In ascolto dei giovani - madonnadelpilastrello.it · 29 ore 9 PALLAVICINI Bernardo, Luigia e...

Immagine marianaal Coo de Bress

In ascolto dei giovani

IN QUESTO NUMERO

Di ritorno dall’Irlanda,ciò che sta a cuore al Papa

Bestseller: il fascino di Bresso conquista la Germania

Anno LXXXIX - Numero 9 - Settembre 2018

Squilla Settembre 2018 stampa_La Squilla ottobre 2017 04/09/18 09.20 Pagina 1

TRA LE GUGLIE2

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SINODO DEI GIOVANIPapa Francesco nomina Delpini membro del Sinodo Papa Francesco ha nominato monsignor Mario Delpini,Arcivescovo di Milano, come membro della XV As-semblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sultema “I giovani, la fede e il discernimento vocaziona-le” che si terrà dal 3 al 28 ottobre in Vaticano.

08:32 PM - 15 Ago 18 #Assunta #Delpini: "Questa festa èper mettere in guardia dal contagio della banalità, che è quel-la forma pigra del pensare, forma miope del guardare, quel gon-fiarsi patologico dell’emozione che rivolge uno sguardo cosìsuperficiale alla vita"12:09 PM - 12 Ago 18 #Primo anniversario della morte delcardinale Dionigi #Tettamanzi, l’Arcivescovo mons. Mario #Del-pini, “Un uomo benevolo, coerente, fedele al Vangelo”

Scene di vita diocesana

La photogallery

Una Chiesa in cammino, che non teme diriformarsi e leggere i segni dei tempi peruna testimonianza che si fa gioia e spe-

ranza per gli uomini di oggi. Nella sua primaLettera pastorale, intitolata “Cresce lungo ilcammino il suo vigore”, l’Arcivescovo sviluppala sua proposta partendo dalla «consapevo-lezza di essere la Chiesa in debito verso que-sto tempo e questo mondo». La Lettera pastorale, in particolare, è intrisa diammirazione per il predecessore Giovanni Bat-tista Montini, più volte richiamato da Delpinicome esempio da rilanciare e approfondire:«Mentre ci prepariamo alla canonizzazione delbeato papa Paolo VI chiedo la sua interces-

sione perché la sua preghiera ci accompagni.Invito a riprendere la sua testimonianza e a ri-leggere i suoi testi, così intensi e belli, perché ilnostro sguardo su questo tempo sia ispiratodalla sua visione di Milano, del mondo mo-derno e della missione della Chiesa». Fra i temisottolineati dall’Arcivescovo, la necessità di unrinnovamento della Chiesa, lo sviluppo dellaricchezza ecclesiale nel dialogo “tra le genti”, iltema dei giovani nell’anno del Sinodo a lorodedicato, la cura della Parola nella S. Messa enella preghiera, e l’annuncio, dall’Avvento2018, della visita pastorale nelle parrocchie ecomunità pastorali della Diocesi.

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Lettera pastorale per il 2018/2019: il testo dell’Arcivescovo che guiderà la vita dellaDiocesi nel prossimo anno indica il cammino verso «la nuova Gerusalemme», con uninvito a riprendere la testimonianza di Paolo VI, futuro Santo.

«Cresce lungo il cammino il suo vigore»


LA PAROLA DEL PARROCO3

Una caldaia che gocciolaFar manutenzione della fede in Gesù

“Continua a gocciolare, la calda-ia”. Se ne è accorta la Ginetta,che ha gli occhi sempre aper-ti su tutto quanto accade nel

giardino del prevosto. E poiché la sua arma mi-cidiale, una scopa a rami (“Mica di plastica, chenon vale niente!”) è depositata in un vano ac-canto al locale caldaia, l’ha notato subito:“Continua a gocciolare, la caldaia”. La ringra-zio del servizio di intelligence (la vedremo pre-sto in NCIS, tra Gibbs e DiNozzo?) e chiamola manutenzione. Dopo meno di mezz’ora, giunge solerte. Sivede che i due, il capo e l’apprendista, sonoesperti: aprono la caldaia con sicurezza, con-trollano l’ultima manutenzione effettuata sul-l’apposito registro, muovono leve e pigiano pul-santi con competenza. “Reverendo, sono leguarnizioni” Il mio sguardo li interroga. “La cal-daia è buona, ma ha i suoi 10 anni e, vede qui,-mi mostra il danno- gli anni lasciano la loro im-pronta. Il contrasto freddo/caldo ha mangia-to questa guarnizione. Va sostituita”. Continuacon implacabile freddezza, mentre il garzonearmeggia sul tubo incriminato: “Poi attenzio-ne: il tubo del gas va dipinto di giallo. Mi rac-comando. A fine autunno, prima dei geli del-l’inverno, un altro giro lo facciamo”. E sigilla lasua sentenza con una massima eterna: “Sen-za manutenzione tutto si disfa”.Mentre i due idraulici se ne vanno vincitori, ri-fletto. Anche per la nostra fede è così. La vitacon le sue stagioni che trascorrono, l’amoree il dolore, la vita a la morte, sono una peren-ne sfida: se ci sta a cuore che l’acqua rige-nerante della Grazia giunga nella casa della no-stra esistenza, occorre la manutenzione del-le tubature che l’accompagnano in noi. Oc-corre ben oliare le giunture del pensare, in-nanzitutto, per non lasciarci intaccare dalla in-crostazioni della banalità. Occorre poi saper

amare e perdonare, tenendo pulite le tubatu-re del cuore; quindi il vigilare sulla pigrizia chearrugginisce tutto. Versare l’antigelo della mi-sericordia per non lasciar congelare la carità;pigiare i pulsanti del cambio di stagione neglisbalzi della vita per non raffreddare la speranza;versare l’anticalcare della formazione per noncalcificare la fede viva in stantie abitudini. Di-ceva il nostro Consiglio pastorale a proposi-to dello stile della manutenzione della fede.“Oggi le sfide alla fede sono nuove e tante. Nonbastano né una fede di seconda mano né glo-riose militanze cattoliche di gioventù: Dio ci sor-prende ogni giorno. Il Vangelo non si riduce aqualche rito e a un po’ di bontà: è stupore egratitudine per la presenza di Dio, è dare tut-to ai poveri e seguire Gesù, è perdonare 70 vol-te 7, è rinnegare ciò che in me non vuol farela volontà di Dio, è fedeltà all’amore ricevuto,è credere nel Crocifisso risorto, è amare la suaChiesa. Non è uno scherzo, il Vangelo: sa disale, non di zucchero. Ogni cristiano è chiamato alla formazione, al-l’allenamento, alla permanente manutenzionedella propria fede. Chiunque di noi, soprattuttochi ha compiti nella Comunità cristiana, si devechiedere con franchezza: ma io innaffio la pian-ta della mia amicizia con Gesù? E come lo fac-cio? Mi sento parte viva della sua, nostra Chie-sa? Le occasioni di formazione, di contem-plazione e di approfondimento non mancanonella nostra Comunità; le eluderemo nella pi-grizia?”La ripresa della vita comune delle nostre par-rocchie offre per tutti itinerari di manutenzio-ne della fede. Catechesi, gruppi, associazio-ni. E in primis, l’Eucaristia domenicale, con laParola e il Pane di Gesù, il primo, grande ma-nutentore della nostra fede. Non vorremmo ri-durla forse ad una vecchia caldaia gocciolante?

