFICIO STAMPAVia dei Sandolini, 79 - 00122 Ostia Lido

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SegreteriaStefano Federici, Giovanna GrassoVia dei Sandolini, 79 - 00122 Ostia Lido (RM)Tel. 06/56470894 Fax 06/56470523e-mail: [email protected]

RedazioneVia Bosco, 2/0 - 26100 CremonaTel. 0372/454884 - Fax 0372 431672e-mail - [email protected]

Fotocomposizione e stampaStab. Tipolit. Ugo Quintily S.p.A.Viale Enrico Ortolani, 149-151 - 00125 Acilia, Z.I. (Roma)Autorizzazione Tribunale di Roma n. 3418 dell’11.08.1953Iscrizione al R.O.C. n. 7498 del 29.08.2001

INQUESTONUMERO

Associato all’USPIUnione StampaPeriodica Italiana

SOMMARIO

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2 GENNAIO-FEBBRAIO 2006

Non sarebbe possibile aprire ilprimo numero dell’anno 2006di “ATHLON” senza ricorda-

re che il Periodico federale entra nelsuo venticinquesimo anno di vita: ed èdoveroso festeggiare così lieta ricor-renza con una adeguata intervista alPresidente Matteo Pellicone. ATHLON nacque nel dicembre del1982, quando il dottor Pellicone era altimone della Federazione dal 29 marzodell’anno precedente.“Non poteva mancare nella nostraFederazione - scrisse il Presidente nelnumero inaugurale della Rivista da luiininterrottamente diretta sino ad oggi –il supporto di un organo di stampa chefosse non solo punto di riferimento perchi è praticamente impegnato nellapratica sportiva…ma che servisseanche a promuovere l’immagine piùgenuina delle nostre discipline”.Da circa un quarto di secolo l’OrganoUfficiale della nostra Federazioneassolve appunto a questo duplice com-pito e si ripromette di farlo nel futurocon sempre rinnovato impegno. Primadi affrontare il confronto con MatteoPellicone, vogliamo ricordare ai vete-rani FIJLKAM e spiegare ai più giova-ni il perchè della adozione, come titolodella pubblicazione, della parola grecaATHLON. Ce lo spiega colui che a suo

tempo la propose, cioè il professor Giu-seppe Pellicone, attuale VicePresidentedella FIJLKAM, nonchè numero duedelle Federazioni Mondiale (WKF) edEuropea (EKF) di karate: “Questaparola, athlon, è un vocabolo omni-comprensivo che racchiude ed esprimei più alti valori che animano la nostraattività sportiva: significa infatti com-battimento, contesa, premio della gara,luogo di combattimento, palestra”.Nome perciò estremamente significati-vo che rappresenta in pieno la “fisiono-mia” di una Federazione multiforme,classica per le proprie tradizioni stori-che e culturali e modernissima nellasua costante apertura a tutti i segnali daogni parte provenienti.Tanta attività (qualcuno ha definito laFIJLKAM una entità che potrebbeavere come motto programmatico l’ab-bastanza abusato “di tutto, di più”) allafine serve a determinare un bilancio dieccezionale spessore. Facciamo il“punto nave” ad inizio di una nuovaannata agonistica.“Tirando le somme - precisa MatteoPellicone - ci accorgiamo che possia-mo essere soddisfatti del lavoro chetutti insieme abbiamo svolto. Ilmomento di transizione fra il 2005 ed il2006 è identificabile nella prima gara

della stagione internazionale. Parlia-mo della Jigoro Kano Cup di judodisputata a Tokio a metà gennaio. Tuttisanno della vittoria di FrancescoBruyere nella categoria dei 73 chilo-grammi, un’impresa che mai era riu-scita ad un atleta italiano. Si tratta diun successo che può essere assunto asimbolo dell’attività sinora svolta dalnuovo settore tecnico e valutato comesprone a quella che ci attende”.“Il judo azzurro sta sicuramente viven-do una fase inevitabile di trasformazio-ne. Alla conclusione di ogni quadrien-nio olimpico c’è il momento dellamutazione. Alcuni atleti concludonoper motivi anagrafici una onorata car-riera; altri verificano la propria condi-zione; altri ancora, i più giovani, emer-gono. La programmazione tecnicafederale (che fa capo a Franco Capel-letti che è affiancato da Marino Becca-cece, Felice Mariani, Luigi Guido,Dario Romano e dal preparatore atle-tico Alberto Di Mario)ì) deve tenerconto di ciò che succede al suo internoe rivolgere uno sguardo a quanto siverifica in campo internazionale”.- Si ha l’impressione che una partico-

lare attenzione venga dedicata ai detta-mi della scuola nipponica...“Sicuramente puntiamo all’incremento

IL PRESIDENTE FEDERALE PARLA DEL NUOVO ANNO

2006: ATHLONcelebra le sue nozze

d'argento

di Vanni Lòriga

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GENNAIO-FEBBRAIO 2006 3

dei rapporti con le scuolestraniere, partendo ovvia-mente da quella giapponese,che rimane sempre un preci-so punto di riferimento. Manon cì solo i giapponesi: datutti c’è qualcosa da appren-dere, soprattutto nei nostrisport che prevedono la rela-zione diretta con l’antagoni-sta. La completezza dellapreparazione punta almiglioramento delle qualità elementa-ri, forza e tecnica, ed alla loro fusione.Entro la fine dell’anno avremo ancheidee più chiare sulle nostre effettivepotenzialità, con i riscontri che coinci-deranno con i Campionati Assoluti,congli Europei di fine maggio e con il Tor-neo Pechino 2008 che si disputerà nelprossimo settembre a Brescia. Un belconfronto fra i Gruppi Sportivi e inostri intercentri e che, collocato versola fine della stagione, fornirà a tutti sti-moli adeguati per proseguire l’impe-gno anche dopo i tradizionali appunta-menti della prima metà dell’annataagonistica”.“La massima attenzione - afferma ilPresidente al termine dell’esame deljudo nazionale - verrà ancora dedicataal settore giovanile, commissione coor-dinata da Nicola Moraci e compren-

dente Emanuela Pierantozzi e RaffaeleToniolo, che in questo 2005 appenaconcluso si è mosso con grande impe-gno ed ottimi risultati. Ma tutti i risul-tati del judo azzurro sono stati gratifi-canti, come ebbi già modo di afferma-re. Abbiamo appena citato FrancescoBruyere e non si deve certo dimentica-re che proprio lui ha vinto ai Mondialidel Cairo la medaglia d’argento. Sem-pre nella prova iridata ho valutato conaltissimo voto di merito le prove ditanti azzurri, dalla Morico a Bianches-si, da Maddaloni a Meloni. Il qualeMeloni ha vinto l’argento, insieme allaScapin, ai Campionati Europei, in cuila Morico si è assicurata il bronzo. AgliEuropei Under 23, Marco Maddaloniha rinnovato il suo oro, e AlessandroFrezza ha conquistato l’argento. Tantemedaglie anche ai Giochi del Mediter-

raneo con gli ori di Scapin ePino Maddaloni, gli argentidi Congia, Casale e Bian-chessi, i bronzi di Andolina,Morico, Laura Maddaloni,Quintavalle, Caudana,Lepre; bravi ai MondialiMilitari con AlessandroBruyere, ancora Pino Mad-daloni e la Magnolfi oro;argento per Grassi, Bagnolie Giaccaglia ed infine bronzo

per Laura Maddaloni, Piano, Marino-sci, Torrenti, Allegra e per le squadrefemminili e maschili”.“Nel panorama internazionale - antici-pa - la FILA fa intendere che ci sonobuone possibilità per l’assegnazioneda parte del CIO di due medaglie dibronzo nelle finali olimpiche. Per laLotta sin dai Giochi di Pechino cisaranno perciò 18 medaglie in più.Abbiamo raggiunto un riconoscimentoper il quale l’Italia si batte da 15 annie che è stato reso possibile con l’ado-zione dell’eliminazione diretta”.- Un suo personale successo, diciamo-lo pure!“Sono contrario a vestirmi delle pennedel pavone, ma sicuramente per arri-vare a questo risultato mi sono semprebattuto al massimo. E’ un premio perchi lotta, una speranza in più per tutti”.

�Il Centro Olimpico federale,da oltre 15 anni il cuoredell’attività federale!

“Athlon” dal dicembre 1982la voce della Federazione

�Il Presidente Matteo Pellicone:“Possiamo essere soddisfatti del lavoroche tutti insieme abbiamo fatto”

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4 GENNAIO-FEBBRAIO 2006

“Nell’esaminare la stagione scorsaprendiamo atto che qualcosa di moltopositivo si è realizzato. In testa leragazze, con il bronzo europeo diDiletta Giampiccolo, il nuovo successoagli Europei juniores di Sabrina Espo-sito,il quinto posto ai Mondiali diKatarzyna Juszczak. Per favorire que-sto momento di crescita, è stato costi-tuito il raduno permanente per leragazze (oltre alle già citate sono inte-ressate anche Francine De Paola,Valentina Minguzzi e Silvia Felice) eper i greco romanisti (Tiziano Corriga,Daigoro Timoncini, Andrea Minguzzi,Rocco Daniele Ficara, Paolo Fucile).Più avanti toccherà ai liberisti. E par-lando di lotta libera non posso dimen-ticare la bella stagione di SalvatoreRinella, fra l’altro vincitore dei Cam-pionati Mondiali Militari. Per comple-tare l’albo d’oro 2005 meritano unosguardo i Giochi del Mediterraneo,con l’oro della Giampiccolo ed il bron-zo di De Paola, Esposito, Corriga,Ficara, Fasugba, Mianlo Petta”.“Mentre nel settore giovanile del judocome già detto tutto è stato conferma-to, in quello della Lotta ci sono staticambiamenti. Il responsabile è MauroMassaro e con lui collaborano Anna-lisa Debiasi, Rocco Fabio Spanò,Alessandro Saglietti, AlessandroZanatta, Marco Arfè e SalvatoreRinella: da loro, che sono tutti giova-ni con qualcuno ancora in attività, siattende un determinante contributoper promuovere nuove iniziative. Alivello di Nazionale assoluta collabo-rano con il DT Marini e con gli alle-natori federali Robert Asryan ed AldoMartinez, anche Giuseppe Giunta eSalvatore Finizio, mentre a VincenzoMaenza e Giovanni Schillaci sonostati affidati altri delicati incarichi.Gireranno tutta l’Italia visitando levarie Società per insegnare a quelle digreco-romana lo stile libero (Schilla-ci) ed alle altre i segreti della greco-romana (Maenza, a cui è stato ancheaffidato il compito di “uomo immagi-ne” della lotta italiana)”.“L’esame del Presidente si sposta infine sul karate. “Qui tutto è stato confermato ad ognilivello tecnico, con Pierluigi Aschieri

DT ed i Maestri Simmi, Guazzaroni eSodero al suo fianco. Il 2005 ha ribadi-to la forza del nostro movimento incampo internazionale. L’Italia è ai ver-tici in Europa e nel mondo. Ricordoche nei World Games gli atleti dellaFIJLKAM hanno vinto l’oro con Giu-liani e Di Domenico e l’argento conValdesi e Loria; che ai CampionatiEuropei ci sono state le medaglie d’orodi Valdesi ed Ortu; quelle d’argentodelle due squadre di kata; i bronzi diBerrettoni, Guglielmi e Massa; che aiGiochi del Mediterraneo Maniscalcoha realizzato la doppia vittoria nelledue maggiori categorie, con Guglielmie Massa ad imitarlo nella conquistadell’oro e con Cardin, Vitelli e DiDomenico al bronzo”.“Nella scelta delle priorità particolareattenzione sarà rivolta, consideratal’eccezionalità di livello del kata azzur-ro, al kumite che si impegnerà per assi-curarsi i massimi risultati. Così comeattendo molto dalla Commissione gio-vanile (Culasso, Balestrini e Torre),che dovrà esprimersi al massimo dellesue funzioni”“Rivolgendo uno sguardo più generalea coloro che si avviano alla praticaagonistica, registriamo nella colonnadell’attivo dell’anno 2005 anche lapubblicazione dei Manuali aggiornatiper il Karate e per la Lotta a Scuola acui, in questo 2006 che è appena inizia-to, sarà aggiunta la nuova edizione delmanuale sul Judo. Ricordo l’importan-za dell’attività nella Scuola, il veromomento di partenza per ogni sviluppofuturo”.- Altri due sport della Fijlkam hannoavuto nel 2005 una loro attività agoni-stica. Si tratta del Sumo e del Ju jitusu.- “Si tratta di attività in pieno fermen-to. Gli atleti allenati da GiovanniParutta si sono comportati molto beneagli Europei di Visegrad e Paola Boz siè assicurata una bella medaglia dibronzo; il ju jitsu di Pippo Spagnolo,con Bagnulo e Sciuto, ha celebrato unaapprezzata edizione dei CampionatiItaliani, con successo di partecipazionie gratificante livello tecnico”.- Abbiamo parlato della struttura e deiprogrammi del settore tecnico. Ma sap-

piamo che se esiste una realtà centraleforte tutto parte dal lavoro svolto sulterritorio dalle Società e dai ComitatiRegionali. Possiamo considerare con-solidata la nuova struttura perifericafederale, dopo le ultime riforme?“Prima di qualsiasi altra valutazionedi merito o di situazione, voglio pro-prio ribadire con il massimo dell’ener-gia e della convinzione che la veraforza di una Federazione risiede nellasua periferia. Lì si lavora veramente intrincea. E debbo dire che la FIJLKAMè fiera di quanto si realizza nei suoi piùimpegnati avamposti. Dopo un periododi necessario rodaggio, tutto va moltomeglio. La nuova configurazione statu-taria ha portato, con il suo articolo 25,ad uno snellimento dei Comitati Regio-nali. Naturalmente è richiesto il rispet-to dei ruoli e delle competenze”.Possiamo riassumerli?“Tutto è scritto nelle carte federali enei Comunicati diramati dalla Segere-teria Generale”.“Il Presidente del Comitato Regionale– lo ricordo – assume un ruolo “superpartes” al fine di poter gestire l’attivi-tà regionale con autorevolezza e con ilconsenso più ampio possibile di tutte lecomponenti delle diverse disciplinefederali, agendo come supervisoredelle attività svolte dalle stesse e conegarante dell’indirizzo politico federa-le”:“I Vice Presidenti – lo dico in sintesi –sono i motori operativi delle singolediscipline. Sono loro, quindi, a gestire irispettivi settori tecnici-organizzativiavvalendosi della collaborazione deimembri della Consulta. E’ ovvio chetutto si deve svolgere nello spirito dellamassima collaborazione ed in armoniadi intenti. Si otterranno risultatimigliori e si faciliterà un costante pro-cesso di formazione dei quadri dirigen-ti, sempre nel rispetto di tutte le proce-dure formali e nello spirito informatoreindicato dalle Carte Federali”.“Mi piace concludere affermando chese c’è armonia e serenità si lavorameglio, tenendo presente che tutto ilnostro operare deve essere finalizzato arealizzare il miglior bene dell’Istituzio-ne Fijlkam”.

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La Golden League rappresentaoramai una realtà nel panoramadelle manifestazioni interna-

zionali di Karate che fa sperare in ungrande futuro per questa iniziativa. Lagara, che raccoglie i migliori atleti delMondo, offre sempre uno spettacolodi grande effetto. L’appuntamento diParigi, che da due anni viene spostatoall’inizio dell’anno nuovo, raccogliesperanze e grandi emozioni per quegliatleti che si contendono il titolo finale,per una soddisfazione, che oltre

all’opportunità di salire sul gradinoalto del podio, offre un consistentepremio in denaro.Gli azzurri sono sempre grandi prota-gonisti, ed in ogni edizione fanno manbassa dei titoli in palio, lottandoall’estremo con i forti cugini transalpi-ni. Luca Valdesi e la squadra maschile dikata (Valdesi, Maurino, Figuccio)hanno quindi vinto ancora una volta laGolden League di Karate edizione2005 affermandosi anche nella quartaed ultima tappa del circuito. E’ sfuggi-ta invece la vittoria, per soli 3 punti, aFrancesco Ortu nella categoria 60kg

del kumite. Sul podio finale ancheSelene Guglielmi, Daniela Berrettoni,Salvatore Loria e la squadra femmini-le di kata (Battaglia, Berrettoni, Botta-ro e Piccolo).Una menzione particolare anche per inostri bravi arbitri, che si sono distinticome sempre per qualità tecniche edumane.Un’affermazione all’inizio di questo2006 che porterà la squadra azzurra alpiù importante appuntamento di questidue anni, il campionato del mondo a

GOLDEN LEAGUE

I tre moschettieri...di Franco Di Feliciantonio - foto di Emanuele Di Feliciantonio

DanielaBerrettoni

�LucaBrancaleon

LorenzoCalzola

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Tampere in Finlandia. La manifesta-zione iridata che nel 2004, in Messico,ha visto la consacrazione ed il succes-so del kata italiano nel mondo.Gli Open di Francia sono stati cosi ilbanco di prova per molti componentidell’equipe tricolore, che messi allaprova della direzione tecnica, hannorisposto brillantemente. Nel Kumitefemminile, sorpresa con Laura Pasquanei 60 kg. Piegatasi solo in finale nelconfronto con la francese Lolita Peret,l’azzurra ha dato prova di una maturi-tà tecnico agonistica invidiabile. Dopoaver sofferto nel match d’esordio con-tro la francese Calizingoue, superata

di misura per 6 a 5, ha letteralmentestrapazzato la rappresentante dellaSvizzera Bettina Suesse, battuta primadel tempo limite con un netto 8 a 0.Nei quarti di finale ha faticato un poconel confronto con la messicana Lirama ha poi proseguito la sua marciatrionfale togliendo dalla scena anchel’altra francese Casadio per 7 a 3. Infinale, contro Lolita Peret, non ha pro-

babilmente creduto in se stessa ed halasciato che la sua avversaria avesse ilsopravvento, anche con un modestocontributo arbitrale. Comunque unsuccesso che fa ben sperare per il futu-ro.Nella classe maschile, si aspettava ilritorno di Francesco Ortu, in un annodi grazia, che gli ha permesso unaserie di risultati straordinari, che

