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Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 36 del 26 Ottobre 2015 www.liberoreporter.it www.nellattesa.it Sanità L’ascesso anorettale, una patologia invali- dante e spesso recidiva pag.4 Sociale Le associazioni dei consumatori, autentiche avanguar- die contro la pratica anatocistica pag.3 Salute e Benessere Un nuovo programma di monitoraggio del mare a favore della nostra salute pag.6 Salute nel Piatto Paccheri alla Franco & Ciccio pag.7 L e malattie reumatiche infiammatorie-autoimmuni e quelle infiammatorie croni- che dell’intestino (malattia di Crohn e colite ulcerosa) si potranno combattere da ora in poi, seguendo percorsi adeguati sia diagnostici sia assistenziali. Secon- do recenti dati dell’Oms, le malattie reumatiche rappresentano la metà delle malattie croniche che colpiscono la popolazione al di sopra dei 65 anni. Si calcola che circa il 10% della popolazione italiana sia affetta da malattie reumatiche e che la loro spesa è stimata 5-6 miliardi Euro/anno. Le malattie infiammatorie croniche intestinali (in inglese “IBD”, inflammatory bowel disease), comprendono la malattia di Crohn e la Rettocolite ulcerosa. Si quantifica che in Italia circa 200.000 persone siano oggi affet- te da queste patologie e il numero di ammalati è aumentato di circa 20 volte. pag. 2

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Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 36 del 26 Ottobre 2015

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SanitàL’ascesso anorettale, una patologia invali-dante e spesso recidivapag.4

SocialeLe associazioni dei consumatori, autentiche avanguar-die contro la pratica anatocisticapag.3

Salute e BenessereUn nuovo programma di monitoraggio del mare a favore della nostra salutepag.6

Salute nel PiattoPaccheri alla Franco & Cicciopag.7

Le malattie reumatiche infiammatorie-autoimmuni e quelle infiammatorie croni-che dell’intestino (malattia di Crohn e colite ulcerosa) si potranno combattere da ora in poi, seguendo percorsi adeguati sia diagnostici sia assistenziali. Secon-do recenti dati dell’Oms, le malattie reumatiche rappresentano la metà delle

malattie croniche che colpiscono la popolazione al di sopra dei 65 anni. Si calcola che circa il 10% della popolazione italiana sia affetta da malattie reumatiche e che la loro spesa è stimata 5-6 miliardi Euro/anno. Le malattie infiammatorie croniche intestinali (in inglese “IBD”, inflammatory bowel disease), comprendono la malattia di Crohn e la Rettocolite ulcerosa. Si quantifica che in Italia circa 200.000 persone siano oggi affet-te da queste patologie e il numero di ammalati è aumentato di circa 20 volte.

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SERVIZIO NOTTURNO CONTINUATO

Le malattie autoimmuni non sono costituite solo da diabete e celiachia, ma comprendono una

vasta gamma d’infezioni e pa-tologie che colpiscono, ciascu-na in modo differente, il nostro corpo. Prima queste patologie non potevano essere affron-tate tutte in modo adeguato, poiché molte non presentava-no (e ancor oggi non sono po-che) dei percorsi adeguati sia diagnostici sia assistenziali. Tuttavia, da questo novero è possibile cancellare malattie reumatiche infiammatorie-au-toimmuni e quelle infiamma-torie croniche dell’intestino (malattia di Crohn e colite ulcerosa). Infatti, sono stati approvati i Percorsi Diagno-stico Terapeutici Assistenziali (PDTA) di queste patologie, elaborati dal Coordinamento Nazionale Associazioni Malati Cronici-Cittadinanzattiva in-sieme ad ANMAR e AMICI on-lus. Perciò, da questo mese è nato un accordo ufficiale tra Stato-Regioni e Province Auto-nome, grazie all’approvazio-ne, avvenuta di recente, della Conferenza Stato Regioni. I PDTA sono stati messi a punto dalle Associazioni, partendo dalla posizione dei cittadini, integrandola con i contribu-ti dei principali professionisti coinvolti nell’assistenza. L’o-biettivo che si spera di rag-giungere è di assicurare una reale presa in carico del pa-ziente, l’appropriatezza e la tempestività, quindi la qualità dell’assistenza senza prescin-dere da un uso più razionale delle risorse. Le malattie reu-matiche sono delle condizioni morbose croniche che produ-cono disturbi a carico dell’ap-parato locomotore e, in gene-rale, dei tessuti di sostegno (connettivi) del nostro corpo. Non costituisce un’unica ma-lattia, ma comprende diver-

