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IN QUESTO NUMERO Verso il progetto pastorale Questa economia uccide Anno LXXXV Numero 4 Aprile 2014 Pasqua, segno di primavera

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IN QUESTO NUMERO

Verso il progettopastorale

Questa economiauccide

Anno LXXXVNumero 4

Aprile 2014

Pasqua, segnodi primavera

Squilla aprile 2014:La Squilla Maggio 2013 2-04-2014 14:29 Pagina 1

2TRA LE GUGLIE

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Da Facebook Da Twitter

Dal «basta» gridato con rabbia, condolore, molto spesso con ragione,all’«eccomi» di chi è capace distare accanto alla Croce, di chi

riesce a passare dalle parole alla realtà dellavicinanza, non cadendo nella fin troppo fa-cile tentazione dell’indignazione, pur giusti-ficata. La seconda Via Crucis del camminocatechetico della Quaresima 2104, guidatadal Vicario generale, monsignor Mario Del-

pini, non ha dimenticato il presente, con lesue tante ingiustizie, ma lo ha “portato” aipiedi di quell’innocente crocifisso che èemblema di tutti gli innocenti e di ogni sof-ferenza. Solo tenendo fisso lo sguardo sudi Lui, inerme e fragile, comprendiamo, in-fatti, la vera salvezza: quella che sa pas-sare, appunto, dal «basta» all’«Eccomi»che fu della Veronica o del Cireneo.Continua su: www.incrocinews.it

MilanoGiovanni Paolo II, il Papa della libertàe della relazione con DioPresentato in “Cattolica”, durante l’incon-tro “Giovanni Paolo II, il papa dei due mil-lenni”, il volume del cardinale StanislaoDziwisz, “Ho vissuto con un Santo”. Nelsuo intervento il cardinale Scola ha ricor-dato i suoi molti legami con Karol Wojtyla.Continua su: www.incrocinews.it

5:18 AM – 27 Mar 14 #24oreperilSignorechiese aperte per confessioni e adorazioni@chiesadimilano partecipa a iniziativa guidatada #papaFrancesco13:37 PM – 25 Mar 14 Delpini @viacrucisGesù non ha detto “basta!”, ha detto invece“Eccomi!”10:01 AM – 25 Mar 14 Profughi in arrivo a Mi-lano e Lombardia, l’azione della @caritas_mi-lano e della @chiesadimilano

«Gesù ci ha radunati per darci forza e respingere le tentazioni»

Momenti di vita diocesana

La photogallery

Delpini: solo tenendo lo sguardo sul Crocefisso comprendiamo la verasalvezza, che sa passare dal «basta» all’«Eccomi» della Veronica o del Cireneo

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3ÙLA PAROLA DEL PARROCO

Riconosco di essere privilegiato: vivo inuna casa con un giardino che nellastagione primaverile riserva piacevo-lissime sorprese. In questi giorni è fio-

rito di bianco il pruno e i peschi sono raggiantidi un delicato rosa. La settimana prima erano stati preceduti daun tappeto di viole piccole piccole che pun-teggiavano il prato e spiccavano sul verde,brillante per le ultime piogge. Anche un gio-vane fico, che sembrava ridotto a un bastonesecco, ha messo le sue prime gemme.La mattina presto, in questa stagione, mi sve-gliano coi loro cinguettii gli uccelli che fanno ilnido sugli alberi di via Roma. Non sono ingrado, come Shakespeare in “Giulietta eRomeo”, di dire se è l’allodola o l’usignolo(GIULIETTA: Vuoi già andar via? C’è ancoratempo prima che faccia giorno: è stato l’usig-nolo, non l’allodola, a colpire il cavo del tuoorecchio timoroso. Ogni notte egli canta suquel melograno laggiù. Credi, amor mio, eral’usignolo. ROMEO: Era l’allodola, messag-gera del mattino, non l’usignolo. III, 1ss): ma èpiacevolissimo sentirne il canto come primacosa che ti fa aprire gli occhi il mattino(quando non è il mezzo dell’Amsa che ritira ilvetro…).E anche la sera, quando esco per gli impegnidel dopocena, negli squarci di cielo che final-mente si aprono (e che abbiamo tutti accoltocon sollievo dopo i lunghi mesi bigi) vedo lecostellazioni di primavera: declina il Toro, bril-lano i Gemelli e arriva il Leone a dominare lavolta celeste. Mi sento rinfrancato anche dal-l’arietta che, seppur ancora fresca, non portapiù con sé il brivido invernale.Tanti segni di primavera. Mi chiedo se essi non invitino a essere noistessi segni di primavera.

Non di una primavera del calendario, ma diuna primavera dell’umano. In particolare un in-vito a noi cristiani, che nel Battesimo siamostati, per grazia, investiti da quella inaspettataprimavera che è la resurrezione di Gesù. Cerchiamoli, dunque.Non è forse un segno di primavera quello chescopre chi vive nella malattia quando si sentecircondato da persone care e da medici ca-paci?Non è forse un segno di primavera per un gio-vane il poter contare su adulti affidabili e sen-tirli come guide liberanti quando si accinge ariconoscere e a plasmare la sua personalis-sima vocazione alla vita?Non è forse un segno di primavera la speranzache rinfranca il cuore, quando chi ha perso illavoro trova solidarietà e possibilità, nelle isti-tuzioni e nei singoli?Non è un segno di primavera trovare sul lavoropersone oneste e competenti, che non lavo-rano unicamente per arricchirsi, ma collabo-rano a rendere il mondo più giusto e umano?Non è un segno di primavera una coppia chesi sposa, una famiglia che genera un figlio, ungiovane che si spende (ma non si sciupa!) nel-l’amore? Non è un segno di primavera anche l’impegnodella nostra Chiesa bressese che proprio inqueste settimane si interroga su come essere“primavera del regno di Dio” per questa cittàche amiamo?La primavera meteorologica spunta e si fa ve-dere, inarrestabile, ovunque. Ma anche i segnidella primavera dell’umano chiedono di esserevisti ovunque: se no, che primavera è questaPasqua?Buona primavera, buona Pasqua, fratelli, atutti!

Il prevosto don Angelo

Segni di primavera

Se non si vede, che primavera è?