Il prevosto don Angelo


LA NOSTRA COMUNITÀ4

Riposano in CristoLOVALLO Antonio di anni 87BUSIELLO Anna di anni 73STANZIONE Potito di anni 61MAZZOLA Lino di anni 93STOCCHI Eden di anni 94VAGO Enrica di anni 91FRIGERIO Lidia di anni 93CALAMANI Vittorina di anni 93SGRÒ Antonino di anni 87TRACOGNA Eugenia di anni 88

SCOLIERI Carlo di anni 89PEREGO Claudio di anni 64BARRETTA Carmela di anni 77SANDRINI Luigina di anni 87MUGNAINI Giuseppe di anni 74MAPPELLI Dolores di anni 87BELLUZZO Caterina di anni 63DE VINCENZO Ernando di anni 81BARONI Luciana di anni 87ORIANI Giulio di anni 86TOCCHIO Rino di anni 85

Legati del mese di settembre

1 ore 9 SAVINI Sandra e BIANCHI Carlo3 ore 9 GERENZANI Ermanno e Luigi7 ore 9 BIANCHI Pietro, Erminio e Giuseppina8 ore 18.30 CONTI Fausto e BRAMBILLA Adele

14 ore 7 MEANA Carlo e STRADA Virginia 15 ore 9 CASSAMAGNAGHI Rina e LECCHI Augusto18 ore 9 ROSSONI Aldo, ANDREOLI Marina e Annamaria21 ore 9 CAVENAGO Giuseppe e Laura22 ore 9 CAVENAGO Giuseppe26 ore 7 SAVINO Giuseppe e Maria29 ore 9 PALLAVICINI Bernardo, Luigia e Giancarlo

ore 18.30 GARIBOLDI Marcellina e SALA Angelo

Legati del mese di ottobre

3 ore 7 LOVATI Felicita, TAGLIABUE Alessandro e Radegonda4 ore 7 GABBIANI Vittorio e Angela6 ore 9 Defunti gruppo missionario

13 ore 9 BRAMBILLA PISONI Luigi, Angelo e TORRICELLI Fiorina15 ore 7 ANNONI Candido e RECALCATI Maria

Per verificare il calendario 2019 dei legati, i parenti - qualora non l’avessero giàfatto gli scorsi anni - passino in Segreteria Parrocchiale (lun-ven h. 17.30-19.00).

In particolare: nel 2017 sono scaduti i legati 25ennali di: FORMAGLIO - DALL’ARMI e COLOMBO PIERO - RECALCATI VIRGINIA

Se le famiglie intendono rinnovarlo, parlino col parroco.

Sposati nel Signore-------

Rinati al fonte battesimaleACCARDI Frida CAPPUCCI Anita GALBARINI MicheleMAIOLI Flavia RADICE Lorenzo Enrico PEREGO Isabell


NOTIZIARIO5

La preghiera che rafforza e consolaL’estate del ‘18 lo ricorderemo: la nostra cit-tà è stata turbata dalla legionella, che hamesso nell’apprensione e nel dolore moltefamiglie per la malattia e la morte dei pro-pri cari. Le autorità preposte si sono mos-se con tenacia e la città ha reagito con com-posta serietà: cosa, questa, che i grandimass-media non sempre hanno rilevato. Nel-le nostre chiese abbiamo tenuto desta lasperanza e la carità con la preghiera co-stante: nelle Messe quotidiane e festive, nel-l’invocazione ai santi patroni Nazaro e Cel-so nella loro festa del 28 luglio, e nel Rosa-rio di preparazione alla festa di Maria Assuntanel mese di agosto. Ci piace ricordare, sen-za alunna ingenuità, che col crescere dellapreghiera decresceva il numero dei ricove-ri e dei morti. Il Cielo non è mai indifferentea ciò che accade sulla terra.

La solidarietà alla Parrocchia non manca maiIl sole dell’estate non scioglie le responsa-bilità economiche che la nostra parrocchiadeve sostenere con la restituzione del de-

bito (€ 21.000 per il 2018) contratto con al-cune famiglie per il pagamento dei lavori sul-la chiesa. Ebbene il caldo non ha scioltonemmeno la carità: nel mese di agosto ab-biamo raccolto € 3.600 con bonifici e le bu-ste verdi. Inoltre dall’8x1000 ci è statoconsegnato una somma di € 5.400 qualecontributo per le telecamere di sicurezza in-torno e dentro la chiesa. La strada non è ter-minata, ma cominciamo a respirare.

Molti funerali quest’estateTanti funerali lungo i due mesi estivi -e nonsolo per la legionella-. La generazione cheha reso Bresso popolosa e prospera col suolavoro, ci sta lasciando. Anche quest’esta-te tale trend si è mostrato forte e chiaro: nel-la sola parrocchia dei ss Nazaro e Celsosono stati celebrati 21 funerali. Con una solapausa, quella della settimana in cui il parrocoera in Ucraina. Poiché si è ripetuto più vol-te che in sua assenza nessun parrocchia-no muore, si dice che il prevosto si sia resodisponibile a fare una settimana di vacanzaal mese pur di vedere in salute i bressesi…

A settembre inizia il

PERCORSO VERSO IL MATRIMONIO CRISTIANO

Le iscrizioni si ricevono in casa parrocchiale (lunedì - venerdì, ore 17.30-19)

con un colloquio di conoscenza con il parroco.

LA TENDAPer seguire la liturgiadi settembre. CHIEDILA IN SACRISTIA.


NOTIZIARIO6

Viaggio in Ucraina delle parrocchie di BressoAnche quest’anno il viaggio proposto dalleparrocchie bressesi si è svolta in una terraparticolare: l’Ucraina. È una nostra caratte-ristica: diffidiamo dello stereotipo (Mi dice-va un pensionato: “Don, lei porta sempre lagente in ‘Africa’: Armenia, Romania, Cipro,Ucraina…Faccia come me: li porti alle Ca-narie!”); amiamo esplorare e interrogarci, noncerchiamo banali comodità, ma posti si-gnificativi e ricchi di sorprese, insieme a fra-terni compagni di viaggio. Ecco, questo èlo stile che caratterizza un viaggio propostodalla Comunità cristiana: non un turismo“mordi e fuggi”, ma un viaggio “assaggia e

pensa”. Ci siamo così accorti del perchémolte donne lasciano quella terra per veni-re a lavorare qua (ci sono 235mila ucraini inItalia!). Ci siamo accorti del valore di non ri-manere isolati sullo scenario internazionale,facili prede di pericolosi “fratelli maggiori”. Cisiamo accorti della necessità che la demo-crazia e le sue istituzioni siano abitate da per-sone serie, oneste, competenti, capaci tes-sere relazioni, di suscitare fiducia e solida-rietà, che non barattano il bene comune conil potere e il consenso mediatico. Insomma,ben più che una consumistica vacanza.PS: Andate su una mappa a vedere dovesono le Canarie…


NOTIZIARIO7


NOTIZIARIO 3aETÀ

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Gruppo parrocchiale Terza EtàProgramma attività mese di Settembre

Riprendiamo le nostre attività, per incontrarci ed aprirci a nuove conoscenze e a nuoveamicizie invitando nuovi amici ed amiche. La bella esperienza degli anni passati ci spronia fare sempre meglio e ad arricchirci dell’amicizia che ci viene donata.

Giovedì 13: Ore 15 Presso la Sala San Giuseppe dell’oratorio,in via Galliano: Parliamo delle attività per il nuovo anno.

Giovedì 20: Ore 9 In Chiesa, Santa Messa di inizio dell’anno socialeOre 15 In Oratorio, Tombolata

Giovedì 27: Ore 15 Pomeriggio enigmistico

Ogni mercoledì alle ore 15.00, si può partecipareai lavori a maglia e in stoffa a favore dei nostri missionari.