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NelloMaestri

LucaValdesi

SaraBattaglia

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l’hanno poi portato alla conquista deltitolo europeo. Il carabiniere non hapurtroppo confermato le aspettativeper un evidente infortunio al ginoc-chio. Ma nonostante tutto, il piccolopugliese ha combattuto all’estremoper tentare di mantenere la prima posi-zione in classifica, ottenuta grazie aisuccessi di Rotterdam e Milano. Ortuha ceduto nel primo confronto alcolombiano Rendon, nonostante unacondotta eccellente. Il 2 a 0 finale nongli ha dato giustizia ma l’azzurro hadato tutto se stesso nei recuperi, ten-tando di mantenere salda la posizionein classifica. Vittoria sudata per 6 a 4sul messicano Navarro nel primomatch dei recuperi, poi ancora una vit-toria per 6 a 3 sul kuwaitiano Khaled,fino a fermarsi nella battaglia per ilgradino basso del podio contro l’olan-dese Berens. Una lotta all’estremo,

conclusasi con 1 a 0, che la dice lungasu quanto il piccolo carabiniere abbiatentato per portare a casa il successofinale. Quinto posto in questa catego-ria e terzo in quella generale dellaGolden League 2005, per affermare irisultati di un anno vissuto in grandeforma.Nei 65 kg., buona la partenza diMauro Scognamiglio, vincitore deiprimi tre turni, rispettivamente controlo svizzero Rodriguez, con un netto 8a 0, quindi con il tedesco Bechthold edil greco Triantafyllis. Battuta d’arrestoin semifinale con il francese Cossou,con il quale è riuscito a competere allapari ed essere eliminato con uno stri-minzito 2 a 1. Ottima la prova decisi-va, valida per il bronzo, vinta ai dannidel belga Coster per 7 a 4.Nei 75 kg. grande ritorno in scena diSalvatore Loria, dominatore incontra-stato in tutta la prima fase della gara,in cui ha espresso il meglio di se stes-so, con autorevolezza e notevole spes-

sore tecnico. A farne le spese, l’africa-no Macx, l’olandese Smaal, lo svede-se Akolor, il francese Araminthe ed ilportoghese Valente. La conclusionedell’avventura francese ha visto pur-troppo il muro arbitrale, che troppospesso favorisce i padroni di casa,oltre all’ottima levatura tecnica delsuo avversario, il francese OliverBeaudry, che ha faticato non poco perliberarsi dell’italiano. Quattro a due ilrisultato finale, che lascia un po’d’amaro in bocca ma premia ugual-mente la prestazione del nostro rap-presentante.Il kumite si chiude con l’interessanteprestazione dell’azzurro StefanoManiscalco che, dopo aver combattu-to contro tutto e tutti si è piazzato alterzo posto della categoria degli oltre

FrancescoOrtu (dx)

�LucioMaurino

LauraPasqua (sx)

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80 kg. Di grande effetto il suo esor-dio, che con un netto 9 a 1, ha messosubito in tavola le carte delle sueintenzioni. Travolto l’inglese SonnyRoberts, l’azzurro ha poi picchiatonon poco il russo Taupiev vincendo 6a 0 ma si è dovuto arrestare nel con-fronto con il francese Ibrahim Gary.Può sembrare scontato dire che era unfrancese, ma il risultatodi 8 a 9 la dice lunga sucome sono andate effetti-vamente le cose. Pernulla demoralizzato,l’atleta siciliano hamesso la parola fine aquesta avventura, supe-

rando nel combattimento valevole peril bronzo il portoghese Dias.Nella prova dei Kata, ancora una pre-stazione di prestigio dai migliori kara-teka del mondo, il trio che ha fattosognare l’Italia agli ultimi mondiali aMonterrey in Messico. Figuccio,Maurino e Valdesi non hanno, come alsolito, sbagliato nulla. Una marcia

trionfale che ha visto cedere senzatentennamenti la rappresentativa dellaCroazia, che nel suo cammino, avevaeliminato squadre come Francia eGermania. Il successo azzurro è statopoi completato dalla prova individua-le, dove il pluri campione europeoLuca Valdesi, ha di nuovo vinto il tito-lo davanti al fortissimo venezuelano

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SamanthaPiccolo

VincenzoFiguccio

SalvatoreLoria

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Dias. Alle sue spalle un Lucio Mauri-no che se l’è dovuta vedere con l’altrocompagno di squadra, il milanese Vin-cenzo Figuccio. Poco da dire su quelliche sono i migliori rappresentantiinternazionali della specialità deiKata, che continuano a mietere suc-cessi e a far sognare l’Italia.Nella classe femminile, conferma delgiovane trio azzurro, campione delmondo juniores, arresosi solo alleimbattibili transalpine, che nel Bun-kai, hanno fatto la differenza. Nettisono i margini di miglioramento diqueste giovanissime atlete, che sonoriuscite nell’ultimo anno ad occupareposizioni di prestigio in campo inter-nazionale. Risultati poi confortatianche dai successi individuali, conSara Battaglia che ha strappato ilbronzo alla svizzera Micelle Saner econ il quinto posto della romanaDaniela Berrettoni, superata in extre-mis dall’egiziana Aly Assem.Nel complesso risultati confortanti,che proiettano l’Italia verso un 2006ricco di importanti appuntamenti, chela Direzione Tecnica del Dottor Pier-luigi Aschieri, coadiuvato come sem-pre dal suo Staff, saprà sfruttare con

KATA MASCHILE A SQUADRE

1) Italia2) Croazia KC3) Francia3) Croazia KKRAB

KATA FEMMINILE A SQUADRE

1) Francia2) Italia3) Inghilterra3) Germania

KATA MASCHILE IND.

1) Valdesi Luca ITA2) Diaz Antonio VEN3) Maruani Jonathan FRA3) Maurino Lucio ITA5) Figuccio Vincenzo ITA

KATA FEMMINILE IND.

1) Buil Jessica FRA2) Nguyen Hoang Ngan VIE3) Assem Aly Sayed Sarah EGY3) Battaglia Sara ITA5) Berrettoni Daniela ITA

KUMITE MASCHILE

Cat. kg 601) Dona Davy FRA2) Rendon Lianos Andres F. COL3) Berens Geoffrey NED3) Monvasser Tabbene TUN5) Ortu Francesco ITA7) Serino Salvatore ITA

Cat. kg 651) Cossou Mathieu FRA2) Hasanoui Mohamed TUN3) Cvetkovski Ivo MKD3) Scognamiglio Mauro ITA

Cat. kg 701) Deniau Dimitri FRA2) Vandeschrick Diego BEL3) Sheppard Moreno NED3) Dona Larry FRA

RISULTATICat. kg 751) Beaudry Olivier FRA2) Loria Salvatore ITA3) Araminthe Christophe FRA3) Cakir Koeksal GER

Cat. kg 801) Petersen Timothy NED2) Sabanovic Daniel NED3) Koivumaa Christian SWE3) Pack Davin ENG

Cat. kg + 801) Tsamourlidis Iraklis GRE2) Gary Ibrahim FRA3) Hamour Youcef FRA3) Maniscalco Stefano ITA

Cat. Open1) Baillon Yann FRA2) Sabanovic Daniel NED3) Mahalla Fehmi SUI3) Hocine Hakim FRA

KUMITE FEMMINILE

Cat. kg 531) Aquilina Betty FRA2) Ruiz Vanessa FRA3) Embriz Martha MEX3) Rio Kuroda JPN

Cat. kg 601) Peret Lolita FRA2) Pasqua Laura ITA3) Casadio Nolwen FRA3) Didier Jennifer FRA

Cat. kg + 601) Fischer Laurence FRA2) Ziemer Nadine GER3) Colomar Costa Irene ESP3) Hasnaoui Kaouther TUN

Cat. Open1) Fanjat Tiffany FRA2) Munoz Zamora ESP3) Scholtes Tessy LUX3) Spener Sylvia GER

Stefano Maniscalco con Davide Benetello

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“Il “bilancio di fine anno è solouna fotografia” non si stancavadi ripetere il mio vecchio pro-

fessore Ugo Benedetti - una vita spesa astudiare, insegnare, scrivere di Contabi-lità e Ragioneria – ad un tempo terroree mito dei giovani studenti di allora… E come tale, il “bilancio”, va letto einterpretato: il “click” della fotocamerache fissa un momento nella gestionedell’azienda la quale però si prolunganel tempo.E dunque la “fotografia” di questo 2005

è riuscita piuttosto bene malgrado icambiamenti nei ruoli tecnici che ilConsiglio di Settore ha inteso operareall’inizio del nuovo quadriennio olim-pico, quello che da Atene ci porterà aPechino 2008. Il timone della Direzione Tecnica èritornato nelle mani di Franco Cappel-letti, (veterano navigatore dei settemari, a volte calmi a volte tempestosi,ma sempre senza mai perdere la rotta,affidandosi più all’istinto che alla bus-sola ) che aveva già condotto la barcaazzurra dai Giochi di Mosca a quelli di

Seul mentre, nella figura di Commissa-rio Tecnico, troviamo Felice Mariani,altro capitano di lungo corso ricco diesperienza e di successi prima comeatleta e poi come allenatore e oggi cari-cato delle massime responsabilità tecni-che. A fianco, ci sono state le “new entry”Luigi Guido e Dario Romano, già otti-mi atleti ed oggi invitati alla grandeopportunità di allenatori della naziona-le; e il “treno” che portava al CentroOlimpico e che passava davanti alleloro case non se lo sono lasciato scap-

BILANCIO 2005

Ad Maiora!!!I nostri atleti sono saliti sui podi di tutte le competizioni internazionali

Francesco Bruyere e Antonio Ciano le migliori novitàLa conferma degli “anziani” Bianchessi, Meloni, Morico, Scapin

Pensare per tempo ai ricambitesto e foto: Giorgio Sozzi

�Francesco Bruyere,posa con lo stafftecnico dopo l’argentomondiale del Cairo

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pare: un balzo e …via! Entusiasti e motivati come non mai, contanta voglia di far bene, butteranno inquesta nuova avventura il meglio dellaproprie risorse tecniche ed umane.Una svolta a metà, quella del Consigliodi Settore – “adelante Pedro, con jui-cio” - che senza stravolgere gli assettiha coinvolto nuove energie; non dimen-ticando tuttavia – sarebbe ingeneroso - imolti e importanti successi ottenuti dainostri judoka negli anni precedenti gra-zie ad uno staff eccellente che però,dopo il travolgente successo di Sydney,non è purtroppo stato premiato dalrisultato di Atene: sicurezza eccessiva,sfortuna, bravura degli avversari, ten-sione emotiva, decisioni arbitrali sfavo-revoli, calo psicofisico… si potrebberoperdere ore ad analizzare i perché e ipercome; ma ormai è acqua passata.E nel Judo Sport - giusto o sbagliato chesia, non sta a me dirlo - è soprattutto eprima di tutto il risultato olimpico quel-lo che conta, e quello del judo azzurroad Atene è stato nettamente inferiore

alle aspettativee alle potenzia-lità!E la nuova pa-gina, quella del 2005 si è aperta con labella e significativa medaglia di bronzodi Ylenia Scapin, ritornata ai 70 kg., chea Parigi è stata fermata solo dalla cam-pionessa olimpica Ueno Masae; poi, aseguire, la vittoria di Antonio Ciano al“Super A” di Amburgo e ancora, aRoma, i successi di Francesco Bruyere,l’argento di Antonio Ciano e il bronzodi Roberto Meloni. Il Team nazionale, intanto, per dare unascossa, aveva decretato che i vincitoriagli “Assoluti” d’Italia avrebbero stac-cato il biglietto da titolari per gli “euro-pei”. E di battaglie appassionanti se ne sonoviste, e tante: eh, la concorrenza…A maggio, il primo grosso appuntamen-to della stagione, i Campionati d’Euro-pa Senior a Rotterdam, si è conclusocon tre azzurri sul podio: Ylenia Scapin,sempre a 70 kg, e Roberto Meloni, a 90

kg., in argento, mentre Lucia Morico siè fermata al bronzo. Poi, a seguire, afine giugno, i Giochi del Mediterraneo,con una valanga di medaglie per il Judoazzurro delle quali, particolarmente”pesanti”, quelle d’oro di Pino Madda-loni e d’argento di Paolo Bianchessi,ritornati alle competizioni dopo averrisolto i problemi fisici pre e post olim-pici.In settembre l’appuntamento, “clou”della stagione, il Campionato delMondo del Cairo, ci ha regalato lasplendida medaglia d’argento di Fran-cesco Bruyere: Erano più di venti anni,Mosca 1983 con Ezio Gamba, che unjudoka azzurro non saliva così in alto inquesta competizione. Un FrancescoBruyere che ha scaricato tutta la rabbiaaccumulata dall’aver mancato, incolpe-vole, per un soffio – il danno e le beffe- la qualificazione olimpica per Atene !

J U D O�Roberto Meloni,

con l’argentoeuropeo haraggiunto ungrandetraguardo

Marco Maddaloni, bis nell’oroeuropeo “Under 23”

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Peccato per Paolo Bianchessi e LuciaMorico che – pur confermandosi atletidi assoluto valore mondiale - con il loroquinto posto si sono fermati proprio aipiedi del podio e peccato doppio perYlenia Scapin, assente per i postumi diun incidente alla mano rimediato in unasfortunata quanto inutile gara pre Cam-pionato.L’autunno ha registrato sul podio altrigiovani e giovanissimi atleti azzurridelle classi inferiori; infatti i nostri“Cadetti” e “Juniores” nei rispettivicampionati continentali sono andati inmedaglia e, particolarmente bella, quel-la d’argento di Jennifer Pitzanti nei 70kg. Juniores. Infine, ciliegine sulla torta, sono arriva-ti l’oro di Marco Maddaloni e l’argentodi Alessandro Frezza nel campionatod’Europa “Under 23”, una gara semprepiù in crescita per numeri e qualità!Insomma una bella “fotografia”, comesi diceva all’inizio, un bilancio sia purdi “verifica” ma da ripensare con soddi-sfazione e da ritenere di buon auspicioper il medio periodo che, come recitavasempre il prof. Ugo Benedetti, è quelloche più ci deve interessare e che avrà ilsuo epilogo fra tre anni nel cuore delCeleste Impero.E ancora, accanto al brillante momento

sportivo/agonistico, questo 2005 ci haregalato, per la prima volta, il momentosportivo/kata, una meta da lungo inse-guita con passione e tenacia da tanteparti.Infatti a Londra, in novembre, si è svol-to il primo Campionato d’Europa diKata indetto dall’Unione Europea Judoe dunque con tutti i crismi dell’ufficia-lità! Competizione che ha registrato iltrionfo italiano con tre vittorie e duepiazzamenti in ciascuno dei cinqueKata previsti dal programma.In chiusura, sono da ricordare i cambia-menti avvenuti nell’Unione EuropeaJudo dove il nostro “ Ministro degliEsteri” Franco Cappelletti dalla Dire-zione Sportiva è stato dirottato a guida-re e coordinare una nuova importanteCommissione con varie competenzeche spaziano dall’attività giovanile(didattica, formazione, ecc) ai Master;dai Kata al Judo adattato per diversa-mente abili. Un salto di qualità e diresponsabilità in settori che in un pros-simo futuro saranno in grande espansio-ne.Una scelta difficile, come tutte quelleche riguardano le persone; ma i risulta-ti deludenti (rispetto alle aspettative) deiGiochi di Atene imponevano una rifles-sione che il Consiglio del Settore Judo

della Federazione ha operato e ne hatratto le conclusioni di cui sopra.Senza tuttavia dimenticare il lavoroeccellente fatto in questi anni doveun’Italietta legata solo ad exploit indivi-duali è diventata “squadra” a tutti glieffetti.Basti ricordare le due medaglie di bron-zo – maschili e femminili - nei Campio-nati del Mondo a Squadre di Basilea2002.Un rinnovamento, sia pur parziale, condue navigati capitani di lungo corsocome Capelletti e Mariani accanto alle“new entry” Guido e Romano, ha con-sentito di mantenere salde le posizionidel passato. Infatti atleti azzurri sonosaliti sul podio delle massime competi-zioni internazionali: Tornei “Super A”come Parigi e Monaco; Campionati

Ylenia Scapin,argento europeo:peccato per ilmondiale…

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d’Europa Cadetti, Junio-res, “Under 23” e Senio-res; Campionati delMondo Seniores. Inoltre, questo il fatto dimaggior rilievo, accantoai “soliti noti” – Scapin,Meloni, Morico, ecc. – èesploso FrancescoBruyere, un atleta con incorpo la rabbia di averperso per un soffio iltreno della qualificazione olimpica diAtene (sarebbe bastato fargli disputarequalche Torneo in più…) e che è salitosul podio mondiale con la medagliad’argento al collo. L’ultima volta eracapitato a tale Ezio Gamba nel 1983 aMosca!Ma non solo Bruyere; c’è anche dasegnalare all’orizzonte una nuova stel-

la, Antonio Ciano, giovane napoletanoal limite degli 81 kg, un altro talentoprodotto dal team “Maddaloni” che èandato a vincere il Torneo “Super A” diAmburgo, secondo per importanza soloquello di Parigi al limite degli 81 kg.Un anno positivo, dunque, per il judosportivo italiano, che ha assorbito senzatroppi traumi il cambio di gestione e

che affronta questo 2006 carico dibuoni propositi e di speranze, tenendoben presente però che la carta d’identitàe l’usura agonistica, specie in campofemminile, sarà un fattore da prenderein considerazione per tempo, salvo tro-varsi alla vigilia olimpica con le polve-ri bagnate.La Cina è vicina!

Paolo Bianchessi:quinto ai Giochidi Atene e quintoai mondiali delCairo. Il prossimogiro sarà sulpodio

Luci Morico, bronzomondiale e quinta almondo: sempre agli

altissimi livelli!