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Riposano in CristoGARATTI Giuseppe Bruno di anni 63 PANGALLO Tommaso di anni 75CIOTTI Adriana di anni 92 ROCCATANI Anna Maria di anni 65CURCI Dina di anni 66 LATTUADA Dino di anni 84BOSCO Angela di anni 87

Rinati al fonte battesimale---------------

Legati del mese di aprile

12 ore 9 DONZELLI Gino14 ore 9 BERTASI Giuseppe e Maria Grazia22 ore 7 BORTOLETTO Antonio e CASAGRANDE Antonietta

ore 9 MEANA Nino, Giuditta, Maddalena e Giuseppeore 17.30 CAVENAGO Mario e Peppino

24 ore 7 LOVATI Carlo e SAVINO Claudiaore 9 LAINATI Clelia e Ernesto

28 ore 17.30 LESMA Adelio 30 ore 9 CAVENAGO Battista, Emilia e Rina

Legati del mese di maggio

2 ore 7 VITTORI Guido e DE PONTI Giuseppinaore 9 COLOMBO Piero e RECALCATI Virginia

3 ore 9 MEANA Cesare e CAPPELLETTI Irene e Mariangela6 ore 7 RECALCATI Virginio e ALFIERI Angela8 ore 7 CAPRA Felice e LECCHI Luigia

14 ore 17.30 ANDREONI Enrico e Brigida15 ore 9 CAVENAGO Maria e Rina

17.30 CORNO Pietro e Lucia

Per verificare il calendario 2015 dei legati i parenti - qualora non l’avessero già fatto gliscorsi anni - passino in Segreteria Parrocchiale (lunedì-venerdì h. 17.30-19.00).

Sposati nel SignoreWARNAKULASURIYA Nandika con WARNAKULASURIYA KALUGAMAGE Inoka

LA NOSTRA COMUNITÀ

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In ascolto per generare futuroQuest’anno il consueto ingresso in Quare-sima con la Lectio divina ha visto una nu-merosa partecipazione di fedeli; ma anchela presenza dei tre consigli pastorali delleparrocchie bressesi. Infatti è iniziato così untempo di vigile ascolto di “ciò che lo Spiritodice alle Chiese” (dice così dell’Apocalisse):

le nostre tre comunità sono chiamate atracciare il progetto della ormai imminentecomunità pastorale (vedi articolo) e l’hannofatto iniziando dai racconti delle moltiplica-zioni dei pani e dei pesci, così ricchi di fi-ducia e di pace. Solo chi sa ascoltaregenera futuro, comunione, forza: non ècosì anche in un matrimonio?

NOTIZIARIO

La sfida del matrimonio cristianoSi è concluso con la fine di marzo il per-corso delle coppie che si preparano al ma-trimonio cristiano. È sempre una grandeavventura, che mette in gioco la loro uma-nità sulla parola chiavedella felicità dell’uomo:l’amore. Merita rilevarecome da circa 10 anniormai la gran parte dellecoppie che chiedono diessere accompagnate almatrimonio cristianohanno passato i 30 anni, il70-80% di esse convive enon manca mai chi scegliedi sposarsi dopo aver ac-costato la comunità cri-stiana in occasione delbattesimo del primo figlio.Questa tipologia che èmutata rispetto al passato

chiede costantemente a chi opera con loro(ci sono 3 coppie-guida insieme al parroco)di aggiornare il percorso, il tono, le temati-che. Bene: tutto si ringiovanisce e si evita ilfastidioso sapore di stantio.

Giovani e adulti verso la Cresima Le parrocchie di Bresso a marzo iniziano il percorso.

Info: parrocchia Madonna della Misericordia

ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 1° - 5° - 10° - 15° - 20° - 25°… 50°…

DOMENICA 27 aprile

Vuoi ricordarlo insieme alla Comunità? Info e iscrizioni in segreteria

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NOTIZIARIO

Passi nell’amore e nella fedeSabato 12 aprile

Il Servo di Dio. Il quarto carme di Isaia.Guidati dalla biblista Fernanda Vaselli

Sono particolarmente invitati gli animatori e i partecipanti ai Gruppi di Ascolto

Chiesa di San Francesco, via Papa Giovanni XXIII, ore 10-12

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CARITAS AMBROSIANADECANATO BRESSO

COMINCIAMO A PARLARNE

mercoledì 9 aprile, ore 21

con LUCIANO GUALZETTI,vicedirettore della Caritas ambrosiana

e delegato per l’Expo della Santa Sede

Oratorio SS. Salvatore CORMANO, via Roma 10

ROSARIO TRA LE CASE Mese di maggio

Chi vuole ospitare e/o animare il ROSARIO lo comunichi al parroco

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NOTIZIARIO7

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NOTIZIARIO8

Gruppo OFTALdi Bresso

Sabato 26 Aprile 2014“Incontro ammalati e pellegrini di Lourdes”

Presso ORATORIO S. GIUSEPPE Via Galliano, 6Ore 18.30 Accoglienza

Ore 18.45 S. Rosario meditatoOre 19.30 Cena

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Pellegrinaggio a Lourdes dal 17 al 23 Settembre

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9NOTIZIARIO 3

aETÀ

Gruppo parrocchiale Terza EtàProgramma attività mese di aprile

Giovedì 3: Ore 15 Pomeriggio enigmistico... ed altroGiovedì 10: Ore 15 Ricreativo: Auguri di PasquaGiovedì 17: Giovedì Santo

Ore 17:30, oppure ore 21.00 celebrazioni in ChiesaGiovedì 24: Ore 15 Andiamo all’Opera

Inoltre si ricorda che tutti i mercoledì, alle ore 15, chi vuole può partecipareai lavori a maglia e in stoffa a favore dei nostri missionari.

LA Terza Età propone a tutti un’uscita a…

MUSEO DEL DUOMORiaperto da pochi mesi, più interessante che mai

GIOVEDÌ 22 MAGGIO

Partenza h. 13.45 da piazza Martiri.Rientro per le 19 circa.Iscrizioni fino a esaurimento posti in sacristiass Nazaro e Celso€ 15 (bus-guide-ingresso)

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CONSIGLIO PASTORALE

Verso il progetto pastorale

DA DOVE VENIAMO

Abbiamo alle spalle un tempo di conoscenza dei documenti della Chiesa sulla ComunitàPastorale (CP) (estate 2013) e di ascolto di testimonianze e di indicazioni su che cos’è ecome attuarla (autunno 2013).• In particolare vorremmo riprendere ora “Linee diocesane sulla pastorale di insieme nellaforma delle Comunità Pastorali (28 maggio 2013)” come immediato riferimento circa il mo-dello, la missione e gli organi della CP. Vedi anche incontro con mons. Mosconi del 23 no-vembre 2013.• Abbiamo compiuto un discernimento circa lo stile da assumere nel cpp cittadino del 14ottobre e recentemente con la lectio dell’inizio Quaresima 2014.• Insomma: abbiamo “sentito con la Chiesa”, studiato e imparato. Sappiamo di che cosaci dobbiamo occupare.