se forme patologiche molto varie tra loro, per cui alcune possono colpire non solo le ar-ticolazioni, le ossa, i tendini, ma anche altri tessuti ed or-gani come il cuore, i polmoni, i reni, i muscoli, l’intestino, gli occhi e la pelle. Le ma-lattie infiammatorie croniche dell’intestino sono patologie di origine sconosciuta, per cui si ipotizza una reazione im-munologica abnorme da parte dell’intestino nei confronti di antigeni (sostanze) ricono-sciute come nemiche dal pro-prio sistema immunitario (per esempio batteri normalmente presenti nell’intestino). Que-sta “guerra” immunologica può emergere per un’alterata interazione tra fattori geneti-ci propri dell’individuo e quel-li ambientali. Il responsabile del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC)-Cittadinan-zattiva, e coordinatore del Tribunale per i diritti del ma-lato-Cittadinanzattiva, Tonino Aceti, ha dichiarato:”Ringra-ziamo Regioni e Ministero del-la Salute per aver reso i PDTA un accordo di riferimento per la cura delle persone che sof-frono di queste due patologie. In particolare, riconosciamo la sensibilità e l’impegno della Commissione Salute delle Re-gioni, attraverso gli Assessori Luca Coletto e Sergio Venturi che ci hanno sostenuti in que-sto percorso istituzionale, per il miglioramento, l’appropria-tezza, l’uniformità ed l’equità dell’assistenza sul territorio nazionale per queste persone. E’ la dimostrazione che ci sono associazioni di cittadini e pa-zienti mature che sanno esse-re protagoniste nelle politiche pubbliche sanitarie. Questa esperienza rappresenta in se un’innovazione perché è la prima esperienza di PDTA Na-zionali per patologie croniche,

e anche perché promuove una concreta riorganizzazione dei servizi dal “basso”. Abbiamo risposto di fatto con azioni concrete alla realizzazione degli obiettivi di programma-zione sanitaria nazionale” . Il Presidente dell’Associazione Nazionale Malati Reumatici (ANMAR), Renato Giannelli, ha aggiunto: “L’approvazione da parte della Conferenza Stato Regione del PDTA sulle Malat-tie Reumatiche infiammatorie ed autoimmuni è molto impor-tante in quanto mette a di-sposizione di tutte le Regioni uno strumento, che adattato alle varie realtà locali, per-metterà di strutturare al me-glio le reti sanitarie ed i per-corsi terapeutici, migliorando ed uniformando le capacità di risposta alle necessità dei malati e conseguendo, se ben applicato, anche un conteni-mento della spesa sia sanita-ria che a carico dei malati”. Il Direttore Generale di AMICI, Salvatore Leone, ha sostenu-to: “Si chiude un percorso vir-tuoso iniziato con le indicazio-ni fornite dai pazienti e messo in pratica dalle Istituzioni che hanno raccolto l’invito, delle associazioni e dei medici, a sedersi attorno ad un tavolo per migliorare la performan-ce del SSN. La standardizza-zione dei percorsi di cura può costituire un’opportunità di risparmio, in quanto tende a far diminuire la mobilità dei

pazienti. Nel caso delle MICI, il PDTA sarà anche un vali-do strumento di governance per provare a ridurre i tempi di attesa per la diagnosi, che spesso determinano un decor-so aggressivo della malattia”. Molto lavoro resta da fare, ma ora i pazienti di queste malat-tie avranno delle strade che potrebbero agevolarli nella loro vita quotidiana e lavora-tiva, migliorandone la qualità, in attesa che emergano cure risolutive.

Francesco Sanfilippo

Malattia di Crohn e Patologie reumatiche, miglioriamo la qualità di vita dei pazienti

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Le associazioni dei consumatori, autentiche avanguardie contro la pratica anatocistica

