La Pasqua è giovane - madonnadelpilastrello.it · VADEMECUM DEL GIUBILEO 6 1 Dar da mangiare agli...

32
La Pasqua è giovane IN QUESTO NUMERO Photogallery della Settimana Santa dei ragazzi La resa dell’Europa I media ignorano: strage di suore Anno LXXXVII - Numero 4 - Aprile 2016

Transcript of La Pasqua è giovane - madonnadelpilastrello.it · VADEMECUM DEL GIUBILEO 6 1 Dar da mangiare agli...

La Pasqua è giovane

IN QUESTO NUMERO

Photogallery della Settimana Santa dei ragazzi

La resa dell’Europa

I media ignorano: strage di suore

Anno LXXXVII - Numero 4 - Aprile 2016

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:44 Pagina 1

TRA LE GUGLIE2

Da Facebook Da Twitter

Pur nelle difficoltà del nostro travagliatotempo, l’Arcivescovo ha dato voce ai senti-menti della gioia pasquale «per lasciarcieducare da Lui: così è successo per tutti i

discepoli, come documenta la Parola di Dio oggiproclamata, così, con pazienza, dobbiamo fare noi».Seguendo, per questo, le apparizioni di Gesù, po-nendo mente a come si può riconoscerlo «misu-rando la sua nuova fisionomia», anche se «l’attitudinea “misurare” tutto, oggi massicciamente promossadalle strabilianti scoperte delle scienze nel loro con-nubio con le tecnologie, ci rende spesso insensibili ailivelli più profondi della conoscenza di cui pure siamo

dotati. Tendiamo a pensare che ciò che non è mi-surabile empiricamente semplicemente non esista».Eppure è sempre più necessario andare in profon-dità, suggerisce Scola: «Scopriremmo così la fecon-dità del pensiero di Cristo, del provare i suoi stessisentimenti», così come fece la Maddalena, portandoil lieto annuncio, perché come lei, «non siamo visio-nari, ma testimoni del Risorto. Vincendo il terribileduello contro la morte, Gesù ha aperto alla nostravita la speranza certa del “per sempre”. Questo de-siderio del “per sempre”, che ogni uomo si porta nelcuore, prende forma piena con la Risurrezione».Continua su: www.incrocinews.it

MESSA CRISMALE NEL GIOVEDÌ SANTOScola ai preti «Aiutiamo il nostropopolo a vincere la paura»L’Arcivescovo ha presieduto la Messa cri-smale concelebrata dai sacerdoti diocesani,a cui ha rivolto l’omelia dedicata alla centra-lità del sacramento della riconciliazione.Continua su: www.incrocinews.it

4:51 PM – 25 Mar 16 #VenerdiSanto @ange-loscola «Non c’è sofferenza umana che nontrovi suo punto di inserzione nella Passione delSignore»

7:25 PM – 24 Mar 16 #GiovediSanto @ange-loscola «Non voltarsi dall’altra parte di fronte alletragedie del mondo»

I cristiani non sono visionari, ma testimoni nella gioia del Risorto

Scene di vita diocesana

La photogallery

Nel Pontificale solenne di Pasqua il Cardinale ha ricordato i martiri dioggi, invitando a testimoniare la fede difendendo la dignità della vita.

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:44 Pagina 2

LA PAROLA DEL PARROCO3

Èvenuto a trovarmi Marco: trentenne, colto,un lavoro nel mondo del marketing conesperienze internazionali. Abbiamo parlatodi noi: e così gli ho raccontato

dell’accompagnamento delle famiglie, delleconfessioni quaresimali (quante!), dei poveri, degliammalati e dei profughi. Qui scatta una reazioneinaspettata: “Sono troppi. E vengono da Paesidove non c’è la guerra. Dobbiamo tirar su tutti ipoveri del mondo? Usassero le mani e il cervelloper migliorare il Paese dove sono nati. Invece divenire a pretendere cose nostre. E sottolineo:nostre. Guadagnate e sudate dai nostri avi europeicon le loro mani e i loro cervelli”.Tra i profughi che conosco c’è Saeed, curdo: 25anni, intelligente, parla 5 lingue. Ha sofferto moltonella sua terra, da cui è fuggito. Certo, làufficialmente non c’è la guerra, ma c’è violenza eprevaricazione e non c’è futuro per lui. Toglierefuturo a un giovane è togliergli tutto: e lui stascommettendo sul costruirlo qui in Italia.Ha ragione Marco a dire che “non possiamo tirarsu tutti i poveri del mondo”. Ma ha ragione Saeeda cercare fuori dalla sua terra ostile una vita sicurae degna: lo farei anch’io, senza alcuna esitazione.Che dire, dunque? Con Marco, so bene che le risorse non sonoinfinite: ma distribuirle meglio risolverebbe metà deiguai del pianeta. Il punto sta proprio qui: “I migrantisono nostri fratelli e sorelle che cercano una vitamigliore lontano dalla povertà, dalla fame, dallosfruttamento e dall’ingiusta distribuzione dellerisorse del pianeta, che equamente dovrebberoessere divise tra tutti” (Papa Francesco, Giornatamondiale dei migranti 2016). Problema serio, chechiede saggezza e coraggio. Nel frattempo iprofughi sono qui e va affrontata la questione dellaloro accoglienza, del loro statuto giuridico, edell’integrazione, ove sia doverosa. È davvero“poca cosa”, come dice il cardinal Scola, quelloche i governi europei hanno finora partorito: le

migrazioni non si fermeranno certo con un accordo“umiliante” (lo definisce così il card. Parolin,Segretario di Stato vaticano) tra Stati che nonsanno che pesci pigliare, paralizzati da ciechiegoismi e calcoli elettorali di corto respiro.Quanto poi agli avi europei: non sono certomancati scontri secolari, come contro il mondoarabo e turco (cosa su cui dovremmo riflettere), mal’identità dell’Europa è nata attraverso una pazienteintegrazione di popoli diversi, giunti ancheattraverso eventi di portata epocale come quelliche stiamo vivendo ora (anche gli Stati Uniti sononati e cresciuti così). Cognomi italianissimi comeAdriani, Saracino, Grieco, Beltrami, Alberti,Ruggeri, Martinez, Ungari, Provenzano da dovevengono mai? Io sono lieto di essere italiano ed europeo. E soche in Europa il fattore che ha fatto da collante siaculturale sia religioso per popoli e culture differentiè stato il cristianesimo innestato sulla radiceclassico-umanistica. L’umile fierezza di essere erede di tale patrimonio,a cui attingo quotidianamente, mi fa guardare confiducia al futuro, consapevole che questocomplesso tempo è affidato alla nostraresponsabilità. Si può affrontare la grande sfida,con umanità e determinazione: ne abbiamo lerisorse. Non mi appartiene la mentalità di chi,fragile nell’identità, indossa iroso armature controi migranti per difendere una opulenza sempre piùdi pochi né quella di chi nega le sue radici permostrarsi aperto e tollerante a favore di una libertàcaricaturata di individualismo. A Marco e a Saeed -mi piacerebbe che siparlassero!- dico che, da parte mia, su questi temicosì spinosi ascolto chi mi fa pensare, ha larghiorizzonti e piedi per terra, osa proporre strategiepraticabili anche se su tempi lunghi, attinge allastoria e non alla cronaca. E che provacompassione davanti al grido degli altri.

Il prevosto don Angelo

La sfida di Marco e Saeed

“Dobbiamo tirar su tutti i poveri del mondo?”

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:44 Pagina 3

LA NOSTRA COMUNITÀ4

Riposano in CristoCORSO Lina di anni 87CAIZZA Calogera di anni 78LEONE Rosolino Giuseppe di anni 78CERUTI Pietro di anni 84

BERTAZZONI Eugenio Girolamo di anni 88ANNONI Giulio di anni 85MILANA Gaetano di anni 84DE LUCA Maria di anni 87LENTINI Roberto di anni 46

Rinati al fonte battesimaleBERBIGLIA Lorenzo DE PRATO Elena MANGOLINI Marco

Legati del mese di aprile

13 ore 9 DONZELLI Gino14 ore 9 BERTASI Giuseppe e Maria Grazia16 ore 18.30 CAVENAGO Mario e Peppino18 ore 7 BORTOLETTO Antonio e CASAGRANDE Antonietta22 ore 9 MEANA Giuseppe, Nino e Giuditta, Maddalena e Giuseppe26 ore 7 LOVATI Carlo e SAVINO Claudia

ore 9 LAINATI Clelia e Ernesto30 ore 9 CAVENAGO Battista, Emilia e Rina

ore 18.30 LESMA Adelio

Legati del mese di maggio

2 ore 7 VITTORI Guido e DE PONTI Giuseppina3 ore 7 COLOMBO Piero e RECALCATI Virginia6 ore 7 RECALCATI Virginio e ALFIERI Angela7 ore 9 MEANA Cesare e CAPPELLETTI Irene e Mariangela 9 ore 7 CAPRA Felice e LECCHI Luigia

14 ore 18.30 BIANCHI Elena e PAROLINI Enrico, ANDREONI Enrico e Brigida, CORNO Pietro e Lucia

Per verificare il calendario 2017 dei legati i parenti -qualora non l’avessero già fatto gliscorsi anni - passino in Segreteria Parrocchiale (lun-ven h. 17.30-19.00).