VERSO DOVE ANDIAMO ORA

Ora andiamo verso la stesura di un Progetto pastorale della nostra CP. Cioè i riferimenti es-senziali del nostro cammino comune della Chiesa che è a Bresso, la carta di comunioneche ci accompagnerà. E inoltre la precisazione dei ruoli e dei compiti di sacerdoti e laici. • Per i riferimenti ecclesiali occorre ascoltare “cosa lo Spirito dice alle Chiese” (Ap 2-3); perruoli e compiti procediamo come il Vescovo ci indica (cfr. “Linee diocesane sulla pastoraledi insieme nella forma delle Comunità Pastorali (28 maggio 2013)” modulandoli qui e ora.

QUALI PASSI

La responsabilità della stesura del progetto pastorale della CP è compito dei cpp, ma oc-corre che siano coinvolti coloro che amano e vivono questa nostra Chiesa e la servono conresponsabilità nei suoi diversi settori. È importante infatti che nello stile sinodale (syn-odos:cammino insieme) il progetto sia stilato insieme e deliberato poi con le consuete modalità ec-clesiali che i cpp conoscono.• La novità nello scrivere il progetto è quella di passare dalle aree abituali (liturgia, cate-chesi, carità) alla visione introdotta dal convegno ecclesiale di Verona (ottobre 2006) e ri-chiamata dal nostro Vescovo nella lettera “Il campo è il mondo” (pagine 30-35). Questoschema ci permetterà di vedere la nostra pastorale dentro un quadro meno settoriale e piùinterconnesso, offrendoci vedute suggestive.

1 Area AFFETTI È un’area vasta perché dà i riferimenti su quanto vorremmo fare pereducare gli affetti nelle diverse età della vita.Si comincia con l’iniziazione cristiana, ha un grosso peso nella preado-lescenza e nell’adolescenza, sfocia nel cammino dei giovani, passa nel

della comunità pastorale Madomma del Pilastrello

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percorso verso il matrimonio e continua nella formazione delle coppie adulte. • Educazione all’affettività nelle diverse fasce d’età

Percorsi di accompagnamento al matrimonio cristianoGruppi di spiritualità delle famiglieAccompagnamento delle famiglie ferite

2 Area LAVORO E CITTADINANZA È l’area più difficile da comprendere, e forse anche da elabo-rare. Si tratta della polis, il gran campo del mondo e dei suoi bi-sogni sociali (e non solo):• Mondo della Carità, e quindi Caritas • La missionarietà • Comunicazione e cultura (sale della comunità, “Squilla” e informatori, sito, Centro

culturale...) • Mondo del lavoro (con le associazioni vocate: Acli…) • Formazione sociopolitica

3 Area RIPOSO E FESTA Si riferisce a essa ogni cosa che riguardi il tema della“domenica”: tutte le proposte che si possono far na-scere intorno all’area festa/ri-creazione/riposo:• Oratorio e animazione • Sport • Pastorale liturgica

4 Area FRAGILITÀ E SOLITUDINE Sono molte e trasversali le esperienze di fragilità. In questa areadovrebbe rientrare:• Pastorale degli anziani e dei malati• Accompagnamento delle nuove difficoltà (area psichica, disabi-lità, dipendenze…)

5 Area TRADIZIONE È riassumibile attorno a tutto quello che viene fatto pertrasmettere la fede. • Pastorale del Battesimo• Cammino post battesimale Pastorale dei catecumeni• Iniziazione cristiana e preparazione ai Sacramenti • Pastorale dei preadolescenti, degli adolescenti e deigiovani • Formazione degli adulti - Formazione dei formatori

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QUALI MODALITÀ DI LAVORO

COSA NON È IL PROGETTO PASTORALE: * né un’architettura dettagliata di quello che dovremo fare* né una registrazione dell’esistente* né una mediazione per un compromesso tra quello che le comunità già fanno* né un libro dei sogniCOSA È IL PROGETTO PASTORALE:È L’INDIVIDUAZIONE DI CIÒ CHE LO SPIRITO DICE A QUESTA CHIESA: * LE “FAMI SFIANCANTI” : CIOÈ QUALI APPELLI, QUALI EMERGENZE DI QUESTA NOSTRA GENTE DI CUI LA

NOSTRA CHIESA LOCALE DEVE FARSI CARICO

* I “PANI E I PESCI”, CIOÈ I PUNTI DI RIFERIMENTO DA NON DIMENTICARE PERCHÉ SIANO I VETTORI PER IL

NOSTRO CAMMINO FUTURO

Poche pagine per area, punti chiari, niente prediche. Non ci serve l’enciclopedia, ma unacartina geografica per muoverci con una sapienza condivisa.

ADESSO...

• Tutto ciò ci prenderà tempo ed energie questa primavera e questa estate. E lavoro sodo.Dividendoci in 5 aree con relativi responsabili di area e di sotto-area, con allargamenti a co-loro che amano questa nostra Chiesa e operano pastoralmente in essa. • Le schede di lavoro sulle 5 aree predisposte dalla nostra Diocesi ci aiuteranno a com-prendere meglio di cosa stiamo per occuparci.• Il progetto pastorale così elaborato non ci chiederà in futuro di istituire commissioni e re-sponsabili (preti e laici) che si occupino di queste aree: i settori di operatività pastorale sa-ranno quelli tradizionali, perché efficaci, ma con lo sguardo allargato, sapiente e reso piùmissionario e dinamico da questo progetto.• Infine, secondo le indicazioni del Vescovo dovremo predisporre la Diaconia della CP e pre-sentare schema e progetto pastorale al Vicario Episcopale di Zona.• Quindi il 9 settembre ci sarà davanti all’Arcivescovo l’assunzione di responsabilità delnuovo Responsabile della Comunità pastorale e con la festa della Madonna del Pilastrello,domenica 5 ottobre 2014, si inaugurerà il cammino.