La pratica plurisecolare dell’anatocismo ban-cario è stata una delle più rilevanti cause che

minano le fondamenta dell’e-conomia sana e produttiva a favore dell’economia specu-lativa (sistema creditizio). Le associazioni che si propongono il fine etico di operare in di-fesa del consumatore, inteso anche nelle vesti produttive di imprenditore, lavoratore o soltanto risparmiatore, han-no da alcuni anni intrapreso una autentica battaglia civile contro questa illecita pratica assimilabile di fatto all’usura. Questa battaglia è suffragata e supportata da recenti e re-centissime nonché molteplici sentenze emesse dalle sezio-ni della Corte di Cassazione. Queste sentenze le condanna-no univocamente e giudicano questa gravissima e esecrabile aberrazione creditizia con og-gettive motivazioni. Il termi-ne anatocismo affonda la sua radice etimologica nell’anti-co lessico ellenico. Infatti, è

composta dal termine “ ana “ che esprime il concetto di “ripetizione” e dal termine” tochismos “che invece vuol dire esattamente “ usura”, definizione quindi più che cor-rettamente mirata e dal signi-ficato oggettivo ed eloquente. di fatto, l’anatocismo consiste nella produzione d’interessi (capitalizzazione) da altri in-teressi resi produttivi sebbene scaduti o non corrisposti su un determinato capitale iniziale. Nell’ordinamento creditizio italiano questa pratica ese-crabile e illecita prende corpo dalla sperequazione esisten-te fra la consolidata prassi di prevedere la capitalizzazione degli interessi a favore dell’i-stituto di credito su base tri-mestrale e altresì la matura-zione degli interessi a favore del cliente su base annuale. Quest’autentica aberrazione caratterizzante il sistema ban-cario italiano determina, quin-di, una gravissima disfunzione a scapito del debitore. Infatti, sviluppa un regime di capita-

lizzazione composta che inevi-tabilmente sfocia nella cresci-ta esorbitante e esponenziale dell’esposizione debitoria. Il confine esistente fra la pratica anatocistica e la pratica usu-raria è, come facilmente evin-cibile, estremamente labile e nebuloso. Mentre la prima costituisce un illecito civile, la seconda configura un reato penale d’inquietante profilo criminoso. da parte degli stu-di legali e delle associazioni dei consumatori, si acclara la tendenza a evitare, per quan-to possibile, di aprire conten-ziosi penali. Certamente esi-stono molteplici casi fondati, ma fuorvianti dall’obbiettivo pragmaticamente prioritario per il cittadino, oberato da questa pratica, di rientrare in possesso delle somme di dena-ro illecitamente pretese dagli istituti di credito e, quindi, dal ripianare situazioni tal-volta di drammatico impatto sociale e economico. Infatti, le associazioni in difesa del consumatore (cittadino) han-

no la priorità, particolarmen-te pressante in un momento di congiuntura economica come quello attuale, di ristabilire un sano e corretto, eticamente e giuridicamente, equilibrio fra coloro che ricorrono al credito e gli enti preposti a erogarlo.

Sergio DellairaUdiconsum.it

SANITA’ 4www.nellattesa.it

La corretta diagnosi ed il trattamento degli asces-si anorettali richiedono una chiara ed approfon-

dita conoscenza dell’anatomia anorettale, una certa com-petenza di nozioni batterio-logiche, ed esperienza circa l’evoluzione dei processi sup-purativi anorettali. Diagnosi e trattamenti non corretti pos-sono, infatti, portare a pe-ricolose recidive e a decorsi postoperatori lunghi e tortuosi che rendono molto scadente la qualità di vita dei pazienti che ne sono affetti. L’asces-so anorettale è di per sé una patologia abbastanza comune, più frequente nei maschi, ri-scontrabile in adulti sani spes-so compresi fra i 40 ed i 60 anni d’età. Tale ascesso può essere unilaterale o bilatera-le e può coinvolgere contem-poraneamente più strutture anatomiche. Il diabete, quale concomitante problema medi-co, può spesso riscontrarsi in tale patologia. Circa l’origine dell’ascesso anale, varie e non assolutamente chiare sono le ipotesi fatte. Si parla di infe-zioni originatesi nell’epitelio che riveste il canale anale e dalle ghiandole anali locate intorno allo sfintere anale in-terno e nello spazio intersfin-terico. Spesso, in pratica, una ghiandola anale, ostruendosi, diviene un serbatoio di bat-teri enterici e può diffondere l’ascesso, formatosi in varie