9DARE CORPO ALLA FEDE


10

Verso il sinodo sui giovaniDon Andrea ci introduce a un grande evento ecclesiale

Quali sono state le “Parole Chiave” dell’anno pastorale appena tra-scorso?Quali gli obiettivi raggiunti? Quali i passi ancora da fare?

di Don Andrea

Èquesto il periodo migliore nel qua-le porsi domande, che possono ri-chiedere tempo ma che diventanodecisive se si vuole continuare un

cammino.Ognuno potrà reagire personalmente a taliquestioni, perché riguardano l’esistenza diciascuno, ma è giusto provare a dare un col-po d’occhio generale, iniziando un nuovoanno insieme. I termini su cui ragionare e da riportarenella nostra preghiera, sono, tre:discernimento, familiarità e te-stimonianza. DISCERNIMENTO: il prossi-mo Sinodo sui giovani di ot-tobre, vedrà coinvolta tuttala Chiesa che cercherà dicapire come aiutare tutti, inparticolare i più giovani, nelcammino di discernimentovocazionale.Sono convinto che vivere inten-samente il cammino di fede dentro laChiesa permette a tutti di mettersi in ascol-to dello Spirito che suggerisce i passi giu-sti. Le esperienze proposte ai nostri ragaz-zi, non ultime quelle di questi mesi estivi, han-no permesso loro di “toccare con mano” labellezza decisiva di una comunità cristianache li accompagna in questa ricerca. Sicuramente dobbiamo tutti continuare edintensificare questo cammino. FAMILIARITÀ: la nostra comunità pastora-le compirà a breve 4 anni, ma i primi passiverso una vera comunione sono stati mos-si ben prima! Certamente i nostri Oratori

sono stati molto coinvolti in questo cammi-no. L’esperienza dell’oratorio estivo diviso perfasce d’età (che si conferma ancora comeproposta significativa) e le vacanze di unasettimana testimoniano il bello dello stare in-sieme e la sete di una vita piena che c’è neinostri ragazzi. La sfida sta nel far capire checiò che di bello e di vero vediamo, non vaperso o dimenticato. Occorrerà scegliere lafamiliarità fra di noi come stile di vita, come

modalità normale per essere co-munità, annullando rivalità e fa-

zioni. I momenti di festa inprevisione per l’anno po-tranno essere occasionepropizia per iniziare a vi-vere così.TESTIMONIANZA: solose in ascolto dello Spirito(discernimento) e inseriti in

un cammino comune (fa-miliarità) potremo essere te-

stimoni credibili nella società enel mondo. Solo così saremo ca-

paci di essere provocazione per chi ci in-contra, sia giovani che adulti, cristiani o ateio di altre appartenenze religiose. La festa de-gli Oratori non vuole essere quindi sempli-ce tradizione, ma occasione nuova e veradi incontro e di ascolto, capace di dare slan-cio a tutti per un anno intenso e ricco di oc-casioni.Sentiamoci chiamati a metterci in gioco, percome siamo e per quello che possiamo, per-ché abbiamo bisogno di una familiarità checi ridesti e di una testimonianza buona checi aiuti a scegliere il Bene.

COLORI DEGLI ORATORI


11COLORI DEGLI ORATORI

Per mille stradeGiovani in cammino (letteralmente..)

Il papa ha incontrato 90mila giovani italiani. Anche i nostri.

di Sofia Riccardi

“Ragazzi e ragazze, siate voipellegrini sulla strada dei vo-stri sogni. Rischiate su quel-la strada: non abbiate paura.

Rischiate perché sarete voi a realizzare i vo-stri sogni, perché la vita non è una lotteria:la vita si realizza. E tutti noi abbiamo la ca-pacità di farlo.”Che effetto fa essere a Roma, tra decine dimigliaia di giovani da tutta Italia, e avere l’im-pressione che le parole del Papa siano sta-te pronunciate proprio per te? Che quel par-lare di sogni, amore e testimonianza ti toc-chi proprio da vicino?Per raccontare il nostro viaggio non possoche partire da qui, dal centro della nostraesperienza: la veglia di sabato e l’Angelusdel giorno dopo con Papa Francesco. Ol-tre alle parole del Papa, mi porto a casa an-che l’immagine di una Chiesa giovane e (let-teralmente) in cammino.Un cammino partito da lontano!La proposta, lanciata dal Papa,si chiama “Per mille strade”. Noidi Bresso - una dozzina tra di-ciotto/diciannovenni e giovani -abbiamo scelto il pellegrinaggioda Orvieto con altri 150 ragaz-zi del gruppo della pastoralegiovanile milanese. Zaino inspalla, abbiamo camminato pertre giorni: una cinquantina di kmtra Orvieto, Bolsena, Montefia-scone e Roma seguendo il filoconduttore dei miracoli eucari-stici. È stata un’esperienza difraternità e di sostegno nella fa-tica e nelle piccole difficoltà di

ognuno, oltre che (come sempre nelle va-canzine!) un momento bello e divertente incui approfondire delle amicizie.E, dopo giorni intensi e sfiancanti, Roma! Ab-biamo vissuto un weekend impegnativo:dopo la Messa degli ambrosiani e la vegliacol Papa al Circo Massimo, vissuto la not-te bianca della fede, con le chiese aperte perincontri, confessioni e appuntamenti. Poi unpaio d’ore di sonno in via della Conciliazio-ne e alle 5.30 eravamo pronti per entrare inpiazza San Pietro, dove ci attendevano laMessa col Cardinale Bassetti e l’Angelus colPapa. Sarebbero ancora tanti i momenti dicui parlare, a partire dall’incontro con un pre-te ortodosso nella bellissima chiesa russa diRoma. Insomma: una settimana ricca dispunti che ci porteremo nello zaino, cer-cando di seguire la missione che Papa Fran-cesco ci ha affidato: essere “protagonisti delbene” e testimoni della gioia cristiana.


12COLORI DEGLI ORATORI

Il giusto valore al nostro tempoGli adolescenti tra vacanza, arte e incontri

di Nikolas Abbate

Come di consueto, quest’anno gliadolescenti dei nostri Oratori han-no trascorso una settimana di va-canza insieme. Meta di quest’ul-

tima è stata Cesenatico, ma non sonomancati momenti di visita ad altre città neidintorni, come Ravenna, dove è stato pos-sibile ammirare fantastici mosaici paleocri-stiani. Una settimana veramente intensa, incui i nostri ragazzi si sono sentiti coinvolti neldivertimento, con uscite al mare e gite in ca-noa, ma anche in esperienze di vita carita-tiva e di intensa riflessione. La visita alla Co-munità di San Patrignano, con l’ascolto del-le testimonianze di ragazzi tossicodipendentiche affrontano percorsi di riabilitazione, e l’in-

contro con persone disabili, senzatetto e car-cerati con una grande voglia di riscatto, han-no lasciato un segno importante. La “vacanza” ha avuto come tema “Tieni iltempo. Dai il giusto valore al tempo che hai”,per aiutare gli adolescenti a capire quantosia bello dedicare il proprio tempo e spen-dersi ogni giorno per il prossimo. Tanti i mo-menti di dialogo a gruppi, in cui è stato ap-profondito questo tema, partendo dalla ri-flessione “Trova il tempo” di Madre Teresadi Calcutta, che ci ricorda che c’è un tem-po per ridere, uno per giocare, ma c’è an-che il tempo per pregare, per essere amico,per amare e per fare carità operosa: questaè la chiave del Paradiso. Nientemeno.


13APPROFONDIAMO

In Irlanda fede più forte delle ferite degli abusi

Il Papa dopo l’Incontro Mondiale delle Famiglie a Dublino

Francesco: «Sulla nave Diciotti non ho messo lo zampino». Sulle accuse di Viganò: «Non parlo, giudicate voi»

di Stefania Falasca, inviata di Avvenire sul volo papale Dublino-Roma lunedì 27 agosto 2018

Lei ha ripetuto anche inquesti giorni che l’acco-glienza del migrante edello straniero è sempre

una sfida. Si è risolta la vicendadella nave Diciotti: c’è il suozampino dietro questa solu-zione? (La domanda è di Avve-nire)Lo zampino è del diavolo nonmio! No. Non ci ho messo lozampino. Quello che ha fatto illavoro con il ministro dell’Interno è stato ilbravo padre Aldo (Bonaiuto, ndr), chesegue l’opera della Comunità di don Benzie lavora per la liberazione delle prostitute. Èentrata subito anche la Conferenza epi-scopale italiana. Il cardinale Gualtiero Bas-setti, che era qui e ha seguito la vicendadall’Irlanda, e il sotto-segretario don IvanMaffeis, che negoziava con il ministro. Ingran parte, più di cento, li ha presi la Con-ferenza dei vescovi.Non so come sia statoil negoziato, se sotto l’ombrello del Vati-cano, ma so che i migranti saranno accoltia Rocca di Papa, nella comunità MondoMigliore e lì faranno quel lavoro che si fa perl’integrazione dei migranti. Quando sonoandato all’università di Roma Tre, tra i ra-gazzi che mi avevano fatto domande c’eraanche una delle tredici persone che eranosul volo di ritorno del mio viaggio a Lesboe ora studia all’università. Questo è il lavorod’integrazione.