Jennifer Pitzantila miglior“Junior” del2005

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L O T T A

Carlo Marini - Direttore Tec-nico della nazionale - vive laLotta da sempre. Nel corso

degli anni sono molti i cambiamentidei quali è stato spettatore e prota-gonista e anche l’attualità nonrisparmia sorprese a chi, come lui,vive con passione questa bella disci-plina. Incontrandolo viene spontaneo chie-dere quali siano, attualmente, le pro-spettive internazionali:“Al momento domina l’incertezza,anche se per le prossime Olimpiadinulla cambierà. Le indicazioni delCIO non ci favoriscono: non è pre-visto, infatti, l’aumento del numerodelle categorie di peso come chiestodalla FILA e ancora è sospesa ladecisione sulla doppia medaglia dibronzo, anche se crediamo che ci siaun orientamento positivo. In realtàle grandi questioni sono legatesoprattutto alla moderna concezio-ne di sport, che esalta lo spettacoloe l’audience innanzitutto e che quin-di dà maggiore risalto ai cosiddettisport “spettacolari”.L’unificazione degli stili comporteràun cambio di mentalità e di approc-cio alla lotta. Come stanno vivendoi protagonisti questa prospettiva dicambiamento?“Anche se di sicuro non c’è nulla, èda tempo che si ipotizza questa“riduzione” degli stili. La nostraFederazione sta preparando la stra-da perché ciò avvenga nel modo piùnaturale: da quest’anno il calenda-rio delle competizioni nazionali pre-senta la collocazione dei Campiona-ti Assoluti e di classe in periodi del-

l’anno diversi e ben distanziati: ciòproprio per consentire a tutti dipotersi cimentare in entrambi glistili. Inoltre, la Scuola federale diFormazione garantirà l’aggiorna-mento continuo dei tecnici cheavranno, così, l’opportunità diampliare il loro bagaglio di cono-scenze al fine di poter raggiungerela polivalenza dell’insegnamento.“Inoltre è importante motivare ecoinvolgere gli atleti in questo deli-cato passaggio epocale della lotta:le spinte internazionali verso l’uni-ficazione degli stili creano tensioniemotive e motivazionali in un pano-rama culturale che fino ad ora haprivilegiato la super specializzazio-ne. Gli atleti si trovano a doveraffrontare un’ulteriore nuova sfida:quella della versatilità. Saper lotta-re indifferentemente nello Stile libe-ro e nella Greco romana non è pro-prio cosa naturale, seppure atletidel passato lo hanno fatto con gran-

de successo: nelle Olimpiadi diMonaco del 1972 GiuseppeBognanni vinse la medaglia di bron-zo nella Greco romana pur essendoun liberista e numerosi altri cam-pioni si sono cimentati con successoin entrambi gli stili. Ma negli ultimidecenni il divario tra gli stili si èandato allargando ed ora si tratta diguidare un cammino di cambiamen-to culturale che non riguarda sologli atleti, ma che investe tutti quantialla lotta si dedicano, allenatori emanagers sportivi in testa”.Come vivono gli atleti questa fase dicambiamento che investe il lorosport? “In attesa della definizione delregolamento tecnico internazionale,anche per quanto riguarda il nume-ro delle prove e delle categorie dipeso, i progetti degli atleti si ferma-no al breve periodo. In loro almomento domina un sentimento diincertezza che deve essere superatose ci si vuole prefiggere il raggiun-gimento dell’obiettivo olimpico, cherimane quello principe di ogni atle-ta di alto livello.“Anche per l’atleta si tratta didover gestire un grande cambia-mento, che è anche quello di incre-mentare il proprio patrimonio moto-rio: il passaggio dagli schemi cor-porei propri della Greco romana aquelli dello stile libero è complessoe comporta un arricchimento delleabilità motorie unito ad un affina-mento dell’istinto. La lotta è unosport di situazione dove non contatanto la purezza della tecnica, quan-to la sua efficacia. E’ un salto di

Tra cambiamento e innovazione:intervista al Direttore Tecnico

Carlo Marinidi Giovanna Grasso - foto di Vanda Biffani

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qualità che richiede una gran vogliadi mettersi in discussione, quindi sicomprende bene come la motivazio-ne giochi un ruolo fondamentale inquesto processo. Diverso è il discor-so riferito all’attività giovanile: igiovani atleti sono molto più duttilipoiché in fase di apprendimento equindi possono sviluppare un patri-monio tecnico multilaterale e versa-tile; proprio su questa fascia d’etàoccorre lavorare per creare unanuova generazione di lottatori com-pleti”.Quindi il 2006 presenta importantinovità per la Lotta italiana, qualisono?“Innanzitutto l’istituzione del Cen-

tro permanente di allenamento perla lotta greco romana (accanto aquello per la femminile) istituitopresso il Centro Olimpico federale.E’ guidato da Robert Asryan, l’alle-natore armeno della cui collabora-zione la nostra federazione si avva-le dallo scorso anno. Lo scopo èquello di incrementare il livello tec-nico degli atleti e sviluppare le loromigliori condizioni fisiche, maanche di creare lo spirito di gruppoe l’affiatamento essenziale a svolge-re proficuamente il faticoso lavoroche la lotta comporta; senza unabuona preparazione psicologicatutto diviene più difficile.Altra novità è costituita dal Cam-pionato italiano a squadre. Per laverità più che una novità è un ritor-no al passato con un occhio al futu-ro… il regolamento del Campionatoprevede la partecipazione per Clubsin sole cinque categorie di peso, lapossibilità di effettuare fino a dueprestiti e l’impiego di due stranieri.Questo comporterà un’ulteriorespinta verso la modernizzazionedella gestione delle Società sporti-ve: si dovrà superare la visionedella gestione familiare a vantaggiodell’approccio manageriale e delladiversificazione delle figure presen-ti in palestra. Inoltre, proprio graziealla possibilità dei prestiti, la coo-perazione tra Clubs ed il confronto

con la realtà sociale avranno sicurosviluppo”.In questo scenario mutevole forseuna certezza è costituita dalla lottafemminile, neo inclusa nello scena-rio olimpico: quale è la situazionedelle nostre atlete, quali prospettiveper loro?“Quello della lotta femminile èindubbiamente un mondo in espan-sione, come tutti gli sports giova-ni… almeno nell’Europa meridiona-le. Nel nord Europa, così come inGiappone, Canada e soprattuttonegli Stati Uniti la lotta femminile,così come quella maschile, fa partedel patrimonio culturale comune.Questa diversità di sviluppo è dovu-ta soprattutto alla diversa presenzadel mondo sportivo nella scuola: danoi è ancora privilegiata una conce-zione di attività fisica come educa-zione genericamente intesa, priva diaspetti formativi tecnicamente spe-cialistici. Ben diversa è la situazio-ne di quelle nazioni dove lo sportrisiede a pieno diritto nel curricu-lum formativo scolastico e doveessere un grande studioso nonesclude il poter essere anche unatleta di buon livello.“Per quanto riguarda le nostre atle-te, Sabrina Esposito ha conquistatoper la terza volta il titolo europeojuniores e rappresenta la miglioreerede di Diletta Giampiccolo. Dilet-ta è stata la nostra avanguardia nelmondo della lotta femminile e,nonostante la sua carriera sia lungae ricca di risultati importanti, con-serva passione e determinazione talida poter riservare ancora belle sor-prese. Katarzyna Juszczak ha con-quistato due ottimi quinti posti agliultimi Campionati Europei e Mon-diali seniores confermando, quindi,le nostre aspettative.Poi abbiamo le più giovani che pre-sentano un grande potenziale:Valentina Minguzzi e Silvia Feliceche, assieme a Francine De Paolafanno anche loro parte del Centropermanente di allenamento per lalotta femminile.”

Ampliando il discorso si può alloraaffermare che va incrementato ilcontatto con la Scuola e quindi l’at-tività di promozione, per velocizza-re quel cambiamento culturale di cuiabbiamo già parlato?“La Federazione si sta muovendoanche in questo senso, difatti è statarecentemente istituita una Commis-sione per l’attività giovanile, dellaquale fanno parte anche alcuni deinostri migliori atleti anziani. Tra iloro compiti ci sarà anche quello ditestimoniare la loro esperienza dilottatori presso le Società sportive ele Scuole, con seminari e dimostra-zioni pratiche, con lo scopo di avvi-cinare la lotta alle comunità fami-liari e scolastiche e metterne in lucela valenza formativa ed educativa.L’intento delle iniziative del corren-te anno è anche quello di imprimerenuovo vigore alla nostra disciplinache è un vero “patrimonio culturaledi tutti”.

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Diletta Gianpiccolo e KatarzynaJuszczak hanno tenuto alta labandiera della lotta femminile italianoin Europa e nel mondo

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Francesco Bruyere, Fiammaazzurra con radici agonistichenell’Akiyama di Settimo Tori-

nese, primo judoka italiano a trionfarenella prestigiosa Jigoro Kano Cup(Budokan di Tokio il 14 gennaio2006), ci racconta minuziosamente lasua avventura nel mondo dei samurai.“Sono stato invitato a partecipare aquesto Torneo così come tutti i meda-gliati dei Campionati Mondiali delCairo. Con Felice Mariani, che mi haaccompagnato, siamo arrivati alleore 13 del venerdi precedente lagara. Ad una prima verifica del pesomi sono accorto di essere inspiega-bilmente due chili oltre il limite ed hodovuto lavorare per rientrare. Inoltreho dormito malissimo e mi sono pre-sentato al primo incontro contro losvizzero David Papaux veramentefuori fase. Sono stato esentato dalprimo turno perchè testa di serie(così come Lee, Georgiev e Bilodid) eprima degli ottavi di finale (i parteci-panti nella categoria dei 73 chilierano 27) ho fatto il riscaldamentocon Mariani. Comunque non sonoriuscito a rompere il ghiaccio e con-tro Papaux, che al Lido di Romaavevo battuto per ippon proprio alprimo incontro, ho sofferto ed allafine sono riuscito a prevalere soloper shido”.“Poi, nei quarti di finale, ho affron-tato il giapponese Yuji Sonoda, unodei quattro nipponici presenti nellacategoria. Debbo ricordare che ilGappone si presenta a questa garacon i migliori atleti, duramente sele-

zionati. Sonoda, già vincitore del TreTorri 2004, lo conosco bene. Hoavuto modo di inquadrarlo durante ilmese di allenamento che alla finedello scorso anno ho sostenuto nellaTokai University. Sonoda è un bassot-to, un vero “cubetto”, dal baricentrobasso e difficile da gestire. Si avvan-taggiato di un koka a 40 secondidella fine ma sono riuscito, a diecisecondi dalla conclusione, a portareun de-ashi-barai che mi è valso loyuko vincente”.“In semifinale ecco un altro giappo-nese fortissimo, Yusuke Kanamaru,uno dei favoriti per il successo finaleinsieme a Masah Takamatsu, chenella parte alta del tabellone dovevavedersela con il coreano Lee. Anchecontro Kanamaru, vicecampione delmondo 2001, sono stato molto vigile;si deve partire dal presupposto chetutti i nipponici hanno l’ippon incanna e che sono pronti a spararteloall’improvviso. Se segui il loro gioco,duri poco”“Così ho adottato la tattica di nonfargli fare judo, anticipandolo sugliattacchi. Incontro molto equilibrato,ho deciso di aumentare il ritmo edalla fine gli è stato inflitto un chuiper passività”.“Sono così arrivato alla finale ed ilmio primo pensiero è stato quello chenon dovevo accontentarmi, comeavevo fatto invece ai Mondiali delCairo. Mi sono sentito sicuramenteappagato ma non del tutto. Intantoavevo seguito l’altra semifinale, incui Lee superava di misura l’altro

giapponese Takamatsu. Won Hee Leeè un campione, olimpionico nel 2004e Mondiale nel 2003. E’ esplosivo eveloce; se riesce ad afferrarti allamanica sono guai. Ma mi sono dettoche in definitiva non avevo nulla daperdere e sono partito aggressivo,senza nessuna paura. Mi sentivoforte ed avevo una assoluta sicurezzain me stesso. Sapevo che nelle fasi aterra è lacunoso per cui cercavoquella soluzione e quando lui mi hafatto cadere ho capito che pratica-mente era fatta. Lo ho agganciatocon le gambe e gli ho tirato il miocolpo speciale, il sankaku da dietro.Mi dispiace che lui si sia fatto anchemale: è stato soccorso e portato fuoriin barella. Dopo 2 minuti e 57 secon-di è così arrivata la mia vittoria”.“E’ ovvio che sia molto soddisfatto:ma diciamo che dal 15 maggio del2004 sto percorrendo un itinerario digrandi soddisfazioni. A maggio didue anni fa arrivai quinto agli Euro-pei di Bucarest.Ci fu la delusione di aver mancato dipoco la medaglia che mi avrebbequalificato ai Giochi Olimpici diAtene, ma si trattà egualmente di unottimo risultato. Sempre nel 2004vinsi i Trofei di Tarcento e di Boras efui secondo ai Mondiali Universitaridi Mosca. Nel 2005 mi avviai benecon il successso al Lido di Roma, poimi fermai per la frattura di una cla-vicola; persi gli Assoluti e conse-guentemente gli Europei. Mi rifecicon gli interessi con l’argento deiMondiali e la stagione si concluse

JIGORO KANO CUP

Francesco Bruyereun profeta a Tokio

testo di Vanni Lòriga – foto Italpress

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con il titolo nel Campionato a squa-dre di Asti. Ora sono partito bene eintendo continuare con obiettivo ledue gare che lo scorso anno ho dovu-to disertare, cioè i Campionati Asso-luti (a Pesaro) e gli Europei (a Tam-pere)”“Volete sapere qualcosa di me? Sonostato creato nella grande fucina del-l’Akiyama dei Toniolo e lì ho ancheimparato la lotta a terra che costitui-sce un mio patrimonio. Adesso mialleno nel Ginnastico Torino di Mar-chetti con il Maestro Pawlowski. Nel-l’ambito delle Fiamme Azzurre siamoseguiti da vicino dal Maestro Taman-ti, un bravo DT che ha avuto anche

l’intuizione vincente nel creare ilnostro gruppo, con tanti atleti chenon sono stati sradicati dal loroambiente d’origine.”“I miei pregi, visto che me li chiede-te, sono una buona resistenza organi-ca; un apprezzabile bagaglio tecnicoesaltato dalla circostanza che sonoun “sinistro alto” e pertanto scomo-do per gli avversari; un razionalesenso tattiico incrementato dallo stu-dio continuo degli avversari (mi è diprezioso aiuto mio padre Gabrieleche filma praticamente tutto); unacostante attenzione ai problemi psi-cologici (e qui subentra mia madre

Lucia Giacomozzi che ci ha sempreseguiti come piscologa dello sport);la già citata abilità nelle lotta aterra. I punti deboli sono ravvisabiliin una forza non eccessiva, da incre-mentare, ed in alcune lacune nellafase in piedi”.“Volete, per chiudere, un mio giudi-zio su mio fratello Alessandro? E’ piùbravo e più forte di me anche semeno sciolto; ha un pregio ed unlimite nella sua aggressività che puòportarlo a strafare. Ma sono certoche potrà ottenere grandi risultati,animato anche dal suo insaziabilespirito di emulazione”.

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�Felice Mariani conFrancesco Bruyere

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J U D O

Il TRE TORRI, giunto alla sua 21°edizione, sicuramente è un evento eal tempo stesso un fenomeno che

tocca tante realtà, ma il cuore della mani-festazione resta la gara, sia individualeche a squadre.La gara si è svolta al Palasport di PortoS. Elpidio, ormai tempio del Judo, comeogni anno nel primo “Week end” di Giu-gno.La Manifestazione ha visto la partecipa-zione complessiva di quasi 300 atleti inrappresentanza di 19 Paesi appartenentiai cinque continenti.Il programma prevedeva due giornate digara, venerdì e sabato, e la chiusura conla competizione a squadre, di domenica.

Bisogna dire che nella prima giornata lesorprese non sono mancate, Dmitry Ser-geev, Coach della Russia, non può cheessere soddisfatto dei suoi ragazzi; infat-ti a sconvolgere il pronostico nellaCateg. - 66 Kg è stato Maxim Kuznetsov,autentico “outsider”, ha infatti supera-to a sorpresa per Ippon di Ude hishigijuji gatame il giapponese Masato Uchi-shiba, (Campione Olimpico Atene2004), che sembrava proiettato versouna finale quasi sicura.Maxim Kuznetsov, è dunque riuscito aconquistarsi il diritto di disputare la fina-le della categoria con il connazionaleIslam Matsiev, autore a sua volta di unagara splendida.

Il Giapponese Uchishiba comunque,reso più attento, si prenderà la rivincitànella gara a squadre a conclusione dellacompetizione.Sempre in campo maschile nei - 60 Kg.non ha fallito invece l’appuntamento con

21° INTERNAZIONALE “TRE TORRI”

Giappone maschilee Germania femminile

brillano a Porto S. Elpidiodi Corrado Croceri

Due fra le molte belle azioni di gara

La presentazionedella manifestazione

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GENNAIO-FEBBRAIO 2006 23

J U D Ola finale il giapponese Kazuo Yonetomi,(Campione del Mondo Universitario),che si è imposto con il Kazako Zhassu-lan Abiyev.Nei +100 kg. il russo Maxim Bryanov,si è aggiudicato la categoria battendo perIppon il tedesco Sebastian Bahr. Nella categ. +78 Kg in campo femmini-le la finale ha visto opposti invece l’in-glese Simone Callender e la tedescaKatrine Beinroth.e la vittoria è andataalla tedesca mentre si sono divise ilpodio per il Bronzo, Verena Birndorfer ela slovena Lucija Polavder.Nella categ. -78 Kg finale tutta tedesca afavore di Julia Basler su Jenny Karl.Nei – 63 Kg la giovane “junior”olandeseMargot Wetser, , è stata battuta in finaledalla esperta slovena Urska Zolnir.Infine nei - 48 Kg, la vittoria è andata allatedesca Julia Kristen, davanti alla conna-

zionale Severine Pesch,mentre terze sono statela canadese IsabelleLatulippe e l’italianaCamilla Magnolfi del G.S. Fiamme Gialle Roma,unica Italiana a conqui-stare una medaglia.Sabato 5 Giugno, gior-nata clou delle gare indi-viduali, si sono confron-tati sul “Tatami del

Palasport” di Porto Sant’Elpidio gliatleti giapponesi a partire da Keiji Suzu-ki, (Campione Olimpico in carica),Hiroshi Izumi, (Vice Campione Olimpi-co), e Masahiko Takamatsu vincitore delTorneo di Parigi 2004 e candidato allamedaglia d’oro ai prossimi Campionatidel Mondo 2005 - Cairo (Egitto).Nella Categ. –73 Kg. ancora un successodella compagine giapponese con Masa-hiko Takamatsu, che ha dimostrato diavere una spanna su tutti gli altri. Il giap-ponese, autore di una gara magnifica, ciha deliziato con un Judo bello a vedersied efficace tanto da battere in finaleMarco Maddaloni per Ippon di Seoinage.Ma la piacevole sorpresa della manife-stazione è stato il ritorno, sul più alto gra-dino del podio, di un atleta italiano:Antonio Ciano, della RappresentativaCampana, ormai da considerarsi unAzzurro in pianta stabile Antonio Ciano,si è aggiudicato una delle categorie piùbelle e spettacolari, quella fino a - 81 Kg.L’atleta Campano ha battuto il giappone-se Eigo Nose al termine di un incontrotirato ed emozionante, che ha scatenato iltifo dei numerosi spettatori presenti.L’incontro di finale si è risolto al GoldenScore per Ippon di Kata Guruma.Nella categoria –90 Kg Hiroshi Izumi si

aggiudica la finale di fronte al poderosotedesco Bjorn Bachmann. Un judokastraordinariamente bravo il giapponese,che ha battuto tutti i suoi avversari dimo-strando un grande judo anche di frontead avversari come Stefano Sorelli, arri-vato fino alla semifinale, judoka costan-te nel suo rendimento in gara.Nella categoria più attesa, quella dei -100 Kg., Keiji Suzuki si trova di fronte alCarabiniere Gianluca Giaccaglia, futuroerede di Michele Monti. Ippon da partedel Campione Giapponese che mette incampo la sua classe sfoderando unamagistrale forma di Uchi mata di fronteal quale si deve inchinare il pur bravoGianluca Giaccaglia.LA CLASSIFICA PER NAZIONI della21° edizione del Torneo TRE TORRI2005 nella gara individuale , come previ-sto, ha visto la vittoria del Giappone incampo maschile con sei medaglie di cuiquattro d’oro: Al secondo posto ha chiu-so la Russia con due ori, un argento e trebronzi. Al terzo posto ha chiuso la rappresenta-tiva campana che ,oltre a Antonio Cianovincitore dei – 81 Kg, ha visto uno splen-dido argento conquistato da Marco Mad-daloni nei 73 kg.Il quarto posto della classifica per nazio-ni della gara individuale è andato allarappresentativa tedesca del Judo Ver-band Sachsen.Da segnalare ancora per gli italiani ilsecondo posto di Gianluca Giaccagliadei Carabinieri Roma nei –100 Kg e ilterzo posto di Ignazio Capezzuto delleFiamme Oro nella stessa categoria, e diAlberto Borin delle Fiamme Azzurre nei–90 Kg.Nella gara femminile individuale trionfodella Germania, che ha totalizzato tre ori,un argento e un bronzo.Al secondo posto la Slovenia con un oroe due bronzi seguita dall’Algeria e dalCanada.Nella gara a Squadre svoltasi la domeni-ca, vittoria del Giappone sulla Russiacon ai terzi posti i tedeschi del Judo Ver-band e la formazione mista SvizzeraSvezia nei maschi, mentre in campofemminile si è imposta la Slovenia sullaGermania e ad una formazione mistainternazionale.