direzioni lungo vie di minore resistenza, fino ad una inva-sione bilaterale nel cosiddetto “ascesso a ferro di cavallo”. Luogo e grandezza dell’asces-so spesso determinano nel portatore segni e sintomi ca-ratteristici. La febbre è più comune negli ascessi grandi, nei superficiali è più presente dolore pulsante o continuo. Camminare ed evacuare può essere molto doloroso per il contemporaneo gonfiore pe-rirettale che rende difficile anche sedersi per il dolore provocato dalla compressione dell’ascesso. Il dolore è pro-vocato dalla tensione della cute anale molto ricca di ter-minazioni nervose. La febbre, pur alla presenza di una massa arrossata, calda e fluttuante in sede perianale, può tutta-via non essere presente. Nel raccogliere la storia del pa-ziente è importante stabilire se il dolore anale è associato a diarrea, a sanguinamento rettale, a sintomi di patologia infiammatoria intestinale (es. malattia di Crohn), ad abitu-dini sessuali o a patologie ge-nerali già conosciute. Duran-te la visita, l’arrossamento, il gonfiore, l’indurimento, la dolorabilità alla palpazione e la fuoriuscita di materiale purulento dal canale anale sono indicativi della patologia ascessuale. È utile control-lare l’eventuale presenza di linfonodi inguinali ingranditi

che possono essere indica-tivi di altre patologie (quali infiammazioni della mucosa anale–proctite; carcinoma anale; etc.). In certi casi, in evidenti casi di ascesso anale, è consigliabile, in fase acuta, rimandare la dolorosissima esplorazione rettale. Mai ri-mandare l’incisione evacuan-te in pazienti con diabete o immunodepressi per evitare gravissime infezioni genera-lizzate. Il trattamento degli ascessi anorettali è essenzial-mente chirurgico, poiché essi, infatti, non appena diagnosti-cati, dovrebbero essere incisi e drenati in anestesia spinale o generale per un trattamen-to definitivo. Non è indicata l’anestesia locale, non con-sentendo per il dolore, in fase acuta, un’adeguata esplora-zione e valutazione. In media dopo un trattamento chirurgi-co aggressivo, la degenza me-dia è di tre giorni, e si eseguo-no, da ospedalizzati, le prime medicazioni che possono rive-larsi molto dolorose tanto da richiedere a volte una lieve sedazione. Successivamen-te, il trattamento può essere ambulatoriale, se il soggetto è in grado di deambulare au-tonomamente. La percentua-le di recidive, in statistiche riguardanti studi su almeno mille pazienti, è, in media, di circa il tre per cento. L’im-portanza dell’intervento chi-rurgico varia a secondo della

zona colpita dall’ascessualiz-zazione, a secondo del grado d’infiltrazione dello stesso e a secondo della grandezza della zona colliquata. Una volta in-ciso (le incisioni evacuanti de-vono essere ampie) e drenato completamente l’ascesso, può non essere necessaria una te-rapia antibiotica di copertura, (bastano attente e regolari medicazioni). Fanno ecce-zione i pazienti con diabete (più soggetti ad infezioni) e i soggetti immunodepressi, ove può rendersi utile anche l’as-sociazione di più antibiotici per una terapia più potenziata e per una protezione più mira-ta. Il controllo di alcuni esa-mi di laboratorio (emocromo, elettroliti plasmatici –sodio e potassio-, glicemia, azotemia, transaminasi, proteine etc.) è un ausilio importante per valutare il miglioramento ge-nerale e la capacità di difesa dell’organismo dal processo morboso.

Dott. Giardina GaetanoDir. Emerito di Chirurgia

L’ascesso anorettale, una patologia invalidante e spesso recidiva

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Il bizzarro titolo è una sfi-da che vogliamo lanciare ai nostri lettori con l’obiettivo di rianimare la tavola degli

italiani con un profondo signi-ficato salutistico. Parliamo di buona alimenta-zione e sana cucina, alimenti a “KM 0”.Oggi mangiar sano è più com-plicato di quanto si possa im-maginare, basta pensare alle difficoltà di reperire le ma-terie prime non contaminate, l’acquisto di prodotti genuini garantiti e a buon prezzo di-venta sempre più complicato. Causa il “cattivo” stile di vita che oggi giorno la maggior par-te della nostra società vive.I tempi sono cambiati, la so-cietà oggi vive una realtà mol-to più caotica, spesso soggetta a orari di lavoro ambigui, lo-cation distanti dalla propria residenza e quindi costretti a mangiare “cibo spazzatura”, considerando il fatto che il