In particolare: nel 2016 scadono i legati 25ennali di: BRAMBILLA PISONI ISA e CONTIG.LUIGI; COSTARDI GIULIO e MANENTI ADELAIDE; STRADA INNOCENTE e SAVINO

VITTORIO; COMOTTI PIERINA e ROSSONI GIUSEPPE.

Se le famiglie intendono rinnovarlo, parlino col parroco.

Sposati nel Signore---------------

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:44 Pagina 4

VADEMECUM DEL GIUBILEO5

Le parole chiave

Giubileo della

Misericordia

del

Le Opere di Misericordia corporali

Per trasformare il mondo

5 Visitare gli infermi

Delicato e pre-ziosissimo ge-sto è il visitare chi è malato: riecheggia la visita di Dio al suo popolo, che si identifica in chi soffre. Mai emarginare i malati: ciò che spaventa non è il dolore o la morte ma il viverli da soli. Non ci fermi l’imbarazzo a condivide-re la fragilità o la fatica a esprimere loro tenerezza. Nei malati non c’è solo un bisogno: hanno molto da dare. Insegnano l’essenziale: la fiducia in Dio e l’a-more. Nella malattia possiamo imparare molto e insegnare molto a chi ci accosta con premura.

6 Visitare i carcerati

Questa è una espres-sione alta dello sguardo di Dio su di noi: oltre la colpa o l’innocenza c’è sempre un figlio di Dio, un fratello. La cura di chi è in carcere aiuta loro a non smarrire il senso di que-sta dignità, che il carcere lede anche oltre la pena e segna per tutta la vita. E aiuta noi a vincere l’abitu-dine alle condanne sommarie e ai pregiudizi. Non dimentichiamo che ci sono carceri anche fuori: la prigione delle paure, della depressione, della ma-lattia psichica. Carceri spesso durissimi.

7 Seppellire i morti

Onorare i morti con rispet-to e sobrietà è gesto di civiltà e di amore per chi ci ha lasciato. Questo legame d’amore si esprime nella celebrazione dell’Eucari-

stia: il banchetto eterno di lassù a cui partecipano i nostri defunti, è anticipato quaggiù con noi in cam-mino. Ci fidiamo della promessa di Gesù: un giorno ci rivedremo. È gesto di carità partecipare al dolore e alle esequie di chi ci lascia, anche se sconosciuto e ancora di più se solo.

Le sette opere di misericordia corporali, che la tradizione cristiana ha tratto dal ca-pitolo 25 del vangelo di Matteo (con l’ag-giunta biblica dell’ultima), sono come un sacramento dell’agire: l’azione della mise-ricordia di Dio passa attraverso la nostra, e opera, discreta e tenace, la trasformazione del mondo, salvandolo nella sua dimensio-ne materiale e spirituale.

Anonimo fiammingo, 1580

D A

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:44 Pagina 5

VADEMECUM DEL GIUBILEO6

1 Dar da mangiare agli affamati

Il cibo non è assicurato a tutti, nei paesi poveri, ma anche tra noi: non perché manchi, ma perché è mal distribuito. Non sprecare il cibo e volerlo condivide-re è la via di uscita dal dramma della fame ed è un gesto quotidiano e possibile a tutti. Necessario cibo per gli uomini di ogni nazione è una vita dignitosa, un lavoro certo, un futuro sere-no: quest’opera di misericordia è anche un criterio per valutare le scelte della politica e dell’economia. Infine, tutti siamo affamati di un cibo ben più che materiale e che non può mancare: il cibo della d i g n i t à , dell’amore e del senso della vita.

2 Dar da bere agli assetati

L’acqua è una risorsa essenziale per la vita: non deve mancare a nessuno. Mai sprecare l’acqua, mai inquinare le risorse idriche, mai farne oggetto di speculazione a danno dei poveri.

Oggi ci sono guerre per il controllo dell’acqua e solo l’equa condivisione può essere una soluzione. Offrire da bere è inoltre ricco di significati simbolici: è il primo segno di ospitalità; e davanti a un buon bicchiere nasce una migliore sintonia. Non dimentichiamo che l’aver sete è ben più che un bisogno del fisico, ma del cuore: la sete di giu-stizia e di verità, di amore e di attenzione è scritta nel cuore di ciascuno. Una sete così solo Dio può calmarla.

4 Alloggiare i pellegrini

Nell’antichità l’ospitalità era sacra e la Bibbia narra splendide storie di ospitalità. Anche Gesù fu stra-niero e ospite e la storia della chiesa è ricca di per-sone e istituzioni dedite all’accoglienza. Accogliere un’ospite, soprattutto se straniero, apre orizzonti, fa cadere muri e costruisce ponti, capaci di fare storia buona. Ospitare è un bene per tutti. Dice la lettera agli Ebrei: “Non dimenticate l’ospita-lità; alcuni praticandola, senza saperlo hanno ac-colto angeli”(Eb 13,2). Che bello se -nei limiti del possibile- in ogni casa ci fosse una stanza adatta all’ospitalità! Oggi accogliere gli stranieri è una se-ria questione anche politica, che chiede energica apertura di cuore e di mente: i problemi sono dav-vero complessi. Ma mai parlare male degli stranieri o trattarli male o sfruttarli fino alla schiavitù.

3 Vestire chi e’ nudo

Il vestito è il segno della dignità di un uomo, ne valorizza la bellezza, lo stile e il ruo-lo: è ben più di una protezione dal freddo. Non de-ve mancare mai, per la salute del corpo e del cuo-re. Ma la dignità non è riducibile all’abito che si indossa: se idolatrato, spesso sotto il vestito non c’è nulla... Il riutilizzo di abiti in buono stato tra famigliari e amici è segno di una vita sobria e semplice. La rac-colta di abiti e il loro dono a chi lo necessita è un gesto di squisita e diffusa carità. Vestire chi è nudo significa anche non esporre mai nessuno al pette-golezzo e alla calunnia, violandone la dignità.

B C

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:44 Pagina 6

NOTIZIARIO7

La chiesa penitenziale del GiubileoNell’anno del Giubileo la chiesa dei SantiNazaro e Celso è stata scelta come chiesapenitenziale del decanato di Bresso: è cioèil luogo in cui più è accessibile il sacra-mento della Riconciliazione. E in effetti siconfessano ogni giorno, non solo i bres-sesi, ma i fedeli che vengono anche da Cu-sano e da Cormano: è una bella ereditàlasciata da don Gianfranco. Durante laquaresima al venerdì mattina (ore 9-12) ealla sera (ore 21-22) sono stati sempre pre-senti alcuni confessori, preti delle parroc-chie del nostro decanato che si sonovolentieri messi a disposizione. E i fedelinon sono mancati. Una bella occasione digrazia che registriamo con riconoscenza.

Per una Chiesa accoglientePapa Francesco ripetutamente ci invita adessere una Chiesa aperta e accogliente,non ripiegata su se stessa. Ci sono moltimodi per esserlo, ma ce n’è una sulla qualeil Parroco ha insistito molto: “Confessatevidurante la quaresima, voi che avete la gra-

zia di venire sempre in chiesa. Lasciate li-beri i confessionali e i nostri preti per chi ar-riva, per mille motivi, solo negli ultimi giorni.È uno squisito gesto di carità fraterna”.Molti hanno colto l’invito. Ma non tutti…Ecosì è capitato qualche battibecco fuori iconfessionali (“C’ero prima io, signora!”“No io!!”) e qualche inutile affollamento (“Misono già confessata ma, don, l’ho vista inconfessionale e così, diamo qualche ultimocolpo di spazzola…”): questo ha scorag-giato chi si sente di arrivare solo alle sogliedella Pasqua -e che grazia c’è in questi in-contri!- e si è allontanata più di una personache avremmo dovuto invece accoglierecome il Padre misericordioso ha accolto ilfigliol prodigo. Occorrerà ricordarcelo leprossime feste…

Percorso al matrimonio cristianoTerminato (o realmente iniziato...) il per-corso al matrimonio cristiano, tutta la co-munità può vedere le belle facce piene difuturo di chi compie questo strategicopasso della vita. Buon cammino, ragazzi!