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J U D O

24 GENNAIO-FEBBRAIO 2006

L’Eco di Bergamo, autorevole e opi-nionistco giornale quotidiano loca-le, fa rullare nella rotativa tre pagine

quasi interamente riservate al torneo inter-nazionale Sankaku di judo. Una paginaintera, con servizi, fotografie e interviste,gliela dedica sabato, il primo giorno digara. Un’altra apertura a nove colonne glie-la spiattella domenica raccontando i fatti disabato con servizi, interviste e fotografie;lunedì infine ha chiuso il triduo sankakui-sta con altre nove colonne e fotografie. Fragli intervistati anche il d.t. della nazionaleitaliana di judo e vicepresidente dellaFijlkam, Franco Capelletti, e la valenteatleta Cinzia Cavazzuti. L’Eco di Bergamo è una sorta di eminenzagrigia, tanto che da quelle parti una cosa èvera, esiste, è accaduta, se sia stata pubbli-cata sul giornale. Su L’Eco di Bergamo. IlTorneo Sankàku è stato ampiamente pub-blicato, ergo è vero. E se pubblica L’Eco civanno dietro poi le altre testate.Ed erano veri i circa mille atleti e atlete arri-vati da mezza Europa alla corte del patronSanto Pesenti. Il prolungarsi delle gare,sabato sera, fin verso le ore 21.30, hacostretto L’Eco di Bergamo ad andare inmacchina all’ultima ora. E’gratificante peril judo poter pensare che il giornale lo haaspettato, semel in anno, come fa sistema-ticamente per sua simoniaca eminenza ilcalcio.Pesenti sempre all’òstrega in questeoccasioni di grande tensione ha vistoaccalcarsi sui tatami del centro sportivoItalcementi 324 atleti e atlete di classejuniores e seniores fra sabato pomeriggioe sera. L’indomani c’è stata l’efferve-scente carica dei 600 judoka delle classigiovanili compresa l’ultima fase del Tor-neo Italia per Esordienti. Gli spalti lussu-reggiavano di entusiasmo e la partecipa-zione emotiva anche un po’ folkloristicasi snidava d’acchito. Il popolo judoisticosi beava degli ippon con compostezza efreschezza senza farfugliare sceneggiatecome fa il calcio ad ogni stormir di rete.Ci sono state circa duecento società spor-tive, scenario completo della geografiad’Italia, nonostante qualche regione aves-se organizzato fasi di qualificazione aicampionati italiani e alla Coppa Italia.Ma i judoisti si clonano e diventano ubi-quitari, come il maestro Sandro Piccirillo(“non posso mancare a questa gara”) e

molti altri che frammentano le risorsesocietarie, umane ed economiche, perpoter essere contemporaneamente in piùluoghi. E al Sankaku di Bergamo, natu-ralmente. Il torneo 2005 è vinto in scioltezzadalla Rappresentativa Emilia Roma-gna che ammonticchia 97 punti e sibecca un trofeo gigante dal patronSanto Pesenti. Seguono nell’ordinedelle prime dieci premiate con trofei,coppe e targhe: Judo OK Arezzo punti85, Rappresentativa torinese B 78,

Kyu Shin Do Kai Parma 66, J. Kimo-chi Alpignano 60, As Marmar TrinoVc 52, Centro Ginnastico Torino A 44,Centro Ginnastico Santena 42, TeamGeesink 42 (l’anno scorso aveva vintoil Torneo), Judo Fujiyama Palermo 40. Nei vari gruppi per classi d’età si sono cosìdistribuiti i piazzamenti:

CLASSIFICA PER SOCIETÀJUNIORES MASCHI 1 Rappresentativa Emilia Romagna

16° “SANKAKU”

Emilia Romagnasenza stress

testo e foto di Emanuele Casali

Santo Pesenti,ideatore e anima

del Sankaku

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GENNAIO-FEBBRAIO 2006 25

J U D O2 Judo Team St. Peterbourg Mining Insti-

tute 3 Centro Ginnastico Torino

CLASSIFICA PER SOCIETÀJUNIORES FEMMINE1 Kyu Shin Do Kai Parma As2 Francia Diaz Norbert 3 Budo Semmon Gakko Genova

CLASSIFICA PER SOCIETÀSENIORES MASCHI1 Dopolavoro ferroviario arti marziali

Alessandria2 Judo Team St. Peterbourg Mining Insti-

tute 3 Centro Ginnastico Torino

CLASSIFICA PER SOCIETÀSENIORES FEMMINE1 Rappresentativa Emilia Romagna2 Dojo Equipe Bologna 3 Judo Frascati

CLASSIFICA PER SOCIETÀCADETTI MASCHI1 Judo OK Arezzo 2 Centro Ginnastico Torino A3 Rappresentativa Torinese

CLASSIFICA PER SOCIETÀCADETTE F.1 Rappresentativa. Emilia Romagna2 Kyu Shin Do Kai Parma As3 Judo Ok Arezzo

CLASSIFICA PER SOCIETÀESORDIENTI B MASCHI1 Judo Kimochi Alpignano 2 Centro Ginnastico Torino 3 Rappresentativa. Torinese B

CLASSIFICA PER SOCIETÀESORDIENTI B FEMMINE1 A.S. Marmar Trino 2 Judo Kimochi Alpignano 3 Associazione Polisportiva Azzurra

Partecipano al Sankaku per la spontaneacarica di simpatia che vi si annida, per laspumeggiante presenza di atleti stranieri,per il tasso tecnico, per la spettacolareCittà Alta, l’orobica ospitalità, il metodicosviluppo delle gare; la professionalità del-l’architetto Francesco Indiano serenissimoveneto, preciso e cordiale come pochi;

l’indaffarata e imprendibile GabriellaGusmini orobica; per le Fiamme GialleRoma accompagnate dal campioneMichele Monti; per l’esuberanza di FabienSita africano a Torino che schiccheraippon nei kg 100 per la soddisfazione diCesare Manusia responsabile del judo delPiemonte, una realtà d’eccellenza; per isanpietroburghesi e per gli spagnoli diPamplona che fra una nidiata di ragazzinie ragazzine che flirtavano lontani dagliocchi dei genitori, criptavano Josè Leoncampione nazionale e internazionale conaccrediti al Torneo di Parigi, vincitore alSankaku dei kg 81. Un po’di tutto al Torneo Sankaku decreta-to dall’impenetrabile Franco Capelletti“uno dei primi in Italia”. Pochi fronzoliquest’anno, solo realismo padano, judo nostop, avanti ad libitum, stoicamente, tuttiquanti, fino ad esaurimento delle forze.Avanti tutta per le solerti segretarie, leinterpreti (carine loro), gli arbitri ai quali,per non scollarli dagli scranni giudicanti,vengono portati in materassina farinosipanini imbottiti da sbocconcellare fra unippon e uno shido. Sono state venti effervescenti ore di judo.Per questo il Sankaku di Pesenti piace.Una manifestazione che in Bergamasca sicolloca fra gli eventi sportivi più significa-tivi e che ottiene ogni anno la considera-zione concreta della Provincia di Bergamoperché è presieduta da uno sportivo verocome Valerio Bettoni, ben piantato e incarne, ma convinto sostenitore dell’impor-tanza dello sport come strumento sociale,di crescita civile. Il Sankaku è un tangibiletestimone di queste teorie quando affiancafra loro con il sorriso sulle labbra giovanie adulti dell’Est e dell’Ovest, di nazionali-tà e costumi diversi, di religioni diverse.Il Sankaku scuola di civiltà e di promozio-ne turistica per la mirabile Bergamo, lacittà sul colle, dove si è ingarbugliato unreticolo di stradelle medievali in cui ilromore de’passi rimbomba, dove il roma-nico cicisbea con il barocco, dove l’archi-tettura diventa arte e poesia come nellasplendida Piazza Vecchia, dove sembrache da un momento all’altro il podestàveneto (Bergamo ha avuto una lunga sto-ria con Venezia, non con Milano), si affac-ci al balcone e parli al popolo. Torneo San-kaku, Bergamo, Italia ed Europa, un qua-

drinomonio inscindibile ormai da 16 anni,una cordata granitica, protagonista il judoma anche l’amicizia. Quante amicizie hacreato e saldato il Torneo Sankaku! Checomincia a pestare i piedi e a farsi sentiree vedere una decina di giorni prima delladata stabilita. Quest’anno la conferenzastampa di illustrazione del torneo, Pesentil’ha scarabocchiata nella Casa dello SportBergamasco, palazzo delle federazioni delConi Bergamo, costruito dalla Provincia.Un ambiente di prima qualità osservatocon legittimo orgoglio dal presidente Bet-toni che oltre ai campi di rugby, di tennis,dell’immenso calcio (ma ce n’è davverobisogno?) e di atletica leggera, avrebbeanche in mente, stuzzicato ad hoc, dicostruire un palazzetto da adibire anchealle arti marziali. Bravo Bettoni. E bravoGiacomo Rossini presidente della FijlkamLombardia sempre presente al Sankaku,dalla conferenza, alle gare, alle premiazio-ni. Come anche il sorridente GiampieroGobbi, de Milàn con judogi in Bergama-sca dove villeggia, che il Sankaku lomastica fin dai primi vagiti e poi lo condu-ce per mano, con Pesenti, fino alla conclu-sione. Alla conferenza sono intervenuti alcunioperatori di judo bergamaschi che poisono stati intrattenuti da un goloso rinfre-sco approntato nottetempo da SolangePesenti, con bocconcini che intrigavano ilpalato, e non solo. Così il prologo. Mentrel’appendice è stata una gustosa cena percirca cinquanta persone nell’accoglientecasa nel bosco del maestro Battista Fratusche ha lasciato a sfornellare sua moglieGloria. Un’ospitalità judoistica disinteres-sata, amichevole. Un incontro fra personepiù che una cena, anche se alla fine eranopiù di 25 bottiglie di vino svuotate e unaventina di lattine di birra, con le quali si èannegata la tensione della gara, dell’orga-nizzazione e degli articoli di giornale. Inquesto goliardico contesto scorrevano sor-risi e calde strette di mano in cui si trasmet-teva epidermicamente cordialità stimaaffetto, materializzati nello scambio di gra-diti omaggi fra cui, dalla Russia, una scia-bola di vetro piena di vodka. Russi, spa-gnoli e belgi si sono scambiati e mail emessaggi per trovarsi in altri tornei. Il Sankaku non è solo una gara ma unevento sociale. Noi lo raccontiamo così.

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26 GENNAIO-FEBBRAIO 2006

Si tinge di azzurro l’albo d’oro del36° Trofeo Internazionale diJudo “Abramo Oldrini - Città di

Sesto San Giovanni 2005”, il grandeevento sportivo internazionale organiz-zato e ideato (dal 1970)dal presidentedel centro sportivo Sport Club Sesto,Ubaldo Paschini. E’ tutta italiana infat-ti Ia splendida vittoria conquistata consudore, passione e coraggio dal venti-novenne campione olimpico di Sidney2000 Pino Maddaloni protagonista, suitatami Trocellen del Palasesto, di unafinalissima tirata e coinvolgente con ilcampione nazionale tunisino YoussefBadra che proprio in un acceso quartodi finale aveva eliminato il fratelloMarco, fresco campione d’Europaunder 23 nella categoria 73 Kg. Unafinale Italia-Tunisia coinvolgente edemozionante che ha visto il giovanejudoka dello Star Napoli resistere airipetuti assalti di Badra, fisicamentepiù possente, e arrivare a tre minutidalla fine della gara con soli cinquepunti da conquistare. Minuti tesi edemozionanti sottolineati dagli incita-menti del pubblico sugli spalti e dalleparole di incoraggiamento da bordotatami del padre di Maddaloni, Giovan-ni pronto a gioire del colpo decisivo(una leva articolare al braccio del-l’awersario) che, a venti secondi dallafine della gara, consegna al figlio ilgradino più alto del podio, restituendo-gli tutto l’onore del pubblico e degliaddetti ai lavori dopo un lungo infortu-nio che lo ha tenuto a lungo lontano daitatami. Premiato dai figli dello storico

sindaco del dopoguerra sestese Abra-mo Oldrini cui il Trofeo è dedicato(Giorgio, attuale sindaco di Sesto SanGiovanni, e Gabriella), Maddaloni si èvisto raggiungere sul podio dal fratelloventenne Marco, quarto classificatograzie a un sapiente ippon piazzato nel-l’incontro di recupero ai danni dellospagnolo Francisco Madera. Medagliad’argento invece per il tunisino YoussefBadra e bronzo per il polacco LucaszBlach.Sano agonismo, passione, un parcocampioni di grande prestigio (quattor-dici agguerriti judokas cintura nera Ju-Se, open fino a 81 kg) e spettatori indelirio sugli spalti del grande impiantosportivo di piazza Primo Maggio: conquesti ingredienti, sabato 26 novembre,non poteva che essere un grande suc-cesso la trentaseiesima edizione del-l’Oldrini, un torneo ormai ben rodatoche si lascia ogni anno contagiare dallafestosa allegria dei minijudoka del“Judoboy”, la manifestazione giovaniledi prova tecnica educativa di judo, noncompetitiva alla quale hanno presoparte oltre seicento bambini pronti amisurarsi sui colorati tatami Trocellensotto l’attentaregia dei Maestri Felice Cattaneo, Mas-simo Gorla e Claudio Zanesco, e a met-tersi ordinatamente in fila per riceverela loro preziosa medaglia in ricordo diuna giornata di festa sportiva capace dirinnovarsi anno dopo anno, grazie aipreziosi contributi di una schiera difidati collaboratori, dell’Amministra-zione comunale di Sesto San Giovanni,

della Regione Lombardia-Assessoratoallo Sport, della Provincia di Milano,della Fijlkam, del Coni, del C.S.E.N.,dei Comitati Olimpici Europei, dellaFeder-Italia, della La Gazzetta delloSport e di prestigiosi sponsor, tutti unitinel dare vita ad un importante eventosportivo e mediatico per i numerosiappassionati del judo, l’affascinantedisciplina riconosciuta sport olimpicoda Tokio 1964. Una disciplina altamen-te educativa sapientemente celebrata alPalasesto grazie all’allestimento di unprogramma studiato nei minimi detta-gli e aperto, nel primo pomeriggio,dalle gare eliminatorie con gironeall’italiana e dall’entusiasmo del“Judoboy”. Grande emozione, alle 19,con la cerimonia d’apertura animatadalla sfilata e dall’esibizione di cinquegiovani rappresentanti della Compa-gnia ‘La Torre Rossa’ vestiti con la tipi-ca armatura della scherma medievalecorazzata, chiamati a scortare ideal-mente i judoka alle prese con le coin-volgenti gare eliminatorie della PouleA e Poule B. A spezzare la tensionedella gara le suggestive dimostrazionidi Savate del team Sport Club Sestodiretto dal Maestro Giorgio Castoldi, diTai chi chuan dirette dal MaestroArmando Sirtori e di evoluzioni acro-batiche di arti marziali del Team D-Unit guidato da Mauro Orazio. Spaziopoi all’ufficialità della gara con lesemifinali, i recuperi e le emozionantifinali per il 3° e 4° posto e per il 1 ° e2° posto culminate nell’attesa premia-zione (oltre agli atleti sul podio sono

36° “ABRAMO OLDRINI”

Il grande ritornodi Pino Maddaloni

Si tinge di azzurro l’albo d’oro del 36° Trofeo Internazionaledi judo “Abramo Oldrini” - Città di Sesto San Giovanni"

di Ubaldo Paschini - foto di Claudio Frittoli

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GENNAIO-FEBBRAIO 2006 27

J U D O

stati consegnati dei riconoscimenti spe-ciali anche all’assessore sestese alloSport Monica Chittò, ai fidati collabo-ratori di Paschini, Arrigo Fantinelli(presente a tutte le 36 edizioni comecronometrista) e Stefano Colombarolli(dirigente Trocellen), a Giacomo Ros-sini, presidente del Comitato regionaleFijllkam ed al giornalista-PR diploma-tico della Turchia Omar Sozuer e tra-sformatesi nell’occasione per ripropor-re l’assegnazione del “Premio AbramoOldrini - Città di Sesto San Giovanniper i media, categoria Stampa e RadioTv” assegnato in questa sua terza edi-zione a Giuseppe Gallizzi, presidentedel Circolo della Stampa di Milano ead Angelo Gaudenzi, operatore televi-sivo, entrambi molto vicini al mondodel judo.Un mondo fatto di sudore, tenacia epassione, un mondo che ben conosce ilgrande trionfatore dell’edizione appenaconclusasi dell’Oldrini, Pino Maddalo-ni: sorriso aperto e grande cuore per uncampione che non vuole arrendersimai.Da segnalare la presenza del FogolârFurlan di Sesto San Giovanni con unostand per promuovere il Friuli ancheattraverso lo sport.

RISULTATI

1° Pino Maddaloni - Italia 2° Youssef Badra - Tunisia 3° Lukasz Blach - Polonia4° Marco Maddaloni - Italia5° Toni Lattner- Germania6° Francisco Madera - Spagna7° Kramer Stojan - Siovena8° Murillo Efren Lartiga - Cuba9° Cesar Vargas Aldana - Colombia

10° Valdez Bianco Osleidis - Cuba11° Frederic Barbezier - Francia12° Ludovic Gobert - Francia13° Giraldo Derian Castro - Colombia 14° Alexander Reggiani - Svezia15° Safouane Attaf - Marocco

Pino Maddaloni col suo Seoi-nage ha“matato” ogni avversario

�L’uchi-mata di Marco Maddaloni

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28 GENNAIO-FEBBRAIO 2006

Trenta sono gli anni dellaPomilia, due sono le parteci-pazioni Olimpiche, 15 sono le

medaglie vinte ai campionati euro-pei e mondiali, 8 sono gli atleti chehanno partecipato ad Europei,Mondiali, Giochi del Mediterraneo eOlimpiadi ed 11 sono gli anni deltrofeo Internazionale, oltre 180 lemedaglie ai campionati d’ Italia,questi i numeri della Pomilia presti-giosa società campana che organiz-za il trofeo internazionale Città diPomigliano d’Arco.