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COLORI DELL’ORATORIO13

Carnevale 2014: “Sportimissimi.it”Immagini della sfilata cittadina del 2 marzo: 39° Carnevale Ambrosiano

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14COLORI DELL’ORATORIO

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15APPROFONDIAMO

La questione è la sostenibilità, equando il Papa scrive nella Evangeliigaudium che «questa economia uc-cide» pone esattamente il problema

che il sistema economico capitalistico, cosìcome oggi si è evoluto, mette a rischio la vita.Quindi occorre molto pensare per sostituirlocon uno migliore, non per orientamento ideo-logico, ma perché in gioco c’è la sopravvi-venza dell’uomo. Le parole dell’Esortazionesono in fondo molto semplici e l’analisi al-trettanto evidente. Non si tratta di cose nuove, ma Papa Fran-cesco porta a conseguenze più chiare enette, forse a conseguenze estreme, la dot-trina sociale della Chiesa. Le radici della ri-flessione di Bergoglio si trovano nella Pacemin Terris di Roncalli, s’intrecciano attorno allaPopulorum progressio di Paolo VI e conten-gono tutta l’insoddisfazione di GiovanniPaolo II e di Benedetto XVI nei confronti dellepolitiche liberiste senza vincoli, che fanno piùacuta la miseria, l’emarginazione sociale e laprecarietà. Ma si potrebbe anche andare piùindietro a Pio XI, quando nella Quadragesimoanno denunciò lo squilibrio tra capitale e la-voro. Il Papa inoltre disarticola completamente leteorie che gli inquilini recenti della CasaBianca hanno elaborato circa le origini dellaviolenza e del terrorismo, come prodotto diuno scontro di civiltà, dove l’Occidente è ilbuono che lavora per la pace e gli altri sonoi cattivi che la stravolgono. Dice invece che«fino a quando non si eliminano l’esclusione

e l’inequità nella società e tra i diversi popoli,sarà impossibile sradicare la violenza». Non èin discussione il capitalismo in sé, al Papanon interessa una trattazione accademica.Bergoglio chiede una rifondazione del capi-talismo e dell’economia sociale di mercato,che oggi nessuno ha il coraggio di fare, nem-meno le sinistre. Usa parole e toni forti e vaal di là della semplice critica al capitalismo,quando usa quella frase («Questa economiauccide») e quando spiega che il capitalismoabbinato all’aggettivo sfrenato non porta allosfruttamento, ma alla cultura dello scarto,dove gli uomini diventano rifiuti. La cosa chepreoccupa Bergoglio è sicuramente l’aber-razione a cui tutto ciò ha portato, ma in realtàle sue critiche più forti sono al clima di indif-ferenza e a un capitalismo che non ha più ilvolto truce, ma visibile, del padrone delle fer-riere, ma quello evanescente e più pericolosodegli gnomi della finanza che operano nellestanze ovattate delle city mondiali a tutte lelatitudini e in tutti i regimi, dal turbo capitali-smo cinese a quello più creativo di WallStreet, dal neocapitalismo delle petrodemo-crazie al cleptocapitalismo degli Stati mafia.Sono gli investimenti spietati che accarez-zano la finanza e stravolgono il lavoro, èl’idea di proprietà come possesso personale,la replica irresponsabile all’infinito della de-strutturazione di ogni norma etica che pre-occupano il Papa. Ecco perché dalla suapenna sono uscite cose cento volte piùnette, severe e robuste di quelle mai scritte fi-nora da un Papa.

“Questa economia uccide”

Una lettura degli aspetti economico-sociali della “Evangelii gaudium”

di Alberto Bobbio, 2 dicembre 2013, www.famigliacristiana.it

Parlando delle sfide del mondo contemporaneo,il Papa denuncia l’attuale sistema economico: «È ingiusto alla radice».«Questa economia uccide» perché prevale la «legge del più forte».«Gli esclusi non sono “sfruttati” ma rifiuti, “avanzi”»

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OLTRE IL CAMPANILE16

“Dum Ginevrae consulitur…”.Mentre a Ginevra si discutead Aleppo, parzialmenteoccupata dalle milizie inter-

nazionali islamiche, la vita prosegue congrande difficoltà. Pubblichiamo il raccontodi padre Mourad, un giovane gesuita diret-tore del Centro St. Vartan, rilanciato da“Ora Pro Siria”, il sito che segue congrande attenzione e competenza ciò cheaccade nel martoriatoPaese. “La gente è davverostanca della violenza. Vuolea tutti i costi che finisca, ilPaese è arretrato di almenodue generazioni!”. Direttore del Centro St. Var-tan in questa città di 2,5 mi-lioni di abitanti, il giovanegesuita descrive il lavoro del Jesuit Refu-gee Service (JRS) ad Aleppo, di cui è re-sponsabile . “Più di 200 giovani volontariprovenienti da tutte le fedi e di tutte le etnie– arabi, curdi e armeni – collaborano senzadifficoltà nel nostro centro per aiutare laSiria a superare questa crisi, in collabora-zione con diverse altre organizzazioni uma-nitarie” sottolinea padre Mourad findall’inizio. Sfollati interni arrivavano da Homs, Hama,Idleb e dai villaggi vicini. La situazione èpeggiorata in città a metà luglio 2012. IlCentro St. Vartan, fondato circa 100 annifa per aiutare i profughi armeni, è situatonel quartiere popolare di “Midan” in Aleppo,attualmente sulla linea del fronte tra truppegovernative e ribelli. Colpito dai bombarda-

menti nel settembre 2012, il centro St. Var-tan è stato evacuato ed è ora in rovina. Lesue attività sono state spostate nel Circolocattolico del quartiere di al-Aziziyeh, notoper le sue chiese. In questo conflitto, fin dall’inizio, dice il reli-gioso siriano, la posizione dei gesuiti èstata chiara: contro la violenza, contro la di-visione del Paese, contro la divisione etnicae settaria, contro la corruzione, per la de-

mocratizzazione, le riforme,la legittima richiesta di li-bertà... All’inizio della crisi in Alepponel luglio 2012, il JRS (Ser-vizio dei Gesuiti per i Rifu-giati) si occupava di 11scuole pubbliche che ospi-tano sfollati interni. Si trat-

tava di garantire ogni tipo di servizio: cibo,vestiti, medicine, ecc. E le attività psicoso-ciali, soprattutto per donne e bambini.Queste scuole sono state svuotate all’ini-zio di quest’anno scolastico 2013-2014per ospitare gli studenti. “In un primo mo-mento, abbiamo impiantato una cucina pri-mitiva in una delle nostre scuole. Ci siamosubito resi conto che la cucina avrebbeavuto un ruolo importante in quanto tuttomostrava che gli eventi sarebbero durati.Così, nel settembre 2012, le FrancescaneMissionarie di Maria in Aleppo ci hanno ac-colto nel giardino del loro convento per in-stallare la nostra cucina. Dopo altri tre mesi,fornivamo 18.000 pasti giornalieri, 5,8 ton-nellate di cibo ogni giorno, per le scuole ele moschee. Attualmente distribuiamo più