Percorso Fidanzati inverno 2016

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:44 Pagina 7

NOTIZIARIO8

ROSARIO TRA LE CASEMese di maggio

Chi vuole ospitare e/o animare la preghieradel ROSARIO lo comunichi al parroco.

Serata OFTAL in oratorioUna partecipata e fraternaserata, di incontro, preghierae cena comune.L’OFTAL ama sempre pro-porre, ai pellegrini a Lourdese a quegli ammalati o disabiliche possono uscire, una oc-casione così.La foto parla più di molte pa-role.L’OFTAL rammenta che ilPellegrinaggio a Lourdessarà dal 14 al 20 settembre.

ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 1° - 5° - 10° - 15° - 20° - 25°…50°…

DOMENICA 8 MAGGIO Info e iscrizioni

in segreteria parrocchialeAlle ore 10 in oratorio per un momento di riflessione

(per i bimbi c’è un servizio di baby sitting).Alle ore 11.30 alla s. Messa in parrocchia.

Se volete, potete anche condividere il pranzo in oratorio, (prenotare in se-greteria parrocchiale: entro il 5 maggio ritirando i buoni da mostrareal momento del pranzo. Costo: € 17; gratis per i bimbi in età non scolare).

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:44 Pagina 8

9NOTIZIARIO

Parrocchie del Decanato di Bresso

Sera di VENERDÌ 13 MAGGIO

GRANDE PELLEGRINAGGIO GIUBILARE

ALLA PORTA SANTA DI BRESSO ������������

�PROSSIMAMENTE�MAGGIORI�INFORMAZIONI

17-24 Agosto 2016

Viaggio delle 3 parrocchie

nell’ Est della

Germania

Info e iscrizioni in segreteria parrocchiale e sul sito:

www.madonnadelpilastrello.it

Berlino Postdam Dresda Lipsia Wittenberg Weimar Norimberga

ANZIANI, ATTENTI ALLE TRUFFE!

Incontro con il Maresciallo dei Carabinieri di Bresso GIOVEDÌ 7 APRILE In chiesa parrocchiale h 15

Preghiamo per i ragazzi e le ragazze dei 3 Oratori bressesi

che a san Carlo sabato 16 aprile

alle 15 e alle 17.30 e alla Madonna della

Misericordia domenica 17 aprile alle 11.30 e alle 15

riceveranno la Cresima

ORATORI DI BRESSO

Corso base di fotografia digitale

CONOSCERE LA MACCHINA FOTOGRAFICA, LA TECNICA DI BASE, I GENERI FOTOGRAFICI E MOLTO ALTRO!

5 incontri e una uscita pratica a partire da mercoledì 6 aprile (6-13-20-27 aprile e 4 maggio ore 21-23) Quota iscrizione € 80 Presso l’oratorio san Carlo piazza De Gasperi 1 Info: Giuseppe cell 348 5324396 Il ricavato sarà interamente devoluto all’associazione

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:44 Pagina 9

NOTIZIARIO 3aETÀ

10

Gruppo parrocchiale Terza EtàProgramma attività mese di aprile

Giovedì 7: Ore 15 (In chiesa) COME DIFENDERCI DALLE TRUFFE.Incontro con il comandantedella Stazione dei Carabinieri di Bresso.

Giovedì 14: Ore 15 TombolaGiovedì 21: Ore 13.30 Partenza da piazza Martiri per la Villa Reale di MonzaGiovedì 28: Ore 15 Incontro con il Medico

Inoltre si ricorda che tutti i mercoledì, alle ore 15, chi vuole può partecipareai lavori a maglia e in stoffa a favore dei nostri missionari.

Gli incontri e le attività si svolgono nell’oratorio San Giuseppe di via Galliano, 6.

La Terza età invita tutti alla visita della

Villa Reale di MonzaGIOVEDÌ 21APRILEIscrizioni insacristiass Nazaroe Celso € 20(bus e ingresso)Partenza h.13.30da p.za Martiri

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 10

COMMISSIONE AFFARI ECONOMICI11

Cantieri in movimento /2Si comincia con l’ottocentesco armadio di sacrestia, ma poi...

di R.C. per la Commissione Affari Economici parrocchialii

Dopo un intenso e laborioso re-stauro, è tornato al suo anticosplendore un nostro grande ar-madio della seconda metà

dell’800.Originariamente, negli anni 50, era posizio-nato nella vecchia sacrestia, per poi esserespostato durante le varie ristrutturazioni efar posto a un altro mobile moderno.Ma la ristrutturazione nel mese scorso deiconfessionali adiacenti alla sacrestia, conla creazione di un soppalco sovrastante, hapermesso di ricavare spazio per gli ar-redi sacri e così l’armadio storico è tor-nato al suo posto originario.Con misure di 2,80 metri di larghezza,una profondità di 0,55 e un’altezza di4,60, è composto da due ante doppiee contiene tutti i paramenti dei nostrisacerdoti per le varie celebrazioni,mentre nella parte superiore sonostate poste alcune mensole per gli og-getti sacri di utilizzo più comune.Ma il restauro dell’armadio è solo l’ini-zio di una serie di interventi che neiprossimi giorni / mesi interesserannola nostra chiesa.Subito dopo le feste pasquali, proce-deremo con un intervento drasticocontro i tarli che affliggono i legni concui è composto il coro, con una siste-mazione generale dello stesso, com-presa una necessaria lucidatura finale.Dopo tutti gli iter necessari e il relativobenestare (Curia, Sovrintendenza, Co-mune) siamo pronti a demolire la pa-lazzina a lato della casa parrocchiale(ex casa del sacrestano), mantenendoi diritti di volumetria e, per ora, ripristi-nando il manto erboso. L’unica, lunga

attesa è ora per l’intervento dell’Enel perscollegare tutte le utenze che interessanoquesta palazzina.Infine, è in presentazione in questi giorni ilprogetto definitivo per il rifacimento deltetto e delle facciate della nostra chiesaparrocchiale. L’iter burocratico tra Curia eSovrintendenza è alquanto lungo, ma perl’inizio dell’estate dovremmo essere prontia iniziare questa grande opera per la qualevi relazioneremo molto più dettagliata-mente nei prossimi numeri della “Squilla”.

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 11

COLORI DELL’ORATORIO12

Domenica delle Palme

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 12

COLORI DELL’ORATORIO13

La Crocevia

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 13

14COLORI DELL’ORATORIO

Terze medie a Roma

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 14

GRUPPI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI15

La gioia del giubileo in presa direttaL’OFTAL di Bresso al Giubileo di Papa Francesco

del gruppo OFTAL di Bresso

Siamo un gruppo di “diversamentegiovani” bressesi che il 12 marzohanno aderito a un momento delGiubileo della Misericordia in San

Pietro a Roma. Pur incerte sulla possibilitàdi reperire i pass d’accesso alla piazza, nonci siamo scoraggiate perché decise a es-serci.Partite all’avventura, siamo arrivate a Romain perfetto orario, così abbiamo potuto par-tecipare alla S. Messa di inizio pellegrinag-gio presso la Basilica di San Paolo fuori lemura. Abbiamo subito preso atto che, inogni occasione, avremmo dovuto fare lun-ghe code, dato il numero elevato di parte-cipanti. Qualche difficoltà per il passaggioai controlli, soprattutto per un coltello(adatto solo al taglio della torta…) nella va-ligia di una di noi. Finalmente ingresso in Basilica. Successivotrasferimento alla Casa delle Suore Terzia-rie Elisabettine, sul colle di Monte Mario,dove abbiamo potuto godere del piacevolebenvenuto offerto dalle Suore che gesti-scono la struttura, con camere molto con-fortevoli messe a nostra disposizione. Inparticolare ci hanno invitate ad ammirare,dalla terrazza, le magnificenze della CittàEterna sulla quale spiccava imponente “ercupolone”.