tempo che rimane per prepa-rare un buon piatto è diventa-to davvero esiguo. Il mercato del cibo facile, non aiuta di certo, anzi ci da ra-gione di sostenere questa evi-denza.I fast-food esistevano prima? I cibi di strada o street food continuano si a sopravvivere, ma sono diventate eccezioni o nicchie, non considerabili nel-la massa.Siamo nell’era dei McDonald, pizza a pranzo, cena e cola-zione, cheeseburger, patatine fritte, cartocci e tante altre frivolerie. La teoria espressa sopra non esula il 65% degli italiani che si “dice anziani”, infatti tra chi cerca di arrotondare perchè con la pensione non sopravvi-ve e chi svolge la mansione di nonno a tempo pieno il con-cetto non cambia. Lo stile di vita è fondamentale per un’a-limentazione corretta e sopra-

tutto sana.Superati tutti questi inconve-nienti resta la cosa più impor-tante, quella di saper prepa-rare un piatto, con ingredienti semplici, sani e non artefatti, perchè la nostra salute riven-dica ogni giorno tutela!Ecco da cosa parte la “Salu-te nel Piatto”, un concorso a premi, che mira a premiare tutti coloro che sanno cucina-re piatti semplici, buoni e da fare senza grandi complicazio-ni, ovviamente con un occhio di riguardo alle ricette tipiche delle periferie e delle provin-ce, dove la cultura del KM0, sopravvive.Come si partecipa?Inviando una ricetta (comple-ta di ingredienti e procedi-mento) o all’indirizzo di posta elettronica:[email protected] o compilando il form sul sito www.nellattesa.itUn nutrizionista e il nostro

comitato scientifico, sceglie-ranno la ricetta della settima-na da pubblicare sul giornale “nell’attesa…”, inoltre le ri-cette più votate sulla nostra pagina facebook andranno alla finalissima a fine anno.I premiati dalla rete (amici, parenti, conoscenti e tutti coloro che voteranno la ricet-ta) a fine anno parteciperan-no alla serata organizzata da ANIO denominata “CUOCI CA TA RICRII” insieme a grandi nomi della cucina italiana in una serata di gala con fini so-ciali. La giuria fatta dal pubblico partecipante e da chef, pre-mieranno gli autori del “piatto sociale dell’anno”.Adesso partiamo e inviateci le vostre ricette tradizionali, semplici e buone e arricchia-mo il tavolo italiano di salute e bontà.Compila il form ed inoltra la tua Ricetta!

Si è svolta, di recente, presso l’ex Palmeto, al Foro Italico di Palermo, la cerimonia di inaugu-

razione dei lavori per la rea-lizzazione del primo “Parco della salute”. Il progetto di utilità sociale, promosso da Vivi Sano Onlus, sarà dedicato alla giovane “Livia Morello”, scomparsa prematuramente a 18 anni per una rara malattia. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco Leoluca Orlando, gli assesso-ri Agnese Ciulla, Francesco Maria Raimondo e Giuseppe Gini, il presidente del Consi-glio comunale, Totò Orlando,

e ancora Salvatore Amato, presidente di Vivi Sano Onlus, Giovanna Gambino, garante regionale della persona di-sabile, Vincenzo Cannatella, presidente dell’Autorità por-tuale, e Carlo Borgomeo, pre-sidente di Fondazione “Con il Sud”. Il sindaco Orlando nel corso dell’iniziativa, ha sotto-lineato due aspetti fondamen-tali. Il primo è quello di “una importante e necessaria colla-borazione tra l’amministrazio-ne pubblica e il privato socia-le, con un notevole apporto di idee ed energie che viene dal mondo dell’associazionismo”. L’altro aspetto di rilievo è

quello di “un ulteriore pas-so per la riscoperta del mare e della costa come elementi presenti nella vita dei paler-mitani e come luoghi in cui vivere e socializzare”. Il Parco della salute ospiterà un’ampia area verde, dove i cittadini potranno praticare attività sportive e non solo. Saranno creati, infatti, uno spazio de-dicato ai bambini, dei percorsi educativi, un campo di calcio, stazioni per il fitness all’aper-to. Nel progetto del parco un ruolo importante sarà svolto dalle associazioni che si occu-pano di disabilità e dalle col-laborazioni con società scien-

Nasce il Parco della Salute

SOCIALE

tifiche, ordini professionali, università. Lo scopo dell’ini-ziativa, infatti, sarà quello di aprire a tutti la fruizione dei servizi, sia ai normodotati che ai cittadini con handicap mo-tori. Prevista, inoltre, l’istitu-zione di un percorso dedicato all’educazione ambientale per gli studenti, il cui progetto na-scerà in sinergia con l’Assesso-rato al verde del Comune. Il parco disporrà, infatti, di un giardino botanico unico nel suo genere che riprodurrà un impianto di macchia mediter-ranea a due passi dal mare con scopi divulgativi ed educativi.