Siria, Aleppo: l’assedio islamista

Un quadro drammatico, ma non senza segni di speranza

di Marco Tosatti

Il racconto di padre Mourad, un giovane gesuita di Aleppo (Siria)

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OLTRE IL CAMPANILE

di 4 tonnellate di cibo per i detenuti in cin-que carceri e centri di detenzione del go-verno, per le case di riposo come laSaint-Vincent-de-Paul, che si prende curadegli anziani, così come per le case di ri-poso delle suore di Madre Teresa e Al Ma-bara al-Islamiya, un’organizzazionemusulmana che aiuta anziani edisabili”. Quest’ultima, costretta ad abban-donare il suo centro a causa dei combatti-menti, è stata accolta nel Centro GesùLavoratore, appartenente alla Diocesi latinadi Aleppo. Le distribuzioni vanno anche ad associa-zioni ecclesiali che aiutano gli sfollati: laChiesa greco-ortodossa, la Chiesa armenaortodossa e i Fratelli Maristi di Aleppo. Ilprogetto del JRS ha installato un CentroMedico. Questo centro riceve i civili malati,tra 120 e 140 visite al giorno. Nella loroCasa dello Studente, le Suore di S. Giu-seppe dell’Apparizione hanno accoltoanche il JRS per installare il centro psico-sociale che si rivolge a circa 750 bambini. Il JRS ha istituito corsi di alfabetizzazione odi ri-alfabetizzazione per i giovani chehanno abbandonato precocemente lascuola e alcuni adulti. Organizza anche at-tività per le donne, tra cui artigianato e ri-cami, che permettono loro di guadagnareun po’ di soldi. Un programma di tutorag-gio aiuta i bambini nei loro studi, fino al bre-vetto e al diploma. Tutte queste azionihanno il sostegno finanziario delle or-ganizzazioni umanitarie e della Chiesaa livello internazionale. Padre Mourad dice che ad Aleppo as-sociazioni umanitarie cristiane e mu-sulmane lavorano mano nella mano.La maggior parte delle persone che ri-cevono aiuto sono musulmani fuggitidai loro villaggi a causa dei combatti-menti. Quanto ai cristiani che ricevonoquesto aiuto, sono per la maggiorparte famiglie economicamente col-

pite dal conflitto. Il JRS si occupa attual-mente di 8.000 famiglie che ricevono aiutisotto forma di “panieri” contenenti cibo, ve-stiti, utensili per la casa e la cucina, purematerassi. Nel corso di quest’anno, ci sono14.000 famiglie da aiutare. “Questa è unagrande speranza se permettiamo che que-ste associazioni abbiano spazio per agire.Non ci sono due blocchi che sarebberoopposti, musulmani contro cristiani. Findall’inizio, abbiamo lavorato insieme. Moltevolte noi non sappiamo chi è cristiano e chiè musulmano!”. Alla domanda circa la sorte di sacerdoti eVescovi rapiti all’inizio dello scorso anno daimiliziani islamisti, Padre Mourad non ha in-formazioni affidabili. Vicino ad Aleppo, dueVescovi e due sacerdoti – Georges Yo-hanna Ibrahim, Vescovo siro-ortodosso, eMons. Boulos al-Yazigi, Vescovo greco-or-todosso, rapiti nei pressi del confine con laTurchia il 22 aprile, e i padri Michel Kayyal(armeno cattolico) e Maher Mahfouz(greco-ortodosso), rapiti a febbraio 2013 –sono nelle mani di un gruppo di fana-tici. Nessun segno di vita neppure del ge-suita italiano Padre Paolo Dall’Oglio,disperso dopo il suo rapimento da parte diun gruppo islamico il 30 luglio. Anche senon ci sono statistiche precise, si ritieneche dei circa 120.000 cristiani della città,70.000 siano rimasti in Aleppo... per ora.

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NOSTRA EUROPA

“Tornare indietro? Non ce lopossiamo permettere”. Fer-nando Adolfo Iglesias, do-centeuniversitario, giornalista,

politico (è stato parlamentare in Argentina),è un grande tifoso dell’integrazione euro-pea. Spagnolo di origine, vive a BuenosAires, dove è direttore dell’unica “CattedraSpinelli” esistente al mondo: ovvero uncorso universitario in cui si studia il federa-lismo, al quale l’italiano Altiero Spinelli(1907-1986, fondatore del Movimento fe-deralista, poi membro della Commissionedi Bruxelles e quindi del Parlamento euro-peo) dedicò le sue battaglie politiche nel-l’orizzonte di un’Europa unita. Ecco perchéIglesias sostiene che il Vecchio Continentenon può tornare sui suoi passi: “L’Ue hamolti limiti, ma senza di essa rischieremmodi ripiombare nelle guerre e nella povertà”. Professore, cominciamo dai “difetti” di que-sta Unione Europea. Anche perché frapoco si svolgeranno le elezioni per l’Euro-parlamento e si intravvedono una forteastensione e risultati favorevoli ai partiti eu-roscettici…“La Comunità europea, oggi Ue, è statacostruita nel secondo dopoguerra su treprincipi che oggi non reggono più le sfidedel tempo.Anzitutto si è proceduto voltando le spalleai cittadini: strategia comprensibile dopodue guerre, ma i cui rischi Spinelli denunciòsubito. Peggio, oggi paghiamo le conse-guenze di non avere cambiato strada intempo, con gli europei che si sentono lon-tani dalle istituzioni comuni. In secondoluogo si è partiti, nel fare l’Europa, dalle isti-

tuzioni economiche e nonda quelle politiche: è unproblema che l’euro ha ere-ditato, essendo una mo-neta senza una governanceeconomica condivisa allesue spalle. Terzo aspetto: siè trattato di una realizza-zione senza una vera poli-tica estera.Ecco perché, se venissero riconosciutiquesti limiti, l’Europa dovrebbe imboccareun’altra strada, stando veramente dallaparte dei cittadini, facendo dei passi poli-tici in senso federalista, e ritagliandosi unruolo da protagonista, come potenza civile,sulla scena mondiale”.Dunque lei sarebbe a favore di una mag-giore integrazione economica dei 28 Statiaderenti?“Esatto. Nessun Paese europeo da solopuò reggere alla competitività sui mercatiglobali. Dunque, Stati e istituzioni Ue do-vrebbero cercare, e al più presto, forme raf-forzate di integrazione che ruotino attornoall’asse della moneta unica.È quanto, pur con mille fatiche, è stato av-viato a partire dalla crisi che, non a caso, siè generata negli Stati Uniti ma ha avuto ri-cadute più pesanti proprio in Europa, conmercati frammentati e il dollaro come unicamoneta di riferimento globale, il che hadato agli Usa dei vantaggi di cui la Ue nongode. Bisognerebbe operare per creareuna moneta per gli interscambi internazio-nali fatta di tutte le grandi monete delmondo, compreso il dollaro, l’euro, lo yen eil reminbi cinese”.