Sabato, prima del canto del gallo, ci siamoprecipitate in piazza San Pietro. Ancoralunga attesa in coda, non noiosa, ma di in-terscambio sociale con i nostri vicini (gio-vani studenti con i loro professori, pretiecc.) Tutti eravamo lì con lo stesso spirito digioiosa attesa dell’incontro con Papa Fran-cesco. Finalmente entriamo in una piazzaSan Pietro gremita al massimo e con unanumerosa partecipazione di giovani stu-denti delle scuole cattoliche medie e supe-riori, che hanno animato l’attesa con cantie sventolamenti di sciarpe inneggianti ilPapa. All’ingresso del Santo Padre lapiazza è esplosa in canti e applausi, ac-compagnandolo nel rituale giro sulla Papa-mobile in un crescendo di gioia edemozione.Alla fine, molto toccante il momento in cuiPapa Francesco ha dato la benedizione atutti noi presenti, ma in particolare a tutticoloro che abbiamo portato nel cuore,specialmente gli ammalati. Noi avevamonel cuore tutta Bresso.Mentre la nostra emozione è ancora almassimo dei decibel, già fa capolino neinostri animi la speranza che un giorno sipossa partecipare alla Messa in SantaMarta: chissà…

“Ecco come abbiamo vistoil Papa”

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 15

GRUPPI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI16

Spazio ragazzi: quando fare i compiti fa la differenza

Il Centro Incontro alla Parrocchia Madonna della Misericordia

di Chiara Giuliani

“Maestra, non ho fatto i compiti”.“Maestra ho dimenticato acasa il quaderno”. Chi inclasse pronuncia queste frasi

in genere sono i più “lazzaroni”, quelli che nonhanno voglia di studiare, quelli che in qualchemodo finiranno la scuola per “grazia ricevuta”. Ma possono essere anche bambini e ragazzicome Lin, Hassan, Joe, arrivati da qualche set-timana in Italia e che senza neanche saperedire: “Mi passi, il righello” o “Vieni a giocare conme?” si trovano alle prese con esercizi sul con-dizionale, la storia di Ulisse, gli organismi uni-cellulari... Argomenti importanti per laformazione di ciascuno, ma che rischiano di farperdere ogni interesse per quegli alunni cheprima di tutto devono imparare una nuova lin-gua. Non solo.Devono ambientarsi in una nuova società, conregole e comportamenti molto diversi da quellea cui si era abituati, ricostruire le relazioni connuovi amici, in molti casi ritrovare un genitorecon cui non si vive da molti anni. Il non fare icompiti, in questi casi, non è mancanza di im-pegno ma non avere gli strumenti per capirel’argomento affrontato in classe né un supportoa casa, vuoi per motivi di lavoro o per motivi lin-guistici. Cosa fare?Come Associazione Centro Incontro abbiamoraccolto diverse richieste di genitori che chie-devano un aiuto per i loro figli a studiare e fare i

compiti e da due anni è nato lo “Spazio ragazzi”. Durante tutto l’anno scolastico offriamo aglialunni delle scuole elementari e medie uno spa-zio per il sostegno allo studio e lo svolgimentodei compiti, mentre i ragazzi da poco arrivati inItalia lavorano per imparare l’italiano e riuscire acomunicare nella vita quotidiana.Tutto questo è possibile solo grazie ai tanti vo-lontari che, in base alle proprie disponibilità, ga-rantiscono la loro presenza in giorni fissi ediventano punto di riferimento per i ragazzi.Due collaboratori dell’Associazione hanno in-vece il coordinamento delle attività e insegnanol’italiano, grazie alla lunga esperienza che hannoin questo ambito. Abbiamo bisogno di altri volontari, così da poterrispondere a tutte le richieste che riceviamo.La testimonianza di Daniela, una dei nostri vo-lontari.Lasciandomi coinvolgere come volontaria per ildoposcuola delle elementari ho visto subitomolto: volti nuovi, di piccoli e di grandi, difficoltà,sorrisi, incomprensioni, storie tutte diverse etutte uniche. In comune c’è un bisogno, a cuisentivo che, impegnando un po’ del mio tempo,potevo aiutare a rispondere.Si tratta di insegnare meglio l’italiano, di spie-gare i compiti, di affrontare insieme i probleminel modo il più possibile positivo. È un lavorolento, ma grande, che cresce assieme a questibambini. E io ho molta fiducia nei suoi frutti!

CERCHIAMO VOLONTARISe anche tu, come Daniela, hai voglia di metterti in gioco contattaci o vieni a conoscerci nella no-stra sede.Dove siamo: Via Villoresi, 43 - Bresso (MI) - All’interno dell’oratorio Madonna della MisericordiaContatti: Tel. 02.610.87.55 / Cell. 333.308.30.08Fb: centroincontro • mail: [email protected]

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 16

APPROFONDIAMO17

Il rispetto della dignitàdel lavoratore

Verso il 1° Maggio

Elogio del lavoro ben fatto ben oltre i soldi di A. Giussani

L’enorme progresso tecnologico, ilsuperamento dei confini nazio-nali, la velocità di circolazionedelle informazioni e delle merci

ma soprattutto la marginalizzazione del fat-tore umano sono le principali cause chehanno trasformato radicalmente il mondodel lavoro nel corso degli ultimi anni. Tuttoè subordinato al “budget”, che ovviamentedeve essere sempre superiore a quello del-l’anno precedente. Ciò che conta è “ven-dere”. Deve prevalere l’aspetto quantita-tivo anche a scapito della qualità. Meglioancora se la vendita è “impersonale”, cioèfatta “on line”. Quasi sempre i lavoratori subiscono passi-vamente questo cambiamento senza riu-scire a modificarne il corso: o perché non sirendono conto dei pericoli di una tale poli-tica o perché sono la parte economica-mente più debole, considerate le tutele, ri-dotte rispetto al passato. Così può capitaredi essere cambiati di mansione da ungiorno all’altro, e magari investiti di nuove epiù gravose responsabilità oppure de-man-sionati, o con le sedi trasferite in località piùappetibili dal punto di vista commerciale omeno onerose economicamente (peresempio in Paesi del Sud Est europeo)… Eil personale, se non vuole perdere il postodi lavoro, deve adeguarsi a tutti questi cam-biamenti. Nascono così disagi, incertezze sul futuroche possono trasformarsi in stress vero eproprio, con ripercussioni anche in ambitofamigliare. Si rischia di compromettere il li-vello dei servizi erogati o la qualità dei pro-

dotti forniti. Si pensi, per esempio, all’ap-plicazione della logica di puro mercato, cioènon temperata da correttivi, alla sanità,dove la qualità e la professionalità sono vi-tali; ma anche ad altri settori come l’agro-alimentare (prodotti contraffatti che pos-sono nuocere alla salute, pur di vendere eguadagnare di più), o i trasporti e le comu-nicazioni, con lavori o manutenzioni fatti dicorsa e male, che provocano incidenti. Occorre rimettere al centro delle politichedel lavoro l’uomo e le sue capacità profes-sionali a qualunque livello; e, a questo pro-posito, sarebbe di grande aiuto la lettura,da parte di tutti, delle encicliche sociali dellaChiesa e anche il bel testo di Luigino Brunisulla cultura dei muri dritti, di seguito ripor-tato in sintesi. La cultura dei muri diritti … Il la voro è sempre attività spirituale, per-ché pri ma e dietro una qualsiasi attività la-vorativa, da una lezione universitaria allapulizia di un bagno, c’è un atto intenzionaledi libertà, che è ciò che fa la differenza traun lavoro ben fatto e un lavoro fatto male.Ed è quindi atti vità umana altissima in ognicontesto nel quale si compie. Persino, e pa-radossalmen te, in un lager, come ricordavaPrimo Levi in una sua memoria molto nota:«Ma ad Au schwitz ho notato spesso un fe-nomeno curioso: il bisogno del “lavoro benfatto” è tal mente radicato da spingere a farbene anche il lavoro imposto, schiavistico.Il muratore i taliano che mi ha salvato la vita,portandomi cibo di nascosto per sei mesi,detestava i na zisti, il loro cibo, la loro lingua,la loro guer ra; ma quando lo mettevano a ti-