In tanti vedono un ricatto all’Europa sullapelle di questa gente. Lei che cosa pensa?Quello di accogliere i migranti è un principiovecchio quanto la Bibbia. Nel Deuterono-mio, nei Comandamenti, Dio comandaquesto: accogliere lo straniero. È nello spi-rito del cristianesimo e un principio morale.Non si può però accogliere alle belle étoile,ma in modo ragionevole, con prudenza. Èun accogliere ragionevole, per questo bi-sogna coinvolgere tutta l’Europa. Ho capitoquesto con l’attentato in Belgio: i ragazziche l’hanno compiuto erano belgi, figli dimigranti, non integrati, ghettizzati. Nonsono stati integrati. Per questo ho sottoli-neato: l’integrazione è la condizione per ac-cogliere. Ne ho già parlato nel viaggio inSvezia perché la Svezia è stata un modelloin questo. E poi, come pure ho detto, civuole la prudenza del governante per ac-cogliere quanti possono essere integrati.Un popolo che può ricevere ma non inte-


14APPROFONDIAMO

grare è meglio non riceva. E questo è ilnodo nel dialogo oggi nell’Unione europea.Si deve continuare a dialogare, le soluzionisi trovano. Ho visto poi in un filmato clan-destino registrato di nascosto dove si vedeciò che succede a coloro che vengono ri-mandati indietro e che sono ripresi dai traf-ficanti. È doloroso: le donne e i bambinisono venduti, ma gli uomini ricevono tor-ture, le più sofisticate. Ho inviato il filmato aimiei due sottosegretari per le migrazioni.Per questo prima di rimandarli indietro, sideve pensare bene, bene, bene. Poi cisono altri migranti donne, che vengono in-gannate con promesse di lavoro, e che fi-niscono sul marciapiede, schiavizzate sottominaccia dei trafficanti.Lei è stato colpito dalle parole delministro irlandese per l’infanziaKatherine Zappone sulle Case perMadri e Bambini? Cosa le hadetto?La ministra mi ha detto: “SantoPadre, abbiamo trovato fosse co-muni di bambini, stiamo facendodelle indagini, e la Chiesa ha qual-cosa a che fare con tutto ciò”. Miha detto questa cosa con moltaeducazione e rispetto, equilibrio.L’ho ringraziata. Mi ha inviato unmemorandum, lo devo ancorastudiare. Questo per me è statoun esempio di collaborazione costruttiva.Cosa pensa del dossier dall’ex nunzio Vi-ganò? L’ex nunzio sostiene che le parlòesplicitamente degli abusi commessi dalcardinale McCarrick. È vero?Ho letto questa mattina quel comunicato diViganò. E sinceramente devo dirvi questo:leggete voi attentamente e fatevi un giudi-zio. Io non dirò una sola parola su questoperché il comunicato parla da sé e voiavete la capacità giornalistica sufficienteper trarre le conclusioni, con la vostra ma-turità professionale.

Che cosa è uscito dal suo incontro con leotto vittime di abusi?Ci voleva fare questa riunione di ascolto. Èstato per me doloroso. Ma è uscita da lì laproposta di chiedere perdono che ho fattoall’inizio della messa su cose concrete. Peresempio alcune cose che non le sapevo.Come quella delle mamme nubili alle qualivenivano tolti i bambini e dati in adozione ealle quali le religiose di questi istituti dice-vano loro che era peccato mortale ricercarepoi figli, o i figli la propria madre e per que-sto motivo ho messo nella preghiera di per-dono anche questo peccato contro ilquarto comandamento. È per me dolo-roso, ma ho la consolazione di poter aiu-tare a chiarire queste cose.

Nella sua Lettera al popolo di Dio lei invitatutti i fedeli a lottare contro gli abusi. Puòdirci che cosa i cattolici concretamentepossono fare?Quando si vede qualcosa, bisogna parlaresubito: questo deve fare il popolo di Dio!Tante volte sono i genitori a coprire l’abusodi un prete, perché non credono al figlio oalla figlia. Ogni settimana più o meno ricevopersone che hanno subito abusi. Ho rice-vuto una vittima che da quarant’anni sof-friva questa piaga di silenzio perché igenitori non avevano creduto. Bisogna par-


15APPROFONDIAMO

lare, questo è importante, con le personegiuste.In Francia un prete chiede le dimissioni delcardinale Barbarin di Lione per aver co-perto preti pedofili… Che ne pensa? Se ci sono sospetti, prove o mezze prove,non vedo niente di male nel fare un’inda-gine, sempre che si faccia sul principio giu-ridico fondamentale del “nessuno è cattivose non lo si prova”. Tante volte c’è la ten-tazione di considerare subito le personecolpevoli e creare un clima di colpevolezza,come fanno alcuni media - non voi. Per meè importante come si procede e come imedia possono aiutare. Tre anni fa è scop-piato a Granada, in Spagna, il problema diun gruppetto di sette-otto sacerdoti accu-sati di abuso di minori e di orge. L’accusal’avevo ricevuta io direttamente, da una let-tera scritta da un giovane ventitreenne chelavorava in un collegio religioso di moltoprestigio. Mi chiedeva cosa fare per de-nunciare. Gli risposi: “Vai dall’arcivescovo”.L’arcivescovo ha fatto tutto quello che do-veva fare e il caso è arrivato anche al tribu-nale civile. I preti sono stati condannati suimedia, si è creata un clima di ostilità e diodio verso di loro, hanno sofferto umilia-zioni. La conclusione peròè stata che erano tutti in-nocenti ed il denuncianteè stato condannato a pa-gare le spese. Questierano stati condannati daimedia. Per questo il vo-stro lavoro è delicato, do-vete dire le cose masempre con la presun-zione legale di innocenzae non con la presunzionedi colpevolezza.In Irlanda come in altriPaesi sono state appro-vate leggi che permet-tono l’aborto. Lei come sisente?

Sull’aborto voi sapete che cosa penso. Manon permetto mai di incominciare a discu-tere il problema dell’aborto dal fatto reli-gioso. L’aborto non è un problemareligioso, noi non siamo contro l’aborto permotivi religiosi. No. È un problema umanoe va studiato dall’antropologia. È un pro-blema antropologico, sull’eticità di far fuoriun essere vivente per risolvere un pro-blema.Che cosa vorrebbe dire a un padre di unafamiglia cattolica il cui figlio gli dice di es-sere omosessuale?Dirò per prima cosa di pregare, poi di noncondannare, di dialogare, di capire, farespazio al figlio o alla figlia. Una cosaquando si manifesta da bambino, che cisono tante cose da fare con la psichiatria,un’altra cosa quando si manifesta dopovent’anni… ma mai direi che il silenzio è unrimedio. Ignorare un figlio o una figlia contendenza omosessuale è una mancanza dipaternità o maternità, se voi non siete ingrado, chiedete aiuto. Non cacciatelo dallafamiglia, è una sfida seria.L’intera intervista è su:https://www.avvenire.it/papa/pagine/papa-sul-volo-di-rientro-da-dublino

Papa Francesco arriva al Croke Park Stadium per la festadell’Incontro mondiale della famiglie a Dublino (Ansa)