Unione Europea, indietro non si torna

Ci avviciniamo alle elezioni europee del 25 maggio

tratto da: Servizio Informazione Religiosa Europa del 21-2-2014

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NOSTRA EUROPA

Ma oltre alla moneta e all’economia, nonservirebbero grandi ideali, progetti di ampiorespiro per far ripartire l’integrazione Ue?“Ne sono più che convinto. Il troppo reali-smo, la mancanza di ambizione sono tra glielementi che hanno frenato l’Europa, e chepotrebbero portarla alla distruzione per unmotivo semplice: perché senza valori e di-segni ambiziosi si scade negli egoismi lo-cali e nazionali, proprio come stasuccedendo ora. In questo senso servireb-bero una visione alta della politica e istitu-zioni democratiche sovrannazionali forti:perché altrimenti l’economia globale restasenza un corrispettivo politico che, fondatosulle regole della democrazia e del con-senso, persegua un bene comune, e nonsolo gli interessi particolari o quelli dei sog-getti più forti”.Da più parti si sostiene che il voto di mag-gio assegnerà un enorme successo alleforze populiste e antieuropee. Che cosa nepensa?“Il pericolo c’è, ed è enorme. E lo lasci direda chi vive in Argentina, dove siamo espertidi populismo! Il vero problema è che i po-pulisti si riempiono la bocca di popolo, main realtà non difendono il popolo, ma solo iloro interessi. Inoltre i populisti sono anchenazionalisti, mettono le persone e i popoligli uni contro gli altri. E questa è una storiache purtroppo l’Eu-ropa ha già vistotante volte degene-rare in sopraffazioni,guerre, fino all’Olo-causto…”. Chi è contro l’Europausa spesso motiva-zioni “valoriali” e iden-titarie: laglobalizzazione el’Europa sono vistecome una minaccia.Lei di che parere è?

“Io non vedo contraddizione tra identità lo-cale e orizzonti globali. L’identità va colti-vata, è una parte di noi, ci viene trasmessadalla storia, dalla cultura. Ma oggi ci è ri-chiesto di mettere in gioco tale profilo su unlivello diverso, più ampio. Viviamo in untempo che richiede un radicamento forte eun’apertura altrettanto coraggiosa”.Dunque non bisogna guardare al passato?“Bisogna farlo per imparare dalla storia. Iprimi passi dell’integrazione europea risal-gono al 1950. Allora io domanderei a chinon crede a questa Unione Europea: pre-feriresti vivere nell’Europa della prima metàdel Novecento, con due guerre mondiali eun livello di sviluppo ben più modesto, op-pure in quella della seconda metà? Lei vive in Argentina, la terra di Papa Fran-cesco. Impossibile non chiederle un com-mento…“Il Papa sta intervenendo su una serie ditemi-chiave del nostro tempo, con granderigore e modernità. Mi piacciono molto isuoi riferimenti all’uguaglianza, la sua at-tenzione ai poveri. Ed esprime semprebene l’universalismo cattolico: in fin deiconti l’integrazione europea e l’aperturadell’Ue al mondo vanno in quella stessa di-rezione”.

(rielaborazione e sintesi a curadi A. Giussani)

Foto ufficiale del Consiglio europeo del 20 - 21 marzo 2014

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CIVICA

Incontriamo un’esperienza davvero parti-colare: quella di Emanuele Santandrea,un giovane bressese che si è inventatoun lavoro innovativo (e di successo) par-

tendo dalle sue passioni dell’infanzia. Sitratta di un lavoro (o gioco?) ambientatonegli anni della Seconda Guerra Mondiale(1940-1945) sul fronte occidentale (WestBlocks) e su quello orientale (East Blocks).Un gioco (o un lavoro?) che ha alle spalleun meticoloso studio di storia, di grafica, dicomponentistica e di economia, frutto dellapassione dell’inventore. Lo abbiamo in-contrato a casa sua, sede della sua“azienda”, e si è lasciato amichevolmenteintervistare.

Ciao! Iniziamo con una breve presen-tazione di te stesso.Sono nato a Bresso, sono sempre statoappassionato di sport, ho studiato biologiae genetica, ho lavorato in multinazionali perquindici anni. Passioni ne ho tante, forsetroppe. Ho scritto qualche romanzo, tra cui

“Il Dottor Ricordi”, che ha vinto due premiinternazionali. Com’è nata l’idea di realizzare ungioco da tavolo sulla Seconda GuerraMondiale?L’idea è nata naturalmente… per gioco,perché ho sempre fatto quei giochi sin dapiccolo. Sinceramente non ho mai visto laguerra come un atto violento, non ho maipreso in considerazione quell’aspetto, per-ché l’ambito di mio interesse era quello sto-rico.Puoi spiegarci come funzionano i gio-chi e quali sono gli aspetti innovativi?I miei giochi (Blocks in the East, Blocks inthe West) sono storici; infatti ogni pedina

ha la sua identificazione storica epoi ha il turno di schieramento,cioè ti dice in quale mese diguerra è realmente entrata. Ognipedina ha un nome e si distinguedalle altre, proprio perché non esi-stevano due unità identiche.L’idea è stata quella di fare dellepedine più grandi ma anche piùprensili. Innovativi sono la compo-nentistica, la grafica, i materiali eun regolamento semplice e fun-zionale. Trattandosi di un gioco

che riproduce fedelmente gli avvenimentidella guerra è necessario essere appassio-nati di storia e conoscere la geografia,quindi ti ci devi dedicare. Che cosa ti ha spinto ad avventurartiin una nuova attività?Come già detto, ho lavorato per diversi

Il lavoro come un gioco,un gioco come lavoro

Il mondo del lavoro cambia: puntiamo su di noi!