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 17

APPROFONDIAMO18

rar su muri, li faceva dritti e solidi, non perobbedienza ma per dignità professionale».Sono proprio la “dignità professionale” e il“bi sogno del lavoro ben fatto” che si stannopro gressivamente e inesorabilmente allon-tanan do dall’orizzonte della nostra civiltà,che era stata invece fondata eminente-mente su quei pilastri. L’etica delle virtù,che ha dato vita nei secoli anche all’eticadelle professioni e dei me stieri, si basava suuna regola aurea, una vera e propria pietraangolare dell’intera fabbrica civile: la primamotivazione del lavoro benfat to si trova nella dignitàprofessionale stessa. La ri-sposta alla ipotetica do-manda: «Perché questo ta-volo o questa visita medicavanno fatti bene?» era, inuna tale cultura, tutta in-terna, intrinseca, a quel la-voro e a quella de terminatacomunità o pratica profes-sionale. La necessaria e im-portante ricompensa, mo ne-taria o di altro tipo, che si riceveva incon traccambio di quella opera, non era lamotivazione del lavoro ben fat to, ma erasolo una dimensione, certamente impor-tante e co-essenziale, che si poneva su diun altro piano: era, in un certo senso, unpremio o un riconoscimento che quel la-voro era stato fatto bene, non il suo “per-ché”.La cultura economica capitalistica domi-nante, e la sua teoria economica, stannooperando su questo fronte una rivoluzionesi lenziosa, ma di portata epocale: il denarodi venta il principale o unico “perché”, lamo tivazione dell’impegno nel lavoro, dellasua qualità e quantità…È questa la cultura dell’incentivo, che si staestendendo anche ad ambiti tradizional-mente non economici, come la sanità e lascuola, dove è divenuto normale pensare,

e agire di conseguenza, che un maestro oun medico diventano buoni solo se e soloin quanto adeguatamente remunera ti e/ocontrollati. Peccato che una tale antropo-logia, parsimo niosa e quindi errata, stiaproducendo il triste risultato di riavvicinaresempre più il lavoro u mano alla servitù, per-ché chi paga non compra solo le presta-zioni, ma anche le motivazioni delle personee quindi la loro libertà. E dopo oltre un se-co lo e mezzo in cui abbiamo combattutobatta glie epocali di civiltà per la difesa dei

diritti dei lavoratori dalla loromercificazione e asservi-mento, oggi restiamo silentie inermi di fron te al capita-lismo contemporaneo chenel si lenzio ideologico stariducendo il lavoro amerce, e non solo quellodegli operai ma anche deimanager, sempre più pro-prietà delle imprese che lipagano, e li comprano… Ese trasformiamo così i la-

voratori, non dobbiamo poi stupirci se leimprese si ritrovano persone pigre, oppor-tuniste o infelici. Il capitalismo, a causa de-gli “occhiali antropologici” sbagliati che hapurtroppo inforcato, non capisce che quel-l’animale simbolico che chiamiamo homosapiens ha bisogno di molto di più del de-naro per dare il meglio di sé al lavoro, hapensato di poterlo “addestrare” e control-lare, senza ancora riuscirci del tutto. Graziea Dio. C’è, allora, un urgente bisogno di unanuova-antica cultura del lavoro, che, senzaguardare nostalgicamente indietro, guardipoliticamente avanti, torni a scommetteresulle straordinarie risorse morali presenti intutti i lavoratori, che si chiamano libertà e di-gnità, che non possono essere comprate,ma solo donate dal lavoratore… (sintesi di un articolo apparso su Avvenire

dell’1/4/2011 a firma Luigino Bruni)

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 18

19APPROFONDIAMO

I figli, la paternità e la maternità

Parte una rassegna stampa su un tema nodale

Lungi da essere una questione usa e getta a fini politici, questo temaè centrale per ogni civiltà. “Una società come la nostra ha bisogno delconfronto instancabile e appassionato” ha detto a proposito il card.Scola nei giorni più infuocati del dibattito in parlamento su come di-sciplinare i diritti delle coppie omosessuali. La nostra piccola, ma seriarivista “La Squilla” vuole tenere desta, e lo farà anche prossimamente,l’attenzione dei suoi lettori sul senso della coppia, degli affetti, dell’ori-ginalità del matrimonio tra uomo e donna, del generare un figlio.

Tra uomo e donna un patto da rifareCredo che per le persone dellostesso sesso non si debba arrivareal matrimonio che è tra uomo e

donna… Ma queste persone esistono equindi il principio della dignità umana vuoleche siano riconosciute per quello che sono.Persone che si amano e vivono insieme datanto tempo, per cui è giusto che abbianoun patto di civile convivenza. L’ispirazione sta nell’articolo 2 della Costi-tuzione: “La Repubblica riconosce e ga-rantisce i diritti inviolabili dell’uomo, siacome singolo, sia nelle formazioni socialiove si svolge la sua personalità, e richiedel’adempimento dei doveri inderogabili disolidarietà politica, economica esociale”… Nessuno ha diritto al fi-glio. Questo è un principio gene-rale. Il figlio è un dono, per cui nonsi può pretendere di averne uno adogni costo… Non sono contraria all’adozione peri single ma preferirei che i figli aves-sero un padre e una madre. Poi sitratta di valutare caso per caso lasituazione del bambino. Ci può es-sere un single che è in grado didare molto amore a un bambino

quindi io non escludo questo… Sono con-trarissima all’utero in affitto.Trovo abominevole che per avere un figliouna donna si faccia fare un figlio da un’al-tra donna.Così come è odioso che questo succedanei confronti delle donne più deboli, dandoatto ad uno sfruttamento ignominioso…Non sono d’accordo con la tesi che af-ferma che non c’è più identità maschile efemminile che tutto è fluido e indeterminatoper cui si può essere maschile e femminileallo stesso tempo… (stralci di un’intervista concessa da LiviaTurco -PD , già ministro della Salute- a “NoiFamiglia e Vita” del 28/2/2016)

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 19

APPROFONDIAMO20

Utero in affitto, i dittatori rivelati Alt europeo alla maternità surrogatatratto da Avvenire del 17/3/2016A Parigi il Consiglio d’Europa (quella dei 47)ha preso una decisione non irrilevante: èstato respinto il progetto che apriva a unalegalizzazione dell’”utero in affitto” nei Paesimembri. È il secondo “alt” nel VecchioContinente alla maternità surrogata, dopola condanna di questa pratica, votata a di-cembre dal Parlamento di Strasburgo cheè espressione dell’Europa dei 28 (quelladell’Unione).Dunque, qualcosa nel fronte che premeper la liberalizzazione dell’”utero in affitto”sembra incrinarsi.Eppure quasi non se ne legge nei media,almeno su quelli italiani. Viene da doman-darsi: e se la decisione di Parigi fosse statadi segno opposto?Se dall’Europa fosse venuto un via liberaalla maternità surrogata, forse i giornali celo avrebbero ampiamente raccontato: ciavrebbero illustrato con letizia e dovizia diparticolari il nuovo passo avanti verso il“progresso”, cioè il riconoscimento dellapiù assoluta libertà individuale di “volere”un figlio? Libertà di avere un figlio comunque, dachiunque, e indipendentemente da even-tuali impedimenti posti dalla natura, che,come si sa, è un po’ oscurantista. Inveceaccade che, sia pure come l’altro ieri con ilmargine di un solo voto, l’Europa rifletta eresista. Non ci sono, a protestare, soltantoi “soliti” cattolici, ma anche un agguerritofronte femminista, che a Parigi a febbraioha lanciato in Parlamento una Carta uni-versale contro la maternità surrogata. Ierisotto alla sede della Commissione AffariSociali del Consiglio d’Europa, le donnefemministe e quelle cattoliche si sonoscambiate dei fiori.Pure nel mantenimento di tutte le differenze

di visione, un segnale: si combatte perqualcosa d’importante, insiemeQualcosa che attiene alla maternità e allavita dell’uomo, al cuore stesso della convi-venza sociale.Eppure i media continuano a preferire lanarrazione soddisfatta di famiglie con duepadri e nessuna madre; il compiacimentozuccheroso nel mostrare come l’amore peril figlio, comunque ottenuto, giustifichi ognioperazione. Si sorvola sul fatto che unadonna che partorisce e dà via un bambinolo fa, nella quasi totalità dei casi, per biso-gno economico.Tutto è sacrificato a quella “dittatura del de-siderio” per cui pur di avere un figlio, es-sendo maschi, o sterili, troppo vecchi perconcepire, è lecita ogni cosa.In questo senso, un titolo sulla prima pa-gina del “Corriere della sera” ieri ci ha fattosussultare. “Non è giusto trasformare ognidesiderio in diritto”, scrive Claudio Magris.Dove in un’ampia riflessione, citando Pa-solini, Vacca, Tronti, Hirschman e Freud,Magris sostiene fra l’altro che il protagoni-sta dell’attuale dibattito sul generare non è“il desiderio della coppia omo o eteroses-suale, bensì il bambino, che comunquenasce da un uomo e da una donna”.La “dittatura del desiderio” è un tema checi è caro. Siamo contenti che intellettualidel calibro di Magris si tirino fuori con forzadalla corrente del pensiero unico, dal sen-timentalismo che ammanta l’individualismooggi venerato e idolatrato e un dilaganteconsumismo.“Non è giusto trasformare ogni desiderio indiritto” e in “consumo”, caspita, è un pen-siero importante quello che si affacciaapertamente sul primo quotidiano italiano.Che trova eco, più nascosta, sulle paginedel “Manifesto” dove Mariangela Mianitimartedì 15 marzo ha ragionato in modo ri-goroso e asciutto, e perciò sanamente spi-goloso, sul “mercato dei corpi”

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 20

OLTRE IL CAMPANILE21

La resa dell’EuropaL’editoriale di Avvenire

L’accordo euro-turco sui migranti ha un sapore amaro e un senso davvero «umiliante»

di Marco Tarquinio, direttore di Avvenire

Non siamo di quelli che, quandoc’è un problema aperto, conside-rano il “mettersi d’accordo” co-munque una cattiva scelta.