16APPROFONDIAMO

Un anno dopo cadute le accuse di legami tra Ong e scafisti

Soccorsi in mare dei profughi

CATANIA Il procuratore Carmelo Zuccaro ipotizzava a carico dellaOng Open Arms il reato di associazione a delinquere finalizzata al fa-voreggiamento dell’immigrazione illegale. Secondo diverse fonti, sarebbevicina l’archiviazione.RAGUSA Il Tribunale del Riesame ha stabilito che la 'disobbedienza' delleorganizzazioni non governative che scelgono di non cooperare con leautorità libiche è motivata dallo «stato di necessità» connaturato alsoccorso dei naufraghi.TRAPANI Nell’inchiesta sono stati adoperati infiltrati a bordo delle navidelle Ong. Lo scopo? Dimostrare un presunto patto tra scafisti e vo-lontari per raccogliere i migranti in mare. Per proteggere gli equipaggi,sarebbe stato reclutato personale vicino a movimenti identitari.PALERMO Le indagini, condotte anche dagli investigatori che avevanosegnalato anomalie, non hanno portato ad alcun risultato. I pubblici mi-nisteri hanno chiesto e ottenuto dal gip l’archiviazione di entrambe leinchieste

di Nello Scavo

Erano quattro le inchieste a carico del-le Ong che salvano migranti. Tutteaccusate di essere in combutta congli scafisti. Ma di indagini ne so-

pravvivono due: una (Catania) si avvia al-l’archiviazione; l’altra (Trapani) ha derubricatol’associazione per delinquere all’ipotesi di ir-regolarità allo scopo di “commettere” sal-vataggi.Le procure di Palermo e Ragusa, invece,hanno già archiviato, concludendo che nonci sono stati reati. Quasi due anni di indagini (la cui esistenzaè stata ufficializzata alla vigilia dell’estate scor-sa) e un dispiegamento di forze e risorsesenza precedenti - con agenti infiltrati, in-tercettazioni satellitari, elaborazioni di trac-ciati radar, informative richieste ai servizi se-

greti - ad oggi hanno prodotto un unico ri-sultato: l’allontanamento dal Mediterraneodella gran parte delle organizzazioni non go-vernative e l’aumento dei naufragi in rapportoal numero di migranti messi in acqua dai traf-ficanti. Le Ong respinte e quelle bloccate a terra


17APPROFONDIAMO

(due le navi sequestrate, di cui una ancorabloccata nel porto di Trapani) non sono sta-te rimpiazzate da dispositivi degli Stati Ue,mentre la comunità internazionale non è sta-ta in grado di stabilizzare la Libia né di fer-mare i trafficanti di uomini e chiudere i lorolager.Il pool di magistrati aveva tra l’altro inviatoun avviso di garanzia al sacerdote eritreo donMosé Zerai che con la sua agenzia umani-taria Habeshia raccoglie da anni gli Sos deimigranti e li trasmette alle forze dell’ordine.Un comportamento che a qualche poliziot-to era sembrato ‘sospetto’. Nell’inchiesta vennero anche adoperati in-filtrati a bordo delle navi delle Ong. Agli attici sono anche le dichiarazioni di alcuni ad-detti alla sicurezza arruolati da una delle naviumanitarie. Secondo questi ultimi, pur inmancanza di concreti riscontri, doveva es-servi una qualche losca intesa tra scafisti evolontari per raccogliere i migranti in mare.Qualche tempo dopo si scoprirà che, primadi venire assunti per proteggere gli equipaggi,i bodyguard avevano avuto a che fare coni movimenti identitari protagonisti della cam-pagna internazionale scatenata contro le or-ganizzazioni umanitarie anche a colpi di fal-se notizie.L’esercito di detrattori da tastiera, da mesifa circolare la leggenda secondo cui i ma-gistrati che archiviano sono, nel miglioredei casi, inquirenti dal cuore tenero o, se-condo alcune delle bufale più in voga, ete-rodiretti da una qualche corrente. Il caso di Palermo, però, smentisce pla-tealmente. I pm che hanno indagato e poichiesto l’archiviazione, sono gli stessi chehanno fatto arrestare il presunto super-boss eritreo del traffico di uomini, MeredMedhanie Yedhego. Il ragazzo in carce-re si professa innocente e sia le inchiestegiornalistiche, come quella che da dueanni conduce il Guardian, sia le analisi di-fensive che l’esame del Dna confermano

che si tratterebbe di un clamoroso scambiodi persona. Nonostante questo i magistra-ti inquirenti - autori dell’archiviazione per leOng - vanno avanti. Segno che non si trat-ta di giudici che rispondono a inesistenti dik-tat umanitari.Le archiviazioni contrastano e mettono alloscoperto le contraddizioni dell’indaginemonstre avviata a Catania dal procuratoreCarmelo Zuccaro. La procura etnea, che se-condo diverse fonti potrebbe chiedere a gior-ni l’archiviazione dell’indagine perché gli ele-menti raccolti non sopravviverebbero al-l’esame di un tribunale, ipotizzava in parti-colare a carico della Ong Open Arms il rea-to di associazione a delinquere finalizzata alfavoreggiamento dell’immigrazione illegale.In mancanza di prove incontrovertibili, Zuc-caro non ha mai mancato di fare conosce-re la sua opinione sull’operato delle orga-nizzazioni non governative. «Fanno parte diun sistema profondamente sbagliato - ha so-stenuto -, che affida la porta d’accesso al-l’Europa a trafficanti che sono criminalisenza scrupolo. Questo è l’aspetto sbagliatodelle cose che non risponde né a senso diumanità né di solidarietà». Opinione rispet-tabile e che nell’attuale governo certo trovaconsensi. Ma giudiziariamente irrilevante.

Tratto da Avvenire, 14 agosto 2018(sul web l’intero articolo

Il soccorso dei migranti (Foto di SOS Mediterranée)


18OLTRE IL CAMPANILE

Diamo una mano per far fiorire speranza

Un gruppo di bressesi nell’inferno di Haiti

Tra miserie e persone splendidedi Roberto Calmi

Cari amici, come vi avevo promes-so, vi mando un breve scritto conqualche notizia riguardante la se-conda parte di questo viaggio

giunto ormai all’epilogo.È stata una settimana bella intensa. Lune-dì siamo stati alla sede del Centro CulturalDominico-Haitiano - C.C.D.H. e abbiamoparlato a lungo con lo staff operativo. Pen-so ricorderete la problematica molto pesanteche c’è in quest’isola e mi riferisco al fero-ce rapporto di odio che c’è fra la RepubblicaDominicana e Haiti. In sostanza, da questaparte dell’isola la popolazione è prevalen-temente mulatta, mentre nel paese confi-nante è quasi unicamente nera. C’è un odiocausato da motivi storici, che chissà perquanto tempo continuerà a durare. Dicosempre che le due parti di quest’isola sonofiglie della medesima tragedia. In Haiti sontutti discendenti di schiavi, deportati dal-l’Africa nei secoli dal 16° al 19°. Anche in Re-pubblica Dominicana sono quasi tutti di-scendenti di schiavi, incrociati però con lapeggior feccia umana di origine spagnolache si possa immaginare: ladri, assassini, pi-rati, bucanieri e quant’altro. Tutto questo haprodotto un contesto sociale violento e raz-zista, ovviamente a danno della popolazio-ne nera. Devo dire che da quando ho co-nosciuto l’isola (17 anni fa) qualche passo lohanno fatto, ma sostanzialmente si stannoancora dibattendo con gli stessi problemi.Il C.C.D.H. è uno dei due organismi con cuiDona un Sorriso collabora. L’incontro è sta-to molto vivace: c’era l’intramontabile Polo,fondatore e presidente, poi una serie di col-

laboratori e collaboratrici che in vari ambiti(legale, sanitario, scolastico e sociale) si oc-cupano - con grandi sforzi e risultati moltodeludenti - di risolvere qualche caso di con-flitti fra la popolazione di origine haitiana e ipoteri dominicani. Martedì siamo invece andati a vedere lascuoletta di Los Güandules, dalle parti di SanPedro, verso est. È il progetto che Dona unSorriso finanzia da qualche anno e si trattadi una costruzione modesta ma ben fatta,che ospita una quarantina di bambini bel-lissimi, che vivono in un contesto di mise-ria assoluta. Hanno aspettato il nostro arri-vo per fare la consegna dei diplomi ai bam-bini che il prossimo anno dovranno inco-minciare a frequentare la scuola pubblica.Mercoledì invece siamo stati con Isabel, chetutti conoscono come Chabela, ad Haina,un centro urbano a pochi chilometri da San-to Domingo. È un vero inferno: quando pio-ve un piccolo fiume trascina con sé ogni ge-nere di rifiuti (compresi residui chimici di fab-briche e ospedali), e invade le case con ac-que putride, si vedono ovunque baracche dilegno e vecchie lamiere, maiali in giro. L’uni-ca novità è che hanno aperto una enormequantità di piccole e luride case da gioco equalche bordello, dove molte povere ragazze,per qualche soldo o qualche regalo, vannoa fare da materasso a uomini ubriachi e puz-zolenti, con ancora addosso l’odore delladroga che hanno trasportato qua e là.Sì, proprio là Dona un Sorriso da anni stacontinuando a finanziare la mensa scolasticaper due piccole scuole. La vecchia scuolachiamata Bella Vista (!?), era situata in bas-