Intervista a cura di Francesco BosoL’avventura… bellica del bressese Emanuele Santandrea

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CIVICA

anni in multinazionali, stavo abbastanzabene, finché mi sono trovato a dover rico-minciare daccapo. A un certo punto sonoandato a vendere contratti telefonici portaa porta per avere una base di partenza eper mettere in piedi quest’azienda. Ho fattodiversi lavori e non ho mai avuto paura disporcarmi le mani. Anche per disegnareuna mappa occorre acquisire le compe-tenze, ad esempio saper usare i principalisoftware di grafica. Si parte da una mac-

chia di colore informe e poisi comincia a pennellareangolo per angolo, occorretanto tempo e pazienza,ma alla fine ne vale la pena.Parlaci della tuaazienda. È nata nel 2012 e si chiama“VentoNuovo Games”. Nonè facile gestire tutto dasolo, infatti autonoma-mente disegno, seguo ifornitori, preparo le spedi-zioni e testo i giochi. A ognimodo mi diverte creare

nuovi giochi, meccaniche di gioco, si va acompetere anche con le grandi case diproduzione, ed è un fatto positivo che, no-nostante tutto, “Blocks in the East” e“Blocks in the West” si trovino nella classi-fica dei giochi più venduti, su migliaia di ti-toli esistenti.Progetti per il futuro?Sto realizzando una nuova serie di giochiche saranno presentati il 3 aprile all’espo-sizione mondiale di Modena. Sorpresa…

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RECENSIONI22

Diario di un padre nella tempesta

Caterinadi Serenella Luraschi da www.chiesacattolica.it

L’ambiente è una Sardegna aspra, lalingua è un dialetto sardo quasi in-comprensibile, le parole sono ridotte

al minimo, la musica si fa spesso oppor-tuno silenzio. Parlano gli occhi, i volti, i gestidisperati e insieme misurati, trattenuti.Parla la capacità di dire che un innocente sista sacrifi-cando per lecolpe di tutti,che la suamorte non saràvana. Nelle im-magini, il rac-conto si fascabra rappre-sentazione diun drammauniversale, re-soconto di unaumanità che di-venta divina nella sopportazione del dolore,nella certezza di un ritorno dopo la morte.La Resurrezione, appena accennata, è digrande intensità e offre la misura miglioredi una regia che riverbera la figura di Cristonelle mille “figurae Christi” che si muovonotra le rocce e i boschi. L’approccio ai testievangelici è del tutto rispettoso, la cornicedi elementi naturali veri (vento, luce, alberi)affianca una fotografia che costeggia sug-gestioni caravaggesche. Parole e sguardocreano un humus spirituale, dicono che uncinema religioso oggi esiste, affidato a co-raggio, lucidità, capacità di uscire dal con-venzionale. Il film è da valutare comeraccomandabile, problematico e adatto perdibattiti.

Cinema San GiuseppeCineforum

giovedì 3 aprile ore 21

Una lettura può diventare preghiera?Sì. L’ho sperimentato leggendo il vo-lume “Caterina” di Antonio Socci,

giornalista e scrittore. Narra di quando Ca-terina, la maggiore dei suoi tre figli, a 24anni e a dodici giorni dalla laurea, andò incoma per arresto cardiaco. Salvata, sta an-cora combattendo in una lentissima riabili-tazione.Era il 12 settembre 2009, festa del nomedi Maria: è a Lei che la famiglia, con gliamici, i compagni di università, i conoscentie i lettori di Socci, si abbracciano in unapreghiera corale, che assume la forza di un

fiume in piena,una preghieraincessante cheguida tutti eciascuno.Socci, senese,valorizza tuttodella sua terra:i paesaggi coni dolci profilidelle colline, itramonti e icieli tersi e az-zurri come ilmanto della

Madonna, mentre la sua religiosità de-scrive, avvolge ed eleva ogni incontro dellesue giornate.La sua fede e la sua cultura religiosa of-frono come un vaso che trabocca, una rac-colta di inni, salmi, canti, e antichecomposizioni poetiche che ci fanno sentirepiccoli e poveri, ma più consapevoli e gratidella nostra fede.

Antonio SocciDiario di un padre nella tempestaRizzoli editore

Un film speciale sulla passione

Su Re

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CINETEATRO SAN GIUSEPPE23

S.Messa delle parrocchie di Bresso unite sotto il capannone centrale,preludio alla Comunità Pastorale

Cinema Teatro San GiuseppeVia Isimbardi, 30 - Bresso - Tel. 02/66 50 24 94

Programma di aprile

**CINEFORUM SU REGiovedì 3 ore 21.00

**FILM THE LEGO MOVIEVenerdì 4 Sabato 5 ore 21.00

Domenica 6 ore 15.00 - 17.30

**CINEFORUM L’ULTIMA CENAGiovedì 10 ore 21.00

*FILM NOAHVenerdì 11 Sabato 12 ore 21.00

Domenica 13 ore 15.00 - 17.30

Domenica 20 ore 16.00

Lunedì 21 ore 15.00 - 17.30

Martedì 22 ore 21.00

FILM MONUMENTS MENVenerdì 25 Sabato 26 ore 21.00

Domenica 27 ore 15.00 - 17.30

Il programma potrebbe subire variazioni non dipendenti dalla nostra volontà

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO24

Dopo la dura presa di posizione nei confronti della Santa Sede di una commissione di espertidelle Nazioni Unite sul tema della tutela dell’infanzia e della pedofilia, dalle colonne del “Fo-glio” di Giuliano Ferrara dell’11 febbraio 2014 vi è stato un appello a Papa Francesco sot-toscritto da diverse personalità (vedi “La Squilla” di marzo 2014). Al citato appello, ha fattoseguito su “Il Sussidiario.net” (quotidiano di approfondimenti della Fondazione Sussidiarietà)un articolo a firma di don Federico Pichetto dal titolo “Io non firmo perché cristiano”, pub-blicato anch’esso sul numero scorso della “Squilla”. • Innanzitutto non si può tirare il Papa per la “giacchetta”. I cristiani laici sono persone li-

bere, mature nella fede, e si devono assumere in proprio la responsabilità di un appellosenza bisogno di “imprimatur” di sorta. Anche perché, in che cosa avrebbe dovuto pro-dursi l’aiuto richiesto al Sommo Pontefice? Forse nel sottoscrivere anche lui l’appello?Forse nel ribadire quanto già affermato direttamente per via diplomatica o indirettamentein varie circostanze pubbliche?

• Senza dubbio il termine “controffensiva” è molto forte perché richiama alla mente un con-flitto bellico e comunque il fatto di porsi contro qualcuno. Tuttavia, immediatamente dopo,gli estensori dell’appello mitigano la durezza del termine con la richiesta di un aiuto voltoa promuovere una controffensiva di preghiera, di azione pastorale, di idee. Praticamente,sembrerebbe un richiamo forte nel tono, quasi da “crociata”, ma seguito da una reazionepiù mite, paziente e sapiente come dicono i sottoscrittori.