Redazione

SANITA’ 6www.nellattesa.it

Un nuovo programma di monitoraggio del mare a favore della nostra salute

Presentato, di recente, a bordo della motonave Galatea, da parte del direttore generale di

Arpa Sicilia, Francesco Licata di Baucina e da rappresentanti dell’Assessorato all’Ambiente un nuovo programma di moni-toraggio del mare in zone del Mediterraneo finora mai sotto-poste a controlli. Per la prima volta Arpa sottopone a verifica il mare della Sicilia che va dai 3 chilometri di distanza dalla costa ai 24 chilometri (1,5-12 miglia). Lo prevede il program-ma monitoraggio dell’ambien-te marino per la realizzazione della Marine Strategy nell’am-bito della convenzione tra il Ministero dell’Ambiente e le Agenzie regionali. Le prime at-tività sono già partite da luglio e sono previste da un decreto legislativo (il 190/2010) che recepisce una direttiva euro-pea. Obiettivo di questo pro-gramma è quello di dare come obiettivo agli Stati membri il raggiungimento entro il 2020 di un buono stato ambientale per le proprie acque marine, cioè la capacità di preservare la diversità ecologica, la vita-lità dei mari e degli oceani af-finché siano puliti, sani e pro-duttivi mantenendo l’utilizzo dell’ambiente marino ad un livello sostenibile e salvaguar-dando il potenziale per gli usi e le attività delle generazioni presenti e future. Il monito-raggio viene effettuato con le due imbarcazioni di Arpa Sicilia, Galatea e Teti gestite in conto proprio, in circa 30 diverse aree marine della Sici-lia e delle sue isole minori per un totale di circa 110 stazioni di campionamento. Sono sta-te scelte sia aree ad elevato pregio ambientale come le aree marine protette di Usti-ca, Isole Egadi, Isole Ciclopi, Plemmirio e Capo Gallo - Isola

delle Femmine, sia aree sotto-poste a stress di natura antro-pica come zone con impianti industriali, porti commerciali, piattaforme off-shore, con-dotte sottomarine e impianti di acquacoltura. Vengono ricercati i contami-nanti nell’acqua, nei sedimen-ti e nel biota, rilevati tutti i parametri chimico-fisici (pH, temperatura, ossigeno disciol-to ecc.) valutati l’abbondanza delle specie fitoplanctoniche e zooplanctoniche sia indige-ne che non indigene (quest’ul-time solo nel golfo di Gela) marine litter e rifiuti spiaggia-ti. Inoltre, saranno effettua-te, con strumentazione ocea-

nografica, indagini sui fondali marini per la valutazione dello stato di salute dell’Habitat Coralligeno e Habitat di Fondi a Maerl e verificate l’estensio-ne e vitalità di alcuni habitat sottoposti a danno fisico per

abrasione dovuta ad attività di pesca con mezzi che interagi-scono in modo attivo sul fondo marino. L’Assessore regiona-le del Territorio e Ambiente, Maurizio Croce, ha dichiara-

to:«Con l’attuazione della Ma-rine Strategy la Sicilia si tro-va in linea con tutte le altre regioni per il monitoraggio del mare, su una vasta area del Mare Mediterraneo. Una gran-de sfida per la regione, chia-

mata a verificare lo stato di salute del mare Mediterraneo, in una fascia estesa fino a 12 miglia dalla costa, finora mai esplorati in maniera sistema-tica, che ci permetterà di in-dagare da vari punti di vista la qualità dell’ambiente marino e, conseguentemente, poter determinare le politiche ne-cessarie per garantire la salu-te dei cittadini fruitori ed una migliore qualificazione dei prodotti del mare». Il diret-tore generale di Arpa Sicilia, Francesco Licata di Baucina, ha aggiunto:«Arpa Sicilia è in prima linea per la salvaguar-dia dell’ambiente e la tutela della biodiversità in tutte le sue espressioni. Con queste due attività, che prevedono la realizzazione di diversi progetti, abbiamo avviato azioni, quali la Mari-ne Strategy, che estendono l’ambito di indagine al mare, aggiungendosi a quante già in corso in ambito terrestre. Ma non solo, seguiamo anche una duplice direttrice: da un lato ci occupiamo di verificare lo stato di salute dell’ambien-te, dall’altro di diffondere le buone pratiche di sostenibi-lità, soprattutto tra le nuove generazioni, grazie all’impe-gno del Laboratorio regionale InFEA».