19OLTRE IL CAMPANILE

so, soggetta alle inondazioni. Qualche mesefa mi è arrivata la notizia che lo stato era di-sposto a pagare lo stipendio alle insegnan-ti, subordinatamente allo spostamento del-la scuola in un luogo più idoneo. Io ho tira-to un bel sospiro di sollievo, in quanto mi pe-sava molto il fatto di contribuire a tenere inpiedi una scuola in un contesto tanto infe-lice e pericolosamente malsano. La scuolaè stata dunque trasferita in una zona più inalto, dove non ci sono inondazioni, in unacasa piuttosto carina. Abbiamo conosciu-to le insegnanti, che sono venute assiemeai bambini per un pranzo e una cerimoniaanche qui per la consegna dei diplomi. Don-ne meravigliose e motivate, un’esplosione diforza, dolcezza e gioia.Come sappiamo, ogni rosa ha la sua spina.La spina in questione consiste nell’affitto cheva pagato per l’utilizzo della casa. Mentre lavecchia casa era di proprietà di Oné Respe,quella utilizzata adesso costa 300 euro almese circa. Sono quattro o cinque bei lo-cali, con un bel patio retrostante. Insomma,i bambini, pur vivendo in quell’inferno, perle ore che passano là dentro sono felici. Nonvedono l’ora che finiscano le vacanze esti-ve per riprendere ad andare a scuola. Sequalcuno vuol farsi avanti ed accollarsi l’af-fitto della casa sarebbedavvero una bella cosa… Successivamente siamostati a visitare una se-conda scuoletta cheDona un Sorriso sta fi-nanziando in un’altrazona di Haina. Una voltaera vicina ad una disca-rica di rifiuti dove la gen-te andava a cercare qual-che cosa da mangiare oda vendere. Fortunata-mente la discarica, chemolti di voi hanno visto, è

stata chiusa e ricoperta. Anche qui, bambinifelici che vivono in un contesto di miseriaestrema, insegnanti meravigliose e motiva-te, piene di energia.Le foto di questo viaggio potrete vederle abreve nel sito www.donaunsorrso.org . Quine vedete una: rappresenta una bambinache guarda fuori dalla porta della baracca incui vive. Suo padre è scappato, sua madresi è messa con un altro uomo ed è scappataanche lei, e la bimba vive con la nonna, mo-struosamente malata di elefantiasi ad unagamba (vista con i nostri occhi). La madresi fa viva solo quando sa che qualcuno haportato qualcosa da mangiare alla nonna,per andare a portarle via tutto. Credo che quisiamo arrivati verso il fondo dell’abisso e nonsto a raccontarvi altro.Concludo con un omaggio alle persone cheanche ad Haina riescono a far fiorire qual-che speranza e qualche momento di gioiaper quei bambini. Mai bisogna smettere diseminare. Magari fra un po’ di anni sorge-rà un leader che darà una grossa mano aquesto povero pianeta per risorgere ed or-ganizzarsi un po’ meglio, chissà. Forsesarà di origini molto umili. Forse sarà uno diquei bimbi che hanno frequentato la scuo-la Bella Vista di Haina …


20CIVICA

Volevamo andare lontanoUn romanzo tedesco racconta un grande storia d'amore tra Germania ed Italia

... e Bresso diventa il luogo "chiave" di un best seller internazionale.

di Flavio Campetti

Abbiamo avuto il piacere di incon-trare e conoscere Daniel Speck,nato a Monaco di Baviera nel1969, sceneggiatore di successo

per il cinema e la TV, protagonista di un cla-moroso successo editoriale nei paesi di lin-gua tedesca dove ha scalato le classifichedei best seller. Il suo libro “Bella Germania”(il titolo non tradisca: il testo è intedesco) è già stato venduto inoltre 350 mila copie e sa di “ca-polavoro di una vita”. Un ro-manzo frutto di lunghi anni di ri-cerche e di studi in cui ha mes-so in luce il suo talento narrati-vo e -perché no- il suo spesso-re umano e la sua sensibilità. C’ètanto amore per l’Italia in questepagine, c’è voglia di una rilettu-ra della storia e c’è anche tan-ta... Bresso! Sì perché la nostracittà ed in particolare una sua fa-mosa fabbrica coi suoi dipendenti, la Iso, ri-copre un ruolo centrale nella vicenda narrata. Oggi questo libro lo si può leggere anche initaliano. Ha un nuovo titolo: “Volevamo an-dare lontano” ed è pubblicato da Sperling& Kupfer che ne ha fatto il suo evento edi-toriale dell’anno. La sua presentazione uf-ficiale nazionale è avvenuta proprio a Bres-so lo scorso maggio, in occasione del-l’evento “Bella Iso 2018” tenutosi neglistessi luoghi in cui la vicenda narrata ha lesue origini, ovvero la fabbrica della Iso di viaVittorio Veneto che Speck ritrae ai tempi incui si produceva l’Isetta, nel bel mezzo de-gli anni ‘50. Conoscendo numerose famiglie italiane diMonaco, Speck ne traccia un profilo fuori da-

gli schemi offrendo un omaggio all’Italia, checol suo genio cambia la storia ed il costu-me dei tedeschi. Una diversa lettura dellacrescita di un’Europa che va formandosi at-traverso storie di immigrazione (e i migran-ti eravamo noi) e di integrazione, nelle qua-li, emerge che chi trae vantaggio è anche chiaccoglie, non solo chi arriva, mettendo in

gioco coraggio e tanta “voglia difarcela”.“Volevo raccontare una grandestoria d’amore tra l’Italia e laGermania - ci spiega DanielSpeck - ma ribaltando i cliché”e per questo, tutto ha origine daun fatto emblematico che vedel’Isetta bressese diventare l’an-cora di salvezza per la grandeazienda tedesca BMW. Essa,sull’orlo del fallimento, punta tut-to sulla messa in produzionedella piccola auto a forma di

uovo, frutto della tecnica e dell’estro di casanostra. Questa realtà storica dà inizio al ro-manzo: un giovane ingegnere di Monaco,Vincent, viene inviato dalla BMW a Bresso,alla Iso, per apprendere ogni necessaria co-noscenza sul veicolo, prima che la produ-zione venga trasferita in Baviera. Giunge qui,ai capannoni di via Veneto 66 sulla sua vec-chia moto, al termine di un viaggio attraversole Alpi. Ma ciò che lo attende va ben oltrele sue aspettative: tra le mura della Iso, s’in-namora di una giovane impiegata alle di-pendenze del Commendator Rivolta, Giu-lietta, di origini siciliane, con il sogno di di-ventare una stilista di moda. Da qui sboc-cia una trama avvincente che si snoda inmodo imprevedibile, il cui intreccio narrati-


21CIVICA

vo ci porta dagli anni cinquanta sino ai gior-ni nostri, nella Milano della grande moda, nonsenza colpi di scena. Singolare il fatto chel’autore abbia voluto mantenere come fil-rou-ge la presenza di una Iso lungo il trascorreredegli anni e l’avvicendarsi delle generazio-ni. In particolare si tratta di una Gran TurismoGT, che è partecipe delle vicissitudini dei pro-tagonisti. Andando oltre la trama del libro, è bello no-tare anche che lo stesso autore, Speck, èrimasto catturato dal fascino dell’azienda divia Veneto, al punto da acquistare lui stes-so, non senza difficoltà, un modello Iso Ri-volta GT uguale a quella che descrive nel ro-manzo. Con questa vettura l’autore hapartecipato all’evento “Bella ISO” delloscorso maggio, giungendo ai capannoni daMonaco di Baviera, per ripercorrere lo stes-so itinerario che aveva portato quel giova-ne protagonista a Bresso, dove la sua vitasarebbe cambiata. Abbiamo ascoltato la testimonianza di tan-ti lettori dell’edizione tedesca, entusiasti alpunto di venire a Bresso con un nuovo sti-molo, oltre a quello associato al marchio del-

le famose vetture. Oggi vediamo aggiungersia loro, i primi lettori italiani che ne confermanoi giudizi, pur partendo da un punto di vistanaturalmente diverso, e questo ci è risulta-to indubbiamente straordinario. Non ci ri-mane che proporre questa lettura anche avoi curiosi di scoprire se ne sarete conqui-stati. Buona lettura!