Tutt’altro. Ma l’accordo euro-turco sui mi-granti dal Vicino Oriente per la via balcanicache è stato stretto venerdì scorso, prima,tra i ventotto Paesi dell’Unione e, poi, traquesti e Ankara ha un sapore amaro, ama-rissimo, e un senso davvero «umiliante».Non c’è infatti aggettivo più proprio diquello scelto dal segretario di Stato vati-cano, Pietro Parolin, per definire scelte dichiusura – di occhi, di cuore e di porte – difronte a qualunque emergenza umanitariae soprattutto davanti a quella che riguardai profughi dalla Siria, dall’Iraq e dall’Afgha-nistan, terre sconvolte dalla guerra. Unaguerra, non dimentichiamolo mai, che nons’è accesa per autocombustione, ma èstata scatenata e alimentata sia dalle pre-sunzioni egemoniche di potentati stranieri(occidentali e russi compresi, anzi in primafila) sia, con crescente evidenza e vee-menza negli ultimi 25 anni,dalla terribile ideologia jihadistacoltivata all’interno dell’islamsunnita.Il discorso rischia di farsi largo,e invece bisogna stare alpunto. I rifugiati dal VicinoOriente, quanto e più di altri,sono vittime di odiose perse-cuzioni, di violenze gravissime(appena attestate anche dalDipartimento di Stato degliUsa), di immani ingiustizie. E le

ingiustizie non sanate possono solo molti-plicare se stesse. La Turchia, che è stataimmaginata a Bruxelles come un grandecampo profughi a pagamento, è uno deisoggetti protagonisti della crisi bellica incorso, come continua a ricordarci il rom-bare dei carri armati e dei cacciabombar-dieri di Ankara e il moltiplicarsi di attentatialla popolazione – e alle basilari libertà civili– nelle città turche.Perciò è bene dire chiaro che, qualunquetimbro formale ci si possa inventare, è esarà impossibile ridurre tutto questo a unaquestione di ordine pubblico e dunque, perquesta via, di intollerabile tratta (e contro-tratta) ufficiale tra Stati di esseri umani, diindecente mercato della speranza e delladisperazione, di barriere che impediscanoa richiedenti asilo di “entrare” e a noi di “ve-dere” l’effetto che fa sulla vita di milioni dipersone in carne e ossa – uomini, donne ebambini – armare (e lasciar armare), finan-ziare (e lasciar finanziare) i signori dellaguerra e del terrore e consentire le ciniche

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 21

OLTRE IL CAMPANILE22

speculazioni che da sempre si intreccianoattorno all’«affare della guerra».Il cuore essenziale e drammatico dell’ac-cordo euro-turco di Bruxelles sta nella pre-tesa di alzare accanto e sopra alle nuove“cortine di ferro” disseminate tra Balcani eMitteleuropa un “muro” che fa del VecchioContinente una «casa chiusa», in ognunodei sensi che questa immagine richiama.Un luogo in cui si è ammessi soltanto coni soldi sull’unghia, scenario di commerci estrumentalizzazioni d’ogni tipo, teatro del-l’indifferenza verso la sofferenza di chiun-que. Anche di questa scelta insensata civerrà chiesto conto, come di altre che conleggerezza infelice e pesanti responsabilitàandiamo accumulando in questo tempo disfide che imporrebbero invece ai nostri go-vernanti e a settori non piccoli delle opinionipubbliche europee un “di più” di umanità,di coraggio e di lucidità.Ha scritto ieri Sabino Cassese sul “Corrieredella Sera”, chiamando a un vero «reali-smo», che i migranti per i più diversi motiviche bussano all’uscio della società euro-pea «li rifiutiamo, ma ne abbiamo bisogno,nelle famiglie, negli ospedali, nelle chiese,nei sistemi pensionistici, che divengonosempre meno sostenibili in Paesi che in-vecchiano, se non vi contribuiscono per-

sone che paghino più di quel che ricevono,come gli stranieri». Ben detto, con sintesiammirevole. I nostri lettori sanno che que-sto spieghiamo e rispieghiamo da anni,con il realismo che appunto serve di frontea fenomeni complessi che mescolano ur-genze umanitarie e doveri di governo delpresente e del futuro dei consorzi umani.Ma c’è dell’altro. L’Europa si è data, da piùdi sessant’anni, pur con le contraddizioni ele titubanze che tutti abbiamo visto e ve-diamo, il compito di dimostrare la possibi-lità di coronare con successo la fatica direalizzare uno straordinario e pacifico labo-ratorio di integrazione delle differenze. Sel’Europa si chiude e dichiara di non averemezzi, regole e umanità per accogliere evalorizzare gli esseri umani che le chiedonoaiuto e accoglienza, non rinuncia solo aesercitare un’azione che le spetta per forzae cultura, rinuncia proprio a se stessa. Èun’Europa che ha paura, che cinta il pro-prio suolo, ma non ha più ruolo. E anchese crede di essersi disposta a difesa dellapropria tranquillità, in realtà quest’Europasi sta arrendendo. C’è un politico, in Italia ealtrove, che sia disposto a non consegnarsia una miopia così grande, a una fiduciacosì piccola e a una resa così rovinosa?

Tratto da Avvenire del 19 marzo 2016

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 22

OLTRE IL CAMPANILE23

Le suore uccise in Yemen: neanche una breve in cronaca

L’indifferenza uccide

di Marco Tarquinio, direttore di Avvenire

Non solo «niente copertine» di giornali,come dice Papa Francesco con una tri-stezza inascoltata come forse mai prima.Ma neanche una breve in cronaca. Questovale per il sistema dei media e per i potentidel mondo la strage di Aden: il massacrodi quattro suore dell’ordine di Teresa diCalcutta, sorelle di tutti, e dei loro collabo-ratori musulmani. Le hanno odiate a morte perché spose diCristo e testimoni della civiltàdell’amore dentro una guerrache proprio mai è stata “ci-vile” in Yemen, periferiad’Arabia, epicentro delloscontro fra sunniti e sciitireso più letale da compia-cenze internazionali e mer-canti d’armi d’Occidente ed’Oriente. Quando ci sonomartiri veri, troppi non ve-dono, non spiegano e nondenunciano.L’odio e l’ingiustizia conti-nuano a circolare e a cre-

scere. E i cristiani, e con loro uomini edonne di buona volontà di ogni fede, con-tinuano a essere crocifissi. Oggi, 8 marzo,noi diciamo sopra a tutti i nomi di Annselna,Judith, Margarita e Reginette. Serve cri-stiane dei più poveri e dei senza potere.Donne di Dio: buone, libere, coraggiose.Neanche degne di una breve in cronaca.L’indifferenza uccide, e riuccide.

Tratto da Avvenire, 8 marzo 2016

Dal gennaio dello scorso anno lo Yemen è teatro di un sanguinoso conflitto interno chevede opposte la leadership sunnita, sostenuta dall’Arabia Saudita, e i ribelli sciiti Houthi,vicini all’Iran. Nel mese di marzo, i sauditi a capo di una coalizione hanno lanciato raidaerei contro i ribelli nel tentativo di liberare la capitale Sana’a e riconsegnare il Paese alpresidente (prima in esilio, poi rientrato) Abdu Rabu Mansour Hadi. Per l’Arabia Sauditagli Houthi, alleati alle forze fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh, sono sostenuti sulpiano militare dall’Iran; un’accusa che Teheran respinge al mittente con sdegno. NelPaese sono inoltre attivi gruppi estremisti legati ad al Qaeda e milizie jihadiste legate alloStato islamico, che hanno contribuito ad aumentare la spirale di violenza e terrore.

Tratto da Asia News

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 23

Il pane quotidiano tra le mie mani da 50 anni...