Quando un evento sportivo riesce acalamitare l’attenzione di un numerosempre crescente di persone non soloper la spettacolarità degli incontri chepropone ma anche per i profondivalori sociali che attraverso tali com-petizioni riesce a lanciare, allora sipuò parlare di un successo. E davve-ro considerevole, anche se non ina-spettato, è stato l’esito dell’undicesi-ma edizione del Trofeo Internaziona-le di Judo “Biagio D’Isanto”. «Il Trofeo - spiega l’olimpionicaGiovanna Tortora, che sfiorò il podioalle Olimpiadi di Barcellona e diAtlanta - è capace di coniugarel’aspetto agonistico e quello ludico erappresenta un momento altamenteformativo soprattutto per i bambiniper i quali chi calca il tatami divienespesso un esempio da seguire». Il 20 novembre sarà ricordato da tutti gliappassionati della disciplina come unagrande giornata di festa, un’opportunitàper incontrarsi, socializzare, crescere dalpunto di vista umano e sportivo. Presso il Palazzetto dello Sport di

Pomigliano, dopo il Gran Galà delloSport che ha visto sfilare le societàsportive di Pomigliano, oltre 500atleti, rappresentanti di 120 societàprovenienti da tutto il mondo, si sonodati appuntamento per deliziare gliocchi del pubblico presente suglispalti e, come è giusto che sia, peraggiudicarsi la vittoria.Ci hanno provato i migliori atletid’Italia a contendere la vittoria finalealla Romania ma purtroppo non cisono riusciti.

Tante illustre partecipazioni hannotestimoniato il prestigio che viene, dianno in anno, tributato al Torneo cheha coinvolto, oltre agli addetti ailavori, migliaia di appassionati escuole di ogni ordine e grado e chequest’anno è “caduto” in un periodoparticolare, quello dei festeggiamentiper il trentennale dell’AssociazionePomilia, che vede la città di Pomi-gliano d’Arco al centro di numerosiappuntamenti sportivi di rilevanzanazionale ed internazionale. A talproposito il Consigliere NazionaleM° Gino Nasti, ha sottolineato l’im-pegno degli Amministratori localiquale «esempio politico perché, a dif-ferenza di ciò che accade nel resto delPaese, a Pomigliano d’Arco la politi-ca si è occupata di sport non solocome “eventi” ma come esempiodadare ai giovani e utilizzare le discipli-ne orientali come forma di educazio-ne contro le devianze giovanili.»;Aldo Nasti, presidente regionaledella Fijlkam ha, inoltre, regalato unoscudo della Federazione al sindacoAntonio Della Ratta in segno di rico-

noscimento per l’impegno profusodall’amministrazione per lo sviluppodella disciplina del Judo come dimo-strato dalla costruzione di un impian-to sportivo dedicato alle disciplinesportive della FIJLKAM inauguratodal Presidente Dott.Matteo Pelliconenon più di tre anni fà. Soddisfazione esprimono gli organiz-zatori, M° Bruno D’Isanto e l’indi-menticabile Giovanna Tortora, “ Ilpalco dei contendenti e di notevoleprestigio, afferma la Tortora, e questoci ripaga di ogni sforzo sostenuto”,mentre D’Isanto si sofferma sullapartecipazione della cittadinanza “ lapresenza di circa 2000 persone cigratifica, e fa sì che gli amministrato-

”MEMORIAL BIAGIO D’ISANTO”

L’XI “Città di Pomiglianod’Arco” alla Romania

di Licia Grillo

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J U D Ori cittadini, provinciali e regionaliquali il Presidente della regioneCampania On. Antonio Bassolino,l’assessore provinciale allo sportDott. Maria Falbo, il consigliereRegionale Michele Chiazzo ed il sin-daco della città dott.Antonio dellaRatta, siano ancora più vicini allanostra disciplina.”

Al di là della gratificazione per unavittoria conquistata o della delusioneper una sconfitta, ciò che, alla fine,ha trionfato è stata la gioia per avervissuto una giornata all’insegna dellosport e dell’amicizia.

«L’incontro di oggi è un atto del per-corso compiuto grazie all’interessedimostrato per i giovani e dai giovaninei riguardi dello sport ed in partico-lare per l’aspetto formativo dell’atti-vità fisica - ha invece commentatoMaria Rosaria Fornaro - da ciò derival’attenzione da noi sempre riservata,e che ha avuto ampia risposta, perattività come il Judo, caratterizzatedal grande valore pedagogico».L’evento è stato ripreso dalle teleca-mere di Rai Sat e La Sette e dallaemittente locale “Telecapri”.

ClassificheLa classifica a squadre è stata vintadalla Nazionale Rumena.Sette le categorie maschili: per lacategoria kilogrammi 100+ primoclassificato Fausto Gobbi del JudoClub Miolano e a seguire Paolo Isa-bella del gruppo sportivo Carabinieri;per la categoria 100 kg IgnazioCapezzuto per le Fiamme Oro Romae secondo classificato Mauro Pastadell’Intercentro Milano. Per la sezio-ne dei 90 kg vince il rumeno TiberiuAbabei mentre secondo posto è occu-pato da Antonio Saponaro delleFiamme Oro Roma; per la categoria81 kilogrammi il primo classificato èstato Antonio Ciano dello Star JudoClub e a seguire Giovanni Alessio peril gruppo sportivo Fiamme Azzurre.Per la sezione 73 kg vince AngeloMargarone delle Fiamme GialleRoma e si classifica secondo Giovan-ni Di Cristo dell’Olimpic CenterSport mentre per quella di 66 kg alprimo posto abbiamo Antonio Lan-gella dello Star Judo Club e a seguireFrancesco Faraldo delle FiammeAzzurre. Per la categoria dei 60 kilogrammi vinceElio Verde (star Judo Club) e segueFabio Andreoli del Yamashita Judo

Club. Sette le “classi” femminili chehanno calcato i tatami del Palazzetto:per la categoria kilogrammi 78+vince Margherita Piccolo dello StarJudo Club mentre seconda classifica-ta Anna Trotta del Cus Cosenza. Perla sezione 78 kg al primo posto sipiazza Michela Torrenti della rappre-sentativa Lazio e a seguire MarikaFranchini della rappresentativa Pie-monte; per la categoria 70 kilogram-mi prima la francese Rosalina Ouko-loff, seconda Eva Prayer Galletti delgruppo sportivo Esercito. A seguire lacategoria 63 kg in cui vince LauraMaddaloni delle Fiamme GialleRoma mentre si piazza al secondoposto Marina Petrangeli del Veneto.Per la sezione di kilogrammi 57 alprimo posto abbiamo Flavia Paganes-si dell’Intercentro Milano e al secon-do posto Marta Pinotti per la rappre-sentativa Veneto. Vince ancora nellacategoria 52 kilogrammi AntoniaCuomo delle Fiamme Gialle Roma esegue Tiziana Salvatore del VictoriaJudo Olevano. Per la sezione 48 kgvince la rumena Olimpia Ianc e sipiazza seconda la piemontese KatiaBallabio.

Giovanna Tortoragià campionessa

di rango eora tecnicoe dirigente

di vaglia

Presentazionedella gara

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L O T T A

30 GENNAIO-FEBBRAIO 2006

Un inizio positivo per il grup-po azzurro della greco-roma-na, che ha aperto la stagione

con il bronzo di Andrea Minguzzi(nei kg. 84) conquistato al torneointernazionale “Cristo Lutte” di Cre-teil, il 19 febbraio scorso in Francia.Ottima posizione questa che, arrivataall’inizio di questo nuovo anno ago-nistico caratterizzato dalle continuenovità sul regolamento arbitrale, è daconsiderare sicuramente di buonauspicio non solo per questo stile.Partendo da questo podio, è correttoevidenziare che ad Andrea non va

recriminato nulla pur non avendovinto il primo incontro della giornatacontro il georgiano Shalva Gadabad-ze (secondo in categoria), con unoscarso cinque a zero, che gli è costa-ta la probabile finale contro il padro-ne di casa Melonin Numonvi. Una volta ripescato, Minguzzi hasuperato con un ottimo risultato (9 a5) il bravo norvegese Mats Rolfsenarrivando così in finale per la terza equinta posizione opponendosi congrande stile e modestia all’atletasvizzero Michael Jauch con un risul-tato finale di dieci a due.

Il team italiano guidato dagli allena-tori federali Robert Asryan e Giusep-pe Giunta (prima volta per l’olimpio-nico Peppe in veste di accompagna-tore del gruppo seniores), ha presen-ziato al torneo con sette lottatori, unoper ogni categoria di peso. Nei 55 kg., Roberto Pira si è piazza-to oltre la decima posizione, incon-trando al primo match della giornatail norvegese Thomas Ronmingen(secondo in classifica finale) perden-do ai punti; e nella fase di ripescag-gio, non ha potuto nulla contro ilgeorgiano Revaz Lashkhi.

TORNEO “CRISTO LUTTE“

Brilla la stella di Minguzzitesto e foto: Vittorio Fasone

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L O T T APer la new entry del gruppo, Anacle-to Ghiotti (kg. 60), il numero pescatodurante le operazioni di peso, lo hapiazzato quasi al centro del tabello-ne, facendogli subito incontrare unaltro atleta della scuderia georgiana,David Bedinadze (alla fine dellacompetizione quinto classificato),dal quale ha subito una sconfitta aipunti.Discreta competizione per l’azzurroFabio Spanò nei 66 kg. (quinto clas-sificato), che fin dall’inizio ha cerca-to di ottenere il massimo. Nel primoincontro ha superato con il risultatodi sette a uno il norvegese MariusThommesen, andando così ai quartidi finale incontrando il lottatore dicasa Didier Darcier, il quale si è fer-mato alla superiorità tattica dell’az-zurro per sette a zero. Apertasi laporta della semifinale contro il russoRuslan Belkharoev e dopo essersi

aggiudicato la prima ripresa, Fabiopoteva gestire in modo migliore laseconda; sotto di due punti si è rilas-sato in posizione di pericolo dopoche il suo avversario ha portato a ter-mine una klinch, che gli ha permessodi atterrare il nostro uomo. A questopunto per l’azzurro non è rimastoaltro che puntare al bronzo contro ilfrancese Steeve Guenot, ma quest’ul-timo ha superato Spanò per sei aquattro.Provando una categoria superiore,quella dei settantaquattro chili,Tiziano Corriga si è fatto nettamentedominare dal lituano VidemarasVenckaitis, con un risultato finale didieci a zero. Manifestazione per luiconclusa da spettatore supportando isuoi compagni di squadra, così comeè successo a Daigoro Timoncini nei96 chilogrammi, che nella primafase di gara ha ceduto il passo al

georgiano Ramaz Nozadze per settea zero.Ci si aspettava qualcosa di più dallapresenza nei 120 chili di DanieleFicara, quinta posizione della classi-fica finale dopo avere incontrato: nelprimo match l’americano DremielByers che si è imposto per otto azero, nel ripescaggio invece ha persol’occasione dei poter entrare nelleprime tre posizioni contro il franceseYannick Szczepaniak.Una trasferta tranquilla e soddisfa-cente sotto tutti i punti di vista, con-siderando anche il fatto che la nostradelegazione si è classificata all’otta-va posizione a pari merito con ladelegazione israeliana su diciassettenazioni, lasciandosi alle spalle alcu-ne rappresentative che nel quadroeuropeo rientrano tra quelle più inrilievo come l’Ucraina, Polonia eSpagna.

Il podio dellacategoria 84 kgcon AndreaMinguzzi inbronzo

A sinistra:il team azzurroin Francia

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L O T T A

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Raciborz, piccola cittadinapolacca distante circa 2 ore dipulman da Katowice ha ospi-

tato la tredicesima edizione del tor-neo internazionale “Pytlasinski” digreco-romana, competizione cheattualmente fa parte del gruppo dellepiù forti al mondo, non solo per laquantità ma soprattutto per la qualitàdegli atleti. Ventotto le nazioni parte-cipanti tra cui una giovanissimanazionale azzurra formata da: PaoloFucile nei kg. 60, Tiziano Corriga neikg. 66, Daigoro Timoncini nei kg. 96e Daniele Rocco Ficara nei 120 chiliseguiti dal loro allenatore sempreattento Robert Asryan, che sembre-rebbe stia facendo un ottimo lavoro.Due atleti settentrionali e due meri-dionali con motivi, idee e stili di vitadiversi ma, con uno stesso obiettivo:Pechino 2008.E’ valsa la pena fare questa trasferta,per una gara che si distingue come hodetto prima per il suo livello e dovehanno preso parte i più forti lottatorimondiali di greco-romana, dal bulga-ro pluricampione del mondo ed olim-pico Armen Nazarian (di originearmena) all’ungherese MajososIstvan oro ad Atene.Seguendo attentamente tutti gliincontri disputati dai nostri porta tri-colore è sembrato che le ultime modi-fiche apportate al nuovo regolamentoabbiano avuto il loro effetto, soprat-tutto dal punto di vista tattico da adot-tare in combattimento.Il nostro uomo Paolo (tesserato per leFiamme Oro Roma), al primo incon-tro a dovuto cedere il passo al cam-pione russo Shevzov vincitore dellacategoria, per due round a zero, ilprimo con un’azione da cinque punti

maturata dalla klinch, il secondo perdifferenza di sei punti tecnici (6 a 0).Ripescato, Fucile ha disputato il suosecondo incontro con l’azerbaigianoVitaliy (bronzo) perdendo i primi dueminuti di lotta per 3 a 1 e i secondiper 7 a 1. Sorpresa di questa catego-ria è stato il giapponese MakotoSamamoto che ha ottenuto la secondaposizione battendo prima lo spagnoloJoaquin Martinez, dopo il campioneNazarian (l’altro bronzo della catego-ria), al terzo match il tedesco JurijKohl, al quarto l’ucraino SurenHevorkyan.A seguire Corriga (della PolisportivaMandraccio Genova), ha superato aprima contesa lo statunitense Joe Zin-kan, il primo round per 3 a 0 e ilsecondo per 7 a 0 interrompendo l’in-contro per avere conquistato cinquepunti dalla klinch. Appuntamentoquindi con il campione europeo bul-garo Nikolay Gergov, che probabil-mente si aspettava un Tiziano diver-so, forse non in grande forma, ma perben due volte la sorte per la chiusuraobbligata è stata dalla parte di Gergovche chiaramente ha guadagnato i suoipunti per aggiudicarsi la vittoria, perpoi vedersi sfuggire le prime posizio-ni con il russo Kuntarev (bronzo).Quest’ultimo a sua volta non ha potu-to far niente contro il bravo svedeseJimmy Samuelsson (argento) il qualeha perso la finale contro l’ucrainoVazdauan per 3 a 1 al primo round e9 a 4 al secondo. L’altra medaglia dibronzo è andata alla Polonia conJulian Kwit.Sicuramente la categoria completadove hanno presenziato il campionedel mondo, europeo ed olimpionico èstata quella dei chilogrammi 55.

Vinta dal kyrkistano Ovran Kalilov infinale contro il campione olimpicoungherese Istvan Majosos.L’esperienza a volte è più importantee fa la differenza, come è successo aTimoncini (della Cisa Faenza) nelsecondo incontro di competizionecontro il greco Georgis Koutsioum-pas; quest’ultimo si è aggiudicato ilprimo round con il punteggio di 3 a 1;nel secondo Daigoro aveva tutte leprobabilità per vincere in quanto ilsuo avversario aveva già due avverti-menti, ma allo scadere del tempomentre l’azzurro adottava la tatticadel non farsi tirare, il greco è riuscitoa portare a termine un rotolamentoprobabilmente già fuori dalla zona dilotta. Infatti gli ufficiali di gara con-trollando a video per circa cinqueminuti hanno accertato che il colpoera stato tirato entro i limiti dellazona.Ottima invece la prima fase di garadove ha visto Daigoro protagonistadella vittoria ai danni del finlandeseRami Hietaniemi.Non tutte le ciambelle riescono con ilbuco e per Daniele (del Cus Catania)è stato così. Anch’egli giovane e dibuone qualità non è andato oltre ilprimo match, perdendo contro conDavid Vala del kazakistan per 5 a 0(primo round) e 9 a 0 (secondoround). Difficile comunque individuare unanazionale forte, in quanto vi era solol’imbarazzo della scelta. Queste leprime sei nazioni classificate: Ucrai-na (56 punti), Hungheria (48), Iran(41), Russia (33), Bielorussia (32) ela Polonia con 23 punti.

TORNEO PYTLASINSKI

Ukraina alla grande!di Vittorio Fasone

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Dopo un lungo “arrivederci” daun podio giovanile estero, unadelegazione italiana di stile

libero composta da ragazzi cadetti ejuniores ha brillato conquistandoun’ottima seconda posizione al quartoappuntamento della Coppa RaphaelMartinetti, disputatasi a Martigny(Svizzera).Probabilmente, un piazzamentomigliore avrebbe dato l’opportunità dipotere assistere alla vittoria di questogiovane team azzurro, considerandoche la Gran Bretagna si è aggiudicatala vetta della classifica soltanto condue punti di scarto rispetto alla nostraformazione.Questi atleti, guidati dall’attento dott.Vincenzo Alliegro (coordinatore dellacommissione dell’attività giovanile) edall’insegnante tecnico SalvatoreFinizio hanno cercato di raccogliere iprimi frutti di tante giornate d’allena-mento trascorse al centro olimpico diOstia e nelle proprie sedi di apparte-nenza.Di certo ci sono riusciti, visto chesono ritornati da questa competizionecon un bottino da non sottovalutare,formato da: 2 ori, 3 argenti e 4 bronzi.La posizione della rappresentativa èstata migliorata grazie ai piazzamentialtrettanto importanti e necessari di:

Cristian Viglianti, Vincenzo Rizzotto,Carmelo Lumia e Gabriel Cimpanu, iprimi due quarti classificati, i secondiquinti.Doveroso passare quindi ai nomi deimedagliati in ordine di colore: inno diMameli per Carlo Arcara (kg. 74 clas-se juniores) che ha superato in finalel’austriaco Xavier Beaufort e perTudor Zuz (kg. 76 cadetti) che si èimposto all’argentino Yuri Maier.Le posizioni d’argento sono stateconquistate da: Valentino Gagliotta(kg. 100 cadetti) che si è arresoall’inglese Buster Clayden; Raimon-do Campagna (kg. 66 juniores),anche lui fermatosi davanti all’altrorappresentante inglese MichaelGrundy; infine con qualche rammari-

co il giovane cadetto Andrea Sorbel-lo (kg.85) si è fatto sorpassare daltedesco Edouard Frick. Terzo gradinodel podio svizzero per FrancescoRogolino, Antonio Marrone, rispetti-vamente nelle categorie di peso 58 e85 kg. (cadetti); Sonny Mazzeo eMarco Besagno, per la classe junio-res nei 66 e 84 chilogrammi.Di seguito la classifica finale per equi-pe del torneo di Martinetti:

Gran Bretagna 55Italia 53Svizzera 48Auvergne 44ORV 32Mongolia 24ZRV 20FSRLA 16Spagna 11Challons 8Germania 6Argentina 5Cluses 4Austria 4

A questa trasferta ha partecipato ancheil consigliere federale Lucio Caneva,che è ritornato in sede pienamentesoddisfatto, soprattutto per il lavorosvolto dai tecnici del settore giovanile. Per completare l’opera, la settimana siè chiusa con un ritiro collegiale di tregiorni a Genova, dove hanno parteci-pato circa sessanta sportivi (atleti, tec-nici e arbitri) provenienti dalla Ligu-ria, Campania, Sicilia, Lombardia,Piemonte ed Emilia Romagna.