• Sembra invece riduttiva la visione di don Pichetto sul cristianesimo dove dice: “La miaprima preoccupazione non è la difesa della civiltà cristiana ma che il cristianesimo viva inme”. Forse un cristiano dovrebbe avere entrambe le preoccupazioni, quella di natura per-sonale che riguarda il lavoro su di sé, ma anche quella a valenza pubblica, senza la qualenon ci sarebbero le condizioni per professare la propria fede in libertà e annunciare il Van-gelo al mondo.

• In conclusione, un appello sostanzialmente positivo (tranne che nel tono), se fosse statorivolto alla Commissione ONU o comunque alle istituzioni internazionali. Una lettera, quelladi don Pichetto apparsa sul “Sussidiario.net”, contenente alcune pertinenti precisazionima forse influenzata più dal nome del promotore (Giuliano Ferrara, noto giornalista ed expolitico) che dai contenuti in senso stretto dell’appello.

Ambrogio Giussani

Riflessioni intorno agli articoli apparsi su “Il Foglio”e su “Il Sussidiario.net”, ripresi su “La Squilla” dimarzo 2014

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CALENDARIO LITURGICO25

APRILE 2014

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FARMACIE DI TURNO26

S.Messa delle parrocchie di Bresso unite sotto il capannone centrale,preludio alla Comunità Pastorale

GUARDIA FARMACEUTICA DALLE ORE 19.30 ALLE ORE 8.30DEL GIORNO SUCCESSIVO

APRILE 2014 (Bresso - Cormano - Cusano)a cura dell’Azienda Farmaceutica Cormano

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MartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabato

COMUNALE N. 1 - Bresso Via Roma, 87DEL CORSO - Cusano M. P.za Trento e Trieste, 4FORNASÈ - Cormano P.za Bernini, 1/ARIVOLTA - Cormano Via Caduti della Libertà, 10COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26PALTRINIERI - Cusano M. Via Cooperazione, 20SCOTTI - Bresso Via A. Manzoni, 14COMUNALE - Cormano Via A. Gramsci, 44BAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/DCOMUNALE N. 3 - Bresso Via Piave, 23COMUNALE - Cusano M. Via Ticino, 5MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21COMUNALE N. 4 - Bresso Via Papa Giovanni XXII, 43MORETTI - Cusano M. V.le Matteotti, 2COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26BRUSUGLIO - Cormano Via V. Veneto, 27GIUGLIANO - Cusano M. Via C. Sormani, 89COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26DEL CORSO - Cusano M. P.za Trento e Trieste, 4FORNASÈ - Cormano P.za Bernini, 1/ARIVOLTA - Cormano Via Caduti della Libertà, 10COMUNALE N. 2 - Bresso Via A. Strada, 56PALTRINIERI - Cusano M. Via Cooperazione, 20SCOTTI - Bresso Via A. Manzoni, 14COMUNALE - Cormano Via A. Gramsci, 44BAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/DCOMUNALE N. 3 - Bresso Via Piave, 23COMUNALE - Cusano M. Via Ticino, 5MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26MORETTI - Cusano M. V.le Matteotti, 2COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26BRUSUGLIO - Cormano Via V. Veneto, 27GIUGLIANO - Cusano M. Via C. Sormani, 89COMUNALE N. 1 - Bresso Via Roma, 87DEL CORSO - Cusano M. P.za Trento e Trieste, 4FORNASÈ - Cormano P.za Bernini, 1/ARIVOLTA - Cormano Via Caduti della Libertà, 10

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PAROLE D’AUTORE27

Pasqua

Pasqua ènell'azzurro del mare.

Pasqua è scoprire

che anche la nuvola più scurapuò essere raggiunta

dal sole.E' accorgersi

che c'è gioia nel dolore,un dolore che accompagna la vita

senza far rumore.Un dolore che è

anche amore e rende ad ogni cosa il suo colore.

Pasqua è una portaaperta.

Un lenzuolo bianco.Una croce rinnovata.

Pasqua è.Soprattuttonel cuore.

Lorena Sala

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I NUMERI DELLA COMUNITÀ28

Orario Confessioni Parrocchia SS. Nazaro e Celsoferiali: ore 8.30 - 9.30sabato: ore 16-19

Indirizzovia Roma, 12 - 20091 Bresso

www.madonnadelpilastrello.it.e-mail: [email protected]

Orari delle SS. Messe in Bresso

Numeri utili

SS. NAZARO E CELSO - feriali: ore 7 (escluso il sabato) - 9 - 17.30sabato e vigiliari: ore 18.30festivi: ore 7.30 - 9 - 10.15 - 11.30 - 18

Santuario della Madonna del Pilastrello - feriali, sabato e vigiliari: ore 17.30festivi: ore 10

SAN CARLO - feriali: ore 7.30 - 8.30 - 18.30sabato e vigiliari: ore 19festivi: ore 8.30 - 10 - 11.30 - 19

MADONNA DELLA MISERICORDIA - feriali: ore 17.30sabato e vigiliari: ore 17.30festivi: ore 10 - 17.30

Chiesa di San Francesco - feriali: ore 9 (escluso il sabato)sabato e vigiliari: ore 18.30festivi: ore 11

Prevosto - don Angelo ZorloniOrari segreteria parrocchiale: dal lun. al ven. 17.30 - 19Don Gianfranco RadiceOratorio - don Pierpaolo ZanniniCarabinieri BressoVigili del FuocoCroce RossaAmbulanzaServizio di guardia medicaComunePolizia LocaleOspedale BassiniAcliAssociazione Centro sociale anzianiAVISBiblioteca ComunaleCasa dell’AnzianoCentro della FamigliaCentro di ascolto CaritasCinema-Teatro San GiuseppeParrocchia San CarloParrocchia Madonna della Misericordia

02 610 08 82

02 610 17 7902 610 17 6802 610 89 51

11502 610 73 68

11802 34567

02 614 55102 614 554 00

02 5799.102 66 50 10 72

02 610 72 3602 614 00 95

02 614 55 34902 66 50 30 7002 66 50 34 39

366 489234302 66 50 24 94

02 614 26 6002 610 09 96

Direttore: Don Angelo Zorloni Redazione: Ambrogio Giussani - Luca BaraggiaWalter Baraggia - Flavio Campetti - Valentina VillaDario Landreani - Francesco Boso

Foto: Autori vari Copertina: Realizzazione grafica a cura di Luca Baraggia

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 405 del 18-11-1978Grafiche Baraggia s.r.l. - Via Ornato, 14 - MILANO - Tel. 02.6425737 - Fax 02. 66104118 - e-mail: [email protected]

Direttore: ANGELO ZORLONI

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