Un negozio storico: Panificio Mariani, a Bresso da 50 anni

Ogni lavoro, quando è fatto bene, diventa una grazia e per chi lo fae per chi ne usufruisce di Giuseppe Mariani

Inegozi in una città sono ben più che unpunto vendita: sono una occasione di re-lazioni, di servizio, di conoscenza tra vi-cini e di sicurezza per tutti. Coi negozi la

cittàè più a misura d’uomo. Ecco perché lanostra Squilla è attenta a quegli eserciziche, aperti da tanti anni, fanno la storia diBresso.Questa è la volta del Panificio Mariani, chequest’anno festeggia i suoi 50 anni di pre-senza nella nostra cittadina. Volevamo in-

tervistare il suo titolare storico, GiuseppeMariani: ma lui stesso ha scritto una paginacosì delicata e bella che la pubblichiamocosì come ce l’ha inviata. Ci racconta cheogni lavoro, quando è fatto bene, diventauna grazia e per chi lo fa e per chi ne usu-fruisce. Buon cammino allora, con gli au-guri di tutta la Redazione de La Squilla

la RedazioneChe grande dono, Signore, aver potuto uti-lizzare per questi 50 anni la Farina, maci-

CIVICA24

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 24

CIVICA25

nata dal tuo grano, cresciuta nella tua terrae innaffiata dalla tua pioggia, fatta maturarecol tuo sole. Grazie per l’Acqua fatta cadere pura dalcielo, che nonostante si sia inquinata acontatto con l’atmosfera è stata purificatadalla tua terra e dalle rocce, e così da meutilizzata per l’impasto del Pane. Grazie, Dio Padre, per i tuoi boschi dovesono cresciuti gli alberi, che la natura hatrasformato in legna e carbone, utili per ri-scaldare il forno dove cuoce il pane. Ti ringrazio perché pensando a tutte que-ste tue premure, nel mio cuore c’è ungrande amore verso di Te, un sentimentoforte per il tuo creato così bello e impor-tante che mi viene da baciarlo e accarez-zarlo. Con la preghiera ti lodo tutti i giorni dellamia vita e ti dico ancora grazie per la salutee la voglia di lavorare che mi danno la forzadi alzarmi ogni notte da 50 anni. Ho sempre cercato di mettere anima ecuore nel mio Lavoro, e l ‘ho con onore,emozione e gioia avvicinato a Te in moltimomenti speciali che tengo qui a ricor-dare......Quando ho addobbato la tua mensa Eu-caristica con forme artistiche di pane. ...Quando ho fatto un S.Rosario di pane nel mese diMaggio, dedicato alla Ma-donna, benedetto dalla no-stra preghiera e distribuito aipresenti. ...Quando ho appoggiatouna Santa Corona di panesulla balaustra dell’ Altaredel Santuario di Caravaggio. ...Quando ho portato il Panesulla mensa del Seminario diVenegono dove poté man-giarlo anche San GiovanniPaolo II. E per ogni occasione che

ancora oggi si presenta ringrazio te, Si-gnore, e chi crede in me per avere la pos-sibilità di condividere il mio Pane, la miapizza, le dolci frittelle in Oratorio, un luogodi preghiera e condivisione tanto impor-tante, e nelle case di molte famiglie bres-sesi.Ringrazio attraverso Te i miei cari genitori,i quali mi hanno indirizzato in questo lavorospeciale facendomi imparare l’arte del me-stiere, la passione e la fatica ripagata cheancora oggi mi spingono ad andare avantiin questo cammino.E un grandissimo grazie a mia moglie,Anna, una persona speciale che ha sem-pre avuto e ritrovato la forza di accompa-gnarmi in questa avventura con il sorriso,la dose giusta di pazienza e l’amore.Mi preme, infine ricordare e ringraziare in-sieme a lei tutte le persone che ci hannoaiutato, le mie sorelle, i dipendenti, e cheancorar oggi lo fanno, tra queste mura acontatto con il nostro pane, dimostrandoin alcune occasioni più affetto, in altre de-terminazione e sudore, affinché la Tuasemplice farina diventasse pane quotidianoper tutti. E un grazie di cuore va ai nostri fi-dati clienti che sono come una Famiglia pertutti noi.

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 25

CIVICA26

Stranieri: dove sta andando Bresso?

Una riflessione sulla denatalità nella nostra cittadina

Gli indicatori demografici offrono materiale di riflessione anche per le nostre “strategie” pastorali

di Roberto Calmi

La lettura di qualche cifra ci può aiu-tare a capire la dimensione delle pre-senze straniere nella nostra città.Non aspettatevi chissà quali novità,

ma non è tempo sprecato soffermarsi unattimo sui numeri. Questo aiuta il passaggiodai si crede, ho sentito dire che, penso cheall’affermazione “è così”. E non è un pas-saggio da poco. I dati che seguono sonotratti da elenchi (ovviamente anonimi) fornitidall’Ufficio Anagrafe del Comune e per-mettono alcune osservazioni sulle caratte-ristiche del problema e sulle prospettive fu-ture. Vediamo.Questo grafico ci dice che in questi ultimi15 anni la popolazione di Bresso è lieve-

mente diminuita, ma con un aumento mas-siccio delle presenze stranieri. Queste cifrenon comprendono gli stranieri che sonoospitati nella “tendopoli” voluta dalla Pre-fettura di Milano e organiz-zata dalla CroceRossa Italiana in Via Clerici. Oggi gli stranieriresidenti sul nostro territorio (3.148) rap-presentano circa il 12% della popolazionetotale, un po’ di più rispetto alla media na-zionale. Nel quindicennio preso in esame (2001-2015), sono nati:2.750 bambini da genitori italiani,687 bambini da genitori stranieri.Se mettiamo in relazione la media nel quin-dicennio del numero dei residenti delle due

categorie (italiani estranieri) con la me-dia del numero dei ri-spettivi nati, emergeche gli stranieri mo-strano un indice dinatalità di gran lungasuperiore a quellodegli italiani. Più pre-cisamente, l’indice dinatalità degli stranieririsulta pari a 23,3mentre quello degliitaliani risulta pari a7,4.In altre parole, aBresso, in questi 15anni, sono nati ognianno:

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 26

CIVICA27

23,3 figli ogni 1.000 stranieri residenti nelComune,7,4 figli ogni 1.000 italiani residenti nel Co-mune.

Osserviamo ora quest’altro grafico. Quipossiamo notare come la popolazione ita-liana con più di quarant’anni residente aBresso rappresenti la maggior parte dellapopolazione (il 71,9%), contrariamente allapopolazione straniera che offre dati di se-gno opposto.Le cifre sopra riportate favoriscono almeno2 osservazioni:la percentuale di presenze straniere è incontinuo aumento, e nulla può far pensaread un’inversione di tendenza; possiamoerigere tutti i muri che vogliamo, ma al-meno nel medio periodo i flussi sarannocontinui, se non in continua crescita;gli stranieri sono molto più prolifici degli ita-liani; va qui considerata l’età media avan-zata dei residenti italiani, ed il fatto che igiovani italiani non siano molti e abbianoscarsa propensione a mettere al mondofigli.Qualora il flusso diimmigrazione ces-sasse all’istante (ipo-tesi impensabile senon nelle fantasie diqualche capopo-polo), rimarrebberopur sempre gli altriaspetti suaccennati.Il decremento demo-grafico in corso dellapopolazione italianaè l’aspetto che più dialtri ci deve far riflet-tere, anche perché èun fenomeno che siaccompagna sem-pre ad un declinoculturale ed econo-

mico. Nella storia è sempre stato così.Siamo purtroppo abituati a pensare “corto”.Ben di rado le nostre riflessioni si proiettanooltre lo spazio ristretto di qualche mese: ge-neralmente, guardare lontano non fa partedelle nostre abitudini di pensiero. È invecemolto importante capire dove stiamo an-dando.Possiamo quindi concludere che gli stra-nieri sono in aumento e sono più prolifici,mentre gli italiani sono in diminuzione esono meno prolifici. Questo ce lo dicono lecifre.Non sarebbe serio (anche se facile) fareprevisioni mediante estrapolazioni numeri-che su questi dati, ed è quindi meglio aquesto punto lasciare al lettore le ovvieconclusioni. In ogni modo, favorire un serioprocesso di integrazione fra le comunitàstraniere che vivono nel nostro territorio e lanostra comunità cristiana e civile sarà moltoimportante se vogliamo costruire una so-cietà equilibrata e vivibile, e cercare per inostri figli i presupposti per un contestosociale che possa permettere una buonaqualità della vita.

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 27

RECENSIONI

Una delle grandi sorprese dell’anno,La grande scommessa ha ottenutopremi importanti, tra cui l’Oscar per

la miglior sceneggiatura non originale.Tratto da un best-seller di Michael Lewis, ilfilm inizia negli Stati Uniti del 2005, quandol’eccentrico esperto di finanza MichaelBurry (Christian Bale) fiuta con largo anti-cipo quello che, due anni più tardi, si ma-nifesterà come il più grande default econo-mico dell’era moderna. Con gli sfrontatiJared Vennett (Ryan Gosling) e Mark Baum(Steve Carell) e il veterano Ben Rickert(Brad Pitt), Burry sfiderà le macchinazionidelle banche con uno strabiliante piano diinvestimenti. È una riflessione sulla crisieconomica, ac-compagnata dauna sceneggia-tura calibrata almillimetro, dadialoghi che nonsi dimenticanofacilmente e dauna regia che sabene il fatto suo.È un robusto filmdi impegno civile,capace anche diintrattenere e divertire. Eccellenti gli inter-preti, molto ben caratterizzati da una scrit-tura precisa e studiata.Da non perdere.