4ª COPPA MARTINETTI

Gran Bretagna…al fotofinish!

testo e foto di Vittorio Fasone

�La squadra giovanile di lotta stile libero con Vincenzo Alliegro e il tecnico dellanazionale Salvatore Finizio

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L O T T A

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Conferma positiva della Poli-sportiva Albatros di Palermo,che con la consueta capillare

organizzazione (anche dal punto divista informativo dei gironi, aggior-nati e consegnati agli allenatori delledelegazioni quasi in tempo reale) haportato a termine anche grazie ad unpreparato staff federale di ufficiali digara, la quindicesima edizione deltorneo internazionale Grand PrixSicily, disputato a Palermo il dicias-sette settembre scorso. Prima di iniziare la cronaca dellagara, credo sia doveroso passareparola al presidente federale MatteoPellicone, il quale ha espresso parerefavorevole: “è con vero piacererivolgermi nella mia qualità ai prota-gonisti di questa manifestazione natanel 1990 per iniziativa proprio del-l’Albatros. Quando parlo di protago-nisti intendo tutti, atleti, corpo arbi-trale, dirigenti ed a tutte le rappre-sentative straniere ospiti, al pubblicoed alle istituzioni territoriali. In testaperò coloro che hanno dato vita aquesta manifestazione, a tal proposi-to mi piace citare il nome del mae-stro di lotta Giuseppe Fasone, cheappartiene alla categoria degli appas-sionati che da sempre si sono battutiper la crescita del nostro sport conti-nuando a farlo superando ogni avver-sità.Sottolineo inoltre l’esperienza orga-nizzativa del club fra cui spiccano:un campionato del mondo militare,otto edizione del trofeo Milone enumerosi edizioni di campionatinazionali di tutte le classi di età.Concludo ricordando che è moltobello che questa gara inserita nelcalendario federale porti il nomedella Sicilia; regione che ha regalatoalla lotta e continua a farlo, numero-

si praticanti e tanti campioni”.La rappresentativa siciliana guidatadai tecnici Rosario Schillaci e Ser-gio Felice (formata da quindiciclub, tra Palermo e Catania) è stataquella che ha schierato più forze inentrambi le classi, a dimostrazionedi possedere tutt’oggi quantità equalità per quanto riguarda soprat-tutto lo stile della libera. Moltecategorie di peso hanno destatointeresse, soprattutto nel rivedere ilritorno di alcuni atleti d’interessenazionale come: Daniele Palumboin splendida forma vincitore dellacategoria di peso 60 chili, che infinale ha superato l’unghereseBalint Korpasi; Gianmarco Bevilac-qua che per atterramento ai dannidell’azzurro Raimondo Campagnasi è aggiudicato l’oro nei 66 kg.;Lillo Albanese che al tramonto dellasua carriera ha strappato la primaposizione degli 84 chilogrammiall’altro azzurro Marzo Besagno edinfine Antonino Galbo che, purgestendo le redini del carro dellasocietà CATI di Termini Imerese èriuscito ad imporsi nei kg. 96 supe-rando il maltese Abraham Vassallo.Anche nella classe cadetti, la Siciliaha fatto la sua parte con VincenzoRizzotto, Ignazio Ligotti, SalavotoreRizzotto, Sergio Trovato e AndreaCorbello; su quest’ultimo visto lesue capacità, l’isola ripone la suamassima fiducia come hanno dimo-strato anche i tecnici federali.Gli azzurri (guidati dal tecnico fede-rale Salvatore Finizio) oltre ai dueargenti, ha occupato la terza posizio-ne di Salvatore Scotto, anche luiatleta in netto miglioramento sottotutti i punti di vista. Le categorie dei55 e 74 chili portano le firme deglialtri due rappresentanti: Marcello

Patria (che ha superato AntonioCimino) e Giuseppe Rinella (che havinto la categoria contro l’unghereseAndras Lazi).Un ringraziamento particolare dellasocietà organizzatrice è stato rivoltoal comune (alle persone del sindacoDiego Cammarata e dell’assessoreStefano Santoro) ed alla provinciaregionale di Palermo (alla personadell’assessore allo sport e turismo

GRAND PRIX SICILY 2005

Vince il fattore campo…di Vittorio Fasone

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L O T T ASalvatore Sammartano), che dadiversi anni promuovono questo tor-neo in virtù dello sport siciliano, iquali hanno dato testimonianza cheuno sport come la lotta in Siciliadeve e vuole continuare a vivere,dando appuntamento al prossimoanno.CONCLUSIONI: dopo quindicianni dalla nascita, questo torneoentrato a far parte dell’attivitànazionale, può solo crescere, evi-denziando quelli che sono i buonipropositi dimostrati dagli organiz-zatori; i quali già da tempo, consi-derando i moderni impianti sportiviin via di allestimento che Palermooggi propone, puntano all’organiz-zazione di un campionato delmondo seniores.

CLASSE CADETTI:

kg. 461° Vincenzo Rizzotto Sicilia2° Florian Muchow Germania3° Matthew Bonnici Malta

kg. 501° Adam Slowiaski Polonia2° Giuseppe Battaglia Sicilia

kg.541° Marcus Winter Germania2° Adam Vella Malta3° Salvatore Crisanto Sicilia

kg.581° Ignazio Ligotti Sicilia2° Massimiliano Li Causi Sicilia3° Gianluca Li Causi Sicilia

kg. 631° Salvatore Rizzotto Sicilia2° Stephan Grimm Germania3° Carmelo Lumia Sicilia3° Ken Finke Germania

kg. 691° Macies Grzesiecki Polonia2° Michele Pernice Sicilia3° Francesco Fegarotta Sicilia3° Domenica Bova Sicilia

kg. 761° Sergio Trovato Sicilia2° Marco Buccheri Sicilia3° Borg Charlon Malta

kg. 851° Andrea Sorbello Sicilia2° Gergely Laurentiu Romania3° Di Pisa Luigi Sicilia3° Aidan Buhagiar Malta

kg. 1001° Daniel Geist Germania2° Szymon Stasierski Polonia3° Michael Freist Germania3° Karl Paris Malta

Di seguito i podi ed il medagliere finale della competizione.

RISULTATI

CLASSE JUNIORES/SENIORES

kg. 551° Marcello Patria Italia2° Antonio Cimino Sicilia

kg.601° Daniele Palumbo Sicilia2° Balint Korpasi Ungheria3° Gianmaria Scalavino Sicilia3° Bart Natkiewicz Polonia

kg.661° Gianmarco Bevilacqua Sicilia2° Raimondo Campagna Italia3° Blok Polonia3° Antonino Ruggiero Sicilia

kg.741° Giuseppe Rinella Italia2° Andras Lazi Ungheria3° Angelo Todaro Sicilia3° Salvatore Purpura Sicilia

kg.841° Lillo Albanese Sicilia2° Marco Besagno Italia3° Vito Sganga Sicilia3° Giulio Mancuso Sicilia

kg.961° Antonino Galbo Sicilia2° Abraham Vassallo Malta3° Salvatore Scotto Italia3° Nunzio Buccheri Sicilia

kg.1201° Maciej Zakowicz Polonia2° Salvatore Canale Sicilia3° Salvatore Inzerillo Sicilia3° Giuseppe Cillaroto Sicilia

MEDAGLIERE TOTALESicilia 12 ori 6 argenti 15 bronzi 1^ classificataPolonia 6 ori 1 argenti 2 bronzi 2^ classificataGermania 2 ori 2 argenti 2 bronzi 3^ classificataMalta ori 2 argenti 4 bronzi 4^ classificataItalia 2 ori 2 argenti 1 bronzo 5^ classificataRomania 2 ori 1 argento - bronzo 6^ classificataUngheria ori 2 argenti - bronzo 7^ classificata

Da sx a dx: le atlete rumene e polacche,Giuseppe Fasone (Presidente Pol.Albatros) e Ionel Marchis (delegatoRappresentativa rumena)�

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K A R A T E

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Il grande avvio della stagione agoni-stica nazionale 2006 si è avuto conlo svolgimento al Palafijlkam di

Ostia Lido, domenica 6 febbraio, delXX Campionato Italiano a Rappresen-tative Regionali, Maschile e Femmini-le, riservato agli atleti della classecadetti (limitatamente all’anno 1989) ejuniores, cinture marroni o nere chefrequentino i CT Regionali. Inserita nelcalendario agonistico a titolo sperimen-tale – come ha puntualizzato il coordi-natore Presidenti di giuria AnacletoMontacchiesi – ben venti anni fa, sotto-posta a continue verifiche e messe apunto anche sulla base dell’esperienzamaturata sul campo, questa manifesta-zione affatto particolare sembra oramaiaver trovato un assetto tendenzialmen-te stabile e definitivo, che prevedecome noto quattro classifiche separate

per kumite femminile e maschile, kata(+ bunkai, applicazione) femminile emaschile, ed una classifica assoluta,mentre le rappresentative regionaliqualificatesi al 1°, 2°, e 3° posto conse-guono di diritto l’accesso ai Campiona-ti europeo e/o mondiale a rappresenta-tive regionali dell’anno in corso. Unevento ben preparato dall’A.S. AlterEgo, il cui titolare Maestro MaurizioGai ha voluto dirci:” Il nostro impegnoorganizzativo, mi fa particolarmentepiacere sottolinearlo, ha ricevuto icomplimenti della stessa struttura fede-rale. Oltre alla cura dei consueti aspet-ti, quali il servizio d’ordine, la pubbli-cizzazione, etc, abbiamo cercato diinterpretare al meglio il ruolo affidato-ci pensando soprattutto alle esigenzedegli atleti ai quali, ad esempio, abbia-

mo distribuito in quest’occasione dellebevande, e questo lo abbiamo potutofare grazie alle sponsorizzazioni perve-nuteci. I tempi sono stati sostanzial-mente rispettati e quindi, anche sottoquesto aspetto, non posso che dichia-rarmi soddisfatto.”

KATA FEMMINILELa Sicilia (Selenia Beninato cap., Ales-sandra Cremona, Giovanna Noto) siconferma – come l’anno scorso – lagrande ed indiscussa protagonista.Nella sua poule passa il primo turnosenza avversari, mentre la rappresenta-tiva delle Marche (Squartini, Miscio,Bonomo) cede il passo a quella dellaCalabria (De Fazio, Tassone, Muraca)per 0-5. A seguire è un ottimo gojushi-hosho del team siculo (e relativo bun-

20° CAMPIONATO ITALIANO A RAPPRESENTATIVE REGIONALI

Campania Felix“Passaggio di scettro” tra il C.T.R. Sicilia, trionfatore dell’edizione 2005, ed il C.T.R. Campaniache si aggiudica la classifica assoluta di questa articolata ed interessantissima manifestazione

agonistica della Fijlkam

di Leandro Spadari

La Campania,vincitrice del KataMaschile, durante

il Bunkai:Alessandro

Ferrante, AlfredoTocco,

AlessandroBresciani

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GENNAIO-FEBBRAIO 2006 37

kai, che diamo d’ora in poi per ricom-preso ogni qualvolta ci riferiremo altermine kata) a fare la differenza (5-0)rispetto alla Calabria. Poi un impecca-bile unsu ha ragione nella finale dipoule della Puglia (Bello, Marzo, Fer-riero), uscita a sua volta vincitrice dalconfronto con il Lazio (Vernaroli,Nobili, Ferrarelli) per 5-0. Nell’altrogruppo l’Abruzzo (Lucia Campeti cap.,Stefania Visciano, Giorgia Iacovoni)detta subito la sua legge imponendosisulla pur validissima formazione tosca-na (Salzillo, Carmignani, Astorto e DelRegno) con chatanjahara kushanku (3-2), e quindi con un ottimo hanan (perentorio 8-2) sulla Campania (Milio-ne, Pollo, Santacroce e Della Monica).Quest’ultima a sua volta si era aggiudi-cata il confronto con l’agguerrita Lom-bardia (Picco, Bazzardi, Gambalonga)per 5-0. La bellissima finale, come già

nell’edizione 2005, con l’esecuzionedei kata di libera composizione “Sici-lia” e “Abruzzo” si svolge in un climaquasi irreale, tanto è palpabile l’atten-zione e la tensione caratterizzanti ilconfronto, che sanciscecomunque…l’irragiungibilità delleatlete isolane. Il maestro FrancoPasqua, direttore del CTR Sicilia, ed ilmaestro Santo Torre, tra gli artefici delsuccesso, esultano:” E’ il secondoanno consecutivo che le nostre ragazzesi aggiudicano questo prestigioso tito-lo. Sono state molto brave ad interpre-tare impeccabilmente il kata che sisostanzia di tecniche spettacolari, esal-tanti la gestualità, ed ancor più impec-cabili nel bunkai, soprattutto la Cre-mona, riuscendo ad esprimere un altolivello di preparazione. All’ultima edi-zione continentale, si sono dovuteaccontentare del 5° posto; quest’anno

a fronte di un europeo che si presentaancor più “tosto” ce la metteremo tuttaper salire sul podio più alto.“ E sentia-mole, in presa diretta, sentiamole que-ste meravigliose protagoniste. Alessan-dra Cremona (CSKS Catania):” E’stata una gara emozionante, una dop-pia sfida perché sentivamo tutta laresponsabilità e l’impegno di volerciriconfermare al vertice. E’ stata anche

dura, tieni conto che non siamo resi-denti nella stessa città, incontrarci tuttii giorni ed anche nei week-end e lafinale è stata combattutissima, perchésia noi che le avversarie siamo cresciu-te.” Selenia Beninato (CSKS Cata-nia):”Quanti sacrifici, tutti i giorni ed ifine settimana..Affiatamento, grinta,potenza, e tecnica sono i componentidel nostro successo.” Giovanna Noto(Shotokan Karate Monterosso):” Pen-siamo di essere solari e sorridenti,curiamo l’estetica e l’acconciatura.Per il resto siamo diventate quasi tresorelle, mi dispiace pensare che dalprossimo anno Selenia per ragioni dietà non potrà gareggiare con noi.”Chiediamo un loro giudizio sul maestroSanto Torre. “E’ un maestro molto,molto severo … ma al tempo stesso èsemplicemente eccezionale!” rispon-dono all’unisono. Gianni Visciano,vicepresidente del settore Karate del-l’Abruzzo, regione per il secondo annoconsecutivo classificatasi seconda, cosìcommenta a sua volta:” Il verdetto fina-le è giusto, le atlete siciliane hannomeritatamente vinto il primo posto.Evidenzio che per un colpo alla cavi-glia subito dalla nostra capitana nellasemifinale, la stessa ha avuto delleoggettive difficoltà a gestire al meglioil bunkai. Potremmo dire che nel kataerano allo stesso livello delle avversa-rie, ma il bunkai ha indubbiamentefatto la differenza. Abbiamo incontratosul nostro cammino due ottime squa-dre, la Toscana e la Campania, mentrela Sicilia si è imbattuta forse in avver-sarie un tantino meno competitive. Maalla fine, lo ripeto, il risultato harispettato i valori mostrati sul campo.”

Classifica: 1° SICILIA 2° ABRUZ-ZO 3° p.m. PUGLIA e CAMPANIA5° p.m. CALABRIA e TOSCANA

KATA MASCHILELa Puglia (Vincenzo Oliva cap., Davi-de Capone, Angelo Mangione) nel 1°gruppo supera di misura la Sicilia(D’Angelicarmelo, Mendaloro, Calda-rella) con enpi per 3-2. Quindi si aggiu-dica con gankaku (6-4) il confronto conle Marche (Iesari, Gattafoni, Caratella),squadra uscita vittoriosa sul Lazio(Nonne, Ambrogioni, Conti) per 5-0 ,

K A R A T E

Marivin Chiari (Lombardia),a sinistra, in finale controSara Sarlo (Veneto)

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K A R A T E

38 GENNAIO-FEBBRAIO 2006

giungendo alla finale con la Campania(Alfredo Tocco cap., Alessandro Fer-rante, Alessandro Bresciani). Quest’ul-tima nel suo cammino regola dapprimala Calabria (Di Chiera, Ursino, Lopre-iato e Bruno) con unsu per 3-2, e suc-cessivamente la Toscana (Scudiero,Cabus, Digilio e Ortinini) con un ine-quivocabile 10-0 con gankaku. Latoscana a sua volta si era annessa ilconfronto con la Lombardia (Gaiera,Vezzoni, Peretto) per 5-0. La finale coni kata di libera composizione Campaniae Ryu-ni-sho per la Puglia, vede que-st’ultima incorrere in un palese erroretecnico e di sincronia che sposta l’agodefinitivo della bilancia tutto sullasquadra campana (10-0). Il maestroDomenico Maurino non nasconde lasua soddisfazione:” I ragazzi hannointerpretato al meglio tutti i parametririchiesti per un kata di libera composi-zione, sapendo esprimere una buonapotenza e sincronismo nel kata ed unagrande interazione, effetto dello strettoaffiatamento esistente tra di loro, nelbunkai. Che dire della nostra avversa-ria, la Puglia? E’ stata sfortunata adincontrare una Campania tanto forte!A parte questa battuta, è una buonasquadra che ha meritato appieno l’ac-cesso alla finale. Il prossimo obiettivo?Ovviamente l’edizione europea di que-sta gara che si terrà a Parigi il 3 giu-

gno p.v.” Il maestro Nicola Simmi,responsabile del CTR Puglia, commen-ta da parte sua: ”Rispetto all’annoscorso, avremmo meritato sicuramentequalcosa di più. Però è vero che abbia-mo avuto tutta una serie di problemitecnico-organizzativi, che ora vedrò dirisolvere, per colpa dei quali in realtàla squadra ha potuto effettuare pochis-simi incontri collegiali di preparazio-ne.”

Classifica: 1° CAMPANIA 2°PUGLIA 3° SICILIA e TOSCANA5° MARCHE e CALABRIA

KUMITE FEMMINILE I 50 kg vedono il ritorno dopo la pausa… maternità (auguri vivissimi!) dellaplurititolata Susanna Mischiatti (Lom-bardia) che in finale ha ragione di unacomunque combattiva Elisa Fortunati(Lazio) per 5-0. Ricordiamo che labrava e volitiva allieva del maestroMichelangelo Nava lo scorso annonon potè partecipare dati i quasi con-comitanti ritiri della nazionale in vistadegli allora campionati europei interra di Grecia. Nota simpatica:Susanna salirà sul podio per riceveregli applausi dei compagni e del pub-blico con in braccio il suo neonatoRiccardo.Nei 55 kg Chiara Piantoni (Lombardia)

si afferma di stretta misura (2-1) suMichela Zega (Lazio) che nell’edizione2005 si era classificata sempre 2° nellamedesima categoria dietro Chiara Roc-chetti, quest’anno fermatasi al 3° posto.Per i 60 kg Lucia Guglielmi (Puglia)dilaga letteralmente a spese di JessicaMustacchio (Sicilia) con 6-1 mentrenei 65 kg Tiziana De Angelis (Lazio),campionessa 2005, allieva di PatriziaPriore, si riconferma battendo (3-0)Lorena Busà, vicecampionessa assoluti2004, oro nell’edizione 2005 cat. + 65kg, atleta che ha da sempre i suoi puntidi forza nelle tecniche in controtempo,di kizami e proiezione. Scoppiettantechiusura con i + 65 kg con un’altra plu-rititolata atleta, Chiari Marivin (Lom-bardia) che con un secco 4-0 fa sua lamassima posta a spese di Sara Sarlo(Veneto).