Redazione

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Comitato Scientifico: Dir. Scientifico: Girolamo Calsabianca Segretario Nazionale ANIO Onlus - [email protected]. Dario Bellomo Medico Specialista ASP di AstiProf. Giorgio Maria Calori Prof. Univ. Milano Dir. COR Gaetano Pini (Mi) Prof.ssa Carla Giordano Resp. UOC di Endocrinologia Policlinico (Pa)Dr. Emilio Italiano Andrologo Osp. riuniti Villa Sofia CervelloDr. Tommaso Mannone Risk Manager A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa)Dr. Sergio Salomone Pres. Associazione A.S.S.O.Dr. Angelica Provenzano Resp. Centro Officine di Ippocrate A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa)Dr. Alessandro Scorsone, Diabetologo, Asp 6 Ospedale Civico di PartinicoDr. Gabriele Viani, Medico Specialista in RadiologiaDr. Benedetto Alabastro, Consulente ANIO per il diabeteA.N.I.O. Numero Verde: 800 688 400 (chiamata gratuita) Sito web: www.anio.it Pagina Ufficiale ANIO Facebook: www.facebook.com/anioinformanell’attesa... Edito da: Phoenix di Simona Lo Biondo Direttore Responsabile: Francesco Sanfilippo - [email protected] Commerciale e Grafica: Andrea Ganci - [email protected]: Pitti Grafica via Pelligra, 6 (Pa)Redazione: Andrea Ganci - e-mail: [email protected] Sito web: www.nellattesa.it Pagina Ufficiale Nell’attesa...: https://www.facebook.com/nellattesaPer abbonarsi al giornale: Inviare una email a: [email protected] la vostra pubblicità: Cell. 3389432410 | [email protected]

settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O.Reg. al Tribunale di Palermo n° 11 del 29/05/2006

SALUTE E BENESSERE

Le informazioni pubblicate da “nell’Attesa…” non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.

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Paccheri alla Franco & Ciccio

Ingredienti:200 gr di paccheri napoletani,150 di salmone affumicato,1 zucchina genovese tagliata a cubetti,200gr di panna per cucina,1 cipolla,Olio,Sale quanto bastaPepe quanto basta

Preparazione:Facciamo un soffritto di cipol-la, nel frattempo friggiamo la zucchina,dopo al soffritto ag-giungiamo il salmone deliscato e tagliato a cubetti,uniamo la zucchina e versiamo la panna,aggiungiamo sale e pepe e la-

sciamo cuocere per 5 minuti.In un’altra pentola cucinia-mo la pasta al dente, appena pronta la scoliamo e la buttia-mo nella salsa in precedenza preparata, amalgamiamo il tutto a fuoco lento e poi ser-viamo in piatto.Buon appetito.Ho dedicato questo piatto a questi 2 grandi attori essen-do un loro estimatore nonchè collezionista dei loro film ed in piu’ perchè Franchi amava il pesce ed Ingrassia le verdure ecco perchè ho abbinato ilsalmone e le zucchine.

Autore: Giuseppe Li Causi

PRESIDIO OSPEDALIERO:Cto Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello A.N.I.O. – O.N.L.U.S.Tel. 091.7804219email: [email protected]

PREMESSA. Il Centro Pilota Plurispecia-listico Sperimentale per la Prevenzione delle Disabilità e delle Alterazioni Postura-li è una tessera del grande mosaico che compone il pro-getto core di ANIO per l’anno 2013/2015 denominato OFFICINE D’IPPOCRATE. Il progetto mira a garantire percorsi di prevenzione, dia-gnosi e cura, al fine di ridurre e/o limitare l’insor-gere di complicanze, ortope-diche e posturali, mettendo in campo tutte quelle azioni di prevenzione concreta delle patologie dell’apparato mu-scolo-scheletrico.

DA CHI E A CHI E’ EROGATO IL SERVIZIOIl servizio è erogato dalla Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello con medici e tecnici struttu-rati in cooperazione con un Team di medici e specialisti messi a disposizione dall’asso-ciazione A.N.I.O. Soggetti in Età Evolutiva (soggetti con patologie dege-nerative dell’apparato muscolo scheletrico – osteoporosi – malati cronici);

Diabetici cronici; Donne over 50; Soggetti Disabili e da tutti coloro che hanno un’indicazio-ne prescrittiva di uno specialista.