Daniel Speck con ilgonfalone del comunedi Bresso

Daniel Speck esce dai capannoni Iso Rivolta


22CIVICA

In cammino, protagonisti della vita

Sagra Madonna del Pilastrello 2018

“Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro” (Giovanni Paolo II)

Vi segnaliamo i momenti più importanti della Sagra:

Giovedì 27 settembreL’arcivescovo Delpini incontra i giovani:

“Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro” Cinema san Giuseppe, via Isimbardi 14

Bresso h 21

Domenica 30 settembre Concerto “ Di fronte ai capolavori della musica”

Guidati da Marcelo Cesena pianista e compositoreore 21 chiesa di San Carlo - Piazza De Gasperi - Bresso

Mercoledì 3 ottobre ore 21 c/o Cooperativa dei Fiori via don Minzcni

Incontro 40° della Cooperativa dei Fiori Testimonianze e video

Venerdì 5 ottobre Spazio Iso-Rivolta Ore 15 Festa dei nonni

in collaborazione con l’assessorato alla cultura Ore 21 Serata musicale

Sabato 6 pomeriggio spazio Iso-RivoltaAttività sportive ( maratonina…ecc.)

Esposizione della mostra “I Santi della porta accanto” e degli elaborati dei ragazzi dellescuole di Bresso


23CIVICA

Sabato 6 sera Dalle ore 19 La Cucina della Sagra

Ore 21 Gruppo musicale allo spazio Iso - Rivolta Ore 21 Cori al teatro S. Giuseppe in via Isimbardi 14

Domenica 7 spazio Iso-Rivoltaore 11 S. Messa

dalle ore 12 La Cucina della Sagraore 13 Pranzo della Sagra su prenotazione

ore 15,30 Processione dalla chiesa SS Nazaro e Celso al santuario ore 16,30 Concerto banda S. Cecilia di Bresso

ore 18 Intrattenimento per bambini con Villaggio globaledalle ore 19 La Cucina della Sagra

Le mostre della SagraMostra

“Paolo VI santo: l’uomo, l’Arcivescovo, il Papa”a cura di Arcidiocesi di Milano, Fondazione Ambrosiana Paolo VI.

A cura di Giselda Adornato, Andrea Gianni, Luciano Vaccaro.dal 24 settembre all’11 ottobre c/o Sala L. Conti- via Roma 16 Bresso

9,45- 12,30 e 16-19Prenotazione visite guidate a [email protected] o 0266501089

Mostra “I santi della porta accanto”

a cura di Gerolamo Fazzini giornalista in collaborazione con il Servizioper la Pastorale giovanile della Conferenza Episcopale Italiana.

dal 2 al 16 ottobre Nello spazio Iso-Rivolta Venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 ottobre poifino al 16 ottobre c/o Oratorio di via Galliano - Bresso

MostraEsposizione delle opere del 17°Concorso arti visive in collaborazione con il Centro Sociale

Anziani. Le opere saranno esposte dal 29 settembre al 7 Ottobre 2018 in via Lurani 14Bresso

Programma provvisorio


24RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Un saluto di pace e gioia dall’UgandaRev. Carissimo Don Angelo,un saluto di pace e gioia dall’Uganda. Grazie di cuore per il sempre generoso aiuto. Con il vo-stro dono ho potuto aiutare tanta gente nel bisogno. Penso di avere scritto informando dicome il tutto è stato usato. So già che le mie sorelle venendo mi porteranno ancora la vostraofferta. Se non ci sono altre intenzioni, questa volta la useremo per pagare la scuola infermieria un ragazzo che promette bene, che poi sarà di aiuto alla sua gente. Poi, per comperare unpezzo di terreno a una giovane mamma sola, con tre bambini. Così potrà lavorare e coltivarecibo per mantenere la famiglia a venderne per avere così un po’ di soldi. Certamente i bisognisono tanti, ma so che anche lì tanta gente ha bisogno: “i poveri li avrete sempre con voi..!”La Parrocchia di Bresso, attraverso il gruppo missionario è stata generosa con me, mi ha sem-pre sostenuta sia materialmente, che spiritualmente. Devo solo dire a tutti un “Grosso Grazie”anche a nome dei beneficati.Ora qualche mia notizia. Sto bene. Due anni fa sono venuta in Italia per essere operata da untumore maligno. Dopo l’intervento e cure sono ripartita per la missione. Sto continuando conla chemio orale e i vari controlli. Per il momento va bene. La mia comunità qui ad Aboke è for-mata da 5 missionarie comboniane:1 del Kenya,1 dell’Uganda,1 del Congo,1 dalla Spagna e1 dall’Italia che sono io (la nonna). Siamo in un grosso villaggio a 35 km dalla Diocesi e 370km dalla capotale Kampala. La nostra parrocchia è divisa in 56 cappelle, che hanno a capodei catechisti. Abbiamo 3 sacerdoti Ugandesi e una comboniana che lavora nella pastorale.Spesso alla domenica vado in qualche cappella a pregare e a portare l’Eucarestia. La gentepartecipa con entusiasmo, allegria, con canti e danze, è un popolo giovane. Vado pure a farevisita alle famiglie, anziani, malati ecc...Qui abbiamo “St Mary College” con 350 studenti delle superiori fino alla pre università. La di-rettrice è una comboniana del Kenya. Il fior fiore delle ragazze che si preparano per il futuro:diventeranno mamme ,dottori, maestre, avvocati, infermiere ecc....Vicino abbiamo il Semina-rio (che chiamerei scuola) dove qualche giovane inizia la via del sacerdozio. Due scuole ele-mentari e una tenuta dalle suore locali. Il lavoro non manca: i cristiani hanno bisogno di piùformazione. Tante sette sorgono qua e la e mettono confusione. Anche qui molta gente tornaalle loro pratiche di stregoneria, e c’è una situazione quasi sistematica di corruzione, dalle altesfere ai piccoli. Ma ci sono tanti gruppi di giovani che si dedicano nel servizio di carità, di pre-ghiera, impegnati a fare un mondo migliore. La chiesa Ugandese è in cammino e sta portandoavanti la pastorale con molta fatica ,ma con impegno.Noi missionari siamo vicini per condividere con loro gioie e dolori.La situazione al momento è tranquilla. La gente lavora e il terreno è fertile, soloche le stagioni, asciutta e delle piogge, è cambiata, e a volte il raccolto è poco.Avrei tante altre cose da condividere, ma mi fermo qui, sono stata piuttosto lunga.... Don An-gelo se le verrà l’ispirazione di fare un giro in Uganda, sappia che sarà sempre benvenuto. Laspero bene. So che il suo servizio è molto impegnativo. Ricordiamoci scambievolmente al Si-gnore. Saluti e preghiere anche dai nostri beneficati Ugandesi. Un riconoscente, affettuoso abbraccio