Kumite Maschile: uno degliincontri di finale

Susanna Mischiatti(Lombardia), a destra, lamigliore performance delcampionato

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GENNAIO-FEBBRAIO 2006 39

Classifica: 1° LAZIO 2° LOMBAR-DIA 3° VENETO 4° SICILIA 5°CAMPANIA

KUMITE MASCHILENei 55 kg Raffaele Pagano (Campania)si aggiudica il podio più alto per 4-3 inun combattimento tirato ed a trattianche rude che lo vede contrapposto aMatteo Mazzoni (Liguria). Una note-vole vivacità contraddistingue anche ilcombattimento di finale dei 60 kg chelaurea campione Fabio Greco (Cala-bria) su Gianfranco Evangelista (Basi-licata) con 2-1, mentre Michele Passa-monte (Sicilia) campione uscente siferma al bronzo. Per i 65 kg è un com-battivo Manuel Bonaita (Lombardia),già ben espressosi a livello di naziona-le giovanile, ad aggiudicarsi il titolo altermine di un incontro, anch’essomolto acceso, a spese di un pur deter-

minato Flavio Cologgi (Lazio) per 6-1.Nei 70 kg Guido Fenaroli (Lombardia)vince su Giovanni Di Lecce (Basilica-ta) con 1-0 mentre nella finale dellacategoria successiva, con 3-1, è il plu-rititolato Salvatore Portoghese (Cam-pania), elemento sempre di grande edindiscusso valore, a far suo il massimopodio a spese di Mauro Demarchi(Lombardia) che peraltro, favorito da

più lunghe leve articolari, dà vita ad unincontro in cui riesce a destreggiarsibene ed a tutt’altro che sfigurare neiconfronti del più blasonato avversario,cui comunque nulla regala. Gli 80 kgsanciscono la vittoria di Saverio Pesola(Puglia) su Andrea Amico (Lazio) per3-1. Le ultime due categorie vedono ilsuccesso rispettivamente di GiovanniFerlinghetti (Lombardia) contrappostoa Simone Bottura (Calabria) per 2-0 edi Angelo Borzi (Sicilia) su FedericoTonti (Lazio) per 3-0.

Classifica: 1°LOMBARDIA 2° CAM-PANIA 3° PUGLIA 4° LAZIO 5°SICILIA

Un ultimo commento, con interessanticonsiderazioni sulla tematica arbitrale,viene dal maestro Pietro Antonacci,componente della Commissione nazio-nale Ufficiali di Gara, presente allamanifestazione in qualità di Commis-sario di gara, assieme all’altro compo-nente, il maestro Roberto Tanini, super-visore, entrambi arbitri di qualificamondiale: ”Sono 2 anni che stiamoportando avanti con la Commissioneun certo tipo di lavoro, ed i risultati ini-ziano a vedersi. C’è un promettentericambio generazionale negli Ufficialidi gara, e come risultato riscontriamomeno reclami, meno tensione da partedei tecnici. Ed anche quando vienecommesso un errore, lo stesso è presoed accettato in quanto tale … è unmomento, mi piace sottolinearlo,caratterizzato da una grande fiducianei confronti delle persone chiamatedalla Federazione al delicato compitodi dirigere gli incontri. Del resto costi-tuisce da tempo prassi consolidata, suimpulso della Commissione, lo svolgi-mento prima di ogni campionato di unariunione con tutti gli Ufficiali di gara,della durata di circa 2 ore, che si svol-ge durante le fasi del controllo atleti edelle operazioni di peso, nella quale siparla della specifica manifestazioneagonistica e si discute delle possibiliaree problematiche, anche sulla basedi appunti presi dalle gare precedenti.Dico di più. Per le ultime tre manifesta-zioni a squadre – il Giovanile deldicembre 2005, questo campionato el’Assoluto che si terrà a fine febbraio –abbiamo pensato allo svolgimento di

un vero e proprio corso, con orariodalle 14.30 alle 19.30, mirato alla pre-parazione ed al perfezionamento degliUfficiali di gara, colmando se necessa-rio quelle lacune che dovessero eviden-ziarsi, e ad individuare le persone piùportate all’assunzione di preciseresponsabilità. Persone che devonoessere tutte tranquille e preparate. Ilcorso inizia con un test di ingresso chesi sostanzia di oltre 200 domande, pervolutamente “mettere in difficoltà” –se così possiamo dire – l’Ufficiale digara e misurarne oltre alla preparazio-ne anche il grado di resistenza allostress. Con la collaborazione di Domi-nic Aloisio, e del Comitato regionalelaziale, abbiamo esteso questo studioanche al kata ed alla valutazione incompetizioni ritenute “difficili” per leloro peculiarità, quali il campionatoesordienti. Tengo a sottolineare chequasi tutti gli attuali Ufficiali di gara,circa un centinaio di persone, si dedi-cano esclusivamente a tale attività.L’incompatibilità della doppia qualifi-ca è del resto inequivocabilmente san-cita dallo Statuto, residuando perpochissimi casi destinati, con il ricam-bio generazionale, ad uscire prossima-mente di scena. I giovani, le nuoveleve, sono entusiasti, svolgono questoruolo con abnegazione ed impegno, enoi dobbiamo trovare tutti gli strumen-ti atti a far sì che questa passione per-manga, offrendo loro le più opportunemotivazioni. La gara odierna non haavuto problemi: non si sono registratireclami particolari e si è avuto l’enne-simo riscontro positivo sulle nuove levearbitrali. Sì, credo proprio di poter direche stiamo svolgendo, tutti insieme, unbuon lavoro”.

CLASSIFICA ASSOLUTA :

1° CAMPANIA (p. 33)2° SICILIA (p. 31)3° LOMBARDIA (p. 27)4° PUGLIA (p. 26)5° LAZIO (p. 25)6° CALABRIA (p. 20)7° TOSCANA (p. 16)8° ABRUZZO (p. 12)9° VENETO (p. 11)

10° MARCHE (p. 9)11° SARDEGNA (p. 6)12° UMBRIA (p. 5)13° BASILICATA (p. 4)14° LIGURIA (p. 3)

K A R A T E

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J U J I T S U

40 GENNAIO-FEBBRAIO 2006

Il 26 ed il 27 novembre si sono svol-ti presso il Palafijlkamdi Ostia il 2°Stage annuale ed i Campionati Ita-

liani di Ju Jitsu.Con questi due eventi si è concluso unanno decisamente brillante per questadisciplina che continua la sua crescitaqualitativa e quantitativa ben eviden-ziata dall’apprezzabile numero di par-tecipanti ai due stage nazionali, quellodi Lamezia Terme a maggio nonchéquesto di Ostia e di quelli organizzatidalle varie regioni oltre che dall’attivi-tà agonistica che ha coinvolto numero-se società sportive di tutto il territorionazionale. In particolare, le circa 400 persone

intervenute allo Stage di Ostia hannoconfermato il forte e diffuso interessedi insegnanti ed atleti riguardo all’ag-giornamento tecnico. A tale propositogli interventi dei maestri Cariola,Costa, Dell’Aquila e Schicchi coordi-nati dai commissari nazionali, maestriBagnulo e Sciutto, e sotto l’attentasupervisione del Presidente della com-missione Spagnolo, che hanno spazia-to dal programma tecnico federaleall’attività agonistica, sono riusciti asoddisfare pienamente le esigenze ditutti i partecipanti. Inoltre, una verificapositiva dello stato di salute del ju jitsuè venuta anche dalle cinque commis-sioni esaminatrici dei circa 150 aspi-ranti ai vari passaggi di dan che hannoriscontrato un buon livello tecnico deicandidati.A conclusione dello Stage si sono

svolti i Campionati Italiani con circa200 iscritti nelle due specialità delFighting e del Duo System. La gara hamesso in evidenza la crescita tecnicadel movimento agonistico e posto inrisalto ancora una volta l’ottimo livel-lo raggiunto dalle compagini del cen-tro-sud che si sono aggiudicati ben 19titoli sui 25 in palio.

Nel Duo ottima la prestazione dellecoppie vincitrici: nel settore maschileBerghi/Amoretti dell’OK Club Judo JuJitsu di Imperia hanno confermato laloro superiorità battendo in finaleCalia/Mancuso del New Center BodySystem di Palermo; in campo femmi-nile c’è stato l’inserimento vincentedella coppia Iotti/Sabbioni del CSR JJBologna che ha avuto la meglio sulletarantine Russi/Manganelli dell’Acc.De Bartolo; infine nella gara mista

nulla da fare per la coppia emergenteQuaranta / Gentile dell’OK Club JudoJu Jitsu di Imperia che non è riuscita asuperare i più esperti romani Santibel-li/Gasperini del KGM Lazio.Nella specialità del Fighting System sisono visti dei buoni incontri soprattut-to nella classe dei seniores. Ben com-battuto l’incontro dei 62 kg maschilidove Ruggero Fortunato del TaekjitsuNapoli si è aggiudicato il titolo su unpiù indeciso Carmelo Guglielmino del

BILANCIO 2005

Un anno da ricordaretesto e foto di Giancarlo Bagnulo

Gara delFightingSystem

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J U J I T S UDai-Ki dojo Catania; nei 69 kg il paler-mitano Giovanni Mazzara del NewCenter Body System sale sul podio piùalto aggiudicandosi la finale sull’infor-tunato Alessandro D’Angeli del KGMLazio; nei 77 kg il pur bravo PierluigiDe Luisi del Taekjitsu Napoli ha dovu-to cedere il passo a Cristian Minutodell’Akiyama Capaci che lo scorsoanno era stato messo fuori combatti-mento da un infortunio; nella finaledegli 85 kg vittoria di Ivaylo Petrovdel Judo Ju Jitsu Novara su RiccardoDel Carlo del Taekjitsu Napoli; infinenei 94 e + 94 kg doppietta del BorgoClub Taranto con Domenico Coppolasu Giovanni Pecoraio del KGM Lazioe Giacomo De Bellis su Bigio DiMicco del Taekjitsu Napoli.Nelle categorie femminili l’incontra-

stabile Maddalena Mennillo del Taek-

jitsu Napoli si è aggiudicata la 55 kg suMarta Mantovan del Kodokan Ceranomentre Viola Gasperini bissa l’oro delDuo misto vincendo il titolo dei 62 kgsu Marika Fiorella dell’AkiyamaCapaci; nei + 70 kg successo di Rober-ta Churlia del Taekjitsu Napoli sullacompagna di palestra Maria TeresaAntonimi.La classifica di società ha confermato

la supremazia in campo nazionaledella compagine campana TaekjitsuNapoli ( 1°) assieme alla forte Akiya-ma Budo Club Capaci ( 2°) ed al KGMLazio di Roma ( 3°). Seguono al 4° eal 5° posto il New Body System diPalermo ed il Judo Ju Jitsu Novara.Infine aldilà dei suddetti Stage e Cam-pionati, segnaliamo come “ eventoclou “ dell’anno la partecipazione diuna nostra rappresentativa ad un alle-

namento e ad un incontro amichevolecon la nazionale francese avvenutoalla fine di agosto a Lignano Sabbiado-ro. Questa occasione ha dato la possi-bilità di confrontare le nostre forze conuna tra le nazioni più forti al mondo esoprattutto di consolidare quei rappor-ti con i nostri cugini d’oltralpe neces-sari per uno sviluppo in ambito inter-nazionale.

Sempre a livello internazionale laFIJLKAM ha rinnovato la sua posizio-ne di traino per le nazioni emergenti edin questo ambito si sono rafforzati ilegami con la Tunisia attraverso la pre-senza di un docente italiano ai corsiper allenatori organizzati dalla F.T.J. ela venuta in Italia di una squadra tuni-sina che ha partecipato al I TrofeoInternazionale Akiyama di Ju Jitsusvoltosi a Palermo nel mese di maggio.

Garadel DuoSystem

Le prime 5Società

Lo Stage di Ostia

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J U D O

42 GENNAIO-FEBBRAIO 2006

Sabato 4 febbraio a Brescia nellapalestra del M.o Franco Cappel-letti si è svolto un importante

incontro sul futuro del Kata italiano. Vihanno partecipato i 4 Giudici interna-zionali (Giovanni Strazzeri, Gian PieroGobbi, Giosuè Erissini, Antonio Fer-rante), i tre Docenti federali che hannooptato per l’arbitraggio dei Kata (Gior-gio Crema, Cristina Vetturini, Gian-franco Bandiera), il M.o Stefano Stefa-nel Presidente della Commissione Atti-vità Promozionali, il M.o Franco Cap-pelletti responsabile Europeo per i Katae il M.o Shoji Sugiyama, Docente fede-rale di Kata e consulente del M.o Cap-pelletti per i Kata nell’Unione Europea.

Il Consigliere Federale Stefanel haaperto i lavori precisando che l’Italia èa fianco del M.o Cappelletti e del-l’unione Europea sui Kata e che ognimodifica applicata in Europa diventeràautomaticamente operativa anche inItalia. Ha poi illustrato ai presenti l’av-vio delle procedure per il primo Cam-pionato Mondiale di Kata che si svol-gerà presumibilmente nel 2006 e cheverrà gestito per conto della Federazio-ne Internazionale da Franco Cappellet-ti, che è ormai il riferimento mondialeper l’attività judoistica. Inoltre a Malta ai primi di luglio si

svolgerà un seminario internazionalesui giudici di Kata, cui parteciperanno inostri giudici internazionale. Il Vice-presidente Fijlkam Franco Cappellettiha poi illustrato il cammino fatto daikata in Europa e nel Mondo grazieanche al suo intercento e ha chiarito laposizione dell’Unione Europea sullegiurie.Stefanel ha poi illustrato le modalitàdel 5° Stage Nazionale di Kata chequalificherà gli arbitri regionali e hapoi posto l’accento sull’importanteappuntamento di ottobre con gli Euro-pei di Torino.Strazzeri e Gobbi hanno chiarito il

Il Kata verso Torinotesto e foto di Giorgio Sozzi

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J U D O

metodo di valutazione internazionaleche diventerà anche metodo Fijlkam,visto che hanno arbitrato sia gli Euro-pei Master di San Pietroburgo chequelli ufficiali di Londra. La giornata èstato poi destinata a ragionare sullevalutazioni dei Kata e questa parte èstata curata con grande professionalitàe chiarezza dal M.o Sugiyama, che hachiarito ai giudici italiani le modalità diattribuzione dei punteggi negativi.Un’attenzione particolare è stata data alNage No Kata, in quanto l’esecuzionea destra e sinistra prefigura la possibili-tà dell’individuazione di molti errori.Continua dunque il lavoro dellaFijlkam sui Kata e accanto agli appun-tamenti tradizionali (Gran Premio diKata, Campionati Europei) si sta lavo-rando ad allestire Italia-Russia (aLignano Sabbiadoro) e Italia-Spagna (aRoma).

I partecipantiall’incontro

�Il maestro Sugiyama in Kata Guruma

�I maestri Capelletti e Stefanel

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44 GENNAIO-FEBBRAIO 2006

La resurrezione delle Olimpiadidopo quindici secoli è dovuta albarone Pierre de Coubertin, che

corona così il sogno della sua vita. Iprimi Giochi dell’età moderna sidisputano ad Atene nel 1896 nono-stante la ferma opposizione del capodel governo, Harilaos Trikoupis. Il 6aprile (25 marzo secondo il calendariogiuliano), alla presenza di 50.000spettatori che stipano lo Stadio Pana-tenaico, re Giorgio I di Grecia legge laformula di rito e inaugura l’Olimpia-de, cui partecipano 14 nazioni e 245atleti (in buona parte greci).Dimessosi Trikoupis, per finanziare la

manifestazione il governo assecondale iniziative del principe Costantino,duca di Sparta (erede al trono e presi-dente del comitato organizzatore). Ungettito notevole è ricavato dalla conia-zione di una medaglia commemorati-va e dall’emissione di una serie di 12francobolli, eseguita presso l’Atelierdu Timbre a Parigi, su disegni del prof.Gilleron: sono i primi a carattere spor-tivo. Tra i soggetti raffigurati ricordia-mo il Discobolo di Mirone, la Nike diPeonio, l’Ermes di Prassitele, l’Acro-poli e il Panatenaico.Un’altra serie di 14 valori viene emes-sa nel 1906, in occasione dei Giochi“intermedi”, disputati ancora ad Atene

dieci anni dopo la prima Olimpiademoderna. Particolarmente interessantisono i francobolli che mostrano Erco-le e Atlante nel giardino delle Esperi-di ed Ercole in lotta con il giganteAnteo.

*Bisogna attendere fino al 1920 peravere altri francobolli olimpici: sono 3i valori emessi dal Belgio per l’Olim-piade di Anversa. I francobolli sonovenduti con una soprattassa di 5 cente-simi in favore dei feriti nella GrandeGuerra.In occasione dell’VIII Olimpiade(Parigi, 1924) la Francia stampa unaserie di 4 francobolli: quello da 30

CURIOSITÀ OLIMPICHE

I primi francobolli sportivirisalgono ai Giochi del 1896

di Livio Toschi

Francobolli sulotta e judo

emessi inoccasione

dell’Olimpiademoscovita del

1980

Il primofrancobolloitaliano asoggettosportivo

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GENNAIO-FEBBRAIO 2006 45

centesimi raffigura l’invincibile lotta-tore Milone di Crotone, uno degliuomini più forti dell’antichità, mentretenta di squarciare un robusto tronco.Secondo la tradizione, però, le manigli rimangono incastrate nella fenditu-ra e Milone viene sbranato dai lupi.L’Olanda emette 8 valori nel 1928, 2gli USA nel 1932 e 8 la Germania nel1936. Se nel 1924 e 1928 si devesegnalare la stampa di francobolli del-l’Uruguay per celebrare le vittoriedella propria squadra olimpica di cal-cio, nel secondo dopoguerra il numerodi nazioni che emettono francobolli inoccasione dei Giochi sale vertiginosa-mente. Secondo Revue olympique n.56 del luglio-settembre 2005 talinazioni sono 10 nel 1948 (per un tota-le di 40 valori) e nel 1952 (46 valori),20 nel 1956 (112), 46 nel 1960 (299),82 nel 1964 (504). Nel 1984 le nazio-ni superano il numero di 100 (ben121) e i valori emessi sono più dimille (1.030), nel 1992 arrivano a 143(1.274 valori) e nel 1996, Giochi delCentenario, a 144 (1.201). Il CIO ècostretto a intervenire per frenare una

crescita incontrollata e la disaffezionedi molti collezionisti; pertanto nel2000 si registra un’inversione di ten-denza e le nazioni scendono a 139(482 valori).Nel 1982 è fondata la FédérationInternationale de Philathélie Olympi-que (FIPO), che in occasione dei Gio-chi organizza esposizioni denominateOlymphilex e dal 1984 assegna il Pre-mio Olimpia ai francobolli più belli.