ESAMI STRUMENTALIGli esami strumentali sono effettuati presso l’ambula-torio “Officine d’Ippocrate” sito al 2° piano dell’Azienda Ospedaliere Villa Sofia Cervel-lo Presidio Ospedaliero C.T.O. di Palermo. L’attività degli esami strumentali comprende:

Baropodometro ElettronicoPiattaforma di rilevazione per lo studio delle pressioni plan-tari ed eventuali asimmetrie da fermo (esame statico), l’analisi del gesto motorio durante la deambulazione (esame dinamico) e la valutazione delle oscillazioni del corpo nello spazio (esame stabilometrico), con e senza svincolo.Di seguito le indicazioni mini-steriali per prenotare:

PRESTAZIONE: Test Posturografico CODICE MINISTERIALE: 93054 QUANTITA’: 2

PRESTAZIONE: Test Stabilometrico Statico e Dinamico CODICE MINISTERIALE: 93055 Quantità: 2

Podoscanner (Podoscopia digitale)Permette di rilevare le im-pronte dei piedi sotto carico e analizzare la lunghezza.

FormetricConsente di effettuare una rapida ed estesa scansione ot-tica non invasiva del rachide, con possibilità di rappresen-tare graficamente numerose problematiche di natura clini-ca inerenti l’analisi obiettiva e quantitativa della statica corporea e della postura.Di seguito le indicazioni mini-steriali per prenotare:PRESTAZIONE: Test Posturografico CODICE MINISTERIALE: 93054 QUANTITA’: 4

Densitometria DEXAIl sistema consente di calcola-re la densità ossea.Indicazioni ministeriali per prenotare:Densitometria Ossea con Tecnica di assorbimento a raggi X:- LOMBARE: CODICE MINISTERIALE: 88992A QUANTITA’: 1- FEMORALE: CODICE MINISTERIALE: 88992BQUANTITA’: 1- ULTRADISTALE: CODICE MINISTERIALE: 88992C QUANTITA’: 1- TOTALBODYCODICE MINISTERIALE: 88993 QUANTITA’: 1

VISITEOdontoiatrica - Gnatologica Fisiologia, patologia e disfunzioni dell’articolazione temporomandibolare-ATM. (Dott.ssa A. Provenzano)

Fisiatrica PosturaleDiagnosi e cura dei paramor-fismi e dismorfismi del piede, arti inferiori, colonna verte-brale, patologie congenite neonatali. (Dott.ssa B. Schembri)

OrtopedicaDiagnosi e cura dell’osteopo-rosi. (Dott. V. Badagliacca)

DiabetologiaPrevenzione diagnosi e cura del diabete. (Dott. V. Schirò)

PRENOTAZIONI VISITEGli utenti potranno accedere al servizio, muniti di richiesta del medico curante, chiamando ilCUP Villa Sofia Cervello 800.178.060 o al numero diretto dell’ANIO:091 7804219o tramite mail inviandoci la ri-chiesta al seguente indirizzo: [email protected];

A.N.I.O. Onlus, Associazione Nazionale per le Infezioni Osteo-Articolari

L’ ANIO (Associazio-ne Nazionale per le Infezioni Osteo-ar-ticolari) volge tutto

il suo impegno al fine di dare una spalla forte e consapevo-le a quella fascia di cittadini disagiati da una complican-za ortopedica garantendo la presa in carico globale del pazientee della sua famiglia, fortificando lo spazio di ascol-to, la promozione di un servi-zio d’informazione, supporto e orientamento ai servizi, as-sistenza socio-sanitaria (in-validità, legge 104, ricorsi e aggravamenti, contrassegni di circolazione auto ecc...). E’ possibile sostenere le attività di ANIO versan-

SEDE NAZIONALE:Via Altofonte Malpasso, 453/R90126 PalermoSEDE OPERATIVA:Via Ninni Cassarà, 2 90146 Palermopresso: Cto Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello - Piano TerraNumero Verde: 800.688.400Sito web: www.anio.itemail: [email protected] Fiscale: 97165330826

do il proprio contributo su c/c 21641931 o iban sul c/c IT57F0760104600000021641931. Oppure destinando il proprio 5 per mille nella dichiarazio-ne dei redditi (730, Unico, Cud) inserendo il codice fiscale 97165330826 nel riquadro “Sostegno del volontariato” e or-ganizzazioni non lucrative di utilità sociale”.Unisciti a noi, dai una mano anche tu! Per un malato d’ infe-zioni ossee ogni gesto di solidarietà non è banale è vita!