Suor Livia Fochesato Comboniana


25RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Un eco nel silenziodella nostra chiesaRev. Don Angelo, alcuni giorni fa, sfogliando la “Squilla”, mi sono sentita attratta dal titolo del suo articolo “Ilsuono del silenzio” ed ho subito provato il desiderio di leggerne il contenuto. Fin dalle pri-me parole mi sono lasciata trasportare in un luogo a me tanto caro che ora, con mio gran-de dispiacere, non posso più visitare: la mia chiesa, la casa di Dio e di ogni uomo che cer-ca il suo Amore.Mi sono lasciata guidare dalle sue parole e piana di emozione, ho ricordato come tantianni fa (nel 1983 come risulta pure nella mia poesia “Gesù è con noi”) entrando nella no-stra parrocchia per dare un saluto a Gesù nel tabernacolo, dove la sua presenza è piùviva, avevo provato esattamente le stesse sensazioni che ora ritrovo leggendo il suo arti-colo.Non c’era allora la luce festosa del sole che entrando dalla fine-stra procede fino ad accarezzare la statua della Vergine, masolo il grigiore denso ed ovattato di un pomeriggio di inverno,che riusciva ugualmente ad avvolgermi in una atmosfera dipace e serenità.Alzando lo sguardo avevo incontrato la grande croce appe-sa al centro dell’edificio. Mi sentivo attratta da quelle brac-cia aperte di un Dio che ama, perdona e soprattutto chia-ma. Sì, chiama anche nel silenzio e la sua voce giunge finonel profondo del cuore ed allora le ginocchia si piegano da-vanti al grande altare dove Lui attende una risposta; anchela mia preghiera è silenziosa: “Ti chiedo, o Dio, perdono eprotezione, pace e fede, per me e per i miei cari, anche se imiei buoni propositi sono spesso abbattuti dalla fragilità delmio essere. Come è bello, Signore, riposare nella tua casa!Quanta pace, quanta serenità, quanta tenerezza mi avvolge, qua-le ricompensa ai dolori subiti nella mia lunga vita ed ai miei tentativi difare qualcosa di bene. (“Il centuplo quaggiù, e l’eternità!”). Grazie Signore!”Rileggo ancora una volta le sue parole, don Angelo, e rivivo ulteriormente le sensazioniprovate quel giorno: è stata una visita breve ma piena di luce per la mia anima e mi ha la-sciato un segno indelebile di speranza e di Amore per Gesù.Perché, don Angelo, ho voluto raccontarle tutto questo? Perché il Signore le ha permessodi ricordarmi ancora una volta di un momento di vero incontro con Dio in una grigia serad’inverno, nel silenzio della nostra chiesa.Dio si può incontrare ovunque, anche nell’articolo del periodico della parrocchia ed ogniincontro può generare o rinvigorire la fede che a volte sembra un po’ assopita, per ripren-dere con più vigore la strada che lui ci indica.Grazie a Dio e grazie a lei, don Angelo, di questa felice opportunità.

Con rispetto e devozione la sua parrocchianaNina Lolli Belloli


26CALENDARIO LITURGICO

SETTEMBRE 2018


27FARMACIE DI TURNO

GUARDIA FARMACEUTICA DALLE ORE 19.30 ALLE ORE 8.30DEL GIORNO SUCCESSIVO

SETTEMBRE 2018 (Bresso - Cormano - Cusano)a cura della Farmacia Rivolta - Cormano

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SabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdì

TESTI - fraz. OspitalettoCOMUNALE N°5 - BressoMORETTI - Cusano M.MODERNA - BressoBAIO - BressoGIUGLIANO - Cusano M.COMUNALE N°5 - BressoDEL CORSO - Cusano M.FORNASÉ - CormanoRIVOLTA - CormanoCOMUNALE N°2 - BressoPALTRINIERI - Cusano M.SCOTTI - BressoSORRENTINO - CormanoBAIO - BressoCOMUNALE N°5 - BressoCOMUNALE - Cusano M.MODERNA - BressoTESTI - fraz. OspitalettoCOMUNALE N°4 - BressoMORETTI - Cusano M.COMUNALE N°5 - BressoBRUSUGLIO GIUGLIANO - Cusano M.COMUNALE N°1 - BressoDEL CORSO - Cusano M.FORNASÉ - CormanoRIVOLTA - CormanoCOMUNALE N°5 - BressoPALTRINIERI - Cusano M.SCOTTI - BressoSORRENTINO - CormanoBAIO - BressoCOMUNALE N°3 - BressoCOMUNALE - Cusano M.MODERNA - BressoTESTI - fraz. OspitalettoCOMUNALE N°4 - BressoMORETTI - Cusano M.COMUNALE N°5 - BressoBRUSUGLIO GIUGLIANO - Cusano M.

Via XXIV Maggio, 21Via Vittorio Veneto, 26V.le Matteotti, 2Via Vittorio Veneto, 51Via Vittorio Veneto, 5/DVia C. Sormani, 89Via Vittorio Veneto, 26P.za Trento e Trieste, 4P.zza Bernini, 1/AVia Caduti della Libertà, 10Via A. Strada, 56Via Cooperazione, 20Via A. Manzoni, 14Via Gramsci, 44Via Vittorio Veneto, 5/DVia Vittorio Veneto, 26Esselunga CusanoVia Vittorio Veneto, 51Via XXIV Maggio, 21Via Papa Giovanni XXIII, 43V.le Matteotti, 2Via Vittorio Veneto, 26Via V. Veneto, 27 Via C. Sormani, 89Via Roma, 87P.za Trento e Trieste, 4P.zza Bernini, 1/AVia Caduti della Libertà, 10Via Vittorio Veneto, 26Via Cooperazione, 20Via A. Manzoni, 14Via Gramsci, 44Via Vittorio Veneto, 5/DVia Piave, 23Esselunga CusanoVia Vittorio Veneto, 51Via XXIV Maggio, 21Via Papa Giovanni XXIII, 43V.le Matteotti, 2Via Vittorio Veneto, 26Via V. Veneto, 27 Via C. Sormani, 89


28I NUMERI DELLA COMUNITÀ

Orari delle SS. Messe in BressoSS. NAZARO E CELSO - feriali: ore 7 (escluso il sabato) - 9sabato e vigiliari: ore 18.30festivi: ore 7.30 - 9 - 10.15 - 11.30

Santuario della Madonna del Pilastrellotutti i giorni ore 17 S. RosarioSabato 15 settembre 2018 S. Messa ore 17.30

SAN CARLO - feriali: ore 8 - 18.30sabato e vigiliari: ore 19festivi: ore 8.30 - 10.30 - 19

MADONNA DELLA MISERICORDIA - feriali: ore 17.30sabato e vigiliari: ore 17.15festivi: ore 10 - 17.30

Chiesa di San Francesco - feriali: ore 9 (escluso il sabato)sabato e vigiliari: ore 18.30festivi: ore 11.15

Direttore: Don Angelo Zorloni Redazione: Ambrogio Giussani - Luca BaraggiaWalter Baraggia - Flavio Campetti - Valentina VillaDario Landreani - Francesco Boso

Foto: Autori vari Copertina: P.B.

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 405 del 18-11-1978Grafiche Baraggia s.r.l. - Via Ornato, 14 - MILANO - Tel. 02.6425737 - Fax 02. 66104118 - e-mail: [email protected]

Direttore: ANGELO ZORLONI

Orario Confessioni Parrocchia SS. Nazaro e Celsoferiali: ore 8.45 - 9.30sabato: ore 16 - 19

Indirizzovia Roma, 12 - 20091 Bresso

www.madonnadelpilastrello.it.e-mail: [email protected]

Numeri utiliPrevosto - don Angelo ZorloniOrari segreteria parrocchiale: dal lun. al ven. 17.30 - 19don Saulo MontiOratorio - don Andrea CarrozzoCarabinieri BressoVigili del FuocoCroce RossaAmbulanzaServizio di guardia medicaComunePolizia LocaleOspedale BassiniAcliAssociazione Centro sociale anzianiAVISBiblioteca ComunaleCasa dell’AnzianoCentro della FamigliaCentro di ascolto CaritasCinema-Teatro San GiuseppeParrocchia San CarloParrocchia Madonna della Misericordia

02 610 08 82

380 49 13 98702 610 17 6802 610 89 51

11502 610 73 68

118800 193 34402 614 551

02 614 554 0002 5799.1

02 66 50 10 7202 610 72 3602 614 00 95

02 614 55 34902 66 50 30 7002 66 50 34 39

366 489234302 66 50 24 94

02 614 26 6002 610 09 96


In ascolto dei giovani - madonnadelpilastrello.it · 29 ore 9 PALLAVICINI Bernardo, Luigia e...

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