*I primi francobolli italiani a soggettosportivo sono stampati in occasionedei Giochi Universitari Internazionali,disputati a Torino nel settembre 1933.Identico il soggetto dei 4 valori (unastatua dello Stadio dei Marmi al ForoMussolini di Roma, con il MonolitoDux sullo sfondo), che si differenzia-no solo per il colore. Nel disegno di A.Pesci le scritte sul Monolito si leggo-no stranamente dal basso verso l’alto.La successiva serie a soggetto sporti-vo (9 valori) celebra il secondo cam-pionato mondiale di calcio, disputatoin Italia nel 1934 e vinto dagli Azzur-ri. I disegni sono di Liana Ferri e Ugo

Ortona.Nel 1959 l’Italia emette una serie di 5valori, detta Preolimpica, ispirata amonumenti di Roma: la fontana deiDioscuri al Quirinale, la torre delCampidoglio, le Terme di Caracalla,l’Arco di Costantino, la Basilica diMassenzio.In occasione della XVII Olimpiade lePoste stampano 9 francobolli comme-morativi raffiguranti la Lupa, 4impianti sportivi (Stadio e VelodromoOlimpico, Palazzo e Palazzetto delloSport) e 4 famose statue (il Mossiere,il Pugile in riposo, l’Apoxyomenos diLisippo e il Discobolo di Mirone).

*Il Discobolo di Mirone, il grande arti-sta vissuto nel V secolo a.C., è senzadubbio l’opera d’arte più raffiguratanella filatelia sportiva (quella checonosciamo è però una copia romanadel II secolo d.C.): basti ricordarnel’utilizzo nei francobolli di Atene nel1896, di Anversa nel 1920 e di LosAngeles nel 1932, ossia in 3 delleprime 5 emissioni olimpiche.

I francobolli delle Poste Italianeper l’Olimpiade romana del 1960

Milone di Crotone raffigurato in unodei 4 francobolli emessi dalla Franciain occasione dell’VIII Olimpiade

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Con la seconda uscita di “Fijlkam e Scienza” continuiamo la pubblicazionedi articoli di esperti su temi importanti della preparazione negli sport di com-battimento e nelle arti marziali. Per rendere il nostro servizio più interessan-te, invitiamo i nostri lettori a proporci degli argomenti da trattare, o richiestedi approfondimento di temi già trattati, o semplicemente delle domande sualcuni dubbi che possono sorgere nella concreta applicazione delle attivitàsuggerite. Gireremo le vostre proposte e domande agli esperti amici della rivi-sta e della Federazione, che potranno fornire delle brevi indicazioni di tipospecifico, o approfondire i vari temi con articoli dedicati. La mail o l’indiriz-zo a cui formulare le vostre proposte o domande è [email protected].

Olsen PD, Hopkins WG. - School ofPhysical Education, University ofOtago, Dunedin, New [email protected] dell’allenamento balisticoapplicato sulla forza e sulla velocitàdei movimenti(The effect of attempted ballistictraining on the force and speed ofmovements.)49: J Strength Cond Res. 2003 May;17(2):291-8

Gli atleti che praticano sport in cuisono necessari movimenti esplosivi(fra cui il karate) possono beneficia-re di forme di allenamento in cuil’arto è frenato mentre l’atletaprova a realizzare un movimentobalistico. Sono stati studiati glieffetti di tali esercizi balistici insie-me ad esercizi tradizionali sullaforza e la velocità di calci frontali,calci laterali, e colpi di pugno nellearti marziali. Furono assegnati inmodo randomizzato ad un grupposperimentale di 13 atleti ed un grup-po di controllo che praticava unnormale allenamento di arti mar-ziali (n=9). Il gruppo di allenamentocon metodi tradizionali produsse unmiglioramento del 12% nei calcifrontali relativamente al gruppo dicontrollo. L’allenamento balistico econ i sovraccarichi ebbe un effettodi diminuzione della forza del calciolaterale del 15%, ma la velocità dimovimento aumentò del 11-21%, la

risposta all’allenamento balistico fupiù marcato nei soggetti di maggiorlivello tecnico. Praticare l’allena-mento balistico aggiunto all’allena-mento della forza può essere piùefficace per gli atleti di più elevatolivello tecnico dove la velocità, piùancora della forza, può essere il fat-tore limitante.

Schmidt WD, Piencikowski CL,Vadervest RE – Department of Phy-sical Education and Health Promo-tion, University of Wisconsin-Oshkosh, Wisconsin 54901, USA [email protected] della stagione agonisticasulla composizione corporea, sullaforza e sulla potenza in lottatori sta-tunitensi di livello nazionale.(Effects of a competitive wrestlingseason on body composition,strength, and power in NationalCollegiate Athletic Association Divi-sion III college wrestlers).1: J Strength Cond Res. 2005 Aug;19 (3) : 505 - 8

Lo scopo di questo studio fu stu-diare gli effetti della stagione agoni-stica sulla composizione corporea(cioè la quantità di massa grassa emagra) sulla forza muscolare, sullapotenza muscolare in lottatori dilivello nazionale. Dieci lottatorifurono valutati attraverso 2 stagioniagonistiche consecutive in ottobre,

fine febbraio (metà stagione) e finemaggio (a stagione conclusa). Lemisure rilevate furono il peso cor-poreo, la composizione corporea(con sei punti di rilievo della plicacutanea), la forza muscolare (squatcon bilanciere dietro le spalle edistensione su panca) e la potenzamuscolare (girate al petto; salto ver-ticale e lancio della palla da seduto).L’analisi della varianza di misureripetute (ANOVA) non mostròmodifiche significative del peso,percentuale di grasso corporeo o dimassa magra(FFM) nelle tre diver-se fasi della stagione, il peso corpo-reo 77.9+/- 12.4, 75.7+/- 11.0, e79.9+/- 12.8, la percentuale di massagrassa 11.6 +/- 3.9,, 10.5 +/- 3.0, and12 +/- 3,4; FFM, 68,5 +/- 8.7, 67.5 +/-8.2, e 70.0 +/- 9,0). Un effetto stati-sticamente significativo del tempo(p<0.01) fu osservato per la forzamuscolare, in quanto sia lo squatcon il bilanciere dietro la testo (backsquat) e distensione su panca diederisultati in calo a metà stagione(back squat, 150,9+/-25.2 kg;disten-sione su panca, 98,3 */- 25,4 kg) cheprima della stagione agonistica chedopo (back squat 157,9 +/- 25.5 e161.4 +/- 25.6; distensione su panca,103.4 +/- 25.5 e 106.4 +/- 26.0) Lapotenza muscolare non cambiòsignificativamente durante la sta-gione agonistica. Questi dati indica-no che i lottatori restano relativa-mente stabili nel peso con piccolemodifiche nella composizione cor-porea durante la stagione agonisti-ca. Se la potenza muscolare si man-tiene apparentemente stabile, laforza muscolare cala leggermente. Inostri risultati suggeriscono che talilottatori beneficiano di un program-ma di allenamento che sottolinea ilmantenimento della capacità di pre-stazione.

L’ “allenamento balistico”a cura di Renato Manno

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48 GENNAIO-FEBBRAIO 2006

(Seconda ed ultima parte)

5. L’alimentazione nel periodo dellariduzione del peso e la sua influenzasulla prestazione fisicaMolti studi hanno evidenziato che conle abituali tecniche di riduzione delpeso, il consumo di carboidrati corri-sponde soltanto al 22-50 percentodella quantità necessaria al manteni-mento del tasso di glicogeno muscola-re: 10g/kg/24 ore. Se durante il perio-do di riduzione del peso vengono inge-riti come contenuto energetico quoti-diano dell’alimentazione 100kj/kg,anche un tasso elevato di carboidratinella dieta (70%) garantisce soltanto4,2 g/kg/24 ore, risultando in tal modoal di sotto del fabbisogno reale.McMURAY e collaboratori ha condot-to un esperimento per studiare l’azionedella riduzione di peso di breve perio-do (sette giorni) e di diverse diete sullaprestazione aerobica e anaerobica deilottatori. Durante i sette giorni prece-denti il test, le persone oggetto del-l’esperimento hanno assunto un pastonomale (50% di carboidrati, 30 per-cento di grassi, 20 percento di protei-ne) oppure un pasto con una percen-tuale superiore di carboidrati (75 per-cento, 15 percento di grassi, 10 percen-to di proteine).La quantità di energia assorbita ognigiorno nei due gruppi è stata in mediadi 6679 kJ (1594 kcal.) producendo intal modo una diminuzione netta dipeso, in media di 2,43 kg. La percen-tuale di grasso nella massa corporea èdiminuita dal 9,7 percento a 7,9 per-cento.La prestazione è stata testata con duemetodi: la capacità aerobica con 8minuti di corsa sul nastro ad un’inten-sità di 85 percento di VO2 max; la

capacità anaerobica attraverso il testWingate da 30 secondi sul ciclo-ergo-metro.Le manipolazioni dietetiche non hannoavuto effetti significativi sulla capacitàaerobica delle persone oggetto del test.L’ossidazione dei grassi è aumentata,quella dei carboidrati con il carico èdiminuita, il lattato nel sangue dopo il

carico è chiaramente diminuito, mabisogna dire che queste variazioni nonsono state prodotte dal tipo di dieta.La dieta della durata di sette giorni econ poche calorie e il tasso consueto dicarboidrati ha ridotto la capacità anae-robica.Un contenuto elevato di carboidratinella dieta (75 percento) ha contribuitoa mantenere la capacità anaerobicadelle persone oggetto del test, ma iltipo di dieta non ha influenzato il ritmodi sviluppo dell’affaticamento. L’azione di una dieta diversa sulla pre-stazione dei lottatori durante la ridu-zione del loro peso corporeo è stataesaminata da HORSWILL e collabora-tori. Le persone oggetto del test hannoridotto il loro peso corporeo per duevolte del 6 percento, ed hanno assuntonello spazio di quattro giorni un’ali-mentazione o con pochi carboidrati(41,9 percento con il 46,7 percento digrassi e il 11,4 percento di proteine)oppure con molti carboidrati (65,9 per-cento con il 22,7 percento di grassi el’11,4 percento di proteine). Il testsulla prestazione effettuato all’ergo-metro prevede degli scatti massimi di15 secondi per otto volte, intervallatiogni volta da una pedalata libera per30 secondi con le mani.Nel test, effettuato a peso corporeoinferiore, il lavoro complessivo duran-te gli sprint da 15 secondi è risultatonotevolmente superiore in presenza diun’alimentazione ricca di carboidratirispetto al caso di una dieta opposta.Presumibilmente il tasso elevato dicarboidrati nell’alimentazione produceun livello superiore di glicogeno nelsangue, garantendo quindi la presta-zione. Delle differenze significative

sono state riscontrate in presenza divariazioni del volume del plasma san-guigno. Con una dieta comprendentemolti carboidrati, il plasma è aumenta-to (7,6%), mentre con pochi carboidra-ti è diminuito (1,4 percento).Delle differenze significative in dipen-denza delle diverse diete non sonostate riscontrate né per quanto attienela quantità di lattato, né il pH del san-gue dopo il carico, benché questi para-metri siano stati influenzati dalla ridu-zione del peso: in presenza di pesonormale il lattato accertato dopo ilcarico è notevolmente più elevato,mentre il tasso di pH è più bassorispetto a quanto avviene in soggetticon peso corporeo inferiore.A riposo, la riserva di alcali nel sangueè nettamente diminuita con la riduzio-ne di peso, in particolare nel caso delladieta povera di carboidrati, il che fapensare ad una ridotta capacità tampo-ne del sangue. La concentrazione diglicerolo nel plasma sanguigno, cheviene considerata un indicatore dellamobilitazione degli acidi grassi(NEWSHOLME), è aumentata note-volmente con la riduzione di peso, masembra essere assolutamente indipen-dente dal tipo di dieta.In molte discipline sportive con com-petizioni nelle varie categorie di peso,normalmente esiste un intervallo da 2 a20 ore tra la pesata e il primo combat-timento. Gli atleti lo utilizzano perridurre gli effetti negativi della disidra-tazione, in seguito alla riduzione dipeso.Un breve periodo di re-idratazione (da1 a 3,5 ore) non è sufficiente permigliorare la capacità anaerobica(KLINZING / KARPOWICZ; RAN-

UNO STUDIO DI TIMPMANN E OOPIK

Influenza nella prestazionedella riduzione

del peso

a cura di Renato Manno

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KIN / OCEL / CRAFT); una riduzioneda 5 a 24 ore può garantire il ristabili-mento della capacità anaerobica. Ladisidratazione può svilupparsi inmaniera relativamente rapida edaumentare. Ad esempio, in dipendenzadall’intensità del carico e dalle condi-zioni ambientali, la perdita di liquidoper effetto della sudorazione raggiunge2 litri e addirittura 2,5 litri ogni ora. Alcontrario, la re-idratazione è un pro-cesso più lento. Il ristabilimento delvolume del plasma sanguigno puòrichiedere da quattro a 5 ore (MAU-GHAN), la completa idratazione deltessuto muscolare e il ripristino delleriserve di glicogeno richiedono fino a48 ore (HOUSTON / MARRIN /GRENN / THOMPSON).RANKIN e collaboratori hanno esami-nato, con l’ausilio di un esperimento,la dipendenza della prestazione fisicadal contenuto dell’alimentazione,durante un periodo di riposo di breveperiodo, successivo alla perdita dipeso.I 12 lottatori partecipanti hanno ridottoil loro peso corporeo nel corso di 72ore, assumendo una alimentazionepovera di calorie (18 kcal/kg; 60 per-cento di carboidrati, 20 percento digrassi, 20 percento di proteine), evitan-do così una disidratazione dell’organi-smo.Durante le successive cinque ore diriposo, le persone oggetto del testhanno consumato una percentuale ele-vata di carboidrati (75 percento con il15 percento di grassi e il 10 percento diproteine) oppure una percentualemedia (47 percento di carboidrati, 37percento di grassi, 16 percento di pro-teine) con un contenuto energeticocomplessivo di 21 kcal/kg.La capacità anaerobica delle personeoggetto del test è stata testata tre voltesull’ergometro a manovella: con ilpeso normale, dopo la riduzione dipeso e dopo cinque ore di riposo. Il testprevede degli scatti ad intensità massi-ma eseguiti 8 volte per 15 secondi e unintervallo di lavoro meno intenso. Nelsecondo esperimento, il peso delle per-sone oggetto del test in media è dimi-

nuito di 2,4 kg, mentre durante il ripo-so di cinque ore, è aumentato di 1,0 kg(alimenti ricchi di carboidrati) o di0,83 kg (alimenti con tasso medio dicarboidrati).Un’alimentazione composta dal 60percento di carboidrati durante la fasedi riduzione di peso corporeo non hacontribuito ad evitare la diminuzionedella capacità anaerobica. A peso cor-poreo ridotto, il lavoro complessivonel test massimale di 15 secondi costi-tuisce soltanto il 92,4 percento dellavoro fatto in presenza di peso norma-le.Nel terzo test è emersa una tendenzanetta ad un diverso recupero dellacapacità di prestazione a seconda deltipo di alimentazione: con un ciboricco di carboidrati, il lavoro è stato del99,1 percento, con un cibo a tassomedio di carboidrati del solo 91,5%rispetto al test con peso normale dellepersone oggetto del test.Un quadro simile è apparso nei test perquanto riguarda la forza dinamicamedia; al livello di forza massima nonc’era alcuna differenza né tra i test nétra le diverse diete. Il contenuto di gli-cogeno muscolare non è stato determi-nato direttamente. Tuttavia, il bassolivello di lattato nel sangue, dopo il testcon peso corporeo ridotto, depone afavore di una riduzione del glicogenomuscolare.

6. Regolazione del peso e prestazionenegli sport da combattimentoE’ difficile valutare, secondo criterioggettivi, l’azione della manipolazionedel peso sulla prestazione degli sporti-vi che praticano sport di lotta e com-battimento. Le precedenti analisi stati-stiche, effettuate il più delle volte sullabase di ampi dati, non hanno fornitodei risultati sostanziali e determinanti(HORSWILL; HOSWILL/ DICK/SCOTT; FOGEL HOLM ).Non è possibile affermare che unariduzione di peso prima della garaaumenta o riduce le possibilità di suc-cesso negli sport da combattimento.Comunque circolano diverse opinionio credenze di atleti (almeno dei lotta-

tori), fondate sulla base dell’esperien-za soggettiva, in base alle quali unariduzione di peso ai fini di essere auto-rizzati a combattere nella categoria dipeso inferiore spesso viene considera-ta come una condizione preliminareper ottenere il successo. Nei casi estre-mi gli atleti sono pronti a rischiare laloro vita per ottenere il successo.Nel 1997 sono stati registrati tre casi dimorte negli USA legati al tentativo deilottatori di diminuire il loro peso nelcorso di 12, 4 e 3 ore rispettivamentedi 6,81, 1,82 e 2,72 kg (REMICK/CHANCELLOR / PEDERSON /ZAMBARSKI/ SAWKA/ WENGER).Secondo uno studio recentissimo, con-dotto su dei giovani lottatori in scuoleUSA, esiste la prova scientifica in basealla quale la riduzione del peso puòfavorire il successo sportivo (WRO-BLE / MOXLEY). Durante una stagione sportiva sonostate effettuate delle rilevazioni detta-gliate di risultati dei concorrenti e dellevariazioni di peso in 159 lottatori. Ècosì emerso che il 57 percento dei lot-tatori classificati nei primi quattroposti della graduatoria nei campionatidei diversi Stati federali aveva combat-tuto al di sotto del peso minimo con-sentito. La percentuale di lottatori conil cosiddetto peso normale è stata delsolo 33 percento. In un altro studiopubblicato dagli stessi autori, è emersoche in 24 squadre di 24 Stati federaliUSA (260 atleti), la velocità del recu-pero e di ripristino dopo la pesata risul-ta di importanza sostanziale ai finidelle prospettive di successo. L’au-mento medio di peso dopo la pesata èstato di 1,5 kg nei vincitori del primocombattimento, mentre nei perdenti èstato di 1,2 kg. Anche se modesta, ladifferenza è comunque significativadal punto di vista statistico ed ha unainfluenza diretta sul risultato dellacompetizione.

2.FINE ( la prima puntata è stata pub-blicata sul numero 11 di Athlon 2005)Traduzione dall’inglese del dr. PeterTschiene