Cinema San Giuseppe Giovedì 28 aprile, ore 21.00La grande scommessa

Apri il libro e ti immergi in deserti emari, guerre feroci e umili villaggi, re-ligioni antiche e amicizie intense:

paesaggi dell’animo e del mondo che il lin-guaggio terso dell’autore dipinge con inci-sive pennellate davanti agli occhi del lettore. Siamo in un imprecisato paese del marto-riato Medio Oriente, tra le oscure sugge-stioni della guerra santa (che di santo nullaha) e la dolce solarità di una vita buona, giu-sta, ricca di affetti e di lavoro sodo. Lì, in una triade di scenari villaggio-mo-

schea-guerra, sisnoda la vicendadi Amal-Alì, giova-nissimo e tenacericercatore dellaverità di sé e delsegreto della suafamiglia, che soloalla fine gli si rive-leranno. E il let-tore, che si affe-ziona via via alprotagonista, non

potrà desiderare esito diverso da quelloche l’autore racconta. Un libro che è buona cosa che i bressesi,concittadini di Giuseppe Catozzella, pos-sano conoscere.

Giuseppe CatozzellaIl grande futuroFeltrinelli

L’ultimo libro dell’autore bressese

Il grande futuroUn film sulla crisi economica

La grande scommessadi Andrea Chimento

di P.B.

28

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 28

CINETEATRO SAN GIUSEPPE

Cinema Teatro San GiuseppeVia Isimbardi, 30 - Bresso - Tel. 02/66 50 24 94

Programma di aprile

**FILM HEIDIVenerdì 1 Sabato 2 ore 21.00Domenica 3 ore 15.00 - 17.30

*CINEFORUM IL GATTOPARDOGiovedì 7 ore 21.00

**FILM KUNG FU PANDA 3Venerdì 8 Sabato 9 ore 21.00Domenica 10 ore 15.00 - 17.30

*CINEFORUM CAROLGiovedì 14 ore 21.00

**FILM IL LIBRO DELLA GIUNGLASabato 16 ore 21.00Domenica 17 ore 15.00 - 17.30Lunedì 18 ore 21.00

CINEFORUM TAXI TEHERANGiovedì 21 ore 21.00

**FILM IL LIBRO DELLA GIUNGLAVenerdì 22 Sabato 23 ore 21.00Domenica 24 ore 15.00 - 17.30

*CINEFORUM LA GRANDE SCOMMESSAGiovedì 28 ore 21.00

**FILM da programmareVenerdì 29 Sabato 30 ore 21.00Domenica 1/5 ore 15.00 - 17.30

Il programma potrebbe subire variazioni non dipendenti dalla nostra volontà

29

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 29

CALENDARIO LITURGICO

APRILE 2016

30

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 30

FARMACIE DI TURNO31

APRILE 2016 (Bresso - Cormano - Cusano)a cura della Farmacia Rivolta - Cormano

1234567891011121314151617181920212223242526272829301234567891011

VenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledì

MODERNA - BressoTESTI - Ospitaletto di CormanoCOMUNALE N°5 Bresso MORETTI - Cusano M.COMUNALE N°5 Bresso BRUSUGLIO GIUGLIANO - Cusano M.COMUNALE N°5 Bresso DEL CORSO - Cusano M.FORNASE' - CormanoRIVOLTA - CormanoCOMUNALE N°2 Bresso PALTRINIERI - Cusano M.SCOTTI - BressoSORRENTINO - CormanoBAIO - BressoCOMUNALE N°5 Bresso COMUNALE - Cusano M.MODERNA - BressoTESTI - Ospitaletto di CormanoCOMUNALE N°4 Bresso MORETTI - Cusano M.COMUNALE N°5 Bresso BRUSUGLIO FORNASE' - CormanoCOMUNALE N°1 Bresso DEL CORSO - Cusano M.FORNASE' - CormanoRIVOLTA - CormanoCOMUNALE N°5 Bresso PALTRINIERI - Cusano M.SCOTTI - BressoSORRENTINO - CormanoBAIO - BressoCOMUNALE N°3 Bresso COMUNALE - Cusano M.MODERNA - BressoTESTI - Ospitaletto di CormanoCOMUNALE N°4 Bresso MORETTI - Cusano M.COMUNALE N°5 Bresso

Via Vittorio Veneto 51Via XXIV Maggio 21Via Vittorio Veneto, 26 V.le Matteotti 2Via Vittorio Veneto, 26 Via V. Veneto 27 - Fraz. BrusuglioVia C. Sormani 89Via Vittorio Veneto, 26 P.za Trento e Trieste 4P.zza Bernini 1/AVia Caduti della Libertà 10Via A. Strada, 56 Via Cooperazione 20Via A. Manzoni 14Via Gramsci 44Via Vittorio Veneto 5/DVia Vittorio Veneto, 26Via Ticino 5Via Vittorio Veneto 51Via XXIV Maggio 21Via Papa Giovanni XXIII, 43 V.le Matteotti 2Via Vittorio Veneto, 26 Via V. Veneto 27 - Fraz. BrusuglioP.zza Bernini 1/AVia Roma, 87 P.za Trento e Trieste 4P.zza Bernini 1/AVia Caduti della Libertà 10Via Vittorio Veneto, 26 Via Cooperazione 20Via A. Manzoni 14Via Gramsci 44Via Vittorio Veneto 5/DVia Piave, 23Via Ticino 5Via Vittorio Veneto 51Via XXIV Maggio 21Via Papa Giovanni XXIII, 43 V.le Matteotti 2Via Vittorio Veneto, 26

GUARDIA FARMACEUTICA DALLE ORE 19.30 ALLE ORE 8.30DEL GIORNO SUCCESSIVO

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 31

I NUMERI DELLA COMUNITÀ

Orario Confessioni Parrocchia SS. Nazaro e Celsoferiali: ore 8.45 - 9.30sabato: ore 16-19

Indirizzovia Roma, 12 - 20091 Bresso

www.madonnadelpilastrello.it.e-mail: [email protected]

Direttore: Don Angelo Zorloni Redazione: Ambrogio Giussani - Luca BaraggiaWalter Baraggia - Flavio Campetti - Valentina VillaDario Landreani - Francesco Boso

Foto: Autori vari, Flavio Campetti Copertina: Realizzazione grafica a cura di Luca Baraggia

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 405 del 18-11-1978Grafiche Baraggia s.r.l. - Via Ornato, 14 - MILANO - Tel. 02.6425737 - Fax 02. 66104118 - e-mail: [email protected]

Direttore: ANGELO ZORLONI

Orari delle SS. Messe in Bresso

Numeri utili

SS. NAZARO E CELSO - feriali: ore 7 (escluso il sabato) - 9sabato e vigiliari: ore 18.30festivi: ore 7.30 - 9 - 10.15 - 11.30

Santuario della Madonna del Pilastrellosabato e vigiliari: ore 17.30

SAN CARLO - feriali: ore 8 - 18.30sabato e vigiliari: ore 19festivi: ore 8.30 - 10.30 - 19

MADONNA DELLA MISERICORDIA - feriali: ore 17.30sabato e vigiliari: ore 17.15festivi: ore 10 - 17.30

Chiesa di San Francesco - feriali: ore 9 (escluso il sabato)sabato e vigiliari: ore 18.30festivi: ore 11,15

Prevosto - don Angelo ZorloniOrari segreteria parrocchiale: dal lun. al ven. 17.30 - 19Oratorio - don Andrea CarrozzoCarabinieri BressoVigili del FuocoCroce RossaAmbulanzaServizio di guardia medicaComunePolizia LocaleOspedale BassiniAcliAssociazione Centro sociale anzianiAVISBiblioteca ComunaleCasa dell’AnzianoCentro della FamigliaCentro di ascolto CaritasCinema-Teatro San GiuseppeParrocchia San CarloParrocchia Madonna della Misericordia

02 610 08 82

02 610 17 6802 610 89 51

11502 610 73 68

11802 34567

02 614 55102 614 554 00

02 5799.102 66 50 10 72

02 610 72 3602 614 00 95

02 614 55 34902 66 50 30 7002 66 50 34 39

366 489234302 66 50 24 94

02 614 26 6002 610 09 96

32

Lodovico Bianchi, Valentina Villa

Squilla Aprile 2016 st 8_La Squilla Maggio 2013 05/04/16 09:45 Pagina 32